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Pegaso 2 Trimestre Cmyk

Il documento presenta una serie di articoli riguardanti la musica, le scuole musicali europee e figure significative della musica italiana. Viene esplorata l'armonia a specchio e il suono nella dimensione umana, evidenziando l'importanza delle vibrazioni e delle frequenze nel contesto musicale e umano. Inoltre, si menzionano vari compositori e le loro opere, contribuendo a una comprensione più profonda della storia della musica.

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Francesco Netti
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Pegaso 2 Trimestre Cmyk

Il documento presenta una serie di articoli riguardanti la musica, le scuole musicali europee e figure significative della musica italiana. Viene esplorata l'armonia a specchio e il suono nella dimensione umana, evidenziando l'importanza delle vibrazioni e delle frequenze nel contesto musicale e umano. Inoltre, si menzionano vari compositori e le loro opere, contribuendo a una comprensione più profonda della storia della musica.

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COPIA OMAGGIO

SOMMARIO
Pag. 3 Scuole Musicali Europee, Italia G. Alicata “Città di Giarratana” (3^ Edizione) C. Guasteuccia

Pag. 4 L’armonia a specchio M. Gagliani Pag. 14 Corpo Bandistico di Belvedere (SR) R. Campisi

Pag. 5 Michele Lufrano P. Galati Pag. 15 Giovanni Cascone G. Alicata

Pag. 6 Il suono nella dimensione umana L. Fiorentini Pag. 17 Angelo Arlotta, il pragmatismo... M. De Lorenzo

Pag. 7 41° Raduno Bandistico “Nino Cirinna” Redazione Pag. 18 L’uomo e il suo esistere A. Zanzanelli

Pag. 8 Strumenti a percussione… (4^parte) E. Ferrara Pag. 19 Comunico, dunque sono V. Montoneri

Pag. 9 Breve storia della banda, 7° cap. S. Schembari Pag. 20 Il genio artistico, questo... L. Franzò

Pag. 10 Ass. Bandistica “Città di Canicattini B.” Redazione Pag. 21 A duecento anni… C. Sferlazza

Pag. 11 Angelo Schirinzi, musicista… E. Tricarico Pag. 23 Instalalzione, girandole dal cielo MDL arte

Pag. 12 Rassegna e Concorso per Marcia Sinfonica Pag. 24 Copertina Redazione

HANNO COLLABORATO
Anna Zanzanelli Enrico Tricarico Mario Gagliani
Carmelo Capizzi Gakimas Pierfrancesco Galati
Chiara Sferlazza Lucia Franzò Rossana Campisi
Costanza Guastelluccia Luigi Fiorentini Salvatore Schembari
Elena Ferrara Maria De Lorenzo Veronica Montoneri

Vicedirettore — Caporedattore Condirettore


FRANCESCO D’ISA FABRIZIO PUGLISI

STUDIOMUSICALICATA
DIREZIONE
Edizioni Musicali di Alicata Gaetano
REDAZIONE
Sede Legale: Via A. Brancati,106 - 96018 Pachino (Sr)
Sedi Operative: C.da San Lorenzo, IX strada, 15 - 96017 Noto (Sr)
GRAFICA
Via Ulisse, 54 - 75025 Policoro (Mt) IMPAGINAZIONE
Tel: 328.4650606 - E-Mail: [email protected] DISTRIBUZIONE
Web Site: www.studiomusicalicata.com
MIRIAM ALICATA
A cura di Gaetano Alicata Pagina 3

SCUOLE MUSICALI EUROPEE - ITALIA


GOFFREDO PETRASSI
Nasce a Zagarolo il 16 luglio 1904. Studia organo e composizione
presso il Conservatorio di Roma sotto la guida di Germani e Busti-
ni. È sovrintendente del Teatro La Fenice di Venezia, docente di
composizione presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma, co-
fondatore del periodico Movimento Nuovo. Ottiene riconoscimenti
sia a livello nazionale sia a livello internazionale e scrive musica da camera, musi-
ca corale, musica strumentale, musica per balletti e opere. Lo stile di Petrassi è
neoclassico, ovvero simpatizzante al richiamo dell’arte classica greca e romana.
Muore a Roma il 03 marzo del 2003.
GIACINTO SCELSI
Nasce ad Arcola l’08 gennaio 1905. Allievo di Berg, è estimatore
della musica dodecafonica ed emulo di Skrjabin. Poco apprezzato
agli inizi di carriera, raggiunge la notorietà in tarda età e le sue ope-
re vengono rivalutate, considerate ed eseguite a livello mondiale. È
il precursore del minimalismo, musica antiespressiva e impersonale e dello spet-
tralismo, linguaggio sonoro più fisico che ambientale.
Muore a Roma l’08 agosto del 1988.
JACOPO NAPOLI
Nasce a Napoli il 26 agosto 1911. Studia presso il Conservatorio
della città natale sotto la guida del padre Gennaro. È docente di
composizione presso il Conservatorio di Cagliari e di Napoli. Suc-
cessivamente è nominato direttore presso il Conservatorio di Mila-
no e direttore artistico dell’Opera di Roma. Tra le sue produzioni si
ricordano: MISERIA E NOBILTA’, per il teatro; LA PASSIONE DI CRISTO,
per coro; musica da camera e liriche. Muore ad Ascea il 19 ottobre del 1994.
dal mio trattato APPUNTI DI STORIA DELLA MUSICA
Pagina 4 Mario Gagliani, docente di Composizione presso il Conservatorio “O. Respighi” di Latina

L’ARMONIA A SPECCHIO
Un accordo può essere invertito specularmente aggiungendo gli stessi intervalli ri-
voltati in maniera simmetrica. Ci sono tre possibili tipi di accordi a
specchio:
 armonia a specchio con nota comune, al centro dell’accordo,
usata come riflessione (nel nostro esempio la nota re):

 armonia a specchio con movimento di note in comune al centro, usate per costrui-
re la riflessione ( nel nostro esempio le note re-mi-mi-re):

 armonia a specchio con note diverse, costruite per diventare riflessive, muovendosi
per moto contrario:

Come si può vedere la fondamentale dell’accordo (nota perno) non si trova alla base,
ma al centro dell’accordo.
 Anche le scale se utilizzate a specchio cambiano: la scala Lidia, per esempio, diventa
Locria:

 La scala maggiore diventa frigia:

 La scala misolidia diventa eolia:

 Solo la scala dorica specularmente, rimane la medesima scala.

Come esempio, nella letteratura


musicale, inserisco il primo prelu-
dio per pianoforte di Dutilleux. Il
primo accordo di misura 1 contie-
ne sette note. Il Fa doppio diesis è
posizionato centralmente tra le
note superiori sol diesis, la diesis e
si diesis e quelle inferiori di mi diesis, re diesis e do diesis. Praticamente un cluster costruito sulla scala di
Sol diesis maggiore. Percependo il Fa diesis come nota centrale di separazione tra i due accordi, risulta
che le note sono organizzate a specchio, cioè con gli stessi intervalli capovolti.
A cura di Pierfrancesco Galati Pagina 5

MICHELE LUFRANO
Nato il 15 aprile 1915 “Italia” di Francavilla Fontana fu incaricato
a S. Arcangelo di Po- a dirigere Traviata. Gli anni di permanenza
tenza, indirizzò i suoi a Francavilla Fontana furono segnati, si rac-
interessi verso la mu- conta, da attriti con il capobanda artistico e
sica intraprendendo amministrativo Nino Ippolito per via delle
studi specifici che gli composizioni da riportare nei borderò della
consentirono di di- Siae. Nonostante la perdita della moglie
ventare un valente continuò a dirigere con zelo e competenza e
solista di flicorno so- fu alla guida dei concerti bandistici di
prano e di entrare a far parte di varie bande Squinzano“Ferruccio Burco”, Regione A-
tra cui quella prestigiosa di Squinzano di- bruzzo, Chieti, Gravina di Puglia, Mandu-
retta da Gennaro Abbate. La stima per Ab- ria. Durante l’ultimo anno alla guida del
bate, ma soprattutto la voglia di imparare e concerto bandistico “Ferruccio Burco” di
migliorarsi, fu la sollecitazione che lo spinse Squinzano ritrovò il suo “miglior nemico”
a copiarsi l’intero repertorio del suo mae- ossia Nino Ippolito. L’ultimo complesso
stro. Nel 1938 divenne maestro della banda bandistico diretto fu quello della città di Te-
del suo paese natio e del 2° Reggimento di ano con il quale svolse 75 giorni. Rifiutava
Fanteria- Divisione di Lucca. Intorno agli sempre l’albergo e dormiva sempre
anni ’40 diresse la banda di Valsinni e in se- nell’alloggio con i suoi musicanti. Prolifico
guito iniziò gli studi di composizione per compositore ha prodotto numerose marce
corrispondenza con il noto direttore Gio- per banda: “FANTASTICA”, “LA CLASSI-
vanni Orsomando, intervallati da periodici CA”, “SQUINZANO”…. e poemi sinfonici
incontri personali a Caserta. Guidò con e- di pregevole fattura: “CAPRICCIO RO-
strema bravura l’orchestra del teatro MANO”,”TEMPESTA”…. Trascrisse per
“Petruzzelli” di Bari. Dopo aver diretto il banda le tante opere del melodramma ita-
concerto bandistico di Carovigno, nel 1951 liano ed europeo. Durante la sua lunga per-
fu chiamato a Squinzano come maestro so- manenza a Molfetta, impartì le prime lezio-
stituto di Gennaro Abbate. Le future tappe ni di musica a Riccardo Muti, assurto alla
del maestro toccarono le città di Lanciano, celebrità mondiale come direttore di rino-
Conversano, nuovamente Lanciano, Castel- mate orchestre. Tra il Natale e il Capodan-
lana Grotta e Mottola. Nel 1966 vinse il no del 1996 ebbe uno sbalzo di glicemia che
primo posto nel Concorso per la direzione lo portò al ricovero in ospedale; fu ricovera-
della banda di Francavilla Fontana che gli to in una casa di cura, immersa nel verde a
permise una lunga permanenza nella città Noci. Colpito da un ictus si spense alle undi-
degli Imperiali. Il 21 aprile 1967 al teatro ci di mattina del 17 febbraio 1996.
Pagina 6 A cura di Luigi Fiorentini

