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Tappe Della Formazione Del Sistema Espiatorio Sacerdotale 圣职培育的过程

Questo studio analizza la formazione del sistema espiatorio sacerdotale, evidenziando che l'espiazione come sistema completo è successiva alla forma primitiva del Documento Sacerdotale e non antecedente all'esilio. La ricerca confuta la tesi di I. Knohl riguardo alla priorità del calendario di Numeri rispetto a quello di Levitico, confermando la datazione esilica del Documento Sacerdotale. L'autore si propone di delineare le fasi di questa sistemazione e di esaminare le descrizioni sacerdotali della festa dell'espiazione per contribuire a una migliore comprensione della teologia dell'espiazione nell'Antico Testamento.

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Tappe Della Formazione Del Sistema Espiatorio Sacerdotale 圣职培育的过程

Questo studio analizza la formazione del sistema espiatorio sacerdotale, evidenziando che l'espiazione come sistema completo è successiva alla forma primitiva del Documento Sacerdotale e non antecedente all'esilio. La ricerca confuta la tesi di I. Knohl riguardo alla priorità del calendario di Numeri rispetto a quello di Levitico, confermando la datazione esilica del Documento Sacerdotale. L'autore si propone di delineare le fasi di questa sistemazione e di esaminare le descrizioni sacerdotali della festa dell'espiazione per contribuire a una migliore comprensione della teologia dell'espiazione nell'Antico Testamento.

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RB. 1997. T. 104-3 (pp. 338-353).

TAPPE DELLA FORMAZIONE


DEL SISTEMA ESPIATORIO
« SACERDOTALE »
par
Enzo Cortese

Studium Biblicum Franciscanum


P.O. Box 19424
Jerusalem

Summary

This study has two parts. The first, using philological, literary and
historical criticism, shows that expiation, understood as the complete system
of the Priestly Document (Ps), is later than the primitive form of this
Document (Ps) and, in any case, not earlier than the exile. The second
part is a test of these results, based on a discussion of the thesis of
I. Knohl, and precisely on the specific point of the feast of Expiation.
Knohl defends the priority of the calendar of Num 28 f., as pre-exilic,
over that of Lev 23. Our study disproves this thesis and confirms the
exilic dating of Ps (and the post-exilic dating of the final redaction : Pss),
against recent opinions which prefer to date the entire redaction of the
Priestly Document to the late post-exilic period.

Sommaire

Cette étude a deux parties. La première, utilisant la critique philologique,


littéraire et historique, montre que l’Expiation, comprise comme système
complet du Document sacerdotal (Ps), est plus tardive que la forme
primitive de ce Document (P8), et, de toute façon, pas antérieure à l’exil.
La seconde partie est la mise à l’épreuve de ces résultats, confrontée à
la thèse de I. Knohl, sur le point précis de la fête de l’Expiation. Knohl
FORMAZIONE DEL SISTEMA ESPIATORIO « SACERDOTALE » 339

defend l’antériorité du calendrier de Nb 28 ss, pré‫־‬exilique, sur celui de


Lév 23. Notre étude réfute cette thèse et confirme la datation exilique de
Ps (et la datation post-exilique de la rédaction finale, Pss), à l’encontre
d’opinions récentes qui privilégient une datation dans la période post-
exilique tardive pour la rédaction finale du Document sacerdotal.

Per « sistema espiatorio sacerdotale » (Esp) intendiamo la siste-


mazione dei riti dell’espiazione, sopratutto dei sacrifîci espiatori e
della festa del kippur, nello strato sacerdotale (P) del Pentateuco.
Ci sono anche altri riti espiatori; p. es. Polio versato sul capo del
lebbroso (Lev 14,29), il capro emissario (Lev 16) o l’incensazione
(Num 17,11). Pur trattando l’espiazione in generale, ci occupiamo
della festa dell’espiazione o kippur e di quei riti ehe sono stati meglio
sistematizzati: i sacrifici espiatori, specialmente quello propriamente
espiatorio, ‫ חטאת‬. Esso e il sacrificio riparatore, ‫ אשם‬, sono descritti
specialmente in Lev 4s.
Un esempio particolarmente eloquente del lavoro di sistemazione
dei riti espiatori è quello della differente manipolazione del sangue
delle vittime sacrificali. Solo una volta l’anno, nella festa del kippur,
il Sommo Sacerdote entra nel Santo dei Santi, portandovi dentro
un incensiere e il relativo incenso e aspergendo il propiziatorio col
sangue della vittima (Lev 16). Nei quattro tipi di sacrificio espiatorio
descritti in Lev 4, sacrifici ehe si possono compiere spesso e in
qualsiasi periodo dell’anno, l’impiego del sangue è ulteriormente
diversificato : il sangue viene portato fin dentro al santuario, nel
Santo, aspergendo il propiziatorio ‫ כפרת ס‬e bagnando con esso i
corni dell’altare dei profumi, se si tratta di sacrificio per il sacerdote
(4,312‫ )־‬o per tutto il popolo (4,1321‫)־‬, mentre si resta fuori,
bagnandone solo l’altare degli olocausti nell’atrio, se si tratta di
sacrificio di un capo (4,2226‫ )־‬o di quello di qualsiasi offerente (4,27‫־‬
35).
II nostro sforzo mira anzitutto a delineare le fasi della menzionata
sistemazione e poi ad esaminare le descrizioni sacerdotali della festa
dell’espiazione, nella speranza di contribuire ad una più précisa
datazione della letteratura sacerdotale e ad una migliore visione
della teologia dell’espiazione nell’AT.
340 ENZO CORTESE

