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Dizionario Di Erudizione Storico-Ecclesiastica Da San Pietro Sino Ai Nostri Giorni LXIII

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Daniele Ballo
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G3 190

gr4

1
Zentral- & Hochschulbibliothek Luzern

ILU M 03 347 176


DIZIONARIO

DI ERUDIZIONE

STORICO - ECCLESIASTICA

DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO

AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI , CARDINALI


E PIU CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI , AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA' PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI , AGLI SCISMI , ALLE ERESIE , AI CONCILI , ALLE FESTE PIU' SOLENNI ,
AI RITI , ALLE CERIMONIE SACRE , ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE , AGLI ORDINI RELIGIOSI , MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO

SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX .

VOL. LXIII.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCLIII.
DIZIONARIO

DI ERUDIZIONE

STORICO - ECCLESIASTICA

SCR SCR

SCRITTOR
CRITTORI SAGRI. V. SCRITTORI zo del quale passano in altri i beni tem-
ECCLESIASTICI, SCRITTURA SAGRA. porali del testatore, avvenuta che sia la
SCRITTURA o SAGRA SCRITTU. sua morte, a seconda delle ultime dispo-
RA, Libri divini, Sacrae litterae. Nome sizioni della stessa sua volontà; per que-
generale de'libri dell'antico e del nuovo sto si è dato un tal nome alla collezione
Testamento (V.) , composti dagli Scrillo- de'santi libri, perchè in essi Iddio dichia-
ri sagri (V.), e inspirati dallo Spirito san- ra solennemente agli uomini la sua allean-
to, per cui la sagra Scrittura è la parola za, il suo volere, la sua legge, e vi è espres-
di Dio scritta : l'antico Testamento con- so il premio magnifico , che tiene prepa.
tiene i libri santi scritti prima di Gesù Cri- rato a quelli che l'adempiscono fedelmen.
sto, il nuovo Testamento contiene i libri te, premio ch'è stato confermato median-
che riguardano la legge evangelica e che te la morte di Gesù Cristo . Dice il dotto
sono stati scritti dopo Gesù Cristo; i pri- vescovo Bronzuoli, Istituzioni cattoliche,
mi sono 45, i secondi 27. La sagra Scrit- & Della s. Scrittura, bisognerebbe negare
tura, la quale si chiama anco Bibbia ( V. ), i fatti attestati dall'istorie più accreditate,
vocabolo che significa libro (e così appun- per non convenire che almeno nel IV se-
to si denomina per dirla il libro de libri, colo la Chiesa universale teneva per ca-
il libro per eccellenza) è la raccolta di quei nonici, vale a dire appartenenti al cata-
libri che per inspirazione delloSpirito san- logo de'libri che formano regola di fede,
to da santi uomini sono stati scritti, e co. come notai a CANONE DELle sacre ScrIT.
me tali dalla chiesa cattolica riconosciuti TURE , tutti e singoli i libri, che per tali
e dichiarati. La s. Scrittura si divide in si hanno presentemente. Benchè ne❜pri-
due parti nell' antico e nel nuovo Te- mi tempi di taluni d'essi siasi da alcuno
stamento. Siccome con questa parola si dubitato, è incontrastabile però che fino
esprime la carta, in cui è scritta l'ultima dal concilio di Cartagine del 398, cui in-
volontà di alcuno, e il chirografo permez. tervenne s. Agostino, approvato poi dal
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concilio generale diCostantinopoli del680, superstizioni e divinazioni , a sortilegi e
giàsi tenevano e dichiaravano come divi- libelli infamatorii , ordina che in avvenire
ni tutti quelli, i quali dipoi dai concilii ge. nessuno sia ardito di abusarne in questa o
nerali di Firenze e di Trento hanno avu- in altra qualunque maniera. ", Nella sess. 4
ta definitiva e infallibile sanzione. Osser- e decreto delle Scritture canoniche, il con-
va l'annalista Rinaldi, che nel concilio di cilio di Trento stabilì . » Se alcuno non ri-
Cartagine del 419, o in altro celebrato sot. ceve per sagri e canonici tutti i libri interi
toPapas. Bonifacio I eletto nel 418, si fece della s.Scrittura, con tutto ciò che conten-
un canone intorno ai libri canonici della gono, tali quali sono in uso nella chiesa
s. Scrittura ; ma s'ignora come fu posto cattolica, e tali quali sono nell'antica ver-
sotto il concilio cartaginese del 398 men- sione Volgata Latina; ovvero disprezza
tovato: nel fine si aggiunse che si chiedesse avvedutamente , deliberatamente le tra-
al santo Padre la conferma del canone. dizioni, delle quali abbiamo parlato, sia
Che s. Bonifacio I confermasse il canone anatema". Già Papa s. Gelasio I nel con-
de❜libri sagri , chiaramente si ritrae da s. cilio diRoma del 494 avea dichiarato qua-
Agostino nell'Epist. 135. Riporterò i ca. li erano i libri sagri dell'uno e dell'altro
noni diCostantinopoli e di Trento.Dichia Testamento, quali i libri de'ss . Padri ri-
rò il1. nelcan. 19. Se avvenga che s'insti- cevuti dalla Chiesa, e quali gli apocrifi.
tuisca qualche disputa intorno alla vera Oltre gli autori che citai a BIBBIA, Sono
intelligenza della Scrittura,quelli che s'im- ancora a vedersi il p . Mabillon, Disquisit.
pegnano a trattare della morale si guardi de cursu Gallicano, § 1 , n. °°9; il p. Cou-
no bene dallo spiegare la santa Scrittura stant, Diatriba de decreto Gelasi t . 2 ine-
in diversa maniera da quella che usarono dito Epist. Rom . Pont.; il Pagi all'anno
i padri e i dottori, che sono gli astri che 494, e mg." Fontanini, De antiquitatib.
scintillano nella Chiesa : saranno in questo Hortae lib. 2 , cap. 3. Il dubbio che par-
molto più lodevoli di quello che se si oc- zialmente si avea di alcuni di detti libri
cupassero a inventare da se qualche nuo- canonici , non importa punto che fin d'al-
va interpretazione, e schiveranno il peri- lora non fassero divini, e che divini gli
colo, che v'è, d'imbarazzarsi e di cadere abbia resi la Chiesa colla sua definizione.
in errore, quando si vuole uscire da qual. Quel dubbio nasceva in alcuni cristiani
che difficoltà co' lumi del proprio inge- da ignoranza delle antiche tradizioni, edal
gno. " Il concilio di Trento, nel decreto non essere stata ancora proferita un' as-
dell'uso de'sagri libri, definì. » Bisogna soluta definizione. La Chiesa senza mu-
aver grande attenzione di far osservare tare o alterare la sostanza de'libri santi,
a'popoli la legge di Dio, con preferenza a non ha fatto che determinarne e fissar-
tutte le nostre tradizioni, e di non obbli ne la credenza, e rendere indubitato ciò
garli a praticare, se non quello che si tro- che per l'avanti poteva andar soggetto a
va appoggiato sulla divina autorità, non questione. Tutti i sagri libri si distinguo-
presumendo d'insegnar loro nessuna co- no in Legali, Istorici, Morali e Profetici,
sa, che non sia compresa ne'precetti di- e giusta la dichiarazione del concilio di
viui, o nella dottrina de' padri. Il santo Trento sono i seguenti. I Legali,detti an-
concilio, desiderando reprimere l'abuso che Pentateuco, voce greca, che suona lo
insolente e temerario d'impiegare e vol- stesso che cinque volumi, sono la Genesi,
gere ad ogni sorta d'uso profano le pa- l'Esodo, il Levitico, i Numeri, il Deutero-
role e i passi della santa Scrittura , fa- nomio. Gl'Istorici, Giosuè, Giudici, Ruth,
cendoli servire a motteggi, a vane e fa- 14 de' Re, i 2 de'Paralipomeni, il I1.° e 2.°
volose applicazioni, all'adulazione , alla d'Esdra, Tobia, Giuditta, Ester, Giobbe,
maldicenza, e sino ad empie e diaboliche il 1. e 2. de'Maccabei . I Morali, i 150
SCR SCR 5
Salmi,che sono anche Profetici, per quan- nelle sagre carte io non ho potuto inten-
to dissi a SALMO, i Proverbi, l'Ecclesiaste, dere solo, intese le ho mentre che stato
la Sapienza , l'Ecclesiastico, e la Cantica sono nel cospetto de'miei fratelli . Per la
de'Cantici. I Profetici finalmente sono, i 4 qual cosa io ho cercato di comprendere
profeti maggiori, cioè Isaia, Geremia con per merito di cui data mi fosse tale in-
Baruch, Ezechiele, Daniele; ei 12 minori, telligenza, essendo manifesto essermi con-
vale a dire Osea, Gioele, Amos, Abdia , ceduta per coloro, per la presenza de'qua.
Giona, Michea, Nahun , Abacuch,Sofonia , li mi si concede : e quindi ne viene con
Aggeo, Zaccaria, Malachia. Tutti questi la divina grazia, che l'intelligenza cresce,
libri appartengono all' antico Testamen- e l'orgoglio si scema, mentre per voi ap-
to. Comprende poi il nuovo Testamento, pare ciò che fra voi insegno. Imperocchè
come libri Istorici e Legali, i 4 Evangeli (io confesso il vero) stando con voi inten-
de'ss. Matteo, Marco, Luca, Giovanni, e do sovente ciò che dico. Tutto quello a-
gli Atti degli apostoli scritti da s. Luca : dunque che in questo profeta non capi-
come libri Morali, le 14 Epistole dis. Pao. rò, è cecità mia: ma se potrò intender al-
lo, una di s. Giacomo, due di s. Pietro, cuna cosa acconciamente, è dono di Dio,
tre di s. Giovanni, una di s. Giuda: co- fattomi per amor vostro." Come la vene-
me libri Profetici, l'Apocalisse di s. Gio- rabile antichità non riconobbe altro giu.
vanni. Di tutte queste Scritture non solo dice delle divine Scritture, che la Chie-
le sentenze e il senso delle parole, ma si sa insegnante e il capo supremo di essa
può anche dire le stesse parole materiali, il Papa, essendo la più enorme empietà
sono state dallo spirito di Dio inspirate e il cambiare una sola parola, mutilarle o
dettate a' sagri scrittori , adattandosi egli corromperle , ponno trovarsi nell' opere
allo stile proprio di loro, e alle usanze e del dottissimo cardinal Bellarmino , ove
consuetudini della gente de'tempi in cui in molta copia e chiarissime si riportano
scrivevano; dal che ne risulta la diversità le testimonianze de'primi Padri anche su
di stile che fra scrittore e scrittore s'in- questo punto. Siccome nella traduzione
contra, e certe frasi relative a usi da noi delle Scritture in diversi idiomi, per igno-
ora sconosciuti. Inoltre nelle medesime ranza o malizia, potevano in alcune aver
Scritture sono rivelate da Dio non solo luogo alterazioni di fatti e di espressioni,
le verità soprannaturali , ma quelle anco la Chiesa decise doversi tenere per auten-
ra che non oltrepassano l'ordine di na- tica e per regola di fede quella versione
tura, quelle cioè che i sagri scrittori avreb- detta l'antica Volgata, quella cioè che
bero potuto intendere con le forze del lo- comunemente si usa e ch'è tutta versio-
ro ingegno, siccome ancora i fatti che a- ne latina di s. Girolamo, tranne i salmi.
veano veduto cogli occhi propri, affinchè E ' un errore giustamente condannato da
queste pure avessero un' infallibile cer- Pio VI, nella bolla dommatica Auctorem
tezza, e andassero rivestite dell'eminente fidei, propos. 67 , l'asserire che eccettuato
carattere di Scritture divine. Narra Rinal. il caso di vera impotenza , sia a tutti ne .
di all'anno 595, n.º 8 , che per le preghie- cessaria la lettura delle divine Scritture,
re del popolo, il Papa s . Gregorio I scrisse e che perciò si debbano tradurre in lin-
le omelie su Ezechiele , nelle quali è da gua volgare. Quindi la Chiesa sotto gra .
osservarsi la suagrande umiltà , colla qua . ve peccato e la pena di censura, ha proi-
le mostrò come si debbano portare gl'in bito di leggere e di ritenere la sagra Scrit-
terpreti della divina Scrittura. Ecco le pa- tura in idioma volgare, e solo sono per-
role del Papa. »" Io non imprendo que. messe in lingua volgare quelle versioni
st'opera con temerità, ma con umiltà : pubblicate con l'approvazione della s. Se-
imperciocchè so che più volte le cose che de, e con note tratte da' ss. Padri e da
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altri scrittori cattolici . Dice l'encomiato stamento, Venezia1744. Giovanni Mar-
vescovo, quando la Chiesa ne permette la chetti, Lezioni sulla s. Scrillura , Roma
lettura nel modo sopra espresso, quando 1803. Abbiamo molti interpreti delle san-
ella ha istituito in ogni chiesa cattedrale te Scritture, e nel 1843 pubblicò in Ro-
un teologo che la spieghi al popolo , quan . ma il p. Francesco Saverio Patrizi , De
do raccomanda a'parrochi di usarne con- interpretatione Scripturarum sacrarum.
tinuamente nelle loro istruzioni, quando Il medesimo Sarnelli , nelle Lettere eccl.
concede ancora a chi siasi la lettura della tratta vari argomenti sulla s. Scrittura.
versione latina, supponendo ragionevol . Nel t. 3, lett. 19: Idea degli apologi, pre-
mente che i periti in questa lingua non sa dalla s. Scrittura. Nel t. 4, lett. 62 :
siano affatto privi di qualche coltura, s'in- Usarsi dalla s. Scrittura alle volte il si-
tende bene lo spirito che l'ha indotta a gnificato invece de' nomi propri, e il no-
proibirne la versione volgare senza note, me proprio per appellativo. Nel t. 8, lett.
e resta distrutta la calunnia colla quale 37 : Catalogo e sommario insieme de'ss.
ingiuriosamente si grida contro di lei, rim . Libri. Nel t. 10, lett. 39 : Che la storia
proverandola di togliere a'suoi figli il pa- della s. Scrittura si dee preferire a tutti
ne spirituale e il testamento del Padre lo gli storici profani. Per i Settanta Inter-
ro. Anche quando la sagra Scrittura non preti s'intendono comunemente quelli che
sia nè corrotta, nè mutilata, nefanda ma- tradussero i libri dell'antico Testamento,
lizia che di frequente si adopra per sedurre o almeno il Pentateuco, dall' ebraico in
gl'incauti, come notai a BIBBIA, troppa è greco, d'ordine di Tolomeo Filadelfo re
la scienza che si richiede per intendere in d'Egitto, 277 anni avanti la nostra era.
molti luoghi anche il solo senso letterale, Molti Padri antichi considerarono la loro
occorrendo saviezza non comune , per non versione come infallibile e inspirata dal-
abusar di certe espressioni, che nel volga lo Spirito santo, appoggiati alla mirabile
re linguaggio fanno un'impressione parti conformità rinvenutasi tra' diversi esem-
colare, specialmente sull'animo della gen- plari di questi interpreti, i quali pare che
te non ben costumata; il perchè general- non avessero avuta alcuna comunicazio-
mente la lettura di questi santi libri in ne tra di loro. Essendo però quest'ultima
volgare produrrebbe più male che be- circostanza assolutamente dubbia,la Chie,
ne. La lettura della Bibbia non è neces- sa non ha mai deciso sulla divina inspira-
saria a tutti, ma bensì la predicazione, la zione de'Settanta. Molte cose gli ebrei tol-
Scrittura cioè annunziata e spiegata da sero dalla Scrittura, cioè i vituperii degli
quelli che hanno avuto per quest' officio anziani , de'magistrati e de'giudici . I set-
legittima missione. E' costume degl' ini- tauta interpreti vi riposero l'istoria di Su-
mici della Chiesa d'interpretare la sagra sanna,a tal fine levata.Nell'oriente la Scrit-
Scrittura giusta il loro capriccio, e di ap- tura si leggeva nelle chiese in greco, an-
plicare quel senso, che loro sembra do che in que'luoghi, ove non si parlava in
ver dare a qualche testo scritturale, a'soli lingua greca, come in Scitopoli e altrove,
ecclesiastici e non insieme a'secolari; qua in cui la lingua volgare era la siriaca o
si che Gesù Cristo abbia lasciato al mon- altra, laonde in quelle parti la lingua gre-
do la sua dottrina, soltanto pe' primi e ca era straniera, come ora è a noi la la-
non per tutti que'che si dichiarano suoi tina , e più ancora, secondo che afferma
seguaci. All'articolo PREDICA riportai al Eusebio nell'Hist. eccl. I luterani, i cal-
cuni autori della esposizione della s . Scrit- vinisti e altri eretici de'nostri tempi fan-
tura in Lezioni , a' quali qui aggiungo : no grandissimo clamore contro i cattolici,
Pompeo Sarnelli, Lezioni scriuurali alla perchè ne'divini uffizi usano la versione
mente ed al cuore sopra il Nuovo Te- latina delle s. Scritture; e dicono che la
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Chiesa l'ha sempre letta e cantata nelle lin- mezzo tutti i libri cristiani; poichè sotto
gue volgari attuali di ciascuna contrada . l'impero di Diocleziano eMassimiano,nel-
Questa testimonianza d'Eusebio,oltre più la fiera persecuzione loro contro i cristia-
altre d'ogni maniera di scrittori, smenti- ni, da questi i pagani volevano le Scrit-
sce siffatte calunnie, e li dimostra o im- ture divine per bruciarle, onde vi furono
postori o ignoranti . Grande sino dall'an- diversi Martiri de' libri santi ( V. ), e di-
tichità fu la venerazione pei libri della versi Lassi (V.) o caduti o traditori che
s. Scrittura, e si usò di consultare Dio a- le consegnarono .
prendone alcuno nelle necessità . Gli uo- SCRITTURA , Scriptum,Scriptura.La
mini profani, i quali furono audaci di toc- cosa scritta, l'arte dello scrivere, scribere,
carla,furono puniti da Dio, come di Teo- exarare,significare ed esprimere le parole
popo e di Teodoto narra Rinaldi all'an- co'caratteri dell'alfabeto. La scrittura è un
no 231 , n.º 12. Ivi aggiunge che la legge ritrovamento che grandemente onora l'in .
fu ab antico scritta in lingua caldea , e così gegno umano, perchè trasmette e dilata le
rimase per lungo spazio di tempo,nel qua- idee con mirabile celerità e chiarezza. La
le nonfuconosciuta dagli stranieri la sua Bibbiaper eccellenza si chiama la Scrittu
bellezza; ma poichè se n'ebbe qualche sen- ra sagra(V.). La parola ed il linguaggio
tore dalle nazioni, si sparse per ogni par- furono un dono che fece ilCreatore al più
te la sua gloriosa fama, e alcuni procu- perfetto degli esseri organici , come quello
rarono che si traducesse in greco, impre della ragione, della quale sono una natu-
sa che toccò al celebre re d'Egitto. La rale emanazione. Secondo alcuni, i mae.
Scrittura,innanzi che i settanta interpreti stri dell'uomo però nell'arti imitative del
la traducessero, era stata nascosta tra gli disegno furono i maggiori astri il sole e
Ebrei (V.) senza alcuna interpretazione, la luna, che progettando le ombre degli
nell'idioma in cui era già stata scritta. Fu oggetti rilevati su di una piana superfi.
quindimirabileconsiglio che gli ebreistes cie,li rappresentavano in una sagoma ana-
si comunicassero a'gentili la divina Scrit loga. Forse a rendere permanenti quelle
tura,diligentemente tradotta, altrimenti, immagini, in prima l'uomo ne segnò sul.
come dice Eusebio , alla venuta di Gesù la sabbia con un tenue solco, o sulla pie-
Cristo l'avrebbero per invidia occultata tra con qualche materia colorante i con-
o falsificata. Fu inoltre benefizio della di torni. Più esattamente gli oggetti erano
vina provvidenza , la quale volle che la rappresentati dall'acqua limpida e tran
Scrittura tradotta si conservasse illesa dal quilla, e dai corpi lucidi, poichè vi si ve-
l'incendio in cui arse la libreria di Tolo- deano tutti i lineamenti, ombreggiamenti
meo, non maucandone innumerabili co- e colori contenuti dentro il perimetro del-
pie sparse fra'giudei e gentili . Fu la ver la figura,ma anche queste immagini erano
sione dei Settanta di autorità sì grande fuggitive, e spari vano coll'allontanarsi del-
presso gli ebrei, ch'eglino se ne servivano l'oggetto che le produceva. Tuttavolta
nelle diverse Sinagoghe (V.) loro nelle queste perfette immagini somministraro-
varie lezioni del sabato , di che fa testi-1 no indizi ed incoraggimenti all'industria
monianza s. Luca. Nel Ruinart, Alli sin- umana per imitare con lince e colori le
ceri de'martiri, si leggono due altri esem- forme degli oggetti presenti, e renderle
pi della s. Scrittura salvata miracolosa- immobili e permanenti sopra alcune su-
mente dall'incendio, cioè negli atti de'ss. perficie. Fu poi riservato al nostro secolo,
Saturnino e Dativo,quando Fondano cou- col mezzo dell'artificio di Daguerre, di ri-
segnò ai gentili i libri sagri per bruciarli, durre stabili le stesse immagini , natural-
e nella passione dis. Filippo martire, quan- mente prodotte dalla rifrazione e rifles.
do il popolo in un gran fuoco gittò nel sione della luce. Dal disegno degli oggetti
8 SCR SCR

nacque progressivamente la scrittura, la alfabetici potevano esattamente compie


quale in origine non consisteva se non nel- re l'oggetto, e giungere allo scopo che i
la rappresentanza iconografica degli og popoli colle due prime specie di scrittu
getti visibili, o l'ideologica e simbolica di ra si erano proposto; ma da quelle due
quelli che non lo erano. Così un globo rap- prime maniere alla terza l'intervallo do-
presentava il sole, un semicerchio la lu vea essere tanto più grande , in quanto
na, un occhio esprimeva la vigilanza , una che nè la pittura, nè i geroglifici non sem-
colonna la fortezza , ec. Gradatamente per bravano mettere i popoli sulla vera stra-
esprimere maggior numero d' idee o di da di quest'ultima importantissima sco-
parole, s'immaginarono segni più sem- perta. La pittura ed i geroglifici erano
plici, e perciò meno simili agli oggetti ar una rappresentazione più o meno fedele
chetipi, ed ecco nascere in Egitto (V.) i degli oggetti; la scrittura de'caratteri non
geroglifici sulle pietre, e quindi i carat era all'incontro se non che la rappresen
teri scolpiti sulle lamine metalliche, sulle tazionede'suoni e delle parole.Questa era,
pelli degli animali, sulle membrane, e su se così è permesso di esprimersi, la lin-
papiri per formare la scrittura ieratica e gua divenuta sensibile all'occhio ; e per
demotica, ed ecco gli alfabeti meramente giungere adoperare quel fenomeno era
fonetici della Grecia , dell'Etruria e del d'uopo distinguere il valore de'suoni , lo
Lazio. Il Goguet osserva che si sono suc analizzarli, e l'immaginare caratteri pu-
cessivamente inventati diversi segni atti ramente di convenzione, i quali parlare
a rappresentare la parola o i discorsi, e potessero agli occhi nello stesso idioma in
ad esprimere il pensiero. Si deve alle ri- cui la lingua si sarebbe fatta intendere al-
cerche e ai tentativi molteplici che si sono l'orecchio. Egli è impossibile, dice ancora
fatti per giungere a quel fine in diverse Goguet, il determinar con precisione l'e-
età e presso vari popoli inciviliti, l'arte poca alla quale dee riferirsi l'invenzione
di scrivere propriamente detta, arte della de'caratteri alfabetici; si vede soltanto che
quale non è facile lo stabilire precisamen- quest'arte dovette esser conosciuta molto
te l'epoca di sua invenzione, e l'assegnare anticamente, almeno in alcuni paesi . La
con esattezza l'origine. Non pochi sosten. scrittura alfabetica era certamente in uso
gono, che il primo mezzo adoperato per nell'Arabia sino da'tempi di Giobbe, giac.
rappresentare un' idea, dev' essere stato che egli ne parla in una maniera assai chia-
quello di pingere l'oggetto : la prima scrit ra e quasi positiva. Diverse nazioni tut-
tura è dunque stata probabilmente non tavia si sono disputata la gloria d'aver
altro che una rozza Pittura ( V.) , che s. inventata questa scrittura; ma il Goguet
Gregorio I disse essere per gl' ignoranti non vede se non che due popoli in tutta
ciò che la scrittura è pe'dotti. I geroglifi- l'antichità, a' quali si possa ragionevol-
ci, de'quali si attribuisce l'invenzione sim- mente attribuire quella invenzione; sono
bolica agli egizi, vennero ad abbreviare essi gli assiri , a'quali ne'tempi successivi
in qualche modo per mezzo di segni con- i greci dierono il nome di fenicii , o pure
venzionali ciò che la prima pittura avea gli egizi . L'autore de' Discorsi di argo-
di troppo lungo, faticoso e stentato : ma mento religioso, Roma 1835, a p. 13 dice
mentre in questo modo la scrittura dive- che la scrittura in Egitto fu resa arcana,
niva simbolica, rendevasi ancora al tem- non pe'forastieri soltanto, ma beu anco pei
po stesso più complicata, e in gran parte cittadini;e sonogià trascorse migliaia d'au
dipendeva da arbitrarie convenzioni, ri- ni da che quel gergo quasi furbesco delude
strette sovente ad un solo popolo, ad u- gl'ingegni e lo studio de'più sapienti : uno
na parte del medesimo , ad una casta o di questi è certamente l'anonimo auto.
ad un ordine gerarchico. I soli caratteri re di quell'opera. A LINGUA, idioma, lin-
SCR SCR 9
guaggio, favella,che sviluppa le facoltà in- guisa d'ago ; l'altro capo terminava in
tellettuali, ragionai della moltiplicità del triangolo. La parte più larga che serviva
le lingue antiche e moderne, di quella u- a cancellare (come ora noi facciamo col
sata dalla chiesa romana ne'suoi Riti e Li- temperino col quale temperiamo le pen-
turgie (V.), ed eziandio dell'origine della ne, o col cassino), era un pezzo separato
Scrittura, e da chi si debba ripetere se che si legava al pennello. Si ha la figura
condo la più comune opinione; quindi del di questi pennelli esattamente rappresen-
numero delle lettere che compongono i tata giusta un'antica pittura del marti-
vari alfabeti più cogniti del globo , con rio di s. Cassiano maestro di scuola a I-
alcune analoghe nozioni sul modo come mola (V.), ch ' è un mss. dell' inno di s.
si parlano o scrivono, di che meglio al- Prudenzio del IX secolo, e si trova nella
l'articolo di ciascuna delle nazioni di cui biblioteca di Berna . A PERGAMENA , carta
trattai, rimarcando i più celebri poliglot- pecora sottile, dissi di sua origine a Per-
ti. A LETTERA, carattere dell'alfabeto, di- gamo,ove fu inventata e fatta di pelli fine
scorsi di questo, di sua invenzione, uso, di bestie, per formare libri scritti, e par-
utilità, onde esprimere i pensieri e le co- lai delle diverse materie e membrane ben
se per mezzo della scrittura; de'diversi in- preparate ove anticamente si scrisse, e co-
ventori de' caratteri alfabetici, e quando une si formarono i primi volumi o unione
può aver cominciato l'adoperarsi i carat di fogli, co'quali si composero le Libre-
teri nella scrittura, prevalendo poi l'al- rie (V.) : come ancora ragionai sull'uso
fabeto romano a quasi tutte le lingue eu- di scrivere sopra differenti qualità di pelli
ropee. Ben fu chiamata la nostra arci- d'animali , anche di pesci , sugl' intestini
bellissima , soprabbondantissima e armo- d'alcuni animali, come d'elefanti e di ser-
niosissima lingua: L'idiomagentil, sonan penti, sui gusci delle testuggini; non che
teepuro. A PENNA, strumento col quale si della pianta palustre del papiro tanto e-
scrive, tenni proposito de' diversi stili o gizio, che europeo e italiano per iscriver-
grafi antichi adoperati per iscrivere su ta-ci; della carta e quando fu introdotta, di
volette intouacate di cera, dell'inchiostro quella bombacina o di cotone, e feci pa-
che si usò o di minio o di altra tintura, rola de' palinsesti cagionati dai monaci
con sottile pennello; di quello rosso usato del medio evo, in cui furono quasi i soli
dagl'imperatori greci, e quali solenni atti amanuensi e copisti. Nel vol. XIV,p.236,
o scomuniche si sottoscrissero con inchio dissi d'un codice scritto su pelle di cervo,
stro mescolato colla specie sagramentale e di lettere cinesi scritte sulla seta , ed a
del Sangue di Cristo; di che meglio a Sco- CINA de'caratteri de'suoi popoli. L'inven-
MUNICA; quando si scrisse con canne, quan zione della pergamena fu seguita da quel
do si cominciò ad adoperare le penne, e la della carta, che oggidì usiamo. In vece
loro differenti qualità , come pure d'ac- di tavolette di metallo, facevasi uso in E-
ciaio e di diversi metalli ,e delle penne me-
gitto di foglie o di scorza di papiro, albe
morabili, dicendo che da'Papi s'investi- ro che cresceva sulle rive del Nilo, o su
vano per pennam et calamarium i Gin quelle del Gange : l'uso della scorza di pa-
dici, i Notari, gli Scriniari (V.). L'an- piro durò assai tempo, può vedersi Mul-
tica maniera di scrivere era una specie d'in-
lero, Diss. in Comment. Acad. Reg. Pe-
taglio, per mezzo del quale si formavano trob. t. 10, p. 420. Tra le pelli fu special-
le lettere sopra tavolette di piombo , di mente usato il cuoio delle capre e delle
legno, di cera o di altre somiglianti ma- pecore. All'articolo CARTA, per iscrivere,
terie. Questa operazione facevasi con isti ricordai su quale materia da principio si
li di ferro, di rame e di osso. Questi stili cominciò a scrivere, e pare i mattoni di
erano affilati dall'un capo e appuntati a creta cotta, o la pietra, le foglie di alcuni
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alberi, onde derivò il vocabolo foglio alle ebbero gli antichi in far trascrivere le o-
pagine degli scritti, le corteccie di diverse pere classiche; dell'ampio commercio li-
piante, le tavolette sottili di legno e d'a brario e delle più vetuste Biblioteche (V.),
vorio, sul Piombo ( V.), sulle pelli d'ani- e dell'amore che da molti si nutrì per gli
mali,de'palinsesti, della carta formata con antichi codici ; non che degli eruditi li-
istracci di lino, e inventata verso il goo brari, e della legatura de'libri. A Lette-
o dopo. A DITTICI, profani e sagri, tavo- RE BELLE, O Vol. XXXVIII , p. 144 , ancora
lette doppie, o libri piegati in due , atte dissi che anticamente si scriveva sulle pie-
a ricevere scrittura o Scultura(V. ), quin. tre, sui mattoni di creta, sul piombo, sul
di ve ne furono triplices di tre , quintu- le foglie d'alberi di palma e di papiri, an-
plices di cinque, detti pure triptici e po- che sulle corteccie degli alberi (di che pu
liptici ec. Furono pur chiamati pugillari re a DIPLOMA), su tavolette d'avorio e di
e effemeridi, essendo di materia varia, se- legno, molte delle quali unite si disse Co-
condo quella altresì varia sopra cui scri- dex, Codice, Volumen, come pur dissi
vevano gli antichi, cioè di sostanze dure a LIBRO, e Calmet osserva, che ne libri di
o flessibili, che enumerai, ma le tavolette Mosè non vi è alcuna parola che significhi
di metallo e di legno non potevano pie- volume : anticamente i libri non erano
garsi ; fra le dure notai l'argento e l'oro. scritti che da una parte e fatti in forma
Vi si scrivevano gli affari domestici , e si dirotolo,e quando venivano spiegatiriem-
portavano sempre seco; vi si scrivevano pivano tutta intiera una stanza, come se
ancora le Lettere epistolari (V.). Ripar ne lagna Marziale ; allorchè furono scritti
lai degli stili o grafi, delle penne e dell'in- da due parti e sopra le foglie quadrate,
chiostro. Si regala vano in varie circostan . vennero ridotti a più piccolo volume, co-
ze, e come ornati. I dittici sagri si legge me osserva lo stesso poeta. Simili scor
vano nelle chiese sui Pulpiti o Amboni ze avvolte in rotoli per agevolarne il tra-
(V.), ed erano le sagre tavole pubbliche sporto, furono dunque dette volumi, no-
della primitiva Chiesa, notando chi eravi me poi dato ai libri formati di pergame-
registrato, vivi e morti; gli scomunicati na e di carta. Che tabellarii si denomi-
n'erano cancellati . Erano in parte diver. narono i Corrieri, deʼquali riparlai a Po-
si dalla Matricola (V.) e dai Fasti (V.). STE, portatori delle lettere ; ma nel vol.
Dai dittici sembra che derivassero i Mar. XLVIII , p. 121 , nel ridire della scrittura
tirologi, i Calendari, i Menologi ( V.) . Dei su tavole di legno, rilevai che da ciò pre-
dittici e loro ornamenti e uso, ritenni pro- sero nome di tabellionarii e tabularii i no-
posito a LIBRAIO, ove parlai ancora degli tari . L'asserzione di Erodoto, che gli as-
antichi calligrafi che pingevano le lette siri scrivevano i fatti principali di loro i-
re, de'romani copisti chiamati librari, dei storia e cronologia ne'mattoni d'argilla ,
domestici copistie amanuensi incaricati a che poi collocavano come altrettanti li-
trascrivere e moltiplicare le copie de'mss., bri in vaste camere, è confermata dai re-
uffizio esercitato dagli schiavi e da'liberti centi scavi eseguiti da Layard nelle rovi-
per lo più, avendo degli uni e degli altri ne di Ninive, feraci di grandiosi e impor-
parlato anche aSERVO; e de'posteriori copi tanti monumenti . Si disse, che i mattoni
sti che copiavano ogni genere di mss. e li storici e cronologici raccolti nel 1850 su-
decoravano con miniature, avendone avu perano il carico che potrebbero sostenere
ti eccellenti l'Italia, perciò le loro opere si 100 de'più forti elefanti d'Asia; archivi,
vendevano a prezzo elevato.Di tutti i mez- che pel mare si mandarono al museo Bri-
zi usati prima dell'invenzione della Stam- tannico. Plinio afferma che i caldei scri-
pa (V.), inclusivamente dagli antichi po vevano sui mattoni le loro astronomiche
poli che enumerai ; della grande cura che osservazioni, delle quali alcune contava .
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no 720 anni d'antichità . A NOTARO final- pubblicò un erudito articolo sulla Steno-
mente parlai delle abbreviature, note e grafia o arte di scrivere tanto rapidamen-
cifre per scrivere con grandissima celeri- te quanto si parla, con tavola dimostra-
tà, perchè notari furono detti chi faceva- tiva di consonanti, di vocali e con un e-
no tali note, che i greci dissero tachigrafi sempio. Ivi tra le altre cose si dice , che
o scrittori veloci , chiamando Tachigra per quanto sia rapida la pronuncia de'vo-
fia lo scrivere con molta rapidità. Dissi caboli, pure è più lenta de'concetti della
pure a NOTARO, che la scrittura notarile mente, e per quanto il comune scritto o
rapidissima fu detta nole Tironiane, e per- greco, o latino, o italico si eseguisca ra-
chè così appellata, in che consistevano e pidamente, pure è ben piùtardo della pro-
comeformavansi, adoperandosi purei Mo- nuncia. L'arte di scrivere conta moltissi-
nogrammi (V.). Che delle note Tironia- mi secoli di vita, ma mentre tante altre
ne si faceva uso nello scrivere i discorsi hanno sofferto tante modificazioni e mi.
che si recitavano in pubblico o nel foro, glioramenti, essa almeno in Europa è ri-
le quali note poi dai notari si riduceva. masta quasi stazionaria, e presso a poco
no a scrittura comune. Che di quest'arte le stesse lettere dell'antico alfabeto latino
ne fu maestro San Genesio (nel quale ar egreco sono in uso oggidì nell'Italia e nella
ticolo indicai ove tratto de' diversi santi Grecia. E' ben vero che quasi in ogni e-
omonimi) d'Arles, ond'è uno de'patroni poca si sono fatti tentativi per rendere più
de'notari, come narrai pure nel vol . XIX, compendiosa la pronuncia e lo scritto. Gli
p. 38; poichè dall'uso civile, le note Ti- antichi greci inventarono alcuni segni con-
roniane passarono all'ecclesiastico, onde venzionali in luogo di lettere , chiamati
gli atti de'concilii ed i sermoni de'vescovi Diasimion, rammentati da Cicerone; Ti.
con tal mezzo furono spesso raccolti. Che rone di lui liberto inventò un metodo si-
da quest'arte compendiosa di scrivere de- mile per la lingua latina, che si disse l'Arte
Tironiana; Seneca in ventò alcune miglia.
rivò la Stenografia, di cui feci parola . Ab-
biamo, sulle abbreviazioni latine , oltre ia di sigle per accelerare la scrittura ; Mar.
quanto ne scrissero Valerio Probo nel li- ziale rammenta un giovane, il quale scri-
bro De nolis Romanorum interpretan- veva con tanta celerità, che sembrava ra-
dis, e Nieuport, De siglis Romanorum in- pire al pronunciante le idee prima che
terpretandis, l'ampio trattato del p. Car- fossero espresse colla voce. E' inoltre vero
pentier benedettino : Alphabetum Tiro- che ne'processi giudiziali scritti ne' primi
nianum seu nolas Tironis interpretandi secoli di nostra era già erano invalse mol-
methodus, Parisiis 1747. Pietro Molina , tissime abbreviazioni e cifre non intelli-
Arte dello scrivere con pariprestezza del gibili da chi non era iniziato a quell'uso,
parlare, ossia scrittura elementare con e perciò riputati scritti magici ne'poste-
le sole radici dell'alfabeto, Milano 1797. riori tempi di barbarie e d'ignoranza , ed è
Trattato di stenografia universale del vero in fine che ne' diversi codici di vari
Taylor, volgarizzato da Emidio Aman de' decorsi secoli, ed anche nelle prime
ti, Parigi 1809. Trattato di tacheografia stampe in latino si trovano molte sigle e
di Luigi Grossi, Vigevano 1810. Salva- contrazioni , e segni di abbreviazioni ; ma
tore Morso, Sistema di tachigrafia ita tali mezzi sono andati più o meno in di-
liana, Palermo 1813. Gregorio Notarian- suso o dimenticati. Altronde lo spirito e
ni, Sistema di stenografia, Napoli 1836 . le circostanze della società moderna , men-
Traité élémentaire de sténographie ou de tre preparavano il vapore (di cui feci pa
l'art d'écrire aussi vite que l'on parle , rola nel vol. XLIII, p. 21 e altrove), ed
par M. Silvin, Lyon 1838. Nel t. 13 del i telegrafi elettrici (de'quali dico qualche
Album di Roma p. 45, l'avv. Camilli cosa a STRADA), si occupavano d'un siste
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ma positivo di scrittura compendiosa, che ria per non errare nell' interpretazione
potesse eseguirsi colla celerità della pro- delle cifre equivoche ; quindi ben a ra-
nuncia d'un discorso, e che potesse esser gione dissero i francesi, che colla steno-
quasi il precursore di quelle due mera- grafia si misura il talento d'una persona,
viglie dell'ingegno umano. L'inglese Tay come colla canna la di lui altezza. In Ro-
lor professore d'Oxford in proposito os- ma si fece con successo lo sperimento della
servò, che alcune lingue orientali cioè l'e- stenografia nel 1848 e 1849 , nelle camere
braica , la siriaca, l'araba e qualche al- dell'alto consiglio e del consiglio de' de-
tra semitica non usavano vere vocali nel- putati, delle quali parlai nell'articolo Pio
lo scritto, e pure per una specie di con- IX.Ilch. Rambelli, Lettere intorno inven-
suetudine e di criterio vi si leggevano le zioni e scoperte italiane, nella lett. 30 , Ste-
vocali, eche appunto a supplire nello scrit nografia, riferisce che gli antichi ebbero
to alla mancanza delle vocali erano state mezzi di scrivere con tanta velocità da rac-
ne' secoli meno remoti inventati i punti cogliere e conservare i discorsi che usci
vocali , o massora come diconsi dagli e- vano rapidamente dalla bocca altrui, no-
brei moderni. Vide altresì che nel pro- tando che Zenofonte usò pel 1.º segni ab-
nunciarsi le semplici consonanti scritte e breviatorii per iscrivere le lezioni di So-
ra indispensabile l'associazione di qual crate, Tirone inventò le note Tironiane ,
che vocale : concluse pertanto che pote. e molte omelie di s. Gio. Crisostomo do-
vansi perbrevità sopprimere le vocali nel versi a quest' arte, allorchè improvvisa-
la scrittura e supplirle nella lettura a se- mente le recitò nella cattedrale di Costan-
conda dell'esigenza del senso e contesto tinopoli . Aggiunge che a tempi più mo.
del discorso, od al più scriverle quando derni la gloria d'aver risuscitata quest'ar-
erano iniziate o isolate. Tale soppressio- le venne ascritta agl' inglesi e francesi, i
ne nou bastando al bisogno d'una cele quali c'inondarono con trattati di Fachi-
rità di scritto eguale alla pronunzia, quin. grafia, Ochigrafia, Grafodromia, Poli-
di immaginò semplificare il tratteggio del grafia, Tachigrafia, Stenografia,de'qua-
le consonanti impiegando segni più sem- li ne riporta un bel numero; e nondime-
plici che fosse possibile, e sono i riprodotti no un umile cimatore di panni sanese nel
nell'articolo compilato dall'avv. Camilli. 1427 usava in Italia di metodo sì spe-
Quest'arte piacque al governo inglese che dito esicuro,da poter scrivere l'intero qua-
ne formò scuole particolari, dalle quali u- resimale di s. Bernardino da Siena men-
scirono bravi stenografi , impiegati spe- tre il santo predicava dal pergamo all'af-
cialmente dai giornalisti a trascrivere i di- follato popolo (qualche analoga erudizio-
scorsi che si pronunziano nelle camere del ne si può vedere nel vol. LV, p. 68). E-
parlamento per pubblicarli ne' giornali. gli si chiamò Benedetto di maestro Bar-
Quindi la stenografia fu accolta con en- tolomeo, e stando alla predica la scrive-
tusiasmo dai francesi , e mediante alcune va in cera con lo stile, terminata la quale
modificazioni opportune alla loro lingua tornato alla sua bottega la scriveva in fo-
l'applicarono ad usi pubblici e privati. glio, senza lasciare alcuna parola, e cou
Successivamente Emidio Amanti ne fece tanta celerità che nel medesimogiorno pri-
verso il 1809 l'applicazione anche alla liu- ma di porsi a lavorare, già mirabilmente
guaitaliana, e posteriormente ne' vari pae- avea scritto due volte l'udita predica . Il
si molti ingegni hanno creduto di miglio- Rambelli vi rimarca in lui le qualità e in
rare e perfezionare il sistema di Taylor. grado eccellente di tachigrafo, di calli-
Però uno stenografo deve aver singolare grafo, e forse pure stenografo. Quindi fa
rapidità e pratica nello scrivere gli altrui commendevole memoria di due recenti
discorsi, ed un singolar criterio e memo- trovati italiani, appartenenti alla steno-
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grafia.Consiste il 1. in una macchina detta chiamavano con vocabolo che i latini tra-
Tachigrafo e Tachitipo, per istampare e dussero per tabellae: s'intonacavano di
scrivere con velocità quasi eguale alla pa- cera, e si scriveva sopra l'intonacato.I gre-
rola,anche senza il soccorso della vista (dei ci scrissero ancora talvolta sopra pelli di
mezzi per ammaestrare nel leggere e scri- animali , cioè cuoi assottigliati, e resi mor .
vere i ciechi, feci cenno nel vol. L, p. 22 bidi come la pelle di un guanto, ovvero
e 26) , sulla carta , sulla cera , e sui me- su pergamene rosse e bianche. Scrissero
talli teneri con ogni maniera di caratteri, pure su alcune foglie fatte colla pelle sot-
e con punzoni regolarmente fabbricati : tilissima che trovavasi fra la corteccia e
ne fu autore Conti prima del 1828. Il 2.° il legno di alcuni alberi , e siccome quella
èil Patenografo, strumento inventato da pelle chiamavasi liber, come dicesi tut-
Celestino Galli piemontese, e se ne fa uso tora da'naturalisti, di là si fece derivare il
per iscrivere come del clavicembalo per nome, poi divenuto comune anche a noi,
suonare, e ne ha la forma: giova per i. di Libro, come dissi al suo articolo. Tut
scrivere 60 volte più rapidamente della tavolta sembra più credibile, che i greci
scrittura ordinaria , e10 volte più supe. facessero pure uso della pianta egizia bi-
riore a tutti i sistemi stenografici con pen blos, da'latini detta papyrus. Narra Sui-
na, con caratteri simili a quelli della stam- da, che le leggi compilate da Solone fu-
pa. Sul trovato del celebre Daguerre, il rono di suo ordine scritte in tavole di le-
Rambelli a onor d'Italia nella lett. 48 gno. I romani pare che ricevessero l'arte
parlò dell' opera dell' italiano Cellio sul della scrittura dagli antichi etruschi e dai
far uso deʼraggi solari a trasportare i di- greci,divenendo più comune dopo l'espul-
segni con ingegnoso meccanismo e intito- sione de're. Nelle Lettere Roncagliesi del
lata : Descrizione di un nuovo metodo di Passeri, presso Calogerà, Opuscoli t. 22,
trasportare qualsiasifigura disegnata in p. 353, si dice che non solo gli etruschi,
carta mediante i raggi riflessi solari, in ma anche i popoli antichi d'Italia , scri-
un altro foglio di carta da chicchessia, vevano a rovescio da destra verso la sini-
benchè non sappia di disegno, inventato stra , al modo de'primitivi greci , così a-
da Marc' Antonio Cellio , e dimostrato vendo praticato i popoli loro anteriori :
nell' accademia fisico- matematica ro- in oriente ancora ve ne sono che tengono
mana, tenuta li 4 agosto 1686, Roma pel questo sistema, e tanto si pratica con l'a-
Komarek 1686. Ivi nel 1839 si pubblicò rabo e con l'ebraico. IlBuonarroti ne trat .
colle stampe e con tavole : Description et ta nella Osservaz . sui vasi antichi di ve-
explication d'un caractère universel, c'est tro, p. 210, e dice che oltre i caldei, e-
à dire une manière d'écrire qui peut é. brei, fenicii, arabi , molte nazioni costuma-
tre comprise par tous les peuples, quoi- rono di scrivere in tal guisa, come gli e-
qu'ils ne connoissent que leur langue ma gizi, i goli più antichi , gli etruschi , ed i
ternelle. Nel t . 14, p. 85 dell'Album di greci ancora, ed in quanto a questi ciò si
Roma si legge sulla ricerca d'una lingua vede in molte medaglie di Sicilia , della
e scrittura universale, una Lettera di G. Magna Grecia , di Lipari e di Efeso, nè
F. Rambelli all'ab. Francesco Federighi: deve credersi che in tutte sia errore di
Sulle ricerche e proposta intorno ad una conio. Poichè è verosimile, che i greci in
lingua universale di P. S., Milano 1846. principio, pigliando dai fenicii le lettere,
I greci scrivevano da principio sopra apprendessero altresì il modo medesimo
foglie di fiori, sopra la corteccia di alcu- di scriverle, il quale poi forse fu mutato
ni alberi, principalmente del tiglio e del nelle carte per venire più a verso alla ma-
faggio; in appresso si servirono di piccole no il cominciare cioè a scrivere dalla ma-
tavole o assicelledi legno sottilissime, che no sinistra verso la destra , e poi ne'mar-
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mi ancora, e che non sia succeduta que aghi metallici. Essi però d'ordinario non
sta mutazione negli orientali , per avere iscrivevano se non da un lato , e lascia-
costumato di scrivere in versi, forse di su vano in bianco la faccia o pagina del ro-
in giù e a colonna, come tuttora prati vescio. Si può vedere il Cocchi, Lettera
cano i cinesi; la quale varietà di scrivere sopra un manoscritto in cera , Firenze
e distribuire i versi pare che possa essere 1746. I galli ed i germani imitarono i
stata una delle molte cagioni che molti greci. I longobardi venuti in Italia , per
caratteri sieno venuti ad allontanarsi dal- conservare le loro memorie, da principio
la forma primiera de'caratteri fenicii , e si servirono di sottilissime assicelle di le-
che quantunque nati tutti dall' alfabeto gno. La scrittura de’cinesi non è già come
di quella sola nazione, si siano venuti poi la nostra una rappresentazione di paro-
a poco a poco afar vari e diversi fra loro. le, ma si collega immediatamente colle i-
Inoltre Buonarroti altre erudizioni ripor dee o piuttosto col carattere o il segnoscrit
ta sullo scrivere a rovescio degli antichi to- to, e la parola articolata e l'idea si col-
scani, per quanto si osserva nelle iscrizio⚫ legano nello stesso tempo reciprocamen-
ni. Scrivevano i romani da principio co- te le une colle altre. La scrittura cinese è
me i greci sopra pelli d'animali a tal uo- quella fra tutte che più fedelmente ha ri-
po disposte, e Dionigi d'Alicarnasso c'in- tenuta la forma del carattere geroglifico
segna, che un trattato fatto tra'primi ro e simbolico degli egizi, ovvero non è che
manie Gabio,fu scritto su cuoio di bue, del un sistema di geroglifici più o meno esat-
quale si era coperto uno scudo di legno. tamente conservato. Nondimeno i carat-
Le Leggi delle XII tavole erano registra teri de'cinesi non sono sostanzialmente se
te in tavola di quercia , secondo lo Sca- non che i geroglifici decomposti , o piut-
ligero, o d'avorio al dire del giureconsul- tosto gli scheltri de'geroglifici, giacchè in
to Pomponio. I romani, come altri popoli, essi si è ridotto a sole linee quello che nei
furono eziandio soliti d'incidere in tavole geroglifici esprimevasi per mezzo di figu .
di bronzo, per essere queste attissime a re delineate e contornate. L'introduzione
conservare la memoria delle leggi ,de'trat della carta di bombacio in Europa si vuo-
tati e delle alleanze. Inoltre i romani fe- le derivata dall'oriente, dopo avere ban-
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cero uso della pergamena, di foglie e cor- dito il papiro, forse dopo le continue guer-
teccie d'alberi, del papiro che ricevevano re e irruzioni dei saraceni , che resero as-
dall'Egitto, delle tavolette intonacate di sai difficile il traffico con Alessandria. Mol-
cera che chiamavano palimpresta e anco ti libri furono scritti in seta e in tela; fu
codicilli, e sopra tela finissima. Gli anti inventata una carta incombustibile, di cui
chi aveano due maniere diverse di for- tratta il Donati , De' Diltici, ove sono no-
mare i caratteri della scrittura, l'una e- tizie interessantissime su questo argomen
seguivasi pingendo col mezzo d'una pic to . Egli dice che la carta cinese si fa di va-
cola canna, o di un nodo di canna, somi- rie sostanze, di canape, di bambù tenero,
gliante ad una penna che chiamavasi ca- di paglia di frumento o di riso, di pelli .
lamus, e con questo mezzo si forma vano cina ricavata dai bozzoli, di scorza di gel-
le lettere, sopra pelli preparate , o sulla so, e la più comune si ritrae dall'albore
membrana interiore delle corteccie di al- Chu-Kuo Ku-Chu . Trovasi carta cine-
cuni alberi. L'altro modo di scrivere pra . se di così gran sottigliezza , che molti la
ticavasi incidendo, con incidere le lettere credono di seta : quella che fabbricano
sopra lamine di piombo o di rame, ov- con l'arbusto del cotone, riesce più fina
vero su tavolette di legno intonacate di e più bianca delle altre, durando quanto
cera; a quest'oggetto si servivano di una l'europea, poichè le altre composte di scor-
punta detta stylus, quasi somigliante agli ze d'alberi sono più soggette alle tignole.
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Donati crede che per la carta fatta di cen- trandovi appena pochefila di canapa e di
ci di tela di canape o di lino, resa comu . lino, essendo rari gli stracci, i quali poi si
ne tra noi, ein altre parti del mondo, que moltiplicarono nel secoloXIV; percui pa-
stionandosi la derivazione, dobbiamo for. re che il Pace prese occasione a fabbricar
se ripeterla dai cinesi, ed egualmente ser. con essi soli la carta, prima in Fabriano
ve allo scritto e alla stampa. Altri la cre- ove esisteva il metodo, e poi in Treviso
dono inventata in Levante, quindi intro per la copia e bontà delle acque. In ogni
dotta in Europa nel XIII o XIV secolo; tempo ebbero rinomanza le cartiere fa-
alcuni verso il 1470, perchè la tela di ca- brianesi , e se deve credersi a Salmon, Sto-
nape si cominciò a usare verso quel tem- ria del mondo, t. 21 , p.145, da Fabria-
po : la moglie di Carlo VII re di Francia, no furono condotti in Toscana i primi in-
morto nel 1461 , avea soltanto due cami- troduttori di quest'arte, ed ebbero perciò
cie di tela.CheFabriano vanta in Italia l'a dalla repubblica fiorentina amplissimi
vere sostituito agli stracci di cotone quel privilegi; dal che discenderebbe dubbiose
li di lino, lo dissi in quell'articolo, parlan- la carta di lino fosse rinvenuta nove se-
do della remota antichità e celebrità del coli addietro nel borgo diColle in Val d'El-
le cartiere fabrianesi; e tuttora si continua sa, ove si vuole sieno le più antiche cartie
siffatta manifattura con ottima riuscita, re d'Italia, come vuole sostenere nel Cos-
giudicandolo nel 1852 i giurati dell'espo- moramapittorico n. 49,p.39, anno 1835.
sizione universale di Londra (della quale e Conclude Rambelli, che in ogni modo la
delle premiazioni delle manifatture e og carta di lino è un trovalo italiano, e non
getti d'arte dello stato pontificio, parlo a tedesco o di altri. Fra tante stravaganze di
SETA), dalla superba carta, fatta a mano, eretici , vi furono pure gli Abecedarii(V.),
da rami, da disegno e da scrivere, manda- che pretendevano fosse d'uopo per salvar.
ta all'esposizione dalla rinomata cartiera si, il non sapere nè leggere, nè scrivere.
Miliani ; perciò premiata con bellissima All'articolo CROCE segno, parlai dell'ori
medaglia accompagnata da onorevoledi gine di usarlo per sottoscrizione dagl'il.
ploma al direttore e proprietario di essa letterati con ispaccarla, e doversi riguar
cav.GiuseppeMiliani. Il ch.Rambelli, Let dare legale, anzi giuramento, secondo il
tereintorno invenzioni e scoperte italiane : concilio di Chelchyt; e che ne'bassi tempi
lett. 71 , Carta di lino,dice che fu assai con pochi sapevano scrivere: tuttavolta vuol-
teso a chi si debba la prima fabbricazione si adottato il costume anche per appro-
della carta di lino . Che il fabrianese Stel. vare l'atto concluso solennemente col se-
luti ne'suoi Commenti di Persio afferma, gno salutifero di nostra redenzione. IlMu.
che fino dal 990 la carta di lino era sta. ratori nelle Antichità Estensi e Italiane
ta inventata nella sua patria . Certamente par. 1 , p. 84 e 244,vuole che la croce nel .
le più antiche cartiere finora conosciute le sottoscrizioni una volta non era bastan
inltalia sono quelle di Fabriano, ed ilRam- te indizio di non saper scrivere. Riportan-
belli lo prova con documenti del 1275 e do un istrumento del 1050 di donazione
del1 297, dai quali pure rilevasi che in- di alcuni beni fatti a s. Maria del Golfo,
contrastabilmente erano di carte di lino, e ossia di s. Venerio, dal marchese Alber-
che numerosegià erano le cartiere fabria- to Azzo II, dice." Nell'originale dello stru-
nesi, non che celebrate a quell'epoche.Pa- mento la sottoscrizione del marchese è u-
ce da Fabriano, da questo si recò verso il na lunga croce con un circolo intorno, ab-
1340 in Padova e Treviso, e v'introdusse bracciante l'estremità di essa croce,la qua.
l'invenzione della carta di lino, poichè nel le è tirata sopra la sottoscrizione de' te-
declinar del precedente secolo XIII si la stimoni e del notaio. In que'tempi alcuni
voravano carte di lana e di bambagia, en- ancora
de'principi e de' vescovi stessi , pa-
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e
re ch per non saper scrivere formassero per imitare qualunque carattere antico,
qualche segno , o pure la croce per loro delle diverse età ; ma la calligrafia non ha
sottoscrizione; ma da altri riscontri si ha per oggetto che la regolarità, la bellezza
che costumavano di far così quegli an e l'eleganza della scrittura in tutti i tem-
cora che sapevano scrivere , e ciò secondo pi, e nelle diverse forme di caratteri . L'an-
il rito di alcuni notai o paesi ". Riprodu- tica calligrafia comprendeva l'arte d'a-
cendo altra donazione del 1059 a detto dornare i manoscritti o libri scritti a ma-
monastero , del marchese Oberto , aggiun- no, scritti a penna e non istampati, con
ge Muratori. »Manca nell'ultimo di que miniature e iniziali sovente ornatissime,
sti documenti la sottoscrizione del mar- come in oggi si adornano parimenti i li-
chese donatore ; laddove nel primo fece bri coll'aiuto del disegno e dell'intaglio
egli una croce per sua sottoscrizione , e nel in rame. Talvolta limitavansi gli scrittori
secondo si sottoscrisse di propria mano : a ornare singolarmente le iniziali, a va-
dal che venghiamo di nuovo a scorgere , riare i loro colori , anche senza il soccor-
che il sottoscriversi bene spesso gli antichi so della pittura, e a far serpeggiare intor-
con una sola croce , non era ripiego de- no ai margini diversi intrecciamenti di li-
gl'ignoranti , quasichè eglino non sapesse- nee, e talvolta ghirlande di fiori; abbel-
ro scrivere , ma era un uso di alcuni notai liti tale altra con varie miniature espri-
d'allora ". A LETTERATO , non solo parlai menti i costumi d'un secolo , gli animali
de'calligrafi letterati ,copisti e amanuensi , d'una regione , delineati ancora ad ar-
e de'pregi dello scrivere con bel carattere , bitrio. Perciò vi sono preziosi codici an-
ma ancora degl' illetterati fortunati che tichi decorati di superbe miniature, an-
giunsero al potere e alle dignità ; e che nei che con figure e architetture, che aumen-
rozzi secoli IX e X la maggior parte del tano il pregio dell'eleganza calligrafica da
clero, come i principi erano tali; quindi cui sono abbelliti. Sembra che dal secolo
feci menzione de'dotti divenuti smemora- VI alX la calligrafia avesse più buon gu-
ti. Anche nel vol. LVIII , p. 259 parlai dei sto in generale, che ne' secoli posteriori
Monogrammi (V.), e degli spacchi della sino al XIV, ne'quali anche ne'mss. la de-
croce in luogo di sottoscrizione . Cancel cadenza dell'arte è visibile, tranne molte
lieri, Dissert . su Colombo , p. 112, discorre eccezioni pei codici appartenenti all'Ita-
del segno della croce premesso ai nomi dei lia.Dopo quell'epoca col risorgimento del-
testimoni , e se quelli che ne facevano il le arti belle e delle lettere ne rinacque
segno nelle scritture sapevano scrivere ? il gusto, sia nella scrittura, che negli or-
Calligrafia dicesi l'arte che tratta e inse- namenti, ed alcuni mss. si ammirano tan-
gna a scrivere bene, e calligrafo il profes to per l'una che per gli altri; e la calli-
sore della calligrafia . Avanti l'invenzio- grafia successivamente fece grandi pro-
ne della stampa lucrosissima professione gressi sino all'epoca della scoperta e in-
era quella degli scrittori e de' copisti , i venzione della stampa, alla quale utilis
quali moltiplicavano i codici , massime de sima arte per qualche tempo si associò,
gli autori classicie delle sagre Scritture , e quindi contro di essa scoppiarono viru-
sovente gli scrivevano colla maggior ele- lenti declamazioni degli amanuensi e co-
ganza , e con una quantità d'ornamenti pisti, pregiudicati nell'interesse pel nuo-
spesso di grandissimo lusso. L'arte diplo vo trovato, precipuamente censurando gli
matica o della Diplomazia (V.) o de'Di- errori tipografici, che potendosi correg-
ploma (V.) è quella che insegna a cono. gere ne'mss. non può ciò farsi sulle stam-
scere i caratteri delle diverse età e delle pe, solo supplirsi con Errata corrige. Si-
no a quella memorabile epoca l'arte del-
diverse nazioni , ossia la paleografia che
insegna eziandio la letteratura alfabetica la scrittura era da molti esercitata, ed an-
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che con grandissimo profitto, perchè al di fuliggine di un legno resinoso chia .
tro modo non vi avea per moltiplicare le mato taeda, forse il pino , giacchè di quel
copie de'mss. di qualunque età e di qua- lo facevansi ordinariamente le tede, me-
lunque lingua. La scoperta della stampa scolata con quella che traevasi dalle gole
fece totalmente cadere l'arte o la profes- de'focolari , e nella quale si faceva scioglie-
sione degli scrivani e amanuensi , che nel- re o si stemprava una porzione di gomi-
le sole città di Parigi e di Orleans faceva ma. Questo ci riconduce all'idea del no-
sussistere più di 10,000 persone . Nel t. 23 , stro negro-fumo, che si è sovente adope-
p. 227 del citato Calogerà , vi è la Letterato e si usa tuttavia nella composizione
ra dell'ab.Tartarotti, ove si parladiFran- degl'inchiostri, e massime negl'inchiostri
cesco Alunno di Ferrara calligrafo eccel- da stampa. Lo stesso Plinio parla d'un
lente, massime nello scrivere minutissimis inchiostro proveniente dall'Indie di mag-
characteribus; non che si tratta delle di- gior perfezione, e che l'inchiostro nel qua-
verse sorti di carattere, per renderlo bello le s'infondeva del vino d'assenzio, impe-
e perfetto. Gli antichi copisti erano ancora diva che i libri scritti col medesimo fos
per la maggior parte pittori e miniatori . I sero rosicati dai sorci, ma il fatto prova
Papi sino dai primitivi tempi della Chie il contrario. Dicesi pure che gli antichi
sa ebbero nella loro Famiglia pontificia fabbricassero inchiostro col sangue d'al·
copisti,amanuensi , scrittori e anche minia- cuni pesci e ch'era di colore nero, ina que
tori, oltre gli Scrittori apostolici, al qua- sto deve rigettarsi , meno che non si usas-
le articolo feci ricordo de'copisti di Ro- se il nero delle seppie. Bensì adoperava.
ma e loro sodalizio . L'inchiostro è quel no un liquore rosso per iscrivere i titoli
la materia liquida e uera o d'altro colo- de'libri e le lettere iniziali o capitoli, for-
re, colla quale si scrive o si stampano i se cinabro o altro colore rosso. Si fece an.
libri : Menagio pretende che la parola de- che anticamente uso di lettere d'oro e di
rivi dal latino encaustum, materia adu- argento, specialmente peʼtitoli de'libri, e
sta, dipinto a fuoco. Si crede che gli an le grandi iniziali di lusso ; ma non pare
tichi scrivessero cou un leggiero e sottile presso i romani, almeno sotto la repub
pennello, e che il loro inchiostro non fos- blica . Non fu chedopo il risorgimento del-
se che carbone di midollo di pino , pol- la buona chimica, che alcuni dotti si ap-
verizzato e stemperato al calore del fuo- plicarono di proposito alla composizione
co o del sole in acqua di gomma per da- dell'inchiostro da scrivere. L'inchiostro
re una spece di consistenza a quel liqui- però della Cina gode la maggiore repu
do. Si dice che gli ateniesi Polignoto e tazione. Si è giunto in questi ultimi teın .
Micone,assai valenti nella pittura, fossero pi a moltiplicar le copie di una lettera, di
i primi a fabbricare l'inchiostro col mo- una minuta o di altro scritto, con econo⚫
sto dell'uva o colla feccia del vino. Il Ca- mia grande di tempo e di fatica . Havvi
nepario che trattò a fondo questo argo . il metodo di l'Hermite, per mezzo del qua.
mento col libro De atramentis, fu assai le si ponno ottenere 4 o 5 copie in una
criticato. I romani adoperarono inchio- volta, e riesce utile pel commercio , per
stro nero, ma diversi imperatori e re u- la spedizione di circolari e per altri usi
sarono inchiostro purpureo, che da alcu somiglianti. Macchinette per copiare e
no si crede composto di conchiglie pol- moltiplicare l'originale di una lettera si
verizzate, e del sangue de'murici e delle sono fabbricate anche in Italia egregia-
Porpore (V.), o de' vermicelli che inve- mente. D'Inghilterra posseggo una nobi-
stivano i murici . Plinio riferisce diversi le scrivania , che a cagione d' onore per
metodi di fabbricar l'inchiostro usati ai grato animo , ed acciò se ne conosca l'im•
suoi tempi; il più comune era composto portanza, come in che consiste, riporte-
VOL. LXIII. 2
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rò copia di un prezioso e duplice auto- re. Fra le prose lette nel 1851 nella stes-
grafo de' 2 giugno 1837, del dottissimo sa accademia, il prof. Francesco cav. Bo .
Em.cardinale arcivescovo di Westmin . naini toccò delle antichissime origini del-
ster (V.) Nicola Wiseman, che si degnò la nostra lingua; traendole con isquisita
scrivermi nel graziosamente donarmela, dottrina e da acuto filosofo, dalle profon-
il tutto gelosamente conservando. » Il sot de indagini della storia, e richiamando a
toscritto rettore del ven. Collegio Ingle- questa lo studio osservatore de' filologi.
se, sapendo che sua Santità si compiace Poichè egli ritraendo alcuni fatti, e po-
servirsi talvolta della penua del pregia sandovi sopra ben accorte ragioni , ed ac-
tissimo sig. Gaetano Moroni, lo prega di cennando a testimonianze gravissime di
accettare, per servizio di Essa, una pic scritture e di documenti, che ognuno or-
cola scrivania inglese, di nuova invenzio . mai sa essere suo vero dominio, diceva
ne, colla quale si fanno all'istesso tempo che dalla potente influenza deʼgoti e dei
due originali perfettamente simili, come longobardi , vennero nel volgar nostro
si può vedere dalla copia del presente bi- molte voci; perpetuate, più che dalla for
glietto, scritto per mezzo di essa. Lo scri- za delle armi, dalle istituzioni legali , che
vente coglie questo incontro per dichia⚫ i soggettati recarono spontaneamente nei
rarsi". Nozioni analogheal dichiarato dal loro usi. Sopra l'utilissima, benemeren-
l'insigne porporato,riporto a SEGRETARIO tissima e antichissima arte della scrittu
ed a SERVO. Nel 1852 in una adunanza a ra si ponno vedere Mabillon, De re di-
Londra, il francese Sudre tenne un inte- plomatica. Calmet, Dissertazioni sui li-
ressante discorso sopra la lingua universa. bri degli antichi e le diverse maniere di
le da lui inventata. La sua invenzione scrivere, t. 7. Il conte di Caylus, Dissert.
ha dapprima il vantaggio d'una incredi sopra il papiro. Morcelli, Dissertazioni
bile facilità e semplicità. Tutta la lingua dello scrivere degli antichi romani, Mi-
futura per tutti i popoli consiste ne'7 se lano 1822 , con dolle e giudiziose note del
gni musicali, i quali nella loro combi- d. ' Gio. Labus. Urbano de Fortia, Essai
nazione e applicazione ponno essere con⚫ sur l'origine de l'écriture, sur son intro-
temporaneamente parlati, cantati ,scritti, duction dans le grec,et son usagejusqu'au
stampati, resi udibili e visibili con motti, temps d'Homère, Paris 1832. Nell'eccel-
cosicchè si può servirsi di essi in qualun⚫ lente e rara opera dell' A veroldo : Le scel·
que modo. La maniera di corrisponden⚫ te pitture di Brescia, ivi 1700 , vi è di sin-
za più lunga e complicata , adoperata co- golare di essere scritta senza un che. Nel
me parole, non ha bisogno di più di 4 se. vol . XLIV, p. 251 ricordai i Panegirici
gni. Questo discorso destò generale inte . del Casolini senza la lettera R e senza la
resse, e non resta che a vedere se vi cor- vocale U, ed altrove pure feci menzione
risponderanno i risultati. Più importan- di simili opere, mancanti di vocali o con-
te è il sapere, che la celebre e benemerita sonanti. Cicognara, Memorie spettanti al-
accademia della Crusca di Firenze è sem- la storia della calligrafia, Prato 1831
pre con alacrità sapientemente intenta a conatlante.GiuseppeBertolla , Album cal-
far messe di voci e di maniere di dire, tra ligrafico dell'arte del bello scrivere con
scelte per entro alle scritture,e raccoglien- 40 tavole scritte e delineate a penna, in-
done ancora molte dalla viva voce del po cise in rame da Vidal, Castellini, Scot-
polo, oude accrescere autorità e ricchez to, Viviani e altri, Lucca 1840. Antonio
za al codice di nostra nobilissima lingua, Sella romano , Calligrafia per eseguire
per la 5.'edizione a cui l'accademia fervo- con facilità qualunque specie di caral-
rosamente è pure intenta,di tanto grande tere, incisa da Giacomo Bonanni, Roma
espettativa ne'cultori delle umane lette. 1840. Sulle famose 115 arcane cifre del
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principe Federico Cesi fondatore della ec. Scrutinio in oggi significa la maniera
pontificia (titolo conferitole da Gregorio di raccogliere i voti segretamente, e sen-
XVI) accademia de'Lincei , della cui ce- za che si conoscano i nomi di quelli che
lebrità nel vol. LVIII, p. 151 indicaii luo . hanno dato i loro suffragi : Scrutinium Co-
ghi ove ne parlai, spiegate stupendamen- mitia, come in Conclave (V.) quello che
te dal veneto conte Domenico Morosini, fa il Sagro Collegio de' cardinali (V.)
col metodo per iscrivere in cifra, sono a per l' Elezione del Papa (V.). Quando
vedersi: Lettere del conte Domenico Mo- si tratta d'un'elezione, si danno ai votan .
rosini all' ab. Francesco Cancellieri, c ti altrettanti biglietti quante sono le per-
di questo a quello, intorno ad alcune ci- sone che ponno essere elette, e ciascuno

frespettanti all'accademia de' Lincei,Ve di essi getta in un vaso o urnetta il bi-
nezia 1829. Intorno all'arte d'interpre- glietto su cui ha scritto il nome della per-
tare le cifre, lettera del conte Gio. Fran- sona che vuole eleggere.
cesco Ferrari Moreni , al conte Mario SCUDIERI DEL PAPA,Scutiferi Pa-
d. Valdrighi, Modena 1832. Nella corte pae. Famigliari cubiculari del Papa, che
pontificia vi è il prelato Segretario della essendo riuniti ai Bussolanti (V. ) ivi ne
Cifra (V.), ed è autico uffizio, oltre i ci parlai al§III, Bussolanti scudieri,loro uf-
fristi . fizio,vestiario e prerogative,cioè tanto de-
SCRITTURARI. Nome che si dà a co- gli Scudieri della Cancelleria apostolica
loro i quali volevano seguire la Scrittura (V.) vacabilisti,quanto degli Scudieri del
sagra (V.) ed escludevano tutte le Tra- Papa. Degli uni e degli altri aggiungerò
dizioni (V.), siano per mezzo degli Ebrei, altre notizie, incominciando dai secondi ,
siano de'Cristiani. Tali furono tra gli al- de'quali, come de'bussolanti e de' Came-
tri alcuni Ariani, che negavano la consu . rieri extra muros, egualmente a loro riu-
stanzialità del Verbo col Padre, sotto pre- niti, riparlai a FAMIGLIA PONTIFICIA, a PA-
testo che la parola di consustanzialità non LAZZO APOSTOLICO, ed in tutti gli articoli
era espressa nella sagra Scrittura. Tali che li riguardano negli onorevoli uffizi
sono ancora i Calvinisti, che rigettano la che disimpegnano, ed a CAPPELLE PONTI-
tradizione, e che ammettono per regola FICIE del loro intervento alle medesime.
di fede la sola Scrittura. Il Papa nel secolo XII già avea tra i suoi
SCRUTINIO, Scrutinium, Examen. intimifamigliari gli scudieri, come rileva-
Esame de' Catecumeni ( V.) che si faceva si dal codice del cardinal Savelli o Cen-
qualche tempo prima del Ballesimo( V.), cio Camerario, che nel 12 16 divenne O-
e ne parlai anche a NEOFITO e articoli re norio III. II p. Gattico, Acta caeremo-
lativi, col suo rito e solennità che si ce- nialia, p . 263, riportando il novero della
lebravano nelle adunanze alla presenza famiglia di Alessandro V del 1409, fra
di tutti i fedeli.Sebbene cessarono gli scru questi erano: DeScutiferis honoris.» Item
tinii nel secolo X, tuttavia se netrova qual summi Pontifices pro suo servitio con-
che esempio nel XI : la chiesa di Vienna sueverunt scutiferos honoris habere , et
in Francia ancora conserva il solennissi istorum non est numerus determinatus,
mo scrutiniodetto in aperitione aurium. quia multi recipiuntur potius causa ho-
Chiamavasi pure scrutinio l'adunanza del noris, quam obsequii per eos praestandi.
clero , nella quale si procedeva al detto Solitum est tamen, quod de, et inter tot
esame. Inoltre sotto il nome di scrutinio summus Pontifex elegit certos, idoneos,
si compresero le ceremonie che precede- et fidatos , qui continue eidem habeant
vano il battesimo, gli esorcismi, le unzio- servire; et possent sufficere, si essent octo,
ni sulle spalle, l'atto di toccar le orecchie vel decem, quorum unus ad hoc idoneus
e le uari colla saliva , dicendo Aprilevi, coram eo praescindat, alius vero de vino,
20 SCU SCU

et aqua serviat; ceteri autem cibaria por modo come desinavano i cardinali parlai
tent; et isti octo, vel decem sic electi de- a SCALCO ed a PRANZO . Nel vol . LVIII , p.
bent in Palatio victum habere, vel sti. 22 e 36 riportai alcune notizie su Fran-
pendia in libris camerae contenta recipe. cesco Lunerti scudiere d'Eugenio IV del
re. Item sciendum , quod unus istorum 1431 , dal quale ebbe difficili incarichi e
solet esse Magister Palafrenariae. Item ottennemolti privilegia Ripatransone sua
quando equitat, duo ex ei solent ante eos patria. Nel vol. IX, p. 187 notai , che Ca-
capellos rubeos portare. Item semel, vel listo III mandò il Cappello cardinalizio,
bis in anno , camera tamen abundante, per mezzo di d . Antonio Saraceni suoscu-
debent eisdem vestes tempori congruen- diere, al cardinal Longueil.Nel vol.XXIII ,
tes per Dominum nostrum dari. Ipsi au- p. 54, ripubblicandoil ruolo di Pio II del
tem non consueverunt cameras in Pala . 1460 , in esso sono descritti 4 scudieri,
tio apostolico habere, nisi alia haberent cioè il detto Saraceni, che poi fu castel-
officia, quae hocrequirant.Alii autem scu . lano della rocca di Terracina nell'ottobre
tiferi honoris non sic electi , quando in 1460; d. Gaspare Piccolomini o Nanni,
festivitatibus, vel alias ad Palatium ve- pare parente del Papa , e come il prece-
niunt, vel eorum alter, non debet rejici, dente provveditore delle vettovaglie pa-
sed per magistrum hospitii honorarii, et latine, ed inoltre ebbe la cura delle do-
tollonus (erat quoddam vestis, seu orna. gane di Ripa e Ripetta ; d. Giovanni Ste-
tus genus) per alios scutiferos solitus por fano, che come i colleghi era servito da
tari, tradi; et etiam aliquis platus de ci- un famigliare; e Francesco Sozino sanese
bariis Domini nostri. Debet tamen esse ecompaesanodi Pio II, che l'impiegò nel-
ipse magister multum attentus, quod nul- la dogana del sale a minuto. Jacopo dei
li suspecta tradantur aliqua cibaria co- duchi di Cardona scudiere d'Alessandro
ram Domino nostro. Item dicti scutiferi VI, per suo ordine portò al doge di Ve-
honoris numquam debentse exhibere in nezia il dono della Rosa d'oro (V.). Net
conspectu Papae, nisi in vestis honestis". ruolo di Giulio III del 1550 gli scudieri
Degli uffizi degli scudieri del Papa si parla erano 37 : in quello della sua andata a Vi-
anche a MAESTRODEL S. OSPIZIO . Pare che terbo vi sono registrati 6 scudieri per la
uno scudiere anticamente fosse il Mae- tavola. A FAMIGLIA PONTIFICIA riportai į
stro di casa de'sagri Palazzi apostolici nomi de'25 scudieri di Paolo IVnel 1555 ,
(V.). Si può anche leggere PRANZO e PA oltre due scudieri tra gli officiali maggio-
LAFRENIERE. Da altro contemporaneo do- ri : in questo e in altri ruoli riprodussi pu-
cumentoriprodotto dal p. Gattico a p.276, re diverse altre notizie, di più quanto ri-
rilevasi che anco i cardinali aveano fami- guarda i camerieri extra, non che i bus-
gliari denominati scudieri : eccolo. Offi. solanti e chiamati eziandio aiutanti del-
cio Scutiferorum. »Item scutiferi debent la bussola, in molti pontificati, onde quel
equitare cum Domino, et sibi servire in l'articolo comprende interessanti nozioni
mensa, et. alii, qui cum eo sunt deputati su tali tre classi di cubiculari pontificii .
ex eis , debent incidere coram Domino, Nel Lunadoro stampato nel 1646, Rela-
et sibi potum dare , et platellum suum zione della corte di Roma, p. 13 , scrittore
portare; et nullus alius debet se intromit- che fiorì principalmente sotto Clemente
tere, nisi in casu necessitatis scilicet absen- VIII del 1592 , si legge. » Nel palazzo a-
te, vel impedito aliquo de deputatis ad postolico vi sono i Camerieri d' honore,
praedicta, et tunc de mandato Domini, tutte persone di qualità sì di nascita , co-
vel camerarii. Ceteri vero scutiferi debent me illustri per lettere. Poi i Camerieri
portare platum aliorum,qui sunt cumDo. della Bussola, i Camerieri extra muros,
mino, vel associareplatum Domini". Del ed i Camerieri Scudieri, ognuno de'qua-
SCU SCU 21
li fa la sua guardia, ed ha il suo uffi- lani comuni, il sotto guardaroba, i cap .
zio distinto, salvo i Camerieri d'honore pellani segreti, i camerieri d'onore e se.
che non compariscono in palazzo, se non greti con vesti e cappucci rossi . Il diari-
quando vogliono, e di questi è solito che sta contemporaneo Cecconi, Roma sagra,
mandino li Papi a portar le berrette ai stampata nel 1725, descrive nel seguen
nuovi cardinali" . Nel vol . XXIV, p. 147, te modo la cavalcata del possesso preso
descrivendo il solenne ingresso in Ferra nel 1724 da Benedetto XIII,a p. 735. Do-
ra di Clemente VIII , narrai che vi erano po i famigliari de' cardinali ed i cavalieri
puregli scudieri ed i camerieri extramu- romani, seguivano il sartore e fornaro di
ros a cavallo, tutti con vesti rosse, aven . palazzo, vestiti con casacche rosse, li scu-
do seguito il Papa nel viaggio. Anche in dieri di sua Santità co'suoi abiti, 12 chi-
altri monumenti trovai che tali due ceti nee con ricche valdrappe, lettiga papale,
di famigliari pontificii intervennero nei maestro di stalla , due trombettieri de'ca .
Viaggide'Papi.IlChiapponi prefetto del valleggieri, i camerieri extra muros con
le ceremonie pontificie, negli Acta cano- vesti rosse, gli aiutanti di camera di sua
nizationis Sanctorum, celebrata da Cle- Santità con cappé rosse e senza cappucci
mente XI nel 1712 , a p. 218 descrive l'or. di pelli d'armellino per essere tempo di
dine della processione. Dopo le patriar estate, il commissario della camera , gli
cali basiliche." Proxime incedebant Pon- avvocati concistoriali, i cappellanicomu-
tificiae Cappellae ordines, videlicet Scu- nie segreti, i camerieri d'onore di man .
tiferi Papae toga laneu (vulgo di saietta) tellone, i camerieri segreti di spada e cap-
coccinei coloris manicata, et circa collum pa, i camerieri segreti togati ossia colle
contracta, atque uucinulo ante pectus col- cappe rosse.Nel n.°3852 delDiario di Ro-
ligata, quani soldanam vocant : Procu- madel 1742 si dice,che nella cappella del .
ratores generales quinque ordinum men- l'Annunziata i camerieri extra muros si
dicantium habitu religionis amicti : Cu videro per la 1. volta col cappuccio so-
bicularii extra Cameram, toga rubea ad pra la solita cappa di saia rossa, per aver-
similitudinem Scutiferorum induti: Pro- ne Benedetto XIV permesso ‫ י‬uso. Nel
curatores Fiscalis : et Camerae apostoli- n.° 3858 del Diario di detto anno si leg-
cae Commissarius, ad instar Cubiculario- ge, che per la cavalcata dell'ambasciato-
rum Papae secretorum, et honoris, simi- re di Malta de Tencin, gli scudieri ed i
li toga, et insuper capitio ejusdem, texti- camerieri extra andarono colle cappe ros-
Ji laneo, de collo super scapulas, et ante se , per essere
a stati aggraziati dal Papa,
pectus inverso, etc. » seguiti dagli avvo- per la 1. volta nelle cavalcate si videro
cati concistoriali , dai cappellani segreti, col cappuccio su detta cappa, del taglio
dai cubiculari intimi, ambo del ceto ec- simile a quello de' Caudatari (V.). Nel
clesiastico.Il p.Bonanni che nel 1720 pub. possesso di Pio VI del 1775 descritto da
blicò la Gerarchia ecclesiastica, a p. 504 Cancellieri nella Storia de' possessi , p.
descrive la Cavalcata (V.) del Papa nel 423, si narra che dopo i suddetti fami-
le pubbliche funzioni. Dopo i famigliari gliari pontificii ,sartore, fornaro di palaz-
pontificii barbiere, giardiniere e fornaro, zo, barbiere, e custode degli orti, caval-
cavalcavano li scudieri del Papa vestiti di cavano gli scudieri in abito rosso, quindi
cappa rossa, indi alcune chinee incede- 12 chinee, la lettiga, il maestro della scu-
vano con valdrappa, poi i trombetti dei deria , 4 trombetti de'cavalleggieri, i ca-
cavalleggieri , seguiti dai camerieri extra merieri extra muros con cappe rosse e
murosin abito talare paonazzo, colla cap- cappuccio, gli aiutanti di camera con cap-
pa rossa; successivamente il procuratore pe simili e cappuccioornato di pelli bian.
fiscale, gli avvocati concistoriali, icappel- che d'armellino, il commissario e fiscale
22 SCU SCU

della camera , i cappellani comuni e se- greti, gli avvocati concistoriali, i camerie.
greti, gliavvocati concistoriali , i camerie- ri d'onore e segreti ". Non nomina nè i
ri d'onore di spada e cappa , e la nobiltà bussolanti, nè gli scudieri, solo rammen.
romana considerata come unita all'anti- tando i primi nella notte della vigilia di
camera d'onore; indi i camerieri d'onore Natale, e sostenendo nella quadratura del-
di mantellone, i camerieri segreti secola la cappella pontificia e avanti gli stalli dei
ri e di mantellone. Il Cancellieri inoltre, cardinali , 12 torcie accese, essendo vesti-
Cappelle pontificie, p. 259 e 303, descri- ti in abito rosso. Nella Descrizione della
vendonel 1790 la Cavalcata per le 4 cap- settimana santa del Cancellieri, dice che
pelle della ss. Annunziata, ec. riporta al ricevono le palme dal Papa dopo i ca-
trettanto dicendo poi della processione merieri segreti e d'onore ecclesiastici, gli
del Corpus Domini, narra che intorno al avvocati concistoriali , i cappellani segreti
Papa andavano 4 scudieri pontificii , so- ecomuni (ommette gli aiutanti di camera
stenendo lanternoni d'argento rifatti da erroneamente) , i camerieri extra, i pro-
Pio VI e del peso di 62 libbre, ed ai due curatori generali, gli scudieri, i cantori.
lati del baldacchino 12 scudieri in cappe Incomincia poi l'ordine della processione
rosse portavano le torcie. All'articoloBus cogli scudieri, i procuratori generali (om-
SOLANTI rammentai comePioVII nel 1800 mettendo i camerieri extra che avea no-
con moto-proprio ridusse a 6 individui minato al ricevimento della palma), i cap-
ciascuna delle 3 classe de'bussolanti, ca- pellani segreti, ec. Per l'ordine dell'ado-
merieri extra, e scudieri , da 1 2 ch'erano, razione della Croce, Cancellieri si riporta
e volle che promiscuo rendessero il ser- al detto per la funzione delle palme; io la
vizio, concedendo ai bussolanti la cappa descrissi più esattamente nel vol. VIII, p.
rossa come l'usavano le altre due classi 310, e meglio nel vol. XVIII , p. 239.
(non una come dice il moto proprio, cer- Gregorio XVI nel 1832 completamente
tamenteper isbaglio di scrittura) , laonde i riunì in uno i 3 corpi de'bussolanti, ca-
bussolanti intervennero quindi alle cap merieri extra, e scudieri, volendo che si
pelle e processioni pontificie. Il Bonanni denominasse Bussolanti, e adempisse le
già citato, a p. 477 avverte un'altra an- attribuzioni proprie di ciascuna delle 3
teriore unione seguita sotto Innocenzo XI antiche classi di tali cubiculari pontificii;
delle tre classi di questi cubiculari, cioè quindi in base di quanto per tanti anni
assegnò loro una sola camera nell'appar vidi co'miei propri occhi, descrissi tutto-
tamento pontificio, mentre prima ognu ciò che de'bussolanti narrai neʼloro ar-
na avea la propria , come notai a Busso ticoli; procedendo col rotolo in vigore nel
LANTI. Nelle Notizie di Roma annuali che pontificato dello stessoGregorio XVI, che
successivamente si pubblicarono, nondi- nella distribuzione delle candele, ceneri,
meno che si avverta della seguita rifor- palme e Agnus Dei benedetti , gerarchi-
ma , sono registrati prima i bussolanti , camente così è descritto. Ricevono prima
poii camerieri extra, e per ultimo gli scu- le indicate cose i camerieri segreti par-
dieri, distinguendosi a ciascuna classe i tecipanti, indi i soprannumerari e d'ono-
partecipantida'soprannumeri. Il Cancel re ecclesiastici, gli avvocati concistoriali,
lieri che nel 1814 pubblicò, Descrizione icappellani segreti e comuni, gli aiutanti
de'tre Pontificali, a p . 29 riferisce l'ordine di camera, i camerieri extra, ossia i bus-
della processione in questo modo . » Pri- solanti cui furono cogli scudieri riuniti
ma di tutti, vanno a due a due gli scudieri per essere stata formata una sola corpo-
e i procuratori generali delle religioni, i razione e ceto, i procuratori degli ordini
camerieri extra muros vestiti d'abito ros religiosi, il predicatore apostolico, il con-
so, i cappellani comuni, i cappellani se- fessore della famiglia pontificia, i pro-
SCU SCU 23
curatori di collegio. Di ciascuno avendo minare i camerieri extra, mentre nella
scritto e pubblicato articoli , ne riportai categoria dellafamiglia pontificia soltan-
le prerogative, e quanto loro riguarda, to si registrarono i bussolanti, ed in que-
imparzialmente, ed a seconda di quanto sta si prosegue tuttora. Nella Esatta re
vidi, e lessi ne'libri e mss. non comuni lazione della cavalcata pel possesso del
e in gran numero, come può verificarsi a regnante Pio IX del 1846, si legge, che
ciascuno degl'indicati articoli, ed in quel dopo il foriere maggiore e il cavalierizzo
li che vi hanno relazione, rettificando e maggiore,cavalca vanogli scudieri e came.
correggendo chi mi avea preceduto, ciò rieri extra, detti anche bussolanti (ciò è
che la storia non mi permette di tacere, inesatto, poichè non sussistono le due pri-
sebbene confesso e ripeto l'antico motto, me classi, ma doveasi dire semplicemen-
chefacile est inventis addere. Per la gra- te bussolanti) , vestiti con şottane di seta
duazione della gerarchia di quelli che han- paonazza , fascia simile, cappa con cap-
no luogo in cappella pontificia, si ponno puccio di saia rossa, cappello ecclesiasti-
vedere le processioni della Canonizzazio- co usuale, guanti neri, sopra cavalli con
ne de santi e del Corpus Domini, che ri- gualdrappe di saia nera , guarnita di fran.
portai ne' vol. VII , p. 297, IX, p. 53 e gie di lana del medesimo colore, e se ne
seg. Non avendo posto in cappella i came nominano 28 compreso il decano ed iso-
rieri segreti di spada e cappa, se nelle ca- prannumeri. Indi procedevano i camerie .
valcate aveano posto più onorifico, in det ri d'onore di spada e cappa, i camerieri
te processioni, che sono funzioni sagre, do- d'abito paonazzo, i camerieri segreti di
vendo incedere prima de'procuratori di spada e cappa, i camerieri segreti d'abito
collegio, con precedenza in favore di que. paonazzo, ec.
sti ultimi che hanno luogo nelle cappel- GliScudieridella cancelleria apostolica,
le, il Papa che regna bramando che nella chiamati Scudieri apostolici,sono un col-
processione del Corpus Domini avessero legio de'Vacabilisti ( V.) ,il cui segretario
un posto onorifico, furono in quella del si chiama cappellano , ma non sono re-
1853 collocati dal maggiordomo dopo ia stati che in poco numero , cioè di quelli
protonotari, e con torcie accese. Per la 1 . non vacabili; ed a quanto dissi di loro nei
volta nelle Notizie di Roma del 1833 so- vol. VI, p. 17.7 ,e VII , p. 184, riepilogherò
no riportati soltanto i Bussolanti parteci ed aggiungerò un qualche cenno. Leone
panti ed i soprannumeri, vale a dire tut- Xdel 1513 pei bisogni della s. Sede , e per
ti gli amalgamati bussolanti , camerieri soccorrere il re d'Ungheria e Boemia , con-
extra, e scudieri, cessando la distinzione tro il turco che voleva impossessarsi di
colla quale sino allora erano stati pubbli- Belgrado, non che per difendere Parma ,
cati in detti almanacchi, e non più no- Piacenza e altri dominii temporali della
minandosi separatamente.Sino allora nel- romana chiesa, accrebbe gli uffizi vacabi .
l'ordine gerarchico della cappella ponti- listi e venali della cancelleria, del collegio
ficia, riportato annualmente dalle stesse de'cubiculari, ed istituì questo degli scu-
Notizie, erano stati nominati dopo i ca dieri, componendolo di 140 individui, i
merierisegreti, avvocati concistoriali,cap- quali introitavano annualmente dagli e-
pellani segreti e comuni, aiutanti di ca- molumenti 112,000 fiorini, aveano inge.
mera, i camerieri extra; poi i procura- renza sulla spedizione delle bolle, nel ban.
tori generali degli ordini mendicanti , il co assegnato in cancelleria ai cubiculari,
predicatore apostolico, il confessore del Il Novaes nella Storia di Leone X, pare
la famiglia pontificia, i procuratori di col- che lo riconosca per ampliatore, più che
legio. Dipoi non si proseguì più in detta per istitutore del collegio degli scudieri.
categoria della cappella pontificia a nor Panvinio censurò il Papa per la creazio-
24 SCU SCU
ne di siffatti uffizi. A'tempi di Sisto Vi fica, propriamente quegli che serve il ca.
cubiculari vacabili erano 60, egli scudie- valiere nelle bisogne dell'arme, armiger,
ri apostolici 104, secondo Novaes, il qua scutigerulus. Scudiere si dice anche di
le in un'altra nota aggiunge altri 3 cu- persona nobile, che serve in corte a prin-
biculari e altri 7 scudieri . Questi uffizi cipi, o a signori grandi in vari uffici ono-
erano a vita, e vacando per morte si ven- revoli. Per famigliare, o servitore sempli⚫
devano di nuovo, ed il prezzo che se ne cemente. Scudiere fu detto ancora que-
ricavava era a disposizione del Papa : v'e- gli che dovea passare all'ordine cavalle-
rano di quelliche non vacavano, ene frui- resco. Diversi significati dierono i francesi
vano le rendite chi li possedeva. Il ci alla parola écuyer, Piace a taluno di de-
tato Lunadoro a p. 89 riferisce, che l'uf- rivare questo vocabolo fino dagli antichi
fizio vacabile di scudiere apostolico si pa- romani, presso i quali alcuni si dicevano
gava 1300 ducati. De Cubiculariis et Scu scutarii, scutigerulus, che i francesi dico-
tiferis, il Cohellio ne tratta al cap. 29 del no écuyer, spiegandolo come scutum ge-
la Notitia Romanae Aulae officialibus. rens, poichè gli scudieri erano così nomi ,
Narra che Leone X concesse loro gl' in nati essendo essi quelli che portavano lo
dulti e privilegi che Sisto IV, Innocenzo scudo de'cavalieri nelle giostre e ne❜tor-
VIII, Alessandro VI e Giulio II aveano nei, come dice il Menestrier. Alcuni poi
concesso ad altri uffizi vacabili, quindi mi- derivano l'etimologia dal vocabolo equus,
nutamente li descrive con tutte le singo. e questa parepiùadattata, perchè appun-
lari prerogative di cui furono largamento il grande scudiere prende cura de' ca-
te fregiati, in uno al loro intervento alla valli, e dal vocabolo Scudo derivò quello
processione del Corpus Domini con tutti di Scuderia ove si custodiscono . Nella cor.
gli altri vacabilisti, di che parlando an- te de'relongobardi vi fu la carica di gran
cora nel cap. 37 , dice che incedevano do. de scudiere, che, giusta il Muratori , era
po i maestri del piombo, Scutiferi Papae detta officium stratorum ; poichè la ca-
portantes habitum , seguiti daî Procura rica di questi grandi scudieri era di ster-
tores ordinum , Procuratores principum , nere etparare equum regis ,porrigere ma-
Procurator fiscalis, Advocatis consisto- num regi: ma secondo quel dotto si ver
riales,Summista, Secretarii, Cubicularii rebbe a confondere il Cavallerizzo (V.)
extra caméram. Anche Cancellieri rac- col grandescudiere. Vuole esso, che il gra-
conta che i vacabilisti in detta processio do di soprintendente alle stalle regie, da
ne erano seguiti dai procuratori genera- taluni detto praefectus, ed anche comes
li delle religioni, ma nel resto della de⚫ stabuli o Contestabile ( V.) , fosse cono-
scrizione tralascia di nominare diversi che sciuto nel palazzo degli Augusti franchi
vi aveano luogo. Innocenzo XI nel 1679 e de'principi di Benevento. Secondo alcu-
fra i vacabili che soppresse, e la cui no- ni scrittori francesi, la carica di comes sta-
mina per privilegio spettava al cardinal buli sarebbe stata presso la loro corte quel-
vice-cancelliere , vi furono 3 cubiculari la di soprintendente agli scudieri , ch'e-
e7 scudieri apostolici . Degli scudieri va- rano detti marescialli e marescalchi (nel
cabilisti trattarono ancora Plettembergh, ruolo della famiglia diNicolò III del 1277,
Notitia Tribunalium Curiae romanae, che riportai nel vol . XXIII , p. 40 , vi so-
p. 347 , e dice ch'erano 142 ; e Bovio, La no diversiinservienti chiamati marescal-
pietà trionfante e gli uffizidella Cancel. cus e marestalle equorum alborum , ed
leriaapostolica, p. 199. Ora conDel Bue, altri come rilevai aMARESCIALLO), giacchè
Dell'origine dell'araldica, ed altri , dirò i francesi fra questi due nomi non fanno
due parole sul vocabolo Scudiere, che il alcuna distinzione..La carica di gran scu-
Dizionario della lingua italiana quali diere d'onore è eminente, fu propria an
SCU SCU 25
che della corte di Parma e Piacenza , e re e bestemmiare il nome santo di Dio.
di altri principi italiani; e l'imperatore Inoltre il duca di Bourbon comandò lo.
di d'Austria Francesco I nel 1815 tra i di ro precipuamente d'onorare le dame e
‫ם‬ gnitari del regno Lombardo Veneto sta le damigelle, di non soffrire che si avesse
0. bilì il grande scudiere, essendovi pure le a sparlare di loro, e di non parlar male
cariche minori degli scudieri. In Inghil- degli uni e degli altri. Gli esortò in fine a
terra più che in Germania fu comune nei mantenersi reciprocamente la fede, rispet-
tempi di mezzo l'uso degli scudieri, e que tarsi come conviene a'cavalieri, commen-
sto divenne col tempo in quell'isola uno dando gli uni la virtù degli altri; e per
de'titolipiù onorevoli della nobiltà. Nel- eccitarli a compiere i loro doveri, soggiun-
l'impero Germanico il duca elettore di se che la parola alleu, che avea fatto por
0 Sassonia era arci maresciallo , o gran scu re sullo scudo, significava : Andiamo tut-
diere. Tra gli antichi germani , quando ti insieme al servizio di Dio, e dimoriamo
un giovane trovavasi in età di portare le uniti per la difesa del nostro paese, e pro-
armi, alcuno de'principi o capi di tribù, curiamo di acquistar l'onore colle nostre
o anche il padre o altro parente, gli con. gloriose azioni. Promise il duca di obbe-
segnava nell'assemblea della nazione uno dire anch'egli a tuttociò, indi i cavalieri
scudo e un dardo o una freccia; in que. emisero nelle sue mani il giuramento di
sto modo egli diveniva scudiero, il che di fedeltà. Altri pretendono che questo pro.
molto sollevava la sua condizione, e con priamente non fosse un ordine equestre,
quel grado diventavano uomini della na- ma piuttosto una particolare insegna o
zione.Si chiamavano ancora scudieri , nel divisa del duca di Bourbon, e ch'egli per-
l'antica milizia, alcune persone civilio no mettesse che fosse adottata dai signori di
bili, che facevano il servigio militare a sua corte, e che il vero ordine istituito da
piedi o a cavallo, al seguito dei cavalieri. Luigi II fosse quello del Cardo (V.) , e
Se uno scudiere avesse percosso il cava- che questo dello Scudo d'oro avesse po⚫
liere, era condannato al taglio della ma- ca durata. L'ordine del Cardo si vuole
no. V. GENTILUOMO. istituito dal duca nel 1370 , in occasione
SCUDO D'ORO , ordine equestre. Lui . di sue nozze con Anna, figlia di Beroal-
gi II il Buono duca di Bourbon , ritorna do II conte di Clermont e'Delfino d'Al-
to da Inghilterra, ov'era stato prigionie vernia; dipoi l'ordine fu restaurato da Fi-
ro col re di Francia Giovanni II, radunò lippo 11 il Buono duca di Borgogna.
dipoi i più gran signori de'suoi dominii SCUDO VERDE, ordine equestre. Si
nella città di Moulins nel Borbonese il1 .° crede istituito sotto Carlo VII Amato,
gennaio 1 369, e disse loro di voler pren. re di Francia del 1 380 , a motivo delle do .
dere per divisa una cintura , nella quale glianze portate dalle dame al re, perchè
fosse scritta la parola Speranza , e che vo- niuno prendeva la difesa delle ingiurie
leva onorarla d'un ordine cavalleresco da lanciate contro di loro. Pertanto il ma-
lui istituito, denominato lo Scudo d'oro, resciallo Boveut con 12 altri cavalieri ri-
la cui divisa era uno scudo d'oro, nel qua- solvettero assumere la loro difesa , colle
le era una fascia di perle colla parola al seguenti condizioni . Di difendere i beni
leu. Quindi a diversi signori conferì l'or. e la reputazione delle dame, di accettare
dine, dicendo ai nuovi cavalieri, brama- le disfide che per cagione di esse fossero
re che quelli che n'erano fregiati vives loro fatte, e se non si potessero accettare
sero come fratelli , soccorrendosi scambie- si dovrebbe sostituire altri; di accorrere
volmente, facessero tutte le azioni onore per difenderle qualunque volta alcuna
voli che convenivano a cavalieri e gen- delle dame si trovassero in cimenti di con-
tiluomini, e che si astenessero dal giura- trasti o pericoli della vita. Si riferisce inol
26 SCU SCU
tre, che tali condizioni si accettarono a . sta da parte l'inspirazione religiosa, acca-
vanti degli altri da Carlo d'Albert cugi- rezza le passioni per conseguire un me-
no del re. Questi cavalieri assunsero per schino guadagno, è un alloro obbrobrio-
insegna uno scudetto di color verde, per so; non solo il buon gusto, ma eziandio
significare il promesso e qual simbolo di lo stato sociale ne soffrono decadenze e
difesa. E' poi certo che i cavalieri dello discapito. Quegli uomini che abusano dei
scudo verde pochi anni dopo cessarono, doni di Dio, quegli artefici infedeli che si
come attesta il p. Bonanni , che ne ripor- traggono dietro tante anime nella via del-
ta la figura nel Catalogo degli ordini e la corruzione, non sono i meno pericolo-
questri, p. 88. si nemici dell'incivilimento cristiano. Le
SCULTURA O SCOLTURA , Scul- immagini sante, per sentenza di s. Gre-
plura. Arte dello scolpire in diverse ma- gorio 1, sono come altrettanti libri a co-
niere, ed ancora talvolta la cosa scolpita loro che non sanno leggere, quindi devo-
dallo scultore, cioè quegli che scolpisce o no essere rappresentate con modestia, ed
che esercita l'arte della scoltura ,scalptor, alle a muovere la divozione. L'architet-
sculptor; statuarius. La scultura è l'arte tura,che può chiamarsi regina di altrear-
di formare ogni sorta di figure per mez- ti che le si associano, dalla fede cristia-
zo dello scalpello o scarpelio o di altro na fu sollevata e sublimata all'apogeo del-
stromento tagliente o incisivo, con sostan la forza edella bellezza , ed attrasse le ar-
ze di maggiore o minor durezza, a que ti a fare ossequio alla religione, a rappre-
ste detraendo a grado a grado, finchè ri- sentarne i suoi misteri , i suoi trionfi. La
dotte sieno alla rappresentazione della fi scultura produsse quelle statue che riem.
gura desiderata. La mirabile perizia della piono le nicchie de'templi, que'cori di a-
scultura valse a vivificare le rupi , e ad in- postoli, di martiri , di santi , per glorifi-
gigantire la specie umana e brutale . Non care il luogo santo. Anche la pittura con-
è necessario che la materia che adopera tribuì a decoraregli atrii del Signore, per-
sia preziosa; oro o cristallo, legno o cre- sino ne'vetri colorati,pe'quali sembra in-
to, l'arte abbellisce tutto. Il gusto cer tromettersi una mistica luce nella casa di
cò dapprima la verità dell'imitazione, in Dio. Le porte delle chiese furono dalla
appresso ricercò la bellezza delle forme. scultura arricchite con intagli di metallo
La scultura abbracciando e comprenden- e di legno, per prevenire la mente de'fe-
do tanti importanti e utilissimi rami di deli che pongono il piede nel tempio, au-
belle arti,de'quali per la condizione e me- gusto seggio di Dio. Si è molto disputato
todo di questo mio Dizionario non mi sull'antichità rispettiva della scultura, e
fa permesso compilarne speciali articoli, sul punto se accordare debbasi a questa
profitterò di questo per parlare de'prin- la preferenza , ovvero alla Pittura (V.).
cipali, anche per richiamare parte del. Mengs pretese che la pittura avesse pre-
le analoghe moltissime nozioni che spar- ceduto l'arte di scolpire: Winckelmann
si per tutta l'opera, e così raggrupperò o in vece accordò alla scultura il primato :
almeno indicherò gli articoli e luoghi che qualora si esamini imparzialmente la que.
le contengono. Il cristianesimo chiamò le stione, sembra potersi adottare più facil-
bellearti ad una perfezione novella, laon- mente l'opinione di Winckelmann, per-
de si sublimarono questi fiori dell'intel- chè la scultura deve aver pigliato comin-
ligenza umana. L'arte poi si glorifica al ciamento co'mezzi più semplici, cioè col.
lorquandoglorifica Iddio: essa diviene ac- la plastica o plastice (arte di modellare o
cessibile alle intelligenze, parla ai cuori di far figure di terra, che si fa per via di
quando cessa di piaggiare servilmente le aggiungere),ed un fanciullo, non chequa-
passioni voluttuose. Ma quando l'arte,po- lunque uomo rozzo, può riuscire a dare
SCU SCU 2'7
alcuna forma alla creta o ad altra mate- 4. comprende lo spazio in cui domina .
ria molle, e non riuscirebbe giammai a rono que're; il 5. ° lo spazio in cui l'Egit-
disegnare una figura sopra una superfi- to trovossi sotto il dominio de' romani.
cie piana. I viaggiatori presso le nazioni La quantità prodigiosa di geroglifici che
più selvaggie trovarono opere di scultu trovansi ne'templi dell'alto Egitto, ed an-
ra, e talvolta figure o ornamenti scolpiti co alcune statue di que'tempi medesimi,
con qualche leggiadria, mentre non tro bastano a provare che la scultura fu pra-
varono i vestigi della pittura se non pres- ticata in Egitto fino da' tempi più anti-
so i popoli giunti a un certo grado d'in . chi; e questo ha fatto credere ad alcuni
civilimento. In Germania nelle campagne che la scultura fosse nata originariamen
e ne'villaggi montuosi , i fanciulli, e mas. te in Egitto, sebbene non possa forse at-
sime de' pastori, rinnovano ogni giorno tribuirsene l'invenzione ad un solo popo.
non solola pratica, ma anche in alcun mo. lo. E certo però, che gli egizi, forse in co-
do l'invenzione di quest' arte, operando pia maggiore che qualunque altro popo-
talvolta e intagliando varie figure nel le- lo , produssero opere di scultura ; i loro
guo, sebbene ancora non abbiano impa- templi , obelischi e monumenti ne sono
rato gli uni dagli altri, il che non avvie coperti : Perry calcolò che dovessero es.
ne, almeno così di frequente, della pittu- servi di continuo almeno 100,000 scul-
ra. La semplice idea di un oggetto basta tori; altri supposero che quelle opere in
per formare il modello in creta o in altra gran parte fossero lavorate da scultori, ma
materia molle, e le impressioni lasciate eseguite da chicchessia meccanicamente
da diversi corpi e dalle pedate stesse del sopra modelli o esemplari ritagliati, come
l'uomo e degli animali sulla creta, dovet- fanno gl'imbiancatori le forme delle let-
tero somministrare l'idea dell'attitudine tere nelle iscrizioni . Ne'loro idoli manten .
di quella materia e d'altre simili a ricevere nero nel formarli rozzezza per venerazio .
qualunqueforma;quindi la plastica o l'ar- ne all'antichità e per rispetto maggiore
te di modellare, che diè poi origine alla delle cose sagre, ed anche per imitare gl'i-
statuaria. Alcuni riconoscono 3 rami o 3 doli antichissimi che si vedevano ne❜loro
parti diverse della scultura: 1. la plastica templi di quella rozza maniera . A tale ef-
o l'artedi modellare;2 . la statuaria o l'ar- fetto non solo gli egizi effigiavano i loro
te di gettare le statue in bronzo o altro me. numi co'piedi uniti in massa , ma anche
tallo, o di formarle nel marmo collo scal . cogli occhi chiusi , di che rendono ragio
pello ed il martello; 3. la toreutica che al- ne Clemente Alessandrino, Stromalum
cuni male interpretarono per l'arte sola di lib. 1 , e Diodoro Siculo, Biblioth. lib. 4.
tornire,e altri forse ancor peggio, per l'arte Gli egizi impiegarono nella scultura ma-
di scolpire sui metalli .La toreutica è l'arte terie d'ogni sorta; tra le pietre adopera-
di scolpire o piuttosto d' incidere figure rono il carbonato di calce o sia il marmo,
in rilievo sopra le materie più dure, il che l'alabastro, la steatite o pietra ollare, il
facevasi per mezzo del torno, come pra serpentino,il lapislazzuli,il diaspro e quel-
ticasi anche oggidì dagl'incisori in gemme lo specialmente che dicesi d'Egitto, mol-
colla macchina detta castelletto, ch'è pu- te specie di granito, il porfido e il basal-
re una specie di torno. Gli eruditi hanno to, dal che si vede ch'essi a vicenda lavo-
stabilito 5 periodi dell'arte della scultu rarono le pietre più tenere, come le più
ra presso gli egizi . Il1 . comincia ne'tem- dure. Gli egizi fecero sovente uso dell'ar-
pi piùrimoti,e giunge fino all'età diPsam gilla, e di questa non solo per vasi , ma
metico; il 2. da questi corre fino alla con- anche perfigure umane verniciale, le qua
quista dell'Egitto (V.) fatta da Cambise; li cotte e quasi vetrificate, prendono l'a-
il 3. da Cambise fino a're Macedoni; il spetto d'una porcellana verde o azzurra,
28 SCU SCU
e di queste in una dimensione assai pic- Le opere egizie di scultura si vedono fi-
cola, molte se ne trovano neʼmusei, trat- nite e pulite con grandissima cura. Nel
te la maggior parte dalle mummie. Lecas- Vaticano Gregorio XVI a' nostri giorni
se di queste altresì spesso sono scolpite, e fondò il magnifico Museo Gregoriano .
rappresentano figure umane : per queste Egizio (V.). Nel Museo Gregoriano La-
sculture gli egizi facevano uso del legno, teranense ( V.), pure dalla sua munificen-
massime di sicomero. Essi scolpivano an- za eretto e di cui riparlai a PALAZZO APO-
che in avorio, ricevendo i sovrani d'Egit. STOLICO LATERANENSE, non solo vi collocò
to dai re d'Etiopia denti d'elefante per il celebre Antinoo già de'Braschi e quasi
tributi. Non si citano statue antichissime colossale, ma ancora la statua d'uno schia-
dibronzogettate dagli egizi, sebbene scol vo re di Dacia, non finita dai punti d'ar-
pissero in metallo. Alcune delle loro sta te o di richiamo, pe'quali gli antichi scul-
tue di pietra sono colossali. Alcune sta- tori al pari deʼmoderni conducevano il lo-
tue egizie hanno la testa d'uomo; molte ro lavoro, ed assai interessante per l'arte
hanno teste di animali , e di quelli spe- scultoria, di che nello stesso luogo collo
cialmente che in Egitto erano onorati con cò altro simile esempio. Degli ebrei non
culto particolare. Moltissime statue egi- ci rimane alcun monumento di scultura ,
zie hanno i piedi riuniti in una sola mas- e ne'40 anni che furono nel deserto co-
sa, perché gli egizi rispettosissimi verso i noscevano già l'arte di gettare e di cesel .
defunti , pigliavano questo carattere dalla lare i metalli, che certamente aveano im •
figura delle loro mummie, nelle quali i parata in Egitto. La Scrittura parla di
piedi erano legati . Ornavano talvolta le varie opere di scultura, e Mosè di opere
loro statue con colori, talvolta coprivano anteriori al tempo in cui scriveva. Men-
gli occhi d'una crosta di materia rossa, e tre gli ebrei erano nel deserto, l'artefice
d'una lamina d'argento; alcune volte an- Bezeleel adornò il propiziatorio o coper-
cora ornavano di grani di vetri o di finte chio dell'arca dell'alleanza di due figure
gemme le mitre o le berrette delle figu . di cherubini, voltati l'uno verso l'altro,
re. Sovente si vedono sulle statue diver e le di cui ali formavano una specie di
si attributi, ed una specie di collana in ri. trono. Egualmente nel deserto gli ebrei
lievo : la maggior parte sono nude, alcu- fabbricarono il vitello d'oro, ciò che pro-
ne hanno una veste che copre una parte va che sapevano modellare e fondere ilme
del corpo , cioè una specie di grembiale tallo. Inoltre la Scrittura parla di altre
assai corto, con piccole pieghe attaccato opere di scultura eseguite dai fenicii , e di
intorno ai fianchi. Gli egizi riuscirono ot- quelle del tempio di Gerusalemme, a que-
timamente a scolpire le figure degli ani. sto e relativi articoli le descrissi . Nulla pa-
mali; le sfingi e i leoni sono eseguiti con rimenti ci rimane de'fenicii che attesti la
buon gusto e con lavoro ben condotto : perizia loro nella scultura , sebbene forse
sembra che facessero uso delle erine, ma fossero fenicii gli artisti che ornarono il
non mai busti , tranne degl'indizi nella ta- tempio di Gerusalemme. Nelle scoperte
vola Isiaca, se pure non sono ornamenti recenti di Ninive, grandi avanzi di scul-
d'architettura, ch'è l'arte d'inventare e ture assirie si ammirano. Le rovine diPer
disporre le forme degli edifizi, di fabbri . sepoli provano l'abilità de'persiani nella
care secondo le proporzioni e le regole de scultura : ma le idee religiose de'persiani
terminate dalla natura e dal gusto, ed il presentarono un ostacolo ai progressi del
bello non si raggiunge in tutte le arti che le arti presso quel popolo, che mai non
esplorando le proporzioni e l'armonia del erigeva statue a'grandi uomini . Siccome
vero.Icanopi nonsono propriamente bu- d'altronde la decenza non permetteva ai
sti, ma leste poste al di sopra d'un vaso. persiani di mostrarsi nudi, essi non po
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tevano conoscere esattamente le forme divergenti opinioni le riportai ne❜luoghi
Tel del corpo umano, e non acquistarono al . ove ne partai , come dell'infanzia dell'ar-
-ai tra idea se non che quella della bellezza te. Nel 2. periodo degli etruschi , ch'è
0. delle teste. Le grotte sagre dell'Indie o quello della decadenza di loro libertà ,
rientali, che forse sono tutti templi anti- crebbe il loro lusso, e di quell'epoca tro-
1. chissimi, presentano una quantità di ino- vansi moltegemmeincise, vari bassirilie-
-0
numenti di scultura . Si mostrano alcune vi ne'quali le donne sono rappresentate
opere di scultura e incisione in pietre dure con collane e altri ornamenti, anche d'o-
trovate nell' India d'una bellezza straor- ro, e vari sepolcri coperti di dorature. Si
3. dinaria, probabilmente portate nella re- crede che un 3. periodo della scultura
gione dagli egizi e dai greci che colà traf- cominciasse presso gli etruschi allorchè,
1. ficavano specialmente per la via del ma conquistata la Grecia dai romani, accor
re Rosso. Tutta volta nelle opere antiche sero in folla a Roma i greci artisti , e si
e degl'indiani si vede che conoscevano l'ar. crede che allora gli etruschi divenissero
te di scolpire ed anche d'incidere, come gl'imitatori ei rivali de'greci, e pigliasse .
pure di fondere i metalli, e ch'erano ec- ro intieramentedai greci lo stile e la ma-
, cellenti ne'metodi meccanici di queste ar- niera. Si può vedere MUSEO GREGORIANO
ti. I cinesi sanuo daread alcune figure la- ETRUSCO, eretto in Vaticano da Gregorio
vorate, massime in bassorilievo, tuttochè XVI, e SEPOLTURA. La mitologia attribui-
sempre scorrette, un aspetto di verità in sce l'invenzione della scultura a Prometeo
alcune parti che diletta e sorprende. La edaVulcano,emolte opere si citavano nel.
barbarie di quelle nazioni deriva prin- laGrecia(V.)antica appartenenti a'tempi
cipalmente dall'imitazione servile degli favolosi , le quali narrazioni e quelle pom-
artisti, i quali ricopiano sempre gli anti- pose dell'opere d'arte che trovansi in O.
chi modelli, e di molto devono pure ac- inero, non provano se non che le arti del
cagionarsi i costumi del paese che altera- disegno, d'imitare le forme e i contorni
no esnaturano le forme. In Pietroburgo e che gli oggetti ci presentano alla vista, a.
a Parigi vi sono vari antichi monumenti veano fatto grandissimi progressi in Gre
di scultura de'tartari e di Siberia : tutti cia fino dai tempi i più rimoti. Molto si
monumenti più o meno barbari, e taliso è disputato sulle cagioni di siffatti pro-
no altresì quelli de'messicani e de'peru gressi; alcuni gli attribuirono al clima, al
viani, e di altri americani. Si è molto di suolo,alla posizione naturale dellaGrecia;
sputato se gli etruschi apprendessero le altri agli organi delicati eirritabili di quel
arti dai babilonesi , ovvero dagli egizi, o popolo, al suo spirito attivo, al suo ca-
da alcuni popoli settentrionali; egli è cer- rattere portato all'amore e all'orgoglio;
to che in materia di stile, di gusto, di for. altri alla religione, ai costumi, alle isti .
me e anche di soggetti e argomenti delle tuzioni civili, e forse queste contribuiro.
rappresentazioni , trovasi una grandissima no meglio d'ogni altra cosa a formare il
relazione tra gli etruschi e i greci, come gusto di quel popolo e ad elevare la sua
una grande se ne ravvisa riguardo alla immaginazione . Sembra chei grandi scul-
religione e alla lingua , o almeno alla scrit- tori in marmo cominciassero a fiorire 600
tura. Pare che gli etruschi non solo aves. anni prima dell'era volgare; alcuni di es-
sero qualche cognizione delle arti avanti si scolpivano in legno e sull'ebano, altri
l'arrivo delle colouie greche in Italia , ma gettavano in bronzo le statue. Si vuole
innanzi loro erano già giunti ad un cer che le prime sculture de' greci non fos
to grado di perfezione; nondimeno le o- sero se non pietre rotonde , rozzamente
pere superstiti conservano aualogia alle ridotte alla forma di teste e piantate so-
greche, e talvolta con esse si confusero: pra cubi o colonne, quindi l'origine delle
30 SCU SCU
erine o ermi presso i greci, vocabolo che zia dell'arte, e quello del suo ingrandi-
significa scogliolatente, servendo di Ter- mento. Il 2.º da alcuni si dice il periodo
mini alle pubbliche Strade (V.) . Siccome della grandiosità , ed è quello in cui lo
non era ben chiaro se quelle teste fosse- stile fu depurato e riformato da Fidia ri-
ro d'uomini o di donne, si cominciò nel · nomatissimo scultore d'Atene, e autore
la colonna a indicare il sesso, poi con una d'un gran numero di statue; le principali
incisione longitudinale s'indicò la separa. sue opere furono la Minerva d'Atene e
zione delle coscie e delle gambe, e final . il Giove Olimpico, ambedue d'oro e d'a-
mente queste si staccarono e formarono vorio. In questo periodo si collegò il bel-
a poco a poco statue perfette. Su questo lo col grande, si evitò il duro e il secco,
proposito leggoin FilippoBuonarroti, Os. e con Fidia contribuirono altri. Il 3.° pe-
servazionisuimedaglioni antichi, p. 215, riodo vieno detto della bellezza. Agli an-
che sul principio suole succedere all'arte goli salienti si sostituirono i contorni più
quello che accade nella nostra fantasia e dolci e più puri ; si rammorbidirono le
a'nostri sentimenti , di distinguere prima forme troppo quadrate, ed in tutto si stu-
solamente le cose più grosse,innanzi di ar diò la dolcezza della natura, la purità, la
rivare a discernere le più particolari e mi . morbidezza e laa grazia . Lisippo si fa au-
nute ; onde nel suo primiero nascimen . tore di questa 2. riforma; famoso statua-
to, il disegno dalle pietre e colonne e ba- rio greco di Sicione, il quale in bronzosu .
stoni, che i popoli più antichi, al riferire però nel numero e nella perfezione delle
di Sanconiatone, erigevano per memoria opere quelli che lo precederono e segui-
de'signori grandi e benefattori (traspor rono : Alessandro il Grande ordinò che
tando forse dall'idolatria di persone mor . soli avessero il diritto di effigiarlo, Apel-
tali i costumi deʼsanti patriarchi, che in- le in pittura ; Pirgotele scolpirlo nelle pie-
nalzavano queste pietre al vero Dio in me . tre preziose; Lisippo di eseguirne l'imma-
moria delle divine apparizioni e sagrifi- gine in bronzo.A questi alcuni attribuisco-
zi fatti), passò ad aggiungere o farvi roz noi 4 famosi cavalli di Venezia. Il suo non
zamente un globo informe per testa, ed men famosoApoxiomeno è nel museoVa-
a far poi alcuni leggieri segni delle brac- ticano, per quanto indicai nel vol. L, p.
cia e delle gambe, queste attaccate insie. 272. Quando se ne voleva impadronire
me, quelle congiunte e distese a'fianchi . Tiberio, il popolo romano insorse e mi-
Gli scultori greci più antichi adoperarono nacciò grave sedizione : tanta era in Ro-
anche l'oro e l'avorio,ed intarsiarono que- ma l'ammirazione per le opere diLisippo.
ste materie sopra l'argilla, la quale colo- Si dice che i pittori fossero i primi a col-
rivano di rosso , e talvolta fecero statue tivare il detto genere grazioso denomina-
di marmo colorato colle estremità di mar. to bellezza, e che dai pittori lo apprese
mobianco, e nelle statue fattedi quest'ul- ro gli statuari; e Prassitele lo portò certa
timo dipinsero le vesti, come di vari co · mente al piùalto grado di perfezione nel-
lori vestirono le statue di legno. Niuno le sue opere. Prassitele celeberrimo sta-
però meglio degli scultori greci fioriti nei tuario greco , fu uno di quegli artisti e-
buoni tempi, studiò nella natura le bel- minentemente illustri, i cui nomi servono
lezze del corpo umano. Quattro periodi ad indicarl'apice o la perfezione d'un'ar-
ostilisi distinguono da alcuni nella scul- te. I due colossi che ornano in Roma l'O.
tura greca, cominciando dai tempi più belisco Quirinale ( V.) dicesi di Fidia e
remoti, fino al decadimento dell'arte. Il Prassitele, ma deli .° non pare affatto se
1.º è lo stile antico , nel quale le opere non si conviene colla comune opinione,
greche aveano molto dell'egizio : questo che le due figure colossali rappresentino
periodo sidivide in due, quello dell'infan . Castore e Polluce ; poichè volendosi da
*
SCU SCU 31
alcuni che l'opera attribuita ad esso rap artisti cessarono di studiar la natura, cre-
presenti Alessandro in atto di domare dettero di riparare il torto fatto alla bel-
il suo Bucefalo, Fidia fiorì prima di lui lezza colla finitezza delle parti; ed in tem-
più di 100 anni, per cui Urbano VIII fe- pi posteriori sostituirono alla grandiosità
ce cancellare dalle basi i nomi d'Alessan- dello stile l'esagerazione delle forme. In
i dro e del suo cavallo, lasciandovi quelle vece delle statue si moltiplicarono i bu-
antiche di Opus Phidiae, Opus Praxi- sti ed i ritratti; si studiarono le minutez-
telis. Quelli che spiegavano essere i due ze, e finalmente l'arte cadde totalmente,
simulacri Alessandro e il suo cavallo, di- e si nascose nella barbarie. Quanto alla
cevano avere Prassitele ripetuto il sog- scultura degli antichi romani , si parla , so .
getto per emulare Fidia. Intanto questi lo per tradizione, di statue del tempo di
parti grandiosi delle mani di Fidia e Pras Romolo e de're successivi ; ma i romani
sitele, ciascuno de'quali diè alla luce un non conobbero l'arte delle sculture gre-
e generoso e colossale cavallo col rispettivo che, cioè delle buone sculture, se non 5
gigantesco palafreniere a lato di belle for secoli e mezzo dopo la fondazione della
a me greche, ormai contano 20 secoli d'e- città , allorchè Marcello vi trasportò le sta-
sistenza,e con l'arte furono daGrecia con- tue di Siracusa, ed in seguito se ne spo-

dotti in Roma, e collocati prima nelle ter gliarono tutti i paesi conquistati. In quel-
mediCostantino e poi ove si ammirano. Il l'epoca gli artisti più famosi di Grecia pas.
sublimissimo gruppo del Laocoonte è del sarono in Roma , e' tra questi Arcesilao
genere del 3. ° periodo della scultura gre- amico di Lucullo,ePasitele originario del-
e ca, ma da altri viene collocato nel 4.° Au- la Magna Grecia .Nelle opere lavorate sot-
tori di questo miracolo dell'arte furono to i primi imperatori, trova Mengs una
Agesandro Polidoro,ed Atenodoro di Ro- continuazione dello stile del 2.° periodo
di : notai nel vol. LX, p . 136, che quando della scultura greca . Si vede in quelle o
si scoprì sotto Giulio II, le campane 10 • pere molta forza e molto carattere, seb-
mane suonarono a festa , e ne riparlai a bene alcune parti e massime i capelli sia.
MUSEO VATICANO Ove si ammira. Il 4. pe- no poco studiati . Sotto Tiberio e Claudio
riodode'greci dicesi d'imitazione, perchè si limitò il diritto di avere statue esposte
la grande reputazione degli scultori del in pubblico; si fece quindi minore nume-
3. nocque a' loro successori, i quali di ro di statue, e non si studiò più tanta per-
sperando di eguagliare, non che di supe fezione de' ritratti : tuttavia si fecero in
rare que'grandi maestri, si dierono a i- quell'epoca opere eccellenti. Lo stile di-
mitarliservilmente : questi restarono na- venne più fino, più puro, ma più ricer-
turalmente al disotto degli originali, ed i cato sotto Adriano. Il gusto del sublime
primi imitatori ebbero imitatori più in- erasi perduto, e l'arte declinò sotto Set-
felici, la cui serie fini circa 3 secoli avan- timio Severo, benchè non manchino bel .
ti la nostra era. Fra quelli che si distin- lissime teste di Caracalla . Nel III secolo
sero ricorderò, Perillo che fece il toro di cristiano si fecero ancora opere tollerabili ,
Falaride in Girgenti ( V.), Callimaco in- ma in esso esottoAlessandroSevero si cad-
ventore del capitello corintio , Clesila a de nel rozzo e nel grossolano; le teste per-
cui si attribuisce il Gladiatore moribon- dettero il carattere in modo, da non po-
do del Museo Capitolino ( V.), Carete in tersi distinguere l'una dall'altra. Filippo
nalzò il colosso di Rodi ( .) , gli autori Buonarroti, Osservazioni sopra i meda-
del Laocoonte , Glicone scolpì l' Ercole glioni, p. 314, descrivendone uno dell'im-
Farnese, e Apollonio e Taurisco fratelli peratore Gallo del 251 , per la perfezio.
il ToroFarnese, delle quali due opere par ne che presenta , dice che la scultura fu
lai nel vol. XXIII, p. 204. Allorchè tali esercitata da alcuno di buona maniera,
32 SCU SCU

anco ne'tempi infelici . E parlando a p.158 ri dell'italiana, distribuì in 5 periodi que


degli scultori antichi, loda la loro perfe- sti 600 anni di vita della scultura, e gʼin-
zione in rappresentare la varietà degli af dicò e li caratterizzò co'nomi di coloro che
fetti, nelle teste singolarmente, che ben in meglio o in peggio le diedero anelle di-
fa vedere la loro grande intelligenza nel- verse epoche stato e forma. La 1.ª età co-
l'esprimere le passioni . Narra l'annalista mincia adunque con Nicola Pisano , e fi-
Rinaldi all'anno 303 , n.º 126; » E' cosa di nisce col fiorentino Donato; la 2.ª procede
vero degna d'osservazione, come in cre- da Donato a Michelangelo Buonarroti; la
# scendo il numero de' cristiani , andasse 3. da Michelangelo al Bernini; nella 4.*
mancando la scultura : imperocchè con- regnò il gusto Berninesco sino ad un ma -
vertitisi alla santa fede quasi tutti gli scul nifesto decadimento, e quasi alla distru-
tori, elessero innanzi morire, che più for. zione dell'arte, che risorse poi gloriosa nel
mare i vani simulacri degl'idoli; onde le 5.° periodo per opera d'Antonio Canova
statue, cheal presente si veggono in Roma, di Possagno. Si è più volte agitata la que-
fattea quella stagione, sono molto rozze e stione, se nel rinascimento delle arti pri-
di gran lunga inferiori alle antiche: come ma in Italia risorgesse la pittura o la scul-
appunto sono quelle dell'arco trionfale al- tura. Alcuni passi del Petrarca hauno fat-
zato non molto dopo spazio a Costantino to credere a Tiraboschi che preceduto a-
J(edi cui nel vol. LVIII , p. 170 , ed a SET. vesse il risorgimento della pittura; il Ci-
TIZONIO) per la vittoria contro Massenzio, cognara è di contrario avviso , e pretende
che per carestia di scultori fu bisogno fab. che la scultura fosse la 1. a risorgere. An-
bricare in gran parte delle memorie di che prima di Nicola da Pisa furono prodot-
Traiano, di Marc'Aurelio e di altri; e le te in Italia opere di scultura, che proba-
altre cose di queʼdì lavorate, sono molto bilmente si somigliavano alle greche della
rustiche e brutte ". Lestatue tuttavia fu- stessa epoca : Nicola ebbe un figlio, Gio-
rono numerose in Roma negli ultimi se- vanni Pisano, il quale lo imitò nelle sue
coli dell'impero, come lo furono a Costan⚫ opere , ma non giunse all'eccellenza del
tinopoli sotto Costantino I e sotto Giusti padre. Gli scultori furono in quel tempo
niauo I. Ne'bassi tempi la scultura fu in- numerosi in Italia , e la sola Siena ne con-
teramente negletta, sebbene nelle chiese tava 60, tra'quali vari architetti . Al tem-
e massime sulle loro porte si prodigasse po de' due Pisani e nella 1.'età del risor-
ro le figure e gli ornamenti che attestano gimento della scultura, fiorirono Arnol-
il ritorno di quell'arte alla sua prima in- fo e Lapo, Fucio fiorentino, Margaritone
fanzia . Nell'oriente però , e specialmente e Nicola d'Arezzo, Guido da Como ; A-
in Costantinopoli , la scultura, non meno gostino, Agnolo e Simone Memmi sane-
che la pittura, conservò alcun vestigio del si; i veneziani ebbero Arduino, e Filippo
l'antico suo splendore, per essere sede de Calendario, ec. Comparisce in seguito An-
gl'imperatori greci ; ed alcune statue, seb- drea Pisano scultore grandioso e fondito-
bene in diverse parti estremamente sec- re eccellente, e ne furono degni figli Nino
chie, annunziavano nullameno alcuna pe- e Tommaso; Gio. Baldini, Andrea Orca-
rizia , e talvolta qualche eleganza dal lato gna architetto, scultore, pittore e poeta;
del disegno . i due Masucci scultori di Napoli. Le scul-
La storia della scultura dal suo risor- ture di Strasburgo provano che già in
gimento in Italia fino al secolo di Cano- quell'epoca fioriva in qualche modo la
va , è stata con grandiosa opera esposta scultura anche fuori d'Italia ; altri simili
dal conte Cicoguara di Ferrara . Comin- esempi li riportai a'loroarticoli . Il 2.° pe-
ciando egli dai primi anni del secolo XIII, riodo di Donatello, preceduto da Jacopo
e non estendendosi ad altre nazioni fuo della Quercia, da Mino e da Andrea Fer-
SCU SCU 33
rucci. Di Jacopo fu valente allievo Nico- maneggiò lo scalpello in modo da far me-
lò dalmatino che finì l'arca di s. Dome ravigliare i suoi contemporanei . A F1-
nico in Bologna, della quale riparlai nel RENZE, a Palazzo Vaticano, a CHIESA DI
vol. LV, p . 88. Donatello formò l'ogget- S. PIETRO IN VINCOLI, a SEPOLCRO DE❜RO-
to dell'ammirazione del secolo per l'ar. MANI PONTEFICI, ed altrove, celebrai le
tifizio, il gusto e la diligenza impiegata classiche sue opere di scultura, architet-
ne'bassirilievi : ebbe molti scolari e imi- tura e pittura. Il carattere di quest'arti-
tatori che colle opere loro sparsero in I. sta, chiamato per antonomasia il divino,
talia il di lui gusto. Lavorò in marmo, in è il forte e il terribile, carattere ch'ebbe
metallo, in legno, in creta : lottò con Bru . nella sua scuola imitatori e seguaci, ben-
nelleschi , e vinto da lui in un Crocefisso chè niuno giungesse a emularlo nella for
di legno, lo superò poi ne'successivi lavo. za e nell'espressioni più ardite. In questo
ri di scultura, laonde Brunelleschi dovet- felice periodo della satura fioriva il som-
te contentarsi del primato nell'architet- mo Leonardo da Vinci, che alla perizia
tura. Egli ed i suoi allievi e imitatori por. in tutte le arti del disegno, aggiunse pur
tarono le arti a un alto grado di perfe- quella della scultura ; Giacomo Tatti o
zione, ed accoppiarono ai talenti dell'in Sansovino, che fece belle statue in mar-
venzione,i metodi dell'esecuzione più cor- mo e bronzo; Baccio Bandinelli , si distin-
relta. Con Donatello fiorirono il celebre se anche nell'invidia verso gli altri arti-
Ghiberti, che fece le Porte di Chiesa (V.) sti; Benvenuto Cellini , ingegno grande e
di s. Giovanni in Firenze, e riuscì mira- originale, praticò con onore la scultura ,
bile nelle piccole figure, come nelle sta- e questa in diverse materie, come notai
tue più grandi; Giovanni di Pisa, il Vel- in tanti luoghi ; Guglielmo Della Porta, ar-
lano, Simone fratello di Donato, ma non ricchi di bellissime sculture Genova e Ro-
fecero grandi progressi ; Bertoldo fioren- ma, e quivi anche il sepolcro di PaoloIII
tino , Filarete o Averulino , Michelozzi, (il quale con suo breve nobilitò l'arte del-
Nanni di Antonio di Banco , Desiderio di la scultura , dichiarandola scienza studio .
Settignano, Antonio e Bernardo Rossel- sa , emula della natura); fra gli altri più
lini, e Matteo Civitali . Inoltre col Dona- rinomati Lorenzo Lotto o Lorenzetto fu
tello e con Ghiberti sorsero i fratelli Giu- anche pittore, e al dire di Vasari fu il1.°
liano e Benedetto Maiani , ed il 1.° archi a ristaurare le statue antiche; Daniele di
tettò il Palazzo apostolico di s . Marco Volterra che si applicò come altri mag-
(F.), ifratelli Luca e Agostino della Rob. giormente alla pittura, Guglielmo Tede-
bia, e il nipote del 1.° Andrea; Antonio e sco e Bastiano Torreggiani scolari di Del-
Pietro Pollaiuoli, celebri nelle sculture in la Porta. In quella meravigliosa epoca i
bronzo; i fiesolani Andrea Ferrucci e Mi grandi artisti per la maggior parte erano
no, già nominati; Andrea da Verocchio, pittori, scultori earchitetti. I francesi van-
Andrea Riccio padovano il Lisippo dei tano in quel secolo Germano Pilon, e Gio.
bronzi veneti, ed altri scultori pur veneti Bologna nato a Douay perciò fiammingo,
e lombardi, non che napoletani. In Fran- che molto lavorò in Italia; Simone Guil-
cia si citano in quell'epoca le opere di Gio. lain,GiacomoSarrazin, Francesco duQue.
Goujon; nella Spagna Apparisio, e Gia- suoi e Filippo Buister fiamminghi com-
como Castayls, cui tennero dietro Gon . parvero sulla fine del secolo XVI. Gli ul-
zales e Centellasso. Gli scultori italiani di timi scultori di quel periodo ci conduco-
quell'epoca aveano rimesso in onore l'an- no all'epoca del Bernini, il qualenato cou
tico stile della Grecia, allorchè sorse Mi- un talento prodigioso, architetto e pitto-
chelangelo Buonarroti, scultore, architet re, cercò solo di abbagliar gli occhi e die
to, pittore e poeta, che fiu da giovinetto nel fantastico; sagrificò la correzione alla
VOL. LXIII. 3
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smania di brillare, alterò tutte le forme seg., 170, 171 e 175, rimarcai onorevol-
e diventò manierato specialmente nelle mente i principali viventi architetti, pit-
vesti e nelle pieghe. Col suo gusto sedu- tori e scultori italiani, i quali sostengono
cente, ingegnoso e licenzioso, si conciliò nel bel paese la buona scuola greco - ro-
l'attenzione degli artisti e li trasse in er- mana, ricordando diverse opere che trat-
rori , perchè si allontanò talmente dalle tano delle loro arti e progressi. I france-
· opere degli antichi e massime dalla loro si in quest'ultima epoca celebrano succes-
semplicità, ch'egli sembrò calpestare, so- sivamente Le Lorrain, Le Moine, Pigal-
stituendo invece prodigalità ed affettazio- le,Thierry,Falconet,Rousseau, Vassé,Du-
nedi forme e ornamenti . Parlai di sue clas mont, Bouchardon, altro LeMoine, Slodtz
siche opere in molti articoli, massime ri- o Michelangelo, i fratelli Adam, Mouchy,
guardantiRoma.Al suo tempo fiorironoA- Moitte, Le Brun , il figlio di Coustoux,
lessandro Algardi, Antonio Raggi o Lom- Saly,Delaistre, Esparcieux, LeSueur,Me-
bardo, Domenico Guidi, Giovanni Gon rard, Roland, Thierard, Bridan, Masson,
nelli che lavorò in plastica anche cieco , Chaudet, Lucas, Lemot, Renauldt e Ju-
guidato dal solosenso del tatto (forse è suo lien. Ottennero qualche nome, lo svizze-
il ritratto d'Urbano VIII , che indicai a ro Domacht ; i tedeschi Papenhorn, Sch-
PALAZZOBARBERINI);Gio . BattistaTubiche wartz ed Honmacht; il russo Pawlof,Cor-
operò moltoin Francia , Baratta , Peroni, nejo di Siviglia, e gli altri spagnuoli Co.
Ferrata, Brunelli, Mazza, tutti scolari di sta, Hinestrosa, Salvador, Carmona, De
Algardi. In quell' epoca si distinsero in Castro, Guttierez, Salas e Alvarez. Nel-
Francia i fratelli Anguier, Guerin, Teo- l'articolo Roma, la celebrai pure maestra
don, Lerambert, Puget, Regnauldin , de e scuola del mondo civilizzato nelle belle
Ongre, i fratelli Marsy, Girardon , Le Gros arti, e ridondante di studi de'cultori del-
e Coustoux, molti de'quali studiarono in le medesime, perciò fu lodevole consiglio
Roma sotto l'Algardi. I fiamminghi van- di que'saggi governi stranieri che stabi-
tarono allora Vanden Bogaerd più cono- lirono in Roma Accademie ( P.) artisti-
sciuto col nome di Des Jardins, Sebastia che, delle quali parlai meglio negli arti-
noSlodee CornelioVancleve;gli spagnuo. coli delle diverse nazioni che le hanno, per
li Antonio Coiseux, che lavorò in Francia. tenervi vantaggiosamente artisti a impa-
Nel seguente periodo continuò il gusto rare o a perfezionarsi nel magistero di
Berninesco, e l'arte andò sempre deca qualunque ramo delle belle arti, inclusi .
dendo : ebbero però molto merito Camil- vamente alla scultoria. Dalla storia della
lo Rusconi milanese, e i suoi scolari Giu⚫ scultura dal suo risorgimento fino aʼgior-
seppe Rusconi, Gio. Battista Maini, An- ni nostri, può raccogliersi ch'essa risorse
gelo Rossi genovese, eZumbo siciliano che e si elevò ad un alto grado di gloria, u-
imparò l'arte senza maestro e fece in cera nicamente per lo studio degli antichi o-
opere meravigliose. Glorioso è l'ultimo riginali , al quale si dierono i grandi ar-
periodo della storia di Cicognara , ch'è tisti della fine del secolo XV e del prin-
quello medesimo in cui viviamo, perchè cipio del XVI , nella quale epoca compar
la nobilissima arte della scultura può dir. vero fortunatamente sommi ingegni , si
si in essonuovamente risuscitata dall'im scoprirono alcuni capi d'opera dell'antica
mortale Canova,i cui sublimi pregi e quel scultura, rifiorirono le Lettere belle (V.)
li de'suoi discepoli parecchie volte ho ce- e i buoni studi, e mecenati generosi pro-
lebrato con isplendide parole, ed ancora tessero e incoraggiarono le arti e gli arti
gli scultori stranieri come a Copenaghen e sti; che la scultura fiorì o decadde a ini.
in più luoghi ildanese Thorwaldsen. Al- sura che si coltivò o si abbandonò lo stu-
l'articolo ITALIA O vol. XXXVI, p . 162 e dio, il gusto, l'imitazione delle opere più
SCU SCU 35
pregiate dagli antichi;che anco i più gran- ci attesero più che alla pittura, e parlai
diingegni fecero grandissimo torto all'ar- sulle nudità oscene delle statue, e delle
te e ne corruppero il gusto, allorchè vol- provvidenze de' Papi sull' impedire l'e-
lero allontanarsi dagli antichi modelli, e sportazione da Roma delle statue, de'bas-
creare il capriccioso, il meraviglioso e il sirilievi, e altri oggetti di belle arti, di che
sorprendente, anzichè la naturale sempli tenni proposito anco all'articolo ROMA. Si
cità e bellezza che servì di sicura guida può leggere nelle Lettere eccl. di Sarnel-
agli antichi; terribile esempio per chiun- li , la lett. 64 del t. 9 : Delle pillure e sta
que non amasse di seguitare le pedate del tue oscene, rampognandosi su di ciò Pras-
gran Canova cognominato il Fidia mo- sitele. Edificante intendimento è quello
derno, o volesse sostituire al buon gusto della cospicua congregazione artistica dei
classico il gusto romantico. Nel descrive Virtuosi al Pantheon , benemerita della
re le città, i luoghi, i loro principali edi- religione e delle arti , pel mirabile scopo
fizi, precipuamente le chiese , i musei, i di richiamare le menti degli artisti dalle
sepolcri, i palazzi, i ponti , le fontane, le profane cose alle sagre, non meno che a
piazze,non ho mancato di celebrare i prin produrre opere di cui non abbianoad ar-
cipaliscultori d'ogni genere, come le loro rossirne e pentirsene, come notai nel cita-
opere di bassirilievi, e statue anco eque- to articolo PITTURA, ove rammentai dove
stri che decorano e abbelliscono tali luo parlo della bella istituzione, con un elen.
ghi e fabbriche, segnatamente di Roma, co d'autori che trattarono delle arti e lo-
emporio incomparabile di capolavori an- ro cultori. La scultura non- poco contri.
tichi e moderni, il cui placido soggiorno buì nell'antichità alla corruzione de'co .
eminentemente contribuisce allo svilup- stumi, colla nudità di seducenti immagi.
po del genio artistico, con meravigliose i- ni, econ rappresentazioni lussuriose con-
spirazioni , eziandio per l'insegnamento trarie al pudore, in che talvolta conven-
della benemerita, insigne e pontificia Ac- nero gli stessi pagani nel riprovarle. A Im-
cademia romana delle belle arti denomi- MAGINE , sembianza e figura di rilievo o
nata di s. Luca, della quale riparlerò e già dipinta o stampata, riportai erudizioni sui
trattai ancora nell'articolo CAVALIERI, or Ritratti ( V .), di quelli rappresentati dal-
dine de' presidenti dell' accademia di s. le statue, e che dicesi dai primitivi nata
Luca , e nel vol. LII , p. 278 , dicendo del l'Idolatria ( F. ) e gl'Idoli (V. ), culla dei
locale stabile concesso da Gregorio XVI quali vuolsi l'Egitto : perciò le immagini
alla medesima per le scuole di disegno , furono proibite agli ebrei, non ai cristia-
pittura , scultura e architettura . Egual . ni perchè le rappresentano per quelle che
mente descrivendo i più rinomati santua. sono e muove la loro divozione sempre
ri del cristianesimo, parlai de' simulacri riferibile a Dio; quindi degl'Iconoclasti
scolpitichesonoin venerazione,come Cro. (V.) persecutori delle sagre immagini; di
cefissi (V.) , o statue esprimenti la B. Ver- quelle delle persone della ss. Trinità, ed
gine ed i santi, le quali se d'una partico in ispecie di Gesù Cristo, e della sua ce-
lare venerazione nel giovedì santo si co- lebre statua di Cesarea eretta dalla don-
prono con velo nero rimovendosi i lumi, na da lui guarita ; del modo come si de-
quindi si discoprono nel venerdì santo do- vono esprimere le sante immagini, e sul
po l'adorazione della Croce. Però i bassi- rappresentarvi nella effigie le sembianze
rilievi che servono da quadri agli altari, di alcuno, riprovando le lascive e disone-
non si coprono con velo o altro drappo ste. Notai a Roma e nelle biografie de' Pa-
nero o paonazzo nel sabato di passione. pi che nominerò, perchè i conservatori e
A PITTURA dissi che fu preceduta tal su il popolo romano eressero in Campido.
blime arte dalla scultura, alla quale i gre- glio una statua marmorea a Paolo IV, co-
36 SCU SCU
me aveanopraticato per altri, la quale do oltre la coniazione d'una medaglia mo.
po la sua morte fu segno a infami oltrag- numentale. Questo Papa ad istanza dei
gi, quindi quali solenni riparazioni furono conservatori diRoma decretò a mezzodel-
imposte al municipio e al popolo roma . la congregazione deglistudi, che nella Pro-
no; e perchè poi innalzarono una statua a tomoteca capitolina(di cui nel vol.XLVII ,
Sisto V, che volendosi appena dopo mor p. 82 e 86) non si possa più erigere bu-
to atterrare dalla volubile e ingrata ple- sto o erma nella medesima a italiani il-
be, mosse il senato romano a stabilire con lustri , di singolar celebrità negli studi ,
decreto di non più alzare statue a' Papi scienze, lettere e arti, se non trascorsi 40
viventi, solo proponendosi esaltare il lo anni dalla loro morte, acciò più impar-
ro vero merito dopo il decesso, quando zialmente si possino giudicare se propria-
non ha più luogo la cieca adulazione e mente di tanto onore meritevoli. Di altre
le basse passioni speculative di alcuni.Che statue innalzate a'Papi (e ad altri princi-
nondimeno i conservatori di Roma de pi e uomini illustri a'luoghi loro) nelle
rogarono a tale decreto per le grandi be- città e luoghi de'dominii temporali della
nemerenze d'Urbano VIII, Innocenzo s. Sede, o in altre parti del mondo, non
Xe Alessandro VII. Dice il cardinal Pal mancai parlarne ove sono, così di quelle
lavicino , Descrizione del contagio del de'loro Sepolcri. Dell'arte della scultura
1656, a p. 43 , sul ricusar che fece Ales- e de'suoi cultori, oltre gl'indicati scrit-
sandro VII della statua che voleva eri- tori, e quelli di cui tratto negli articoli che
gergli il senato e popolo romano. » Fra i vado citando, qui rammenterò i seguen-
principi viventi l'aver le statue e le iscri- ti. Gio. Gori Gandellini, Notizie istoriche
zioni è di molti; il meritarle di pochi; ma degl'intagliatori, Siena 1771 e1808 . Rac-
il ricusarle di pochissimi; ond’elleno glo- colta di lettere sulla pittura,scultura e ar-
rificano maggiormente ricusate, che po- chitettura, Roma 1754. Dell'uso delle sta-
ste. Nondimeno Alessandro VII fece altro tuepresso gli antichi, Brusselles 1768. U-
discorso, e pensò che quel suo rifiuto li lisse Aldovrandi, Delle statue antiche, che
berava il popolo romano dalla pensione per Roma in diversi luoghi e case si veg-
d'una statua ad ogni futuroPontefice qual gono, Roma 1556. Descrizione delle sta-
ei si fosse; e non meno rimoveva i futuri tue, bassorilievi, busti e quadri di Cam-
Pontefici dalla vaghezza d'averla,non tan- pidoglio , Roma 1775. P. Magnani deʼmi-
to come speciale onore, quanto come non nimi, Elegantiores statuae antiquae in va-
ispecial disonore. La quale usanza , oltre rüs romanorum palatiis asservatae, Ro-
alla pecuniaria gravezza di quel comune mae1776.Epigrammata statuarum Ro-
non facoltoso, sarebbe riuscita un perpe- mae,Venetiis 1649.Domenico Rossi , Rac-
tuo fomento d'adulazione e di vanità in colta delle statue antiche e moderne illu-
un principe in cui, sopra tutti gli altri, strate coll'esposizione a ciascuna imma-
è dovuta la sincerità e la modestia! " Al- gine di Paolo Alessandro Maffei, Roma
tri pretesero che la statua fosse eretta, co- 1704e1714 . Filippo Buonarroti ne'Me-
me dissi nel vol. LII, p. 231 , ma va te- daglioni erudite notizieci diede sulle sta-
nuta presente l'avvertenza fatta nel vol. tue scolpite dagli antichi in tutti i colori
LIX, p. 34. Inoltre il senato e popolo ro- de'marni, di marmo e altre materie in-
mano volevano decretare una statua per dorate (nel vol . VIII , p . 129 e 134 notai,
Pio VI,che non permiseavesse effetto, on che nella cappellaSistina del Vaticano es-
de si limitarono a fare scolpire analoga sendosi lumeggiate a oro le pitture, si fece
Iscrizione (V.) in Campidoglio. Tra i bu- lo stesso sulle sculture),adornate di pietre
sti ivi eretti dal medesimo magistrato ro dure e gioie e collane staccate,con gli occhi
mano ricorderò quello di Gregorio XVI, di gioie e d'argento,d'un sol pezzo di mar-
SCU SCU 37
mo a vari colori come i cammei, di bronzo tura de'primi secoli cristiani, Monumen-
con qualche varietà di colori nel viso e nei ti delle arti cristiane primitive della me-
panni; che si vestivano di panni preziosi, tropoli del cristianesimo,Roma 1844. In.
poste in manoa'simulacri degliDei e prin- troduzione allo studio delle arti del di-
cipi, come collocate ne'templi, ec. Anche segno, peruso degli studiosi amatori del
il Marangoni, Delle cosegentilesche epro le opere di architettura, scultura,pittu.
fane trasportale ad uso e ad ornamento ra, intaglio, ec. , Milano 1821 , con rame.
delle chiese, tratta delle statue con noti- Avendo preso quest'opera per principale
zie analoghe. Commentaria de antiquis guida alla compilazione di questo artico
sculptoribus, qui sua nomina inciderunt lo, proseguirò a giovarmene ne' brevi e-
in gemmis et cammeis , cum pluribus mo- stratti che riporterò sulla parte mecca-
numentis antiquitatis ineditis, statuis a- nica della scultura, e delle materie ado-
naglyphis, auctore Dominico A. Bracci, perate dagli scultori.
Florentiae 1784. Winckelmann, Storia Si può dire che gli antichi scultori si
dell'artedel disegno con note di C. Fea, sono serviti della maggior parte delle so-
Roma 1784. Isabella Albrizzi, Descrizio stanze che i tre regni della natura ci pre-
ne delle opere discultura eplastica diAn- sentano. Nel regno animale essi hanno a-
tonio Canova, Firenze 1809. La collezio⚫ doperato talvolta le grandi conchiglie fos-
ne delle sue opere incise trovasi nella Cal- sili , delle quali ne'bassi tempi si sono fat-
cografia camerale di Roma.Stefano Ticoz. ti piccoli baçini o pili per le fontane e va-
zi,Dizionariodegli architetti, scultori,pit si nelle chiese per l'acqua santa ; le corna,
tori, intagliatori in rame ed in pietra, co- delle quali hanno fatto le due braccia del
niatori di medaglie, musaicisti, niellato la lira, e moltissimi vasi da bere; il coral-
ri, intarsiatori d'ogni età e d'ogni nazio- lo,di cui i galli ornavano le spadee gli scu-
ne, Milano 1830. Missirini, Collezione di di, fu scolpito in bassirilievi estatuine, an.
tutte le opere inventate e scolpite da Thor . che d'argomento sagro,oltre gli ornamenti
waldsen, Roma 1832. Cav. Angelo Ma- muliebri; i denti di diversi animali equel-
ria Ricci, Traduzione d' Anacreonte in li specialmente dell'ippopotamo ; l'avorio,
31 bassirilievi di Thorwaldsen , Roma del quale si lavorarono opere d'ogni sor-
1836, con incisioni. Conte Leopoldo Ci- ta in tutte l'età; il narwal o liocorno ma-
cognara, Storia della scultura dal suo ri- rino, del di cui corno, perchè meno atto
sorgimento in Italiafino al secolo di Ca. a ingiallire dell' avorio, molte statuette,
nova, Prato 1823 , con rami . Lanzi, Noti- bassirilievi e altre opere si fecero ne'bas-
zia dellascultura degli antichi, Poligra- si tempi; ed alcuni suppongono eziandio
fia Fiesolana 1824, con tavole. Ney-Mayr, impiegata dagli antichi scultori o intaglia-
Cenni sulle antiche stampe classiche da tori la spoglia della testuggine, della qua-
Maso Finiguerra a Raffaele Morghen, le si facevano le lire, e forse si ornavano
Venezia 1833. Cav. AntonioSolà, Discor- i letti e le porte. Alle materie animali de-
sosulmetodo degli antichi nel servirsi dei vesi pure aggiungere la cera, della quale
modelli vivi, Roma 1836. Gio. Battista gli antichi fecero moltissimo uso per mo-
Sabattini,Tavole anatomiche descritte ed dellare. Lungo sarebbe il tessere un ca-
incise, Bologna 1814. Baldinucci, Notizia talogo de'molti legni ne'quali gli antichi
de'professori del disegno con annotazio scolpirono statue e altre opere di questa
ni e supplimento di Ranali, Firenze 1846. natura; i principali sono l'acanto , l'aca-
G. F. Rambelli, Lettere : Del primato de cio , il cedro, il cipresso, l'ebano , l'acero,
gl'italiani ne'ritrovamenti che riguarda- il sicomero, la quercia, il mirto, la palma,
no l'arti del disegno, discorso, Modena il pero, il pioppo, il terebinto, il tiglio,
1844. P. Marchi gesuita, quanto alla scul la noce, il salcio. Nel regno minerale pri
38 SCU SCU
ma d'ogni altra sostanza comparisce l'ar- serva di guida nell'esecuzione d'un'ope-
gilla, della quale sino dai primi tempi si ra. La fragilità del marmo , e quindi il
servirono gli scultori per modellare. Pas pericolo continuo di staccarne più che non
sando quindi alle Pietre (V.), se ne tro conviene, costringe lo scultore a stabilire
vano moltissime specie e varietà impie- le sue idee, ed anche le proporzioni più
gale nell'antica scultura , e si può dire che esatte in un modello. Non mancano al-
di quasi tutte le specie ai tempi loro co- cuni che osano attaccare un pezzo di mar.
nosciute gli antichi si servissero.Tra le so- mo collo scalpello, e alcuni opinano che
stanze combustibili gli antichi, per quan fosse il metodo de'primi inventori dell'ar-
toappare, adoperarono sovente il gagate, te. Ma fino da'tempi più antichi si getta-
efecerostatue di succino o elettro. Quan- rono statue in metallo o in bronzo , nè
to a'metalli propriamente detti , trovan- queste si potevano fare senza un nocciuo
si dagli antichi adoperati l'oro, l'argento, lo o anima o forma entro la quale scor-
il rame, il rame bianco, o misto di altri resse il metallo, laonde fino dai tempi an-
metalli sotto il nome di oricalco , l'elettro tichi si dovettero fare i modelli. L'arte di
o sia un oro basso, il bronzo, il piombo, modellare, dopo l'abbozzo, è per lo meno
il ferro, sebbene di quest'ultimo non tro- tanto necessaria allo scultore, quanto lo
visi menzionata se non da Plinio una sta è al pittore l'arte di disegnare. Incerto è
tua d'Ercole, che probabilmente non era il modo in cui la plastica è stata pratica-
gettata, ma scolpita o cesellata . Questo ba ta ne'tempi più antichi; pare che fatti i
sta a provare che gli antichi non solo sten- modelli con argilla di figure d'uomini o
devano il lusso dell'arte su tutte le ma- d'animali, fossero cotti al sole o nelle for-
terie, ma possedevano altresì i metodi più naci , per acquistare maggior solidità. Si
opportuniper lavorare egualmente le ma attribuisce l'invenzione dell'arte di mo-
terie più molli e le più dure; e ne fanno dellare in argilla a Dibutade vasaio di Si-
testimonianza le loro opere grandiose in cione, o a Reco e Teodoro di Samo , e nar.
granito, in porfido e in basalte, opere che rasi che Demerato,esiliato da Corinto, ve-
forse nontenterebbero i moderni, qualo- nisse con due compagni in Italia,e pel1. °vi
ra aperte fossero tuttora le cave dell'alto portasse la plastica. Un artista o piuttosto
Egitto. Della plastica e dell'arte di mo- un operaio subalterno sgrossa il marmo
dellare. L'argilla, terra tenace e duttile e l'avvicina più o meno alla forma del
di sua natura, massime allorchè è alcun modello. In seguito lo scultore va segnan-
poco umettata, servì ne'tempi antichi a do sul marmo colla matita o col carbone
formare vasi d'ogni specie, e quindi mat- i diversi punti , dove si deve staccare qual-
toni e tegole, e finalmeute statue, bassi che porzione di materia, il che dicesi met-
rilievi, fregi e altri ornamenti dell'archi tere i punti; ed allorchè l'opera è quasi
tettura. Modello in generale dicesi tutto terminata, ad essa si dà appena qualche
ciò che l'uomo si propone d'imitare. E. tocco leggiero,e si puliscono in diversi mo-
sistono i modelli nella natura e ne' capi di le parti che debbono esserlo : talvolta
d'opera dell'arte; ma i modelli naturali un eccellente scultore aggiunge al marmo
e i modelli dell'arte debbono essere co . alcuna nuova perfezione. Alla plastica ap-
piati o imitati, affinchè servano d'eserci- partengono anche i lavori di gesso : con
zio e di oggetti di studio, e accademie di questo si pigliano le forme tanto degli og-
consi i disegni fatti sui modelli naturali. getti naturali, ed anche della natura vi-
1 Ma nella scultura s'intende per modello verte, quanto dell'opere dell'arte , come
una figura di cera, d'argilla o d'altra qua- delle statue e de'bassirilievi che si voglio .
lunque materia molle e facile a ricevere no moltiplicare. Il gesso serve talvolta per
le forme,che l'artista dispone, affinchè gli ornamenti leggieri all' architettura. Nel
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vol. XVIII, p.159 celebrai il portentoso la Venere de'Medici, l'Antinoo o Mercu-
colosso formato in argilla e poi traspor- rio, il Discobolo, ec.; tra i gruppi la Nio-
tato in gesso, con ardito concepimento dal be, ed il Laocoonte. Le Cariatidi sono sta-
comm.'Giuseppe de Fabris, e rappresen tue femminili con vesti ampie e lunghe,
tante l'atleta Milone Crotoniate, il quale la cui testa serve d'appoggio o di sostegno
si ammira inRoma nel suo studio.Lo stuc- all'intavolatura,ad un cornicione oa qual.
che sopraornato dell'edifizio. Vitruvio ne
· co poi che formasi di polvere di marmo
e calce, può considerarsi come un ramo Idice tolta l'idea dalle donne di Caria con-
della scultura e della plastica, e di questo dotte prigioniere dai greci, dopo aver uc.
si fanno ornati, maschere, cammei e bas- ciso tutti gli uomini , per essersi collegata
sirilievi; se vi si aggiunge nella mescolan . quella città co'persiani. Gli antichi fecero
za del gesso, lo stucco riesce piùdurevole. frequente uso delle cariatidi per ornamen .
Quest'arte fiori grandemente nel secolo to dell'architettura , e memoria a'posteri
XVI,e famosi sono in questo generei lavo che quelle donne portarono tutto il peso
ri diGiovanniNanni detto da Udine. Delle della pena per la resistenza opposta dalla
statue e de'bassirilievi. La statua è un'o- città, e vestendole cogli abiti nobili e sto-
pera di scultura, rappresentante la figura le come furono le cariatidi portate in i
d'un uomo , d'una donna , e anche d' un schiavitù per maggiore afflizione. I Te-
animale, di tutto rilievo o isolata. I roma lamoni poi sono figure d'uomini appli-
ni ne'primi tempi ebberopoche statue, le cate, come le cariatidi, al sostegno d'un
quali pressochè rappresentavano alcuna cornicione, o altro simile membro d'ar.
divinità : in seguito s'innalzarono statue_chitettura . Quel nome si fa derivare da
agli uomini grandi in ogni genere e per greca origine che significa portare o so.
fino alle donne; i sepolcri ancora si ador. stenere; alcuna volta siffatte figure si no-
narono di statue, e l'uso se ne propagò minano Atlanti. I bassirilievi sono opere
ne'bassi tempi, e si mantenne fino a'no discultura, nelle quali gli oggetti non tro-
strigiorni. L'esecuzione d'una statua pre- vansi isolati , ma si vedono aderenti ad un
senta moltissime difficoltà , e d'ordinario fondo o ad un campo, al quale sono stati
porta con se spese considerabili . Non im- alcuna volta attaccati , o sul quale sono
porta tanto ch'essa presenti l'esalta ras- stati formati della stessa materia. Alto ri-
somiglianza della persona che ne forma lievo dicesi quello per cui le figure sem.
l'oggetto e il tipo, quanto importa che ne brano staccarsi quasi intieramente dal
rappresenti il carattere, l'elevazione del fondo ;mezzo rilievo,allorchè la figura non
l'anima, la grandezza dello spirito e del esce dal fondo che per una metà incirca,
cuore, in somma le qualità che conside- e bassorilievo propriamente non direbbe .
rar si debbono nella persona che nella sta · si se non quello in cui le figure sono po.
tua viene rappresentata. Una statua per- co prominenti, e sembrano per così dire
fetta è una delle più belle e più grandi schiacciate, o compresse sul fondo; ma l'u
opere dell'arte e dell'ingegno. Trovansi so ha attribuito a tutte queste opere il no-
statue nude, seminude, togate, ornate del. me generale di bassorilievo, detto dagli
la clamide, loricate e munite di corazza , antichi anaglifo. Il lavoro del bassorilievo
palliate o ornatedel pallio, pretestate, ve- presenta tanto maggiore difficoltà , quan-
late, equestri, pedestri, ec. : letterate dito minore è la prominenza delle figure :
consi quelle che sono munite di lettere o rimane ancor dubbio se prima si faces-
d'iscrizioni.Le più belle statue antiche so- sero statue, o bassirilievi, perchè i monu-
no l'Apollo di Belvedere, nel Museo Va- menti più antichi dell'Egitto, dell'India
ticano (V.), il Torso ivi pure esistente, e e della Persia presentano figure addossa-
il Gladiatore o un guerriero moribondo, te alle roccie o agli scogli . I volsci, e for
40 SCU SCU
se ancora gli etruschi , ne'primi tempi co ne'quali alcuna volta si rappresentò la te-
lorirono i bassirilievi; i greci ne eseguiro- sta colle spalle e una piccola parte del pet-
no in marmo, in metallo e in avorio. Di to, altre volte si formò il petto tutto iu-
bassirilievi furono spesso ornati gli scudi tero e anche tutto il corpo fino alla me-
e i vasi degliantichi . I bassirilievi di mar- tà; dell'antichità rari diconsi i busti colle
mo furonospesso applicati agli ornamen mani. Si pretende che i greci più antichi
ti dell' architettura , più comunemente non facessero busti , giacchè non aveano
agli altari, ai sepolcri per rappresentare nome per indicarli, giudicandosi recente
le azioni gloriose di quelli che vi sono de- quello di protome. I busti non divennero
posti.Luca della Robbia, eccellente plasti comuni se non al tempo degl'imperatori
catore, ne fece alcuni in terra invetria- romani, e si propagò facilmente l'uso per
ta, così detta pel metodo da lui introdot la facilità che offriva a esercitare il dirit-
to di dare alla terra una vernice vetrifi. to delle immagini, o sia di esporre in pub.
cabile,come è quella delle maioliche e por blico le immagini degli antenati illustri ;
cellane . Delle statue di metallo e di bron- e pel costume introdotto di consagrar nei
zo. L'arte di gettare in metallo è stata templi gli scudi ne'quali si rappresentava-
conosciuta dai greci , e probabilmente da no i ritratti de'grandi uomini , cioè la te-
gli egizi : anticamente non si conosceva sta con una parte del petto, dette talvol-
l'arte di gettare grandi opere d'un solo ta immagini clipeate. Molte di queste si
pezzo; si gettavano in diverse riprese , e lavoravano in terra cotta, in marmo, in
alcune altre fatte di pezzi di metallo com. oro, in argento. I busti servirono a or-
messi, battuti e non liquefatti per riceve- nare i sepolcri e altri monumenti , i luo-
re una forma, come si crede la statua di ghi di pubbliche adunanze e le bibliote
Marc'Aurelio sulla Piazza di Campido. che. Gli antichi lavoravano alcuna volta
glio in Roma. Ilbronzo delle statue è com . in un pezzo di marmo separato il petto,
posto d'ordinario di rame, nel quale si ed a questo gli scultori applicavano la te-
mescola lo stagno, ed alcuna volta un po- sta che loro veniva domandata , ed a Rr.
co di calamina o sia d'ocra di zinco , e que- TRATTO dissi dell'ignobilità di mutare col
sta massa acquista colla fusione una te- capo il nome e l'epigrafe de'busti e delle
nacità grandissima. Il tempo ha coperto statue; alcuna volta s'incrostarono con la-
le antiche statue di bronzo per mezzo di mine d'argento gli occhi ne' busti come
una leggiera ossidazione d'un bel colore nelle statue. Se crediamo a Plinio, gli an-
verde, che si dice patina. Dei gruppi. 11 tichi, especialmente Lisistrato di Sicione,
gruppo tanto nella pittura, quanto nel possedevano l'arte di levare con una ma-
la scultura , sebbene più spesso nominato teria molle la forma o impronta d'un vol-
nella 2. " , è la riunione di varie figure che to, e per tal modo formavano ritratti ve-
formano il soggetto o l'argomento d'una ri ed esatti, il che prima non ottenevano,
composizione. Si fanno ancora gruppi di pigliando solo le somiglianze dall'ideale,
animali , d'alberi, di fiori, di frutta. L'ar- quindi aggiungendovi bellezze che l'ori
te di formarei gruppi è una delle più dif- ginale non avea, per cui trovansi busti e
ficili in tutte learti del disegno, e special- ritratti bellissimi di persone che non lo
mente nella scultura. I greci davano ai erano. Si fecero busti di marmo, di bron-
gruppi il nome di symplegmata. De'bu- zo, di leguo; alcuna volta si collocò una
sti e delle erme. Una delle maniere più testa di bronzo sopra un tronco di mar.
antiche di rappresentare gli dei e gli eroi mo. Trovansi busti lavorati con due te
sotto forme umane, fu quella di delinea . ste, riunite dalla parte dell' occipite, tal-
re o di formare soltanto le loro teste. Più volta l'una e l'altra rappresenta lo stesso
recente di molto è l'invenzione de'busti, nume o persona in età diversa; tal altra
SCU SCU 4t
si riunirono le teste di due divinità o uo- dissimili probabilmente per rappresenta-
mini illustri, o di due sposi : anche dopo rel'intima unione de'due personaggi. Gli
le devastazioni deʼbarbari , le teste di al . ermi in gran numero dai greci e roma-
cuni busti furono collocate sui petti di al- ni si posero ne'templi, alle porte delle ca-
tri, riuscendo falsi i nomi scolpiti sul pet- se, nelle piazze, ne 'portici, e presso le tom-
to, sul tronco o sulla base. Erme si nomi be, per rendere immortali con tali mo.
narono quelle pietre quadrate, la di cui numenti que'cittadini in essi effigiati be-
parte inferiore anda va sempre diminuen nemeriti della patria, o illustri nelle ar-
dosi a foggia d'un cono rovesciato o base mi e nelle scienze. Ad ornato dell'archi-
piramidale a rovescio, e la di cui parle lettura, gli ermi si usarono per appoggio
superiore sosteneva una testa d'Ercole o de'cornicioni epilastri degli edifizi , e del-
di Mercurio. Secondo Servio s'introdus le chiese quando non esprimano idoli. Del-
sero l'erme in memoria di Mercurio mu- le sculture in legno ed in avorio. Il legno
tilato nelle due braccia dai figli di Cori- cedendo più facilmente all'azione d'uno
co re d'Arcadia sul monte Cillenio, per stromento tagliente, forse si fecero statue
avere insegnato il giuoco della lotta , la di legno avanti che l'arte si applicasse a
cui invenzione il re pretese doversi ad al- scolpirne di pietra, se pure le prime sta-
tri. I greci chiamarono Ermoi e Culloi tue falte non furono di terra, più facile
quelli ch'erano così mutilati. Sembra che ancora a modellarsi. Si adoperò prima il
gli ateniesi ne fossero gl'inventori, e ne or- legno più tenero, poi si cercarono i legni
narono i ginnasi e le palestre, perchè si più duri, ed i meno esposti ad essere rosi
credevache Mercurio le presiedesse ; mol- dai vermi , ed i meno soggetti alla putre-
te erme ebbero teste di filosofi, e furono fazione. Il famoso Palladio, e altri cele-
collocate nelle biblioteche.L'erme de'gre bri simulacri, furono di legno : le statue
ci furono dette altresì Termini da'roma di Priapo e di Vertunno presso i romani
ni, ed applicate a quell'uso; queste non fu erano sovente di legno. Marziale derideva
rono sovente se non che pietre quadrate queste statue che un contadino poteva get-
poste sulle vie pubbliche , e sormontate tare nel fuoco, e l'ateo Diagora colla sta-
da alcuna testa ordinariamente di Mer . tua d'Ercole ci volle cuocere il vitto : Ce-
curio, ovvero di deità protettrice delle vie sare, ripieno d'idee magnifiche, fece bru
medesime, e ornate talvolta d'analoga i. ciare tutte le statue di legno , il che spiac-
scrizione. Ne'giardini collocavasi su quel que ai romani. Tra i moderni s'introdus-
le pietre una testa di Priapo protettore se l'uso d'intagliare in legno, e tanto si pro-
degli orti, o di Vertunno dio de'giardi- pagò che applicossi a ogni sorta d'ornato,
ni, e talvolta sul cippo si scolpivano sen- di masserizie e suppellettili anche sagre,
za verecundia le parti della generazione. ed in Italia fu portato alla massima per.
Sifecero ermi quadrifronti o Termini con fezione. Ora la scultura in legno nuova.
4 teste, ed a Ponte Quattro Capio Fa menteètenuta in grandissimo pregio, spe .
bricio di Roma, ne riportai due esempi . cialmente d'intaglio manierato e capric.
Altre erme ebbero tre teste, ognuna del- cioso,nelle mobilie,nelle masserizie d'ogni
le quali guardava una strada, che presie- specie, nelle cornici, negli specchi, e con do .
devano. Gli ermi con due teste si dicono rature. I lavori in legno che diconsi dei
bicipiti, ed i greci se ne servirono in di- monaci greci del monte Athos, de'quali fe-
versi usi, e soprattutto a indicare in mo- ci parola anche a Russia, sono di una pa-
do simbolico l'unione degli attributi di zientissima esecuzione, poichè sovente in
diverse divinità. Rappresentandosi nelle una croce di due pollici o anche meno,
erme gli dei, i semidei, gli eroi o uomini i compartimenti sono carichi d'un nume-
celebri, sovente si composero di due teste ro straordinario di figure e auche d'iscri
42 SCU SCU
zioni . Posseggo un trittico di tal materia profitto da tali legni, nelle sculture che
sovrastato dal Crocefisso, con molte figu- per la forma richiedevano siffatte tor-
re intiere esprimenti l'immagine del Sal- ture. Gli antichi sovente mescolavano il
vatore, della B. Vergine e di santi, non legno con l'avorio; fu usata anche l'am-
senza merito pel suo complesso, e con di- bra. I greci, gli etruschi, i romani, ed al-
verse iscrizioni. Nel vol. IV, p. 24 notai tre nazioni scolpirono in avorio. Comuni
che sono pure proprietario d'una mira- sono presso gli storici le lire, i plettri, le
bile canna incisa a bulino con figure e or armi, gli scettri, le cinture e fino i freni
nati ; ciò rammento per provare che fu d'avorio; questo negli ornamenti fu unito
scolpito non senza singolare merito anco all'oro eanche dipinto.Le mirabili scultu-
sulla fragile canna volgare e palustre. Ivi reeseguite sull'avorio fecero crederea gra ·
come altrove parlava in terza persona, ina vi scrittori , che gli antichi possedessero il
dipoi adottai di parlare in persona prima, segreto per ammollire l'avorio.Una quan.
secondo l'uso di Muratori e di molti altri tità grandissima di statue d'avorio ebbe.
letterati e eruditi , e ciò espressamente ro gli antichi, dopo l'età di Fidia, e for-
per chiudere la bocca ai maligni che mi mate con lamine e pezzi d'avorio, rive.
facevano il grande onore di dubitare e stendosene il modello di legno o di creta .
non credere mie tutte e interamente le Comunissimo fu l'avorio presso i romani
studiose fatiche di questo Dizionario, che conquistatori, e Seneca possedeva 500 tri-
Dio col suo aiuto mi fece concepire, svi podi di esso : i piedi delle tavole, le sedie
Juppare e pubblicare, per quanto dissi a curuli, i letti e altre masserizie erano e-
LETTERATO (perchè ogni vate e pittor pin- legantemente intagliate in avorio. In que
ge se stesso), potendosi pur vedere il di- sta materia si lavoravano i rosoni de'tem.
chiarato ne' vol.LV, p . 133,e LVII , p.217, pli, le tessere ospitali, i giuocarelli pei ra-
onde sarò giustificato di queste parole che gazzi, i flauti , le fibule, gli amuleti, i dit-
caddero dalla penna. Lo sarò di più se vo- tici, gli aghi criuali e molti bicchieri. Bel-
glia considerarsi, che persino gli autori lissimi lavori si eseguirono in questa ma .
di piccolissimi opuscoli parlano di se stes- teria all'epoca del risorgimento delle ar
si; nè per la storia si possono ommette- ti. La scultura in avorio fu specialmen
re molte cose, come faccio anche a SE- te dedicata ne'secoli XVI e XVII alla for-
GRETARIO ed a SERVO. Con qual meccani mazione di bellissime figure del Crocefis-
smosi dipinsero e scolpirono le canne vol- so; gli scolari o imitatori di Buonarroti
gari, eruditamente lo disse il cav. Andrea feceroin questo genere opere sorprenden .
Belli, nell'interessante articolo che sulla ti, vendute ad altissimo prezzo . I minu .
canna volgare inserì nelt . 16 dell'Album tissimi lavori in avorio prodotti dalla pa.
di Roma, p. 295 e 301. In moltissime cit- ziente intelligenza sono innumerabili, ed
tà d'Italia si ammirano superbi lavori di incominciarono nel basso impero : in un
celebri intagliatori e intarsiatori in legno, bassorilievo d'avorio lavorato a Costan-
precipuamente ne'cori e stalli delle chie- tinopoli nel secolo X circa, di una gran .
se, ed anche nelle tavole per altari , nella dezza minore di mezzo piede quadrato,
quale scultura, per non dire di altri , pri- vi fu rappresentato il giudizio universale,
meggiò Brustolone di Belluno ( .) : di e conteneva più di 3000 figure, ed alcu
molte opere scolpite in legno feci menzio . ne teste non mancavano d'espressione e
ne ne❜luoghi ove si trovano. Singolare è d'eleganza. Dall'India, e anche dalla Ci ·
l'opera del Lascaris, Dell'uso degli albe na ove si scolpisce pure sulla tartaruga,
ri torti, difformi edi grandioso diametro, vengono in Europa moltissimi lavori d'a-
'Torino 1823 con figure. L'ingegnosa in- vorio. A Rouen e a Dieppe si fa tuttora
dustria degli artisti non mancò di trarre grande commercio di minutissimi lavori
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in avorio, ed in vari paesi di Germania e Sulzer professore di Strasburgo eseguì
dai pazienti e ingegnosi tedeschi si scol- molte preparazioni di cera, egualmente
piscono figure d'uomini e d'animali , e si a vantaggio della medicina e della chi
eseguiscono lavori d'ornato in un legno rurgia. Curzio o Curtius credesi il 1.° che
assai tenero. Della ceroplastica. L'arte l'arte della ceroplastica applicasse alle rap.
di modellare in cera è antichissima, della presentazioni al naturale de'personaggi.
quale si sono fatti in tempi più remoti più celebri, onde si formarono queʼgabi.
molte utili applicazioni . Primamente fu netti che si mostrano nelle fiere e mer ·
lavorata in Egitto e in Persia , e tra i greci cati. Queʼritratti servirono alla formazio-
l'arte si rese comune,eLisistrato diSicione ne di bellissime Maschere ( V.) , al quale
sembra il 1.° che ne formò i ritratti. Iro articolo parlai di sua remota invenzione
mani ebbero molte figure modellate in e diversi usi. A CIMITERI DI ROMA parlai
cera, ed altrove e a SEPOLTURA parlai dei delle rappresentazioni sagre che ivi si fan-
busti in cera che le illustri famiglie con . no con figure di cera , nell'ottavario dei
servavano de❜loro antenati, e si portava . fedeli defunti. Dell'arte glittica , o sia del-
no innanzi ai morti ne'funerali; i clienti l'incisione in pietra dura. Dai primi trat-
e liberti (di cui a SERVO) degli antichi, te- ti incisi sulle pietre tenere, e forse dall'i
nevano presso di loro le ceree immagini scrizioni lapidarie, nacque l'idea di for.
de'loropatroni e protettori.Nel medio evo mar lavori più durevoli sopra pietre più
s'incominciarono a formare figure de'san- resistenti; e quest'arte estesa forse al ra-
ti in cera, o almeno le teste, le mani e i me e al ferro per l'usodi trarne impron-
piedi, come ancora si pratica con molti te, condusse all'idea della monetazione.
corpi sauti, massime de'martiri, Iu detti Il principio di fatto è il medesimo , se non
tempi la ceroplastica si usò dalla magia, che i metalli possono attaccarsi col buli .
facendosi figure di cera che si tormen. no, e le pietre dure non ponno essere la-
tavano colle spille, o si facevano liquefa vorate se non col diamante o colla sua
re a fuoco lento, colla superstiziosa lusin polvereapplicata ad alcune piccole rotel-
ga d'infliggere eguali tormenti alle per. le di diverse forme, mosse da un torno
sone in esse rappresentate : e Papa Gio- detto dagl'incisori castelletto . Sulle Gem-
vanni XXII ( V.) fece punire severamen me ( V.) e sulle pietre dure si lavora tan-
te quelli che aveano ciò praticato con- to in incavo, quanto in rilievo; con que .
tro di lui. Andrea Verrocchio , maestro
sto 2.° metodo formansi i cammei ; le pie.
di Leonardo, credesi il1 .° che dopo il ri tre lavorate col1 .° metodo diconsi pietre
fiorimento delle arti si studiasse d'imi
incise : la scienza che insegna a conosce.
tare in cera i volti delle persone viventi
re queste pietre , si chiama glittografia.
o de' defunti. Gaetano Zumbo siciliano
La glittica si è estesa talvolta ad altre ma-
concepì il1.° l'idea di formare in cera le
terie ; si sono eseguiti lavori dello stesso
preparazioni anatomiche, ed opere sor. genere sul corallo, sull'avorio, sulle con-
prendenti lasciò verso la metà del secolo
chiglie, specialmente sulla margaritifera
XVII in Bologna,Firenze, Genova e Mar-
detta madreperla, sul nautilio o conchi-
siglia :l'imitarono in Bologna il non men
glia mariua concamerato, sulle veneri o
celebre Ercole Lelli , Manzolini e sua mo-
ametista, sulle came e su di alcune cipree
glie, Galli e altri, fraʼquali Felice Fonta-
o porcellane. Si crede da alcuni che gli
na rinomato per la sua statua anatomi-
egizi sieno stati i primi ad intagliar le pie-
ca e per molte preparazioni di ceropla
tre dure, ed alcuni de❜loro scarabei mo-
stica. In questa si distinsero in Francia strano certamente d'essere d'una rimola
Pinson, Bertrand, Laumonier e sua mo.
antichità . Incisi in pietra trovansi sogget-
glie; altra valente douna fu la Biheron,
ti d'ogni sorta, deità, eroi, principi, uo-
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mini celebri, animali , piante, segni gero- retto disegno, non per la grandiosità per
glifici e astriferi, e moltissimi altri sim- l'oggetto principale. Nel secolo XVIII
boli chealcuni hanno credutoStemmi( V.) giunsero alcuni artisti a emular gli anti-
o insegne di famiglie. Sovente si sono ri chi, fra'quali Gio. Pichler in Roma , quin-
copiati sulle pietre incise i monumenti di tra gli altri si distinsero nella mede-
più celebri, i tipi di molte medaglie, e for- sima città Capparoni e Girometti. Le im-
se molte statue perdute. Nasce quindi il pronte delle gemme incise si moltiplica-
vantaggio grandissimo che lo studio del- no col gesso, del tripoli, del zolfo colora-
le pietre incise reca agli artisti, eruditi e to col cinabro, della carta pesta, delle pa-
antiquari, specialmente ai coltivatori del ste di vetro, ec. Tra le pietre selciose tie .
. la numismatica . In Persia era antichissi ne pure un primario luogo il cristallo di
mo l'uso degli Anelli (V. ) , che servivano rocca, sul quale molto si è inciso , special-
di Sigillo (V.), ed i cilindri incisi de'per- mente nel secolo XVI, ed anche su vasi
siani sono forse tra lepietre incise più an di tal materia. Come gli antichi , i moder-
tiche che si conoscano. Incidevano in pie- ni imitano le pietre preziose con paste di
tra anche gli etiopi, e forse l'arte fu pur Vetro (V.) , con apparenze di vere gem-
conosciuta dagli ebrei , se essi lavorava- me incise. L'arte glittica forma parte im-
no le pietre del loro Razionale( V . ). Pa portante della toreutica oarte di tornire.
re chei greci praticassero la glittica avan- Delle medaglie e delle monete. L'arte di
ti la guerra di Troia; gli etruschi incise incidere le pietre e i metalli e di scolpir-
ro in pietra dura neʼtempi più antichi , e li in incavo affine di poterne trarre un im .
ne fanno fede alcuni de loro scarabei. Si pronto, come facevasi dagli antichi negli
trovano alcuni cammei lavorati dagli an- anelli signatorii, servì di base all'arte mo-
tichi,di straordinaria grandezza;altra vol- uetaria di formar le Medaglie e le Mo-
ta si sono lavorati collo stesso metodo dei nete (V.) . I conii per battere le medaglie
vasi e tazze il merito de'cammei viene sono due pezzi d'acciaio che portano in
singolarmente accresciuto allorchè la pie- incavo gl'impronti che la medaglia deve
tra offre alcuni strati di diversi colori , dai ricevere dai due lati. Gli antichi batteva-
quali l'incisore ha saputo trarre profitto : no apparentemente col martello; ne'tem -
si è cercato alcuna volta di supplire col pi più moderni si fece uso d'una specie
l'arte ai colori che naturalmente la pie di berta, e solo da poco più di 200 anni
tra non avea, anche nelle córniole, nelle si adottò il torchio. E' assai probabile che
quali fu celebre intagliatore il fiorentino gl'incisori in pietra dura lavorassero pa-
Giovanni delle Corniole, come in Mila rimenti i conii delle medaglie o delle mo-
no vi fiorì Domenico de'Cammei , per la nete, sebbene questo lavoro dovesse ese-
maestria con cui gl'incideva così deno guirsi col bulino o con altro stromento
minato. L'arte d'incidere in pietra dura, tagliente, e non già coll'opera delle rotel-
coltivata da'romani, sebbene greci fossero le o del tornio.
nella più parte i loro glittografi, fu sog. Dell'intaglio, o sia dell'incisione in le-
getta alle vicende medesime di tutte lear gno ed in rame. Oscurissimi sono i prin-
ti del disegno; cadde colla decadenza del cipii dell'incisione in legno , e grandissima
l'impero, si sostenne languente, e si ac questione si èagitata tra gli scrittori fran-
costò quindi alla barbarie nei secoli del- cesi e tedeschi , de'quali i primi preten-
l'impero greco, e risorse in Italia allorchè dono trovare l'origine nelle carte da Giuo
rifiorirono la pittura e la scultura. Molto co (V.) , ch'essi affermano usate in Fran-
si operò in questo genere di lavori nel se cia sotto Carlo V il Saggio; i secondi ri-
colo XVI, ed i cammei di quel secolo han. petendo essi pure l'origine dell'arte nelle
no un carattere tutto particolare, pel cor- delle carte, sostengono essere state que-
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ste conosciute in Germania molto prima maschinatura o arte d'inserire nel ferro
del1300 . Alcuni hanno creduto di tro- e nell'acciaio alcune piccole striscie d'oro
vare i più antichi saggi dell'incisione in e argento e formarne disegni, lavori di tar-
legno verso il 1285 in Ravenna : Tirabo- sia derivati dal Musaico ( V.) , facilmen .
schi citò in un mss. del 1299, in cui par- te si passò al niello, poichè per la dama-
lasi di giuocare alle carte ; ma le prime schinatura e per la niellatura doveanofor-
carte da giuoco potevano essere lavora. marsi incisioni più o meno profonde nel
te a penna e miniate, come forse le fran ferro, nell'acciaio o nel rame; ed invece
cesi, e come si continuò a praticare in I- d'inserire in que'vuoti laminette metalli-
a
talia nella 1. metà del secolo XV. Non che, nel niello s'inseriva una mescolan .
dimeno un decreto del 1441 de’venezia . za d'argento e di piombo che portava il
ni parla di carte e figure stampate, e che nome proprio di uiello dal vocabolo la-
l'arte decaduta era risorta. Avanti il se. tino nigellum , e che forse lo comunicò in
colo XII ne'codici s'improntavano mol- seguito all'arte. Quest'arte menzionata nel
te iniziali con istampiglie probabilmente libro del monaco Teofilo, artista pregie-
intagliate o incise in legno, entro le qua volissimo del secolo X o XI, ove tratta del
li il miniatore applicava i diversi colori. la pittura, dell'arte deʼmusaici , dell'orifi-
Le tessere signatorie degli antichi roma. ceria e arti che ne dipendono, come quel-
ni, colle quali nomi o lettere o cifre nu- le del damaschinare e fare nielli, per con.
meriche s'improntavano sulle olle vina seguenza già si praticava ne'bassi tempi
rie, su altre opere figuline e sui mattoni, e nell'impero greco, quindi fu coltivata
benchè fatte di metallo, erano fabbricate con grandissimo onore in Firenze nel se
sullo stesso principio . I tedeschi furono colo XV. Caduta la niellatura quasi in di-
forse i primi ad incidere in legno imma- menticanza nel seguente, il celebre Cellini
gini sagre, ed alcune se ne trovano colla usò molta diligenza per sostenerla. Si ap-
data del 1423; ma allorchè s'introdusse plicò allora il niello ai calici, ai reliquia.
in Italia la mirabilearte della Stampa(V.) ri, alle paci della inessa , all'impugnatura
de❜libri, gl'italiani non tardarono a inci- delle spade, agli ornamenti de'messali e
dere in legno le lettere iniziali , ed anche di altri libri di culto, ai bottoni e agli or.
namenti donneschi, Laminette niellate a
diverse figure per ornamento de'libri me.
desimi, come nelle Meditazioni del car- figure, a storie,a fiorami s'introdussero ne-
dinal Torrecremata, stampate in Roma gliscrigni, e anche ne'paliotti degli altari.
nel 1467 , e nel Valturio di Verona nel Col bulino intagliavasi la storia, il ritrat
1472. I tedeschi non tardarono ad adot- to e il fiorame che si voleva , ed il cavo
tare questo metodo, e l'opera del Boccac- dell'intaglio si empiva poi della materia
cio, De mulieribus claris , stampata dal quasi nera o mescolanza d'argento e piom-
Zainer nel 1473,è ricca di figure incise in bo,la quale formava le ombre e dava quin-
legno. Citansi tra i primi artefici in que. di a tutto il lavoro l'aspetto d'un chiaro-
stogenereMatteoPasti,che lavorò le stam- scuro in argento, talvolta anche in oro.
pe del Valturio, Alberto Durero, Meche- I più famosi niellatori furono Forzore Spi .
rino da Siena,Domenico delleGreche,Do- nelli aretino, Maso Finiguerra, Antonio
• menico Campagnola, e altri sino a Ugo del Pollaiuolo, Matteo Dei , il Caradosso
da Carpi che con nuova invenzione este- di Pavia che lavorò il Formale (V.) per
se l'arte. Ma il niello dovea necessaria Giulio II, ed eccellente anco nel far conii
mente portare all'incisione in rame, e sic- di medaglie, l'Arcioni milanese, il Fran-
come a questa aprì la strada, e tanto più cia bolognese, e Gio. Turini sanese. Dis-
importante riuscendo la cognizione dei si che il niello dovea portare alla stupen.
nielli, ne premetterò un cenno. Dalla da da emeravigliosa arte dell'incisione o scul
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tura in rame, giacchè i niellatori per giu. Francesco Mazzola parmigiano, che in-
dicar dell'esattezza del loro lavoro, prima tagliò ad acquaforte, ed Agostino Carac-
di riempire di niello i cavi , costumavano ci ed altri molti, sì italiani che esteri, la
di tirarne prova, o sia d'improntarli con portarono al più sublime grado di perfe-
terra, con zolfo liquefatto , o anche con zione. I tedeschi citano stampe in raine
carta umida passandovi sopra un rullo, del1411 e del 1455, ma queste sono so-
pel qual mezzo si ottennero disegni che spelle e tenute spurie dallo stesso Hein-
sembravano fatti a penna, come osservò cken: Martino Shoön morto nel 1486 è il
Vasari. Nacque da questo principio l'in- 1.° tedesco incisore che si conosca, e dopo
cisione in rame, e quindi i primi incisori di esso fiorirono Meckeln , Van Bockold,
furono niellatori come Maso e Pollaiuolo e Michele Wolgemuth maestro d'Alber-
mentovati, Baldino, Botticelli ed altri di to Durero, Riflette Lanzi, che gl'italiani
Firenze. Questa invenzione passò di là in risalgono colla storia al1440, i tedeschi
Roma al Mantegna , ed in Fiandra , per non arrivano colle congetture se non fi-
quanto si crede, a Martino de Clef. Ricer no al 1450. Però in Germania si trovò
catissime sono dagli amatori dell'arte le prima d'ogni altro luogo il torchio, sic-
stampe de'niellatori, tra i quali ve ne fu. come per la tipografia, così ancora per la
rono insigni veneti e lombardi . Cominciò calcografia o arte d'intagliare in rame o
allora un nuovo periodo, che Lanzi no- altro metallo, dicendosi calcografo l'inta-
mina la 2.3 epoca dell'incisione; si comin gliatore o incisore in rame, il che serve
ciò a lavoraresull'argento e sullo stagno, certamente a rendere i tedeschi beneme-
come materia più molle; quindi si passò riti di quell'arte. Dopo quel tempo l'in-
al rame, ed al rullo o al torchio imper- cisione andò sempre estendendosi e per-
fetto, si aggiunse l'applicazione di panui fezionandosi in ogni suo genere; s'inven-
bagnati e poscia del feltro. Si usò da prin tarono nuovi metodi, e si videro sorge-
cipio una tinta azzurrognola , e con que re in tutti i paesi, ma specialmente in I-
sta tinta sonofatte le celebri 50 carte, che talia, in Germania, in Francia ed in In-
diconsi del Mantegna, e che forse non fu- ghilterra, i più famosi artisti; quindi nelle
rono lavorate da lui. Si ornarono d'inci principali città formarsi classiche calco-
sioni in rameanche i libri, come nel Mon grafie, come in Roma la calcografia ca-
te santo di Dio, e nel Dante di Firenze; merale, della quale parlo a PALAZZO DEL-
e carte geografiche comparirono impres- LA TIPOGRAFIA E CALCOGRAFIA CAMERALE,
se in rame nelle due edizioni della geo- ed a STAMPERIA CAMERALE. Nell'encomia .
grafia di Tolomeo , fatte in quel tempo ta opera, Introduzione allo studio delle
a Bologna e in Roma. Una curiosa map . arti del disegno , dopo il cap. 24 del t. 1
pa o carta cosmografica , intagliata però vi è l'interessante ed erudito Catalogo dei
in legno, trovasi al fine d'una rarissima più celebri intagliatori in legno e in ra-
edizione di Pomponio Mela, fatta da E me e capiscuola, disposto per ordine cro-
rardo Ratdolt e GiacomoPittore nel 1478 nalogico , colla indicazione delle loro o-
in Venezia. Una 3. epoca dell'incisione pere principali, diviso nelle scuole d'Ita-
stabilisce il Lanzi, allorchè già trovato il lia, di Germania, fiamminga e olandese,
torchio e l'inchiostro da stampa, l'artifi- francese, inglese, dicendosi pure del va-
zio cominciò a rendersi perfetto. In quel lore delle stampe in rame. Come nella
l'epoca fiorirono Marc'Antonio Raimon. pittura si formarono diverse scuole, così
di,Agostino Veneziauo e Marco Ravigna- ebbe luogo nella scultura, nell'intaglio e
no, i quali intagliarono quasi tutte le co- generalmente in tutte le belle arti. Alcu-
se disegnate o dipinte da Raffaele. L'ar ni hanno straordinariamente moltiplica -
te acquistò una facilità di metodo sotto to ilnumerodelle scuole d'intaglio,e que-
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ste non solo sul principio dell'origine e matori: le prime sono quelle de' pittori,
del carattere degli artisti , ma su quello i quali con questo metodo facile e pron-
ancora de' diversi mnaestri. Sembra però to gettano, per così dire, sul rame i loro
che la serie delle scuole d'intaglio debba pensieri, i loro disegni, i loro schizzi ; ap-
restringersi piuttosto che ampliarsi , limi . plicano l'acquaforte, nè più ritoccano il
tandosi a quelle sole nazioni che maggior lavoro che si diffonde nelle loro stampe
mente si distinsero nell'esercizio di que originale quanto neʼloro disegni; le altre
st'arte, le quali appunto si ponno ridurre sono le acqueforti degl'incisori, i quali
alle nominate. In Roma, in Parigi , inLon . tornano sul loro lavoro e lo ritoccano ,
dra, in Vienna, ed in altre capitali e prin finchè l'opera èridotta a modo loro.Ver.
cipali città d'Europa, vi sono preziose e so la metà del secolo XVI s'inventò l'in-
copiose collezioni d'ogni genere di stam- cisione alla maniera nera , ed in Inghilter
pe. L'arte dell'incisione, per mezzo del di- ra mezzo tinto, che in alcuni paesi d'I-
segno e per mezzo di piccoli tratti inca . talia dicesi impropriamente a fumo. Que-
vati nelle materie dure, come il legno ed sto metodo diè origine ad un altro, ch'è
i metalli, e tra gli altri il rame, imita le quello d'incidere a colori. Si è anche cer
forme e le ombre e la luce degli oggetti cato d'imitar coll'incisione i disegni fatti
visibili, e moltiplica queste imitazioni col colla matita, mediante uno strumento fat-
mezzo della impressione che si fa sopra to a guisa d'una lima di varie formẹ, il
la carta, o altra materia alla a ricevere, quale passando in varie direzioni sul ra .
massime allorchè è umida, tutti i segni me , vi lascia quel tocco granito e mor-
dell'inchiostro che sono rimasti ne'taglibido, ch'è caratteristico della matita. In
o sia negl'incavi. Le copie del disegno ot. cisione punteggiata o anche a granito, di-
tenute in questa forma diconsi stampe . cesi una maniera d'incidere che si esegui-
S'incide indiverse maniere e prima ditut. sce collo stesso strumento, come la pre-
to con tagli formati col solo bulino. Con cedente, ma armato solo di punte e non
una punta d'acciaio, che dicesi punta sec- di tagli. Avvi ancora una maniera d'in-
ca, si disegnano i contorni; in seguito si cidere, praticata specialmente dagl'ingle-
Javora il rame e si formano gli altri toc- si , e da essi detta acqua tinta . Vi è pure
chi colbulino,equesta è come la più anti- un metodo particolare di colorire alcune
ca, così ancora la più nobile maniera d'in . stampe, che sono falte espressamente per
cidere. Per incidere all' acquaforte, s'in ricevere i colori, e allora l'incisione par-
tonaca un rame ben preparato d'un leg- • tecipa dell'incisione e della pittura. Si è
giero strato di vernice,e dopo averlo anne anche inciso sul legno con due, tre e anco
rito col fumo d'una candela o d'una lam . quattro tavole per ciascuna stampa, una
pada, qualora non sia nera la vernice me. delle quali porta i contorni, la seconda le
desima, vi si delinea il soggetto con una ombre forti, e la terza le mezze tinte : que
punta d'acciaio, la quale toglie nel tem- ste stampe furono dette di chiaroscuro.
po stesso la vernice ovunque passa , co- Si è pure inciso talvolta simultaneamen-
sicchè nero rimane sul rame tutto quello te in legno e in rame, lavorando profon
che dev'essere bianco nella stampa, e ne. damente i contorni su d'una tavola di ra-
ri a vicenda riescono sulla stampa stessa me, ed intagliando le ombre forti e le de-
que'tratti ne'quali la punta ha scoperto boli su due o anche tre tavole di legno.
il rame. Sul rame così preparato si versa Con questo principio medesimo dell'in-
l'acquaforte diluta, che morde e intacca cisione sopra diverse tavole ripartita, si
il rame ne❜luoghi soltanto che la punta giunse a imprimere una quantità di fi-
ha scoperto.Due specie di così dette acque gure sulla tela o su di altre stoffe, e sulla
forti si conoscono dagli artisti e dagli a- carta massime per uso di tappezzerie. Nel-
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la Cina e nell'India da tempo immemo è il più bel marmo che siasi conosciuto
rabile si fabbricano tele dipinte, ma non neʼrimoti tempi, giacchè la reggia d'As-
pare stampate; bensì i cinesi per tempo suero avea il pavimento di marmo pario,
scolpirono i loro caratteri in legno, e ba. e Davide per la costruzione del tempio
mar-
gnati di colori li applicavano sullaSeta,sul di Gerusalemme avea preparato il
raso e su altre stoffe. Nel passato secolo Si. mo pario. Esso èdella più vaga bianchez.
mon incisore in pietre dure scoprì la ma- za, con tutte le qualità proprie per tutte
niera di incidere sull'acciaio temperato, le opere di scultura: è pur chiamato mar.
segreto dal quale l'arte d'incidere le me. pessio dal monte Marpesso donde veni-
daglie e le monete trasse grandi vantaggi . va scavato, e ligidino o licneo, forse per
Le incisioni e stampe fatte con sculture di la sua lucentezza. Pausania rammenta
acciaio sono di un mirabile effetto e deli- molte statue scolpite da Fidia, Prassite.
cate, ed eminentemente diffuso n'è il pro- le, Alcamene e altri con questo stupendo
gresso. Quanto alla litografia, non si può marmo. Di esso sono la Venere de' Me-
dire incisione in pietra, perchè realmen- dici, quella ch'esce dal bagno, Diana cac-
te non si fa che scrivere o delineare su d'u ciatrice, Minerva colossale o Pallade di
na pietra o su d'un cartone, nulla restan- Velletri ,e altre famose statue. L'altra spe
do intagliato, ed è piuttosto una Stam cie di marmo porino, detto grechetto du-
pa (V.). ro , è molto simile al pario nel colore e
Negli articoli geografici non manco nella durezza, ma di scaglie più piccole,
di notare ove sono cave di marmi, pie. ed è più leggiero, però vi si scolpisce assai
tre e metalli, come del marmo lunense bene : si traeva dalle cave presso Olimpo
o di Carrara e italiano a MASSA DI CAR- d' Elide nel Peloponneso. L'imezio o i-
RARA per le sue copiose cave di marmo, metto, come il pentelico, si cavava presso
a PARO O PAROS e altri luoghi di Grecia. Atene, ed era impiegato in opere d'ar-
Il marmo greco fino, conosciuto sotto il chitettura, per templi , altari , ed anche
nome di pentelico , perchè dopo la sco- per le statue. Il marmo imezio tratto dal
perta di Bizo si ricava nell'Attica dal mon- monte Imetto è candido e fu in gran ris
te di tal nome, si è sovente adoperato per putazione presso gli antichi . Assai copia
Colonne (V.) ed altri oggetti d'architet- di questo marmo si trasportò in Italia, e
tura. Bianco n'è il colore, come il pario, Lucio Crasso l'adoperò per adornare con
ma d'ordinario ha una tinta fredda , che insolito lusso il palazzo che in Roma a
tira all'azzurro ove sono le vene grigie vea edificato sul monte Palatino. Il mar-
o verdicce: i moderni talvolta lo chiama . mo greco livido o bianco pallido , detto
no marmo salino, perchè i suoi grani o tasio perchè traevasi dall'isola di Taso,
cristalli hanno l'apparenza di sale, ma una delle Cicladi nel mar Egeo, si ado-
veramente il marmo salino è diverso dal perava in lavori più ordinari per colonne
pentelico. La Pallade d'Albano è di mar. e ornati, e vi s'incrostavano edifizi e an.
mo pentelico. I greci scultori però, non chesepolcri. Il marmo lesbio, detto greco
escluso Prassitele, esercitarono sul pente- giallognolo, cavavasi nell'isola di Lesbo ,
Jico i loro scalpelli . Cicerone scrivendo a e forsedi questo più che degli altri si pre-
Pomponio Attico, mostrava di attendere valsero gli antichi pe'loro sepolcri . Il mar
con ansietà alcuni busti di marmo pen. mo detto turchiniccio corrisponde al mar.
telico. Più specie di marmi sono noti sot- mo di Tiro e di Sidone; di tal marmo si
to la denominazione di marmo greco. 11 servi Salomone per ornare il tempio di
pario, tanto celebrato presso gli antichi Gerusalemme. Il marmolunense o diCar-
scrittori e peli . scoperto da Anacreonte rara e italiano per la scultura traevasi
Teio nell'isola diParos,una delle Cicladi, come alpresente dalle cave de'monti Car-
SCU SCU 49
raresi, e si chiamò marmo di Luni (V.) mia di Torino; Repetti, il Discorso del-
o lunense, perchè si trasportava per ma- l'Alpe Apuana; Promis, Memorie della
re dal portodi Luni, ora golfo della Spe- città di Luni, e Memorie della detta ac-
zia, a Roma nel luogo detto Marmorata; cademia t. 1 , serie 2." Opere di marini lu-
immenso divenne il lusso di questi mar- nensi trovausi non solamente in Roma,
mi in Roma e nelle ville de'ricchi roma- si antiche che moderne, ma in tutta Ita.
ni;ed ora si adopera principalmente e qua- lia e nelle provincie marittime d'Euro-
si esclusivamente per la scultura di tutto pa; ve ne sono eziandio in America, e per-
il mondo civile. Sembra che queste cave sino in Asia nell'Indie'orientali, come ri--
non fossero conosciute che verso l'epoca portai nel vol . XXXIV, p. 219, descri-
di Giulio Cesare, indi furono assai colti vendo il maestoso monumento scolpito
vate. La grana del marmo lunense è più dall'esimio prof. Adamo Tadolini, ed è il
fina di qualunque de'marmi greci qui ri- più grande che si conosca, ed il più copio-
cordati : il suo colore è un bellissimo bian- so per figure, almeno fra'moderni. Inol .
co somigliantissimo al fino zuccaro in pa tre dissi a MASSA DI CARRARA, che Carra-
ne; talvolta ha vene bianche, grigie, ros- ra diè alla scultura valenti artisti , e tra
se e gialle, ed ossidi di ferro. Le cave dif. i viventi celebrai i professori comm.r Te-
feriscono tra loro in colore e in qualità, nerani e cav. Finelli. I romani traevano
e talvolta vi s'incontrano grandi cristalli pure dall' Africa un marmo bianco con
che resistono allo scalpello. L'Apollo di vene digrigio pallido.Nel n.°22 1 del Gior-
Belvedere è in marmo lunense o sia di nale di Roma del 1850 si legge un arti
Carrara, e fu estratto dalla cava del Pol. colo sulle ca ve antiche e moderne de'mar-
vaccio, coltivata tuttora, e il cui marmo mi di Paros, co'quali furono costruiti i
vince tutti gli altri marmi delle lapidici- templi d' Esculapio in Paros stessa e di
ne carraresi in candidezza cerea, traspa . Apollo a Delo, poichè si vuole che questo
renza e bellezza, ed è il più compatto dei marmo fosse principalmente proprio più
marmi statuari. I principali monumenti pei monumenti che per la statuaria. Le
architettonici di Roma, fatti o in tutto o cave donde furono tratti i celebri marmi
in parte di questo marmo o con esso de parii, sono sul monte Marpessa, lungi 3
corati, sono precipuamente, oltre le sta- quarti d'ora dall'antica Paros; ascendono
tue e i bassirilievi , il Pantheon , la pira a circa 50 e furono tutte lavorate a cie-
mide di Caio Cestio, il tempio d'Apollo loscoperto, con aprirne sempre delle nuo
Palatino,il tempio dellaConcordia, gli ar- ve vicino a quelle che si abbandonavano.
chi di Claudio e Costantino, il sepolcro di Nell'articolo si tratta particolarmente di
C. Vibio Mariano detto impropriamente 3 cave e loro vaste gallerie, la 1. delle
di Nerone, il palazzo imperiale nelle giun quali sembra esaurita dagli antichi, eche
te di Domiziano, il classico foro Traiano il francese Cleanti aprì a sue spese una
nelle parti che costituiscono gli ordini ar- nuova cava, pure a cielo scoperto e di bel
chitettonici e le trabeazioni della basili- marmo. Nel n.° 1 18del Giornale di Ro-
ca, la celebre colonna Traiana, il cui mar- ma del 852 si dice, che lo scultore Sie-
mo non solo è della più bella specie, ma gel di Amburgo, che da 18 anni dimora
i massi sono i maggiori che mai ne'tem in Grecia, ha scoperto sull' isola di Te-
nedos e nel Peloponneso delle grandi ca-
pi più antichi uscissero dalle cave carra-
resi . Si vautava Augusto di aver trovatove di rosso antico e di verde antico, mar.
Roma di mattoni, e di lasciarla di mar mi preziosi, di cui da secoli se ne perdet-
mo. Pei marmi lunensi scrissero: due Le-tero le traccie, e che avea acquistato sì
zioni il cav. di San Quintino e pubblica ricche cave. Nel t. 17, p. 49 dell' Album di
te nel t. 27 delle Memorie dell'accade- Roma, in erudito articolo del ch . comm."
VOL. LXIII. 4
50 SCU SCU
Visconti sugli scavamenti d'Albano, si ri- del nostro museo Carpegna, in cui intorno
ferisce che nella villa del principe Doria alle trecce si veggono due ordini di perni
Pamphilj,ove probabilmente fu il palazzo per fermarvi , secondochè si è detto , legio-
della celebre villa di Pompeo Magno, nel ie, la quale ha la testa e il collo di mar-
1850 oltre grandi frammenti di bassiri- mo bianchissimo, ed il vestito del busto è
lievi e di statue in terra cotta, si trovò un tutto vagamente venato di pavonazzo” .
Centauro mirabile per la scultura e per Ai ricordati articoli, ACCADEMIE DI RO-
la sua conservazione, ai quali pregi accre- MA, e CAVALIERI DELLA PONTIFICIA ACCADE-
sce merito la rarità grandissima della ma · MIA ROMANA DI S. Luca , parlai di questa ce-
teria, ch'è il rosso antico della più rara lebratissima e benemerita istituzione, giu-
qualità, ed eguale nella figura all'incisio stamente stimata da tutte le nazioni qua-
ne che accompagna la descrizione , tro- le tribunale magistrale e supremo delle
vandosi pure con parte dell'altro che gli belle arti, così dell'università artistica dei
fu compagno, molto somiglianti a quelli · pittori , scultori , architetti , incisori , inta-
del Museo Capitolino. Però il Centauro gliatori e altri artisti ( protetta sino dal
più completamente trovato, fra le note- suo principio eziandio dal senato roma-
voli differenze da tali simulacri capitoli- no, che fa alla loro chiesa quell'oblazio-
ni, offre la notabilissima soprattutte d'es- ne che indicai nel vol . XII , p. 181 ) che
sere forse il solo esempio di scultura an- le diè origine , ed a cui Gregorio XI nel
tica a due colori , il rosso e il bigio. Per 1371 concesse la chiesa de'ss . Cosma e
chè la figura dell'uomo, fatta in rosso an- Damiano poi di s. Luca sul Monte Esqui .
tico, s'innesla in sui fianchi nel cavallo, lino presso la basilica Liberiana ; altri di-
eseguito in bigio morato, ed è similmen- cono che fu loro data nel 1478 da Sisto
te di rosso antico la coda del cavallo. Si IV, come quello che diede nuovi statuti
aggiunge, che questo nobile documento all'università delle arti ,imperocchè si vuo-
della scultura policroma, tanto in uso e le che propriamente l'origine in Roma di
in pregio presso gli antichi, sarà di gran un corpo d'artisti rimonti al risorgimen-
lume a stabilire intorno all'effetto di essa to delle arti. L'università venne succes-
l'opinione di coloro che studiano di co- sivamente retta da alcuni consoli, ed am-
noscere più addentro lo stato delle arti. mise oltre i professori delle arti del dise-
Leggo nel citato Buonarroti, Medaglio- gno, anche artefici di meno nobile spe-
ni, p. xi, sulle statue d'un sol pezzo di cie. Ed è perciò , che più tardi a istanza di
marmo di vari colori ad uso di cammei. Girolamo Muziano valente pittore, Gre-
» Gli antichi stimarono galanteria mag- gori o XIII nel 1577 l'eresse in accademia
giore, se avesse potuto l'artefice in un sol delle nobili arti della pittura , scultura е
pezzo di marmo colle macchie differenti architettura ,per ammettervi e distingue-
dimostrare qualche diversità nelle parti re il merito de'migliori professori di que-
della statua , come si cava dalla descrizio- ste arti liberali che fiorivano in quell'e-
ne che fa Callistrato d'una baccante, in poca. L'accademia per opera e consiglio di
cui l'artefice aveva in una macchia pallida FedericoZuccari nel 1588fuapprovata da
fatto una capra, che quella donna tenesse Sisto V, il quale avendo demolito la chie-
in mano; e il medesimo nota che lo scul sa e compresa nella sua Villa Montalto o
tore della statua in marmo nero d'un in- meglio nella sontuosa cappella che edifi-
diano, di cui si è fatta menzione di sopra, cò nella suddetta basilica , nell'istesso an-
aveva avuto quell'avvertenza di far ca- no le accordò l'antica chiesa parrocchia-
dere il bianco degli occhi in due macchie le dis. Martina nel Foro romano , di cui
bianchicce : si può dire che di questo ge- riparlai a ROMA , che d'allora in poi prese
nere sia una testa col busto d'una donna pure il nome dell'evangelista s. Luca suo
SCU SCU 51
patrono,perchè comunemente credesi ab. confraternita per ambo i sessi, vestendo
bia esercitata la Pittura, di che ragionai gli uomini sacchi rossi con cordoni tur-
a quell'articolo. Della demolita chiesa sul- chini e l'insegna de'ss. Quattro. In segui
l'Esquilino riunì erudite notizie il mol- to a motivo della lontananza, il sodali .
to colto odierno principe Massimo, nelle zio acquistò la chiesa di s. Leonardo pres.
interessanti Notizie istoriche della villa so il Palazzo Costaguti a piazza Giudea,
Massimo, p. 91 e seg. e 96. La solenne a⚫ poi demolita per quanto notai nel vol.
pertura dell'accademia sembra effettuata XI, p. 203 e 204. In appresso ebbero
nel novembre 1593 ovvero nel 1595, poi la chiesa parrocchiale di s.Andrea inVin-
chè celebròili . centenario nel 1695.L'ac- cis (diversa dalla vicina chiesa di s. Ma-
cademia ebbeleggi conformi al suo isti- ria in Vincis, della quale feci parola nel-
tuto, colle quali decorosamente si regge. l'articolo SANGUE PREZIOSO DI G. C. CON-
In progresso di tempo i Papi gareggia- GREGAZIONE) a Tor de'specchi, che dopo
rono in proteggere, onorare e ampliare averla ristorata intitolò pure a s. Leonar-
l'accademia , e le affidarono l'insegna- do. Qui dirò con Panciroli , Tesori na-
mento delle Scuole di Roma nelle belle scosti, p. 199, che la chiesa di s. Andrea fu
arti, non che di vegliare alla conservazio. detta anticamente de'funari, perchè nel-
ne de'pubblici monumenti esistenti nel- la contrada ne' bassi tempi si torcevano
l'alma Roma e nello stato pontificio. Da- le funi, non che in Mentuccia o Mentuza,
to un cenno di quanto riportai con più pel vicino tempio di Giunone Matuta o
diffusione ne'citati articoli e altrove, ag. Moneta, ed in Vincis dai vimini o vin-
giungerò un estratto di quanto sull'acca chi che presso vi nascevano, o dai legami
demia e altri esercenti l'arte scultoria,tro- di salci ch'erano sparsi nella vicina piaz .
vasi nell'Eusevologio Romano delPiazza. za, prima destinata agli erbaggi.Nel secolo
Nel trat. 9,c. 9, Dell'accademia dis. Luca passato la confraternita degli scalpellini
de'pittorias. Martina, dice che nel 1478 la fece riedificare con architettura di Car.
sotto Sisto IV essa dedicò un altare a s. lo de Marchis. L'altare maggiore è orna-
Luca nella sua chiesa sull'Esquilino, e poi to di due colonne di porta santa, ed ha
come fu trasferita a s. Martina. Più nel un buon quadro de'ss. Quattroprotetto-
cap. 15 tratta : Della confraternitade'ss. ri, come sono buoni i dipinti della volta
Quattro Coronati de'scultori, statuarii, eseguiti nel secolo XVI , altri dicono da
scarpellini e squadratari, nel Monte Ce- Antonio Nessi scolare di Conca, nella me-
lio vicino alla Chiesa de'ss. Quattro(V.), tà del secolo passato. Questo è l'unico al-
ed as. Andreae Leonardo aTor de'spec- tare, altro però essendovene in sagrestia ;
chi. Discorre dell'origine dell'arte sculto il pavimento della chiesa è di marmo bian-
ria, e che gli scultori elessero per protet- co e bardiglio. Nelle pareti vi è una ri-
tori que santi Quattro, che crede eccel- conoscente lapide in onore di Gregorio
lenti scultori, come tali furono gli altri 5 XVI, per avere con privilegio particolare
(tutti nominai a detta chiesa) martiriz- concesso nel 183 all'università degli scar-
zati al tempo di Domiziano per essersi ri- pellini, di poterfar battere nella loro chie-
cusati di scolpire le statue degl'idoli. Nar- sa e oratorio la musica da chiunque an-
ra inoltre, che presso e contiguo alla chiecorchè non patentato dall'accademia di
sa, nell'antichissimo oratorio di s. Silve-s. Cecilia (di cui nel vol. XLVII, p.148),
stro (che pure descrissi, ed è tuttora del sia vocale, che organica, strumentale, o
sodalizio), ricco d'insigui reliquie, i detti
di orchestra. Finalmente Piazza nel trat
artisti fondarono la loro congregazione tato 12, cap. 32 meglio riparla: De'pit-
sotto l'invocazione de'ss.Quattro, che poi tori e scultori dell'accademia di s. Luca
nel 1596 con regole e statuti eressero in a s. Martina nel Foro romano. Celebra-
52 SCU SCU

te tali arti, accennata la contesa sull'o- ve sedevano i Papi nel dì della Purifica
rigine e primato tra loro, per quanto in zione (V.), quando recavansi a celebra-
Campidoglio sul loro trionfo discorse il re nella chiesa la funzione della distribu-
cav. Carlo Fontana nel 1. centenario del. zione delle candele, come attesta Cencio
l'illustre accademia; ricordò pure come Camerario. Teodorico re de'goti vi rife-
da collegio o università artistica, fu eret. ce il tetto, Adriano I del 772 la ristorò,
ta in accademia, e come le fu data la chie- ed ilsuccessore s. Leone III l'arricchì con
sa di s. Martina col contiguo edifizio , che preziosi doni. Ne'vol. XIX , p. 31 , XXI,
chiama il domicilio della Virtù, descri- p. 160 e161 ricordai il modo come il Pa-
vendo quanto contiene di produzioni ar- pa faceva distribuire l'elemosina recan-
tistiche nelle sale e gallerie, e de'beneme . dosi dal Vaticano al Laterano, e secondo
riti della medesima, fra i quali lo scultore l'Ordine romano del 1 143 e altro del se-
Ercole Ferrata, riportando un epigram- guente secolo, quivi facevasi altra distri-
ma allusivo all' essere il luogo edificato buzione, il Papa stando in fenestra pala-
tra i tre Fori, cioè Romano, di Giulio lii s. Martinae, ove soleva ascendere. A-
Cesare, e d'Augusto, su di che dottamen- vendo Alessandro IV ristabilita la chie-
te scrisse il prof. architetto Luigi comm . sa, ch'era divenuta collegiata e arcipre
Canina: Sugli antichi edifizi già esisten- tale, la consagrò nel 1256,assistito da due
ti nel luogo ora occupato dalla chiesa di vescovi cardinali . Dipoi la chiesa diven-
s.Martina edall'annessafabbrica dipro ne parrocchia e prioria, e tale era quan-
prietà dell'insigne pontificia accademia do Sisto V la concesse nel 1588 all'acca-
dis. Luca, Dissertazione,Roma 1840. La demia,terminando allora d'essere cura di
chiesa di s. Martina e s. Luca nel rione anime. Nel pontificato d'Urbano VIII nel
Monti, posta presso l'arco di Settimio Se sotterraneo della chiesa fu ritrovato il cor-
vero, dove, o meglio nelle sue adiacenze, po di s. Martina, in mezzo ai due ss. mar-
e-
si pretende fosse l'archivio del senato,ed e. tiri Epifanio e Concordio. L'accademia
retta al dire d'alcuni sulle rovine del tem- celebrò per tale invenzione e con molta
pio di Marte Ultore,in cui riponevasi i va- divozione una solenne processione, recan-
si e altre cose sagre del popolo romano, do in trionfo il sagro deposito. Il Papa or-
e perciò detto secretario per quanto dissi dinò al nipote cardinal Francesco Barbe-
a SAGRESTIA. L'encomiato Canina prova, rini la sontuosa riedificazione della chie-
che la chiesa di s. Martina occupa una sa collearchitetture di Pietro Berettini da
parte del foro di Giulio Cesare, nel qua- Cortona principe dell'accademia , il qua-
le sorgendo il tempio di Venere Genitri- le tanto si compiacque di quest'opera che
ce, la propinqua casa dell'accademia fu cede porzione della propria casa per in-
eretta nell'area corrispondente avanti al grandirla , volle intieramente abbellire la
tempio di Venere stessa . Anticamente fu cappella sotterranea ove fu riposta la san-
detta pergli accennati fori, s. Martina in ta, ed istituì suoi eredi la chiesa e l'ac
tribus Foris, ein tribus Fatis per l'effigie cademia del pingue capitale di 100,000
delle 3 Parche ivi presso esistite; venne scudi. Tutti gli accademici si emularono
eretta da s. Silvestro I del 314, nel luo- con bella gara in copiosi contributi per
go ove Papa s. Antero del 237 avea ri- l'edifizio, pel quale Tommaso e Teodoro
posto il corpo della santa, trasportato dal della Porta a veano lasciato rendite di luo-
cimiterio della via Ostiense, dopo l'appa ghi di monti. Il severo Milizia lodò la pian-
rizione della santa, che l'invitò a onora- ta della chiesa ch'è in forma di croce gre-
re le sue spoglie. Indi s. Giulio I del 336 ca , terminata con una curva, e adorna
consagrò la chiesa, e tuttora ne'sotterra- di colonne con pilastri e stucchi ; ma cri-
nei vi è la sedia pontificale di marmo, o- ticò gli ornati interni e li disse analoghi
SCU SCU 53
quanto al gusto a quelli della facciata, che a sinistra è di Baldi , quella a destra di
pure biasimò come troppo trita e alta in Guglielmo Cortese. Le due statue de'ss.
modo da impedire la vista della cupola, Concordio e Epifanio pur di terra cotta ,
ch'è di buona forma. Prima decorava l'al entro la cappellina a manca, sono egual-
tare maggiore il bellissimo e famoso qua mente d'Algardi. L'altare nobilissimo di
dro di Raffaele, esprimente s. Luca in at- bronzo dorato, ch'è nel mezzo e racchiu-
to di dipingere Maria Vergine, capolavo- de il corpo della santa, fu lodevolmente
ro che al presente viene custodito nelle gettato da Gio. Piscina; ma sì esso che i
adiacenti sale dell'accademia, ed in vece bassirilievi del ciborio in alabastro esegui-
vi fu sostituita un'eccellente copia di An- ti da Fancelli, furono magistrale inven-
tiveduto Grammatica . La sottoposta sta zione e disegno del Berettini , che come
tua giacente della santa titolare, fu scol . notai a proprie spese fece ornare tutta la
pila in marmo da Nicola Menghino. L'al cappella. Nella chiesa vi si celebra la fe-
tare a destra di s. Lazzaro monaco e pit- sta di s. Luca a'18 ottobre, e quella di s.
tore, fu eretto a spese e con disegno del Martina a'30 gennaio.L'edifiziocongiun.
pistoiese Lazzaro Baldi che ne dipinse il to alla chiesa contiene una ricchissima
quadro, e vi espresse il martirio che gli galleria di quadri originali , la maggior
dierono gl'iconoclasti, peraver dipinto le parte de'quali sono doni degli accademi-
immagini del Salvatore e della B. Ver- ci, poichè quando vi sono ammessi devo-
gine. Nell'altare incontro si vede il qua- no presentare uno de'loro lavori; laonde
dro dell' Assunta e s. Sebastiano, opera riesce ammirabile per la varietà , come
fra le più pregiate di Sebastiano Conca per la bontà de'dipinti, procurando dia-
che lo donò. Dalla parte sinistra dell'in- scuno di dare una delle migliori produ.
gresso e presso il pilo dell' acqua santa , zioni del proprio pennello. Le camere del
è la memoria sepolcrale posta all'eccel- 1. pianosono piene d'opere di sculturain
lente miniatrice ascolana Giovanna Gar plastica, come pure di quelle premiate nei
zoni dall'accademia, per grato animo di concorsi istituiti da Clemente XI per sog
averla chiamata sua erede. Dirimpetto si getti di sagro argomento e chiamato Con-
vede il deposito del benemerito veronese corso Clementino, non che dal Balestra.
Carlo Pio Balestra, che pure istituì erede Ogni 3 anni si dà luogo ad uno di que.
l'accademia e fondò il celebre Concorso sti concorsi , e le opere vengono premia-
Balestra,premiazione pegli studenti delle te dopo il giudizio che ne dà l'accademia.
belle arti, per produzioni di soggetti pro. La premiazione solenne poi si effettua nel-
fani. La chiesa sotterranea a volta piana la gran sala del palazzo senatorio di Cam
di mirabile struttura, e ornata di buoni pidoglio (V.) con istraordinaria pompa
stucchi, contiene il monumento sepolcra e magnificenza, alla presenza de'cardina-
le di fini marmi , eretto per riconoscenza li, della prelatura e di altri personaggi ,
al generoso Pietro da Cortona , col suo ed in questa occasione ivi gli arcadi in
busto in marmo e nobile iscrizione. Le prosa e in versi celebrano le arti belle per
4 piccole statue di peperino, rappresen- incoraggire la studiosa gioventù . Deutro
tanti le ss. Sabina, Eufemia, Teodora e la superiore galleria si trovano raccolti
Dorotea, collocate all'ingresso della cap. quadri preziosi , eseguiti dai migliori mae-
pella, e ognuna avente sotto le proprie re- stri dell'arte, fra i quali i ss. Pietro e Pao.
liquie in urnette, sono sculture di Cosi lo di frate Sebastiano del Piombo, la sud-
mo Fancelli : il bassorilievo in terra cot- detta tavola di Raffaele, e molti altri di-
ta situato in mezzo della cappellina col- piuti di scuole antiche e moderne . Final-
la Deposizione dalla croce è d'Algardi. Di meute si osserva una copiosa raccolta di
qua entrando nella cappella , la pittura ritratti degli accademici e da loro offerti.
54 SCU SCU
Tuttii descrittori di Roma, antichi e mo- nostri, neʼquali si vedono fra tutti i po-
derni , non mancarono di descrivere la poli colti sorgere molteplici istituti di e-
chiesa e l'accademia di s. Luca. ducazione e istruzione della prima infan-
SCUOLA, Gymnasium, Ludus, Scho⚫ zia,ed occuparsi illustri pedagogi ed anche
la. Luogo dove s'insegna e s'impara arte buone madri di famiglia coll'opera e cogli
o scienza. Questo termine si prende anco- scritti pel saggio allevamento e insegna.
ra per unaSella(V.) di persone, che ade. mento della nascente generazione. L'im·
riscono a qualcuno, o seguitano qualche portanza delle buone scuole è conosciuta:
particolare opinione o dottrina , o regola sono elleno la sorgente della purezza del ·
di disciplina religiosa. Per una facoltà o la fede,della santità de'costumi ,della tran-
Università (V.), per l'Accademia (V.), quillità pubblica; ed esse esigono percon-
per il Collegio(V.), per il Seminario(V.), seguenza la piùgrande attenzione per par
per il Liceo (V.), per il luogo pubblico te di coloro che ne hanno la direzione.
ove s'insegnano le scienze, o i primi ele. Il prendere paterna cura della buona e-
menti delle medesime, il leggere e lo scri- ducazione e istruzione de'giovani fu sem .
vere, e persino la scuola de'fanciulli e delle pre nella estimazione deʼsaggi un'opera
fanciulle. Scuola dicesi inoltre l'adunan- della piùgrande importanza per promuo
za di Scolari (V.) , o d'uomini scienziati ; vere la pubblica e la privata felicità . An-
pei seguaci d'una scuola di Pittura (V.), che in mezzo alle tenebre del gentilesimo ,
di Scultura (V.) o altra arte; per la Con i più sapienti tenevano in sommo pregio
fraternita, Compagnia o Sodalizio (V.) le scuole e la pubblica educazione . L'i-
di secolari uniti in pie adunanze e congre- neffabile luce dell'evangelo perfezionò il
gazioni. De'primordi e progressi dell'u · pubblico insegnamento,e fu fecondo d'i-
mano insegnamento sia nelle scienze, sia nestimabili beni , per le incessanti cure
nelle arti, ne parlo agli articoli corrispon- della Chiesa e del suo clero. Le scuole fu-
denti, oltre ai già citati , ed ai seguenti , rono tenute sempre in onore presso gli
Lingua , LETTera, Scrittura, LETTU
cioè LINGUA, ebrei, i pagani ed i cristiani . Gli ebrei pre.
RA, Filosofi, Letterato,Erudizione,LET- tendono che prima del diluvio vi fossero
TERE BELLE,MAESTRO,DOTTORE,BACCELLIE delle scuole di scienze e di pietà, di cui i pa-
RE, LICENZIATO: ed a SCUOLE DIROMA, oltre triarchi,incominciando da Adamo,ne era-
quanto riguarda il suo primato scientifico no direttori. E' ben più probabile che le
e artistico, dichiaro gl'immensi vantaggi scuole presso di loro siano cominciate al
derivati dalla scienza , e le benemeren- tempo di Giosuè, sotto il quale si trovava-
ze della Chiesa. La storia è piena di mo- nocerteaccademie o scuole diProfeti( V.),
numenti di lodi pel pastorale zelo de'ro nelle quali i figli de' profeti, cioè i loro
mani Pontefici, per le loro indefesse e ge- discepoli, vivevano orando, facendo peni-
nerose fatiche per l'educazione, massime tenza e studiando : alcune di queste scuo⚫
del clero cattolico. Essa mostra altresì con le di profeti erano a Naioth di Ramatha.
indelebili note quello che il reggimento A quelle scuole o comunità di profeti, che
paterno de'successori di s. Pietro operò , sembrano avere sussistito anche duran-
con immensi sagrifizi , per la pubblica e- te la schiavitù di Babilonia, sono succe⚫
rudizione e in accrescimento degli utili dute le Sinagoghe (V.) . Il Salvatore ri-
studi d'ogni maniera. Lo splendore delle prese sovente il fasto de' dottori della si-
scienze nel mondo cristiano, loro in massi- nagoga, e non volle imitare il costume,
ma parte è dovuto. L'educazione dell'uo per cui i discepoli stessero in piedi, e al-
mo deve cominciare dalla prima età della tresì quello di molti savi de' pagani, che
vita; questa verità in nessun altro tempo gli scolari talora o sedevano in terra o so-
forse fu meglio appresa quanto a'tempi pra panchetti bassi, uso che fu seguitato
SCU SCU 55
{
dagli ebrei dopo i tempi diGamaliele mae parlavano correttamente, e in cui l'infima
stro di s. Paolo. Lo star così nelle scuo- classe del popolo pretendeva al pari di
le, cioè il maestro in sedia alta, e gli sco- qualunque altra alla purezza della lingua
lari in terra affatto, o sulle stuoie o su e alla dote di ben parlare. Le scuole del-
gli strati, o in qualche sorta di sgabello, le fanciulle sono forse le prime, di cui pos-
ma basso assai , l'osservò Buonarroti nei sa con qualche fondamento assegnarsi l'e-
monumenti de'Vasi antichi di vetro. Che poca dello stabilimento in Roma : esse già
la repubblica degli ebrei avesse le scuole esistevano nell'anno 304 dalla fondazio-
de'profeti, e degli scribi o uomini istruiti ne di questa città. Verso l'anno 550 al-
e dottori della legge, il di cui ministero cuni greci grammatici vennero ad aprire
era di copiare e spiegare i libri santi, dif. in Roma scuole di grammatica; dallo stu
fusamente ne tratta Hallier , De eccles. dio della lingua greca si passò a quello
hierarc. lib. 1.1 pagani mettevanole scien- della lingua latina, e già a' tempi di Ci-
ze nel numero delle cose sagre, ed attri- cerone vi si leggevano alcuni poeti na-
buivano una specie di santità ai libri ed zionali, come Ennio, Accio, Pacuvio , Li-
alle scuole. Tutte le città della Grecia , vio, Andronico, Terenzio e altri . Cicero.
senza eccettuarneSparta, come si appren- ne dopo aver esercitato i principali uffizi
de dagli ordinamenti di Licurgo, aveano nella sua patria , si pose vecchio ad am-
le loro scuole; e quello che s'insegnava in maestrare la gioventù,dicendo essere que.
ciascuna, era proporzionato e corrispon- sto il maggiore e il miglior benefizio che
dente all'età di coloro che vi erano am. potesse alla medesima recare. Soleva Ci-
messi : di tutte si può giudicare dal rag. cerone a ' suoi discepoli insinuare e inse.
guaglio che si ha della dotta Atene , di gnare , di riandare seco stessi nella sera
cui meglio ragionai a GRECIA. Sino dal- tuttociò che si era sentito , detto e fatto
l'età più tenera si conducevano i fanciul- nel decorso della giornata : questa forse
li ad alcune piccole scuole, ov'essi impa. può dirsi , che sia la vera e più naturale
ravano a leggere ed a scrivere; da quelle maniera di mantenere in vigore la memo-
prime scuolesi passava a quella in cui s'in ria. A tal fine alcuni credono che sieno
segnavano la grammatica, la poesia e la state introdotte nelle scuole le ripetizioni
musica . Si dice, che i poemi d'Omero si delle lezioni.Furono parimenti retori gre
leggessero con una specie di venerazione. ci che fondarono in Roma scuola di ret-
Venivano appresso le scuole di rettorica torica , e questo avvenne l'anno 600 di
e quelle di filosofia : Aristotile, Isocrate, questa metropoli. Ma da principio tutti gli
Socrate, Platone, Teofrasto formarono la esercizi vi si facevano in greco, e non fu
gloria e la celebrità di quelle scuole. In- se non che verso i tempi di Cicerone, che .
terrogato Socrate perchè nella sua saggez- s'incominciò a tenervi l'insegnamento in
za non attendesse ai ministeri del suo go. lingua latina. La filosofia fu anch'essa por-
verno in Atene, rispose : Che era alla cit- tata inRoma da'filosofi greci;ma que'ouo.
tà e alla patria più utile colui , il quale vi maestri furono per lungo tempo tur.
si adoperasse arendere molti idonei a ben bati da'magistrati nel loro esercizio, per-
reggere e governar la repubblica, di quel chè temevano che la gioventù romana non
lo che per se stesso ottimamente la go- volgesse verso la filosofia e l'eloquenza tut .
vernasse. Disse Aristotile : Della scienza ti i suoi studi, la sua ambizione e la sua e-
amara è la radice, ma dolce è il frutto! mulazione; quegli stabilimenti d'istruzio-
Quel beneficio della pubblica educazio ue ebbero per nemico principale il severo
ne si estendeva all' uno e all'altro sesso, Catone, il quale voleva che i romani pre.
e sino alle fanciulle della più bassa con- ferissero la gloria di ben fare a quella di
dizione. Atene era una città in cui tutti ben dire. Non in Roma solo si restrinse
·
56 SCU SCU

il sistema del pubblico insegnamento, ma XII la giurisprudenza rifioriva in Tolosa,


molte città d'Italia parteciparono di quel e poi in Orleans, in Bologna e in Peru-
benefizio, e dotti grammatici, retori e fi gia, per non dire di altre università come
losofi aprirono scuole delle professioni lo- Padova e Pavia.
ro in varie città, specialmente in Milano La fiaccola del sapere e il fuoco sagro
ein altre dell'Insubria,' i cui maestri sono della scienza nondimeno fu sempre con-
menzionati nelle vite de'grammatici e dei servato dal clero,massime da' Monaci, dai
retori celebri, che trovansi nelle storie di Canonici regolari(V.)e altriReligiosi(V.).
Svetonio. A ROMA notai i principali mae- Avendo Gesù Cristo dato alla Chiesa da
stri eidotti che fiorirono negli ultimi tem- lui fondata il diritto d'insegnamento, per.
pi della repubblica e sotto l'impero. Le ciò sino dal nascere del cristianesimo fu
scuoledi diritto e di Giurisprudenza ( V.) rono istituite diverse scuole per al'istru-
rimontano a maggior antichità di quelle zione del Sacerdozio (V.) . La 1. scuola
meuzionate. La politica de'patrizi di Ro- de' cristiani nella chiesa greca , come la
ma , i quali fecero della giurisprudenza u più illustre e cospicua, fu quella d'Ales-
na scienza misteriosa che ase stessi riser sandria , e istituita da s. Marco, al dire di
vavano, diè il primo impulso allo a studio s. Girolamo , fiorendovi insigni maestri
delle Leggi (V.). Da questar . scuola u- ecclesiastici i più celebri furono s. Pan-
scirono que'numerosi editti, sovente giu- teno (V. ), che morì nel 216, il solo che
diziosissimi, de'pretori, che meritarono di pienamente soddisfece a Clemente(V.)d'A-
essere uniti in un corpo di leggi sotto il lessandria fraʼmolti sperimentati nelle va-
titolo di Edito perpetuo. Egli è ancora rie chiese cristiane, che perciò percorse;
in conseguenza di questa applicazione, e lo stesso Clemente Alessandrino , ed O-
mediante il coltivamento delle lettere e rigene ( V.),il quale cacciato da quella cat-
della filosofia, che si formò quella succes. tedra fu seguito da Eracla ; s. Dionigio
sione di giureconsulti celebri , i quali dal- e s. Atanasio ( V´.) . Quelle di Cesarea, di
l'età d'Augusto in avanti ebbero il privi- Antiochia, di Laodicea, di Nisibi nella Si-
legio di dare consigli detti nel linguaggio ria, di Costantinopoli ( dove fu istruito
de'giurisperiti consulte, e risposte ragio Giuliano l'Apostata, di cui riparlai a Ro
nate, che i giudici stessi pigliavano tal- • MA e altrove) furono assai celebri. La più
volta perbase de❜loro giudizi. A'tempi di antica Biblioteca o Libreria (V.) de'cat.
Giustiniano I esistevano con celebrità le tolici in oriente fu quella di Gerusalem-
scuole di giurisprudenza diRoma, Berito e me, formata da s.Alessandro, da cui Eu-
Costantinopolizma poco dopo le due pri sebio attinse le notizie per compilare la
me furono chiuse e poi distrutte. Quella di sua storia: s, Panfilo completò quella di
Roma per l'invasione de'barbari nell'Ita Cesarea incominciata da Giulio Africano,
Jia, nelle turbolenze e nella confusione che ed in essa si contavano 30,000 volumi ;
vennero in appresso tutto perdette , le questa apprestò tesori al medesimo Eu-
scuole, i libri, le lettere, le arti, il che av sebio ed a s. Girolamo : pare che la ce-
venne in tutti i paesi che soggiacquero a lebratissima biblioteca di Costantinopoli
conquista e devastazione. La scuola di Be- s'incominciasse dall'imperatore Costanti-
rito, turbata prima dai terremoti e dalle no I, arricchita immensamente da Teodo-
devastazioni, cessò totalmente allorchè se sio II : sembra che anco in Alessandria vi
ne impadronirono i saraceni . Quella di fossero biblioteche cristiane. In occiden-
Costantinopoli durò più a lungo , ma fi . te si distinsero fra le altre le scuole di Ro-
nalmente fu estinta, allorchè l'impero di ma, di Milano, di Poitiers, d'Orleans, di
oriente cadde sotto le barbarie de'mao· Parigi e altre : dicesi che la scuola di Ro
mettani nel secolo XV. Però nel secolo ma fu istituita dall'illustre martires. Giu
SCU SCU 57

stino (V.), di cui riparlai a Roma, ed alla limento; egli pertanto verso l'800 con l'a-
quale andavano tutti quelli che brama- iuto del suo precettore Alcuino prese la
vano apprendere la dottrina; secondo s. risoluzione di fare rivivere nelle Gallie la
Girolamo, a suo esempio tenne scuola in coltivazione delle buone lettere, e di sta-
Alessandria il nominato s. Panteno: Ta- bilirvi delle scuole. Chiamò quindi alcu-
ziano e Rodone furono scolari di s. Giu- ni dotti stranieri, pochi essendovene nel
stino. Quanto alla Biblioteca o Archivio suo clero, specialmente grammatici , arit-
della s. Sede(V.), essa incominciò colla metici e cantori; e indirizzò una circolare
fondazione della chiesa romana, ed ebbe a tutti i vescovi e gli abbati , prescriven-
a custodi gli Scriniari ( V.) : essa era di- do loro di stabilire nelle loro chiese o mo-
versa dall'odierna Biblioteca Vaticana, nasteri scuole particolari o pubbliche, e
formata in parte co'libri delle antiche bi- fu ubbidito. In quelle scuole s'insegnava
blioteche delle basiliche Lateranense e a leggere, scrivere, l'aritmetica che ordi-
Vaticana. Anche la chiesa d'Africa ebbe nariamente si limitava al solo calcolo no-
le sue biblioteche in Cirta e contigua al miuato computo , l'astrologia che pure
tempio, ed in Ippona, di cui anche s. A limitavasi al metodo di determinare le fe-
gostino fa menzione. Papa s. Agapito I, ste mobili , e finalmente vi s'insegnava
di concerto col celebre M. A. Cassiodoro l'arte di cantare al leggio dai cantori ro-
già segretariodi Teodorico,si proposero di mani allora in gran considerazione. Tale
far risorgere in Roma gli studi quasi spen . fu la specie d'insegnamento che CarloMa-
ti al loro tempo in Italia per le invasioni gno procurò ad alcune parți delle Gal-
barbariche : le triste vicende de'tempi im- lie; il che se non ingrandi di molto la sor-
pedirono siffatto proponimento,che inco- gente de' lumi , impedì almeno che del
minciò 20 anni dopo a metterlo in ope- tutto si estinguesse. Le scuole palatine per
ra Papa s. Pelagio I del 555, e lo perfe- lui rifiorirono, ed ebbe principio lo stu-
zionarono i successori. Il Papa s. Grego- dio generale poi celebre università di Pa-
rio I nel VI secolo teneva nel suo palazzo rigi ( .) . Lotario I con un capitolare de-
buon numero di chierici , monaci e seco- putò scuole per regni Italici Urbes, fra le
lari,a'quali egli stesso serviva di guida nel quali Piacenza , Parma, Reggio, Modena ,
ben vivere, e di maestro nelle scienze,don- ec. Anche Alfredo re d'Inghilterra nel IX
de poi uscirono tanti uomini segnalati in secolo fondò scuole nel proprio palazzo, ed
ogni genere di virtù, tra'quali s. Agosti in Oxford (V.) , o secondo altri aumento
no apostolo d'Inghilterra, che un simile il lustro di quella celebre università; già
costume introdusse nel suo episcopio, ol . la grande scuola di York era in molta ri-
tre l'averlo insinuato a tutti i vescovi di putazione ;l'università di Cambridge (V.)
quell'isola. Indi presso il Patriarchio La pare istituita più tardi, sebbene già vi fio.
teranense, residenza de’Papi , questi vi a- rissero le scuole. Nel principio del secolo
prirono scuole, ove si allevavano i giova . XII Alfonso IX fondò l'università di Sa-
ni chierici alle scienze ecclesiastiche, che lamanca ( V.), la più famosa di Spagna.
furono come il seminario della chiesa ro- 1 Monasteri(F. ) ebbero pure fino dai pri
mana , e donde uscirono diversi celebri mi tempi le loro scuole, ove i fanciulli vi
Pontefici, fiorendovi cospicui precettori erano collocati in tenera età, chiamando-
e maestri , Carlo Magno dopo avere scor. si il loro maestro magister infantium ;
se le provincie d'Italia, tornando nel suo come anche i Palazzi de' Papi e deʼre,
paese ben s'avvide che i suoi franchi era- da cui ne vennero le scuole del palazzo o
no molto al disotto di quelle nazioni, co-
palatine , Scholae palatii, palatinae. In
me l'italiana, presso le quali conservavasi Roma fiori vieppiù dopo s. Gregorio I la
ancora alcuni residui dell'autico incivi- scuola del Canto ecclesiastico o Musica
58 SCU SCU
sagra (V.), e si propagò in Francia, Ger- a poco seguì la decadenza de'collegi cle-
mania, e presso altre nazioni . Successiva ricali , si dismise lo studio delle lettere, e
mente la scuola di Medicina (V.) molto con esso anche quello della pietà , finchè
fiori in Salerno (V.) ed altrove, come ri- furono abbandonate le scuole vescovili ,
portai a quell'articolo. Ne' bassi tempi e le canoniche delle più insigni collegiate,
Scholae si chiamavano i collegi privati dei tranne qualche raro esempio; quindi i de-
chierici, aperti presso le chiese negli Epi- plorabili e ignoranti secoli IX e X. Il dot-
scopi ( .) e ne'monasteri. Già per ope to vescovo Sarnelli, Lett. ecclesiastiche t-
ra di s . Eusebio di Vercelli del IV secolo, 1, lett. 36 : Essere convenevole ad un ca-
tornato dall'oriente dopo il suo esilio, si nonico insegnare a'chierici la gramma-
principiò ad introdurre la vita monastica tica; dichiara primamente essere proprio
ne'Capitoli (V.) delle cattedrali ; quindi degli ecclesiastici erudire i fanciulli, giu-
s. Agostino vescovo d'Ippona viene con sta l'esempio del divino Maestro, ed es-
siderato il primo istitutore de' Seminari sere il titolo di maestro onorevolissimo ,
chiericali o collegio de'chierici nel V se- poichè disse Cassiodoro : Reverendum ho-
colo. Scorso qualche tempo, sottraendosi nore sumit quisquis magistri nomen ac-
i religiosi dalla giurisdizione vescovile, si cepit, quia hoc vocabulum semper de pe-
divisero altresì dal clero secolare, e con ritia venit, et in nomine cognoscitur quid
notabile vantaggio aprirono pur essi le lo- sit de moribus aestimandum . Quindi ri •
ro scuole. Erano queste di due specie, l'u- porta la testimonianza di Plutarco, sulla
na interiore pe' soli claustrali e pe' loro grandissima utilità che l'officio di mae-
oblati, l'altra esteriore, in cui non poteva stro reca alla repubblica; perciò in tutte
entrare che il maestro, e destinata pe'se- le repubbliche ben regolate ebbero per
colari, che talvolta nelle carte antiche so- primo e principal pensiero che vi fossero
no detti clerici , non già perchè profes- maestri, i quali pubblicamente insegnas-
sassero il clericato, ma forse perchè lo i sero la grammatica e le altre arti , dal pub-
mitavano nella pietà e nello studio (tal- blico erario stipendiati. Degli antichi col-
volta i fanciulli si consagravano alla pro- legi de'fanciulli, dove questi erano am-
fessione monastica); come opina Cecconi, maestrati, dice trattarne Vivar. ad Fla-
De'seminari p. 14, ove riporta i canoni vium dextrum an. 385. Che Lampridio
de'concilii a vantaggio e pel regime delle innalza con molte lodi al cielo l'impera-
scuole, individuando gli studi che vi si tore Adriano perchè istituì scuole, e per-
doveano fare, raccomandati poi da quello che fu molto amorevole co'professori del-
di Trento cioè i salmi, le note, il canto, le arti liberali. L'imperatore greco Ales-
i conti ecclesiastici , e anche lå gramma- sio Comneno aprì una scuola, in cui fos-
tica; nelle scuole poi deʼmonaci benedet- sero ammaestrati i pupilli e i figli de'po-
tini s'insegnava il leggere e scrivere , le veri, con assegnamento di alimento e vit-
belle lettere, la religione,il canto, i salmi, to a'maestri e discepoli. Utilissimo essere
e le ceremonie della Chiesa. Inoltre pro- ancora l'ufficio di maestro alla Chiesa >
curando i concilii di rimediare all'igno- onde i Padri molto invigilarono sul man-
ranza e rozzezza deʼtempi, con aprire un tenimento delle scuole. Il concilio di Cha-
inaggior numero di scuole, per lo zelo dei lons sur Saone dell'8 13 , decretò col can.
vescovi furono poi obbligati coloro cui 111 : Scholas Episcopi constituant,in qui-
era affidato l'insegnamento , a condurre bus, et litteralis solertia disciplinae, et sa-
ne'concilii i loro Scolastici (V.) , per ren crae Scripturae documenta discantur. Si
dere in tale occasione a tutti manifesto il legge del concilio Tullense par. 2 , cap .
loro profitto circa il divin culto. Ma au- 10: Deprecandi sunt pii principes nostri,
mentandosi le barbarie de'tempi, a poco et omnesfratres, et coepiscopi nostri in-
SCU SCU 59
stantissime commonendi , et ubicumque ficio ecclesiastico , siccome si vede ne'pri-
omnipotens Deus idoneos ad docendum, mi 4 capitoli del citato titolo de Magi-
idest fideliter, et veraciter intelligentes , stris. Alessandro III scrisse all'arcivesco-
donare dignetur, constituantur undique vo di Reims: Nos autem in concilio La-
scholae publicae, ut utriusque eruditio- teran. nuper auctoritate Domini celebra-
nis, et divinae videlicet, et humanae in ec- to , ac tota Ecclesia , quae conveneral ,
clesia Deifructus valeat accrescere. Fu approbante, statuimus, ut per omnes ec-
decretato nel concilio romano ai tempi di clesias cathedrales ad subsidium Magi-
Lodovico I e Lotario I : Magistri et docto- stri, qui scholas regat , prebenda una
res in singulis locis constituantur, qui li debeat deputari. Quo circa ne in vacum
berales artes assidue doceant.Cita inoltre decreta, quae recta sunt,fieri videantur,
i cap. Quoniam, Prohibeas, Quanto, Quia si per nostram , et episcoporum instan-
nonnullis de Magistris. In quanta grande tiam non fuerint observata, tuae frater-
stima furono tenuti i maestri, tanto dalle nitatis mandamus, quatenus adecclesias
repubbliche,quanto dalla Chiesa , si com- supradictas accedas, et ad opus magi.
prende dagli stipendi ed emolumenti loro stri, qui scholas regat, aliquod restituas
assegnati, che sempre sono stati ragguar- beneficium. E tralasciando altri concilii,
devoli, come s'insegna nella legge unica, per tutti dicasi del Tridentino , il quale
Cod. deStudiis liberalibus.Cassiodoro lib. nella sess. 5 de Reform. c.1 , così deter-
9 , epist. 21 descrive come Atalarico re dei mina. Ecclesiae vero, quarum annuipro ·
goti scrisse al senato romano intorno agli ventus tenuesfuerint, ec.saltem magistrum
stipendi da pagarsi aʼmaestri delle buo habeant, ab episcopo cum consilio capi-
nelettere, doctores eloquentiae romanae, tulieligendum,qui clericos, aliosque scho-
grammaticorum schola fundamentum lares pauperes grammaticam gratis do-
pulcherrimum literarum, nam sicut musi ceat, ec. Ideoque illo magistro gramma-
cus consonantibus choris efficit dulcissi tices, vel alicujus simplicis beneficiifru-
mum melos, ita dispositis congruenter ac- clus, quos tamdiu percipiat, quamdiu in
centibus, metrum novit decantare gram dicendo persisterit, assignetur, ec. vel lex
maticus. Lo stipendio o mercede de'mae- capitulari , vel episcopali mensa condi-
stri di grammatica e di rettorica diceva . gna aliqua merces persolvatur : velalias.
si Minervale, ed era considerabile, ma- episcopus ipse aliquam rationem ineat
gna mercede, grandi mercede,come nota- suae ecclesiae, et dioecesi accomodum ›
rono Cicerone inPhilipp. , l'autore de cla- ne pia hac, utilis atque fructuosa pro-
ris Grammaticis, s . Girolamo nell'epist. visio quovis quaesito colore negligatur.
101 ad Pammach., ed Ausonio, De Exu E' onorevole quest'ufficio, perchè sempre
perio. Che i discepoli debbono con mu- esercitato o presso i vescovi o le stesse chie
nificenza trattare i loro maestri, si dedu- se cattedrali, o ne'chiostri religiosi dai più
ce dalla l . Aquilius,ff. de donat. Che i tu cospicui regolari, ed ove si mettevano an
tori debbono costituire la mercede a'mnae- che i figli deʼnobili, i quali vi ricevevano
stri de'pupilli, giusta la dignità deʼnatali , delle distinzioni.Dellescuole presso le chie-
si ha nella l. cum Tutoris 12 , 3, ff. de ad- se si fa menzione nell'orazione d'un ret-
ministr. tut.; }. 4, ff. ubi pupillis educari. torico al presidente della Gallia sotto Co-
Anzi i maestri a'quali non si paga il pro- stantino I imperatore : Maxime et opor-
messo stipendio, extra ordinem audiun- tet, etfas est, exercere juventutis ingenia,
tur, come si ha nella l . 1 , ff. de extraord. ubi tam propinqua sunt Numina amica
cognit. I padri ancora della Chiesa vol- doctrinae ubi ex proximojuvat mensDi-
lero che i maestri di scuola pe' chierici vina Sapientia. Cedreno in Giustiniano
fossero provveduti di prebenda o bene . I del 527, dice che la scuola era viciuo
60 SCU SCU
alla chiesa. Quindi Sarnelli riproduce i nici, i frutti d'una prebenda destinati fos-
canoni de'concilii e le testimonianze de- sero ad uno o più maestri di scuola, da
gli scrittori, sulle scuole deʼmonasteri, del essere approvati dai vescovi per l'istru-
chiostro, ed esterne; nelle prime conve- zione de'fanciulli e della gioventù, tanto
nivanogli oblati ed i chierici fanciulli, nel nelle lettere, quanto ne'precetti della fe-
le seconde solamente i laici. La gramma de cattolica , come riporta Chopino, De
tica e le buone lettere l'insegnarono santi sacr. pol. lib. 1 , tit. 1 , n.º 13 e 14. Lo
vescovi e abbati, e altri insigni per dot- stesso fu decretato nel concilio di Colonia
trina e santità . Nel cap. Cum multa, 86 del 1536, par. 12, cap. 3. Dipoi avendo
dist.,si dice che s. Gregorio I acrementeri- il concilio di Trento sess. V, cap. 1 , dato
prese un vescovo perchè insegnava gram- facoltà a'vescovi di erigere la 1. preben
matica; ma il Papa l'esortò piuttosto ad da canonicale vacante in teologale, ed es-
essere più umanista e teologo nelle sue o sendosi in molte città erette scuole pub.
melie, in cui raccontava le favole de'poeti bliche dalle università, i maestri delle scuo-
solite a spiegarsi dai grammatici. In al- le ritennero la dignità di primiceri con di-
cune delle chiese cattedrali fu ed è digni- rigere solamente il coro e non farvi al·
tà ecclesiastica l'essere maestro delle souo- tro ; ed i vescovi attesero alla erezione delle
le, come si può vedere nel c. Quanto, de prebende teologali. Dove non sono que.
Magistris, ove si legge : qui nomen Ma- ste dignità di primiceri, o se vi sono, oc-
gistri scolarum dignitatem assumunt in cupate da' maestri del canto solamente,
Ecclesiis vestris. E nel concilio di Trento, restarono eziandio le scolastrie , che in
sess. 23 de Reform. c. 18 officia, vel di alcuna chiesa a'tempi del Sarnelli erano
gnitates illae, quae Scholasteriae dicun- uua delle principali dignità, ed il preben.
tur. Poichè nel citato concilio Lateranen dato di quella come maestro delle scuole
se del 1179 fu decretato che ogni chiesa è il cancelliere della pubblica università
cattedrale si eleggesse un maestro di scuo degli studi (ordinariamente lo è il vescovo
la e le metropolitane un Teologo, al qua- nello stato pontificio), della cui giurisdi-
le articolo ne riporterò i canoni. E per zione e dignità trattano Escobar, ed il p.
chè i maestri di grammatica insegnavano Mendo in tract. dejure Academico. In
a' chierici eziandio il canto ecclesiastico, altre chiese furono confuse colla preben-
come si apprende dal concilio III di Va- da teologale, onde alcuni canonici teologi
leuza in Francia, così Sarnelli crede che si trovano chiamati Scolastici. Caesar lib.
le prebende di essi sieno quelle de' pri- 1 , cap . 32, Magister Rodulphus Schola-
miceri, i quali pure sono dignità, essen- sticus Coloniensis. Nella chiesa di s. Gre-
do lo stesso presso i dottori , Canonicus gorio I di Roma nella sepoltura d'un ca-
Scholasticus, Magister Scholarum , e Pri- nonico morto nel 1470 si legge quest'e-
micerius, coine osserva il dotto Gonzalez pitaffio. Hic requiescit dominus Petrus
in l . V, Decretal, in comment, ad c. quia Freberti de Normandia presbyler cantor
nonnullis, tit. de Magistris: quindi è, che in cappellae Papae, canonicus et schola-
al primicerio fu data autorità sopra tutti sticus Lexoviensis. In moltechiesedi Spa-
i chierici degli ordini minori. Questa di- gna è rimasta distinta la prebenda Teo-
gnità dunque di Scolastico, detta Scola logale e la Scolastica o Scolastria, il cui
stria o Scolasteria, o di Maestro di scuo- prebendato chiamasi MaestreScuela.Non
la, fu istituita nel concilio generale di La- è dunque sconvenevole ad un canonico
terano nel 1179; il cui decreto fu rinno- l'esercitar l'ufficio di maestro di scuola ,
vato nella Francia nel1563, ove fu de- ch'è più da dignità che da semplice ca-
cretato, che in ciascuna chiesa cattedrale nonico, siccome molti primiceri volontie .
e collegiata, dove fossero più di 12 cano- ri esercitarono nella scuola del cantoichie
SCU SCU 61
rici di loro chiesa , massime se non vi è il diritto di visitar le scuole della diocesi.
altro che sappia esercitarne il pio , utile In s. Martino di Tours vi fu il Magister
e fruttuoso uffizio; e pel peso del coro può scholae. Nel secolo X s. Bernardo vesco
prendere un idoneo prete per aiutante di vo Hildemense era stato educato da fan-
scuola. A PRIMICERIO, non solo dissi che ciullo da prete Tangamaro primicero, che
fu maestro di scuola, ma ancora de'pri- presiedeva alla scuola de'fanciulli, che sta-
miceri minori, i quali presiedevano alle vano in comune nella canonica. Nell'an-
Scholae. Queste anticamente erano i vari tichità il nome di Fratres era propriodei
collegi privati de'chierici, delle quali scuo membri de'collegi illustri, donde derivò
le trattano Martene lib. 1 , art. 11 , ord . il vocabolo Fraternita (V.), per congre-
XI, e Tomassini, De veter. et nov. eccl. di- gazione e adunanza spirituale.
scipl. t. 3, p. 67, § 7. Vi furono scuole Nel secolo XIII si moltiplicarono ovun-
o collegi privati de' cantori, lettori, ac- que lescuole, tanto dell'insegnamento del-
coliti, ostiari, notari, difensori, ec. tutti le scienze, che delle arti , le quali prepara-
presieduti dai primiceri minori. Erano rono lo splendido risorgimento e rifiori-
questi primiceri più o meno grandi, più o mento delle une e delle altre, argomento
meno rispettabili, secondochè era in mag- che ho sviluppato in tanti articoli; quindi
giore o minore stima il collegio al quale derivarono scuole per ogni ramo di sa-
presiedevano. Dice Nardi, De'parrochi, pere ed arte , nuove cattedre nelle uni-
t. 2 , p. 356, sembra che talvolta un cano- versità, licei e collegi , ed un gran numero
nicó presiedesse a ognuna di queste scuo di scuole elementari per l'istruzione del
le, vedendosi anche nell'azione 14 del con- popolo. Tra gli ordini religiosi fondati in
cilio di Calcedonia del 451 , Isaccio pri- tal secolo e che patentemente vi contri-
micerio de' lettori, il quale poco dopo è buirono, ricorderò il celebre ordine dei
chiamato arcidiacono. Così Pietro prete Predicatori (V.), e l'ordine Francesca..
d'Alessandria, che fu uno dei segretari al no (V. ) . Qui avvertirò che moltissimi or
concilio d'Efeso nel 431 , era primicerio dini religiosi,secondo il bisogno de'luoghi ,
de'notari, come nel Calcedonese Aezio ar fauno scuola e presiedono al pubblico in-
cidiacono e segretario del concilio è chia segnamento, come notai in tanti luoghi.
mato primicerio de'notai magnae Eccle- Verso la fine del secolo XV, colla scoper
siae Constantinopolitanae. Il capo della ta del nuovo mondo, per cura de' Papi,
scuola o sia collegio chiamavasi dunque zelanti e dotti Missionari ( V.) portaro-
primicerio minore, gli altri che veniva- no colla salutare cognizione del vangelo,
no dopo, erano il Secondicerio (V.), che l'istruzione e l'incivilimento in quelle va-
faceva le veci in caso di bisogno del pri- ste regioni, erigendo in ogni parte scuole,
micerio, quindi i notati a PRIMICERIO, del collegi , seminari e altri stabilimenti d'i-
clero inferiore. A p. 359 riferisce Nardi, struzione, con portentosi successi . Nè della
che il canonico che presiedeva alle scuole sola America e sue Repubbliche( V. ) , come
o seminario de'chierici era chiamato Ca- dell'Oceania (V. ) sono benemerite leMis-
put scholaris, come lo denomina il con- sioni Pontificie (V. ), ma ancora di molti
cilio d'Elna del 1027, o Capiscuola co- paesi dell ' Asia e dell'Africa, recandovi
me lo chiama il concilio di Bourges del dall' Europa cou la conoscenza del vero
1031,0 Magister scholarum come lodisse Dio, ogni maniera d'istruzione e di utili
Urbano II in un'epistola, o Major scho- cognizioni , ed immensi vantaggi. A tal
lae come lo appella un diploma del 1128, uopo successivamente agli antichi ordini
o Scholastico come chiamossi nei tempi e congregazioni religiose , si dedicarono
bassi, il quale Scolastico l'aveano non me. nuove regolari istituzioni, che enumerai
no leCattedrali che le Collegiate, ed avea e descrissi ne'citati articoli. Dacchè le let-
62 SCU SCU
tere risorsero nel secolo XVI a più bella dinal 8. Carlo Borromeo in Milano dava
luce, i Papi procederono concordemen principio alle Scuole della doutrina cri-
te co❜regnanti e co'vescovi a fondare una stiana nella domenica, quando volle che
moltitudine di scuole di elevato sapere, dopo l'istruzione del Catechismo (V.) o
di ginnasi e di università, le quali non si Dottrina cristiana (V. ), i fanciulli si am-
restrinsero solo agli studi teologici , per maestrassero nel leggere , nello scrivere
cui erano diverse propriamente ordina. e nel far de'conti; queste benefiche scuo-
te, ma esercitarono i laro influssi bene le poi e massimamente negli ultimi tempi
fici su tutte le scienze. Nel secolo XVI si sono assai propagate dappertutto, acciò
vennero istituite le religiose Orsoline ( V. ) i poveri artisti impiegati ne' mestieri in
col mirabile scopo d'istruire gratuitamen tutto il resto della settimana, ricevessero
te le povere donzelle, ed educandato per insieme l'insegnamento religioso e il ci-
quelle di civile e anche nobile condizione; vile. Ma,come dirò, l'istitutore fu il sacer.
istituto che non solamente si propagò per dote Castellino con altri; s. Carlo bensì
tutto il cristianesimo in diverse congre- perfezionò l'opera con provvide leggi, ac
gazioni, ma diè eccitamento all'erezione crescendonegrandemente il numero nella
di altre simili fondazioni muliebri con me città , non meno che nella diocesi, talchè
todi e regolamenti differenti . Nello stesso di sole 15 scuole da lui trovate nel 1560 ,
secolo il pubblico insegnamento fu con- alla sua morte ne lasciò 740. Pel vantag
fortato e ricevette un sensibile e meravi. gio immenso di siffatta istituzione, mol.
glioso incremento dalla fondazione delle tissimi vescovi d'Italia e oltremonti do
congregazioni de' Chierici regolari (1.), mandarono a s. Carlo i suoi operai per
fra cui quella de' Gesuiti ( V.), per le im- piantar nelle loro chiese le stesse scuole.
mense fatiche de'quali e grandi beneme. Di più si deve a s . Carlo la congregazione
renze dell'educazione scientifica e religio degli Oblati di s. Ambrogio ( V.) , di preti
sa, qualunque elogio è poco. In esso pure secolari pel governo de'collegi e semina-
nacquero gli altri assai grandemente be- ri. Nel secolo XVIIonel declinar del pre-
nemeriti religiosi Barnabiti ( V.) e Sonja cedente , il pubblico insegnamento ebbe
schi (V.), e furono rinnovati gli eccellenti un grandissimo aiuto dalle religiose isti,
e venerandi collegi o Seminari vescovili, tuzioni de' Dottrinari (V.), e delle Scuole
prescritti da Pio IV e dal concilio di Tren- pie( .), onde innumerabili furono lescuo
to;i collegi quindi si aumentarono in tutte le e i collegi che successivamente si apri-
le nazioni , ed in Roma e altrove auche per rono, con ottimi risultati morali e reli-
gli orientali per munificenza de'Papi co- giosi. Vi contribuì la nuova congregazio.
stantemente magnanimi proteggitori del ne de' sacerdoti di s. Vincenzo de Paoli
le scienze e delle arti , ed in ispecie delle della Missione ( V. ) , la quale si diffuse co⚫
Scuole di Roma (V.). La storia deʼvesco- me pianta rigogliosa di eccellenti frutti,
vati presentando quella dell'erezione dei per l'istruzione di tutti e de'poveri,e da cui
Joro seminari, ad una quantità diedero i fu prodotta la bella istituzione delle So-
Papi occasione e incitamento: il Bollario relle della Carità (V.) , tanto propagata,
Romano contiene maltissime bolle di sif occupandosi non meno all'assistenza degli
fatte fondazioni, prova irrefragabile del infermi che alle scuole, all'istruzione let-
la cooperazione della s. Sede, sempre in teraria, alla buona educazione. All'istru-
tenta non solamente per la prima elemen zione del minuto popolo e delle classi me-
tare erudizione del clero, ma eziandio per no agiate, Iddio suscitò nel declinar del
l'addottrinamento di esso nelle più alte secolo suddetto i tanto benemeriti dell'u-
scienze, splendidi monumenti tutti dell'a- manità e dell'istruzione elementare, i fra
postolica vigilanza. In pari epoca il car- telli cioè delle Scuole Cristiane (P.), di-
SCU SCU 63
ramati ormai per tutto il cristianesimo, na, per opera del pio sacerdote Castellino
per quanto accennai anche nel vol . XX, da Castello, che alla vicendevole istruzio-
p. 242. Il p. Helyot uel t. 8 della Storia ne de'giovanetti faceva principio dal se-
degli ordini religiosi tratta della congre- gno della croce , progredendo alle parti
gazione delle Scuole cristiane e caritate fondamentali della dottrina , e contempo-
voli del Bambino Gesù per ambo i sessi , raneamente insegnando per mutua tra-
destinate all'istruzione della gioventù, e dizione il modo di leggere e scrivere. II
istituite dal p. Nicola Barré d'Amiens re- Castellino ebbe a cooperatori altre zelan-
ligioso de' minimi e morto nel 1686. I ti persone, fra le quali s. Girolamo E-
fratelli vestivano una sottana e un palan- miliani o Miani fondatore dei somaschi ,
drano con maniche pendenti : le sorelle e il suo compagno p . Gambarana . Con
con maggior proprietà, ma modestamen- essi compilò una regola nel 1536 , e ne
te. Gli uni e le altre vivevano in comu . propose ‫ ין‬osservanza ai nuovi operai di
nità, senza far voti, e soggetti ad un su- quelle scuole, i quali si chiamaronopure
periore e ad una superiora cui doveano i Puttini di Carità : alla regola fu aggiun-
ubbidire. Loro scopo principale era di te. to un interrogatorio per uso de'fanciulli,
nere scuole gratuite pei fanciulli e per le con alcune altre divote istruzioni. La 1.ª
fanciulle poveri e bisognosi , e d'istruire scuola fu aperta nella chiesa deʼss . Gia-
gli adulti e le adulte ne'principali misteri como e Filippo a Porta Nuova, e nel 1539
della fede. I religiosi e le suore non po . venne approvata dal vicario generale del
tevano andare per le case per insegnare l'arcivescovo di Milano cardinal d'Este.
a leggere e scrivere, per qualsivoglia pre- Altre simili scuole il Castellino istituì in
testo; ciò dovendo solo fare nelle scuole, altre chiese della città , con gran vantag
ove non era permesso affatto mescolanza gio della plebe, cui neʼgiorni di festa era-
di fanciulli e fanciulle. Erano sotto il pa no inseguate non solamente le cose spet
trocinio del ss. Bambino Gesù e della B. tanti alla morale e alla religione , ma il
Vergine sua madre. Oltre all'encomiale leggere e lo scrivere. La scuola della dot-
istituzioni del secolo XVII, vanno ricor trina cristiana dunque dal Castellino isti .
date con parole di benedizione, le congre tuita,ed ampliata da s.Carlo, non che pro-
gazioni orientali deʼMechitaristi ( V.) e di pagata col suo esempio, come già dissi , è
s. Antonio (V.) o Antoniani, per l'istru- molto anteriore alla istituzione delle scuo-
zione scientifica e religiosa de' loro con- le della domenica, che gl'inglesi preten-
nazionali armeni , per cui ne riparlai a dono avere immaginato. Nel declinar del
Patriarcato arMENO. Nel 1786 circa fu passato secolo si stimò opportuno di fare
istituita la congregazione delle religiose qualche cambiamento nelle scuole della
del Sagro Cuore di Gesù ( V. ) per l'istru- dottrina cristiana di Milano. Si ponno ve-
zione e educazione delle nobili e civili fan- dere : Bagatti, Saggio sulle scuole di mu-
ciulle, con iscuole gratuite per le altre tuoinsegnamento, Milano 1820. Cav.Lui-
ancorché povere. Seguì quindi o di poco gi Cristoforo Ferrucci , Metodo d'insegna.
era preceduto il metodo di mutuo inse. re a leggere, Pesaro 1829. Nel Diziona
gnamento tra' fanciulli , invenzione che rio delle origini, all'articolo Insegnamen-
tuttavia si disputa a chi appartenere in to mutuo, si dice pretendersi risalirne l'i-
Francia e in Inghilterra , tra'trancesi Her stituzione ad un'epoca sommamente ri-
bault e Paulet, e gl'inglesi Bell e Lanca- mota. Che si è citata la Bibbia per mo
ster; ma un erudito italiano mostrò nella strare che quel metodo d'istruzione era
Bibl. Ital. u. 49, p . 82 , che fino dal se. ricevuto presso gli ebrei ; e si sono cer-
colo XVI praticavasi quel metodo a Mi. cate nelle relazioni de'viaggiatori le an-
lano uelle Scuole della dottrina cristia- tiche tracce dell'uso di quel metodopresso
64 SCU SCU
i bramini, e alcuni sono d'avviso che con alcuni altri di tal nazione nel 1814 pas-
più attenta indagine se ne troverebbero sarono in Inghilterra, tutti intenti all'e-
gl' indizi in tutti i paesi dell'antichità e ducazione popolare, e restarono sorpresi
in tutte l'epoche. Ella è cosa naturale , del punto cui era stata portata la prima-
dicono i francesi , che i fanciulli al pari ria istruzione de'fanciulli, mediante il mu-
degli uomini si comunichino a vicenda le tuo insegnamento , laonde introdussero
notizie da essi acquistate e le loro scoper con alcune modificazioni in Francia que-
te, e pongano in comunione tra loro i pro- st'istruzione elementare migliorata , chesi
gressi della loro intelligenza.Se dunque il organizzò sotto gli auspicii di Luigi XVIII.
mutuo insegnamento non era in uso nelle Tra' francesi che si distinsero nel perfe-
scuole avanti quest'ultimi tempi , la cagio- zionamento della primaria istruzione dei
ne era che invece di seguire l'andamento fanciulli, col mutuo insegnamento, si no-
indicato dalla natura , si era preteso di minano i conti de Laborde e Lasteyrie,
sorpassarla e di far meglio, cioè d'inven- Jomard e l'ab. Gaultier, che pubblicaro-
tare tutt'altri metodi che non quelli dalla no diversi scritti. I metodi di Bell e di
natura medesima stabiliti. Si fanno le me. Lancaster furono pubblicati anche in i-
raviglie, perchè siasi così tardi posto men- taliano, ma non furono adottati nell'Ita-
te a perfezionare e generalizzare l'uso d'un lia , ove già sussistevano metodi sull'istru
mezzo , che da alcuni dicevasi evidente- zione elementare. Nello stesso Dizionario
mente creato per servire al miglioramen- delle origini vi è altro articolo sulle Scuo-
a
to della specie umana . Quel perfeziona- le normali, derivate in Francia dalla 1 .
mento appartiene di fatto alla fine del pas repubblica verso la fine del secolo passato,
sato secolo e al principio del corrente. La ementreancor dominava la Convenzione.
1. applicazione regolare del mutuo in- La rivoluzione francese avendo dato
segnamento ebbe luogo in Francia in una luogo a terribili turbolenze egravi dispa-
istituzione fondata a Parigi dal cav. Pau- ritàd'opinioni, si confusero le idee dell'or-
let a favore degli orfani militari. Di là a dine, e da alcuni si giunse a temere una
poco tempo, due uomini celebri in Inghil prossima decadenza nelle cognizioni scien-
terra posero i fondamenti d' un edifizio tifichedalla nazioneacquistate.Indi alcuni
più vasto e più solido. II1 .° fu il d.r Bell, uomini d'ingegno o zelanti del bene pub.
il quale avendo concepito, com'egli dice, blico, tentarono di rigenerare in qualclie
l'idea del suo sistema osservando il modo modo i diversi mezzi della pubblica istru
in cui i fanciulli s'istruivano tra di loro zione. Fu creata dalla Convenzione una
a Madras, pubblicò un metodo d'istru scuola temporanea d'esperimento, nella
zione elementare fondato su quel princi- quale dovea insegnarsi l'analisi delle co-
pio. Il 2.° fu il quacquero Giuseppe Lan- gnizioni umane, solo metodo di premu.
caster, il quale avendo dal canto suo con- nirsi contro i sofismi ed i sistemi che so-
cepito un disegno analogo, lo sviluppò e gliono traviare lo spirito umano. Ne fu
lo pose in pratica con varie modificazioni rouo primi fondatori Lagrange, Laplace,
e alterazioni importanti. Un'emulazione Berthollet, Daubauton, Thouin , Hallé ,
quindi si stabilì tra' propagatori de' due Haüy e Monge, che destinati erano per
sistemi, e questa servì ad aumentar l'at- le scienze . La letteratura vantò pure belli
ingegni, come La Harpe, Bernardino di s.
tività e lo zelo degli uni e degli altri . Nu-
merose scuole si aprirono in diversi pae. Pietro, Sicard, Garat, Volney, Buache e
si d'Inghilterra, si propagò poscia in A- Mentelle. Molti uomini degni di qualun
merica e in Olanda , ed in altre parti. Dueque cattedra credevansi onorati col sem .
francesi si recarono nel 1811 in Olanda plice titolo di alunni del nuovo stabilimen.
ad esaminar lo stato dell'istruzione, indi to. La scuola normale fu aperta nel 1795,
SCU SCU 65
ma la sua durata non fu che di 4 mesi : vani ; infetta però di Giansenismo (V.),
quella specie di prova non si credette ab. fu riprovata e soppressa dalla vigilante
bastanza soddisfacente al pubblico inse- Chiesa, la quale sempre difese il gregge
gnamento. Dipoi in vari stati d'Europa dagli assalti de'lupi. Nel vol . XXXVI, p.
si stabilirono scuole sotto il titolo di nor- 97, parlo della congregazione de'fratelli
mali, ma queste sono state principalmen- monaci d'Irlanda , confermata da Pio VII,
te dirette all'istruzione delle prime classi ed istituita ad esempio di quella de'fra-
dei giovanetti. In Francia nel 1808 sul telli delle Scuole cristiane, sotto il patro-
disegno modificato dell'antica scuola nor- cinio del ss. Infante Gesù e della B. Ver-
male, fu istituito il così detto pensionato gine : la bolla si legge pure nel Bull. Rom .
normale, cioè una scuola destinata a for- conl. t. 15, p. 323. Ed eccoci alla istitu-
mare un seminario di professori per tutta zione delle Scuole infantili , come sono
la Francia ; nel 1811 si fissò il numero chiamate in Inghilterra, Sale d'asilo in
a 300, ed oltre l'essere questi allievi prov- Francia, Asili infantili in Italia. Il ch. d.
veduti del necessario, si esentarono dalla Domenico Zanelli nell'accademia Tibe-
coscrizione, con l'impegno di consagrarsi rina di Roma, nel maggio 1847, e come
per un certo periodo al pubblico insegna- riporta il n.° 40 del Diario di Roma, lesse
t mento. Poi nel 1825furono aperte le scuo- un'erudita e faconda orazione intornoagli
le normali di geometria applicata alle asili d'infanzia, e primieramente ne pro-
arti, già sparse in copia in Inghilterra , vò l'origine nella marchesa Pastoret fran-
1
per opera del barone Dupin, che propa- cese, che li fondò a Parigi nell'impero di
16 gò maggiormente i lumi nella classe in Napoleone I; indi ne accennò l'incremen-
76 dustriale e manifatturiera, nelle città che to nelle varie contrade d'Europa , finchè
‫ט‬ maggiormente abbondano di manifattu- furono istituiti in Italia per cura de' sa-
re. Vi sono anche altre scuole denomi- cerdoti cremonesi Ferrante Aporti e A-
nate normali, sì in Francia, che in altri lessandro Gallina. Mostrò da ultimo il bi-
stati. Le scuole primarie hanno formato sogno di fondare in Roma ancora questi
sempre un oggetto de'più importanti del- asili, volgendo calde parole ai ricchi, alle
la pubblica amministrazione in tutti i pae- donne bennate e al clero , perchè se ne
si inciviliti, ed in questi, sotto uno o al- facessero promotori, onde ben corrispon
tro nome, come vado dicendo a' rispet dere a'desiderii del regnante Pio IX, che
tivi articoli, trovansi erette scuole, ove i nulla lasciava intentato per migliorare l'e-
fanciulli di qualunque condizione ponno ducazione del basso popolo, ed in effetto
gratuitamente imparare a leggere e scri- ne furono istituiti due nel medesimo an-
.
vere, e in alcune si sono aggiunti l'istru- no. Quanto all'origine, il rispettabile car-
zione religiosa, e gli elementi dell'aritme dinal Morichini che pubblicò nel 1842 ,
tica e della geometria. Si deve al Papa Degl' istituti di pubblica carità ed istru-
Pio VII l'approvazione della congregazione primaria in Roma, nel t. 1, p.3og
zione de'Picpus(V.),a vantaggio de'colle- dice quantoqui in breve riporterò.Lescuo-
gi de'seminari, per onorare le quattro età le infantili ebbero origine in Iscozia or so-
della vita di Gesù Cristo, incominciando no 25 anni ( 1817 ) da Roberto Owen di-
dalla sua infanzia, per la quale espressa- rettore di una grande manifattura di co-
mente tengono scuole gratuite pe poveri tone a New- Lanarck. Vedendo che i fi-
fanciulli i sacerdoti, di povere fanciulle le gli de'suoi lavoranti, mentre questi erano
suore. Al medesimo fine d'onorare l'in- attorno ai filatori , andavano vagando e
fanzia del Redentore, vi fu già una con- contraendo il mal abito dell'ozio, divisò
gregazione di donne chiamate le figlie del raccoglierli tutti in un luogo , farli sor-
l'Infanzia (V.) per l'istruzione delle gio- vegliare da qualche buona persona, e in-
VOL. LXIII. 5
66 SCU SCU
trattenerli con qualche sollazzo e qualche profittando di quanto eravi di buono, mi-
istruzione acconcia alla loro età . L'uomo gliorarono l'educazione dell'infanzia, in-
che scelse a tale officio fu Buchanan, di formarono l'opera de'sani principii reli-
mezzana istruzione,ma di molta dolcezza giosi , indispensabile elemento a ogni isti.
e di maniere tali , che riuscì ad affezio- tuto educativo, per ottenerne utili e du
narsi que'bambini e renderli docili a'suoi revoli frutti. Diversi vescovi , parrochi,
voleri. Questi concepì allora quegli ordi uomini e donne dabbene, e anco alcune
namenti e quelle pratiche, che formava congregazioni religiose migliorarono as-
no la base della nuova istituzione. Ma per. sai co'nuovi metodi l'educazione dell'in.
chè l'Owen die mano ad altre opere fi- fanzia. Lo spirito delle scuole infantili dei
lantropiche, sventuratamente lontane da poveri fanciulli è riceverli da 2 a 7 anni,
ogni idea di cristianesimo, le scuole in- custodirli durante il giorno mentre i ge-
fantili furono ragionevolmente prese in nitori sono occupati a procacciarsi il so-
sospetto. Però Buchanan, che può dirsene stentamento, e essi abbandonati nelle lo
l'immediato fondatore, quantunque pro- ro casipole correrebbero molti rischi; svi
testante, non sentiva come l'Owen in ma. luppare le loro facoltà mentali senza af
teria di religione, ma procurava d'istil- faticarli con modi noiosi , ma togliendo
lare a'suoi bambini rispetto a Dio, e in- motivo d'istruzione ancor morale dalle
segnava loro la Bibbia. La scuola di New- cose più comuni e ovvie; allettarli con sva-
Lanarck divenne celebre; lord Brougham riati esercizi nella scuola o nel giardino, se.
ne volle fare sperimento in Londra , dove condando quell'attività necessaria e gio.
chiamò Buchanan per fondarne una si- vevole allo sviluppo eziandio del corpo.
mile. Ivi in pochi giorni si riunirono 200 Le scuole sogliono essere idonee , senza
bambini, i cui genitori pagavano la pic ornati e colla immagine del Crocefisso. I
colissima moneta d'un penny, molto infe- fanciulli in alcune ore si occupano in cose
riore a quella ch'erano soliti dare a certe facilissime , come in fare sfili e pezzuole
vecchie che li custodivano durante il gior. peʼlumi, onde abituarli al lavoro e recave
no. I fanciulli che prima erano caparbi un tenue lucro pel mantenimento della
e indocili, nella scuola diventarono ma- scuola. Gli esercizi principali consistono
neggevoli e ubbidienti , e si formavano al nell'apprendere il catechismo, imparare
l'ordine e alla nettezza . Quindi si aprì al. le lettere e sillabare, far calcoli col pallot-
tra scuola, e poi un'altra : i soccorsi dei toliere, formarsi qualche idea delle piante
ricchi vennero in aiuto della nuova isti. e animali più comuni, delinear le prin-
tuzione, la quale trapassò rapidamente in cipali figure geometriche, in tutto usan-
Irlanda, Germania, Francia e Italia. Non dosi maniere piane e familiari . Qualche
è a far meraviglia, se sulle prime si du volta la direttrice narra alcun avvenimen
bitava di sua bontà , poichè in mezzo a tan- to morale, e lo fa ripetere da uno de'più
te pericolose novità deʼtempi correnti do- esperti. Talora spiega qualche dipinto ciò
vea ragionevolmente diffidarsi d'una isti che rappresenta : è regola di non intrat
tuzione che riconosceva per promotore tener gli allievi più di mezz'ora nella stes
un acattolico,che stoltamente pensava po- sa cosa, di farli spesso muovere e cantare
ter sussistere una società senza religioue, strofe morali , il che serve a tenerli svelti
d'un'istituzione che si era diffusa in prin. e allegri . A mezzodì si distribuiscono le
cipio solo ne'paesi protestanti , d'un'isti- minestre, una o due secondo il bisogno,
tuzione in fine che anco in alcune città cat- ed un poco di pane, serbandosi per la me
Moliche sembrava di tutto occuparsi fuor renda quanto i fanciulli han portato.Quin.
chè di religione. Però i savi e caritatevoli di vanno al giardino o piazzale annesso
seppero sceverare l'oro dal fango , indi alla scuola per ricrearsi, ove sono pali e
SCU SCU 67
altri strumenti ginnastici , per favorire lo locarsi ambedue in una delle maggiori sa-
sviluppo della persona. Poi si riprendono le del municipio, in proporzione de' lasci .
gli esercizi, e la sera tornano in famiglia . tiivi stabiliti nelle cifre. Nel Memoran-
Quindi il cardinal Morichini rimarca i dum del religioso conte Solaro della Mar-
vantaggi sociali che si ritrae da queste garita,già ministro er . segretario di sta-
scuole, anche sanitari. Nel 1840 pubblicò to per gli affari esteri di re Carlo Alberto,
in Venezia il conte Nicolò Priuli, Discor- pubblicato nel 1852 a Torino, a p. 305
so sugli asili infantili e sulla loro utilità e seg. parla dell'opposizione di mg. Fran
particolarmente in Venezia . Come pre- soni zelante arcivescovo di Torino alla no-
sidentedi quella commissione a'medesimi mina fatta dal re di d . Ferrante Aporti
preposta, nel 1847 nella solenne adunan- a professore delle nuove scuole di meto-
za tenuta nel palazzo ducale, di rendicon . do, le quali hanno una tendenza che non
to a'pii oblatori di loro offerte, dimostrò è a favore della religione , dell'autorità
con calde e eloquenti parole, come leggo e dell'ordine , in una parola lo chiama
T nel n.º 63 del Diario di Roma : Ivan- perfido insegnamento, di cui l'Aporti era
taggi, che derivano dagli asili infantili, propagatore in Lombardia e perciò cele-
non tornano utili soltanto al povero, ma brato da tutte le coorti liberali : ch'egli
a tutta la società : fondandosi specialmen la deplorò, ma nou potè impedire, men-
te su questo argomento, che con l'edu- tre l'arcivescovo avea proibito agli eccle-
+ cazione religiosa e civile essi ne prepara- siastici d'intervenire alle scuole di meto-
no membri utili e morali, d'oziosi e forse do aperte in Torino . Aggiunge, che si di-
DA perversi che sarebbero rimasti senza il lo speusò dal giustificare l'operato del re, ad
ro provvidente soccorso. L'adunanza fu onta delle rimostranze dell' arcivescovo,
onorata dal viceré arciduca Ranieri, dal col Papa Gregorio XVI, per essere d'av
cardinal Monico patriarca, dalla reale du- viso il conte: doversi usare gran delica.
chessa di Berry, e da colto e fiorito udi . tezza trattando quest'affare, essendo que.
torio . Nella Gazzetta di Venezia de' 17 stione d'Aporti considerato a Roma come
maggio 1853 , riportata dal n.º 116 del l'introduttore in Italia degli asili d'infan-
Giornale di Roma , leggo qualificati gli zia, secondo il piano dello scozzese Owen
asili di carità per l'infanzia di quella il protestante capo d'una setta San- Simo-
Justre metropoli, una delle più sante ebe- niana (F.) ; che fin dal 1837 d'ordine
nefiche istituzioni della medesima ; che del santo Padre si era diretta a' vescovi del-
in nessun luogo più largamente si diffuse lo stato pontificio una circolare per proi-
+ e con più abbondanti frutti , sia per l'in bire le scuole infantili, quelle appunto pro-
dole umana e generosa de' cittadini, sia mosse dall'Aporti, e doversi assai riflet-
7 per le cure indefesse della benemerita com tere prima di parlarne ". A pag. 509 poi
missione che li governa . Quindi vivendo e seg. dicendo nuovamente il conte, degli
gli asili di sole spontanee oblazioni, si vol- asili d'infanzia e scuole elementari , e del-
le stimolare ulteriormente, come de'vivi, l'insegnamento popolare, primamente si
anche la carità dei morenti , onde chi li esprime così. » Se non ho avversato le
soccorse in vita non li dimentichi in mor. strade ferrate, le macchine a vapore, ed
te. A questo fine la commissione statuì, altre utili invenzioni , ho bensì procurato
come si pratica in Milano e altre città d'I- d'influire presso al re, perchè non fosse
talia, verso a'benemeriti delle cause pie, cosa facile a permettere asili d'infanzia
di tramandare a' posteri il nome e l'ef- e scuole elementari , nelle quali si edu-
figie di chi per testamento si ricordasse cassero i figliuoli del popolo non a diven-
degli asili; quello iu lapide incidendo, que tarcol tempo buoni cristiani e buoni sud-
sto erigendo in busto col marmo, da col- diti, ma a diventar indifferenti in religio-
68 SCU SCU
ne, e intolleranti d'ogni autorità, prepa- il n.º 184 del Giornale di Roma 1852,
rati a dar mano a qualunque ribellione discorre della statistica generale degli a-
nel gran dì che fossero maturi i piani di sili infantili della monarchia austriaca, nei
chi quelle istituzioni promoveva ..... Car- quali sono ricoverati ed educati più di
lo Alberto non era persuaso di tanta ne- 14,000 poveri fanciulli. Che in Lombar-
quizia, nondimeno fu per gran tempo sua dia nel 1847 si contavano 59 asili infanti-
ferma volontà, che gli asili fossero affi- li , indi se ne chiusero 7 e poi si aprì quello
dati a corporazioni religiose, ma la sua di Varese; e che tutti sono mantenuti dalla
volontà si eludeva sotto mille pretesti , carità privata, che continua a sussidiarli
e si andò disponendo l'educazione laica- con grande impegno. Nella medesima mo-
le, vero avviamento alle riforme religio- narchia e in Vienna fioriscono i pii isti-
se e politiche". Quindi l'encomiato conte tuti chiamati Presepiio Ricoveri de'bam-
limpidamente dichiara i motivi e le ra- bini, fondati ad esempio di que'di Fran-
gioni di tal sua contrarietà all'insegna cia e del Belgio , che secondo il narrato
mento popolare. Arroge quanto riferisce nel n .° 87 del Giornale di Roma del 1853,
la Civiltà Cattolica, nel t. 2 , serie 2. ', p . è uno degli anelli della catena degl'isti-
204, sulla simpatia dell'eretico concisto- tuti di beneficenza e di generale utilità,
ro valdese per gli asili infantili di Torino, scopo dei quali è raccogliere durante il
eretti sotto gli auspicii dell'ab. Aporti, ai giorno bambini e fanciulli delle classi più
quali offiì oblazioni di denaro e lodi . Inol- povere, che sono ancor troppo piccoli per
tre a p. 366 e 374 dello stesso volume, essere ammessi negli asili infantili , con
parlando la Civiltà Cattolica della guerra vantaggio non meno della sanità di essi
rinnovata dai libertini contro la Chiesa che delle loro madri, le quali ponno così
a'giorni nostri, tra le arti usate e le isti- attendere ai giornalieri guadagni. I pre-
tuzioni da loro o inventate o favorite, ec. sepii raccolgono e alimentano, in locali
co come si esprime. " Aprirono scuole not- bene arieggiati , bambini e fanciulli non
turne per gli artigiani , asili per l'infan- malati che poppano o già poppati , dell'e-
zia, opificii pubblici per gli operai privi tà dai 14 giorni fino ai due anni, di po
di lavoro, congreghe di mutuo soccorso. veri e bravi genitori, che lavorauo fuori
Organizzaronoassociazionifraterne or se- di casa, verso un piccolo compenso, dagli
grete or pubbliche , con gerarchia e go- ultimi pagato. La madre vi reca il bam-
verno e leggi e cassa comune. Stamparo- bino o fanciullo la mattina , e lo leva la
no catechismi politici e istruzioni роро . sera. Se il bambino non è ancora spop-
lari, e le diffusero e le spiegarono ne'croc. pato, viene la madre ch'è al lavoro du
chi e nelle amichevoli adunanze. Que- rante l'ora di riposo ad allattarlo. Neʼgior-
sta parte massimamente dell'associare e ni di domenica o di altre feste, questi sta.
istruire , che è la pratica più potente di bilimenti sono chiusi. Un medico li visita
cui fa uso la Chiesa di Dio , essi vollero e sorveglia quotidianamente;alcune guar-
appropriarsi, bene intendendone la for- diane de'bambini e fanciulli hanno cura
za". Non credo del tutto estraneo il ri- del necessario loro trattamento; donne be-
cordar qui le idra del Socialismo (V.), e nefiche vegliano su ciascuno stabilimen-
del comunismo, di cui feci cenno a PAN- to, ch'è diretto da un comitato de' suoi
TEISMO, a POVERO e altrove. Però convie- fondatori . I molti vantaggi quindi che de
ne ritenere che gli altri asili e le altre scuo rivano da ciascuno di siffatti presepii,
le notturne sieno diversamente informa fanno sentire in molti sensi,ch'è facile con-
ti, imperocchè quanto agli asili (mentre cepire; diminuiscono il pauperismo, il pro-
sulle scuole notturne, oltre quanto vado letariato, la povertà; e contribuiscono al-
a dire, le descriverò a SCUOLE DI ROMA) la salute e robustezza de'bambini e fan-
SCU SCU 69
ciulli, favorendo altresì la diffusione della a'religiosi è stata, oltre la religione, una
vaccinazione o inoculazione del vaiuolo. delle ragioni che hanno contribuito nel
Alcuni chiamano i presepii e gli asili in- secolo XVI e dipoi , a cambiare il carat-
fantili , supplementi materni istituiti pei tere nazionale degl'italiani. Senza discu-
bambini e fanciulli su'quali non può , e tere, se a quell'epoca gl'italiani avessero
talvolta pur troppo non sa o non vuole la cambiato o no di carattere , il p. Grossi
materna sollecitudine praticare i propri mostrò colla ragione e colla storia, che le
amorosi doveri, con grave danno della so- scuole pubbliche inItalia nulla a veano per-
cietà. Gli asili infantili non vanno confusi duto sotto la direzione degli ordini rego-
col santo istituto della Santa Infanziapel lari, che sempre e ovunque ne furono be-
battesimo e raccoglimento in asili de'bam nemeriti. Egli rapidamente discorse i ser-
bini cinesi, di che tratto a SCUOLE DI Ro- vigi resi da queste corporazioni alla filo-
MA. Altra benefica istituzione per l'istru- logia e alle scienze, e provò che nelle loro
zione e educazione dell'artigiano e del po- scuole non solamente trovavansi tutti quei
vero sono le Scuole notturne, istituite in pregi, che il Sismondi ammira in quelle
Romanel 1816 al dire del n .° 51 del Dia- di maestri secolari, ma altri ancora e ben
rio di Roma del 1847 , o meglio secondo più importanti de'primi, quali sono quelli
altri nel 1819 per opera di Giacomo Ca- che si riferiscono alla religione ed ai buo-
soglio romano, dipoi propagate nello sta- ni costumi. I difetti stessi che il Sismondi
to pontificio ed altrove, per cui come no- rimprovera alle scuole delle diverse con-
tai ne tratto a ScUOLE DI ROMA. Leggo nel gregazioni religiose, somministrarono al
n.º 135 del Giornale di Roma del 1852, p. Grossi un argomento per difenderle.
che in Venezia la reale scuola superiore Egli provò chiaramente , che i religiosi
offre lezioni di disegno applicato ai me- non sono appunto indifferenti ai progres-
stieri e alle arti meccaniche, in alcuni gior si de'loro allievi, e che il voto di povertà
ni della settimana, ed in tutte le feste per che fanno, lungi d'essere un ostacolo al
gli artigiani, escluse le solennità ; che le pubblico insegnamento , è piuttosto un
scuole serali d'inverno e le lezioni festive pregio di superiorità che hanno essi sui
pe'medesimi artigiani si andavano diffon- maestri laici. Confutò egualmente altre
dendo, e che a Padova e nella provincia, opinioni del Sismondi sulla disciplina e
3 come a Vicenza eransi aperte cotali isti sulle pratiche di pietà , che sono in uso
tuzioni. Leone XII approvò la congrega- ne'collegi e nelle scuole d'Italia , e con-
zione de'sacerdoti Oblati di Maria Ver cluse che all'epoca del concilio Triden-
gine di Pinerolo (V.), la quale ha pure tino , epoca dal Sismondi assegnata pel
per istituto di combattere e confutare gli 1. puntodi decadenza dell'istruzione pub-
errori in materia di religione, con ispar. blica, gl'italiani non aveano punto dege-
gere buoni libri per la retta istruzione. nerato da' loro antenati, od almeno che
Nella benemerita Accademia di religio- questa degenerazione,se pur una se ne fos-
ne callolica di Roma, a'16 luglio 1829 se verificata , non potrebbesi ragionevol-
il p. Grossi gesuita , prefetto degli studi mente attribuire nè alla religione, nè al-
e professore di lingua greca nel collegio l'educazione. A'nostri tempi diverse nuo-
romano, lesse una dissertazione egregia- ve istituzioni di religiose per l'istruzione
mente ragionata, come rilevò il cav. Ar- ed educazione delle giovinette si sono fon-
taud nella Storia di Pio VIII, t.t ,cap.9, date, di che vado discorrendo ne❜luoghi
per confutare l'opinione di Sismondi , il ove sono, o che li riguardano, solo qui mi
quale nella sua Storia delle repubbliche piace ricordare le figlie del Sagro Cuore
italiane del medio evo , pretese provare di Gesù(V. ), con educandati e scuole pub-
che l'educazione della gioventù affidata bliche per le povere, approvate da Gre
70 SCU SCU
gorio XVI; il quale encomiò pure la pia bile e utile istituto che possediamo ; nei
opera di s. Dorotea (V.), che sorveglia secoli di mezzo ci ha introdotto le scienze
anco alla buona educazione, una dirama e le arti belle , ed in tempi più recenti ad
zione della quale è la pia opera di s. Raf- essa si deve il loro rinascimento e svilup-
faele (V.), che cura ancora onde i gio- po. Colui il quale accusa la chiesa callo-
vinetti sieno assidui nel portarsi alle pub- lica di esser nemica alla coltura dell'ani-
bliche scuole elementari. Inoltre Grego- ma, mostra di non conoscere la sua sto-
rio XVI eresse in congregazione de'chie- ria o di voler calunniarla . All'influenza
rici secolari la pia società delle Scuole di onnipotente de'romani Pontefici è dovu-
Carità (V.), pe'poveri fanciulli e per le to tutto quello che esiste di vero, di gran-
povere giovinette; non che approvò cano de , di benefico nella civiltà. Vi ha una
nicamente la congregazione religiosa del specie di cognizione la quale la Chiesa non
l'istituto della Carità (V.), fondata in Do- promove, una cognizione senza religione,
modossola dal dottissimo sacerdote conte terrestre, voluttuosa, diabolica: gli effetti
Antonio Rosmini, anche per l'insegna- si rilevano dalla storia d'Europa negli ul-
mento nelle scuole. Nel t. 3 , p . 383 de- timi 80 anni ; il suo frutto non fu altro
gli Annali delle scienze religiose, serie 2.2 , che ribellione, sedizione, immoralità, em-
si loda molto e si rende ragione dell' o- pietà, o almeno l'indifferentismo in wa .
pera : Sulle antiche e moderne scuole di teria di religione. I cattolici non ponno
J. W. Karl, Magonza 1846. Essa è di sanzionare o raccomandare qualunque si-
visa in 6 capi: 1. Ginnasi e licei in gene- stema di educazione opposto o pericoloso
rale. 2. Insegnamento di vari rami di stu . alla nostra fede e alla nostra Chiesa , fuo-
di. 3. Uso nelle scuole degli autori pa- ri della quale non vi è salute. Qualunque
gani. 4. Università. 5.° Antica e nuova insegnamento opposto a questa dottrina,
filosofia. 6. Uso della lingua latina. Con- o che conduce a indebolire le menti de'gio-
clusione . Nel n.º 226 dell'Osservatore Ro- vani, dobbiamo pronunziarlo inetto pei
mano del 1851 si riporta la dotta e sag- cattolici e degno di censura . L'insegna-
gia lettera di mg. Cullen arcivescovo d'Ar mento misto è pericoloso alla fede cat-
Dagh e primate d'Irlanda, sull'insegna- tolica, e capace di seminare nelle anime
mento nazionale di quel regno, relativa- tenere il seme dell'indifferentismo, e che
mente alla formazione d'una scuola nor- tali siano stati i suoi effetti dovunque se
male di sistema misto. Dice l'illustre pre- n'è fatta l'esperienza. E' un fatto triste
Jato, che l'educazione è la gran questio- che molti cattolici inviano i loro figli a
ne d'oggidì , e la religione della futura scuole protestanti, dove la nostra religione
generazione in Irlanda, come in ogni al- è combattuta, e dove vi sono molti esem-
tro paese, deve dipendere in gran parte pi tremendi d'apostasia . Quelle scuole na .
dal carattere che le sarà dato : ella può zionali dirette da ministri protestanti che
essere la sorgente di molti beni o di molti cercano di far proseliti, sono pericolosis-
mali.Non si può essere mai bastantemente sime ai giovani cattolici. Lo scopo delle
vigilanti, poichè sotto un cattivo sistema scuole normali non è altro che lo svilup-
d'insegnamento gli animi di coloro che po dell'educazione mista : maestri prote-
sono stati riscattati dal sangue di Gesù stanti , presbiteriani , cattolici vi sono u-
Cristo pouno essere a pericolo di perdersi niti; in esse giovani d'ogni religione sono
o di ricevere delle impressioni che non sa invitati a frequentarle , e così v' ha una
ranno mai cancellate . Lo spirito della Chie- mistura la quale è tutt'altro che cattolica,
sa è stato la causa della civilizzazione e Tutto il sistema tende a persuadere agli
dell'educazione di tutte le nazioni della allievi l'idea assurda, che ogni religione
terra ; ad essa siamo debitori d'ogni no- è egualmente buona, e così tale idea è ne-
SCU SCU 7!
mica alla verità, la quale è una e esclu de'corrotti costumi , e provvederla gra-
siva di sua natura . Questo sistema è an⚫ tuitamente con amore paterno di educa.
che diretto per mettere in mani d'un go zione cristiana , adoperandosi con tal mez .
verno protestante l'educazione d'una po- zo a promuovere il maggior bene della
polazione cattolica .A SCUOLE DI ROMA par religione e della società civile. Come di
lo di s. Nicola arcivescovo di Mira e di altre congregazioni benefiche, piacque al-
s. Luigi Gonzaga gesuita , protettori delle la provvidenza divina dare a questa tenui
scuole e degli scolari ;e del vocabolo vacan- principii, poi sviluppati a mano a mano
za, vacantia, riposo. Oltre i già citati gra- a conforto degl'istitutori e de' bisognosi
di accademici, con premi, medaglie, com- della salutare e caritatevole istruzione e
pensie onorificenze,sono lodevolmente ec disciplina nella nobilissima città di Vene-
citati gli scolari a bene studiare, ed all'effi- zia . Il seniore deʼsuddetti fratelli , ch'era
cace gara dell'emulazione, di che discor- anche allora sacerdote (mentre il giunio-
ro iu tanti luoghi, ed anche a SCUOLE CRI- re lo fu soltanto quattr'anni dopo), impe-
STIANE. L'uso di mettere alla prova con gnandosi ad ammaestrare e custodire i
esperimenti e saggi, nel fine dell'anno sco- giovanetti mal educati o dispersi, pe'cou-
lastico, ed in pubblico, il valore lettera solanti e copiosi frutti che ne raccolse, si
rio e religioso degli scolari, produce ot- senti ispirato di consagrare tutto se stes-
timi effetti per le pubbliche premiazio- so a così utile ministero. Quindi comin.
ni. Con questo possente mezzo si provoca ciò dal raccogliere la gioventù in un o .
vieppiù ne' giovani l'amore allo studio, ratorio ne'dì festivi per gli esercizi di cri-
ed a superarne le fatiche per lo stimolo stiana pietà , il quale si aprì nel 1.° mag-
dell'onore e dell'emulazione. Il premio e gio1802 con 9 giovanetti, i quali col loro
la lode sono sprone e conforto a maggio- edificante contegno indussero molti altri
ri studi e a maggiori virtù; e riescono di ad unirsi a loro; onde il direttore li ra-
grande consolazione ai genitori , ai paren- dunò eziandio fra settimana in sua casa,
ti, agli amici, e compiacenza ai concitta- non solo per ammaestrarli negli studi
dini, pel riconosciuto progresso nelle di proporzionati alla loro età ed a' loro ri-
scipline morali, religiose, intellettuali sia spettivi bisogni , ma specialmente per i-
sceutifiche, sia artistiche. Così s'infiam- struirli ne'doveri di religione, nella divo-
mano le menti di nobile emulazione , si ta frequenza de'sagramenti , e per forma-
accende l'amore di profittare degl ' inse- re il loro cuore secondo gl'insegnamenti
gnamenti nel tempo prezioso della tenera del vangelo . Nelle feste poi, oltre i pii e-
età, e si provoca l'assidua frequenza alle sercizi, incominciò con innocenti ricrea-
scuole. Da tempo antico si usa il suono zioni a distrarli dal conversare co'cattivi
della Campana (V.), per convocare gli compagni, ed a tal uopo fu provveduto un
studenti e gli scolari alle scuole, ai col- orto vicino all'oratorio che prima serviva
legi, alle università, ai seminari. di trattenimento agli sfaccendati. Per l'i-
SCUOLE DI CARITA' . Congregazio- struzione de'giovani, aumentati di nume.
ne ecclesiastica di sacerdoti secolari , Con- ro e particolarmente di quelli ch'erano
gregatio clericorum saecularium Schola suscettibili di coltura,fu preso un maestro,
rum Charitatis. Ebbe origine questa con- perchè non essendo le pubbliche scuole
gregazione da un fervido sentimento che ancora istituite , la loro povertà ad essi
Dio infuse nel cuore dei veneti nobili fra- non permetteva di procurarsi una lette
telliAnton'Angelo eMarcantonio contiDe raria coltura. La nuova gratuita scuola
Cavanis di dedicarsi a preservare con ogni fu aperta a'2 gennaio 1804 , in un locale
modo possibile la gioventù d'ambo i ses- contiguo alla casa dell'istitutore. Nel lu-
si dal contagio delle perverse massime e glio1806 si acquistò un locale più grau-
72 SCU SCU
de per dilatare il pio istituto, dopo supe- scolo spirituale di tutte le sagre funzioni ,
rati non pochi ostacoli, ed essendo palaz- alle quali assistono nelle chiese gli altri
zo vi si potè formare l'oratorio e l'orto fedeli. Tante industrie e fatiche prospe-
ch'eransi perduti. Tuttociò promosse mi- rando colla benedizione del Signore, me-
rabilmente l'ingrandimento della pia o- ravigliosi ne furono i frutti; venne dissi-
pera, e richiamò il concorso di nuovi a pata in molti giovani l'ignoranza , tolti
lunni alle scuole ; quindi meglio si rego- furono da'pericoli cui era esposta la loro
larono i metodi e si fornì di maestri op- tenera età, coltivati gl'ingegni con prov.
portuni, e meritò l'istituto a'6 aprile 1812 vidi ammaestramenti, molti con oppor-
l'autorizzazione del ministro di pubblica tuni soccorsi divennero laboriosi e fervi-
istruzione del governo italico, per cui con di sacerdoti, altri incamminaronsi nell'e-
patente furono approvati i maestri per sercizio delle arti operosi e morigerati, al-
l'insegnamento che vi si esercitava uelle tri s'impiegarono lodevolmente in pub-
lettere e nelle scienze; i quali direttori del blici uffizi, altri in fine divennero buoni
lo stabilimento, e come occupati in carita padri di famiglia. Mentre si sospirava l'in-
tevoli scuole furono esentati dal consueto cominciamento della divisata congrega.
esame. Confortati gl'istitutori da tratti sì zione, per felice ventura nel dicembre
manifesti della protezione divina,bramosi 1815 si recò aVenezia l'imperatoreFran-
d'ampliare l'opera pia, pieni di coraggio e cesco I, il quale tratto dalla riputazione
di fiducia in Dio acquistarono altro vasto grande ch'erasi acquistata il benemerito
recinto di fabbricato con bell'orto. Inoltre istituto a' 1 2 del detto mese l'onorò di sua
affrontarono il peso di stipendiare altri presenza, e con amabili maniere confor-
maestri, soccorsero molti alunni , sebbene tò i fratelli conti De Cavanis istitutori, i
già da qualch'anno aveano dato principio maestri ed i molti giovani, di tutti amo-
ad altro stabilimento per provvedere gra- revolmente informandosi, e dichiarando
tuitamente all'educazione e rifugio di in solenni modi la sua piena soddisfazio-
molte pericolanti donzelle. Fu allora che ne, e desiderando che la caritatevole isti-
surse ne fondatori fratelli il religioso pen- tuzione fosse stabilmente rassodata, per
siero di assicurare il fiorente stabilimen- ispontaneo impulso l'accolse sotto la sua
to di sussistenza, mediante la fondazione augusta protezione. Così incoraggiati gl'i.
diapposita congregazione ecclesiastica , o- stitutori, implorarono l'espressione gita-
ve potesse introdursi la successione pe- ziosa del suo beneplacito per essere con-
renne di sacerdoti zelanti, i quali collo spi- fortati a dar opera all'erezione canonica
rito di vocazione al caritatevole ministe- della divisata ecclesiastica congregazione ,
ro si dedicassero ad esercitare l'amoroso al che annuì prontamente l'animo reli-
uffizio di padri , senz'alcuna retribuzione gioso del pio monarca, e poi li donò di
nè pubblica, nè privata, verso la gioven- 2000 fiorini. Nel tempo delle trattative
tù bisognosa di educazione , affidandosi per l'effettuazione della proposta congre-
del tutto nella provvidenza divina. Frat- gazione, a'16 aprile 1817 si ottenne dal
tanto si fece la divisione nell'oratorio dei patriarca Milesi facoltà di vestire 6 chie-
grandi da'piccoli, per adattar l'istruzio- rici per essere idonei cooperatori allo sta-
ne ed i pii esercizi a tenore dell' età ; si bilimento , all ' uopo allestendosi conve
moltiplicarono le cure a utilità del cre- niente casa. A confortare maggiormente
scente istituto, si raccolsero alcuni giova- l'istituzione, narrai nel vol. LIII , p.162
ni a convitto, e s'implorò e ottenne di po- come Pio VII nel 1817 donò agl' istituto-
ter fare nell'oratorio scolastico tuttociò rifratelli il proprio maestoso palazzo Cor-
che ha luogo negli oratorii pubblici, ac . ner, e sua galleria di quadri e mobili, di
ciò i giovani vi potessero trovare il pa- Venezia,a benefizio e vantaggio della loro
SCU SCU 73
duplice istituzione pe'giovanetti e per le Pyrker gli rilasciò un onorevolissimo pa-
donzelle, con facoltà di servirsene libera storale attestato; Leone XII nel 1828 col
mente, ed anche di alienare il tutto pel breve Quae jam, lo dichiarò benemeri-
bene delle suddette caritatevoli istituzio- to e lodò i fratelli istitutori cui l'indiriz
ni; come si trovò necessario di fare per le zò, anche per avere impiegato a tal fine i
angustie dei tempi calamitosi . Dopo que- loro patrimoni , travagliando personal-
sta magnanima dimostrazione di clemen- mente alla cura de'fanciulli e delle don-
tissimo pontificio favore per consolidare zelle più povere, e per aver aperto una
l'istituto, il patriarca Milesi invitò i fon- casa per educar de' giovani ecclesiastici,
datori a compilare il piano della congre- paternamente benedicendo alunni e fon-
gazione nel settembre 1818, e poscia l'ac. datori . Pio VIII si mostrò benevolo con
compagnò favorevolmente all' imperial l'istituto; e Gregorio XVI nel 1831spedì
governo. Dipoi si fece al piano un'aggiun ai fratelli istitutori il breve Eo jam , con
ta, relativa alle scuole di carità femmi- isplendidi elogi per impiegar l'opera loro,
nili, e ritornato Francesco I in Venezia, ed ancora le proprie sostanze in patria,
a'23 febbraio 1819 onorò di nuova gra- per ufficio di sì grande importanza , ap .
ziosissima visita l'istituto, esprimendo il provando le scuole di carità come i pre-
suo desiderio di vedere eretta la congre- decessori; animandoli a proseguir la for-
gazione, pel suo mantenimento e propa- mazione della congregazione per la loro
gazione altrove, il che animò i fondatori stabile sussistenza, e donando a ciascun
a sollecitare l'emanazione del definitivo di loro una medaglia d'oro, oltre la sua
decreto, ricevendo dal munifico impera- benedizione, estesa anche ai cooperatori
tore 3000 fiorini di sovvenzione. e agli alunni . Nel declinare del 1833 un
A'19 giugno l'imperatore segnò il so- iguoto benefattore offrì locale e generoso
spirato decreto con affetto paterno, il qua sovvenimento, per la fondazione d' una
le fu seguito da quello del patriarca . Que- casa con iscuola di carità , nella città di
sto ottenuto, a'27 agosto1820 sotto gli Lendinara nella provincia del Polesine,
auspicii del principal protettore s. Giu . dove si aprì nel 1834 a’6 marzo. Man-
seppe Calasanzio, si aprì la casa destinata cando la congregazione della pontificia
ad accogliere quanti volessero dedicarsi a solenne e canonica istituzione, uno degl'i.
disporre la nuova congregazione : vi en stitutori fratelli nel 1835si recò a Roma
trò l'anziano de'fondatori, dovendo l'al- a presentarne istanza a Gregorio XVI,
tro assistere la madre ottuagenaria, tre con facoltà eziandio di potersi diffondere
giovani e un laico; indi successivamente altrove.Con somma benignità il Papa ac-
si aumentarono gli alunni , e convenne colse la persona e la domanda, mostran-
ampliare con nuovo acquisto il locale por dosi dispostissimo ad esaudirli; ed in fat-
abitazione loro. Ma essendosi speso tra ti, col breve Cum Christianae, de'2 1 giu-
acquisti,ristauri e riduzione di locali una gno1836, Gregorio XVI , altamente lo-
ingente somma , restarono abbattute le dando i sacerdoti conti De Cavanis, e le
forze de'fratelli istitutori e gravati di de- scuole di carità e la congregazione da lo-
biti; onde alcuni che nell'opera vedeva ro istituita , colle quali mirabilmente vie.
no cosa umana,mentre patentemente do ne provveduto all'educazione cristiana
vea considerarsi prodigiosa e divina, con de' giovanetti e delle donzelle, affinchè
siderato il suo abbietto principio e rapi- tale istituto non abbia mai a perire, ma
do progresso, prognosticarono prossimo vieppiù col divino aiuto prosperi e fiori-
scioglimento all'istituto. Tutta volta l'i. sca , dopo maturo esame , formalmente
stituto trionfando d'ogni ostacolo, pro- approvò e confermò con autorità aposto-
gredi in aumento; uel 1823 il patriarca lica, la Congregazione de' sacerdoti se-
74 SCU SCU
colari delle scuole di Carità, solamente tori ad imitazione di s. Giuseppe Calasan-
pe'maschi, fondata in perfetta comunità zio, celebre negli annali della Chiesa, e
in Venezia, che chiamò seconda sua pa- sotto gli auspicii della ss . Vergine delCar.
tria, con voti semplici agli ascritti, i qua- mine. Terminò col dire, che questo isti-
li dovranno essere soggetti agli ordinari, tuto ha un carattere singolare per la sua
potendo propagarsi in altre città e castel ampiezza e straordinaria abbondanza dei
la, con sommo vantaggio e conforto della paterní soccorsi, con cui si coltiva prin-
religione e della civile società . Nel mede- cipalmente il cuore de'giovanetti per for.
simo anno a' 23 settembre il Papa con marlo ad una soda pietà. Nessuna con-
decreto approvò le costituzioni della con . dizione di giovani viene esclusa , e nessun
gregazione. Magnifici certificati in onore bisogno rimane dimenticato. Il mezzo per
e lode della duplice istituzione emana- raccoglierne un numero assai copioso è
rono la congregazione municipale della una serie ben ordinata di caritatevoli scuo.
regia città di Venezia, ed il patriarca di le, ove gli scolari si riguardano come fi-
essa cardinal Monico in occasione della gli; il fine che si propongono i precettori, è
sagra visita,il quale inoltre nel 1838 pub . di fare agli amatissimi loro allievi il mag-
blicò colle venete stampe de' Mechitari- gior bene che si possa. Sono quindi in .
sti : Omelia recitata nella pubblica isti cessanti le loro sollecitudini , le loro fa-
tuzione della congregazione de' chierici tiche e le loro industrie sono moltiplicate
secolari delle scuole di Carità celebrata secondo l'esigenze de'tempi e le circostan
solennemente nel giorno 16 luglio 1838. ze diverse degli alunni . Altri però sono
L'eloquente pastore nel rendere ai bene i molti aiuti che si somministrano a tut-
meriti e infaticabili fondatori e alla isti ti, altre sono le cure che particolarmen-
tuzione pubblici elogi , chiamandola nuo te si prendono per provvedere quanto è
vo ornamento della veneta chiesa , rimar possibile alle speciali necessità di taluni .
cò essere sua luminosa prova del pregio Comune a tutti è il pascolo quotidiano
e dell'utilità che la distingue, le molte delle cristiane istruzioni ; comune a tutti
plici e concordi testimonianze rese dalle il provvedimento d'una salutare discipli-
primarie autorità dell' una e l'altra po na, per cui si vuole che sia ciascuno ac-
destà per la sua stabile sussistenza , che compagnato da buona guida alle scuole,
enumerò e descrisse; che esaurito per l'i e ricondotto egualmente alla propria ca-
stituto il non tenue patrimonio de' suoi sa; comune eziandio sopra di tutti è l'at-
fondatori, ed essi impoveriti ebbero l'e- tenta vigilanza sulla privata loro condot
roismo di limosinare pe' loro poveri , il ta e sui loro portamenti, quando si uni-
perchè prontamente accorsero a sostener- scono a frequentare i vari esercizi dell'i-
lo le offerte de'buoni, di cui non ebbe mai stituto; comune in fine riguardo a tutti
penuria la pietosa Venezia, e di tanti al- è l'impegno di confortarli con amorevoli
tri generosi di altre città, mossi dal buon ammonizioni , con ricreazioni innocenti,
odore sparso dal merito singolare dell'o- coll'addestrarli alla pratica del cristiano
pera, e precipuamente dell'imperiale fa costume, e con ispirare ad essi filiale fi-
miglia (fra'quali l'imperatrice Carolina ducia, e pronta e amorosa docilità verso
Augusta di Baviera , gli assegnò un fondo de❜loro caritatevoli istitutori,sicchè la nu-
patrimoniale in perpetuo, esempio imi- merosissima scolaresca viene a formare
tato dall'imperatrice Maria Anna di Sar- come una sola famiglia. Che se poi in al-
degna), tutti munifici verso le ben siste- cuno si scorge qualche speciale bisogno,
mate scuole di carità, e la buona e saggia non si ricusa d'aggiungere, nel miglior
educazione de' giovani e delle donzelle, modo possibile, i convenienti particolari
secondo le norme propostesi dai fonda- soccorsi. Quindi scorgendosi qualche gio-
SCU SCU 75
vane d'indole ingenua e di bel talento, ci di fresca e triste ricordanza , e malgra-
si conforta con vari mezzi, e anche occor- do il valido eccitamento espresso dal re-
rendo con limosine,per coltivare il suoin gnante Pio IX nella sua venerata lettera
gegno : scoprendosi alcuna vocazione ec- de'30 giugno 1847, diretta agl'istitutori
clesiastica, si cerca di ben dirigerla e di e divulgata colle stampe , laddove dice :
condurla ad effetto ; e riconoscendosi in nihil Nobis optabilius quam ut ecclesia-
qualche alunno la necessità indispensabi sticiviri,asperrimis hisce praesertim tem-
le d'una continua assistenza, si assume poribus, in christianam et civilem juven-
anche il gravoso incarico del quotidiano tutis educationem procurandam strenue
mantenimento finchè abbia compita l'e- incumbant, Oltre della ricordata Omelia,
ducazione, col qual mezzo si formarono mi giovai in questo articolo de' seguenti
buoni giovani della più misera condizio- due opuscoli documentati; Breve notizia
ne, che impiegarono i loro talenti a pub dell'istituto delle scuole di Carità da va-
blico bene, sia nel sostenere importanti ri anni fondato nella regia città di Ve-
uffizi nel santuario, sia nell'ottimo disim- nezia, Roma nel collegio Urbano 1835.
pegno d'impieghi civili. Le scuole poi del- Notizie intorno alla fondazione della
le donzelle hanno un convitto di maestre congregazione de' chierici secolari delle
per educarle gratuitamente, in separato scuole di Carità, Milano 1838,
locale. Lo scopo di questo femminile sta- SCUOLE CRISTIANE.Congregazio-
bilimento è in tutto eguale al fine cari- ne religiosa de'fratelli secolari, Congre
tatevole che indusse i sacerdoti De Cava gatio Fratrum Scholarum Christiana-
nis a quello de'giovani, cioè il provvede. rum . Quest' istituto è una benemeren-
re principalmente all'educazione cristia- tissima società, nella quale si fa professio
na, e formare insieme le povere figlie col · ne di tenere gratuitamente le scuole per
l'ammaestrarle ne' donneschi lavori a insegnare la dottrina cristiana, il legge .
guadagnarsi il pane colle loro oneste fa re, lo scrivere, l'ortografia , la lingua ita-
tiche, trovando esse nelle loro pie edu- liana, l'aritmetica, ed in alcune anche il
catrici altrettante madri impegnate dal disegno. I membri dell' istituto si chia-
sentimento di vocazione , e dallo spirito manofratelli, nè ponno essere sacerdoti,
d'un'instancabile carità a fare ad esse ogni nè aspirare allo stato ecclesiastico, nè far
possibile maggior bene.Questa 2.3 pia isti- funzioni di chiesa, interamente dovendo-
tuzione, non essendosi potuto provvede si dedicare al detto genere di elementa-
re di fondi corrispondenti , vive degli sfor- re istruzione. Il fine precipuo dell'istitu-
zi de' poveri istitutori da oltre 40 anni , to è di dare una cristiana e conveniente
e non ha mai cessato la provvidenza di- educazione a'fanciulli , che da'maestri ri-
vina di sostenerla , benchè sia numerosa cevono eziandio con l'insegnamento del
e dispendiosissima. La mancanza de'fon ben vivere, istruendoli ne'misteri di no-
di impedì che si assoggettasse alla supre- stra s. religione, ispirando loro massime
ma pontificia sanzione, sebbene ricorda cristiane. Col mirabile disegno di procac .
ta con onore e graziosamente confortata ciare tali vantaggi ai figli degli artisti ed
nel breve Cum christianae, di Gregorio a'poveri furono istituite le scuole cristia-
XVI. Dopo che l'istituto delle scuole ma- ne; nelle quali pe'benigni modi deʼreligio-
schili aprì la casa di Lendinara, niun'al si precettori , e per la bella e chiara forma
tra ne fu eretta, benchè da varie parti si della Scrittura (V.) che insegnano, ben
siano fatte pressantissime istanze, per es. presto vi si recarono ad apprendere co-
sere troppo scarso il numero di chi vo gli altri utili insegnamenti l'eleganza del
glia dedicarsi alla caritatevole impreso, carattere, anche i giovanetti di civile con-
forse a motivo degl'infelici tempi politi- dizione , contentandosi alcuni di questa
76 SCU SCU