IL SUONO NELLA DIMENSIONE UMANA


Il suono è il risultato della vibrazione quell’altro: in sintesi, se un corpo emette un determinato
di un corpo elastico e si manifesta numero di vibrazioni e queste corrispondano a un altro
attraverso il senso dell’udito, median- corpo vibrante situato vicino, quest’ultimo vibra da solo,
te l’organo dell’orecchio. Se le vibra- per simpatia, appunto! Una volta, in un anonimo giorno
zioni sono irregolari, differenziando di moltissimi anni fa, prima di essere a conoscenza di tali
per numero o forma, esse producono elementi legati alla complessa dimensione della fisica – e
rumori, trasmettendo una sensazione più propriamente dell’acustica – dopo che inavvertita-
di fastidio; nel caso contrario, produ- mente ebbi fatto cadere una forchetta contro il pavimen-
cono suoni, che apportano all’ascolto to, sentii suonare una corda del pianoforte che distava
un senso di quiete e piacevolezza. Il numero delle sud- appena mezzo metro da quell’oggetto che era appena fini-
dette vibrazioni, in un secondo, stabilisce l’altezza ben to a terra. Quell’evento, tanto strano quanto imprevisto –
definita di un determinato suono: maggiore è il suo anche se in quell’occasione non gli ebbi dato molta im-
numero, più acuto sarà il l’effetto sonoro, e viceversa. portanza – mi lasciò piuttosto perplesso. Con la stessa
Pur non considerando le varie possibilità con cui i suo- modalità, pur non riuscendo ad avvertirne l’effetto sono-
ni possono solitamente presentarsi, in quanto ci si limi- ro ma quello che, invece, riguarda la sfera di una più alta
ta al solo senso dell’udito, anche la forma visiva con cui dimensione spirituale, avviene nel nostro corpo e nella
essi riescono a manifestarsi potrebbe sorprenderci di nostra anima: l’essere umano percepisce determinate fre-
gran lunga. Forse non tutti sono a conoscenza del fatto quenze vibratorie ed emana quelle prodotte da se stesso.
che spargendo un piccolo quantitativo di sabbia sottile Credo che, a questo punto, in seguito a una tortuosa cir-
su una lastra che verrà poi messa in vibrazione tramite conlocuzione – seppur, comunque, inerente all’ambito
una forte percussione, i vari granelli su di essa dissemi- musicale – di essere finalmente giunto al nocciolo del
nati daranno vita a particolari linee nodali formando, tema in questione: l’effetto dei suoni sull’uomo e la sua
quindi, caratteristici disegni simmetrici simili ai famosi naturale reazione. Grazie a uno studio approfondito, Jo-
“mandala” appartenenti alle popolazioni hindi – e cioè seph Puleo – medico naturopata americano ma di chiare
dell’India, per l’esattezza. Tornando all’altezza dei suo- origini siciliane – che ebbe analizzato accuratamente il
ni, la sua vastissima tessitura – quella percepibile “Libro dei Numeri”, tratto dalla Bibbia cristiana, riuscì a
dall’uomo, precisamente – essa va da un minimo di 17 scoprire, utilizzando un metodo pitagorico, una netta
Hz a un massimo di 20.000 Hz. Il perno corrispondenza tra le frequenze dei sei suoni e la risonan-
dell’accordatura è il La centrale, corrispondente a 440 za del corpo umano; infatti, egli poté abbinare le suddette
Hz al secondo, e fu stabilito a Londra, in un congresso note musicali a sei effetti sensoriali: Do=396 Hz, Re=417
internazionale del 1939 – e il cui numero, prima di tale Hz, Mi=528 Hz, Fa=639 Hz, Sol=741 Hz, La=852 Hz.
data, variava in base ai Paesi e ai vari periodi storici. A Come si può ben constatare, però, l’ultimo suono è il La
tal riguardo, qualche esperto in materia ha esternato la posto all’ottava superiore del La centrale e, dal numero
sua preoccupazione affermando che il passaggio da 432 delle frequenze, si evince che dalla sua divisione il La
Hz a 440 Hz avrebbe creato nell’ascoltatore uno spicca- centrale corrisponderebbe non a 440 ma a 432 Hz. A tal
to senso di ansia e disorientamento, in rapporto al pre- proposito, seguendo l’ordine della scala, si potrebbe otte-
cedente che, contrariamente, avrebbe trasmesso una nere quanto segue: i 396 Hz del Do favorirebbero
maggiore distensione. Non a torto, dunque, composito- all’animo umano la liberazione dal senso di colpa; i 417
ri del calibro di Verdi, Mozart e Puccini – tanto per Hz del Re sarebbero utili al cambiamento e cancellereb-
citarne solo alcuni – preferivano l’accordatura a 432 bero le influenze negative; i 528 Hz del Mi condurrebbe-
Hz… E chissà se anch’essi fossero stati già a conoscen- ro a una possibile riparazione del DNA; i 639 Hz del Fa
za della carica energetica contenuta in tale frequenza, favorirebbero la connessione migliorando la comunica-
considerato che tutt’e tre erano “iniziati” nella Masso- zione; i 741 Hz del Sol, invece, arricchirebbero
neria? Bisogna tener presente, inoltre, che uno degli l’espressione; gli 852 Hz, infine, farebbero risvegliare
elementi fondamentali della musica è l’armonia, e se la l’intuizione. Tali frequenze, però, sono riconducibili agli
creatività e il gusto estetico dell’artista – del composi- antichi “modi gregoriani” e non alle moderne accordatu-
tore, in questo caso – sono da considerarsi funzionali re, e cioè, a dispetto di quanto si possa immaginare, la
alla sua realizzazione, anche il contributo naturale della spiritualità e i propositi della lunga epoca medievale era-
scienza dovrebbe ricevere il merito che le spetta. Se no destinati a una sostanziale crescita dell’indole umana e
l’uomo applica gli accordi come sostegno alla melodia, a una possibile purificazione dell’anima. Se è vero che
ciò non vuol dire che essi siano il prodotto della sua “nulla succede per caso”, si può ben notare che la somma
invenzione; anzi, egli li attinge dalla natura stessa. dei tre numeri formanti ciascuna frequenza dà come ri-
L’armonia segue il medesimo incedere della “sezione sultato il numero 3 o uno dei suoi multipli, e cioè il 6 e il
aurea”: il risultato di un numero sommato al preceden- 9. Il numero 3, almeno se ci si riferisce alla numerologia
te dà un nuovo numero, e così via… Infatti, se a un sacra cristiana, indica la Santissima Trinità – il numero
suono fondamentale aggiungiamo lo stesso numero perfetto, quindi. L’effetto prodotto, allora, non può che
(es.: Do, che lo associamo all’1, più il Do posto essere considerato come il corrispettivo del benessere e
all’ottava superiore) otteniamo il numero 2; 2+1, che è dell’amore più grande che il genere umano possa ricevere
il precedente, dànno il numero 3; 3+2=5; 5+3=8; a dalla natura e dal suo Creatore universale.
questo punto, si è formata la triade completa (o
“tetracordo”): 1+3+5+8= Do, Mi, Sol, Do acuto. Un
fenomeno che ha pure dell’incredibile è la cosiddetta
“oscillazione simpatica”. Si tratta di un suono prodotto
da un corpo elastico che vibra autonomamente ma solo
se vicino a quest’ultimo un altro corpo sia stato solleci-
tato e abbia prodotto la medesima frequenza di
Pagina 8 A cura della Dott.ssa Elena Ferrara

STRUMENTI A PERCUSSIONE DELLA SYMPHONIC BAND, 4^ parte


STRUMENTI A PERCUSSIONE Verga sottile di acciaio piegata in
A SUONO DETERMINATO: forma triangolare. Viene percossa
con un bastoncino di ferro ed emet-
CONGAS te un suono acuto e penetrante. Vi
(nomenclatura equivalente) sono triangoli di piccola ,media e
Come i bongos vengono utilizzati grande dimensione. Attualmente tutte le bande ne
nelle musiche latino americane. posseggono almeno un tipo.
Sono divisi in base alle dimensioni
delle pelli ed ogni tamburo possie- CAMPANACCI
de un nome: ricardo, requinto, ( fr-metal blocs td-kuhglocke sp-cencerros en-
quinto, conga, sanguidor, tumba- cowbells)
dora e supertumba che è il più Impiegati singoli o in serie hanno
grosso. Anche questi possono ri- una sonorità che consente di
entrare nella categoria strumenti a suono deter- scandire solo musica ritmata, in
minato. particolare quella sudamericana.