1) Datazione e stratificazioni: convergenze di dati


Diciamo subito, a scanso di equivoci, ehe l’idea della remissione
dei peccati e dell’espiazione in generale non si trova solo nella
letteratura sacerdotale esilica, ma anche nel periodo e nella let-
teratura biblica precedente. Ma noi ci occupiamo dell’espiazione in
senso specifico, ς sacerdotale Ora, nella letteratura sacerdotale, non
solo troviamo indizi di different! tappe dell’Esp, ma, addirittura,
sembra ehe di essa lo stesso documento sacerdotale primitivo (P&)
si occupi poco o nulla e ehe siano solo gli strati o redazioni
posteriori quelli ehe hanno introdotto tale argomento.
Questa nostra impressione ed ipotesi si basa sulla convergenza di
molti dati, semantico-filologici, letterari e storici, ehe ora presentiamo.
a) Dati semantico-filologici
Si possono ricavare dall’uso del verbo ‫ כפר‬e di alcuni suoi
sinonimi. Incominciando da quest! ultimi, potremo osservare ehe un
uso non tecnico e non specifico dei termini si trova anche nella
letteratura biblica anteriore, mentre quello proprio dell’Esp è solo
in P, non nel documento primitivo (P§), ma nei suoi strati posteriori
(ps 0 pss) cj1e tenteremo, poi, di definire.
— ‫ חטא‬: Sia il verbo che il sostantivo, col significato di « peccare »
o « far peccare » (Hi.) e di « peccato », sono usati anticamente e
spesso. Basti ricordare, per il verbo, Gen 20,9; Es 9,34; Os 8,11;
Giud 11,27... e per il sostantivo Es 32,21.30s.; Is 5,18; Am 5,12;
Os 8,13; 9,9. Invece nel significato di « offrire / un sacrificio
espiatorio » o anche semplicemente « espiare », verbo (al Pi.) e
sostantivo si trovano solo nella letteratura sacerdotale, in Ez e dopo
di lui 1. Anche il sostantivo in senso tecnico si trova solo nella
letteratura sacerdotale, in Ez 4048‫ ־‬e nell’Opera Cronistica 2. Tra
poco, nel sondaggio letterario, ci renderemo anche conto che,
nell’ambito di P, la nostra terminologia tecnica non si trova nella
narrazione primitiva. Ma anche dando uno sguardo aile concordanze

1 Molto utile, al nostro scopo, per la distinzione dei tempi verbali e i relativi
signifîcati, è la Nuova Concordanza di ,Abr. ’Even Shoshan, in ebr., Jerusalem 1989,
nonostante le incertezze, a volte inevitabili, nella catalogazione. Si cataloga, p. es., corne
sacrificio espiatorio il caso di 1 Sam 2,17, mentre ivi ‫ חטאה‬è semplicemente lo stato
costrutto di ‫ — חטאת‬peccato. A volte sono gli stessi copisti o i Masoreti ehe confondono
le cose : in molti casi, p. es. in Gen 50,17 e Is 30,1, ‫ חטאת‬significa peccato, non certo
« sacrificio espiatorio » !
2 R. Rendtorff, Leviticus (BK) III / 3, Neukirchen-Vluyn, 1985ss., 209.
FORMAZIONE DEL SISTEMA ESPIATORIO « SACERDOTALE » 341

possiamo osservare ehe i passi in cui la terminologia ricorre sono


Lev, 116‫־‬, Num 628 ;10‫־‬s. e Es 29s., passi che, in generale,
vengono catalogati come Ps/Pss 3.
‫ רצה ־־‬: Nelle forme verbali Qal e Pi. e col significato di « aver
compiacenza o indulgenza » ricorre anche in testi antichi, come Gen
33,10 o ISam 29,4, come pure in Lev 26,34.41.43, conclusione del
Codice di Santità (H), là dove tale documento è elaborato in stile
sacerdotale; non ricorre pero nella letteratura sacerdotale tardiva
vera e propria. In essa e solo in essa, invece, troviamo il verbo al
Ni.: Lev 1,4; 7,18 ed anche nei testi H di 19,7; 22,23.25.27.
Quanto al sostantivo ‫ רצון‬, molto usato nella letteratura sacerdotale
tardiva, dobbiamo riconoscere ehe si trova spesso anche in brani
antichi, p. es. Gen 49,6. E’ difficile, percio, in questo caso sostenere
ehe nel senso tecnico esso viene usato solo a partire dall’esilio.
— ‫סלח‬: Il verbo al Qal, « perdonare », si trova anche in testi
antichi: Es 34,9; Num 14,19s.; 2Re 5,18; Am 7,2... Invece al Ni.
10 troviamo solo e frequentemente in Lev 4s. e Num 15 ed anche
in Lev 10,13.18.26; 19,22, tutti testi sacerdotal! posteriori a Ps.
— ‫ טהר‬: Questo verbo significa propriamente « purificare », ma è
usato a volte come sinonimo di^D, p. es. in Lev 16,30. Anch’esso
si trova soltanto nella letteratura sacerdotale tardiva e in Ez o nei
libri posteriori. Altrove è solo in Ger 33,8 e Sal 51,4.
— ‫כפר‬: Ed eccoci alla radice verbale fondamentale, usata prati-
camente solo al Pi. 34. Nel significato specifico di « espiare », mediante
11 rito sacrificale apposito, ricorre solo nella letteratura sacerdotale
tardiva, in Ez e nell’Opera Cronistica ; uno sguardo veloce alle
Concordanze lo mostra facilmente. In P& è raro e non è usato nel
senso tecnico dell’Esp: si espia con il solo incenso in Num 17,11s.
Lo troviamo in H, forse in senso tecnicamente improprio (Lev
17,11; 19,22; 23,28) ed è perfino strano ehe non compaia in Lev
22, per le impurità contratte dal personale del tempio.
In Num 25,13 e 31,50 l’espiazione si fa in maniera ben più
violenta e in 35,33, addirittura, se ne nega la possibilité. In Es
6,14 (P§), verbo e sostantivo ricorrono con il significato di « coprire ».
Quest! testi sacerdotal! mostrano già una corrente o strato dove la
nostra Esp non è ancora presente. Ma ce ne renderemo conto
ancora meglio esaminando la narrazione P primitiva. Quanto

3 E. Cortese, Da Mosè a Esdra. I libri storici dell’AT, Bologna 1985, 141144‫־‬: i


testi aggiunti o Ps / Pss sono messi tra parentesi.
4 Su 101 casi, solo Deut 21,8 (Ni.) e ISam 3,14 (Hitp.) non lo sono.
342 ENZO CORTESE