primaria istruzione, comechè sufficiente re, vale a dire i Giansenisti (V. ), ed in


a molti impieghi amministrativi, altri fa- cui perciò tanto più necessaria rendevasi.
cendo poi quel corso di studi cui sono in- Intese poi con ardore a fondare la prezio-
clinati. La universale propagazione del- sa istituzione de'fratelli delle scuole cri-
l'istituto è una luminosa e irrefragabile stiane, cui provò nel 1680 in due parroc-
prova dell'immensa sua utilità, come del- chie di Reims, s. Maurizio e s. Giacomo.
la saviezza de'fratelli delle scuole cristia- Convinto dell'utilità delle scuole, le unì
ne, nel recarla alla società civile, alla mo- in una casa particolare, e dopo molte bri-
rale, alla religione, onde giustamente so- ghe e contrarietà per parte della sua fa-
no segno delle benedizioni e dell'amore miglia, e d'altre persone che insorgevano
de'popoli. Autore di sì benefico concepi- contro il novello suo istituto, riuscì a far-
mento e glorioso fondatore della congre- le ricevere a Réthel ed a Guisa. Il ser-
gazione delle scuole cristiane, èil ven. ser. vo di Dio provò molte inquietudini per
vo di Dio Gio. Battista de- la - Salle, che parte de'fratelli , ed ostacoli per parte dei
nacque da nobili genitori in Reims a'30 grandi : egli superò tutto colla sua pazien-
aprile 1651 , il cui padre era consigliere za e col suo zelo; indi per dare a'suoi fra-
del tribunale criminale di quella celebre telli un'idea del suo disinteresse e avvi-
città. Mostrò fino dalla sua puerizia un cinarsi alla loro povertà , effettuò nel 1685
carattere alieno da ogni leggerezza, ed il la detta rinunzia del beneficio ecclesiasti-
più tenero affetto per gli esercizi di reli. co a favore d'un chierico bisognoso, non
gione. Applicatosi quindi con grandissi- ascoltando nè sollecitazioni, nè i legami
ma assiduità alle umane lettere e alle sa . del sangue, che dovea fargli preferire suo
gre discipline, fece i primi studi nell'uni- fratello, il quale era prete, laonde si af-
versità, e andò a compierli nel seminario fidò interamente alla provvidenza. Andò
di s. Sulpizio a Parigi, e divenne dottore a Parigi per fondarvi nuove scuole, e fu se-
in teologia. Non ancora sacerdote, a'g lu- gno delle persecuzioni deʼmaestri di scuo-
glio 1666 era stato eletto canonico della le e di altre città , segnatamente della set-
inetropolitana di Reims. Avendo perdu ta de'giansenisti, non che di parecchi su-
to i suoi genitori nel 1671 e nel 1672 , periori ecclesiastici , di cui si sorprende-
s' impegnò negli ordini sagri nel 1678 , va la buona fede con calunnie . Le sue an-
quindi volendo rendersi utile alla sua pa- date in Provenza, in mezzo alle traversie,
tria, e per assicurare l'istituto delle suo. fecero risplendere la sua virtuosa umiltà
re del ss. Bambino Gesù, ch'era stato fon- e la sua rassegnazione. L'edificante ec-
dato da Roland, forse ad esempio delle clesiastico consagrava tutte le sue cure al-
Scuole cristiane del p. Barré (di cui par la moltiplicazione delle scuole, ed alla con-
lai a SCUOLA, ed ivi pur dissi de'fratelli versione de' peccatori, ed avea talento e
delle Scuole cristiane d'Irlanda, istituite maniere per muovere i cuori più indurati .
a imitazione di questa congregazione ) , Formò le regole e le costituzioni per la
canonico teologo della stessa cattedrale sua congregazione, in modo stupendo per
di Reims, ne ottenne le lettere patenti. lo spirito che v'infuse, onde meritò in se-
Per non avere vincoli che lo ritenessero guito d' essere annoverato tra gli ordini
dall'esercitar liberamente l'amore attivo religiosi ; le osservò e fece osservare dai
verso il prossimo, rinunziò poi il cano- fratelli ne'40 anni ch'egli visse fra loro;
nicato, divise fra'poveri il suo patrimo ma più per gli esempi di sua santa vita,
nio, e tutto diedesi all'istruzione dell'ab- che per gl'insegnamenti dati loro sì per
bandonata gioventù, in un tempo in cui voce che per iscritto. Sempre costante nel
i nemici della religione disseminavano bene intrapreso, vi perseverò fino alla mor-
massime di disunione e di affettato rigo . te, lasciando già assai la sua eccellente o-
SCU SCU 77
pera propagata con plauso di tutti i bub- gloria del suo servo si stenebrasse di tutte
ni, con immenso giovamento della reli- le nubi, di cui erasi cercato oscurarla. Al
gione e dello stato, e quale perenne mo- presente il nome del ven. La Salle è be-
numento della sua eroica carità. Si portò nedetto in tutta la Francia, in tutta l'Eu-
a Rouen, dove pure fu perseguitato, e vi ropa, e si può dire nell'universo mondo,
chiuse pieno di meriti i suoi giorni a' 7 dovunque sono penetrati i suoi degni e
aprile 17 19 d'anni 68,altri dicono a Saint- infaticabili discepoli . Da lungo tempo si
You presso Arpajon, nella casa professa prosegue l'opera di sua beatificazione; il
dell'ordine da lui fondato, colmo di be- processo apostolico fu compilato aParigi,
nedizioni e compianto dall' onesta gente a Rouen ed a Reims. Leguarigioni straor
di tutte le condizioni, nel conforto di ve dinarie e i favori speciali che un gran nu-
der prima di morire stabilite ben 20 case. mero di fedeli hanno ottenuto da Dio a
Egli amò Dio con tutto il cuore, e cercò sua intercessione,fanno sperare chela Chie-
in tutta la sua esemplare vita di fare tutto sa non tarderà a dichiararlo degno d'un
ciò che a lui fosse più gradito; amò il suo culto pubblico. La sua vita è stata stam-
prossimo più che se medesimo, e si con- pata a Rouen nel 1733. Ivi e nel 1760
sagrò con tutte le forze alla salvezza di altra ne pubblicò il p. Garreau gesuita.
lui. Egli comprese di buon'ora che i po. 11 p. Elia Maillefer benedettino compose
veri più di altri erano degni delle sue cu- la Vita di Gio . Battista de-la - Salle, ma
re e del suo amore, e che doveasi rendere restò mss. nella biblioteca della città di
servigio al divin Padre ne'figli, e da quel Reims. Prima che la s. Sede confermasse
l'istante entrò nel suo spirito il sublime le regole dell'istituto, le approvarono gli
pensiero di queste scuole cristiane , uno arcivescovi, Besons di Rouen, Rohan di
tra'piùbelli ornamenti della religione cat- Reims, ed i vescovi cardinal di Bissy di
tolica. Iddio volle , come per una legge Meaux,Giuseppe diSoissons, Luigi diNan-
naturale , che le più grandi cose incon- tes, e Carlo di Laon , con lodi; ed altret
trassero nel loro principio i più potenti tanto fecero gli arcivescovi di Sens e di
ostacoli: la virtù non avrebbe alcun me- Tours, ed i vescovi d'Amiens, di Char-
rito, se l'esercitarla non costasse nè pene, tres, ec. Il Papa Benedetto XIII ,colla bolla
nè contraddizioni, nè sudori . Fu il servo In Apostolicae dignitatis solio,de’26 gen-
di Dio perseguitato eziandio dopo la bea⚫ naio 1724 , canonicamente approvò que.
ta sua morte, imperocchè i giansenisti suoi sto istituto. In esso dicesi che il Papa per
implacabili nemici tentarono d'interpo- adempiere il dovere pastorale, volontieri
lare de'loro abbominevoli errori i molti consentiva a far eseguire le pie intenzioni
libria lui attribuiti e pubblicati colle stam de' fedeli, massime quando essi fondano
pe, sui doveri del cristiano, sui mezzi di istituzioni che hanno per fine l'insegna-
poterli adempiere, sulla civiltà cristiana, mento delle lettere e l'istruzione de'fau-
sulla meditazione per tutte le domeniche ciulli poveri che vogliano studiarle per u-
dell'anno, sulla spiegazione del metodo tilmente coltivare il campo del Signore,
di orazione, sul culto esteriore e pubblico e diffondere vieppiù le sorgenti della dot-
che icristiani sono obbligati rendere aDio, trina e della sapienza; ed a tale effetto di
sull'istruzione e preghiere per la s. mes- buon grado confermava i santi statuti e
sa, confessione e comunione, pretenden- i regolamenti di siffatti istituti , affinchè
dosi, secondo alcuni, siccome da lui com- piùfermi sussistano, e sieno perpetuamen-
poste per l'istruzione de'fanciulli che fre- te osservati per l'avvenire. Pertanto i su-
quentavano le scuole cristiane , ed altre periori e fratelli delle scuole cristiane di
riguardanti l'istituto e che poi ricorderò Reims esposero: » che nel 1680 il pio de-
in fine. Ma Iddio finalmente volle che la funto servo di Dio Giovanni Battista de-
78 SCU SCU
la -Salle , canonico della chiesa metro di Francia Luigi XV con lettere patenti
politana di Reims, considerando cristia- ordinò la registrazione della bolla, acciò
namente il numero infinito de'disordini i fratelli pienamente e pacificamente ne
che cagiona l'ignoranza , origine di tutti godessero il contenuto; altrettanto eseguì
i mali, massime fra quelli che oppressi da il parlamento di Rouen ad istanza dei fra-
miseria, o praticando per vivere arti mec- telli della casa di Saint - Yon stabiliti in tal
caniche, non solo non hanno veruna co⚫ città, insieme alle regie lettere. Fratello
noscenza delle lettere perchè non vi pos- Timoteo superiore generale, nel 1776 fe-
sono attendere, ma ciò ch'è più deplo- ce stampare le regole, conformi alla bolla
rabile , ignorano troppo sovente gli ele- d'approvazione, e le distribuì per tutte
menti della cristiana religione, fondò per le case dell' istituto. Pio VI confermò il
la gloria di Dio e per sollievo de' poveri decreto emanato dalla congregazione dei
nella città di Reims con autorità della s. vescovi e regolari nel 1786 , annuendo al-
Sede, e sotto la protezione del ss. Infante le domande di fr. Agatone superiore ge-
Gesù e di s. Giuseppe, e sotto le regole nerale, in cui si approva l'uso osservato
infrascritte, da essere approvate e confer- fino allora nella congregazione deʼfratelli
mate dalla Sede apostolica, un istituto delle scuole cristiane, per la convocazio.
col titolo, De' fratelli delle Scuole Cri- ne de'capitoli e per l'elezione de'superiori,
stiane ; il quale istituto per la benedi- e quello ch'essa pratica di ammettere, in
zione del Signore si propagò in parecchie caso di bisogno, deʼfratelli stati già assi-
diocesi del regno di Francia, e particolar- stenti e de'superiori generali emeriti. Di-
mente in quelle di Rouen, di Parigi , di poi Pio VI , a petizione del superiore ge-
Avignone, di Chartres, di Laon , di Saint- nerale fr. Fiorenzio, concesse che il nu-
Omer, di Boulogne, di Alais, di Greno- mero degli assistenti da due fossero au-
ble, di Mende, di Marsiglia , di Langres, mentatia 4, e che nel capitolo generale si
di Usez e di Autun, nelle quali sono sta potessero nominare per commissione as-
biliti i detti fratelli, con le regole il cui te sistenti per surrogare i defunti e chi aves-
nore è questo".Adunque Benedetto XIII se abdicato.
per lo spirituale avanzamento delle anime, A'g agosto 1835 la congregazione dei
comodità e vantaggio di tutti i fedeli , e vescovi e regolari emanò il decreto, Fra-
per concedere speciali grazie e favori al ter Agatho superior generalis, che a'13
superiore generale, a tutti ed a ciascuno novembre approvò e confermò in tutte
di detti fratelli, dopo l'esame delle loro le sue parti Gregorio XVI, ed in cui si
suppliche, approvò e confermò per l'au legge che mentre la Francia trovavasi
torità apostolica il detto istituto, le dette immersa nello sconvolgimento per le ci-
regole e tutte le cose ivi contenute, lecite, vili e sanguinose fazioni, all'improvviso
oneste e non contrarie a'sagri canoni, al disparve il detto superiore in quel regno,
le costituzioni apostoliche e al concilio di nè più si potè saper di lui , forse ritira-
Trento. Ordinò inoltre, che tutti qualun- tosi altrove per la suscitata persecuzione
que sieno i beni che possedeva giustamen- contro la Chiesa e gli ordini religiosi. Per
te e canonicamente l'istituto, o potrà ac- cui Pio VI che nutriva particolare affe-
quistare per l'avvenire, per concessione zione verso l'istituto,tanto benemerito del-
di principi, donazione de'fedeli o per al la cristiana educazione specialmente dei
tre giuste vie , rimangano nella loro in poveri, acciocchè le case poste fuori della
tegrità suoi propri e per sempre. Quin Francia per tale avvenimento non risen-
di nel 1725 l'arcivescovo di Rouen De la tissero alcun danno, con suo breve de'7
Vergne primate di Normandia, approvòe agosto 1795 stabilì un vicario generale
permise l'istituto nella sua diocesi ; il re residente in Roma, e ad esso affidò la di-
SCU SCU 79
rezione delle case dell'istituto delle scuole rirli da una all'altra con asseguar loro le
cristiane esistenti in Italia e nella diocesi cariche da esercitarsi : 3.º di ricevere i no-
di Losanna, finchè fratel Agatone non fos- vizi , e osservate le prescrizioni della re-
se tornato all' esercizio di sua carica , o gola e delle costituzioni , ed ottenuto il
conosciuta la di lui morte non fosse elet. consenso del superiore generale, ammet
to un nuovo generale. Per altro, ripristi- terli alla professione de'voti perpetui : 4.°
nata la pubblica tranquillità , e fatta la d'invigilare, e di procurare che le regole
scelta d'un nuovo superiore generale, tan- e le costituzioni siano da tutti esattamen-
to esso,quanto gli altri superiori generali, te osservate : 5.º di fondare nuove case a
sebbene fosse cessata affatto la causa per richiesta de'vescovi : 6.º di provvedere a
cui era stato da Pio VI emanato il bre- tutte quelle cose che non soffrono dilazio-
ve, e nelle costituzioni non si facesse al- ne. V. Il vicario generale potrà far uso
cuna menzione del vicario generale, tut- di queste facoltà in tutte le case che sono
lavia ritennero sempre in Roma un vi in Roma e nello stato pontificio , o che
cario generale, appunto perchè conobbe saranno in seguito fondate per mezzo del
ro apertamente, che per la buona ammi- vicario generale, eccettuato il grande O-
nistrazione delle case d'Italia era neces spizio di s. Maria degli Angeli alla Ter-
sario che vi fosse uno rivestito delle ne- me, il quale fondato e dotato per bene-
cessarie facoltà, il quale potesse più da vi ficenza de'sommi Pontefici, resta sotto la
cino governarle e dirigerle. Considerando loro immediata protezione , e viene go-
i fratelli più anziani delle case d'Italia le vernato colle sue leggi particolari, ed ec-
nuove fondazioni eseguite in Roma , nelle cettuata la casa di s. Antonio ai Monti di
diocesi di Benevento e di Spoleto, e quelle Roma,la quale sarà soggetta immediata-
che stavano per effettuarsi, supplicarono mente al solo superiore generale, ove se-
Papa Gregorio XVI, acciò ordinasse che condo i patti e le convenzioni dinoreran-
in Roma, centro del cattolicismo, vi fosse no i fratelli francesi . VI. Il vicario gene-
stabilmente un vicario generale , determi- rale ogni anno dovrà fare al superiore ge-
nando pure la forma dell'elezione, e le fa- nerale una relazione dello stato economi-
coltà di esso. Dopo matura ponderazione co delle case, della condotta de' fratelli ,
di tutte le cose, salva l'unità dell'istitu- delle nuove fondazioni , e degli altri aſſari
to, venne emanato questo decreto. » I. In più gravi . VII . Negli affari di qualche in-
Roma vi sarà un vicario generale stabile portanza chiamerà a consiglio anche i con-
con due consultori ed un segretario. II. sultori; ma il loro voto sarà , come dicesi ,
L'elezione del vicario generale apparter- consultivo. VIII . La carica del vicario ge-
rà al superiore generale. Quella del se- nerale e de'consultori durerà perio an-
gretario si rimetterà all'arbitrio del vi- ni ". Questo decreto fu nel 1836 stam-
cario generale. III. II vicario generale do- pato in Roma dalla tipografia della ca-
vrà essere scelto tra'fratelli italiani , i due mera apostolica , e l'ho pur letto nelle
consultori potranno eleggersi traʼfratelli Regole e costituzioni dell'istituto de'Fra
italiani o francesi, e le loro elezioni do- telli delle Scuole cristiane, approvate dal
vranno essere sottoposte all'approvazione sommo Pontefice Benedetto XIII, Tori-
della s . congregazione de'vescovi e rego- no 1835. Abbiamo inoltre, ed attribuita
lari. IV. Il superiore generale delegherà al ven . La Salle , Conduite desEcoles ohré-
al suo vicario generale in Roma la facoltà : tiennes, Lyon 1811. La Salle , Condot-
1.º di stabilire i rettori delle case, i quali ta delle Scuole cristiane, Torino 1824.
per altro dovranno essere confermati dal- Quanto alla ricordata eccettuazione del-
lo stesso superiore generale : 2.º di distri- l'Ospizio di s. Maria degli Angeli, a que-
buire i fratelli in ciascuna casa e di trasfe sto articolo narrai che Gregorio XVI, pel
80 SCU SCU
grande affetto e verace estimazione che nio, senza la licenza della s. congregazio-
nutriva pe'fratelli delle scuole cristiane, ne. Ilvicario generale dovrà invigilare che
nel 1834 affidò loro il governo di quel va- le regole delle scuole cristiane fedelmen.
sto stabilimento che gli stava tanto a cuo . te si osservino, specialmente quanto al vo⚫
reeda lui migliorato, cioè la direzione del to di povertà, e riprendere i disubbidienti
la numerosa famiglia degli uomini; quin secondo le leggi del suo istituto , occor
di col breve pur citato Cum nihil majus, rendo doversi implorare l'autorità della
nel 1838 approvò il decreto della congre. s. congregazione. Il rettore dell' ospizio
gazione de' vescovi e regolari sulle leggi informerà ogni mese in iscritto il vicario
stabilite per l'accurato reggimento del generale dello stato della comunità reli-
l'ospizio. In esse venne dichiarato » che giosa. Sarà in arbitrio del cardinal pre-
i religiosi delle scuole cristiane che vi abi- sidente convocare il vicario generale , il
tano, in ciò che appartiene all' ammini- rettore dell'ospizio, e se il crede ancora
strazione e allo stato ecouomico, all'am- i consultori , per trattar con essi sugli af
missione, alla dimissione , alla disciplina fari dell'ospizio, quando il giudicherà ne
e all'educazione de'poveri, dipenderanno cessario". I religiosi delle scuole cristia-
interamente dal cardinal presidente del- ne nel reggimento dell'ospizio di s . Ma-
la commissione de'Sussidi, e saranno ob ria degli Angeli pienamente corrisposero
bligati ad ubbidire alle sue prescrizioni, alla benevola fiducia di Gregorio XVI ,
e farle osservare. Quanto poi alla cristia- e si resero dello stabilimento assai bene-
na educazione de' poveri, alle sagre fun meriti , nel modo che in parte accennai
zioni , ed alla frequenza de' sagramenti, nel citato articolo, cessando nella direzio⚫
saranno soggetti al deputato ecclesiastico , ne quando nel 1848 furono sottoposti gli
come vicario spirituale del cardinal pre- ospizi di Roma alla romana magistratu-
sidente. Il vicario generale delle scuole ra, e lasciando gran desiderio di loro nel
cristiane avrà la piena autorità e giuris luogo pio, e in benedizione il loro nome.
dizione nella famiglia religiosa che farà Nel n.° 46 delDiario diRoma del 1840,
stanza nell' ospizio medesimo , e questa si riporta come la s. congregazione de'ri-
come tutte le altre case visiterà per ciò ti agli aprile nel palazzo apostolico Va-
che concerne allo stato regolare, all' in- ticano, ad istanza del postulatore fr. Cri-
terna disciplina, all'economia, ed all'os- sologo Tiriot delle scuole cristiane, pro-
servanza delle costituzioni, e trasmetterà pose il dubbio se doveva seguarsi la com-
la relazione e gli atti della visita alla s. missione per introdurre la causa di bea-
congregazione, secondo il decreto da essa tificazione del sacerdote Gio Battista La
emanato il 9 giugno 1837. L'elezione del Salle, fondatore della congregazione dei
rettore dell'ospizio e degli altri ministri , fratelli delle scuole cristiane. La risolu-
apparterrà al vicario generale col consen⚫ zione fu affermativa, e Gregorio XVI si
so del cardinal presidente , e con simile degnò approvarla , segnando di propria
consenso sostituirà altri , in caso di loro mano la commissione; di conseguenza per
assenza o malattia . L'uffizio del rettore pontificio decreto degli 8 maggio 1840,
e de'ministri, come altresì la dimora de- fu attribuito al servo di Dio il titolo di Ve
gli altri ministri nell'ospizio,durerà per un nerabile. Apprendo dal n .° 133 del Gior-
triennio. Potrà il vicario generale per giu- nale di Roma del 1851 , come il dotto e
ste cagioni anche prima rimuovere qual- profondo teologo cardinal Gousset arci-
che religioso, o se piacerà al cardinal pre- vescovo di Reims, nell'eseguire a'13 mag-
sidente concedere ai religiosi, che possa gio la benedizione de' nuovi locali della
no rimanere più a lungo nella loro carica scuola pe'fratelli delle scuole cristiane di
o nell'ospizio, non mai oltre il 2.° trien- Perigueux, alla presenza del clero e dei
SCU SCU 81

vescovi di Tulle e di Perigueux, non solo assai lungamente per vedere questo fau
con gran forza dimostrò i vantaggi del- sto giorno ! Esso sarà il più bello della
l'educazione cristiana , ma fece un ma- mia vita , nel quale si festeggierà la più
gnifico elogio del venerabile fondatore del bella solennità della Francia cristiana !
le medesime scuole. Pertanto dichiarò es- In quel giorno io voglio radunare nella
sere la detta scuola un benefizio inapprez mia città vescovile tutti i vescovi ed ar-
zabile per la città, perciò non meravigliar civescovi della Francia , affinchè le reli-
si punto che il proprio vescovo ne avesse quie del nuovo santo siano inaugurate so-
fatto il principale oggetto di sua solleci- pra gli altari della sua patria con pom-
tudine, nè che i saggi amministratori del pa degna delle sue virtù ”. Fra le dolci pa-
la città lo avessero spalleggiato per cono. role rivolte ai fanciulli della nuova scuo .
scere tutta la preziosità d' un'istruzione la , e le benedizioni con effusione sparse
e educazione cristiana, per sapere come su loro, soggiunse. » Io benedirò ancora
ivi i figli del popolo impareranno ad a- i vostri cari maestri, i venerabili, sì i ve-
mare Dio e il prossimo, ad onorare il pa nerabili Fratelli . Io domanderò a Dio che
dre e la madre, a rispettar le leggi e l'au- loro conservi le forze, la sanità; che li man-
torità così necessaria mai sempre, sopra tenga nello zelo che gli anima, nell' an-
tutto nell'epoche d'incertezza e d'agita gelica divozione che hanno in retaggio dal
zione ; inoltre essi sapevano che sotto la loro fondatore , affinchè essi continuino
direzione de' venerabili fratellį , il figlio nel far di voi, miei cari fanciulli, figli do-
del povero si accostumerà per tempo al cili, pii cristiani, ed uomini utili al pae-
lavoro, alla sudditanza, alla disciplina , al- se". Isinceri e ardenti voti del degno prin-
la pietà ; di più ch'essi non ignoravano cipe della Chiesa non tardarono in parte
siccome nell'istituto gl'insegnamenti so- ad esaudirsi. Dappoichè ne'n.i 93 e96 del
no sostenuti dagli esempi, ed ai fanciulli Giornale di Roma del 1852 , e ne'n.i94
si fa, delle virtù a loro insegnate, couo- e 97 dell'Osserva Romano del 1852 ,
tore
scere il merito esercitandole sotto i loro fupubblica il decreto riguardante la bea-
to
occhi. Quindi chiamò il ven. La Salle u- tificazione e canonizzazio del ven . ser-
ne
no de'più grandi benefattori della società , vo di Dio Gio . Battista de-la- Salle , isti-
sviluppò con penetrante eloquenza l'uti- tutore delle scuole cristiane . Esso contie-
lissimo suo concepimento nell'istituzione ne 52 capi ,comprenden 51 di essi ,quan-
do
delle scuole cristiane, e che come arcive. to a n.º 17 altrettante opere stampate eO
scovo di Reims ebbe molto a cuore la glo- attribuite al ven . La Salle , quanto a n.
riosa impresa di sua beatificazione, onde 34 altrettante lettere egualmente a lui
nell' apposito viaggio fatto a Roma nel attribuite : di molte delle prime di sopra
1847 avviò a buon punto le cose ; indi ne feci menzione , le altre sono intitolate.
nell'ultimo suo soggiorno presso il Papa Conduite des écoles chrétiennes , Avigno-
regnante egualmente si adoprò per l'in- ne 1720. Traité sur les obligations des
tento. » Io ebbi la felicità di provare sic- frères des écoles chrétennies . Règles du
come gli errori che si scorgeano ne'libri gouverneme de l'institut des frères des
nt
del ven. La Salle, e frapponeano ostacolo écoles chrétiennes , Lyon 1814. Règles et
alla sua beatificazione, non erano altri- constitution de l'institut des frères des é-
s
menti di lui , ma introdottivi per frode coles chrétiennes , Rouen 1721.Les Règles
da'suoi nemici. Imperciocchè per essere de la bienséance, et de la civillé chrétien-
ammessi nel numero de' santi, degli eroi ne,Rouen 1819.Règles communes desfrè ·
della Chiesa, egli è di mestieri la perfe- res des écoles chrétiennes , Rouen 1726.
zione di tutte le virtù, ed una vita , quan- Exercices de piété , à l'usage des frè-
to essa basti, immacolata. Possa io vivere res des écoles chrétiennes . Les douze ver-
VOL. LXIII, 6
$2 SCU SCU
tus d'un bon maître, Lyon 1812. Nell'e- Justiarat. Et quum Eminentissimus vir
sordio del decreto si dice, che nell'inqui- qui nulli labori et industriae pepercit, ut
sizione sulla santità di vita, virtù e mira commissum sibi munus diligentissime e-
coli in genere del ven . La Salle , e de'suoi xequeretur, per suas Litteras declara verit
molti scritti ed epistole, per le accurate nullum prorsus ex repertis operibus tri- ¸
ricerche furono trovate le opere e le let- buendum esse ven . Servo Dei , et Episto-
tere inviate alla s. congregazione de'riti, las tantum ab eo conscriptas, et exhibitas
pubblicate nel decreto. Dopo la loro enu- ad ipsum spectare; hinc tertio proposita
merazione, si legge : » Verum quum ex hujusmodi causa in ordinariis.comitiis ad
censuris theologorum ab Em. et Rev. Vaticanum subsignata die habitis,tandem
d. cardinali Aloisio Lambruschini episco post iteratum omnium examen,auditum-
po Portuen. s. Rufinae et Centumcella que R. p . d . Andream M. * Frattini s. fidei
rum s . rituum congregationis praefecto , promotorem sententiam suam elicientem ,
caussae hujus ponente deputatorum ali- rescriptum prodiit.» Non constare Opera
quid appareret, quod majori delucidatio. Venerabili Servi Dei tributa ab eofuisse
neindigere videbatur;hinc proposita caus- scripta, exceptis Epistolis (superius ad-
sa in ordinario coetu congregationisipsius notatis a numero 18 ad 51 inclusive) in
habito die 11 septembris 1847 rescriptum quibus nil repertum fuit quod orthodo
‫ رو‬Suppressis censorum nomini-
prodiit ; » xae fidei, bonisque moribus adversetur,
bus communicentur difficultates aR.p.d. vel doctrinam novam et peregrinam, al-
S. fidei promotore". Etsi inde diligentis- que a communi sensu s . Romanae Eccle-
sime caussae patroni compluribus obser- siae alieni aliquid redoleat; ideoquepro-
vationibus, argumentisque congestis de- cediposse ad ulteriora, reservalojurepro•
monstrare contenderint, nullo omnino ex motori fidei opponendi, si et quatenus o-
operibus ven. Servi Dei nomen praesefe- pus fuerit, super Epistolis. Die 10janua-
rentibus ei tribuendum esse, ac proinde rii 1852 ". Super quibus omnibus facta
sponte sua evanescere difficultates ex o postmodum SS. D. N. Pio IX Pontifici
peribus ipsis deductas ; ( nam in Epistolis Maximo fideli relatione per me subscri
quaeabipso reapse conscriptae sunt nilad plum pro-secretarium , Sanctitatis suae.
vertendum censores theologi duxerunt) benigne annuit,Rescriptumques.congre
attamen in novo ordinario coetu diei 7 gationis confirmavit.Die Gejusdem men-
septembris 1850 rescriptum fuit: » Dila- sis et anni. Loco- Signi. A Card. Lambru-
ta, el adpromotoremfidei ad mentem ". schini S. R. C. praefectus. Dominicus Gi-
Quum autem mens s. congregationis es- gli S. R. C. secretarius ". Quanto al go-
set, uti alicui viro docto, prudenti, et in vernodella congregazione delle scuole cri-
operibus Servi Dei versato committere- stiane in Italia, il medesimo Papa già con
tur munus diligentius explorandi singu. decreto della s . congregazione de ' vescovi
la scripta, ac deinde referendi, num ali- e regolari, de' 27 settembre 1850, avea
quid ex iis, vel plura genuina judicanda disposto. » Attese le particolari circostan-
essent, eique tribuenda, vel potius omnia , ze, e la rinunzia emessa dal fr. Pio vica-
seu nonnulla plane apocrypha existiman- rio generale delle scuole cristiane, ha sti-
da viderentur, ut salva aequitate ei tribui mato che per questa volta sia nominato
non valerent; munus ejusmodi per par- a vicario generale un religioso francese;
O
ticulares LitterasEm. et Rev. card. po- e perciò vi nomina il fratello Florido, e
nens commisit Em. et Rev.° d. cardinali a consultori i fratelli Gregorio ed Irlide,
Thomae Gousset arch . Remensi , qui jam con tutte le facoltà a forma del decreto
ipsa scripta antea expenderat religiosissi- della s. congregazione del 13 novembre
me, atque scitissimis observationibus col . 1835, e comanda a tutti i fratelli, anche
SCU SCU 83
in forza di ubbidienza , che lo rispettino e detti religiosi non si può esprimere, che
gli ubbidiscano." Fratel Florido tuttora con dolci lagrime di tenerezza e ricono-
è vicario generale residente in Roma nel . scenza. A tanti suoi antecedenti benefizi,
Ja casa di s . Salvatore in Lauro, ove pure sua Santitàsi è degnata di unire quel nuo
dimora il procuratore provinciale: nella vosegnalato benefizio di far loro edifica-
casa poi di s. Antonio di Padova ai Monti re dai fondamenti una nuova spaziosa e
nel palazzo Gervasi, abita fr.Esuperiopro- comodissima casa accanto (no, in isola se-
curatore generale della congregazione. Il parata e alcun poco distante, lateralmen-
superiore generale è fratel Filippo, resi- te) la chiesa di s. Salvatore in Lauro, già
dente in Parigi. da alcuni mesi abitata dai religiosi. Il san-
Il ven. La Salle perseguitato e calun . toPadre benchè immerso in infinite rile-
niato dai giansenisti , per addimostrare vantissime occupazioni le ha un momento
vieppiù la sua ubbidienza e divozione al sospese per portarsi a'25 febbraio 1794
la chiesa romana , nel pontificato di Cle- a visitarequel nuovo monumento del suo
mente XI mandò nel 1702 in Roma il fr. tenero amore verso i poveri, di cui vien
Gabriele Drolin con un compagno, e pre- giustamente chiamatoil padre dalla gran .
seroabitazione in via della Purificazione de iscrizione, Pius VI Pauperum Pater,
nel rione Colonna vicino a Piazza Barbe. che si legge sopra la porta principale, al-
rini, nella parrocchia de' ss. Vincenzo e la quale la Santità sua fu ricevuta e com-
Anastasio a Trevi; ma riuscendo troppo plimentata da quel nuovo superiore, alla
angusta, nel 1756 sotto Benedetto XIV testa della sua religiosa famiglia, a cui ven .
fecero acquisto della casa in via Felice , ne ancor unita quella dell'Arco detto del
presso la chiesa della ss . Trinità de'Mou la Regina (cioè della preesistente casa del-
li, adiacente al palazzino già abitato da lass .Trinità de'Monti, e così detta perchè
M. Casimira regina di Polonia ( del qua la ricordata regina di Polonia nel 1702
le feci cenno ne ' vol. X, p. 94, LIV , p.67 ), volendo fabbricare un monastero di re-
tuttora abitata dai religiosi, e considera- ligiose nell'ultima casa de Zuccari chesta
a
la come la casa che l'istituto abbia a- sulla piazza della ss. Trinità e forma le
vuto in Italia. Pio VI amorevole per que due strade Felice e Gregoriana, con li-
sti religiosi e perchè gli abitanti del rio- cenza de'maestridi strada ottenne di for-
nePonte e contrade vicine godessero i be- mare sulla strada Felice un ponte scoper
neficiodell'istruzione gratuita, sulla piaz to, per passare dal casino già de 'Torres
za e presso la Chiesa di s.Salvatore in Lau- e da lei acquistato e abitato, nelle case con-
ro(della quale riparlai neʼvol . XXXIX, p. tigue e in quella de'Zuccari , il quale pon-
257, LII , p. 302), nel quale articolo re- te, detto perciò Arco della regina, fu tol-
si ragione della denominazione, fabbricò to neli1799 , come attesta Cancellieri nel
la casa e le scuole, con sua cappella inter- Mercato, p.194), ivi condotta dal pro-
na nel 1793. Nel n.º 2002 del Diario di curatore generale superiore di essa. Es-
Roma del 1794 si legge. » Li religiosi del sendo salito il santo Padre in una di quel
le scuole cristiane, in vigore del loro u. le sale disposta e ornata con vaga simme-
tilissimo e lodevolissimo istituto, impie- tria, e postosi a sedere in un trono fatto
gati a cristianamente educare la gioven- preparare,ammise al bacio del piede tutti
tù, ed insegnarle i primi elementi delle quegli edificanti religiosi, e poscia diede
lettere, e con questo formarne cittadini u- benigno ascolto ad un elegante ben tes-
tili alla patria, da gran tempo hanno me suto complimento, recitato con molto spi-
ritato gli sguardi di parecchi intelligenti rito da un bravissimo loro scolare, li di
sovrani. Il gran Pio VI però si è distin cui compagni nel numero di 500 circa e-
to in un modo così particolare,che da'sud. rano rimasti sulla piazza, dove nel giun-
84 SCU SCU
gere e nel partire, al santo Padre fecero La Santità vostra ama a ricrearsi dalle
spalliera. Radunatosi poi un affollato po fatiche del governo tempestoso dellaChie-
polo, sempre più ansioso di ravvisare il sa coll'accostarsi agli asili tranquilli del-
suo amatissimo sovrano, dai continui a- l'innocenza. Voi gemevate di vederla e-
morosi gridi di giubilo , dai mille volte sposta ai pericoli dell'ozio. Le vostre te-
ripetuti evviva, di cui echeggiava e rim. nere inquietitudini sono al fine dissipate.
bombava la piazza, intenerita sua Santi Ecco, Padre santo, che voi fate risplen-
tà si affacciò ad una delle finestre,e conso- dere un astro benefico su di quella gio .
lòi suoi diletti e fedeli sudditi colla sua a- ventùabbandonata alle tenebre dell'igno-
postolica benedizione. Volle indi il santo ranza, con affidarla a precettori pii, illu-
Padre minutamente visitare tutti li siti minati , i di cui talenti , come le loro vir-
del nuovo edifizio, di cui rimase piena- tù,presagiscono i maggiori successi.Quan-
mente soddisfatto, e palesò la sua piena te azioni di grazie saranno rese da ogni
soddisfazione all'avv. Benucci dalla San- parte alla Santità vostra, per un monu-
tità suaincombenzato di tutto quanto con- mento sì degno della sua sollecitudine pa-
cerneva la nuova fabbrica; ed il valente storale ! Il nome di Pio VI già cotanto
architetto Andrea de Dominicis ancora celebre nell'universo tutto, sarà trasmes-
lui presente riscosse similmente la sovra- so di generazione in generazione per la
na approvazione: essendosi poi trattenuto bocca di tanti padri e madri aiutati dai
il santo Padre ancora per alcuni momen- di lui benefizi. Insegneranno essi a'loro fi-
ti in discorsi amorosi con detti religiosi, gliuoli a ripeterlo con quanta sensibili-
ai quali viene con la sua instancabile so tà, con altrettanta gratitudine. E quel no-
vrana munificenza conceduto di fondare me augusto impresso in tutti i cuori pas-
un noviziato nella città di Orvieto, li la- serà più sicuramente alla posterità la più
sciò ricolmi della più viva allegrezza , e remota, che non li marmi destinati a im-
penetrati della più sincera gratitudine, la mortalare le azioni della Santità vostra.
quale gli spingerà a porgere incessante. Possa ella oggidì gradire tal augurio sì
mente verso il cielo fervide suppliche u- ben fondato, come un primo omaggio del
nite a quelle di tanti innocenti fanciulli cuore de'maestri e de'loro allievi prostra-
da loro educati, per ottenere all'immor- ti a'piedi di vostra Santità per chiederle la
tale Pio VI loro insigne e indefesso be- sua benedizione". Nel 1797 Pio VI sein-
nefattore, giorni lunghi e prosperosi". Il pre intento alle provvide istituzioni, dopo
suddetto complimento fu pronunziato da avere effettuato nel 1795 l'erezione del
Tommaso Filippo Lucidi, a nome di tut- noviziato d'Orvieto, nella stessa casa di
ti i suoi condiscepoli , ed è del seguente s. Salvatore in Lauro aprì una scuola di
tenore, riprodotto nel n.º 2004 dello stes disegno, a vantaggio de'figli degli artieri,
so Diario. » O quanto prezioso vantag- da darsi per maggior comodo ne'giorni
gio è quello di un'educazione cristiana ! di vacanza , comandando che vi fossero
Che frutti abbondanti non ne hanno rac. indistintamente ricevuti i giovani di qua-
colti per tutti i secoli, ela Chiesa e lo sta- lunquegrado e condizione; scuola che tut-
to ! Questo è, o gran Pontefice, quel be- tora fiorisce, ed è qualificata nelle Noti-
nefizio inestimabile, che la vostra pia li zie diRoma annuali, Studio pontificio del-
beralità va a procurare ai figli de'poveri le arti e scuola de principii del disegno,
conaprir loro queste religiose scuole. Nul- nella casa de'fratelli delle scuole cristia-
la sfugge alla vostra grande anima . Im- ne pressos. Salvatore in Lauro. In que-
magine di Dio sulla terra, i vostri sguar- sta casa ne'primi anni del corrente seco-
di come li suoi portansi egualmente e so- lo vi fu eziandio un convitto con convit-
pra i grandi e sopra i piccoli. Che dico ! tori, che ivi mangiavano e dormivano, di
SCU SCU 85

civili e possidenti famiglie. Nel1817 pel tità assegnò per quest'effetto il suo palaz-
zelo di mg." Gio. Battista Lambruschini zo avito (cioè quello di cui parlai nel vol.
(fratello ben degno del cardinale) vesco- XXVIII , p. 251 e 259, dicendo di tali i-
vo d'Orvieto, al quale articolo lo celebrai, stituzioni), ed una dotazione annua di 700
fu istituita la casa di Bolsena . Riporta il scudi provenienti dalla commenda della
n.° 88 del Diario di Romadel 1823. Che Madonna delleMacchie (di cui ne'vol . XL,
nella casa dei religiosi delle scuole cri- p. 297 e 298, LI, p. 65) nella diocesi di
stiane di s. Salvatore in Lauro , oltre i Camerino, che l'era stata conferita, allor-
principii elementari di leggere , scrivere quando era nunzio apostolico”. Qui no-
e aritmetica, s'insegnano eziandio i pri terò, che a DOTTRINA CRISTIANA ARCICON-
mi rudimenti di geometria, di meccani , FRATERNITA, riunii non poche erudizioni
ca e di architettura civile. Questo stabi- sulla disputa generale della medesima,del
limento, quanto pio, altrettanto utile ri- cui nuovo metodo feci parola nel vol.LIII ,
chiamò a se l'attenzione particolare del p.233, e sull'imperatore vincitore della
Papa Leone XII, che nel dì 28 ottobre disputa, suoi principi, alfiere e capitano,
si recò inaspettatamente a visitarlo, e ne tutti decorati con croci e premiati, ed il
osservò colla solita accuratezza tutte le primo colle insegne imperiali della coro-
parti. Si degnò quindi il santo Padre di na d'alloro, dello Scettro (V.), d'una spe-
ammettere al bacio del piede queʼreligio- cie di trono, della bandiera, ec. e antica-
si, alla cura deʼquali quella pia casa è af- mente anche col manto, venendo ancor
fidata". Il Sacerdote Costanzi, nell' Os- premiato per benigna consuetudine d'un
servatore di Roma, nel t. 1 , p. 3o, par- impiego governativo. Molti imperatori
lando con lode dell' istituto delle scuole della dottrina cristiana, oltre i principi, u
cristiane e di quelle di Roma nel 1825, scirono dalle scuole cristiane, siccome già
dice : Ma quello che è più particolare ben istruiti eaddestrati nell'esercizio del-
e più pregievole in queste scuole si è che la disputa che si fa nelle loro scuole , ove
i discepoli, oltre l'apprendere a memoria con saggio e lodevole accorgimento han-
la dottrina cristiana , sentono ne' giorni no pur luogo tali onorificenze e gradi per
stabiliti dalla viva voce de'loro maestri il promuovere l'amor proprio e l'emulazio-
catechismo, in cui gli si spiegano le mas nedegli scolari,divisi in ogni scuola in due
sime della religione; dal che nasce che tut- parti, romana e cartaginese (e ciò ram-
ti escono da queste scuole assai bene istrui- menta la gran lotta sull'impero del mon.
ti delle verità tanto speculative , quanto do), non solamente per l'esercizio della
pratiche del s. Vangelo. E' riuscito di tal dottrina cristiana, ma ancora pel bel ca-
gradimento al regnante sommo Pontefice rattere, per le operazioni d'aritmetica, ec. ,
Leone XII siffatto istituto, composto cer- ed eziandio per l'esemplarità e bontà di
tamente di uomini della più esemplare costumi, con indescrivibili successi. Altro
probità, addetti sempre al raccoglimento possente incoraggimento è la premiazio-
dello spirito, alla mortificazione del cor- ne che si fa nel fine dell'anno scolastico.
po, al disprezzo di se stessi e alla carità I religiosi delle scuole cristiane di nazio-
più operativa, che volendo egli dare un ne francese, tornarono in Roma per do-
saggio della sua beneficenza alla città di manda fatta da Leone XII a Carlo X
Spoleto (che riguardò per patria), ad esso re di Francia, a mezzo del nunzio mg."
per molti titoli carissima, a'3 marzo 1824 Lambruschini, ora amplissimo cardinale
pubblicò una bolla, in cui vi stabilì questi e protettore amorevolissimo di tutta la
religiosi delle scuole cristiane per l'inse- congregazione delle scuole cristiane, e vi
gnamento de'fanciulli, e le maestre pie per giunsero a 24marzo 1828. Aprirono scuo .
l'insegnamento delle fanciulle, sua San- la nel popoloso rione de' Monti, con som-
86 SCU SCU
mi vantaggi degli abitanti di quella re- zi, Pietro Bracci, e Gio. Domenico Na-
gione, e la denominarono di s. Antonio di vone accademici di s. Luca, col direttore
Padova, immediatamente soggetta al su- Pietro Holl , venne assegnato alle diverse
periore generale residente in Parigi, co . classi il premio. Sua Em.'il cardinal Ri
me lo è pure la scuola di s. Maria in Tri- varola si degnò onorare l'accademia, di-
vio (del cui locale tratto nel vol. XI , p. stribuendo le medaglie e le patenti della
205)per gli scolari francesi, per cui paga la premiazione, eccitando ciascuno de'pre-
pigione del luogo, e somministra il man- miati anonistancarsi nell'intrapresa car-
tenimento de'religiosi e delle scuole l'am riera cotanto necessaria , e per qualunque
basciatore di Francia in Roma. Nel vol. loro professione utilissima. Seguì alla di .
LX, p.. 231 dissi dell ' assegno annuo di stribuzione de'premi la prosa di Gaspare
scudi 1200 , che le religiose del Sagro Cuo . Servi pastore arcade, che ben mostrò le
re della ss. Trinità al Monte Pincio de- sue cognizioni in fatto di belle arti ; ed i
vono dare ai fratelli delle scuole di s. An- componimenti di Domenico de Sanctis,
tonio, perchè godono le rendite di quella del p. Rollerio delle scuole pie, di Gaspa-
chiesa. Due di questi quotidianamente si re Randanini, d'Annibale Lepri, di d . Au-
recano a istruire i fanciulli della scuola tonio Somai , di Camillo Giuliani , e di
della parrocchia di s. Maria Maggiore, e Giuseppe Villetti, accompagnati da scel ·
tre altri dell'istessa casa fanno altrettan- te sinfonie , coronarono quella giornata
to colla scuola Borghese: d'ambedue par lieta ai giovani premiati, e piacevole alla
lerò a SCUOLE DI ROMA. Dopo la venuta numerosissima scelta udienza, che ammi.
in Roma deʼreligiosi francesi, gl'italiani rò i progressi di una tale scuola , non che
riassunsero l'uso delle due striscie di tela la commendevole direzione di Holl" . Nel
bianca pendenti dal collare, secondo il co. 1835 pel zelo del cardinal Gio . Battista
stumede primi. Nel 1829 partirono dalla Bussi arcivescovo di Benevento (di cui ri-
scuola di s.Salvatore in Lauro duefratelli, parlai nel vol . LX, p. 256), in quella cit
e si recarono a fondare le scuole cristiane tà fu aperta una casa con iscuole. Oltre
di Torino. Trovo nel u.º 85 del Diario di questa in tale anno, che Gregorio XVI
Roma del 1830, quanto qui riproduco. stabilì il vicario generale italiano per le
Apertasi la scuola del disegno nella casa case d'Italia, esse erano : quelle di Roma
dis.Salvatore in Lauro nel 1797 , con van. alla ss. Trinità de' Monti ed a s. Salva-
taggio oltremodo particolare, videsi dal tore in Lauro; di Orvieto pel noviziato,
nostro architetto Pietro Holl direttore, di Bolsena ,di Spoleto. Gregorio XVI nel
che per maggior utilità dell'istituto era 1841 fondò quella di Castel Gandolfo,
bene a proposito il promuovere nel fiue del quale riparlai a PALAZZO APOSTOLICO
di ciascun anno scolastico una gara di quei DI CASTEL GANDOLFO, essendo il luogo di
giovani, premiando le loro fatiche, ed ec- giurisdizione del medesimo come Villeg
citandoli così al più sollecito avanzamen . giatura de'Papi, e fu onorata dalla pre-
to. Il che essendo stato benignamente ap- senza sua per encomiare i maestri, ed in-
provato dalla sa. me. di Pio VII con a- coraggire gli scolari a trarre profitto dai
dattato regolamento, in ogni anno se ne loro utili insegnamenti; dipoi vi fu pure
ravvisano i più desiderati effetti. Il dì 30 istituita una scuola notturna , ch'è l'uni-
pertanto di settembre 1830 ebbe luogo ca de'fratelli delle scuole cristiane in I-
la pubblica premiazione dello scorso an- talia. Nel 1842 il cardinal Morichini pub-
no scolastico, nella qual giornata trova- blicò, Degl'istituti d'istruzione primaria
vansi già compite le opere de'concorren- in Roma, ove nel t. 2 , p. 109 tratta con
ti, e con imparziale esame de'professori elogi del fondatore piissimo delle scuole
cav. Giulio Camporese, Giacomo Palaz- cristiane e dell'istituto. Dice che insegna.
SCU SCU 87
no il leggere, lo scrivere, l'aritmetica e stintamente ad ognuno, e soprattutto di
la lingua italiana : perchè il loro scopo infondere per tempo nell'animo de'gio-
è l'istruzione del popolo, non si occupa- vani alunni l'amore alla pietà e alla pra-
no punto d'erudizione, di scienze e di lettica delle morali virtù . Doversi a ragio-
tere antiche, anzi se avessero appreso il ne chiamare fortunata quella città , che
latino innanzi d'entrare nella congrega- vanta scuole dirette da così pii e zelanti
zione, debbono condursi co' loro allievi istitutori, e fortunata perciò Tivoli che
in modo come se lo ignorassero affatto dal novembre 1843 ne gode un tanto be-
(però l'insegnano a leggere); dal che av- neficio,già ammaestrandosi in un assai co-
venne, che in Francia si chiamassero vol modo locale 160fanciulli . Colle più splen-
garmenteignorantelli (vocabolo forse de- dide parole se ne rimarcano li copiosi ec-
rivato dai giansenisti : ne hanno però un cellenti risultati , e si benedice il magistra -
altro glorioso, cioè di Carissimi, per es- to comunale peravere aperte siffatte scuo.
serlo a tutti). Aggiunge, che il metodo che le, facendosi caldi voti per la loro amplia-
adoperano è molto somigliante a quello zione. Gregorio XVI anche morendo, nel
di Lancaster (del quale ragionai a Scuo. 1846 suggellò il suo amore pe'fratelli del-
LA), che tien sempre viva l'attenzione dei le scuole cristiane, poichè dispose nel te.
fanciulli e ne ottiene rapido il progresso. stamento olografo,che dalla sua tenuissi-
Bramava il cardinaleche si aprissero scuo . ma eredità si dassero 1000 scudi alla casa
le neʼrioni di Trastevere e di Borgo, co della ss .Trinità de'Monti.Si riporta nel n.°
me bisognosi d'istruzione, e così fare o 4 del Diario di Roma del 1 847,un articolo
pera compiuta. Allora eranvi alla scuola necrologico in lode del romano fr . Bernar-
della ss. Trinità 4 maestri e 350 alunni, do Berlan religioso delle scuole cristiane,
a s. Salvatore altrettanti maestri e 420 morto di 72 anni,40 de'quali impiegò nel .
alunni, a s. Antonio 560 scolari e 6 mae. la pia casa di s. Salvatore ad ammaestrare
stri. Dice in fine , ch'è ammirabile la ca igiovani,molti de'quali per la sua istruzio-
rità colla quale i buoni fratelli istruisco- ne ed educazione morale e religiosa , al
no gli scolari; il silenzio, la compostezza presente occupano non mediocri e anche
e l'ordine ch'è nelle scuole, dove i fan- superiori impieghi ne' pontificii dicasteri.
ciulli vanno con tanto amore, che riesco- Tra il generale compianto , con decoro .
no dolenti se sia vacanza il dì seguente : so convoglio a'5 gennaio fu portato il ca-
che l'istruzione dura 6 ore al giorno , ed davere nella chiesa di s. Salvatore in Lau-
il governo dà 450 scudi al mese alle scuo- ro,coll'assistenza de'confratelli e della sco
lecristiane. Apprendo da una statistica di laresca , e -dove gli fu celebrata una mes-
tutte le scuole cristiane dal 1838 al 1843 , sa funebre, accompagnata dalla musica
che in quest'ultimo anno, tutte le scuole istrumentale e vocale de' giovani dell'o-
dell'istituto ascendevano a432 ,delle qua- spizio di s. Maria degli Angeli. Negli stati
li 359 e divise per provincie in Francia, pontificii, oltre le nominate case, succes-
17 nello stato pontificio, 18 in Savoia, 13 sivamente ne furono aperte in Ancona e
in Piemonte, 20 nel Belgio, 2 nel Cana- Loreto, ove oltre le scuole vi sono orfa-
dà, 2 in Turchia , una nella Svizzera. I notrofi, ed uno di questi soltanto è in Si-
fratelli delle scuole cristiane erano 3346 , nigaglia ; in Corneto, Orvieto, Ravenna
gli scolari 183,800; de'quali 1920 pagava- e Viterbo. Le scuole francesi di Roma
no la pensione, e 488 la metà . Nel n. ° 15 fondarono le scuole di Nocera ed Acqua-
delleNotizie delgiorno diRoma del 1844 , pendente. Tengo presente una statistica
si leggono magnifici encomi per l'istituto del 1.° gennaio1851 , dalla quale sono i
delle scuole cristiane, per avere per re- struito, che le scuole di Francia sono di-
gola fondamentale di tenere scuola indi- vise ne ' distretti di Parigi, Lione, Tolo-
88 SCU SCU
sa, Avignone, Clermont, s. Omer, Nan- Terminerò con ricordare , che i fratelli
tes, el'Isola della Riunione : essi compren- delle scuole cristiane si compongono di
dono 505 stabilimenti, 3801 fratelli, 955 fratelli di scuola e di fratelli serventi; fan-
scuole, 211,091 allievi . La Francia for noi voti perpetui, ma semplici, di castità,
ma una provincia dell'istituto, le altre es povertà , ubbidienza, perseveranza nell'i-
sendo quelle dello stato pontificio con 15 stituto e farvi la scuola gratuitamente ;
stabilimenti, 1 16fratelli, 19 scuole,e 3900 con questo però, che i fratelli che non so-
allievi; del Belgio, Savoia, Piemonte, Ca- no giunti all'età di 25 anni , non fauno
nadà , Stati-Uniti , Levante , Svizzera e i voti se non per 3 anni , li rinnovano in
Prussia. Solo rileverò, che il Canadà ha ciascun anno per lo stesso tempo, fin-
17 scuole, ed 11 gli Stati-Uniti. Il calcolo che sieno ricevuti e ammessi aʼvoti per-
complessivo di tutte le provincie contie- petui. Che edificanti sono gli esercizi di
ne 604 stabilimenti, 462 1 fratelli, 1144 cristiana pietà che praticano, di umilia-
scuole, 248,923 allievi . In questi ultimi zione e mortificazione pure; così il modo
sono compresi 23,473 adulti, i quali fre- come si diportano cogli scolari e co'confra-
quentano in Francia le scuole notturne, telli di scuola inclusivamente ai fratelli
nel quale impero numerosissimi sono i serventi, e la loro vita regolare di vita co-
convitti. D'allora a oggi, il numero del. mune in ciascuna casa . Che vestono sot.
Je scuole è in aumento progressivo. E' e- tana e mantello di panno nero, e cappel-
gli questa una certissima prova del som lo ecclesiastico; usando per insegna e si-
mo bene che recano alla società i fratelli gillo una stella raggiante di 5 punte, con
delle scuole cristiane. Mi gode l'animo l'epigrafe : Signum Fidei. Abbiamo di due
di qui poter dar loro un solenne, veritie fratelli italiani delle scuole diRoma: Com-
ro, affettuoso e riconoscente attestato di pendio di dottrina cristiana informa di
mia ammirazione. Tengo in pregio e ri dialogo, per uso deʼreligiosifratelli del-
cordo con commozione, di aver da loro le scuole cristiane, composta dalfratello
appreso nella pia casa di s. Salvatore in Regolo membro della stessa congregazio-
Lauro i primi insegnamenti di mia col- ne, Roma 1834 nella stamperia camerale,
tura, la buona morale, la pietà. Per le lo- Trattato metodico elementaredi aritme¬
ro cure ricevei in tale chiesa il sagramen- tica, delfratello Serafino Massaruti, Ro-
to della confermazione dal cardinal Mo- ma 1846 nell'ospizio di s. Maria degli An-
rozzo nel 1809 (e lo notai nella sua bio . geli.
grafia), nella cappella delle scuole per la SCUOLE PIE.Congregazione di chie-
1. volta la s. comunione nel 1814, ed in rici secolari, detti poveri della Madre di
quest'anno fui ascritto alla loro congre- Dio, Congregatio clericorum regularium
gazione de'ss. Cuori di Gesù e di Maria, Scholarum Piarum Matris Dei. Ordi-
la cui pagella custodisco per godere in ne religioso benemerito della buona edu-
morte il beneficio deʼcaritatevoli suffira- cazione intellettuale e morale della gio-
gi. Mi vanto ancora di aver sempre go- ventù, particolarmente di Roma , dove il
duto la benevolenza di sì ottimi religio santo e celebre sua fondatore gittò le fon-
si, che graziosamente me ne favorirono damenta del suo pietoso e dotto istituta
non equivoche prove, ed eziandio dallo che fiorisce nelle scuole e ne'collegi , con
stesso attuale e rispettabile superiore ge- tanto vantaggio della società d'ogni ceto,
nerale, il R.mo fr . Filippo, con onorevole venendo i religiosi chiamati volgarmente
lettera scrittami da Parigi a'27 febbraio Scolopi, per l'unione delle due parole
1844. Le soavi, virtuose e belle impres- Scuole pieaccorciate e ridotte ad una so
sioni della tenera età sono così possenti , la voce. Al venerando istitutore devesi la
che giammai si cancellano dall' animo fondazione della 1. scuola gratuita in Ro-
SCU SCU 89
ma per istruzione de'più poveri del popo- prese gli ordini minori, poi il suddiaco-
lo, chiamato perciò padre e maestro dei nato,nel sabbato santo 1583 il diaconato,
poveri. Ne fu fondatore s. Giuseppe Ca- e nel dicembre il sacerdozio, nell'età di
lasanzio (V. ) nato nel 1556 in Peralta o 28 anni. Allora si formò un nuovo rego.
Petralta de la Sal nell'Aragona, da Pie- lamento di vita perfetta, e tale che la fa-
tro e da Maria Gastonia, ambedue di no- ma di sue virtù essendo giunta ancora al
bili e illustri famiglie. Avendo i genitori Figuera, traslato alla sede d’Albarazin,
scoperta in lui grande propensione alla lo volle a suo teologo e confessore, esa-
pietà,si presero particolar cura di educar- minatore e regolatore del clero. Trasfe-
lo santamente, ed egli mirabilmente vi rito poi alla chiesa di Lerida, in gravis-
corrispose. Istruito già ne' primi erudi- simi affari si servì di Giuseppe, come del-
menti fu mandato a Estadilla per appren la visita del celebre monastero di Mon-
dere le umane lettere , nelle quali fece serrato, quale segretario della medesima.
grandissimo profitto, sebbene divideva il Ritornato a Peralta per assistere alla mor-
tempo tra lo studio, e vieppiù nelle chie- te del padre, e restato solo, convertì su-
se, sia in assistere alle sagre funzioni, sia bito la sua casa in un eremo, non uscen-
a'catechismi e alle prediche, frequentan done che per celebrare la messa , assiste-
do i sagramenti ed esercitandosi in opere re a'divini uffizi, ascoltar le confessioni ,
pie, laonde ben presto divenne esempio predicare, istruire i poveri e dispensar lo-
d'ammirazione da tutta la città. Volen- ro le proprie sostanze. Però presto fu ca-
dolo il padre occupare nella milizia, con vato da quel penitente ritiro, poichè il ve-
prieghi ottenne di proseguir lo studio del scovo d'Urgel lo costituì giudice visita-
le scienze e di passare all' università di tore, e vicario generale di Trempe e suo
Lerida, ove attese allo studio della filo- distretto, con singolare utilità del clero e
sofia e della legge. Recatosi a Valenza pel del popolo , per cui dopo 8 anni meritò
corso teologico, se ne partì dopo aver su- d'esser fatto vicario generale della vasta
perato gli attentati contro la sua pudi- diocesi. Ad evitar le umane lodi di cui
cizia, portandosi invece nell'università di era segno, dopo avere rinunziato tale uf-
Alcalà d'Henares, in cui ricevè la laurea fizio, per una visione si decise viaggiare
dottorale. Morto il fratello senza succes- a Roma, ove giunse nella quaresima del
sione, il padre lo richiamò per impegnar. 1592. Ivi il cardinal Marc'Antonio Co-
lo nel matrimonio, al che ripuguando Giu. Jonna per la sua molta dottrina non solo
seppe se ne andò a Jaca , e si trattenne col lo elesse suo teologo, ma gli affidò la pia
vescovo Figuera in qualità di aiutante di istituzione del principe d . Filippo suo pro-
studio, col quale siccome dottissimo rica- nipote, e di fare ogni sabbato un' istru-
vò molto vantaggio. Passato un anno ri . zione cristiana alla corte. Abitando nel pa.
patriò per espresso volere del padre, in- lazzo Colonna come un anacoreta, dì e
di gli furono progettati vari matrimoni, notte applicato agli esercizi divoti e di
da'quali destramente si liberò, senza ma- mortificazione, successivamente si ascrisse
nifestare il giàfatto voto di castità, e intan . all'Arciconfraternita della doutrina cri
to fervorosamente supplicava la B. Vergi- stiana , della ss. Trinità, de’ss. XII A-
ne perchè gli ottenesse di potersi rende- postoli, del Suffragio, delle Stimmate di
re ecclesiastico. Alle orazioni aggiunge- s. Francesco, di cui era divoto. In occa-
va digiuni, austerità e penitenze ; caduto sione dell'indulgenza della Porziuncola,
mortalmente infermo gli fu accordato dal due volte si portò ad Asisi a piedi scalzi
genitore di far voto pel sacerdozio , onde col sacco delle stimmate. Nella 1. visita
ricevere da Dio la restituzione della sa- del santuario gli apparve s. Francesco, e
nità , Fu esaudito, e uel dicembre 1582 gl'insegnò a degnamente acquistar l' in-
90 SCU SCU
dulgenza; nella 2.ª gli apparve di nuovo santo li pregò ad accettar queʼ meschi-
accompagnato da 3 bellissime vergini ,dini nelle loro scuole, essi ricusa vano sen-
cendogli : Sono queste la Povertà, la Ca- za un aumento di paga. Pregò il senato
stità e l' Ubbidienza , ed io sono venuto a per ottenerlo, ma n'ebbe lode per lo zelo
sposarle con te. Indi trattisi dal seno 3 senz'altro, a motivo degli aggravi della
ricchi anelli, gli comandò di sposarle, co- camera capitolina.Sirivolsea'gesuiti, per-
me fece, sentendosi il cuore ricolmo di che volessero accettar nel collegio roma-
celeste dolcezza , e lo spirito rapitoin lun. no i fanciulli per ammaestrarli ne'primi
ga e profondissima estasi . Ancora in Ro⚫ elementi , ma essi allegarono che per leg-
ma egli vide un giorno quelle Virtù in ge dell'istituto, confermata con autorità
forma di donzelle, una delle quali essen . apostolica , ammettevano solo i giovanet-
do lacera e mal vestita , e lamentandosi ti dopo imparato almeno il leggere e lo
d'esser cacciata e abbandonata da tutti, scrivere. Tentò finalmente anche co'do-
pareva a Giuseppe in sogno di stenderle menicani, ma trovò che lo scopo dell'or-
le braccia per aiutarla. Il giorno dopo la dine era diverso. Allora fu che ricordò
festa delle Stimmate , orando nella chiesa il detto del reale Profeta : Tibi derelictus
del sodalizio, ad occhi aperti vide aggi- est pauper, orphano tu eris adjutor, e
rarsi quella medesima donzella vestita di prendendo queste parole come dirette a
poveri panni,la quale interrogata dal san . se, maggiormente si confermò nel pro-
to chi fosse, rispose ch'era la povertà ab . posito già fatto d'impegnarsi nella cura
borrita da tutti. Si tolse subito il man . d'istruire i fanciulli nelle vie del Signore.
tello affinchè si cuoprisse, ma la donzella Pertanto nel novembre 1597 aprì la 1.*
disparve; intese allora il mistero, e calmò scuola pubblica gratuita a s. Dorotea in
i timori da' quali trovavasi agitato. In Trastevere , dove il buon parroco della
tanto esercitandosi in Roma nell'insegna- chiesa medesima AntonioBrendani gli die-
re, come fratello della confraternita, la de due stanze e si unì compagno all'ope
dottrina cristiana per le pubbliche piazze ra. Scelse avvedutamente il santo que-
e nelle chiese, dove a tal fine radunava i sta regione della città, comechè la più bi-
fanciulli, per esperienza conobbe la ne- sognosa d'istruzione. Indi si associarono
cessità di simili istruzioni , e cominciò se- alla caritatevole impresa due altri degni
riamente a pensare per occuparsi in que- preti, ed ebbero qualche centinaio di sco-
sta opera di tanta carità. Egualmente co- lari, di che venuto in cognizione Clemen-
me ascritto al sodalizio de'ss. XII Apo- te VIII molto encomiò l'opera. Questa
stoli che distribuiva limosine a'poveri , si il santo volle chiamare Scuole Pie, no-
avvide nell'esercizio di quella carità, ch'e- me che restò al suo istituto, perchè l'o-
gli faceva con instancabile zelo, esser l'i- pera d'istruire è di gran pietà, ed accioc-
gnoranza feconda madre di miseria e di che dalla sola denominazione s'intendes-
vizi. Osservò molti poveri giovanetti ab- se che ivi s'insegnava le lettere e la pie-
bandonati per le strade dalla trascuratez tà. I fanciulli si ammaestravano nel ca-·
za de'genitori, che andavano al lavoro per techismo, nel leggere, nello scrivere, nel-
procurarsiil sostentamento; quindi ozian- l'aritmetica; essendo poveri erano prov.
do per le vie o ne'giuochi, prorompeva- veduti di carta, penne, inchiostro, libri
no in parole laide e sconce. L'istruzione e tutt'altro. In breve Giuseppe, morto il
catechistica della domenica de'parrochi Brendani , fu abbandonato da' sacerdoti
non poteva fruttificar tutta la settimana. suoi compagni stanchi dalla fatica ; ma
In quel tempo non v'erano altri maestri, egli, senza punto avvilirsi, prese a stipen-
se non che i regionari mediocremente sti . diar del suo alcuni maestri, perchè la san-
pendiati dal senato romano, e perchè il ta opera non venisse meno per mancan.
SCU SCU 91
zo di mezzi. Dal rione di Trastevere tras dinali, e ben informato da questi dichia-
forì le scuole in casa più grande, che pre- rò le scuole pie sotto l'immediata prote-
se a pigione nel palazzo Vestri, ove è ora zione della s. Sede. Non cessarono però
la porteria de'teatini propinqua alla chie- gl'invidiosi di perseguitare il santo , an
sa di s. Andrea della Valle, e dal palazzo che nel pontificato di Paolo V, ma riusci-
Colonua vi si portò ad abitare. Iddio a rono vani i loro sforzi, perchè anco que-
consolazione del suo servo tosto gli man sto Papa avendo fatto visitar le scuole pie
dò altri operai volontari, cioè alcuni con- da' cardinali Passeri Aldobrandini e A-
fratelli della dottrina cristiana , per cui lessandro Peretti, rispettivamente nipoti
cominciò a stabilirsi una certa unione di di Clemente VIII e Sisto V, in udir poi
sacerdoti maestri,e Giuseppe fu detto pre gli elogi da essi fatti alla virtù del s. fon-
fetto delle scuole pie, capo e direttore del datore e all'opera da lui cominciata , rad-
la congregazione di ecclesiastici, che an- doppiò l'annua pensione fissandola a 400
dò formandosi eziandio per consiglio di scudi. Per provvedere alla sicurezza del
Clemente VIII. Nondimeno egli mai tra pio istituto , gli assegnò Paolo V in pro-
lasciò gli altri molti esercizi per la pro- tettore il cardinal Lodovico de Torres ar
pria e altrui santificazione, procurando civescovo di Monreale, e per sua morte
giovare il prossimo anche ne'bisogni tem- gli sostituì il cardinal Benedetto Giusti-
porali. Nel 1603 a lui si esibirono per assi- niani.Riuscendo angusta pel crescente nu .
sterlo nell'istruzione de'fanciulli, d. Tom mero degli scolari la casa nel palazzo Ve-
maso Vittoria nobile di Siviglia, Gaspa stri, il santo comprò nel 1. ottobre 161
re Dragonetti siciliano, e Gellio Ghelli per 10,000 scudi il palazzo di d. Vitto-
ni vicentino, che poi morirono in concet . riaCenci ne'Torres, posto vicino alla chie-
to di santità. Il buon ordine che si osser- sa di s. Pantaleo che poi ottenne, e vi tras
va va nelle scuole, meritò che alcuni per- ferì le scuole : ivi rimasero sino al 1746,
sonaggi le visitassero e ne riportassero quando fabbricato il nuovo collegio Ca-
grandi encomi a Clemente VIII , il quale lasanzio presso l'ospizio di s. Lucia dei
volle vedere Giuseppe, lo accolse con pa- Ginnasi e s. Nicola a'Cesarini , si condus.
terna amorevolezza e segni di stima, e non sero colà; ma perduto il luogo per le po-
avendo potuto andare di persona a visi- litiche vicende de'primi anni del corrente
tar le scuole, come avea promesso ,vi man- secolo, tornarono presso s. Pantaleo , ove
dò in sua vece i celebri cardinali Anto- tuttora fioriscono. Frattanto, volendo il
niani e ven. Baronio, per le ottime rela- santo perpetuare le scuole pie, si deter-
zioni de' quali ordinò che fossero pagati minò appoggiarle alla congregazione dei
al servo di Dio annui scudi 200 per la Chierici regolari dellaMadre di Dio(V.).
pigione della casa. Gli scolari giunsero a Comunicato l'affare al suo confessore e
1000, poichè non rifiutava nemmeno i al cardinal Giustiniani , e convenutosi per
giovani ebrei, e n'ebbe fino a 20 , altamen- l'affermativa , in vigore del breve Inter
te disapprovando e con veemenza predi- pastoralis , de' 14 gennaio 1614, Bull.
cando coutro il barbaro costume della ro- Rom . t. 5, par. 4, p . 137 , Paolo V unì le
mana plebe nel beffeggiar quegl'infelici. scuole pie a detta congregazione. Ma i
La liberalità del Papa, l'aumentato nu- chierici regolari avendo poi supplicato di
mero degli scolari, risvegliò la gelosia e essere esonerati di siffatto ministero, l'u-
la malignità de' maestri delle scuole dei nione si disciolse col breve Ad ea , del 6
rioni di Roma , i quali giunsero a presen- marzo 1617 , loc. cit. , p . 226, per autorità
tare una serie di calunnie contro il santo di Paolo V che revocò il precedente , ed
e le sue scuole al Papa , il quale ne com . iusieme eresse la società e istituto del sa-
mise il segreto esamea'due memorati car cerdote Giuseppe Calasanzio, in congre.
92 SCU SCU
Lu

gazione che denominò Paolina,appellan si applicò a formare le costituzioni per la


dola inoltre istituto pio e molto commen- congregazione. Gregorio XV col breve
dabile; come quello che essendo stato vi . In supremo Apostolatus, de'18 novem-
cario di Roma ne valutava tutti i pregi bre 1621 , loco cit. p. 404, elevò questa
e le conseguenze felici che ne sarebbero congregazione al grado d'ordine religio-
derivate alla romana gioventù di bassa so, permettendo aʼmembri del medesimo
condizione, ed esprimendosi inoltre colle di fare i 3 voti solenni; india'31 gennaio
parole : Praesertim liberorum pauperum 1622 col breve Sacri Apostolatus, loco
christianae educationi, et eruditioni pro- cit. p. 418, confermò le costituzioni. In-
ficuum opus. In tale breve fu prescritta oltre col breve Apostolici muneris, de 2
agl'individui della congregazione la pro- aprile 1622 ,Gregorio XVdeputò il p.Giu-
fessione religiosa de'voti semplici di po- seppe della Madre di Dio ministro gene-
vertà, castità e ubbidienza , coll'obbligo rale di tutta la congregazione de'chiericl
d'insegnar gratuitamente l'istruzione e regolari da lui fondata, per un novennio,
l'educazione a'poveri; che i chierici pro- e gli aggiunse 4 assistenti generali , che
fessi ponno ordinarsi a titolo di pover unitamente a lui governassero l'ordine.
tà; c il C sia prefet genera Dipoi a'15 ottobre 1622 col breve Ad u-
he alasan to le
z
delle scuole pie eiroette e da erigers ; che beres fructus, loco cit. Bull. t. 5, par 4, p.
i
tal prefet d a benepl del 405, con nuova conferma dell' istituto ,
tur urasse aci
Papa ; e chea il fonda e la congtor gli comunicò tutte le esenzioni, indulti e
tore ega
zione potess fa st e i decret privilegi degli ordini mendicanti. I рго-
ero re atuti d i
oppor
tuni
, da approv dalla s . Sede . gressi che fece il santo in ogni genere di
arsi
Nella matti de' 25 marzo 1617 il cardi- virtù, dacchè si vide impegnato nello sta-
na
nal Giusti ,c f r d to religioso, sono indicibili e tanto più mi-
niani olle acoltà icevute al
Papa , vestì del nuovo abito nella cappel rabili, in quanto che non lasciava mai di
-
la del suo palazz il Calasa , il quale attendere all'educazione de' fanciulli, ed
o nzio
nella stessa matti v d m alla dilatazione dell'ordine,che lui viven.
na esti el edesimo
14 de'suo compa , dando ad ognun te si stabilì con varie fondazioni nello sta-
i gni o
la denom di qualc santo , come to ecclesiastico, nella repubblica di Geno-
in zi he
egli mutò a alloornaeil cogno di Calas va, nella Toscana, nel regno di Napoli,
me an-
zio in quello di Giuse d M nella Sicilia , nella Sardegna, in Polonia ,
ppe ella adre
di Dio . Ordin ancor a'suoi per punto in Germania. A molti di questi luoghi si
ò a
di regola di andar scalzi , con far uso di portò egli stesso in persona , senza però
e
soli sandal , la quale legge fu poi abolit uscir mai d'Italia, spargendo dappertut-
i a
da Aless V a f 1 , to beneficenze, profezie e miracoli . Nel
andro III '20 ebbraio 690
conce l d c . N 1 e
dendo oro i alzare el 618 1627 celebrò in Roma il 1. capitolo ge-
nella festa di s. Giuse f i f nerale per dare opportuni provvedimen.
pp ece l onda-
tore la sua profes di voeti sempli nel- ti all'ordine, e neli . giorno del 1630 fe-
sio ci
le mani dello stessonecardin Giusti , ce la sospirata apertura del celebre e no-
al nia
rinun quant avea e potev avnei- bile Collegio Nazareno , per quanto nar-
zia o a
re, distrndo a'pove tutto il denar rai a quell'articolo, dicendo del suo fou-
ibuend ri o
e le cose di valoore che posse ,o d datore cardinal Tonti . Nel 1632 essendo
deva nde a
allora in poi andò limosi per Ro- al santo terminato il novennio del gene-
nan
ma di porta in porta . Fiore do vieppi ralato, e non potendosi celebrare il capi-
ndo ù
le scuole pie , fece il santo alcun fonda . tolo a motivo della peste che infestava l'I-
e
zioni , fra le quali d'ordi di Paolo V un talia, col breve de'12 gennaio fu da Ur-
ne
colleg iu Moric n S ,l bano VIII costituito generale perpetuo;
io one ella abina uogo
feudal di sua famigl Borgh ; quind indi visitò varie case dell'ordine non mol-
e ia ese i
SCU SCU 93
to discoste da Roma , per mantenervi in vi- concorso di tutta Roma ad acclamarlo per
gore la regolare osservanza. Troppo lun- santo. Iddio confermò con moltissimi e
go sarebbe l'accennare le virtù di questo strepitosi miracoli la voce e il giudizio del
gran santo, descrivere la sua carità , u- popolo, continuando a operarne a chi in
miltà e pazienza : la 1.ªmostrata partico seguito con fervore ne invocò il patroci-
larmente in Roma in tempo dell'inonda nio. Benedetto XIV avendo ordinato ai
zione del Tevere; la 2.ª nel rinunziare il 17 luglio 1748, col breve De Congrega-
cardinalato, e l'arcivescovato di Brindi- tione, presso il Bull. Magn. t. 17, p.261 ,
si; la 3.ª nelle molte e lunghe tribolazio- a mg. Luigi Valenti di andare a s. Pan-
nisofferte in innumerabili circostanzecon taleo ad estrarre il corpo del santo dal
invitta costanza e rassegnazione. Quel- sepolcro in cui giaceva , e collocarlo in si-
le nelle quali fece spiccare il suo eroismo, to più decente, onde fu posto in un'arca
furono cagionate dal p . Mario Sozzi, di dal prelato sigillata , a ' 14 agosto il Papa
lai acerrimo e ostinato persecutore,il qua solennemente lo beatificò col breve Cae-
le tra gli altri affronti e strapazzi, lo fece lestis Pater, emanato a'7 di tal mese, loco
eziandio condurre pubblicamente al pa- cit. p. 271. Il successore Clemente XIII
lazzo del s. offizio, a cui l'a vea calunniosa solennemente lo canonizzò colla bollaAd-
mente denunziato come rapitore di scrit mirabilis, de' 16 luglio 1767, presso il
ture appartenenti a quel tribunale; al p. Guerra, Epit. Bullar. t. 1 , p. 8, nel me-
Mario, si aggiunse il p. Stefano Cheru- desimo giorno. Permise poi con decreto
bini, ambedue degli scolopi, i quali con de'23 luglio1768, che la messa propria
tale malignità si adoperarono a denigra di questo santo , già concessa a' 15 del pre-
re il santo e la religione da lui fondata , cedente maggio agli scolopi,si potesse nel-
che permettendolo Iddio , ottennero da le loro chiese celebrare da' sacerdoti se-
Innocenzo X la distruzione dell' ordine, colari. Finalmente Clemente XIV con de-
mediante il breve Ea quae, de'16 mar- creto degli 8 agosto 1769 approvò l'uf-
201646, Bull. Rom . t. 6, par. 3, p . 83. Il fizio proprio e la messa per tutta la chiesa
santo ue ascoltò la lettura e riduzione in universale, con rito doppio pel giorno 27
semplice congregazione soggetta agli or- agosto, essendo impedito quello di sua
dinari senza voti, con tanta pace e tran- morte dalla festa di s. Bartolomeo. La sua
quillità, che meritò d'essere paragona statua marmorea, scolpita da Innocenzo
to al pazientissimo Giobbe, dal cardinal Spinazzi, fu collocata da'suoi scolopi tra
Lambertini poi Benedetto XIV, nel suo quelle de'ss. fondatori, nella crociata set.
voto per la di lui beatificazione. In virtù tentrionale della basilica Vaticana, late-
di tal breve , provocato dalle accennate ralmente all'altare di s. Erasmo . Grego-
false relazioni presentate daʼnemici intor- rio XVI concesse indulgenza per la Co-
no a pretese dissensioni insorte nell'ordi- rona divozionale di 12 Stelle ( V.) , com-
ne, fu concesso a'già professi religiosi di posta da s. Giuseppe Calasanzio, il quale
poter passare ad altro istituto, ovvero di la face va recitare dagli scolari nelle scuo
prendere tra 4 mesi l'abito de'chierici se le. Da molti de'religiosi suoi figli è stata
colari; in sostanza fu ingiunto agli scolo compilata la Vita dis. Giuseppe Cala-
pi, di vivere come i preti dell'Oratorio di sanzio. In latino dal p. Francesco M. ' Bo-
s. Filippo Neri. Due anni dopo la soppres nada , Roma 1764. In italiano dal P. A.
sione e riduzione dell' ordine, colmo di lessio della Concezione 7. generale delle
meriti e d'età volò al paradiso a'25 ago scuole pie, Roma 1710. Dal p. Innocenzo
sto 1648. Nella seguente mattina esposta di s. Giuseppe, Roma 1749. Dal p. Vin-
la veneranda sua spoglia mortale nella cenzo Talenti , Roma 1748. Dal p. Stefa-
chiesa di s. Pantaleo, innumerabile fu il no Terzoli, Firenze 1748. Dal p. Barto-
94 SCU SCU
lotti, Venezia1749 . Dal p . Urbano Toset poter dispensare in questo punto. Ma il
ti, Roma 1767, e da diversi altri scrittori. successore Clemente XII col breve Alias,
Dopo la beata morte del fondatore gli de'14 dicembre 1730, Bull. cit. t. 13, p.
scolopi seguitarono a dilatare il loro be 154,diè facoltà e permise al generale de-
nefico e utile istituto, poichè avendo il san- gli scolopi, di poter nominare tra'suoi re-
to predetto prima di morire che questo ligiosi due predicatori in qualunque pro-
sarebbe risorto, volle Dio che tal profe- vincia,e 3nelle principali;quindi nel 1734
zia si verificasse, onde Alessandro VII col col breve Cum sicut, de' 14 gennaio, loco
breve Dudum, de'24 gennaio 1656 , Bull. cit. p . 379 , comandò agli scolopi che por
Rom . t. 6, par. 4, p. 78, restituì le scuole tassero tutti con uniformità la veste co
pie a congregazione formale, obbligando me gli altri chierici regolari, poichè al-
i professori della regola ai voti semplici, cuni incedevano in città con quella usata
ed al giuramento di perseveranza, chia- per casa. Nel t. 2, p . 251 del Bull. Rom.
mandolo fructuosum institutum, et rei- cont. si legge il breve di Clemente XIII,
publicae christianae utile; lo arricchì di Sacrosancti Apostolatus, de' 12 giugno
tutte le grazie, privilegi e favori concessi 1762 : Ordinationes pro capitulis pro-
agli altri ordini mendicanti , secondo la vincialibus, et candidationibus cong.cler.
concessione di Gregorio XV ; laonde gli reg. Scholarum Piarum Matris Dei a ca-
scolopi riaprirono i noviziati e rifioriro- pitulo generalipropositae,confirmantur,
no. Con altro breve de'4 aprile 1656, A. et observari mandantur. Questo breve a-
lessandro VII nominò il generale e gli as . postolico è preceduto dall'indicazione de-
sistenti, rimettendo in vigore l'antico go gli altri riguardanti l'ordine delle scuole
verno e leprimitive costituzioni. Clemen- pie.Il primario fine di quest'istituto è quel-
te IX col breveEx injuncto, de 23 ottobre lo di procurare a'fanciulli, principalmente
1669, Bull. cit. t. 6, par. 6, p . 362 , innal poveri, una buona educazione, ed a ciò si
zò di nuovo le scuole pie al grado di ordi obbligano i religiosi con un 4.° voto. Verso
ne regolarecon voti solenni ,con tutti i pri il 1730 fu fatto ricorso in vari luoghi da
vilegi e prerogative di quelli mendicanti , alcuni contro le scuole pie, colla preten-
e lochiamò laudabile institutum , esentan sione che in vigore delle loro costituzio-
dolo dalla giurisdizione degli ordinari ; ni, approvate eziandio da Clemente X nel
indi Innocenzo XI nel 1684 dichiarò che 1670 col breve Cum felicis, i pp. scolopi
quest'ordine de' chierici regolari poteva non potessero insegnare che la dottrina
possedere, e confermò l'esenzione dai ve cristiana, leggere, scrivere, l'aritmetica e
scovi , assoggettandoli immediatamente la grammatica, a' fanciulli poveri e ple-
alla santa Sede, conferwando pure i lo- bei, e che perciò loro non fosse lecito di
roprivilegi. Questo benemerito ordine fu aver collegi e seminari con nobile gioven-
appellato da Innocenzo XII , opus com . tù. Il Papa Clemente XII avendo com-
probatae charitatis, et perfectae educa messo l'affare ad una congregazione da
tionis, nel concedergli grazie e privilegi. lui deputata , alle relazioni di questa, con
Benedetto XIII col breve Exponi, de'3 una costituzione del 1.° gennaio 1731 , de-
ottobre 1727 , Bull. cit. t. 12 , p. 258, vie- cise la questione a favore degli scolopi, i
tò agli scolopi il ministero della predica quali perciò seguitano a tenere, come han-
zione, in conformità della proibizione che no tenuto sempre, seminari e collegi, am-
ne fanno le regole, affinchè sciolti dalle mettendovi all'educazione civile e scien-
cure de' pergami, meglio s'impiegassero tifica la gioventù di qualunque rango , a
nell'esercizio delle scuole, ch'è il princi- cui insegnano colla buona morale e la pie-
pale loro istituto , togliendo nello stesso tà, le belle lettere e tutte le scienze, laon-
tempoa'superiori dell'ordine la facoltà di de vantano un grandissimo numero di uo.
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mini celebri nella letteratura e nelle di- cap.35 : Della libreria a s. Pantaleo delle
gnità cui furono innalzati , ed a cagione scuole pie, la descrive com'era nel 1698.
d'onore mi limiterò a ricordare il regnan. La chiama segnalata e copiosissima di li-
te Pio IX, che fu nel collegio delle scuo- bri e codici mss. con opere di tutte le scien-
le pie di Volterra, oltre molti cardinali e ze e delle migliori edizioni che enumera,
vescovi. Bensì nell'erezione di nuove case compresa la libreria del celebre medico e
e collegi, debbono gli scolopi riportare il matematico napoletano Gio. Alfonso Bo-
consensodeʼrispettivi ordinari . Alessandro relli, colle sue opere stampate e mss. che
VII con breve de'28 aprile 1660 approvò in morte lasciò alla pia casa, disponendo
il metodo tenuto dagli scolopi nelle loro che colla vendita delle molte copie delle
scuole, ed ordinò che avessero sempre per stampate si acquistassero libri moderni. Il
protettore il cardinal vicario di Roma, e p. Helyot nella Storia degli ordini religio-
che il loro generale con 4 assistenti si e si , di questo ne ragiona al t. 4; ed il p. An-
leggesse ogni sei anni .L'abito loro, come nibale da Latera , nel Compendio della sto-
notai, è simile a quello degli altri chieri- ria degli ordini regolari, nella par. 3, cap.
ci regolari, con questa differenza che fer. 12: Dell'ordine de'chierici regolari delle
mano nel davanti la veste con tre ancinel- scuole pie. Il cardinal Morichini, Degľi-
li d'ottone, ed il loro mantello, ch'era una stituti d'istruzione primaria in Roma, t.
volta di panno grosso , come quello del 2 , p. 104 , discorre dell'ordine delle scuole
la tonaca, prima non oltrepassava che un pie, e delle scuole pie a s . Pantaleo ed a s.
poco il ginocchio, sebbene in progresso di Lorenzo. Vi sono delle religiose che se-
tempo si fece giungere al calcagno, for- guono le regole degli scolopi e si dedicano
mandosi tanto il mantello che la tonaca all'istruzione ed educazione delle donzel-
di saia nera. Usano il cappello ecclesiasti- le. Gli attuali pp . scolopi tengono presso
co, la cintura di lana , e la berretta cle- a poco lo stesso metodo che stabilì il loro
ricale. Il p. Bonanni nel Catalogo degli s . fondatore.Ricevono gratuitamente igio-
ordini religiosi, par . 1 , p. 42 , parla di que vanetti d'ogni condizione, purchè abbia-
sti chierici regolari, e ne riporta la figu- no compiti 7 anni, ed hanno scuola 3 ore
ra con l'antico mantello . Da quest'ordine la mattina, e 3 ore in quelle pomeridia-
uscirono un gran numero di religiosi il- ne. Nella mattina i religiosi fanno ascol-
lustri per santità di vita, per dignità ec- tar la messa agli scolari, oltre la recita di
clesiastiche, e per ogni genere di dottri- stabilite preci al principio e al fine dell'in-
na, nelle quali virtù tuttora fiorisce; lun segnamento. Anche nella domenica li ri-
go sarebbe il riportarne il novero, come cevono nell'oratorio, per esercitarli in di-
i pregi e le opere che pubblicarono. Il verse pratiche religiose.Quando gli scolari
Piazza nell'Eusevologio Romano tratt. 3, escono dalle scuole , divisi in varie bande,
cap. 13: De' pp. chierici regolari poveri ritornano a due a due alle loro case, ac-
della Madre di Dio delle scuole pie a s. compagnata ciascuna da uno scolopio, che
Pantaleo, li celebra co'piùgrandi encomi, ad imitazione del santo li guida acciò non
riportando diverse testimonianze loro o si trattenghino per le strade a giuocare,
norevoli, massime de'Papi; con una Bre- e incedino quietamente per le vie : questo
ve notizia dell' istituto, e del sistema te- savio sistema impedisce il disordine ed il
nuto dai religiosi, di pietà cristiana e d'in- clamore inevitabile con una gran molti-
segnamento co'loro scolari, come delle ca- tudine di ragazzi. In s. Pantaleo vi sono
se che hanno in Roma a s. Pantaleo ed 3 scuole,
a con un maestro per ciascuna : la
a s. Lorenzo in Borgo vecchio , per la qua- 1. di catechismo , lettura e scrittura ; la
le ne tratta al cap.14 : Delle scuole pie a 2. principii di grammatica latina, la 3.' è
s. Lorenzo in Piscibus. Nel trattato 13, di grammatica superiore. Il luogo è an-
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gusto in proporzione alle istanze di quelli Possesso de'Papi, se abitano il Vaticano,
che nebramano l'ammissione, dappoichè i religiosi decorarono la facciata della chie-
si è perduta gran parte del palazzo de Tor sa con belli damaschi e arazzi . Fu già fi-
res, e dove erano scuole comode e lumi- liale della vicina basilica di s. Lorenzo in
nose or vi sono botteghe.Nell'altro piccolo
Damaso e parrocchia, per cui ne parlauo
liceo degli scolopi in s. Lorenzo in Borgo il Bovio, La pietà trionfante, nella basi-
vi sono due scuole co'rispettivi maestri, e
lica di s. Lorenzo a p. 175, e crede che an-
riesce di sommo vantaggio alla regione, ticamente fosse detta de'Prelecaroli, vo-
ch'è una delle più bisognose d'istruzione cabolo ch'egli ritiene derivato da un coin -
e più mancauti di mezzi per apprender- posto didue parole, cioè dai preti che l'a-
Ja. In una scuola s'insegna il catechismo, bitavano, e dal nome del fondatore che
forse si chiamò Carlo; ed il Fonseca, De
leggere, scrivere e l'aritmetica : nella se-
conda scuola s'insegnano i principii di basilicas. Laurentii in Damaso cap.44 :
grammatica. Prima la camera apostoli De ecclesia s . Pantaleonis de Pretecaro-
ca somministrava alle scuole di Borgoan. lis, ma perchè la disse chiamarsi ad Pa-
nui scudi 400, e maggior somma a quella squinum ex simulacro marmoreo in an-
di s. Pantaleo : in luogo di tale assegna- gulopalatii Ursinorum (oraBraschi, e ove
mento dipoi cede agli scolopi alcuni beni. parlai della famosa statua) abstantis po-
Leggo nel n.° 45 del Giornale di Roma sito, sulla scoperta del marmo non con-
del 1853. " Il provinciale degli scolopi viene ilCancellieri ,il quale di ciò e di quan .
ricevette da parte dell'I. R. supremo co- to della chiesa disse Felini, Antichità di
mandomilitaredell'impero austriaco, l'in- Roma , p . 81 , fece rimarco nelle Notizie
della famosa statua di Pasquino, p . 18
carico di fornire di religiosi del suo ordi-
ne, in qualità di professori di religione ,e 23. Il Panciroli che pubblicò i Tesori
nascosti di Roma nel 1600, ap. 646 trat-
di filosofia, di stile tedesco e di storia na.
tando della chiesa di s. Pantaleone a Pa-
turale, tutte le accademie militari e gl'isti-
tuti de'cadetti. Un simile onore non man- squino, riferisce che il rettore e parroco
cherà di condurre nell'ordine ragguarde- della chiesa; avendo fatto diligenze per sa .
per le notizie di sua fondazione, trovò che
voli ingegni . Esso ha di già trovato in Au-
stria, anche da parte dell' autorità, spe- fosse fabbricata nel 12 16 sotto Onorio III
cialmente in questi ultimi tempi, una pie. Savelli, ed eretta in collegiata. Che fu cu-
na e decisa approvazione ". Ora vado a stodita da preti inglesi, lo che notai uel
vol . XIV, p.175,e per disposizione diquel
parlare della casa e chiesa di s. Pantaleo, e
Papa, essendosi trovato scolpito sopra una
della chiesa e casa di s. Lorenzo: la casa di
s.Pantaleo chiamasi generalizia, comere campana: D. Praesbiteri Angli. AnnoDo⚫
sidenza del preposito generale delle scuo. mini1243. Che di sue entrate parte si u
le pie, che di presente è il R.mo p. Genna-nirono alla collegiata di s. Eustachio da
ro Fucile, e del procuratore generale, il Leone X, in compenso di certe case spia-
quale attualmente è il R.mo p. Gio. Vin- nate per aprir la strada a'Pollaroli. Che
cenzo Licci. Alessandro Savelli colla moglie Caterina
Casa, scuole e chiesa di s . Pantaleone det.
Muti Vitelleschi , rinnovarono la chiesa
to volgarmente s. Pantaleo, nel rione che stava per cadere nel 1318, ed a'18
Parione, e di altre chiese di s . Pantaleo
maggio il cardinal d'Amato, o meglio Ar.
o Pantaleone in Roma. naldo de Via o Voye, diacono di s. Eu-
Sulla piazza del suo nome trovasi que. stachio e vescovo d'Avignone, ne consa-
st'antica chiesa, tra i Palazzi Braschi e grò l'altare. Che qui già si congregavano
Massimo (V.), nella strada papale, per cui i medici per la divozione che aveano pel
passando per la via la solenne pompa del martires. Pantaleone(V.)anch'esso medi-
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co, donde passarono nella chiesa di s. Gia- rilevo dal Venuti, Roma moderna, della
como della vicina piazza Navona; laonde chiesa di s. Pantaleo de'pp. delle scuole
non eravi più altra compagnia che quella pie,rimarcando che dipoi la porta fu guar.
de'pellicciari, in un altare di s. Gio. Bat- nita con travertini di disegno alquanto
tista loro patrono. Aggiungo col Bovio, singolare. Tanto l'architetture della fac-
cheanticamente la chiesa di s. Pantaleo- ciata, quanto quelle della chiesa , secondo
ne fu filiale della collegiata insigne di s. gl'intendenti , non sono gran cosa ammi-
Eustachio ; ed altrettanto afferma Mar- revoli, in una Roma ove trovasi tanta do-
tinelli , chiamandola in Agone, dalla vici vizia di sontuosissimi templi; certamente
na Piazza Navona. Narrai a SAVELLI FA- l'interno è maestoso, e fa bella e deco-
MIGLIA, che essa avea le case poco distan- rosa mostra pe'suoi eleganti ornamenti .
ti e nello stesso rione; apprendo dal Rat- Francesco Gasparoni , Prosesopra argo.
ti, Dellafamiglia Sforza, t. 2 , p . 322, menti di belle arti, Roma1841 , a p. 8:
trattando de'Savelli, che Alessandro pro Prospetto della chiesa di s. Pantaleo, lo-
nipote di Pandolfo fratello dell'altro Pa da il benefico Torlonia che lo fece costrui-
pa Onorio IV, rinnovò la chiesa di s. Pan . re e vi pose sulla porta un'iscrizione che
taleo fabbricata nel 1216 da Onorio III, riporta, ove si legge il suo nome, in ono-
onde ne fu posta iscrizione sulla porta, re ss. Pantaleoni et Josepho Calasan-
ed avanti l'altare maggiore fu eretta una ctio. Dice che il concetto dell'artista Va
sepoltura per Alessandro colla sua arme ladier tiene di quello che il valente Mo-
de'Savelli e con quella della detta moglie. rigia, che loda assai , trovò pel sepolcro
Anche Bovio conferma che nel 1318 A. di Dante in Ravenna (V. ) ; quindi ne fa
lessandro Savelli rifabbricò la chiesa, in. l'analitica descrizione artistica, e critica
sieme alla sua consorte. Questa chiesa e- lesue diverse maniere d'architetture, nel-
dificata sopra una parte del vasto circo le sproporzioni e nelle altre cattive ap-
Alessandrino, fu concessa da Paolo V a plicazioni d'alcune parti architettoniche
s. Giuseppe Calasanzio e sua congrega più proprie d'altri edifizi, perciò mancan .
zione, dopo di aver il santo acquistato l'a- te di quell'unità che si ricerca nelle buo-
diacente palazzo de Torres, ove stabilì le ne fabbriche. L'altare maggiore ha un a-
scuole. Nel1621 s. Giuseppe co'religiosi spetto decoroso, ed è ricco di marmi fini
rinnovò e restaurò tutta la chiesa , e più assai ben distribuiti, oltre 4 colonne : sot-
tardi meglio e dai fondamenti; dicendo to la mensa vi è l'urna di stupendo por-
Piazza che vi contribuirono amorevoli be- fido, in cui riposa il corpo di s . Giuseppe
nefattori, per cui fu ridotta con elegante Calasanzio ; e su questo altare nella sua
architettura e decorosi abbellimenti, in festa si espone alla pubblica venerazione
magnifico tempio uffiziato dagli scolopi , la lingua, il fegato, il cuore, la milza ed
sotto l'invocazione della B. Vergine Ma⚫ il cranio. Il gran bassorilievo in istucco
ria e del suo antico titolare s. Pantaleone. nel medesimo altare, è opera di Gio. Do-
Quindi fu pubblicato : La nuova pittura menico della Porta, che vi figurò il san-
diFilippo Gherardi sulla volta e tribuna to in atto di presentare alcuni fanciulli
della chiesa di s. Pantaleo , Roma 1690 . alla B. Vergine, la cui immagine è in al-
Restaudo imperfetto il prospetto esterno , to. Le pitture della volta diconsi del ce-
a'nostri giorni e nel 1806 il marchese poi lebre p. Pozzi gesuita, o almeno de'suoi
duca d. Giovanni Torlonia, co'disegni del scolari , o di Antonio Colli uno di essi. Vi
cav. Giuseppe Valadier,fece anco qualche sono inoltre 4 altari minori; ed in essi il
abbellimento alla parte interiore; della quadro dis. Pantaleo fu ben colorito dal
quale parte interna fu architetto Gio. An- cav. Mattia Preti calabrese; la s. Anna ven-
tonioRossi per incarico degli scolopi,come ne dipintada Bartolomeo Bosi. Fra le me-
VOL. LXIII. 7
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morie sepolcrali della chiesa, vanno ricor- donar loro la divota immagine, per col-
a
date quattro.La 1. ch'è di fianco alla por. locarla degnamente nella chiesa di s. Pan .
ta ricorda il già mentovato Borelli, al qua- taleo, poichè militavano sotto gli auspicii
le avendo un infame domestico saccheg- della Madredi Dio. Sorpresa Aurora del-
· giata la casa, si ritirò nella contigua casa la conoscenza d'un divisamento che a niu-
cogli scolopi, ove compì la sua famosa o- no avea comunicato , procurò disimpe-
pera sul moto degli animali, ed insegnò gnarsi, con dire che dipendendo dai ge-
nitori non poteva disporne senza il loro
le matematiche a'giovani religiosi : essen .
do morto piamente nella medesima, e per consenso. Questo ottenuto dai religiosi
aver lasciato il suo tenue patrimonio ai con istromento di donazione riceverono
religiosi, questi gli eressero il marmoreo nel 1688 la veneranda immagine , e nel
monumento. L'altra si legge sul pilastro didell'Immacolata Concezione l'esposero
andando in sagrestia ,ed appartiene aLau sull'altare maggiore. Non senza prodigio,
domia figlia di Gio. Bracaleone, il quale subito se ne propagò la divozione per le
con 13 italiani combattè in Duello nazio- grazie che dispensava , ricevendo perciò
nale e vinse altrettanti francesi all'asse-continuamente pie offerte ed oblazioni ,
dio di Barletta (V.) , singolarissimo cer- onde fu pur visitata dai Papi, che ne di.
r
tame cantato dal Vida. La 3. ' è di mg. chiararono l'altare privilegiato pei defun.
Gio. Andrea Castellani ligure, canonico ti. Promovendone gli scolopi il culto, per
Vaticano e referendario di segnatura, che mezzo del p . Gio. Francesco di s. Pietro
vivente s. Giuseppe fondò la scuola di s. generale, ottennero che dal capitolo Va-
Pantaleo, e diè scudi 10,000 per la rie- ticano fossero coronate con corone d'oro
dificazione della chiesa dai fondamenti . la B. Vergine e il s. Bambino che tiene
La 4.ª è quella della pia Aurora, di cui fra le braccia. Il Piazza nel trat. 7 , cap.
vado a parlare, la quale per divozione al 33, parla del sodalizio: Di s . Anna in s.
la B. Vergine volle essere sepolta incon- Pantaleo per le donne. Questa compa-
tro alla sua immagine . Il Bombelli, Rac- gnia di dame e altre doune divote di s.
colta delle immagini della B. l'ergine t. Anna , eretta a'18 febbraio 1640 con ap-
3 , p. 73, riporta e descrive quella della provazione d'Urbano VIII, si unì in pia
detta Madonna di s. Pantaleo col suo congregazion mediante pontificio
e breve,
divin Figlio, dipinti in tela in Perugia da ed altro n' emanò Alessandro VII a' 15
un divoto giovane , che impiegò nel la . maggio 1666 per la conferma e concessio-
voro i soli giorni di sabato per un intero ne di molte indulgenze e grazie spiritua-
auno, e ne' detti giorni osservò rigoroso li . Il governo della compagnia fu confe-
digiuno. La colorì a richiesta d'un gen- rito al p.generale degli scolopi , o da eser .
tiluomo bramoso d'appagare i desiderii citarsi da altro religioso da lui deputato;
di Giacoma Paradisi sua figlia d'insigne e si prescrisse l'elezione della priora trien-
pietà.Questa morta di 90 anni, legò l'im- nale, la celebrazione della festa di s . Anna
magine per testamento alla nipote Auro. con solennità nella propria cappella , e di-
ra Berti dimorante in Roma, togliendola verse pratiche divote, con indulgenze e
alle cappuccine di Perugia a cui l'avea colla partecipazione di quelle dell'ordine
imprestata. Aurora perciò dispiacente che delle scuole pie : che due volte all'anno,
fosse stata loro tolta, andava disponendo presiedute dal p.generale,s'adunerebbero
di donarla alle cappuccine di Roma, men- nella chiesa per le cose spettanti al sodali-
tre era inferma,acciocchè fosse meglio ve- zio. Simile compagnia fu poiistituita nella
nerata. Intanto si recarono da lei due sco- chiesa de'ss. Faustino eGiovita de'Brescia-
lopi, uno de'quali dichiarandole quanto ni. Nella chiesa di s. Pantaleo si celebra
ella volgeva in mente, la pregò invece di la sua festa a'27 luglio; e quella di s . Giu-
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seppe Calasanzio a'27 agosto con molto scolopi eretto vicino all'Ospizio di s. Lu-
decoro, visitandosi pure con divozione le cia de' Ginnasi ( V.) , i quali avendo com-
stanze da lui abitate e dove morì nella prato il palazzo Cenci e demolitane quel-
contigua casa, con gran concorso di po la porzione che vi corrispondeva , vi edi .
polo, di prelati e cardinali, e talvolta dei ficarono dai fondamenti con architettura
Papi, come fecero Innocenzo XIII , il che di Tommaso de Marchis una sontuosa e
descrive il n.º 633 del Diario di Roma del solida fabbrica , scolpendo sull'architrave
1721 ,ed il regnantePio IX nel 1848 per la della porta l'iscrizione tuttora esistente :
solenne centenaria ricorrenza della morte Collegium Scholarum Piarum. Nel 1747
dis. Giuseppe Calasanzio, al modo ripor vi trasferirono le scuole da s. Pantaleo,
tato nel n.º 23 del Giornale Romano : ce- con maggior numero di scolaresca e con-
lebrò la messa nell'altare maggiore ove vitto per la civile gioventù. Nell'oratorio
sono le sue sante spoglie mortali, assistito Salvatore Monosilio dipinse sulla volta a
da mg. Castellani sagrista e vescovo di fresco l'immagine di s. Giuseppe Cala-
r
Porfirio, e da mg. Gio. Battista Rosani sanzio, ed i religiosi vi collocarono il sud-
ex generale delle scuole pie e vescovo di detto quadro dis. Pantaleone,che riporta-
Eritrea, non che dai cardinali Lambru rono nella sua chiesa, quando nel 1800 re-
schini e Patrizi. Il Papa distribuì la co- stituirono nella casa contigua le scuole pie.
munione a molte persone, ascoltò poi al- A scanso di equivoci e perchè se ne rav-
tra messa letta da un suo cappellano se- vivi la memoria, avvertirò che da tempo
greto, quindi passò nell'oratorio esistente antico in Roma si professò gran divozio .
nel contiguo collegio, e fece quanto notai ne a s. Pantaleone, per cui furono già e-
ne'vol. LIII, p. 200 , LV, p. 315. In se- dificate due altre chiese, una delle quali
guito il Papa ammise benignamente e con ancora esistente. Quella distrutta fu det-
particolare affetto al bacio del piede il ta dis. Pantaleone Affine, forse eretta nel
preposito generale p. Fucile, la religiosa rione Regola , chiamata nel secolo XII da
famiglia, e gli alunni del collegio Nazare Cencio Camerario, s. Pantaleone in On-
no. In fine visitò la vicina cappella stata da, probabilmente dal vicino Tevere; fu
abitazione di s. Giuseppe, nella quale si filiale della basilica di s. Lorenzo in Da-
conservano intatte le modeste mobilie del maso, per cui Bovio ne fece ricordo a p.
santo. Il senato romano ogni anno, per 174. L'altra chiesa e già parrocchiale ai
la festa del ss. Nome di Maria, offre alla Monti , come notai nel vol . XV, P. 25 e
chiesa di s. Pantaleo un calice d'argento altrove, presso il tempio di Tellure, oltre
e 4 torcie di cera, ed in ogni quadriennio la torre de' Conti e la piazza delle Carret-
fa altra eguale oblazione per la festa di te, è perciò chiamatas. Pantaleo ai Pan-
s. Giuseppe Calasanzio, per grato animo tani : nel giardino della già contigua e pic .
verso un istituto benemerito anche in Ro- cola chiesa di s . Biagio della Pace,alla me
ma dell'educazione e del pubblico inse desima riunita , furono trovate molte sta-
gnamento delle lettere.Nella porteria del tue e altre pregievoli antichità nel 1565,
la casa, che risponde alla piazza della Po- registrate da Lucio Fauno e portate nel
sta vecchia, della quale toccai ne'vol . L, palazzo Farnese. Dice Panciroli, che dal-
p. 310, e LIV, p. 314, è un pozzo le cui la superstizione di adorare la terra sotto
acquefurono già benedette colle reliquie il nome di dea Tellure, derivò l'altra che
di s. Pantaleone, e però i fedeli a causa le acque del propinquo profondo pozzo
di questa benedizione si portano in folla giovassero a molte infermità; laonde pro-
a beverne nel giorno di sua festa. Del col- babilmente i divoti cristiani per rimuo⚫
legio Calasanzio ricordato di sopra, il Ve vere tali pregiudizi vi edificarono la chie-
nuti fa la descrizione a p. 667. Fu dagli sa a s. Pantaleone medico, e nel giorno
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di sua festa si benediceva il pozzo e l'acqua Pantaleone, martirio, reliquia, miracoli ,
colla sua testa, con molto concorso di po- e vita che pure compilò lo scolopio p. Ri-
poloche per divozione ne beveva l'acqua, dolfo di s. Girolamo, stampata in Roma
come fa tuttora: altri dicono che nel poz. nel 1690. Nella Vita del ven. p. Giusep-
zo restò per un tempo nascosto il corpo pe M. Pignattelli gesuita, scritta dal suo
delsanto, da s.Gregorio I trasportato nel correligioso p. Moncon, ed in un articolo
la chiesa di s. Gregorio al Monte Celio sua pubblicato dal prof. T. Gio. Parati che
casa paterna. Martinelli, Romasacra, p. fu rettore della chiesa, nel t. 15, p. 3g e
267 e 348,interessanti notizie riporta sul- 42 dell' Album di Roma , leggo altre no-
la chiesa di s . Pantaleo , che chiama in tri- tizie della chiesa ora comunemente chia-
bus Foris, e dis. Biagio de Montibus; dice mata della Madonna del Buon Consiglio,
che l'altare della 1. fu consagrato nel 1113 e delle quali qui darò un cenno. In que.
e fra lereliquie vi fu posta quella di s.Pan- sto luogo celebre per antiche e magnifi-
taleone; e che la nobilissima famiglia Pa- che memorie, vuolsi che esistesse il car .
paroni vi avea altare e sepoltura. Nell'at- cere de'cristiani condannati al martirio,
tuale sagrestia sono gli avanzi del tem- onde vi sono propinqui grottoni , fu san-
pietto di s. Biagio , in 4 antichissimi af. tificato da un' eletta schiera di martiri.
freschi, fatti incidere e illustrati dal Ciam. Dipoi vi fu eretta una chiesa sotto l'invo-
pini essi rappresentano il Salvatore, la cazione di s. Pantaleo martire celebratis-
B. Vergine, s. Gio. Battista e s. Lorenzo. simo, il cui altare fu consagrato nel sud -
Nella casa contigua alla chiesa di s. Pan- detto : 113,e vi furono riposte gran quan .
taleone ai Monti fiorì la congregazione tità di reliquie; quindi i Basiliani di Grot·
de'sacerdoti secolari, sotto l'invocazione taferrata vi edificarono contiguo un mo-
di s. Giuseppe e della Purificazione del nastero, uffiziando la chiesa e fiorendovi
la B. Vergine, ch'ebbe principio nel 1620 insigni monaci; ma per le vicende de'tem-
in un oratorio adiacente alla chiesa di s. pi diminuiti nel numero, abbandonaro-
LorenzoinDamaso efu approvata da Pao- no il locale. La chiesa fu restaurata nel
Jo V, indi nel 1649 da Innocenzo X tra- 1201 dalla pia Aldruda Scotti Paparotis,
sportata in detto luogo. Ne fu fondatore ed in seguito vi fu incorporata la chie-
il p. Paolo Motta milanese, col medesimo sina di s . Biagio, colle sue rendite. La ca-
santo scopo di quella degli Oblati di s. sa contigua servì di ospizio a zelanti sa-
Ambrogio ( .), per l'istruzione ed edifi . cerdoti , che mantennero il culto divino
cazione di quel popolo. Il Piazza concit- e quello de'due ss. Pantaleone e Biagio;
tadino,nel tratt.5 , cap. 31 ,celebrò la con- poscia per un breve di Clemente XII la
gregazione, le sue benemerenze, gl'indivi- chiesa passò in potere dell'arciconfrater-
duiche di santa vita vi fiorirono,trai qua- nita della Doutrina cristiana. Frattanto
li il cardinal Michelangelo Ricci, e parlò propagandosi in Roma la divozione ver-
della sua scelta libreria. Siccome la con- so la B.Vergine del Buon Consiglio di Ge-
gregazione la descrissi all'articolo s. Giu- nazzano (V.) , alcuni di questo luogo ne
seppe, ivi riportai altre interessanti no- donarono copia ad una compagnia di pie
tizie sulla chiesa di s. Pantaleo ai Monti. A persone che si radunava nella Chiesa di
SANGUE PREZIOSO RELIQUIA , parlando di s. Maria in Cosmedin, la quale per ono-
quello de'santi, dissi di quello delle varie rarla , bramosi di erigersi in sodalizio, ot-
ampolle di s. Pantaleone che per la sua fe- tennero da Benedetto XIV la chiesa di
sta si liquefa, come in Ravello (V.) e nel s. Pantaleo nel 1748, e l'erezione in ar-
la chiesa de'filippini di Roma. Cancellie- ciconfraternita sotto l'invocazione dellaB.
ri nelle Memorie di s. Medico, p. 51 , riu. Maria Vergine del Buon Consiglio, con
ni diverse erudizioni bibliografiche su s. sacchi bianchi, mozzetta rossa e cordone
SCU SCU IOI
turchino. I confrati abbellirono con mar- Domini ( V.), che si celebra dal Papa , ser .
mi l'altare maggiore e vi collocarono la ve di luogo per goderla ai sovrani che so-
s. Immagine, con vari angeli in istucco : no in Roma. Si dice in Piscibus o in Pi.
negli altri due altari laterali si venerano scinula, a motivo d'un mercato di pesci,
in uno il ss. Crocefisso, ed i sș. Pantaleo che antichissimamente si teneva nelle sue
ne e Biagio egregio dipinto del Passigna vicinanze. La chiesa è molto antica, e le
no; nell'altros. Anna con dipinto di buo- colonne che l'adornano appartengono ad
no stile: inoltre nell'altare del ss. Croce epoca assai remota. E' tradizione, che in
fisso si venera dal lato dell' epistola al- questo luogo s. Lorenzo distribuì a'poveri
tra immagine della Madonna. Nel marzo le sostanze della chiesa , per impedire che
1807 nell'annesso edifizio il ven . Pignat- divenissero preda del tiranno. Nel 1200
tellistabili una 3. casa di probazione della era unita alla basilica Vaticana, e dipen-
compagnia di Gesù, e vi dimorò fino alla deva dal capitolo; in seguito fu concessa
beata sua morte, ivi avvenuta a' 15 no alle monache francescane di s. Chiara, che
vembre 1811 , venendo come altri suoi Leone X trasferì altrove , quindi alcuni
correligiosi sepolto nella chiesa, donde poi scrivono che servì d'oratorio all'arcicon .
fu trasferito nella chiesa del Gesù , come fraternita del ss. Sagramento o dis. Gia-
notai nel vol . XXX, p.180 . Imperocchè como a Scossacavalli;mailTorrigio nel-
credo bene notare, che dopo il 1783 il l'Historia della chiesa di s. Giacomo, e-
ven. Pignattelli , avendo determinato di spressamente nega che il sodalizio dalla
recarsi nella Russia per rivestire l'abito chiesa della Traspontina si recasse nè in
della compagnia (che sempre ha sussisti- s. Lorenzo in Piscinula, nè in s. Spirito. I
to, per quanto dichiarai pure a SEMINA- medesimi storici aggiungono, che la chie-
RIO ROMANO), volle consigliarsi intorno a sa venne poi data all'arciconfraternita di
ciò con Papa Pio VI , il quale lo confortò s. Spirito, e che vi restò sino al1659, la
dicendo che andasse pure , mentre egli quale ora trovasi nel sito che descrissi nel
riconosceva que'padri per yeri gesuiti, co- vol. XLIX, p. 291 , dicendo che vuolsi la
me attesta uella sua Vita il detto p. Mon più antica di Roma. Già all'articolo PRO-
con. Non vi audò, ma fu sempre unito e CURATORI DI COLLEGIO, narrai con Fanuc-
incorporato con tali padri , e dipendente ci, che la chiesa di s. Lorenzolo e il con-
in tutto dal vicario generale di Russia. tiguo fabbricato Serristori gli apparten-
I confrati nel 1848 celebrarono il 1.°cen- ne; chei procuratori v'intervenivano col•
tenario del sodalizio ; e si esercitano in legialmente a celebrare la festa del mar-
quelle opere di pietà cristiana che descri- tire s. Lorenzo; del canone che tuttora ri-
ve il prof. Parati . cavano dal palazzo, pel convenuto col car-
Casa , scuole e chiesa di s. Lorenzo in dinal Armellini; che nel 1502 avendo ot-
in Piscibus nel rione Borgo. tenuto una cappella nella centrale chie-
L'ingresso principale di questa chiesa, sa di s. Eustachio, nella festa che ivi ce-
detta pure s. Lorenzolo dalla sua medio- lebravano del patrono s. Michele arcan-
cre forma, è nel fine del Borgo vecchio gelo, dipoi un alunno del collegio scolopio
della Città Leonina (V.) , sullo sbocco al Nazareno,e dopo la fondazione di questo,
la Piazza Rusticucci ( V.), ch'è parte del vi pronunzia va il discorso, il quale ora re-
la Vaticana, dopo e contigua al palazzo cita un alunno del seminario Vaticano,
Serristori, il quale resta tra la chiesa e il nella chiesa dell'università romana. Qui
palazzoSannesi poi de'marchesiCavalieri, dunque erami riservato discorrere, come
rispondente verso il Borgo s. Spirito; per il collegio de'procuratori ebbe il dominio
cui tale ingresso,come uno de'più bei pun diretto del casamento e chiesa annessa di
Li per vedere la Processione del Corpus s. Lorenzo in Piscibus, allora parrocchia
102 SCU SCU
le. Da un breve di Giulio II , Ex Injun- Piscibus racconta. Che Sestilio Mazzuc-
cto, xvi kal. julii 1507 , sulla cappella ac- chi di Paternò diocesi di Cosenza, vesco-
quistata dai procuratori nella collegiata vo d'Alessano e canonico Vaticano, ritor-
di s. Eustachio , rilevasi appartenere ad nando un giorno dalla basilica di s. Pie-
essi la chiesa di s . Lorenzo, quindi per li- tro , trovò poco distante per la strada un
beram resignationem vacet; ma da quan- moribondo assistito da un fanciullo di 7
to dirò se n'era il collegio de'procuratori anui circa, il quale con amorevole cari-
riservato un jus di molti diritti. Con istro- tà gli suggeriva gli atti di contrizione, di
mento de ' 28 febbraio 1512, rogato da fiducia e di speranza in Dio. Restato il
Giovanni Foglia notaro del collegio, que buon prelato molto di ciò edificato , in-
sto concesse in enfiteusi, pro se,suis haere . terrogò il fanciullo chi a lui istruiva, ed
dibus, et successoribus il casamento com- egli rispose i maestri delle scuole pie di
posto di 10 case in Borgo vecchio e vici- Roma. Tanto bastò ch'egli si affezionasse
no alla chiesa di s. Lorenzo in Piscibus, all'istituto, e considerando il disagio dei
al prelato Francesco Armellini poi car borghigiani, che per frequentar le scuole
dinale , per l'annuo censo di scudi 37 e doveano fare un lungo tragitto per anda-
bai. 5o.Quantunque in tale enfiteusi fosse re a s. Pantaleo, ed esposti all'intempe-
compresa la detta chiesa di s, Lorenzo, rie delle stagioni , si propose di fondare
tuttavia il collegio si riservò vari diritti delle scuole in Borgo per comodo degli
sulla medesima; di fatti, il cappellano no abitanti , il che effettuò con testamento
minato dall' enfiteuta dovea essere con. de' 12 settembre 1624; e morto poi a'18
fermato dal collegio. Questo forniva la dicembre 1625 si trovò che avea ordi-
chiesa di sagre suppellettili, faceva can- nato alla detta compagnia del ss. Sagra-
tar la messa nel giorno della festa e vi mento da lui lasciata erede, che compra-
assisteva collegialmente. Ivi si radunava to un sito nel Borgo, lo dasse agli scolopi
per le congregazioni collegiali , ed eserci- per farvi le scuole; però il Torrigio nulla
tandovi atti possessorii.Morto nel 1527 il dice che il prelato fosse benefattore del
cardinal Armellini , succedettero nell'en- sodalizio , nè di tale incarico. Quindi s.
fiteusi Girolama e Smeralda di lui sorel- Giuseppe Calasanzio aprì scuola in un vi-
le, le quali alienarono il fondo in favore colo del Borgo s. Spirito, che per lungo
del cav. Angelo Cesi . Il collegio risolvet- tempo si disse delle Scuole pie, ove Pio
te di accettare la devoluzione, ma poi ven- VI fabbricò il nuovo braccio dell'ospe
ne a transazione con Cesi, da cui esigette dale di s. Spirito, onde per memoria vi
il laudennio mediante istromento de' 1 2 fu dipinta l'effigie del santo, come notai
gennaio 1 554, rogato dai notari in soli-a nel vol. XLIX, p . 304. Quando poi la
dum Gio. Avile della Penna, e Gio. M. famiglia Cesi restaurò nel 1629 la chiesa
de Panne. Intanto di tempo in tempo per dis. Lorenzo e donò agli scolopi, essi divi-
l'incomodo della lontananza nelle riunio- sarono aggiungervi per le scuole una con-
ni, andò minorando il numero de' colle- veniente fabbrica, che però si terminò dal
giali ad intervenire alla chiesa di s. Lo solo lato ch' è sulla piazza Rusticucci, e
renzo in Borgo, e dal 1598 in essa non posero una lapide al benefattore vescovo
vi furono più riunioni collegiali, II Pan- d'Alessano . Nel 1677 pagò al collegio dei
ciroli , che come notai pubblicò l'opera procuratori di collegio il canone per l'en-
nel 1600, dice che la chiesa era uffiziata fiteusi il duca di Acquasparta Federico
dalla compagnia degli osti del rione Bor- Angelo e suo fratello Pier Donato; e poi
go e vi celebravano la festività nella 2." con istromento rogato dalFerretti notarq
festa di Pasqua. Il Piazza più volte citato, 4. C nel medesimo anno si accollò il pa.
parlando delle scuole piedi s. Lorenzo in gamento del canone la madre Giaciuta
SCU SCU 103
Conti -Cesi.Continuando dunque leragio un'immagine dipinta sul muro della vici
ni del collegio de' procuratori sul palazzo na strada, col divin Figlio in braccio inat-
e.annessa chiesa, sembra che annuisse alla to di benedire; quindi segatala dal.muro
cessione di questa alle scuole pie, e per la la situarono nell'altare in fondo della pic-
buona corrispondenza cogli scolopi, que- cola navata dalla parte del vangelo . Per
sti conducevano per la festa di s. Miche le molte grazie che dispensò, onde fu det-
le in s. Eustachio un alunno del loro col ta la Madonna della Salute , i religiosi
legio Nazareno a recitarvi il ricordato di ottennero che il capitolo Vaticanocon co-
scorso nella loro cappella. Tuttora il col- rone d'oro, a'6 dicembre 1696 coronasse
legio de'procuratori gode il dominio di- la B. Vergine e il s. Bambino. Io credo
retto del casamento annesso alla chiesa , che errando il Bombelli nell'epoca , sia la
col percepireil canone dall'enfiteuta, che stessa immagine descritta dall'Alveri. La
attualmente è la nobile famiglia Grazio- chiesa fu nel 1659 riedificata dai Cesi, con
li.Della chiesa riporta erudite notizie l'Al- architetture di Francesco Massari, quin-
veri, Roma in ogni stalo, t. 2, p. 247 e di gli scolopi oltre le scuole vi aprirono il
seg., ma alcune sono inesatte; secondo ta- noviziato. L'ingresso ha una facciata con
le scrittore il cardinal Armellinila risto. doppio portico o vestibolo, la quale fu có .
rò e rinchiuse nel palazzo da lui rifabbri- struita nel pontificato di Clemente XII
cato, e la compagnia del ss. Sagramen co'disegni del cav.DomenicoNavona. L'in-
to, che prima esercitava le pie sue prati terno è diviso in 3 navate da 12 colonne
che in s. Lorenzolo, poi fu trasferita nel dia marmo bigio. Alla dritta entrando, la
1601 nella vicina chiesa di s. Giacomo 1.ª cappella è sagra a s. Anna dipinta da
a Scossacavalli . Parla della memoria ri- Pietro Nelli , che colorì pure il laterale
guardante il tempo che vi fu l'arcicon- dalla parte del vangelo ; l'altro essendo
fraternita di s. Spirito, dell' altare della in un alla volta pitture di Gio. Battista
B. Vergine, che vi collocò la sua imma- Calandrucci . La 2. ha il quadro con s.
gine antichissima e venerata,nel 1638 con Giuseppe Calasanzio; la 3. è dedicata al
lapide; dice degli altri altari, e che il pa. santo titolare, dipinto da Giacinto Bran-
lazzo dalla famiglia Serristori passò poi ai di, ed i laterali co'ss . Gio. Battista e Se-
marchesi de' Nobili . Sulla detta o altra bastiano sono di Nelli. Lo Sposalizio del-
Madonnadis. Lorenzolo dipinta in mu- la B. Vergine fu colorito nell'altare mag-
ro, il citato Bombelli riporta a p. 79 l'ef- giore da Nicolò Berrettoni , scolare di Ma-
figie e le seguenti notizie. Egli crede che ratta , e meritò d'essere inciso dal valente
la chiesa fosse detta in Piscibus dalla fami- Bartoli : le pitture laterali colla Natività
glia Pesci che vi abitò d'appresso, e che del Signore e l'Adorazione de’Magi , co-
taluni la credono edificata da s. Galla ma. me pure le lunette coll'apparizione del-
trona romana, e che vi collocò un mona- l'Angelo a s. Giuseppe, e colla morte di
stero di sagre vergini; tuttavolta si vuo questo santo, oltre l'Annunziata sull'ar •
le comunemente fabbricata sotto Inno- co, sono tutti lavori di Michelangelo Ric
cenzo III, quindi vi furono poste le france- ciolini . La cappella seguente a sinistra ha
scane, che da Leone X trasferite ai Mon- sull'altare la memorata divota immagine
ti, poi furono stabilite presso la chiesa di della Madonna : i due ss . vescovi de❜lati
s. Lorenzo in Pane e perna, come rilevai furono eseguiti da Scipione Cordieri. Nel-
uel vol. XXVI, p. 189. Chei Cesi nel 1659 la cappella del ss. Grocefisso , Nelli colorì
donarono la chiesa agli scolopi, i quali pre. la Flagellazione e la Coronazione di spi-
giandosi vivere sotto il patrocinio della ne del Redentore. Nell'ultima cappella il
B. Vergine e promuovendone con zelo la s. Nicolò e altre pitture sono opere di Ric.
divozione, vollero arricchire la chiesa con ciolini, che inoltre fece tutte le storie di
104 SCU SCU
s. Lorenzo che sono attorno alle pareti piente. Gr innumerabili effetti e copiosi
della chiesa, ed a'to agosto vi si celebra frutti della dottrina, li descrisse pure con
la sua festa. savia eloquenza Plutarco , Dialog. 5 de
SCUOLE DI ROMA. Ben di ragione Repub. dicendo: Per mezzo della dottri-
conveniva che la metropoli dell'universo na e col di lei aiuto si viene in cognizio .
Roma (V.), che sino dai portentosi suoi ne qual sia l'onesto, quale il vizioso, qua-
primordii tenneil primato dellearmi, del- le il giusto e quale l'ingiusto; qual cosa
la religione e delle leggi , avesse altresì debbasi cercare,e quale fuggire;come por.
quello delle lettere e poi ancora quello tarci dobbiamo verso Dio, verso i paren-
delle belle arti; onde fu giustamente qua ti ed i maggiori; come verso le leggi ed i
lificata con sommielogi non meno in tem- magistrati; come esercitar dobbiamo l'o-
po del paganesimo, che del cristianesimo ; nestà colle mogli, la pietà co'figli, la cle-
casa delle leggi, scuola delle lettere, pa- menza co'servi e co'sudditi , la dilezione
tria de letterati,ciuà delle lingue,feconda co' nemici; e ciò che più importa, come
madre dell'eloquenza, amplissimo tem- nondobbiamo gonfiarci divanagloria nel-
pio di tutte le virtù, ginnasio di tutte le le cose prospere, non meno dal non ab-
arti liberali, maestra delle scienze ec- batterci nelle vicende avverse; e conclu-
clesiastiche, e di tutte le belle arti. Non de con dire : Tunc enim civitates, et re-
poteva certamente l'alma Roma in al- gna optime gubernantur, cum sapientes,
tra guisa alzar tanto grido sino alle più et intelligentes gubernacula possident.
remote parti del mondo alle sue immor- Non appena la salutare luce del vangelo
tali glorie, se non per mezzo delle scien⚫ irradiò le menti degli uomini, e la divina
ze, singolarmente teologiche e di giuris- grazia ebbe dischiuso i cuori a'sensi di a-
prudenza, e del magistero delle arti, con more fratellevole , che migliorata anche
tanto applauso e decoro del nome romano la condizione degli Schiavi ( V.), tosto si
professate, e tuttora floridissima e splen- videro sorgere stabilimenti di beneficen-
dente di scientifico e artistico fulgore, nel. za, per indefessa cura de'Papi, del clero
le sue scuole numerose e d'ogni sapere secolare e regolare, e per la pietà de'buo-
ed arte; all'ombra e sotto il potente, sag. ni fedeli, da'quali in progresso di tempo
gio e benefico patrocinio della Chiesa e derivarono tanti luoghi d'istruzione e di
de' Papi , l'una e gli altri sempre emi- pubblico insegnamento, particolarmente
nentemente fautori e protettori del pub- pel Povero (V. ) abbandonato. Conviene
blico insegnamento, come de'buoni stu . confessare che Roma , seggio augusto e
di. La civiltà fu propagata per tutto il principale della veneranda religione cri-
mondo dalla religione di Cristo, ed a que- stiana, anche in questo fu la prima che
sta sempre con amore si dedicarono i mi- porgesse edificante, nobile e generoso e-
nistri della Chiesa , e tuttora proseguono sempio all'intiera Europa; e mentre que-
come nelle scienze le più sublimi, così ne- sta giaceva sepolta nell'ignoranza e nella
gl'insegnamenti elementari con operosa barbarie, in Roma si aprivano asili agl'in-
pazienza. Grande senza dubbio è il bene fermi, ricovero e sostentamento alle ver-
ficio e l'utilità che recano alla società le gini e alle vedove, rifugio agli orfani ed
discipline delle arti belle, e la cognizio ai poveri, molti de'quali stabilimenti riu-
ne delle scienze; dono e privilegio sì no- nirono poi l'insegnamento e l'educazione
bile è accetto a Dio medesimo, che a ven- per iscopo; dando Roma a conoscere al-
doglielo richiesto Salomone, invece di rio l'universo, la morale di Cristo essere la
chezze, di lunga vita , di vittoria sui ne- sola scorta sicura e infallibile, che menar
mici, l'esaudì e concesse con tale eccellen- possa l'uomo alla civiltà . Fu il clero e il
za , che niuno fu poi come lui tauto sa- monachismo che conservò il sagro fuoco
SCU SCU 105
della scienza e dell'arte ne' tenebrosi se- ca, sia in quello dell'impero, sia in alcu-
coli dell'ignoranza , quiadi sommamente ni secoli del medio evo, non che delle scuo
benemeriti di tutta quanta la società. Mi leecclesiastiche, che vi fiorirono dalla pri-
piaceetrovo opportuno di riportarequan- mitiva chiesa , ai secoli successivi . Meglio
to di recente ho letto nella Civiltà Cat poi a ROMA, O vol. LVIII , p. 150 , celebrai
tolica, t. 2 , serie 2.º, p. 372. " Grande il suo scientifico e artistico insegnamen-
è il lustro e il decoro che viene alla Chie to, e tale che per sapienza e munificenza
sa dalla professione delle lettere e delle de'Papi fiorisce quale si conviene alla sua
scienze. Iddio stesso si piace nelle divine maestà e dignità , siccome pure centrodel
Scritture di chiamarsi Signor delle scien- sapere ecclesiastico, qual madre e maestra
ze: Deus scientiarum Dominum est. Pro- delle belle arti, fautrice e protettrice del-
mulgatrice del primo vero, la Chiesa ha le lettere e delle arti , ed insieme de'suoi
il governo delle menti ; ed amica qual è benemeriti cultori; laoude può vedersi il
della luce, essa gode diffonderla per ogni già detto nel suo complesso, e pel detta
guisa, promovendo e dilatando ed allar gliogli articoli che citai.Molti dunque eco-
gando da tutte le parti la sfera delle u spicui sono gl'istituti di beneficenza pub-
maue conoscenze, per farle tutte servire blica destinati all'educazione, all'istruzio-
a gloria del suo Padre celeste, ed armo- ne e al sostentamento del povero, i qua-
nizzare co'moltiplici loro concenti un sol li tutti fanno chiara testimonianza della
inno di laude al comune Principio. La somma carità romana. Nè punto minori
Chiesafondò da per tutto le prime e le più di numero e meno vantaggiosi in Roma
celebri università ; essa è madre della col- sono quelli fondati per la pubblica istru.
tura razionale di cui mena sì giustamen- zione, poichè vi sono copiose scuole ele-
te vanto l'Europa. Non è a dire di quanto mentari, Collegi, Ospizi, Conservatorii,
ornamento e splendore le sia un tal fat- Seminari, Università, pubbliche Biblio-
to, e quanta riverenza desti nei popoli il teche e Librerie, ed Accademie d'ogni sor-
vederla sempre in possesso di questa sua te, tanto per ogni ramo di scienze, quan-
incivilitrice prerogativa. Ora i nemici di to per tutte le specie d'arti (le quali sono
lei vorrebbero discredarla di questa dote regolate dalle Università artistiche),Mae-
si gloriosa e pregiata; vorrebbero tradur stri e Maestre, come si può in dettaglio
la presso le genti come oscurantista, re- leggere in tali e altri analoghi articoli , an .
trograda, amante dell'ignoranza e della corchè qui non rammentati . Per la qual
barbarie; per porla, se esser puote, in ug- cosa la gioventù, incominciando dai pri-
gia ai popoli, ed accattare per se i fulgi- mi rudimenti delle lettere , fiuo al nobile
di nomi di chiaroveggenti , progressisti, esercizio d'ogni scienza e arte, in Roma
zelatori della civiltà e de'lumi, e così rivol- trova abbondantemente i mezzi di atten-
gere al loro oracolo gli orecchi e i cuori dere con profitto agli studi, e di far mo
degli uomini. Essi bramano la preminen- stra della dottrina e del sapere in essi ac-
za intellettuale, per quindi far del mondo quistati. Nè le nazioni straniere manca-
quel governo che essi sanno; e per acqui- no di Accademie di belle arti, nelle quali
starlasi uopo è spogliarne la Chiesa; e per oltre i particolari provvigionati di alcu
ispogliarnela credono opportunissimo ri- ne, mandano i loro giovani a perfezionar .
muoverla da ogni branca del pubblico si nel loro studio e sui capolavori d'ogni
insegnamento ". Del fin qui detto , già genere e epoca , di cui va sommamenteric
ho toccato all'articolo SCUOLA , ove eziau- ca l'alma città. Riferisce Baronio all'anno
dio parlai dell'introduzione delle scuole 70, cheQuintiliano fu il 1. lettore e inae-
d'arti e di scienze in Roma , e della loro stro pubblico di Roma , poichè prima che
coudizione, sia in tempo della repubbli- Galba nell'anno 68 divenisse imperatore,
106 SCU SCU
seco lo condusse dalla Spagna, e col tem- le arti liberali richiede, dopo essere pub-
po tanto si avauzò nella dottrina , che do- blicamente battuto e sferzato, tosto si met-
po molte ricchezze acquistate nel difen- ta in un battello o nave, e si rimandi al suo
dere le cause, vedendosi per la sua gran paese. Che quelli che attendono a qual-
de eloquenza da tutti stimato e onorato, sivoglia professione di lettere nello stu-
gli piacque d'insegnarla ad altri e vi s'imn. dio , non possano dimorare in Roma se
piegò pubblicamente per 20 anui; essen- avranno compiti i 20 anni. Che se pas-
do il primo che propriamente aprisse in sata quest'età spontaneamente non tor-
Roma scuola metodica, con dividere in neranno alle loro patrie,sia offizio del pre-
varie classi e ordine gli studenti, separan- fetto della città il rimandarli eziandio con-
do gli uomini dalle donne, tra le qua- tro la loro espettazione e voglia alle loro
li la più cospicua fu la nipote dell'impe- patrie ; di cui pure sarà cura ogni me-
ratore Diocleziano, e perciò in molti luo- se farne lo scandaglio. Che si mandi u-
ghi degli atti delle ss. Vergini si legge na notizia all'imperatore ogni anno delle
che riuscirono eloquenti. Degno poi di qualità e virtù di ciascuno, acciocchè pos-
particolare lode è Quintiliano, imperoc sa impiegarli secondo i loro talenti e a-
che nel tempo che fieramente incrudeli bilità. Tanta fu la cura che mostrarono i
va la persecuzione contro i cristiani, egli nominati e altri imperatori della gioven-
non fu loro contrario, nè impiegò giam tù , perchè fosse virtuosamente educata .
mai contro di essi la sua meravigliosa e- Alle cure degl'imperatori pel pubblico
loquenza. Nondimeno, ripeterò ancora u⚫ insegnamento subentrarono i Papi , dopo
na volta, a SCUOLA ed a Roma parlai di che a poco a poco divennero i padri, i pro-
altre scuole e di Quintiliano stesso, come tettori, i sovrani di Roma e suo stato. Le
de'principali sapienti che fiorirono nella biblioteche ch'erano incominciate in Ro-
repubblica e nell'impero, in descriverne ma fino dalla repubblica , come da Paolo
compendiosamente i fasti delle due gran- Emilio e da Silla, poi aumentate dalle rac-
di epoche. Degni certamente sono di ri- colte di libri fatte dagl'imperatori e da di-
cordo i rescritti fatti dagl'imperatori cri- versi principali romani, quindi nella de-
stiani Valentiniano I e Valente del 364, cadenza dell'impero distrutte dalle conti-
e di Graziano del 375, intorno al gover nue invasioni de❜barbari, mentre sorgeva
no dello studio romano, e tra gli altri i la Biblioteca della s. Sede per opera dei
seguenti. Che chiunque di qualsivoglia Papi, cui posero per Bibliotecari e Archi-
nazione, che vorrà essere in esso ammes visti uomini chiari per dignità e dottrina,
so, porti le fedi o lettere testimoniali del ch'erano aiutati dagli Scriniari, nel mo-
la loro patria, natali o meriti, de'prefetti do narrato a tali e altri simili articoli . In-
delle loro provincie, e le presentino al mae . tanto il Palazzo apostolico (V. ) divenne
stro del censo .Che nel 1. suo ingresso cia scuola di scienza e di virtù, massime sotto
scuno si dichiari a qual professione voglia s . Gregorio I, tanto benemerito dell'Or.
applicare, ed in qual scienza esercitarsi, fanotrofio o Scuola de' Cantori pontificii
Che denunzi all'officio de'censi in qualca . ( F. ). La musica servì a rendere più solen.
sa voglia abitare, non essendo lecito mu- ne e maestoso il culto della Chiesa, con
tar casa a loro piacere. Che i medesimi quel canto che dovea , secondo le parole di
ufliziali del censo osservino qual sorte di s. Bernardo, tener ferma l'attenzione sul-
vita, onesta o no, essi menino; e con qual le ispirate parole, e recarne, per così dire ,
buona fama di virtuosa conversazione vi- il senso nel fondo dell ' anima ; quindi il
vano. Che non frequentino gli spettacoli, cantore divenne uno degli uffici di ogni
le commedie e i bagordi . Che se alcuno cattedrale e anche dignità, come divenne
non vive in quel modo, che la diguità del. uuo degli uffici de'monasteri. Diverse cor-
SCU SCU 107
porazioni di chierici si chiamarono scuola, date da'vescovi a'canonici regolarmente
capo delle quali era il Primicerio, come congiunti per preparare l'onore futuro del
dissi a SCUOLA, e ve ne furono molte, cioè sacerdozio, e poscia estendere anche ai gio-
de'Cubiculari(nel quale articolo feci men- vani esteri gli utili ammaestramenti delle
zione di diverse scuole, come della Scho- profane lettere, e la scuola de'canonici re-
la Crucis, di cui riparlai neʼvol. VIII , p.golari Lateranensi in Roma e in Italia vi-
310, XVIII, p.252), Mappulari, Ostiari de accorrere ansiosamente non meno la
e altre,delCleroromano e de' Parrochi,dei gioventù italiana che straniera . Da un ca-
Mansionari Vaticani che custodivano il none del concilio che Papa Eugenio II ce.
sepolcro e confessione di s . Pietro, tutte lebrò in Roma nell'826, ricavano alcuni
avendo articoli. Nella Chiesa di s. Maria l'istituzione de'seminari de'chierici . Oltre
in Cosmedin vi fu la scuola greca, ed al- le scuole attribuite a Carlo Magno, in Ita-
tre nazioni pur l'ebbero; così gl'Inglesi, ilia le introdusse anche Lotario I impera-
Longobardi, i Francesi, i Sassoni, ed al- tore, che morì nell'855. Ad Eugenio III
tre che aprirono scuole o Ospizi di Roma si attribuisce nel 1 15 1 l'istituzione de'gra-
(V.), ove si ospitavano que❜loro connazio di accademici nelle scuole, diDottore,Bac
nali che recavansi in Pellegrinaggio ( F.) gelliere e Licenziato ( V. ) con diversi pri-
a visitarne i santuari ed i Limina Apo- vilegi. In processo di tempo stabilite me-
stolorum (V.). Siecome abitarono ne' Bor glio le scuole del palazzo apostolico, Let-
ghi di Roma o Città Leonina presso la ba tori del sagro palazzo ( V.) furono detti
silica Vaticana, dice il Pallavicino nell'o- i maestri delle scienze che vi s'insegna-
puscolo , Se al Papa più convenga di abi- vano. Di secolo in secolo neʼmonasteri e
tare a s. Pietro che in altro luogo della presso le chiese si andarono aumentando
città, che il nome di Borgo fu tratto dalle le biblioteche , che dopo il risorgimento
lingue settentrionali,perchè molti di quel delle Lettere belle ( V.), divennero viep-
le regioni per divozione venivano a Roma piùinsigni e numerose. Il pontificato d'In-
per visitare i corpi de'ss. Pietro e Paolo ; nocenzo III segna un'epoca gloriosa, per
ed inoltre si chiamarono Scholae le loro la profonda sua dottrina, e per gli ecci-
abitazioni, con vocabolo tratto dalle scuo tamenti dati allo studio delle scienze, rav-
le militari e auliche. L'Olstenio intese per vivando in Roma specialmente il coltiva-
tali scuole i collegi e seminari nazionali , mento degli studi ecclesiastici , allettando
fondati in Roma neʼbassi tempi, e forma gli uomini a dedicarvisi colla speranza dei
ti di forastieri che recavansi in Roma, an premi. Per la sua generosità verso i dotti
co per ispirito di religione. Siffatte scuole Gaufrido di Vinesaux gli dedicò la suaPoe-
aveano le loro particolari insegne, ed in- tica, già ricoltivandosi le amene lettere,
tervenivano nelle sagre funzioni e stazioni per quanto lo comportava la condizione
de'Papi, ne'possessi e altre pompe eccle- de'tempi agitati dalle fazioni , ed ancora
siastiche, ricevendo quelle de'chierici dal involtine'resti della barbarie de'preceden-
Papa il Presbiterio ( V.) . I Monasteri (V.) ti . Sotto di lui incominciò a fundarsi il 1.°
di Roma ben presto divennero come al de' Conservatorii di Roma (V. ), quello del-
trove, scuole di gratuito insegnamento di le proiette , i quali poi si moltiplicarono
grammatica, d'aritmetica, di belle lettere, nel secolo XVI, così successivamente, cou
diTeologia,di Diritto, di Musica, di Scrit iscuole per le fanciulle e educandati. Ono-
tura (V.) ; scuole di chierici si aprirono rio III del 1216 provvide con sa vie leggi
presso le principali basiliche di Roma , per che in Roma si trovasse la comodità di at
le scienze ecclesiastiche, per la disciplina tendere agli studi delle sagre discipline, a
della Chiesa e per la liturgia. Le prime ciò consigliato da s. Domenico fondatore
scuole furono quelle delle cattedrali , affi- dell'ordine de'Predicatori(V.), il quale gli
108 SCU SCU
die occasione di stabilire che nello stesso dell'Università romana ( V.), commetten-
palazzo pontificio venisse spiegata la Scrit- do l'esecuzione delle bolle d'istituzione
tura sagra, e vi fossero esposte le questio- all'abbate di s. Lorenzo fuori le mura, e
ni teologiche le più astruse, ad ammae- all'arciprete di s. Eustachio, per cui os-
stramento delle persone ecclesiastiche ad servaPiazza nell'Eusevologio Romano,che
dette al servizio pontificio e de'cardinali, seguì l'erezione delle scuole per lo studio
onde ebbe origine l'uffizio di Maestro del pubblico, nel centro di Roma o rione di s.
sagro palazzo (V.) , esercitato da s. Do. Eustachio, mentre anticamente erano nel
menico e poi dai suoi religiosi, il quale è Campidoglio ( V.): gli autografi delle due
considerato come teologo del Papa, e de bolle furono riposti nella sagrestia della
ve esaminar le opere prima che si pubbli- collegiata di s. Eustachio, quasi nell'ar-
chino colla stampa, e su questa ha le pre- chivio del nuovo studio romano . Sembra
rogative che riportai al suo articolo. L'i- dunque che l'università fosse eretta in una
stituzione di tali scuole fu conservata dal casa sulla piazza di s.Eustachio dettaScuo
successore Gregorio IX e da quelli che fio- la,vicino al maestoso edificio che contiene
rirono dopo di lui. Quel Papa promosse l'università. Pare che Bonifacio VIII ab-
in particolare modo lo studio delle scien- bia introdotte le cattedre di giurispruden-
ze canoniche, facendo pubblicar la colle- za civile e canonica , e le altre facoltà solite
zione delle Decretali (V. ) . Innocenzo IV ad insegnarsi negli studi generali. Decadu-
profondo giureconsulto del 1243 protesse to lo studio romano perchè 7 Papi dimo-
in singolar modo le scienze, e si adoperò rarono in Avignone e pel conseguentegran
con ogni diligenza perchè in Roma risor- Scisma, Eugenio IV lo ristabilì eaumen-
gesse lo studio delle leggi civili e canoni- tò, eziandio nel rione di s. Eustachio, po-
che, come prima, il che notai a SCUOLA. E. scia migliorato dal successore Nicolò V,
gli ne fu benemerito per a ver costituito de- e principalmente da Leone X, il quale vi
gli stipendi a'lettori, e molti privilegi allo trasportò eziandio le scuole del palazzo a-
studio romano. Nel pontificato del succes- postolico. Già la scolaresca romana, come
sore Alessandro IVsi recò in Roma il b.Al- altrove,venera va per protettore delle scuo-
berto Magno e con lui il discepolos. Tom- le s. Nicolò arcivescovo di Mira e detto di
maso d'Aquino, ed il Papa volle che ili. Bari. Il Cancellieri , Notizie del carcere
pubblicamente esponesse las.Scrittura; di. Tulliano p. 14, parlando della chiesa di
poi Urbano IV richiamò daParigi s. Tom- s. Nicola in Carcere di Roma, racconta che
maso, che a sua insinuazione compose in nel dì della festa del santo a' 6 dicembre,
Roma la maggior parte di sue insigni ope- la scolaresca romana aveva in uso d'offri-
re.Lo stesso Papa tutto intento a promuo re al suo altare molti cerei e assisteva alla
vere lescienze chiamò in Roma gli uomini messa solenne, recitandovi poi un'orazio-
piùdotti,e nonsolo in essa rinvigorì lo stu- ne latina o volgare in lode del santo , ed
diodellesagre ed ecclesiastiche discipline, anco qualche poema . Ogni scuola vi man-
Ina vi fece risorgere quello della filosofia, dava a cavallo nobilmente bardato un
provocandolo pure nel resto d'Italia. Ma giovinetto scelto a suo re, che cinto il ca-
dipoi per le fazioni de' Guelfi e Ghibellini po di corona reale, reggeva in mano uno
(V.),e per le discordiede'romani, costretti scettro dorato, seguito dagli altri colleghi,
i Papia vieppiù esentarsi da Roma, ivi di- parte a piedi e parte a cavallo. Terminata
minuì il fervore degli studi. Nel 1294 di- la funzione, portavasi in processione la sta-
ventòPapaBonifacio VIII d'acuto ingegno tua del santo, elevata sopra un ricco ta-
e non comune dottrina , tutto intento a far lamo, e si posava per qualche spazio di
rifiorire gli studi col proteggerne i cultori, tempo sopra un altare eretto avanti le vi-
ebbe la gloria di fondare l'archiginnasio cine Carceri di Roma;e dopo si faceva un
S CU SCU 109
convito a suon di trombe dal detto re a titolo dis. Giuseppe defalegnami. Sicom-
tutti i suoi compagni coronati d'alloro, in pose non solo di falegnami, ma eziandio
cui si mangiava il pane benedetto, che lo di mercanti di legnami, tornitori, intaglia-
ro era stato distribuito dai canonici . Il p. tori, ebanisti, facocchi, scatolari , barilari,
Menocchio, Stuore, cent. 6, cap. 60: Dei tinozzari, segatori, bastari, cembalari; in
santi che si onorano e invocano comepro- una parola d'ogni specie d'artefici che la-
tettori delle scienze ed arti, dice che degli vorano in legno, per cui fiorì numerosa e
studenti sono protettori s. Nicolò es. Cat- con decoro, e tale si conserva fra le pri-
terina vergine e martire , senza addurre marie Università artistiche di Roma (V.) ,
ragioni di questa avvocazia. Il Sarnelli , principalmente componendosi di falegna-
Lett, eccl. t. 6, lett. 14 : Perchè gli scolari mi, le mogli, figlie e parenti de'quali e al-
in molti luoghifanno lafesta di s. Nicolò tri confrati, sono consorelle. Questo ono-
arcivescovo di Mira, come di loro protet revole sodalizio, pochi anni dopo la sua ca-
tore, dice che quando gl'imperatori anda- nonica erezione, con provvido intendimen-
vanoalla guerra , erano accompagnati dal to istituì una scuola di disegno contigua
la nobile gioventù studiosa per onorarla al propriooratorio,pe'figlie nipoti de'con-
ed avvezzarla alle battaglie, gl'individui frati,perchè acquistassero nell'arte loro il
della quale nell'inverno studiavano come buongustoe regolari nozioni.Questa scuo-
scolari e nell'estate uscivano in campagna, la, rimarcabile per la sua antichità e sco-
ond'erano scolari e soldati; quindi aggiun- po,ancora esiste, essendone architetto di-
ge che tali erano que'3 tribuni liberati da rettore l'egregio e savio Antonio Cassetta
s. Nicolò nell'apparizione a Costantino I, maestro falegname, che nel tempio Vati
per cui d'allora in poi gli scolari incomin. cano dié saggio di sua perizia nell'arte del
ciarono a celebrar la festa del santo come disegno, negli apparati, addobbamenti e
loro avvocato. Inoltre Sarnelli crede in- illuminazioni per le solenni beatificazio-
trodotte nelle scuole militari degli antichi ni de'domenicani bb. Giovanni Massias e
romani le gare divise in due parti, sotto il Martino de Torres, celebrate con appro-
nome di Cesariani e Pompeiani, con finte vazione di Gregorio XVI , il quale ebbe
guerre, per poi avvezzarsi alle vere. Che a dire che il Cassetta da lui tanto stimato,
nelle scuole si trattano i libri, nelle bat- superate le difficoltà che presenta l'augu-
taglie le armi; nelle une e nelle altre hanno sta e sontuosa basilica di s. Pietro quan-
luogo lizze, disfide e dispute; hanno luogo do si vuole ornare in tal modo, raggiunse
nelle guerre militari strattagemmi , scor- felicemente l'intento secondando il dise-
rerie, colpi; nelle scuole scolastici sofismi , gno della medesima . Di che parlano i n.i
argomenti, circoli ; ed agli uni e agli altri 86 e 87 del Diario di Roma del 1837.Di
si cinge la fronte d'alloro, onde armata si più il Cassetta diresse l'ornato per la so-
rappresenta Pallade dea della guerra, da lenne festa che de'beati celebrò il proprio
alcuni confusa con Minerva dea della sa- ordine nella magnifica chiesa di s. Maria
pienza, delle scienze e delle arti, ma per sopra Minerva, ed ora è preposto al com-
le loro inclinazioni non si ponno confon- pimento della riduzione di essa in istile o
dere insieme e vanno distinte. gusto ogivale, di cui feci parola nel vol.
Paolo III nel 1539 eresse in confrater- LV, p. 98. Nella scuola dell'arciconfrater-
nita, cou regole e statuti , una congrega- nita di s.Giuseppe de'falegnami, i giovani
zione pia, in cui erano ammesse ogni ceto suddetti sono ammessi allo studio del di-
di persone, massime artisti che lavorava- segno, nella mattina del giovedì e parti-
no il legno, che poi da Gregorio XIIIe da colarmente della domenica (uon nella se-
altri Papi ebbe grazie e privilegi e fu ele- ra,comedice l'autore del bell'articolo pub.
vata al grado di arciconfraternita sotto il blicato dal n.º 123 del Giornale di Roma
110 SCU SCU
del 1853). Mirabili monumenti di questa terò i vol. II, p. 304, IX, p. 151,258,259,
scuola si vedono nella bellissima e propin- 263, XLVII, p.161 , potendosi vedere il
qua chiesa di s. Giuseppe e contiguo no. Piazza, Eusevologio Romano trat. 6, cap.
bilissimo oratorio; poichè i 5 altari della 37 : Dis. Giuseppe de falegnami alle ra-
chiesa hanno decorazioni e colonne di le- dici di Campidoglio . Aggiungerò, che la
gno elegantemente intagliate, oltre il ma- chiesa di s. Giuseppe attuale è disegno di
gnifico soffitto a cassettoni con ișculture Giacomo della Porta, che fu abbellita nel
in legno ad alto rilievo; nell'oratorio poi decorso secolo da d. Anna M.* Ludovisi
è superiore a qualunque elogio il sorpren- monaca di Tor de'Specchi e priora delle
dente soffitto egualmente di legno , pei fi sorelle del sodalizio, e che possiede negli
nissimi intagli e stupende figure in gran altari belli quadri e altre pregiate pitture,
rilievo, con bellissimi ornati : peccato che con decoroso organo; il quadro dell'altare
non sia dorato ! Spero che Dio a onore del maggiore contiene lo Sposalizio di s. Giu
suo culto muoverà il cuore di alcuni dei seppe colla B. Vergine, opera non d'Ora-
generosi confrati a supplirvi, ed allora di- zioBianchi, ma bensì di Lanfranco; gli an
verrà uno de'più ricchi e decorosi soffit- geli coloriti sopra il quadrosono di Vivia.
ti che si ammirano nelle chiese di Roma. no il Sordo. Nell'oratorio l'altare eretto
Inoltre l'oratorio ne'3 lati del quadrilate con disegno di Calcagni e con 4 colonne di
ro ha postergali di noce, in cui non è a diaspro, ha il quadro del Ghezzi che espri
dire quanto è lodevole la varietà degl'in- me la Concezione, ed i ss.Giuseppe e Gioac
tagli,da non esservi uno stallo simile all'al- chino. Nelle pareti vi sono grandiose pit-
1 tro, e sono circa 80, tutti per finezza di ture a fresco, coi fatti storici del patrono
lavoro e buon gusto bellissimi . Non posso s. Giuseppe, eseguite da M. Tullio Cam-
positivamente asserire che tanto sfoggio di pagna, insieme alle figure sopra al corni-
sculture e d'intagli in legno, sieno tutte cione rappresentanti alcuni profeti; però
opere di scolari usciti da detta scuola, tan- tra le pitture delle 4 pareti, stupenda e
to più che il sodalizio comprese anche ec maravigliosa è quella.incontro all'altare
cellenti intagliatori e tornitori in legno,ma maggiore, e rappresentante lo Sposalizio
in gran parte si può credere; dappoichè an- della B. Vergine con s. Giuseppe. I ve-
ticamente l'arciconfraternita non dichia⚫ scovi oltramontani sono assai divoti di ce.
rava maestro dell'arte alcun falegname e lebrare ne'due altari delle carceri Mamer-
intagliatore in legno, senza a ver prima da- tina e Tulliana . Eziandio nel pontificato
to saggio di sua abilità ; e d'altronde vi fudiPaolo III ebbero origine i Gesuiti (V.),
sempre nel sodalizio edificante gara efer- tanto benemeriti dell'istruzione scientifi.
vorein contribuire al suo lustro, come ora ca ed educazione morale della gioventù
ne dà ulteriore prova nel ridurre a chiesa romana, nelle scuole e collegi che ben pre-
il tanto frequentato santuario del ss. Cro- sto aprirono in Roma, avendo il loro fon.
cefisso miracoloso, per cui quanto prima datore s. Ignazio contribuito all'erezione
avremo 4 chiese una sopra l'altra. La pri degli orfanatrofi con iscuole poscia affida-
ma è l'altare del carcere Tulliano santifi te a' Somaschi (V.) che in Roma hanno
cato dalla prigionia de'ss. Pietro e Paolo il nobile Collegio Clementino fondato di
(V.); la 2.ª è l'altare che lo sovrasta nel poi. Dobbiamo pure a s. Ignazio ed a Giu-
l'antico carcere Mamertino; la 3. ' è quella lio III l'istituzione dell ' insigne Collegio
del ss. Crocefisso, che si costruisce sopra Germanico ( V.), a cui poi fu unito l'Un-
ad esso ; la 4.ª è la chiesa superiore di s. garico, e ne riparlo a SEMINARIO Roma-
Giuseppe. Di questi santi luoghi e dell'ar- NO. Pio IV istituì nel 1560 il Seminario
ciconfraternita parlai in molti articoli che Romano (V.) e l'affidò ai gesuiti ; e nel
non mi è facile ricordare; solo rammen . vol. LV, p. 283 dissi che fu l'autore della
SCU SCU JIF
Professione difede, che prescrisse ai mae pubblica istruzione elementare in Roma
stri delle scuole pubbliche, delle scienze e sono quelli delle scuole regionarie, ma non
delle arti. Il celebre Collegio Romano ( V.) se ne conosce l'origine. Dal loro nome pa-
istituito dai gesuiti, da Gregorio XIII fu re che ve ne fosse una per ciascun Rione
beneficato e collocato in sontuoso edifizio , di Roma ( V. ), quando la coltura era poco
e fu perciò chiamato Università Grego- diffusa specialmente nel popolo. IlSenato
riana. Quel Papa aumentò i Collegi per romano pagava e stipendiava i maestri re-
le nazioni orientali in Roma : quali ora gionari con un paolo al giorno per cadau-
l'hanno lo dissi a quegli articoli ed in al- no , i quali poi nel sabato esigevano un ba .
tri, come del collegio degliAntoniani arme. iocco per ogni scolare. Questi maestri re-
ni, di cui parlai nel vol. LI, p. 321. Sisto giouari essendo gli unici in Roma che cu
V nel 1587 istituì la congregazione cardi . ravano l'istruzione primaria, credevano
nalizia sopra l'università dello studio ro- aver di questa il privilegio esclusivo; per
mano, che pure beneficò . In questo tem . cui quando nel 1597 s. Giuseppe Calasan-
po viveva Cerusoistitutore dell'ospizio pei zio fondò in Roma pel1.º una scuola gra-
poveri fanciulli, che ignoravano il legge tuita pe'poveri di lettura e scrittura, ebbe
re e lo scrivere, la dottrina e le arti mec a sostenere contro di essi gagliarda lotta
caniche; istituto detto del Letterato, che e persecuzione. Egli però per le sue virtù,
fu riunito nel secolo seguente al meravi- pel gran bene che fece, meritò l'approva
gliosoOspizioApostolico (V.) fondato dal zione di Clemente VIII e de ' successori ;
J'Odescalchi , che tuttora per le munificen- eresse l'ordine delle Scuole Pie ( V.) , ed
ze de'Papi è in fiore, qual complesso di aprì le scuole di s. Pantaleo e di s. Loren-
scuole d'istruzione letteraria, quale richie zo in Borgo, delle quali parlai a tale arti-
desi per gli artisti , leggere, scrivere, far colo. Urbano VIII istituìil Seminario Va
conti, e di scuole per le arti meccaniche e ticano (V.), e come altri Papi fu beneme-
liberali . A OSPIZI DI ROMA parlai di altri rito dell' archiginnasio romano, e fondò
ospizi ove pure sono scuole. Nel pontifi per tutte le nazioni il celeberrimo Colle-
cato di Clemente VIII del 1592 la pubbli- gio Urbano (V.) di propaganda fide. E
ca istruzione ricevette un grande incre- un commovente spettacolo vedere in es-
mento. Primieramente si aprì la nuova so riuniti studenti diversi per indole, per
accademia del disegno, di Pittura e Scul- costumi , per lingua e per nazione. La sa
tura (V.) di s. Luca presso la chiesa di s. pienza de' Papi ha saputo raccogliere sot-
Martina, e successivamente a seconda di to il medesimo tetto, giovani provenien-
sua istituzione, comechè essendosi propo- ti da ogni parte del mondo, che innalzati
sta d'insegnare e promuovere le belle arti, al sacerdozio ripatriano a bandirvi o a
le furono dai Papi affidate le scuole e cat- conservarvi la fede cattolica. Della loro
tedre di pittura, scultura , architettura teo. celebre accademia, con componimenti in
rica e pratica, elementare e d'ornato; di quasi tutte le lingue, ne riparlai nel vol.
geometria, prospettiva e ottica; d'anato- XXXVIII , p. 255. Nelle scuole il Papa
mia; d'istoria,di mitologia e costumi; que- e il cardinal prefetto di propaganda , ol-
sti 3 ultimi generi d'insegnamento sono ri- trei ricordati nel vol. L, p. 182 , vi soglio.
servati al segretario dell'accademia,il qua- no ammettere qualche romano o estra.
le d'ordinario suole scegliersi fra'princi- neo, per favore particolare. Per la Pro-
pali letterati. Fiorendo in Roma da anti- pagazione dellafede (V.) in Roma vi so.
co tempo lo studio del Musaico, si può ve no altri collegi negli ordini religiosi , co-
dere quell'articolo; esso è a cuore auche me de'Francescani, Carmelitani scalzi,
del Papa che regna , come notai nel vol . Predicatori, Agostiniani d'Irlanda, Tri-
LIII, p. 190 e 233. I luoghi piùantichi di nitari ec. Alessandro VII nel 1655 istituì
112 SCU SCU
le scuole pontificie delle Maestre Pie (1 ) versi luoghi dello stato, come in Palestri-
poi sottoposte all'Elemosiniere del Papa, na, Sezze ( V.) e altrove: il loro monaste-
per ammaestrare e educare le fanciulle ne- ro fu considerato come un seminario per
gli esercizi convenienti al loro sesso e gra- le donzelle che volevano abbracciare la vi-
tuitamente, non che il catechismo, legge- ta religiosa; un tempo tennero scuole di
reescrivere. A MAESTRE PIE dichiarai che giovanette nobili e di civil condizione, ed
si dividono in due fondazioni , quelle dei inoltre hanno l'educandato.Di questi edu-
Monti che furono istituite dalla Filippini, candati in Roma l'hanno pure altri mo-
e quelle della Venerini derivate dalla pri nasteri e conservatorii , alcuni de'quali pu-
ma ; e notai non più esistere quelle di s. re con iscuole pubbliche, e lo notai par-
Lorenzo alle Chiavi d'oro. Queste maestre lando di essi . Nel 1688 le Orsoline (V.)
pie in progresso di tempo si diffusero nel- aprirono in Roma le scuole pubbliche nel
lo stato pontificio, e sotto diversi nomi so- loro monastero, nel rione Campo Marzo,
no purein altri stati. Qui dirò, che da tem- con educandato. Nel 1702 incominciò in
po molto antico esistono le maestre regio- Roma il benemerito istituto de' religiosi
narie, donne di specchiata vita e così det- delle Scuole Cristiane (V.) , per insegnare
te perchè sparse in tutte le regioni o rioni ai giovanetti il catechismo, leggere, scri-
di Roma, alle quali è affidata in iscuole vere, l'aritmetica, e nella scuola di s. Sal-
private l'educazione della 1.² età e la cura vatore in Lauro anche i principii del dise-
dell'età fanciullesca d'ambo i sessi , da due gno; per la loro utilità si sono propagate.
a cinque anni. Esigono pochi paoli mensili Benedetto XIII nel 1726 canonizzòs. Lui-
per compenso, e non ponno aprire scuola gi Gonzaga gesuita, e colla bolla Aposto-
senza aver conseguito la patente d'auto- lica, de'21 giugno 1725, Bull. Rom t. 12,
rizzazione dal cardinal vicario. Debbono p. 6, già l'avea dichiarato protettore degli
avere non meno di 2 1 anni, conoscere la scolari. Gli scolari sogliono ogni anno nel
dottrina cristiana, in modo da poterla in- giorno della festa dell'angelico s. Luigi ,
segnare ad altri. Hanno pure il nome di deporre sul di lui altare una lettera o me.
maestre regionarie alcune donne di civile moriale adorno di nastri, di ricami e di
condizione, che tengono scuole solo di gio- fiori: esso contiene una preghiera, un vo-
vinette, tra le quali ve ne sono delle eccel- to o una promessa , ed in cui esprimesi
lenti, dalle quali s'insegna il leggere, lo un'anima piena di fede e di amore, im-
scrivere, il ricamare, il disegno, ed anco plorante il valido patrocinio del santo, se-
Je lingue italiana e francese. Un deputa⚫ gnatamente per liberare il ricorrente dai
ta ecclesiastico soprintende a tutte queste pericoli da cui è circondata l'inesperta
scuole in nome del cardinal vicario. Le e verde età . Inoltre Benedetto XIII nel
scuole delle maestre regionarie ascendo- 1725 chiamò in Roma i Dottrinari(V.) o
no a circa 240, delle quali 60 ponno dir- già vi erano,sacerdoti istituiti dal ven . Ce-
si assolutamente infantili, e le rimanenti sare de Bus,e per le scuole gratuite e pub-
per le sole femmine da 5 anni in su . Il car bliche , ed insegnamento della dottrina
dinal vicario Odescalchi nel 1837 pubbli- cristiana ; nel 1726 gli diede la casa e chiesa
cò il Regolamento delle scuoleprivate ele- di s. Maria in Monticelli nel rione Regola,
mentari. Alessandro VII e Clemente IX ove hanno 3 scuole. Benedetto XIV nel
ordinarono, che niuno potesse aprire nuo- 1747 uni ai detti dottrinari, quelli fondati
ve scuole pubbliche, tranne i collegi ap- dal p. de Sadis Cusani e compagni dell'o-
provali, senza averne ottenuta licenza dal ratorio di s. Girolamo (V.), esistenti in s.
rettore dell'università romana . Nel 1661 Agata in Trastevere, che pure inseguava-
incominciò l'istituto delle religiose del ss . no ai fanciulli colla dottrina cristiana , il
Bambino Gesù (V.) , che si propagò in di- leggere, lo scrivere, e la grammatica gra-
SCU SCU 113
tuitamente, facendosi ora altrettanto nel ( V.)di agostiniane con educandato, e scuo-
le due scuole della casa di detta chiesa . Al le pubbliche egratuiteperlegiovanette del
ven. de Bus si attribuisce il metodo della rioneMonti : essendo ultimamente manca-
disputa sulla Dottrina Cristiana (V. ), tra ta la scuola, perchè venne il conservatorio
due schiere di giovanetti, i vincitori della riunito al Conservatorio Pio (V.) allefal
quale sono chiamati imperatori e principi, de del monte Gianicolo, in sostituzione ora
e premiati, come pure dissi a SCUOLE CRI- fu eretta quella delle religiose del Monte
STIANE parlando dell'imperatore degli al- Calvario, di che poi parlerò. Più ebbe ori-
tri insegnamenti e delle premiazioni pegli gine il Conservatorio di s. Dionigi ( V.)
scolari,il tutto stabilito per destare l'effica- alle 4 fontane, con educandato per lecivili
ce emulazione nella gioventù. Verso detto donzelle, e scuole pubbliche e gratuite pel
tempo le scuole regionarie con maestri pei sesso femminile, avendone poi approvato
fanciulli per l'istruzione elementare, furo l'istituto Gregorio XVI, sotto il quale ed
no tolte dalla dipendenza del senato ro- i predecessori furono fondati que' Conser-
mano e sottoposte al rettore dell'univer- vatorii di educazione che descrissi a quel-
sità romana, il fiscale della quale ebbe l'in l'articolo. Egualmente per Pio VII riceve
carico della direzione disciplinare de'mae il suo principio l'Ospizio di s. Maria de-
stri, i quali crebbero gradatamente sino a gli Angeli ( V.) o ricovero de'poveri fan-
40; però non ebbero più lo stipendio, per ciulli e fanciulle, con iscuole di catechismo,
esservi ormai diverse scuole degli scolopi, leggere, scrivere e far conti ; i fanciulli im-
deʼdottrinari e de'fratelli delle scuole cri- piegati alle arti , le fanciulle al tessere e ad
stiane, e con quanto si dava a tali maestri altri lavori propri del sesso : Leone XII e
regionari si fondarono due cattedre nella segnatamenteGregorio XVIne furono be.
stessa università, venendo pagati i maestri nemerentissimi . Nel 18 19 Giacomo Caso-
dai medesimiscolari.Delle3 scuole di mae glio romano,povero intagliatore di legno,
stri regionari che pagava l' Elemosinie- bramoso che i giovanetti applicati ai me
re del Papa, feci menzione nel vol. XXI , stieri, fossero ammaestrati nell'istruzione
p.169e174.In tempo di Pio VI e nel 1794 religiosa , nel leggere, nello scrivere e nel
si aprì la scuola deʼsordo - muti, per opera far conti , istituì le gratuite Scuole nottur-
del sacerdote Silvestri di Trevignano e be ne in Roma, senza pregiudicarli nel gua .
neficenza dell'avv.DiPietro; la quale scuo. dagno della giornata . Cominciò l'opera dal
laGregorioXVI ridusse a stabilimento per raccogliere alcuni fanciulli che giuocava-
ambo i sessi, con convitto, scuola e istru- no sulla riva del Tevere presso strada Giu-
zione, come descrissi nel vol. L, p. 21 . Nel lia, nel luogo detto via dell'Armata, pros-
declinar del secolo XVIII incominciò l'il sima al quartiere de'soldati che vegliano
lustre pia unione di s. Paolo ( V.) pervan- sulle carceri, e presa poco distante a pigio-
taggio degli ecclesiastici studenti, ed in be- ne una piccola stanza, ve li tratteneva con
nefizio de'fedeli d'ogni ceto : la diramazio l'allettativo di qualche tenue dono, e gl'i.
ne degli ecclesiastici studenti della pia u- struiva nelle cose più necessarie della fede.
nione dis. Paolo, il Papa Pio VII l'appro- Sapendo egli un poco leggere escrivere, a .
vò col breve Ex quo aeternae, de'30 ago poco a poco v'introdusse anche quest' i-
sto1822 , e ne riparlai all'articolo SEMINA struzione e formò una vera scuola . Questo
RIO ROMANO. Delle istituzioni ecclesiastiche bene ne generò un altro, poichè a'g mar
che favoriscono gli studi feci ricordo a Ro- 201819 per opera di mg. Andrea Gian-
MA e loro articoli, avendone anche la Li- noliceremoniere pontificio (poi esemplare
turgia (V.), la Teologia ( V.) e altre scien- cappuccino, che ricordai nel vol . XXVI
ze sagre. Nel pontificato di Pio VII ebbe p.169 e altrove, parlando del collegio per
principio il monastero del Divino Amore le missioni de'cappuccini), si stabili presso
VOL. LXIII. 8
114 SCU SCU
la scuola un oratorio notturno nella pros antichissima chiesa, già nel secolo XII esi-
sima chiesa di s. Nicola degl'Incoronati(di stente, e ricordata da Cencio Camerario
cui nel vol. LI, p. 245), dove il Casoglio nell'Ordo Romanus, denominata in Pisci-
conduceva ogni sera i suoi scolari alla be- nula da qualche antica conserva o piscina
nedizione finiti gli esercizi. Questo orato d'acqua delle sue vicinanze, ovvero dal
rio dato alla scuola, giovò alla sua stabili mercato del pesce forse ivi fatto all'epoca
tà, poichè morto il settuagenario e pio Ca- di sua erezione, della quale è il campanile.
soglio a'28 agosto 1823, izelanti sacerdoti Avendo altrove promesso darne qui un
addetti all'oratorio assunsero la direzione cenno, ora l'esaurisco. Il Venuti, Roma
della scuola e la migliorarono. Mentre des moderna p.1025, la dice edificata nell'e-
sa e il suo scopo poco si conosceva, l'otti- stremità d'un vasto palazzo dell'antica fa-
mo avv. Michele Gigli romano di singo- miglia Anicia,e che nella cappella orava s.
lar carità, virtù che sopra lealtre egli eser Benedetto fondatore de'benedettiniquan-
citava inpiù modi, veduto ilgermedigran do si recò inRoma per fare gli studi,abitan-
bene che racchiudeva l'opera, la fece co- dovi dappresso; ciò che darebbe alla chie-
noscere meglio ai romani e trapiantò in suola maggiore antichità, e l'origine sali-
altri luoghi della città : chiamò benefat- rebbe al V secolo. Il Bombelli, Raccolta
tori per reggere e dilatare le scuole not- delle immagini della B. Vergine nel t. 4, p.
turne di religione ed elementare insegna. 107 , riporta e descrive quella dipinta in
mento, onde viene reputato confondatore muro, col s. Bambino in seno in atto di
della benefica istituzione . Fu il Gigli che benedire e reggendo colla sinistra una cro•
esercitandosi in ogni maniera d'aiuto in ce, chesi venera in questa chiesa nella cap .
favoredel prossimoe de'bisognosi nelle pie pella a manca del piccolo atrio, ornata di
istituzioni, volle chiamare l'istituto Scuole 8 colonne di marmi differenti e apparte-
nollurne di religione, per fare intendere nuti agli antichi edifizi deʼdintorni. Altre
come l'istruzione in esse era mezzo per 6 colonne dividono la chiesa in 3 navi. Ri-
giungere al santo scopo di rendergli allievi ferisce che innanzi ad essa s. Benedetto si
veramente cristiani. Egli vedeva in esse santificò, e fu ispirato a recarsi nella solitu-
il modo di migliorare i giovanetti del po- dine a maturare l'istituzione del suo mira-
poloeformarneavirtùi teneri cuori,quan bile monachismo, onde il suo ordine sem .
do appunto le mani si formano alla fatica. pre l'ha venerata con singolar divozione;
Frattanto il marchese d. Carlo Massimo perciò essere visitata dai benedettiniquan-
(che ricordai nel vol. L, p. 30g), morto a'6 do si recano in Roma , non che dalle oblate
dicembre 1827, mosso da carità cristiana, di Tor de'Specchi e dalle benedettine di
istituì unascuola regionaria presso la chie- Campo Marzo. Antica è pure l'effigie dis.
sa di s. Benedetto in Piscinula o Piscivola Benedetto sull' altare maggiore, sedente
nel rione di Trastevere e giù parrocchia col pastorale e il libro, e si crede che sia
fino al 1825, e l'aprì a'3 novembre 1820 , la vera e colorita mentre viveva , secondo
pare col sistema del mutuo o altro simile il p. Mabillon, Mus. Ital. p.145. Questi
insegnamento, del quale come degli altri inoltre afferma , che nel canto del vangelo
moderni metodi ragionai a Scuola; quin- e più sotto dell'altare di s. Lorenzo fu se-
di spontaneamente la principesca sua fa- polto senza memoria l'erudito monaco Co-
miglia proseguì a somministrare il man- stantino Gaetani, morto nel 1650 d'85an-
tenimento della scuola. Sebbene gratuita, ni, più pel furto fattogli da un domestico di
la scuola fu sottoposta alla deputazione molti codici,che per l'età, della biblioteca
delle scuole regionarie, che vigila sull'i- delvicino ospizio de' benedettini oltramon .
struzione del popolo. Alla famiglia Massi- tani, situato presso la chiesa di s. Cecilia.
mo fu poi data in cura la detta propinqua Leone XII nel : 824 riordinò la pubblica
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istruzione in Romaenello stato pontificio, di 80 maestri e sotto- maestri. Dopo che
ed istituì laCongregazione deglistudi( V.): Leone XII istituì la commissione de'Sus-
provvide anche alle scuole elementari di sidii, alcuni deputati prefetti de'quartieri
Roma, con alcune sa vie leggi e regole, sot- della città, unitamente ai deputati parroc-
toponendole al cardinal vicario, come si chiali e dame di carità, non che ai parro-
legge nel regolamento dellescuole private chistessi,saviamente destinarono una par-
elementari de 25 settembre 1825. Fu pre- te delle limosine alla morale istruzione.
scritto che nelle medesime s'insegnasse la Quindi furono autorizzati dal Papa ad eri-
dottrina cristiana, leggere e scrivere ; in gere delleScuole parrocchialigratuite per
alcune anche i rudimenti della lingua la- ambo i sessi, le quali sono andate grada-
tina, l'aritmetica, la calligrafia , i principii tamente crescendo sino a 20 circa. Fra le
di geografia e d'istoria sagra e profana, maestre delle fanciulle vi sono ancora le
non che le buone creanze. Le scuole in suore di s. Giuseppe, di cui riparlerò. I
cui si ricevono i fanciulli che hanno pas- deputati prefetti delle regioni hanno cura
sato 5 anni, si sogliono tenere nelle case dell' economico, ed esaminano i maestri
de'maestri, e sono aperte 3 orela mattina e le maestre, che sono poi approvati dal
e 3 ore di quelle pomeridiane. Ogni mae cardinal vicario, il quale pel disposto da
stro non può tenere più di 60 scolari, e Leone XII è il superiore di tutte le scuole
con tal numero deve farsi aiutare da un elementari di Roma.Il cardinal Zurla vi-
sotto - maestro,ricevendo da ciascuno men- cario nel 1832 pose le scuole parrocchiali
sile compenso. L'istruzione si comincia e sottola sorveglianza della deputazione del-
termina con brevi preghiere, oltre diverse le scuole regionarie. Essendo le scuole par-
pratiche divote che si fanno in varie oc- rocchiali destinate pe'soli poveri, questi
casioni, oltre le feste alla B. Vergine, ed vi sono ammessi con biglietto del proprio
a s. Luigi o altro protettore. I maestri re- parroco, dopo che hanno compito 5 anni
gionari devono esser probi e idonei , e pri- di età, e vi restano sino circa ai to i fan-
ma d'essero approvati, sono esaminati in ciulli . Ivi imparano a leggere, scrivere e
torno alle cose che si propongono insegna far de'conti ; nelle scuole femminili anche
re. Ciascuno paga 3 paoli ogni mese, coi i lavori donneschi : in tutte poi precipuo
quali si forma una cassa di sussidii, chesov. scopo è l'istruzione catechistica . Nel 1836
venuta dall'erario con altri 10 scudi men- fu pubblicato il Regolamento per le Scup-
sili, serve a sovvenir gl'infermi maestri, e le gratuite stabilite in alcune parrocchie
stabilire un tenue onorario a'divenutiina dalla Commissione de'sussidii. Una scuo-
bili. Due maestri supplenti,pagati dal go- la parrocchiale nella sua cura di s. Maria
verno, suppliscono ai malati. Una depu . Maggiore si deve al zelo del parroco d. Fi-
tazione di savi ecclesiastici, sotto la dire lippo Massari, che ne affidò l'istruzione e
zione e dipendenza del cardinal vicario, direzione a due religiosi delle Scuole Cri-
veglia sulle scuole e di frequente le visita. stiane di s. Antonio ai Monti. Come que-
Ad essa spetta esaminare l'abilità dei mae- stobenemerito parroco istruisce nella dot-
stri, ed approvarli con dare loro una lette- trina cristiana gli scolari e altri parroc-
ra patente che rinnovasi ogni anno; distri chiani, lo notai nel vol. XX, p. 244. Inol-
buisce i premiagli scolari,con quanto som tre nel pontificato di Leone XII furono in-
ministra il governo, e si raduna di frequen trodotte in Roma le religiose del Sagro
te per discutere intorno agli affari che ri Cuore di Gesù (V.) presso la chiesa della
guardano l'elementare istruzione.In tutta ss. Trinità de' Monti , per l'educazione e
Roma sono circa 60 scuole regionarie, di istruzione delle nobili e civili donzelle,con
stribuite con vario numero neʼrioni in pro- iscuole gratuite; altra casa riceverono da
porzione della loro popolazione, con più GregorioXVlin'Trastevere,colla contigua
116 SCU SCU
chiesa delle ss.Ruffina eSeconda: in ambe- ni, che vi prese possesso e fece quanto
due le case vi sono ancora scuole gratuite. riportato nel n.º18 del Diario di Roma
Nel pontificato di Gregorio XVI il pro del 1843. Alla pia e caritatevole contessa
fessor d. Salvatore Proia pubblicò la Let- Ignazia di Lützow, moglie dell'ambascia-
tera sopra lo stato in che al presente si tore d'Austria , si deve la recente intro-
trovano in Roma le matematiche, base e duzione in Roma dell'utile istituto delle
fondamento della naturale filosofia, ed in suore o figlie di s. Giuseppe (V.), osser-
cui toccò pure alquanto dello stato delle vanti regole a imitazione di quelle di s.
scienze propriamente dette che fioriscono Francesco di Sales. Gregorio XVI conces-
nella metropoli , maestra di verità e d'ogni se a tale congregazione una casa del gover
maniera di buoni studi; encomiando l'ala. no presso la chiesa di s. Lorenzo in Miran-
crità con cui si coltivano in Roma i belli da degli Speziali, dove esse tengono una
studi, e dal clero eziandio le matematiche, florida scuola parrocchiale, con convitto
nelle università romana e gregoriana pre di povere alunne che vi pose la pietà della
cipuamente, donde come da due masse contessa. Questa aprì pure altra scuola
o fuochi centrali si diffonde la luce del vicino alla chiesa di s. Venanzio de'came-
sapere. Nel medesimo pontificato, come rinesi, sotto la direzione di dette religiose,
dissi di sopra , in Roma videro la luce che istruiscono le donzelle ne' principali
diversi nuovi Conservatorii a vantaggio rudimenti, nel catechismo e ne❜lavori del
dell'educazione delle donzelle, parecchie sesso. Un deputato ecclesiastico ha partico-
nuove scuole furono fondate , e diversi lar cura dell'istituto . Nel 1827 inLione fu
stabilimenti di pubblico insegnamento ri rono stampate le Constitutions pour lape-
ceverono salutare incremento in diversi tite congrégation des soeurs de s.Joseph; e
tempi. Quanto alle scuole già ricordai nel nel 1832 , Méthode d'enseignement pour
vol. XVII , p. 25, che in Trastevere v'e- les classes des soeurs de s. Joseph. A'no-
ra il Conservatorio di s. Pasquale riunito stri giorni fu pure istituita la scuola gra-
a quello dellaDivina Provvidenza d'ordi- tuita delle maestre della Provvidenza nella
ne di Leone XII, nello stabilimento detto parrocchia di s. Carlo a' Catinari, le quali
operapia Michelini situato presso la chie. vivonoin comune con regola propria.Han-
sa di s. Pasquale, che dal benemerito sacer- no per istituto d'istruire le fanciulle pro-
dote fondatore GioacchinoMichelini ebbe priamente miserabili e povere, alla reli
nome, e che oltre il conservatorio, ha per gione, ai lavori femminili , ed ai primi ele-
oggetto l'istruzione cristiana de'poveri fan- menti del leggere e dello scrivere.Questa
ciulli e fanciulle, e lo spirituale ritiroa per opera è sostenuta da limosine private del-
le donne a fine di disporle sia alla 1. co- l'inesauribile carità romana. Nella detta
munione, sia all'elezione dello stato o al- parrocchia fu istituita ancora la pia opera
l'esatta osservanza di quello che già ab. di s. Raffaele ( V.) , che prendendo par-
bracciarono. Ivi adunque vi è un convitto ticolar cura dell'istruzione morale e reli-
per donne provette, per vivere monasti giosa de'poveri, li sorveglia ed eccita a re-
camente pagando tenue pensione; un luo- carsi alle scuole elementari per essere i-
go d'educazione per le civili donzelle, pa struiti. Le scuole Borghesiane parimenti
rimenti con discreta mensualità; una casa furono istituite in tempo diGregorio XVI.
d'esercizi spirituali , particolarmente per Una è destinata pe'maschi, l'altra per le
le povere; in fine una scuola con 4 maestre femmine, ed ambedue sono gratuite. La
pie che insegnano le cose necessarie della 1." si deve alla generosa pietà della prin-
religione, il leggere, ed i lavori propri del cipessa d. Guendalina Borghese, la quale
sesso femminile. Gregorio XVI gli con- vedendo con pena del suo compassione-
cesse a protettoreil cardinal Lambruschi vole animo, come una turba di fanciulli
SCU SCU 117
si trattenesse oziosamente per le strade e leggere, i numeri, il far maglie e cucire.
per le piazze, privi d'ogni civile e mora- Vi è pure una scuola di donzelle nume-
le educazione, perciò volendo sottrarli ai rosissima, le quali imparanoa leggerecor-
gravi pericoli cui erano continuamente e- rettamente l'italiano e il latino , lo scri-
sposti, e procurar loro un'istruzione che vere e i conti, il cucire e il ricamare, oltre
li rendesse poi capaci di provvedere alla il catechismo.Queste vanno a desinar alle
propria sussistenza, nel 1839 fondò una loro case , dopo aver ascoltato la messa
vasta scuola in vicinanza del suo Palazzo nella chiesa di s. Rocco. Finalmente nel-
Borghese. In essa raccolse i poveri delle l'istesso luogo sono diverse orfanelle man-
circostanti parrocchie di s. Lorenzo in Lu- tenute dalla generosa fondatrice, ben edu.
cina,dis. Rocco edi altre, affidandone l'am . cate e istruite dalle suore. Meritò l'istituto
maestramento a tre religiosi delle scuole d'esserevisitato beniguamente dal regnan-
cristiane di s. Antonio a'Monti, i quali in te Pio IX agli 1 marzo 1853 , il quale fu
ampio e sano luogo insegnano ai fanciulli ricevuto dalla virtuosa istitutrice e dalla
divisi in due classi il leggere, lo scrivere e sua principesca famiglia Borghese. Il Pa-
l'aritmetica,oltre quanto altro incombe al pa lodò le cure per cui crescono nella cri-
loroistituto perl'istruzione religiosa.Dopo stiana ecivile coltura quasi 300 giovinette
la morte di sì benefica ed esemplare prin del ceto inferiore, le quali ivi raccolte nella
cipessa , che deplorai a Borguese FAMIGLIA 1. infanzia , sono condotte con l'istruzione
(come a SHREWSBURY ho deplorata quella sino al collocamento della propria condi-
del padre),il suo degno marito principe d. zione. Il santo Padre visitò tutte le singole
Marc'Antonio a sue spese proseguì a man- classi, sperimentando a quando a quando
tenere la scuola , ed in memoria della be la perizia delle alunne specialmente nella
nefica istitutrice vi fu posto il suo busto dottrina cristiana , rimunerandonealcune
marmoreo. L'altra scuola delle femmine con donativi. Incoraggì la principessa e
fu fondata dall'illustre suocera della ce- le suore con giusti encomi, e parti bene-
lebrata dama ,cioè dalla principessa d . Ade- dicendo tutti paternamente. Sino dal 1833
laide la Rochefoucauld - Borghese, nella via con ispeciale approvazione della congre-
dell'Arancio,denominazione presa da vari gazione degli studi, furono istituite prima
alberi d'aranci dipinti nel palazzetto Bor- nel palazzo Sinibaldi e poi trasferite pres-
ghese ove trovasi la scuola. Le suore della so s . Maria della Pace, le scuole particolari
Provvidenza fondate nel 1763 a Metz dal di filosofia elementare, ed agli studenti che
sacerdote Moye poi missionario apostolico maggiormente si distinsero nell'ultimo SO-
nella Cina, furono perciò chiamate in Ro- lenne esperimento si dà un premio, il quale
ma dalla principessa : queste religiose so- talvolta lorodistribuiil prefetto della con-
no sotto la protezione di s. Anna, ed eser- gregazione degli studi , come fece il cardi.
citano tutte-l'opere di misericordia nello nal Lambruschini nel 1843 nella gran sa-
spirito della massima povertà, principal- la del palazzo Sinibaldi, con quelle for-
mente nelle campagne, ed in Francia han malità che descrive il n.º 63 del Diario
no molte scuole. La pia principessa nel di Roma di tale anno . Altrettanto ripetè
marzo 1841 a sue spese april'istituto, sot- il cardinal Lambruschini nel 1844, secon-
to l'invocazione della Provvidenza , ed il do il descritto nel n.º 66 del Diario di Ro-
quale abbraccia diverse opere pie. Impe- ma,nella stessa sala , animando i premiati
rocchè vi è una scuola numerosa di bam- con espressioni efficacissime al prosegui-
bine, che ricevute la mattina si riman- mento dell'intrapresa carriera, e compia-
dano a casa la sera , dopo averle rifocil- cendosi di esternare ai professori che le
Jate a mezzodì colla minestra e poi colla dirigono la sua piena soddisfazione per le
merenda. S'insegna loro il catechismo, il cure da loro prestate. Nel n.º 6 del Gior
118 SCU SCU

nale di Roma 1851 si notifica che le scuole stri o altri pii sacerdoti a ricrearsi con o-
di filosofia elementare pressos. Maria del nesti giuochi nelle ore pomeridiane, giac-
la Pace, mancando d'una congregazione chè le congregazioni divote hanno luogo
Mariana in cui ne' dì festivi i giovani a- nella mattina. Perciò si hanno varie di sif-
lunni potessero unirsi all' esercizio delle fatte adunanze, come de'Filippini (di cui
opere di cristiana pietà, siccome costuma parlai pure a MUSICA per gli oratorii sagri
no tantolodevolmente in Roma medesima serali ), de'giovani delle scuole del Semi-
le Congregazioni divote ( V.) delle scuole e nario romano, che ha un giardino nel
collegi di Roma, ad esempio della congre- Borgo Vittorio; di quelli del Collegio ro-
gazioneprimaria del Collegio romano(F ), mano, dell'adunanza di s.Maria delPianto
la magistratura romana , dalla quale allo dell'arciconfraternita della Doutrina Cri-
ra dipendevano,ordinò nel 1850 che si for stiana nella Chiesa di s. Giorgio in Ve-
nissero lescuole d'una cappella convenien- labro, quelli della pia casa degli Esercizi
te all'uopo, ed a'5 gennaio 1851 , come si spirituali di Ponte rotto (fondata dal sul-
legge nel n.º 6 del Giornale di Roma, se lodato parroco Michelini nell'antico pa-
ne fece la solenne apertura , intervenendo lazzo de' Ponziani in Trastevere, già casa
a maggior decoro della funzione la ma- di s. Francesca romana, come pur notai
gistratura stessa. Il cardinal Patrizi vica- nel vol. LIII , p. 18, che forse vi fu anco .
rio pronunziò il discorso d'apertura e vi ra s. Pietro ad abitare), dell' oratorio di
celebrò la messa , distribuendo la s. Eu- s. Girolamo della Carità, della pia unio-
caristia a quanti giovani desiderarono par ne di s. Paolo, e di altre adunanze di scuole
teciparne. Per grato animo e in memoria e oratorii , ed anche delle scuole notturne.
della concessione, i professori delle scuole In queste adunanze pe'giovani, invigilati
sulle pareti posero un'iscrizione marmo- da amorevoli ecclesiastici, sono altrettanti
rea in onore della magistratura munici richiami alla pietà,occupandosi prima alla
pale. Questo stabilimento egiunasio pub- preghiera e in spirituali conferenze, pas-
blico gratuito, diretto dalla congregazio- sando poi a ricrear l'animo in un giardino
ne degli studi, è situato nel piano basso a leciti giuochi e morigerati sollazzi; so-
del chiostro del monastero annesso alla lendosi poi premiare i più assidui ed i più
suddetta chiesa di s. Maria della Pace, ed buoni. Nelle opportune stagioni alcune
è chiamato : Ginnasio romano di filo- adunanze, massime de'filippini , si condu
sofia. Si compone del direttore, de'pro- cono alla visita delle Sette Chiese. Ritor-
fessori di filosofia morale, di logica e me.nando al progresso delle scuole notturne,
tafisica, di fisica universale, di geometriagrande fu quello fatto sotto gli auspicii di
e algebra, e del segretario. Fra le istitu- Gregorio XVI, il quale dalla cassa de' Lotti
zioni romane che riguardano la gioventù assegnò un vistoso mensile assegno a fa-
studente, va qui fatta menzione delle pie vore delle medesime. Il Gigli zelatore di
adunanze di savio e innocente sollievo uel- esse, nel 1830 ne aprì una in alcune stanze
le vacanze (del quale vocabolo feci parola del suo parroco della chiesa di s. Salva-
nel vol.LX, p. 64, ed a SCUOLA) e festività, tore in Lauro de'marchegiani , prima pei
che riescono di grand'utile pel buon costu soli parrocchiaui, e 3 anni dopo venne tra-
me,poichè impediscono agli scolari di dis- sferita in luogo più capace vicino alla chie-
siparsi in divertimenti pericolosi, o accom- sa de'ss. Simone e Giuda (di cui nel vol.
pagnarsi con cattiva società. Si contano in XLIX, p. 148), ove accolse ancor quel-
Romaparecchi luoghi dove in detti giorni li d'altre parrocchie in bel numero. Nel
e particolarmente nelle feste, come vuoti 1835 fondò l'altra in Borgo, e formò una
di occupazioni scolastiche, un numero dei società di buone persone, perchè l'aiutas-
migliorigiovanetti si portano da loro mae sero in simili istituzioni cou mensili limosi-
SCU SCU 119
ne. Acciocchè la scuola notturna de'ss. Si ligione pe' poveri artigiani in Roma. Ia
mone e Giuda divenisse come modello questo si dice che la società dipendente
di tutte le altre, nel 1837 colle sovvenzio- dal cardinal vicario, ha per iscopo di ra-
ni di Gregorio XVI la trasferi in via del dunare i giovani artigiani non frequen-
la Maschera d'oro, dove convenientemen- tanti altre scuole, nelle prime ore della se-
te l'ordinò. In quell'anno funestando Ro- ra e ne'dì festivi, onde informarli ai do-
ma la Pestilenza del cholera, il Gigli con- veri d'una cristiana educazione, ed istruir-
vertì la scuola in casa di soccorso, efu vit li ne'primi elementi per quanto possa con-
tima del morbo e assai compianto, me. venirsi alla loro condizione. ' I socii altri
ritamente celebrato dalla rispettabile pen- sono esercenti, altri contribuenti ; quelli
na del cardinal Morichini con necrologie. occupano diversi offici necessari al buon
Nondimeno altri ecclesiastici e secolari ze- andamento dell'istituto; questi colle loro
lanti proseguirono l'opera delle scuole limosine apprestano i mezzi per sostener-
notturne, fra'quali primeggiò il servo di lo . L'istituto è diretto da un consiglio, che
Dio d. Vincenzo Pallotta, istitutore della si compone del presideute, vice - presiden
congregazione dell' Apostolato cattolico te, direttore degli oratorii e delle scuole,
o Regina degli Apostoli (V. ), il quale coi segretario, depositario, e ragioniere, tutti
primi fondatori delle scuole notturne, Ca- uffizi gratuiti . I direttori sono aiutati dai
soglio e Gigli , avea diviso il pensiero, il vice- direttori, ed hanno parecchi assisten-
dispendio, la fatica per contribuire all'i ti per l'oratorio e l'adunanza , e tanti mae-
struzione intellettuale e morale de'giovani stri quante sono le classi delle scuole. Il
artigianelli, dopo i materiali lavori della presidente è scelto dal consiglio,ed i mem-
giornata. Colle sue pietose industrie ot- bri di questo dalla sessione generale della
tenne altre limosine, anche dalla cassa dei società . Alle ore 24 si aprono le scuole,
sussidii, co'quali potè aprire la scuola not- ove per mezz'ora si esercitano gli scolari
turna in via dell'Arancio. Ma per cagione nello scrivere e per altrettanto tempo nel
di salute obbligato ad allontanarsi da Ro⚫ leggere, indi si fa loro la dottrina; il gio-
ma, il cardinal Della Porta vicario, cono. vedi e in altro giorno s'insegna un po'd'a-
sciuta l'utilità delle scuole, confermò con ritmetica e l'ortografia. In alcune scuole
decreto la Pia società delle scuole not- si apprendono i principii di disegno linea-
turne di religione, sotto l'invocazione del re, d'ornato, e di geometria applicata alle
la B. Vergine Addolorata, alla quale po- arti. Le scuole si dividono in 3 classi: la
tessero contribuire con denaro, altri col- 1.ª dalla cognizione delle lettere dell' al-
l'opera. Ed affine di procurarne l'accre- fabeto, fino al sillabare; la 2. dal sillaba-
a la 3.*
scimento, ne affidò la direzione al prelatore, fino al porre insieme le parole;
Morichini, già lodato cardinale. Fu allora in leggere speditamente. Nella 2.ª classe
che venne dato ordinamento stabile al- incominciano gli allievi a scrivere l'alfa-
l'istituto, impiantata l'amministrazione, beto, e nella 3.ª apprendono a scrivere in
compilati i regolamenti . Si aprì quindi al carattere grande, mezzano e piccolo. Si
tra scuola ai Monti, altra in via del Pa- fornisce loro dalle scuole tutto l'occorren-
vone nella casa data dal duca d. Lorenzo te per la loro istruzione. In tutte le sere
Sforza Cesarini , il quale col principe d. delle vigilie delle feste si adunano negli
Baldassare Boncompagno furono de'più oratorii pel catechismo, il rosario, e con-
caldi fautori dell'istituto; poscia si apri- fessarsi ; nella mattina delle feste vanno
rono quelle di Trastevere ed in via dei agli oratorii per la congregazione spiritua
Ginnasi. Nel 1841 e approvato dal car- le; e nelle ore pomeridiane, dopo l'istru-
dinal vicario si pubblicò l'Ordinamento zione nelle proprie parrocchie, sono con-
del pio istituto delle scuole notturne dire dotti alle adunanze deʼgiardini oaltri luo.
120 SCU SCU
ghi per onesti ricreamenti. Ivi si congiun- solazione a vantaggio di quelle contrade.
gel'utile al dolce,il sollievo innocente alla Riferisce il n.° 77 del Diario di Roma del
pietà, per lo zelo de'direttori . Ogni anno 1844, l'origine ei benemeriti dell'istitu-
hanno luogo gli esercizi spirituali,e si cele zione, il suo scopo , la festa e premiazione
brano con divota pompa le feste della B. celebrata nella chiesa di s. Salvatore in
Vergine Addolorata patrona dell'istituto, Lauro riccamente addobbata, alle scuole
e di s. Luigi Gonzaga protettore della gio- notturne degl'Incoronati, considerata la
ventù. Nell'ottobre non vi sono scuole not- culla dell'istituto, della Maschera d'oro,
turne: al termine dell'anno vi è un espe- di Borgo, dell' Arancio, dell' Agnello ai
rimento con solenne distribuzione de'pre- Monti e del Pavone, dopo allusiva ora-
mi a tutte le scuole riunite, oltre le par- zione, distribuendo i premi cardinali, pre-
ziali che hanno luogo nel decorso dell'an- lati e altri personaggi , in divozionali e ve-
no. Analogo articolo.in parte al fin qui stiari, dopo di che due allievi recitarono
detto , si legge nel n.º 84 del Diario di un dialogo per implorare ogni bene a Gre-
Roma 1841 , ove pur si dice della festa gorio XVI, all'istituto e suoi membri. Il
dellaB. Vergine Addolorata celebrata dal n.° 78 del Diario di Roma del 1845 ri-
T porta la festa celebrata nella chiesa di s.
presidente mg. Morichini con messa e co-
munione generale, al fine dell'anno sco. Ignazio, da 7 scuole notturne compresa
lastico nella chiesa di s. Ivo , e nelle ore quella di s. Maria in via Lata, dal car-
pomeridiane la solenne premiazione ese- diual Altieri, e nelle ore pomeridiane la
guita dal cardinal Polidori protettore del solenne premiazione, terminandosi colla
l'istituto, coll'intervento di vari personag- recita d'un dialogo di ringraziamento e
gi : i premi distribuiti tra le sinfonie ai dilode. Essendo stata aperta la scuola not-
più diligenti nello studio, a quelli che avea- turna di s. Marcello , al fine dell'anno sco-
no fatto più profitto ed ai più modesti, lastico uniformandosi al costume delle al
furono per la più parte oggettidi vestiario. tre, dopo celebrata la festa nell'oratorio,
Nel n.º 104 di detto Diario si legge la dierono un saggio del loro avanzamento
notificazione del cardinal Della Porta,col . fatto di dottrina cristiana, di disegno, di
la quale invitò i capi di famiglia e i capi ortografia e d'italiane composizioni; quin-
d'arte a mandare i loro figli e fattorini di il cardinal Altieri distribuì i premi in
alle scuole notturne, non potendo essi in- medaglie d'argento e anco dorate, ed in
tervenire alle scuole diurne. Il D.° 81 del divozionali : tutto è descritto nel n.° 78
Diario di Roma del 1842 dichiara la ne- del Diario di Roma del 1846. Nel n.º 3
cessità di frequentare gli artigianelli le del 1847 si fa elogio e compiange la per-
scuole notturne, il frutto civile, morale e dita del sacerdote d. Pietro Romani, uno
religioso che se ne ricava; della festa ce- de'zelanti istitutori delle scuole notturne.
lebrata dal presidente mg. " Morichini in Nel n.º 10 delle Notizie del giorno di Ro-
s. Salvatore in Lauro, e della solenne pre- ma del 1847 si celebra la privata visita
miazione fatta nelle ore pomeridiane ,do- fatta dal Papa Pio IX col solo cameriere
r
po un'elegante e appropriata orazione del segreto partecipante mg. Francesco Pic-
l'ab. Ciccolini, e consistente in immagini colomini coppiere , nella scuola in via del-
sagre, reliquie e vestiari , distribuiti da 5 l'Agnello ai Monti, nella sera del 9 marzo.
cardinali, e da parecchi vescovi, prelati Entrato improvvisamente , risvegliò nel
r
e altri distinti personaggi . Si dice che al presidente mg. Domenico Valentini, nei
lora erano 8 scuole notturne con circa 125 direttori e ne'giovanetti sentimenti di sor-
giovaniper cadauna, che costavano ognu presa, d'ammirazione, di tenerezza e di
na 160 scudi l'anno, e che andavansi ad gratitudine. Quindi assistè alla distribu,
aprirne a Piazza Barberini ed alla Con zione de' premi ch' era stata stabilita in
SCU SCU 121
quella sera, lodò lo zelo de' maestri, di- ti co❜loro maestri , non che dal preside del-
stribuì loro delle medaglie , sovvenne la l'istituto. Il n. 39 delle Notizie delgiorno
scuola, e confortò i giovani a ben condursi di Roma del 1 847 descrive la solenne pre-
nell'esercizio del loro stato e nelle prati- miazione eseguita nella chiesa di s. An-
che di religione. Nel n.° 51 del Diario di drea della Valle, per le mani di 7 cardi- .
Roma del 1847 si descrive la solenne aper- nali, dopo il discorso del zelante p. Paolo
tura della nuova scuola notturna a piazza Piazzoli de' minimi, curato di s. Andrea
Barberini, in un luogo somministrato dal delle Fratte. Nel n.°
n.º 217 della Gazzella
principe Barberini con attiguo giardino, di Roma del 1848 si celebra la premia.
pe'poveri artigiani che dopo il lavoro del zione fatta in tal anno ai giovani artigiani
giorno bramano procurarsi il bene dell'i- deller Iscuole notturne di religione neʼri-
struzione : essa si fece dal nominato pre- spettivi oratorii , onorate dalla presenza
lato presidente, con l'intervento de par- de'cardinali e di altri personaggi , ed assi-
rochi di s. Bernardo , e dei ss. Vincenzo stite dal presidente mig. 'Valentini, e quel
ed Anastasio, il 1.° de'quali recitò un breve la nell'oratorio di s. Caio a piazza Bar-
discorso, per eccitare i giovani alla doci- berini anche dal celebre ab. Rosmini. Per
lità e al profitto. Nel n.° 56 del Diario le vicende politiche che narrai all'articolo
di Roma del 1847 vi è narrata l'apertura Pio IX, le scuole notturne ancora ne pro-
della nuova scuola notturna a piazza Mon- varono i tristi effetti . Ricomposte le cose
tanara, pel zelo di mg." Valentini e suoi pubbliche, tornarono a rifiorire, ed il n.°
collaboratori , a vantaggio deʼrioni s. An 219 del Giornale di Roma del 1851 ci di-
gelo e Campitelli, uell'intendimento di e- ce della solenne premiazione falta da mg."
stendere a lulli i rioni della città e spe- Ligi Bussi vicegerente diRoma ,nella chie-
cialmente ai meno colti il beneficio del sa di s. Andrea delle Fratte, alla scuola
l'istituto : v'intervennero i parrochi di s. notturna istituita nel propinquo convento
Nicola in Carcere e di s. Angelo in Pe- dal sullodato p. Piazzoli, aiutato da buoni
scheria, il principe e la principessa Orsi- ecclesiastici e laici , il quale pronunziò un
ni principali benefattori della medesima discorso pieno di religione e di morale che
scuola. La solenne apertura della scuola fu stampato. Dal n.° 223 dell'Osserva-
sulla piazza di s. Maria in Monticelli nel tore romano del 1851 viene descritta la
rione Regola , fatta ai 22 luglio 1847 , è solenne distribuzione de'premi fatta nella
riportata nel n.º 60 del Diario , celebran- chiesa di s. Biagio degli armeni, ai giova-
dosene benemeriti il presidente mg.r Va. ni delle scuole degl'Incoronati e della piaz
lentini , e singolarmente il can. O Panzieri za Sforza -Cesarini, con intervento di al-
che si affaticò a trovare i benefattori, fra cunirprelati e altri personaggi : nel discorso
i quali l'università de'vaccinari che offrì mg. Fabi Montani dimostrò quanto sia
la sua chiesa di s. Bartolomeo per eserci- necessaria l'ubbidieuza sì riguardo alla re-
tarvi tutte le sagre funzioni. Essendo mor- ligione, che riguardo alla civiltà, e che senza
to il vice- presidente d . Filippo Nocchi ro- tale virtù i giovani sarebbero di peso alla
mano e direttore della scuola di s. Mar.
società. Indi si diè un saggio di dottrina
cello, fu lodato nel n.º 67 del Diario di cristiana , e si mostrarono quelli della cal-
Roma del 1847 ; mentre il n.° 76 pub-
ligrafia. I premi furono robe per vestimen-
blicò la necrologia dell'altro sacerdote ro- ta,dispensati tra'concerti musicali. Dal n.°
mano Costantino Armellini, uno de' più 236 dello stesso Osservatore si appren
indefessi ezelanti collaboratori delle scuo.
de la solenne premiazione fatta nell'o-
le notturne, e di quelle in via del Pavone ratorio dell'arciconfraternita del ss. Cro-
precipuamente : fu accompagnato al ci- cefisso, alle scuole notturne di s. Marcello,
miterio di s. Lorenzo dalla scuola de'Mon-
con l'assistenza de' cardinali Brignole e
122 SCU SCU

Bianchi, di vari vescovi e prelati, e del ge- V, la cui immagine a fresco fu allogata
neral Gemeau comandante supremo delle al cav. Gagliardi. Il giardino con solen-
truppe francesi della spedizione in Italia, nità fu aperto a’26 giugno, col canto dei
e del generale Vaillant appartenente alla giovanetti ; con discorso sul rapporto del-
medesima dopo il ragionamento d'uno le moralità e deʼgiuochi nel sistema del-
de'sacerdoti dell'istituto, furono dispen- l'educazione cristiana in mano del clero;
sate 28 medaglie di argento, parecchie e la distribuzione della premiazione di
delle quali dorate, ai giovani giudicati ec- scudi 40 recati in nome del Papa da mg."
cellenti per pietà,diligenza e profitto nel- elemosiniere. Leggo nel n. ° 163 delGior-
le varie discipline che s'insegnano ; espo nale di Roma del 1853, che le scuole not-
nendosi vari saggi di calligrafia e di di- turne di religione presso s. Marcello so-
segno. Queste scuole notturne di s. Mar- lennizzarono con divota pompa la festa
cello celebrarono nel 1852 con solenne di s. Luigi Gonzaga , nella chiesa di s. Ro-
pompa la festa di s. Luigi Gonzaga loro mualdo de' monaci camaldolesi , gentil-
protettore, nella chiesa di s. Romualdo dei mente da questi da più anni accordata al-
camaldolesi , nella messa avendo comuni la scuola per la congregazione Mariana
cato i giovani il cardinal Ferretti, facen- ne'giorni festivi, e per celebrarvi le altre
done la descrizione il n.º 164 del Gior- annuali sagre funzioni. Un decoroso tri-
nale di Roma di detto anno. Di poi nel duo fu celebrato in preparazione alla fe-
n.º 225 si legge che dopo 5 anni Roma sta , con comunione generale e pontifica-
offiì nuovamente a’26 settembre la riu le, non che con orazione panegirica nel
nione di tutte le scuole notturne, tranne di della festa stessa.
alcune di fondazione e mantenimento par. Inoltre nell'odierno pontificato di Pio
ticolare , nella chiesa di s. Andrea della IX nuove istituzioni educatrici e nuove
Valle, per celebrar la festa della B. Ver- scuole hanno aumentato i pregi di Roma
gine Addolorata protettrice dell'istituto, nel pubblico insegnamento.Il Papa col mo-
e quindi presso il suo altare far la pre- to proprio sulla organizzazione del consi-
miazione di 272 premi. V'intervennero glio e senato di Roma ,del 1. ottobre 1847 ,
mille e più centinaia di giovani, a mol- aveva attribuito al medesimo l'istruzio-
tissimi de'quali nella messa diè la s. Eu- ne pubblica tanto popolare ed elementa -
caristin il cardinal Morichini , benemerito re dell'uno e l'altro sesso, quanto superio
promotore delle stesse scuole. Il vicege- re, ad eccezione dell'università romana ,
r
rente mg. Ligi - Bussi lesse ragionato di- e delle scuole addette a particolari istitu-
scorso sull'utilità dell'educazione, special ti o corporazioni religiose, o altre scuole
mente alla religione.Apprendo dal n.° 144 private. Aveva dichiarato pure spettare
del Giornale di Roma del 1853 , che l'en . direttamente alla magistratura gli stabi-
comiato Pontefice avea accordato un giar limenti d'educazione in soccorso d'am-
dino per la scuola notturna di Borgo, già bo i sessi , le sale e gli asili infantili e al -
lieta di altre apostoliche beneficenze, co- tre di tal carattere. Inoltre gli aveva af-
me quella ch'è più vicina alla sua resi- fidato l'amministrazione delle scuole re-
denza del Vaticano. Il giardino si formò gionarie esistenti , e di tutte le altrescuo-
fuori la porta Cavalleggeri, fra'bastioni le o accademie che la città venisse a isti -
di s. Pio V e Urbano VIII. D'accordo con tuire, o mantenere a suo carico, tanto di
mg.'Bernabò presidente delle scuole not scienze e lettere, quanto di arti liberali,
turne, il comm . Galli pro-ministro del mestieri , istruzione, ec. Ma colle disposi-
le finanze commise all' architetto conte zioni posteriori , il Papa derogò in gran
Vespignani la formazione del delizioso parte a tali prescrizioni, al modo che ri-
giardino e la cappella in onore di s. Pio portai a ROMA, anzi di fatto la magistra-
SCU SCU 123

tura romana non ha più ingerenza nel dificate, onde provvedere allo scopo pri
pubblico insegnamento in Roma, la quale mario dell'educazione cristiana con quel-
principalmente viene esercitata dalla con la sollecitudine che risponda ai bisogni
gregazione degli studi, e dal cardinal vi- del tempo, ed alla quantità delle scuole
cario, oltre que'stabilimenti che per la lo- delle fanciulle accresciute, per cui fu ri-
ro natura, istituzione e privilegi, si gover- partita la loro sorveglianza in un maggior
nano dai propri rispettivi superiori. Nel numero di deputati ecclesiastici , della de.
1849 il duca d . Giovanni Torlonia e Giu- putazione sulle scuole regionarie de'fan .
seppe Bandini istituirono le scuole delle ciulli, ed a questi aggiunte alcune donne
parrocchie di campagna o suburbane di rispettabili e probe per deputate , onde
Roma, di carità educatrice , come si ha indagare più minutamente il profitto del-
dal n.º 33 dell' Album di Roma, t. 16; no- le fanciulle, e l'abilità delle maestre e-
tificando il u. 229 del Giornale di Roma ziaudio nelle parti secondarie dell'istru-
del 1851 , che questa associazione di ca zione. Nel vol. LIII , p. 233 feci parola
rità fu incoraggiata da un rescritto della dello stabilimento agricolo di poveri gio.
deputazione delle scuole regionarie del 25 vani incominciato nel 1850, sotto la di-
aprile, nel quale si raccomanda a ' fedeli rezione de'fratelli di s. Giuseppe, con ri-
di soccorrere tale opera : di più riporta covero, ed istruzione religiosa e artistica .
la pubblica premiazione seguita a'5 otto. Dello stabilimento se ne rende ragione
bre della 1. scuola rurale di Monte Ma- nelle due seguenti stampe: Consociazio-
rio, la cui parrocchia è affidata ai Predi ne alpio industriale stabilimento de' Fi-
catori (V.), con discorso relativo al pro- gli di s. Giuseppe. Avviso ai benefattori
fitto ricavato dallo scopo propostosi dal- del pio artistico istituto de' Figli di s. Giu
l'istituzione, il quale fu dimostrato da un seppe. Tra'benemeriti del medesimo ri-
esperimento. Altra distribuzione di pre- corderò, oltre il Papa , il suddetto p. Piaz.
mi la società delle Scuole di campagna e zoli, la principessa Zenaide vedova Vol-
di carità educatrice, l'eseguì a'3 ottobre konski, e il duca d . Marino Torlonia. Si
1852, come leggesi nel n. 226 del Gior- trova nel t. 18 , p. 271 dell' Album di
nale di Roma, nella stessa scuola di Mon. Roma del 1851 un articolo riguardante
te Mario; ed avuto riguardo al poco tem- l'istituto di educazione per le fanciulle,
po che i poveri fanciulli ponno dare allo eretto dalla marchesa Emilia Campana
studio perl'impedimento de'lavori rura nella parrocchia di s. Maria del Popolo,
li, e per la distanza delle loro case dal luo- ove abita nel proprio palazzo del coltissi-
go dov'è la scuola , il risultato dell'esame mo marchese Gio. Pietro suo consorte.
riuscì sufficientemente buono, ed alcuni Già 95 figlie del poveroin detta epoca per
dierono saggio negli elementi del catechi benefica carità della marchesa erano e-
smo, nel leggere e scrivere, e nella teoria ducate alla religione e al lavoro, presiedu .
della lettura, secondo il metodo che ora te le fanciulle dalle suore del preziosissimo
si è atteso a perfezionare. Vi fu breve di Sangue, istituite principalmente per l'in
scorso sui bisogni della pubblica educa segnamento morale e religioso delle don⚫
zione, ed il cardinal Morichini onorò tale zelle. In detto interessante articolo si ren-
riunione, distribuì i premi, esaminando e dono i dovuti encomi di gratitudine ai no-
esortando i discepoli. Il n .° 194 del Gior bili coniugi , ed i consolanti risultati pro.
nale di Roma del 1851 riprodusse il Re dotti dall' istituzione , imperocchè oltre
golamento per la scuola dellefanciulle, l'insegnamento morale e religioso, le fan-
del cardinal Patrizi vicario di Roma. Con ciulle sono istruite nel leggere, scrivere,
questo furono aggiunte disposizioni alle aritmetica , storia sagra, non che ne❜lavo-
preesistenti, alcune delle quali furono mo- ri donneschi propri delle buone madri di
124 SCU SCU
famiglia; le grandi vegliando sulle picco- Calvario (V.) presso il Monte Esquilino.
le , per abituarle al piacevole comando, Di questo istituto ne parlai a tale artico-
alla cura, all'ordine delle cose domestilo, ed in quelli che andrò citando , solo
che. Nel 1851 nella pia casa de’catecume. in breve accennerò e aggiungerò . Leone
ni e neofiti furono introdotte le figlie del XII affidò loro la direzione delle povere
Sagro Cuore di Gesù ( V.), ed ivi a van- fanciulle racchiuse nell'Ospizio di s . Ma-
taggio delle fanciulle del rione Monti a- ria degli Angeli ( V.) alle Terme Diocle-
prirono scuole di gratuito insegnamento. ziane, e le riguardò sempre con unagran .
Nel n.° 63 del Giornale diRoma del 1852 de benignità. Gregorio XVI però ne fu
si ricava come nel Conservatorio alla sa- il principale benefattore in Roma, ove es-
lita di s. Onofrio ( V.), di cui riparlai a sendo state chiamate da Genova dal lo-
REGINA DEGLI APOSTOLI, oltre le giovanet dato predecessore e mancando di casa per
te ivi mantenute dal principe d . Alessan- l'esistenza dell'istituto nell'alma città,con.
dro Torlonia , vi furono aggiunte delle cesse loroin perpetuo il monastero e chie
scuole esterne capaci di contenere 260 ra- sa di s. Norberto presso il detto Monte
gazze, nelle quali senza alcun pagamen- Esquilino, appartenuti già ai canonici re.
to s'insegna leggere, scrivere, ricamare e golari Premostratensi (V.) , gli assegnò
altri lavori femminili, oltre i principii di quanto vi era di mestieri a tal uopo, e del
nostra s. religione. Riparlando nel vol. suo peculio donò 6,000 scudi che ricor
LVI, p. 171 dell'Ospizio de'convertendi, dai nel vol. XXXII , p . 315; somma che
rimarcai come Pio IX nel 1852 lo ridusse nelle sue note ristrettezze economiche ha
a pio luogo o collegio ecclesiastico , per assai maggiore rilevanza . Aʼ 20 ottobre
attendere alle scienze delle cose divine, in 1833 vi aprirono quindi il noviziato, ed
favore deʼministri e prebendati anglicani avendo lo stesso Gregorio XVI ammira-
convertiti al cattolicismo: il medesimo Pa- to il progressivo bene che portavano alla
pa in parte del locale del Seminario ro- società , sempre più a loro si affezionò, ac-
mano ha formato un collegio delle pro- corse generoso ad ogni loro bisogno , gli
vincie dello stato pel giovane clero, a fine concesse per valido e benefico protettore
di dare una più estesa ed uniforme col . il cardinal Brignole, già zelante vescovo
tura letteraria e religiosa a'chierici dello di Sabina ; onorò più volte di sua pre-
stato pontificio di tutte le diocesi. Con senza la casa di s. Norberto e l'ospizio
bolla de 28 giugno 1853 lo istituì , deno di s. Maria degli Angeli ; gli affidò l'edu .
minandolo Seminario Pio (V.) . Nelle cazione e istruzione delle sordo mute, nel-
dette provincie pontificie abbiamo oltre la suddetta nuova casa da lui aperta e pro-
le scuole de' seminari vescovili, le uni- pinqua all'Ospizio di s. Maria degli An•
versità di Bologna, Perugia , Macera- geli, al quale articolo ne feci descrizione;
ta, Camerino, Urbino, Fermo, Ferra- e finalmente in morte, con olografo te-
ra (V.). All'articolo LICEO riportai il no- stamento, dal poco che poteva disporre,
vero de' ginnasi e de' collegi anche con donò alle egregie religiose scudi 2,000
convitti ; neʼrispettivi articoli de' luoghi per rinvestirsi : esse furono ben degne del-
descrissi eziandio le altre scuole e d'am. le munificenze e dell'amore di tal Pon-
bo i sessi . Le più recenti scuole aperte in tefice,dimostrandolo eziandio con due an-
Roma per le fanciulle povere, sono quel nui anniversari di riconoscenti suffragi
le incominciate nel maggio 1853 nel rio che celebrano per la di lui pia anima, e
ne Monti, ed in sostituzione di quelle più perciò con gravi parole volli eternare tan .
sopra ricordate del Divino Amore, ed af ta virtù nel vol. LV, p. 156 , e qui mi go-
fidate dal Papa che regna alle benemeri de l'animo ripetere con dolce effusione di
te suore di Carità di Nostra Signora del cuore. L'istituto si propagò anche in al-
SCU SCU 125
tre parti dello stato pontificio; successi- ticolo ScuOLA trattai ancora delle scuole
vamente per
richieste de'rispettivi luoghi degli Asili infantili, che essendo pure in
aprì case in Rieti, in Viterbo, in Monte Roma, terminerò questo articolo con un
Rotondo, in Magliano, in Jesi. Il regnan cenno sulle medesime, che sono sotto il
te Papa Pio IX, sollecito di quanto può patrocinio della Natività della B. Vergine
contribuire al vantaggio della cristiana e de'ss. Inuocenti . Nel marzo 1848 in Ro-
e civile educazione della classe povera , ma ebbe luogo nel palazzoRuspoli un gran
quando nell'ottobre 1852 consolò di sua concerto istromentale e vocale, a benefi-
presenza la casa di s. Norberto, affidò alle cio degli asili infantili di Genzano, fonda.
religiose l'educazione di altre povere fan - ti dalla duchessa Sforza - Cesarini : altri a-
ciulle, volendo che aprissero una scuola sili infantili , come le scuole notturne, so-
pel rione Monti, onde supplire alle ces- no pure in altre città e luoghi dello stato
sate delle monache del Divino Amore . A pontificio. Nel medesimo anno si aprirono
tal fine determinò, che non solo si eriges in Roma due asili infantili , l'uno nel rio-
sero a sue spese le scuole capaci di con- ne di Trastevere per la strada di s . Fran-
tenere copioso numero di fanciulle , ma cesco a Ripa, l'altro nel rione Regola , ed
che si accrescesse non poco la casa reli- in essi si raccolsero più di 200 bambi-
giosa , commettendo l'esecuzione al mini ni , pe'sussidii ordinari e straordinari con-
stro de❜lavori pubblici comm. " Jacobini. tribuiti dai fautori di tale istituzione, del
A'30 aprile 1853 si potè aprire per la 1 . cui scopo parlai a detto articolo. Appun-
volta la scuola, cui intervennero fanciulle to per uno straordinario soccorso i diret-
di 6 parrocchie, alcune delle quali anche tori dierono un'accademia di musica a' 1 2
lontane. L'educazione che vi ricevono è maggio1850 , come narra il n.º 114 del
religiosa e civile, venendo ammaestrate Giornale diRoma,nella galleria del palaz
negli atti di pietà , e neʼprincipali lavori zoDoria Pamphilj . Il n. 295 poi del mede-
necessari alle varie classi di persone. Di simo anno pubblicò la rinnovazione del-
tutto e meglio discorre il n.º 131 del Gior- l'invitodella Società degli asili d'infanzia,
nale di Roma del 1853 ,encomiando pure sottoscritto dalle principesse Doria, Lan.
lasuperiora generale suorM. " Luigia Chie cellotti e di Viano,che i contribuenti della
sa, che anco in questa circostanza ha mo⚫ limosina di bai.3o venivano dispensati dal
strato la sua attività e zelo, e collocando rendere o restituire le visite di lieti augurii
le scuole sotto il patrocinio della B. Ver pel nuovo anno, quelli cioè cui erano te-
gine , colla celebrazione del mese Maria. nuti per politezza in tale ricorrenza , pub.
no. Ma il n.º142 del Giornale di Roma blicando poi nel Giornale di Roma la no •
del 1853 annunziò una pubblica calami ta degl'individui che aveano somministra-
tà, la morte del virtuoso cardinal Bri- to la tenue elargizione, per educare e i-
gnole, da tutti meritamente compianto; struire i figli del povero nelle massime
ed il n.º169 i solenni funerali in di lui della religione cattolica e nella vera civil .
suffragio, che le monache gli fecero ce- tà. Ogni anno ripetono eguale in vito l'e-
lebrare in detta chiesa, come insigne loro lemosiniere della società , come la pubbli .
protettore e benefattore, ed il dotto p . m. cazione delle note de'contribuenti, perchè
Gio. Battista Marrocu de'minori conven . si conoscano i dispensati dalle visite di co-
tuali ne tessè con rara eloquenza l ' elo- stume e ne sieno esonerati. Per lo stesso
gio funebre. Quindi il Papa a consolare motivo si diedero altre feste, come nel car-
le religiose per la gravissima e immatura nevale del 1853 quella da ballo nel pa-
perdita, nomiuò per loro nuovo protet lazzo Braschi . Il n. ° 212 del Giornale di
tore e presidente dell'istituto de' sordo Roma del 1852 , racconta che a’10 set-
muti, il cardinale Mario Mattei . All'ar. tembre fu solennizzata negli asili d'infan-
126 SCU SCU
zia la Natività della B. Vergine, sotto la rituali dai Papi Gregorio XVI e Pio IX,
cui invocazione in Roma è il nascente i benedetta manifestamente da Dio, in Ro-
stituto, con portarsi i bambini raccolti da- ma si praticava parte sotto il titolo del
gli asili di Trastevere e di Regola nella Battesimo a'Cinesi, parte sotto l'altro del-
chiesa di s. Maria in Monticelli, ove assi la Santa Infanzia, ma non avea ricevuto
I' ancora una canonica erezione. Upite in-
sterono alla messa celebrata da mg. Ca-
palti amministratore generale della pia sieme in uu sol corpo le due istituzioni,
società, che ha istituito e dirige questi luo- vi fu posto a capo un rispettabile ecclesia-
ghi destinati all'educazione religiosa e mo- stico, fu costituito un consiglio e compi.
rale de'fanciulli poveri. Nelle ore pome- lato un regolamento ; quindi il cardinal
ridiane riuniti essi nell'asilo della Regola Patrizi vicario di Roma con suo decreto
colle ispettrici della società, vi si recò an- l'approvò nel 1853, con nuovo henefizio
cora il prelato, e avanti l'altare eccitò i per la Cina. In Roma e in Parigi fu stam-
fanciulli alla divozione verso la Madon- pato : Opera della santa Infanzia , ov.
na, ponendo al collo d'ognuno una me- vero associazione de'figliuoli cristiani pel
daglia colla sua effigie,seguendo poi il can • riscatto de' figliuoli infedeli della Cina e
to delle canzoni sagre, giusta l'uso degli delle altre contrade idolatre. A SCHIAVO
asili. Questi non vanuo confusi con l'o celebrai l'ab. Olivieri che dall' Egitto e
peradella santa Infanzia istituita sotto l'in dalla schiavitù redime le morette, e le po-
vocazione di Gesù Cristo nel 1843 inNan- ne in libertà e in educazione cristiana. O.
cy, pel grande zelo del vescovo mg.r Car- ra estende anche ai fanciulli la sua apo.
lo Giuseppe Forbin Janson, che lodai a stolica e mai abbastanza lodata opera.Nel
suo luogo,e ne fu il 1. presidente.Lo scopo n.° 205 del Giornale di Roma del 1853
di sì santa opera è di chiamare in aiuto si riporta : che a'5 settembre il Papa Pio
de'poveri fanciulli cinesi e idolatri i fan IX visitò la chiesa e monastero del sagro
ciulli cattolici che non abbiano passato i Cuore della ss . Trinità de' Monti, e che
21 anni, e l'aiuto è graudissimo, poichè dopo avere ammesso al bacio del piede le
procura il battesimo a que tanti che la religiose e le nobili giovani, ivi con tan-
crudele barbarie, il capriccio, la miseria to zelo educate alla religioue , alla civil .
7 e la superstizione de'loro genitori getta tà e alla vita domestica, fattosi circonda.
aperiresulle strade, ne'canali, nelle rivie- re dalle povere fanciulle che frequenta-
re, deutro i fiumi , nel mare. Inoltre la pia no le scuole pubbliche esterne,tenute dal-
opera redime que'che ponno essere man- le stesse religiose, le interrogò sulla dot.
tenuti in vita, gli educa nel timor di Dio trina cristiana, e contento di loro pron.
nelle sue scuole e asili , e va erigendo le tezza , non solo le lodò, ma a ciascuna di
une e gli altri secondo i crescenti bisogni. esse diè un piccolo premio. Sulle anti-
Mirabile pensiero fu quello d'invocar la che scuole, biblioteche, università artisti-
pietà de'piccoli fauciulli cattolici, pelsal- che e accademie di Roma, si può vedere
vamiento eterno de'loro coetanei. Una pre il Piazza nell' Eusevologio Romano; per
ghiera brevissima e quotidiana da essi re- lescuole romane e odierne, il cardinalMo-
citata insieme con l'Ave Maria chiame richini, Degl' istituti di pubblica carità
rà il divino soccorso, e l'elemosina d'un edistruzione primaria; ed il Nibby,Roma
baiocco al mese basta per concorrere ad nell'anno 1838, parte 2.* moderna : per
un fine sì pio e generoso. L'opera è ormai lescuole dello stato papale,ilCalindri, Sag.
propagata per tutta l'Europa, e nell'Ame gio dello stato pontificio, tit. 9 , art. 1 , Ar-
rica del nord e del sud , acclamata e pro- ti belle e scienze utili; art. 2, Manifattu-
pagata con elogi da grandissimo nuine- re. Per gli altri autori che scrissero sulle
rodi vescovi; arricchita d'indulgenze spi . scuole e pubblico inseguamento di Roma
SCU SCU 127
e sue provincie , si ponno consultare gli tri ordini di cavalieresse istituiti per le
articoli delle loro descrizioni . Certo è, che donne sono quelli della s. Croce stellata,
niun governo e stato fece tanto meglio, di s. Elisabetta, di Luigia , ed altri che de-
quanto ilgoverno de' Papi per l'istruzione scrissi a'loro articoli . Moltissimi poi sono
e educazione, con tanti numerosi stabili gli ordini equestri cui sono aggregate ca.
mentiche in proporzione della popolazio- valieresse, come di s. Giacomo della Spa-
ne e territorio niun altro stato può van da, di Calatrava, dis. Stefano, di s. An.
tarne altrettanti, sia in università, sia in ua di Russia (V.), ed altri notati a'loro
seminari , sia nelle scuole universitarie, o luoghi, inclusivamente a quello della Le-
licei, o ginnasi, o collegi; uelle scuole pub. gione d'onore conferito eziandio a bene-
bliche comunali ed elementari , oltre le inerite religiose. Dopo che il conte unì il
scuole che sono nelle case religiose; e quel regno d'Aragona al suo principato, perle
le pel sesso femminile, anche ne'monaste- sue nozze con Petronilla figlia di Ramiro
ri, conservatorii e case apposite. Iu niuna . Il re d'Aragona detto il Monaco, volle
altra parte del mondo egualmente, sem . ricuperare dai mori la città di Tortosa.
pre però nelle proporzioni di estensione Mai maomettani non potendo sopportar-
di suolo edi numero degli abitanti, si pon- ne la perdita , dipoi l'attaccarono con tali
no enumerare tante accademie , società forze e sì gagliardamente, che morta la
scientifiche, artistiche e letterarie; tante maggior parte de'cristiani che la difende.
biblioteche pubbliche e musei ,come nello vano , era sul punto di ricadere sotto il
stato di s. Chiesa, che primeggia tanto nel giogo moresco.In questo terribile momen-
l'istruzione eeducazione superiore, quan to sisuscitò l'amor patrio e l'ardore guer
to nell'elementare e primaria, anche per riero nelle donne,massime vedove, le qua-
gl'innumerabili istituti benefici destinati li deposti i loro abiti, impugnarono le ar
all'educazione del povero. Si raccolgano mi vestite da soldati, fecero strage de'ne.
pure i dati statistici di Londra, Parigi e mici, e combatterono tanto valorosamen-
altre immense capitali, e sempre sarà l'e . te, che costrinsero gl'infedeli ad abbando .
terna Roma superiore nella debita pro- mare l'assedio. Informato Raimondo Be .
porzione. Il celebre Adriano Balbi dichia rengario re d'Aragona di sì generosa im .
rò primeggiare Roma papale nell' istru presa, a perpetua memoria istituì per le
zione, sopra tutte le città del mondo. E vittoriose donne l'ordine della Scure, for
l'alto e chiaro ingegno d'Adolfo Thiers se dalla qualità delle armi di cui prin .
disse nel 1848 essere Roma la sola che og cipalmente si servirono, altri dicendo che
gidì sia capace di educare a virtù sociali fu detto Acha, voce spagnuola che si
le plebi; ed io aggiungerò per la potenza guifica scure, torcia e fiamma, ed anche
e salutifera influenza dell'istruzione re- del Passatempo. Il re suo fondatore con-
ligiosa, che tanto e immensamente con- ferì all'ordine e alle donne che ne face-
tribuisce alla elementare, alla scientifica, vano parte, molte prerogative e privile.
all'artistica perfezione d'ogni e qualun- gi . Queste cavalieresse usavano una veste
que scuola. lunga con cappuccio acuto, sul quale era
SCURE, ordine equestre di cavalie la figura della scure di color rosso o cre.
resse. Fuistituito iu Tortosa da Raimon mesino; altri col p.Meudo dicono che sulle
do Berengario V conte di Barcellona , ver- vesti avessero la figura d'una torcia , spie
so il 1149, e pare che sia il 1.º e più an- gando infavor di questa il vocabolo Acha,
tico ordine equestre espressamente fou ma il Giustiniani ne rigetta l'opinione
dato per le donne, sebbene esse siano sta- nella sua Historia . II p. Bonanni nel Ca.
te aggregate a diversi ordini ca vallereschi talogo degli ordini equestri, p. 132 , netrat
più antichi, come il Gerosolimitano . Al ta e riporta l'effigie d'una cavalieressa .
128 SCU SCU
SCUTARI (Scodren). Città con resi- terzi cristiani de'due riti latino egreco. La
denza vescovile nella Turchia europea, in pianura di Scutari è fertile e ben colti-
Albania, capoluogo del sangiaccato e del vata a maiz. Si attribuisce ad Alessandro
distretto del suo nome, a 30 leghe da Ra- il Grande la fondazione di questa città.
gusa er70 da Costantinopoli, al confluen- Secondo la tradizione in vigore, tra gli a-
te del Drinassi e della Boiana, presso e bitanti del sangiaccato vi sono popolazio-
al sud del lago di Scutari, chiamato pure ni che si credono d'origine egizia, discen-
di Zenta e Labeatis. Questo lago è lun- denti dai soldati di Faraone sfuggiti al
go 6 leghe e 2 largo; contiene varie iso naufragio del mare Rosso. Divenne città
lette, riceve le acque della Moracca o Mo- primaria della Dalmazia mediterranea
ratschka, che escono per la Boiana per e del regno d'Illiria, e sede de' suoi re,
scaricarsi nell'Adriatico, da cui è distan- quindi colonia de' romani, capitale del-
te circa 5 leghe. Inoltre il forte Giabak o l'Albania, e sotto s. Gregorio I metropo .
Tchiabak da talora il suo nome al lago.In li ecclesiastica della provincia Prevalita.
questo e negli altri della provincia è atti na. Ne fa la descrizione il p. Farlato, Il-
vissima la pesca. E' sede del pascià,giacen lyrici sacri t . 1 , p . 49, 160 e165, ove par
do sul clivo settentrionale d'un poggio,ed la de'suoi popoli Scodrenses, comechè la
è dominato dal forte castello che sta a ca. città fu denominata Scodra anticamente.
valiero sopra una rupe isolata, presso al Seguì i destini dell'Illiria, dell' Albania
confluente de'fiumi, nel quale castello di- e dell'Epiro, e venue in potere de'vene-
mora il pascia; per cui è guarnito da nu ziani, finchè il turco Maometto II impe-
merosa artiglieria. Il pascià è uno de'più ratore se ne impadronì verso il 1478. Nel
·
potenti dell'impero ottomano, e può fa principio del 1831 scoppiò nell'Albania
cilmente mettere in armi 20,000 uomi- contro la Porta Ottomana gravissima ri .
ni; le migliori sue truppe sono composte bellione, alla testa della quale si pose il
di cristiani, tra i quali si distinguono quel- pasciù di Scutari . Gli albanesi resistettero
li chiamati merediti, pel loro coraggio e a lungo alle numerose forze del gran sul-
disciplina , ma sono superstiziosissimi. Il tano, maessendo stato il pascià abbando-
bazar e la città vecchia sono a piè del ca- nato da alcuni pascià suoi dipendenti , si
stello e formano alcune vie; il resto di Scu trovò forzato alla ritirata. Il gran visir do-
tarisi compone di case più o meno distan⚫ po un assedio di più settimane s'impadro.
ti tra loro, e ciascuna cinta da un muro nì di Scutari, ed il paese sembrò pacifi-
o da una siepe che rinchiude pure una cato;ma i conoscitori della regione opina.
gran corte o ungiardino; vi sono quartie no che i turchi non ponuo calcolare sopra
ri tra loro separati da montagne aride, una luuga sommissioue, per parte di que-
per modo che in mezzo alla città più po- sto popolo guerriero e di carattere indi-
polosa dell'Albania, uno crederebbe tro- pendente, anche per quanto poi ricorde-
varsi nel deserto. Vi sono diverse chiese rò. La sede vescovile nella diocesi dell'Il-
cattoliche e greche scismatiche, non che liria orientale , secondo Tolomeo e il p.
moschee con de'mendresseh , una casa di LeQuien, poichèCommanville l'attribui-
beneficenza, e fabbriche di tele, di cotone sce all'esarcato dell'Illiria occidentale, fu
e di armi. Attivo vi è il traffico del legna eretta nel IV secolo, suffraganea col ve-
me da costruzione , e si fa nel lago di Scu- scovo di rito latino prima di Salona, poi
tari,dove ponno per laBoiana entrare pic nel 1062 circa d'Antivari; mentre e pel ri-
coli bastimenti ; il porto di questa città, to greco nel secolo IX era divenuta di Du-
che giace presso al villaggio di Polna, è razzo .Tuttora la sede latina è suffraganea
difeso da varie opere e da due forti. A più d' Antivari, essendovi ancora nella città
di 20,000 ascendono gli abitanti, per due il vescovo greco scismatico , che ha più
SCU SCU 129
chiese. Il 1.° vescovo conosciuto di Scodra disciplina per togliere le prave consuetu-
fu Basso che ne occupava la sede al tem- dini ne❜loro amministrati, confortando or
po di s. Siricio Papa del 385; indi gli suc. gli uni ora gli altri coll'opera e col con-
cessero Senecio o Senecione che nel 431 siglio. Per mancanza di conveniente epi-
intervenne al concilio generale d'Efeso, scopio, fu graziosamente albergato nella
Andrea sotto s. Ormisda Papa del 514, pia casa di Dodmassei agente della con-
Stefano di cui è fatta menzione in una let gregazionedi propaganda fide, dalla cura
tera di s. Gregorio I a Malco vescovo di della quale dipendono le sedi episcopali
Dalmazia , Costantino al quale tale Papa d'Albania e circostanti regioni. Ucciso il
indirizzò l'epist. 3o del lib. 12 , tutti ripor vescovo di Pulali ( V.) scutarino nella sua
tati nell' Oriens chr. t. 2, p. 275. Gli ul- residenza da mano ignota,ilPapa nel 1833
timi vescovidi Scutari registrati nelle No- lo deputò amministratore apostolico di
tizie di Roma sono i seguenti. Nel 1729 quella diocesi, nella quale preceduto da
Antonio Vladagni; 1742 Paolo Campsi- lettere pastorali intraprese la sagra visita,
nato, di Pietro diocesi di Scutari ; 1771 eriprovando gl'inveterati abusi a norma
Giorgio Radovani di Scutari; 1787 Fran- del celebre concilio d'Albania (tenulo sot-
cesco Borzi di Scutari; 1791 Marco Cre- to Clemente XI, e il quale nel 1803 me-
scesi di Scutari; 1817 Nicola Murichi; nel ritò ristamparsi con l'aggiunta delle ul-
1824 Ambrogio Bruci. Gregorio XVI nel time costituzioni pontificie riguardanti le
1832 nominò fr. Benigno Albertini dei chiese di Epiro), inculcò l'osservanza del
minori osservanti di Ragusa , eccellente le leggi evangeliche. Non sono da tacer-
vescovo,di cui, avendo goduto la sua bon- si i disagi, le fatiche, i pericoli provati nel.
tà e benevolenza , mi pregio aver procu- le perlustrazioni pubbliche ai tempi del-
rato che nella tipografia del collegio Ur le rivolte, del 1833 sotto Aly- Namik pa-
bano si stampassero i Cenni su la vita di scià, e nel 1836 per 4 interi mesi con san-
mg." Benigno, ec., perchè le sue virtù, il guinosa lotta degli albanesi contro le trup .
sapere ed il pastorale zelo restassero bel- pe ottomane, essendo pascià di ScutariAf-
lo esempio da imitare : fu pure eloquen- fiz-Ferik, e del pari uell'invasione del gran
te predicatore, e bravo in prosa e in ver . visir Mahmud Rumely Valesy con pode-
si, e molto stimato da un Gregorio XVI. roso esercito. Nel 1836 dopo molte tribo-
Per incuria de'tempi, per ripetuti incen- lazioni e timori si recò in Roma, ben ac-
di e pestilenze, tutto erasi perduto a Scu- colto e fatto da Gregorio XVI prelato do.
tari e non vi rimaneva appena che qual. mestico e vescovo assistente al soglio. Ri-
che memoria del passato.Riflettendo mg. tornato a Scutari come in trionfo, nel 3.°
Albertini agl'inconvenienti, cui andavano lunedì d'ottobre del 1837, solennità prin-
esposti i misteri dell'augusta religione, co cipale della B. Vergine del Buon Consi-
stretto a celebrarli in aperta campagna, glio, celebrò in aperta campagna i solenni
per facoltà con.
per mancanza di chiesa, non essendovi nè pontificali, compartendo
battisterio , nè altare dove conservare il seguita la papale benedizione alle molti-
Viatico,fece erigere presso l'abitazione dei tudini de'suoidiocesani ed a quelle de’ve-
parrochi una decente cappella per collo scovati convicini, accorse a lucrare l'in-
carvi il sagro fonte, ed esporre all'adora dulgenza . Per la fama di sua dottrina e
zione de'fedeli il ss. Sagramento. Indi a singolar prudenza, nel maggio 1838 l'im-
conoscere il suogregge e provvederlo, ce- peratore d' Austria Ferdinando I lo no-
lebrò il sinodo diocesano, visitò tutte le minò vescovo di Spalatro e Macarska in
parrocchie, amministrando la conferma Dalmazia, con gran costernazione degli al-
zione anche ad ottuagenari. Prescrisse ai banesi per la pena di doverlo perdere; ma
rettori massime salutari di ecclesiastica prima di recarvisi a prendere il possesso,
VOL. LXIII. 9
130 SCU SCU
morì a'24 agosto oltre il lago di Scutari, parrocchie della diocesi sono amministra-
nella parrocchia di Scirocca, compianto te da preti secolari. I cattolici della dio.
sinceramente da tutti e persino dai tur- cesi di Scutari superano 16,000 anime,
chi, pel complesso delle belle doti che in in un territorio di circa 280 miglia. Il se-
lui risplendevano enarrate neʼmemorati minario vescovile fu eretto, anche con ge. ·
cenni biografici; quindi fu sepolto nella nerose elargizioni della congregazione di
chiesa di s. Maria Maddalena, ove gli fu propagandafide, nel 1837 per l'educazio-
posta duplice iscrizione latina ed epiro. ne religiosa e letteraria deʼgiovani, che de-
tica. Gregorio XVI a’24 settembre 1839 vono servire le chiese d'Albania . Nel 184 1
fece vescovo di Scutari e amministratore i gesuiti vi aprirono altre scuole e pubbli-
apostolico di Pulati mg.r Luigi Gugliel . che. Nella diocesi sono sparse 12 confra-
mi di Lissa, il quale non potè a lungo ri. ternite laicali. Il vescovo dalla congrega-
siedere in Scutari per non poche differen zione di propaganda fide ha le facolta del-
ze insorte co'turchi ed altri : traslato nel la formola 2. , e riceve l'annuo sussidio
1852 alla illustre sede di Verona, inorì di scudi 200; anche il clero spesso è dal-
innanzi di giungervi . Il regnante Pio IX la medesima aiutato. La spesa eccessiva
ha dichiarato amministratore apostolico che importa il fabbricare luoghi pii echie-
r
di Scutari mg. Giovanni Topich de'mi- se, e la difficoltà di riportarne il permes-
nori osservanti, già nel 1842 dal prede so ofirmano dal governo ottomano, ren-
cessore Gregorio XVI fatto vescovo d'A. de quasi impossibile sostenere le antiche
lessio o Lisso pure in Albania, come lo è e superstiti chiese cadenti, riparare le ca.
tuttora . Dell'immagine miracolosa della dute, e di più fabbricarne delle nuove. Il
B. Vergine del Buon Consiglio, che si ve- Monte Negro viene riguardato dal pascià
nerava a Scutari e prodigiosamente nel di Scutari come sua provincia, kadihk o
1467 trasportata in Genazzano, in que. distretto, chedovrebbe legalmente appar .
sto articolo ne ragionai,descrivendo il san- tenere al suo visirato e pascialaggio, ma
tuario ov'è in gran venerazione , onde al- si sottrae di fatto mediante continua in-
cuni scodrensi per divozione si recarono surrezione alla Porta ottomana. I mon .
a stabilirsi in Genazzano . Secondo recen . tenegrini,d'origine slava, tanto per la for.
ti notizie, ecco lo stato della diocesi di Scu. tezza del paese, che per l'amore del patrio
tari. Il clero è più numeroso che nel re⚫ nido, ebbero sempre a sostenere le lotte
sto dell'Albania , essendo composto di più più frequenti ed ostinate contro i pascià
che 32 preti. In ognuna poi delle 6 par- di Scutari. Ciò principalmente deriva dal.
rocchie o ospizi della missione de'mino- lereciproche pretensioni del pascià di Scu-
ri osservanti riformati, risiede un reli tari che vorrebbe il Monte Negro ubbi-
gioso: il loro prefetto ha le facoltà dalla diente alla sua autorità , e dell'Ŵladika o
congregazione di propaganda fide , che Vladica del Monte Negro , il quale vide
spesso soccorre i frati, la missione de'qua- sussistere la sua autorità e l'indipendenza
li è situata nelle montagne sopra Scuta del paese per la forza delle proprie armi,
ri. Si estende a 25 miglia in lunghezza e indipendenti affatto da lungo tempo dal.
10in larghezza la giurisdizione di tal pre- la conquistatrice Turchia.Non minori fire.
fettura, con 1300 famiglie cattoliche. In quenti occasioni a scambievoli dissidi die-
tutta ladiocesi le suddette parrocchie so- de il lago di Scutari, al cui possesso indi.
no quelle di Castrati, Othi, Vostuli, Sel viso il pascià non vuole rinunziare, e del
ze, Grada, Triepsù. Inoltre in Scutari vi cui parziale possesso i montenegrini in al-
sono due parrocchie, Top-hana ove risie- cuncaso non ponno fare a meno per la pe.
de il vescovo con un solo altare coperto, sca , ad essi indispensabilmente necessaria.
e Casena che ha una cappella. Altre 17 Nutri inoltre le perpetue contese la di
SCU SCU 131

versità della nazionalità e della religione cattolici nella montagna, che forse vi sa-
de'due popoli vicini; de quali l'uno è com ranno tuttora . In uno stato generale del-
posto di varie razze di arnauti , nazione le missioni del 1832 , dato dalla congrega.
guerriera delle montagne d'Albania e del zione di propaganda fideal Papa Grego-
la Macedonia, detti pure skipetari e al rio XVI, nell'arcivescovato di Scopia nel-
banesi, che in parte sono cattolici roma- la Servia (V.) leggo registrato il Monte
ni, in piccola parte greci scismatici, e per Negro sotto la sua giurisdizione ecclesiasti
la maggior parte maomettani : i monte- ca , senz'altro. Il p. Farlato, Illyrici sacri,
negrini al contrario sono serviani e slavi, t. 1 , p. 161 , chiama il Monte Negro, Mons
e di religione greca scismatica sedicente Niger seu Nigrum, pagus Dalmatiaelon
ortodossa, ossia uniti a quella della Rus . genobilissimus, indigena Cernagoram vo-
sia (V.). Ambedue le razze di arnauti e cant, e lo descrive abitato da gente for-
montenegrini sono egualmente guerrie- tissima e bellicosissima, che prima fu do-
ri,valorosi e avidi di preda. Inoltre la gran minato dai veneziani e poi dai turchi.
de fertilità de' terreni situati intorno al Monte Negro, in turco Cara- dagh, ed
lago di Scutari, fu sempre pe'poveri al- in illirico Czerna-gora, ossia Nera Mon-
pigiani del Monte Negro un eccitamento tagna, è un paese montano situato nella
continuo a discendere dalle loro inespu- parte occidentale della Turchia europea,
gnabili rupi; mentre dall'altro lato i siti di presso alle Bocche di Cattaro e all'Erze.
dimora di alcune tribù delle Nahije mon govina, tra questa, la Dalmazia еè la Bo-
tenegrine di Kietschka, Liessanska e Bie. snia , che riunisce varie tribù ab antico
lopavlitska, dalla parte loro orientale so indipendenti , ora di fatto emancipate dal-
no accessibili agli arnauti un po'meno di la dominazione ottomana. Il Balbi lo de-
quello che le altre Nahije lo sieno dalle scrive presso alle marine dell'Adriatico,
altre parti, ai turchi della Bosnia e del confinante a settentrione ed a ponentecol-
l'Erzegovina. A questi motivi di eterne la Erzegovina , a levante coll'Àlbania tur-
contese, altri se ne aggiunsero nel 1852 , ca, a mezzodì coll'Albania austriaca for-
per cui scoppiò la guerra tra i montene. mante la provincia di Cattaro. L'aspetto
grini e i turchi con clamorosi fatti, e pe- del territorio è quello delle regioni alpi-
ricolose conseguenze se non si sopiva dal ne , specialmente nella Nahia di Katon,
la saggia Austria . Per tuttociò , e dal po- ove l'asprezza de'monti non concede che
co propriamente che in generale si cono- debole vegetazione . Fra i più alti monti,
sce del Monte Negro , massime sulle noti- si eleva sugli altri il Sella o Coelo, coper-
zie ecclesiastiche, che non trovai neppu- to quasi sempre di ghiacci o di neve. Fol.
re in propagandafide, siccome scismatici ti boschi d'abeti e di pini coprono le al-
greci gli abitanti, credo non riusciranno ture, e da cui i montenegrini traggono il
inopportune le nozioni che raccolsi e qui maggior profitto,poichè bellicosi non san.
pubblicherò. Anticamente nel Monte Ne- no piegarsi facilmente ai lavori agricoli.
gro e luoghi contermini eranvi parrocchie Dall'aspetto nerastro degli abeti, vuolsi
con cattolici appartenenti alle varie dio derivato il nome al paese , che in islavo
cesi confinanti, come l'abbazia di Miri vale Nera Montagna, quindi il nome di
ditti con abbate mitrato, dipendente dal Cernagora al Monte Nero. Però in mez-
vescovo d'Alessio o Lisso; ma al presente zo a que' gioghi vi sono alcuni tratti di
se ne ignora affatto lo stato, ed è proba paese ridente e coltivabile, e vaste prate.
bile che non ve ne siano. Miriditti anco. rie che piacevolmente riposano l'occhio.
ra sembra appartenere ad un principe cat. 11 clima ineguale vi è generalmente sa-
tolico, tributario della Porta ottomana , no, piuttosto freddo ne❜luoghi alti , tem-
ed il cui stato consiste in pochi villaggi perato verso le marine. Alcuni fiumi che
132 SCU SCU
mettono foce nel lago di Scutari , bagna- o stirpi, e sono governati da un sardar oca-
no la regione, nella quale secondo la na pitano : i distretti sono denominati kne-
tura de❜luoghi più o meno fertili, si può zine e plemena. Il montenegrino forte e
dire che prosperano d'ogni maniera di bello nella persona, è cortese verso lo stra-
granaglie: la coltivazione più estesa è quel niero, che fida in lui, e'supera gli altri po-
la del grano turco, vengono poi gli eccel poli serbi in ospitalità ; egli si contenta
lenti frutti, l'orzo, l'avena, ec. Vi sono mangiar pane e aglio, e bere acqua, pur.
molti pascoli, ed una considerabile quan- chè possa offrire al suo ospite carne, pe-
tità di bestie a corna ed a laua , che for- sce, vino e acquavite. Tra loro però vi do-
mano la ricchezza del paese , pel formag- mina lo spirito di vendetta, che mantiene
gio e pel gran numero di montoni che si crudeli nimicizie fra molte famiglie, con
esportano. Le patate introdotte nel 1780 grandissimo danno del paese. Onorano i
sono di grande utilità negli anni di catti loro capi e anziani, e ciecamente ubbidi-
vo raccolto, e si coltivano con assiduità. scono alle leggi del paese, benchè severe.
La forma del governo, già patriarcale, si Il montenegrino non tiene in gran conto
avvicina molto a quello d'una repubblica la propria moglie; guai però a chi le fa-
con senato, che ha per capo ereditario un cesse villania ! Essendo tenuto atto vile
principe col titolo di Vladika, eziandio fare ingiuria al più debole, così le donne
capo a un tempo religioso come un ve- girano senza tema di pericolo dappertut-
scovo e civile. Nel Montenegro conviene to, anche quando gli uomini non si arri-
distinguere il Montenegro proprio o Cer . schiano uscir dalle abitazioni . Esse segui .
nagora diviso nelle 4 Nahije o distretti o tano i guerrieri, munite di vettovaglie, fa-
partimenti di Kattunska , Kietska, Zer- sciano le ferite, ed eccitano colla presen-
maitska o Cermnitschka,e Liessanska,con za i combattenti , spesso facendo tornar
56,000 abitanti, 12,500 de' quali guer⚫ alla pugna i fuggiaschi . Sane, robuste, at-
rieri;.edin 4 Berda ossiano distretti mon- tive,filano, tessono, portano acqua , legna
tani che dopo il 1796 visiallearono e uni. e anche gravi pesi, e persino aiutano gli
rono, cioè Bielopavlitska, Rowtza- Mora- uomini nella lavorazione de'campi.Il traf
tschka,Piperska o Pipperi , eKutschka con fico dei montenegrini , essendo in quasi
51,000 abitanti , 12,200 de' quali guer. continua ostilità co'turchi, ha luogo coi
rieri. Questi ultimi ossiano gli uomini at paesi lunghesso le spiagge dell'Adriatico.
ti alle armi ordinariamente si stimano 24 Due sono le strade principali per andare
per100, maspesso vi si comprendono an- nelMontenegro,da Cattaro e da Niegutsch,
che i giovani di 15 anni, avendo essi il di- ma anco queste talmente erte estrette che
ritto di portar lo schioppo. Non avendo in vari luoghi un cavallo colla soma ap .
fissi limiti nell'oriente, per le diverse ad. pena vi può passare. Le altre vie, tranue
dizioni fatte e disfatte negli ultimi tem- quelle de'piani di Bielopavlitska e Zeniz,
pi, e per l'incostanza di Pipperi e di Kuts- sono meri sentieri serpeggianti fra i diru-
chka, che di frequente prestano ubbidien- pi, che assai difficilmente ponno esser va-
za al pascià di Scutari, e tornati ai villaggi licati. I montenegrini portano il lungo fu-
si professano divoti al senato montenegri- cile albanese, sono ottimi bersaglieri , e
no e vogliono appartenergli, quindi de- vanno pure armati di pistole e di coltel-
riva la discrepanza intorno alle cifre nu- li . Ricevute le armi nella fanciullezza , do-
meriche delle popolazioni, che alcuni au- po gli esperimenti di cogliere nel segno,
mentano d'un terzo al riportato novero, le portano per tutta la vita. Il loro modo
e gli atti alle armi a 30,000, che resta dicombattere è quello proprio delle guer-
no soldati fino all'età provetta. I distret riglie; profittano cioè continuamente dei
ti si dividono in villaggio tribù, o contee vantaggi de'loro luoghi inaccessibili,com-
SCU SCU 133
battono possibilmente coperti, assalgono isolatamente tra i monti. Morto l'Vladi-
improvvisamente a colpo sicuro , quin- ka Pietro Petrovich I nel 1818 a Njegus,
di si disperdono, si ritirano, e non ac- di 18 anni arrivò alla sua dignità Pietro
cettano mai battaglia campale, non po- Petrovich II , e cominciò la sua attività
tendo sostituire i guerrieri perduti, sen- con una vittoria contro i turchi. Abolì la
za gravi diminuzioni del numero circo carica di governatore, attese all'introdu-
scritto de'combattenti . Con le loroaccor- zione della coltura presso i suoi compae-
te manovre, e coll'impeto d'un eroico co- sani, fondò il senato e cooperò al miglio-
raggio, riuscì loro di distruggere intere ramento dell'amministrazione interna
armate turche , e fare prigioni parecchi del paese; la domestica è affatto patriar
visiri, le cui teste imbalsamate si serbano cale. Il padre è il capo della famiglia; so-
ancora a Celligne capitale del Montene. pra tutte le famiglie del comune esercita
gro, come splendide memorie di valorose il più vecchio del luogo l'ufficio di giudi-
gesta degli avi, e quale incitamento ai ni- ce. Il più vecchio della tribù dirige gli af-
poti, comechè implacabili nemici deʼtur fari di essa; molte tribù congiunte perpa-
chi. Sogliono inoltre ne'più gravi perico- rentela si scelgono un principe. L'adunan-
li staccar de' massi enormi fra le gole dei za di questi capi superiori decide gli af
monti, neʼpunti più acconci, e legarli con fari importanti; l'Vladika forma l'istan-
vimini, che tagliano se il nemico vi pas- za suprema, nel quale e nei sacerdoti i
sa , e siccome trascinano seco nel precipi- montenegrini hanno una cieca confiden-
tare spaventevoli frane, ponno schiacciar za . L'Vladika esercita il potere spirituale
vi interi battaglioni. Per produrre simili e temporale in Cettigne e in Stayuovitch,
sfranamenti i montenegrini mettono in o- luoghi di sua ordinaria residenza . Fuori
pera, dall'epoca dell'Vladika Pietro Pe- della guardia dell' Vladika forte di 30 uo-
trovich I , un altro non meno terribile mini, e d'una milizia di 420 uomini im-
mezzo, ch'è quello delle mine. Sono me. piegati nel riscuotere i tributi nelleNahije,
morabili le grandi mine disposte dal ri- e nell'eseguire gli ordini del governo, il
cordato Vladika contro l'armata del fa- Montenegro non ha esercito stabile; ma
moso Alì pascià di Jannina (V. ) . Un cor- tutti gli uomini atti a combattere ven-
po montenegrino stava sulla sommità del gono chiamati alle armi nel dì del peri-
monte; Alì diè il segnale dell'assalto ge- colo : i montenegrini parlano la lingua il-
nerale, ma le spaventose detonazioni del- lirica corrotta. L'Vladika ha 40,000 fio-
le mine preparate dai montenegrini, spar rini di rendita da'suoi beni ; 30,000 an-
sero il terrore tra gli ottomani. La terra , nui ne ha dalla Russia, e partecipa d'u-
i sassi balzavano e precipitavano copren . na porzione della pesca nel lago di Scuta-
do interi corpi nemici; le grida disperate ri,ed ha una parted'ogni preda nelle guer
de'morenti estinguevano il coraggio titu- re de'cernagori. Stefano Zernocvic detto
bante, ed ognuno temeva di egual desti- il Nero , discendente dai conti di Balsa si-
no. Le truppe nemiche si sbandarono ; i gnori di Scutari, e come vuolsi originari
nascosti drappelli de' montenegrini sor. de'conti di Beaux di Provenza , del segui .
tirono dalle loro imboscate, e profittando to di Carlo I re di Sicilia, nel 1426 fab.
del terrore generale, completarono la di- bricò in cima a un monte la fortezza di
sfatta de'turchi in tutte le direzioni . Una Zabljak sul fiume Moracca, al confine del
armata di70,000 ottomani fu pienamen lago di Scutari e con alcune torri , che per
te battuta da qualche migliaio di monte. essere tutta circondata dall'acqua,ed inol-
negrini; 36,000 vi perdettero la vita. Ali tre sui confini dell'Albania, divenne d'u-
pascia non potè riunire il giorno dopo che na grande importanza strategica . Egli era
5000 uomini; il resto fu disperso e ucciso signore di Montenegro e della Zeta. Ivan
134 SCU SCU
oGiovanni di lui figlio colà risiedeva qual cacciato le qualità necessarie per gover.
governatore anche del Montenegro, e nel nare con decoro e vantaggio del Monte-
1478 porgendo aiuto alla repubblica di negro.Intanto ilgiovaneDanilo appoggia-
Venezia battè gli ottomani.Nel 1480 essi si to sopra un proclama di Nicolò I impe-
vendicarono e già padroni di Scutari, pre- ratore di Russia , che raccomandava ai
sero per assaltoZabljak, ma nel 1482 la ri- montenegrini rispettar la volontà del de-
cuperò Ivan. Tornaronoi turchi nel 1483 funto e di considerare il nipote per suc-
ad assaltar la fortezza, ed allora Ivanchie cessore,ottenne l'intento,ricevendo a Cet-
se aiuto alla repubblica veneta, mostran- tigne l'omaggio di sudditanza, incomin-
do quanto dovea soffrire dai turchi per ciando dal presidente del senato , ai 14
aver stretta alleanza con essa. Ma Vene- gennaio 1852. Dipoi Danilo si portò in
zia si scusò adducendo la pace fatta con Russia ad ossequiare in Pietroburgo Ni-
Bajazette IIa'16 gennaio 1482. Il perchè colò 1 , il quale secondando il suo deside-
Ivan abbandonò la fortezza in cui avea rio equello de'montenegrini, ha permes
posta la sua residenza, e si ritirò a Cetti- so mediante imperiale diploma , ch' egli
gue, sperando in quella vera e grande for- sia signore del Montenegro col titolo di
tezza naturale meglio tutelarsi dal domi- principe regnante del Montenegro, col di-
nio ottomano. Da quell'epoca Zabljak ri- stintivo di Altezza , in seguito ad un ac•
mase in potere de'turchi. Giorgio figlio cordo delle rispettive potenze Austria e
d'Ivan recandosi nel 1516 a Venezia , la Russia. In questo modo dopo 332 anni
sciò l'autorità civile a Germanoallora me nel Montenegro fu ricostituita l'autorità
tropolita del Montenegro, e da quell'epo principale nel rapporto civile, poichè sino
ca l'autorità secolare e il potere ecclesia- a Danilo nessun Vladika avea ancora ri-
stico furono riuniti in una stessa persona, cevuto il titolo di principe regnante ; e
vale a dire nell'Vladika.Dopo quell'epoca Giorgio Zernocvic, figlio di Giovanni e
di tanto in tanto si rinnovarono fatti di nipote di Stefano Zernocvic, fu come dis-
armi, scorrerie e scaramucce. Nel 1835 si l'ultimo che avea esercitato il potere se
essendo pascià di Scutari Affiz, i monte- colare,giacchè partito perVenezia nel sud-
negrini rinnovarono una delle solite poco detto anno , lo lasciò al capo della religio-
durature tregue. Accorsero quindi ai ba- ne Germano, Di più Danilo ottenne dal-
zar de'distretti del fiume Moracca, e in. l'imperatore la gran croce dell'ordine di
viarono il bestiame al pascolo nel territo s. Stanislao, ed anche i senatori che l'ac-
rio ottomano; ma furono traditi dai tur. compagnarono furono fregiati di decora-
chi che trucidarono i montenegrini, ei lo zioni, e tutti ricolmati di cortesie. Questo
ro capi recisi inviarono a Scutari, traen. aggiustamento di cose procura alla Rus.
do in loro potere 4000 pecore. Arsero di sia un saldo appoggio sul mare Adriati .
sdegno i montenegrini e giurarono ven- co, e nonsi può occultare che trovisi mol.
detta, ed a'25 marzo s'impossessarono di to favorito il suo progetto d'avere un por-
Zabljak : accorse Affiz pascià con nume- to su quella costa ,come notai nel vol. LIX,
rose truppe regolari e irregolari , onde i p. 318, parlando del dominio temporale
montenegrini derubato quanto poterono accordato all' Vladika , e della speranza
l'abbandonarono. Morto l' VladikaPietro perciò concepita dalle razze slave sogget
Petrovich II, contro il nipote da lui de- te ai turchi di emanciparsi, come fecero
signalo successore, Daniele o Danilo Pe- i montenegrini un secolo addietro. Così
trovich Njegus, insorse una differenza col Danilo riformò la costituzione del paese,
senato e il suo presidente Pietro Petro- divise i poteri e toltosi per se il civile sot-
vich, che non si seppero risolvere a rico- to la tutela della Russia, lasciò dipendere
noscerlo per capo, finchè non si fossepro- l'episcopale dall'investitura di Nicolò I au-
SCU SCU 135
tocrate della religione greco- russa , il qua loro corrispondenza pe'sentieri lontani e
le dicesi che da molti anni bramava qual incomodi della montagna . VolendoDani-
che titolo per bilicare all'occorrenza la lodopo il ritorno daPietroburgointrodur-
preponderanza inglese nell'Adriatico. La reuna piccola imposta generale in propor-
Turchia vide con pena l'ingrandimento zione de' possedimenti , Osman fece dire a
delsuo avversarioVladika, e guardò in ca- que'di Pipperi che unendosi a lui non a-
gnesco l'antico suo possedimento delMon- vrebbero pagato nulla,e sarebbero in vece
tenegro, sia per vendicarsi, sia per far ces provveduti del necessario. Alcuni si fece-
sare l'influenza russa nel paese, e si propo- ro persuadere, ed egli promise aiuto di
se d'attendere alcun motivo per muove armi se l'Vladika a vesse voluto assogget-
re armata contro i montenegrini per rein tarli alla sua signoria. Conosciute dal prin.
tegrarsi de❜suoi diritti. S'incominciò per cipe Danilo tali mene, nel novembre 1852
tanto nel 1852 stesso a dar brighe a'bos- radunati 1000 uomini uscì in campagna
niaci colle sue truppe capitanate dal visir contro Pipperi, e ad impedire che i tur-
di Scutari Omer pascià, che alcuni chia chi potessero soccorrere la Nahija, la tri-
mano croato, disertore austriaco e rine- bù di Ceklin della Nahija Kietschka fece
gato. Altri lo dicono figlio di Soliman pa d'impulso proprio una diversionea'23no .
scia famigerato in Servia , che dal suo pae- vembre, sorprendendo il fortedi Zabljak,
se nativo diSkoplie in Bosnia era denomi e se ne resero padroni, ricuperandosi co-
nato Skopliak, noto per le crudeltà com- sì al Montenegro : inoltre a' 12 dicembre
messe quando era visir diBelgrado , onde vicino alla grande borgata di Podgorizza
forzò i serviani sotto Milosch nel 1815 a si venne a campalebattaglia, per la qua.
ribellarsi dai turchi , e più tardi a scuo- le i montenegrini, come trofei di vittoria
tere il giogo e farsi liberi. Sempre i pascià inviarono ai loro villaggi alcune centinaia
di Scutari con minore o maggior successo di teste de'turchi; contribuirono ai van-
intesero a seminar discordie tra'montene. taggi de'montenegrini i rinforzi loro man .
grini per poi dominarli,maOsman in que- dati da Pipperi ritornato all'ubbidienza,
sto superò tutti, giovandosi specialmente quindi seguì una tregua . In tal modo co-
del parlare la lingua serviana , e quindi minciò l'ultima guerra tra le due parti,
trattare e farsi intendere dai montenegri inasprita dalle precedenti scaramucce e
nisenza interprete, e profittando delle ca. da' rapinati greggi per opera de' turchi,
restie e altre circostanze, con far loro pro- nelle diverse lotte. La sollevazione del
messe e doni come a quei delle Nahije di Montenegro fortemente preoccupò la Por.
Piperie diCermnitschka; laonde colle sue ta ottomana, misurandone le conseguen .
corruzioni si acquistò partigiani in diver- ze, per lo sviluppo che avrebbe prodotto
se tribù,assicurandoli che si sarebbero tro- la guerra tra il pascià di Scutari ei mou .
vati meglio sotto il suo governo, e disto- tenegrini, e già dopo l'ultimo assoggetta.
gliendoli da quello dell' Vladika . Ne furo- mento della Bosnia e dell'Erzegovina , o
no conseguenza alcuni parziali combatti perato dal celebre Omer serraschiere e
menti, interrotti da tregue o paci, l'impen. pascià , avea pensato di far con essi al-
sata occupazione per parte del pascià del trettanto, come pericolosi vicini . Quindi
l'isole montenegrine di Lessendra e Bra. e a fronte che Danilo per consiglio d'u-
nima, al confine nord-ovest del lago di na gran potenza a' 25 dicembre facesse
Scutari, con sensibile danno de'montene. sgombrare Zabljak e ritirare la guarni-
grini per la pesca e per la perdita delle gione ne'propri confini (altre relazioni la
comunicazioni per acqua colleNabije Cer- dissero riconquistata da'turchi ), la Porta
maitschka e altre situate al nord-est, per ottomana ordinò alla sua flotta il blocco
cui in seguito poterono soltanto aver tra alle coste che si estendono da Ulcinia fi
136 SCU SCU
no all'estremità della frontiera turca, per peggio e versarono a rivi il loro sangue :
impedir l'invio di vettovaglie e munizio distrussero ovunque chiese e conventi,for.
ni da guerra, e al detto Omer pascià ge- mandosi perciò sempre maggior numero
neralissimo della Romelia di piombare sul di nemici tra i cristiani. Anche le truppe
Montenegro con 40,000 uomini, e cir- guidate da Osman pascià di Scutari sof-
condando tutto il paese, soggiogarlo con frironogravi perdite, egli pure inutilmen.
4corpi d'armata con alla testa Omer, che te intento a soggiogar gl'invincibili mon .
poi si composeroin tutti di 20 a 30,000 tenegrini , che con terribile guerra forma.
uomini : venne poi fornito d'imponente le di guerriglie vollero stancar il nemico,
artiglieria, la quale non veniva gran fatto con disperato valore e per vendicare i pa.
impiegata nelle guerre antiche col Mon- titi danni, laonde ben di frequente man .
tenegro. Pare che in processo di tempo darono teste turche a Cettigne. Intanto
l'armata giungesse a 60,000 uomini. esposti i confinanti sudditi austriaci alle
Dall'altra parte i montenegrini si propo- conseguenze della vicina guerra, l'impe-
sero di cacciare i turchi da tutte le posi- ratore d'Austria inviò a Costantinopoli il
zioni che potrebbero metterli in pericolo, tenente maresciallo conte di Leiningen,
e presero arditamente l'offensiva, onde anche per vedere guerreggiare co❜turchi
non esser attaccati nel proprio paese, an- parecchi coraggiosi drappelli di magiari
che per deludere i tentativi de'turchi per e slavi ch'ebbero molta parte nell'insur
istaccar da loro i distretti dell'alto paese rezione ungherese, quasi tutti venturieri
e la valle principale che si prolunga mol. disperati. I turchi certamente sovrasta-
to addentro alla regione. I montenegrini rono per numero, ma i montenegrini con
impegnarono una lotta di vita o di mor- indomabile valore, colla strategia e colle
te, e le popolazioni cristiane in uno alle astuzie riportarono non pochi vantaggi,
razze slave delle provincie turche,dal mo- mozzarono teste e conquistarono bottino :
vimento del Montenegro concepirono spe- li rese più arditi la positura de❜luoghi , il
ranza di sottrarsi quanto prima alla do- dilemma di vincere o morire, e la speran-
minazione ottomana. Nel gennaio 1853 za d'essere soccorsi dall ' Austria e dalla
Omer pascià incominciò da 3 punti l'at- Russia; la 1. potenza solo mandò migliaia
taccocontro il Montenegro, militando al di militari ai confini per guarentire le
la testa de'montenegrini il principe Da- frontiere, ricevendo la direzione superio.
nilo, essendosi le tribù unite in massa per re di tal corpo d'osservazione il bano di
combattere con fraterna concordia per le Croazia il prode Jellacich : la 2." spedì due
rupi native, che disfidarono per 4 secoli corpi di truppe alle proprie frontiere per
le tempeste mussulmane. A'15 comanda. stare alla vedetta. Lord Heiting si recò
dati dal principe Danilo, avendo a fronte a Scutari per informarsi sullo stato del
Omer pascià, i montenegrini fugarono i la guerra; ed a ' 14 gennaio coi piccoli can-
turchi, gli tolsero 17 bandiere,fra cui una noni portati sul dorso de'muli, i turchi
di quellediMaometto, e portarono via317 riportarono vittoria a Martinich , Fu cu-
teste turche,per ognuna delle quali il go- ra principale de'montenegrini d'impedir
vernodi Montenegro suol pagare due zec- l'unione de'due corpi d'esercito del ser .
chini di premio: presero pure So carichi di raschiere Omer pascià, e di Osınan pascià
polvere , molte armi, 60 cavalli bardati di Scutari, altrimenti non sarebbe stata
e grosso bottino. La lotta perciò divenne tanto difficile uu'invasione del paese: 0.
vieppiù accanita e tremenda, quindi fu mer fermò la sua residenza a Podgorizza,
rono dai turchi desolati molti distretti,oc. ed Osman secondo il consueto di sua cru-
cupate le Nahije della pianura , e brucia deltà, ordinò la distruzione delle abitazio-
te molte case; ma sempre essi ebbero la ni , ed il massacro di vecchi , fanciulli
SCU SCU 137
donne. Il principe Danilo soccorse le fa- tinaia di morti e feriti. Il principe Dani .
miglie fuggiasche restate senza casa, e le lo mandò poi a Pietroburgo due monte-
parti interne del Montenegro si riempiro negrini, per perfezionarsi in quelle scuole
no di tali sventurati . A'16 febbraio i mon superiori militari, in lungo vestito bian-
tenegrini riportarono altra vittoria , co- co, stretto da cintura rossa e col fez in ca-
mandati da Giorgio Petrovich zio del po, avendo l'aspetto maestoso simile ai sa-
principee vice-presidente del senato;men- cerdoti egizi . Il principe Danilo distribuì
tre tra gli ottomani per l'intemperie dei 117 medaglie d'argento, 54 medaglie d'o-
tempi e penuria de' viveri, grande fu il ro, e 39 croci d' un ordine equestre da
malcontento ei disagi sofferti.Finalmente lui istituito, onde premiare i più meri-
il conte di Leiningen a Costantinopoli, pe- tevoli e valorosi guerrieri che si distinse-
rorando pei moutenegrini e pei cristiani ro durante la guerra di 4 mesi contro i
dell'impero ottomano, compose le gravi turchi. Inoltre dispensò denaro e frumen-
vertenze e diè fine alla sanguinosa guer. to alle famiglie che soffrirono danno dai
ra. Nel Montenegro fu ristabilito in tut turchi. Nell'agosto 1853 l'imperatore di
to lo status quo ante bellum, ed il paese Russia Nicolò I mandò a sua altezza il
doversi evacuar dalle truppe ottomane; principe Danilo sovrano del Montene
venne assicurato un trattamento più u- gro, il cordone dell'ordine di s. Anna.
mano ai rajah confinanti colle provincie Dirò per ultimo di Celligna o Celligne,
austriache, e si conclusero con vantaggio capitale del Montenegro, la quale è una
dell'Austria altre pendenze. Fu ordinato piccola città che sorge in mezzo ad una
nel marzo 1853 ad Omer di ritirarsi col valle ridente e popolatissima, sulla riva
suo esercito tranquillamente dal Monte- sinistra d'un piccolo fiume, che a poca
negro, così agli altri corpi militari. Gra- distanza si congiunge al Ricocernovich ,
to il Montenegro all' Austria per la sua distante 7 leghe da Cattaro, più dř13 da
efficace e benefica mediazione, ordinò il Scutari e più di 19 da Ragusi. Vi è un
governo il canto del Te Deum in tutte le convento o edifizio di mediocre grandez-
chiese, e dimostrazioni di gratitudine al za, che rassomiglia ad un piccolo forte ,
l'imperatore Francesco Giuseppe. Dipoi e nel quale risiede l' Vladika , principe ,
il principe Danilo si recò a Vienna a rin- capo del governo e della religione greco-
graziar l'imperatore,ed a presentare la ri russa. In Cettigna vi sono 4 pezzi d'ar
conoscenza e la gioia deʼmontenegrini.Pa- tiglieria , il suo complesso ricorda la sem-
re che nel Montenegro risiederanno due plicità degli antichi suoi capi e de' popo-
consoli, di Austria e di Russia, e che sarà li pastori. Tra le teste de'turchi ivi espo-
istituita la gendarmeria : la Russia infat- ste a trofeo de'trionfi riportati daʼmon .
ti nominò per console il colonnello Ko tenegrini, si vede quella imbalsamata di
walewski, noto per le sue missioni nel Mahmud pascià , disgraziato condottiero
Montenegro e nella Turchia , con resi della 2. spedizione del 1 796contro ilMon-
denza in Cettigne. Le perdite de'turchi tenegro. Ma triste è la memoria del 1714,
si fecero ascendere ad un colonnello, tre quando i turchi passarono a fil di spada
bimbasci, un agà , due cannoni, 8 o più tutti gli abitanti di Cettigne . Il Montene-
bandiere, 900 prigionieri , 4500 morti, gro,toltigliavanzi dell'antica Dioclea( V.)
4000 tra feriti e malati, e 35 milioni di e le immense giogaie che lo circondano e
piastre spesi per la guerra. Il Montenegro corrono per ogni dove a guisa di ciclopi .
solo guadagnò, oltre in consolidare la sua che muraglie, poco o nulla presenta al-
indipendenza,tranne i siti devastati presso la curiosità de' viaggiatori ; laonde ripe-
il lago di Scutari, un 100,000 fiorini per to, sebbene propinquo a nazioni colte e
le spese di guerra, ed ebbero alcune cen- poco discoste da noi , se ne ha minor co-