TAMBURELLO BASCO NACCHERE


(fr-tambour de basque td-shellentrommel sp- (fr-castagnettes td-castagnetten sp-castanuellas en-
pandereta en-tambourine) castanets)
La serie è di origine antichissima. Esi- Usate in epoche remote hanno as-
stono anche tamburelli baschi senza pel- sunto l’attuale forma soltanto ver-
le chiamati idiofoni, oppure senza sona- so l’ottavo secolo A.C. La loro fun-
gli detti semplicemente tamburelli. Si zione è tipicamente ritmica ,legata
suona percuotendo la pelle con le dita o agitandolo alla danza, con spiccate caratteri-
rapidamente; lo strumento può essere agitato senza stiche riferite al folklore spagnolo.
soluzione di continuità, ottenendo così il caratteri- Vengono usate anche in Italia me-
stico suono scintillante, dato dalla percussione delle ridionale nelle danze popolari Esi-
coppie di dischetti. Oppure strisciando il pollice i- ste una speciale applicazione per
numidito, o infine percosso le nocche. facilitarne il suono (qui a lato),
chiamata :nacchere castagnette machine.
SONAGLI
(fr-grelots td-schellen sp-cascabeles en-jingle LEGNETTI SONORI (CLAVES)
bells) (fr-blocs de bois td-holzblocke sp-bloco sonoro en-
Le specie di sonagli sono così numerose wood blocks)
che è impossibile darne un elenco com- Di origina cubana, sono costitui-
pleto. Per la tipicità sonora e per le pos- ti da 2 bacchette di legno du-
sibili occasioni di impiego che la musica ro ,solitamente ebano. Emettono
originale per banda offre oggi, lo stru- un suono acuto e senza risonan-
mento sonagli è diventato parte inte- za che risalta anche nella più
grante delle percussioni. densa orchestrazione. Usati nel-
la musica ritmica esotica, permettono di produrre
TAM-TAM due suoni alternandone la posizione.
(lingue equivalenti)
Il tam-tam (da non confondere con il GONG, Archivio dell’Orchestra di fiati
strumento a suono determinato e di dimensioni mi- “Città di Borgosesia”. Direttore
nori), viene usato nelle bande musicali come stru- M° Giancarlo Aleppo, Ufficiale al
mento da concerto inserito nelle trascrizioni, men- Merito della Repubblica Italiana.
tre nella musica originale lo si trova ancora rara-
mente.

TRIANGOLO
(fr-triangle td-triangel sp-triangulo en-triangle)
A cura di Salvatore Schembari Pagina 9

BREVE STORIA DELLA BANDA MUSICALE – 7° capitolo


Di seguito la partitura originale discorso. Un argomento a parte meritano le parti-
della celebre marcia Cuore A- ture condensate o addirittura per pianoforte con
bruzzese e successivamente la accenni strumentali chiamate anche guide.
partitura dell’ouverture Mondo L’editore di solito inviava questo tipo di partitura e
Antico di Giovanni Orsomando. il blocco parti completo.

MONDO ANTICO di Giovanni Orsomando

Giovanni Orsomando, in una intervista, disse che


il Trattato di Vessella era ottimo, ma che il suo ma-
estro, Raffaele Caravaglios, aveva vedute diverse
Come si può notare rispetto a quelle di Vessella del quale era antagoni-
Giovanni Orso- sta. I più importanti compositori per banda tra Ot-
mando descrive tocento e Novecento, in Italia, sono stati Davide
questa sua compo- Delle Cese, Crisanto Del Cioppo, Alessandro Ves-
sizione come Origi- sella, Domenico Gatti, Raffaele Caravaglios, Carlo
nale per banda già Della Giacoma, Giovanni Orsomando, Amleto La-
negli anni ‘30 del cerenza, Pietro Marincola, Giuseppe Manente, Er-
secolo scorso. Po- nesto e Gennaro Abbate, Oreste Carlini, Giuseppe
tremmo continuare Piantoni, Giovanni Pennacchio, Salvatore Rubino,
all’infinito con que- Giulio Andrea Marchesini, Francesco Marchesiello,
sti esempi, ma pen- Vincenzo Borgia, Teresa Procaccini, Ottorino Re-
so che questi siano spighi, Antonio D’Elia, Francesco Pellegrino, Ro-
più che sufficienti sario, Francesco Mulè, etc. Elencando questi com-
per far capire al let- positori mi riferisco a chi ha scritto brani originali
tore l’essenza del per banda. continua prossimo numero
Pagina 10 A cura della redazione

ASSOCIAZIONE MUSICALE CORPO BANDISTICO


“CITTA DI CANICATTINI BAGNI”
"Terre di Siena" Chianciano Terme 1 settembre
2007;
3° premio nella prima categoria al concorso
Nazionale di Castelbuono - Agosto 2014;
Concerto al teatro greco di Palazzolo Acreide
maggio 2015;
Concerto diretto dal Maestro compositore di
fama mondiale Jacob de Haan 28 agosto 2015;
Concerto diretto dal Maestro Andrea Los 28
agosto 2016;
Concerto al Teatro Massimo di Siracusa 15
gennaio 2017;
Concerto in collaborazione con il I Istituto
La banda di Canicattini nei suoi 150 anni di vita è Comprensivo G. Verga di Canicattini Bagni al tea-
stata sempre presente negli avvenimenti del paese tro greco di Palazzolo nel maggio 2018;
conquistando l'affetto e la simpatia della comunità Gemellaggio con la banda di caselle in Pittari lu-
e diventando l'istituzione più popolare e più segui- glio 2018;
ta. Passata attraverso la direzione di valenti mae- Concerto di Gala con il M° Luciano De Luca
stri quali Carlo Ferrara, Gregorio ed Oreste Lucia, (Euphonium della banda della Polizia di Stato)
Vincenzo D'Amato, Pietro Pernice, Nino Cirinnà e 2019;
del M° Michele Netti che le ha dato una svolta in Esibizione di marce presso La Sala Nervi alla pre-
senso moderno, inserendola nel contesto bandistico senza del Santo Padre (settembre 2021);
nazionale in cui, con le sue affermazioni in impor- Partecipazione al 17° Festival Bandistico (FEM
tanti manifestazioni musicali, ha acquistato noto- Banda) di Lleida (30 giugno – 3 luglio 2022);
rietà e considerazione. Tra i successi ricordiamo: Concerto con i solisti Roberto Rossi (1° tromba
1° Premio Concorso Nazionale di Scicli (RG) - della Rai di Torino) e Gianluca gagliardi
settembre 1995; (trombone del Teatro Massimodi Palermo) 2023;
1° Premio Concorso Bandistico "Città di Cascina" Concerto con i Cantanti Enrico Guerra (tenore),
- settembre 1997; Marialuisa Lattante (Soprano) e il 4 volte campione
1° Premio Concorso Nazionale di Lamezia Terme mondiale Pietro Adragna (fisarmonicista).
- maggio 1998; La banda inoltre ha inciso 4 CD. Il primo dal titolo
1° Premio Concorso Bandistico Nazionale di Fro- "Istanti" riportante i brani che ha eseguito nei vari
sinone -settembre 1998; concorsi, il secondo, il terzo e il quarto intitolati
1° Premio Concorso di Castroreale Terme agosto rispettivamente "Riconoscenza" , "Canzoniere n° 1
1999; e Marce Musicali". "Pietro Pernice, Marce Musica-
1° Premio Concorso Bandistico "Città di Bellan- li" fanno parte del progetto "Pietro Pernice" con
te" (Teramo) luglio 2000; cui la banda ha voluto onorare l'illustre maestro
1° Premio Concorso Bandistico "Città di Noto" pubblicandone le principali opere. Se quella musi-
novembre 2001; cale è l'attività principale, la banda dà spazio anche
Menzione d'onore al "Music World Città di Fiviz- ad altre iniziative culturali quali la pubblicazione di
zano" settembre 2002; un proprio giornale "Una Marcia in più".
Tournee in U.S.A. sfilanta per le vie di New York Attualmente la Banda è diretta dal M° Sebastiano
in occasione del "Columbus Day" ottobre del 2002; Liistro. Forte di un organico di oltre 50 elementi
1° Premio Concorso Bandistico "Città di Ragusa" che diventa sempre più giovane con l'immissione
agosto 2003; di ragazzi provenienti dalla scuola di musica, la
Partecipazione all'International Music Festival di banda ha raggiunto un potenziale artistico di buon
Genova in occasione della città ligure quale capita- livello che gli permette di spaziare dalla musica
le della cultura europea luglio 2004; operistica tradizionale a quella sinfonica, a quella
Premio Corrado Maranci "Siracusa" agosto 2006; leggera e a quella originale per banda.
2° Premio al 1° Concorso nazionale bandistico
A cura di Enrico Tricarico Pagina 11