all’abbondante uso del verbo nel senso specifico dei riti sacrificali
P ne rinviamo la presentazione alia parte finale. Per ora ci limitiamo
a ricordare ehe il significato tecnico del verbo e del relativo sacrificio
appare già in Ez 44,26s. e ci occupiamo solo dell’etimologia e della
datazione degli strati sacerdotali dove il nostro termine ricorre.
Il vocabolo è stato ampiamente studiato 5 e richiede già qui una
discussione più lunga di quelle precedenti. Molto si è disputato sul
significato, nei. tempi antichi anche per motivi teologici. Chi diceva
ehe il verbo significa « coprire » era piuttosto di matrice protestante
e difendeva la dottrina della « giustificazione solo imputata »: Dio
copre il peccato, ehe pero rimane. Chi diceva ehe significa « cancel‫־‬
lare » era invece di parte cattolica e vedeva nella giustificazione una
vera trasformazione deU’uomo, da peccatore a giusto. Dopo la lunga
trattazione di Janowski, non è ancora sicuro se il verbo derivi da
matrice araba (= coprire) o dall’accadico (= cancellare) 6. Ci sono
passi biblici anterior! a P (Gen 32,21; Deut 21,8; 2Sam 21,3; Es
32,30 ed altri) 7 dove il termine potrebbe signifieare « coprire », in
senso metaforico ; questo sembra il significato primitivo del so‫־‬
stantivo ‫ כנןר‬e in questo stesso significato lo troviamo una volta, ed
una sola, in P&: Gen 6,14. Ma, almeno per quanto riguarda la
letteratura sacerdotale, non ci dovrebbero più essere discussioni, già
a partire dagli studi di B. A. Levine 8. I paralleli con la letteratura
e i riti babilonesi, di cui parleremo esaminando gli indizi storici
della datazione ed ambientazione esilica, sono troppo eloquenti. Non
è per delle rivendicazioni cattoliche sulla dottrina della giustificazione
che lo affermiamo, ma semplicemente perché cio permetterà di
confermare e precisare la datazione della nostra Esp e ci aiuterà a
risolvere alcuni problemi, come quello del propiziatorio (‫)כפרת‬.
b) Dati letterari
Crediamo ehe questa breve panoramica basti a convincere ehe
l’Esp è una componente della letteratura sacerdotale inserita tardi-

5 Ricordiamo soltanto B. Janowski, Sühne als Heilsgeschehen. Studien zur Sühnetheolo-


gie der Priesterschrift und zur Wurzel KPR im Alten Orient und im AT, Neukirchen‫־‬Vluyn,
1982. Sull’etimologia si vedano le pp. 27102‫ ;־‬sui dati P, le pp. 183286‫־‬, cioè tutta la
terza parte del lavoro.
6 Si vedano ivi le pagine conclusive, 95102‫־‬, con relativo specchietto.
7 Janowski, specialmente p. 107.
8 In the Presence of the Lord. A Study of Cult and some Cultic Terms in Ancient
Israel, Leiden 1974 (SJLA 5), parte II f Sacrifices and Expiation ,, I : The verb kipper
and its derivatives), specialmente pp. 59s. Pur parlando di due verbi distinti, si basa
decisamente sui paralleli accadici per affermare ehe una delle due forme significa 4 cancel-
lare ’.
FORMAZIONE DEL SISTEMA ESPIATORIO « SACERDOTALE » 343

vamente nell’omonimo documento, pur riconoscendo ehe l’idea


generale della remissione dei peccati non appare solo dall’esilio in
poi. La distinzione tra idea generale antica e terminologia specifica
tardiva si è imposta immediatamente, appena si è dato uno sguardo
ai sinonimi nelle Concordanze. Distinzione ehe non ha fatto, p. es.,
Koch una trentina d’anni fa 9.
Constatato il carattere tardivo del fattore Esp in P, non ci stupirà
più il fatto che, dopo i racconti sinaitici sacerdotali e la relativa
inaugurazione del culto (Lev 10), nella successiva storia delle
ribellioni nel deserto, quelle del popolo (Num 13s.), dei capi religiosi
(Num 16 : Core, Datan e Abiram) e degli stessi Mosè ed Aronne
(Num 20), non si faccia ricorso ai riti espiatori sacrificali. Neanche
in Num 17, ehe probabilmente ha subito un totale rifacimento
posteriore! Li l’espiazione si fa con gli incensieri e non ancora coi
sacrifici espiatori.
Ci sembra degno di attenzione, nel contesto delle colpe del popolo
(Num 13s.) e dei capi religiosi (Num 16), l’inserimento posteriore
di Num 15, ehe ci fornisce appunto una delle versioni sacerdotali
del rito del sacrificio espiatorio. Chi l’ha inserito non ha evidente‫־‬
mente osato toccare il testo precedente, nè in Num 13s., nè in 16s.
Eppure non si tratta di un’inserzione fatta a casaccio. L’autore
dell’inserzione dà un suo elenco dei sacrifici, da farsi nella terra
santa (15,1.18), prima quello pacifico, con relative oblazioni, poi
l’olocausto ed infine, precisamente il nostro sacrificio espiatorio, per
la comunità (15,2226‫ )־‬e per l’individuo (2731‫)־‬. Sembra ehe egli
abbia awertito la nostra difficoltà (corne mai Num 13s. e 16s. non
ricorrono ai sacrifici espiatori per cancellare le colpe?) ed abbia
cercato di superaria dicendo ehe l’espiazione sacrifîcale va fatto solo
nella terra. Ma in Num 16 egli lascia stare quella coi soli incensieri
narrata da P§. E alla fine di Num 15 questo redattore mette il
precetto delle frange aU’estremità dei vestiti, le quali devono ricordare
tutti i precetti e prevenire le loro trasgressioni: « Avrete tali fiocchi
e, quando li guarderete, vi ricorderete di tutti i comandi del Signore
per metterli in pratica; non andrete vagando dietro il vostro cuore
e i vostri occhi, seguendo i quali vi prostituite. Cosi vi ricorderete
di tutti i miei comandi, li metterete in pratica e sarete santi per il
vostro Dio. Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal
paese di Egitto per essere il vostro Dio. Io sono il Signore vostro

9 « Sühne und Sündenvergebung um die Wende der exilischen Zeit », EvTh 26 (1966)
217238‫ ;־‬si veda il nostro Levitico (La Sacra B.), Casale, 1982, 146.
344 ENZO CORTESE

