Studi e ricerche storiche
Alfonso di Sanza d’Alena
La famiglia de Corné
Quaderno n. 7
Studi e ricerche storiche su famiglie di antenati
a cura di Alfonso di Sanza d’Alena
Quaderno n. 7
La famiglia de Corné
La famiglia de Cornè (o anche Cornè), è originaria della Francia,
e più precisamente della Guascogna. Il collegamento genealogico
con questa famiglia è rappresentato dalla mia quartava paterna,
Teresa de Cornè, che sposò Domenicantonio d’Alena, barone di
Vicennepiane, Maggiore dell’esercito napoletano.
Teresa nacque il 15 ottobre del 1772 ad Orbetello in quanto suo
padre, militare di carriera, in quel periodo si trovava in Toscana.
I suoi genitori erano Giuseppe e Nicoletta Giannotta. Giuseppe
nacque a Trapani1, ed all’età di soli dieci anni era cadetto nel
reggimento Hainaut, nel 1806 partecipò all’assedio di Gaeta
ricevendo certificati di riconoscimento dal comandante della
piazza di Gaeta, il principe Luigi d’Assia Philippsthal, e concluse
la sua carriera con il grado di Generale Brigadiere. La famiglia de
Cornè ha una lunga e gloriosa tradizione militare che fu
inaugurata dal padre di Giuseppe, Michele. Costui nacque a
Condom, in Guascogna, il 22 ottobre del 17002. All’età di 19
anni era nell’esercito spagnolo, reggimento Straniero, come
luogotenente, grado acquisito per merito. Partecipò a numerose
importanti battaglie e campagne militari: Navarra e Catalogna nel
1719-1720; assedio di Castel Giudades di Urgel; conquista della
città di Orano, in Algeria nel 1732, e sua difesa dai mori; assedi
di Gaeta, Castellammare e Palermo nel 1734; campagna di
1
L’anno di nascita è il 1739. Morì il 17 maggio 1827.
2
Fu battezzato il 24 ottobre, nella cattedrale di S. Pietro, a Condom.
1
Lombardia del 1742; campagna dello Stato romano (1744) e
battaglia di Velletri. Servì nel Reggimento provinciale di Molise
con il grado di Tenente Colonnello. Nel 1754 fu nominato
Governatore del castello di Cotrone e promosso al grado di
Colonnello. L’anno successivo fu nominato Maresciallo, e nel
1756 Preside3 di Catanzaro incarico che conservò fino al 1784,
anno della sua morte. Fu sepolto nella chiesa dell’Immacolata di
Catanzaro. Sposò in primi voti in Spagna, Maria Gonzales de los
Sodos, madre dei suoi primi quattro figli: Felice nato in Spagna
nel 1732, Colonnello del Reggimento Farnese, Giuseppe (nato
nel 1738, ma morto infante), il già citato Giuseppe padre di
Teresa, e Francesco nato a Napoli nel 1741, Cadetto nel
Reggimento Hainaut nel 1751. Dopo la morte della prima
moglie, si risposò a Napoli con Teresa Diez y Cabezas, nel 1745,
dalla quale ebbe altri figli, tre dei quali intrapresero, anche loro,
la carriera militare: Antonio nato a Capua nel 1747, Generale
Brigadiere, marito di secondo letto di Maria Giuseppa Pinedo4,
Raffaele nato a Napoli nel 1748, Colonnello nel Reggimento di
Fanteria nazionale R. Campagna, marito di primo letto di Maria
Giuseppa Pinedo, ed infine Lorenzo nato a Napoli nel 1750,
Fig. 23 - Certificato di battesimo di Michele Cornè, 1700,
Condom, Cattedrale di S. Pietro
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Il Preside esercitava il potere politico, giudiziario e militare, oltre ad essere
capo della Regia Udienza Provinciale, la più alta magistratura della
provincia.
4
Maria Giuseppa Pinedo era sposata con il fratello di Antonio, Raffaele,
alla morte del quale contrasse nuove nozze con il cognato.
2
Maresciallo di Campo, Comandante della Provincia di Molise,
della piazza di Napoli, governatore della piazza di Capua, e
marito di Rachele Marincola. Michele de Cornè, che dette vita al
ramo napoletano della famiglia, pervenne in Italia al seguito dei
Reggimenti Valloni5, ma la sua famiglia era originaria di
Condom in Francia, paese nel quale godeva già da tempo dei
privilegi della nobiltà. I suoi genitori erano Giovanni Giacomo,
notaio, e Anna Couleau. Suo fratello Giovanni Elia era
consigliere del Re e procuratore di giustizia per la città di
Condom. Il nonno dei predetti, si chiamava anche lui Giovanni
Elia, ed era signore di S. Croix du Cauvaliet e magistrato della
città di Condom, marito di Isabella Gabarret. Giovanni Elia era
fratello di Maurino, signore di Terme e Saint Leon, e di Anna che
sposò Antonio Mangod, signore di Bon Roque. Infine Arnoldo de
Cornè, padre di Giovanni Elia, Maurino ed Anna, nonché avo di
tutti i predetti, fu anche lui giudice, competente per il marchesato
di Ferreboug. Alcuni autori6 ritengono che tra i diretti antenati di
questa famiglia ci siano Arnoldo e Odet de Cornè, viventi nel
1384. Arnoldo fu decano della chiesa collegiale di Larroumiere,
mentre Odet abitò nel castello di Gasaupony, diocesi di Condom.
