1^ GUERRA MONDIALE
Europa vigilia della guerra→ condizione di attrito tra gli stati inizio 20° secolo:
1) Germania ≠ Francia e UK:
- Francia: a causa della sconfitta nella guerra franco prussiana, la Francia perde l'Alsazia e la Lorena e vi
è un senso di umiliazione nazionale che fa nascere un odio nei confronti dei tedeschi.
- UK: la Germania è diventata una grande potenza economica e coloniale e mette in pericolo l’egemonia
sui mari dell'Inghilterra, soprattutto con la sua nuova Weltpolitik. Come conseguenza entrambi i paesi
attuano una corsa agli armamenti, spendendo grandi somme di denaro e costruendo navi corazzate.
2) Balcani ≠ Austria-Ungheria, Russia e Italia:
- L'Austria Ungheria: già da anni si concentrava sul dominio dell'area balcanica;
- la Russia: vuole questi territori per avere uno sbocco sul Mar Mediterraneo;
- l'Italia: era interessata ai territori dello Stato albanese, ma ciò creava uno scontro con l'Austria
Ungheria.
La situazione è aggravata dal senso nazionalista che nasce tra le popolazioni slave, che sono ora dominate
dall'impero austroungarico: l'Austria Ungheria annette unilateralmente la Bosnia Erzegovina, ma ciò non fu
mai accettato dalle popolazioni slave.
L’area balcanica è caratterizzata da un forte pluralismo etnico, linguistico e religioso:
- una parte erano filoserbi e ortodossi e desideravano unirsi al regno di Serbia;
- un'altra parte era musulmana ed era ancora legata all'impero ottomano.
3) Competizione coloniale: la rivalità coloniale e accesa soprattutto tra
● Francia/UK: massime potenze economiche;
● UK/Russia: erano interessati alle stesse regioni dell'Asia, come India Persia e Afghanistan.
● Francia/Germania: le due crisi marocchine avevano irrigidito i rapporti già tesi.
Europa in guerra→ attentato Sarajevo, scoppio guerra, entusiasmo guerra, fronti
Attentato di Sarajevo: 28 giugno 1914 l'arciduca Francesco Ferdinando fu assassinato a Sarajevo insieme alla
moglie da Gavrilo Princip, uno studente diciassettenne serbo-bosniaco membro dell'associazione “giovane
Bosnia”. La Serbia era da tempo sospetta di appoggiare organizzazioni terroristiche in Bosnia che ambivano a
unire tutti i popoli slavi del sud in un unico Stato.
Per questo l’Austria invia al governo serbo un ultimatum, le cui condizioni erano talmente dure che i serbi, se
l'avessero accettato, avrebbero rinunciato alla propria dipendenza.
Scoppio del conflitto: la Serbia respinge l'ultimatum e il 28 luglio 1914 l'Austria Ungheria dichiara guerra alla
Serbia.
I serbi avevano l'appoggio della Russia che sarebbe scesa a combattere al loro fianco, infatti lo zar autorizza la
mobilitazione dell'esercito. Ora cominciano le alleanze militari che trascinano in guerra un paese dopo l'altro:
- la Germania alleata all'Austria Ungheria dichiara guerra a Russia e Francia (alleata alla Russia).
- UK si tiene fuori per qualche giorno, ma poi i tedeschi invadono il Belgio neutrale a cui i britannici
avevano garantito protezione, quindi entrano in guerra anche loro.
Si definiscono 2 schieramenti contrapposti:
➢ Intesa (o Alleati) → formata da Francia, Gran Bretagna e Russia; con l'intesa entra in guerra anche il
Giappone, che vuole impossessarsi delle colonie tedesche in estremo oriente.
➢ Imperi centrali: Germania e Austria Ungheria; si aggiunge invece l'impero ottomano che aveva firmato
un trattato di alleanza con la Germania ancora prima della guerra. In questo modo si arriva al conflitto
su scala mondiale.
Entusiasmo per la guerra: le dichiarazioni della guerra furono accolte con gioia dalla popolazione dei paesi in
guerra, infatti si diffuse un vero e proprio entusiasmo per la guerra; anche i partiti socialisti appoggiano i
rispettivi governi nella scelta di entrare in guerra.