Dio » (Num 15,3941‫)־‬. In 15,39 va rimarcato l’uso del verbo ‫תור‬


[« (non) andrete vagando »]. E’ un’allusione midrashica all’episodio
precedente, che usa precisamente tale verbo in Num 13,7 e 14,34ss.,
prima per indicare il cammino degli esploratori nella terra e poi il
castigo del vagare per quarant’anni nel deserto. Questa allusione
midrashica del redattore mostra le ragioni dell’inserzione di Num
15 nel precedente contesto dei racconti delle colpe del popolo e
dei capi religiös! e mostra pure ehe l’inserzione è stata fatta appunto
senza modificare nulla della storia sacerdotale a proposito dei
riti espiatori.
Una conferma del fatto che Esp sia inserito tardivamente in P&
la troviamo guardando agli analoghi riti espiatori alia fine di Ez
43. Tornata la Gloria e date le misure dell’altare dei sacrifici, si
prescrive la purificazione di questo con un sacrificio espiatorio
(43,19 :‫ )חטאת‬e con un particolare impiego del relativo sangue:
« Prenderai di quel sangue e lo spanderai (verbo ‫ ) נתן‬sui quattro
corni dell’altare, sui quattro angoli della piattaforma e intorno
all’orlo. Cosi lo purificherai (verbo ‫ ) חטא‬e ne farai l’espiazione
(verbo ‫)כפר‬. Prenderai poi il giovenco del sacrificio espiatorio e lo
brucerai in un luogo appartato del tempio, fuori del santuario » (Ez
43,20s.). La datazione della cosiddetta torah di Ezechiele, di cui fa
parte questo testo, sembra sicura almeno quanto al terminus post
quem, nel senso ehe non si tratta di testo postesilico. Ebbene, il
rito espiatorio sacrificale 11 prescritto è differente dai più sofisticati
riti espiatori di P in Lev 4. Se ne dovrebbe dedurre ehe questi
ultimi al tempo di Ez 43 non erano ancora fissati.
c) II Kapporet
Un’ulteriore conferma e, nello stesso tempo, un ulteriore chiari-
mento sulla successione e datazione degli strati P ci viene dall’opi-
nione ehe sostiene la non originalità del propiziatorio o kapporet
in P§ 10. Descritto in Es 25,1722‫־‬, sembra un’aggiunta rispetto alia
descrizione deU’arca, immediatamente precedente (25,1016‫)־‬. La
prova ci viene fomita se colleghiamo la pericope sui propiziatorio
con quella dell’altare degli incensi (Es 30,1-10). Questa è comune-
mente ritenuta tardiva, se non altro perché non si trova là dove
dovrebbe, cioè in Es 25, assieme agli altri oggetti da mettere dentro
la tenda. Notiamo inoltre ehe tale oggetto sacro manca nella torah

10 J.-M. de Tarragon, « La kapporet est-elle une fiction ou un élément du culte


tardif?‫־‬, RB 88 (1981) 5-12.
FORMAZIONE DEL SISTEMA ESPIATORIO « SACERDOTALE » 345

di Ezechiele ed è invece presente in Lev 16, capitolo ehe, almeno


nella sua redazione attuale, riteniamo posteriore a PS 11. Ora Es
30,110‫ ־‬parla di una espiazione dell’altare degli incensi, da farsi
una volta all’anno, la quale corrisponde ai riti di Lev 4. Invece in
Lev 16, dove si descrive la cerimonia della purificazione del Santo
dei Santi una vola all’anno, l’altare degli incensi non c’è. Si usa
invece un incensiere portatile (‫מחתה‬: v. 12). Ma il propiziatorio è
ivi un elemento indispensabile della cerimonia: lo si deve aspergere
col sangue della vittima espiatoria (16,14ss.). La prima conclusione
è che il propiziatorio e la relativa espiazione di Lev 16, pur non
essendo nel documento primitivo, sono più antichi dello strato cui
appartiene l’altare degli incensi. Una seconda deduzione si potrebbe
fare circa la redazione di Lev 16. Se vi si trovassero delle tracce
redazionali, si potrebbe sostenere ehe Lev 16 era più antico, forse
PS, e solo nella sua redazione posteriore deve considerarsi Ps.
In Lev 16,2, di fatto, notiamo un’esagerata ridondanza circa il
comando di non entrare « nel Santo — nel Santo dei Santi (lett.:
da dentro il velo) — davanti all’espiatorio ». Anche J. Milgrom parla
di glossa 12. La glossa, a nostro parère, fu messa non quando si è
inserito Lev 1115‫־‬, il cosidetto «Codice di Purità », in una terza
fase redazionale (Pss), ma nella seconda (Ps) quando il primitivo
racconto dell’espiazione (per la colpa di Nadab e Abihu di Lev 10)
diventa la festa annuale delVespiazione, festa inserita nel calendario
di Lev 23, di cui tra poco dovremo occuparci.
Esame semantico-filologico e critico-letterario ci permettono
dunque di distinguere tre tappe nella formazione dei nostri testi
sacerdotali: il racconto primitivo, senza Esp, ehe narra varie colpe
espiate, a volte, con gli incensieri, tra le quali anche, in una forma
primitiva, quella di Nadab e Abihu; la successiva, prima redazione
Ps, ehe introduce il propiziatorio e la relativa espiazione sacrificale
e descrive l’espiazione solenne, facendola diventare la festa dell’e‫־‬
spiazione ; infine la terza tappa, Pss, ehe aggiunge l’altare degli
incensi e il nostro Esp completo.
d) Dati storici
Di per sé quest’ultima distinzione degli strati redazionali prescinde
da una datazione précisa degli stessi, ma già il precedente confronto

‫ וו‬Si vedano Da Mosè a Esdra, Le. e Levitico.


12 Leviticus 1-16 (Anchor Bible), New York, 1991, 1013 : «The redundancy here
can only be explained as an editorial gloss... ‫״‬
346 ENZO CORTESE

con la torah di Ezechiele ci ha portato a fare una prima constatazione


circa la datazione e l’ambientazione esilica dell’Esp. Ezechiele era
in esilio; le sue affinité con la letteratura sacerdotale sono indiscuti-
bili. E’ dunque non solo l’epoca esilica, ma anche l’ambientazione
babilonese la culla della tappa centrale, diremmo « espiatoria », nella
storia della formazione di P.
Non vogliamo negare ehe le origin! di P possano essere preesiliche,
come molti esegeti israeliani sostengono. Ma per quanto riguarda
l’origine del nostro Esp e il significato di « cancellare » e non
« coprire » che abbiamo dato al verbo ‫ כפר‬nella letteratura sacerdo‫־‬
tale, sembra evidente la datazione e l’ambientazione esilica babi-
lonese. In nessun altro ambiente o documento dell’antico Oriente
si trovano altrettante analogie come nel rituale Kuppuru della festa
del nuovo anno a Babilonia 13, incluso il sacrificio del montone,
con la carcassa del quale si purifica il tempio, e l’incensiere, ehe
si deve alia fine togliere dalla cella santa.
Certo il rito babilonese è molto più antico di P. Nessuno ardirebbe
sostenere ehe la scuola sacerdotale l’ha mutuato nel secondo millen-
nio a.C., quando già a Babilonia era in vigore. Pero sappiamo ehe
esso rimase in vigore durante l’esilio dei déportât! del 597 e 586
a.C. Fu allora ehe essi rimasero influenzati dalla cupa atmosfera
magica dei babilonesi e dei loro riti, tanto più che Tumore degli
esuli non era meno cupo. La scuola sacerdotale si sentiva addosso
il castigo divino della distruzione di Gerusalemme e del tempio e
delTesilio. Una taie catastrofe, secondo la mentalité antica biblica,
non si poteva spiegare se non corne conseguenza dei peccati e i
profeti lo avevano predicate in tutte le maniéré.
Nessun altro ambiente, né epoca, dunque, puô spiegare meglio la
formazione delTEsp, ehe stiamo studiando.
Anche il propiziatorio dev’essere « nato » in taie epoca ed ambiente.
L’arca no, perché è un oggetto molto antico in Israele. Pero è in
esilio ehe il suo coperchio si trasforma nel propiziatorio ‫כפרת ס‬,
quando, cioè al vecchio significato (coprire) date a ‫ כפר‬si è
sovrapposto quello nuovo (cancellare, purificare, espiare).
La stessa scomparsa dell’arca, awenuta forse con la distruzione
del tempio, come ci ricorda lo studio citato di de Tarragon, conferma
la datazione esilica del propiziatorio. Il documento sacerdotale sente

