Industria culturale e comunicazione di massa
sociologia
Industria culturale: il termine industria culturale è stato introdotto da Adorno e
Horcaimer ( esponenti scuola Francoforte). Nel 1947, avevano pubblicato un saggio
intitolato “dialettica dell’illuminismo” dove avevano introdotto per la prima volta il
termine di industria culturale; il quale indica l’insieme di tutte quelle attività
economiche che nella società industriale avanzata si occupano della produzione e
distribuzione di beni e servizi culturali.
Questa denominazione di industria culturale è stata criticata perchè si è visto
all’interno di essa una contraddizione: quando parliamo di industria facciamo
riferimento a una serie di attività produttive che trasformano delle materie prime in
merci di consumo. Quando parliamo di cultura invece, intendiamo soprattutto nel
linguaggio quotidiano, più la cultura di stampo umanistico: insieme di opere letterarie,
musicali e artistiche che compongono tutto il sapere. C’è una contraddizione interna
perchè il termine industria fa riferimento ad una produzione seriale e standardizzata; il
termine cultura invece fa riferimento a qualcosa di creativo. Per alcuni quindi parlare
di industria culturale è contraddittorio perchè se è industriale non può essere culturale
e viceversa. Con lo sviluppo della civiltà industriale, viene messa in crisi questa
separazione netta tra produzione industriale e produzione culturale perchè in realtà si
è visto come l’industria e la cultura interagiscono tra loro e non sono separate
nettamente l’una dall’altra. I due concetti possono essere affiancati perchè il processo
di industrializzazione ha agito anche sulla cultura: attraverso le innovazioni
tecnologiche, c’è stata una rapida diffusione e distribuzione dei prodotti culturali.
Inoltre, con la nascita della civiltà urbana e con l’affermarsi dell’economia di mercato, i
prodotti culturali hanno assunto il carattere di merce: prodotti a largo consumo,
qualcosa che deve essere fatto circolare sul mercato. Pensiamo alla diffusione che
hanno avuto i libri della saga di Harry Potter ad esempio. Diventa una merce di
consumo perchè da un libro che è un prodotto culturale, partono una serie di gadgets,
sagre, mostre etc, che permettono al prodotto culturale di entrare nel mondo del
mercato. Anche la festa di San Patrizio o Halloween. Di questa industria culturale fanno
parte diversi aspetti tra cui la stampa. Può essere considerata un mezzo di
comunicazione. L’invenzione della stampa risale a prima dell’industrializzazione nel
1400 grazie a Gutenberg. Essa segna una nuova era nei mezzi di comunicazione
perchè permette una circolazione più rapida e più ampia dei contenuti culturali. Con la
stampa cambia anche il significato del prodotto culturale come il libro che non è più
riservato solo ad alcune classi sociali ma diventa un prodotto per un pubblico più
ampio. Il libro diventa anche un mezzo per diffondere il sapere e le conoscenze come
le traduzioni varie della Bibbia. Una tappa importante per quanto riguarda la stampa è
la nascita dei primi giornali che avviene nel 17esimo secolo ma soprattutto la tappa
più importante è la nascita della stampa popolare nel 1833 negli Stati Uniti dove esce
il New York Sun: uno dei primi giornali venduto per strada dagli strilloni che erano
bambini che si mettevano per strada e gridavano le notizie più importanti del giornale
e invitavano a comprare il giornale che vendevano al costo di 1 Penni e per questo era
accessibile a tutti. L’obiettivo era quello di raggiungere più soggetti possibili, una
popolazione più ampia.
La novità fondamentale di questi giornali riguardava anche i contenuti perchè non si
parlava più solo di questioni politiche o culturali ma riguardavano anche articoli di
cronaca che venivano diffusi tra tutta la popolazione e anche legati allo svago. Altra
tappa importante è il 1836 quando a Parigi esce un’altro giornale famoso chiamato La
Presse che è importante perchè per la prima volta compaiono gli annunci pubblicitari.