La Seconda Internazionale si scioglie poi proprio a causa delle divisioni interne fra chi vuole sostenere il
proprio paese e chi invece si oppone alla guerra; la posizione contro la guerra, ormai minoritaria, tra i socialisti
venne ribadita negli ultimi due congressi della seconda internazionale a Zimmerwald e Kienthal.
❖ Fronte occidentale: la Germania adotta il piano Schlieffen per sconfiggere rapidamente i francesi
prima che la Russia mobilitasse l'esercito; il piano prevede di cogliere di sorpresa l'esercito francese
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con una manovra di aggiramento attraverso il Belgio. I tedeschi rimasero bloccati per quasi due
settimane dal Belgio, che oppose una dura resistenza e che distrusse tutte le infrastrutture sul
territorio; comunque i Tedeschi riescono comunque ad avanzare e giungono vicino a Parigi,
costringendo i francesi a ripiegare. La Francia riesce ad avere la meglio sul nemico nella battaglia della
Marna e nella battaglia delle Fiandre grazie al sostegno dei britannici. I tedeschi indietreggiano fino ai
fiumi Aisne e Somme; quindi la guerra tra Francia e Germania si trasformò da guerra di movimento →
guerra di posizione.
❖ Fronte orientale: i russi combattono contemporaneamente contro l'Austria Ungheria e la Germania.
- Contro l'Austria: vincono nella battaglia di Leopoli.
- Contro Germania: il tentativo di entrare in Prussia si rivelò fallimentare e i russi furono
sconfitti dai tedeschi, guidati dai generali Ludendorff e Von Hindenburg, presso Tannenberg e
i Laghi Masuri. La guerra prosegue senza che nessuno dei due schieramenti riuscisse a
prevalere.
Un nuovo conflitto → guerra di trincea, industria/fronte interno, guerra totale.
A questo punto è chiaro che la guerra non si sarebbe risolta in breve tempo. Circa 60 milioni di uomini avevano
preso parte al conflitto, per questo la prima guerra mondiale è considerata anche la prima guerra di massa
della storia.
A causa delle armi da fuoco, nasce una nuova forma di guerra: la logorante guerra di trincea. Vivere nelle
trincee significava non solo combattere col nemico, ma anche con l'umidità, la sporcizia e le malattie, passando
anni bloccati nelle trincee protette dal filo spinato.
L'industria: In un certo senso la guerra non aveva solo un fronte esterno, quello del combattimento, ma anche
un “fronte interno”, ovvero quello della produzione industriale che era diventata fondamentale per la guerra.
Si opera quindi con una forte propaganda per spingere i lavoratori ad accettare i sacrifici per la guerra; il
camion, il telefono, la radio, la motocicletta, l'automobile e l'aeroplano erano stati tutti inventati prima della
guerra, però con lo scoppio della prima guerra mondiale furono usati come strumenti bellici.
- Il carroarmato: venne inventato dai britannici e permette di superare le trincee avversarie;
- Il sommergibile, usato dai tedeschi, non solo contro navi da guerra ma anche per affondare navi
mercantili che rifornivano i paesi nemici;
- La mitragliatrice provocò enormi perdite;
- l'artiglieria: prima di un intensiva c'era sempre un bombardamento che poteva durare diversi giorni,
condotto da migliaia di cannoni a cui era difficile sopravvivere.
- i gas, frutto dei progressi nell'industria chimica; ad usarlo furono per primi i tedeschi, con nuvole di gas
spinte verso le linee nemiche che soffocavano e uccidevano le vittime. Per questo i nemici si affrettano
a imitarli e la maschera antigas divenne indispensabile per ogni soldato. I gas non produssero mai
grandi risultati, rendevano solo la guerra più cruenta.
Mobilitazione delle donne
Dato che la maggior parte degli uomini era ora impegnata nel campo militare, le donne entrarono a lavorare
nelle fabbriche per la produzione bellica, dunque nell'industria dell'acciaio del carbone delle munizioni. Inoltre
svolgevano ogni tipo di attività che prima era possibile solo gli uomini, e lavorano come poliziotte, alla guida dei
tram e ambulanze, come medici e ingegneri.
“Una guerra totale”
La prima guerra mondiale fu una guerra totale, espressione utilizzata per indicare la volontà della Germania di
annientare lo Stato nemico sotto ogni aspetto: militare, economico e sociale.
