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Messaggio Pontificio Ai Partecipanti Al Seminario Del Dicastero Per I Laici, La Famiglia e La Vita

Il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Dominique Joseph Mathieu e ha condotto una riunione interdicasteriale. È stata annunciata la nomina del Dott. Luigi Carbone come Direttore della Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato della Città del Vaticano. Inoltre, il Papa ha inviato un messaggio ai partecipanti di un seminario sul tema dell'evangelizzazione delle famiglie, sottolineando l'importanza di sostenere le famiglie nella fede e affrontare le sfide contemporanee.
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Messaggio Pontificio Ai Partecipanti Al Seminario Del Dicastero Per I Laici, La Famiglia e La Vita

Il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Dominique Joseph Mathieu e ha condotto una riunione interdicasteriale. È stata annunciata la nomina del Dott. Luigi Carbone come Direttore della Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato della Città del Vaticano. Inoltre, il Papa ha inviato un messaggio ai partecipanti di un seminario sul tema dell'evangelizzazione delle famiglie, sottolineando l'importanza di sostenere le famiglie nella fede e affrontare le sfide contemporanee.
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N.

0366

Lunedì 02.06.2025

Sommario:

♦ Le Udienze
♦ Attività del Santo Padre
♦ Rinunce e nomine
♦ Messaggio Pontificio ai partecipanti al Seminario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la
Vita

♦ Le Udienze

Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in Udienza:

- Em.mo Card. Dominique Joseph Mathieu, O.F.M. Conv., Arcivescovo di Teheran-Ispahan dei Latini (Iran).

[00649-IT.01]

♦ Attività del Santo Padre

- Riunione Interdicasteriale;

- Atto commemorativo del Beato Cardinale Iuliu Hossu.

[00650-IT.01]
Bollettino N. 0366 - 02.06.2025 2

♦ Rinunce e nomine

Nomina del Direttore della Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano

Il Santo Padre ha nominato Direttore della Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato dello Stato della Città
del Vaticano l’Illustrissimo Dott. Luigi Carbone, finora Vice Direttore della medesima Direzione, con decorrenza
dal 1° agosto 2025.

[00652-IT.01]

♦ Messaggio Pontificio ai partecipanti al Seminario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la


Vita

Testo in lingua italiana

Testo in lingua inglese

Pubblichiamo di seguito il messaggio che il Santo Padre Leone XIV ha inviato ai partecipanti al Seminario
“Evangelizzare con le famiglie di oggi e di domani. Sfide ecclesiologiche e pastorali”, organizzato dal Dicastero
per i Laici, la Famiglia e la Vita (2-3 giugno 2025):

Testo in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle!

Sono lieto che, all’indomani della celebrazione del Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli
Anziani, un gruppo di esperti si sia riunito presso il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita a riflettere sul tema:
Evangelizzare con le famiglie di oggi e di domani. Sfide ecclesiologiche e pastorali.

Tale tema ben esprime la preoccupazione materna della Chiesa per le famiglie cristiane presenti in tutto il
mondo: membra vive del Corpo mistico di Cristo e primo nucleo ecclesiale a cui il Signore affida la trasmissione
della fede e del Vangelo, specialmente alle nuove generazioni.

La domanda profonda d’infinito scritta nel cuore di ogni uomo conferisce ai padri e alle madri il compito di
rendere i propri figli consapevoli della Paternità di Dio, secondo quanto scriveva Sant’Agostino: «Come in Te
abbiamo la sorgente della vita, così nella tua luce vedremo la luce» (Confessioni, XIII, 16).

Il nostro è un tempo caratterizzato da una crescente ricerca di spiritualità, riscontrabile soprattutto nei giovani,
desiderosi di relazioni autentiche e di maestri di vita. Proprio per questo è importante che la comunità cristiana
sappia gettare lo sguardo lontano, facendosi custode, davanti alle sfide del mondo, dell’anelito di fede che
alberga nel cuore di ognuno.

