0 valutazioni Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti) 55 visualizzazioni 89 pagine Achille Longo 32 Lezioni Pratiche Sull'Armonizzazione Del Canto Dato Compress
Il documento presenta un corso di 32 lezioni pratiche sull'armonizzazione del canto dato, mirato a fornire risultati pratici agli studenti di musica. Le lezioni partono da concetti semplici e progrediscono verso tecniche più complesse, enfatizzando l'importanza di una solida base armonica e l'uso di accordi fondamentali. L'obiettivo è di sviluppare le abilità degli allievi nell'armonizzare melodie attraverso esercizi pratici e consigli utili.
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32 LEZIONI PRATICHE
SULL’ARMONIZZAZIONE DEL CANTO DATO
(auova edizione rivedute © ampliate)
32 LEGONS PRATIQUES
sur harmonisation du chant donné
32 PRACTICAL LESSONS
‘on the harmonising of « given melody
32 PRAKTISCHE LEKTIONEN
{fiir die Harmonisierung, Gegebaner
Melodion
32 LECCIONES PRACTICAS
sobre armonisacién de conto dado
RICORDI
E.R. 1648PREFAZIONE
Queste leziont non vogliono apparire opera dotta e originale; né. potrebbero
esserlo, mirando esclusivamente ad ottenere pratici risultati nell’allievo di buon
istinto musicale. C'&, del resto, pochissimo da teorizzare in questo campo.
Dopo 500 pagine d’un trattato teorico d’armonia, I'alunno conoscera tutte le
combinazioni armoniche possibili; ma, alle prese con una melodia da accompa-
gnare, e per cui occorrono bassi appropriati, egli resteri in serio imbarazzo,
se non si 2 gid convenientemente e praticamente allenato in tale esercizio.
Non @ escluso che, agli inizii, possa giovare I'esercitarsi ad armonizzare
dei corali, Queste lezioni perd tenderanno particolarmente alla melodia modu-
lante € fiorita. Di questo tipo esistono raccolte (con realizzazioni a 4 parti reali)
Lavignac, Barthe, le quali raccolte, pur mirabili, non seguono perd
_un criterio progressivo di diffcolt’, e principalmente non illustrano gli esempii
dati, sl che I'alunno non pud da solo trovare il metodo e i mezzi idonei per
raggiungere quei risultati.
Questo piccolo trattato invece modestamente partira dagli esempii e dalle
combinazioni pid semplici. Saranno aggiunte, qua e 1, delle norme, dei consigli,
soprattutto si cercherd di illuminare ’alunno sulle difficolt& da superare, sugli
errori da evitare. Molto’ di meglio si potré certo fare, da altri, in séguito.
Questo 2 soprattutto un tentativo, in una specializzazione non ancora sfruttata.
Non si promettono quindi ricette miracolose, né si spera di riuscire a far
immaginare armonie delicate € preziose ad alunni tozzi ¢ duri come macigni.
Forse le fredde teorie avranno IA pit presa; ma io mi lusingo che, sugli
allievi ben dotati, daranno migliori risultati pochi e brevi empirismi. Dato che
Parmonizzazione a 4 parti reali richiede un’ abilita (anche contrappuntistica) non
indifferente, adotterd il sistema di far armonizzare di preferenza su 3 righe, cio’ per
canto € pianoforte, Giovera all'alunno I’addestrarsi man mano a rendere dapprima
indipendente come disegno, ¢ poi sempre pit interessante questo accompagnamento.
E.R. 1648INDICE
Prefazione . . . - . . . . .
Lezione 1 + Armonizzaione on i soi accordi perth del 1 1V.
V grado : a
> UL - " idem (seguito) :
> T= idem, pit accordi del ‘VI ¢ If grado |
’ IV - Sempre sulle Triadi allo stato fondamentale
> V - Uso degli accordi di 3" e 6* -
> VI - Uso deli’accordo di 4° ¢ 6
> VII ~ Uso del modo minore «del acconio d s*dim. in entrambi
modi Loe
: VILL — Uso alternative delle varie ‘eadenze
Riepilogo delle lezioni da 1 a 8
Lezione ‘1X - Armonia dissonante in generale.
> X - Uso dell'accordo di 7* di dominante .
> XI - Accorde di 7* del Il grado.
> XII - Accordi di 7* su tutti i gradi, Progression’
> XIII - Accenno alle modulazioni.