La cultura diventa un prodotto. Altra tappa importante è l’invenzione dei romanzi di
appendice: pubblicazioni fatte allegate ai giornali quotidiani che all’inizio contenevano
brani di opere famose. Successivamente questi non erano più famosi e conosciuti ma
nuovi racconti che venivano composti proprio appositamente per i giornali. Come
caratteristica fondamentale avevano la serialità: uscivano a puntate. C’era lanvoglia di
continuare a leggere la storia. La serialità rappresenta un elemento della cultura. Altro
elemento importante è la nascita del fumetto che compare a fine 800 per la prima
volta. Il 1 fumetto era questi personaggi oche è stato creato nel 1875 che presentava
la storia di De Yallow Child: indossava un camicione giallo e la sua storia era
ambientata nelle vie di New York. Inizialmente la storia era scritta direttamente sul suo
camicione giallo poi vennero inventati i balloons. Erano delle storie umoristiche. Il
fumetto viene inizialmente pubblicato come supplemento di altri prodotti editoriali poi
diventa un genere letterario autonomo negli anni 20 del 900. Diventerà un genere
diversificato perchè si specializzerà in base alle fasce di età a cui è rivolto. Altro mezzo
di comunicazione è la fotografia. La fotografia nasce a Parigi nel 1839. Quello che è
importante riguarda l’utilizzo della fotografia nella società: nasce come strumento di
raffigurazione di paesaggi e successivamente diventerà uno strumento per raffigurare
soggetti umani. Quello che i sociologi mettono in evidenza è la sua funzione nel
periodo delle guerre quando, grazie alla rappresentazione di personaggi umani,
vengono raffigurati interi nuclei familiari e questo è importante perchè sia nel periodo
delle guerre ma anche durante le migrazioni, i nuclei familiari vengono divisi quindi la
fotografia da un punto di vista sociologico diventa il simbolo del mantenimento dei
legami affettivi. La fotografia diventa un mezzo di rappresentazione e mantenimento
dei legami affettivi. Ma diventa anche uno strumento per rappresentare la propria
figura e dare un’immagine di sé stessi all’interno della società. Anche con i social, con
la foto che pubblichiamo, vogliamo far vedere alla società chi siamo o meglio
scegliamo quale della nostra identità e personalità mostrare. Ultimo strumento è il
cinema. Il cinema nasce con i Fratelli Lumier che negli anni 90 dell’800, avevano
creato i primi strumenti e apparecchi per far scorrere delle pellicole con i fotogrammi
proiettati poi su uno schermo. All’inizio il cinema aveva lo scopo di documentare alcuni
aspetti della vita ma in un secondo momento il cinema diventa un vero e proprio
strumento di comunicazione e di intrattenimento sociale soprattutto ad opera di
George Melies. Egli è stato il primo ad utilizzare il cinema per mettere in scena
situazioni immaginarie. Nel 1902 mette in scena “il viaggio sulla luna”. Altra tappa
importante della storia del cinema riguarda il fatto che questo diventa una forma di
intrattenimento a buon mercato perchè negli Stati Uniti soprattutto, nascono le prime
sale cinematografiche che venivano chiamate “Nickelodeon” perchè erano delle sale
cinematografiche dov’è si poteva assistere alla visione di un film con un solo nickel. Il
cinema inizialmente veniva considerato una forma di cultura inferiore quindi snobbato
dalle classi sociali elevate. Il cinema si diffonde notevolmente fino a che il mondo
imprenditoriale prende possesso di questa forma di industria culturale perchè vede in
esso una possibilità di guadagno. Assumono ruolo di produttori. Nascono le case
cinematografiche che vedono nel cinema una possibilità di guadagno come gli
Universal Studios. Arrivando poi al periodo delle guerre e ai totalitarismi, il cinema è
diventato uno strumento di propaganda infatti nel 1924, venne creato il famoso
istituto Luce: strumento di propaganda del regime perchè venivano proiettati a partire
da questa data il cinegiornale luce=> telegiornale proiettato obbligatoriamente prima
di ogni film e controllato dal duce con il quale si faceva propaganda durante il regime
fascista. Ancora oggi il cinema è strumento di diffusione.
INDUSTRIA CULTURALE E SOCIETÀ DI MASSA
fattori del 1900 che hanno caratterizzato e influito sugli sviluppi dell’industria
culturale:
- allargamento della sfera dei consumatori causato dal miglioramento delle condizioni
economiche delle classi popolari: dal 1900 il fatto che classi sempre più vaste di
persone avevano a disposizione redditi più alti, e soprattutto c’era proprio uno spirito
di imitazione verso le classi più alte e anche le fasce di popolazioni più basse hanno un
buon rapporto con i prodotti. es. Acquistano sale cinematografiche.