ANGELO SCHIRINZI, musicista poliedrico


Angelo Schirinzi (1902 - 1991) Angelo Schirinzi nella direzione degli oratori sacri
fu compositore di musica raffina- dedicati ed eseguiti nel giorno della Memoria di
ta, colta e talvolta visionaria, an- Maria Addolorata, dal 1946 al 1978, servizio condi-
corata alla tradizione romantica. viso ad anni alterni con il maestro Gino Metti: in
Conosce bene i segreti del mestie- quel tempo gli oratori eseguiti erano lo Stabat Ma-
re, il contrappunto, ed ama allo ter di Giovanni Monticchio e l’oratorio Ahi! Sventu-
stesso tempo il bel canto. Tante, infatti, sono le ce- ra di Francesco Luigi Bianco. Da uno stralcio dei
lebri arie d’opera, canzoni e temi d’operetta da lui verbali della confraternita carmelitana, stilato il 31
trascritte. Fu esperto pianista, si dilettava con il marzo 1950 da Ettore Vernole, segretario e confra-
clarinetto, e già all’età di 23 anni rivelava grandi tello del sodalizio come il nostro Schirinzi, così vie-
doti di violinista virtuoso, com’è riportato nella re- ne riassunta l’esperienza della direzione di Angelo
censione giornalistica del Corriere Meridionale nel Schirinzi: “Nel Duomo, su palco appositamente eretto
1926 di un concerto tenuto al Teatro Tito Schipa sul sacrario della cappella di Sant’Agata come negli
di Gallipoli nel 1926 insieme al celebre Luigi Rati- anni precedenti, ha avuto luogo, sotto la consapevole
glia, primo contrabbasso del Teatro Regio di Tori- bacchetta di Angiolo (sic) Schirinzi, nostro confratello,
no e docente al Conservatorio di Parma. La sua vita l’esecuzione a grande orchestra e gran coro con voci di
è dedita allo studio, al concertismo, tenore, baritono, basso e soprano, del popolare oratorio
all’insegnamento e alla famiglia e l’esperienza rag- frottola [Ahi! Sventura] del maestro F.L. Bianco. Ese-
giunta in ambiti accademici, salottieri e popolari lo cuzione riuscita perfetta, silenzio generale e solenne, fra
spinge a sviluppare sia una produzione le migliaia di persone dell’uditorio, intensa commozione
“impegnata”, sia quella più “leggera”, firmata con lo suscitata dalla tradizionale e suggestiva musica e della
pseudonimo Nino Zischi. ottima esecuzione”. Nella direzione di tali oratori,
Nell’aprile 1985, ormai anziano, pubblica per Rug- concepiti ed eseguiti fino a quel momento con sole
ginenti editore di Milano tre composizioni pianisti- voci maschili, il maestro Schirinzi ha per primo in-
che dove affiora una grande varietà di timbri, di trodotto in organico corale le voci femminili, e fra
vivide e articolate immagini musicali richiedenti le voci soliste, in qualità di soprano, figurava la
sicurezza, padronanza e virtuosismo nell’uso dello consorte Maria Palomba, anche lei musicista e do-
strumento: il notturno Incantesimo dedicato “alla cente di musica.
brava allieva Gabriella Stea”, Estasi sul mare tratto __________
dalla Suite “Poemetti gallipolini” e dedicata alla nuo- Articolo tratto dal volume ENRICO TRICARICO,
ra Bianca Maria Schirinzi Dell’Erba, Scherzo per Flagrans amore, Alezio (Le), Glissato edizioni, 2022.
arpa (nella trascrizione per pianoforte), dedicato
“all’esimia Professoressa Sig.na Anna Maria Cozzi”.
Parte della produzione musicale di Angelo Schirin-
zi è ispirata agli ideali patriottici: non è un mistero
che, nei primi decenni del ‘900, intellettuali e lette-
rati gallipolini, come Elia Franich e Agostino Ca-
taldi, esaltassero tali sentimenti. Angelo Schirinzi
custodiva gelosamente uno scambio epistolare con
Achille Starace, segno del legame e della stima che
egli nutriva per il segretario del partito fascista,
nato a Sannicola, in quel tempo facente parte del
territorio del Comune di Gallipoli. A Starace il no-
stro Schirinzi ha dedicato la sua Serenata galante, ed
ha musicato l’Inno a Roma, Balilla và (Verso la meta),
Vinceremo! Inno del soldato italiano e Al grande Duce
– fondatore del fascismo e del nuovo impero italico.
A conferma dell’amore per Gallipoli e per le sue
tradizioni, Angelo Schirinzi ha lasciato un’accurata
trascrizione della Pastorale gallipolina stilata negli
anni ’40 del secolo scorso, dopo l’ascolto della ca-
ratteristica musica nelle chiese e nei vicoli del bor-
go antico. A memoria d’uomo è vivo il ricordo di
Pagina 12 A cura di Costanza Guastelluccia

3^ EDIZIONE DELLA RASSEGNA


E DEL CONCORSO NAZIONALE

Martedì 13 agosto si è conclusa la 3^ edizione della Rassegna e del Concorso per Marcia Sinfonica “Città
di Giarratana”. Quest’anno la RASSEGNA ha visto protagoniste opere dei componenti della giuria, ovve-
ro TERRAVECCHIA del M° Francesco Fatuzzo, APULIA del M° Mario Gagliani, LA PUGLIESE
del M° Giuseppe Lotario, FACILE FACILE del M° Mario Ciervo, MONTALBANO del M° Salvatore
Schembari che, all’atto della presentazione, hanno diretto gli stessi autori. A conclusione di questa prima
parte, all’inizio presentata dal presidente della commissione, M° Giuseppe Lotario, che ha comunicato al
pubblico come si sono sviluppati i lavori del concorso, sono entrati in scena i direttori nominati per la di-
rezione delle opere finaliste e l’esecuzione delle marce sinfoniche in concorso per permettere ai giurati di
completare il quadro generale delle votazioni inerenti il criterio sulla soggettività. A conclusione
dell’esecuzione di tutti i brani finalisti: codice 001, BRUZIA, del M° Vittorio Maggisano, diretta dal M°
Francesco Dipietro; codice 003, L’ECO DELL’ALBA del M° Francesco Saggiomo, diretta dal M° Sal-
vo Miraglia; codice 005, ADELE, del M° Vito D’Elia, diretta dal M° Salvo Mallia; codice 012, SANTA
VENERA, del M° Pasquale Presti, diretta dal M° Paola Caldarella; codice 014, GIARRATANA, del
M° Pasquale Magnifici, diretta dal M° Sebastiano Liistro; codice 015, LOVE STORY, del M° Davide
Sortino, diretta da Gaetano Alicata; la giuria riunitasi in separata sede ha formulato la seguente classifica
dei vincitori:
 1° Premio ex aequo, L’ECO DELL’ALBA di Francesco Saggiomo e GIARRATANA di Pasquale
Magnifici;
 2° Premio, LOVE STORY di Davide Sortino;
 3° Premio, BRUZIA di Vittorio Maggisano;
 Premio Speciale Studiomusicalicata ADELE di Vito D’Elia;
 Premio Speciale Ass.ne “Bellini” SANTA VENERA di Pasquale Presti.

Francesco Saggiomo Pasquale Magnifici Davide Sortino Vittorio Maggisano Vito D’Elia Pasquale Presti
Pagina 13

PER MARCIA SINFONICA


“CITTA’ DI GIARRATANA
GIURIA DIRETTORI OPERE FINALISTE

Francesco Dipietro Paola Caldarella Salvo Mallia

Francesco Fatuzzo, Salvatore Schembari, Giuseppe Lotario, Mario Ciervo, Mario Gagliani
Salvo Miraglia Sebastiano Liistro Gaetano Alicata

Le opere pervenute alla segreteria, gestita dalla Sig.ra Katia Giampiccolo, sono state 21 totali. 5 opere man-
cavano di documentazione e sono state escluse a priori. Due opere sono state squalificate: una perchè inferiore
come durata prevista dal bando; l’altra perché l’autore ha comunicato anzitempo che la marcia aveva partecipa-
to ad altro concorso conseguendo un premio. Sulle rimanenti 14 opere, la giuria, composta da professionisti
del settore e di chiara fama, esprimendo in numeri i criteri proposti dal bando, ha selezionato le 6 marce sinfo-
niche finaliste che hanno superato il punteggio di 70|100 e formulando la graduatoria citata a pag. 12.
L’evento, promosso dal Comune di Giarratana e istituito dall’Associazione “V. Bellini” della cittadina ragu-
sana, in collaborazione con la casa editrice STUDIOMUSICALICATA, ha visto la partecipazione di un rile-
vante pubblico di interessati, simpatizzanti e professionisti del settore e nel contempo per i bambini è stato un
momento di festa e divertimento. Il fulcro della manifestazione, in concomitanza con la SAGRA DELLA CI-
POLLA, è stata l’esecuzione delle opere finaliste eseguite dalla Banda di Giarratana, per l’occasione completata
in tutti i reparti strumentali e con la presenza di qualificati professionisti della regione Sicilia. Di grande im-
portanza è stato il ruolo svolto sia dai delegati dell’Associazione BELLINI sia dal direttore artistico M°
Francesco Fatuzzo che con le loro idee e proposte hanno contribuito ad arricchire il palinsesto della kermes-
se, donando un valore aggiunto allo sviluppo del progetto. Tutta la manifestazione ha rappresentato non solo
un’occasione di spettacolo e di intrattenimento per il pubblico ma è stata anche uno strumento che ha rigene-
rato l’economia della provincia ragusana attraverso la spesa attivata dai visitatori e dagli organizzatori che,
dalla portata dell’iniziativa e del livello territoriale, ha sostenuto sia il tessuto economico locale sia la crescita e
lo sviluppo economico di un territorio più ampio. A questo si aggiunge anche che ha favorito l’attrazione di
investimenti, la crescita e la promozione socio-culturale, la valorizzazione territoriale e lo sviluppo turistico, la
conoscenza e la promozione dell’immagine del territorio. L’evento, poiché annesso alla Sagra delle Cipolla, ha
generato anche un impatto di natura economica, socio-culturale, ambientale, di marketing e politico, in quanto
riferiti alla consapevolezza e al senso di appartenenza e di orgoglio della comunità. La collaborazione con la
casa editrice STUDIOMUSICALICATA ha permesso di focalizzare l’attenzione sugli eventi legati al mondo
della cultura e dello spettacolo attraverso la pubblicità, la stampa di locandine, depliant, banner e pubblicazio-
ne delle opere finaliste e non. L’appuntamento e l’invito è rivolto a tutti per il prossimo anno con la 4^ Edizio-
ne della Rassegna e Concorso per Marcia Sinfonica “Città di Giarratana” 2025 a carattere INTERNA-
ZIONALE.
Un plauso va al dott. Giorgio Liuzzo, professionista influente dell’evento e nel contempo presenza cruciale sul pal-
co, che ha presentato la serata in modo impeccabile dando vita ad una delle manifestazioni più rinomate e seguite del
panorama ragusano. Liuzzo ha uniformato attualità e spettacolo con informazione e trattenimento in un'unica e
perfetta simbiosi.
Pagina 14 a cura di Rossana Campisi