> XIV — Uso degli accordi di 5 suoni nell'armonizzazione dei canti
> XV = Altri accordi di nona, fo
> XVI ~ Figurazione melodica. - Note di passaggio.
> XVII ~ L’appoggiatura . rn
> XVII - Ritardi
> XIX = Fioritura a 4 parti reali :
> XIX is - Accompagnamento pianistico del canto dato _
Accordi del modo min. usati nél modo magg.
XX -} Accordo perf, magg. sul Il gr. abbassato
Accordi con 3 magg. sul Il grado
XXI - Uso esteso dell'accordo di 7* diminuita
XXII - Modulazioni in generale
XXIII - Modulazioni essenziali :
XXIV - Modulazioni possibili, ma non necessarie
XXV - Modulazioni aggiunte :
XXVI - Tran
XXVII - Modulazioni d'inganno .
ni
XXIX - Modulazioni a mezzo dell'enarmonia .
XXX - Movimenti cromatici al canto dato
XXXI - Anticipazione - Elisione
Canti dati da armonizzare al termine del corso di leziont
Bsempio di melodia con accompagnsmento .
Note riassuntive .
E.R, 1648
XXVIL = Modulazioni a mezzo di risoluzioni eccezionali
XXXII - Accordi di undecima ¢ tredicesima - PedaleAchille Longo ‘ov0- 1954)
32 LEZIONI PRATICHE
sull’armonizzazione del Canto dato
LEZIONE I.
PREMESSA. Occorre che l'allievo si renda subito conto,quali siano precisamonte
le difficolta che si incontrano nell’armoniazazione del canto dato. In che cosa essa diffe.
risce dall’armonizzazione del basso?
Ecco: il basso 6 in sé stesso il fondamento su cui pud costruirsi l’armonia, direttamen.
te; mentre il canto non potrd essere armonizzato se prima non é stabilita la base,il soste.
gno che gli compete. Una volta trovato, tuito si riduce ad armonizzare questo basso.
Questa ricerca del fondamento é tutt’altro che facile.In generale diciamo che: sonodua.
ut qued basist che comportano uw'armonia,ta quale asua volta contenga Ja nota detcantoche
va accompagnata. Sara spiegato con un osempio.
Poniamo al canto la nota mi ‘isolandola da ogni tonalita). Le si addicono quei bassi
la cui armonia contenga i] mi. Limitandoci (pel momento» all’ armonia consonante,fan.
noal casoi seguenti accordi fondamentali:
Se volessimo dare al basso altra nota, per esempio sol, @ chiaro come non sia possi.
non contiene 1a nota mi, Peraltro, potrem_
8
bile con armonie di 3*e 5? perché
mo ben dare la nota so al hasso con armonie derivate, cosi = |ma que.
sti sono appunto rivolti di accordi compresi fra i sei prima enunciati.
Accennato questo di sfuggita, precisiamo che dell’uso dei rivolti oi ocuperemosolo
4 partire dalla V. lezione, Ora é opportuno cominciare dall’ armonizzazione con soli ac.
cordi di $*e St
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ISMN M-041-81683-7
ER 1638 pyran? es rata
DPRNTaD IS TLyARMONIZZAZIONE CON I SOLI ACCORDI PERFETTI
DEL LIV. V. GRADO
Lalunno osservi che i tre accordi fondamentali (I,IV, V) di un qualsiasi tono conten.
gono tutti i suoni della scala di detto tono.
szempio tm Do
Ne risulta che: ,
a) mentre con i due soli accordi perfetti di tonica e dominante, sareb.
be impossibile accompagnare la nota fe ela nota Z¢ quando appartengono alla melo.
dia come note reali;
4 eugualmente con i due soli accordi di tonica e sottodominante $e oe.
be impossibile accompagnare le note si e re;
© © ugualmente con i due soli aecordi ai IV, e V. grado, sarebbe impos.
sibile armonizzare la nota mi,
4) invece finalmente con la totalita di quei tre accordi 8 possibile accompagnare qua.
langue nota di un eanto,e in conseguenza,sia pure senza varieta, qualsiasi melodia dia.
tonica.
Canto Dato
(L allievo noti che sotto le due note tonica e dominante egli potra scegliere fra 1’uso
i due ascordi)
Con queste premesse Palunno pud ora tentare Parmonizzazione dell’esempio piti ele.
mentare di canto dato,
Lalunno dovra seegliere i bassi fra le note sot, do, re, (LIV. V.di Sol mage.) evitando
di dare due volte la stessa nota al basso,come potrebbe esser tentato a fare nella 3° ¢
4° misure.