Insieme fondarono (1384) nella chiesa parrocchiale di S. Martino
di Gasaupony, una cappella dedicata a S. Maria delle Grazie. Tra
i discendenti di Odet ci fu Gerardo, scudiero, che nel 1553
intervenne in una transazione di giustizia a Fernacon, con
Bernardo dei signori di Ferreboug, e rinunciò ai diritti che gli avi,
Odet e Caterina Mondenard, vantavano sulla Salle di Ferreboug
5
I Reggimenti Valloni erano parte integrante degli eserciti spagnolo ed
austriaco. Con Carlo III, quattro di quei reggimenti (Hainaut, Borgogna,
Namur e Anversa) si trasferirono a Napoli e con loro anche la famiglia de
Cornè.
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G. Carrelli, Due secoli di cronaca militare della famiglia de Cornè già
signori di Terme, S,te Croix, la Salle de Forreboug, etc. in Guascogna
1719-1923, in Rivista Araldica, anno XXIX, 1931.
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ed altri beni, per la somma di 1500 lire tornesi. L’antica nobiltà
generosa della famiglia fu riconosciuta in occasione della
presentazione delle prove per l’ammissione nelle Regie Guardie
del Corpo.
Tra i discendenti di Michele de Cornè che proseguirono la
tradizione militare della famiglia, si ricordano:
- Pietro: figlio di Giuseppe e Nicoletta Giannotta, nacque nel
1767 e sposò la nizzarda Giuseppa de Genesej de Chalon. Servì
nell’esercito napoletano e successivamente in quello di Murat
con il grado di Colonnello. Morì nel 1820 a Matera.
- Giuseppe, fratello del precedente, nacque nel 1784, e sposò
(1821) Luisa Malansena Conti (nata a Siracusa nel 1781, figlia di
Filippo, Maggiore del Reggimento Agrigento, e Francesca
Bilan). Fu insignito di numerose onorificenze cavalleresche e
raggiunse il grado di Maggiore. Nel 1827 era comandate del V
Battaglione Cacciatori.
- Ferdinando: figlio di Raffaele e Giuseppa Pinedo, nacque a
Napoli nel 1787. Capitano del Genio, morì in un incidente di
caccia nel 1817.
- Giovanni: fratello del predetto Ferdinando, nacque a Messina
nel 1793 e sposò Rosa Amato (nata nel 1803, figlia di Giuseppe e
Grazia de Miranda). Nel 1831 era Capitano aiutante di campo di
S.M. Ferdinando II, e nel 1840 Segretario Generale nella
Direzione dei Ponti, Strade e Foreste. Morì nel 1843.
- Gabriele: fratello dei precedenti, nacque a Messina nel 1796, e
sposò Diana de Marinis. Nel 1855 era Generale Brigadiere
Comandate la II Brigata Granatieri e Regia Marina
all’immediatezza di S.M. il Re. Fu Comandante della provincia
di Reggio (1849), partecipò alla campagna di Sicilia (1848-
1849), alla presa di Catania, alla ritirata di Palermo, alla presa di
Messina (1848). Fra i vari ordini cavallereschi dei quali fu
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insignito, vi furono anche quelli stranieri di S. Ludovico di
Parma, e S. Stanislao di Russia. Si guadagnò la stima del sovrano
e delle più alte personalità dello Stato. Morì nel 1857 a Napoli.
- Raffaele: nacque a Catanzaro nel 1796, da Lorenzo e Rachele
Marincola. Sposò in prime nozze (1824) Maria Pironti dei Duchi
di Campagna, e successivamente (Napoli, 1844) Maria de
Simone. Nella sua lunga carriera militare partecipò a vari fatti
d’arme: quando era ancora Cadetto nel Reggimento Estero, fece
la campagna dell’Alta Italia (1814), partecipò all’assedio della
piazza di Genova e soprattutto all’azione del 17 aprile, in seguito
alla quale la piazza si arrese all’esercito anglo-siculo comandato
da Lord Bentink; nel 1815 partecipo alla conquista del Regno e
fu all’assedio e resa di Gaeta agli ordini del generale austriaco
Barone di Laver. Un ordine del giorno del 20 settembre 1860,
pubblicato sulla gazzetta di Gaeta, lo menzionò a titolo di onore
per come guidò le truppe al fuoco. Dal 22 ottobre al 2 novembre
del 1860, comandò la Piazza di Capua, con il grado di
Maresciallo di Campo. Fu insignito di numerosi ordini
cavallereschi.