གལ་ ཀ
138 SEB SEB
gnizione che di altri paesi di remotissime conosciuto è Meruzane, al quale s. Dio-
parti. nigio d'Alessandria scrisse una lettera sul-
SEBASTE. V. SAMARIA. la penitenza contro i novaziani; s . Biagio
SEBASTE.Sede arcivescovile dell'Ar- martire, di cui si celebra la festa a'3 feb-
menia della 1. provincia ecclesiastica, nel braio, che ottenne la palma del martirio
l'esarcato di Ponto, già città distinta par- nella persecuzione di Diocleziano; Eusta-
ticolarmente sotto l'impero di Giustinia- chio che fu deposto nel concilio di Miti-
no I, il quale vi fece eseguire grandiose lene o di Cesarea verso il 357 pe'suoi er-
riparazioni. Avendo tal principe diviso le rori; Pietro fratello di s. Basilio e di s . Gre-
Armenie in 4 provincie, Sebaste fu la ca- gorio Nisseno, nominato in luogo d'Eu-
pitale dell'Armenia 2. ", dichiarando però stachio, e nel 380 intervenne alı . con-
che una tale distinzione non cambierebbe cilio generale di Costantinopoli, e di cui
l'ordine delle provincie ecclesiastiche. Ec. il martirologio fa menzione a ' 9 genna
co la ragione per cui Sebaste è chiamata io. Oriens christ. t. 1 , p. 420. La sede ar-
.
metropoli dell'Armeniat . negli atti del civescovile di Sebaste pegli armeni fu i-
concilio di Calcedonia ed altrove, e sem- stituita nella provincia omonima ,nell'Ar-
plicemente dell'Armenia 2.ª negli atti del menia minore, con residenza nel mona-
concilio di Trullo. Questa città è l'antica stero di Surb -Uscan o s.Croce, nel patriar-
Cabria,famosa per la vittoria ne'suoi din cato d'Ezmiazin : ebbe a suffraganei i ve-
torni riportata da Lucullo contro Mitri. scovi d'Azptiuravanch , monastero presso
date, e per un ostinato assedio che sosten- Sebaste; Andreasich vicino pure a Seba-
ne contro i romani; prese poi il nome di ste, con residenza nel monastero di Surb-
Sebaste ad onore d'Augusto, quindi più Astuasasin o della Madre diDio; e di Surb-
tardi fu denominata Sivas, ed è città del. Kresctacapet o s. Arcangelo , monastero
Ja Turchia asiatica, capoluogo del pascia- presso Sebaste. Così Commanville, ma nel-
latico delsuo nome : è grande e difesa da l'Oriens chr. t. r; p. 1434 si legge, che dei
due forti, ma non vi si vedono più le trac- vescovi armeni di Sebaste, e dipendenti
ce del palazzo di Mitridate. Fu inoltre tea . dal cattolico d'Armenia, si conosce il so-
tro di celebri pugne : Bajazette I impe . lo Stefano che sottoscrisse il concilio di Sis
ratore de'turchi s'impadroni di questa cit. nel 1307. La sede vescovile pe❜latini risa-
tà nel 1394, e restò quindi sotto il domi le al principio del secolo 13.° sotto il pa-
nio de' maomettani . Tamerlano facendo triarcato di Costantinopoli , ed il 1. suo ve-
prigione quel sultano, la prese pochi au. scovo vivea nel 1210, ma se ne ignora il
ni dopo nel 1400 e la saccheggiò, nè più nome.Ne furono successori Everardofran-
ha potuto risorgere dopo tanta calamità. cescano nominato nel 1412 da Giovanni
Sebaste riceve illume della fede al tempo XXIII ; Giovanni pur francescano del
degli apostoli, e molti martiri vi sparsero 1425, come lo fu Paolo del I1 428, ec. Oriens
il loro sangue per Gesù Cristo, regnando chr. t. 3, p.1070 e 1139. Sebaste o Sivas
gl'imperatori Diocleziano, Massimiano e ha vicino un celebre monastero armeno,
Licinio, al modo detto a MARTIRI DI SE. 8 famiglie cattoliche e manca di chiesa ,
BASTE. Ebbe Sebaste diversi vescovi greci, onde il missionario celebra nella propria
armeni e latini. La sede vescovile de'gre . abitazione. Sebaste, Sebasten, è altresì un
ci fu istituita nel 3. ° secolo, nel 5.º diven- titolo arcivescovile in partibus che confe-
ne esarcato dell'Armenia 1. , nel 13.° ar- risce la s. Sede, coi sottoposti titoli vesco-
civescovile, con 7 vescovi suffraganei, cioè vili di Nicopoli, Satala e Sebastopoli . Lo
Eracleopoli o Pedactoe, Rheuum , Colo- fu ing. Matteo Delgado, e per sua tra-
nea, Sebastopoli poi arcivescovo, Nicopo- slazione a Pace, restato vacante il titolo,
li, Satala, e Berissa. Il1 . de'vescovi greci da Pinerolo (V.) a'3 luglio 1848 vi fu tra-
SEB SEB 139
sferito mg. Charvaz, promosso poi alla te di Rocco Giuseppe Carpena, il Papa
metropolitana di Genova a'27 settembre Pio IX a'30 settembre 1850 lo diè a mg."
1852 . Stanislao De Kowski di Culma, e di que-
SEBASTE O SEBASTEA O SEBA- sta sede facendolo suffraganeo.
STIA. Sede arcivescovile della Frigia Pa- SEBASTIA. Sede vescovile d'Isauria,
caziana sotto la metropoli di Laodicea, e sotto la metropoli di Seleucia, eretta nel
retta nel secolo V, di cui si conoscono 7 V secolo , chiamata pure Juliosebaste e
vescovi ; cioè Modesto che sottoscrisse il Heliosebaste. Ne fu vescovo Sebastiano,
concilio di Calcedonia, Anatolio che fu al che sottoscrisse la lettera del concilio d'I-
5.° generale, Platone sottoscrisse i canoni sauria all'imperatoreLeone,relativamen-
di Trullo, Leone trovossi al 7.º concilio te all'assassinio di s. Protero d'Alessan.
generale, Eutimio all'8.° , Costantino al dria. Oriens chr. t . 2 , p. 1030.
concilio tenuto pel ristabilimento di Fo- SEBASTIANO (s.), martire. Nato a
zio, Teodoro, ec. Oriens chr. t. 1 , p. 805. Narbona nelle Gallie, ed allevato a Mi-
Attualmente Sebaste, Sebasten , è un tito lano, donde la sua famiglia traeva origi.
lo vescovile in partibus, sotto il titolo ar- ne, si dimostrò fino dalla sua giovinezza
civescovilė di Laodicea , e ne fu insignito caldo seguace di Gesù Cristo. Quantun,
mg."PierCrisologo Basetti,confessore del que non si sentisse portato per la profes-
la principessa M.* Antonia Giuseppa di sione delle armi , si recò a Roma ed ar
Borbone Orsolina, de'duchi di Parma. rolossi nell'armata dell'imperatoreCari .
SEBASTE O SEVESTA. Sede vesco . no, verso l'anno 283 , colla mira di poter
vile della Cilicia 1.ª nel patriarcato d'An- assistere i confessori ed i martiri neʼloro
tiochia, sotto la metropoli di Tarso, eret patimenti . Infatti essendo stati condan-
ta nel IV secolo,non situata nell'isola d'E- nati a morte per la fede Marco e Marcel .
leusa, come città marittima già di vasto lino, egli con un discorso pieno di fuoco
circuito dell'Asia minore, come scrissero ravvivò il loro coraggio, che per le la
alcuni, ma fu dettaEleusi la città e un tem grime de'loro parenti ed amici sembrava
po isola, che dipoi per tempesta di mare vacillare, Avendo col segno della croce
divenne penisola con istmo di 100 passi, ridonato l'uso della favella a Zoe, moglie
avendo due poco sicuri porti . Ebbe a ve- di Nicostrato ch'era 1. °scrivano della pre-
scovi Minodoro che assistè al concilio di fettura, ottenne la conversione della me.
Tarso, in cui fu ratificata la pace tra Ci desima e di suo marito, la quale fu se-
rillo d'Alessandria e Giovanni d' Antio . guita da quella dei parenti di Marco eMar-
chia ; Alessandro ritrattò nel concilio di cellino , del carceriere nomato Claudio,
Calcedonia, ciò che avea approvato nel 2.° e di 16 altre persone. Risanò pure e bat-
concilio d'Efeso; Anatolio sottoscrisse al tezzò Cromazio prefetto di Roma, unita ,
5.° concilio generale. Oriens chr. t. 2 , p. mente al di lui figlio Tiburzio , per cui
878. Il Terzi , Siria sacra, p . 88, dice che il prefetto ordinò che fossero lasciati in
fu già città reale e chiamata Augusta,don- libertà i prigionieri di recente converti.
de corrottamente si disse Sevesta , dalla ti , e dipoi affrancò i suoi schiavi e depo-
vocegreca Sevasinios o adorabile, pel cul- se la carica . Successo Diocleziano all'im-
to particolare che si rendeva a Cerere : pero, fu Sebastiano fatto capitano d'una
che fu unita al regno di Comagene verso compagnia della guardia pretoriana; ma
i tempi di Vespasiano imperatore, ed An- in seguito informato l'imperatore ch'egli
tioco IV s'intitolò re di Sebaste. Al pre- era cristiano, lo fece condurre al suo co.
sente Sebaste, Sebasten, è un titolo vesco spetto , e rimproveratagli la sua pretesa
vile in partibus, del simile arcivescovato ingratitudine , lo diede in balia di alcuni
di Tarso, che conferisce il Papa. Per mor. arcieri di Mauritania , che dopo averlo
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trafitto con freccie lo lasciaronoper mor- diare la filosofia, la teologia , i canoni e
to sul luogo. Però Irene vedova del santo la sagra Scrittura nel conventodel suo or
martire Castulo , venuta per seppellirlo, dine a Padova, ed ordinato sacerdote, si
3 lo trovò ancor vivo, quando lo fece por dedicò al ministero della divina parola,
tare segretamente in sua casa , ove in po- prima a Padova, poi a Venezia, a Vero-
co tempo si riebbe dalle sue ferite. Allora na, a Brescia , a Piacenza, a Bologna e in
Sebastiano, invece di nascondersi, si pre moltealtre città d'Italia, operando ovun-
sentò all'imperatore, e gli dimostrò l'in- que un gran numero di conversioni. Il
giustizia del suo astio contro i cristiani ; di lui zelo, sì ardente per la salute eterna
il perchè Diocleziano lo fece di nuovo pi- de'popoli, si mostrò particolarmente ac-
gliare, e condurre nel circo o ippodromo ceso della riforma de' suoi confratelli, fra
attinente al suo palazzo, dove fu fatto alcuni conventi de'quali il guasto del se-
morire a colpi di bastone, poi gittato nel colo avea recato della rilassatezza nella re-
la grande cloaca ch'era in fondo al circo. golare disciplina . Rigido osservatore del
Sembra che s. Sebastiano ricevesse la co- la regola, egli aveva
tutte le qualità e le
rona del martirio ai 190 20 gennaio del virtù convenienti a quest'oggetto, e riu-
288. La sua festa si celebra nell'ultimo scì infatti assai ne' suoi santi imprendi
di detti giorni, ed è stato sempre onorato menti, poichè era troppo difficile non ce-
come uno dei più illustri martiri della dere se non all'efficacia del suo dire, al- "
chiesa d'occidente. Il suo corpo, cavato meno alla forza deʼsuoi
luminosi esempi,
dalla cloaca in cui era stato gittato , fu che sempre precedevano le sue parole.
seppellito sull'ingresso d'un cimitero sot . Egli occupò varie volte in molti conventi
terraneo, che anticamente era quello di del suo ordine il posto di priore. Fu vi-
Calisto, ed ebbe poi il nomedi Catacom cario generale di tutta la congregazione
be dis . Sebastiano (V.) , ove fueretta una di Lombardia dal 1481 al 1483, e di nuo.
chiesa in suo onore, la quale è una delle vo nel 1-495 e1496, convocando ogni an.
Sette basiliche che si visitano per divo- no il capitolo provinciale, e visitando pu-
zione in Roma. Intorno questa chiesa ve . re annualmente tutti i conventi aggregati
dasi il vol. XIII, p. 34. La Pestilenza (V.) a quella congregazione. Durante il suo
che afflisse Roma nel 680, cessò dopo l'e- priorato tenuto nel 1480 nel convento di
rezione d'un altare in suo onore, onde s. Maria delle Grazie a Milano, deliberò
fu preso con successo per protettore con- di fabbricare in sito più adatto un'altra
tro i contagi, anche da altre città, come chiesa con un ospizio, affine di poter egli
dichiarai in tale articolo. ei suoi fratelli riuscire più utili a quella
SEBASTIANO MAGGI (beato), da città. Comperato quindi uno spazio di ter-
Brescia,domenicano. Nacque circa il 1414 reno bastevole, pose in quello stesso an-
in Brescia da Falco Maggi di patrizia fa- no la 1. pietra del magnifico tempio det-
miglia, e gli fu imposto il nome di Sal- to la Rosa; e furono sì generose le ele-
vatico. Sortita un'indole dolcissima , di- mosine offerte dai cittadini pel prosegui-
mostrò di buon'ora la sua pietà, ed in e- mento della fabbrica, che in pochi anni
tà di 15 anni vestì in patria l'abito di s. fu condottaal suo compimento. Nel 1496,
Domenico, facendo poscia la sua profes- essendo per la 2.ª volta vicario generale,
sione, nella quale mutò il nome di Sal dopo aver tenuto in Verona il capitolo
vatico in quello di Sebastiano. Si rese ben provinciale, tuttochè fosse più che ottua-
tosto chiarissimo esempio di virtù a'suoi genario ed indebolito dalle continue fa-
confratelli, e parve quasi al suo primo in tiche, non che da una grave infermità sof
gresso nel chiostro aver toccato l'apice ferta in quel tempo, volle tuttavia intra-
della perfezione. Datosi con fervore a stu- prendere la visita de'conventi della con-
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gregazione di Lombardia. Giunto final dolce verso tutti, caritatevole co'poveri,
mente a Genova, infermò vieppiù gra- fervoroso nelle pratiche di religione e ne-
vemente, e dopo due mesi circa spirò nel gli esercizi di pietà. In età di 70 anni ri-
la pace del Signore verso la fine di ago. nunziò alle ricchezze che avea in abbon-
sto, o sul principio di settembre di quel danza, le distribuì tra'fedeli, ed essendo
l'anno, nel convento dell'ordine detto di già rimasto vedovo, entrò in un convento
s. Maria di Castello, in età di forse 82 an. di francescani della stretta osservanza, do-
ni. Iddio diede chiare testimonianze della ve obbliando ciò che avea lasciato nel mon-
sua santità co' molti e cospicui miracoli do, fece professione come frate laico . D'al-
che si operarono alla sua tomba , e col lora innanzi persistette nella pratica in-
perpetuo miracolo per cui il di lui corpo variabile d'una penitenza meravigliosa e
si conserva tuttavia incorrotto in detta di ogni virtù , fino all'età di 98 anni, in
chiesa di s. Maria di Castello, ov'è vene- cui compì la santa sua vita , passando a
rato con singolare divozione. La sua me- godere l'eterna gloria a' 25 di febbraio
moria divenne tosto preziosa eonorata in del 1600. Fu beatificato da Pio VI li 12
molte città d'Italia,e Papa Clemente XII settembre 1786 : il breve di sua beatifi-
con suo decreto de'15 aprile 1760 ne ap- cazione parladei doni soprannaturali che
provò il culto immemorabile, e a'16 di gli furono concessi, e di parecchi miracoli
cembre dello stesso anno concesse a tutto operati in tempo di sua vita, ed ottenuti
l'ordine di s. Domenico di celebrarne l'of. poscia per la sua intercessione.
ficio è la messa, il quale privilegio ven. SEBASTIANO, Cardinale . Prete car .
ne poi, ad istanza del capitolo di Brescia, dinale della Chiesa di s. Nicomede (V.),
esteso a questa diocesi da Pio VI nel 1783 . viveva sotto s. Gelasio I nel 494.
SEBASTIANO DI APPARIZIO (beato). SEBASTIANO, Cardinale. Uomo dot-
Nacque a Gudina nel regno di Galizia, in tissimo per l'eminente suo sapere e spe-
Ispagna, nel 1502 , di Giovanni di Appa- rienza negli affari, da Papa Vigilio del 540
rizio agricoltore, e di Teresa . Passò i suoi fu creato diacono cardinale, espedito nel-
primi anni nella fatica, santificata da una la Dalmazia in qualità di economo e cu-
somma pietà, e recatosi poscia a Salaman ratore del patrimonio che godeva in quel.
ca, visse per qualche tempo quasi nel me- la provincia la chiesa romana , dove per
desimo stato , adempiendo esattamente lo spazio di due anni adempì con esattez-
tutti i suoi doveri, e consegnando tutti i za l'ufficio di fedele e incorrotto ministro
suoi risparmi a'di lui poveri genitori. Par- della s . Sede, occupandosi nell'esigere le
titosi da colà, per evitare delle tentazio- rendite che ivi e nella provincia Preva-
ni a cui si trovava esposto , si portò a s. litana avea la stessa chiesa . Sedotto pe-
Lucar di Berrameda , nelle vicinanze di rò dalla passione dell'oro e dell'argento,
Cadice, e dopo avervi dimorato parecchi cominciò in Salona con grave vilipendio
anni, s'imbarcò per la nuova Spagna , ove del proprio carattere a intrigarsi in nego-
giunse nel 1533. Recatosi poscia al Mes- zi secolareschi e in contratti illeciti e vie-
sico, pose a profitto le sue cognizioni in tati dai canoni , non senza taccia di simo-
agricoltura, ed acquistò delle ricchezze. nia, ma ripreso acremente da Papa Vi-
Si dedicò quindi al commercio, e vi riu- gilio cambiò condotta. Accompagnato poi
scì, ma temendo le tentazioni che d'or- da alcuni vescovi si recò a incontrarlo al-
dinario cagionano i beni terreni, abban⚫ lorchè andava nel 546 in Costantinopo-
donò le imprese commerciali, e ripigliò le li, e da esso fu di nuovo rimandato in Dal-
fatiche dell'agricoltura. Menò moglie tre mazia, donde senza saputa del Papa aucor
volte, e in questi matrimoni, col consen- egli si trasferì in Costantinopoli , e Vigi .
so della sposa, osservò la continenza . Era lio lo accolse e ritenne benignamente per
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giovarsi di sua valorosa opera. Istigato rica meridionale, capoluogodi provincia
dagli africani a motivo de' Tre Capitoli, e di distretto, a450 leghe da Buenos Ay-
il cardinale pure si ribellò al Pontefice, res, 870 da Lima, erono da s. Fede di
e con lui eziandioi suddiaconi , i difenso .Bogota, sulla sponda occidentale della ba-
ri ed i notari della chiesa romana, nella ia del suo nome, in amena pianura e don-
quale si accése il fuoco d'un orribile sci- de si contempla il magnifico mare Ocea-
sma. Non potendo Vigilio piùa lungo dis- no. Sede dell'imperatore del Brasile e del
simulare tale scandalo, a fine di recarvi le prime autorità del governo, non che
qualche rimedio, escluse Sebastiano ed del nunzio apostolico e del corpo diplo-
i suoi partigiani dall'ecclesiastica comu- matico, occupa la parte nord- est d'una
nione, e lo spogliò della dignità cardina lingua di terra della forma d'un quadri-
lizia, alla quale dipoi per le vive istanze latero irregolare, che si attiene al conti-
umiliate da alcuni vescovi venne da Vi- nente verso il sud, e la cui estremità o-
gilio restituito. Ravvedutosi del commes . rientale viene determinata dalla punta do
so fallo, meritò di essere fatto apocrisa Calabuco, e l'estremità settentrionale da
rio della chiesa romana alla corte di Co- quella d'Armazen do Sal , in faccia alla
stantinopoli, con sommo vantaggio della quale sorge l'isoletta das Cobras fortifi-
fede; poichè il cardinale con Dacio vesco- cata e dovesi tengono chiusi i delinquen.
vo di Milano si oppose qual valido muro ti; la porzione più antica e più conside-
all'imperatoreGiustinianolper aver pub. rabile della città è fabbricata tra questi
blicato l'editto in favore de'Tre Capitoli, due punti lunghesso la baia, ed ha la for-
contro la mente del Papa , al quale edit- ma d'un parallelogrammo. Trovasi il ter-
to parte di buona voglia , parte costretti reno quasi dappertutto basso e circonda-
dalla forza, consentirono e sottoscrissero to da paludi che si tenta di far sparire
molti vescovi d'oriente, allegando per lo anche per rimuovere un puzzo insoppor-
ro difesa di esservi stati indotti per vio- tabile. Verso l'estremità nord sorgono 6
lenza del vescovo di Costantinopoli. Pa- colline così vicine al mare che appena la.
lazzi dice che Sebastiano fu in corrispon- sciano spazio sufficiente perla strada pub.
denza con Ferrando diacono di Cartagi . blica, mentre al sud e all'est viene la cit-
nee scismatico; ma Ciacconio riferisce ta- tà dominata dalle alture del Corcovado.
le aderenza piuttosto al cardinal Anato- E' quest'antica parte della città traver-
lio, ch'ebbe a consultarlo in punti gravis- sata da 8 vie parallele dritte e strette; una
simi, e tra le altre riceve in risposta una gran piazza, chiamata il Campo di s. An-
lunga lettera, pubblicata con alcuni opu na,la divide dalla città novella ,costruita in
scoli del medesimo dal portoghese Achil gran parte dopo l'emigrazione del 1808 ,
le Stazio. Il cardinal Sebastiano richiama- ele cui vie sono più ampie, ma le case po
to in Roma da s. Bonifacio IV, ivi morì co differiscono da quelle della vecchia cit-
nel 608 circa , con più di 60 anni d'età, tà. La nuova città legasi mediante il pon-
secondo Cardella. te s. Diego gettato sopra un piccolo brac-
SEBASTIANO , Cardinale. Prete del cio d'acqua salsa , col quartiere o sobbor-
titolo di s. Clemente, si trova sottoscritto go di Mata Porcos, dietro al quale sorge
al concilio romano celebrato da Benedet sopra un'eminenza del Corcovado la bella
to IX nel 1037 a favore dell'abbate di s. e pittoresca chiesa di s.Maria da Gloria o di
Benigno di Fruttuaria. Nostra Signora, che forma un punto di vi.
SEBASTIANO (s.) NEL BRASILE O RIO sta sorprendente e domina la parte meri-
JANEIRO (s. Sebastiani etFluminis Janua- dionale della città . Al nord - ovest è il gran
rii). Città con residenza vescovile, capita sobborgo di Catumbi, che conduce al gran
le dell'impero del Brasile ( V. ) nell'Âme. palazzo imperiale di s. Christoval : grup-
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pi di case occupano le sponde delle picco le è congiunta , di elegante esteriore e ma-
le cale circolari di Catete e di Botafogo; gnifico interno negli ornati. In questa cap-
stanno fabbricati isolati sparsi nelle valli pella sotto Giovanni VI si udiva una mu-
deliziose che separano i diversi rami del șica religiosa, certamente eguale, e forse
Corcovado; le alture che prolungansi al anche superiore a quelle delle sovrane cap.
nord-est della baia sono in parte coperte pelle europee. La cattedrale è un edifizio
di vasti edifizi, come l'antico collegio dei semplice e solido, sormontato da due tor-
gesuiti, il monastero de'benedettini, il pa- ricelle, sagra a Dio e sotto l'invocazione
lazzo arcivescovile, ed il forte di Concei- di s. Sebastiano patrono della città, ricca
caçao, che dal mare presenta un aspetto di ecclesiastiche suppellettili. Il capitolo
grandioso. E' inoltre Rio de Janeiro dife . si compone di 8 dignità, la 1. ' delle quali
so al sud-est dalle batterie di Monte, e il è il decano , di 22 canonici comprese le
passo di Botafogo viene protetto dalle li prebende del teologo e del penitenziere,
nee di Praya -Vermelha . Generalmente le di 30 beneficiati, di molti cappellani can-
strade sono di granito con marciapiedi, tori, e di altri preti e chierici addetti al-
le case quasi tutte a due piani sono co- la divina ufficiatura. La cura delle anime
strutte di granito, strette e profonde; le si esercita da due canonici , essendovi il
piazze per la maggior parte hanno fonta- battisterio tanto nella cappella imperiale,
ne, in gran parte alimentate da un gigan- che in altra chiesa dedicata al ss. Sagra-
tesco acquedotto fabbricato nel 1740 ad mento.L'episcopio è nell'indicato eminen.
uso romano, onde si considera come ilpiù te luogo, e perciò distante dalla cattedra-
bell'edifizio della città; conduce in abbon . le. Vi sono altre 8 chiese parrocchiali e
danza le pure acque del Corcovado, la cui munite del s. fonte, 3 chiese collegiate, 3
sorgente di maggior conto è quella di Ca- monasteri di religiosi e 2 di monache,mol .
ryoca,lontana una lega circa; la più gran- te confraternite, oltre il 3.° ordine di s.
de di dette fontane adorna la piazza del Francesco , 5 ospedali , il monte di pietà ,
palazzo imperiale, presso al porto, di cui il seminario di s. Gioacchino, ove s'impa-
provvede le navi . Questo palazzo, antica ra anco il canto fermo , l'ospizio de' tro.
residenza de'vicerè, è di mediocre archi vatelli fondato nel 1738, e quello delle or-
tettura; al momento dell'arrivo della cor- fane. Inoltre vi è il liceo di s. Giuseppe,
te di Portogallo(V. ), vi si aggiunse il con- dove si apprendono le alte scienze, e le
vento de'carmelitani , ma il tutto insieme lingue latina, greca , francese e inglese ;
non forma che vasti fabbricati senza ele- una scuola di diritto, scuole di medicina
ganza; la zecca, l'arsenale, la dogana , e la e di chirurgia , la cattedra di storia na-
borsa aperta nel 1820 , sono assai belli e- turale e botanica; un gabinetto di mine-
difizi. La maggior parte delle chiese e dei ralogia ed altro di zoologia; una scuola
conventi non sono notabili per architet militare stabilita nel 1810 , di commercio,
tura, nè brillano internamente se non per di marineria ; l'accademia delle belle arti,
la profusione delle dorature ; le chiese del- il conservatorio delle arti e mestieri, il mu .
la Candellaria, di s. Francesco di Paola, seo, l'orto botanico, il laboratorio chimi-
di s. Benedetto, di s. Antonio, di s. Te- co, la specola , la biblioteca pubblica di
resa ammirabile per la situazione, si fan- più che 70,000 volumi portata dal Por-
no tuttavia distinguere per la buona co togallo. Il giardino pubblico è rimarche.
struzione, talune per la bella posizione e . vole, tanto per la sua bella distribuzione,
levata : tale è tra le altre la cattedrale, per le fontane, statue e altri ornamenti
detta la chiesa de'carmelitani, sulla piaz- di marmo granito e bronzo, come pel ter-
za del palazzo reale, per l'imperiale cap- razzo di granito che domina tutta la lun-
pella della B. Vergine del Carmine che ghezza dalla parte del mare, e donde go-
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desi di bellissima vista, ed è frequentatis ne dalle vicine paludi, che producono mi-
simo, rammentando i passeggi i terrazzi cidiali insetti che s'insinuano nelle unghie,
nidi Costantinopoli . Vi è un teatro di me- e dalle strade non pulite, che nettano a
diocre architettura , in cui si rappresenta migliaia gli avoltoi . D'una bellezza in-
l'opera; coltivata con felice esito la musi- cantatrice sono i dintorni di s. Sebastia-
ca, la chitarra è l'istromento favorito di no, sparsi di colline e coperti di case di
tutte le classi. L'industria manifatturiera villeggiatura; al di là sorgono alte mon .
è in progresso, e vi sono fabbriche di gal . tagne, i cui fianchi rivestono vergini bo-
loni, calze di seta , tele da vele, minuterie schi.Mai la vegetazione riposa,fiori e frut
in gran copia d'oro e argento, il taglio del ti succedono continuamente. Se si guar-
le pietre preziose, di cui si fa grande e- di dal lato imponente del mare, la gran .
sportazione. Il porto, che comprende tut- dezza e la sublimità della scena cui pre-
ta la baia, è uno de'più belli e sicuri che sentano la baia e le sue sponde, supera-
si conoscano; in faccia all'isoletta das Co- no ogni descrizione.
bras è un porto interno ove vanno a ca- Il luogo dove fu fabbricata questa cit-
ricare e scaricare le navi; non lungi sono tà portava presso gl'indiani di quelle con-
cantieri da costruzione , che forniscono u- trade il nome di Ganabara, poscia rice-
na parte della flotta del Brasile e della vette la Baia come la città il nome di Rio
marineria mercantile. Forma questa ca Janeiro, quello di Rio dal fiume, poichè
pitale il grande emporio del commercio la baia sulle prime offre l'apparenza del-
del Brasile, soprattutto per le ricchezze la foce d'un fiume, e quello di Janeiro o
minerali ; tutti i porti sparsi sulla costa , Gennaro, perchè in tal mese ne fu fatta
al nord sinoa Bahia, ed al sud sino a Mon- la scoperta . Quindi certi protestauti fran-
te Video, vi mandano le loro produzioni cesi, sotto la condotta di Durando di Vil-
peressere o esportate o consumate.llcom- legagnon, vennero a stabilirvisi verso il
mercio interno tra questa città e le pro- 1555; ne furono scacciati l'anno seguen-
vincie vicine , segnatamente quella di s. te dai portoghesi, che conosciuta l'impor
Paolo e di Minas Geraes ove sono buone tanza della situazione, vi costruirono dei
le strade, riesce importantissimo; le im- forti : tale è l'origine di questa città che
portazioni ed esportazioni per ogni par prese il nome di s. Sebastiano, e diventò
te del mondo sono immense. La popola in poco tempo fiorentissima, dopo l'incre-
zione va sempre aumentandosi ; all'arri- mento ricevuto nel 1567 dalla regina Ca-
vo della corte di Portogallo si valutava terina , onde a poco a poco è divenuta un'
50,000 , e da ultimo arrivava a circa altra Lisbona, e dove si sono rifugiati la
200,000 , per due terzi negri mulatti o potenza e lo splendore del Portogallo, do-
gente di colore; tra i bianchi sono molti po lo stabilimento della corte. Duguay.
francesi, inglesi, olandesi , tedeschi e ita Trouin la prese a'2 1 settembre 1711 , ela
liani. Tale grande diversità di nazioni im . pose a contribuzione; dipoi furono molti-
prime alla città la fisionomia d'una gran- plicate le sue difese, onde renderla supe-
de città europea, dove tuttavia dominano riore agli attacchi . Ne divenne così esteso
i costumi e le abitudini portoghesi : dopo il commercio, che fu scelta a capitale del
il commercio, il piacere e l'allegria occu- Brasile, titolo che fino allora avea avuto
pano tutte le classi della società; la gio- s . Salvatore di Bahia ( V. ) della Baia di
vialità e la gentilezza regnano in genera- tutti i Santi: ma molto crebbe il suo splen-
le in tutti i circoli, ma la conversazione dore dopo l'arrivo del re Giovanni VI e
vi è più brillante che istruttiva. Il clima di tutta la reale famiglia portoghese, nel
riescecaldo e umido, ma non è tanto mal declinar del 1808, a motivo che i francesi
sano quanto dicesi : l'insalubrità provie- occuparono il Portogallo, seguito dal pon-
SEB SEB 145
r
tificio nunzio mg. Caleppi che lasciò Li Castello - Blanco , della stessa città di s. Se-
sbona, ove restòl'ab. Macchi ora cardinal bastiano, il quale effettivamente succes .
decano del sagro collegio, alla spedizione se. Pio VII nel 1806 gli sostituì Giuseppe
degli affari ecclesiastici : questo memora⚫ Gaetano a Silva Coutinho, di Caldas da
bile avvenimento terminò di dividere gli Raynha diocesi di Lisbona. Dal 1833 vi
interessi delle due nazioni portoghese e fu lunga sede vacantesino al 1839, in cui
brasiliana, sebbene allora sotto lo scettro Gregorio XVI nel concistoro de' 13 di-
del re di Portogallo, e diè origineal nun- cembre, a presentazione del regnante im.
zioa apostolico di Rio Janeiro, onde fu la peratore Pietro II, vi promosse l'odierno
1.ª città del nuovo mondo a vedere nel- vescovo ing. T Emanuele de Monte Rodri-
l'esaltazione del nunzio un cardinale, ar- guez de Araujo della diocesi d'Olinda e
gomento toccato a NUNZIO, a PORTOGALLO Fernambuco, dispensandolo a farsi con .
ed altrove, dicendo pure della spedizione sagrare da un vescovo assistito da due di-
da Roma del berrettino e berretta car gnità. Ogni nuovo vescovo è tassato nei
dinalizia del Papa al creato cardinale , per libri della camera apostolica a 116 fiori .
cui il re fece la solenne funzione dell'im. ni, ascendendo le rendite a dieci 012,000
posizione. Il re Giovanni VI , lasciando a crociati senza gravame di pensioni . Am .
Rio Janeiro per reggente il figlio Pietro pla è la diocesi , e contiene molti luoghi.
J, partìdal Brasile pel Portogallo a'3 lu- Nel Brasile, come in Rio Janeiro, in s. Sal-
glio1821 . Nel seguente anno, avendo il vatore, in Olinda , in Cidade, vi sono pre-
Brasile proclamata la sua indipendenza fetture apostoliche di cappuccini italiani ,
dal Portogallo, e preso il grado d'impero incaricati dell'istruzione de'naturali, e a-
costituzionale, riconobbe per imperatore venti ospizi, i quali riebbero nel 1840 la
Pietro 1 ; perciò si cambiarono ancora i facoltà di predicare. Negli Annali delle
destini di Rio Janeiro, divenuta capitale scienze religiose, t . 10, p. 469 e seg. sono
d'impero e stabile residenza dell'impera- riportati i titoli e il contenuto di 20 ope .
tore e sua corte. La sede vescovile di s. rette pubblicate a Rio Janeiro, eriguar-
Salvatore di RioJaneiro, ossia Rio di Gen. danti le differenze e contese insorte tra il
naro, fu istituita dal Papa Innocenzo XI, governo e la s. Sede, ed insieme le difese
ad istanza di Pietro II re di Portogallo, dell'arcivescovo di s. Salvatore e metro-
colla bolla Romani Pontificis, de'22 no politano del Brasile, mg. Romualdo de
vembre 1676, Bull. Rom . t . 8 , p . 7 , di- Seixas , assai lodate; la discolpa del clero e
chiarandola suffraganea, come lo è tutto popolo di Rio Janeiro sulle calunnie d'un
ra, di s. Salvatore da lui eretta in metro- impostore, che s'intitolava missionario di
politana, e vi assegnò l'annua rendita di Rio Janeiro, inviato dalla società melo .
1000 scudi , con patto di doversi aumen- dista vescovile di Nuova York, colla pre
tare dal re. Nelle Notizie di Roma sono tesa d'inci vilire e convertire al cristiane-
registrati i seguenti vescovi . Benedetto simo clero e popolo; i riprovevoli tenta-
XIV nel 1745 vi trasferì da Angola , An- tivi per la formazione d'un concilio. na-
tonio del Desterro di Braga benedettino, zionale per istabilire una fantastica chic-
al quale lo stesso Papa nel 1756 gli as- sa nazionale, ed un nuovo metodo d'isti-
segnò per coadiutore Vincenzo de Gama tuire i vescovi senza l'intervento del Pa-
Leal di Coimbra vescovo d'Etalonia in pa; l'indegno e iniquo progetto circa la se.
partibus, ma non gli successe. In suo luo. parazione della chiesa di Brasile dalla s.
go Clemente XIV nel 1773 fece coadiu- Sede; le difese assunte contro tali assurdi
tore di Desterro con futura successione e dal p. Luigi Gonsalves dos Santos , or-
vescovo di Tipasa in partibus, Giuseppe namento e decoro del clero di Rio Janei
Gioacchino Giustiniano Mascharenchas ro, a confusione della piccola fazione ne
VOL. LXIII. 10
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mica della s. Sede e della chiesa cattolica ganea del metropolitano di Sebaste, eret.
nelBrasile,che si pretendeva separare dal ta nel secolo V. Melito o Melizio fu il 1.°
la comunione romana; altre difese di al de' vescovi greci, dotto e zelante difensore
tri savi e zelanti, in favore della Chiesa e della fede contro gli ariani; Cecropio as-
della s . Sede, fra i quali l'illustre capitolo sistè al concilio di Calcedonia; Gregorio
di s. Sebastiano, che soddisfece l'espetta sottoscrisse la lettera del concilio dell'Ar-
zione de'buoni cattolici del Brasile; e sul- menia maggiore all'imperatore Leone;
la riforma degli ordini regolari, principal- Fozio sottoscrisse i canoni di Trullo. Nel
mente de' benedettini del Brasile, che a secolo XIII Sebastopoli divenne arcive-
richiesta del governo imperiale s'intra- scovato onorario. Oriens chr. t.1 ,p.425.
prese dal nunzio apostolico, ed anche que. Ebbe pure questa città alcuni vescovi la.
sta difesa sia peʼmonaci,sia pel nunzio.Ne. tini, cioè Pietro Giraldi o Geraldo nomi .
gli stessi Annali, serie 2.ª , t. 4 , p . 274, vi nato nel 1 330 daGiovanniXXII ; indiGio.
è un interessante articolo sull'Intolleran- vanni , Paolo Francisci francescano del
za protestante nella diocesi di Rio Janei 1428. Oriens chr. t. 3 , p. 107. Al presen
ro, ch'è la rinnovazione d'una delle anti- te Sebastopoli, Sebastonopolitan , è un ti-
che lotte dell'eresia contro la cattolica ve- tolo vescovile in partibus, del simile ti-
rità. Ciò derivò per lo zelo religioso mo- tolo arcivescovile di Sebaste, a cui nomi-
strato dall' internunzio poutificio mg." na il Papa, e Gregorio XVI a'27 marzo
Gaetano Bedini, ora nunzio apostolico e 1846 lo attribuì al coadiutore del vica .
arcivescovo di Tebe, pe'tedeschi cattolici riato apostolico di Yun-nan, che tuttora
numerosi di più migliaia della colonia di lo porta.
Petropoli, d'accordo col dotto e operosis- SEBASTOPOLI. Sede vescovile di
simo vescovo attuale dis. Sebastiano. Nel Tracia nell' esarcato del suo nome, sotto
J'evangelizzare nella colonia la pace del l'arcivescovo di Filippopoli , eretta nel se-
cuore e i beni del cielo, i protestanti o- colo IX. Vi fu anche un'altra sede vesco .
sarono accusarlo di violazione di tolleran- vile di Sebastopoli, che Giustiniano I ag-
za e di turbare la quiete della colonia ; ma giunse alla provincia del Ponto Polemo-
lo strale si rivolse contro l'intolleranza niaco, nell'esarcato di Ponto, sotto la me
de'medesimi eretici indiscreti,che preten . tropoli di Neocesarea, eretta nel VI secolo
devano chiudere la bocca al pastore che e nel XIII unita a Pityusa arcivescovato
mena ai pascoli di vita il proprio gregge. onorario, che alcuni crederono Priuvita
Il vescovo di Rio Janeiro a confortare i della chiesa di Mingrelia . Queste Seba⚫
cattolici della colonia e per difesa del ze- stopoli non si devono confondere con Se-
lante nunzio, levò alto la sua voce con una bastopoli o Sevastopoli o Akhtiar, città
lettera pastorale, provando ingiusto e o. di Russia in Europa, governo di Tauri-
stile il procedere de'dissidenti di Petro- de, sulla costa occidentale della Crimea,
poli; ed ammonendo i cattolici a possibil- la quale fu fondata nel 1786 sul villaggio
mente evitare i matrimoni misti co'pro- tartaro d'Akhtiar.E' rinomata perchè sor-
testanti , per l'inconveniente gravissimo ge ad anfiteatro sul fianco d'una mon-
del pericolo di perversione da parte del tagna che forma un promontorio in mez-
coniuge cattolico e della prole, per cui i zo a due baie, con chiese , stabilimenti ma-
matrimoni di dispari culto si trovano proi rittimi e militari, con palazzo per l'ammi-
biti fin dall'antico Testamento, proibi- ragliato e arsenale. Imperocchè per la si-
zione che fu poi confermata dal nuovo. tuazione naturale, ha in se tutti i vantag
SEBASTOPOLI. Sede vescovile del gi necessari per un buon porto militare.
l'Armenia minore, o secondo altri nella Ha rada con golfo e fondo eccellente, ri-
maggiore, nell'esarcato di Ponto, suffra parata da tutti i venti, tranne quello del-
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l'ovest al suo ingresso, con 4 anse spazio to anticamente. La cinta di Sebeņico è
sissime, la 2. * e la 3. essendo tenute tra formata da torri e da cattivi bastioni, la
i migliori porti marittimi del mondo, ri forza vera di essa consistendo nelle rupi
parati da tutti i venti da ripe elevatissime. che la circondano e sulle quali sorgono e
Ad onta che difetti d'acqua dolce' , che dificati i forti di s. Giovanni e Baron. As-
manchi di bacini da costruzione e ripa sai ben fabbricata, con belli edifizi, ha la
razione de'vascelli, e del verme taret che cattedrale sotto l'invocazione di s. Giaco-
rosicando le navi bisogna rattopparle o- mo maggiore apostolo, ed è di architet-
gni due anni, il porto di Sebastopoli è di- tura gotica, buon edifizió ammirató so-
venuto il centro delle forze navali della prattutto per la costruzione ardita del suo
Russia nel Mar Nero. tetto. Fra le reliquie si venera il femore
SEBBI O SEBBA (s.), re in Inghilter- ela gamba di s. Cristoforo martire, pa-
ra. Figlio di Sewardo, cominciò nel 664 trono della città . Il capitolo si compone
a regnare sui sassoni orientali, e per la di due dignità , essendo lar.'il preposto,
saviezza e dolcezza del governo fu il pa di 4 canonici comprese le prebende del
dre del suo popolo, come ne fu altresì il teologo e penitenziere , di altrettanti ono-
modello per le sue virtù . Egli praticò sul rari, di 14 mansionari o beneficiati , e d'al-
trono ciò che la penitenza ha di più au. tri preti e chierici pel divino servigio. Vi
stero, e trovò il mezzo di rendere conti- è il battisterio, ch'è l'unico della città, e
nua la sua orazione. Dopo un regno di 30 la cura d'anime si esercita dai 6 parro
anni, non meno glorioso che felice, rinun- chi delle parrocchie di Sebenico , 1.° dei
ziò la corona ai suoi due figli Sigeardo e quali è un canonico onorario. L'episco.
Senfrido, affine di poter servire più libe- pio è aderente alla cattedrale, e trovasi in
ramente Iddio, e apparecchiarsi alla mor. buono stato. Oltre le 6 parrocchie della
te in maniera più perfetta. Ricevette l'a città, ve ne sono due suburbane, le quali
bito monastico dalle mani di s. Walde- hanno il s. fonte. Vi sono tre conventi
ro, successore di s. Erkonwaldo sulla se. di religiosi , un monastero di monache,
de di Londra, e pregò questo prelato di alcune confraternite , l'ospedale, mancan.
distribuire ai poveri tutti i beni di cui dovi il seminario a tenore dell'altima pro-
poteva disporre. Morì a Londra circa il posizione concistoriale . Sebenico fa un
697, due anni dopo il suo ritiro. Il suo considerabile commercio di transito colla
corpo fu seppellito nella chiesa di s. Pao- Turchia, ed ha sobborghi : fertile e ben
lo, e la sua tomba vi durò fino al grande coltivato è il territorio. Dopo aver segui.
incendio del 1666. Leggesi in Beda che to le vicende di Dalmazia , nel 991 Sebe-
la sua santità venne attestata da molti mi- nico, Sebenicum, ch'era repubblica, si ar-
racoli; il suo nome fu inserito nel martiro- rese volontariamente ai veneziani , a'qua .
logio, ed è onorato a'29 di agosto. li contrastata dai re d'Ungheria, la ricu-
SEBENICO (Sebenicen). Città con re- perarono nel 1116, distruggendo il suo
sidenza vescovile di Dalmazia, circolo, a forte propugnacolo. Ripresa dai re d'Un-
10 leghe da Zara , sulla sponda sinistra gheria, il re Stefano III nel 1167 la di
della Kerka, che là vicino si scarica nel . chiarò città e le concesse privilegi; quin-
l'Adriatico, e situata sopra un colle alla di fu deturpata dalla pirateria esercitata
radice d'un monte. La Kerka forma di- dai sebenici, per cui Papa Alessandro III
nanzi alla città un piccolo lago che serve ne scrisse gravemente all'arcivescovo di
di porto, e la foce del fiume, ch'è stretta , Spalatro nel 1 169. Quindi fu signoreggia.
viene protetta dal forte s. Nicolò : questo ta dai cavalieri templari. Ritornò in po.
lago si chiama Sebenico e diè il nome al- tere della repubblica di Venezia nel 1412,
la città, ed anche Euripo e Titio fu det ed i veneti le conservarono tutti i suoi
148 SEB SEB
privilegi. Nel 1538 e nel 1647 fu lunga troncare le discordie , mediante la bolla
mente assediata dai turchi, ma indarno. Sacrosancia romanadel 1.º maggio 1 298,
Nel 1797 passò col resto della Dalmazia che si legge nel p. Farlato, Illyrici sacri,
in mano dell' Austria. La sede vescovile t. 4, p. 449 e seg., insieme alla storia di
fu eretta da Bonifacio VIII del 1298, e di- Sebenico, all'accennate questioni, ed alla
chiarata suffraganea di Spalatro, ora pe- serie de'vescovi. Il1.° fu fr. Martino d'Ar-
rò lo è di Zara. Oltre il vescovo cattolico be francescano, eletto nel 1 298,chiaro per
di rito latino, in Sebenico risiede anche dottrina e santità di vita , che colla sua
un vescovo greco scismatico, che esercita prudenza troncate le dissensioni, si ricon-
la giurisdizione su quelli del suo culto in ciliò col vescovo e clero di Traù, placan-
Dalmazia e in Istria. doli dal dispiacere di avere perduto sì rag-
Prima dell'istituzione della sede vesco- guardevole parte della diocesi. Verso il
vile, Sebenico ebbe lunghe e gravi con- 1318 fu addolorato dalle devastazioni e
troversie col vescovo e clero di Traù, al- crudeltà commesse da Mladini conte Bre-
la cui diocesi apparteneva, per cui i Papi beriense e bano di Bosnia e Croazia. Il
s'interposero più volte, ed Innocenzo IV capitolo, secondo la concessione di Bo-
nel 1254 conferì in commenda la chiesa nifacio VIII, nel 1319 elesse Grisogono
di Sebenico al cardinal Stefano Vancha; Fanfoni nobile di Zara , che fece ristabi-
ma non perciòcessarono i dissidii e le cen. lire ilconvento de'francescani nel subur.
sure ecclesiastiche del vescovo di Traù , bio rovinato dal bano, da Gregorio conte
anzi i sebenici colla protezione del bano e figlio del banoPaolo e da Budislavo po-
Paolo e potente conte Breberiense, giun destà di Sebenico e conte di Corbavia. A
sero ad eleggersi per vescovo il venetoPao- suo tempo e nel 1322 Sebenico e Traù
loErizzo, che Giovanni arcivescovo diSpa tornarono all'ubbidienza deʼveneziani . Il
latro riconobbe e consagrò. Ma Colom . vescovo venne in grave contestazione col
bano vescovo di Traù scomunicò l'eletto, capitolo, che negò la sua legittimità di ele-
ed il magistrato e il clero di Sebenico . Ni- zione e l'espulse; ricorso a Giovanni XXII ,
colò III nel 1279 inviò legato in Uughe- questo delegò a giudicare le dissensioni
ria e Dalmazia Filippo vescovo di Fermo, l'arcivescovo di Spalatro, e la sentenza fu
il quale esaminate le controversie, dichia- a favore del vescovo. Martino 2.° inter-
rò irrita e come estorta l'approvazione venne nel 1344 al sinodo provinciale di
dell'arcivescovo, e proibì a Paolo d'inti- Spalatro; nel medesimo aunogli successe
tolarsi vescovo di Sebenico. Però nè Pao. Tolon de Tolono di Sebenico, che illustrò
lo, uèi sebenici desisterono dalle loro pre⚫ la sede colle sue virtù, fiorendo sotto di
tensioni; di più, morto Paolo, elessero per lui il convento de'domenicani . Nel 1357
vescovo Leonardo Faliero veneziano. In circaMatteoCernota d'Arbe, ch'ebbe con-
tanto avendo i turchi distrutta la sede del troversia per le decime col vescovo di
vescovo greco scismatico Morinense, que- Traù, e peraltre cose. Nel 1380 Bonifacio
sti la trasferì in Sebenico, collo stesso ti- di Ravenna, al cui tempo si fondò il mo-
tolo di Morinense. Nicolò IV avocò a se nastero delle benedettine, con autorità di
la causa di tante vertenze, ma senza suc⚫ Bonifacio IX; indi nel 1395 Antonio da
cesso; e Leonardo finchè visse ritenne il Ponte patrizio veneto, per nomina di tal
titolo di vescovo di Sebenico. Finalmen- Papa,di cui era uditore di rota, et sacello
te il conte Giorgio figlio del suddetto ba- pontificio praeposuit : Sigismondo re di
no , colla mediazione di Maria di Sicilia. Ungheria nel 1397 concesse il privilegio di
regina d'Ungheria, implorò ed ottenne da esenzione ai contadini e coloni dei beni
Bonifacio VIII l'erezione del vescovato della mensa vescovile. Antonio ravvivata
di Sebenico, per amore della pace e per la controversia delle decime, potè ricu-
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perarle, ma i sebenici si mostrarono con. me speravimus. Ma pochi anni dopo mo.
trari, onde il Papa scrisse un breve in o- rendo , non potè conseguire tale onore.
nore e favore del vescovo, e nel 1402 lo Governò la diocesi con sollecitudine pel
traslatò a Concordia. Gli successe Deo- vicario, e contribuì con somme al compi .
dato o Bogdano Pulsich di Sebenico e pri. mento della cattedrale. Gli successe nel
micerio della cattedrale, che allora avea 1491 Francesco Quirini patrizio veneto,
pure l'arcidiacono e l'arciprete : giurò ub- che restando in Roma per servigio della
bidienza e fedeltà a Bonifacio IX e suc- s. Sede, deputò al vicario il pastorale reg-
cessori, per essere la chiesa lacerata dal gimento; e nel 1494 ebbe Stefano vesco-
lo scisma dell'antipapa Clemente VII . Es- vo Sanctuariense per vicario generale e
sendo la cattedrale alquanto angusta, fu luogotenente, che fece la visita. Francesco
decretata la sua ampliazione, con aumen si dimise per impotenza di risiedere in Se-
to di rendite. Nel 1440 Giorgio Sisgorich benico, e uel1495 gli fu sostituito Bar-
divenne vescovo della patria, prudente e tolomeo Bonini veneto , che ebbe il do-
virtuoso, meritò concessioni dai veneti;nel lore di vedere esposta all'invasione dei
1443 pose la 1. pietra per la nuova cat. turchi parte della diocesi, onde alcuni e-
tedrale e ne curò l'edificazione, erigendo migrarono nelle isole,altri in Abruzzo. Nel
nell'area dell'antica l'episcopio; restaurò 1512 Giovanni Stafileo nobile di Traù
la disciplina ecclesiastica, e pel decoro del ov'era arcidiacono, uditore di rota , che
culto divino pel coro istituì 1 2 mansiona- alla dottrina congiunse la prudenza, au-
ri. Nel 1454 Urbano Vignaco veneto,elet- tore del libro : De gratiis expectativis.
to da Nicolò V e molto dotto, che otten- Leone X l'impiegò in molti affari e gravi
ne da Costantinopoli presa dai turchi, le legazioni per l'Europa, onde si fece rap-
memorate reliquie di s. Cristoforo, auten⚫ presentare dal vicario. Nel 1528 per sua
ticate dal patriarca Gennadio; quindi sta- morte ne occupò il luogo suo nipote Gio .
bili 4 arcipreti vicari foranei della dioce vanni Lucio Stafileo, benemerito pastore
si, e nel 1467 il cardinal Giovanni Car che compil'edifizio della cattedrale e con .
vajal legato apostolico neʼdominii veneti, sagrolla nel 1555.Nel 1557 Girolamo Sa-
concesse indulgenze alla cattedrale. Nel vorgnano nobile del Friuli , che interven
1469 gli successe Luca de Tolentis della ne al concilio di Trento; stabilì 6 parroc-
diocesi di Cursola e arcidiacono di quella chie per la città e 2 pel suburbano, ema-
cattedrale, insigne per scienza, virtù, e le nòottime leggi, nel 1 564 celebrò il sinodo,
gazioni già affidategli da Pio 11 , che lo chia i cui atti riprodusse il p. Farlato.Nel 1574
mò in Roma, a Stefano re di Bosnia e al fr. Luca Spingaroli nobile di Dessa, dotto
duca di Borgogna Filippo : Paolo II au domenicano, che nel 1587 fu al concilio
nullata l'elezione fatta dal capitolo,nomi di Spalatro. Sisto V nel 1589 vi surrogò
nò vescovoLuca, restando in Roma occu 、 Vincenzo Bassi nobile diCremona, che nel
pato in gravi affari , e Sisto IV lo spedì 1589 fu trasferito ad Andria; ed in sua
legato a Carlo duca di Borgogna, ed ai ve vece Clemente VIII elesse fr. Vincenzo
neziani per nunzio con podestà di lega- Arrigoni di Brescia domenicano, di gran
to. L'imperatore Federico III l'inviò le virtù, che si seppe conciliare l'estimazione
gato con altri ai principi e città d'Italia, ed del senato veneto, e pieno di zelo celebrò
il re de'romani Massimiliano I lo dichia- 7 sinodi : di tutti riporta gli atti l'accu-
ròsuoconsigliere.InnocenzoVIIInel 1488 rato gesuita p.Farlato. Nel 1627 Gio. Pao.
lo spedì allo stesso Federico III , per indur lo Savio veneto , che trasferito a Feltre
lo ad aiutar Polonia invasa dai tartari ; nel1628 gli successe Gio. Tommaso Mal-
e Massimiliano I pregò il Papa a crearlo loni vicentino, somasco virtuoso e rino-
cardinale, his quatuor temporibus proxi- mato predicatore, poi vescovo di Belluno.
150 SEB SEC

Nel 1635 Luigi Marcello patrizio veneto, sendo le rendite della mensa 6000 fiori-
pure somasco, che per l'incremento del ni , corrispondenti a circa 2800 scudi ro-
divin culto celebrò il sinodo , e sotto di mani, senza gravame d'alcun onere. La
Jui fu fondato altro monastero di benedet . diocesi è amplissima , numerose le par
tine i turchi intrapresero la guerra di rocchie, comprendendo 211 luoghi.
Creta, e nel 1647 assediarono Sebenico, SEBENNITO 。 SEMENNUT. Sede
che difeso dai veneti e dal divino patro vescovile del Basso Egitto, del patriarca-
cinio, potè scampare dal pericolo che gli to d'Alessandria, sotto la metropoli di Ca.
sovrastava. Nella città fu eretto il conven bassa, eretta nel secolo V.Fu pure chiama.
to di s. Lorenzo pei francescani di Bosnia; ta Sjemnouti, Sebennetou, Samannoud.
e nel 1649 la peste desolò Sebenico . Tra- Situata sulla riva occidentale del ramo
slato a Pola, nel 1654 gli fu surrogato Na- Phathmetico del Nilo, a poca distanza da
tale Carideo veneto, il quale riparò i dan . Busiride, presenta ora poche tracce di sua
ni sofferti dalla cattedrale e dall'episco- antica esistenza; i suoi templi sono scom-
pio; fu di gravi costumi, invitto difenso parsi, e non vi sono che avanzi di statue.
re dell'immunità ecclesiastica, e lodato I copti sembra che vi abbiano l'antico loro
pastore: per l'infortunio dello scoppio del vescovato. Fra i vescovi di Sebennito tro-
la polvere nel forte, l'antichissima chiesa vasi il meleziano Soterico; Ausonio che as-
di s. Michele restò del tutto rovinata. Nel siste al 2.° concilio d'Efeso, ove si dichiarò
1676Gio.DomenicoCalligari veneto,con . iu favore di Dioscoro, che avea condan-
vocò il sinodo, e con quelli di Arrigoni e nato in quello di Calcedonia; Paolo sot.
Marcello pubblicò colle stampe. Gli ulti- toscrisse il decreto sinodale di Gennadio
mi vescovi di Sebenico registrati nelle No. patriarca di Costantinopoli, contro isimo.
tizie di Roma, sono i seguenti. Nel 1723 niaci ; Isacco giacobita fu al concilio d'A-
fr. Carlo Antonio Donadoui di Venezia, lessandria nel 743.Oriens chr. t.2, p. 57 1.
de'minori conventuali e dottissimo; 1756 SEBERIANA o SEVERIANA . Sede
Giovanni Calebotta di Traù, traslato da vescovile della provincia Bizacena nell'A-
Arbe; 1759 Girolamo Bonacich di Milna frica occidentale, sotto la metropolitana
diocesi di Lesina; 1763 Giovanni Pettani di Adrumeto. Alcuni credono ricevesse tal
di Brissa diocesi d'Antivari; 1767 Nicola nome dall' imperatore Severo. Nel 484
Difnico di Sebenico nobile e lodatissimo; il vescovo Vittorino con altri della pro-
1784 Felice Venanzio Scotti di Castel- vincia fu esiliato da Unnerico re de'vanda.
nuovo diocesi di Macarska; 1796 Michele li, il quale nella conferenza di Cartagine
Spalatin di Arbe, traslato da Cattaro. Do- favorì i donatisti contro i cattolici . Mor-
po sede vacante di moltissimi anni , Leo . celli , Afr. christ.
ne XIInel 1827 terminò la vedovanza del- SECONDA (s.), vergine e martire. V.
la chiesa con provvederla del vescovo Fi. RUFFINA e SECONDA (SS.).
lippo Bordini di Scardona . Dopo altra ma SECONDELLO(s.), diacono.V.FRIA-
breve sede vacante, nel 1839 Gregorio RIO (S.).
XVI preconizzò mg. " Luigi Pini di Se- SECONDIANI OSECONDINIANI. E-
benico, che nel 1844 trasferì a Spalatro; retici che seguivano gli errori di Secon-
quindi nel concistoro de' 16 aprile 1846 dino filosofo africano del 405 e difensore
vi traslatò da Cassia in partibus l'attuale diManete eresiarca capo de' Manichei(V.).
pastore mg. Giovanni Bercich di Zara, Secondino insegnò che Dio non è immu-
ov'era preposto della metropolitana vi . tabile; che Gesù Cristo non è il figlio uni-
metropolitana,, vi-
cario generale e ausiliare dell'arcivesco- co e naturale del Padre eterno; che nou
vo. Ogni nuovo vescovo è tassato ne'libri è permesso a'cristiani di mangiare carne,
della camera apostolica a fiorini 150 , es- nè di bere vino. Questo eretico ed i suoi
SEC SEC 151
errori furono combattuti da s. Agostino, rale è ben fabbricata e rinchiude molti
ed altrettanto fecero Prateolo e Durando. belli edifizi , come il palazzo degli stati ,
SECONDIANO (s.), martire. Si crede quello della città, la cliiesa di s. Caterina
che fosse soldato di professione, come al che contiene il bel mausoleo di Federico
tresì Marcelliano e Veriano, i quali furo IIil Bellicoso duca d'Austria, e quello del-
Do compagui del suo martirio nel III se- la sua sposa; il teatro elegante, le caser.
colo. Convertitisi alla vista del coraggio me vaste e ben tenute, l'arsenale, la co-
dei martiri, si fecero battezzare, e dichia lonna della Trinità in bronzo dorato che
rarono pubblicamente che adoravano Ge- adorna una delle pubbliche piazze. Si con-
sù Cristo. Furono quindi presi nella città tano 22 chiese, 3 conventi, 6 ospedali ed
di Roma, e dopo aver sofferte diverse tor- un orfanotrofio . All'universitàfondata nel
ture sotto l'imperatore Decio, vennero 1586, fu sostituito fino dal 1782 un li-
mandati in Toscana, dove consumarono ceo; inoltre vi sono un ginnasio, una pri-
per la spada il loro sagrificio; ma igno- maria scuola normale, ed un liceo con-
rasi in qual luogo furono martirizzati. Es- vitto di nuova istituzione; questi scienti-
si sono nominati sotto il giorno 9 di ago- fici stabilimenti possiedono unabiblioteca
sto in molti antichi martirologi. di circa 106,000 volumi e di 3500 mss. ,
SECONDICERO DELLA S. SEDE come pure un osservatorio. Il museo d'i-
APOSTOLICA. V. PRIMICERIO DELLA S. storia naturale, ch'ebbe per fondatore l'ar
Sede. ciduca Giovanni , e nel quale l'accademia
SECOVIA OSECKAU ( Secovien). Cit- del disegno tiene le sue sedute, è pure uno
tà vescovile della Bassa Stiria austriaca, de'più belli scientifici stabilimenti di que-
con residenza del vescovo inGratz, da cui sta città . Fra le numerose sue fabbriche
è distante più di 1 2 leghe, appiè delle mon- si distinguono particolarmente quelle di
tagne del suo nome. Altri la chiamano acciaio e ferro; ve ne sono ancora di tes.
Seccau,Seggau, Seçovium , divenuto bor- suti di cotone, stoffe e altre, le quali ali-
go e circolo, con quasi 400 abitanti : pos. mentano un cominercio assai considera-
siede fucine a acqué minerali, avendo nei bile cogli stranieri. Si tengono due annue
dintorni una miniera di rame. Gratz o fiere molto frequentate dagli esteri, an-
Graetz, Graiacum, Graecium,è la città ca- che lontani. I suoi dintorni sono deliziosi
pitale della Stiria ( V.), e capoluogo di cir- e coperti di villaggi, di belle case di cam-
colo, sulla destra del Mühr, in un paese pagna, e di amene piantagioni e vigneti .
ameno, a 32 leghe da Vienna. E' pur sede Non convengono gli autori sull'antichità
del governo della Stiria, del comando ge- della città, e si crede la vetusta Muroela.
nerale militare dell'Austria inferiore, d'u- Il duca Federico IV fu il1 .° a cingerla di
na corte superiore, dell'officio del circon- mura e fosse, e l'arciduca Carlo e suo fi-
dario, d'un concistoro, d'un governatore glio Ferdinando l'hanno assai migliorata.
generale,e luogo di riunione degli stati del Ne'tempi meno antichi divenne la capi-
ducato . Fugià importante piazza di guer- tale della Stiria, cioè quando la città di
ra, difesa da una cittadella situata sopra Steyer, che lo era prima , col suo distretto
una roccia scoscesa; ma dacchè furono nel fu incorporata all'Austria superiore. Nel
1784 distrutte le sue fortificazioni, non ha 1782 recandosi Pio VI a Vienna, giup-
più che un muro di circonferenza, e la sua to a' 18 marzo a Marburg fu ossequiato da
cittadella in rovina serve di prigione di mg. Arco vescovo di Secovia e da molti
stato. La città propriamente detta sta sulla signori. Nel dì seguente nelle ore pome.
riva sinistra del Mühr, che comunica col ridiane arrivò a Gratz e discese all'insi-
mezzo d'un ponte al Mührstadt , il più gne monastero cisterciense di s.Lamberto,
grande de'suoi sobborghi. Gratz in gene- ricevuto da detto vescovo, e dal conte Poz .
153 SEC SED
thazky Liectstein presidente della città e pur detta Seert, Eseerd, Mobadra. Il
fu pur
capo del governo dell'Austria, Stiria e Ca- vescovo Filosseno nel 1 332 assistè alla con-
rintia, non che dal prelato del monastero sagrazione del patriarca Ignazio IV. O-
e da altri personaggi . Nel mercoledì 20 riens chr. t. 2 , p. 1520.
marzo,servito dal presidente di nobili car- SEDE APOSTOLICA , SEDE RO-
rozze,si portò alla chiesa della B. Vergine MANA, SANTA SEDE , Sedes Aposto-
del Soccorso di Zel de'conventuali , per as- lica. La cattedra di s. Pietro, centro della
sistere alla celebrazione della messa , piena verità e unità cattolica , e di tutte le chiese
di nobiltà e di popolo; egualmente inchi assolutamente capo, madre e maestra (s.
nato dal vescovo , dal presidente e dai re- Cypr. ep. 45, s. Aug. ep. 162 ed altri), alla
ligiosi con tutte le formalità . Dopo la mes- quale ogni ubbidienza ed ogni onore è do-
sa e prima d'uscire dal presbiterio, il Papa vuto ( Conc. Eph. act. IV), alla quale per
compartì l'apostolica benedizione ; indi la maggior preminenza è necessario che
montato in carrozza tra le riverenti di ogni chiesa si unisca , cioè tutti i fedeli in
mostrazioni di tutti , proseguì il viaggio qualunque lato della terra (s. Iren. advers.
per Pruch. La sede vescovile di Secovia haeres. c. III). Così la defiuì il regnante
fu eretta verso il 12 19 da PapaOnorioll ,e Papa Pio IX nell'Enciclica agli illustri
dichiarata suffraganea di Salisburgo(V.), cardinali, arcivescovi e vescovi di Fran-
come lo è tuttora, avendola fondata l'ar- cia, de'21 marzo 1853. Il suo venerando
civescovo di Salisburgo Eberardo Truch- predecessore Gregorio XVI, nell'opera It
sen nel 1215, a'cui successori spetta la no- Trionfo della s. Sede , ecco come spie-
mina, per quanto dissi al citato artico ga, che cosa si debba intendere per Sede
lo. II . vescovo fu Carlo, già preposto di nel senso ecclesiastico, nel cap. IX, n.º4.
s. Bartolomeo a Frisach in Carintia, con- "Ce lo spiega il dottissimo ab. Cuccagni,
sagrato nel 1218 e morto nel 1231. Gli autore delle Riflessioni contro la Vera I-
successero Enrico morto nel 1244 , Ulda- dea, ec. — Sede , ei dice, nel seuso ecclesia-
rico morto nel 1268 , Bernardo Werner stico, è il grado di autorità, che dà il di-
morto nel 1282 : quanto agli altri vescovi ritto a chi ne è rivestito, d'istruire, di go-
sino a Giuseppe Filippo conte di Lamberg vernare una moltitudine di fedeli . Chia-
canonico di Passavia ,consagrato nel 17 12 , masi Sede, figuratamente, dal posto cioè
si veda la Storia ecclesiastica d'Alema più eminente, che, ad esprimere l'eminen-
gna t. 2. I registrati nelle Notizie di Ro- za del grado, preparasi nell'adunanza per
ma sono i seguenti . Nel 1763 Giuseppe colui, che ne è il capo. -Questo è il natu-
Filippo de Spaw d'lunspruck diocesi di rale significato (soggiunge Gregorio XVI).
Bressannone ; nel 1780 Giuseppe d'Arco Sede e Trono ci eccitano la medesima i-
di Salisburgo; nel 1802 Gio . Federico di dea, e sì l'una che l'altro si possono ado-
Waldestein e Wartemberg diVienna.Do praread esprimerequalunque dominante,
po alcuni anni di sede vacante , nel 1824 anche desposta assoluto; nè è inusitato il
fu fatto vescovo di Secovia Romano Se- significare l'autorità del monarca, dicen -
bastiano Zaengerle di Kirchberg diocesi dola autorità del trono. " Il distintivo ca-
d'Augusta , cui successe nel 1849 l'odierno rattere di Cattedra Apostolica , dalla co-
vescovo, eziandio amministratore di Leo- mune voce e consenso de' Concilii e de'Pa-
ben (V. ), wg. GiuseppeOtmaroRauscher dri per antonomasia fu attribuito singo-
di Vienna. Non avendo luogo le propo- larmente e riservato alla Sede romana,
sizioni concistoriali, non posso dire altro. per denotare in essa il centro dell'unità .
SECRED. Sede vescovile de'giacobiti A CHIESA riportaudo le spiegazioni che si
nella diocesi d' Antiochia, situata presso danno dai teologi a questa voce, dissi an-
il Tigri nella provincia di Mesopotamia : cora , che a norma del simbolo dichiarato
SED SED 153

dal concilio di Costantinopoli, la Chiesa la, a lei dato per eccellenza e particolar-
è una, santa, cattolica ed apostolica : ca. mente perchè fu consagrata dalla morte
po visibile di questa Chiesa santa e cat- di s. Pietro capo e principe della Chiesa;
tolica è il sommo Pontefice (V.) vicario per cui è chiaro, che udendosi questo no-
di Gesù Cristo, e Successore (V.) di s. Pie- me quando di Roma si tratta , s'intende
tro; quindi nel concilio di Calcedonia.ven- subito che quella chiesa per s. Pietro fu
ne denominato Vescovo universale (V.); in tutti i secoli cristiani a tutta l'universal
avendo parlato degl ' innumerabili titoli chiesa preposta, come scrive s. Gelasio I
d'onore co'quali padri e concilii denomi- Papa del 492. Inoltre Zaccaria a p. XL
naronoil romanoPontefice,a NOME DE PA. dell' Introduzione , discorre della distin-
PI, ed a'loro articoli. Inoltre a CHIESA, CO- zione che non va fatta tra Sede aposto-
mea PATRIARCA e luoghi relativi , dissi delle lica e Corte di Roma o Curia romana
altre chiese che si appellano Apostoliche, (V.); distinzione, egli dice, introdotta da
matrici fondate dagli apostoli, ma tutte quelli i quali senza parere eretici , ne a-
fuori che la Romana ebbero fint a cagione dottano le massime, onde potere con mag.
dell'eresie. Il Zaccaria, Storia letteraria giore impudenza disfogare contro il roma-
t. 6, p. 500, spiega onde alle vescovili sedi no Pontefice la loro rabbia; poichè la corte
venne ancora il nome di Sedi Apostoli- romana altro non è che il ministero del
che, il cui catalogo pubblicò Fabrizio, Sa Papa, e la distinzione di Papa e del suo
lutaris lux Evangelii, rimarcando altre ministero può egualmente applicarsi a
chiese che negli antichi monumenti tal- tutte le corti, nelle quali vi è principe che
volta furono dette Sedi Apostoliche, seb. comanda , e ministri che lo servono nel
bene non ripetano l'istituzione dagli a- reggimento de'sudditi. Le ingiurie che si
postoli ; del titolo che divenne peculiare scagliano contro i ministri , ricadono sul
della chiesa romana , citando un'iscrizione principe, il quale o è insensato che non
posta nella basilica Ostiense del 474 , nella si avvede deʼloro eccessi, o è sì dappoco
quale è chiamata Sede Apostolica. Il me- che alla loro licenza non sappia porfreno.
desimo Zaccaria nel suo Anti- Febbronio , Da un pezzo fu introdotto il comune lin-
dopo aver nella Dissert. 2. ragionato dei guaggio, di protestare alla Sede aposto-
titoli di madre e maestra delle chiese, che lica rispetto, e d'inveire contro la corte
alla romana Sede convengono, parlando romana. A CORTE DI ROMA notai che que-
del titolo di Sede apostolica già dato ad sta denominazione e quella di Curia Ro-
altre chiese, ma per antonomasia conve- mana, fu introdotta sul principio del se-
niente alla romana, nel t. 1 , p . 259 prova colo XII, prima del qual tempo non esi-
che la Sede di Roma sempre di questo no- steva la distinzione de'vocaboli di Corte
me ha goduto; laoude s. Innocenzo I Papa di Roma e Santa Sede Apostolica, inco-
del 402 , nella celebre sua lettera a s . Vit- gnite agli antichi ; dell'abuso che dai ma-
tricio vescovo di Rouen stabilì, che le cau- ligni si fece per distinguere la Corte dalla
se maggiori all'Apostolica Sede si rechi- Sede romana, con isfogare il loro veleno
no dopo il vescovile giudizio . Che se la contro l'apostolica Sede. Con il p.ab. Bia-
romana non fosse stata già a quell'epoca gi annotatore del celebre Bergier , dissi
chiamata Apostolica Sede, come s. Inno- usata la frase e per disprezzo resa comune
cenzol paragonandola colle altre, avreb- da'moderni novatori, incominciando dal-
bela detta Apostolica , contento di chiamar l'eresiarcaCalvino e da'suoi seguaci, quindi
le altre Episcopale judicium ? Nè altro fatta sinouimo la frase Corte di Roma della
nome trovasi in tutti gli scrittori di tutte s. Sede apostolica romana dai giansenisti
l'età, che quello di Apostolica Sede, e più moderni, per distinguere la romana corte
usitato, quando della romana Sede si par- civile dall'ecclesiastica . Nel 1846 fu pub.
154 SED SED
blicato in Treveri, De tituli Sedis Apo- cora un certo carattere, un'autorità, ed
stolicae ad insigniendam Sedem Roma- una forza apostolica, che sempre visibil-
nam uso antiquo et vi singulari; scripsit mente si mantenne nella cattedra di Roma.
M.Eberhard s. theologiae doctor. Di que II Rinaldi negli Annali ecclesiastici, al-
sto glorioso titolo, con cui da tanti secoli l'anno 348 , n. °7 , osserva che già la chiesa
la romana Sede è salutata dai popoli cri- romana , per antonomasia era denominata
stiani, i teologi che scrissero in difesa dei la Chiesa. All'anno 1 199 , n. 60 e 61 , che
diritti della s. Sede, occupandosi di tanti Innocenzo Il avendo mandato Alberto
altri più graviargomenti ,poco o nulla pen- suddiacono e Albertino notaro legati a Co-
sarono all'origine del titolo in conferma stantinopoli,per la riunione di quella chie-
delle loro dottrine . All'incontro Eberhard sa alla romana , il patriarca Camatero ri-
con retto intendimento, accuratezza e di cevè bene i Legati apostolici (V.) della s.
ligenza trattò il suo tema , ricercando in Sede, e commendò il zelo del Papa, ma
prima da quale età abbia avuto origine con perfidia espose i suoi dubbi, perchè
l'uso di chiamare Apostolica la Sede ro- avesse Introcenzo III chiamata la chiesa
mana , e quindi quale sia la forza ed il romana universale e madre delle chiese,
valore di tale denominazione. Con docu- e perchè questo titolo non si dovesse at-
menti storici insegna, che questo titolo era tribuire alla chiesa di Gerusalemme (V.) ,
già usitatissimo nel principio del secolo V, poichè la fede cristiana da quella derivò.
e che fu adoperato per denotare la Cat Rispose Innocenzo III, che la Chiesa per
tedra di Roma, la Sedia (V.) pontificale, due cagioni chiamasi universale. » Dicesi
non solo dai Papi e da molti scrittori ec- universale la Chiesa , la quale si forma di
clesiastici antichi, ma ben anco dai con- tutte le chiese, e chiamasi in idioma greco
cilii ecumenici celebrati in oriente o in oc- Cattolica ( V.), e secondo questa signifi-
cidente, quali sono quelli di Calcedonia, cazione la chiesa romana non è univer-
d'Efeso, di Laterano I, di Trento. Esa sale, ma parte della chiesa universale, cioè
minate poi le conseguenze che se ne pon- la prima e la principale, come capo nel
no dedurre, analizzando l'intima forza di corpo,perciocchè in essa è la pienezza della
quest'appellazione, prendendo occasione podestà, e agli altri è comunicata una par-
dalle parole del benemerio Pietro Cou- te della pienezza. E chiamasi universale
stant, il quale scrisse : Sedes quae Petri quella sola chiesa, la quale contiene sotto
morte consecrata est, totum id retinuitju se tutte le chiese e secondo ciò la chiesa
ris, quod Apostolorum princepsfuerat a romana solamente si appella universale,
Domino consecutus : inde etiam brevi ob imperocchè ella sola per privilegio di sin-
tinuit usus, ut illiuni quasiproprium ma golar dignità è sopra l'altre; siccome an.
neret Apostolicae Sedis nomen ; rigetta cora Iddio è chiamato Signore universalė
Ja sentenza di coloroi quali asserirono che non quasi come diviso nelle specie specia-
sia stala detta Apostolica la Sede roma · lissime o subalterne, ma perchè tutte le
na unicamente per rapporto alla sua ori. cose si contengono sotto il suo dominio.
gine : nella quale sentenza non potrebbe Imperciocchè ha una chiesa generale della
abbastanza spiegarsi perchè la Sede ro- quale la Verità disse a Pietro : Tu es Pe-
mana porti quel titolo negli atti di quei trus,et super hanc petram aedificabo Ec-
concilii , ne'quali sono pure nominate al- clesiam meam. E ci sono molte chiese par-
tre sedi che furono già occupate da alcuni ticolari, delle quali dice l'Apostolo: Instan-
apostoli. In breve l'autore dimostra, che tia mea quotidiana , solicitudo omnium
la romana Sede fu specialmente detta A- ecclesiarum . Una è formata di tutte, sic-
postolica per denotare non solo la sua ori. come generale fatta delle particolari : e
gine dal principe degli apostoli , ma an- una è sopra tutte, perchè essendo il cor-
SED SED 155
po della Chiesa uno solo, del quale dice donia ne avea riconosciuti i diritti, ciò non
l'Apostolo: Omnes unum corpus sumus in approvò Papa s. Leone I ; quindi il pa-
Christo; ella è capo dell'altre. Hai chiesto triarca di Gerusalemme fu il 5.º patriarca
ancora, e hai affermato, le esser non poco dopo il romano Pontefice. Inoltre Rinaldi
dubbioso, desiderando saper la cagione, a detto anno, n.º 65 riporta, come Grego.
la quale tu ammetterai senza contrasto, rio cattolico degli armeni e il re di questi
mentre sarà appoggiata alla ragione, di- Leonell il Grande, scrivendo a Innocenzo
cendo Davide di Gerusalemme ne'salmi : III, confessarono che la sublime chiesa ro-
Mater Sion dicet homo, et homofactus mana è la madre di tutte le chiese. Di più
est in ea; siccome in quella, nella quale all'anno 1200 , n.º 16 e 17 osservò, che il
Cristo s'è degnato di conversare e predi- concilio provinciale di Londra celebrato
care, e insegnare e operare la nostra sa- co'suoi vescovi dall'arcivescovo diCantor-
Jute, ponendo in essa ifondamenti della bery, ne' 14 canoni promulgati, a ciascuno
nostra fede; di che meritamente si debbe furono aggiunte queste parole : Salvo in
chiamar madre, conciosiacosachè da essa ogni cosa l'onore e il privilegio della sa-
procedesse già la dottrina salutare; perchè crosanta Chiesa romana. Il p . Tamagna,
Ja chiesa romana sia detta madre di tutte Origini e prerogative de' cardinali della
le chiese, la quale ha ricevuto dalla chiesa s. Romana Chiesa , par. 2 , cap. 2 : Del
gerosolimitaua i misteri della fede catto- Romano Pontefice, dopo avere riportato
lica ... Or tuttochè per le cose predette le sublimi denominazioni colle quali fu-
si ritrae la risposta di questa domanda , rono i Papi distinti dalla venerabile an-
perchè la chiesa romana si dice madre per tichità, dice non diversamente potevasi di
ragione non del tempo, ma piuttosto della loro parlare, poichè la loro sposa la chiesa
dignità (siccome, avvegnachè Andrea, co- romana , con nomi di onore e pieni di au-
me testifica Giovanni , venisse alla fede torità veniva distinta. Chiesa principale,
prima che Pietro, per tutto ciò Pietro fu da cui è nata l'unità sacerdotale. Chiesa
anteposto ad Andrea, e così nel catalogo di tutte le altri radice e matrice. Centro
degli apostoli egli è sempre mai il primo dell'unità. Chiesa in cui stette sempre il
nominato, cioè uon pel tempo, ma per la principato della cattedra apostolica. Pie-
dignità),pure a togliere ogni dubbio la tua trachenon superano le superbe porte d'in-
fraternità dee distinguere secondo la ra- ferno. Chiesa da cui si spargono per le
gione de' diversi nomi tra la chiesa ro- diverse parti di tutto il mondo i sagra-
mana e la gerosolimitana , che questa si menti della salute, della purità incorrol-
deve dir madre della fede, perchè da essa ta, della fede. Chiesa in cui Pietro vive
procedettero i misteri della Fede (V.) ; e presiede, e somministra a chi la cerca
ma quella si dee dire la madre de' Fedeli la vera fede. Cacume del mondo . Capo
(V.), perchè per privilegio della dignità di tutte le chiese. Roma sede di Pietro che
è stata sempre sopra tutti i fedeli. " No- dall'onorepastoralefatta capo delmondo,
terò, che anco a ORIENTE rimarcai , che ciocchè non le dettero l'armi, glielo donò
Roma è madre di tutte le chiese e centro la religione. Sede di s. Pietro, che nella
del Cristianesimo, Gerusalemme e l'O- chiesa universale ritiene ilprincipato, che
riente ne furono la culla; rimarcai poi a Dio le assegnò. Sede apostolica da cui
PATRIARCA E PATRIARCATO , che Gerusa-
tutta la Chiesa il principio trasse di tulla
lemme non ebbe l'onore della sede pa. la religione. Sede apostolica dove ifon-
triarcale, ed in considerazione della città. damenti sono posti de' dommi ortodossi.
in cui era nata la religione, che soltauto Questa si è una parte di que'tanti nomi
nel 553 uel concilio di Costantinopoli, per- onorevolissimi, co'quali l'antichità meri.
chè sebbene nel 451 il concilio di Calce- tamente fregiò la chiesa romana, di cia-
156 SED SED

scuno de'quali il p. Tamagna ne riporta guardanti la s. Sede, pegli altri potendosi


la derivazione, con citazioni. Provò il p. vedere i loro articoli . Eziandio vado nella
Cappellari poi Gregorio XVI, nell'opera medesima mia opera propugnando leglo-
citata cap. IX, n.° 3 e 4, che tutti i pregi rie de'romani Pontefici, ribattendo le ca-
della chiesa romana nou sono in lei ori lunnie degli empi detrattori. Questi in tut-
ginari, ma li desume da quelli del Papa t'altro discordi, allora si concordano alla
(V.), il quale li riceve da Dio. Perciò ar- stessa opinione quando si tratta di pren-
roge quanto il Rinaldi all'anno 325, n .° dersela contro i Papi e la romana chiesa.
130 e 131 , riporta uel dichiarato da s. Per mantenere l'essenziale unità religiosa
Gelasio I nel concilio romano. Quamvis fra le membra di Gesù Cristo era neces-
per orbem catholicae Ecclesiae unus tha sario un centro, da cui partisse ogni ma-
lamus Christi sit; sancta tamen Romana gistero, emanasse ogni giurisdizione, si dif-
catholica et apostolica Ecclesia nullis sy fondesse ogni prerogativa. Questo appunto
nodicis constitutis caeteris ecclesiis prae- mirabilmente operò il Redentore nel co-
lata est, sed evangelica voce Domini et stituires. Pietro principal fondamento del-
Salvatoris nostri primatum obtinuit : Tu la sua Chiesa, e che se gli altri undici fu-
es Petrus, inquientis , et super hanc pe- rono come lui chiamati all'apostolato, al
tram, etc. Inoltre dimostra con altre te- solo s. Pietro diede Cristo il primato, su-
stimonianze , che i privilegi della chiesa bordinando a lui il collegio apostolico, del
romana, non da altri che da Cristo eb- quale divenne principe e capo. E s. Pie-
bero origine nel concederli al suo vicario tro in fatti la fece sempre da capo, da mae-
in terra, il quale li esercitò avanti di ve- stro, da principe, da Pastore de' pastori,
nire a Roma a fondarvi la sua cattedra. tanto nelle sagre adunanze, ov'era sem-
Edall'anno393,n.°2 1 ,dice di quello in fa- pre il 1.° a parlare, a prescrivere, a san-
vore di chi comunica colla chiesa romana, zionare, quanto nel piantar prima la sua
che quantunque escluso dalla comunione sede in Antiochia, e poi nello stabilire in
degli altri vescovi ha la comunione catto- Roma il centro dell'unità cattolica. I Papi
lica, e ne produce gli esempi ,così all'anno sempre esercitarono i diritti e l'autorità
432,0. 48; mentre il non comunicare con del Pontificato (V.) e primato, come eredi
essa era ed è lo stesso che dichiararsi Ereti- universali di s. Pietro, ed agli oracoli di
co o Scismatico (V.) . A questi, a' Prote- questo centro di unità piegarono sempre
stanti (V.) , alle Sette (V.) una sola via di rispettosa la fronte e pastori e fedeli ; l'au-
salvezza rimane, il ritorno cioè a quella torità della Sede apostolica fu sempre e in
fede ch'è unica e indivisibile, all'ubbidien ogni tempo venerabile, come pure atte
za della Sede apostolica che n'è deposi- sta Muratori che svolse uu numero incre-
taria e maestra . dibile di monumenti antichi . La cattedra
lu tutto quanto questo mio Diziona- pontificale di s. Pietro è nel tempo stesso
rio, pieno di profonda venerazione alla s. indefettibile nella sua esistenza, come ir
Sede apostolica , gloriandomi e pregiando refragabile e scevra da errore ne'suoi in-
mi di essere suo vero e sincero figlio, co- segnamenti. In più luoghi altresì narrai
me tutti i cristiani a sommo onore e ven- le molteplici beneficenze derivate alla so-
túra recar si debbono, non solo colle mie cietà dal romano pontificato, non che l'a-
deboli forze e pochezza ne celebrai l'im- morosa assistenza che Dio presta assidua·
menso complesso de'suoi splendidi fasti, mente alla sua Chiesa, ed i trionfi che di
ma feci affettuoso e riverente eco ai suoi quando in quando fa riportare a' nostri
innumerabili e benemeriti atleti e cam . giorni alla fede, alla chiesa romana ed al
pioni ; qui limitandomi a toccare alcuni suo venerando capo, molti avendone re-
de'principali einnumerabili argomenti ri- gistrati all'articolo Pio IX e in tanti altri
SED SED 157
articoli , descrivendo le relazioni della s. terra, ch'è una sede particolare e limitata
Sede colle nazioni . Quanto ai servigi im- a una sola diocesi (uel fine del citato arti
portantissimi resi dalla s. Sede a tutto il colo parlai di Roma come sede del Papa
cristianesimo, essa è stata in tulti secoli capo di tutta la Chiesa, delle sue dignità,
non solo un fanale a dirigere i fedeli nel della diocesi particolare di Roma, e ripor
mare tempestoso di questo mondo , ma tai il novero de' vescovati suffraganei eim-
anche la sorgenteonde la stessa fede emanò mediatamente soggetti alla Sede aposto-
e per cui viene propagata a tutte le parti lica, come lo sono molte celebri abbazie
del mondo dell'orbe cattolico colle Mis- nullius dioecesis), e avente per cattedrale
sioni Pontificie (V. ) , argomento che toccai la basilica di Laterano capo bensì e ma-
pure a PROPAGAZIONE DELLA FEDE. A PRI- dre di tutte le chiese, avendo detto a Pos-
MATO nel riunire le principali prerogative SESSO DE' PAPI che questo deve riguardarsi
della Sede apostolica , ragionai del pri pel possesso di quel tempio come cattedra-
mato d'istituzione divina del romano som- le del loro vescovato di Roma; laonde non
mo Pontefice, tanto del primato d'onore, devesi confondere colla Chiesa Romana
che d'ordine e di giurisdizione, qual capo o Sede Apostolica , che nel linguaggio or
augusto della chiesa universale, siccome dinario de'teologi è la chiesa cattolica uni-
successore del principe degli apostoli e Fi versale, che consideraRoma come il centro
cario di Dio (V.) in terra ; perciò tutti dell'unità e della fede, ed il Papa che ne
i fedeli gli devono rispetto e ubbidienza , occupa la sede, come successore di s. Pie-
come tutte le chiese per la primazia su- tro, vicario di Gesù Cristo , capo supremo
prema che ha eziandio su di esse, e su tutta e monarca di tutta la chiesa universale.
quantala Chiesa ancorchè adunata in con . Roma quindi ha l'alto vanto di rifulgere
cilio, essendo infallibile nelle decisioni di qual sole fra le stelle per aver da XIX se-
fede, come pur dissi a SCISMA, a SCOMU. coli la sagrosanta sede dell'impéro catto-
NICA e analoghi articoli . La prerogativa del lico, sostenuta da quella Religione (al quale
primato è trasfusa nella s. Sede apostolica articolo riportai le statistiche approssima-
e cattolica di Roma, ove siede maestosa- tive di tutte le religioni e loro classifica-
mente il Papa, giudice, maestro e pasto- zione numerica , come de'seguaci d'ognu-
re universale, onde Roma (V.) è centro na) che n'è il divin fondamento; sede ch'è
del cristianesimo, e vincolo di comunione madre e maestra cattolica de'fedeli, cat.
a tutte le genti. Il primato della Sede a- tedra suprema di verità . A ROMA ancora
postolica su tutta quanta la terra, fu ri . dichiarai che l'appellativo di eterna le
conosciuto dai ss. Padri e da'concilii ecu . si addice per essere l'eterna sede di s. Pie
menici. La chiesa romana ammaestrala tro, ad onore del perpetuo suo magistero
da s. Pietro e da' suoi successori non co- e di quello de'suoi successori; altrimenti
nosce eresia ; illibato e immacolato è lo dopo il trasferimento della sede imperiale
splendore di sua fede; la purità di sue dot, in Costantinopoli e le tante feroci irruzioni
trine,conformi alle tradizioni apostoliche, barbariche, forse era per sempre spenta
inviolabilmente osservate e custodite : la la gloria di Roma. Eterna dunque Roma
fede romana è sempre la fede della Chiesa. sarà per s. Pietro e per la Sede aposto-
Risalendo all'origine e primordi del cri- lica, imperocchè siccome il regno di Cristo
stianesimo, la cattedra apostolica di s. Pie sarà invincibile, universale, sempiterno ,
tro fondata in Roma, sempre grandeggiò cioè misurato alla temporanea durazione
autorevole in tutte le chiese dell'orbe cri- delle cose, dice il p . Passaglia gesuita nella
stiano. Notai a Roma, che non bisogna con- Dissert. sull'appellazione di eterna a Ko-
fondere la chiesa illustre dell'alma e ce- ma, pel regno di Dio viene significata la
leberrima città, gloriosa metropoli della chiesa istituita dal Salvatore, e per le cu-
158 SED SED
re degli apostoli propagata e diffusa." A brogio disse : Ov'è Pietro , ivi è la Chie-
dunque la chiesa del Salvatore, siccome sa. Prima di partire Pio VI per Vienna,
suo regno, deve credersi duratura al pari notificò al Sagro Collegio de' cardinali
de'secoli. Ora nè v’ha , nè può a vervi quag . ( V.) , di lasciare un breve nel quale ad
giùin terra altra chiesa del Salvatore trau- esempio de' suoi predecessori che intra-
ne la governata da Pietro, tranne la chie. presero viaggi , ordinava che accadendo
sa romana, ch'è la sola chiesa di cui Pie- la sua morte fuori di Roma, in questa sola
tro è il sommo pastore. In altra guisa chiesa città ove il principe degli apostoli avea
di Cristo, chiesa retta da Pietro e chiesa istituita la s. Sede, si dovesse fare il Con-
romana sono tre proposizioni che distiute clave (al quale articolo riportai i Papi e-
per varia considerazione e rispetto, signi- letti fuori di Roma) e l'elezione del suo
ficano una stessissima società ed uno stes- successore, restandovi la Curia com'egli
simo regno .... fosse presente : lasciò pure il sigillo del-
Dunque qual è a credersi
la durazione del regno di Cristo , tale è l'Anello Piscatorio ( V.), nel quale si rap-
da avere il durare della chiesa romana. presenta s. Pietro dentro una navicella ,
Ma il regno di Cristo in terra siccome non figura della Chiesa sempre combattuta e
conosce altri limiti di luogo tranne quei trionfante, in atto di tirare le reti come
dell' universo, così non ha altra misura segno della pietà cristiana e de'suoi felici
di tempo che quella, la quale è per com- successi . Di poi deportato prigione inFran-
piersi colla consumazione de'secoli . Que- cia, prima di morire fatta la Professione
sti dunque e non altri sonoi limiti di spazio difede (V.) cattolica apostolica romana,
e di tempo della chiesa romana e di Roma , nel ricevere il ss. Sagramento pregò fer-
la quale però dee venerarsi siccome eter- vorosamente Dio a restituire a Roma la
na .... Al mancare e venir meno delle altre residenza pontificia. Nel 1799 mentre Pio
sedi, sebbene antichissime ed apostoliche, VI era prigione , i buoni piangevano la
Ja sede di Pietro e la romana cattedra si desolazione del santuario, l'irreligione e
stette maisempreferma ed immobile.Ven . la falsa filosofia congiunte minaccia vano
ne meno la sede d'Alessandria, ma Roma l'ultimo crollo alla papale autorità,d.Mau-
stette. Venne meno la sede d'Antiochia, ro Cappellari camaldolese, poi Gregorio
ma Roma si rimase invitta. Anch'essa la XVI, con animo impavido pubblicò inRo .
nuova Roma , Costantinopoli, bruttamen- ma la dottissima sua opera ,nella quale vit-
te soggiacque, ma Romasempre mai trion- toriosamente combattè l'erronee dottri-
fò. E ove sono le sedi alunne di Giovanni , ne giansenistiche in generale, e quelle del
ove le fondate da Giacomo, ove le stabili famoso Tamburini in particolare, acqui
te da Paolo, ove ? passarono e non son più ! standosi onorato nome tra gli apologisti
Ma Roma sta, e della stabilità stessa , che del cristianesimo , e tutta piena di quello
è propria alla verità , della quale a buon spirito d'ordine, che non saprebbesi mai
diritto scrisse il Crisostomo : Niente più abbastanza divulgare, come l'encomiò il
splendido e più potente della verità. È di celebre cav. Artaud, ed io ripetei nel vol.
nuovo: E ' talela verità, che sebbene com- LIX , p. 317. L'opera è intitolata : Iltrion-
battuta da molti, non s' inchina nè pie. fo della s. Sede e della Chiesa, contro gli
ga". Discorsi pure all' articolo Roma, che assalti de'novatori, combattuti e respinti
Roma capitale del mondo cattolico è sta- colle stesse loro armi. La dedicò a Pio VI,
ta preparata dalla provvidenza ad essere che appunto col suo mirabile e eroico con .
la sede irremovibile del successore di s . Pie tegno faceva trionfare la s. Sede aposto-
tro; che ivi come sua propria e vera sede lica dai suoi più accaniti e possenti ne-
deve eleggersi il Papa, sebbene ripetei la mici . Dipoi nel 1832 con questi stessi tipi
sentenza : Ubi Papa, ibi Roma; e s . Ani- se ne fecero altre 3 edizioni, e meritò d'es-
SED SED 159
sere tradotta in piùidiomi, e nuovamente la Santa Sede, che sola è centro dell'uni-
i più grandi elogi, traʼquali ricorderò quelli verso cattolico, e separato dalla quale, chi
del p. Emilio Jacopini prof. dell'univer semina disperde, chi cerca salute , mise-
sità romana e preposito generale de'chie- ramente perisce, per ciò solo che aperta.
rici minori,nelSaggio analitico sul Trion- mente sta scritto : Chi non હૈ con me, sta
fo della s. Sede did. Mauro Cappellari contro di me, e chi sta contro il Pontefice,
poscia Gregorio XVI , Roma 1833. E sta contro tutta la Chiesa . Dov'è questa
quelli del cav. Filippo Scolari ne' Cenni cattedra , ivi è la chiesa ; ma in questa catte-
storici intorno all'opera il Trionfo della dra , in questa chiesa fan centro le volontà,
s. Sede e della Chiesa contro gli assalti le preghiere, le speranze ed i voti dell'u-
de novatori, Verona 1832 ; in cui fra le niverso cattolico; dunque dove è questa
altre belle osservazioni che fa sul trionfo cattedra , e dov'è Pietro , ivi è la più ec-
della religione avvenuto nelle preclare ge- celsa dignità della terra, ivi l'impero più
sta di Gregorio XVI , come trionfato avea universale ed assoluto , ivi il concorso e
ne'suoi scritti , ove con accortezza di quasi la soggezione più libera , più nobile, più
profetico avvedimento, nella palestra del volontaria, di quanti sono cattolici". Nella
claustro previde e prenunciò gli avveni. Conchiusione dice tra le altre cose. » La
menti del 1830 ; quindi che neʼprincipii chiesa cattolica è un fatto, ed è un fatto
da lui proclamati e difesi , e consagrati con che continua da XVIII secoli contro ogni
la fermezza e la santità della vita , anticipò maniera d'attacco , nè cesserà mai . Esso
al mondo tutto la prova, che un giorno la è rappresentato dalla s . Sede, e questa Se-
religione avrebbe trionfato sicuramente de è ferma in Italia ed in Roma. Chi vuole,
in lui stesso. Inoltre il cav. Scolari, scosso chi può resistervi ? .... Sì, la figlia di Sionne
dagli ultimi strepitosi e insoliti avvenimen- in mezzo alle più grandi persecuzioni e
ti politici che infuriarono contro Roma e traversie stette mai sempre nel suo ma-
la s. Sede, pubblicò nel 1851 la sun Me- gnifico splendore, guidata e protetta dal
moria, Roma e la santa Sede, con illu suo fondatore divino, il Salvatore del mon-
strazioni aʼ luoghi relativi della Divina do; e s. Ilario poteva a pien diritto dire
Commedia, siccome ulteriore solenne at- di lei: Ecclesia hoc habet proprium : dum
testato non meno di sua dottrina , che della persecutionem patitur, floret; dum oppri
sua edificante di vozione alla chiesa roma. mitur, crescit; dum contemnitur, proficit;
na e al papato. Utile e lodata opera che dum leditur, vincit; dum arguitur, intel-
combatte in 50 proposizioni quanto a'no- ligit; tunc stat cum superari videtur.Que-
stri giorni si è detto contro la Sovranità sto è affatto proprio alla Chiesa, che men-
de'romani Pontefici e della s. Sede (V.), tre soffre la persecuzione, fiorisce; mentre
la quale sino dai primi secoli del cristia- viene oppressa , cresce; mentre è disprez
nesimo possedè per tutto il mondo i ric- zata , ne trae profitto; mentre viene offesa ,
chissimi Patrimoni della Chiesa romana vince; mentre è rimbrottata , comprende;
(V.), ed alla quale si gloriarono principi e sta allora appunto , quando superata già
e popoli di sottoporsi alla protezione della sembra ". Nella sullodata enciclica del Pa-
chiesa romana e di rendere i loro Stati pa Pio IX è pur detto al corpo episco-
tributaridellas. Sede (V.) e feudatari della pale delle Gallie. » Non è poi ignoto alla
medesima con omaggio e censo, e giura- vostra saviezza, che tutti i nemici più ac-
mento di fedeltà . Il ch. autore, nel § III, caniti della cattolica religione fecero sem-
Che cosa è la santa Sede, ecco come la pre, benchè con vani sforzi, la guerra a
definisce. La cattedra dunque su cui il questa cattedra del beatissimo principe
Papa si asside, giudica , definisce, delibera degli Apostoli, ben sapendo che non potrà
e comanda, in qualità di Pontefice, è quel mai cadere e venir meno la religione stessa,
160 SED SED
V
finchè durerà quella cattedra, la quale è in conto di precetti, quasi ordini si fa ope-
も appoggiata a quella pietra, cui non pos- ra di appagarne i desiderii. I più illustri
T sono vincere le orgogliose porte dell'in- esempi vengono da'personaggi più eleva-
ferno (s. August. in Ps. cont. part. Do- ti. E' questo un nuovo trionfo dello spirito
nat.), e in cui havvi intera e perfetta la di concordia, è una sfolgorante testimo
saldezza della cristiana religione (Litt.syn. nianza dell'inalterabile di vozione che lega
Joann. Constant. ad Hormisd. Pont.).Per i vescovi ed il clero di Francia alla s.Sede."
la qual cosa, diletti figli nostri e venera- Non senza molta sapienza ha detto aʼno-
bili fratelli, vi dimandiamo instantemente, stri giorni.un gran pubblicista cattolico :
che per l'esimia vostra fede nella Chiesa, La lotta essere un elemento vitale della
e per la peculiare carità verso la mede- Chiesa; contro la quale appena la guerra
* sima cattedra di s. Pietro, non cessiate mai incomincia, ecco per ogni parte animati
tutti nello stesso pensiero e nello stesso spi- da spirito di zelo novello numerosi cam-
rito dal mettere ogni cura , ogni diligenza pioni spingersi nella mischia per racco-
e ogni opera, acciocchè codesti fedeli po. gliervi allori non perituri; tanto più no-
poli della Francia , diligentemente evitan- bili di quelli che germogliano sui campi
do le sottilissime frodi degl' insidiatori e de'combattimenti materiali, quanto èpiù
i loro errori, ogni giorno più si glorino di nobile lo spirito che la materia, e la ra-
tenersi fermamente e costantemente stret. gione che la forza .
ti con filiale affetto e divozione a quest'A Nella biografia di s. Pietro primo som⚫
postolica Sede, ed a lei ubbidiscano, com'è mo Pontefice romano e fondatore della
dovere, con somma riverenza. Con tutto Sede romana, narrai come fu il 1.° a con-
lo zelo pertanto della vostra episcopale vi- fessare Gesù Cristo , e come da questi fu
gilanza, nulla mai nè in fatti nè in parole scelto per capo de'suoi apostoli e discepo
tralasciate che possa contribuire a ciò che li con preminenza sugli altri ; come gliaf
i fedeli sempre più di cuore amino, ve- fidò la cura di tutta la Chiesa, col privi-
nerino e onorino con ogni ossequio questa legio dell'infallibilità , e l'autorità di con⚫
s. Sede, ed eseguiscano ciò che la stessa s. fermare nella fedei fratelli e di governar.
Sede insegna, stabilisce e decreta". Que li , consegnandogli le mistiche chiavi del
sto rilevante documento riportato dalla Ci regno de' cieli , per cui i suoi successori
viltà Cattolica, 2.ª serie, t . 2 , p . 332 , per hanno il primato su tutta la terra. Quin·
la s. Sede produsse con esito felice un nuo di riportai gli atti di giurisdizione eser-
vo, stupendo e commovente trionfo, di ge- citati da s . Pietro, incominciando dal 1.º di
nerosa ed eroica edificazione, per essersi tutti i concilii e celebrato in Gerusalem
fatto a gara dallo specchiatissinio episco- me, ove pel 1.° parlò come capo supremo
pato francese, d'entrar nelle mire del co- dellaChiesa, nel modo che riportai a quel .
mun Padre de'fedeli , con frutti di cele- l'articolo; che passato poi in Antiochia(V.)
stiale fragranza , onde esclamò Enrico di 3. città dell'impero romano dopo Roma
Riancey. O ammirabile possanza dell'ec- e Alessandria, vi fondò la sua sede, di che
clesiastica autorità ! O il vittorioso con- trattai pure a CATTEDRA E FESTA DI S. PIE-
trasto della divina gerarchia, messo a pa TRO IN ANTIOCHIA; dices. Gio. Crisostomo
ragone col poter temporale e colle autorità che tale città avesse per1 .°pastoreil prin-
umane ! Vedete ciò che accade : si solle cipe degli apostoli, ove i fedeli per la 1."
vano controversie, si alternano discussio- volta furono chiamati Cristiani (V. ) . Do
ni; Roma leva la voce pacificatrice e so- po il governo di 7 anni, lasciando in An-
vrana : la sacra parola è accolta con sol- tiochia s. Evodio o s. Ignazio per succes.
lecitudine, con venerazione, con isponta- sore, ma soltanto qual semplice vescovo,
nea ubbidienza : i suoi consigli si hanno si recò in Roma capitale dell'istesso im-
SED SED 161
pero romano per porvi la rocca della fe- venne decapitato, restando ambo i prin-
de e questa promulgarvi colla predicazio- cipi degli apostoli protettori di Roma, del-
ne dell'Evangelo ( V. ) ; che vi giunse tra la Chiesa e Sede apostolica. Oh Romafe-
gli anni 40 0 45, e vi stabilì la pontificia lix! per possedere i preziosi tesori de❜loro
sua Sede, trasferita d'Antiochia, avveni corpi, ondead LiminaApostolorum ( V.),
mento meraviglioso che pur celebrai, ol. in ogni tempo oggetto di tenera venera-
tre in tanti altri luoghi , a CATTEDRA E FE- zione di tutte le nazioni, i sovrani più po.
STA DI S. PIETRO IN ROMA, ed ivi ne fu il tenti depositarono le insegne imperiali e
1.° vescovo e Papa , esercitandovi la supre reali, ed offrirono magnifici donativi, in
ma podestà pontificia. Tornato in Ge- uno ai documenti di generose donazioni
rusalemme vi celebrò e presiede un altro di stati e provincie. Si deve notare, che
concilio, e conautorità di capo della Chie- s. Pietro fondata ch' ebbe la Sede autio-
sa fu il 1.º a parlare, come a decidere la chena , metropoli dell'oriente romano e
controversia sui gentili convertiti alla fe- nobilissima , eresse la Sede romana con
de : dopo la discussione delle cose che ri- questa diversità, che alla romana oltre il
produssi a tale articolo, surse s. Pietro e patriarcato occidentale, conferì altresì il
disse. Egli a preferenza di tutti gli altri, primato su tutte le chiese. Il potente in-
essere stato scelto da Dio onde di sua boc- gegno de'romani, degno di reggere il mon-
ca i popoli apprendessero la parola del do, fu degno altresì d'essere scelto a dif-
vangelo, e la definizione di ciò che biso- fondere quella religione che Dio stesso a⚫
gnava credere. Indi pronunziando solen. vea rivelata. Il che conoscendo il princi .
ne sentenza , definì non essere necessaria pe degli apostoli investito della suprema
nella Chiesa la legge mosaica , e la fede e autorità ecclesiastica, e sapendo i segreti
la grazia di Gesù Cristo salvare ogni uo- della divina provvidenza, recossi a Roma,
mo. Allora tutto il sagro consesso tacque, centro del potere temporale e del mondo
secondo l'espressione della Scrittura : ciò incivilito, onde porre in effetto le divine
viene interpretato, che niuno può arro- predisposizioni per la dilatazione dell'im-
garsi di discutere dopo che Pietro, vale a pero spirituale, e predicar l'evangelo ad
direla Chiesa, ebbe sentenziato.Dimoran- ogni creatura. Da Roma s. Pietro scrisse
do inGerusalemme, fu fatto prigione nel lar. epistola, che n'è restata, alla quale
laz .Persecuzione della Chiesa (V.),e tut devesi avere riverenza , come alla 1. del .
ta la Chiesa pregò Dio per la sua libera- le Decretali (V. ). In essa dà precetti mo-
zione. Scorsi diversi paesi dell'oriente, o rali, e prescrive cose spettanti alla disci-
dopo tornato in Roma, vi fondò la chie plina, opportune in que'primi tempi . Nel-
sa d'Alessandria , 2.* città dell'impero do- la stessa approvò il libro dell' evangelo
po Roma, di cui fece 1. vescovo s. Marco scritto da s. Marco, contenente ciò che da
suo discepolo. Ritornato in Roma a com- se stessoavea udito predicarsi , dalla vene-
pire la grande opera intrapresa, dipoi vo- randa bocca del divin Maestro : e questo
lendo ripartirne, perchè Nerone medita- libro propose alla chiesa cattolica come
va avventarsi contro di lui qual capo del- supernamente ispirato. Con questoatto di
la Chiesa, gli apparve il Redentore e lo giurisdizione mostrò la suprema autorità
fece retrocedere, dicendogli : Vado a Ro . pontificia, di definire quanto spetta alla
maper esservi nuovamente crocefisso.Ar- norma della fede, e alla conservazione dei
costumi del suo gregge . Altro argomen⚫
restato d'ordine dell'imperatore , in un a
s. Paolo (V.) apostolo, fu poi crocefisso to di suprema autorità trasparisce nel .
capovolto, glorificando e suggellando col l'invio dell'evangelista s. Marco ad A-
suo sangue e martirio patito in Roma , la lessandria metropoli dell'Africa, affinchè
s. Sede che vi avea fondata ; e s. Paolo in suo nome vi fondasse la sede patriar
VOL. LXIII. II
162 SED SED
cale. Così s. Pietro fu il fondatore de'3 nel dire che la chiesa romana riconosce
più antichi e primari patriarcati, Roma, anche lesue grandezze temporali dal prin.
Alessandria, Antiochia, che rappresenta- cipe degli apostoli, osserva ch'egli fu fʊn-
rono una chiesa ad instar Trinitatis, co- datore di essa, che la prescelse per com-
me rilevai a PATRIARCA. Spedì inoltre al piervi sulla croce l'apostolico ministero;
tri de'suoi discepoli in varie provincie del che egli in questa chiesa lasciò ai santis-
l'occidente, a erigervi metropolitane e ve- simi suoi successori in retaggio il sagro
scovati suffraganei. In Roma il vicario di deposito del divino primato, e questa chie-
Gesù Cristo coronò le sue apostoliche fa sa per effetto della specialissima sua pro-
tiche della stessa corona che il divin Re. tezione fu quella che agli occhi del mon-
dentore a Gerusalemme : l'uno e l'altro do venne poi ingrandita ed esaltata per gli
crocefissi su di un monte, e fuori le mu- olocausti di tanti doni temporali, che la
ra della città . Afferma Rinaldi, all'anno divina provvidenza dispose che da popoli
45, n. 1 , che la memoria dell'istituzione fedeli e divoti , e da principi religiosi e mu-
della Sede romana fu sempre celebrata nifici le venissero generosamente offerti,
dalla Chiesa, non solamente in Roma , ma tutti ansiosamente bramando di godere
in tutta la cristianità , e che essendosi in la protezione della Sede apostolica edi s.
qualche luogo tralasciata, fu poi ripristi Pietro, ciò che pur fecero vescovati, in-
nata, come al presente si osserva. Di ciò signi monasteri, ec. , anche per godere le
ne fanno pienissima fede i martirologi prerogative dell'Esenzione (V.) , onde di-
ed i sermoni in tal solennità recitati. Ag. pendere unicamente dalla giurisdizione
giunge pure, che fu antica consuetudine diretta della s. Sede. Il nome del s. Apo-
nella Chiesa, così orientale come occiden . stolo trionfo în tutti gli atti delle solenni
tale, di celebrarsi l'Anniversaria solenni donazioni e restituzioni . I quali documen
tà del giorno che alcuno era stato fatto ti osservati attentamente riferiscono, che
vescovo; ma quello nel quale il vescovo gli stati della s . Sede non si diedero tanto
della chiesa universale si pone nella sede alle persone de'Papi, quanto a Dio, a s.
di Roma, con ragione si festeggia da tut- Pietro ed alla sua Chiesa , la quale non
te le chiese, di che ragiono a PONTIFICA mancando alla morte del romano Ponte
To. Di più all'anno stesso 45, n.º 2 e 3, il fice, non può mai essere giustamente pri-
Rinaldi parlando delle chiese apostoliche, vata delle signorie di lei proprie e ammi .
fundate da s. Pietro e dagli altri apostoli, nistrate dai Papi. Questo è il linguaggio
dicechetutte nondimeno ne formano una degli antichi monumenti , e specialmente
sola, la quale si deve dire cattolica, come del libro Pontificale e del codice Caroli
gli apostoli nel simbolo insegnarono, e che no, ne' quali la munificenza di Pipino e
l'unità dellaChiesa si deve riconoscere nel di Carlo Magno al principe degli aposto
la cattedra di s. Pietro, e chi abbandona li è interamente rivolta. Essendo stato s.
la cattedra non può essere uella Chiesa , Pietro il donatario, quindi le temporali-
come insegnano i ss. Padri, le cui senten . tà si denominarono cose di s. Pietro, per
ze cita; i quali inoltre dichiarano , dover. esserscne data la proprietà al s. Apostolo
si chiamar cattolico chiunque comunica e alla sua chiesa romana, a nome del qua•
e sta unito colla chiesa romana, e percon le si usano e si amministrano dal Papa.
trario tenersi scismatici o eretici i sepa. Nelle lettere di Giovanni VIII spessori:
rati da essa, per la qual cosa anticamen cordansi Terra s. Petri , Territorium s.
le tanto era dire romano quanto callo Petri, Terminus s. Petri, Homines s. Pe-
lico, e lo prova con diverse testimonian . tri. Le città poi e le persone che si sotto.
ze. Il Borgia, Difesa del dominio tempo ponevano alla protezione e padronanza
raledella Sede apostolica , p.177 e 205, della s. Sede, lo fecero con diverse con-
SED SED 163
dizioni, e alcune le riporterò a SOVRANI- ammirarla e visitarla. Narra Rinaldi al-
TA' . Papas. Sisto I deli 32 fece questo de- l'anno 258 , n.º 3, che Basilide vescovo di
creto, pei vescovi che chiamati in Roma Leon di Spagna, vedendo occupata la sua
e ritornati nel vescovato, non vi fossero sede da Sabino, ricorse in tale anno al som-
ricevuti senza presentare al popolo le Let- mo Pontefices. Stefano I con false ragio
tere apostoliche (V.). Hic insuper con• ni : nondimeno si vede l'antichissimo u-
stituit, utquicumque episcopus exocatus so, che i vescovi i quali pretendevano di
fueritad Sedem Romanam Apostolicam , aver patito qualche torto dai vescovi lo-
rediens adparochiam suam, non susci ro colleghi, ricorressero da parti ancorché
piatur nisi cum formatis salutationis ad rimote al romano Pontefice, come a su
plebem a Sede Apostolica. Le quali lette- premo capo della chiesa universale. Il ci-
re attestavano dell'unità cattolica, fra il tato Zaccaria, Anti Febbronio par. 2, lib.
capo e le membra della Chiesa . La comu- 1,Storia delprimato del Papa nelle cau-
nione col romano Pontefice de'patriarchi se maggiori, tratta nel cap . 1 :Tutte le chie
e de' vescovi in due maniere principal se del mondo cristiano fecero ne'primi ot-
mente si manteneva e si praticava. Una to secoli ricorso al romano Pontefice, per
era il ricevere i fedeli, che d'altre parti risolvere gli affari della religione. Nel cap.
venissero a Roma con lettere commenda- 2 : Si comincia a parlare in generale del
tizie de❜loro vescovi, se chierici o laici, o diritto, che i Papi hanno aʼricorsi nelle
de❜loro metropolitani , se vescovi , con tut- cause maggiori. Nel cap. 3: Si mostra col-
ti gli uffizi di carità. L'altra era scriversi la storia il diritto, che han sempre i Pa.
scambievolmente lellere comunicatorie , pi avuto nelle cause di fede. Già ad Ar-
dette anche pacifiche e poi formate. Di PELLAZIONE ALLA S. SEDE, ed a COMMISSIO-
Ceciliano, scrisse s. Agostino, ch'egli era NE, parlai dell'appello alla Sede aposto-
alla romana chiesa e alle altre terre per lica, che s. Bernardo riguardò per la più
lettere comunicatorie congiunto; e di Pa preziosa gemma della Tiara pontificia
pa s. Siricio del 385 afferma Ottato Mi (V.), poichè costituito da Gesù Cristo un
levitano, che con esso lui tutto il mondo primato di onore e di giurisdizione nella
pel commercio delle lettere formate con- sua Chiesa, era legittima conseguenza di
corda in una società di comunione. Quin- esso il diritto del romano Pontefice, di ri .
di i Papi appena eletti e ordinati costu- vedere e correggere le sentenze da qua-
mavano di scrivere aʼvescovi la seguita lunque ecclesiastica autorità pronuncia-
loro ordinazione, ed i vescovi per parte te , mentre i suoi giudicati sono irrefor-
loro se ne congratulavano cogli eletti Pon- mabili; quindi incominciai a riportare e-
tefici, e queste lettere ancora erano co- sempi di appellazioni , da quelle fatte nel
municatorie, o sia dirette a mantenere la 142 alla s. Sede da Marcione , e nel 250
comunione. Tuttavolta non ogni nega . da Privato vescovo di Lambesa. Il dottu
mento di tali lettere, o dell'accennata ca. e facondo s. Cipriano vescovo di Cartagi-
ritatevole accoglienza era anticamente ri ne, che patì il martirio nel 258, più vol-
gorosa Scomunica (V.) . Se il Papa poi te nelle sue lettere ripete espressamente :
positivamente separava alcuno dalla sua Che siccome vi è un solo Dio ed un solo
comunione, come scomunicato dovea es Cristo, così una sola è la Chiesa ed una
sere tenuto da tutta la Chiesa. Nella bio- sola la suprema cattedra magistrale, e
grafia del dottissimo e celebre Origene, nella Chiesa docente e legislativa , fonda-
dichiarai che nel 211 spinto dal deside ta perdivino volere sopra Pietro. Il s. ve
rio di vedere l'illustre e antica chiesa ro- scovo vide in Pietro non solo l'unità, ma
mana, tratto dalla sua gran fama , si recò la sorgente dell'unità medesima; ed il ci .
appositamente in Roma dall'Egitto per tato Ottato di Milevi riguardò la Sede ro
164 · SED SED
mana come il punto d'unione di tutte le seduto s . Pietro, ed in cui oggi Anasta-
chiese : s. Cirillo patriarca d'Alessandria sio siede ? Memorabile è la sua sentenza :
vide in Pietro quella podestà che dal Pa Roma ha parlato; ogni questione èfini
dre era stata data a Cristo. Papa s. Mar- ta. Eccone il testo, Serm. 2 , De verb. A-
cello I del 304 scrisse aʼvescovi d'Antio- postol.: Jam enim hac de caussa duo con-
chia,chela chiesa romana dovea chiamar cilia missa suntad Sedem apostolicam :
si Primate (V.) e capo di tutte le altre, inde etiam rescripta venerunt. Caussafi .
e che niun concilio poteasi celebrare sen⚫ nita est; error utinam aliquando finia-
za l'autorità del Papa . A ROMA celebrai tur. Il s.dottore lodando Papa s. Melchia-
l'era novella e gloriosa , il meraviglioso de per quanto fece onde riunire allaChie-
trionfo della chiesa cattolica,l'avvenimen sa i donatisti, co'vescovi de'due contrari
to strepitoso e provvidenziale di Costan- partiti, si espresse con queste parole : 0
tino I il Grande nel rendere la pace alla virum optimum, o filium christianae pa-
Chiesa, nel proclamare libero l'esercizio cis, et patrem christianae plebis ! Lo no-
del culto del cristianesimo, nell'elevazio- minò padre della plebe cristiana nel sen-
ne decorosa del pontificato de'Papi, e nel so che avea detto altrove, cioè che nella
trasferimento della sede imperiale a Co- chiesa romana era stato sempre il prin-
stantinopoli, per cui Roma divenne reg. cipato della cattedra apostolica, a cui so-
gia del romano Pontefice e centro subli- lamente si apparteneva d'accordare i ve-
me dell'unità cattolica con tanto splendo- scovi che aveano somiglianti differenze e
re della s. Sede. Parlai pure del palazzo brighe insieme. A PIEVE parlai del voca-
imperiale di Laterano assegnato per pa- bolo plebe, che una volta significava l'u-
triarchio de'Papi , delle rendite loro sta nione de'fedeli e tutto il popolo cristia-
bilite , e doni elargiti dalla munificenza no, onde più Papi s'intitolarono, Episco-
del magnanimo principe, tanto beneme- pus s. Plebis Dei. A REPUBBLICA notai che
rito della Sede apostolica e della chiesa il simile vocabolo fu usato per nominare
universale; e se diè alla chiesa romana do- repubblica cristiana, l'universalità de'fe-
minii temporali e Roma stessa . Il dotto deli soggetti al sommo Pontefice, con po-
re massimo s. Girolamo , scrivendo a s . tere spirituale e universale sui cattolici
Damaso I Papa del 367 , usò queste belle d'ambo gli emisferii. Sino dai primi se .
sentenze. Dal Pastore imploro l'aiuto del coli della Chiesa fu costumedi tutti i le-
gregge. Col successore del Pescatore io scovi (V.) del mondo cristiano d'indiriz•
parlo. AllaBeatitudine tua, cioè alla cat- zare al romano Pontefice consulte ne'più
tedra di Pietro in comunione mi unisco. gravi negozi, che la fede e la Disciplina
Sopra quella pietra so essere edificata ecclesiastica (V.) toccavano, ed il Zacca-
la Chiesa. Chiunquefuori di questa casa ria nella par. 2 dell' Anti-Febbronio ne
mangerà l'agnello, èprofano . Non cono- pubblicò molti e incontestabili esempi , o-
sco Vitale, rigello Melezio, ignoro Pao. ve inoltre tratta : Dell'autorità del Papa
lino. Chiunque teco non raccoglie, disper- intorno alla conferma dell'elezione di tut-
de, cioè chi non è di Cristo è Anticristo. ti i vescovi delle provincie ; nelle trasla-
Io intanto vado ripetendo , quello che si zioni e rinunzie deʼvescovi; nella riserva
unisce alla cattedra di Pietro , è dalla delle deposizioni vescovili; nell'erezione
mia parte. In questo tempo fiorì l'altro de ' vescovati e arcivescovati; e della pon-
gran dottore della Chiesa s . Agostino, di tificia giurisdizione sopra de' vescovi. Il
cui abbiamo tante testimonianze di vene- Papa s. Innocenzo I nell'epistola o rescrit-
razione per la s. Sede. Scrivendo contro to trasmesso sul principio del 417 al con.
Petigliano, gli disse : Cosa ti hafatto la cilio plenario di Cartagine, lodando quei
calledra della chiesa romana in cui ha padri, che delle cose determinate contro

SED SED 165
i pelagiani aveano fatta relazione alla s. della Chiesa si raccolgono le testimonian-
Sede, per ricevere da essa il definitivo giu- ze del Papa come legislatore, e le princi-
dizio, ecco come si espresse. » Conservan⚫ pali leggi emanate dalla s. Sede , come
do voi gli esempi dell'antica tradizione, quelle di s . Vittore I del 194, di s. Zeferi
e ricordevoli dell'ecclesiastica disciplina, no del 203 , di s. Cornelio del 254, di s.
confermate con vera ragione il vigore del Liberio del 352 , di s. Siricio del 385, di
la vostra religione non meno ora nel con- s. Innocenzo I , ec. Egualmente è compro-
sultarci, che avanti nel pronunziare,i qua vata colla storia de' primi otto secoli la
li comprovaste doversi riferire al nostro giurisdizione del solo Papa nel convocare
giudizio, sapendo cosa si debba alla Sedia i Concilii ( V.) generali, non essendo Ecu-
apostolica,mentre tutti, che chiamati sia- menici (V.) o generali o universali quel-
mo in questo luogo, desideriamo seguir li che non sono presieduti dai legati del-
l'Apostolo, da cui surse, e l'istesso Vesco- la s. Sede. Sull'autorità de' Papi ne'primi
vato, e tutta l'autorità di questo nome ". sette secoli, giova moltissimo il leggere il
poco appresso parlando degli antichi dotto cardinal Gerdil : Esame de motivi
istituti de' Padri di consultar la s. Sede dell'opposizionefalla damg." vescovo di
nelle cose più gravi, e di riportarsi al giu- Noli allapubblicazione della bolla, Au-
dizio di lei, soggiunge: » La qualcosa e- clorem fidei, di Pio VI. Parlando Papa
glino non per umana ma per divina sen- s. Gelasio I dello scomunicato Acacio ve-
tenza decretarono, acciocchè tutto quel. scovo di Costantinopoli, e autore del1.º
lo che si trattasse nelle provincie, quan- scisma tra la chiesa greca e la latina, in
tunque rimote e disgiunte, non prima sti. un avvertimento a Fausto così parlò. Che
massero di dovere ultimare, che ne per se dicono ciò fece l'imperatore Anasta-
venisse la notizia a questa Sedia , accioc sio, con quali canoni, con quali regolefu
chè per autorità di essa tuttociò che prescritto o ordinato ? Ad unfatto così
da
essi fosse pronunziato, si confermasse, se perverso ,perchè acconsente Acacio? Con
giusto fosse". Il medesimo Papa in egual qual tradizione de'maggiori chiamano in
tempo rescrivendo alla relazione fattagli giudizio la s. Sede apostolica? Vogliano
dal concilio di Mela , loda queʼpadri , per- o non vogliano, a loro giudizio le anti-
chè nel consultar la Sedia apostolica , e che costituzioni de'canoni verranno con-
nel riportare al suo giudizio i punti da fermate. Papa s. Simmaco del 498, che
essa deliberati, aveano seguito l'antica re scomunicò l'imperatore Anastasio per fa-
gola, la quale con esso lui conoscevanoes- vorire la memoria dell'anatematizzato A-
sere stata sempre nel mondo, e sapevano cacio, pei tumulti prodotti dall'antipapa
che per tutte le provincie si diramavano Lorenzo, acconsenti alla convocazione del
sempre dal fonte apostolico le risposte a celebre sinodo Palmare, adunato con 125
quelli che le domandavano; conservando- vescovi nel portico di s. Pietro , e spon-
si nell' Archivio della s.Sede (V.) dai Scri taneamente si assoggettò al lorogiudizio
niari (V.) i documenti per lo scioglimen- dalle accuse imputategli. I vescovi però
to delle controversie e de'dubbi. Antichis⚫ protestarono, che il Vescovo della Roma-
simo era dunque sino dai tempi di s. In- na sede non deve soggiacere all'esame
nocenzo I, nè già stabilito da alcun cano . de'vescovi minori, e ne riconobbero l'in-
ne, ma sibbene dalla tradizione prescrit nocenza. Scrisse s. Isidoro vescovo di Si-
to, e richiesto dal primato della Sede ro- viglia, ad Eugenio toletano : La dignità
mana, il costume di consultarla ne'dubbi, della podestà, sebbene sia irasfusa in tut-
e di attenderne il giudizio, e di ricevere ti i vescovi, pure il Vescovo di Roma più
dalle risposte di lei la certa e definitiva specialmente per singolar privilegio re-
scienza. Dalla storia de'primi otto secoli sta in eterno, come capo più elevato di
166 SED SED

tutti gli altri membri ... Quegli adunque correva l'obbligo di sostenere e difende-
che non presta ad esso riverente la do- re le ragioni della s. Sede. Carlo Magno
vula ubbidienza , disgiunto dal capo si scrisse a Ripando ed agli altri vescovi di
rende colpevole d'acefalismo. Fu s. Gre Spagna : Mi unisco con tulla la sinceri-
gorio I del 590 il primo Papa, che ado- tà ed intensità della mia mente, e con lul-
però la formola : Loqui ex Cathedra, lo- ta l'espansione del mio cuore alla s. Se-
qui de Petri Sede, nell'epistola ad Eulo de apostolica, ed alle antiche venerabili
gio vescovo d'Alessandria. La s. Sede ri apostoliche tradizioni, dal principio del-
pristinò l'impero d'occidente, eresse re- la chiesa nascente.
gui e ducati , li conferì a chi ne credet- L'imperatore d'oriente Basilio il Ma-
te degno, anche con investiture e censo, cedone nell'869 , dopo avere ricevuto o-
depose gl' indegni sovrani e sciolse dal noratamente i legati della s. Sede, così loro
Giuramento(V.) i loro sudditi, come fe faveliò. » La s. chiesa romana madre di
ce s. Gregorio II con l'imperatore Leo- tutte le chiese di Dio, essendo di lei capo
ne l'Isaurico, dal quale Papa e verso il il santissimo Nicolò I Papa universale, ha
730 ebbe propriamente origine il sovra- molto ben provveduto alla Costantinopo-
no temporale dominio della chiesa ro- litana, lacerata per l'ambizione del per-
mana, la quale però già possedeva am- versissimo Fozio, come manifesto fanno
plissimi patrimoni e con l'esercizio delle le lettere dell'istesso Pontefice, con l'au-
Regalie (V.) superiori . Nel 752 avendo torità delle quali Ignazio nostro padre qui
s. Bonifacioapostolo di Germaniae legato presenteè stato tornato (la Dio mercè) non
della s . Sede inteso l'elevazione al ponti ha molto nella propria sede, donde i fo-
ficato di Stefano III, gli scrisse un'episto- ziani l'aveano con violenza discacciato.Per
la nella quale si professa d'essere discepo- la qual cosa noi con tutti i patriarchi, me.
lo della chiesa romana , e con molta u- tropolitani e vescovi orientali, che abbiamo
miltà promise, che trovandosi aver detto per lo spazio di due anni aspettato la cen-
o fatto cosa alcuna malamente, secondo sura della chiesa romana, nostra santa ma-
il giudizio della medesima chiesa subito dre, chiediamo ora per amor del Signore ,
l'avrebbe emendata , come si ha da Rinal che il negozio di Dio si faccia utilmente,
di a detto anno, n.º 16. Il concilio de've- via togliendosi con l'autorità del vostro
scovi d'Italia e di Francia celebrato nel Sagro collegio gli scandali cagionati daFo .
l'800 per s. Leone III, contro le calun- zio, rimettendosi in questa chiesa la bra-
nie delle fazioni di cui era segno, così de mata unione e pace, secondo il decreto di
cretò. Noi non ardiamo di giudicare la Nicolò I santissimo Papa." Fu gloria del-
Sede apostolica, ch'è il capo di tutte le la s. Sede il gran Papa s. Gregorio VII
chiese dell'universo. Poichè, noi tutti da (V.), che celebrai pure a Roma, ed a Sa-
essa edal vicario di lei saremo giudica LERNO ove si venera la sua sagra spoglia
ti. Questapoi non si giudica da alcuno, mortale. Egli acerrimo propugnatore del-
come appunto anche l'antica prammati- la libertà ecclesiastica, difese saldamente
ca e disciplina prescrive ; ma siccome magnanimo e formidabile la s.Sede, e col-
piacerà allo stesso sommo Pontefice ro• la vasta sua sapienza sottraendo la Chiesa
mano, noi canonicamente sommessi ub- dallo stato che la voleva soperchiare , il
bidiremo. Avendo s. Leone III con auto- potere spirituale dal temporale che pre-
rità apostolica rinnovato l'impero d'oc- tendeva dominarla , collocò secondo sua
cidente, ecostituito e coronato imperato natura, il Papa sopra l'Imperatore (V.);
re Carlo Magno, a questi derivò l'obbli- i suoi eroici sforzi produssero gloria pe-
go di difendere la chiesa romana e il suo renue per la Sede apostolica e il trionfo
principato anche al Patrizio diRoma( V.) della chiesa romana , che per lui regnò con;
SED SED 167
temporaneamente nelle rimote regioni set- torità pontificia e della romana chiesa, che
tentrionali e orientali, non ostante la lo le prese per propria insegna, e sino dai
ro lontananza dal centro della Chiesa. I tempi antichi la s. Sede la diè per insegna
suo amico e ammiratore s. Anselmo ve- alla Milizia pontificia (V.) sia negli Sten-
scovo di Lucca,nello scisma coutro la vera dardi (V.) e coll'immagine di s. Pietro,
Sede dell'iniquo antipapa Clemente III, sia con farne cucire le figure nelle vesti
disse: Essendosi pregato da Gesù Cristo de'soldati suoi . Il gesuita Raynaud, Oper.
per lafede di Pietro, affinchè non venis- t. 10, Praenotal. 4,p. 24, dice che le chia-
se mai meno; la fede del solo patriarca vi una d'oro e l'altra d'argento significa.
romano, in cui conferma i suoi fratelli, no la scienza e la podestà delle chiavi, cioè
non verrà mai meno. Nello spargere al- l'autorità papale. Ed il Molano, De ima-
cuni fiori sulla tomba del magno s. Gre ginib. lib. 3, cap. 21 , spiega quella d'oro
gorio VII,con altri esclamai: Riposa in pa simboleggiare la podestà giudiziale del fo-
ce, o gran Papa, che i re della terra vinti ro della penitenza, e quella d'argento la
al lume che gl'irraggia dall'alto de'cieli , podestà di fulminar gli anatemi. Lechiavi
conoscono che la Sedia di Pietro è la co- eziandio servirono d'insegna della chiesa
lonna cui s'appoggia la loro autorità, lo romana, come l'usa tuttora in uno al Pa
scudo che la difende, il lume che la vi- diglione(V.);dell'autica insegna delle chia-
vifica, il consiglio che la governa, il serto vi propria della Sede apostolica, ne fa pu.
immortale che la corona. All'imperatore re testimonianza lo stesso Innocenzo III .
Corrado III nel 1138 scrisse s. Bernar. Questo Papa colla sua magniloquenza e
do Dottore di s. Chiesa (V.); nella lette- siccome profondo giureconsulto nel diritto
ra 123.» Ogni persona dev'essere sogget canonico, nel coronare imperatore Ottone
ta alle alte podestà,e chi si oppone a questa IV, per averlo conosciuto divoto alla s.
podestà, si oppone agli ordini di Dio; qual Sede, provò che il consagrante sta sopra
sentenza desidero certamente, e ve ne av- il consagrato, la preminenza della Chiesa
vertoinogni miglior maniera ,che voi man- sull'impero, del sacerdozio sul principato;
teniate quella riverenza che esige la som- ma Ottone IV opprimendo poi la chiesa
ma ed apostolica Sede, ed al beato Pie romana che avea giurato difendere, fu sco-
tro vicario, siccome si vuole da voi che municato dal Papa . Fu Innocenzo III che
questa sia osservata da tutti i sudditi al- dichiarò canonicamente la chiesa di Co-
l'imperatore. " Papa Alessandro III del stantinopoli , 2. dopo la Romana , il cui
1159 riservò alla sola s. Sede e al sommo splendore accrebbe; illustrò il romano So-
Pontefice la Canonizzazione ( V. ) de'san- glio pontificio (V.), e vigile custode del-
ti. Altra somma gloria della s. Sede fu Pa- l'autorità apostolica la rese al mondo più
pa Innocenzo III( V.) , che in Roma (V.) reverenda. Il ch. Hurter storico delle sue
vi fu sollevato neli 198, non che eminen- grandi gesta, spesso ripete le opinioni del
temente di essa benemerito, a fronte della medio evo : Che come i fiumi originano
condizione de'tempi in cui assunse le mi- dal mare, ed in lui ritornano, così tutte
stiche Chiavipontificie (V.) del potere spi le chiese originano da quella di Roma, ed
rituale di legare e di sciogliere, di aprire in lei quale istitutrice e maestra hauno
e di chiudere il cielo, colla Penitenza, col- ricorso ; che i vescovi debbono recarsi a
l'Indulgenza, colla Scomunica (V.) , e di gloria di dirsi figli d'ubbidienza al Papa,
governare la chiesa universale , simbolo ciò che è confermato co'titoli de' vescovi
altresì del primato della s. Sede e del Pa- stessi indirizzati al Pontefice, colla som-
pa ; laonde da antichissimo tempo le fi- missione de'loro concilii al giudizio di lui,
gure delle chiavi apostoliche servirono a e coll'esempio di que'molti che nelle con.
denotare la sovranità, giurisdizione e au- tese fra l'impero e il pontificato, a que-
168 SED SED
sto fecero il sagrifizio della propria vita. cato ai tuoi doveri, le tue vie sono le vie
A lui, secondo il parlare d'Innocenzo III , di perdizione. A RINUNZIA AL PONTIFICATO,
come al primo anello di questa catena che parlando di quella solenne di s. Celestino
stringe gli uomini a Dio, sono i vescovi V, riportai che il solo Papa, pel suo pri-
subordinati e nell'elezioni, e nelle trasla mato, può rinunziare la suprema dignità,
zioni , e nell' abdicare le pastorali cure. senza autorità e permesso d'alcuno. Ad
Rivocando gli atti di taluno di essi, o di. AVIGNONE, a Roma, e relativi articoli, de-
minuendo i privilegi di qualche chiesa , plorai il trasporto della residenza ponti-
la romana Sede nou offende gli altrui di- ficia in Francia nel 1305 , per opera di
ritti, e fregiandola di privilegi e di copiose Clemente V, che eletto mentre dimorava
grazie,ella non diminuisce la propria mag- in quella regione, non badando alle sup-
gioranza e potenza, come quel lume che pliche de'romani, non volle recarsi a Ro-
non si scema comunicandosi ad altri. Qual ma, la cui Sede lungamente restò senza
cosa poi sembra più viva recare fraʼmorta- la residenza del Papa ; poichè molti gra-
li l'immagine diDio che opera in ogni tem⚫ vi scritti ripugnano e non ammettono le
po ed ovunque, quanto la pontificale mo frasi di trasporto della Sede romana in
narchia e l'indipendente sua sovranità , Francia e Avignone città di Provenza(V.),
universal centro che indirizza in ogni tem poichè avendola s. Pietro fondata in Ro-
po e in ogni più remota contrada i suoi ma, e nel suo maraviglioso tempio Va-
raggi per formare di tanti popoli un solo, ticano venerandosi l'identifica sua Cat-
che corrisponde co ' più vasti regni come col tedra, ritengono che non possa altrove tra-
primitivo individuo, e innanzi a cui nul- sferirsi; e doversi soltanto dire trasporto
la evvi d'elevato da superare i suoi sguar di residenza,stabilita la dimora in Fran-
di, nulla sì tenue da sottrarsi alla sua vi- cia del Papa, della corte e della curia,
gilanza ? Chi non meraviglia alle tante sva . non mai la s. Sede, propria solamente di
riate questioni che a Roma e sulla dot- Roma, innaffiata dal sangue del principe
trina e in ogni parte della disciplina ec- degli apostoli. Ma sulla distinzione erro-
clesiastica s'indirizzavano , e che vengono nea che il giansenista Tamburini fece fra
dal benemerito storico accuratamente ac- Sede e Pontefice, rispose anche il vene-
cennate nella Storia d'Innocenzo III ; rando p. Cappellari, cap. 9 , n.° 5. Dice il
certamente risulta essersi allora avuta la Bernini nell'Istoria dell'eresie, che que-
romana Sede come punto centrale non solo sto trasporto cagionò i noti pregiudizi alla
degli affari della Chiesa, ma meritamente cristianità ed a Roma ; che Clemente V
ancora del mondo intero , come in altri sarebbe certamente uno de'gloriosi Papi
tempi anteriori e posteriori. Per le tante per le sue egregie operazioni e gran zelo
inchieste a cui era d'uopo rispondere, fe- in difesa della fede, se non avesse senza
ce dire a Innocenzo III : Sedes apostolica alcun motivo trasportata in Francia la s.
omnium plene pulsantium necessitatibus Sede, ove fatalmente restò con 7 Papi tut-
occurrit. Tutti invocavano allora fervida- ti francesi , nello spazio di 71 anni , 7 mesi
mente dalle labbra delPapa la scienza, dal ei giorni. Gli successe nel 1316 in Lione
principe de'pastori i pascoli più salutari, Giovanni XXII, che dichiarò in Avignone
e contro le sentenze de'vescovi implora dovere risiedere il Papa, lusingando poi
vano,se così può dirsi,il giudizio della stes- i romani che avrebbe loro restituito la pa-
sa giustizia. L'amore di questa, informata pale residenza . Per sua morte nel 1334
dagli esempi d'apostolica intrepidezza, fe- si voleva eleggere per successore il cardi
ce scrivere Innocenzo III ad un re di nal Raimondi di Comminges, che eroica-
Francia queste coraggiose parole. Tu hai mente rifiutò, per l' indegna condizione
violato i divini comandamenti, hai man imposta dai cardinali,quasi tutti francesi,
SED SED 169
di non riportare a Roma la residenza pa- delizie provenzali e del proprio paese, ri-
pale, mentr'egli considerava il pontificato partì in Avignone , ove poco dopo morì
fuori della sua sede naturale in Avigno secondo le minacce di s. Brigida, e gli suc-a
ne, con danno della chiesa universale. Be- cesse Gregorio XI , il quale nella sua 1 .
nedetto XII che gli fu sostituito formò il bolla dichiarò, che la basilica di Laterano
disegno di passare in Bologna colla corte era la sede principale del romano Pon-
pontificia, al quale fine i romani non solo tefice, e la 1. in dignità tra tutte le chiese
come al predecessore gli offrirono l'auto- del mondo. Mentre il Papa da gran tempo
rità deʼmagistrati urbani, ma eziandio il divisava di por fine ad una specie di ve-
senatorato ; ma i cardinali assuefatti al dovanza in cui languiva l'apostolica chiesa
delizioso soggiorno di Provenza, ad onta romana, fuori del suo naturale luogo tra-
che il Papa in concistoro manifestò la sua sportata per umane passioni; nell'intima-
determinazione, frastornarono la parten- re la residenza nelle proprie diocesi ai ve-
za, certi di rendere un rilevante servigio al scovi, uno di questi rimproverato dal Pa-
re di Francia, pei grandi vantaggi che a pa, perchè avesse da gran tempo lasciata
lui e al reguo derivavano colla presenza senza pastore la propria chiesa , con co-
de'Papi in Avignone; di più l'indussero raggio gli rispose: E voi ancora , Santo Pa-
con apparenti ragioni a fabbricare un pa dre, perchè non andate alla vostra sposa,
lazzo apostolico in tal città. Nel 1342 e- infinitamente più illustre e più attraente
letto Clemente VI, si scusò cogli amba- della mia, e non ne date l'esempio ? Scosso
sciatori de'romani che instantemente rin. Gregorio XI da questo parlare , dagli ec
novarono le istanze, di muoversi a com . citamenti di santi personaggi, dall'ener-
passione di Roma restata priva della sede giche rappresentanze de'romani onde ri-
imperiale ed anche dell'apostolica : invece stabilir tra loro la curia e corte pontifi-
il Papa comprò per la s. Sede la città e cia , che diversamente aveano stabilito far
contado d'Avignone e l'uni al propinquo Papa un concittadino, risolvette di abban-
Tenaissino che già possedeva dal secolo donare Avignone e di portarsi in Roma.
XIII. Fu allora che infuriando vieppiù le Per quanto fosse circuito con prieghi, la-
fazioni in Roma, insorse il famoso agita- grime e insistenze de'grandi a prolungare
tore Cola di Rienzo, che usurpata la si il soggiorno in Francia, fermo nel glorioso
gnoria osò intimare a Clemente,VI di ve- proponimento, partì d'Avignone ed en-
nire in Roma, altrimenti il popolo roma- tròtrionfante in Roma a'17 gennaio 1377,
no avrebbe provveduto la Sedia di Pietro colla corte, curia e famiglia pontificia. Nel
d'altro Papa. Il successore Innocenzo VI di seguente celebrò pontificalmente nella
rassodò la residenza d'Avignone; ma Ur Chiesa dis. Pietro in Vaticano, ricorrendo
bano V creato nel 1362 ricusò nel giorno il fausto anniversario in cui il principe de-
della coronazione di comparire in solenne gli apostoli stabilì in Roma la sua vene-
cavalcata per la città, per riguardare la randa cattedra. Il Bernini citato dice che
diguità pontificia come esiliata al di là dei Gregorio XI in esecuzione del voto fatto
monti mentre era in Avignone, fuori della ne'primi di del suo pontificato, e ben ri-
sua legittima e propria residenza. Di poi cordevole della visione avuta da s . Bri-
malgrado le contrarie rappresentanze, nel gida nel cardinalato e a lui comunicata,
1367 ne parti e giunse in Roma a'16 ot- che Dio non gradiva che più restasse in
tobre, con fragorosi applausi de'romani, Aviguone la pontificia residenza , riportò
descritti a ROMA, insieme al discorso pro- Arcam Dei in Urbem, cioè la s. Sede in
nunziato dal Petrarca, per vederlo assiso Roma. Si osserva, che mentre prima di
nella Sedia di Pietro.Ma nel 1370 , a sug- Clemente V solevano i Papi nell' elezio.
gestione d'alcuni cardinali amanti delle ne essere intronizzati sulla Cattedra di s.
170 SED SED
Pietro, dopo il ristabilimento della resi- fu celebrato il concilio di Pisa (V.), che
denza in Roma non osarono più sedervi s. Antonino chiama conciliabolo, ove de-
e la lasciarono alla venerazione de'fedeli . posti il Papa Gregorio XII e l'antipapa
Tutti i particolari dell'assenza de'Papi da Benedetto XIII, fu eletto Alessandro V;
Roma, le tristi e lagrimevoli conseguenze ma presto i fedeli vieppiù doverono ram-
che ne derivarono alla città , all'Italia la maricarsi, mentre in luogo d'uno che si
cerata dalle fazioni, ed al cristianesimo , voleva, tre insieme rimasero e ognuno trat-
ai citati ealtri relativi articoli distesamen- tandosi da Papa; anzi morto Alessandro
te narrai, nel piangere lo strano traspor V, gli fu sostituito Giovanni XXIII. Con-
tamento della papale residenza in Francia , tinuando dunque tre a procedere da Papa,
che gli stessi francesi imparziali deplora fu convocato il celebre concilio di Costan-
rono come macchia alla memoria de'Papi za, per troncare lo scisma che continuava
d'Avignone, e fors' anche nazionale, che a lacerare la Chiesa, ed-ivi Gregorio XII
il corso de'secoli appena ha potuto inde
inde. rinunziò il pontificato, perciò encomiato
bolire, ed esser degna di alto rimprovero altamente cogli epiteti più gloriosi , qual
la traslazione della Sede dal nobilissimo tratto di somma generosità pel vero bene
luogo suo per tanti titoli naturale, a luogo e pace della Chiesa. Giovanni XXIII fu
per tante ragioni non conveniente, come deposto, e Benedetto XIII scomunicato;
pure rileva il Bercastel nella Storia del indi nel 1417 fu eletto di comun consenso
Cristianesimo, t. 15 e16 . In fatti la chiesa Martino V , riconosciuto e venerato da
romana rese responsabili i Papi avigno tutte le nazioni, poichè l'antipapa Cle-
nesi, d'altronde degni di commendazione, mente VIII successore di Benedetto XIII,
delle turbolenze e della desolazione cui ri di poi abdicò il pseudo pontificato.Sulcon-
mase esposta nella loro assenza , e pel suc cilio di Costanza e su quanto vi fu ope-
cessivo lungo e grande scisma d'occidente rato, si può vedere il lodato p . Cappel-
che ruppe l'unità cattolica. Come pei primi turi nel Discorso preliminare § XLIX e
scismi degli antipapi, e forse incomincian seg. Alle onorevoli testimonianze dell'epi-
do dal 3.º di Eulalio nel 418 , s'intromi- scopato francese in venerazione della s . Se-
sero i principi nell'Elezione del Papa (V.), de, e per quanto dissi d'Avignone, aggiun-
donde derivò l'abuso dell'Esclusiva (V.), gerò le seguenti . Fu luminosa confessione
di cui riparlai a SAGRO COLLEGIO; così dal del grand'arcivescovo Fenelon (V.), que·
grande scisma d'occidente ripete l'origine sta esclamazione.» O chiesa romana , o città
un'altra piaga della Chiesa, il Regio Exe santa, o cara e comune patria di tutti i
quatur (V.), che compiansi anche a Sco . cristiani ! Non vi ha in Gesù Cristo distin-
MUNICA. Il memorato grave e deplorabi zione di greco, di scita, di barbaro, di giu-
le scisma, incominciato poco dopo l'ele- deo, di gentile; tutti sono un popolo solo
zione di Urbano VI, successore legittimo nel tuo seno; sono tutti cittadini di Ro-
di Gregorio XI, per l'autipapa Clemente ma ; ogni cattolico è romano. Ah ! ecco
VII,che recatosi in Avignone co'cardinali il grande albero che venne piantato dalla
francesi, vi stabilì una cattedra di pesti. mano stessa di Gesù Cristo ! Ogni ramo
lenza sostenuta dai suoi successori, lo trat- che ne sia staccato, appassisce, diseccasi e
leggiai a SCISMA, indicando tutti i luoghi cade ! O madre, chiunque è figlio di Dio,
ove ne parloi con diffusione. Solo qui dirò, è pur figlio tuo ! Dopo tanti secoli tu sei
che divisi nell'ubbidienza popoli e nazio ancor feconda, o sposa di Dio ; tu generi
ni, desolati in non sapere chi propriamen figli incessantemente al tuo sposo in tutte
te venerare per vero capo della Chiesa, le estremità dell'universo ! Ma donde pro-
se que'di Roma o d'Avignone, per dar fine cede mai, che tanti figli snaturati non vo-
al furioso e pernicioso scisma, nel 1409 gliouo riconoscere oggidì la loro madre ?
SED SED 171
E che il sagro legame dell'unità , che dee noi, egli viene a stabilire nelle nostre co-
formare di tutti i popoli un solo gregge , scienze la fede, e con questo mezzo mette
e di tutti i ministri un sol pastore , po- sotto la salvaguardia di Dio lo scettro, che
trebbe essere il pretesto d'una fatale di la nostra riconoscenza ha offerto al me-
visione?" Il sommo vescovo Bossuet, così rito... Il nostro imperatore, benchè inve
parlò. » O santa Chiesa romana, madre stito della suprema magistratura della re-
di tutte le chiese , e madre di tutti i fe- pubblica pel voto della nazione; convinto
deli, Chiesa da Dio prescelta per unire i che il Padre deʼlumi determina egli solo
suoi figli nella medesima fede, noi stare i popoli sulla scelta de loro padroni, ch'e-
mo sempre attaccati alla tua unità col- gli è quello, che dà ai principi la pode-
l'intimo del nostro cuore . S'io mai ti di- stà di fare tutto ciò che vogliono, e la sa-
mentico, Chiesa romana, possa obbliare viezza di non volere che ciò che devono;
me stesso .... La Cattedra romana, tanto persuaso d'altronde che gli edifici che non
celebrata da'Padri, in cui hanno a gara hanno per garante della loro durata che
esaltato il principio della cattedra aposto gli architetti del tempo,crollano bene spes-
lica, la sorgente dell' unità , e nella per- so prima di giungere al compimento; egli
sona di Pietro l'eminente grado della cat dunque vuole stabilire la sua autorità so-
tedra sacerdotale, è la Chiesa madre, che pra delle fondamenta che non temano uè
tiene in sua mano la condotta di tutte le la ruggine , nè i vermi ; su delle fonda-
altre chiese; il capo dell'episcopato, da cui menta,chespaventando i suoi nemici tran-
emanauo tuttii raggi del governo dell'orbe quillizzino tutti i buoni francesi.Egli vuole
cattolico; la cattedra principale, la catte- insieme col sovrano Pontefice prostrarsi
dra unica, per la quale solamente tutti i a'piedi del santuario, e riconoscere la sua
fedeli conservano l'unità . Parlano in que- dipendenza; egli vuole finalmente riceve-
ste espressioni Ottato, Agostino, Cipriano, re la sua corona dal re de're,ed aumentare
Ireneo, Prospero, Avito e Teodoreto, il la sua autorità umiliandosi davanti il suo
concilio di Calcedonia ed altri , l'Africa, Autore", I pontificati di Pio VI, di Pio
le Gallie, l'Asia, l'Oriente e l'Occidente VII, di Gregorio XVI, di Pio IX (V.)
insieme uniti". Il cardinal Belloy già ve sono un complesso di meravigliosi trionfi
scovo di Marsiglia ( V.), essendo arcive. della s. Sede. In ogni tempo la mano del-
scovo di Parigi (V.) quando Pio VII si l'Altissimo stette visibilmente su Roma
recò a coronarvi l'imperatore Napoleone eterna , dal momento in cui i due principi
1, pubblicò un'omelia che riporta Pisto degli apostoli, i primi ed immediati testi-
lesi, Vita di Pio VII, t. 1 , p. 209, per moni del nuovo messaggio , innaffiavano
annunziarne il vicino arrivo: tra le altre del fecondo loro sangue la soglia dell'era
cose sono rimarcabili questi passi . » Non che allora schiudevasi; quindi al colossa-
brillò mai la religione con tanto splendo- le impero successe il pontificato pacifico,
re , quauto in questa memorabile circo- cattolico ed eterno della Sede apostolica,
stanza, in cui ciò che v'è di più sublime Vedasi d . Mauro Talucci, Discorso ana-
sulla terra concorre ad aumentare il suo litico, ovvero compendio della storia dog-
trionfo, ed a promuovere la nostra ammi- matica della s . Sede, da s. Pietro sino a
razione. Il vicario di Gesù Cristo che pre- s. Leone Iil Grande, Roma 1816. Petric .
sta il suo ministero, Napoleone che lo do- ca, De appellationibus omnium Eccle-
manda, ci prova che tutto è grande quan siarum ad Romanams. Petri Cathedram ,
do la religione lo comanda, e che non vi Tafuri , De auctoritatis s. Pontificis , Bo..
è di grande se non ciò ch'ella consagra ... noniae 1740. Gregorio cardinal Cortese,
Pio VII viene a spandere le benedizioni Epistolarumfamiliarumliber ejusd.tract.
del cielo sul nostro sovrano e sopra di adversusnegantem B. Petrum Apost . fuis-
172 SED SED
se Romae, Venetiis 1573. Ecclesia Ro- deposizione; così gli altri Benefizi eccle-
mana infallibilis in factorum definitioni siastici ( V.) vacano per morte , per ri-
bus opusculum J.Ludovici, Romae 1777. nunzia , per traslazione, per deposizione
De romanis appellationibuspropositiones del Beneficiato ( V.) . Di tutto parlai ai
critico- canonicae defendit F. Üghi, Fer citati e altri articoli, qui solo dunque ri-
rariae 1779. Romani Pontificis summa corderò quelli che riguardano l'interpon-
auctoritas,jus etpraestantia aecumenico- tificio e la vacanza della Sede Apostolica
rum conciliorum,atqueecclesiae Gallica (V.), distinguendoli in carattere corsivo
naeplacitis asserta, defensa et vindicata; o in piccolo maiuscolo , onde si possa tro-
acceditdissert. hist. de Isidorianis Decre- vare ove ne tratto, per cui mi limiterò a
talibus, necnon censura praecipuorum brevi cenni, preceduti e successi da quel-
auctorum, quos J. Febronius, Faventiae li spettanti alla morte e alla seguita ele .
1779. Difesa dis. Pietro e di altri Pontefi- zione del Papa. Aggravandosi il male da
ci romani accusati di errore, dedicata a cui è afflitto il sommo Pontefice, il cardi-
Papa Pio VIdaSaverio de Marco,Roma nal Segretario di stato ne dà partecipa-
1780.Delprimato dell'apostolos . Pietro e zione al cardinal Decano,acciò col Sagro
dei romani Pontefici suoi successori, Ro- Collegio si rechi al Palazzo apostolico
mar784. Dell'esistenza di vera giurisdi- nelle pontificie stanze a disposizione del
zione nella chiesa cattolica stabilita sul. Papa; al cardinal Vicario di Roma, per-
l'autorità delPontefice romano e della sua chè ordini al clero la recita dell'orazio-
Sede, ragionamento di d . Giuseppe Recco, ne, Pro infirmo Pontifice, e quando è in
Roma 1791.D.GiuseppeCernitori, Biblio- agonia l'orazione Pro Pontifice mortipro-
teca polemica degli scrittori che dal 1770 ximo , oltre altre preghiere a Dio, e l'e-
al1793 hanno difeso o impugnati i dom- sposizione del ss. Sagramento nelle pa-
mi della cattolica romana chiesa, Roma triarcali basiliche; ed ancora lo partecipa
1793. Il primato della Sede apostolica, al corpo Diplomatico , di Residenza in
e l'autorità de'concilii generali difesi da Roma . Il cardinale Penitenziere maggio-
mg." F. Patrizio Kenrick vescovo di A- re si porta presso il Papa per assisterlo
rath e coadiutore del vescovo di Filadel- nell'estremo punto col Confessore delPa-
fia, ivi 1838. P.Giovanni Perrone gesuita, pa, e dopo che il Sagrista gli ha som-
Sul titolo dichiesa cattolica chesi auribui ministrato l'Estrema unzione, gli fa sot-
scono le comunioni separate dalla chiesa toscrivere o recitare la Professione dife-
romana; dissertazione pubblicata nel t. de, gli comparte le solenni assoluzioni e
17, p. 321 degli Annali delle scienze reli benedizioui,recitando le preci dalla Chie-
giose. Dell'altra dissertazione dello stesso sa prescritte pei Moribondi. Nell'agonia
dottissimo teologo feci ricordo a SCISMA : del Pontefice s'invitano pure i Generali
Della denominazione che la chiesa cat. de' religiosi, per la comunicazione delle
tolica dà alle comunioni da lei divise di indulgenze concesse ai loro ordini ; ed i
eretiche e di scismatiche. Penitenzieri Vaticani per ricevere la cu-
SEDE VACANTE, Interregnum , Pon- stodia del di lui corpo appena spirato, fa-
tificium Interregnum, Inter - Pontificium, re la Lavanda del cadavere, restando a
Vacatio Sedis. Vacanza del Pontificato recitare l'uffizio de'defunti, e poi lo ac-
( V. ), e del Vescovato ( V. ) ; il tempo che compagnano nella basilica Vaticana. Le
si comprende dalla morte del Papa o dal- Guardie Nobili guardano a vista il ca-
la Rinunzia al Pontificato (V. ), all'ele- davere, giorno e notte fino alla deposi
zione del Successore (V.) ; vacando il ve- zione nella tomba . Appena il Papa ha re-
scovato per morte, per rinunzia e per sa l'anima a Dio, il cardinal segretario di
traslazione del Vescovo ( .), ed ancheper stato ne dà il doloroso annunzio a'nomi-
SED SED 173
nati personaggi, ed al cardinal Camerlen- zio al Senatore di Roma della verificata
go di s. Chiesa, cessa dalla carica e sub . morte, acciò la faccia conoscere alla città
entra a fungerla il Segretario del s. Col. col suono della campana di Campidoglio,
legio, che la disimpegna per tutta la sede alla quale fanno lugubre eco e d'ordine
vacante, in nome dello stesso sagro col. del cardinal vicario tutte le campane del .
legio. Anche altre cariche cessano mas. le chiese. Inoltre il cardinal camerlengo
sime della Famiglia pontificia, meno po. riceve dal Maestro di camera l' Anello
che eccezioni , e lo notai ad ognuna ,e l'udi . Piscatorio per spezzarsi , prende in con-
tore diSegnatura diviene uditore del s.col- segna il palazzo apostolico, affidando la
legio o del conclave: però restano, oltre il compilazione dell'inventario e la custodia
camerlengo, principalmente tra le prima delle sue parti e offici agli stessi chierici
rie quelle del Penitenziere maggiore e del di camera ripartitamente, acciò nulla sia
Vicario di Roma con esercizio d'auto- involato nel Palazzo, che neʼtempi anti-
rità: cessano d' agire i Tribunali di Ro- chi si depredava; indi ritorna al suo pa
ma, e si chiudono i Teatri. Egualmente lazzo accompagnato dalla guardia degli
appena spirato il Papa, tutti i Cardinali Svizzeri pontificii, che restano a fare la
assumono le Calze e il Collare paonazzo , guardia a detta sua abitazione, e lo scor-
e quelli creati dal defunto usano anche tano allorquando incede per la città. Il
altre dimostrazioni di duolo nelle Vesti; cardinal camerlengo dipoi batte Moneta
quando i cardinali si facevano precedere col suo stemma , colle parole Sede va
dalla Mazza d'argento (il cui uso restò cante, al quale articolo notai che ne fu-
sospeso nel 1797,per quanto notai nel vol . rono battute in tali epoche e colla mede .
L, p.176) nella sede vacante l'adopera- sima epigrafe. Con questa coniano Meda-
vano calata; a CONCLAVE dicendo pure le glie per l'accesso alle ruote del conclave, il
particolarità, su quali cose e suppelletti- cardinal camerlengo, il Maggiordomo, il
Ji i cardinali adoperano il colore verde e Maresciallo del conclave, i Conservato-
il colore paonazzo, questo dai creati dal ridiRoma, il Governatore di Roma, l'U-
Papa defunto, il verde dagli altri cardi- ditore generale della camera, il Tesorie
nali.IPrelati depongono il color paonaz. re generale. Le monete e le medaglie pe
zo nelle vesti e assumono il nero, tranne i rò del cardinal camerlengo, sopra al cap-
famigliari del morto, che sino alla sua tu- pello cardinalizio che sovrasta il suo stem-
mulazione proseguono a usare il 1. Tutte ma, hanno l'antica insegna della s . Sede,
queste significazioni di Lutto hanno luo- del Padiglione colle Chiavi pontificie in-
go per tutta la sede vacante, nella quale i crociate, la quale è pur quella della Sede
cardinali incedono senza Mantelletta col vacante. Inoltre nella sede vacante si co .
Rocchello scoperto in segno di giurisdi- niano le Medaglie per la festa de'ss. Pietro
zione, ed in carrozza non portano alcu- e Paolo, e si dispensano come praticasi vi .
no a spalla, di qualunque grado e condi- vente ilPapa, non però a que'che non sono
zione, non solo per la sovranità che rap. più famigliari pontificii. Nella sera della
presentano , ma perchè tra loro vi è il de morte del Papa s'incominciano le Congre-
stinato da Dio a essere suo vicario ; per gazioni cardinalizie della Sede vacante,
cui se riuniti , almeno in 3, si fa loro la e neldì seguente le Congregazionigenerali
Genuflessione in tutto l'indicato tempo . che si tengono dai cardinali avanti d'en-
Quindi il cardinal camerlengo coi Chie- trare in conclave: assumendo il sagro col-
rici di camera si reca a fare la ricogni- legio l'esercizio della sovranità, ed il go-
zione del pontificio Cadavere, dopo di verno del dominio temporale, per tutta
che depone la mantelletta e si scuopre il la sede vacante lo fa per turno esercitare
rocchetto , ed ordina che si dia l'annun da 3 cardinali capi degli ordini de'Ve
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scovi suburbicari, de' Preti e de' Diaconi . la recita dell'Orazione per l'elezione del
Nella 1. congregazione generale si leggo- Papa.In ogni mattina deʼnovendiali, do-
no le bolle pontificie riguardanti quanto po l'esequie, ha luogo nella SagrestiaVa-
si deve osservare in tutta la sede vacan⚫ ticana una dell'accennate congregazioni
te, che riportai a CONCLAVE, tutte ordi- generali,ove il sagro collegio fa tutte quel
nate per la buona amministrazione e per le cose che in esse descrissi , e riceve lecon-
la brevità della nocevole sede vacante ; doglianze del corpo diplomatico e Sena-
come per l'uso della Rendita ecclesiasti- to romano (ed anticamente anche quelle
ca; ed ivi si confermano o eleggono nuo . de'cardinali Protettori de' regni, e degli
vi ministri, come il Governatore di Ro. ambasciatori di Bologna e Ferrara),
ma. Si rompono i Sigilli pontificii , e si fa leggendo quelli che ammette al servigio
quanto altro notai descrivendo tal con- del conclave,ed approvando i Conclavisti.
gregazione. Frattanto hanno luogo quelle Dopo la suddetta cappella per l'ingresso
provvidenze che riferisco a SENATO ROMA. in Conclave,questo ora ha luogo solenne-
No, e quelle che un tempo si esercitavano mente dalla Chiesa di s.Silvestro alQuiri-
dai Capo Rioni e dai Capotori, ed ora nale, al Palazzo apostolico Quirinale,ri-
da' Presidenti de' Rioni di Roma; altre ri cevendo il sagro collegio il giuramento di
guardano la Milizia pontificia , altre il fedeltà nella cappella Paolina, dai mini-
Castel s. Angelo, altre la sicurezza di Ro- stri della s. Sede, dal maggiordomo Go-
ma e dello stato,inviandosi nelle legazio- vernatore del conclave, dal Maresciallo
ni de'prelati pro· Legati, invece de'car- di s. Chiesa (di cui anche a RICCIA) CU-
dinali legati, i quali con tutti gli altri car stode del conclave, da quelli che devono
dinali assenti da Roma, sono invitati dal custodire le rote del Conclave e dagli al-
Sagro collegio a portarsi al conclave. Il tri. Simile giuramento già è stato presta-
cardinal vicario ordina alle chiese di Ro- to al cardinal camerlengo in porpora, dal
ma ed al clero secolare e regolare la ce- governatore di Roma Vice-camerlengo,
lebrazione delle messe in suffragio del de- e dal Commissario del conclave avvoca⚫
funto Papa, inculcando alle religiose ed to concistoriale, dal computista generale
a tutti i fedeli di pregare per la sua ani- della camera, dal depositario de' denari
ma. Il cadavere del Papa dai Chirurghi del monte, e da altri, come dal sostituto
e Medici palatini viene sezionato e im- del commissario segretario generale del
balsamato, quindi si porta nella Cappel. camerlengato, tutti in abito di formalità,
laSistina del Vaticano , o Paolina del Qui e precedentemente a ciò invitati con bi-
rinale (essendo stata tolta la Sedia pon- glietti dello stesso cardinal camerlengo.
tificale), secondo il palazzo ove cessò di Questi inoltre riceve alla presenza di det-
vivere il Papa, donde si fa la Traslazio. to segretario, cui spetta avvisarli, il giu-
ne nella Chiesa di s. Pietro in Vaticano: ramento dai provvisionieri, artisti e altri
i Precordi del Papa si portano nella Chie- addetti al conclave. Al commissario ap-
sa de'ss. l'incenzo e Anastasio a Trevi. partiene di vegliare sugli artisti costrut
Il cardinal decano a mezzo del Prefetto tori del conclave e impiegati del mede-
de'maestri delle ceremonie pontificie, fa simo, anche in tempo di conclave; a tale
successivamente distribuire le schedule effetto ha almeno una stanza propinqua
per la celebrazione delle funzioni della se- al conclave e prossima a quella del prov
de vacante, che sono i Funerali pel de- visioniere, per dar loro e agli altri udien-
funto e Novendiali, la tumulazione nel za. Inoltre appartiene al commissario la
Sepolcrode' Papi, l'Orazionefunebrenel visita della chiusura esterna del concla-
l'ultimo giorno deʼnovendiali , la Cappel ve, accompagnato da un maestro di ce-
la che precede l'ingresso in conclave col- remonie, dal notaro e cancelliere della ca-
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mera per rogarne l'atto, da due testimo pone la sedia pontificale, acciò sia pronta
ni, col muratore, chiavaro, 4 svizzeri, e per sedervi l'eletto, e ricevervi avanti l'al-
altrettanti inservienti con torcie di pece tare stesso l'Adorazione e l' Ubbidienza
accese: eseguita la chiusura , il commis. de' Cardinali. Tuìtociò che si fa in Con-
sario consegna le chiavi al ceremoniere. clave da'cardinali , e come vestono, a que-
il quale in borsa di velluto paonazzo le sto articolo e in quelli analoghi diffusa-
presenta al maresciallo che incomincia ad mente lo dichiarai , con quella precisione
esercitare la custodia del conclave. Nel- che rimarcai a SAGRO COLLEGIO, per ave-
l'ultimo conclave il maggiordomo volle re riunito alla teorica degli appositi e ac-
farequella visita che descrissi nel vol.XLI, curati studi da me fatti, la pratica e l'e-
p. 295, ma dessa e non così prolungata sperienza di due conclavi, neʼquali ebbi
appartiene al commissario, non avendo il l'onore d'intervenire qual conclavista del
maggiordomo governatore del conclave cardinal Cappellari, poi Gregorio XVI.
giurisdizione sugli artisti,nè d'ispezionare A CONCLAVE parlai ancora del modo co-
i lavori, come attribuzioni del commis- me si porta da' Dapiferi(de'quali feci altro
sario che ne ha la responsabilità ; i quali cenno a SCALCO) il pranzo a'cardinali (ed
artisti dopo terminato il conclave si de anticamente gli accompagnavano lo scal-
vono affrettare di portare i conti, perchè coeil mazziere colla mazza d'argento),del-
il commissario gli esamini e approvi, sin l'ingresso in conclave de' cardinali dopo
dacazione che poi eseguisce pure l'archi il loro arrivo in Roma, e del modo come
tetto deputato dal cardinal camerlengo . si ricevono gli ambasciatori de' sovrani
A SAGRISTA, a Maestri delle CEREMONIE dal sagro collegio alla porta del conclave :
PONTIFICIE, A CONCLAVE dissi quali cose a non che della colletta pro eligendo Pon-
loro e agli altri spettino del medesimo, tifice (la quale pure in sede vacante si di
tutte le spese pagandosi dal Tesoriere ge. ce in tutte le chiese del mondo cattolico),
nerale che ne rende conto al nuovo Pa- che si ordina dal cardinal vicario, dopo
pa . Quelle per la elezione diGregorio XVI la messa dello Spirito santo celebrata in
ascesero a scudi 134,747 , cioè : scudi s. Pietro, a tutto il clero nelle messe, e
19,656 pel funere di Pio VIII , 76,051 per tutta la sede vacante, e delle altre pre
pel conclave, 39,040 per la coronazione; scrizioni del medesimo, che sono: di fare
tutte le spese pel funere di Leone XII , esporre a norma del prescritto da Grego.
susseguente conclave e coronazione di Pio rio XV, il ss. Sagramento ogni giorno in
VIII erano ammontate a scudi 118,907; forma di quarant'ore, nelle chiese che de
laonde furono maggiori quelle per Grego- stina , ma senza processione, prescriven-
rio XVI, sia per avere il tesoriere supplito do le visite da farsi dai sodalizi , uno nella
a diverse spese di competenza de'palazzi mattina , l'altro nelle ore pomeridiane,
apostolici, e sia per le maggiori elargizio processionalmente, cantando le litanie e
nicompartite dal Papa a'poveri. Nel gior; orazioni proprie della sede vacante; d'or-
no seguente alla chiusura del conclave i dinare al clero secolare e regolare de'men-
cardinali incominciano a procedere negli dicanti le quotidiane processioni , dalla
scrutinii della mattina e delle ore pome- basilica de'ss. XII Apostoli alla Cappella
ridiane alla grande opera dell' Elezione segreta dell' Assunzione delpalazzo Qui.
del Papa, onde possibilmente con solleci- rinale e contigua al conclave, ove si ce-
tudine por fine alla vedovanza della Chie- lebra la messa dello Spirito santo per l'ot-
sa e alla sede vacante, per cui sono stretti tima e sollecita elezione del Papa, dopo
in clausura nel conclave : gli scrutinii si la quale col canto del Veni Creator Spi-
fanno nella cappella Paolina del Quiri ritus si recano alla Chiesa di s.Silvestro al
nale, e nel lato del vangelo dell'altare si Quirinale, ove terminano le preci: aven
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do notato nel vol. XV, p. 267, quando scrivendo molte città e luoghi de'domi-
ne fu dispensato il clero, ed a CAMERLENGO nii pontificii,riportai i gravi sconcerti, an-
DEL CLERO ROMANO, quando domanda va che tentativi d'insurrezioni, e talvolta an-
al conclave, Habemus Pontificem ? Delle che particolari sollevazioni.Nella sede va-
preghiere ordinarie e straordinarie, per cante del 1623 per morte di Gregorio XV
la brevità della sede vacante e buona e- ed elezione di Urbano VIII, durata per
lezione del Papa, che si fanno nello stesso 28 giorni, racconta il contemporaneo dia.
Conclave, ivi ne trattai, insieme a quan- rista Gigli i disordini deplorabili di Ro-
to riguarda la sua difesa , quella di Ro- ma: " quali niuno che viva, si ricorda
ma e quella dello stato, mentre delle an- giammai in simil tempo aver visto. Non
tiche precauzioni governative e militari, passava alcun giorno senza molte questio-
ne trattano pureLunadoro, Relazione del ni, homicidj , tradimenti.Trovavansi mol-
la corte di Roma, t. 1 , cap. 6, Della sede ti huomini , et donne uccisi in diversi lo-
vacante e seg.massime nel cap. 1 , De'prov. chi; et molti ne furono trovati senza te-
vedimenti che soglionofarsi in tempo del sta , et altri furono similmente senza te-
conclave; ed il Novaes, Introduzione al- sta raccolti, che erano stati in quel modo
le vile de' Pontefici, t. 1 , p. 90 e 119. A gittati nel Tevere. Molte case furono rot-
PONTI DI ROMA ricordai, che prima in se. te di notte, et arrubbate malamente. Fu-
de vacante la nobile famiglia Mattei ar- rono sfasciate porte, forzate donne, altre
mava un corpo di truppe con particolare uccise, altre rapite. Così di molte donzel-
uniforme per la custodia del ghetto o clau le vituperate, forzate, et menate via. Li
stro degli Ebrei, e de'ponti Quattro Capi sbirri poi , che volevano pigliare alcuni in
e Sisto che avevano comunicazione col prigione, altri ne furono ammazzati , et
Palazzo apostolico Vaticano, ove sino al altri malamente stroppiati e feriti. Il ca-
1774-75 si celebrò il conclave; il Ponte s. porione di Trastevere hebbe delle pugna-
Angelo essendo allora guardato da due late, mentre andava la notte rivedendo
quartieri di milizie pontificie, oltre quello la sua regione, et altri caporioni molte vol-
de'Birri sul principio della Città Leonina; te corsero pericolo della vita. Ma molti
anche nel vol.LVIII , p. 144 narrai , che an- delli disordini,et insolenze sopradette, fu
ticamente prima che Roma avesse la not- rono fatte dalli soldati, che per guardia
turna illuminazione, tutti i capi di fami- di diversi signori, et principi stavano in
glia in sede vacante doveano tenere nella Roma.Sì come fu di quelli particolarmen-
notte un lume alle finestre. Nelle provin- te, che per sua guardia haveva menalo
cie poi dello stato di s. Chiesa, in sede va- il cardinal di Savoia, dalli quali furono
cante si adoltavano speciali provvidenze ammazzali diversi sbirri, che havevano
per la difesa e conservazione dell'ordine preso un loro soldato pregione.Et in som
pubblico, onde ovviare alle prepotenze maandava il male di giorno in giorno co-
de'facinorosi , massime quando esistevano sì crescendo, che, se la creatione del nuo-
le giurisdizioni de'Feudi, definitivamen- vo Papa si prolungava, quanto pareva,
te terminate nell'odierno pontificato di che per le discordie de'cardinali prolun-
Pio IX. Il governatore di Roma emana . gar si dovesse, si dubitava di molti più
va in sede vacante severi bandi, partico strani,et gravissimi inconvenienti".Leggo
Jarmente contro i maldicenti e provoca nella descrizione mss. della sede vacante
tori di alterazione alla pubblica quiete : del 1758 per morte di Benedetto XIV, che
se durava la sede vacante nel sabato san- » nel 25.° giorno di conclave i cardinali
to, era vietato al castel s. Angelo lo spa tennero una congregazione per prendere
ro delle artiglierie,e per tutta la città ogni qualche provvedimentosu le presentitur.
specie di esplosioni festive . A ROMA, e de bolenze uate in Perugia, ove il popolo si
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è armato in più migliaia, pretendendo di tuto molto nell'animo del Papa, rimase
continuare l'antico solito di armare in se. sepolto l'odio popolare nato dai celebri
de vacante quella città, non ostante che concordati colla Spagna" . Eppure que
ad istanza di 6 nobili della medesima fos- sti è quel Benedetto XIV il cui nome
se stato ottenuto dal defunto Papa un re- comprende un complesso di elogi ; que-
scritto abolitivo di detto solito . Siccome sti è quel Papa che dopo morto meritò
però sinora non è colà accaduto alcun ri quello splendido epitaffio che riportai al-
levante sconcerto da tale armamento ,non la sua biografia, composto dal protestan-
avendo quel popolo alterate le linee di te anglicano Walpol; questi è quel Papa,
ciò che fu praticato nella precedente sede che siccome riporta Bercastel, t. 34, n.°
vacante, così non ha creduto la congre . 14, si guadagnò l'ammirazione del filoso-
gazione d'interloquire, lasciando che per fo imperatore Giuseppe II . Recatosi que-
adesso corrano le cose come si trovano" . sti in Roma nella sede vacante del 1769,
E riprovevole ed empia la consuetudi- mentre i cardinali erano in conclave per
ne, condannata con gravi pene ecclesia- dare un successore al virtuoso Clemente
stiche e civili, d'inveire talvolta nelle se. XIII, oltre lo spiritoso colloquio tenuto.
di vacanti con infami Satire, già s'inten in conclave con alcuni cardinali, augu-
de seinpre anonime (di questi parti del rando a ciascuno di essi ciò che più de-
livore, della malignità, della vendetta, e sideravano, e di cui feci memoria nel vol.
peggio, parlai ancora a MEMORIALE), con- XIV, p . 84, con prontezza d'ingegno ri-
tro il Papa defunto e i cardinali, partico spose ad alcuni cardinali che si dolevano
Jarmente quelli cui il calunnioso scritto- di restar chiusi, rammentando che per la
re per private passioni tenta screditare, elezione di Benedetto XIV aveano dovu .
fors'anche colla vana lusinga di promuo • to restarvi 6 mesi : Che perfare un Pon-
vere l'esaltazione di chi per interesse va- tefice simile a Benedetto XIV, sarebbe
gheggia, come fece l'autore delle Profe- ben sagrificato anche un anno di clau-
zie falsamente attribuite a s.Malachia ; es- sura. A CONCLAVE e nel vol . VIII , p. 199
sendo severamente vietate anche le scom- ragionai de'Funerali che si celebrano ai
messe sulle creazioni de' Papi e promo- cardinali che muoiono in sede vacante, e
zioni de' cardinali . Laonde neppure un anticamente l'esequie de'cardinali erano
Benedetto XIV andò esente da'mordaci novendiali . Altro esempio del ceremonia-
e indiscreti censori , che sebbene dottissi le pel funerale dei cardinali in sede va-
mo non fu da alcuni ritenuto abile uel cante, lo riprodussi nella biografia del car-
governo temporale; per cui una indegna dinal Ferdinando M. de Rossi, ove feci
Pasquinata lo disse: Maximus in Folio, osservare la particolarità propria del tem
Minimus in Solio. Della volubilità poi e po, cioè che i consueti1oo ceri e 4 tor-
ingratitudine del popolo, come di sua in- cie che circondavano il letto funebre, in-
coerenza, feci cenno nel vol. LI, p. 137 vece di essere di cera gialla , furono di ce-
e in altri opportuni luoghi, non che a PAPA ra bianca giusta il solito costumarsi nel
eROMA.Mi pare d'aver detto altrove, quan la sede vacante, la quale cera bianca si usa
to di Benedetto XIV nel citato veridico nell'esequie pontificie. Tuttavolta trovo
mss. si legge: » Il popolo alla sua morte esempi , come nelle esequie novendiali
non diè alcun segno di commozione, così non solo per Clemente XI , ma ancora per
che le cose sono andate in somma placi- ClementeXII, e si puòleggere nel n. 3515
dezza e quiete, forse perchè colle ceneri del Diario di Roma1740, p. 19, che di
del cardinal Valenti già segretario di sta cera gialla erano le torcie che ardevano
to, e del cardinal Millo già pro-datario, intorno al tumulo nella cappella del coro
preventivamente defunti,che aveauo po di s. Pietro, quelle che si dispensavano ai
VOL. LXIII. 12
178 SED SED
cardinali, le candele che si distribuivano seguente 30 giugno dell'anno 69 secondo
ai prelati e altri che hanno luogo ne'no- la più comune credenza. Egualmente non
vendiali, le torcie che ardevano intorno vi fu sede vacante pel di lui successore s.
al cadavere nella cappella del ss. Sagra- Cleto, e 20 giorni dopo la morte di questi
mento, e le candele accese negli altari del divenne Papa s. Clemente I, dopo il cui
la stessa basilica. Però il gran catafalco esilio e martirio vacò la sede 4 mesi e 9
per Clemente XII , e intorno al quale si giorni , nella 3.ª Persecuzione della Chie-
fecero le 3 ultime solenni assoluzioni, era sa, sia per questa, sia per conoscersi tardi
circondato da 500 fiaccolotti e da 24 tor- la beata sua morte avvenuta lontanissi-
ciedi cera bianca, come riporta il n .°3518 mo da Roma,comechè sommerso nel ma .
di detto Diario a p.15. La sempre pre- represso Chersoneso di Ponto . Quindi con-
giudizievole şede vacante ha felice termi tinuando le persecuzioni, l' Elezione del
ne colla tanto bramata Elezione del Pa . Papa procedette appena potevano adu .
pa, capo e supremo Gerarca di tutta la narsi nelle Catacombe, ne' Cimiteri e al-
Chiesa, e sovrano deʼdominii temporali tri luoghi i sagri elettori, cioè del Presbite-
della romana chiesa , la quale vacanza di rio del clero romano; in processodi tempo
sede fatalmente alcuna volta viene ritar fu stabilito di fare l'elezione del Papa nel
data per l'abuso dell'Esclusiva, pastoia 3.° giorno dopo la morte del predecesso-
della Chiesa , che deplorai eziandio a SA- re. I sagri elettori si adunavano ogni matti-
GRO COLLEGIO. Si pubblica al popolo l'e- na nella basilica Lateranense o Vaticana,
lezione del nuovo Papa, sia colla solenne e dopo aver celebrate l'esequie al defun-
promulgazione sulla loggia del Quirina- to, ivi procedevano all' elezione del più
le, sia coll'esplosione dell'artiglieria del degno. Ma nate contese, e insorti in al-
Castels. Angelo,sia col suono giulivo del cune gli Antipapi, che produssero collo
le campane di tutta Roma; indi seguono Scisma partiti e zuffe, prima gl'impera-
lesagre funzioni del conferimento del Sa tori d'Occidente, poi i goti re d'Italia ,
cerdozio, se l'eletto non è prete, grado gli Esarchi di Ravenna per gl'imperatori
che talvolta fu ommesso, della Consagra greci , quindi gli altri si frammischiarono
zione e ordinazione, e della Coronazio . nell' elezioni . Fu Bonifacio III del 607 ,
ne del sommo Pontefice, in cui ha luogo che ordinò non trattarsi punto dell'ele-
l'abbruciamento della Stoppa, per ricor- zione del Papa, se prima non fossero pas-
dargli quanto sia breve e transitoria la sati 3 giorni dopo la morte dell'anteces-
gloria di questo mondo. A Palazzo par- sore. Ma ciò era in uso da gran tempo in-
lai del saccheggio e depredamento di quel nanzi senza veruna legge, come osserva
lo del nuovo Papa, operato dal popolo ap- il p . Mabillon (tranne,oltre s. Lino, s. Pio
pena eletto, enorme abuso condannato I,eletto nel 3. giorno ,s. Bonifacio 1, dopo
più volte senza effetto; laonde si dovè a- un giorno, s. Bonifacio II, nel 3.0: con
dottare il provvedimento , che appena an- l'elezione di Bonifacio III si diè termine
nunziato al popolo il novello Pontefice, alla sede vacante d'un anno, meno due
il caporione del quartiere in cui era si- giorni), Comment. in Ord. Rom . t. 2; Mus.
tuato il palazzo che abitava da cardina- Ital. cap.17, p. 112. Perciò nel decreto
le, marciava sollecitamente colle sue mi- che della seguita elezione si mandava al-
lizie ad occuparlo, affinchè la moltitudi- l'esarca suddetto, si usava questa formo-
ne non lo spogliasse. la: Triduo enim nobis exiguis in oratio-
Nello stesso giorno del glorioso mar- ne manentibus; ond'è che i sagri eletto-
tirio di s. Pietro 1. romano Pontefice , ri in tali 3 giorni applicati alle preci e ai
senza che vacasse la s. Sede apostolica fu digiuni, perchè Dio gl'inspirasse di con-
eletto successore s. Lino, o almeno nel dì veniresul migliore,di rado neʼprimi tempi
SED SED 179
si leggono esequie de' Papi con solenne tato aELEZIONE DE'PAPI,ed aCONSAGRAZIO-
pompa celebrate, come avverte il Cenni. NE ED ORDINAZIONE DE PONTEFICI,non è dato
Riflette il p. Garnier in Libro diurno, che in poche parole il dimostrarlo. A PRESBITE .
quando nel tempo degli esarchi , ed anche RIO parlai dell'antico senato del Papa o sa-
prima del governo de'goti, si dice che la gro collegio, formante il suo consiglio per-
sede pontificia fu vacante per un deter- manente , e composto di cardinali e dei
minato tempo che si prescrive, questo pre- principali del clero e uffiziali della s. Sede
scritto tempo si deve computare , non dalla sino dai primi tempi della Chiesa, e per-
morte del Papa all'elezione del successo- ciò conviveva col Pontefice; e che nel 253
re; ma solamente all'ordinazione di que per la sede vacante di s. Fabiano, che durò
sto, poichè l'elezione fu differita a più di più di 16 mesi per essersi incrudelita la
3 giorni, se non v'era uno scisma , per cui persecuzione di Decio contro i cristiani,
non si potesse concludere. Non potendo questo presbiterio della chiesa romana as .
ne 'primi secoli per la furia delle fazioni sunse il governo della chiesa universale
godere i sagri comizi piena libertà, i Papi secondo il consueto; avvertendo però che
furono costretti dalla necessità a procac- lasciava irresoluti quegli affari di esclusiva
ciarsi la tutela de' sovrani nelle elezioni, spettanza del Papa, sebbene avesse il sin.
perchè succedessero canonicamente, senza golare privilegio di sottoscrivere ne'con.
compromettere la loro dignità e quella cilii: le adunanze di tale presbiterio equi-
degli elettori. Questa precauzione produs valevano agli odierni concistori, ed i Papi
se molte sedi vacanti, o per attendere gli formavano i loro decreti per la chiesa uni-
ambasciatori regi o imperiali, onde colla versale nel presbiterio o ne'concilii . L'e-
presenza e autorità contenessero gl'intri letto Pontefice faceva ad esso una prote-
ganti e gli ambiziosi , ovvero per aspettare sta di mantenere le cose spirituali e tem-
il riconoscimento del re o imperatore sul. porali, e di far tutto col suo consiglio, ciò
l'eletto, dopo esaminati gli atti com'era che equivale al giuramento che emette il
proceduta l'elezione, per cui mandava i nuovo Papa, e di cui ragionai a PROFES-
suoi legati ad assistere alla consagrazione SIONE DI FEDE. Inoltre dissi pure del pre-
e Intronizzazione. Ma questa misura pru. sbiterio de ' vescovi , al quale erano affidati
denziale divenne in seguito abusiva per gli affari della diocesi, nell'assenza o do-
parte de'sovrani, massime degl' impera po la morte del vescovo e per averne cura,
tori d'Oriente, e de'loro luogotenenti gli e governava la Chiesa sinchè durava le se
esarchi, che vollero intervenire nell'elezio de vacante , tranne l'esercizio degli atti
ne e influenzarla col loro potere, col pre- giurisdizionali privativi del vescovo.APRI-
testo deʼmotivi che avevano originato il lo- MICERIO DELLA S. SEDE, e de'collegi de' 7
ro patrocinio; quindi pretese diritto d'im- notari della medesima, e poi de'7 giudici
pero, abuso violento e usurpazione di con- palatini, uffiziali maggiori del s. Palaz-
ferma e consenso , con sommo discapito zo apostolico Lateranense, discorsi di sue
della libertà di s.Chiesa. Solo e principal ragguardevoli prerogative, fra le quali fa-
mente per l'imperturbabile s. Gregorio ceva parte del celebre triumvirato , che
VII fu che i sagri comizi ricuperarono componeva con l'arciprete, o 1. de' Preti
l'intiera loro indipendenza, e non più a- Cardinali el'Arcidiacono, sopra de'qua.
spettarono l'assenso abusivo, che prolun- li si appoggiava tutto il governo della Se-
gava in certo modo la vacanza della sede: de apostolica vacante la medesima, di che
resta bensì un avanzo nella pretensione abbiamo qualche ombra ne'cardinali capi
dell'Esclusiva, tollerata qual pacifica av. d'ordine nelle attuali sedi vacanti,e lo stes-
vertenza.Di questo grave,complicato e de. so accadeva finchè l'eletto Papa non era
-licato punto,avendone con diffusione trat. confermato e consagrato,o nou avea rice .
180 SED SED
vuto la Benedizione, ed eziandio nell'as . t.r, ci diede l'interessante Dissertazione
senza del Papa, avendo parlato di quella III: Se fino a'tempi di s . Benedetto 11
di s. Martino I nel 653 in poi. Notando la in sede vacante, o assente il Ponteficego-
diversità che passava nel governo della s. vernassela Chiesa l' Arciprete, l'Arcidia-
Sede allorchè era vacante, da quello del- cono e il Primicerio de' Notari. Riferisce
l'assenza del Papa , imperocchè allora i che il libro Diurno de'romani Pontefici
triumviri si sottoscrivevano, servantes lo- illustra quella porzione di storia, in cui
cum s. Sedis , mentre assente il Papa si preteserogl'imperatori di confermar l'ele-
segnavano, locum praesentabant Ponti- zione di essi Papi, e niun altro più del diur-
ficis; ed in altre rilevai che nel 640 con no la confonde e la disturba; poichè quel
singolar esempio si trova un 4. perso- codice difettoso e malconcio ottenuto a
naggio chiamato consigliere della s. Sede grandi istanze per una sola notte dall'Ol-
(uflizio che ne'monumenti antichi si trova stenio, da lui trascritto fu pubblicato, ad-
spesso dato anche aʼvescovi , e talora agli dita il modo per scoprire il vero. Ma in
imperatori : de'consiglieri della santa Se- vece quel medesimo codice dopo molte vi-
de parlai a PRELATO ed a SEGRETARIO Agilie ordinato o meglio disordinato dal p.
POSTOLICO). Questa rappresentanza o luo- Garnier, guidò i più accreditati scrittori
gotenenza riguardante il reggimento e a cognizioni false. Cenni però in questa
l'amministrazione della s. Sede, spettava dissertazione si propose di parlare del solo
all'economico della particolare chiesa di 2.° capo de'7 in cui Garnier divise il codi-
Roma, secondo alcuni (ma Galletti opina ce, vale a dire sull'accennato argomento:
che ciò non si può con fondamento e as. De farò breve estratto, ommettendo le co-
solutamente asserire), e non a quello ch'era se già trattate neʼtanti citati articoli, non
esercizio di podestà pontificia sulla chie- senza ragionare dell'elezione pontificia in
sa universale; nondimeno riportai che nel tempo della tollerata conferma imperia-
primiceriato di Giovanni del 640 essendo le, perchè da essa dipeude tal triumvirale
stato eletto Papa Giovanni IV il clero ro⚫ governo; maniera d'elezione che Garnier
mano rispose alla lettera deʼvescovi e ab. prolunga sino al 752 , in cui furono cac-
bati di Scozia sulla Pasqua e sul Pela- ciati d'Italia gli esarchi di Ravenna (dei
gianismo. Che nel titolo della lettera il Pa- quali riparlai a Roma) , onde co' suoi se-
pa è nominato dopo l'arciprete, al die guaci la prolungano 68 anni dopo Bene.
di Novaes, e lo ricordai pure nel vol. XVI , detto II, eletto nel 684 dopo i mesi e
p. 308, in Dei nomine electus, poi il pri- 22 giorni di sede vacante; mentre Cenni
micerio colla formola usata dall'arciprete, dimostra che l'indegna e prepotente con-
et servans locum s. Sedis apostolicae, e ferma imperiale non oltrepassò il Ponti-
Giovanniservus Dei consiliarius ejusdem ficato di Benedetto Il, e per conseguen
apostolicaeSedis.Quindi avvertii conGal- za cessò in tal tempo il triumvirale go-
letti, che tuttavolta a 3 soli spettava sif verno di sede vacante, sebbene in assenza
fatto governamento, non avendovi luogo del Papa ebbe fine alquanto più tardi, e
l'eletto Papa, altrimenti sarebbe stato no- fino a'principii della sovranità temporale
minato prima degli altri, e tanto l'ebbe de' Papi , circa il 730 cominciata con s.
Giovanni IV perchè si trovava arcidiaco Gregorio II; poichè allora fu d'uopo di-
no: aggiunge, che circa al consigliere può videre il ministero, conforme erano divi-
credersi aver luogo quando uno de'trium se le cure di s . Chiesa . Ricorda che fino ai
viri fosse eletto Papa, come una delle prin- tempi di Papa Vigilio del 540, ne'quali
cipali dignità della chiesa romano, mas- l'imperatore d'oriente Giustiniano I cac-
sime nelle cause temporali in cui veniva ciati i goti d'Italia ne riacquistò il domi-
consultato. Il dotto Cegni, Dissertazioni, nio,uonseguì mutazione alcuna nella crea-
SED SED 181
zione de'Papi, per testimonio di s. Gre- loghe formole. Intanto che si attendeva
gorio I; nè si oppone a sì autorevole testi- la conferma dall'esarca , l'eletto Papa non
monianza l'ardire de're de' Goti, i quali s'introduceva nel Patriarchio Lateranen-
alcune volte s'ingerirono in sì sagrosanto se, nè si moveva dal proprio grado, come
affare, poichè l'aver essi violentemente vo praticò il nominato Giovanni IV nella let-
luta l'elezione di persona certa , non fu tera agli scozzesi , in Dei nomine electus
altro che uu'evidente invasione, alla quale intitolandosi ; ricuperatasi dalla s. Chiesa
pur troppo di sovente soggiacque la s. Se la libertà, l'eletto veniva subito introdot
de. Poterono bensì somministrare un pes- to nel s. palazzo, intronizzato e adorato;
simo esempio a Giustiniano I per usur- oppressione, che Cenni stabilisce cessata
parsi tal preteso diritto , che poi fu soste. nel pontificato di Benedetto II nel 684,
nutodai successsori, e tollerato dalla Chie- dopo essere durata 130 anni, e con essa
sa per pubblica quiete, onde Vigilio pel terminò altresì il governo triumvirale che
1. fu consagrato dopo la conferma im- restò inutile , governando da se stesso il
periale. Di tale detestabile oppressione al Papa anche prima della consagrazione.Ri-
cuni scrittori poco accorti ne rilevarono batte Cenni le false opinioni del p. Gar-
due vantaggi, cioè che non insorsero sci- nier sulle formole alterate,asserendo que.
smi, e il non aver mai gl'imperatori di- sti gratuitamente che si mandavano anco
sapprovato alcuno degli eletti; ma ciò non al patriarca di Costantinopoli e agli altri
è vero perchè gl'imperatori pretendeva di quella corte , quindi le riprodusse se-
no anche il disapprovare, perciò l'umile condo la pubblicazione del p . Mabillon;
s. Gregorio 1 vi ricorse, ma non fu esau- dichiara falso che si scrivesse anche all'im-
dito. Avendo l'imperatore delegata tal- peratore. Conviene sulla dignità de'trium-
volta all'esarca l'approvazione , a questo o viri e loro governo, assente il Papa , della
aCostantinopoli si spediva l'attestato di ge- 6. Sede, che pure amministravano in sede
nerale concordia , ove si vedevano in prin. vacante.Egli per l'arciprete capo del corpo
cipio registrati tutti gli ordini del clero , della chiesa romana in sede vacante, cioè
e quelli del popolo in fine colle sottoscri- de ' preti e diaconi cardinali, riconosce il
zioni. In conferma del generale consenso più antico de'preti , che oggi dicesi deca-
si spediva una piena legazione, di cui era no. Allora i 7 vescovi ebdomadari già car-
capo un vescovo fuori degli ordini del cle- dinali,a vendo ciascuno di essi la chiesa sub.
ro : inoltre l'arciprete, l'arcidiacono e il urbicaria, terminata la settimana a s. Gio-
primicerio consegnavano a' legati lettere vanni in Laterano, ciascuno ritornava al
particolari all'arcivescovo, a ' giudici e al suo gregge, e non solo non entrava nel cor-
nunzio di Ravenna, in attestato della ge- po della chiesa romana , ma neppure era
neral concordia; laonde gli esarchi e gl'im- preferito agli altri vescovi, se non dall'an-
peratori, se non volevano turbare Roma tichità dell'ordine; e ciò anche nel secolo
e alienarsi l'Italia , non potevano disap- IX, come vedesi dai concilii d'Eugenio II
provare si concorde elezione. Gl'impera dell'826, e di s. Leone IV dell'853 . Al-
tori ch'erano gelosi del dominio d'Italia , l'incontro vivente il Papa, in cui risiede-
invasero la libertà della Chiesa per procac va tutta l'autorità , dice Cenni, non toc-
ciarsi col loro consenso il favore del nuo cava il luogo all' arciprete, come più
vo Papa e di tutti gli ordini; perchè sa- degno di esso corpo, ma all' arcidiacono
pevano ben essi quanto ossequio e vene- ch' era vicario dello stesso Pontefice : la
razione avevano i popoli pe'romani Pon- giurisdizione degli arcidiaconi era assai va-
tefici. Oltre a ciò in Ravenna si mandava sta in tutta la Chiesa, prima che l'abuso
auche l'avviso della morte del Papa e del obbligasse il Papa a restringerla in tempo
l'interpontificio o sede vacante, con ana- di Carlo Magno. Nella chiesa romana la
182 SED SED
gran dignità dell'arcidiacono, non come nome: Eruifecit oculos Christophori Pri-
quella dell'arciprete ottenevasi per anzia. micerii , et Sergii Secundicerii filü eis ,
nità d'ordine, ma per merito di dottrina, suamque voluntatem de ipsis duobus Pro-
virtù, esperienza e altre doti necessarie al ceribus Ecclesiae explevit. Quindi è, che
ministero. Inoltre Cenni , contro Garnier il Primicerio, benchè semplice chierico
e Pagi sostiene il merito particolare del- e coniugato, meritamente cogli altri due
l'arcidiacono del sagro collegio : primie- colleghi amministrava la s. Sede negl'in-
ramente è notabile la di lui creazione nella terpontificii, e governava la Chiesaassen-
basilica Lateranense, in presenza di tutto teil Papa, come capo di tutti gli uffizi pala-
il sagro collegio, delle dignità palatine e tini , e da cui principalmente dipendevano
del clero, come se ne ha memoria del 591 i notari sì regionari che subregionari , i
nel 2. Registro di s. Gregorio I , descri- difensori, tutti i rettori e curatori de'pa-
vendone la giurisdizione dell'arcidiacono trimoni, e in una parola tutta l'ammini-
idest Vicarius Pontificis, ed a cui dove strazione del molto che possedeva la s. Se-
vano ubbidire gli accoliti d'ogni regióne de. Adunque questi triumviri non cessa-
negli uffizi ecclesiastici , essendo pur su-rono di amministrare il governo, finchè
periore degli ordini de'diaconi e suddia- non cominciò il dominio temporale della
coni, al modo riportato dagli Ordini ro- s. Sede, il quale non può differirsi oltre
mani I,n.º 1 , e III, n.º 1 , presso Mabillon . I
il 732 , malgrado i contrari pareri. Le pro-
triumviri sede vacante erano detti Ser- ve sembrano al Cenni chiarissime, poichè
vantes locum s. Sedis, e perciò l'arciprete di assenza notabile de'Papi abbiamo quel-
la di Costantino invitato alla corte di Co-
come il più degno della chiesa romana te-
neva il 1.° posto ; ma i medesimi trium- stantinopoli da Giustiniano II , il quale
viri assente il Papa erano detti Servantes partito da Roma a'4 ottobre 710, non vi
locum Pontificis, onde l'arcidiacono e per tornò che nel fine del seguente anno. Nella
la sua autorità , e per essere vicario del comitiva eranvi due vescovi suburbicari,
Papa veniva considerato in 1.° luogo nel 3 preti, un diacono e il secondicerio. On-
ministero. Il 3.º de'triumvirio primicerio de essendo rimasti i triumviri in Roma ,
de'notari, poichè non manca chi lo crede sembra a Cenni di poter con tutta ragio-
capo del clero minore , e chi confonde i ne affermare, che vi erano rimasti, utprae-
Primati e proceri della Chiesa, di cui egli sentarent locum Pontificis. All'incontro,
era il capo, co' preti e diaconi cardinali, recandosi Stefano II alla corte di Francia
Cenni viene a dichiarare, che i Primates, nel 753, e fu assente da Roma un anno
e Proceres cleri, erano nomi indifferenti intero, già signore assoluto dello stato o
e significavano gli uffizi e dignità palati- ducato romano, e degli altri stati della s.
ne, cioè lo stesso Primicerio, il Secondi Sede non per anco ampliati dalle dona-
cerio, Arcario o Tesoriere, Saccellario, zioni, condusse seco il principale de'trium-
Protoscriniario,Primicerio de' Difensori, viri,cioè il suo vicario Theophylactum Ar-
ed il Nomenclatore. Ciò si può illustrare chidiaconum , e l'ultimo cioè il più neces-
con molti documenti antichi e con l'A- sario nell'amministrazione, Ambrosium
nastasio Bibliotecario sect. 271 : Christo- Primicerium ,tra gli altri di sua corte: onde
phorus Primicerius, aggregans in tribus ognuno vede, che nel 753 era cessato il
fatis sacerdotes, cioè il sagro collegio, ac triumvirale governo anche assente il Pa-
Primates cleri. E altrove svelando chi era- pa. Maggior lume ne somministra l'an-
no tali primati, dice che il primicerio era tecessore di Stefano II s. Zaccaria, giacchè
uno di essi : Christophorus Primicerium, partendo nel 743 perRavenna, mandò a-
et alios Primates. Nella sect. 274 l'Ana- vanti il primicerio in qualità d'ambascia-
stasio dichiara inoltre l'indifferenza del tore, e colà giunto, spedì il medesimo pri-
SED SED 183
miceriocon altra ambasciata ad Astolfore a CONCLAVE, e nelle biografie de'Papi di.
de'longobardi; in somma non lo lasciò al cendo ove furono eletti . Circa quando in-
governo di Roma. L'Anastasio c'istruisce cominciava l'esercizio della pontificia au-
nella sect. 213 della mutazione di gover- torità ne'tempi antichi , il che importava
no già introdotta, mentre dice, che Zac- che sino all'ordinazione proseguiva il go-
caria parti relicta Romana Urbe Stepha- verno triumvirale, come in sede vacan-
noPatricio,etduciadgubernandum.Dun- te, lo riportai in diversi articoli , come nel
que il principio del dominio temporale, vol. VI, p. 117, XXI , p. 214 e 215. A
e il fine del triumvirale governo in assenza SUCCESSORE dico di que'Papi che lo desi-
del Papa camminano di concerto. gnarono ad evitare le funeste conseguen-
Ora in sede vacante il governo tempo . ze della sede vacante, benchè ancora vi-
rale di Roma e dello stato ecclesiastico vessero, onde subito fosse eletto: a PoN.
si devolve al sagro collegio, con limitata TIFICATO parlai di brevi, ancorchè di Pa-
autorità , e lo esercita, come dissi, per 3 pi eletti in giovanileetà , di lunghi de’Pa-
cardinali capi d'ordine per turno di 3gior pi sebbene creati vecchi . La legge di Bo-
ni consecutivi dopo l'ingresso in concla- nifacio III di procedere a dar terinine al-
ve , poichè dalla morte del Papa a tale l'interpontificio , dopo 3 giorni dalla mor-
ingresso il turno non ha luogo , oltre l'au- te del Papa , non fu sempre in vigore, poi-
torità che esercita il cardinal camerlen- chè s. Zaccaria fu eletto nel 741 dopo 2
go; quanto alle cose ecclesiastiche, per gli giorni di sede vacante, anche per essere
affari della Penitenzieria agisce il cardi- cessato l'abuso di aspettare la conferma
nal Penitenziere maggiore ; per Roma e degli esarchi; s. Leone III nel 795 fu crea-
suo distretto il cardinal Vicario di Roma to nel dì seguente alla morte del prede.
e suo Vicegerente . Nell'assenza de' Papi cessore, egualmente s. Pasqualel dell'817;
per Viaggi, governa Roma e lo stato il dopo 3 giorni di sede vacante nell'827
cardinal Segretario di stato, od ún cardi . fu sublimato alla sede pontificia Grego .
nal Legato (3 ne deputò Pio IXnel 1849), rio IV. Nell'847 appena morto Sergio II
ed il cardinal Sangiorgi per venerazione e prima che fosse sepolto fu eletto s. Leo-
alla s. Sede non volle mai farsi precedere ne IV, ma la consagrazione fu dilaziona-
dalla Croce per Roma , ne'pontificati di ta per timore de'saraceni, e per attende-
Alessandro VI e Giulio II : la Curia ro- re l'arrivo degli ambasciatori imperiali,
mana restando in Roma, eziandio gli af. per ovviare alle turbolenze. Tre giorni di
fari della Chiesa hanno il loro corso, sup- sede vacante decorsero fra Papa Romano
plendo i Papi con opportune autorizza- e Teodoro II dell'898 . Il Pontefice Lan.
zioni e facoltà, ed è perciò che sogliono di do nel 913 pare eletto due giorni dopo
chiarare, che morendo altrove, in Roma il decesso dell' antecessore, quanti forse
ov'è restata la curia devesi eleggere il suc- ne decorsero tra Giovanni X e Leone VI
cessore, argomento che toccai a CONCLA- del 928 ; uno tra questi e Stefano VIII
VE, ROMA,SEDE A POSTOLICA . Altri Papi, co- ne passò,al quale dopo due giorni succes-
me Clemente VII nel 1529, nel partire se Giovanni XI . Un solo ne trascorse tra
per Bologna ordinò, che il conclave per lui e Leone VII del 936, pare due tra Be-
sua morte si celebrasse soltanto in Roma, nedetto VIII e il fratello Giovanni XX :
e se vi fosse impedimento , o in Perugia , s. Gregorio VII nel1073 fu eletto senza
o in Civita Castellana , o in Orvieto : al- vacanza di sede nel giorno appresso alla
trettanto dispose Pio IV, e che se Roma morte di Alessandro II e mentre si cele
fosse interdetta, si celebrasse in una del bravano l'esequie.Gelasioll del 1 118,pas-
le altre città, non che Clemente VIII, e sati 3 giorni dalla morte del predecesso -
lo notai pure nel vol . XV, p. 275 e 276, re gli successe. Dopo Onorio II non vacò
, 84 SED SED
la sede, venendo eletto nel seguente gior de'seguenti, per cui qui vi supplisco.Dopo
no lunocenzo II del 130 , e siccome re. la morte di s. Agapito I la s. Sede vacò
nitente i cardinali gli minacciarono la sco. 15 giorni; dopo quella di Agapito II , po-
munica per sua morte Celestino II fu chi giorni; dopo la morte di s. Agatone,
eletto dopo quasi 3 giorni; per quella di 7 mesi e 5 giorni; di s . Adeodato I , un an-
Lucio II un giorno, e fu elevato al soglio no, I mese e16 giorni ; di Adeodato II , 4
papale Eugenio III del1145; pel succes- mesi e 5 giorni; di Adriano I non vacò;
sore Anastasio IV non vacò, ossia fu crea- di Adriano II , 18 giorni; di Adriano III,
to nel dì seguente, così Adriano IV; Lu- 6 giorni; di Adriano IV, 5 giorni; di A-
cio III nel 181 fu Papa dopo un giorno driano V, 27 giorni ; di Adriano VI, 2 me-
di sede vacante; nello stesso giorno della si e 4 giorni; di s . Alessandro I , 25 gior
morte di Lucio IIIglisuccesse Urbano III; ni; di Alessandro II , un giorno; di Ales-
a questi un giorno dopo Gregorio VIII , sandro III , un giorno; di Alessandro IV,
così a lui Clemente III . Nel dì seguente 3 mesi e 3 giorni ; di Alessandro V, non
al decesso di Clemente III e senza vacan- si puòdire perchè vivea il legittimo Gre
za di sede, nel 191divenne Papa Celesti gorio XII , ed il concilio di Pisa che lo
no III: per lui non vacò,poichè nel giorno elesse alcuni non lo riguardano per ca-
di sua tumulazione fu creato Innocenzo nonico ; di Alessandro VI, un mese e 3
JII.Dopo 2 giorni di sede vacante nel 1216 giorni; di Alessandro VII , 28 giorni; di
in Perugia ebbe il pontificato Onorio III , Alessandro VIII , 5 mesi e 10 giorni ; di
giacchè i perugini per accelerare l'ele- s. Anacleto, 13 giorni; di s. Anastasio 1 ,
zione rinchiusero strettamente i cardina-
20 giorni; di s. Anastasio II , 5 giorni ;
li; per sua morte non vacò, poichè nel dì di Anastasio III , sembra 2 giorni ; di A-
seguente gli fu sostituito Gregorio IX. I nastasio IV, non vacò; di s. Aniceto, 17
Novaes, Dissert. t. 1 , p. 49 riporta un cal- giorni; di s. Antero, 12 giorni . A vendo no-
colo cronologico diLenglet, Tavolette cro- tato la brevità delle sedi vacanti sino a
nologiche t. 2 , p. 210 , de'Papi eletti pri- Gregorio X, ora riporterò quelle che du
ma e dopo Bonifacio III, che avea pre- rarono 7 mesi e più dal principio della
scritto procedere all'elezione dopo il 3. " Chiesa , alla di lui esaltazione, che con ot-
giorno di sede vacante, e sino a Gregorio time leggi provvide ai lunghi e pernicio-
X, che ordinò ciò farsi dopo il 10. gior si indugi a por fine all'interregno ponti-
no; ma avverte, che sebbene fatto sull'au- ficio: le cagioni le dichiarai per alcune a
torità di dotti scrittori, non può conve ELEZIONE DEL PAPA, per le altre alle bio-
nire sulla non piccola differenza ad alcu- grafie de'Papi e nella descrizione de'luo-
ne vacanze di sede , non però intendere ghi ove si effettuarono l'elezioni . La pri-
farne rigoroso esame : da quello poi da ma delle lunghe sedi vacanti fu quella
me fatto sulla Storia de' Pontefici dello per la morte di s. Fabiano avvenuta nel
stesso Novaes, risulta il fin qui narrato, 253 , poichè durò 16 mesi ; per la morte
e quanto dopo riferirò. A CRONOLOGIA DEI di s. Felice II nel 335, mesi 20; pers. Leo-
ROMANI PONTEFICI, colla critica riguardan ne I nel 461 , mesi 7 ; per Giovanni III
te la cronologia, notai tutte l'epoche del nel 573 , mesito e giorni 20; per Sabi-
l'elezione e quelle della morte de❜sommi niano nel 606, un anno meno 2 giorni;
Pontefici, oltre il registro degli Antipa per Bonifacio III nel 607 , mesito e gior.
pi, onde indicarnele biografie; laonde in ni12 ; per Onorio I nel 638, un anno , me-
tale articolo si vedono di conseguenza l'e. si 7 e giorni 17 ; per s. Agatone nel 682 ,
poche brevi e lunghe delle sedi vacanti, mesi 7 e giorni 5; per s . Leone II nel 683 ,
le quali espressamente le dichiarai infine mesite giorni 22 ; pers . Paolo I nel 767,
d'ogni biografia de'Papi, tranne a quelle un mese e un giorno; per Giovanni XIV
SED SED 185
nell'894, quasi 10 mesi; per s. Leone IX cante era troppo breve, statuì che nel ro.°
nel 1054 , un anno meno 5 giorni ; per Ste. i cardinali si chiudessero in conclave, ad
fano X nel 1058 , mesi 8 e giorni 20; per attendere gli assenti, dando stabilimento
s. Gregorio VII nel 1085, un anno; per e regolamento al conclave. Con queste e
Celestino IV nel 1241 , un anno , mesi 8 colle altre successive leggi, la Chiesa solo
e giorni 17; perClemente IV nel 1268 , an- ebbe poi a deplorare, oltre la sede vacon-
ni 2 , mesi 2 e giorni 9 , che fu una delle te pel gran scisma d'occidente, le seguen-
tre più lunghissime sedi vacanti. Discor- ti lunghissime e fatali 4 sedi vacanti. La
di i cardinali in eleggere il successore, in 1. incominciò nel 1287 per morte d'O-
Viterbo ov'eransi radunati fu loro sco- norio IV, e durò mesito e giorni 18 ; la
perto il tetto della sala in cui erano nel- 2. principiò nel 1292 per morte di Nico-
l'episcopio, e perciò costretti a determi- lò IV, che si prolungò ad anni 2 , mesi 3
narsi per compromesso all' Elezione del e giorni 2 , quindi più lunga della sud-
Papa. A questo articolo trattai delle 3 detta , e finì coll'elezione di s. Celestino
maniere in vigore per procedere all'ele- V, che poi formalmente rinunziò il pon-
zione del Pontefice, cioè quasi ispirazio- tificato; la 3.ª originata nel 1304 per mor-
ne o acclamazione, che pur dicesi ado. te del b. Benedetto XI , ebbe per risulta-
razione; per compromesso ; per iscruti to l'accennata elezione di Clemente V; la
nio e accesso . Ivi dissi con altri , che per 4. fu seguita dalla sua morte, ebbe in-
acclamazione, l'elezione riesce pericolo- cominciamento nel 1314, e termine dopo
sa e violenta, a motivo de'cardinali gio- anni 2 , mesi 5 e giorni 17 , la più lunga
vani, i quali coll'energia propria dell'e- di tutte le precedenti . Delle altre poste-
tà talora guidano i conclavi; egualmente riori lunghe sedi vacanti , niuna arrivòal
per compromesso può aver callive couse. periodo de'7 mesi , però diverse ve ne fu-
guenze, come nell'elezione di ClementeV, rono che superarono i 3 mesi e alcuna 6,
e per le brighe del cardinal Alberti di Pra perciò tutte pregiudizievoli . Quando per
to,ilqual Papa,assente dal conclave e tro . estinguere il gran scisma d'occidente nel
vandosi in Francia, ivi stabilì la residen- 1417 fu di comun consenso eletto Mar-
za pontificia; pertanto meglio è preferire tino V nel concilio di Costanza , la sede
Jo scrutinio e l'accesso, che evitando la vacava dall'eroica rinunzia di Gregorio
tumultuaria elezione, rendeperfettamen- XII, anni due , mesi 4 e giorni 7; dalla
te liberi gli elettori nelle votazioni , per deposizione di Giovanni XXIII, anni due,
cui meritamente è in pienissimo e comu . mesi 5 e giorni 8. Ora registrerò le bre-
ne uso. L'eletto adunque in Viterbo il1 .° vissime e perciò lodevoli sedi vacanti suc-
settembre 1271 fu il b. Gregorio X, il cesse dopo le leggi del b. Gregorio X, cioè
quale considerando le deplorabili conse. quelle che non oltrepassarono 13 0 14
guenze delle lunghe sedi vacanti, ed igra giorni, ovvero 4 o 5 giorni di conclave,
vi danni che ne pativa la chiesa univer . che pure ricavo dal mio studio sulle vite
sale, non che il dominio temporale della de'Papi. Dopo 10 giorni di sede vacante
s. Sede, con santissime leggi vi provvide, dalla morte di GregorioX, ch'è quanto di-
alle qualii successori altre savissime e op- re appena entrati i cardinali in conclave,
portune ne aggiunsero, acciò sollecito e nel 1276 restò eletto Innocenzo V. Dopo
ottimo riesca il più augusto e più sublime 3 giorni di sede vacante, fu innalzato al
atto, come il più venerando che si possa pontificato nel 1285 Onorio IV; dopor
fare al cospetto di tutto il mondo. Riflet. giorni e nel 1.° del conclave, il b. Bene
tendo Gregorio X che l'epoca prescritta detto XI nel 1303 ; dopo 11,120 13 gior-
da Bonifacio III di procedere all'elezio- ni e nel 2.° giorno di conclave, Clemente
ne del Papa nel 4. ° giorno della sede va· VI nel 1342 ; dopo 10 0 11 giorni e nel 2.°
186 SED SED

di conclave, Innocenzo VI nel 1352 ; dopo dinal Tommaso Parentucelli di Sarzana


10 giorni e nel 1.º di conclave, Gregorio (che avea ricevuto solo 3 voti) , acciò la
XI nel 1370; dopo 11 giorni e nel 1.° di chiesa di Dio con questa tardanza non fos-
conclave, Urbano VI nel 1378; dopo 13 se per conseguire maggior danno, si levò
giorni enel3 . di conclave,Giovanni XXIII e volle andare al cardinal Colonna . Di che
nel 1410.Dopo Martino V per tutto il se- accortosi il cardinal Berardi arcivescovo
colo XV e XVI furono brevi e non dan di Taranto, gli disse: fermatevi un poco,
nose le sedi vacanti , non oltrepassando or- non tanta precipitazione, che in sì grave
dinariamente di 14015 giorni, e rare vol trattato è necessario di buon consiglio.Noi
te più di questo spazio di tempo. Dopo abbiamo per le mani e trattiamo un gran
la morte di Martino V, trascorsi 11 gior negozio, nè vi è cosa che si faccia tardi,
ni di sede vacante, e nel seguente dell'in- purchè venga ben fatta; perchè necessaria
gresso in conclave,da 14 cardinali fu crea- cosa è, che in questo trattato vi conside.
to Eugenio IV nel 1431. Passato a mi- riamo con assai più di considerazione; po .
glior vita, dopo 10 giorni di sede vacante scia che non si elegga ora uno, che sola.
e nel 2.° di conclave, gli successe Nicolò mente abbia d'aver cura d'una villa, ma
V nel 1447. Alle notizie di sua elezione sibbene uno che tutto il mondo ha da reg.
riportate nella biografia e altri luoghi che gereegovernare: uno dico, che ha podestà
in essa citai, con Burcardo contempora- di sciogliere e di legare, di aprire e di chiu .
neo mi piace di aggiungere , siccome op dere, e finalmente eleggere un altro Dio
portuno. » Nello scrutinio che precedè l'e- in terra . Ora ci fa bisogno di molta consi-
lezione , il cardinal Capranica avvertito derazione e d'ottimo consiglio, poichè po .
che il cardinal Prospero Colonna era vi- co sa chi poco vede.Allora il cardinalMez-
cino a toccare il pallio dell'apostolato, e zarota parlò in tal maniera. Tutte le co-
sclamò. A che fine perdiamo il tempo non se che tu dici e operi, o cardinal Taren-
essendovi cosa più pericolosa alla Chiesa, tino, sono indirizzate a questo fine, accioc-
quanto il tanto trattenere e prolungare chè il cardinal Colonna non pervenga al
la creazione del Pontefice? La città è di- sommo grado dell'apostolato, e secondo
visa in due parti : il re d'Aragona Alfon Ja tua volontà il Ponteficesia creato. Dim-
so V nel mare sta presso coll'esercito : il mi, ti prego, chi desideri tu Papa ? Rispo
duca Amedeo VIII di Savoia (allora an⚫ se,Parentucelli; io,ripigliòil cardinalMez-
tipapa Felice I ' ) ci contrasta. Abbiamo zarota, qualunque tu nomini , e così mi
il conte Francesco Sforza per nemico, sic. piace. Frattanto dette l'undecimo voto di
chèpatiamo tutte queste incomodità; qual accesso il cardinal Marino, e in un subito
è la causa dunque, che svegliati non dia- il cardinal Turrecremata si levò e disse:
mo alla sposa di Cristo il suo Pastore e ed io, o Tommaso, ti faccio Papa oggi ap-
guida? Eccovi l'angelo di Dio, il cardinal punto che facciamo la vigilia di s. Tom-
Colonna mansueto agnello, per qual cau- maso (d'Aquino e perciò correligioso di
sa non l'eleggiamo Papa? ha di già 10 vo- Turrecremata); ed in un subito tutti gli
ti, due soli gli mancano ( 18 erano i car . altri cardinali comprovarono questa ele-
dinali adunati in conclave, de'24 che for zione, ed il cardinal Parentucelli prese il
mavano il sagro collegio); perchè non vi nome di Nicolò V ". Per sua mortedopo
levate dandogli ancora questi due? se uno 14 giorni di sede vacante e 5 di concla-
solo gli accede la cosa è fatta, perchè l'al ve, nel 1455 gli successe Calisto III; indi
tro ancora ci anderà. Ma con tuttociò, tut- passati 12 giorni di sede vacante, nel 3.º
ti sodi come ferme colonne stavano im- giorno di conclave fuPapa Pio II nel 1458;O
mobili (questa èquell'esclusiva che i car- dopo 15 giorni di sede vacante e nel 1 .
dinali hanno nel loro corpo). Allora il car- scrutinio, Paolo II nel 1464. Decorsi nel
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1471 dalla sua morte 14 giorni, nel con- exhortatoria, chevegnia a Roma, ovefra
clave in cui erano 18 cardinali, fu subli . He altre cose gli dissero il da me ripor
mato al triregno Sisto IV: non dee recar tato nel vol. LV, p. 265. Nel libro degli
meraviglia, che un numero sì ristretto di statuti di Tivoli impressi in Roma a'16
cardinali si trovò all'elezione, perchè do- maggio1522 sotto Adriano Vl non an-
po il gran scisma, appena moriva il Pa- cora venuto nella città, si legge : Sede va-
pa,per abbreviare la pericolosa epoca del cante. Nella prefazione si dice: Sede qua-
la sede vacante, subito si eleggeva il suc- si vacanteper obitum fel. rec. Leonis X,
cessore dai cardinali ch'erano in Roma; et per creationem ad summum Pontifi-
onde Calisto III fu creato da 15 cardina- catum Rev. D. Adriani tit. s. Jo. et Pau-
li, Pio II da 18, Paolo II da 20. Doport li presb. card. novi Pontificis absentis ,
giorni di sede vacante e 3 di conclave, fu et nondum confirmati, perchè non gli si
eletto Innocenzo VIII nel 1484; dopo 12 era potuto rendere dai cardinali l'ado-
giorni e nel 1.° di conclave, Giulio II nel razione e l'ubbidienza , in che consiste la
1503; dopo un mese e 7 giorni e 13 di conferma dell'elezione. Siccome si tardò
conclave, Adriano VI nel 1522 ,benchè as a sapere se l'elettoAdriano VI avesse cam-
sente nella Spagna. Questi non entrava biato o ritenuto il Nome, così al fine del
nella mia categoria, ma ve l'inserisco per libro Genialium dierum Alexandri ab
dire, che seguita l'elezione, i cardinali si Alexandro, si legge : Romae... anno 1522
congregarono e per fave bianche e nere Kal. april. Pont. S. D. N. de cujus no-
deputarono due di loro per Legatidel Sa- mine pontificali adhuc non constat, an-
gro collegio, cioè i cardinali Colonna e Ce- no 1.° Dopo17 giorni di sede vacante e
sarini, ad effetto di mandarli a sua San- nel1 .° di conclave fu eletto Paolo III nel
tità; dipoi elessero un 3.° legato nel car. 1534; dopo 16 giorni e nel 4.° di concla-
dinal Orsini, e decretarono che fino a tan- ve, Marcello II nel 1555; dopo 12 giorni
to che venisse in Roma il Papa, 3 di cia- e neli. di conclave, Gregorio XIII nel
scun ordine ogni mese governassero estas 1572 ; dopo 13 giorni e nel 3.° di concla-
sero in palazzo apostolico, ma il cardinal ve, Sisto V nel 1585; dopo 13 giorni e nel
Fieschi non volle risiedervi. Dichiarai nei 2.° di conclave, Innocenzo IX nel 1591 ;
vol. XXI , p. 216, e L, p. 204, che Adria dopo giorni di sede vacante e nel 1.9
no VI nella risposta al sagro collegio si di conclave, Gregorio XV nel 1621 : fu
sottoscrisse : amicus et confrater, et ele- questo Papa che proibì l'antico costume,
clus Pontifex; e che durante la sua as- osservato sino allora, che potevano i car.
senza le decisioni de'tribunali della rota dinali a qualsivoglia ora in conclave ra-
e di segnatura si segnarono con queste duparsi per fare il Papa , eziandio di not-
parole : Placets. Cardinalium collegium. te, stabilendo due scrutinii co❜loro acces-
Aggiungerò, che in una carta del 30 set- si, uno nella mattina , l'altro nel pome-
tembre 1271 , presso Nerini, De Templo, riggio , inclusivamente ai giorni di qua-
vi è la data : Sede Apostolica vacante , lunque solennità come Pasqua e Natale,
quantunque Gregorio Xfosse già stato e- troppo importando la sollecita elezione.
letto il . di tal mese, ma perchè trova- del Papa, ed il termine della sede vacan-
vasi nella Soria, e il suo consenso non lo te. Terminerò con accennare la durata di
prestò che a'27 ottobre, così prima di que- tutte le sedi vacanti del secolo passato e
sto atto indispensabile, consideravasi tut- del corrente. Dopo un mese e 26 giorni
tora quasi vacante la sede romana. I ro- di sede vacante, nel 1700 fu eletto Papa
mani a'28 gennaio 1522 scrissero ad A- Clemente XI; dopo un mese e 20 giorni,
driano VI : Al SS. S. N. Adriano, eletto nel 1721 Innocenzo XIII ; dopo 2 mesi e
maximo Pontifice, Epistola de' romani 27 giorni, nel 1724 Benedetto XIII; dopo
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8 mesi e 2 1 giorni, nel 1730 ClementeXII; risedere. La forma delle sedie variò gran-
dopo 6 mesi ero giorni, nel 1740 Bene- demente presso i differenti popoli del-
detto XIV, il quale altamente biasimò l'antichità : le più antiche de'greci sem-
tanta lungliezza di sede vacante, colle pa bra che fossero di legno, non avessero
role che riportai nel vol . V, p . 22 ; dopo bracciuoli e solo un semplice appoggio
2 mesi e 5giorni, nel 1758 Clemente XIII; alla schiena , e pare che si usassero ac-
dopo 3 mesi e 6 giorni, nel 1769 Clemen- compagnate da un suppedaneo, che nel
te XIV; dopo 4 mesi e 22 giorni, nel 1775 Dizionario della lingua italiana si defi-
Pio VI; dopo 5 mesi e 16 giorni, e ad on nisce : tavolato di legno, su cui si posano
ta de'tempi incerti e che il conclave si ce- i piedi; ed anche Soppidiano, Soppedia .
Jebrasse a Venezia, nel 1800 Pio VII ; do- no, Suppediano, specie di cassa bassa, che
po 39 giorni, nel 1823 Leone XII ; dopo anticamente si teneva intorno a❜letti, sup-
50 giorni, nel 1829 Pio VIII; dopo 2 me- pedaneum, pedum sgabellum : ora sup-
si e 2 giorni, nel 1831 Gregorio XVI; do pedaneo volgarmente è chiamato il pic-
po16 giorni di sede vacante e soli duegior colo sgabello o piccolo tappeto che per
ni di conclave, nel 1846 il regnante Pio posarvi i piedi si pone avanti alle sedie o
IX. I Diari di Roma del secolo decorso altri arnesi ove si siede, ed eziandio late.
particolarmente, e del corrente, conten- ralmente al Letto , il quale anticamente
gono la storia di tuttociò ch'ebbe luogo presso i greci ei romani serviva per se-
nelle sedi vacanti : souo assai importanti dere a mensa , onde si dissero lettisterni
quelli del 1721 e quelli del 1 740. Si può que letti che si ponevano intorno alle men-
vedere inoltre il cardinal de Luca, Il Car- se, di che parlai anco a PRANZO e articoli
dinale pratico. Cap. 9. Della podestà e relativi. Sul sedere innanzi ai grandi ed
giurisdizione del collegio de'cardinali nel al Papa, ne fo parola a VISITA e ad UDIEN-
tempo della sede vacante, e di alcune pre- ZA. Le sedie de'greci , come di altri popo.
minenze maggiori in questo tempo. Cap. li, si cuoprirono di pelli, di tappeti , di stof-
Jo. Della prerogativa singolare de'cardi- fe più o meno ricche e di colori diversi .
nali privativamente ad ogni altro nell'e. Il lusso degli antichi si manifestò pure sul-
lezione del Papa . Cap. 11. Del modo che le sedie e sui lettisterni, per cui si fecero
si deve tenere per i cardinali nell'elezio- d'ogni materia, d'avorio, d'argento, d'o
ne del Papa. Santamaria, Notitia Roma- ro; esi rivestirono di variati abbellimen-
nae Curiae,§ VII. De Apostolica Sedeva- ti , ed eziandio di preziosi ornamenti d'ar-
cante.Cohellio, Notitia Cardinalatus. Ju- te e di materie. La sedia curule fu presso
lius Lavorinus, De Conclavi, et Concla- i romani distintivo di dignità, come no .
vistis, Romae 1628. Ferrari, Bibl. Canon ., tai a Roma nel dire a chi era concessa, e
verb. Cardinales, art. 5, tratta sull'auto- negli articoli di quelli che negodevano l'u-
rità de'cardinali in tempo di sede vacan⚫ so,comene vol.XXIII ,p.12e13 , XLVIII,
te. Oltre il citato Lunadoro, si può con- p. 56, ed alcuni insieme allo Scettro (V.)
sultare quello dell'edizione del 1646, p. d'avorio. La sedia curule era un sedile
296 : Della sedia vacante. portatile d'avorio, pieghevole e senza ap .
SEDIA & SEDIE DE'PAPI , Exhedra, poggio sulla schiena, sul quale sedevano
Exsedra, Sedile, Sedes, Thronus, Cathe- ab antico i re , e in appresso si adagiaro.
dra Pontificalis. Arnese da sedervi so- no i primi magistrati , come i dittatori, i
pra. Si dice pure per residenza de'prin consoli, i proconsoli, i censori , i pretori,
cipi, o possesso del principato; il luogo più i senatori, i grandi edili, non solamente
proprio, ove si trovi o si trattenga chec nella loro residenza , ma in qualunque luo-
chessia. Sedere, sedeo, dicesi per regnare, go ov'essi recavansi; come al senato, alla
e più comunemente de' Papi ; anche per piazza pubblica, ne'templi, agli spettacoli ,
SED SED 189
edanchequando andavano a visitare qual della croce, di che meglio a tale artico.
che privato, solendo portarla gli schiavi lo ; e come coperte, di che anco altrove
mediante due stanghe che infilavano nel nel descrivere i sagri riti della Chiesa; di
l'anella laterali. Quella sedia li seguiva e- più a CATTEDRA VESCOVILE descrisși la sim-
gualmente all'armata, quindi si collocava bolica sedia pontificale di marmo con mu-
sui carri trionfali negl'Ingressi solenni in saici , ove sedevano i Papi nella chiesa La-
Roma, ed era uno de'principali ornainen . teranense, la 1.ª del cristianesimo: a MES-
ti caratteristici della suprema magistra- SA trattai sul celebrare sedendo , e nel vol.
tura.La sedia curule era più elevata del- IX, p . 29, che ciò faceva prima il Papa, e
le comuui; i romani destinavano per ono . che egli è in libertà di comunicar gli al
re alcuna di queste sedie ai re ed ai prin tri sedendo. Nelle descrizioni delle Chie-
cipi loro alleati, e decretarono che Giu- se di Roma, notai ove sono le antiche
lio Cesare assistesse agli spettacoli su se sedie pontificali di marmo , che già ser-
día dorata, ed ivi restasse la sedia a per- virono ai Papi, ai vescovi, ai loro titolari,
petua memoria di lui , Gl'imperatori 10- nella celebrazione delle sagre funzioni , or-
inani nel parlare al popolo, o quando ad dinariamente ornate di sculture, talvolta
esso accordavano qualche liberalità , era- abbellite di musaici come di s. Balbina,
no sempre assisi sur una sedia curule. So di pietre diverse colorate ed anche pre-
lamente nel basso impero si trova , che ziose; con l'Omelia scolpita,cioè quella i-
gl'imperatori d'oriente e i consoli adot vi pronunziata, come de'ss. Nereo ed A
tarono l'uso di sedie colla spalliera, e un chilleo; co' due cicli scolpiti per la cele-
suppedaneo o uno sgabello; talvolta usa brazione della Pasqua , come in s . Loren-
rono ancora le sedie a bracciuoli . I roma. zo in Damaso, sedendovi s. Ippolito ve-
ni e altri popoli per la città e ne'viaggi scovo di Porto (V.) . Che parte d'una bi-
adoperarono la Lettiga, o sedia chiusa por ga di marmo servisse ai Papi di sedia pa
tatile, donde e dai carri derivò la Carroz pale nella Chiesa di s. Marco di Roma,
za (V.). Il principe degli apostoli et . Pa jo rammentai pure nel vol.XLVII , p.102 .
pa s. Pietro usò per Cattedra una nobi . Il Vettori nel Fiorino d'oro parla delle
lissima sedia senatoria ,che descrissi aCAT sedie ornate lateralmente con figure di
tedra di s. Pietro IN ROMA, e veneriamo cani, del Prefetto di Roma (V. ) ; e che la
nel suo sontuoso tempio per reliquia, co- maggior parte delle antiche monete pon-
me persimbolo della Sede apostolica(V.). tificie hanno sedie co'leoni laterali e l'im-
A CATTEDRA VESCOVILE trattai delle sedie magine del Papa sedente in simile trono,
di legno , di pietra e talvolta con brac- dai quali simboli si passò facilmente a de-
ciuoli, su cui anticamente sedeva il ve- corarle con l'insegne delle armi gentilizie,
scovo, notando che Papa s. Urbano I del come appunto usò Paolo V co'draghi nel-
226decretò,che le cattedre de' vescovi fos- la basilica Liberiana . Il Marangoni , Del-
sero nella chiesa matrice in luogo emi- le cose gentilesche e profane trasporta-
nente, per denotare la podestà di giudi- te ad uso delle chiese, nel cap. 63 ragio-
care, assolvere e condannare, quindi Sede na : Di alcune seggie di marmo , credute
vescovile si disse la città che gode l'ono- essere gentilesche, ed usate nelle funzio-
redella sede dell'episcopato e capitale del niecclesiastiche. Tali dice quelle del clau-
la Diocesi, per risiedervi il vescovo, o per- stro della canonica Lateranense, una di
chè ivi fu stabilita la sua residenza. Dissi marmo bianco , e due di porfido, le quali
pure in quanta venerazione si conserva . per essere forate nel mezzo in forma ro-
no quelle de' santi vescovi; come ornate tonda d'un palmo di diametro,impropria.
da Leoni (V.) scolpiti, per significare la mente furono dal volgo appellate
a sterco-
superbia mondaua soggiogata dalla virtù rarie : che piuttosto la 1. appellasi ster-
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coraria da Cencio Camerario del secolo ver con plauso rimosso il goffo altare e-
XI, e in cui sedeva il Papa eletto , indi retto sotto SistoV nell'abside, contro l'an-
sedeva sulle altre due nel portico della ba- tico e costante rito che ivi stabilisce la se-
silica; le pertugiate le dice già servite nei dia pontificale con l'essedre, e come pri-
bagni o nelle terme, simile essendo la se- ma lo avea detta basilica . Osserva il cav.
dia parimenti di porfido esistente nel sot- Moreschi, che le Basiliche (V.) cristia-
terraneo della confessione della basilica ne (delle quali eziandio a SAGRESTIA) cor-
·
di Monte Cassino, rigettando l'opinione rispondendo quasi in tutto alla forma e al-
strana del p. ab. Caetani, che pretendeva le disposizioni architettoniche delle gen-
che i Papi dopo coronati in Roma si re- tilesche, oltre l'aggiunta della calcidica ,
cassero a rinnovare il rito di sedere sulla eziandio nelle cristiane , che rendeva la
sedia forata di quel proto monastero, la pianta simile alla lettera T, e terminante
quale in vece dal P. ab. Della Noce, con- in semicircolo, abside o tribuna,formava
futandolo, fu detta vaso a uso de'bagni una croce latina, onde diversificava pel
dai gentili denominato solium : sospettòil Coro e Presbiterio o Santuario ( V.) , po-
P. Mabillon che siffatta sedia anticamen. co lunge dall'abside, nel cui centro e sta -
te servisse ne'possessi de'nuovi abbati di bilmente vi era collocata la cattedra pel
Monte Cassino, che vi fossero posti a se- sommo Pontefice, sia che celebrasse il s.
dere ad imitazione de' Papi , ma non potè sagrifizio, sia che assistesse ai divini uf.
assicurarlo. Nota poscia , che i gentili sta fizi ; cattedra che dai latini chiamavasi Se-
bilirono magnifiche sedie di marmo ele- des, e che avea in ambo i lati i sedili os-
vate, per essere liberamente veduti e in- siano le essedre, sui quali sedevano i mi-
tesi, nel semicircolo delle basiliche o tri- nistri che dovevano assisterlo, o ch'era-
bunali , ove sedevano sul proprio trono no destinati al servigio ecclesiastico della
o suggesto i giudici nelle cause, circon- basilica, ed anch'essi con particolari de-
dati dagli oratori che peroravano; ed in- corazioni. Nel copiosissimo articolo CAP-
finite ne'bagni e nelle terme, poichè nelle PELLE PONTIFICIE, ossia descrizione di tut-
Antoninianesene contarono 1600 dimar te quante le funzioni che il Papa celebra
mo ornato,e nelleDiocleziane più di3000 . o assiste annualmente e straordinaria-
Il perchè alcuni opinarono , che cessate mente (che invitato a ristamparle a par
le persecuzioni,varie di queste seggie fos- te, e dedicate al celebre cardinal Pacca
sero collocate nelle chiese per uso de've . decano del sagro collegio e prefetto del .
scovi, prelati, abbati e titolari delle me- la ceremoniale, mi gode l'animo di ve-
desime. Ricorda come formata la sedia derle ricercate, poichè l'edizione sebbene
su cui siede la statua di metallo di s. Pie- copiosa restò esaurita ), descrissi pure e
tro (di cui anche nel vol . LIV, p. 220), con diligenza quanto riguarda le sedie pa-
e la sedia di marmo bianco col poster pali, e loro Trono ( V.), in uno alle di-
gale a semicircolo, con bracciuoli forma- verse coperture (come quelle di Sisto IV
ti da due teste di animali, forse arieti o le rimarcai nel vol. X, p. 264); che quan.
leoni, esistente nella Chiesa di s. Gregorio do si sa di certo che il Papa non inter
alMonte Celio, ed ove dicesi che dormiva viene alla funzione, come ordinariamen-
s. Gregorio I. A CHIESA DI S. PAOLO NELLA te sono le cappelle pe'Funerali de'cardi-
VIA OSTIENSE, parlai della sedia pontifica nali, la sedia pontificia si cuopre tutta te-
le di marm postavi da s. Leone III, e illu . sa in vece d'essere sfondata nel luogo ove
strata eruditamente dal cav. Luigi More- si siede, colla coltrina del colore che cor-
schi,e del magnifico seggio papale di mar re; che dopo la morte del Papa, dalla cap-
mocon isculture dorate sostituitoda Gre- pella palatina si toglie il trono e la sedia
gorio XVI che pel1 . ° vi sedette, dopo a pontificia, sebbene ivi si esponga il cada-
SED SED 191
vere; che nella cappella palatina dopo la distorio, onde facile n'era il trasporto. Ri.
funzione della mattina del giovedì santo marca Nardi, De' parrochi t . 2 , p . 208,
si toglie il baldacchino col dossello e il che anticamente il Papa nel recarsi a ce-
tappeto de gradini, e la sedia papale si spo lebrare le funzioni fuori del patriarchio
glia delle sue coperture, e apparisce di no e della propinqua basilica, portava seco i
ce intagliata, e così nuda resta per tutto vasi sagri e gli ornamenti a lui propri (dei
il venerdì santo. A CONCISTORO parlai del . Mappulari e altri dissi in tale articolo), e
la pontificia sedia che il Papa vi usa; ed la sedia pontificia nel corteggio, sebbene
a PALAZZI APOSTOLICI di quelle che sono egli procedeva in Cavalcata( V.). Aggiun-
sotto i troni, maestose e ornate d'intagli ge, che pure oggidì si portano le lettighe
doraticogli stemmi gentilizi nell'estremità pontificie e altre cose (non però sempre,
del postergale, con bracciuoli e 4 zampe o ma nella sola funzione del Possesso) : che
piedi, coperte di velluto in seta rosso, con al presente la sedia o sella pontificia sta
gallonie frangie d'oro. Il Faldistorio (V.) nella Carrozza del Papa , il quale vi sie-
è una sedia che adoperano nella chiesa i de solo, per cui dalla parte di dietro, os
cardinali, i vescovi, gli abbati regolari e sia dalla parte nobile, non vi è posto che
secolari mitrati : notai nel vol. LIII , p . per lui solo siedono rimpetto due pre-
206, che il regnante Pio IX ne concesse lati (o due cardinali , e domesticamente
l'uso ai canonici della metropolitana di due camerieri segreti). Descrissi al citato
Gaeta . Ne'monumenti antichi talvolta la articolo questa decorosa sedia,ch'è sovra-
sedia papale è detta faldistorio. Ordina stata dalla figura dello Spirito santo rag.
riamente i faldistori sono di legno, per ri. giante, cioè ricamato sotto il cielo della
cordare la sedia in cui sedevano gli apo . carrozza. Il gesuita p . Felici , nell' Onoma-
stoli. Leggo in Rinaldi all'anno 1 162 , n.º sticum romanum , chiama la sedia di car-
11 , che Enrico II re d'Inghilterra visitò rozza , Sella curulis.
Papa Alessandro III , che dimorava nel All'articolo INTRONIZZAZIONE parlai del
monastero di Bobbio , e si lasciò cadere collocamento nella sedia vescovile del
a' piedi di lui, prostrandosi al Bacio dei nuovo vescovo , immediatamente dopo
piedi (di quest'ossequio riparlo a SCAR- la sua consagrazione ; e indicai i luoghi
PA); e dopo ch' ebbe offerto diversi pre. ove discorro come anticamente dopo la
senti d'oro fu ricevuto dal Papa al bacio intronizzazione dei Papi nella Chiesa di
del volto. E rifiutando il re di sedere nel 5. Giovanni in Laterano , seguiva nella
faldistorio preparatogli , volle umilmen→ Chiesa di s. Pietro in Vaticano la Con-
te sedere co'baroni suoi in terra, intorno sagrazione , Ordinazione o Benedizio-
ai piedi d'Alessandro III; e dopo 3 gior. ne, quindi ivi venivano intronizzati nella
ni, contento d'aver veduto il Papa , se ne Catedra di s. Pietro, e poscia seguiva
partì, avendo pure fatto gran doni ai car- la Coronazione, immediatamente dopo
dinali. Il Papa usa il faldistorio per Ge. la quale si recavano in paramenti sagri
nuflessorio, e Gregorio XVI nel 1845 ne con solenne Cavalcata a prendere Pos-
fece uno di legno intagliato e dorato coi sesso della basilica Lateranense , avendo
propri stemmi ; ed altro di noce tornita, poi luogo il magnifico Pranzo, Siccome
egualmente colle sue armi , per adope- in processo di tempo vi fu varietà nelle
rarsi nel giovedì e venerdì santo, quan- ceremonie , si trova che l'intronizzazione
do la sedia papale è nuda e di semplice no- nella basilica Lateranense ebbe poi luo-
ce. La sedia usata dal Papa quando as. go quando il Papa avea esauriti tutti i
sumeva le Vesti sagre in Sagrestia (V.) nominati riti nella basilica Vaticana , in-
ossia nel Segretario o Vestiario, si chia di seguiva il convito. Giulio II separò la
mava Sellam, ed era della forma del fal⚫ funzione del possesso , non aggiungendo
192 SED SED
alcuno autorità al nuovo Papa, ed in al- onde il forame servisse periscolatoio del-
tro giorno dopo la coronazione si prese l'acqua di cui erasi bagnato; le quali se-
dipoi a parte , e col successore Leone X die per la nobiltà della materia e del la-
nel1513 terminarono del tutto le belle e voro furono collocate nel portico Latera-
misteriose antiche ceremonie, che avea- nense per ornamento, indi servirono per
no luogo nella basilica Lateranense, seden- la funzione del compimento delle ceremo-
te il Papa sopra le tre sedie già ricorda nie della coronazione e possesso, e forse per
te; onde egli fu l'ultimo ad eseguirle, co- terminare le maldicenze si cessò dal farne
me a prendere il possesso cavalcando in uso. Ripeto , che le ceremonie e simboli
paramenti sagri, e così gli altri. Di esse ce-praticati dal Papa sedendo sulle 3 sedie,
remonie trattai ne'qui accennati artico li dichiarai ne'citati articoli, in tutti i re-
li, e le riepilogai a POSSESSO DE' PAPI, laon lativi, e particolarmente a POSSESSO DE' PA-
de potendo vedersi tale articolo , mi li- PI, e sua descrizione de' riti antichi, che
miterò a dire, circa alle tanto famose se. pur feci nel vol. VIII , p. 173. Altre noti
die stercorarie, sebbene quella sola di mar- zie abbondantemente raccolse Cancellie-
mo bianco si vuole propriamente tale, e ri, nella Storia de' possessi de'Pontefici.
non le porfiretiche. Si disse stercoraria, Inoltre si può consultare Rasponi, De Ba-
non perchè, come riflette Sarnelli , fosse silica et Patriarchio Lateranensi, lib. 2,
perforata, che anzi egli nega il foro, e vi si cap.12 : De ritu consecrandi in Ecclesia
esaminasse il sesso del nuovo Papa, come Lateranensi summi Pontificis , che narra
pretesero alcuni troppo creduli scrittori,e che dopo seguita l'elezione il nuovo Papa
ripeterono in coro i nemici de'Papi e del veniva adorato sulla sedia marmorea po-
Ja s.Sede,basando maliziosamente le loro sta nell'abside o tribuna (i cui framinenti si
stravagantiassertive sul credere vera lari- posero nel portico del claustro dell'antica
dicola , inventata e notoria favola di Gio . canonica , esistevano quando nel 1834 fu
vanna (V. ) papessa , per cui alcuni bona pubblicata La basilica Lateranense illu-
riamente, altri malignamente li seguiro- strata, ed esistono tuttora con l'erronea
no e crederono; che ad evitare il suppo⚫ credenza che sia l'antica sedia stercora-
sto ingauno che nuovamente una donna ria di marmo bianco, ma basta il guar-
sotto spoglie di uomo potesse ascendere darla per rigettare tale supposto, oltre la
al pontificato, per mezzo di tale sedia si distinzione che ne fa Rasponi; il foro poi
visitassero le parti genitali per assicurarsi appena può ricevere il pollice, mentreMa-
del sesso maschile. La sedia stercoraria rangoni, al cui tempo esistevano le 3 se
soltanto prese questo nome, dal dirsi dal die stercorarie, le dice forate nel mezzo
la scuola de'cautori mentre vi sedeva il informa rotonda d'un palmo di diame-
Papa, con canto il versetto del salmo112 : tro, come già rimarcai ) ; quindi veniva
Suscitat depulvere egenum, et de sterco condotto nel portico per assidersi nella se.
re erigit pauperem, ut sedeat cum prin dia stercoraria , ed ove si cantava, De ster-
cipibus, et solium gloriae teneat; affinchè core erigens pauperem , e spargeva Mo-
egli riconoscesse la differenza dello stato nete al popolo. Poscia era portato verso
onde saliva al governo di tutta la Chiesa, la porta del palazzo, ed assiso nella sedia
e si mantenesse umile nel ricordare sem. porfiretica , ivi il priore di s. Lorenzo o
pre quello che nella sua esaltazione lascia della basilica o un canonico gli dava la
va. Tale favola si alimentò dalle due se. Ferula e le 7 Chiavi della chiesa e palaz .
die porfiretiche che realmente erano per zo Lateranense , in significato della pon-
forate pe'bagni e non per espellere gli e tificia podestà e di reggimento, di legare
scrementi, ma probabilmente così forma- e sciogliere. Alzato da detta sedia, il Pa-
te per sedervi appena uscito dal bagno, pa veniva accompagnato all'altra vicina
SED SED 193
sedia porfiretica, ove restituiva la ferula graveerrore il credersi le due sedie di vi-
e le chiavi al priore che lo cingeva con vacissimo rosso'antico per porfido, quin-
cintura da cui pendevano 12 sigilli impres di dette porfiretiche. Il Venuti le chiamò
si inaltrettante Gemme, in una borsa con di pietra rossa tenera, e provenienti dalle
muschio;simboleggiando la cintola , la con terme di Caracalla; e prima di lui Mont-
faucon le qualificò di marmo più vivido
tinenza; i sigilli, i 1 2 apostoli ; la borsa, che
dovea essereil padre de' poveri, delle ve- e più tenero del porfido . Queste sedie più
dove e de'pupilli , come amministratore propriamente furono denominate pertu-
del patrimonio di Gesù Cristo; ed il mu- se, come bucate e aperte nel davanti, ed
schio, il buon odore che doveano spirare anche balnearie perchè servite neʼbagni ,
le sue azioni. In questa 2.ª sedia porfire ed anche stercorarie dalla forma e figura.
tica spargeva il Papa altre monete al po- Portate le due sedie di vivacissimo rosso
antico a Parigi dopo la pace di Tolentino
polo, e riceveva al bacio de'piedi e del vol .
to tutti gli uffiziali del palazzo apostolinel 1797 , dipoi nel 1815 il museo Vati-
co. Queste due sedie figuravano due let- cano ne ricuperò una, restando l'altra nel
ticelli, simboleggianti il primato di s. Pie-
museo reale di Parigi, ove pur sono due
altre sedie di marmo bianco intagliate,u-
tro e la predicazione di s . Paolo. Dipoi il
Papa passava a riposare nelle sue came. na dedicata a Bacco, l'altra a Cerere, pre-
re, indi alla mensa . Nella seguente dome- se dal museo Vaticano per detto tratta-
nica poi, con rito solenne veniva consa- to, come si può vedere nel libro : Musée
grato e coronato nella basilica Vaticana, Royal de Paris, ai n.i 52,196, 200 , Sié-
distribuiva il Presbiterio e con pomposa ge de Bain. Non mi è riuscito rintraccia .
cavalcata ritornava al Laterano, ove ter- re la principale sedia stercoraria di mar.
minava le ceremonie. Anche Rasponi di- mo bianco, laonde sono di parere o che
ce falsissima l'invenzione vergognosa sul fu distrutta o che s'ignora il suo fine; non
la sedia stercoraria, contro la quale scrispotendo affatto con venire,per quanto no-
se pure il cardinal Bellarmino. Sarnelli, tai di sopra, che sia l'esistente nel chio-
Lett. eccl. t. 8 , lett. 31 : Delle tre sedie,
stro e che bene osservai, senza ommette-
nelle quali successivamente sede il novel-re di leggere le opere citate e altre che
lo Papa,pigliando il possesso di s. Gio- ne trattano. Novaes nel t . 2, p. 67 e 357
vanni in Laterano. Piazza , Emerologio delle Dissert. sulle Vite de' Pontefici, con.
futa il laido e sciocco calvinista Samuele
di Roma, t. 2, p. 521 , Digressione 9 , par
la della funzione in cui avea parte il Prio
desMarets,nell'indegna e riprovevole sua
re (V.) di s. Lorenzo fuori le mura ; ma Dissertatio historico- theologica de variis
è in errore nel dire ch'egli solo le faces.
sedibus, quibus Pontifex Romanus im-
se, poichè spettavano al Priore (V.) di s.ponitur die sua inauguratione, ac nomi-
Lorenzo di Sancta Sanctorum ( V.), ed il natim de ea, quae olim sexui illius ex-
priore di s. Lorenzo solo cantava le Lau- plorandofuit destinata , Groningae1663 .
di con altri. Notifica Cancellieri, che PioNe'secoli a noi più vicini molti Papi nei
VI tolse dal claustro Lateranense, ove l'a-possessi in vece di cavalcare, andarono in
vea vedute Marangoni, le sedie impropria lettiga maestosa e nobilissima, fatta a u-
mente chiamate da lui e da altri porfi so di Sedia papale gestatoria coperta ,
retiche, e fatte ripulire le collocò nel suo
sia per non poter cavalcare, come pel tem-
museo Vaticano, donde a 24 giugno 1796 po ventoso , pel quale motivo, come ri-
furono levate per darsi ai repubblicani ferisce il n.º 3708 del Diario di Roma del
francesi, quando colla legge del più for 1741 ,anche Benedetto XIV vi si recò in
te imposero lo spoglio del più prezioso e lettiga, preceduto da altra lettiga e dalla
sistente in quel tesoro di belle arti. Fu sedia papale scoperta, la quale solevano
VOL. LXIII. 13
194 SED SED
usare i Papi incedendo per la città sino cedere l'intronizzazione, la quale per so-
a tutto il secolo passato, e fu particolar- lito facevasi nella basilica Lateranense ,
mente adoperata da Benedetto XIII , non nondimenofurono prima intronizzati che
che da Benedetto XIV, il quale nella vil- consagrati , Conone nel 686, Valentino
leggiatura di Castel Gandolfo, con sedia nell'827 , e Benedetto III nell'855. La ri-
a mano dal palazzo apostolico si faceva cordata obbrobriosa favola della papessa
portare nella chiesa arcipretale. Allorchè Giovanna, inventata dopo il 1278, si col-
il Papa ne'possessi andava in fettiga, cir- loca dopo s. Leone IV e nell'855, quin-
condavano questa sedia portatile i Mae. di originò l'altra impostura della sedia
stri di strada, i Paggi, i Cursori apo- stercoraria. Nell'896 Stefano VII inde-
stolici, i Palafrenieri col decano, le guar- gnamente fece disotterrareil cadaveredel-
die del corpo de' Cavalleggieri, e gli Sviz l'ottimo antecessore Formoso (P.), e po-
zeri (V.). La lettiga era portata da due sto nella sedia pontificia lo ricolmò di ol-
nobili cavalli bianchi frigioni, coperti con traggi. Quando i cardinali elessero Pao-
assai ricche gualdrappe di velluto cremi- lo IV lo posero nella sedia papale per a-
si, trinate efrangiate d'oro, con nobili fi- dorarlo, ma egli che anteponeva il car-
nimenti, come si legge di quella di Cle- dinal Nobili volle alzarsi, ma vi fu tenu-
mente XII nel n.º 2077 del Diario di Ro- to per forza. Narra Cancellieri nel Mer-
ma del 1730. Anche i cardinali adopera cato a p. 114, che Innocenzo X, essendo
rono sedie a mano, non però recandosi infermo,a'23 dicembre 1647 andò al con-
dal Papa o al concistoro, meno che do⚫ cistoro nelle sue camere, in una sedia col-
mandassero licenza al Pontefice ; proce- le ruote, per aprir la bocca aʼnuovi car-
dendo i cardinali in lettiga, i prelati di dinali; usando la medesima per le stan•
corteggio non li seguivano, ma andavano ze del suo appartamento , con essa si recò
innanzi la sedia e camminavano imme. a' 26 alla congregazione del s. uffizio. Il
diatamente dopo i gentiluomini. Prima successore Alessandro VII fece collocare
della metà del secolo XVII ancora dura nella sontuosa sedia di bronzo la catte-
va questo costume, riferito dal Lunado- dra di s. Pietro nella tribuna della basi-
ro,Relazione della corte di Roma, p.138, lica Vaticana. Tornando Innocenzo XII
dell'edizione del 1 646, epoca in cui le car daCivitavecchia , portato in lettiga dai pa-
rozze non erano tanto comuni . Ora re- lafrenieri, i poveri di cui fu vero padre,due
gistrerò alcune generiche erudizioni sul miglia fuori della città l'incontrarono e
le sedie papali, ed a SEDIA GESTATORIA di- vollero con amorevole violenza condur-
co di quelle che ne'possessi venivano u- lo sulle loro spalle nel palazzo apostolico
surpale tumultuariamente dal popolo. in Roma. Benedetto XIV dichiarò cap .
Nel 260 a Papa 6. Stefano I fu troncato il pella papale la chiesa di s. Francesco in
capo uelle catacombe, mentre celebrava Asisi, ove sono due sedie pontificie,le qua-
messa sulla sedia pontificale di marmo, li volle riservate pei soli Papi . Ne'Sepol-
la quale si venera nella cattedrale di Pi- cri de'Papi, moltissimi sono rappresen
sa. Nel sotterraneo della chiesa de'ss. Sil- tati sedenti nella sedia papale, così in al-
vestro e Martino a'Monti, esiste la sedia tri monumenti che descrissi a' loro luo-
pontificale di marmo, ivi usata da s. Sil- ghi. Nel vol . XXXII, p. 143 parlai del ri-
vestro I, che morì nel 335. Già in tem- to col quale i vescovi greci, dopo morti,
po di Papa Valentino e nell'827 il rito vestiti cogli abiti sagri, sono portati assisi
dell'imposizione del nuovo Papa nella se- sopra una sedia. A SEPOLTURA dico che i
dia di s. Pietro, era divenuto antica con. cadaveri de' domenicani vi si pongono
suetudine : sebbene comunemente l'ordi- sedenti.
nazione nella basilicaVaticana dovea pre- SEDIA PONTIFICALE GESTA-
SED SED 195
TORIA, Hexaphorum , Sella gestatoria pelle palatine, quando si recavano in es.
apostolica, Sedes portatilis Papalis. Se- se per la porta grande ( mentre è molto
dia pontificale, trono portatile, sul qua- tempo che vi si portano per maggior co-
le maestosamente viene portato sulle spal . modo per la porticella a piedi), cioè par-
le da 12 sediari e palafrenieri pontificii il tendo dal Letto de'paramenti ( V.) della
sommo Pontefice ( V.) sedendo e vestito grande Camera de'paramenti ( V.). Tali
de'sagri paramenti ,talvolta pontificali per giorni erano le cappelle del vespero e mes .
celebrare la messa, in Mitra o in Trire. sa della Circoncisione ; del vespero e mes.
gno ( .), nelle sagre funzioni che celebra sa dell'Epifania ; IV domenica di quaresi .
o assiste, benedicendo di quando in quan- ma e colla rosa d'oro; nel sabato santo
do il riverente popolo. In sedia gestato nel ritorno a detta camera; nel sabato in
ria il Papa vi porta il cereo acceso per Albis ; nel vespero dell'Ascensione;nel ve-
la Purificazione e per la Canonizzazio- spero e messa della Pentecoste; ed altret-
ne, la Rosa d'oro (se la IV domenica di tanto ne'vesperi e messe della ss. Trini-
quaresima s'incontra colla festa della ss. tà e d'Ognissanti; per la festa della Con⚫
Annunziata, nella cappella che ha luogo cezione;a nella III domenica dell'avvento;
in s. Maria sopra Minerva), e la Palma 2.'e 3. festa di Natale e di Pasqua; nel-
(V.) nella domenica del suo nome. Ince l'anniversario tanto dell'elezione che del-
dendo il Papa in sedia gestatoria è pre- la coronazione. Si usavano quindi i fla-
ceduto, accompagnato e seguito da quei belli nelle nominate feste , soltanto per
personaggi che ripetutamente noverai nel le 8 messe della Circoncisione , Epifania ,
descrivere tutte le Cappelle pontificie(V.). 2. e 3. festa di Pasqua , sabato in Albis,
Regola e dirige la portata della sedia ge- Pentecoste, ss. Trinità , d'Ognissanti, del-
statoria, il suo innalzamento e abbassa la Concezione, 2.ª e 3.ª festa di Natale, e
mento il Foriere maggiore (V. ), sorve- nell'anniversario della elezione e in quel .
gliandola il Bussolante sotto-foriere, es- lo della coronazione. Disceso il Papa dal
sendo i sediari e palafrenieri sorvegliati la sedia gestatoria, sia per venerare il ss.
anche dal loro decano e sotto-decano, per Sagramento esposto, sia per orare innan-
la piena sicurezza della persona del supre zi l'altare delle cappelle e chiese di Ro-
mo Gerarcadella chiesa cattolica; i qua- ma, nel Faldistorio ( V.) , nel primo ca-
li sediari, palafrenieri, decano e sotto - de- so risale poi sulla sedia , indi nuovamen-
cano sono vestiti come notai a PALAFRE. te ne discende per venerare le sagre im.
NIERE. Secondo la specie delle sagre fun- magini di detto altare, al modo che det
zioni e solennità, lateralmente alla sedia tagliatamente riportai a CAPPELLE PONTI-
gestatoria si portano i due bellissimi fla- FICIE. La nobilissima e grandiosa sedia
belli, ed in molte delle medesime si usa pontificia gestatoria è di bella e maestosa
pure il magnifico Baldacchino (del qua- forma, con bracciuoli, spalliera e 4 pie.
le riparlai a OMBRELLINO, e per l'antico a di o zampe, le quali sono fissate sopra u-
MAPPULA, ed a MAPPULARI portatori del na predella di legno , laterali alla quale
la medesima ) , sotto il quale procede il vi sono due occhi di ferro dorati per parte
Papa sedente nella sedia gestatoria , a. onde infilare le due lunghe stanghe o a.
vendo registrato a FLABELLI (anticamen- ste, colle quali i sediari e palafrenieri pon .
te erano decorati dello stemma del Pa⚫ tificii portano la sedia gestataria. Innanzi
pa che li usava) i giorni in cui essi si a. e aderente alla sedia come alla predella,
doperano, e quelli nei quali si aggiun. è pure un piccolo sgabello o suppedaneo
ge il baldacchino. Notai pure che qui a- ove posano i piedi del Papa. Tutta quan-
vrei riportato gli altri giorni in cui i Pa. ta la macchina è coperta di velluto in se-
pi usavano la sedia gestatoria nelle cap. ta cremisi, con ricchissimi galloni e fran.
196 SED SED
gie d'oro. La sedia è poi decorata da ele- a'suoi sudditi spirituali, come fanale del-
r
ganti trine e ricami d'orobellissimi, cam la fede. Tutto spiega a meraviglia mg.
peggiando nel mezzo della parte esterna Stefano o Stevano, dicendo che il Papa
del postergale lo stemma del Papa che è portato in sedia gestatoria » ut popu-
v'incede , egualmente formato di superbi lum, ovesque Christi sibi creditas circum-
ricami d'oro. Pertanto riesce imponente spicere eisque fausta precatione benedi-
esublime tuttoil complesso che si ammi- cere; et populi rursum illum in sublimi
ra nel vedere il Papa portato in alto così loco praesidentem commode spectare, et
decorosamente e con tanto splendore sul ex vultu pastorem possent agnoscere : ut
trono della sedia gestatoria , acciò sia da inde protestationem fidei conciperent ma-
tutti venerato l'icario di Gesù Cristo, nel ximam, quoties aspicerent Christi Vica-
cui nome il Pontefice spande su tutti i rium, et Petri in eo quasi Throno gloriae
fedeli colle sue le divine benedizioni; si successorem" . Si legge nella Vita del p.
gnificando le occhiute penne de' flabelli, Possevino gesuita,par.1 ,p.262 ,da Grego-
quanti occhi gli sieno necessari per non rio XIII mandato nunzio al czar di Russia
perdere mai di vista il bene di tutto il mon. Ivan IV o Basilio, che censurando questi
do cattolico, e quanto debba essere cir- il rito, rispose il nunzio. » Se in certigior-
cospetto nelle sue azioni , vedendosi cir- ni particolari il sommo Pontefice fassi por-
condato dagli occhi di tutto il popolo che tare in seggia , ciò non fa egli per fasto
a
attentamente l'osserva . Le Sedie ( I.) ve o per morbidezza , ma per benedire il po-
scovili furono dalla Chiesa stabilite in luo polo aduuato in certe feste più solenni ;
go eminente, perchè il vescovo ivi giudi- nè lo benedice già in suo nome , ma nel
chi e scorga il popolo e lo sorvegli, e quel nome della ss. Trinità . Del rimanente e-
lo veneri la maestà del prelato; quindi con gli tratta e passeggia senza contegno con
maggiore ragione il Trono ( F.) portati quelli, cui esso onora di sua confidenza ,
le del Papa , capo della chiesa universale, e spesso in ispirito di religione e di pie-
è giusto di portarsi sollevato in alto dai tà va per Roma a piedi a visitare i luo-
suoi famigliari; ed a PIEDE dissi che alcu⚫ ghi santi (come facevano gli antichi Pa-
ni pretendono che Pio IV istituisse sotto pi, ond'ebbe origine il Letto de'paramen-
tal denominazione un ordine di cavalie- ti)" .Dice l'altro gesuita p. Bonanni, Nu-
ri per portare il Papa in sedia gestatoria. mismata Pontificum, t. 2 , p. 739 , illu-
Questo rito antichissimo fu introdotto e strando la medaglia in cui è rappresenta .
mantenuto, non mai per fasto, vanità ed to il ven. Innocenzo XI portato in s. Pie-
orgoglio, come declamarono gli eterodos tro nella sedia gestatoria e in atto di be-
si, i novatori e tutti quanti i nemici del nedire, che non è degno di rimprovero,
la Sede Apostolica (V.) , con invettive e che il capo de'fedeli sia portato non dai
detrazioni ; ma sibbene per quanto rimar- baroni, ma da'suoi stessi sediari e pala-
cai, e per indizio di pastorale e universa frenieri, e ciò solamente ne'giorni più so-
le vigilanza sopra i fedeli, come avverte lenni, allorchè egli va ornato de'molti pa-
il Magri nel Hierolexicon, verbo Sella ramenti pontificali, non potendo con essi,
re (o sedia ove il Papa si porta in certi comechè pesanti, condursi a piedi, per la
giorni solenni, dicendosi Sellari o Letti calca del popolo affollato, il quale non
gari i portatori, secondo l'Ordine roma- l'avrebbe altronde ravvisato nell'atto di
no). Dappoichè se il vescovo altro non è essere benedetto da lui : aggiungasi a tut-
pe'greci, che Superinspector, ac invigi- to ciò il doversi affaticare nelle lunge ce-
lans, ed essendo il Papa vescovo de' ve- remonie, l'avanzata età che per l'ordina
scovi, ben conviene ch'egli sia condotto rio accompagna i sommi Pontefici, e sa-
in sedia più eminente, e si faccia vedere rà giustificato il rito della sedia gestato-
SED SED 197
ria. Ed io osserverò ad onore de' Papi, che Selle, le Calledre e le Lettighe piantate
tra le ceremonie della Coronazione,e men . su legni chiamati Asseres. Erano esse re-
tre il Papa nel mezzo della basilica Va- cate in collo o sugli omeri da persone di
ticana procede in sedia gestatoria per tal ambo i sessi, libere o plebee. A questo uf-
funzione, hanno conservato quella in cui fizio se ne impiegavano 2, ed anche 4 ,
per 3 volte si brucia innanzi a lui la Stop- ovvero 6, e ad ostentazione d' opulenza
pa (V.), e 3 volte gli si dice : Sic tran talvolta ancora 8. Quindi presso gli an-
silgloria mundi! Quindi e sedendo sulla tichi scrittori si trovano nominati i Let-
sedia gestatoria si recitano sul Papa le o- tighieri, ed il corpo Lecticariorum. Era-
razioni per l'imposizione del Palliopon- no costoro uomini nerboruti, ordinaria-
tificio(V.),suprema insegna della sua giu. mente della Siria, della Media , Cappa-
risdizione; indi vi riceve ilPresbiterio (V.) docia, Bretagna e Germania. Già a SB-
pro missa bene cantata, e poi nella gran DIA rilevai che i romani usarono le se-
loggia Vaticana viene coronato col trire- die curuli, ch ' erano piccole sedie gesta-
gno, sul trono appositamente
a eretto,don- torie; i loro schiavi le portavano in ispal-
de comparte la 1.ª solenne benedizione, la , con due stanghe infilate negli anel-
mentre le altre in seguito tutte le dà dal- li laterali . La Cattedra di s. Pietro di
la sedia gestatoria. Ne' Possessi de' Papi, avorio, è una di tali sedie curuli porta-
come notai a quell'articolo, si portava la tili, e nel rame pubblicato col Raggua-
sedia gestatoria benchè il Papa cavalcas- glio dal cardinal Wisernan, si vedono due
se; ma pretendendola il popolo, la deru anelli o maniglie di ferro per parte, per
bava per forza, e ne accennai i casi di 4 mezzo de'quali si trasmettevano due aste
Papi : nel possesso d'Innocenzo VIII fu o sbarre per portarla; ed è chiamata Ge .
rotta erapita dai soldati; in quello di Leo- statoriam sellam apostolicae, da Enno
ne X fu salvata con istento. dio vescovo di Pavia, e da altri Cathedram
Il Du Cange nel Glossarium defini- ligneam ebore ornatam. Servì sino al se-
sce il vocabolo Gestatorium, lettiga e fe- colo XIV per intronizzarsi il nuovo Pa-
retro ove si portavano le reliquie. Il Gua- pa, e poscia fu lasciata alla venerazione
sco , I riti funebri di Roma pagana, p. de'fedeli nel centro dell'abside del tempio
50, riporta la figura dell'antica cattedra Valicano. Ora nella cappella degli scru
gestaloria o pulpito quadrato e portati- tinii del Conclave (V. ) si pone presso l'al
le, che solevano sostenere 4 uomini ga. tare dalla parte del vangelo la sedia ge⚫
gliardi, e donde si lodavano i morti per- statoria senza le stanghe , ed ivi e innanzi
sonaggi illustri e gli altri cittadini più be- l'altare stesso l'eletto Papa riceve seden .
nemeriti della patria, nella pompa funera do da'cardinali la 1. adorazione, le altre
le della Sepoltura ( V. ). Il Cancellieri nella due avendo luogo sedendo sulla mensa
Storia depossessi de' Pontefici, p. 146, ri dell'altare della cappellaSistina ,e su quel-
ferisce il costume di portare sulle spalle la dell'altare pontificio della basilica Va-
le sedie curuli o cattedre de'consoli roma ticana, ov'è portato in sedia gestatoria; da
ni, anche nel IV e V secolo : riparla del dove perla 1.avolta benedice il popolo nel-
la sedia gestatoria ne'Pontificali nota v, l'incedere e nel ritorno. Antichissima fu
e nell' iudice delle Dissertazioni biblio l'usanza praticata dai gentili di elevare in
grafiche. Job. Alstorfii, Diatriba de Le- alto e portare alla vista del popolo quelli i
clis et Lecticis, Amstelodami1704; Joh. quali eleggeva per capi o condottieri di es
Jac. Rhodii, Dissert. de Lecticis velėrum so odegli eserciti, come si legge di Giuliano
lucubratoriis, Regiomonte 1714; e Joh. l'Apostata, che eletto imperatore, impo.
Christ. Messerschmid , Commentatio de silus scuto pedestri, et sublatus eminens
Gestatione, Jenae 1755, descrivono le populo silente Augustus renunciatus ju-
198 SED SED
bebatur diadema proferre, come riporta fidem suam indicatam in Sella aurea se-
Appiano. Tacito poi riferisce: Impositus dentem more corum sursum elevaverunt,
que sculo more gentis,et sustinentium hu- portantes in manibus soli episcopi intra
meris vibratus dux eligitur. Nè solamen . oratoria, nullo alio attingente, hymnos-
te gl'imperatori, ma i prefetti di Roma que, et cantica in choro caneutes ". For-
comparivano in un carro, mentre erano se alludono a questo rito le parole di s.
acclamati dal popolo. Anche i sacerdoti Gregorio di Tours, Hist. Francorum lib.
antichi e le vestali, per onore furonopor- 3, sopra l'ordinazione di s. Quinziano ve-
tati in alto. Molti scrittori investigarono scovo d'Alvergna : convocatis pontifici-
l'origine della sedia gestatoria nel roma- bus,et populo,cum in cathedra Arvernae
no Pontefice, osservando non solo il ri ecclesiaelocaverunt. Furono poi sostitui-
cordatocostumedegli antichi romani , ma ti ai vescovi i religiosi, o i personaggi più
quello pure d'alcune nazioni, come diClo . nobili della città, che facevano a gara di
doveo I re de'franchi nel declinar del V portare sopra le loro spalle i propri ve-
secolo, di portare in alto sopra uno scudo scovi nel 1.° ingresso alla cattedrale, come
illoro principe, il che ricordai in vari luo riporta Martene, De antiq. eccles. ritibus
ghi, come notai del re di Navarra ( V.) c. 21 , ove si legge, che nell'801 il vesco-
per concessione di Papa Alessandro IV, vo d'Auxerre Gerauno trasportato hume-
e come dimostrano : Frid. Lindebrogio, ris religiosorum ad aulam primicerii
ad Pauli Historiam Longobardicam , et martyrum Christi Stephani. E nel cap. 1 ,
ad Ammiani l. 24, de ritu gentium qua di Eriberto, che in die ordinationis suae
rumdam principem recens creatum scu• secundum ecclesiasticam consuetudinem
to imponendi, atque ita sublimem feren cathedrae innixus episcopali ad s. Pro-
di. Christ. Gottl. Schwarzio, Dissert. de todiaconi matrem sedem nobilium hume-
ritu elevandiprincipes inaugurandos, et ris deportatus est, i di cui nomi sono re-
de quibusdam sacris formulis , et elevan gistrati al cap . 67,per tacere di altri simi-
di ritibus , Altorfii 1730. Gio. Lud. Levi- li esempi riferiti dallo stesso Martene, che
no Gebbardo,Programmate de ficto quo- dimostra introdotto questo uso in quasi
rumdam Caesarum elevandorum scuto, tutte le chiese di Francia. Il poco sopra
Luneburghi 1750. Anche l'imperatore ricordato p. Bonanni, che fiorì nel decli-
della Cina è trasportato in altoin una spe. nar del secolo XVII , nella sua Gerarchia
cie di sedia da 8 uomini, come si vede in ecclesiastica cap. 96: Del rito con cui il
molte stampecinesi, oltre i palanchini u. sommo Pontefice si porta in sedia sopra
sati dai mandarini e da altri. Anticamen- le spalle altrui, dice » che nella Francia
te la sedia gestatoria l'usarono diversi ve- anche adesso si pratica questo costume
scovi, ed il concilio di Braga ( V.) del 675 dagli arcivescovi di Bourges , di Tours,
descrive quella su cui i vescovi erano por d'Aix ed altri , mentre nella loro elezione
tati dai leviti, quando andavano alla chie- sono sostenuti dalle spalle di 4 costitui-
sa. Secondo l'antico stile della chiesa Gal. ti in dignità ". Rimarcai nel precedente
licana, i vescovi novelli erano trasportati articolo, che i cadaveri de' vescovi gre-
in una sedia d'oro o dorata, sostenuta dal ci si sogliono portare sedenti in sedia. Si
lemani di altri vescovi, come testifica Ed è dunque usato fino dai tempi i più ri-
dione nella Vita di s. Wilfrido arcive moti, che i vescovi fossero portati in sedia
scovo di York, morto nel 709, narrando sulle spalle, non solo di nobili personaggi ,
al cap. 12. 39 lbique statim conventio ma- ma sino di altri prelati; ripeterò dunque
gna facta est non minus quam XII catho- ch'era molto più convenevole che ciò si fa-
licorum episcoporum , e quibus unus erat cesse col Pastore de'pastori, perchè possa
Acgelbertus episcopus, qui eum propter benedire i popoli nella moltitudine che si
SED SED 199
reca a ossequiarlo, e meglio vedere l'o- biculari. Polidoro Virgilio , De rer. in-
vile di tutto il gregge cattolico alla di lui ventoribus, con Cancellieri ed altri, attri-
cura commesso . Il citato Magri produsse buirono più ragionevolmente il principio
un'immagine di s. Giulio I Papa del 336 a Stefano II detto III eletto nel 752, il qua-
sopra unasedia ornatissima in atto di be le essendo molto amato da'romani con-
nedire; ma siccome ha 4 ruote, così non cittadini, vedendolo esaltato al pontifica-
pare del genere delle sedie portatili, e che to, per trasporto di sincera gioia, proce.
possa propriamente riconoscersi per ge- ribus et plebe, come dice Platina, lo por
statoria. Il p. Bonanni narra che l'uso di tarono sulle spalle sino alla basilica La-
portare in alto il Papa esisteva a tempo teranense, e poi al patriarchio; onde pa-
di s. Damaso I del 367. Molto più anti- re che da lui restò l'uso praticato anco.
co ne suppone l'uso il rammentato En- ra , di portare il Papa in sedia gestatoria .
nodio, il quale vorrebbe riferirne il prin- Ciò conferma ilBurio,NotitiaRom . Pont.
cipio a s. Pietro, e nell'Apologia ch'egli p.116, scrivendo di detto Pontefice: Hu
fece nel 503 di Papa s. Simmaco e del jus virtus et sapientia eum ita amabilem
concilio da lui celebrato in Roma, contro reddiderat, ut suorum humerisfuerit de-
quelli che indecorosamente ne scrissero, portatus ad basilicam Lateranensem ;
dice sul fine: Ecce nunc ad gestatoriam unde mox profluxit in nonnullis sole-
sellam apostolicam confessionis uda mit- mnitatibus Papam humeris deportandi.
tunt Limina candidatos. Le quali parole Tuttavolta non tacerò, che il Rinaldi par
conFebei,spiega lo stesso p.Bonnani.Si ha lando all'anno 675 , n.º 6, del memora-
dall'antichissimo Ordine romanoI, n.VI , to concilio di Braga , riferisce che vie-
scrittoavanti s. Gelasio I del492 : Cum ve tò ai vescovi di farsi portare dai diaconi
ro ecclesiam introjerit Pontifex, non a. sulle spalle quando recavano le reliquie,
scendicontinuo ad altare,sed prius intrat imperocchè l'essere così portato era pro-
secretarium sustentatus a diaconibus, qui prio del Papa, o concesso da lui ad alcun
eum susceperunt de sellario descenden- patriarca , ma sostenuto dai laici e non
tem. Ed altrove : Diaconos eum descen- mai dai diaconi o chierici anche inferio-
dentem de sellario accipiunt obvis ( utri. Raccontai nel vol . II , p.185, che nel
ajunt) manibus, ubi, dum venerit, et in 687 insorti due antipapi nell'elezione di
sella suasederit. Finalmente in altro luo. s. Sergio I, riconosciutosi questi per le-
go: Sellam pontifices cubicularius laicus gittimo, fu portato sulle spalle al patriar-
deportet, ut parata sit. Anche l'Ordine chio dai principali e dal clero, con gridi
romano II, presso Mabillon, come l'al di gioia e liete acclamazioni. Altri succes-
tro, dimostra il Papa portato in sedia pri- sivi esempi di Adriano II , Leone VIII ;
ma di celebrare il sagrifizio. Sulla paro- Gregorio IX li riporta lo Stevano. Egli
la Sellare, il vescovo Stefano si persuase vede nel portarsi il Papa in sedia gesta.
doversi intendere la Sedia curule,la qua- toria, il detto d'Isaia : Et afferentfilios
le era portata da due uomini, come si pra- tuos in ulnis, et filias super humeros por-
tica colle Lettighe o seggette per l'ordi- tabunt. Quando Pio II nel 1459 si recò a
nario coperte e chiuse, portate da due se- Bologna, vi fu accolto con soleune pom-
diari o seggettieri , ovvero da due muli pa e portato in sedia gestatoria dai prin-
ne❜lunghi viaggi . E' chiaro dunque, che cipali signori della città. Giunto a Fer-
ne' primi secoli il Papa era portato per rara, il marchese Borso d'Este volle cam .
Roma in sedia e sostenuto da uomini , dal- minare a piedi accanto la sedia pontifi-
la quale scendeva giunto alla chiesa o al cia fra i palafrenieri, finchè il Papa lo fe-
palazzo, venendo ricevuto esostenuto dal. ce montare a cavallo . Nel dì del Corpus
le mani de'diaconi o altri famigliari cu Domini, Pio II accompagnò la funzione,
200 SED SED