‘Trovati i bassi,costruira Varmonia,naturalmente di tutti accordi di 3° B%e 8*
Per la posizione in cui presentare questi accordi,silasceré guidare dal gusto.
Accenniamo gli inizii consigliabili volendo armonizzare per canto e pianoforte 1a
inelodia sopra segnata:
ER, 1648Canto
Pianoforte
Come oriterii generali da adottarsi anche in séguito:
a) Lacondotta delle parti reali nelle due righe del pianoforte sara regolata comenei
bassi d’armonia,e potri, essere quindi in posizione strotta o lata.
d Trigo del canto non costituisce una S*parte reale.
cy La parte dell’ aocompagnamento deve essere completa armonteamente; sarebbe er.
rore omettere (per esempio) la 8* diun accordo per il solo fatto che il canto la fa ascol.
tare in quel momento,
4) Occorre che la parte del canto non formi mai suecessioni di 6*e 8°di moto retto
col basso. Ugualmente da evitaro le 5° e 8°di moto contrario nelle stesse condizioni.
errato errato da evitare Gaevitere
Invece é ammesso che il cante dato proceda in 8° di moto retto (non in &*) con una del
le parti superiori del?armonia.
bene non consiglixbiteK\Non é éscluso che la parte superiore dell’ armonia possa essere in unisono,e anche
possa essere pit alta dello stesso canto dato, Ma questi casi vanno bene evitati a note
forme, mentre sono possibili e consigliabili solo se Paccompagnamento avvione in for.
ma arpeggiata,
Jaa evitare
CANTI DATI DA ARMONIZZARE
CON I TRE ACCORD! FONDAMENTALI
(pu eatere suffictente che Valunna,sensa veclissare,ceveki seg soti base’ cormispondenti of og note
ER. 1648LEZIONE I.
(Ségruito deliu lexione precedente)
Nell’esercizio seguonte, por il fatto che le due semiminime di ciascuna battuta sidistan.
iano fra loro di 3°o 4° 0 50 6° si potra trovare sempre un accordo che le comprenda &
possa accompagnarle ambedue. L’alunno dara quindi un accordo @accompagnamento ad
ogni battuta (due note del canto contro una del basso) tenendo conto che a volte sara im.
possibile evitaro, fra busso ¢ canto, le 5° ¢ le 8° di moto contrario,
A Simin. Za mage. in ote aecorde
2) 5 di moto contr.
Dopo aver armonizzato a note ferme,Valunno provi ausarelo stesse armonie arpeggin.
te,con uno dei disegni seguenti:
oa =e
=
B Vesercizio seguente lo si armonizzera con un accordo per ogni battuta.
Dormia
ao mo
TM
SE
alfallievo per accompagnareil canto precedente (egli ara,
Movimenti consigliabii
cercate e fissatein precedenza le armonic):
BR. 1648LEZIONE Ill.
ACCORDI DEL VI.E DEL I. GRADO
Negli esereizii di questa lezione si usino gli accordi dei gradi fondamentali(I, IV,, V),
phi Vaccordo perfetto del VE. grado 0 l'accordo di 3¢ e 5* del II, grado.
‘Lingo di questi gradi © accordi da varicta al basso e quindi all’armonia. Per provare
questo vantaggio, armonizzeremo due volte Jo stesso canto, prims como nelle due lezioni
Precodenti,cioé con soli accordi dei gradi fondamentali :
Boel
1. v. T.
{Questo 6 un brutto Lasso, o brutta sarebhe Yarmonia tho eseo comporta. Notisi che
nella seconda misura non possiamo dare Fa sotto il Do perché si creerebbe la succes.
sione di quinte ae nonché un pessime collegamento con l’accordo precedente).
Poi armonizzeremo lo steseo canto usando anche gli accordi del VI.e Il. grado:
eg
. B.
E indubbio che V'armonia ora ottenuta é infinitamente superiore a quella precedente
di soli aceordi dei gradi fondamentali.
Un movo speochietto sard qui utile per indicare,di ogni grado delle scala, Varmoniz.
zaziono ora possibile :
i mt. mW vt. wm
Sviluppando Io speochietto precedente possiamo avere:
cp.
dove ciascuna nota della seala 6 accompagnata suocessivamente con tutte le armonie
eonsonanti (stato fondamentale) possibili.