13 Si vedano in Janowski, o.c., le pp. 54ss., ehe descrivono taie festa. Ed anche
E. Cortese ‫ ־‬P. Kaswalder, Il fascino del sacro. Alla riscoperta del libro del Levitico,
Milano (Cinisello B.) 1996, 59ss.
FORMAZIONE DEL SISTEMA ESPIATORIO « SACERDOTALE » 347

il bisogno di perpetuarne la memoria con la sua utopistica e


simbolica descrizione in Es 25. P concentra in una figura unica e
di dimensioni ridotte area e cherubini. Questi ultimi nel tempio
erano molto più grandi, scolpiti in legno, come dice IRe 6, o
semplicemente dipinti sulle pareti 14. In particolare P enfatizza, per
cosi dire, il coperchio, nella nuova prospettiva espiatoria ehe abbiamo
descritto. Il tutto è riportato alle origini d’Israele, all’incontro del
popolo e di Mosè con Dio al Sinai 15. E cio, mentre Geremia,
sembra 16 abbandoni l’idea:

« Vi darô pastori secondo il mio cuore, i quali vi guideranno con scienza


e intelligenza. Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi
nel paese, in quei giorni — dice il Signore ‫ ־־‬non si parlerà più dell’arca
dell’alleanza del Signore; nessuno ci penserà né se ne ricorderà; essa
non sarà rimpianta né rifatta. In quel tempo chiameranno Gerusalemme
trono del Signore; tutti i popoli vi si raduneranno nel nome del Signore
e non seguiranno più la caparbietà del loro cuore malvagio. In quei
giorni la casa di Giuda andrà verso la casa di Israele e tutte e due
torneranno insieme dalla regione settentrionale nel paese che io avevo
dato in eredità ai loro padri » (Ger 3,1518‫)־‬.

14 De Tarragon, o.c.
15 Area e cherubini sono oggetti antichi. Sono state evidenziate strutture egiziane
analoghe. E’ suggestivo vedere la frequentissima raffigurazione del trono egiziano in
M. Metzger, Königsthron und Gottesthron. Thronformen und Throndarstellungen in
Ägypten und im vorderem Orient im dritten und zweiten Jahrtausend vor Christus und
deren Bedeutung für das Verständnis von Aussagen über den Thron im AT, Neukirchen‫־‬
Vluyn 1985 (AOAT 15). Si fa rimarcare l’importanza delle ali, che indicano primitiva-
mente la protezione di particolari divinità (e l’idea ci sembra conservata in Es 19,4 !).
Quando quelle sono raffigurate nei bracciali del trono (Ez 1 e 10) diventano la base
su cui poggia Dio. Ma crediamo che meriti soprattutto attenzione un quadrato nello
zoccolo del trono egiziano. Sembra appunto una delle due facce estreme d’una cassa.
Vi è quasi sempre disegnato il simbolo dei due regni (due piante) uniti sotto il trono
faraonico. Questo è appunto il significato che l’arca, prima simbolo della fede delle
tribù, ha acquistato quando Davide la porto a Gerusalemme e Salomone la intronizzô
nel tempio: il simbolo dell’unione del gruppo di Giuda con le tribù settentrionali. Tutto
cio è riflesso nel Sal 132. Ma se l’ipotesi è vera, l’arca comincio anche a perdere
d’importanza subito, quando awenne lo scisma, dopo la morte di Salomone. E solo
con Giosia, nel periodo in cui preferiamo datare la primitiva Opera Deuteronomistica,
essa fu rivalutata, per sparire di nuovo, e questa volta definitivamente. Se si tiene
conto della storia dell’arca ehe abbiamo delineato, scompaiono le difficoltà trovate dagli
autori e formulate in ipotesi contrastant!: area corne sgabello o corne coperchio,
cherubini piccoli o grandi, staceati o uniti all’area, difficoltà evidenziate dagli autori e
di cui parla de Tarragon nell’art. cit.
16 Ma 2Macc 2,4ss. parla d’una tradizione e d’uno scritto in cui si dice che il
profeta Geremia è andato a nascondere tenda e area sul Nebo.
348 ENZO CORTESE

2) La festa dell’Espiazione nei calendari P (in Lev 23 e Num 29)


Dopo quanto abbiamo detto, non stupisce il fatto ehe la festa dell’e-
spiazione non figuri nei calendari festivi antichi: Es 34 e 23 e Deut 16.
Essa infatti sorge durante l’esilio e in esilio. Ma ci sono oggi autori della
scuola israeliana che difendono una maggior antiehità della festa, mentre
altri, come ricorderemo alla fine, la ritengono invece molto posteriore
all’esilio. Siamo contrari ad entrambe le opinioni e, dopo quanto abbiamo
detto sin qui, ci accontentiamo di esaminare e criticare gli argomenti
portati in favore della tesi della datazione pre‫־‬esilica della festa. Questo
ci permetterà, implicitamente, di respingere la tesi opposta e, esplicitamente,
di precisare o confermare le tappe dell’istituzione e formazione della festa
e di tutta quell’Esp che stiamo studiando.
a) Una proposta recente : I. Knohl
L’autore che più specificamente e recentemente ha trattato questo
argomento e col quale, percio, ci confronteremo è I. Knohl (K) 17. Egli,
inquadrando il tema nella questione generale dei rapporti tra H e P,
difende la distinzione tra questi due strati o documenti, contro Kaufmann
e Weinfeld, e sostiene che è un errore considerare H blocco unico e
limitato a Lev 1726‫־‬, la legge di Santità (H), correggendo in cio il pensiero
di M. Haran. Moite sezioni al di fuori di questa, attribuita comunemente
a P, sarebbero in realtà H. Avremmo dunque in tutta la letteratura
sacerdotale piuttosto « two separate Priestly Sources, P and H. These sources
represent, in my opinion, the work of two independent Priestly schools » 18.
La dimostrazione è fondata sopratutto sul confronto tra i due calendari,
ehe ΓΑ. chiamerebbe anche lui « sacerdotali », confronto fatto nei cap. I
del suo lavoro (pp. 845‫)־‬. Punto di partenza, è la constatazione ehe in
Lev 23 si suole attribuire ad H i w. 922‫ ־‬e 3943‫־‬. II primo brano,
23,922‫־‬, sarebbe per K la sezione « dei due pani » 19 (in realtà è la sezione
del primo manipolo e, sette settimane dopo, di Pentecoste e, in essa, dei
due pani) ; quanto a 23,3943‫־‬, è una ulteriore descrizione della festa delle
capanne o tabernacoli, dopo quella già data nei precedenti w. 3337‫ ־‬e la
conclusione generale del calendario (w. 37s.).
L’A. si oppone, a questo punto, a chi sostiene ehe questa sarebbe la
base H, poi modificata da P, e alia conclusione che H debba essere,
quindi, ritenuto più antico di P. Al contrario si ricaverebbe da Lev 23

