Marta Taiola 5B LMU
Paul Hindemith
1895 - 1963
“La maledizione del virtuosismo è che non può generare altro che il virtuosismo”
Vita
Nacque ad Hanau, vicino a Francoforte, da una famiglia
operaia.
Il padre si opponeva agli interessi musicali del figlio,
quindi lui se ne andò all’età di 11 anni
Viveva suonando nelle orchestre da ballo o nei caffè o
accompagnando i film muti.
Ottimi studi presso il Conservatorio di Francoforte, di
violino composizione e direzione d’orchestra. Era anche
un virtuoso di viola.
Con questa si unì al quartetto Amar che lo rese molto
conosciuto all’inizio degli anni Venti.
Vita
Nel 1927 divenne professore di composizione presso la Berlin
Hochschule.
A Berlino mise in atto anche un progetto, la
Volksmusikschule, per la diffusione della cultura musicale fra
le masse: aveva teorie progressiste sull’educazione musicale.
Egli aveva studiato il passato, e apprezzava di più gli artigiani
del ‘700 piuttosto che i virtuosi superspecializzati dell’800: i
suoi allievi dovevano suonare più strumenti, e lavorare molto
in gruppo.
Intanto in Germania, nonostante Hindemith fosse tedesco in
tutto, il regime nazista e in particolare Goebbels, ministro per
la propaganda, cominciarono ad avversarlo. La sua musica
era troppo moderna, venne accusato di “dissonanza atroce” e
la sua musica venne proibita: rientrò nella categoria della
“musica degenerata”
Il caso Hindemith
Nel marzo del 1934 scoppiò il cosiddetto "affare Hindemith”
Il direttore d'orchestra Wilhelm Furtwängler progettava di
presentare in prima assoluta l'opera di Hindemith “Mathis der Maler”
per la stagione 1934-35
Funzionario nazista Göring vietò l’esibizione - a causa della continua
collaborazione di Hindemith con artisti ebrei, e il suo precedente
lavoro con Kurt Weill e Bertolt Brecht
Furtwängler minacciò di dimettersi , scrisse lettere aperte alla stampa
per difendere il compositore - ma cercò di evitare il conflitto con il
partito nazista e si sottrasse alle critiche delle autorità
Su pressione di Goebbels, Hindemith chiese un congedo a tempo
indeterminato dal suo incarico all'Accademia di Berlino e accettò
l'invito del governo turco a fondare una scuola di musica a Istanbul
Hindemith andò negli USA alla Yale University, poco
prima lo scoppio della Seconda guerra. Molti giovani
musicisti americani subirono la sua influenza, e nel 1949
pubblicò un libro, nato da lezioni tenute a Harvard, “A
Composer’s World” in cui spiega il suo stile.
Nel 1953 decise di tornare in Europa, e andò a Zurigo,
lavorando molto come direttore d’orchestra. Negli USA fu
spesso per concerti e scrisse anche la “Pittsburgh
Symphony”, per i 200 anni della città.
Morì a Zurigo nel 1963.
Stile
Composizioni giovanili = in stile tardo-romantico
Successivamente lavori di impostazione espressionista (simile a
Schönberg prima del sistema Dodecafonico)
Definito come autore neoclassico ma con diverso stile rispetto a
quello degli esponenti centrali del neoclassicismo per la sua
CRUDEZZA POLITONALE (sovrapposizione di tonalità con
dissonanza)
Linguaggio: contrappunto di Bach e basato su: FERREA LOGICA
COSTRUTTIVA - RADICATO SENSO DELL’ARMONIA E DEL
DIATONISMO
Questo nuovo stile distaccato dall’espressionismo e dal tardo
romanticismo tedesco - vicino alla CORRENTE DELLA NUOVA
OGGETTIVITÀ
Anche ironia e sarcasmo ➔ poi stemperati nei lavori dell’ultima
parte della vita, più sobri e attenti all’espressività
Stile
Grande studioso della musica del passato ➔ neoclassicismo del
barocco
Credeva nell’importanza del sistema tonale➔ L’armonia si basa
sul libero impiego dei 12 suoni ma intorno a un centro: creava poi
accordi che sovrapponeva con tecniche contrappuntistiche
(contrappunto di accordi – poliarmonia) giungendo a semplici
triadi come elementi di riposo. Queste danno alla sua musica la
sensazione di serenità, tratto in lui distintivo.
Spesso, avendo conoscenze antiche, la sua
armonia ha una colorazione modale.
Ritmo regolare, ma a tratti nervoso e innovativo,
con strutture metriche diverse
Melodia basata su intervalli di quarta e quinta
Stile
La forma: fu tradizionalista. Amava le forme barocche
(concerto grosso, passacaglia, toccata e fuga) ma anche la
forma sonata. Amava le danze, fu uno dei primi ad
interessarsi del jazz.
Orchestrazione: tendenza neoclassica è evidente, amava
di più la tessitura e la forma mentre guardava con
sospetto la moderna tendenza verso i timbri vivaci e
sorprendenti.