ER, 18487
Prima di assegnare i canti dati di questa lezione, vogliamo notere che Vesperionza in.
segna come difficile sia all’aluano pereepire appunto Vopportunita dell’ armonia de) VI.
grado ¢ del II. grado. Sara bene dunque che proprio a questa utilizzazione ogli sia ad.
destrato.
L’alunno tenga presente che:
a) L’aceordo del VI. grado di solito segue quello del V., come cadenza d’inganno. Quindi,
sempre che non si sia all’ultima battuta del canto dato, sard bene considerare Voppor.
tunita di questa cadenza d’inganno, appunto per evitare i frequenti ritorni alla tonica.
4) Laceordo del LU. grado invece di solito precede quello del V.,in funzione di sottodo.
minante, Appunto 1’alunno vedra la possibilita e Vopportunitd di usare questo accordo;
e anche a preferenza dell’accordo del IV. grado nei casi in cui Puno e Valtro fossero am.
missibili.
Mi yain.
Armonizzare questo canto prima con accordi fermi a quattro parti reali per solo
pianoforte, cost :
waa
Poi, conservando gli stessi bassi e armonio, accompagnare cosi:
ER, 16488
2. Nel canto seguente si curerd ancora di usare il pi possibile gli accordi del [LeVI,
grado; poi si terra presente di dare solo due armonie per ogni battuta ; in terzo luogo
si curera che il movimento di crome al pianoforte proceda di moto contrario eo) canto.
wpe ete
Sot min. Do min. Fo magg.
LEZIONE Iv.
(SEMPRE SULLE TRIADI ALLO STATO FONDAMENTALE)
Resta o parlare dell’uso dell’accordo del I. grado,e di quello del VII. Essi si ri.
scontrano specialmente nel corso delle progressioni.
Diamo ad armonizzare aleuni esempii di canti a’ progressions:
ER. 168Por addestrare Vallievo ad vscogitare varieti di accords, daremo da completare le ar.
monie negli esempiiseguenti, dove per ogni inota della melodia sono segnate due o tre
note al basso. Naturalmente Valunno armonizzera con sole triadi foudamentali.
C.D.
Armonizzare le seguenti melodie, acoompagnandole possibilmente oon due 0 tre ac.
cordi per ogni nota del canto :
ER, 1648410
Nol seguente esercizio Yalunno user’ tutte Je triadi fondamentali. Le crocetto + +
indicane cambiamento d’accordo; le graffette -—— indicano permanenza dello stesso
accordo (queste convenzioni varranno anche in séguito).
+e oe Sol min.
c. D.
|Z. owing. Sor mage.
TY ve WY L
monizza con In note che sogue.
0) 1 pause sul tempo forte si
LEZIONE V.
USO DEGLI ACCORDI DI 8! E 6+
Finora abbiamo voluto addestrare l’allievo ad armonizzare con soli accordi di tria.
4i fondomentali, il che presenta speciali difficolta, oltre a limitare il campo della ri_
cores.
Spieghiamo ora che all’accordo fondamentale si potra a volte sostituire utilmen
te il suo primo rivolto.
Praticamento, invece di un basso siffatto:
BR. 16481
Lalunno vede che Varmonia sostanzialmente resta 1a stessa: ma miustealmente
migliora Yandamento del basso, eliminando gli intervalli grandi.
Molti errori che esisterebbero dando tutti accordi fondamentali, scompaiono con lu.
tilizzazione dei rispettivi primi rivolti.
Si potranno cosi evitare delle insistenze prima insuperabili e in generale la rea.
lizzazione risultera piu corretta.
Si noti ad esempio il seguente canto, con l’acconno dei bassi fondamentali.
‘Abbiamo segnati gli errori in oni inoorreremmo dando questo basso come definiti.
vo.Tutti questi errori verranno ora evitati, pur conservando procisamente lo stesso
schema armonico.
Solo che non tutti gli accordi resteranno allo stato fondamentale; bensi di slouni
nsoremo invece il primo rivolto.
cD.