17 La sua tesi, discussa nei 1988 all’Universita ebraica di Gerusalemme e diretta da


M. Greenberg, anticipata in « The Priestly Torah versus the Holiness School : Sabbat
and the Festivals», HUCA 58 (1987) 65117‫ ־‬e pubblicata in ebr. nei 1992, è apparsa
(e rielaborata) ora in inglese: The Sanctuary of Silence. The Priestly Torah and the
Holiness School, Minneapolis 1995 (Silence). La nostra discussione si basa su questa
definitiva forma della tesi.
18 Silence, 6 (e 5, con relative note).
19 Silence, 9.
FORMAZIONE DEL SISTEMA ESPIATORIO « SACERDOTALE » 349

uno strato primitivo P, poi modificato da H. La prova portata da K


sarebbe ehe la seconda descrizione della festa delle capanne, quella H
(w. 3943‫)־‬, viene dopo la conclusione del calendario e quindi é posteriore
ad esso. Ma sopratutto egli afferma per cio stesso ehe tale calendario
anteriore è anch’esso P; e, per provare questa tesi, imbocca un cammino
piuttosto discutibile, volendo dimostrare ehe il calendario parallelo di Num
28s. (P) è più antico di quello di Lev 23.
Sarebbe troppo lungo mettersi a discutere qui nei dettagli l’ipotesi e
la sua dimostrazione 20. Ci accontentiamo di uno sguardo globale alle
argomentazioni, per fermarci di più e solo sulle due pericopi parallele
della festa dell’espiazione: Lev 23,2332‫ ־‬e Num 29,711‫־‬.
Num 28s. si présenta come un calendario più omogeneo. Difficilmente
un esegeta vi troverà le stratificazioni che è tentato di trovare in Lev 23.
Ma omogeneità non è sinonimo di antichità. Cio che tiene assieme
omogeneamente il tutto in Num 28s. sono le lunghe liste di sacrifici da
farsi in ogni festa. Non è un calendario vero e proprio, per la gente, come
lo erano quelli antichi di Es 34 e 23 e di Deut 16. Addirittura in Num
28s. manca il nome delle feste dell’espiazione e delle capanne (29,738‫! )־‬
Inoltre vi è inserito come sua caratteristica il sacrificio quotidiano (28,38‫)־‬
e il novilunio (28,1115‫)־‬, ehe non sono affatto delle feste. Tutte cose che
nei calendar! classici non figurano e spingono a ritenere molto tardivi i
due capitoli. Già per quest! soli motivi, in base a quanto abbiamo detto
sopra, li metteremmo nelTultima tappa della redazione dell’Esp e di P e
non in una fase anteriore a Lev 23.
Fermiamoci dunque all’esame particolare dei brani paralleli sulla festa
dell’espiazione21 indicati sopra. L’A. fin dall’inizio ci rende sospettosi,
perché comincia a parlare di due forme di calendario P: quella di Num
28s. e un’altra, fantomatica, ehe lui suppone e ehe non avrebbe tutte
quelle liste di sacrifici cui abbiamo accennato 22. Questo è una specie di
aggiramento, piuttosto sospetto, della difficoltà ehe abbiamo già notato ad
un primo confronto tra Lev 23 e Num 28s. In realtà implicitamente è
corne riconoscere ehe non è il vero Num 28s. ehe puô esser detto anteriore
a Lev 23. Non seguiamo, qui, ΓΑ. nella successiva pretesa dimostrazione
di corne la festa delle primizie di Lev 23 (‫ )ראשית קצירכם‬derivi da quella
di Num 28 ; ehe non l’ha 23 !

20 Silence, 1045‫־‬. K confronta per ogni festa del calendario i brani paralleli di
Lev 23 e Num 28s.
21 Silence, 13 e 2736‫־‬.
22 « The earlier PT writings included two scrolls containing directions about the
festivals : one was composed of the list of festivals known as ‫[ קדש מקראי‬sic ! In
realtà ‫ «( ] מקראי קדש‬sacred occasions ‫[ )»־‬sic ! Ma non sono « convocazioni » sacre ? Dal
verbo ‫קרא‬, non dal verbo ‫ ]! קרה‬and a synopsis of the theme and obligations of each,
while the other (Numbers 28-29) specified the additional sacrifices to be offered on
each occasion‫[ *־‬Silence, (1011 (‫]־‬.
23 Silence, llss., ma sopratutto 2326‫־‬, dove l’imbarazzo di K è ancor maggiore, di
fronte ai seguenti fatti : 1) Solo Lev 23 parla d’una festa dei manipoli o del primo
covone, da farsi sette settimane prima di Pentecoste. 2) Num 28,26 chiama la Pentecoste
350 ENZO CORTESE