CORPO BANDISTICO DI BELVEDERE (SR)


una dedica a una realtà musicale che resiste nel tempo

Il 29 agosto c.a., il concerto sinfonico, curato cuzione assoluta, ha riscontrato da subito


dalla banda musicale di Belvedere, ha dato l'approvazione e il senso di giubilo da parte
inizio ai festeggiamenti in onore della patro- della platea con un sonoro applauso che si e
na del quartiere siracusano, Sant'Anna. Il prolungato anche dopo la fine del brano.
complesso strumentale e corale, realtà del La banda musicale di BELVEDERE si compo-
panorama musicale della provincia di Sira- ne di circa 30 elementi di tutte le età, tra questi,
cusa, nonostante sia cambiato nel tempo, ha si distinguono, giovani talenti che con passione
mantenuto i valori tipici della nobile arte, portano avanti una realtà bandistica modesta
del rispetto e del senso di stare insieme. ma unica. Un plauso va al capobanda Lorenzo
L’evento, che ha proposto sana musica grati- Quercio, al M° Sebastiano Bastante e a
ficante in tutte le sue sfaccettature, nella tanti collaboratori dell’associazione che, in siner-
splendida cornice del sagrato della chiesa di gia, con impegno e dedizione, organizzano even-
San Sebastiano, a Belvedere, è stato presen- ti unici e spettacolari.
tato da Mirea Alessi, giovane artista emer- Il brano di chiusura ha riservato una clamorosa
gente mantovana. Dopo i riti di presentazio- sorpresa, ovvero la presentatrice, Mirea, ha ve-
ne del complesso e gli interventi dei vari de- stito i panni di cantante ed ha eseguito, accom-
legati del comune e dei partners, il concerto pagnata dal complesso strumentale, il brano: DI
ha avuto inizio con la marcia sinfonica BEL- SOLE E D’AZZURRO, di Fornaciari, Sagge-
VEDERE del M° Sebastiano Grasso, di- se, Vergnaghi, grande successo di Giorgia.
retta dallo stesso autore. L’opera, in 1^ ese-
A cura di Gaetano Alicata Pagina 15

GIOVANNI CASCONE
valori, è stato il simbolo vivente dell’eufonio,
strumento con cui il MAESTRO ha dato e-
spressione ai propri sentimenti raffigurando
il proprio mondo. Giovanissimo ha iniziato
gli studi musicali presso la locale scuola, a
carattere bandistico, del paese natale e suc-
cessivamente ha completato il percorso arti-
stico presso il Liceo Musicale “V. Bellini” di
Catania (1987). Ha studiato con i più impor-
tanti trombonisti dell’epoca e successiva-
mente, grazie alla sua preparazione ed espe-
rienza, è stato chiamato a tenere, LUI, corsi
nell’ambito degli strumenti ad ottone, nella
fattispecie, trombone e eufonio, dando un e-
norme contributo alla crescita e alla valoriz-
zazione di detto strumento. Ai suoi allievi ha
sempre ricordato: “...l’uomo è l’unico individuo
al mondo che apprende senza avere limiti fino
Classe 1967, di indubbio talento musicale, è all’ultimo respiro della sua vita…”. Grazie alla
stato uno dei più grandi esecutori di eufonio sua capacità e alla sua caparbietà ha affronta-
dell’epoca contemporanea. Diplomatosi in to tutti gli stili e tutti i repertori musicali
trombone nel 1987, prosegue la sua carriera ponendosi sul podio più alto assieme ad altri
artista col flicorno baritono e/o eufonio e grandi trombonisti del 2° novecento.
fornisce la sua collaborazione ai più rinomati
complessi corali e strumentali d’Italia. Da
citare il superamento del concorso per trom-
bone presso la Banda dell’Aeronautica Mi-
litare nel 1988, dove presta servizio per al-
cuni anni e poi si congeda per la scelta di
insegnare musica e trombone in istituti su-
periori di 1° grado. Grande persona e gran-
de musicista, all’atto delle esecuzioni, Gio-
vanni apre una porta immaginaria dando al
pubblico la sensazione di entrare in un'altra
dimensione dove solo il suo talento e la sua
competenza fanno da padroni. Sempre dispo-
nibile, a livello umano, sapeva ascoltare,
comprendere e capire i colleghi e le persone.
Premiato, in manifestazioni di chiara fama,
per le sue capacità artistiche e l’intenso ope-
rato nella diffusione della musica e dei suoi
Pagina 16 A cura di Gaetano Alicata

GIOVANNI CASCONE
la loro dipartita, è gestito dai figli Stefano e
Leonardo Cascone intenzionati a sviluppare
e portare a termine i progetti dei loro geni-
tori. In tanti hanno pianto la scomparsa dei
2 musicisti: parenti, amici, colleghi e simpa-
tizzanti di varie associazioni e istituzioni di
vario genere, perché apprezzati per le loro
doti e qualità umane. Cosa dire per conclu-
dere? Abbiamo perso 2 persone care, umili
ma… soprattutto... amici speciali.

Nella serata dell’08 giugno c.a., un tragico


incidente toglie la vita sia a Giovanni sia a
sua moglie Angela Polizzi, sposi dal 1989,
mentre tornano in moto dal centro storico di
Scicli dopo aver assistito ad una manifesta-
zione musicale. L’impatto con un auto, in
tarda serata, è stato purtroppo fatale ai 2 co-
niugi. Angela, musicista, insieme a Giovanni
aveva aperto un negozio di strumenti musi-
cali nel 2001, ARTE SONORA, oggi, dopo

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A cura di Maria De Lorenzo Pagina 17

ANGELO ARLOTTA
Il pragmatismo delle forme
Artista elegante e raffinato nell'ela- teria d'ispirazione pri-
borazione e nella stesura tecnica. Si mordiale e gli elementi
inserisce in quel filone storico arti- che appartengono al
stico definito post-modernista. Ori- rupestre sono aggiunti
ginario della Lucania si trasferisce in con estrema minuzia e
toscana dove espone con grandi ma- con delicata maestria.
estri dell’arte contemporanea. Il suo La porosità della
modus operandi, pragmatico ma allo sabbia viene utilizzata,
stesso tempo sofisticato, mostra la verità visiva di dunque, per donare
un'immagine rielaborata ai moderni softwer, ruvidità econcretezza
facendo divenire magicamente la rappresentazione alla sterile tela, dove
ritratta un vortice di pixel bloccati nel metaverso. eleganza, sinuosità,
Forti contrasti coloristici e delicati accostamenti proporzione sono le
cromatici, donano maggiore profondità e parole chiave che
tridimensionalità alla struttura creativa, rendendo il sintetizzano l'eccellenza del maestro Arlotta. Egli
dipinto un'installazione multisensoriale. Materiali di suona, inoltre, le sottilissime corde dell'animo uma-
recupero vengono utilizzati, poi, per divenire parte no, sfiorandole attraverso delicati accenni di luce.
integrante dell'opera, sicché fili metallici, materiali Arlotta assembla infine, dottamente, lo studio dei
sabbiosi e cartacei trovano grandi maestri con le immagini 3.0, arrivando a una
spazio in un mondo surreale, mimesi stilistica che solo un pittore dotato di
in cui i pieni e i vuoti si grande attenzione e talento come lui, è in grado di
alternano, i contrasti si raggiungere.
af fiancan o e le lin ee
geometriche si intrecciano
sapientemente. Tutto diviene
atemporale e s'intercede tra-
mite uno studio cosmico, per
cui i finti labirinti tridimensio-
nali accompagnano il fruitore
attraverso voli pindarici che si
concretizzano nell'espressione
più evoluta della forma asso-
luta. Il matericismo tattile del
supporto pittorico viene indagato, ancora, come ma-
Pagina 18 A cura di Anna Zanzanelli

L’UOMO E IL SUO ESISTERE


Nella problematicità della verso l’ altro, verso il mondo. Pertanto, Heideg-
propria esistenza l’uomo ha ger descrive il rapporto dell’ uomo con le cose
trovato continuamente spunti come un prendersi cura di esse e il rapporto dell’
di riflessione profonda, una uomo con gli altri come un prendersi cura degli
riflessione che nel corso del altri. Assurda e per certi aspetti inquietante la
tempo lo ha spesso indotto a condizione umana per Sartre che vede
riconoscere la propria miseria l’individuo non libero di essere libero. Infatti, pur
e la propria maestosità esaminando di fatto i scegliendo il senso del suo essere, l’uomo non
propri rapporti con l’ essere. Ma cos’ è l’ essere? sceglie il suo essere stesso, pertanto il fatto di
E’ una realtà ontologica, un Assoluto divino, un essere gettato nel mondo e di esistere come liber-
essere esperienziale, pertanto l’io, il mondo, gli tà. L’essere al mondo diventa così un assurdo e
altri? Qualunque cosa sia è inevitabile che la solo l’uomo dà un senso a ciò che in sé senso
nostra esistenza si relazioni con l’essere. Comun- non ha. Da qui la nausea che Sartre presenta in
que vada inteso l’essere, l’uomo dovrà compiere un romanzo scritto nel 1938 e che rivela la man-
delle scelte e aprirsi a tutti i rischi possibili. Mi canza del senso dell’ esistere attraverso la figura
tornano in mente le parole emblematiche di Pa- di un professore di storia con questo nauseabon-
scal nella sua opera apologetica: “Non so chi mi do sentirsi troppo rispetto agli altri e al mondo.
abbia messo al mondo, né che cosa sia il mondo, Vale la pena ricordare come queste parole di
né che cosa io stesso. Sono in una ignoranza Sartre tornino ancora oggi attuali e cariche di
spaventosa di tutto. Non so cosa siano il mio significato: “Eravamo un mucchio di esistenti im-
corpo, i mie sensi, la mia anima e questa stessa pacciati, imbarazzati da noi stessi, non avevamo
parte di me che pensa quel che dico, che medita la minima ragione d’essere lì, né gli uni né gli al-
sopra di tutto e sopra se stessa, e non conosce sé tri, ciascun esistente, confuso, vagamente inquie-
meglio del resto”(Pensieri,194). Per Pascal il to, si sentiva di troppo in rapporto agli altri”.
problema di ciò che l’ uomo è a se stesso resta ( La nausea, Sartre). E allora mi viene da pensare
sicuramente quello fondamentale e la sua risolu- che l’esistere resti l’esperienza più affascinante e
zione è nell’ essere cristiano , l’uomo che si ri- beffarda che possa capitare, in effetti non la sce-
trova in Dio come insegna S. Agostino. La no- gliamo, ci capita e forse, se potessimo scegliere
stra esistenza è costellata da mille elementi saremmo altro o non saremmo affatto.
come l’ odio, la vendetta, il tradimento, la sconfit-
ta, la felicità effimera e la gioia evanescente,
l’incertezza e la paura del fallimento o le difficol-
tà della rinascita. Così ha avuto inizio la lettera-
tura esistenzialistica soprattutto dopo le espe-
rienze devastanti delle due guerre mondiali, pen-
siamo a grandi nomi come Sartre, Abbagnano,
Heidegger. Per quest’ultimo, infatti, l’ uomo è
prima di tutto un essere nel mondo, un essere nel
mondo e tra gli altri, un prendersi cura delle cose
che deve ricostruire. La sostanza di ognuno non
è la sinesi aristotelica dell’ anima e del corpo,
per poi arrivare all’essere delle cose e degli altri,
la sostanza è l’esistenza stessa che è apertura
A cura di Veronica Montoneri Pagina 19