portato sopra il suo seggio. Nel 1464 es- gistrò leseguenti notizie.Clemente XInel-
sendo in Ancona per partire colla crocia la canonizzazione che celebrò, pel gran
ta navale contro i turchi, sentendo l'ap- concorso di popolo, e non ostante le guar-
prodo della flotta veneta,dai sediari pon- die, corse rischio di cadere dalla sedia ge-
tificii Pio II si fece portare alla spiaggia statoria: qui noterò che oltre il dichiara .
elevato in sedia papale , altri dicono in to a FLABELLI sul loro significato miste-
lettiga, ma una medaglia lo rappresenta rioso, altri aggiungono una ragione na-
nell'altra maniera. Nel vol. IX, p. 47 ri turale sulla loro introduzione, cioè per e-
produssi i diversi modi, come i Papi nel vitare le vertigini di chi siede in alto sul-
la solenne processione del Corpus Domi- lasedia gestatoria isolato, servendo quali
ni portarono il ss . Sagramento , e notai due laterali ripari dell'occhio; ma questa
che Innocenzo VIII lo portò in sedia col- è debole spiegazione, poichè i flabelli non
la mitranel 1486, Alessandro VI nel 1496 si usano sempre colla sedia gestatoria. In-
in sedia gestatoria, ma Burcardo dice nel nocenzo XIII nella funzione della coro-
1494 e per la 1.ª volta ; così lo portarono nazione, dal trono di terza si portò all'al-
Giulio II e Leone X. Per successore fu e- tare in sedia gestatoria, per cui in essa
letto Adriano VI assente e nella Spagna; e non a piedi ammise all'amplesso e al
nell'ingresso che fece a Saragozza (V.), bacio i 3 ultimi cardinali preti. Nel1724
i magnati lo' portarono in sedia gesta- Benedetto XIII appena eletto fu portato
toria. Paolo III portò in detta processio- da 12 palafrenieri ad un'ora di notte in se-
neil Santissimo sedendo in sedia gestato- dia gestatoria nella basilica Vaticana, per
ria, così Pio IV e col triregno, Gregorio riceveresull'altare la3.ª adorazione;giun-
XIII e colla mitra, e nello stesso modo to alla porta maggiore volle onninamen-
Gregorio XIV e Inuocenzo IX. A FERRA- te discendere, s'inginocchiò sulla soglia ,
RAdescrissi il solenne ingresso di Clemen⚫ orò e con lagrime di tenerezza la baciò,
te VIII, in sedia gestatoria portata da 8 quindi a piedi si recò all'altare del ss . Sa-
palafrenieri sotto baldacchino, le cui aste gramento e poi al papale. Il pio Ponte-
sostennero i dottori legisti e medici della fice nella sua umiltà non volle cedere alle
città. Paolo V nella processione del Cor- contrarie rimostranze de'ceremonieri, di-
pus Domini portò il ss. Sagramento in se- cendo che non era deguo d'essere scopa-
dia gestatoria, prima col capo scoperto e tore di quell'augusto tempio. Quindi in
poi in mitra, così Gregorio XV; Urbano sedia gestatoria a mano, ritornò nelle sue
VIII prima a piedi e scoperto, poscia in stanze. Nella cappella della Natività in s.
sedia e con mitra, imitato da Innocenzo Maria del Popolo, sopra sedia gestatoria
X.Un altro modo introdusse Alessandro e ritornando alla camera de' paramenti ,
VII nel 1655 con l'odierno talamo, cioè verso la porta ricevè con tutte le forma
una sedia gestatoria con genuflessorio in- lità il tributo della Chinea (V.) pel re-
nanzi, a cui poi fu sostituito un piccolo ta- gno delle due Sicilie, perchè essendo sta-
volino: a detto luogo descrissi l'antica e to indisposto il contestabile Colonna nel-
l'attuale macchina, ed i Papi che incedero la vigilia de'ss. Pietro e Paolo, era stata
no genuflessi o asedere. Solo qui ripeterò, trasferita la presentazione in tal giorno .
che tuttavolta riportarono poi il Santis Indi il Papa in sedia a mano, pel Corso
simo insedia soltanto Innocenzo XI e In- si condusse al palazzo apostolico. E' da
nocenzo XII. Anche il talamo o altra se. notarsi, che Benedetto XIII non voleva
dia gestatoria è portato dai sediari e pa- che la chinea entrasse in chiesa, per cui
lafrenieri pontificii , con un numero mag- quando la ricevè in s. Pietro , si portò in
giore, per le cambiature pel tragitto lun- sedia alla cancellata del portico, dappoi-
go. Il diarista contemporaneo Cecconi re- chè sempre in sedia gestatoria i Papi ri,
SED SEE 201
ceverono il censo feudate pel regno del fio inserito nel suo libro, De potestatePon-
le due Sicilie (V. ). Nel possesso, Bene- tificis, Coloniae 1580.Catalani, Caeremo-
detto XII cavalcò , seguito dalla letti- niarum Rom. Eccl. t. 1 , p. 127.
ga scoperta e dalla sedia a mano , e poi SEEZ(Sagien). Città con residenza ve.
con questa fece ritorno alla sua residen- scovile di Francia in Normandia, dipar-
za, dopo aver nella funzione usato la se- timento dell'Orne,circondario e capoluo-
dia gestatoria questo Papa fece mol- go di cantone, a più di 4 leghe d'Alen-
to uso della sedia a mano, procedendovi çon, sull'Orne, in pianura eguale e ferti-
per la città. Anche Clemente XII nel 1730 le, e sotto un cielo puro e sano. E' assai
riceve in sedia gestatoria la chinea sulla bene fabbricata , colla cattedrale elegante
porta di s. Maria del Popolo, ed a tale ef- monumento gotico , cominciata verso il
fetto fu messo un tendone alla facciata e- 1050, e terminata nel 1166, di cui am-
sterna della chiesa , e fu fatto un padiglio mirasi il coro per l'arditezza , e la facciata
ne sulla scalinata per la chinea. Cletnen- fiancheggiata da due torri , ciascuna sor-
te XIII eziandio verso la porta di detta montata da una guglia leggera ed eleva-
chiesa e in sedia gestatoria ricevè la chi- tissima.E' sotto l'invocazione della B.Ver-
nea. Avendo tralasciato il duca di Parina gine, e de'ss. Gervasio e Protasio marti-
e Piacenza , ed il re delle due Sicilie di ri. Vi è la cura d'anime col battisterio,
pagare i tributi dovuti pei loro dominii, esercitando l'uffizio di parroco l'arcipre-
investiture della s. Sede, i Papi ogni anno te. Ivi tra le reliquie sono in particolare
ed essendo in sedia gestatoria , nella vigi- venerazione, un frammento della ss. Cro-
lia de'ss. Pietro e Paolo, nella sala regia ce, ed il capo di s. Godegrando vescovo
protestano pei censi non pagati, e nell'in- di Seez e martire, la cui memoria è ce-
gresso del portico Vaticano contro Par lebrata a'3 settembre. Il capitolo si com.
ma e Piacenza : dipoi nella seguente mat. pone di 9 canonici senza dignità, ma col-
tina,dopo il pontificale, parimenti seden- le prebende del teologo e del penitenzie-
do in sedia gestatoria, nella basilica e ver. re, di molti canonici onorari e de'pueri
so i pili dell'acqua santa , protestano con dechoro pel divino servigio. Aderente al-
tro il re delle due Sicilie, pel censo non la cattedrale è l'ampio e decente episco.
soddisfatto : tutto e insieme alle formo- pio, bellissimo edifizio moderno. Vi sono
le delle proteste, riportai nel vol. IX, p. due altre chiese parrocchiali e munite del
72, 73, 76, 77, 81 , 82. Anche in altre s . fonte, 5 monasteri di religiose, diverse
straordinarie funzionii Papi usano la se- confraternite, l'ospedale, due seminari,
dia gestatoria co'flabelli, come praticò uel il collegio comunale, ed altri stabilimen-
maggio 1845 Gregorio XVI, quando si ti. Vi si trovano fabbriche di tessuti di
recò nella basilica Liberiana a benedire cotone e concie di pelli; poco attivo n'è
solennemente la campana maggiore, ed il commercio, benchè vi si tengano 7 an-
altrettanto eseguì il regnante Pio IX nel nue fiere. E' patria degli eruditi Antonio
benedire quella rifusa per essersi rotta la e GiacomoHommey,del benedettinoTou-
precedente. Per altre notizie sulla sedia stain autore d'un trattato diplomatico, e
gestatoria, si ponno leggere: Chiapponi, di altri illustri . Ne'dintorni sono miniere
Acta canonizat., p. 84. Giuseppe Stefa di rame piritoso e di manganese. Questa
no Esteve o Stevano Valentini vescovo città antichissima pare che sia stata un
di Viesti e poi d'Orichuela, De oscula- tempo assai importante. Giulio Cesare ne
tione pedum romani Pontificis: adjecta parla, sebbene altri pretendono che più
disputatione de Coronatione, Levatione, tardi fu edificata, ed a'suoi tempi era la
seu Portatione Papae, Venetiis 1578,Ro- capitale de'Saii o Sessunii, popolo della
mae1588, oltre altre edizioni, e dal Del GalliaCeltica; quindi fece parte della Gal-
202 SEE SEE
Jia della 2. Liouese, ed ebbe due fortez. ca il 765, e pel suo martirio fu vescovo
ze. Rovinata verso la fine del IX secolo s. Adelmo monaco di s. Carilesio e scrit-
dai normanni, più tardi la ristabilirono. tore della vita di s. Opportuna. Saxobal-
Luigi VII l'arse nel 1150, ma presto fu do dell'849; Ildebrando fu ai concilii di
riedificata. Nel 1353 nuovamente venne Soissons nell'852 e di Parigi nell'877 ; Si-
rovinata per opera degl' inglesi, che ne gefrido del 1027 ; Ivo di Bellesmedel 1063;
spianarono le fortificazioni . Rialzata sol- Roberto che nel 1074 intervenne al con-
lecitamente, provò poi la medesima tri- cilio di Rouen . Altro Roberto fu nel 1 100
sta sorte dalle truppe di Carlo d'Artois alla coronazione d'Enrico I red'Inghilter-
duca diLongueville .Icalvinisti sotto l'am . ra. Gerardo eletto dai canonici nel 1 158;
miraglio Coligny vi eutrarono nel 1563, Rogerio o Frogerio fu elemosiniere d'En-
e furiosamente la rovinarono , massime rico II re d'Inghilterra, e morì nel 1 184.
neʼmonumenti ecclesiastici. La città pri Ugo nel 1231 dedicò la chiesa abbaziale
ma dipendeva in parte dal conte d'Alen- di Tironeau. Maurizio fu traslato a Le
çon, ed in parte dal proprio vescovo, che Mans, e poi all'arcivescovato di Roueu.
godeva 16,000 lire di rendite e pagava Guglielmo dedicò la chiesa de'domenica-
3000 fiorini per le bolle. V'introdusse il ni d'Argentan nel 1286. Riccardo de Sen.
cristianesimo verso il principio del V se- tilly nel 1319 morì e fu posto nel coro
colo s. Latuino, e vi fondò la sede vesco- della cattedrale; il successore Guglielmo
vile, che poi divennesuffraganea di Rouen Mauger governò 37 anni. Fr. Guglielmo
e lo è tuttora ; altri cataloghi collocano de Rance domenicano, fu confessore e nel
peri. vescovos. Sigiboldo fiorito nel de- 1364 esecutore testamentario di Giovan-
clinar del IV secolo, altri lo dicono 2.º, e ui Il re di Fraucia. Ne fu successore Gre-
per 3. registrano s. Landri o Landerico, gorio Langlois fondatore del collegio di
di cui dalla chiesa di Seez si celebra la fe- Seez in Parigi, e del collegio de Bue in
sta a' 16 luglio, dell'altro agli 8 luglio. Augers. Giacomo de Silly edificò il castel-
Questi due santi furono pastori animati lo vescovile di Fleure e morì nel 1536.
da uno spirito veramente apostolico; e se Sotto Pietro du Val precettore de' figli
loro mancò l'occasione d'un martirio di di Francesco I , intervenne al concilio di
sangue, essi se ne procacciarono uno più Trento, e nel 1547 curò la secolarizzazio-
lungo, e forse egualmente meritorio, col ne del capitolo regolare di s. Agostino, e
loroinstancabile impegno nell'adempiere fu composto il nuovo d'8 dignità, 16 ca -
le funzioni penose del loro ministero. Il nonici, 4 semi-prebendati e diversi cap-
4.° vescovo fu Ilario, indi Uberto,poi Pas pellani . Allora fioriva l'abbazia di s. Mar-
sio che intervennea'concilii d'Orleans del tino de'benedettini di s. Mauro; la dio-
536, 540 e 552. Gli successero s. Mil- cesi conteneva circa 500 parrocchie , 6
leardo, s. Ildebrando, Rodoberto circa il abbazie d'uomini e 4 di donne. Il nipote
590, s. Ravereno o Raniero monaco : no- Lodovico de Moulines che gli successe per
minerò i più distinti. Amilcare del 660; sua rassegna, per 37 anni fu vescovo, e in-
s. Aunoberto che fu al concilio di Rouen tervenne nel 1581 al concilio di Rouen .
e zelantissimo ; s. Lotario germano ere. Chenu compie la cronologia de' vescovi
mita , da alcuni creduto principe di Lo di Seez, nell'Historia, p . 99, con fr. Gia.
rena, che nel 720 celebrò i funerali a s. comoSuarez francescano portoghese,dot-
Euremondo abbate nel Bessin, e morì nel tissimo predicatore, morto nel 1614; e con
756: è onorato in Seez a'15 luglio, ed i Giacomo Camus. Quanto agli altri vesco-
fedeli vanno a venerare la sua tomba nel-
vi (inclusivamente alcardinal Baldassare
la chiesa parrocchiale che porta il suo no. Sandoval Moscoso,secondo Cardella), si-
me. Gli fu sostituito s. Godegrando cir- no a Luigi Neel de Cristol di Rouen del
SEG SEG 203
1740, vedasi la Gallia christ. t. 2.Ne com- quindi ili .° gennaio 1575 lo trasferì a go-
pleterò la serie colle Notizie di Roma. Nel vernatore della Marca; oltre a ciò e quan .
1775 Gio. Battista du Plessis d'Argentré tunque assai giovane, a'20 maggio di det-
di Rennes, traslato da Tagaste in parti- to auno lo promosse al vescovato di Ri-
bus, che per la rivoluzione e massacri che patransone (V. ), abilitandolo alla riten.
desolarono la Francia, nel 1792 riparò in zione del governo della provincia,che pro-
Inghilterra, poi a Munster, ove morì nel seguìsino a parte del 1577 , siccome affer-
1805. Siccome pel concordato del 1801 ma Leopardi. Dopo essere stato consagra-
fu dimesso dalla sede, ad onta de'suoi re- to in Osimo, da Gabriele del Monte ve
clami, nel 1802 gli fu surrogato Ilarione scovo di Jesi, si recò nella sua diocesi e
de Cherigné Dubois de Cholet di Luçon , nell'agosto ne fece la visita, sebbene al-
arcidiacono di Nantes, ove poscia nel 1811 lora più vasta dell'odierna . Alternando
l'esilioNapoleone I, e morì nel 1812.Vaca- le cure governative alle pastorali , dopo
ta la sede, nel 1817fu eletto Alessio Sausso- essersi esentato con pontificio beneplaci-
les di Douryrne, ma consagrato nel 1819. toda Ripatransone, vi tornò nel 1576 per
Gregorio XVI nel 1836 preconizzò mg.' celebrare le funzioni della settimana san-
Mellone Jolly, che trasferendolo all'arci- ta, uel qual tempo non solo chiuse il giu-
vescovato di Seus nel concistoro de' 25 bileo esteso dal Papa nella sua diocesi, ma
gennaio 1844, in questo gli sostituì l'o- vi celebròil sinodo ne'primi giorni di mag-
dierno vescovo mg. " Carlo FedericoRous gio , che riuscì lodato. Inoltre Gregorio
selet, di s. Amand diocesi di Bourges, già XIII nel 1577 lo spedì nunzio a d . Gio-
professore di teologia in più seminari e vanni d'Austria, fratello naturale del re
vicario generale d'Autun. La diocesi si di Spagna Filippo II , nelle Fiandre agi-
forma col dipartimento dell'Orne, nell'e . tate esconvolte da intestine discordie, pei
stensione dito leghe in lunghezza e di 7 tumulti insorti tra gli stati e il re; ed intan-
in larghezza, comprendendo diverse città . to a'3ottobre 1578lo stessoGregorioXIII,
Ogni nuovo vescovo è tassato ne'libri del secondo l'Ughelli, lo trislatò al vescovato
la camera apostolica in fiorini 370 . di Piacenza, avendo errato Fantuzzi nel-
SEGA FILIPPO, Cardinale. Bolognese l'anticipare questo trasferimento. TalePa-
figlio di Gio. Andrea originario diRaven- pa nel 1581 lo fece passare uella Spagna
na, fin da'suoi primi anui divenne l'og- nunzio a detto re, che dominando il Por-
getto dell'altrui ammirazione, non meno togallo , mentre vi risiedeva , il nunzio vi
per l'eccellente sua letteratura, che per si recò a trattare rilevantissimi negozi .
l'illibatezza del costume. Perfezionatosi Compite con successo le commissioni af
nello studio delle leggi nella patria uni- fidategli,si restituì in Italia e potè condur.
versità, ne ottenne nel 1560 la meritata si a Piacenza, ma breve ne fu la dimora,
laurea di dottore. Recatosi a Roma , in poichè Gregorio XIII nel 1583 gli fece
pria fu destinato lettore dell'università di intraprendere un nuovo viaggio per la
Macerata, di cui nel 1562 fu scelto a po- Spagna , dove si trattenne 6 mesi; e fu al-
destà, quindi Pio IV e s. Pio V lo pre- lora che meglio informato, dall'avversare
posero in diversi governi delle città della alquanto la riforma de'carmelitani ope-
Marca, nell'esercizio de'quali fece cono- rata da s. Teresa, la favorì e giovò colla
scere meglio quanto fosse vera l'univer- sua autorità, nelle controversie dell'or-
sale riputazione che godeva nella provin dine. Restituitosi in Piacenza si studiò di
cia e altrove. Avendo egli qualche affini regolare il governo pastorale a norma dei
tà e parentela con Gregorio XIII , questi recenti decreti del concilio di Trento, dan-
nel 1573,al dire di Spreti, lo fece presiden- do principio a una generale riforma col-
te di Romagna ed Esarcato di Ravenna, la celebrazione del sinodo, le cui savie or
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dinazioni furono poi pubblicate nel 1589 . tosi in Roma nel1594 fu incontrato nel
Procedendo ne' miglioramenti , Sisto V suo solenne ingresso da 37 cardinali , e ri-
nel 1 586 lo deputò nunzio di Vienna al- cevuto con grande onore nel palazzo Va-
l'imperatore Rodolfo II , di cui si guada- ticano da Clemente VIII, il quale nel con-
gnò talmente la grazia e la benevolenza, cistoro pubblico lo esaltò con isplendidi
che lo ricolmò di favori, per quanto avea elogi, e poi gli commise la soprintenden-
con zelo operato in Germania. Chiama- za degli affari di Germania. Logoro pe-
to in Roma, vi figurò pe'rari suoi talen- rò nella salute per le tante disimpegnate
ti, singolar prudenza e felice sperienza, commissioni, ed abbattuto di spirito per
laonde gli fu affidata la visita generale le frequenti e assidue applicazioni e tra
delle chiese e monasteri della città. Frat- vagli, si ritirò per rinvigorirsi in una vil-
tanto Sisto V per riparare i gravi disor la suburbana di Roma fuori di porta Pin-
dini di Francia, eccitati dalla celebre le ciana, dove senza trovarvi alcun sollievo,
gacattolica, e dalla guerra civile avvenu chiaro per virtù e precipuamente per se-
ta per morte del re Enrico III per la suc- gnalata pietà e integrità di costumi, cam-
cessione al trono, tra gli aderenti del car- biò la presente coll'immortal vita a' 29
dinal di Borbone tenuto prigione dai fau- maggio1596, d'anni 59 non compiti. Fu
tori d'Enrico IV re di Navarra aspirante sepolto nella chiesa del suo titolo, dove al
al regno, ed i suoi seguaci ,determinò d'iu manco lato della cappella del Crocefisso,
viarvi per legato a latere il cardinal Gae- gli fu eretta dipoi dal nipote ed erede car-
tani in altissima stima presso i francesi. dinal Agucchi, che ne scrisse la vita, col
Affine poi di rendere più decorosa questa ritratto espresso al vivo da eccellente pen-
legazione, la volle accompagnata da un nello (come afferma Cardella, e non in i-
scelto numero di prelati, tra i quali vi com- scultura come scrive Ughelli), una lapide
prese Filippo che nel 1589 si portò a Pa- elegantemente adorna con quell'iscrizio .
rigi, dove proseguì a trattenersi ne'brevi ne che si legge nell'Alveri, e riprodusse
pontificati di Urbano VII e Gregorio XIV. l'Ughelli, in un al cenotafio onorario po.
Finalmente elevato alla cattedra aposto sto nella cattedrale di Piacenza , dallo stes-
lica il concittadino Innocenzo IX, per ri- so cardinal Agucchi mentre ancora era
compensare l'insigne suo merito e le tan- prelato.In Ripatransone tra gli stemmi di
te laboriose fatiche sostenute per la s. Se- s. Pio V e del comune, la città pose una
de, nell'unica sua promozione di due car- marmorea lapide per conservarne la me-
dinali, a'18 dicembre 1591 pel1 .° lo creò moria, che ora esiste nell'archivio nota-
cardinale diacono e poi divenne prete di rile. Alcuni scrittori forse contrari della
s. Onofrio, sostituendolo nella legazione lega cattolica, il cui principale sostenito-
delle Gallie al cardinal Gaetani; dove per re era Filippo II re di Spagna, tacciaro-
ispeciale considerazione, oltre le altre in- no contro ragione il degno cardinale di
segne cardinalizie, gli trasmise per l'able- soverchio affetto per quel re a danno di
gato Marsiglio Landriani nunzio di Pa- Francia; ma le loro calunnie furono va-
rigi, il cappello rosso e la croce di legato lorosamente smentite dal Buxhornio e da
a latere (come registrai ne'vol. IX, p. 190, altri scrittori. Di recente ne celebrarono
XVIII, p. 262), venendo chiamato ilcar le gesta con interessanti particolarità due
dinal di Piacenza . Dopo aver persevera chiari letterati, il marchese Bruti Libe-
to nella spinosa legazione 3 anni, con im rati, ne' Cenni biografici de'dueprimi ve-
menso vantaggio della religione cattoli scovi Ripani elevati alla s. Porpora, Ri-
ca, nel sostenere la lega che impedì sali patransone 1845; e l'ab. Alessandro Atti ,
re al trono ad Enrico IV finchè non a- nel t. 19, p. 207 dell'Album di Roma.
biurò gli errori degli ugonotti , restitui- SEGESTANIA. Provincia della Per-
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sia e 22. * metropoli della diocesi de'cal gherese, aro leghe da Fiume e 5 da. Se-
dei. Giorgio vescovo di Cascara fu fatto gna sull'Adriatico,abitato da più di 2000
metropolitano di Segestania, di Chorasa cristiani. Vi è la chiesa collegiata de'ss.
nia e di Chataia dal cattolico Sebarjezu Pietro e Paolo, mediocre edifizio, col bat.
Zauburnel 1604. Oriens chr . t.2, p. 1297. tisterio e parrocchia, la quale si ammini-
SEGNA VENCESLAO, Cardinale.De'du . stra da un canonico con l'aiuto d'un coo-
chi, principi di Lignitz, della regia stirpe peratore. L'episcopio di Novi è vicino al-
de'sovrani di Polonia, di nazione aleman la collegiata, e fu lasciato a'successori per
no, fu promosso alla chiesa di Lubiana, testamentaria disposizione del vescovo
e poi trasferito a quella di Uratislavia. A. Jesich. Il patrono primario di Segna è s.
dempiendo nel vescovato tutte le parti di Giorgio martire; sono anche protettori i
ottimo pastore, unito di comunione com ss. Fabiano e Sebastiano. Segna, Senia, o
Urbano VI, questi nel dicembre 1381 lo Segnia o Zeng, in croato Szeny, giace in
creò cardinale, ma per non entrare nello un'eminenza del litorale croato- morlac-
spirito di partito nello scisma che lace- co,con porto difeso da una cittadella ego-
rava tutta la chiesa d'occidente , ricusò dente franchigia ; porto che il vento nord-
modestamente la sublime dignità. est rende difficile tanto l'entrare come
SEGNA (Segnen). Città con residenza l'uscire; al suo lato sporge un molo dove
vescovile della Croazia militare in Dal- le navi vanno a caricare e scaricare le
mazia, generalato e forte, a 17 leghe da mercanzie . Segna abitata da circa 31,000
Carlstadt e 40 da Spalatro, distretto reg. individui , ha pure un ginnasio , e scuola
gimentale di Ottochacz, in riva all'Adria di navigazione . Animatissimo è il com-
tico, alla radice del monte del suo nome, mercio in grano d'Ungheria , in vino di
in faccia all'isola Veglia , da cui è disgiun- Dalmazia , in pesce secco, bestiame e al-
ta mediante il lago della Morlacca, a 13 tro. Ne' dintorni della città vedesi prati-
leghe da Fiume.La chiesa cattedrale è d'i- cata su per le montagne diCapella la stra .
taliana costruzione, munita del battiste- da Giuseppina, fatta costruire da Giu.
rio con cura d'anime, e sotto il titolo del seppe II . Segna è una delle primarie cit-
la B. Vergine Assunta . Fra le reliquie si tà del paese chiamato Confini militari
venera il corpo di s. Formoso martire , dell'impero austriaco : dovendo di essi par-
nell'altare dedicato ai ss. Angeli. Il capilare in diversi articoli, ed avendone già
tolo si compone di 4 dignità, la 1." delle fatta menzione in altri , qui ne darò un
quali è il preposto, le altre essendo l'ar- cenno, e così mi dispenso di tornar sopra
cidiacono, l'arciprete e il primicerio ; di questo argomento. La confusione che vi
due canonici, sine theologali ac poeniten- è tra'suoi confini e quelli della Turchia,
tiaria praebendis, proindeque alii cano- il già quasi selvaggio stato di quelle po-
·
nicatus sex; vi sono inoltre alcuni bene- polazioni , ed il frequente pericolo di ri
ficiati, il sagrista e due cooperatori al ca- voltose sedizioni, e talora anche d'incur-
nonico che fa da parroco, mentre 30 a- sioni de'turchi, fecero stabilire una orga-
lunni del seminario sono addetti alla di- nizzazione pienamente militare lungo il
vina uffiziatura. L'episcopio è contiguo territorio, che forma l'ottomana frontie
alla cattedrale, oltre la quale vi sono altre ra. Estendendosi questa per una linea di
chiese, ma non parrocchiali. Però vi è la 320 leghe circa, un esercito permanente
confraternita della B. Vergine Addolora. di circa 45,000 armati , veglia ivi alla di-
ta,l'ospedale dell'istituto de'poveri,ed al- fesa dell'impero. Il governo si divide in
tri stabilimenti. Il vescovo ha pure altra 5 comandi generali, divisi in reggimenti
residenza in Novi nella diocesi di Modru- e composti di comunità militari. I gene.
sca, ragguardevole borgo del litorale un- ralati prendono il nome dalla regione cui
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appartengono. Il1 .° è quello di Carlstadt commerciali , le quali rimangono bensì
e Warasdino nella Croazia illirica; il 2.° soggette all'amministrazione militare, ma
è quello de'confini Banali croati; il 3.º è quanto al loro trattamento ed alla loro
quello di Slavonia o di Peterwaradino; organizzazione comunale richiedono di-
il 4.° dicesi Banale ungherese; ed il 5. ° è sposizioni o misure speciali. A tale biso-
quello de'Confini transilvani. Il paese dei gno vi supplì l'imperatore regnanteFran.
Confini militari contiene Icittà,25 bor- cesco Giuseppe, con l'articolo 8.° della so-
ghi, e1517 villaggi, con una popolazio- vrana organizzazione, fissando l'organi .
ne complessiva di più d'un milione d'a- smo amministrativo per mezzo di specia-
bitanti, sopra 800 miglia quadrate di e li regolamenti di comunità. Commanvil.
stensione. I Confini militari, istituiti ori- le dice che Segna è il paese degli usco-
ginariamente per tirare un cordone pro- chi, tribù d'origine slava sparsa nell'Illi-
tettore lungo i confini meridionali del ria, Croazia e Dalmazia. Fu famosa per
l'impero, contro le invasioni de'turchi e le piraterie nell'Adriatico; parla la lingua
contro le pestilenze, raggiunsero un sì im illirica e croata, e professa la religione cat-
portante grado di sviluppo militare, che tolica. Quanto a'morlacchi sembrano an-
ora ella è divenuta una istituzione di som . ch'essi d'origine slava, robusti e guerrie
mo rilievo per tutta la monarchia au- ri, in generale professano la religione gre
striaca, un centro degli elementi più di ca , ed allevano molto bestiame minuto;
voti e più vigorosi neʼriguardi politici e prima erano dediti al ladroneccio. I luo
militari, un campo permanente,dal qua- ghi principali dellaMorlacchia abitati dai
le, specialmente coll'aiuto delle comuni morlacchi, sono Segna, e Carlopago mu-
cazioni rese tanto più semplici e più ce- nita di porto da Giuseppe II , a 12 leghe
leri,si ponnoestrarre prontamente le for- da Segna.
ze più ragguardevoli, per impiegarle in Segna ripete l'origine da'galli senoni ,
qualunque punto minacciato, per quan- una colonia de'quali vi si stabilì quando
to lontano, della monarchia . Questa di- tali galli invasero parte dell'Illiria e del-
stinta utilità ed eccellenza di tale istitu la Dalmazia , Senensis Colonia, onde le
zione apparisce indispensabile anche ai rimaseil nome di Senia. Fu dominata dai
giorni nostri. Era argomento necessario re d'Ungheria, dai Frangipane, dai vene-
conservarla in tutto l'antico carattere mi ziani, facendone la descrizione il p. Far-
litare, e tenerla quindi sempre presente, lato, Illyrici sacri t. 4, p.114, riportan-
tanto riguardo alla costituzione, quanto do l'istituzione della sede vescovile e la
riguardo all'amministrazione di quel pae- serie de'suoi vescovi. Essa si vuole inco.
se singolare. Come prima, così anche a- minciata nel V secolo , perchè Papa s. In-
desso, i Confini militari rimangono sog- nocenzo I scrisse la lettera 12 al vescovo
getti in tutti i riguardi amministrativi al Lorenzo sull'eresia di Fotiuo vescovo di
ministero della guerra. La precedente Sirmio, dopo del quale non si trova al·
compartizione militare ne forma anche tre memorie di vescovi sino a Mireo del
adesso la divisione amministrativa , per 1150 , ed alcuni attribuiscono a Segna
cui il comando militare croato-serbo in qualche vescovo, che ad altri nomi di se-
Agram si estende su 10 reggimenti , e 7 di simili piuttosto appartengono. Diven-
così dette comunità militari; il comando ne suffraganeo dell'arcivescovato di Spa-
valacco- serbo in Temeswar, su 4 reggi latro, poi di Lubiana,ed ora lo è di quello
menti, ed il battaglione di ciaichisti inol- di Colocza . Alessandro III nel I1 169 scris-
tre su 5 comunità militari. Le comunità se al vescovo Mireo, ingiungendogli ob.
militari sono composte di villaggi e città bedienza all'arcivescovo di Spalatro. Nel
più grandi, di estese ed attive relazioni 1210 fu vescovo Giovanni, nel 1224 Bo-
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rislavo, cui successero gli altri registrati nel 1436 fu traslato ad Ancona, ed il suc
dal p. Farlato : dirò de'più meritevoli di cessore Lodovico a Forlì . Marco del 1462
menzione. Filippo consagrato in Lione fu legato del re Mattia al Papa. In tem -
da Papa Innocenzo IV, al cui tempo e po del vescovo Paolo da Sisto IV furono
nel 1255 Bela IV re d'Ungheria donò Se concessi altri privilegi e indulgenze all'o-
gna a Federico e Bartolomeo Frangipa- spedale di s. Spirito. Nel 1501 fece vesco
ne, potenti e nobilissimi . In tempo di Ni- vo Giacomo di Segna della famiglia Bia.
cola e nel 1308 si recò in Segna il cardi- gioli, e intervenne al concilio di Latera-
nal Gentile Partino legato apostolico di no. Nel vescovato di Francesco i turchi
Ungheria, vi celebrò la messa e pronun assediarono nel 1531 la città,per cui i cit-
ziò una sentenza.Ne fu successoreGiovan- tadini ricorsero all'aiuto di Clemente VII.
ni agostiniano dottissimo, nominato nel Avendo i turchi rovinata Modrusca , fu
1333 da Giovanni XXII . Ma il capitolo, nel 1562 circa fatto amministratore del
sia che ignorasse tale elezione, sia che se- vescovatoGiorgio vescovo diSegna,il qua.
condo la disciplina di quell'epoca avesse le si portò al concilio di Trento. Anto-
facoltà di scegliere il vescovo, creò Ber- nio de Dominis nobilissimo e fregiato d'o
nardo abbate benedettino del monastero gni virtù fu vittima della barbarie deʼtur-
di s. Giorgio, che l'arcivescovo di Spala- chi nel 1596. Gli successe il nipote Mar-
tro consagrò, ed i Frangipani lo sosten- c'Antonio d'infelice farma, che Clemente
nero, ad onta che il Papa non volle rico- VIII nel 1602 trasferì a Spalatro, dopo
noscerlo. Benedetto XII però , rimosso essere stato anche amministratore di Mo-
l'intruso abbate,fece accettare Giovanni. drusca . Indi nel 1617 fu vescovo l'agosti
Nel vescovatodi Giovanni 3.º per le guer- niano Gio. Battista, che nel 1624 celebrò
re tra Luigi I re d'Ungheria ed i vene- il sinodo in Briberio, in cui ristabilita nel
ziani, questi nel 1380 presero Segna e la suo vigore la disciplina ecclesiastica , pur-
bruciarono, quindi nel seguente anno fu gò i libri liturgici del rito slavonico : Ur-
ristorata da'patiti danni. Sigismondo re bano VIII congiunse definitivamente la
d'Ungheria ,comealtri predecessori e suc- sede di Modrusca a questa di Segna, di-
cessori, compartì privilegi alla chiesa di chiarandone il vescovo amministratore
Segna, e confermò quelli che godeva, di- perpetuo, e lo è tuttora , per cui i succes-
chiarando vicario generale di Dalmazia sori si denominarono vescovi di Segna e
nel1388 il vescovo Giovanni Cardinali, amministratori di Modrusca, ed anche
eccellente pesarese. Nel 1389si recò in Se- vescovi di Segna e Modrusca, cioè i se-
gna Antonio Trinci vescovo di Lacede- guenti . Nel 1652 Pietro Mariani di Fiu-
mone, quale vicario e internunzio di Ur- me; nel 1665 Giovanni Szmolianovich di
bano VI, concesse indulgenze a chi con- Buccaro; nel 1681 Giacinto Dimitri do-
tribuisse all'abbellimento della chiesa del menicano;nel 1690 Sebastiano Glavinich
celebre ospedale di s. Spirito nel subur d'Istria ; nel 1699 Martino Braicovich,poi
bano di Segna, ed al quale poi Bonifacio di Zagabria; nel 1704 Benedetto Bedeco-
IX altra ampla indulgenza e privilegio ac vich diZagabria;nel 1712Adamo de'conti
cordò. Anche i Frangipani furono larghi Rattkai,che procurò di amplificare il culto
di privilegi e di benefizi,non che alla chie dell'immagine della B. Vergine e del s.
sa di Tersatto da loro edificata , nel di- Bambino, che dicesi dipinta da s. Luca, e
stretto di Vinodol , ed ove da Nazareth si che si venera nella basilica di Tersatto in
trasportò miracolosamente la Santa Ca- cura de'francescani riformati , e posta nel-
sa, donde poi con nuovo prodigio Iddio la diocesi di Segna , per cui il capitolo Va-
la trasferì a Loreto (V.),di che parlai an- tica no decretò due corone d'oro ad istan-
che aSCHIAVONIA. Il vescovoGiovanni 5.° za del cardinal Gio. Francesco Barbari-
208 SEG SEG
go. Dopo il vescovo Nicola Pohmajevich sta última città si trasferì la sede vesco-
di Berbirio del 1718, che riparò l'episco- vile di Corbavia in Croazia, così aumen-
pio e fece altre cose, ne continuerò la se- tando pregi a Modrusca, poichè vi si tra-
rie colle Notizie di Roma. Nel 1730 Gio. sferì il vescovo col capitolo. Originando
Antonio Benzoni di Fiume diocesi di Po. il vescovato di Corbavia nel secolo XII
la, già arcidiacono di Modrusca, vigilan- e nel 185, dirò col p. Farlato, che Cor-
tissimo, generoso e benefico pastore, be- bavia, Corbaviam, così fu chiamata con
nemerito ancora di sua patria; nel 1746 vocabolo slavonico, prima nominandosi
Giorgio Wolfango libero barone Chio- Cribasam; paese aspro e montuoso che
lich de Lewensperg, nato in Segna, che l'imperatore Eraclio nel secolo VII con-
oltenne da Clemente XIII il corpo di s. cesse aiMorlacchioriundi slavi, gente bel-
Formoso, il quale collocò nella cattedra licosa e avida di combattere, che alla vi-
le da lui restaurata, e doye fece un nuovo ta militare congiunsero la pastorizia. Cor-
pulpito marinoreo, ed abbellì il battiste bavia fu città capo del comitato corba-
rio; nel 1764 Pio Manzador barnabita di viense in Croazia, donde sembra le deri-
Vienna,preposito generale di sua congre- vasse ilnome. Carlo Roberto red'Unghe-
gazione, virtuoso, dotto, facondo predi- ria nel principio del secolo XIV la con-
catore, pieno di zelo apostólico. Nel 1773 cesse a Curiacio della nobilissima stirpe
Gio. Battista Caballini - Ebrenburg di Gussichia, e nel principato gli successe il
Vinodol diocesi di Modrusca; nel 1785 figlio Radoslavo, poi il nipote Tommaso.
Aldrago Antonio de Piccardi di Trieste, Verso il1 530 i turchi la sottomisero alla
traslato da Pedena; nel 1789 successe per famiglia Carlovich oriunda da Curiacio.
coadiutoria Giambattista Jesigh di Novi Il vescovato fu istituito nel detto anno
diocesi di Modrusca, ch'ebbe lunghissi- 1 185 nel sinodo provinciale di Spalatro,
mo vescovato. Per sua morte Gregorio tenuto dall'arcivescovo Pietro,per como-
XVI nel concistoro de'23 giugno 1834, do degli abitanti,smembrandone il terri-
e per nomina dell'imperatore d'Austria torio dall'arcidiocesi e dichiarandolo suf-
Francesco I, preconizzò vescovo l'attuale fraganeo di sua metropolitana. Lo com-
mg. "Enrico Osegovich de Barlabassevecz pose delle parrocchie di Corbavia, Vino-
di Vinaterz diocesi di Zagabria, già ca- dol, Bussan, Novigrod , Presnic, Plass e
nonico curato di quella cattedrale, dotto Modrusca: Tersatto, illustre per la sagra
teologo e canonista. memoria della s. Casa, era nella diocesi di
Modrusca (F.) occupava il sito del- Corbavia. Matteo canonico di Spalatro
l'antica Tediastun , ebbe eleganti edifi- nel 1185 ne fu fatto 1. vescovo : Papa Ur-
zi e fu adeguata al suolo da' turchi. La bano III approvò il sinodo di Spalatro,
sua cattedrale era sotto l'invocazione di l'istituzione della sede di Corbavia e la
s. Marco, le altre chiese essendo dedicate nomina del vescovo. Lodato Matteo per
al divin culto, ed a s. Stefano, a s. Elena, dottrina e santità di vita e per aver or-
a s. Antonio, descrivendone la diocesi, i dinato la diocesi ed il collegio canonica-
monasteri, i luoghi, le vicende, la serie dei le, nel 1224 circa ebbe a successore Mar-
vescovi e le notizie della sede vescovile di tino, indi nel 1240 Saraceno parente di
Corbavia cui successe, copiosamente e co. Domaldo conte di Sebenico,ornato di sin-
me di Segna, il p. Farlato nello stesso t. golare dottrina, prudenza e integrità di
4, p. 91,106 e seg. dell'Illyrici sacri,am- vita . Riferisce Farlato, che a suo tempo
bedue le sedi essendo state suffraganee e nel 1291 pel ministero degli angeli da
della metropolitana di Spalatro. Fu sotto Nazareth fu trasportata a Tersalto la s.
Giovanni Frangipane signore di Veglia Casa ove la B. Vergine concepì ed edu-
e conte di Segna e Modrusca, che in que- cò Gesù Cristo, non lunge dal fiume s
SEG SEG 209
Vito e posta su ameno colle, e donde do- indulgenze pel santuario di Tersatto, ed
po 4 anni e nel 1294 con altro porten- a lui ricorse per ricuperare i beni usur-
toso prodigio la s. Casa fu trasferita nel pati alla sua chiesa dai prepotenti , non
territorio di Recanati ( V.) e prese il no- che ledecime. Occupata Corbavia da'tur.
me di Loreto. Nicola Frangipane oriun- chi , Pio II a'4 giugno 1460 trasferì la se-
do della romana famiglia Anicia, per la de vescovile di Corbavia in Modrusca , al-
sua pietà eresse nel fortunato luogo ove tri dicono a'6 maggio, ed altri osservano
si posò la s. Casa uua chiesa per consa. che i turchi soltanto nel 1463 invasero la
grarne i vestigi alla venerazione de'fedeli , confinante Bosnia , fecero escursioni in
consimile nella forma alla s. Casa, e pro- Dalmazia, e devastarono anche Corbavia ,
ponendosi di circondarla con magnifico rovinando il vescovato. Certo è, che il Pa-
tempio, la morte glielo impedì, il che poi pa Pio II nel 1460 lo soppresse e canoni-
nel secolo XV effettuò il conte Martino camente trasportò nella chiesa di s. Mar-
suo discendente. L'identità del narra- co di Modrusca; quindi nel 1461 nomind
to la provai a LORETO e in altri articoli per 1. vescovo Nicola Machinense di A-
relativi. Nel 1300 fu vescovo Pietro, nel scrivia, dottore in teologia, dal Papa de-
1332 fr. Bonifacio da Pisa francescano, putato legato a Stefano re di Bosnia , sic-
nel 1340 circa fr. Rodoslavo francescano, come prudente e dotto; morì in Roma e
verso il 1350 fr. Valentino domenicano fu sepolto nella chiesa di s. Maria del Po-
o francescano, nel 1360 circa Ladislao, polo. Nel 1481 Sisto IV gli sostituì il do-
verso il 1370 Pietro, circa il 1379 Tom . menicano fr. Antonio di Zara, lodato per
maso, verso il 1388 Nicola , nel 1410 Ge- virtù e sapere , cappellano maggiore.di
miniano nominato da Giovanni XXIII, Mattia re d'Ungheria e confessore della
al cui tempo Paolo Butki conte di Cor- regina Beatrice sua moglie. Indi succes-
bavia eresse l'ospedale di s. Maria Mad- sero nel 1489 Cristoforo; nel 1499 Gia-
dalena in Busana, ed il conte Nicola Fran- como Dragazi nobile di Traù, ornato di
gipane costruì il monastero pe'monaci di molteplice scienza ed erudizione, uditore
s. Paolo1 . eremita presso Vinodolo. Dal di rota lodatissimo: da Alessandro VI fu
1412 per sua morte fu sede vacante fino eletto vescovo di Modrusca , ma prima
al1418,che Martino V elesse vescovoPie della consagrazione morì in Roma. Nel
tro Zeth arcidiacono di Zagabria. Euge. 1500 il Papa gli surrogò Simone Begni
nio IV nel 1431 creò Vito Ostoja Mari- nobilissimo di Zara o Salona , sotto del
nich di Curzola, canonico di quella chie- quale Alessandro VI confermò con diplo.
sa, il quale consagrò la cattedrale in ono. ma il convento concesso ai francescani di
re di Dio e dell'apostolo s. GiacomoMag. Tersatto da Martino Frangipane con au •
giore, da'fondamenti fabbricata dal con- torità di Nicolò V, per la cura e culto del
te di Corbavia e suo padronato. A suo contiguo tempio innalzato in onore della
tempo il conte Martino Frangipane eres . B. Vergine e in memoria della traslazio-
se il tempio per contenere la sagra edi. ne di sua s. Casa. Nel 1512 Simone fu al
cola che ricorda la s. Casa, col convento concilio di Laterano V , e nella sessione
pei francescani di Bosnia, ed al quale la 6. pronunziò gravissima ed eloquentis.
sciò la sua eredità , avendovi contribuito sima orazione, per la riforma della disci .
il zelo del vescovo, il quale fu benefico e plina ecclesiastica, e per la spedizione mi-
generoso colla chiesa di Cursola o Cur- litare controi turchi, che invadevano l'Il-
zola sua patria, aumentò i canonici del- liria, la Dalmazia e la sua diocesi . I tur
la cattedrale , ed in essa costruì la cappel- chi infatti nel 1527 vieppiù irrompendo
la di s. Giacomo. Nel 1457 ultimo vesco- nella Dalmazia, s'impadronirono di Cor-
vo fu Francesco, che ottenne da Pio II bavia, e della principale parte della dio.
VOL. LXIII. 14
210 SEG SEG
cesi di Modrusca , che devastarono col fer finari Liccanum , Olochanum e Oguli
ro e col fuoco, il quale distrusse pure l'e. nense ; parte del reggimento confiuario
piscopio della città che soggiacque a e- Szluinense, del comitato Zagabriense, e
guale destino. Da allora in poi il vescovo del Litorale Ungarico; ed in tutta que-
diModrusca fu più titolare che effettivo, sta estensione moltissime sono le parroc
imperocchè ridotta a poca cosa la mensa chie. Il reggimento o generalato di Ot-
vescovile, non ebbe stabile residenza, fin toshacz nella Croazia militare, capoluogo
chè fermò sua dimora in Novi di sopra di distretto con due castelli, ebbe giù la
ricordato. Gli successe nel 1536 Pietro sua sede vescovile, ed i suoi vescovi che
Paolo Vergerio di Capodistria, dottissimo pure descrive il p. Farlato a p. 163 e seg. ,
e d'infelice memoria per la sua aposta Episcopi Ottocienses.Ottoshaz, Ottocium
sia, in cui trasse pure il fratello Gio. Bat. fu dominio eziandio de' Frangipani . Il ca.
tista vescovo di Pola ( V.) : in una mol . pitolo della cattedrale avea canonici e l'ar-
titudine d'opuscoli palesò tutto il suo fie ciprete, nell'abbazia di s . Nicola di Gatz-
le contro la curia romana, in modo che ka. Si attribuisce l'istituzione del vesco.
furono disapprovati dagli stessi protestan vato Ottocense a Sigismondo Frangipa
ti moderati , e siccome furono rigorosa. ne con l'annuenza di Pio II , e dell'arci
mente confiscati sono rarissimi . Nel me- vescovo di Spalatro, di cui fu dichiarato
desimo anno essendo stato il Vergerio tra suffraganeo , erigendosi in cattedrale la
sferito alla sua patria, Paolo III nominò detta chiesa di padronato di Sigismondo,
fr . Ermolao di Arba francescano ; indi per nel 1461. Il1 . vescovo Biagio, dotto do-
sua morte nel 1537 fr. Gio. Evangelista menicano, fu eletto in detto anno,e gli suc-
Bruschi agostiniano : anche questi ebbe cessero: nel 1492 Giovanni Chieregato vi-
breve vescovato, onde nel 1538 gli suc. centino religioso de' crociferi, traslato a
cesse d. Diego Loaysa nobile spagnuolo Cattaro; nel 1493 fr. Vincenzo de Andreis
e canonico regolare di s. Agostino. Filip. nobile di Traù, d'una famiglia originaria
po Serali nel 1540, che passò ad Alife nel di Roma, dotto teologo e santo domeni
1548, per cui in suo luogo fu eletto fr. cano; nel 1521 Pietro de Andreis pure di
Alberto Divini di Cattaro, celebre predi. Traù, ornato di scienza e di virtù, dopo
catore domenicano,da Giulio III nel 1550 la morte del quale, secondo il decreto di
trasferito a Veglia, ed in sua vece nomi- Leone X, fu riunita la diocesi a quella di
nò fr. Lorenzo Gherardi di Bergamo do . Segna, da cui era stata smembrata, pei
menicano; dopo di lui nel 1 560 l'altro dot- reclami del vescovo. Tuttavolta Leandro
tissimo domenicano fr. Dionisio Pieppi , Alberti ricorda un 5.º vescovo in Nicola
che passando ad altra sede nel 1561 Mo. domenicano, episcopum Olloniensem . O.
drusca fu data in amministrazione al ve- gni nuovo vescovo è lassato ne'libri della
scovo di Veglia Alberto.L'ultimo o penul. camera apostolica in fiorini 183 , corri
timo vescovo di Modrusca fu Giovanni spondentia 9000 che rende la mensa , non
del 1 564 , dopo il quale cominciarono ad gravata da pensioni .
amministrarla i vescovi di Segna , e poi SEGNATURA DI GIUSTIZIA , TRI-
alla loro sede fu congiunta, e vi deputaro- BUNALE, Supremi Tribunalis Signaturae
no per la diocesi un vicario generale. Mo. justitiae. Vi è in Roma un tribunale su
drusca è tuttora diruta, e Novi la rappre- premo di segnatura, composto di un car.
senta. Le due diocesi unite si estendono dinal prefetto(chiamato da Morcelli Prae.
per circa 160 miglia quadrate,e compren- fectus sacri consilii judicibus adsignan-
dono la Carniola, chiamata anche Mar. dis; mentre il votante di segnatura lo ap-
chia Slavonica per essere situata sui con- pella , Adlectus in concilium principis ad
fini della Schiavonia , i tre reggimenti con- caussas rer.judicat. dirimendas), di sette
SEG SEG 211
prelati votanti, di un prelato uditore del rescritti o risoluzioni. Esercita inoltre la
tribunale, di un togato uditore della prefet podestà giudiziaria: 1.ºnel decidere le cau-
tura: vi è pure un notaro e cancelliere, ed se minori non comprese nel disposto dal
altri. La carica del cardinal prefetto è a vi- § 341 del Regolamento; 2.° nel destinare
ta, qualora non sia promosso o abdichi ; la proposizione delle cause innanzi il tri-
quelle de ' votanti e dell'uditore sono amo. bunale; 3. nel rendere esecutivi i rescritti
vibili per promozione : il . de'votanti si o risoluzioni del medesimo; 4. ° nel tassare
chiama decano, il 2.° sollo- decano . Tultii liquidare le spese, danni ed interessi in
giudici e tribunali dello stato pontificio, sequela deʼrescritti resi esecutivi; 5.° nel
compresi quelli della sagra Rota e della conoscere e giudicare le controversie in.
Camera apostolica , sono soggetti al tri . torno alla liquidazione, quando la som-
bunale supremo di segnatura. Sono ad- ma liquidata non sia maggiore di 200 scu.
detti al tribunale i prelati Referendari di di. L'uditore della prefettura rivede i de-
segnatura (V.) : questi riferiscono le i- creti del prelato uditore del tribunale, in
stanze giudiziali de'ricorrenti, ed hanno nome e vece del cardinal prefetto. I de-
il voto meramente consultivo. Il tribuna- creti difformi dell'uno e dell'altro udito .
le supremo di segnatura , secondo il vi re, sia causa maggiore o minore di scudi
gente Regolamento giudiziario, conosce e 10, si rivedono in 3.º grado di giurisdi.
giudica, in nome e vece del sommo Pon⚫ zione intieramente dal pieno.tribunale, a
tefice: 1.ºle domande di annullamento o differenza dell'antica pratica del foro : e
circoscrizione degli atti giudiziali e delle qui noterò, che le cause di restituzione in
sentenze;2 . le questioni di competenza fra intiero, sebbene si tratti dell'interesse il
giudici e tribunali ;3 . la questione sulla u- più tenue, non possono essere giudicate
nione e sulla avocazione delle cause; 4.° le chedallo stesso pieno tribunale. Nelle cau-
questioni concernenti la ricusa de'giudi . se commerciali non si ricorre al tribuna-
ci per legittimo sospetto; 5.° le domande le supremo di seguatura . Da questa re-
di nuovo appello pienamente devolutivo gola viene eccettuala la sola domanda.di
in grado di restituzione in intiero (come annullamento dopo la causa giudicata, e
al §273 delRegolamento legislativo e giu- quella di restituzione in intiero, a forma
diziario per gli affari civili, di Gregorio del § 338, n.° 5 del Regolamento. Il di-
XVI). Inoltre a tenore del Regolamento sposto nella sezione 1x del tit. 2 dello stes-
suddetto, le cause da proporsi al tribuna- so Regolamento, intorno al supremo tri-
le supremo si distinguono in cause mag. bunale di segnatura , è comune alle cau .
giori ed in cause minori . Sono cause mag. se ed ai giudici e tribunali del foro eccle-
giori quelle che oltrepassano il valore di siastico, salvo ciò che viene dichiarato nei
200 scudi , o che hanno un valore inde- $ 385e386 del Regolamento , cioè. Le sa .
terminato. Le altre cause sono minori . Le gre congregazioni ecclesiastiche non sono
cause maggiori sono decise dall'intiero tri soggette a questo tribunale. Le questioni
bunale. Sono pur decise dall'intiero tri di competenza fra le sagre congregazioni
bunale le cause minori ,ove si tratti : 1.°del- ecclesiastiche, ovvero fra di esse e gli al-
le domande enunciate nel § 338 , n.° 4 e tri tribunali, sono decise sopra semplici
5 del citato Regolamento ; 2.° degli affari memorie del cardinal prefetto di segna-
del pubblico erario, compresi quelli in- tura, col voto consultivo de prelati deca-
dicati nel § 334 del medesimo Regola no e sotto-decano del tribunale, previa re-
mento; 3. degli affari de'comuni e delle lazione, che dal medesimo cardinale pre-
provincie. Il prelato uditore esercita le fetto ne viene fatta all'udienza sovrana .
funzioni di segretario del tribunale: inter- Va però avvertito, che la Segnatura così
viene alle adunanze, e tiene registro dei detta Papale, non soltanto giudica sulla
212 SEG SEG

competenza fra le sagre congregazioni e nale di segnatura si può appellare dalle


gli altri tribunali, ma giudica ancora sul sentenze del sagro e cospicuo tribunale
la pertinenza delle cause e competenze fra degli Uditori di Rota, al dire del Bernini
i tribunali ordinari e i magistrati dell'or. trattando di essi. Però la segnatura non
dine contenzioso amministrativo. La giu. ha l'onore propriamente di rappresenta-
risdizione volontaria è attribuita in Ro- re la persona immediata del Papa , ma
ma, anche all'uditore della prefettura del bensì giudica a forma del § 338 del Re-
tribunale di segnatura. Tanto il cardinal golamento giudiziario,in nomeevece sua,
De Luca, Relazione della Curia romana perlocchè i suoi rescritti e decisioni sono
par. 2 , disc. 31 , quanto il Vitale, Deju irretrattabili e inappellabili . Secondo l'a-
re Signaturae justitiae al cap. 1 , stabili- dierna procedura il tribunale della rota,
rono l'autorità del cardinal prefetto del anzi tutti i tribunali di appello, come a-
la segnatura , di poter differire ad altra desso è stato ridotto quello, decidono sul-
adunanza la definitiva risoluzione di una l'appellabilità o inappellabilità delle cau .
causa. Ma questo non può verificarsi se se: la segnatura non giudica che a causa
non nel caso in cui egli si trovi presente finita, sulla restituzione in intiero. Nella
alla discussione,ed abbia precedentemen- Relazione della corte di Roma di Luna-
te studiata la causa, ed appieno abbia co- doro, accresciuta dal Zaccaria, t. 2 , cap.
nosciuto il merito della medesima. Ed ap- 36 : Della segnatura di grazia e giusti-
puntointerpone la sua autorità per la di- zia, si loda la saggezza de'Papi che isti.
lazione ad altra sessione della definizione tuirono i due tribunali, dacchè gl'infini-
della causa, perchè frattanto sia sottopo ti ricorsi che vengono fatti a'sovrani, ri-
sta ad esame più maturo. Del resto il tri- volgonsi tutti su materie di grazia o di
bunale di segnatura ha la giurisdizione da giustizia. Pare al Gonzalez, super Reg. 8
se, e giudica indipendentemente dal car- Cancell. gloss. 60, § 53, che perciò chia-
dinal prefetto colla maggioranza assolu- masi Segnatura,perchè il medesimo prin-
ta de'voti; ed è tanto vero ciò, che in pas cipe segna e sottoscrive i vari rescritti
sato per lo più non interveniva il cardi di questi tribunali : però il tribunale del-
nale al tribunale, ed ancorchè v'interve la Segnatura di grazia ( V.) cessò di e-
nisse,soleva non votare, perchè non man- sistere aʼnostri giorni. Inoltre col vocabo.
cando la risoluzione a pluralità di voli, lo Segnatura vuolsi significare la segna-
era inutile il suo voto, fosse conforme o tura o soscrizione che fa il Papa alle sup-
difforme, come notano i citati autori; e pliche della Dataria, de’Brevi e de' Re-
solo nel caso di parità di voti si differiva scritti, a'quali articoli ne riportai le for-
la causa ad altra segnatura, se pure non mole : anticamente i prelati segretari dei
avesse egli voluto col suo voto togliere brevi si denominavano Prefeui della se-
subito la parità. Quando il cardinal pre- gnatura de brevi; tuttora nel tribunale
fetto, o per ricorso di alcuno de'difenso di dataria vi è il Prefetto del Concessum,
ri, nel timore che la maggior parte de'giu- ossia della segnatura per le dispense ma-
dici gli sieno contrari, o perchè crede nel trimoniali chiamate de minoribus. Inol-
la sua prudenza di far differire la propo- tre Segnatura chiamasi la congregazione
sizione di qualche causa , ordina a tempo degli officiali del sagro tribunale della Pe-
che non sia posta in foglio per discuter- nilenzieria apostolica ( V.). Ricordai qui
si nel tribunale. La segnatura fu detta l'u- tali vocaboli, perdistinguerli dalla Segna-
dienza o concistoro del principe, e sicco- tura di giustizia, supremo tribunale del-
me rappresenta la persona immediata la Curia Romana (V.), la quale si adu-
del Papa , quale supremo giudice della na e giudica nel Palazzo Apostolico ove
Chiesa, a lui solo o al nobilissimo tribu- risiede il Papa ne'giovedì mattina, che se
SEG SEG 213
impediti da feste ha luogo nel dì seguen paratoda quello ove stanno i votanti, se-
te; mentre ne'giovedì mattina ancora vi duti sopra sedie coperte di seta e con brac
è l'udienza dall'uditore della prefettura ciuoli. Il cardinal prefetto siede sopra una
in sua casa, o nel giorno appresso se im- gran sedia dorata di damasco, in mezzo al
pedito per l'istessa causa: ne'lunedì, e se decano e al sotto-decano. Prima di giu-
impediti ne'martedì, vi è pure l'udienza dicare le cause, i votanti col cardinal pre-
in casa dell'uditore di segnatura. I giorni fetto, i referendari e mg. " uditore si re-
ne'quali nel decorso dell'anno vi è la se, cano in una prossima cappella ove ascol-
guatura, l'udienza dell'uditore della pre- tano la s. messa celebrata da un sacerdo-
fettura, e l'udienza dell'uditore della se- te a scelta di mg. ' decano, al quale dai vo-
gnatura, sono descritti nel Kalendarium tanti viene data l'annua retribuzione di
supremi tribunalis Signaturae justitiae, scudi 24, senza obbligo d'applicazione. La
che si stampa ogni anno col nome de'com. sagrestia pontificia somministra l'occor
ponenti il tribunale, sia in libretto che in rente , venendo servita la messa dal cu-
foglio : in questo oltre l'epigrafe Curiae stode delle congregazioni e del tribunale
commoditati, vi è la figura della Giusti- in abito di costume. I referendari che in-
zia sedente, che colla destra regge la spa . tervengono in tribunale per riferire le
da colla punta rivolta al suolo, già attri cause delle quali sono ponenti, non siedo-
buto de'pretori, e colla sinistra alza la bi- no mai,finchè non sia dato loro il permes-
lancia, simbolo dell'equità: dal lato sini . so dal cardinal prefetto o da mg." deca-
stro ha il libro delle Leggi (V. ), e sotto no. Quando poi i referendari riferiscono
ai piedi il motto : Cuique suum. Noterò le cause e ne danno il loro voto consul-
con Vitale, che la segnatura fino alla me. tivo, stanno in piedi e a capo scoperto.Es-
tà di giugno si riuniva ogni giovedì non si intervengono in mantelletta , e con roc-
impedito; dal 1.º luglio a tutto settembre chetto se ne hanno l'uso. Quando poi in
si adunava ogni 15 giorni , e tali adunan tribunale deve parlarsi di qualche affare
ze si chiamavano congregazioni, a guisa particolare, e non riguardante alle cau-
del tribunale della rota che vaca in tem- se, sono pregati ad allontanarsi dal car-
po delle sue lunghissime ferie. Anticamen dinal prefetto o da mg. decano. In ogni
te leadunanzesi tenevano in casa del car. prima segnatura dell'anno forense, i vo.
dinal prefetto, finchè Innocenzo XII vol. tanti di segnatura, i loro aiutanti di stu-
le che fossero celebrate nel palazzo apo dio, e chiunque altro possa stare ad ap-
stolicoove risiedeil Papa, come quelle dei prendere nello studio di qualche votan-
chierici di camera, uditori di rota, e al te, prestano il giuramento de secreto ob.
tri collegi prelatizi. Abbiamo un solo re- servando, in mano del cardinal prefetto
cente esempio di congregazione tenuta in a forma della bolla d'Alessandro VII, In-
nanzi il prefetto cardinal Falzacappa, nel ter caeteras Apostolicae. All'articolo RE-
l'affliggente tempo della pestilenza del FERENDARI DI SEGNATURA narrai che loro
cholera, per decidere la famosa causa fra spetta di riferire le cause e le liti nel tri-
Benucci e consorti di lite, colla marchesa bunale della segnatura di giustizia, ed in
vedova Stefanoni . Quando il tribunale di quello della segnatura di grazia quando
segnatura si aduna ove dimora il Papa , esisteva , ed ecco perchè chiamati Referen-
per privilegio de'Papi, i votanti v'incedo- dari dell'una e dell'altra segnatura. Che
no vestiti di rocchetto, mantelletta, indi i votanti di segnatura sono pure referen-
assumono la cappa magna, mentre l'udi- dari, ed hanno voto deliberativo nel tri-
tore del tribunale interviene sempre ve bunale. Dell'antichissima origine de're-
stito di rocchetto e mantelletta, e siede so- ferendari, loro pregi, prerogative e rag-
pra uno sgabello avanti a un tavolino se- guardevole uffizio. Che gli odierni nella
214 SEG SEG
persona d'alcuni, furono nel 1491 da In Innocenzo IV, come del loro uffizio. Tan.
nocenzo VIII autorizzati a giudicare le to egli, e prima di lui Fatinelli, eziandio
cause che dovea decidere il Papa ; quindi trattano dell' istituzione ed officio deʼre-
il successore Alessandro VI ne aumentò ferendari dell'impero romano e dell'im .
O
il numero, e fu il 1. che divise la Segna. pero greco, Referendarüss. Palatii, il che
tura in quella digrazia e in quella di giu- toccai aREFERENDARI,introdotti altresì nel
stizia.Qualialtri Papi diminuirono o au- la pontificia curia probabilmente con di-
mentaronoi referendari, come purfecero versa denominazione, o di Giudici (V.) o
de'moltissimi privilegi loro concessi . Che altra . Referendari ebbero ancora altri re-
pel disposto di Alessandro VII appartie gni e stati, come rimarcano i due citati
ne al prefetto della segnatura di giusti- scrittori, ed io ripetei nell'articolo REFE-
zia il dare l'informazione al Papa per con- RENDARI. Dice Vitale: » Procedente vero
ferire ai referendari l'abito prelatizio, do- tempore nova huic tribunali forma data
po il processo fatto sulle loro qualità. A fuit, nam Pontifex ApostolicaeSedis prin-
PRELATO notai, che i referendari devono ceps continua, ac varia praepeditus mul-
fare il giuramento in segnatura; come e titudine negotiorum, quae ad Romanam
con quali modi sono ammessi fra i pre. Curiam, utpote communem omnium pa .
Jati della s. Sede, quelli cioè che ne han triam, ex omnibus mundi partibus con-
no le qualità richieste dalle costituzioni fluere coeperunt projustitiae complemen.
apostoliche. Che il Papa autorizza il car to,in causis potissimum ad forum ecclesia-
dinal prefetto alla formazione del proces- sticum pertinentibus, non valens cunctas
so dell'aspirante alla prelatura di giusti . examinare supplicationes per Referenda .
zia, ed il quale presenta tutte le sue car- rios relatas, eisque omnibus responsum
te per la disamina , a quel votante di se reddere, e Referendariorum classe quos.
gnatura che il cardinale destina alla for- dam selegit, quorum munus esset, antedi .
mazione di tal processo, e che perciò pren. ctis supplicationibus nomine ipsiusPonti-
de il nome di ponente ; quindi riportai ficis responsum dare ; ideoque Volantes
quanto successivamente ha luogo, la pro ad differentiam simplicium Referendario.
posizione del candidato al tribunale per rum appellari coeperunt" .Il nome di Vo-
l'ammissione, per la quale il cardinale ha tanti si vuole derivato a' prelati votanti
due voti, ed uno ciascuno de'sette prela di segnatura dal voto decisivo che hanno
ti votanti di segnatura, e quanto altro per- nel tribunale , nelle materie riferite dai
ciò si eseguisce; avendo pur notato nel prelati assistenti perciò chiamati Referen-
l'indicato articolo, che tra i requisiti che dari : anche la Congregazione Laureta-
si calcolano in favore de'prelati aspiran- na, di cui riparlai a LORETO, ha i suoi pre-
ti, uno è quello di aver frequentato lo stu- lati Volanti. Riferisce Piazza , Eusevolo-
dio di qualche votante di segnatura, cioè gio romano, trat. 5, cap. 25 : Del colle
fatta la pratica forense per un biennium , gio de'referendari e votanti della segna-
ovvero degli uditori di rota , o di altri pre- tura di giustizia, che i referendari Vo-
lati giudici, o curiali o avvocati della Cu- tanti di segnatura furono così detti , per-
ria Romana. che col loro voto, come di vicegerenti del
L'origine della segnatura di giustizia principe, si segnano i libelli, di tanto va.
della curia romana è ignota, come è igno- lore e autorità neʼloro rescritti, come se
to il numero de'primi referendari ; ben- segnati fossero di mano propria del Pa-
sì questi e quella sono antichissimi . Af- pa . Osserva il Danielli, Rec. Prax. Rom.
ferma Vitale che neli 243 per certo esi- Cur., che tratta della pratica di questo ri
stevano nella curia romana i referenda- spettabilissimo tribunale , che il decisivo
ri, de'quali espressamente fece menzione suffragio de' votanti di seguatura consi
SEG SEG 215
ste in brevi e laconici rescritti; e che dal sero ciò che per occasione delle cause si
la sentenza dell'altro prelato uditore, che fosse osservato o detto in tribunale. Pao-
definisce le materie proprie del tribunalo V del 1605. concesse ai votanti di se-
le, si può appellare al cardinal prefetto gnatura l'onore di vestire l'abito prelati-
od alla piena segnatura. Innocenzo VIII zio paonazzo, fino allora usando tale abi-
nel1491 colla bolla Officii nostri, desti- to ma nero: tale onore fu concesso 50 an-
nò alcuni referendari, già esistenti nella ni dopo agli uditori di rota. Alessandro
curia romana, a rispondere in nome del VII nel 1655 col breve Nuper certis ex
Papa alle controversie proposte alla s. Se- causis , de'26 ottobre, presso Fatinelli p.
de da varie nazioni . Abbiamo da Burcar 125, e Vitale p. 201 , Super officiis sub-
do, Conclavi de Pontefici, che Pio III nel diaconorum , et acolytorum apostolico-
dì seguente alla sua elezione, cioè a' 23 rum, avendo estinto il collegio degli Ac-
settembre 1503, diede al cardinal N. la coliti (V.) apostolici che servivano il Pa.
segnatura. Avendo Gregorio X colle leg- pa nelle messe solenni, nel quale essen.
gi che riportai a CONCLAVE, disposto che do i posti venali si ammettevano sogget-
in Sede vacante ( V. ) cessino di agire tut ti poco degni, in luogo di essi sostituì per
tii tribunali, fuorchè il Penitenziere mag tutte le pontificie funzioni ovunque le ce-
giore ed il Camerlengo, Pio IV nel 1562 lebri o assista il Papa, i12 votanti refe-
colla bolla In eligendis, dichiarò che i car- rendari della segnatura di giustizia, i qua-
dinali ed i prelati della segnatura di gra li se per l'addietro aveano dal palazzo a. a-
zia e di giustizia nulla possono trattare postolico la parte di pane comune, come
delle cose del loro tribunale dopo la mor- gli altri referendari, cominciarono allora
te del Papa, e per tutta la vacanza della ad averla del più nobile e quale davasi
Sede apostolica. Di più colla costituzione ai cardioali, come trovo in Novaes nella
di cui parlai a REFERENDARI , che Vitale Storia di Alessandro VII. Questi inol-
ci diè a p.199, Pio IV riformò sul modo tre col breveAlias nos,de' 1ogiugno 1657 ,
di riferire e giudicare le cause, meglio di- presso il Bull. Rom . t. 6, par. 4, p.182 ,
chiarando le materie delle due segnatu eresse 4 offici Clericorum ceroferariorum
re di grazia e di giustizia . Prima di que . Cappellae pontificiae, e col quale stabi-
sto tempo e nel 1540 già Paolo III avea lì, che nelle altre cappelle e funzioni me-
pubblicato: Privilegia et gratiae praela . nosolenni, fosse l'accolitato esercitato da
torum referendariorum utriusque Signa semplici sacerdoti, Chierici della cappel-
turae Romani Pontificis, colla bolla De la pontificia ( V.). Di più Alessandro VII,
bita consideratione , riportata anche da colla bolla Intercaeteras Apostolicae, dei
Fatinelli a p.83, e da Vitalea p. 182. Que- 13 giugno 1659, pure riportata da Fati
glia p.112, e Vitale a p.194 riprodusse nelli a p.130, e da Vitale a p. 203, eres.
ro la bolla Quemadmodum providus, di se in collegio i referendari delle due se-
SistoV: Praefinitio numeri, et qualitatum gnature , rappresentato dai 12 votanti e
praelatorum Referendariorum utriusque dall'anziano decano, i quali doveano esse.
Signaturae Romani Pontificis cum pri re scelti dal ceto de' referendari, e che il
vilegiorum concessione, di che trattai a più antico si chiamasse decano; non che
REFERENDARI. Il suo predecessore Grego- prescrisse il metodo come il cardinal pre-
rio XIII stabilì la scomunica latae sen- fetto ed i votanti dovessero ammettere o
lentiae e altre pene a suo arbitrio, pel quel escludere dalla prelatura romana gli a-
votante che palesasse il suo voto , come spiranti. Oltre a ciò Alessandro VII este-
avverte Vitale. Clemente VIII estese la se la scomunica latae sententiae anche a-
scomunica per i votanti non solo se pa gli aiutanti di studio e ad ogni altro che
lesassero i loro voti, ma ancora se riferis- appartenesse allo studio de' votanti me-
216 SEG SEG
desimi. Clementel X col breveEgregiis di 219, estese loro l'indulto di poterle tra-
lectorum filiorum, de' 14 marzo 1668, che sferire anche dopo aver cessato di essere
si legge nel Fatinelli a p.139, e in Vitale votanti, e per la stessa quantità di mone-
a p. 206, diede ai votanti la facoltà di e. ta, eziandio in punto di morte, purchè si
rigere l'oratorio privato nella loro casa faccia colle dovute formalità. Benedetto
anche in Roma, e farvi celebrare o cele . XIII col chirografo Alias, de' 24 settem-
brarvi una messa al giorno , la quale va bre 1725, aumentò l'annuo appuntamen
lesse per i soli famigliari necessari al ser- to agli undici votanti sino a scudi 300 ,
vizio di essi nelle feste di precetto. Inno- e per il decano a 500, da pagarsi con or-
cenzo XII col chirografo Monsignor Giu . dine del decano stesso al principio d'ogni
seppeParavicini,de' 1 5ottobre 1692 , con. mese, e in caso di vacanza la porzione va-
cessescudi 50 annui a ciascun votante del- cante doversi aumentarepro rata cumju
la segnatura,in luogo della franchigia dal- re accrescendi ai votanti; in sostanza l'as-
le gabelle. Indi con l'altro chirografo segnamento di scudi 1200 stabilito da In-
Monsignor Giuseppe Paravicini, del 30 nocenzo XII , lo portò a scudi 3800 , co-
settembre 1693, assegnò 100 scudi men- me apprendo da Vitale che lo riporta a
votanti la pre..
sili al collegio de'votanti della segnatura , p . 226. Accordò pure ai
per rimunerazione delle loro gravi e con⚫ cedenza sopra tutti i prelati, che non han-
tinue fatiche. Di più Innocenzo XII, me- no l'uso del Rocchetto ( V.) e della cappa
diante la bolla Inter gravissimas, de'20 magna, anzi dopo aver il collegio soste-
luglio 1695, egualmente come i moto-pro. nuto una lite, fu accordato ai votanti la
pri riprodotta da Fatinelli a p. 149, e da precedenza sui segretari di tutte le sagre
Vitale a p. 207 , dispose che i votanti di congregazioni , e dopo altra lite ebbero
segnaturafossero nominati esclusivamen⚫ quella sull'uditore del Papa, sopra il sot-
ti dal Papa, mentre per lo innanzi quan- to - datario , sopra i generali degli ordini
do accadeva qualche vacanza subentra religiosi, sopra i canonici e le stesse digni .
va jure proprio il referendario più antico. tà de' capitoli extra ecclesiam. Col bre-
Accordo loro l'uso del rocchetto sempre ve Romani Pontificis, de'12 luglio 1727 ,
ed ovunque, e la cappa magna in cappella presso Vitale p. 223, Benedetto XIII die
ed anchein tribunale, come in qualunque loro il cappello violaceo, ed il fiocco pao.
pubblica funzione; li dichiarò esenti dalle nazzo al cappello ecclesiastico, e poi in que.
pubbliche imposizioni, e li equiparò per sta grazia vi fu compreso l'uditore di se.
dignità al governatore di Roma, agli udi- gnatura, come avvertii nel vol. IX, p. 198.
tori di rota ed ai chierici di camera. Nel Il successore Clemente XII colla costitu-
1696 era decano de' votanti FrancescoLi zione Creditae nobis,de'25gennaio 1731 ,
berati arcivescovo d'Efeso di Ronciglione. che si legge a p. 224 del Vitale , accordò
CristoforoRobusterio uditore di rota e ve a'votanti di segnatura l'uso del mantel-
scovo dimissionario, divenne votante di lone paonazzo e del cappello pontificale
segnatura . Qui rammenterò, che a REFE . nelle solenni Cavalcate (V. ) , e quegli al-
RENDARI notai, che prima essi, se fatti ve tri ornamenti che usavano in esse i chie-
scovi, ritenevano nella segnatura il luogo rici di camera e gli uditori di rota. Inol⚫
e il titolo. Clemente XI colla costituzio- tre Clemente XII col breve Singularis di-
De Romanus Pontifex,de' 18 marzo 1701 , lectorum,degli 11 maggio 1733, presso Vi.
pubblicata da Vitale a p. 217 , concesse tale p. 225, confermò il chirografo di Be-
ai votanti la facoltà di trasferire in altri nedetto XIII sull'aumentato annuo asse-
le pensioni ecclesiastiche sino alla somma guamento fatto al collegio de'votanti di
di scudi 100; quindi con altra, Creditae segnatura di giustizia. Già a CoNCLAVE NO-
nobis, de'12 agosto1701 , loco citato, p . tai , che Clemente XII colla costituzione
SEG SEG 217
Apostolatus officium,de'4 ottobre 1732, Vitale a p. 232 e seg. riporta il decreto
dispose che in sede vacante l'uditore di del 1742 della congregazione particolare
segnatura, prendendo il titolo di Udito- per la riforma de'tribunali di Roma , ap .
re del Conclave, continuasse le cause che provato da Benedetto XIV, circa recu-
pendevano avanti l'Uditore del Papa de sationesjudicum,et circaformam servan
funto, per cui l'uditore di segnatura con dam in caussis patentatorum, seu privi-
tale titolo si reca a visitare tutti i cardi- legiatorum; il decreto della medesima pu-
nali.Benedetto XIV per aumentare il cul- re confermato da Benedetto XIV ; sulla
to ai ss. Pietro e Paolo, tra le Cappelle riforma del supremoSignaturaeTribuna-
prelatizie che istituì nell'ottava della loro lis; ed altri analoghi decreti, oltre al bre-
festa, vi fu quella da celebrarsi nella chie- ve Militanti ecclesiae, de'7 giugno 1746 :
sa di s. Pietro in Carcere ossia s. Giusep- Ordo praecedentiae per volantes Signa-
pe de'falegnami (di cui riparlai a SCUOLE turaejustitiae, et gratiae tum in seden-
DI ROMA) , della quale cappella dissi qual do, tum in voto ferendo, servandus. Per-
che altra cosa nel vol. LV, p.152. Nel- tauto Benedetto XIV con tale costituzio-
l'opuscolo di Profili o di Cancellieri, An- ne prevenne le controversie che potevano
tonio Pallottae in amplissimum patrum nascere nel rango di sedere e di dare il
Cardinalium cooptato, a p . 18 si dice che voto fra i votanti vescovi del tribunale
nel 1802 fu fatto uditore di segnatura; il della segnatura di giustizia, quando con-
quale prelato, come il p. maestro del s. vengano insieme co'votanti non insigni-
palazzo che ha il privilegio d'intervenire ti della dignità episcopale, con prescrive-
alle cappelle pontificie con gli uditori di re che il più antico del tribunale, prece-
rota, e come il presidente della camera da il più giovane nell'altro , cioè i votanti
faceva il simile co'chierici di camera , co- tanto della segnatura di grazia, che di giu-
sì l'uditore della segnatura lo ha di assi- stizia, abbiano la precedenza dall'anziani-
stervi in cappa e rocchetto co'votanti del- tà della nomina , che da qualunque grado
lo stesso tribunale. Ma in detto anno mg." prelatizio e vescovile. Abbiamo due me-
Pallotta essendo stato intimato d'interve daglie di Benedetto XIV, una coniata nel-
nire nella memorata cappella dell'ottava l'anno VIII del suo pontificato, l'altra nel
senza cappa e rocchetto, geloso il prelato XI. Lai . oltre la sua effigie in camauro
di sostenere i diritti di sua carica e l'os- e stola, ha nel rovescio la Sapienza pon-
servanza della consuetudine tenuta dai tificia personificata, con iscettro elibro,
suoiantecessoriRiganti ,Pelagallo(poi car coronata del triregno;è assistita da un An-
dinali) e Alliata, come fece constare dai gelo con bilancia e cornucopia, e rischia-
loro attestati, ed anche da quello del più rata da un raggio celeste. Allude alle sag-
anziano volante mg. Quarantotti ( poi gie disposizioni prese dal Papa riguardo
cardinale ) , ed osservato da lui medesimo il tribunale di segnatura, con l'epigrafe:
in due altre precedenti funzioni, per l'e- Ego Justitias Judicabo; nell'esergo: Si-
sequie di mg.rSettimio Onorati in s. Lui. gnatura Gratiae Restituta. La 2. oltre la
gi de Francesi, e della cappella di s . Fi- slessa immagine, nel rovescio ha la figura
lippo nella sua chiesa , fece le dovute ri- sedente della Giustizia pontificia con tri-
mostranze, in grazia di cui fu mantenu- regno, collo scettro nella destra, ed il libro
to nel suo possesso, con biglietto del car- nella sinistra : allato un genio con bilan-
dinal Consalvi allora vice- prefetto, regi. cia e cornucopia. L' epigrafe e il motto
strato nell' officio dell'archivio della se . sono eguali alla precedente. Pio VII col-
guatura, ed esibito per istromento pub- la costituzione Post diuturnas, de'30 ot.
blico, unitamente agli originali documen- tobre 1800, stabilì alcune norme pel tri-
ti e memorie dell'una e l'altra parte. Il bunale di segnatura;quindi col moto- pro-
218 SEG SEG
prio Quando , dichiarò che il tribunale 1825 avea riformato il tribunale nel nu.
non esisterà che in Roma, e la sua giu- mero deʼvotanti, i quali da12 li ridusse
risdizione ; in quello poi del 1817, Nello a soli 7 prelati votanti , oltre l'uditore e
stabilire, Pio VII nel lib.6 e col tit. 1. pub. il cardinal prefetto, trasferendo alla se-
blicò diverse disposizioni generali risguar- gnatura di grazia 6 de' 12 antichi votan-
danti il tribunale medesimo, formato del ti di quella di giustizia. Finalmente ul-
cardinal prefetto suo capo, di mg. " udito- terioresistemazione ricevè il tribunaleda
re, e di 12 prelati votanti in due turni, Gregorio XVI col moto- proprio Elevati
a'quali si aggiunsero i prelati referenda . appena, de'10 novembre 1834, e ricor
ri ponenti, che in ciascuna causa, o ven- dato Regolamento legislativo e giudizia
gono scelti dalle parti , o destinati dal giu. rio per gli affari civili. Per la rivoluzio
dice per officio (secondo l'odierna proce. ne di Roma e dello stato pontificio, e pro-
dura sono al presente destinati per tur . clamazione della repubblica de'g febbraio
no da mg .' uditore di segnatura); inoltre 1849, il tribunale di segnatura non più
dispose col tit. 2.° in che apparteneva al agì e si sciolse. Ricomposto l'ordine pre-
tribunale di giudicare; sugli atti innanzi cedente, al modo che narrai nell'artico-
mg.uditore, a cui fu assegnata l'udienza lo Pro IX, il n. ° 1 16 del Giornale di Ro
due volte la settimana, e il cardinal pre ma, de'22 novembre 1849 pubblicò: » Il
fetto con autorità di giudicare in grado tribunale della segnatura di giustizia que.
di ricorso dai decreti di mg.ruditore, per sta mattina ha riaperto le sue tornate,
mezzo del suo particolare uditore nell'u- Questo magistrato , che ha le attribuzio.
dienza fissata una volta in ogni settima ni altrove esercitate da quelli recentemen⚫
na; col titolo 3.º stabilì il modo di pro te stabiliti colle denominazioni di Cassa.
cedere avanti la piena segnatura. Questo zioni e di Corti supreme di giustizia, è
nuovo codice di procedura civile di Pio di una istituzione antichissima , come ri-
VII fu celebrato con una medaglia col sulta da bolle di Leone X, di Clemente
suo ritratto in triregno, e nel rovescio col. VII e di Paolo III".
la figura della Giustizia sedente sopra ar- Anticamente i votanti di segnatura go-
mi, avente nella destra la bilancia, e nel devano un maggior numero di privilegi ,
la sinistra il cornucopia e il ramo d'oli . come di creare notari, di legittimare spu-
vo, col motto Leges Latae 1818. Altre ri, di conferire lauree dottorali, ed anco-
provvidenze di riforma emanò il succes- rabenefizi ecclesiastici . I votantioltre l'es-
sore Leone XII col moto- proprio Quum sere famigliari del Papa , secondo la di-
plurima etgravissima, de' 1 5aprile 1826, chiarazione d'Innocenzo XII sono costi.
tuttora in vigore, e nel quale sono chia tuiti in dignità ecclesiastica , altri avendo
ramente indicati i diritti e privilegi che loro accordata l'esenzione dalla giurisdi-
godono i prelati del tribunale. In tale co- zione degli ordinari . Il decano deʼvotanti
stituzione, oltre il confermarsi i privilegi da diversi Papi fu elevato alla dignità car-
accordati ai prelati votanti dai preceden- dinalizia ; innumerabili poi sono i votanti,
ti Papi, si concede loro che sieno e diven- che dopo onorevole carriera la consegui .
gano nobili, quantunque tali non fossero rono, come vado descrivendo nelle bio-
nati; che sieno Notari della s, Sede, per grafie de'cardinali ; e quasi tutti i cardi-
cui pare che possino portare al cappello nali ed i Papi furono prima referendari
il fiocco rosso, come sempre l'ha portato delle due segnature, dopo il loro più re-
e l'usa l'odierno mg.r Melchiade Ferlisi golare stabilimento. Questo celebratissi
decano de'medesimi votanti di segnatu- mo tribunale in ogni tempo ha vantato
ra; e che possano cibarsi di ova e di lat- profondi giureconsulti , cardinali prefetti
te ne' giorni proibiti . Già Leone XII nel e prelati votanti, insigui per virtù e sa-
SEG SEG 219
pienza. Secondo la Statistica pubblicata TIFICIE , ripeto , descrissi quanto in esse
nel 1849, gli onorari del tribunale di se- fanno i votanti di segnatura, il loro po-
gnatura consistono in annui scudi 2105 sto, sia ove siedono, come nelle altre pro-
al cardinal prefetto, in 5520 ai votanti, cessioni ; come si portano a ricevere dal
in 720 all'uditore, in altrettanti al can- Papa le candele benedette nella funzione
celliere; in 840 ai sostituti , in 552 ai com- della Purificazione, le ceneri benedette,
messi, in 288 agli scrittori, in 192 ai so- le palme benedette, gli Agnus Dei bene.
prannumeri. I votanti di segnatura han detti (di cui meglio a SCALA SANTA); come
no luogo in tutte le Cappelle pontificie e con qual ordine si recano nel venerdì
e quali Accoliti apostolici con diritto di santo all'adorazione della Croce, avendo
assumere la cotta sul rocchetto , e servire assistito il Papa prima e dopo l'adorazione
il Papa in vari sagri ministeri, che dichia- che si rende dal medesimo Papa , men-
rai dettagliatamente ne'citati articoli; co- tre l'aiutante di camera gli leva e poi ri.
me ne'pontificali e processioni solenni in mette le Scarpe (V. ). Ricordai' ancora >
cui il decano e sotto decano portano gl'in come il decano dopo la messa delleCeneri,
censieri, gli altri i 7 candellieri (di che nella camera de'paramenti, cogli altri de
riparlai a LUMI ) , supplendo al numero cani de' collegi prelatizi, domandano pei
occorrente l' uditore , i referendari o gli medesimi l'indulto di poter lucrare l'in
abbreviatori : il decano in tali funzioni e dulgenza delle stazioni della quaresima ,
in altre in cui ha luogo il baldacchino (di nelle proprie individuali e domestiche cap .
che pure a OMBRELLINO, ed a MAPPULA pelle. Sull'incedere nelle Cavalcate, co-
RIO perchè alla scuola de' Mappulari ap- me ne'Possessi de' Papi, a tali e relativi
parteneva anticamente portare il baldac- articoli eziandio ne trattai, rimarcando a
chino , e chi ora supplisce in mancanza PRELATO come procederono nel 1846 ca.
dei referendari), viene con ischedula in- valcando per quello del Papa che regna.
vitato dal prefetto de'maestri delle cere · Nella raccolta delle descrizioni di tali fun-
monie a compiacersi d'avvisare i referen- zioni fatta da Cancellieri , trovo che i vo-
dari per portarne le aste , ed i votanti tanti di segnatura per la 1.ª volta inter-
perchè portino la cotta onde indossarla in vennero al possesso di Clemente IX nel
vece della cappa, ed assistere il Papa an- 1667 , cioè dopo che Alessandro VII li
che nel portare il secchietto dell' acqua avea dichiarati accoliti apostolici , i quali
santa, e somministrare i paramenti sagri prima cavalcavano dopo gli abbreviato-
al Papa, ricevendoli dal Sagrista. Ne'pon . ri e prima degli uditori di rota , vestiti di
tificati i votanti, esercitando l'uffizio di ac- sottana e mantelletta paonazza , in roc
coliti , presentano le ampolle col vino e chetto e cappelli semi -pontificali, dicendo
l'acqua all'altare papale, in un tondino la relazione del possesso d'Innocenzo X
ricevono l'anello e i guanti pontificali del del 1644 , et caputiis violaceis inversis,
Papa, ed all'Ostensione dell'Ostia e del L'accesso degli accoliti ne'possessi era anti-
Calice portano 8 torcie accese , come le chissimo, come dalle copiose testimonian-
candele de'candellieri ornate di talchi e ze di Cancellieri rilevasi, essendo interve-
carte colorate a disegno (le quali ultime nuti nel 1484 nel possesso d'Innocenzo
loro rimangono e prendono per divozio- VIII dopo i chierici di camera, et Acoliti
ne), restando presso l'altare genuflessi si- superpelliccia habebant super rocchettis,
no dopo la comunione . Ne'vesperi della perchè allora s'incedeva cogli abiti sagri,
cappella pontificia, il decano o altro più quindi seguivano i segretari apostolici e
anziano votante fa l'Incensazione (V.) ai gli avvocati concistoriali. Nel vol. LVIII
cardinali, vescovi prelati e altri. Ma a tut. p.5, parlai de'7 candellieri portati ne'pon-
ti gl'indicati articoli ed a CAPPELLE PON- tificali, che ricordano quelli recati anti.
220 SEG SEG

camente ove il Papa andava a celebrare 1689 dicesi che cavalcarono prima degli
dai 7 accoliti delle regioni di Roma. Il Nar abbreviatori, ma dev'essere errore; ed in
di, De'parrochi t . 2, p. 203, parla degli fatti nel 1691 nel possesso d'Innocenzo
antichi accoliti della s . Sede, cioè accoliti XII, dopo gli abbreviatori procederono i
palatini, accoliti regioniari, accoliti stazio- votanti , e poi i chierici di camera ; così
nari, i primi in servizio del palazzo apo- nel 1701 per Clemente XI , vestiti di roc-
stolico, i secondi per le regioni sotto i car- chetto, mantelletta , cappuccio e cappello
dinali diaconi, i terzi per le stazioni, tutti semipontificale; altrettanto nel 1721 per
però in servizio della Sede apostolica, ed Innocenzo XIII e coll'intero collegio de' 1 2
esercitavano affari gelosi, erano prelati, e prelati, che sono nominati individualmen-
venivano promossi ai vescovati ed a ca- te. Nel 1741 pel possesso di BenedettoXIV
riche maggiori : tutti formavano collegio, i votanti cavalcarono nel loro luogo con
ed aveano il primicerio, e nel concilio di cappelli pontificali e gran mantelli, e si-
Roma del963 eravil' Archiacolythus cum milmente nel 1758 per Clemente XIII,
omnibus Acolythis. Degli uffizi degli an- nel 1769 per Clemente XIV su mule bar-
tichi accoliti pontificii parlai in diversi luo date di paonazzo, e nel 1775 per Pio VI.
ghi; facevano gli Agnus Dei, e ne riparlai Ma Pio VII che nel 1801 prese il pos-
in fine dell'articolo SCALA SANTA, narran- sesso incedendo in carrozza,come ha fatto
do le funzioni che i Papi celebravano nel- il regnante Pio IX, dopo di quella e ap-
l'oratorio di Sancta Sanctorum. Abbia presso a' chierici di camera cavalcarono
mo di Agostino Valerio, De Acolythorum 4 votanti di segnatura, gli altri riuneu-
disciplina, Venetiis 1571. I votanti dun- dosi al collegio nella basilica Lateranense,
que nel possesso di Clemente IX caval nominandoli il Cancellieri, che inoltre ri-
carono dopo gli abbreviatori, seguiti dai porta alcune notizie bibliografiche sui vo-
chierici di camera, sopra mule addobba tanti , ed erudite sugli antichi accoliti. A
te , e pare con rocchetti e cappelloni . A CONCLAVE dissi ancora ,che le sue rote sotto
REFERENDARIperò rile vai che fino dal 1590 il così detto palazzo della cifra sono cu-
intervenivano già in queste cavalcate, ove stodite dai prelati votanti di segnatura. A
tuttora vanno, ma separatamente dai vo- FUNERALI feci parola pure di quelli de'vo-
tanti; mi sembra quindi ragionevole, che tanti. Un'idea del cardinal prefetto di se-
questi pure cavalcassero con loro, anzi con gnatura e suo tribunale, com'era nella 1.ª
precedenza, finchè furono distinti di po- metà del secolo XVII , la si apprende dal
sto, dopo divenuti accoliti apostolici, e per. Lunadoro, Relazione p. 42, dell'edizione
ciò distinti tra ' collegi prelatizi , poichè i 1646. » Del Prefetto della segnatura di
soli uditori di rota sono gli altri ministri giustizia. La carica di prefetto della se-
e quali suddiaconi apostolici, ed i chierici gnatura di giustizia viene esercitata da un
di camera, i quali però esercitano pochis Eminentissimo, e chi esercita la detta ca-
simi uffizi, che a suo luogo notai . Nel 1670 rica ha di provisione cento ducati di ca-
pel possesso di Clemente X, dopo gli ab- mera al mese, la giurisdizione del quale
breviatori di parco maggiore, et Votan- è di fare rescritti a tutte le suppliche , e
tes Signaturae Acolythi amicti mantel- Commissioni (V.) di cause, le quali si de-
lettis supra rocchettos, et caputiis supra legano per giustizia, e ogni giovedì, eccet-
humeros inversis, et pileis semipontifica- tuate levacanze,avanti a suaSignoriaEm .
libus supra bireta. Seguivano i chierici di nel proprio palazzo si fa la segnatura di
camera , e gli uditori di rota suddiaconi giustizia, per quelle commissioni i rescrit-
apostolici. Nel possesso d'Innocenzo XI ti delle quali sono contenziosi fra le par
del 1676 , i volanti incederono nello stesso ti. Intervenendoci 12 prelati votanti, refe-
luogo ; in quello d'Alessandro VIII nel rendari de' più antichi, che vengono in-
SEG SEG 221

formati dalle parti, come ancora è infor- grazia. Paolo III nel 1539 elevò alla por-
mato il signor Cardinal prefetto, e lassato pora Bartolomeo Guidiccionilucchese, in-
a ciascheduno informatione in scriptis , di prefetto, e riformatore del tribunal del-
in facto, et in jure. Et oltre a ciò inter- Ja rota : uomo dottissimo, che scrisse più
vengono tutti gli altri prelati referendari, di 20 volumi sull'uno e l'altro diritto, che
iquali possonoin ogni segnatura proporre si conservano inediti nella biblioteca Va-
due commissioni per ciascheduno, inter- ticana, e morì cardinal vescovo di Lucca.
venendo tutti quelli che propongono, co- Nel 1549 Paolo III fece cardinale Giro-
me quelli che non propongono, e più v'in lamo Veralli romano,poscia divenne pre-
terviene un mg.r auditore di Ruota , mg. fetto e morì nel 1 555. Giulio III nel 155 1
luogotenente civile del signor Cardinal vi- creò cardinale Fabio Mignanelli sanese,
cario, per difender la giurisdizione de'lo- già avvocato concistoriale , poi prefetto ,
ro tribunali , ma questi senza votare. E morto nel 1557. Paolo IV del 1555 di-
perchè molte delle cause, che si delega- chiarò prefetto della segnatura di grazia.
no, alcune volte spedite, per lettera sot- e di giustizia il cardinal Giacomo del Poz-
toscritta dal signor Cardinale prefetto, al zo d'Alessandria assai dotto. In detto an.
tre vanno per breve , però sopra questo no Paolo IV creò cardinale Giovanni Reu-
sono due offitiali , l'uno chiamato il pre- mano di Guascogna , già uditore di rota
fetto delle minute de'brevi, il quale fatte di singolare disinteresse, e perciò lo pro-
che ha le minute, le consegna all'altra offi- mosse a prefetto. Nel 1557 Paolo IV creò
tiale, chiamato il maestro de'brevi, il qua- cardinale Antonio Trivulzi milanese, indi
le conforme alle minute dategli, e sotto lo elesse prefetto e morì nel 1559. Pio IV
scritte da esso fa i brevi, li quali poi con- nel1561 cred cardinale Lodovico Simo-
segna, acciocchè li faccia sigillare dal se- nella milanese, celebre per la scienza in
gretario de' brevi che vanno solto tassa. ambe le leggi,legato al concilio di Trento,
Il1.° offitio vale12,000 scudi, il 2.º1300 ; dopo il quale lo nominò prefetto, morto
il denaro all' uno e all'altro frutta da 8 nel 1568. Nel 1568 s. Pio V creò cardi-
O 10 per100 (essendo Vacabili) . Vi è an- nale Giampaolo Chiesa di Tortona, e poi
co l'offitio detto del Todesco, che si chia prefetto. Gregorio XIII del 1572 dichia-
ma Revisore delle commissioni della se- rò prefetto il cardinal Alessandro Sforza
gnatura di giustizia, e tutti e tre quelli che romano, legato di tutto lo stato pontifi-
hanno questi offitii vestono di pavonazzo, cio; quindi nel 1581 conferì la prefettura
come li camerieri del Papa. " Le notizie al cardinal Alessandro Riario bolognese,
de'cardinali prefetti della segnatura di giu- vacata per morte del precedente. Sisto V
stizia le descrissi nelle biografie de'cardi- nel 585 fece cardinale Giambattista Ca-
nali, dalle quali feci il seguente elenco, po- strucci lucchese, e prefetto per morte del
tendo supplire ai brevi cenni le mie bio- Riario avvenuta nel medesimo anno. Gre
grafie su ciascuno. Giovanni Arcimboldi gorio XIV nel 1590 aggregò al sagro col-
milanese, perito nel diritto canonico e ci- legio Paolo Emilio Sfondrati milanese e
vile, e in cui scrisse opere, Sisto IV nel suo nipote , dipoi prefetto di segnatura.
1473 lo fece prefetto di segnatura , e morì Clemente VIII nel 1593 decorò della por-
nel1491 . Leone X nel 1517 fece cardi pora il nipote Cinzio Passeri Aldobran
nale e poi prefetto Lorenzo Campeggi bo- dinidi Bergamo, e nel 1598 prefetto.Paolo
lognese, già professore d'istituzioni civili; V nel 1606 creò cardinale Maffeo Bar-
altri neattribuiscono la nomina a Clemen- berini fiorentino, indi prefetto e nel 1623
te VII. Nello stesso 1517 Leone X creò Urbano VIII. Questi nell' istesso anno
cardinale Paolo Emilio Cesi romano, poi decorò del cardinalato il nipote France-
prefetto della segnatura di giustizia e di sco Barberini fiorentino, e nel 1632 pre-
222 SEG SEG
fetto d'inflessibile giustizia. Inoltre nel di quella di grazia, e tale lo trovo nelle
1626 creò cardinale Berlinghiero Ges- Notizie di Roma), morto nel 1758; Ales-
si bolognese, già professore di legge, po- sandro Tanara bolognese, già votante di
scia prefetto, morto nel1639. Altri car- segnatura di grazia e di giustizia , non che
dinali d'UrbanoVIII che successivamente uditore di rota e célebre per le sue de-
divennero prefetti, sono Giulio Sacchelli cisioni, morto nel 1754; Andrea Corsini
fiorentino, prefetto nel 1640, carica che romano pronipote di Clemente XII, crea-
dopo 23 anni rinunziò con generale ram- to cardinale nel 1759 da Clemente XIII
marico della curia romana; eAntonioBar- e morto nel 1795 ; Leonardo Antonelli
berini fiorentino, altro suo nipote, morto di Sinigaglia , fatto prefetto nel 1795 da
nel 1677. Alessandro VII nel 1657 creò Pio VI, decano del sagro collegio, morto
cardinale il nipote Flavio Chigi sanese, e nel1811 ; da Pio VII Ercole Consalvi ro-
poi lo dichiarò prefetto , onde come tale mano, nel 1802 pro - prefetto, poi prefetto
nel 1661 gl' indrizzò il breve Dilecte, ri- sino ali Sog; nel 1814, pure da Pio VII,
portato dal Vitale : il Fatinelli dice che Antonio Dugnani milanese, già avvocato
fu prefetto sotto Alessandro VII usque ad concistoriale , morto nel 1818 ; il Papa
Innocentium XII , ma io trovo che Ja- nominò in sua vece Diego Innico Carac-
copo Rospigliosidi Pistoia ,nel 1667 creato ciolo napoletano, e per sua morte nel 1820
dallo zio Clemente IX cardinale, fu pre- Giambattista Quarantotti romano, già u-
fetto e morì nel 1684 , mentre Innocenzo ditore e votante di segnatura per 30 anni,
XII fu Papa nel 1691 , e il cardinale Chigi che terminò di vivere nel medesimo anno
morì nel 1698. Inoltre Innocenzo XII e- a'15 settembre. Restò vacante la prefet-
Jesse segretario di stato e poi prefetto il tura sino al 1825,in cui Leone XII la con-
cardinal Fabrizio Spada romano; di più cesse al celebre cardinal Spina di Sarzana,
fece prefetto anche il cardinal Benedetto che morto nel novembre 1828,quel Papa
Pamphilj romano , non che il cardinal nominò prefetto il cardinalGianfrancesco
Giampietro o Gianiacopo Cavallerini ro- Falzacappa di Corneto. Cessò di vivere
mano, che creò cardinale nel 1695 e morì a'18 novembre 1840 , onde Gregorio XVI
nel 1699 d'anni 90.Il cardinal Bernardino scelse a prefetto del supremo tribunale di
Scotti milanese, creato da Clemente XI giustizia il celebre giureconsulto cardi-
nel 1715, già votante di segnatura e udi- nale Anton Domenico Gamberini d'Imo-
tore di rota, fu prefetto e morì nel 1726. la , avendo rinunziato alla carica di segre .
Il cardinal Lorenzo Corsini fiorentino, fu tario per gli affari di stato interni . Occu-
da Benedetto XIII fatto prefetto , e nel pò e degnamente esercitò la prefettura, ed
1730 gli successe col nome di Clemente intervenne sempre in tribunale con isqui-
XII. Allora egli sostituì nella prefettura sita cognizione di tutte le cause. Morto
il cardinal Alemanno Salviati fiorentino a' 25 aprile 1841 , Gregorio XVI elesse
e suo parente, il quale nel seguente anno il cardinal Vincenzo Macchi della diocesi
pubblicò quell'editto che riprodusse Vi- di Monte Fiascone, attuale decano del sa-
tale a p. 227, e morì nel 1733. Laonde gro collegio, che lo è ancora . Di quanto
Clemente XII gli surrogò il proprio ni riguarda il tribunale , la sua pratica , le
pote cardinal Neri M.* Corsini fiorentino, sue norme, il cardinal prefetto, i prelati
ilquale nel 1742 fece quella Declarationes votanti, uditore , referendari, e altri of-
riportata da Vitale a p. 238. Successiva . ficiali del medesimo , si ponno leggere i
mente furono prefetti del tribunale della seguenti scrittori, e principalmente Fran-
segnatura di giustizia i cardinali Prospe- cesco Antonio Vitale, Dejure signatura c
ro Colonna di Sciarra romano (secondo justitiae in ordinem redacto Commenta-
Novaes, ma io credo che lo fu piuttosto rius, Romae 1756 e 1789. Di questa 2.′
SEG SEG 223
edizione fece eco ai generali applausi ili privilegi de'prelati delle medesime, e di-
n.° 49 dell'Effemeridi letterarie di Roma scorsi pure sulle precedenze traʼvotanti .
di tale anno. De referendariorum votan Cancellieri , Gratulatio pel cardinal Bot.
tium signature justitiae Collegio, ad ss. tini di Lucca, riporta una cronaca ripro-
D. N. Innocentium XII P. M. Fati- dotta da Cartari , dalla quale rilevasi che
nelli de Fatinellis Lucensis in eadem si- Urbano VI nel1386 si recò a Lucca, vi
gnaturae volantis, Romae 1696. Cardi- celebrò diverse funzioni, e nell'episcopio
nal de Luca, Relatio Romanae Curiaefo- tennesegnatura di grazia e concistori. Nar-
rensis, ejusque tribunalium, lib. 15 , disc. ra Novaes nella Storia di Sisto V, che que
31 : De signaturae justitiae, ejusque sii- sto Papa nel 1587 colla bolla Immensa,
lis; et de praelatis, ex quibus hoc tribu- tra le congregazioni cardinalizie che con-
nal constituitur. Cohellio, Notitia Roma- fermò o istituì , vi fu quella della Segna-
nae aulae officialibus, cap . 56, De signa; tura di grazia, congregazione già comin-
turae justitiae, ejusque Cardinali prae ciata da Pio IVcolla bolla Cum nuper del
fecto; cap. 57 , De Referendarüs. Giaco- 1562 , colla quale riformò i referendari
mo Giandemaria, Riflessioni sopra la co- della segnatura di giustizia , e colla bol-
stituzione 88 di Alessandro 11per l'e- la In eligendis del 1565, in cui prescrive
rezione del collegio de referendari d'am- che nella sede vacante i cardinali prefetti
bedue le segnature di grazia e di giusti ed i prelati delle segnature di grazia e di
zia, e per le qualità che si richiedono nei giustizia, in taletempo restavano officium
soggetti d' ammettersi in quello, Parma conquiescit. Alla congregazione dunque
1693. Fanucci, Opere pie di Roma. Vil- della segnatura di grazia,dice Novaes, che
letti, Pratica della curia Romana, t. I , si faceva gran ricorso da diverse parti del
cap. 7 : Della segnatura di giustizia, sua mondo, e si mandavano memoriali per ot-
giurisdizione, modo di procedere, e diversi tenere molte grazie, mentre quelle cause
ordinamenti diretti al buon regolamento che non si possono spedire con facoltà or
del tribunale. Il Falaschi, La Gerarchia dinaria dai giudici, è d'uopo che dal prin-
ecclesiast. p. 77 , De'votanti di segnatura. cipe, il quale è legge viva , si spieghino e
SEGNATURA DI GRAZIA , CONGRE⚫ si concedano; volle perciò Sisto V, che i
GAZIONE O TRIBUNALE, Congregatio pro si cardinali di questa congregazione fossero
gnatura gratiae , Tribunali signaturae sempre il penitenziere maggiore, il pre-
gratiae. I Papi istituirono gli antichissimi fetto della segnatura di grazia, quello della
tribunali della segnatura di grazia , e del segnatura de'brevi , e il datario se sarà car-
la Segnatura di giustizia (al quale arti dinale. Notai a REFERENDARI, che Sisto V
colo parlai dell'origine e di molte cose che dispose che tali prelati non potessero en-
riguardano questa), perchè i ricorsi e le trare nella segnatura di grazia , se non do-
domande che loro si fanno sono in ma. po aver passati 3 anni nella segnatura di
teria di grazia o in materia di giustizia. I giustizia . Come poco dopo Sisto V tro-
Referendaridi segnatura (V. ) sono prela vavasi la congregazione, lo apprendo da
ti addetti ad ambedue, per cui s'intito Lunadoro, Relazione della corte di Ro.
Inno : Referendari dell' una e dell'altra ma, stampata nel 1646 , a p . 44. » Del
segnatura. Essendo anticamente le due Prefetto della segnatura di gratia. L'of-
segnature riunite, fu Alessandro VI del fitio del prefetto della segnatura di gra-
1492, che pel 1.° ne fece la divisione in tia è sempre nella persona d'un cardinale,
Segnatura digrazia, ed in Segnatura di il quale ha 100 ducati di camera al mese
giustizia ; quindi in tale articolo notai i per sua provvisione, l'offitio e giurisdi.
diversi Papi che dichiararono le materie tione del quale principalmente è d'inter-
delle due segnature, il numero, la qualità, venire alla segnatura di gratia che si fa
224 SEG SEG
avanti al Papa , e segnare ogni supplica prima di uscire di palazzo di sua Santità.
e gratia che passi in essa, dove interven- I cardinali per intervenire in segnatura,
gono li 12 prelati votanti , che sogliono vi devono andare in abito di quel colore,
essere gli stessi che votano in segnatura che porta la giornata, s'intende soltana,
di giustizia, e con l'intervento del signor rocchetto, mantelletta e mozzetta .” Nella
Cardinal prefetto della segnatura di giu stessa Relazione della corte diRoma, pub-
stizia, del signor Cardinal vicario , del si- blicata nel secolo passato, ritoccata , accre-
r
gnor Cardinal prefetto de'brevi, di mg. sciuta e illustrata da Zaccaria t. 2 , cap.
datario, e più o meno numero di cardi- 36, Della segnatura di grazia, si legge:
nali, secondochè più o meno sono in ciò " Questo tribunale sembra un novelle
deputati da sua Santità , ma giammai non concistoro, imperciocchè rimane compo-
sono meno di 12. Nella qual segnatnra in- sto del Papa chen'è il capo, ede'più sceltis.
T
terviene ancora mg. auditore della Ca- şimi cardinali , tra' quali ha luogo il pe
mera, il suo luogotenente civile, mg.r te- nitenziere maggiore, il segretario de'brevi,
soriere generale, un auditore di Rota, il e il pro-datario ; e di molti altri prelati
luogotenente civile del cardinal vicario, un qualificatissimi, 12 de'quali sono i volanti,
protonotario partecipante , un chierico di il cui voto però è consultivo soltanto; tra
camera, un abbreviatore di parco mag- detti prelati vi si annovera di più l'udi-
giore, e ing. reggente della cancelleria, tor della Camera, il tesoriere, un uditore
e ciaschuno di questi v'interviene per di- di Rota, il luogotenente civile del cardi-
fendere la giurisditione del suo offitio, ela nal vicario, il reggente della cancelleria,
detta segnatura si tiene una volta la setti ed altri personaggi di tale rango; vi si ag
mana innanzi sua Santità in giorni di mar- giungono in fine i 3 prelati referendari (i
tedì e di "sabato,
" quando però non sono prelati referendari della segnatura di giu.
vacanze. Aggiunge a p.133. Stando stizia sono ancora ponenti di questa se-
sua Santità in segnatura di gratia, siede gnatura di grazia), i quali nella piena se-
in sedia di velluto con coscino e panno ros- gnatura, che si tiene poche volte all'an-
so sotto li piedi , dinanzi ha un tavolino no ad arbitrio di sua Santità , spongono
coperto di velluto rosso con oro, e lontano ginocchioni alla presenza del Pontefice le
da quello 4 dita sta una tavola lunga , ma cause, il cui numero non suole d'ordina
un poco più bassa , con panno rosso sopra, rio eccedere 12. Le cause della segnatura
e da le bande sgabelli d'appoggio , simili di giustizia vengono talvolta riproposte,
a quelli del concistoro, dove sedono i car acconsentendolo il Papa , a questa segna-
dinali, ed i prelati che intervengono in se tura di grazia ; non però in grado d'ap-
gnatura stanno dietro in piedi; et in ogni pellazione, che dall'una all'altra segnatu-
segnatura sono 3 prelati referendari che ra nou mai dassi ricorso. Cause , suppliche,
propongonoe ciascheduno di loro può pro- controversie risguardanti solo materie di
porre 10 commissioni , e nel cominciare grazia vengono proposte a questo tribu-
a proporre stanno in ginocchioni, poi si nale : sua Santità inedesima addiman-
alzano e finiscono in piedi.Così ancora fan- dando il consiglio de'votanti , a tutto ri-
no i prelati, che hanno da dare il voto, sponde; nega, concede, definisce e sotto-
che cominciano a votare s'inginocchiano scrive a suo talento e piacere. " I referen-
per un poco, et in segnatura intervengo- dari erano anche ponenti della segnatura
no ancora li 3 altri referendari che hanno di grazia, ed i 12 votanti della segnatura
da proporre nella prossima segnatura, e di grazia aveano dal palazzo apostolico
tutti i prelati che intervengono in detta la parte di pane come i cardinali. Da al-
segnatura, ci devono andare con il roc cune notizie mss. e dai Diari di Roma,
chetto , e levarselo fornita la seguatura , ricaverò le seguenti nozioni. Alessandro
SEG SEG 225
VIII tenne avanti di se la congregazione 9 cause contenziose e 3 graziose ; il Papa
della segnatura di grazia a' 21 febbraio emanò per ciascuna il decreto o rescritto
1690, Innocenzo XII agli 11 dicembre rispettivo, poscia pubblicati colle stampe
1696,12 marza 1697 e 9 settembre 1698. camerali . Anticamente i Pontefici tene-
Clemente XI nel martedì mattina 2 I mar- vano di frequente innanzi a loro il tribu-
zo 1719 tenne avanti di se la congrega- nale della segnatura di grazia, ma dopo
zione della segnatura di grazia , dopo aver che la Congregazione del Concilio (V.)
ne'giorni precedenti ascoltato le informa. ha le facoltà di concedere quelle grazie che
zioni degli avvocati e procuratori. Di 30 si solevano fare in essa , non se n'è creduto
cause, 15 contenziose e15 graziose, fece poscia così necessaria la celebrazione . Nel
la segnatura di grazia , nella quale dai pre compilare le biografie de'cardinali, mi fu
lati furono proposte le suddette cause al- dato di formare il seguente elenco de'car-
la presenza di molti cardinali e prelati in dinali prefetti della segnatura di grazia,
qualità di giudici di diversi tribunali : vo- le notizie de'quali si ponno leggere nelle
tarono quelli del tribunale della segnatura stesse biografie. Gregorio XIV per le fre-
di grazia, ed in alcune cause il Papa stesso, quenti malattie cui andava soggetto, e per
come leggo nel n.° 267 del Diario del 1719. la gran stima che faceva del bolognese car.
"
Benedetto XIV soleva tenere due volte dinal Facchinetti della Noce, l'incaricò
all'anno la segnatura di grazia, toccando di presiedere in suo nomealla celebrazione
a mg. uditore del Papa pubblicare in pre- delle congregazioni della segnatura di gra-
cedenza il debito avviso, come si ha dai zia; il cardinale nel 1591 gli successe col
n. 3981,4119 delDiario del 1743.Quella nome d'Innocenzo IX. Paolo V nel 1605
de'28 febbraio 1741 fu di 30 cause, l'al- creò cardinale il nipote Scipione Caffa-
tra de'29 luglio di 12 ; la congregazione relli Borghese romano, e lo fece prefetto
de'22 maggio 1742 fu di 12 cause, così del cospicuo tribunale della segnatura di
quella del 1743, e quella de'14 gennaio grazia. Bartolomeo Ferratini d' Amelia
1744. Dodici cause si trattarono nelle se- fu reggente della cancelleria, e presidente
gnature di grazia de'12 gennaio e19 lu- della segnatura di grazia sotto 9 ponti-
glio1745, riportate da'n . 4287 e 4398 del ficati, ed esercitò l'uffizio con tanta inte-
Diario del 1745. Nella congregazione dei grità e reputazione, che i suoi voti e ri.
I 6 marzo 1746 furono giudicate 12 cau- soluzioni ovunque erano accolti come o-
se; 15 in quella celebrata a’24 settembre racoli : Paolo V in premio d'avere eser-
1747, e 9 se ne sbrigarono nell'altra de'12 citato per 30 anni le giudicature, nel 1606
maggio 1750, con l'intervento di 30 car- lo creò cardinale. Innocenzo XII fece pre-
dinali, ed un numero considerabile di pre fetto della segnatura di grazia il cardinal
lati, 3 de'quali furono i relatori ponenti, Benedetto Pamphilj romano, morto nel
come si può vedere nel n .°5121 del Dia 1730. Giuseppe Firrao napoletano, già
rio del 1750. Benedetto XIV da prelato votante di segnatura , creato cardinale nel
avea esercitato la consultoria della segna . 1731 da Clemente XII che avea appar
tura di grazia, conferitagli da Clemente tenuto alla segnatura di grazia, dipoi fu
XI: da Papa nel convocarla alla sua pre prefetto di questa , e morì nel 1744. Fu
senza, sentiva prima attentamente l'infor- poi prefetto il cardinal Antonfelice Zon-
mazioni de'curiali , e poi ne faceva i re- dadarisanese, morto nel 1757. Benedetto
scritti. I n. 906 e 908 del Diario di Ro. XIV nel 1743 fece cardinale Prospero Co-
ma del 1783 descrivono la congregazione lonna di Sciarra romano,e prefetto della
della segnatura di grazia tenuta da Pio segnatura di grazia, morto nel 1765. Gio.
VI a'g settembre 1783 avanti di se, con Costanzo Caracciolo napoletano , crea-
l'intervento di 21I cardinali: si definirono to cardinale nel 1759 da Clemente XIII,
VOL. LXIII. 15
226 SEG SEG
successe nella prefettura al precedente, e 7, e gradatamente andarono diminuendo,
morì nel 1780. Pio VI nel 1777 fece car. senza rimpiazzi; ridotti a 4 nel 1837 , con .
dinale Gregorio Salviati fiorentino, indi tava nel 1839 i soli Ginnasi , Nardi-Va
prefetto della segnatura di grazia , morto lentini, e Gio. Carlo Antonelli. Morto il
nel 1794. D'allora in poi restò vacante 1.° nel 1843 , più tardi mancarono di vita
la prefettura, anche per non più agire il pure gli altri; laonde le Notizie di Roma
tribunale, per le tante successive vicende del 1847 furono le ultime che nella ca-
politiche; bensì i 12 votanti della segna- tegoria de' Tribunali di Roma (V.) ripor
tura di grazia continuarono a nominarsi tarono questo della Segnatura di grazia,
in minor numero. Leone XII nel 1825 il quale si collocava prima della Segna
riformòil tribunale della segnatura di giu. tura digiustizia. Oltre gli autori che citai a
stizia, e restrinse i votanti a 7, e degli an . questa, trattarono di quella di grazia e di
tichi ne trasferì 6 a questa di grazia. Quin- ambedue i seguenti. Cobellio, Notitia Ro-
di nominò prefetto della segnatura di gra- manae aulae: Congregatio XIIpro signa-
zia il cardinal Giovanni Cacciapiatti di turae gratiae. Amydeno, De pietate ro-
Novara, il quale volendone risvegliare il mana, par. 4, cap. 4 : De utraque Ro
lustro, e giovare ai prelati votanti della mani Pontificis signaturae. De Luca, Re-
medesima, presentò a Leone XII analoga latio Romanae curiae, lib. 15, disc. 30 :
memoria, sulla quale il Papa fece il se- De tribunali signaturae Papae,quaeGra
guente rescritto a'17 ottobre 1826. » La tiae dicitur. Plettemberg, Notitia congre
segnatura di grazia dee riguardarsi come gationum et tribunalium: cap. 7 , De si-
il . tribunale, e perchè grazioso, e per- gnatura gratiae; cap.8, De signaturaju-
chè il Papa stesso n'è il giudice. L'ultimo stitiae. Villetti, Pratica della curia Ro-
prefetto è stato il cardinal Salviati sotto mana, t. 1 , cap. 8: Della segnatura di gra-
Pio VI, che tenne una volta nel suo ponti- zia , il quale essendo il più recente scrit
ficato questo tribunale. La prefettura per- tore, ecco come in breve la dichiarò. La
ciò è indubitatamente la 1.' di tutti i tri segnatura di grazia, a somiglianza di quel
bunali , ed abbiamo vera compiacenza di la di giustizia, era composta di prelati e
averla affidata al degnissimo cardinal Cac del cardinal prefetto, i quali aveano so-
ciapiatti. E' anco indubitato perciò, che lamente il voto consultivo, ed il Papa so-
il passaggio dalla segnatura di giustizia a lo, che n'era il capo, avea il voto decisivo.
quella di grazia pei votanti è un onorifico Si radunava avanti al Papa, etalvolta pas-
passaggio, e sono nel caso di farsi onore savano molti anni senza radunarsi Le cau-
avanti il Papa nella relazione delle cause, se si riferivano da 3 o 4 prelati ponenti
se avviene ch'egli tenga talvolta sessione. di segnatura di giustizia, i quali venivano
Essi medesimi hanno bramato di avere un preventivamente destinati dall'uditore del
prefetto, che si è destinato con vera com- Papa. Si giudicavano in questo tribunale
piacenza , ed i di lui uffizi saranno bene tutte le cause,le quali non potevano giudi-
accolti, e valutati i loro meriti alle circo carsi nell'altro della segnatura di giusti
stanze".Il cardinal Cacciapiatti morì nel zia. E primieramente tutte quelle cause,
1833, e poscia Gregorio XVI dichiarò nel nelle quali aveano posto mano i cardinali
1837 prefetto il cardinal Francesco Ti legati nelle loro provincie, in figura di se
beri di Rieti, già uditore di rota, dopo la guatura, mentre dai decreti de'medesimi
morte del quale, avvenuta nel 1839 a'29 legati, fatti in questa rappresentanza, non
ottobre , non ebbe successori. Quanto ai si dava altro ricorso se non che alla se-
prelati volanti, trovo nelle Notizie di Ro- gnatura di grazia, o all' Uditore del Papa
ma, che nel 1826 erano 8 compreso mg. (V ). Secondariamente tutte quelle cau-
Annibale Ginnasi decano; nel 1827 erano se, nelle quali si trattava di doverle le-
SEG SEG 227
vare dal giudizio di qualche congregazio⚫ mosi monti Lepini, traʼquali sopra di al-
ne per rimetterle al giudizio d'altra con- tissima vetta torreggia l'antichissima e ce-
gregazione. In 3.º luogo le cause,nelle qua- lebratissima città di Segni, a cui attraver-
li si trattava di qualche Chirografo pon- sando la via Latina, guida la strada vol.
tificio, mentre siccome i chirografi colla garmente denominata Traiana. In tutto
clausola sublata, e decreto irritante, tol- l'esteso suo territorio si osserva di quando
gono la facoltà ai giudici di poter giudi- in quando ruderi di fabbriche antiche,sor-
care diversamente da quello che si dispo prendendo grandemente le vaste mura ci-
neva nel chirografo medesimo, così quan- clopee che in doppio ordine la circondano.
do alcuno si credeva gravato da qualche Queste somiglianoa quelle che pure si am.
chirografo, poteva ricorrere alla segnatu- mirano in Cori , Sezze, Norma, Ferentino
ra di grazia per ottenere la facoltà d'im- e Alatri, ed in alcuni luoghi si hanno massi
pugnarlo; e questo si chiama domandare meravigliosi di 16 e più palmidilunghezza
l'aperitio oris. In 4.º luogo tutte le cause, e 6 d'altezza . Nel loro circuito si trovano
nelle quali fosse stata negata l'appella- vie sotterranee, nelle quali può stare un
zione, o dal tribunale della segnatura di uomo ginocchione, e di tanto in tanto a
giustizia, o da altri tribunali che aveano proporzionate distanze esistono delle por-
la segnatura in ventre. 5.º Le cause in cui te, tra le quali è rimarchevole e di mag.
si chiedeva l'appellazione da qualche sen- giorgrandezza quella chiamata Saracena ,
tenza e decreto delle s. congregazioni . 6. forse per qualche entrata fatta per essa dai
Tutte le cause giurisdizionali fra tribu- saraceni nelle loro scorrerie, o meglio per-
nali non soggetti alla segnatura di giusti- chè forse fu costruita con opera saracine-
zia. 7.° Tutte quelle cause, nelle quali si sca, di che parlai a SARACENI. Parte delle
trattava di sanare una qualche forma pre anzidette mura sulla maggior sommità del
scritta dalle leggi o dalle costituzioni apo. monte costituiva l'antico castello, munito
stoliche, la quale non fosse stata osservata d'un maschio inespugnabile, sui cui avanzi
dalle parti ne' contratti o altri atti; e fi- venne edificato il seminario e la propin-
nalmente tutte quelle cause nelle quali pia- qua chiesa parrocchiale di s. Pietro. Una
ceva alPapa di giudicarvi . Ivi egli, o giudi- guasta torre denominata la Torretta, o-
cava e terminava le cause da se medesi- pera de'bassi tempi , si vede sulla cima del
mo, ovvero le rimetteva ai giudici ordi- monte al di là del seminario, oltre la qua-
nari. Ad effetto di poter ricorrere a que- le si ha la deliziosa e amena passeggiata
sto tribunale, era necessario d'averne la di Pianillo, il cui orizzonte è veramente
facoltà dall'uditore del Papa, a cui spet magnifico. Imperocchè si gode l'imponen.
tava di concederla; nè si proponevano in te vista delle montagne di s. Germano ,
questo tribunale, se non le cause ch'era Santo Padre di Regno, l'Arnara, Frosino-
no destinate dal medesimo uditore. ne, Torrice, Monte s. Giovanni , Veroli,
SEGNI ( Signin) .Città con residenza ve- Ferentino, i monti di Morino, Anagni, A-
scovile, capoluogo di governo e distretto, cuto, Piglio, Serrone, Paliano ,Roiate, Ci-
nella legazione di Velletri o Marittima e vitella, Olevano, s. Vito, Capranica , Ge-
Campagna; secondo l'avv. Castellano è nazzano, Cave, Palestrina, Valmontone,
distante per 3 leghe d'Anagni e per 4 da Montefortino, Lugnano, Zagarolo, Colon-
Velletri, posta sulle alture e nel pendio na, Rocca Priora, ed i più vicini paesi di
settentrionale deʼmonti Lepini , che divi- Sgurgola , Gorga e Gavignano , colla bel-
dono la provincia di Campagna dalla Ma- lissima pianura di Villamagna. Gli alti
rittima. Lungi circa 30 miglia da Roma, monti posti di fronte alla città dal mez-
a destra della via Casilina , che conduce zodì le sono di difesa dai venti marini, e
a Frosinone, si presentano maestosi i fa- sulle cime di essi vedesi il Mediterraneo
228 SEG SEG
e l'intera provincia di Marittima. Le vie tatile in forma d'edicola, nel 1840 fatta
interne di Segni partesono in pianoeparte a spese del vescovo Luciani, del comune
sono incomode, ma quella di mezzo è drit- e della confraternita di s. Brunone, per
ta, e decorose fabbriche la fiancheggiano, portare in processione il detto suo busto.
terminando la sua retta linea al prospetto Nella cattedrale vi sono le statue di Papa
della cattedrale, che può dirsi una delle s. Vitaliano e di s. Brunone , con solto-
primarie chiese della provincia per la fa- poste iscrizioni che ne celebrano le sante
mosa sua architettura. Superba n'è la fac- gesta. Il capitolo si compone di 14 cano
ciata esterna, formata di sasso del monte nici, comprese le prebende del teologo e
Signino con molta maestria ridotto e scal del penitenziere, di 4 beneficiati e di altri
pellato : il campanile, che le sorge a lato, preti e chierici addetti al servizio divino.
dimostra l'epoca stessa degli altri che si Nella cattedrale vi è l'unico battisterio del-
vedono uniti alle altre chiese,eche si credo . la città; e la cura d'anime affidata al ca-
no anteriori al memorabile eccidio recato pitolo, il quale la fa esercitare da un vica-
a Segni dal duca d'Alba vicerè di Napoli, rio perpétuo approvato dal vescovo . Pros-
nella guerra della Campania romana che simo alla cattedrale vi è l'episcopio. Vi sono
descrissi a SICILIA, laonde sembra che ne- inoltre inSegni 3 altre chiese parrocchiali,
gli eccessi delle commesse barbarie rispet- soltoititoli di s.Pietro, s. Lucia es Stefano,
tasse almeno la cattedrale. L'interno è a gli abitanti ascendendo a circa 4500. Vi
croce greca, e per tutto ornata di ottimi è il seminario con sua chiesa , il collegio
stucchi e buone pitture. La cappella Conti de'pp. dottrinari con chiesa, il monastero
è veramente superba pe'suoi ornati e pei delle oblate egualmente con chiesa ,le quali
laterali quadri che l'abbelliscono. Uno di sono d'ornamento e vantaggio della città,
essi esprime l'invenzione della ss. Croce che pure possiede le confraternite della
fatta dall'imperatrice s. Elena ; l'altro il Morte, del Gonfalone, del ss. Sagramento,
di lei figlio Costantino I il Grande, che del ss. Rosario , e di s. Bruno colle loro
deposto l'imperial paludamento, porta il chiese e oratorii ove si praticano continui
salutifero tronco sulle spalle a piedi scalzi esercizi di pietà cristiana. Quasi mezzo mi-
e in abito penitente, entrando in Geru- glio lunge dalla città vi è il bello e am-
salemme, il pittore avendovi introdotto pio convento de'numerosi religiosi cappuc
la figura di Papa s. Silvestro I che pre- cini, situato in deliziosa località. A mezzo
cede l'imperatore . Sulla volta della cap- della via di s.Marco, che dalla città con-
pella è dipinta la coronazione della B. Ver- duce a tal convento, e che serve di agiato
gine, ed al vivo sono espressi i ss. Bruno e comodo passeggio, fiancheggiato da du-
o Brunone vescovo e patrono della città plice fila d'olmi, trovasi il soppresso e gra-
e diocesi, Filippo Neri , Felice da Canta- zioso convento già de'minori conventuali
lice, Francesco d'Asisi; le ss. Agata, Lu- sotto l'invocazione de'sş. Marco e Bona-
cia, Cecilia, Apollonia. Negli angoli sono ventura, con diruta chiesa suburbana; i
dipinti i 4 Evangelisti, di ottimo stile. Il religiosi furono tolti ne'primi del corrente
Salvatore che offre l'aperto costato a s. secolo dal governo imperiale francese, e
Tommaso, ed il s. Francesco,alle loro cap- indemaniati i loro beni, con pregiudizio
pelle, sono due quadri degni di ricordo. della popolazione che ne ricavava utile as-
Questa cattedrale è sotto l'invocazione del sistenza spirituale : il p. Theuli tratta del
la B. Vergine Assunta , e fra le reliquie convento nell'Apparato minoritico della
è in gran venerazione il capo di s. Bru- provincia di Roma, a p. 172. L'unica por-
none, chiuso in busto d'argento : il Ga- ta detta Maggiore (i cui disegni pubblicò
sparoni a p.159 delle sue Prose descrisse Dodwel) per cui si entra in città, formasi
e lodò l'elegante graziosa macchina por- sotto il palazzo che appartenne alla no-
SEG SEG 229
bilissima e celebratissima famiglia Conti Teatro degli uomini illustri çhefiorirono
che signoreggiò Segni , prima con titolo nel regno antichissimo de'volsci, cap. 19 .
di contea, poi di ducato, e perciò più volte Ornamento maggiore di Segni fu Papa
residenza de'Papi . Il palazzo, e un tratto s. Vitaliano (V.) , al quale e alla città Pe-
di strada pubblica e olmata, detta dell'O- trarca, Olstenio e altri scrittori attribui-
spedale per un locale ove venivano rico scono l'invenzione degli organi, strumento
verati i poveri pellegrini, appartengono che tanta maestà accresce al culto esterno
ora a' signori Allegrini per enfituesi per- della Chiesa : vi ha chi ne attribuisce la
petua concessa dal ducadiSegni con annuo prima idea ai greci , ed il miglioramento,
·
canone. Si vede nel palazzo e accanto alla il ristabilimento,o almeno l'uso più comu-
porta un arco chiuso, che un ingresso più ne negli uffizi divini a s. Vitaliano; ma di
antico costituiva , corrispondente ad un questo argomento meglio è vedere quanto
muro formato di tufi lavorati bislunghi dissi a ORGANO. Nell'antica città di Segui
e alla romanacommessi senza calce, eretto vi sono i ruderi della casa di s. Vitaliano,
sul ciclopeo, restando per notabile tratto ch'è comprotettore della città . Molti ve-
circondato da altre mura pelasgiche che scovi diè Segui alla Chiesa e alla stessa
cingevano tutta la città : un simile ordine sua cattedra, e de'quali parlerò in segui-
ravvisandosi altrove, è dimostrato che Se to; così de'Papi, cardinali e numerosi ce-
gni fu attorniato da doppio muro. Fra le lebri e illustri di casa Conti, non che in-
odierne o esistenti fabbriche migliori, si signi guerrieri. Pietro Lippa fu eccellente
rimarcano le abitazioni degli Allegrini , filosofo, teologo e poeta; pubblicò opere,
de'Cletì, il collegio deʼdottrinari al Gesù, ed è sepolto in Roma in s. Nicola a'Ce-
de'Tomassi, de'Toti ,ec.; l'episcopio, la re- sariui , chiesa da lui ristorata e abbellita
sidenza municipale antico fabbricato; iTo- nel suo rettorato. Alessandro Luciano pio
massi hanno altra abitazione, il cui muro edotto, protonotario apostolico, fondò col
esterno in gran parte è formato da opera suo zelo in patria la congregazione della
reticolata, e per altri simili avanzi di pro- dottrina cristiana.Gio. Battista Lucilj poe
secuzione si conosce che anticamente co- la e letterato, istituì in Segni un'accade-
stituiva un qualche nobile edifizio . Si di- mia nella propria casa, ove pose questa
stinsero i signini per una certa maniera marmorea epigrafe : Pieriae Sodalitatis
di fabbricare loro propria, che consisteva Hospitium . Trasmondo di gran sapere,
in comporre con rottami, sassi, mattoni appena nel 1138 fu da Innocenzo II eletto
e calce , le mura degli edifizi che rima- vescovo di Ferentino, fu bersaglio della
nevano dopo un certo tempo mirabilmen fortuna e chiuso in tetro carcere , dalla
te consolidate; laoude i più valenti archi- fazione probabilmente dell'antipapa Ana-
tetti romani ne raccomandarono ad altri cleto 11. Fr. Morando domenicano fiorì
l'uso, per cui i romani e i latini l'adot- non meno per dottrina e facoudia evange-
tarono, ritenendo però sempre il nome di lica, che per pietà, da Alessandro IV uel
opus signinum. Il Furietti nella bella ope- 1259 fatto vescovo diCagli , e da Clemente
ra, De Musivis, cap. 1 , p.10 , dice: Pavi IV traslato a Fano. Girolamo Nivei ri-
menta vero signino opere inducere aliud nomato teologo, preposito generale de'dot-
non erat nisi testis tusis addita calce ea trinari di s. Agata di Roma,si distiuse nella
construere,etideo signinum vocatum,quia carità cogli appestati nel 1656. Dante fe-
apudSigninos testes excellentiores essent, ce menzione di messer Bonifacio da Si-
ut putat Jo. Letus, ec. Vanta Segni molti gua nel 16. ° canto del Paradiso, forse per
illustri che fecero onore alla patria, colla la sua potenza e valida efficacia nella cor-
santità di vita, e colla dottrina principal te. Fr. Martino agostiniano di s. Spirito
meute, diversi de'quali celebrò il Ricchi, di Firenze meritò per la sua letteratura
230 SEG SEG
che il Boccaccio gli lasciasse l'uso di sua appartenente ai Rufi, o delizia di Q. Cur-
celebre libreria, e dopo la sua morte re- zio Rufo. Simili ruderi sono nella contrada
stasse al convento. Ezio Cleti filosofo d'an- l'Arco alle radici del monte della città,
tichissima famiglia, scrisse diverse opere e di vasta mole si rinvengono presso la così
di medicina, fra le quali il trattato : De detta Casa crudele. Avanzi di costruzioni
morbo strangulatorio , che compose nel ciclopee ed opere signine si trovano ezian-
1634, ne'tempi che tale infermità afflig- dio in diverse altre località, che tutte in-
geva Segni e altri luoghi della provincia dicò Giuseppe Marocco, nel t. 9 de'Mo-
di Campagna. Matteo Bruni d'antichis . numenti dello stato pontificio, riportando
sima famiglia , fu governatore d'armi e molte notizie storico ecclesiastiche di Se-
fedele alla s. Sede nel secolo XIV. Gio. gni, a p. 46 e seg. insieme alle lapidi pro-
Battista Lauri di singolar virtù, da Inno- fane, ed a quelle esistenti nella cattedrale,
cenzoXI fu inviato internunzio inFrancia; Le notizie storiche di Segni sono assai
e poco dopo fiorì in giurisprudenza l'avv. scarse, a motivo che nel ricordato fatale
de Senioribus. Il Panfilo ebbe carteggio incendio le cose più rimarchevoli periro-
co'più grandi letterati d'Italia nel secolo no, e con esse le memorie patrie. Da Dio-
XV, siccome riputato per uno de'più eru- nigi d'Alicarnasso, De origine Urbis Ro-
diti ecelebrati del suo tempo.LorenzoGra- mae, si apprende che Tarquinio il Super-
na fu lodato da Paolo Giovio, nel fram bo ultimo re di Roma, che avea sostenute
mento degli uomini illustri pubblicato da le guerre contro Pomezia , Gabio e la Sa-
Tiraboschi nel t. 9.Altri signini ancora fe- bina, vi dedusse una colonia; ma l'espres -
cero onore alla patria , ma l'incendio alla sione di tale storico, duas colonias con-
città dato d'ordine del duca d'Alba, di- didisset, diè forse a taluno motivo di giu-
strusse le memorie tutte delle famiglie dicare, che Tarquinio sia stato il fonda-
più cospicue nell'agosto 1557 , e m ' im- tore di Segni, la quale certamente assai
pediscono di farne ricordo, Il territorio di prima esisteva, perchè l' opera delle sue
Segui è fertilissimo di olio, grano, frutta mura e di altre fabbriche ciclopee non se-
e vino. Vennero tenute in pregio presso guano l'epoca di Tarquinio; quantunque
i romani le pera , e Giovenale disse che l'autore della Breve narrazione riguar-
non erano inferiori a quelle del Piceno . dante quelle muraantiche,fabbricate con
Strabone, Plinio, Silio Italico e Marziale pietre poligone irregolari, chiamate mura
ne celebrarono il vino, siccome atto per ciclopee, pretenda che sieno opere di abi-
fermare la lubricità del ventre, poichè in- lissimi scarpellini, e perciò non di remotis-
vecchiato diveniva astringente. Nel terri- sima antichità . Lungi dal seguir le sue opi-
torio si rinvennero molte antichità : nel nioni,non senza essere per altro accompa-
luogo detto il Pantano si trovano avanzi gnate da plausibili raziocinii, solo ricor-
di bagni d'opera signina,e contigui vi sono derò quanto sulle mura ciclopeedottamen-
tratti di mura ciclopee, e avanzi d'into- tc scrisse la Dionigi, con quell'opera che
nachi di diverso colore ben conservato, ricordai a FERENTINO e altrove. Riferisce
che dimostrano esservi stato un magni- T. Livio nella Storia Romana, le opere
fico edifizio. Nella contrada Marciano so- fatte ultimare in Roma d'ordine di Tar-
novi ruderi d'un fabbricato di mura ci quinio dal popolo : His laboribus exer-
clopee, cioè alle radici del monte Pulcini; cita plebe, quia Urbi multitudinem, ubi
altre essendo nella contrada del Pozzo , usus non esset, oneri rebatur essel, et co-
altre nella contrada s. Nicola, nella vigna lonis mittendis occupariLatius imperii fi-
del vescovato. Nel terreno chiamato Ru- nes volebat Signam , Circeosque colonos
faine si offrono altre rovine di mura di pic. misit praesidia urbi futura terra, mari-
coli sassi irregolari, forse avanzi d'una villa que. Certo si è che Tarquinio avendo tro-
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vata una forte resistenza nell'assedio di padre fosse stato assegnato monte Cercello
Gabio, fu costretto pei quartieri d'inver- ad Aruute e SegneaTito suoi fratelli, tentò
no d'accamparsi ne'monti Lepini, e pre- coll'esercito latino d'espugnar Segne, ma
cisamente sulla vetta del monte Signino, restò superato, respinto e confuso dal va-
che trovò sito opportuno per tenere in sog- lore de'difensori, come racconta Dionisio.
gezione i popoli che poco prima avea sot- Il Nicolai , De' bonificamenti delle terre
tomessi nel Lazio. Dunque pare che vi fa- Pontine, chiama Segni, Signia, città dei
cesse costruire soltanto delle torri e una volsci, e parla della colonia ivi mandata
rocca, e non mai edificare la città che pree- da Tarquinio, e della spedizione di Tar-
sisteva; dovendosi riflettere che molti an- quinio a Segni. Il suo sito se appartenue
ni sicuramente furono impiegati nel solo al territorio de'volsci, ovvero a quello de-
circuito delle mura, ed il presidio milita- gli ernici, non si sa con certezza : Strabo.
re al dire degli storici vi si fermò poco più ne è del 1. parere, Plinio del 2. ° Pare però
d'un anno , nel quale breve tempo poco che questi possano in qualche modo con-
avrebbe potuto edificare. Lo stesso Livio ciliarsi, dicendo che la città come posta
afferma, che in Segni vi fosse dedotta una sul monte Signino fosse fra'confini de'vol-
colonia de'romani nell'anno 259 (altri vo- sci, e le sue campagne che restano nella
gliono nel 256) della fondazione di Roma, pianura appartenessero agli ernici. Il geo-
essendo consoli Appio Claudio e Publio grafo Baudrand riconosce Segni nel Lazio,
Servilio; in vece Dionigi ne stabilisce l'e- per Urbs Volscorum , seguendo Strabone
poca nell'anno di Roma 246, essendo con- e Livio. Vedasi il Volpi , Vetus Latium t.
soli P. Valerio Publicola e Tito Lucre 4, de Signinensibus. Altri pure attribui-
zio. Frontino, De aquaeductis Urbis, pu- scono a Tarquinio il Superbo e non al fi-
re l'accenna : Signia, inquit, muro ducta glio la spedizione contro Segni. Mentre il
colonia a militibus, et triumviris munita. re si mostrò tanto propenso alle sue for.
Il Theuli , Teatro hist. di Velletri capo tificazioni, fu quindi il primo che si accin-
de'volsci p. 40 , conviene che Segui fu co- se ad espugnarle con assedio ; dappoichè
lonia di Tarquinio il Superbo, non già da espulso da Roma e fatta lega con 30 po-
lui fabbricata, ma bensì applicata a Tito poli latini , per mezzo del suo genero Öt-
Tarquinio suo figlio, in quella guisa che tavio Mamilio Tusculano, tentò d'impa-
ad Arunte Tarquinio altro figlio assegnò dronirsi di Segni ch'era collegata.co'ro
Circeio, come se ne fossero stati i fonda- mani, ma non gli riuscì di prenderla nè
tori. Il Ricchi poi, La reggia de'volsci p. per assalto, nè per fame, e dovè ritirarsi .
125, dice che Segne IX colonia, prese tal Fu dopo questo fatto , che i consoli per
nome dalla copia degli stendardi,bandiere vieppiù popolar la città vi mandarono u-
o insegne che spiega vano le truppe di Tar- na nuova colonia. Si mantennero isiguini
quinio ilSuperbo accampate sul medesimo sempre fedeli alla repubblica romana, e
monte , per soggiogare Gabio, e che se- quando nell ' auno di Roma 413 ovvero
condoDionisio le torri che il re vi fece edi- 415i latini ribellaronsi pressochè tutti ai
ficare per alloggio e difesa di sue milizie, romani, per incitazione di Lucio Numi-
dierono il principio alla città. Dichiaro , dio Circeiense e di Lucio Aunio Setino,
che riportando l'asserto daRicchi, non in- Segni unita a Velletri, discordanti dall'al-
tendo confermarlo. Egli aggiunge, che e- tre colonie latiue, si tennero ferme nel par-
sclusi i Tarquini da Roma e deposti dalla tito di Roma . In simile modo i signini si
sovranità, proclamata la repubblica,furo. diportarono, allorchè delle 30 colonie ro.
no inviati a Segne nuovi coloni nel con- mane, 12 stanche dalle leve e dalle sover-
solato di A. Claudio e di P. Servilio. Sde- chic contribuzioni di 10 anni, che più d'al-
gnatosi Sesto Tarquinio, che dal re suo troaveano i popoli esacerbato,e dalle gran.
232 SEG SEG
di perdite de' romani incoraggiti , si di- delle fazioni e delle turbolenze che pati-
chiararono di non voler piùsomministrare rono i dominii della chiesa romana, non
nè denaro, nè soldati. Norma e Segni, tra pochi tirannetti si usurparono il potere,
le altre latine colonie, furono le sole che ed anche Segni ne fu dominato. Di que-
rimasero fedeli a Roma , e Livio ne fece sti travagli sofferti dai signini , delle pre-
degno elogio.La fedele costanza deʼsignini potenze usate dagl' invasori delle ragioni
nella romana amicizia meritò in ogni tem- sovrane de'Papi , si raccoglie dal vescovo
po d'essere encomiata, ad onta de'guasti s. Bruno, che prima di morire nel 1123
e rovine cui perciò soggiacque in diverse dichiarò che Segni non avrebbe più sof-
epoche. Sino all' epoca di Caio Mario la ferto tirannie. L'effetto verificò la predi-
storia di Segni non presenta particolari zione, come attesta lo scrittore della vita
notizie. Quando quel famoso console mos- del santo , che la compilò verso il 11180
se guerra a Silla , si recò a porre i suoi quar- per ordine del vescovo di Segni ,affermando
tieri d'inverno in Segni , ciò che conferma che dopo s. Bruno non vi furono nella città
che la città era ben vasta e fortificata, co più tiranni . Si sa che 5 anni dopo la beata
me si può vedere nell'Opera s. Brunonis morte del santo, Segni si trovava sotto il
Astensis p. Lxv. Dopochè estinta la re- pacifico dominio della Sede apostolica, co-
pubblica romana successe l'impero, nulla me si legge uel libro pontificale nella vita
più si sa di Segui. E' però indubitato che d'Onorio II , e lo riporta pure Baronio
fu una delle prime città vicine a Roma, all'anno 1128. Hic beatus Pontifex ci-
che riceve il lume della fede cristiana, e vitatem Signinam cumpertinentiis suis re-
si convertì al culto di Gesù Cristo, il che vocavit sub dominium etprosperitatebeati
attesta s. Bruno nell'opera citata. S'ignora Petri. In questo secolo gravi dissensioni
egualmente la condizione di Segni nella insorsero fraʼromani che volevano domni-
decadenza del romano impero : è molto nare, ei Papi, i quali, come narrai a Ro-
probabile, che come le altre città latine MA,più volte si doverono allontanare, an-
soffrisse nelle feroci incursioni de'barbari , che pe'scismi degli antipapi, e diversi sog-
massime de'goti e de'longobardi, sebbene giornarono per laCampania.InSegni quin-
non subisse l'estrema distruzione che toccò di per la fedeltà degli abitanti, ecomeluogo
miseramente ad altre città circonvicine, forte e sicuro, più volte i Papi si reca-
forse per essere situata su di alto monte, rono a prendervi asilo, confidando nella
rimanendo appartata e meno esposta al divozione de'siguini. Il Novaes nella Storia
passaggio delle armate occupatrici di Ro di Eugenio III, riferisce che per le vio-
ma e sue vicinanze, comechè alquanto di lenze degli arnaldisti nel 1151 si trattenne
stante dalla via Latina. Al formarsi del du nella Campagna romana , ove ricevè i ves
cato romano, di cui ragionai a Roma, ne scovi di Colonia e di Magonza, i quali of-
fece parte Segni; quindi nel 726 dopo aver frirono gran somme,che ricusò, a motivo
s. Gregorio II scomunicato l'imperatore delle strettezze cui l'aveano ridotto i ri-
d'oriente che signoreggiava sul ducato , belli romani. Eugenio III si ritirò in Se-
e sciolto i sudditi dal giuramento e dai gui, ove esaminò la causa de'due vescovi ,
tributi, il ducato romano sottoponendosi e conosciuta l'innocenza dell'arcivescovo
volontariamente alla s. Sede, anche Segni di Colonia Arnolfo, lo assolvette con di-
divenne dominio temporaledel Papa. Che ploma dato in Segni agli 8 gennaio, e gli
la Campania in que'tempi formava con Si- concesse que' segnalati privilegi che di-
gniam una parte del ducato romano , si chiarai all'indicato articolo. Piacendogli
conferma dal diploma imperiale di Lo- il soggiorno di Segui, Eugenio III vi fab-
dovico I il Pio, di cui parla Borgia, Me- bricò un palazzo pontificio. Ciò conferma
morie t. 1, p. 6. Ne'bassi tempi a motivo Cancellieri nella Lettera sull'aria di Ro,
SEG SEG 233
ma p. 19, con queste parole. » Eugenio onde per antonomasia le restò il cogno.
III del 1145 fabbricò un palazzo in Se- me di Conti, oppure che lo prendessero
gni città degli ernici , nell' antico Lazio . come discendenti dai Conti antichi gover-
E sebbene il biografo presso il cardinal natori delle città. Fra'diversi rami in cui
d'Aragona (Roselli ) , Rerum Ital. script. l'illustre e splendida stirpe si divise, il più
t. 3, p. 439, non dica a quale uso lo co- celebre fu quello de'Conti di Segni, a cui
struisse, nondimeno leggendosi in Riccar appartengono il gran Papa Innocenzo III
do di s. Germano, che Inuocenzo III , Ono del 1198 , Gregorio IX del 1227 , e Ales-
rio II, ed altri Pontefici recaronsi in Se- sandro IV del 1254 ; l'altra principale li-
gni a passarvi l'estate,rendesi chiaramente nea de'Conti duchi di Poli, diè al Vati-
palese il fine avuto da Eugenio III nel- cano Innocenzo XIII del 1721. Tanto i
l'erezione di quel palazzo. " Il Papa cre- suddetti Papi, che i loro discendenti e mol.
do che avesse motivo di ciò fare , anche ti cardinali, vescovi , prelati , e altri per-
per avere ricuperato dagli usurpatori i vi- sonaggi ed insigni guerrieri della prosa-
cini dominii di Terracina, Sezze, Norma, pia Conti , furono detti anagninie signini,
e la rocca di Fumone, di cui riparlai nel per cui nel citato articolo feci alcune cri-
vol. LVII , p. 311. Alessandro III nel 173 tiche dichiarazioni relative ai Papi ed ai
a' 2 febbraio, mentre dimorava in Segni, molti cardinali di sì celebre casato,de'quali
vi celebrò la solenne canonizzazione di s. tutti scrissi le biografie; notando, che i cri-
Tommasoarcivescovo diCantorbery mar- tici affermano che lo stipite d'Innocenzo
tirizzato a'29 dicembre 170, quindi de- III(F.) deriva dalla potente famiglia dei
cretò riservata la canonizzazione al solo Trasmondi , e che propriamente i Conti
romano Pontefice . Che a' 2 febbraio fu erano i signori del Tusculo : altri dicono,
celebrata nella cattedrale di Segni da Ales che la famiglia Conti dopo la distruzione
sandro III, coll'intervento de' vescovie ab- del Tusculo avvenuta nel 1191 , lasciato
bati della Campania, nella festa della Pu- il nome di Conti Tusculani , assunsero
rificazione, si legge pure nella lapide esi- quello di Conti di Segni, di Anagni, diVal-
stente in detta chiesa eretta dal S. P. Q. montone. Hurter nella Storia d'Innocen-
Signino, e riportata dall'Ughelli e da Ma- zoIIIdice nel lib.21 , che a fuggire i gran-
rocco, ove pure è detto che Lucio III , con di calori della state, nocevolissimi alla sa-
gran uumero di cardinali e vescovi, nella lute del Papa , recavasi alla campagna o
stessa cattedrale canonizzò b. Brunonis ubi in qualche piccola città vicina. Anagni pe-
defuncti corpus quiescebat. Notai nel vol. rò era il suo soggiorno favorito , e così Se-
VII, p. 285, chela 1. canonizzazione dopo gni, luogo ov'egli era nato, e dove pro-
la riserva al Papa fatta da Alessandro IIF, babilmente erano situati i beni della sua
la celebrò in Segni nel 1 182 Lucio III , di famiglia, e Ferentino a cui traevalo l'a-
s. Brunone. Dai collettori de' concilii , e micizia sua per quel vescovo. Spesso di-
dal Pagi all'anno 1 125, n.° 14, apprendo videva il suo villeggiarefra queste due sta-
che Lucio III decretò la canonizzazione di zioni : dovunque Innocenzo 111 si trovasse,
s. Brunone nel concilio che tenne in Se. gli affari aveano spedizione come se fosse
gni nel 182. Quindi il Papa tornòaVelle- in Roma ; una gran moltitudine di per-
tri, ov'era stato eletto e coronato. A CONTI sone da Roma e da tutte le altre contrade
famiglia dissi, che derivando dalla nobilis- del mondo cristiano, concorrevano a❜luo-
sima famiglia romaua Ottaviana poi Ani- ghi di sua dimora , quindi ognuno può im-
cia, diè poscia origine a'conti diSegni, d'A- maginarsi in che lustro era salita Segui
nagniedelTusculo,e signori diValmonto in que'tempi,colla frequente residenza dei
ne(di cui a VELLETRI, ove descrivo i luoghi Papi, singolarmente della famiglia Conti.
della legazione) e altri feudi ch'enumerai, Ricavo dall'Ughelli che Onorio III si con-
234 SEG SEG
dusse in Segni nel 1226 e vi consagrò l'al . Maestri del sagro Ospizio (V.), da quel
tare di s. Brunone : ciò mifa dubitare sulla Papa attribuita ad Alto Conti, e poi re-
gita di Onorio II a Segni, secondo Can- stata nella sua linea, finchè Paolo III a'18
cellieri, e credo almeno errore di stampa, aprile 1548 confermò a Gio. BattistaCon-
che invece di Onorio III con un numero ti le investiture del vicariato di Segni, ac
di meno sia detto II . Abbiamo dall' an- cordate anche da Martino V e Pio II, e
nalista Rinaldi all'anno 1235, che furono ridusse il censo d'una libbra d'argento a
calmate tutte le sedizioni fino allora sus- mezza libbra. E siccome l'unica figlia di
sistite , e per stabilire la pace furono da Gio . Battista e superstite della famiglia d.
Gregorio IX proposte agl' irrequieti ro- Fulvia avea sposato Mario I Sforza , estese
mani varie condizioni accettate dal popo il vicariato a d. Fulvia, e ai di lei figli in
lo ; per cui si congregò in Campidoglio, mancanza di quelli di suo padre Gio. Batti-
ed anche dal senatore di Roma Malabran- sta.Seguita poi l'adozione diFederico nato
ca vennero confermate con solenne giu- da tale matrimonio, in proprio figlio dal-
ramento; ed i signini in quell'atto furono l'avo materno Gio.Battista,Paolo III colla
compresi in uno ad altre popolazioni , nella amplissima bolla Cum sicut,presso il Ratti
pacificazione co'romani . Nel 1327 si ri- t, 1 , p. 321 , perpetuò nella famiglia inne-
leva dalla storia, cheSegni era ancora sotto stata alla nobilissima de'Sforza per Fulvia
l'immediato e diretto dominio della s.Sede Conti discendente diretta d'Innocenzo III,
eche la pubblica amministrazione ne'Con il vicariato e feudo ragguardevole signi
ti incominciasse nel 1353 , leggendosi in un no, il che confermarono Giulio III, e poi
breve di Giovanni XXII del1327 de'17 Sisto V, il quale da contea elevò Segni a
giugno la seguente assoluzione, in favore ducato, medianteil brevericordato daRat-
di Paolo Conti. Paulum de Comite do- ti a p. 325. Prima di questo tempo, nella
minus Vallismontonis, qui dum esset po- guerra fra Paolo IV e il re di Spagna Fi-
testas in civitate Signina pro romana ec- lippo II, pel quale guidò l'esercito il vice-
clesia duos clericos interfecerat. Adunque rè di Napoli duca d'Alba, questi nel 1 556
Paolo solo esercitava la carica di pode- e1557 desolò col ferro e col fuoco le pro
stà in Segni pel Papa . Inoltre nell'articolo vinciedi Marittima eCampagna, e gli stessi
CONTI famiglia , con dettagli raccontai , dintorni di Roma minacciò.FrattantoMar-
che il dominio della medesima sulla città c'Antonio Colonna preposto dal duca d'Al-
di Segni soltanto principiò nel 1353, per ba alla guerra,dopo di aver occupato mol-
solenne cessione del comune a Giovanni te terre pontificie, e dopo di aver rotti in
Conti, bensì essa già possedeva significanti un fatto d'armi i due capitani delle mi-
beni nel territorio, facendo i Couti la lo- lizie papali Giulio Orsini e Antonio Ca-
ro ordinaria dimora ora in Segui , ora in raffa marchese di Moutebello pronipote
Anagni. Narrai pure la conferma ponti- del Papa, si recò ad assediar Segni , e dopo
ficia ricevuta dai Conti sul dominio di Se- averla espugnata la saccheggiò e incendio,
gui e altri luoghi, come nel 1378 da Ur- facendosi della popolazione orrido macel-
bano VI, e le successive vicende politiche lo, senza risparmiare nè donne, nè fanciul-
cui andarono soggetti i Conti. Che Boni- li. Trovo in Petrini, Memorie Prenestine
facio IX, Alessandro V e Giovanni XXIII p. 213, che in Segni furono vittime della
confermarono ad essi le investiture con militare dissolutezza anche le sagre ver
titolo di vicariati della s. Sede; ed altret- gini che ivi dal monastero d' Anagni si
tanto fece Martino V per l'investitura di erano rifugiate, e furono commessi altri
Segai, con ampliazione a 3. generazione, eccessi atroci . Il vescovo Borgia, Istoria
de' cui vicari riportai le notizie, insieme di Velletri p. 430 e seg., parlando di que-
alla diguità che i Conti conseguirono di sta deplorabile guerra, riferisce che il du-
SEG SEG 235
ca d'Alba si mosse il r .° di settembre 1556 i circostanti luoghi che enumerai, ed in
da Napoli ed entrò nello stato della Chie- oltre che vi fu fatto prigione il suo signo .
sa con 12,000 fanti, 1500 cavallier2pezzi re Gio. Battista Conti ancora vivente e
d'artiglieria, secondo d'Andrea , Ragio mandato a Gaeta. Osserva Marocco, che
namento1 . della guerra di Campagna; dagli odierni avanzi delle guaste fabbri-
ma per sicuro documento si ha, che la fan- che, e da quelle alla meglio ristorate, si
teria non eccedeva 6 in 7,000 soldati tra ravvisa la deperita signina grandezza, co-
spagnuoli e calabresi, e il resto era gente me nella diminuita popolazione. Tale an-
collettizia. Che nel luglio 1557 i nemici no infausto dai signini si ricorda con or-
dopo aver preso Rocca Massimi, posero rore, invitando a lagrimare ogni volta
l'assedio a Segni. Vicino Orsini temendo che si volga lo sguardo agli effetti fatali
che dopo la sua espugnazione i nemici a- delle fiamine divoratrici. Conclude Ma-
vrebbero assediato Velletri, con calore in- rocco, che Segni essendo prima riguardata
tese a perfezionarne le fortificazioni, e si come una delle prime città della provin
accrebbero i suoi sospetti, quando a' 14 cia di Campagna, per essere forte e im-
agosto 1557 s'intese che i nemici la sera portantisima, in un momento fu un am-
innanzi eransi impadroniti di Segni. Pa. masso di rovine, e da quel tempo in poi
re che dopo questo fatto s'incominciassero non ha più acquistato il suo antico splendo-
con più vigore ad effettuare le trattative re. Tuttavolta, come accennai , Segni e il
di pace a' 13 settembre, e a'17 fu con- suo territorio vanta diversi avanzi di mo.
clusa. Il can. Bauco , Storia di Velletri t, numenti antichi, le mura ciclopee, ed un
1, p.195, seguì il racconto del d'Andrea, buon numero di fabbricati antichi che nou
che il duca d'Alba partì da Napoli il 1. patirono distruzione come gli altri, ed è
settembre 1556, e che Segni assediata, fu sempreragguardevole città. Nel 1639 Ma-
presa a'13 agosto 1557 , sottoscrivendosi rio II Sforza duca di Segni, per gli enormi
la pace a'14 settembre. Da queste testi- debiti da lui fatti, perdè il ducato di Se-
mouianze, e da altre da me riportate de gni, essendo stato messo alla subasta dalla
scrivendo siffatta guerra, deve rigettarsi congregazione de' baroni, acquistandolo
l'asserto di Marocco e di altri, che Segni il cardinal Antonio Barberini, ciò che ap-
fu presa nel 1555, quando la guerra non e provò suo zio Urbano VIII . In seguito,
rasi incominciata. Devo pur notare,che gli avendo altri Sforza dato di nullità a tale
Sforza allora signori di Segni, erano par- comprita, per non essere stati preferiti i
tigiani di Spagna , e nondimeno la città parenti, non che come illegale e lesiva, do-
non fu risparmiata; ed il cardinal Guido po gravi dissapori e litigi neʼtribunali fra
Ascanio Sforza (V.) contribuì alla ricon- il cardinal Barberini e il cardinal France-
ciliazione di Paolo IV colla corte di Spa- sco Sforza, dopo molti anni in fine fu de-
gna, nel recarsi al duca d'Alba, co' car- cisa a favore di casa Sforza, che ritornò al
dinali Caraffa e Vitelli. Di questa fatale possesso dell'antico suo ducato di Segni,
guerra e della pace fatta in Cave, parlai ricomprato a' 17 marzo 1695 dalla du-
ancoraaGENAZZANO,PALIANO, PALESTRINA, chessa D. Livia Cesarini , e dal duca d . Fe-
e nel vol. LIX, p. 24. Meglio poi descrivo derico Sforza di lei marito. Finalmente
questa guerra di distruzione al citato ar- riunita la famiglia Sforza alla Cesarini ,
ticolo SICILIA, con qualche lieve differen- per quanto riportai a CONTI famiglia, a
za di date e di cose, in uno alla descrizio GENZANO e in altri articoli, l'odierno du-
ne dell' eccidio di Segni , depredamento ca d. Lorenzo Sforza Cesarini gode l' in-
de'viveri e artiglierie che vi aveano depo- segue, l'onorificenze e i beni superstiti del-
sitati le milizie pontificie, non che di tut la celebre famiglia Conti, per cui confe-
te le ricchezze che vi aveano trasportatori il titolo e le prerogative di duca di Se-
236 SEG SEG
gni, al figlio primogenito d. Francesco. popolazione di Segni e la moltitudine dei
Di altre interessanti notizie sulla famiglia circostanti luoghi divolamente accorsa . I vi
e sui rapporti con Segni, ed eziandio di benignamente ammise al bacio del piede
questa città, ne parlai ne'luoghi citati, a il vescovo , il clero , il magistrato gover-
INNOCENZO 11 e relativi articoli. Pel det- nativo e municipale ed altri signini , ma
taglio si può leggere il Ratti , Dellafami- non permise altrettantoal venerando mg.
glia Sforza, di cui mi giovai nella com- Luciani, che ansioso di rendere simile o
pilazionede'ricordati articoli, come quello maggio al supremogerarca, e facendo ogni
che ci diede una critica storia delle nobi- sforzo per adempiere i suoi desiderii di al
lissime famiglie Conti, Sforza e Cesarini, zarsi dalla sedia, fu con generale edifica-
e di altre cospicue riunite nella medesima. zione prevenuto e impedito dal Papa , che
Del resto Segni seguì i destini e le vicende invece vietandolo l'andò ad abbracciare
delle provincie di Marittima e Campa- affettuosamente alla sedia stessa , e con-
gna, ossia di Velletrie Frosinone. Il princi- fortò con dolci e amorevoli parole, qual
pe Massimo nella Relazione del viaggio solenne attestato di stima per l'ottimosuo
fatto dal Papa Gregorio XVI alle pro- pastorale governamento. La magistratu-
vinciedi Marittima e Campagna nel mag- ra civica umiliò il disegno dell' arco al-
gio 1843, a p. 21 , ed il n.° 40 del Dia. l'acquarello, alcuni poetici componimenti
rio di Roma del 1843 narrano, che anco e brevi cenni storici di Segni , ed il go-
Segni per dare pubblica testimonianza di vernatore d.r Giovanni Nobili due sonet-
amore e riverenza al santo Padre, nella ti; questi e altro di Callinico Oronteo pa-
fausta occasione del suo passaggio, sulla store arcade, impressi colla stampa, ed il
via provinciale Casilina che conduce ad tutto per celebrare il gaudio del clero, del
Anagni , siccome situata sulle alture dei magistrato e del popolo di Segni, per il
monti Lepini, non potendo aver la sorte passaggio di Gregorio XVI per l'agro si-
di accogliere il sommo Pontefice nel re gnino. Il Papa sensibile a tante dimostra-
cinto dellesuemura ciclopee, volle almeno zioni filiali, graziosamente dichiarò a tutti
percontrassegno di esultanza innalzare un il suo vivo gradimento, e fra i riverenti
bellissimo arco di trionfo disegnato dal plausi fragorosi proseguì il suo festevole
l'architetto romano Calderari, con que- viaggio per Anagni, reiterando le aposto-
sta breve ma espressiva iscrizione. Gre liche benedizioni. La città ha un cardi-
-
gorio XVI P. M. Anagniam Appe nale per protettore, e nel n. 182 del Gior-
tenti- Ordo et Populus Signinus - Ar- nale di Roma del 1853 sileggono le fe-
cum Principi Desideratissimo Ex- stive dimostrazioni fatte pel possesso pre-
truendum Curavit - Ne Expers Fie- so di protettore della città di Segni a'17
ret Proximae Letitiae. Reduce il Papa da luglio, dal cardinal Vincenzo Santucci di
Valmontone il 1.° maggio, presso l'arco Gorga (comune soggetto al governo di Se-
trovò quasi tutto il popolo signino, il quale gni), rappresentato da mg. Lorenzo Va-
con segnali della maggior letizia era an lenzi di Segni ponente di consulta .
dato ad incontrarlo col vescovo mg."Tra- La sede vescovile fu eretta in Segni nei
versi, unitamente al predecessore mg. ' Lu- primi secoli della Chiesa,immediatamen-
ciani, il quale fu obbligato dalla vecchiaia te soggetta alla s. Sede, e lo è tuttora . Nel-
e dai suoi incomodi a farsi portare in se- l'Italia sacrad'Ughelli t. 1 ,p. 1234 e seg..
dia . Gregorio XVI discese dalla carrozza colle aggiunte diLucenzi, si riporta la se-
e col suocorteggio si recò ad un vasto padi- rie de'suoi vescovi che qui riproduco. Il
glione vicino,sotto cui era stato eretto de- 1. che si trova fu Santulo che nel 499
coroso trono, dal quale con paterna com- intervenne al concilio romano convocato
mozione benedisse solennemente l'iutiera , da Papa s. Simmaco, ma impedito da in-
SEG SEG 237

fermità per lui sottoscrisse Fortunato ve- cilio di Roma tenuto in Laterano da s.
scovo d'Anagni . Gli successe Giusto che Gregorio VII , contro l'eretico Berenga
fu ai concilii di Roma adunati da tal Pa- rio capo de'Sagramentari (V.), vittorio-
pa nel 501 , 502 e 504. Giuliano accom. samente vinto e confuso l'eresiarca,si me-
pagnò nel 546 Papa Vigilio in Costanti ritò il nome di dottore Sagramentario e
nopoli, ove nel concilio del 551sottoscris- Eucaristico, essendogli il titolo di dotto.
se il decreto di condanna contro Teodo- re attribuito anche dal calendario della
ro vescovo di Cesarea e altri. Sino al 649 diocesi di Segni . Accompagnò nel viag-
non si conoscono i successori , ed abbia gio di Francia Urbano II, fu legato in
mo in tale anno che Albino assistette in Francia di Pasquale II ( V.), e contro le
Laterano al celebre concilio di s . Marti- Investiture ecclesiastiche(F.) da esso con .
no I. Gaudioso fu a'concilii di Roma nel cesse a Enrico V per le sue prepotenze
679 di s. Agatone, di Costantinopoli nel (che pure narrai ne'vol. LVIII, p. 266, e
680. Soltanto nel 726, secondo la serie LX, p. 31 ), con energico zelo le propu-
pubblicata da Marocco, si trova Giovan gnò. Divenuto abbate di Monte Cassino
ni che fu al concilio di s. Gregorio II, e (V.) , Pasquale II ad istanza deʼsignini lo
nel 731 in quello di s. Gregorio III , am- obbligò a lasciare quel ritiro e restituirsi
bedue adunati in Roma : l'Ughelli di ciò alla sua chiesa ; pieno di meriti volò in
non parla,ma bensì che nel 745 interven- cielo a Segni a'18 luglio1123 , altri dico-
neal concilio romano di s. Zaccaria. Gior- no a'3 agosto 125, benemerito de'Pa-
dano fu nel 769 0 770 spedito da Stefa- pi e della s. Sede, non che della disciplina
no IV con Andrea vescovo di Palestrina ecclesiastica, che difese con ardore colla
a Desiderio re de'longobardi , per la libe voce e colla penna.Sollecito pastore, san-
razione diCristoforo primicerio e di Ser tamente adempi le funzioni tutte dell'a-
gio secondicerio. Adriano nell'826 fu al postolico ministero, e nella cattedrale di
concilio di Roma di Eugenio II . Teodo- Segni consagrò l'altare della B. Vergine,
ro fu ordinato da Gregorio IV nell'840. e vi pose quelle reliquie che descrive U-
Boniperto sottoscrisse nel concilio roma- ghelli . Nel 1124 0 1125 gli successe Tras
no dell'853, adunato da s. Leone IV.Gio mondo, che nel 1 126 sottoscrisse una bol-
vanni si recò nell'869 al concilio gene la di Onorio II per la chiesa di Pisa. In-
rale di Costantinopoli per la condanna di sorto nel 1130 l'antipapa Anacleto II , con-
Fozio. Stefano si sottoscrisse nel concilia- tro Innocenzo II, Trasmondo ne seguì lo
bolo tenuto in Roma dalla prepotenza di scisma, e fu subito deposto dal Papa che
Ottone I nel 963, contro Papa Giovanni gli sostituì Giovanni autore della vita di
XII.Non si conoscono altri fino a Rober- s. Berardo vescovo de' Marsi. Altro Gio-
to, che nel 1015 fu al concilio romano di vanni concesse le reliquie di s. Brunone
Benedetto VIII ; così dopo questi fino ad a'monaci di Monte Cassino : a suo tempo
Erasmo, il quale nel 1059 intervenne al e nel 1173 Alessandro III canonizzò s.
concilio di Nicolò II, e nel 1071 alla con. Tommaso in Segni . Questo Papa fece ve-
sagrazione della basilica di Monte Cas- scovo Pietro che fu nel 1 179 al concilio di
sino, eseguita da Alessandro II . Verso il Laterano, ed ottenne da Lucio III la bol-
1079 o dopo, s. Gregorio VII consagrò la Et ordo rationis expostulat, de'2 di-
vescovo di Segni s. Brunone (V.) o Bru- cembre 1 182, pubblicata dall'Ughelli, nel-
no d'Asti, dottissimo e zelantissimo pa la quale stabilì l'estensione ed i confini
store, di cui parlai in tanti luoghi per le della diocesi ; quindi a sue preghiere Cle-
sue gloriose azioni, e quale dottore della mente III nel 188 confermò i privilegi
Chiesa ed autore d'opere pregevoli che concessi alla chiesa di Segni da'Papi . In-
registrai nella biografia.Avendo nel con- oltre a tempo diPietro e nel 1185 fu com-
238 SEG SEG
pita la fabbrica della cattedrale , ripor pontificato d'Innocenzo VII,e non III co-
tando Ughelli l'iscrizione marmorea, po- me dice Ricchi .Martino V nel 1418 eles-
sta vicino all'altare maggiore : di lui ri- se Gregorio, già arciprete di Valmonto-
portaMarocco » quo Pontifice anonymus ne; indiNicola d'Aspra sabinese nel 1421 ,
acta s. Brunonis conscripsit ut idem ano. che passò a Terracina; e da Cefalù vi fu
nymus in prologo". Il medesimo registra traslato nel 1427 Gregorio ; poi Garga-
per successore Bartolomeo che si trovò no di Veroli nel 1430; Giacomo Zancati
alla canonizzazione celebrata da Lucio III d'Anagni nel 1433. Eugenio IV nel 1443
di s . Brunone, la quale essendo fatta nel nominò Andrea, successo nel 1 445 da fr.
1 182 discorda da Ughelli,che dà solo per Pietro Antonio Petrucci viterbese dome-
successore di Pietro il monaco cassine- nicano, sepolto in s. Maria sopra Miner.
se Bernardo, e poi Bartolomeo che dice va in Roma. Nel 1456 Silvestro de Plan
fiorito nel 1254, e che viveva nel 1264. ca; nel 1468 Panuzio Conti; nel 1482 Lu.
Giovanni governò dal 1270 al 1281. Mar- cio o Lucido Fazini chiamato Fosforo ,
tino IV nel detto anno vi trasferì da Lace dotto e perito nelle lingue greca e latina,
demone Pietro monaco cisterciense. Bar. ch'ebbe corrispondenza letteraria con Po
tolomeo sedeva nel 1289. Indi il vescovo liziano e Ermolao Barbaro. Giulio II nel
Pietro, che nel 1291 fu traslato ad Ana- 1503 fece vescovo Vincenzo Mazza saler.
gni. Gli successe subito Jacopo eletto dal nitano, canonico di Napoli, che passò poi
capitolo e confermato da Nicolò IV : il aCajazzo; nel 1507 gli die in successore fr.
Ricchi nel Teatro degli uomini illustri, Lodovico di Viterbo domenicano , che fu
lo dice di Segni , eletto a pieni voti dal al concilio di Laterano , ove intervenne
capitolo e consagrato da Nicolò IV, sic pure Giacomo eletto nel 1513. Vincenzo
come decantato oracolo di giustizia, di de Fantis faentino,referendario delle due
dottrina e di erudizione. Nel 1303 Boni segnature, nel 1523, nel quale anno Cle-
facioVIII nominò vescovo Pietro cappel- mente VII,o più tardi come vuole Ughel
lano del cardinal Patrasso vescovo d'Al- li, fu vescovoLorenzo Grana romano,ca-
bano. Altro Pietro governò dal 1309 al nonico Lateranense o Vaticano, sommo
1321 ; indi fr. Bartolomeo bolognese do oratore, che pronunziò l'Orazione fune
menicano, nel 1330 trasferito a Comac- bre (V.) per detto Papa, e consagrò l'o-
chio. Gli fu surrogato fr. Pietro, che nel ratorio di s . Michele presso la cattedrale
1333 passò ad Aleria, quindi fr. Gugliel- o meglio in questa stessa, e da lui restau-
mo agostiniano già vescovo di tal sede, rato: fu prefetto di Parma, nunzio in Gal-
sino al 1345. Fr. Pietro, che fu poi tras lia e nella Svizzera. Paolo III nel 1539
Jato a Betlemme nel : 347; fr. Guglielmo gli diè in successore Girolamo Franchet-
Ribati carmelitano; nel 1349 fr. Michele ti, ma pare che sia vissuto poco, e nel me
Mattia altro carmelitano; Sisto Seciensis desimo anno nominò Sebastiano d' An-
fautore dell'antipapa Clemente VII sino cona presidente della camera,traslato nel
al1396; Tommaso in detto anno gli fu 1541 a Vico Equense, ma Marocco lo
sostituito da Bonifacio IX, e mori nel me chiama Colini bresciano, e lo dice vescovo
desimo, secondo Ughelli, o fu trasferito sino al 1543. L'Ughelli nel 1541 riferisce
a s. Leone in Calabria , sede poi unita a eletto fr. BernardinoCallini francescano,
s. Severina nel1571 . Gli successe fr. An- che fece stampare la vita di s. Brunone;
tonio domenicano, al quale Ughelli at nel 1549 Carlo Traversari di Faenza, che
tribuisce il passaggio a s. Leone. Bonifa morì in Roma nel 1552, e fu tumulato in
cio IX nel 1402 traslatò da Terracina Ni. s. Mariadel Popolo. Giulio III lo fece suc
cola Cini cittadino di Segni, lodato pa cedere dal suo crociferoAmbrogio Monti.
store,tesoriere della marca d'Ancona nel cola di Luni nel 1550 , che intervenne al
SEG SEG 239
concilio di Trento. Nel 1570 fr. Giuseppe menti della cattedrale, il cardinal Fede
Pamphily veronese, agostiniano e Sagri co Sforza non solo vi contribuì generosa .
sta (al quale articolo ne riportai le noti- mente, ma fece erigere a tutte sue spese
zie) di s. Pio V; celebrò il sinodo nel 1574 , la cappella della ss. Croce, e la dotò con
e lo pubblicò. Gregorio XIII nel 1 581 gli rendita bastante per una messa quoti-
surrogò il concittadino Giuseppe Maşini diana . Nel 1684 Francesco M. Giaunot-
bolognese, lodato pastore , munifico coi ti nobile romano, diligente e zelante pa-
poveri;fu sepolto nella cappella del ss.Cro. store; morì in Roma,fu sepolto in s. Lo-
cefisso in cattedrale nel 1602 , forse poi renzo fuori delle mura,e lasciò erede pro-
trasferito nel cimiterio di s.Michele.L'U. paganda fide. Nel 1699 Orazio Minimi,
ghelli non riporta Marc'Antonio de Do- già vicario apostolico di s. Severina, civis
minis dalmata , da Paolo V nel 1606 fatto Tuscanensis dice l'Ughelli, perugino lo
arcivescovodi Spalatro ( V.); ma qui Ma . vuole Marocco, qui super aulam majo-
rocco ha preso un abbaglio, poichè il fa- rem insigne granarium posuit. Clemente
moso prelato e d'infelice fama, non fuve. XI nel 1701 dichiarò vescovo Pietro Cor-
scovo di Segni, ma di Segna in Dalma . belli nobile di Fano, referendario delle
zia,come dichiarai in tale articolo con l'au- due segnature, governatore encomiato di
torità di Farlato, Illyrici sacri; ed in fat più città dello stato pontificio, commen-
ti l'Ughelli al Masini nel.1603 dà per suc- datore di s. Stefano: chiuse il capo di s.
cessore fr. Antonio Guerreschi di Pro- Brunone in busto d'argento, e ne ravvi .
ceno nel Viterbese conventuale, insigne vò il culto; mori in patria e fu sepolto in
teologo, dotto in altre scienze, integerri. s. Maria degli Orfani che fece suoi eredi.
mo, fatto vescovo per le preghiere del du . Nel 1708 da Aureliopoli fu trasferito Fi-
cad. Alessandro Sforza signore di Segni e lippo Michele milord Ellis benedettino
della duchessa Eleonora Orsini : scrisse cassinese d'Inghilterra, già vicario apo
un riputato libro sui Casi di coscienza. stolico di quel regno e cappellano del re
Per sua morte Paolo V nel 1606 fece ve- Giacomo 11. Eresse il seminario e lo isti.
scovo d . Gio. Lodovico Pasolini faentino, tuì suo erede, restaurò l'episcopio ed a
generale de'camaldolesi, poi suffraganeo miglior stato lo ridusse, celebrò il sino-
de'cardinali Leni e Magalotti vescovi di do, e lasciò alla cattedrale la mitra pre-
Ferrara, e non egli vescovo come scrive ziosa, colle altre sue ricche vesti sagre.
Marocco. Nel 1625 Lodovico Atti nobile Con questi l'Ughelli termina la serie dei
di Todi » quo Pontifice sacrum caput s. vescovi , che proseguirò con Marocco , e
Brunonis divina luce circumfusum reper compirò colle Notizie di Roma. Nel 1726
tum fuit" : è sepolto in Roma nella chie. Gio.FrancescoBisleti nobile di Veroli tras-
sa di s. Nicola in Arcione. Urbano VIII ferito da Cagli, padre de'poveri , che soc-
nel 1632 traslatò da Venafro OttavioOr . correva anco colle paterne rendite; fu de-
sini nobile romano, che ampliò l'episco- putato per la beatificazione del ven. p.
pio, e vi contribuì con 500 scudi il co- Antonio Baldinucci gesuita , curò l'incre-
mune di Segni. Nel 1640 Francesco Ro- mento del seminario, e vi fece molto fio-
molo Mileti romano, destinato commen- rire le scienze ecclesiastiche, nel 1744 ce-
datoredi s. Spirito. Nel 1643 AndreaBor. lebrò il sinodo e donò la cattedrale di sa-
gia di Palestrina, che nella sede vacante gri utensili. Nel 1749 Federico Muschi
per Innocenzo X ebbe una trista vicenda. di Saccovesio diocesi di Spoleto e parro-
indi nel 1655 Guarnerio de' Guarnieri, co della basilica, Lateranense, affidò il se-
nobile di Osimo , che riedificò la catte- minario agli scolopi e fu benefico colla
drale, e poi venne trasferito a Loreto e cattedrale. Nel 1755 Cesare Crescenzo de
Recanati. Nella riedificazione da' fonda Angelis, di Torrice diocesi di Veroli , ar-
240 SEG SEG
cidiacono di quella cattedrale, e vicario re alla cattedrale di eccellente architet-
generale, non che di Orvieto, misericor- tura".Questo prelato anche in altri modi
dioso co'poveri, amante del pubblico be- dimostrò il suo paterno affetto pe'signini
ne, donò alla cattedrale suppellettili e sa- e per gli altri diocesani .Nel 1819 France.
gri paramenti, fu benemerito delle par- scoStracchini dell'oratorio di s. Girolamo
rocchie, e venne incaricato pel processo della Carità, al quale articolo ne feci o
del ven . Teofilo della Corte francescano. norevole ricordo, piamente resse la chie-
A CORSICA notai che Clemente XIII lo de- sa di Segni. Nel 1824 Pietro Antonio Lu-
pulò visitatore apostolico dell'isola, ove ciani di Valmontone diocesi di Segni, già
sostenne molte fatiche e fu esposto a non arciprete er . 'dignità di quella collegia-
pochi pericoli. Ritornando in diocesi con ta, fu dotto, umile, misericordioso , con
giubilodi tutto il popolo,fu pianto in mor- somma pietà e zelo funse il pastorale mi-
te, e volle esser sepolto nella cappella di nistero; quindi per motivi di salute, per
s. Brunone, del quale fu divotissimo. Nel timore che non gli bastassero le forze al-
1766 Andrea Giustiniani Spana nobile l'adempimento dell'alto suo uffizio,e per
di Veroli, arcidiacono della cattedrale e attendere meglio all'orazione e alla pro-
vicario generale, dotto, pio, umile, zelan pria santificazione, nel 1840 rassegnò la
te e caritatevole, ascoltando tutti a qua- sede con gran rincrescimento di tutti; di-
Junque ora . Vegliò sull'istruzione morale poi morì nella città di Valmontone agli
e religiosa principalmente de'poveri, ed a 8 dicembre 1844, ed i n. 52 delle Noti-
tale effetto lasciò de'fondi, e fu genero- zie del giorno di Roma, e 105 del Dia-
sissimo colla cattedrale in vesti sagre, ar- rio diRoma di tale anno, ne compianse-
redie utensili pel divino servigio. Nel 1784 ro la perdita e lodarono. Gregorio XVI
(e non nel 1782 come per errore nume- nel concistoro de'12 luglio 1841 gli so.
rico si legge nel vol. VII , p. 86, nel dire stituì Giacomo Traversi romano, già pio
che fu l'ultimo vescovo ad essere propo- parroco e canonico della insigne collegia .
sto in concistoro dal cardinal Camerlen ta dis. Angelo in Pescheria di Roma ; ma
go del sagro Collegio) Paolo Ciotti di Ci dopo 4 anni impetrò e ottenne di poter
vita Castellana, già vicario generale pri rinunziare e ripatriare, ed il Papa lo fe-
ma del cardinal vescovo di Cingoli, poi ce canonico della basilica Lateranense ;
del cardinal vescovo di Velletri, dotato di morì a'7 gennaio 1853, e nel n.° 12 del
belle virtù , e di tanta felice esperienza, Giornale di Roma se ne riportano gli en-
rellissimamente governò in tempi diffi- comii. Gregorio XVI nel concistoro de'24
cili e calamitosi per la Chiesa, poichè si novembre 1845 preconizzò vescovo mg.
trovò nelle epoche della repubblica e del Gio. Battista Pellei di Castignano diocesi
governo francese fra mille pericoli, e con di Montalto e canonico onorario di quel
due Papi deportati lontani daRoma. Col- la cattedrale, già vicario generale (e con-
lasingolaresua prudente saviezza, nel lun- clavista) del cardinal Bussi arcivescovo di
go vescovato superò tutti gli ostacoli e Benevento, e del cardinal Ferretti abbate
si fece benedire. Leggo nel n.°33 delDia delle Tre fontane; savio pastore che nel
rio di Roma del 1819: »Nella gravissima concistoro de ' 14 giugno 1847 dal regnan
elà d'anni 80 meno 2 mesi e 9 giorni, e te Pio IX fu traslato ad Acquapendente
di vescovato anni 34, mesi 7 e giorni 2 , che paternamen te governa. Nel medesi-
è passato agli eterni riposi in Segni quel mo concistoro il Papa diè alla chiesa di
vescovo mg. Paolo Ciotti. Ha lasciata in Segni l'egregio odierno vescovo mg. Lui-
quella diocesi memoria di se perenne,non gi Ricci di Villa di Visso diocesi di Nor-
solo pe'suoi meriti, ma ben anche per la cia, giù canonico di quella cattedrale, ret-
facciata che a proprie spese fece costrui- tore e professore del seminario, facondo
SEG .
SEG 241
predicatore e parroco di s. Maria di Ca- le; il palazzo governativo, e principalmen.
pua in detta diocesi, convisitatore, esami- te uno de'monasteri della città , e quello
natore e giudice sinodale, ec. Ogni nuo- suburbano de'cisterciensi chiamato Por-
vo vescovo è tassato ne'libri della came. tacoeli in vetta ad una vicina montagna
ra apostolica in fiorini 4o , ascendendo le e degno di particolare osservazione. Visi
rendite della mensa a più di 1 500 scudi. trovano fabbriche d'amido, di stoviglie,
La diocesi si estende per 40 miglia di ter- di carta, d'acquavita . Possiede alcune i
ritorio, contenendo più luoghi, fra i qua scrizioni e altre antichità romane, avan-
Ji Valmontone, Monte Fortino, Monte zi di loro dominazione. Fu patria d'alcu
lanico, Gavignano. ni illustri, come del poeta A.Jimen. I din-
SEGORVE (Segobricen) . Città vesco- torni sono ricchi di grani, frutti , olio e
vile con residenza a Castellon nel regno seta; vi è una sorgente di bell'aacqua, tal-
di Valenza, dalla cui città omonima è di- mente abbondante che all'origine basta
stante12 leghe, e 7 da Murviedro, in u- per far girare un molino. Le montagne
na valle fertilissima, presso la destra spon- vicine contengono una miniera di piom .
da della Palancia. Le strade sono larghe bo , e cave di bel marmo ottimo per le
e nella maggior parte ben fabbricate , con fabbriche. Segorve o Segorbia, Segobri.
6 piazze, 13 fontane pubbliche e più di ga, è antichissima città di Spagna, che do-
40 particolari. La cattedrale è piuttosto minarono i cartaginesi : avendola invasa
ampia, con pregiatissimi quadri e pitture i mori saraceni, la ricuperò nel 1245 Gia-
della scuola di Joannez, dedicata alla B. como I re d'Aragona , quindi seguì le vi-
Vergine Assunta , con parrocchia ch'è l'u- cende della Spagna.Castellon ,ora residen-
nica della città , e battisterio; la cura d'a- za vescovile, è città capoluogo della pro-
nime si esercita da due canonici, aiutati vincia del suo nome, alla quale appartie
da due vicari. Il capitolo si componeva ne Segorve, sulla riva destra del Monleon,
di 4 dignità , la 1. delle quali era il deca in una grande e fertile pianura, presso la
no, di to canonici colle prebende del teo- costa del Mediterraneo, a più di 12 leghe
logo e del penitenziere, di 57 beneficiati da Valenza e 72 da Madrid. In parte fu
e cappellani, e di altri preti e chierici ad- fabbricata cogli avanzi di Castalia, ch'e-
detti al servizio divino. In vigore del con- ra situata sopra una montagna a mezza
cordato concluso a'g settembre 1851 tra lega al nord, ove ancora si vedono le ro.
i regnanti Papa Pio IX e regina di Spa vine dell' antiche muraglie e delle torri
gna Isabella II, ora il capitolo si compo- quadrate di costruzione moresca. Giaco-
ne di 16 capitolari e di 12 beneficiati; di no I avendola presa ai mori nel 12,33 la
più la sede vescovile fu trasferita a Ca⚫ distrusse, e ne ordinò poscia la ricostru-
stellon de la Plana, Castilio, Castilionem , zione ove sta attualmente. Ha due sob-
e sottratta dalla dipendenza della metro borghi, molte delle sue strade sono drit-
politana di Valenza, fu dichiarata suffra- te e larghe, con case assai bene costruite
ganea di Vagliadolid o Valladolid . In Se- e di un aspetto gradevole. Ha due gran
gorve vi sono due monasteri, il seminario piazze quadrate, l'una è abbellita dalle
antica casa de'gesuiti,nel quale è il sepol- due facciate del palazzo pubblico e del-
cro di Pedro Miralles suo fondatore, l'o- la chiesa principale, e l'altra è piantata
spedale, il bellissimo ospizio della Pietà di molti viali di alberi. Qualche suo e-
di recente costruzione, formato colle pie- difizio merita essere considerato, efra gli
tre delle mura e del castello che un tem- altri una torre di 260 piedi d'altezza so-
ро difendevano la città. Fra i suoi mi- pra116 di circonferenza . Visono 3 chie.
gliori edifizi, si noverano l'episcopio co- se parrocchiali, 5 case religiose, 2 ospe.
modo e decente, contiguo alla cattedra- dali; fabbriche di tela da vele e attrezzi
VOL. LXIII. 16
242 SEG SEG
navali : ne'suoi dintorni cresce molto ca. influente il Clamores. Ha la forma d'u-
nape. Segorve divenne sede vescovile fi. na nave, la cui poppa guarda all'est e la
no dall'anno 500 circa , ed il vescovo Pro prua all'ovest; le vecchie mura che la cir-
culo sottoscrisse al 3.º concilio di Toledo condano sono fiancheggiate da torri e in-
nel 531.A motivo della conquista de'mo- terrotte da 7 porte, ed hanno circa 4000
ri, verso il 1250 fu unita ad Albarazin , e passi di circonferenza, standovi intorno 4
dipoi nuovamente ne fu separata. Le No- sobborghi. Le strade vi sono quasi tutte
tizie di Roma riportano i seguenti vescovi. anguste, le case antiche e non bene fab-
Nel 17731 Francesco de Cespeda -y-Guer bricate.La cattedrale dedicata alla B. Ver-
rero di Cadice; nel 1749 Francesco Quar. gine della Pace, è di magnifica struttura
tero diTahuanen diocesi diSaragozza; nel gotica e di stile greco , edificata nel seco-
1751 Pietro Fernandez Velarde di Cor- lo XVI, con torre alta 330 piedi .E' par-
tes diocesi di Salamanca ; nel 1758 fr. Bia- rocchia col battisterio e cura d'anime, dal
gio deArganda girolamino,di Arganda del vescovo affidata al parroco : tra le sagre
Rey diocesi di Toledo; nel 1770 fr. Idel reliquie è in molta venerazione s. Frut-
fonso Cano trinitario del riscatto , de la tuoso patrono della città ; ha due organi .
Motta nullius dioecesis; nel 1783 Loren- Il capitolo componesi d'8 dignità, di 22
zo Gomez de Haedo, di Carranza dioce- canonici , di 5 di essi chiamati integris, di
si di Santander; dupo lunga sede vacan 14 dimidiis portionariis, e di altri preti
te nel 1816 Francesc'Antonio de la Due- e chierici pel divin culto : tuttavolta dal
na-y-Cisneros, di Villanuova de la Fuen- processo per l'odierno vescovo consta il
te diocesi di Toledo ,traslato da Urgel; nel capitolo di 5 dignità , 1.ªdelle quali è il de-
1822 Vincenzo Ramos-y - Garcia di Vil cano, di 5 canonici ma senza il peniten-
Ja d'Almonte diocesi di Siviglia ; nel 1825 ziere, di 16 cappellani, e di altri preti e
Giuliano Sanz Palanco , di Villa di Cam- chierici addetti all'ufficiatura. Presso la
po Real diocesi di Toledo. Essendo mor- cattedrale si eleva l'episcopio. Inoltre vi
to nel 1840 vacò la sede, finchè il regnan- sono nella città altre 18 chiese parrocchia-
te Pio IX nel concistoro de'27 dicembre li, tutte munite del s. fonte , essendo ri-
1847 preconizzò l'attuale vescovo mg.r marchevole la chiesa di Veracroce , edi.
fr . Domenico Canubio domenicano diTe ficata nel secolo XIII ; vi sono 8 mona-
rez de la Frontera diocesi di Siviglia , già steri di religiose, diverse confraternite,due
professore di filosofia e teologia nel col- ospedali, il seminario, la zecca eretta nel
legio maggiore di s . Tommaso di Siviglia. secolo XV da Enrico IV re di Castiglia,
Ogni vescovo è tassato ne❜libri della ca. restaurata da Filippo II ve di Spagna, ma
mera apostolica in fiorini1000 . La dio- da Filippo V in poi non si conia che mo-
cesi si distende per 16 leghe, avendone neta di rame. Magnifico è il palazzo del
circa 7 di latitudine, e contenendo più di marchese d'Arco. Sono rimarchevoli gli
40 luoghi e parrocchie. antichi conventi de'carmelitani e de'cap .
SEGOVIA (Segobien). Città con resi puccini. L'Alcazar o regio castello moro,
denza vescovile di Spagna, nella Castiglia in parte circondato da una profonda fos-
Vecchia, capoluogo della provincia omo- sa scavata nella viva roccia, rinfiancata
nima, a 18 leghe da Madrid e più di 19 da numerose torri merlate e con nel cen-
da Vagliadolid; tra le montagne e in luo- tro la grossa torre del red . Juan II, i cui
go deliziosissimo , sorge sopra una rupe appartamenti si vedono ben ordinati e in
immensa che innalzasi a grande altezza, buon essere, ed il quale dopo essere sta-
tra due valli, una delle quali al nord è to un dì residenza di più re di Lcon e di
innaffiata dall'Eresma, che vi si passa so. Castiglia(F ), poi orribile prigione di sta-
pra due ponti , e l'altra al sud dal suo to, viene oggi occupato dal collegio ge.
SEG SEG 243
nerale militare e dalla scuola d'artiglie lustri. Assai fertili ne sono i contorni , e
ria. La costruzione di questo formidabile racchiudevano miniere di rame con oro
castello è dovuta in origine al re Alfon- e del piombo, epresso la certosa di Pau-
so X il Filosofo,che vi abitò. Grandi cam- lar, a breve distanza dalla citta , è una ca-
biamenti vi furono fatti in seguito, mas- va di marmo nerastro.Dal descritto acqui
sime dal celebre Errera architetto dell'E- dotto e dalle superstiti reliquie d'antichi
scuriale. Il suo interno corrisponde alla monumenti, rilevasi qual fosse lo splen-
sua esterna magnificenza. Al 1.º piano ev- dore di Segovia al tempo de'romani . Il
vi una stanza , dal balcone della quale nel territorio è cinto dalle Sierre di Guarda-
1326 la nudrice dell'infante d. Pedro fi . rama e di Aylon , che lo rendono mon-
glio d'Enrico III, per crudele inavverten- tuoso, ma all'infuori delle parti arenose
za si lasciò cader dalle braccia il real bam è oltremodo ferace. Segovia, Secubia, si-
bino, che s'infranse nel precipizio di cir- gnoreggiata in prima dai cartaginesi, po .
ca 500 piedi di profondità. Secondo al- scia dai romani, ebbe comuni le vicende
cuni la donna per disperazione si gittò politiche col regno della Castiglia Vecchia ,
appresso,altri dicono che il re le fece tron- essendo nel centro della Spagna . L'eser
car la testa. L'acquedotto opera dei ro cito francese occupò la città dal 1808 si-
mani e ciclopea de'tempi di Traiano, uno no al 1814. La sede vescovile ebbe ori-
de' più arditi e maestosi , è di pietra vi- gine nel Vo VI secolo; divenne suffraga .
va di granito bigio senza cemento, di 320 nea dell'arcivescovo di Toledo e lo è an.
archi sostenuti da colonne , alcune delle cora . Il1 . vescovo che si conosca è s . Je-
quali sono alte da 80 a 100 piedi , ed in- roteo, cui succedette Pietro che nel 589
cominciando al Caseron , antica torre for- sottoscrisse al concilio 4.° di Toledo; Au-
tissima situata al nord della città , termi⚫ serico si firmò al 2.º di Siviglia nel 619.
na all'ovest all'Alcazar, dopo aver distri . Fra i successori noterò Gonsalvo Gonza-
buite le sue acque ne'diversi quartieri del lez, in tempo del quale Giovanni I re di
la città. Questo magnifico monumento , Leon e di Castiglia istituì in Segovia l'ordi-
lungo più di 15 miglia , nel secolo XVI fu ne dello Spirito santo nel luglio del 1390,
ristorato da Isabella I. Hannovi inoltre pa- ma convien dire che non progredisse, non
recchi avanzi d'altri monumenti romani. avendosene memorie neppure nel Giusti
Ha una società economica , e scuola di ar- niani , che dedicò a Carlo II re di Spagna
tiglieria. Le fabbriche di panni e altri tes l'Historia di tutti gli ordini equestri : il
suti di lana di Segovia furono in altri tem- vescovo Gonzalez scrisse un libro intito .
pi le più floride dell'Europa ; decaddero lato Peregrina,ch'è una concordanza del .
molto nel secolo XVII, ma si rialzarono e le leggi di Spagna col diritto comune, e
contanoattualmente circa 800 telai in at- morì nel 1392. Antonio Ramirez di Vil-
tività, che per la maggior parte non at. lascresa de Haro, dottore in diritto civi-
tendono che a tessere panni ordinari , fla . le e cattedratico nell'università di Sala-
nelle, molettoni, ec. Vi si trovano 3 pur- manca, grande oratore e poeta , arcidia-
ghi di lana, parecchi mulini da carta, tes- cono di Cuenca, decano di Malaga, gran
sitorie, fabbriche di maiolica , ed una ve- elemosiniere d'Eleonora regina di Fran-
traio. Tutte queste manifatture impiega cia, già vescovo d'Orense, di Ciudad Ro.
no più migliaia d'operai. E' patria de'teo- drigo e di Calahorra , morì a Burgos nel
logi d. P. Fuentiduegna e G. Cardillo di 1549. Diego di Covarruvias di Toledo
Villapando che assistettero al concilio di dottore in diritto civile e canonico, pre-
Trento, dello storico Solis, de' poeti A- lato distintissimo, già vescovo di Ciudad
lonzo di Ledesma e Alonzo di Velasco , Rodrigo, poi diCuenca ; intervenne al con-
del pittore Domingo di Soto, e di altri il cilio di Trento,riformò l'università di Sa-
244 SEG SEG
lamanca, fu presidente del consiglio di Ca- cente struttura, ool battisterio e cura d'a-
stiglia, e per le sue opere denominato il nime che funge il parroco. Il capitolo è
Bartolospagnuolo, morì nel 1577.Quan composto del solo vicariogenerale del ve-
to agli altri vescovi di Segovia, si ripor- scovo, e di altri prelati e chierici coope-
tano dagli scrittori ecclesiastici diSpagna. ratori del vescovo stesso, laonde può dir-
Nelle Notizie di Roma si registrano i se- si che propriamente manchi di capitolo.
guenti. Nel 1742 Diego Garzia de Madra- Aderentealla cattedrale fu da ultimo fab-
no, di Robledo de Chavela diocesi di Se- bricato un solido e conveniente palazzo
govia; nel 1752 Emanuele Mutillo - y- Ar- vescovile. Oltre la cattedrale vi è qualche
gaiz, di Murillo de Rioleza diocesi di Ca- altra chiesa, ma non parrocchiale; vi so-
lahorra; nel 1765 Gio. Giuseppe Marti- no delle confraternite, il seminario equal-
nez Escalzo, di Sesma diocesi di Pampio- che altro stabilimento d'istruzione. I do-
na; nel 1774 Alfonso Marco de Llanes,di menicani vi fondarono un bel convento
Norena diocesi d'Oviedo; nel 1785 Gio. per il loro ordine; essi con altri religio-
Francesco Ximenes, d'Oncala diocesi di si convertirono alla fede cristiana gli a-
Calahorra; nel 1797 Giuseppe Saenz de bitanti di Segovia e della diocesi. Gli a-
s. Maria, di Muro de Cameros diocesi di bitanti cattolici filano canape e cotone, e
Calahorra;nel 1814 Isidoro Perez de Ce- fan traffico di cera; è riservato all'alcade
lis chierico regolare de'ministri degl'in il commercio della polvere d'oro. La cit-
fermi , di Pontes diocesi di Leon. Dopo tà è protetta da un forte. Da qui parto-
sede vacante nel 1828 vi fu traslato da no i missionari per convertire i batani
Barbastro, Gio. Nepumoceno Lera-y-Ca- montanari. La sede vescovile fu eretta da
no, di Pennas de s. Pedro diocesi di Car- Clemente VIII a'13 agosto 1595 , istitu-
tagena. Gregorio XVI nel 1832 fece ve- zione che Commanville protrae al1601 ,
scovo fr. Gioacchino Briz domenicano di nell'Hist. de tous les Eveschez. Il Papa
Saragozza; per la morte del quale il Pa. ladichiaròsuffraganea dell'arcivescovo di
pa Pio IX terminò la lunga vedovanza Manila , e lo è tuttora. Clemente XI a'27
della chiesa , traslatando nel concistoro gennaio 1703 con breve apostolico auto-
del 3 luglio 1848 da Portorico l'odierno rizzò l' arcivescovo di Messico a costrin-
vescovo mg. fr. Francesco della Puente gere il vescovo della Nuova Segovia alla
domenicano, di Villa di Saldana diocesi di residenza nella sua chiesa. In questo tem-
Leon. Ogni nuovo vescovo è tassato ne' li po il Papa seppe dall'arcivescovo di Ma-
bri della camera apostolica in fiorini 1335. nila, che all'arrivo di alcuni stranieri al-
La diocesi si comprende nel circuito di 28 l'isole Filippine eransi scoperte nuove ler-
leghe in latitudine, e1 8di longitudine,con- re, ed aprivasi ampio campo ai bandito-
tenendo numerose parrocchie e luoghi. ri del vangelo. Perciò Clemente XI esor-
SEGOVIA NUOVA ( Novae Sego- tò l'arcivescovo e quello di Messico ad e-
biae). Città con residenza vescovile dell'i- sercitarvi il loro zelo , quindi vi destinò
sole Filippine nell'isola di Lusson, ne'do- una missione , che raccomandò ai re di
minii della monarchia di Spagna, nell'In Spagna e di Francia . Nelle Notizie di Ro-
die orientali o Oceania , all'estremità del ma sono riportati i seguenti vescovi di
l'Asia,chiamata pure Nueva Segovia, Ca. Segovia Nuova, nell' isole Filippine del-
gayan, e Ferdinandina, sulla sponda de l'ludie orientali di Spagna. Nel 1750 fr.
stra del Taio, e capoluogo della più bo. Giovanni de Archederra domenicano di
reale provincia di Cagayan , lungi 9 le- Caraccas; nel 1753 Giovanni de la Fuen-
ghea settentrione da Manila capitale del te Yepez della diocesi di Manila; nel 1763
l'isola . La cattedrale è sotto l'invocazio- fr. Bernardo Ustariz domenicano, di U.
ne di s. Paolo apostolo, di magnifica e re- randiga diocesi di Tarragona; nel 1768
L
SEG SEG 245
fr. Michele Garcia domenicano, di Vil. SEGRETARIO, SECRETARIO, Se-
lar de Domingo Garcia diocesi di Cuen cretarium . V. SAGRESTIA, Segreteria.
ca; nel 1784 fr. Giovanni da s. Agostino SEGRETARIO, SECRETARIO. A
agostiniano, di Madigalefo diocesi di Pla- Secretis, Ab epistolis, Intimus alicujus
cencia; nel 1806 Gaetano Pallas di Bena . a consiliis, Ab actis, Adjutor ab episto-
verrediocesi di Lerida; uel 1817 fr. Fran- lis, Scriba , Scriniarius , A commentariis.
cescoAlban domenicano,di Berducide dio . Quello che s'adopera negli affari segreti, e
cesi diTuy. Dopo lunga sede vacante, Gre- scrive lettere del suo signore: dagli antichi
gorio XVI nel 1846fece vescovo fr.Raffae. Segretario fu detto per Domestico e Fa-
le Masoliver domenicano spagnuolo, pro- migliare (V.) . Il luogo del segretario è la
vinciale del suo ordine e maestro in teo- Segreteria (V. ) . Sebbene è da credersi che
logia, qui ecclesiae ejusdem possessionem presso gli antichi romani sempre vi sie-
numquam adeptus extra romanam cu- no stale persone addette a scrivere let-
riam defunctus est: laonde il regnante Pio tere, come esigono le occorrenze d'ogni
IX a presentazione della regina di Spa- ben regolato governo, tuttavia non prima
gna Isabella II , nel concistoro de' 14 a- di Nerone sappiamo, che ne'pubblici uf-
prile 1848 vi trasferì da Caceres l'attua- fici avesse luogo il Magister epistolarum,
le mg. fr . Vincenzo Barreiro agostinia- alla quale carica l'imperatore Adriano,
no, di s. Maria di Viduito arcidiocesi di cui piacque una corte splendida , innalzò
Compostella . Ogni nuovo vescovo è tas- persone dell'ordine de'cavalieri , e ne o-
sato ne❜libri della camera apostolica in fio- norò Svetonio Tranquillo scrittore delle
rini 33, ascendendo le rendite della mensa Vite de' Cesari. Questo Magister episto-
a scudi 4000. La diocesi è ampla, com- larum avea uno scrigno o sia un Archivio
prende 7 provincie, con 1 18 luoghi e al (V. ), in cui si conservavano i registri e le
trettante parrocchie,secondo l'ultima pro lettere, provveduto di vari ministri, ed il
posizione concistoriale, mentre nella pre- custode si chiamò Scriniarius ab epistolis.
cedente si dice complectens in se quatuor Gli scrittori delle romane antichità e de-
insulas aliaque oppida , et duas super cen- gli uffici della Casa Augusta, trattarono
tumecclesias parochialesfonte baptisma copiosamente de' minutanti, amanuensi,
lismunita; di più nella stessa penultima scrittori e altri che assistevano le diver-
proposizione si dichiara la cattedrale Deo se magistrature. Segretario e Secretarium
sacram sub invocatione ss. Petri et Pau- (V.) si denominò presso gli stessi romani
li apostolorum principum. il luogoin cui si custodivano i registri dei
SEGRETA, Secreta. Orazione che si decreti e delle lettere, come le risoluzio-
recita durante la Messa ( V.) dopo l'Of ni del principe, ed i ministri suoi custodi
fertorio (V.). Dicesi segreta, perchè si re- si dissero A Secretis . Da secretum ne'tem .
cita sotto voce, e non già perchè a questo pi di Carlo Magno si fece Asecreta e fi-
luogo della messa i Catecumeni e i Pe- nalmente Secretarius, donde derivò la pa-
nitenti (V.) si ritirassero; nè perchè fosse rola Segretario con cui si esprime la per-
questa la preghiera che facevasi sull'O. sona destinata a scrivere lettere in nome
blazione (V.), dopo ch'erasi separato dal altrui, non già dalla segretezza colla qua-
restante ciò che riservavasi pel Sagrifi le deve custodire i segreti del suo signore,
zio (V.), come pretesero alcuni moderni conforme erroneamente crederono San .
scrittori, interpretando che secreta deri- sovino, che prima d'ogni altro ha scritto
vi da secretio, separazione. Vedasi Zac- in italiano di quest'officio, e dopo di lui
caria, Onomasticon Rituale, verbo Secre. Persico e il Costo; meglio ne trattarono il
ta; e Piscicelli , Breve spiegazione della Parisi e altri scrittori che nominerò. Di-
s. Messa, par. 3, Dell'oblazione. ce Parisi, la segretezza si conviene quan .
246 SEG SEG
to al segretario, altrettanto all'agente, al. suo cuore e il suo onore, che deve sem .
l'ambasciatore, al consigliere, ed a qua pre vagheggiare egiammai abusarne. Ag-
lunque altro onorato, probo e fedel ser- giunge Parisi, che tre cose ha il re, l'a-
vitore; ma non vale a costituire un segre. nimo reale, la maestà reale e le sostanze
tario, il quale scrivendo Lettere epistola- reali. Nell'amministrazione delle sostan-
ri (V.) pel suo padrone non cela già i di ze , egli fa da buon padre di famiglia , e
lui segreti, ma li manifesta a chi si con- coloro che a questo ministero sono desti-
viene, e questa manifestazione lo costitui- nati, fanno anche le stesse parti . Quei che
sce segretario. I requisiti principali e in- servono alla persona, prestano al sovra-
dispensabili a chi vuole applicarsi alla se . no i loro ossequi, gli fanno la corte , ed
greteria da Parisi si riducono a tre, cioè usano quegli atti di sommissione,di rispet
che sia buon cittadino, uomo di corte, e to e di riverenza , che richiede la maestà;
uomo di lettere. Nobile ed onorevole per gli uni e gli altri però servono al re nel-
molte cause è l'impiego del segretario, l'estrinseco. Ma a tali ministri che sono
poichè lo avvicina più d'ogni altro alla adoperati al servizio del corpo e de'beni
persona del principe o del suo signore, e reali, devono meritamente preferirsi co-
lo pone in grado di suo consigliere, parte loro, che hanno in mano il cuore e l'a-
cipe, depositario e interprete de'più arca- nimo del re, e tra questi non que'che sem-
ni segreti, i quali a tutt'altri che a lui pon plicemente godono la sua amicizia e con⚫
no occultarsi. Si occupa nelle azioni ci- fidenza , ma que'bensì che hanno in ma-
vili le più illustri, le più gravi, le più in- no la parte più uobile dell' animo, cioè
teressanti dello stato , o delle famiglie e quella ch'è riposta nell'esercizio delle vir .
persone magnatizie, come sono quelle ri tùe della regia podestà , quali sono il con-
guardanti la pace, la guerra, l'alleanza , sigliere ed il segretario, e questi anche più
l'unione de'principi, la salvezza de'citta dell'altro; imperocchè quegli non con tan-
dini, i provvedimenti per tenere in dove- ta frequenza viene adoperato , ma solo
rei popoli, le leggi, le magistrature, i pre- chiamato nelle consulte di grandi affari,
mi e le pene. Egli adunque in queste ge- mentre il segretario è sempre a lato del
lose e diverse operazioni, s'investe dell'a- principe, e il canale per cui continuamen .
nimo e della volontà del principe, e si con- te passano gli ordini e le commissioni , in
sidera quasi come la stessa di lui perso- una parola egli è l'organo immediato di
na, esponendo i decreti sovrani con quel sue azioni. Ciò che dicesi del segretario
le prudenti e savie espressioni, che stima regio, può colla debita proporzione ap-
più proprie de'tempi, de'luoghi, e della plicarsi al segretario di qualunque perso-
qualità de'negozi e provvedimenti; ed an- naggio . Ciascuno di questi ha il suo picco-
che cautamente modificando, rettifican lo regno,la sua piccola provincia. Quando
do e correggendo, ciò che declina dal ret- questo importante e delicato ufficio presso
to tramite del giusto e dell' onesto. Nel i principi non aprisse l'adito ad acquistar
che il segretario in certo modo supera tut- le dignità e i comodi della vita, come av-
ti gli altri ministri, che non ponno toglie- venne a molti segretari in tempi diversi,
re, aggiungere, o modificare ciò che pia- especialmente a quelli della Corte di Ro-
ce al loro padrone. Onde niuno più del ma (V.) massime nel secolo XVI, in cui fu-
segretario può acquistare la confidenza, rono in singolarstima edistinta considera-
la fiducia, e quasi l'amicizia del principe, zione, l'uomo ingenuo e retto certameu-
anzi può considerarsi come il suo mag- te reputa gran ricchezza e gode nel poter
giore amico, per le verità ch'è obbligato far bene a molti, eil contribuire alla glo-
di manifestargli, onde temperarne le di ria e al decoro del suo signore, come può
sposizioni, e perchè ha nelle sue mani il il segretario fare non meno co'suoi cou-
SEG SEG 247
nazionali , che agli estranei , spesso con po- na re di Etruria, perchè gli sedeva vici-
ca fatica e senza molestia del suo siguo- no regiamente vestito, fu vittima dell'a-
re. I comandi de'principi e de'superiori, mor patrio esaltato di M. Scevola. Augu-
favorevoli o contrari, nel modo come so- sto chiamò all' uffizio di segretario Ora .
no comunicati appalesano la natura del zio, il più gran filosofo fra i poeti, e il più
ministro , il quale sebbene strettamente gran poeta fraifilosofi; ma egli preferen
deve eseguire le istruzioni ricevute, per do la sua libertà e i piaceri della vita ru-
lopiù ha nella sua penna il modo di rad- stica, ricusò l'ufficio. Il re de'goti Teodo
dolcirle o amareggiarle ; una sola parola rico scelse per segretario e ammise alla
può giovare e nuocere,può esporre il prin sua confidenza il celebre Aurelio Cassio.
cipe e il superiore al biasimo, o farlo se- doro, di somma probità, sperienza e dot-
gno di benedizione. Quindi è stato sem- trina; fu il benefattore d'Italia , il model-
pre questo difficile e grave incarico tenu- lo de segretari e de' grandi ministri. Le
to in gran reputazione da tutte le nazio- lettereche scrisse pel suo sovrano attesta .
ni. Era principale anche nella corte del no l'estensione del suo ingegno. Alfonso
popolo ebreo l'ufficio di segretario. Fra V onorò grandemente il Pontano suo se-
i principi della corte di Davide viene an- gretario, e collocò la di lui statua di bronzo
noverato Saraias scriba , e fra quelli del nel suo magnifico e regio tribunale. L'o-
la corte di Salomone si pongono in pri- norevolezza dell'impiego di segretario si
mo luogo Azarias figlio di Sadoc sacer- desume ancora dai più eccellenti ingegni
dote, Eliforeph, ed Abia figlio di Sisa scri- che vi furono applicati , e dalle dignità a
ba : Sobna sotto Ezechia , e Saphan sot- cui furono innalzati. Giovanni Aurispa si-
· to Josia facevano le funzioni di segreta ciliano e Guarino Guarini veronese, la cui
rio. E' ben vero che Scriba nelle scrittu famiglia si stabilì in Ferrara , ambedue
re sagre significa ordinariamente dottore furono Segretari apostolici (V.) e risto-
della legge mosaica, quando si parla dei ratori delle buone lettere. M.AutonioFla-
ministri del tempio; ma parlandosi de'mi- minio imolese, fu invitato da Sadoleto poi
nistri della casa reale, come erano quelli cardinale , segretario di Leone X e Cle-
che presiedevano alla medesima , alle mi- mente VII, ad aiutarlo nella segreteria a-
lizie, al registro degli atti pubblici , pare postolica , e quindi divenne segretario del
che annoverandosi questo scriba , debba celebre cardinal Polo, e dal Papa desti-
si intendere pel segretario, persona non nato segretario al concilio di Trento, co-
meno necessaria pel buon servizio d'una me di sommo ingeguo. Latino Latini vi-
corte regia. Vatablo, seguito da Tirino, terbese va pure ricordato; così Giulio Po-
interpreta il nome di Scriba, per segre- giano novarese : ambedue forniti di va
tario o cancelliere del re. Segretario chia- sta erudizione, e perciò impiegati nelle se-
mò Prideaux lo scriba, e segretario chia- greterie di amplissimi porporati. Di Si-
ma pure Jonatan, in casa del quale fu rac · sto IV e Alessandro VI fu segretario Po-
chiuso Geremia. Il dono che Agesilao re docatero, poi cardinale; di Giulio II, A.
di Sparta fece al figlio di Farnabazo, del lidosio elevato allo stesso onore, come Ga ·
la bardatura del cavallo d'Ideo suo segre- briele Gabrielli. Leone X fra i segretari
tario ch'eragli a lato, dimostra l'onorifi- ebbe un Bembo, che Paolo III creò cardi-
cenza e distinzione che in quella corte , nale: questo Papa tenne in tale uffizio l'in-
benchè frugalissima, godevano i segreta signe Perronet di Granvela, poi cardina-
ri . Mergite segretario di Dario fu in tan- le: Bernardino Maffei gli fece da segre-
ta stima presso Alessandro, che dopo la tario nel cardinalato e da Papa, indi lo
conquista della monarchia persiana lo rivestì della s. porpora . Clemente VII eb-
prepose al regno. Il segretario di Porsen be ancora a segretario Benedetto Accol
248 SEG SEG
ti, che aggregò nel senato apostolico; già tare i negozi, di poche lettere, e segreta-
lo era stato di Adriano VI . Alle biogra- rio di pratica , molto più che di studio,
fie de'cardinali riporto le notizie deʼno- come lo caratterizza il cardinal Bentivo.
minati e altri segretari pontificii che me- glio, Memorie lib. 2, p. 298, fu portato
ritarono il cardinalato . Altri benchè man- alla dignità cardinalizia pel servigio pre-
casse loro la Nobiltà ( V.) de' natali ( la stato al cardinal Pietro Aldobrandini ni-
stirpe non fa nobili le persone, ma sì le pote di Clemente VIII. Lanfranco Mar-
persone la stirpe, disse Dante nel Convi- gotti parmigiano di oscuri natali , aiutan-
to), e la splendida fortuna, scale per cui te di camera del cardinal Cinzio Passeri
ordinariamente si sale agli onori, divenu- Aldobrandini , che servì ancora in qua-
ti segretari di personaggi , di cardinali , di lità di segretario , per cui e per quanto
·
Papi, si apri loro il campo di fare risplen dissi alla biografia , Clemente VIII lo pre-
dereil proprio ingegno,dono di Dio, quin se per aiutante di camera e poi promos-
di salirono ai più grandi onori. E' opera se a segretario particolare, e lo divenne
del caso contare degli avi chiari od oscu eziandio di Paolo V che lo creò cardina-
ri, doviziosi o tapini; ma non lo è certa- le, e sostenne la dignità più che se vi fosse
mente coltivare l'ingegno e signoreggia- nato : la natura gli avea infuso la scintil-
re le passioni. Alcuni barbassori di falsa. la del genio, lo studio posteriore e l'oc-
politica, orgogliosi e malignamente invi- casione la fece divampare; questi e la con-
diosi, pretenderebbero la dottrina eredi naturale attitudine furono i suoi veri mae-
taria de'soli ricchi, come il censo ed i bla . stri. E chi se non la natura e il ritarda .
soni. Stolti ! che vogliono disconoscere co- to studio, lo abilitarono a figurare nella
me Iddio donò il talento ad ognuno, e lo corte di due gran Papi ? Meglio è udire
pose nella mente del ricco egualmente che ciò che ne scrisse il Parisi. » Dioscuri na-
nella mente del povero, e talvolta più in tali, di mediocre dottrina, ma quanto ba-
questa che in quella. Quindi Nicolò Pe. stava per condurre un affare, per ben e-
rotto di Sassoferrato ( V.) , segretario del sprimerlo in lettera, e per dargli il suo gi-
cardinal Bessarione, divenne arcivescovo ro; uomo per altro pieno di ottime mas-
di Manfredonia; Giannantonio Campano sime, di onestà , di amicizia e di libera .
segretario di Calisto III e Pio II, e di di- lità. Segretario prima del cardinal Cin-
versi cardinali, vescovo di Crotone e poi zio Passeri Aldobrandini , quindi addetto
di Teramo, quindi d'ambedue i Papi re- alla segreteria di Clemente VIII e Paolo
citò l'Orazione funebre (V.) ; Gio. Mat- V, e finalmente da questo dato al cardi-
teo Giberti segretario del cardinal Giulio nal Caffarelli -Borghese suo nipote, per cui
de Medici , vescovo di Verona. Tra i se- grata benevolenza fu promosso al cappel-
gretari che dal servizio anche de'privati lo; il quale Lanfranco col lungo trattar
sono ascesi al cardinalato, si annoverano di negozi, e coll'assiduo e geniale eserci-
Giacomo Ammannati, nato di bassa estra- zio di scrivere, giunse ad accoppiare nel-
zione e di povere fortune, segretario del le sue lettere naturalezza con eleganza
cardinal Domenico Capranica, indi di Ca gravità, prudenza , e proprietà di espri-
listo III, e di Pio II che lo adottò nella mersi, adattando lo stile alla materia ed
sua famiglia Piccolomini (V.) , creò car. alla convenienza delle persone , tal che
dinale e vescovo di Pavia. Silvio Anto- io non dubito di proporre le sue Lette-
niano figlio d'un fabbricatore di panni, re, massime di negozio, per esemplare ai
illustrò il senato cardinalizio. Nel prin- segretari deʼprimari ministri, e di coloro
cipio del secolo XVI Erminio Valenti, uo- che si occupano nella segreteria di stato” .
mo di comune sangue, ma di grata pre- Arnaldo d'Ossat segretario prima diPao-
senza, svegliato e destro nel saper trat lo de Foix arcivescovo di Tolosa, poi deż
SEG SEG 249
cardinali d'Este e di Giojosa per gli affa si re che venivano in Roma, facevano gran
ri della protettoria di Francia , che poi conto de'segretari, e procuravano condo-
trattò anche come vice-protettore ed in- nativi farseli amici . Presso Plutarco si leg.
caricato della corona, non dalla chiarez- gein Pompejo il solenne incontro che gli
za del sangue , nè da splendide fortune, antiocheni prepararono fuori della por-
ma dalla sua professione riconobbe il gra- ta a Demetrio liberto di Pompeo, ed il
do di cardinale . Contiamo inoltre più Pa più intimo confidente. E Cetego segreta-
pi, che hanno prima esercitato l'impiego rio di Scipione Africano si adoperò per
di segretario, come lo fu s. Gregorio I di che il di lui figlio conseguisse la magistra-
Pelagio II , Clemente 11 , Calisto III , Pio tura . Non può per altro negarsi , che e-
IleMarcelloll.Si obbietterà forse che nel stinta la repubblica, gl'imperatori non e-
la repubblica romana esercitavano l'im leggessero a quest'ufficio non solo uomini
piego di segretario, e nell'arte della Scrit- ingenui o Patrizi (V. ), ma anche nobili
tura (V.) si dedicavano , o i servi come e di ordine senatorio, anzi uomini rino-
M. Tullio nominato da Cicerone nel lib. mati per gravità di costumi, per profon.
5 dell'Epist. famil. 5, o altri mercenari dità di dottrina e per sublimità di talen-
comenarra Vopisco, esagerando che l'im to . Laonde s'inganuò il Casaubono , nelle
peratore Carino elevasse un uomo vergo- note alla Vita di Vopisco, p. 253 , n. 11 ,
gnoso di tal rango alla dignità di prefet- dicendo indistintamente gli scrittori, che
todiRoma.Mail biasimo di Vopisco cadde noi chiamiamo segretari, essere stato un
sulla persona, non sull'impiego. Ne'pri- vile impiego presso i romani; dappoichè se
mi tempi presso i romaniil segretario non questo al più si può applicare a'tempi del-
era in tanto pregio, quanto lo fu presso la repubblica , non conviene attribuirlo
i greci l'ufficio di scrivere lettere, il qua all'impero , in cui quest'ufficio fu colloca-
le oltre la confidenza e intrinseca dome- to in persone di scelta prudenza , di nota
stichezza del suo signore, porta seco an- probità e di sperimentata fede : però notai
che la fatica di scrivere, di registrare, e di a SERVI, che gravi autori confusero que-
essere in continua azione, cosa che sem . sti coi liberti, de' quali pure ivi trattai.
bra importare alcun che di servile, e per- Ma anche prima di Augusto, Cicerone pro
ciò non confacente alla dignità senatoria; P. Gallo n.º 14, p . 502 , nomina Caio Co-
quindi abbiamo da Livio, che il famoso sconio, M. Messala,P.Nigidio, Appio Clau-
Gueo Flavio, autore del Jus Flaviano, dio, de'quali fa quest'elogio. At quos vi
scrittore di lettere d'Appio Claudio, e na . ros? non solum summa virtute , et fide,
to di padre libertino, essendo stato crea- cujus generis insenatufacultas maxima,
to edile, e non accettato per la bassezza sed etiam quos sciebam memoria, scien-
della nascita, e per la sua professione mer- tia, consuetudine, et celeritate scribendi,
cenaria , dovette pubblicamente giurare facillime quae dicerentur persequi pos-
di non esercitarla mai più in av venire : se, .... credo esse neminem , quibus homi-
Tabulam posuisse, et jurasse scriptum nibus, ad referendum, aut etiam scriben.
nonfacturum. Aucorchè presso i romani dum, aut fidem, putet aut ingenium de-
fossero nello scrivere lettere , anche per fuisse.
servizio pubblico, adoperati i liberti o li Il Parisi nel rintracciare le cagioni , on-
bertini e mercenari , forse non doveano d'ebbe origine la decadenza della profes-
da questi distendersi le lettere, e spiegar- sione di segretario privato, dice che con
si le deliberazioni supreme alle provincie viene riflettere, che le rivoluzioni d'Ita
lontane, ed anche ai re sudditi e collega- lia, le controversie tra il sacerdozio e l'im ,
ti? Certamente i procuratori delle pro- pero, l'insorgimento di nuove eresie , le
vincie lontane, ed i legati regi e gli stes- discordie fra i regnanti d'Europa, impe-
250 SEG SEG
gnarono i Papi a prender parte negli af. tuni ecclesiastici, per l'esaurimento altre-
fari della pace e della guerra, ad entrare sì delle grazie che s'implorano dai fede-
nelle leghe e trattati pubblici, o per på li. Deplora Parisi la decadenza del buono
cificare i principi cattolici, o per conser- stile epistolare nel secolo XVII ,con l'abu-
vare l'equilibrio e la libertà dell' Italia . so de'contrapposti e de'concetti troppo ri-
Quindi frequenti furono in più secoli an. cercati.Cominciarono intanto a fiorire gli
tecedenti al XVII le spedizioni di com- scrittori stranieri, massimamente inFran-
missari , di nunzi straordinari , di cardi cia , onde in Italia con avidità si lessero
nali legati , e di altri ministri apostolici , le loro opere, ed eccettuando quelle che
singolarmente ne regni e stati soggetti al- sono contrarie alla sana dottrina, non si
la spirituale podestà della Chiesa, come in può negare che lo stile, la critica e un mi.
tanti articoli raccontai; quindi niun affare glior modo prevalse. Ma fino dal princi-
d'importanza si trattava neʼregni e stati pio del decorso secolo, divenne moda let-
cattolici, del quale non fossero intesi tali teraria di contaminare con un miscuglio
ministri pontificii , o non vi avessero la di frasi francesi , la bella , elegante e sono-
maggiore ingerenza . Tutti questi negozia ra lingua italiana; laonde si perdè mol
ti richiedevano l'impiego di valenti segre- to nel linguaggio nazionale, principalinen-
tari, ed in questa scuola appunto si re- te dopo la dominazione francese e il gran-
sero eccellenti gli Ammannati , i Bibbie. de uso di parlarne l'idioma . Così con que-
na, i Giberti, i Negri , i Sanga, i Pogiani, sti nuovi acquisti , ed apparente ubertà
i Berni, i Peranda, i Giovenali , i Grazia di termini e di concetti, nasce l'imbaraz-
ni. Ma cessate le discordie civili, che un zo di non poter talvolta determinarequal
tempo mantennero quasi sempre accesa sia il vero modo di scrivere in italiano
Ja guerra fra i piccoli principi, e fra le cit . per piacere a'moderni, i quali fanno pur
tà libere d'Italia, decadde ancora l'ar la scimmia agl'inglesi , come nelle parole
te della guerra dopo il 1000 risorta. Sta . e ne'costumi, a fronte del sedicente fer-
bilita così la tranquillità d'Europa , equi- voroso e caldo italianismo. Alla decaden-
librate le sue potenze, e posto in miglior za delle segreterie italiane non bastò la
sistema lo stato ecclesiastico , diminuì la fondazione della nostra benemerita ac-
materia deʼnegoziati, ed i bisogni di bra . cademia d'Arcadia, che celebra¡ anche
vi segretari. Lo stabilimento delle.congre- a POESIA , la cui istituzione precipuamen-
gazioni cardinalizie in Roma restrinse in te mirò a ristabilire il buon gusto nelle
esse l'ispezione degli affari più rilevanti lettere e purgarle dai difetti introdotti,
del governo ecclesiastico, a mezzo altresì così nell'italiana poesia anch'essa con in-
delle loro Segreterie munite di pontificie temperante vanità foggiata alla france-
facoltà; affari che prima passavano per le se e all'inglese. Molte sono le qualità ne-
mani d'un numero ristretto di cardina- cessarie a un segretario ed agl'impiega-
li, e per la spedizione de'quali frequenti ti a scrivere lettere in nome altrui, per
erano gl'invii de'cardinali legati a latere pubblico o privato servigio : di tutte ra-
in diverse regioni cattoliche. In tal guisa giona Parisi ; lasciato il dettaglio, che pur
le più gravi occupazioni e trattamenti di sarebbe utile , ne darò un cenno per la
affari si sono riuniti e concentrati nelle legge della brevità . Il segretario prima-
Segreterie della s. Sede (V.) , ossia delle mente dev'essere onesto e disinteressato,
congregazioni cardinalizie e de'tribunali poichè senza di questo non può essere
ecclesiastici di Roma, con provvido accor- saggio e prudente, altre intrinseche doti
gimento istituite dalla sapienza de'Papia che in lui si richiedono. Se una bella ed e-
vantaggiodella chiesa universale, con pre- legante scrittura non è diretta a buon fi .
lati per segretari, sostituti e altri oppor- ue, se la molla principale che guida l'iu-
SEG SEG 251
telletto e la penna, è l'interesse o altra gistri, e tenere rigorosamente sotto chiave
passione, allora le lettere più ornate, più le istruzioni e le cifre. Si guardi dallo scri-
lucide e più persuadenti, rovinano gli af- vere privatamente le nuove della corte
fari e servono alle prave intenzioni d'un odella città, anche le più comuni, poichè
ministro iufedele. Il segretario deve in- il suo credito può autorizzarle sebbene
vestirsi l'animo, conveniente a quella per- false, e le vere debbono pubblicarsi da tut-
sona per cui scrive. Gl'interpreti della vo- t'altri fuorchè da lui. Il segretario dev'es
lontà de'principi devono essere penetra- sere diligente e pronto, escrivere con bre-
ti di quegli alti e magnanimi sensi che vità, ordine e chiarezza. L'impiego di se-
si convengono alla maestà d'un reguan- gretario presso i ministri pubblici , o altri
te. Quelli i quali scrivono lettere in nome incaricati di molti affari, è assai laborio-
di cardinali principi della Chiesa, e dei so e soggetto; e perciò chi lo sostiene de-
prelati che sostengono le primarie cari- v'essere tollerante della fatica e paziente,
che della gerarchia ecclesiastica e del prin- nè facile ad irritarsi. Pel segretario non
cipato temporale, conviene che abbiano vi è ora destinata per scrivere, ma dev'es .
lo spirito ripieno di virtuosi sentimenti, sere sempre pronto a farlo, quando pia-
per attribuirli nelle lettere ai loro padro. ce al padrone. E' più sicura cosa il fare
ni; poichè l'ufficio di scrivere letterepor la minuta delle lettere d'importanza , che
ta seco anche la cura e la custodia del- dettarle all'amanuense. Una minuta ri-
l'onore e dignità del padrone. Che se il leggendola si può correggere e migliora
padrone si facesse governare da qualche re, ma dettandola si corre pericolo di scri-
passione, tocca al segretario con destrez vere ciò che meriterebbe correzione e dop
za e circospezione dolcemente temperar . pia fatica. Tra le qualità richieste nel se-
ne le opinioni e le stravaganze , pel suo gretario come uomo di Corte ( V.) , la pri-
decoro e vero bene , per la sua gloria e ma è la prudenza. Gioverà molto al se-
interesse : avendo sempre presente l'an gretario leggere il Trattato degli officico .
tico detto, Verba volant, scripta manent. muni tra gli amici, superiori e inferio-
La fedeltà e la segretezza, in un segreta- ri, di mg. Giovanni della Casa; ed il pu-
rio è debito sagro. Alessandro I il Gran rissimo suo Galateo , donde non solo si
de permise ad Efestione di leggere le let- apprende il gentil costume, che rende ad
tere d'Olimpia sua madre, ma dopo let- altrui grata la persona, ma il leggiadro
te gli appressò alla bocca l'anello o Si stile e il vero genio della lingua toscana.
gillo ( V.) reale . Saranno sempre in abbo . Deve il segretario schivare la malevolen
minevole memoria , Tullo segretario di za : l'invidia è una peste, la quale talmen-
Augusto, Nifindiano di Giuliano l'Apo- te infesta tutte le corti, che piuttosto si
stata, e Pier Carnesecchi di Papa Clemen- può prevedere che sfuggire. Nelle corti più
te VII, infami rivelatori de' segreti loro che altrove si bada aʼfatti altrui e si fan-
affidati, e puniti con esemplari castighi, no paragoni delle persone, ed è esposto
Il segretario deve adoperare più gli orec- in vista ciò che più in alcuno risplende :
chi, che la lingua , scriver molto, parlar il male dell'invidia, quanto epidemico, è
poco, tacer tutto. Ciò che prudentemen- altrettanto incurabile. A mentire basta-
te si tace, può opportunamente manife . no poche parole, e a difendere il vero non
starsi; ma ciò che una volta si manifesta, ne bastano moltissime. Alla benevolenza
non può tacersi mai più. All'uomo pru. che Teodosio I il Grande ebbe per Ni-
dente e destro non mancano espedienti , comaco Flaviano si riportano i danni da
onde sottrarsi sagacemente dai pericoli Jui patiti , danni suscitatigli dall'inquieta
di manifestare il segreto. Il segretario de invidia de'malvagi . Disse Schiller: Il mon-
ve custodire gelosamente le lettere e i re- do d'ordinario ama di bruttare ciò ch'è
252 SEG SEG
glorioso, e di trarre nella polvere enel fan- capaci di accrescimento finchè non giun.
go ciò ch'è sublime.Quanto agli studi pro . gano alla loro perfezione, la quale consi-
pri d'un segretario, è bene che sia uomo ste non solo nell'aver termini sufficienti
di lettere. Oggi si fa gran professione di a spiegar tutte le cose, ma anche nel po-
saper tutto dalla maggior parte di quei terle spiegare in più modi. Il Dizionario
che sono addetti alla letteratura, ma da italiano -francese dell'Alberti, dice Pari .
pochi si fa professione di saper bene . Il se si che contiene più di 12,000 vocaboli non
gretario dev'essere bene istruito nelle di- compresi in quello della Crusca, e da lui
scipline filosofiche, nella storia, nella geo- raccolti ne'viaggi di Toscana. Niuno può
grafia, nella lingua latina, e nella francese giustamente riprendere un segretario che
come divenuta la più universale e comu- nella nostra lingua si valga di termini ap-
ne; ma la latina dev'essere più coltivata, provati dall'uso corrente, massime nella
comequella che contiene i fonti della più corte romana. Scrisse il toscano Cittadi-
squisita eloquenza. I segretari più rino- ni, Dell'origine della vulgar lingua, cap.
mati si distinsero nella culta maniera di 21. » I letterati di essa lingua (toscana)
scrivere, per la profonda cognizione de- e specialmente in Roma (e lo rilevai già
gli autori latini : i più illustri tra essi fu- nel vol. LVIII, p. 155), dove , eziandio per
rono i cardinali Bembo, Sadoleto e An- sentenza de'più valentuomini, che di lin-
toniano, i prelati Graziani e della Casa; gua sino ad oggi abbiano scritto , è il fio-
Latini e Pogiano scrissero elegantemen- re di tutte le lingue italiane, e dove si ca.
te anche nella volgare favella. Dopo lo va, per dir così, e si usa la quinta essen-
studio della latina , non può trascurarsi za del fior di tutte le lingue più nobili
quello della lingua italiana : invano si lu- del mondo , e massimamente della volgar
singa più d'uno che l'uso quotidiano e la nostra, la parlano e la scrivono assai più
corte basti per acquistarne la perfetta co- colta, e più tersa, e più soave che mai, e
gnizione, senza ricercarla non tanto nel- senza dubbio alcuno , che generalmente
le regole grammaticali , quanto nella let- per ogni uomo non si fa in qualsivoglia
tura de'valenti scrittori. E' ben giusto il parte dell' universo" . Ne assegna questa
rimprovero che fa Leonardo Salviati, Av. ragione filosofica Gravina, Ragion. poet.
vertimenti lib. 11 , cap. 5, a .que'cancellie- lib. 3, p. 148. » I toscani e romani, come
ri o segretari di corte, i quali senza ba nati sotto più temperato cielo , serbano
dare alla proprietà e purezza della lin- intiera la pronunzia, secondo la giusta mi-
gua, seguono ciecamente l'uso o piuttosto sura; onde non è meraviglia, se essi han-
l'abuso de'piùgrossolani scrittori, restrin no meglio che ogni altro l'uso della lingua
gendo per infingardaggine tutto il saper illustre, non solo nello scrivere, ma anche
loro in alcuni termini introdotti dall'adu- nel favellare comune ritenuta". Quanto
lazione, senza i quali non saprebbero scri- all'arte epistolare,questa o si riguardi l'in-
vere lettera. E sebbene egli permette lo venzione della lettera, o la sua disposizio-
accordarsi coll'uso, ciò si deve intendere ne, o i suoi generi, o il suo stile nella sua
di quello che seguono gl'intelligenti del intrinseca sostanza, parte vien compresa
colto favellare, e gli scrittori accreditati nell'arte del ben dire, parte si restringe
e classici di nostra Italia, oltre il Voca nella pratica del ceremoniale della corte
bolario o Dizionario della lingua italia- e suo titolario (del quale in tanti articoli
na, il quale ora per opera della beneme parlai),e finalmente nella perizia della cal-
rita accademia della Crusca, va ad aumen ligrafia, di cui ragionai a SCRITTURA, o sia
tarsi di molte voci, come notai a SCRITTU- dello scrivere i caratteri con misura e chia-
RA. Le Lingue(V. ) sono come le altre co- rezza. Si richiede in ogui lettera l'intro-
se soggette a variazioni, e le viventi sono duzione o esordio, la narrazione o espo、
SEG SEG 253
sizione della materia , la confermazione florida fortuna , gli ecclesiastici preposti
o sia le ragioni, e la conclusione. Qui ap- al governo delle provincie, e gli altri pre-
punto consiste l'arte, vale a dire il saper lati. Il Parisi avvertendo la gioventù che
misurare le circostanze del tempo , delle aspira all'uffizio di segretario , degli studi
persone e dell' affare, se una o più delle opportuni, grandemente insiste sull'eser
dette parti debba usarsi o lasciarsi, e l'os- cizio nelle segreterie o sotto qualche eccel-
servare ciò che prescrive il gran Quinti- lente maestro : » poichè coll'operare re-
liano : quid diceat, quid expediat. E' u- plicatamente si acquista l'arte, che senza
na parte molto essenziale di questa co- l'esercizio росо о nulla varrebbe; siccome
gnizione il sapere ciò che si deve dire, e al contrario abbiamo veduto addietro, che
ciò che si deve tacere in una lettera : chi il Margotti, benchè mancante di una e-
è capace di tal discernimento, sa perfet. stesa erudizione e teorica di scienze , col-
tamente l'arte del segretario, e non ha bi- la pratica, più che collo studio, giunse al-
sogno di stare attaccato ai precetti gene- l'eccellenza di questo mestiere, e si gua-
rali e secchi delle scuole. Ma per arriva dagnò il cardinalato ". La storia non mi
re a siffatta capacità, si ricerca molta ap- permette di tacere, in prova dell'asserto
plicazione agli studi scientifici, profonda da Parisi , quanto si è pure in me veri-
prudenza , prontissimo ingegno e lungo ficato, che secondando la naturale attitu-
esercizio: l'uomo di buon.ssenso e di sa- dine, con indefessa applicazione e genia-
vio criterio, accompagnato da un lungo lità per l'acquisto di nozioni analoghe, po .
esercizio, scriverà con naturalezza, forza tei rendere in 21 anni molti servigi dome-
e precisione, ancorchè sia mancante di tut. stici a un cardinal Cappellari, a un Gre
te le cognizioni proprie del segretario; i gorio XVI, cosa notoria, come rimarcai
ricordati cardinali Valenti e Margotti ne nel vol.LIII , p. 177 , ed a SCRITTURA; impe-
sono chiaro esempio. Altra cosa è opera- rocchè coll'imponente numero di lettere
re con facoltà, che nasce dall'abito, altra a me scritte (il cui novero accennai nel
è l'operare con cognizione di principii, che vol . LVII, p. 217 ) , facilmente si potrà
nasce dall' intelletto. Chi si esercita nel congetturare quello assai maggiore che
lo scrivere senza questa cognizione o sia dovetti scrivere e rispondere in delicatis-
scienza , acquista la facoltà di scrivere, e sima e invidiatissima posizione, e spesso
se la pratica sia ben diretta scriverà an- su gravi argomenti, senza che mai rice-
che bene. Chi poi abbia la sola scienza dei vessi avvertenze in contrario , il che at-
principii dell'arte senza esercizio di scri- tribuisco a divino aiuto, altrimenti la mia
vere, potrà senza dubbio portare un giu- pochezza non bastava . Niente meno, ap-
sto giudizio dello scrivere altrui , ma pro- pena fatto Papa Gregorio XVI dottissi-
verà difficoltà molta a scriver bene, e for- mo, ebbi da lui l'incarico di assumere la
se alle prime volte non potrà riuscirvi , corrispondenza co'nobili e colti suoi pa-
poichè la facoltà di bene scrivere meglio renti e cogl'illustri suoi amici, e continuai
si acquista colla cognizione ridotta in pra costantemente a disimpegnare il geloso
tica. Sull' arte epistolare di scrivere let- uffizio sino alla compianta sua morte. Ol-
tere in nome proprio, vi sono pressochè tre a ciò e di frequente, nell'augusto suo
infiniti trattati, ma non basta a chi scri- nome mi convenne scrivere ad ogni ceto
ve lettere in nome altrui, e Parisi pubbli- d'individui e personaggi, in Roma e al-
cò a tale effetto eccellenti istituzioni in 4 l'estero, senza avere un pubblico titolo a
volumi : egli ebbe intendimento di forma . ciò fare (il Palazzo apostolico di fatto in
re un buon segretario sia per una gran certo modo mi trattò come se fossi sta-
corte, sia per una piccola, ed eziandio i- to il segretario particolare, nella distri-
struire que'personaggi che sono posti in buzione che mi faceva a parte, delle can-
254 SEG SEG
dele, palme e Agnus Dei benedetti, non trina fu senza ostentazione; ebbe per mas-
che in quella delle medaglie), quindi con sima nello scrivere di far servire le parole
maggior esposizione . A fronte che scrive e lo stile alla materia, e non questa alle
va tra svariate incumbenze, tra il frastuo parole. Parisi pubblicò il catalogo di sue
no della gran corte e alla presenza di tut- opere , quindi segnita quello delle opere
ti, e non avendo tempo di far la minuta , per uso delle segreterie, di tutte dandone il
pure più per la pratica che per la teori- suo giudizio eruditissimo, con Basili Ma-
ca , non disgiunta dall'indeclinabile buon gni, et Gregorii Nazianzeni, Epistolae
volere e dal mio riverente amore pel gran numquam antea editae,Hagenovae1528.
Pontefice , potei con sua benigna soddi- Le lettere di s. Basilio sono al di sopra di
sfazione disimpegnar tutto, anche per la tutte quelle che l'antichità greca ci ha con-
ventura di concepire con facilità i suoi servate, quindi degne d'esser lette. Bem-
argomenti nel comunicarmii venerati or bo cardinale, segretario di Leone X, Let-
dini. La bassa invidia e la ridicola gelo- tere, Venezia 1550-52; Epistolae Leonis
sia (pel dichiarato nel vol . LX , p . 240 , ed X nomine scriptae, Venetiis et Lugduni
a SCULTURA) , prendano tutto in buona 1547. Benci Spinello di Monte Pulciano,
pace, perchè esse ben sanno che tutto il di cui divenne vescovo, segretario de'car-
detto è storia; per cui egualmente pren- dinali Cusano, e Ferdinando Gonzaga poi
deranno in buona pace qualche altra fo- duca di Mantova , e di Leone XI , Lettere
caccia che ho gettato a loro ed ai voraci di complimenti vari, con un discorsoper
cerberi all'articolo SERVO. la segreteria, Firenze 1648. Bentivoglio
Il Parisi inoltre raccomanda la lettura Guido cardinale, Lettere (familiari) scriue
e l'imitazione de'classici utili alla profes in tempo delle sue nunziature di Fiandra e
sione del segretario, cioè i libri filosofici, di Francia, Colonia 1 631 , Venezia 1636.
gl'istorici, gli scrittori d'eloquenza , gli e- Borghese Diomede sanese, Lettere (discor
pistolografi soprattutto, de' quali pubbli- sive), Padova e Venezia 1 584, Siena 1603.
cò il catalogo de'più scelti , nella maggior Brandolini Aurelio agostiniano, già pre-
parte latini, che trattano de conscriben- cettore di Giulio III , De ratione scribendi,
dis epistolis, di molti de'quali ne parlo in Romae 1735. Brunetti Giulio milanese ,
diversi articoli, e de'cardinali alle biogra- segretario di s . Carlo Borromeo e di Fran-
fie : dell'eloquenza in più relativi luoghi cesco M. II duca d'Urbino , Lettere scrille
discorsi, e per l'ecclesiastica anche a PRE- in nome di Francesco M. II, ec. Napoli
DICA. Questa biblioteca epistolare per uso 1632. Bruno Leonardo aretino segreta-
delle segreterie , compendierò come se rio apostolico, Epistolarum libri 8, Flo-
gue. Antoniano cardinale, segretario del rentiae 1741. Bunello Pietro francese e
le lettere latine di s. Carlo Borromeo, s. Paolo Manuzio italiano, Epistolae Cice-
Pio V lo fece segretario del s. collegio, e roniano stylo scriptae : aliorum gallorum
proseguì per 20 anni nell'uffizio, segre- pariter , et italianorum epistolae eodenɛ
tario del cardinal Moroni alla dieta di Ra stylo scriptae, 1581. Cancellaria Hispa-
tisbona, da Sisto V fatto segretario della nica, Freistadii 1622. Collezione rara di
congregazione de' vescovi e regolari , da lettere riguardante la privazione dell'elet-
Gregorio XIV segretario de'memoriali e tore Palatino, del cardinal Ludovisi, de i
scrittore di lettere pastorali in italiano , nunzi di Brusselles e di Spagna , e di altri .
da Clemente VIII segretario de'brevi se- Caro Annibale, Delle letterefamiliari, Pa-
greti: scrisse con tanta facilità, che quasi dova 1735 ; Lettere scritte a nome delcar-
niuna cassatura si vede nelle sue minute dinal Alessandro Farnese, ivi 1765. Cas-
osservate da Parisi;giammai scrisse a'prin- siodoro Aurelio, Opera,Rhotomagi 1679 .
cipi lettere di complimenti. La sua dot- Della Casa Giovanni fiorentino, segreta-
SEG SEG 255
rio di Paolo III e di Paolo IV cui la morte Amstelodami 1738. Literae ProcerumEu-
del prelato gl'impedì di crearlo cardinale. ropae, Lipsiae 17 12.Magalotti Lorenzo fio-
Le sue Lellere sono tra le sue Opere, Na- rentino, Lettere familiari, Venezia 1761 ;
poli 1733. Castiglioni (V.)Baldassare con Lettere scientifiche ed erudite , Firenze
te di Mantova, Lettere, Padova 1769. M. 1721. Marcobruno Paolo Emilio di Boz-
T. Cicerone, Epistolae, Parisiis 1534. Cor. zuolo, Raccolta di lettere di diversiprinci-
tese Gregorio cardinale, Epistolae, Pa- pi ed altri signori, che contengono nego.
dova 1774. Epistolae clarorum viribus, zi e complimenti, Venezia 1595. Margotti
Romae 1754-58 . Epistolae Principum Lanfranco cardinale, Lettere raccolte da
rerum publicarum, ac sapientium viro- Pietro de Magistris di Caldarola, Roma
rum exantiquis,et recentioribus,lam grae 1627 ; Lettere scritte per lo più neʼtempi
cis, quam latinis historicis, et annalibus di Papa Paolo V a nome del cardinal
collectae, Amstelodami 1644. Foix Pao- Borghese, con aggiunta di alcune lettere
lo, Les lettres de messire Paul de Foix delmedesimo autore, Bologna 1661. Nella
archevêque de Toulouse, et ambassadeur Biblioteca di Oxford a p . 384, sono ci-
pour le roy après du PapeGregoireXIII, tate 80 lettere del cardinalMargotti al car
écrites auroy Henry III, Paris 1628. Ga- dinal de Medici. Ripeterò, che nelle let-
lileo Galilei fiorentino, Lettere, sparse in tere di questo insigue porporato e singo-
diverse opere. Goselino Giuliano, Lettere lare segretario, si vede una mirabile fa-
di diverse specie e edizioni . Papa s. Gre cilità, ed una varietà di stile e di concetti
gorio I Magno, Epistolae, nelle sue Ope- adatti ai diversi generi delle lettere e alla
re. Guarini Battista nobile ferrarese, se- qualità delle persone : questo libro, con-
gretario di diversi principi sovrani, Let- siglia Parisi, è d'aversi spesso per le mani
tere, Urbino 1596, Venezia 1615 ; 1l Se de'giovani segretari. Mureto M. Antonio:
gretario, Venezia 1600. Filelfo France le sue lettere sono tra le sue Opere; vi
sco di Tolentino , impiegato in onorifici è l'edizione Epistolae, et Hymni sacri,
impieghi da Costantino Paleologo e da Pio Coloniae 1600. Ossat Arnaldo cardinale,
11, segretario apostolico, Lettere, Firenze Lettres, Paris 1697. Paleari Aonio verula-
1743. Ingegneri Angelo, Il buon segre- no,Epistolarum lib.4, Amstelodami 1696:
tario, Roma 1544 : Apostolo Zeno ne rac ebbe un infelicissimo fine sotto s. Pio V,
comanda la lettura a'segretari , ma dice pe' suoi errori. Peranda Gio. Francesco,
Parisi, che i moderni, sordi all'invito del Lettere, Venezia1647 . Questo trevisano
gran maestro della storia letteraria , si ap- visse 40 e più anni nella corte romana di
pagano di d. Isidoro Nardi (Il Segretario 5 gran cardinali , ed ebbe il primato tra
principiante ed istruito , lettere moder i segretari del suo tempo. Perez Antonio
ne, Bassano 1833 ) , le cui scempiaggini spagnuolo,segretario di Filippo II ed a lui
pur dilettano più d'uno. Latini Latino molto caro; ma sottile indagatore deʼsuoi
viterbese, Epistolae conjecturae , et obser- pensieri , per semplice sospetto fuggì in
vationes sacra, profanaque cruditione or- Parigi e sarà scusato da chi leggerà il suo
natae, ec. Roma 1659 , Viterbii 1664-67 . Retrato al vivo del natural de la Fortuna,
Lettere familiari di alcuni scrittori bo- Leon 1598. Alcune sue Lettere sono as-
lognesi, Venezia 1745. Lettere di XIII sai istruttive agli uomini di corte. Perga-
uomini illustri, Venezia 1560. Lettere di mino Jacopo di Fossombrone, segretario
uomini illustri che fiorirono nel principio di molto credito nella sua epoca, massime
del secolo XVII, Venezia 1744. Letlere in fatto di lingua, fu segretario di 6 car-
volgari di diversi nobilissimi uomini, ed dinali , e assai caroa s.Carlo Borromeo, ma
eccellentissimi ingegni, Aldo 1542 e seg. in niun luogo dimorò con piacere quan .
to in Roma che soleva chiamare Micro
anni.Libanio Sofista, Epistolaegraec. lat.
256 SEG SEG
cosmo, perchè ivi trovava insieme quan- 72.Si hanno di lui, oltre altre opere, Lelle
to di bello e di, buono è sparso in tutto re, con breve discorso della lingua vol-
il mondo. Si lagnò di aver gittato dietro gare, Roma 1617. Pontificum Romano-
alla corte i migliori anni di sua età, senza rum Epistolae, et quae ad eos scriptae
niun altro frutto che di pentimento, dap . sunt a Clemente 1, usque ad Innocentium
poichè, dice Parisi, la corte è un terreno III, quotquot reperiri potuerunt, studio
che per l'ordinario non produce che frutti et labore d. Petri Coustani, Parisiis 1721 .
d'amarezza, d'ingratitudine e di malevo- Fra tutte le lettere meritano preferenza
lenza, massime da' beneficati . Fornito di quelle de'Papi , come tra le poesie quelle
cuore ingenuo, di candidi costumi, e ne- de' Salmi e altre Scritture sagre, La su
mico delle simulazioni e delle cortigia blimità della materia, la gravità dello stile,
nesche ceremonie, suo malgrado si adat la dottrina de'costumi, l'ubertà delle sen-
tò ad usarle per secondare il depravato tenze, sono doti proprie e singolari di que-
costume. Abbiamo di lui Lettere, ed al- ste lettere. In esse non si scorge passione,
cuni applauditi libri intorno alla liugua non precipitanza di giudizi, non presun-
italiana. Persico Panfilo di Belluno , se- zione, ma tutto spira zelo di verità, di giu-
gretario del duca di Bracciano e del car- stizia, di carità, di pace; somma prudenza
dinal Alessandro Orsini, scrisse un libro nell'amministrazione delle cose sagre, in-
di Etimologie, e l'opera : Del Segretario, dicibile grandezza d'animo, ed una dignità
Venezia 1720. Piccolomini Enea Silvio conveniente alla sublimità del pontificato.
ossia Papa Pio 11,segretario di tutti quelli A LETTERE APOSTOLICHE parlai di loro dif-
che rammentai nella biografia . Le Lettere ferenti specie e collezioni. Redi France-
sono comprese fra le sue Opere, piene di sco purissimo e leggiadro scrittore fioren-
eloquenza, forza e prudenza. Piccolomini tino, Lettere, Firenze 1685e1724-2 -27; Let-
Jacopo, cioè il cardinal Ammannati, E- tera intorno all'invenzione degli occhiali,
pistolae,Mediolanit 506.Essendo segreta ivi 1690. Richelieu Armando cardinale ,
rio del cardinal Domenico Capranica visse Lettres où l'on a joint des mémoires, et
poveramente, quindi lo divenne di Calisto instructions secretes de ce ministre pour
III e di Pio II, come giù notai . Le di lui les ambassadeurs de France en diverses
Lettere furono raccolte da Giacomo Vo- Courts,Paris 1696. Roberti Gio. Battista,
laterrano suo segretario. Platone, Episto- Raccolta di varie operette, Bologna 1767 .
lae cum notis Leonis Allatii, Parisiis 1637; Ruscelli Girolamo viterbese, benemerito
Illustratae, el Macchiavellismo opposita per le sue opere della lingua italiana, Lelle-
a T. J. Beulero, Basileae 1596 ; Platonis re a Girolamo Muzio in difesa delle si-
Epistolae cum annotationibus Petri Ra- gnorie, Pozzo 1551 ; Lettere di diversi au-
mi, Parisiis 1549. Plinio il Giovane, E- tori eccellenti ; Delle lettere di principi,
pistolarum, Oxonii 1703 , Paris 1701 , Ro- le quali o si scrivono da' principi , o ai
ma1717. Pogiano Giulio insigne segreta principi, Venezia 1581. Seneca L. Anneo,
rio, Epistolae et Orationes, Romae 1746 . Epistolae, Amstelodami 1515. Tasso Ber-
Politi Adriano di s. Quirico, celebre se- nardo bergamasco, padre del gran Tor-
gretario di diversi cardinali. Si lagnò della quato, segretario del conte Rangone ge-
corte e dell' ingratitudine de' padroni, e nerale di s. Chiesa ,della duchessa di Ferra-
parla della vanità delle speranze, che i cor- ra, di Guidubaldo II duca d'Urbino e altri
tigiani in essi ripongono. Lasciò il cardinal principi , Lettere, Padova 1733.Tasso Tor-
Peretti poi Sisto V, non lusingandosi mai quato fu diligentissimo nello scrivere let-
che potesse divenir Papa, per entrare col tere, facendo le minute anche per quelle
cardinalSerbelloni decano del sagro colle- degli amici, piene di cassature e raccon
gio , da cui non riportò che annui scudi ciamenti, come suole d' ordinario avve-
SEG SEG 257
nire a' grandi scrittori, i quali non facil- Istruzioni per lagioventù impiegata nella
mente restano soddisfatti de' primi par- Segreteria,Roma 1785 ediz.2.ªll n.º6delle
ti , e siccome menti feconde di produzioni Effemeridi letterarie di Roma del 1781
sempre nuove, facilmente rifiutano i primi rende ragione e fa elogio di questa bel-
pensieri per sostituirvi altri più vivi e più l'opera. Essa inoltre contiene, oltre la par-
convenienti. Lettere, nelle sue Opere, Fi- ter . di cui trattai, altre 5 parti, cioè. Ñel-
renze 1724. Tolomei Claudio sanese ve- la 2. riporta gli esempi di diversi generi
scovo di Cursola , accuratissimo scrittore, di lettere. Nella 3. le istruzioni per se-
Delle lettere, Venezia 1547 e altre edi- gretario di Cardinale , quelle per segre-
zioni . Vanozzi Bonifacio di Pistoia cele- tario di Prelato, l'istruzioni speciali per
bre segretario e protonotario apostolico , segretario di Vescovo, quelle per segre-
di cui parlai nel vol . IX, p . 307 , narrando tario di Principe e d'altri che godono il ti
che Gregorio XIV avea da lui fatto scri- tolo di Eccellenza, l'istruzioni pe' segre-
vere il proprio nome tra'nuovi cardinali , tari d'Illustrissimi d'ogni rango, quelle pei
e da lui stesso lo fece cassare per averlo segretari delle Comunità . Nella parte 4ª
detto al cardinal nipote: ivi raccontai anco- de' Titoli onorifici in genere, de'titoli in
ra che Alessandro VIII ordinò al segre- ispecie; de'titolari per Cardinale , per Pre-
tario de' brevi Albani poi Clemente XI, lato, per Vescovo, per i signori di Eccel-
di scrivere il suo nome tra'cardinali che lenza , per Illustrissimi d'ogni rango, delle
volea creare. Lettere miscellanee, Venezia soprascritte, dell'iscrizione, salutazione o
1606, Roma 1608, Bologna 1617 ; Tea invocazione, del corpo della lettera, della
tro di segreteria copioso di varie sorte di chiusa ossia comiato, de' poscritti , della
letlere scelte in materie cosìpubbliche, che data, della sottoscrizione o firma, dell'oc
private, utili a' segretari di principi, le- chio della lettera; del linguaggio,scrittura,
gati , nunzi , ed altri personaggi, Roma carta e piegatura ; della soprascritta, del
1614. Visdomini Francesco di Como, se- sigillo ; del trattamento confidenziale e fra
gretario del cardinal Galli segretario di sta- parenti. Dell'utilità del repertorio epistoli .
to di Gregorio XIII , di Clemente VIII , co,e suo Repertorio. Dell'ortografia ed uso
e del cardinal Tonti di somma autorità e delle parole,dell'accento,de'dittonghi lati-
varia fortuna sotto Paolo V.Lettere scritte ni e italiani, della divisione delle sillabe,
a nome di diversi cardinali, ed altriprin- dell'interpunzione,delle maiuscole, de'ca-
cipi, coll'aggiunta di varie lettere al car. poversi. Avvertimenti per usare conve-
dinal Lanfranco Margotti, Roma 1623 , nientemente alcune parole latine e italia-
Venezia 1645.Zeno Apostolo , Lettere,Ve- ne.Elenco d'alcune voci italiane. Nella par-
nezia 1752. Zucchi Bartolomeo di Monza , te 5. delle lettere patenti, de'memoriali e
L'idea del segretario, Venezia1606 e al pro-memorie. Nella parte 6. * delle lettere
tre edizioni. Aggiungerò : Francesco Po- d'uomini illustri inedite, pel buon gusto
sterla, L'arte della segreteria moderna , della lingua italiana. All'articolo FAMIGLIA
Roma 1706. Sebastiano Caprini, Del se- de'cardinali e prelati, parlai ancora de loro
gretario, Cesena 1781. Gaspare Gozzi, Il segretari. A CONCLAVISTI dissi che ordi-
segretario moderno, Venezia 1807. Mi- nariamente i cardinali per conclavista ec-
lone, Il perfetto manuale epistolare ad clesiastico scelgono il proprio segretario;
uso de' segretari e de' particolari , colla quindi ragionai del loro uffizio, privilegi
formola di tutti i titoli, Torino 1816. Pi- e prerogative. Il p. Gattico, Acta caere-
ranesi, Bellezze dello stile epistolare, Pa- monialia, a p . 273 riporta un codice del
rigi 1822. Il nuovo segretario italiano, 1409 sugli uffizi delle corti de'cardinali,
Milano 1833. Francesco Parisi bibliote il 3. de'quali è l'Officium Secretariorum.
cario della principesca famiglia Borghese, » Item Secretarii ultra officium literarum
VOL. LXIII . 17
258 SEG SEG
scribendarum, et causarum, debent por niera che si faccia con un agente o resi-
tare caudam Domino (poi divenne ufficio dente d'un duca serenissimo, perchè que-
del Caudatario, imperocchè il1.° uffizio sti ancora rappresentano la persona del
era quello dell' uditore, il 2.° quello dei loro re, tenendo titolo di segretario del-
cappellani), si non sit aliquis ex cubicu . l'ambasciatore di quella maestà . Si deve
lariis, tam cum Dominus equitat, quam ancora trattar bene a proportione, e dar
domi. Si vero sit praesentes cubicularii, da sedere ai segretari dell'ambasciata del
ipsi portent; quia ad ipsorum pariterspe- serenissimo gran duca di Toscana , e del
ctat officium , maxime cum sint clerici". Il serenissimo duca di Savoia, per il mede-
Piazza nell'Eusevologio romano pag. lix, simo rispetto, e se ci fossero altri principi
cap. 25: Dell'accademia romana degl' I- o personaggi, che tenessero ambasciatore
naspettati ovvero de' segretaria s. Carlo in corte, si dovranno trattare conforme
al Corso. Celebra i pregi de'segretari con alle qualità de❜loro signori , ma hoggi ap-
varie erudizioni , e dice che questa acca . presso a sua Santità non assistono altri,
demia fu istituita nel 1696 nell'ampia sa- che li sopranominati. " Nel 1851 fu stam-
grestia della chiesa di s. Carlo al Corso, pato in Livorno : Il segretario de' nego-
sottogli auspici del cardinal s.CarloBorro. zianti.
meo, e la protezione del cardinal Ferdi- SEGRETARIO D'AMBASCIATA
nando d'Adda mecenate de'virtuosi e dei DEL PAPA . 7. CAMERIERI DEL PAPA: S
letterati. L'accademia adottò per impresa 1 , Camerieri segreti partecipanti; FAMI-
un piego sigillato col motto allegorico : GLIA PONTIFICIA, ed i relativi articoli, o di
Alta mente repostum . Il Lunadoro nella altri famigliari pontificii.
Relazione della Corte di Roma del 1646, SEGRETARIO DEGLI AFFARIEC-
a p.132 discorre de' segretari degli am- CLESIASTICI STRAORDINARI.E'un
basciatori presso la s . Sede, de' quali di prelato della s. Sede. V. Congregazione
plomatici ho ragionato in tanti articoli, e CARDINALIZIA DEGLI AFFARI ECCLESIASTICI
per ultimo a RESIDENZA ed a SAGRO COLLE STRAORDINARI . Questa cospicua congrega-
GIO. Dice dunque Lunadoro:» Dee sapersi zione tratta rilevantissimi affari della più
che sempre, che l'ambasciatore di Venetia alta importanza, per cui e sebbene isti-
negotia con sua Santità, interviene il se tuita a'nostri giorni , già vanta diversi car-
gretario di essa repubblica , come fa an dinali che ne furono segretari; anzi quattro
cora in ogni laogo, dove negotia quell'am da questo grave segretariato furono eleva .
basciatore,negotiando co'cardinali o altri; ti immediatamente alla porpora, e sono:
al detto segretario che assiste non si dà Francesco Fontana ( V.) nel 1816 da Pio
mai da sedere, etiam che sedano i cardi- VII; Luigi Frezza ( V. ) nel 1836 da Gre-
nali, e il detto ambasciatore: ma andando gorio XVI ; Carlo Vizzardelli ( V.) nel
esso segretario a negotiare da se solo, gli 1847, e il cardinal Vincenzo Santucci nel
si deve dare da sedere, e accompagnarlo 1853, dal regnante Pio IX.
e trattarlo honoratamente, cheil non dar SEGRETARIO APOSTOLICO, Se-
glisi da sedere alla presenza del suo amba- cretarius Apostolicus. L'origine di que-
sciatore,ètermine che vuole che si usi così sto grave e onoratissimo uffizio presso il
quella serenissima repubblica, per diffe- Papa è assai incerto, forse per chiamarsi
rentiare l'ambasciatore, per essere de'no ne'primi tempi della Chiesa con altro vo⚫
bili clarissimi , dal segretario all' ordine cabolo, o perchè esercitava le ingerenze di
de'cittadini. Come ancora si deve trattare Segretario ( 17.) alcuno degli uffiziali mag-
nell'istessa maniera i segretari degli am- giori del Palazzo e Patriarchio Latera-
basciatori dell'imperatore,Spagna eFran- nense, primo de' quali era il Primicerio
cia, et in somma trattarli nell'istessa ma- della s. Sede(V.), tanto più che ad esso fu
SEG SEG 259
affidata la custodia dello scrigno santo o Del Primicero p. 34, riporta le notizie di
Archivio della s. Sede (V. ), ove i subal- altro consigliere,il celebre Bonifazio con-
terni custodi Archivisti della chiesa ro- sigliere della chiesa romana, mandato da
mana (V.) , detti ancora Scriniari (V.), s. Benedetto II nel 683 o 684 , a Macario
capo de'quali era il Protoscriniario (V.), patriarca d'Antiochia già deposto e che
scrivevano le Lettere apostoliche (V.) , co- si trovava esule in Roma, perchè vedesse
me afferma nel Primicero mg.r Galletti, di rimuoverlo dall'errore de'monoteliti;
e mg. Marino Marini anche nella 2.ª edi. come uomo ben di vaglia e perito nelle
zione della Diplomatica pontificia (Roma sagre dottrine fioriva ancora sotto s.
1852 ). Egli si chiama Scriniario e Archi- Sergio I, ed esercitando l'uffizio di con-
vista della chiesa romana , come prefet sigliere del Papa , con molto credito. In
to dell'archivio Vaticano, e dice che con processo di tempo regolate più ordinata-
particolari andamenti si trascrivevano le mente le diverse officine del palazzo apo-
apostoliche lettere dagli scriniari che dei lico,non solo fu stabilita la Segreteria(V.)
Regesti fecero altrettanti ectipi, i quali si apostolica, ma molte se ne istituirono, co-
autenticavano col Sigillo ( V.) di piombo, me si vedrà da'seguenti articoli . Gli Scrit-
di cui si muniva l'autografo, o perchè de tori apostolici( V.) furono di differenti spe-
gli autografi stessi fatti più esemplari, al- cie, finchè si formò il collegio di tal no-
cune volte così venivano riuniti in rege- me , essendosi pure stabilito quello de'Se-
sti. Di questi parlai ancora a REGISTRA- gretari apostolici, di cui qui appresso ra-
TORI DELLE Lettere apostOLICHE. Inoltre gionerò. Alcuni pretesero, che il 1.° segre-
il Galletti non volle accordare al Vignoli, tario apostolico che si conosca , fosse il dot-
che parlando nelLiber Pontificalis del con- tore s. Girolamo , e di Papa s. Damaso
sigliere de' Papi, una delle più ragguar. I del 367 , ed il 2.° s. Prospero, e di Papa
devoli dignità della chiesa romana (ne ten- s. Leone I del 440 ; altri e più fondata .
ni proposito a PRIMICERIO, a PRESBITERIO, mente ritengono per 1. segretario certo
ed in altri articoli) , il quale nelle cause s. Gregorio, e di Papa Pelagio II , cui gli
temporali era interrogato pel parere, fosse successe nel 5go col nome di s . Gregorio I
il segretario pontificio,il quale a nome del Magno. Nel 1753 il sacerdote Filippo Buo-
Papa dettasse le lettere. Credè Vignoli di namici stampò in Roma: De claris ponti-
ricavare tal segretariato nel consigliere,da ficiarum epistolarum scriptoribus (poi se-
questo passo di s. Gregorio I. Pro quam gretario delle lettere latine di Clemente
re jam necessarium non fuit, et eum per XIV, e ne pronunziò l'orazione funebre).
epistolam meam admonere aliquid de- Con questo libro egli non ci diede una sto-
buissem : sed tantum illa scripsi, quae in ria letteraria degli scrittori dell' epistole
causis terrenis consiliarius dictarepotuil. pontificie, come forse sembra indicare il
Ma Galletti spiegò il vero senso di que- titolo , ma con un dialogo e con aurea la-
sto testo, vale a dire che il Papa fece uso tinità spiegò leprerogative che deve avere
di ciò che in quella causa di materia tem- uno scrittore delle lettere pontificie, che
porale, il consigliere della Sede aposto- principalmente stabilì a tre : cioè una pro-
lica, dopo di averla ben esaminata, dettò fonda cognizione delle cose riguardanti
o consultò che si dovesse rispondere; anzi la politica, molto studio delle scienze sa-
dalle prime parole si vede, che nelle lettere gre, e un puro stile latino, il quale tut-
pontificie che s. Gregorio I scriveva , non tavia per soverchia delicatezza, o piutto
avea punto luogo l'opera del consigliere, sto superstizione da valentuomini ripre
ed a Teodoro consigliere donò uno Schia sa nel Longolio e nel Bembo, non sdegni
vo(V.). De'consiglieri della s . Sede par- d'adottare certe formole e manieredi dire
ai nel vol. LV, p. 143 e altrove. Galletti dalla religione cristiana quasi consagratę.
260 SEG SEG
Passa poi nello stesso dialogo a darci una Calisto III del 1455 fu incerto il numero
breve notizia de' vari scrittori delle pon- di tali scrittori, perchè i Papi e special-
tificie lettere,de quali abbiamo memoria.. mente Eugenio IV e Nicolò V, con premi
Ma poichè la natura del dialogo non gli e favori allettarono gli uomini dotti di qua-
permise il parlarne più diffusamente, pro- lunque nazione a venire a Roma , egl'im-
seguì con un più lungo trattato cronolo- piegavano
O poi in tale uffizio. Calisto III
gico e biografico di questi scrittori, egual. fuili . a fissare un numero certo di scritto-
mente come nel dialogo ornato di purissi- ri,formandone un collegio di 6. Ma questo
mo stile latino, da s. Girolamo a Gio. Vin- numero non durò che circa 30 anni ,perchè
cenzo Lucchesini canonicoVaticano e Se- Innocenzo VIII per causa gravissima am-
1
gretario de brevi a' Principi (V. ) di Be- pliò il collegio sino al numero di 24 : è
nedetto XIV (già Segretario delle lettere questo il 3.º periodo lunghissimo che durò
latine di Clemente XI , che lodò con ora- quasi 200 anni . La causa la dice Buona-
zione funebre al sagro collegio) . In fine mici, propter angustias aerarii bella ex-
del libro vi è un indice cronologico, nel hausti; ed il Cobellio aggiunge, ex quo-
quale in una colonna sono i Papi , inco- rum officiorum venditione 62,400 flore-
minciando da s. Damaso I a Benedetto norum auri camerae summam ad prae-
XIV, nell'altra i loro segretari , da s. Gi- dictam mitrampontificalem redimendam
rolamo aLucchesini . Il Buonamici avverte recepit, perchè l'avea impegnata. Avverte
ch'è assai dubbioso se s.Girolamo sia stato Buonamici, che Innocenzo VIII colla ven-
segretario di s. Damaso I , e s. Prospero dita del segretariato apostolico, non chiuse
di s. Leone I; quindi che il 1.° indubitato l'adito alla dottrina coll' aprirlo al de-
segretario de'Papi sia stato veramente s. naro, poichè nella bolla d'istituzione ri-
Gregorio I, del quale si servì Pelagio II servò al Papa la creazione d'un segreta-
per iscrivere le sue lettere. Ma dopo s. rio domestico;e nota,che sebbene in tempo
Gregorio I nomina per segretario di Ono del medesimo Innocenzo VIII , d'Alessan-
rio Idel 625Giovanni abate,indi lasciando droVIe di Giulio II le occupazioni di guer-
una lacuna di 573 anni, salta a Innocenzo ra pare che dovessero sbandire i buoni stu-
III del 1198, di cui fu segretario Pietro di dalla corte, nondimeno non mancarono
Diaconobeneventano. La ragione la rende i segretari dotti e eloquenti. Agostino Stac⚫
egli medesimo, giacchè dichiarando di non cioli d'Urbino fu segretario d'Innocenzo
aver trovato in questo gran vacuo alcun VIII, Bartolomeo Florido arcivescovo di
vero segretario, per molto che siasi affa- Cosenza lo fu d'Alessandro VI, ma ebbe
ticato in ricercarlo,si protesta di non voler infelice fine per falsificazione di brevi (di
parlare de' Notari, Cancellieri e Scriniari questo delitto e sue peneparlai pure a Rɛ-
( .), perchè niun monumento ci addita SCRITTO), siccome ancora fu di lui segre-
qual fosse il loro stile. Il che dicendo, ci tario il cardinal Adriano Castellense. Di
fa evidentementeconoscere, che il suo prin- Giulio II fu segretario Sigismondo da Fo-
cipale assunto è quello che espresse nel ti ligno poeta e storico non volgare, e quasi
tolo: De claris pontificiarum literarum ne'medesimi tempi Antonio Orso veneto,
scriptoribus, e non già quello di dar pre- vescovo titolare. Il successore di Giulio
cetti e regole per formare un buon se II nel 1513 fu Leone X, il quale avendo
gretario, oppure di scrivere la storia del- la gloria di ristoratore delle scienze e delle
la segreteria pontificia antica e moderna . arti liberali, vieppiù eccellenti furono da
Quello che necessariamente dove fare, fu indi in poi i segretari de'Papi: primo di
il distinguere in 4 vari periodi i segretari o tutti fu Bembo, ed ebbe per collega Sa-
scrittori illustri delle lettere pontificie, co- doleto, da lui scelti appena eletto e pri-
m'egli li chiama. Primieramente avanti ma che uscisse dal conclave, poi ambedue
SEG SEG 261
cardinali.Quindi si argomenti, se in questo formò bensì il collegio e lo ridusse a tali
3. periodo, mentr'era venale il collegio, due segretari , come sussistono. Buonamici
mancò mai la dottrina e l' eloquenza in dopo Innocenzo XI non riportò i segre-
sì ragguardevole uffizio. Giunse al suo ter- tari de' brevi, ma solo quelli de'brevi ai
mine anche questo periodo, e gli successe principi : de'segretari de'brevi un elenco
il 4. e ultimo in tempo ch'era segretario ne feci a BREVE APOSTOLICO, di altri par-
Mario Spinola genovese,uomo di nou mol- lai a FAMIGLIA PONTIFICIA, Ove riproducen-
ta dottrina, a cui nelle materie più gravi do diversi ruoli della medesima, riportai
portò aiuto Agostino Favorito bastante alcuni segretari apostolici, come deʼbrevi ,
mente erudito e celebre poeta latino. Fu e de'brevi a'principi . Si può inoltre ve-
Innocenzo XI, che abolito il collegio ve- dere SEGRETARIO DE BREVI A'PRINCIPI, per
nale, a due soli segretari lo ridusse, al Se- altre notizie. Prima di parlare con qualche
gretario de' Brevi (V.) , ed a quello delle dettaglio del collegio de'segretari aposto-
lettere a' re e principi. Si noti però, che lici , noterò che eziandio all'articolo SE-
niuno de' Papi che indussero mutazioue GRETARIOe in altri parlai di molti segreta-
nel collegio de'segretari apostolici , abolì ri apostolici illustri , e di tutti quelli che
l'antico in maniera , che restasse una isti- furono elevati al cardinalato scrissi le bio-
tuzione affatto nuova. Imperocchè Cali- grafie.Aggiungerò che molti segretariapo.
sto III non fece altro che fissare il nu- stolici restarono ignoti al Buonamici , non
mero certo di 6 segretari; Innocenzo VIII così al celebre mg. Gaetano Marini, che
che cambiò uatura al collegio, lasciò il nu- di moltissimi ci diede belle notizie ne'suoi
mero de'6 più antichi, finchè da se stesso preziosi Archiatri pontificii , cioè de' se-
venisse a mancare, e oltre a ciò supplì col gretari apostolici partecipanti, domestici,
segretario domestico al danno che avesse delle bolle, de'brevi, delle lettere o brevi
potuto provenire dalla venalità dell'uffi a'principi. A PREFETTO feci parola del Pre-
zio. Finalmente Innocenzo XI nell' abo- fello de'brevi o della Segnatura de'brevi,
lireilcollegio non creò di nuovo i memora nome col quale anticamente si appellava-
ti due segretari, ma volle che questi due no i segretari de' brevi prelati.
soli rimanessero di tutto il collegio de'24 Sul contrastato primato pel segreta-
uffizi venali, reliquos esse duos voluit. Di riato apostolico del massimo dottore s.
questi due segretari non si conosce l'origi. Girolamo , leggo nell' encomiata Diplo-
ne certa,nè pressoBuonamici,nè pressoCo- matica pontificia, che per affari di re-
hellio, bensì ambedue appartenevano al ligione consultandosi i Papi, sino dai pri-
collegio; e Sisto V determinò che il segreta mi secoli della Chiesa, da tutto il mon-
riodomestico non si eleggesse dal Papa, nè do, s. Girolamo attesta di aver prestato
avesse due porzioni delle assegnate al col- l'opera sua a s. Damaso I, col risponde-
legio da Innocenzo VIII , ma che dallo stes- re a' quesiti, che in materia di fede dal.
so collegio si eleggesse con approvazione l'oriente e dall' occidente erano proposti
del Papa, e restituì una delle due porzioni a quel Papa. Tuttavolta è comune opi-
al collegio, rimanendo l'altra al segreta- nione, come dissi, che s. Gregorio I deb.
rio, ch'era del numero de’24. Inoltre si basi considerare pel 1.º segretario aposto-
apprende da Cohellio , che non solo nel lico conosciuto. Il Buonamici , dopo Pie-
pontificato d'Urbano VIII in cui fiorì, ma tro beneventano segretario d' Innocenzo
molto prima erano due i segretari dome- III del 1198 , e sino ad Eugenio IV del
stici, ed ambedue risiedevano nel Palazzo 1431 , registra i seguenti segretari pon-
apostolico, uno segretario de'brevi, e l'al- tificii. Riccardo Pofiano, d'Innocenzo IV
tro delle lettere a'principi, per cui Inno- del 1243; Marino Ebulense, di Gregorio
cenzo XI non fece nuova istituzione, ri- X del 1 271 ; Tommaso Campano, d'Iuno-
262 SEG SEG
cenzo V del 1276; Francesco Bruno, e Co- aut Papam consulebant, aut mandata ab
luccio Salutati, d' Urbano V del 1362 ; eodem accipiebant. Hae literae duplici mo-
Teodorico di Niem (in più luoghi lo ri do expediebantur,uno sub plumbeis Apo-
cordai come storico contemporaneo, piut. stolorum Petri et Pauli imaginibus, et
tosto contrario ai Papi, sebbene il Novaes Bullae appellatae sunt, altero subAnnu-
lo chiama sotto segretario di Gregorio XI lo Piscatoris forma epistolari et breviori,
e d'UrbanoVI ,abbreviatore e scrittore del ideoque brevia dicta sunt, in cera et quau-
le lettere apostoliche di Giovanni XXIII), doque etiam in plumbo, hanc vero aetate
e Coluccio Salutati , di Gregorio XI del usus brevium in plumbo omnino desue-
1370; Giovanni Bolognese, di Bonifacio vit, et sub cera duntaxat extraduntur (Ve-
IX del 1389 , al quale Gaetano Mariui ag- di SIGILLO , BOLLA , ANELLO PISCATORIO ).
giunge Gio. Francesco de Lanzanigo, ca- Cum vero excrescentibus negotiis pauci,
nonico di Lincolne, segretario e abbrevia. qui erant , Secretarii domestici omnibus
tore : lo fu pure di Urbano VI non no- expediendis non sufficerent, instituit idem
minato dal Buonamici, ed il quale ebbe Innocentius VI. Collegium junctis dome-
ancora a segretario Pietro da Usseron ar- sticis triginta duorum secretariorum, ea
cidiaconoOrfsoriense nella chiesa di Praga. tamen lege, ut hic numerus ad vigesimum
Se la brevità non me lo vietasse, cogli Ar- quartum successu temporis reduceretur,
chiatri, potrei fare un copioso catalogo di si contingeret aliquos domesticorum e vita
segretari apostolici non conosciuti da Buo- vel officio. Ex hoc collegio assumebantur
namici, ma torniamo a questi. PoggioBrac olim secretarii et consiliarii legatorum et
ciolini (benemerito per lo studio archeo- nunciorum apostolicorum, qui etiam fre-
logico degli antichi monumenti di Roma, quenter pro meritis suis tamquam in ne-
come narrai nel vol . LVIII , p.168), Leo- gotiis publicis jam versati ad ipsum uun-
nardo Aretino, Bartolomeo Capra, d'In- ciaturae munus elevabantur. Verum cum
nocenzo VII del 1404; Leonardo Aretino officia ista ob inopiam Ecclesiae ex pri-
e Poggio Bracciolini, di Gregorio XII del ma institutione Innocentii VI venalia sint,
1406; i medesimi, tanto d'Alessandro V accidit sequenter, ut ea obtinuerint non
eletto contro il precedente nel 1409, che satis idonei , quibus majora illa munia com-
del successore Giovanni XXIII ; nuova inittituto non possent, ideo prudenterPon-
mente Poggio, Domenico Capranica poi tifices judicarunt, non expedire hujusmo-
cardinale, Antonio Losco, Cencio roma • di officia illis amplius deferre. Comparan-
no, Bartolomeo Poliziano, di Martino V tur vero singula horum secretariorum of
del 1417 ; Poggio fu inoltre segretario di ficia novem milliam scutorum, et reditum
quegli altri Papi , che registrai nel vol , apnuum proferunt ad scuta octingenta .
XLIX, p. 49. Però apprendo dal p. Plet Participant enim hi secretarii ex emolu-
temberg, Notitia Curiae Romanae, cap, mentis brevium ; quae per eos expediun-
13, De Secretaria Apostolica : Inno- tur, et taxata per aliquem e numero eo-
centius VI instituit collegium Secretario- rum omnia solvuntur, exceptis brevibus
rum (del 1352). Constituebant ante In- indulgentiarum. Unum ex 24 secretariis
nocentium VIhanc secretariam, ut refert eligit Pontifex magis idoneum qui veluti
Vestrius (Practica Romanae Aulae)certi praelatus domesticus et familiari Papae
quidam secretarii, non tamen in aliquod substitit in Palatio apostolico . " Certa-
collegium, ut postea factum ,colligati, quo- mente il nome d'Innocenzo VIè errore ti-
rum opera utebatur Pontifex in rescriben pografico, dovendo dire e riconoscersi in-
dis literis de rebus fidem et rempublicam vece Innocenzo VIII, sebbene nelle men-
concernentibus ad reges, principes, civi- da,emenda della stessa opera tal grave ab-
tates, cardinales, episcopos, aliosque qui baglio non fu corretto. Riferisce Parisi ,
I