Fu ignorata la distinzione tra militari e civili, anche sui mari: il caso più eclatante fu quello del transatlantico
britannico Lusitania, che venne colpito da un sommergibile tedesco. A bordo della nave si trovavano sia armi,
sia passeggeri civili e il suo affondamento provocò la morte di più di 1000 persone; questo e altri episodi
dovevano servire a indebolire la resistenza o mettere in crisi la produzione industriale dei nemici.
Italia entra in guerra→ interventisti/neutralisti, patto di Londra
Allo scoppio della guerra l'Italia è guidata da Salandra, il quale mantiene il paese neutrale nonostante fosse
alleato alla triplice alleanza con Austria Ungheria e Germania. La neutralità dell'Italia fu possibile perché la
triplice alleanza era un'alleanza difensiva e l’Austria-Ungheria era stata attaccata.
Nel paese inizia un dibattito tra interventisti, favorevoli alla guerra contro l'Austria, e neutralisti.
1) interventisti, gruppo molto eterogeneo:
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- nazionalisti: volevano che l'Italia diventasse una grande potenza imperialistica;
- I democratici: vogliono conquistare Trento e Trieste che non erano state annesse allo Stato italiano
con il Risorgimento;
- liberali conservatori: ne facevano parte Salandra e il ministro degli esteri Sonnino.
2) anche i neutralisti sono eterogenei:
- liberali Giolittiani, che ritengono che l'Italia fosse impreparata alla guerra e credevano che con la
neutralità si sarebbero assicurati almeno una parte delle terre (Trento e Trieste) con trattative con gli
austriaci;
- cattolici;
- socialisti: mantengono il loro impegno pacifista; l'unica eccezione fu Mussolini, direttore del giornale
socialista “avanti!”. Egli era sempre stato contrario alla guerra e aveva pubblicato sul proprio giornale
un editoriale dal titolo “abbasso la guerra!”. Ad ottobre tuttavia cambia schieramento, perse l'incarico
di direttore del giornale e fu cacciato dal partito. Subito dopo fonda un nuovo giornale “il Popolo
d'Italia”, in cui continua la sua propaganda interventista.
L'Italia in guerra:
1) alleanza: il governo gioca su due tavoli, trattando sia con le potenze dell'intesa che con imperi centrali,
per giungere a un fatto un patto segreto con L’Intesa (Francia, Russia e UK). Questo fu il patto di
Londra firmato il 26 aprile 1915, accordo che prevedeva l'intervento dell'Italia che in caso di vittoria
avrebbe ottenuto il Trentino, l'Alto Adige, Trieste, la Dalmazia settentrionale.
2) manifestazioni: Il patto di Londra fu sottoscritto all'insaputa del parlamento ma era appoggiato
dall’opinione pubblica: soprattutto nel mese di maggio gli interventisti, in particolare Gabriele
D'Annunzio, riempire le piazze con manifestazioni per favorire la guerra in quelle che lo stesso
D'Annunzio avrebbe definito le “radiose giornate di maggio”.
3) monarchia: quando Salandra presenta le dimissioni per il mancato sostegno parlamentare al patto di
Londra, Vittorio Emanuele III respinse. Temendo di contraddire la corona e di aprire una crisi politica,
il parlamento si piegò e approvò l'entrata in guerra dell'Italia il 24 maggio 1915.
Biennio di stallo ‘15-‘16
❖ Fronte Italia/Austria: Con l'entrata in guerra dell'Italia, l'Austria Ungheria sposta una parte delle
proprie truppe sul fronte meridionale con l'Italia. Il comandante italiano Cadorna voleva attuare 11
offensive sul fiume Isonzo, per conquistare Trieste e poi Vienna. Ma le sue offensive non ottennero
alcun successo, anzi, causarono la morte di migliaia di soldati. Le sole quattro offensive lanciate
causarono la morte di circa 26.000 soldati italiani. Nel 1916 gli austriaci organizzarono la
Strafexpedition spedizione punitiva contro l'Italia, a cui tuttavia gli italiani riescono a porre resistenza
e la linea del fronte si ferma sul fiume Isonzo e sulle Dolomiti.
❖ Fronte occidentale: I tedeschi cercano di sbloccare la situazione attraverso un attacco sferrato a
Verdun. La battaglia si rivelò lunghissima e necessitò un enorme esercito, ma non ebbe un grande
successo, infatti i francesi riuscirono a neutralizzare la forza tedesca. A Verdun ci fu un altissimo
numero di morti, circa 600.000 vittime tra francesi e tedeschi.