COMUNICO, DUNQUE SONO


Il modo con cui riuscia- te; semplicemente il tempo ne ha messo in
mo a relazionarci con luce degli aspetti che non erano più condivi-
mondo esterno rivela si. Il tempo cambia i modi di comunicare, di
una immagine di noi rapportarsi, cambia anche la reputazione di
che, volenti o nolenti, ci cose e fatti ed è un processo a cui essi non
sottopone al giudizio di possono sottrarsi, poiché spesso è postumo.
chi abbiamo davanti. Il Così le Etymologiae di Isidoro di Siviglia uti-
tempo, magari, permet- lizzano tecniche di legami tra forma e signi-
te di capire più a fondo ficato delle parole, nel IX secolo a.C., che ri-
cose e persone che, tut- sultavano molto ingegnose per quei tempi,
tavia, durante il proprio ma che si sono rivelate ridicole nel corso del
tempo, sono schiave di tempo. Dal Discorso sulla diseguaglianza del
una immagine, di un 1755 di Rousseau alle teorie linguistiche di
ruolo. Ciò può dirsi dei talenti della lunga Wittgenstein agli inizi del Novecento capia-
fase sofistica, coloro i quali costruivano mon- mo che la forza dei discorsi e delle parole di-
di di parole che ammaliavano, trascinavano e versificata in base alla passionalità e al luogo
convincevano gli ascoltatori, ponendo le basi di nascita, cedono il posto ad un tecnicismo
per l’affermazione dell’arma potente della che può essere controllato e controllare, fino
persuasione. Ma la forza del loro discorso sta- al disorientamento. Non è vero che disorien-
va nel fatto, ben descritto da Protagora, che tano, dunque, le pubblicità comparative, col
la persuasione stessa si basasse sulla spiega- fornirci troppe informazioni? Tra diversifi-
zione completa di un fatto e del suo contra- cazioni e falsificabilità la storia e la scienza
rio, con la messa in luce di una questione in hanno condannato, ma hanno anche riscatta-
tutte le sue sfaccettature. Per Aristotele il to alcuni grandi pezzi di umanità che, defun-
confronto fra gli opposti era la base della co- ti, hanno atteso pazientemente il loro mo-
municazione efficace, così come il suono del- mento di luce: tra questi, un tale Galileo Ga-
la voce è l’anima del discorso convincente. lilei.
Nietzsche fu un aberrante visionario razzi-
sta, prima che gli storici Montinari e Berti
proponessero una rilettura corretta delle o-
pere originali. Platone fu grande sia in Gre-
cia, sia a Siracusa, ma è vero anche che fu
venduto come schiavo. Gesù di Nazareth fu
profeta e cocifisso. Grandi leaders della sto-
ria sono stati al culmine del potere e poi giu-
stiziati. Cosa è successo? La loro condotta e
la loro linea comunicativa non sono cambia-
Pagina 20 A cura di Lucia Franzò

IL GENIO ARTISTICO, questo noto sconosciuto


L'arte, nella sua essen- un ambito dove l'uomo può trascendere la
za, è una finestra realtà quotidiana. Hegel, d'altro canto, con-
sull'infinito, un mezzo cepiva l'arte come una forma di manifesta-
attraverso cui l'umani- zione dello Spirito Assoluto, una tappa fon-
tà esplora e riflette la damentale nel percorso dialettico verso la
propria esistenza. Filo- piena realizzazione della libertà. L'arte non
sofi come Platone e è solo espressione individuale, ma anche un
Kant hanno considera- fenomeno storico e culturale che riflette lo
to l'arte non solo come una forma estetica, spirito di un'epoca. In tempi più recenti, il
ma come un veicolo per la verità e la cono- pensiero di Walter Benjamin ha sottolineato
scenza. L'arte trascende il linguaggio con- l'importanza della riproducibilità tecnica
venzionale, offrendo nuove prospettive e sti- dell'arte, mettendo in discussione l'aura
molando il pensiero critico. Attraverso l'e- dell'opera d'arte nell'era della sua riproduci-
spressione artistica, l'individuo confronta i bilità di massa. Questo ha aperto nuove ri-
dilemmi etici e esistenziali, contribuendo flessioni sul ruolo sociale e politico dell'arte,
alla comprensione del sé e del mondo. In ponendo l'accento sulla sua capacità di in-
questo senso, l'arte è indispensabile per il fluenzare e trasformare la società. L'arte,
progresso umano, fungendo da ponte tra il quindi, non è solo un veicolo di bellezza, ma
sensibile e l'intellegibile, tra l'emozione e la un mezzo potente di conoscenza e trasfor-
ragione. L'arte ha da sempre rappresentato mazione. Attraverso l'arte, l'uomo esplora
un crocevia di emozioni, riflessioni e intui- sé stesso, la propria interiorità e il mondo
zioni, ponendosi come un ponte tra la di- che lo circonda. Ogni opera d'arte è un invi-
mensione sensibile e quella intellettuale to a riflettere, a interrogarsi, a comprendere
dell'esperienza umana. Ma quale valore filo- meglio l'essenza della nostra esistenza. il
sofico si cela dietro un dipinto, una scultura valore filosofico dell'arte risiede nella sua
o una sinfonia? Alla base della riflessione capacità di suscitare interrogativi, di stimo-
filosofica sull'arte vi è l'estetica, una disci- lare la mente e di offrire nuove prospettive
plina che esplora la natura del bello e del sulla realtà. L'arte ci sfida a guardare oltre
sublime, l'esperienza estetica e la funzione l'apparenza, a cogliere l'essenza profonda
dell'arte. Platone vedeva nell'arte una mera delle cose e a riconoscere la complessità e la
imitazione della realtà, un'ombra delle idee bellezza del mondo. E in questo incessante
perfette. Tuttavia, Aristotele, nel suo dialogo tra l'arte e la filosofia, si rivela l'in-
"Poetica", riconobbe il potere catartico trinseca connessione tra la ricerca del bello
dell'arte, capace di purificare le emozioni e e la ricerca della verità.
offrire una comprensione più profonda della
condizione umana. Nel corso dei secoli, il
valore dell'arte è stato rivalutato e ridefini-
to. Kant, nel suo "Critica del Giudizio", sot-
tolineava come il giudizio estetico fosse au-
tonomo, libero da interessi morali o utilita-
ristici, e come l'arte fosse una manifestazio-
ne del libero gioco delle facoltà umane. L'ar-
te, dunque, diventa un terreno fertile per
l'espressione della libertà e della creatività,
A cura di Chiara Sferlazza Pagina 21

A DUECENTO ANNI DA GOETHE E DA MOZART


“Una violetta” di Fabrizio Puglisi (2^ parte)
Si può percepire facilmente un forte Es. F Es. G
cambio di intenzioni in corrisponden-
za dell'arrivo della pastorella: la linea
vocale si sviluppa partendo da un MI
acuto in forte, discende sulla tonica
per poi risalire fino al LA acuto
(tonica). Torna ad assumere un tono
più pacato in corrispondenza della parola “lieve”, ma è
solo un'illusione, perché poco più avanti si noti lo stes-
so intervallo di terza, in corrispondenza della parola
“lieto”, stavolta discendente, un chiaro effetto a spec-
chio. [vedi Es. D ed E]
Es. D Es. E