Ed è particolarmente urgente, in questo sforzo, rivolgere un’attenzione speciale a quelle famiglie che, per vari
motivi, sono spiritualmente più lontane: a quelle che non si sentono coinvolte, che si dicono non interessate,
oppure che si sentono escluse dai percorsi comuni, ma nondimeno vorrebbero essere in qualche modo parte di
una comunità, in cui crescere e con cui camminare. Quante persone, oggi, ignorano l’invito all’incontro con Dio!

Purtroppo, a fronte di questo bisogno, una sempre più diffusa “privatizzazione” della fede impedisce spesso a
Bollettino N. 0366 - 02.06.2025 3
questi fratelli e sorelle di conoscere la ricchezza e i doni della Chiesa, luogo di grazia, di fraternità e d’amore!

Così, pur con sani e santi desideri, mentre cercano sinceramente dei punti di appoggio per salire i sentieri belli
della vita e della gioia piena, molti finiscono coll’affidarsi a falsi appigli che, non reggendo il peso delle loro
istanze più profonde, li lasciano scivolare di nuovo verso il basso, allontanandoli da Dio e rendendoli naufraghi in
un mare di sollecitazioni mondane.

Tra loro ci sono papà e mamme, bambini, giovani e adolescenti, a volte alienati da modelli di vita illusori, dove
non c’è spazio per la fede, alla cui diffusione contribuisce non poco l’uso distorto di mezzi in sé potenzialmente
buoni – come i social – ma dannosi quando fatti veicolo di messaggi ingannevoli.

Ebbene, ciò che muove la Chiesa nel suo sforzo pastorale e missionario, è proprio il desiderio di andare a
“pescare” questa umanità, per salvarla dalle acque del male e della morte attraverso l’incontro con Cristo.

Forse molti giovani, che ai nostri giorni scelgono la convivenza invece del Matrimonio cristiano, in realtà hanno
bisogno di qualcuno che mostri loro in modo concreto e comprensibile, soprattutto con l’esempio della vita, cos’è
il dono della grazia sacramentale e quale forza ne deriva; che li aiuti a comprendere «la bellezza e la grandezza
della vocazione all’amore e al servizio della vita» che Dio dona agli sposi (S. Giovanni Paolo II, Esort. Ap.
Familiaris consortio, 1).

Allo stesso modo tanti genitori, nell’educazione alla fede dei figli, necessitano di comunità che li sostengano nel
creare le condizioni affinché questi possano incontrare Gesù, «luoghi in cui si realizza quella comunione
d’amore che trova la sua fonte ultima in Dio stesso» (Francesco, Udienza generale, 9 settembre 2015).

La fede è anzitutto risposta a uno sguardo d’amore, e il più grande errore che possiamo fare come cristiani è,
secondo le parole di Sant’Agostino, «pretendere di far consistere la grazia di Cristo nel suo esempio e non nel
dono della sua persona» (Contra Iulianum opus imperfectum, II, 146). Quante volte, in un passato forse non
molto lontano, ci siamo dimenticati di questa verità e abbiamo presentato la vita cristiana principalmente come
un insieme di precetti da rispettare, sostituendo all’esperienza meravigliosa dell’incontro con Gesù, Dio che si
dona a noi, una religione moralistica, pesante, poco attraente e, per certi versi, irrealizzabile nella concretezza
del quotidiano.

In questo contesto tocca prima di tutto ai Vescovi, successori degli Apostoli e Pastori del gregge di Cristo,
gettare la rete in mare facendosi “pescatori di famiglie”. Anche i laici, però, sono chiamati a lasciarsi coinvolgere
in tale missione, divenendo, accanto ai Ministri ordinati, “pescatori” di coppie, di giovani, di bambini, di donne e
uomini di ogni età e condizione, affinché tutti possano incontrare Colui che solo può salvare. Ciascuno di noi,
infatti, nel Battesimo, è costituito Sacerdote, Re e Profeta per i fratelli, ed è reso “pietra viva” (cfr 1Pt 2,4-5) per
la costruzione dell’edificio di Dio «nella comunione fraterna, nell’armonia dello Spirito, nella convivenza delle
diversità» (Omelia, 18 maggio 2025).