ER. 1648412
Altre melodie da armonizzare con accordi di 8¢ 5% alternati con accordi di 8¢e6t
La min,
Varie armonizzazioni sono spesso posit
. Per esempio Vinizio dell’esercizio pro.
cedente potra armonizzarsi con:
oppure:
Le seguenti tre sono progressioni che l’allievo armonizzera alternando accordi di
B%0 5? ed accordi di 3¢0 6
BR, 1648Az
ESERCIZII DI CANTO DATO
oa
re egtingy =
Isegni —-~1 indicano (come gia convenuto) 1a permanenza dello stesso accordo;
ma'nulle impedisce, anzi s consigliabile, che Valunno faccia sentire esso acconio pri.
maa fondamentale poi a rivolto, oviceversa, nella durata delle stesse ——1; per o-
sempios
Diamo un altro esempio, in cui si vedr’ attuato lo scambio dell’accordo fondamen.
tale col primo rivolto.
ER. 1648ccd
LEZIONE VI.
USO DELL’ ACCORDO DI 4? B 6?
Anche quest’accordo pué prondere il posto del suo fondamentale, ma con disorezione.
Lo si usa specialmente come antecedente dell’accordo di 34 e 5%
Nell’esempio che segue appariranno i tre accordi di 4% © 6% comunemente usati: che
sono i secondi rivolti degli acoordi fondamentali del 1, IV, © V. grado.
C.D.
* . * *
Diamo dei frammenti di canto dato, nell’armonizzazione di ciascuno dei quali potra
essere usato un accordo di 4%. 64 (Jo indicheremo con #):
x at
29 rivolto dell’ accordo
fondamentale del I. grado
idem del V. grado
idem del IV, grado
* *
Gli esereizii che seguono si prestano a frequenti applicazioni dell’accordo di 4¢e 6
* * *
*
ER. 1648. 8
LEZIONE VII.
DEL MODO MINORE E DELL’ACCORDO DI 5+ DIMINUITA
IN ENTRAMBI 1 MODI
L’armonizzazione della melodia di modo minore non presenta difficolta speciali.
Notiamo pertanto che all’accordo perfetto minore del II. grado mageiore corrispondn,
sul II. grado minore, Vaccordo di 5% diminuita,risolvente al V., oon i suoi rivolti,
Lialunno userd quest’accordo (di 5% diminuita sul II. grado minore) preferibilmentein
primo rivolto, quindi dando al basso il IV. grado che sale al V.
A riguardo doll’accordo di 5% dimimvita sul VII. di entrambi i modi, diciamo cho é me.
glio non usarlo, per il momento.(Esgo 6 niente altro che un accordo di 7 dominante
privo delle. nota fondamontale). Par ora pué essere quasi sempre sostituito dell’accordo
di Bte 62 ( 42 rivolto dell’accordo perfetto del V. grado ).
Insomma invece di: sara bene dare
«
Allegro moderato ; ——
aaa,
VE
7 lww tf
(NeL’accompagnamento 4i questo canto dare accordi leggeri, con delle pause, anche sui
tempi forti, ma naturalmente con discrezione,e in modo che i senso @ la stabilita ar.
monica non ne soffrano). J numert romant indicano t gradi da dare al basso.
ER. 164816
LEZIONE VII.
USO ALTERNATIVO DELLE VARIE CADENZE
L’alunno osservi che dei disegni siffatti al canto :
——
possono risolvere in:
cadensa pertetia cadenza mperfetta, cadenza @inganno
8
oin
i.
Echiaro che Palunno dovra ben considerare l’opportunité di una cadenza a preferen.
zi di un’altra,
La cadenza perfetta sara riservata possibilmente per la conclusione del periodo.
Le altre due (imperfetta e d’inganno} per le conelusioni delle frasi o mezze frasi.
E,dovendosi usare due volte la stessa cadenza,si curi almeno che le due percezioni
siano distanziate e intercalate.
c. imperfetta cimpert. e.pert,,
e'ingamno
&
a. vL m, 1
Chiameremo esdenza composta quella per cui sul V. grado si da prima § poi §.La ca.
denza composta pué servire ottimamento ad evitare il movimento verso i I.gradoche
va riservato per la conclusions.
oe _nceomporta cating. ao
4 cimet
E.R, 1648min
"Re wae. ad compat cs
ee ding. Ta mae.
Nei seguenti esercizii non segneremo V’uso delle singole cadenze, Iasciando pereid
all’alunno di alternarle convenientemente, cost da evitare ogni mouotonia.
oo a min.
7
BR. 1648RIEPILOGO DELLE LEZIONI DA L A VII.