Passiamo alle prime poco accettabili affermazioni che K fa sul rapporto


tra i due brani paralleli indicati 24. Prima vuol mostrare ehe i due testi
sono quasi identici, tranne la accennata lista dei sacrifici, data solo in
Num 29. Dal ehe noi potremmo già dedurre, almeno con pari diritto, ehe
è Num a dipendere da Lev 23. Poi nota che la descrizione della festa in
Lev 23,28aß32‫ ־‬non ha paralleli in Num 29. E qui riconosce ehe si tratta
di H. La eonclusione, piuttosto strana, è che la prima parte della legge
sulla festa, chiamata in Lev 23,27 ‫כפורים‬, è di P e viene da Num 29 o
dal fantomatico « rotolo » ad esso collegato e il resto è integrazione H.
Cio, anche se Num 29 non ha affatto il nome della festa ‫כפרים‬.
La data della festa, che si trova in Lev 23,27, sarebbe dunque di P, e
non potrebbe essere di H, mentre nell’ulteriore confronto tra di due testi 25
ΓΑ. riconosce ehe l’abbiamo anche in Lev 25,9 ; e tale capitolo è H !
Inoltre, poco prima egli nota come le raccomandazioni ehe troviamo in
Lev 16,2931‫ ־‬siano simili a quelle ehe anche lui attribuisce ad H nel
nostro Lev 23,28ss. Senonché Lev 16 è P, per cui Knohl è costretto a
dire ehe Lev 16 è poi modificato da H. Cosi pure Es 30,9, nel brano
(Pss per noi) ehe abbiamo citato sopra sull’altare dell’incenso, siccome vi
si allude a Lev 23, egli lo attribuisce ad H. D’altra parte K ammette
ripetutamente, ed anche nelle pagine che stiamo esaminando, ehe lo stesso
Num 28s. ha subito ritocchi da parte di H 26. Arriva, cosi, al risultato
seguente : la data della festa dell’espiazione (« al 10° giorno del mese »),
in Lev 23,27, sarebbe dovuta a P, corne abbiamo riferito sopra, mentre
in Num 29 sarebbe solo H a far diventare « festa dell’espiazione » il 10
del mese27 (in Num 29,11). II primitivo calendario P, insomma, non
avrebbe la festa dell’espiazione vera e propria, ma solo un giorno di
penitenza, al 10 del 7° mese, ed H, intervenendo posteriormente in P, lo
farebbe diventare una festa in Lev 23. D’altra parte P in Num 29, non
avrebbe la festa dell’espiazione, ma solo la data d’un giorno penitenziale.
Tutte queste stranezze mettono finalmente anche ΓΑ in imbarazzo28 e

«festa delle primizie » ( ‫)בכורים‬, dipendendo, semmai, da Lev 23,17.20; il che accresce
i nostri sospetti sulla pretesa dipendenza di Lev 23 da Num 28s. E’ vero ehe anche
in Lev 23 non c’è il nome classico della festa, corne p. es. in Deut 16,10 (festa delle
settimane), ma, come in Deut 16,9, si dice di contare sette settimane per arrivare a
taie festa, ehe, quindi, è anche per Lev 23 la festa delle capanne.
24 Silence, 13.
25 Silence, 2734‫־‬.
26 Silence, 30. Tutti i cenni al tamid (Num 28,6.22s.30.31a ; 29,5s.l 1.16.19.22.25.28)
sarebbero H. Ma il bello è ehe Lev 23 H non parla affatto del tamid ! ,
27 Silence, 32. Come mostra la nota precedente, K ritiene dovuto ad H il testo di
Num 29,11. A p. 33 ΓΑ. crede di poter ricostruire il testo della primitiva introduzione
della festa dell’espiazione di Lev 23,27, peraltro regolare e con accenti masoretici
regolari, e vorrebbe, owiamente basarsi sul documenta sacerdotale primitivo di Num 29,
ma dimentica che in Num 28s. non ci sono mai le introduzioni alle singole feste. La
frase « il Signore parlo a Mosè : di’ agli Israeliti... » c’è in Lev 23,ls.9s.23s.26.33s., e
non c’è mai in Num 28s. !
28 Silence, 34.
FORMAZIONE DEL SISTEMA ESPIATORIO « SACERDOTALE » 351

mostrano ehe non è precisamente questa la strada per risolvere i problemi


di Lev 23.
b) Discussione
La tesi di Knohl parte da un principio ed usa un metodo che non
accettiamo. 11 principio è quello di voler distinguere, fuori di Lev 1726‫־‬,
tra H e P come due scuole distinte. II metodo è quello di distinguere,
da una parte, le due ipotizzate scuole sulla base del vocabolario diverso
e, contemporaneamente, di distinguere due diversi vocabolari sulla base
delle due ipotizzate scuole. Cosi l’esegesi dei testi provoca un continuo
corto circuito.
La tesi è inoltre minata fin dal principio dall’affermazione ehe ognuno
dei due strati o documenti, P ed H, ha subito successive stratificazioni o
redazioni 29. Com’è possibile mantenere distinte due scuole di cui si afferma
che fanno interventi ciascuna nel testo dell’altra e li fanno, nel proprio e
neU’altrui testo, in successive tappe redazionab?
Che Lev 1726‫ ־‬abbia caratteristiche particolari all’intemo di P, è un
fatto innegabile, dovuto alla struttura e al contenuto di questi capitoli e
non al differente vocabolario. Lev 1726‫ ־‬ha una struttura identica a quella
del Codice Deuteronomico (Deut 1228‫־‬: D) e a quella ancor più antica
del Codice dell’Alleanza (Es 20,22 23,19 ‫־‬: B) 30. Le tabelle del differente
vocabolario di P e di H proposte da K 31 non sono molto convincenti. Le
differenze stilistiche tra H e molta legislazione P sono innegabili. Ma in
gran parte sono dovute al differente genere letterario o forma adottata. H
è una raccolta ehe, oltre a seguire lo schema antico indicato, è fatta
direttamente per il popolo o è frutto di discorsi fatti ad esso; le leggi ivi
presentate sono formte di esortazioni o parenesi. Del tutto diverse sono
le leggi o rubriche sacrificali ehe abbiamo in Lev 17‫־‬. E se di questo
secondo tipo di leggi ne compare qualcuna anche in H, cio richiederà
spiegazioni particolari ed eventualmente si tratterà di aggiunte e strati
posteriori, cosa ehe del resto anche ΓΑ ritiene possibile, sia all’interno di
P ehe di H, ma, comunque, non autorizzerà l’ipotesi ehe si tratta di un
altro documento o scuola.
Ancor meno convincente è la tabella di K ehe sépara P da H in tutto
il Tetrateuco, particolarmente per quanto riguarda la narrazione 32. Basti
osservare che in P praticamente mancherebbe la storia di Abramo !
Infine se ΓΑ avesse fatto anche un confronto accurato con D e B, come
ha fatto, p. es., A. Cholewinsky 33, difficilmente avrebbe osato difendere la