L'impegno di dover mantenere un certo controllo ed


una certa omogeneità, sarà di giovamento sul finire di
questa seconda parte del Lied, inquadrata sulle azioni
della pastorella: dopo i MI centrali e i ribattuti, in cor-
rispondenza della parola “cantando”, segue un salto
d'ottava ascendente verso il MI acuto.
L’ultima parola, ripetuta per ben tre volte, subisce un
vero e proprio effetto “slow-motion”: con grande sor-
presa (e relativo cambio netto di registro) la terza ri-
A questo punto la voce deve mettere in atto, come
petizione palesa l'ultima azione della pastorella, non
un'eco, quella sensazione di movimento che dà vita
più sommessa bensì brillante, arricchita da un canto
alla vicenda, attraverso frasi che discendono al Mi
quasi liberatorio, a sua volta espletato attraverso un
centrale: quasi come gli ultimi raggi di sole che svani-
ulteriore MI acuto ribattuto e sempre ritenuto. Tale
scono dietro una collina, anche la vita della violetta è
sensazione di sospensione cessa però subito per lascia-
quasi giunta al termine.
re spazio ad un'ulteriore sensazione, una chiara eleva-
Così termina anche la presentazione della violetta, at-
zione inaspettata resa dagli acuti staccati (nonché dis-
traverso una linea vocale acuta, ricca di crome e scevra
sonanti) che portano la voce ad intonare per la prima
di pause, ma al contempo caratterizzata da intervalli
volta una nota lunga e sovracuta, per nulla risolutiva,
vicini, che rievocano quel desiderio di unione della vi-
semmai una sorta di anticipazione di quello che acca-
oletta alla pastorella.
drà. [vedi Es. H]
In questa parte si distinguono alcuni ostacoli tecnici
notevoli. In primis la tessitura risulta essere abba- Es. H
stanza acuta, se si considera che, trattandosi di canto
sillabico, bisognerà mantenere una chiara pronuncia
ai fini di una più ottimale comprensione del testo. L'e-
ventuale presa di fiato, dopo la parola
“pastorella” (sulle note acute MI, FA, LA, FA) deve
essere effettuata molto silenziosamente, per far sì che
non venga perso il canto legato; il tutto mantenendo
un controllo tale da poter affrontare gli ampi inter-
valli che seguono, ad esempio il salto di quinta ascen-
dente (SI centrale - FA diesis acuto) in corrisponden-
za della parola “passo”, ma anche il salto di quarta di-
scendente della parola “cuore”: quell'effetto specchio Con un carattere più frenetico si articola la seconda
già celato nel testo, si palesa al contempo sull'armonia parte del brano, momento che rivela il desiderio, il so-
e sul timbro. [Vedi Es. F e G.] gno, il piacere effimero: la violetta ha una voce, parla,
Pagina 22 A cura di Chiara Sferlazza

crede che la bellezza possa essere sufficiente per essere fiato e l'esecuzione del secondo trillo (SOL diesis acu-
accettati. Così si giunge al culmine della passione uto- to), deve necessariamente ridimensionare l'esplosione
pica amorosa. La violetta non teme la morte, ma l'in- avvenuta, e deve farlo immediatamente! Soprattutto in
differenza ed il rischio di essere fiorita invano. È di- questo punto del lied, ove continua a mantenere riso-
sposta a tutto pur di essere notata e apprezzata. La luzioni acute ed in più arricchite da abbellimenti (che
precarietà del sogno è adesso palesata e, attraverso le conferiscono inevitabilmente una certa unicità), il so-
linee melodiche ascendenti, gli acuti improvvisi e gli prano dovrà optare per un distacco dal testo, quasi
intervalli distanti e dissonanti che seguono, si anticipa necessario. Bisognerà tenere in considerazione la di-
e si rivela perfettamente il tragico avanzare di quella mensione in cui si proietta l'intero Lied, dove per
pastorella tanto attesa. La violetta desidera la pasto- l’appunto dominano linee vocali estremamente acute.
rella, ignora ciò che accadrà, e gli acuti che chiudono Nei passaggi più ardui si dovrà optare per una calcola-
alcune frasi conferiscono carattere di sospensione; nel ta gestione dei colori, senza dimenticare che una voce,
frattempo, l'accompagnamento pianistico cela la trage- già di per sé più a suo agio sul versante degli acuti,
dia preannunciata - quasi come un narratore onni- non potrà esagerare l'intensità di certi passaggi gravi.
sciente - mantenendo una continuità nella suspense. Il Il desiderio della violetta viene esasperato tramite il
pensiero della violetta viene espresso attraverso nu- rallentando e la forcella in diminuendo (battuta 37). Pa-
merose crome ed intervalli disgiunti che conferiscono re che l'intensità sia smorzata, ma non il messaggio,
un carattere lamentoso. È opportuno che il cantante si un’intenzione ben resa dalla volontà di concludere la
discosti temporaneamente dalla ferrata scansione rit- parola “stringa” sul LA acuto in piano, per poi lasciare
mica, mantenendo sempre i suoni legati e la linea vo- spazio ad una fresca sestina ascendente di semicrome
cale perlopiù omogenea, fino alla battuta 34, dove la affidata al pianoforte e che si dissolve naturalmente
voce sale, cautamente, sino ai MI acuti in forte, in cor- quasi come una vera e propria continuazione della li-
rispondenza della parola “colga” (battuta 35). Ecco il nea vocale appena terminata. [vedi Es. I]
momento più lirico, un'esplosione emotiva ben resa dal Es. I
cambio di registro (il cui carattere è pacato solo appa-
rentemente), che di fatto avviene in una sola battuta. Il
profondo bisogno di protezione che si può intendere
dalle parole della violetta e dallo slancio improvviso di
tutta la composizione, sfocia in un contrasto inaspetta-
to in corrispondenza della parola “languida”, attraver-
so un salto ascendente di quinta al FA acuto ed il suc-
cessivo trillo sul MI acuto. Di fatto è un momento
tutt'altro che languido, la parola funge da ingannatrice
delle sensazioni, la voce si appresta ad eseguire ardui
passaggi, forse un po’ travestiti da una sorta di svilup-
po naturale della voce stessa la quale, dopo la presa di Continua prossimo numero

Il trattato, diviso in tre parti più un’appendice, propone lo studio dei principi basilari In forma di compendio cronologico, è destinato agli alunni delle scuole superiori secondarie di
dell’armonia (1^ parte), un sunto delle forme polifoniche corali e strumentali (2^ parte), gli 1° e 2° grado, agli appassionati della musica in genere e nel contempo può essere un valore
elementi di composizione e di trascrizione con esempi pratici (3^ parte), tabelle schematiche aggiunto per coloro che si preparino per gli esami della disciplina o di abilitazione in musica.
inerenti alle estensioni delle voci umane e degli strumenti musicali più in uso (appendice). L’arte L’opera, ben strutturata e con un linguaggio semplice e sintetico, racchiude in un unico volume
di comporre e di trascrivere comporta uno studio particolare, di conseguenza l’autore ha appli- tutte le notizie storico - musicali dalla genesi ad oggi e permette ai lettori di avere una visione
cato a trattare gli argomenti proposti in maniera semplificata, semplici e facilmente comprensi- completa dei compositori e degli eventi. Gli argomenti trattati, che riportano notizie verificate,
bili. Basato su appunti e studi trasmessi dai suoi maestri e da docenti di chiara fama dei vari all’inizio sostengono lo stile classico poi, man mano che si sviluppano, vertono su uno stile più
corsi di aggiornamento a cui ha partecipato, ha fuso insieme i rudimenti basilari dell’armonia moderno e più personalizzato. Il testo tiene conto delle nuove scoperte, delle nuove tendenze
classica con i rudimenti basilari dell’armonia moderna, facendo lavorare in sinergia le tecniche musicali, dei compositori affermati e dei nuovi e giovani compositori che si affacciano alla
analogiche, iconiche e simboliche, come mediatrici didattiche per un migliore apprendimento. ribalta. Disponibile su AMAZON https://www.amazon.it/APPUNTI-STORIA-DELLA-
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A cura di MDL Arte - Servizi per l’arte - Pagina 23

INSTALLAZIONE: “Girandole dal Cielo”

Quando un’installazione artistica ti fa tornare alla spensieratezza della fanciullezza. Il tutto


bambina. Girandole colorate mosse dal vento, è stato reso possibile grazie al ristorante “Il
che si intersecano con luci illuminanti una caminetto Adduci” che ha proposto la sua bel-
stradina di una viuzza di un paesino lucano. lissima location come punto focale per l’in-
“San Giorgio Lucano”. Perchè l’arte non è stallazione, che resterà fruibile per tutto il
solo all’interno di un museo, non si palesa mese di Agosto, nonchè alla dolcissima
solo con dipinti, sculture o altro supporto ma- Grazia Adduci, parte integrante del progetto
terico o audio… arte è anche ció che, nata e della sua spettacolare riuscita. Non mancate
dalla mente di un artista, ti provoca un sor- dunque!!! Il ristorante e le girandole roteanti
riso riempiendoti gli vi attendono per regalarvi un sorriso!!!
occhi di gioia. Pochi
attimi in grado di
farti allontanare dal
mondo e dai pensieri
che ne comporta. A
volte basta davvero
poco, del buon cibo,
una bevanda con gli
amici fidati e un cielo
notturno costellato di
colorate girandole che
ad ogni folata di
vento, ruotando come
trottole, ti riportano
SELEZIONE DAL CATALOGO GENERALE 2024
ARRANGIAMENTI MARCIABILI
AIR FOR G STRING, per quartetto di clarinetti, arr. Antonio Falco AL BUON VINO...DA VALBREMBO A PACHINO, Luigi Fiorentini
CONCERTO IN DOmin, per 3 oboi e corno inglese, Antonio Falco BERTOLINI, Giuseppe Maucione
CONCERTO PER TROMBA E BRASS BAND, Arutunian-Ruvo BARBERA IN GIUBILO, Matteo Finocchiaro
COQUETTE, valzer, Leoncavallo-Lotario BIVONA, Donato Mastrullo - Salvatore Schembari
EYE OF THE TIGER, per ensemble di perc. Peterik/Sullivan-F. Netti BORIS, Sebastiano Grasso
FURIOSO POLKA, Strauss-Aleppo CARME’, Angelo Giardina
GRANADA, suite espagnole, Albeniz-Aleppo CIRCUS, Mario Gagliani
LA SERVA PADRONA - ouverture, Paisiello-Aleppo CONVERSANO, Giuseppe Lotario
LO SCEICCO BIANCO, dall’omonimo film, Rota-Farina ECHI TRIONFALI, Giuseppe Lotario
MEDEA, marcia sinf. adattata per 5tto di ance, Piantoni-Latronico EL MATADOR, Giuseppe Lotario
MINUETTO, op. 2 n° 6, Boccherini-Lotario FRANCESCA, Sebastiano Grasso
MINUET, from "The Royal Fireworks Music", arr. Antonio Falco GIOIOSA, Donato Mastrullo
OH HAPPY DAY, per 2 tr, 1 cr, un tbr, 1 tuba, Giovanni Nicosia L’ASSALTO, Gemino Calà
OMAGGIO A RANIERI, medley, Gaetano Alicata LA SICILIANA, Vincenzo Volo
PICCOLI TEMI, per fagotto e pianoforte, A. Cicero-A. Bauleo LOTARIANA, Mario gagliani
PROFONDO ROSSO, per ensemble di percussioni, arr. F. Netti MAESTRO GUIDA, Mario Latronico