Finora le armonizzazioni si sono limitate ai soli accordi di tre suoni,fondamentali e ri.
volti.Por allonare Vallievo in un campo ristretto che pur offre dollo vaste possibili
Abbiamo ancora eseluse deliberatamente le note di passaggio e in genere tutte quelle e.
stranee all'accordo (ritardi, appoggiature).
Ancora le melodie che diamo qui sotto in riepilogo devono essere armonizzate in questi
stretti confini,
‘L’alunno prenda nota;
4° di creare una parte del basso possibilmente varia,
22 di rivercare ’armonia della sottodominante che fecilmente pud sfuggire all’alunno
inesperto (in senso lato chiamiamo soffodominante anche it II che va al V).
Cosi per armonizzare il seguente frammento Valunno po.
trebbe immaginare soltanto questo basso mentre la, migliore
armonizzazione saré oppure
8° dell’opportunita che le note della melodia aventi lunga durata sieno talvolta ao.
compagnate con due accordi diversi.
48 che viceversa pid note del canto, appartenonti ad un solo accordo,assai bene vanno
conglobate in un’unica arménia,
MELODIE
‘RSCLUSE LE NOTR DI PASSAGGIO)
Da armonizzare con sole triadi (a stato fondamentale e di rivolto).
Ss
ER. 164849
Dopo aver armonizzata la precedente melodia con accordi tenuti al pianoforte, rifare
la parte pianistica con un movimento di questo tipo
ER, 168820
Tempo di Minuetto
eS
NV.B, Accompagnare questo Minuefto con una parte pianistica leggera © appena, un
Po’ movimentata, con qualehe pausa sui tempi forti,e qualche imitazione quando il can.
toha disegni ritmici marcati,
ER. 1688a
LEZIONE IX,
ARMONIA DISSONANTE IN GENERALE
Con Vuso degli accordi di quattro ¢ pit suoni,si accrescono di gran lunga le possibilita
di armonizzazione del canto dato,
Ricordiamo quanto gid detto a pag.4: Sono buont quet bassi che comportino un’armo.
via la quale a sue volta contenga a nota del canto che va accompagznata. .
Ora, con lo specchietto seguente, dimostrerémo che qualsiasi nota, in sé, pué fare da
basso a qualsiasi altra,perché su di essa si potra sempre costruire un accorda (disso.
nante) che contenga la nota che si vuole accompagnare armonicamente.
Prendiamo,a caso,la nota mi. E diamo ad essa dodici bassi corrispondenti ai dodici
suoni della scala cromatica.
o Dp Oo © © © a mw M w uD w
cin a) ain wm
Tutti questi accordi comprendono la nota mé, quindi tutti possono accompagnarla ar.
monicamente. Certo, perd,!’'uso di questi coordi dissonanti deve,almeno nella scuola, es -
sere limitato ad aleuni casi ed essere sottoposto ad alcune regole. Quindi:
4° Si richiede che l’accordo prescelto possa essere giustificato in rapporto alla tona.
litd del momento,e che cio’ sia precisa la sua funzione tonale,
2° Si richiede 1a possibilita di corretta risoluzione di detto accordo dissonante - (non
sono da eseludere, col tempo ¢ la pratica, le risoluzioni eccedionali).
Spieghiamo con un esempi
La nota mi, gid presa per riferimento, potra essere accompagnate oon l’armonia di do.
minante del tono di Fa magg. quando detto mi va al fa perché ¢ tale la risoluzione che
detta nota, come sensibile, comporta in tale accordo,
Ma se il mi del canto va, poniamo,alla nota do#, non c’é risoluzione regolare o ecce -
zionale che possa giustificare Vuso dell’armonia suddetta (che era del tono di Fa),
Tutto questo abbiamo esposto, in linea generale ¢ schematica, per prevenire Dallievo
della maggiore cautela che deve porre in atto nelVusare le armonie dissonanti,
Ora, di ciascuna di esse parleremo separatamente ¢ gradatamente cominciando dallas.
cordo di 7 dominante,
ER. 1638LEZIONE X.
Uso dell'accordo di 7 dominante,
a4 parti a8 parti
Isolando i singoli movimenti delle parti,essi sono:
vot voor Ww om tm
=
orp.
Ebbene, quando al canto troveremo uno qualsiasi di questi movimenti, ’'armonia potri
essere quella della 7 di dominante che risolve all’acqordo di toniea,e al basso potremo
scelta dare qualsiasi dei movimenti enunciati, che non sia naturalmente quello che nel
momento stesso é al canto,
epi
Diamo alcuni canti elementari che l’alunno accompagnera cercando di utilizzare al
massimo l’accordo di 7? dominante ¢ i stoi rivolti,
cp!