SEG SEG 263


Istruzioni t. 1 , p.17 e143, che Leonardo Lax inglese, Gio. Battista degli Arcidia-
BruniAretino , segretario apostolico di so coni, Leonardo Montagna, Lodovico Ber-
pra ricordato, vendicò la preminenza dei nardi , Angelo Geraldini , Giovanni Ca-
segretari apostolici,sopra gli avvocati con- talani, Antonio de Vegnate, ed il famoso
cistoriali nella sua lettera a Papa Martino Enoc Ascolano. Pia II conferinò i privi-
V, Epist. lib. 5,pag. 5,che incomincia No- legi de'segretari apostolici, non salo perciò
vam litem. Le ragioni che in essa si ad- che apparteneva all'ufficio loro, ma per
ducono, provano la preminenza anche dei quello ancora che riguardava gli emolu-
veri segretari, benchè di privati personag- menti. Innocenzo VIII per difendere il do
gi, sopra gli altri ministri d'altra profes- minio temporale della s. Sede, esausto il
sione, che servono nella stessa corte, che tesoro papale, impegnò a diversi mercanti
a Parisi piacque qualificare scaldabanchi. di Roma la tiara, molte altre gioie, vasi
Già aCANCELLERIA APOSTOLICA feci un breve d'oro e d'argento, per 100,000 ducati d'o-
articolosui Segretari apostolici, accennan . ro,laonde si determinò a pubblicar la bol-
do le disposizioni di Calisto III, Pio II (già la Non debet reprehensibilejudicari, dei
segretario apostolico di Nicolò V , e se- 31 dicembre 1487 , Bull. Rom. t. 3, par.
condo Novaes lo fu pure di Eugenio IV e 3, p. 212, sottoscritta di propria mano e
dell'antipapa Felice V) , Innocenzo VIII, da16 cardinali . Ampliatio Collegiisex Se-
Sisto V e Innocenzo XI , lasciando il resto cretariorum Apostolicorum adnumerum
per questo articolo , e vado a eseguirlo, vigintiquatuor : Elpraefinitio officii unius
Calisto III del 1455 fu il1 .° che stabilì a Secretarii domestici : Cum emolumento-
6 il collegio de'segretari apostolici , il quale rum tamipsiusSecretarii,quam totius Col-
fu un tempo ornamento e decoro alla cu- legii, privilegiorumque concessione. Li di-
ria romana, essendo loro uffizio l'atten- chiarò ufficiali della cancelleria apostolica,
dere con accurata diligenza alla spedizione per assistere alla spedizione de' brevi si-
de' brevi e delle altre lettere apostoliche, gillati con l'anello Piscatorio, e dell'altre
dappoichè divennero Vacabilisti ( V.). I lettere apostoliche , famigliari del Papa ,
Bovio, che nella Pietà trionfante trattò di notari della s. Sede con l'abito loro pro-
tutti gli uffizi della cancelleria apostoli prio, e che uno di loro fosse il Rescriben-
ca, chiama antichissima l'origine de'se- dario(come l'aveano gli Scrittori aposto-
gretari apostolici, e nobile l'uffizio, i quali lici, al quale articolo dissi in che consi-
o per la diminuita rendita o per altra ca. ste l'uffizio) o presidente, destinandovi a
gione Calisto III ridusse a 6, e Pio II con- tale incarico il segretario domestico, con
fermò, come attesta Innocenzo VIII nel doppia parte, la nomina del quale si ri
la bolla d'ampliazione e aggiunta di 24, servò e amovibile a suo arbitrio; assegnò
onde salirono a 3o, con questo che man- nel palazzo pontificio un luogo per la segre-
cali i 6 preesistenti non si rimpiazzassero . teria apostolica, oltre la residenza nel me
Per dare un'idea degli ommessi o non tro, desimo del segretario domestico. Da que-
vali segretari apostolici da Buonamici , ol . sti uffizi nel venderli Innocenzo VIII ri-
tre i 7 da lui riportati compreso Amman cavò per la camera apostolica 62,400 fio.
nati poi cardinale , del solo Calisto III , col rini o ducati d'oro, al dire di Novaes; du-
Marini posso aggiungere , Bartolomeo Re, cati d'oro espressamente li chiama Bovio,
gas cameriere segreto, segretario aposto ela qualifica tenue somma in proporzione
lico e poi uno de'6 partecipanti , tesoriere de'rilevanti bisogni in cui si trovava il Pa-
e vescovo di Barcellona ; Antonio M.ª Tu. pa. Dalla frequente spedizione de' brevi,
scani , Francesco Ferrari canonico di Bar i segretari apostolici ritraevano rilevante
cellona , Paolo da Sarzana , Falcone Sini utile, quale stipendio e compenso alla som.
baldi , Nicasio Vallet francese , Giovanni ma sborsata. Bovio aggiunge, che talvolta
264 SEG SEG
il Papa deputava al collegio un cardinale Nell'articolo BREVE APOSTOLICO, § III, del
legista e de'più informati delle cose spet narrato tenni proposito, come delle prov.
tanti alla curia. Giulio II approvò la bolla videnze prese da Gregorio XV, e perchè
d'Innocenzo VIII ; Clemente VII e Paolo Inuocenzo XI nel 1678 soppresse il col-
III ebbero a segretario il prelato Cervini legio, anco perchè contrario che si ven-
poi Marcello II ; quindi Giulio III es . Pio V dessero per denaro gli uffizi, restituendo
ancora confermarono la costituzione d'In il denaro a chi possedeva il vacabile; ri-
nocenzo VIII ; ma intanto essendo stato cordando il Discorso che perciò fu stam-
da alcuni Papi ad arbitrio aumentato il pato,poichè come rilevaBuonamici, alcuni
numero de segretari domestici, ed usando deplorarono l'estinzione d'un collegio che
questi di ricevere separatamente dal col- fu seminario d' uomini insigni, massime
legio certi emolumenti , Sisto V (il quale nelle lettere latine. Ridotti da Innocenzo
concesse al segretario dei brevi il fiocco XI i segretari apostolici a due soli , cioè
e l'ornamento paonazzo al cappello) per il Segretario de' brevi che spedisce ogni
eliminare ogni disordine, soppresse l'uf- genere di brevi e diplomi pontificii, dive-
ficio del segretario domestico, che allora e nuto cardinale stabilmente; ed il Segre-
sercitavasi da Giambattista Canobio (tor. tario de'brevi ai principi, cioè delle let-
nò ad essere segretario, e di sue benefi tere pontificie dirette ad Reges et Prin
cenze tratto a SERVI DI MARIA, riparlando cipes, che è sempre uno de'più dotti e di-
della Chiesa di s. Maria in Via); quin stinti prelati della s. Sede, al quale ne è
di ne concesse la cura al collegio stesso, il commessa la cura, essendosi poi incomin-
quale spontaneamente per sovvenire alle ciato ad ammettere nelle pontificie lettere
necessità della camera apostolica, gli offrì private e segrete il sigillo dello stemma
e pagò 25,000 scudi d'oro,per cui il Papa gentilizio di ciascun Papa. Si può vedere
diede al collegio medesimo la facoltà di il cardinal De Luca, De officiis venalibus
deputareilsegretario domestico, però col- vacalibus: Jurium seu documentorum,ac
la pontificia approvazione; gli lasciò l'abi etiam informationum, responsorum , etde-
tazione palatina, ma con una sola porzione cisionum , super suppressione Collegii Se-
di emolumenti; stabilì questi con propor- cretariorum apostolicorum, el restitutio-
zionate tasse, e quanto altro si legge nella ne preti, assai importante pel complesso
bolla RomaniPontificis,del 1. aprile 1586, de'documenti che contiene, e per quanto
Bull. Rom. t. 4, par. 4, p. 20: Reformatio si scrisse pro e contra. Il collegio de'segre-
officii, et emolumentorum Secretarii do- tari apostolici interveniva a diverse pon-
mestici summi romani Pontificis; cum in- tificie funzioni , come per la Processione
dultorum Collegi Secretariorum conces- del Corpus Domini, dopo gli avvocati con-
sione, et ampliatione. Quindi il segreta- cistoriali e il sommista, e prima de'cubicu-
rio apostolico di Sisto V, Tommaso Gual- lari extra cameram , con quella gradazio-
teruzzi pubblicò : Ven. Collegii R.morum ne che riporta Cohellio, Notitia Romanae
et admodum Illustrium DD. Secretario- Aulaep. 243 ; non che ai Possessi de'Pa-
rum apostolicorum , privilegia etjura di pi, di che riporterò alcuni esempi. Nel pos-
versa, undique in unum collecta,ac ser- sesso d' Innocenzo VIII del 1484, trovo
vato temporis ordine disposita , Romae che cavalcarono Secretarii, così in quello
1587. Clemente IX a'29 novembre 1669 di Leone X nel1513 duo Secretarii. Nel
pubblicò il breve, Nuper pro parte, pres- possesso preso da Sisto V nel 1585 , dopo
so il Bull. Rom. t. 6, par. 6, p. 364: Con- il Maestro di camera del Papa, » equi-
firmatio extinctionis antiqui, et erectio tabant secretarii tres, medius autem Illu-
novi Montis Collegii Secretariorum apo- str. D. Decius Azolinus firmanus, intimus
stolicorum de numero participantium, secretarius Sanctitatis suae, alii duo, unus
SEG SEG 265
eratBrevium,alter vero Literarum latina camerarii assistentes, secretarius brevium
rum ,et Brevium Principum secretarium;" principum , medicus secretus. Fra'segre-
seguiti dai Medici del Papa . Nel possesso tari apostolici molti meritarono il cardi-
del 1590 di Gregorio XIV, dopo i came- nalato, ed oltre i nominati ed i riportati
rieri segreti partecipanti co'4 cappelli pa- a SEGRETARIO, aggiungerò Ulisse Gozza-
pali,ed i baroni.romani, cavalcarono Mar- dini segretario de'brevi a' principi d' In .
cello Vestri segretario de'brevi (lo fu pu- nocenzo XII e Clemente X1 , oltre diversi
re di Clemente VIII e Paolo V, e recitò Segretari delle lettere latine,
l'orazione per l'eccellente elezione di Cle. SEGRETARIO DEL BUON GO-
mente VIII : a ORAZIONE PER L'ELEZIONE VERNO , A secretis sacri -consilii publi-
DE PONTEFICI, E ORAZIONE FUNEBRE PEI PA- cis sumptibus minuendis. Era un prela-
PI, ricordai le molte pronunziate dai se- to della s. Sede. V. CONGREGAZIONE CAR-
gretari apostolici) con gli altri segretari, DINALIZIA DEL BUON GOVERNO (nonpiù esi-
con mantelli paonazzi e rocchetti , seguiti stente),e PONENTI DEL BUON GOVERNO. ] Pa-
dagli abbreviatori di parco maggiore : die pa Pio IX nel dicembre 1847 passò al mi-
troil maestro di camera cavalcavano i ca. nistero dell'interno le attribuzioni della
merieri segreti,coppiere, segretario di am- congregazione.
basciata, e medico. Nel possesso del 1591 SEGRETARIO DE' BREVI PON-
d'Innocenzo IX, dopo gli avvocati con- TIFICII , Ab apostolicis brevibus. E un
cistoriali, secretarii cum vestibus violaceis cardinale Palatino ( V.) che risiede çolla
cum caputio; indi i cubicularii della can- segreteria nel Palazzo della Consulta
celleria : seguivano il maestro di camera, (V.) . Ne trattai anche à BREVE APOSTOLI.
il coppiere, ed il segretario d'ambasciata. co, PREFETTO, SEGNATURA DI GIUSTIZIA ,
Ju quello del 1605 di Paolo V (di cui fu- SEGNATURA DI GRAZIA, DIPLOMA , SEGRETA-
rono segretari Margoui e Ubaldini poi RIO APOSTOLICO, Segretario de' brevi AL
cardinali), dopoi camerieri segreti co'cap- PRINCIPI, SCRITTORI APOSTOLICI , FAMIGLIA
pelli pontificali e il baronaggio romano, PONTIFICIA, e in altri articoli che gli sono
cavalcavano i prelati segretari, gli abbre relativi e lo riguardano : la carica è a vita.
viatori , con rocchetti sopra la sottana e SEGRETARIO DE'BREVIA'PRIN-
mantelli paonazzi. Pel possesso del 1644 CIPI , Ab epistolis adprincipes.E' un pre-
d'Innocenzo X, il segretario de brevi ai lato della s . Sede e Palatino ( V. ) , de'prin-
principi Gaspare de Simeonibus ( l'altro cipali della Famiglia pontificia (V.), ca-
segretario Decio Azzolini , fu cardinale) meriere segreto, ed appartenente alla Ca-
incedeva in mezzo ai due medici, con ve merasegreta(V.),ond'è invitato dalMae-
sti e cappe rosse e cappelli ecclesiastici. Nel stro di Camera ( V.) quando deve inter-
possesso di Alessandro VII del 1655, ap . venirvi , con residenza nel Palazzo apo-
presso al maestro di camera ed al cop- stolico Quirinale (V.), la cui carica è a vi-
piere, Scrinii Magister. Pel possesso di Cle- ta , se non è promosso, ed ordinariamen .
mente IX del 1667 , già segretario de'brevi te è canonico d'una delle basiliche patriar
a'principi d'Urbano VIII, col sagrista ca- cali . Ha l'ordinaria udienza dal Papa due
valcò il segretario de'memoriali ; appresso volte la settimana, nelle sere del lunedì e
al Papa cavalcarono il coppiere, Nerli se- giovedì. Scrive lettere pontificie a'sovra
gretario de'brevi a'principi poi cardinale, ni, a'principi , aʼvescovi ed altri personag
e il medico cou vesti di scarlatto, con mo- gi,secondo la volontà del Pontefice, e nel
stredi largo damasco cremesino. Nel 1670 suo venerato nome loro pure risponde.Es-
in quello di Clemente X, dopo il foriere so sottoscrive d'ordinario le lettere scrit
maggiore, con l'elemosiniere cavalcò il se te in pergamena e sigillate col sigillo del-
gretario de'memoriali : dopo il Papa duo l'anello Piscatorio, ma le altre vengono
266 SEG SEG
firmate dal Papa e sigillate col suo sigil te fu preposto un cardinale a Segretario
lo privato. Compone le allocuzioni latine de brevi pontificii ( V. ), e dopo l'istituzio
che pronunzia il Papa in Concistoro (V.), ne del Segretario delle lettere latine ( F'.),
insieme a quelle che riguardano la con- diversi de'quali furono promossi a segre-
gregazione di propagandafideper la preco tari de'brevi a' principi. Moltissimi pri-
uizzazione che fa il Papa eziandio in con- meggiando per virtù, scienza, e nell'ele-
cistoro de patriarchi orientali, per cui nel- ganza della lingua latina, furono elevati
la segreteria esistente in detto palazzo, si ad altre insigni cariche, molti al cardina .
conserva la collezione di tutte le memo- lato, ed al pontificato ancora, come Pio
rate allocuzioni. Inoltre compila l'Enci. II, Marcello II, e Clemente IX, ciò che
cliche e altre Lettere apostoliche (V. ), che rilevai a SEGRETARIO, ed a SEGRETARIO A
il Pontefice invia all'episcopato od a qual. POSTOLICo. Altri insigni segretari elevati
che nazione; e siccome è sempre un pre. al cardinalato furono, Benedetto Accolti
lato dotto e peritissimo nel latino idioma ,(V.) segretario de'brevi a'principi di A-
i Papi se ne servono in altri gravissimi driano VI, e forse pure diClemente VII che
affari. Ha un sostituto edue scrittori . Nello decorò della porpora ; fu. chiamato il
la soleune Canonizzazione ( V. ) che dei Cicerone del suo tempo . Scipione Cobel-
santi celebra il Papa, il prelato segreta . luszi (V.) segretario de'brevi ai principi
rio de'brevi ai principi, vestito di cappa di Paolo V, questi lo creò cardinale, per
e rocchetto, sul ripiano del trono rispon- la sua singolar dottrina e stupenda elo-
de alle istanze che si fanno al Papa per quenza. Urbano VIII fece segretario apo
ascrivere nel catalogo ' de'santi i beati di stolico delle lettere a'principiLorenzoMa-
cui si tratta la canonizzazione, con esor- galotti(V.), e quindi lo creò cardinale. In-
tare gli astanti a implorare su di ciò il nocenzo X dichiarò segretario del sagro
divino aiuto, il che ripete alle nuove i collegio, e segretario deʼbrevi ai principi
stanze che si replicano al Pontefice, per Decio Azzolini (V.), indi dopo 10 anni
invocarsi dall'ecclesiastico e augusto con lo elesse cardinale; di prodigioso ingegno,
sesso il lume delloSpirito santo; finalmen divenne l'arbitro della dotta regina Cri-
te alla 3.º più calorosa istanza per la so- stina di Svezia , e segretario di stato di
spirata canonizzazione , il prelato dichia- Clemente IX. A SEGRETARIO APOSTOLICO
ra, che il supremo Gerarca va a pronun- dissi inoltre del suo intervento alle caval-
ziarne la sentenza. Questo prelato inter cate del Possesso de' Papì : a FAMIGLIA
viene al Concistoro pubblico, per la ri PONTIFICIA, della parte che godeva nel pa-
nunzia della Porpora ( V.) de'cardinali, lazzo apostolico,della quale feci pur paro-
onde leggerne l'istanza, acciò sia ammes- Ja nel vol . L, p . 205, e consistente in cera,
sa dal Papa. Di frequente il sagro colle- olio, carbone, carbonella , legna, fascine,
gio scelse il segretario de'brevi aʼprinci- droghe, neve,tritello, fieno; biada pel man.
pi a compilare e pronunziare l' Orazio tenimento de'cavalli, che pure sommini-
ne per l'elezione de'Pontefici, o l'Orazio- strava il palazzo apostolico , uso di car-
ne funebre pe'Papi : in quell'articolo ne rozze, letti, biancherie, mobilio, pane, vi-
riportai diversi esempi , antichi e moderno, aceto, e più anticamente anche la car-
ni. A SEGRETARIO APOSTOLICO trattai di ne ed i servi, e altre cose ; ma per le vi-
sua antichissima origine; in tale articolo cende de'tempi , diminuite a poco a poco
ed a SEGRETARIO riportai i tanti celebri tali somministrazioni , ridottesi a pane e
personaggi che fiorirono in questo cospi- vino e altre cose, definitivamente per tut-
cuoeonorificentissimo uffizio.Anticamen- ti i palatini e altri che le godevano, Pio,
te era di assai maggior lustro e impor. VIaboli con chirografo del 1. luglio1797 ,
tanza,la quale diminuì quando stabilmen bensì aumentando l'onorariomensile.Pe-
SEG SEG 267
rò tuttora gode l'uso della carrozza re- gretario de' brevi Maraldi avea tre servi
candosi dal Papa , alcuni emolumenti, la ed un cavallo; Melle segretario deʼbrevi
dispensa delle candele , palme e Agnus a' principi , un servo, un cavallo e scudi
Dei benedetti; quella di 4 medaglie d'ar. 6,50; Herrera altro segretario , 2 servi,
gento, e prima ne avea due d'oro. Per un cavallo e scudi 14 : il sostituto di Ma-
dare un saggio de'diversi onorari e parti raldi, un servo, pane e vino, e scudi 2,60;
palatine, godute in diversi tempi dai se- quello de'brevi a'principi, 2 servi, pane,
gretari de' brevi, e da quelli de'brevi ai vino e scudi g. D'Innocenzo X fu segre-
principi e da❜lorosostituti e scrittori,men- tario de'brevi a' principi anche Gaspare
tre quanto ora questi e quello hauno, lo Simeoni aquilano e canonicoVaticano.Nel
riporto a SEGRETARIO DELLE LETTERE LATI • 1706 sotto Clemente XI, Fabio Olivieri
NE, ove pure parlo di diversi segretari dei segretario de'brevi riceveva scudi 15, pa.
brevi a' principi, riprodurò quanto ricane e vino : Ulisse Giuseppe Gozzadini se
vai dagli originaliruoli palatini, nello stu- gretario de'brevi a'principi del medesino
dio che vi feci. Paolo IV del 1555 avea e del predecessore Innocenzo XII, fruiva
7 segretari, i quali godevano l'uso di 8 scudi 26, pane e vino, ed il sostituto, scu-
cavalli, ed erano serviti da to servi pala- dito, pane e vino; altri 3 di lui sostituti
tiui, de'quali 3 erano assegnati con 2 ca◄ o scrittori, pane e vino, ed in tutti scudi
vallialı . de'medesimi , che fu Gio. Fran. 18.35 . Gli ultimi segretari furono i pre-
cesco Bini,il solo conosciuto da Buonami- lati Giovanni Devoti arcivescovo di Car
ci; quattro di tali segretari sono detti in- tagine, Domenico Testa, e Gaspare Ga-
terEpist.PiolVebbe 4 segretari nel 1560, sperini : al presente è mg. Luca Pacifi .
ch'erano serviti da 6 domestici e da 5 ca ci; di tutti feci onorevole ricordo in diver
valli; Buonamici registrò 3 segretari. Nel si articoli.
ruolo per la sede vacante di Pio IV, tro- SEGRETARIO DELLA CEREMO.
vo registrati a tutto vitto Antonio Fiore NIALE, A secretis s. c. Caeremonialis,
dibello e Cesare Glorierio, ciascuno con E' un Maestro delle ceremonie pontificie,
due famigli e un cavallo; dunque resta . ed ha sempre per prefetto il cardinal De.
rono in servizio del successore , e tali li cano del sagro collegio (V.) , come quel-
vedo in Buonamici, poichè s . Pio V ebbe lo che per esperienza deve più conoscere
4 segretari, il 1.° de'quali era il cardinal le Ceremonie e il Ceremoniale (V.) della
Rusticucci, chiamato nel ruolo Segreta Corte di Roma (V.).
rio antico. Sisto V nel 1589 avea Marcel . SEGRETARIO DELLA CIFRA, Ci-
lo Vestri segretario de'brevi, Pietro Na- ferator, Silentiarius, Notarius. II prela-
varra scrittore di essi , ed i mg.į M. An- to sostituto della Segreteria di stato ( V.),
tonio Valle, Antonio Ruloffi , più il Vestri da qualche tempo riunisce questo titolo
anche segretario domestico de'brevi pel e le prerogative, essendovi inoltre nella
collegio de' Segretari apostolici, ed in luo detta segreteria il cifrista, ed al presente
go di Antonio Boccapaduli . Più uno scrit anche il cifrista onorario; prima erano due.
tore de' brevi, presso il Papa. Nel 1597 Il segretario della cifra era quello che te.
Clemente VIII avea il Vestri per segre neva il carteggio degli affari della s . Sede
tario de'brevi, ed anche de'brevi a'prin misti di diplomazia, e perciò teneva la cor-
cipi; 4 scrittori de’brevi, e 2 altri col Ve- rispondenza co'nunzi , sottoscritta dal car-
stri, il quale godeva 4 servi, 2 cavalli, e dinal segretario di stato.Quando nel 1814
tutto vitto, oltre il mediocre onorario di si diede un nuovo ordine e sistemazione
scudi 14 e bai . 50 per companatico, cioè alla segreteria di stato, e vi si costituì un
scudi 8 pel 1.º uffizio, e 6.50 pel 2.º uf· centro di tutti gli affari, anche di gover-
fizio. Nel1623 sotto Urbano VIII, il se- uo amministrativo, il segretario della ci-
268 SEG SEG
fra assunse anche il titolo e le funzioni to ad ambedue, ed al suo oratore in Ro-
di sostituto della detta segreteria. Il se- ma. Alessandro VI dice in un breve del
gretario della cifra tuttora è prelato Pa- 1493 al re e alla regina di Spagna, dia-
latino (V.) , de'príncipali della Famiglia vere ricevuto la loro cifra. Nel codice del-
pontificia, cameriere segreto , ed appar le lettere di Pio II , della Biblioteca Barbe-
tenente alla Camera segrela (V.), ond'è rini, scritte nel suo tempo, al margine di
invitato dalMaestro di Camera(V.)quan una pagina si trova tutto l'alfabeto ri-
do deve intervenirvi , con residenza nel dotto in cifre, fatte parte con lettere gre-
Palazzo apostolico Quirinale (V.). Ha che e con numeri arabici, e parte con no-
l'udienza dal Papa in luogo del Segreta- te capricciose. La cifra è quella scrittura
rio di stato (V.), e ne fa le feci per assen- non intesa se non da coloro tra'quali si
za oimpotenza, come praticava prima an- è convenuto del modo di comporla,com'e-
cora che fosse sostituto della segreteria di rano presso i greci le scilale laconiche,del-
stato. Il suo uflizio è quello di scrivere le quali parla il ricordato Gellio; donde
le lettere formate di cifre, ai nunzi e al scorgesi quanto è antica l'origine di que-
tri ministri della s. Sede, e d'interpretare sto modo di scrivere, prudentemente a-
. quelle lettere che dai medesimi si scrivo- dottato dalla corte romana, in alcune cor-
no o rispondono in cifra; in tutto essen- rispondenze co'suoi legati e nunzi , nelle
do coadiuvato dall'officiale cifrista. Ordi- trattazioni di gelosi e gravissimi affari, on-
nariamente è canonico d'una delle basi de evitalnela conoscenza se i.dispacci fos-
liche patriarcali. A Famiglia ponTIFICIA sero tolti ai corrieri, o si perdessero nel-
narrai quanto anticamente riceveva dal le poste, e per impedire l'attentato enor-
palazzo apostolico nella così detta parte me di ledere la pubblica fede nella pre-
di palazzo, presso a poco quanto notai a potente e riprovevole apertura delle let-
a SEGRETARIO DE BREVI A'PRINCIPI, inclu- tere diplomatiche. Morcelli chiamò uno
sivamente alle medaglie d'oro e d'argen- de' segretari della cifra o barandieri in
to, e come quello godendo le accennate Napoli, Adlectus inter Silentiarios;e l'of-
esistenti prerogative, emolumenti e di- ficiale maggiore della segreteria di stato
spense. Aulo Gellio chiamò singulariise- per gli affari esteri : Scriba primus Nea-
gretari della cifra degli antichi romani , e poli ad Extranea. La segreteria della ci-
singulari si chiamavano le lettere scrit fra ha copia delle cifre che consegna ai
te in cifra, come le scritte da Giulio Ce- nunzi e ministri della s. Sede, e con essa
sare ad Oppio e Balbo, e non potevansi procede, quando carteggia in tale cauto
leggere se non da chi avea la contro ci- modo. Il p. Plettemberg, Notitia Curiae
fra. A NOTARO, ed a SCRITTURA o arte di Romanae : De Secretaria apostolica, ec-
scrivere, parlai delle note tironiane scrit co come parla di questo prelato. » Hos
le in cifre, con altro riguardante questo inter praecipuus est, qui Secretarius di-
antico modo di scrivere. Nel ruolo de'fa- citur Cifrarum, hic literas cifris et notis
migliari di Pio II del 1460 , che pubbli- occultioribus scriptas interpretatur , et
cai al citato articolo FAMIGLIA PONTIFICIA, componit ". Ora riporterò un elenco di
registrai Giovanni Ciferator. Apprendo segretari della cifra, che raccolsi dalle mie
da Marini, Archiatripontificii, t.2 , p.165, ricerche e studi di erudizione, massime
ch'è antico l'uso delle cifre nella corte ro. da' Diari di Roma(e nel mio Estratto mss.
mana, e nell'archivio Vaticano quel pre- di essi registrai i numeri donde ricavai
lato ne vide sino dell'epoca del secoloXIV. quanto dirò ), e dalle Notizie di Roma .
9 Narra, che Innocenzo VIII avvisò il du- Prima noterò, che dal ruolo di Sisto V del
ca di Milano perchè scrivesse le sue let- 1589 trovo Gio. Battista Argenti segre-
tere con alcun segno segreto, che sia no- tario delle cifre, mantenuto a tutto vit
SEG SEG 269
to, con due servi ed un cavallo . Nel 1597 segreto partecipante e segretario d'am.
di Clemente VIII leggo, Matteo Argenti basciata (al quale uffizio surrogò altro ca.
segretario delle cifre, con due servi e un meriere segreto), non che canonico Va.
cavallo. Lanfranco Margotti,che celebrai ticano; poscia nel 1729 lo consagrò nella
pure a Segretario (V.) , non che a Segre- cattedrale d'Albano vescovo di Marciana
tarioapostolico(V.), e fu come io aiutan- in partibus. Nel 1730 elevato al pontifi-
te di camera di cardinale e di Papa; me. calo Clemente XII , subito dichiarò Si-
ritò che Paolo V gli affidasse la cura di moni votante di segnatura, e fece segre-
scrivere in cifra , e nel 1608 lo creasse car- tario delle cifre Giuseppe Livizzani, in u-
dinale, laonde come degli altri che ripor no a cameriere segreto ; indi ritenendo
terò in carattere corsivo ne scrissi la bio l'uffizio lo promosse a referendario e se-
grafia. Decio Azzolini, da segretario del gretario della concistoriale, in seguito car
nunzio di Spagna , Innocenzo X lo fece dinale di Benedetto XIV. Questo Papa
segretario della cifra, poi pro- segretario nella sua elezione elesseal segretariato nel
di stato , e dopo altre cariche cardinale 1740 l'ab. Antonio Rota romano e ca-
e segretario di stato. Innocenzo XII nel meriere segreto, e nel 1743 gli conferì la
1691 nominò segretario della cifra Vin- prelatura domestica; nel 1755 per malat
cenzo Ricci di Sinigaglia . Giulio Piazza, tia del cardinal Valenti segretario di sta-
da arcivescovo di Rodi e nunzio di Co- to, come segretario della cifra e 1.° offi-
lonia, quindi segretario della cifra : dopo ziale della segreteria di stato, sottoscrisse
illustre carriera, nel 1712 Clemente XI l'editto per premiare il denunziante del
l'annoverò al sagro collegio. Questo Pa- reo d'omicidio commesso sopra Costan-
pa nominò al medesimo incarico Guido tini mercante diCorneto.Nel 1756 glicon-
Passionei cameriere segreto, fratello del cesse l'uso del Rocchetto (V.), gli diè luo.
famoso cardinal Passionei (V.), dottissi- go nella congregazione concistoriale,e no.
mo e poi segretario del sagro collegio e minò segretario de'confini : poi divenne
della concistoriale : avea la parte di pane segretario delle Paludi pontine, acque e
e vino, scudi 45 mensili; ed il cifrista Ga chiane. Eletto nel 1758 Clemente XIII,
spare Pasqualoni , pane e vino e scudir immediatamente dichiarò segretario del-
mensili. Di Clemente XI lo furono pure la cifra mg.r Gio. Carlo Boschi, ch'era
Antonio Simone Baglioni, e mg.r. Vincen- segretario de' Memoriali ( V. ) e abbrevia-
zo Alamanni fiorentino e prelato. Inno- tore di curia; nel 1759 lo dichiarò proto-
cenzo XIII nel 1721 , dopo splendida car- notario epro Maestro di camera(V.),in .
riera di cariche, appena eletto promos- di effettivo e cardinale nel 1766. Nel se-
se a segretario della cifra Domenico Ri- gretariato delle cifre gli sostituì nel 1759
vera, e dopo altre incumbeuze nel 1733 (non nel 1749 come riporta Cancellieri a
fu cardinale: contemporaneamente Inno- p. 20 del Cenotaphium Leonardi Anto-
cenzo XIII confermò il Rivera nel segre- nelli cardinalis, ed in prova cito le No-
tariato, e fece cifrista l'ab . Pigliardi. Be- tizie di Roma del 1759, in cui a p. 292
nedetto XIII dopo eletto, nel 1724 no- si legge ancora il Boschi, e le Notizie di
a
minòsegretario della cifra e arcivescovo Roma del 1760, in cui a p. 298 per la 1 .
d'IconioCamillo Paolucci Merlini , lo vol volta è riportato l'Antonelli) Leonardo,
le assistente quando consagrò la basilica Antonelli canonico Vaticano, colla riten-
de'ss. XII Apostoli , e poi nel 1 727 l'inviò zione della segreteria della concistoriale
nunzio in Polonia , indi cardinale di Be- e del Sagro collegio (V.), del quale in ap-
nedetto XIV. Sostituï Benedetto XIII al presso fu decano illustre. Clemente XIII
segretariato delle cifre mg.r Nicolò de Si- promovendo nel 1766 l'Antonelli ad as◄
meoni o Simoni beneventano, cameriere sessore del s. offizio, gli diè in successore
270 SEG 1 SEG
nel segretariato della cifra il dottissimo lecause proposte innanzi la sagra congre-
mg." Giuseppe Garampi, il quale fu con- gazionejuris ordine servato. Prima il car-
fermato nel 1769 da Clemente XIV, che dinal prefetto godeva annui scudi 2000,
promovendolo nel 1772 alla nunziatura ma il Papa Pio IX li ridusse pel medesi-
diPolonia,e poi cardinale,gli sostituì mg." mo a 800, assegnandone dall' anteriore
Carlo Federici genovese cameriere segre. quota 400 al prefetto della congregazio-
to, che Pio VI confermò , fece canonico ne de'vescovi e regolari.
di s. Maria Maggiore, e continuò per tut · SEGRETARIO DELLA CONCI-
to il suo lungo pontificato, ricevendo la STORIALE, A secretis de sacris consi-
parte di pane e vino, e scudi 45 mensili storii consultationibus. E' il prelato Se-
come i predecessori..Pio VII , che fu crea- gretario delsagro Collegio(V.), e vediCON-
to nel 1800, non rimpiazzò il segretario GREGAZIONE Cardinalizia Concistoriale,
della cifra ; almeno ing.r Carlo Mauri che di cui è prefetto il Papa.
fu sostituto della segreteria di stato (del SEGRETARIO DE’CONFINI, A se-
quale prelato feci onorata memoria par cretis finium regundorum. E' un prelato
Jando di Filacciano sun patria nel vol. cheprima era segretario della congrega .
LVIII , p.122) sotto Pio VII , Leone XII , zione cardinalizia del suo nome, la quale
ed in parte del pontificato di Pio VIII , descrissi all'articolo CONGREGAZIONI CAR-
nelle Notizie di Roma non fu qualifica . DINALIZIE: § II, Congregazioni cardinali-
to col titolo di Segretario della cifra, co-zie antiche e più rinomate, ora non più
me lo furono i seguenti successori (Pao- esistenti, ed ivi ed a SICILIA feci menzione
lo Polidori figura tale ne'ruoli del 1831 dell'odierno segretario. La segreteria è nel
con scudi 50 , e poi cardinale ). France . palazzo apostolico, secondo le Notizie di
sco Capaccini ehe Gregorio XVI nomi- Roma. V. Sovranita' della S. SEDE.
nò, elesse canonico Lateranense e poi creò SEGRETARIO DI CONSULTA, A
cardinale, sostituendogli mg. Vincenzo secretispro consultationibus negociorum
Santucci, a cui pure conferì eguale cano- status ecclesiasticis. Prelato che riunisce
nicato, dal regnante Pio IX elevato a e- le cariche di Segretario della congrega-
guale dignità, ed in sua vece scelse l'o- zione cardinalizia di Consulta (V.), di
dierno mg.r Giuseppe Berardi, di cui feci Ponente (V.) della medesima come pre-
cenno nel vol. LIII , p. 212 e 222 . sidentedel 1.° turno di tali prelati, o pre-
SEGRETARIO DEL CONCILIO, A sidente del tribunale della s. Consulta ,
secretis sacri consilii Tridentinis decre- e vice - presidente della commissione spe-
tis interpretandis. Prelato della s . Sede, ciale di sanità, del quale parlai a PESTI
che per consuetudine da questa impor- LENZA. Nel Palazzo della Consulta (V.)
tante carica viene creato cardinale. V. è l'abitazione del segretario, ora occupa
CONGREGAZIONE CARDINALIZIADEL CONCILIO, ta dal Segretario de' Memoriali ( V.), per
e SINODO. Si può vedere la lettera apo- cui riceve un compenso; bensì continua
stolica in forma di breve di Pio VI, Sa- a risiedervi il tribunale e la cancelleria.
crosanctam Tridentinam Synodum, dei Questo prelato fu anche vice -presidente
27 novembre 1775: Desac. cong. Consilii della Congregazione cardinalizia specia
officialibus, eorumque muneribus. Nel n .° le sanitaria. Prima soleva crearsi cardi ,
I del Giornale Romano, che vide la lu- nale il segretario di consulta, come notai
ce nel 1848 e nell'istesso anno il fine, si a PROMOZIONI PONTIFICIE, sulle quali feci
riporta un Regolamento emanato a' 27 osservazioni anche a SAGROCOLLEGIO. Gre
settembre 1848 dal prefetto della congre gorio XVI nel 1844 ne diè l'ultimo esem-
gazione cardinal Pietro Ostini, colla san- pio, col cardinal Nicola Clarelli Parac-
zione del Papa Pio IX, da osservarsi per ciani ; prima del quale avendo avvisato
SEG SEG 271
pel cardinalato mgr Francesco Isola se- dis. E' un prelato.. CONGREGAZIONE CAR•
gretario,questi modestamente pregò d'es- DINALIZIA DELL'ESAME DE'VESCOVI, ESAME,
sere dispensato d'accettare a motivo del- VESCOVO.
l'età e della cagionevole salute : tanta vir- SEGRETARIODELLA FABBRICA
tù meritava qui onorevole ricordo. DI S. PIETRO , A secretis, et Curator
SEGRETARIO DELLA CORRE Templi et operum Vaticanorum : Adiu-
ZIONE DE' LIBRI DELLA CHIESA tor sacri consilii ad Templum atque o-
ORIENTALE. E' il prelato Segretario di pera Vaticana curanda. E' un prelato
propaganda fide , prima lo erano altri, canonico della basilica Vaticana, ed eco-
mentreleggo nel n.º 185 del Diario di Ro- nomo della medesima , già giudice prela.
ma del 1802 , la morte di mg.r .r Simone to con l'uso dell'abito prelatizio,della Con .
de Magistris segretario, vescovo di Cirene gregazione cardinalizia della reverenda
e assistente al soglio pontificio. Dalle No fabbrica di s. Pietro ( I. ) ; ed inoltre si
tizie di Roma ne ricavo i successori. Fran- può leggere CROCESIGNATI.
cesco Fontana barnabita , poi cardinale SEGRETARIODELL'IMMUNITA'
nel 1816; quindi Pietro Caprano arcive- ECCLESIASTICA, A secretis sacri con-
scovod'Iconio, il quale nel 1823 fallo se. sili ad ecclesiae jura retinenda . E' un
gretario di propaganda, continuò pure nel prelato. Si può vedere , CONGREGAZIONE
segretariato della Congregazione della CARDINALIZIA dell'Immunita' ECCLESIASTI-
correzione de'libri della chiesa orienta. CA,IMMUNITA' ECCLESIASTICA , REGALIA , RE-
le (V.). Nel 1828 creato cardinale , diven- gio exequatur, di cui riparlai a Sarde-
ne segretario Angelo Mai , che dichiarato GNA REGNO.
segretario di propaganda nel 1833,conti- SEGRETARIO DELL'INDICE,Ase.
nuò ancora nell'altro uffizio;indi promos cretis s. congregationis Indicis. E' un re-
so al cardinalato nel 1838,gli successe nel- ligioso del cospicuo ordine de' Predicato .
la propaganda mg.r Ignazio Giovanni Ca • ri(V. ) , che risiede colla segreteria nel con-
dolini arcivescovo d'Edessa, ma vacò il vento di s. Maria sopra Minerva . V. CON-
segretariato della correzione fino al 1845, GREGAZIONE Cardinalizia dell'Indice, e In-
in cui fu fatto mg.r Giovanni Brunelli, o- DICE DE LIBki proibiti.
ra cardinale, ch'era segretario di propa. SEGRETARIO DELL'INDULGEN.
ganda fino dal 1843, dopo che a'27 gen- ZE E SAGRE RELIQUIE, Secretarius
naio il predecessore fu annoverato al sa- sacraecongregationisIndulgentiarum,ac
gro collegio, ed al quale ultimo successe sacrarum Reliquiarum . E' un prelato. V.
in ambedue i segretariati l'odierno mg.r CONGREGAZIONE CARDINALIZIA DELL'INDUL
Alessandro Barnabò di Foligno, canonico GENZE E SAGRE RELIQUIE, INDULgenza , Re-
Vaticano, fatto pro- segretario di propa- LIQUIA, SANTI.
ganda nel luglio 1847 , e poi segretario nel SEGRETARIO DELLA S. INQUI-
1848. SIZIONE O S. OFFIZIO, A secretis s.
SEGRETARIO DELLA DISCIPLI- congregationis Inquisitionis. E' un cardi
NA REGOLARE, A secretis s. consilii nale, per lo più il decano del sagro col-
Disciplinae Regularium. E' un prelato.Di legio. Avendo riportato a CONGREGAZIONE
esso ne parlai a CONGREGAZIONE CARDINA- CARDINALIZIA DELLA S. ROMANA Inquisizione
LIZIA DELLA DISCIPLINA REGOLARE, ed altre DEL S. OFFICIO, un elenco de'cardinali se-
notizie analoghe alla medesima si ponno gretari, qui aggiungerò il cardinal Vin-
leggere a DISCIPLINA REGOLARE , e RELI . cenzo Macchi attuale decano del sagro
GIOSO. collegio, che non era tale quando Grego.
SEGRETARIO DELL'ESAME DEI rio XVI lo nominò nel 1844. Ivi feci pu
VESCOVI, A secretis Episcopi proban- re un elenco di assessori del s. offizio poi
272 SEG SEG
cardinali, poichè la carica porta all'ono- Pontefici (V. ). A FAMIGLIA PONTIFICIA, del-
re della porpora, e lo compirò co'seguen la quale fa parte primaria,raccontai quan-
ti. Elevato al cardinalato il Simonetti nel to anticamente riceveva dal palazzo apo-
1844, gli successe mg. Prospero Cateri- stolico nella così detta parte di palazzo,
ni , il quale nel 1853 creato cardinale dalr presso a poco quanto notai a SEGRETARIO
PapaPio IX,gli fu sostituitol'odierno mg. DE BREVI A'PRINCIPI, come questi godendo
Lorenzo Lucidi.Di questa veneranda con di presente le descritte prerogative, di car-
gregazione è sempre prefetto il sommo rozza nel recarsi all'udienza del Papa, di
Pontefice: si può anche vedere INQUISIZIO⚫ dispense e di emolumenti . Però l'altro pre-
NE, e s. Pio V. Due altri elenchi a detto lato nel ruolo di Pio VIII ha il mensile
articolo formai, cioè de' Commissari e dei onorario di scudi 62.50 , scudi 25 il suo
Consultori della congregazione fatti car sostituto, e 1o ciascuno de'suoi scrittori;
dinali. ed il segretario delle lettere latine ne ha
SEGRETARIO DELLA LAURE- 50 , e 10 il proprio scrittore , quindi nel
TANA, A secretis sacri consilii reipubli- ruolo di Gregorio XVI leggo scudi 62 al
caeLauretanae regendae.E' ilprelatosot segretario delle lettere latine. Il Papasuo-
to -datario, del quale non solo parlai aDA le conferirgli un canonicato in alcuna del-
TARIA, ma a Loreto, riportando l'elenco le basiliche patriarcali . Tra i segretari del .
de'sotto- datari segretari della Congrega le lettere latine ancora fiorirono personag-
zione cardinalizia Lauretana ( V.). gi illustri , e diversi furono premiati col
SEGRETARIODELLE LETTERE cardinalato. La 1.ª volta che mi fu dato
LATINE, Ab epistolis latinis, Scriba ab di leggere chiamato un Segretario apo,
epistolis latinis. Prelato Palatino ( V.) do. stolico (V.) , col nome di segretario del-
mestico del Papa e cameriere segreto , le lettere latine, fu Giulio Pogiani, che ce-
talvolta coll'abito di Mantellone, tale al· lebrai eziandio a SEGRETARIO, ed a ORA-
tra con quello di Prelato, appartenente ZIONE per quella funebre che pronunziò
alla Camera segreta, oud'è invitato dal nel 1555 per Marcello II,e per quella del-
Maestro di camera (V.) quando vi deve l'elezione di Pio IV, del quale e di s. Pio
intervenire, con residenza nel Palazzo a V fu segretario delle lettere latine , dice
postolico Quirinale (V.) , ove ha pure la Novaes. Sisto V ebbe a segretario delle
segreteria e lo scrittore. Ha l'ordinaria lettere latine Guido Gualtieri di s. Gine-
udienza dal Papa due volte la settimana , sio. A SEGREtario apostolico, nel descri-
nelle sere del mercoledì e sabbato; scrive vere l'intervento de' segretari apostolici
le lettere in latino in nome del Papa a've- ne'possessi de'Papi , in quello del 1585 di
scovi, a qualche principe, a'personaggie Sisto V riportai che cavalcò il segretario
ad altri, o,uel medesimo nome pontificio delle lettere latine. Questi si trova esisten-
loro risponde, le quali lettere sigilla colte anche sotto Alessandro VII del1655,
sigillo gentilizio del Pontefice : queste let maBuonamici non riportò che NataleRon-
tere egli sottoscrive , ed alcuna volta le dinini segretario de'brevi ai principi, e fra-
sottoscrive il Papa stesso, il quale sceglie tello del cardinale di tal cognome, ed io
a questo nobile e onorifico uffizio un ec- aggiungerò che morto nel 1659, gli suc-
clesiastico dotto e profondo nell'elegan- cesse Francesco Nerli poi cardinale, che
za ed eloquenza del latino idioma, per cui lo era stato d'Innocenzo X e lo fu nuova-
ordinariamente viene promosso a Segre- mente poi di Clemente IX. Lo storico dei
tario de'brevi a'principi ( V.) . In sede va . PapiNovaes, di Alessandro VIII del 1689
cante spesso il sagro collegio l'incarica di non parlò che di Mario Spinola genovese
compilare e recitare l'Orazione funebre segretario de'brevi a'principi, e di Gian .
pei Papi, o l'Orazione per l'elezione dei francesco Albani segretario de’brevi, che
SEG SEG 273
fu poi cardinale e Clemente XI . Innocen. gli surrogò Tommaso Antonio Emaldi di
zo XII nel 1691 confermò lo Spinola , e Lugo, che inoltre fece prelato domestico
l'Albani divenuto cardinale. Dal 1700 in e canonico Lateranense, e ne recitò il fu.
poi abbiamo diversi segretari delle lette- nebre elogio : Clemente XIII lo dichiarò
T
re latine di Clemente XI , e pel 1.° mg. segretario de'brevi a'principi, in vece di
Zeccadoro d'infelice fine. Dal contempo- mng.r Gaetano Amato di s. Severino dioce.
raneo diarista Cecconi apprendo, che si si di Salerno e prelato domestico, che lo
terminò il 1702 con funesta tragedia; il era stato di Benedetto XIV, ed il suo uf-
prelato fu colpito nel salir le scale da un fizio conferi a Michelangelo Giacomelli
colpo di fucile, e dopo qualche giorno mo- pistoiese, poi canonico Vaticano e arcive-
rì. Subito uscì la taglia di 12,000 scudi scovo di Calcedonia in partibus (assai en-
contro il reo, che poi si trovò nella per comiato dal Renazzi, nella Storia dell'u-
sona di Mattia Trojani , infame e crudele niversità diRoma, p. 331 ). Promosso que-
famigliare del prelato, il quale convinto sti a segretario de'brevi a'principi, nomi-
di fellonia e tradimento contro il suo pa- nò alle lettere latine Benedetto Stay ragu .
drone, fu impiccato sulla piazza di s. Pie- seo e canonico Liberiano, dipoi ne fu lo.
tro, e la testa fu posta sopra la porta An- dato ne'novendiali,indi segretario de'bre-
gelica adterrorem ; indisi bandì dallo sta- vi a'principi di Clemente XIV e Pio VI.
to ecclesiastico la madre, i fratelli, le so- D'ambedue fuasegretario delle lettere la .
relle, e gli altri parenti sino al 3.º grado. tineFilippo M. Bonamici già sostituto dei
Inoltre segretari delle lettere latine di Cle- brevi ad Principes, patrizio lucchese, poi
mente XI furono : l'ab. Agostino Favo- canonico Lateranense, e come mg. Stay
riti, colla parte palatina di pane e vino, con scudi 45 mensili e la parte di pane e
e scudiro e bai . 22 e mezzo meusili ; Gio. vino : di questo prelato ragionai a SEGRE-
Cristoforo Battelli d'Urbino, senza parte TARIO APOSTOLICO, parlando del suo libro,
palatina e perciò con scudi 17 e bai . 74 De claris pontificiarum epistolarum scri-
mensili, poi dal medesimo Papa fatto se ptoribus : de'suoi pregi e opere ne scrisse
gretario de'brevi a'principi e arcivescovo con lode anche il Renazzi . Pio VI nel 1780
d'Amasia, succedendo a Ulisse Gozzadi. lo fece succedere da Domenico Nardini ro-
ni dopo che nel 1709 lo creò cardinale; mano , e poi da Calisto Marini di Pesa
Domenico Rivera, poi cardinale, e qui ri ro, tutti camerieri segreti . Nel vol . LIII,
corderò che de❜segretari cardinali si pon- p.104 e seg. parlai de'famigliari pontifi.
no leggere le notizie ne'miei articoli bio- cii che seguirono Pio VI nella sua depor.
r
grafici; lo fu ancora Gianvincenzo Luc- tazione, fra i quali l'ottimo mg. Giusep
chesini lucchese e canonico Vaticano, che pe Marotti d'Orbetello exgesuita , profon
in morte di Clemente XI recitò l'Orazio do nell'eloquenza greca e latina, che vir
nefunebre (V.) , al quale articolo notai le tuosamente in sul punto di partire il Pa.
altre recitate dai successori e quelle altre pa, accettò l'invito di seguirlo al Calva-
sì per l'elezione: il Lucchesini divenne se- rio: esercitò col Pontefice, privo dei suoi
gretario de'brevi ai principi di Clemente ministri, importantissimi uffizi, e scrisse
XII e Benedetto XIV. Nel 1721 Innocen. gravissimi affari; si trovò in Valenza al-
zo XIII fece segretario delle lettere lati la sua morte, gli fece l'iscrizione sepolcra-
ne lo stesso Lucchesini, come me ne as- le, e compilò il minuto Diario del dolo-
sicuro nelle Notizie di Roma, e non pare roso viaggio. Meritamente fu molto lo-
mg.r Passionei ,come dice Novaes. Di Cle- dato dal citato Renazzi a p . 336 , e dal
mente XII fu Enea Silvio Piccolomini, Baldassari, Relazione delle avversità epa-
che lodò in morte; lo fu ancora di Bene- timenti di Pio VI. Il successore Pio VII
detto XIV e poscia cardinale. Quel Papa nel 1800 lo volle seco per segretario del-
VOL. LXIII. 18
274 SEG SEG
le lettere latine, indi lo fece succedere a cederlo, il quale divenendolo il regnante
mg.r Stay nell'altro impiego di segreta Pio IX, nel 1848 lo nominò al segreta-
rio de❜brevi ad Principes, e fugli puresur- riato de'brevi a'principi che funge, trasfe-
rogato nel ministero di agente della re- rendolo al canonicato Vaticano . Nel me-
pubblica di Ragusa presso la s. Sede. Af- desimo anno dichiarò segretario delle let-
flillosi per un rubamento fattogli nel Qui tere latine mg.r Gio. Battista Palma, che
rinale, temendo che i ladri avessero pre- fu vittima dell'insurrezione che deplorai
so il denaro della repubblica , contribui all'articolo Pio IX. I ribelli assalendo con
al suo estremo fine, e dopo solenni esequie furore il palazzo Quirinale, uno di essi sa-
nella basilica Liberiana , di cui era cano . lito sul campanile di s. Carlo alle 4 fon-
nico, vi restò sepolto. Pio VII gli avea so- tane, vedendo che il prelato dalla sua a-
stituito nella segreteria delle lettere lati bitazione si avvicinava alla finestra per
ne mg." Gioacchino Tosi poi vescovo di indagare i pericoli cui erano esposti gli
Anagni, che nel 1802 pronunziò l'orazio abitanti del palazzo , gli spianò contro l'ar-
ne funebre per Pio VI alla presenza di Pio chibugio e lo rese cadavere. Fu da tutti
VII. Questi nel 1804 nominò segretario compianto,e celebrato con necrologia d'I-
mg.rDomenico Testa, poi canonico Li- lario Alibrandi nel t. 10, p. 306 a degli An-
beriano. Questo prelato insieme al cele- nali delle scienze religiose 2.ª serie. Il Pa.
bre canonista mg.r Devoti, che celebrai pa ne restò afflittissimo, e gli sostituì l'o
anche nella biografia di Pio VIII, segre . dierno segretario delle lettere latine mg.r
tario de'brevi a'principi, dal Papa furo- Domenico Fioramonti, ch' era sostituto
no condotti a Parigi (V.) per la corona- nella segreteria de'brevi ad principes, e
zione di Napoleone I , e fecero onore in lo fece canonico Liberiano .
quella gran metropoli alla corte romana : SEGRETARIO DE' MEMORIALI,
morto il Devoti, Testa gli successe e pa- Summus scriniarius a libellis, Magister
ti anch'egli nel 1809 lunga deportazione. Libellorum et Memoriae. E' un cardina-
Tornato da questa Pio VII , nel 1814 di- le Palatino ( V. ) che ora abita nel Pɑ-
chiarò segretario delle lettere latine mg. lazzo della Consulta (V.). A MEMORIALE
Raffaele Mazio poi cardinale, e nel 1818 ne ragionai e riportai la serie, alla quale
nominòa supplirlo il chiaro bologneseFi, aggiungerò, che dopo il cardinal Altieri ,
lippo Schiassi, valentissimo ed emulo fe gli successe il cardinal Gabriele Ferretti,
licedi Morcelli, canonico della patria me ed a questi nel 1852 l'odierno cardinal
tropolitana e cameriere segreto sopran- Lorenzo Simonetti. V. RESCRITTO e RE-
numero. Nell'assenza dell'illustre Mazio, GISTRATORI.
avea supplito ancora Paolo Polidori che SEGRETARIO DI PROPAGANDA
meritossi il cardinalato, poichè il Mazio FIDE, Adiutor sacri consilii Christiano
proseguì nella carica sino al 1824,nel qua . nomini propagando . E' un prelato della
le annoLeoneXIIdichiarò successore mg.r s. Sede, che da questa carica si suole pro
Gaspare Gasperini e canonico Liberiano; muovere alla sublime dignità cardinali.
il quale prelato da Gregorio XVI fu con- zia. La loro serie la pubblicai a CONGRE-
fermato nel 1831 , e nel 1832 sostituito al GAZIONE CARDINALIZIA DI PROPAGANDA FI-
defunto mg.r Testa nel segretariato dei DE, ed a SEGRETARIO DELLA CONGREGAZIONE
brevia'principi, promovendo a quello del- CARDINALIZIA della correzione de' librI
lelettere latine mg.rCarlo Vizzardellipoi DELLA CHIESA ORIENTALE, di cui eziandio
cardinale. A questo Gregorio XVI diè in talvolta è segretario. Inoltre si può vede
successore wg. Luca Pacifici e fece cano . re PROPAGAZIOne della fede, Vicariati
nicoLiberiano, che pronunziò l'Orazione APOSTOLICI, PREFETTURE APOSTOLICHE.
per l'elezione del Papa che doveva suc- SEGRETARIO DELLA RESIDEN.
SEG SEG 275
ZA DE' VESCOVI, 4 secretis s. consi- verso i propri parenti, quali si lasciarono
liide Episcoporum residentia. E ' un pre trasportare per loro da eccessivo amore,
lato. Si può vedere CONGREGAZIONE car· ponendoli a parte del governo del Pon-
DINALIZIA DELLA RESIDENZA DE VESCOVI , RE- tificato (V.) ; laonde in tale articolo fa
SIDENZA, VESCOVI . cilmente si può conoscere quali cardinali
SEGRETARIO DE' RITI , Adiutor fratelli , nipoti o parenti, esercitarono il
sacri consilii legitimis ritibus cognoscen- supremo potere col nome di Cardinal pa-
dis. E' un prelato, e può vedersi CONGRE drone o di Cardinal nipote, abitando nel
GAZIONE CARDINALIZIA DE SAGRI RITI, ERITO. palazzo apostolico che loro forniva delle
SEGRETARIO DEL SAGRO COL . Occorrenti masserizie e suppellettili , ma
LEGIO, A secretis Senatus augustus Pa- che doveano sgombrare appena morto il
trum purpuratorum. E' un prelato della Papa congiunto. Non mancai altresì di ri-
s. Sede, ch'è pure Segretario della Con levare, co'mali che ne derivarono, anche
gregazione cardinalizia Concistoriale i beni ei molti vantaggi che provennero
(V.). In Sede vaçante ( V.) funge il rile dal nepotismo , quindi la lode o il biasi-
vante uffizio di Segretario di stato (V.), mo ricevuti dai Papi. 1 cardinali fratelli,
pel Sagro collegio de' Cardinali (V.).Mol nipoti o parenti esercitarono grande auto-
tissimi prelati segretari furono elevati al rità pure col titolo diSoprintendenti gene.
cardinalato, o promossi a cariche che vi rali a tutti gli affari degli stati pontificii, e
porta. quali legati e prefetti d'Avignone e diFer-
SEGRETARIO DI STATO, A pu- mo (V.) , della Congregazione cardinali-
blicis negotiis. Cardinale Palatino (V.) zia d' Avignone ( V.), e della Congrega-
che risiede ne❜ Palazzi apostolici ( V.), pri zione cardinalizia Fermana ( V.) , e di al-
mo ministro e organo sovrano del Papa tre , con l'esercizio di singolari preroga-
principe de'dominii temporali della Sede tive, e il godimento di particolari onori-
apostolica (V.), di somma autorità e di- ficenze e vantaggi.I cardinalipadroni per-
gnità. Questa eminente carica si esercita tanto erano i primi ministri della Sovrani.
da un cardinale di svegliato ingegno, che tà pontificia (V.), a' quali sono provvi-
pure si distingua per energica attività, c damente successi i cardinali segretari di
per felice esperienza negli affari d'ogni spe- stato, ma con autorità più moderata ; men .
cie , e che goda la piena fiducia del som- tre quegli emolumenti che ora i loro fa-
mo Pontefice (V.) che lo sceglie tra'mi- migliari ricevono dai nuovi cardinali e
gliori porporati a questo supremo mini- da altri, prima li fruivano quelli del car-
stero. Egli inoltre è capo della Segrete dinal padrone, compresa l'abitazione nel
ria di Stato, che ha sede nel palazzo apo palazzo apostolico. Il cardinal segretario
stolico,ed ora nel Palazzo apostolico Qui di stato, dopo il Papa , riceve i pubblici o-
rinale (V.), presidentedel consiglio de'mi maggi, molti de'quali si rendono ancora
nistri e del consiglio di stato; prefetto della al cardinal Decano del sagro Collegio(V.).
Congregazione cardinalizia Lauretana Nell'assenza del Papa da Roma ( V.), per
(F.) e della Congregazione cardinalizia Viaggi e Villeggiature ( V.) , il cardinale
per la riedificazione della basilica di s. governa tutto lo stato con quelle facoltà
Paolo (V.), talvolta eziandio delle con- che piace al Papa concedergli, e provve
gregazioni di cui vaca la prefettura. A Pa- de alle contingenze secondo le pontificie
RENTE, parlando di quelli de' Papi , oltre istruzioni. Appena muore il Papa e inco-
l'avere descritto l'origine del Nepotismo, mincia la Sede vacante (V.) , dopo avere
il suo progresso, la sua modificazione, feci prima di tale infausto avvenimento fatto
altrettanto nel rimarcare quali Pontefici quanto notai a tale articolo, il cardinale
si distinsero nella virtuosa moderazione cessa intieramente dalla cospicua carica ,
276 SEG SEG
assumendo il Sagro Collegio ( V. ) l'eser- PRELATO. Altri antichi ministri della chie-
cizio della sovranità, che amministra per sa romana furóno iRettori,i Difensori del
l'organo del prelato Segretario del sagro la chiesa romana( V.) , e altri descritti a'lo-
Collegio (V.), il quale con esso entra in ro articoli,non che a Secondicerio,Arcario
Conclave(V.) di cui è 2.º Conclavista(V.) , o Tesoriere, Saccellario, Protoscriniario,
e da lui dipende la segreteria di stato, per Primicero de' difensori , Nomenclatore
servire alle disposizioni del sagro collegio. ( .), ossia le memorate dignità palatine.
A SEDE VACANTE ed a SAGRO COLLEGIO di- Altro antico dignitario e primario mini-
chiarai a chi nel suo tempo anticamente, stro fu l'Arcidiacono : dell'arcidiacono o
ed a' nostri giorni è devoluto il governo vicario del Papa ragionai ancora a Sɛ-
de'sovrani dominii della Chiesa romana , DE VACANTE, ed in tempo dell'antica era
e che già nel secolo XV esistevanoi Chieri. il primo triumviro. Anche il Vestara-
ci del sagro Collegio ( V. ), riportandone rio ( V.) deve ricordarsi, come quello che
alcuni, dai quali deriva il segretario del amministrava le rendite della Camera a-
sagro collegio , che funziona da segreta postolica (V.) con estesa autorità.Qualche
rio di stato nella sede vacante, coadiuvato autorità temporale i Papi concessero in
dal prelato sostituto della segreteria di sta principio al Patrizio di Roma (V.) , poi
to, e insieme Segretario della cifra (V.), al Prefetto di Roma (V.) , ed in seguito
e da tutta la ragguardevole segreteria di al Senatore di Roma (V.), che limitarono
stato, ricevendone poi rimunerazione dal secondo le circostanze. Nella corte impe-
nuovo Papa. A CONCLAVE riportai le leggi riale di Costantinopoli , il segretario di sta-
sul medesimo e sull'amministrazione ci- to fu detto Silentiarius, per indicare il ri-
vile dello stato, di Gregorio X del 1274, gorosissimo silenzio che dovea osservare,
di Pio IV del 1562 , nelle quali vieppiù ed il profondissimo segreto ch'è l'anima
fu stabilito spettare esclusivamente al sa- di tutti gli affari. Pretende qualcuno, che
gro collegio il governamento, e perciò an la primitiva origine delle Congregazioni
tica l'autorità del proprio segretario in . Cardinalizie ( V. ) si debba alle disposi-
sede vacante. Pubblicai inoltre le leggi di zioni di Giovanni VIII dell'872 , per trat
Clemente XII del 1732 , che dichiarò me. tarvi due volte il mese gli affari non me-
glio l'esercizio del potere de'cardinali nel- no della chiesa universale, che dello stato.
l'apostolica Sede vacante, durante la quale Ne'primi secoli i monumenti storici chia-
assegnò al Segretario del Conclave ossia mano Presbiterio ( V. ) le adunanze con-
del Sagro Collegio scudi 100 mensili. A siliari del Papa, al quale articolo rimar-
PRIMICERIO DELLA S. SEDE, dissi con Galletti cai , che s. Leone IV dell'847 ordinò che
che ne'primi tempi della sovranità pon. i cardinali due volte la settimana si re-
tificia, quel dignitario del Patriarchio La cassero al palazzo apostolico , per discu-
teranense (V. ), sembra che ne fosse il 1.° tere gli affari. Era il Concistoro ( V.), ed
ministro, e capo delle 7 dignità palatine, è l'adunanza de'cardinali col Papa , in cui
uffiziali maggiori del sagro palazzo, non in processo di tempo innanzi al Papa e ai
che consigliere della Sede apostolica tal- cardinali si trattarono le cose ecclesiasti-
volta, perciò come il segretario di stato. che ed i negozi temporali d'ogni specie,
Galletti però non conviene che il consi- riguardanti il governo politico e civile ,
gliere della s. Sede fosse il Segretario apo ed eziandio il contenzioso e criminale. A
stolico(V.), comepreteseVignoli,bensì ve- Camerlengo di S. ROMANA CHIESA meglio
niva consultato nelle cose di materie tem- parlai dell' Arcidiacono , ed eziandio a
porali di maggior importanza, pel parere: PRIORE, il cui potere fu amplissimo sino
di quest'altro antico diguitario parlai in a'primi anni del secolo XI , o dopo la metà
più luoghi, come nel citato articolo, ed a di esso; ma gli Arcidiaconi abusando di
SEG SEG 277
loro autorità, ed essendosi inorgogliti , i III il cardinal Ottaviano Conti, che morì
Papi soppressero l'arcidiaconato,ed in suo nel 1206.DiOnorio III fuil cardinal Pietro
luogo istituirono il Camerlengo, nel quale Sasso, morto nel 1218. Gregorio IX nelle
si riconcentrò la somma del potere tem- sue peripezie lasciò vicario in Roma il car-
porale; quindi furono istituite in aiuto del dinal Romano Bonaventura, già senatore
camerlengo altre cariche , ed i Chierici di di Roma , di cui fu chiamato l' oracolo.
camera (V.) nel secolo seguente, nel quale Inoltre di Gregorio IX e Innocenzo IV
ebbe purprincipio ilMaresciallo di s. Chie- lo fu il cardinal Stefano Normandis ; e
sa (V.). Prima assai di questo tempo fu d'ambedue i Papi ancora il cardinal Gia.
considerato segretario apostolico il Can- como Pecoraria. In assenza di Nicolò III
celliere di s. Romana Chiesa (V.). Seb- divenne rettore di Roma, col cardinal Ja-
bene la somma dell'amministrazione tem . copo Colonna, il celebre cardinale Fran-
porale risiedesse nel cardinal camerlen- gipani, nel temporale e nello spirituale,
go, in alcune circostanze che i Papi si esen- come gli altri fụ di tanta autorità, che
tarono da Roma pei scismi e per le fazioni promosse nel 1 294 l'elezione di s.Celestino
che agitarono l' alma città, accordarono V. Questi ad imitazione di Martino IV,
potere spirituale e temporaleai Vicarige. Ouorio IV e Nicolò IV, ripose in lui tutto .
nerali di Roma e dello stato di s. Chiesa , il governo pontificio , e quando mancò di
diversi dai Vicari di Roma istituzione del vita , vedendosi privo di tanto eminente
secolo XVI, o almeno stabilita nella per. e valido appoggio, fece la clamorosa Ri.
sona d'un cardinale. Di questi vicari con nunzia del pontificato ( F.): egli avea no-
duplice autorità, ed equivalenti al prima- minato vicario diRoma il cardinal Fredol.
rio ministro, ne ricorderò alcuni, le no- Per Bonifacio VIII fu vicario di Roma
tizie de' quali, come de'posteriori segre- il famoso cardinal Nicolò di Prato, il quale
tari di stato,si ponno leggere alle biografie colla sua fina politica deluse poi i sagri elet-
che di loro tutti scrissi . Gelasio II nel 118 tori , nel far eleggere Clemente V che nel
fuggendo da Roma , vi lasciò vicario il car 1305 fatalmente stabilì la residenza papa-
dinal Pietro vescovo di Porto, che lo era le in Francia e Avignone , ove furono eletti
già stato nell'assenza del predecessore Pa- e restarono 6 successori, con tanto danno
squale H. Papa Alessandro III nel 1161 della Chiesa, di Roma, d'Italia. Perciò i
abbandonando Romna, deputò per vicario Papi avignonesi spedirono- in Roma di-
il cardinal Giulio, altri dicono il cardinal versi cardinali legati, vicari apostolici ge.
Gualtiero e col titolo di vicegerente apo- nerali di tutto lo stato ecclesiastico : li ri-
stolico i romani in sua morte vestirono portai a Roma , onde qui solo ricorderò i
il lutto per 3 giorni in segno di dolore. cardinali d'Eux o Deucio, il celeberrimo
Altri vicari diRoma d'Alessandro III,furo Albornoz, Grimoaldi, Gentili e Palocci :
no il cardinal Enrico, ed il cardinal Gio questi e altri vicari generali , colle milizie
vanni Conti, che mosse il popolo romano della Chiesa e altre assoldate, dai prepo-
con riverente ambasceria a richiamare il tenti signorotti e tirannetti ricuperarono
Papa. Nell'assenza di Lucio III , questi no- i dominii usurpati nello stato pontificio,
minò vicario in Roma il cardinal Pietro nella lagrimevole lontananza dei Papi.
di Pavia, e vi restò sino al 1188, in cui Quando Gregorio XI ristabilì nel 1377 la
Clemente III pacificatosi co'romani si recò residenza pontificia in Roma, lasciò vica-
nella città; perciò lo fu ancora ne'ponti rio generale in Avignone il cardinalBlan-
ficati d'Urbano III e Gregorio VIII, che diaco . Furono vicari generali di Roma in
per le perturbazioni di Roma mai visi por- tempo del gran Scisma (V.) d'occidente ,
tarono . Clemente III fece vicario di Roma sostenuto in Avignone dagli antipapi, con
il cardinal Bobone Orsini, ed Innocenzo amplissime facoltà spirituali e temporali,
278 SEG SEG
il cardinal Stefaneschi Annibaldi nell'as- Questo Papa stabilì il numero de'Segre-
senza di Gregorio XII, di Alessandro V, tari apostolici, diversi de'quali furono in-
e di Giovanni XXIII , con quelle forma caricati dai Papi nelle cose governative o
lità che riportai a ROMA ; ed il cardinal che vi avessero relazione, e precipuamente
Calvi per quella d'Alessandro V, il quale il segretario domestico, che fece principal
avendo ricuperato al dominio temporale parte del collegio prelatizio. I due segre-
della s. Sede lo stato d'Avignone e con- tari domestici de' Papi furono e sono il
tado Venaissino (V.), nel 1409 istituì il Segretario de' Brevi, e il Segretario de'Bre-
legato e vicario generale del medesimo, vi a'principi ( V. ). Sisto IV nel 147 Inon
onde ebbe principio la pontificia legazio- solo fece camerlengo il cardinalLatiuo Or-
ne d'Avignone. Giovauni XXIII nel 1414 sini, ma gli attribuì la soprintendenza del
dichiarò legato e vicario spirituale etem · governo dello stato ecclesiastico, e di tutti
porale diRoma il celebre cardinal Isolani; gli affari importanti che si trattavano coi
quindi nella vacanza della sede,mentre ce principi a beneficio della chiesa univer-
lebravasi il concilio di Costanza per estin- sale. Innocenzo VIII affidò al cardinal Ar-
guere lo scisma e ripristinare l'unità dei dicino della Porta, il giuniore, l'incarico
fedeli, il cardinale lo fu altresì pel sagro di soprintendere alla spedizione degli af-
collegio adunato in detta città : nel 1417 fari cogli ambasciatori esteri, per cui No-
ivi eletto Martino V, ch'ebbe la gloria di vaes lo chiamò Ministro degli affari esteri.
restituire la pace alla Chiesa , confermò A RESIDENZA, parlando de'Ministri diplo-
il potere del cardinale nella sua assenza , matici che la fanno in Roma, notai gli ar-
finchè entrato il Papa in Roma nel 1420 , ticoli in cui tratto del corpo diplomatico
in pubblico concistoro altamente lodò le e rappresentanti delle potenze straniere,
benemerenze del cardinale. Martino Vera accreditati sia col Papa, sia col Sagro Col-
stato vicario di Roma sua patria , sotto legio. Deplorabile fu l'influenza che Ce-
Innocenzo VII . Frattanto il camerlengo sare Borgia ( V.) esercitò co'suoi fratelli
dis. Chiesa, oltre i chierici di camera,l'U. e Lucrezia sorella, nel pontificato del loro
ditore generale della camera ( V.) e di padre Alessandro VI. Nella guerra intra-
versi ufficiali co' quali governava Roma presa dal Papa contro i grandi feudatari ,
e in parte lo stato, aveva assunto a luo- nel partire da Roma colla Milizia pon-
gotenente, coll'annuenza de'Papi che l'e- tificia (V.) , commise la camera sua e tutto
leggevano, il Vice- Camerlengo ( V.), che il palazzo a Lucrezia , come pure tutti i
divenne carica ragguardevole e di auto- negozi occorrenti, con autorità di aprire
rità, e lo è ancora siccome Prelato di fioc . le lettere, potendosi consigliare col cardi-
chetti (V.) e direttore generale di polizia, nal Costa e con altri. In altra assenza di
della quale trattai in più luoghi, ed a PRE- Alessandro VI, ed in quella di Giulio II,
SIDENTE. Ribellatisi i romani a Eugenio fu degno legato di Roma il cardinal San-
IV nel 1434,il Papa precipitosamente eva- giorgio, che per riverenza alla s. Sede non
se da Roma (V.) , costituendo il vice - ca- volle usare la croce legatizia, nè farsi pre-
merlengo Governatore di Roma ( V. ) . Al- cedere da essa nell'alma città. Nel ponti-
lorquando Nicolò V nel 1449 andò nel ficato di Leone X esercitò il supremo co-
l'Umbria e nella Marca, lasciò in Roma mando suo cugino cardinal Medici poiCle-
il cardinal di Cusa per vicario generale, mente VII : sotto questi due Papi il car-
grave incarico che nel 1450 conferì al car- dinal Domenico Jacobazzi fu assai ricer
dinal Eruli. Il successore Calisto III istituì cato dai principi a trattar gli affari presso
la Marina pontificia (V.) , la quale fu co- la s . Sede. E qui ricorderò che altrettanto
mandata da cardinali legati, e poi dalla ein diversi tempi fecero pegli stati e regui i
Congregazione cardinalizia navale (V.). cardinali Protellori (V.), chepiù volte riu-
SEG SEG 279
scirono infesti ed'imbarazzo ái Papi e suoi dari e inferiori; governò gl'interessi della
ministri, per l'esigenze e per le Franchi- camera apostolica e del Fisco (V.) papale,
gie (F.), e per intralciare l'azione gover. così dell'uno come dell' altro principato,
nativa , che deve essere intieramente libe- ecclesiastico e civile , laonde con diverso
ra. Nel 1527 pel fatale saccheggio di Ro- nomeriunì le prerogative dell'arcidiacono .
ma, Clemente VII fece legato della città , A poco a poco governò anche Roma e il
mentr'era assediato in Castel s. Angelo, suo distretto (che descrissi a Roma ed a
il cardinal Lorenzo Campeggi. Nel pou- COMARCA), ed ebbe anche qualche soprin-
tificato di Paolo III i suoi nipoti Farnese tendenza di tutto lo stato ecclesiastico,per
ebbero grandissima parte nel governo: sot- sino colla cognizione delle cause in 2 .
to questo Papa fu vicario di Roma il car- stanza, delle appellazioni e de' ricorsi al
dinal Ceci, e legati di Roma nella sua as- Papa, il perchè si estese ancora alle cause
senza i cardinali Vincenzo Caraffa e Ri del foro ecclesiastico nel grado dell'appel-
dolfo Pio. Sotto Giulio III del 1550 il car- lazione, o deʼricorsi dagli ordinari o dai
dinal Pighini fu incaricato della soprin- metropolitani, dai legati e da altri prelati.
tendenza di tutti i Tribunali di Roma (V.). Egli uominava anticamente i ministri da
Abusarono dell'ottimo Paolo IV i nipoti cui si faceva rappresentare , i quali suc-
Caraffa (V.), e ne riparlai a SICILIA, per cessivamente furono nominati dai Papi.
la famosa e deplorabile guerra della Cam- L'uffizio di camerlengo di s. Chiesa, dice
pagna romana ivi descritta ; il cardinal il cardinal de Luca, si stima più tempo.
Carlo Caraffa fu soprintendente di tutti rale che spirituale, come principalmente
gli affari dello stato ccclesiastico, poi esi- spettante al principato secolare, più che
liato da Roma dall' inesorabile zio. Ac. all' ecclesiastico e papale. Il cardinal se-
cusato di enormi abusi a Pio IV,fu stran gretario di stato riunisce moltissime delle
golato in Castel s . Angelo ingiustamen- antiche attribuzioni del cardinal camer-
te, per cui poi s. Pio V fece mozzare il lengo, ne esercita pure altre che quello non
capo a monsignor Pallantieri Governa- avea, e fu ottima ed eccellente la sua isti-
tore di Roma. Il severo e giusto Paolo IV tuzione, pel principio di centralità e d'or-
nel 1557 istituì la Congregazione cardi- dine, tanto utile e necessario al buon go-
nalizia del Terrore degli uffiziali di Ro- verno d'uno stalo, massime di quello della
ma (V.), per far giustizia alle querele a- s. Sede, per la natura eccezionale che lo
vanzate contro di essi . Gol trattarsi gli af- distingue. Prima dunque di parlare del
fari ne' concistori, colla sistemazione dei l'origine di questo gran ministro auto-
tribunali, coll'aumento delle congregazio- revole e primario, mi è piaciuto pennel-
ni cardinalizie , coll' istituzione di nuovi leggiare in qual modo procedette il go-
ministri, e finalmente con l'autorità eser- vernamento dello stato ecclesiastico e la
citata dai parenti de'Papi, la colossale po- direzione degli affari sino alla sua utilis-
tenza de'Cardinali camerlenghi fu gran sima istituzione,potendo pel dettaglio sup-
demente diminuita, come narrai al loro plire i citati articoli e gli analoghi.
articolo ed in tutti quelli che vi hanno re- La prima volta che ne'miei studi trovo
lazione, ed ora ridotta a poca, tranne il fatta menzione del Segretario di stato del·
tempo della Sede vacante, per la giuris la Corte di Roma (V.), vocabolo di cui ri.
dizione e prerogative che vi esercita. Il parlai a SEDE APOSTOLICA,ès . Carlo Borro-
cardinal camerlengo , detto anticamente meo milanese,fatto dallo zio Pio IV quan.
Camerario,soppressa come dissi la dignità do nel 1560 lo creò cardinale a'31 gen-
dell'Arcidiacono della chiesa romana, di- naio, ovvero già l'avea nomiuato a' 13 del-
venne officiale maggiore e ministro colla lo stesso mese, secondo Novaes. Nel 1566
direzione e presidenza sui ministri secon⚫ eletto s. Pio V, fece segretario di stato e
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privato Girolamo Rusticucci di Fano, che tutto il governo stava pressochè nelle sue
nel cardinalato era suo segretario dome- mani. Clemente VIII nel1591 aflidò ai
stico, quindi nel 1570 lo creò cardinale : cardinali Pierbenedetti e Perettisummen-
s. Pio V volle che Rusticucci assistesse alle tovato, la prefettura di Roma e delle città
udienze che dava agli ambasciatori . Nel- dello stato. Creò cardinali i nipoti Pietro
l'istesso anno elevò al cardinalato il ni . Aldobrandini romano , e Passeri Aldo-
pote fr. Michele Bonelli, colla soprinten- brandini di Sinigaglia; al 1.° conferì l'uni
denza di tutto lo stato ecclesiastico, e al versale amministrazione del governo pon-
tri splendidi carichi . Appena nel 1572 fu tificio, con sterminato potere ; il 2.° di-
Papa Gregorio XIII, dichiarò segretario chiarò segretario di stato con l'autorità
di stato con amplissima facoltà il cardi del governo divisa col cugino , ma per l'al-
nal Tolomeo Galli di Como , già segre- terezza di questi e per l'ambizione colla
tario domestico nel cardinalato e ponti quale erasi avocato a se quasi tutti gli affa-
ficato di Pio IV, che lo creò cardinale nel ri, partì da Roma. Il Papa che lo amava
1565, e con molta lode era stato segre- richiamò Passeri, che ritornato riassunse
tario di stato di s. Pio V. Di più Grego- gli affari delle provincie alle sue cure com-
rio XIII nel medesimo1572 creò cardi- messe, e della metà delle nunziature; di-
nale il nipote Filippo Boncompagni, con poi l'orgoglio del cardinal Pietro fu umi-
illimitata giurisdizione in tutto lo stato liato da Paolo V, con farlo ritirare al suo
di s. Chiesa. Eletto Sisto V nel 1585, no . arcivescovato di Ravenna (V.). Quando
minò segretario di stato il ricordato car- nel 1598 Clemente VIII si recò a Ferrara,
dinal Rusticucci; nondimeno il nipote del lasciò in Roma per vice- Papa il cardinal
Papa cardinal Alessandro Peretti Dama. Innico d'Avalos. A Clemente VIII dob-
sceni, fu deputato sopra tutti gli affari dei biamo le belle istituzioni della Congrega
principi e sopra tutte le cause dello stato zione cardinalizia del Buon governo ( F.),
pontificio, con somma autorità che eser- e della Congregazione cardinalizia sopra
citò lodevolmente. Tuttavolta riferisce il ibaroni dello stato ecclesiastico( ). Paolo
Cardella nelle Memorie storiche de'car- V nel 1606 elevò al cardinalato il favorito
dinali, che Decio Azzolini, il seniore, se- nipote Scipione Borghese, perchè lo assi-
gretario nel cardinalato di Sisto V, e poi stesse nel governo del pontificato, con im.
da questi fatto cardinale, volle che con que mensa autorità : segretario di stato di Paolo
sta dignità lo assistesse quale intimo se. V fa Porfirio Feliciani di Gualdo Tadino
gretario, a secretis intimis semperesse vo e vescovo di Foligno ( V.) , secondo Novaes;
luit. Sisto V confermò le antiche congre. altri lo dissero segretario de'brevi a'prin-
gazioni cardinalizie e molte ne istituì, laon- cipi . Sotto di lui fu segretario della cifra
de vieppiù si diminuì la trattazione degli Decio Memmoli , nominato da Paolo V.
affari in concistoro. Fra le istituite ram- Il successore Gregorio XV nel 1621 creò
menterò la Congregazione cardinalizia cardinale il nipote Lodovico Ludovisi, con
per sollevare dagli aggravi lo stato eccle- quella intiera fiducia e potere che rimar-
siastico (V.), e fra le confermate e am- cai a PARENTE. In questo tempo fiorì Lu.
pliate ricorderò la congregazione sopra le nadoro che ci diede la Relazione della cor-
consultazioni dello stato ecclesiastico, com- te di Roma. Nell' edizione fatta alla sua
posta di 5 cardinali come le altre, per ascol epoca si legge : Del Segretario di stato di
tare e spedire i consulti,i dubbi e le querele suaSantità e del sotto-segretario. » Il Papa
civili e criminali, ossia la Congregazione tiene numerosa e nobil corte, distinta in
cardinalizia di Consulta (V.) . Nel 1590 diverse classi . Prima il segretario, il quale è
GregorioXIVcreò cardinale il nipote Pao sempre il cardinal nipote, o nipoti , il quale
lo Emilio Sfondrati, con autorità tale, che ha molti segretari sotto di se, e questo car
SEG SEG 281
dinale scrive e sottoscrive le lettere d'ordi- cardinale il proprio fratello fr. Antonio
ne di sua Santità, a tutti i principi, Legati, Barberini , egualmente con cariche pri-
Nunzi (V.) e altri ; e segna le patenti di marie, le quali conferì pure colla porpora
molti governatori, podestà,bargelli,e altri nel 1627 all'altro nipote Antonio Bar-
offiziali dello stato ecclesiastico. Male prov. berini, non che Generale dis. Chiesa (V.).
visioni de'governi delle città e terre gros- Questi e altri cardinali parenti governaro-
se, de'presidenti, vice - legazioni elegazioni nolo stato nel pontificato d'Urbano VIII,
di provincie vanno spedite per breve sub il quale istituì la Congregazione cardi-
anulo Piscatoris, e tutti i provvisti di que- nalizia de'confini (V.), etuttora sussiste il
ste cariche, eccettuando i siguori cardinali Segretario de'confini ( V.). Nel vol. XXIV,
legati, danno il giuramento in mano del p.19, dissi che Lorenzo Azzolini di Fermo
signor cardinale camerlengo, con l'inter- vescovo di Ripatransone, e di Narni nel
vento d' un notaro di camera, e giurano 1632 , era stato segretario di stato d'Ur-
sopra il proprio breve,e gli assenti lo fanno banoVIII,per cui l'Ughelli lo chiamò Con-
per mezzo del procuratore; e tutti i signori siliarius atque a secretis: sotto di questo
ambasciatori de principi, partendosi da ne prelato fu segretario della cifra Pietro Be .
goziare da sua Santità , vanno a dar conto nesse. Dipoi Urbano VIII nominò segre.
di quello che hanno negoziato al suddetto tario di stato Francesco Ceva di Mondovi,
signor cardinal nipote, come anche vi van. già segretario nel cardinalato, e nel 1643
no tutti i ministri di Rama, il quale ni lo creò cardinale , surrogandogli Giam-
pote suole a vere il titolo di Soprintendente battista Spada di Lucca, colla ritenzione
generale dello stato ecclesiastico, datogli del governatorato di Roma per due mesi ,
per breve da sua Santità , come anche gli poi cardinale d'Innocenzo X. Urbano VIII
dà pure per breve il titolo di Segretario abolì la perorazione delle gravissime cause
di stato .... De' Segretari di stato di sua criminali, ed in vece negli avvocati con-
Santità. Ma gli officiali maggiori sono i cistoriali attribuì quella delle canonizza-
segretari di stato che hanno grossa parte zioni. Appena nel 1644 Innocenzo X fu
dal Papa (cioè la parte dipalazzo- di pane e Papa, che elesse a segretario di stato il car-
vino, e di altro proporzionatamente, co- dinal Gio. Jacopo Panciroli romano, in
me toccai a Segretario deʼbrevi A'PRIN premio di aver cooperato alla sua esalta-
CIPI), e vestono di paonazzo (erano pre- zione, insieme al conclavista di esso Decio
lati e camerieri del Papa), e in ogni modo Azzolini di Fermo, perciò fatto segretario
dipendono dal signor cardinal nipote , e della cifra, e cameriere d'onore con abito.
benchè negoziano col Papa, con tuttociò paonazzo. Il cardinale fu di somma au-
dal detto cardinale pigliano gli ordini, ed torità, ma non seppe giovare nè a se, nè
al cardinale mandano a sottoscrivere le lo- agli altri, forse pel carattere del Papa e
ro lettere, e questi segretari hanno distri- per la natura del biasimevole suo nepo-
buite fra loro le nunziature e provincie , tismo, che deplorai principalmente a PA-
essendovi anche tra questi un segretario RENTE ed a Pamphilj FAMIGLIA. Della con-
della cifra, che ha di ragione mezza parte dotta de'segretari di stato, delle cose prin-
di uno de'detti segretari, i quali tutti abi- cipali che trattarono, degli avvenimenti
tano nel palazzo pontificio, e ciascuno ha de❜loro tempi, ne ragionai alle biografie
parte che gl'importerà 1 500 scudi l'anno, de'Papi che assisterono e relativi articoli
oltre gli emolumenti che dà la segreteria agli affari stessi , ed è perciò che per ri-
di stato." Urbano VIII nel 1623 creò cordare le biografie de' Papi li vado ri-
cardinale il nipote Francesco Barberini portando in carattere corsivo. Inoltre In-
con grande autorità , investendolo delle nocenzo X nel 1651 dichiarò segretario di
principali cariche ; nel1624 creò inoltre stato, per morte del precedente, il prelato
282 SEG SEG
Fabio Chigi sanese, chenell'anno seguente gretario di stato, e ne godè tanto il favore,
creò cardinale, e poi gli successe nel pon- sino a raccomandarlo il Papa con ardore
tificato col nome d'Alessandro VII. Ma al sagro collegio, acciò gli succedesse nel
finchè il Chigi non giunse in Roma dalla pontificato. Nel 1689 creato Alessandro
nunziatura di Colonia, l' Azzolini fu no- VIII,scelse per segretario di stato il pro-
minato pro-segretario di stato, e poi dallo nipoteGiambattista Rubini veneto e vesco .
stesso Innocenzo X promosso a segretario vo di Vicenza, e nel 1680 lo elevò al cardi-
della concistoriale e del sagro collegio, e nalato. Innocenzo XII del 1691 volle per
delle lettere a'principi, ed al cardinalato. segretario di stato il cardinalFabrizioSpa-
Alessandro VII subito fece segretario di da romano, e continuò in tutto il ponti-
statoilprelato Giulio Rospigliosi (al quale ficato. Fu questo Papa che con bolla aboli
articolo feci l'elogio come egregiamente il nepotismo, ossia la grande autorità ed
funse il grave uffizio, dicendo di lui il Papa eccessivi vantaggi che godevano i nipoti
essere unsegretario secondo il cuor suo) di de' Papi. Il successore Clemente XI nel
Pistoia, e nel 1657 creò cardinale, insieme 1700 eletto, subito dichiarò segretario di
al proprio nipote Flavio Chigi, che ricol- stato il cardinal FabrizioPaolucci diForlì,
mò di dignità e con amplissima autorità che lo servì finchè visse per 20 anni ; vo-
per tutto lo stato ecclesiastico . Nel 1667 levasi crearlo successore, ma ebbe l'Esclu.
morto Alessandro VII, gli successe il se- siva , del quale abusivo costume parlai an-
gretario di stato cardinal Rospigliosi col che a SAGRO COLEGIO. Ed ecco ormai sta-
nome di Clemente IX, il quale immedia- bilmente ne' cardinali la decorosa e im-
tamente dichiarò segretario di stato il car portante carica di segretario di stato, che
dinal Azzolini suddetto, ma non concorse fin qui talvolta era esercitata da qualche
all'elezione del successore Clemente X, nel cardinale e ordinariamente da un prelato,
timore di perdere la segreteria di stato(nel come altre carichepoi annoverate al senato
le biografie de' Papi ed a CONCLAVE più apostolico , per cui il cardinal de Luca ',
volte raccontai che le passioni umane pur Il Cardinale pratico, dice che il nipote
troppo ritardò l'elezione, cioè il designare del Papa, vero o adottivo, prendeva il ti-
ed il convenire sui futuri ministri , ed il tolo di Primo ministro e di Soprainten
convenire sulle primarie cariche : diversi dente dello stato ecclesiastico, ed un pre-
virtuosi cardinali ripugnarono siffatte con lato era Segretario di stato; che se que
dizioni e piuttosto rinunziavauo alla esal- sta carica si concedeva a un cardinale, ve-
tazione che di loro tratta vasi, volendo giu- niva ritenuta provvisoria , e perciò deno-
stamente restar intieramente liberi nella minavasi Pro Segretario di stato.Tale con-
scelta de'ministri, per esserne responsa suetudine tuttora dura uel pro-datario ,
bili avanti Dio e coi sudditi); ed in fatti da poco tempo cessò nel segretario de'me-
il nuovo Papa nominò il cardinal Fede- moriali , ma nel segretario di stato car-
rico Borromei milanese, che morendo nel dinale ilpro fu eliminato pocodopo la mor.
1673, gli sostituì Francesco Nerli fioren- te del cardinal de Luca, che avvenne nel
tino,e dopo 30 mesi lo creò cardinale. Però 1683. Bensì le altre cariche prelatizie, se
Clemente X avendo adottato per nipote si esercitano interinalmente dal cardinale
il cardinal Paluzzi , gli affidò la somma che la godeva prima dell'esaltazione alla
di tutti gli affari, con estesissima autorità porpora , sono denominate col pro. Nella
per tutto lo stato pontificio , e si può dire Notitia Curiae Romanae, del p. Plettem.
che fu il Papa di fatto. Nel 1676 potente berg, stampata nel 1693 , si legge. » Cap.
mente cooperò all'esaltazione d'Innocen- 13 : De Secretaria Apostolica, n.° 22,23 .
zo XI, il cardinal Alderano Cibo de'prin- Post cardinalem Nepotem praecipuus est
cipi di Massa e Carrara, che fu eletto se- in rebus politica, et ex parte etiam civilia
SEG SEG 283
et ecclesiastica concernentibus Secretarius agosto , onde nominò segretario di stato
Status, cui graviora negotia cum regibus, il cardinal Luigi M." Torregiani fioren-
et principibus, cum legatis, et nuntii apo tino . Creato nel 1769 Clemente XIV , fece
stolicis, et quandoque etiam cum ordina- segretario di stato il cardinal Lazzaro Opi-
riis locorum gubernatoribus aliisque of- zio Pallavicinigenovese. Nel 1774 si pub.
ficialibus et magistratibus Status Ecclesia- blicò inRoma, Lo stato presente della Cor
stici communicato ut plurimum cum car. te di Roma, del Lunadoro, ritoccata e ac-
dinali Nepote consilio pertractanda com- cresciuta dal Zaccaria ; nel t. 2 , p. 214 :
mittuntur, qui deinde oracula et mandata Del Cardinale Segretario di stato, viene
Pontificiis iisdem seu verbis seu scriptis detto. Scematasi di molto la giurisdi .
explicat. Hic Secretarius plures adjutores zione del Cardinal Nipote,andò crescendo
habet, et ministros, qui literas et instru- il potere del segretario di stato , che da
ctiones in rebus gravioribus vel ipsi com- molti pontificati è stato cardinale. Que.
ponunt, quas deinde revidet Secretarius sto cardinale, qual presidente di tutto lo
Status, vel a dictante excipiunt. Divisas in- stato,ritiene amplissima autorità sopra tut-
ter se habent provincias et nuntiaturas , ti i negozi ecclesiastici, regolari, politici ed
pro quibus literas illas conficiunt. Vestiun economici che appartener possono a sua
tur violaceis, et habitant in Palatio Pon- Beatitudine. Egli riceve le lettere da'car-
tificis, a quo pro annuo salario percipiunt dinali legati nelle provincie, e da'governa-
1500 scuta, praeter emolumenta,quae ex tori delle città soggette risguardanti l'am-
Secretaria proveniunt. " Innocenzo XIII ministrazione loro; a lui inviate vengono
nella sua elezione creò nel 1721 segreta. da'detti legati o governatori, e da’nunzi
rio di stato il cardinal Giorgio Spinola ge- le relazioni e materie di tutti gli affari stra-
novese.Benedetto XIII divenuto Papa nel nieri; ed egli le distribuisce, allorchè sia
1724, fece segretario di stato il suddetto duopo, alle rispettive congregazioni, oude
cardinalPaolucci,colla ritenzione della ca- vengano consultate maturamente, il che
rica diVicario di Roma,il quale morendo tutto però ei medesimo espone a sua San-
a'12 giugno 1726, gli surrogò mg. Nicola tità. Egli sottoscrive le lettere dirette ai
M. Lercari di Taggia che a'9 dicembre nunzi, od altri ministri per gl'interessi del-
annoverò al sagro collegio. Nel 1730 as- la s . Sede, le cui minute vengono stese, o
sunto alla cattedra di s. Pietro Clemente copiate soltanto dagli scrittori, uffiziali tut-
XII, scelse per segretario di stato il car- ti della segreteria di stato. " Quindi dice
dinal Antonio Banchieri di Pistoia; morì che il cardinal segretario di stato era pre-
a'16 settembre 1733, e il Papa lo fece suc- fetto delle congregazioni di consulta, dello
cedere dal cardinal Giuseppe Firrao na stato d'Avignone, del principato di Fermo,
poletano.Appena eletto Benedetto XIV uel e della s. Casa di Loreto.A FAMIGLIA PONTI-
1740, nominò segretario di stato il car- FICIA, cui appartengono gli offiziali e im •
dinal Silvio Valenti Gonzaga diMantova, piegati della segreteria di stato, tra'diversi
e perseveròconfavore e col godimento del ruoli che pubblicai , vi è quello di Pio Į
l'intima confidenza sino alla sua morte, del 1775, e vi sono compresi i medesimi .
avvenuta a' 28 agosto 1756 : il Papa gli Questo Papa eletto in tale anno, confermò
sostituì il cardinal Alberico Archinto mi in segretario di stato il cardinal Pallavi-
lanese. A Benedetto XIV si deve l'istitu- cini, sia per aver papeggiato, sia per far
zione della Congregazione cardinaliziae cosa grata al re di Spagna cui era accet-
conomica (V.). Cou raro esempio il suc tissimo. I Papi nella loro saviezza pro-
cessore Clemente XIII, eletto a'6 luglio curano innalzare a questo sommo miui-
1758, confermò nell'uffizio il cardinal Ar- stero un cardinale che riesca gradito ai
chinto, che mori dopo pochi giorni a'31 sovraui , co' quali deve trattare a mezzo
284 SEG SEG
de❜loro Ambasciatori, Ministri e Incari- stato il genio celebratissimo di mg.Er-
cati. Quando Pio VI nel 1782 si recò a cole Consalvi romano, oriundo di Tosca-
Vienna, lasciò tutto il governo dello stato nella , che era pro-segretario del sagro
al cardinal Pallavicini. Morto questo por collegio per quanto riportai a Pro VII, e
porato nel 1785 a' 23 febbraio, il Papa che in tanti luoghi giustamente encomiai
nominò a succederlo il cardinal Ignazio in raccontarne i fasti , siccome divenuto
Boncompagno Ludovisi romano ; e per segno dell'universale ammirazione. Indi
sua rinunzia, nel 1789 il cardinal France- inviò a governare Roma e lo stato i car-
sco Zelada nato in Roma e oriundo spa- dinali Albani, Roverella e Somaglia. Re-
gnuolo. A motivo degli affari e vertenze catosi in Roma Pio VII , creò cardinale
colla repubblica francese, il cardinale si il Consalvi agli agosto di detto anno e
ritirò dalla carica, dopo l'infelice esito del- segretario di stato; quindi nel 1804 por-
l'ambasceria del conte Pieracchi al diretto. tatosi in Parigi a coronare Napoleone I,
rio di Francia (V.), e prima della metà gli compartì estese facoltà per governare
d'agosto 1796gli successe il cardinal Igna politicamente Roma e lo stato. Nel 1806
zio Busca milanese , come narra il Bal- il cardinale vedendosi inviso a Napoleone
dassari nella Relazione delle avversità e I, perchè avversava le sue pretensioni in-
patimenti di Pio VI, t. 1 , p. 110 , men- ammissibili , a'17 giugno rinunziò il se-
tre nel t. 2, p. 9 racconta che per la con . gretariato , che il Papa diè al sardinale
trarietà di Napoleone , generale in capo Filippo Casoni. Nel 1808 occupata Roma
dell'armate francesi repubblicane e oc- dagl' imperiali francesi , dando la salute
cupatrici d'Italia, lasciò il segretariato. del cardinale vive inquietudini , abdicò al-
Uscito dal Vaticano a ' 19 marzo 1797 , l'uffizio e il Papa nel febbraio 1808gli sosti-
nella sera vi si recò il cardinal Giuseppe tuì il ricordato cardinal Doria. Continuan-
Doria Pamphilj genovese, già nunzio di do le violenze del dominatore di Francia ,
Francia. Occupata Roma da dette armi, nel marzo fece intimare al cardinale di ri-
a'20 febbraio 1798 portarono prigioniero patriare, per cui a'27 marzo Pio VII elesse
in Francia il glorioso PioVI, ove mori. Gli pro-segretario di stato il cardinal Giulio
strepitosi avvenimenti degli ultimi anni Gabrielliromano,ma presto finì con l'esse.
del secolo passato e de'primi del corrente, re deportato a' 18 giugno, dopo essergli
li descrissi principalmente a ROMA, PIO VI, stato biffato lo scrittoio delle carte. Allora
PIO VII, FRANCIA, GERMANIA, INGHILTERRA, il Papa fece pro- segretario di stato il car-
SICILIA. In si clamorose circostanze la se- dinal Bartolomeo Pacca di Benevento,
greteria di stato fu operosissima e labo- cui a'6 settembre fu intimato di partire
riosamente infaticabile. Le celebri note e per tal città ; ma accorso Pio VII auto-
le energiche proteste che ne uscirono per revolmente portò nelle sue camere il por
difenderei piùsagri diritti e combattere la porato. Tuttociò si operò dagli invasori
prepotenza del più forte, pubblicate dagli di Roma, a fronte de'recenti alti reclami
storici contemporanei , sono monumenti avanzati dal Papa , pei precedenti fatti . Im-
immortali del sapere romano, e della me- perocchè commosso il Papa dall'enormità
morabile lotta che con gloria sostenne, del di tante ingiurie,oltraggi e prepotenze,per
la penna contro le spade e i cannoni , a le usate al cardinal Gabrielli, già da questi
confronto de'quali non valgono le ragioni. stesso avea fatto scrivere una risentita no-
Tultavolta soleva dire Napoleone I, che la ta, ove tra le cose che contiene, viene e-
forza morale del Papa equivale a 200,000 spresso . » Che questo ministro non solo
baionette, econ Artaud lo rimarcai altro- è il ministro politico d'un principe tem-
ve.Nel 1800 eletto Pio F'IIaVenezia a'14 porale, ma ministro d'un sovrano, la cui
marzo, subito dichiarò pro-segretario di qualità primaria è quella di Capo della
SEG SEG 285

Chiesa (V.), e lo è non solo per gli affari di stato , quindi dovè affaticarsi pel re-
temporali, ma per gli spirituali eziandio stauramento del governo pontificio , col
di tutto l' orbe cattolico ". Il resto può suo mezzo Pio VII premiando con pen-
leggersi in Pistolėsi , Vita di Pio VII, t. sioni vitalizie diversi impiegati della se-
2 , p. 232, il quale a p. 237 he riporta altra greteria di stato per la loro fedeltà, i quali
provocata dagli attentati posteriori a quel con lodi sono nominati dal Pistolesi , t. 4,
lo del cardinal Gabrielli e commessi con . p. 1o . Nel 1815 il cardinal Pacca accom .
tro la segreteria di stato, nella quale tra pagnò il Papa a Genova (V. ) , restando
le altre giuste e gravi rimostranze si legge. al governo di Roma una giunta di stato
»La casa de'principi è stata in ogni tempo e per presidente di essa il cardinal Giulio
considerata presso tutti i popoli comesacra M. ' della Somaglia piacentino, ch'era pur
ed intangibile, e molto più sacro ed intan. vicario di Roma. Quivi si restituì Pio VII
gibile si è sempre considerato il deposito a'7 giugno, ed il cardinal Consalvi a' 2
delle loro politiche relazioni. Il solo do- luglio, e riprese le funzioni di segretario
micilio del Vicario di Dio in terra, il de- di stato, che meravigliosamente esercitò
posito delle sue corrispondenze tanto po- sino a'20 agosto 1823, giorno della morte
litiche che religiose, vedesi profanato e vio del Papa , per cui fu allora segno alle umi-
lato senza ritegno, e questo attentato po- liazioni e alle satire, comechè accusato di
litico e religioso che non ha esempio, era despotismo, dimenticandosi affatto i suoi
riservato alla truppa francese, nel secolo immensi servigi resi al Papa e alla s. Sede.
diperversione e di corruttela in cui siamo. Jo non ho tanto di sapere e di eloquenza
Se un pubblico magistrato avendo nelle per isvolgere degnamente gli elogi che in
sue forze un prigioniero qualunque, lo fa- se comprende il solo nome del cardinal
cesse insultare ogni dì nella stessa prigio- Consalvi , che tra' diplomatici cardinali
nia, non sarebbe egli condannato ad una prende luminoso posto, singolarmente tra
voce d'inumanità e di barbarie ? Che do- i Ximenes, Richelieu, Mazzarini e Albe-
vrà mai dirsi d'un principe innocente, del roni. Solo dirò, che lo celebrai con impar-
Vicario di Cristo scheruito in tante guise zialità storica in più luoghi; che la morte è
ogni giorno, ed insultato fin dentro la re- spesso il miglior giudice degli uomini po-
sidenza, che è il luogo della lunga, peno- sti in grado eminente; ed i loro beneficii
sa ed ingiusta sua prigionia ? " Ma tutto che il tempo rivela e consagra sono i più
questo fu nulla, in confronto alla consu- verie durevoli fasti, massime se vuolsi co-
mazione del dramma, quando a'6 luglio stituire de' confronti . E' assioma , che la
1809 Pio VII e il cardinal Pacca furono pubblica opinione è donna e regina del
dai francesi presi nel Quirinale , e colla mondo : questa fu ed è in favore d'un
forza , detronizzato il primo , trasportati cardinal Consalvi, le cui azioni gli danno
prigione altrove. Nel 1814 la divina prov. diritto alla pubblica riconoscenza , ed a
videnza pose fine alla cattività di Pio VII e nou peritura splendida fama e illustre me-
gli fece restituire i suoi stati, neʼquali triou- moria . L'eletto Leone XII nel ricevere
falmente rientrò. Giunto a Foligno il 17 la 1.2 adorazione de'cardinali, e pel 1.º dal
maggio, nuovamente dichiarò segretario decano il suddetto cardinal Somaglia, lo
di stato il cardinal Consalvi, ch'erasi re- dichiarò segretario di stato; poi fece ilcar-
cato ad ossequiarlo in Rimini, ma subito dinal Consalvi prefetto della congregazio-
l'inviòa Parigi per trattare gravissimi alfa- ne di propaganda fide, equivalente a un
ri . Il cardinal Pacca ch'erasi riunito al Pa- segretario di stato dell'apostolato del Pa-
pa in Sinigaglia, e col quale fece il solenne pa . Memorabile fu l'abboccamento te-
Ingresso in Roma (V.) , fu nominato o nuto in seguito dal Papa col cardinal Con-
confermato pertale assenza pro- segretario salvi , che tratto dall' Artaud storico di
286 SEG SEG
Leone XII,compendiai alla sua biografia; la precedente ; quindi a' 12 di tal mese
si può forse dire, che fu il suo testamen- dichiarò pro segretario di stato il cardi-
to politico. Disse il grand'uomo : » Nulla nal Bernetti sullodato, che avea dato sag-
v'ha di più malagevole, quanto l'arte di gio di capacità ed energia nel rilevante
trattare gli affari . Io non mi vi son fatto, ufficio, e si mostrò intrepido e d'animo
se non dopo avere commessi, pur troppo, invitto, come il Papa, nel conquidere la
molti errori; ma non inganniamoci; anche scoppiata ribellione, mentre dai faziosi si
gli errori istruiscono ! L'errore più gra- credeva vacante la sede apostolica e du-
ve sta nel rispondere troppo. Per buona rare il conclave, per cui meritòposcia l'ef-
ventura ho trovato nella nostra segrete fettivo titolo di segretario di stato. A'20
ria di stato la eccellente massima di scri- febbraio 1833 Gregorio XVI istituì la Se-
ver poco e bene; e protesto che a questa greteria per gli affari di stato interni, col
antica massima della s. Sede ho dovuto seguente chirografo diretto al cardinal Ber-
molti successi" . Leone XII a' 2 ottobre netti segretario di stato. » Avendoci ella
1826 creò cardinale Tommaso Bernetti rappresentato essere divenuta tale la mole
di Fermo, Governatore di Roma e am- degli affari che fanno centro nella nostra
basciatore in Russia ( V.) . Poscia per la segreteria di stato, da non potersi conve-
grave età e salute alterata bramando il nientemente sostenere da un solo ministro,
cardinal Somaglia di rinunziare la segre ed essere inoltre sommamente conducente
teria di stato, il Papa l'esonerò dalla ca al più spedito e più maturo disimpegno
rica, nominando invece per segretario ai della cosa pubblica , se la gestione degli
17 giugno 1828 il cardinal Bernetti, dap- affari di stato interni venisse separata da
poichè quel magnanimo Pontefice vide quella degli affari per l'estero, senza però
in lui l'uomo capace d'intendere e di se portare alterazione alcuna al sistema ed
condare i suoi vasti e sublimi intendimen alle forme proprie del governo pontificio ,
ti, a gloria della Chiesa e felicità dello sta noi abbiamo preso nella più seria consi-
to. Ottima scelta , siccome personaggio di derazione la proposizione da lei fattaci . E
sagace senno, di maturo e pronto consi- sebbene noi siamo pienamente soddisfatti
glio, di felice ingegno, d'animo grande e del zelo , dell'intelligenza, della fedeltà ed
valoroso; di tratto piacevole,leale e fran. attività con le quali ella dirige e disimpe-
co , di maschia virtù , di soda religione. gna tutti gli affari che le abbiamo affidati ,
Passato Leone XII agli eterni riposi, gli del che si compiacciamo di renderle solen-
successe a'31 marzo1829 Pio VIII, che ne testimonianza , pur tuttavia non pos-
nello stesso giorno con biglietto di pro siamo disconvenire che il peso ne sia gra.
prio pugno nominò segretario di stato il voso. Non sapremmo però malgrado ciò
cardinalGiuseppe Albani romano , di sve . determinarci ad esonerarla d'una parte
gliato ingegno e fornito di quegli altri pre d'essi, se dalle frequenti e gravi malattie
gi, che rilevò Artaud nella Storia di Pio alle quali ella è andata soggetta, non fos
VIII (al quale ordinò che si erigesse a simo persuasi che la di lei salute a noi ca.
sue spese nella basilica Vaticana un mo- rissima, ne viene sensibilmente alterata .
numento, e si sta eseguendo al modo che Nel vivissimo desiderio pertanto che ab
narrerò a SEPOLCRO DE ROMANI PONTEFICI) . biamo di conservare la di lei persona per
APioVIII il 2 febbraio 183 I successeGrc- utile servigio della Chiesa e dello stato ,
gorio XVI, di cui riparlai a Roma, ed il nella persuasione che con la divisione delle
quale nominò pro- segretariodi stato mg." aziende da lei propostaci possa con mino-
Paolo Polidori, poi cardinale, che quale re incomodo ben provvedersi al regola-
segretario del sagro collegio ne avea e- re andamento deʼpubblici affari, ci siamo
sercitato l'uffizio nella sede vacante e nel determinati a compiacerla.Aderendo per

SEG SEG 287
tanto alla proposizione da lei presentataci sidi delle medesime, i quali dovranno c.
intorno alla divisione che potrebbe farsi sercitarla in conformità delle istruzioni
delle attribuzioni attuali della segreteria che da lui ricevono. Le altre attribuzioni
di stato, senza portare alterazione alcuna che ora si disimpegnano dal nostro car-
al sistema ed alle forme proprie del pon- dinal segretario di stato, saranno da noi
tificio governo, che debbono rimanere so . affidate ad un altro cardinale Segretario
stanzialmente inalterabili, ed avendo in- per gli affari di stato interni. Per conse-
teso sulla proposizione medesima il parere guenza il cardinal segretario per gli affari
d'una particolare congregazione cardina . di stato interni presiederà al governo del
lizia, di certa scienza e dopo matura de- nostro stato, e corrisponderà co'cardinali
liberazione ordiniamo e stabiliamo quan. legati,co'prelati legati,co'pro - legati, co'go-
to siegue. Le attribuzioni del nostro car . vernatori, co'presidenti deʼtribunali , coi
dinale Segretario di stato rimangono de- capi delle magistrature, e con qualsivoglia
finite nel modo seguente. Il cardinal se- autorità dello stato. Il cardinal segretario
gretario di stato avrà la corrispondenza per gli affari di stato interni , è l'organo
col corpo diplomatico residente in Roma di comunicazione ai diversi ministeri e di-
e con i ministri delle corti estere. Corri casteri dello stato, di tutti i nostri ordini
sponderà coi nunzi, cogli agenti diploma . risguardanti l'interno. Dal medesimo car.
tici e co' consoli. Corrisponderà con tutti dinale dipendono tutte le forze dello stato
gli altri ministri della s. Sede in quanto in tutto ciò che risguarda la disciplina e
lo esigono i concerti da prendersi con loro, l'amministrazione. Il cardinal segretario
sia pel disbrigo di affari all'estero, sia pel per gli affari di stato interni sarà prefetto
disimpegno di quelli, i quali ancorchè in- della consulta , della congregazione laut-
terni hanno relazione con l'estero . Il go- retana (e lo dissi pure a LORETO), e della
vernatore di Roma come direttore gene- congregazione per la riedificazione della
rale di polizia dipenderà dal cardinal se- basilica di s. Paolo ( le due prime prefet-
gretario di stato , nell'esercizio dell'alta ture e l'ultima presidenza furono resti-
polizia; ed i passaporti continueranno ad tuite al cardinal segretario di stato, quan-
essere spediti dalla segreteria di'stato. Di- do la segreteria degli affari di stato interni
penderà dallo stesso cardinale segretario divenne ministero dell'interno). La nostra
di stato, il consiglio delle armi per ciò che segreteria di stato rimarrà stabilita fissa-
concerne il movimento delle truppe. Il car mente nel nostro palazzo Quirinale, e la
dinal segretario di stato sarà sempre mem- segreteria per gli affari di stato interni sarà
bro della congregazione per gli affari ec- stabilita nel nostro palazzo Vaticano, nel
clesiastici straordinari, e darà corso alle luogo presentemente occupato dalla segre-
risoluzioni della medesima da noi appro- teria di stato ". Gregorio XVI nomind
vate. Assumerà di diritto le prefetture va segretario per gli affari di stato interni
canti di qualsivoglia congregazione pre- il cardinal Anton Domenico Gamberini,
sieduta da un cardinale, finchè abbia luo. che diventò Palatino ( V.) con abitazione
go la nomina del nuovo prefetto, che sarà nel Palazzo apostolico Vaticano (V.), co-
spedita per organo della segreteria di sta- me l'ebbero gl'individui di cui si compose
to, dalla quale saranno egualmente spe- la segreteria : cioè un prelato sostituto,fra i
dite le nomine de' nuovi cardinali , e di quali divennero cardinali Belli , Simonelli ,
tutte le cariche che a'cardinali si confe- Antonelli , Roberti , i 3 ultimi porporati
riscono. Presso la segreteria di stato è la viventi ; di 5 minutanti, di 3 scrittori mi-
censura de'giornali che si pubblicano in nutanti aggiunti, di 2 archivisti e di altri
Roma e nello stato . Nelle provincie il car . scrittori. Le attribuzioni della congrega.
dinal segretario di stato la delega ai pre- zione economica si compenetrarono nella
288 SEG SEG
segreteria per gli affari di stato interni . Ri anche nel ramo degli affari di stato interni;
porta il n.º 5 del Diario di Roma 1836, dappoichè il Papa riunì le 2 segreterie in 2
che agli Igennaio Gregorio XVI onorò sezioni,la 1.'quella di stato,la 2.ºquella de-
di sua visita il cardinal Bernetti, che da gli affari di stato interni. A´1 2giugno 1847
vari giorni si trovava vessato dalla gotta ; con moto proprioistituì il consiglio de'mi-
e il n. 6 de 20 gennaio, che Gregorio XVI nistri, composto del cardinal segretario di
essendosi degnato accogliere le ripetute stato, presidente del medesimo, e alla cui
istanze del cardinale a volerlo esonerare presenza doveasi tenere le sessioni; de'car-
dalla carica di segretario di stato, atteso dinali camerlengo, e prefetto delle acque
il deterioramento di sua salute , col più estrade; e de'prelati uditore della camera,
vivo rincrescimento vi condiscese (poi lo governatore di Roma, tesoriere generale,
fece vice cancelliere di s. Chiesa) ; ed in e presidente delle armi . Con questo moto-
pari tempo nominò segretario di stato il proprio furono riunite nel ministero del
cardinal Luigi Lambruschini genovese , cardinal segretario di stato tutte le at-
dottissimo e insigne porporato, ornamen- tribuzioni e prerogative già assegnate da
to illustre del sagro collegio, che in tanti Gregorio XVI a ciascuna delle due segre.
articoli celebrai, come a SABINA e PORTO. terie, l'una di stato, l'altra per gli affari di
A'2 dicembre 1840 avendo GregorioXVI stato interni, tranne le assegnate al nuovo
trasferito a prefetto diSegnatura di giusti ministero per gli affari di giustizia, ossia
zia (V.) il Gamberini, promosse a segre l'uditore della camera .Le nomine sovrane
tario per gli affari di stato interni il car- de'prelati a qualunque carica o impiego
dinal Mario Mattei . Nella sede vacante per si dispose che saranno spedite dalla segre
la morte di Gregorio XVI , avvenuta il teria di stato, come prima dell'istituzione
1. giugno 1846, assunse l'uffizio di segre- dell'altra segreteria. Si dichiararono no-
tariodistato mg. " Giovanni Corboli Bussi mine prelatizie quelle dell'avvocato dei
segretario del sagro collegio , il quale fu poveri, dell'avvocato del fisco , del pro-
ritenuto pro-segretario di stato dall'eletto curatore fiscale generale, del commissa-
Papa regnante Pio IX a'16 di detto mese. rio della camera apostolica , degli avvo-
All'articolo Pro IX avendo riportato in cati concistoriali . Il Diario di Roma dei
breve la storia del pontificato , parlai an- 17 luglio1847 , dice che avendo il Papa
cora delle due segreterie, di stato, e per gli accordato il richiesto riposo necessario al-
affari di stato interni, laonde qui ne ri- la salute del cardinal Gizzi, in suo luogo
corderò le cose principali , e farò aggiunte. assunse a segretario di stato il cardinale
Pio IX nel declinar di giuguo stabilì una Gabriele Ferretti d'Ancona. Nell'ottobre
congregazione per trattare di alcuni af- 1847 per l'istituzione della consulta di
fari interessanti lo stato; composta de'car- stato, cessarono le attribuzioni della Con-
dinali Macchi, Lambruschini, Mattei, A. gregazione cardinalizia di revisione (I.);
mat, Gizzi e Bernetti; esonerò mg. " Cor- ed il Papa con moto - proprio organizzò il
boli- Bussi della carica di pro-segretario municipio, o consiglio e senato di Roma
e lo dichiarò segretario di detta congrega ( .). Col moto proprio de'29 dicembre
zione : affidò fino a nuove disposizioni la 1847 sul consiglio de'ministri responsa
provvisoria gestione della segreteria di sta bili, ripartì le amministrazioni dello stato
to, al suo sostituto mg." Santucci, e quella in 9 ministeri, i capi de'quali compone-
della segreteria per gli affari di stato in- vano il consiglio: cioè estero ; iuterno; i-
terni a mg. Cannella, sostituto della me- struzione pubblica; grazia e giustizia; fi-
desima. Poco dopo nominò segretario di nanze; commercio, belle arti , industria e
stato ilcardinal Pasquale Gizzidi Ceccano, agricoltura; lavori pubblici; armi; polizia.
cheagli8agosto 1846 ne assunse l'esercizio Fece il cardinale segretario di stato mi-
SEG SEG 289
nistro dell' estero e presidente del consi- articolo. Ricuperata Roma e lo stato dai
glio, con un prelato per sostituto. Dichiarò faziosi, vinta l'anarchia, per riordinare la
essere proprio del ministero dell'estero, cosa pubblica , il Papa spedì a Roma una
e del ministero dell'interno (già segrete- commissione governativa di stato, che coa-
ria per gli affari di stato interni, trasferita diuvata dal ministero governasse lo stato
nel palazzo Quirinale) quelle attribuzioni nella sua assenza. Dessa si compose deʼri-
descritte ne'titolir .°e 2. °,riunendo a quel spettabili cardinali della Genga Sermattei,
lo dell'interno le attribuzioni che eserci . Vannicelli, ed Altieri, che giunti in Roma
tava la congregazione del buon governo . a'31 luglio 1849 , fermarono la loro resi-
Si dispose pure, che le sedute del consi- denza nelle pontificie stanze del palazzo
glio de'ministri, quando non sieno convo- Quirinale. A'12 aprile 1850 Pio IX, col
cate avanti il Papa, sarebbero presiedute cardinal Antonelli pro- segretario di stato
dal presidente cardinal segretario di stato. ritornarono in Roma, in uno al corpo di.
A'21 gennaio 1848 fece segretario di stato plomatico che sempre avea fatta nobile co-
il cardinalGiuseppe Bofondi di Forlì, pre- rona al Papa in Gaeta e Portici. Il car-
sidente del consiglio deʼministri , e mini- dinale con editto del 10 settembre noti-
stro degli affari esteri : per rinunzia di tal ficò nel sovrano nome il nuovo ordina-
porporato, a'io marzo gli surrogò il car- mento di tutti i rami della pubblica am-
dinal Giacomo Antonelli di Terracina na- ministrazione, divisi ne' 5 ministeri del-
to in Sonnino; quindi il Papa a'4 maggio l'interno; di grazia e giustizia ; delle finan-
nominò presidente del consiglio il cardi ze; del commercio, agricoltura, industria,
nal Luigi Ciacchi di Pesaro, e per interim belle arti e lavori pubblici; e delle armi;
il cardinal Anton Francesco Orioli di Ba- ciascuno con un sostituto che rappresenta
gnacavallo, ma il 1. rinunziò senza eser- i ministri nella direzione de'ministeri me-
citare la carica; laonde a'4 giugno per mo- desimi. Quanto al segretario di stato di-
tivi di salute volendosi dispensare il car- spose il Papa. » Le relazioni del governo
dinal Orioli, divenne segretario di stato della s. Sede con le altre potenze sono af-
e presidente del consiglio de'ministri il car- fidate ad un cardinale di s. Chiesa, che
dinal Giovanni Soglia di Casola Valsenio. conserva il nome e le attribuzioni di Se-
I politici avvenimenti che determinarono gretario di stato. Il cardinal segretario di
sì frequenti cambiamenti,li narrai nel cita stato è l'organo del sovrano, anche nel-
to articolo,insiemea quelli degli altri mini- l'emanazione degli atti legislativi.Qualun-
stri, finchè per la deplorabile rivoluzione que affare che abbia o possa avere rap-
di Roma del 16 novembre 1848 mg.rMuz- porto con l'estero, abbenchè dipendente
zarelli diventò presidente del consiglio dei da uno de'5 ministri, dee trattarsi di con-
ministri, e il conte Mamiani ministro de- certo con la segreteria di stato.Il solo cardi-
gli affari esteri. Nella sera del 24 Pio IX nale segretario di stato corrisponde co'go-
parti per Gaeta, ove subito dichiarò pro- verni o rappresentanti esteri. Appartiene
segretario di stato il cardinal Antonelli , specialmente al cardinal segretario distato
il quale restò sempre al suo fianco, con- tuttociò che riguarda i trattati diploma-
servando la carica di prefetto de'ss. Pa- tici e le convenzioni di qualunque specie,
lazzi apostolici (V.) che tuttora occupa. anche di commercio, e la loro esecuzione;
Il cardinale con indefessa energia riuscì la giusta demarcazione e la tutela de'con-
di valido sostegno e conforto al Papa, nel fini dello stato ; la protezione de'sudditi
difendere e rivendicare con prudente ema- pontificii che vanno o che dimorano al-
turo consiglio i conculcati diritti sovrani, l'estero; il rilascio de'passaporti per l'e-
ond'è benemerentissimo della s. Sede per stero; l'ammissione degli stranieri a stabi-
quanto operò, ed io accennai nel ricordato lirsi nello stato e la loro naturalizzazione;
VOL. EXIII. 19
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la legalizzazione de'documenti da trasmet ripristinata in un prelato l'importante ca-
tersi fuori dello stato" . La presidenza del rica di direttore generale di polizia, e nel
consiglio de'ministri di cui parlerò , fu at- 1853 venne affidata alVice- Camerlengo).
tribuita al cardinal segretario di stato , Sono inoltre nelle attribuzioni di questo
al quale come tale fu stabilita l'ordina- ministero le norme pel rilascio deʼpassa-
ria corrispondenza co'cardinali legati del porti nell'interno dello stato e delle carte
le provincie pontificie. Le adunanze del di sicurezza o di libera circolazione; le nor-
consiglio, quando non sono convocate dal me de'ruoli statistici delle diverse classi de-
Papa, si tengono innanzi al cardinal se- gli abitanti ; la superiore disciplina ed am-
gretario di stato,ed in sua assenza dal mi ministrazione delle carceri, case di corre-
nistro costituito in maggior dignità : le de- zionee di condanna e luoghi di pena (tutte
liberazioni del consiglio non hanno effetto queste attribuzioni sono egualmente pas-
sinchè non sono sanzionate dal Papa , a sate nella direzione generale di polizia) ;
cui ne fa rapporto il ministro competente.I la direzione del giornale officiale, e le nor
ministri sono nominati e revocabili per li me per la censura delle stampe ". Noterò
bera volontà del Papa, per mezzo del car . che a'7 marzo 1853 colla promozione al
dinal segretario di stato , nelle mani del cardinalato del prelato Domenico Savelli
quale ogni ministro presta il giuramento, ministro dell'interno e vice-camerlengo ,
prima di assumere le sue funzioni . Il car- il ministero fu conferito a mg.r Teodolfo
dinale presidente dirige la discussione de Mertel, e in pari tempo gli fu riunito il
gli affari nel consiglio, e dopo i rapporti ministero di grazia e giustizia , che pre-
de'ministri stabilisce le questioni chedeb . siede all'amministrazione della giustizia
bono essere risolute. Il consiglio delibera civile e criminale. I tribunali e giudici di
a maggioranza di voti: nel caso di parità la giurisdizione mista e di giurisdizione ec-
deliberazione è conforme al voto del cardi- clesiastica residenti in Roma e nelle pro.
nal presidente. Quanto alle attribuzioni vincie, corrispondono col cardinal segre-
speciali del ministero dell'interno succe- tario di stato. Nel suddetto giorno io set-
duto alla segreteria per gli affari di stato tembre 1850 il cardinal Antonelli in nome
interni (nel 1853 fu trasferito nel Palazzo del Papa pubblicò ancora l'editto sul con-
della Curia Innocenziana), e contenute siglio di stato, in cui si trattano gli affari
nel memorato editto,sono le seguenti." I governativi o meramente amministrativi,
ministero dell' interno presiede all'inter. e quelli che appartengono all'amministra-
na amministrazione governativadello sta tivo contenzioso. La presidenza, come già
to ; presiede ancora all'amministrazione nolai, fu attribuita al cardinal segretario
provinciale e municipale nel modo e nei di stato, il quale è rappresentato dal pre-
limitistabiliti dalle leggi relative. Sono sog. lato vice-presidente, allorchè non inter-
getti a questo ministero ne'casi e ne'modi viene al consiglio . Nel 1852 il cardinal An-
determinati dalle stessi leggi : le autorità tonelli meritò d'essere dichiarato dal Pa .
governative delle provincie; i consigli pro- pa , effettivo segretario di stato, levandogli
vinciali; le magistrature ed i consigli de'co- il pro. Ora la segreteria di stato si com-
muni; la direzione degli archívi e del re- pone, oltre il cardinal segretario di stato,
gime notarile, de'boschi e foreste, e della del prelato sostituto e segretario della ci-
pubblica sanità continentale e marittima, fra; degli officiali 4 minutanti, e segretario
colla norma del §7; i governatori, salvo il del consiglio deʼministri e del consiglio di
disposto del § 24, quanto alle funzionigiu. stato; d'un minulante aggiunto, e d'un
diziarie. Dipende dal ministero dell' in- minutante onorario ; del cifrista, del ci-
terno la direzione generale della polizia frista onorario, dell'archivista e sotto-ar-
dello stato (però a'7 novembre 1850 fu chivista, e di 4 scrittori.
SEG SEG 291
SEGRETARIO DEGLI STUDI , A ta seditione combutum. Dissi a SAGRESTIA
secretis status sacrae Congregationis stu- che i romani antichi chiamarono Secre
diis moderandis. E' un cameriere segreto tarium il luogo ove in tribunale sedeva
soprannumerario del Papa.V.CONGREGA il giudice per giudicar le cause civili e cri-
ZIONE CARDINALIZia degli studi , UnIVER- minali;che quello del senato romano vuol.
SITA , SCUOLE DI ROMA . si ch'esistesse ov'è la chiesa di s. Marti-
SEGRETARIO DE' VESCOVI E na dell'accademia di s. Luca , e perciò ne
REGOLARI, A secretis sacrae Congre- riparlai a SCULTURA descrivendo quella
gationis Episcoporum et Regularium . E chiesa. Anche Guattani, Roma descrit.
un prelato della s. Sede che gode la pre- ta e illustrata, afferma che si congettu-
rogativa di essere promosso al cardina- ra essere stato nel luogo di detta chiesa
lato, come notai a CONGREGAZIONE cardi- la Segreteria del senato romano, almeno
NALIZIA DE VESCOVI E REGOLARI . Si può ve⚫ quella del basso impero, ove si conserva-
dere anche VESCOVI E REGOLARI. A SEGRE- vano alcune scritture importanti , ed ove
TARIO DEL CONCILIO ho detto che il cardi- si discutevano i processi criminali di mag-
nal prefetto de' vescovi e regolari riceve gior rilievo. E perchè il vocabolo Secre
annui scudi 400. tarium fu pure usato per indicare la Sa-
SEGRETARIO DELLA VISITAA grestia , a questo articolo lo spiegai. In
POSTOLICA , A secretis sacrae Con- alcune chiese essendovi due segretari, o
gregationis Visitationis apostolicae. E' stanze laterali all'altare, in una di esse e-
un prelato; e della congregazione il Pa- ravi la biblioteca della chiesa per conser-
pa n'è prefetto , e il cardinal vicario di varvi i sagri libri. Inoltre all'articolo Se-
Roma presidente. V.CONGREGAZIONE CAR • GRETARIO ragionai dell' istituzione delle
DINALIZIA DELLA VIsita apostolica, e V1 Segreterie della s. Sede, munite di parti-
SITA APOSTOLICA. colari facoltà per utile di tutta la cristia-
SEGRETERIA O SEGRETARIA , nità, originate principalmente dalle Con-
Secretum . Luogo dove stanno i segretari gregazioni cardinalizie ( I.), e dagli ec-
a scrivere le lettere, i rescritti ed altri af. clesiastici Tribunali di Roma ( V.) , le une
fari, e dove tali scritture si conservano, e gli altri stabiliti dallo zelo e vigilanza
il quale chiamasi pure Archivio (V. ). A de'Papi pel governo della chiesa univer-
SEGRETARIO narrai , che presso gli antichi sale, a vantaggio della medesima e de'fe-
romani si denominò Secretarium il luo- deli, che con esse sono provveduti neʼlo
go in cui si custodivano i registri de'de- ro bisogni di coscienza, in quelli spiritua
creti e delle lettere, come le risoluzioni del li, e per gli affari che riguardano il mon-
principe; e che i ministri suoi custodi si do cattolico. Per le ricordate segreterie
dissero a secretis, e donde derivò il vo- della s. Sede si ponno vedere tutti i pre-
cabolo di Segretario , che poi lo diede al cedenti articoli, ove trattai de' segretari
luogo ove risiede; denominazione chePa- delle medesime,tutti prelati, tranne alcu
risi dice adattarsi alle segreterie delle con- ni, cioè delle congregazioni cardinalizie,
gregazioni cardinalizie romane. Dopo lo del Papa, come deʼbrevi , deʼbrevi aʼprin-
stabilimento dell'impero, Secretum o Se- cipi, de'memoriali , e della segreteria di
cretarium era un luogo ove tenevasi il stato, non che del sagro collegio ; molti
concistoro del principe, ed anche de'giu- de'quali prelati sono elevati dalle rispet
dici, distinto però dal senato. Si legge in tive segreterie all'onore della romana
Ammiano,Judicialem secretum ;e nel co- porpora. Per le altre segreterie și˚ponuo
dice Teodosiano, Sit hujusmodi personis vedere gli articoli TRIBUNALI DI ROMA, CA-
illicitum sacra nostra adire secreta: pres- MERLENGO DIS. CHIESA,CONGREGAZIONE CAR-
so Cassiodoro, Erat secretarium impoli. DINALIZIA SPECIALE PER La riedificazione
292 SEG SEL
DELLA BASILICA DI S. PAOLO, CONGREGAZIO. chi restano gli arnesi di segreteria dopo
NE CARDINALIZIA DEL CENSO, CONGREGAZIO- la morte del padrone, come segue. » Mol-
NE CARDINALIZIA SPECIALE SANITARIA (e me. te volte mi è stato domandato se sia ve-
glio a PESTILENZA), VICARIO DI ROMA, MAG- ro , che in morte di prelato o cardinale
GIORDOMO, UDITORE DEL PAPA, TESORIERE gli arnesi di segreteria restano al segre-
pel ministero delle finanze, ed altre mol . tario, e se questi sia obbligato di assiste-
te ai loro tanti articoli . Ne' palazzi apo- re allorquando la cassa, che racchiude il
stolici vi sono le segreterie di stato, dei cadavere col defunto padrone, si suggel
confini, de'brevi pontificii , de' brevi ad la con imprimere sul piombo liquefatto
principes, delle lettere latine, de'memo- uno de'suoi più grandi sigilli. Ho sempre
riali, dell'uditore del Papa, del maggior risposto essersi così costumato in simili ca-
domo, i cui segretari e addetti sono tut- si. Anzi, dove si usa che ad alcuni perso-
ti palatini che fino al declinar del seco- naggi in certe cariche si passino dalla cor-
lo passato ebbero la parte di palazzo , pa- te gli arnesi per segreteria , sogliono que-
ne vino e altro, descritta in tanti luoghi stirestare al segretario allorchè il padro
e nel vol. L, p. 205. Altri segretari di di- ne viene promosso più oltre
verse segreterie egualmente la godevano, SEGRETERIE DELLA S. SEDE.
come i segretari di consulta, con l'uso di V. SEGRETERIA.
6 servi palatini e 2 cavalli ; de' vescovi e SEGULENA (s.), vedova. Nacque nel-
regolari, con l'uso di 4 servi ; 3 ne avea la città d'Albi, d'illustre famiglia di Aqui-
il segretario di propaganda, 2 quello del tania, verso la fine del VII secolo. Fu ma-
concilio , uno quello del buon governo ritata ad un signore del paese chiamato
anche il segretario deʼriti godeva la par- Gislufo, che le lasciò la libertà di seguire
te palatina. Tuttora ricevono mensilmen. la sua inclinazione pel ritiro, e di atten-
te dal palazzo apostolico, il segretario dei dere a tutte le pratiche di pietà. Rima-
vescovi e regolari scudi 47, quello del con. sta poi vedova, ruppe ogni commercio col
cilio15, quello dell'esame de' vescovi 14, mondo, e fu ordinata diaconessa; indi di-
quello de' riti 3. Degli antichi segretari venne badessa del monastero di Troclar,
del Papa e loro segreterie , ho ragiona . che suo padre aveva fondato sul Tarn ,
to a SEGRETARIO APOSTOLICO. Nel 1849 fu 708 leghe sopra Albi. Ella consagrò il
pubblicata in Roma una Statistica di tut rimanente di sua vita agli esercizi di ca-
ti gli uffici ed impieghi , compresi quel rità e di penitenza. S'ignora l'anno di
li di molte segreterie della s. Sede. Per le sua morte, ch'è notata a’24 di luglio nei
antiche si può leggere il p. Plettemberg, recenti martirologi . Fu sepolta in una
Notitia Congregationum el Tribunalium chiesa vicina al monastero, la quale era
Curiae romanae, cap. 13, De Secretaria stata fabbricata per la sepoltura delle re-
Apostolica. Cohellio, Notitia Cardinala ligiose di Troclar; ma il suo corpo ora è
lus, Romanae Aulae officialibus. Cardi- custodito nella cattedrale di Albi, ed è o-
nal De Luca, Relatio romanae Curiae. norata tra i patroni titolari di questa città.
Come più recente, è molto interessante SELA.Sede vescovile dell'Augustamni-
l'opera del Villetti, Pratica della Curia ca prima, nel patriarcato d'Alessandria,
romana. Francesco Parisi,Istruzioni per sotto la metropoli di Leontopoli , eretta
laSegreteria, oltre il trattare egregiamen- nel V secolo. Il vescovo Alipio sottoscris-
te l'argomento, nel t. 1, p. 4o discorre del se il 1. concilio generale d'Efeso . Oriens
le cautele onde vietare a taluni l'ingresso chr. t. 2, p. 551 .
nelle segreterie: nel t. 2, p. 78 ragiona SELEMSELA. Sede vescovile della
del buon ordine col quale si deve tenere provincia Cartaginese proconsolare d'A-
la segreteria : nel t. 3, p.164 riferisce a frica sotto la metropoli di Cartagine, al-
SEL SEL 293
tri dicono appartenente alla Numidia elo Ma essendo stata rovinata la città da Al-
stesso che Duaesenepsalitanae. I suoi ve- mansor 2.°califfo degli Abassidi , chiama-
scovi, Felice nel 390 fu al concilio di Car- to Abugiafar Abdalla re degli arabi , iCat-
tagine, e Cresconio donatista intervenne tolici di Caldea stabilirono la loro sede a
alla conferenza di Cartagine del 411.Mor. Bagdad, che lo stesso Almansor fece fab.
celli, Afr. chr. t.1 . bricare sulle rovine d'Al - Modaim, cioè di
SELENO 。 SELINONTE , Selenus, Seleucia e di Ctesifonte. Furono tenuti in
Selignus. Sede vescovile d'Isauria nel pa . Seleucia due concilii: il 1. ° nel 399 dal ve-
triarcato d'Antiochia, nella Cilicia Tra- scovo Cajuma, che rinunziò l'episcopato,O
chea, città e porto celebre, eretta nel V e fece consagrare Isacco in sua vece. Il 2.
secolo sotto la metropoli di Seleucia. Fu nel 410 pel ristabilimento della discipli
rinomata per l'origine che trasse dalle A- na ecclesiastica in Persia (V.), ed in Me.
mazzoni, e memoranda per la morte del sopotamia (V.) : vi furono fatti 27 cano-
l'imperatore Traiano, per cui poi fu det ni sopra materie diverse di diritto e di di-
ta Traianopoli. Si annoverò fra le città sciplina. Mansi, Suppl. ai concilii t. 1, p.
più floride, prima che fosse devastata dal 259 e 285. Ecco la successione cronolo.
le guerre. Ne furono vescovi, Neone che gica de' Cattolici o patriarchi di Caldea
fu al concilio generale di Costantinopoli, ch' ebbero sede a Seleucia e Bagdad. Si
Alipio che sottoscrisse a quello d'Efeso, vuole ches. Taddeo o Addeo uno de'72 di-
Eliano che si trovò al concilio di Calcedo- scepoli di Gesù Cristo, mandato in oriente
nia, Teone che sottoscrisse la lettera dei das.Tommaso apostolo,abbia predicato il
vescovi d'Isauria all' imperatore Leone, vangelo ad Edessa e ne'paesi d'Adiabene e
sull'assassinio di s. Protero d'Alessandria. di Mosul ( V .) . I caldei lo mettono alla te-
Oriens chr. t. 2, p . 1019. Terzi, Siria sa- sta de❜loro Cattolici, ma non è sicuro ch'e.
gra, p.122. gli sia stato a Seleucia e che vi abbia fon-
SELEUCIA . Sede arcivescovile e ca- data questa chiesa. Maris I compagno di
pitale della diocesi di Caldea (V. ), fon- s. Taddeo governò 33 anni la chiesa di
data sulla destra riva del Tigri da Seleu- Seleucia, morì nell'82, ed è considerato
co Nicatore re di Siria, dopo la distruzio- comer. vescovo di questa chiesa . Abres
ne di Babilonia ( V.) . Divenne un poco o Abris della famiglia di s. Giuseppe spo.
piùgrande di Antiochia, e situata nel luo- so della B. Vergine, sedè 16 anni . Abra;
go ove oggi sorge Bagdad (V.), e fu ro- mo I parente di s. Giacomo apostolo, det-
vinata verso l'VIII secolo. Siccome presso to il fratello del Siguore , sedè 12 anni.
Seleucia eravi un'altra città chiamataCte- Giacomo I della famiglia di s. Giuseppe,
sifonte , così vennero col tempo quelle due morì dopo aver occupato questa sede18
città considerate come una sola, e fu da- anni e 6 mesi . Acadabues o Ahad Abo-
to loro il nome di Al- Modaim o Modaim , wia , eletto Cattolico e mandato ad An-
che significa due città . La sede vescovi . tiochia per farsi ordinare , essendo con
le di Seleucia fondata nel principio del Kam Jesu suo compagno di viaggio sta-
cristianesimo, nel IV secolo divenne sede ti presi per spioni dal re di Persia, Kam-
d'un arcivescovo dipendente dal patriar- Jesu venne crocefisso, e Ahad -Abowia po-
cato d'Antiochia, nel VI Cattolico (V.) o te agran stento sottrarsi dalla morte.Que-
patriarca de' caldei. Ne furono suffraga sto accidente fu causa, che il patriarca di
nee le sedi di Bagdad o Irenopoli , arcive- Antiochia acconsentì che i Cattolici di Se-
scovato nel IX secolo; Amida in Mesopo- leucia fossero ordinati da 7 o 8 metro-
tamia, arcivescovato nel IX secolo; Mar. politani i più antichi della loro diocesi ,
da o Mardin, Nisibi , Gerusalemme , ed per non più esporli a sì gravi pericoli col
Angamala; le altre non sono conosciute . portarsi ad Antiochia. Sahlufa o Scalufa
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di Cascara, occupò questa sede per 20 an- di Mosul, fu nominato Cattolico di Seleu-
ni, e fu il 1.° ch' ebbe autorità eguale a cia nel 7 17. Sebarjesu II, trasferito da Da-
quella di patriarca nella chiesa di Seleu- masco nell'823, fece la sua residenza nel
cia. Papa governò questa chiesa durante monastero di Mar- Phetion, di Bagdad già
il regno di 8 re di Persia, e pel corso di 79 fiorente.Cnos nell'877 vi fu trasferitodal-
anni . Simone dopo 18 anni soffrì il mar la sede metropolitana di Mosul; altro me-
tirio con molti altri cristiani sotto Sapo- tropolitano di Mosul Giovanni III fu e-
re II re di Persia, forse tra' Martiri del levato alla dignità di Cattolico e morì nel-
l'Adiabene ( V.) nel 344. Sadosto o Je- 1'899 . A tempo di Abramo III , morto nel
sadosto, dopo un anno fu pure martiriz . 936, il patriarca mandò a Bagdad Gio-
zato, e Barbasini dopo 7 anni. Indi fiori- vanni prelato ortodosso,perchè avesse cu-
róno Tamusa di Cascara, Abdjesu o Ebd . ra di que'che professavano il cattolicismo;
jesu, Cajuma abdicò nel 399, Isacco mo. ma Abramo III gli fece rinunziare il ti-
rì nel 416, Acheo a cui si attribuisce la tolo di Cattolico o di Primate e lo cacciò
Storia de'Martiri sollo il regno di Sapo dalla città. Giovanni V del 1000 fu poi
re 11, Jaballaha, Mahna fu deposto dai metropolitano di Persia. Abdjesu III nel
suoi vescovi, Marabotto anch'egli quasi 1075 vi fu traslato da Nisibi, e nel 1092
subito deposto , Dadjesu fu ordinato nel gli successe Makika I di Mosul , come lo era
430, Babuco che il re di Persia Firuz fe stato Elia II del 1111. Elia III nel 1176
ce perire verso il 486,in conseguenza d'un vi passò dalla metropoli di Nicea, così nel
intrigo dell'empioBarsuma vescovo di Ni- 1190 Jaballaha II . Sebarjesu V, metro-
sibi, che voleva introdurre gli errori dei politano di Bet - Garme del 1 2 29 , visse 30
Nestoriani (V.) nella chiesa di Seleucia, anni veramente ortodosso, come si rac-
a'quali il Cattolico fortemente si oppose. coglie dalle lettere a Innocenzo IV Papa.
Il successore Acacio non fu però così ze- Jaballaha III mandò nel 1314 una pro-
lante come il predecessore, da impedire fessione di fede a Papa Clemente V, altri
l'introduzione del nestorianismo. Babeo dicono prima aBenedetto XI. Nel 1318 gli
dopo di lui abbracciò pubblicamente l'e- successe Timoteo II, già di Mosul e d'Ar-
resia di Nestorio, e morì nel 503. Dopo bela. Essendo Cattolico Simone VI oBar-
la morte di Sila, nel 523 vi fu scisma nel- Mama eletto nel 1552 , una parte de'cal-
la chiesa di Caldea a cagione di Narsete dei disgustati dal vedere che da un seco-
ed Eliseo, i quali ambedue pretendevano lo circa il Cattolico sceglievasi sempre da
la dignità di Cattolico; ma morto Narse una sola famiglia, si riunirono a Mosul,
te, e deposto Eliseo, in sua vece fu eletto dove era allora la sede patriarcale, e no-
Paolo, che morì dopo 6 anni nel 536. In minarono un altro Cattolico, cioè Simo-
di Aba, nel 542 Giuseppe e deposto do- neo Giovanni Sulaka, il quale, come dis-
po 3 anni. Gli atti di s. Siro che patì il si a CALDEA, portatosi in Roma fece la
martirio nel 559 sotto Cosroe I re di Per- sua professione di fede nelle mani di Giu.
sia, fanno menzione del vescovo Giovan . lio III, e fu consagrato patriarca de'cal-
ni, che segretamente diresse in Seleucia dei dal Papa a'g aprile 1553. Ma poco
que' che professavano la fede ortodossa. tempo dopo il suo ritorno nella metro.
Ezechiele istituì il famoso digiuno di 3 poli, i maomettani lo fecero perire ad Ar-
giorni, che chiamasi il digiuno de' Ninivi- nida , ad istigazione di Simone III suo
li. Nominerò que'Cattolici che meritano competitore.Dopo la di lui morte nel 1559
rimarco. Jesuiab II lo fu sino al 653, e gli successe Elia V, che fu invitato da Pa-
sotto di lui i nestoriani penetrarono nel- pa Gregorio XIII ad unirsi in comunio.
l'Indie orientali (V.), e vi seminarono i ne colla chiesa romana , nel1586 mandò
loro errori. Saliba -Zacha metropolitano per un monaco la professione di fede a
SEL SEL 295
Sisto V, il quale la ricusò come contenen. mentarius historico chronologicus, Ro-
tegli errori di Nestorio. Elia VI del 1591 , mae 1775.
mandò due volte a Roma, nel 1607 e nel SELEUCIA . Sede arcivescovile della
1610, per unirsi colla s. Sede; tenne un Cilicia Trachea, città della Turchia asia.
concilio ad Arnida nel 1616, nel quale a. tica, detta Aspera, e chiamata pure Se.
biurò gli errori di Diodoro di Tarso, di lefkeh, pascialatico e sangiaccato d'Itchil,
Teodoro di Mopsuesto , di Nestorio, emo a 20 leghe da Tarso, sul Gheuk-su o Ca-
rì nel1620 . Elia VII occupò la sede dal licadno, ad alcune leghe dal Mediterra-
1629 al 1659, mandò la sua professione neo. Residenza d'un agà , dipendente dal
di fede alla congregazione de propagan governatore di Cipro. Non è che una riu.
dafide a Roma nel 1652, chiedendo che nione di capanne di terra e di legno, che
non fosse fatto alcun cambiamento al ri- Occupa una parte del sito dell'antica Se-
to caldeo, e che coloro i quali seguivano leucia, di cui si vedono ancora conside-
un tal rito potessero avere una chiesa in rabili rovine, sparse sopra grande esten .
Roma. Altri Cattolici nestoriani che si sione di terreno : distinguonsi tra le al-
riunirono alla s. Sede furono i notati a tre quelle d'un tempio che si è convertito
CALDEA. La serie poi deʼpatriarchi o Cat in chiesa cristiana, di portici , di colonne
tolici ortodossi che successero a Simone corintie e altri edifizi . Presso ad una cava
Sulaka, è la seguente. Abdjesu del 1555, di marmo che pare abbia somministrato
che recatosi in Roma ricevè il pallio da imateriali di sarcofagi d'un rozzo lavoro,
Pio IV nel 1562, in cui assistè al concilio e sulla costa settentrionale dove sono si.
di Trento, e morì nella Mesopotamia a tuate varie catacombe scavate in pietra
Seert.Gli successero Abatalla, ŠimoneVII tenera , con gran numero d'iscrizioni. So.
Delna, che mandò a Roma la professio- pra altra montagna all'ovest di Seleucia
ne di fede e venne confermato da Gre giacciono gli avanzi d'una cittadella ova-
gorio XIII nel 1582 , indi trasferì la sede le, con mura rinfiancate di torri. Come
da Amida ad Ormia sulle frontiere della l'altra precedente Seleucia , fu fabbri-
Persia; Simone VIII del 1600 ;SimoneIX cata da Seleuco Nicatore re di Siria; fu
del 1653.In tempo del cattolico Elia VIII assai grande, bella, popolata , e si distinse
nestoriano e sul finir del secolo XVII , tra lecittà più floride dell'oriente. I geo .
molti nestoriani essendo stati convertiti grafi dicono che il Mediterraneo è lungi
dai missionari apostolici nella provincia alcune leghe, ed invece il Terzi nella Si-
d'Amida, venne loro dato un patriarca ria sacra, p. 118, dice, che spicca vansi ve-
ortodosso col nome di Giuseppel,nel 168 locissime lenavi nel mar di Seleucia , ac-
da Innocenzo XI , rinunziò alla dignità colte dalla calma del suo famoso porto
nel 1695, e morì in Roma nel 1706. Giu- detto di s.Simone: io credo che ilTerzi ab.
seppe II nominato nel pontificato d'In- bia confuso questa Seleucia, con Seleucia
nocenzo XII , morì a Diarbekir nel 1713; Pieria, la quale fu detta a mare appun
gli successe Giuseppe III , encomiato da to per tale suo porto ,poi dilatato e muni-
Clemente XI : i successori sono riportati to dall'imperatore Costanzo verso il 347.
nelle Notizie di Roma, ed alcuni li ripro . Di più, ritiene chei primi autori della cit-
dussi a CALDEA; all'ultimo nel 1848 suc- tà fossero i fenicii e la chiamassero Olbia
cesse l'attuale mg.r Giuseppe Audo tra edHiria; finchè Seleuco,animato dall'op
slato dal Papa Pio IX da Amida. Veda portunità del sito, la ricostruì e illustrò
si il p. Le Quien, Oriens christianus, t.
di magnifiche fabbriche. Aggiunge, che
2, p. 1102 e seg.; e Giuseppe Luigi As- Tolomeo re d'Egitto per vendicar la mor.
semani , De Catholicis seu Patriarchis te di Berenice sua sorella , contro Seleuco
Chaldaeorum et Nestorianorum com- Callinico,invase e devastò gran tratto del-
296 SEL SEL
la Siria, e prese Seleucia , che poi ricuperò tembre 1394. Oriens chr. t. 3 , p. 1182.
Seleuco. Da Pompeo meritò il titolo di li Seleucia, Seleucien , è un titolo arcivesco .
bera, perchè i cittadini valorosamente re- vile in partibus, che conferisce la s. Sede,
spinsero il fuggiasco Tigrane re d'Arme- coi seguenti titoli in partibus dipenden-
nia. Inoltre riferisce Terzi, che si ricava ti. Anemuria , Claudiopoli , Adraso, Do-
dagli Alti apostolici, che gli apostoli ss. miziopoli, Gerapoli , Filadelfia , Milta,Me-
Paolo e Barnaba vi si fermarono per im- loe o Mela, Orope, Titopoli , Germanico-
barcarsi nel passaggio da Antiochia per poli, Olba , Pompeiopoli , Zenopoli. Per
Cipro; ma siccome la Seleucia ove appro- ultimo portarono questo titolo arcivesco-
dò s. Paolo e s. Barnaba era sul Medi- vile, il cardinal Tommaso Arezzo nun-
terraneo, credo che sia la Seleucia Pieria zio in Russia; nel 1833 Gregorio XVI lo
rammentata , che vado a descrivere nel conferì a mg.r Gabriele Ferretti d'Anco-
seguente articolo. Seleucia Aspera ue'pri na , che poi creò cardinale; nel 1838 lo at-
mi secoli del cristianesimo ebbe la sede tribuìa ing." Giuseppe M. Mazzetti, dot-
vescovile,nella diocesi d'Antiochia, quindi tissimo carmelitano di Chieti, già vesco-
nel V secolo divenne metropoli ecclesia- vo di Aquino, Sora e Pontecorvo; e il re-
stica della provincia d'Isauria (V.), con gnante Pio IX nel concistoro de'3 otto-
30 sedi vescovili per suffraganee. Com- bre1850 vi nominò l'attuale mg. Lodo.
manville registra le seguenti : Calenderi, vico de Lero di Madrid , cappellano del-
Anemuria, Titopoli , Lamos, Antiochia , la regina di Spagna , abbate della reale
Seleno, Jotapa o Jacopena, Diocesarea , collegiata della ss. Trinità .
Olbasa, Claudiopoli, Gerapoli , Dalisan- Concilio di Seleucia non riconosciuto.
do, Irenopoli, Germanicopoli, Sbida o Zu- Narrai a RIMINI, che ivi per ordine del-
da , Filadelfia, Domiziopoli, Nausadea o l'imperatore Costanzo per l'occidente fu
Nusbada, Libia o Balboso, Nefeli , Ermo- tenuto un concilio, in cui prevalendo gli
poli, Napoli,Zenopoli, Adraso, Meloe, Ba- Ariani (V.), divenne Conciliabolo; men-
naba, Cistra, Orope, Sibela. Avendo i sa tre per l'oriente, avendo l'imperatore sta-
raceni rovinata Antiochia nel secolo VIII, bilito per altrettanto Ancira, dipoi sosti-
questa metropoli passò sotto il patriarcato tuì Seleucia, ove cominciò a'27 settem .
di Costantinopoli. Agapeto o Agapito fu bre 359, ed anche questo riuscì Concilia
il1.°vescovo greco di Seleucia, che assistè bolo. Così le suggestioni di Ursacio, Va-
nel 325 al concilio di Nicea, ed a quello lente e gli altri ariani, invece del conci-
d'Antiochia : quanto a'successori sino a lio generale che voleva l'imperatore per
Macrobio che fu al 6.º concilio generale, togliere ogui dissensione nella chiesa, la
li riporta l'Oriens chr. t. 2 , p.1010. In confermarono con dividerlo ne'due con-
vece Terzi chiama Zenobio metropolita cilii , nel timore che riuscisse loro fatale
di Seleucia quello che convenne nel con- uno solo. Avea Costanzo comandato che
cilio Niceno; Bizo fu alı.º di Costantino- v'intervenissero tutti i vescovi di Tracia,
poli, e Basilio fiorì verso il 450. Trovansi dell'Oriente, dell'Egitto e della Libia; ma
pure alcuni vescovi latini di Seleucia sotto non se ne trovarono che 160 , e tutti di 3
il patriarcato d'Antiochia , ma siccome partiti diversi, cioè : Semi ariani 105, A-
vi sonole diverse città omonime che vado nomei circa 40, e quasi 15 Cattolici. Dio
descrivendo , non si può con precisione permise che s . Ilario vescovo di Poitiers,
stabilire a quali propriamente apparte cheda 4 anni addietro era esiliato in Fri-
nessero. Un Ponzio francescano fu nomi- gia, vi si trovasse, e quantunque fosse ta-
nato vescovo di Seleucia nell'agosto 1345; le, fu posto nel rango di que'che dovea-
Martino gli successe pur francescano, co- no opinare nel concilio. Egli vi rese una
meCristiano Bellemares nominato nel set. testimonianza autentica alla purità della
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fede degli occidentali ; ma avendo udite le dusse delle grandi dispute, e siccome gri-
bestemmie degliariani, si ritirò presto da davasi, massimeda Silvauo di Tarso, che
quest'assemblea. Quindi egli ci lasciò nel- non ci era bisogno di nuova professione
la sua opera un'orrenda pittura dell'orien . di fede, ina bastava ricevere quella d'An-
te, ove la maggior parte de' vescovi erano tiochia del 341 , gli acaciani
a uscirono dal-
infetti dal veleno dell' errore. Vi furono l'assemblea. Nella 2. sessione de'28 set-
pochissimi vescovi del partito d' Acacio tembre, i semi -ariani si radunarono da se
di Cesarea, ch'era quello degli anomei; soli, e confermarono il formolario d'An-
egli n'era alla testa , e fu uomo di fede va- tiochia : quantunque in esso nulla vi sia
riabile e di perversi costumi, e procurò di contrario alla divinità del Figliuolo, an-
di porrein confusione l'adunanza , per co- zi vi si approvi la sua eterna coesistenza
sì distoglierla dall'esaminare i suoi delit. col Padre, pecca per altro in nou legger-
ti e le accuse contro di lui intentate. Il mag. visi il termine di Consostanziale, consa-
gior numero era de'semi -ariani, tra'qua- grato dal concilio Niceno. Gli acaciani dal
li Giorgio di Laodicea , Silvano di Tarso, canto loro , vedendo l'opposizione che a-
Macedonio di Costantinopoli, Basilio di veasi pel domma loro della dissomiglian-
Ancira, Eustazio di Sebaste; gli altri e- za,drizzarono un nuovo formolario pieno
rano senza dubbio i vescovi dell'Egitto, di contraddizioni, imperciocchè condan-
e furono i soli che generosamente sosten- navano la rassomiglianza di sostanza e la
nero la Consostanzialità del Verbo. Cre dissomiglianza . Nella 3. ' sessione, Leonas
desi che s. Atanasio fosse a Seleucia nel presentò un atto, onde gli acaciani lo a-
tempo di questo concilio. Leone questore veano incaricato, e che conteneva la pro-
dell'imperatore Costanzo, ebbe ordine di fessione di fede da se fatta il giorno avan-
assistere alle deliberazioni. Tra i vescovi ti. Egli eccitò gran tumulto nel concilio,
che si recarono a questo coucilio , molti e passò il giorno in disputare. Nella 4." si
erano accusati di diversi delitti, come gli domandò agli acaciani, in che eglino con-
acaciani. Questi temeudo le accuse for fessassero il Figliuolo simile al Padre; e
inate contro di loro, sfacciatamente do- quelli avendo risposto, che solamente nel-
mandarono che si dasse principio dall'e- la volontà , e non nell'essenza , tutti gli al-
same del domma , il che cagionò sulle pri- tri dichiararono che lo credevano simile
me delle divisioni tra i vescovi; imperoc. anche nell' essenza ; si disputò su questo
che gli uni volevano che si esaminassero punto il resto del giorno, senza poter con-
le accuse, gli altri che si trattasse la que. venire in nulla. Nella 5.ª i semi-ariani si
stione della fede ; alfine gli acaciaui, a- radunarono soli nella chiesa , e vi fecero
vendo ottenuto ciò che chiedevano, riget. chiamare gli acaciani per giudicar l'affa-
tarono fino dalla . sessione il concilio e re di s . Cirillo, che avea appellato della
il simbolo di Nicea.Eglino sostenuero, che sua deposizione da Acacio ; ma essi non
il Figliuolo non era simile al Padre suo, vollero ně venir al concilio, nè convenir
pretendendo che niente potesse essere si- intorno alla fede, di maniera che dopo a-
mile alla sostanza di Dio; che non poteva verneli citati e chiamati più volte per ri-
darsi generazione in Dio, e che Gesù Cri- spondere alle accuse, il concilio depose lo
sto era creatura : quest'empietà solleva- stesso Acacio,Eudossio d'Antiochia ed al-
rono la maggior parte de'vescovi, ch'era- tri. Egli dichiarò scomunicati , cioè ridotti
no semi-ariani e formavano come il cor- alle comunioni delle loro chiese, Asterio,
po del concilio. Infatti, toltane la parola Eubebo e 5 altri, finchè si fossero giusti
consostanziale, ch'era troppo oscura , di- ficati. Egli ristabilìs. Cirillo a Gerusalem-
cevano d'essere dichiarati pel concilio Ni- me, egli sostituì un altro vescovo in An-
ceno, Questa diversità di sentimenti pro- tiochia invece d'Eudossio; ma il giudizio
298 SEL SEL

di que'vescovi non fu eseguito, quantun belliani , i prasseani e gli ermogeniani.


que avessero inviato 10 deputati a Costan Zenobio fu al concilio di Nicea del 325,
tinopoli a informare l'imperatore di quan. Eusebio al concilio famoso diSeleucia d'l-
to era avvenuto, perchè i vescovi acacia- sauria o Trachea nel 359 , Bizo a quello
ni deposti vi andarono ancora più pron di Costantinopoli del 381 0 382 , che Ter-
tamente, e prevennero l'imperatore e i zi attribuisce alla detta Seleucia. In vece
grandi di sua corte , cui guadagnarono co'successori, a questa sono riportati dal-
colle adulazioni loro e pel credito di A- l'Oriens chr. t. 2, p. 777. Seleucia è an
cacio. Indussero Costanzo a intimare un che un vescovato armeno de'giacobiti .
altro Conciliabolo in Costantinopoli (V.), SELEUCIA . Sede vescovile di Pisidia
a
che si radunò nel 359 stesso o al prin- 1. denominataFerrea, nell'esarcatod'A-
cipio del 360. Dopo vari dibattimenti, i sia, diocesi d'Antiochia , situata presso il
padri vinti dal terrore e mancando per monte Tauro, eretta nel V secolo , secon-
ignoranza , vi sottoscrissero una formo do Commanville, ma prima assai al dire
la non dissimile da quella sottoscritta a del p. Le Quien che riporta il 1.° vesco-
Seleucia, cioè tale, che quantunque non vo Artemone, come ordinato da s. Paolo,
contenesse apertamente verun errore,po- celebrato dai menologi greci a’27 mar.
teva nondimeno essere malamente inter- zo. Eusebio fu al concilio di Nicea, Mas-
pretata, come lo fu dipoi dagli ariani, per- simo condiscepolo di s . Gio . Crisostomo
che vi si ommise il termine di Consostan . fiori sotto Arcadio : Alessandro sottoscris-
ziale, necessario per togliere ad essi ogni se il concilio di Calcedonia , e la lettera di
sotterfugio. II p. Massari , nella Disserta. Pisidia all'imperatore Leone. Pietro fu
zione sopra il concilio di Rimini, con un al 6. concilio generale , ed al 7.º altro
ragionamento sopra i frammenti altri Pietro , all'8. Leone. Oriens chr. t. 1 , p.
buiti a s. Ilario, fece la sua storia e quel . 1053.
la de'conciliaboli di Seleucia e di Costan. SELEUCIA. Sede vescovile della 2.ª
Linopoli. Ma egli crede , che la formola Siria, o Seleucobela , nel patriarcato di
semi-ariana accettata da alcuni padri del Antiochia, sotto la metropoli d'Apamea,
concilio diRimini, fosse fabbricata nel con- eretta nel IV secolo. Il Terzi nella Siria
ciliabolo di Costantinopoli , e perciò adu sagra p. 100, la chiama città della Ce-
nato prima. lesiria e fondata da Belo re di Fenicia ,
SELEUCIA . Sede vescovile di Siria, dopo aver debellati i pirati di Cipro che
chiamata Pieria e Seleucia ad mare, a ne infestavano i lidi . Avendola Seleuco
motivo della sua situazione sul montePie- coronata di sode mura , al nome di Belo
rio, all'imboccatura dell' Oroute presso vi aggiunse il suo, onde fu detta Seleuco-
il mare, lungito leghe d'Antiochia, con Belo, e poi Seleucia. In tempo di s. Gi-
porto denominato s . Simone, che Terzi rolamo fiori per popolo e per splendore :
attribuì alla precedente Seleucia Tra- s. Basilio vi adunò 3000 monaci verso il
chea,in uno all'accesso de'ss. Paolo e Bar 361. Si conoscono 7 vescovi : s , Quinti-
naba, che a questa pare meglio apparte- liano, nominato nel menologio a'16 no.
nere, come dichiarai in detto articolo . La vembre; Aristonico , che sottoscrisse la let-
sede vescovile appartenne alla 1.ª I Siria, tera del concilio d'Antiochia all'impera-
nella diocesi e sotto la metropoli d'An- tore Gioviano ; Marciano fu ali , conci-
tiochia, fu eretta nel secolo V, e poscia lio di Costantinopoli ; Diogene a quello
nel XII divenne arcivescovato onorario, d'Efeso; Eusebio all'altro di Calcedonia;
Altri anticipano l'erezione di questa sede, Elia firmò la lettera della 2.ª Siria all'im-
registrando per 1. vescovo Dositeo fio- peratore Leone; Ciriaco quella deʼvescovi
rito nel III secolo, che scrisse contro isa di Siria all'imperatore Giustiniano I , cou .
SEL SEL 299
tro Severo d'Antiochia. Oriens chr. t. 2 , penitenza ch'era loro imposta. Vi si trat-
P.919. tò pure de'digiuni, dell'ora di celebrar la
SELEUCIANI.Eretici derivati da Se messa, degli adulteri, de'delatori d'armi,
leuco e da Ermia, filosofi di Galazia : Se del servigio delle chiese, ec . Labbét. 9.
leuco comparve verso il 380 , e adottò gli SELIMBRIA . V. SELIVREA.
errori d'Ermogene ( V.) e degli Audiani SELINONTE O SELINUNTE.. SE-
(V.), che insegnavano: 1.° Che Dio era LENO.
la materia eterna,che avea un corpo, ch'e SELIVREA O SELIMBRIA . Sede ve-
ra l'autore del peccato. 2.° Che Gesù Cri- scovile della provincia d'Europa, nell'e.
sto avea preso un corpo in apparenza , e sarcato e diocesi di Tracia, sotto la me-
poi l'avea lasciato, come sostennero i Va- tropoli d'Eraclea, eretta nel V secolo, poi
lentiniani. 3.° Che siccome l'anima non arcivescovato onorario. Ora si chiama Se-
era che un fuoco animato , ch' era stata livri o Silivri nella Turchia, e forma par-
creata dagli Angeli, bisogna va battezzare te del sangiaccato di Gallipoli, sul mare
gli uomini col fuoco, 4.° Che la beatitu di Marmara, lungi 16 leghe da Costauti.
dine consisteva solo neʼpiaceri della carne. nopoli, con parecchie moschee.Si conosco-
5. Che non vi è risurrezione, o ch'essa no19 vescovi greci che ne occuparono la
non è altro se non che la generazione con- sede, il . de'quali fu Teofilo, poi trasfe
tinuata degli uomini. rito ad Apamea; gli successero Romano
SELEUCO.BELA. V. SELEUcia d'A· che fu al concilio di Calcedonia, Sergio,
pamea. Giorgio,Epifane, Simeone, ec. Oriens chr.
SELGE . Sede vescovile della 1. Pam . t . 1 , p. 1137. Nel t. 3 , p. 968 registra i
filia, sotto la metropoli di Sida , nella dio- seguenti vescovi latini.N. del 1 207 ,al qua-
cesi d'Asia, eretta nel V secolo, e prima le Innocenzo III scrisse molte lettere. N.
dell' 869 elevata ad arcivescovato ono- del 1221 , nominato in una lettera d'O-
rario. Ne furono vescovi, Uranione che norio III, al patriarca di Costantinopoli
fu al concilio Niceno, Nunecchio a quello Matteo. Francesco bolognese domenica.
d'Efeso, Marciano intervenne all'8 .° con- no, suffraganeo del vescovo di Liegi esuo
cilio generale, Gregorio a quel di Fozio vicegerente nel 1294; indi Giovanni , poi
dopo la morte di s . Ignazio. Oriens chr. nel 1.396 Francesco francescano. Nicola
t. 1 , p. 1012 . domenicano, nel 1400 traslato da Wladi-
SELINGENSTADT. Città di Germa- miria da Bonifacio IX . Franceschino, cui
nia presso Magonza, ove nel 1022 fu te- successe Ruggero de Arella domenicano
nuto un concilio, presieduto dall'arcive nel 1420 ; quindi Simone de Lande uel
scovo di Magonza, assistito da 5 vescovi, 1439 domenicano duacense e confessore
alla presenza d'Enrico V imperatore. Vi diFilippo il Buono duca diBorgogna, mor
si fecero 20 canoni. Vi si decise, che un to nel 1463. Gli successe l'altro domeni
uomo pel corso di sua penitenza deve re- cano fr. Inguerrando Sugnart, nominato
star nel luogo dove gli è stata imposta, nel 1464 da Paolo II, e traslato da Sisto
affinchè il suo proprio pastore potesse giu- IV nel 1473 ad Auxerre, morto a Parigi
dicare di sua condotta.Siccome molti pec. nel 1485. Selivrea, Selymbrien, fu anche
catori carichi di gravi delitti ricusavano arcivescovato in partibus senza suffraga-
di ricevere la penitenza dai loro pastori, nei, ed ora è vescovato in partibus sotto
e se ne andavano a Roma colla speran- il patriarca di Costantinopoli, titolo che
za che il Papa rimettesse loro i peccati; il conferisce il Papa.
concilio dichiarò,che non dovea effettuar- SELLERI GREGORIO, Cardinale. Nac-
si tale risoluzione, senza le lettere peni . que in Panicale delegazione di Perugia,
tenziali , ma che doveano adempiere la dimiserabili ma onorati genitori, che per-
300 SEL SEM
dè in tenera età, onde passò quasi tutta tore di Camillo Cibo poi cardinale, il qua-
la fanciullezza presso Michele Arcangelo le sotto la di lui direzione difese in pub-
Minichini suoattinente, il quale assai con. blica disputa tuttociò che si contiene nel-
a
tento della bella indole del fanciullo , si la 1.º e 2.ª parte della Somma di s. Tom-
prese tutto il pensiero di farlo istruire non maso. Nel 1718 pubblicò in Roma un'o-
meno nella pietà, che nelle lettere; e co- pera latina,sulle 5 proposizioni di Gianse-
noscendo com'egli era chiamato dal Si- nio, da Ciemente XI condannate colla bol-
gnore nell'ordine de'predicatori a profes- la Unigenitus.
sarne l'istituto , ne secondò il desiderio, SELVA CANDIDA. V. PORTO, vesco-
tanto più che a tali brame si aggiunsero vato suburbicario.
le insinuazioni del vescovo di Città della SEMBIANI . Discepoli diSembo oSem-
Pieve Lucarini domenicano, il quale pre- bio, che condannava l'uso del vino come
sagiva al giovane che un giorno avrebbe cattivo in se stesso, e la vigna come una
fatto onore alla famiglia, alla patria e al produzione del demonio e della terra. Ne-
la religione. In età di 15 anni vestì nel con- gava altresì la risurrezione de'morti, ed
vento di Perugia l'abito domenicano, e escludeva tutto l'antico Testamento. S.
dopo aver compito in Roma nel collegio Agost., Haeres. 24.
della Minerva il corso delle scienze scola. SEMENDRIA (Semendrien). Città ve-
stiche con somma lode e riputazione, pas- scovile e munita della Turchia europea,
sò per tutti queʼgradi della religione, che capitale del principato di Servia(V. ), chia-
conducono al magistero, fatto anche pri- mata anches. Andrea, capoluogo del san.
ma dell'età matura reggente nel collegio giaccato del suo nome, formante la parte
di s. Tommaso di Napoli. Richiamato a settentrionale e la maggiore della Servia,
Roma, fu assegnato per compagno del p. a 9 leghe circa da Belgrado (V.) e170 da
Maestro del s. Palazzo apostolico (V.). Costantinopoli,sulla sponda destra del Da-
In seguito il suo merito gli ottenneun po- nubio che quivi riceve l'Iessava, al con
sto tra❜teologi della biblioteca Casauaten⚫ fluente del Morava. Un vecchio castello
se, doude veune assunto da Clemente XI serve di propugnacolo , ma fu maggiore
alla carica di segretario dell'indice , e di la sua importanza quando vi risiedevano
consultore dell'indulgeuze e deʼriti . Dallo gli antichi e possenti re, ed i principi diSer-
stesso Papa fu promosso a maestro del s. via,ed allora come adesso vi dimoravano
palazzo, a suo confessore, ed a consultore idue vescovi di rito latino e greco, l'ulti-
del s. offizio. Finalmente Benedetto XIII , mo de'quali è primate di Servia. I cristia-
già suo correligioso, a'g dicembre 1726 ni ungheresi ed i turchi si sono lunga-
lo creò cardinale, e poi lo pubblicò a'30 mentedisputato il possesso di questa piaz -
aprile 1728 prete di s. Agostino , e gli as- za. Gli ungheresi se ne impadronirono
segnò le congregazioni del s. offizio , del nel 1718, e poi la cedettero a' turchi , i
concilio, de' vescovi e regolari, ed altre. Ma quali colla forza deʼtrattati se ne assicu-
dopo 13 mesi la morte lo colpì in Roma rarono finalmente il dominio e vi man-
nel maggio 1729, di 75 anui non compiti, teneva la sublime Porta un sangiaccato.
avendo lasciato quanto avea a libera di- Il principe Milosch Obronowitsch eletto
sposizione del generale del suo ordine. Eb. dall'assemblea nazionale raccolta a Kra-
be sepoltura nella chiesa di s. Maria so- gojevacz, e confermato nella sua perso-
pra Minerva, con elegante iscrizione. Fu na e ne'suoi discendenti dal gran sulta.
un perfetto esemplare d'ogni virtù in tut- no nel 1830 , curò di restituire Semen-
to il corso della vita, ed ebbe credito di dria al rango di metropoli, e di ritornar-
profondo teologo. Acquistò rinomanza an- la al primiero splendore , per cui ora è
che fuori d'Italia, per essere stato precet riguardata come la capitale del principa-
SEM SEM 301
to, essendo la sede del principe e del se- privilegi. Il1. vescovo fu Teodosio I del
nato, e conta 13,000 abitanti. La Servia 1059, cui successe Dabro del 1066, indi
dopo l'insurrezione del 1815, colla quale nel 1069 Teodosio II, al cui tempo il det-
i serviani scossero il giogo ottomano, è un to re fondò il monastero delle benedetti-
principato tributario della Porta olloma- ne di s. Tommaso. Il vescovo B. nel 1072
na, ma indipendente nella sua ammini- con altri vescovi di Dalmazia fu al con-
strazione : il principe regnante è Alessan- cilio provinciale di Zara. Prestanzio del
dro Obronowitsch. Le proposizioni conci- 1075 fu al concilio provinciale di Spala-
storiali non danno alcun cenno delle noti. tro, donò ai monaci di s. Gio. Evangeli-
zie ecclesiastiche di Semendria , nè diBel- sta la chiesa de'ss. Cosma eDamiano nel-
grado cui è unita, invicem unitarum. Bel- l'isola Pasmania, e si trovò alla corona-
grado fu dominata da'romani,poi da'greci zioue del re diSchiavonia, Croazia e Dal
imperatori,quindi nel secolo VIII perven- mazia (V.) Demetrio, falta dai legati a.
nein potere de're di Croazia e Dalmazia, e postolici per s . Gregorio VII; come pure
divenne la capitale di Servia . Passò poscia alla consagrazione della chiesa di s. Gio.
nel dominio de're d'Ungheria, e della re. Evangelista, eseguita da detti legati, e da
pubblica di Venezia, non che dell'impe- Lorenzo arcivescovo di Spalatro, di Dal .
ratore, e poi degli ottomani, i quali attual mazia e Croazia , e legato della s. Sede.
mente ne occupano le fortificazioni . Però Quindi Teodosio III sedeva nel 1076; Bo-
il vescovo di Semendria e Belgrado si no- no nel 1097 , giusto e prudente vescovo,
mina dall'imperatore d'Austria, e si pre- in tempo del quale Colomano re d'Un-
conizza in concistoro dal Papa. Per sup. gheria s'impadroni della Croazia e di Bel-
plire alla scarsezza delle notizie di Semen grado che dichiarò città regia, ed il car-
dria, riserbai per quest'articolo quelle dei dinal Agostino legato di Dalmazia e Un-
vescovi di Belgrado, poi vescovi di Scar- gheria di Pasquale II , ricompose le ver-
dona, quindi nuovamente vescovi di Bel- tenze tra detto vescovo e l'abbate di s.
grado e di Semendria, proseguendo Scar- Gio. Evangelista . Nel vescovato del suc-
dona ad avere i vescovi della sua propria cessore N. i veneziani ricuperarono dagli
sede , finchè fu soppressa. Anticamente ungheresi la Dalmazia e s'impadroniro-
Belgrado si chiamò Blandona , ericevette no di Belgrado nel 1116, ed il doge Or-
il salutifero lume della fede da s. Tito di delafo concesse un privilegio al monaste-
scepolo di s. Paolo apostolo, in uno alla ro benedettino. Ma Stefano II re d'Un-
Dalmazia, la quale chiesa onora il santo gheria tornato dalla crociata di Palestina,
vescovo come suo1 . ° apostolo : dicesi che riprese la Dalmazia e Belgrado nel 1124.
ordinasse s. Donno o Domnior .° vescovo Non andò guari, che nuovamente i vene-
di Salona. La sede vescovile di Belgrado, ti rivendicarono nel 1 126 le loro conqui-
secondo il p. Farlato, Illyrici sacri, t.4 , ste, pel valore del doge Michieli; e sicco-
p.1, fu istituita verso il 1050, a tempo e me Belgrado volle far resistenza con o-
per la pietà di Casimiro IV re di Croa- stinazione, soggiacque a devastazione.Ro-
zia e Dalmazia. La cattedrale fu dedicata vinata la città, il territorio e l'isola di Bel-
a Dio sotto l'invocazione di s. Tito patro grado fu attribuita al duca di Zara e la
no; ebbe il capitolo con arcidiacono e ar- diocesi a quell'arcivescovo .Molte famiglie
ciprete. Il detto re fondò nella città un mo- emigrarono a Scardona (V.), e vi fu tra-
nastero di monaci benedettini magnifico , sferita la sede vescovile; le monache si ri-
edificato da Andrea monaco di singolar fugiarono in s . Demetrio di Zara. Dal mo
virtù, sotto il titolo di s. Gio. Evangeli- nastero di s. Gio. Evangelista pure pas.
sta, e ne fu il 1.° abbate, come si ha dal sarono i monaci nell' isola Pasmania in
diploma di Casimiro IV, che gli accordò quello de'ss. Cosma e Damiano, che di-
302 SEM SEM
vennefloridissimo, onde il p.Farlato pub. Pontificis penes senatum venetum,jus e-
blicò la serie degli abbati d' ambedue i ligendi canonicos penes episcopum est.
claustri , ed i privilegi e prerogative di Nel 1 160 circa si trova Lampridio vesco-
cui furono fregiati dai re d' Ungheria e vo di Scardona, dopo quello che vi avea
dai Papi :in seguito divenne commenda . traslata la sede di Belgrado , e sostenne
Scardona antica e celebre città a 20 le- lite col monastero di s. Gregorio d' Au-
ghe da Belgrado, fu una delle 3 città ma- rana de'cavalieri templari,posto nella dio.
rittime dell'Illiria, in cui risiedeva il pre- cesi di Belgrado, per cui non volevano i
tore romano. Fiorì per commercio sotto cavalieri riconoscerne la giurisdizione e-
gl'imperatori romani e greci, patì le in- piscopale, onde Alessandro III ne scrisse
cursioni de'barbari, che rovinarono Sa all'arcivescovo di Spalatro, al concilio del
lona e altre illustri città dalmate, e dive- quale intervenne il vescovo nel 1 171. Mi.
nuta anch'essa diruta fu rifabbricata col chelegli successe verso il 1 178 , e fu al con-
nome di Scardona nuova. Il suo vesco- cilio di Laterano nel 1179 : alle monache
valo èantico in modo, che trovasi nel con- di Belgrado stabilite in s. Demetrio di Za-
cilio di Salona del 530 sottoscrittoCostan- ra, attribuì il fondo Bubniano. Nel 1200
tino episcopus ecclesiae Scardonitanae. circa fu vescovo Bartolomeo di Zara, con- co
Nel concilio Delmitano ossia di Dalmazia sagrato dal vescovo di Spalatro , e con-
dell'877 , si trova Scardona tra le sedi ve- giunse la chiesa di s. Pietro al monaste .
scovili suffraganee di Spalatro, ed a que- rode'ss. Cosma e Damiano. Indi nel 1 228
sto metropolita i Papi confermarono la Nicola canonico di Spalatro , nel 1240
dipendenza della traslata sede di Belgra- Bartolomeo che si ritirò tra i francescani
do, sottraendo Scardona dalla podestà di a professarne la regola, e pel carattere ve-
quello di Zara. scovile impose il pallio ad Hugrino arci-
111. vescovo di Belgrado e Scardona vescovo di Spalatro. Questi nel 1248 no-
fu il suddetto N. che vi si recò dopo la minò a succederlo fr. Giovanni ungaro
veneta distruzione di Belgrado,ma in pro domenicano, ma non fu ammesso dal Pa-
cesso di tempo prevalse il titolo di Scar pa Innocenzo IV, che gli sostituì Rogge-
dona, senza nominarsi Belgrado, sebbene ro di singolar dottrina e di santa vita, e
questa formò la parte principale della dio dopo due anni però fece consagrare Gio.
cesi, onde poi meritò d'essere ripristina vanni. Nel 1270 Andrea insigne teologo,
ta, e cessò d'essere sede vescovile Scar- e cospicuo in erudizione e probità, nella
dona, dopo essere stata separata da Bel- quale epoca fu fondato il convento deʼdo .
grado. La descrizione della diocesi si leg- menicani di Scardona , ed il monastero
ge nel p. Farlato, insieme ai luoghi che
delle monache di s. Chiara nel suburbio,
comprese, popolati parte dai latini, e par- per beneficenza di Stanislava sorella del
te dai serviani di rito greco e slavonico. bano di Croazia e Dalmazia. Galvano del
L'antica cattedrale fu distrutta dai tur- 1280 domenicano, poi fu scomunicato dal
chi, la nuova fu consagrata in onore del Papa e privato del sacerdozio, facendo ri-
la B. Vergine, que quidem titulum e Bel- torno nel claustro . Nel 1285 Nicola , nel
gradensisin templum Scardonitanum u- 1300 Damiano, sotto il quale Orsa sorel-
na cum sede pontificia translatumfuisse la del bano Paolo, presso il monastero del-
existimo, dice il p. Farlato. Era l'unica la comune sorella fabbricò la chiesa di
parrocchia della città. Il capitolo pure si s. Giovanni con abitazione pe'francesca-
formò di quello venuto da Belgrado, e già ni , a vantaggio e assistenza delle mona-
fioriva nel secolo XV colla dignità del che. Circa il1315 Nicola, nel 1320 Pao-
l'arcidiacono. Potestat nominandi epi- lino nobile, dotto e virtuoso, appartenen-
scopi, el archidiaconi concessu romani te alla celebre e illustre famiglia Drasco-
SEM SEM 303
vitz che tra i suoi vanta un cardinale, più cando l'antica disciplina, perciò non ri-
vescovi , bani e duci : si oppose con co- conosciuto dal Papa ; ma data la debita
stante fortezza all'empietà e tirannide del soddisfazione, venne ammesso, e governò
bano Mladino, sacrilegamente fu impri- con lode. Sisto IV nel 1479 nominò Pie-
gionato e per l'immunità ecclesiastica per- tro de Marchis francescano; nel 1491 Ar
de gloriosamente la vita. Dopo un inter- cangelo Varicassi nobile di Zara, celebrò
regno di 4 anni, nel 1325 Andrea cantore il sinodo per restaurare la disciplina ec-
d'Agria, eletto da Giovanni XXII , dopo clesiastica, e fu vigilante pastore . Nel 1502
aver annullata l'elezione di Vito Luca Nicola Martinusio nobile croato , che do
Spingaroli canonico di Scardona fatta dal nò la chiesa di s. Stefano ai religiosi del
capitolo, enel 1344 fu al concilio di Spa. 3.° ordine di s. Francesco , e vide la sua
latro : a suo tempo pervenne Scardona chiesa oppressa dai turchi . Nel 1519 Tom .
per acquisto di comprita ai veneti . Fu maso de Negri di Spalatro, pio, prudente
vescovo nel 1350 Michele, e per la pace e dotto, che più volte era stato in Roma
conclusa tra i veneti e Lodovico I re d'Un per affari, e per implorare la difesa di Dal-
gheria, tutta la Dalmazia e Scardona ven. mazia e Croazia, contro le conquiste e cru .
nero in potere del re. Nel 1 360 Guglielmo deltà degli ottomani, per cui Leone X che
domenicano, che nella chiesa del suo or. ne conobbe i pregi l'elevò a questa cat-
dine in Zara consagrò 3 altari, indi Ur- tedra per lo stesso motivo fu legato nel
bano V nel1 363 lo trasferì a Capri. Gli Belgio a Carlo V, per perorare contro il
fu sostituito Michele; nel 1393 Francesco comune nemico, il quale nel 1523 irrup-
domenicano o francescano; nel 1410 Pe- pe su Scardona, la manomise e assogget-
tramosto traslato da Accia pure france. tò alla sua barbara servitù; la diocesi fu
scano, che restò afflitto per aver l'impe- allora affidata ai vescovi viciniori, e Tom-
ratore Sigismondo e re d'Ungheria sot- maso futraslato a Traù. Nel 1524Clemen
tomesso Scardona a Sebenico : per la pru te VII vi trasferì Giovanni Rosa di Zara
dente condotta del vescovo, dipoi Scardo- vescovo di Sappa o Suacense, prelato do-
na ricuperò la sua libertà . Martino V nel mestico, che dovette precariamente dimo-
1417 dalla chiesa Ceretenense vi trasfe- rare or qua or là, avendo i turchi occu-
rì Nicola di Spalatro francescano, al qua pato pure l'episcopio; nel 1531 gli fu con-
le successero: nel 1418 Pietro francescano, ferita la chiesa di Veglia, colla ritenzione
poi di Castro; nel 1420 l'eletto Giorgio di Scardona, poi divenne pastore di Spa-
traslato da Faran, ma fu costretto a ri· latro e di Zara. Nel 1537 la repubblica di
prendere l'antico titolo; onde fu sede va Venezia ruppe guerra a'turchi, il veneto
cante sino al 1426, ed a Nicola francesca- Pesaro riprese Scardona, e dopo la pace
no, illustre per dottrina e santità ; nel 1428 fu riedificata e munita. Frattanto il ve
Giovanni agostiniano, priore di Brescia; scovo di Veglia ebbe cura della chiesa di
nel 1431 GiacomoMartinusio nobilissimo Scardona, e dopo la morte di Giovanni
croato, dalla cui famiglia uscì un cardi. fu data in commenda a Daniele Vocazio
nale, dotto, e risplendente per virtù : al vescovo Dumuense, che reggeva pure la
suo tempo i veneti ripresero la Dalmazia . chiesa di Macarska. Nel 1583 Gregorio
Nel 1444 Felice, a cui la s . Sede commise XIII fece coadiutore del vescovo d'Arbe,
le cause de'vescovi di Zara e di Nona; go. col governo della chiesa di Scardona, fr.
vernò con sapienza e piamente. Nel 1460 Nicola da Cernata francescano, denomi-
Giacomo Bragadino patrizio veneto , e. nandosi nel diploma pontificio eletto di
gregio in erudizione e belle dotti , già fa. Scardona, e morì nel 1588. Doposede va-
migliare di Pio II ; nel 1463 Alessandro cante N. fu vescovo di Scardona, che mor-
ragusco eletto dai suffragi del capitolo, se to nel 1613, gli successe Antonio france-
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scano, dicendosi nella provvisione di Pao- dificò e restaurò Scardona, non che forti-
lo V eccl. Scardonenses in partibus infi- ficò dall'aggressioni de'turchi , a'quali era
delium, perchè era ricaduta in potere dei stata ritolta nel 1684, per cui venne ri-
turchi. Nel 1625 Tommaso Jucovichio pristinata la sede del vescovo, ed Alessan-
francescano, insigne in dottrina e pruden- dro VIII in premio ai veneti per la soste
za, e come il precedente ebbe in ammi. nuta guerra, gliene concesse la nomina in
nistrazione la chiesa di Bosnia e le altre uno a quelli di Dalmazia . Quindi dopo
vicine chiese. Nel 1642 Paolo minore os sede vacante, nel 1698 Innocenzo XII fe-
servante come i predecessori , nativo di ce vescovo Gregorio Civalelli nobile di
Glamasci nel regno di Bosnia, dell'illustre Zara ecanonico di quella metropolitana,
famiglia Posilovich . Nella guerra di Cre. con provvista di scudi 1500 stabiliti dal
ta i veneti nel 1647 ripresero Scardona , senato veneto, che pure formò la mensa
ma poco dopo e con fraude i turchi nuo- del capitolo, composto dell'arcidiacono,
vamente l'occuparono. di 6 canonici, e di 4 mansionari, e fornì
Frattanto Innocenzo X ristabilì la se- la cattedrale delle occorrenti suppelletti-
de vescovile di Belgrado , e la dichiarò suf. li e utensili sagri, avendo per tale desti-
fraganea d'Antivari, secondo Comman nata la chiesa di s. Maria e s . Francesco ,
ville, Histoire de tous l'Eveschez. Certo eretta dalla pietà de'fedeli , l'antica essen -
è che nel Bull. de propaganda fide, Ap- do stata rovinata nelle guerre , e dalla su-
pendix t. 1 , p . 250, vi è il breve aposto- perstizione de'turchi ridotta a moschea.
lico, Christifidelium, diretto a Matteo ve- Nel 17 14 fu eletto vescovo Giovanni Vi-
scovo di Belgrado, de'4 dicembre 1651 : dovich oriundo di Scardona e canonico
EpiscopusBellegradensis EcclesiaSama diSebenico, manel 1716 fu traslato aTraù
diensis administrator, et vicarius aposto prima d'essere consagrato. Nel 1717 Mat-
licus in Ecclesiae Hungariae sub Turcis teo Joannicci nobile di Spalatro e arci-
Episcopum residentem non habentis, ad diacono di quella metropolitana , al cui
SedisApostolicae beneplacitum constitui- tempo il senato veneto permise ai greci
tur. Ma della chiesa Samadiense , come scismatici l'erezione d'una chiesa, serbi e
di quella di Semendria nulla trovo inCom- rasciani rifugiati in Scardona nelle guer.
manville; in Baudrand, Lexicon geogra- re de'turchi , oltre i monaci calogeri ete-
phicum; nel p. Carlo da s. Paolo, Geo- rodossi , ed i mortacchi, pe'quali si stabi
graphia sacra; nelMireo, NotitiaEpisco- lirono due posti, uno nel collegio di pro-
patuum; nello Stadel, Compendium geo- paganda fide, l'altro in quello di Fermo.
graphiae ecclesiasticae; nel p. Le Quien, Nel 1721 Nicola Tomaseo nobile dell'iso-
Oriens christianus; nè finalmente nel p. la di Bractia, benefico pastore. I suoi suc-
Farlato, che ignorò il disposto da Inno- cessori li riportai a SCARDONA, che cessò
cenzo X, e solo riferisce : che dopo la mor- poi d'essere sede vescovile. Quanto a Bel-
te di Paolo, prese cura di Scardona il ve- grado e Semendria , prima della metà del
scovo di Macarska Mariano Lisnichi mi- secolo passato nelle Notizie di Roma s'in-
nore osservante.A questi successe nell'am- cominciò a riportarne la serie. Dopo sede
ministrazione nel 1686 Nicola Blancovich vacante peli . si legge, Francesco Anto-
vicario generale di Spalatro , ove fondò nio Engel de Wagrain di Passavia , da
i filippini, da Innocenzo XI fatto vicario Clemente XII fatto vescovo nel 1734; e
apostolico di Scardona, di Macarska e del- siccome i vescovi di Scardona erano or-
lealtrecittà dai turchi tolte ai veneti; chie- mai separati da Belgrado e Semendria u-
se che governò con zelo e vigilanza , ad nite, nelle stesse Notizie si principiò con
onta della guerra del Peloponneso. Dipoi fr. Vincenzo Bragadino del 1733 , egual-
Pietro Valerio prefetto di Dalmazia, rie. mente a pubblicarli. Al vescovo Engel
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successero nelle sedi unite di Belgrado e i semi-ariani furono condannati dal con-
Semendria in Ungheria, i seguenti prela- cilio d'Alessandria ( V.); rifiutati dall'im-
ti.Nel 1755 Stefano Putz, di Mikouly dio peratore Gioviano, quindi nel 364 ten-
cesi di Zagabria; nel 1775 Antonio Zlata- nero il conciliabolo di Lampsaco ( V.),
rich, della diocesi di Zagabria ; nel 1790 pure contro gli ariani , ed ove tornaro-
Giuseppe Vilt di Strigonia; nel 1806 A- no a negare la divinità dello Spirito san.
lessandro Bodony, di Berki diocesi di Vac- to, e mandarono a Papa s. Liberio (V.)
cia;dopo lunga sede vacante nel 1814 Ste- una legazione, e professando fraudolen-
fano Csech, di Villa Eperia in Ungheria; temente la fede del concilio di Nicea, ot-
dopo più lunga sede vacantepel 1833 Mi- tennero la comunione; ma la falsità del-
chele Gio. Wagner di Lintz, dichiarato la caduta di s. Liberio, la dichiarai al-
da Gregorio XVI , il quale Papa, come la sua biografia . Il concilio generale di
notai a BELGRADO, preconizzò nel conci- Costantinopoli (V.) del 360 procurò di
storo del 1837 anche l'odierno vescovo ridurli alla fede cattolica, ma invano, di-
mg.rSchrott di Novogrado diocesi di Za- cendo i semi ariani di voler piuttosto ab-
gabria,già pubblico professore in quell'ac bracciare l'opinione degli ariani. Gli a-
cademia, autore d'opere, parroco di due riani ed i semi - ariani fecero quasi ogni
chiese, ecanonico custode della cattedra di nuovi simboli, ed in ciascun anno, co-
le di Zagabria , avendolo dispensato il Pa. me li rimbrotta s. Ilario, anzi in ciascun
pa a ritenere il canonicato. mese si videro sortire dalle loro mani nuo-
SEMI-ARIANI. Eretici che a' tempi vi dommi. I progressi dell'arianesimo e
dell'arianesimo non ammettevano il ter- del semi-arianesimo furono sì rapidi, e
mine consustanziale, benchè riconosces- tanto vasti i suoi danni , che la protezio-
sero che il Figlio era simile in essenza e ne di Dio sulla sua Chiesa non si mostrò
natura, o simile in tutte le cose al Padre. mai più così visibilmente come in que
FuronochiamatiSemi-Ariani perchè non st'epoca fatale.L'eloquenza e l'arte di se .
partecipavano che per metà soltanto al durre,l'ingegno acuto e insidioso de'mae-
le opinioni erronee degli Ariani ( V.). Essi stri che lo sostenevano, l'autorità di di-
erano però suddivisi tra loro, giacchè gli versi imperatori che di mano in mano lo
uni facevano consistere la rassomiglian- difesero , la persecuzione di parecchi re
za del Figlio al Padre nella sola volontà, goti e vandali assai possenti, resero que-
e gli altri nella sostanza. Fra questi ul- ste sette sì formidabili, che parvero mi-
timi ve n' ebbero molti i quali si riuni- nacciare la Chiesa stessa d'una rovina to-
rono in seguito alla chiesa cattolica. I se- tale, se non avesse ella avuto il sostegno
mi-ariani radunatisi in Ancira fecero una delle promesse infallibili di Gesù Cristo.
formola di fede, ponendo la parola sostan. Ma comunque terribile sia stata per sì
za, e tutto il rimanente secondo la fede lungo tempo, tuttavia si dileguò come una
cattolica, lasciando solo il nome di con- violenta burrasca; e dopo la conversio-
sostanziale. Nel 357 vennero a concordia ne de' longobardi nel VII secolo, l'aria-
cogli ariani , facendo la 3.ª formola Sir- nesimo non lasciò di se neppure un ram-
miense della fede.Dipoi furono tenuti cat pollo in tutto il mondo. Scrisse il p. d .
tolici eziandio dagli ortodossi, si oppose. Prudente Maran benedettino di s. Mau-
ro alle nuove formole di fede fatte dagli ro: Dissertazione sopra i seņi- ariani, e
ariani ; intervennero al concilio di Seleu- la pubblicò nel 1772.
cia(V.), e vi aggiunsero un'altra empie. SEMIDALIANI o SEMIDALITI. E-
tà, negando la divinità dello Spirito san. retici che comparvero verso il 530. Essi
to . Nel 358 celebrarono il conciliabolo di erano discepoli di Semidalio, filosofo d'o-
Sirmio (V.), contro gli ariani. Nel 362 riente e seguace dell'eresia di Severo fal-
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so vescovo e capo de'Severiani ( V.) detti a tutto è utile, e da cui ogni utilità pro-
i corruttibili, perchè asserivano che il cor- cede ; quella virtù opportunamente ra-
ро di Gesù Cristo era corruttibile e sog. dicata in una terra di benedizione, len-
getto alle passioni carnali. Alcuni confon- tamente maturata all'ombra del santua-
dono i semidaliani co’Barsamiani ( V.), rio, illuminata da valenti e sperimentati
perchè erano uniti fra di loro ed aveano maestri,egualmente lontana sì dalla pue
le stesse massime. Vedasi s. Gio . Dama- rilità superstiziosa, che da un fervore in-
sceno, De haeres. lib. 3. discreto, e da una vile pusillanimità . E'
SEMINA.Sede vescovile della provin- colà, che per mezzo di assidui esercizi la
cia Proconsolare d'Africa, sotto la metro- gioventù in poco tempo acquista la espe-
poli di Cartagine. Fiorenzo suo vescovo rienza de' provetti ; là un zelo nascente
nel 484 fu esiliato da Unnerico re de'van- formasi alle sante industrie, ed a'sapienti
dali ,cogli altri vescovi cattolici di sua pro- precetti dell'arte divina di guidare le a-
vincia, per non aver voluto approvare gli nime.Scuole evangeliche, nelle quali tutto
errori de'donatisti alla conferenza tenuta predica agli occhi stessi del corpo la pietà,
dal re in Cartagine .Morcelli,Afr. chr. t.1 . la povertà, la decenza ecclesiastica . Sot-
SEMINARIO, Seminarium, Sacrum to la Tonsura e l'Abito ( V.) chiericale si
Seminarium, Domusjuventutis in Eccle- apprende, che si è scelto il Signore Iddio
siae spem instituendae aperta. Luogo in per unica eredità , e che quindi non puos-
cui vengono istruiti i Chierici (V.) desti- si senza essere ridicoli ed anche colpevo-
nati alla Chiesa (V.) in tutte le funzio li,tornareagli acconciamenti secolareschi
ni ecclesiastiche. Asilo di pietà e di scien- ed alle maniere mondane, comparire nei
za, in cui si formano i sagri ministri, che luoghi di licenza o di schiamazzo, fre-
poidebbono essere i luminari della Chie. quentare le taverne, i teatri, assaporare
sa, i moderatori delle coscienze, i depo i piaceri contagiosi del secolo. E che dirò
sitari e dispensatori de'doni di Dio, i me. io mai del regolare e continuo corso, del-
diatori tra l'uomo e l'Altissimo, le guide, la perfezione degli studi ecclesiastici, che
i maestri e dottori, luce e sole del mon- si raggiugne con successi al tutto inauditi
do. La direzione del seminario si appar. e nuovi nella calma solitaria di quegli a-
tiene al vescovo diocesano, od all'abbate sili della virtù e del sapere! Teologia (V.)
nelle abbazie nullius dioecesis, che se non profonda, teologia morale e pratica, re-
lo hanno , come sono tenute ad averlo , gola per la condotta delle anime, per la
gli abbati sono tenuti pagare la tassa al osservanza de'Riti (V.) e delle sagre Ce-
seminario del vescovato più vicino: ogni remonie (V.) , per tutto quello che può
cattedrale, benchè unita,deve avere il se- conservare a'nostri adorabili misteri l'al-
minario, percui se ne fa espressa menzio . to splendore di maestà, che loro tanto si
ne dal Papa nella Proposizione concisto addice, sono queste altrettante materie,
riale (V.), quando provvede le chiese di la cui semplice indicazione dee bastare ad
pastori . Il Bercastel nella Stor. del cristia- inspirarci una perenne riconoscenza per
nesimo, eloquentemente fece il seguen- quegli institutori visibilmente da Dio in-
te bell'encomio di questa santissima e spirati de'luoghi di benedizione , in cui si
non peritura istituzione, pieno di calore coltivano". Nel 1756 pubblicò in Roma
e di verità, e diretto eziandio ad onorare il vescovo Leonardo Cecconi : Instituzio-
i maestri e gli allievi deʼseminari. »Per ne deʼseminari vescovili decretata dal s.
questo mezzo (cioè mediante la mirabile concilio di Trento e dilucidata , opera
istituzione de'seminari ) da tutte parti vi- utile a' vescovi, necessaria ai direttori,
desi rifiorire lo spirito più essenziale del agli studenti e ai causidici de' seminari
Sacerdozio (V.): quella solida pietà, che medesimi. A p. 29 spiegail significato del
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la voce Seminario e perchè attribuita a ma nel 1747 e dedicò a Benedetto XIV:
questo luogo pio. Egli pertanto dice, la La storia de'seminari chiericali, anche
parola Seminario non mai si trova usata esso a p. 2 rende ragione perchè furono
nel senso che l'usò il concilio di Trento: con questo nome chiamati, dicendo . Sic-
»Ita ut hoc Collegium Dei ministrorum come i terreni, neʼquali diversi generi di
perpetuum seminarium sit".Gli altri con- piante ad artesi collocano,e quasi a prova
cilii e gli antichi Padri giammai usaro- si fanno crescere per traspiantarne a suo
no tal vocabolo, chiamando simili adu- tempo altrove le migliori e le più elette,
nanze Monastero, Conclave, Scuola. Il s'appellano seminari, giusta il detto diCo-
concilio di Trento però, non senza gra- lumella, De arborib. cap.1 ; così i collegi
vissima ragione assegnò siffatta denomi de'chierici si chiamano seminari, peroc .
nazione. Scrisse Columella , che chiunque chè sono come tanti luoghi, ne'quali en .
vuol piantare una vigna, dee far prima il trandovi i fanciulli , tenere piante ancora e
seminario, ossia l'adunamento di novelle senza consistenza , vi crescono colla virtù in
piante, poste in terra appartata, da dove arboscelli, de'quali traspiantati di tempo
cresciute a teneri arboscelli , diano spe- in tempoi migliori ,ed alla cura or d'una, or
ranza di produrre frutti di buona quali di altra chiesa destinati, diventano eccelse
tà, si traspiantano in luoghi più adattati. piante, sotto la cui salutevole ombra ri-
Cicerone si valse di questo termine tras- posa con sicurezza il popolo fedele.Quindi
lativamente, per denotare l'origine e la nel 1583 i padri del concilio di Reims, as-
cagione di qualche cosa buona o cattiva. sai opportunamente dichiararono : Che la
Forse meglio al nostro proposito fece uso Chiesa in questa parte fa appunto, come
del vocabolo s. Ambrogio, il quale par farsuole il diligenteagricoltore, che pensa
lando del diluvio universale e del patriar- diseminare in tempo,per concepire giusta
ca Noè, si espresse:>> Ad totius generis re- e soda speranza di mietere con abbondan .
servatur seminarium". Per consimile si- za ; poichè si applica ella ad educare di
gnificato pare che se ne valesse il concilio buon'ora i chierici, per aver quando che
di Trento, quasi voglia dimostrare, che sia degne persone che al ministero del .
siccome Noè nel diluvio universale fu il l'altare si possano destinare. Tanto il ve-
seminario per la conservazione del genere scovo Cecconi,quanto il can .° de Giovan-
umano, così pure nell' universale deca- ni trattano ancora delle qualità e de'do-
denza della disciplina ecclesiastica furono veri delle persone appartenenti a' semi-
eretti dal s. concilio i seminari ecclesia- nari, e precipuamente de'rettori, de'mae .
stici, ove ristretti i teneri giovanetti, quasi stri e degli alunni . Riferisce il 1.° che il
novelli germogli, custoditi e difesi da ogni rettore è la primaria persona del semi-
cattiva inclinazione, e dal pessimo esem nario, e siccome da lui ne dipende tutto
pio della comune corruttela, crescono di il regolamento, è necessario che sia for.
giorno in giorno nella pietà e nelle let nito di molte e ottime qualità , dimodochè
tere , sinchè siano in istato di dare una s. Carlo Borromeo lo propose ne'seguenti
morale speranza di riuscire capaci a pro- termini, come quello che nella formazio-
muovere il servigio di Dio, ed all' utile ne delle leggi del suo seminario meritò
comune del popolo. Tanto essere in pra. che fossero adottate per regola da tutti
tica riconobbe Benedetto XIII, nella bolla i seminari del cristianesimo.» Rector igi-
Creditae nobis. In questo solo significato tur prae caeteris sit aetate provectus, au-
la voce Seminario fu usata dal concilio, ctoritate gravis , spectata probitate ,
perchè ne intese e ne volle gli effetti cor- omni onere residendi solutus, peritus di-
rispondenti alla denominazione. Il can. sciplinae clericalis, et ejus praecipue, quae
Giovanni de Giovanni,chestampò in Ro . ad Seminarium spectat ; maximeque ex-
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pediret,ut ex eorum numero deligeretur, fittarsi nella pietà e nelle lettere; es. Fran-
qui olim in Seminario fuerint constituti, cesco di Sales volle che i suoi ordinandi
et ecclesiasticae disciplinae retinens, ac per un anno dimorassero nel seminario.
studiosus , et in iis sit intelligens rebus , La lingua latina è necessaria ad ogni ec-
quae sunt temporalis administrationis ; clesiastico, e molto importa che i giovani
omnium primus, eique caeteri cujusque sieno in essa bene ammaestrati; daʼsemi-
ordinis tam inSeminario praecipue,quam naristi dee pure apprendersi esattamente
in aliis degunt in functione munerum la lingua italiana per abilitarsi al mini-
suorum,ac in aliis prorsus rebus, quae ad stero di Predicatore (V.). Della lingua
Seminarii referuntur utilitatem obtem- latina parlai anche a Rito, e quando sʼin-
perare teneantur".Alcuni concilii provin. cominciò ad apprendere lo dissi a SCUO-
ciali per meglio accertarsi dell'abilità,pro- LA, riportando le disposizioni per quelle
bità e diligenza si del rettore che de'mae- di grammatica: in qualche seminario fu
stri, disposero che prima d' ammetterli introdotto l'insegnamento della lingua
negl'impieghi loro, si esaminassero atten- greca e di altre lingue orientali . Nello spie-
tamente, volendo che emettessero la pro- gare i maestri di grammatica e rettorica
fessione di fede. I maestri succedono dopo qualche testo profano o di scrittore gen-
il rettore, ed essi debbono essere pure, tile, secondo il suggerimento di s. Carlo,
per quanto si può, della stessa età e gra- ne tragga opportuni riflessi in favore del-
vità,senza alterigia,e disimpegnati da ogni la virtù e in depressione del vizio . La bel-
altro impiego incompatibile al loro uffi. lissima orazione indirizzata da s. Basilio
zio. Ildotto cardinal Petra diede di questi Magno ai giovani, per ammaestrarli su
un pieno e distinto dettaglio." Plura si quanto hanno da ricavare e tenere nel leg-
quidem, et quae in omnibus obvia non gere i libri profani con profitto, può ser-
sunt, desiderantur, ut quis idoneus magi- vir d'esempio per regolare l'insegnamen-
ster dici, et approbari valeat ; videlicet, to cristiano : ponno servire di norma, s.
quod sit honestus, pius, discretus, man- Agostino, De doctrina christiana; ed il
suetudinem, et humilitatem colat; sit in p. Tomassini, Modo d'insegnare e leg-
sermone verax,in judicando justus ,in con- gere cristianamente i poeti e gli storici.
silio providus, in commisso fidelis, con- Ai seminaristi è necessario l'apprendere
stans, in vultu opportune rigidus; habeat la Scrittura sagra, la Storia ecclesiastica,
peritiam docendi, facundiam dicendi,sub e il Canto ecclesiastico (V.) : alle scuole
tilitatem interpretandi, copiam disseren- de' seminaristi , da s. Carlo Borromeo e
di ". Le prime qualità che ricercansi in da'concilii provinciali di Francia, fu pro-
un idoneo maestro, sono l'onestà e la pie. posto l'uso del Catechismo romano, im-
tà. Il concilio di Trento, a distinzione del perocchè la Doutrina cristiana è ilt.ºe-
le Università (V.) istituite per far uomini lemento della gioventù. Il cardinal duca
di stato e atti al governo civile, eresse i di York, nel suo seminario di Frascati
seminari perchè in essi si formassero mi- (V.), per lui divenuto celebre, stabilì l’in-
nistri capaci pel divin servigio, e perciò con tero corso degli studi per 8 auni , e ne fu
somma avvedutezza prescrisse la sorte de munifico protettore. Inoltre s. Carlo in-
gli studi co'quali vuole che sieno ammae. culcò ai seminaristi il buon carattere e
strati i giovani, ed ordinò che nelle scuole l'ortografia ; permise la poesia. Quanto a-
al seminario unite non si dettassero se non gli alunni o seminaristi, che si ricevono
le materie che fossero determinate dalle gratuitamente ne'seminari,dichiara il ve-
scovo (V.): dappoichè il fine per cui è e- scovo Cecconi, che sieno in numero cor-
retto il seminario, ben considerato, è un rispondente alle facoltà e necessità della
salutare e grande incentivo per approf- diocesi , ed allo stato del seminario: la loro
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ottima scelta è di grande importanza.Non l'insegnamento, sino all'avanzamento al
basta che si abilitino al sacerdozio, deb. sacerdozio. Se l'alunno cambia di voca-
bono ancora rendersi capaci pel servigio zione per non sentirsi inclinato al celibato
di Dio e della diocesi. La loro età non sia col crescere dell'età , o per altre gravis-
minore di 12 anni, nè maggiore che gl'i . sime ragioni , il vescovo per compassione
nabiliti all'intiero corso degli studi. Sieno eper equità deve accordargli licenza d'u-
nati di legittimo matrimonio e diocesani . scire dal seminario, e secondo i casi con .
Altro necessario requisito per essere gli donargli la reintegrazione degli alimenti .
aluuni ammessi in seminario, è che sap. E impegno del vescovo il provvedere
piano leggere e scrivere convenientemen- quelli che lodevolmente si sono portati.
te. Che dimostrino buona indole, e riso- Ai posti gratuiti si eleggano con conve-
luta volontà di servire perpetuamente alla niente scelta i bisognosi , ma non intiera-
diocesi. Per la loro scelta è bene intima. mente miserabili, onde a suo tempo ab-
re il concorso. Sieno di conveniente sta . biano modo di ordinarsi. Si esercitino gli
tura ed aspetto, buona pronuncia, e na . alunni in frequenti discorsi predicabili,
turalmente modesti. Secondo la romana giusta il metodo proposto da s. Carlo. In
Rota debbono abilitarsi al sacerdozio,con piccole diocesi è meglio che sieno gli a .
tenersi nel Celibato (V.) , ed usar sempre lunni buoni moralisti, che teologi . Si af-
l'abitoe tonsura.Per evitare su di ciò qua . fezionino allo studio, per non averlo a la-
lunque solterfugio, prima del loro ingres sciare partiti dal seminario: si approfit-
so in seminario gli si prefigga il termine tino più nella pietà, che nelle lettere: di-
pel sacerdozio, e loro si faccia assicurare chiarò il dottore s. Tommaso d'Aquino,
il patrimonio. Non debbono esentarsi dal d'aver acquistato la sua dottrina più col-
la diocesi senza licenza del vescovo, su di la pietà che con lo studio. I seminaristi
che statuirono giusti rigori 5 concilii pro sogliono fare gli Esercizi spirituali, nel
vinciali di Francia. E'positivo il debito di 1. loro ingresso, nel principiar gli studi
servire alla diocesi; nè ponno risolvere di dopo le vacanze autunnali, e prima d'a-
farsi religiosi perseverando nel seminario: vauzarsi agli ordini sagri. Gli alunni spes-
s. Carlo Borromeo ottenne un breve da so considerino al fine per cui sono entrati
Gregorio XIII, che proibisce agli alunni in seminario, ed il fine per cui esso fu i-
di entrare in qualsivoglia religione, se non stituito. Coltivino sempre rettitudine di
dopo compiuti gli studi , e trascorsi 3 an . mente e di cuore : per acquistar la vera
ni dopo essere usciti dal seminario. Al- sapienza e le scienze, si premuniscano col
lorchè un giovane entra gratuitamente santo timor diDio, e sieno sempre prepa-
in seminario; fa un vero e legittimo con- rati asuperar qualunque ostacolo.Non de-
tratto col medesimo (non intendo parla- vono ambire i Benefizi ecclesiastici (V.),
re di quello che dicesi convittore, sia per nè la sollecita loro Ordinazione (V. ). Da
nomina di padronato , se nell'alunno non giovanetti apprendino a trattare colla de-
vi sia stretto obbligo di ordinarsi , sia per bita convenienza li superiori, gli eguali ,
la pensione che paga), convalidato colla e tutti con civiltà e carità cristiana. Ogni
reciproca obbligazione d'ambe le parti, a loro profitto lo riconoscano da Dio, da
tenore della nota regola: Do, ut des; do, lui lo sperino, a suo onore e gloria l'of-
ut facias; facio, ut des. L' alunno si e- frano. I convittori pagano la dozzina o
sibisce applicarsi alle umane e divine co- pensione corrispondente, e questa dovreb
gnizioni, per servire perpetuamente alla be essere in proporzione della tassa dei
diocesi. Il seminario per lo contrario si patrimoni ecclesiastici di ciascuna dioce-
obbliga a somministrargli gratuitamente si . I convittori per essere ammessi ne'se-
il vitto, e il comodo di approfittarsi del- minari esclusivamente istituiti per quelli
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che devono dedicarsi allo stato ecclesia- nica contro quelli che usano abiti seco-
stico, al servigio delle chiese e al vantag- lareschi. Altrove si ordina,che la veste cle-
gio delle diocesi, dovrebbero avere un'in- ricale sia talare, ad imitazione di quella
clinazione a servire Dio e la Chiesa, con d'Aronne, specialmente nelle città colte,
divenire essi nel seminario buoni cristia . ed in ogni funzione ecclesiastica , non o-
ni e ottimi ecclesiastici ; altrimenti essi stante la piccolezza e povertà del luogo.
dovrebbero entrare in qualche Collegio Fu sentimento del cardinal Baronio che
(V.) destinato alla sola buona educazio- ne'primi secoli gli Ecclesiastici ( V.) ve-
ne e istruzione de'giovani secolari, poi stissero di color castagno o paonazzo,
chè la romana Rota dichiarò, che in se · quale si usa da’seminaristi almenodi qua-
minario non ponno riceversi che i soli si tutta l'Italia, e loro si concede affinchè a
chierici. La diversità tra il convittore e tal vista abbiano un continuo eccitamento
l'alunno, dedotta dalla diversità del fiue a'portamenti e fervore degli antichi Chie-
per cui l'uno e l'altro di loro viene edu- rici (V.) e imitarli . Si compone ordinaria-
cato, giustifica la ragionevolezza della de- mente l'abito de' seminaristi della veste
cisione rotale. I seminari allevano i pro- Sollana (V.) cinta con Fascia (V.) , della
pri alunni, come: Eos ecclesiasticis mi- sopravvesteMantellone(V.)o soprana,del
nisteriis perpetuo inservituros; quali sol- Collare e del Cappello ecclesiastico (V.),
dati gregari , che vivendo al soldo del alcuni avendo nello stesso abito qualche
principe,debbono perpetuamente servir- distinzione, come il Seminario Vaticano
lo. I convittori, solo quali venturieri , vi- (V.), altri diversificaudo come il Semina-
vendo a proprie spese, ponno allevarsi be. rioPio(V.) . Dice ilCecconi,alla veste si ag-
ne in quelle comunità, che di primaria giunge la sopravveste,costumata dagli an
mira non riguardano lo stato ecclesiasti- tichi romani, e per ultimo ornamento nel
co per la loro educazione; e se questi si le svolte delle maniche e nelle cuciture si
voglia per essi determinare nel semina- adopera la seta, e li bottoni rossi per una
rio, debbono i medesimi avere inclina- modesta pompa (da pochi praticata, al-
zione di servire Dio e la Chiesa, perchè tri usano l'abito filettato di rosso), adatta
il concilio di Trento dispose non ammet- alla qualità de'giovani iniziati al regale
tersi nel seminario se non quelli che aspi- sacerdozio. Alle funzioni ecclesiastiche
rano allo stato ecclesiastico; ed atteso il assumono la cotta. In un editto del car-
diverso fine degli uni e degli altri, otti- dinal vicario di Roma, emanato d'ordine
mamenteprovvidero i concilii provincia di Clemente X, ed in una decisione della
li di Bourges e di Tolosa, che i convittori romana Rota, si dichiara che gli alunni
formasserocamerate distinteda quelle de del Seminario romano ( V.), anche dopo
gli alunni, come suole praticarsi ne'semi- compiti i loro studi, debbono sempre ri-
nari più numerosi e perfettamente rego- tenere l'abito ecclesiastico,attesa l'espres-
lati. Tutto dal vescovo Cecconi viene de- sa volontà del concilio di Trento: atque
scrittocondettagli,prove ed erudizioni,li- habitu clericali semper utuntur. Conclu
mitandomi solo ad accennareil da lui me- de Cecconi col Ventriglia, che la veste dei
glio e di proposito trattato. Per quanto seminaristi dee essere sempre di lana, nè
riguarda l'abito ecclesiastico degli alun- mai si permette che alcuno la porti di se-
ni, sebbene non trovasi propriamente sta. ta. Parlando Cecconi, del come i semina-
bilita la forma e qualità, pure ne'canoni risti debbano assistere a'divini uffizi, ri-
de'concilii e nelle costituzioni apostoliche ferisce che il seminario non dee conside-
di frequente s'inculca un contegno dovu rarsi come membro del capitolo della
to allo stato sacerdotale e al ministro di chiesa cattedrale, anzi forma il seminario
s. Chiesa, imponendosi la pena di scomu. un corpo da essa affatto distinto, questa
SEM SEM 311

essendo stata sempre la mente della con- gravissimi pregiudizi, con discapito della
gregazione de'riti . Quindi ne segue, che buona educazione ; a tal uopo molti ri-
i seminaristi nellesagre funzioni giammai medi furono decretati da s. Carlo e da al-
ponno mischiarsi fra il clero capitolare, tri zelanti vescovi : l'arcivescovo di Co-
posto chesienosemplici beneficiatio chie senza Michele Capece fabbricò un nuo-
rici , perchè sarebbe troppo mostruoso , vo seminario, per non essere obbligato a
che un corpo si confondesse coll'altro, per dar le vacanze a'suoi alunni nelle proprie
la qualcosa i prefetti delle camerate (le case; altri vescovi perciò edificarono ap
quali ossiano i dormitorii non devono con- positi luoghi di villeggiatura. N'è recente
tenere più di 10 0 12 giovani), e il retto esempio quello del cardinal Luigi Bri-
re del seminario sì nel coro che nelle pro- guole già benemerito vescovo di Sabina,
cessioni, andando il clero sotto una sola e morto con generale compianto dopo che
Croce per conservare l'ordine gerarchico, pubblicai quell'articolo, imperocchè com-
debbono avere il 1. luogo tra'seminaristi ; prò in Torri (di cui nel vol. LX, p. 63)
e questi debbono precedere al clero se di detta diocesi, il palazzo Cicalotti, e vi
colare, ed in ispecie a'parrochi ed a'ca stabilì la villeggiatura pel seminario sa-
nonici delle collegiate . Che se poi sì gli uni bino, assegnando per la medesima annui
che gli altri alzano la propria Croce , il scudi 200 in perpetuo, acciò gli alunni
seminario dovrà andare dopo quella della vi restassero a villeggiare , onde evitare
chiesa cattedrale. Colla medesima regola il dissipamento che produce quando ciò
i seminaristi vanno all'adorazione della fanno nelle proprie case, come diceva l'e-
Croce, e ricevono le candele, le ceneri , le sperienza e l'accorgimento del zelante
palme benedette, ed anche l'incenso. Su Gregorio XVI. La gioventù non può a-
di ciò può nascere la difficoltà, che deb- vere migliorscuola che la lontananza dal-
bano i seminaristi incensarsi dal diacono la patria . Oltre s. Carlo, venerato il pa
nelle messe solenni, e dal suḍdiacono col dre e protettore de' seminari , fu bene-
piviale ne vesperi , ovvero da altro mini- merito de' seminari il b. Gregorio car-
stro d'ordine inferiore. Proposto un tal dinal Barbarigo, che n' eresse più d'uno
dubbio al Pignattelli ,ottimamente rispo in una diocesi, e s. Vincenzo de Paoli pei
se, che debba eseguirsi giusta la consue . buoni regolamenti ordinati a loro van.
tudine sempre approvata e riconosciuta taggio. Negli articoli delle sedi vescovi-
qual legge dal ceremoniale romano e dal li celebrai i vescovi fondatori , amplia-
la s. congregazione ; nè punto disdice che tori e benefattori dei seminari , e quasi
i semplici chierici sieno incensati dal sud- di tutti i seminari parlai : moltissimi ve-
diacono e dal diacono , poichè lo stesso scovi lasciarono eredi i loro seminari. Il
praticavasi dal vescovo esercitando i pon- vescovo ha piena facoltà d'accrescere o
tificali, quando egli dopo il clero inceden diminuire le regole del proprio semina-
do per la chiesa, incensava non solo il po- rio; deve spesso visitarlo, e secondo s. Car-
polo, ma anche i catecumeni e perfino gli lo almeno ogni 3 mesi; il cardinal delle
energumeni. I seminaristi ne' giorni fe- Lanze fu esemplare nel coltivar di per.
riali non sono tenuti di assistere in coro; sona ilsuo seminario abbaziale di s. Beni-
ne'festivi debbono servire soltanto in ciò gno di Fruttuaria: celebre fu il seminario
che riguarda il ministero dell'altare,e non dell'abbazia di Farfa in Sabina( V .). Alve-
mai il comodo del capitolo, e molto me. scovo spetta destinare il sito per l'erezio.
no d'alcun canonico. I seminaristi servo- ne del nuovo seminario, allorchè non può
no alla chiesa cattedrale, o ad altra dal stabilirsi vicino alla cattedrale. Deve in .
proprio vescovo destinata. Le vacanzeau- vigilare sull'insegnamento , condotta e
tunnali producono alla gioventù molti e trattamento degli alunni, e può accresce-
312 SEM SEM
re le scuole: non deve abbandonare il se mo, Iddio ne somministrò un continuo e
minario alla discrezione de'suoi ministri. incontrastabile esempio. Nel principiare
Nel governo del seminario e sua discipli- Gesù Cristo la predicazione evangelica ,
na, i vescovi e così i vicari capitolari è a- appena nominò i XII apostoli che ne sta-
postolici debbono consultare il parere dei bili un collegio, di cui esso medesimo ne
canonici deputati del seminario stesso: il fu direttore e maestro, convivendo e con-
capitolo della cattedrale in tempo di se. versando con loro , riconoscendoli come
de vacante ha piena facoltà sul semina- suoi cooperatori nell'umana redenzione,
rio, ma non ha facoltà d'erigerlo. Nella a tal uopo e per ainmaestrarli nel loro mi-
visita de' sagri Limina e nella relazione nistero gli commise qualche sagra missio-
dello stato della diocesi alla congregazio- ne. Dopo 3 anni di scuola tanto eccelsa ,
ne del concilio, il vescovo deve fare pure per ultima lezione sulla penosa cattedra
quella dello stato del seminario. Benedet della croce volle insegnar foro sino a qual
to XIII ordinò che ogni seminario avesse termine dovessero operare a gloria di Dio
il suo archivio, con l'inventario autentico e per la salvezza delle anime. Dopo la glo-
delle scritture, che vi si devono conserva- riosa morte e risurrezione, in compimento
re. Ora e principalmente col dotto vesco . del loro spirituale profitto, essendo colle-
vo Cecconi, non che col can. de Giovanni, gialmente uniti nel cenacolo, dallo Spirito
premetterò all'erezione de' seminari ve- santo furono ricolmi di grazie e di doni,
scovili decretata dal concilio di Trento , pel supremo magistero della Chiesa na-
l'origine dell'ammaestramento de'chieri- scente. Divisi gli apostoli in diverse pro-
ci, e degli antichi collegi, argomento che vincie, per propagare in ogni angolo del
già trattai anche a SCUOLA. mondo la dottrina cristiana, nello stabi-
I seminari sono le scuole più rispetta limento di ciascuna chiesa, per megliofon.
bili del cristianesimo, per la grande uti darla la provvidero d'ottimi ecclesiastici,
lità che recano al clero ; sono necessari istruendoli e ammaestrandoli essi mede .
pel mantenimento della disciplina eccle- simi; ed a quelle chiese che non potevano
siastica, e conservano la dottrina e la pietà, assistere di persona , supplirono con fer-
come prova il can.° de Giovanni . Il ve- vorose epistole. Le persecuzioni però che
scovo Cecconi li chiama opera divina, e principiarono a suscitarsi contro i fedeli,
che da Dio' ebbero l'origine e il principio, ci privarono delle notizie opportune dél
imperocchè nell' antica legge il Signore primitivo insegnamento de'chierici . Non-
destinò al suo servigio la tribù di Levi , dimeno, oltre quanto notai a Scuola, dai
che subito istruì de'vari riti per le obla- superstiti monumenti si apprende, che nel-
zioni e pe' Sagrifizi (V.) ; la regolò con l'atto della sagra ordinazione, l'ordinato
rigorosi precetti, ed esattamente eziandio era consegnato all'erudizione di qualche
l'informò in ogni più minuta azione del pio e zelante sacerdote, col quale abitava
suo sagro ministero, ciò che narrai neʼdi- e conviveva, ed insieme a lui godeva dei
versi articoli che riguardano questo argo- beni della Chiesa , e perchè essi ogni mese
mento. In essi raccontai come nel popolo ricevevano gli alimenti in una sporta, fu-
israelitico esistevano vari collegi profetici , rono comunemente chiamati Sportolari.
e altre case dottrinali di siffatti istituti, nei A sufficienza dimostra tale erudizione s.
quali come nell'atrio del tempio si educa Cipriano, scrivendo de'chierici : Sportulis
vano i destinati al santuario, sotto la dire. iisdem cum presbyteris honorentur. Inol-
zione e governo di Samuele, d'Elia, d'Eli. trepiù chiaramente soggiunge, che co’beni
seo e di altri molti segnalatissimi per santi- della Chiesa egli distribuiva le sportule ,
tà e dottrina. Del pari nella legge di grazia e co'suoi propri soccorreva i poveri. L'au-
per la venuta del divin Verbo fatto uo- tore delle costituzioni apostoliche egual-
SEM SEM 315
rici, davano prove di loro educazione , e subjectisque plebibus, et aliis locis, in qui
del profitto che facevano nella pietà e nelle bus necessitas occurrerit, omnino cura et
scienze. Con questa reciproca soggezione, diligentia habeatur, ut magistri et docto
gli uni e gli altri erano sempre stimolati res constituantur, qui studia litterarum ,
al proprio dovere. Che per più secoli i chie- liberaliumque artium, ac sancta habentes
rici abitassero nella casa parrocchiale , e dogmata,assiduedoceant,quia in his maxi
convivessero col parroco, al quale assiste. me divina manifestantur atque declaran-
vano nelle sagre funzioni, e dal medesimo tur mandata ". Questo decreto fu confer-
erano diretti alla pietà e nella buona erudi . mato nell'853 nel concilio romano, con
zione, ne abbiamo certissimi monumenti questa dichiarazione.» Etsi liberalium ar-
negli avanzi delle antiche fabbriche, esi- tium praeceptores in plebibus, ut assolet,
stenti presso le chiese parrocchiali, e che raro inveniantur, tamen divinae Scriptu
in più diocesi d'Italia ancor ritengono il rae magistri, et institutores ecclesiasticis of
nome di canonica. Di queste canoniche, cii nullatenus desint" . Il concilioMeldense
de' seminari antichi , e della cura che ne dell'845 con risoluto e stringente decreto
aveanoi canonici, diverse erudizioni ripor- definì, a niuno darsi luogo d'entrare nel
ta il Nardi, De'parrochi t . 2 : il capo della ministero della Chiesa, tranne quelli sola.
canonica o casa canonicale e abitazione dei mente che vivendo nel collegio chiericale,
canonici era il Preposto(V. ); i giovani che mostrassero possedere dottrina e probità
vi si ammettevano all'istruzione li chiama corrispondenti alla diguità . Dal che si de-
Chierichetti, di cui dissi alcuna parola a duce sin d'allora esserși incominciato ad
CHIERICI, diversi dai Pueri de choro (V.). ambire il sacerdozio , senza dar prima
I padri del concilio di Toledo, pe' chie- probabile indizio di sì sublime vocazione,
rici che aspiravano al sacerdozio, non ba- mediante la probità de'costumi e lo spi-
stando l'indirizzo loro dato per più anni, rito ecclesiastico. Di gran lunga piùgrave
e neppure lo scrutinio presente il clero e era il disordine scopertosi nel concilio di
la plebe, della di loro volontà per la vita Parigi dell'828, causato dalla negligenza
ecclesiastica , vi aggiunsero un rigoroso de' vescovi , che lentamente aveano proce
sperimento di due altri anui , perchè in duto in aprire le scuole vescovili, e da ciò
questo tempo gl'interrogati confermasse- derivarne pregiudizio alla disciplina ec-
ro co'fatti, ciò che aveano promesso prima clesiastica, laonde si fece un incalzante de-
in voce. Inoltre nell'813 si celebrò il conci- creto confermatorio del capitolare di Lo-
lio di Chalons, nel quale i padri tenendo dovico I. Per il che i prelati furono ob-
per buona l'ordinazione di Carlo Magno, bligati a condurre seco nei seguenti con-
sulla fondazione de'collegi,decretarono che cilii i loro scolastici, per rendere in tale oc-
i vescovi si affrettassero di aprire le loro casione a tutti manifesto il loro profitto
scuole per l'ammaestramento de'chierici. circa il divin culto. Da queste prime om-
Lodovico I figlio e successore di Carlo Ma missioni originò la decadenza deʼseminari
gnofece un capitolare,con cui rinnovò l'or chiericali, si principiò a poco a poco a dis-
dinazione per l'apertura delle scuole ve- mettersi lo studio delle lettere, e con esso
scovili destinate all'istruzione de' chierici, anche quello della pietà , sino a tanto che
Dal concilio celebrato in Roma daEugenio furono abbandonate non meno le scuole
II nell'826 , credette Sandini, Vitae Pont. vescovili, ma le stesse canoniche delle più
1.1, p.310 , di trovarvi l'istituzione de'se- insigni chiese cattedrali, con gran disca-
minari de'chierici : eccone il decreto. » De pito della moralità de'costumi e della col-
quibusdam locis ad nos refertur, non ma- tura delle lettere. Quindi incominciò il se
gistros, neque curam invenire pro studio colo X che per la sua rozzezza e per la steri
litterarum , Idcirco in universis Episcopiis, lità del bene viene appellato ferreo, per
316 SEM SEM
l'abbondanza della malvagità suol chia- derivarono,comedellecagioni per le quali
marsidi piombo, e per la miseria degli scrit si diminuì la potenza temporale degli ec-
tori oscuro. Gli ecclesiastici educati in co- clesiastici.
muneco'secolari , si fecero compagni de❜lo- Al rilassamento del clero tenne dietro
ro depravati costumi, quindi generale fu per naturale funesta conseguenza quello
il rilassamento del clero , ad onta degli de'prelati i più ragguardevoli dellaChie .
esempi di ecclesiastici di vita irreprensi sa, i quali caddero in lagrimevole stato
bile, lodevole e santa. In questo generale dicorruzione,deplorata dal dottores.Ber-
sconvolgimento della disciplina ecclesia- nardo: neppure la chiesa di Roma, ma-
stica tuttavolta non vi è da dubitare, che dre di tutte le altre, per quanto sino al-
in più luoghi la medesima si mantenesse lora si fosse mantenuta con esemplare e-
nel suo primiero fervore, anche pel zelo sattezza nell'osservanza dell'ecclesiastica
del grande Ildebrando ne' pontificati di disciplina , non potè scampare dalla comu-
s. Leone IX, Vittore II , Stefano X, Ni . De infezione e rovina. Ancora in essa s'in-
colò II e Alessandro II ; quindi nel 1073 trodussero le vanità, le sregolatezze, gli
divenuto Papa s. Gregorio VII le sue im- abusi, onde ebbero a dire alcuni, che la
prese memorabili sono troppo note e con- desiderata riforma era necessaria non me-
te per la restaurazione della disciplina ec- no nel suo capo, che nelle sue membra.
clesiastica. Animato s. Gregorio VII e Piause in tutto il corso di sua vita questi
mosso dallo spirito di s. Gregorio I , è no- disordini s. Bernardo, il quale non cessò
tissimo quanto egli pel primo operasse in mai d'avvertirne il popolo, il clero, i ve-
Roma per gl'istituti di educazione, e quali scovi , gli stessi Papi. Intanto i due concilii
frutti ne ridondassero alla Chiesa. E di generali di Laterano, celebrati da Ales .
s. Gregorio VII va ricordato , come in- sandro III nel 177 , e da Innocenzo III
citasse i re di Danimarca e di Norvegia nel 1215, desiderosi di porgere qualche
a mandare in Roma scelti giovani de'loro rimedio alla grave ignoranza che sempre
reami, perchè cresciuti nelle verità della più propagavasi, determinarono nel mo-
fedesotto le ali degli apostoliPietro e Pao- do che dissi a SCUOLA , che in ciascuna chie-
lo,poscia tornassero ad insegnarle e propa- sa cattedrale si stabilisse un maestro di
garle nel paese natio, come osserva il p. grammatica per ammaestrare i giovani
Theiner nella sua bell'opera sui Seminari, della chiesa medesima , non che un letto-
ed ove sono riportate , colla storia.delle re teologo, ond'ebbero principio le sco-
istituzioni chiericali di educazione, quel lasterie e le prebende teologali , e meglio
la de'collegi e deʼseminari voluti dal con- le università . Alcune di esse non perseve.
cilio di Trento,che in gran parte enumerò rarono lungamente nel loro istituto, poi-
per moltissime diocesi di diverse regioni. chè gli studenti contentandosi soltanto del
Fra'buoni esempi di que'tempi sono a ri- fasto de'gradi accademici, con mera ap-
marcarsi le regole de'chierici di Ravenna parenza proseguivano gli studi . Quindi-
approvate da Pasquale Il del 1099, e nelle rapidamente si perdè il frutto delle nuove
quali si vede eseguito lo spirito degli an- scuole, non più si curò l'erudizione, e col
tichi padri, espresso quasi colle parole me- crescere dell'ignoranza venne meno il di-
desime de'sopra citati concilii : mirabile vino servigio. Questa fu la sorgente dei
è il cap. 26 di tali regole. Anche a RE- successivi disordini , per essersi sciolta la
GALIA trattai delle Investiture ecclesiasti- santa unione e vita comune de'chierici ,
che (V.), piaga della Chiesa , della potenza per tanti secoli promossa e sostenuta dagli
de' vescovi, abbati e altri ecclesiastici , e antichi padri, nelle case parrocchiali, nel-
delle regalie anticamente concedute al cle- le canoniche e negli episcopii. Nè meno
ro ; quindi de' beni e degli abusi che ne gravoso fu il danno derivatone alla disci-
SEM SEM 313
mente avvisa che i beni della Chiesa si di- vizio della medesima chiesa,diretti per la
stribuivano in diverse porzioni , secondo via ecclesiastica, come attesta il concilio
l'ordine, il merito e la fatica di ciascuna , di Vaison del 529 , ove si dice: Perchè i
sed ordinis est schola. Osserva il can. de parrochi non si distraessero dalla gelosa
Giovanni, che il concilio di Trento nel- cura dell'anime, nè i giovani con loro con-
l'ordinare la fondazione de'seminari, non venuti perdessero il tempo , viene ordina-
fu già istitutore d'una nuova disciplina, to, che si sostituissero altri maestri, i qua-
ma bensì riparatore dell'antica, per la bar- li abitassero nella casa parrocchiale col-
barie de'tempi e pel decadimento dell'ec · l'obbligo d'ammaestrare i chierici nel di-
clesiastico insegnamento di questo genere sporre i salmi, nel far loro apprendere le
negletta già e non curata. I seminari d'og- diverse lezioni, e nell'insegnare ad essi la
gidì , tranne la differenza del nome, cor- divina legge. Che giunti i giovani all'età
rispondono in tutte le parti alle antiche legittima, se non si giudicano atti a per-
scuole de'vescovi, chiamateMonasteri ve severare nel celibato , si dia loro il per-
scovili.Questo intese provare il Benvenuti, messo di lasciar l'adunanza , e di congiun.
nel Discorso sulla vita comune de' chie- gersi in matrimonio. Con accorgimento
rici de'primi XII secoli della Chiesa , ove rilevò Tomassini, Nov. et vet. discip. eccl. ,
pretende che l'origine di questi collegi chie che in questo canone non si fa menzione
ricali derivasse dai tempi apostolici, donde dello studio di grammatica, perchè in quei
scaturì ogni maniera di perfezione , e la tempi la lingua latina era comune e po
perfetta norma dello spirito ecclesiastico; polare nel romano impero, onde sarebbe
e così vuole che dagli apostoli passasse l'u- stata inutile tale applicazione; che poi di-
so ne'successori, e da questi negli altri ec- venne necessaria per le barbare nazioni
clesiastici, senza essere mai venuta meno che inondata l'Italia ne confusero e resero
alla Chiesa la disciplina della vita comune barbaro il linguaggio. Le adunanze vesco-
de'chierici.DeGiovanni non conviene sulla vili però suggerirono una più compita , più
remota antichità della medesima , a mo- ampla e giusta forma ai primitivi semi.
tivo delle persecuzioni crudelissime de'pri nari . Comunemente se ne attribuisce la
mi secoli.Dice Cecconi ,che resa alla Chiesa gloria al dottore s. Agostino, riconosciuto
la bramata pace da Costantino I ilGrande, ancheda de Giovanni pel 1.° istitutore del-
adunato nel 325 il 1.° generale concilio le scuole vescovili . Appena tornato da Ro-
di Nicea, nel can. 4 fu ordinato al Core- ma in Ippona (V.),subito si ritirò in una
piscopo (V.), che nelle sue visite ricono- pia adunanza di semplici secolari. Nel 39 t
scesse lo stato deʼmonasteri e delle chiese; fatto sacerdote, ottenne dal vescovo Va-
e dopo aver osservati i giovani delle me- lerio un luogo nell'orto del vescovato, ove
desime, provveda che imparino, e che si fabbricò altro ritiro per convivervi con al-
rendano atti e idonei pel bene delle stesse cuni sacerdoti. Nel 395 alle calorose pre-
chiese, de'monasteri, e di qualsiasi altro mure del popolo innalzato alla dignità ve-
luogo, che avrà di bisogno dell'opera loro. scovile, aggiunse all ' Episcopio ( V.) un
Nel margine di questo canone,nota il Lab- braccio di fabbrica, in cui ammise i soli
bé che da qui rilevasi un vestigio de'semi- diaconi e suddiaconi .Gli ottimi sentimenti
nari , eretti secondochè prescrisse il conci- co' quali questo amoroso padre e zelan-
lio diTrento. Ma non essendo dagli eruditi te pastore accoglieva e ammaestrava quei
tenuto questo canone per legittimo , al- fortunati suoi alunni , furono appieno di-
meno nel secolo seguente il canone ebbe mostrati dai due sermoni 49 e 50 ch'egli
il pieno suo effetto per tutta l'Italia. Qui- fece su tal proposito. Nè recar deve me-
vi ciascuna chiesa parrocchiale riteneva raviglia se in essi chiami la loro abitazione
un conveniente numero di chierici in ser Monasterium clericorum , imperocchè i
VOL. LXIII. 20*
314 SEM SEM
chierici vi dimoravano come in luogo so- saggio, maturo e grave rettore, probato
litario, affatto lontano da ogni affare ter- Seniori ; quindi prescrive che i chierici
reno, professando ad esempio degli apo fanciulli si allevino a parte sotto la tutela
stoli la vita comune (della quale ragionai d'un saggio e discreto sacerdote. Che i gio-
ancora a DISCIPLINA REGOLARE), ed una per- vani, tuttochè fanciulli, erano obbligati in-
fetta unione fra di loro, soltanto tutti ap. tervenire al coro. Può dirsi, che fossero
plicati all'acquisto delle scienze e dell'evan impiegati ancora al servigio della chiesa
gelica perfezione, per rendersi degni di- stessa , nella maniera che permetteva la
spensatori de❜misteri di Dio. Di fatti sotto loro età e capacità, giusta l'ordine a cui
la direzione di sì eccellente maestro, i me- erano promossi. Nel concilio d'Aquisgrana
desimi giunsero a tal perfezione, che il san- del 789 si ordinò con esattezza le appli-
to ne impiegò molti in servizio delle chiese cazioni de' principianti nelle scuole de'col-
alla sua cura commesse;ed altri io a grandi legi. Non solo negli episcopii, ma ancora
istanze furono richiesti e promossi al go- in ogni monastero erano aperte scuole si-
verno d'altrettante chiese dell'Africa. So. mili; dappoichè per opera di s. Eusebio di
no inoltre celebrati fra'primi vescovi isti- Vercelli , tornato dall'oriente, si principiò
tutori delle scuole vescovili s. Eusebio di ad introdurre la vita monastica nelle chiese
Vercelli, e più tardi i ss. Leandro e Isi- cattedrali; laonde il Papa s. Gregorio I nel
doro di Siviglia, Ildelfonso di Toledo , ed suo palazzo apostolico tenne un buon nu-
altri santi vescovi luminari della Chiesa, mero di chierici, monaci e secolari, a'qua-
che posero diligentissime cure nell' edu- li egli stesso serviva di guida nel ben vi
care santamente i giovani chierici . L'ono. vere e di maestro nelle scienze, donde poi
revole rinomanza, che per ogni parte erasi uscirono tanti uomini segnalati in ogni ge-
sparsa deʼtanti vantaggi dell'utile adunan- nere di virtù, tra'quali s. Agostino apo-
za di s. Agostino, può ben dirsi che fosse stolo dell' Inghilterra , il quale un simile
a più altri prelati possente stimolo , co- lodevole costume introdusse nel suo epi-
me ai ricordati spagnuoli, di seguitarne scopio, oltre l'averlo insinuato a tutti i ve-
l'esempio, ma particolarmente appunto scovi di quell'isola. In progresso di tem、
a quelli delle Spagne , dove prima del 531 po i religiosi aprirono scuole, al modo che
trovavasi già stabilito un sì degno istituto, riportai aSCUOLA.Ivi purdissi come questo
non solo per gli ordinati in sacris, ma an- concilio d'Aquisgrana stabilì gli studi,che
che per li giovani, come si apprende dal furono i salmi, le note, il canto, i conti o
can. I del concilio di Toledo del 531. In calcoli ecclesiastici, e anche la gramma-
esso si ordina, che i genitori de'fanciulli tica; e quali altri statuirono eguali prov-
destinati al chiericato sieno tenuti a con- vedimenti. Nel concilio di Tours dell'813
segnare i medesimi loro figli , per essere si vietò che alcuno venga promosso al sa-
educati in comunità nel collegio della chie- cerdozio, senza che prima si determini d'a-
sa, e sotto gli occhi del proprio vescovo, bitare nella scuola vescovile per appren-
Una stessa coltura può credersi di lunga dere in essa gli obblighi dello stato, e dare
durata nella vasta provincia di Toledo , una certa testimonianza de'suoi costumi
attesochè nel concilio del 633 trovasi, che e portamenti. Alcuni zelanti vescovi chia-
dopo aver prescritta la forma di vivere , mavano a se ogni settimana alternativa,
la quale debbono tenere i vescovi , i sa . mente, ora il parroco, ora qualche sacer-
cerdoti , i diaconi , passa subito a dar le dote della stessa parrocchia, e questi do.
regole per la disciplina chiericale, ed in vevano condurre seco nell'episcopio due
1.°luogo determina, che gli adulti vivano o tre chierici; e siccome quelli rendevano
in comune dentro un medesimo collegio , conto della cura delle anime, del loro mi,
Conclavi (nell'Episcopio), guidato da un nistero e letteratura ; così questi , i chie,
SEM SEM 317
plina e al decoro ecclesiastico. Ristret. za sia del clero, sia de'prelati, particolar-
ti i chierici nella loro primitiva unione, mente toccando l'accennato punto della
non aveano altro pensiero che di atten- reclamata riforma del clero nel capo e
dere alla coltura dell'animo e dello spi- nelle membra. Egli dice, in vero ciò pose
rito, alla decenza e al decoro della casa per fondamento nel concilio di Vienna
di Dio, al diligente suo servizio e culto. quel vescovo, cui Clemente V avea com-
In tale stato i chierici risplendevano qua . messa la cura di preparar le materie, che
si lucerne ardenti a benefizio del popolo. nella sagra adunanza doveansi trattare;
Ivi i chierici aveano tutto il comodo di ciò confermano i concilii di Pisa, di Co-
esaminare l'importantissimo punto del- stanza e di Basilea; ciò attestano le de-
l'elezione dello stato, e questo scelto, tut- clamazioni di Gersone ad Alessandro V,
te le loroapplicazioni erano intente a dar del cardinal Cesarini a Eugenio IV , di
ne in pubblico evidenti prove di buoni Guglielmo Perrerio al collegio de' car-
portamenti.La testimonianza che de'chie- dinali dopo la morte di Sisto IV, radu-
rici facevano i parrochi, era per loro un pati per l'elezione d'Innocenzo VIII , e
forte stimolo nell'adempiere i propri do- pel successore di questi del cardinal Car-
veri. Tutti questi vantaggiosi risultati si vajal; ciò finalmente si conobbe dai scismi
dileguarono a poco a poco, sciogliendosi papali, più frequenti e più lunghi nella
le società clericali, per porsi ciascuno in durata, come nella mancanza di tante se-
libertà. Fino d'allora i parrochi comin- di vescovili.Se tali furono gli sconcerti de-
ciarono ad esercitar la cura d'anime a lo- gli ecclesiastici , sono piene le storie del-
ro piacere. I sacerdoti restrinsero tutto le turbolenze, de'disordini e delle licenze
il lorodoverealla recita dell'Uffizio ( V.), de'secolari, poichè il popolo vive ad esem-
alla celebrazione della Messa (V.). Dal pio del clero, e dalle sue scostumatezze
loro ozio, comodità e divertimenti, ade . prende maggiore ardire in conculcare le
scala una gran turba di giovani, princi- leggi del vangelo. Tante enormità , quan-
piarono ad affollarsi intorno a'loro prela- tunque gravissime , divennero maggiori
ti, per conseguire comunque la sagra or- allorchè insorsero gli empi Lutero e Cal-
dinazione. Avanzati costoro senza la ne- vino, che con ispargere gli avvelenati lo-
cessaria erudizione, e senza lo spirito ec- ro dom mi contro la purità della fede, pre-
clesiastico al tremendo ministero dell'al- sero lo specioso titolo di riformatori, con
tare, introdussero un nuovo modo di vi . diabolica astuzia dimostrando ai popoli,
vere, più da secolari che da ecclesiastici; con veementi e calunniose esagerazioni ,
ed affatto dimenticate le proprie obbliga. che gli ecclesiastici della chiesa romana
zioni, si dierono a ogni sorta di affare ter- viveano affatto alieni dalle regole della
reno, ancora d'illecite negoziazioni, nel primitiva Chiesa. I due eresiarchi dilata-
dissipamento delle conversazioni e passa. rono i pestiferi loro errori, e furono au-
tempi, ne'Giuochi (V. ) loro vietati, alla tori delle sette eretiche de'Luterani, dei
Caccia (V.), ai Conviti ( V.), al mal co- Calvinisti, de'Protestanti ( V.) ; da cuide-
stume. Gli eccessi giunsero a tanto , che rivarono altre molte, che avendo preteso
i Papi furono costretti a pubblicare nuo- di riformare la Chiesa , divennero spetta.
ve decretali : De clericis conjugatis, et de colo d'ogni male. Fa orrore a leggersi la
filiis praesbyterorum . Egli è questo il tri- condotta de'cleri degli Eretici e degli Sci-
ste quadro , che il vescovo Cecconi pre- smatici (V.) , e tra quest'ultimi si distin-
mette all'istituzione meravigliosa de'se- gue la chiesa di Russia (V. ) , in modo che
minari vescovili decretata dal concilio di fa affatto dimenticare tutte le colpe del
Trento. Il can . de Giovanni con non mi- clero cattolico de' bassi tempi, le barba-
nori colori patetici descrive la rilassatez rie de' quali contribuirono di molto al
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la lagrimevole condotta de'cattivi eccle- qualche benefizio amovibile, ovvero un'o-
siastici. In questa deplorabile scismatica nesta contribuzione da farsi sulla mensa
ed eretica separazione di tanti popoli dal del vescovo o del capitolo, oppure da tut-
centro dell'unità cattolica e dalla creden- ti i benefizi uniti della diocesi. Così fin
za della vera fede, accorșe la sollecitudine d'allora si pensò alla migliore erudizione
eil zelo de'Papi per darvi gli opportuni e alla più esatta disciplina ecclesiastica >
provvedimenti. Ma siccome l'ignoranza mediante la tassa e unione de'benefizi, i
degli ecclesiastici troppo trovavasi in ge- quali poi furono attribuiti al mantenimen.
nerale radicata, il loro vivere troppo ri to'de'seminari,esentandosi dalla tassa i re-
lassato, e l'eresiea vendo fomentato le pas- ligiosi Mendicanti (V.). Dicesi, che i padri
sioni con concedere il matrimonio agli ec- presero norma anche dall'almo Collegio
clesiastici, e i beni di chiesa agli avidi se. Capranica ( V.) di Roma, peristabilire la
colari,non che sparso le loro perverse mas- fondazione de' seminari in ogni diocesi.
sime in più provincie e regni, non si tro- Ma comechè l'imprese, quanto più sono
vò altro più efficace rimedio, per abbat- grandi, altrettanto riescono più difficili a
tere in un sul colpo questi tre mostri in mettersi in esecuzione, avvenne che susci-
fernali , quanto quello di convocare un tatesi contra la decretata erezione de'se-
generale concilio,che promulgato da Pao- minari opposizioni quasi insuperabili , im-
lo III, proseguito dai successori, fu com- possibile altresì ne fu reputata la riusci-
pito da Pio IV in Trento, che poderosa ta. La grand'opera dunque dell'erezione
mente rovesciò l'errore, fugò l'ignoran- de'seminari lasciata imperfetta dal con-
za, e ricondusse al buon ordine il rilas⚫ cilio, nondimeno i zelatori di siffatta isti-
samento degli ecclesiastici , anche colla sa • tuzione costanti per più anni nel loro sag-
Jutare e utilissima istituzione de'seminari. gioeavveduto divisamento,non senza gra-
Noterò, che già Eugenio IV nel 1435 tro- vissime occupazioni e reiterate discussio⚫
vandosi in Firenze, v'istituì quella scuola ni, finalmente conseguirono il loro inten-
di chierici, che descrissi nel vol. XXV, p. to,pubblicandosi l'importantissimo decre.
15, nella quale alcuni videro rinnovate to a'15 luglio 1563. Alcuni attribuiscono
le antiche scuole vescovili, prescritte poi il merito di questa vasta idea al celebre
dal concilio di Trento. Di più, negli O cardinal Polo, uno de'primi legati apo-
puscoli del Calogerà si dichiara che in stolici e presidenti del concilio di Trento,
Treviso il seminario fu eretto prima del ilquale come legato apostolico in Inghil-
concilio. Già riportai a RIETI , che il ve- terra , per operare la riforma in quella
scovo cardinal Amulio fu il 1.º ad attua- chiesa, a'10 febbraio 1556 avea decreta-
re il decreto Tridentino, cioè nel tempo to l'erezione de'seminari, ad esempio del
che trascorse tra il decretato seminario Collegio Germanico (V.) già fondato da
romano e la sua apertura. Appena i ce- s. Ignazio ; quindi colle sue energiche ed
lebri, dotti e venerandi padri si trovaro autorevoli insinuazioni infervorò i padrí
no adunati nell'ecumenico concilio, subi del concilio ad accuratamente discutere sì
to divisarono l'erezione de'seminari , per santa istituzione, finchè venne con uni-
opporli alle pestifere novità de' sedicenti versale applauso pubblicata. Da tutti l'i-
riformatori. Nella 5. sessione de'27 giu- stituzione fu altamente commendata, co-
gno1546ordinarono l'erezione delle scuo. me opera veramente necessaria e divina,
le, tanto di sagra Scrittura, che di teolo- si pel ristabilimento della decaduta disci-
gia, e quando queste non potessero stabi- plina e del decoro ecclesiastico, come pel
lirsi, si supplisse con quelle della gramma zelo di far tornare al suo primiero splen.
tica, assegnando per onorario del maestro, dore il clero a edificazione de'popoli. Il
previo il consiglio del capitolo, i frutti di p. Theiner narra, che il cardinal Polo era
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intimo amico e ammiratore di s. Ignazio gno del Polo intorno ai seminari fosse pro-
e del suo istituto e compagnia di Gesù, priodettatura d'Ignazio ". Il cardinal Pal-
che innalza al cielo co'più splendidi egiu . lavicino, egregio storico del concilio, ce-
sti eucomi, poichè la vasta mente di s. I lebrò questo stabilimento de'seminari, si .
gnazio,seppe darle così fatta regola e for- no a dichiarare, che ove altro bene non
ma, ch'ella ne'suoi rispetti verso la Chie si fosse fatto dal concilio, questo solo com-
sa e l'ordine monastico e chericale, può pensava tutte le laboriose e lunghe fati-
a ragione riputarsi il più felice frutto che che sostenute dai padri , come unico stru-
il monachismo, cresciuto qual albero fer- mento e il più efficace a riparare la sca-
tilee vigoroso quietamente all'ombra dei duta disciplina. Pio IV con apostolico ze-
secoli , potesse mai partorire. Tolse ella lo lodò come decretata per ispirazione di
dalla vita monastica un elevato sentimen . Dio l'istituzione deʼseminari , dicendo che
to della più nobile annegazione di se stes- egli pel I1.° ne avrebbe dato spontanea-
sa, ed unperfetto spirito di religiosa con . mente l'esempio, il che effettuò colla fon .
templazione ; e attinse dallo stato sacer- dazione del Seminario romano, affidan-
dotale la grande sua attività e prudenza dolo a'Gesuiti ( F.) , il quale ben presto si
nelle pratiche occorrenze del mondo. Di rese eminentemente benemerito, e tutto-
che non è meraviglia s'ella salì in breve ra fiorisce modello de'seminari. Ad esem-
ora a così grande credito ed importanza, pio del supremo capo della Chiesa, ed in
che le fu poscia cagione d'invidia .... A sequela delle universali acclamazioni del
veva Ignazio speculata con occhio profon cristianesimo, come per l'approvazione e
do l' indole del cuore umano e lo stato autorizzazione della s. Sede, diverse pro-
d'allora della civil società, quando conob- vincie e nazioni pel zelo de❜loro vescovi
be e predicò che il fondamento da porre sollecitamente effettuarono l'istituzione
al ristoramento dell'ordine nella Chiesa de'seminari prescritti dal concilio di Tren .
e nel mondo era quello di migliorare gl'i- to,avendo rilevato ai rispettivi articoli del-
stituti di educazione pel clero e per la le sedi vescovili, quali furono i primi ad
cristiana gioventù : perocchè l'ignoranza essere eretti ; come pure non mancai di
è d'ogni male radice ... Concepito il suo notare quali diocesi ne hanno più d'uno,
vasto disegno de'seminari e collegi, pro- ed in Francia molte ve ne sono col van-
cacciò Ignazio di mandarlo senza indu- taggio di più seminari. Riferisce Piazza
gio ad effetto, massimamente in pro del nella Gerarchia cardinalizia, p. 134, che
la Germania (col Collegio Germanico) ... ilt . seminario de'chierici dopo lo stabi-
La fondazione immaginata e recata a ter- lito dal concilio di Trento, e dopo il se
mine da Ignazio (nel 1552 ) diventò il mo- minario romano, fu quello di Sabina, e-
dello di tutte le istituzioni di sagro inse- retto dalla pietà splendida del vescovo
gnamento poscia introdotto sotto l'imme cardinal Gabriele Paleotti. Ad un cospi-
diata tutela della Sede apostolica , e servì cuo numero di seminari vescovili diero-
ancora di norma, come or ora vedremo, no i Papi occasione e incitamento , e le
ai padri del concilio di Trento per la com . memorie disiffatte fondazioni in gran co-
pilazione e ordinamento del suo celebre pia si leggono nel Bollario Romano, in
decreto intorno a'seminari". Conclude il cui rifulge la benefica cooperazione del.
p . Theiner con rimarcare.» Edovesi pon la s.Sede, sempre generosa di grazie e fa-
ga mente alla tenera amicizia del Polo ver vori . Nel 1570 adunatosi il concilio pro-
so d'Ignazio, e al vivo interesse, ond'egli vinciale di Malines di buona parte de've-
soleva in generale riguardare tutte le o- scovi delle Fiandre, fu stabilito che non
pere di questo, potrebbe altri non senza si differisse l'istituzione de'seminari più
verosimiglianza argomentare, che il dise di 6 mesi. Collo stesso calore fu proposta
320 SEM SEM
e promossa la santa opera in diversi con- gior quiete si applichino agli studi delle
cilii provinciali, ed in ispecie di Francia, scienze, e all'acquisto delle virtù richie
come nel 1581 in quello di Rouen; nel ste in ogni buon ecclesiastico ; e mentre
1583 in quelli di Tours (che ad literam frequentano ed esercitano le sagre funzio.
propose e trascrisse l'intero decreto del ni, ne apprendino la pratica e ne conce-
concilio di Trento),diReims, di Bordeaux; piscano la stima e la dovuta venerazione.
nel 1584 di Bourges, nel 1585 d' Acqui, Convivendo i seminaristi tutti in un sol
nel 1586 di Cambray, nel 1590 di Tolo corpo, a tenore delle antiche adunanze,
sa, nel 1594 d'Avignone, per non dire di assistiti da provvide costituzioni e da ot-
altri. Il concilio di Rouen per la fabbrica timi direttori, fino dai primi loro anni si
del seminario applicò i beni degli speda trovano impegnati ad una vita metodi-
li e delle confraternite; così pure altri ve- ca, che insensibilmente forma in loro l'i̟-
scovi zelanti dell'onore di Dio e del pro- dea del buon ecclesiastico , capace ad im-
fitto di loro diocesi , si fecero un preciso piegarsi all' altrui bene, il che appunto
debito del pastorale ministero, di contri- fu l'unica meta che si prefisse il conci-
buire alle prescrizioni del sagro concilio lio : Ita ut hoc Collegium Dei ministro-
di Trento. Più d'ogni altro si distinse in rum perpetuum seminarium sit. Del glo-
operacotanto pia il cardinals. Carlo Bor- rioso risorgimento de' seminari chierica-
romeo arcivescovo di Milano, come già li , e del bene che da essi n'è derivato al-
l'encomiai; imitato dal pure lodato car- laChiesa, si veda il cau . de Giovanni cap.
dinal b. Barbarigo, per cui i suoi semi- 3 , il quale nel cap. 16 dichiara che il go-
nari di Bergamo e di Padova gareggia- verno de’seminari non conviene ai rego-
rono co'più celebri del mondo cattolico. Jari , ma al vescovo ed ai preti secolari
Nel mirabile decreto del concilio di Tren- suoi coadiutori . Dice Cecconi , che i rego-
to fu riepilogato quanto pensarono, scris. lari nelle città grandi ponno riuscire van-
seroe operarono gli antichi padri pel buon taggiosi, non così nelle piccole o di me .
regolamento della gioventù incammina- diocre coudizione ; ma chiama supposti
ta allo stato clericale, con indicibile di pregiudizi i 4 sui quali il de Giovanni fon-
scretezza e prudenza, proporzionatamen⚫ da il suo opinare, che il vescovo rimette
te e in armonia de'tempi. Pel manteni- al savioe prudente lettore. Il vescovo Sar.
mento de'seminari fu richiamata l'antica nelli, che nelle sue dotte Lettere eccle-
consuetudine dell'amministrazione de'be- siastiche tanta dottrina sparse pei chie-
nefizi, e fu loro data eziandio la sussisten rici, nel t. 10 , lett. 11 : Della istituzione
za con l'unione degli stessi benefizi, e colla de'seminari de'chierici, riporta l'intiero
tassa il cui diritto è fondato sul diritto che decreto del concilio di Trento : questo pu-
hanno i poveri e le necessità della chie- re si legge nel p. Theiner a p. 3 dell'Ap-
sa su tutti i beni ecclesiastici : la tassa sui pendice, il quale fa rilevare quanto zeld
benefizi ecclesiastici venne fissata da s. l'istituzione s. Pio V, e vieppiù Gregorio
Carlo alio per 100, s. Pio V la ridusse XIIIcolla meravigliosa istituzione de'suoi
al 5 , e Benedetto XIII ordinò che non collegi, mediante i quali, egli dice, inco-
fosse minore del 3 , nè maggiore del 5. minciò un'era novella per tutte le istitu-
Ordinò il concilio che i seminari sieno zioni di educazione sacerdotale, ed in Ro-
eretti vicino alle cattedrali, alle quali ma principalmente per opera e zelo de-
per lo più sono uniti gli episcopii, onde gl'infaticabili gesuiti col grandioso incre-
gli alunni trovinsi più pronti al servigio mento del Collegio romano ( V.) . Sicco-
della chiesa , e meglio vigilati dal loro pa ne i seminari furono istituiti per formare
store.Che i giovani, segregati dai tumulti buoni operai a salvamento delle anime
del secolo e lungi dalle loro case, con mag. e ad utilità della Chiesa, perciò chiunque
SEM SEM 321
si voglia ascrivere all' ecclesiastica mili sizioni procedessero all'erezione de'semi-
zia, o vi si trovi già iniziato, dovrà con- nari.Vietò sotto pena di sospensione a've-
vivere nel seminario vescovile per appren- scovi, di potersi servire deʼmaestri e mi-
dervi la pietà e la dottrina necessaria al- nistri.de'seminari, fuorchè ne'pontificali;
la sublime vocazione del sacerdozio. Cle- e prescrisse agli alunni che si applicasse-
mente VIII colla bolla Ea semper, de'23 ro al canto Gregoriano, al computo eccle-
giugno 1 592 , Bull. Rom. t. 5, par. 1, p. siastico, alla grammatica, al catechismo,
366, diret ta a'rettori, prefetti e alunni di alla liturgia ; ed affinchè in ogni tempo il
tutti i collegi e seminari, tanto di quelli tutto più facilmente si eseguisse , istituì
soggetti immediatamente alla protezione una speciale congregazione, composta di
della s . Sede, come degli altri fondati per cardinali e de'primari soggetti della ro-
opera de❜vescovi e principi religiosi ; esor- mana curia, i quali non avessero altra in-
tò colle più gravi parole così i precettori combenza, che d'insistere alla fondazio-
come i discepoli a soddisfare pienamente ne, al governo, e all'esatta amministra-
ai propri loro doveri per corrispondere zione de'seminari , e però le fu dato il no-
agli alti e nobili fini di queste istituzio me di Congregatio Seminariorum : ope-
ni. Stimolò principalmente gli alunni a ra utilissima per la Chiesa fu questa con-
volgersi con fervorose preghiere a Dio, gregazione, e lo sarebbe se si rinnovasse,
affinchè comparta ai collegi e seminari il imperocchè sebbene la costituzione di Be-
suo particolare aiuto , e per mezzo loro nedetto XIII riguardava l'Italia e sue i-
promova il bene della Chiesa , divelga l'er- sole, acquistò in brev'ora nella Chiesa for-
ronee dottrine, conservi la concordia dei za di legge universale. Colla stessa bolla
principi cristiani , e così cresca la pace , Creditae nobis, Benedetto XIII prescris-
l'ordine e l'armonia nello stato civile e se rigorose cautele nell'elezione dell'esat-
nella Chiesa. Per la qual cosa ingiunse lo- tore del seminario ossia l'economo, la cui
ro di digiunare il mercoledì , venerdì e dimora nel pio luogo è vantaggiosa; con
sabato della prossima settimana dopo la questa disposizione non fu punto dimi-
pubblicazione di tale enciclica , e la seguen- nuita la facoltà del vescovo nel soprinten-
te domenica di accostarsi alla partecipa dere all'esazione. Queste disposizioni del
zione de'sagramenti di penitenza ed Eu- zelante BenedettoXIII furono conseguen-
caristia , poichè i seminaristi di tutte le za del da lui celebrato ultimo concilio ro-
nazioni divengano il propugnacolo della mano, ove con fermezza avea parlato dei
religione. Benedetto XIII colla bolla Cre- seminari, e ingiunto ai vescovi di mante-
ditae nobis,de'9 maggio 1725, Bull. Rom. nere , ampliare e migliorare al possibile
t.11 , p. 409, diretta agli ordinari dell'I- quelli già fondati, e di fondarli senza in-
talia e isole adiacenti, mediante il suo di- dugio dove mancavano, secondo i canoni
sposto rinnovò le ordinazioni date dal del Tridentino. Inoltre Benedetto XIII
concilio di Trento, dicendo che dove non colla bolla Maxima vigilantia,de' 14 giu-
fossero stati eretti i seminari , sollecita- gno1727, Bull. Rom. t. 12 , p. 221 , or .
mente vi si fondassero ; e prescrivendo dinò l'erezione dell'archivio ne'seminari.
pel loro mantenimento il metodo sulla Oltrei ricordati ministri deʼseminari,Cec-
formazione della tassa e su l'unione dei coni tratta pure del confessore, che s. Car-
benefizi, ordinò ai vescovi che impones lo voleva dimorasse continuamente nelse-
sero una tassa sui regolari, capitoli e be- minario, uffizio scabroso e di difficile scel-
nefizi, la quale non sia meno di scudi 3 ta; avvertendo che i ministri e gli alunni
nè più di 5 per 100 sulle loro rendite; non eletti per impegno sono la rovina de'se-
bastando questa tassa vi applicassero an. minari, onde il vescovo procuri di allevare
cora i benefizi semplici,e con queste impo. i primi nel seminario stesso. Importante
322 SEM SEM
è pure la scelta de'prefetti delle camera- opera a fare rifiorire il pubblico e l'ec-
te, comechè delicato l'impiego; così quel- clesiastico insegnamento sia in Roma e nel
lo del portinaio, che chiama 1.° custode suo stato, che in tutta la Chiesa, imitato
del seminario. Nota ancora che i padro dal degno successore e benemerentissimo
nati laicali spesso sono di pregiudizio al LeoneXII . Tutto copiosamente vienenar-
la disciplina ecclesiastica; ma il vescovo rato dal p. Theiner, con sommi elogi pei
deve giudicare l'ammissione de'nominati ristabiliti gesuiti , siccome tanto beneme-
alunni o convittori, se meritano la sua ap- riti del pubblico insegnamento civile e
provazione : i ricchi che per aver luogo religioso; celebrando pure l'operoso zelo
in seminario affettano la povertà, pecca- di Gregorio XVI. Sebbene l'enciclica del
no gravemente, e sono tenuti alla reinte regnante Pio IX, de'21 marzo1853, sia
grazione degli alimenti . L'erezione del se diretta all'illustre episcopato di Francia,
minario non può stabilirsi nelle stanze ca- il seguente brano può servire per tutti i
nonicali , senza il consenso del capitolo ; vescovi eabbati che hanno i seminari .» Es-
competono al seminario l'oratorio, e l'in- sendovi noto e manifesto quanto giovi al-
fermeria ove con carità debbonsi assiste la prosperità della Chiesa non meno che
re gl'infermi. Anche Benedetto XIV ri dello stato, la buona educazione del cle-
putò l'istituto de' seminari inseparabile ro, non cessate di comune accordo dal-
dal bene della Chiesa, e lo dichiarò con l'adoprare in un affare di tanto momen-
l'enciclica de'3 dicembre 1740 , pubblica to le vostre cure e le vostre sollecitudi-
ta dopo la sua coronazione. Oltre a ciò, ni . Proseguite, come fate, a non lasciar
Benedetto XIV parla in due opere suedel. nulla d'intentato, affinchè i giovani chie-
l'istituzione de'seminari da profondo sto rici ne' vostri seminari si formino per tem-
rico della Chiesa,cioè nell' Institutiones ec. po ad ogni virtù, alla pietà , allo spirito
clesiasticae, e nelSynodo dioecesana. Per ecclesiastico; che vengano crescendo nel-
le deplorabili vicende della rivoluzione l'umiltà, senza cui non possiamo piacere
del secolo passato, l'istituto de' seminari a Dio, ed insierne nelle umane lettere e
grandemente ne soffrì, in uno all' eccle- nelle discipline più severe, specialmente
siastica educazione; ed anche la religione sagre; e lontani da ogni pericolo d'erro-
e la monarchia ne furono terribilmente re , sieno così diligentemente istruiti, che
travagliate. Spaventevoli guasti ne conse- possano imparare non solo la vera ele-
guitarono pel tralignamento dell'istruzio- gauza del parlare e dello scrivere, l'elo-
ne giovanile, massime in Francia e Ger- quenza, sia dalle sapientissime opere dei
mania. Tristi quindi e dolorose furono ss. Padri, sia dai più insigni scrittori pa-
le vicende de'seminari, soppressi o impo- gani da ogni sozzura purgati, ma possa-
veriti coll'usurpazione de'loro beni e degli no ancora principalmente conseguire la
stessi loro edifizi ; o per l'introduzione di perfetta e solida scienza della teologia,del-
cattivi insegnamenti, onde distruggere le la storia ecclesiastica e de' sagri canoni ,
teologicheistituzioni, eavvelenare la fonte tolta dagli autori da questaSede apostoli-
della pura dottrina negli stabilimenti no . ca approvati. Per tal modo quest'illustre
velli de'seminari generali . Nel declinare clero di Francia, che risplende per tanti
del secolo tuttavia fu avventurosa l'Ir. uomini insigni per ingegno, pietà, dottri-
landa (V.) per l'istituzione del suo ce- na, spiritoecclesiastico, e singolar ossequio
lebre seminario o collegio in Maynooth, verso questa apostolica Sede, andrà ogni
autorizzato in nome di Pio VI dall'insi giorno più abbondando di solerti e indu-
gne cardinal Gerdil prefetto della congre striosi operai , i quali , ornati di tutte le
gazione di propaganda fide. Nel 1814 ri- virtù e muniti del presidio di sana scien-
composto l'ordine europeo, Pio VII diè za, possano opportunamente esservi di a-
SEM SEM 323
iuto nel coltivare la vigna del Signore, ri- ghi ove non esiste, mediante l'istituzione
prendere que'che contraddicono,e non so de'collegi o seminari. Per la coltura reli-
lo confermare nella nostra ss. Religione i giosa e pietà negli alunni, si ponno cou.
fedeli della Francia, ma anche propagar- sultare le'seguenti opere. Il direttore spi
la nelle lontane ed infedeli nazioni per rituale de'seminari, colla giunta delle me-
mezzo delle sante missioni, come il me- ditazionipergli esercizi spirituali,proprie
desimo clero finora fece a somma lode del e adattate allo stato e condizione della
suo nome pel bene della religione e per gioventù ne'collegi, Venezia 1747.Ricciar.
la salute delle anime ". Non solo la chie- delli, Lyceum ecclesiasticum . Giovanni
sacattolica ha i seminari diocesani , vesco- can. Devita , Istituzione de'chierici convi-
vili e abbaziali, ma possiede i seminari , venti ne'seminari vescovili, esposta in va-
o collegi o ospizi per formare Missionari ri ragionamenti, Napoli 1757. Bevelet, E-
(V.) per le Missioni pontificie ( V.) per sercizi ecclesiastisi per li seminari, Roma
tutte le nazioni, de'quali trattai aʼluoghi 1791. Il seminario ecclesiastico o gliot
loro, a COLLEGI, e negli articoli degli or- to giorni a s.Eusebio in Roma, opera del
dini e congregazioni religiose che ne con- d.r Agostino Theiner scritta in tedesco e
tengono un gran numero. In tali articoli recata in italiano da Giacomo Mazio,
celebrai le grandi benemerenze e la som⚫ Roma 1834. Porta tale titolo questa eru-
ma utilità recata da siffatti seminari alla ditissima e importante opera, perchè do.
Chiesa, al cristianesimo, a molte nazioni po l'avventuroso ritorno dell'autore al
che da loro ripetono colla conoscenza del grembo di s. Chiesa, nel soggiorno che fe-
la vera Religione ( V. ) , l' incivilimento e ce nella casa de' gesuiti di s. Eusebio di
la morale. Primeggia fra tutti il veneran- Roma, per gli esercizi spirituali ove con-
do Collegio Urbano (V.) di propaganda dusse a lieto termine la sua intiera con-
fide, stabilito per la Propagazione della versione, e considerando essere il Semi-
fede (V.), composto di alunni d'ogni na . nario un durevole e continuato ritiro di
zione , e degno della gran Roma e della spirito , cui solo interrompe e solleva lo
Sede apostolica; mentre a Napoli è in vi- studio delle umane e delle divine scienze,
goreil seminario o collegio della sagra Fa- le diè siffatto titolo . Egli dunque vi svolge
miglia (V.) pei cinesi. Inoltre qui solo ri- la storia de'Seminari chericali, divisa in
corderò, che in Parigi vi sono il seminario 3 epoche. Epoca 1. Chericali istituzioni di
delle Missioni straniere (V.), il seminario educazione fino al regno di Carlo Magno.
delle Missioni straniere delle colonie ( .), Epoca 2. Stato delle istituzioni cherica.
il seminario di s. Sulpizio (V.) , il semina- li di educazione dall'età di Carlo Magno
rio dei Picpus (V.). In Milano e al modo fino ai tempi del concilio di Trento. Sto-
narrato nel vol. LV, p. 304 , di recente ria e condizione de'seminari chericali dal
fu eretto un collegio per le missioni estere. concilio di Trento aʼnostri tempi , che for-
Da ultimo eziandio, e come il precedente ma la 3. parte. Appendice di alcuni do
con autorizzazione della Congregazione di cumenti concernenti la storia de'seminari
propagandafide (V.), fu permesso lo sta- chericali .
bilimento dell' Indigeno clero(V. ), ne'luo-

FINE DEL VOLUME SESSANTESIMOTERZO.