- Cesare: fratello del predetto Raffaele, nacque a Trapani nel
1803, e sposò in prime nozze (1828) Maria Luisa del Pezzo dei
Principi di S. Pio, ed in seconde nozze (1838) Caterina Merlo di
Palermo. Raggiunse il grado di Maggiore della Gendarmeria
Reale. Morì nel 1859.
- Michele, fratello dei precedenti, nacque a Palermo nel 1814, e
sposò Amalia Carrelli (1843) figlia di Raffaele (Commissario di
Guerra). Partecipò alla campagna dello Stato Pontificio (1849) ed
in particolare all’assedio di Montecompatri e di Velletri, che gli
comportarono una nota di valoroso, e la Croce dell’Ordine
Pontificio e di S. Gregorio Magno. Nel 1869 raggiunse il grado
5
di Maggior Generale e Comandate della Piazza di Genova e
provincia.
- Francesco: nacque a Napoli nel 1820 da Giovanni (v. supra) e
Rosa Amato. Raggiunse il grado di Maggiore di Artiglieria. Morì
nel 1899.
- Roberto: fratello del predetto Francesco, nacque a Napoli nel
1834, e sposò Cristina, figlia del Capitano Gont. Fu Capitano di
Fanteria e morì nel 1876.
- Achille: nacque a Napoli nel 1846, figlio di Gabriele (v. supra)
e Diana de Marinis, e sposò (a Napoli) Maria Flores (figlia di
Francesco, maggiore di Fanteria, e Maria de Simone). Entrò nel
collegio militare della Nunziatella all’età di dodici anni, ed in
seguito nella Regia Accademia Militare di Torino. Quale
ufficiale del Reggimento Pontieri, partecipò alla costruzione dei
ponti sul Brenta, sul Canalbianco, sull’Adige, Piave, e
Tagliamento. Terminata la Scuola di guerra, rifiutò di entrare nel
Corpo di Stato Maggiore. Ottenne la commenda della Corona
d’Italia, la croce di SS. Maurizio e Lazzaro e la medaglia al valor
civile. Raggiunse il grado di Maggiore Generale nel 1916. Morì
nel 1929.
- Pietro: nato ad Avellino nel 1855, figlio di Michele (v. supra) e
di Amalia Carrelli, sposò (1888) Olga Bianchi di Lucca.
Raggiunse il grado di Tenente Colonnello nell’arma di
Cavalleria, che dovette abbandonare a causa di un incidente. In
seguito comandò il distretto di Benevento e nel 1920 ottenne il
grado di Generale di Brigata. Fu insignito della commenda della
Corona d’Italia, della croce dei SS. Maurizio e Lazzaro e della
croce di anzianità con corona reale per aver prestato più di
quaranta anni di servizio attivo.
- Alfredo: fratello del precedente, nacque a Genova nel 1867, e
sposò (1899) Giuseppa Toraldo dei Principi di Massalubrense di
6
Tropea. Raggiunse il grado di Capitano. Morì nel terremoto di
Messina del 1908.
- Guido: figlio di Francesco (v. supra) e Teresa Marincola di S.
Floro, nacque a Salerno nel 1889, e sposò sua cugina Bianca de
Cornè, figlia di Pietro (v. supra) ed Olga Bianchi. Con il grado di
Tenente Colonnello di Artiglieria partecipò al primo conflitto
mondiale durante il quale comandò un gruppo di batterie
sull’Isonzo, sul piano di Asiago, a Gorizia e sul Carso.
- Carlo: nato nel 1893, figlio di Pietro (v. supra) ed Olga Bianchi,
ingegnere. Partecipò al primo conflitto mondiale come Tenente
di complemento di artiglieria e fu impegnato inizialmente a
Valona dove comandava una batteria antiaerei, e
successivamente, verso la fine del conflitto, sul campo italiano
partecipando ad importanti azioni. Nel 1931 era Ispettore
Principale delle Ferrovie dello Stato.
Lo stemma della famiglia de Cornè, può essere blasonato come
segue. Inquartato: nel 1° e 4° di rosso al corno da caccia d’oro;
nel 2° e 3° d’azzurro all’aquila spiegata d’argento. Sul tutto al
centro dell’inquartatura una croce d’argento caricata di un
merlo di nero.
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Fig. 24 - Discendenti di Arnoldo de Cornè
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Bibliografia.
Carrelli G., Due secoli di cronaca militare della famiglia de Cornè già
Signori di Terme, S. Croix, la Salle de Forreboug, etc. in Guascogna 1719-
1923, in Rivista Araldica, anno XXIX, 1931.
Di Ciò L., Dei feudi e titoli della famiglia d’Alena, Castel di Sangro, 1896.
Di Sanza D’Alena A., Ricordi e racconti. Storia e genealogia di famiglie di
antenati, Youcanprint, 2024.
Altre fonti.
Archives Départementales du Gers - Archives 32.
Archivio della famiglia di Sanza d’Alena.
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