❖ Fronte orientale:
- La Bulgaria si era alleata con gli imperi centrali contro i serbi;
- Portogallo e la Romania si affiancano all'intesa.
❖ Fronte mari: UK e Germania si scontrano nella battaglia dello Jutland ma nessuna delle due flotte
riesce ad avere la meglio; la Germania prese atto dell'impossibilità di battere gli inglesi e abbandonò
l'idea di uno scontro aperto; tuttavia intensifica la guerra sottomarina e i sommergibili tedeschi
affondano tutte le navi senza fare distinzione fra navi di guerra, navi mercantili e imbarcazioni per il
trasporto di passeggeri.
Svolta e sconfitta imperi centrali ‘17-‘18
Logoramento degli eserciti: Le condizioni in cui vivono i soldati provocano ribellioni e ammutinamenti in molti
eserciti. La rivolta più clamorosa fu quella dei russi che chiesero nel 1917 di porre fine al conflitto.
La paura che queste ribellioni si diffondessero diede il via a fucilazioni fra i soldati: nell'esercito italiano il
generale Cadorna, ritenendo i soldati codardi di fronte al nemico austriaco, mi sei nato la pratica della
decimazione, ovvero l'esecuzione di un soldato estratto a sorte ogni 10.
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La protesta sul fronte interno: In paesi come Russia, Germania e Austria Ungheria, che a causa dell'inizio della
guerra non potevano più commerciare con resto del mondo per via del loro isolamento geografico e blocco
navale, iniziarono a scarseggiare le risorse anche quelle alimentari; anche in altri paesi i prezzi del cibo inizia ad
aumentare il risorse e a scarseggiare. In tutta Europa si verificarono perciò scioperi e manifestazioni operaie; in
Italia la più violenta scoppiò a Torino nel 17 dove, dato che tutti i panifici della città erano rimasti senza pane,
gli operai iniziarono a saccheggiare negozi e caserme.
Grandi avvenimenti del 1917:
1. Gli USA entrano in guerra contro la Germania: Il presidente Wilson* interviene a causa degli attacchi
alle navi mercantili che commerciavano con la Gran Bretagna da parte dei sommergibili tedeschi.
L'entrata degli Stati Uniti si rivela decisiva per il conflitto, e va a controbilanciare l'uscita della Russia.
2. La Russia esce dalla guerra: Esce dalla guerra a causa di due rivoluzioni:
- una di febbraio, che determina la caduta dell'impero zarista;
- la seconda porta al potere i bolscevichi di Lenin.
3. Perdita a Caporetto: I tedeschi approfittarono della situazione per sperare una offensiva sul fronte
italiano; nella battaglia di Caporetto sull'Isonzo circa 300.000 soldati caddero prigionieri e i superstiti si
ritirarono per oltre 100 km, permettendo al nemico di avanzare e occupare il Friuli e Veneto.
*14 punti di Wilson: È un documento articolato in 14 punti e basato su due principi:
- la libertà di commercio tra le nazioni, con l'eliminazione di dazi e barriere doganali;
- il diritto di autodeterminazione dei popoli, che implica la libertà di ogni nazionalità Di scegliere come
governarsi e chiede legittimava il dominio di alcuni popoli su altri. Ciò avrebbe modificato la geografia
politica mondiale.
L'ultimo dei 14 punti stabiliva la costituzione di un nuovo organismo internazionale chiamato “Società delle
Nazioni”: essa avrebbe riunito tutti i paesi del mondo e favorire il dialogo tramite negoziati diplomatici
trasparenti. Alla fine della guerra la società delle nazioni trovò realizzazione, ma non riuscì ad assolvere il
compito per cui era stata Stata creata, dato che non aveva una forza militare che potesse proteggerla e quindi
non riesce a imporre la propria autorità, poteva semplicemente minacciare con delle sanzioni economiche per
i paesi; la società delle nazioni fu poi messa in difficoltà dalla decisione di escludere la Russia comunista e la
Germania sconfitta, sia dal cambiamento della politica americana: dopo la presidenza Wilson gli Stati Uniti
tornano all'isolazionismo e il paese non entra più a far parte della Società delle Nazioni.