DIZIONARIO

DI ERUDIZIONE

STORICO - ECCLESIASTICA

DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO

AI PRINCIPALI SANTI , BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI , CARDINALI


E PIU CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI , AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA' PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI B
VESCOVILI , AGLI SCISMI , ALLE ERESIE , AI CONCILII , ALLE FESTE PIU' SOLENNI
AI RITI , ALLE CERIMONIE SACRE , ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE , AGLI ORDINI RELIGIOSI , MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, non
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO

SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX .


8

VOL. LXIV.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCLIII.
DIZIONARIO

DI ERUDIZIONE

STORICO - ECCLESIASTICA

SEM SEM

SEMINARIO
EMINARIO PIO, Seminarium Pium. di s. Apollinare, le scuole, la biblioteca
E così chiamato dal suo fondatore il re ed i gabinetti fisici : vi saranno 4 ragguar.
guante Papa Pio IX, che di proprio pe- devoli ecclesiastici in qualità di deputati
culio lo istituì in Roma colle lettere apo da nominarsi dal Papa, al quale altresì è
stoliche, Cum Romani Pontifices, de'27 riservata la nomina del rettore e del pre.
giugno 1853 , riportate nel t. x1, p. 102 fetto degli studi; gli addetti poi ad altri uf-
degli Annali delle scienze religiose , se . fizi come il pro-rettore , il magister pie ·
rie 2.2, cioè in parte del locale del Semi- tatis, l'economo e altri, saranno nominati
nario romano , al modo e per lo scopo dal cardinal vicario e approvati dal Pa-
che indicai in quell'articolo, e qui meglio pa . Quanto allo scopo, è ordinato il nuovo
dirò con l'autorità di dette lettere aposto seminario ecclesiastico in favore de'chie-
liche,ricavando un brevesunto dal pream . rici delle provincie dello stato papale, on.
bolo e da'7 seguenti e distinti suoi titoli. de fornire le sue 68 diocesi arcivescovili
Demuneribus utriqueSeminario com- e vescovili,comprese le suburbicarie, l'ar-
munibus. 2.° De muneribuspropriis Semi- civescovile di Benevento, e l'abbazia nul-
narii Pii. 3.° De alumnorum numero. 4.° lius di Subiaco, di ecclesiastici per pietà
De alumnorum admissione et dotibus. 5.º e per iștudi segnalati. Pertanto il Papa
De studiorum ratione. 6.º De admitten- concesse in perpetuo a ciascuna di dette
dorum clericorum examine. 7.° De gra- diocesi il diritto di tenere un alunno nel
duum et laureae collatione. Quanto al seminario Pio di Roma, e due Sinigaglia
modo, dispose il Papa istitutore , che il per privilegio, come patria del benefico e
Seminario Pio si governerà con proprie generoso istitutore. Il mantenimento de-
leggi , soggetto al romano Pontefice, ed gli alunni nel seminario è affatto gratui
al suo cardinal Vicario di Roma; che a . to. L'ammissione in questo seminario di-
vrà comune e sarà congiunto,ma non con- pende dal merito e dall'idoneità degli a-
fuso , col Seminario romano , la Chiesa spiranti, i quali debbono già aver com .
4 SEM SEM

pito gli studi di grammatica e di rettorica , nes Seminarli ministros deponant, quan.
e questo conoscersi per pubblico concor- tum dimissionis vel discessus causa inter-
so; essendo primaria ed esclusiva condi- dum subita , juvenibus sufficiat tum ad
zione la chiericale vocazione e di avere vestes necessarias sibi comparandas, tum
ricevuto lar. tonsura. Il concorso in cia- ad itineris impensas sustinendas ". Am-
scuna diocesi si deve fare avanti al vesco- messo l'alunno nel seminario Pio, vi re-
vo, o al vicario generale, o al vicario ca- sterà 3 mesi in esperimento, dopo il qua-
pitolare, assistiti da'giudici competentios- le assumerà le vesti proprie degli alunni
sia dagli esaminatori sinodalí, i quali fa del medesimo, che sono stabilite nella ve-
ranno l'esame de'concorrenti tanto orale ste talare nera, con mantello (pallio) si-
che per iscritto.L'ammissione poi defini- mile, e fascia paonazza; indi passerà ro
tiva nondimeno è riservata al cardinal vi giorni nel ritiro degli esercizi spirituali,
cario di Roma, al quale effetto gli si do- passati i quali giurerà solennemente sui
vranno mandare i lavori e risultati degli ss.Evangeli di ritornare, compiti gli studi,
esami, colle osservazioni che devono ag alla propria diocesi, e mettersi a disposi
giungere per ciascun candidato, il vesco- zione del proprioordinario, eccetto il solo
vo, o il vicario generale, o il vicario capi- caso d'essere adoperato nell' apostolato
tolare. Siffatti esami verseranno sopra gli delle Missioni straniere. Circa al metodo
studi di grammatica e di rettorica . Giun degli studi degli alunni, questo non potrà
ti in Roma i scelti alunni, dovranno su- protrarsi oltre 9 anni, ed abbraccerà l'u-
bire nel seminario Pio altro analogo e- niversale filosofia, la teologia dommatica
same nella rettorica, nella lingua latina e la morale, lo studio della Scrittura e dei
e nella traduzione di questa nell'italiana . Padri, la lingua ebraica e la greca, la sto-
Se il candidato non corrisponde perfetta ria ecclesiastica , i sagri riti, il gius cano -
mente a questo esame, dovrà soggiacere nico, il civile e criminale (aʼvicari genera-
ad altro simile dopo 6 mesi : che se nep li non solo utile ma necessario), ed il can-
pure questo riuscisse, i rispettivi ordinari to ecclesiastico, ma il solo gregoriano. A
potranno surrogare un altro idoneo a . questo seminario Pio il Pontefice ha con-
lunno. Qualora poi non vi fosse, e si das- cesso il privilegio perpetuo di conferire
se perciò luogo ad alcuna vacanza , il car- a'suoi alunni filosofi e teologi i gradi ac-
dinal vicario potrà chiamarvi un alunno cademici di baccelliere, licenziato e dot-
di altra popolosa e bisognosa diocesi , e tore, così agli alunni studiosi del gius ca-
per la 1. devesi preferire la diocesi di Pon nonico, civile e criminale, in utroqueju.
tecorvo, altro dominio della s. Sede e co- re. Tali lauree si conferiranno nell'aula
me Benevento posto nel regno delle due del medesimo edifizio dis. Apollinare, sot-
Sicilie; fermo però rimanendo, che niuna toscrivendone i diplomi il cardinal vicario
diocesi possa godere il privilegio di due e il prefetto degli studi del medesimo se-
alunni , tranne quella di Sinigaglia. Se minario, e validi come quelli dell'Univer-
qualche alunno dovrà uscire dal semina. sità dell'archiginnasio romano e di qua-
rio Pio, per motivi di salute, per alcuna lunque altra università. Inoltre stabilì il
colpa o inosservanza delle leggi , mancan- Papa, che il seminario Pio si dovesse a⚫
za di vocazione ecclesiastica , o di applica prire nel novembre dell'istesso anno. Ju-
zione agli studi, potranno i rispettivi ordi- venes in illud admittendi ila paullatim
nari offrirne altro e colle narrate condi- eruntprimum excipiendi, ut tertio anno
zioni . Si legge in fine del tit. 6. » Semina praefinitus eorum numerus expleatur.
rium onus habebit alendi et instituendiju Per ultimo, e per la stabilità del semina-
venes absque eorum expensa. Eorum pa- rio Pio , e pel modo e per il fine da lui
rentes die ingressus tantum pecuniae pe fondato, il Papa Pio IX dichiarò. » De-
SEM SEM 5

nique volumus, ut haec pontificia nostra ceduto. Il pontificio seminario romano si-
Pii Seminarii institutio semper integra , tuato nel rione Ponte, dentro il magnifi .
etinviolata persistat,atque idemPium Se- co edifizio congiunto alla propria e gran.
minarium propriis legibus dirigendum , diosa Chiesa di s. Apollinare (V.), è una
a SeminarioRomano plane distinctum, ac delle principali glorie ecclesiastiche e scien-
sejunctum esse omnino debeat. Quapro- tifiche dell' alma Roma , centro del cri-
pter si unquam futuris temporibus quae stianesimo e sede del sommo Pontefice, di
vis auctoritas voluerit aut idem Pium Se- cui è l'avventuroso şeminario chiericale e
minarium cum Romano conjungere, et diocesano come vescovo di Roma (V.), per
uti dicunt, incorporare, aut quovis prae- lui essendo governato dal cardinal Vica-
textu, titulo, causa , et quaesito colore a rio di Roma (V.) che vi ha propinqua la
liqua ex parte immutare, alterare finem, sua abitazione. In esso vi fiorisce l'inse-
methodum , scopum a nobis expressum gnamento delle scienze ecclesiastiche, riu-
et sancitum , in hisce omnibus casibus jam scendo di decoro al clero romano di cui
nunc declaramus, volumus, praecipimus, fa parte, ammettendosi nelle scuole anche
et mandamus, ut omnia et singula cujus . altri chierici e secolari. Il sacerdote Costan-
que generis bona, fundi, redditus, supel- zi, L'Osservatore di Roma t . 1 , p. 96: Del
lex, et quaecumque instrumenta, quibus Seminario romano , riferisce. » Gli alun-
PiumSeminarium a nobis aere nostro fue ni sono quivi ammessi per concorso. Deb-
rit dotatum, ac deinceps quavis alia ra- bono questi essere romani, dell' età non
tioneinstructum , ipsojure statim,et omni meno di anni 12, abili per lo meno di tutta
ex partedevolvantur,ac destinentur ad in- la grammatica superiore, e chierici o pros-
stituendum, et sustentandum exterarum simi a divenir tali. Sono essi quivi man.
Missionum Collegium ad arbitrium et vo tenuti di vitto, assistiti negli studi da mae.
luntatem Congregationis christianaefidei stri e ripetitori , curati gratuitamente nelle
propagandae praepositae, ut in hoc Col- loro infermità, ed instituiti nella religio-
legio clerici dioecesium Pontificiae Ditio- ne coll'orazione mentale e vocale, coll'e-
nis prae ceteris alantur, atque ad saluta sercizio delle funzioni ecclesiastiche nella
re exterarum Missionum opus peragen . loro chiesa, coll'assistenza a quelle che nel-
dum rite erudiantur, et instituantur. Si le maggiori solennità si celebrano nell'ar-
autem desint clerici Pontificiae Ditionis, cibasilica di s. Giovanni in Laterano (pa-
in eorum loco eadem de causa clericos cu- triarcale e cattedrale del Papa, madre e
juslibet dioecesis , vel provinciae catholi- capo di tutte le chiese del mondo), e con
ci Orbis suffici et eligi volumus et jube gli esercizi spirituali, che si danno all'in-
""
mus cominciare dell'anno scolastico.Contribui.
SEMINARIO ROMANO, Seminarium scono all'esistenza di questo seminario tut-
Romanum . Il pontificio e vescovile semi- ti quelli che godono benefizi ecclesiastici
nario romano è la gloriosa primizia della in Roma, con tasse determinate. Gli alunni
santa istituzione de' Seminari (V. ) chie. debbono a suo tempo ordinarsi sacerdoti ,
ricali e vescovili,con tanta sapienza decre. e se alieni da questo stato contraggono ma.
tati dal sagro concilio di Trento ( V.) . Non trimonio, vengono costretti a pagare gli
vi è concilio nella più venerabile antichità , alimenti che hanno goduti in tutto il tem-
in cui sia stata abbracciata tanta materia, po in cui hanno dimorato nel seminario.
così pel domma, come pei costumi e la di: Alle scuole devono intervenire tutti i chie-
sciplina, e in cui sieno state meglio trat- rici romani in abito talare, ed assistere nel-
tate che in questo , il quale può riguar le feste all'uffiziatura nella chiesa adiacen-
darsi come la fedele immagine e il com . te.A tali scuole (che formano come un Li.
pimento di tutti quelli che lo hanno pre- ceo) è stato concesso di conferire la laurea
6 SEM SEM
dottorale teologica".Ilcardinal Morichini, Istituzione deʼseminari vescovili. L'eru-
Degl' istituti d'istruzione in Roma, t. 1 , ditissimo ab. Piazza, nell'Eusevologio ro-
p. 200, dice che nel seminario romano e mano, trat, 4, cap.1 : Del Seminario ro-
al Seminario Vaticano ( V.), vi sono 50 mano, fa la descrizione di sua istituzione e
Juoghi gratuiti. Aggiungerò che gli altri progresso , che toccai già nel vol . XIV, p.
alunni pagano una pensione mensile, così 181 , con l'altra simile sua opera, ma più
iconvittori ,i quali vestono come gli alunni, ristretta, l' Opere pie di Roma. Dichia-
cioè cappello ecclesiastico, berretta chie ratosi dal Piazza il fine e lo scopo de'se-
ricale, collare, sottana e Mantellone (V.) minari , che riportai, con più autorità a
paonazzo, e calze nere. Il p. Bonanni , Ca SEMINARIO, narra che la prima erezione ,
talogo de diversi collegi di alunni, a p.48 che secondo la mente del sagro concilio di
riporta la figura dell'alunno del semina- Trento si facesse de'seminari per ammae-
rio romano, e dice. Li convittori sono strare la gioventù nelle scienze e discipline
vestiti con zimarra nera (cioè a suo tempo ecclesiastiche, per quindi ricavarne buoni
e nel pontificato di Clemente XI) ; li chie- operai e ministri nella Chiesa di Dio, in
rici hanno veste lunga chiusa nella parte aiuto de'vescovi e de' prelati, fu per co-
anteriore con bottoni , e sopra tengono mando di Pio IV ultimo promotore e1 .°e-
un'altra veste aperta ( chiamata soprana secutore del medesimo concilio, questa del
o mantellone), a cui sono congiunte due pontificio seminario romano, la quale se-
fascie (ch'erano le antiche maniche di que guì ilio febbraio 1565, per la cui fonda-
sta sopravveste), che dalle spalle pendono zione deputò i cardinali Giacomo Savelli
fino a terra, e tutto è di color paonazzo. vicario di Roma, Amulio, s. Carlo Bor-
Devono questi chierici obbligarsi con giu- romeo suo nipote, e Vitellozzi, i quali in
ramento a prendere gli ordini sagri , al- brevissimo tempo l'effettuarono. Ordinò
trimenti sono tenuti a rendere gli alimenti il Papa, che in esso fossero ricevuti almeno
goduti. " Già a SEMINARIO parlai , come 100 chierici , i quali oltre la buona disci-
per rilevare la scaduta disciplina chieri plina ecclesiastica , colla quale volle si go-
cale, i padri ei legati del concilio di Trento, vernassero, studiassero non solo le minori
così ispirati da Dio (in che conviene an scienze, ma ancora la filosofia, la teologia
che il dotto vescovo Sarnelli , Lett. eccl. scolastica e morale, la s.Scrittura, il com-
lett. 11 ,n . 7),consigliarono a Paolo III l'i- puto ecclesiastico, e ogni altro studio pro-
stituzione de' seminari , determinata poi fittevole pel governo delle anime. E per-
nel concilio stesso sotto Pio IV, il quale chè era opera di pubblico servigio, coman-
pienamente approvandola e altamente lo- dò Pio IV, secondo la disposizione della
dandola , dichiarò che pel 1.º ne voleva stesso concilio, che proporzionatamente
dare l'esempio colla fondazione del Semi- contribuissero alla spesa tutte le chiese
nario romano, che riuscì di tanto van- di Roma secolari (collegiate dice il p. Bo-
taggio non solo della gioventù romana , nanni) e regolari , tranne le mendicanti.
ma di tutta Italia, come lo dimostrano gli Diede il medesimo Pio IV questo semi-
uomini egregi, che in somma copia sono nario in cura de'pp. della compagnia di
usciti da tale palestra, ad onore di questa Gesù (aggiunge Piazza : non ostante l'op-
provincia e della Chiesa, per usare le pa- posizione fatta da diversi regolari , e dal
role che circa due secoli addietro scriveva clero secolare, superate tutte dal buon e-
il cardinal Pallavicino , nella Storia del sempio, che ne vide nella diligentissima
concilio di Trento lib. 22 , cap. 5, n.° 14 . cura de' pp. gesuiti nel Collegio germa-
Di questa istituzione trattarono coi dovuti nico; trattandone prima il Papa, che di-
encomi,il can.º de Giovanni, La storia dei morava nel palazzo di s. Marco , col P.
seminari chiericali; e il vescovo Cecconi, Lainez, successore di s. Ignazio nel gene-
SEM SEM 7
ralato), a'quali permise che in esso pure nel collegio germanico governato dai ge-
si allevassero da altrettanti gesuiti 100 suiti , così animò grandemente i padri con-
convittori figli di persone nobili, e delle ciliari allo stabilimento deʼseminari, con
prime case non solo d'Italia, ma di tutta decreto de' 15 luglio 1563 , che sebbene
la cristianità, i quali prima si ricevevano collocato sotto gli articoli di disciplina, ri.
nel collegio germanico, donde furono tra- cevette nondimeno forza di legge univer-
sferiti in questo seminario. La 1. congre sale, dopo che Pio IV a'18 agosto appro
gazione, che fosse deputata per lo stabi- vò lo stabilimento de'seminari in tutte le
limento del seminario romano , oltre la diocesi della Chiesa. Ecco poicome lostesso
suddetta di 4 cardinali, fu deʼseguenti 21 p. Theiner narra l'erezione del semina-
cardinali : Savelli vicario di Roma, Cesi, rio romano. Pio IV per dare l'esempio alla
Moroni, Ricci, Saraceni, Capizucchi, Ni- fondazione de' seminari, in detto giorno
colini, Sangiorgio, Altemps, Salviati, Si- statuì co'cardinali che si dovesse solleci-
monetta, Gesualdo, Gonzaga, Reumano, tamente istituirlo in Roma, e senza frap-
Dolera, Sforza, Naldi, Pacecco, Amulio, porvi dimora assegnò 6000 scudi sulla ca-
Gambara, Borromeo: ho ridotto alla vera mera apostolica alla sua fondazione e man-
lezione i cognomi di 5 cardinali , altrimenti tenimento , nominando la ricordata com-
difficilmente si sarebbero conosciuti . Il1 . missione de'4 cardinali , oltre il cardinal
luogo in cui si aprì la prima volta il se- Pio di Carpi decano del sagro collegio, af-
minario, fu il palazzo dei Pallavicini in finchè per l'esecuzione del convenuto pen.
Campo Marzo, colla presenza di s. France- sassero al luogo dell'abitazione, a' mini-
sco Borgia 3. generale della compagnia stri, a'maestri, ec. come trovasi nella sto
di Gesù (eletto a 2 luglio 1565, a' 19 gen ria mss. del seminario romano, pubblicata
naio essendo morto il p. Laynez) co' PP. dal dottissimo gesuita p. Lagomarsini : Ju-
assistenti , essendone eletto 1.° rettore il p. lii Pogiani Sunensis epistolae et oratio.
Gio. Battista Perusco romano, soggetto di nes olim collectae ab Ant. M. Gratiano,
gran virtù e meriti : poi dirò di sue tras- nunc ab Hier. Lagomarsinio S.J. adno.
locazioni. Il p. Theiner, Il seminario ec- tationibus illustratae ac primum editae,
clesiastico , dotta opera che lodai a Se . Romae 1752-58 . Allorquando Piol Va'30
MINARIO, facendo una storia generale delle dicembre 1563 con grave e commovente
chiericali istituzioni e de' seminari, a p. discorso dichiarò chiuso il conciliodiTren-
158 rileva come s. Ignazio può aver con- to, instò nuovamente sul decreto de'semi-
tribuito al celebre decreto del concilio di nari , inculcandone la sollecita esecuzione
Trento, per la sua intimità col celebre car- in Roma e in Bologna, le due principali
dinal Polo, il quale nel 1555 avea scritto sedi ab antico di teologico erudimento. Nè
ai vescovi di Cambray e Tournay per ec- di ciò pago , nel concistoro de' 14 aprile
citarli a istituire nelle loro diocesi i semiua 1564 tornò sul medesimo argomento,rap-
ri, secondo la forma da s. Ignazio propo- presentando ai cardinali non doversi più
sta, offerendosi di mandar loro all'uopo prolungare l'osservanza del tridentino ca
alquanti abili e zelanti operai dell'ancor none. E allora fu che di nuovo si decretò
tenera, ma troppo già sperimentata com- la fondazione del seminario in Roma, col
pagnia di Gesù. Il proponimentodel cardi- nome di Seminario romano, per l' edu-
nale venue con poche mutazioni abbrac- cazione de'chierici, con tassare il clero di
ciato da'padri tridentini, i quali lo ampli- Roma pel mantenimento de'medesimi , af-
ficarono maggiormente. Altro caldissimo fidandone poi il Papa in perpetuo l'alta
amico di s. Ignazio, fu s. Carlo Borromeo, soprintendenza al cardinal vicarioprotem-
il quale come avea notato in Roma quali pore. Nella congregazione de' 28 luglio
copiosi frutti rendessero i giovani tedeschi 1564 nella chiesa di s. Marco , deliberò
8 SEM SEM
Pio IV co'voleri concordi de'cardinali ivi 33 cardinali, moltissimi patriarchi, arci-
presenti , di commettere la direzione di vescovi e vescovi , e ogni sorta di prelature
quello alla cura de'gesuiti, che lo tennero ecclesiastiche. Nè sono mancati uomini se-
benemeriti oltre a 200 anni; e pigliò in pa- gnalati non meno in lettere,che nelle armi,
ri tempo a fitto per 1000 scudi annui ilPa- eziandio generalissimi d'eserciti in Fian-
lazzo Colonna (V.), per allogarvi il no- dra e in Germania. Ma ciò che più rende
vello seminario. Non fu per altro prima illustre questo emporio famoso d'uomini
del febbraio del 1565, che fu recata pro- grandi , sono i soggetti usciti eminenti in
priamente in opera l'ordinazione di quel santità di vita , tra' quali Marc' Antonio
lo: nel qual frattempo il cardinal Amulio Odescalchi ( che celebrai a Ospizio di s.
vescovo diRieli(V.) ebbe la dolce soddisfa- GALLA come fondatore) cugino d' Inno-
zione di prevenire in ciò Roma stessa, con cenzo XI, di celebre carità co'poveri , e
stabilirlo di 26 giovani, quanti ne compor- segnalata innocenza di costumi . Nè vi sono
tavano le scarse rendite di 1000 zecchini mancati altri, che hanno col sangue loro
della sua sede , o lo dotò largamente; e pe- professata e difesa la fede cattolica,e molti
rò Rieti ha propriamente l'onore di aver altri riempiti gli ordini religiosi d'uomini
istituito il seminario, in seguito dell' or- illustri; vero ateneo di letterati, di pietà
dinamento di Trento, ma il primato della e di nobile civiltà . Così parlava Piazza al
disposizione resta al zelante Pio IV. Il ce- suo tempo; quindi in un secolo e mezzo
lebre p. Gio. Battista Perusio fu il1. ret- dopo di lui, numerose altre glorie, anche
tore del seminario romano : la quale isti viventi, vanta il seminario romano,avendo
tuzione rispose ella pure in maniera me ora cardinali nel senato apostolico, e rag-
ravigliosa alle nobili cure de'gesuiti, e creb. guardevoli prelati che riceveranno la stes-
be vieppiù i loro meriti verso la Chiesa. sa eminentedignità.A mia cognizione sona
Quattro de' più santi Papi (io registrerò le 3 seguenti opere. Annibale Adami, Se-
Innocenzo X, Clemente IX, Innocenzo minarii Romani, Pallas purpurata, sive
XII, Clemente XI, pel possesso del quale deS. R. E. Card. qui ad haec usque tempo-
buona partedi seminaristi,figli di gentiluo- ra e Seminario Romano prodiere ima-
mini romani,gli fecero daPaggi, Innocen- ginibus expressis, Romae 1659. I rami
zo XIII, Clemente XII; può darsi che al- sono delineati da Ciro Ferri, ed eseguiti
cuno di questi sia stato convittore nel con- da G. Castelli. Mario Crescimbeni, Noti-
vitto riunito al seminario; e il gesuita No- zie istoriche di molti convittori del semi-
vaes diceche Gregorio XV studiò ẹ fu con- nario romano che sono stati generali di
vittore nel collegio germanico e nel se- guerra, Roma 1704.P. Giuseppe Antonio
minario romano) e più d'So cardinali rag. Patrignani , F'ite di alcuni convittori stati
guardevolissimi (forse 96), nonchè parec- e morti nel seminario romano, segnalati
chie centinaia di arcivescovi, vescovi, e d'al- in bontà, Napoli 1720.
tri personaggi di chiesa uscirono dal suo Avendo s. Pio (V.) conclusa la me-
grembo, chiaro argomento della eccellen- morabile lega contro i turchi, per la quale
za e del frutto di questa fondazione : di- e per le sue orazioni ottenne la strepitosa
ce il p. Theiner. Scrive il citato Piazza , vittoria navale di Lepanto, per la conti-
sono usciti da questo celebre santuario sog. nuazione di sì gloriosa impresa si trovò in
getti qualificatissimi (l'opera fu stampata necessità di raccogliere considerabili som-
nel 1698) in ogni genere, essendo in tutti me di denaro,per cui riferisce Piazza , fece
i tempi stato un copioso e fecondo campo con bolla esenti e liberi gli ordini religiosi
di operai, ministri, prelati, vescovi e prin. non mendicanti (molte congregazioni re-
cipi ecclesiastici. Da esso ne uscirono Gre- golari , dice il p. Bonanni) , dalla contri-
gorio XV, Clemente IX e Innocenzo XII, buzione al seminario romano; onde mau-
1
SEM SEM 9
cando gli assegnamenti, il seminario fu in- che in quell'epoca stanziavano nel detto
dotto a diminuire il numero degli studenti locale 40 alunni, 130 convittori , e 32 ge-
oalunni, e si ridussero a 29 dopo 60 ch'era suiti addetti alla disciplina e al regolamen
no. Ed è perciò che il Papa per aiuto del to de'medesimi; per cui vi abitavano 202
seminario , gli somministrò 6000 scudi, persone, non compresi gl'inservienti. Pri-
come leggo in Novaes. Ne'vol. XIV , p.156, ma di questo tempo e nel 1602 si pub-
e XXXIX, p. 243 e 247 , narrai la fon - blicò in Roma l'interessante opera del Fa-
dazione del celebre collegio illirico di Lonucci, intitolata : Trattato di tutte l'opere
reto fatta da Gregorio XIII , e l'affidò ai pie dell'alma città di Roma. Fu la prima
gesuiti; ma ridotti a12 , furono trasferiti in questo genere, il perchè chi scrisse poi
Hel seminario romano , e da questo nel in argomento lo dovette prendere perbuo-
1600 al collegio Clementino de'somaschi, na guida ed erudizione. Ora nel lib 2 , cap.
donde Urbano VIII li restituì a Loreto, 12 : Del Collegio del Seminario, trattò
ripristinando il collegio illirico,tuttora di- dell'erezione di questo e dell'esenzione ac-
retto da'gesuiti e fiorente. Lo stesso Piazza cordata da 5. Pio V aʼreligiosi non men-
in'istruisce, che per maggior comodità del dicanti sulla contribuzione al seminario,
seminario, si traslocò iu vari luoghi suc- per cui dice che si ridussero gli studenti a
cessivamente, poichè dal palazzo Pallavi- 60 , mentre Piazza avea detto di meno ,
cini, prese a pigione il palazzo Madama senza i padri della compagnia, e100 altri
(che descrivo a PALAZZO DEL GOVERNO) , Scolari o convittori figli di gentiluomini,
indi a s. Marcello, a'ss. Apostoli (forse nel che prima si ricevevano nel collegio ger..
contiguo palazzo Colonna , secondo il p. manico : che questi pagavano pel vitto, e
Theiner 1. residenza del seminario), alla ogni giorno andavano alle scuole del colle-
Valle, a quello de' Nardini (che siccome gio romano, lodando i gesuiti. Trovo nel
un tempo abitazione de' Governatori di p. Memmi gesuita, Notizie dell'oratorio
Roma, a quest'articolo ne parlai), finchè della ss. Comunionegenerale, volgarmen .
per la vicinanza del Collegio romano, ove te detto del p. Caravita, che a p. 44 narra ,
andavano a scuola gli alunni e i convit- come nel 1619 il seminario romano porse
tori, si acquistò il palazzo presso s. Barto suppliche per esservi aggregato e lo fu.
lomeo de Bergamaschi per 60,000 scudi . Nel pontificato d'Urbano VIII e nel 1625
Questo è il palazzo, che più tardi e per il contemporaneo e criticoAmydeno stam-
quanto dirò prese il none di Borromeo.
pò in Roma : De pietate romana; vella
Al dire del n.° 72 dell'Osservatore Ro- par. 2, cap . De privatis Urbis Collegiis,
mano del 1852, tale palazzo Paolo V ( nel ecco come descrive il seminario romano
1605 essendo ancora gli alunni nel pa del suo tempo. » Horum collegiorum pri-
Jazzo Nardini nel rione Parione, leggo nei mum sit Seminarium Romanum , quod
Possessi di Cancellieri , che per quello di Pius IV instituit et fundavit , in quo cen-
Paolo V gli scolari del seminario romano tum voluit ali adolescentes, qui in sacris
fecero un bellissimo apparato, con gran litterisjuxta prescriptum concilii institue-
moltitudine di versi ed emblemi) nel 1607 rent, ut assignato iis eorumque rectoribus
lo die al seminario romano, oude la con- competenti annuo censu , ex ecclesiastico
trada prese il nome che tuttavia tiene di via Urbis proventu desumpto. Seminarium
del Seminario romano. A chi appartene regitur a religiosi societatis Jesu , exactis-
va prima tal palazzo , lo dissi nel vol . XIV, sima erga adolescentes cura. Ultra alu-
p. 181. Nell'Osservatore pur si legge, che mnos, qui publico aluntur , seminarium
negli atti della visita apostolica, eseguita praefatum recipit nobilium filios, qui con-
nel seminario romano sotto Urbano VIII , victores distincto ab alumnis appellantur
in agosto e settembre 1630, si apprende nomine. Hi menstruum solvunt pensum ,
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majus quam solvatur pro singulo alumno co. » L'elezione de'29 alunni spetta co-
rum, quos etiam numero longe excedunt, me segue : 20 al Papa, ossia al cardinal
quia non ex sola Urbe,sed universa Ita- vicario, il quale è protettore pro tempore
lia, ut hic erudiantur commigrant, immo del seminario romano; 3 al cardinal ab-
etiam ultra Alpes, et maria conveniunt. bate di Subiaco; 2 all'abbate di Farfa;
Sane dum ego hoc in seminario quinquen- 2 all'abbate delle Tre fontane e s.Oreste;
nium silerem pythagoricum, convivebant uno all'abbate di Grollaferrata; uno al-
uno eodemque tempore germani, belgae, l'abbate della chiesa di s. Lorenzofuori
galli, hispani, poloni, illirii. Cultus et edu . delle mura ( tutti luoghi de' dintorni di
catio adolescentum admiranda, imbuun . Roma). I detti chierici spettanti al Papa ,
tur simul pietate, et litteris; lectiones au- ovvero al cardinal vicario, devono essere
diunt in collegio romano, singulae clas- romani nati di legittimo matrimonio,abili
ses suos habent repetitores ex patribus , per l'umanità; e debbono far l'obbligo in
coram quibus fit repetitio eorum , quae forma di camera , di farsi nell'età di 25
a lectoribus audivere. Singula cubicu- anni sacerdoti, o aver presi gli ordini sa-
la ex iisdem religiosis habent praefectos, gri, altrimenti di rifare le spese al semi-
qui adolescentes nunquam deserunt, sed nario; gli altrigdevono essere soggetti alle
prandentibus, coenantibus , obambulan- suddette abbazie, eccetto quella spettante
tibus, collegium adeuntibus, et redeun- all'abbate di s. Lorenzo (a tempo del p.
tibus semper adsunt. Victus abundans, Bonanni le nomine sussistevano,come l'ho
et frugalis, Eundem morem servant cae- descritte con Piazza). I giovani alunni colle
tera omnia collegia , que patrum socie- vesti paonazze, all'uso de'seminari eccle-
tatis subjacent regimini hic ordine re- siastici, i convittori colle zimarre nere e
censenda." Urbano VIII colla bolla Cum modeste, vanno ogni giorno a sentir le le-
sicut, de' 26 agosto 1629, Bull. Rom . t, zioni degli studi,a'quali sono destinati , nel
6, p. 1 , p. 184, stabilì la tassa pel man- collegio romano de' pp. della medesima
tenimento de' chierici del seminario ro- compagnia di Gesù, il che riesce di gran
mano, colla nota deʼmonasteri , capitoli, benefizio pubblico, e di molto splendore
parrocchie, cappelle e chiese, e le quote alla città , che ne fa sentire l'utile e il co-
annue delle tasse che prescrisse loro di pa. modo a tutto il mondo; possono studiare,
gare al seminario. Le disposizioni di Ur- oltre la rettorica, colle lettere umane, fi-
bano VIIIsono tuttora in vigore, con quel losofia, teologia e le leggi. I convittori che
le modificazioni decretate sotto Clemente si allevano nel seminario , devono essere
XII. Dice Piazza, che per la fondazione cavalieri ogentiluomini primari delle città
falta nel 1636 da Urbano VIII del semina d'Italia , e vi entrano ancora di ogni altra
rio di s. Pietro, furono smembrate l'ul- nazione. Vi si accettano da'g in 10 anni,
tima volta l'entrate del seminario roma. sino a'170 18.Sono assistiti notte e giorno
no, in modo che fu ridotto a non poter da 8 gesuiti , che fanno l' uffizio di pre-
mantenere che appena 29 alunni; onde fetti, e da altri maestri per le quotidiane
pare che sotto Urbano VIII e non nel pon ripetizioni, siccome dai pp. assistenti spi-
tificato di s. Pio V, i seminaristi fossero ri- rituali nelle loro congregazioni ne'giorni
dotti a numero così ristretto. Forse a ciò di festa per gli esercizi di divozione e di
alluderà il libro, di cui non conosco che pietà cristiana , nella quale più che d'ogni
il titolo : La nobiltà difesa per la preci altra cosa si procura che sieno istruiti. Si
pitosa riforma del seminario romano, di permette loro in qualche tempo dell'an-
Aunib. Anet. Freret, 1648. A tempo d'In. no qualche onesto divertimento o tratte-
nocenzo XII il seminario si trovava co- nimento cavalleresco, massimamente nei
me lo descrive Piazza, e qui lo riprodu- giorni di carnevale, come di balli, scherma ,
SEM SEM II
e di ogni istrumento da suono per tutto la chiesa di s. Macuto , contigua al se-
l'anno". In fatti leggo nel n.º 648 del Dia- minario roinano, ove dice esservi 2988-
rio di Roma del 1721 , la descrizione del lunni, nominati da'suddetti personaggi,
l'accademia letteraria e cavalleresca, da avvertendo, che i nominati dagli abbati
ta da'convittori del seminario romano uel devono essere sudditi delle loro badie, e
loro cortile, dedicata a Innocenzo XIII, dimora vano 7 anni nel seminario: che in-
già alunno e convittore del medesimo,con oltre eranvi altri 4 alunnati, fondazione
invito de' cardinali , della camera segre- del cardinal De Lugo gesuita, pe'giovani
ta pontificia, della prelatura , del corpo studenti di teologia nati nobili; ma quan.
diplomatico e della nobiltà. Di più ab. to a'3 luoghi dell'abbazia di Farfa, furo-
biamo l'opuscolo: Lettera del march.Gi- no tolti per l'erezione del nuovo semina-
rolamo Durazzo in ragguaglio della so- rio stabilito a s. Salvatore Maggiore in
lenne accademia di lettere e di armi, te. Sabina , ove fra convittori e alunni si edu-
nuta il dì 5 settembre del 1758 per la glo· cavano più di 100 giovani alle scienze.
riosa esaltazione al pontificato di Cle- Anche Venuti ricorda le diverse accade-
mente XIII, da'convittori del seminario mie annuali di belle lettere e di esercizi
romano, Roma 1758. Così trovo pure nel cavallereschi. Il dotto p. Theiner nella sua
n.º6423 dal Diario di Roma del 1758 , bella storia de'seminari , giunto all'infau-
che Clemente XIII avendo nel semina . sta epoca della rivoluzione che nel seco-
rio romano i due nipoti d . Gio. Battista lo passato pose a soqquadro quasi tutta
e d. Abbondio Rezzonico (poi creò il1.º l'Europa, nel fare la narrazione veridica
cardinale, il 2. senatore di Roma),inter. di quanto precedette, accompagnò e se-
venne alla pubblica accademia ed eser guì la catastrofe, onde la religione, le i-
cizio cavalleresco , portandóvisi i cardi- stituzioni chiericali e la monarchia tanto
nali in ferraiuolone rosso e zimarra. I furono travagliate, esclama a p. 267 ;» Ma
dotto gesuita p. Zaccaria ,nella Storia let- v'ha in essa un fatto su cui non possia-
teraria d'Italia, t. 6, p. 644, riprodu- mo rimanerci in silenzio, perchè stretta-
cendo l'avvenuto dal marzo al settembre mente collegasi con le vicende della cri
1752, descrive l'Esercitazione accade stia na educazione, e perchè formò per CO-
mica, nella quale 6 convittori del semi- si dire il primo anello di quella catena
nario romano e che nomina , dierono ap. d'infortunii che incolsero alla Chiesa e ai
plaudita prova de'loro studi sopra la sfe- civili stati. Ognun vede che il nostro di-
ra, la geografia e la storia, pubblicando scorso volgesi all' abolizione della com-
il foglio cogli argomenti d'ogni esercita pagnia di Gesù ,E chi di vero dopo le splen
zione, in tale occasione distribuito, come. dide testimonianze di tanti savi, dopo le
chè disteso dal dotto p . Gio. BattistaFau- confessioni de'nemici stessi, dopo il frut-
re, professore di controversie nel collegio to d'una lunga e dolorosa sperienza, può
romano. Prima di questo tempo Clemen- oggimai più dubitare che da siffatta ca-
te XII deputò a'13 luglio 1735 una con gione massimamente provenne quella ra .
gregazione particolare di cardinali per pida e lagrimevole mutazione che si ope-
modificare le tasse imposte da Urbano rò nell'allevamento della gioventù , non
VIII pel mantenimento del seminario,ri . pur di quella che si mette per la via del
sultato della quale fu il decreto, Capitu sacerdozio, ma di tutta quanta in gene-
lum s. Marci,del 1. ottobre, emanato dal rale? E chi similmente vorrà porre in for.
cardinal Guadagni vicario di Roma, con se, che la caduta di questa società aprì se
l'approvazione di detto Papa. Ridolfino non altro la via a quella di tanti altri a-
Venuti nella Roma moderna, stampata norandi istituti, alla rovina di tutto l'or.
in Roma nel 1767 , a p. 317 discorre del dine sacerdotale, al rovesciamento infine
12 SEM SEM
degli altari e de'troni ? Tra i molti insi . trionfo delle potenze orgogliose d'infer
gui passi di scrittori, così cattolici, come no,e sebbene non senza gran perdita, uscì
protestanti, che noi potremmo addurre vittoriosa da quel conflitto,con uno splen-
in conferma de'nostri detti , sceglieremo dore di che forse niun altro secolo fu te-
solamente quello di Pietro de Joux (o de stimonio. La navicella di Pietro, in quel
Muhr) già protestante rientrato nel seno miserando naufragio dell'umana società,
della Chiesa. - E' stata abolita in Fran- resse all'impeto di sì orribile fortuna,an-
cia, egli dice, quella istituzione meravi corchè non fossero più con lei alquanti "
gliosa che avea formato il secolo lumino . de' vecchi e gagliardi suoi remiganti
so diLuigi XIV, eche dominò lungo tem- Tra le tante gravissime calunnie di cui
po sulle menti pel solo merito de'suoi ta sono stati sempre bersaglioi gesuiti,quan-
lenti e delle sue virtù.Quella celebre con- do accanitamente si lavorava perla loro
gregazione fino a che fosse durata in pie soppressione , furono incolpati di negli-
di, avrebbe prevenuta la gran catastrofe gente amministrazione del seminario ro-
politica; perocchè ella guardava i primi mano, e incitato il clero, principalmente
posti dell'ordine sociale, nè potevasi ro- delle 3 basiliche patriarcali, a fare istanza
vesciarlo, se prima non s'annientava la di non pagar più la tassa, sotto pretesto
morale potenza che il sosteneva . Ella è che i gesuiti avessero di superfluo per
caduta sottoi colpi d'una collegazione ac mantenere il seminario. Indi d'ordine di
cecata da fallaci opinioni e dallo spirito Clemente XIV (V.) fu loro intimata la
di parte : ella è caduta questa istituzio : visita apostolica , che sebbene di diritto
ne conservatrice, ma caddero con essolei toccasse al cardinal Colonna vicario di
poco appresso gli ordini religiosi, il clero Roma, com'erasi sempre praticato, fu for-
secolare, gli altari, la monarchia." -Nel mata da'cardinali York, Marefoschi , e del
ragionare il ch. scrittore, de'guasti che la Colonna (sospetto a'ministri delle corti
moderna filosofia recò all'ecclesiastica e- che sollecitavano l'estinzione de'gesuiti,
ducazione, con isplendide parole e irrefra di essere parziale di essi), aʼquali fu dato
gabili testimonianze rende giustizia a'per per segretario mg. Diomede Caraffa di
seguitati gesuiti, e descrive le tenebrose Colubrano. Con grande apparato fu a-
mene e leingenti sommespese per distrug perta la visita nel seminario romano, ed
gerla, ciò ch'io narrai a GESUITI, a PORTO il prelato la incominciò con provocare ar-
GALLO,a FRANCIA , a PARMA,аRUSSIA, aPRUS tificiosamente gli alunui e i convittori a
SIA,in breve negli articoli tutti che vi han- deporre contro i gesuiti; ma restò invece
no relazione, e sono molti,unicamente per confuso dalle loro onorevoli dichiarazio-
amore della verità. Ilp. Theiner a p. 342 ni. Indi furono presi i libri dell'ammini-
lumeggia lasoppressione della compagnia strazione del seminario e fatti rivedere
di Gesù con queste gravi parole. » Egli da certo Smuraglia, il quale ad outa del
è vero ! la guardia del corpo del Papa fu saldo fatto all'ultima precedente visita ,
abbattuta. Il Pontefice cadde nelle ma- esaminòlepartite dalla fondazione del se-
ni de'suoi nemici ! Ma allora il circondò minario sino a quell'epoca, onde pretese
e difese un'altra guardia, quella che rese che i gesuiti avessero guadagnato trecento
il suo petto impenetrabile e saldo ad o- mila scudi, e perciò tolti al clero roma-
gni colpo delle avversità, quella dinanzi no. Allora i gesuiti ottennero che si de-
a cui il cielo e la terra riverenti s'inchi putassero altri periti , i quali trovarono
nano! La Chiesa mancò di questo nota- che in luogo del decantato sopravanzo ,
bile presidio, della compagnia di Gesù, in per nuove spese fatte, era l'amministra -
quel momento appunto in che n’avea zione gravata di scudi trentamila di de-
maggiore il bisogno: ma uondimeno ella bito. A fronte di tuttociò finalmente agli
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SEM SEM 13
11 settembre 1772 un distaccamento di allora gli assegnò annui scudi 3500 , fin-
soldati si recò al seminario romano, do chè la camera apostolica dovesse mante-
ve un commissionato alla presenza del nere gl'individui dell'estinta compagnia,
rettore e di tutta la comunità lesse ad al- intendendo poi di portare la rendita del
ta voce il decreto di provvisoria chiu collegio e seminario a scudi 5600 , sopra
sura del seminario. Fu poi fatto inten- l'abbazia di Fiastra nella Marca, data in
dere ai convittori ed alunni di ritorna- enfiteusi ai marchesi Bandini . Di più, il
re alle loro case , ed ai gesuiti in quelle Papa lasciò a beneficio del seminario nuo-
che loro sarebbero destinate dal p. pre- vo tutte le rendite che godeva dal tempo.
posito generale, restandovi intanto per- ch'era amministrato dai gesuiti , condo-
sona incaricata di assumere l'ammini nandogli pure due censi passivi del col.
strazione del luogo. La rev. fabbrica di legio romano , del fruttato di scudi€90 an-
s. Pietro prese quindi possesso del palaz- nui. Dopo l'espulsione de'gesuiti dal se-
zo del seminario, ed il tesoriere in forza minario, non si parlò piùdel debito di scu
di chirografo pontificio de' 30 dicembre di trentamila, nè del preteso credito di
1773 lo cede al monte di pietà di Roma, scudi trecentomila ; anzi nel giorno stes
mediante lo sborso di 20,000 scudi, con so della chiusura del seminario , il clero
contratto stipulato a'10 gennaio 1774. romano, pel quale sembrava decretata la
Divenuto l'antico domicilio del semina- visita apostolica de'3 cardinali visitatori
rioromano proprietà particolare, per es- nominali, fu con decreto obbligato a con-
servi andato ad abitarlo il cardinal Vi- tinuare il pagamento dell' antica annua
taliano Borromeo, cominciò a chiamarsi tassa. Il n.º 8604 del Diario di Roma di
il palazzo Borromeo, ed ancora si suole detto anno, riporta come Clemente XIV
appellare con tale denominazione. Ag- avea provveduto il collegio con'abili sa-
giungerò, che nel 1796 la rev. fabbrica di cerdoti secolari per professori, per la col-
s. Pietro, con istromento de' 26 agosto tura della gioventù nella soda pietà e nel-
1796 riportò dal monte di pietà l'inve- le buone lettere, disponendo che nel no.
stitura e enfiteusi perpetua del palazzo vembre si riaprisse il seminario sotto i di
del già seminario romano. Jui auspicii. Per cui il cardinal Colonna
Passatiro mesi dacchè esso era stato vicario a'3 agosto pubblicò una notifica.
chiuso, Clemente XIV si trovò costretto zione, per invitare la gioventù che avea
dalle prepotenti vicende politiche de'tem . vocazione pel servizio della chiesa , al pre-
pi, non senza sua ripugnanza e dolore, di ventivo esame che nel seguente settembre
sopprimere la compagnia diGesù, colbre- terrebbe nel suo palazzo, dovendosi pri-
ve Dominus ac Redemptor, de'21 luglio ma esibire i requisiti di essere romani, na-
1773, che intiero riporta Bercastel nella ti da legittimo matrimonio , non minori
Storia del cristianesimo , t. 34 , co'n.i105 d'anni 12, e capaci di studiare l'umanità ;
e seg., togliendo a'Gesuiti (V.) i collegi e non che essere di buoni costumi e di ci-
seminari alla loro cura affidati. Nel n. vile onesta condizione, provveduti di cap-
8602del Diario diRoma de' 6agosto 1774 pellania , o beneficio o patrimonio eccle-
sidice, come ClementeXIV con suo moto- siastico, ovvero almeno la sicurtà che lo
proprio avea fatto l'unione del collegio conseguirebbe, e per pagar poi gli alimen.
romano col seminario vescovile pontifi- ti qualora non si effettuasse la loro voca◄
cio,dichiarando quello stabilimento collezione ecclesiastica . Che per allora si sareb-
gio, seminario e università, concedendo bero ammessi 30 alunni, compresi quel-
gli la casa, la specola, il museo , la biblio- li che appartenevano all'antico seminario,
teca , la spezieria, ele chiese di s. Ignazio se volevano ritornare. Per la morte del Pa-
e dell'oratorio del p. Caravita. Inoltre per pa il seminario non si potè aprire nel no-
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vembre 1774 , soltanto si riaprì sotto il cardinal Vitaliano Borromeo (che celebrai
nuovo Papa Pio VI : ne fu 1.° rettore d. pure a CONSERVATORIO BORROMEO, da lui
Francesco de Vecchis, ma dopo circa 6 fondato) , ottenne da Pio VI un breve, col
mesi essendo stato fatto parroco, gli suc- quale si cedevano in perpetuo all'orato-
cesse d. Gio. Battista Tarozzi di Valmon- rio le camere e sale dalle quali sono cir
tone. Essendosi fatti vari progetti per re- condate le venerabili cappelle, ed il zelan -
stringere l'asseguamento necessario per te cardinale subito risarcì tutto , adornò
mantenervi 30 alunni, non si potè stabi- decorosamente il luogo e lo dotò di mol-
lire a meno di scudi seimila e più annuis te rendite, perchè più volte fra l'anno si
mentre i gesuiti per mantenere egual nu- potesse trattenere una quantità di giova-
mero non ne riscuotevano più di duemi- netti a prepararsi alla s. comunione. L'e-
la e ottocento circa . Questo confronto è sempio di questo insigne benefattore ec-
la più vitale difesa alle accennate accuse citò altre pie persone a contribuire gros .
contro l'economica amministrazione dei sesomme per l'accrescimento di tanto be-
gesuiti. I sacerdoti ch'ebbero la direzione ne; equi aggiungerò che Pio VII nel 1815
e cura del collegio e seminario, nella mag portatosi a comunicare colle proprie ma-
gior parte erano allievi degli stessi gesuiti, ni i giovanetti in questo luogo , accordò
che procederono per quanto fu possibile all'opera pia l'annuo assegno di scudi 200 .
colle norme precedeuti. Quindi furono Il prefetto dell'oratorio e altri sacerdoti
preposti a presiedere al collegio romano addetti ad esso sempre si prestarono a pre-
3 cardinali con titolo e ingerenze di pre- dicare, confessare, assistere la mensa , la
fetti degli studi, dello spirituale, e dell'eco ricreazione, i dormitorii deʼgiovanetti,che
nomico : però il prefetto sullo spirituale, per 8 giorni vi si trattavano gratuitamen-
cioè tanto del collegio che del seminario te. Essendo stata la pia opera da Pio VI
romano, fu sempre il cardinal vicario. Oc sottoposta all' arbitrio del cardinal vica-
cupato il collegio romano dai professori rio, e potendo egli traslocarla, cambiarne
delle scuole , cui recavansi i vari collegi le forme, chiamare altri a dirigerla e am.
Jaici e ecclesiastici di Roma, ed anche le ministrarla, così nel 1824 il cardinal Zur-
persone addette alla chiesa di s. Ignazio, la vicario, nel trasferimento che dirò del
all'oratorio del p. Cara vita, alle cappellet seminario, ne rilasciò l'esercizio a'sacer-
- doti secolari per fondarla altrove; e Leo-
te di s . Luigi, alle congregazioni de'seco
lari, ed alle opere pie, che molte vi si eser- ne XII con suo breve la trasferì nel pa-
citavano da' sacerdoti del collegio roma- lazzo Imperiali presso la basilica Liberia-
no, gli alunni per la ristrettezza del loca- na, nella casa della Missione (V. ) di No-
le non poterono mai sorpassare il nume- stra Signora delle Grazie e detta Imperia-
ro di 55056, non ostante le molte ricer. li . Nelle medesime cappelle di s. Luigi da-
che. Apprendo dal citato di sopra ab. Co- gl'individui del Ristretto degli Angeli , e-
stanzi, p. 205, che nel 1785 fu istituita sistente nell'oratorio del p. Caravita , fu
la pia casa degli esercizi spirituali pe'gio- istituita nel 1790 una muta d'esercizi spi-
vanetti di nobile e civile condizione, on- rituali per la coltura delle anime di quel
de disporli alla 1. comunione, nel locale li che compongono tale ristretto e altri
del collegio romano aderente alle cappel- che bramino ritirarvisi, in preparazione
le di s. Luigi Gonzaga, ossia presso le ca- alla solennità di Pasqua, con privilegio di
mere abitate da quel santo gesuita pro farvi celebrarepiù messe nel giovedì san-
tettore della gioventù e degli scolari,deno- to, in cui si comunicano gli esercizianti ,
minate le Cappellette. Il prefetto dell'o- per concessione di Pio VI. Di presente
ratorio del p. Caravita e missionario ur. nel collegio romano i giovanetti studenti
bano d. Giuseppe del Pino, col favore del del collegio stesso, che non hanno anco-
SEM SEM 15
ra fatta lai ." comunione, vi si preparano mano si ridussero a poco numero. La di-
per mezzo degli esercizi spirituali separa- vina provvidenza nel 1814 restituì la pa-
tamente dagli altri studenti del medesimo ce alla Chiesa e all'Europa, ed a Roma
collegio, tornando alle proprie case per ci il suo clero, e Pio VII che vi entrò trion.
barsi e dormire; quindi fanno la 1.ª comu- falmente a'24 maggio. Una delle prime
nione il giovedì santo, nelle dette cappel- sue cure fu la ripristinazione della com-
lette di s. Luigi. Triste conseguenza della pagnia di Gesù per tutto l'orbe cattoli
tremenda rivoluzione francese fu la pro- co, imperocchè a richiesta del re delle due
clamazione della repubblica, e l'occupa Sicilie, già l'avea restituita ne'suoi domni .
zione violenta di vari stati, fra i quali il nii, anzi avea sempre esistito ad istanza
pontificio e Roma, donde a 20 febbraio de' monarchi di Prussia e Russia (V.),
1798 detronizzato Pio VI fu portato pri- sebbene protestante il 1. , scismatico il 2.
gione in Francia , ove morì tra gloriosi Pio VII dunque colla bolla del 7 agosto
patimenti. In queste infelici circostanze 1814 pel generale ripristinamento de'ge-
ne soffrì anche il collegio e seminario ro- suiti, espressamente dichiarò nel restituir
mano, restando nel primo una dozzina di loro la casa professa e il noviziato diRoma
alunni; tuttavolta riuscì ai sacerdoti di colle contigue chiese,non intendiamo con
rettori di preservare dal generale spoglio ciò di escludere la restituzione anche del-
il museo e la biblioteca : a Roma narrai le altre , che in questa città spettavano
la sua condizione in questa epoca fatale alla compagnia di Gesù, prima della sua
e miserabile. Non andò guari che altra soppressione, sulla restituzione delle qua-
più lagrimevole e più lunga ne avvenne li ci riserviamo prendere a suo luogo e
ne'primordi del pontificato di Pio VII ,in tempo le convenienti disposizioni ".II p.
cui di nuovo i francesi imperiali invasero Theiner a p. 341 , esaltando Pio VII per
lo stato ecclesiastico e Roma , traducendo la prima cura che prese di restituire in
altrove in deportazione il Papa a'6 luglio fiore il pubblico insegnamento (ed il col .
1809, disperdendo e rilegando in lontani legio e seminario romano ne provò subi .
luoghi e prigionie, cardinali, prelati e il to i benefici effetti) , acciò la scienza pro.
clero romano , restando Roma a, vivere cedesse colla pietà e la fede, convinto che
r
nel pianto e nella desolazione, con mg. ormai i principi cristiani per l'esperienza
Anastasio delegato apostolico, e mg. " Me. di 25 anni aveano potuto conoscere l'in-
nochio Sagrista (V.) , il quale fece alcu dole della rivoluzione e i gridi di guerra,
ne ordinazioni nella chiesa de'signori del che rivolti da principio contro i gesuiti,
la Missione (V.), altro vescovo avendole aveano dopo la loro caduta assalito con
eseguite nel Palazzo Camuccini (V.). A egual violenza i troni , aggiunge questa
GIURAMENTO parlai di quello democrati testimonianza . » Per la qual cosa estimò
co, che i francesi repubblicani nella pri. Pio VII non poter dare miglior guaren .
gionia di Pio VI esigevano dagli ecclesia- tigia al ben pubblico della Chiesa e alla
stici di Roma , e che alcuni professori del quiete de'civili stati, che quella di riven-
collegio e seminario incautamente pre- dicare ad una degna società di uomini ,
starono, ma poi fecero solenne ritratta vogliam dire alla compagnia di Gesù, la
zione. A GIURAMENTO eziandio parlai di sua innocenza, di che il processo delle co-
quello preteso dagl'imperiali francesi nel- se avea dato già mille prove , dichiarau.
la prigionia di Pio VII, il quale fu vir- dola, conformemente eziandio a'desiderii
tuosamente ricusato dai maestri del me- di più principi e sapienti uomini di sta-
desimo collegio e seminario, perciò puniti to, risorta a nuova vita. Pio VII lasciò al
con penosa deportazione. In tale lagrime . tempo e alla prudenza de' contempora.
vole tempo gli alunni del seminario ro . nei il ristorare i fieri colpi già recati a
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questa pregevole società, il collocar nuo- suiti il Collegio romano ( V. ) e sue ap .
vamente la loro fiducia negli antichi suoi partenenze; ed a' 19 affidò ai medesimi
meriti verso la religione e lo stato, e ri- gesuiti il Collegio de' Nobili (V.), che vol-
cercare i consigli, i lumi e gli aiuti di lei. le istituire nel palazzo già del seminario
Così Pio VII soddisfece, se è lecito dirlo , romano e denominato Borromeo , asse-
a un debito della Chiesa ! Luogotenente gnandogli la contigua chiesa di s. Macu .
di Cristo in sulla terra , non potè egli la- to . A COLLEGIO ROMANO celebrai il clero se-
sciar più lungamente su d'una sì onoran . colare che ne avea diretto l'insegnamen .
da e benemerita corporazione ecclesiasti- to pubblico e amministrato lo stabilimen-
ca una macchia di disonore, di che l'età to, i professori e maestri che fiorirono nel .
stessa riavutasi dal trambusto del suo tra- le scienze e dignità ecclesiastiche, due dei
viamento, per vergogna arrossiva. Il mo- quali ivi encomiati ora fanno decoro al
mento della reintegrazione della compa- sagro collegio, cioè i cardinali Fornari e
gnia di Gesù appartiene indubitatamente Brunelli; non che quelli che dottamente
a que'tratti di provvidenza, la cui vasti- diressero la specola, di che feci parola au-
tà ed importanza solamente a pochi, solo co nel vol . L, p. 262 e 263. Arroge come
ai puri e mondi di cuore è dato di ben il p. Theiner, a p. 347 , celebra l'avveni-
conoscere . Oh! come lo stuolo degl'incre- mento, e la direzione del collegio in tem-
duli giubilò di letizia allorchè vide la com- po de'preti secolari . » Leone XII , degno
pagnia immolata ai suoi perfidi disegni ! erede delle virtù del suo predecessore ,
Oh! come intuonò inno trionfale sul pros- nodriva le medesime benevole disposizio-
simo rovinar della Chiesa ! » Leone XII ni verso la compagnia di Gesù, e si vol-
compì ciò che non fu dato a Pio VII di tò a rammarginare le ferite da lei soste-
eseguire, imperocchè col breve Recolen- nute. Commuovevalo grandemente la mi-
tes, del 1. aprile 1824, trasportò il semi- rabile capacità de'gesuiti per l'educazio-
nario romano e i convittori , co’sacerdoti ne, i quali, come sì bene esprimesi l'illu
secolari che fino allora aveano egregia stre visconte di Châteaubriand , sapevano
mente diretto e governato con essi il col- elevare i giovani , eziandio de'più diversi
legio romano, nell'antico vasto locale del ordini e gradi di società, a quella comu-
Collegio Germanico - Ungarico ( V.) , egli nanza di studi che stabiliva tra il prin
assegnò la contigua chiesa di s . Apolli- cipe e il dotto una nobile e salda amici-
nare (nella quale, come rimarcai al suo zia , non dissimile a quella degli Scipioni
articolo, s'incominciò l'insegnamento del e de'Leli. Volle adunque Leone XII re
la dottrina cristiana , pel decreto del Tri stituire la compagnia nell'antica sua se-
dentino, derivando dal quale il semina- de, nel gregoriano collegio, stato già pro-
rio, furono così congiunte due glorie ec- vido educatore di tutti i grandi ingegni
clesiastiche al venerando tempio, che di dell'ordine, e cuna di tanti uomini nella
votamente frequentai ne' primi anni di Chiesa e nello stato cospicui . Il virtuoso
mia vita, come già mia parrocchia), per clero di Roma avea, dopo l'abolizione del-
uffiziarla, stabilendo la residenza del car- la compagnia , assunto il reggimento di
dinal vicario e de' suoi uffici nell' altro esso, e col più lodevole ardore faticavasi
propinquo e grandioso palazzo, che ha il di riparar la perdita che avean patita la
maggiore ingresso nella via della Scrofa. religione e le scienze. E certamente il ro-
Così il seminario romano venne nobili- mano collegio, posto in questo dolente sta-
tato conpropria casa,con particolari scuo- to di orbezza , non poteva scadere in più
le, e separato dall'antico convitto. A'17 abili mani. Mercè degl'indefessi sforzi di
maggio di detto anno, Leone XII , già vi- quel clero così pio, così dotto e ben di-
cario di Roma , restituì in perpetuo ai ge- sciplinato, il quale si tenne alle già impres
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se orme de❜suoi predecessori , fu il colle- spose quel provvido e zelante Papa. Leo.
gio fecondo in gran maniera di frutti, e ne XII col breve Ad hoc supremae di
formò que'grandi prelati ed uomini che gnitatisfastigium , de 27 dicembre 1824,
negli ultimi travagliosi tempi con tanto unì al collegio de'missionari sacerdoti fon-
animo e valore difesero i sagri diritti del dato dal marchese Imperiali Lercari, nel-
la Chiesa. Allorchè dunque, dopo una me- la pia casa sul Monte Esquilino,di cui par-
tà di secolo , quell' orfano figlio si tornò lai nel vol. XLV, p . 224 , l'amministra
alle mani di chi gli avea dato la vita, non zione delle due opere del cardinal Vita-
ebbe che a lodarsi de'fedeli e diligenti suoi liano Borromeo per gli esercizi deʼgiova-
tutori, che aveano religiosamente custo- netti da ammettersi alla 1. comunione, e
dito gli antichi ordini e il primiero stato degli Oratorii (F.) notturni eretti pari.
di sì grandioso edificio. Il clero sortì.al- mentiin Roma dal cardinal Leonardo An-
lora a nuovo campo della scientifica e re- tonelli,de'quali riparlai a'luoghi loro.Con
ligiosa sua attività il seminario romano, altro breve de' 14 febbraio 1826, Amplis-
sotto la vigilanza e le paterne sollecitudi- sima Urbs, Leone XII alle due pie unio-
ni d'un illustre principe di s. Chiesa, il car- ni de'sacerdoti, cioè dell'oratorio nottur
dinal Zurla camaldolese, nel quale pietà, no già eretto nella chiesa dell' Arcicon .
mansuetudine, dottrina si trovano in bel fraternita di s . Gregorio de' Muratori
nodo congiunte. Questo degnissimo per- (V.), e della pia unione di s. Paolo (V.)
sonaggio, vicario di 3 Pontefici, ha confe- apostolo addetti a più opere di ministe-
rito principalmente ad innalzare il roma- ro ecclesiastico, e specialmente alla pro-
no seminario a tanto onore e chiarezza , pagazione della divozione del Sagro Cuo-
ch'esso pel numero degli allievi , per la so- re di Gesù (V.), ed alla coltura deʼgio .
dezza degli studi , massime sagri , per l'os- vanetti ne'dì festivi, concesse in perpetuo
servanza d'ogni più esemplar disciplina, la Chiesa di s. Maria della Pace (V.),
molto avanza, a niuna cede delle più fio- una volta de' Canonici regolari Latera-
renti istituzioni di chiericale ammaestra- nensi (a ORA dissi perchè suona la campa-
mento ". Con altre splendide parole il p. na avanti giorno due volte e con diverso
Theiner magnifica Pio VII e Leone XII, numero di tocchi), e quindi de'domenica .
il1. per avere ristabilito eziandio il colle ni d'Irlanda per disposizione di Pio VII
gio germanico -ungarico,il 2. peravere ri del 1818, i quali per volontà del medesi.
pristinato il convitto o collegio de'nobili,e mo Leone XII si recarono nel 1825 al con .
ambedue restituiti alla cura e tutela de'ge- vento contiguo alla Chiesa di s. Clemen-
suiti. Del nuovo seminario romano ne fu te presso il Laterano. Volle in quel breve
1.° benemerito rettore il saggio e dotto Leone XII , che l'oratorio di s. Maria del-
d. Pio Bighi romano, ora vescovo di Li la Pace fosse riconosciuto il primario di
stri in partibus e vicario della basilica Va . tutti gli altri del medesimo nome e isti-
ticana. Siccome in diverse opere erronea. tuto, in cura de'sacerdoti secolari, e che
mente fu pubblicato, di avere Leone XII fosse munito delle facoltà di aggregare ed
concesso la custodia di s. Maria della Pa⚫ erigere degli altri oratorii. Determinò pu-
ce ai sacerdoti addetti all'educazione re- re che la memorata e benemerita pia u-
ligiosa de' giovani che studiano nel liceo nione di s. Paolo avesse l'oratorio inter-
delle scuole del seminario romano, sotto no del monastero contiguo alla chiesa del.
il titolo di primaria pia unione del sagro la Pace, ed esistente nel piano del supe-
Cuore diGesù;perchè meglio apparisca ciò riore loggiato, ove potesse riunire i gio-
non sussistere, e insieme rettificare quan vanetti della sua adunanza, ed avesse an-
to riguarda la pia unione, credo oppor- che delle camere da destinarsi dal cardi-
tuno dichiarare quanto propriamente di- nal vicario; ed inoltre che potesse far uso
VOL. LXIV. 2
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della chiesa pubblica annessa di s. Maria, 1827 dispose : Sacerdotes, aliosque mini-
per le sue funzioni che celebra di giorno. stros, antiqui Collegii ac Seminarii Ro-
Determinòquindi il vicario cardinal Zur- mani, quibus jamdiu cubicula conces-
la, esecutore della ricordata costituzione simus (cioè nel 1824) dummodo ea inco-
apostolica, che i sacerdoti della pia unio . lant, nulla ratione absque nostra aucto-
ne di s. Paolo nel trasferirsi per l'eserci- ritate exturbandos esse .InoltreLeoneXII
zio della divozione al sagro Cuore di Ge- diede al nuovo seminario romano,con tan-
sù , dalla chiesa di s. Maria in Cappella ta dignità da lui eretto, per sollievo degli
(di cui parlo a UNIVERSITA ARTISTICHE) a alunni e convittori , la villetta amena e
quella di s. Maria della Pace, s'intitolas- suburbana chiamata la Pariola, fuori di
se: Associazione alla divozione al sagro Porta del Popolo, di cui e della piccola
Cuore di Gesù stabilita in s.. Maria in Pariola restata al collegio germanico-un-
Cappella, ora nella chiesa della Pace, garico parlai nel vol. XIV, p. 163, 231
ferma rimanendoin quella la coltura spi . e 232, ambedue essendo state concesse al
rituale de'marinari; e dispose ancora che collegio germanico da Gregorio XIII , col-
l'istituzione stabilita nel 1814 dalla me- la bolla Quoniam Collegium Germani-
desima pia unione di s. Paolo in s. Maria cum, de'20 novembre 1576, Bull. Rom.
di Loreto al foro Traiano (di cui a UNI. t . 4, par. 3, p. 325, nel luogo già chia-
VERSITA' ARTISTICHE), ch'è di far celebrare mato Pesaioli fuori di Porta Pinciana ,
quotidianamente una messa in rendimen- che dalla proprietà di Bernardino Pisci
to di grazie alla ss. Trinità , pe'doni e pri- na e Fontanelli, era passata in quella del-
vilegi concessi alla B. Vergine, si trasfe- la camera apostolica. Clemente XI colla
risse in s. Maria della Pace. Dispose poi bolla Cum in iis, de' 16 luglio 1708 , con-
Leone XII, che tutte le altre camere del cesse la piccola Pariola , Vinea in loco
monastero della Pace fossero a disposi Pariolo, al Collegio Urbano (V. ) , e si leg.
zione del cardinal vicario per dare allog- ge nel t. 1, p. 246 del Bullarium de pro-
gio a'preti senescenti, o a'benemeriti del- paganda fide. Ivi a p. 264 è riportato il
la chiesa, o ad attuali operai, assegnando moto-proprio di dettoPapa, Cum nos nu-
de'fondi per le spese di chiesa, e per la per, de' 12 settembre 1709 : Cassationis
manutenzione del locale. Da circa 9. au- canoni, cum dismembratione, super Vi-
ni, come notai a SCUOLE DI ROMA, nel det. nea in loco Pariolo nuncupato, s. c. de
to monastero vi si è eretto un ginnasio prop. fide alias concessa. Quindi questa
pubblico gratuito,diretto dalla congrega piccola Pariola divenne proprietà del col-
zione cardinalizia degli studi, onde i gio- legio germanico - ungarico.
vani possano apprendere gli elementi di Riferisce il ricordato ab. Costanzi, che
filosofia , il quale ginnasio è situato nel nell'apertura degli studi del 1. anno scola-
piano terreno del chiostro, colla sua cap- stico del seminario romano , Leone XII
pella per le funzioni festive. Nel restitui . si recò ad assistervi, e ricevè il giuramen-
re Leone XII alla compagnia di Gesù il to dai professori delle scuole. A CONCLU
collegioromano, i maestri ed altri addet- SIONI parlai di quella tenuta a'30 agosto
ti al collegio e seminario romano che non 1827, dal romano ab. Camillo di Pietro,
aveano casa dove ritirarsi, furono invita- ora arcivescovo di Berito e internunzio
ti a prendere alloggio nel locale e antico straordinario e delegato apostolico in Li-
monastero di s. Maria della Pace, e furo- sbona, con disputa sulla storia ecclesia-
no pensionati a proporzione di ciò che stica, ed alla quale intervenne Leone XII
aveano neʼrispettivi loro uffizi. Il cardi- col sagro collegio. La magnifica descrizio
nal Zurla esecutore dell' analogo breve ne del nobilissimo apparato si può leg.
pontificio, con suo decreto de'19febbraio gere nel n.° 72 del Diario di Roma del
SEM SEM 19
1827. Nel medesimo anno Leone XII sta- retto rispondente alla chiesa, ad assistere
bilì, che un alunno del pontificio semi- alla messa cantata da mg. Mezzofante,
nario romano facesse il sermone nella ba durante la quale ebbe luogo una scelta
silica Lateranense per la festa della Na musica a 8 voci, produzione in parte del
tività di s. Gio. Battista , alla presenza del celebre maestro Pacini , che da lui umi-
a
Papa, de'cardinali, prelatura e altri che liata al Papa , egli per la 1. esecuzione
hanno luogo nelle Cappellepontificie, nel l'affidò a'seminaristi,beue istruiti nel can-
quale articolo indicai come ciò procede; to ecclesiastico. Il n.º 1 1 del Diario di Ro ·
e parlando di quella della Pentecoste, no- ma 1834 ricorda come a'4 febbraio be-
tai che sermoneggia un alunno del colle- nignamente Gregorio XVI di nuovo si re.
gio urbano per concessione di Clemente cò a visitare il seminario romano. Tale
XIV, mentre prima ciò faceva un convit. anno fu fatale pel seminario, per la mor-
tore del seminario romano. Inoltre nello te del benemerito cardinal Zurla, avve-
stesso articolo descrivendo le processioni nuta a'29 ottobre, al quale gli alunni ce-
del Corpus Domini, della Canonizzazio. lebrarono decorose esequie. Per quanto
ne, e per l'apertura della Porta santa, dissi a PERGOLA, Gregorio XVI donò al
che dal Papa si celebrano nella basilica museo del seminario la collezione di pie-
Vaticana,registrai in ciascuno l'interven. tre preziose appartenente al defunto car-
to del seminario romano in cotta e con dinale, col peso d'un posto gratuito, da
candela accesa, seguendo la croce del cle- godersi alternativamente dalle diocesi di
ro romano, e che incedono pure nella pro- Cagli e Pergola. Gregorio XVI riguardò
cessione del Corpus Domini che si fa nel- sempre con singolare benevolenza gli a-
la detta basilica in sede vacante, avendo lunni del seminario romano e in vari modi
luogo gli alunni anche in quella che si ce- lo dimostrò affabilmente più volte nel-
lebra dal capitolo Lateranense, ove suole l'autunnale stagione si recò alla Pariola,
intervenire il Papa e i cardinali. Riporta si assise alla loro mensa ,e domesticamente
il n. 60 del Diario di Roma del 1833 , conversava coi maestri e seminaristi, tal-
che a'23 luglio celebrandosi nella chiesa volta ritornando a piedi al Quirinale. A-
del seminario romano la festa del titolare vendo il cardinal Zurla fondato nel semi .
s. Apollinare . vescovo di Ravenna ( V.) , nario una colonia arcadica, dal suo nome
vi si recò Gregorio XVI, ricevuto dal car- chiamata Placidia, gli alunni coltivano
dinal Zurla vicario e da numerosa schie- lodevolmente la poesia, e co'loro versi ce
r'a di seminaristi : adorò il ss. Sagramen lebrarono in più volte i fasti del pontifi
to nell'altare della miracolosa immagine cato di Gregorio XVI, che solevano amo-
della Beata Vergine, e poi le ss. reliquie revolmente incontrare reduce dalle vil-
dell'altare maggiore, quindi ascese nella leggiature e da'viaggi. Io ebbi cura di ser-
gran sala del seminario nobilmente ador- bare tutte le loro belle e soavi composi
na, ove assiso in trono ammise al bacio zioni latine e italiane, e ne posseggo l'im
del piede il corpo de' professori , i gio- portante collezione, a me graziosamente
vani del seminario e il restante de'chie- donandole il Papa dopo averle lette e gu-
rici che ne frequentano le scuole, acco- state.Da un prospetto degli studi che si fan-
gliendo tutti paternamente. Due semina- no nel seminario romano, potei ricavare
risti, gli ab. Mapei e Castellani, esternaro che ivi s'insegna e s'apprende : la gram-
no al Papa con due poetici componimen matica, l'umanità, la rettorica, la storia ,
ti, la gratitudine e l'esultanza del semi- la cronologia, la geografia , la poesia , lo
nario pel compartito onore. Poscia Gre- stile delle iscrizioni; le lingue latina, gre-
gorioXVI passòall'appartamento del car. ca ed ebraica ; l' aritmetica, la logica , la
dinal vicario, quindi si condusse a un co- metafisica e la matematica; la fisico ma .
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tematica , l'etico- fisico-chimica; le antichi ziosi , già maestro del Pontefice, e profes.
tà cristiane, il canto ecclesiastico, la litur- sore del seminario, al quale in segno di
gia; l'eloquenza sagra, la storia ecclesia affezione lasciò la sua ricca biblioteca. Nel
stica, il gius canonico e civile, la s.Scrittu . marzo 1848 per le sciagure di Roma, es-
ra, la teologia dommatica e morale, ed i sendone usciti i virtuosi gesuiti , riporta
luoghi teologici. All'articolo Pio IX notai il n.º 56 della Gazzetta di Roma, che il
compendiosamente quanto qui vado a consiglio e senato di Roma vedendo man-
rammentare di questo Papa che regna . care il collegio romano della direzione de-
L'alunno d. Camillo Santori, dopo avere gli studi,domandò la consegna del locale e
nell'agosto 1845 sostenuto pubblica di- delle preziose raccolte che vi si conserva-
sputa in teologia e storia ecclesiastica, al no, onde stabilirvi un comunale liceo. Ma
tra simile ne tenne a'ro settembre 1846 il Papa nel 1.° aprile dichiarò che il colle-
nella chiesa di s. Apollinare, alla presenza gio provvisoriamente l'avea dato al semi-
e sotto i pontificii auspicii di Pio IX, con nario romano, perchè non venisse inter-
l'intervento de' cardinali, prelati e altri rotto il corso della pubblica istruzione. In
personaggi , come pubblicò il n.° 75 del fatti i maestri e ministri del seminario ro-
Diario di Roma. Il 2.ºanno secolare del mano, cogli alunni si erano recati a di-
la meravigliosa manifestazione della bel- morare nel collegio romano, in ubbidien-
Ja e veneratissima immagine della B. Ver- za a'pontificii voleri, sino dal 29 marzo.
gine,avvenuta a'13 febbraio 1647 nel por. In conseguenza della obbrobriosa rivolu-
tico della chiesa di s. Apollinare, solenne. zione di Roma dell'infausto 16 novembre
mente fu celebrato dal cardinale Patrizi 1848 , il Papa per le patite violenze sa-
vicario di Roma e dal seminario a'12 , 13 viamente ne partì a'24, per cui la fazione
e14 febbraio 1847, con quella magnifi . democratica,rotto ogni freno,a'9 febbraio
cenza e splendore di culto che descrive il 1849 proclamò la repubblica romana. Il
n.º16 del Diario di Roma , ed il cardina seminario romano in quell'infelice epoca
le vicario mediante indulto papale vi pon- continuò a risiedere nel collegio romano,
tificò i solenni vesperi del 2.° giorno e la e solo ne partirono gli alunni forestieri che
messa dell'ultimo, con quello stesso cere- tornarono alle loro case; bensì gli altri per
moniale che godono i cardinali neʼloro ti circa due mesi si astennero dall'uscire, e
toli. Il Papa nel giorno centenario della fu allora che le scuole si chiusero a moti
manifestazione della s. Immagine si recò vo dell' anarchia giunta al colmo. Dopo
a celebrare la messa all'altare maggiore, una serie di combattimenti tra i repub.
e vi comunicò gli alunni del seminario e blicani, ed i francesi accorsi a Roma per
altre divote persone, in uno alla princi liberarla dal tirannico giogo in cui era ca-
pessa di Sassonia; quindi dopo ascoltata duta, onde anche i Monti Parioli furono
altra messa, il Papa nella privata cappel. campo di guerresche azioni , Roma fu pre-
la dell'attiguo seminario conferì la cresi- sa dai francesi e vi entrarono il 3 luglio.
ma a' convittori Ducrò, Alegiani e Tava- Il cardinal vicario vi rientrò a'25 di det-
ni, avendo benignamente preso parte a un to mese, e ricomposto l'ordine pubblico,
decoroso trattamento preparato nella bi- il collegio romano si riaprì a'18 gennaio
blioteca.Oltre atuttociò, l'ultimo giorno fu 1850 nella sua residenza, da'gesuiti già
eziandio festeggiato dagli alunni nell'au- ritornati alle loro case , ed il seminario
la massima con un esercizio accademico partì dal collegio a’24 marzo e ritornò a
di poesia e di musica . Nel n.º 34 delle No- s. Apollinare; ma il collegio de'nobili re-
tizie del giorno di Roma del1847, si de- stò sciolto, ed in sua invece altro convitto
scrivonogli straordinari funerali celebrati il Papa sostituì, concedendo il palazzo al
al can. Lateranense d . Giuseppe M. Gra collegio germanico-ungarico, nel modo
SEM SEM 21
che vado a dire, essendo necessario pre- za di s. Agostino, con architettura di Pie.
mettere in breve un riepilogo sul collegio tro Camporesi, il quale seguì il disegno
germanico-ungarico, a schiarimento del del cav. Fuga architetto della chiesa,sgra-
suo antico locale dato da Leone XII al se- vando il collegio da'debiti che avea con-
minario romano. Il collegio germanico fu tratto, come ancora notai nel vol LIII, p .
ideato da s. Ignazio, e nel 1553 fondato 90 , quindi vi collocò la Congregazione del
da Giulio III ; indi Gregorio XIII per per- Buon governo ( V.), al quale articolo ri.
petuarlo, nel 1573 assegnò al collegio la marcai, che fu chiamato palazzo Caran-
rendita di 10,000 scudi d'oro, provenien- dini, perchè il cardinale prefetto di questo
ti : da'beni del monastero e Chiesa de'ss. cognome fu il1. che l'abitò, cioè l'appar-
Sabba e Andrea (V.); da quelli dell'ab- tamento ora occupato dal cardinal vica-
bazia di s. Pietro di Lodi vecchio; da parte rio. Leone XII col breve Recolentes avea
di quelli del monastero d'Avellana, ora stabilito, che il collegio germanico - unga .
nella diocesi di Pergola ( V.); e da parte rico, già riaffidato nel 1818 da Pio VII ai
di quelli dell'abbazia di s. Cristina nel Mi- gesuiti, fosse unito in un sol corpo nel suo
lanese. Il medesimo Gregorio XIII fondò antico locale dis. Apollinare, insieme col
il collegio ungarico co'denari della came. seminario romano, ma poi mutato divi .
ra apostolica, come avea fatto col collegio samento, col chirografo del 1. novembre
germanico, finchè non fosse provveduto, 1824 , diretto al tesoriere mg.'Cristaldi,
indi gli donò la Chiesa di s. Stefano al fece assumerealla camera apostolica i cen.
Monte Celio ( V. ), co' suoi benì e mona- si creati per l'ampliazione di detta fabbri-
stero, già de' religiosi di s. Paolo 1.°ere- ca, ed assegnò al collegio il Collegio Um-
mita (V.); ed anche l'ospedale di s. Ste- bro - Fuccioli (V.) colla contigua chiesa di
fano d'Ungheria presso la basilica Vatica s. Lucia de' Ginnasi. Sebbene dal Papa e-
na, di cui parlo a COLLEGIO GERMANICO ransi presi i concerti col p. preposito ge-
UNGARICO; poscia colla bolla Ita sunt hu- nerale della compagnia di Gesù, il colle-
mana,de'13 aprile 1 580 , incorporò il col- gio germanico -ungarico non accettò l'al-
legio ungarico con tutti i beui al collegio tro offertogli, come pure ricusò il Colle-
germanico. Aquesto concesse pure la chie . gio Clementino ( V.), restando a dimora.
sa di s. Apollinare, e suo palazzo e case re nella casa professa del Gesù . Per le nar-
annesse, applicandogli i beni della colle- rate vicende divenuto vacuo l'antico pa-
giata di detta chiesa già titolo cardinalizio, lazzo del seminario romano, e da Leone
perciò soppresso. Finalmente Gregorio XII assegnato al collegio de'nobili, il Pa-
XIII restaurò la chiesa con 4000 scudi pa Pio IX nel 1851 lo diede al collegio
d'oro, e per sollievo degli aluuni gli die germanico- ungarico, che passò ad abitar.
la villetta della Pariola. Il collegio germa . lo nel novembre; ed alcuni mesi dopo e
nico-ungarico fiorì tanto, che ordinaria- verso la Pasqua del 1852 vi furono inol-
mente enumerò 100 alunni. Benedetto tre aperte due camerate in porzione del
XIVrifece dai fondamenti la chiesa , e di palazzo, per il convitto misto di giovani
suo peculio edificò la magnifica cappella nobili e cittadini italiani di circa 30 indi.
·
dell'altare maggiore. Pio VI vedendo che vidui convittori, parimenti sotto la dire.
il collegio, allora amministrato da'sacer- zione de' gesuiti, ed apertosi ivi in detto
doti secolari, era impotente a proseguire anno, il quale fiorendo ora ha tre came .
l'erezione del propinquo palazzo e vá- rate e circa quaranta convittori . Per la
stissima fabbrica (già palazzo Bongiovan⚫ chiusura del collegio de'nobili, il discor
ni, come leggo in Bernardini, Descrizio so che un suo alunno dovea pronunzia .
ne de' Rioni di Roma p. 137 ), col quale co- re nella cappella pontificia dell' Assun-
munica per un arco rispondente alla piaz- ta in lode della Beata Vergine, nel 1848
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e nel 1850 suppli un professore ed un cali di questo, ha formato tutti gli occor-`
alunno del seminario Vaticano ; quindi renti cambiamenti pel nuovo istituto ec-
nel 1851 lo recitò Giuseppe de'marche- clesiastico,perciò hannoavuto luogogran-
si Sacripante già alunno del collegio dei di e dispendiose lavorazioni . Il Papa si re-
nobili, come si esprime il n.º 187 del Gior- cò a visitarle a' 12 ottobre 1852 , ricevuto
nale di Roma ; nel 1852 lo pronunziò dal cardinal vicario nel proprio apparta-
Gaetano Pescetelli Emiliani patrizio sa- mento, da mg.rr Stefano Scerra arcivesco-
bino e convittore del romano collegio Bor- vo d'Ancira e dal cav. Benedetto Filip-
romeo della compagnia di Gesù, come lo pani deputati e preposti ai lavori, non che
qualifica il n.º 186 di detto Giornale; il dall'architetto. Ascese al salone ov'era si-
n.º 184 del 1853 dice che Giulio Sterbini tuata l'antica biblioteca , che ora si sta de-
convittore del romano collegio Borromeo corando di pitture nelle pareti laterali; vi-
diretto dalla compagnia diGesù, pronun sitò ogni camera di quel piano , passò a-
ziòla latina orazione, la quale venne distri gli altri superiori, quindi discese nel nuo -
buita stampata , secondo il consueto . At- vo refettorio, ed osservata la bella e ricca
tualmente gli alunni del seminario roma farmacia dello stesso seminario, ne uscì a
no sono 72, compresi i 30 posti che si con piedi. Traversata la piazza di s. Agostino,
seguiscono per concorso e quindi si nomi- si recò al luogo novellamente destinato
nano dal cardinal vicario, 4 sono però no per la segreteria del vicariato, e per la cu-
minati , due dall' abbate delle Tre fon stodia delle s. reliquie. Da questa parte
tane, uno da quello di s. Lorenzo, l'altro per la scala segreta salì all'altro braccio
dalle diocesi di Cagli e Pergola. L'abba del seminario, e fermatosi in quella va-
zia di Grottaferrata non nomina più, in stissima sala ammise al bacio del piede la
vece manda gli alunni al seminario di Fra- nominata deputazione e altre persone.An-
scati, ed al seminario romano paga sol . che qui il santo Padre continuò ad osser
tanto annui scudi 50 di tassa . I suddetti vare tutti gli altri lavori che si stavano
26 alunni di libero concorso debbono es- facendo, ed ascese perfino alla nuova bi-
sere tutti romani. In breve qui riprodur. blioteca, la quale per suo ordine si costrui-
rò quanto ricavo dalla Civiltà cattolica, sce assai maggiore della prima, i cui libri
O dall'Osservatore Romano del volle pur anco vedere. Disceso nell'atrio,
t. 9, p . 712,
1852 ,n. 72 , e dal Giornale di Roma nel entrò per la contigua porticella nella chie-
n.º 237 del 1852, e nel n.º139 del 1853. sa dis. Apollinare, ed orò avanti il ss. Sa.
Il regnante Pio IX, nell'attuale locale del gramento e la B. Vergine. A'16 giugno
pontificio seminario diocesano di Roma 1853 il Papa tornò ad osservare i lavori
va a collocarvi un altro importante e gran- ormai prossimi al termine , ricevuto dal
dioso istituto, denominato il Collegio ec• cardinal Patrizi vicario, da'deputati e dal-
clesiastico provinciale, a fine di dare una l'architetto, ascese le parti superiori del-
più estesa e uniforme coltura letteraria l'edifizio, ne osservò minutamente ogni
e religiosa al clero delle diocesi di tutto sua parte, esternando come nella prece-
lo stato papale; per migliorare nelle po- dente volta la sua somma soddisfazione
polazioni la pubblica moralità, e ravviva- di tutto l'eseguito. Ma la bolla Cum Ro-
re il lume della fede, costituendo allo sta- maniPontifices, de' 28 giugno 1853 , ema-
bilimento una dote cospicua pel suo con- nata dal Papa Pio IX, stabilì che il nuo-
veniente mantenimento . A tale effetto, il vo istituto, dal suo nome si chiamasse Se-
Papa di suo peculio e con architettura del minario Pio (V.) . Il medesimo Papa nel-
prof. Antonio cav. Sarti , ha edificato un le memorate lettere apostoliche, quanto
altro piano sopra l'edifizio del seminario, al nuovo edifizio da lui concesso al Col ·
e con alcune traslazioni e riduzioni di lo legio germanico-ungarico, decretò. Che
SEM S-E M 23
avendo Leone XII attribuito in perpetuo messi in questo seminario, dove sono i-
al seminario romano l'edifizio di s . A- struiti da maestri mantenuti dalla stessa
pollinare, che Gregorio XIII avea conces- basilica nelle belle lettere e nelle scienze,
so al collegio germanico - ungarico, » iccir- non meno che in tutti i rudimenti rela-
co de spirituali inclytaeGermanicae- Hun-tivi allo stato ecclesiastico ,e terminati qui-
garicae nationis nobis carissimae bono vi gli studi vengono impiegati di nuovo
summopere solliciti, eidem Collegio Ger- al servigio della chiesa di s. Pietro in ca-
manico-Hungarico Aedes satis amplas o- rattere di chierici maggiori , fino a che
limadRomanumSeminarium pertinentes non siano provveduti di benefizi dal me-
ac vulgo Palatii Borromaei nomine appel- desimo capitolo di s. Pietro. Un canoni-
latas perpetuo concessimus, et adsignavi-co presiede a questo seminario, ed i sa-
mus, ut ibi Germanica et Hungarica ju cerdoti secolari lo assistono nella discipli-
na e negli studi". DimorandoUrbanoVIII
ventus institui possit, iis omnibus serva-
tis , quae idem Pontifex Gregorius XIII in Castel Gandolfo, emanò il breve apo-
de ipso Germanico - Hungarico Collegio stolico Quoniam ad agrum Domini, dei
provide, sapienterque praescripsit. Atque 25 ottobre 1636, Bull. Bas. Vatic. t . 3,
ad omnein controversiam hoc, futurisque p. 249, per l'erezione del seminario Va-
temporibus penitus amovendam , earum- ticano ne riporterò il più intrinseco.
>>Hancob rems. SynodusTridentina sta-
dem Aedium , seu, uti dicunt, Palatii Bor-
romaei concessionem , et adsignationem tuit, ut singulae cathedrales, metropolita-
CollegioGermanico-Hungarico a nobis fa- nae, atque his majores ecclesiae pro modo
ctam denuo hisce Litteris auctoritate no facultatem, et dioecesis amplitudine cer-
stra apostolica confirmamus et sancimus, tum puerorum ipsius civitatis, et dioece-
eamque perpetuo servari volumus, atque sis, vel ejus provinciae numerum in col-
mandamus. legio, seu seminario alere, ac religiose e-
SEMINARIO VATICANO, Semina ducare , ecclesiasticisque disciplinis in.
rium Vaticanum . Nel rione di Borgo e struere tenerentur, in cujus rei executio-
dietro la Chiesa di s. Pietro in Vatica nem fuit dudum in alma Urbis nostra ,
no ( 1.), propinquo a quella di s. Marta sub cura, gubernio, et administratione di-
(di cui parlai ne'vol . XXIII , p. 74, XLI, lectorum filiorum presbyterorum socie-
p. 266), nella celebre area del Vaticano tatis Jesu institutum Seminarium injun-
(V.), è situato il nobile edifizio del Se- cta dilectis etiam filiis capitulo et cano-
minario di s. Pietro in Vaticano, già dal nicis basilicae principis Apostolorum de
suo istitutore chiamato Seminario Urba. Urbe, ut pro ipsius Seminarii sustenta-
no di s. Pietro , ove si educano i giova- tione summa 1300 scutorum monetae
netti alunni uelle discipline ecclesiastiche, quolibet anno solverent,alia vero aliarum
nelle lettere e nelle scienze, sotto il go- ejusdem Urbis basilicarum capitula in
verno e direzione d'un prefetto canonico quadam modica, etiam tertiam partem
Vaticano; intervenendo gli alunni allesa non excedente summa gravata fuerint, et
gre funzioni della nominata e sontuosis- nihilominus ipsi presbyteri societatis Je .
sima basilica patriarcale, alle sue proces- su administratores praefati praetenden-
sioni, al coro ne'comuni e nelle feste del tes, capitulum ejusdem basilicae debuis .
capitolo insigne. Il sacerdote Costanzi , se solvere alia scuta ro annua pro taxa
L'Osservatore di Roma t . 1 , p . 98 : Del cujusdam capellae s. Marci sita in eadem
seminario di s. Pietro, così ne parla. Si basilicae s. Petri, et unitae per Sedem a.
scelgono da'giovanetti inservienti la pa postolicam sacristiae ejusdem basilicae s.
triarcale Vaticana, quelli i quali sono più Petri litem moverunt coram dilecto filio
iniziati nella lingua latina, e vengono tras nostro in alma Urbe vicario in spiritua.
24 SEM SEM
libus generali, sed ejus vicesgerente pe- didit, quam attestationem pro sufficienti
tente scuta 400 monetae; pro terminis de- consensu pro omnibus et singulis prae-
cursis, et non solutis spatio 40 annorum missis, et infrascriptis tain praefatorum
et ultra : unde capitulum, et canonici prae- administratorum presbyterorum scilicet
fatide excessivitate praefatae taxae oppo- societatis Jesu praedictae, quam alumno.
suerunt, et forsan desuper litem move- rum seu collegialium praefati Seminarii
runt, et apud nos insteterunt, quatenus Romani, et aliorum quorumcumque in-
taxa hujusmodi reformaretur, et ad ae- teresse habentium vel habere pretenden-
qualem cum aliis capitulis contributio- tium, habemus, hac haberi volumus, et
nem reduceretur, Seminariumque Roma- decernimus. Et attendentes pro faciliori
num a praefatae praetentione ratae prae- Seminarii erectione, canonicos praedictae
fatae capellae,et praefertur unita median basilicae Principis apostolorum in eorum
te litis, et litium hujusmodi extinctione capitulo annuum,et perpetuum redditum
perpetuo excluderetur. Nos igitur consi 200 scutatorum similium ex majori red-
derantes ad eamdem principis Apostolo- diti nuper ad eamdem basilicam perven-
rum basilicam Christifideles ex omnibus to perpetuo assignasse .... deque aposto.
mundi partibus tamquam ad Fidei pe- licae potestatis plenitudine praefatam ta-
tram , et Ecclesiae fundamentum conve- xam annuam 1300 scutorum hujusmo-
nire, in eaque locum ejusdem principis A. di , ad goo dumtaxat scuta hujusmodi te-
postolorum sepulcro consecratum sum- nore praesentium perpetuo reducimus ,
ma religione,et pietate venerari, et in ipsa ac reductam esse volumus. Reliqua au-
basilica sacras caeremonias, divinaque of tem scuti 400 annua a praefata summa
ficia, singulari Christifidelium aedifica- 1300 perpetuo ad effectum infrascriptum
tione, et magna ministrorum frequentia dismembramus,ita ut capitulum non pos-
quotidie celebrari, proindeque eamdem sit imposterum molestari, nec gravari pro
basilicam magno puerorum et ministro- contributioneSeminariiUrbis nisi in prae.
rum numero pro illius servitio indigere , dictis 9oo scutis monetae , nec non unum
operae praetium facturus nos diximus si puerorum Seminarium ecclesiasticum a-
pro alendis, educandisque, ac pro servi pud eamdem basilicam s. Petri sub Car
tio ipsius basilicae instruendis pueris par dinalis archipresbyteri pro tempore exi-
ticulare apud illam, et pro ea Seminarium stentis, capitulique, et canonicorum di-
provisionis nostrae ministerio erigatur. ctae basilicae pro tempore existentium
Hac enim ratione, nedum majori ipsius cura, gubernio, regimine, et administra .
basilicae servitio, et ipsimet Sedi aposto- tione pro pueris inibi pie alendis, et re-
licae in sacris caeremoniis addiscendis ligiose educandis, qui etiam sacro ritus,
consuleretur, sed etiam feliciori parochia et caeremonias ecclesiasticas ediscant, a-
lium , et ecclesiarum eidem basilicae, et liaque per archipresbyterum , ac capitu .
monasteriis, quae illi annexa sunt unita . lum , et canonicos hujusmodi pro tempo.
rum regimini, et gubernio per amplius re praescribenda diligenter peragant, et
providebitur. Nos igitur, quos dilectus fi- eidem basilicae in divinis juxta providam
lius noster Martius s. Angeli in Foro pi ordinationem per eosdem archipresbyte-
scium diaconus cardinalis Ginnettus nun. rum , ac capitulum hujusmodi faciendam
cupatus, noster in alma Urbe praefata vi- deservire teneantur, tenore praesentium
carius in spiritualibus generalis, de suffi- erigimus, et instituimus: eidemque Semi-
cienti, et expresso dictorum presbytero- nario ut praefertur , erecto, et instituto ,
rum societatis Jesu praedicti Seminarii ex nunc 400 scutorum summam ex re-
Urbis rectorum ad infrascriptam redu ductione taxae hujusmodi provenientem ,
clionem consensu abunde certiores red . ac redditum annuum aliorum 200 scu
SEM SEM 25
torum , ut praefertur, a capitulo assigna- Urbano VIII per accrescere col maggior
tum , nec non quaecumque alia bona per servizio e numero di clero splendore al-
quoscumqueChristifideles eidem Semina la basilica Vaticana , la maggiore di tut-
rio quomodolibet danda, assignanda, re- te le basiliche del mondo, separò 12 chie-
linquenda et donanda pro illius dote, ac rici da detto seminario, come troppo lon-
onerum illi incumbentium supportatio- tano dalla medesima basilica, e poco Jun-
ne, apostolica auctoritate earumdem te gi da questa eresse il proprio seminario
norepraesentium perpetuo applicamus,et Vaticano, colle sue regole per disciplina
appropriamus, praefatamque assignatio degli studi e de'costumi degli alunni, ac-
nem canonicorum capitulariter factam.... ciò essi ne'giorni festivi servissero alle fun .
Ipsique Seminario, illiusque alumnis, et zioni di quel celebre e nobilissimo capi-
persouis in eo pro tempore existentibus, tolo, al cui governo l'assoggettò. Il Papa
nec non rebus, et bonis quibuscumque, effettuò nel 1637 l'apertura del semina-
quod omnibus, et singulis privilegiis, gra- rio, nelle case vicino alla Chiesa de' ss.
tiis, et indultis, quibus Romanum, et alia Michele e Magno in Borgo ( meglio ne
quaevis Seminaria ,juxta ejusdem concilii parlai a SCALA, dicendo di quella rinoma-
Tridentini dispositionem ubilibet erecta, ta per antica divozione), con 12 alunni e
et instituta de jure , usu , consuetudine , l'assegno di alcune entrate ecclesiastiche
privilegio, aut alias quomodolibet utun- e legati pii , pel suo mantenimento: di più
tur, potiuatur, et gaudent; idemque Se- riservò a suo favore la tassa o contribu-
minarium noviter erectum hujusmodi , zione d'annui scudi 400 , che il capitolo
ejusque alumnos, rectorem, et ministros, di s. Pietro corrispondeva al seminario
ejusque bona, et jura eisdem exemptio romano. La direzione fu affidata ad un
nibus etiam ab Urbis vicario praedicto, rettore, ad un maestro, e ad un canonico
privilegiis quoque, gratiis, et indultis, qui eletto ogni anno dal capitolo. Aggiunge
bus canonici , et capitulum dictae basili- Piazza , che gli alunui si accettavano di
cae gaudent, frui, potiri, et gaudere de- qualunque nazione,purchè avessero com-
bere, parimodo, et aeque principaliter piti 12 anni e non sorpassassero 18 di età;
absque ulla prorsus differentia uti , poti per lo più i piccoli chierici che quotidia
ri, et gaudere libere et licite possint, et namente servivano le messe nella basili-
valeant auctoritate et tenore praedictis ca, e terminati gli studi d'umanità ritor-
concedimus, et indulgemus" . Nel 1681 navano nella basilica quali chierici mag-
colle stampe diGiuseppeVannacci si pub. giori,venendo destinati alla cura delle cose
blicarono in Roma: Regole per la dire. sagre e degli altari , finchè venivano prov.
zione degli alunni, e per il governo eco- visti dal capitolo di benefizio , col quale
nomico del seminario Vaticano . Alessan- si promovevano al sacerdozio. Il contem .
dro VIII col breve Exponi nobis, de'24 poraneo di Piazza , il gesuita p. Bonauni ,
dicembre 1689, Bull. cit. p. 278 , conces- dipoi e dedicato a Clemente XI stampò
se al seminario la facoltà di far celebrare il Catalogo deʼdiversi collegi di alunni,
ogni giorno la s. Messa nel proprio ora. ed a p 51 discorre : Dell'alunno del se-
torio.Leggo nelPiazza,che nel 1698 stam minario Urbano di s. Pietro , ne produ
pò l'Eusevologio romano, trat. 5, cap.25: ce la figura e dice : »Conform l'uso an
e
Del seminario di s. Pietro in Vaticano, tichissi della Chiesa , che servisser ai
mo o
a s. Michele in Borgo , le seguenti noti sagri altari i giovani ascritti allo stato ec
zie. Siccome i chierici alunni del Semina- clesiastic , volle ils . concilio di Trento rin-
o
rio romano ( V.) , nelle feste non inter- novare questo esercizio , acciocchè i chie-
venivano ad alcuna basilica per esercitar- rici si affezi
onassero alle sagre funzioni ,
si neʼsagri riti e ceremonie ecclesiastiche, onde istituì i Seminar ( V. ); wa perchè
i
26 SEM SEM
gli alunni del seminario romano , quale tro del 1. piano tra due finestre una la-
fu il 1. istituito fra tutti, non servivano pide di marmo ricorda il fondatore del
ne'giorni festivi in alcuna basilica per la seminario, e dice essere il luogo situato
lontananza della loro abitazione, Urbano in aria salubre. Benedetto XIII, che ri-
VIII separò da esso 12 alunni, e ne formò splendette per domestiche virtù, amò di
uno vicino alla basilica Vaticana, accioc- frequentare il consorzio degli alunni , ed ai
chè in essa assistessero a'santi sagrifizi e 6 agosto 1728 prestò l'estrema assistenza
funzioni di quel nobilissimo capitolo, e li spirituale ad un alunno agonizzante, che
soggettò alla cura d'un canonico, il quale colla sua benedizione passò a miglior vita.
elegge un prefetto ed un maestro. Visi Benedetto XIV col breve Exponi nuper,
accettano di tutte le nazioni, dopo l'età de'4gennaio 1743 , Bull. cit. p. 313 , cou-
di 12 anni. Terminati gli studi delle let cesse all'oratorio del seminario Vaticano
tere umane, s'impiegano nella basilica al- la facoltà di quotidianamente celebrare
la cura delle cose sagre e degli altari, sinchè una o più messe et adventiliis, vel addi-
sono provveduti di qualche benefizio, con ctis Basil. Vatic., quae perinde suffra-
cui si promuovano al sacerdozio. Vesto- gatur, ac si in basilica ipsa et ad quodvis
no di saia paonazza conforme gli altri, ma altareprivilegiatum celebraretur. L'istes-
si distinguono da quelli del seminario ro- so Papa, colla bolla Ad honorandam, dei
mano per una fascia che dalla spalla si- 27 marzo 1752 , Bull. cit. p. 337, dichia-
nistra (cioè la finta manica del mantello- rò che gli alunni o convittori del semi-
ne o soprana, mentre gli alunni del semi- nario Vaticano godevano i privilegi del
nario romano e quelli de'collegi ne'man- clero della basilica, come per le sagre or-
telloni ne hanno due) pende fino a terra,fo. dinazioni che ricevono dal cardinal arci-
derata di seta cremesina,in cui è ricamata prete. Il Cancellieri, Sagrestia Vaticana,
l'arma della basilica Vaticana (il Trire- p . 57 , riferisce che nel 1782, presso il se-
gno colle due mistiche Chiavi Pontificie, minario fu stabilito il famoso studio del
soltanto ora si usa), cioè due chiavi pen- musaico, che prima era alquanto più di-
denti sotto il trireguo pontificio, e le api stante, come rimarca Venuti, Roma mo-
dell'arma Barberina (di UrbanoVIII, cioè derna a p. 1203, parlando del Seminario
uella detta figura se ne vedono 3 in mez. di s. Pietro, già contiguo alla chiesa di s.
zo al triregno e alle chiavi, ed inoltre si Stefano degli ungheresi , che appartene-
vedono rabeschi lungo la fascia)." Il se- va al Collegio germanico-ungarico (V.)
minario continuò a risiedere nella casa e demolita da Pio VI nell'erezione della
Jungo il borgo s. Spirito , presso la me- nuova sagrestia Vaticana. Sussisteva in
morata chiesa, ove l'avea collocato Ur- detto luogo lo studio del musaico quan-
bano VIII, ma non ve ne sono vestigie. do Vasi scrisse l'Itinerario di Roma, il
Per sua fortuna il benignissimo Papa Be- quale nel t. 2, p. 264 parla del seminario
nedetto XIII, amorevole cogli alunni, e- dis.Pietro edificato daBenedetto XIII ,col-
dificò la fabbrica ove risiedono, a tutte la direzione del capitolo Vaticano. Quan .
sue spese, con bella e comoda architet- to allo studio del Musaico ( F.) ora tro-
tura, adornata dall'attuale canonico pre- vasi nel palazzo apostolico Vaticano, nel
fetto di convenienti suppellettili, serven. quale articolo dichiarai le benemerenze
do il propinquo piacevole giardino a sol- dell'odierno canonico prefetto di questo
lievo e ricreazione de'giovani. L'edifizio seminario, mg. Lorenzo de'conti Lucidi
è di nobile apparenza, con 2 gran porte, di Subiaco, che fu zelantissimo e operoso
il pianterreno e due piani superiori . Sul presidente di quell'insigne stabilimento,
cornicione e in mezzo del prospetto ester- quando era economo e segretario della
no vi è l'orologio cou campane, e nel cen- Congregazione della rev. Fabbrica di s.
SEM SEM 27
Pietro: quanto fece per ultimo, lo notai accorrono non meno i chierici romani ,
nel vol. LIII, p. 233. che i forestieri tratti dalla sua fama. Così
Prima l'effimera repubblica del 1798, per tanto lodevole reggimento , il semi.
poi l'invasione degl' imperiali francesi , nario di s. Pietro è divenuto degno vera-
grandemente danneggiarono il seminario mente del suo nome,dell'illustre capitolo
Vaticano, e lo ridussero quasi a totale di . e dell'augusta basilica cui appartiene. Il
struzione. Dopo il 1814, ricomposto l'or- magnanimo Gregorio XVI sempre amo.
dine politico di Roma e ritornato Pio VII revole della studiosa gioventù, in modo
alla sua sede, il capitolo di s. Pietro rior particolare lo fu altresì degli alunni di
dinò alla meglio il seminario; ma dispersi questo seminario. Per ben due volte si de .
i fondi nelle accennate vicende, la ristret gnò onorarlo di sua augusta presenza , in
tezza delle rendite appena permisero di occasione che i giovani celebravano, una
riaprire le scuole di secondario insegna- volta la festa dell'Immacolata Concezio-
mento. Leone XII voleva unire il semi- ne, ed in altra quella di s. Luigi Gonzaga
nario Vaticano ad un liceo, che meditava protettore della gioventù studiosa . In cia-
foudare nel mezzo del Borgo nuovo ; la scun anno poi e nella ricorrenza precisa-
morte però di quel gran Pontefice, avve- mente dell'anniversario di sua coronazio-
nuta nel 1829 , ne impedì l'effettuazione, ne, si degna va accordare una speciale u-
edil seminario continuò nella sua medio- dienza agli alunni e rispettivi superiori,
crità. Per sua singolar ventura , divenuto prendendo piacere ai poetici componi-
Papa nel 1831 Gregorio XVI , ed avendo inenti co'quali esprimevano i loro senti.
nominato canonico Vaticano il suo came- inenti di venerazione e riconoscenza, per
riere segreto partecipante ing.rLucidi sul la bontà con cui li riguardava, e pe’con-
lodato, il capitolo di s. Pietro valutando. tinui donativi, de' quali era largo verso
ne l'attività e lo zelo, lo elesse prefetto del di loro. Fra questi primeggiano l'aumen .
seminario Vaticano, con felice successo . to delle rendite di aunui e perpetui scu
Il prelatoa tutt'uomo si dedicò al miglio. di quattrocento, e gran copia di libri sco-
ramento dello stabilimento, e pose tale lastici, i quali ora formano una discreta
un' affezione agli alunni che li riguarda biblioteca a solo particolare uso del pio
quali figli, e benefica in più maniere. Pri luogo. A promuovere il potente stimolo
mamente ristorò e abbellì l'edifizio in o- dell' emulazione negli alunni , più volte
gni sua parte. Curò costantemente l'in. mg. Lucidi fece da loro celebrare acca .
cremento del seminario , con migliorare demie e saggi studiosi, che pubblicarono
e ampliare un regolare e molteplice in- i Diari di Roma e altri giornali uſſiziali
segnamento; ed oltre la coltura religiosa dell'alma città. Mi limiterò a riprodurne
e scientifica degli alunni , migliorò ezian . due esempi . Si legge nel n.º 2 delle Noti-
dio il loro trattamento, e persino provvi- zie del giorno di Roma del 1847. » La
de al locale in cui gli alunni nella stagio. sera del 3 corrente gennaio, gli studenti
ne estiva, per respirare aria più salubre, del seminario di s. Pietro in Vaticano ce-
solevano passare ad abitare qualche luogo lebrarono le lodi de'ss.Innocenti martiri,
centrale della città,ondeilprelato ridusse a con accademia di poesia , diretta dal sig.
loro uso porzione del Palazzo Astalli( V.), ab. Artemi professore d'eloquenza nel se-
minario medesimo. Fu tolto assai bene a
findal 1827 proprietà della rev. Fabbrica
dis.Pietro eresidenza della segreteria del- tema della prosa , il Vaticinio di Gere.
la medesima . Quindi in processo di tempo mia sul pianto di Rachele. I vari compo
risultato di tante cure fu l'aumentato e ninenti latini e italiani vennero tramez.
raddoppiato antico numero degli alunni zati da belle cantate, composte all'uopo
Vaticani, poichè pel florido suo stato vi e adattate dal sig. maestro Ravalli alla
28 SEM SEM
tanto rinomata musica del ch . maestroBa⚫ italiana di L. Pellegrini , tutti e 3 candi-
sili, ed eseguite daʼmusici della cappella dati dell'accademia, finalmente le ottave
Giulia (della basilica Vaticana). L'acca di L. Lunardi segretario dell'accademia.
demia fu decorata dalla presenza degli Chiuse l'accademia un canto in terza ri-
Em.i e Rm.i signori cardinali Mattei ar- ma del prof. Artemi, ch'ebbe a partico-
ciprete della basilicaVaticana, Ostini, Spi- lare subbietto l'Ostensorio diraro lavo-
nola , Gazzoli e Massimo; da molti prela- ro (ne feci parola nel vol. LIII , p. 226)
ti, da alcuni principi, e da numerosa u- donatodal santo Padre alla basilica Va-
dienza. L'uditorio tutto ne partì oltre ticana il dì 21 maggio. L'Em.° cardina-
modo soddisfatto, tanto per la scelta dei le Mattei, l'Em . cardinale Clarelli, assai
poetici componimenti,quanto per la squi- prelati e personaggi di bella fama, ed un'e-
sitezza della musica ed ottima esecuzione letta udienza , col loro intervenire, diede-
della medesima . Devesi certamente mol . ro testimonianza di ossequio e venerazio-
to all'Illm.° e Rm.° mg. Lucidi, canoni ne al glorioso Pontefice e insieme alle let-
co prefetto del seminario Vaticano, che tere e ai cultori di esse ". Per la festa del-
con tanto zelo presiede a quegli studi" . la dedicazione di s. Michele arcangelo pa-
Riporta il n. 126 del Giornale di Roma trono de'Procuratori di Collegio del s. Pa-
del 1850. » Nel seminario Vaticano, che lazzo apostolico (V.) , che questo celebra
prospera per le cure di ing. Lorenzo Lu- nella chiesa dell'università romana a’29
cidi, canonico prefetto, fu già istituita u- settembre, un alumno del seminario Va-
na novella accademia letteraria sotto la ticano ,.alla presenza del ragguardevole
protezione dell'Em . cardinal Mario Mat- consesso, recita un'orazione latiua in lode
tei, arciprete della Vaticana basilica , e del santo; ciò che prima faceva un con-
sotto la presidenza di mg.r Gio. Battista vittore del collegio Nazareno. Per quanto
Rosani vescovo d'Eritrea. Or essa destinò dissi all'articoloPio IX,temporaneamente
ildi 26 maggio a celebrare il fausto ritor- restarono chiusi l'accademia ecclesiasti .
no inRomadel glorioso Pontefice esovia- ca , ed il collegio de' nobili; e siccome gli
no PioIX.Lesse la prosa l'ab. Pietro Arte alunni d'ambedue hanno l'onore di pro-
mi, professored'eloquenza nel seminario e nunziare un sermone nella cappella pon-
uno de'censori dell'accademia, Sul pregio tificia , alla presenza del Papa, de'cardina-
della signoria temporale dei Papi consi- li , della prelatura e degli altri personaggi
derata rispetto alla sua origine, alla sua che vi hanno luogo, mgr Lucidi procurò
antichità, alla sua natura tutta confor. questa distinzione al suo seminario, che
me a promuovere la civiltà e le scienze, supplì al modo che vado a raccontare.
e le arti dell'ingegno e del cuore. Seguì Trovo nel n.º 3 della Gazzetta Romana
il carme latino di C. Petrucci, il sonetto del 1848 ,che nella festività della Cattedra
del p. m. G. Balestra vice- presidente del di s. Pietro, nella basilica Vaticana, dopo
l'accademia, l'ode italiana di R. Ricci, l'al- il vangelo uno degli alunni del venerabile
caica latina del prof. I. Fiorenza: le ter- seminario Vaticano pronunciò una dotta
zine di A. d'Achille, gli endecasillabi la ed eloquente orazione latina allusiva alla
tini di P. Pratali, l'ode italiana di A.Sua . stessa festività. Riporta il n.º 160 di detta
rez, gli elegiaci latini did . Francesco Mil . Gazzetta del 1848, che nella solennità del-
lozzi prof. di umanità nel seminario e uno l'Assunta, nella basilica Liberiana, dopo
de'censori dell'accademia, i versi sciolti il vangelo il sig. ab . Pietro Artemi pro-
di F. Gattoni, il sonetto di E. Riccardi, fessore d'eloquenza nel seminario Vatica-
il capitolo di G. Pellegrini ; dipoi l'ode no, pronunziò con molta vivacità un elo-
saffica latina di R. Luiselli, l'anacreonti- quente discorso latino in lode della Regi .
ca greca di F. Baldeschi , l'anacreontica na del cielo. Nel n.º188 del Giornale di
SEM SEM 29
Roma del 1850 si legge,che nella festa del dopo i quali furono creati cardinali Simo-
l'Assunzione della B. Vergine, celebrata netti e Caterini, che successivamente fun-
nella basilica Liberiana, dopo il vangelo sero l'incarico.
il giovane sig. Raffaele Luiselli di Cori , SEMI-PELAGIANI . Eretici del V se-
convittore del ven . seminario di s. Pietro colo, i quali pretendevano che l'uomo po .
in Vaticano, pronunciò un eloquente la teva intraprendere un'opera buona colle
tino discorso, in cui nel celebrare le lodi sole forze del libero arbitrio, e che la gra-
di Maria ss. Assunta in cielo , con bella zia non gli era necessaria se non che per
maestria toccò de'simboli delle sagre scrit- proseguire e perfezionare l'opera buona
ture che le attribuiscono i Padri , e che medesima . Vennero così nominati a mo-
veggonsi eziandio dipinti nei magnifici tivo che non ammettevano se non per me-
musaici di quell'insigne basilica patriar. tà l'eresia di Pelagio capo degli eretici Pe-
cale. Nel t. 19, p. 395 dell' Album di Ro- lagiani, il quale erroneamente avea in-
ma, vi è un erudito e breve articolo inti- segnato che tutto il bene proveniva dalle
tolato : Il seminario Vaticano, col dise- sole forze del libero arbitrio . Nell'artico-
gno del decorato prospetto esteriore del lo PELAGIANI enumerai gli errori de’Semi-
l'edifizio , di Gio. Battista Piccirilli. Ce. Pelagiani. Giovanni Čassiano (V.), se-
lebrando la fondazione, il progresso e lo condo alcuni scita d'origine, è considera-
stato attuale del seminario mercè l'inde- to come l'autore e il padre de'semi -pela-
fesse cure del canonico prefetto mgr Lo- giani . Allevato in un monastero di Bet-
renzo de'conti Lucidi, a questi tributa at- lemme, ove fece professione della vita re-
testato di pubblica riconoscenza , poichè ligiosa , nel 390 uscì dal monastero col
tanta opera ha esso collocata a promuo confratello Germano per visitare i soli-
vere il bene dell'ecclesiastica gioventù.Di tari d'Egitto. Ritornati in Palestina, nuo-
ce inoltre, godergli l'animo di far men- vamente in Egitto, dalla Palestina poi si
zione di tre canonici prefetti del semina . recarono a Costantinopoli , dove s. Gios
rio che meritarono poi il pontificato, Cle- vanniCrisostomo che n'era vescovo, verso
mente IX (sarà errore di stampa, perchè il 404 ordinò prete Germano, e diacono
Clemente IX da prelato fu soltanto cano. Cassiano. Esiliato il santo vescovo, il clero
nico e vicariodella basilica Liberiana; ben di Costantinopoli deputò Germanoe Cas-
sì Clemente XI nella prelatura fu vicario siano al Papa s. Innocenzo I , per fargli
e poi canonico della basilica Vaticana, e conoscere l'innocenza di s. Giovanni Cri-
persingolare indulto d'Innocenzo XI col- sostomo. Il Papa fece prete Cassiano, che
la ritenzione del suo canonicato dis. Lo- da Roma passato nelle Gallie fermò la
renzo in Damaso, indi quel Papa lo fece sua dimora in Marsiglia, ove istituì due
canonico di s. Pietro e prese possesso ai monasteri per ambo i sessi , e li governò
31 ottobre 1688) , Pio VI, e Leone XII , con molta saviezza : i monaci di Lerino
i quali dierono al seminario prove non es. Cassiano sono tenuti come i princi
clubbie del più caldo affetto. Mi piace ag⚫ pali autori del semi-pelagianismo. Incer.
giungere, che siccome il seminario vanta ta è l'epoca di sua morte, alcuni l'anti-

un bel numero di cardinali già canonici cipano , altri la ritardano, come dissi al
prefetti, fra essi registrerà pure il nome suo articolo, ove parlai di sue opere , e
di mg.r Lucidi, poichè occupando egli la dove è onorato per santo. Ivi notai, che
cospicua carica di assessore del s. offizio, la maniera colla quale si spiegò nella 3.*
da questa si suole ascendere alla sublime delle sue conferenze , lo fece riguardare
dignità del cardinalato, come provai nel come il padre de'semi - pelagiani; al'accu-
vol . XVI, p. 228, nel formare un elenco sano pure di quanto disse nella 4. confe.
di assessori annoverati al sagro collegio, renza. Ma a suo tempo non avendo laChie-
30 SEM SEN
sa ancora deciso certi punti della grazia, scovo fr. Mamasola domenicano. Oricns
qualche suo abbaglio non pregiudica che chr. t. 3, p. 1375.
la sua memoria sia in venerazione. Ab- SENA oELSEN. Sede vescovile della
biamo di lui ancora, che istituì l'ordine provincia patriarcale, nella diocesi de'cal-
delle monache di Cassiano ( V.). In so- dei , chiamata pure Cardaliabed , che il
stanza i semi pelagiani , in confronto dei cattolico Sebarjesu III uni a quella di
pelagiani , furono mitigati ne❜loro errori. Buaziga . Si conoscono i seguenti suoi ve-
Le dispute de'semi - pelagiani furono vive scovi. Milao Milasso che occupava la sede
e lunghe coi discepoli di s. Agostino, la al tempo del cattolico Sebarjesu I; poi Je-
cui dottrina difesero molti Papi; nondime suiab, indi Narsete, Sebar jesu , Maris, Gio-
no il semi- pelagianismo si diffuse molto vanni, Stefano, ed Abdelmessia. Oriens
nelle Gallie. Il dottore della Chiesa s. Pro- chr. t. 2 , p. 1175.
spero d'Aquitania (V.), si recò in Roma SENANO (s.) , vescovoin Irlanda . Nac-
a reclamare contro i semi pelagiani, per que in Irlanda , fu discepolo degli abbati
cui s. Celestino I scrisse una lettera dom . Cassido e Natale o Naal , e desiderando
matica al vescovo di Marsiglia ed ai ve di perfezionarsi nella virtù si trasferì a
scovi vicini : quanto s. Prospero fece e Roma. Si recò in seguito nella Gran Bre-
scrisse contro il pelagianismo e contro i tagna, ove strinse intima amicizia con s.
semi-pelagiani, lo dissi nella biografia . Il Davide ; e ritornato in Irlanda vi fondò
pelagianismo, dopo l'arianesimo,fu il più molte chiese, e un grande monastero nel .
pericoloso nemico della Chiesa; le piaghe l'isola d'Inis Cathaig,all'imboccatura del
che questo mostro le fece sarebbero state Shannon . Governò questo monastero con
assai più profonde, se la provvidenza di molta saviezza , e vi fece sempre soggior
vina non avesse fatto nascere ilgran dot- no , anche dopo che fu innalzato all'e-
tore s. Agostino ( V.), per essere il difen- piscopato. Gli abbati suoi successori sono
sore della grazia . Il semi - pelagianismo u stati vescovi per molti secoli; ma la loro
scito dalle ceneri del pelagianismo, trovò diocesi , ch'era molto estesa , venne poscia
un altro zelante e dotto oppugnatore in divisa in quelle di Limerich , Killaloe ed
s. Ilario ( 17.) poi vescovo d'Arles. Il ce- Ardfert. S. Senano mori nello stesso gior-
lebre concilio d'Oranges del 529 condan- no e anno che s. Davide, cioè nel 544;
nò i semi pelagiani; Papa s. Bonifacio II ma la chiesa d'Irlanda lo onora agli 8 di
con approvarne i canoni, estinse questa marzo .
eresia, come racconta Noris, Historia Pe- SENASCOPOLI . Sede vescovile del
lagiana, t. 1 , cap. 23, p . 531. Il semi- pe. Ponto Eusino, suffraganea dell'arcivesco
Jagianismo fu potente , principalmente vato di Sultania . Si conoscono 5 de'suoi
perchè vi si erano unite molte persone, vescovi, cioè : Goto, morto nel 1401 ; fr.
le quali non approvavano il decreto as Bertoldo Volo dell'ordine de'predicatori ;
soluto, che condannava la libertà contro fr. Nicola Posseck del medesimo ordine;
i difensori del fatalismo ; ma quando la quindi Giovanni , poscia fr. Giorgio de
Chiesa condanuò tale opiuione,tutta quel . Regibus francescano. Oriens chr. t. 3, P.
la porzione di seguaci abbandonò il se- 415.
mi-pelagianismo. Nel t. 29 degli Opuscoli SENATO ROMANO, Senatus roma-
del p. Calogerà, vi è : De haeresi Semi Pe- nus.Magistrato romano, magistratura mu-
lagiana, Irenaei veronensis lucubratio . nicipale dell' alma città di Roma centro
SEMISCATA O GEMISCATA. Sede del cristianesimo , metropoli del mondo
vescovile del Chorazan e del Turquestan, cattolico, sede delle belle arti . Il comune
eretta verso il 1329 da Giovanni XXII , di Roma è rappresentato da un corpo mu-
e fatta suffraganea di Sultania: ne fece ve- nicipale di 48 consiglieri (oltre i due de-
SEN SEN 31

putati ecclesiastici del clero secolare e re- indossata da sua Santità, e in assenza di
golare); 8 di essi col nome di Conserva luial più anziano de'conservatori presenti.
tori diRoma formano la magistratura ro- 6." Porterà il boccale dell'acqua ne'pon-
mana, oltre il capo chiamato Senatore di tificali (e altre funzioni in cui ha luogo)
Roma. Questa civica magistratura si de- per le abluzioni o Lavanda delle mani del
nomina e costituisce il Senato romano, sommo Pontefice ( le medesime surroga-
per quanto narrai in dettaglio a Roma , zioni e supplenze hanno luogo per le Can-
insieme a tutte le sue attribuzioni , auto- dele benedette nella cappella della Puri-
rità e prerogative antiche, e da chi con- ficazione, e per le Palme benedette , in
cesse, ed alla nuova organizzazione rego- sostenerle).7. Il senato riceverà nella Cap-
lata ilr. ottobre 1847 dal Papa e sovrano pella pontificia la Incensazione e la Pa-
regnante Pio IX, le cui posteriori dispo ce. Riceverà la s. Comunione dalle mani
sizioni pure intieramente riportai . D'or- del santo Padre nelle due solenni Messe
dine del medesimo a'3 ottobre 1847 il se pontificali di Pasqua e di Natale (o dal
gretario di stato cardinal Gabriele Ferretti cardinal celebrante, non al trono ma al-
pubblicò il Prospetto delle prerogative o l'altare, se il Papa semplicemente assiste al-
norifiche del senato romano , del seguen la funzione, baciando prima il sagro Anel-
te tenore (si ponno vedere tutti gli analo- lo : in tale occasione il diacono assistente
ghi articoli che indicherò in carattere cor- canta il Confiteor, come il solito a piè del
sivo, come argomenti in cui dichiarai tut. trono, ed il Papa dice cantando il Mise-
te le relative particolarità ed erudizioni : reatur, cui risponde il coro). 8. Nelle circo-
fra parentesi aggiungerò avvertenze). » Il stanze che si conduce per le cappelle fuori
senato romano avrà l'onore di assistere al della propria residenza, riceverà il santo
Trono pontificio in ciascuna Cappellapa- Padre alla porta del luogo ove suole smon.
pale, quando v'intervenga il sommo Pon- tare , precedendolo innanzi la croce. 9.°
tefice. Il senatore sederà sul 1.º gradino Assisterà a tutti i Concistoripubblici. 10.°
dopo la predella alla parte destra del So. Riceverà dai Cursori pontifici l'intimo
glio, ed i conservatori sul 2.º nel nume- formale di tutte le funzioni papali, simile
ro di 3. Nella solenne Processione del ss. a quello che ricevono i principi assistenti
CorpusDomini nella basilica Vaticana , ed al soglio. 11. Sarà specialmente compreso
in altre straordinarie funzioni, potrà il se-O nella schedola a stampa , che pel detto in-
nato accedere nel pieno suo numero . 2. timo si dirama dal Prefetto delle ceremo·
Il medesimo sarà ammesso nell'anticame nie pontificie. 12.° Nel giorno della Pro-
ra (di cui a CAMERA SEGRETA) segreta pon- cessione solenne del ss. Corpus Domini,
tificia (del Palazzo apostolico) . 3. ° Avrà allorquando v'interviene il santo Padre,
la precedenza , quando sia unito al sena- sosterrà le aste del Baldacchino ( di cui
tore nell'entrare all'Udienza sopra i Pre- parlo ancora a OMBRELLINO) dalle acqua-
lati, meno mg. Governatore come Vi santiere della basilica Vaticana, sino al-
ce-Camerlengo di s. Chiesa. Non essen- l'altare della Confessione. 13." Riterrà pres-
dovi il senatore, la precedenza gli compe- so del senatore la chiave della custodia
terà, ma dopo i primi 4 Prelatidella corte ove si conservano le sagre Teste de'ss. Pie-
pontificia (detti Prelati di fiocchetti). 4.° tro e Paolo nella basilica Lateranense, in-
Prenderà luogo nella circostanza che il tervenendovi in formalità all'apertura del-
sommo Pontefice viene portato in Sedia la medesima. 14.°Farà celebrare la s. mes-
gestatoria, ed in tutte le processioni dopoi sa nella cappella del suo Palazzo (di Cam-
Cardinali vescovi.5.ºMancando il Princi. pidoglio), annunziandola col suono della
peassistente al soglio, spetterà al senatore Campana in qualunque giorno anche pri
il sostenere l'ultima estremità della Falda vilegiatissimo, con facoltà di prendervi la
32 SEN SEN
s. Comunione nelle 4 annue principali ri- 219 , dicendo pure della Tabella stam-
correnze, comprensivamente a quella del pata che le regola e riporta il ceremonia-
mercoledì santo in soddisfazione del pre- le : quella vigente nel 1698 la pubblicò
cetto pasquale (per quello de'romani e fo- Piazza a p. 149 dell'Eusevologio roma-
restieri nelle chiese di Roma, si può ve. no, come delle cagioni che stabilirono si-
dere il vol. LI, p. 243), come si pratica mili offerte anniversarie , biennali , qua-
nella corte pontificia (di che nel vol. XLI, driennali o decennali, del senato e popolo
p. 292).15.° Assisterà alla solenne messa romano, in determinati giorni festivi, am.
nel giovedì santo , alla lavanda e mensa montandoneallora l'importo a scudi 1700
de'12 poveri sacerdoti, che ha luogo nel- annui. Nel vol. V, p. 12 dissi che nel 1725
l'archiospedale di Sancta Sanctorum , ascendeva a scudi 2000 , e siccome alle
quando però non vi sia cappella papale (di 48 oblazioni Benedetto XIII ne aggiunse
tutto, come del praticato anticamente, par. altre 20 a chiese nominate dal cardinal
lai nel vol.XLIX, p.286). 16.° Alzerà per- vicario, senza aggravare la camera capi-
manentemente il trono nel proprio palazzo tolina, dispose l'alternativa. Nel 1841 sif.
insieme al Baldacchino (anche a OMBREL- fatte oblazioni, comprese quelle di sem-
LINO , ed a PRINCIPE ove descrissi le pre- plici torcie di cera e altro, importavano più
rogative de' principi romani). 17.° Avrà di annui scudi 2000. Inoltre la camera
l'uso dell' Ombrellino a somiglianza dei capitolina supplisce alla spesa per la ma-
0
Principi. 18. Avrà la corte composta del nutenzione de'tetti, stuore, campane ec.
Maestro di camera , Gentiluomo , cap della Chiesa di s. Maria d'Aracoeli. Per
pellano e cameriere. Il senatore avrà di disposizione di Clemente XIV, le chiese
più 4 Paggi col loro maestro. 19.° Avrà che ricevono l' oblazione devono dare al-
il treno di Carrozze (vedasi meglio il vol. cune tenui ricognizioni alla famiglia del
XLIX, p. 12) proporzionato alle occorren magistrato romano, e la candela benedetta
ze, non mai più di 6, nè meno di 3. Gli per la festa della Purificazione al senatore,
ornamenti de' Cavalli saranno di oro per conservatori, priore de'capo rioni, fiscale
la1 . carrozza ; negria e d'oro
O per la 2. '; di Campidoglio, scriba del sagroS.P. Q.R.,
negri e gialli per la 3. 20. Sarà ricevuto e cappellano de'conservatori). 23. Rice-
(ne parlai nel vol. XLVIII , p . 220) all'in- verà la incensazione nella messa solenne
gresso delle chiese, ove suol condursi ad dal diacono, e la pace dal suddiacono.24.°
offrire il calice e le torcie, od assistere a Farà suonare le proprie trombe nell'at-
messe votive (che riportai a Roma , par- to che smonta dalla carrozza e vi rimonta,
lando de'motivi) , col suono delle campane non che in quello dell'offerta. 25. Rice-
e dell'organo, non che complimentatoda verà l'invito di accedere nelle dette chiese
gli ecclesiastici sieno secolari, sieno rego dai superiori delle medesime vestiti di abi-
lari, e gli si presenterà l'acqua benedetta to talare. 26. Si annunzierà la sua uscita
coll'aspersorio da un ecclesiastico vestito dal palazzo di sua residenza col suono della
in cotta. 21. Assisterà in tali occasioni campana. 27.º Uscirà in varie occasioni
alla messa solenne in un banco con gra- fra l'anno co' servitori a piedi (chiamati
dini parato a cornu evangelii. 22.º Ascen- Fedeli di Campidoglio), che in alcune cir-
derà la predella dell'altare per consegna. costanze sosterranno le mazze e le torcie,
re nelle mani del celebrante il calice e le quando occorrano. In occasione di feste
torcie prima dell' offertorio (di queste o pubbliche, e specialmente nel Carnevale
altreOblazioni divote, come paliotti,trat di Roma (ne parlai anche ne' vol. XXXI,
tai ne' singoli articoli delle chiese che le p.177 , L, p. 72 e 73 : dell'intervento del
ricevono, per concessioni de' Papi o del senato col governatore di Roma alla log.
senato, e neʼvol. XI , p. 270 , XLVIII, p. gia per vedere la corsa , trattai nel vol.
SEN SEN 33
XXXII, p. 24 e seg.; della differenza sul remoniale lo descrissi nel vol. XXVIII,
modo di sedere, parlai in due luoghi al- p. 44 e seg. ) . Sul luogo della sepoltura del
l'articolo ROMA. Nel giovedì grasso e ul- senatore si sospenderà il cappello di lama
timo giorno di carnevale, il senato incede d'oro di forma simile al pontificale. 34.°
in treno di carrozze per tutta la strada del Vestirà la toga sia rossa con lama d'oro,
Corso : leggo però nel n.º 130 del Diario sia nera nelle uscite, ela zimarra nera con
r
di Roma del 1718, che mg." governatore fascia stando in residenza. La toga del se
nel 1. giorno di carnevale cavalcò per il natore avrà la coda. Egli farà uso altresì
Corso, col senatore, conservatori, priore delle Calze rosse, della collana d'oro, e
de'capo rioni e con tutta la giudicatura del cappello con fiocchi di color nero e
criminale) uscirà in treno secondo il co- oro. 35.° Prima di entrare nell'esercizio
stume. E' bensì abrogato l'omaggio che si dell' officio i membri della magistratura
rendeva dall'università israelitica in que- presteranno il giuramento nel modo e se-
sta occasione(di cui tenni proposito aEBREI condo la forma che si determinerà, nelle
ed a Pio IX). 28. ° Farà portare le XIV mani del santo Padre, se e quando piaccia
Bandiere de'Rioni di Roma , allorchè ac al medesimo. 36.° In occasione di Caval-
compagnerà la solenne processione del- cata del santo Padre porterà la magistra-
a
1'8. del ss. Corpus Domini alla Chiesa tura il morso del Cavallo del medesimo(ne
di s. Marco (come parrocchia di Campi trattai a PALAFRENIERE e POSSESSO DE'PA-
doglio), ed in altre circostanze. 29.° Farà P1).37. Presterà l'omaggio al novellosom-
innalzare e portare la bandiera del senato mo Pontefice , in occasione del solenne suo
e popolo romano (di che a GONFALONIERE Possesso (ne parlai anche a CAMPIDOGLIO,
DEL SENATO E POPOLO ROMANO) in Occasione a CHIAVI,nel vol. VIII ,p. 178e181,ripor-
di qualche solenne straordinaria forma- tando quello fatto a Pio VIII dal sena-
lità. 30. Lo stemma del senato e popolo tore Altieri , con l'allocuzione che pro-
romano godrà della preminenza sopra gli nunziò e la risposta del Papa, non che a
altri, eccetto quello de'sovrani e de'car- INGRESSI SOLENNI IN ROMA, ed altrove). 38.°
dinali (ne parlai a ROMA e nel vol. LIII, Presterà prima del Conclave il giuramen
p. 35 dell'opera che spiega le sigle). 31.° to nelle mani degli eminentissimi signori
Godrà de'privilegi e distinzioni, di cui go- cardinali capi d'ordine (avendo già fatte
dono i sopraddetti personaggi in qualun- al s. collegio le condoglianze per la morte
que circostanza. 32.° Il senatore godrà in- del Papa, che annunzia a Roma la cam-
dividualmente degli onori e privilegi in- pana maggiore di Campidoglio, al modo
0
dicati ne'due precedenti articoli , non che detto nel vol . XVI,a p. 294) . 39. Assisterà
di quello di unirsi al sagro collegio nelle ogni giorno alla 1. rota del Conclave (ol-
visite ai sovrani. 33.° Cessando di vivere trechè in questo articolo,ed a CAPO- RIONI,
alcuno de'membri della magistratura du . in cui dissi ciò che fa il senato in tempo
rante l'esercizio dell'offizio, sarà esposto del conclave e sede vacante, ne parlai nel
sopra il letto nella chiesa di s. Maria in vol. VIII , p . 72 , 74 , 75 : delle rote, e me-
Aracoeli (a ROMA ne riportai diversi esem- daglie che fa coniare per l'ingresso alle
pi, e nel vol . XXVIII, p. 60 e seg. trat medesime, e del compenso che ha dalla
tai di alcuni solenni funerali celebrati in camera Capitolina per la mensa che im-
detta chiesa con l'intervento del senato bandisce periodicamente ai custodi della
romano; ed a p. 69 e seg. di quelli che sua rota, al dire di Novaes, finchè dura
si celebrano pe' signori romani), vestito il conclave presso il medesimo, cioè nel
di toga, collo stesso apparato e numero locale che appositamente gli viene asse-
di ceri attorno, come suol praticarsi per gnato, ne discorro nel vol. XV, p. 296,
gli eminentissimi signori cardinali (il ce- 297, 298 , 305, 308) . 40.º Spedirà i 4
VOL. LXIV. 3
34 SEN SEN
trombettieri che faranno parte della sua tinatori si osserviil metodo stabilitoin pro
famiglia, nel giorno della solennità del posito nel § Ut autem in posterum della
l'Ascensione l'anno innanzi a quello del citata costituzione Urbem Romam, mala
giubileo universale o Anno santo , nion- sortizione relativa avrà luogo al principio
tati a cavallo coi Cursori apostolici, dalla di ciascun biennio; in guisa però che la
basilica Lateranense alle altre basiliche, sorte del bussolo dovrà pria sperimentarsi
per affiggervi la bolla d'indizione che si soprai coscritti consiglieri , ed in mancanza
emana dal santo Padre in detto giorno, di questi si sperimenterà in secondo luo-
percorrendo la città a suono di tromba. go sopra gli altri , che non siedono in con-
41.º A riserva di quanto si contiene nel siglio . 4. Lo scriba dovrà trarsi dal ceto
presente prospetto , ogni altro distintivo de' coscritti, e verrà nominato da noi e
onorifico del senato romano cessa di aver da'nostri successori, presso proposta della
luogo". A p.693 del t.2 , serie 2.ªdella Civil- congregazione Araldica. 5.º Non potrà vo-
tàcattolica,si riporta il chirografo del re- tarsi dallo scriba nella congregazione me-
gnante PioIX ediretto al cardinal Altieri desima, se non quando il numero degli
presidente di Roma e Comarca: Il nostro altri membri intervenuti sia pari . 6.º Il
predecessoreBenedetto XIV, de'2'maggio consiglio comunale potrà concedere an.
1853,nel quale si dice.Che quelPapa colla che la nobiltà personale, e non trasmis-
costituzione Urbem Romam, tolse la con . sibile per eredità, a quegli uomini, che se
fusione introdotta ne'diversi gradi della ne fossero resi degni per segnalati servigi
cittadinanza romana , e stabilì i limiti on. prestati alla patria, o per celebrità acqui
de il ceto de' nobili e patrizi fosse in se- stata colla dottrina, col valore nelle scienze
guito distinto con precisione dagli altri cit. e nelle arti belle. Il consiglio stesso però
tadini e abitanti di Roma. Ma i succes. prima di ammettere chicchessia a tal no .
sivi cambiamenti avendo portato altera biltà , osserverà il sistema, che su di ciò
zione alle cose , credè opportuno fare le si è osservato finora . 7.° Seguendo il si-
seguenti modificazioni. » 1. Le famiglie stema stesso, ed osservando le leggi e nor-
principesche o ducali, che per lo passato me adottate in proposito fino al presente,
hanno ottenuto, o in avvenire potranno si potrà proseguire a concedere la citta-
ottenere dalla s. Sede un tale titolo, e che dipanza romana; ma questa non potrà ac-
hanno in Roma il principale loro domi . cordarsi, che a coloro i quali sonogià sud.
cilio, senza che per altro sieno comprese diti pontificii , o che abbiano dato anni
nell'albo della nobiltà romana , da ora in almeno fissato in Roma il loro domicilio,
poi ne formeranno parte; e delle mede- e vi abbiano acquistato beni fondi, e vi
sime principalmente si potrà aver ragione possiedano un qualche stabilimento indu-
per completare ne'casi di mancanza il nu striale, o vi esercitino lodevolmente pro-
mero delle 60 famiglie di patrizi coscritti fessioni liberali. 8.º E siccome si verifica
voluto dalla detta costituzione di Bene- attualmente una mancanza non piccola
detto XIV . 2. La congregazione Araldica nel numero delle famiglie de'patrizi co-
(l'erudizioni sull'araldica, sul blasone, so scritti , così per questa volta dovrà riu-
pra gliStemmie i Sigilli,a questi articoli le uirsi straordinariamente la congregazione
riporto) d'ora in avanti sarà composta del Araldica, affinchè si possa completare il
senatore di Roma, de'4 conservatori del numero medesimo ; osservate per altro
ceto nobile pro tempore, di 4 squittinatori le norme , che sono all'uopo stabilite di
""
da trarsi dal numero de'patrizi coscritti, sopra.
e possibilmente tra quelli che siedono nel Nell'articolo ROMA con diffusione ri.
consiglio municipale, e dello scriba Se- portai l'origine del senato romano, inco.
natus. 3. Per la scelta de'suddetti 4squit minciando da Romolo che lo istituì, qua-
SEN SEN 35
le suo consiglio supremo , facendo eleg- finchè.infrenati gl'irrequieti , poterono far
gere dal popolo 100 senatori, aumentato fiorire il senato stesso con un'illustre serie
con altri 100 dopo la pace coi sabini, o di celebri senatori di Roma, e di saggi con-
da Tarquinio Prisco come vogliono altri . servatori di Roma e priori de'capo-rioni,
Gli effetti corrisposero così bene alla saggia
i cataloghi de'quali magistrati scolpiti in
istituzione di Romolo coi senatori consi- tavole di marmo, si leggono nelle stanze
glieri, che il senato romano fu poi il mo- de'fasti consolari in Campidoglio. Tutto
dello de'consigli di stato, e meritò som- e sino ad oggi, ripeto, riportai e descrissi a
mi elogi da tutte le nazioni . Narrai il suo ROMA,insieme alla seriecronologica de'se
stato sotto gli altri 6 re di Roma che suc natori di Roma eletti da'Papi , colle loro
cessero a Romolo, e che avendone abbat. notizie, seguendo in essa il conte Vendet-
tuto l'autorità Tarquinio il Superbo, il tini stato conservatore, l'ab. Vitale, ed il
malcontento del senato contribuì a detro- cav.Pompilj Olivieri già segretario del ma.
nizzarlo, ed a proclamare la repubblica gistrato romano ; ed attenendomi a que-
romana. Quindi parlai del senato nel tem- st'ultimo circa a diversi senatori dubbi
po repubblicano , in cui non solo fu re- o non provati, non calcolai quelli che altri
stituito al potere e riacquistò l'antico de pretesero di aver trovato, per evitare un
coro , ma subito fu aumentato con altri laberinto di questioni sterili. Inoltre ra
100 senatori, formandosi di 300 (alcuni gionai di tutto fino al presente stato di co-
dicono che già lo erano e solo fu ristabi se,del senato romano,de'senatori di Roma,
lito), numero per altro ch'ebbe frequenti de' conservatori di Roma e di altri mu-
variazioni ; nullameno il senato fu il cu nicipali magistrati, in uno alle loro attri
stode, il difensore, il protettore della re- buzioni. Tuttavolta qui aggiungerò altre
pubblica , il suo consiglio supremo. Nel notizie ed erudizioni , sia del senatore, sia
declinar della repubblica, notai i grandi de'conservatori, sia di altri offiziali appar.
aumenti di senatori, laonde Augusto ri- tenenti al senato romano, dopo avere ri.
dusse il senato romano a 600 senatori e prodotto le odierne prerogative onorifi-
l'onorò. Quindi descrissi le differenti con- che, le amministrative avendole riportate
dizioni politiche cui soggiacque il senato a ROMA. Questa dunque è la 1. magistra-
nell'epoca imperiale, alternando la con- tura municipale degli stati romani , della
servazione della propria autorità, con la s. romana chiesa , ed il 1. magistrato seco-
tirannia e dispotismo di molti imperatori lare dellar .' città del mondo. Quando il
che posero ogni studio in deprimerlo e vi- senato e popolo romano ad esso dava leggi,
lipenderlo. Rimarcai quanto il senato ro- era contento di 4 sole lettere dell'alfabeto
mano fu gravissimamente in tutto dete- senz'altro aggiunto : S. P. Q. R. Dipoi
riorato nella traslazione della sede dell'im- prese per distintivo le qualifiche d'Inclito
pero in Costantinopoli, e nella sua suc- Senato, Inclito popolo romano. A Padre
cessiva divisione, per cui l'impero d'oc- ed a PATRIZIO DI ROMA, parlando dell'o-
cidente fissò la sua ordinaria sede in Ra- rigine del senato romano e de'patrizi, ri-
venna, con sommo danno di Roma. In- levai la distinzione che si fa tra' Nobili e
di raccontai dell'appientato senato roma • Patrizi, delle Famiglie nobili di Roma;
nonelle infelici epoche delle differenti dopoichè Romolo fondata Roma con l'aiuto
minazioni barbariche e de'greci, depresso di persone d'ogni specie, scelse tra essi al-
equasi spento; quelle del medio evo sotto cuni che nominò patrizi, gli altri chiamò
la benefica sovranità de'romani Pontefici, clienti o plebei; per unire questi cittadini
oltraggiati ne'turbolenti tempi delle tre ai patrizi con reciproco legame, ordinò ai
mende fazioni , dalle diverse magistrature primi di scegliersi tra'secondi un patrono
municipali vagheggianti l'antica libertà, o Protettore,e dissi de'doveri de'padroni e
36 SEN SEN
de'clienti(ne viparlai aSCHIAVO,aSERVO,di un buon parere, nè di ben esprimerlo, nè
cendo de❜liberti). Laonde per siffatte ele- avendo sufficiente prontezza e cognizione ,
zioni, i patrizidecoratidelgrado
O di senato- seguivano quello di coloro che l'aveano
re in n. di 1oo col titolo di Padri che loro proferito prima, passando a mettersi fra
diè Romolo, quasi padri della patria e per loro, donde poi venne quel modo di dire,
denotare il rispetto che merita vano, inol- pedibus ire in sententiam, ripetere ciò che
tre quel restabili a'loro discendenti la de- dicono gli altri.Si può vedere Flavio Bion-
nominazione di patrizi ingenui , altri li do nella Roma trionfante, su quanto dice
dissero originari. Essi furono poi divisi iu de'senatori romani . Che i senatori nell'av-
patrizi majorum gentium, ed in patrizi mi- vicinarsi e aderire all' altrui sentimento,
norum gentium cioè que'cittadini plebei, lasciato il loro luogo diceva no : Accedo
che divenuti senatori pervenivano alla di- ad idem , lo notai nel vol. XXI , p. 240,
gnità di patrizio, la quale non sempre era parlando dell'accesso de'cardinali all'Ele-
unita al senatorato, vale a dire que' 100 zione del Papa. Della grande autorità ,
senatori eletti dopo la pace co'sabini, ov- giurisdizione e prerogative de' patrizi ro-
vero aggiunti da Tarquinio Prisco . Quindi mani, ne parlai a ' citati articoli. Eravi
gli antichi patrizi fregiati della dignità se- un principe o capo del senato, ed i cea-
natoria, si dissero Patres conscripti. Al- sori lo eleggevano; ma era necessario ch'ei
tri opinano, che i cavalieri scelti dai con- fosse stato console o censore. Il principe
soli o censori per le cariche vacanti del del senato pronunziava il 1. il suo voto,
senato, furono appellati Patres conscripti, perchè peli. era richiesto dal console del
perchè i loro nomi e quelli de'primi se- parere; godeva di quest'onore per tutto.
natori detti piuttosto Patres adscripti,fu il tempo di sua vita; e non si nominava
rono inscritti in un medesimo libro. Nar- un altro che dopo la sua morte. Le de-
ra Svetonio, chegli annoverati tra'patrizi, liberazioni erano tenute segretissime; tal-
come benemeriti della patria , non si chia volta si seppe prima la vittoria, che la di-
marono Patres adscripti, ma Patres con- chiarazione di guerra. I decreti si chiama-
scripti, i quali non solevano essere com- vano Senatus Consulti, i quali il tribuno
presi tra'senatori. Plutarco riferisce che della plebe che sedeva alla porta della cu
de'senatori alcuni si dissero Padri, altri ria li sottoscriveva coll'iniziale T; poi si
Padri conscritti , perchè i primi furono portavano nell'erario, ed ivi si conserva-
da Romolo ordinati e chiamati così per vano ne'libri Elefantini, ove si registra-
riverenza dell'età loro, i secondi perchè vano i decreti del senato. Nel tabulario
furono ad essi aggiunti e scritti insieme o archivio pubblico si custodivano pure
cogli altri precedenti; ovvero perchè quelli gli atti pubblici del senato , i plebisciti, e
che dicevano il loro parere in senato, si gli atti de' privati incisi pel solito in ta-
chiamarono Conscritti, gli altri che non vole di bronzo . Inoltre si custodivano le
lo dicevano solamente Padri , aderendo leggi e decreti del senato in Campidoglio,
alle sentenze de' primi col muoversi dal ne' templi di Saturno e di Cerere, la di
posto verso loro, o con certi movimenti cui guardia era affidata agli edili. Il se-
de'piedi. Altri dicono che si chiamarono nato romano nel tempo della repubblica
Senatores pedarii quelli che non aveano fu potentissimo, ed esercitava l'autorità
esercitato magistrature, o perchè non po- sovrana. Sceglieva gli ambasciatori, con-
teano recarsi in senato che a piedi , o per- feriva ilgoverno delle provincie, il coman-
chè non avendo diritto di dare il voto pas- do degli eserciti; avea l'amministrazione
savanoa collocarsi fra quelli, dell'opinione del pubblico tesoro,e si faceva render conto
de' quali erano anch'essi; ovvero perchè dai tesorieri; faceva leggi e le annullava;
non essendo da se stessi capaci di scegliere riceveva gli ambasciatori, trattava la pace
SEN SEN 37

e le alleanze ; ordinava le preghiere, ed pronunziato il loro giudizio sull'atto pro-


accordava l'onore del trionfo ai generali posto, D. I. R. I. C. , cioè de illa re ita
che aveano preso qualche piazza conside- censuerunt; così opinarono su questo af-
rabile, o conquistata qualche provincia. fare, il tale e tale console ec. La storia ro-
Nell'interreguogovernavano i senatori, ed mana somministra splendidi esempi , i qua-
il comando degli eserciti si dava a quelli li nel coutegno del senato romano, finchè
ch'erano stati senatori ; e quando inter- fu libero, fan conoscere le sue eccellenti
venivano ai pubblici spettacoli , aveano qualità , come di attaccamento al reggi-
seggio e posto separato. Un senatore non mento democratico e alla gloria di Roma,
poteva allontanarsi dal senato senza per- osservanza del segreto, conservazione della
messo; stando in città era obbligato a in- discipliua militare, giudizio nelle ricom-
tervenire alle assemblee del senato, per- pense, fedeltà verso gli alleati, fermezza
chè i decreti di questo non aveano vigore ne' pericoli che minacciavano la repub-
quandoi senatori erano mendi 100 , e man- blica, moderazione negli eventi prosperi,
cando si pagava una multa. Il senato ra- costanza ne'contrari. Essendovi nella re-
dunavasi ordinariamente nelle calende , pubblica romana fra la nobiltà due or-
nelle none e nelle idi di ciascun mese, tran- dini, uno deʼsenatori, l'altro de’cavalieri,
ne novembre e dicembre, in cui correvano dopo i quali venivano i cittadini o plebei,
le vacanze. Dipoi Augusto ordinò che il ne'primi tempi della repubblica la digni-
senalo si convocasse solo ne' giorni delle tà senatoria si conferì soltanto ai patrizi
calende e idi di ciascun mese. I dittatori , o discendenti de'primi senatori; quando
i consoli, i pretori ed i tribuni del popolo poi si giudicò conveniente ricevere nel se-
aveano il potere di convocare l'assemblea nato que'di famiglie plebee,furono prima
del senato quando lo giudicavano a pro- nobilitati. Per coprire i posti vacanti del
posito. Niente facevasi nella repubblica ro- senato solevansi prendere dall'ordine dei
mana senza consultare il senato, e tutto cavalieri que'di maggior merito e nobiltà.
quel che facevano il popolo e i tribuni non I consoli e i censori li nominavano, e se
avea ordinariamente alcun vigore senza ricusavano la dignità senatoria, si toglie-
l'approvazione del senato. I tribuni però va loro quella di cavaliere. Quando si sce-
si opponevano spesso ai decreti del senato, glievano i senatori , si prendeva in con-
e nou polevano eseguirsi se prima non si siderazione non solamente i pregi perso-
fosse lolta ogni opposizione ; e per costrin- nali, ma l'età e la rendita. Per essere se-.
gere i tribuni a desistere da ogni obbie. natore bisognava aver 30 anui almeno ,
zione, bisognava ricorrere agli altri ma- aver esercitato qualche carica, e se taluno
gistrati, e mettere in opera le preghiere fu scelto prima di questa età, si fece per
o le minacce, oappellarne al popolo. Non- favore, o per qualche merito straordina-
dimeno quando un decreto del senato non rio. Quanto alla rendita de'senatori, pri-
avea esecuzione per l'opposizione di qual- ma d'Augusto era d'800,000 sesterzi (cir-
che tribuno, non tralascia vasi di registrar- ca160,000 franchi, valutando un sesterzo
Jo, ma in vece di chiamarlo Senatus Con- quasi 20 centesimi d'un franco), ma quel
sultum,chiamavasi Senatus Auctoritatem , principe volle che la loro rendita fosse d'un
cioè sentenza del senato. Quando un se- milione e 200,000 sesterzi (corrisponden.
nato consulto comunica va qualche ordine tia 240,000 franchi); e se soffrivano qual-
a' magistrati, esprimevasi in un modo as. che perdita considerabile, per cui si sce-
sai convenevole a loro riguardo : Si iis ita masse la loro rendita, perdevano ancora
videtur, se così lor piace. In uno colla data la dignità e la carica di senatore. Si fece
e luogo ove erasi tenuto il senato, nota- questo, regolamento, perchè molti oltene.
vasi ancora il nome de'senatori che aveano vano la dignità senatoria senza avere nè
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la rendita,nè il merito, e perchè i senatori Maria in Aracoeli, e coll'Ara Primoge,
non fossero in caso di commettere ingiu niti Dei. Riconosce il dotto scrittore nel-
stizie , e di lasciarsi corrompere con de- l'odierno senatore il principe del senato
naro, non avendo come sostenere il loro anticodella repubblica romana, e ne'con-
grado,e soddisfare nel tempo stesso al lusso servatori l'ordine degli antichi consoli
eall'ambizione,divenuti eccessivi inRoma romani, magistrato senatorio ch'eserci ta
dopo la conquista d ' Africa. Ai senatori giurisdizione e gode distinte prerogati-
non era permesso aver due mogli, nè di ve, ed avea sino al 1847 i tribunali e feu.
sposare una parente, nè una straniera, nè di di cui parlerò . Immagine dell'anterio-
una cortigiana o schiava , nè di fare alcun re senato è il presente, pel decoro come
traffico. De'magistrati della repubblica e ne sostiene le veci, ritenendo l'antica im-
dell'impero, come del medio evo, trattai presa: S. P. Q. R., oltre la lupa allattante
a Roma; molti hanno i loro speciali arti- i gemelli Romolo e Remo fondatori di
coli in questa mia opera. Vedasi, Gio. An- Roma , Il quale stemma con quello de'Pa-
tonio Moiragi, De Senatu Romano, Me- pi regnanti, decora le facciate esterne di
diolani 1561. Midleton Conyers, Del Se molte chiese, e de' palazzi principali di
nato Romano, Venezia 1748. Gio. Fran- Roma del barouaggio romano.Che il ma-
cesco Cecconi, Tabula chronologica Se- gistrato gode trattamento principesco,ri
natorum Urbis a Romulo fundatore ad cevuto da'cardinali col suono della Cam-
annum aerae christianae 1763, Romae panella (ora non più si usa ) , come gli
1763. Giovanni Sarii Zamosci, De Se- ambasciatori , incedendo con vesti magni.
natu Romano, Venetiis 1563. fiche di forma antica, e con treno nobi .
Il Marangoni nell'Istoria dell'oratorio lissimo. Che dal titolo d'Illustrissimo , il
o cappella di s. Lorenzo, e della nobile magistrato ebbe da Alessandro VII quel.
compagnia che ne avea la custodia (della lo di Eccellentissimo e di Eccellenza. II
s. immagine acheropita del ss. Salvatore; decoroso modo col quale sempre magni-
di questa furono i primi custodi il senato ficamente procedette il senato romauo,
e popolo romano, ciò che fecero per mez . massime nelle pubbliche comparse, po.
zo de'XII Ostiari, nobile collegio che fu trà apprendersi da quanto vado a ripor-
succeduto per destinazione di Martino V tare; e si rileveranno ancora i diversi co-
da detta compagnia;di tutto ampiamente stumi de'vestiari, degli ornamenti e del
trattai aScALASANTA), a p. 307 osserva che le armi che si usavano ne'bassi tempi, di
il senato romano di Roma papale,che suc molta importanza . Per la magnificenza
cesse all'antico, risiede nello stesso cele- degli antichi romani , disse Cinea legato
bratissimo luogo in cui era l'altro,in Cam- del re Pirro, e ripetè l'imperatore Costau.
pidoglio non meno illustre di quello cui zo : TotReges in Urbe Romae,quot Cives.
successe, pe'3 sontuosi palazzi che lo ren- L'epoca de'tempi di mezzo , in cui il sena .
dono maestoso e degno di Roma , uņo to romano sfoggiò tutta la sua grandezza,
per l'abitazione del senatore, l'altro per furono le feste del Carnevale di Roma e
le adunanze de' conservatori , ricco dei de' Giuochi spettacolosi di Agone e Te-
monumenti i più singolari dell'anticaRo- staccio che celebrava, da me descritti in
ma, come lo è l'altro nobilissimo e ma- tali articoli, e indicati insieme ad altro a
gnifico museo. Questo famoso luogo pur- quello di Roma; solenni feste che con son-
gato dalla superstizione dell'idolatria, ha tuose cavalcate e simbolici carri, incomin
nel culmine dell'eccelsa torre il simula ciate dopo il secolo X, o nel seguente, a
cro di Roma col trionfale vessillo di no. poco a poco andarono in disuso dopo il
stra redenzione,ergendosi sulle rovine del XVI . Solo restò il giuoco della cuccagna,
tempio di Giove la grandiosa chiesa di s. che si faceva neli . di maggio dagli sviz-
SEN SEN 39
zeri , e questo pure cessò sotto Urbano scarlatto, e l'altra rossa e gialla, scarpe di
VIII. Erano ordinati dagli antichi statu- velluto paonazzo foderate di pelle d'ar-
ti di Roma, e che si celebrassero annual- mellino con bottone d'oro allacciato.Ca.
mente colla maggior solennità, per cui se valcavano due a due secondo le loro pre-
ne chiamavano a parte i più esperti giuo cedenze, col Priore in mezzo, con mezze
catori e robusti giovani di quasi tutte le copertine fatte a pendoni , col pettorale
comuni delle città convicine, anzi erano di velluto verde, fatto a ricami d'oro e
esse a ciò obbligate : Tivoli ne inviava 8, d'argento, con frangie e fiocchi d'oro e
altri ne mandavano Anagni ,Corneto, Ma- fornimenti del medesimo velluto . Nelle
gliano, Piperno , Sutri, Terracina , To. feste militari portavano il saione crespo
scanella, Velletri , oltre gli ebrei di Ro scollato, che si allacciava sulle spalle, a-
ma. Aveano luogo nel giovedì grasso e perto a'fianchi, con faldoni lunghi di vel-
ultima domenica di caruevale, e per la luto cremesi, con fascie guarnite di rica-
festa dell'Assunta . Dalle nominate e al- mo, secondo i colori del rione , e con ma-
tre comunità che vi prendevano parte, niche una rossa, l'altra gialla e rossa, con
come dalle altre circostanti a Roma, con. banda de'colori dell'arme de' Capo- Rio-
correvano in folla a godere il lieto trat- ni, e sotto fin sulla coscia tutti armati,
tenimento. Questi clamorosi divertimen . portando i loro Paggi la celata. Accom-
ti riuscivano graditissimi aʼromani ed ai pagnavano il capo rione i suoi connesta-
forestieri, ed avevano un carattere tutto bili, i quali erano seguiti da una molti-
proprio, come si apprende dalle diverse tudine di facchini che portavano in lun.
e interessanti relazioni stampate , e che ghe stanghe i doni ricevuti dal popolo, e
citai in detti luoghi.Rimettendomi ad essi , consistenti in salati , formaggi, polli, ciam-
qui solo quanto alle feste e giuochi ne da belle e fiaschi di vino generoso. Termi .
rò un cenno, nel narrare le pompe che le nata l'escursione e la cerca, tutti i capo-
accompagnavano, per aggiungervi qual rioni co' loro tori si riunivano nel foro
che erudizione che mi fu dato rinvenire. Agouale, ove facevano mostra deʼricevu-
Le feste ed i giuochi di Agone e di Te- ti doni, ed ivi recavasi con tutta la pom-
staccio presero il nome da❜luoghi ove si pa il senato, ed il popolo vi accorreva a
facevano , cioè dalla Piazza Navona e dal turbe per godere dello spettacolo e della
Monte Testaccio. Divisa allora Roma in ferocia de'tori,di cui furono sempre aman.
XIII rioni, ciascuno avea il suo gonfalo- tii romani, piacendo ad essi assai legiostre.
niere o Capo Rione ( che godevano un Nel dì seguente adunatisi in Campido-
tempo ampia podestà sulla vita e la mor- glio i più nobili cittadini, al suono della
te de'cittadini, avevano il governo della campana e de'timpani con isplendido ap-
repubblica e guardavano la patria), of parato si avviavano per Testaccio. Cia-
ficio del quale in questi spettacoli era il scun rione vi conduceva il suo carro trion-
far girare pel suo rione un vigoroso e pin- fale colla propria bandiera, tirato da 4
gue toro, avente la testa e le corna coro- cavalli, ordinariamente bianchi e ricca-
nate di fiori, come praticavano gli anti- mente bardati, accompagnato da 6 staf-
chi romani colle vittime pe' sagrifizi ai fieri in bellissime livree. Precedeva il rio-
Numi. I capo - rioni, detti anche Bande- ne di Trastevere, seguivano gli altri, poi
resie Decurioni, in questa circostanza ve- il senato romano. Indi seguiva l'ordine
stivano berretta ducale di velluto creme- della pompa e magnificenza de'magistra
si, rubbone corto con mezzi maniconi di ti romani. Avvertirò , che nel tempo in
velluto cremesi, con punte e bottoni d'o cui i Papi risiedevano in Avignone, il se-
ro, foderati di tocca torchina e oro, giub. nato romano, valutando molto di più la
bone di raso paonazzo, con calze una di sua carica per l'assenza di quelli, l'eser-
40 SEN SEN
citava con una reale grandezza e splen- due piume, saione scollato con maniconi
didezza, sì nel governo, come nel riceve larghi, tutto fatto a fascie per lungo di
reeincontrare i legati apostolici, con bel- panno rosso e giallo, con passamani bian-
lissimo ordinee precedenze de'magistra chi, calze liscie di panno rosso, con una
ti; ciò praticandosi dal senato romano an banda secondo la livrea del senatore: in
che nell'andare incontro agl'imperatori certe occasioni andavano armati fin so-
e altri principi che si recavano in Roma, pra la coscia d'armi bianche.E questi pro-
ed eziandio in altre simili occasioni.Laon cedevano per guardia del loro capitano,
de la pompa che vado a descrivere,tran- che seguiva a cavallo con sella di velluto
ne quanto riguarda igiuochi, si usava an- paonazzo e fornimenti di fibbie dorate,
cora per le memorate solennità, e l'ap- con berretta di scarlatto di grana,con me-
prendo da Vitale, Storia de' senatori di daglia d'oro e con piuma; giubbone di
Roma, p. 311 eseg., il quale la ricavò dal damasco rosso, collare di maglia , collana
la distinta relazione che Muratori pub . d'oro al collo,calze una rossa , l'altra gial-
blicò nella Dissert. 29 Antiq. Ital. medii la e rossa, rubbone di panno paonazzo fa-
aevi,trascritta dal CodiceVaticano6723 . sciato di velluto simile, e foderato di ra-
Il Manzi la riprodusse a p. 121 del suo so rosso nelle occasioni incedeva tutto
Discorso sopra gli spettacoli, le feste, il armato, fuorchè la testa; e sopra la coscia
lusso nel secolo XIV , e la collazionai d'arme bianche , con mazza ferrata al-
con Vitale per la proprietà de' termini . l'arcione : que' due pedoni che gli anda-
Noterò pure che la foggia de' vestiari era vano a'lati, colla medesima livrea degli
decorosissima, ma all'antica, senza repli alabardieri, con bastoni facevano largo
carlo ogni volta. Aprivano la marcia mol- tra il popolo. I due Maestri di strada
ti gentiluomini e baroni a cavallo , ve- (specie d'edili, di che parlai al loro artico-
slitipomposamente, co'loro staffieri in li- lo,insieme a'loro diversi vestiari , come feci
vree. Seguivano su eleganti palafreni gli pe'magistrati e altri che vado segnando
officiali e magistrati, ch'erano i primari in corsivo) seguivano a cavallo con forni-
della nobiltà romana . Quindi 4 trombet- mento di velluto rosso e gualdrappe di
tieri del popolo romano a cavallo , con scarlatto. Portavano una berretta duca -
fornimenti e sella di corame rosso, ed al- le di velluto cremesino, con giubbone di
le trombe l'arme del popolo : erano ve- raso paonazzo, con calza liscia di scarlat-
stiti con berretta di panno fosso, con fit to di grana, con iscarpe di velluto rosso,
tuccia cinta di taffettà bianco , allaccia. cou rubbone corto di velluto rosso e fo-
ta, con giubbone scollato di raso giallo, e derato di damasco giallo. Venivano i due
calze liscie di panno rosso, con saione a- Sindaci del popolo, che cavalca vano con
perto da'fianchi scollato di panno rosso, fornimenti di velluto rosso e gualdrappa
listato di fascie di raso giallo con trine di panno rosso, e portavano in testa .....
bianche, con una manica alla divisa ros- con una certa calza lunga di scarlatto
sa e gialla, l'altra essendo tutta rossa, con che se la gettavano sopra le spalle, con un
una banda di taffettà secondo la livrea del poco di mostra di pelle bianca, e rubbone
senatore. Seguivano 6 mazzieri con maz. lungo alla senatoria di damasco paonazzo
ze d'argento, con vesti lunghe senza ma- foderato di raso cremesino , con sottana
niche di panno paonazzo, con rivetti e fo- di scarlatto. Seguivano due segretari, che
dera di tabì rosso, giubbone di raso ros- cavalcavano con gualdrappa e fornimenti
so, e berrettino di scarlatto, cavalcando di velluto paonazzo, vestiti con berrette
con fornimenti e sella di corame rosso. alla ducale, con giubbone di raso rosso ,
Venivano 4 alabardieri della guardia del calze di scarlatto, rubbone di damasco cre-
senatore,con berretta di panuo rosso con mesino, foderato di raso giallo fino sopra
SEN SEN 41
il ginocchio. I due Scriba Senatus a ca- d'argento che loro donavano i senato-
vallo come i segretari e come loro vestiti , ri quando entravano in officio, e così fa-
ma il rubbone avea soli mezzi maniconi cevano coi paggi , con giubboni di raso
con bottoni d'oro e la fodera di raso pao- giallo , calze una rossa di panno, l'aſtra
nazzo. Poi venivano 4 Marescialli (verso secondo i colori dell'arme del senatore, con
il fine di tale articolo dico pure del loro saione di panno rosso scollato, con mez-
vestiario in altre pompe) al paro caval- zi maniconi, guarnito a fascie di velluto
cando con mezze copertine di scarlatto con giallo, e passa mani di seta torchina e bian-
frangie d'oro, con fornimenti di velluto ca. Quando il senatore andava pontifical.
rosso, con berretta ducale di velluto cre- mente, portavano bastoni dipinti verdi,
mesino, e calze di scarlatto, con rubbone che poi portarono innanzi ai conservatori.
corto di velluto paonazzo con bottoni d'o. Poi venivano a cavallo, con mezza coper-
ro, foderato di damasco rosso , ciascuno tina di velluto paonazzo e con simili for-
con bastone in mano di legno bianco. I nimenti due gentiluomini, vestiti con ber-
Paggi de'capo-rioni, i tamburi di tutti i retta di velluto nero, giubbone di raso cre-
rioni a 4 a 4,avendo neʼtamburi dipinte le mesino, calze di scarlatto , rubbone di pel-
insegne del proprio rione. Questi 13 paggi luzzo paonazzo corto e con fascie di vel-
de'capo-rioni a due per due precedevano luto dello stesso colore; portavano inoltre
i Capo- Rioni stessi : de' Paggi e de'tambu- un collaro di maglia sopra il giubbone e
ri parlai a quell'articolo, anco per ciò che collana d'oro, e sostenevano mazze d'oro
spetta a questa relazione.IIPriore de'capo curiosamente lavorate; in una eravi scol-
rioni portava il Laticlavo di velluto pao- pita Roma in figura di robusta vergine
nazzo foderato di pelle d'armellino all'an- sedente sul leone, tenendo in una mano
tica, con bottone d'oro allacciato, e ve- la vittoria, nell'altra la sfera simbolo del
niva per ultimo in mezzo alla 6.* fila de'ca mondo ; nella 2.ª mazza si vedeva la lupa
po-rioni, preceduto da 6 Paggi con ban lattante i gemelli che reggevano lo scudo
diere. Cavalcavano poscia i due cancel- con l'arme del senato : + S. P..Q. R. In-
lieri del popolo romano, con gualdrappa cedevano poi 60 alabardieri del senatore
di scarlatto con frangie d'oro e fornimenti a cavallo, vestiti nel modo già detto, ed il
di velluto rosso, con berretta ducale di vel- putto della giustizia,incarico che fungeva-
luto cremesi, sottana di velluto paonazzo no i figli de' gentiluomini , che dietro le
e calze di scarlatto, rubbone alla senato- spalle avea il cappello senatorio di tela
ria, e maniconi di tela d'oro foderati di d'orofoderato d'ermesino cremesino,cam-
damasco rosso. Venivano poi, vestiti a lo- minando ai fianchi due alabardieri con ba-
ro beneplacito, gli oratori delle repubbli- stoni in mano e senza berretta. Il putto
che, de principi e de're. Seguivanoi Paggi della giustizia cavalca va con mezza coper-
del Gonfaloniere, che tenevano in mez- tina fatta a pendoni di scarlatto, con fran-
zo il Paggio del Prefetto di Roma. \\ Gon- gie e fiocchi d'oro, co'fornimenti di vel-
faloniere del senato e popolo romano so- luto rosso. Portava un berrettino di scar-
steneva il grande steudardo del popolo, latto di grana con queste lettere d'oro
alla cui sinistra stava il Prefetto di Ro- S. P. Q. R. in ricamo; con giubbone di
ma preceduto da un Paggio colla frusta, raso cremesino, calze di scarlatto, saione
segno del suo potere. Seguivano 4 Pag scollato crespo con mezzi maniconi di vel-
gi del senatore, che per riverenza por luto cremesino listato con fascie di tela d'o
tavano il berrettino in mano, 16 pala- ro, con istocco dorato e fodero di velluto
frenieri poi detti Fedeli di Campidoglio rosso. Cavalcava quindi il senatore di Ro-
o del popolo romano, con berrette di vel- ma, con maestà, sopra bianca chinea, con
luto rosso in mano , ornate di medaglie fornimenti di velluto cremesino alla te-
42 SEN SEN
stiera, con fiocchi di seta cremesina e oro, di panno de'colori del senatore, con una
fibbie dorate e gualdrappa di velluto cre banda rossa e gialla, con spallacci e brac-
mesino, con fascia attorno di ricanio d'oro ciali d'arme bianca.Seguivano due paggi,
e d'argento larga un palmo, con frangie uno del capitano, l'altro portava la cor-
d'oro, Vestiva il senatore un berrettone netta dell'alfiere coll'arme del popolo ro-
ducale di broccato d'oro, foderato di pelle mano, vestiti come il trombetta. Poi ve
d'armellino, con calze di scarlatto di gra- nivano il trombetta, il capitano e l'alfiere
na, scarpe di velluto rosso e fibbie d'oro, de'cavalli,gentiluomini romani , vestiti pu-
soltana di velluto cremesino con bottoni re come il trombetta, ma di velluti e oro,
d'oro, con veste alla senatoria di broccato con collare di waglia, Indi i cavalleggieri
riccio soprariccio d'oro, foderata di pelli al medesimo modo vestiti come il trom-
d'armellino, con una mozzetta sopra di betta, con banderuole secondo la livrea
pelle d'armellino con codette, guanti di del senatore sopra le lame : in altre occa-
pelle bianca con orlo di ricamo d'oro e sioni portavano celate in testa con piume
perle, con collana d'oro al collo, e simile e alle testiere de'cavalli. Di più solevano
bacchetta nella destra, con una pallottina intervenire due cori di musici, uno vo-
e crocetta in cima, aveute in dito 3 anelli cale, l'altro stromentale, in tutti 16 e sti :
d'oro, uno con rubino, gli altri con dia pendiati dal popolo romano : portavano
mante e smeraldo. Accanto al senatore berrettini di scarlatto, giubbone di raso
camminavano due uomini con spadoni da rosso, veste scollata senza maniche, lunga
due mani sulle spalle, col capo scoperto, sino al ginocchio. Con questo bell'ordine
vestiti di giubbone di raso rosso trinato e magnificenza il senato romano proce-
d'oro,con maniche una rossa, l'altra della deva nelle feste,come nelle pubbliche com-
livrea del senatore, con calze di scarlatto parse,che parevain esso ritornato lo splen-
e della divisa del senatore, con calena tra. dore dell'antico impero romano : lelivree
versa per banda d'oro. Gli tenevano die- de'particolari signori erano ricchissime e
tro due camerieri segreti o aiutanti di ca. innumerabili. Alle falde del Monte Aven-
mera vestiti con calze una di scarlatto, l'al- tino eravi un'antica torre, che guardava
tra della divisa del senatore, con giubbone il mare. Fino dal mattino si copriva tutta
di raso cremesino, berretta di scarlatto , di drappi colorati, con corone di mirto e
rubbone di pelluzzo paonazzo con fasce di fiori; ivi si collocava il gran vessillo del
dell'istesso colore di velluto, foderato di popolo romano, e in alcuni anelli si ap-
damasco paouazzo, e sella di velluto ne- pendevano i pallii pe'vincitori. Nel mezzo
ro. Venivano poscia i giudici di Campi poi era un anello più grande, il quale gi-
doglio con gualdrappa di panno paonazzo, rava intorno a se medesimo, e dove l'uo-
con vesti lunghe di velluto nero, berretta mocorrendo a cavallo dovea ficcare il dar
da dottore, sottana paonazza, con gli uf- do, il quale giuoco riusciva giocondissi-
fiziali della corte del senatore. In ultimo mo, per l'immensa moltitudine spettatri-
veniva una cornetta di 50 cavalleggieri, ce nella pianura e nelle prossime colline,
indi una trombetta che nella banderuola sotto padiglioni e baracche per difendersi
di essa portava : S. P. Q. R. e sotto dal sole , onde sembrava il campo d' un
l'arme del senatore ; cavalcava con sella esercito. Arrivata la cavalcata al piano di
armata di corame e fornimenti rossi, por- Testaccio, dovea il senatore piantare l'in-
tava berretta di panno rosso con piume, segua del popolo romano, com'eragli stato
e giubbone di raso torchino, con calze una espressamente ingiunto nel ricevere la di-
rossa di panno, l'altra eguale alla livrea gnità senatoria. In sua assenza ciò faceva
del senatore, con saione liscio di panno qualche suo stretto parente nobile, e be-
rosso, mezza colla manica e l'altra mezza nemerito per servigi resi allo stato e alla
SEN SEN 43
patria. Si collocavano quiudi alcuni porci sfoggiati di una medesima sorte, dimodo.
a duea due in 6 carrette coperte di drappo che ciascuno può considerare, come pote
rosso, ben pettinati e tosati. Trasportati vano andare mirabilmente adorni, volen
i carri alla sommità del Monte Testaccio, do rappresentare il popolo romano nobi-
indi si facevano da per loro precipitare alle lissimo". Altre bellissime comparse il se-
sue radici : appena erano giunti alla pia nato romano fece ne'Possessi de' Papi, nel
nura, i giuocatori incominciavano il com- modo che si leggono nella raccolta delle
battimento per disputarsi la preda. Nella relazioni che ne pubblicò Cancellieri, don.
mischia si urtavano, battevano, stramaz de ricavai quelle notizie che sparsi su que
zavano al suolo, nè avea termine la con- sto punto ne'molti relativi articoli di que
fusa pugna, finchè non fosse stato tutto sto mio Dizionario , avendo egualmente
rapito. In appresso avea luogo la giostra descritto a INGRESSI SOLENNI in Roma, le
de' tori, ove i combattenti davano singo- pompe magnifiche colle quali il senatoro-
larissime prove di ardire , di coraggio e mano onorò que' sovrani e grandi per-
di valore. Si faceva poi il giuoco della cuc- sonaggi che li fecero. Prima di passare a
cagua , e la lotta de' saraceni, spettacolo dire alcuna delle antiche erudizioni sul se-
assai dilettevole per l'agilità de'lottatori. nalore e conservatori di Roma , e loro tri,
In ultimo seguivano le corse, dal Monte buuali, esistenti innanzi alla nuova orga-
Testaccio alle falde del Monte Aventino, nizzazione del senato romano eseguita nel
ricevendoi vincitori il premio del pallio di 1847, perchè meglio si comprendino, tro-
30 cannedipanno rosato. Tali corse erano vo opportuno qui riprodurre quanto leg-
di vario genere, come di soli cavalli, di soli go nel cav. Pompilj - Olivieri : Il Senato
uomini, di vecchi e ragazzi, di vecchie e Romano, a p. 213. » Da questo atto di
giovani; doveano correre anche gli ebrei concordia (tra il Papa Gregorio IX e il
vestiti in rubbone e quasi in abito sena- senatoreMalabranca del 1 235,per decreto
torio. Siffalte cose vanno condonate alla e autorità del senato e popolo romano )
rozzezza de❜tempi in cui ebbero origine, apparisce chiaramente la esistenza d'un
e alla passione del popolo romano per gli corpo morale che esercitava l'autorità del
spettacoli, li continuò anche dopo l'inci- senato e popolo romano, e che quella del
vilimento, con qualche modificazione, fin- senatore non estende vasi negli affari po-
chè restarono aboliti,anco per rimuoverei litici se non per l'effetto esecutoriale dei
disordini che vi accadevano, Nel citato Vi- decreti di quel corpo, che coll'andare del
tale a p. 460 eziandio si legge che ne'nuo tempo passò ne'conservatori di Roma, re-
vi statuti di Roma formati nel senatorato stando al senatore la giudicatura in rap-
d'Arringhieri , rieletto nel 1464, veune or presentanza dell'antico Pretorė urbano,
dinato Che a'gluochi e corse de'pallii e e l'intervento a' pubblici consigli. In virtù
loro apparato,che si facevano in Piazza Na degli statuti di Roma emanati sotto Pao.
vona ed a Testaccio, dovessero assistere il lo II, Alessandro VI, Leone X, e Grego-
senatore diRoma co'conservatori , e tutti gli rio XIII, la rappresentanza del senato si
officiali vestiti degli abiti senatorii. Quin trasferì nel consiglio segreto, composto se-
di si legge nella relazione di detti giuochi lectorumvirorum(statuto diGregorioXIII
in tempo di Paolo II ; » Vi comparirono che vige ancora in alcune materie; ma il
gl'illustrissimi signori, senatore di Roma cav. Pompilj-Olivieri pubblicò l'opera nel
e conservatori, il quale senatore cavalcava 1840,ed a me gentilmente la dedicò), ed e-
un corsiero coperto da capo a piedi tutto rano i 3conservatori,il priore de'capo -rio-
d'imbroccato, con berretta d'armellino ni, i capo-rioni, i 2 cancellieri , i maestri di
con code bellissime per ornamento della strade,39 consiglieri da scegliersi da'capo-
testa. Li signori conservatori romani poi rioni, l'avvocato e procuratore della ca-
44 SEN SEN
mera di Roma , 40 consiglieri aggiunti, secolare : li conservatori di Roma vi han-
i couservatori e capo-rioni dell'ultimo tri- no il 2.° luogo, dacchè pare sieno stati so-
mestre, i custodi delle porte del consiglio, stituiti ai rinomati consoli della città , non
e i difensori de'decreti. Il redattore di que altrimenti che al romano prefetto succes-
sti atti appellavasi Scriba- Senatus, ei de- se il senatore. Il Papa crea perpetuo se-
creti di questo consiglio erano detti Se- natore (delle temporanee e anche brevi
nati consulti. Il popolo poi era rappresen- durate degli antichi, di tutti.quanti par-
talo dal consiglio pubblico, all'approva- lai a RoMA), perciocchè così vuole lo sta-
zionedel quale si portavano lematerie gra- tuto della città. I conservatori vengono
vi già discusse ed approvate dal consglio eletti, o confermati (per l'elezione e pos-
segreto. Il consiglio pubblico era compo- sesso del nuovo Papa , per quello del nuo-
sto del senatore, dei conservatori , e di tutti vo senatore, pei nuovi cardinali camer-
i cittadini romani al di sopra de'20 anni . lengo e segretario di stato, per l'anno santo
L'uno e l'altro consiglio venne a cessare e canonizzazioni , per la venuta di sovrani
per mancanza di materie meritevoli d'im in Roma, e per altre singolari circostanze :
portante discussione. Oggi la rappresen- prima che Leone XII stabilisse che i Mae-
tanza del senato e popolo romano (cioè stri di strade durassero 3 anni, il loro uf-
a tullo settembre 1847 ) risiede ne' con- fizio veniva prorogato da ogni nuovo se-
servatori, i quali nell'emanare alcuni atti natore, e per quelle altre circostanze che
adoperano la espressione, Senatus Popu- notai al loro articolo) di 3 in 3 mesi , e
lique Romani auctoritate quafungimur, sonopatrizi romani ovvero dello stato (Be-
ed imprimono esclusivamente il sigillo nedetto XIV colla bolla Urbem Romam ,
contenente le lettere + S. P. Q. R. Posto de' 4 gennaio 1746, prescrisse i requisiti
tuttociò può credersi che anche a'tempi onde debbono essere dotati que'nobili che
de'primi senatori vi fossero i consigli pri- potranno essere creati conservatori,o prio-
vati e pubblici, e perciò l'atto del sena- re de'capo- rioni). A' conservatori si deve
toreMalabranca si espresse: Decreto etau- aggiungere il priore de'capo-rioni, i quali
cloritate Senatus Populique Romani, per capo-rioni, come pure li capotori , sono
decreto ed autorità del senato e popolo officiali del popolo romano; quantunque
romano". Finalmente aggiungerò quanto il priore vesta il decoroso abito de' con-
riferisce la Relazione della Corte di Ro- servatori, ciò non ostante non ha eguale
ma del cav. Lunadoro, aumentata dalZac- giurisdizione del ministero ". Nelle Me-
caria (in quella dell'edizione del 1646 si moriestoriche delsenatore diRoma Bielke
dice che il senatore a vea circa annui sćudi a p. 85 si legge. " La residenza del sena-
duemila, ed era ogui settimana ammesso tore è in Campidoglio. Egli ha ivi i suoi
all'udienza dal Papa, e dai cardinali ni uffiziali ,ed una guardia mantenuta a spese
poti,quandofacevano da segretari di stato, della città , che l'accompagna nelle fun-
per dar conto delle cause del suo tribu- zioni pubbliche; e quando va all'udienza
nale; quando nel 1847 fu istituito il nuovo del sommoPontefice viene accompagnato
senato romano, l'antico senatore avea an- da un gran equipaggio . Il suo abito di ce-
nui scudi 2300, con diverse spese a ca- remonie, o sia di pubbliche funzioni , è
rico suo; ogni conservatore e priore men- una lunga toga di porpora, bordata di stof-
sili scudi 25: gli antichi onorari li ripor- fa d'oro, che corrisponde all'abito degli
tai a ROMA), t. 2, p. 318, sul senato ro- antichi senatori romani " . Il Piazza nel
mano. » Il senatore di Roma occupa tra Cherosilogio p. 19, dice che il rubboue che
i personaggi secolari che amministrano usa nelle pubbliche solenni funzioni il se-
giurisdizione il principal posto , il quale nato di Roma, oltre ciò che scrive Cas-
in modo speciale rappresenta il principe siodoro, essere stato il proprio abito la cla-
SEN SEN 45
mide, il cingolo, le scarpe dipinte, e ch'e- a CAVALLERIZZO di ciò parlai. Il nuovo se-
rano portali per Roma in sedia curule d'a- natore deve fare la visita al cardinal deca-
1
vorio. Marangoni riferisce, che il magi- no, il quale in treno nobile gliela resti-
strato romano nelle funzioni più solenni, tuisce in Campidoglio; altrettanto si pra-
così il senatore come iconservatori vestono tica coi cardinali nuovi, come notai nel
l'antica forma dell'abito senatorio di broc- vol. IX, p . 177. Il Vettori nel Fiorino d'o-
cato d'oro, e nelle ordinarie è di velluto ro, p. 131 , avverte che anticamente il se-
nero nell'inverno, e di damasco nell'estate. natore invece dello scettro d'avorio, per
Sulla toga senatoria abbiamo di H. Bossi, simbolo della giurisdizione riceveva il
De romana toga senatoria , de senatorum vessillo o bandiera dal Papa, il quale fu
lato-clavo, Ticinii 1614. poi donato da'Papi a'senatori in fine del
Altri cenni sul Senatore di Roma loro uffizio, ma da Paolo II in poi ebbe
e suo tribunale. luogo la tradizione dello scettro.Nelle mo⚫
Del senatore di Roma , Senator almae nete del senato di Roma fu espresso il se.
Urbis , Decurio Senator , Primus civis natore in atto di ricevere il vessillo da s.
Romae, all'articolo Roma trattai di tutto Pietro; egli poneva le sue armi in dette
quanto riguarda l'origine di questa di- monete : ma anche di queste parlai a Ro-
gnità sino a oggi, come delle elezioni tut- MA, come de'titoli che usava anticamen .
te fatte da'Papi con breve apostolico, al- te, così delle formole Dei gratia , e talo-
tro occorrendone per la laurea dottorale ra pro D. Nostro Papae, et S. R. E. de-
se non l'avea, e del successivo possesso. putatus, ed altre. Quando i senatori era-
Il ceremoniale e cavalcata per questo, co- no due, ed uno era assente, quello che ri-
me vestiva, il giuramento di fedeltà che maneva in Roma si sottoscriveva anche
prestava al Papa, e di cui ne faceva rogito pel collega , dichiarando giusta la causa
il prefetto delle ceremonie pontificie (fa- dell'assenza . Ed abbiamo : Nos Jo. de Co-
cendo da testimoni il maggiordomo e il lumna Almae Urbis Senator Illustris, et
maestro di camera del Papa), lo scettro vicesgerens magnifici viri Jordani de fi-
d'avorio che dal medesimo riceveva in liis Ursi collegae nostri absentis ab Ur.
seguo della giurisdizione e podestà con- be juxta de causa. Essendo assenti i se,
feritagli,la visita che poi faceva alla chie- natori lasciavano i loro vicari, che sotto-
sa di s.Maria d'Araceli,il possesso in Cam scrivevano per loro, così si ha: Camera-
pidoglio previo il giuramento che ren. rii Camerae Urbis et vicesgerentes ma-
deva a'conservatori, sull' osservanza del gnificorum virorum . I senatori solevano
lo statuto di Roma, si può leggerlo nel aggiungere uella conferma degli statutidi
vol. X, p. 312 e seg., dove riportai le re arti o Università artistiche e nelle loro
lazioni delle cavalcate e possessi de' se- sottoscrizioni: Decreto, el auctoritate sa-
natori Frangipane del 1712 , e Corsini cri Senatus; e spesso ancora: ex delibe-
del 1818. La relazione del possesso del ratione, et nostri assettamenti . Questo as-
senatoreRezzonico del 1765, la riportaVi . settamento, che sembra aver contenuto
tale a p.150, dicendo, che dopo avere ri gli assessori o consiglieri de' senatori, è
cevuto lo scettro dal Papa , nell'atrio del spesso nominato negli antichi statuti di
Quirinale il cavallerizzo pontificio uel di Roma. Anche incedendo solo il senatore
lui nome gli presentò una chinea ricca- godeva l'uso de’cavalli della carrozza coi
mente bardata con gualdrappa di vellu- fiocchi , così di farsi precedere dall'Om-
to cremesi ricamata d'oro,con istaffe e fi- brellino , ove pure parlai di detti fiocchi;
nimenti d'argento, su di cui ascese, ed al l'uso della Campanella nell'uscire dal suo
replicato sparo deʼmortaretti della guar- palazzo senatorio di Campidoglio con for-
dia svizzera incominciò la cavalcata. Già malità, e l'uso del baldacchino. Unendosi
46 SEN SEN
però il senatoreco'conservatori, come per tali funzioni, colle risposte de' medesimi
fare le offerte nelle chiese, per visitare le Papi. Si dice ancora che nel 1689 nel
medesime, come nell'ottava della festa possesso di Alessandro VIII , in mancan-
de'ss.Pietro e Paolo,nel portarsi alle Cap- za del senatore Negrelli defunto, d . An-
pelle pontifioie, nell'incedere pel Corso in tonio Colonna 1. conservatore sulla piaz-
tempo del Carnevale di Roma,o alla dog- za di Campidoglio, avendo seco i colla-
gia per assistere alle corse,allora forman- terali e tutti i suoi ministri, inginocchia-
do un sol corpo di senato, si servono di tosi ,con brevi e eleganti parole si congra
un solo ombrellino, e le carrozze del se- tulò con sua Santità e le esibì sempre fe-
natore e conservatori formano un solo dele e pronta ubbidienza di se, del sena .
treno. In questo il senatore sempre pren- to e popolo romano; ed il Papa rispose
de il . posto, e nel ceremoniale di Leo- con grande umanità, e dandogli la bene-
ne X stampato nel 1516, lib. 3, sect. II dizione seguitò il suo viaggio pel Foro ro-
De ordine sedendi in Cappella, si legge: mano. Essendo morto l'ultimo senatore
»Senator, Conservatores, et barones Ur principe Del Drago Biscia Gentile, ecco
bis, atque alii proceres, supradictis pri lapompa funebre quale si legge ne'n.i172
mis,inferiores sedebunt in secundo et ter- e 173 del Giornale di Roma del 1851 .
tio grado solii pontificalis pro eorum qua- » Il cadavere del senatore principe Del
litate: primum inter istos Senator locum Drago, ieri sera 29 luglio fu trasportato
obtinuit" .Di sopra indicai quanto riguar- alla chiesa parrocchiale de'ss. Vincenzo
da l'intervento del senatore alle pontifi. e Anastasio a Trevi. Il convoglio proce
cie funzioni, e gli offici onorevoli che vi dette nell'ordine seguente. Drappello di
esercita col Papa. A ROMA dissi ancora dragoni pontificii;plutone di vigili opom-
delle vertenze che il senatore ebbe cogli pieri comandato da un tenente; concer-
ambasciatori nel posto al trono pontifi- to de'vigili, ed un fedele capitolino con
cio e nelle cavalcate. Nella citata Storia l'ombrellino; carrozza funebre col cada-
de'possessi de' Papi di Cancellieri, si tro- vere, a'lati del medesimo il parroco ed il
va che anticamente in essi cavalcava, do- vice-parroco ; a destra della carrozza il
po avere addestrato per la briglia il ca- capitano de'vigili, allo sportello destro il
vallocavalcato dal Papa; quindi nella ca decano de' famigli del senato, al sinistro
valcata pel possesso di s. Pio V si asten- il decano de'servitori dell'ecc.ma casa Del
ne dal cavalcare, per non cedere all'am. Drago; attorno alla carrozza 16 famigli
basciatore di Francia che voleva la pre- del senato, e 6 servitori dell'ecc.ma casa
cedenza, ad tollendam scandali occasio- Del Drago con torce accese ; 3 carrozze
ne, et hoc egit ss. Pater,ut dixit,quia no- dell'ecc.mosenato romano,nella 1.'il mae-
lebat in principio sui pontificatus displi- stro di camera e il gentiluomo, nella 2.*
cere principibus. Finalmente il senatore i cappellani ei paggi, nella 3.a i came-
fu dispensato d'intervenire a questa ca rieri ; carrozza dell' ecc.ma famiglia Del
valcata, per evitare lecontroversie di pre- Drago co'cappellani ; carrozze degli ecc.mi
cedenza pretese dagli ambasciatori, come parenti del defunto; plutone de' vigili e
da Innocenzo IX nel 1591 , e da Clemente drappello di dragoni pontificii . Il fune-
VIIInel 1592 , proseguendo i conservatori bre convoglio partì dal palazzo Del Dra-
e altri magistrati e individui della camera go alle ore 9 pomeridiane, passò per le
Capitolina a intervenire. Nella Storia di vie di Arcione, de'Serviti, de'due Macel-
Cancellieri sono riportati le vestimenta e li, di Propaganda , de'Condotti , delCorso;
il corteggio del senatore, sia cavalcando, quindi voltando per l'Arco de'Carbogna.
sia nel fare l'omaggio al Papa, con diver- ni proseguì per la via delle Muratte , e
se allocuzioni pronunziate da'senatori in giunse alla chiesa parrocchiale alle ore ro
SEN SEN 47
pomeridiane. Tutte le vie erano piene di tribunale,anche per autorità della costitu
popolo.Indetta chiesa nella seguente mat- zione di Sisto IV, nella quale si apprende
tina si fecero solenni esequie in suffragio quale e quanta ne fu l'estensione. Vi sono
dell'anima del defunto senatore principe due costituzioni di Giulio II , emanate so-
Del Drago. La chiesa fu sontuosamente pra le dissensioni de' 4 tribunali ordina-
parata a lutto. Nel mezzo sopra elevato ri di Roma, le quali si leggono nel Fen-
talamo si collocò l'urna inortuaria, sopra zonio, Ad stat. Urbis, ed altra di Paolo
la quale eranvi le insegne senatorie. Ar- V, oltre quella di Benedetto XIV,Roma-
devano all'intorno 84 ceri . Ne'due lati e- nae curiae, nella quale facendo la rifor-
ranvi le bandiere de' XIV rioni di Ro- ma de' tribunali di Roma, dichiarò che
ma. Pontificò la messa solenne mg. Ligi la giurisdizione del tribunale senatorio os.
arcivescovo d'Iconio e vicegerente diRo- sia curia capitolina si stende anche fuori
ma. Il canto funebre fu eseguito da'RR. di Roma, intra quadragesimum lapidem .
cappellani cantori della cappella pontifi. Dice Vitale : » Il tribunale del senatore
cia. Vi assistettero gli ecc.mi conservatori è formato di due collaterali, I. 1.° e 2 °, i
in forma pubblica , ed i signori consiglieri quali giudicano nelle cause civili. E per
comunali di Roma" . le cause criminali vi è il giudice de ma-
Del tribunale del senatore di Roma , leficii. Nel caso che i litiganti vogliano
magistrato ordinario della città e suo di appellare daʼdecreti di detti giudici , vi è
stretto pe❜laici, nel foro criminale e civi il capitano delle appellazioni, a cui pos-
le, inclusivamente alle condanne di mor- sono ricorrere. E se non si acquietano ai
te, tratta Plettemberg, Notitia Congreg. di lui decreti, e si tratti di causa di som-
et Tribunalium CuriaeRomanae, cap.42: ma prescritta a poter ulteriormente ap-
De Foro Capitolino seu judicio Senato- pellare, non essendo il tribunale senato-
ris Urbis. Il senatore fu sostituito in cer- rio soggetto a quello della segnatura di
to modo all'antico Prefetto di Roma, ed giustizia, vi è stabilita una congregazio-
al Pretore o Podestà de' secoli di mezzo, ne, chiamata assettamento, la quale giu .
secondo pure il march.Melchiorri . Prima dica sopra tali appellazioni e le pertinen-
assettamento è
fu un romano, poi uno straniero, indi ze delle cause. E detto
nuovamente un romano. Fino al 1847 , composto del senatore stesso che giudica
oltre l'avere ili . posto nelle rappresen⚫ col volo del suo uditore, de’due colla-
tanze municipali, avea due tribunali, uno terali, de' quali quello che ha giudicato
civile, l'altro criminale; nel civile era as- • nella causa non dà voto, ma un avvocato
sistito da due togati collaterali, che deci aggiunto che deputasi dal senatore o dal
devano lecause singolarmente e collegial- suo uditore, e del capitano dell'appella-
mente inr.'istanza, e quindi in appello; zione. Per la formazione degli atti giudi-
nel criminale, oltre i collaterali, avea un ziari vi sono vari notari particolari, e di-
luogotenente e altri giudici che formava stinti da quelli degli altri tribunali ; co-
no la congregazione criminale. Nel Cam- me anche vi sono i propri cursori chia-
pidoglio avea, oltre la residenza, gli uffi mati mandatari, per eseguire le citazio
ci e cancellerie de' tribunali. Della giu . ni, e similmente il proprio bargello, ed
risdizione del senatore a Roma ne trattai; esecutori di giustizia (birri)” . Nelle citate
solo ricorderò qui con Vitale, quanto su Memorie di Bielke, si apprende a p. 85:
Il senatore ha nel suo tribunale per col.
di essa ne scrisse Scannarolo , De visit.
carcer. lib. 1 , §9, capo unico, sect. I ,n . 18; laterali o siano primi assessori 4 magi-
cioè che fungeva quella del Pretore ur- strati, de'quali 3 hanno il nome di coir-
bano, con ordinaria giurisdizione in Ro- servatori, ed uno di essi è chiamato prio-
ma e suo distretto, e questa altresì pel suo re de'capo-rioni de'XIV rioni,o deputato
48 SEN SEN
de'diversi quartieri della città .Queste ca- cora per l'appellazione delle sentenze dei
riche sono sempre occupate da gentiluo- collaterali . Tale adunanza chiamasi As-
mini che nomina il Papa, due de' quali settamento, che secondo la riforma d'In-
simutano in ogni 3 mesi, gli altri poi chia nocenzo XI, per testimonianza del citato
mati collaterali sono giudici dottori , e Costantino, Vot. 190, n.° 24, fa le veci
sono laureati in utroquejure, e ricevuti della Segnatura di giustizia. Gli affari cri-
sulle rappresentanze del senatore, i quali minali al fine di questo tribunale si so-
esercitano la giudicatura nel palazzo di gliono spedire dalla congregazione stabi-
Campidoglio". Nel pur citato Lunadoro lita dal senatore, da'collaterali, dal giu-
viene detto. " Del tribunale del senato- dice de'malefizi , cui v'interviene pur an-
re t. 2, cap. 39. Il senatore risiede nel che il procuratore fiscale del Campido-
Campidoglio, fa in questa corte di Roma glio, il sostituto luogotenente, il sostituto
grandiosa comparsa, ottiene i primi posti fiscale, ed il notaro criminale " . Meglio
tra'principalissimi personaggi, estende la trattò del tribunale di Campidoglio e sua
sua autorità sopra i cittadini di Roma e giurisdizionee metodo di procedere ilVil-
sugli abitantidella città e del distrettocon letti, nella Pratica della romana curia,
formemente alla costituzione di Benedet- ristampata in Roma nel 1815 , t. 1 , cap.
to XIV, Romanae curiae, de'22 gennaio 3, nel seguente modo: » Il tribunale di
1744;da cui si comprende,che le cause so- Campidoglio ha giurisdizione di giudi-
le laicali competono al tribunale di questo care nelle cause civili inter mere laicos,
a
senatore, ed il modo onde procedere deesi tanto in 1. istanza, che in grado di appel-
nella deliberazione di talun'altra contro- lazione;questa giurisdizione però si esten-
versia. E particolar cura del senatore de solamente a' cittadini ed abitanti di
che vengano perfettamente osservate le Roma e suoi sobborghi. Volendosi poi e-
statutarie leggi della città; a lui soltanto seguire un giudicato di detto tribunale
è concesso di deputare i notari del Cam- fuori di Roma, è necessario prendere l'e-
pidoglio, e di conoscere le liti loro priva- xequatur dal tribunale dell'A . C. Que-
tamente, il che fu ordinato dal moto - pro- sto tribunale è composto del senatore di
prio di Sisto V, riportato dal Costantino, Roma, il quale giudica con il voto di un
Vot. 45, n. 20, t. 1 , Delli collaterali del- abbate uditore, nella maniera stessa che
la congregazione detta Assettamento, e giudica l'Uditore della camera con il vo-
della congregazione criminale. Il sena- to del prelato uditore ; di due collaterali
tore tiene due collaterali quali luogote- chiamati 1.° e 2.° collaterale, e sono o cu-
nenti, all'uno o all'altro de'quali si può riali o avvocati; e del giudice di appella-
ricorrere indifferentemente. Questi colla- zione. I due collaterali , come anche il se-
terali danno udienza ogni giorno, qualo- natore,esercitano la giurisdizione ordina-
ra non sia Feria, nella sala del Campi- ria nelle cause accennate di sopra,e tengo-
doglio, ed in certi giorni destinati deci- no udienza la mattina in tutti i giorni del.
dono ancora nelle proprie stanze quelle la settimana, nel salone di Campidoglio,
cause che a ciascuno di loro si apparten . nelle loro cattedre, a riserva del senato-
gonorispettivamente; quelle controversie re che la tiene in camera. Tengono poi
poiimportanti o di tale natura che deside. l'informazione in un sol giorno della set-
rano essere esaminate nel pieno tribuna- timana nelle loro abitazioni . Ciascuno dei
le, vengono agitate dagli avvocati o dai collaterali ha 15 notari , i quali stanno
procuratori alla presenza del senatore , sparsi per Roma, avendo così voluto Si-
de'suddetti collaterali, del giudice de'ma. sto V, per servire alla comodità degli a
lefizi o luogotenente criminale, e del ca- bitanti, acciò in caso di bisogno in ogni
pitano delle appellazioni, cui ricorresi an- parte di Roma vi sia qualche notaro; ed
SEN SEN 49
il senatore ha un solo notaro, che sta nell'uditore del Papa . Questo capitano d'ap-
cortile del palazzo de' conservatori in pellazione ha il suo ufficio a parte, il qua-
Campidoglio, ben inteso però che depu- le serve pure al primo collaterale, ed a-
tandosi altro giudice in luogo del 1.° alle- gli atti di questo notaro si trasportano i
gato in sospetto, si procede avanti il giu- processi delle prime istanze , e si fanno
dice deputato per gli atti del notaro del tutti gli altri atti che occorre di fare a-
1. giudice. Questi notari, l'uffizio deʼqua . vanti i giudici d'appellazione. Siccome
li è vacabile, hanno tutti i propri sosti- poi il tribunale di Campidoglio non è
tuti, che mandano a leggere le citazioni soggetto alla segnatura di giustizia, così
avanti i suddetti due giudici . Hanno pu- ha una congregazione chiamata Asset-
re il Broliardo e Manuale ne'quali si re- tamento , la quale giudica sopra le cau .
gistrano gli atti a guisa del tribunale del- se di pertinenza, e circa le appellazioni ,
l'A. C. , ed hanno un sol libro per notare nella maniera stessa che giudica la segna-
ogui sorta di spedizione, che chiamasi Re- tura. Questo assettamento si raduna in
ceptorum. L'uditore del senatore tiene u alcuni giovedì dell'anno, ad arbitrio del
dienza in ciascuna mattina nelle stanze senatore, che n'è il capo. E' composto poi
del senatore, e tiene poi l'informazione dello stesso senatore , che giudica col voto
in propria casa quando bisogna . Il me. del suo uditore, de'due collaterali, e del
desimo uditore giudica pure in figura di giudice deʼmalefizi. Il giudice però, che
segnatura sopra la deputazione de' giu- ha giudicato in causa, non vota ; ma in
dici; sopra l'ammissione deʼricorsi de'de luogo di quello , vota un avvocato che
creti, tanto suoi, che de'due collaterali o si chiama aggiunto, e si deputa dall'udi-
degli altri giudici , e sopra le questioni di tore del senatore. Riguardo alle ferie di
pertinenza . Concede pure le supersessorie questo tribunale è d'avvertirsi, che sono
per andare in pieno assettamento nelle regolate da un calendario diverso dagli
cause, nelle quali si tratta di somma ap . altri tribunali, il che deve servire di re-
pellabile, cioè di scudi 20. Questo giudi- gola per chi ha cause. Quanto alla ma-
ce ha il suo uffizio a parte, situato in Cam- teria di trattarvi le cause, essa in sostan.
pidoglio nell'atrio de'conservatori. Il ca- za è quasi la stessa degli altri tribunali or .
pitano dell'appellazione tiene parimenti dinari. Differenziano in qualche parte i
udienza in una stanza situata nell'atrio giudizi ordinari, mentre nelle altre curie
de'conservatori , e la tiene il lunedì , mer- si cominciano col monitorio, col quale par-
coledì e venerdì d'ogni settimana, e nel la il giudice come vedremo; e qui s'inco-
l'estate suol tenerla in casa propria. Que minciano col libello, nel quale parla l'at-
sto giudice giudica nelle cause che sono tore. Vi è anche diversità nelle formole
appellabili, e giudica poi come giudice di de'decreti. Si usa pure quivi in principio
appellazione. Da'suoi decreti circa l'am del giudizio la citazione ad contestandam
missione o reiezione delle appellazioni , la litem , che non è in uso in altri tribuna-
parte che si crede gravata può ricorrere li, e la pubblicazione delle sentenze si fa
al senatore. Se però ad alcuna delle par leggendole in pubblico avanti due testi-
ti non gradisce il suo giudizio sul meri- moni . Luca Peto , ed il Costantino ad Sta-
to in grado di appellazione, può fare de- tutum Urbis, danno una più piena notizia
putare il consultore, o prelato, o avvoca⚫ della pratica di questo tribunale, nel qua-
to, ed allora il capitano dell'appellazio- le per altro rare volte capitano cause gra.
ne giudicherà a tenore del voto del con. vi, oude sembra inutile darne qui un più
sultore ; e se la causa sarà grave, potrà minuto dettaglio. Del rimanente ognuno
domandarsi il voto del tribunale della ro potrà riportarsi a ciò che diremo nel trat
ta , ma questa istanza dovrà farsi avanti tare de' giudizi esecutivi ed ordinari in
VOL. LXIV. 4
50 SEN SEN
genere. E' bene però che si sappia, che in gere dal notaro ad alta voce e pubblicare
questo tribunale vi è lo stile di citare per la sentenza . Inoltre credo anche aggiun
piccole somme immediatamente ad sol- gere, che il chierico come attore può com-
vendum, e senza premettere la citazione parire avanti i giudici diCampidoglio, non
contra jura, nè giustificare il credito , e però come reo convenuto, ancorché fosse
spedire anche i mandati in contumacia , convenuto in giudizio di liberazione dal-
in vigore del solo decreto obtinuit. Questo le molestie , ed in tal caso deve a vocarsi
stile si tiene anche nel tribunale del vi- la causa anche principale, o sia dalle mo-
cario e nell'altro del governo, non però lestie, dalla curia di Campidoglio al tri-
in quello dell'A . C. , onde nelle cause di bunale ecclesiastico ". Rammenterò che
piccole somme i detti tribunali , ricevuta nell'articolo Roma trattai del tribunale se-
la citazione, bisogna fare il nihil fieri nel natorio e de'senatori celebri giureconsulti
giorno medesimo. Si è detto in principio che l'illustrarono, non che del gran cre-
che la giurisdizione di Campidoglio si e dito che pe' suoi giudici si acquistò la cu-
stende ai soli abitanti e cittadini di Roma riaCapitolina , come del giudice delle mer-
e sobborghi. Ciò s'intende però nella giu . cedi, dell'antichissima giurisdizione civile
risdizione non controversa. In vigore del · e criminale del senatore e sue diverse fa-
la costituzione Romanae Curiae, di Bene coltà secondo i tempi, non che dalle car-
detto XIV, si crede debba estendersi an. ceri capitoline. Quali attribuzioni gli ac
che a tutto il distretto; ma la questione cordarono i Papi ,come per ultimoPioVII,
è tuttavia indecisa , essendovi una celebre e più di recente Gregorio XVI,sia pel tri-
scrittura dell'avv. Durani a favore della bunale civile che pel criminale, e come il
curia Capitolina ( poi la decise Pio VII, regnantePiolXil1 . ottobre1847 soppres .
dichiarandola estensiva a tutto il distret. se il tribunale civile e criminale, i notari
to, come la giurisdizione del cardinal vi- e le carceri. Inoltre il Villetti nel t. 2 , a
cario).Riguardo al tribunale di Campido- p. 96 tratta con qualche diffusione al cap.
glio
a sono anche da avvertirsi due cose. La 25 : Del Tribunale dell'agricoltura , che
1. che in tutti gli altri tribunali l'appel presiedeva all'arte agraria e giudicava tut.
lante gode due anni di tempo, in questo te le cause dell' Agro romano e suo di
di Campidoglio gode soli 6 mesi. I giudici stretto ; ne parlai ad AGRICOLTURA , e di
di appellazione negli altri tribunali pro- questa anche a ROMA, arte la più antica,
nunciano a loro piacimento, ma in que. ed in qualche senso la più nobile di tutte
sto di Campidoglio devono sentenziare en- le professioni ; fu la professione de' patriar-
tro due mesi,che si contano dal giorno del- chi e degli stessi re: essa è la sorgente della
la loro deputazione, e passati i due mesi prosperità materiale de'paesi, perchè sen-
spirerà la loro giurisdizione , e perciò si za essa non si potrebbe nutrire i medesi
suole domandare la proroga de'fatali, pel mi. Conviene dirlo, l'agricoltura è forse
quale effetto si cita avanti il capitano del quella fra tutte le professioni in cui si tro-
le appellazioni prorogari fatalia. Relati- va maggiore probità, rettitudine, spirito
vamente alla curia Capitolina,credo utile di giustizia, e ferma difesa delle proprie
il dire, che le citazioni ad sententiam de- tà ; come dichiarò in un bel discorso il dot
vono sempre eseguirsi personalmente tan- to cardinal Gousset arcivescovo di Reims,
to al principale, che al procuratore com e riportò il n.º 232 del Giornale di Roma
parso in causa, e che nell'udienza in cui del 1852. I più antichi, romani erano a
cade la citazione ad sententiam , non può un tempo agricoltori e guerrieri, per cui
spedirsi la causa, ma il giudice deve dire si narra che le loro insegue militari fos-
diffundipro prima audientia , nella qua- sero manipoli di fieno ; forse erano più
le udienza si spedisce la causa col far leg- prodi guerrieri, quanto più laboriosi agri.
SEN SEN 51
coltori. Ma cresciuto smisuratamente con filantropia vegliava indefesso all'esercizio
l'arte della guerra il dominio di Roma, di quell'incarico, sicchè la folla degl'in-
e con esso l'opulenza e il lusso, il popolo felici mercenari attendevanlo ne'dì festi .
re dispregiò il lavoro della terra, i servi vi ansiosamente quasi un padre o un ge.
chiamati in città per servire al fasto dei nio tutelare" . Così l'autore della Necro .
signori , i poderi convertiti in luoghi di de- logia , e ben meritava l'avv. Cecconi che
lizie,gran parte di terreni abbandonando . io qui ne facessi menzione, come quello
si al bestiame. Quindi i romani trassero che celebrò l'autore di sì importante e ca.
il frumento dalla Sicilia , Sardegna , oltre ritatevole istituzione, ed egli stesso lode-
che dall'Africa , Iberia, Betica, Macedo- volmente ne adempì l'uffizio. Da ultimo,
nia, Chersoneso, Asia, Siria , e dall'Egit. il ch. march . Filippo Bruti Liberati, nel-
to. L'agricoltura romana poteva risorge la Lettera XII sopra Monte Santo, nel
re, ma ne fu impedita dalle cause dette lodare il Cecconi quale autore d'una col-
altrove. I consoli dell'agricoltura furono lezione interessante o decisioni deʼtribu .
paragonati agli antichi edili cereali , dei nali di Roma, e di altre opere, dice che
quali e di altre magistrature edilizie par- idi lui antenati avendo perduto il cogno-
lai a ROMA e a MAESTRI DI STRADE. Il loro me di Vestri, assai noto per cariche e o-
consolato e tribunale risiedeva in Cam- pere stampate, lo cambiarono in Cecconi
pidoglio. Ne'medesimi articoli AGRICOL per un loro maggiore di nome France-
TURA e ROMA dissi qualche cosa sul giu- sco, che per la sua grande statura era chia.
dice delle mercedi , addetto al tribunale mato Ceccone. Il Villetti , t. 2 , cap. Del
Capitolino, giudice economico e privativo giudice de'mercenari detto l'abbate Sac-
per Roma e suo distretto, munito di spe- co, dal nome del benefico istitutore , ecco
ciali facoltà, privilegi e giurisdizione, am- quanto dice. "" Così è chiamato, dal nome
pliata da Innocenzo XI , Pio VI e Pio VII: del1 . che coprì questa carica, il giudice
ad esso quest'ultimo riunì le attribuzioni de'mercenari campestri, che agiscono per
del tribunale dell'agricoltura. Del bene credito delle loro mercedi non eccedenti
merito suo istitutore sacerdote Ottavio la somma di scudi 5. Questo giudice pro-
Sacco ragionai nel vol . XLV, p. 223 , ed cede da se solo, solafacti veritate inspecta,
cruditamente ne scrisse l'avv°.Luigi Cec- senz' opera nè di cursori per citare , nè
coni , che fece onore alla romana curia di notaro; e la citazione, che altro non è
( come si può leggere nella Necrologia se non che ordine di pagar subito la mer-
pubblicata in Roma, ove pure nel 1845 cede, la scrive egli stesso e la consegna al-
si stampò l'Orazione funebre scritta da l'attore, che da per se la presenta al reo.
d. Luigi Marchetti ) , al quale Gregorio Questi deve comparire immediatamente,
XVI nel 1842 affidò il geloso ufficio di e fare il deposito per la somma richiesta,
giudice de'mercenari » siccome quello al in mani dello stesso giudice de'mercena .
la di cui probità e religione potea tran- ri, ed indi dire le sue ragioni, le quali se
quillamente affidarsi una giudicatura, che dal giudice saranno valutate , restituirà
per l'arbitrio e l'interesse del giusdicen- il deposito al deponente e l'assolverà; ma
te render potria fatale la condizione di non valutandole consegnerà il deposito al
que'miseri idioti costretti a chiedere nella mercenario creditore. Se poi il reo non
via giuridica la mercede degli affannosi comparirà, l'attore avrà dal giudice un
sudori sparsi sotto la cocente sferza del mandato, che senz'altra dilazione, nè in-
sole, o a traverso delle intemperie del ge timazione, nè ostendatur, si eseguisce da
lato inverno. Ma l'avv. Cecconi non po- qualunque esecutore. Dalle risoluzioni
tea non corrispondere alle intenzioni so- prese da questo giudice non si può ricor-
vrane, e pieno di cristiana tolleranza e di rere che al solo uditore del Papa, purchè
52 SEN SEN
se ne ottenga il permesso, mediante il P. to il popolo romano. Assicura il p. Casi-
L. Dal Pontefice Pio VI è stata amplia miro da Roma, Memorie d ' Araceli, p .
ta la di lui giurisdizione anche nelle ma- 167 , che anticamente nella sagrestia di
terie d'adempimento degli obblighi del tal chiesa si conservava il bussolo per l'e-
l'opere campestri, tra gli agricoltori del lezione de'giudici del Carnpidoglio, e che
l'Agro romano, ed i caporali degli ope- gl'imbussolatori con formalità solevano
rari; e tra questi ed i loro caporali, come uscire dalla Chiesa di s. Maria Nova, ed
anche fra'caporali colle istesse facoltà e accompagnati da tutti i caporioni, dai con-
conomiche, come dal chirografo pontifi . soli delle università artistiche e dalla mag-
cio de' 16febbraio 1777 ".Noterò,che que gior parte del popolo, tutti portando ra-
sto viene riportato nel Bull. Rom . conti- mi d'olivo in mano, fatta la cassa dell'im-
nuatio t. 11 , p. 311 , insieme alla confer bussolatura , si riponeva nella chiesa d'A-
mae ampliazione di Pio VII de'20 mar raceli. Che i giudici di Campidoglio a-
201802 , mediante la costituzione Quum busivamente non solo abitavano nel chio-
ex quo tempore. Dopo la soppressione del stro di quel convento, ma lo aveano con -
tribunale di Campidoglio, il giudice del vertito in tribunale ordinario, ove trat-
le mercedi fu conservato , ed attribuito tavano le cause civilie criminali, definen-
colla sua cancelleria al tribunale civile do le controversie e componendo i litigi,
di Roma. Quanto al tribunale senatorio, con sommo pregiudizio della regolare di-
dissi altrove che furono collaterali, Gre. sciplina e quiete de'frati, finchè Martino
gorioXIII,Gregorio XV, il cardinal Mar. V nel 1429 rigorosamente rimosse tanto
c'Antonio Gozzadini, ed altri personag- abuso. Tuttavolta sembra che per qual-
gi, prima di essere elevati a tali dignità . che tempo e dopo la morte di tal Papa,
Appena uno diveniva collaterale , eragli continuassero i giudici ad esercitarvi la
inerente il titolo e privilegi di Conte Pa- giudicatura civile e criminale, anzi si fece
latino. Ritiene Novaes, che il giudice dei pure nella stessa chiesa in seguito e per
malefizi o luogotenente criminale, ed il lungo tempo, stabilendosi la sedia di mar-
capitano delle appellazioni doveano es- mo del senatore vicino alla porta. Negli
sere cittadini romani, e se non lo erano, articoli GIUDICI , e PRIMICERIO DELla s. Se-
tali venivano dichiarati dal senatore, in DE, parlai di qualche giudicato del sena-
virtù di sue prerogative di conferire la tore e de' suoi giudici . Inoltre dice il p.
cittadinanza romana. Rilevo daParisi, nel- Casimiro, che fu ordinato dagli statuti di
le Istruzioni, t. 4, p. 73, che i conserva Roma,che nella morte di qualsivoglia no-
tori della camera di Roma, con due let- taro, che non lasciava eredi nella profes-
tere parteciparono a Silvestro Aldobran- sione, fossero portate le di lui scritture
dini, da cui poi nacque Clemente VIII, pubbliche nella sagrestia d'Araceli, den-
che per la sua dottrina e integrità, aven- tro il termine d'8 giorni, come rimarcai
dolo con altri dottori presentato a Paolo a NOTARO, parlando ancora de'notari an-
III per l'officio di capitano o giudice del- tichi di Roma profana e ecclesiastica , ed
le appellazioni del popolo romano, era re- eziandio de'notari capitolini vacabili.Nel-
stato eletto nel 1542 per un anno; e che le antiche sottoscrizioni capitoline i no-
per essere l'officio molto onorevole per tari sono talora chiamati : Almae Urbis
avere a rivedere e riconoscere le senten- Praefectura auctoritateNotarii.Si puòan-
ze del senatore e suoi giudici nella corte che vedere CURIA ROMANA . Abbiamo , Sta
di Campidoglio, ed anche per essere di tuta ven. CollegiiNotariorum Curiae Ca.
qualche lucro pei dieci scudi di ordina- pitolinae, eorumque facultates, et privi
rio il mese, l'invitavano a prendere pos- legia . Il collegio de' notari capitolini in
sesso dell'officio, certo di far piacere a tut- detta chiesa d' Araceli officiava in una
SEN SEN 53
delle cappelle. A CARCERI DI ROMA ed a carcere era in tutto simile alle carceri In-
ROMA parlai delle Capitoline pel tribuna nocenziane di Roma, cioè l'assistenza sa-
le ; della sua visita graziosa trattai nel nitaria e l'infermeria. I gesuiti ebbero mol.
vol. XXXII, p. 22 e seg.: la facevano uu ta cura nello spirituale del carcere di Cam .
prelato assessore del tribunale del gover- pidoglio : ogni settimana vi udivano le
no, il 1.° e 2.° collaterale, il luogotenente confessioni , facevano il catechismo e qual-
criminale, il fiscale, i procuratori de'po che discorso morale, oltre altre opere di
veri. Deve notarsi che le carceri di Cam . pietà nella cappella comune. I sagri arre-
pidoglio erano le più antiche Prigioni di di e la cera venivano somministrati dal-
Roma papale, ed ivi ancora si estesero le l'Arciconfraternita della pietà de'carce-
benefiche cure de' romani ecclesiastici e rati. Il carcere era sotto la giurisdizione
sodalizi, come dell' elemosineria aposto ecclesiastica del parroco di s. Marco : nel-
lica, e de'Papi. Queste carceri potevano le feste vi celebrava la messa un france-
contenere 150 detenuti, de' quali un 3.º scano dell'adiacente convento d'Araceli .
nelle segrete, due terzi nelle larghe. Ol- Ilsuperiore immediato di queste prigioni
tre i criminali potevano starvi 20 altri de- era l'avvocato Luogotenente criminale del
tenuti civili o per debiti, di Roma e ter- tribunale senatorio, il quale vi godeva pro .
ritorio romano, per mandato di qualun⚫ pinqua abitazione. I detenuti per debiti
que giudice o tribunale : de'falliti parlai non potevano essere imprigionati per più
a MERCANTE ed a SCHIAVO. Nel carcere d'un anno. I creditori che aveano provo-
Capitolino si ponevano tutti i prevenuti cato la loro detenzione doveano pagare
per i delitti maggiori commessi ne'feudi bai. 15 al giorno pegli alimenti , oltre il
del senato romano, dipendenti dal tribu- medico ei medicinali se ammalavano. Fi-
nale baronale de'conservatori di Roma , no al declinar del passato secolo , l'enco-
del quale vado a parlare, I delitti minori miato sodalizio liberava qualche debito-
erano di competenza de'governatori loca re, soddisfacendo il creditore : eccone un
li nominati dai conservatori , e quelli che esempio che rilevo dal n.º1702 del Dia.
n'erano accusati stavano nelle carceri ba- rio di Roma dell'anno 1791. I cavalieri
ronali de'feudi stessi . Si ponevano inoltre deputati dell'arciconfraternita della pietà
nel carcere Capitolino i prevenuti per de- de' carcerati in s . Giovanni della Pigna ,
litti commessi in Roma e nel territorio ro- in conseguenza del risoluto nella congre.
mano,quando la pena non eccedeva 5an- gazione, liberarono dalle carceri Nuove o
ni d'opera pubblica. Finalmente se i ca- Innocenziane 29carcerati detenuti per de
rabinieri del tribunale senatorio carcera . biti civili per la somma di scudi 518; ed
vano un incolpato di qualunque altro de- I Ida quelle di Campidoglio per la somma
litto, poteva il tribunale senatorio giudi- di scudi 153. L'Ospedale del ss. Salva .
carlo e perciò ritenerlo nelle sue prigioni, tore, pel legato Bonfiglioli , dispensa va nel
poichè avea la giurisdizione cumulativa novembre a ciascuno de'condannati cri-
cogli altri tribunali criminali di Roma . I minali due scudi . La congregazione della
condannati erano subito inviati ai luoghi Natività della Chiesa del Gesù, pe❜legati
di pena, meno quelli che vi doveano re- Battaglia eConti ,somministrava due pran-
stare per breve tempo, i quali consuma- zi l'anno ai carcerati capitolini, serviti dai
vano la pena nella stessa prigione . Ordi- confrati . L'Arciconfraternita del s. Cuo-
nariamente i carcerati capitolini non ol- re de'Sacconi, distribuiva ai medesimi il
trepassavano i 5o, compresi i debitori , e pane due volte l'anno.
le donne custodite dalla priora, perchè i Altri cennisu' Conservatori di Roma e lo-
processi si disbrigavano speditamente in ro tribunale, e del priore de'capo-rioni.
pochi giorni. L'ordinamento interno del Ai conservatori di Roma, Conservato-
54 SEN SEN
res Almae Urbis, anticamente detti Con gliavano questi al mantenimento dello sta -
servatori della Camera di Roma, Con- tuto di Roma, al buono stato delle mura
servalores Camerae Almae Urbis , fu- della città ,ed alla conservazione deʼmonu-
rono dati i titoli di Nobiles Viri, Magni- menti pubblici. Essi rappresentavano in
fici Signori, ed Eccellentissimi. All'arti- qualche modo gli antichi edili, e la Camera
colo ROMAriportai tuttociò che riguarda Capitolina di Roma.Il priore de'capo - rio-
l'origine di questo magistrato romano si- ni era il capo de' Capo- Rioni anticamente,
no ai correnti giorni , ed i diversi modi e poi de'capitani delle milizie capitoline
come furono eletti , le loro prerogative , e municipali detti Capotori. Questo ma-
quando esercitarono il senatorato nella gistrato romano amministra va le rendite
mancanza del senatore,Senatoris officium di detta camera, ed in ciò erano subor-
exercentes, prima tutti e tre, poi il senio- dinati al cardinal Camerlengo di s. Chie-
re di essi; e del giuramento che prestava sa, che avea la direzione suprema di que-
no al Papa di fedeltà , ed al senatore per sta magistratura . Loro residenza era il
l'osservanza degli statuti di Roma. Leg. Campidoglio, cogli uffici e archivi del se-
go in Vitale, che il senatore » nel dare il nato romano. Il conservatore e priore dei
possessoin ogni trimestre a'nuovi conser capo- rioni appena eletti , coll'abito pro-
vatori, dopo che questi si sono portati al prio del loro cospicuo grado, si portavano
palazzo di Campidoglio, va a incontrarli a visitare il Papa, il cardinal camerlen-
nella soglia della porta della gran sala , ve- go, il cardinal segretario per gli affari di
stito col rubbone, collana d'oro e scettro stato interni, il senatore, ed il governa-
d'avorio in mano, precedendolo i suoi fa- tore di Roma.Quando fu creato cardina
migliari e due paggi, uno de'quali porta le il duca di York, d'ordine di Benedetto
lo stocco in mano, e l'altro il cappello. XIVsi recarono a visitarlo solennemente
Poi unitamente vanno il senatore nella iconservatori col priore,col corteggio del-
sedia, ed i conservatori ne'banchi (che de le carrozze del s. Collegio, corpo diploma-
scrissi a Roma); e postisi a sedere, in di lui tico, prelatura e nobiltà. Il porporato li
presenza ricevono un dopo l'altro dal no- ricevè in abito cardinalizio senza berretta,
taro di detto magistrato un bastone di le- e colla testa scoperta stettero i detti ma-
gno nudo in mano; ed ivi si trattengono gistrati. Il1 . conservatore fece un'orazio-
fino a tanto che il senatore abbia data ne latina, cui rispose il cardinale; indi tut-
ai nuovi capo-rioni la bandiera di ciascun ti si coprirono il capo e fu servito un lau-
rione ". Racconta il diarista Gigli , che il to rinfresco. Oltre quanto già dissi di so-
1.°luglio 1641 , essendo vacante il sena- pra, aggiungerò che fin da quando il se-
torato, entrarono in officio i nuovi con- natore di Roma fu surrogato all'antico
servatori; e perchè non eravi il senatore, Pretore, cioè a rendere giustizia in ma-
dal quale essi e i capo-rioni solevano ri- teria civile e criminale in Roma e suo di-
cevere il bastone e possesso dell'officio, e stretto, i conservatori ebbero la rappre
non vi era memoria d'un caso simile, il sentanza del senato e popolo romano, e
1.° conservatore da se prese il bastone, e l'amministrazione economica delle sue en-
postosi a sedere nel tribunale o sedia del trate e della camera Capitolina, colla re-
senatore (che pur descrissi a Roma, in uno lativa procura : nel 1311 già esistevano i
a quelle de'conservatori),diede poi il ba- conservatori , ma di ciò e di tutto altro
stone agli altri suoi compagni, ed a'capo meglio a Roma. I loro abiti sono il rub.
rioni. Dal novero delle 40 nobili famiglie bone nero, e di lama d'oro nelle solenni-
romane dette conscrille, sino al 1847 si tà , ed altro che vado a dire. Per l'inter-
estraevano a vicenda ogni semestre 3 con- vento alle Cappelle pontificie , a questo
servatori ed un priore de'capo-rioni. Ve articolo tutto narrai . Ne' Possessi de' Pa·
SEN SEN 55
pi e negl'Ingressi solenni in Roma, sem · cavalcavano i Capo-rioni, i cancellieri del
pre figurarono come magistrato romano. popolo con giubboni e calzoni di tocca di
Cancellieri nella Storia de ' possessi , in argento triuati d'oro, calze di seta e scar-
molti luoghi parla de'conservatori di Ro- pe bianche, spade dorate, cintura e pen-
ma, edel Priore de' Capo Rioni, chesem- denti imperlati , con rubboni di velluto
pre con loro incedeva col medesimo abi. paonazzo foderati di tela d'oro coi bava.
to. Lai." memoria del loro intervento a ri ornati di gioie e perle , come pure le
tal funzione è del 1447 per Nicolò V, che berrette con piume, gualdrappe di vellu .
co'capo- rioni fecero correre il pallio. Nel to con frauge, trine e fiocchi d'oro, staf
1484 per InnocenzoVIII si legge: Equum fedorate.Il priore de'capo -rioni con giub-
Papae duxerunt Senator Urbis, et Con- bone, calzoni di tocca d'argento , calze ne
servatores Camerae, quia dignior nullus re di seta e scarpe bianche, spada dorata,
interfuit, qui id ageret. Nel 1503 pel pos cinta e pendenti nobilmente ricamati ,
sesso di Giulio II non vollero incedere a rubbone a mezza gamba di broccato d'o-
piedi, ma cavalcarono cogli ambasciato- ro, berretta di velluto nero, gualdrappa
ri. Nel 1513 ripugnavano d'andare a pie simile guaruita di trine, fiocchi e frange
di, e si piegarono per non perdere l'abi- d'oro, fornimenti di velluto e staffe do-
to di velluto cremesi, che per tale funzio- rate. Incedeva al suo destro lato il Gon-
ne veniva loro donato. Per Paolo III nel faloniere del popolo romano, con paggi.
1533 i conservatori ebbero disputa sul Dopo il goufaloniere, i conservatori ca-
posto, cogli ambasciatori de'sovrani : e- valcarono vestiti cou rubbone senatorio
gualmente non cavalcarono per simile di broccato d'oro lungo siuo a'piedi, scol-
differenza, non volendo cedere agli am . lato con maniche larghissime, e berretto-
basciatori, nel 1566 per s. Pio V: bensì ni di velluto nero, con gualdrappe simili
gli resero ubbidienza sul Campidoglio , e guarnite pomposamente di trine e fran .
lo precedettero al Laterano. Nel medesimo ge, fiocchi d'oro con fornimenti e staffe
luogo complimentarono Gregorio XIII dorate, preceduti da 1 4 Fedeli di Campi-
nel 1572 col senatore, e per altra via pas- doglio. Questi erano vestiti con calzoni di
sarono al Laterano . Nel 1590 a suono di velluto cremesino fasciati di tela d'oro,
trombe, di tamburi, coi canti di tre cori orlati di rivetti di raso bianco, e velluto
di musici, tra gli spari di artiglierie, rice cremesino, con colletti simili, e cappe di
verono sul Campidoglio Gregorio XIV : scarlatto co'medesimi guarnimenti di fa-
tutta la piazza era ornata di finissimi a- sce di broccato, giubboni di raso creme.
razzi. Dopo gli uditori di rota ed i ba sino , berrette di velluto dello stesso co-
roui romani , cavalcarono lo scrittore e il lore, con treccie d'oro ricamate , con peu-
computista de'conservatori con rubboni ne rosse, bianche e gialle, e spade dora-
e berrette di velluto nero all' antica . In te. I conservatori co'nobili romani , nel ri-
mezzo di loro procedeva il fiscale del po- torno accompagnarono Gregorio XIV al
polo romano con mantello di rascia , esot palazzo apostolico. Nel 1591 pel possesso
tana di velluto paonazzo. Iudi cavalcava d'Innocenzo IX, i conservatori cavalcaro.
no 14 coppie di nobili romani con rub- no dopo i marescialli ed i capo- rioni, se-
boni di velluto nero e berrettoni simili; guiti dagli ambasciatori . Nel 1592 perCle .
i maestri giustizieri , vestiti nell'istesso mo- mente VIII nel medesimo luogo caval-
do; i sindaci con vesti lunghe di velluto caronoi conservatori,con vesti di tela d'o-
lionato, con berrette e gualdrappe di vel . ro lunghe. Nel1605 per Leone XI , dopo
luto nero; gli Scriba senatus con rubboni l'ambasciatore di Bologna solo, cavalca .
e berrettoni all'antica , cón gualdrappe di rono i conservatori, seguiti dagli amba-
velluto nero . Dopo i vescovie cavalleggieri sciatori de' principi, che precedevano la
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croce pontificia. Pel possesso di Paolo V basciatori e del contestabile, cavalcarono ,
nel 1605, oltre il numeroso baronaggio in rubboni di velluto paonazzo fodera ti di
romano, splendidamente vestiti, i mare- lama d'oro, i cancellieri del popolo roma-
no, carica che ritenevano i capi delle no-
scialli, i capo-rioni , cavalca vano i conser-
vatori col priore de'capo- rioni, con vesti bili famiglie romane Naro e Serlupi; indi
di tela d'oro lunghe alla ducale, e sottane il priore de'capo- rioni, ed i conservatori
di raso rosso, sopra leggiadri cavalli con di Roma coperti di rubboni di broccato
gualdrappe di velluto nero , e coi fedeli d'oro.Nel possesso diClemente XI nel 1701,
vestiti di rosso con bastoni dipinti e do come in altri, presentò le redini del caval-
rati; indi gli ambasciatori. Nel 1623 pel lo al Papa il contestabile come principe
possesso d'UrbanoVIII, i conservatori eb- assistente al soglio, la staffa destra la res-
bero contesa per la precedenza col con- se il . conservatore, stando il 2.° alla te-
testabile Colonna principe assistente al so- sta del cavallo : il contestabile condusse
glio, ma il Papa decise in favore di que pel freno il cavallo sino a metà della piaz-
sto, che incedette dopo di essi, protestan za Vaticana, ed avendogli il Papa ordina-
do i conservatori sul jus. Per Innocenzo X to di cavalcare, restarono a tenere il freno
splendida fu la cavalcata nel 1644, perchè dai due lati i due primi conservatori, che
i nobili romani pe'Papi loro concittadini a vicenda col 3.º e col priore de'capo rio-
intervenivano in gran numero e magnifi- ni continuarono sino al Laterano. Note-
camente vestiti, con isfarzo di livree : ca- rò, che altrettanto si praticava quando il
valcarono il priore de'capo- rioni, co'con- Papa andava in Cavalcata con treno pub-
servatori , ed il senatore avanti la croce blico, alle Cappelle della ss. Annunzia.
pontificia. Cavalcarono pure l'avvocato ta, di s. Filippo , della Natività e di s.
e il fiscale del popolo romano, ili .° con Carlo. Alcuni Papi è da avvertirsi che
veste talare di velluto nero e sottana di andarono in Lettiga, altri in Carrozza ,
saietta nera, more advocatorum romanae come Innocenzo XIII nel 1721 , per cui il
curiae, l'altro con sottoveste e sottana di priore de'capo -rioni ed i conservatori ca.
saietta e rubbone senatorio di velluto ne- valcarono osservo che alcuni Papi ben-
ro. I conservatori e priore de'capo-rioni che andassero a cavallo uel possesso, pu-
ebbero dal Papa 140 scudi per ciascuno, reidetti magistrati lo precedettero caval-
per farsi una sottana di raso cremesino, cando. Per detto Papa romano il Campi
ed un rubbone sino a' piedi di broccato doglio fu pomposamente abbellito, con ar-
d'oro. A'capo- rioni, ed a'50 paggi 70 scu- co trionfale tra i colossi di Castore e Pol-
per cadauno : agli avvocati del popo- luce, le facciate de'3 palazzi si adornaro-
lo, scriba senato, scrittore , computista e no con istatue dipinte e rappresentanti al-
altri officiali furono dati compensi pel ve- cune provincie della chiesa romana , e le
stiario. In Campidoglio fu eretto un arco virtù personificate del Pontefice, di più
in cima alla salita, con diverse statue. Nel in medaglioni furono espresse l'effigie dei
1667 pel possesso di Clemente IX caval- Papi della famiglia Conti. Presso il caval-
carono insieme, il priore de'capo-rioni,ed lo di Marc'Aurelio era inalberata la ban-
i tre conservatori, avanti agli ambascia- diera del popolo romano; quelle de'capo-
tori; così per Cleniente X nel 1670 , segui- rioni si collocarono sulla balaustra . Nelli
ti dal contestabile Colonna, mentre dopo finestroni de'palazzi laterali erano i suo
i camerieri segreti del Papa cavalcarono natori di strumenti, e gli 8 tamburi. Ivi
gli officiali del popolo romano, cioè il se- il senatore con iscettro d'avorio in mano,
gretario, lo scrittore, il fiscale capitolino, accompagnato dai collaterali e da tutti i
loscriba senato.PerInnocenzoXInel 1676, suoi ministri e curia, colla sua soldatesca
dopogli uditori di rota, eprima degli am . in ordinanza, fece il solito incontro, e ge
SEN SEN 57
nuflesso con brevi parole lat!ne si congra- Campidoglio , il cavallo lo gittò a terra e
tulò con sua Santità , esibendole prontis perciò entrò in lettiga . Pio VI nel 1775
sima sempre l'obbedienza e la fedeltà del fu l'ultimo a prendere possesso a cavallo,
senato e popolo romano,presentandole in come a recarsi alle 4 suddette cappelle in
bacile d'argento le chiavi di Campidoglio; sontuosa cavalcata, perciò i conservatori
ed il Papa con graziosa risposta lo bene e priore de'capo - rioni lo servirono sempre
dì e proseguì il viaggio, mentre numero- alle redini del cavallo. Inoltre Pio VIfu
sissime salve di mortaretti esplosero per l'ultimo a ricevere l'omaggio del senato
allegria. Inoltre il senato e popolo romano e popolo romano sul Campidoglio; ai suc-
per festeggiare l'esaltazione del concitta- cessori ciòvenne eseguito al Laterano pri-
dino, nella chiesa d'Araceli fece celebrare ma di entrare nella basilica, dal senato-
una solenne messa , pontificata da Fonse re, conservatori e priore, coi loro corteg.
ca romano vescovo di Tivoli, cou Te Deum, gi, e tribunali finchè esisterono. Qui ri-
avendo fatto magnificamente parare la corderò, che alcuni de' Paggi pei Papi per
chiesa. V'intervennero il senatore in col questa funzione del possesso li nomina-
lare di merletto, rubbone di tela d'oro con vano i conservatori . Fra le loro antiche
sottana di porpora, con fascia simile e mer- prerogative era singolare quella narrata
letto d'oro ( ora usa fiocchi d'oro nella da Cancellieri con relative erudizioni, nel-
fascia , simile essendo quella de'conserva la Lettera a mgr Calcagnini, p. 8, cioè
tori) e collana di tal metallo, coi conser . che sino alla repubblica del 1798 fu an-
vatori e priore de'capo- rioni vestiti nell'i- tico privilegio de'conservatori, di ricevere
stessa maniera , ma senza´la collana, cor. tutte le teste de'pesci che si pescavano nel
teggiati da'capo -rioni . Il cardinal titola- Tevere e si portavano in pescheria di Ro-
re fece il ricevimento de' cardinali , che ma , della lunghezza di 5 palmi e un'on-
assunsero le cappe; nel partire furono rin cia , e tutti gli altri di maggior grandez .
graziati dal senatore, conservatori e prio. za , secondo la misura marmorea ch'è nei .
re. Nella mano sinistra della quadratura , la 1. sala de'conservatori in Campidoglio
per entrare ov' erano i banchi de'cardi e rinnovata nel 1581 ( nella sala de'capi.
nali preti , in cornu Evangelii sederono tani vi sono le misure di marmo dell'o-
il senatore, i conservatori, il priore in ban- lio e del vino, quali erano in uso nel se-
co alquanto discosto e più basso di quel colo XIV). Nel 1641 Urbano VIIIfece una
lo dei cardinali; la prelatura , la camera eccezione, per le teste de'pesci pescati nei
segreta, i baroni romani ne'banchi di fian luoghi del nipote Barberini prefetto di Ro-
co, dietro a quello de'cardinali . Il detta- ma e suoi successori . Essendosi data in ap-
glio si legge in Cancellieri già citato. Nel palto la pescheria dal detto governo re-
le ore pomeridiane il Papa visitò la chie- pubblicano, nel 1800 i conservatori ricor
sa, ricevuto da detti magistrati in rubbo- sero a Pio VII per essere reintegrati del-
ne nero a piè della scala del convento, e le teste di pesce; invece ebbero la facoltà
sulla porta della chiesa dal cardinal tito- di disporre d'una dote de' Lotti, indi nel
lare, e da altri17 cardinali e dalla nobil . 1817 furono rimessi in possesso del pri-
tà romana; nella sera vi fu splendida lu- vilegio. Tuttavolta, rispettando l'asserito
minaria e bruciamento di botti . Per Cle⚫ da Cancellieri , feci indagini se durò tale
mente XIII nel 1759 i conservatori sor- reintegrazione,ma trovai che lo stesso Pa-
reggendo i cordoni delle briglie, addestra pa l'aboli , insieme ad altre sportule. A
rono e guidarono il cavallo sino al Late- FONTANE DI ROMA dissi che ne avea la cu-
rano, colla solita alternativa col priore , ra anche la camera Capitolina , e parlai di
due per due;altrettanto si praticò nel 1759 quelle che specialmente le appartengo-
con Clemente XIV, ma nello scendere dal uo. I conservatori invigilavano pure sugli
58 SEN SEN
acquedotti, aveano cura delle mura di Ro- sti hanno sempre mostrato verso il sena-
ma, vegliavano sulla conservazione del- to e popolo romano, si chiamano ancora
le antichità romane, sull'osservanza degli oggi non con altro titolo che di fedeli.
statuti di Roma, punivano i venditori dei Gli altri 3 sogliono essere romani, e per
commestibili che non davano il giusto pe distinzione si dicono quarti fedeli. I con-
so o alteravano i prezzi , accordavano la servatori costumano (per concessione di
cittadinanza romana e privilegi ai citta- Innocenzo X) di portare alla testa de loro
dini. cavalli della 1.ª 2.* e 3.ª carrozza loro i
Il Vettori nel Fiorino d'oro, a p. 451 fiocchi neri di seta , seguendo senza fioc.
e513 riporta le seguenti notizie. » In Ro- chi quella del priore del popolo romano,
ma sotto il nome di Conservatori si vuole che dà il compimento al treno del sena-
indicare il1 . magistrato secolare, il qua to . Ancheil senatore di Roma fa precede
le consiste nel numero di 4 soggetti delle re dall'ombrello suo particolare le pro-
famiglie principali, destinati dal Papa a prie carrozze, usando i fiocchi di seta ne .
rappresentare il pubblico di Roma. Tre ra alla testa de'cavalli della sua 1.", e non
di essi hanno il titolo di conservatori , ed altrimenti della 2.ª carrozza, avendo ot-
il 4. si nomina priore de'capo rioni o sia tenuto da Clemente XII l'uso della cam-
del popolo romano, ed hanno tribunale panella che prima non avea, della quale
cioè giudicatura, e ministri affatto sepa . si serve ancora esso nell'uscire dal suo pa ·
rati dal senatore di Roma. Questi ebbero lazzo di Campidoglio con formalità. U.
anticamente il titolo di magnifici signo nendosi però alle volte coi conservatori
ri, dipoi pareggiarono il titolo col sena- di Roma il senatore, per fare le solite of-
tore, ed in seguito presero quello di ec- ferte de'calici ad alcune chiese, o per vi-
cellenza, che conservano egualmente col sitare le medesime semplicemente, come
l'istesso senatore. Uscendo essi dal loro pure nell'andare alla loro residenza per
palazzo del Campidoglio collegialmente, assistere, secondo il consueto , alle corse
sogliono per costumanza molto antica far de'barberi nel tempo del carnevale; allo-
suonare la campana , che volgarmente si ra formando unsol corpo il senato, si ser-
dice la campanella, esistente sopra il me. vono d'un solo ombrello , e le carrozze
desimo palazzo, la quale serve per dare dell'ano e degli altri formano un solo tre .
il segno alla famiglia; anzi per questo me. no. Gli stessi conservatori nel 1737 oltre
desimo effetto si fa suonare anche la sera alcun altro privilegio e onorificenza, ot-
precedente, benchè talora i conservatori tenuero da Clemente XII con breve spe .
si adunino in una delle proprie case lo- ciale, chela loro cappella nel palazzo di
ro. Suona avanti la messa, che si celebra Campidoglio (la quale gode il privilegio
nella loro cappella ; e quando nel Cam- di cappella pubblica , e nel tempo della
pidoglio si fauno pranzi pubblici, lo che quaresima , a benefizio degli offiziali del
succede ordinariamente ogni 3 mesi una Campidoglio, è arricchita di tutte le sta
volta,oltre i 3 grandiosi banchetti fra l'au zioni ed indulgenze che sono per le chie
no (in cui invitavano la nobiltà romana se di Roma), gli serva per soddisfazione
e forestiera), suona la medesima campana del precetto pasquale, dovendo i medesi-
all'entrare a tavola. Ma uscendo magi- mi conservatori, che saranno a quel tem-
stralmente, fanno precedere le loro car- po, fare la comunione insieme colla nu-
rozze dall'ombrello, portato da uno de' 1 2 merosa loro famiglia , ed altri offiziali e
loro servitori, 9 de'quali sono tratti ogni ministri del medesimo Campidoglio nel-
anno dal bussolo di Vitorchiano, uno dei la stessa cappella : ed oltre questo , la deb-
più antichi feudi che presentemente ha bono anco fare unitamente nelle feste del
il Campidoglio, e per la fedeltà che que- Natale, d'Ognissanti e dell'Assunta , all'u •
SEN SEN 59
so del palazzo apostolico, e de' cardinali tificato di Alessandro VII ); ma rimutan-
che praticano l'istesso nelle loro cappelle dosi ora ogni 6 mesi (parlava nel 1738),
per la propria famiglia. I conservatori e suole il Pontefice creare una volta il con
priori de'capo- rioni avanti il pontificato servatore ed il priore de'capo - rioni , ed al-
di Alessandro VII ( che incominciò nel tra volta un conservatore solo, nominan-
1655) si estraevano a sorte per bussolo do l'altro conservatore il cardinal camer-
ogni 3 mesi (con altri offiziali del popolo lengo. L'istesso Clemente XII con altro
romano, ed avanti il Papa, 'il cardinal ca- moto-proprio de' 19 settembre 1731 sta-
merlengo, il cardinal nipote del Pontefi- bilì, che in avvenire si debbano ammet.
ce vivente; indi nel dì seguente prestava tere all'udienza ordinaria del Papa, ogni
no giuramentoal Papa, ed il senatore quin 15 giorni regolarmente due de'couserva
di gli dava il possesso dell'offizio in Cam . tori del popolo romano, cioè il 1.º e 2.º,
pidoglio: si può vedere la costituzione 58 ed in mancanza d'uno di loro ordinò che
di Pio IV, Cum ab ipso), ma d'allora in debba succedere il 3.º, acciò sempre sieno
poi incominciarono i Papi a crearli a lo- due insieme; ed in questa maniera fu tol-
ro modo, benchè per lo stesso spazio di ta l'udienza, che forse per a buso era sta .
tempo. Nel 1731 Clemente XII a'14 set- ta introdotta darsi dal Papa al fiscale di
tembre stabilì con moto proprio che dal Campidoglio (poi fu riammesso talvolta,
1. gennaio 1732 tanto li conservatori, che ma coi conservatori ). Queste notizie po-
ilpriorede'capo- rioni del popolo romano tranno anche meglio servire in appresso,
debbano durare regolarmente non più 3 perdendosi coll'andar del tempo la me-
mesi, ma 6, rimutandosi ogni trimestre moria delle cose, tanto più, che non sem.
due di loro, cioè una volta due conserva- pre , e forse nou lungamente durano in
tori, e l'altra un conservatore ed il prio- osservanza le medesime disposizioni". Per
re, con questa legge, che nella mutazio- questa gran verità del dotto Vettori, io non
ne de'due conservatori , cioè 1.º e 2.º, suc- badando a fatica, a noie,ad indagini , sono
ceda sempre il 3.° nel luogo delt.°, non andato laboriosamente raccogliendo in
ostante che il medesimo talora sia di mi . questa mia opera, collo studio di quelle de
nore età degli altri che subentrano ( to gli altri e molte rare, tale una colossale
gliendosi per l'avvenire con questo nuovo muassa di notizie ed erudizioni, che verrà
regolamento l'ordine della maggiore età, tempo in cui forse potranno essere utili.E
che per l'addietro si riguardava per di- quanto a'conservatori e priore de'capo-
stinzione del 1.º dal 2.º , e del 2.º dal 3.º) . rioni,narrai aRoмA come PioVII nel 1 Soo
Nella mutazione poi del conservatore e ripristinò il bussolo, e come il regnante
priore del popolo romano, succede sem- Pio IX diè nuova organizzazione al senato
preil 2. in luogo del 1.º, ed il 3. ° in luo- romano, sopprimendo ilpriore, e aumen
go del 2.º; e perciò il nuovo conservatore tandolo di altri 5 conservatori , come pu-
entra per 3.º; e benchè succeda questa re ho detto in principio di questo artico .
variazione, come si è detto ogni 3 mesi, lo. Di questo bussolo trimestrale parlai
il priore de'capo-rioni non passa ad essere nel vol. VIII, p. 64 e 66 , e nel vol . IX, p.
couservatore, ma resta sempre priore per 120,descrivendo il modo,come dopo ilso-
lo spazio intero di 6 mesi. E' anco da sa- leuue vespero dell'ultimo dell'anno,il nuo.
pere, che rimutandosi per lo passato o. vo senalo romano prestava il giuramento
gui 3 mesi tutto il magistrato del Cam. al Papa, sedente in trono iu cappella, sul
pidoglio, soleva il Papa creare due con- vangelo del messale, ciò che avea luogo
servatori ed il priore del popolo roma dopo la cappella del dì seguente, se il Pa
no, ed il 3.° si nominava dal cardinal ca. pa non era intervenuto al vespero ; che se
merlengo di s. Chiesa (cioè avauti il pon- poi a niuna delle due funzioni si recava,
ნი SEN SEN
il giuramento si prestava al cardinal ca- brato per morte di Pio VIII, leggo le se-
merlengo, come nelle altre epoche dell'an- guenti partite. All'officio de'conservatori
no nel suo palazzo : talvolta il Papa rice- in luogo delle vesti lugubri, scudi 78. Al
vè il giuramento nelle sue camere. Sic- notaro delle Ripe, scudi 25 e bai. 95. Al-
come il cardinal camerlengo dovea assi- lo scrittore della camera Capitolina , scudi
stere a questo giuramento, se impedito o 26 : altrettanto al protonotaro della me-
assente deputava un altro cardinale. Il desima. Ai connestabili e fedeli, scudi 158.
prefetto de'maestri delle ceremonie pon. Alla milizia del senato e popolo romano
tificie avvisava il fiscale di Campidoglio pel soldo di giorni 70 , scudi 2625. Ai con-
se il giuramento lo riceveva il Papa, o il servatori pei soldi di decembre 1830 al-
cardinal camerlengo.Egualmente per bus le milizie capitoline in attività di servi-
solo si eleggevano e doveano prestare ta zio, scudi 680. Al colonnello, scudi 45
le giuramento quegli altri magistrati del e bai. 90; al maggiore scudi 25. Ali .°con-
senato e popolo romano, di cui feci paro- servatore per assegno di due mesi, scudi
Ja nel luogo citato, fra i quali i Maestri 300 : probabilmente per la tavola che de-
di strada; i maestri giustizieri (i quali co- ve imbandire nella custodia delle rote del
me i precedenti aveano il proprio assesso- conclave. Al camerlengo provvisorio del
re e notaro, il cui officio e giurisdizione popolo romano, scudi 20. Leggo inoltre
era sopra le differenze de'frutti, siepi, fos- nel diarista Cecconi della sede vacante
si di vigne, cannetie rivi di esse); il camer- 1724, e ingresso de'cardinali in concla-
lengo di Ripagrande (maestrato che con- ve. » La sera i signori ambasciatori , i mi-
ferivasi ad un gentiluomo romano, ed e- nistri de'principi, i principi romani , cou
sercitava giurisdizione sui marinari per fiocchie corteggio si portarono in concla.
noli assicurati , per condutture maritti- ve ad inchinarsi agli eminentissimi car-
me e altre differenze simili , dal quale si dinali. Gl'illustrissimi ed eccellentissimi
poteva appellare al chierico di camera signori conservatori di Roma in fiocchi,
presidente delle Ripe, che teneva a Ripet e con numeroso corteggio di nobiltà e car-
ta ungiudice peramministrare giustizia ai rozze, precedendo l ' ombrellino e tutti i
marinari e barcaroli,ivi destinando il car- loro fedeli, avendo a cuore l'impiego del-
dinal camerlengo un commissario sulla la loro autorità ed officio, in contingenza
legna,acciò non fossero pregiudicati i com- della sede vacante si portarono accompa-
pratori); ed i Capo Rioni (anticamente coi gnati dal capitano de'connestabili, con tut-
conservatori sostenevano le aste del bal- ti gli altri capitani intorno alla carrozza,
dacchino , nel recarsi il Papa a ricevere vestiti di nero, cón collare e spada , e da
la solenne coronazione; e nella sagrestia numerose guardie di soldati di Campido-
d'Araceli ne'tempi più antichi eleggeva glio, armati di fucili, baionette e spade,
no il priore per amministrare la giusti coloro officiali , per la maggior parte del-
zia), al quale articolo ragionai di loro, dei le strade di Roma, per osservare quanto
propri paggi, dell'intervento alle ponti- occorre per ilbuon regolamento della me-
ficie funzioni , cavalcate, e Ingressi solenni desima".Nel 1837 i conservatori di Roma
in Roma; ciò chefacevano in sede vacan considerando che pei politici sconvolgi-
te, ora suppliti dai Presidenti de' Rioni di menti accaduti sullo spirare del secolo pas-
Roma , che dipendevano dal magistrato sato, fecesi perire il così detto Libro d'o-
romano é dal priore. Quanto riguarda i ro ossia registro de'cittadini, de' nobili e
conservatori nella sede vacante, l'indicai de' patrizi coscritti romani , con tutte le
in principio; le disposizioni di Clemente carte ad esso relative, a riparare questa
XII le riportai nel vol. XV, p. 270 e seg. perdita avendo potuto dopo lunghe e ao-
Nella nota delle spese pel conclave cele- curate ricerche completare e dare alle
SEN SEN 6t
stampe gli elenchi delle famiglie nobili ro- acciò non s'annidino inganni nella vendi-
mane o reintegrate od ammesse , non che ta de'medesimi; i conservatori s'ingerisco-
delle patrizie coscritte, e di quelle a que- no ancora nelle revisioni di cause di pa-
ste surrogate nel 1746 dalla costituzione scoli, tenute, ec. , il che fu minutamente
Urbem Romam di Benedetto XIV sino osservato dal cardinal de Luca, Rel. Rom.
al presente giorno 1 5 marzo, domandaro. Curia, disc. 39. Benedetto XIV (al modo
no alle dette famiglie gli stemmi gentilizi che dissi a ROMA confermòil tribunale dei
per completare l'indicato libro, giusta le conservatori ) inoltre con moto-proprio
regole del blasone, e nello scudo di tal de'5 dicembre 1751 confermò l'economi-
modello fosse esclusa ogni corona, e qua- ca giurisdizione de'conservatori e del prio-
lunque altro ornamento esteriore. re de'capo-rioni sopra le terre feudali del
Del tribunale de'conservatori di Ro- popolo romano, cioè sopra Magliano, Co-
ma soppresso nel 1847 , riporta Marango- ri, Vitorchiano e Barbarano ; vi prefisse
ni che questo tribunale procedeva sopra il metodo da doversi mantenere nella spe-
i ricorsi de'consoli delle arti e altre ma- dizione delle cause criminali spettanti ai
terie, e del consolato dell'agricoltura (ne detti paesi , dalle congregazioni di questo
parlai superiormente), come giudici or- Campidoglio. Un avvocato, detto del po-
dinari in tutte le appellazioni dai detti polo romano, il procuratore fiscale (di cui
consoli interposte; era di piena giurisdi dissi qualche cosa a Fisco), ed un segre-
zione de'conservatori, tanto civile, che cri- tario o sia cancelliere, chiamato Scriba Se-
minale,deputandovi gli offiziali ,nella stes natus, hanno parimenti parte nelle rispet
sa maniera che si esercitava dai baroni tive incombenze di questo tribunale, a cui
romani nelle loro terre e castelli , ciò se- servizio vi rimane una squadra di Birri
guiva coi superstiti feudi baronali delle col bargello. In quanto poi agli uffizi la·
due città di Magliano in Sabina, e di Co. cabili del Campidoglio , vedi ciò che ſu
ri nel Lazio, e ne'due castelli di Barba definito dalla particolare congregazione
rano e di Vitorchiano , de' quali città e ordinata da Innocenzo XI a'28 ottobre
luoghi n'era signore il popolo romano , 1684, e vedi la costituzione di Benedetto
con quella signoria subordinata al Papa XIV, Sinceraefidei, de'2 dicembre 1748,
supremo sovrano, come l'aveano gli altri che arricchì questa camera Capitolina, ed
baroni romani,di che distesamente trattò acerebbe lustro al sì decantato Campido-
il cardinal de Luca , nella Relazione della glio ". Si può anche osservare il Plettem-
Curia Romana forense, lib. 15, cap. 33 berg, Notitia Tribunalium CuriaeRoma-
e altrove. Nella Relazione della corte di nae : De conservatores, corum officium,
Roma del cav. Lunadoro , accresciuta dal etjudicio civiles et criminales : De Prior
Zaccaria , t. 2 , p . 323 viene detto . Del capitum Regionum . Nelle visite che si fa-
Tribunale de' conservatori, dell'avvoca- cevano nelle carceri di Campidoglio in-
to delpopolo romano, e de'posti vacabili terveniva il senatore, e sedeva in sedia di
di Campidoglio. Come in questo foro Ca. appoggio, unitamente col governatore di
pitolino il senatore amministra giudizia- Roma; ed i conservatori in un banco in-
ria giurisdizione, così li3 conservatori van . sieme cogli altri giudici, come notò Vi-
no esercitando l'economica amministra- lale. Della milizia de' feudi del senato e
zione della città , del popolo romano, e del popolo romano, trattai nel vol. VIII, p.
di lui erario o CameraCapitolina . Siccome 78. Narra il p . Casimiro da Roma , Me-
quelli, che o colla piena Camera aposto morie dellaprovincia romana, p . 94, che
lica, o col chierico presidente alla grascia, anticamente il dominio de' conservatori 1
fissano il prezzo delle carni ed altri com- di Roma si estendeva sopra Cori , Cam-
mestibili , e che invigilano attentamente paguano, Magliano,Civita Castellana , Su-
62 SEN SEN
tri, Barbarano, Bracciano, Tivoli, Velle miglia, partitoda Roma il giorno 21 mag.
tri, Vallesanta, Frascati, Albano, ed altri gio colla diligenza delle poste, preceduto
luoghi(comeToscanella ), secondo che leg . dal suo corriere a cavallo, arrivò la sera
gesi nella pace fatta nel 404 fra i con- in Velletri. La mattina seguente proseguì
servatori e Paolo Orsini . Ne'loro articoli, il viaggio per Cisterna, dove si trovarono
o in quelli ove ne tratto, discorro di altre 4 deputati della nostra città per compli-
notizie riguardanti le città, terre e castel- mentarlo , e quindi altri 24 de'primari si-
la feudali e sotto la protezione del sena- gnori a cavallo per significare la gioia u.
to e popolo romano , come a SABINA di- niversale che produceva la sua venuta .
cendo di Magliano: ivi notai che nel 1311 , Giunto il marchese alla chiesa del ss . Cro-
come altre che noverai, ne invocò il pa- cefisso, un 4. ° di miglio distante dalla cit.
trocinio e si sottomise con giuramento tà, vi si trovò schierato un distaccamen-
di fedeltà , obbligandosi come le altre a to di truppa urbana, e una quantità di
somministrare ogni anno pe'giuochi d'A- popolo, che lo accolse fra gli evviva, spa-
gone e Testaccio un pallio del valore di ri di mortari, suoni di trombe e tambu
10fiorini, due monili d'argento dorato, ri. Smontato il marchese dalla carrozza ,
e 4 giostratori a cavallo. Aggiunsi , che assunse gli abiti di formalità convenienti
Leone X assolse Magliano e gli altri luo al suo ingresso, cioè il rubbone d'oro, co-
ghi feudali del senato e popolo romano da me pure in abito di formalità si vestiro-
tali tributi; laonde in seguito solo man- noil fiscale,il segretario e tutta la corte no-
davano ai conservatori di Roma, galline bile. Così preceduto dalle livree del Cam-
in gennaio e per carnevale, beccafichi in pidoglio con l'ombrellino avanti, scorta.
luglio e agosto. Solevano i conservatori to da tutta la truppa, giunse il marchese
fare la visita ai loro feudi , soggetti alla a Porta Romana di questa città, ove al
loro baronale giurisdizione. Da un istro raddoppiarsi degli evviva e degli spari, al
mento del 1582 si apprende ancora, che suono di tutte le campane, si trovò il go-
uno de'conservatori era mandato di quan- vernatore, col magistrato in abito,il qua-
do in quando a visitare le terre soggette le presentò le chiavi,quali furono con som-
al popolo romano, poichè fu stipulato da ma gentilezza prese e restituite dal mar-
Tiberio Massimi priore, da Camillo Mi- chese, che entrato in città accompagna.
gnanelli , e Marzio Santacroce in nome to dal medesimo magistrato e numeroso
proprio, e di Ottaviano Crescenzi assen seguito, si portò alla primaria collegiata
te, ob visitationem terrarum inclyto po- di s. Maria della Pietà, tutta vagamente
pulo romano subiectarum. Perchè si co- parata e illuminata , dove avanti la sua
noscacome e con qual decoro procedeva porta ergevasi un bell'arco trionfale , sot-
no siffatte visite, riporterò quanto abbia to del quale si trovò tutto il capitolo in
mo dal n.° 48 del Diario di Roma 1804. cappa a riceverlo, ed accompagnarlo al
" Cori 22 maggio. Stabilitasi dal senato genuflessorio preparato all'altare del ss.
romano la visita delle città e terre al me- Sagramento , a quello della B. Vergine,
desimo appartenenti , che da 75 anni a ed all'altro del b. Tommaso da Cori. Do.
questa parte non si era più fatta, quindi po avere il marchese orato ai 3 altari, pas
sua eccellenza il signor marchese Sinibal- sò in sagrestia, all'ingresso della quale fu
di, come attuale conservatore di Roma, felicitato da un grazioso componimento
avendofissato di portarsi in questa nostra latino, e da una canzone italiana , ed ivi
città in compagnia dell'Ill.mo sig. " conte dal capitolo fu fatto servire di abbondan
Gaetano Bernardini avvocato fiscale del te rinfresco, insieme al magistrato, ed a
Campidoglio, ed il sig. canonico d . Fi- tutti quelli che forma vano il seguito . Di
·
lippo Marchetti segretario,e seguito di fa poi il marchese ringraziati i canonici sul-
SEN SEN 63
Ja porta della chiesa, lodato il colpo d'oc- se, ed il santuario della Madonna del Soc.
chio che presentava il tempio, proseguì corso. La città gli diè diverse festive di-
per trasferirsi al palazzo pubblico,ove tro- mostrazioni, con corse di barberi, illumi-
vò altr'arco trionfale. Dopo breve tratte- nazioni , accademia letteraria in cui si ce-
nimento al palazzo pubblico, passò il mar- lebrarono le sue lodi e quelle del senato
chese all'altra collegiata di s. Pietro, in- romano. Il marchese dopo avere edifica-
nanzi la cui porta eravi parimenti altrʼar- to tutti colle sue virtù, e contegno vera-
co trionfale, e come gli altri con iscrizio- mente nobile, avendo diligentemente ter-
ne in sua lode, sotto di cui si trovarono minato tutti gli affari concernenti la sua
a riceverlo i canonici in cappa, che lo ac visita, partì il1. giugno dalla città accom-
compagnarono al genuflessorio avanti l'al- pagnato da circa 40 persone a cavallo si-
tare maggiore,sul quale eravi esposto l'au- no a Cisterna , tutti ringraziando neʼmo .
gustissimo Sagramento; e dopo aver pre- di i più affettuosi. Il fiscale fu aggregato
so la benedizione, ringraziato il capitolo, al patriziato e al novero de' consiglieri".
si portò al palazzo del marcheseCeva, pre- Dissi a FEUDO, che dopo il ritorno di Pio
parato per sua residenza. In tutto il tem- VII nel 1814 a Roma , quasi tutti i feuda-
po che il marchese conservatore onorò di tari rinunziarono alla giurisdizione baro.
sua presenza questa città , non si è occu- nale; e nell'articolo Pio IX che nel suo
pato che del bene della medesima, come pontificato fecero altrettanto que'pochi si-
con copiose limosine giornaliere dispen- gnori che ancora la ritenevano, ed il si-
sate agl'indigenti, oltre una somma con- mile avvenne coi feudi del senato roma.
segnata ai parrochi per erogarsi in van. no nella sua riorganizzazione, laonde ora
taggio de'miserabili di loro parrocchie. Vi- non esistono più giurisdizioni feudali negli
sitò pure le pubbliche carceri, ove ordinò stati romani . Ed è perciò , che siccome in
il ristauro e la polizia delle medesime, per questo articolo dovea descrivere i memo .
rendere men penosa la condizione de'de- rati feudi, trovo più conveniente di ciò a-
tenuti. Oltre poi una quantità di grazie dempiere in quelli delleprovincie in cui so-
fatte, riparò non pochi inconvenienti e di- no situati tali luoghi;quindi parlerò, come
sordini, prese diverse provvidenze, lulte a SABINA di Magliano, a VELLETRI di Cori,
pel pubblico bene, e fece atti di giustizia. a VITERBO di Vitorchiano e di Barbara-
Tenne due pubbliche udienze, e nel ge. no. Del senato romano , oltre gli autori
nerale consiglio adottò diverse utili misu . citati di sopra ed a Roma, si ponno con.
re governative. Nel giorno della ss. Tri- sultare i seguenti . Giuseppe M. Vendet .
nità il marchese in abito senatorio, coll'ac tini, Del senato romano, Roma 1782. Mi-
compagno delle autorità, e fra gli applau- chele Corrado Curzio , Commentarii de
si della popolazione, si recò alla detta pri- senatu romano post tempora Reipubli-
maria collegiata di s. Maria, magnifica . cae liberae: Praefatus est Christian. A-
mente ornata, ad assistere nel preparato dolphus Klotzius , Genevae 1769. Disser-
dossello alla messa solenne cantata dal tazione istorico- cronologica de' senatori
l'arciprete Jannoni 1. dignità , facendo l'o di Romafino al 1737. Aurelio Rufini, Li-
blazione d'un calice d'argento e 4 torcie. bretto nel quale sono notate l'entrale e spe-
Lo stessoseguì per la festa del Corpus Do- se dell'inclito popolo romano, il numero
mini, la cui processione accompagnò con degli offizii, e sopra a che assegnamento
torcia. Il marchese visitò tutte le antichi hanno le loro provvisioni, e la quantità
tà che adornano Cori e risvegliano la cu- e sorti di regalie che hanno in tutto l'an-
riosità de'forastieri, come l'atrio del tem. no, e nella sede vacante quanto panno e
pio d'Ercole, gli avanzi di quello di Ca di che qualità, Roma 1592. Gio . Bene-
store e Polluce, e altre. Visitò altre chie- detto Viscardi, Dissertazione istorico -cro-
64 SEN SEN
nologica de senatori di Roma, ivi 1752. larizzato nel 1650. Consisteva in 3 digni-
Ricquii, De Capitolio romano, commen- tà, 5 canonici, e 4 o 5 altri benefiziati . Vi
tarius, Lugduni Batav. 1669. Paolo Ma- furono già alcuni notabili edifizi , ed eb-
nuzio, De senatu romano, Venetiis 1581 . be stabilimenti benefici e scientifici.Pres-
C. G. Francesco Walchio, Commentarii so a Senez trovasi una sorgente estre-
de senatore romano medii aevi , Jenae mamente salata . Questa città delle Al-
1753. De Luca, Relatio romanae Curiae pi marittime è antichissima , ne fa men-
Forensis : disc. 37, De Senatore Urbis, zione Tolomeo, come de'suoi popoli sen-
aliisque officialibus fori Capitolini; disc. zii, di cui era capitale Digne (V. ), seb-
38, De tribunali Aedilium, seu magistro bene Plinio pare che ponga quest'ultima
rum viarum,earumdemque viarumprae- città piuttosto tra gli ebrodunzii, il che si
side;disc. 39, De agriculturae consulibus puòintendere del maggior dominio ed am-
et tribunali ; disc . 40, De praefectis an- piezza che aveano gli ebrodunzii sopra i
nonae, et grasciae; ac etiam de praesi. senzii, popoli forse allora (come appunto
dibus dohanarum, riparum, et zecchae. di presente nello spirituale) a quelli subor
Crescimbeni, Serie cronologica de'sena- dinati nel temporale. Senez città de'senzü
tori: nello Stato di s. Maria in Cosme- fu appellata con diversi nomi, Sentientium
din, Roma 1715. Holdt, De Senatoribus. civitas, quantunque sembra che Tolomeo
Knorr, De Senatoribus. Engelbrecht, De piuttosto la collochi insieme con Cimella
consulibus, et de conservatoribus. Amy- tra i vedianzii : fu detta anche Sanesio,
deno , De pietate romana , p. 218 : De e creduta l'antica civitas Saniciensium;
populi romani magistratibus : De Curia Cimella fu sede vescovile unita a Nizza da .
Sabellorum: Deaudientia magistratuum Papa s. Leone 1, ed era capo delle Alpi
coram summo Pontifice quibus vis gladii, marittime. Nel 1536 gl'imperiali di Carlo
et in fonte animadversio. V occuparono il suo castello, ch'era del
SENATORE DI ROMA. V. SENATO vescovo, imperocchè la signoria di Senez
ROMANO, ROMA, CAMPIDOGLIO. appartenne in parte al vescovo, e in par-
SENEMSALA. Sede vescovile dell'A- te al capitolo della cattedrale. Nel 1568 i
frica Proconsolare, sotto la metropoli di furibondi eretici ugonotti commisero in
Cartagine , chiamata ancora Selemsela , Digne le più detestabili abbominazioni ,
Senemsella, Duaesenepsalitac , e per cor- dando fuoco alle sagre immagini, profa-
ruzione Duasedempsai. Ne furonovescovi nando i vasi della chiesa , e conculcan-
Fortunaziano , che trovossi coi donatisti do le sante reliquie : patì un simile disa-
nel 411 alla conferenza di Cartagine ; e stro la chiesa di Senez, distrutta non mol.
Patroniano, nominato tra i padri che sot- to dopo dalla rabbia di tali fanatici, iu-
toscrissero nel concilio di Cartagine del sieme col chiostro attiguo destinato per
525. Morcelli, Afr. chr. t. 1. l'abitazione de'cattolici. Pare che allora
SENENO (s.), martire. V.ABDONE (S. ) . la residenza del vescovo e del capitolo si
SENEZ, Senitium, Sanicium.Città ve- trasferisse a Castellane, città posta in un
scovile di Francia nella Provenza, dipar- vallone delizioso e fertile, sulla riva destra
timento delle Basse Alpi , circondario e ca- del Verdon , capoluogo di circondario e
poluogo di cantone, a più di 4 leghe da di cantone, sede di tribunale di1 . istan.
Digne, e piùdi 5 da Castellane, sulla spon- za: ha un collegio comunale e una socie-
da sinistra dell'Asse, in mezzo a monta- tà d'agricoltura, e si commercia di frutta
guefredde esterili.Possedeva diverse chie. secche , prugne dette castellane, e di con-
se; ed il capitolo della cattedrale, dedica- fetture. La sede vescovile di Senez fu e-
ta alla B. Vergine, dopo d'essere stato re- retta nel 452 e fatta suffraganea d'Am-
golare dell'ordine di s.Agostino, fu seco- brun o Embrun. Il1.° vescovo fu Orso,
SEN SEN 65
che sottoscrisse la lettera sinodale de've- di Castiglia ad abbandonar la sua druda,
scovi di Francia al Papa s. Leone I ; in- onde scomunicò il re e pose l'interdetto
tervenne al 2.º concilio d'Arles, e riceve al regno. Pietro nel 1 365 fual sinodo pro-
in uno ad altri prelati una lettera di Pa vinciale d'Apt;Roberto all'adunanza degli
pa s. Ilaro nel 465. Marcello fu al 4. con- stati in Provenza nel 1390, tenuta in Aix.
cilio d'Arles , ed a quello d'Agde nel 506; Nel 1407 fu deposto il vescovo fr. Isnar-
Simplicio fu al 4. ° concilio d'Orleans, ed do di s . Giuliano per aver seguito le par.
al 5.° d'Arles ; Vigilio si fece rappresen ti dell'antipapa Benedetto XIII . Gli fu so-
tare da un procuratore nel 597 al con- stituito Giovanni di Seilhons chierico an-
ciliodi Maçon ; Etterio già vescovo di Niz- gioino, indi vescovo di Venza . Nel 1457
za e di Digne, fu traslocato all'arcivesco⚫ Giorgio o Erigio Clariani di Colmars, coi
vato d'Ambrun nel 650 ; Protasio si recò vescovi di Provenza intervenue al conci .
al concilio di Chalons; Amelio nel 1038 lio nazionale d'Avignone ,adunato dal car.
intervenne alla consagrazione dell'abba- dinal Foix legato. Morto nel 1490 Elea .
zia dis. Vittore di Marsiglia, e fu libera- zaro di Villanova de'baroni di Venza, gli
le verso quel monastero; Ugone del 1056 successe Nicolò di Villanova suo parente,
fu presente alla consagrazione della chie- che poi morto in Roma fu sepolto in s.
sa di s. Saturnino nella diocesi d'Apt. Ste- Maria del Popolo. Leone X nel 1514 fece
fano si trovò al concilio provinciale d'A- vescovo di Senez Gio. Battista d'Oraison,
vignone e morì nel1076 ; Aldeberto nel il quale nell'occupazione di Carlo V ri-
1123 confermò al monastero di s. Vitto parò nella terra d'Alloz del duca di Sa-
re le chiese di Castellane, s. Maria es. Gio- voia. Nel 1561 era vescovo Teodoro Gio.
vanni. Nel 1159 Enardo, con Isnardo di di Clermont, vice-legato d'Avignone. Gio-
Glandeve consagrò solennemente la chie- vanni Clausse parigino, abbate di Toro-`
sa della B. Vergine nell'isola Lerinese. Nel netto , intervenne al concilio di Trento.
1236 il vescovo Giovanni fece un accor- Nel1623 divenne vescovo Giacomo Mar-
do con Raimondo VII Berengario conte tino, già sagrista di s. Vittore di Marsi .
di Provenza, il quale pel poggio di s. Pon glia; e poscia da Argo vi fu traslato Lo-
zio cede al vescovo e chiesa di Senez la dovico Duchaine, che ottenne da Innocen .
signoria di Castelvecchio, e la rocca di Ca- zo X la secolarizzazione ricordata de'ca-
stelletto nella valle di Senez . Guglielmo nonici della cattedrale, i quali come gli
nel1241 si recò al concilio di Laterano, altri delle chiese soggette alla metropoli
promulgato da Gregorio IX . Nel 1254 il d'Ambrun professavano la regola dis. A
vescovo Raimondo francescano fu eletto gostino, portando lo scapolare o pazienza
arbitro perla definizione delle contese tra bianca in segnodi regolarità. Invece il ve
Bonifacio di Castellane, e Pietro priore di scovo fondò a sue spese nella diocesi il mo.
s. Giuliano, per la giurisdizione del luogo nastero della Visitazione, acciò vi si pra-
di tal nome. Nel pontificato di Giovanni ticasse la medesima regula, che dal loro
XXII e nel 1326, mentre dimorava in A. istitutore s. Francesco di Sales era stata
vignone,fu tenuto nel monastero di s. Ru- prescritta alle monache. Per gli altri ve-
fo un concilio nazionale delle provincie scovi non nominati, e pe'successori, sino
d'Arles, Aix ed Ambrun, al quale si re- a Luigi di Ville-Serin, commendatore di
cò il procuratore di Bertrando di Segurel- s. Michele, nominato nel 1671 e morto
to vescovo di Senez, il quale poi dispose nel 1695, vedasi la Gallia christiana, nuo-
alla pace il conte di Ventimiglia e il si va edizione t. 3. Gli ultimi vescovi di Se-
niscalco di Provenza. Innocenzo VI nel nez e riportati nelle Notizie di Roma, so-
1354 circa spedi nella Spagna il vescovo no i seguenti. Nel 1741 Lodovico de Vo-
di Senez per indurre Pietro il Crudele re cance, di Vienna; nel 1757 Antonio Da .
VOL. LXIV. 5
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mat de Volx , di Sisteron; nel 1771 Ste- Viterbo a'13 marzo 1837 , compianto da
fano Desmichels de Champorcin , della tutti, e con solenni esequie fu tumulato
diocesi di Digne; nel 1774 Gio. Battista de nella chiesa collegiata di s . Sisto. Nel n.°
Beauvais, di Coutances ; nel 1784 Gio. 25 del Diario di Roma 1837 , si legge una
Giuseppe Vittore de Castellane, della dio- splendida necrologia .
cesi di Marsiglia. Pio VI nel concistoro dei SENLIS , Silvaneticum. Città vesco-
15 dicembre 1788 preconizzò Gio. Batti- vile di Francia, dipartimento dell' Oise ,
sta M. Scipione Ruffo de Bonneval diAix, capoluogo di circondario e di cantone ,
della nobilissima famiglia oriunda da Na- a più di 9 leghe da Beauvais, erida Pa-
poli, già vicario generale del rammentato rigi, in situazione amena sopra la som-
mg.r de Beauvais , non che dell' arcive- mità e i fianchi d'una collina circondata
scovo d'Aix , e canonico di quella metro- quasi intieramente da una foresta , alla
politana. Governò la diocesi da buon pa destra del fiumicello Nonette. Ha il tri-
store, e fu bell'esempio d'ogni virtù al suo bunale di1.ª istanza, conservazione delle
gregge. Nelle luttuose catastrofi, alle qua ipoteche, e altre direzioni. E' di forma o-
li andò poco dopo soggetto quel regno , vale, e avea un tempo grosse mura at-
fu segno di fiera persecuzione , sturbato tribuite a'romani, delle quali si vedono
nella sua sede dall'intruso vescovo costi. ancora alquanti ruderi . Le case in gene-
tuzionale. A salvar la diocesi dallo scisma ralesono mal fabbricate, ma possiede bel-
alto alzò la voce , dimodochè il celebre li passeggi, la biblioteca pubblica di circa
ab. Barruel lo paragonò al Grisostomo 9000 volumi,graziosa sala per gli spetta-
e ad un Ambrogio. Soggiacque a prigio- coli, bagni pubblici, e parecchi edifizi os-
nia penosa, che patì con eroica mansue- servabili, come l'ospedale, l'antica abba-
tudine, e divenne oggetto della generale zia di s. Vincenzo de' canonici regolari
venerazione. Esiliato , da Nizza passò a dell'ordine di s. Agostino , fondata nel
Torino nel 1793, e chiamato a Roma dal 1060 dalla regina Anna moglie d'Enrico
cardinal Borromeo suo famigliarissimo, I, divenne celebre, e culla di altre con-
vi dimorò a tutto il 1798; indi andò per gregazioni; prima eravi pure un collegio
Toscana, e vi ritornò dopo il periodo re- pe'figli de'cavalieri dell'ordine di s. Lui-
pubblicano. In conseguenza del concor- gi . Rimarchevole è la porta di Compie.
dato del 1801 , avendo Pio VII soppresso gne in forma d'arco trionfale, e soprat
la sede di Senez, che conteneva 32 par- tutto l'antica cattedrale dedicata alla B.
rocchie, con 10,000 lire di rendita pel ve Vergine, vaso di mezzana grandezza , ma
scovo, agli novembre con pronta ub. di bello stile gotico; nell'interno si fanno
bidienza rassegnò il vescovato. Finalmen distinguere per la estrema leggerezza la
te nel 1808 da Roma passò in Viterbo e volta e le 6 colonne di granito del san-
vi restò per 29 anni sino alla morte, re- tuario, ed è l'edifizio sormontato dalla
sosi a tutti affettuosamente caro pel com- guglia alta 266 piedi , per cui si scorge ad
plesso di sue virtù, padre e benefattore 8 leghe di distanza, e curiosa per la de-
de' poveri. Nell'invasione degl'imperiali licatezza di sue sculture a filagrana: que.
francesi, orbate de'vescovi le circostanti sto campanile è uno de'più belli di Fran-
diocesi, pieno di zelo accorse a'loro biso cia . Il capitolo era composto di 3 digni-
gni, quindi fu di aiuto aʼvescovi di Viter- tà , di 24 canonici e altri chierici: oltre la
bo. Nel 1816 presentato da Luigi XVIII cattedrale eranvi altre 4 parrocchie , il
all'arcivescovato d'Avignone, per umiltà priorato conventuale di s.Maurizio, i car-
nou accettò,ond'ebbe annuo assegnamen . melitani, francescani e religiosi della ca-
to , oltre la pensione concessagli da Pio rità, e monache ; mentre la diocesi con-
VII e continuata dai successori . Morì in teneva 76 parrocchie e 4 abbazie, goden-
SEN SEN 67
do il vescovo18,000 lire di rendita.Tro ticolari. Durante la lega fu assediata dal
vasi ancora a Senlis gli avanzi del ca- duca di Aumale , ma venne liberata dal
stello che vi fece edificare s. Luigi IX, do- duca di Longueville. Dipendeva questa
ve furono allevati vari figli de're diFran- città, prima della rivoluzione, dal Valois,
cia, stante la purezza dell'aria che vi si nell'Alta Piccardia, e nondimeno faceva
respira, e dove tenevasi le sessioni di tut parte del governo generale dell'Isola di
te le giurisdizioni della città. Questa cit- Francia. Era sede di una elezione, d'un
tà che prima della rivoluzione contene presidiale e d'un baliaggio, in cui segui-
va gran numero di stabilimenti religiosi, vasi lo statuto di Senlis compilato nel
ma non aveva allora veruna industria, si 1539. La fede cristiana fu predicata a
distingue oggi particolarmente per l'at Senlis da s. Regolo (V.) e ne fu il 1.° a-
tività che vi mantengono purghi di tele postolo, come il 1. vescovo, poichè la se-
e di lana, filatoi di cotone,fabbriche di ci- de vescovile fu eretta nel secolo III suf
corea-caffè , merletti , concie di pelli im- fraganea di Reims. Furono di lui succes-
portanti e di pergamene, seghe mecca. sori: Niceno, Mansueto, Venusto; s. Liva-
niche pe'marmi e pietre da opera, e so- nio che assistette al 1."concilio d'Orleans
prattutto una stamperia stereotipa rag- nel 511, emorì nel 513; s. Letardo o Le-
guardevole, a cui è unita la fonderia dei taldo verso il 566, e morì nel 596, pare
caratteri. Grande è il suo commercio di diverso da s. Letardo vescovo che si re-
grani e farine, lane, legname da lavoro, cò in Inghilterra , e gittò i primi semi del
tenendovi pure a'25 aprile la fiera che cristianesimo nel regno di Kent; s. San-
dura 9 giorni. E' patria di alcuni uomi- tino notato sotto il giorno 8 gennaio nel
ni illustri, come del pocta F. Pajot det- necrologio della cattedrale di Senlis, e
to Linière, di Simone Goulard ministro perciò diverso da s . Santino di Meaux e
protestante, e del commediante Preville. di Verdun; s. Manulfo o Malulfo; s. Ot-
I dintorni sono coperti di selve,come quel- berto o Oberto sottoscrisse l'esenzione
le di Hallate, d'Ermenonville, di Senlis, dell'abbazia di s. Dionigi nel 652 , e morì
di Chantilly. Al di là trovavasi il monas nel 685;Guido Bono; Frolendo del 1059;
stero della Madonna della Vittoria , co- Pietro del 130 fu scomunicato da Ivo-
struito da Filippo II Augusto in memo. ne legato romano ; Enrico del 1 184; Gua-
ria della battaglia diBouvines,e di cui più rino del 1224 esecutore testamentario di
non rimane che uua torricella e de' bei Filippo II Augusto ; Roberto nel 1240
giardini. Vi sono cave di pietra, e vi si traslato a Beauvais ; Pietro de Triviaco
estrae dell'arena per la manifattura di S. domenicano; Adamo francescano; Odoar
Gobain. Al tempo della conquista delle do Hanequin nel 1522 trasferito a Tro-
Gallie per parte di Giulio Cesare questa yes; Guglielmo Parvi domenicano e con-
città era la capitale de'Sylvanectes, po- fessore di Francesco I, morto nel 1536;
polo della Gallia Belgica; ricevette da'ro . Lodovico Guillard parigino, già vescovo
mani il nome di Augustomagus , che poi di Tournay e di Chalons; Guglielmo Ro-
lasciò per assumere quello della nazione ze dottore in teologia, eccellente predi-
di cui era la città principale. Senlis com- catore. Gli successe il nipote vescovo Ar-
presa prima nella 2.ª Belgica, fu più tar- vernense, morto nel 1614. Indi il cardi-
di a'romani tolta da'franchi, ed i re della nal Francesco Rochefoucauld, beneme-
2.ª stirpe vi ebbero un palazzo : Pipino rito vescovo, che con Cardella nella bio-
re d'Aquitania vi fu nell' 853 ritenuto grafia lo dissi fatto nel 1609. Con questi
prigioniero. Ugo Capeto già la possede- Chenu, Hist. Episcoporum Galliae p.
va quando fu eletto re nel 987. Senlis 291 ,termina la serie de' vescovi di Senlis,
divenne contea, ed ebbe i suoi conti par nel quale si ponuo vedere que'che non ho
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nominati, e nella Gallia christiana, nuo. la Chiesa le favorevoli disposizioni prese
va edizione t. 1o, i successori del cardi- sugli Schiavi (V.). 11 3. ° nell'873 processò
male, fino a Francesco Firmino Trudai pe'lamenti di Carlo il Calvo , Carloman-
ne d'Ambies del 1714 , il quale vivea nel no suo figlio e ribelle, ch'era prigioniero
1753. Ne fu ultimo vescovo il riportato in Senlis ; per cui fu deposto dal diaco-
dalle Notizie di Roma, cioè nel 1754 Gio- nalo e da ogni grado ecclesiastico , e ri-
vanni Amadeo de Roquelaure, della dio- dotto alla comunione laica. Ma siccome
cesi di Rhodez , il quale sedeva ancora nel i suoi partigiani dissero, che non essendo
1801 quando Pio VII pel concordato sop- più ecclesiastico , niente impedivalo di re-
presse la sede e la unì aà Beauvais, insie. gnare, così risolvettero di porlo in libertà.
me a quella di Noyon, ambedue sedi il- Il re Carlo avendo ciò saputo, lo fece giu-
lustri, i cui vescovi erano conti e pari di dicar di nuovo per que'delitti, deʼquali i
Francia. L'attuale vescovo di Beauvais è vescovi non aveano potuto prendere co-
mg.rGiuseppe ArmandoGignoux di Bor- gnizione, e fu condannato a morte; quindi
deaux, preconizzato da Gregorio XVI nel per dargli tempo a far penitenza e tron-
1842.Questo prelato essendo stato in Ro- cargli il modo d'eseguire i suoi pravi di-
ma nel 1851 , tornato nella diocesi ,in una segni , gli si cavarono gli occhi . Tale fu
bella pastorale dichiarò le impressioni su- il tristo esito della sua ordinazione for-
blimi ricevute nel contemplare l'augu zata, e tali erano i barbari costumi di quel
sta metropoli del cristianesimo. » Roma tempo. Il 4.º nel 990 circa , e vi si con-
infatti è come un vasto tempio, ove tutte fermò la scomunica pronunziata da Ar-
le cose materiali parlano di Gesù Cristo, naldo di Reims, contro quelli ch'eransi
della sua gloria , della Chiesa". Aggiunge impadroniti di tal città per autorità d'Ar-
poi, che la diocesi di Beauvais compren- naldo stesso, il quale tradiva Ugo Capeto,
dendo 3 diocesi, le diocesi riunite di No- sebbene gli avesse giurato fedeltà. Inoltre
yon e di Senlis essendo state soppresse, furonoscomunicati gl'invasori dellechiese
e desiderando almeno che i nomi di que di Reims e di Laon. Il 5.° nel 1048 , in
ste antiche sedi, illustrate da tanti santi, favore di s. Medardo di Soissons . Il 6.° nel
potessero rivivere e perpetuarsi , avea ot 1235 a'14 novembre. L'arcivescovo di
tenuto dal Papa Pio IX, che d'allora in Reims, e 6 de'suoi suffraganei, scagliaro-
poi in tutti gli atti dell'amministrazione no un interdetto sopra tutti i dominii del
episcopale, egli prendesse il titolo di Ve- re, situati nella provincia di Reims. Il re
scovo di Beauvais, Noyon e Senlis, e- s. Luigi IX arrestò questo affare, renden-
sclamando : » felici se ereditando i titoli do a Parigi un giudizio favorevole all'ar-
sì gloriosamente portati da'ss. vescovi , ci civescovo nel gennaio 1236, e nominando
sarà concesso d'imitar le virtù che ri- due commissari che presero tutte le mi-
splendono in essi, e di cui conservano le sure possibili per togliere qualunque ma-
istorie la preziosa memoria". niera di divisione, come si vede dal giu-
Concilii di Senlis. dizio reso a Reims a'18 febbraio. Il 7.º
III. fu celebrato nell' 861. Il 2.° nel- nel 1240 per accordare al Papa Grego-
l'863 giudicò Rotado vescovo di Soissons, rio IX un soccorso in denaro. L'8.° nel
perchè avea deposto ingiustamente un 1310 e provinciale, tenuto da Filippo di
prete, onde Incmaro arcivescovo diReims Marigni arcivescovo di Sens. Nove tem-
Jo privò della dignità episcopale. Avendoi plari vi furono condannati e arsi per au-
vescovi del concilio pregato Papa s. Ni- torità del giudice secolare ; ma eglino si
colò I a confermare la deposizione di Ro- disdissero in punto di morte, di quanto
tado, egli si ricusò di farlo. Inoltrein que- aveano confessato dianzi , protestando che
sto concilio furono mirabili e adottate dal l'avevano fatto per timore de'tormenti.
SEN SEN 69
II 9.° nell' ottobre 1315 da Roberto di diretta la lettera I1 3. di Teofilatto. Oriens
Courtenay arcivescovo diReims esuoi suf. chr. p. 1005.
fraganei. Il re Luigi X avea deposto Pie- SENOC (s.), abbate. Nato nel Poitou ,
tro di Latilly cancelliere e vescovo di Cha- si consagrò fino da'suoi verdi anni al ser-
lons sulla Marna , e avealo fatto impri- vigio di Dio, ed abbracciato lo stato ec-
gionare come sospetto d'aver procurato clesiastico, si rinchiuse in un monastero
la morte di Filippo IV il Bello, e del ve- che avea fatto edificare nella diocesi di
scovo suo predecessore. Pietro domandò Tours. Ebbe presto de'discepoli, co'qua-
al concilio di Seulis, prima di tutto la lili praticava grandi austerità, soprattutto
bertà di sua persona, e la restituzione dei in tempo di quaresima; ma diquando in
suoi beni, che gli fu accordata. Domandò quando lasciava i suoi fratelli per atten-
poi la informazione de'fatti, per la quale si dere più liberamente alla preghiera e alla
prorogò il concilio, indicandolo a Parigi, contemplazione . Abbandonò poscia la so.
dove non si sa che sia stato tenuto. Ilio . litudine per andare a vedere i suoi geni-
nel 1318 0 1319 convocato dallo stesso tori , e questo viaggio gli divenne funesto,
arcivescovo, con 4 suoi suffraganei e ide poichè perdette lo spirito di umiltà , di
putati di 7 assenti , contro gli usurpatori mortificazione e di raccoglimento. Le am-
de'beni di chiesa, che punì con interdire, monizioni di s. Gregorio di Tours lo fe-
e far cessare i divini uffizi in tutta la giu- cero rientrare in se stesso, sicchè espiò il
risdizione di chi'n' era l'autore. In que- suo fallo con una penitenza severa. Riso-
sto concilioPietro di Latilly, avendo man- luto di non lasciar più la sua cella , vi ri-
dato i suoi deputati,restò pienamente giu- ceveva i poveri ed i malati , e siccome era
II .. nel 1326 da Guglielmo di prele, assistevali egualmente nei bisogni
stificato. L'11
Trie arcivescovo di Reims, con 7 suffra- dell' anima e del corpo. S. Gregorio di
ganci e i procuratori degli assenti. Vi si Tours riporta i prodigi operati da s. Se-
pubblicarono 7 canoni , il 1.º de'quali nota noc, cui si recò ad assistere negli ultimi
la forma per tenere i concilii . Il 2. proibi- momenti. La di lui morte si colloça nel
sce agli ecclesiastici beneficiati di caricar 579, essendo in età di 40 anni . E' ono-
si delle funzioni altrui , sotto pena di per- rato a'24 di ottobre, ma sebbene il suo
dere i benefizi. Fu proibito di violar l'im culto sia molto antico in Francia, non è
munità delle chiese, riguardo a quelli che nominato nel martirologio romano.
visono rifugiati , come di negar loro il cibo , SENS(Senonen) . Città con residenza ar-
ovvero di trarueli per forza. Infine si rac- civescovile diFrancia nella Borgogna,egià
comandò di mantenere la giurisdizione parte della Sciampagna o Champagne, di-
ecclesiastica, contro le violenze de' laici. partimento dell'Yonne, capoluogo di cir-
Il 12. °nel 1402 , relativamente allo scisma condario e di due cantoni, a più di 11le-
tra l'antipapa Benedetto XIII, e il Papa ghe d'Auxerre, e13 da Troyes, sul fianco
Bonifacio IX. Gallia chr. t. 3, p. 834 ; d'una collina ed alla destra dell' Yonne,
Reg. t. 22, 24, 28; Labbé t. 8, 9,11 ; Ar- che vi forma l'isola di s. Maurice, dove
duino t . 7; Marteue, Collect. nova, t. trovasi un sobborgo e che si valica sopra
7.
SENNEA O SEMNEA. Sede vescovile due ponti, alquanto sotto il confluente del-
della 1. Paufilia ,sotto la metropoli di Sida la Vannes, quasi in piano e in ottima aria.
a
nella diocesi d'Asia, eretta nel V secolo. Ha tribunali di1.ª istanza e di commer-
Ne furono vescovi Nettario che nel 431 cio, camera consultiva delle manifatture,
sottoscrisse al concilio generale d'Efeso, conservazione delle ipoteche , direzione
Conone al 5. concilio generale, Ignazio delle contribuzioni indirette, ispezione bo-
all'8. , Atanasio al concilio di Fozio, sotto schiva , e deposito de'tabacchi e delle pol-
il Papa Giovanni VIII . Al vescovo V. fu veri. Seus ha una cinta ovale di 1 345 tese,
70 SEN SEN
determinata da vecchie mura in parte di- tire di Sens, le cui reliquie custodivano i
strutte, che si attribuiscono a'romani, ed benedettini , e dispersero i crudeli distrut-
è assai male edificata, con istrade strette tori ugonotti , con quelle di parecchi al-
e tortuose, eccetto la via che la traversa tri santi, di cui la stessa chiesa era arric-
intieramente dal nord al sud in linea retta, chita. L'abbazia di s. Pietro pure de'be-
a cui terminano due belle porte : una de- nedettini di s. Mauro, come la preceden-
rivazione dell'acque della Vannes le man- te; quella di s. Giovanni de'canonici re-
tiene continuamente in una nettezza sa- golari, quella di s. Paolo fuori della città
lutare. In Sens l'edifizio più notabile è e de'premostratensi, quella della Madonna
la cattedrale magnifica e vasta , di strut- della Pommeraye de'benedettini; più una
tura gotica e di singolare bell'effetto, sor- casa di celestini, un collegio di gesuiti, 4
montata da alta guglia, e che racchiude altre case religiose di uomini e 3 di don-
il mausoleo in marmo bianco del gran ne, 14 parrocchie nella città e sobborghi .
Delfino figlio di Luigi XV, capolavoro di Tredici de' parrochi di Sens erano qua-
Coustou, ed uno de'più belli del decorso lificati come Preti- Cardinali , perchè as-
secolo, come notai nel vol. XXVII ,p . 75, sistevano l'arcivescovo in tempo della mes-
essendovi pur sepolta la moglie M. Giu sa, quando egli uffiziava nella sua metro-
seppina di Sassonia , dai quali nacquero politana. Aggiungerò che l'arcidiocesi di
Luigi XVI, Luigi XVIII e Carlo X. Fra Sens comprendeva molte città considera-
gli altri sepolcri è rimarcabile quello del bili, 13 capitoli, 24 abbazie, di cui 19 d'uo-
cardinal arcivescovo de Prat; si fanno di- mini e 5 di donne, 775 parrocchie divise in
stinguere anche il coro e le invetriate. E' 5arcidiaconati . L'arcivescovo avea70,000
sottol'invocazione di s. Stefano protomar lire di rendita , e pagava per le bolle 6166
tire, con battisterio, e cura d'anime che fiorini, come rileva il benedettino p . Beau-
si esercita da un canonico titolare : tra le nier : Raccolta storica, cronologica e to-
reliquie sono in somma venerazione, il le- pografica degli arcivescovati, vescovati,
gno della ss.Croce, atquecapsula dis.Tom abbazie e priorati di Francia. Sens pos-
maso arcivescovo di Cantorbery. Il capi siede la biblioteca pubblica di circa 6000
tolo si compone di 10 canonici titolari , volumi, il museo, il collegio comunale, i
comprese le prebende del teologo e del pe- bagni pubblici, diversi stabilimenti lette-
nitenziere, di diversi canonici onorari, di rarii e benefici, e` bei passeggi. Era Sens
altri sacerdoti, de'pueri de choro, quibus prima della rivoluzione capoluogo del Se-
solemnioribusfestis adstipulantur alumni nonese nellaSciampagna, e conteneva gran
magni seminarii pro divino servitio, di- numero di stabilimenti religiosi , cui fu-
ce l'ultima proposizione concistoriale. Il rono surrogate delle manifatture. Vi si tro-
palazzo arcivescovile è ampio e decente, vano fabbriche di colla forte rinomata ,
ed un poco distante dalla metropolitana . bianco economico, clessidre di stagno o o-
Vi sono due altre chiese parrocchiali e col rologi idraulici, acciaio brunito , oggetti
s. fonte, non che comunità di religiose, i di lana , di velluto, di stoviglie, filatoi di
frati carmelitani, confraternite, l'ospedale, cotone, purghe di tele, concie di pelli rag.
il gran seminario. Il suo capitolo per lo guardevoli, ec. Importante è il suo com-
passato era composto di 5 dignità , di 31 mercio di grani e farine a provvedimento
canonici , oltre un bel numero di bene di Parigi, buoni vini , lane, canape, tegole
ficiati maggiori e minori : i canonici as- e mattoni, cuoi, legnami; commercio fa-
sumevano le vesti rosse ne'giorni delle fe voritodall'Yonnee che si aumenterà pe'ca-
ste solenni , privilegio che credo ancora nali del Nivernese e di Borgogna , che con-
esistente. Eranvi in Sens molte abbazie, giungono tal fiume colla Saona e colla
cioè quella di s. Colomba vergine e mar- Loira. Vi si lengono 5 annue fiere. E' pa-
SEN SEN 71
tria del giureconsulto Loyseau, di Giaco occupato divennero del popolo romano.
mo Almain celebre dottore di Sorbona , Sena fu capitale de'galli senoni , oggi detta
de'letterati Claudio Malingre, F. Sevin e Senigallia o Sinigaglia (V.) , ed i romani
Michele Pinard, del contrammiraglio de fecero Rimini (V.) colonia, capo della Gal-
Rossel, e di altri illustri : nelle sue vici- lia Senonia, al quale articolo ancora trat⚫
nanze nacque il pittore Cousin. I contorni tai de'galli senoni e del paese da loro oc-
sono fertili in vino e frutti. cupato, e parte di esso prese il nome di
Sens, Senones , conosciuta nell'antichità Piceno (V.) Annonario , dopo la totale
sotto il nome di Agendicum , era capitale espulsione de'galli . Dice ancora il p. Bran.
de' Senones, popolo potente della Gallia dimarte, che molte furono le irruzioni che
Celtica, di cui più tardi prese il nome, al- i popoli galli fecero nell'Italia; la più an
lorchè dopo lunga resistenza si sottopose tica fu di quelli guidati da Belloveso , e
ai romani. I senoni antichi popoli abita la più recente fu quella de'galli senoni con-
vano presso a poco l'estensione della dio- dotti dal famoso Brenno, 200 anni circa
cesi di Sens e di quella d'Auxerre (V.), dopo la 1 .: furono chiamati galli senoni,
giusta le antiche divisioni della Francia . per distinguerli dai galli boi , e dai lin-
Al detto di Giulio Cesare, i senoni con- goniolingonesi, perchè partirono da quel
finavano colla Belgica,e ne parla con lode, le regioni che sono al di là da Parigi sino
asserendo di essi : est civitas in primis fir al confluente della Yonne nella Senna , e
ma et magnae apud gallos auctoritatis. che la città di Sens conserva ancora il no-
Del resto, niente dice della loro storia, ma me di questa antichissima gente. Ecco poi
trovasi la famosa e numerosa colonia di come i geografi narrano l'emigrazione dei
questo popolo in Italia , dove furono me- senoni,il lorostabilimento in Italia,e la lo-
glio conosciuti, e molto ne parlai a' loro ro distruzione. I senoni oriundi galli furo .
luoghi. A GALLIA dissi pure della Gallia no un antico popolo d'Italia,nellaCispada-
Lionese o Celtica, che comprendeva i se- na,sulle sponde del mareAdriatico.Dicesi,
noni; non che della Gallia Circumspa- che volendo un certo Arunce etrusco ven-
dana, Cisalpina, Citeriore, Ulteriore,Su- dicarsi d'uno de'Lucumoni d'Etruria che
balpina, Cispadana, Transpadana , Co. gli aveva rapito la moglie, passò nelle Gal-
mata, Togata o Senonia, che se Togata lie, s'inoltrò sino alla città de' Senones per
fu pur detta quella Galli che i roma
a ni indurli ad andare a stabilirsi in un paese
tolsero in appresso a'galli boi , crede Sigo- incomparabilmente più piacevole e più
nio che la Gallia Senonia fosse la prima fertile. I senoni si determinarono a seguir-
ad avere il nome di Togata , perchè pri- lo,e numerosissimo ne fu l'esercito. Passa-
ma dell'altra ricevette i cittadini , ed i co- te le Alpi, traversarono le pianure dal Po
stumi de'romani coll'uso della toga : inol- innaffiate , ove erano già stabiliti altri
tre raccontai ,come i galli occuparono gran popoli della Gallia , i boi cioè ed i lingoni,
parte d'Italia, e delle loro guerre co'ro- e capitarono oltre al fiume nell'Umbria
mani. Il p. Brandimarte nel Piceno An- (V.), che ancora non avea che i primi suoi
nonario ossia Gallia Senonia illustrata , · abitatori. Si stabilirono dall'Utente sino
tratta della regione abitata dai senoni , all'Esi, avendo l'Adriatico al nord - est, e
quando mossero guerra ai romani e pre- l'Apennino al sud-ovest, felice regione mi-
sero Roma (V.) nell'anno 390 di sua fon- rabilmente variata da colline e fertili pia.
dazione, che da Camillo furono secondo ni. Spesi circa 6 anni a formare i loro stabi-
il suo parere battuti in Gubbio (V. ); tor- limenti , l'etrusco Arunce li condusse in-
narono a guerreggiare e furono sconfitti nauzi a Clusio, una delle 1 2 principali città
nell' agro di Sentino (V. ) ; quindi fugati di Etruria, confinante con Perugia e Or-
nella Gallia i senoni, le terre che aveano vieto (V.), poi denominato Chiusi (V.),
72 SEN SEN
per assediarne la piazza, entro cui eransi parte del paese che occupavano i senoni
chiusi sua moglie e l'odiato rapitore di prima di passare cogli altri popoli delle
di essa. Perallontanare questa guerra, of- Gallie sotto il dominio de'romani. Que-
frirono i romani la loro mediazione , che sto paese dopo la conquista di Giulio Ce
fu ricusata. Ma contro loscopo di loro mis- sare conservò la stessa estensione , e nel
sione, gli ambasciatori presero le parti di ripartimento delle Gallie, secondo gli au-
Clusio e si mischiarono alle truppe di det- tori dell'Arte di verificare le date, fatto
ta città. Sdegnati di ciò i senonesi, ne chie- sotto Onorio, egli lo compose colla 4." Lio-
sero giustizia alla repubblica, e negata ri- nese. Dopo che i galli si resero padroni
solvettero di farsela da loro. Il perchè mar delle Gallie, i senonesi si trovarono sepa-
ciando sopra Roma, sconfissero l'esercito rati nella divisione fatta dai figli di Clo-
che si presentò loro contro,e penetrarono doveo della monarchia francese. Una parte
nella città. La cittadella del Campidoglio di questa provincia fu attribuita al regno
(V.), in cui riparò parte de'romani com- di Borgogna e d'Orleans, l'altra a quello
battenti,fece una vigorosa difesa,quandoe di Parigi. Quando poi il paese rientrò in
mentre si pattuiva , sopraggiuntoCamillo, potere d'un solo sovrano, fu diviso in va
furono i senoni battuti e salva la città . Il rie contee; così Sens divenne contea. L'i-
timore d'un nemico tanto coraggioso, fece storia ci conserva i nomi di 5 de'conti a-
imprendere la guerra, presso a 100 anni movibili di Sens : Manerius o Magnerius
dopo la ricordata spedizione. Rimasero i marito di Rothilde, era conte di Sens sotto
senoni l'anno di Roma 463 sconfitti da Lodovico I, e morì nell'836; Donato lo
M. Curio Gentalio e P. Cornelio Rufino, era nell'845 , sotto Carlo il Calvo; si trova
e allora fu che vennero scacciati da tutto dopo di lui Gilberto nell'884, con sua mo-
il loro paese che occupavano dall'Esi al glie Pavenildis ; ed ebbe probabilmente
Rubicone. Mandossi nel paese loro una co- a successore Garniero, che si unì al par-
lonia che ne prese il nome di Sena Gallia, tito di Eude, contro il re Carlo IIIil Sem-
poi Sinigaglia. Passati 7 anni , i senoni plice. Riccardo il Giustiziere duca di Bor-
furono quasi per intiero sterminati da Do- gogna, e partigiano di Carlo III , vendicò
labella. Quanto a Sens ed ai suoi popoli questo principe, discacciando da Sens l'ar-
senoni , dopo lunga resistenza anclı' essi civescovo e il conte, l'8 giugno dell'895.
vinti daʼromani, in seguito e sotto l'im- Riccardo figlio di Garniero non ommise
peratore Valente del 364 di nostra era,a di succedergli; ma essendosi sollevato nel
della città ne fecero la metropoli della 4. 931 con Giselberto conte di Borgognacon.
provincia Lionese, ed a GALLIA riportai tro il re Raul, irritato, questo principe li
le diocesi che comprendeva; e le nume. ricondusse colle armi al dovere. Nel 941
rose vie romane, delle quali veggonsi an- Fromondo I, che sembra figlio del conte
cora deboli vestigia, da Seus dirigevansi Garniero, fu eletto conte di Seus, o con-
a diversi punti dell'impero. L'imperatore fermato in questa dignità da Ugo il Gran-
Giuliano, essendo ancora Cesare, vi so- de duca di Borgogna, nella cui giurisdi-
stenne un assedio contro i germani. In zione era compreso Sens. Questo favore
darno l'assediò nel 613 Clotario II re di fu il premio d'un servizio che avea reso
Soissons, ma alquanto piùtardi pervenne ad Ugo , cacciando da Sens l'arcivescovo
adimpossessarsene. CarloMagno, ed i suoi Gerlando partigiano d'Erberto II conte
successori, sotto ai quali era tuttavia im · di Vermandois, nemico del conte di Bor-
portante,vifecero battere moneta. La con- gogna . Renaldo conte di Reimse di Rouci,
tea di Sens, che trae il nome dalla sua ca- avendo nel945 sorpresa Sens durante l'as-
pitale, una delle più antiche e più celebri senza di Fromondo I,questi ritornò in fret
città delle Gallie, non fu che una piccola ta e si stabilì nel castello dell'abbazia di
SE'N SEN 73
s. Colomba alle porte della città. Il 29 lu-di Joigny; siccome uomo pessimo perse-
glio Fromondo I, mentre dormivano i sol guitò Leoterico, facendo massacro di sua
dati, scalò la città , uccise parte della guar-
gente, saccheggiandone le terre, oltrag-
nigione e mise il resto in fuga; dopo di chegiandone la persona e volgendogli le spal-
fece atterrare parte delle mura di s. Co- le quando dall'altare salutava il popolo.
lomba per impedire ad altri d'imitare il L'arcivescovo consultò il Papa e i vescovi
suo esempio con fare di quel forte lo stes suffraganei sul partito da prendere, e tutti
so uso. Morì nel 951 , e lasciò la figlia che
lo consigliarono a recarsi da Roberto II
fu madre di Seguin arcivescovo di Sens, re di Francia, e persuaderlo d'impadro-
ed il figlio Renaldo o Renardo I il Vec- nirsi della città, ciò ch'egli fece a’22 apri-
chio, il quale con l'arcivescovo Arcambal le1015. Roberto II già irritato contro Re-
do vinsero a Villers Ansegiso vescovo di naldo II per essersi unito ai signori di Bor-
Troyes, e Brunone fratello dell'impera- gogna, che ricusavano di ricevere per du-
tore Ottone I, che volevano sorprendere ca il suo figlio, condiscese subito alle pre-
e saccheggiare Sens. Renaldo I si distinse ghiere del prelato. Venuto il re a Sens col-
anche in altre militari imprese, eđ i suoi l'esercito per impadronirsene, trovò chiu-
vassalli e vicini lo indussero a costruire se le porte e l'assediò . Renaldo II , che col
parecchie cittadelle a sua difesa. Le prin- fratello Fromondo la difendeva , vedendo
cipali furono una grossa torre innalzata vicina l'espugnazione, fuggì nudo : Fro
nel mezzo di Sens,il castello di Joigny che mondo si ritirò nella torre, ove resisten-
diè origine alla città omonima a circa 6 do per alcuni giorni, fu poi preso e man-
leghe da Sens, e Château - Renard, di cui dato nel castello d'Orleans, dove finì i suoi
usurpò il terreno all'abbazia di Ferrieres, giorni. Il re fece grazia alla guarnigione ;
come avea fatto degli altri due luoghi mentre Renaldo II accolto da Eudell con-
appartenenti ad abbazie di cui era abbate te di Champagne, levarono un'armata e
commendatario. Morto nel 996 e sepolto batterono il castellodi Montreuil sulla Sen-
iu s. Colomba , lasciò odiosa`memoria per na , che Ranaldo II diè in feudo a Eude
le sue violenze, e due figli , Fromondo II, II, e riuscì in seguito molto dannoso al re
e Renaldo ch'ebbe Château Renard, e da e all'arcivescovo di Sens. Quindi ambe-
lui discesero i signori di Courtenay. Fro- due assediata Sens, dopo 3 giorni e dopo
mondo II conte di Sens, per collocar suo aver dato alle fiamme due sobborghi , si
figlio Brunone sulla sede arcivescovile, si resero padroni della città. Renaldo II con
oppose con tutte le forze all' intronizza- sommissioni quietò il re, e visse poi in buo-
zione dell'arcidiacono Leoterico eletto ca- n'armonia coll'arcivescovo. Dopo la morte
nonicamente ; questi reclamò a Papa Sil- di Leoterico, avvenuta nel 1032 , Geldui-
vestro II, di cui era stato discepolo nella no cugino di Renaldo II con presenti riu-
scuola di Reims, fu confermato, ma inu scì a farsi nominare successore dal re En-
tilmente, per cui dopo aver scomunicato rico I , malgrado il clero di Sens che avea
il conte, tornato in Roma ottenne un di- canonicamente eletto il tesoriereMainard .
ploma che ingiungeva ai vescovi della pro, Gelduino fu consagrato, ma Eude II conte
vincia d'ordinarlo e lo fu nelioor in s. di Champagne o Sciampagna, che dopo
Fare, e Fromondo II dovè desistere dalla morte di re Roberto II erasi impadro-
la sua opposizione. Terminò di vivere nel nito di Sens, col visconte Daimbert e gli
1012 lasciando oltre Brunone, 3 altri fi- altri nobili della città , gliene chiusero l'in-
gli, Fromondo, Renaldo II che gli succes . gresso. Sdegnato di ciò Enrico I , si recò
se, e altro Renaldo abbate di Nostra Si- ad assediare Sens,praticando gravi guasti
gnora presso Sens. Renaldo II co'fratelli a'dintorni, senza potersene impadronire.
divise l'eredità paterna, e cedè la contea Finalmente nel 1034 avendo Eude 11 con-
74 SEN SEN
sentito di dividere la città col re , vi fu de'ss. Crispino e Crispiniano di Soissons ;
accolto Gelduino e intronizzato sulla se . Ermanno cancelliere di s. Chiesa; s. Gal-
dia, nella quale si mantenne sino al con- dino milanese; Teodino monaco di Monte
cilio di Reims del 1049, in cui fu deposto Cassino; Ollone vescovo Tusculano ; Teo-
per simonia da Papa s. Leone IX. Viveva dino Atti di Norcia; Pietro Gaetani pi-
ancora Renaldo II,che morì nel 1055, fa- sano, che altri chiamano Bonaeveronese;
cendosi chiamare il re degli Ebrei per la Vitellio abbate benedettino ; Girolamo
singolare predilezione che avea per quella canonico di s. Frediano. Novaes scrive che
nazione , di cui ne avea adottato gli usi Alessandro III fece la 1. promozione nel
e quasi abbracciata la religione. Non aven- maggio 1163 in Tours, ma Cardella la
do lasciato posterità , la contea di Sens dal vuole eseguita in detto anno a Sens : in
re Enrico I fu riunita alla corona di Fran. essa elevò al cardinalato, Witellespach,
cia, e creò a reggerla un visconte, il cui Tentonaria, Ugo Pierleoni, Oderisio dei
titolo durò sino agli ultimi anni del se- conti diMarsi.Morto l'antipapa nel 1 164,
colo passato. D'allora in poi la storia di Federico I gli sostituì Pasquale III (V.)
Sens, si compenetra con quella di Fran- antipapa , indispettito perchè Alessandro
cia (V.), di cui seguì gli avvenimenti ei III rispose in Sens ai due nunzi imperiali,
grandi destini. Memorabile riuscì il sog. che osarono invitarlo ad assoggettarsi al
giorno che vi fece Alessandro III ( V.) . giudizio della conventicola di Pavia: » Ri-
Elevato questi al pontificato nel 1 159,in- conosciamo l'imperatore per avvocato e
sorse l'antipapa Vittore IV o V(V.) che Difensore della Chiesa ( V.), e pretendia-
l'imperatore Federico I sostenne colle ar- mo di onorarlo sopra tutti i principi della
mi, onde il legittimo e magnanimo Ales- terra , purchè l'onore del Re de'Re non
sandro III riparò in Francia, incontrato v'abbia a patire. Perciò ci meravigliamo
e onorato dal re Luigi VII il Giovane , del modo con cui ci tratta, comandandoci
e dal re d'Inghilterra. Dopo aver il Papa di comparire alla sua presenza, come se
nel maggio 163 celebrato il concilio di avesse potestà sopra di noi. A s. Pietro ,
Tours, si trasferì a Sens, e vi giunse a'30 e per essoallasua Chiesa diede Gesù Cristo
settembre , ricevuto colle dimostrazioni questo privilegio, conservato fino al pre-
della più grande venerazione. Il Ferlone, sente, ch'essa giudichi le cause di tutte le
De'viaggi de'Ponteficip. 144 riferisce che chiese, senza mai essere sottoposta al giu-
vi dimorò dal 1.° ottobre 1 163, sino alla dizio di chicchessia. Saremmo colpevolis-
Pasqua del 165, e che vi spedì tutti gli simi dinanzi a Dio, se per nostra ignoranza
affari della Chiesa , come se fosse stato in o debolezza lasciassimo ridurre la Chiesa
Roma. Della dimora di Alessandro III a in ischiavitù . Siamo apparecchiati a piut-
Sens, trovo in Novaes, Storia de' Ponte- tosto esporci a'pericoli estremi, ad esem-
fici t.3, le seguenti notizie. Mentre il Papa pio de'nostri Padri . " Intanto Alessandro
risiedeva a Sens, nel 164 ritornò a Pa- III , vedendo Federico I tutto intento a re-
rigi (V.), quindi passò a Reims (V.), ove care nel suo scismatico partito gli altri so .
tenne un concilio per soccorrere la Cro⚫ vrani cattolici, lo avea scomunicato, tro-
ciata diPalestina,indi si restituì aSens. Ivi vando in vece appoggio e difesa in quei
adistanza del re diSvezia canonizzòs . Ele- monarchi che volea sedurre.Continuando
na diSkofdavedova e martire, mentre tor Alessandro III a governare in Sens tran-
nava dalla visita del s. Sepolcro di Gerusa . quillamente la chiesa universale, mentre il
lemme. Vi approvò l'ordine militare di cardinal Giovanni de'ss : Giovanni e Paolo
Calatrava (V.). Vi fece nel 1165 la 2.* suo vicario in Roma, riuscì con dolce in-
promozione de'seguenti cardinali: Pier. sinuazione di ridurre i romani alla sua
leoni romano; Beneredo francese e abbate divozione, questi spedirono in Seus un'ain .
SEN SEN 75
basceria per supplicarlo a ritornare a Ro. vescovile, e dice che Carlo il Calvo la fece
ma sua vera sede, e al popolo specialmente stabilire metropolitana , e l'arcivescovo
commessogli da Dio. Acconsentì Alessan- primate delle Gallie e di Germania, nel
0 dro III all'istanza de'romani, e però ce- concilio di Pontyon dell'876; ma poi do-
lebrata in Sens la Pasqua,dopo aver dato vette riconoscere la supremazia di Lione,
agli abitanti prove di grato animo, per ele loro provincie furono in seguito dis-
30 Parigi, Bourges e Montpellier s'avviò per membrate per formare quella di Parigi.
l'Italia. Agli febbraio 1814 gli austriaci Prima di questo tempo, secondo il Mireo,
el s'impadronirono di Sens, ma poco dopo Notitia Episcopatum p . 194, l'arcivescovo
la sgombrarono. Nel giugno 1817 Luigi di Sens ebbe per suffraganei i vescovi di
XVIII sciolse la sua guardia nazionale. Chartres, Auxerre, Troyes, Orleans,Pa-
La fede cristiana vi fu predicata da s. rigi, Meaux, Nevers . Dopo l'erezione di
Saviniano (V.) discepolo di Gesù Cristo, Parigi in arcivescovato, furono attribui-
spedito da Roma dall'apostolo s. Pietro, te per suffraganee alla metropolitana di
altri dicono da s. Paolo,con s. Potenziano Sens, Troyes, Auxerre, Nevers, Bellem-
e s. Altino : alloggiati in Sens da Vitto- mecon residenza in Clameci(V.). Pel con-
rino, uno de'principali della città, lo con cordato del 1801I Pio VII soppresse la sede
vertironoal cristianesimo, insieme con al- di Sens, quindi la ristabilì nel 1817 , di-
tri pagani, onde al culto de' falsi dei so- chiarando suffraganee le sedi di Moulins,
stituirono quello del vero Dio, e per ce Nevers, Troyes; dipoi col breve aposto-
lebrare la messa costruirono 3 chiese in lico Antissiodorensi Ecclesiae, de' 6 giu-
onore della B. Vergine, di s . Gio. Batti- gno1823 , Bull. Rom . cont. t . 15, p. 608,
sta, e di s. Stefano protomartire. Altri at- dichiarò di conservare il titolo della chiesa
tribuirono a s. Saviniano la fondazione vescovile d'Auxerre, e della sua congiuu-
della chiesa di s. Pietroil Vivo; dopo mol- zione con quella di Sens. Notai all'arti-
Le conversioni operate dal santo e da'suoi colo PRIMATE, che si vuole avere l'arcive-
compagni in altri luoghi di Francia, tor- scovo di Sens ottenuto tale titolo da Gio-
nato s. Saviniano in Sens, nell'anno 74 vanni VIII dell' 872 , e che s. Gregorio
sotto il duce Severo gli fu troncato il capo, VII del 1073 accordò il diritto di primazia
e con esso patirono il martirio alcuni suoi all'arcivescovo di Lione (V.), sulle 4 pro
discepoli, i corpi de' quali ritrovati nel- vincie Lionesi inclusivamente a Sens. Gli
1'840 ovvero nell'847 furono portati nel arcivescovi di Sens, oltre il titolo di pri
la chiesa di s. Pietro il Vivo : nel 1031 mate delle Gallie e della Germania,por-
quello di s. Saviniano fu collocato in pre- tarono pure quello di visconte di Sens;
ziosa urna, dono di Costanza moglie del pare dunque che al titolo primaziale non
re Roberto II , insieme a quello di s. Eo- vi fosse unita autorità, almeno dopo il di-
daldo, uno de'convertiti. Inoltre s. Savi sposto di s. Gregorio VII . Per 2. vescovo
niano fu il vescovo di Sens, ed è cele- di Sens Chenu registra s . Potenziano nel-
brato quale apostolo di queste regioni,altri l'anno 75, che patì il martirio; altri la
ritardando l'erezione della sede vescovile chiamano Potenzio: ritardano il suo ve-
al III secolo, come inviato in Francia nel scovato, e non lo fanno immediato suc-
245 da Papa s. Fabiano; ma Chenu , Hi- cessore di s. Saviniano; anche il suo corpo
storia Archiepiscoporum Galliae, nel ri fu trovato nell'840 , e traslato nella ba
portare a p. 184 la serie degli arcivescovi silica di s. Pietro, ove furono intese vo-
diSens, colqualeprocederò,riferisce quan- ces angelicae ut chori psallentes. Indi nel
to ho asserito. Anche Commanville, Hist. 78 Leonzio, nel 103 Severo o Severino ,
de tous lesArcheveschez, pretende di ri- nel 129 Audato ; Eraclio morì nel 201 ,
tardare al III secolo l'erezione della sede Lunario o Luciano morì nel 239; Sim-
76 SEN SEN