1.8, U’slunno uon si preoceupi dell'inevitabile monotonia, Cerchi pluttosto di attenuaria eon Palternare
sonvenlentemeate 1 varit rivolti.~ Non oceorre eh’eglt reaiiazi in estore, ~ Pud bastare il basso eon In sua,
numerazione,eome zmpio su dato,
ER, 1648Sih mare,
A progressione
Temm. Femi. Domare.LEZIONE XI.
ACCORDO DI 7? DEL Il.GRADO
(Diamo Yesempio in modo maggiore, ma s'inlende che tutte le applicazioni seguenti
valzono anche per l'accordo di 7? del Il. grado minore.)
Come gid @ stato fatto per l'accordo di 7*di dominante, possiamo separare i movimen
ti delle singole parti,le quali sono:
Anche qui possiamo dire che, trovando al canto uno qualsiasi di questi movimenti,po_
tromo dare per armonia la 7?del Il. grado,e al basso uno a scelta fra gli altri movi -
menti enunciati: - Secondo lo speechietto seguente:
fay ‘By
cD.
pessimo [da evitare
da. evitare
da evitare | da evitare | da evitare fda evitare
ToPr |
Specialmente vogliamo richiamare Tattenzione dell’ alunno sulla possibilita che le
due note (in tono di Do) re e fa tin generale il Il.e IV. grado) hanno di accompagnarsi
suecessivamente eon le due ai sopratonica e dominante.(Vedi le colonne A,B,quadro.)
EAR, 1648RS
Diamo ora éelle brevi melodie che l’alunno armonizzera. usando (a seopo di eser.
cizioe senza curarsi della inevitabile monotonia) P accordo di Y*di sopratonica,sem.
pre che sia possibile,26
LEZIONE XII.
ACCORD! DI 7?SU TUTTI I GRADI
Dato che é raro l'uso isolato di questi accordi,e invece lo 6 pik frequente nelle pro-
gressioni, diamo allallievo degli esempii di queste,
———=
Si deduce che un frammento siffatto:
—~
4
potra. prendere uno dei seguenti bassi:
aa evitere,
2. Un canto dato in questa progressione:
potra avere come bassi:
‘8. Un canto dato in scala discendente: |
potra prendere come bassi:
2
9
a
a
ER. 1648a7
Armonizzare con progressioni i seguenti canti:28
LEZIONE XIil.
ACCENNO ALLE MODULAZIONI
Ciriserviamo di parlare delle modnlazioni nel canto dato dopo aver esaurito altri ca.
pitoli che riguardano la realizzazione.
Ma,come preliminare,e per abituare gid da ora a riconoscere i cambiamenti di ton
pit semplici, diamo qui aleune melodie in eui Yallievo trovera da solo le modulazioni ai
toni del IV.e del V. grado e loro rispettivi minori (per esempio da Do magg: modulazione
in Fa magg.o Sol mage. min.,e min.o Ai min. toni vieini di Do mage), modulazioni
che tutte renderemo evidenti a mezzo di alterazioni nel corso della parte data. Ricano.
sejuto il preciso punto in cui il nuovo tono comincia,!’alunno curera di perfezionarne
la percezione immettendo nell’armonia Yaccordo della dominante di questo nuovo tono.
Se 'alunno usera l'accordo di dominante di tre suoni (perfetto magg.), questo con.
terra Ja sensibile tonale, gid sufficente nella maggior parte dei casi a darci la perfet.
ta sensazione del nuovo tono.
Tanto meglio se, per stabilire il nuovo tono, Palunno ne usera Vaccordo di 7*di_domi-
nante. Quest'accordo, contenendo le due sensibili modale e tonale,o, come altri dicono,
il bicordo sensibile,
st mae.
varri ad affermare inequivocabilmente la nuova. tonaliti.
Allo seopo di rendere evidenti le modulazioni, faremo si, per il momento, che esse
avvengano preeisamente nel punto dove si fa sentire la nota alterata che 8 natural.
mente la nota caratteristica di essa modulazione.
Nelle due melodie che seguono(4.e2)la nota elevata di semitono (per es. Sol f venendo
da Re magg:) 8 sempre VIL grado per la nuova tonalita; 1a nota abbassata 8 sempre IV.gra-
do.
rl
4.
ER, 168
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