Sconfitte Austria da Italia
1) Piave: Gli austriaci sono pronti a sferrare un altro attacco all'Italia nella speranza di farli arrendere a un
armistizio, come accaduto con la Russia; però avviene il contrario: l'esercito italiano era guidato dal
generale Diaz, più umano rispetto a Cadorna, e poteva ora contare su pezzi di artiglieria superiori
rispetto al nemico grazie allo sforzo industriale. L'attacco austriaco sul Piave venne così stroncato.
2) Vittorio Veneto: L'italiani attuano un'offensiva che passa alla storia come battaglia di Vittorio Veneto,
per il nome di uno dei paesi liberati dagli italiani. L'azione si concentra sul fiume Piave, e la resistenza
austriaca fu breve: la coesione interna si era incrinata, visto che vari popoli avevano capito che la
sconfitta avrebbe portato alla loro indipendenza; Gli italiani catturarono mezzo milione di prigionieri
a Trento e Trieste e continuano l'avanzata anche in territori non di lingua italiana per acquistare una
posizione più importante per le future trattative di pace. Così l'Austria Ungheria fu costretta a firmare
l'armistizio il 4 novembre 1918.
Sconfitta Germania → battaglia di Amiens
I tedeschi attuarono l'ultima offensiva con l'obiettivo di vincere e negoziare una pace onorevole, che però si
risolse in un disastro: l'Intesa sferra un attacco nella battaglia di Amiens all'esercito tedesco, obbligato a ritirarsi
dalla Francia e lasciando moltissimi prigionieri.
Nel frattempo tra i civili ridotti alla fame si scatena una rivolta a cui si unirono molti soldati della marina
tedesca; l'imperatore Guglielmo 2° fugge in Olanda, così cade la monarchia e fu istituita la Repubblica
provvisoria di Weimar, che firmò l'armistizio nel novembre del 1918.
Trattati di pace ‘18-‘23
1) Trattato di Brest-Litovsk 3 marzo 1918 (Imperi centrali e Russia)
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La Russia perde territori come l'Ucraina, la Polonia, paesi baltici e la Finlandia, di questi a parte
l'Ucraina tutti divennero indipendenti + obbligati a pagare la Germania e l'Austria Ungheria
un'indennità di 6 miliardi di marchi.
Crollo definitivo di 4 grandi imperi:
- impero russo già crollato nel 17;
- austroungarico scompare per sempre:
- la Germania rinuncia a territori e fu trasformata in Repubblica:
- l'impero ottomano crolla definitivamente dopo una storia centenaria di convivenza multietnica.
Conferenza di Parigi: I rappresentanti dei paesi vincitori si riuniscono a Parigi per negoziare i territori
dell'Europa: l'americano Wilson, il francese Clemenson, l'inglese George e l'italiano Orlando. Ci furono molti
mesi di discussione per arrivare a un accordo; coerentemente ai 14 punti, Wilson avrebbe voluto un trattato di
pace “senza vincitori”, cioè non troppo oneroso per gli sconfitti, ma gli altri paesi vincitori riescono a imporre
una pace punitiva alla Germania.
2) Trattato di Versailles (pace punitiva x Germania)
- La Germania è costretta a restituire l'Alsazia e la Lorena alla Francia;
- smilitarizzare la regione della Renania;
- Concedono alla Polonia un corridoio territoriale fino a Danzica, sul Mar Baltico, che separava
la Prussia orientale dalla Germania;
- Le colonie africane bello affidate alla Francia e UK;
- colonie asiatiche al Giappone.
3) Trattato di Saint Germain, di Neuilly e del Trianon (per Impero Austro-Ungarico)
- Saint Germain→ con l'Austria;
- Neuilly→ Con la Bulgaria;
- Trianon→ Con l'Ungheria.
Nascono Stati indipendenti: Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Regno dei Serbi, Croati e Sloveni che
diventerà poi il regno di Jugoslavia nel 29.
All'Italia furono assegnati Trentino, Alto Adige e Trieste, ma non la Dalmazia così com'era previsto dal
patto di Londra.
La Bulgaria cede la Macedonia e la Tracia, mentre l'Ungheria perse la Transilvania.
4) Trattato di Sèvres (per l’impero ottomano)
● lo smembramento dell'impero ottomano, ridotto alla penisola anatolica.
● Il Medio Oriente finisce sotto il controllo della Francia e della UK:
○ alla Francia: Siria, Libano e Cipro;
○ la UK: Iraq, Palestina e Transgiordania.
● la nascita di stato autonomo armeno e la cessione alla Grecia della traccia e la città di Smirne.