plicio terminò di vivere nel 279; Policar- nuto perciò conte di Tonnerre, ne imitò
po costrusse un monastero colla regola di l'esempio, e per morte dello zio fu eletto
s. Basilio, in onore de'ss. Gervasio e Pro- arcivescovo diSens nel720,0 secondoChe-
tasio . Nel 310 s. Ursicino, la cui festa si nu nel 735, e morì nel 750 solitario ad
celebra a’24 luglio; nel 356 Teodoro, e Ars. Gli fu sostituito s. Onoberto o Au-
nel 421 Siclinio, ambedue sepolti in detto noberto che nel 744 ricevè il pallio da Pa-
monastero; nel 455 s. Ambrogio , poscia pas.Zaccaria, laonde sembra che la s. Sede
s. Agrezio o Agerico, che nel 472 fu in- già riconoscesse i pastori di Sens per ar-
vitato da Sidonio Apollinare all'ordina- civescovi. Gli successes . Onulfo,morto nel
zione di s. Simplicio di Bourges; s. Era- 761 ; indi Otberto o Ochiberto cardinale
clio assistè al battesimo di s. Clodoveo, mo del 762, macon questo nome non lotrovo
ri nel507, e fu sepolto nel suburbano mo- in Cardella;poi Lupo,nel 763 Vilario,Go-
nastero di s. Gio. Evangelista da lui eretto descalco morto nel 773; s. Gumberto mo-
per le monache, onorandoseue la memo- rì nel 778, dopo avere assistito all'assem-
ria a'g luglio. Nel medesimo giorno lo è blea convocata da Carlo Maguo per re-
pure il fratello s. Paolo che gli successe, primere le violenze di Desiderio rede'lon-
e nel 529 fu tumulato presso di lui . Il ve- gobardi. Gli fu surrogato Sereno, nel 784
scovo s. Leone intervenne per procura- Pietro, nel 786 Vinnebando, nel 792 Ve-
tore ai concilii d'Orleans del 536 e 540 O; neraudo, poi Renoberto nel 795, s. Ma-
altri dicono nel 533 e nel 538 , e nel 2 . guo dell'804, Geremia monaco dell'8 19,
vi fu di persona, onorato a' 14 aprile. Co- s. Audrino (V.) abbate di Ferrieres eletto
stantino nel 559 si trovò al concilio di Pa- dopo l'828 dal popolo e clero di Sens, e
rigi ; s. Artemio fu ai concilii di Maçon morto nell'840.L'arcivescovo Genilo tra-
del 581 e del 585 , celebrandosi la sua sferì nella chiesa di s. Pietro i corpi de'ss.
festa a'23 aprile. Dipoi s. Lupo d'illustri Saviniano, Potenziano e Altino martiri ,
natali nomiuato nel 609 , fu calunniosa- e morì nell'865. Egilo abbate di s. Sal-
mente accusato al re nel 613 da Farullo vatore di Treveri , indi nell'87 t Ansegilo
governatore di Borgogna, a ciò eccitato da abbate Laubiense nell'872 fu reintegrato
Modegesillo abbate di s. Remigio : fu esi da Papa Giovanni VIII del primato del-
liato a Vimen , e confidato a Laudege- le Gallic e di Germania, e mori nell'878
sillo signore di quel paese; ucciso Mode. lasciando molte opere a utilità della Chie-
gesillo, fu richiamato alla sede, che go- sa. Il monaco s. Eruardo morì nell'887 ,
vernò per molti anni. Il vescovo s. Sevecio Galtero nel 923 , altro Galtero nel 927,
morì nel 623, e gli successe s. Amato, ma Odaldo nel 932 , Guglielmo monaco di
pare piuttosto vescovo di Sion . Mederico s. Pietro Vivo nel 938, Gerlando o Ge-
edificò la chiesa suburbana di s. Sinforia- lano monaco di s. Germano d'Auxerre
no,ove fu sepolto nel 63 1 ; indi Ildegario, nel 946, Videmano monaco di s. Dionisi
poi Auriperto morto nel 647. Ermenta nel 959, Archambando nel 966: di lui e
rio morì nel 650,dopo essere stato al con- di altri parlai di sopra , così del succes-
cilio di Chalons. Quindi Arnolfo,Lamber- sore Seguino o Sevino , che successe ad
to benedettino di gran virtù, s. Emno;nel Anastasio, e mori nel 998. Dell'intrusione
682 s. Wulfrano ( V.), che si recò a pre- diBernardo e del perseguitato arcivescovo
dicare nella Frisia, ed operò strepitosi mi- Leoterico del 1001 , egualmente ragionai
racoli , poscia si ritirò a vivere nel mo- in principio.Morto nel 1031,contro l'eletto
nastero di Fontanelle; s. Guerrico o Ge- Mainardo già vescovo di Troyes, ricordai
rico gli successe per 3 anni , e ritiratosi pure che s'intruse Gilduino deposto nel
nel monastero benedettino di s. Pietro il 1049 : Mainardo intervenue in Reims alla
Vivo, il suo nipote s. Ebbone (V.) dive consagrazione del re Filippo 1, e morì nel
SEN SEN 77
1062. Richerio cessò di vivere nel 1096. Clemente VI (V.). Filippo di Melodun
Danoberto del 1099, Gilberto del 1110 , già vescovo di Chalons, morto nel 1 345.
e morì nel 144. Ugo chiamato in Reims Guglielmo di Meldun dai fondamenti su-
dall'arcivescovo Sansone, vi consagrò la perbamente riedificò il palazzo arcivesco-
regina moglie di Luigi VII , e morì nel vile; nel 1362 fu mortificato da Urbano
1169. Guglielmo Albimano figlio di Teo- V, per quanto dissi nel vol. LV,p. 290,con
baldo conte di Sciampagna e di Blois, già ispogliarlo dell'arcivescovato, che poi gli
vescovo di Saintes o di Chartres,fatto nel restituì, morendo nel 1 375. Audemaro di
1164 da Alessandro III, che poi lo trasfe. Limoges, già vescovo d'Arras , morì nel
rì a Sens, creò cardinale e arcivescovo di 1384. Gontero de Bagnaux segretario di
Reims : le notizie degli arcivescovi di Sens Carlo V, e vescovo di Le Mans, nel 1386.
elevati al cardinalato le riporto alle bio- Guido de Roye, arcidiacono della catte-
grafie. Guido dopo 17 anni morì nel I 193, drale, morì nel 1390. Guglielmo de Dor-
ed unse la regina moglie di Filippo II Au- mans , ad istanza di Carlo VI fu trasfe-
gusto; pare che a lui Celestino III scrivesse rito da Meaux, e mori nel 1405.Giovanni
la lettera che Martene attribuì a Celestino de Monteacuto da Chartres passò a questa
IV, il quale morì dopo17 giorni, senza sede, e fu ucciso nel 1417 in unfatto d'armi
essere consagrato, e senza aver pubblicato contro gl'inglesi. Enrico di Samoysi ca-
alcuna bolla . Michele decano di Parigi e nonico di Sens, morì nel 1422 ; Guglielmo
fratello del vescovo Riginaldo Corbelio , de Nanten abbate di s . Germano d'Au-
morì nel 1 199. Pietrode Corbelio vescovo xerre nel 1432 ; Lodovico de Melun nel
di Cambray, eccellente dottore in teolo- 1474; Tristano de Salazar già vescovo di
gia,postulato dal decano e dal capitolo, In- Meaux . Stefano de Poncher di Tours tra-
nocenzo III lo confermò, e morì nel 1221 . slato da Parigi , prescrisse ottime ordina-
Galterio Cornutus nel 1234 coronò Marzioni sinodali per la riforma del clero, e
gherita moglie di s. Luigi IX, ed edificò morì lodato nel 1524, dopo 42 anni diar-
il palazzo arcivescovile. Il fratello Egidio civescovato. Il cardinal Antonio Pratoper
gli successe nel 1241 , e morì nel 1254 . nomina di Francesco I, giusta il concorda-
Enrico nipote del precedente e arcidia- to di Leone X, nel 1525, richiamandosene
cono morì nel 1258 di veleno propinato indarno l'arcidiacono di Salazar , ch'era
dal cuoco. Guglielmo di Brucia nel 1267 stato eletto a pieni voti dal capitolo; nel
cedè la sede a Pietro de Charny già ca. 1526 fece celebrare in Sens un concilio
nonico e poi decano della metropolitana , provinciale. Nel 1535 il cardinale Lodo-
creato da Urbano IV di cui era camera. vico Borbone. Nel 1557 il cardinal Gio-
rius. Pietro de Anisiaco già tesoriere del vanni Bertrandi. Nel 1560 il cardinal Lo-
la cattedrale, morto nel 1275. Egidio ni- dovico di Guisa, che nel 1562 rassegnò
pote del suddetto Egidio morì nel 1292 . al nipote cardinale Nicola de Pellevè, che
Stefano Becard nel 1309, Filippo de Ma- morì nel 1594,onde fu trasferito da Bour-
rigny già vescovo di Cambray, nel 1325. ges il celebre Reginaldo de Beaune gran-
Guglielmo de Meldun morto nel 1329; d'elemosiniere di Francia . Nel 1606 gli
Guglielmo de Brucia, traslato dall'arci successeil cardinal Giacomo Perron, e per
vescovato di Bourges,scrisse contro Pietro sua rassegna il fratello Giovanni, col qua.
Cugnerio per la giurisdizione della chiesa, le Chenu termina la serie degli arcivesco-
e morìnel 1338.Giovanni XXII nel 1329 vi, che compirò colla Gallia christiana,
secondo Novaes,o Benedetto XII nel 1338 nuova edizione t. 1 , p . 614 e seg. e colle
gli sostituì Pietro Roger a istanza di Fi. Notizie di Roma. Nel1621 Ottavio Bel-
lippo VI re di Francia, al dire di Chenu , legarde, morì compianto nel 1646. Gli
traslatopoi a Rouen, indi cardinale ePapa successeLuigiEnrico diPardaillan di Gou .
78 SEN SEN
drin, de'marchesi di Montespan , suo con- del 1. ottobre preconizzò arcivescovo An-
diutore e nipote, col titolo di Eraclea in na Lodovico de la Fare, che poi creò car-
partibus; governò con molta cura e zelo dinale. Per sua morte Pio VIII nel 1830
esemplare, sostenne vigorosamente gl'in gli sostituì Gio. Giuseppe de Cosnac, di
teressi della chiesa e della sede ; fu uno Cosnac diocesi di Limoges , traslato da
de'primi a censurare l'apologia de'casisti, Meaux.Vacata la sede persua morte, Gre-
sottoscrisse la bella lettera del clero fran- gorio XVI nel concistoro de'25 gennaio
cese a Innocenzo X, in cui i prelati rico- 1844 dichiarò arcivescovo l'odierno mg."
noscevano che le 5 famose Proposizioni Mellone Jolly di Sezanne diocesi di Cha-
sono nel libro di Giansenio, e condannate lons, traslato da Seez . Scrisse la vita degli
nel senso di Giansenio. Firmò pure la let arcivescovi di Sens Giacomo Tavelli giu-
tera che il clero francese nel 1656 scrisse reconsulto di Sens, e la pubblicò a Parigi
a Alessandro VII , sottoscrisse altresì il for nel 1608. L'arcidiocesi comprende il di-
molario, e si unì a'4 vescovi che doman- partimento di Yonne, e si estende per 30
darono a Clemente IX di separare la que leghe in lunghezza , e 20 di larghezza ,
stione di fatto da quella di diritto, con- contenendo diverse città. Ogni nuovo ar-
fuse nel formolario. Nel 1675 gli succese civescovo è tassato ne'libri della camera
Guglielmo de Montpezat de Carbon, di- apostolica in fiorini 550.
stinto per zelo nel buon governo della dio . Concilii di Sens.
cesi; nel 1685 Arduino Fortin de la Ho- II . fu adunato nel 601 per la rifor-
guette, pacifico e caritatevole ; nel 1716 ma de'costumi, l'estirpazione della simo-
Dionisi Francesco le Bouthilier de Cha- nia, e perimpedire le ordinazioni de'neo-
vigny; indi nel 1731 Gio. Giuseppe Lan- fiti. Il 2. nel 657, e ne tratta il p. Le Coin-
guet de Gergy diLangres, traslato da Sois- te, Annal. francor. a detto anno. Il 3.º
sons, autore di molte opere interessanti. nel 670 coll'intervento di 3o vescovi , e
Nel 1753 Paolo d'Albert de Luynes tra- firmarono l'esenzione dell'abbazia di s.
slato da Bayeux, e cardinale elemosinie . Pietro: la sua data è contestata . Il 4.° nel-
re maggiore della Delfina . Nel 1788 il fa- l'834,e vi assisterono 26 vescovi,fra'quali
moso Stefano Carlo de Lomenié de Brien- 3 metropolitani, oltre s. Audrino arci-
ne, traslato da Tolosa, e poi cardinale : vescovo di Sens che lo presiedette, e 6 ab.
ottenne per coadiutore il proprio nipote bati: s. Audrino vi fece confermare il pri-
Pietro Francesco Marcello de Lomenié, vilegio che avea accordato al monastero
a'14 dicembre 1788, col titolo di arcive di s. Remigio, situato già presso le mura
scovo di Traianopoli in partibus. Ripu- della città , e trasportato in seguito alla
gnante Pio VI, per le istanze del re an- distanza di qualche lega. Il 5.° nell'846,
noverò Stefano al sagro collegio; in fatti ove Aldrado il Piccolo fu consagrato co-
n'era indegno, poichè scoppiata la rivo- repiscopo. Il 6. verso l' 852 , relativa-
luzione, prese il titolo di vescovo costitu mente all'esenzione dell'abbazia di s. Re-
zionale del dipartimento di Yonne. Pro- migio di Sens. Il 7.° nell'852, in cui 10
curò di giustificare col Papa la sua rea con- vescovi, fra'quali 2 metropolitani , e 2 ab.
dolta, e siccomeprevedeva che lo avrebbe bati vi assisterono con l'arcivescovo di
deposto dalla Porpora ( V. ) , rinunziò nel Sens che lo presiedette. Fu confermato il
1791 al cardinalato, e morì prigione in privilegio accordato dall'arcivescovo s.
Sens nel 1794 : il nipote coadiutore fu con- Audrino al monastero di s . Remigio, il
dannato a morte dall'anarchia che gover- quale fu in seguito riunito alla parrocchia
nava la Francia. La sede restò vacante nel di s . Luigi di Versailles. L'8 . ° nell'853
1794, poi fu soppressa nel 1801 e ripri per l'ordinazione diBurcardo vescovo di
stinata da Pio VII, il quale nel concistoro Chartres. Il 9. nell'862 , in cui fu depo-
SEN SEN 79
sto Erimanno vescovo di Nevers. Il10. gny, dopo essere vissuto ancora 10 anni
nel 980, l'arcivescovo Seguino restituì al- in ritiro e in penitenza, al riferire di Pie-
cuni beni all'abbazia di s. Pietro: questo tro di Clugny, Epist. 21. 117. concilio
concilio è tenuto per sospetto, perchè le fu celebrato nel 1198 contro gli ereticiPo.
sottoscrizioni d'alcuni vescovi non cor- plicani (V. ), specie di manichei e di al-
rispondono a quelli che allora vivevano. bigesi allora insorti. Si fece una perqui-
L'11. nel 996, nel quale furono cedu⚫ sizione di quelli ch'erano infetti di que-
te a'canonici di Parigi alcune parrocchie sta eresia : il decano di Nevers, e Rinaldo
ch'erano sotto la giurisdizione della chie⚫ abbate di s. Martino ne furono accusati;
sa di Sens : anche questo concilio è incer- questi fu deposto perchè si provò avere
to come il precedente, o almeno fu un si inoltre sostenuto due errori , l'uno quello
nodo diocesano. Il12 .° nel 1408 per con- de'Stercorari (V.) , e l'altro che tutti sa-
fermare la fondazione dell'abbazia diPro rebbono alfine salvati , secondo la dottri-
vins. Il13. nel 1071 per confermare la na d'Origene (P.); ma egli appellò al Pa-
donazione fatta della chiesa di s. Andrea pa, come pure il decano di Nevers. Il 18.°
a'monaci di s. Pietro di Celles, da Ugo nel 122901239 : fu un concilio della pro.
vescovo diTroyes: sembra che debba chia. vincia di Sens, ma si tenne a Parigi, e ne
marsi un'assemblea civile. Il 14. ° nel 1080 , tratta Martene nel t. 7. ll19.° nel 1252
ne mancano gli atti . Il15. ° nel1105 pre- per obbligar Tebaldo conte di Sciampa-
sieduto dall' arcivescovo di Sens Dano- gna, a restituire i beni di chiesa. Il 20.°
berto. 1116.º nel 1140 contro Pietro A- nel 1256, relativamente all'omicidio d'ua
belardo (F.), alla presenza del re Luigi ecclesiastico. Il 21.° nel 1 269 , furono pub.
VII. Il dottore s. Bernardo vi accusò A- blicati6 canoni contro gli ecclesiastici con .
belardo, ch'era presente. Egli produsse i cubinari, contro gli usurai, gli abusi dei
suoi libri, riportò le proposizioni erronee, privilegi, ec. Il 22. ° nel 1280,per manda-
che ne avea estratte, e strinse Abelardo re alcuni deputati a Roma, relativamen-
o di negare ch'egli l'avesse scritte, ovve te agli affari della chiesa di Francia. Ven-
ro, se riconoscevale per sue, di provarle o ne altresì incaricato il vescovo di Char-
di ritrattarle. Abelardo in vece di ritrat tres d'esaminare nuovamente l'affare di
tarsi o scolparsi, appellò a Roma. Frat- Giovanni d'Amboise, già condannato per
tanto i vescovi del concilio condannaro- le violenze che avea esercitate contro il
noi suoi sentimenti,vi si risparmiò la per monastero della Madonna di Ponlevoy,
sona in ossequio del Papa Innocenzo II, abbazia benedettina della diocesi di Char-
a cui avea egli appellato , e scrissero al tres e poi di quella di Blois. Il 23.° nel
Pontefice per domandargli la conferma 1315 riguardante alle decime che il re
di questo giudizio. Il Papa a'16 luglio lo Luigi X di Francia , e il re Filippo di Na
condannò come eretico colla bolla Testan varra esigevano dal clero. Il 24. ° nel 1320
teApostolo,presso ilBull . Rom.t.2 , p . 250; a'22 maggio , presieduto da Guglielmo
e diè loro risposta, ch'egli condannava le de Melun arcivescovo di Sens, e furono
proposizioni d'Abelardo, che gl'impone fatti 4 statuti su alcune indulgenze d'ac-
va perpetuo silenzio , e che egli giudica cordarsi dai vescovi , sull'abito deʼreligio-
vache i partigiani di questi errori meri. si e de'sacerdoti, ec. Il 25.° nel 1485 da
tassero d'essere scomunicati. Abelardo Tristano di Salazar arcivescovo di Sens
diede la sua apologia , nella quale fece la che vi presiedette. Vi confermò le costitu-
sua professione di fede cattolica in tutti zioni fatte 25 anni prima dal predecesso.
gli articoli condannati ; egli desistette dal reLodovico e da altri concilii , come di La-
suo appello, ritrattò ciò che avea scritto terano , di Basilea, e dalla Prammatica
malamente, e terminò la sua vita a Clu- sanzione, sopra 4 principali articoli, cioè :
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sulla celebrazione de'divíni uffizi, sullari ma, che a'25 aprile 1775 fu fatto udito-
forma ei costumi del clero, sulla riforma re di rota pel regno d'Aragona . Già a IN-
de' religiosi, sui doveri de' laici verso la DIE OCCIDENTALI riportai che ne fu eletto
chiesa nella celebrazione delle feste, pa- patriarca da Pio VI a'25 giugno 1784, e
gamento delle decime, e immunità eccle- cardinale nel 1789 a'30 marzo, dell'ordi-
siastiche. Singolare è questo canone: I ca- ne de' preti e colla ritenzione del titolo
nonici saranno riguardati come assenti , patriarcale, a cui era unita la dignità di
quando non sono presenti al notturno cappellano maggiore del re. Nel n.º 1488
prima che termini il salmo Venite; e alle del Diario di Roma del 1789 si legge, che
altre ore prima che sia finito il1.° salmo; il Papa gl' inviò la berretta cardinalizia
ealla messa pria che finisca il Kyrie. Man per l'ablegato mg.r Francesco de'princi
si, Suppl. t. 1 , 2, 3; Labbé t. 6, 8, 9, 10, pi Santacroce , deputato a fare il simile
11 , 13; Arduino t . 3, 6, 7; Spicileg. t. 2 ; col cardinal Lorenzana, il quale prelato
Reg. t. 25, 26, 28; Martene t. 7. fu accompagnato nella Spagna dal prin-
SENTINO. V. SASSOFERRATO . cipe padre; preceduti dal corriere ponti-
SENTMANAT Y CARTELLA ANTO- ficio Gio. Antonio Tironi, latore della no-
NINO, Cardinale. Nobilissimo spagnuolo tizia dell'esaltazione al cardinalato. Inol-
d'illustre famiglia di Catalogna , chiara pei tre trovo nel n.º 1512 del Diario di Ro-
grandi uomini che vi fiorirono, e da Fi- ma, che l'ablegato giunto in Madrid ai
lippo V onorata del grandato di Spagna; 24 maggio , fu incontrato ad Aranguez
nacque a Barcellona a'21 aprile1734 , e dal conte di Florida Bianca, dal duca di
si distinse per l'innocenza della vita, per Crillon, e dai due cardinali , quindi ven-
la coltura delle scienze , e per la perizia ne presentato al re Carlo IV. La funzio
nella giurisprudenza.In giovanile età nel. ne l' eseguì il re a' 26 nella cappella di
la pontificia e regia università di Cerbe- corte, imponendo con tutte le formalità
r'a sostenne e difese pubblicamente di- e alla presenza della corte le berrette car-
spute di filosofia, e sopra il diritto delle dinalizie ai due porporati, dopo che que-
genti, e intitolata: Elementa juris bellici, sti aveano prestato il giuramento a mg.r
et militaris, che fu stampata , e dove gli Vincenti nunzio pontificio. Il cardinal
furono resi molti elogi per la profondità Sentmanat,esempio di belle virtù, ammi .
delle cognizioni e per l'erudizione con cui rato e compianto , scese nella tomba in
francamente sciolse gli argomenti contra- Aranguez d'anni 72 meno 7 giorni, a’14
ri. Di17 anni con dispensa apostolica fu aprile 1806, ed ivi fu esposto ne'funerali
fatto canonico di Barcellona. Trovo nelle e restò sepolto, privo del titolo e cappel
Notizie di Roma del 1784, che nel 1743 lo cardinalizio, per non essersi portato in
venne nominato vescovo d'Avila, con ma- Roma, e neppure al conclave di Venezia.
nifesto errore numerico, poichè fu preco- SEPARATI . Nome che per vanità si
nizzato da Pio VI nel 1783. Mi sorpren- davano gli eretici Apostolici (V.) , per si-
de poi, come Filippo Armellini, che gl'in . gnificare ch'erano puri , e non comuni-
titolò la sua Origine dell'uffizio divino, cavano col rimanente de'cristiani, che ri-
mentre riporta nella dedicatoria erudite guardavano come immondi. Gli eretici
notizie della famiglia Sentmanat, e della Spirituali (V.) assunsero lo stesso nome.
persona fa grandi elogi , affatto ommette Separatista in Inghilterra (V.) si chia-
il vescovato, dicendo che Carlo III re di ma quella setta ch'ebbe a capo Roberto
Spagna lo nominò a Clemente XIV udi- Brown, i cui eretici si denominano insie-
tore di rota, e che Pio VI gli diè il pos- me separatisti e Brownisti ( V.).
sesso della carica, e lo decorò di altre di SEPINO O SUPINO, Saepinum . Città
guità. In fatti leggo nelle Notizie di Ro- vescovile del regno di Napoli , provincia
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del Sannio ( .), distretto e capoluogo di come i beneventani , ue'primi tempi della
cantone,fra Boiano e Telese, lungi da Be . Chiesa,divenne sede vescovile suffraganea
nevento 18miglia,alle falde degli adiacenti di Benevento, e ne fu vescovo Proculeia.
monti del Matese. Vi è una bella collegiata no che nel 501 intervenne al 3.° concilio
e 3 altre chiese, uno de'più belli conventi di Papa s. Simmaco , e similmente ai 3
della provincia, il monte di pietà , l'ospe- I
successivi . Nella donazione che nel 1119fe-
dale e altri stabilimenti. Ha fabbriche di ce Roberto conte di Boiano al monastero
panni e di carta , e ne'dintorni vi è una di s. Sofia di Benevento , del monastero
sorgente d'acqua minerale. E' patria del della B. Vergine di Sepino, questo è det-
celebre Angelo Catone medico e astrono- to veteri civitate : in tale dono viene espres
mo del re Ferdinando, e di altri illustri. so, come fatto perchè in s. Sofia riposa-
Ne'dintorni si vedono le rovine dell'anti- no 44 corpi di ss . martiri.
ca Saepinus , una delle principali e più SEPOLCRALI. Eretici così chiamati
1
potenti antiche città de'sanniti . Vi si os . perchè dicevano che Gesù Cristo (1.) e-
servano gli avanzi di 4 porte, l'una cor- ra disceso all'Inferno (V.) col solo corpo
rispondente all'altra, perchè la forma del dopo la sua gloriosa risurrezione, inten-
la città era quadrilatera , con 2 torri late dendo per inferno il Sepolcro santo (7.)
rali. Vi sono pure gli avanzi d'un gran- in cui era stato messo, e nel quale non fu
dioso edifizio, del tempio di Giove e del mai chiusa la sua anima. Questo errore,
teatro. Questo luogo oggi chiamasi Alti- che venne sostenuto da molti Calvinisti
lia, un miglio distante dall'odierno Sepi . (V.)dopoBeza ,è contrario al Simbolo( V.).
no. Vuole Ciarlante , Memorie hist. del SEPOLCRO . V. SEPOLTURA, ed i se.
Samniolib. 1 ,cap. 17,cheSepino fosse piaz- guenti articoli ; però a SEPOLTURA tralto
za di riunione degli antichi sanniti, e ri . in genere de'sepolcri e del modo di sep-
ferisce , che i sanniti avanti che fossero pellire di molte nazioni, e principalmente
soggiogati dai romani in forma di repub- degli antichi romani ,de'cristiani e martiri .
blica, edificarono l'antico Sepino, per qui- SEPOLCRO (s .) DI GERUSALEMME. II
vi riunirsi in congresso, presso l'Apenni più venerabile santuario del cristianesi-
no e la sorgente del fiume Tamaro, con ino, esistente nella Siria (V.) o Soria, e
pietre grosse e di mirabile artificio. Se- scavato in una rupe del monte Calvario
pino vecchio o sia Altilia divenne feudo (V.) di Gerusalemme (V. ) , ed in cui fu
rustico dell'abbazia di s. Sofia di Beneven- sepolto Gesù Cristo ( V. ), nel modo come
to, con chiesa della ss. Annunziata. Sepino dico aSEPOLTURA, involto nella ss. Sindone
fu espugnata da' romani sotto il console ( V. ) , e dá dove risuscitò glorioso e trion-
L. Papirio nell'anno di Roma 459 0 460, fante; avvenimento faustissimo, che cele-
indi la distrussero, e vi dedussero una co- briamo nella lieta solennissima festa del-
lonia che la rifabbricò. Frontino riferi la gran Pasqua ( V.) . Da questo fortuna-
sce, che l'imperatore Nerone Claudio vi to sepolcro il Redentore uscì risplenden-
spedì una colonia . In seguito la devasta- te di luce, dopo essere discesa la sua di-
rono e arsero i saraceni verso l'880; po- vina anima nel Limbo ( V. ) ad annunzia-
scia surse il nuovo e sussistente Sepino , re ai santi il fine di loro schiavitù (luogo
chedivenne principato perla famigliaLeo- che nella Scrittura è chiamato anche In-
nessa.L'Ughelli nell'Italia sacra, t. 10, p. ferno), e passati 40 giorni tra i suoi apo-
162, ed il Sarnelli, Memorie degli arcive- stoli e discepoli, ascese al Paradiso (V.).
scovi di Benevento, p . 129 e 242 , trattano Papa s. Innocenzo I del 402 approvò il
della sede vescovile di Sepino, riunita do- digiuno delSabato (V.) , già da molto tem-
po la sua desolazione a quella di Bojano po ricevuto in Roma, in memoria della
( .). La fede cristiana Sepino la ricevè sepoltura di Gesù Cristo, e della tristez-
VOL. LXIV. 6
82 SEP SEP
za della B. Vergine e degli apostoli . A polcro e luoghi santi, riuscendo sempre
GUARDIANO DEL S. SEPOLCRO dichiarai che prepotentemente infesti ai cattolici lati-
è un religiosoMinore osservante o Rifor ni. Narrai de'principi e altri grandi per-
mato (V.), residente in Gerusalemme nel sonaggi recatisi in pellegrinaggio al s . Se-
convento del Salvatore, quale commissa polcro e altri santuari di Palestina; e qui
rio e custode apostolico del s. Sepolcro e ricordo quanto fece Papa Sergio IV del
degli altri santi luoghi di Terra santa o roog, per impedire la distruzione del s.
Palestina (V.), con estesa giurisdizione e Sepolcro, tentata dagli ebrei, nel modo
l'uso de'pontificali.Dignitario fregiatodai riportato da Rinaldi all'anno 1009 , n. 4.
Papi di singolari e antiche prerogative, Delle tante Crociate(V.) fatte dai cristia-
fra le quali godeva quelle di compartire ni per liberarli dal giogo maomettano ,
gli ordini minori, la cresima, e le bene concepite dalla gran mente di s. Grego-
dizioni con indulgenze ai divozionali , e di rioVII(V.), effettuate da Urbano II( V.),
creare i cavalieri del s. Sepolcro (V.). In e promosse dal zelo de'successori. Che l'an-
detto articolo parlai della grande impor- tico possesso de'frati minori sul s. Sepol-
tanza religiosa de'luoghi santi di univer cro e altri luoghi santi , ebbe principio col
sale venerazione , comechè abitati dagli loro cospicuo ordine Francescano (V.),
antichi patriarchi e profeti, santificati da massime dopo quanto fecero i reali coniu-
Gesù Cristo, dalla B. Vergine, dagli apo- gi Roberto d'Angiò e Sancia sovrani di
stoli, dai discepoli, e da tanti santi e in- Napoli, ed eredi delle ragioni sul regno
signi memorie sagre, siccome culla del cri di Gerusalemme ; custodia concessa dai
stianesimo,e quali luoghi meravigliosi ove Papi e confermata dai loro successori, che
si effettuarono i misteri di nostra saluta . fecero a gara in concedere grazie e facol-
re redenzione. Che la venerazione de'fe. tà al p.guardiano del s.Sepolcro.Che Giu-
deli pel s. Sepolcro e luoghi santi di Pa- lio IH istituì in Roma la confraternita del
lestina, già con Pellegrinaggi (V.) esiste- s . Sepolcro; e del protettorato immemo-
va innanzi che l'imperatore Costantino il rabile di Francia. All'articolo GERUSALEM-
Grande dasse pace allaChiesa, il quale fu ME feci la sua celebre storia , dalla fonda-
però eziandio benemerito dell'abbatti - zione sino allo stato presente. Ne descris.
mento del culto deʼpagani , e dell'erezio- si i monumenti che la resero famigerata,
ne della chiesa per contenere il s. Sepol. e quelli che possiede; descrivendo pure i
cro; comes. Elena sua madre trovò la ve- suoi importanti dintorni, massimamente
ra Croce ( V.). Della successiva generale e con particolari de'santuari che la ren
divozione pel s. Sepolcro e altri santuari dono tenero oggetto della costante divo-
di Palestina, e dell'antichissimo pio co- zione di tutte quante le nazioni cristia.
stume de'cristiani di contribuire limosi ne, cattoliche, eretiche, scismatiche. Dei
ne pel culto e conservazione de'medesimi. pellegrinaggi divoti di cui fu sempre se
Delle diverse vicende de' santuari nel de- gno, e dell'ospitalità che vi ricevono i cat.
corso de'secoli . Della protezione accorda tolici, singolarmente da' francescani.L'ar-
ta ai medesimi dai Papi, dagl'imperato ticolo è nel vol. XXX, per cui con detta-
ri, dai re, tra i quali si distinsero quei di glio descrissi l'augusto tempio a p. 33 e
Francia (V.) ; ed i Papi inculcando al- seg., 49 e seg., con tutto ciò eziandio che
tresì ai fedeli i soccorsi con premi spiri- riguarda la sua custodia, vicende e altro;
tuali, fulminando scomuniche a chi li a • indi a p. 42 , del sepolcro della B. Ver-
vesse usurpati. Delle vessazioni de'turchi, gine, avvertendo il Rinaldi all'anno 457,
di quelle degl'invidiosi scismatici con ra- n.º 57, che su tal sepolcro trasportato a
re tregue; avendo pure dichiarato la par- Costantinopoli verso questo tempo daGio-
te che questi si appropriarono del s. Se- venale vescovo di Gerusalemme, si deb-
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ba intendere delle pietre ad esso attacca- rio ecclesiastico di rito latino maggiore di
te,poichèfu scavato nella rupe d'un mon . lui, e nell'assenza di prelato costituito in
te, secondo l'uso degli ebrei. Della custo dignità episcopale, potesse dare i memo-
dia di Terra santa e sue missioni a p. 54 rati ordini sagri e la decorazione equestre.
e seg., come della parte di custodia che Ed è perciò, che al solo patriarca latino
hanno gli scismatici . De'principali avve- fu da Pio IX attribuita la facoltà di con-
nimenti di Gerusalemme, sotto il domi- ferire l'ordine equestre del s . Sepolcro,
nio degl'israeliti e loro regno, deʼroma- con questo però, che la consueta oblazio-
ni,de'saraceni,de'latini e loro regno e cro- ne de' 100 zecchini che ordinariamente
ciate, e di quello de'turchi, appartenendo contribuisce chi lo riceve, come prima an.
ora la regione alla Turchia (V.) asiatica. dasse in benefizio della cassa del s. Sepol-
Le notizie ecclesiastiche di Gerusalemme cro. Bensì fu statuito dal Papa, che in as-
e suo patriarcato, a p. 73 e seg.; de'con . senza del patriarca, il p. guardiano pro-
cilii di Gerusalemme a p. 86: in tutti que seguisse à godere l'uso de' pontificali . For.
sti luoghi riparlai del s. Sepolcro. Dissi se nella medesima assenza del patriarca
all'articolo PRESEPIO , luogo ove nacque e al bisogno potrà il p. guardiano con-
Gesù Cristo, chi custodisce il santuario; ferire gli ordini minori e la cresima, co-
che la custodia de'luoghi santi'di Palesti- me privilegi avuti appunto per l'assenza
na, affidata ai religiosi cattolici europei, di persona fregiata del carattere episco-
detti franchi o latini, risale al secolo XI pale, a vantaggio de' fedeli e del divino
avanti le crociate , venendo protetti dai culto. Per divozione e custodia del s . Se-
sultani sino dal secolo XIII. Che nel se- polcro, per difesa, ospitalità e cura de'pel.
guente gli encomiati Roberto e Sancia legrini che si recavano a visitarlo, succes-
comprarono ai religiosi le case che abita sivamente furono istituiti gli ordini ospi-
vano in Gerusalemme. De'diplomi e trat talari ed equestri de' Gerosolimitani, dei
tati fatti, e accordati dai turchi a Fran- Templari,di s.Lazzaro,de' Teutonici ( V.)
cia, per l'antico suo protettorato sui luo- e altri. Nel 1615siccome il duca di Nevers
ghi santi. Dell'ingordigia e vessazioni dei pretendeva dismembrare dalla religione
pascià ; della gelosia de'greci scismatici, e gerosolimitana il magistero del s. Sepol-
loro usurpazioni degli stessi luoghi santi; cro, perciò nel 1616 il gran maestro di
quindi com'essi furono divisi tra loro e i tal ordine, al suo titolo ordinario aggiun-
cattolici, più o meno sempre soverchiati se quello di Militaris ordinis s . Sepulchri
dalle mene greche. Finalmente della pro- Dominici Magister, al modo che riporta
tezione della Russia (V.) pe'greci scisma- il Pozzo, Hist. della relig. gerosolimita-
tici, edi quanto ottenne Francia nel 1852 na, t. 2, P. 616, eseg. In onore del s. Se.
a favore de'conculcati diritti de'cattolici, polcro furono pure istituite le Canoni-
dalla Porta ottomana, con dolore degli chesse del s. Sepolcro (V.), ed i Canonici
scismatici. A PATRIARCA raccontai che uel regolaridels.Sepolcro(V. ) . Si legge nel n.°
1847 il Papa Pio IX ristabilì la giurisdi . 217 dell'Osservatore Romano del 1851.
zione e residenza del patriarca latino di " Si ha ragione di sperare un risultato fa-
Gerusalemme, e meglio a PALESTINA. Di vorevole ai cattolici sulla questione dei
conseguenza come quello che più imme luoghi santi (sulle pretensioni cioè della
diatamente ivi rappresenta la s . Sede e il Russia , in favore de' suoi correligionari
Papa, non conveniva più che il suddetto greci scismatici, e sul protettorato difeso
P. Guardiano(articolo che pubblicai nel da Francia), mercè soprattutto l'instanca-
1845) godesse tutte quelle facoltà ch'e- bile zelo e pietà del marchese de Laval-
rangli state concesse dagli altri Papi, per lette ambasciatore di Francia in Costan -
non esservi in Gerusalemme un diguita- tinopoli, e del cav. Botta console genera.
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le di Francia in Gerusalemme. La com. mettere nella grotta della Natività la stel-
missione mista si assembrò non ha gua- la ornata d'iscrizione latina, e già invola-
ri, ed i greci restarono sbalorditi e con. ta, e di accordare ai cattolici il diritto di
fusi, allorchè in quella seduta il console celebrare il loro culto nel santuario o chie .
generale provò la rapina effettuata da cer- sa del sepolcro della B. Vergine. Che la
ti papassi greci, sottraendo nella vigilia Russia assicurò Francia , che non era sua
di Natale 1847 01848 dalla chiesa del s. intenzione di costringere la Porta ad an-
Sepolcro la ricca e vaga stella d'oro tem- nullare le fatte concessioni. La Russia do-
pestata di brillanti, che rappresenta il se mandare guarentigie pei diritti e immu-
gno celeste che guidò i re Magi all'ado- nità della chiesa e del clero del rito gre.
razione di Nostro Signore. Questo prezio co. Questa questione diversa da quella dei
so oggetto fu dono del re di Francia s. Lui luoghi santi , riguarda interessi che deve
gi IX. I greci stretti dalle valide ragioni valutare la Turchia. Qualora ciò cagio-
del cav. Botta confessarono alla perfine nasse qualche complicazione, diverrebbe
d'aver commessa quella obbrobriosa a- una questione di politica europea , nella
zione, aggiungendo il pretesto d'esserne quale la Francia si troverebbe impegna-
essi i veri possessori ". Nel t. 1 , serie 2.ª, ta al pari delle altre potenze segnatarie
p.106 della Civiltà cattolica, si parla del del trattato del 13 luglio 1841. Nel n.° 127
l'insorta e grave questione de'luoghi san: del Giornale di Roma del 1853 si dice,
ti di Palestina , tra la Porta ottomana e che ad onta della soluzione de'punti con-
la Russia, poichè la Turchia per conten . troversi della questione de' luoghi santi,
tare la Francia e la Russia , concesse ai insorse gravissimo disaccordo tra la Por-
cattolici e a'greci facoltà contraddittorie, ta ottomana, e la Russia che esige impe-
onde poi si trovònell'imbarazzo di soddi- riosamente un trattato pel mantenimento
sfare. Riconosciuto il diritto de' cattolici de'privilegi e delle immunità della chiesa
di far le loro sagre ceremonie nella chie- greca -scismatica,restati intatti per 400 an
sa del s. Sepolcro della s . Vergine, dipoi ni,dacchè il governo turco li stabilì, secon
i turchi lo disconobbero, obbligandoli a do l'asserzione tratta dal Journal de Con-
nou celebrarle senza la facoltà de'greci stantinople, ed ora intende, salva la sua
Il console francese protestò contro l'usur- indipendenza sovrana , di dare completa
pazione, ed emise precisa nota di ciò che soddisfazione, non solo agl'interessi di det
spetta ai cattolici, onde non più essere zim . ta chiesa greca, ma ben anco agl'interessi
bello della prepotenża altrui. Chiedono i di tutte le altre comunità cristiane. Che
cattolici l'esclusivo diritto di ufficiare troncate le relazioni politiche tra la Rus-
presso la tomba del Redentore, la chiesa sia e la Porta ottomana, questarimise una
del s. Sepolcro colla facoltà di fabbricare circolare alle legazioni europee sulla con-
la cupola, il battisterio, i sette archi del dotta tenuta, e sulle esigenze deʼrussi . In
la B. Vergine che fanno parte della chie . detto Giornale si riporta ancora l'ultima-
sa del s. Sepolcro, la chiesa di Betlemme, tum della Russia alla Porta ottomana, dei
quella de'sepolcri de'ss. Gioacchino, An- 23 aprile (5 maggio) 1853 , sulle guaren-
na, Giuseppe e Simeone, la grotta de ' Pa- tigie solide e invariabili che lar ." vuole
stori (V.), e la stella della Natività . Però dalla 2. * nell'interesse della chiesa orto-
nel n.° 117 del Giornale diRoma del 1853 dossa, come la chiamano i russi, e noi di-
viene riferito come nel 1852 a richiesta remo scismatica, inclusivamente sui san-
di Francia il governo turco acconsentì a tuari di Gerusalemme e la cupola del s.
restituireal patriarca di Gerusalemme, de- Sepolcro.Vuole la Russia nell'ultimatum,
legato dalla s. Sede, le chiavi della porta che il sedicente suo culto ortodosso in o-
maggiore della chiesa di Betlemme, di ri- riente, il suo clero e le sue proprietà, che
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godranno in avvenire senza alcun atten- manda, di fissare una località convenevo-
tato, sotto l'egida di sua maestà il sulta le in Gerusalemme o ne' contorni per la
no, privilegi ed immunità che loro sono costruzione d'una chiesa consagrata alla
assicurati ab antiquo, e per principio di celebrazione del culto divino da ecclesia-
alta equità saranno a partecipare neʼvan- stici russi, e d'un ospizio pe'pellegrini in-
taggi accordati agli altri riti cristiani . Il digeni o malati , le quali fondazioni saran-
nuovo firmano esplicativo sui luoghi san. no sotto la sorveglianza del consolato ge.
ti di Gerusalemme, dovrà avere il valore nerale di Russia in Siria e nella Palesti-
d'un impegno formale verso il governo na. Rispose a tale ultimatum la Porta ot-
imperiale russo. Che a Gerusalemme i re- tomana, con nota officiale riprodotta pu-
ligiosi non che i pellegrini greci, fossero re dal ricordato Giornale. Che la Porta
assimiliati in quanto alle prerogative, a- animata di conservare e accrescere le re-
gli altri culti stranieri. Si legge nel pro lazioni di pace e alleanza colla Russia, tie-
getto del Sened, proposto e voluto dalla ne a cuore di consolidare vieppiù le basi
Russia dal sultano, pel mantenimento sta sulle quali riposano l'amicizia de'due so-
bile del così detto culto ortodosso greco- vrani, senza ledere ai diritti di sua sovra-
russo , professato dalla maggiorità de'sud- nità , di convenire alla fondazione della
diti cristiani , onde guarentirlo da qua chiesa e spedale in Gerusalemme, e sulle
lunque futuro attentato. Che non sarebbe altre domande a favore deʼreligiosi e pel-
portata alcuna mutazione ai diritti, pri- legrini russi. Stantechè il mantenimento
vilegi e immunità , che ab antiquo godo- de'privilegi religiosi, di cui hanno sempre
no le chiese e pie istituzioni, ed il clero goduto le comunità cristiane e altre sog-
greco negli stati della Porta ottomana.Che gette allo scettro del sultano, è lo scopo
le concessioni che questa facesse poi agli costante della Porta e delle sollecitudini
altri culti cristiani , saranno considerate dello stesso sultano, così i privilegi reli-
come appartenenti anche al culto greco giosi della nazione greca raià. Che il sul-
russo. Che essendo riconosciuto che la tano teneva a cuore la loro piena conser .
chiesa greca di Gerusalemme, il suo pa- vazione, ma che la stipolazione d'un atto
triarcato, ed i vescovi che gli sono subor- relativo alla questione sarebbe funesta
dinati , furono sino dall'epoca de' califfi, per le conseguenze che distruggerebbero
come sotto gl'imperatori ottomani ,parti i principii fondamentali dell'indipenden-
colarmente protetti, sarebbero conferma- za sovrana , e contrario al diritto interna-
te le loro immunità e fatti rispettare i di- zionale. La Porta che avea rispettatoi nu-
ritti tanto in Gerusalemme che altrove, merosi privilegi religiosi da essa sponta-
senza pregiudizio per le altre comunità neamente accordati da lunga data a'suoi
cristiane d'indigeni (raià) e stranieri, am. sudditi cristiani, e soprattutto a'greci e al
messi all'adorazione del s. Sepolcro e de- loro clero, consagrerà ogni attenzione a
gli altri santuari, sia in comune co'greci, mantenerli nell'avvenire, ma sempre in
che ne❜loro oratorii separati.Che i sudditi una maniera compatibile co'suoi diritti
dell'impero russo, laici ed ecclesiastici, ai d'indipendenza. La Russia quindi prese
quali è permesso secondo i trattati di vi misure guerresche e coercitive, occupan-
sitar Gerusalemme, dovendo andar trat do colle armi i principati danubiani del-
tati e considerati al pari de'sudditi d'ogni la Moldavia e Valacchia (V.); le grandi
nazione le più favorite, e queste sì catto potenze europee intervennero per una so-
liche che protestanti, avendo i loro preti luzione pacifica della questione, ed insie
e i loro stabilimenti ecclesiastici partico me per proteggere l'integrità dell'impero
lari; la Porta ottomana doversi obbliga- ottomano, a tale effetto Francia e Inghil-
re, nel caso che la Russia gliene facesse do- terra hanno posto a disposizione del sul-
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tano e per difesa deʼsuoi diritti due for- Abramo Petzsch, Dissert. hist. de Sepul-
midabili flotte. E' egli però veramente sin chro Christi, Lipsiae 1693. C. F. Arnol-
golare il vedere le potenze cristiane che dus, De Tumba Salvatoris, Wittember-
per secoli fecero guerra ai maomettani , gae1695. Gio. Andrea Bellmannus, De
per la redenzione e ricupero dalle mani. Tumba Salvatoris, Upsalae 1703.Jo.An-
degl'infedeli , del s. Sepolcro e altri luo- drea Schmid, Diss . deTumba Salvatoris,
ghi santi, e per impedire l'incremento di Helmstadii 1703. Sarnelli, Lett. eccl. t. 4,
sue strepitose conquiste, ora essere unani- lett. 19: Dels. Sepolcro di Nostro Signore
memente risolute di sostenere colle loro in Gerusalemme. Di quello della B. Ver-
forze la conservazione intiera dell'impe- gine ne tratta nella lett. 28 : Se ilgiorno
ro ottomano, eziandio per la sussistenza dell'Assunzione della B. Vergine sia lo
dell'equilibrio politico d'Europa, contro stesso diquello delfelice Transito.Gretse-
lepretensioni della possenteRussia, la qua- ro, De sacris peregrinationibus. Benedet-
le non figurò tra i Crocesignati ( V.) ! A to Accolti, De bello a christianis contra
TURCHIA Spero narrare il termine pacifi- barbaros gesto pro Christi Sepulchro, et
co della gran questione, e salvi i diritti Judaea recuperandis, Venetiis 1532 , Ba-
immemorabili de'cattolici, che sono ve- sileae 1544: Cum notis Thom. Dempsteri,
ramente i più giusti di qualunque setta Florentiae 1623. Tradotta l'opera in gre-
cristiana, eziandio perchè spesero tanti te- co dal mentovato Ivone Ducas, la stampò
sori, e versarono tanto sangue pel s. Se- in Parigi nel 1620; volgarizzata da Fran-
polcro e altri luoghi santi della Palesti • cesco Baldelli, la pubblicò nel 1629 , do-
na. Credo inoltre opportuno di qui nar- po essere servita di tema e di testo al gran
rare, che il Rinaldi all'anno 784, n . ° 16, Torquato Tasso pel suo celebratissimo
narra che Aron re de'saraceni, benchè ne poema eroico : La Gerusalemme liberata
micissimo crudelissimo de'cristiani, non- con allegoria universale dell'istesso,e con
dimeno ebbe molto amore e riverenza gli argomenti d'Oratio Ariosti, Venetia
somma per Carlo Magno; per cui avendo 1620. Medio Sforza, Treorazioni, Vine-
ilegati di questi portato in suo nome mol . gia1590 . La 1.'è diretta a SistoV nel tem
ti doni al s. Sepolcro, non solamente A- po in cui uscì il grido, che voleva ricu-
ron lo permise, ma donò a Carlo Magno il perare il s. Sepolcro dai turchi per dena.
sagratissimos, Sepolcro, e gli mandò mol- ro, e trasportarlo nella sua Montalto (V.);
tissimi presenti. E così il re di Francia fu ed oh felice Marca se ciò si fosse effet-
il1. tra i principi occidentali, che diven- tuato, come posseditrice del santuario di
tasse legittimo signore del s. Sepolcro, co . Loreto ( V.) ove fu concepitoil Divin Ver-
me osserva lo stesso Rinaldi; e per levar- bo, onde allora avrebbe potuto vantare
lo di nuovo dalle mani de'saraceni spar- il godimento dell'alfa e dell'omega ! Il som-
sero i suoi posteri con somma gloria rivi mo Cristoforo Colombo replicatamente
disangue.Vedasi BernardoBreydenbach, esortò la pia regina di Spagna Isabella I
Peregrinationes inMontem Sion, etadve- la Cattolica, ad impiegare i suoi tesori per
nerandum Christi Sepulchrum , Mogun- ricuperare il s. Sepolcro; ed egli infiam-
tiae1490 . Ivone Ducas, Belli sacri adver mato di zelo pel servizio di Dio e per la
susbarbarospro Sepulchro recuperando propagazione del vangelo, ardentemente
narrationes,Parisiis 1620.Amico, Piante bramò d'esser fatto degno di toglierlo dal-
e immagini de'sagri edifizi di Terra san- le mani de'maomettani. Anche il cardinal
ta, Firenze 1620 , con molte tavole. Fran- Ferdinando de Medici, poi Ferdinando I
cesco Negri, Prima crociata, ovvero lega granduca di Toscana e contemporaneo di
di milizie cristiane segnata di croce, li- Sisto V, procurò di farlo trasportare nel-
beratrice del s. Sepolcro, Bologna 1658, la cappella ducale di Firenze; ma si dice
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che fu tradito dagli ebrei. La città vesco- venerdì santo, in cui sta tutta in lutto per
vile di Toscana chiamata Borgo s . Sepol- la sua morte. Come segua il rito della ri-
cro (V.) ,prese questa denominazione dal posizione del sepolcro, come quello per
le reliquie ivi portate nel secolo X da al- ripigliare e consumare la ss. Eucaristia,
cuni pellegrini reduci dalla visita del s. insieme co'riti antichi, lo descrissi nel vol.
Sepolcro. In Roma e nella chiesa di s. Ma- VIII, p. 289 e seg. , 304, 311 e seg. Del-
ria Egiziaca degli armeni , di cui parlai l'antichità del rito di conservare nel gio-
nel vol. LI, p. 325, dice Sarnelli, seguito vedì santo la ss. Eucaristia, ne feci anco-
da Cancellieri , che nel venerdì santo si ra parola nel vol. XXII , p. 151 e 152 .
visitava, peresservi rappresentato il s. Se . Cancellieri, De secretariis,ha dimostrato,
polcro nella stessa forma e misura di quel che presso i latini nella feria v o giovedì
Jodi Gerusalemme. Inoltre rileva Sarnel santo, si consagravano 3 ostie, una delle
li, che anco in altre chiese fu edificato si quali sumevasi dal celebrante ; un'altra
mile sepolcro, come in s. Maria de'Mar- si riservava pel sepolcro entro una bian-
tiri di Molfetta ; e che altrettanto si fece ca sindone, o in capsula corporalium nel
col santuario della s. Casa di Loreto. Segretario (V.) o sotto l'altare; e la 3.*
Santo Sepolcro della settimana santa . per la comunione del sacerdote nella fe-
Nel giovedì santo alla Messa ( V.) dei ria vi o venerdì santo. In altre chiese poi,
Presantificati (V.) , oltre leparticole pe il sepolcro fatto nel segretario si chiu-
gl'infermi (che si custodiscono in luogo deva con chiave; e nella liturgia moza-
remoto con lumi), si consagrano due Ŏ- rabica si fermava con due sigilli di cera
stie (V ), una delle quali si riserva pel dì ad similitudinem sepulchri Dominici ,
seguente (in cui non si forma sagramen quod Pilatus signari jussit cum custodi-
to) in un calice a parte, coperto colla pal- bus. In Lione si riponeva il Corpo del
la e la patena, e con un velo bianco le- Signore fra due patene, e vi si univa il te.
gato con fittuccia simile al piede: questo sto degli Evangeli , racchiudendo tutto
calice si chiama Sepolcro, e con Proces- fra due scodelle d'argento. Si cercò se nel
oltre la spe.
sione (V.) si porta nell'urna o arca detta giovedì santo si conservava,
pure comunemente Sepolcro, e si chiude cie del pane, anche quella del vino. Nel
con chiavetta, la quale deve custodire chi Sagramentario Gelasiano, presso il car-
dovrà celebrare nel seguente venerdì san. dinal Tommasi, Oper. vi, p. 63, si legge,
to e consumare il ss. Sagramento (V.). parlandosi del venerdì santo : Procedunt
Venerandosi questo nel così detto sepol- cum Corpore et Sanguine Domini, quod
ante die remansit, et ponunt super alta-
cro, si deve fare la Genuflessione (V. ) con
ambe le ginocchia. La congregazione dei re. Il Martene t. 3, p . 24, 276, De ant.
s. ritiproibì al cancelliere di Chieti di ap- eccles., con l'autorità di altri Sagramen-
porre nel giovedì santo e di togliere nel tari sostiene , che si conservava l'uno e
venerdì santo il sigillo della città all'arca l'altro. Ma il Mabillon, Mus. Ital. t . 2 ,
del sepolcro; inoltre con altri decreti sta p. 71 , ed anche il Vezzosi, Oper. card.
bilì che la chiave non debba mai conse. Thommasii, nel t. 5, p. 84, e nel t. 6, p.
gnarsi al governatore, nè a qualunque al- 66, pretendono che sotto l'indicazione del
tro laico di qualsivoglia condizione, ma Corpo e del Sangue ( V.) di Cristo, deb.
soltanto a chi dovrà celebrare nel dì se- ba intendersi la sola specie di pane. No-
guente.Con questo rito e funzione laChie tai a PARAMENTO SAGRO, che le cappelle
sa volle nel giovedì santo, in cui celebra ove si fa il Sepolcro devono essere parate
l'istituzione della ss. Eucaristia (V.) , an . di rosso (si possono adornare pure confio.
ticipatamente rappresentare la sepoltura ri e altre cose che servano di maggior
del Signore, piuttosto che nel seguente splendore, e con molti lumi), e che le obla

88 SEP SEP
te di s. Francesca per questa funzione Dio, e per far vedere che nel giorno di
apparano le pareti della chiesa con parati Pasqua egli non era più nel sepolcro, se
di paglia. Rimarcai a PROCESSIONE quel- non per mettere all'altrui vista il Sagra-
la che con riti diversi si faceva da varie mento del suo Corpo e Sangue. Dice il
chiese per la messa del venerdì santo , per Mazzinelli, parlando del mattutino del
levare dal sepolcro la ss . Eucaristia, ri- venerdì santo, nel suo Uffizio della set-
cordando la proibizione della congrega . timana santa. » Chi è morto e sepolto,
zione de'riti, di portare il calice entro una viene facilmente scordato; e terra, e luo-
bara. Dirò inoltre con Chardon, Storia go di dimenticanza è chiamato il sepol
de'sagramentit.1 ,p. 338 , sulle altre pro- cro. Non è così di Gesù Cristo. Libero
cessioni del sepolcro, per celebrare la ri sotterra fraʼmorti,fece sentire fino ne'pro-
surrezione del Signore, che nella collegia fondi abissi la sua potenza. Fu libero egli
ta di s. Quintino in Vermandois avanti il fraʼmorti, perchè a stato di morte non lo
mattutino della domenica di Pasqua,due condusse la forza ed il potere de’suoi ne-
canonici col celebrante entravano nel mici , ma la sua propria volontaria cari.
la cappella del sepolcro, ed un fanciullo tà. Morto quando voleva, uscì dal sepol-
di coro (puero de choro) ch'era nascosto, cro quando gli piacque. A suo grande
domandava loro a piè del sepolcro: Quem scorno e confusione, quando credette la
quaeritis ? a cui i due diaconi che sulla sinagoga di essersi di lui sbrigata, allora
porta aveano cantato : Ardens est, etc. ri- fu che sentì predicarlo risorto. Le riuscì
spondevano: Jesum Nazarenum ; e ripi di dargli la morte, e farlo guardare nella
gliando il fanciullo : Non est hic, tosto i sepoltura; ma non le riuscì impedirne la
cantori intuónavano: Surrexit Dominus risurrezione". In memoria delle 40 ore,
vere, Alleluja. Altrettanto si celebrava che il Salvatore giacque nel sepolcro, fu
nella cattedrale di Soissons ed a Bayeux. istituita la bella di vozione delle Quaran-
Altre volte, auche nella chiesa di Bour- tore (V.), ove dissi delle indulgeuze con-
ges, 3 canonici vestiti da femmine figura cesse da'Papi a chi le visita, venerando
vano e rappresentavano le 3 Marie, nella lass. Eucaristia solennemente esposta. Ri-
processione che facevasi avanti i mattu- tornando al sepolcro del giovedì e vener-
tini, e dopo di essa si riponeva l'Eucari di santo, in cui si venera il Corpo del Si-
stia. Nella cattedrale di Beauvais e in al guore, figura di quello che fu posto nel
tre, si poneva una zitella alla guardia del sepolcro di Gerusalemme, l'ab. Diclich,
sepolcro, e il capitolo gli faceva dare ogni Dizionario sacro liturgico : Sepolcri del
giorno un pane. Non si osservò solamen . venerdì santo, avverte che riflettendo al
te in Francia il rito di portare in pro- fine per cui furono istituiti, non si pʊnno
cessione il ss. Sagramento, dopo averlo tenere più oltre, e che il motivo di loro
levato dal sepolcro nel giorno di Pasqua, origine si fu non per altro, che per con-
ma anche in Germania era molto antico . servare la sagra Ostia da cousumarsi nel
Cominciava la processione dopo la mez- venerdì, in cui non si forma il Sagrifi-
za notte del sabato santo o verso l'auro zio; notando che il Gavanto dichiarò, a-
ra, in maniera bella e edificante ; è de- busive ergo a vulgo, Sepulchrum Christi
scritta nel Sacerdotale della chiesa roma- appellatur. Questo liturgico vuole che
na e di altre chiese, stampato a Venezia Ortoe non Sepolcro si debba chiamare il
nel 1579. Riferisce Thiers, Trattato sul luogo della reposizione dell'Ostia consa-
l'esposizione del ss. Sagramento dell'al- grata nel giovedì santo, per consumarsi
tare, che questa processione fu stabilita nel dì seguente; ed in Venezia il luogo si
nella Chiesa , per rappresentare il gran chiamava Orto, e Sepolcro si denomina-
mistero della risurrezione del Figlio di va quello che si formava appositameute
SEP SEP 89
dopo la messa, in cui si riponeva la sagra dies, quam fecil Dominus, exultemur, et
pisside, per la processione che si faceva laetemur in ea. Si può vedere l'ab. Di-
nella sera coll'ostensorio velato, e nel Sa clich, anche negli articoli : Giovedì san-
cerdotale romano stampato aVenezia nel to, sua processione; Venerdì santo; Ve-
1555, ove si descrive tale processione, si nerdì santo, se si possa in questo gior-
rileva che in quel secolo era in uso di far- no aprire la cappella ove rimane riposta
la fuori di chiesa, e in paramenti e bal- e riservata la ss . Eucaristia pegl'infer-
dacchino neri (ora questo è bianco in am- mi, e bene illuminata, invitarne ifedeli
be le processioni, e nel venerdì santo il all'adorazione? Su quest'ultimo punto,
celebrante assume il velo umerale bian- trattato colla sua solita dottrina , savia-
co sul paramento nero, portando il ss. Sa- mente insiste sull'osservanza del decreta-
gramento), sacerdos portal Corpus Do to da Benedetto XIII, che la pisside colle
mini inferetro, quodportabunt sacerdo. particole debbasi custodire in sagrestia o
tes, e cantandosi deʼversetti. Così dovea in cappella remota. Che se molti rubricisti
farsi per 4 stazioni , l'ultima delle quali opinano, che ove non esista tale luogo re-
dovea essere vicino all'ingresso della chie moto si ponga la pisside nel sepolcro, - non
sa. Questo rito si conservò solamente in dicono però che si abbia a tenere in mo-
s. Marco sino alla traslazione della catte- do da invitare i fedeli all'adorazione, men-
drale, avvenuta nel 1,807 il19 ottobre, e tre dicendo gli Evangelisti, colla morte
nelle altre chiese sino a quell'epoca si fa- del Redentore, Consummatum est, non
ceva la detta processione coll'ostensorio si deve adorare che la Croce ( V.) soltan-
velato. Ma il patriarca Gamboni con de- to, e per questo appunto non si consagra
creto di detto anno la proibi del tutto, es- nel venerdì santo, ma solo si consuma il
sendo già stata proscritta nel 1606 dalla presantificato. Che se il popolo reclama
congregazione de'riti nella diocesi di Man sull'incongruità di vedere in tante chie-
tova,abusum,de noctefacereprocessiones se adorarsi plausibilmente la Croce, che
portando Sacramentum discoopertum in la Chiesa volle in questo giorno con par-
tabernaculo , nella feria v e nella feria ticolar culto venerata, e in altre il ss. Sa-
vi della settimana santa . Siccome da al- gramento, tocca agli ecclesiastici rimuo-
cuni zelanti si dice, che si può conserva- vere tali dubbiezze, poichè uniforme de-
re la cousuetudine di ritenere i così detti v'essere ovunque il rito romano, non sus.
Sepolcri anche per tutta l'8.º di Pasqua , sistendo più que' riti antichi , che in di-
perchè inveterata e non vi è alcun pre- verse maniere si vedono esercitare nelle
celto positivo in contrario ; il dotto ab. Di- chiese, i quali furono abrogati da s. Pio
clich èdi parere contrario, chiamando ir V colla costituzione Quod a nobis , e so-
ragionevole la consuetudine, perchè eri lo lasciò queʼriti che vantavano l'antichi-
gendosi tali sepolcri per la processione, tà di 200 anni . Nel 1815 fu pubblicato
levata questa è cessata la causa , e perciò in Roma, e poi ristampato il libretto: Di
anche l'effetto; giustamente poi osservą , vota maniera di visitare i santi Sepolcri
che la Chiesa ordinando ciò che devesi nel giovedì e venerdì santo. Il pio autore,
fare, no supp
n one maiche si faccia quan- nel lodare la divota pratica , inculca di
to non prescriv , mentre se avesse voluto eseguirsi con vero spirito di fede, e non
e
che si conserva i sepolcri anche do- quasi ad un mero passeggio e curiosità,
sse
po l'ufficio del venreordì santo , lo avrebbe proponendo sole 5 visite, e ad ognuna con-
detto. I sepolcri sono un argomen di lut siglia una considerazione su chi giace uel
to
to e di mestizia , non combinab co
ili lle sepolcro, e perchè; ed un colloquio,dopo la
liete festività pasquali e co’dolci alleluja , recita di 3 Pater ed Ave, in memoria della
non meno coll'esu a , H passione, morte e sepoltura del nostro di-
ltante ntifona aec
go SEP SEP
vinRedentore: che passando da una chiesa di quelle eseguite nella chiesa di s.Maria
all'altra si osservi possibilmente il silen- d'Araceli, in cui venne espressa la Cena
zio e il raccoglimento, onde con merito, del Signore; di s. Agostino, ove fu figu-
frutto e acquisto delle indulgenze, segua- rato il Redentore defunto, ela B. Vergine;
no le visite de' ss. sepolcri. Il p. ab. M. * in s. Lorenzo in Damaso venne rappre
Giuseppe de Geramb trappista, oltre il sentato il sagrifizio d'Abramo; ed il pro-
Pellegrinaggio a Gerusalemme ed al feta Gioua in quella del collegio Urba
monte Sinai,Parigi 1836, pubblicò anco- no.Anchesotto il governo imperiale fran-
ra il libretto: Alla tomba del mio Salva. cese ne'primi del corrente secolo ebbero
tore, collo scopo di far trascorrere qual- luogo in parecchie chiese di Roma siffatte
che spazio di tempo innanzi al ss. Sagra- rappresentazioni . Di quelle antiche sulla
mento racchiuso nel sepolcro.Fu poi tra- passione di Gesù Cristo, parlai a PASSIO
dotto in italiano da d. Luigi de Biradellis O PASSIONE.
Soliloquio d' un' anima penitente al se.. SEPOLCRO(S.)DELLA SETTIMANA SAN-
polcro di G. C., Roma 1842. Oltre le spe- TA. La ss. Eucaristia riposta nell'arca o
ciesagramentali chiuse nel sepolcro, nelle tabernacolo, chiamato Sepolcro, nel gio-
chiese si suole venerare l'immagine del vedì e venerdì santo. V. SEPOLCRO (s .) DI
GERUSALEMME .
Crocefisso (V.),posto in terra sopra stra-
to e cuscino, per baciarlo da' fedeli con SEPOLCRO (s.). Canonichesse rego-
compunzione, per ricordarci i misteri del- lari del s. Sepolcro. .ilvol . VII, p. 235.
la passione , la penosa crocefissione del SEPOLCRO (s.) .Canonici regolari del
Salvatore, e venerare la croce che la Chie s. Sepolcro di Gerusalemme, che si pro-
sa onora di particolar culto in detto tem- pagarono in Italia, Spagna, Boemia, Po-
po. Trovo nella Raccolta delle indulgen- lonia , Russia, Inghilterra e Francia. Seb-
ze, che si pubblica in Roma con appro bene Innocenzo VIII li soppresse, alcuni
vazione della s. congregazione delle me. canonici continuarono a sussistere in Po-
desime, non solo lodata questa divozione lonia ed in Germania: il Papa assegnò i
di visitare nel giovedì e venerdì santo Ge- loro beni all'ordine di s. M." di Betlem -
sù sagramentato chiuso nel s. Sepolcro, me, e dopo che questo si estinse passaro-
ma perchè si facciano le visite con spiri- noall'ordineGerosolimitano, quando era
tuale vantaggio avere Pio VII nel 1815 chiamato diRodi. Alcuni vogliono da que-
concesso in perpetuo a tutti i divoti cri- sti canonici derivati i seguenti cavalieri del
stiani che l'eseguiranno, e pregando se- s.Sepolcro, parlando de'quali, coll'autori-
condo l'intenzione del Papa, le stesse in. tà del Bosio, meglio potrà intendersi l'u-
dulgenzedelle Quarant'ore,cioè una vol. nione con l'ordine gerosolimitano, mentre
ta l'indulgenza plenaria confessati e co- pare che l'ordine de'cavalieri del s. Sepol-
municati o nel giovedì santo o nel gior- cro avesse i suoi religiosi . De'canonici rego-
no di Pasqua; e l'indulgenza parziale di lari neparlai nel vol . VII , p. 264. Furono
10 anni ero quarantene per ciascuna vi- introdotti dagl'imperatori d'oriente,o da
sita, col fermo proposito di confessarsi ;leGoffredo di Buglione nel 1099 in Geru-
quali indulgenze sono applicabili alle a- salemme, dopo avere espugnata la città,
nimedel purgatorio. Talvolta nelle chie- per uffiziare nella chiesa del s . Sepolcro,
se di Roma nel giovedì e venerdì santo che poi dal patriarca Arnoldo furono nel
furono fatte delle simboliche rappresen 1114 obbligati a vivere in comune ed a
tazioni con figure allusive a'misteri della seguire la regola di s. Agostino . Dalla Pa-
passione, morte e sepoltura di Gesù Cri- lestina si diffuse l'ordine come dissi in
sto, con macchine e nobili apparati. Il Europa, ed anche inBenevento, come nel-
Cancellieri, nella Settimana santa, parla le Memorie di questa città t. 3, p. 124
SEP SEP gr
narra Borgia, dicendo che nel 1 144 Ce . Mantova e duca di Nevers aspirava a di-
lestino II prese l'ordine sotto la protezio chiararsi gran maestro dell'ordine del s.
ne della s. Sede. Il Mariti scrisse del Ca- Sepolcro,de’cavalieri esistenti in Francia,
pitolo e de'canonici del s . Sepolcro. ciò che stornò il re Luigi XIII ad istanza
SEPOLCRO (s.), ordine equestre di del gran maestro-gerosolimitano Vigna-
Gerusalemme. Sebbene voglia darsi re- court. Egli dunque dice, che Alessandro
mota origine a quest'ordine militare ed VI per eccitare i nobili e ricchi alla vi
equestre,ed in principio anche ordine reli- sita del s. Sepolcro (V.) , e degli altri luo-
gioso,pretendendosi istitutores. Giacomo ghi santi di Palestina, istituì quest'ordine
apostolor. vescovo di Gerusalemme, o militare, dichiarando sè gran maestro ed
Costantino il Grande, o Carlo Magno, ri- i suoi successori, riservando alla s. Sede
gettando i critici siffatte origini e tenendo il diritto di creare questi cavalieri, e con-
per canone che sino alle Crociate ( V.) ferendo altresì nel 1496 un tal diritto di
non si ponno ammettere ordini cavalle nomina al francescano p. Guardiano del
reschi , secondo alcuni parrebbe meglio s. Sepolcro (V. ), a cui n'era affidata la cu-
ritenerne fondatoreGoffredo diBuglione, stodia; prerogativa confermatagli da Leo .
al quale pure viene contrastato l'onore; ne X,Clemente VII, Pio IV,Urbano VIIIe
come altri vogliono che i precedenti ca- Benedetto XI V.Inoltre il p.Helyot descri-
nonici regolari già esistessero quando egli ve le condizioni che si richiedevano per
nel 1099 prese Gerusalemme, lasciati vi essere ammessi all'ordine, le ceremonie
alla custodia del s. Sepolcro dagl'impe- stabilite pel conferimento delle insegne
ratori d'oriente, allorchè i saraceni s'im. equestri, eseguite da detto p. guardiano,
padronirono della Palestina, ed a ' quali il quale benediceva la spada e gli speroni
pagavano un tributo per non essere mole- dorati , imponeva le mani sulla testa del
stati. Dipoi da Baldovino I successore e cavaliere, l'esortava ad essere fedele,dab-
fratello di Goffredo,si dicono a suo esem . bene e valoroso cavaliere di Gesù Cristo e
pio beneficati e creati cavalieri, ritenen del s . Sepolcro; quindi al novellocavaliere
do l'abito bianco, su cui dovessero por il p. guardiano attaccava al suo luogo gli
tare una croce d'oro senza smalto, le cui speroni , sguainava la spada, e la riponeva
estremità alquanto riquadrate sporgesse fra le sue mani, acciocchè l'adoperasse in
ro in fuori , e le aste delle medesime re- difesa propria e della Chiesa, ed a con-
stassero poste in mezzo da 4 piccole croci, fondere i nemici della croce di Gesù Cri
come appunto rappresentasi negli stem . sto. Il cavaliere ripoueva la spada nel fo-
mi de're latini di Gerusalemme. In tanta dero, ed allora il p. guardiano gliela cin-
discrepanza di pareri , alcuni credono che geva al fianco, e di bel nuovo la ricavava
J'ordine militare ed equestre del s.Sepol- dal fodero, e per 3 volte percuoteva le
cro, propriamente sia derivato dalla sop- spalle del cavaliere, il quale teneva la testa
pressione de'canonici regolari fatta daPa- chinata suls. Sepolcro; e fatto dal p. guar-
pa Innocenzo VIII , e che il successore A- diano colla spada 3 volte il segno della
lessandro VI sia il vero istitutore dell'or. croce, pronunziava queste parole: Ego te
dine, della quale opinione è pure il dotto constituo, et ordino N. militum ss. Sepul-
p. Helyot nel t. 2 della sua bella Storia chri Domini nostri Jesu Christi, in no-
degli ordini; ma a.come dirò tutti confu- mine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti +
sero la 1. colla 2. erezione, e Pio IV nel Amen. Dopo di che il p. guardiano po-
1560 confermò l'unione dell'ordine fatta neva alcollo del cavaliere la collana d'oro
da Innocenzo VIII con quello gerosoli- colla croce simile pendente. Si rileva dai
mitano, ed altrettanto fece Paolo V quan- ritratti di alcuni cavalieri antichi, che in
do nel 1615 Carlo Gonzaga de'duchi di luogo della collana portano un nastro
92 SEP SEP
rosso pendente dal collo, il quale a guisa la forma , e da loro portate in riverenza
di banda scende dalla spalla sinistra fino delle 5 piaghe di Gesù Cristo. Principali
all' anca dritta , a cui è appesa la croce obblighi de'cavalieri erano, di custodire
d'oro di Gerusalemme, la quale vedesi il tempiodel s . Sepolcro e tener conto del-
pureimpressa con ricamo rosso dalla par le limosine e oblazioni de'fedeli , che an-
te sinistra de'loro mantelli bianchi . In se- ticamente ascendevano a somme rilevan-
guito alcuni cavalieri presero per decora- tissime , la metà delle quali serviva loro
zione equestre una croce d'oro smaltata per sostentamento del convento e pel ri-
in rosso, le cui aste sono poste in mezzo scatto degli schiavi, pel quale fiue teneva-
da 4 piccole croci della stessa materia , noun ambasciatore ordinario presso il sol-
pendente da un nastro. II p. Bonanui, nel dano d'Egitto; per questo riscatto manda-
Catalogo degli ordini equestri e militari vano de'cavalieri religiosi in tutte le pro-
p.105, riporta la figura del cavaliere del vincie del cristianesimo per questue; tal-
s. Sepolcro con abito che vuolsi ideale, e volta liberando gli schiavi coi denari ri-
colla croce sul mantello, e in mezzo al pet cevuti dai loro parenti e amici, ovvero col
to, ossia 5 croci rosse, cioè una grande e cambio di prigionieri e schiavi maomet-
4 piccole a'lati, tutte di forma greca epo. tani ch'erano in potere de'cristiaui. L'or-
tenziate, in memoria delle 5 piaghe del dine era obbligato di tenere continuamen-
Redentore. Anche il p. Bonanni seguì l'o- te armati 100 cavalieri e co'propri caval-
pinione che i cavalieri avessero ricevuto le li, alla corte de're latini di Gerusalemme,
regole da Carlo Magno,da Lodovico I suo per onorarli e per servirli nelle guerre
figlio, e da s. Luigi IX re di Francia . Cre- contro gl'infedeli. Erano obbligati ad a-
de che i cavalieri col loro valore facesse scoltare ogni giorno la messa , recitare l'uf-
roalcune conquiste su'maomettani nella fizio della s. Croce, fare alcune limosine,
Palestina; ma espulsi dalla loro possanza digiunare in diversi tempi dell'anno . O-
si rifugiarono in Perugia, ove stabilirono gni anno eleggevano un sacerdote del s.
la loro residenza, altri restituendosi alle Sepolcro , il quale nella domenica delle
proprie case. Aggiunge, che i cavalieri e- Palme (V.), accompagnato da altri 12 sa-
rano tenuti a prendere le armi contro gli cerdoti, rappresentanti gli apostoli , en-
infedeli, riscattare gli schiavi, recitare o- trava iu Gerusalemme cavalcando un so-.
gui giorno l'uffizio della s. Croce.Ma delle maro, in memoria dell'ingresso fatto in
vere qualità richieste per essere insignito simil modo da Gesù Cristo. Incontrava-
di quest'ordine,e de' loro obblighi , ne par. no il sacerdote e seguaci il maestro gene-
lai nel vol . XXXIII, p. 14. L'ordine an- rale, i cavalieri, i religiosi dell'ordine, ac-
tico fu riunito a quello de' cavalieri di compagnati da tutto il popolo, con rami
Rodi, ossia il Gerosolimitano. In fatti leg- di palme e d'ulivi in mano, e con rive-
go nell'importante Istoria della s . religio- renza grandissima l'introducevano nella
ne e milizia di s. Gio. Gerosolimitano, santa città, e lo conducevano al tempio
del Bosio, le seguenti notizie. Nel t. 1, p. 162 del s.Sepolcro, ove i 13 sacerdoti con gran
dice che l'ordine, per quanto si raccoglie solennità celebravano l'ufficio in comme-
da una bolla d'Innocenzo II e dalle anti- morazione dell'entrata delRedentore.Do-
che scritture da lui possedute, fu istituito • po che i cristiani furono cacciati dai mao-
poco dopo la ricupera di Gerusalemme al mettani dalla Terra santa, si ritirarono
tempo di Goffredo di Buglione, rifiutan- in Italia, e stabilirono la residenza del lo-
do le anteriori origini di s. Giacomo e Car. ro convento in Perugia co'loro maestri ,
lo Magno. Che l'abito de'cavalieri forma nella casa e chiesa di s. Luca, che chiama-
vasi d'un manto bianco, sopra del quale rono arcipriorato, poi commenda dell'or-
erano cucite 5 croci rosse, di cui riporta dine gerosolimitano. Virestarono siuo a
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Innocenzo VIII, il quale con certi patti e mg. Fornari, arcivescovo di Nicea e nun-
condizioni unì l'ordine al gerosolimita zio apostolico presso la corte di Francia
no, dopo gli accordi con l'ultimo maestro (ora cardinale); l'Illm .°e Rm . mg.rPietro
generale dell'ordine del s.Sepolcro fr. Bat. Lasagni, uditore della nunziatura a Pa-
tista de Marini, ch'ebbe la dignità di gran rigi ; ed il sig. cav. Artaud de Montor,
croce gerosolimitano. Delle pratiche per autore delle storie de' Pontefici Pio VII
unire al gerosolimitano l'ordine del s . Se- e Leone XII". A s . SEPOLCRO DI GERUSA-
polcro, il veridico Bosio ne tratta pure nel LEMME narrai come il regnante Pio IX at-
t. 2 , p. 314 , dicendo che propriamente tribuì al nuovo patriarca latino residen-
ebbe luogo a' 18 luglio 1479, essendo gran ziale, la facoltà di conferire l'ordine eque.
maestro gerosolimitano fr. Pietro d'Au- stre del s. Sepolcro , ma che l'oblazione
busson; unione che insieme a quella del . de' 100 zecchini contribuita da chi lo ri-
l'ordine di s. Lazzaro approvò Innocen. ceve, continuasse a benefizio del santua-
zo VIII con bolla e udito il parere de'car- rio del s . Sepolcro. Di quest'ordine sihan.
dinali, sopprimendo ed estinguendo l'or. no: Anciens statuts de l'ordre hospitalier,
dine e religione del s. Sepolcro, e incor- et militaire du s. SepulchredeJérusalem ,
porando al gerosolimitano tutti i suoi be- suivis des bulles, lettres patentes, et ré-
ni, priorati, commende, ospedali, case, be- glemens authentiques du dit ordre, Paris
ni e prerogative. Inoltre racconta il Bo- 1766. Paoli , Codice diplomatico de cava-
sio nel t. 3, p. 416, che nel 1560 alcuni lieri del s. Sepolcro, Giacinto Vincioli,
cavalieri e religiosi del s. Sepolcro gero Lettera concernente la residenza de’ca-
solimitano, fecero istanza a Filippo II re valieri del s. Sepolcro in Perugia : nelle
di Spagna, che volesse accettare il magi- Miscellanee·del Lazaroni , t. 3, p. 451.
stero dell'ordine, e con autorità del Papa Onorato di s. Maria , De'cavalieri del s.
Pio IV rinnovare la religione e ordine del Sepolcro. Au rois Louis XV1, très- hum-
S. Sepolcro, con facoltà di poter conferire bles, et très- respecleuses représentations
tutti i suoi benefizi ; dappoichè molti di des chevaliers, voyageurs, et confrères
questi ancora restavano separati dall'or de dévotion du s. Sepulchre,formant en-
dine gerosolimitano, ad onta dell' unio- semble l'archiconfrairie royale du même 1
ne approvata da Innocenzo VIII, e con- nom, établie en l'eglise des Cordelières de
fermata dai Papi successori. Ma il gran Paris, 1776.
maestro dell' ordine gerosolimitano , di SEPOLCRO(s.), ordine equestre d'In-
ciò informandone il re, impedì la tentata ghilterra. Da alcuni si vuole istituito pel
ripristinazione dell'ordine e religione del suo regno nel 117401177 , da Enrico II
s.Sepolcro . Per concordare dunque le dif- re d'Inghilterra reduce dal viaggio diTer-
ferenti opinioni degli allegati storici, mi ra santa, edificato dai servigi colà presta.
sembra potersi concludere, principalmen- ti dai cavalieri del s. Sepolcro di Geru-
te coll'autorità del Bosio, che dopo l'in- salemme(V.) ai cristiani pellegrinanti. Pe
corporazione dell'ordine del s. Sepolcro rò il p. Helyot dichiara, che sebbene En .
al gerosolimitano ,Alessandro VI per con- rico II prese la croce di crocesignato nel
servarne la memoria istituì quello che e- la 3.ª crociata, non si recò in Palestina,
siste. L'ordine si proseguì a conferire dal trattenuto ne'suoi stati dalla guerra che
p. guardiano del s. Sepolcro sino al 1847 , a vea con Filippo II Augusto re di Fran-
ed il n.º 58 del Diario di Roma del 1846 cia e contro il figlio proprio Riccardo con.
riporta. " In uno degli ultimi capitoli te- te di Poitiers. Altri confusero i canonici
nuti a Gerusalemme, il Rm . p. Guardia regolari del s . Sepolcro, stabiliti in Inghil
no di Terra santa ha ricevuto nel nume . terra, co'cavalieri, i quali si vogliono ap-
a
ro de'cavalieri del s. Sepolcro, S.E. Rm . punto stabiliti nel regno sotto Enrico II,
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o almeno furono da lui beneficati colla levai nel detto vol . p. 204, ovvero nelle
concessione di qualche stabilimento, co- cappelle palatine. Se è morto nel Palaz.
me è di avviso il p. Helyot, che narra ve- zo apostolico Quirinale, in Lettiga ( V.)
stireipretesi cavalieri di sottana bianca e si trasporta nella Cappella Sistina del pa-
mantello nero, su di cui era una croce pa lazzo apostolico Vaticano, ove dai peni-
triarcale,il quale abito corrisponde a quel tenzieri si veste cogli abiti pontificali ros .
lo usato dai canonici regolari del s. Sepol . si, che enumerai ne'vol . VI, p. 204 , VIII,
cro in Inghilterra. Se deve credersi al p. p.187 , inclusivamente ai Sandali, Guan-
Bonanni, che nel Catalogo degli ordini ti, Fanone, Pallio e Mitra ( V.) di laına
equestri e militari, a p . 106 , parla dei d'argento, ponendosi tra le mani e sul pet-
cavalieri del s . Sepolcro in Inghilterra e to il Crocefisso, ed ai piedi i due cappelli
neproduce la figura, oltrechè ne attribui papali in segno di doppia giurisdizione ,
sce l'istituzione a Enrico II e l'approva al dire del p.Carrier,DeRom . Pont.quaest.
zione a Papa Alessandro III , afferma che 4. Se il Papa muore nel Palazzo aposto.
questi prescrisse loro la regola di s. Ba- lico Vaticano, si porta dalle sue stanze
silio, e col titolo di Gesù Cristo e del s. vestito cogli abiti usuali nella cappellaSi-
Sepolcro. Aggiunge, che il re gli attribuì stina, ed ivi viene vestito come ho detto
una croce con due sbarre e trifogliata nel pontificalmente. Frattanto i precordi del
le punte di color verde, ed arricchì l'or- defunto, chiusi e sigillati dentro un vaso,
dine di molte commende, con obbligo di si trasportano nella chiesa deʼss . Vincen-
far due anni di noviziato in Gerusalem- zo e Anastasio a Trevi (dal 1590 e da Si-
me; di più dice, che bandita la religione sto Vin poi , prima tumulandosi nelle sa-
cattolica dall'Inghilterra, i cavalieri si riu gre grotte della basilica Vaticana ) , ora
nirono all'ordine Gerosoliinitano. de'Ministri degl'infermi, nel sepolcro sot-
SEPOLCRO DE'MARTIRI E DEI terraneo de' Precordi de' Papi (V.) , ove
SANTI. Vedi MARTIRE, SANTI, SEPOL- Benedetto XIVeresse una cappella e mi-
TURA. gliorò i sepolcri eretti da Sisto V in poi;
SEPOLCRO DE'ROMANI PONTE ed i nomi de'Papi, i precordi de'quali ivi
FICI. Morto il Papa (V. ) incomincia l'a furono deposti, sono scolpiti in due tavo-
postolica Sede vacante( V.). I Penitenzie. le di marmo laterali all'altare maggiore,
ri Vaticani (V.) ne lavano il Cadavere il quale sovrasta il sepolcro. Perciò, co.
(V.), ed anticamente facevano altri con me praticasi nelle pareti esteriori delle 4
' Elemosiniere (V.) . Il cardinal Camer- patriarcali basiliche, anco in quelle de'ss.
lengo di s. Chiesa (V.) fa il formale rico- Vincenzo e Anastasio si affiggono le figu
noscimento del cadavere, e dichiara ve- re della morte e gli stemmi dipinti del
ramente morto il sommo Pontefice, ed un defunto.Nel giorno seguente all'esposizio-
notaro della camera apostolica genuflesso ne del cadavere nella cappella Sistina, ha
ne fa rogito, anche dell'Anello Piscato luogo il solenne suo trasporto nella ba-
rio, che il cardinale ha ricevuto dal Mae silica Vaticana, che eseguisce il capitolo
stro di camera. Dopo 24 ore dal suo de della medesima con l'intervento del Sa.
cesso, i Chirurghi e Medici ( V.) del Pa⚫ gro Collegio ( 17.) ; e si pone su alto letto
pa, con quelli palatini , ne fanno l'apertu- nella cappella del ss. Sagramento, co'pie-
ra, sezione e imbalsamatura . Quindi i pe di sporgenti fuori della cancellata , onde
nitenzieri vestono il cadavere cogli abiti il popolo gli renda gli ultimi ossequi e li
usuali di mozzetta e stola, come notai nel baci nelle Scarpe (V.) crucigere : così il
vol. VI, p. 204; così vestito nella sera o cadavere resta esposto per 3 giorni , cu-
nel di seguente si espone in una delle sa- stodito nelle notti daiMansionari( V.)Va.
le del pontificio appartamento, come ri- ticani, insieme al cappellano di tal cap-
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pella, al parroco e vice-parroco di s. Pie- na in rilievo si forma una croce, lo stem-
tro,oltre la Guardia Svizzera, e la Guar- ma del Papa, il teschio con due ossa in-
dia Nobile (V.) la quale come guardia del crociate : fra questo e l'arme s' incide l'i-
corpo, dal punto che quello del Papa è scrizione col nome del defunto, il tempo
divenuto cadavere, sino alla sua tumula- che visse, regnò e morì), e questa in una
zione resta a custodirlo. Nella sera del 3.° 3. dilegno,ambedue sigillate come la pri-
giorno di quest'ultima esposizione si fa la ma cogli stessi sigilli, mediante rogito no.
tumulazione del pontificio cadavere dal tarile; il pontificio cadavere così racchiu-
capitolo Vaticano,avendo alla testa il car- so si consegna alla custodia del capitolo
dinal arciprete in cappa, con l'assistenza Vaticano, previo rogito in solidum chero-
de'cardinali creati dal defunto,in vesti car. gano i notari del palazzo apostolico , del-
dinalizie senza mantelletta, del cardinal la camera apostolica e del capitolo Vati.
camerlengo in cappa, e della sua Fami- cauo, genuflessi e con torcie in mani. Già
glia pontificia (F. ), la quale sino all'e- fino dalla sera precedente, la cassa con-
saurimento di questa funzione prosegue tenente il cadavere del Papa predecesso-
a vestire di paonazzo, mentre la prelatu re , viene calata dalla nicchia ov'era in
ra ed i vescovi appena morto il Papa as luogo di deposito, cioè sopra la porta d'u·
sumono le vesti nere e le ritengono per na delle due cantorie del coro, e insieme
tutto il tempo della sede vacante; avver . archivio e vestiario de'cantori della cap-
tendo chesi deve far la Genuflessione (V.) pella Giulia , laterale all'ingresso della cap-
alcadavere, finchè non è posto nel sepol- pella del coro , e incontro al deposito di
cro, anche dal vescovo che fa la funzio. Innocenzo VIII , previo il rogito di rico-
ne, ed il quale benedice pure la cassa con gnizione, e con funzione sagra del capi-
orazione propria. Collocato il cadavere tolo. Indi si trasporta la cassa nelle sagre
nella cassa di cipresso, vestito pontifical grotte Vaticane e sotterranei della basi-
mente e con mitra d'argento, si cuopre lica, ovvero nel monumento erettogli nel-
il volto, le mani, il corpo, da que'perso la stessa basilica : se si depone neʼsolter-
naggi e nel modo che descrissi ne'vol. VI, ranei, si cuopre con opera muraria in fi
p. 200 e 201 , VIII , p.188, XLI , p. 140 gura d'urna, e iscrizione col nome di chỉ
e 294, LI, p.173; avendo notato a LAM- contiene. Nella nicchia dunque restata
PADA, che anticamente sotto la testa del vuota si ripone la cassa dell'ultimo Papa
cadavere si poneva un cuscinetto co'stup . defunto, che ricopresi con operą muraria
pini delle lampade delle Stazioni, che il di calce e mattoni in forma di urna , SO-
Papa avea visitate. Il Maggiordomo ( V.) vrastata da un cuscino con sopravi il tri-
pone nella cassa ai piedi del cadavere 3 regno, e l'iscrizione che dichiara chi vi gia-
borse colle Medaglie (V.) d'oro, d'argen- ce : Gregorius XVI Pontifex Maximus.
to e di rame coniate nel pontificato, e tal- Innanzi poi a tali monumenti ourne, nel-
volta vi furono poste le Monele pontifi. l'anniversario de'fedeli defunti si accen-
cie (V.) , non che vi si mette un tubo con dono quel numero di torcie che gli eredi
pergamena, ove sono descritte le gesta del de'Papi stabilirono, mediante una som-
defunto. Si chiude la cassa e fermasi con ma di denaro convenuta in perpetuo col
viti, sigillandosi con 6 sigilli (prima era. capitolo. La camera apostolica, al modo
no 7), cioè due del cardinal camerlengo, indicato nel vol . XXVIII,p. 41 e 42 , sup-
due del maggiordomo , il sigillo del car. plisce alle spese dell'esequie e del seppel.
dinal arciprete, quello del capitolo, come limento de'Papi : anticamente spettava ai
registrai anche nel vol . XLI, p. 294; in- parenti del defunto, e per togliere lo scan.
di si pone la cassa in altra di piombo (sul dalo dell'ingratitudine (contro della qua-
coperchio della quale e nella parte ester- le inveisce Piazza nella Necrologia , ripro-
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vando l'avarizia deʼparenti e deʼbeneficia- ri di essa furono deposti nelle Catacom-
ti eredi deʼmorti d'ogni specie), così fusta be e Cimiteri di Roma ( V.), delle quali
bilito saviamente da Gregorio XV e A- riparlai negli articoli relativi, ed anche a
lessandro VIII, come ricordai ne'vol. VIII, SEPOLTURA , ove sono nozioni riguardanti
p.189e192, XXVIII , p. 41. Quanto pra- quelle del Papa , cardinali, vescovi e al-
ticasi nelle Traslazioni de'cadaveri pon- tri ecclesiastici, e neppure nelle basiliche
tificii dalla basilica in altre chiese, secon- da essi fondate; bensì poi furono trasfe.
do la disposizione del defunto, lo descrivo riti in Roma e in altri luoghi, dalla ve-
in quell'articolo : dice il Lunadoro com . nerazione de'fedeli. In progresso di tein-
mentato da Zaccaria, t. 1 , cap.7,che quan- po il numero maggiore de' Papi sepolti
do il Papa defunto ordina per testamen lo vanta la Chiesa di s. Pietro in l'ati-
to di essere seppellito in alcun'altra chie- cano (V.), poi la Chiesa di s . Giovanni
sa, diversa dal tempio Vaticano, la trasla in Laterano (V.) , quindi la Chiesa di s.
zione del cadavere non può seguire che Maria Maggiore ( V.) , basiliche patriar
un anno dopo essere state riposte le cas- cali di Roma : la 1.ª è l'ordinario luogo
se nel sito o nella cappella destinata per della sepoltura de'Papi, e di essa come del·
temporaneo sepolcro. I Funerali (V.) la Lateranense feci l'elenco de' Pontefici
poi del Papa defunto incominciano dal defunti, colla descrizione de' monumenti
1.º de'3 giorni in cui il cadavere viene e- che li contengono, descrizione che prati-
sposto nella cappella del ss . Sagramento, cai pure con l'altra basilica , splendidi, son-
esi chiamano Novendiali (V. ) perchè du . tuosi e in gran numero essendo quelli che
rano 9 giorni (dice Piazza nella Necrolo si ammirano nella Vaticana. Gl'illustra-
gia, p. 8,che i novendiali derivarono, pur- tori e storici delle tre patriarcali basiliche
gati del profano, dal trattenersi i cadave ci dierono il disegno inciso di tali magni .
ri de'romani onoratamente per 8 giorni fici sepolcri e la loro descrizione. Il Bosio
nelle loro case, e nel 9. ° si bruciavano e e l'Arringhi fecero il catalogo de'sovrani
seppellivano ) , avendo detto a FUNERALI sepolti in s. Pietro, e ne parla anche Gri-
cosa si fa se alcun giorno è impedito : nel- maldi nel suo mss. Instrumentum trasla-
l'ultimo giorno si pronunzia la funebre tionum . All'articolo Roma parlai de' so-
Orazione (1 ). Di tutto il qui indicato , vrani e sovrane morti in Roma, così dei
oltre i citati articoli, diffusamente ne trat- principi e principesse reali, e de'sepolcri
tai ne'vol . VI, p.191 e seg. , VIII , p. 186 di chi vi fu seppellito. Il p. Luigi Giacob.
e seg., XXVIII , p. 39 e seg. Nelle biogra- be carmelitano, Bibliotheca Pontificum,
fie de'Papi, ed a CRONOLOGIA DE ROMANI stampata a Parigi nel 1643, riporta le i-
PONTEFICI,avendo descritto l'anno eil gior scrizioni e gli epitaffi posti ai sepolcri dei
no della morte d'ogni Papa , meno qual- Papi. Il domenicano p. Ciacconio è au-
che eccezione, ora che vado a indicare i tore delle l'itae et res gestae Pontificum
sepolcri de'Papi, non trovo necessario ri- Romanorum et S. R. E. Cardinalium , 0-
peterne le date, potendosi facilmente tro- pera classica che fu pubblicata in Roma
varle in tali luoghi . La descrizione di cia nel 1677 colle dotte note del gesuita p.
seun monumento sepolcrale la feci nelle Oldoino, e resa da questi più interessan .
chiese e luoghi ove trovansi sepolti i Pa- te non solo pei ritratti e stemmi de'Papi
pi, sia in Roma che altrove, o alle biogra- e de'cardinali , ma ancora per un gran nu-
fie de'Papi stessi ; laonde farò pochissime mero d'incisioni rappresentantii sepolcri
aggiunte o schiarimenti. Noterò e lo si ve- de'Pontefici. Abbiamo inoltre del p . Giu-
drà in progresso, che i Papi de'primi se seppe Silos chierico regolare : Mausolea
coli della Chiesa, essendo in vigore la leg. Romanorum Pontificum et Caesarum Re-
ge di nonseppellire i cadaveri in città, fuo. gumque Austriacorum, sive ad eorum șe-
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pulcra qua soluta oratione, qua versibus ne e nel campo Vaticano. Qualcuno af-
inscriptiones, Romae 1670. fermò, che s. Pietro fosse sepolto nelle ca-
Quando l'alma Roma (V.) non avesse tacombe due miglia lungi da Roma, ma
altro pregio, che il glorioso sepolcro del l'Arringhi, e il sommo Bosio che pel 1.°
principe degli apostoli s. Pietro, chiama- creò la scienza dellaRóma sotterranea,ri-
to per eccellenza con quello dell'apostolo tengono che nel medesimo Vaticano fos .
s. Paolo (V.), Limina Apostolorum ( V.), se sepolto. Così il suo diletto compagno
vere torri e propugnacoli inespugnabili di s. Paolo fu sepolto presso il luogo in cui
sua perpetuità, sarebbe egualmente uni soffrì il martirio, e dove poi fu eretta la
ca , celeberrima, meravigliosa . Qualun- Chiesa dis. Paolo nella via Ostiense ( V.).
que splendida e faconda eloquenza non Main seguito rubati ambedue i corpi dai
può abbastanza esaltarne degnamente il greci, e nascosti nel cimiterio di Calisto
sublime vanto che perciò le deriva, sic nella via Appia, scoperto il furto prima
come immemorabile e tenero oggetto del che partissero, furono ricuperati e resti-
la fervorosa e costante divozione di tut- tuiti alle proprie basiliche. Dicesi che s.
te quante le nazioni cristiane. Tomba fa . Silvestro 1 divise i corpi de'due apostoli
migerata e illustre, che servì d'inconcusso per metà , riponendone porzione nella ba.
fondamento alle nuove grandezze di Ro- silica Vaticana , e porzione nella basilica
ma papale, alla reggia sacerdotalė de'suoi Ostiense. Sopra la cassa in cui s. Silvestro
successori, Vicari di Gesù Cristo (V.) , ed I collocò il corpo di s. Pietro, l'impera-
a formare di Roma il centro del Cristia tore Costantino I il Grande pose una cro.
nesimo ( V.) , la capitale del mondo catto . ce d'oro di 150 libbre, con queste parole
lico, l'avventurosa residenza della santa scolpite : Constantinus Augustus, etHe.
SedeApostolica(V.).Tomba che racchiu- lena Augusta hanc domum regali simi-
de il più sontuoso, il più vasto, il più ma. li fulgore coruscantem auro circumda-
guifico tempio dell'universo; tipo vero del bant. Le Teste de'ss . Pietro e Paolo ( V.)
bello , del grande, del più nobile e augu- furono poste nel Sancta Sanctorum (V.)
sto edifizio che possano formare le arti , del patriarchio Lateranense , donde più
almeno che lascia incerti se i secoli più fe- tardi si collocarono nell' adiacente basi-
lici potessero imitarlo. Ed a compimento lica ove si venerano. A'loro luoghi e ne-
del prodigioso complesso di tanti rari pre- gli articoli delle loro due basiliche ra
gi, il sepolcro di s. Pietro è sovrastato dal gionai delle diverse opinioni sul qui ri-
miracolo dell'arte, la portentosa e mira portato. I sepolcri de'ss. Pietro e Paolo,
bile cupola Vaticana , concetto ardito del in origine abbietti , rifulgono per sontuo-
divin Michelangelo Buonarroti (l'avea i- sità e venerazione; di quelli magnifici dei
deata retta da 3 ordini di colonne); ed a Cesari appena di alcuno evvi reliquia. Se-
cui fanno nobilissima corona un museo di polti nel Vaticano e presso s. Pietro fu-
grandiosi sepolcrali monumenti di molti rono gl'immediati suoi successori i ss.Li-
Papi suoi successori, nella maggior parte no e Cleto : s . Clemente I, benchè patis-
de'quali l'arte di gran lunga vince la pre- se altrove il martirio, dopo alcuni se-
ziosità della materia, come capolavori di coli fu portato il corpo in Roma e sepol
scultura. III. sommo Pontefice s. Pietro to nella Chiesa di s. Clemente ( V.) già
(V.), a' 29 giugno dell'anno 69 patì in sua casa paterna . Noterò , che parte del
Roma glorioso martirio sul Monte Vati corpo di questo Papa fu donato al mio-
cano(V.), e fu sepolto presso il luogo ov'e- nastero di Casaure; più, si pretende che il
ra stato crocefisso, o nel propinquo Mon capo sia stato portato aClugny,ed un brac.
te Gianicolo (V.) , secondo alcuni, cioè tu- cio in altro luogo di Francia. Di queste
mulato propriamente nel circo di Nero- porzioni di corpo, che molti scrittori pre-
VOL. LXIV. 7
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sero per il tutto, anche parlando di altri gi da Roma . Noterò con Marangoni , Del-
Papi, qui non intendo entrare in discus. le cose gentilesche, che nella via Tuscula
sione, avendolo narrato a'luoghi loro. Il na e nella vigna de' Cucurni ,sotto un mon-
successore s. Anacleto, come i precedenti ticello ornato di cipressi e chiamato mon-
discepolo di s. Pietro, sul di lui sepolcro te del Grano, in una camera sepolcrale
essendo prete avea principiato l'erezione fu trovata altra urna dello stesso impe-
d'un oratorio o cappella, che compì e de- ratore, scolpita col ratto delle sabine, e
dicòdopo essere stato creato Papa nel 103: sopra il coperchio le statue di Alessandro
egli con altri discepoli l'avea tumulato nel Severo e di Mammea sua madre in tutto
la detta valle Vaticana nel circo di Ne rilievo, quindi venne collocata in Cam-
rone, che comunemente credesi incomin . pidoglio. Dunque, delle due urne una sa-
ciasse ov'è la chiesa di s. Marta, e si esten rà stata il vero sepolcro, l'altra il ceno.
deva fino al luogo in cui aveano princi . tafio. In detto cimiterio di Calisto fu pu-
pio le scale dell'antica basilica Vaticana. re sepolto s. Solero, e poi traslato nella
L'Anastasio Bibliotecario nella vita di s. Chiesa di s. Sisto (V.) . Nel Vaticano fu-
Anacleto dice : Hic memoriam B. Petri rono seppelliti s. Eleutero e s . Villore 1:
construxit, el composuit cum praesbyter s. Zefferino lo fu nel cimiterio di Calisto.
ordinatusfuisset a B. Petro, sive alia lo . Papa s. Calisto I sepolto nel cimiterio di
ca ubiEpiscoporum in sepultura recon- Calepodio nella via Aurelia, dipoi fu tra-
derentur. Dalle quali parole si ricava, che sferito nella Chiesa di s. Maria in Tras-
presso il corpo di s. Pietro vennero ezian- tevere (P.), da lui fabbricata . Papas. Ur-
dio sotterrate le ossa di altri Papi, come bano 1 venne tumulato nel cimiterio di
s. Lino, s. Cleto, s . Anacleto. La ricorda . Pretestato nella via Appia ; s. Ponziano
ta cappella o oratorio, ad onta delle perse- nel cimiterio di Calisto, così s. Antero e
cuzioni, sussistèfino a Costantino il Gran- poi portato nella Chiesa di s. Silvestro in
de, il quale verso il 319 a preghiera di Capite ( .). Papa s. Fabiano ebbe tom .
s. Silvestro I innalzò una magnifica chie. ba nel cimiterio di Calisto, altrettanto di
sa in onore del principe degli apostoli . Fi casi di s. Cornelio, poi trasferito in s. Ma-
no allora l'oratorio sotto il titolo di Me- ria in Trastevere. Nel cimiterio di Cali .
moria, essendo nella massima venerazio- sto furono deposti s. Lucio I, e s. Stefa-
ne de'fedeli, vi celebravano le sagre adu- no I poi portato in s. Silvestro in Capi-
nauze e il s. sagrifizio. Papa s. Evaristo te. Papa s. Sisto II venne sepolto nel ci-
fu sepolto nel Vaticano; s. Alessandro I miterio di Pretestato, s. Dionisio in quel .
venne sepolto nella via Nomentana ove lo di Calisto, s . Felice I nel proprio ci-
patì il martirio , poi fu trasferito nella miterio nella via Aurelia , s. Eutichiano
Chiesa di s. Sabina (V.); s. Sisto I fu tu. in quello di Calisto e poi portato in Sar
mulato nel Vaticano, e poscia ad Alatri zana. Papa s. Caio fu tumulato nel ci-
fu trasferito miracolosamente. Avverto, miterio di Calisto, s. Marcellino in quel .
che nelle biografie de'Papi riporto le dif. lo di Priscilla nella via Salaria, s. Eusebio
ferenti testimonianze sulle traslazioni dei in quello di Calisto, così s. Melchiade nel
corpi loro. Appresso s. Pietro fu deposto 313 quando già Costantino il Grande a-
s. Telesforo, così i Papi s. Igino e s. Pio vea dato pace alla Chiesa e fatto libero il
I. Il corpo di Papa s. Aniceto, dal cimi- culto cristiano, indi trasferito in s. Silve-
terio di Calisto fu portato nel Palazzo stro in Capite. Papa s. Silvestro I venne
Altemps .),in una preziosa urna di mar- deposto nel cimiterio di Priscilla , poi in
mo numidico detto giallo antico, già se- s. Silvestro in Capite : s . Marco fu sepol-
polcro dell'imperatore Alessandro Severo to nel cimiterio di s. Balbina nella via Ar-
e ritrovata nella via Appia, 3 miglia lun- deatina, e poi nella Chiesa di s. Marco
SEP SEP 99 *
(V.) . Nel cimiterio di Calepodio fu por e poi in Vaticano. Ivi Pelagio I, Gio.
tato s. Giulio I, indi in s. Maria in Tras- vanni III, Benedetto I, e Pelagio II. Pa-
tevere; s. Liberio nel cimiterio di Priscil. pas. Gregorio I Magno nella basilica Va ·
la, s. Felice II nelle terme di Traiano e ticana e nel 605, così Sabiniano, Boni.
poi nel cimiterio o basilica, di s. Felice I, facio III, s. Bonifacio IV tra la porta
donde fu trasportato alla Chiesa de'ss. Co. Ravenniana e quella del Giudizio , s. A·
sma e Damiano (V.) . Papa s . Damaso I deodato I, Bonifacio V, OnorioI (il qua-
fu sepolto nella sua basilica nella via Ar- le compose due epitaffi al sepolcro di det-
deatina, presso la madre e la sorella, in- to predecessore, il primo di 18, l' altro
di uella Chiesa di s. Lorenzo in Damaso di 20 versi , riprodotti dal Severano, lo-
(1.) da lui fondata . Nel cimiterio di Pri- co citato 1. 2 , cap. 6, p. 96), Severino ,
scilla trovò la sepoltura s . Siricio, poi nel Giovanni IV, Teodoro I: s. Martino
la Chiesa di s. Prassede ( V.) . Papa s. A. 1 dalla Crimea fu portato in ss. Silve-
nastasio I venne deposto, prima nel cimi stro e Martino a ' Monti . Nella basilica
terio all'Orso Pileato sul Monte Esquili Vaticana furono deposti s . Eugenio I, s.
no, poi nella Chiesa deʼss. Silvestro e Mar. Vitaliano , Adeodato II, Dono I, s. A-
tino (V. ). Anche s. Innocenzo I fu tumu- galone, s. Leone II, s. Benedetto II, Gio-
lato all'Orso Pileato, e poi in detta chie- vanni V, Conone, es . Sergio I. Papa Gio-
sa. Papas. Zosimo ebbe tomba nella Chie- vanni VI nelle catacombe presso la Chie-
sa di s. Lorenzo fuori delle mura (V.) : sa di s. Sebastiano ( V.) o cimiterio di Ca
s. Bonifacio I nella chiesa di s. Felicita, listo , altri dicono in s. Pietro; ivi e avan-
presso il cimiterio di Calisto, ma il Bosio ti l'altare della Madonna da lui fabbrica .
opina che il cimiterio di s. Felicita era par- to. Pure nel Vaticano furono riposti i Pa
te di quello di Priscilla. In questo fu se- pi Sisinnio , Costantino, s. Gregorio II,
poltos. Celestino 1, poi in s. Prassede : s. sotto del quale incominciò la Sovranità
SistoIIInelle catacombe presso s. Loren- de'Papi (V.) ; così s. Gregorio III, e s.
zo fuori le mura, s. Leone I Magno pel Zaccaria. S'ignora ove fu seppellito Ste.
1.° fu nel 461 seppellito nella basilica di fano II; in Vaticano StefanoII1; s. Pao-
s. Pietro, mentre i predecessori erano stati lo I nella basilica Ostiense, presso la qua-
deposti ne sotterranei accanto al s. Apo- le era morto, poi trasferito nel Vaticano
stolo, ovvero nel Portico (F.). Papa s. I- e nell'oratorio da lui costruito. Questo Pa-
laro venne sepolto accanto s. Sisto III , s. po, vedendo che per le scorrerie deʼlon-
Simplicio nella basilica Vaticana, s. Fe- gobardi aveano patito molte rovine i ci-
lice III nella basilica Ostiense, s. Gela- miteri suburbani di Roma, quivi trasfe
sio Iin Vaticano, s. Anastasio II in quel rì in varie chiese i corpi di diversi Papi
portico, s. Simmaco in Vaticano, così s. e de'ss. martiri, ed avendo nella propria
Ormisda , s. Giovanni I trasportato da casa fabbricato la chiesa di s. Silvestro in
Ravenna, s. Felice IV, s. Bonifacio II, Capite, vi collocò i sunnominati Pontefi
s. Giovanni II, s. Agapito I trasferito da ci. Stefano IV venne tumulato in Vati.
Costantinopoli . Questo Papa avendo a- cano, similmente nel 795 Adriano 1, ove
dornato il sepolcro di s. Giovanni II, vi l'imperatore Carlo Magno che lo amava
pose un epitaffio di 12 versi, riportato dal qual padre e teneramente lo pianse , gli
Severano nella Roma sotterranea \ . 2 , C. pose un epitaffio di19 distici da lui com-
6. Papa s. Silverio fu sepolto ove morì, posto, riportato dal p. Giacobbe nella Bi-
non nell'isola Palmaria nel mare di Li- bl. Pont. p. 103 , e dal Pagi, Brev. Rom .
guria , ma veramente nell'isola di Pon- Pont. t. 1 , p. 618: quelli due in cui il suo
za. Vigilio da Siracusa fu trasferito nel- nome è congiunto a quello del Papa , ec.
la chiesa di s. Marcello nella via Salaria, coli . Nomina jungo simul titulis, claris-
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sime, nostra: — Hadrianus, Carolus; l'inchinazione del capo dalle statue ch'e-
rex ego, tuque pater. — Quisquis legas rano nelle nicchie. Giovanni IX scomu-
- Am. nicò e depose i 6 cardinali violatori del
versus, devoto pectore supplex,
borum mitis, dic, miserere Deus. Quan sepolcro di Formoso, efu tumulato in Va-
do il Papa donò a Carlo Magno la rac ticano, ov'ebbero pure riposo le ceneri di
colta de'canoni, dell'epistole de' Papi edel- Benedetto IV. In quest'infelice e barba-
le decretali, l'accompagnò con un'episto- ro secolo, nel go3 Leone V morto acco-
la in forma di poema, ogni verso del qua. rato in prigione, fu sepolto nella basilica
le cominciava con una lettera del nome di s. Giovanni in Laterano. Cristoforo
del monarca . Papa s. Leone III, che in che avea invaso la cattedra apostolica ,
Carlo Magno rinnovò l'impero d'occiden- miseramente finì in carcere la sua vita,
te in s. Pietro, ivi fu sepolto, e lo fu pu eppure fu portato in Vaticano. Di Ser-
reil successore Stefano V; non peròs . Pa- gio III è contrastato il sepolcro, se nel
squale I,contro al quale pretendendo ar- Laterano o nel Vaticano . In questo fu sep-
ditamente i romani d'impedirlo, dopo a pellito Anastasio III, nel Laterano Gio-
vergli dato vivente molti dispiaceri, Eu vanni X, morto soffocato con violenza. In
genio II lo fece seppellire in s. Prassede s. Pietro trovarono la tomba Leone VI
nel sepolcro ch'erasi preparato. Tumula- e Stefano VIII; in s. Giovanni in La-
ti nella basilica Vaticana furono quindi, terano Giovanni XI; in s. Pietro Stefa
Eugenio II, Valentino, GregorioIVe con no IXe Martino III.Nel Laterano Aga-
epitaffio comune a lui ed a Bonifacio IV, pito II e Giovanni XII: Benedetto V
posto a loro da Bonifacio VIII, che si ri- deportato ad Amburgo (V.) dall' impe-
porta dal p. Giacobbe, p. 91. Sergio II ratore Ottone I fu sepolto nella cattedra-
fu seppellito nell'847 in Vaticano, e pri- le, ove sussiste il sepolcro, ma il corpo fu
mache fosse tumulato venne eletto s . Leo- nel 999 restituito a Roma da Ottone III ,
neIV, ilquale ebbe egual sepoltura; que. per essersi verificate le sue predizioni , che
sto Papa circondò di mura la basilica Va- il paese sarebbe desolato dai ferro stra-
ticana e così la comprese nella città di Ro- niero e dalle fiere , e non avrebbe pace
ma, la quale cinta dal suo nome fu detta finchè il suo cadavere non fosse portato
Città Leonina (V.). in Roma. Giovanni XIII ebbe la sepol-
In Vaticano ebbero sepoltura Bene- tura nella basilica Ostiense, la cui lapide
detto III, s. Nicolò I avanti le porte del esisteva prima dell'incendio della basili-
la basilica, Adriano II, Giovanni VIII ca. Dono IIfu tumulato in Vaticano, ma
nel portico, e Martino II. Adriano III s'ignora dove lo fu il successore Benedet
fu sepolto nel monastero di Nonantola to VI, strangolato in Castels. Angelo nel
(V.), Stefano VI in s. Pietro, così For 973 da Bonifacio VII che gli successe,
moso (V.) disotterrato e oltraggiato cru. ed il quale trafitto perì da mille lancia-
delmente dall'indegno successore Stefa· te, trascinandosi con crudele carnificina
no VII (V.), che inoltre fece gittare il il cadavere pe'piedi sino alla piazza del
cadavere nel Tevere; egli però strango. Campidoglio, donde i chierici lo porta-
Jato fu portato al Vaticano nell'897 , do rono a seppellire nel Laterano. Tuttavol-
po 13 mesi di Pontificato (V.). Nel Va. ta e di recente ne volle difendere la me-
ticano era stato pur sepolto BonifacioVI moria e scolpare, il ch . cav. Luigi Criso-
che lo aveva preceduto, Romano e Teo. stomo Ferrucci, nelle eruditissime Inve
doro II che gli successero: questi nel feb. stigazionisopra Bonifacio VII ,figliuolo
braio dell' 898 restituì nella basilica il di Ferruccio, che riproducendo a p. 19 e
corpo di Formoso pescato nel fiume, e 27 gli epitaffi posti a'sepolcri del prede-
nell'ingresso del tempio fu salutato col- cessore e successore , in cui fu profilato
SEP SEP IOI
per bene, e le epigrafi colle quali furono to in Vaticano, con epitaffio che tolto dal
qualificate le sue azioni e barbara morte; Vegio egli riporta nella Bibl. pont. a p.
dipoi a p. 40 propone la memoria dal- 336. Sergio IV dicesi seppellito in La-
l'aurea sua penna dettata,del suo ponti terano presso l'ingresso dell'oratorio di
ficato e vicende, da riporsi in Laterano, s. Tommaso, o meglio in Vaticano e con
sebbene il suo sepolcro perisse in un in epitaffio di 9 distici pubblicati dal p.Gia.
cendio o fosse traslocato altrove. Benedet- cobbe a p. 199. Benedetto VIII venne
to VII fu seppellito nella Chiesa di s. deposto in Vaticano, così Giovanni XX
Croce in Gerusalemme ( V.) , ed il Besoz tra la porta Argentata e la Romana. Be-
zi nella Storia della medesima a p. 51 nedetto IX trovasi sepolto nel monaste.
riporta l'antica iscrizione che di lui in es ro di Grottaferrata (V.), come dichiarai
sa esiste, tra la porta che introduce nel coll'autorità del p. Piacentini, De sepul-
monastero e quella per cui si cala nella chro Benedicti IX. Eletto con simonia
cappella di s. Elena , più completa di quel Gregorio VI, si ritirò a far penitenza nel
la riprodotta dal cav. Ferrucci in uno dei monastero di Clugny( V.), vi morì e fu se-
due indicati epitafli . Questo Papa era sta polto . Clemente IIsebbene morisse presso
to eletto dalla fazione de'patrizi, contro Pesaro,il suo corpo in virtù del suo testa-
la popolare che favoreggiava Bonifacio mento fu recato nella cattedrale di Bam-
VII fuggito a Costantinopoli, quindi sco- berga (V.) , il cui vescovato avea ritenu-
municato dallo stessoBenedetto VII.Gio . to. Damaso 11 morendo in Palestrina, fu
vanni XIV ch'era successo a Benedetto trasferito il cadavere in s. Lorenzo fuori
VII , appena Bonifacio VII tornò da Co- le mura di Roma , che resta presso la via
stantinopoli da lui fu fatto morire in car- che conduce a tal città. In Vaticano ven-
cere di veleno, o di fame in Castel s. An- ne deposto nel 1054 s. Leone IX, e fu tro-
gelo, e fu sepolto in Vaticano, e con quel vato incorrotto nel 1606. Vittore II mo.
l'altro epitaffio pubblicato dal cav. Fer- rì e fu sepolto in Firenze (V.), sede che
rucci, poichè devesi intendere per prede ancora governava , e nella chiesa di s. Re-
cessore di Bonifacio VII , Benedetto VII, parata. L'antipapa Benedetto X e depo-
e per successore Giovanni XIV. Ezian- sto, fu sepolto in s. Maria Maggiore. Ni-
dio nel Vaticano furono deposti Giovan. colò II morì in Firenze , vescovato che
ni XF, Giovanni XVI e nell'oratorio di riteneva , e fu tumulato nel duomo: altri
s. Maria, e Gregorio V. L'antipapa Gio vogliono che terminasse di vivere nel pa .
vanni XVII dopo essere stato mutilato triarchio Lateranense, donde fosse tras .
nel naso e nell'orecchie e cavati gli occhi, portato in Vaticano presso la porta del
mori e fu sepolto nella basilica diLatera- Giudizio. Alessandro II fu tumulato in
no. Silvestro II nel 1003 non fu tumulato Laterano ov'era stato canonico, e non nel
in Vaticano, secondo alcuni , poichè al ri- Vaticano. Il gran s. Gregorio VII nel
ferire di altri Sergio IV gli pose onore- 1085 morì in Salerno ( V. ) , e fu sepolto
vole e lungo epitaflio al suo sepolcro in nella cattedrale: l'antipapa ClementeIII
Laterano, che si può leggere in Novaes, insorto per tribolarlo, morì in Ravenna
Stor. de'Pontefici, riportando pure quelli (V.) e venne deposto nella metropolitana,
di alcuni altri Papi , Giovanni XVIII ma Pasquale fece disotterrarne le ossa,
vuolsi seppellito nella Chiesa di s. Saba bruciare e gittare nel fiume. Vittore III
(V.), ma più probabilmente in Laterano, avendo ritenuto l'abbazia di Monte Cas-
e con quell' epitaffio che diedi nella sua sino (V.) e morendovi , volle esservi se-
biografia.NelLaterano trovò pure la tom- polto. Secondo alcuni Urbano IIlo fu in
ba Giovanni XIX, al dire di Novaes ; il Laterano, ma sembra piuttosto in s. Pie-
p.Giacobbe invece sostiene, che fu sepol- tro. Bensì nel Laterano venne deposto il
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successore Pasquale II,e come leggo nel- pi, benchè non da tutti venerati per san-
l'annalista Rinaldi, in mausoleo di finis ti, il suo sepolcro fu illustrato da mira.
simo marmo con isculture, al destro lato coli. Anastasio IV fu riposto nel Late.
del tempio, dopo che il suo corpo fu im- rano nell'urna di porfido, in cui doveva
balsamato e come si prescrive nell'Ordi seppellirsi, o come altri scrissero , che vi
ne Romano vestito de'sagri abiti . Papa avea giaciuto l' imperatrice s. Elena, la
Gelasio II neli 119 morì e fu sepolto in quale urna fu poi trasferita nel Museo
Clugny, ove fu eletto il successore Ca- Vaticano: neriparlo all'articoloSEPOLTU.
listo II, le cui ceneri alla sua volta tro- RA, dicendo de' principali sepolcri super
varono riposo nel Laterano. L'antipapa stiti degli antichi romani . Morto in Ana .
Gregorio VIII rilegato nel castello di gni Adriano IV,portato in Roma fu de-
Fumone (del quale parlai nel vol. LVII, posto in Vaticano presso Eugenio III, tro-
p. 311 ), vi morì e fu sepolto. Onorio II vandosi incorrotto nel 1607 e vestito con
essendo morto nel monastero della chiesa paramenti neri, Alessandro III, morto
di s. Gregorio al Monte Celio, fu traspor- a'30 agosto1 181 in Civita Castellana, fu
tato al Laterano; ivi lo fu pure Innocen. trasferito in Roma al Laterano, mentre
zo II, poi traslocato in s. Maria in Tras- alcuni infami obbrobriosamente scaglia-
tevere. Noterò con Marangoni, che della rono sul venerando cadavere del grau
grandiosa urna di porfido cheservi di se- Pontefice fango e pietre, come sdegnosa.
polcro all'imperatore Adriano, sebbene mente registrai nel vol. LI , p . 150 , difen.
egli riporti pure la tradizione che le sue dendo colle mie deboli forze, ma con cua.
ceneri fossero riposte nella pigna di bron. re, la memoria de'Papi. Dipoi il sanese
zo, che ora sta nel giardino del Palazzo e suo concittadino Alessandro VII gli e
apostolico l'alicano, il coperchioservì di resse un monumento sepolcrale con lun.
sepolcro all'imperatore Ottone II nell'a ga iscrizione, riportata da Oldoino presso
trio della basilica Vaticana, donde le ce- Ciacconio t. 4, p. 722, ma erroneamente
neri si portarono nelle grotte Vaticane, dicesi morto a 27 settembre. Alessandro
e nel 1693 il detto coperchio fu stabilito IIIlottò contro i seguenti 4 antipapi; Pil
di conca al battisterio, in vece dell'urna tore 17, che morto in Lucca, i canonici
di Probo prefetto di Roma e di Proba sua ricusarono di ricevere il cadavere come
moglie, ornata di sagre sculture. Quanto scismatico, e fu sepolto nel monasterosu .
alla conca di porfido o propriamente se- burbano de'ss. Filippo, Giacomo e Pon
polcro di Adriano, trasferita nella basi ziano; Pasquale IIImori impenitente in
lica Lateranense, vi fu tumulato Inno- Roma divorato da un canchero ; Cali
cenzo II, ma rovinata dall'incendio, le ce- sto III che si convertì e morì in Bene
neri del Papa furono trasportate in s. Ma- vento, di cui fu fatto rettore,dopo averlo
ria in Trastevere, quindi il monumento il Papa ammesso con carità alla sua men
di porfido fu ridotto per sepolcro di Cle- sa, ma il Borgia nelle sue Memorie t. 2,
mente XII; altri però dicono che la sua p.149, non dice ove sepolto; Innocenzo
urna sepolcrale fu tolta dal Pantheon . Si III che morì impenitente nel monastero
può vedere CASTEL S. ANGELO, già sepol- della Cava (V.) nell'arcidiocesi di Saler
cro dell'imperatore Adriano. L'antipapa no.Lucio IIImorì e fu tumulato in Ve
Anacleto II ebbe tomba nel Laterano, rona (V.), con quell'epitaflio che riportai
così Papa Celestino II, e il successore Lu- nella sua biografia . Urbano III termi
cio II morto nella ribellione di Roma. nò di vivere in Ferrara(V.), e vennesep
Eugenio III venne deposto in Vaticano pellito nella cattedrale con grandi onori
nell'antica cappella della B. Vergine e co- funebri.Gregorio VIIImoriinPisa(V.),
ro de'canonici, e come altri venerandi Pa- e fu tumulato nel duomo. Rammenterò
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che i depositi sepolcrali eretti a’Papi , li seguente alla sua elezione, onde propria-
1 descrivo negli articoli che vado indican- mentenon avea preso il nome, e nou vie-
do in carattere corsivo o citando, e dove ne contato tra'Papi . Pure in Viterbo la-
pure riferisco le loro vicende o variazio- sciò la vita e le ossa nella cattedrale il Pa-
ni. Clemente 111, pacificatosi co'romani pa Giovanni XXII. Nel 1 280 Nicolò III
concittadini, si restituì in Roma, e dopo morì in Soriano (V.) e fu trasportato in
morto fu sepolto al Laterano avanti il co- Vaticano nella cappella di s. Nicolò da lui
EX ro de' canonici : ivi fu sepolto Celestino fabbricata. Martino IV morendo in Pe-
III, pressos. Maria del Riposo. Nello stes rugia fu sepolto nella cattedrale con abi.
sogiorno in cui fu seppellito Celestino III to Religioso (V.) nella chiesa de'france-
gli successe il magnanimo Innocenzo III, scani da lui soprattutti amati,ma non po-
che terminando di vivere in Perugia(V.) tè ottenere che il cadavere fosse portato
riposa nella cattedrale , e riunite le sue nella loro chiesa di Asisi, ad onta che l'ese-
ceneri a quelle di Urbano IV e Martino cutore testamentario di venisse suo succes.
IV. Papa Onorio III già arciprete di s. sore Onorio IV. Questi fu tumulato in
Maria Maggiore, in questa basilica fu de Vaticano, ma poi Paolo III lo fece tras-
posto presso l'altare del Presepio. Gre portare nella Chiesa di s. Maria in A-
gorio IX fu seppellito in Vaticano, così raceli ( V.), per riunirlo a'sepolcri de'ge .
Celestino IV. Morendo Innocenzo IV nitori e di sua famiglia Savelli ( V.) , in-
in Napoli, gli fu data tomba nella me- sieme alla statua che ne decorava l'avel-
tropolitana. Alessandro IV cessò di vi- lo, interessante per la forma de'paramen-
vere in Viterbo (V.) e fu sepolto nella cat- ti poutificali, co' quali è scolpita , ripor-
tedrale. Urbano IV con diploma che ri- tandola incisa l'Oldoino in Ciacconio, t.
porta il p. Mabillon, Mus. Ital. t. 1 , p. 2 , p . 251. Nicolò IF' fu posto in s. Maria
52 , proibi che niuno senza licenza del Pa- Maggiore in umile sepolcro, secondo la
pa fosse sepolto nella basilica Vaticana, sua prescrizione, e per aver abitato il con .
ciò che pare anticamente fosse vietato : tiguo palazzo ; però il correligioso fran-
morì in Perugia nel 1264, e fu tumulato cescano e connazionale piceno, cardinal
in cattedrale. Clemente 1 cessò di vive. Peretti poi Sisto V, nel 1574 lo fece col-
re in Viterbo, e fu deposto nella chiesa locare in sontuoso e marmoreo monu .
de'domenicani,secondo la sua disposizio. mento, nel cui prolisso epitaffio si fece un
1 ne, nondimeno fu trasportato nella cat- bel ristretto di sua vita. Papa s. Celesti.
tedrale, ma il successore lo fece restitui- no dopo aver solenuemente fatta laRi-
re al primo luogo: pare, secondo alcuni, nunzia del pontificato ( V.) spirò nel ca-
che fosse il1 . Papa al cui sepolcro si po- stello di Fumone, e d'ordine di Bonifacio
sero gli Stemmi (V.) gentilizi . Il b. Gre- VIII fu sepolto in Ferentino, nella chiesa
gorio X, nelle leggi che stabili pel Con- di s. Antonio de'celestini da lui fondati ,
clave (V.), ordinò che i cardinalito gior- donde e rimanendo il cuore in Ferentino
ni dopo la morte del Papa procedino al nella chiesa delle monache di s. Chiara,
l'elezione del successore : morì in Arezzo nel 1327 fu trasferito uel monastero dei
(V.)nel 1276 e fu sepolto nella cattedrale. celestini d'Aquila , in cui era stato consa-
Innocenzo trovò il sepolcro in Latera grato Papa,in un deposito di marmo, del
no, nel sepolcro erettogli da Carlo I re di quale riporta la figura il Papebrochio in
Sicilia, ciò che rilevai nel vol. LVIII , p. Propylaeo par. 2 , p. 66. BonifacioVIII
281 ; Adriano V nella chiesa de' fran- mori accorato dalle sofferte ingiurie e fu
cescani di Viterbo, ove morì, e co'propri sepolto inVaticano,comparendo nel 1605
stemmi gentilizi de' Fieschi; nella stessa incorrottoeintiero il suo corpo a confusio
chiesa Gregorio XI Vicedomini, e nel dì ne de'maligni suoi detrattori, che calun-
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niosamente lasciarono scritto d'essersi ro- naco, accompagnato da 5cardinali da lui
sicate per rabbia le mani :le gesta di questo creati , dal fratello, da 3 nipoti e altro pa
Papa d'alti spiriti le ritoccai a ROMA, come rente: fu collocato in magnifico deposito,
feci di tutti i Pontefici. Il b. Benedetto XI i cui marmi avea egli veduti lavorare in
morì in Perugia di veleno, e fu tumu- Villanova.Mairabbiosi ugonotti ne spar
lato secondo il da lui prescritto nella chie . sero al vento le ceneri. Innocenzo VI
sa de'suoi domenicani in piana terra,fin- morto in Avignone, secondo il da lui pre-
chè pe'prodigi operati i correligiosi lo ele . scritto fu portato da' certosini di Villa-
varono in un deposito.Fatalmente il suc nova, a cui avea fabbricato il monastero
cessore Clemente Veletto nel 1305 in nel suo palazzo, ed ove soleva ritirarsi in
Francia, ivi restò, e passato in Avignone pio raccoglimento. Urbano Verasi reca
(V.) vi dimorarono altri 6 Papi; morì nel to inRoma per stabilirvi la residenza pon.
1314 in Riquemaure, e nell'esequie re- tificia, ma ritornato in Avignone, si ve-
stò abbrustolito da una torcia caduta sul rificò la minaccia di s. Brigida con mori
cadavereche ne consumò le vesti e le car. re poco dopo : dalla cattedrale fu traslo-
ni. Trasportato in Carpentrasso, ove di cato nel monastero di s. Vittore di Mar-
moravano i cardinali, fu quindi trasferi- siglia , del quale era stato abbate , rego-
to a Usesta diocesi di Bazas, nella colle landone l'accompagnamento con 6 car.
giata de'canonici regolari da lui eretta, dinali il successore. Questi fu il glorioso
a tenore del da lui disposto. Questo non Gregorio XI, che restituì a Roma e pres-
si valutò per le pretensioni della catte- so la tomba di s. Pietro la residenza pa-
drale diCarpentrasso,che dovè cedere per pale nel 1377 : spirò nel palazzo Vatica-
sentenza del formato giudizio legale. I no, e fu pochi giorni dopo deposto nella
parenti tanto beneficati, occupati in rac- Chiesa di s. Marie Nuova (F.) , già suo
cogliere l'eredità , sino allora con fredda titolo cardinalizio, ove furono terminati
indifferenza avevano permesso che si la i novendiali principiati nella basilica Va-
sciasse insepolto, finchè il nipote Gailar- ticana ; in detta chiesa il senato e popolo
do della Mothe nel 1356 gli eresse un su- romano per gratitudiue gli innalzò un
perbo monumento, nel 1577 profanato marmoreo monumento, ov'è rappresen
da'calvinisti ugonotti, che bruciate le os- tato il suo ingresso in Roma.
sa, ne sparsero la polvere al vento. Gio- Contro Urbano VI che gli successe ,
vanni XXII fu tumulato nella cattedrale insorse il grande Scisma (V.) d'occiden
d'Avignone, ov'era passato agli eterni ri- te, sostenuto in Avignone prima da Cle-
posi,senza potersi esporre nell'esequie, es- mente VII antipapa,che sepolto nella cat-
sendosi subito disfatto il cadavere. Insor tedrale,fu poi trasferito nella chiesa de'ce-
se contro di lui l'antipapa Nicolò V, che lestini da lui fondata; poscia dall'antipapa
pentito e morto in Avignone ebbe ono- Benedetto XIII, che morto in Paniscola
rata tomba nella chiesa de'suoi france- (V.), fu portato ad Illescas in Aragona .
scani e vestito coll'abito loro. Il b. Bene Quanto ad Urbano VI, dopo un turbo-
detto XII morì e fu sepolto in Avignone, lento pontificato , ebbe tomba nel Vati-
nella cappella a tal uopo edificata nella cano,senza che niuno versasse una lagrima
cattedrale. Nell'istessa città vide il suo ter- per lui. Bonifacio IX deposto in Vatica-
mine Clemente VI, ed il successore crea- no, i fratelli Tomacelli , da lui eccessiva .
to da lui cardinale, in ossequio de' suoi mente ingranditi , gli fabbricarono un ma-
voleri lo fece trasportare colla spesa di gnifico monumento , con lungo epitaffio
5000 scudi d'oro di suo peculio nell'Al- ding versi, che si legge nel p. Giacobbe
vergua, e depositarlo nella chiesa de’be- a p. 34. Innocenzo VI fu sepolto iu Va ,
nedettini di Casa di Dio, ov'era stato mo- ticano nella cappella di s. Tommaso, già
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destinata per sepoltura de' Papi, e poi data lista : lo scultore fu il fiorentino Simone
per uso de penitenzieri . Gregorio XIIper fratello del celebre Donatello, che a di lui
estinguere lo scisma rinunziò generosa preghiera si recò in Roma prima che lo
mente il pontificato, tuttavolta in Reca- eseguisse, acciò ne approvasse il modello.
nati (V.), ove mori, fu sepolto cogli abiti Il Papa nella iscrizione viene giustamente
papali : l'iscrizione sepolcrale ricorda, co- chiamato temporum suorum felicitas. A-
m'egli cercò sempre un modo onesto per vendo Gregorio XVI, come dissi a FENE-
unire gli erranti ai buoni , e che avendo STRELLA, riaperto la piccola cappella sotto
la pazzia fattasi in Pisa( V.) raddoppiato l'altare papale, il quale è sovrastato dal
lo scisma (poichè contro di lui fu eletto sontuoso tabernacolo in cui si custodisco-
Alessandro V, mentre vivea l'antipapa Be- no le dette ss. Teste, vi fece erigere innan-
nedetto XIII), egli vi pose riparo colla ri- zi due scale con balaustra a modo di Con-
nunzia fulta in Costanza . Alessandro V fessione; quindi il regnante Pio IX dopo
morto in Bologna (V.), venne tumulato avere magnificamente ridonato alla sua
nella chiesa de'conventuali come france. antica forma il tabernacolo e abbellito l'al-
scano, colle iscrizioni che riporta il p . Gia- tare pontificio, nel 1853 ampliò e nobi-
cobbe a p. 1 1. Giovanni XXIIIdeposto nel litò la confessione per renderla confacente
concilio di Costanza, morì in Firenze(F.) agli aggiunti nobili abbellimenti dell'alta-
e fu sepolto nella chiesa di s. Gio. Bat- re e del tabernacolo. In questa circostanza
tista in magnifico monumento erettogli si trovò plausibile di trasportare dal pa-
da Cosimo de Medici, ove si legge : quon- vimento del piano della basilica, perchè
dam Papam, ad onta de' gravi reclami riusciva d'imbarazzo,al piano di detta cou-
diMartinoV. Questi ebbe il vanto di estin- fessione il monumento di Martino V, ma
guere lo scisma, ed essendo vicino al ter alzatosi il coperchio che non era fermato,
mine di sua vita, in testimonianza della alla presenza de’suoi nobilissimi parenti,
sua particolare di vozione alle ss. Teste dei non fu trovato il cadavere pontificio, non
ss. Pietro e Paolo ( V.) , ordinò d' essere ritenendosi per tale lo scheletro e altre ossa
sepolto nel Laterano avanti le medesime, rinvenute circa 4 palmi sotto al monumen-
come fu eseguito dopo la sua morte che to. Siccome fra le incertezze delle cose ,
avvenne a'i gvenendo il 20 febbraio 1431 , possono aver luogo delle congetture, così
come attestano gli storici de'Papi , Platina, oserò esporre il mio debolissimo parere
Ciacconio e altri, col Soresino, De Scala intorno a ciò. Forse nel tremendo saccheg-
sancla ante Sancta Sanctorum, p . 90. Fu gio di Roma ( V.) del1527 , in cui non fu
collocato nella nave maggiore (il cui pa- risparmiata la quiete delle tombe le più
vimento fece costruire a proprie spese , venerande, e per avidità furono frugati e
ed è il bellissimo esistente di opera ales spogliati i sepolcri di tutto il prezioso, e
sandrina, oltre l'avere riparato il soffitto persino del piombo delle casse; è proba-
della nave traversa,e fatto dipingere i mu. bile che come la tomba di Sisto IV e Giu-
ri da Gentile o da PietroPisano) in un de- lio II , fosse manomesso anche il sepolcro
posito di marmo con fascie ornate di scul di Martino V, tanto più che essendo so-
ture e musaici ne' zoccoli . Il suo coper- pra il pavimento non difficile n'era l'aper-
chio è di bronzo decorato di elegantissimi tura. Nel lagrimevole periodo repubbli-
bassorilievi di rabeschi e d'intagli di va- cano del 1798-99 di Roma, che pur de-
rio genere, colla sua effigie giacente scol- plorai in quell'articolo, le tombe nuova-
pita al naturale, e avendo sul petto tra le meute patirono sacrilega e nefanda dila-
mani il Crocefisso, a'lati del quale si ve- pidazione, spogliandosi i cadaveri per u-
dono due piccole teste che sembrano e- surparne le vesti ,gli ornamenti e il piombo
sprimere la B. Vergine e s. Gio, Evange delle casse. Non trovandosi memoria della
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violenta apertura del sepolcro di Martino il corpo riposi alquanto distante dal mo .
V, sospetto che ad una delle due accen- numento, come quello di Clemente XII
nate epoche debbasi attribuire lo spoglia ch'è nel sotterraneo della sua cappella,
mento internodel monumento e la disper- come dirò; altri esempi essendo quelli di
sione delle illustri ossa. Diverse memorie Sisto IV, Giulio II, Innocenzo X, Cleinen.
attestano, che anticamente i Papi, ed anco te IX, Leone XII, contenuti in questo ar-
i cardinali e i vescovi, come vado dicen- ticolo, per non ricordarne altri . Non con .
do in tanti luoghi, si tumulavano con pre. tento di tutte le ricerche e studi fatti sul
ziosi paramenti,croci, anellie mitre ricche luogo ove possa essere la spoglia morta-
d'oro e di gemme; ciò che allettarono l'in- le di Martino V, mi portai nella basilica
fame ingordigia de'ladri de'sepolcri , peg. Lateranense, e trovai nel pavimento e nel
gio de'barbari e de' selvaggi che sempre mezzo della gran cappella del coro d'in-
li rispettarono. In simile modo certamente verno, il sepolcro gentilizio de'Colonna.
sarà stato sepolto Martino V, della opu. Imperocchè, avendo l'arciprete cardinal
lenta e potente famiglia Colonna, fiorito Ascanio (che per inconcepibile abbaglio
in tempo che gl'indumenti pontificali era è detto Antonio nella mia serie degli ar-
no digran valore, perciò fomite a depreda cipreti Lateranensi) Colonna , affettuosis.
zione. Notai nel vol . XLIV, p. 79, che nel simo della basilica, oltre vari e ricchi do-
la ricordata repubblica si trattò di frugare ni e specialmente ad una gran croce d'ar .
tutti i depositi de' Papi , e prendere anche gento guarnita di gioie, alla cappella del
il piombo; ma l'occorrente spesa frastor- coro d'inverno, e come afferma Crescim-
nò il vandalico divisamento. Finalmen- beni, collo stesso coro da lui fabbricati,
te non sarà senza fondamento l'altra con . legò eziandio 12 lampade che dovessero
gettura, che le spoglie mortali di Martiuo ardere in perpetuo innanzi le ss. Teste,
e lasciò la stessa basilica sua erede uni.
. V riposino in altro luogo della basilica, di
cui si è perduta la memoria , forse tra- versale, col solo peso di 12 annui anni .
sportate nella totale riedificazione esegui- versari per l'anima sua e de' suoi congiun-
ta da Innocenzo X, o nella sistemazione ti, Quindi nel-1633 il capitolo e i cano-
de' monumenti sepolcrali operata anche uici posero sul sepolcro de' Colonnesi e
da Alessandro VII. Anzi trovandosi l'in. nel suddetto mezzo del pavimento una
terno del monumento largo circa due pal- cospicua memoria di marmo, col nome
mi, e perciò mancante di spazio per col- di tutti gli arcipreti Colonna, e pel 1. an-
Jocarvi un cadavere, sarà inoltre lecito so • noverò Ascanio, quantunque fosse il pe-
spettare, che realmente non vi fu collo- nultimo , qualificandolo munificentissi
cato, e che piuttosto venisse deposto nella mo . Nel centro della lapide vi è la colon.
inagnifica cappella del coro d'inverno dei na coronata su base, stemma de'Colon-
canonici, ov'è nella parete il ritratto di nesi; nel suo quadrato in giro sonovi le
Martino V di Scipione Pulzone da Gaeta iscrizioni del capitolo, del cardinal Asca-
(dipinto a olio, secondo Baldeschi e Cre- nio, e degli altri arcipreti Colonna, con
scimbeni, Stato della ss. chiesa papale quest'ordine cronologico. Giovanni , Ot.
Lateranense p. 121 ), e forse perciò abbel .tone, Prospero, altro Giovanni , Girola-
lita o riedificata dal cardinal Ascanio Co- mo. Un fac- simile della lapide è nel Cre-
lonna: altri dissero anche dal contestabi- scimbeni , Istoria della chiesa di s. Gio .
le d . Filippo Colonna, che ivi innalzò al . vanni avantiportaLatina p.349.Da esso
la moglie Tomacelli un sontuoso sepol- appresi ancora a p. 326;che Ottone o Od .
cro di pietra di paragone, colonne di done poi Martino V, nel luogo ov'egli fece
marmo frigio, e ornati d'iutagli in bron- il pavimento di musaico, era l'antico coro
zo. Moltissimi poi sono gli esempi, che de'canonici , cogli amboni che fece levare,
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e che le pitturecolle quali abbellì le mu Ginevra fu sepolto in Ripaglia, da dove
ra verso il patriarchio , furono colorite fu trasferito ne' sotterranei della metro-
da Pietro Pisano. Ora dunque conside- politana di Torino, e Carlo Alberto lo fe-
rando che il ricordato ritratto di Marti ce collocare in sontuoso mausoleo nella
no V venne collocato nel medesimo coro cappella della ss. Sindone. Calisto IIIde-
(leggo in Baglioni, Le vite de'pittori p.52 , posto in Vaticano, fu poscia trasferito col
che Scipione Gaetano fu così eccellente cadavere del nipote Alessandro VI nella
e sommo nel fare i ritratti somiglianti, sagrestia di s. Maria di Monserrato , chie-
che per l'accuratezza si potevano contare sa nazionale di Spagna (V. ) ia Roma. Pio
i capelli; e che dipinse pe' Colonuesi in s. IlPiccolomini(V.) morì in Ancona , don-
Giovanni in Laterano sotto il tabernacolo de i cardinali portarono in Roma il ca
delle reliqnie sopra l'altare una s. Maria davere, e fu seppellito in Vaticano nella
Maddalena, e per di dietro Martino V in cappella da lui eretta , ed ove con solen-
ginocchio. Questo è il quadro del coro ; nissima Processione ( V.) vi avea riposta
la s. Maria Maddalena gli fu posta nella la testa di s. Andrea; in seguito insieme
parete incontro, e fu creduta del Pintu alle ceneri del nipote Pio III ,fu trasportato
ricchio, ma l'attuale è opera moderna), in s. Andrea della Valle de' Teatini ( V.).
considerando che il nome di Martino V Nella cappella di s. Marco fabbricata in
è scolpito come arciprete nella lapide se- s. Pietro da Paolo II, questi vi ebbe se-
polcrale di tutti gli arcipreti Colonnesi, poltura , in bellissimo deposito costruito
sembrami di qualche probabilità il con- dal nipote cardinal Barbo, ora nelle grotte
cludere, che in questa sepoltura riposino Vaticane. Nel deposito di bronzo fatto nel
anche le ossa del gran Pontefice , e che 1493 dal nipote cardinal Rovere poi Giu .
vi sieno state collocate quando si trovò lio II, lo zio Sisto IV fu sepolto con l'a-
angusto lo spazio del monumento prepa- bito del suo ordine francescano, cioè di
rato, e affatto sproporzionato, come già sotto come l'altro correligioso Alessandro
rimarcai. Si potrebbe aprire il sepolcro, V, e nel luogo che dissi parlando di Giu-
e farne ricerca; io non potea farne di più ,e lio II, ed a CHIESA DI S. PIETRo in Vati-
termino con avvertire, che nelle biografie CANO, ove descrivo i sepolcri de'Papi che
de'cardinali Colonna,notai che Giovanni ivi giacciono ; nel suo sepolcro dipoi vi
seniore morì in Avignone, e che Prospero furono unite le ossa dello stesso Giulio II,
e Giovanni giuniore furono tumulati nel . e de'cardinali Galeotto Franciotti della
la chiesa de'ss.A postoli di Roma. Eugenio Rovere (nipote del medesimo Giulio II)
IV fu sepolto nel Vaticano, come avea e Fazio Santorio; altri dicono altrove. I
ordinato, in piana terra, accanto a Euge due meravigliosi candelabri di bronzo che
nio III, in modestissimo avello, che dal decoravano il suo magnifico deposito di
cardinal Condulmieri suo nipote fu mu- bronzo, furono tolti dal capitolo e da esso
tato in magnifico deposito, poi traspor- dorati con analoghi zoccoli , per servir-
tato nella Chiesa di s. Salvatore in Lauro sene ne'pontificali sull'altare che sovrasta
( .). Nicolò V parimenti fu seppellito in la tomba di s. Pietro : ne feci parola nel
Vaticano, con epitaffio composto da Pic- vol, IX, p.7 1. Dappoichè collocato il mau-
colomini poi Pio II, che in pochi versi ne soleo nella cappella del coro , riuscendo
compendiò le gesta, o secondo altri lo fe- colla sua mole e candelabri d'impedimen
ce Maffeo Vegio ; i frammenti del suo mo- to alle funzioni capitolari, uel 1625 futra-
numento sono nelle grotte Vaticane.Que- sportato dove tuttora trovasi nella cap-
sto gran Papa ottenne la rinunzia dell'an- pella del ss. Sagramento; ed i francescani
tipontificato da Felice V, ossia da Ame- in occasione della processione delle Roga-
deo VIII di Savoia ( V.) , che morto in zioni,si recano a questa nobilissima tomba
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per suffragare l'anima dell'antico e cele- nel riprodurre l'iscrizione del benemerito
bre loro correligioso. Innocenzo VIIIfu sagrestano. Resto poi sorpreso , come le
sepolto in Vaticano in deposito di bronzo; ceneri del cardinal Fazio fossero riunite
così Alessandro VI venne tumulatonello a quelle di Giulio II che gli avea tolto il
stesso tempio, trasportato poi nel suddet palazzo, ora della Pamphiljfamiglia(P.),
to luogo; ed altrettanto dicasi del succes- ossia il Palazzo Pamphilj sul Corso (V.)!
sore Pio III Piccolomini, morto con 26 Il mausoleo ordinatodal magnificoGiulio
giorni di governo, avendo preso per in- II al gran Buonarroti, fu da questi ideato
fausto presagio del breve suo vivere , il con architettura gigantesca, della forma
modo come arse la Stoppa ( V. ) nella fun- d'un quadro, e mezzo. Dovea contenere
zione della Coronazione. Questo Papa 40 statue, senza le storie di mezzano ri-
mentre era arcivescovo di Siena, in quel lievo e in bronzo, esprimenti i fasti di Giu-
duomo erasi preparato il sepolcro, e ne lio II. Nel sublime concetto volle Buonar-
parlai a tale articolo. Giulio II (fondò roti rappresentare le arti liberali ,pittura,
Ja ricordata cappella Giulia) fu deposto scultura, architettura, denotando quelle
presso lo zio Sisto IV, sebbene il se- che insieme con Giulio II erano prigionie-
polcrale monumento si ammiri in parte re della morte tutte le virtù, come quelle
nella Chiesa di s . Pietro in Vincoli, ch'è che non potessero mai trovare altri , da
soltanto una delle 4 faccie di cui dovea cuifossero cotantofavoriteenutrite quan .
essere composto; ed anche di questo mo- to da Giulio II. Intramezzavano le nic-
numento, come del contrastato luogo ove chie delle statue i Termini sorreggenti la
riposano le spoglie mortali del gran Giu . cornice, ognuna de'quali avea uno schia-
lio II, mi riporto alle mie biografie, ove vo nudo legato ne'piedi, e rappresentanti
notai che nel sacco di Roma del1527 il le provincie soggiogate dal Papa e fatte
suo cadavere e quello dello zio furono ubbidienti alla s . Sede. Una stanzina a
profanati e spogliati dalla feroce cupidi- guisa di tempietto dovea contenere il cas-
gia de' soldati fanatici luterani ; per cui sone di marmo col corpo di Giulio II . So-
quando nel 1610 si aprì il sepolcro,si tro- pra i canti e agli angoli della 1. * cornice
varono confuse le ossa de'due Papi, onde si doveano collocare le 4 principali statue
Giulio II fu messo in altra cassa accanto simboleggianti la Vita attiva , la Contem .
allo zio . Ivi deplorai come del maguani plativa , s. Paolo, e Mosè (V.). Dovea ter-
mo Papa , autore del nuovo sorprendente minare il monumento con deʼputti, e le
tempio Vaticano, esiste appena un'iscri- figure delCielo che ridendo sosteneva sulle
zione per terra, postavi da un sagrestano spalle una bara , insieme con Cibele dea
e in un angolo quasi ignoto; mentre egli della terra, la quale pareva che si dolesse
avea ordinato forse il più grandioso mo- in rimanere il mondo privo d'ogni virtù
numento sepolcrale che si conosca , ed a per la morte di Giulio II, mentre il Cielo
cui dovea fare baldacchino l'immensa cu- pareva che ridesse perchè l'anima sua era
pola Vaticana ! Esclamerò con Cancellie- passata alla gloria celeste. Descrissero il
ri , che nella Lettera sopra la statua di monumento Condivi di Ripatransone di-
Mosè del Buonarroti lo leggo : O curas scepolo di Buonarroti ; l'amico di questi
hominum ! o quantum est in rebus ina- Giorgi Vasari, nelle cui opere trovasi l'in-
ne ! O vanas hominum mentes ! o pectora cisione e disegno del mausoleo ricavato
coeca ! Però nell'iscrizione fu confuso il dall'originale presso la raccolta Mariette;
cardinal Fazio Santorio ( V.) , col cardi- ed il Cancellieri lodato, e forse meglio di
nal Giulio Antonio Santorio (V. ) che pro- tutti, per avere riunito tuttociò che potè
priamentefu denominato Santa Severina, sul celebratissimo argomento, citando pu-
ed il dotto Cancellieri ripetè l' abbaglio re i Due scritti inediti intorno il sepol
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crodi PapaGiulioII,pubblicati con lette tiva, e Rachele sua sorella esprimente la
ra del cav. Salvatore Betti, nel Giorna Vita contemplativa : queste statue sono
le Arcadico t. 6, p. 39o . In questo leg- della scuola di Michelangelo, e si vogliono
go, come il ch. scrittore appella il monu- opere di Raffaele di Monte Lupo. La cassa
mento, la più alta opera diMichelangelo, sepolcrale con l'effigie del Papa giacente
a cui egli ponesse il senno e la mano, per- sopra , è scultura di Maso del Bosco; e la
chè oltre la gloria dell'arte sua , avea egli B. Vergine col Bambino, di Scherano da
a condurla con eccellenza per quel caldo Settignano; il Profeta e la Sibilla ad essa
amore che il Papa avea per lui . Che erasi laterali , pure sono opere di Monte Lupo.
ordinato il sepolcro per collocarsi in mez- Leone X fu tumulato in Vaticano, in a-
zo della basilica Vaticana, ove ora sor- vello poco degno del suo celebre nome; ma
ge la tribuna grande, e tanto amore Giu- il suo cuginoClemente VII lasciò una som-
lio II vi avea posto,che vicino a morte ne ma per l'erezione d'un monumento e altro
parlava come di cosa carissima , dolendosi per se,che furono eretti nel coro della Chie
che intanto le sue ceneri doveano andar sa di s. Maria sopra Minerva ( V.) , ove
sepolte in altro luogo. Ne commise il com- i loro cadaveri furono trasportati. Adria-
pimento ai cardinali Antonio Pucci, e Pie no VIfu sepolto in Vaticano e poi tra-
tro (Leonardo e cugino del Papa) Grosso sferito nella chiesa nazionale di s . Maria
della Rovere. Michelangelo n'era egual dell'Anima, in nobile deposito che descris.
mente bramoso escolpì 3 statue, una delle si ne'vol. XXIX , p. 110, e XXXV, p.178,
quali è il meraviglioso Mosè ( altissima- ed erettogli dal cardinal Enchenvoer, l'u-
mente lodato), ma non potè fare altro per nico da lui creato. Clemente VII sepolto
gl'insorti impedimenti, prima pel prezzo in Vaticano, avendo deputato esecutori
con Francesco Maria I duca d'Urbino testamentari e della narrata disposizione,
nipote di Giulio II, poi per le pitture della i cardinali Cibo, Salviati, Ridolfi e Me-
cappella Sistina. Michelangelo fu frastor- dici, con pieno arbitrio, questi stabilirono
nato dai lavori commessigli da Leone X, Ja suddetta chiesa , ed eressero i monu-
Clemente VII , e Paolo III , dall'inoltrata menti di Leone X e Clemente VII , uno
sua età, e dal credersi troppo difficile per- incontro all'altro. Paolo III deposto in
ciò il condursi a fine quell'opera immen- temporaneo deposito in Vaticano, dipoi
sa. Dopo un accordo fatto da Michelan- fu innalzato quel mausoleo ch'è uno dei
gelo col duca ,e l'assenso di Clemente VII, più belli , e pare a spese della camera a-
venne stabilito , che la sepoltura non si fa postolica. Giulio III riposa nelle grotte
cesse isolata, ma con uua sola faccia , e che Vaticane, così Marcello II. Papa Paolo
fosse obbligato di metterci di sua mano IV sepolto in Vaticano , pei vergognosi
6 statue, tra le quali il Mosè in cui supe- oltraggi che in sua morte degradaronoRo-
rò se stesso, e dicesi che dopo finita sca- ma, che non impedì al popolaccio e agli
gliasse sul ginocchio un colpo di martello, ebrei d'inveire contro un tanto Pontefice,
esclamando : E perchè non parli ? Altre ben fece s. Pio V nell'ordinare, oltre le
statue preparate pel monumento si disper riparazioni alla sua memoria volute da
sero per Italia e Francia, per cui il mau-
Pio IV, al senato e popolo romano l'ere-
soleo, che fu collocato in s. Pietro in Vin zione d'un magnifico deposito nella Chie-
coli , nell'architettura non riuscì gran co- sa dis. Mariasopra Minerva, ove fu tra-
sa. Ne forma tutto l'incomparabile pre- sportato , ciò che ritoccai nel vol . LIX, p.
gio il capolavoro del colossale Mosè, e la 25 e 26, e s . Pio V gli pose uno splendido
sua maestosissima e vigorosa testa . Le due epitaflio, asseguando rendite per l'esequie
statue superiori rappresentano Lia con lo anniversarie. Inoltre s. Pio V al di lui ni-
specchio in mano, simbolo della Vita at- pote cardinal Alfonso Caraffa, che dopo
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aver patito infortunii , morì di malinco- Vita ap. 149. Questi dice inoltre che forni
nia nel suoarcivescovato di Napoli, in quel il convento di copiosa libreria, e nella chie.
Ja metropolitana gli eresse un magnifico sa si fece edificare il sepolcro colla pro-
sepolcro, con iscrizione dallo stesso Papa pria statua ginocchioni avanti Cristo ri-
composta, fregiato di belli marmi, colla suscitato es. Michele arcangelo (suo nome
statua del cardinale , il tutto spedito da battesimale e ritenuto nel farsi domeni-
Roma .In questa città e nella chiesa della cano) e dai lati altre statue, con epitaffio
ss. Trinità de' Monti , per gratitudine s. ove si legge ... die mortis universalisq. re-
Pio V pose un sepolcro di marmo al car- surrectionis praeoculis habens a die as·
dinal Ridolfo Pio di Carpi, nell'iscrizione sumptionis suae ad apicem apostolatum
chiamandolo socio nella difesa della cat- monumentum istud erigi mandavitproca-
tolica verità. Le iscrizioni di Paolo IV , davere suo reponendoquando divinaecle-
e de'due cardinali le riprodusse Girolamo mentiae visumfuerit ipsum ab saeculo ne-
Catena, l'ita di Papa Pio V, p. 59 e seg. quam eripere.Sebbene ordinò che vi fosse
Pio IVdeposto nel Vaticano, seuza pom- portato il suo corpo , Dio volle glorificare
pa le sue ceneri vennero portate nella Chies . Pio V con un più nobile sepolcro di
sa di s. Maria degli Angeli ( V. ) . Il suc- quelli da lui preparati da cardinale e da
cessore s. Pio di Bosco domenicano, da Papa, imperocchè e come notai nella bio-
cardinale erasi apparecchiata la sepoltu grafia, Sisto V da lui elevato al cardina-
ra avanti i gradini dell' altare maggiore lato, non volendo togliere a Roma tanto
della chiesa di s.Maria sopra Minerva , 1.° tesoro, dal Vaticano ov'era stato tumu.
suo titolo cardinalizio , con iscrizione in lato, lo fece trasportare nel magnifico mo.
cui si chiama titolare di s. Sabina, e sileg- numento che gli eresse nella propria son.
ge presso Marangoni, Delle cose gentile- tuosa cappella nella Chiesa di s. Maria
sche p . 414.Noscens terram terrae se red Maggiore; quindi Innocenzo XII fece e-
diturum ob certam resurrectionis spem in strarre il cadavere a piè del deposito, ed
Virginis Dei Genitricis templo, cujus et elevare nell'urna a venerazione de'fedeli,
sanctorum ac piorum viventium cupiens nella quale occasione essendo stato rive-
adiuvari suffragiis , hunc sibi locum vi- stito il p. Cloche generale de'domenicani,
vens statuit, in quo cadaver, cum suum donò al Papa la mitra e la croce del san-
obierit diem, poni curavit annum agens to. Gregorio XIII fu sepolto in Vatica
aetati suae 60 et humanae salutis 1564. no presso alla cappella da lui splendida-
Dipoi nel 1708 fu l'iscrizione restaurata mente edificata, e poi collocato nel mau-
dai Ghislieri suoi parenti . Divenuto Papa soleo eretto dal pronipote cardinal Gia-
edificò in Bosco un gran convento a'suoi comoBoncompagno, a istanza diClemente
domenicani, intitolandolo alla ss. Croce, XI, il quale nel 1720 si recò allo studio
ed a tutti i santi del suo ordine, con per dello scultore cav. Rusconi in via Felice a
petue entrate perchè comodamente vives- vederlo lavorare. Sisto morendo pel 1.°
seroroo frati . Donò la chiesa e la sagre nel palazzo Quirinale a'27 agosto 1590 ,
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stia d'insigni reliquie, oltre quella della pure pel1 . ebbe i suoi precordi tumulati
vera Croce, di preziose colonne, di eccel- nella vicina chiesa de'ss. Vincenzo e Ana-
lenti quadri, di vasi d'oro e d'argento or stasio, ed il corpo in Vaticano , donde nel-
nati di gioie , e di paramenti fregiati di l'anno seguente a'20 agosto fu traspor
ricchissimi ricami, e dal re di Spagna al- tato nel superbo mausoleo ch ' erasi co-
lora sovrano di sua patria, ottenne am- struito incontro a quello di s. Pio V nella
pio privilegio d'esenzioni, eguâli alla cer- suddetta cappella. Urbano Fil con soli
tosa di Pavia , ed a s. Pietro martire di 13 giorni di pontificato, tumulato in Va .
Vigevano, come riporta Catena nella sua ticano, venne trasferito nella chiesa di s.
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Maria sopra Minerva , nel deposito eretto renti e la famosa cognata d.Olimpia , dal
dall'arciconfraternita della ss. Annunzia defunto strabocchevolmente arricchiti , si
ta sua erede, nella propria cappella . Gre prendessero alcuna cura di farne custo-
gorio XIVvenne sepoltoin Vaticano rim. dire l'abbandonato cadavere e seppellire.
petto a Gregorio XIII,tra le statue di stuc- Narra il contemporaneo diarista Gigli , ri-
co già servite pel suo sepolcro, ed è l'u- prodotto da Novaes nella Storia d'Inno-
nico deposito di stucco esistente nella ba- cenzo X , che si mandò da d . Olimpia,
silica di s. Pietro, e lo descrissi nella bio- , perchè volesse fargli la cassa e la coltre, e
grafia. Innocenzo IX venne deposto nei rispose che lei era una povera vedova; gli
sotterranei o sagre grotte della basilica altri parenti e nipoti, niuno si mosse ! Un
Vaticana. Clemente VIII sepolto in Va- muratore supplì alla guardia del corpo,
ticano, ebbe poi riposo nel magnifico mo- il maggiordomo fece per carità una cassa
numento edificato daPaolo Vda lui creato d'albuccio, e l'ex maggiordomo Segni, e-
cardinale,nella splendida cappella da que- spulso dalla carica, pagò 5 scudi per farlo
sti fabbricata nella Chiesa di s. Maria seppellire ! Tutto riportai neʼvol. VI , p.
Maggiore. Leone XI dopo 26 giorni di 56, XXXVI , p. 21 , XLI, p. 266. Nella
pontificato deposto in Vaticano , poscia biografia dissi che poi nel 1677 fu tra-
venne collocato nel bellissimo monumen . sportato non nel nobilissimo deposito ( la
to che gl'innalzò il pro- nipote cardinal cui descrizione rettificai nel vol . LI, p . 87 )
Roberto Ubaldini. Paolo V morì a' 28 della magnifica sun Chiesa di s. Agnese
gennaio 162 1e fu portato in Vaticano, da in piazza Navona (che ora splendidamen-
dove a'30 gennaio 1622 venne traslato te si restaura, massime nell'indorature,
nel magnifico sepolcro che vivente erasi avendo riparlato delle sue campane e oro-
fabbricato nella propria memorata cap. logi nel vol . LIX, p . 33), ed esistente so-
pella, incontro a quello di Clemente VIII. pra la porta principale ; ma bensì nella
Gregorio XV fu seppellito in Vaticano, piccola e privata sua cappella di s. France-
quindisecondo i suoi voleri venne traspor sca romana, situata nella medesima , pres-
tato nel monumento erettogli dal nipote so l'altare di s . Sebastiano , incontro l'al-
cardinal Ludovisi, nella Chiesa dis.Igna tare della santa , essendo la cassa incastrata
zio pure da lui fabbricata , ove si vede il nel muro e con iscrizione marmorea . E
Papa sedente sotto baldacchino; il ritratto siccome in questa chiesa fu battezzata s .
del cardinale scolpito in medaglione è so- Francesca , quale sua parrocchia , non che
pra l'urna dello zio, ed egli giace nel sot- cresimata, credo cheil vaso esistente sotto
toposto pavimento, ove è pure la tomba l'altare sia il suo battesimale, cioè quello
gentilizia della principesca famiglia Lu- che ricordò Cancellieri nel suo Mercato
dovisi(V.). Urbano VIII fabbricò in Va- a p. 207. Alessandro VII nella fanciul-
ticano un monumento alla gran contessa lezza fece disperare di sua vita , per cui
Matilde (V.) eminentemente benemerita si fece acquisto della cera pel funerale ;
della s. Sede, anche per averne ampliato appena divenuto Papa fece porre sotto al
il principatotemporale,facendovi traspor suo letto la cassa nella quale sarebbe ri-
tare le sue ceneri da s. Benedetto di Man- posto divenuto cadavere , per aver pre-
tova (V. ). Il Papa egualmente ebbe tom. sente sempre la morte : sopra questa cassa
ba in Vaticano, nel sontuoso monumento o arca , anagramma di cara, Gregorio de
di bronzo, da lui ordinato 5 mesi prima Pina a p. 7 de' suoi componimenti fece
di morire. unepigramma. Inoltre alla medesima al-
Innocenzo Xmorì nel Quirinale al mo- luse l'iscrizione che in Campidoglio pose
do detto nella biografia, e privatamente il senato romano nella pompa del possesso
fu trasportato al Vaticano, senza che i pa- delPapa alLaterano,chesilegge in Cancel.
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lieri,Storiade'possessi, p . 262. Novaes di- Cantelmi,il quale eresse a Innocenzo XII
ce la cassa di cipresso, Cancellieri di piom- nella medesima cattedrale un magnifico
bo a p. 507 , aggiungendo che beveva in cenotafio di marino, con istatue per or-
tazza d'argento nel cui mezzo era scolpita namento, un medaglione di rame col ri-
una testa di morto, la quale fece dipin- tratto del Papa di mezzo rilievo, con la-
gere sui piatti e scodelle di terra della sua pide su bel marmo nero e l'elogio del Pon-
mensa . Alessandro l'IIfu sepolto in Va- tefice, il quale riporta a p. 200 l'ab. Lo-
ticano nel mausoleo scolpito da Bernini. reto nelle Memorie degli arcivescovi della
Clemente IX essendo stato canonico e vi- s. chiesa Napolitana. In Roma poi, nei
cario di s. Maria Maggiore , ordinò che primi del pontificato, Innocenzo XII e-
vi fosse tumulato in piana terra e nel sot gualmente pensò al sepolcro, e si fece eri-
terraneo innanzi l'altare pontificio, colle gere nel Vaticano una modesta urna senza
parole incise sulla lapide : Clementis IX ornamento, nel 2. arco della basilica dopo
cineres, e con quelle altre parole che ri- la cappella della Pietà o presso quello della
portai nel vol. XII , p. 125. Trasportato cappella del ss. Sagramento, e per epitaffio
dal Vaticano nel detto sito, il successore il semplice nome e quello di sua dignità.
e sua creatura Clemente X,presso la por- Il Piazza che nel suo pontificato pubbli-
ta maggiore, per grato animo gli eresse cò l'Eusevologio romano, a p. x1 del proe-
un marmoreo mausoleo rimpettoa quello mio dice che il Papa rinnovò così la me-
di Nicolò IV. Clemente X riposa in nobi- moria dell' apostolico documento : Va
lissimo deposito in Vaticano, dopo essere nitas vanitatum, et omnia vanitas. Di-
stato il cadavere come quello de'prede- poi il cardinal Petra, dal Papa ammesso
cessori sopra la porta della cantoria, in- in prelatura e beneficato in altri modi , con
nalzato dal cardinal Paluzzi suo nipote raro esempio quanto alle circostanze, gli S
adottivo. Innocenzo XI in Vaticano eb. edificò un elegante e nobile mausoleo,col- n
be un bellissimo monumento dalla rico- la spesa di scudi 12,000 , secondo il de-
noscenza d'Innocenzo XII , che da lui ave- scritto dal n. ° 4596 del Diario di Roma n
va ricevuto la porpora. Ad Alessandro del 1747. Clemente XI mori a' 19 marzo ત
VIII il munifico nipote cardinal Otto- 1721 , e fu sepolto sopra la porta della V
boni eresse un grandioso deposito di bron- cantoria, ove era stato il cadavere d'A- B
zo, e poi fece questo esprimere dal cele- lessandro VIII al dire di Novaes ; se ciò e
bre incisore Ferdinando di s. Urbano , in è esatto, ne viene di conseguenza che il da
medaglia monumentale di gran diame⚫ cadavere d'Innocenzo XII fu immedia- b
tro, con lo stemma.cardinalizio, e il suo tamente collocato nel sepolcro prepara- S.
nome in giro: Petrus Card. Ouhobonus tosi, e che il solito luogo restò vacuo per ni
S. R. E. Vicecan. Patruo Mag. Bene- circa 2 tanni, quanti quasi ne regnò Cle- Si
merenti Posuitjoo . Nel rovescio è rin. mente XI . A'20 marzo 1722 il suo cada- m
novata l'effigie del Papa , ma in camauro, vere, giusta la sua disposizione, sebbene cre
mozzetta e stola, nella quale è ricamata vivente il successore e secondo gli ante- me
la B. Vergine col Bambino. Innocenzo XII riori qui riportati esempi, fu tumulatoin ma
quando da cardinale divenne arcivescovo mezzo al pavimento della cappella del co- febl
di Napoli, subito nella metropolitana si ro, con l'iscrizione da lui dettata al ni- sue
fece il sepolcro, il quale ancora esiste in pote cardinal Albani arciprete della ba- cess
mezzo alla chiesa tra il pulpito e il trono, silica, lasciando al capitolo,di cui era sta- pre
ed è formato di marmi e bronzo ; solto to vicario e canonico, la cura di aggiun- dai
vi è una piccola camera di circa i 2 palmi, gervi il mese e giorno di sua morte. D. Scuo
ma restata vuota perchè morì in Roma O. M. Clementis XI Pont. Max. hujus pote
e Papa. Elesse in successore il cardinal sacrosanctae basilicae olim Vicarius,el rico
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‫ד‬ postea canonicus, sibi vivens ponijussit. grime.Dipoi la cassa fu trasportata a 4 ore
Obiit die .... anno salutem 1720. Sedit di notte nella basilica di Laterano , indi
Of in pontificatu annos 20. Orate pro eo. A sepolto secondo la sua prescrizione nella
questo gran Papa , sebbene avesse creato sontuosa cappella e monumento da lui e-
70 cardinali, fra' quali il detto nipote e retti , e deposto nella magnifica urna di
altro esaltò il successore, ambedue ricchis porfido che anticamente stava nel portico
simi come l'altro principe nipote, niuno del Pantheon, per essere stata trovata nei
pensò a premiarne l'umiltà e le magna- propinqui scavi, e credesiappartenessealle
nime sue gesta con un monumento degno terme di Agrippa,altri dicono alla tomba
di lui.Forse temerono pregiudicare la glo- d'Adriano,come dissi di sopra.Il coperchio
ria che gli deriva da quello da lui disposto . ei piedi sono moderni , il cuscino postovi
Invece i Giansenisti ( V.), accesi di rab- sopra e sul quale posa il triregno è di pietra
bia per averli Clemente XI conquisi colla di paragone, contornato da frangie con
celebre bolla Unigenitus, gli composero suoi fiocchi alle punte di metallo dorato,
nel congresso di Grenoble un scelleratis- come lo è il triregno. Di questa urna o
simo epitaffio, che non si può leggere senza conca di bellissima forma,Cancellieri riu-
ribrezzo nel Progetto di Borgo Fontana, ni diverse erudizioni nel Mercalo,p . 246.
infame monumento de' compilatori che La statua del Papa vestita degli abiti
vi si sottoscrissero. Ma gl'iniqui sarcasmi pontificali sta seduta in atto di benedi-
e le bestemmie degli empi sempre forma. re, e sotto ha un piedistallo di paragone :
rono i più splendidi elogi agli ingiusta questa fu gettata in bronzo dal Giardoni
mente e calunniosamente biasimati. In sul modello di Maini. Le statue a' lati,
nocenzo XIII tumulato in Vaticano, la rappresentanti la Munificenza e l'Abbon-
sua principesca famiglia lo lasciò in un'ur- danza o meglio la Carità con due putti, so-
na di stucco , incontro al sepolcro della re- no sculture di Monaldi . Rimpetto si vede
gina Cristina di Svezia (principiato da In- la statua di marmo in piedi, del cardinal
nocenzo XII e compito da Clemente XI ), Neri Corsini il seniore e zio del Papa. Ma
donde nel 1836 fu portato nelle grotte i cadaveri d'ambedue sono nella cappella
Vaticane, pel monumento di Leone XII . sotterranea. Benedetto XIVeresse due se-
Benedetto XIII morì a'18 febbraio 1730 polcrali monumenti, uno nella Chiesa di
e fu riposto sopra la porta della cantoria, s. Lorenzo in Lucina (V.) al cardinal Da
da dove e vivente il successore a'22 feb. via, l'altro in s. Francesco di Paola deʼmi
braio 1738 venne traslato nella Chiesa di nimial prelato AntonM. Pallavicino ( V.)
s. Maria sopra Minerva de'suoi dome. per avere virtuosamente ricusato il car-
nicani, in esecuzione del da lui ordinato. dinalato.Diambeduesi tratta neln.º3870
Siccome era stato deposto in un monu- delDiariodiRoma del 1742 , e ne'n.i4281
mento di stucco, poscia i cardinali da lui e 4284 del Diario di Roma del 1745.
creati gliene eressero uno di marmo, CO- Morto Benedetto XIV fu sepolto in Va-
me descrive il n. °7985 del Diario di Ro- ticano nel consueto luogo, a quindi il car-
ma del 1768. Clemente XII, morto a'6 dinal Portocarrero sua 1.ª creatura, sta-
febbraio 1740, fu collocato sopra la con- bili di celebrargli nelVaticano esequie an-
sueta porta della cantoria , e vivente il suc- niversarie finchè gli durasse la vita : in
cessore fu calata la cassa a'20 luglio 1742 , seguito questo pio e riconoscente costu-
previa la formale ricognizione che ricor me fu praticato dai cardinali presenti in
dai nel vol . VI, p. 201 , dicendo che nello Roma al Papa che li ha creati cardinali
scuoprirsi la faccia dal Parente (V.) ni- e nella chiesa ove trovasi sepolto, di che
pote cardinal Neri Corsini il giuniore e nel trattai nel vol. XXVIII, p. 43, ove pur
ricoprirsi si sciolse in un profluvio di la- dico di quelle eziandio anniversarie che
VOL. LXIV. 8
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il successore celebra al predecessore nella procedette il trasporto dei mortali avanzi
cappella palatina. Di più il cardinal Por. del gran Pontefice ; la magnifica e son-
tocarrero offrì una considerabile somma tuosa pompa funebre dell'ingresso in Ro-
per innalzare un monumento a Benedetto ma , ricevendolo sulla porta del tempio
XIV , ciò che saputosi dagli altri cardi- Vaticano e con raro esempio, il degno suc-
nali di questoPapa , vi vollero nobilmente cessore Pio VII, che nella basilica gli ce-
concorrere, come si legge nel n.º6537 del lebrò solennissime esequie con orazione
Diario di Roma del 1759, e ne'n.i 8057 funebre, dopo la formale ricognizione del
e 8065 del 1769. Vi fu posta questa i- cadavere eseguita nella cappella del coro.
scrizione: Benedicto XIV Pont. Max. S. Terininate l'esequie, la cassa come accen-
R. E. Cardinales ab eo creati, Clemente nai fu situata nel luogo solito incontro al
XIII sepolto nel Vaticano, ebbe ad esi- deposito d'Innocenzo VIII , finchè in mor-
mio scultore del suo superbo deposito il te di Pio VII venne trasportata nelle grot
Fidia de' nostri tempi Canova, eseguito te Vaticane avanti la tomba del principe
d'ordine de'suoi nipoti , di che parlai pure degli apostoli , secondo gli ardenti deside-
a REZZONICO famiglia, venendo riguardata rii del defunto.Il cuore poi ed i precordi fu .
la testa per una meraviglia dell'arte. Cle- rono riportati a Valenza con conveniente
mente XIV, già minore conventuale del accompagnamento, onde soddisfare al pio
convento presso la Chiesa de'ss.XII Apo- desiderio de'valentini e del loro vescovo,
stoli ( .), e poi cardinal titolare della me nel modo riportato altresì nella biogra-
desima , essendo morto a' 22 settembre fia , quindi furono collocati nella catte-
1774, bisognò subito metterlo nella cas- drale con marmoreo cenotafio. Per cura
sa, avendo il cadavere perduto la forma del nipote cardinal Braschi,ilCanova scol-
umana pel suo disfacimento. Pertanto fu pì la statua colossale del Papa , la quale
esposto così nella cappella del ss. Sagra dipoi fu stabilita in mezzo della Confes-
meuto del tempio Vaticano, e collocato sione (V.) di s. Pietro , a' 28 novembre
nel modo solito sopra la porta che con- 1822. Su di ampia base di marmo, che
duce alla cantoria , archivio e vestiario del di poco s'innalza dal piano, è genuflesso
la cappella Giulia, donde poi nel 1802 e il Pontefice in atto di orare divoto e colle
per dar luogo alla cassa mortuaria di Pio mani giunte : ispirato è il bel volto, e par
VI, fu trasportato nella detta chiesa a 6 che fissi lo sguardo alla veneranda tomba
ore di notte privatamente, per evitare le del principe degli apostoli , che ogni giorno
spese occorrenti nelle solenni Traslazioni, visitava, abitando il contiguo palazzo . Si
e depositato nel mausoleo marmoreo che appoggiano le ginocchia su ampio cusci-
gli avea eretto con l'opera del sommo Ca- no pure di marmo, e la maestosa persona è
nova la riconoscenza di Carlo Giorgi . Pio coperta dell'ampio manto pontificale se
VIdetronizzato da'repubblicani francesi, minato di stelle e con ricami, essendo po
fu deportato in Valenza di Francia, ove sato il triregno sul lato destro. Sopra una
tra'patimenti rese la sua grande anima a fascia della base si legge l'epigrafe da Pio
Dio.Nella sua biografia e articoli analoghi VI stesso composta : Pius VI Braschius
raccontai come alla meglio fu supplito al . Caesenas. Orate Pro Eo. U Papa Pio VII
le ceremonie funebri e a'funerali . Dipoi il dopo mortofu posto nel solitoluogo, quin-
successore Pio VII ottenne che in soddi- di alla morte del successore temporanea-
sfazione del desiderio del venerando pre- mente fu portato nelle grotte Vaticane,
decessore, il suo cadavere ed i suoi pre- e poco appresso venne collocato nel mo-
cordi si portassero in Roma. Nella stessa numento erettogli dall ' amore del gran
biografia con tutte quante le interessanti cardinal Consalvi suo Segretario di stato
particolarità narrai, comedecorosamente ( V.), econ questa iscrizione : PioVII Cla-
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ramontio Caesenati Pontifici Maximo , chiaro artista , nel rappresentare il Sal-
Hercules Card. Consalvi Romanus Ab vatore sedente in trono colle braccia aper-
Eo Creatus. Nel vol. XXVIII , p . 255 ri. te, che riceve l'anima di Pio VIII, a lui
portai la descrizione del sepolcro e l'iscri- presentata dai ss. Pietro e Paolo che gli
zione preparatasi nel 1810 in Monticelli sono ai lati ; mentre la statua del Papa,
nella Marca , da mg.rAnnibale della Gen- vestita del manto pontificio, in basso ge-
ga, che divenuto Leone XII ordinò d'es- nuflessa propriamente sopra la suddetta
sere tumulato in Vaticano avanti s. Leo- porta, e col triregno da una parte, viene
ne I,con iscrizione pur da lui scritta e che espressa in atto supplichevole verso Colui
riprodussi a p. 261 , e dopo essere stato di cui fu degno vicario in terra. Gli suc-
il suo cadavere sopra la porta della can . cesse Gregorio XVI creato cardinale da
toria, fu eseguita la sua disposizione. Pio Leone XII, eper affettuosa riconoscenza
V111 subentrò dopo morto nel sito oc- gli eresse. in Vaticano quel monumento
cupato dal predecessore, ed alla morte del che descrissi con l'epigrafe ne' vol . XII,
successore fu trasportato nelle grotte Va- p. 302, XXVIII , p. 261 , il quale il Papa
ticane. Il suo segretario di stato cardinal volle vedere mentre si lavorava, per cui
Giuseppe Albani, morendo nel 1834 or a'25 agosto 1836 si recò in via Felice allo
dinò nel suo testamento che si facesse nella studio del valente scultore comm.r Giu.
chiesa di s . Pictro a sue spese un monu . seppe de Fabris che ne fu l'artefice. Que-
mento sepolcrale pel Papa, istituendo ere. sti per comando del Papa, ed eziandio co-
de di gran parte de'suoi beni liberi il Papa meil precedente a tuttesue particolari spe-
pro - tempore,da erogarsi in opere pie. Gre- se, scolpì pure il monumento che pose nel.
gorio XVI provò gran piacere per questa la basilica di s. Maria Maggiore al suo a-
disposizione, e chiamato a se il suo 2.° aiu- mico mg."Antonio M. Traversi patriarca
0
tante di camera Candido Bultrini, già 1 . di Costantinopoli, dopo avergli fatto ce.
del defunto, amorevolmente gli lesse a sua lebrare solenni esequie, tutto avendo de-
compiacenza l'articolo riguardante il de scritto ue'vol. XVIII, p. 106, XXVIII , p.
stinato monumento,da effettuarsi però do. 59. Ecco due irrefragabili testimonianze,
po la morte del principe d . Filippo Albani come il grand'animo di Gregorio XVI , a
fratello del cardinale. Questa avvenuta nel fronte della ristrettezza de'suoi particola-
novembre 1852, il reguante Pio IX (che ri mezzi pecuniari, vivamente e con affetto
con breve de' 27 agosto 1852 conferì al sentisse la gratitudine e l'amicizia.Passato
conteGio.Stefano Castiglioni, gonfalonie a miglior vita il1 . giugno 1846, il suo ca-
re di Cingolie nipote exfratre diPio VIII, davere fu postanella consueta nicchia , su-
e da cui avea ricevuto l'episcopale consa- bito i numerosi cardinali da lui creati (gli
grazione quand'era cardinale, il titolo di enumerai nel vol. LV,p. 300) , come rile-
marchese del Botontano, di lui tenimento vai nel vol. LIX ,p. 73,generosamente de-
rurale,titolo estensivo anchea'suoi discen- cretarouo erigergli nella stessa basilica un
denti primogeniti, come riporta il n.º 215 magnifico monumento marmoreo. Ne fu
del Giornale di Roma del 1852 ), indicom. allogata l'esecuzione allo scultore romano
mise all'esimio scultore e professore cat. Luigi Amici, bravo artefice di felici spe-
tedratico dell'accademia di s. Luca, com . ranze, il quale egregiamente sta ultiman-
T
m. Pietro Tenerani , un decoroso mar- do le grandiose figure della Prudenza e
moreo monumento da collocarsi sulla por del Tempo, che dovranno starea❜lati della
ta interna della sagrestia Vaticana, con maestosa e bella statua colossale del Pon .
la spesa di 26,000 scudi, come si dice. Il tefice, la quale già compita va a collocarsi
mausoleo si comporrà di 4 grandi statue, nel monumento. Il bassorilievo rappre
oltre gli accessorii.Consiste il concetto del senta la Propagazione della fede, col Papa
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sedente in trono e molte figure. Il vice (Roma oggi 10 novembre 1853. Appena
rèregnante d'Egitto vollecontribuirvicon giunti alla consueta mia revisione questi
massi di prezioso alabastro, per l'urna e stamponi , mi feci sollecito d'informarmi
per l'ornamento del deposito, della stessa dello stato del desideratissimo monumen-
speciede donati dall'avo al medesimoPon- to , ed eccone il risultato. La statua del
tefice (ciò che descrissi nel vol. XXI, p. Pontefice è ultimata , e sabato si decide.
108 e seg. ) , il quale vi abbellì la sontuosa rà sul giorno del trasporto e della collo-
basilica di s. Paolo, e 4 grandi colonne di cazione al posto; la scultura del resto del
esso ora sovrastano l'altare papale, e il monumento procede regolarmente, ma
tabernacolo antico. Il monumento fu edi- sembra che non sarà compiuto che per
ficato dalla parte dell'epistola dell'altare la metà del 1855).
della B. Vergine del Soccorso, nella gran SEPOLTURA, Sepultura, Sepulcrum .
cappella Gregoriana (della quale parlai nel Luogo dove si seppelliscono i morti, e l'at-
vol. LV , p. 266) costruito da Gregorio to stesso del seppellire, cioè il mettere i
XIII,che sotto l'altare vi collocò solenne corpi morti nella sepoltura, il sotterrare
mente il corpo di s.Gregorio Nazianzeno, e porre sotterra i cadaveri, funeratio, hu-
precisamente ov'era l'organo,il quale nuo: matio, sepelire, tumulare, humare. Sepol-
vamente dorato ne'suoi belli intagli, ora tura èsinonimo di Sepolcro, il quale viene
meglio corrisponde all'opposto lato della detto in latino da Morcelli,Bustum , Ceno-
cappella del ss. Sagramento; restando la taphium, Conditorium, Hypogeum, Me-
porta di trapasso e comunicazione tra le moria, Monumentum , Monimentum, Re-
due cappelle del ss. Sagramento e della quietorum, Sarcophagum, Sepulchrum,
B. Vergine, appunto elevandosi sopra di Sepoltura, Sepultura, Titulus, Tumulus .
essa il mausoleo sepolcrale. Essendo inol Avello è sinonimo di sepolcro e di sepol-
trata l'opera muraria e architettonica , si tura ,secondo gli autori del Dizionario del
trovò opportuno di collocarvi il corpo di la lingua italiana; ma Muratori nel Ca-
Gregorio XVI. A tale effetto nella sera talogo dell'origine di molte voci italiane,
degli I maggio 1853 ,alla presenza del ca- Dissert. 33. dice ch'è meglio definito l'A-
pitolo Vaticano, del cardinal Mattei ar- vello, per arca o cassa sepolcrale, ne ri-
ciprete, de'cardinali Altieri e Ugolini, co- porta erudite ragioni , e crede che la pri-
me preposti alla costruzione del monu- mitiva sua derivazione sia da Labellum.
mento, e di alcuni personaggi che neave- In detto Dizionario si qualifica la Tom-
vano fatto premurose istanze , fu calata ba, per sinonimo di Sepolcro, arca da sep-
dalla nicchia la cassa contenente il cada pellire, caverna, arca sepulchralis. Si dis-
vere di Gregorio XVI . Fu quindi fatta le- se dagli antichi Sarcofago il sepolcro in
gale ricognizione de' sigilli delle 3 casse cui riponevano i cadaveri che non si vo-
che furono trovati intatti, laonde non si levano abbruciare. Derivato è questo vo-
aprirono quelli della 3.ª cassa. Questa ri- cabolo da due parole greche, carne eman.
posta nella seconda esigillata, si pose nella giare, per cui il sarcofago sembra signi-
prima, rinnovandosi egualmente i sigilli . ficare mangiatore e divoratore di carne.
Col solito rito commovente della Chiesa, Plinio è d'avviso, che quel nome abbia
processionalmente seguì la traslazione e ricevuta la sua origine da una pietra che
fu portata la cassa al monumento, e dopo trovavasi nella Troade, e in cui si face-
stabilita nel sito destinato con opera mu. vano i sepolcri o le urne sepolcrali, a ca-
raria, si diè termine alla grave funzione. gione delle sue qualità caustiche, e della
L'urna donde fu tolta la cassa , fu lasciata proprietà ch'essa avea di consumare in
con l'iscrizione , che per esempio ripor- poco tempo le carni. Quella opinione, dice
4 tai in principio, Gregorius XI P. M. il Millin nel Dizionario delle belle arti ,
SEP SEP 117
è stata ammessa nella maggior parte del coricati fossero sul coperchio de'sarcofagi.
le opere degli antiquari. Non sembra, di- Verso il 3.° secolo di nostra era s' intro.
c'egli, tuttavia che i romani, presso i quali dusse l'uso deʼsarcofagi di grandezza co-
si sono più comunemente trovati i sarco- lossale, capaci di contenere un'intiera fa-
fagi, abbiano conosciuto l'uso di quella miglia. Essendosi applicato più comune-
pietra,eil vocabolosarcofago sembra piut mente il nome di sarcofagi alle tombe in
tosto non essere altro che una espressione generale, specialmente a'sepolcri de'pri-
allegorica, per indicare che il sepolcro con- vati , ne'tempi di mezzo si prodigò questo
suma le carni, perchè il corpo umano vi nomea tutti i sepolcri, massime delle per-
rimane effettivamente distrutto . Siccome sone e delle famiglie più illustri, e que'sar-
la pietra calcarea possiede una qualità cau- cofagi,privi sovente di buon gusto e di bel-
stica, per cui si adopera sovente la calce lezza artistica ,furonosopraccaricati dibas-
e il cloruro per consumare i cadaveri e per sorilievi, d'ornamenti d'ogni genere, di
disinfettare i cimiteri, così non pare strano Stemmi ( V. ) , di emblemi , d' Iscrizioni
che in qualche pietra calcarea della Troa- ( .) , le quali cose per lo più servirono
de si fosse riconosciuta questa qualità in ad indicare la barbarie de'secoli , ne'quali
un grado più eminente, e che quindi fos . si erano eretti que'monumenti. Il Maran-
se stata applicata più particolarmente al- goni, Delle cose gentilesche eprofane tra-
l'uso di riporvi i cadaveri , che in essa sportate aduso eadornamento dellechie-
più facilmente si consumavano. Notai a se, tra quêste vi annovera eruditamente
FERENTILLO , che ivi è una terra che in i sarcofagi eurne sepolcrali, i monumenti
24 ore disecca i cadaveri , e li rende me- e marmi d'ogni specie, prima purificati
glio delle mummie. Le urne o casse.se- coll'aspersione dell'acqua benedetta , econ
polcrali, che si chiamano sarcofagi, era- altri sagri riti e orazioni.Dappoichè glian-
no di diverse pietre, specialmente di mar- tichi fedeli trasferirono i sarcofagi , le urne
mo o di porfido; i greci ne aveano altre. ealtri monumenti sepolcrali nelle chiese,
sì di legno assai duro , resistente all'u- per collocarvi sotto gli altari i corpi e le
midità, e specialmente a quest'uso ado- reliquie de'santi, formando con alcuni i
peravano la quercia, il cedro, cioè il pino fonti battesimali; e de'più antichi e me-
cedro , e il cipresso , i quali ultimi però ravigliosi , per la materia e per l'arte, o
non potevano passare tra'legni duri . Vi per pregi storici , ci diede interessanti de-
furono altre casse sepolcrali di terra cotta , scrizioni; inoltre molti di tali monumenti
ed anche di metallo , e le prime furono furono adoperati per seppellirvi i defunti
in grand' uso presso gli etruschi : tuttora cristiani, parlando Marangoni de❜sepolcri
per le casse mortuarie si adopera talvolta eziandio de'cristiani ,adornati talvolta con
il cipresso, ordinariamente gli altri legni, cammei e altre cose profane, ed ancora
pe'personaggi anche il piombo. La forma con lucerne dentro. Tratta pure di alcune
ordinaria de sarcofagi è quadrilunga, al- immagini , che sembrano d'idoli , usate
cuna volta smussati negli angoli e in forma da'moderni nelle chiese, per adornamen-
elittica. I sarcofagi si vedono talora colla to de ' Cenotafi, eparticolarmente dell'er-
statua o busto del personaggio che conte me e delle cariatidi (delle quali parlai a
nevano; spesso la figura intiera èseduta o SCULTURA, arte che principalmente e sem-
sdraiata,come se assistesse a un banchetto. pre fu impiegata per formare e abbellire
Vi sono sarcofagi in cui si collocarono i i sepolcri), ed altre figure ; quindi fa la
due sposi, come più anticamente mesco- distinzione tra'sepolcri, e i Cenolafi cioè
late o confuse eransi le loro ceneri entro sepolcri di apparenza e vuoti, dentro ai
un'urna o un'olla cineraria. In alcuni ve- quali non giace il corpo del personaggio
donsi i due sposi rappresentati, come se cui fu eretto, e solamente innalzato a suo
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onore. Dice Marangoni, che il Lusso(V.) rava, facendo scolpire nella pietra le ini-
e il fasto mondano, uon contentandosi di ziali di questa epigrafe: Monumentum hoc
trionfare de'cuori degli uomini, sino che haeredes non sequitar. Se poi l'autore di
vivono fra le loro grandezze, anche dopo essa voleva che fosse conosciuta per fa-
la loro morte vuole far pompa ne'loro se- migliare, alle parole sibi e suis, vi aggiun
polcri, con adornarli di statue e di simu. gevalibertislibertatusque,in riguardo che
lacri, per esprimere le doti e l'eccellenti i liberti ancora erano compresi nella fa-
virtù de'defunti ; onde a questo propo- miglia, per quanto dissi a PROTETTORE ed
sito si può dire, ciò che in altro senso dis- a SCHIAVO. Necropoli o città de' cadaveri,
se Tertulliano; Quaerimus laxuminpoe- fu dato per nome ad una specie di sob-
nitentia. Il Buonarroti , nelle Osservazio borgo d'Alessandria d'Egitto, perchè in
ni sui medaglioni antichi, spiega perchè quel luogo eravi una grande quantità di
ne'sepolcri sono per lo più scolpite deità giardini, di tombe e di case ove trova vansi
marine ne' monumenti gentileschi , per- tutte le cose opportune e necessarie per
che essi credevano esistere i campi Elisi imbalsamare i corpi degli estinti. Quindi
nell'Oceano; ovvero perchè tenevano l'e il vocabolo di Necropoli diverse nazioni
lemento dell'acqua per principio delle vi- l'usarono per indicare il luogo ove eravi
cende delle cose, della vita e della morte. una numerosa riunione di sepolcri , che
Crede poi che si ponessero i grifi, come i latini dissero Sepulchreta , i greci Po-
dedicati al Sole , costituendo in tal for lyandron, cioèplurimorum hominum se-
ma quella Nemesi o provvidenza arbitra pulchra, i cristiani Catacombe e Cimiteri
delle cose, e dispensatrice de'premi a'buo. (V.). I romani e altri pagani fuori delle
ni, e di castigo a'superbi. Maggiori erudi- mura delle città per la pubblica Strada
zioni ci die Buonarroti nelle Osservazio. (V.) eressero lateralmente sepolcri, ed i
ni sui vasi antichi di vetro, imperocchè primi per seguire l'uso lodevolissimo a c-
tratta del mettersi le colonne quadre sui cennato da Varrone, De ling. lat. lib. 6,
sepolcri; che quelli degli antichi cristiani cap. 45 : quo praetereuntes admoneant
fu solito ornarsi di figure sagre alludenti et fuisse et illos esse mortales. Si dis-
a cose de'defunti, fra le quali ve n'erano se Cippo dagli antiquari, una mezza co-
di quelle relative al battesimo e alla pe- lonna senza capitello, per solito con iscri-
nitenza; de'segni usati dai primitivi cri-. zione per servir di confine, o per additare
stiani , e di quelli de' gentili. Il p. Gasi- la strada a'viaggiatori e il luogo della se
miro da Roma, nelle Memorie d'Araceli poltura d'un defunto, e perciò da alcuni
p. 40, discorre del pio costume e antico scrittori fu detta anche pietra acheron-
disegnare la Croce alla testa del defunto; e tica e colonnella sepolcrale. Talvolta con
che nelle lapidi sepolcrali si trova talvolta iscrizione ricordava una persona ivi man-
scolpito questo segno di redenzione sino cata a'vivi. Vi si scolpivano descrizioni de-
in 3 e 4 luoghi, e d'ordinario una, cioè notanti i terreni consagrati al sepolcro di
nel principio dell'epitaffio. Riferisce l'A- alcune famiglie,come riferisce Millini.Leg-
dami, Storia di Volseno t. 2 , p . 112, che go nel p. Lupi, Dissertazioni par. 2, p.
4 sorte o qualità di sepolcri ebbero gli an. 95 , parlando de' cippi sepolcrali, che si
tichi, cioècomuni, privati, ereditari, efa- trovano lapidi scolpite su di essi, che e-
migliari ; per cui quando ne'marmi se- sprimono essersi , oltre il sagro terreno del
polcrali s'incontra sibi e suis nelle iscri- sepolcro, o fabbrica in quel terreno, prov
zioni, sono conosciuti per sepolcri eredi veduta dal fondatore la dote per la custo-
tari, poichè con l'eredità si trasferiva il dia del sepolcro, con farvi vicina la casa
gius della sepoltura, la quale quando il rustica, con stalla, abitazione da affittarsi ,
suo istitutore la voleva privata lo dichia- orto e giardino, con curiosi fidecommissi,
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acciocchè dagli eredi nulla si alienasse di silenzio della tomba accompagnali dalle
tali fabbriche. Si osserva che l'antica for lagrime dell'amicizia, del desiderio, del-
ina e gli ornamenti de'cippi sepolcrati li l'amore, dell'ammirazione, della venera-
hanno fatti pigliar sovente in iscambio di zione. Per sepoltura s'intende il diritto
altari ; essi d'ordinario erano consagrati di seppellire i cadaveri; per il rito e ce-
alle divinità infernali o ai Dei Mani (V.) : remonie che si praticano in seppellire; per
la loro parte superiore è sovente scavata il materiale, ove i morti si custodiscono
in forma di cratere, come facevasi degli e depongono. La sepoltura considerata in
altari. L'argomento de' sepolcri e de'mo- questo senso, e secondo il diritto ecclesia.
di di seppellire è assai ampio, e lo trat stico, è quel luogo coll' autorità del ve-
tai in innumerabili articoli appositi o per scovo benedetto, nel quale si seppelliscono
incidenza; imperocchè tutti furono tumu . i fedeli cattolici, che santamente e cristia-
Jati nella sepoltura , sia qualunque il vo- namente sono defunti. Per dare un'idea
cabolo come venne chiamata, tranne i di- degli articoli ne'quali più particolarmente
vorati dagli animali,i consumati dal fuoco, trattai de'sepolcri e del seppellire, ed an-
i distrutti in altri modi, ed eccettuati E- che per evitare a un tempo una lunga e
noch ed Elia che non sono morti. Cosa assai prolissa digressione per sì vasto e
si deve ritenere sui ss. sette Dormienti, si svariato argomento , mi permetterò ri-
può leggerlo in quell'articolo. Lo stesso cordare il principale in essi riportato, e
Gesù Cristo non volle esentarsi di scen- negli altri analoghi articoli con citarli; ol.
dere nel s. Sepolcro (V.) , e lo veneriamo tre a ciò, dirò prima di quelli che hanno
il più gran santuario : Piazza, Necrologia relazione a quanto precede il seppellire e
p.13, spiega perchè il Salvatore volle es- la sepoltura .
sere sepolto in sepolcro nuovo, con molti A MORIBONDO parlai di quello che è in
aromati ed unguenti preziosi , e avvolto in termine di morire,che sta in Agonia (V.),
un lenzuolo o Sindone ( V.) , benchè vi- e della assistenza religiosa, dopo l'ammi-
vendo fu tipo e modello di profondissima nistrazione del s. Viatico ( V.) e dell'E-
Umiltà . A SEPOLCRO DE ROMANI PONTEFICI, strema unzione ( V.) con l'Olio ( V.) de-
nel parlare di tutti, celebrai pel 1.°quello gl'infermi ; di quelli che vollero morire
di s. Pietro, per l'immenso bene e gloria con l'abito Religioso (V.) e con esso si fe-
che produsse a Roma. In molti articoli di- cero esporre nell'esequie e seppellire, ed
chiarai, che i sepolcri de'Martirie de'San- in altri modi umili e sulla Cenere (V.).
ti (V.) dierono origine a illustri città, a Del suono della Campana (V.), che av-
confusione dell'empietà deʼtiranni , molti visa il transito già seguito all'altro mon-
de'quali crudelmente li vollero privi an- do; del Lume ( V.) che si pone al defunto
ché della sepoltura.Egualmente grande è a ' piedi, delle veglie notturne precedenti
il numero degli articoli in cui ragionai dei il funerale. A MORTE dissi ch'è la sepa-
monumenti sepolcrali d'ogni nazione,gra- razione dell'anima dal corpo, e fu costi-
do e condizione, deʼriti e ceremonie usate tuita in pena del peccato de'nostri pro-
nel seppellire nelle diverse epoche ; non genitori non nati (si ponno dire non nati,
meno de'sepolcri di grandi, edificanti per anche gli estratti dal ventre della madre,
la loro semplicità , per la sobrietà delle come s. Raimondo Nonnato, e Papa Gre
iscrizioni sepolcrali, e con sentenze di pro- gorioXIV), e de'due soli nati che non sono
fonda umiltà. Moltissimi poi sono quelli morti : come Gesù Cristo vinse la morte,
che lo splendore delle loro virtù lascian- colla propria morte. Che nel momento che
do nel mondo indelebile memoria glorio- l'anima si separa dal corpo, l'anima è già
sa, ciò grandemente sorpassa il fasto mo. giudicata per l'eternità!sia pelLimbo(V. ),
numentale di cui mancano; mascesero nel sia pel Purgatorio ( V.), sia pel Paradiso
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(V.), sia per l'Inferno ( V.), dove nulla che ne derivarono. De'cadaveri de' Papi ,
est redemptio! Questo è il giudizio parti- con tuttociò che li riguarda, in uno a' Pre-
colare, poi vi è l'universale nella valle di cordi (V.); de'cadaveri de'cardinali, im-
Giosafat, di cui nel vol . XXX, p. 42. Delle balsamazione, tumulazione e altro. Tal-
morti apparenti , e quindi delle precau- volta dovendosi i cadaveri tenere esposti
zioni nel seppellire i morti che tali real- nell'esequie, ed essendosi contraffatto il
mente sieno, ed i romani lasciavano in- volto, si fece uso della maschera di cera ,
sepolti 8 giorni i cadaveri prima di tumu- simile all'effigie del defunto, anche tra'cri-
larli, e li chiamavano spesso per nome , stiani. I romani conclamavano il morto,
come si pratica col Papa e altri principi . cioè lo chiama vano per nome ad alta vo-
Che la morte si rammentava agl' impe- ce, per meglio assicurarsi della sua reale
ratori ne'trionfi , e lo si fa col Papa nella morte, poichè talvolta avvenne che por
coronazione colla Stoppa (V.) . Perchè si tati i cadaveri sul rogo, meutre la fiam-
chiudonogli occhi a'morti,e perchè si rade ma incominciava a far sentire il suo ar
loro la Barba (V. ). Come i romani proi- dore, si videro palpitare, ma non si era
birono ai figli di chiudere gli occhi a'ge- più in tempo di levarli. Perciò usarono
nitori , ma non si osservò sempre , e ne la precauzione, che dopo la morte di al-
riparlai nel vol. XXVIII , p. 20. Come cuno si lavava il corpo con acqua caldissi-
i gentili e, i cristiani rappresentarono e ma accuratamente, per scuoterne la vi-
chiamarono la morte. Delle antiche Aga. talità se ancor vivi, e chiamavano molte
pi, Conviti, Pranzi, Laudi o Acclama volte acciò si alzasse. Qui noterò, che il
zioni (V.)sepolcrali de'gentili e cristiani. n. 67 del Giornale di Roma del 1852 ri-
Nell'apoteosi de'pagani si aprivano gli oc- porta, che una dama di Varsavia com-
chi del morto, e gli si cambiava il nome : mossa dall'orribile sorte a cui soggiacque-
che essi riguardarono i lari o Mani quali ro due nuove vittime della tumulazione
guardie dell'ombre de'morti, che ne're affrettata, legò al municipio di quella me-
moti tempi seppellivano in qualche parte tropoli della Polonia parte del suo ricco
della casa dell' invocazione de'numi al censo, perchè fossero erette due sale invi-
partir del morto dall'abitazione, e quindi gilate da speciali custodi per deposito dei
dello scoparsi dietro, e della Festa (V.) cadaveri , che in avvenire non dovrebbero
parentalia o funebre : della Moneta (V) tumularsi che quando fossero in essi paten.
che si poneva in bocca a'morti. A CADA ti i segni della putrefazione.Nel n. 132 di
VERE o corpo morto, ragionai di ciò che tal Giornale del 1853 si narra, come l'e-
lo riguarda, di quelli degli ebrei, di loro lettricità avrebbe fatto un altro gran pas-
Lavanda, imbalsamazione, uuzione, ve- so.Un medico diWorcester vorrebbe con.
stiario (di che meglio a'parziali articoli, statare col suo mezzo la realtà della mor-
secondo la condizione, il grado , il sesso te, e distinguerla dalla pur troppo facile
de'defunti; delle ricche vesti, e di quelle morte apparente. Costruì a tal uopo una
stracciate per deludere i rapitori de' se- pila portatile, fatta in modo da poter o
polcri), e altro, motivi e significati. Del restringere l'azione gavalnica alla pelle,
l'incorruzione de'cadaveri, del ridurli a oportarla in vece sugli organi. In tal modo
solidità lapidea ( di recente negli Stati- si può comunicare ad ogni muscolo il gra-
Uniti fu trovato in un banco di carbone do di stimolo che si vuole. La non con-
fossile, il corpo d'un irlandese lavorato- trazione de'muscoli sarebbe una gran pro-
re della miniera , in perfetto stato di pie- va per distinguere la morte reale dall'ap-
trificazione , colle membra intieramen parente. Sulle morti apparenti abbiamo
te conservate). Del ribrezzo che produce ancora del d.r Gardane, Catechismo sul-
la vista de cadaveri, e de'salutari effetti le morti apparenti, Parigi 1781. Nel t.
SEP SEP 121
a
4, 2. serle della Civiltà cattolica p.126, che le ceneri non si mescolassero con quel .
si rende ragione del Cuore pneumatico- le del rogo. Colle ceneri si mescolavano
respiratorio, del prof. Gandolfi di Mo- bensì materie- odorose , i Fiori (V.) , anzi
dena, essendo l'insoffiamento dell' aria tra questi si eressero le tombe nelle quali
respirabile neʼpolmoni un mezzo effica si ponevano i vasetti lagrimali, neʼquali
cissimo per richiamare a vita gli appa- si facevano scorrere le lagrime che si ver-
reutemente morti , che diconsi asfissia- savano nel compiangere la perdita del de-
ti. In diversi articoli parlai del fatale sep- funto. Della superstiziosa credenza , che
pellimento di chi non era veramente gl'insepolti errassero per 100 anni intor-
morto, come il cardinal Remolini (V.). no la palude Stigia prima di passare ai
A FUNERALE diffusamente raccontai gli campi Elisi (di cui a PARADISO), per tra
ouori funebri resi ai morti nel seppel- gittare a'quali si poneva una moneta in
lirli e dopo, di diverse nazioni e religio- bocca al morto , di che meglio nel vol.
ni, e qualità di persone. Perchè dicon. XLVI, p. 98. Del cipresso che si poneva
si Esequie (V.). Del gran rispetto che alla porta del morto, della pompa colla
sempre s'ebbe pe' morti , del Lutto ( .) quale e in letto o lettiga si portava il ca-
che per loro si prende. Come gli antichi davere al sepolcro o dove si bruciava, ac-
imbalsamavano e chiudevano i cadaveri compagnato dalle venali prefiche pian-
negli armadi domestici, in vece di seppel- genti, dai piagnoni,con suono di strumenti
lirli. Del giudizio solenne che doveano su. e l'insegne d'onore a rovescio : come si
bire gli egizi da 40 giudici , non esclusi faceva il bruciamento, non de' bạmbini
i re, prima d'essere ammessi all' onore sino a 7 mesi che si seppellivano cadaveri.
della sepoltura : questa accordata , si po . Del titolo che si scriveva sul sepolcro; del
neva sul sepolcro l'elogio, e in che con- banchetto funebre,de'sagrifizi novendiali,
sisteva : il costume passò agl'israeliti . Co- del pantomimo che imitava il morto. Dissi
me gli egizi seppellivano i morti in Egitto inoltre dell'apoteosi dell'Imperatore(V .),
(V.), come ciò fecero gli Ebrei ( V.) , e da e che dopo seguita l'ustione si lascia va vo-
quali riti funebri si accompagnava l'azio- lare un'aquila , per indicare che veniva
ne. Era tenuta obbrobrio la privazione portata l'anima al cielo; deʼdiversi nomi
della sepoltura. A fronte dell'impurità che de'funerali, secondo la loro proprietà; del
derivava negli ebrei dal tocco de'cadaveri, suono de'brouzi usato per espellere i ge-
fu tenuto alto santo il seppellire i morti. ni cattivi : sul piangere i trapassati . Trattai
Ovegli ebrei colloca vano le tombe, in qua- ancora a FUNERALE di quelli de'cristiani,
le foggia ponevano il cadavere nel sepol- loro antichità e attuali riti, per ogni specie
cro, non tagliandosi i Capelli ( V.) a'giu- e graduazione, di ecclesiastici e secolari ,
stiziati.Dell'origine delle cerimonice pom- Papi e chierici, sovrani e plebei. Dell'im-
pe funebri, e dell' introduzione del sep- balsamazione, deʼlumi , delle ceremonie u-
pellire i morti.con lumi presso i greci : co- sate nel seppellire, eziandio di quanto ri-
me si componevano le pompe nel reca- guarda i Martiri (V ). Della cura che avea-
re il cadavere al rogo per incenerirlo; che no della sepoltura i primitivi cristiani, co-
visigetta va, chi l'incendia va, mentre s'im- me acconciavano i cadaveri, de❜loro pranzi
molavano Sagrifizi ( V.) ; le ceneri rac- e agapi pe'poveri, vedove e pupilli, oltre
colte si ponevano in un'urna e si colloca- l'Elemosine ( V.) : de'cibi che si ponevano
vano nel sepolcro. Pe'grandi si celebra- sui sepolcri de' martiri, facendo il simile
vano Giuochi (V.) . De ' riti quasi somi- gli ebrei e sulle loro sepolture, e de'con-
glianti de'romani , parte civili e parte su- viti funebri d'altri popoli. Che co' corpi
perstiziosi. Dell'amianto incombustibile si sotterravano le insegne de'dignitari, gl’i-
ove si poueva il cadavere, per impedire stromenti del Martirio (V.) , l'ampolla col
122 SEP SEP
Sangue (V.) e altro ; dell' Inçensazione miele, latte, incenso, fiori. A MANI, ani-
(V.), della ragionevolezza degli onori e- me deʼmorti presso gli etruschi, i romani
stremi, e di diverse maestose pompe, an- e altri gentili, raccontai come loro si ren-
tiche e moderne. Come la Chiesa regolò deva una specie di culto, e perciò detti Dei
poi le agapi , e ne proibì l'intervento ai Mani, divinità domestiche protettrici del-
chierici. De suffragi ai Defunti (V. ), per le case. Che si eressero loro are sepolcrali
liberarli dal Purgatorio (V.) ; delle Pre- con epigrafi, e talvolta altari e cappelle,
ghiere (V.) falle avanti e dopo la sepol- oltre i mausolei : fu costume antichissi-
tura, la quale un tempo si tardò al 7.° gior- mo de'romani, di conservare e venerare
no dopo la morte , poscia avendo luogo riposte in armadi, fatti a guisa di tem-
la Commemorazione (V.). Passai quindi pietti, nell'atrio delle famiglie illustri, le
a dire nell'articolo FUNERALE, de' Becca immagini degli antenati, che nella con-
morti(V.), un teinpo corpo di chierici in tingenza de'funerali gentilizi portavansi
feriori separati dal clero, diversi dai bec nella pompa funebre in onore del defunto.
chini, e a'quali successero i confrati del- In origine quelle immagini altro non e-
l'Arciconfraternite, Confraternite e So- rano che volti , ossia maschere de'morti,
dalizi (V.), principalmente di Sacco ( V.) , fatte di cera liquida versata entro la forma
che associano i cadaveri e li accompagna del volto della persona,ricavala da prima
no alla sepoltura, insieme a'sacerdoti e re ingesso. Inseguito in vece di semplici volti
ligiosi; e de'lumi che si accendevano sui o maschere di cera de'singoli defunti , pare
sepolcri (ora si fa innanzi negli Anniver- che si formassero le intere teste con parte
sari). Degli usi diversi adoperati nel me. del collo, le quali poste sopra un fusto e
dio evo nel seppellive i martiri, i santi, i rivestite degli abiti convenienti agli onori
fedeli di diversi gradi e condizioni ; con conseguiti in vita, servivano parimenti a
l'accompagno delle prefiche o lamenta decorare l'esequie e la pompa funebre di
trici, adoperate poi da'turchi. Finalmente chi veniva a mancare nella famiglia. Di
di tutti quanti gli odierni riți pe' fedeli, più a MANI pure parlai de'genii custodi
Papi, cardinali, vescovi, prelati, sovrani, de'sepolcri,oltre gli editui ,persone viventi
nobili e altri. A MAUSOLEO, macchina o che avevano la cura di custodire il sepol-
edifizio sepolcrale innalzato alla memo- cro, che si onoravano ne'modi riportati.
ria di qualche illustre defunto, narrai che Che vi furono i Mani buoni ei Mani cattivi,
ne derivò il nome dal magnifico sepolcro i primi detti Lari, i secondi Larve; quindi
eretto da Artemisia al suo consorte Mau . rilevai le molte relativeSuperstizioni(F .),
solo re di Caria e nella metropoli Alicar- le quali anche sui sepolcri gli antichi Gen-
nasso, a sfogo del suo dolore, e fu tenuto tili ePagani (V. ) n'ebbero assai , e qualche
per una delle 7 meraviglie del mondo , avanzo sussiste in colte e civilizzate na-
onde diè il nome agli edifizi sepolcrali e zioni,altresì tuttora esistendo in varie gui-
retti in seguito con isplendidezza . Ivi ri- se tra quelle infedeli e rozze. Aggiungerò
parlai del mausoleo d'Augusto e del mau. che a RELIGIONE riportai una breve clas
soleo d'Adriano in Roma; così ad EGITTO Sificazione numerica degli abitanti della
parlai delle sue famose piramidi, e ai ri- terra , giusta la differenza de'culti e delle
spettivi luoghi de'più rinomati mausolei . sette. I Lumi (P.) furono usati sempre
A CENOTAFIO, sepolcro o monumento vuo- ne'funerali, e nel Mese ( V.) di febbraio
to, dissi come suole innalzarsi per illustri gli antichi romani impiegavano 12 giorni
defunti, e ch'ebbero origine per onorar per impetrare requie alle anime de' de-
quelli di cui non si poterono raccogliere funti ; tutto il popolo non attendeva ad
gli avanzi mortali; che ne'sagrifizi pub- altro che a fare sagrifizi espiatorii e Zu-
blici si spandeya sopra a' cenotafi, vino, strazioni (V.), e per tutte le sepolture si
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vedevano candele e torcie accese , come nente un breve elogio de'defunti . Degli e-
pratichiamo noi negli anniversari de'de pitafli de'romani chiamatiMonumentum,
funti.Si vietavanoin que'giorni gli sponsa Cippus, e delle diverse specie di queste
liele feste, tutti vestivano a lutto eproce- tavole sepolcrali, mentre col vocaboloMo-
devano mesti senza ornamenti. Ma dopo numentum furono ancora appellate le stes-
tali giorni succedevano gli allegri ed i gio- se sepolture. Noterò , che ora dicesi Mo-
coudi, ne'quali i parenti si facevano re- numento, Monimento, Munimento per i-
ciproche visite, noveravano i defunti nel diotismo , l'Avello e la Sepoltura, appel-
decorso anno, enumeravanoi viventi, indi landosi le sepolture Monimenti per am-
dopo i pianti e le tristezze, si abbando- monire gli uomini a pensare che devono
na vano ai con vili ed ai piaceri . A Lucerna morire, come dichiara il Dizionario della
(P.) descrissi l'uso di porle ne' , sepolcri lingua italiana. Riportai ad EPITAFFIO le
di varie sorti, di bronzo e di terra cotta ; più comuni lettere usate in essi e scolpite
delle lucerne ardenti e perpetue, e come ne' sepolcri, e ve ne furono imperiosi e
ciò si spiega per . quelle trovate accese lepidi : per superstizione il volgo non li
dopo tanti secoli ne' sepolcri ; de' motivi leggeva. Altri epitafi contenevano Ma-
che indusse la superstizione de'gentili ad ledizioni (V.) contro i violatori de'sepol-
usarle, e perchè trovansi lucerne ne' se- cri.Anche a SCOMUNICA parlai degli epitafli
polcri cristiani, sebbene da loro abborrite. che si ponevano sulle sepolture, con terri-
Lessi poi nel n.° 193 del Giornale diRoma bili imprecazioni, per ispaventare gl'infa .
del 1852. " Fu discusso molto come stia mi e crudeli rapitori delle tombe. Inoltre
la faccenda delle Lampade eterne, di cui, aEPITAFFIO rimarcai come alcuni epitaf-
al dire degli scrittori si servivano gli an fi pagani trovansi sulle sepolture de’cri-
tichi. Le indagini scientifiche non ha guari stiani, e quando questi incominciarono ad
praticate uell'occasione d' una scoperta usarli : con acclamazioni funerali , inge-
fatta presso Langres in Francia, spargerà gnose e curiose; della formola Dormit in
la vera luce su questo argomento. Alcuni pace (della quale e di altre acclamazioni ,
operai occupati nello scavare le fondamen- pure a PACE) . Che i sepolcri de'cristiani
ta per un nuovo edifizio s'imbatterono nel si dissero Cimiteri, quasi dormitorii, pa-
la volta di un sotterraneo,che per l'influen rola che racchiude la fede della risurre-
za del tempo avea acquistato la durezza zione, dormizione essendosi detta la mor-
del ferro. Non appena s'ebbe praticato in te. A ISCRIZIONI ragionai di esse e delle
essa con grande stento un pertugio,che uno lapidi apposte alle sepolture, loro qualità
degli operai esclamò ardere una luce nel e diversa specie : dell'antico costume d'in ·
l'interno del sotterraneo . Penetrati che vi cidere colla Scultura i nomi e le azioni
furono, trovarono una lampada di bronzo sulle Pietre (V.) monumentali , eziandio
di singolare lavoro, la quale mediante ca. per perpetuare possibilmente la memo-
tene dello stesso metallo pendeva dal sof ria de'defunti , non che sul bronzo e so-
fitto. Essa era ricolma d'un combustibile, pra altre materie, sia daʼgentili, che dati
il quale però parve non aver subito alcu- cristiani , e contenenti pure acclamazioni
na alterazione, quantunque ardesse pro- funerali; de'diversi collettori delle iscri
babilmente da molti secoli . Resta ora agli zioni, a'quali altrove aggiunsi l'odierno
scienziati l'occuparsi delle cause di questo cav. Gio. Battista de Rossi, come a PIT-
fenomeno dichiarato indubbio. " A EPI TURA, parlando di quelle delle catacombe
TAFFIO, O iscrizione sepolcrale, ne dichiarai e de'cimiteri, e delle grandi benemerenze
l'origine e l'antichità, in principio com- sulle catacombe e cimiteri romani del p.
posto di soli nomi e corrispondenti epi- Giuseppe Marchi gesuita,notificando l'ap-
teti, quindi reso più specificato e conte- propriatosi merito del francesePerret, co-
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meche vantandosi a torto scopritore di ricare i mausolei con figure di divinità pa
monumenti rinvenuti dall'encomiato re- gane, ancorché emblematiche.E' ben co-
ligioso. Fu religiosissimo costume de'po- sa strana che la vanità cerchi di soddi-
poliantichi,di perpetuarela memoria d'il sfarsi, in ciò che vi ha di più umiliante
lustri trapassati con iscrizioni lapidarie. per la natura umana. Nella cura che si
Così le dimostrazioni pubbliche alla virtù, prende de'morti, tutto deve tenderea rav-
le ricompense onorevoli rese dai coetanei vivare la nostra speranza, ed ispirarci se-
agli estinti beuemeriti, sono segni certi di rie considerazioni sulla necessità di pra.
giustizia civile e religiosa. In tal modo le. ticar la virtù, a farci conoscere la nostra
cittadinesche virtù passano più che co'car . miseria , e desiderare l'eternità : tutto deve
mi, con l'epigrafia alla memoria de'po per conseguenza annunziare la gravità, la
steri, perchè l'imitino e colle loro azioni modestia e la semplicità, che convengono
si procaccino la stima e l'amore de'con- allo spirito del cristianesimo ; il fare al-
temporanei, non meno che de'futuri . Ma trimenti è un opporsi alla propria reli-
questitributi di ossequio, di affetto, di gra- gione, ed anche al buon senso. Ne'fune-
titudine, talvolta fatalmente trascendono rali de'primitivi cristiani , che commove-
con ampollose e non meritate frasi di ec vano si vivamente gl'infedeli, e che sem-
cessiva lode, piene di esagerazioni, nella bravano sì rispettabili a Giuliano Apo-
pretesa di esaltare il defunto di cui si de- stata, mostravasi dolore per la perdita dei
plora la perdita. L'aurea brevità delle e fratelli; ma questo dolore era temperato
pigrafi sepolcrali deve dire con proprietà da una tenera divozione, e si esprimeva
di vocaboli più cose che parole , e que- con riti esteriori la fede che si aveva nel
ste ponderate maturamente nella bilan Salvatore, e la speranza di partecipare del-
cia della storica verità, senza lasciarsi tra- la beata immortalità. Pertanto Giuliano
sportare dal dolore e dalle passioui; im- altamente meravigliato della modestia e
perocchè sono poi giudicate dal tribunale decenza de' funerali de' cristiani , e della
della severa critica, la quale non trovan proporzionata zelante cura che si pren-
do giuste le usate espressioni , cagionano devano in seppellirli, fece sapere al prin-
alto biasimo all'autore, e grave pregiu- cipale sacerdote de' pagani , in una sua
dizio alla memoria di chi si volle intem . lettera,ch'egli desiderava che si osservas-
perantemente encomiare. Gli antichi era- sero 3 cose, le quali , secondo lui , aveano
no assai modesti ne'loro epitaffi , i quali soprattutto aiutato lo stabilimento del cri-
non dicevano che nomi e date. Ne'secoli stianesimo,cui eglicon enorme bestemmia
eziandio in cui il gusto era stato maggior indicava sotto il nome di ateismo, ciò so-
mente raffinato,erano espressi in poche pa no : la carità verso gli stranieri, la cura
role, e mostravano la semplicità. Atene e di seppellire i morti , e la gravità della con .
Roma non conobbero le nostre iscrizioni dotta . La cura dunque che i primitivi cri-
pompose; i greci e i romani le avrebbero stiani presero de'morti,nulla avea diquella
riguardate più come un insulto, che come pompa usata fra'pagani, ma consisteva in
un onore. Ma si sa quello che dobbiamo una gravità religiosa e modesta, la quale
credere circa le lodi date alle pretese vir- annunziava che i cristiani erano vivamen-
tù de' morti. E' per mezzo di una virtù te persuasi della risurrezione futura; che
reale.e' di belle azioni, che erigiamo un essi riguardavano la spoglia mortale dei
monumento durevole nel cuore de'nostri loro fratelli, come alcun che di prezioso,
simili : il nome solo di un grand' uomo e che non dubitavano che i corpi conse
ne dice più di tutti gli epitaffi. Bisogna gnati alla terra, non risuscitassero un dì
che taluni artisti abbiano presente i tanti nella gloria, per divenire l'ornamento del-
mezzi che offre la religione, invece di ca. la celeste Gerusalemme. Avverte il Ma-
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rangoni, che i marini e le pietre con iscri- se, in molte delle quali effettivamente fu-
zioni e di qualunque specie, anche gen . rono trasferite le iscrizioni e i marmi,
tilesche, e con iscrizioni scolpite, esistenti per uso de pavimenti o collocate ne'por-
nelle chiese e loro portici , si considerano tici le lapidi erudite. Ora passerò a dire
come ornamenti delle medesime , e che dell'origine de'sepolcri , del modo di sep.
come cose applicate all'uso de❜luoghi sa- pellire d'alcune nazioni, de'sepolcri de'ro-
gri sono divenute ecclesiastiche, e passate mani; delle catacombe e cimiteri de'mar-
in dominio delle chiese stesse, quali tro- tiri , de'santi e de'cristiani , di altre sepol-
fei della gentilità, e ne'quali apparisce il ture de'medesimi , e successiva disciplina
trionfo della cattolica religione, ed anco- ecclesiastica. E per quanto non dirò per
ra per essere colle lapidi pagane conca- brevità, potrà supplire ciò che riportai ne-
tenata la storia ecclesiastica, e non poco gli accennati articoli, e negli altri analoghi
lume recano alle sagre memorie ; e per- e non ricordati, non che gli scrittori che
ciò a colpa di sacrilegio dee ascriversi il registrerò per ultimo.
furto che si fa di loro, senza l'autorità dei Gli uomini istruiti dall'evidenza esse-
vęscovi e altri legittimi superiori. In Ro- re mortali, e credendo la più sana parte
ma poi per la maggior copia di tali mar- . d'essere immortali per l'anima, articolo
mi avuti da'tempi antichi dalle basiliche di fede nell'antica legge e nel cristianesi-
e dalle chiese, essendosi furtivamente tol- mo, ed avendo l'uomo un corpo mortale
to vari marmi, Sisto IV nel 1477 col bre che separato dall'anima mediante la mor-
ve Cumprovida, riportato da Marangoni te dee ricomporsi e riunirsi ad essa nel
a p. 421 , confermando gli ordini e le pene tremendo universalę giudizio, ciò fece ri-
emanate da'suoi predecessori contro que guardare la sepoltara come un dovere in-
sti sacrileghi rubamenti, fulminò la sco- violabile,da cui non si può dispensare sen.
munica a chiunque togliesse qualunque za taccia di esecrazione e rimprovero. An-
sorta di marmo dalle chiese, oltre la pe- che i pagani o gentili, in generale, erano
nale di mezza libbra d'oro da pagarsi alle certi d'incontrare la vendetta degli Dei ,
chiese derubate, in ricompensa dell'ingiu se i dovuti ossequi non prestavano ai de-
ria loro recata. Inoltre Marangoni dichia⚫ funti. Quasi presso tutte le nazioni si ten-
ra, che siccome le iscrizioni sepolcrali dei ne per gloria la stabilità del sepolcro. La
cristiani moderni recano molto lustro alle natura che fece agli uomini deplorare la
famiglie , per tale cagione sotto Urbano morte , li rese nel tempo stesso avvisati
VIII, il fratello cardinal Barberini pro- della necessità di un sepolcro. Il tristo
vicario di Roma, nel1640 pubblicò l'e- spettacolo d'un cadavere guasto e disfat-
ditto che riprodusse, contro quelli che ri- to , le perniciose esalazioni che traman-
movessero dalle chiese i marmi sepolcrali, da la sua putrefazione, ispirarono dell'or-
le iscrizioni e lapidi , vietandolo severa- rore per un oggetto già caro, da cui fu
mente con pene, oltre la reintegrazione d'uopo liberarsi con prontezza e per sem-
e la multa diroo scudi. I successivi editti pre. Non pare credibile, sebbene lo abbia-
degli altri cardinali vicari, emanati d'or- no asserito gli antichi storici, che vi fosse-
dine espresso de'Papi, assoggettaronoalla ro dei popoli, tra'quali non meno che tra
scomunica latae sententiae, e altre pene i bruti o animali fieri e irragionevoli, si
pecuniarie e personali , anche quelli che trascurasse la sepoltura. Tali nazioni o fu-
dai cimiteri e catacombe estraessero reli- rono senza regolare società, o ebbero nel-
quie de'corpi ivi sepolti, tavolozze e al- l'ampiezza de loro deserti la facilità di sal-
tri materiali , ed ogni specie di marmi , varsi, o furono desolate ben presto dalle
iscrizioni e lapidi sepolcrali, quali dove . infezioni. La mancanza di storie critiche
vansi soltanto impiegare ad uso delle chie- ed esatte de'primi tempi, obbliga a rimet
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tersi alle nozioni slegate e incerte ripor- gualmente singolar cura venne usata e
tate dagli scrittori non bene informati, o particolare distinzione, secondo il grado e
per lo più prevenuti contro uomini nati il merito, co'cadaveri de'trapassati. Pres-
sotto altro cielo. Alcuni filosofi su questo so le antiche nazioni ben presto la vanità e
grave punto affettarono indifferenza , non la smania di sopravvivere in qualche mo-
curando quanto sarebbe avvenuto de❜lo- do a loro stessi, portarono alcuni grandi,
ro cadaveri, e si risero stoicamente della come i re d'Egitto (V. ), a fabbricarsia-
tomba. Diogene, Teodoro di Cirene, Bio- bitazioni eterne,che doveano loro servire
ne, Demostene, Timone, Seneca e altri, di ricovero dopo la morte. Questa, dicesi ,
furono di questo numero . Essi forse non è l'origine de❜loro Obelischi ( V. ) e delle
altro vollero, che correggere le stravagan- loro famose piramidi . Agli egizi pure si
ze dell'ambizione , e screditare le inoppor attribuisce l'uso d'imbalsamare i cadave-
tune premure degli spiriti deboli, in una ri, con preparazioni atte a conservarli, a
materia che più de'morti riguardava i vi diseccarli, a guarentirli dalla corruzione
venti. Per altro i più saggi si tacquero, e edalla putrefazione : almeno gli egizi pos.
preferirono di sopportare degli utili pre: sederono il segreto de'metodi d'imbalsa-
giudizi, che di prendere un'esatta ragio- mare in modo superiore a tutto quello che
nevolezza, da cui sono ristretti a ben po- delle altre nazioni si conosce, imperocchè
chi i bisogni de'trapassati . Lo stesso prin- giunsero al punto di perpetuare e rende-
cipio che mosse gli uomini ad ascondere re i cadaveri per così dire eterni, come lo
e allontanare le fredde spoglie de'loro si- provano le numerose mummie chesi por-
mili, accese in ciascuno il desiderio scam- tano dall'Egitto , delle quali parlai pure
bievole di quest'uffizio eglino furono spin- a MUSEO GREGORIANO EGIZIO , edelle casse
ti a prestarlo anche dall'idea di ricever- in cui le ponevano a SCULTURA, ove pur
lo; così il dovere di seppellire i morti di dissi del modo loro nel seppellire i cada-
venne probabilmente un diritto. L'uni- veri.Inoltre a FASCIA dissi perchè si fascia-
versale consenso de'popoli di tutte le na- vano i morti, come si vestivano, e cuopri.
zioni del mondo , dalla loro origine fino vano o nel volto. La Scrittura sagra indica
al presente, che in ogni tempo si trovano accuratamentei sepolcri de'piùgrandi uo.
perfettamente d'accordo su questo pun- mini, edi alcune femmine illustri ,e minac
to, abbastanza dimostra, che tale uso si cia i malvagi come di una somma sventu-
riconobbe fondato sul necessario ben es- ra, che saranno privati degli onori della
sere, e congiunto colla pubblica felicità . sepoltura . Gli ebrei hanno sempre avuto
Le differenze del clima , del temperamen . una gran cura della sepoltura de' morti :
to e della situazione, fecero variare fra le era una santa occupazione degli uomini
nazioni le maniere di praticarlo : tutte pe più religiosi il seppellire i morti , il fare
rò n'ebbero una , benchè non egualmente il tutto ad onore de'medesimi, e il porta.
propria all'intento. Dai monumenti del- re da mangiare pe'poveri sulle tombe. Gli
le varie nazioni delle diverse età si appren ebrei scavavano d'ordinario le loro tom.
de la varietà de'costumi,de'riti ,delle pom- be uelle roccie, ed è per questa ragione
pe funebri , delle superstizioni, e delle tan- che Abramo comprò una doppia caverna
te vicende a cui l'uso e il diritto de' se per stabilirvi il suo sepolcro, e per Sara
polcri è stato soggetto nelle diverse epo- sua moglie. Nella rupe furono scavati i
che presso i diversi popoli, e nelle tante sepolcri de're di Giuda e d'Israele , e quel
differenti religioni del globo. Molti dun- lo in cui fu posto il divino Redentore. Al-
que e diversi motivi spinsero gli uomini lorchè le loro tombe erano scavate nella
terra in campagna aperta , essi poneva.
in ogni tempo e in ogni luogo ad aver
cura deʼmorti e della loro sepoltura : e- no al di sopra una pietra tagliata rego .
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larmente, per impedirne la profanazione, perchè pareva loro cosa nefanda il dar al
e per avvertire che al di sotto trovavasi fuoco i corpi morti a mangiare, essendo
un sepolcro, affinchè i passeggieri non si il fuoco uno degli Dei che adoravano i
rendessero immondi col toccarlo, secon. persiani. In alcuni luoghi, come tra i bir-
do la credenza degli ebrei . Gesù Cristo manni , i cadaveri de'poveri si seppellisco-
allude a questo costume, ed all'uso an⚫ no , i ricchi si bruciano. Tra gli sciti la
nuale d'imbiancare i sepolcri affinchè me- gente comune portava i loro morti ad im .
glio si vedessero, allorchè paragona gl'ip . balsamare da una casa all'altra degli a-
pocritifarisei a sepolcri imbiancatio a se mici , i quali davano da mangiare a quel
polcri nascosti, sui quali passando si con. li che li portavano : per 40 giorni si oc-
trae senza avvedersene una immondezza cupavano in questo , ed in fine lasciavano
involontaria, perchè i loro vizi copriva il corpo appoggiato ad alcun sasso o al-
no con un esteriore virtuoso e seducente. bero neʼmonti , dove sono per ordinario
Si trovano presso gli ebrei alcuni esem- continue le nevi , ed in que'luoghi si con-
pi di corpi imbalsamati dopo la morte, servavano molto tempo . Altri scili pren.
ma il costume non fu mai generale, ne devano il corpo del defunto, e celebran
molto comune. Giacobbe fu fatto imbal. do un convito fra tutti i parenti e amici,
samare dal figlio Giuseppe, in che s'im- se lo mangiavano, e davangli in tal modo
piegarono 4 giorni. Intorno al modo di sepoltura ne'loro stomachi. Inoltre si nar-
seppellire degli ebrei, al loro cataletto, fe- ra, che gli sciti d'altre tribù cucivano i
retro o bara , si può vedere G. Nicolai , loro morti eutro sacchi di pelle. Erodoto
De sepulchris Hebr. 1. 4, nella quale dot . dice che gli sciti imbalsamavano il cada .
ta opera sono ben distinte le ceremonie vere del re, ed in lettiga lo portavano al
usate secondo le diverse classi del popo. confine del regno, ed ivi lo deponevano
lo e i diversi tempi, con figure delineate e in una spelonca sopra un letto, con intor-
rappresentanti le tombe degli ebrei. Mol. no alcune armi : scannavano poi una del.
te altre nazioni che si succedetterosull'an- le sue mogli , e la mettevano dall'altra par-
tico continente, ebbero il costume di far te della spelonca , e da un'altra alcuno
imbalsamare i loro cadaveri : in Etiopia de'suoi servi, come il coppiere, il cuoco,
( .) li coprivano con una specie di resi il cavallerizzo, i paggi, e vi ponevano an-
na diafana , attraverso la quale poteansi che i cavalli, vasi e tazze; ma sopra ogni
vedere i lineamenti del defunto, ciò che altra cosa tutti quelli ch'erano presenti
ha fatto credere ad alcuni che li chiudes- aveano somma cura di gettarvi sopra ter-
sero entro cofani di vetro. Tra gli etio. re e pietre finchè alzassero un gran tu-
pi, alcuni getta vano i loro morti in ma mulo. Nel vol, LIX, p. 238 , parlando dei
re, acciocchè fossero mangiati dai pesci, cosacchi, narrai che quando un cosacco
volendo così soddisfare a questi , che se a caso premeditato uccideva alcuno , si
li mangiavano vivendo. Altri chiudevano legava vivo sotto la bara del cadavere di
in grandi vasi i corpi de'defunti, e resta · sua vittima , e ambedue così uniti si sep-
vano così per memoria ne'loro discenden pellivano . Ricordai a SCHIAVO il barbaro
ti. Anticamente in Persia (V.) i cadaveri uso di uccidere i prigionieri sulla tom .
prima di porsi in sepoltura s'inviluppa ba de'morti in guerra. Tra gl'indiani o-
vano entro la cera, per renderli più du- rientali era costume che i figli uccidesse .
revoli, ciò che praticarono gli sciti, e tal roi propri padri essendo vecchi , ene ab-
volta i greci; altri persiani lasciavano i lo- bruciassero poi i corpi; e se mancava chi
ro morti ne'campi, perchè fossero man- adempisse a questo ufficio, i vecchi da per
# giati dagli uccelli e dai cani, e dopo sot- loro si gittavano sul rogo, dove molto al-
terravano le ossa uon mai bruciandole, legramente morivano. Le donne cui mo-
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riva il marito, essendo ancor giovani, si gi, e di costumi semplici) legavano i loro
presentavanoin giudizio, e contendevano morti dalla parte di dietro del collo colle
qual era la piùamata dal marito, e quella gambe, eli alzavano in luoghi alti ne'cam-
che ne usciva vittoriosa, viva si slanciava ' pi, e li cuoprivano di pietre, lasciando so-
sul monte di legna ardenti, dove il corpo pra i tumuli delle corna di capre, e scop
del morto marito era stato bruciato, e le piando in grandi scrosci di risa se ne tor-
altre superstiti viveano con infamia . Nel navano a casa. I massageti aveano per in.
n.° 8 del Giornale di Roma del 1850 , si felici coloro che morivano d'infermità ,
racconta come Radma, ultimo re di Ma eperciò uccidevano i vecchi , mangiando-
dagascar, fu sepolto con tutta la sua guar- ne i corpi ue'conviti, dicendo che era mi.
daroba , e con tutti gli oggetti di cui ser- glior sorte esser mangiato dagli uomini,
vivasi abitualmente. Perciò la tomba di che dai vermi. I caspi conducevano i vec.
questo principe contiene 49 cappelli, 155 chi di 70 anni ne'deserti , ed ivi li lascia-
abiti e vesti di piùsorte, 96 gilet, 171 pan . vano morir di fame, restando in guardia
taloni , 53 paia di guanti , 47 cravatte , per vedere quello che di essi succedeva ;
54 paia di calze, 37 camicie, 38 paia di e se li vedevano essere mangiati dagli uc-
stivali con e senza sproni, 24 paia di scar celli, giudicavanli per felicissimi , se da be-
pe, 9 paia di spalline d'oro e d'argento, stie per meno felici; e se poi nè da bestie,
10 fra sciable e spade, un fucile da cac- nè da uccelli venivano mangiati , li tene-
cia, 24 fucili ordinari, uno scettro d'aro- vano per molto infelici. Gli etuli, popoli
rio a testa d'oro, 3 orologi d'oro, una ca- vicini al Danubio , quando erano vecchi
tena da orologio d'oro, 8 anelli d'oro e e infermi erano costretti a pregare i figli
alcuni con gemme,4 piatti d'argento,zup. e parenti che gli uccidessero; la loro mor
piera e cucchiaio simile, 2 candellieri di te era , che dopo di aver adunato molte
argento, un gran vaso d'oro, una bugia, legna, e di averle poste sopra loro stessi,
Scaraffe di cristallo, 4 leggii per scrivere , s'accostava uno della propria famiglia , e
6 scheltri di cavalli uccisi in occasione di feriva mortalmente colui che non dovea
sua morte, 30 bottiglie di vini di Fran più vivere; quindi gli altri parenti accen .
cia, un sacco con 10,300piastre diSpagna. devano subito la legna, l'abbruciavano e
Scrive Erodoto, che quei di Tracia pian ne seppellivano le ceneri. Se il morto a
gevano al nascer de'figli, e ridevano alla vea la moglie vivente, era questa notata
loro morte,perchè credevano che con que di perpetua infamia,quando in breve tem-
sta finissero i loro mali, e che col venire po non si appiccava vicino alle ceneri di
alla luce, non entrassero che in un mare suo marito. Gli essonovi aspettavano che
di patimenti. I medesimi conservavano 3 morissero i loro padri e maggiori, ed al-
giorni il corpo del defunto, ed in questo lora si univa il parentado, e cantando se
tempo offrivano sagrifizi e celebravano li mangiavano,servendosi poi de'teschi per
conviti; spirati i 3 giorni bruciavano il cor- formare de'vasi ornati d'oro co'quali be
po, e ne seppellivano le ceneri congiunte veano. Antropofagia dicesi l'atto o l'abi-
ad una delle mogli del morto, dopo di a- to di cibarsi di carne umana ; ed antro-
verla fatta morire. Dice Diodoro Siculo, pofago, il mangiatore d'uomini. Ne'diver
che i trogloditi (nomeche davasi a coloro si articoli ove sono ricordate le nazioni
che abitavano in caverne e sotterranei , selvaggie , ho parlato degli antropofagi,
per difendersi dal freddo e dal caldo , e come nell' Oceania, America e altre re-
principalmente agli abitanti della costa gioni.Quantunque gli arabi abbiano gran.
lungo il Mare Rosso, dall'Egitto sino al de venerazione ai morti, come tutti i po-
l'Oceano : il paese loro chiamavasi Tro- poli di Barberia, tuttavia essi hanno mi-
gloditice; erano quasi tutti pastori , selvag. nor cura de cimiteri, forse a cagione del-
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la loro vita errante, come gli antichi Sa scoperte, fra le quali 4 scheletri senza il
raceni (V.). Le loro tombe sorgono nei cranio, ma due con le intere teste di ce-
boschi, sopra un'altura, ed anche in mez. ra con tutto il collo e gli occhi di vetro,
zo alla campagna,ma sempre vicino a quel dandone ragione l'autore, il ch. C. Cave-
la di un marabuto propagatore dell'Isla- doni, che per pietosa cura de' superstiti
mismo (V.); sono fatte di pietra a rettan- e come persone più distinte, ad esse fos-
golo, non cementate, ma solamente im- sero rifatte in cera le teste conformi ai
biancate con calce. Sono ombreggiate di loro lineamenti. I cinesi hanno le loro se-
alberi, ma non seminate di fiori all'intor- polture fuori della città , e per quanto è
no come quelle de'mori, quantunque gli possibile in luoghi ventilati ed alti , per
arabi vi convengano auch' essi alla pre- togliere qualunque infezione. Gli antichi
ghiera , secondo i precetti del Maomelli- scozzesi sotterravano vive le mogli infe.
smo (V.). Se il morto è un guerriero ca. deli; gli odierni conservano ancora le lo-
duto sotto il ferro nemico, i parenti e gli ro sfarzose pompe funerali . I greci nella
amici vi si recano a cavallo. Del resto è loro età più antica seppellirono i loro de-
costume comune a tutti i popoli del nord funti senza alcuna ceremonia , gettando
dell' Africa , di non lasciare insepolto il sopra di essi frutti o fiori , e coprendoli
compagno caduto in battaglia. Gli arabi semplicemente di terra; ma in appresso
affrontano qualunque pericolo per toglie le ricchezze e il lusso introdussero anche
re dalle mani de'nemici i loro morti . Pe- nella Grecia (V.) l'uso de'sepolcri, la cui
rò hanno cavalieri a ciò specialmente de- magnificenza a poco a poco s'ingrandi tal-
stinati, i quali scendendo da cavallo, lan- mente, che in Atene si stabilì una legge
ciano sul cadavere un uncino appeso ad a fine di reprimere il lusso eccessivo del -
una corda che tengono in mano , tirano a le tombe. Però non essendo i greci me .
se il corpo, lo mettono sul cavallo e lo tra . no premurosi degli altri popoli civilizza-
sportano in luogo di sicurezza . Quando ti a tramandare a'nipoti le belle opere dei
in questo modo ne hanno raccolto 7 0 8, loromaggiori, non si affrettarono per que.
li legano in un fascio e li trasportano so- sto tanto presto di riempire di sepolcri
pra muli o cavalli. Se poi il numero dei le loro città. I generali che aveano libe-
morti è tale da non potersi caricare epor rata la patria , e i soldati che le aveano
tare alla tribù, si seppelliscono in una pro- sagrificata la vita, ebbero monumenti nel
fondissima fossa che coprono di spine o campo stesso della loro gloria . 1300 spar .
di foglie d'agave, affinchè la salma dell'in tani alle Termopili furono d'epoca eter-
felice guerriero non giaccia pascolo agli uc- na alla Grecia, e i trofei di Milziade a Ma-
celli o alle belve. A CIMITERI feci menzio ratona portarono l'inquietudine a'sonni
ne di quelli de'turchi; così a MOSCHEA dei di Temistocle. Lisandro che rese Sparta
loro propinqui sepolcri . L'uso di brucia la vincitrice dell'emulaAtene,ebbe la tom-
re i cadaveri vuolsi derivato nel credere ba in un campo presso Aliatto. Aristide,
i pagani, che il fuoco avesse la virtù di se- il più giusto fra gli ateniesi , fu sepolto
gregare dall'umano, quel che di divino at- modestamente nel Falereo. Omero, il 1.
tribuivano al corpo; altri crederono, che autore dell'Epica , non ebbe sepolcro che
ciò facessero per riconoscere in questo e- sopra il lido del mare. Pindaro, il1.°li-
lemento una forza purificativa . Talvolta rico di Grecia, fu sepolto in un Ippodro
ne'sepolcri si trovarono scheletri senza la mo; e Archimede, il terrore de'romani, il
testa, perchèfu loro decapitata e traspor- difensore di Siracusa , ebbe in un campo
tata altrove. Nel n .° 73 del Giornale di vicino alla patria, sepolturaornata di sim .
Roma del 853 vi è un eruditissimo ar. boli e di figure. Licurgo legislatore degli
ticolo sulle antichità Cumane di recente spartani vietò il porre qualunque epigra .
VOL. LXIV. 9
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feo monumento ai defunti, fuorchè ai sol Gli etruschi costantemente e religiosa-
dati morti in battaglia, o alle donne mor- mente osservarona tal costume di seppel-
te in atto di dare alla patria un cittadi. lire i loro morti lungi dalla città in luo .
no. In seguito i greci adoperarono i più ghi pubblici. Vi furono altresì de' pri-
rari e preziosi profumi, ad imitazione de- vati sepolcri, e di questi ciascuno poteva
gli egizi, ma non con tanta perfezione, in averli o ne'giardini , o negli orti , o ne'pro-
che furono poi imitati dai romani. Pare pri campi , come chiaramente lo dimo .
però che il lusso e la pompa de'sepolcri, strano i tanti sepolcri sì etruschi che ro-
i romani piuttosto li ricevessero dagli e- mani sparsi ne'territorii delle memorate
truschi, da'quali pigliarouo una quanti- città etrusche, ma sempre in lontananza
tà delle loro usanze e de'loro costumi; e da loro. Questa comunanza di sepolcri ,
devesi pure notare che presso gli etru innanzi alla quale sparisce ogni monda-
schii sepolcri erano in grande venerazio- na differenza, fu associata a idee religio .
ne, nell'esterno e nell'interno accomoda. se. Quindi l'eguaglianza di condizione se-
ti con molto dispendio, giacchè non so- gnata dal limite che divide la vita dalla
lamente comuni erano presso di loro i sar. morte, fu simboleggiata assai bene dalle
cofagi e gli avelli ben ornati anche di fi necropoli, che raccogliendo le salme d'un
gure, fatti di pietra o di terra cotta , ma intero popolo, le copre tutte della stessa
di tutti i bellissimi vasi etruschi che or terra, ed anche i cippi , i monumenti, il
mai si vedono ne'musei e ne'gabinetti del lustro de'marmi che tentano mantenervi
l'Europa, i quali tutti furono estratti dai delle differenze. Se con religiosa intelli .
sepolcri o dalle camere mortuarie sotter- genza provvidero gli etruschi ai pubblici
ranee, dette ipogei, e di questi edifizi mol- cimiteri , pari a questa fu la loro saggez
ti se ne trovarono sparsi nelle campagne, za in statuire che in distanza degli abita.
come dissi parlando delle città Toscane, ti venissero collocati i sepolcri, provveden .
massime della Toscana Pontificia , e del do con ciò sapientemente che per il cat-
Museo Gregoriano Etrusco (V.), di Po- tivo odore , e le insalubri esalazioni dei
limarzio , di l'ulci ( V. ) e di altre città , cadaveri non venissero infettate da aria
le quali dierono feraci necropoli e sepol pestilenziale le popolose città . Egli è a-
creti di monumenti pregiatissimi. Siamo dunque più facile che gli antichi romani
istruiti dagli antichi scrittori, che il luo- pigliassero l'idea de'loro sepolcri dagli e-
go destinato aj sepolcri degli etruschi fu truschi , co' quali per lungo tempo con
sempre fuori della città, e generalmente vissero nell'Italia , che non dai greci che
alla distanza di qualche miglio dalla par- tardi conobbero, e non mai perfellamente
te di settentrione, come lo dimostrano le se non che all'epoca delle loro conquiste.
necropoli di Polimarzio, di Chiusi , di Il dotto archeologo Francesco Euge
Volterra (V.), ele molte altre discoperte nio Guasco, nella bellissima opera :I ri-
nell'Etruria centrale. Tal costume passò tifunebri di Roma pagana, in fronte del .
tra' romani, i quali appresero dagli etru- la quale riportò la sentenza di Petrarca :
schii riti e gli aruspici , e fino da'primor. Tutti tornano alla gran madre antica!
di di Roma ebbero l'uso di seppellire i riferisce che in vigore delle leggi decem .
loro morti fuori della città. E però Nu virali e imperatorie, non poteva riporsi
ma Pompilio e Servio Tullio, quantun- alcun cadavere nè dentro il recinto di Ro-
que re, ciò non ostante ebbero sepoltura ma , nè dentro a' templi, sia per togliere
fuori di Roma : e se talora da questo co- che dalla quantità de'medesimi non ve-
stante rito furono dispensati alcuni per- nisse corrotta l'aria, sia per la supersti
sonaggi , ciò fu in vista del loro valore , zione che portava i romani a credere pro.
virtù e segnalati meriti verso la patria. fanati i templi, dove avesse riposato un
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corpo morto. Si trova nondimeno che a ma.Iplebei aveano i sepolcri nel Campo
Fabrizio , ed a Giulia figlia di Cesare e Esquilino, fra le mura della città e la tor-
moglie di Pompeo fu conceduto il sepol- re di Mecenate . Eranvi parimenti nell'E-
cro dentro le mura, siccome già a Publi- squilie de'pozzi , ne'quali buttavano i ca.
cola era stato donato un avello partico daveri della plebe, i quali ammorbavano
lare dentro la città , col privilegio che po- l'aria d'ogni intorno, e perciò i luoghi di
tesse essere comune a tutti i suoi succes. detti pozzi chiamavansi Puteolae. Le sca-
sori. Ma a' tempi di Plutarco , niuno di le Gemonie erano annesse al Çarcere (V.)
questa famiglia si prevaleva di tale dirit- Tulliano, e vi si gettavano i cadaveri dei
to, e morendo alcuno della medesima lo rei, per esporli alla vista del popolo, che
portavano e deponevano avanti al sepol- si tratteneva nel propinquo Foro ronia-
cro, dove usavano d'accostare e rimuo no, donde poi erano tirati nel Tevere.
vere più volte una face accesa ; e con que- Queste scale erano tenute infami, per get.
sto atto possessorio ne conservavano la tarvisi gl'infami puniti col supplizio. I re
giurisdizione, indi ripigliavano il cadave- e gli uomini grandi si seppellivano da
re e lo trasferivano fuori della città. Tut principio sotto de' monti. In appresso i luo
tavolta Strabone , parlando del Campo ghi più abbondanti di sepolcri erano le
Marzo, che certamente era dentro il re- villede'dintorni di Roma, e leStrade mae-
cinto di Roma , lo descrive pieno di sepol. stre, e singolarmente l'Aurelia, l' Appia,
cri, clarissimorum virorum, ac foemina la Lavicana, la Laurentina, la Latina , la
rum monumenta in eo construxerunt . In Flaminia, la Tiburtina , la Prenestina, l'O-
vece Dione assicura, ch'era vietato il sep . stiense e la Salaria. I romani erano poi
pellire in esso; ma veramente nel Campo tanto desiderosi di nome, che procurava-
Marzo, oltre al Mausoleo d'Augusto, ve. no di averli o ne'crocicchi (incrociamenti
devansi i sepolcri della mentovata Giulia, di strade), o ne❜lati delle medesime, affin-
di Aulo Irzio, di Lucio Pansa , di Marco chèi passeggieri dovessero necessariamen .
Agrippa, di Druso e di Britannico, e Lu- te vederli ed ammirarli, e leggerne le i-
cano vi aggiunge quello del dittatore Sil- scrizioni. Tale fu appunto il costume dei
la. Per conciliare i due scrittori , conver- Calatini, de'Scipioni, de'Servili e de'Me-
rà dire, non senza molta probabilità , che telli. Le tombe de'primitivi romani por-
le leggi vietassero lo alzar sepolcri nel sud- tarono l'impronta della semplicità de❜lo-
detto Campo , ma la prepotenza annul- ro costumi. In appresso arricchiti dalle
Jando il rigore delle medesime, lo conce- spoglie delle conquiste, e pigliato il gusto
desse in tempo in cui il senato o intimi del lusso de'greci e della magnificenza , co-
dito o corrotto, sagrificava il pubblico be. struirono al pari di essi sepolcri grandio-
ne al proprio interesse. Bene è vero non si. La materia di cui li fabbricavano e-
ritrovarsi che vi fabbricassero sepolcri i ra diversa, cioè di marmo, di metallo, di
plebei, ma soltanto i più cospicui e prin pietre rare congegnate insieme, di ferro,
cipali cittadini, e le famiglie più illustri; di oro, di argento, di elettro (sorta di me .
ed ecco perchè Appiano chiamò il Cam- tallo misto di gran valore presso gli an-
po Marzo sepoltura de'soli re. Così gl'im- tichi ) , di piombo, di bronzo, e di terra
peratori, i trionfatori, le vergini Vestali cotta . Quando non le ceneri, ma il cada-
(V.) si seppellivano in Roma, e tra queste vere ponevano nel sepolcro,questo soven-
anche quelle che accusate di stupro veni- te era di asio, pietra che avea la virtù di
vano condannate ad essere sepolte vive, prestamente diseccare e consumare il
erano chiuse in qualche fossa del Campo cadavere. La forma era pure diversa, e
Scellerato, il quale era dentro la città. Gli conforme al capriccio o de'testatori o de-
altri poi tutti erano sepolti fuori di Ro. gli eredi. Alcuni lo aveano a foggia di pi-
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ramide, altri a modo di colonna ; ora a- tutte le cose che chiudevano nel sepolcro,
vea la figura d'un gabbione, ora di un quelle che meritano maggior attenzione
coffano, ora d'un letto, ora d'un'arca. Al- sono le Lucerne accese , probabilmente
le volte era fitto in terra , e talora collo . con olio e forse un poco di sale perchè
cato in alto, e sostenuto da 4 o 6 colon . ardessero meglio. I lucignoli di queste lu-
nette, o attorniato di gradini . Avvertasi cerne sepolcrali erano di lino vivo, o di
però che il collocare i sepolcri in luogo e- amianto filato che avea la prerogativa di
minente, era conceduto soltanto ai citta non bruciar mai. Inoltre nel sepolcro si
dini romani, ed a quelli ai quali era sta- poneva vicino a tali lucerne perpetue, un
ta concessa l'aggregazione alla cittadinan fiasco di terra che dicesi pieno d'olio, for-
za romana; la quale prerogativa era una se perchè i romani si figurarono che il
parte del celebre Jus Quiritum. Lo spa- genio o il lare guardiano del morto si pi-
zio veniva misurato colla pertica dal li gliasse la briga di rifondere l'olio nella lu-
bitinario, e si chiamava arca, e per l'or- cerna. Il Guasco non crede alla perpetui-
dinario non abbracciava più di 2 piedi di tà del lume; osserva che gli egizi simbo-
larghezza e 7 di lunghezza; perchè sicco- leggiarono avvedutamente la vita umana
me erano infiniti i sepolcri , e la maggior a una lucerna accesa alimentata con l'o-
parte eretti ne'lati delle vie più frequen. lio. I nobili per distinzione ponevano nel
tate, così conveniva porre un limite alla sepolcro lucerne ornate nel bracciolino
circonferenza de'medesimi, affinchè ilter colla figura della luna crescente. Conget-
reno non mancasse, e la quantità nelle mo . tura il Guasco , che i romani ponessero
li non ingombrasse di soverchio le strade queste lucerne ardenti ne'sepolcri, mossi
pubbliche. Questo non toglieva che alcu⚫ dalla grande venerazione che portavano
ni abbracciassero uno spazio maggiore , al fuoco e sua natura, che conservavano
perchè in ogni tempo le leggi sono state sempre acceso nel tempio di Vesta , dichia-
lesedagli abusi : l'esistente piramide o se- randolo co❜loro riti e usi. Col fuoco i roma.
polcro di C. Cestio, n' è un esempio. Si ni distruggevano i cadaveri, lo che vuolsi
leggono inoltre delle iscrizioni, nelle qua- in uso prima di Numa Pompilio , onde
li sono scolpite le iniziali delle parole: Hoc
quel re ordinò , che il suo corpo non si
Monumento In Fronte Pedes Decem In consegnasse alle fiamme. Altri dicono o-
AgroPedesDecem.Era poi precetto stret riginato il rogo con V. Publicola , il cui
tissimo di religione, che lo spazio occu- cadavere fu pubblicamente incenerito, u-
pato dal sepolcro fosse reputato sagro , so che prese vigore quando insorse l'a-
non già però se si fosse posto nel campo buso infame d'insultare le tombe con di-
di qualcuno, o a dispetto o senza il con- sotterrare i cadaveri per avarizia , nella
senso del proprietario del terreno. Prima speranza di rapire gli oggetti preziosi di
di chiudere l'urna o il cadavere, i roma - cui erano ornati , ed i supposti tesori tumu-
ni costumavano di porre nell'avello un- lati con essi. Pare che dopo Silla il costu
guenti, balsami, vesti, anelli , monete, me- me di bruciare divenisse piùgenerale,per
daglie, ghirlande, e talvolta gemme e pie averegli ordinato che il suo cadavere fos-
tre rarissime. L'uso di porre ne'sepolcri se arso, temendo che patisse l'ingiuria da
altre cose era in vigore anche ne' tem- lui fatta al corpo di Mario, il quale di-
pi di Numa, nel cui sepolcro si trovaro- sotterrato fu gettato nel Teverone. Ve-
no libri e candele. Così gli albani pone. ramente fu proprio della gente Cornelia
vano denari, e alcuni cadaveri furono tro- seppellire i propri cadaveri , e Silla pel
vati con ferri e spade fitte nel petto, per 1. si dipartì dall' uso per timore di ri-
vano onore (anche i turchisono soliti sot- cevere il trattamento da lui fatto a Ma-
terrare col cadavere cose di prezzo). Di rio . Non è sicuro quando cessò la costu
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manza, sembra verso il 218 di nostra e- sepolcro, come da molte iscrizioni si può
ra, e si ripigliò l'uso di sotterrare i ca. ricavare. Finchè da'romani fu solamente
daveri. Il rogo però era interdetto ai bam apprezzata la virtù, ed amata la gloria ,
bini che non avessero messo i denti , ai queste testimoniauze singolari di stima
morti colpiti dal fulmine, ed ai malfatto- non si resero che agli uomini celebri o
ri condannati al supplizio. I plebei ed i per le armi o per la toga. Quando poi a.
mendici invece d'essere bruciati sul rogo, dulterati i costumi si dierono ad ammi-
loerano dai beccamorti Ustores. Quando rare le scene e i teatri , i comici, gl'istrio-
erano molti i cadaveri, ponevano ad ogni ni , i musici , i saltatori, le saltatrici, i pan.
decina quello d'una donna, che come più tomimi, i protopantomimi, anche a co-
ontuoso e trasudante una specie di bitu- storodivenne comune quell'onore che u-
me o glutine, aiutava gli altri ad ardere na volta era stato guiderdone soltanto del
più agevolmente. I romani, per rendere valore, della dottrina , della costanza e
i sepolcri più degni d'ammirazione, usa- della probità. Perciò si trovano dell'iscri
vano rendere l'interno non meno ornato zioni piene d'ingiuste lodi, e comuni agli
dell'esterno, con decorarlo di pavimenti uomini più illustri per merito e per fa-
di musaico, di pitture esprimeuti batta ma . Gli amici ancora solevano erigere dei
glie, giuochi, sagrifizi, baccanali, trionfi, sepolcri, ob honorem , a quelli che mori.
strumenti, fabbriche, animali, divinità e vano lontani dalla patria, o per gratitu
cose simili. Nella sommità poi e d'intor dine, o per generoso contrassegno di be
no al sepolcro ergevano di sovente sta nevolenza : questi sepolcri si chiamavano
tue e colonnette, e di frequente le scol- Cenotafi, per cui non deve recare mera-
pivano nel medesimo mario. Inoltre le viglia, se d'una medesima persona si rin-
parti esterne avevano statue, bassorilie . vengano talora più sepolcri ; anche tra i
vi, carri, trofei, fregi e decorazioni bel cristiani e per citarne un esempio, 3 n'ebbe
lissime. Non essendovi in ogni luogo dei il cardinal Virili,come notai nel vol.LX,
monti, nel seno de'quali potesse allogar . p. 68; ed a SEPOLCRO DE ROMANI PONTEFI-
si i sepolcri degli uomini insigni, così CI riportai quelli preparatisi da Pio II, s.
supplivano a questa mancanza , con in Pio V, Innocenzo XII , e Leone XII , men-
nalzare nella sommità de'medesimi una tre poi furono deposti altrove. I romani
piramide, o una colonna grande o picco . vaghi di rinomanza e curanti per così di
la, corrispondente alla dignità e al merito re d'una seconda vita, oltre gli ornamenti
del defunto, come lo fu per l'imperatore co' quali abbellirono i sepolcri , secondo
Traiano la sua Colonna ( V.) gigantesca. l'uso egiziano, etrusco, greco e d'altri po.
L'iscrizione chiaramente lo dice : Ad de-
poli, trovarono essere il più intrinseco di
clarandum quantae altitudinis Mons et istruire i posteri di chi era il sepolcro e
locus tantis ruderibus sit egestus. Per lus- le azioni da lui esercitate, incastrando nel-
soe prodigalità o per avarizia , si seppelli la parte più esposta alla vista una tavola
rono insieme col cadavere grosse somme di marmo o di pietra in cui scolpivano
d'argento e d'oro, e continuando a tempo l'iscrizione. Questa tavola era propria-
di Teodorico la pessima usanza, quel re mente quella che chiamavasi Monumen-
goto per reprimerla ordinò che si doves- tum o Monimentum, perchè monet nos,
sero aprire que' sepolcri in cui vi fosse ne dà notizia della persona defunta o dei
denaro rinchiuso. Talvolta il senato o il
suoi, ode'suoi fatti, e ne fa avvisati essere
popolo, avendo fatte le spese del fune auche noi mortali : in processo di tempo,
rale de'grand'uomini, o morti in pover- il vocabolo monumento si usò promiscua .
tà o senza aver disposto del loro cadave. mente anche per indicare il sepolcro . Si
re, destinava loro altresì il mausoleo o il appellò pure Cippo, uome altresì appro-
134 SEP SEP

priato alle tavole tribunesche, alle colon.