Gerbrauchsmusik:
Musica d’uso
Fa parte del concetto di utilità sociale della musica che
deve essere possibile da eseguirsi anche da dilettanti ed
amatori, ma sempre di alto livello come scrittura
Già negli anni venti cominciò a preoccuparsi della distanza
sempre più profonda esistente tra compositore e pubblico.
Di conseguenza cominciò a comporre, oltre alle opere
dedicate ai concertisti, una lunga serie di pezzi per
dilettanti. Scrisse praticamente per tutti gli strumenti,
singolarmente o in gruppi
Kammermusik: serie di opere dedicate a tutti gli esecutori
Le opere
Grande produzione, è uno dei cataloghi più ricchi del 900 (ad es.
almeno una sonata per ogni strumento esistente)
Soprattutto opere cameristiche, e per la viola suo strumento
Teatro lirico: “Mathis der Maler” (Mattia il pittore 1934) basato
sulla vita del pittore Matthias Grunewald – la sinfonia introduttiva
è una delle opere più famose
Le opere per
pianoforte
Suite 1922 op. 26 (1922)
Sonata per pianoforte n. 1 (1936)
Sonata per pianoforte n. 2 (1936)
Sonata per pianoforte n. 3 (1936)
Sonata per pianoforte (4 mani)
(1938)
Sonata per due pianoforti (4 mani)
(1942)
Suite 1922 - op. 26
La Suite 1922 presenta una suddivisione in cinque movimenti. Tutti brani
brevi, ognuno con un carattere e un’espressività legata al mondo popolare,
o jazz, o classico del passato romantico. Aggiunge ironia e visione
grottesca della vita.
Primo movimento: "Marsch", andamento di una marcetta a un tempo
capricciosa e ridicola, richiamante in qualche modo la figura di un clown
da circo equestre. L’inizio ricorda uno squillo militaresco di tromba, seguito
dal ritmo di un tamburo riprodotto pianisticamente: trattare il pianoforte
non come uno strumento a corde ma quale strumento a percussione.
Secondo movimento: "Shimmy", richiama il termine francese “chemise”
(camicia), che in tal caso designa un tipo di danza caratterizzata da
movimenti delle spalle e del busto dei danzatori, richiamante danze del
varietà negli anni venti. Imita il modo di strimpellare del cinema muto.
Suite 1922 - op. 26
Terzo movimento: "Nachtstück" (brano notturno). Tra i massimi compositori di
notturni va ricordato Fryderyk Chopin, il cui stile si differenzia da quello di Schumann
per il particolare e costante impiego dell’arpeggio, mentre il compositore tedesco
predilige distendere la musica in placidi accordi ai quali fa eco una serena melodia.
Hindemith si richiama al notturno schumanniano e dopo un’introduzione a mo’ di
premessa, prosegue con un intreccio sonoro richiamante le invenzioni a due voci di
Bach: un movimento soprano melodico al quale si contrappone un pedale continuo
nel registro medio della tastiera del pianoforte.
Suite 1922 - op. 26
Quarto movimento: "Boston", si intende un valzer lento in movimento rubato,
ovvero con una certa elasticità di tempo al fine di ottenere un’espressione più
profonda e appassionata, dove la melodia passa tanto nella mano destra come
in quella sinistra, alternandosi anche nell’accompagnamento. Il compositore
mira a trarre suoni dallo strumento con assoluta libertà di linguaggio, senza
attenersi agli schemi tipici di quegli anni.
Il quinto e ultimo movimento: « Ragtime» , una forma di danza originaria degli
USA, di moda tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolo, successivamente
introdotta nella musica colta da compositori come Igor Stravinskij, Darius
Milhaud e Alfredo Casella . Hindemith vuole fare garbatamente il verso ad
alcuni dei maggiori compositori di ragtime del tempo, tra cui Louis Armstrong,
Duke Ellington, George Gershwin. Da suonare con entusiasmo.
- Suite 1922 op. 26 -
Ascolto
https://www.youtube.com/watch?v=jRLf-
0QWcXY&ab_channel=DamonJ.H.K.
Collegamenti
NEOCLASSICISMO: studio del Barocco e del contrappunto = ripresa delle
tecniche del passato ma in veste moderna; collegamenti con arte e letteratura
= nel primo dopoguerra c’è la tendenza ad un ritorno all’ordine, mentre perdono
importanza le avanguardie. Anche Berg e Webern = integrare la dodecafonia in
linguaggi antichi (Berg) , oppure ricerca della concisione ed estrema precisione
(Webern)
Collegamento a storia, rapporto del nazismo con la musica e l’arte - musica e
arte venivano definite degenerate perché non rispondevano ai canoni del
regime (che amava Beethoven e Wagner, simbolo di grandiosità utile per
esaltare il regime, e con linguaggio più vicino a quello del popolo = no alle
avanguardie e sperimentazioni)