29 Si veda sopratutto pp. 90, compresa la nota 97, e 200, compresa la nota 2.
30 Vale la pena vedere E. Otto, « Del libro de la Alianza a la Ley de Santitad. La
reformulaciôn del derecho israelita y la formaciôn del Pentateuco », EstBib 52 (1994)
195217‫־‬, anche se non siamo d’accordo con la sua troppo tardiva datazione dei tre
codici, particolarmente deU’ultimo, cioè Lev 1726‫־‬.
3‫ י‬Silence, 108110‫־‬.
32 Silence, 104106‫־‬.
33 Heiligkeitsgesetz und Deuteronomium,, Roma 1976 (AnBib 66).
352 ENZO CORTESE

tesi che P (e H) è anteriore ad essi e avrebbe notato ehe la festa


dell’espiazione in quei codici non c’è ancora. E invece K sostiene che H
è sorto al tempo di Acaz, nella seconda metà del sec. VIII a.C. 34. Se
dunque P, e il relativo calendario, è anteriore, fïno a che epoca dovremmo
risalire per datare la nostra festa dell’espiazione ?
c) Risultati
Che cosa concludere, allora, sul nostro tema dell’espiazione, dopo la
nostra presentazione dei dati e questo confronto ?
Anzitutto dobbiamo dire ehe, prescindendo dagli scarsi dati anteriori o
posteriori sull’espiazione, all’interno di P bisogna porre i due estremi: da
una parte, nello stadio primitivo del documento, non c’è quasi nessuna
traccia di espiazione, eccettuato Num 17,11s. e non c’è assolutamente
l’espiazione sacrificale specifica. Dall’altra parte, nell’ultima tappa reda-
zionale, c’è il nostro sistema Esp completo, quello cui accennavamo
all’inizio, con i quattro tipi di sacrificio espiatorio (di Lev 4) 35.
Poi va notato ehe la festa dell’espiazione, con riti espiatori sacrificali
relativi, non ancora sistematizzati nella forma definitiva, non puo essere
sorta solo nella terza tappa. Sia Lev 16, il testo ehe parla dell’espiazione
solenne dopo il peccato dei figli di Aronne, e sia Lev 23, ehe introduce
la festa dell’espiazione nel calendario sacerdotale, sono testi anteriori alia
terza tappa e se questa va collocata dopo l’esilio (al tempo di Esdra, ehe
noi poniamo dopo Neemia, agli inizi del sec IV a.C.), la festa dell’espiazione
va considerafa esilica e nata per influsso dei riti babilonesi di cui abbiamo
parlato all’inizio. Alcuni interventi redazionali in Lev 16 o 23, se ci sono,
possono essere anche posteriori. Ez 45,18ss. parla di giorni e riti sacrificali
espiatori, al 1 e 7 del primo mese, prima di Pasqua, cioè in primavera e
non in autunno com’è prescritto in Lev 23. E in 43,1822‫ ־‬descrive un
sacrificio espiatorio per l’inaugurazione dell’altare ehe non è identico a
quello P. Cio conferma ehe, prima della tappa definitiva dell’Esp P, la
festa dell’espiazione e i relativi sacrifici non erano ancora rigidamente
fissati. Del resto anche in P, compreso H, abbiamo trovato tracce di tappe
anteriori a quella definitiva dell’Esp. Non solo Num 17,11s. (P&), ma 25,13
e 31,50, testi P8, propongono una maniera di espiare ehe non si accorda
con il sistema espiatorio definitivo ; addirittura 35,33 vi è totalmente

34 Silence, 207.
35 Janowski, o.c., 107, ehe présenta una tabella dei dati, inclusi quelli anteriori a P
(Gen 32,21; Deut 21,8b; 2Sam 21,3 // Es 32,30 // Is 6,7; 28,18; 22,14 // Deut 21,8a;
Prov 16,6 e 14), dovrebbe dunque essere precisato, ponendo due strati posteriori a P§,
e non uno, e datando il primo (P8) come esilico e il secondo (Pss) come postesilico.
Si veda il nostro Levitico, sulle tre tappe in generale, pp. 170174‫־‬: « Datazione degli
strati redazionali del Levitico ‫»־‬. In merito alia terza tappa, qui precisiamo come la
testimonianza del Cronista, ehe la riflette, debba essere considerata molto anteriore,
rispetto all’epoca da noi ivi indicata, a p. 173s., dopo la comparsa del commentario
relativo di S. Japhet, I & II Chronicles, OTL, London 1993 ; cioè attomo al 350 e
non al 250 a.C.
FORMAZIONE DEL SISTEMA ESPIATORIO « SACERDOTALE » 353
contrario. In particolare, poi, è irriducibile all’Esp definitiva la legislazione
di Num 15 sui sacrifici, inclusi i due espiatori, brano cui abbiamo
accennato sopra. Abbiamo dimostrato ehe Num 15 è anteriore a Lev 1-7
e, in particolare, Num 15,2231‫ ־‬è anteriore a Lev 4, contro K 36.
Per quanto riguarda tutti gli altri numerosi cenni e passi P relativi
all’espiazione, non c’è spazio, qui, per catalogarli nei due strati Ps o Pss
ehe abbiamo individuato o in altri eventuali momenti redazionali anteriori,
intermedi o posteriori, nè saremmo sempre in grado di farlo. Ci sembra
pero di aver confermato e chiarito la questione e i presupposti per questo
ulteriore lavoro.
II nostro schema delle tre tappe nella formazione di P e la loro datazione
permette anche di valutare la posizione di altri autori ehe, nello studio
dei testi sacerdotali, si pongono sul versante opposto a quello degli esegeti
israeliani e datano i testi sacerdotali solo nel postesilio e, talvolta, addirittura
in epoca ellenistica tardiva e maccabaica 37. Questa posizione ignora i dati
storico-filologici ehe abbiamo evidenziato e non tiene assolutamente conto
degli argomenti dell’esegesi comune e di quella israeliana in particolare,
argomenti che, nonostante le critiche di dettaglio ehe abbiamo fatto ad
uno dei suoi esponenti, meritano molta attenzione.

36 Silence, sopratutto p. 53. Egli segue A. Toeg, « A Halakik Midrash in Num XV :


22‫־‬31 ‫״‬, Tarb 43 (1974) 120‫־‬, ehe sostiene il contrario. Ma lo stesso Milgrom, nel
commentario al Lev citato sopra condanna questa tesi: Leviticus 1-16, 264269‫־‬, anche
se non segue pienamente K. Eiliger, come facciamo noi in Levitico, 41s.
37 P. es. E. Otto. Oltre al suo studio citato sopra, ricordiamo il suo libro Theologische
Ethik des AT, Stuttgart 1994, 219230‫ ־‬e «Vom Rechtsbruch zur Sünde. Priesterliche
Interpretation des Rechts ‫״‬, fliBT, 9 (1994) 2552‫־‬. Per una proposta di datazione troppo
tardiva (tardo ellenistica) si veda G. Dei an a, Il giomo delVespiazione. Π Kippur nella
tradizione biblica, Bologna 1994 (SRB 30).
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