DIDATTICA
MAMMA TETTA, Aldo De Pascali
MARCELO, Giuseppe Maucione
MARCIA MILITARE N°1, Francesco Mulè
10 ROMANTIC SONGS, Giuseppe Gaggiula MERAVIGLIOSA, Rosario Terrana
12 PICCOLE INVENZIONI, per pianoforte, Rosario Fronte MIGUEL, Francesco Dipietro
45 MELODIE INEDITE E CELEBRI, per pianoforte, Pietro Pisano MORGANA, Andrea Moncalvo
ALEPPO, metodo per trombone, Giancarlo Aleppo OLIMPIAS, Sebastiano Grasso
APPUNTI DI ARMONIA, Gaetano Alicata PACHINO IN FESTA, Damiano e Vincenzo Assenza
APPUNTI DI STORIA DELLA MUSICA, Gaetano Alicata PRO NATURA OPUS ET VIGILANTIA, Manuel Barone
APPUNTI DI TEORIA E SOLFEGGIO, Adalberto Protopapa RAQUEL, Giuseppe Lotario
ATEM DES LEBENS, per pf, fl, ob, cl, Fabrizio Puglisi RECONDITA MELODIA, Gakimas
DIANTHA, per viola e pianoforte, Fabrizio Puglisi STEFANIA, Nino Ippolito
ELEGIA, per pianoforte, Sergio Carrubba SANTA CECILIA, Vincenzo Volo
ESERCIZI… PER LO STACCATO, Salvatore G. Ciccotta SUPERGA, Nino Ippolito
ESERCIZI SUGLI ATTACCHI, metodo per corno, R. M. Vitaliano TO THE MARCH, Giuseppe Lotario
FORGOTTEN MUSIC, per pianoforte, Fabrizio Puglisi VITA CASALBUONESE, marcia sinfonica
IL MIO AMICO FAGOTTO, metodo, Antonino Cicero VITTORIOSA, Vincenzo Volo
LA CICALA E LA FORMICA, fiaba musicale, Raimondi-Sciaudone VIVA L’ITALIA, Sebastiano Grasso
MOMENT’S IMPRESSION’S, per tr e pf, Francesco Dipietro
PER ALISSA, per pianoforte, Fabrizio Puglisi
PICCOLI PEZZI PER PICCOLE MANI, per pf, Rosita Piritore OPERE ORIGINALI
QUINTETTO, per vl. cl. ch, c.sso, pianoforte, in 3 tempi, R. Fronte APSIDE, per orchestra, Fabrizio Zecca
SUBITO MUSICA, per la scuola primaria, F. Gibellino-Sorbello ARMONIE SACRE GIARRATENESI, per banda, Francesco Fatuzzo
TERRE DI LUCANIA, Carmine Lista BIOS, per orchestra, Marco Zàppia

DUO - ENSEMBLE
FRAGUMEST, originale per banda, Francesco Dipietro
GHERRA, per 2 violini, viola e cello, Dante Muscas
GLORIA IN EXCELSIS DEO, per voce e organo, Giorgio Viavattene
AMALGAMA, quintetto per fl, ob, cl, fg, cr, Giancarlo Aleppo GIOCHI IN BAND, originale per banda. Giuseppe Lotario
ANDANTE E SCHERZO, per tr, cr, tbr, pianoforte, M. Pupillo IMPRESSIONI MOMENTANE, originale per banda, Francesco Dipietro
CHILDREN FOLKLORE SONG, marimba e percussioni, F. Netti LA CROCE DEL SUD, originale per banda, Gaetano Alicata
HELIOS, per quartetto d’archi, Maria Sicari LA PASSIONE DI GESU’ CRISTO….oratorio, Luigi Fiorentini
MAGMA, per 4 clarinetti, cl.b, percussioni, Giovanni Nicosia LA VIA DELLA SETA, originale per banda, Sebastiano Grasso
PATEMA D’ANIMO, per coro di clarinetti, Gemino Calà MAGMA, per ensemble di clarinetti, Giovanni Nicosia
QUINTETTO, per vl, cl, ch, c.sso, pianoforte, Rosario Fronte MODAL SUITE, per violino e pianoforte, Simone Zappalà
VIENI, CREATOR SPIRITUS, per voci e ensemble, L. Fiorentini NOVECENTO (1^ e 2^ serie), originale per banda, Giancarlo Aleppo
VOCUM SUAVITAS, quintetto per fl, ob, cl, fg, cl.b, G. Aleppo PATEMA D’ANIMO, per quintetto di clarinetti, Giacomo Calà
WITTY RAG, per sax soprano, alto, tenore, baritono, C. Leonzi ROMANZA E RONDO’, per trombone basso e banda, Giuseppe Lotario

INNI E CANTI RELIGIOSI RONDO’ PER 3 FAGOTTI, Valerio Marro


SERATE D’INVERNO, Sebastiano Grasso
INNO A SANTA CECILIA, Dario Colombo SHOGANAI, per violino e pianoforte, Luca Rizzo
INNO AL SIGNORE DELLA TEMPESTA, Puri - Alicata SOSPIRI, originale per banda, Michele Netti
INNO A SAN BARTOLOMEO, Francesco Fatuzzo SUITE MEDITERRANEA, originale per banda, Giancarlo Aleppo
INNO A SAN MICHELE, Sebastiano Grasso SYMBIOSIS, originale per banda, Mario Gagliani
INNO A SANTA RITA, Giuseppe Lotario TANTUM ERGO, toccata per organo, coro e banda, Luigi Fiorentini
INNO A SANTO ORONZO, Aldo de Pascali THE ADVENTURE BEGINS, originale per banda, Francesco Dipietro
THE ONE AND THE DYAD, originale per banda, Francesco Fatuzzo
REPERTORIO FUNEBRE THE SUNRISE OF TOMORROW, per orchestra, Giorgio Viavattene
A MIO PADRE, Aldo De Pascali
CIAO ENZO, marcia funebre di Sebastiano Grasso
OPERE TEORICHE
CRUX, marcia funebre di Giuseppe Lotario IL CINEMA DEI VAMPIRI, Francesco D’Isa
DELIRIO, marcia funebre, Angelo Giardina IL CINEMA E LA SHOAH, Francesco D’Isa
GESU’ DI NAZARET, marcia funebre di Vincenzo Volo LA SICILIA E IL CINEMA, Lucia Imprescia
I SANGELORMI, marcia funebre di Mario Latronico PALCOSCENICO, trattato di drammaturgia, Giovanni venuti
OMBRA SACRA, marcuia funebre di Francesco Dipietro UTOPIE LUNATICHE, poesie, Mariachiara Patruno
PATER ET MATER, marcia funebre di Gaetano Alicata
SMIM e LICEI MUSICALI
MARCE SINFONICHE AIDA, coro e marcia, Verdi-Alicata
ARMONIE DELL’ANIMA, Rosario Terrana ALLEGRO in SOL maggiore, per pianoforte, Fabrizio Puglisi
BARIUM, Pasquale Magnifici BABY DRUM QUARTET, per 4 percussioni, Francesco Netti
BOLETIANA, Gaetano Alicata BOLERO, per percussioni varie, Ravel-Netti
CAPRICCIOSA, Mario Gagliani CORALE (1694), per pianoforte, Fabrizio Puglisi
EOLICHE NOTE D’AMORE, Vittorio Maggisano FRASTUONI, per coro di clarinetti, Gemino Calà
FESTA CARINESE, Roberto Basile GUITAR SUITE, per chitarra, Fabrizio Zecca
ISNELLESE, Giuseppe Lotario IL CANTO DEGLI ITALIANI, per orchestra, Novaro-Alicata
LA PITTORESCA, Giuseppe Lotario LA VITA E’ BELLA, dall’omonimo film, Piovani-Alicata
LOTARIANA, Mario Gagliani MAGIC WHISTLE, per percussioni, Francesco Netti
LORENZIANA, Vittorio Maggisano PICCOLA SERENATA, per orchestra musicale, Francesco Dipietro
MEDIEVAL CELEBRATION, Pasquale Magnifici QUARTETTO N° 1, in mib, per 4 clarinetti, Gakimas
OMAGGIO AL DOTT. ROCCO CHINNICI, Rosario Terrana QUARTETTO N° 2, in sol-, per 4 violini, Gakimas
PEGASO, Giuseppe Lotario SAMBA QUARTET, per batteria e percussioni varie, Francesco Netti
PERLA IBLEA, Francesco Fatuzzo TEMPRIS, per flauto e piano, Francesco Dipietro
PER NANDO, Walter farina TIKATAKADUM, per quartetto di percussioni, Francesco Netti
PUGLIA NEL CUORE, Mario Gagliani TRE PEZZI, per violino e pianoforte, Fabrizio Puglisi

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