- accresciuta scolarizzazione della società: il tasso di scolarizzazione è aumentato e
questo ha portato le persone ad usufruire maggiormente dell’industria culturale
perchè più persone sapevano leggere e diventavo fruitori dei prodotti caratteristici
dell’industria culturale
- accresciuta centralità delle classi popolari come soggetto politico e sociale: il popolo
diventa protagonista della storia e un vero e proprio soggetto politico. Il popolo
diventa anche, nel caso dei regimi dittatoriali, il soggetto di cui i vari governi ricercano
il consenso. Il regime dittatoriale vuole l’appoggio delle masse popolari e lo fa tramite
il consenso ovvero strumenti di propaganda politica. Es. Libri di testo aboliti e venne
introdotto un solo libro controllato dal duce. Le dittature ricevano il consenso tramite
la stampa e tutti quelli strumenti che fanno parte dell’industria culturale.
A partire da queste osservazioni, si arriva a parlare di società di massa: il termine
massa ha un significato particolare perchè il sociologo Blumer la definisce in
opposizione ad altri termini:
- massa vs pubblico
Le Bon: ha parlato di aggregato di persone prive di autonome intellettuali e sono
facilmente manipolabili.
In questa direzione abbiamo anche la definizione di Gassè: uomo massa=> uomo figlio
della civiltà industriale. Privo di valori e soprattutto privo di una memoria del passato.
teorizzazione di Adorno e Horkeimer: nell’analisi dell’industria culturale parlano di una
visione negativa perchè sostengono che questa mette sul mercato prodotti
standardizzati e qualitativamente mediocri che hanno come obiettivo quello di
impoverire l’immaginazione e il senso critico. Analizzano i prodotti televisivi e
sostengono che siano di qualità scadente e producono il cosiddetto uomo eterodiretto:
diretto da altri. Soggetto passivo di fronte a una cultura che non è lui ad elaborare ma
influenzata da chi ha intorno.
Morin: la cultura di massa non deve essere demonizzata ma deve essere compresa. In
ogni società esistono diverse culture che vivono una accanto all’altra. C’è anche la
cultura di massa.
Pierpaolo Pasolini: scrittore, regista=> l’accresciuto benessere economico del 2
dopoguerra, aveva portato ad una trasformazione dei valori tipici della cultura
contadina che sono stati sostituiti e soppiantati da una mentalità edonistica: mentalità
orientata alla ricerca del benessere e del consumo. Un ruolo importante in questa
trasformazione è svolto dai mezzi di comunicazione di massa. In particolare dalla
televisione. Secondo Pasolini ha prodotto un’omologazione culturale degli individui con
la creazione del perfetto consumatore.
I MASS MEDIA DI MC LUHAN: Legato alla nascita della società di massa vi è la
nascita dei mass media: “mezzi di comunicazione di massa”=> insieme degli
strumenti e tecnologie che hanno rivoluzionato il modo di comunicare. Hanno come
caratteristica fondamentale quella di essere rivolta alla massa: popolazione sempre
più vasta. Bisogna far riferimento alle osservazioni che sono state fatte dal sociologo
Mc Luhan, il quale ha analizzato le caratteristiche dei Mass media e soprattutto le loro
conseguenze sulla società mettendo in evidenza come i mass media sono
caratterizzati da una maggior rapidità nella circolazione delle comunicazioni ma anche
da un cambiamento nei rapporti sociali=> abbiamo una rivoluzione antropologica con
i mass media=> i mass media hanno permesso alle persone di conoscere in tempo
reale ciò che avviene dall’altra parte del mondo. Secondo lui la rivoluzione che hanno
attuato possiamo quasi paragonarla alla rivoluzione dei primi villaggi dove per la
prima volta tante persone vivono insieme in una comunità. Nelle prime città le
comunicazioni erano orali. Poi cambiarono le dimensioni, le quali si ampliarono, e i
mass media appartengono a una dimensione globale: gli uomini si sentono partecipi di
una comunità molto vasta che ricopre tutto il globo. Mc Luhan è diventato famoso
anche perchè pensava che il mezzo è il messaggio=> con questa affermazione egli
sostiene che la natura del mezzo che utilizziamo per comunicare, influenza il
contenuto del messaggio stesso=> es. un fatto di cronaca riportato da un giornale
locale ha una risonanza diversa piuttosto che una notizia di cronaca riportata a livello
nazionale. Nessun mezzo è neutrale.