● Le regioni dell'odierna Turchia sarebbero divenute zone di influenza economica italiana e
francese.
Queste clausole punitive suscitarono l'opposizione dei nazionalisti che destituirono il sultano e diedero il via a
un governo d'opposizione guidato da Kemal, che si era distinto nella battaglia di Gallipoli sconfiggendo i greci
che avevano approfittato della situazione per occupare oltre a Smirne altre aree della penisola anatolica.
5) Trattato di Losanna (revisione Trattato di Sèvres)
Kemal ottenne una revisione del trattato di Sèvres ed il nuovo trattato di Losanna, che sancì il
riconoscimento della Repubblica di Turchia, a cui è conferito il controllo sulla penisola anatolica.
Ci fu poi anche uno scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia: le minoranze dei due paesi dovettero
abbandonare i territori in cui erano sempre vissute secondo il principio dello Stato etnico.
Kemal fu poi soprannominato “padre dei turchi” e avviò un processo per trasformare la Turchia in uno
stato laico sul modello di quelli europei:
- venne abolita la poligamia, cioè il diritto per un uomo di avere più donne;
- vietato l'uso del velo;
- istruzione elementare obbligatoria gratuita;
- adottati l'alfabeto latino e il calendario gregoriano.
Eredità della guerra
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1) Economia da ricostruire: Con la fine della guerra ci fu il problema di reinserirsi nella vita civile: molti erano
feriti, mutilati, ciechi e non sapevano come sostentarsi.
- La produzione industriale, che ha raggiunto ritmi altissimi durante la guerra, si era abituata solo a
produrre armi da guerra e quindi non fu facile convertire la produzione in tempi rapidi per altri beni
necessari alla popolazione.
- aumento del tasso di disoccupazione
- Durante la guerra erano stati posti dei calmiere sui prezzi dei generi di prima necessità, ma con la pace
questi provvedimenti furono abbandonati e ci fu un immediato aumento dell'inflazione e quindi del
costo della vita. Queste conseguenze gravano soprattutto sui contadini, che erano già colpiti dalla
guerra poiché costretti a lasciare le terre andare a combattere, e che quindi ora abbandonano le
campagne per cercare fortuna in città, e i ceti medi penalizzati dal fatto di ricevere paghe fisse e di non
aver modo di rinegoziare i loro stipendi per adeguarsi all'inflazione.
2) Nuovo ruolo per le donne: Con la prima guerra mondiale fu avviato il processo di emancipazione femminile,
dato che le donne iniziano ad assumere ruoli che fino a quel momento erano esclusivamente maschili.
Partecipano ad associazioni volontarie di soccorso e operano insieme alla Croce Rossa, ci sono molti medici
sesso femminile, alcune donne furono persone utilizzate nello spionaggio. Tutto ciò permise alle donne di
uscire dalle mura domestiche e operare all'interno della società, mettendo così in crisi la tipica immagine
femminile tradizionale. Gli uomini credevano però che una volta tornati dalla guerra la situazione sarebbe
tornata come prima, ma non fu così, infatti le donne iniziarono ad imporsi e a non obbedire più alle regole
imposte dalla società maschilista. Fu anche con la fine della prima guerra mondiale che in molti paesi la prima
riforma fu proprio quella del suffragio femminile.
3) Genocidio degli armeni: con la prima guerra mondiale fu introdotta la pratica del campo di prigionia
circondato da filo spinato e sorvegliato da guardie armate; ci furono delle deportazioni in massa di intere
popolazioni. In particolare ricordiamo la deportazione contro la popolazione cristiana degli armeni per motivi
politici o etnici, che divenne un vero proprio genocidio: gli armeni aspiravano da tempo all'indipendenza,
contando sul supporto della Russia, e in risposta la discriminazioni crescenti che subivano ricorrevano al
terrorismo. Nel 1915 il timore che gli armeni tradissero l'impero, per passare dalla parte dei nemici russi, spinse
il governo a risolvere la “questione armena”. Fu stabilito che le comunità armene della Turchia venissero
deportate in Siria e in Mesopotamia. Queste deportazioni si tradussero in un'operazione di sterminio, dove i
deportati avevano acqua e cibo razionati e morirono di malattie o uccisi dai militari. Questo genocidio portò
all’annientamento di un'intera comunità, ancora oggi però il governo turco rifiutò di riconoscere questa
definizione.