Vi chiedo, perciò, di unirvi agli sforzi con cui tutta la Chiesa va in cerca di queste famiglie che, da sole, non si
avvicinano più; per capire come camminare con loro e come aiutarle a incontrare la fede, facendosi a loro volta
“pescatrici” di altre famiglie.

Non lasciatevi scoraggiare dalle situazioni difficili che vi troverete dinanzi. È vero, oggi i nuclei familiari sono feriti
in tanti modi, ma «il Vangelo della famiglia nutre pure quei semi che ancora attendono di maturare e deve curare
quegli alberi che si sono inariditi e necessitano di non essere trascurati» (Francesco, Esort. Ap. Amoris laetitia,
76).

Per questo c’è tanto bisogno di promuovere l’incontro con la tenerezza di Dio, che valorizza e ama la storia di
ciascuno. Non si tratta di dare, a domande impegnative, risposte affrettate, quanto piuttosto di farsi vicini alle
persone, di ascoltarle, cercando di comprendere con loro come affrontare le difficoltà, pronti anche ad aprirsi,
quando necessario, a nuovi criteri di valutazione e a diverse modalità di azione, perché ogni generazione è
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diversa dall’altra e presenta sfide, sogni e interrogativi propri. Ma, in mezzo a tanti cambiamenti, Gesù Cristo
rimane «lo stesso ieri e oggi e per sempre» (Eb 13,8). Perciò, se vogliamo aiutare le famiglie a vivere cammini
gioiosi di comunione e ad essere semi di fede le une per le altre, è necessario che prima di tutto coltiviamo e
rinnoviamo la nostra identità di credenti.

Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio per quello che fate! Lo Spirito Santo vi guidi nel discernere criteri e modalità di
impegno ecclesiale atti a sostenere e promuovere la pastorale familiare. Aiutiamo le famiglie ad ascoltare con
coraggio la proposta di Cristo e gli inviti della Chiesa! Vi ricordo nella preghiera e imparto di cuore a tutti voi la
Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 28 maggio 2025

Leone PP. XIV

[00651-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Testo in lingua inglese

Dear brothers and sisters,

I am pleased that on the eve of the celebration of the Jubilee for Families, Children, Grandparents, and the
Elderly a group of experts has gathered at the Dicastery for Laity, Family and Life to reflect on the theme,
“Evangelizing with the Families of Today and Tomorrow: Ecclesiological and Pastoral Challenges”.

This theme clearly expresses the Church’s maternal concern for Christian families throughout the world as living
members of the Mystical Body of Christ and the primary nucleus of the Church, to whom the Lord entrusts the
transmission of faith and the Gospel, especially to the new generations.

The profound thirst for the infinite present in the heart of every human being means that parents have the duty to
make their children aware of the fatherhood of God. In the words of Saint Augustine: “As we have the source of
life in you, O Lord, in your light we shall see light” (Confessions, XIII, 16).

Ours is a time marked by a growing search for spirituality, particularly evident in young people, who are longing
for authentic relationships and guides in life. Hence, it is important that the Christian community be farsighted in
discerning the challenges of today’s world and in nurturing the desire for faith present in the heart of every man
and woman.

This effort requires that special attention be paid to those families who, for various reasons, are spiritually most
distant from us: those who do not feel involved, claim they are uninterested or feel excluded from the usual
activities, yet would still like to be part of a community in which they can grow and journey together with others.
How many people today simply do not hear the invitation to encounter God?

Sadly, in the face of this need, an increasingly widespread “privatization” of faith often prevents these brothers
and sisters from knowing the richness and gifts of the Church, a place of grace, fraternity, and love.