TELEVISIONE: una dei mezzi di comunicazione più rivoluzionari. Considerata lo
strumento per eccellenza dell’industria culturale. Nasce negli Stati Uniti alla fine degli
anni 20. In Italia arriverà negli anni 50 circa. In Italia si afferma un primo modello di
televisione secondo il quale la televisione doveva avere 3 scopri fondamentali:
- istruire
- educare
- divertire
per comprendere il ruolo della televisione parliamo di Eco che ha fatto una distinzione
tra:
- paleo televisione ( vecchia): tv dei primi anni 50 caratterizzata da mezzi tecnici
modesti ( tv in bianco e nero). Palinsesto limitato: scelta dei canali=> venivano
trasmessi i programmi in determinate fasce orarie perchè in altre non veniva
trasmesso nulla
- neo televisione (nuova): dilatazione della giornata televisiva: vengono trasmessi i
programmi lungo tutto i l’arco della giornata. È a colore. Si parla solo di informazione e
divertimento infatti si parla di infotainment: “insieme di informazione e
intrattenimento”.
Fino ad arrivare ai giorni moderni dove la tv diventa uno strumento che parla di sé
stessa: i vari personaggi che si presentano nella tv diventano dei punti di riferimento.
La tv presenta una sua realtà con dei suoi personaggi e delle sue caratteristiche
proprie. Es. Maria de Filippo, Jarry Scotti etc
Nasce poi la pubblicità che unita alla tv diventa uno strumento inseparabile da essa.
Sempre Umberto Eco ha introdotto un’altra distinzione riguardo i mass media in
generale:
- apocalittici: intellettuali che non accettano la cultura di massa e che difendono una
concezione aristocratica del sapere=> secondo loro la cultura non può essere
patrimonio di tutti e solo alcuni possono accederci. Non accettano di considerare i
mezzi di comunicazione come strumenti per diffondere la cultura. La vera cultura per
loro è in quelle forme di comunicazione passate come i testi sacri e i testi letterari.
Definiscono la cultura di massa come un anti cultura
- integrati: intellettuali che considerano la società di massa e la comunicazione di
massa come un mezzo efficace per far sì che la cultura si diffonda ovunque e per far sì
che per la prima volta il sapere diventa universale. Sono coloro che oltre a difendere la
cultura di massa, la utilizzano=> producono libri più divulgativi e alla portata di tutti.
Considerano le trasmissioni televisive degli elementi importanti per la cultura.
In riferimento alle diverse reazioni che gli intellettuali hanno di fronte ai mezzi di
comunicazione di massa.
Bisogna precisare che integrali e apocalittici sono degli ideal tipi: sono dei tipi ideali=>
sono delle grosse categorie ma i confini nelle classificazioni non sono mai netti.
ULTIMA CLASSIFICAZIONE E CATEGORIA DEI MEZZO DI COMUNICAZIONE: new
media
I new media sono i mezzi di comunicazione che hanno a che fare con la rete. Si
riferiscono alle nuove tecnologie e hanno caratteristiche diverse dai mass media:
- la comunicazione nei mass media è unidirezionale=> possiamo commentare i
programmi televisivi ma non intervenire con questi. Nei new media la comunicazione è
interattiva e simultanea=> possiamo intervenire con questi
New media:
gli utenti sono protagonisti della comunicazione=> in una chat ci sono tanti utenti
protagonisti della comunicazione.
I new media, rispetto ai mass media, sono personalizzabili: si può personalizzare il
messaggio. Es. profilo, stato ecc.
Ultima caratteristica è il fatto che sono ipertestuali: testi con vari collegamenti
( Wikipedia). Sono consultabili non necessariamente in modo sequenziale come un
libro ma creando collegamenti e personalizzando la modalità stessa di fruizione.
Pensiamo anche al passaggio tra i film e la serie.