As a result, despite their healthy and holy desires, while they sincerely seek ways to climb the exciting upward
paths to life and abundant joy, many end up relying on false footholds that are unable to support the weight of
their deepest needs and cause them to slip back down, away from God, shipwrecked on a sea of worldly
concerns.

Among them are fathers and mothers, children, young people and adolescents, who find themselves at times
alienated by illusory lifestyles that leave no room for faith, and whose spread is facilitated by the wrong use of
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potentially good means – such as social media – yet prove harmful when used to convey misleading messages.

What drives the Church in her pastoral and missionary outreach is precisely the desire to go out as a “fisher” of
humanity, in order to save it from the waters of evil and death through an encounter with Christ.

Perhaps many young people today who choose cohabitation instead of Christian marriage in reality need
someone to show them in a concrete and clear way, especially by the example of their lives, what the gift of
sacramental grace is and what strength derives from it. Someone to help them understand “the beauty and
grandeur of the vocation to love and the service of life” that God gives to married couples (SAINT JOHN PAUL
II, Familiaris Consortio, 1).

Similarly, many parents, in raising their children in the faith, feel the need for communities that can support them
in creating the right conditions for their children to encounter Jesus, “places where the communion of love, which
finds its ultimate source in God, takes place” (FRANCIS, General Audience, 9 September 2015).

Faith is primarily a response to God’s love, and the greatest mistake we can make as Christians is, in the words
of Saint Augustine, “to claim that Christ’s grace consists in his example and not in the gift of his person” (Contra
Iulianum opus imperfectum, II, 146). How often, even in the not too distant past, have we forgotten this truth and
presented Christian life mostly as a set of rules to be kept, replacing the marvelous experience of encountering
Jesus – God who gives himself to us – with a moralistic, burdensome and unappealing religion that, in some
ways, is impossible to live in concrete daily life.

In this situation, it is the responsibility of the Bishops, as successors of the apostles and shepherds of Christ’s
flock, to be the first to cast their nets into the sea and become “fishers of families.” Yet the laity are also called to
participate in this mission, and to become, alongside ordained ministers, “fishers” of couples, young people,
children, women and men of all ages and circumstances, so that all may encounter the one Saviour. Through
Baptism, each one of us has been made a priest, king, and prophet for our brothers and sisters, and a “living
stone” (cf. 1 Pet 2:4) for the building up of God’s house “in fraternal communion, in the harmony of the Spirit, in
the coexistence of diversity” (LEO XIV, Homily, 18 May 2025).

I ask you, then, to join in the work of the whole Church in seeking out those families who no longer come to us,
in learning how to walk with them and to help them embrace the faith and become in turn “fishers” of other
families.

Do not be discouraged by the difficult situations you face. It is true that families today have many problems, but
“the Gospel of the family also nourishes seeds that are still waiting to grow, and serves as the basis for caring for
those plants that are wilting and must not be neglected” (FRANCIS, Amoris Laetitia, 76).

What great need there is to promote an encounter with God, whose tender love values and loves the story of
every person! It is not a matter of giving hasty answers to difficult questions, but of drawing close to people,
listening to them, and trying to understand together with them how to face their difficulties. And this requires a
readiness to be open, when necessary, to new ways of seeing things and different ways of acting, for each
generation is different and has its own challenges, dreams and questions. Yet amid all these changes, Jesus
Christ remains “the same yesterday and today and forever” (Heb 13:8). Consequently, if we want to help families
experience joyful paths of communion and be seeds of faith for one another, we must first cultivate and renew
our own identity as believers.

Dear brothers and sisters, thank you for what you do! May the Holy Spirit guide you in discerning criteria and
methods that support and promote the Church’s efforts to minister to families. Let us help families to listen
courageously to Christ’s proposal and the Church’s words of encouragement! I will remember you in my prayers,
and I cordially impart to all of you my Apostolic Blessing.

From the Vatican, 28 May 2025


Bollettino N. 0366 - 02.06.2025 6
Leo PP. XIV

[00651-EN.01] [Original text: English]

[B0366-XX.01]

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