te, e perciò i littori la portavano nel fa.
nette, e al sepolcro stesso. L'iscrizione o
scio di verghe avanti i magistrati, come
epitaffio , era prolisso o breve, secondo minaccia di morte ai rei di gravi delitti,
l'ambizione o la modestia, l'arte o l'ine.e le verghe di flagellazione ai minori de-
leganza del compositore, talvolta il desi-linquenti . Già descrissi a FUNERALE e al-
derio del defunto, quello di chi l'erigeva :
tri articoli citati, quanto precedeva la mor .
alcuni erano in versi, la maggior parte inte de'romani, quanto seguiva sino alla de-
prosa, semplici, modesti, superbi, fastosi;posizione nel sepolcro, e con quali riti e
taluni furono tanto circostanziati , che se.
pompe, con l'accompagno di suonatori di
guarono eziandio l'ora della nascita , quelflauti , trombette e altri strumenti in Ma
la della morte, e persino quella del tra schera (F.); che se il defunto erasi gua-
sferimento al sepolcro; tale fu l'epitaffiodagnato l'amore de'concittadini, gli em-
di Cecilio fanciullo, morto di 6 anni e 33pivano la bara di balsami e altre cose o
giorni (i fanciulli morti prima di 5 anni, dorose, gettandosi dalle finestre corone e
per legge non si potevano piangere). Co. ghirlande, gli amici i peli della barba, le
muni erano l'epigrafi in iniziali: Sit Tibi
donne parte de❜loro crini : che la bara era
Terra Levis, come se le ceneri e le ossa seguita dagli amici, parenti e famiglia do .
d'un morto fossero capaci di sentire qual .
mestica del defunto; gli uomini vestiti di
che sollievo dalla morbidezza o leggerezzanero: se però il defunto non avea oltre
del terreno; eppure di questa grazia i ro-passato l'adolescenza, il colore delle vesti
mani ne supplicavano istantemente gli era il ceruleo o azzurro; se erano figli, i
dei, e questo auguravano ai loro estinti maschi andavano col capo coperto e le
gli amici e parenti. Frequenti erano le femmine discoperto e scapigliate (lo che
parole : Heu Viator? ovvero Siste Via . era il contrario di ciò che costumavasi in
tor?perchè non avendo importanza il se- tutte le altre occasioni, in cui gli uomini
polcro, il viaggiatore si fermasse a leggerportavano il capo scoperto , e le donne co-
ne l'epitaffio e come forzato dal muto im-perto);alcuni scrittori gli danuo vesti bian.
perioso cenno de' marmi, laonde tratte- che, altri nere, perchè vi fu varietà di co-
nendolo la curiosità trovava spesso iscri stume. Se il corpo si bruciava, le ceneri
zioni molto lepide. Altre però erano gra- si ponevano nell'urna, tra i canti funebri
vi e ammonivano i passeggieri, ch'essi a- in onore del morto , chiamati Epicedion
veano esistito, e che anco loro erano mor- e diversi dalle nenie cantate nel trasferi
tali; sentenze sublimi , tendenti a frenar re il cadavere, e dall'epitaffio solito can.
le passioni, o ad incitare coll'esempio al tarsi intorno al sepolcro. A ORAZIONE FU-
la saviezza e al vivere morigerato . In al-
NEBRE parlai de'discorsi pronunziati sulla
cuni sepolcri fu scolpita l'ascia: tra le in
tomba de'morti, e che sono della più re-
gegnose spiegazioni date a questo simbo- mota antichità, e si trovano in uso pure
lo, vi è pur la minaccia di morte a'vio- presso gli egizi dopo il ricordato proces.
latori de'sepolcri, o il divieto di pulirlo e
so; quindi l'uso passò fra i greci, indi l'a-
ornarlo, ed anche per invito agli eredi didottarono i romani , secondo le prescrizio.
mantenere i sepolcri netti da' bronchi e ni di Numa Pompilio che regolò le cere.
dall'erbe vili. L'ascia inoltre trovasi sulle
monie religiose, onde Bruto fu pel1 .° 0.
lapidi cristiane. Guasco congettura , rap- norato da Valerio Publicola d'elogio fu-
presentare l'ascia o la scure il simbolo nebre; quindi i romani l'accordarono alle
della morte, di cui pure lo è la falce, chedonne che generosamente sagrificarono le
sotto il nome della dea Libitina si ono- loro gioie, perchè si adempisse il voto da
rava in Roma con templi e ministri, poi- Camillo fatto ad Apollo per la presa di
chè la scure fu sempre strumento di mor- Veio : spenta la virtù repubblicana , si vi-
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dero de'mostri coronati recitar l'elogio fu te per costruir giardini presso e intorno
nebre de'scelleratio imbecilli loro prede ai sepolcri, i quali si ornavano di fiori, di
cessori, ed il popolo e il senato degradati che se ne scolpiva memoria talvolta nelle
applaudivano il panegirista , e poi fare lapidi, con abitazioni per gli editui o cu-
l'apoteosi del ridicolo o odioso oggetto del stodi de'sepolcri . Quell'erede poi che a-
panegirico : noi che abbiamo preso dagli vesse trascurato di gettare ogni annoi fio .
antichi le nostreorazioni funebri, talvolta ri sopra i sepolcri , dovea immolare a Ce.
ne facciamo uno strano e colpevole abu- rere una porcelletta , che non avesse gu-
so; sarebbe a desiderarsi, che tutti quelli stato de'nuovi frutti della terra; e sovente
che l'uso vuole che sieno lodati dopo mor- perdeva o tutta o buona parte dell'eredità.
te, lo meritassero ! Le urne per volere dei L'ultimo onore che i romani facevano al
fastosi furono d'oro, di finissimo rame sepolcro ad esempio d'altri popoli (i quali
e bronzo, o pietre preziose; però la mag- usarono pure le piante di quercia , d'al-
gior parte dell'urne cinerarie erano dicre- loro e altre), si era di piantarvi, o davanti
ta leggerissima , ed assorbente con gran o da fianco, un cipresso, affinchè ognuno
facilità qualunque umidità . La forma era avvertisse d'accostarsi a quel luogo sagro
più lunga che larga, iuforine e senza orna- con riverenza e rispetto : crederono glian-
ti: ve nefurono gueruite con figure, fioret- tichi che il cipresso fosse un albero con-
ti, festoni e simili leggiadri ornamenti ; e vi sagrato a Plutone divinità infernale, non
si riponevano ancora le ceneri de' nobili , rinascendo nè pullulando più dopo tron-
imperocchè le opere di terra erano stima cato. Seguivano poi in onore del defunto,
tissime daʼromani, e ne facevano copioso in qualche teatro o anfiteatro, o in qual-
uso,e vuolsi cheNuma fondasse 7 collegi di che foro , il combattimento de' gladiatori
vasai, per mezzo dell'arte deʼquali furono (di che a Scâtavo), i conviti e pranzi fu-
inualzate diverse illustri città , ricordate nebri, il lutto, i sagrifizi annuali, anche
da Guasco. Depostasi l'urna o il cadave- agli dei infernali , lo spargimento delle fa-
re nel sepolcro, questo si chiudeva , s'in ve sopra i sepolcri nelle feste parentalia,
castrava la lapide , indi alzavasi innanzi ne'giornifasti; con superstizione i roma-
l'altare o l'ara, ovvero la pira o un vaso ni credevano alla notturna apparizione
a guisa de'nostri turiboli , e vi si accende delle ombre o larve deʼmorti (di che a I-
va l'Incenso (V.) e altre cose odorose. In- DOLATRIA ed a MANI) , e perciò celebra-
tanto i circostanti , rimanendo le donne vano le feste edi sagrifizi lemurali . Per-
separate dagli uomini, ricominciavano il chè nulla mancasse alla gloria del defun-
pianto e i canti lugubri, e le nenie, can- to, ne appendevano il Ritratto o Imma-
tilena meglio che Epitaphium pare chia gine (V.) nelle sale, tra quelle degli ante.
mata Lessum , Lesum, Lausum . Dice Fe- nati; ma non era concesso ai plebei di far-
sto, che le nenie erano alcune composi- si ritrarre nè in tela, nè in cera ; era pure
zioni che si cantavano nell' esequie del vietato agli altri, prima d'aver consegui.
morto, in sua lode e a suono di trombe : ta l'edilità, di che parlai a ROMA, insieme
alcuni vogliono che nenia sia vocabolo alle altre romane magistrature. Nell'atrio
greco, in significato di quasi ultime paro della casa inchiodavano le spoglie, ch'egli
le in lode del morto. Sfogato il dolore e avea tolte a'nemici, massime gli scudi, i
asciugate le lagrime, spargevano il sepol⚫ quali talvolta col ritratto si collocavauo
cro di fiori in molto pregio tra i romani , ne' templi, e tutto per eternarne la me
comuni e frequenti in ogni loro pompa moria. Se la casa veniva venduta, il com-
(Marzia figlia d'Augusto anche di notte pratore dovea lasciar intatte le appese in-
e in letto, teneva in capo una corona di segue , finchè logore cadevano in pezzi .
fiori, perciò biasimata). Si facevano lasci- Sichiamavano Polinctori quelli che avea-
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no la cura di maneggiare i cadaveri; e Ve- edelle villanie; e mentre scagliavanoisas.
spilloni quelli che li sotterravano o bru si pronunziavano tutte quelle ingiuriose
ciavano. Scrive Plutarco, che nel tempio e maligne cose,che dallo spirito di vendet-
di Venere Libitina erano apparecchiate ta venivano loro barbaramente suggeri-
alla pubblica vista tutte le cose necessa⚫ te. Ma siccome talvolta, stante la perfidia
rie per la pompa esequiale; e questo, egli de'pessimi, anche i sepolcri degli uomini
dice, per fareavvertiti i viventi e ricordar dabbene erano soggetti a consimili ingiu-
loro, che come Venere veniva considera- rie ed imprecazioni, così i sacerdoti sole.
ta quasi come una porta del nostro en- vano raccomandar l'anime de'morti agli
trare nella vita, così ci dava anch'essa nel- dei cantando inni, e pregando e deside-
la morte gl' istrumenti della sepoltura. rando a'sepolti, che chiunque o passasse
Furono i Vespilloni così chiamati dagli davanti o si accostasse a'lóro monumenti ,
antichi, perchè essendo grande il numero non solo si astenesse da qualunque ma-
de'poveri inRoma, che non potevano esse- ledizione, ma augurasse loro del bene; e
re portali sontuosamente di mattina alla non solamente non facesse insulto , ma ne
sepoltura, vi erano condotti dai Vespil onorasse come meglio poteva le loro cene -
loni sull'ora tarda del giorno, che chia ri.Dappoichè, chiunque passando davanti
marono Vespere (V. ) . Il Piazza nella Ne- a'sepolcri non avesse in qualche maniera
crologia, dice ch'è opinione d'alcuni le- dato segno di sua pietà verso i defunti, e-
gisti e canonisti, che il morto nou perda ra tenuto sprezzatore della religione e dei
il dominio delle sue facoltà, se non dopo principii fondamentali della medesima ,
che celebrate le convenienti esequie, cor e per questo venivano poi a travagliarlo
rispondenti al suo stato e sostanze , è po- nella notte le ombre, le larve, gli spettri,
sto nel sepolcro. Ma se i romani lascia ovvero il rimorso di loro esagerata super-
rono tanti belli esempi di loro pietà verso stizione. Le stesse preghiere de'sacerdoti
i defunti e i loro sepolcri , onori che dili- erano dirette a sottrarre i cadaveri alle
gentemente loro resero anche gli scellera notturne ricerche delle Streghe ( V.), ed
ti, come dovere richiesto dalla religioue; ai loro infami riti e sortilegi . Qualche vol.
non mancano però esempi del loro rigore ta isepolcri furono violati anche dai scioc .
quando giudicarono i morti per le loro chi alchimisti, cercanti liquore, per tra-
nefande azioni, in odio agli dei. Non con⚫ mutare in oro e argento i metalli infe.
tenti d'incrudelire contro i cadaveri de- riori. A ROMA, che fu chiamata pure Tom-
gli empi, di spargerne al vento, o di af ba de' Giganti, parlando delle superstiti
fondarne ne'fiumi o nelle sozze pozzan. sne preziose antichità , dichiarai che in
ghere le calpestate ceneri; di abbattere i questo articolo avrei detto de'principali
loro sepolcri e le statue , di privarli dei sepolcri degli antichi romani, ciò che in
consueti funebri onori , di cancellarne dai breve vado ad eseguire, con l'autorità di
pubblici fasti il nome loro , e di dichia- Nibby, Nicolai, Guattani e altri illustri ar-
rare infame e per sempre funesta la loro cheologi.
memoria, giunsero persino a maledirli , e Se presso tutti i popoli antichi fu gran.
ad augurare all'anime loro l'eterno ban de il rispetto per la memoria e per le spo
do dagli elisi , e le perpetue pene e le in- glie mortali de'trapassati, questo rifulse
terminabili torture dell'Erebo o inferno, presso i romani, come sono andato dicen-
fra i malvagi, di che pregavano i giudici do, e molti monumenti rimangonodi que.
infernali, con orrendissima imprecazione. sta loro pietà, quantunque di pochi oggi
A tante scelleraggini aggiungevano talo . si conosca la pertinenza, poichè essenda
ra, per isfogo d'odio, la lapidazione dei i sepolcri ordinariamente sulle vie pub.
sepolcri, ch'era l'ultima delle contumelie bliche, furono i primi monumenti ad es-
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sere spogliati. Lo stato di desolazione e sti monumenti la maggior solidità, ed a
deplorabile delle rovine di vetusti sepol- questo principalmente si deve che ne ri-
cri e di monumenti , che già un tempo mangono tanti avanzi , malgrado tutta la
in quel suolo istesso sorgeano superbi del forza usata dagli uomini in demolirli per
le glorie latine e de'vecchi fasti de'prodi, trar profitto de'materiali. Essi general-
parlano al cuore con favella assai più e- mente erano formati da un masso soli-
nergica ed eloquente d'ogni umana più dissimo di ciottoli di pietra o frantumi
studiata facondia.Quella terra che noi cal di mattoni , esternamente rivestiti di massi
pestiamo, in cui non v' ha minuta gleba squadrati di pietra o di marmo, e più di
che non racchiuda le disperse ceneri di rado d'opera laterizia o reticolare . Questo
qualche romano eroe, fa passare innanzi rivestimento è stato tolto con ogni sorte
agli occhi della fantasia le storie d'una di violenze, onde si vedono i massi o nu-
patria, che se in mezzo al fulgore delle clei come tanti pezzi rosicchiati che con-
più brillanti virtù non andò immune da servano qualche traccia del rivestimento
vizio, fu però sempre magnanima e su- esterno; ma anche questa misera traccia
blime; che ecclissò i vanti e i trionfi dei fu tormentata dalla mazza devastatrice,
popoli passati, e non paventa de'futuri il onde il poco rimasto si deve alla tenacità
confronto, come disse Frontino , De A. della costruzione, che vinse l'avidità del
quaeduct. Dalla narrata duplicità de'mo- distruttore . Le camere sepolcrali destina-
di di seppellire , nasce la gran divisione te a ricevere le ceneri di molte persone
de'monumenti sepolcrali che ci restano, insieme, sia libere, sia di stirpe servile e
cioè alcuni servirono per contenere leur . libertina , furono designate col nome di co-
neo vasi colle ceneri, altri le urne co'cor- lombaio, columbarium , perchè nell'in-
pi, ed alcuni ve ne furono che contenne- terno sono divise in tanti ordini di piccole
ro gli uni e le altre. L'altra divisione de- nicchie, più ordinariamente arcuate, ma
riva dai soggetti , ai quali questi monu . talvolta anche rettilinee,che davano alla
menti erano destinati,poichè altri veniva . camera stessa l'aspetto d'una colombaia :
no eretti per una sola persona,come quelli ciascuna di queste nicchie contiene uno,
dell'Aterio , di Metella, di Cestio; altri per due o più vasi ordinariamente di terra '
una famiglia intiera, come quello de'Sci- cotta, di marmo, di bronzo , di vetro, come
pioni, quello d'Augusto e quello d'Adria- nel colombaio di Pomponio Hyla sulla via
no; altri servirono ad uomini liberi, altri Latina ,uno de'più intatti de'superstiti: in-
a schiavi e liberti , e secondo questa destinanzi poi a ciascuna nicchia ponevasi la
nazione diversa aveano internamente una lapide, contenente il nome e la qualità del
maggiore o minore estensione , una più defunto,e sovente pure l'età . Come Colum-
grande o più modesta apparenza . Questa barium si chiamò l'insieme, così Loculus
ultima circostanza ha portato, che fra i venne appellata la nicchia, Olla il vasó,
ruderi de'sepolcri esistenti, che non sono Tuulus l'iscrizione. I monumenti sepol
pochi, maggiore sia infinitamente il nu- crali, o sono sotterranei , o sopra terra, o
mero di quelli de'liberti e de'servi, perchè ad un sol piano o a due. I più antichi pa-
oltre il formare un maggior numero di re che fossero a imitazione degli etruschi
persone, essendo ordinariamente più mo- sotterranei, cioè o sotto il suolo nelle pia.
desti, più facilmente sfuggirono alle prime nure, o dentro le viscere de'monti , e per
devastazioni. E siccome presso gli antichi quanto potevasi lungo le vie, e di tali se-
lo scopo de'monumenti sepolcrali era non polcri antichi sotterranei se ne ha un bel
solo la conservazione perpetua delle spo. l'esempio in Roma nel sepolcro de'Scipio-
glie mortali, ma ancora della memoria, ni.Sebbene fossero sotterranei si ergevano
posero tutto il loro studio nel dare a que sopra una mole per renderli più visibili,
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la quale era più o meno magnifica , secon i suoi particolari meriti verso la città gli
do i tempi e le facoltà del defunto. Que procacciarono questo singolare onore del-
ste moli ornavansi con festoni, bucrani lasepoltura pubblica,sopra una delle stra-
(teste di bue, scarnate e scorticate, che si de più frequentate che uscivano da Ro-
ponevano su di alcuni antichi monumen- ma, mentre per la legge delle XII tavole
ti, delle quali gli architetti adornano an- era vietato il seppellire in città. Gli avan-
cora alcuna volta i fregi, come apprendo zi della tomba consistono in un basamen .
dal Vocabolario delle arti del disegno), to di travertini,sopra il quale sorge un or-
vasi da sagrifizio, bassorilievi allusivi alle dine di pilastri dorici, con fregi di festoni
imprese, alla professione del defunto, o di e bucrani. La porta ch'è nel mezzo, da-
chi lo erigeva, ordini d'architettura, e so . va accesso alla stanza sepolcrale : l'iscri
prattutto portavano l'iscrizione col nome zione èin belli caratteri cubitali, della for-
della persona o della famiglia, e con tutti ma che ricorda l'ultimo periodo della re-
i titoli e meriti di essa. Non tutte le ca- pubblica; altri dicono che Bibulo fu edi-
mere sepolcrali aveano la porta, come il le nell'anno 545 di Roma, se pure non
inonumento d'Eurisace, che non ebbe la fuil nipote. Sepolcro degli Scipioni, nel-
carnera e fu del genere de' massi solidi , la vigna Sassi , presso la Portas . Sebastia
sebbene è un sepolcro eretto a se e alla no, la penultima a sinistra dell' Appia. Fra
moglie Atistia : le camere sepolcrali colla le scoperte più insigni del secolo passato
porta, questa fu sempre in altri lati , non deve contarsi questa, che ha fatto cono-
corrispondente alla via su cui erano posti. scere l'ipogeo d' una delle più antiche e
Numerosi sono i sepolcri che superstiti si più illustri famiglie di Roma antica, al-
incontrano nelle vie suburbane di Roma, la quale questa città deve la sua salvezza
massime lungo l'Appia, la Latina ela No- contro gli sforzi di Cartagine.Nel maggio
mentana; ma gli esistenti di Roma e suo 1780 gl'ingegnosi sacerdoti fratelli Sassi
circondario suburbano entro il raggio di miei pro- zii, enfiteuti della vigna, vollero
due miglia, i più noti ed i più sontuosi so- ingrandire la grotta sottoposta al casino,
no i seguenti, de'quali farò cenno secon- grotta chiusa entro muri d'un fabbrica-
do l'epoche di loro costruzione. In gene- to antico dell'era Settimiana . Forando la
rale i monumenti di questa specie che ci parete orientale della costruzione autica ,
restano, si riducono a 4 categorie, di for- s'imbatterono in due tavole di pietra al-
meche variano ne'particolari ,ma non nel bana ossia peperino, portanti una lunga
l'insieme, delle quali abbiamo 3 tipi alle iscrizione, che indicava l'avello di P. Cor-
Porte di Roma, come il sepolcro di Me- nelio Scipione figlio dell' Africano mag-
tella pel 1. , quello di Cestio pel 2. °, e quel giore e padre adottivo del minore, in cui
lo d'Aterio pel 3.º; e quello a foggia di si estinse il ramo della famiglia, le cui ma-
edicola, categoria della quale più esempi gnanime imprese celebrai a ROMA. Quel
rimangono sulle vie Nomentana, Latina, foro introdusse nel sepolcro, che si pre-
Appia . Pel1 . come di epoca incerta, dirò sentò con l'aspetto di catacomba : la cu-
del Sepolcro di Bibulo, inserito in una ca- riosità e lo scopo d' ingrandire la grotta
sa moderna. Dal senato e popolo roma- produsse lascoperta d'una testa virile im-
no,a spese pubbliche,fu concesso il luogo berbe laureata, e dell'epitaffio di L. Cor-
per se e suoi discendenti a Caio Publicio nelio Scipione primogenito dell'Asiatico.
Bibulo edile della plebe , fuori la Porta Questi celebri nomi mossero l'attenzione
Ratumena all'ultima falda del Monte Ca- pubblica, e si cominciò a sperare di aver
pitolino, sul principio del Campo Marzo , infine scoperto il sepolcro d'una famiglia
ora presso la via di Macel de'Corvi, sul così famosa nella storia romana; laonde
principio della salita di Marforio. Forse Pio VI,che tanto amava tali ricerche, on-
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de aumentare i pregi sublimi del suo mu- Corneli cognominati Scipioui godevano
seo Vaticano, ordinò che lo scavo si pro- il privilegio di farsi tumulare cadaveri ,
seguisse a spese pubbliche, accordando ai invece d'essere bruciati : ma i sepolcri dei
proprietari del fondo gl'indennizzamenti detti Africano, Asiatico e Ispano non fu-
opportuni , e così lo scavo venne conti- rono trovati, bensì quelli di vari discen-
nuato pel tratto di un anno. Le pontifi. denti e ascendenti, sebbene del primo si
cie intenzioni furono mal corrisposte, poi. sa che vi avea un monumento , oltre il se
chè in luogo di lasciare il monumento co- polcro di Literno. Quantunque l'ipogeo
me era stato scoperto, fu alterato in gui- sia stato sconvolto e sfigurato, l'identità
sa da muri moderni colla scusa di man . del sito e qualche partesuperstite non al-
tenerlo sotterraneo, che basta farne il con. terata, lo costituiscono per uno de'monu-
fronto fra le due piante pubblicate dal inenti di Roma antica più interessanti . Al
sommo Nibby , per conoscere la grande Museo Vaticano ( V. ) furono trasportati
differenza che passa fra lo stato origina i monumenti e le iscrizioni, il . de'quali
le e lo stato odierno : tutte le lapidi furo è il sarcofago di L. Cornelio Barbato fi .
no rimosse col pretesto di conservarle uel glio di Gneo, padre de'conquistatori del
museo Vaticano; le ossa di queʼprodi che la Corsica e della Sardegua, e bisavo dei
aveano sfuggite le ire deʼbarbari , furono Scipioni Africano e Asiatico, decorato di
sparse al suolo, ed ottennero ricovero dal- iscrizione e ornamenti , mentre gli altri
la mano pietosa del senatore veneto An . monumenti sono rozze casse mortuarie
gelo Quirini, che le fece trasportare in Pa • di pietra albana inserite dentro il tufo,
dova nella sua villa dell'Alticchiero, ove alcune delle quali sebbene iufranterima.
eresse un modesto monumento che le ri- sero al loro posto, ed alle iscrizioni tolte
cordasse. Singolare coincidenza ! Scipione furono sostituite nel sepolcro lecopie, ma
Africano seniore ordinò d'essere sepolto non al loroposto e inesatte. L'arca di Bar-
nella sua villa di Literno, perchè la pa bato nella partesuperiore mostra un fre
tria sua ingrata non avesse neppur le sue gio dorico quanto mai può dirsi elegan .
ossa : questa stessa patria perseverando te per la composizione e per l'esecuzio-
nell'ingratitudine verso quella benemeri . ne, con triglifi e rosoni ; il coperchio è di
ta famiglia, dopo quasi 20 secoli ne lasciò lavoro corrispondente, e vien terminato
disperdere e andar lungi le ossa . Nella mia alle due estremità da volute che ne❜lati
tenera età, il mio ottimo zio Giuseppe Sas- sono tagliate a squamme. Barbato fu con-
si, nel maggio e nell'autunno mi portava sole, censore, edile e conquistatore della
• a villeggiareiu detta vigna , per cui di fre- Lucania ; il figlio occupò le stesse cariche
quente visitai il celebre sepolcro. Egli mi e soggiogò la Corsica, dicui nel 1616 nel-
narrava,che dopo la scoperta gl'inglesi con la stessa vigna si trovò l'iscrizione, esisten-
entusiasmo incedevano nel luogo, rega te nella biblioteca Barberini. Tra le altre
lando ghinee d'oro al vignarolo per qual- iscrizioni , va ricordata quella dell'Africa-
che pezzo d'osso, a cui facevano festa , co- no maggiore, il quale morì senza discén .
me di aver acquistato cosa preziosa. Pare denza, e perciò adottò il figlio di Emilio
che il luogo fosse un predio avito de'Sci Paolo, noto col nome di Scipione Africa-
pioni del ramo dell'Africano seniore, del- no minore, e fu lar ." che si trovò come
l'Asiatico, e dell' Ispano, il quale profit- notai : la sua morte fu deplorata da Ci-
tando della rupe tufacea del colle, aprì u- cerone. Del suo figlio Scipione Comato,
na specie di latomia o cava di pietre , e morto di 16anui,evvi pure l'iscrizione.Al-
dopo averle estratte formò in essa il se tre appartengonoal ramo degl'Ispani, tut-
polcro, circa la metà del V secolo di Ro- te come le precedenti scolpite su pietra
ma, 3 secoli avanti la nostra era . Questi albana, meno due di marmo dell'epoca
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imperiale. Da una di queste si apprende, la cornice poi pochi massi rimangono sul
che sul principio dell'era nostra, estintasi luogo primitivo, gli altri vi furono collo-
la famiglia de'Scipioni, il sepolcro era sta. cati, allorchè la mole divenne castello feu.
to occupato dai Corneli Cossi , che si era- dale. La parte della mole rotonda che co-
no fusi ne'Corneli Lentuli, e che per a. stituì il fregio è di marmo, e di marmo
dozione erano succeduti ad uno de' Giuni èpure l'iscrizione; quindi è questo il mo.
Silani , cioè a Decimo. Inoltre negli scavi numento più antico superstite di data cer-
del 1780 furono trovati due busti , uno di ta , che fa fede di questa pietra in Roma,
pietra albana laureato, l'altro di marmo, prima dello stabilimento della dinastia
ed un anello con corniola in cui era inci- imperiale. Dagli scavi del 1836 si trovò
sa una Vittoria :i busti passarono al Vati- insussistente l'opinione, che vi fosse una ca.
cano, l'anello fu donato da Pio VI al ce- mera sotterranea. E' fama che il sarcofa.
Jebre Dutens . Si trovarono pure da 19 la. go di marmo esistente dentro il palazzo
pidi tutte di marmo, parte spettanti a li. Farnese sia stato trovato dentro questo
berti della gente Cornelia, parte ad altri, sepolcro, ma non ci couviene Nibby. So.
non però nell'ipogeo, ma ne'dintorni di pra l'iscrizioneera una Vittoria, che scri-
ess , che si vedono collocate in detto mu . vea sopra uno scudo, posta fra due tro-
seocogli altri monumenti. Del monumen- fei, a piè de'quali era uno schiavo. Il fre-
to e delle epigrafi scrissero dottamente E. gio è ornato di bucrani e di encarpi os-
Quirino Visconti, Francesco Piranesi, e sia festoni i bucrani dierono origine al
Luigi Lanzi. Sepolcro d' Eurisace, presso nome di Capo di Bove che ha la contra .
e propinquo alla Porta Maggiore, dove da . Sopra la cornice ciò che rimane è la-
lo descrissi. Sepolcro di Cecilia Metella. voro del 1299, allorchè fu ridotto a torre
Sulla via Appia,circa due miglia e mezzo feudale dai Caetani ( V.) : in origine pa-
fuori della porta s. Sebastiano, s'innalza re che comeil Pantheon fosse coperto con
questosuperbo monumento sulla sommi- una calotta o volta tonda росо elevata,
tà d'un piccolo poggio, eretto a Metella rinfiancata da scaglioni, e sormontata da
figlia di Q. Cecilio Metello Cretico (che un fiore. Questo monumento dopo le ro-
fu console nell'anno di Roma 685, e con . vine di Roma rimase abbandonato , ed il
quistò l'isola di Creta ossia Candia), dal nome Metella scomparve, e in una cart a
marito M. Licinio Crasso. La mole roton- dell'850 , riportata da Galletti nel Primi-
da fu elevata sopra uu piano quadrato, cero, a p. 186, viene chiamato Ta Cane-
avendo compresoil rivestimento 100 pie- tri Capita, e si dice di diritto della s . ro -
di per ogni lato, con un diametro nella mana chiesa. Nel 1299 Bonifacio VIII lo
mole di egual dimensione , e nel centro concesse alla sua famiglia Caetani, che lo
di questo la camera sepolcrale ebbe 30 ridusse a torre feudale, e vi edificò dap-
piedi di diametro, con vano foggiato a for. presso un recinto merlato quadrilungo ,
ma di cono.L'altezza nell'insieme può cal dentro il quale fu contemporaneamen te
colarsi a 60 piedi. Il masso del piantato costrutta una chiesa, e dal canto del se-
e della mole è di scaglie di selce delle vi- polcro un palazzo. Allora avea l'odiern o
cine cave. Il rivestimento esterno era di nome di Capo di Bove, e perciò con l'inse
massi di travertino : questi nella base so- gua della famiglia vi si vede una testa di
no stati tutti svelti , meno la parte che a bove : rimangono smantellate le costru -
guisa di cuneo penetrava nel masso, e que zioni, d'opera saracinesca. Morto il Papa ,
sta puresi vede troncata dalla inazza : nel- il sepolcro col castello annesso fu occu-
la parte circolare che costituiva la mole pato dai Savelli, e nel 1312 lo possedeva
rimane intatto, con poche eccezioni, ed Giovanni de Sabello , il quale essendosi
è variato in bugue piane; al di sopra del obbligato di pagare all'imperatore Euri-
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co VII 10,000 marche d'argento equiva de'quali fu eretto per sua testamentaria
lenti a 6000 scudi, avea dato per guaren disposizione. Sepolcro de' servi e liberti
tigia il castello e la rocca di Capo di Bo- degli Arrunzii. Questo monumento en-
ve con altri beni ; ma non volendo con . tra nella categoria de'colombari, trovasi
segnarlo, il castello fu assalito dagl' im- nell'ultima vigna a sinistra prima d'usci.
periali e dai romani , e preso d'assalto fu re dalla porta Maggiore, e fu scoperto ver-
incendiato: la rocca poi, cioè il sepolcro, so la metà del secolo passato. Il Piranesi
permancanza di viveri si arrese a discre- che lo vide nella sua integrità, ne diè tut-
zione. Allora Enrico VII rimise l'uno e ti i particolari in 9 tavole nel t. 2 delle
l'altro a Pietro de Sabello, fratello di Gio- Antichità , e pare che fosse pienamente
vanni, con ordine di ritenerlo sino al pa⚫ conservato. Le volte erano ornate di bel
gamento delle marche. Forse per dote dei li stucchi, i monumenti stavano a'loro po-
Savelli passò poscia nelle mani de'Colon · sti, le iscrizioni non erano rimosse, e da
na, a' quali successero gli Orsini fin dal queste appariva che Lucio Arrunzio, per .
principio del secolo XV, e lo aveano an . sonaggio lodato da Tacito, che fu console
cora nel 1485, allorchè ne furono caccia . nell'anno 6 di nostra era e si uccise l'an-
ti. Il castello rimase abbandonato, e tale no 37 , concesse questo sepolcro a'suoi ser.
apparisce nel secolo XVI : il Poggio dice a- vi e liberti. La costruzione è d'opera re-
verlo veduto intiero, e che a suo tempo era ticolata , e perfettamente analoga a quella
stato in gran parte rovinato, pare nella delle celle di Castra Praetoria ( nel vol.
parte del basamento. Corse grave peri . LVIII, p. 171 indicai ove ne parlo, oltre
colo di completo smantellamento , quan . a PRETORIO), fabbricato nello stesso tem-
do nel 1588 Gio. Battista Mottini , Giro po . Oggi non è quasi più riconoscibile ,
lamo Leni e altri aveano ottenuto da Si . tutto èdeformato e sconvolto. Presso que .
sto V, col beneplacito della camera Capi . sto colombario ve n'è un altro molto più
tolina, di demolirlo e appropriarsi il mo . piccolo e modesto, fra questo e le mura
numento : cominciata la demolizione, fu di Roma, il quale è men malmenato , ma
rono tantii reclami portati in Campido non conserva che nomi di persone inco-
glio, che fu sospeso il decreto, per non es- gnite e di famiglie diverse fra loro, onde
sersi derogato alla bolla di Pio II e altre sembra che fosse un sepolcro , nel quale
proibizioni, contro siffatte barbare demo- ciascuno che il voleva comprava perse o
Jizioni, e si proibi di proseguirne la rovi per altri, uno o più locali . Già sorgeva
na, onde restò mutilato quale si vede. Se- maestoso fra la via Flaminia e la ripa del
polcro di Caio Cestio, il più conservato Tevere , il celebre Sepolcro di Augusto,
tra quelli di Roma antica, presso la Por- edificato dall'imperatore di tal nome nel
ta di s. Paolo (V.) : esso fu eretto d'or- 6.° anno del suo consolato, o 726 di Ro-
dine di detto C. Cestio, uno de'più poten . ma , circondato da boschi e da viali aper-
ti e più ricchi sotto Nerone, che fu con- ti ad uso del popolo, chiamato Mausoleo
sole, ed uno de'7 sacerdoti epuloni, col- come quello eretto da Artemisia nella Ca-
legio che sovrastava ai conviti per gli dei ria, mentre gli altri sepolcrali monumenti
ne❜loro templi, i quali nascostamente si deʼromaui non furono così denominati, e
mangiavano, e presiedevano ai sontuosi neppure quello di Adriano , il quale fu
banchetti de'funerali . Di questa superba sempre designato col nome di sepolcro o
fabbrica e degli epuloni, ne riparlai nei monumento , solo qualche scrittore più
vol. LV, p. 37, LVIII , p. 140 , dicendo tardi lo appellò Mausoleo, titolo privati-
de'propinqui cimiteri degli acattolici e de- vo di quello d'Augusto. Venendo dai ro
gli ebrei; LX, p. 130, facendo menzione mani considerato come il luogo più sagro
de' sacerdoti epuloni settemviri , ad uno il Campo Marzo, per la celebrità e gran-
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di gesta del degno nipote e figlio adotti- le celle, ed a guisa di tempio racchiudeva
vodi Giulio Cesare, de'quali trattai a Ro. le statue de'Cesari sepolti. Questa volta
MA e in tutti gli articoli che li riguarda- serviva di sostegno al tumulo, che essen .
no, così iromani nell'erigere i loro sepol- do piantato d'alberi sempre verdi , forse
cri in detto Campo agli uomini e donne elci , è chiaro ch'era di terra. Sulla som-
piùillustri, considerarono il Mausoleo pel mità poi era la statua colossale in bronzo
piùimportante e cospicuo. Riferisce Stra- d'Augusto. Innanzi al vestibolo leggevasi
bone, che si formò d'un gran cumulo di su tavole di bronzo i fasti scritti da Au-
terra innalzata sopra un' alta crepidine gusto medesimo e contenenti le sue gesta .
di marmobianco presso al fiume, e que- Il 1. ad essere deposto nel monumento
sto ombreggiato da alberi sempre verdi foO Marcello, morto nel 731 di Roma , il
sino alla cima, sulla quale fu posta la sta- 2. Agrippa nel 740 , e poco dopo Otta-
tua di bronzo d'Augusto. Sotto il tumulo via sorella d'Augusto, il 4.° e nel 745 fu
erano le celle mortuarie di lui,de'suoi con- Druso il seniore; successivamente v'ebbe .
giunti e de'suoi famigliari. Dietro al Mau- ro riposo le ceneri di Caio e Lucio nipoti
soleo trovavasi il gran bosco contenente d'Augusto , di Augusto stesso dopo che
mirabili viali. In mezzo del piano era il Livia per 5 giorni restò al luogo della
recinto del rogo che ne bruciò il cadave combustione del suo corpo a piangerlo, e
re, portato dal foro sulle spalle de'sena- le ceneri raccolse e depose nel monumen-
tori nel Campo Marzo, dopo le orazioni to. Quindi vi furono deposti Livia me-
funebri di Tiberio e di Druso; anch'esso desima, Germanico spento da Tiberio ,
di marmo bianco circondato intorno da Druso figlio di questi, Agrippina seniore
barriere di ferro, e dentro piantato di piop. moglie di Germanico e madre di Caligo .
pi. Il luogo quindi destinato alla combu- la (ed il vaso che ne contenne le rispet-
stione de'Cesuri, corrisponde alla via de- tabili ceneri, ora è nel cortile de'conser-
gli Otto Cantoni, propinqua alla via dei vatori di Campidoglio, dopo aver servito
Pontefici e vicino alla chiesa di s. Rocco, di misura di 300 libbre di grano e detto
che sono i luoghi in cui vedonsi gli avan- rugitella o rubiatella ! ), il medesimo Ti-
zi del Mausoleo d'Augusto. L'ingresso era berio, Antonia, Claudio, Britannico, e per
rivolto al mezzodi, decorato dall' Obelisco non dire d'altri, per ultimo Nerva. Così
del Quirinale (V. ) , e dall ' Obelisco Libe- rimase chiuso il monumento, fino al 409
riano o dis. Maria Maggiore (F.); aven . dell'era volgare, allorchè le orde di Ala-
do inoltre innalzato avanti al monumen- rico per l'avidità di trovarvi oggetti pre.
to la famosa meridiana o orologio sola- ziosi ne sconvolsero le urne. Poscia non
re, a cui serviva di gnomone l'Obelisco se ne trova più menzione sino al secolo
di Monte Citorio (V. ) . Secondo la descri- XII in cui n'erano padroni i Colonna (P.) ,
zione di Nibby, consisteva il monumento e chiamato l' Augusta , nome che prese
in un alto basamento d'opera reticolata la contrada. La rotta che i romani ebbe-
fasciata di massi di marmo bianco, per. ro dai tusculani (di che a FRASCATI ) a'30
fettamente circolare di 225 piedi di dia. maggio 1167 , fu attribuita ad un tradi-
metro esterno. Questo gran basamento mento de'Colonnesi, onde tornati in Ro
circolare conteneva intorno 14 celle o am . ma corsero a vendicarsene su questo mo.
bienti, ciascuno 20 piedi lungo e circa 35 numento allora ridotto in fortezza, che di
largo, uno de'quali serviva di porta , e le strussero da cima a fondo, rimanendo in
altre erano camere sepolcrali. Rimaneva piedi soltanto quelle parti che presenta-
in mezzo un vano circolare di 130 piedi : vano una solidità insuperabile, e che so-
questo veniva coperto da una volta, ser. no quelle che oggi rimangono, cioè il re-
viva di sala comune che dava ingresso al cinto delle celle.Mala mole di mezzo crol-
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lò, e formossi così un'area a cielo scoper de, le cui ceneri furono rinchiuse in urna
to di quello che originalmente costituiva d'oro. Questa colonna fu denominata, co-
il salone. Tornarono i Colonnesi ad an- me l'altra d'Antonino, Centenaria, per
nidarsi sulle rovine sue, e particolarmen- la misura di loro altezza di 100 piedi dal
te vi si fortificò il cardinal Giovanni Co- lo spigolo superiore dell'abaco del capi-
lonna nel 1241 contro Gregorio IX (che tello a quello inferiore del plinto della
morìa'21 agosto); ma fu assediato e pre- base, a tenore delle dotte ricerche del
so a nome del Papa da Matteo Rosso se- comm."Canina , e dichiarate nell'Appen .
natore di Roma , allora i Colonnesi par- dice alla sua Descrizione dell'antica via
teggiando per Federico II , il quale vole . Appia,di recente ristabilita, onde servire
va occupare Roma. L'area del Mausoleo di documento alla divisione delle miglia
era chiamata il Campo dell' Augusta, ed antiche lungo la stessa via. Dopo il col-
ovenel 1354 fu trascinato il cadavere del locamento delle ceneri di Traiano in det.
l'ucciso e famoso Cola di Rienzo, che era ta colonna, Adriano che gli successe pen .
restato insepolto e tutto orribilmente la- sò ad erigere un altro monumento simi-
cerato e mutilato presso la chiesa di s. le a quello d'Augusto, perchè servisse di
Marcello , zimbello a tutti i furori della sepolcro a se ed ai suoi successori , ed è
fazione aristocratica di lui fiera nemica; l'odierno Castel s. Angelo ( V. ) , edifican-
fu portato miseramente nel luogo per or- do purea tal uopo il ponte Elio, poi Ponte
dine di Giugurta e Sciarretta Colonna , s. Angelo (V.) : a MAUSOLEO notai gli altri
quindi gli ebrei in gran folla accorsero al imperatori che vi furono tumulati. Se-
Campo dell'Augusta, ed acceso un gran polcro di Gneo Pomponio Hyla, e Pom-
rogo formato di cardi secchi, ne arsero il poniaVitaline . Della categoria de'colom .
cadavere , senza che vi restasse reliquia bari, così lo denominò Nibby, come i per-
di lui . Osserva Nibby, che quel monumen- sonaggi principali ivi tumulati , le ossa bru-
to medesimo che avea edificato chi avea ciate de'quali erano contenute in un vaso
distrutto la repubblica e libertà romana, di vetro che oggi si conserva nella bibliote-
dopo quasi 13 secoli servì di rogo al cor- ca Vaticana; dappoichè le memorie scrit
po di colui che volea ristabilirla : lo stes te che ivi si trovano, appartengono a per-
so spazio servì di sepolcro ad Augusto, e sone di varie famiglie, generalmente ser .
di rogo a Rienzo ! Dell'avventure di quel vi e liberti , così lo crede un colomba-
l'audace tribuno parlai a Roma. Dipoi il rio come tanti altri edificato per specu
Mausoleo divenne più che mai diruto e lazione privata, nel quale ciascuno pote .
ridotto allo stato di un colle piantato di va comprare per se e suoi le olle cinera -
viti, finchè l'area interna fu ridotta a giar- rie. Questo colombario prossimo a Por ·
dino, e tale rimase sino al secolo passato, ta Latina , è nella vigna stessa del sepol
allorchè fu convertita ad arena d'apfitea. cro de'Scipioni, e perciò del ricordato mio
tro, al quale uso continua ad essere de- zio Sassi , e fu onorato dal Papa Grego-
stinala, nel modo e per que'spettacoli che rio XVI di visita, come notai nel vol. XX,
descrissi ne❜luoghi indicati nel vol. LVIII, p. 224 , per cui ebbi la dolce compiacen-
p.156. Sepolcro d'Adriano imperatore. za di ritornare a fianco d'un sommo Pon.
Nerva fu l'ultimo de'Cesari , che morendo tefice, in quella stessa vigna che avea ser.
l'anno 98 di nostra era fu sepoltonelMau- vito digrato sollievo nella mia verde età ,
soleo d'Augusto, poichè le celle mortua . e di presentargli il rispettabile zio. Il co-
rie non presentavano più spazio per gl'im lombario, sebbene piecolo quanto all'e-
peratori successori . PerciòTraiano che oc- stensione, è molto interessante per la rara
cupò il trono dopo di lui, ebbe sepoltura sua conservazione, per la quale può trarsi
nella ricordata e sontuosa Colonna cocli . un'idea esatta di tali monumenti funebri:
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nella costruzione era sotterraneo per qua sua parte, tranne la volta che lo ricopri-
si 12 piedi, quindi per gl'interrimenti so- va, sia per maggior vastità , sia per pù
pravvenuti trovasi per più di 20 piedi. larga copia di preziose epigrafi che scolpi-
La camera conserva la volta antica di a- te in marmo, o graffite sull'intonaco, ed
rabeschi dipinti, le olle racchiudono an- eleganti decorazioni di dipinti a fresco e
cora le ossa bruciate che vi furono col di stucchi coloriti; sia in fine per nuove
locate in origine, molte non hanno tito. foggie di architettonico scompartimento ,
lo, alcune lo hanno, e fra queste due ri- per molte centinaia di nicchiette e di edi-
cordano un'ornatrice d'Ottavia sorella di cole, contenenti dove urnette e vasi mar-
Augusto , ed un pedissequus di Tiberio morei, dove olle fittili in cui vennero de-
Cesare, prova che il monumento appar positate le ceneri, dove cippi o marmi scol .
tiene al principio dell'era volgare. Alcune piti, in cui tracciate ci pervennero le ef-
parti del colombario furono aggiunte for figie di taluni fra i sepolti in questa tom.
se nel tempo de'primi Antonini , quando ba. Con pena debbo tralasciare di dire al-
il monumento offriva ancora luoghi per tre parole, per l'impostami brevità, ed in
la sepoltura, ed a questa 2. epoca appar fine di questo articolo mi limiterò a ri
tiene il sarcofago di terra cotta posto nel cordare, colle illustrazioni de'sepolcri dei
sotto scale che contiene uno scheletro in romani, quelle altresì e dotte del marchese
tiero. Benemerito della scoperta del se soprai due ipogei, pubblicate con magni.
polcro fu il marchese Gio. Pietro comm." fica edizione , che non è in commercio.
Campana, caldo amatore delle antichità Solo qui aggiungerò, che nel n.º 17 del
e di esse intelligentissimo, il quale a tut- Diario di Roma del 1847 si legge, come
te sue spese, e coll'annuenza del nomina . il comm. G. Pietro Campana, nell'acca.
to proprietario Giuseppe Sassi, intrapre- demia di archeologia , tenne un interes-
se nel 1830 gli scavi. Incessanti furono le sante discorso sopra un'insigne scoperta
premure del marchese, non solo perchè da lui fatta in que'giorni, di un sepolcro
nulla fosse alterato o rimosso, e con ge- romano, che abbraccia le ultime epoche
neroso disinteresse si spogliò d'ogni di della repubblica e i primi tempi de'Ce-
ritto che avea sopra gli oggetti trovati. sari, con che si è arricchita la scienza ar
Stimato da Gregorio XVI,ottenne il mar cheologica d'un copiosissimo quanto pre-
chese che si recasse a visitare il monumen . zioso tesoro lapidario. Il fortunato ritro
to , e si trovò a riceverlo ed a fargliene vamento ebbe luogo vicino a quello dei
gustare i pregi con facondia di belle eru- suddetti due colombari dell'epoca d'Au-
dizioni. Proseguendo il marchese Campa- gusto pure dal medesimo scavati , e come
na le sue nobili e accurate ricerche delle essi di sorprendente conservazione nelle
memorie degli antichi romani presso le parti interne del monumento, ove si rin
tracce delle loro tombe, e ne' luoghi fe. vennero non meno di 400 iscrizioni in
condi di grandi opere sepolcrali, richiamò marmo, insieme a'cippi, vasi cinerari di
la sua attenzioneil fondo limitrofo a quel marmo e di terra cotta, sarcofagi, busti
lo ove dormivano le ceneri de'Scipioni e e altri oggetti di scultura. Giustamente
de' Corneli , avente per confine le mura Osservò, di quanto interesse sia ai classici
della città e la Porta s. Sebastiano. Di- studi e alle arti il conservare localmente,
venuto il luogo, contiguo alla vigna Sas. per quanto si può,l'integrità di siffatti mo-
si, il campo favorito di sue felici escava. numenti coloro preziosi accessorii ; non
zioni , rinvenne un novello interessante avendo egli,come ne'celebrati due colom .
monumento, che può gareggiare in me- bari, risparmiato cure e spese, perchè il
rito col precedente, sia per lo stato com . nuovosepolcro possa venir serbato a pro.
mendevole dibella conservazione in ogni fitto della scienza e a gloria dell' eterna
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Roma . Dall'esame del monumento risul- perchè fuori di piombo fino dal 539, a-
ta, che non fu proprietà di famiglia pri vanzo di cospicua fabbrica. Fu così ridot
vala, nè appartenne alla classe degli av. to perchè spinto e forzato dalle acque del
ventizi o comuni, ma probabilmente e- la collina , per cui cedette per caso sor-
retto a spese pubbliche, per alcune classi prendente, al modo che si vede.Qui si vuo-
di persone privilegiate, di liberti e servi le che fosse il sepolcro della gente Domi-
imperiali, d'ognigenere d'uffiziali addetti zia , cui apparteneva Nerone, il quale con-
alla casa de' Cesari, onde la tomba non sisteva, al dir di Svetonio, in una gran so-
ha da invidiare quella de'liberti di Livia strazione sostenente una gradinata di por
presso la chiesa di Domine quo vadis, di fido sopra un'ara di marmo bianco e con
cui parlai nel vol . LIII, p. 20 , illustrata balaustra all'intorno di marmo di Taso.
e pubblicata dal Gori . Quanto all'uso del Ristretto il circuito di Roma ne❜luoghi alti
sepolcro, pare che abbia continuato sot- da Belisario nella guerra gotica , fra gli
to i primi Cesari , almeno fino a Domi- antichi edifizi che fece servire per mura
ziano che mori nel 96 di nostra era. Se- della città , appoggiandovele sopra, uno
polcro di P. Vibio Mariano, erroneamen- fuil Muro torto presso i muri de'sepolcri
te creduto dal volgo la Sepoltura di Ne- e de' bagni della casa Domizia. Ivi anti-
rone, esistente circa 4 miglia fuori della camente si seppellivano per ignominia le
Porta del Popolo , sulla via Cassia , 3 mi- meretrici impenitenti, ed ai giorni nostri
glia lungi dal Ponte Milvio, cioè nel lato i giustiziati impenitenti , mentre i morti
opposto alla moderna strada, perchè l'an- cristianamente l'Arciconfraternita della
tica passava dall'altro, dietro il monumen- Misericordia di s. Giovanni Decollato
to, onde l'iscrizione non si vede e resta (V.) li tumula nella sepoltura esistente
rivolta dal canto della via antica . Questo presso la loro chiesa omonima nel rione
vasto sarcofago di marmo bianco corroso Ripa, già s. Maria della Fossa, data a’con-
e annerito, è un monumento sepolcrale frati da Innocenzo VIII, pregievole per
sagro ai Mani di Publio Vibio Mariano le bellissime pitture che possiede. Sepol
(figlio di Publio che fu procuratore e pre- cro di Quinto Aterio, forse di quello par-
side della provincia di Sardegna, oriundo tigiano di Tiberio , sebbene simulò par-
dalla colonia italica di Giulia Dertona , lando con calore quando quel Cesare fa-
oggi Tortona), eretto forse ai tempi di Set- ceva mostra di non voler accettare l'im-
timio Severo , da Vibia Maria o Marzia pero, eloquente adulatore di famiglia se-
Massima figlia e erede di P.Vibio, e di Re- natoria, tribuno della plebe e settemviro
ginia Massima suoi genitori, come si leg . degli epuloni , morto nell'anno 27 di no-
ge nell'iscrizione. Impropriamente dun . stra era. Esiste il sepolcro fuori di Porta
que dicesi la Sepoltura di Nerone, poi . Pia a destra, dopo le due torri, una qua-
chè come notai altrove, quel mostro l'eb. drilatera e l'altra rotonda, ove se ne vede
be,secondoSvetonio , sul Monte Pincio, al- il nucleo quadrato che conserva le mor-
lora Colle degli Orti, per quelli sontuosi se de'massi di travertino che lo rivestiva .
che vi ebbero Sallustio , Lucullo e Do- no. Essofu sotto l'imperatore Onorio spo-
mizio. Seguendosi un'antica tradizione , gliato e ridotto a servire di masso ad una
Nerone fu propriamente sepolto alle fal- delle due torri che difendevano l'antica
de del Monte, vicino alla Porta del Po- Porta Nomentana che ivi era , rimossa da
polo, già Flaminia, ove i continui spaven- Pio IV quando eresse l'odierna mento .
ti notturni dierono motivo a Pasquale II vata. Sepolcro di Priscilla moglie di T.
di edificarvi la Chiesa di s. Maria del Flavio Abascanto, liberto influente nella
Popolo (V.), propinqua e dietro a Muro corte di Domiziano e suo segretario par-
torto, chiamato clenatus ed inclinatus, ticolare, dopo avergli accordata la liber-
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tà. Vi fu sepolto colla moglie , e questa cero ristorare e collocare nel portico del-
in cadavere involto in un velo purpureo, la canonica nel 1509. Ne riparlai a SEPOL-
insieme ai suoi liberti, come a T. Flavio CRO DE ROMANI PONTEFICI. Sepolcro di s.
Epafrodito edituo ossia custode del sepol . Costanza figlia di Costantino suddetto ,
cro. Fu eretto nella via Appia prossimo fuori di Porta Pia, che fu collocata in quel-
all'Almone, rimpetto al quale fu poi edi- la sontuosa urna di porfido, poi trasporta-
ficata la chiesa di Domine quo vadis. Il ta al museo Vaticano : non conviene Nib .
sepolcro fu di forma rotonda e sontuoso, by che il tempio fosse già un tempio di
con nicchie all'esterno con istatue di bron . Bacco , avvertendo che il padre Costan-
zo e di marmo, rappresentanti Priscilla tino edificò la propinqua chiesa di s. A.
sotto le sembianze di Cerere , Arianna , gnese a sua insinuazione, e che i fratelli
Maia e Venere, frammiste ad altre figu- ornarono di colonne e musaici il sepolcro
re; nell'interno fu foggiato con sarcofagi. della famiglia nel quale ella venne depo .
Ora è un monumento grande semidiruto sta . Del sepolcro, della chiesa e dell'ur.
circolare, sopra un gran basamento qua. na, ne parlai ne'vol. XI , p. 273, XLVII,
drato, al tolo essendo stata sostituita una p. 101 ; ed il Marangoni pure fa altrettan-
torretta ne'bassi tempi, di marmi spezzati to. Fuori della medesima porta e nella
e spoglie del monumento, il quale fu co- vigna del cav. Lozzano, fra le porte Vi-
struito d'opera reticolata. Per lungo tem minale e Nomentana, nel gennaio 1839
po erroneamente il sepolcro di Priscilla fu trovato un sepolcro intatto di forma
fu creduto essere quello de'Scipioni . Se quadra, costrutto di massi di travertino
polcro di s. Elena madre dell'imperato- eccellentemente commessi insieme , con
re Costantino il Grande, fuori di Porta recinto d'opera reticolata del tempo dei
Maggiore sulla via Labicana , nel luogo primi Antonini, ma senza lapide per sta .
detto Tor Pignattara , ov'è l'avanzo del bilire a chi appartenesse e dare il nome
gran monumento sepolcrale o cenotafio , al sepolcro. Vi furono trovate 3 grandi ur-
e forse da lei destinato ad esservi sepolta ne di marmo statuario benissimo conser.
se moriva in Roma , poichè Eusebio e So- vale, con bassorilievi sulla fronte e ne❜la-
crate riferiscono che morì in Palestina e ti. Una è decorata con festoni di frutti e
fu sepolta in Costantinopoli; per cui se fiori, con fauni che li reggono, e sul co-
condo essi ed altri non pare che le sue ce- perchio una corsa di putti con animali .
neri fossero deposte nella magnifica urna L'altra conserva tracce che fu dipinto, ha
di porfido ove fu collocato Anastasio IV, sulla fronte rappresentata la vendetta di
e poi trasportata nel museo Vaticano. Del Oreste su di Egisto e Clitennestra, e le fu-
sepolcro e dell'urna parlai ne' vol. XIII, rie che poi l'invasero; sul coperchio il suo
p.148 , XLVII , p . 101. Però Marangoni arrivo in Troade e la fuga d'Ifigenia , col
sostiene che s. Elena morì in Roma, e fu simulacro di Diana Tauride. Nella 3. è
sepolta sopra il cimiterio de'ss. Marcelli espressa la vendetta di Diana e d'Apollo,
no e Pietro, nell'urna di porfido che de sopra la prole dell'infelice Niobe . Quan-
scrive, e rende ragione di sue sculture.Che do la tomba fu scoperta , si trovarono i
il corpo della santa vi riposò forse fino al coperchi alquanto rimossi, ed i cadaveri
VI secolo, quindi per timore delle incur. racchiusi nelle arche laterali sconvolti; in-
sioui de'barbari estratto e collocato in luo- dizio che il sepolcro era stato frugato da
go più sicurodentro la città . Restata vuo- chi cercava oggetti preziosi. Tanto vidi
ta l'urna, Anastasio IV la fece trasporta quando vi si recò Gregorio XVI , gran-
re alla basilica Lateranense per esservi se- de amatore delle antichità , per cui fece
polto, ma nell'incendio di essa essendo ri- trasportare le tre urne nel Museo La·
masta maltrattata, dipoi i canonici la fe- teranense (V. ) da lui fondato con molti
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e preziosi monumenti, eziandio di ar- quanto mancasse, oltre il riportarmi a tali
cheologia sagra, e ne feci ricordo anche articoli, debbesi tener presente il detto in
nel vol. L, p. 222. Di altri sepolcri de- principio di questo medesimo.
gli antichi romani, ne trattai in altri luo- Le sepolture hanno provato al pari d'o-
ghi. Già nel vol. LIII , p. 228 accennai, gni altra cosa le loro vicende : vi è stato "
come a'i o ottobre 1850 si riaprì il trat un tempo in cui la natura ha ceduto al-
to dell'antica via Appia, stupendo mu l'opinione, la politica all'uso, e la religio.
seo di sepolcri, al 3.° miglio da Roma, ol. ne ad una troppo fervorosa pietà. Ne'pri-
tre il sepolcro de'Servilii, e discoprendosi mi 3 secoli del cristianesimo, le circostan
negli scavi cospicui e antichi monumenti ze difficili de'fedeli, la loro situazione po-
sepolcrali, che furono lungo la via rimes- litica, la legislazione de' Cesari e de'ma-
si in vista e collocati ne'margini. Protrat gistrati , mantennero la costumanza con
te le escavazioni dalla Porta Capena cir- cui aveano cominciato, di seppellirelungi
ca al 4.° miglio verso Albano , per cui nel dai muri delle città, senza distinguere tra
principio di giugno 1853si diè compimen- di loro che quelli de'quali la vita o la morte
to al ristabilimento della via Appia ordi- fosse gloriosa agli occhi del cielo e mira.
nato dalPapa PiolX,che nel maggio 1852 bile alla terra. I primitivi cristiani dun-
ne avea visitato i lavori e le scoperte, con que furono soliti stabilire i loro sepolcri
sistemarsi la via antica abbandonata da fuori delle città, i quali altro non furono
lungo tempo, a congiungersi in vicinanza in principio che cimiteri o catacombe, cioè
del luogo, in cui esisteva l'antica Boville, sotterranee spelonche o conditorii , che ser.
ove la strada nazionale d'Albano coinci vivano di rifugio anche ai vivi cristiani nel-
de coll'antica via Appia. Per memoria nelle Persecuzioni ( V.) . Spuntarono final .
1852 fu coniata la medaglia con l'epigra mente giorni sereni alla Chiesa, per la pace
fe: Via Appia Restituta a Temp. s . Se che le diè Costantino il Grande, e dichia
bastiani M.ad Bovillas, come ripor randosi per lei ne fece la religione domi.
ta il n.º 160 del Giornale di Roma del nante:i templi degl'idoli screditati da qual.
1853 ,insieme alla enumerazione de'prin che tempo e vuoti di concorrenti,divenne-
cipali monumenti discoperti . Ne fu inciro in breve i santuari del vero culto. Que-
sore B. Zaccagnini . Nel n.°233 dello stes- gli altari medesimi eretti ne'sotterranei su .
so Giornale si legge di altra visita fatta burbani, su'quali negli scorsi tempi eransi
dal Papa nell'ottobre 1853, per osserva . celebrati i divini misteri, si continuarono
re i monumenti antichi che furo no sco- ad usare, e dalle catacombe e dai cimi .
perti lungo la via medesima e sistemati . teri furono trasportati nelle città; quindi
A PALUDI PONTINE rimarcai come per es. le tombe de'martiri occuparono il posto
se divenne buona parte della via Appia , degli abbattuti altari profani, e fu questo
Regina Viarum, impraticabile e perciò il1 . passo per cui si cominciò a surrogare
restaurata, ripristinata e abbellita da Pio gli eroi della fede a quelli del mondo. I
VI. Se ho dovuto essere breve nelle eru . cimiteri ancora si ornarono con partico-
dizioni sui sepolcri e modo di seppellire lare cura, è divennero sagri templi, situati
di diverse nazioni , per averlo trattato in lungo le stesse vie ove erano le tombe de-
tanti articoli, più laconico dovrò esserlo gli antichi romani ; altri pure se ne for
con quelli de'cristiani e loro riti nel tu- marono nelle vie militari , come rilevasi
mulare, siccome vastissimo argomento ri dalle iscrizioni che s'incidevano sui mo-
petutamente svolto in un numero assai numenti . Intanto la sempre repressa ri-
maggiore d'articoli. Pure qui appresso nascente ansietà di aver tomba nella città
riunirò altre nozioni, anche per richiama tornò a predominare : i cristiani non più
re gran parte del già detto altrove, e per ritenuti dalle persecuzioni, dierono sfogo
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alla loro pietà, e rileggendo gli atti di tanti poli a ciò si opponevano, e fu d'uopo degli
eroi martiri,e visitandone frequentemente sforzi e de'lumi estesissimi della civiltà del
i venerati sepolcri, si accesero a poco a poco corrente secolo XIX per distruggere que-
sino a bramarne la vicinanza , e le reli- ste false credenze e richiamare l'antico co-
quie e le tombe perciò passarono in gran stume di tumulare i morti fuori della città
numero entro le mura. Si risvegliarono e de'templi. E però Milano, Brescia, Ve-
le idee del primitivo fervore, e si tenne rona, Bologna, Ferrara, Roma, Firenze,
per sorte invidiabile l'essere sepolti intor- Napoli, e tutte le altre città più colte d'l-
no a quelle adorate memorie, sia per oc- talia provvidero sollecitamente a questa
cupare dopo morti que' luoghi medesimi comunanza degli estinti, costruendo fastosi
ove aveano orato viventi, sia per ottenere cimiteri rispondenti al bisogno , dove la
da' divoti concorrenti voti e suffragi, sia preghiera riunendosi acquisti intensità, e
che realmente credessero vantaggiosa ai gli affetti concentrati mandino voce più
loro spiriti la vicinanza de'corpi santi . Così forte e più efficace a Dio. A CATACOMBE,
fu permesso a'fedeli di seppellire per ra- luogo sotterraneo con molte tombe , di-
gione di dignità, o nell'atrio, o nel Por. chiarai il valore del vocabolo e gli altri
tico (V.), o nell'esedre della Chiesa ( V.). co' quali furono denominate; ne descris-
Il Zaccaria, Onomasticon Rituale, verbo si in breve la forma e ricordai i Divini uf-
Exedra, la definisce: Erat locus circum fizi e le sagre Sinassi che vi si celebra-
Ecclesiam, in quo sedere ac requiescere vano nelle cappelle erettevi ; argomento
licebat. In templo Tyrio exedrae erant ritoccato in moltissimi articoli . Rimarcai
constitutae extra illam partemEcclesiae, le principali catacombe di Roma e d' I-
in qua nos majus altare collocamus, in talia, e di molte a'loro luoghi o dicendo
circuito chori, sicut conjugerentur deinde delle loro chiese riparlai: delle prime feci
cum portis, quibus in medium templum qualche descrizione, e delle benemerenze
intrabatur. Existimo autem, exedrascon- de'Papi, che dopo avervi celebrato le sa-
stituisse partem murorum Ecclesiae, idest gre funzioni, usarono molte cure per man-
factas in muro sedes in circuitu Eccle- tenerle e abbellirle; quindi dissi delle loro
siae, ut etiam num videmus in aliquibus devastazioni , e perciò de'corpi santi e dei
Ecclesis. In muro dein illo prominenti martiri trasferiti in Roma, o donati ad
quum nonnulli cupiissent sepeliri, came altre chiese ; delle provvidenze de' Papi
ras quasdam acfornices construebant in sulle escavazioni ed estrazioni delle sa-
exedra, in quibus eorum corpora conde- gre Reliquie ( V.), riportando in fine gli
bantur, atque istiusmodi camerae plures scrittori di questi antichi santuari, tuttora
etiam num videntur in circuitu Ecclesiae ingran venerazione presso i fedeli. Osserva
Tutelensis. Recte ergo adnotatum est a il dotto archeologo Raoul - Rochette nella
BartholomeoBrixiensis 1 3, q.2,cap. Prae- bell'opera : Le catacombe di Roma de-
cipiendum, exedras dici quasdam voltas, scritte, Milano 1841 , che esse sono i più
quae exterius adhaerent parietibus Ec- antichi e autentici monumenti che il cri-
clesiae. FideSepultura. Exedrarum usus stianesimo ci abbia lasciato fin dai suoi
definit, quum gliscente abusu palam ac primi tempi . Negli altri luoghi tali mo-
publice omnes in Ecclesia sedere coepis. numenti o giacquero sepolti sotto terra,
sent, etiam laici ac feminae. Tale indul- o dimenticati, o consunti dalla ruggine de-
genza giunse insensibilmente all' eccesso gli anni, e ben anco distrutti dalla mano
e degenerò in vizio, e si videro gli stessi dell'uomo, maggiore distruttore ancora
templi convertiti in altrettanti cimiteri. del tempo; mentre in Roma si è venuto
Le leggi sanitarie reclamavano contro ta. conservando fiu entrole viscere della terra
le abuso, ma le abitudini religiose de'po ed a traverso di tanti secoli una sì gran
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quantità di opere de'primi fedeli, ch'egli se o Basiliche;ma per siffatta brama le se.
è impossibile di non iscorgere in ciò il di polture di tali sagri templi, per lo più di-
segno della divina provvidenza, che col ventarono i cimiteri de'facoltosi, ed i re-
locar volle il nido della nascente Chiesa cinti intorno alle chiese furono il sepolcro
nel centro stesso dell'unità cattolica,e con- del volgo. In progresso di tempo ripristi-
giungere in certo modo il destino della nata l'antica disciplina, si ristabilirono i
nuova Roma con quello dell'eterna città . cimiteri fuori della città per motivi di
A mirare le catacombe romane sotto que pubblica sanità eper
e altre cause; dicendo
sto doppio aspetto,i monumenti d'antichi ancora di diversi autori che scrissero con.
tà che offrono agli studi, acquistano certo tro l'uso di seppellire nella città. Riportai
grandissima importanza tauto pel cristia- il rito della benedizione de' cimiteri, co-
no, che per l'artista, per lo storico e per me furono sempre in venerazione, di loro
l'antiquario. Sono essi pitture,bassorilievi, riconciliazione se contaminati, e di quelli
iscrizioni, vetri dipinti, e altre mille cose che scrissero sui cimiteri . A CIMITERI DI
simili, che fabbricate per uso de'primi fe. ROMA, li dissi formati nelle città e sue a-
deli, o da essi tolte alla civiltà antica , por- diacenze, nuovamente parlai delle anti-
tano l'impronta de'due sistemi di civiltà che leggi sulla tumulazione suburbana dei
che si dividevano l'impero del mondo. I cadaveri, de' cimiteri antichi e loro nu-
monumenti di Roma sotterranea , fatti in mero , cioè tanto degli eretti fuori della
tempi di decadimento, sono monumenti città che dentro, in uno alle loro notizie,
di un'arte rozza, ma ci danno a conoscere tanto de'primitivi che de'successivi cimi-
ivi la presenza della prima società cristiana teri, e de' loro illustratori ; de' cimiteri
sepolta, or morta, or viva, nell'interiore particolari, come di quelli degli Ospedali
di Roma; ma i monumenti così scritti co- di Roma (1 ), non più esistendo quello
me figurati, offrono tanta importanza da dell'Ospedale di s. Maria della Conso-
compensare l'imperfezione del lavoro ese- lazione, demolito dopo pubblicato talear-
guito da bassi artefici, e la povertà della ticolo; e segnatamente del Varano o di s.
materia. I segui poi e simboli del mar- Lorenzo fuori le mura,prescritto pel pub-
tirio sono reliquie sante per la venerazione blico nel 1835 d'ordine di Gregorio XVI,
de'fedeli . I monumenti delle catacombe in prevenzione della minacciante Pesti-
sono tradizioni viventi del genio della pri- lenza ( V. ) del Cholera morbus, e del quale
ma chiesa, frammiste ad un'infinità d'an. riparlai in altri luoghi, come nel vol . LV,
tiche rimembranze ,sono segni d'una nuo⚫ p.178; laonde fu vietata la tumulazione
va civiltà, tolti da una civiltà scaduta. A de'cadaveri dentro la città, tranne le se-
CIMITERI, luoghi sagri ove si seppellisco- polture gentilizie , quelle delle corpora-
no i morti, ragionai del vocabolo e suo zioni religiose, e di altre ecclesiastiche e
significato, e ricordaj quelli pubblici delle civili . Tra queste eccezioni , Gregorio XVI
antiche nazioni o necropoli, di loro for- vi comprese i confrati del cimiterio del-
ma e uso; de'primitivi de'cristiani, deʼsan- l'ospedale di s. Spirito in Sassia, a cui e
ti misteri in essi celebrati fervendo le per- alle consorelle accordò il diritto della se-
secuzioni; che le prime chiese furono e- poltura gentilizia ,esistente nel medesimo,
dificate presso di essi, e che i loro sotter- ed i confrati di quello dell'ospedale di s.
ranei furono o diventarono le stesse ca. Giovanni inLaterano.De'cimiteri ecampi
tacombe, già cave arenarie o tufacee , o santi più insigni, ne tratto a'loro luoghi ;
appositamente scavate. Del pio desiderio ivi a perenne monumento de'defunti e sa-
de'fedeli di essere sepolti presso i martiri, lutare ricordo deʼvivi si posero lapidi con
sopra delle tombe de'quali furono innal iscrizioni sentenziose e morali , per trat-
zate Memorie (F.) poi convertite in Chie. tenere il passo del viatore, non il pianto,
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nell'acerbità de’casi , invitando a carita- tai che fu eziandio vocabolo per indicare
tevoli suffragi, ed a ricordare la mortale l'Altare (1 ) eretto sopra il sepolcro dei
condizione di tutti ! Quanto l'antichità martiri, e che ordinariamente avea luogo
pagana scolpiva sulle tombe, lo dissi più fuori della città e perchè. Classificai i ge-
sopra. I cristiani per lo contrario vi sim- neri de'tormenti e atroci supplizi , a cui
boleggiarono sempre la fede, l'umiltà , il furono condannati i Confessori dellafe-
perdono, l'aspettazione, la preghiera , e de; riparlai de'segni del martirio onde co-
quanto dico a SIMBOLO e SIMBOLICA; per- noscere i veri martiri , fra'quali anche il
chè questi sono gli affetti che accompa- Monogramma (V.) di Cristo, la colom-
gnano la morte del fedele, e restano do ba, l'iscrizione,la palma,certissimi essendo
po il suo transito. Nell'articolo MARTIRE le ampolle o vasi col sangue trovati nei
ragionai delle diverse specie di martiri (e sepolcri, oltre gli strumenti del martirio.
nel vol. LXI, p.118 de'non veri martiri), De'diversi segni allegorici usati dagli an-
di quanto loro riguarda , di che pure a tichi cristiani sulle loro sepolture, ne par.
SANTI e a RELIQUIE; dell'immenso nume. lo ai luoghi relativi; come sui vasi di Ve
ro che arricchirono le catacombe ed i tro (F ), con simboli ed emblemi. Nell'ar
cimiteri di Roma; de'martiri a cui venne ticolo SEPOLCRO deʼromani Pontefici , re-
imposto il Nome(V. ) per ignorarsi , del lo- gistrando dove furono sepolti, notai pure
ro culto, ma secondo le disposizioni d'Uri tumulati negli antichi cimiteri o cata-
bano VIII e d'Innocenzo XI non si per- combe : quivi essi celebrarono i sagri mi-
mette mai di onorarli con uffizio partico steri, e vi ebbero la sedia pontificale. Tra i
lare, tranne per privilegio speciale ; del monumenti della religione, tra le sue sa-
deporsi nel luogo detto Confessione (V.), gre memorie , grandeggiano le tombe e
il quale somministrò il modello dell'altar i cimiteri de'martiri e de'primitivi fedeli ,
maggiore delle chiese, e le camere delle che sepolti sotto terra e non mai rischia.
catacombe quello delle cappelle laterali . rati dai raggi del sole, noi con piede non
De'simboli de'martiri , e principalmente conscio, continuamente calchiamo. Essi
delle ampolle col Sangue ( V.) , della Pal. formano quella Roma sotterranea appel-
ma,edegli strumenti del martirio patito.Il lata con greca voce Catacombe, le quali
Ruinart, negli Atti sinceri de'primi marti consistono in una vasta rete d'anditi ipo-
ri, tratta ancora come i gentili procura- gei cavati nel tufo granulare, e discendenti
rono che i cadaveri deʼmartiri non aves. gli uni sotto degli altri sino a 5 e più piani;
sero la sepoltura, e di quanto i cristiani viottoli i quali d'ora in ora largheggiano
furono impegnatissimi per loro darla ; in sale di varia architettura, che furono
come i martiri furono desiderosi di aver già le povere chiese de'nostri padri per-
dopo morti la sepoltura , e dell'ardente seguitati per la loro fede, ne'primi 3 se
desiderio de'cristiani d'esser sepolti vicino coli della Chiesa. I cristiani della primi.
a qualche martire, sperando di aver parte tiva Chiesa aveano gran cura di non sep-
alle loro preci, e bramavano di risusci- pellire i loro morti fra gl'infedeli : s. Ci.
tare nella loro gloriosa compagnia il gior- priano imputò a delitto al vescovo Marzia-
no finale. Ne'primi secoli ne' giudizi ec- le spagnuolo, l'aver sepolto de'fanciulii in
clesiastici , e quando erano in vigore le tombe profane, e mescolati cogli stranieri.
Purgazioni (V.), i rei si recavano a' se- Se vi furono messi ne'cimiteri cristiani i
polcri de' martiri , ove veniva prodigio- corpi di alcuni pagani, essi non erano ac-
samente manifestata l'innocenza loro nel compagnati da contrassegni che indichi-
giuramento, per le severe pene cui furono no martirio.I fedeli non ammettevano che
puniti gli spergiuri. A MARTIRIO,tormento i loro fratelli iu queste catacombe, che ri .
che si patisce nell'essere martirizzato, no guardavano come luoghi sagri, dove ri-
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posavano i corpi de'santi che regnano con giore, se si seppelliscono nell'atrio o nel va-
Gesù Cristo. Nelle catacombe si trovano so della chiesa. Adamnano e Beda, descri-
talvolta de catecumeni,come provasi dalle vendo la tomba di Gesù Cristo,il cui corpo
iscrizioni, pressoMoretti, Mazzocchi,Gior imbalsamato fu involto nella ss. Sindone
gi e Mabillon. Sempre i cristiani ebbero (V.), dicono che nel seppellirlo si rivolsero
ogni riguardo, rispetto e decenza verso i i suoi sagri piedi verso l'oriente, secondo
loro defunti, e per riporli in convenevoli un'antica tradizione. Haimone vescovo
sepolture; anche per sapere che i corpi lo- d'Alberstadt porta la stessa opinione, eag.
ro furono già templi dello Spirito santo giunge chela mano destra del Salvatore fu
per la grazia santificante, e la fiducia che rivolta versoil mezzodì, e la sinistra verso
Je anime ond'erano informati conseguita il lato opposto; donde i cristiani presero
avessero la celeste beatitudine, da parte- il loro costume di seppellire i morti . Essi
ciparsi eziandio dai corpi stessi dopo il fi- volevano altresì, che nell'ultimo giorno
nale giudizio . Perciò la Chiesa ordinò riti potessero guardare il sole che spunta , co-
e suffragi, onde le spoglie mortali de'fe- me l'emblema della risurrezione. Sulla
deli onoratamente sieno deposte nel sepol positura del corpo del Salvatore , depo-
cro, per sperarsi ne'meriti di Gesù Cri- sto nel sepolcro, e su quella degli antichi
sto dovere essere un giorno vasi d'eterna fedeli per imitarla, diverse erudizioni ri-
elezione e ripieni di gloria ; acciò non si porta Borgia, Memoriet. 1 , p. 171. Come
veda con pubblico avvilimento e con iscan- si debba intendere, che il Signore giacque
dalo detestabile, portare alla sepoltura i nel sepolcro 3 giorni e 3 notti, come Gio.
cristiani ammontati come cadaveri di bru- na nella balena, donde s'introdusse nella
ti. I cristiani non ebbero mail'uso di con- Chiesa l'uso di far nel 3.° giorno la me-
servare i corpi morti, come gli egiziani , moria del defunto, lo spiega Rinaldi al-
o di abbruciarli come i romani; essi segui l'anno 34,0.77 fino al n . 181. Il rituale
rono ciò ch'era stato praticato dal popolo romano pubblicato da Paolo V nel 1614,
di Dio, fino dal principio del mondo; sep- ordina di seppellirei preti colla testa dalla
pellivano i loro morti con decenza e ri- parte dell'altare, e colla faccia verso il po-
spetto nelle catacombe e cimiteri sotter. polo. Tuttavia in molte diocesi conservasi
l'antico costume di non fare in ciò veruna
ranei, scavati dai fossores, i quali con
fondamento si credono ascritti al clero, e distinzione tra'preti ed i laici. Ši può ve-
che secondo il p. Lupi vendevano i' luo- dere l'ab. Diclich, nel Dizionario sacro
ghi per le sepolture. Il Bosio, il primo e liturgico, all'articolo Esequie de defunti,
più infaticabile fra tutti gli esploratori be loro regole generali per l'osservanza delle
nemeriti delle catacombe, detto a giusta sagre ceremonie e riti, come veri misteri
ragione il Colombo della Roma sotter. di religione cristiana,come segni di pietà,
ranea, l'Arringhi, il Muratori, il Mabil- e come salutevoli suffragi de'trapassati fe-
lon osservano, che ne' primi secoli della deli: riporterò le principali . Che per quan.
Chiesa i fedeli si rivolgevano verso orien- to sia possibile, secondo l'antichissimo i-
te a far la preghiera, e che fabbrica vano stituto, si celebri la messa praesente cor-
le chiese in maniera che l'altare maggio . pore, prima che si seppellisca il cadavere.
re fosse rivolto dalla stessa parte, essen. Se si dovrà seppellire qualcuno in giorno
do il sole che spunta il simbolo della ri- festivo,si potrà celebrare una messa de re·
surrezione. Egliuo seppellivano parimen- quiem, praesente corpore, purchè la mes-
ti i loro morti co'piedi verso l'oriente ; ei sa conventuale e gli uffizi divini uon lo
rituali degli ultimi secoli dicono,che si deb. impediscano, nè osti la gran solennità del
bono rivolgere verso l'altare della cappel giorno. I poveri si seppelliscano gratis in-
la in cui è la tomba, o verso l'altare mag- tieramente. Per gli altri non si può pat-
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tuire prezzo per la sepoltura ed esequie, che. Noterò che i domenicani si pongono
ma si deve osservare le consuetudini ap. nel sepolcro seduti; a CERTOSINE dissi co-
provate dai vescovi. I sepolcri de'sacer- me si seppelliscono, e negli articoli de're
doti e de' chierici di qualunque ordine, ligiosi e delle religiose, di quelli che si sca-
dove si può, sieno separati da quelli dei vano da per loro la sepoltura , e come si
laici, e sieno situati in luogo più decente. tumulano. Si nega la sepoltura ecclesia-
Nessun cadavere sotterrato in una sepol- stica ai pagani, agli ebrei, a tutti gl'in-
tura perpetua si potrà trasportare da una fedeli; agli eretici e loro fautori ; agli a
chiesa ad un'altra, senza il consenso del- postati della fede cristiana; agli scismatici
l'ordinario. I corpi de'defunti si porrauno e ai pubblici scomunicati con iscomunica
co' piedi verso l'altare maggiore, o se si maggiore; a'nominatamente interdetti, e
mettono negli oratorii o cappelle, si por- a quelli che dimorano in luogo interdello;
ranno pure co'piedi verso i loro altari; ciò a quelli che si uccidono per disperazio-
che eziandio si deve osservare nel riporli ne o per ira, tranne i pazzi, se prima di
in sepolcro. I sacerdoti poi si situeranno morire non han dato segni di penitenza ;
col capo verso l'altare maggiore; questo a quelli che muoiono in duello, ancorchè
è un privilegio conceduto a'soli sacerdoti, prima di morire abbiano dato segni di
non agli altri chierici , ancorchè diaconi pentimento; ai manifesti e pubblici pec-
o suddiaconi. Essi si vestono d'amitto, ca. catori che muoiono nella loro iniquità ;
mice, cingolo, manipolo, stola e pianeta a quelli che non hanno ricevuto i sagra-
paonazza : un tempo in Roma si legava menti della confessione una volta all'an
il calice nelle loro mani, costume che di no, e della comunione per la Pasqua, e
sapprovò Sarnelli, come pure di porre il che sono morti senza alcun segno di con.
messale aperto, perchè ripugna alla ru- trizione; finalmenteaifanciulli morti sen-
brica e alla decenza. Il diacono parimenti za Battesimo : vedi gl'indicati articoli, e
si veste d'amitto, camice, cingolo e ma- FUNERALE. I Rinaldi all'anno 1034, n.°
nipolo, di stola diaconale e dalmatica pao 15,narra un tremendo esempio per quel-
nazza; così pure il suddiacono, ma senza li che pretendono tumulare in luogo sa .
stola. I chierici poi si adornano di veste gro chi fu colpito di Scomunica (V. ): cin-
talare e cotta , colla tonsura e berretta. que volte un cavaliere scomunicato fu se-
Nessun cristiano defunto nella comunio- .polto presso la chiesa di s. Pietro nella
ne de'fedeli si potrà seppellire fuori della diocesi di Cahors, e altrettante volte e cou
chiesa, o del cimiterio benedetto; e se tem- gran terrore, fu prodigiosamente ribut.
poraneamente dovrà farsi altrimenti , si tato fuori della sepoltura . In alcuni In-
ponga una croce al di lui capo , per di- terdeti ( .) fu proibita la sepoltura anche
mostrare che è morto in Cristo. Il cada- ai non colpiti di tal grave censura,tranne
vere che giace supino nel suo feretro si ichierici, i poveri, i pellegrini, i bambini;
deve esporre colle insegne del suo grado nè si potesse portare alcuno a seppellire
qualunque sia, poste ai lati o ai piedi : il in altri luoghi.Per più ragioni s'incensano
Papa con due cappelli rossi a ' piedi, il car- i defunti e le loro sepolture, la migliore
dinale col cappello rosso a' piedi , il ve- sembra all'ab. Diclich quella addotta da
scovo col cappello pontificale, il canonico Innocenzo III, perchè l'incensazione è un
col cappuccio, similmente il beneficiato o efficace mezzo di fugare i demonii; la se
mansionario, ocoll'almuzia , il dottore coi poltura si asperge e benedice coll'acqua
libri, il duca o generale col bastone o la benedetta. Nell'esequie de'fanciulli il suo-
bandiera; finalmente di qualunquegrado no delle campane è festivo, e il parroco
sia il cadavere, non discon viene di esporre usa la stola bianca. Meglio è consultare
honoris gratia le di lui insegne onorifi- l'ab. Diclich: Esequie praesente corporez
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Esequie absente corpore; Esequie defan ivi si seppelliscono; così i novizi e le no-
ciulli. Per quanto poi riguarda le sepol- vizie. I regolari professi defunti fuori del
ture secondo il diritto canonico , si può convento, devono in esso seppellirsi, ma
leggere il prof. Vermiglioli, Lezioni di di- privatamente, altrimenti occorre il con-
ritto canonico, lib. 3, cap. 28 : Delle Se. senso del parroco ove morirono;così le mo-
polture : riporterò in breve un cenno sul nache. I confrati se non dichiarano di vo
più importante. L'uomo doveudo morire lere essere sepolti nella chiesa della pro-
è in diritto, se un qualche obice naturale pria confraternita, devono tumularsi nella
o legale non l'impedisce, di scegliersi la parrocchia ; per godere la sepoltura del
sepoltura, e ciò si concede auche alle mo- sodalizio , debbono esservi ascritti alme-
gli, essendo in tal caso sciolte dalle leg. no da 6 mesi . Morendo il Papa in Roma
gi maritali; che se la moglie non ha scel e non eleggendosi la sepoltura, dee sep-
to la sepoltura, deve seppellirsi nel se pellirsi nella basilica Vaticana; se muore
polcro del marito, tranne il caso se fosse fuori di Roma e se non ha eletta la se-
da lui separata, o fosse scomunicato. Il poltura, si seppellisce nella chiesa catte-
figlio che non si è eletta la sepoltura , deve drale ove mori. Il Papa può eleggersi la se-
tumularsi nel sepolcro deʼmaggiori , o in poltura in qualunque chiesa : il corpo, se
quello del padre, se questi l'avesse stabi- muore in Roma, nondimeno si trasporta
hto. Il sepolcro gentilizio si preferisce al in s. Pietro pe'funerali, come chiesa espo
l'ereditario o de' maggiori , uel quale si neute pei Papi, e dipoi si trasferisce alla
ponno pure seppellire gl'infanti. I figli na- chiesa seppelliente. I cardinali che muo-
turali e illegittimi si tumulano nel sepol- iono in Roma, se non hanno eletto la se-
cro del padre, qualora non sia costituito poltura o nou hanno il sepolcro de'mag-
in dignità : i figli spurii che non conoscono giori, si tumulano nella chiesa titolare o
il padre, si seppelliscono colla madre, pur- diaconale, ancorchè regolari: la chiesa e-
chè non sia illustre. I figli adottivi solo sponente suole destinarla il Papa. Il ve-
vivendo il padre si seppelliscono nel suo scovo, qualora non abbia destinato la se-
sepolcro. Gli ascendenti trasversali non poltura, si depone nella cattedrale; così
si seppelliscono nella sepoltura de'discen⚫ i canonici e altri ecclesiastici addetti , ma
denti e trasversali, meno che la sepoltu nel sepolcro loro proprio. I beneficiati e
ra fosse ereditaria. Chi nou ha sepoltura curati residenziali, se non destinano il se-
o non l'ha eletta si seppellisce nella pro- polcro, si seppelliscono nella chiesa loro.
pria parrocchia o nel cimiterio. I forestieri Il figlio pubere,benchè soggetto al patrio
senon hannoscelto la sepoltura si seppelli potere, può eleggersi la sepoltura, poichè
scono nella cattedrale; se è del tempo che nelle cose spirituali il diritto della patria
abitano nel luogo, si tumulano nella par- podestà non si estende. I novizi e le no-
rocchia; in questa gli studenti, servi emi- vizie finchè non hanno professato ponno
litari. Chi muore in campagna deve sep- eleggersi la sepoltura. Gl' impuberi non
pellirsi nella propria parrocchia, o in quel ponno eleggersi la sepoltura ; per essi può
la ove muore se è abituato di dimorar destinarla il padre, e in sua mancanza la
vi. Gli oblati , conversi e terziari si sep- madre. E' vietato a tutti gli ecclesiastici
pelliscono nel convento ove abitano : esic secolari e regolari, sotto pena di scomu-
come il diritto di seppellire dipende dal nica e di eterna maledizione, di obbligare
l'amministrazione de' sagramenti, come i fedeli ad eleggersi presso di loro il se-
questi ponno ricevere nel convento, così polcro; non l'incorrono i secolari che a ciò
ponno anche ivi tumularsi. L'educande inducessero gli altri. Le sepolture devono
o convittrici deʼmonasteri o pensionanti, essere sotto terra , e la loro copertura o
se non hanno la sepoltura de' maggiori , lapide deve eguagliare il pavimento della
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chiesa. Ai soli Papi si conviene che i loro tanea. Questi sono i punti principali del
sepolcri siano sopra terra elevati , e si per diritto canonico sulle sepolture ; si deve
mette ancora a persone reali , purchè il tenere in considerazione la consuetudine
cadavere sia collocato sotto terra. Non si de❜luoghi, e le disposizioni sinodali , non
vieta nelle chiese l'erezione de'monumen- che quelle decretate dopo le istituzioni dei
ti cui servono d'ornamento . Le sepolture campi santi o pubblici cimiteri. Sul jus
devono essere distanti dagli altari e pre- sepeliendi , si può anche consultare il
delle per lo meno 3 cubiti. Non ponno Nardi, De'parrochi t. 1 , p. 491 e seg.; no-
costruirsi ed eleggersi sepolture nelle chie . tando che l'antica disciplina della Chie-
se delle monache i secolari d'ambo i sessi , sa , di lasciare a'fedeli di farsi seppellire
senza licenza della congregazione de've- ove meglio gradivano, discende dagli usi
scovi e regolari; il funerale l'eseguisce il del genere umano , al quale non si può
confessore ordinario delle monache, il par- dare minor conforto che la libertà di farsi
roco del defunto solo l'accompagna alla seppellire nel luogo che più gli aggrada;
porta della chiesa. Non ponno costruirsi discende anche dagli usi de'nostri padri
nuove sepolture nelle chiese secolari,senza i romani , e per onorare la memoria dei
il permesso del vescovo, e nelle regolari trapassati fu sempre costume de' popoli .
almeno del provinciale. I violatori delle l'edificare monumenti sepolcrali. La li-
sepolture o sepolcri , togliendo monumen- bertà di destinarsi la sepoltura si vede an-
ti, simboli, stemmi, iscrizioni , e altro spet- che nella lettera di s. Gregorio I a Gen-
tante ai sepolcri, o tirando fuori i cada- naro vescovo di Sicilia , ma le moderne
veri e spogliandoli , oltre l'infamia che leggi politiche e sanitarie ne restrinsero
incorrono, sono puniti con gravi pene ec- l'uso; al dispiacere perciò provato dalle
clesiastiche e civili comprensivamente al- popolazioni, almeno suppliscano i prov-
l'ultimo supplizio, se i corpi e le ossa ve- vidi governi e municipii , di rendere de-
nissero gettate fuori e lasciate insepolte. gni , quelli che non lo sono, i cimiteri pub-
Non è lecito al parroco ritardare la sepol- blici della loro importante destinazione.
tura e l'esequie, per qualunque compe- Il p. Mamachi, De' costumi de'primi
tenza. Già notai chi dev'essere privo del tivi cristiani, nel t. 3, n.º 14 discorre del
l'ecclesiastica sepoltura; e chi loro la con- la pietà de' fedeli verso i morti, e della
cedesse o contribuisse, incorre nelle cen. cura che per carità si prendevano di sep .
sure, e le ossa devono diseppellirsi , e la pellire i loro cadaveri. Primieramente ,
chiesa come polluta deve riconciliarsi, non subito che il fedele era passato all' altra
potendovisi seppellire prima di tale ricon- vita , quelli che l'aveano assistito, addolo.
ciliazione. La costruzione, manutenzione, rati per aver perduto il compagno , chiu-
restauro e sgombramento delle sepolture devano al cadavere gli occhi , e accioc-
spetta al parroco che riceve gli emolumen- chè non tramandasse cattivo odore per
ti funerali; se è povero, il popolo lo soc- qualche sordidezza , che avesse contratta
corra. I carcerati temporanei si seppel- uella malattia, e per maggior polizia an-
liscono nella propria parrocchia; se con- cora, lo lavavano come si pratica tutto-
dannati , in quella del carcere. Quei che ra. Erano eziandio soliti i fedeli d'imbal-
muoionoin buon odore di santità, si pon- samare e di seppellire cogli aromi i corpi
no tumulare con qualche distinzione , o de'loro defunti, e specialmente de' mar-
separati dagli altri . Avanti la levata del tiri, a somiglianza del corpo del Reden-
sole, e dopo tramontato, senza licenza del tore, ed a seconda del rito degli ebrei. A-
l'ordinario non si ponno seppellire i mor- vendo i fedeli ferma speranza nel dì estre-
ti : devono esservi decorse 12 ore dalla lo- mo del mondo di risuscitare co❜loro cor-
ro morte, e 24 se fù improvvisa e subi pi glorificati, non vollero bruciare i corpi
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deʼmorti, anzi procurarono di mantenerli ce, Iddio tirefrigeri inpace. Amerino po-
per quanto potevano, per una certa pietà se questa lapide a Rufina sua moglie ca-
verso i defunti medesimi . Quindi nell'a- rissima .... Iddio refrigeri il tuo spirito.
prirsi dopo tanti secoli i sepolcri di alcuni Aurelio Paflagone fedele servo di Dio si
martiri,riferisceBoldetti,che si diffondeva addormento in pace .... Ricordisi di lui
una certa meravigliosa fragranza di gra- Iddio ne'secoli.Merita pure ricordo quel-
i
to odore, sia per opera soprannaturale, l'iscrizione rinvenuta ed esistente nel ria-
che perleabbondanti misture odorose con perto cimiterio di s . Sisto di Roma , di cui
cui erano stati unti. Imbalsamati e or- poi farò parola, comechè deiiata da un
nati i corpi de'loro defunti , li portavano cristiano di ferma fede nel tempo in cui
i cristiani al luogo destinato per la sepol- l'empio Ario bestemmiava la divinità di
tura, e quivi se vi era comodo lo espo- Cristo Redentore : ma il fervido credeute
nevano alla veduta del popolo, cantando all'acclamazione funerale del Cristo Dio
o recitando salmi e inni, e orando per l'a onnipotente, aggiunge la credenza del pur-
nime loro; ovvero se temevano gl'insulti gatorio, augurando alla sorella che sep-
de'nemici della religione,subito li seppel- pelliva e dubitava sostenuta in quel car
livano, e non avendoli potuti imbalsama- cere , la liberazione peʼmeriti dello stesso
re, portavano degli aromi e de'fiori , e li Cristo. Si riprodusse dal n. 137 dell'Os-
ponevanopietosamente sopra i loro sepol- servatore Romano del 1851. Abborrendo
cri; odori che offrivano pure ai ss . Mar- icristiani la costumanza de'gentili di bru-
tiri per contrassegno di venerazione e o- ciar i cadaveri, in vece di dar loro sepol-
nore verso di loro. Inoltre i cristiani usa- tura, questa onorevolmente da vano pure
rono porre anche della mirra ue❜loro se- a'poveri, e siccome per mancanza di mezzi
polcri, e vari pezzi d'ambra con improuti non si sarebbe potuto fare con decenza
di figure , come mascheroucini, piccoli glo- convenevole a'cristiani, si facevano a que-
bi , frutti, il simbolo della vite , la nuce sto fine le Collette di questua ( V.) di li-
e altro, con allusioni a Gesù Cristo : tal- mosine nelle adunanze. I cristiani usava-
volta collocavano sopra e sotto i cadaveri no la stessa carità cogli appestati defunti :
molte fronde di lauro, per simbolo della chiudevano loro gli occhi divenuti cada-
perpetuità e immortalità dell'anima . Se- veri, li lavavano e ornavano, e davan loro
polti così i cadaveri, si chiudevano i se sepoltura nella miglior maniera che pote
polcri con lapide o con mattoni, e sovente vano; tuttociòfecero i cristiani nella gran
nella lapide scolpivasi o nel muro segna- peste, che tanta strage operò in Alessan-
vasi il nome del defunto, l'età e il gior. dria. I fedeli di Cartagine , come quelli di
no ancora di sua deposizione, affinchè ne altrove, seppellivano con carità anche i
pervenisse la notizia ai posteri : di queste cadaveri de' gentili che li aveano perse-
iscrizioni sepolcrali sono piene le opere di guitati, nella terribile pestilenza in cui gia-
Bosio, Arringhi, Boldetti, Bottari, Lupi cevano i cadaveri abbandonati per tulta
e altri che trattarono delle antichità cri- la città. Osserva Ponzio nella vita di s.
stiane, e trovate nelle catacombe e cimi- Cipriano, che i cristiani fecero di più del-
teri. Nella maggior parte di esse si legge, l'incomparabile pietà di Tobia , poichè
che il defunto morì in pace con Dio, o sebbene si fece molto avanti Cristo, an-
in pace colla Chiesa , o in pace co'suoi: cora di più si è fatto dopo Cristo, ai cui
in altre si leggono espressioni in cui di tempi si dee la pienezza . Tobia raccoglie-
mostrano i fedeli di desiderare la pace, va soltanto i cadaveri deʼsuoi israeliti, che
il refrigerio, il bene allo spirito del de- erano stati uccisi o gittati nelle strade per
funto.Tra le altre presso Boldetti si leggo ordine del re gentile; ma i cristiani usa-
no queste iscrizioni: Antonia, anima dol- rono ancora a'geutili gli stessi uffizi di mi-
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sericordia , che usavano ai fedeli mede- se, presso le sante ossa de'martiri ch' e-
simi. Nondimeno anche tra'fedeli vi fu ranvi state trasportate da'luoghi subur-
rono i violatori de'sepolcri, i quali indot bani ; privilegio sul principio ambito da
ti da povertà o da peggior motivo, apri- pochi, ed a pochi conceduto appena nel-
vano i tumuli altrui per introdurvi i pro- l'atrio o portico della chiesa . Di fatti ab.
pri morti : questo pare avvenuto ne'tempi biamo dal Boccadoro, che Costantino stes-
posteriori a'primitivi imperatori cristia- so, splendido benefattore della Chiesa , fu
ni, quando raffreddatasi un pocola carità sepolto d'ordine del figlio Costanzo impe-
del clero,o per la moltitudine de'fedeli che ratore nel vestibolo e uon nella chiesa dei
conveniva seppellire, o per altra ragione, ss.Apostoli di Costantinopoli, dal defunto
bisognava che i particolari a spese loro edificata con imperiale munificenza . Ger-
facessero dai fossori incavare i luoghi do- vasio Cantauriense che previde il danno
ve volevano essere sepolti, non potendo o delle cadaveriche esalazioni , condannò i
non volendo a tutti provvedere di sepol- cadaveri non solamente fuori affatto dalle
cro la chiesa, come rileva il Lupi, e si ha chiese,ma di là ancora dalle mura delle cit-
da diverse iscrizioni. E fu allora, che al- tà, ed alle spaziose campagne,dicendo con
cuni per ignoranza o per povertà si pro- trasporto : Civitas est vivorum, non mor
cacciarono il sepolcro, con guastarne un tuorum . Siccome in tempo in cui domi-
antico ancorché cristiano, o con adope- nava il gentilesimo, i fedeli dopo la loro
rare quelle lastre, che da'sepolcri più ve- mortefurono sepolti presso i martiri, uelle
tusti cadevano, particolarmente in quei catacombe o ne'cimiteri, così crederono
corridori delle catacombe o cimiteri, che di poterlo egualmente fare, quando cioè
conveniva interrire per lo scarico del sulle loro memorie furono erette cappelle,
terreno, che dai corridori ultimi ad a- chiese e basiliche. Fra questi privilegiati
prirsi si ricavava. Ed ecco perchè tro- ve ne furono d'ogni stato e condizione,
vansi in diverse iscrizioni sepolcrali, ese- fanciulli eziandio e donne. Perchè poi tali
crazioni contro i violatori dei sepolcri , catacombe o cimiteri erano situati fuori
contro il quale abuso provvide la Chie della città, così col tumulare i cadaveri
sa : pare che tali esecrazioni e maledi nelle chiese su quelle catacombe o su quei
zioni, usate già dai gentili come notai, i cimiteri innalzate, non fu commessa tra-
cristiani cominciassero ad usarle circa i sgressione della legge. L'addotta distin-
tempi dell'irruzione de'barbari in Italia, zione tra le chiese dentro e quelle fuori
tempi turbolenti e di confusione. Che fu del recinto della città, nelle quali soltauto
varia la disciplina della Chiesa sul luogo e non nelle altre si potevano deporre i
della sepoltura, vado a narrarlo. Papa s. defunti e furono tumulati di fatto, sem-
Eutichiano del 275 colle proprie mani diè bra bastare a comporre quella contesa che
sepoltura a più di 342 martiri, e ordinò tra vari e dotti scrittori si è su di ciò su-
che fossero sepolti col Colobio o Dalma- scitata, sostenendo gli uni essersi fino dai
tica (V.) rossa, prima venendo tumulati primi secoli del cristianesimo costumato
vestiti di bianchi lini aspersi del loro glo . il dare nelle chiese sepoltura a'cadaveri
rioso sangue. Nel 1.° concilio generale di de'fedeli, e gli altri pretendendo esserne
Nicea del 325 fu fulminato l' anatema stati esclusi. Aggiungerò qui, che fino a
contro i violatori de' sepolcri. Dopo che tanto che si mantenne in vigore questa di-
per Costantino il Grande cominciarono sciplina, non vi fu luogo agl'inconvenien-
i cristiani a goderedel libero esercizio della ti; essi vennero in seguito dopo la moltipli
loro religione, e ad erigere pubbliche chie- cazione delle sepolture nelle chiese delle
se, cominciò a poco a poco altresì ad in- città e degli altri luoghi abitati, e viep-
trodursi l'uso di essere tumulati nellechie- più dopo l'introduzione di seppellirvi in
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differentemente ogni sorta di persone,pra accordato il sepolcro in città, forse vicino
tica che si rese comune e universale nel al tempio, ciò rilevandasi dalle parole di
secolo XIV, ed a cui l'altra avea prece Ezechiele. " Che la dimora dell' eterno
duto di tumulare nell'atrio della chiesa Dio, non sarà più contaminata dai loro
o nell' annessovi chiostro. E per questo vicini cadaveri. " Singolare fu la sepol-
motivo tanti depositi eretti si vedono ne- tura d'Alarico re de' goti, il quale dopo
gli antichi chiostri de'frati, deʼmonaci , dei avere debellato Roma ed altre belle parti
canonici regolari, e di altre chiese (in al d'Italia , morì nella Calabria proseguendo
cuni in vece vi furono dipoi trasferiti dal le sue conquiste. Allora la superbia go-
le chiese stesse ne❜loro ristauri, o nella re- tica non trovò modo più fastoso per sep.
mozione delle sepolture). Da'chiostri alle pellirlo, che quello d'obbligare il fiume
chiese breve e facile fu il trapasso, nè qui Busento a trattenere il corso, sinchè nel
si fermò l'abuso, giacchè non solamente suo alveo fosse costruita la di lui sepol
si diè luogo a tutti indifferentemente di tura , colle spoglie più preziose prese in
essere nelle chiese sepolti , ma vennero ivi tante irruzioni; quindi ivilo tumularono,
altresì collocati alcuni cadaveri entro ur uccidendo prima quelli che aveano sca-
ne in siti eminenti , abuso tolto dal concilio vato la fossa, acciò non restasse memo-
di Trento, sess. 24, de Reform. Il Sarnelli, ria del luogo , indi fecero riprendere al
Lett. ecclesiastiche t. 5 , lett. 13: Perchè fiume il suo corso. Tanto riportano Gior
sitrovino molti sepolcri antichifuoridella nande , De rebus golic. c. 3o , e Biondo
città, narra che Adriano imperatore pose Flavio, Hist. decad. 1 , lib. 1. Il Bernino
la pena di 40 scudi ed il trasferimento del nell'Hist. dell'eresie, narrando la persecu.
cadavere a chi avesse fatto sepolcro nella zione di Genserico re de'vandali contro i
città, sebbene poi egli in essa ne edificò cattolici, dice che siccome gran fautore de-
per se ; ma che data la pace alla Chiesa gli ariani, a questi diede le loro chiese ,
si cominciò a seppellirsi i cadaveri negli e ordinò che i cadaveri de' cattolici sine
atrii avanti ed a lato delle chiese, come solemnitate hymnorum, cum silentio ad
nota Panvinio, De ritu sepeliendi mor- sepulchrum perducerentur , come costu-
tuos. Che Costantino nel 337 fu sepolto mano gli eretici contro l'antichissimo rito
nel portico del tempio de'ss. Apostoli in della Chiesa. Teodorico re de' goti rin-
Costantinopoli, ed Onorio nel 424 nel por novò la legge romana delle XII tavole,
tico di s. Pietro di Roma , ejus uxor in che i morti si seppellissero fuori di Roma,
tra idem templum sepulti sunt; e che Clo- perchè l'esalazione del cattivo odore non
doveo I re de' franchi nel 511 fu seppel- ne corrompesse l'aria. Il concilio di Braga
lito nella basilica de' ss. Apostoli da lui del 563 decretò. » Non si darà la sepol-
fondata. Si legge in s. Gio. Crisostomo , tura a quelli che si sono uccisi da se, o
che era così rigoroso il divieto di seppel- che sono stati puniti pe'loro delitti . Non
lire in chiesa , che fu concesso aCostantino si seppellirà nessuno nelle chiese de'santi ,
non solo per la dignità imperiale, ma prin ma al più intorno alle mura al di fuori,
cipalmente per le sue grandi benemerenze poichè le città hanno ancora il privilegio
col cristianesimo, cui permise il pubblico di non comportare che si seppellisca nel
culto e l'erezione delle chiese : tuttavia recinto delle loro mura". Gli atrii delle
egli richiese con singolar sommissione di chiese, come fuori di esse, di mano in ma-
essere tumulato nell'atrio de'ss. Apostoli, no servirono come cimiteri, restando fer-
ed ascrisse a favore la conseguita annuen- mo il divieto di non seppellirsi in chiesa
za , poichè non si trova che niuno fosse che i corpi de'ss. martiri , e quelli de've-
sepolto nel tempio di Gerusalemme degli scovi. Lasciò scritto Sozomeno, cap. ult. ,
ebrei tuttavolta ai soli re di Giuda era lib. 2: Item placuit ut nullo modo cor
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pora defunctorum intram basilicam sepe nedelleMesse (V.) pe'defunti sepolti pres
lirentur, sed si necesse est,foris circa mu so le chiese, anche ne' giorni più festivi
rum basilicae, come ordinò Papa Pela- e solenni, rileva che Massimo vescovo di
gio II del 578. Nel concilio di Toledo del Torino dimostra qualmente ne'primi se-
589 fu statuito. " A'sotterramenti de'cri. coli i cristiani erano sepolti nelle chiese
stiani si devono cantare solamente Sal- stesse, e di più vicino a'ss . martiri ; e che
mi (F.), per denotare la speranza della s. Agostino nel lib. de cura pro mortuis,
risurrezione, senza cantar Cantici (V.)fu- ne giustifica la pietà, da quelli che si fa-
nebri , e battersi il petto ; imperciocchè cevano seppellire nelle medesime. Da Ter-
questi contrassegni di lutto sentono del tulliano fiorito nel secolo III, le chiese del
paganesimo". Due abusi riprovò s. Gre- suo tempo a cagione de'defunti ivi sepolti-
gorio I del 590: il1 . di esigere prezzo per eranochiamate Areae sepulturarum . Ag-
le sepolture de'morti nelle chiese; il 2.° giunge Berlendi che ne'primi secoli perciò
di fabbricare chiese ovegià erano stati sot- le chiese furono denominate pure Cimi-
terrati i cadaveri, con pericolo di confon- teri, come si ha da s. Atanasio, e dai ca-
dere le ossa profane colle reliquie de'ss. noni 34 e 35 del concilio d'Elvira; per-
martiri. Il cau. 72 di s. Gregorio Isi e che dove si seppellivano i morti , ivi si adu .
sprime così . Alcuno non si seppellirà navano i vivi alle orazioni e al sagrifizio,
nelle chiese, volendo anche pagare, men- onde gl'imperatori persecutori aveano ri-
tre ciò sarebbe un voler vendere un pez- gorosamente proibito a'cristiani l'adu-
zo di terra destinato per la putrefazione, narsi ne'cimiteri. Pare che ne'secoli VI e
e trovare guadagno in ciò che per gli al- VII si permettesse di seppellire nelle chie
tri diviene sorgente di duolo e di afflizio- se, coi martiri, le persone ragguardevoli
ne". Il Tomassini , De veter. et nov. Eccl. per la loro santità, ed i fanciulli di fre-
disc. , pretese che solo a'tempi di s.Grego- sco battezzati : in seguito questo privile-
rio Icominciasse l'abuso di seppellire den- gio ricevè una maggiore estensione. Se
tro i templi cristiani, onde quel Papa lo però si farà attenzione alle parole di cui
disapprovò; ma quanto più antico ne fos. si fa uso consagrando le chiese ed i ci-
se l'uso l' aveano già dimostrato il Mu- miteri, si vedrà che le une sono propria-
ratori nelle sue opere, massime ne' suoi mente per li vivi, e le altre per li morti.
Anecdoti t. 1 , dissert. 17, con grande eru- In appresso si declamò sulla moltiplica.
dizione, ed appoggiato alle asserzioni di zione eccessiva delle tombe nelle chiese,
molti ss. Padri, come Paolino, Agostino, imperocchè se le volte non sono molto pro-
Ambrogio; lo Spondano, I. de Chr. Se fonde, o le volte mal collegate, l'aria non
pult.; il Sassi, nella Dissert. apologetica potrà certamente che corrompersi insen.
sopra i corpi de'ss. Gervasio e Prolusio, sibilmente, onde nelle aperture cagiona-
ap.104 e seg.; e con più erudizione il can . no tragiche asfissie, come prova Hague-
de Vila, nel Tesoro dell'antichità di Be- not, Memorie sul pericolo delle sepolture
nevento, diss. 1 , cap. 2. Nondimeno an- nelle chiese; ed il Manni, Manuale per
che intorno a questo punto fù varia la di- la cura degli apparentemente morti, per
sciplina dellaChiesa, dopo che il suddetto la tutela della vita negli asfilici, opera
concilio di Braga peli . vietò le sepoltu importante ad ogni condizione di perso-
re nelle chiese; e sull'autorità de'suoi de- ne. Anche il sagrista Landucci, Origine
creti le proibirono altri sinodi , special del tempio dis. MariadelPopolo, difende
mente di Francia , benchè con qualche l'uso delle sepolture nelle chiese, perchè
modificazione riguardo a certe persone. muovono i fedeli a pregare pe'morti, e re-
Il Berlendi, Delle oblazioni all'altare p. 4 cano altri vantaggi morali, con ricordare
217, parlando dell'aumentata celebrazio . a tutti che ci aspetta la tomba, ad epoca
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incerta ! Il concilio di Meaux dell'845, col se. L'imperatore Leone VI il Filosofo
can. 72 stabilì . » Non si seppellirà nelle aunullò la proibizione di seppellire nel-
chiese , quasi per diritto ereditario , ma le chiese. Nell' 895 si celebrò il concilio
solamente quelli che il vescovo e il curato di Tribur presso Magonza, nel quale fu
ne giudicheranno degni per la santità del proibito di esigere nulla per le sepoltu-
la vita; e non si esigerà nulla pel sito della re, e di sotterrare nelle chiese; e che non
sepoltura, secondo l'autorità di s. Grego- si vendessero le terre per formare sepol-
rio I in una lettera a Gennaro di Cagliature peʼmorti. Graziano riporta nel cap.
ri". Inoltre questo concilio e quello d'Au- Praecipiendum , che il medesimo fu sta-
xerre vietarono le sovrimposizioni de'ca- bilito anche in Francia dal concilio Va-
daveri, dichiarando non essere lecito mor- rense : Prohibendum est etiam secundum
tuum super mortuum poni. Ebbero an- majorum instituta, ut in Ecclesiis nulla-
che gli antichi cristiani le privative sepol- tenus sepeliantur, sed in atrio, aut in por-
ture ne'cimiteri, entro le quali non avea- ticu, aut in excedris Ecclesiae. Intra Ec-
no luogo se non i defunti di quella tale clesia vero, aut prope altare, ubi corpus
famiglia che n'era in possesso; mettevan- et sanguis Domini conficitur, nullatenus
si quindi nella medesima sepoltura due, sepeliantur. Ma le leggi sulle sepolture an-
tre o quattro cadaveri ; mettendo però gli darono sempre più rilassandosi , mentre
antichi cristiani più di un cadavere nella quella distinzione che la Chiesa avea usa-
stessa sepoltura o cimiterio, non sovrap- to in principio colle persone benemerite
posero mai immediatamente un cada vere e costituite in alte dignità, come Papi, mo-
all'altro, ma sempre li disposero in modo narchi, vescovi ec. , e ciò non senza l'au-
che l'uno fosse accanto all'altro, lascian torità del concilio di Magonza , nel can.
dovi qualche spazio tramezzo. Si legge nel 52 : Nullus mortuus in Ecclesia sepelia-
Rinaldi all'anno 858 , n. ° 7 , che Benedetto tur, nisi episcopi, aut abbates, aut digni
JII determinò che quando un vescovo, o presbyteri, et fideles laici, etc. , a poco a
prete o diacono termini di vivere, il Papa poco si fece comune a tutti, forse non tutti
convenga con tutti i vescovi, preti , dia- degni, come ricercava il concilio Tribu-
coni e chierici a dar sepoltura al morto ricense, che qualificando quel degni, di-
corpo, ed a raccomandare a Dio l'anima ce nel can. 17 : Digni, nisi forte talis sit
di lui, e ch'eglino debbano far lo stesso persona justi hominis, qui per vitae me-
nella morte de'Papi . Non solo Benedetto ritum talem videndo suo corpore defun-
III ciò insegnò, ma praticò con bell'esem- cto locum acquisivit. Il Semeria nella Sto-
pio. Morto in tale anno, fu portato alla ria ecclesiastica di Genova , p . 50, par
sepoltura sulle spalle deʼdiaconi , fra'quali lando della consagrazione della cattedra-
s. Nicolò I che immediatamente gli suc. le fatta da Gelasio II nel 1118 , dice che
cesse. Deve notarsi, ch' egli era diacono il Papa concesse l'indulgenza plenaria a
cardinale, dunque in que'tempi questi di tutti i fedeli da seppellirsi nel cimiterio
gnitari colle proprie mani tumulavano il di essa chiesa; la quale concessione, come
cadavere del Pontefice. Dallo stabilito da osserva il biografo di Gelasio II , fu dalle
Benedetto III, osserva il Martene, De an- persone religiose commendata moltissi-
tiq. Eccl. lib. 3 , ripristinato in qualche mo . Inoltre afferma che questa Indulgen.
modo l'antichissimo rito della Chiesa, che za (V.) è il1.˚esempio di simili grazie, a
nella morte d'un vescovo, gli altri vescovi sollievo de'defunti . I longobardi furono
comprovinciali lo portavano alla sepoltu soliti dirizzare sopra la sepoltura deʼloro
ra. Dalla risposta data das . Nicolò la'bul più cari una pertica con una colomba in
gari, apparisce che la chiesa romana con- cima, e questa voltata verso quella parte
cedeva la sepoltura a'defunti nelle chie ov'erano morti; perciò fu chiamata s. Ma-
160 SEP SEP
ria in Pertica la chiesa fabbricata dalla glio a lasciare i religiosi ne' loro mona-
regina Rodolinda in un cimiterio pieno steri a pregar Dio e a dir delle messe, di
di pertiche, come apprendo dal Magri , quello che a fargli venire all'esequie".
Not. de'voc. eccles. , all'articolo Coemete- A voler dire qualche cosa de'sepolcri
rium. I Monaci e altri Religiosi (V.) eb e mausolei cristiani de'secoli a noi meno
bero il diritto di seppellire i fedeli nelle lontani, giacchè di moltissimi ne trattai
lorochiese, prima che lo avessero le Par- e vado descrivendo , segnatamente par
rocchie (V) , chefurono le ultime ad aver- lando delle chiese e de'cimiteri, dichiare.
lo, come nota il Nardi, De'parrochi. I mo- rò in prima, che l'innalzare monumenti
naci e regolari avevano ed hanno il di- sulla tomba degli uomini che la patria
rittodi seppellire i fedeli nelle loro chiese, onorarono e beneficarono, sia colla spada
e di percepire il funere; ed anche le mo- o colla toga, sia colle lettere e le scienze,
nache. I soli canonici anticamente aveano sia colle arti , o col, difficile governo dei
il jus funerandi in città : il capitolo nei popoli, egli è un dovere di gratitudine e
funerali ha la precedenza sul parroco del di giustizia , che altamente è sentito da
defunto. L'intiero capitolo de'canonici fa tutte le civili nazioni . Salamina, Atene,
tutte le funzioni funerali del vescovo , e Platea e Maratona mostrano ancora iru.
ne percepisce gli emolumenti, così della deri de' mausolei, con che fu onorata la
sepoltura. Nel vol . LIV, p. 14 narrai di memoria de'prodi, che accrebbero tanta
quel vescovo di Poitiers, che si fece sep. gloria alla Grecia col valore ne ' cimenti
pellire colla citazione in mano contro Cle- della guerra. Roma vide grandi monu-
mente V. Nel vol . XXXV, p. 45 raccon menti sorgere fra le sue mura e ne'suoi
1
tai,come Riccardo I re d'Inghilterra par- suburbani dintorni, e col procedere de-
tito per la crociata, contro il diritto delle gli anni crebbero in tanto numero, che
genti fu arrestato da Leopoldo VI duca molti non erano innalzati dalla patriagra-
d'Austria, e che l'imperatore Enrico VI titudine, nè al merito,nè alla vera gloria,
esigette una gran somma pel riscatto; ma ma vennero costruiti dalle dovizie de'pa-
che morto l'imperatore nel 1197, Papa renti o dall'adulazione de'cittadini . L'an-
Celestino III non consentì che fosse se- tichità pagana scolpiva sulle tombe l'im .
polto, senza il permesso di Riccardo Ie pronta del fasto, della voluttà della gran .
la restituzione della sborsata somma. Il dezza terrena, onde bruttamente detur-
concilio di Cognac del 1260 dichiarò : · pavansi
le loro favole religiose. Quanto
»Non si porterà un cadavere alla sepoltu . operarono diversamente i primi cristia-
ra, se non è stato portato secondo il co- ni lo accennai di sopra, ed a SIMBOLO, par-
stume alla chiesa parrocchiale, perchè vi lando delle morali e religiose allegorie.
si può meglio sapere che altronde, se il Venne tempo in cui alcuni principiarono
defunto era interdetto o scomunicato; e a togliere da ' capolavori greci e romani,
nessuno riceverà il corpo per sotterrarlo, non il bello solamente delle forme ester-
se non gli è presentato dal Parroco (V.). ne, o la grandiosità de'concetti nel con-
Il concilio di Colonia del 1536 decretò . durre gli edifizi sepolcrali, ma il mede-
» Si devono sbandire da' sotterramenti simo spirito gentilesco e l'idea etnica , che
tutte le pompe fastose che vi si veggono. di tali forme e maestà vestivasi da' pa-
Non vi si dee chiamare quel gran numero gani. Così la mitologia di molto elimi-
di preti e di religiosi, che non servono che nata dalla prosa e dalla poesia, penetrò
ad accrescere la confusione, e a far fare nei cimiteri e nelle sepolture cristiane ,
dell'esequie con minor pietà e modestia. non senza giusto e grave biasimo. Nei
Che però quelli che vogliono moltiplica- tempi di mezzo nell'Italia e in altre parti
re le preghiere pe'defunti, farebbero me- d'Europa si aumentò a dismisura il lusso
SEP SEP 161
de' monumenti funebri, onde ci restano meno posso darne qui un'idea con parole
monumenti e sepolcri grandiosi e magni misurate : lo ripeterò, in buona parte vi
fici de'dominatori delle repubbliche e dei supplii a'loro luoghi.Le antiche chiese spe-
feudi, non che de'famigerati capitani. Nel cialmente d'Italia , e molte ancora di Ger-
medio evo i nobili e facoltosi si seppelli- mania, i chiostri degli antichi monasteri,
vano co❜loro abiti di ceremonia,colle loro presentano una quantità meravigliosa di
armi, con uno sparviero, e vari degli og sepolcrali monumenti , pleni d'un com-
getti preziosi da loro posseduti.In Francia plesso di pregi. Fra le città italiane pri-
si cominciò a porre epitaffi sulle sepolture meggiano Venezia per grandiosi monu-
sotto i re della 2. stirpe. Eginardo ci con- menti, e Firenze per squisitezza di lavo-
servò quello collocato nella chiesa del- ro: Roma contiene un emporio di mauso-
la B. Vergine d'Aquisgrana, al di sopra lei marmorei della più grande importan-
del luogo ove Carlo Magno fu sepolto. Il za, incominciando da quelli maestosi dei
suo cadavere imbalsamato fu calato en- Papi.Frattanto questi e il concilio di Tren-
tro una cella sotterranea vestito de'suoi to emanarono gravi decreti sulle sepol
abiti imperiali, col cilicio, e cinto della sua ture e monumenti delle chiese. Paolo IV,
celebre spada. Il suo capo fu ornato di siccome zelante della venerazione de'sa-
una catena d'oro in forma di diadema ; gri templi,ordinò che si togliessero que'de-
portava in mano un globo d'oro, e l'al- positi o monumenti eretti e pendenti dal-
tra posava sul libro degli evangeli posti lepareti, contrari alla dignità delle chiese,
sui ginocchi; il suo scettro d'oro e il suo l'abuso essendo giunto ad erigere depo-
scudo erano appesi alla parete. Egli era siti nel sito più alto dell'altare, e al di so-
assiso sur un trono d'oro, e posto in at- pra della stessa sagra mensa ; tuttavia, e
teggiamento di guardare il cielo ; il suo ad onta delle altre provvidenze che vado
ipogeo fu riempito di profumi e di molti a ricordare , moltissimi furono tollerati.
oggetti ricchi e preziosi . I cavalieri che Il successore Pio IV ordinò che i cada-
morivano nel loro letto, rappresentavansi veri de'defunti,i quali stavano sollevati da
anticamente sulle loro tombe co' piedi ap- terra in arche o in urne, dovessero tutti
poggiati al dorso d'un levriere, cogli oc- essere tolti, e seppelliti sotto terra ne'pa-
chi chiusi, senza spada , senza giaco e senza vimenti : ciò fu eseguito in molti luoghi,
cingolo militare. Quelli all'incontro ch'e- specialmente dal suo nipote s. Carlo Bor-
rano stati uccisi in qualche combattimen- romeo arcivescovo di Milano, il quale fe-
to, venivano rappresentati con un leone ce levare le ossa de'Trivulzi dalle arche
a' loro piedi , la spada nuda nelle mani , situate nel portico di s . Nazario e solter-
lo scudo sul braccio sinistro, il cimiero sul rarle, onde rimasero vuote. Di più s. Carlo
capo colla visiera calata, e il giaco allac- ne'suoi sinodi diocesani non cessava di ri-
ciato sull'armatura colla ciarpa e il cin- chiamare la disciplina ecclesiastica deʼpri-
golo. Dopo il rinascimento delle arti le mi secoli , ut antiquus ac probatissimus
tombe de'Papi, de'principi , deʼprimari ec- mos sepeliendi in coemeteris in usum re-
clesiastici, de' grandi siguori hanno sco- vocetur, inculcandolo ancora ai suoi ve
perto un vasto campo alla scultura, essen scovi suffraganei. Per conformarsi ai de-
dosi alzati edifizi più o meno composti e creti del concilio di Trento, s. Pio V fece
decorati, con figureanimate e piene di mo- demolire le sepolture e i mausolei alzati
vimento : altre si rappresentarono oranti, in mezzo alle chiese, ordinando che si met-
altregiacenti,altre alquanto coricate.Tale tessero sotto terra o si trasportassero nei
è l'immensa quantità , tale è la vasta va- cimiteri le ceneri ch'erano state racchiu-
rietà, che non basterebbe un'opera volu- se ne'sepolcri; quindi nuovamente fu sta-
minosa per descrivernei principali, molto bilito che si tumulassero i defunti ne'ci.
VOL. LXIV . II
162 SEP SEP
miteri, meno alcune eccezioni, e che quelli zione di monumenti e iscrizioni sepolcrali
si erigessero in distanza dalle città e lungi pregievoli, come altamente deplorò Ma
dall'abitato. Rimase però il costume, usa- rangoni, Delle cosegentilesche, osservan-
to da'gentili, di erigersi alla memoria dei do che pure ve ne rimasero a fronte di
defunti piùillustri mausolei con urne, sar. tante peripezie de' marmi antichi , e del
cofagi, statue e iscrizioni , i quali propria vandalismo e venalità degli scarpellini e
mente non si appellano sepolcri , ma ce- altri operai .
notafi, cioè sepolcri d'apparenza e vuoli , Urbano VIII vietò severamente di ve-
entro a'quali non giace il corpo del perso- nerare ne'sepolcri delle chiese per santi
naggio per cui fu innalzato. Il p.Casimiro quelli che non aveano culto riconosciuto
da Roma, Memorie della chiesa di s. Ma dalla Chiesa, nè di accendervi avanti dei
ria d'Aracoeli, cap. 4, parlando de'suoi lumi, uè di appendervi voti, onde non fo.
ristoramenti, racconta come mancarono mentare il credulo popolo a farli repu
in essa molti sarcofagi,alcuni de'quali era- tare per Santi (V. ). Il pontificio decreto
no con figure gentilesche, essendovi en- fu cagionato dall'essere fr . Paolo Sarpi ve-
tro sepolti personaggi cristiani. Dice per- nerato in Venezia nel sepolcro cogli ono-
tanto, come tutta l'ampia e vasta navata ri di santo, dal popolo ingannato per le
di mezzo era ingombrata co ' sarcofagi e virtù apparenti che affettò in vita ; non
tumuli sopra terra, siccome ve n'erano ostante l'essere stato solennemente sco-
anche in diverse cappelle,per cui in vece di municato da Paolo V, e di avere vissuto
ornamento servivano d'impedimento.Ne. da vero protestante coll'abito de'serviti,
gli ultimi secoli era quasi universalmen- come rilevò Bossuet nell'Histoire de les
te introdotto nelle chiese, ne'suoi porticivariations. Abbiamo di Giusto Fontani-
e altri luoghi di seppellire i defunti neini, Storia arcana della vita difr. Paolo
sarcofagio casse di marmo, sopra il pian Sarpi, Venezia 1803. Avea una femmi-
terreno del pavimento, o elevati e collo . nuccia cominciato a mettere alcuni voli
cati sulle pareti delle medesime chiese.Prialla sepoltura del p. Sarpi, onde Urbano
ma Paolo IV, e poi Pio IV ordinò che VIII a mezzo del nunzio Zacchia otten.
fossero seppelliti sotto terra ne pavimentine dal senato veneto, che fosse tolto l'in
i cadaveri ch'erano sollevati in detti mo- debito onore. L'ordine Certosino (V. ) fu
numenti, arche o urne. Quest'ordine non più diligente nel formare de'santi, che nel
essendo stato eseguito universalmente e manifestarli.Narra s.Antonino,tit. 14Sto
neppure nella chiesa d'Araceli, Gregorio ria eccles., che operando un certosino per
XIII col breve Cum alias, riportato dal virtù divina molti miracoli al suo sepol
p. Casimiro a p. 30, ordinò che si sgom- cro, per cui grande era il concorso di per
brasse la nave maggiore da'monumenti, sone alla sua tomba, con alterazione del-
eziandio dal coro de'religiosi e dall'altar la solitaria quiete de' monaci , il priore
maggiore ch'erano in mezzo alla chiesa, della certosa si portò al sepolcro e co-
ed i cadaveri si seppellissero solto terra. mandò al servo di Dio in virtù di santa
Ciò non ostante l'esecuzione fu differita ubbidienza di nou far più prodigi, e ven .
fino al pontificato di Clemente VIII, ed ne ubbidito. Le glorie de'sepolcri de'ser-
allora seguì deplorabile strage d'iscrizio- vi di Dio e de'santi, e gli aneddoti relati-
ni, d'urne, di marmi sepolcrali e di altre vi, li riportai alle loro biografie o luoghi
autichità, e particolarmente de' sepolcri che li riguardano. Oltre il Sarpi, anche
ricordati da Giorgio Fabricio, Roma il altri indegni ebbero voti e culto ai loro
lustrata, p. 516 e seg. Il rinnovamento sepolcri, come l'antipapa Clemente III
e ristoramento delle chiese, massime nei (7. ), le cui ceneri furono perciò gettate
pavimenti, fu sempre cagione di distru- uel fiume; a Pier Gio. Olivi apostata e-
SEP SEP 163
retico Fraticello (V.) , essendogli stati ap . sposa , e fattone diseppellire il cadavere,
pesi de'voti al sepolcro, furono gettati sul ne cinse la fronte col diadema e volle che
fuoco, insieme alle disotterrate sue ossa. fosse onorata da tutti come sovrana; po .
L'eretico Ussita ( P. ) Giovanni Zisca or- scia eresse due magnifici mausolei di mar-
l'altro per la sventurata
dinò nel suo furibondo fanatismo, che le mo, uno per se,
sue carni si dassero in cibo agli uccelli , Inez . Nel t. 3 , p. 106, 2.ª serie della Ci .
e di sua pelle si formasse un tamburo , •
viltà cattolica, si legge. Che dopo 7 lu
al cui suono dovessero fuggire i cattolici , stri e più furono resi in Palermo gli o
per le stragi che ne avea fatto vivendo. nori dovuti ai grandi, cioè alla memoria
Racconta Bercastel , Storia del cristiane- dell'illustre poeta palermitano Giovanni
simo t. 30 , n.º 384 e seg., come il can . Ri- Meli , che studiò pressò i gesuiti, e diven-
vet di s. Amato di Douai giansenista , a ne il moderno Teocrito della Sicilia, per
cui meritamente era stata interdetta ogni la spontaneità e la grazia tutta ellenica,
funzione sacerdotale, perchè avea appel ond'egli seppe abbellire ogni maniera di
lato e riappellato dalla costituzione Uni- componimento. Il principe di Satriano
genitus di Clemente XI, morì perseveran- luogotenente del re volle generosamen-
do in questi sentimenti. Il capitolo gli ne- te rendere al gran poeta gli onori del se-
gò la sepoltura, ed il governatore lo fece polcro. A'6 maggio 1853 il cadavere di
sotterrare in un giardino che serviva di Meli chiuso in tumulo uscì dalla parroc-
sepoltura a'fanciulli morti senza battesi chia de'Tartari efu trasportato alla chie-
mo. Di ciò non contenti i zelanti , sotto sa di s . Domenico , preceduto e accom-
pretesto che il cadavere del canonico a- pagnato dalla banda militare, daʼreligio .
vesse la testa rivolta verso la chiesa e la si di tutti i conventi, e dal clero del duo .
faccia verso il cielo, lo disotterrarono nel mo con croce e cerei accesi . Il tumulo era
giorno dopo, per rimetterlo con la schie- coperto da magnifica coltre , su cui era
na verso il cielo e con la faccia verso la soprapposta una lira , una corona d'allo ,
terra. I partigiani giansenisti ricorseroal . ro, ed una Mper indicare il gran nome,
l'appello delle camere del parlamento di ed accompagnato da 6 paggi vestiti a bru.
Parigi, ch'erano dello stesso sentire, ma no. Sostenevano i fiocchi della coltre i 4
Luigi XV chiamò il ricorso al suo con- professori più anziani dell'università : se-
siglio; quindi ordinò al vescovo d'Arras guivano il feretro il pretore della capita-
d'obbligare i canonici del capitolo di s. A le e il senato , il corpo universitario, l'ac-
mato a disotterrare nuovamente il cor- cademia delle scienze mediche, e tutti i
po del can. Rivet, e riporlo nel luogo so- corpi scientifici ; una divisione di truppa
lito della loro sepoltura nel coro della chiudeva il convoglio. All' entrar nella
chiesa di s . Amato; oltre a ciò, ingiunse chiesa de'domenicani fu cantato un inno ,
che si dovessero dire le consuete messe poi la gran messa di requie, e finalmente
per l'anima del canonico , e che si osser- recitato un discorso funebre. Terminata
vasse in riguardo a lui tuttociò che pra- la sagra funzione, fu scoperto al pubblico
ticasi nel dar sepoltura agli altri canoni- il cadavere,che trovossi coperto d'un man .
·
ci.Obliando il deplorabile disotterramen to bianco di sela, colla medaglia iu petto
to di Papa Formoso ( V.), mi piace qui fattagli coniare dal principe reale di Sa-
ricordare due altri generi di disotterra- lerno. Il pretore di Palermo principe di
·
menti. Nel vol. LIV, p. 253 narrai il tra Manganelli cinse infine il capo del defun-
gico fine d'Inez de Castro moglie di Pie- to d'una corona poetica d'alloro, mentre
tro I che fu poi re di Portogallo. Appe- i sagri ministri dell'altare aspersero il fe-
na questi nel 1356 montò sul trono, ven- retro e invocarono le benedizioni dell'Al-
dicò l'uccisione dell' amata e avvenente tissimo sull'anima del poeta e il refrige.
164 SEP SEP

rio de'giusti. Ognun vede, che questa o- come questo naturale comun sentimento
norifica dimostrazione fu tutt'altro che acquista una forza maggiore dalla religio-
politica, mentre i moderni abusarono del • ne; così non può sentirsi senza orrore, che
le pompe funebri e altre funzioni religio fra i vespilloni de'nostri giorni se ne tro.
se, per fare dimostrazioni politiche a fa- vino di quelli, che spinti dall'avidità di
vore delle loro opinioni antimonarchiche, un vile interesse, osino di spogliare i ca-
come rilevò l'eccellente giornale di Tori. daveri delle loro vesti, o di estrarli dalle
no denominato l'Armonia, nel descrivere casse che li racchiudono, per fare con es⚫
l'edificante morte del celebre conte Cesa- se un sordido e vergognoso guadagno.
re Balbo. Dell'antico costume poi di co- Perciò l'Em. cardinal della Somaglia vi-
ronare i poeti, parlai a POETA. Trovo in cario di sua Santità, facendo uso dell'or.
Renazzi , Notizie de maggiordomi, p. 153, dinarie sue facoltà , vieta a'vespilloni d'u .
che il cardinal Camillo Cybo de'principi surparsi tanto le vesti de'cadaveri , quan.
sovrani di Massa e Carrara , nel sotter- to le casse de'medesimi o le tavole onde
raneo d'una cappella da lui edificata den- sono formate, senza però innovar cosa al-
tro il chiostro della Certosa di Roma, e cuna intorno agli spurghi delle sepoltu.
corrispondente nella chiesa di s. Maria de re, che debbono farsi a'suoi tempi e colle
gli Angeli, ivi ancor vivente fece prepa- opportune cautele. E poichè alcuni de've
rare per se e per 7 suoi più antichi fami- spilloni, dominati dallo stesso spirito d'in.
gliari la sepoltura (quanti cioè poteva con- tollerabile cupidigia, pretendono ed esi-
tenere il sepolcro), e vi fu tumulato. In gono denaro per le vesti, pel trasporto,
fatti, quanto ai famigliari , leggo altret per la sepoltura o per altro qualunque ti-
tanto nella Vila del servo di Dio Lodo- tolo, benchè si tratti di que'poveri morti
vico Stefanelli servitore romano, del car. che si vestono, si trasportano e si seppel-
dinal Cybo, e scritta da Luigi Claris già liscono per carità; così proibì egualmente
decano dell'odierno cardinal vicario, nar. di più esigere e pretendere per l'avveni-
randolo a p. 150, insieme alla traslazione rein tali casi emolumento alcuno ". Quan-
nel sepolcro dello Stefanelli e all'iscrizio- to furono violate e barbaramente dilapi
ne che il cardinale fece scolpire sul mar- date le sepolture romane, anche dei Pa-
mo , collocandolo prossimamente al suo pi, nell'infausta epoca del 1527 , e nell'ef
sepolcro. Questo tratto storico contiene fimera repubblica del 1798 , lo notai a SE-
grandi e sublimi esempi ! Nel Bull. Be- POLCRO DE' ROMANI PONTEFICI. Altre no .
nedicti XIV vi sono le seguenti bolle ri zioni sui funerali e sul seppellire in Ro-
guardanti il seppellire e la sepoltura . Nel ma, le riportai a CAMERLENGO del clero
t. I la bolla 57, § 2 : Sepeliendijus quoad ROMANO, aQUARTA CANONICA e altri rela.
parochos, et subditos latini , seu graeci tivi articoli . Il Piazza a p. 41 della Ne-
ritus; la bolla 89, § 24 : Christianorum crologia parla del jus parrocchiale delle
cadavera sepelienda sunt piis Ecclesiae cose poste intorno al cataletto, che chia-
ritibus, rejectis superstitiosis. Nel t. 4 la ma quarta funerale o canonica. Della pub-
bollar 1 , §9 : Sepultura sacra denegan. blica e romana necropoli stabilita da Gre-
tur decedentibus ex vulnere in duello ac- gorio XVI presso la chiesa e basilica pa.
cepto,licet,extra locum pugnae obierint; triarcale di s . Lorenzo fuori le mura, ne
la bolla 3 1 ,§14: Sepulchri jus in Assisien- trattai di sopra; dipoi fu vietato che le i-
si basilica, inconsulto Pontifice, concedi scrizioni sepolcrali fossero in italiano, do-
nequit. Nel n.º 39 del Diario di Roma vendo essere in latino : si può vedere la
1801 fu pubblicato.13 Ogni culta nazione Lettera sopra il nuovo cimiterio di Ro-
ha riguardato sempre con rispetto, come ma, ivi 1835. Il Papa Pio IX nel moto .
i sepolcri, così i cadaveri de'defunti. Esic- proprio del 1. ottobre 1847, sull'organiz .
SEP SEP 165
zazione del senato di Roma e sue attribu . quelle nobilie celebrate cripte, nelle qua-
zioni, vi comprese col tit. 3, §47, n.° 7: li i più illustri Pontefici e martiri furono
I cimiteri tanto comuni che degli acatto- sepolti; e sono monumenti insigni e ve-
lici, salvi sempre i diritti dell' autorità nerandi della pietà e della storia della pri .
ecclesiastica. A MINISTRO, nel dire della mitiva chiesa. Le più importanti escava-
pompa funebre di quello del Belgio, e che zioni e riparazioni a questo scopo sono
può far seguito all'articolo FUNERALE , nel state eseguite ne'cimiteri della via Appia
quale ragionai dell'esequie per ogni sorte e dell'Ardeatina, come quelli di Calisto,
di persone, notai la questione insorta sul- di Domitilla o de'ss. Nereo ed Achilleo;
l'accompagnamento del cadavere a Brus del cimiterio di Ciriaca nella via Tibur-
selles ove fu portato, che si fece dal par- tina ; quindi grandissimo fu il numero dei
roco della chiesa esponente. Nell'articolo monumenti che d'ogni maniera sono ri-
RELIQUIE de'santi, non solo parlai di quan. tornati in luce, insieme alle copiose pit-
to riguarda la loro estrazione dai cimite ture spettanti alla più remota età dell'ar-
ri e catacombe di Roma, e di quelle dei te cristiana, di che sono adorni i cubicu .
martiri anonimi , delle benemerenze dei li, ed i monumenti sterrati e fatti visibi-
Papi sugli uni e sulle altre; ma eziandio line'sotterranei dell'Appia e dell'Ardea-
della Commissione di archeologia sagra, tina; oltre quelli della via Labicana , e del-
istituita per la regolarità degli scavi e con . la Salaria nuova, con preziose pitture.An-
servazione de'monumenti, e sottola pre- che la scultura cristiana riacquistò due
sidenza del cardinal vicario (presso il qua sarcofagi, uno de'quali riconosciuto il più
le si riunisce il 1.° giovedì di ciascun me. antico d'età che presenti una data certa
se), dal regnante Pio IX nel 1851 , che in- e precisa. Le iscrizioni cristiane che han-
cominciò a dar saggio di sue operazioni no ridonato gli scavi in detto biennio am-
ne'primi del 1852 , la quale subito prati- montano a 237 intere o quasi intere, e
cò escavazion e risarcimenti sul cimiterio circa 450 minori frammenti. Quelle e-
de'ss. Nereo, Achilleo e Domitilla. Quin scavazioni riuscirono fruttuose e utilissi-
r
di il dottissimo mg. Marino Marini, pre- me anche alla profana archeologia per
fetto degli archivi segreti della s. Sede , quanto vi fu trovato. E' noto che i cri-
uella 2. ° edizione dell'eruditissima Diplo- stiani fossori adoperavano sovente a chiu-
matica Pontificia , a p . x1 applaudì alla dere i loculi anco i marmi tolti dai pub-
nobilissima istituzione della Commissione blici e privati monumenti caduti odistrut
di archeologia sagra, e che merita la so- ti ; e gl' istessi fedeli parenti o amici del
lenue esclamazione eurica eurica, doven defunto,non rare volte solevano sulla cal-
dosi riputare quale altra Accademia di ce colla quale si sigillava il sepolcro in-
archeologia sagra. Nel n.º161 del Gior- figgervi medaglie, pietre incise , avori e
nale di Roma del 1853 si legge la rela- altro,quale contrassegno d'affetto e di me.
zione de'lavori intrapresi e compiuti dal moria, affine di riconoscere il caro sepol
la detta commissione nel 1.° biennio di cro; donde avvenne, che le romane cata-
sua istituzione, in corrispondenza alla sua combe furono già miniere ricchissime di
destinazione, per la ricerca,restauro e tu- siffatti tesori della romana antichità. Tut.
tela deʼpreziosi monumenti della cristia . ti i monumenti rinvenuti dalla commis.
na antichità, soprattutto nella metropoli sione di archeologia sagra, non si rimuo-
del cristianesimo. Pertanto, prima e prin vonodai luoghi di loro trovamento, tran .
cipalissima cura della commissione è sta . ne qualche rarissimo caso, che nell'im-
ta il rintracciare ne' sotterranei cimiteri possibilità di conservarli fra le rovine
del suburbano di Roma, e restituire per in luoghi aperti e indifesi , si trasferiro-
quauto sia possibile allo stato primiero, no e collocarono nel Palazzo Aposto-
166 SEP SEP
lico Lateranense (V.), ove si va a forma Lateranense, con tanto provvido consi-
re un museo, o per dir meglio a prose- glio fatto ora ristaurare dall' Em ." sig.'
guire, secondo la mente e il concepimeu- cardinal Antonio Tosti pro-tesoriere ge.
to di Gregorio XVI che l'incominciò, mu . nerale. Così Roma si doterebbe di un nuo
nifico restauratore di quel sontuoso edi- vo museo, che certo non potrebbe essere
fizio, e magnanimo fondatore dell'altro collocato in una sede più degna ". Ed è
Museo Gregoriano Lateranense (V.), pel perciò che fino dal 1851 il Papa Pio IX
quale museo fece incidere da Giuseppe fece trasportare nel medesimo palazzo
Cerbara, per la distribuzione delle meda la messe delle pietre sepolcrali figurate e
gliechedovea farsi nella festa de'ss. Pie- scritte di oltre a 200, insieme con 4 sar.
tro e Paolo 1846, la medaglia col celebre cofagi rinvenuti in una medesima cripta
Antinoo da lui acquistato e già esistente del cimiterio di s . Sisto , affinchè questi
nel Palazzo Braschi, che a motivo della marmi ser vano al nuovo museo ch'egli in-
sua morte non si potè allora pubblicare tende di continuare e meglio attuare, co-
(come notai nel vol.XLIV, p. 78, XLVII, meluogo il più opportuno di Roma al col.
p. 128, descrivendo la medaglia ), non locamento d'una gran raccolta di monu
che benemerito pe' doni fatti del mu- menti cristiani; per cui nel 1853 si coniòe
seo sagro della biblioteca Vaticana, esi- pubblicò la suddetta medaglia con l'An-
stente nel Palazzo apostolico Vaticano tinoo, e con l'epigrafe : Museum in aedi
(V.). In prova di tuttociò e per rendere bus Lateran. auctum . Le dette pietre e
giustizia anche al comm. " P. Ercole Vi- sarcofagi, come pubblicò la Civiltà callo-
sconti commissario dell'antichità di Ro- lica, e ripetè il n .° 137 dell' Osservatore
ma, ricorderò che nell'opuscolo intito Romano del 1851 , furono rinvenuti nel-
lato Adunanza solenne degli Arcadi te le annuali escavazioni che i Papi , giovan-
nuta il dì4 settembre 183gnelBosco Par- dosi come in mille altre occorrenze del
rasionuovamente restaurato, e stampato denaro della Dataria apostolica, man-
in Roma nel medesimo anno, nella nota tengono da due secoli e mezzo ognor at-
2 alla Canzone dello stesso ch. commis- tive ne'sagri cimiteri della Roma sotter-
sario, Papa Gregorio XVI visita un trat- ranea ; escavazioni che secondo l'invete.
to delle Catacombe de' ss . Marcellino e rata consuetudine durano 7 mesi e termi.
Pietro nuovamente scoperto (che ripor nano col cadere di maggio. Nel detto pe.
tai nel vol. XIII, p.148), si legge a p . 54: riodo , ch'ebbe termine nel maggio 1851 ,
» Oltre ai due musei Egiziano ed Etru- furono preposti alle ubertose escavazioni
sco, de'quali si dà cenno nella strofa pre- il p. Giuseppe Marchi gesuita conserva-
cedente, la Santità sua ha accresciuto di tore de'sagri cimiteri, ed il cav. Gio. Bal-
cospicui monumenti il museo sagro, uni- tista De Rossi, i quali fecero ancora ese.
to alla biblioteca Vaticana, dove ha pure guire considerevoli lavori in 5 di tali ci-
fatto collocare le pitture di religioso ar miteri, cioè di Trasone e Saturnino sulla
gomento, riunite già nel museo Mariot- via Salaria nuova, di s. Agnese sulla No-
ti, che sono preziose non meno per la sto mentana, de'ss. Marcellino e Pietro sulla
ria dell'arte, che per quella della religio- Labicana, di s. Sisto tra la Latina e l'Ap-
ne. Siccome però frequentemente si scuo- pia, e di Pretestato alla destra di quest'ul
prono nuovi monumenti cristiani , spe- tima. In detta narrazione, tra le preziose
cialmente in marmi scritti e scolpiti, l'au- scoperte degli encomiati archeologi, giu.
tore di questi versi ha umiliato al santo stamente si celebra quella del cimiterio
Padre, che si è degnato di graziosamen- di s. Sisto, perchè furono i primi a pene.
te accoglierlo, il progetto di formare un trarvi dopo molti secoli, aprendosi l'adi-
nuovo museo Cristiano nel patriarchio to a traverso ad una frana rovinosa che
SEP SEP 167
porgeva indizio di sotterraneo cimiteria polcri. Di questa forma si conoscono 4 ci-
le. La relazione quindi riuscì applaudi miteri pagani : il . indicato dal p. Mar.
ta pel grande studio che lodevolmente chi sulla via Latina; il 2.° sulla via Sa-
molti ora pougono nelle cristiane antichi laria , per tale dichiarato dal p. Marchi
tà di Roma, tesoro e miniera inesauribi- stesso, mentre il celebre d'Agincourt er-
le di preziosi monumenti , che contribui roneamente lo pubblicò per cristiano(nel-
scono ogni giorno a rischiarare gli arca. la Storia dell'arte col mezzo de' monu-
ni in cui è tuttora avvolta una gran par- menti); il 3.º e maggiore sul Monte d'oro
te della pittura e scultura simbolica ado- tra le porte Latina e Capena; il 4.° nella
perata dai primitivi artisti cristiani . E via Appia, che comunica col cimiterio di
quanto alla pittura merita di leggersi il ri . Pretestato, e nominato dal Bottari. Per-
portato dal n. 41 del Giornale di Roma del ciò non devesi meravigliare, se i cristiani
1853 , ed estratto dalla Civiltà cattolica , eziandio nel V secolo , dopo la totale e-
ove si dice che dopo parecchi anni d'inuti stinzione delle superstizioni orientali , con-
li ricerche , pervenne il dottissimo p. Mar- tinuando ne' cimiteri a cavar sepolcri ,
chi gesuita, ossia il Bosio de'nostri giorni, s'imbatterono anche non volendo fra le
(autore della classica opera i Monumenti tenebre di que'sotterranei in sepolcri pa .
delle arti cristiane primitive della metro gani, come prova il p.Marchi nella sua o-
poli delcristianesimo , disegnati e illustra . pera de'Monumenti, il quale incominciò
tiper cura, ec., Roma 1844) a discoprire a pubblicarla assai prima che il Perret po-
in un sotterraneo presso la via Appia cer- nesse il piede in Roma. Quindi il p . Raf.
te pitture, che il Bottari avea pubblicate faele Garrucci gesuita pubblicò un'illu-
come cristiane, quantunque fossero evi strazione di queste pitture , esattamente
dentemente pagane.Il paganesimo di que disegnate in 6 tavole, dai sepolcri Sabazi
ste pitture non è il pagauesimo de'roma- e Mitriaci suddetti ; dimostrando la stret
ni primitivi, ma de'romani contaminati ta relazione che hanno col culto di Bac .
già dalle superstizioni , che massime nel co Sabazio e del persiano Mitra. Così fu
2.°secolo dell'impero vennero dall'orien riparato al grave danno fatto all'arte cri-
te e dall'Asia a crescere la bruttura del stiana dal 1. illustratore di queste pittu
la romana idolatria . Come orientale que re. Fra le categorie delle opere che illu-
sto rito tiene il costume di seppellire i ca- strarono le antichità superstiti in ogni ge
daveri interi e non abbruciati ; d' inter- nere di edifizi, credo che il principal nu-
rarli a grande profondità nel suolo, e non mero riguardi quelle de'sepolcri, perchè
entro le olle ne'colombari o ne' sepolcri in maggior copia ci restano; quindi oltre
di famiglie presso la superficie o anche so- le tante parziali opere che riportai nel de-
pra il suolo; di seppellirli in guisa , che scrivere i singoli monumenti sepolcrali ,
un male avveduto non saprebbe come fa- e quelle generiche pur notate a'loro luo.
re a distinguerli da'sepolcri cristiani . Si ghi, qui riprodurrò un numero degl'in
nota, che le sette idolatriche che profes- numerabili scrittori in argomento, senza
savano gli errori degli orientali aveano dire degli antropofagi che fanno del loro
cimiteri e sepolcri somiglianti ai cristia . stomaco barbaro sepolcro della carne u-
ni, perchè i ss. Pietro e Paolo aveano vo⚫ mana , mentre delle vittime umane parlai
luto che i cristiani di Roma si seppellis nel vol. LX, p. 169. Paolo Daniele Longo-
sero alla maniera orientale , ch'era quella lio,Diss.de antropothysiae originibus,Li-
de'giudei , secondo la quale lo stesso au- psiae 1729-34. Sinelio Lauge , De antro-
tore del cristianesimo per 3 giorni volle pothyside origine, Hafniae 1737.Girolamo
essere sepolto , alla sua morte essendosi Baruffaldi, Dissert. depraeficis, accedunt
commossa tutta la natura ed aperti i se . J. Lauzoni, De luctu mortuali veterum,
168 SEP SEP

Ferrariae 1713.V. Nicolai , De sepulchris Schiassi , Inscriptiones pro sepulchris et


Hebraeorum , Lugduni 1706. Tommaso funeribus instauratis nonnullorum Bono-
Porcacchi, Funerali antichi di diversipo niensium, Bononiae. Athenagora, Della
poli e nazioni;forma, ordine e pompe di risurrezionede' morti, Venezia 1556.Dul-
sepolture, diesequie, di consecrazioni an phi , Tractatus de sepulturis, Bononiae
tiche, Venezia 1574. Francesco Perucci, 1641 , Brixiae 1766.Hervey, Meditazioni
Pompefunebridi tutte le nazioni del mon- sopra i sepolcri, Fermo. Comm. " P. Er-
do, raccolte dallestorie sagre e profane, cole Visconti, La via Appia, dal sepol
Verona 1639. P. Gio. Francesco Baldini cro de'Scipioni al mausoleo di Metella,
somasco, Suisepolcri degli antichi roma. carme con note, ed appendice di scelte
ni: nel t. 45, p. 229 del Giornale Ar- iscrizioni, Roma 1832. Monumenti e ru-
cadico. Francesco Ficoroni, Le maschere deri antichi che veggonsi lungo i lati delle
sceniche e le figure comiche degli antichi due prime miglie della via Appia , incisi
romani, Roma 1736. P. Calogerà, Rac- all'acquaforte in 25 tavole e con breve
colta d'opuscoli t . 9 : De formulis Bonae indicazione illustrati, Roma 1844. Cav.
memoriae, Piae memoriae, et similibus Gio. Pietro Campana, Di due sepolcriro-
ad personas viventes quandoque appli mani delsecolo di Augusto scoverti tra la
catis, dissertatio : nel t. 33, Titi Flavii via Latina el'Appiapresso la tomba dei
Clementis viri consularis et martyris tu. Scipioni, illustrazione con incisioni , Roma
mulus illustratus. Settele, Memorie sul 1840. Gio. Pietro Bellori , Le pitture an-
l'importanza de'monumentiche si trova- tiche del sepolcro dei Nasoni nella via
no ne'cimiteri degli antichi cristiani del Flaminia, disegnate e intagliate alla si-
contorno diRoma, Roma 1824. Slevogtii, militudine degli antichi originali da Pie-
De sepulturis imperatorum, regum, etc. tro Santi Bartoli, Roma 1680 , 1702.06.
Jenae 1722. Samvellii, De sepulturis di- Francesco Bianchini, Camera ed iscri-
sputationum controversiae, Lucae 1650 . zioni sepolcrali de' liberti , servi ed offi
M. Missirini , Pericolo di seppellire gli ciali dellacasa di Augusto, illustrate con
uomini vivi creduti morti, Milano 1837 . annotazioni,Roma 1727, edizione magni .
Winslow e Bruhier, Trattato sull'incer fica con figure. Pietro Santi Bartoli, Gli
tezza de segni della morte, e sull' abuso antichi sepolcri, ovvero mausolei romani
del seppellire e imbalsamare prima del ed etruschi trovatiin Roma e in altri luo-
tempo : nelle Notizie letterarie oltramon- ghi, Roma 1704. Antonio Bosio, Roma
tane del 1744, e nel Giornale de letterati sotterranea accresciuta da Gio. Severa-
di Roma del 1751. P. Eschinardi gesuita, no, Roma 1631 , magnifica edizione: dice
Descrizione di Roma e dell' Agro roma- Zeno,che l'incomparabileBosio v'impiegò
no: cap. 8, De'cimiteri e sepolcri. P. G. 33 anni, e che il p. Severano vi aggiuuse
Allegranzia domenicano, De sepulchris un libro e pubblicò. Qualche tempo dopo,
christianis,Mediolani 1773.Sarnelli ,Lett. il p. Paolo Aringhi la tradusse in latino
eccl. t. 10, lett. 73 : De'tesori trovati nei e riprodusse in Roma nel 1651 , col tito-
sepolcri. Botero, Dissert. 6 : Dell'uso di lo di Roma subterranea novissima, con
seppellire i morti con tesori, perchè cre- addizioni. Mg.r Giovanni Bottari nuova-
devano che dopo 1000 anni dovessero ri- mente pubblicò le tavole condotte a'tem-
suscitare. Raoul- Rochette, Memoria so- pi di Bosio, rimaste quasi senza spiegazio-
pra l'antichità cristiane, pitture delle ca- uc, con eruditissimi commenti : Raccolta
tacombe: se ne rende ragione nel t. 6, p. e spiegazione delle sculture e pitture sa-
221 degli Annali delle scienze religiose. gre estratte dai cimiteri di Roma , pub-
Andrea lorio, Metodoper rinvenire efru- blicate già dagli autori della Roma sot
gareisepolcri degli antichi, Napoli 1822 . terranea, Roma 1737-46-54 . Il can.Mar-
SEP SEQ 169
c'Antonio Boldetti già nel 1720 ivi avea Cartagine tenuta nel 484 d'ordine d'Un-
pubblicato : Osservazioni sopra i cimite- nerico re de' vandali : non avendo però
ri deʼss. Martiri, ed antichi cristiani di voluto sottoscrivere agli errori deʼdona-
Roma, aggiuntavi la serie di tutti quelli tisti , venne da tal re mandato in esilio.
che sino alpresente si sono scoperti. Ri- Morcelli , Afr. chr. t.1.
cusò il vescovato offertogli da Clemente SEQUANO (s.), abbate. Nacque nella
XI, per attendere ai suoi studi e all'uf- piccola città di Maymont in Borgogna, e
fizio di custode delle catacombe, cui e- ricevuta un'eccellente educazione abbrac-
ra succeduto al celebre prelato urbinate ciò lo stato ecclesiastico. Le sue virtù lo
Raffaele Fabretti , di cui abbiamo : Inscri fecero assai presto conoscere dal vescovo
ptiones antiquae, Romae 1702. Münter di Langres, che l'ordinò diacono e prete
Sinubilder, Immagini simboliche e rap. avanti l'età prescritta dai canoni , creden.
presentazioni figurate degli antichi cri- dosi avere legittima ragione per disco-
stiani, Altona 1825. Raccolta de'monu starsi dalla regola generale. Sequano gio-
menti sacrie sepolcrali scolpiti in Roma vossi delle persecuzioni mossegli dagl'in-
ne'secoli XV e XVI, misurati e disegnati vidiosi,per eseguire la risoluzione che avea
da Francesco M. Tosi, e a contorno in presa da gran tempo di abbandonare il
tagliati in rame da A. Becchio e da al mondo, e si ritirò nel monastero di Reo .
tri, Roma 1837. L'architetto e cav. Tosi , mé, nel territorio di Auxois, dove si per-
autore eziandio lodatissimo dei Monu fezionò nello studio della s. Scrittura , ed
menti sepolcrali eretti in Roma agli uo- informossi alla pratica di tutte le virtù re-
mini celebri per scienze , lettere ed arti, ligiose. Qualche tempo appresso fabbricò
che encomiai altrove, da ultimo assicurò egli medesimo un monastero nella fore-
che avrebbe continuata sì interessante o . sta diSegestre, verso le sorgenti della Sen.
pera. Carlo Bartolomeo Piazza , Necro. na, il quale prese poi il suo nome, come
logia ovvero discorso deʼmisteri de'sagri pure la città che vi si è formata. La re-
rilie ceremonie ecclesiastiche ne 'funerali golarità ch'egli vi stabilì lo rese celebre,
ed esequie de'morti, Roma 1711. Tratta e trassevi gran numero di discepoli. Fu
del costume di varie nazioni nell'esequie favorito da Dio del dono dei miracoli, e
e funerali; de'riti e ceremonie della chiesa; morì, secondo l'opinione più probabile, ai
del lavarsi, ungersi e imbalsamarsi i ca- 19 di settembre verso l'anno 580. Nei
daveri; del suono delle campane, della de martirologi di Adone e di Usuardo è fat-
lazione della croce, dell'incenso, dell'ac ta menzione di lui sotto il nome di s . Si-
qua santa,de'lumi, e del canto ne'funerali; gone, ed in Francia fu detto volgarmen-
dell'abito de'morti, del color nero, del fe- te s. Seine.
retro, catafalco, bara, cataletto e coltre, SEQUENZA, Sequentia . E' la Prosa
(V.), che acquistò il nome di Sequenza,
loro uso e misteri; del 3.0, 7.0,30.0,40. ° e
50. giorno nell'esequie;degli anniversari , perchè seguita dopo il Graduale e l'Alle-
de' suffragi, delle limosine e indulgenze; luja (V.). Si chiamarono libri Sequenziali
de'beccamorti, loro ministero, uso e anti- oSequenzianarii quelli che contenevano
chi privilegi . le sequenze in ordine disposte pei giorni
SEPTIMUNICIA. Sede vescovile del stabiliti dell'anno. A PROSA dichiarai le 4.
la provincia Bizacena nell'Africa occiden- principali sequenze che ammette la chie
tale, sotto la metropoli di Adrumeto. Vi sa romana. Alcuni chiamano sequenza
fu celebrato un concilio, in cui si pubbli- l'antifona Salve Regina (V.) , preghiera
carono 6 canoni, che riporta l'Arduino, che si attribuisce a diversi . Dice l'ab. Di-
Concil. t. I , p.1251 . Ne fu vescovo Pa clich, nel Dizionario sacro liturgico, che
scasio, che intervenne alla conferenza di si chiama Sequenza perchè per cantus a-
170 SER SER
moenitatem adsequentia praeparat, di- p. Bonanni, Catalogo degli ordini eque
cendosi dopo l'Alleluja in alcunesolenni- strie militari, p. 107. Ma l'ordine fu sop-
tà, e dall' Ordinario romano si chiama presso dopo l'introduzione del luterani-
Jubilatio, perchè è un Cantico (V.) d'al- smo nella Svezia, ciò che altri ritardano
legrezza, il quale ragionevolmente si u- al regno di Carlo IX. Nel 1748 a'28 a.
nisce alla voce Alleluja, per ispiegare l'i prile fu ristabilito dal re Federico I, ed
neffabile letizia della Chiesa nelle feste so- il re Carlo XIII ne riformò gli statuti a'g
lenni di Pasqua, di Pentecoste, del Cor- luglio 1814, con quelli dell'ordine di Wa
pus Domini. Quindi egli crede che impro- sa e di Carlo XIII. Il re è signore e gran
priamentesi appelli sequenza il Dies irae maestro dell'ordine; i principi reali sono
(V.) nelle messe de'defunti, a motivo che cavalieri nati: si concede pure ad altri so-
tale messa non deve avere nè alleluja, nè vranie principi reali. Senza comprender-
sequenza , che sono cantici d'allegrezza. vi tali principi , l' ordine si compone di
Diversi poi sono quelli cui si attribuisce 31 cavalieri, 23 svedesi e 8 stranieri: gli
la composizione delle sequenze, secondo svedesi che ne sono decorati occupano le
gli autori che cita Diclich. Si può anco prime cariche dello stato e della milizia.
vedere Zaccaria , Onomasticon rituale, La loro elezione si fa nel lunedì prece-
verbo Sequentia, come la definisce, e qua- dente all'avvento, ed il loro ricevimento
li autori ricorda. Abbiamo del dotto pre- nell'ordine a'28 aprile, giorno della na.
Jato Baraldi diModena; l'ersione degl'In scita di Federico I suo ristoratore, e del.
ni e delle Sequenze negli uffici divini, e la festa dell' ordine. Niuno svedese può
de' Canticidella Scrittura, Modena 1815. essere decorato di quest' ordine, se non
SERAFINI, Ordine equestre di Sve- è fregiato dell' altro della Stella polare.
zia. Fu istituito da Magno I re di Sve. Essi giurano d'osservaregli statuti , di mo.
zia, che regnò dal 1275 al 1290, ma sic rire per l'onore di Dio, per la fede evan-
comeil figlio. Magno II alla sua corona- gelica, per la prosperità del regno; di so-
zione creò molti cavalieri, diversi scrit- stenere con coraggio il nome svedese , di
tori lo dissero fondatore. Altri affermano proteggere e soccorrere i poveri , le ve-
che Magno II l'erigesse nel 1334 in me- dove, gli orfani. Nella decorazione sono
moria del famoso assedio d'Upsala, per le sigle 1 HS, che significano Jesus ho-
difendere i suoi stati dalle scorrerie dei minum Salvator. Nel rovescio della plac .
barbari e in difesa della religione catto . ca vi sono le iniziali FRS, che esprimo-
lica, sotto l'invocazione del Nome di Ge- no Fridericus rex Sueciae : la decorazio-
sù, onde ne parlai anche all'articolo di ne pende da una fittuccia di seta bleu.
tale ordine equestre,che in sostanza è que. V. SVEZIA.
sto medesimo, consistendo anticamente SERAFINA (beata). Figlia di Gui.
la decorazione in un ovato pendente dal do Antonio conte d' Urbino, e di Cate
la collana colle sigle di tale adorabile no- rina Colonna, manifestò la sua pietà fi-
ine in campo azzurro, con 4 chiodi smal- no dai più verd'anni, e perduti i genito-
tati di bianco e di nero, per ricordare la ri fu allevata con molta cura presso i pa-
sua passione. E perchè la collana fu for renti di sua madre. Si congiunse in ma.
mata con teste d'oro di Serafini ( degli trimonio con Alessandro Sforza signore
angeli serafini trattai a CORO DEGLI AN- di Pesaro e contestabile di Sicilia . Quan .
GELI) in ismalto rosso, fu così denominato, tunque la sua condotta fosse irreprensi
essendo tali figure intramezzate con croci bile, venne in disgrazia del marito, cui
patriarcali d'oro senza smalto, allusive una rea passione teneva altrove legato;
alla sede metropolitana d' Upsala (V.), e dopo 12 anni di matrimonio fu costret-
come si vede nella figura riportata dal ta a rifuggire nel convento delle religio-
SER SER 171
se di s. Chiara a Pesaro, ove fu anche ti, i cui disprezzi sopportò con pazienza
forzata a stanziarsi co' voti di religioue. e dolcezza inalterabile. Ma egli divenne
Son messa a'divini voleri, ella non pen per gradi l'oggetto di un rispetto uni-
sòpiùche ad acquistare la perfezione del versale nel suo convento, e la fama delle
nuovo stato, e a santificarsi. La sua vir- sue esimie virtù si sparse nella città di ·
tù invaghi talmente tutte le sue compa- Ascoli e ne'suoi dintorui. Persone di gra-
gne, che la scelsero per loro abbadessa , do elevato nella Chiesa e nello stato lo
e Serafina si mostrò degna di questa scel- consultavano sopra materie importanti,
ta colla sua prudenza , colla sua carità, ed approfittavano de' suoi consigli . Era
colla sua equità, e col suo zelo per la di maraviglioso il vedere, dice il decreto del-
sciplina.Visse 22 anni in religione, e mo- la sua canonizzazione , l'ascendente di
rì agli 8settembre 1478. Il suo culto ven. questo povero ed ignorante frate laico.
ne approvato da Benedetto XIV, ed es- sugli abitanti d'Ascoli, e la facilità con
sa è onorata a'g settembre. V. PESARO. cui ponea fine alle più accanite contese,
SERAFINO (s.) DI MONTE GRANARO . Divideva coi poveri ciò che gli era ac-
Nacque da poveri genitori nel 1540 , e cordato pei suoi bisogni dalla comunità,
formato fin dall'infanzia al servigio di e visitava regolarmente gli spedali e le
Dio coi precetti ed esempi della sua vir- carceri, provvedendo a'bisogni spirituali
tuosa madre, crebbe cogli anni la sua e temporali degli afflitti . Piacque a Dio
pietà. Il suo primo stato fu quello di pa che sì grandi virtù fossero adorne di do
store, in cui attendendo a custodire la ni celesti. Egli predisse l'avvenire e sco-
greggia che gli era stata affidata , santi- perse il segreto de'cuori : fu pure favo-
ficava la sua occupazione colla preghie rito di ratti ed estasi, e guari col segno
ra e con pie meditazioni . Dopo la morte della croce persone aggravate da diverse
della madre, lavorò per suo fratello, e infermità .Finalmente dopo aver predet-
da esso trattato con durezza non se ne to il fine di sua vita , rese la sua anima
dolse. Sembrava che la sua pietà si ras- al Creatore, nel 1604, in età di 71 anni.
sodasse in mezzo alle contraddizioni; di . Nel 1610 Papa Paolo V autorizzò la cit-
giunava tre di per settimana , e consa- tà d'Ascoli a manifestare pubblicamente
grava all'orazione il tempo che polea to . la venerazione che nutriva pel servo di
gliere al lavoro. Chiese poi di essere am⚫
am. Dio, permettendo di collocare una lam-
messo come frate laico in un convento pada sulla di lui tomba; e creò poscia una
di cappuccini situato sul Monte Grana- commissione per l'esame delle sue virtù
ro presso Ascoli; ma la mancanza totale e dei suoi miracoli. Intrapreso poi il pro-
d'istruzione e la sua apparente incapa- cesso di uso, nel 1767 Clemente XIII pro-
cità per ogni sorta d'affari,indussero dap . uunziò il decreto di sua canonizzazione,
principio quei religiosi a rigettare la sua e se ne celebra la memoria il giorno 12
domanda , alla quale finalmente dopo di ottobre.
molte e reiterate istanze acconsentirono, SERAPIONE (s.) , abbate. Era pre-
ed egli vi fece subito dopo la professio- te, ed aveva sotto la sua direzione circa
ne. Passò un lungo intervallo di tempo. 10,000 monaci dispersi nei deserti e nei
senza che si scoprisse tutto il suo meri . monasteri vicini ad Arsinoe nell'alto E.
to, quantunque osservasse esattamente gitto. Questi solitari si davano al servizio
la regola dell'ordine, aggiungendovi au- degli affittaiuoli di quella contrada, per
che delle austerità volontarie, e prati coltivare le terre e mietere le biade, san.
casse la più perfetta ubbidienza e la più tificando tale penoso lavoro coll'orazione
profonda umiltà ; anzi ebbe molto a sof. ed altri esercizi di pietà . Ciascuno riceve-
frire per parte di alcuni frati impruden va per salario 12 misure di biada, che gli
172 SER SER
dridell
antichi chiamavano artabes, le quali for- Sparta a Roma, affine di perfezionarsi sui
mavano, secondo Palladio, 40 staia roma grandi modelli di virtù che quivi trova- sta ai
ue. L'abbate, a cui questa biada veniva vansi . Tornato poscia in Egitto, mori nel SEE
consegnata , ne impiegava una parte ad deserto verso il 388, in età di 60 anni. mienti
alimentare i fratelli e i poveri del vicina Bollando ed Enschenio dicono che s. Se- SE
to, e il rimanente lo mandava ai cristia- rapione è nominato ai 2 1 di marzo in al- nale.
ni d'Alessandria che se ne trovavano in cuni mensili greci. Baronio confonde que- sua p
bisogno. S. Serapione adempiva le fun sto santo con s . Serapione di Sidone mar. re gli
zioni del sacerdotale ministero con ange- tire. assai
licapurezza, e trovava eziandio tempo da SERAPIONE (s. ), vescovo di Thmuis questi
lavorare co'suoi discepoli, proponendosi in Egitto. Dopo avere esercitate per al- Jopo
con ciò d'esser loro d'esempio, e d'essere cun tempo le funzioni di catechista in A- 1560
a parte del loro merito. Canisio ha nomi- lessandria , ritirossi nel deserto, ove diven- Giorg
nato questo santo a'21 di marzo nel suo ne uno dei più risplendenti lumi dello sta . dell'U
martirologio germanico, al che lo indusse to monastico, e fu l'amico di s. Antonio. stant
l'autorità di alcuni mss. dei mensili greci. Tratto dal suo ritiro, fu posto sulla sede fu tr
SERAPIONE (s.) , soprannominato episcopale di Thmuis, donde venne in ap- sitata
Sindonita, da una specie di fascia di tela, presso bandito per la fede cattolica , del- nodo
con cui si copriva il corpo. Nacque in E. la quale avea presa la difesa con s. Ata- dò il
gillo e menò vita austerissima, conservan- nasio, per cui s. Girolamo gli dà il titolo colla
do sempre ne'diversi viaggi che fece in di confessore. Si adoperò sempre con som- qua
vari paesi, il suo spirito di povertà è di mo zelo a premunire i fedeli contro gli di S
penitenza. Per procurare la conversione errori di Ario e di Macedonio; compose lo d
d'un commediante pagano , si vendette a un eccellente trattato contro i manichei, sub
Jui in qualità di schiavo. I suoi discorsi e ed indusse s. Atanasio a scrivere la mag- di E
i suoi esempi produssero l'effetto che de- gior parte de'suoi libri contro gli ariani . me
siderava; il commediante si couvertì con Questo illustre dottore della Chiesa ave- be
tutta la sua famiglia, rinunziò al teatro, va sì alto concetto di Serapione , che lo me
e per gratitudine diedegli la libertà. Al- incaricò di rivedere le sue opere. Il suo car
cun tempo dopo si vendè una seconda ingegno,congiunto ad una cognizione pro- cla
volta, affine di poter soccorrere una po fonda della letteratura sacra e profana , 15
vera vedova. Il suo novello padrone fu gli fecero dare il soprannome di Scola . de
sicontento de suoi servigi che ne lo affran stico. Egli morì in bando nel IV secolo,
gi
cò, e di più gli diede un abito, una tona- ed è inserito nel martirologio romanosot- in
ca e un libro dei vangeli. Appena uscito to il giorno 21 di marzo. ‫יג‬
di casa, Serapione donò l'abito al primo SERAPIONE (s . ), martire. Inglese di

povero in cui s'avvenne; poscia ad un al- nascita,fu uno de 'primi discepoli di s. Pie-
tro abbrividito dal freddo diede la tona . tro Nolasco. Fece due viaggi , uno in Mur-
ca, sicchè non gli rimase che un panno cia , l'altro in Algeri , per riscattare gli
lino per coprisi. Da ultimo vendette an- schiavi. Essendo rimastoin ostaggio pres-
che il libro dei vangeli per assistere una so gli algerini, sino all'intiero pagamen .
persona venuta in estrema miseria. Es- to della somma convenuta, riuscì a con-
sendosi venduto altre volte per procura. vertiree battezzare molti maomettani; ma
re al prossimo soccorsi spirituali e cor- questo suo zelo nel propagare la fede di
porali, ebbe fra i suoi padroni un mani. Gesù Cristo ebbe a costargli la vita nel
cheo che abitava a Sparta, e riuscì a ri- 1240. Benedetto XIII lo dichiarò mar-
condurlo con tutta la sua famiglia in se. tire nel 1728, ed approvò il culto che gli
no alla vera Chiesa . Serapione passò da era stato reso in ogui tempo presso i pa.
SER SER 173
dri della Mercede, che ne celebrano la fe indi in Polonia, donde Benedetto XIV lo
sta ai 14 di novembre. traslatò a Vienna nel 1746, ed in premio
SERAPIONE (s .), uno de'sette Dor. de' suoi servigi a'26 novembre 1753 lo
mienti. V. DORMIenti (i sette ss.). creò cardinale prete di s. Stefano al Mon-
SERBELLONI GIANNANTONIO , Cardi- te Celio, e poscia lo fu di s. Maria in Tras-
nale. Patrizio milanese, per la singolare tevere. Clemente XIII nel 1763 lo no-
sua prudenza e grande abilità nel tratta- minò vescovo d' Albano, e Pio VI ai 18
re gli affari di grave momento, e siccome aprile 1775 d'Ostia e Velletri , non volen-
assai caro a Pio IV fratello di sua madre, do il cardinal Albani lasciare il vescovato
questi lo fece vescovo di Foligno, e poco di Porto, essendo a un tempo decano, nè
a
dopo nella 1.r. promozione de'31 gennaio quello di Frascati il cardinal York. Ap-
U
1560 pel1 . lo creò cardinale prete di s. partenne alle congregazioni di propagan-
Giorgio in Velabro, legato di Perugia e da, dell'immunità, de'vescovi e regolari;
dell'Umbria, che governò con fama di co. e fu protettore dell'ordine agostiniano, e
stante giustizia e religione. In detto anno del b. Pietro da Pisa, non che fu legato
fu traslato alla sede di Novara, dove vi di Bologna. Dopo aver concorso all'ele-
sitata la diocesi nel 1568 vi celebrò il si- zione di 3 Papi, morì in Roma agli 8 di-
nodo che pubblicò colle stampe, e vi fon- cembre 1775 , d'anni 80 e un mese, con
dò il seminario. Dopo 14 anni la rinunziò fama di giusto , ed ebbe sepoltura nella
colla riserva di 1000 scudi di pensione, la chiesa di s. Carlo al Corso, avanti l'altare
quale trasferì nel nipote, con beneplacito maggiore, con magnifico elogio, postovi
di Sisto V. Successivamente passò al tito- dai fratelli Serbelloni suoi eredi.
lo di s. Maria in Trastevere, e fu vescovo SER O SERE. Titolo d'onore non più
suburbicario,nel 1577 diSabina , nel 1578 in uso, e adoperato in significato di sire,
di Palestrina , nel 1583 di Frascati , ove au signore, dominus, maestro, Messere (V.).
mentò nel capitolo 2 canonici e ne accreb- Siponno consultare ilTiraquello che scris.
be le rendite, nel 1587 di Porto, e final se sui titoli di Sere e Messere; l'Escobar,
mente nel 1589 d'Ostia e Velletri , e de- De Nobilit.; Mastrill. , De magistrat.; il
cano del sagro collegio . Intervenne a 5 con- cardinal de Luca, De Testam. disc. 84, De
clavi, e con gran pietà morì in Roma nel Praeem. disc. 30 e 35; Rol. coram Falco .
0
591 , di 72 anni, e fu sepolto in s. Maria ner,De Donat. dec. 1 , n. 22 e seg. Il Ser fu
degli Angeli,al manco latodell'altare mag- adoperato anche nelle iscrizioni sepolcra-
giore , con memoria fregiata dello stem- li, ed un esempio si può vedere nel p. Ca.
ina gentilizio e di elegante iscrizione. Nel simiro, Memorie d'Araceli, p . 213. 11 Ser
rione Parione ampliò e abbellì il palazzo, fu usato non meno dagl'italiani, che da-
già residenza de'governatori di Roma. gl'inglesi, i quali dicono Sir, perchè deri-
SERBELLONI FABRIZIO, Cardinale. vazione di Sire (V.): i veneziani adopera-
D'una delle primarie famiglie di Milano, vano il Sere invece di Dominus (V.).
passata l'adolescenza nel collegio Clemen- SEREDDELA. Sede vescovile della
tino di Roma, si trasferì aPavia, nella cui Mauritiana Cesariense nell' Africa occi-
università fu laureato in giurisprudenza . dentale, sotto la metropoli di Giulia Ce-
Ritornato in Roma , Innocenzo XIII lo sarea. Il vescovo Rogato nel 484 fu alla
fece vicelegato di Ferrara , donde dopo 7 conferenza di Cartagine, e venne esiliato
anni Benedetto XIII nel 1728 lo mandò con altri vescovi da Unnerico re de'van-
a Malta per inquisitore. Adempito con lo dali , per avere ricusato di sottoscrivere
de il suo incarico, fu destinato governa- l'erronee proposizioni de'donatisti. Mor-
tore di Loreto, e Clemente XII nel 1731 celli , Afr. chr. t.1.
l'inviò nunzio a Firenze, poi in Colonia, SERENA ( Serenepolitan ) . Città con
174 SER SER
residenza vescovile nell'America meridio- Giornale di Roma del 1852) . Gl'inglesi ireinf
nale nella repubblica del Chili, provincia la saccheggiarono varie volte ; fu quasi n. 27
di Coquimbo, capoluogo di distretto ad un del tutto distrutta da un terremoto nel parland
4. di lega dal grande Oceano, cheforma 1820, e molto soffrì per quello del 1822. lochia
all'imboccatura del fiume di questo no- Gregorio XVI colla bolla AdApostolicae applic
me un porto assai grande ed eccellente, in potestatisfastigium , del 1.° giugno 1840, alqua
cui i vascelli sono difesi da tutti i venti , eresse la sede vescovile dichiarandola suf- me lc
e perciò assai frequentato, ed al quale si fraganea della metropolitana di s . Giaco Ritus
giunge per bellissimi viali di mirti. E'lun- mo del Chili. Quindi per 1. vescovo no- il tito
gi 35 leghe da Huasco, e 87 da Sautia- minò nel concistoro de' 22 luglio 1842 di Ro
go o s. Giacomo del Chili. E' situata in Giuseppe Agostino de la Sierra di Copia. no(se
un luogo elevato , sulla riva del mare, ed po diocesi di s. Giacomo, già parroco in pistol
in una pianura cinta dalleAnde. I suoi din Serena, poi canonico sopranumero di det. re di
torni sono veramente deliziosi, e bagnati ta metropolitana, e vicario foraneo della me F
dal fiume che distribuisce col mezzo di provincia di Coquimbo. Per sua morte, XVI
canali le sue acque ne ' numerosi giardi avvenuta nel 1852, il Papa Pio IX nel di S
ni della città, i quali dividono ogni abi- concistoro de' 10 marzo 1853 preconizzò lette
tazione l'una dall'altra e producono oli- l'attuale vescovo mg.r Giusto Donoso di Mas
ve eccellenti. La città è assai bene fab. s. Giacomo del Chili domenicano , dallo 157
bricata, le sue strade sono larghe e dirit. stesso Pontefice già fatto 1. vescovo di s. trib.
te, ma le case basse e coperte in gran par. Carlo di Ancud di Chiloè pure nel Chili, teri
te di canne, a cagione de' frequenti ter- sede eziandio istituita da Gregorio XVI Ca
remoti che desolano la città . La cattedra colla bolla Ubiprimum universalis eccle- li e
le è bella, sotto l'invocazione di s. Bar- siaeprocurationem, de'27 maggio 1840 sin
tolomeo apostolo, ed ha il battisterio con (lettere apostoliche che quel Papa deputò dir
cura d'anime esercitata dal parroco. It ca- a fare eseguire il medesimo religioso ), ec
pitolo si compone della dignità del deca- mentre colla precedente bolla Beneficen- eb
no, di 8 canonici comprese le prebende tissimo Domine providae, de'21 maggio , (F
del teologo e del penitenziere, di 6 bene. avea eretto in arcivescovato s. Giacomo. με
ficiali o prebendati, e di altri preti echie. Ogni nuovo vescovo è tassato ne'libri del G
rici addetti al divino servigio. Il palazzo la camera apostolica in fiorini 33 , ascen- il
vescovile è prossimo alla cattedrale. Non dendo la mensa a più di 4000 monete a
vi sono nella città altre chiese parrocchia d'argento di quelle parti,equivalenti a scu- T
li, bensì due conventi di religiosi, il col di romani. La diocesi comprende l'intiera C
legio, ilseminario, ed altre istituzioni. Il provincia di Coquimbo, dal fiume Chia-
suo commercio consiste principalmente pa sino al deserto luogo d'Atacama , eper-
in rame , cavalli , olio eccellente e carni ciò si estende per circa 300 leghe.
salate. Le sue vicine campagne sono sem- SERENISSIMO, Serenissimus. Tito .
pre verdeggianti, quantunque vi piova di lo d'onore che si dà a gran principi, vo-
rado. La costa fornisce del buon pesce. I cabolo superlativo di sereno, serenus, ju-
suoi abitanti in generale sono buoni, ci- cundus, tranquillus, chiaro, che ha in se
vili , onesti e affabili , ma poco dediti al serenità, serenitas, parola ch'è anco a
commercio. Questa città fu fondata nel stratto del titolo di serenissimo, e vale chia-
1544 da Pietro Valdivia onde far froute rezza. Osserva il Parisi, Istruzioni per la
allescorrerie degl'indiani, e de'feroci ara- segreteria, t. 3, p. 58, che il titolo di Se-
cuani (alla conversione de'quali nel 1848 renissimo fu inventato dagl'imperatori
si portarono i cappuccini, con que' felici per attribuirlo a se stessi ed alle persone
successi che si leggono nel n.º 229 del di loro famiglia ; quindi passò ad onorare
SER SER 175
ire(in fatti leggo inRinaldi all'anno 1176, solita trattare anche i re di Francia col
n.º 27, che l'arcivescovo di Cantorbery titolo di Serenità;ma nel trattato di We-
parlando del re d'Inghilterra Enrico II, stfalia del 1648 i plenipotenziari imperia-
lo chiama serenità; se pure non intende li convennero sull'accordargli il titolo di
applicarla al Papa AlessandrolII , essendo Maestà: al principe di Condè piacque di
alquanto oscuro il periodo, ed il contesto essere chiamato allezza serenissima. In-
me lo fa sospettare ). Trovo in Moretti, torno al titolo di Serenità, vedasi Juret
Ritus dandi presbyterium, p. 337 , dato ad Symmach. lib. 2 , ep . 8. Cancellieri
il titolo di Serenissimo a Cencio Prefetto nella Lettera sul titolo di Don , parla an-
di Roma (V.) nel 1073. Leonardo Areti- cora de'titoli Serenissimo e Serenità; e
no (segretario apostolico ed eccellente e- nella Dissert. sopra Colombo, p. 190 , di-
pistolografo, morto nel 1444) chiamò il ce che il titolo di Serenissimo fu dato al
re di Spagna: Serenissime et gloriosissi- re di Portogallo, nell'orazione pronun-
me Rex. Il cardinal Farnese nel secolo ziata in concistoro ad Alessandro VI , dal-
XVI, scrivendo alla regina , usò il titolo l'ambasciatore di Giovanni II , Ferdinan-
di Serenissima Regina , ed in corpo della do de Almeida, e che su questotitolo par-
lettera vostra Maestà ( V.). L'imperatore ticolarmente scrisse Cristiano Heuman-
Massimiliano II con lettera de 25 maggio no : Programma de titulo Serenissimi ,
1575 diretta : Reverendis. in Christo Pa- Gottingae 1726, e nelle sue Pocciles. 3,
tribus DD. S. R. E. Episcopis, Presby. p. 484. Nel Dizionario italiano delle o⚫
teris, et Diaconis, ac universo Collegio rigini, si narra che Giovanni Villani (che
Cardinalium amicis nostris charissinis, fiori prima dell' Aretino, e perciò un e-
li esortò a non dare il titolo di Serenis- sempio più antico), chiamava Serenissi-
simo e di Altezza (V.) , come alcuni car. mo un principe, il quale a tutti gl'italia-
dinali aveano dato, ai duchi di Ferrara ni , siccome splendida e chiara stella, get.
e di Mantova. La repubblica di Venezia tava raggi . Pietro Crescenzio (agronomo
ebbe il titolo di Serenissima, ed il Doge italiano e quasi restauratore della scien⚫
(V.) quello di Serenissimo : così altre re- za dell'agricoltura del secolo XIII ) inti-
pubbliche e dogi, come quella e quello di tolò il suo libro dell'agricoltura a onore
Genova. Al doge però di Venezia, oltre del serenissimo re Carlo ( II re di Sicilia).
il titolo di Serenissimo principe, davasi Altri antichi scrittori parlano della Se-
ancora nel secolo XV il titolo di Domi- renissima corona di Francia. Nel Dizio-
natio. In seguito il Serenissimo venne nario francese delle origini, si dice che
dato allo statholder d'Olanda , a' prin- i titoli di Serenissimo e Serenità erano
cipi reali figli e fratelli de'Re (V.) ; a’du- titoli d'onore assunti altre volte dai re
chi di Modena, di Parma, ed a parecchi stessi , ed anche dai Vescovi (P.) : i. re
principi di Germania che hanno sovra- francesi della 1. dinastia, parlando di loro
nità, su di che può vedersi Struvio, Corp. medesimi , dicevano nostra serenità (e co-
Jur. Rom . Germ . cap. 17 , §22, cap. 20, § me dessa terminò nel 752 , da ciò rileva.
19. I cardinali scrivendo alla regina di si l'antichità di questo titolo, ora proprio
Polonia,facevano questa mansione: Alla de'grandi principi) ; e nello stesso modo
sagra reale maestàdella serenissima re- chiamavasi pure da se medesimo Adelar-
gina di Polonia. Inoltre Parisi, a p. 34 do vescovo di Clermont (43.º vescovo, se-
riferisce, che quando il titolo di Maestà condo Chenu , e del declinar del IX seco-
era proprio del solo Imperatore ( V.) dei lo). Da che il titolo di Maestà, pare dopo
romani, i re li chiamavano Altezza, Se il1648, si rese privativo delle teste coro .
renità, vostra Grazia . La segreteria im- nate, quello di Serenissimo è rimasto ai
periale per antichissima costumanza era sovrani che non sono re , ed ai principi
176 SER SER
reali, a'quali si dà il titolo di Altezza rea. gnor mio osservandissimo, così nella so- alt
to
le e serenissima. Il titolo di Serenissimo prascritta; ma in corpo vostra altezza re
si concede pure dai sovrani per privile- verendissima. Che al cardinal duca di S
gio a qualche principe non sovrano, an- York si diè pure il titolo di Serenissimo, Us
corchè non di sangue regio, per le sue be lo notai a EMINENZA. In Germania molti sec
nemerenze,l vescovi ch'erano signori tem sono i principi serenissimi, benchè piccoli tu
porali di loro diocesi, godevano il titolo sovrani.Silegge nelJournal de Francfort CO
diSerenissimo.Nel titolario epistolare che de'20 luglio1 853 , che secondo il censi- cr
usano i cardinali, trovo che nelle felici- mento lo statoconta73, 150 abitanti. » ‫ وو‬Si m
tazioni natalizie davano il Serenissimo si- trovano ancora in Alemagna 8 stati so- al
gnor mio colendissimo, vostra serenità, vrani , la cui popolazione è inferiore a Ve
divostra serenità, al doge di Venezia , sen quella di Francoforte; ve n'erano anzi 12 , ci
za ripeterlo nella soprascritta, che si fa prima delle modificazioni territoriali di H
ceva semplicemente : Al Doge di Vene Anhalt e di Hohenzollern ". Dappoichè il
zia. Però si nominava nella lettera , la Anhalt- Dessau ed Auhalt-Koethen ducati ‫ין‬
Serenissima Repubblica di Venezia. Non nel 1853 stesso furono riuniti in un solo h
scrivevano talilieti augurii al doge di Ge- ducato. Come Hohenzollern fu unito al g
nova. Agli Elettori dell'impero (V.) se- re di Prussia, lo dissi in quell'articolo. d
colari, i cardinali davano il Serenissimo SERENO (s.) , martire. Greco di na .
signormio osservandissimo, vostra altez . scita, lasciò i suoi beni, gli amici e la pa- f
zaelettorale, di vostra altezza elettorale; tria, per ritirarsi nella solitudine, e dedi . IF
nella soprascritta: Al Serenissimo signor carsi agli esercizi della preghiera e della
mio osservandissimo , il signor duca di penitenza. Comperato un giardino a Sir-
N. elettore del S. R. I. Agli elettori ec- mio nella Pannonia, lo coltivava colle sue
clesiastici invece si usava il titolo di Emi- mani, e si nutriva coi frutti e legumi che
nenza (V.). Alcuni elettori ecclesiastici ne ritraeva. Un dì ch'era tutto occupato
di case sovrane pretesero il Serenissimo nel suo lavoro, vi entrò, come per dipor-
in luogo dell'Eminentissimo; ma la con- to, la moglie d'un ufficiale dell'impera-
gregazione ceremoniale avendo risoluto tore; ma siccome l'ora era sconvenevole,
negativamente , i cardinali si astennero comprese Sereno che tutt'altra cagione
dallo scrivere all'elettore e arcivescovo di ve la conduceva, e le intimò d' uscirne,
Colonia della casa di Baviera, che soste- ammonendola di osservare più attenta.
neva la pretensione. Inoltre i cardinali mente la modestia che il di lei sesso esi-
danno ilSerenissimo signor mio osservan geva. Irritata di ciò, risolvette di vendi-
dissimoal duca di Modena, così nella so- carsene; quindi scrisse a suo marito, ca-
prascritta; ma nel corpo della lettera sol- lunniando Sereno di aver fatta violenza
tanto vostra altezza. Anche ad altri prin- alla sua castità. Il marito si recò a Sirmio
cipi sovrani i cardinali danno il Serenis munito di una lettera dell' imperatore
simo; altrettanto talvolta praticanoi Pa- Massimiano, per chiedere a quel governa .
pi, come fece Pio VI con Caterina II cza- tore la punizione del preteso oltraggio.
rina e autocratrice delle Russie, come ri- Interrogato Sereno,si rilevò l'insussisten-
levai nel vol.LIX, p. 330 : simile al trat za dell'accusa; ma chiestogli quale fosse
tamento di tali principi è quello delle la sua religione , rispose francamente di
loro mogli, sorelle, fratelli e figli, facen- essere cristiano, e che era pronto a tutto
dosi bensì la debita distinzione ne'termi soffrire per Gesù Cristo. Per la qual co-
ni della lettera. Agli arcivescovi e vescovi sa il governatore lo condannò ad essere
di case sovrane cui compete l'Altezza, i decapitato, lo che fu eseguito a'23 feb.
cardinali usano i titoli di Serenissimo si braio del 307. Il martirologio romano ed
SER SER 177
altri ancora onorano la sua memoria sot- diocesano vi fece edificare in loro onore
to tal giorno. una magnifica chiesa nel 431 , e l'impe-
SERENO(s . ) ,fratello di s. Cerenico(V.). ratore Giustiniano fortificò la città, e le
Uscito di nobile famiglia diSpoleto,nel VII diede il nome diSergiopoli(V.) . I ss . Sergio
secolo, dopo avere studiato le sagre scrit- e Bacco erano patroni titolari di una chie .
ture e le opere de'ss .Padri, si recò a Roma sa di Roma, ora distrutta, che fu diaco-
con suo fratello , ove furono entrambi nia cardinalizia ( V. CHIESA DE'SS. SERGIO
creati cardinali diaconi (ma sotto tali no- E BACCO); ed havvene pure un'altra che
mi non li conobbe Cardella),i quali erano porta il lor nome nel rione Monti , detta
allora incaricati anche della cura de'po- anche di s. Maria del Pascolo , apparte-
veri e de'forestieri. Passati poi in Fran nentea' Ruteni(F.) ,dove si custodisce una
cia, s. Cerenico si ritirò nel territorio di parte delle loro reliquie, le quali furono
Hyesmes, ed ivi morì santamente verso portate dalla Siria al tempo delle crocia-
il 669, dopo avere fondato un monasle . te. La loro festa si celebra ai 7 di ottobre.
ro ed una chiesa, come riportai alla sua SERGIO (s.) , di Moscovia. Fondò il
biografia. S. Sereno restò sempre a Saul- monastero di s. Trinità, 6 miglia italia.
ge, villaggio posto nella diocesi di Mans; ne lungi da Mosca, il quale è il più ric
dicesi che rifiutasse la dignità di arcidia- co e più numeroso convento che sia in
cono, che il vescovo di Mans voleva con- Moscovia. Questo santo non fu mai invi-
ferirgli; ebbe sotto di se alcuni discepo- luppato nello scisma ; morì nel 1292 , ed
li; e fu onorato del dono de'miracoli . I- è onorato da' moscoviti a'25 di settem ,
gnorasi l'anno della sua morte. Il Butler bre. Il di lui corpo conservasi tuttointiero
registra la festa de'ss. Cerenico e Sereno nel detto convento, e vi è tenuto in gran
sotto il giorno 7 di maggio. venerazione.
SERGENTZA. Sede vescovile della SERGIO I (s.), Papa LXXXVI. Nac-
provincia d'Europa, nell'esarcato di Tra- que da Tiberio mercante, in Antiochia ed
cia, sotto la metropoli d'Eraclea, eretta educato in Palermo; o secondo altri oriun .
nel secolo IX, poi unita al vescovato di do della Siria, nato in Palermo, ed edu-
Tzuvolloes o Turulus. Ne furono vesco- cato in Roma , ove si recò nel pontificato
vi, Giovanni che assistette al concilio di di s. Adeodato I. Ascritto al clero roma-
Fozio, sotto Papa Giovanni VIII ; N. che no, passò poi tra'canonici regolari di La .
fu incaricato dell' amministrazione della terano, al dire del solo Ciacconio. Quan
chiesa di Sergentza, essendo già vescovo tunquegiovine si mostrò amantissimo del.
d' Atira, a tempo del patriarca Michele lo studio, e per la sua buona inclinazione
Auchiali. Oriens chr. t.1 , p. 1132. al canto ecclesiastico fu consegnato per
SERGIO e BACCO (ss.) , martiri. E- esservi istruito al priore o primicerio dei
rano ambedue uffiziali dell'armata impe. cantori. Indi fu ordinato accolito, finchè
riale, e consumarono il sagrifizio della lo- l'eccellente sua dottrina , unita a singolare
ro vita, sotto Massimiano, in principio del diligenza , ed accuratezza in tutto quello
IV secolo, dopo aver sofferto per la fede che riguardava il divino servigio, gli me-
le piùcrudeli torture. Teodoreto, s. Gre ritò da s. Leone II del 682 , dopo essere
gorio di Tours ed altri, non che Beda e passato per tutti i gradi della gerarchia
gli antichi martirologisti fanno di essi as- ecclesiastica , l'onore della dignità cardi-
sai onorevole menzione. In Rasafio, cit. nalizia nell'ordine de'preti e col titolo di
tà dellaSiria,che fu il luogo dove riporta. s. Susanna alle due Case. A'15 dicembre
rono la corona del martirio , vedevasi an . del 687 fu sublimato alla cattedra di s.
ticamente la loro tomba , già resa celebre Pietro, col nomedi Sergio I. Ciò avvenne
per diversi miracoli. Alessandro vescovo non senza prodigio, poichè erano insorti
VOL. LXIV . 12
178 SER SER
gli antipapi Teodoro e Pasquale ( V. ) , il ziala , della Natività, dell' Assunzione e re


quale colla sua fazione avea chiamato in della Purificazione ( V.) della B. Vergi. CO
Roma l'esarca Giovanni. Ma questi ve ne, il popolo si portasse in Processione (P.)

; g ° Nz➢༤༤ ་
dendo eletto con unanime consenso s. Ser- da s. Adriano a s. Maria Maggiore. Go.
pa
gio I, ne abbandonò la¨causa, però volle vernò s. Sergio I anni 13, mesi 8 e giorni de
l'oro promesso,per cui il Papa fu costret. 23. In due ordinazioni creò 96 vescovi,
to, per liberare la città da sciagure, d'im- 18 preti e 4 diaconi. Morì santamente e si
pegnar tutto l'oro della confessione di s. pieno delle più splendide virtù, pianto da
Pietro, e così saziò la prepotente avidità tutti , a'7 settembre 701 , e fu sepolto uel-
dell'indegno esarca. Dice Piazza nell' E la basilica Vaticana : nel martirologio ro . la
merologio di Roma , che i due antipapi mano è indicato il 9 settembre pel suo ci
vedendo portare a gara al Laterano Ser- culto e festa, ma il Piazza lo riporta agli SO
gio I, l'adorarono essi pure; ma quanto a 11. Abbiamo di lui un'epistola a Cleofri-
d
Pasquale sarà stata simulazione , perchè de abbate inglese, e alcuni decreti , come a
morì impenitente. Notai nel vol. XXXV, riportano l'Anastasio, in Vitae Pont., ed d
p. 23 , che portatosi in Roma Ceadwalla il Baronio, negli Annali. Vacò la s. Sede C
re de'sassoni orientali o de'bretoni, il Pa- un mese e 20 giorni.
le
palo baltezzò, e dopo la sua morte lo fece SERGIO II , Papa CV. Nacque da co- C
seppellire in s. Pietro con epitaffio. Di ta spicui e nobili parenti nella reģione IV di n
le basilica il Papa fu magnifico benefat . Roma , detta della Gallina bianca, luogo
tore, e fece ricche offerte. Nè con minac vicino al tempio dellaPace,ed alcuni senza
ce, nè con lusinghe potè ridurlo l'impe- fondamento scrivono essersi prima chia . N
ratore Giustiniano II ad approvare il con- mato Bocca di Porco, come dichiarai a T
cilio Quinisesto, celebrato in Costantino- NOME DE PAPI. Educato con estrema ge-
poli nella sala chiamata Trullo (V.). On losia dalla propria madre , questa perdè
de adiratosi l'augusto, spedì Zaccaria pro di 12 anni. Fino dalla tenera età comin
tospatario o capitano di sue guardie, ac- ciò a dar saggio di quella maschia virtù,
ciocchè conducesse per forza prigione il che fatto poi adulto formò il più prezioso
Papa in Costantinopoli, ma fu scacciato retaggio di tutta la sua vita. Papa s. Leo-
ignominiosamente da Roma,sì da'romani ne III per l'ottima sua indole gli diè luo.
chedalle milizie di Ravenna , della Penta go nella celebre scuola de'cantori, aflin
曲 poli e loro città, come meglio notai a tali chè apprendesse le sagre lettere e il can-
articoli, e perciò anche a SINIGAGLIA. Solo to ecclesiastico . Stefano IV detto V l'or
qui aggiungerò cheZaccaria, per scampar dinò suddiacono della chiesa romana , e
la vita, si nascose sotto il letto del Papa,che s. Pasquale I dell'8 17 per dare un giusto
ne prese caritatevole difesa . Dio vendicò il compenso alle sue virtù e dottrina, volle
suo vicario,con far deporre l'imperatore, e annoverarlo tra i preti cardinali col tito-
più tardi mozzatogli il capo fu mandato lo de'ss. Silvestro e Martino a'Monti, col-
in Roma. Sergio 1 visitava spesso, come la dignità di arciprete della s romana chie.
da sacerdote, i cimiteri di Roma , vi cele. sa. Costituito in questi eminenti gradi , si
brava e li restaurò. Colla sua prudenza rese a tutti chiaro e ammirabile, ond'è
s. Sergio I riconciliò alla chiesa romana che per divina disposizione fu assunto al
quella d'Aquileia , separatasi pei Tre Ca. supremo pontificato a' 10 febbraio del-
pitoli (P.) dopo il 553. Ordinò che spez. 1'844, in cui coronò in re de'longobardi,
zata l ' Ostia consagrata si cantasse nella e nonimperatore come altri scrissero, Lo-
Messà (1 ) per 3 volte : Agnus Dei, qui dovico Il figlio di Lotario I , il qualesolo
tollispeccata mundi, miserere nobis. Inol però volle riconoscere a Difensore della
tre comandò, che ne'giorni dell'Annun
Chiesa (V.). A Scala santa, nel descri-
SER SER 179
verla col contiguo santuario , raccontai storici lo chiamarono invasore e non Pa.
come Sergio II la collocò in maniera più pa legittimo . Per l'odio antico che nutri-
riverente, e quanto vi fece. Se questo Pa- va contro Formoso ( V.), subito annullò
pa realmente concesse l'indulgenza al gli atti di lui, che da Giovanni IX e da
detto antico suo titolo, si vegga il vol. Teodoro II erano stati approvati e con-
XXXIV, p. 276. Governò 2 anni , 1 1 me- fermati, e scomunicò coloro che ordinati
si e17 giorni. In una ordinazione creò 23 da Formoso esercitassero nella chiesa l'of-
vescovi, 8 preti e 3 diaconi . Il Cardella ri- ficio del grado e ministero da esso rice-
porta 3 cardinali di Sergio II, cioè Ama vuto. Questo fu però un errore di fatto,
lario Fortunato celebre liturgico e ar non di diritto, per pessimo esempio, non
civescovo di Treveri , Leone poi succes. per falsa dottrina, come osserva il dotto
sore s. Leone IV, e Adriano che fu A- gesuita cardinalBellarmino su questopro-
driano II. Era Sergio II divoto, umile, posito,De Rom.Pont. lib. 4, cap. 12. Luit-
affabile, prudente, amante del popolo, pa prando nell ' Histor. lib. 2 , cap.13, pre-
dre de' poveri, protettore delle vedove, tende che Sergio III nel pontificato per
consolatore de'bisognosi, sprezzatore del- la sua lussuria avesse cattiva corrispon-
le cose secolari, ed avido solamente delle denza colla famosa Maria Marozia dama
celesti. Tal è il carattere che di lui fa A romana , disonesta, avvenente e possente,
nastasio Bibliotecario. Morìa'27 gennaio come afferma Baronio all'anno 903, n.
dell'847 , e fu sepolto nel Vaticano. Vacò 6; e che da essa ebbe un figlio che fu Gio-
la sede apostolica 2 mesi e 15 giorni, fino vanniXI (V.) , solenne calunnia della pea-
alla consagrazione del successore, ma non na satirica di Luitprando,Hist. lib . 3, cap.
vacò riguardando l'elezione di esso. 12 si può vedere Muratori, Annali d'I
SERGIO III, Papa CXXIII . Romano talia all'anno 9111.Sergio III ristorò con
della nobilissima famiglia Conti, ebbe per gran magnificenza la basilica Lateranen .
padre Benedetto conte Tusculano, e si se, rovinata dal terremoto sotto Stefano
trova che già era cardinale diacono nel- VI, e l'arricchi d'ornamenti d'oro e d'ar .
1'898,quando s'intruse nel pontificato per gento, come narra Giovanni Diacono, De
morte di Teodoro II, anzi l'avea ambito Eccl. Lateranensi, presso Mabillon, Mus.
pure a tempo di Formoso dell'891 . Gio- Ital. t. 2, p. 575. Procurò di distrugge-
vanni IX, che successe a Teodoro II, lo re nell'oriente gli errori dello scismatico
cacciò da Roma, anche per aver contri- Fozio, il quale avea sostenuto, che lo Spi-
buito alla spietata crudeltà commessa rito santo non procede dal Figliuolo, ma
contro il pontificio cadavere di Formo- solamente dal Padre. A PORTO, parlando
so, ed a cagione de'suoi vizi, e si rifugiò del vescovato suburbicario delle ss. Ruf.
in Toscana presso Adalberto II marche. fina e Seconda o di Selva Candida, ricor
se di essa. Dopo esservi stato fuggiasco dai le grandi benenze di Sergio III
per 7 anni, tanto fece presso il marche. con quella chiesa devastata , ordinando
se, che in Roma avea potentissima auto- però, che il clero della cattedrale pe❜be-
rità, che spalleggiato dalla sua fazione nel nefattori e pe' Papi vi recitassero ad al-
904 vi fu richiamato dal popolo,che odia ta voceroo volte il Kyrie eleison , ed al-
va Cristoforo per l'iniquo modo onde era tre100 Christe eleison, e diverse messe di
salito al pontificato. Giunto in Roma il suffragio . Inoltre con bolla Sergio III con.
cardinal Sergio, costrinse Cristoforo a en- fermò la dignità di bibliotecario ne' ve-
trare in prigione, ove perì nel giugno, ed scovi di Selva Candida. Governò 7 anni
il cardinale a'g di tal mese fu consagra e 3 mesi , morendo sul fine d'agosto 911,
to Papa col nome di Sergio III, come pur e fu sepolto nel Vaticano, o nella basi
notai nel vol. XXVII, p. 192; onde alcuni lica Lateranense al dire di Rasponi , pres-
180 SER SER
so Papebrochio in Propylaeo, p.155, n.° dettini, il p. Gabriele Baccellini nella sua
11. Il Baronio all'anno 908, n.° 2 scrisse Aquila Imperii Benédectina, al detto an-
di Sergio III, che ebbe un cattivo ingres no diligentemente dimostra, che Sergio
so nel pontificato, un peggiore progres IV ebbe Sergiana per patria. Il Ciacconio
so ed un pessimo egresso. Nondimeno il lo chiama romano, e del castello di Lu-
a
p. Soldani nella Lettera 9. verificante la ni, cioè romano quanto alla figliuolanza
discendenza de'duchi Estensi, vendicò la del monastero e per sua dimora , ed in
fama di questo Papa, e delle Marozie, di quauto alla nascita e patria del detto ca-
cui parlai a FRASCATI O Tusculo, ed a Ro- stello ossia Sarzana. La cattedrale sarza-
MA. Il Cardella riporta alcuni cardinali nese riconosce per suo Sergio IV, avende
creati da Sergio III, o che vissero nel suo nella facciata esterna la sua statua, e quel-
pontificato, i quali io restringo a 3. La le di s. Eutichiano e Nicolò V, postevi nel
s. Chiesa vacò uno o due giorni. 1464dal cardinalCalandrini, a vanto del-
SERGIO IV, Papa CL. Pietro Bocca la Lunigiana che così celebra 3 Papi. Cer-
diporco, romano, figlio di Martino e na. to è, che Sergio IV fu uomo di santa vi
to in Roma, come affermano Cardella e ta, piacevole, generoso, clemente e di gran.
Novaes, professò nell'ordine di s. Bene. de carità verso i poveri; fu ancora sì pru.
detto, e per le virtù che spiccarono in lui dente , che nulla operò che degno fosse
di generosa liberalità co'poveri, di affa di riprensione. Egli fece l'epitaffio a Silve.
bilità cogli amici,di dolcezza co’domestici, stro II nella basilica Lateranense, che tut-
da Giovanni XIX nel 1004 circa fu crea- tora esiste , ed è così splendido che No-
to cardinale e vescovo d'Albano , e poi vaes lo riprodusse per confutar le calun-
meritò succederlo nel pontificato a' 17 nie lanciate contro quel dottissimo Papa.
giugnodel 1009, ofu consagratoPapa do Sergio IV pacificò insieme tutti i principi
po tal giorno, mutandosi il nome di Pie- d'Italia, e poi congregandoli compose for-
troin Sergio IV, per venerazione al prin- te lega per discacciare i saraceni di' Sici
cipe degli apostoli e 1. Papas. Pietro. Su lia , ciò che ottenne il successore ; e per
questo cambiamento di nome, e se fu il quanto potè, con savi provvedimenti im-
1.° a ciò fare, lo dichiarai a NOME DE PA- pedì la distruzione del s. Sepolcro di Ge-
PI : Ditmaro scrive, che Sergio IV si mu- rusalemme , tentata dagli ebrei nel suo
tòil nome,perchè avanti si chiamavaBoc- pontificato. Secondo alcune cronologie ,
ca di porco. L'ab. Gerini, nelle belle Me. Sergio IV governò 2 anni, e secondo al-
morie storiche della Lunigiana, t . 1 , p. tri 2 anni, 9 mesi e 3 giorni, nell'opinio-
38, crede che questo Papa sia del castello nede'quali fu elettoagli ottobre 100g,
di Luni, quantunque dalla maggior parte e mori a'18 agosto del 1012. Fu sepolto
degli scrittori si reputi di Roma per falsa nella basilica di Laterano, non lungi dal-
opinione, che intende chiarire con quan- l'ingresso e dall'oratorio di s. Tommaso;
to vado a riportare. Sergio IV fu adun altri poi col Platina lo dicono sepolto nel
que, secondo l'ab. Gerini, del castello di Vaticano, con un epitaffio di 9 distici, ri-
Luni oper meglio dire di Sergiano, e fi- portato dal p. Giacobbe , Bibl. Pont. p.
glio di Martino di nobile stirpe. Fino da 199. La sua memoria si trova nel Me
giovine si spatriò, si fece monaco bene. nologio benedettino sotto il 18 agosto, co-
dettino lasciando l'antico nome di Pietro. me si può vedere in Mabillon, in Indice
Dimorandoin Roma fu elevato per le sue ss. praetermissorum saec.VIBened. par.
virtù al pontificato , con sommo plauso 1. Non si può stabilire l'epoca della sede
de' buoni , e per questo da molti storici vacante , perchè il successore Benedetto
è tenuto per romano; ma con precise me. VIII , il Novaes lo dice eletto a'17 giu
morie degli antichissimi monasteri bene- gno 1012 : pare che si debba protrarre
SER SER 181
questa elezione, e quel benemerito stori- no al re non meno le pubbliche sostanze ,
co non avvertì l'anacronismo. che le spoglie più pregiate del tempio, fra
SERGIO, Cardinale. V. S. SERGIO I le quali una croce d'argento, dono di Co-
Papa. stantino. Cosroe I se ne mostrò soddisfatto,
SERGIO, Cardinale. Intervenne al ma venuto in cognizione che vi restava
concilio romano del 743, tenuto da s.Zac . l'arca d'argento per custodia de'ss. corpi,
caria, ed era prete cardinale del titolo di sdegnato minacciò strage e rovina alla cit-
s. Pudenziana. tà,e con nuovi assalti tentò di sorprender-
SERGIO , Cardinale. V. SERGIO Ila. Narrano il Terzi nella Siria sacra p.
Papa. 136, e Rinaldi all'anno 544, n.º3 , che al-
SERGIO, Cardinale. Prete del titolo lora gli abitanti pieni di fervore ricorse-
di s. Clemente, fu al concilio celebrato in ro al patrocinio de'ss. Sergio e Bacco, quin-
Roma da s. Leone IV nell'853. di miracolosamente videro comparire sul-
SERGIO, Cardinale. V. SERGIO III le mura numerose schiere di soldati, dai
Papa . quali respinti gli aggressori, si abbando-
SERGIO, Cardinale. Vescovo di Sa- narono a precipitosa fuga. Sbalordito il
bina, sottoscrisse nel concilio romano di re dal prodigioso avvenimento , restituì
s. Leone IV nell'853. L'Ughelli riferisce alla basilica di Sergiopoli i sagri vasi e la
che nell' 871 sotto Adriano II fú al suo croce d'argento , e ve ne aggiunse altra
concilio,e pose la propria firma per confer d'oro con l'epigrafe scolpita: Hanc Cru
marne gli atti; però Lucenzi lo corregge, cem ego Chosroas rex regum, haec in hoc
dicendo che ciò fu nell'868, ma poi erra regum filius Ormisdae misi. Poco dopo
ancor lui, riferendo che intervenne ancora mandò ai ss. martiri un bacile pure d'o-
a quello di s. Nicolò I nell'853 , confon- ro, con analoga iscrizione , come riporta
dendolo con quello di s. Leone IV. Evagrio ; questi aggiunge che la moglie
SERGIOPOLIO BARSALIUM. Sede ve. del re fu cultrice della pietà cristiana , e
scovile della provincia Eufratena, nel pa- per intercessione di detti santi concepì un
triarcato d'Antiochia, sotto la metropoli figlio. Terzi dice che Sergiopoli ebbe per
di Gerapoli, eretta nel V secolo, con arci- suffraganee le seguenti sedi vescovili: Ze-
vescovato onorario, chiamata anticamen- nodosio, Orison o Oriza, Erigene, Ora-
te Rosapha o Rosiphta dai siri . Fu rino gizon, Agrippia, Vengali. Il p. Le Quien
mata città della Comagena, dopo il mar- ecco come narra lo stabilimento della sede
tirio che ivi patirono gl'invitti campioni vescovile diSergiopoli. Alessandro metro-
s6. Sergioe Bacco(V. ) uobili romani, sotto politano di Gerapoli avendo ricusato la
Massimino II nel 309 , secondo Baronio. comunione a Giovanni arcivescovo d'An-
Giustiniano I in loro onore vi fondò una tiochia, questo prelato portossi a Sergio-
basilica, e vi collocò i corpi che Costan- poli, ed ordinò un vescovo contro l'uso
tino il Grande avea fatto porre in un'ar- e i diritti del metropolitano , come appa-
ca d'argento tempestata di gemme. Inol risce dalla lettera che i vescovi della pro-
tre Giustiniano I ingrandì la città, e le vincia Eufratena scrissero alle impera-
diede o prese il nome di Sergiopoli , da s. trici per lagnarsi di tale ordinazione. S'i-
Sergio,come rimarcai nel vol.LIX,p.343, gnora il nome di quel 1.ºvescovo, il quale
descrivendo la chiesa che i due santi hanno venne ordinato poco prima del concilio
in Roma, e prima ve n'era altra.DipoiCos d'Efeso, celebrato nel 431. Candido oc-
roe I re di Persia , danneggiando con for. cupava la sede regnando Cosroe I; Abra-
midabile esercito la provincia,cinse d'asse- mo assistè al concilio generale 5.º, e viene
dio la città . Gli abitanti per scampare l'e- qualificato metropolitano di Sergiopoli , lo
stremo eccidio, e vinti da'disagi, offriro che prova che la chiesa fu eretta allora
182 SER SER
in metropolitana. Oriens christ. t. 2, p. era intervenuto al concilio di Trento, e
951. Sergiopoli,Sergiopolitan, è un titolo poi vi ritornò come arcivescovo , e vi si
arcivescovile in partibus senza suffraganei, fece ammirare per destrezza e prudenza
che conferisce il Papa , secondo i registri nel conciliare i discordi pareri insorti,co-
concistoriali. me si dovesse intitolare il concilio, e pel
SERIPANDO GIROLAMO, Cardinale. suo eminente sapere in disputare erudi-
Nacque nobilmente da Ferrando e da Lui- tamente sulle molte proposte questioni.
gia Galeota, in Troia nella Puglia, ed in Quindi i padri lo deputarono a raccogliere
tenera età disprezzando il mondo,nel 1506 e correggere gli abusi sulla sagra Scrit.
vestì l'abito di s. Domenico, ma nel dì tura, introdotti nelle molte versioni, e al-
seguente al suo ingresso nel convento ne terata dalle negligenze degli stampatori,o
fu tratto con violenza da Antonio suo fra- dalla malizia degli eretici . Informato Pio
tello, che lo ricondusse alla casa paterna IV da'suoi legati del merito straordina
per continuarvigli studi . Perseverando e- rio dell'arcivescovo, nel 1560 lo chiamò
gli nella viva brama di rendersi religioso, in Roma e fece consultore del s. offizio,
penetrato dal gran concetto d'Egidio Ca- ed a'26 febbraio 1561 pel 1.º della pro-
nisio da Viterbo poi cardinale, nel 1507 mozione lo creò cardinale prete di s. Su-
d'anni 14 si fece agostiniano. Pel suo ec- sanna, e legato a latere dello stesso con-
cellente e sottile ingegno fece rapidi pro- cilio,in cui fu del novero di que'pochi che
gressi nella scienza, a cui volle unire la vennero destinati da' padri a formarne
perizia delle lingue greca , ebrea e cali canoni e i decreti . Mentre promoveva
dea, che gli aprì la strada ad uno studio felicemente opera tanto vantaggiosa alla
profondo nelle divine scritture, che pub- Chiesa , una mortale infermità lo trasse
blicamente spiegò con tanto credito e ri alla tomba con lutto universale nel 1 563,
putazione, che dopo essere stato scelto nel di 70 anni non compiti, quantunque l'e-
1514 a segretario dell'ordine romitano pitaffio erroneamente gli prolunghi la vita
sotto il governo del Canisio, ed avendo e- di circa 6 mesi. Prima di morire, a dile-
sercitato cospicue cariche, venne nel 1539 guare qualche lieve sospetto formato da
nel capitolo di Napoli eletto generale del alcuni pochi del suo credere, alla presen
medesimo, e dopo 12 anni nel 1551 rinun- za di molti teologi pronunziò con grau
ziò in Bologna. Informato Carlo V del fervore il simbolo apostolico e la profes-
raro suo merito, lo nominò vescovo d'A sione di fede, giurando pel Dio vivente
quila, ma modestamente ricusò . Nel 1553 ne'secoli , che credeva costantemente ed
la città di Napoli lo spedì nelle Fiandre avea sempre creduto quanto crede e in-
ambasciatore allo stesso Carlo V, il quale segna la s. chiesa cattolica romana, e par
lo accolse con sommo onore, e lo propose lò con singolar presenza di spirito e pari
all'arcivescovato di Salerno, che non potè dottrina, delle buone opere e della risur-
rinunziare quantunque affacciasse ogni rezione de'morti, e raccomandò ai legati
difficoltà per dispensarsene, ricevendone e al cardinal di Lorena gli affari del con-
la istituzione da Giulio III nel 1554. Ap- cilio. Voleva continuare, quando per de-
pena ne prese possesso celebrò il sinodo, bolezza e per l'agonia della morte esalò
curò la riforma del clero anche colla pre- l'anima nella confessione della fede. Tra-
dicazione e con preclari esempi di cristiane sferito il cadavere a Napoli,fu sepolto nella
virtù, ristorò le chiese e fornì di utensili chiesa di s. Giovanni in Carbonara con
sagri, compiendo tutti i doveri di solle brevissima iscrizione. Nella chiesa di s.
cito c zelante pastore; riedificò il palaz- Agostino di Roma, in una nicchia a de-
zo arcivescovile e la pia casa detta di Dio. stra della porta laterale, si vede il suo bu-
Come generale del suo ordine nel 1546 stodi marmo con onorevole elogio,il quale
SER SER 183

! fu eziandio replicato inTrento nella chiesa a'2 aprile 1808 fu arrestato ing.r Caval-
di s. Marco degli agostiniani , compreso chini governatore di Roma, oude Pio VI
r
in un distico, forse nel sito del tempora- nominò pro-governatore mg. Arezzo, il
neo suo sepolcro; ne'funerali avendo pro- quale egualmente poi venne imprigiona-
nunziato l'orazione funebre il p. Marche- to e tradotto in deportazione. Allora il
sini. Il Garimberto, che rilevò scrupolo- Papa gli surrogò nel pro-governatorato
samente i nei e i difetti di molti cardi- mg.r Serlupi , che sebbene prevedesse le
nali, impiegò diverse pagine per esaltarne conseguenze dolorose di questa nomina,
le virtù e il merito. II p. Ossinger nella pure per obbedienza accettò,a fronte delle
Biblioteca Agostiniana , riporta un eru difficilissime circostanze, in cui l'azione
dito ed esatto catalogo delle opere stam- governativa era intralciata dal potere che
pale e mss. del cardinale, le quali si con- colla forza vi esercitavano i francesi. Di
servano in s. Gio. in Carbonara, ove visse conseguenza comegli altri prelati patì per-
lungo tempo. Il Massonio, lo Spondano, secuzione e deportazione, alla quale pu-
Manuzio,il Pietri , Pallavicino e altri con. re soggiacque Pio VII a' 6 luglio 180g.
cordemente lo celebrarono per santità e Ritornato questi trionfante in Roma nel
valore insigne, sommo per sapienza, dot- 1814, e ristabilito il tribunale della rota ,
trina e integrità di vita , valente predi- il nostro prelato ne divenne decano, e vi-
catore. cario della basilica Vaticana pel cardinal
SERLUPI FRANCESCO, Cardinale.No . Alessandro Mattei arciprete. Finalmente
bile romano d'antichissima patrizia fa- Pio VII a premiarne le lunghe fatiche e
miglia,de'marchesi Serlupi Crescenzi, che onorevole carriera, nel concistoro de'10
in Roma possiedono il Palazzo Serlupi marzo 1823 lo creò cardinale dell'ordine
(V.), ivi nacque a'26 ottobre 1755. Falti de'preti, quindi per titolo gli conferì la
regolarmente gli studi, sino dalla tenera chiesa di s. Prassede, l'annoverò alle con-
età diè chiari segni di virtù, d'animo pa- gregazioni cardinalizie della concistoriale,
cifico e tranquillo, e di quelle altre belle del concilio , deʼriti , della rev. fabbrica di
doti che ne fregiarono il cuore. Divotis- s. Pietro, e della Lauretana. Nella morte
simo della s. Sede, si dedicò in suo ser- del Papa si recò al conclave, donde uscì
vigio,venendo da Pio VI ammesso in pre- eletto Leone XII. Si legge nel n.° 12 del
latura, e dopo avere esercitato alcuni uf. Diario di Roma del 1828. » Circa le ore
fizi , per le sue cognizioni in giurispru- 17. del giorno 6 febbraio passò al ripo-
denza lo nominò votante del supremo tri- so de'giusti per una polmonea soffocato .
bunale della segnatura di giustizia, e l'a- ria, dopo essere stato munito de' ss. Sa-
vrebbe promosso ad altra carica , se le vi- gramenti e della pontificia benedizione,
cende politiche de'tempi non avessero in- il cardinal Serlupi .... La morte di lui è
fierito tanto, sino alla proclamazione del universalmente compianta per le singo-
l'effimera repubblica romana , е ргеро- lari virtù che l'ornavano; virtù che avea
tente detronizzazione di quel gran Ponte egli fatto risplendere non solamente nel
fice. Appena ordinate le cose pubbliche, tempo del suo cardinalato, ma anche in
il deguo successore Pio VII a'16 aprile quello in cui era stato pro - governatore
} 801 lo uominò uditore della rota ro- di Roma, uditore e decano del sagro tri-
"
mana; ma non andò guari che per l'esi bunale della rota romana · Egli aveva
genze inammissibili dell'imperatore dei 73 anni non compiti. I funerali ebbero
francesi Napoleone I , lo stato pontificio luogo nella chiesa di s. Maria d'Araceli,
e Roma furono occupati dalle sue trup- ed il cardinal de Gregorio cantò la gran
pe, e fra gli oltraggiosi e gravi attentati inessa di requie, pel cardinal Riario ca⚫
commessi contro la sovranità pontificia, merlengo del sagro collegio, come ripor
184 SER SER
ta il n.° 14 di detto Diario; quindi il ca. Gesù Cristo. La mondana filosofia è trop
davere collocato nelle consuete casse, fu po debole per mettere un freno alle pas-
deposto nella tomba gentilizia della cap- sioni, per dare al cuore dell' uomo una
pella dell'immacolata Concezione, padro- consolazione solida, per mostrare la vera
nato di sua illustre famiglia . A questa fu sorgente de' disordini ed applicarvi effi-
conceduta da Paolo III nella persona di caci rimedi. Questo privilegio è quello del:
Gregorio Serlupi , il quale la rifabbricò la fede; essa sola può illuminarci e for-
e abbelli, essendo stata dipinta da Nicolò tificarci, essa sola somministra queʼgrandi
da Pesaro, come con altre notizie e le la- motivi che fanno preferire a tutte le cose
pidi esistenti riferisce il p. Casimiro, Me- la pratica delle virtù. I Padri studiava-
morie d'Araceli, p. 231. no e predicavano il vangelo, nè mai ci-
SERMONE, Adloquutio, Concio,Ser- tarono i filosofi , molto meno i classici poe-
mo,Oratio. Ragionamento o discorso che ti; quindi i loro sermoni aveano l'auto-
si fa in adunanza, e propriamente spiri- rità e la forza della parola di Dio; e così
tuale, che si fa ai fedeli per alimentare la operavano prodigiose conversioni , e face-
loro fede e la loro pietà , e per eccitarli vano germogliare la pietà nelle anime.
maggiormente alla virtù. Dicesi in vece I veri modelli della sagra eloquenza, del-
Predica (V.) quel discorso che si fa agl'in la quale parlai a PREDICA , sono i sermoni
fedeli per annunziar loro l'Evangelo ( V.). de'ss. Padri, e principalmente de'ss . Leo-
Il sermone non è una semplice lezione ne I, Agostino, e Gio. Crisostomo dottori
morale. Un sermone il quale ha per fon- della Chiesa, che ne sono maestri egregi
damento la Scrittura sagra (V.) , che n'è per quella saggia e mirabile discrezione,
una spiegazione regolare, come le Omelie colla quale spiegavano a' fedeli i misteri
(V.) de' Padri, che espone chiaramente profondi della religione, e persuadevano
il domma e ne fa ben distinguere le con- l'esercizio delle virtù cristiane. L'altezza
seguenze morali , sarà ognora solido, e- della loro insinuante eloquenza , era quel
dificante, utile, approvato da tutti coloro la dell'argomento che trattavano; e il tuo-
che non hanno un gusto depravato; quan. no con cui annunziavansi , era temperato
d'anche il Predicatore ( V.) non abbia i sulla capacità di coloro che dovevano u
talenti d'un oratore profano, purchè ab- dirli. Arroge quanto la Civiltà callolica,
bia però lo spirito e le virtù del suo stato, t. 2 , p. 442 , 2.ª serie, dice nel laudare
epurchè sia penetrato egli medesimodelle due discorsi sagri o orazioni di Panegiri-
verità che insegna agli altri. Interrogato co (V.) , del sacerdote Gaetano Alimon-
il b. Giovanni d'Avila (V.) , come quello da. » Il più delle volte l'oratore appena
alla cui voce tonante in certo modo scos- si propone altro scopo che di destare la
se traballavano le mura, intorno alle re- meraviglia degli uditori, per le stupende
gole sull'arte del predicare, rispose : "Io gesta del suo lodato : e questo è bello, nou
non conosco altra arte, fuorchè l'amor di certo inutile intendimento , in quanto vo
Dio, e lo zelo per la sua gloria". Quindi lendo noi ammirare Dio nelle sue opere,in
dice un illustre scrittore ecclesiastico, è nessuna di queste lo possiamo scorgere più
una cosa ben deplorabile il vedere , che ammirabile che nelle opere della grazia,
alcuni predicatori cristiani, rinunziando ed in quel segreto lavorio di perfezione,
per così dire ai principii della Religione che per quella esso innalza nelle anime dei ·
(V.) cattolica, sembrano perdere di vista servi suoi .... Nè diciamo già che del pa.
il vangelo e non arrossiscono di sostituirgli negirico si debba fare un discorso mora-
sul Pulpito (V.) una morale che parte- le da capo a fondo : questo sarebbe un qua-
cipa della pagana. Sono novelli Seneca , si snaturare la istituzione, e fraudare per
e non discepoli di s . Paolo, o ministri di giunta l'espettazione degli uditori, i quali
SER SER 185

venuti a chiesa in quel giorno, vogliono re. La più parte de'sermoni de'Padri sem-
in ogni modo che loro si parli del santo, brano ad alcuni predicatori molto lon-
e se ne discorra la vita, e se ne magnifi- tani da quell'idea di prediche che si sono
chino le virtuose opere. Diciamo sì vera- eglino formata. Sono essi per lo più sem-
mente che a questo si può in acconcis plici , senz'arte e divisioni , senza sottili
sima guisa accoppiare un qualche inten- ragionamenti , senza erudizioni curiose ;
dimento pratico sia d'innamorare di una alcuni anco senza mozioni d'affetti , e i
virtù speciale, sia di mostrare l'agevolez⚫ più di essi brevissimi. Quindi è che i loro
za de'mezzi di farne acquisto , sia di sgom- discorsi chiamavausi Omelie in greco, e
brare dagli animi qualche pregiudizio, sia Sermoni in latino, ch'è quanto dire trat-
di ribadire vigorosamente alcune di quel tenimenti familiari. Cercavano essi nel-
le verità maschie e vitali che formano la l'esporre la sagra Scrittura, d'istruire non
forza ed il decoro del cristianesimo" . Fino già colla critica e con curiose ricerche ,
dai primi secoli del cristianesimo si cele- ma colla tradizione de' Padri , a confer
brò l'uffizio divino pubblico, ed il s. sa- ma della fede, e a correggimento de'co-
grifizio con tutta la possibile maestà, e vi stumi : proporzionavano il loro dire alla
assisteva il popolo colla più profonda ri-. capacità degli uditori. Fra le opere di s.
verenza, con tutto il clero, nel luogo a cia- Agostino, i sermoni sono dettati con mag-
scuno destinato. Un Lellore (V.) monta gior semplicità, perchè predicava in una
va sul pulpito , e faceva qualche lettura piccola città a marinai, agricoltori e mer-
del vecchio Testamento , indi del nuovo; canti.All'incontro i ss. Cipriano, Leone I,
tale lettura facevasi in lingua volgare, cioè Ambrogio, che predica vano in grandi cit-
nella lingua che parlavano gli uomini colti tà, parlarono con più di maestà e con più
di ciascun paese. Se poi era il popolo un ornamenti . Dice s. Agostino : la grande
miscuglio di più nazioni , avea la chiesa eloquenza non è già quella ch' eccita le
interpreti che spiegavano le letture. Al- acclamazioni, ma quella che anzi impo-
la lettura succedeva il sermone. Il prela- ne silenzio e cava le lagrime. Durante il
to esponeva l'evangelo o alcun'altra par sermone, anticamente la chiesa stava aper-
te della Scrittura, di cui prendeva spesse ta a tutti, anche agl'infedeli; onde è che
volte a spiegare un libro seguitamente , i Padri serbavano un esatto segreto in-
ovvero sceglieva argomenti i più impor- torno ai misteri , de'quali o non parlava-
tanti. Di queste ordinate spiegazioni ne no, o ne parlavano soltanto molto oscu-
abbiamo esempi nella più parte delle o- ramente, secondo la Disciplina dell'ar-
melie di s. Gio. Crisostomo e ne'trattati cano. Di qui veniva pure che spesso nei
di s. Agostino. Da questi sermoni de'Pa- loro sermoni rivolgevano il discorso a'pa-
dri si vede che le letture de'sagri libri e- gani, per vedere di tirarli alla fede. Nel
rano presso a poco distribuite come lo sono tempo che facevausi le letture , gli udi-
di presente nel decorso dell'anno eccle- tori siedevano per ordine, gli uomini da
siastico; disposizione che ha per lodevole un lato, le donne dall'altro, le quali per
fine di onorare nelle successive solennità istare anche più separate salivano sulle
i diversi misteri della vita di Gesù Cri- loggie di sopra,nelle chiese che l'avevano.
sto. Questi trattati o commentari de' Pa- Le persone attempate stavano nelle pri-
dri sopra la Scrittura , sono per lo più ser- me file; i padri ele madritenevano dinan-
moni che da loro furono poi scritti, ov- zi a loro i piccoli fanciulli che si portava.
vero che si copiarono da chi gli udiva , me- no alla chiesa purchè fossero battezzati;
diante l'arte delle cifre e dell'abbrevia i giovani stavano in piedi , se gli altri po-
ture, diche portai esempi e ragionai a PRE- sti erano occupati. V'erano diaconi con-
DICA ed a SCRITTURA O arte dello scrive- tinuamente intesi a far osservare quest'or
186 SER SER

dine, a guardar che ognuno stasse alten Sermoni, panegirici e discorsi, Milano
to, e a non comportare che veruno si ab. 1846. Breteville , Orditura di sermoni
bandonasse al sonno, a ridere, a susurrare per tutte le domeniche dell'anno, Napoli
all'orecchio d'un altro, o a fargli cenni e 1765, 1846. Baccolo, Saggio di sermo-
segni, a procurare insomma in tutto e per ni morali, Roma 1803. P. Agostino Bai-
tutto precipuamente il silenzio e la mo- nes, Sermoni sulla fede, speranza e ca.
destia. Finito il sermone, i diaconi face- rità, volgarizzati dal p. Jabalot, Roma
vano uscire tutti quelli che non dovea- 1828. Luigi Bima, Discorsi sacro- spe-
no assistere al s. sagrifizio, e prima de- culativi-morali, Milano 1831. Giuseppe
gli altri gli uditori e gl' infedeli ; indi si Turri, Sermoni recitati nella 1.ª comu-
pregava pe'catecumeni, e facevansi usci- nione de'fanciulli, Verona 1832. Luigi
re ; appresso si pregava per gli energu- Ugolini, Collezione di ragionamenti sa-
meni o ossessi, e si congedavano; lo stes- cri-apologetici, Fossombrone i 837. Do-
so facevasi coi competenti , e indi co'pe menico Zelo, Discorsi morali tratti dai
nitenti sgombrati tutti questi , e rimasti più utili riflessi de'ss. Padri, per perso
i soli fedeli,si facevano Preghiere (V.) per ne ecclesiastiche e religiose, Napoli 1834.
tutta la Chiesa , per tutti gli ordini del SERRA JACOPO, Cardinale. Catalauo
clero e del popolo, per ogni sorte di per- di nazione, oriundo di Sardegna , canoui .
sone tribolate, pe'loro nemici e persecu- eo di Valenza; Alessandro VI nel 1492
tori eziandio. Alle donne vegliavano e ne lo fece arcivescovo d'Oristano in Sarde-
aveano cura le Diaconesse ( V.) . Di tutte gna, vescovo di Segovia, e anche di Ca-
queste belle discipline dell'antica Chiesa , lahorra , secondo Ponzetti, De Vicario-
trattai a'loro luoghi . Anticamentesi chia- rum Urbis, e verso il 1496 vicario di Ro .
mavano Sermologi i libri che contene- ma; quindi a'28 settembre 1500 lo pub.
vano idiscorsi o i sermoni de'Papi e degli blicò cardinale prete di s. Clemente, al-
altri personaggi ragguardevoli per la lo- tri dicono di s. Stefano al Monte Celio,
ro santità. Tali sermoni si leggevano nelle e Ciacconio di s. Vitale. Giulio II lo e-
feste de'confessori, ne'giorni da Natale fi . lesse vescovo d'Albano , e Leone X pel
no all'8. ' dell'Epifania,e in altre feste. A 1516 lo trasferì a Palestrina , lo dichiarò
PRESEPIO feci cenno de' suoi sermoni : a amministratore d'Elna e di Licopoli, le .
CAPPELLE PONTIFICIE e luoghi relativi, dei gato della Marca e dell'Umbria. Dopo es
sermoni che si pronunziano nelle medesi sere intervenuto a 3 conclavi , morì in Ro-
me, avanti al Papa, a'cardinali e al resto ma a'15 marzo 1517, e fu sepolto nella
della gerarchia ecclesiastica. Sui sermoni chiesa di s. Giacomo degli spagnuoli, nel .
siponno vedere i seguenti scrittori,oltre le la cappella di s . Giacomo apostolo da lui
opere de'ss. Leone I, Ambrogio, Agostino fondata, ove gli eresse una breve iscrizio
ed altri Padri. Roberto vescovo d'Aqui- ne il cardinal Antonio del Monte esecu-
no, Quadragesimales sermones,Venetiis tore testamentario, ov'è detto Cardinali
1479. S. Bernardo, Sermoni divotissimi Arborensi ossia d'Oristano.
volgarizzati,Venezia 1538. Marcello No- SERRA JACOPO, Cardinale. Di sena .
nio, De proprietate sermonum , Antuer- toria famiglia genovese, quantunque fos --
piae 1565. Luigi Bourdaloue gesuita e se di poche lettere, ebbe l'impulso di pas-
chiamato ilprincipe de predicatorifran. sare in Roma, attesi i ragguagli che cor-
cesi, più edizioni de' suoi Sermoni. De revano generalmente della propizia di-
Via, Omelie e sermoni pastorali, Roma. sposizione che avea Paolo V pe'genove-
Pauliui a s. Bartholomaei , De latinis ser- si, sia per la loro capacità pe'grandi af.
monis origine, et cum orientalibus lin. fari, sia per le loro ricchezze come dice-
guis connexione,Romae 1802. Boulogne, vano i critici. Fu ammesso tra i chierici
SER SER 187
di camera colla presidenza delle armi , Perugia. Benedetto XIV nel 1743 lo an-
poi della grascia e delle dogane, e per la uoverò tra i chierici di camera , nel 1746
sollecitudine e saviezza da lui mostrata fece presidente delle zecche, neli 747 delle
in quell'impiego, meritò d'essere avan carceri, nel 1751 delle strade: nel 1753 lo
zato alla cospicua carica di tesoriere nel preconizzò arcivescovo in partibus di Me-
1608 da detto Papa, il quale a'17 ago. telino e l'inviò nuuzio in Polonia. Clemen⚫
sto 1611 lo creò cardinale di s. Giorgio te XIII nel 1759 lo promosse a uditore
in Velabro, chiesa che dopo averla ma . della camera, poscia a'21 luglio 1766 in
gnificamente restaurata , concesse agli a premio delle sue fatiche sostenute per la
gostiniani scalzi. Inoltre gli prorogò la s . Sede con zelo e intelligenza , lo creò car-
carica di pro- tesoriere sino al1615, e lo dinale prete di s. Croce in Gerusalemme,
afferana Vitale. In questo tempo , dopo legato di Ferrara, e gli conferì le congre-
aver proibito che non si pescasse nel lago gazioni di propaganda , consulta , conci-
di Turno, vicino a Castel Gandolfo (V. ) , storiale e ceremoniale. Morì in Ferrara
e di avere ordinato il diseccamento del a'14 dicembre 1767, d'anni 61 e 27 gior
Jaghetto, e che si dovesse condurre l'ac ni, e fu esposto ne' funerali e sepolto in
qua salubre di Malafitto (di cui parlai a quella metropolitana, per cui godè il car-
RICCIA) al detto castello, fece asciugare il dinalato 14 mesi e giorni 19, compianto
lago di Turno d'ordine di Paolo V. In- per le virtù e belle qualità che lo fregia .
di fu nominato legato di Ferrara, colla vano .
protettoria de' canonici regolari Latera- SERRA . Sede vescovile dell'esarcato
nensi. Paolo V gli affidò pure la commis di Macedonia , nella diocesi dell'Illiria o-
sione di trasferire dall'antico sito la mi- rientale, sotto la metropoli di Tessaloni
racolosa immagine della B. Vergine della ca, fra questa città e Filippi . Comman-
basilicaLiberiana,nella sontuosa cappella ville la dice suffraganea di Filippi , la po
dalui edificata nella medesima.SottoGre. ne nella 2. * Macedonia , e crede eretta nel
gorio XV ebbe un alterco col contestabile secolo V, quindi nel IX divenne arcive-
Colonna,che ricordai neʼvol . XIV,p . 292 , scovato onorario. Il p. Le Quien , Oriens
LXII , p. 226. Dopo essere intervenuto al- chr. t. 2, p. 87, riporta 14 vescovi greci
l'elezionedi quel Papa e di Urbano VIII, che ne occuparono la sede, e peli . Massi-
avendo ne'giorni canicolari voluto cenare miniano che assistette al brigandaggio di
con frequenza all'aria aperta, per ria versi Efeso o conciliabolo del449; ne sottoscris-
dagli eccessivi calori sofferti nel conclave, se i decreti, e si ritrattò due anni dopo
contrasse una febbre acuta che gli rapì nel coucilio di Calcedonia. Questa chiesa
la vita in Roma a'19 agosto 1623, di 53 avendo abbracciato la comunione della
anni. La mortale sua spoglia fu accolta chiesa romana sotto il pontificato d'lu.
nella chiesa titolare di s. Maria della Pa- nocenzo III , questo Papa la pose sotto la
ce, ch'ebbe quando passò all'ordine dei protezione della s. Sede e vi stabilì un ar-
preti, ed a cui lasciò un legato di 1000 civescovo di rito latino. Arnolfo arcive-
scudi. Si ha di Benedetto Cauliano, Ora- scovo Termopolitano venne trasferito a
tioin obitu Jacopi Serrae Cardinalis , Ra Serra, come apparisce dalla lettera d'In-
vennae 1624. nocenzo III de 25 maggio 1212 a tal pre
SERRA NICOLò, Cardinale. Nobile di lato, riportata da Baluzio , Epist. 57 , lib.
Genova, ove nacque a'17 novembre 1706, 15, t. 2 , p . 621 , come riporta l'Oriens
dopofatti gli studi recossi inRoma , fu am. chr. t. 3, p.1074 . Di presente Serra, Ser-
messo in prelatura, fatto governatore di ren, è un titolo vescovile in partibus del
Camerino, quindi nel 1734 d'Ancona, po- patriarcato di Costantinopoli, che confe
scia nel 1740 di Macerata , e nel 1741 di risce la s. Sede.
188 SER SER

SERRA- CASSANO FRANCESCO, Car- civescovo di Nicea in partibus, efece nun-


dinale. De'duchi di Cassano, nacque no- zio apostolico di Baviera, residente in Mo-
bilmente in Napoli a'21 febbraio 1783, naco. Ivi dovè porre in opera tutta la sua
dal duca Luigi e da Giulia Caraffa, per energica attività per l'esecuzione del Con-
cura de' quali fu educato alla pietà e al cordato traPioVIIe Massimiliano Giu-
sapere fin dai più teneri anni . Vestito poi seppe redi Baviera (V.),concluso nel pre-
l'abito clericale fra i benedettini, quivi il cedente anno; per cui grandemente si af-
prese ardente desiderio di consagrarsi al faticò per la ripristinazione delle corpo-
ministero ecclesiastico, per cui termina- razioni religiose e delle sedi vescovili , non
ti tutti gli studi necessari, fu ordinato sa- che de'capitoli, onde il re Luigi in prova
cerdote. Subito si mostrò operoso mini- di soddisfazione lo decorò dell'insegne del-
stro del Signore, istruendo nelle cose del- l'ordine del Merito, istituito dal padre.
la religione i fanciulli in una cappella da Leone XII nel concistoro de'3 luglio 1826
lui fondata nella via Egiziaca , presso il lo dichiarò coadiutore con futura succes .
palazzo di sua illustre famiglia. Nè alla so- sione dell'arcivescovo diCapua, e per mor-
la città di Napoli limitò il suo zelo, eser- te del coadiuto vi successe nel medesimo
citandolo ne' villaggi delle limitrofe pro- anno. Divenne il padre de'suoi diocesa-
vincie. Raccogliendo elemosine, e contri- ni, operoso , laborioso, infaticabile pasto-
buendovi del suo, potè riaprire il conser- re. Restaurò le chiese, altre ne abbelli e
vatorio di s. Maria del Presidio delle Pen fornì di ricchi utensili ; restaurò ancora
tite, fondato nel 1631 , ormai non più cor- l'episcopio, e fece rifiorire il seminario. I
rispondendo alla sua primitiva istituzio- poveri, gli orfani , e quanti si trovarono
ne secondo il titolo , poichè vi sono am- in bisogno, furono da lui soccorsi con co-
messe giovinette civili e dabbene, e spe- piose limosine e pensioni. A molti sacer-
cialmente orfane, per attendere a pratiche doti compì lo scarso patrimonio, nèa tut-
spirituali e a lavori donneschi, coll'abito to ciò impiegò soltanto le rendite di sua
del 3.° ordine di s. Francesco. Per le vi ricca mensa , ma vi aggiunse quelle della
cende politiche de'tempi, nel declinar del propria parte del suo asse paterno, e le
secolo passato cercò tranquillo asilo in Ro- stesse gioie che ereditò dalla nobilissima
ma , ammesso in prelatura da Pio VII; madre, reputando non poterne fare uso
senonchè deportato il Papa nel 1809, non migliore, anche per suffragarla. In que-
potèintraprendere la carriera che gli con- sta guisa egli spese 70,000 ducati nella
veniva sino al 1814, epoca in cui il Papa fondazione d'un'insigne collegiata . Gre
si restituì alla suasede. Lo fece subito giu- gorio XVI tratto dalla famaa del comples
dice del buon governo , divenne vicario so di sue virtù, nella sua 1.3 promozione
della basilica Liberiana pel cardinal Scot cardinalizia de'30 settembre 1831 lo creò
ti arciprete, e poi delegato apostolico di cardinale dell'ordine de'preti, pubblican-
Camerino, ove rifulsero le belle qualità dolo con distinto elogio nel concistoro dei
del suoanimo.Dappoichè alla penuria che 15 aprile 1833. Per titolo gli conferì la
affliggeva la provincia, nel 1817 imper. chiesa de'ss. XII Apostoli, indi l'annove -t
versò un tifo micidiale, che affrontò per rò alle congregazioni della visita aposto-
frenarlo, esponendosi al contagio instan- lica, vescovi e regolari, riti e Lauretana,
cabile per accorrere a porgere soccorsi al- dichiarandolo protettore della compagnia
le popolazioni languenti, per cui ancora delss. Sagramento di Poli. Generoso, vol-
vi suona tra esse benedetto il suo nome, lefare omaggio di sua riconoscenza al Pa
siccome pietoso e benefico preside. Pio pa , offrendogli un cordone ricoperto di
VII volendosi di lui servire in maggiori piccole perle, con croce pettorale e anello
cose, a'16 marzo 1818 lo preconizzò ar- pontificale con zaffiro contornato di per-
SER SER 189
le, come di zaffiri e di perle formavasi Eletto generale del suo ordine, alla sem-
la croce. In segno di gradimento , Grego- plicità della colomba seppe unire la pru-
21 rio XVI l'usò tutte le volte che si recò denza del serpente, la quale avrebbe po-
Ca a celebrare sull'altare papale della basi- tuto in maggior campo risplendere, per
lica Ostiense, da lui ridonata al pubblico mezzo della dignità cardinalizia , a cui e
culto. La munificenza del cardinale si e- nell'ordine de'preti venne assunto da Cle-
stese ancora a ripristinare col suo dena . mente VI a'17 0 18 dicembre 1 350, col
ro la sede vescovile di Cajazzo, che Pio titolo de'ss.Quattro, o di s. MariainTras-
VII avea unito alla sede di Capua ; onde tevere, o de' ss. Cosimo e Damiano. Ma
il regnante Pio IX colla bolla Si semper dopo 36 giorni la pestilenza l'involò da
optandum, de' 16 gennaio 1850 , canoni⚫ questo penoso esilio, per trasferirlo, come
camente la ristabilì, dichiarandola suffra- ci giova sperare, alla patria de'beati, e ciò
ganea della metropolitana di Capua, e da in Montpellier ne'primi giorni del 1351 ,
Cotrone vi trasferì per vescovo a'15 mar- poichè il1348 di Cardella sarebbe ana-
zo 1852 mg.r Gabriele Ventriglia d'Ali- cronismo. Però si deve notare, che gli sto-
fe, compiacenza che il cardinale non po- rici sono discordi intorno al Papa che lo
tè godere. Ritornando il Papa Pio IXa creò cardinale,come avverte Moretti, nel-
Roma , come narrai al suo articolo , in le sue disquisizioni sulla basilica di s. Ma-
compagnia del re Ferdinando II suo au- ria in Trastevere; imperocchè altri lo di-
gusto e magnanimo ospite,a'5 aprile 1850 cono cardinale d'Innocenzo VI, altri di
onorarono l'episcopio di Capua , ove il Urbano V, sebbene nelle Vitede'Papi di
cardinale, benchè infermo, li fece servire Avignone, pubblicate da Baluzio, in niu-
di lauta mensa. Affranta la di lui salute, na si fa parola del Serrano, il quale ben-
vieppiù declinò pe’disagi patiti nel ripri si scrisse delle opere che più non si leg-
stinamento del vescovato di Cajazzo ; ma gono.
la morte lo trovò apparecchiato al gran SERSALE ANTONINO, Cardinale.Nac .
passaggio, e fortificato dai ss. Sagramen- que in Sorrento da illustri genitori , ed
ti, spirò nel bacio del Signore, tra il ge- ordinato appena sacerdote, a tutt'uomo
nerale compianto, in Capua a'17 agosto si diè nella città di Napoli a procurare
1850, d'anni 68 non compiuti . Un son- colla voce e coll'esempio la salute delle a-
tuoso funerale gli celebrò l'addolorato cle- nime. L'arcivescovo cardinal Spinelli, in-
ro nella metropolitana , e vi pronunziò formato dell'insigne di lui merito, gli con.
l'orazione funebre il can. Antonio Man feri nel 1741 un canonicato nella metro-
·
zi : ai sagri e lugubri canti e alle meri politana, e lo volle a parte delle sue pa-
tate lodi fece eco il pianto dell'intiero po storali sollecitudini . Di poco potè giovar-
polo, per aver perduto il benefattore e il sene, perchè Benedetto XIV nel 1743 lo
padre. Restò il cadavere tumulato nello promosse ad arcivescovo di Brindisi, do-
stesso duomo; ed EmmanueleRocco com . ve non è credibile a dirsi quanto faticas.
pilò una bella necrologia, che si legge nel se ad oggetto di ridurre il clero all'an-
n.º 214 del Giornale di Roma del 1850 . tico lustro e splendore, e il popolo ad u-
SERRANO DOMENICO, Cardinale. Di na sincera e costante riforma di costumi.
Montpellier e pubblico professore di ca- Rivolse le sue più sollecite cure a ripa-
noni nell'università della Sorbona, o se- rare la cattedrale rovinata nello stesso
condo altri in quella di Tolosa , abban. 1743 da orrendo terremoto, e nel breve
donato il mondo si ritirò nell'ordine del spazio di 5 anni potè non solo compirla,
la Mercede, dove fu assai stimato da Pie- ma ornarla altresì di vaghe pitture e di
tro IV re d'Aragona, da Alfonso XI re preziosi marmi. Lo stesso praticò col se-
di Castiglia, e da Roberto re di Napoli . minario,pure rovinato dal traballamento
190 SER SER
della terra, e lo ridusse in istato di acco con efficaci e paterne esortazioni. Soprav
gliere più chierici, per istruzione de'qua- venuto al flagello della carestia , quello
li chiamò da ogni parte uomini dotati di d'un contagioso malore che mieteva le
molta dottrina e integrità di vita, trovan⚫ vite della povera gente, non mancò il pio
dosi egli stesso presente agli esperimenti cardinale di mandare ogni giorno allelo.
letterari in cui andavansi esercitando gli ro case tanto denaro, quanto era necessa-
alunni; nelle quali occasioni non manca . rio per mantenerli e restituir loro le per
va d'eccitarli colla voce e co'donativi, al dute forze. Ad onta di queste diligenze ,
la pietà, allo studio e all'esatto adempi dilatandosi il male , aprì a sue spese un
mento de' riti e delle ceremonie. Visitò nuovo spedale per quelli precipuamente
sovente la sua diocesi , predicando con che privi d'ogni sussidio erano travaglia-
gran fervore la divina parola, e ammae. ti da malattia di più avendo perciò e-
strando i fanciulli ne'misteri della fede. saurito tutto il denaro, impegnò l'argen
Sparsasi per ogni dove la fama del suo teria, e contrasse debiti considerabili. As-
zelo , ripugnante ubbidì il Papa che nel sisteva poi indefesso i poveri infermi, sen-
1750 lo trasferì a Taranto, dove quella za mostrar noia, confortandoli non meno
arcidiocesi gli aprì un nuovo campo in con dolci parole , che con benefici fatti.
cui esercitare la sua carità e apostolico Dopo aver impiegato tutto se stesso al
zelo. Appena giuntovi compose parecchie bene e vantaggio dell'arcidiocesi , che vi-
inveterate liti e dissensioni, che turbova . sitò più volte con mirabile diligenza , final-
no la pubblica quiete; ampliò il semina- mente abbattuto e oppresso dal comples-
riourbano, é compì il diocesano fondato so di tante enormi fatiche, si riposò nel
nel castelloCryptalea, e provvide entram. Signore in Napoli circa la metà del 1775,
bi d'ottimi precettori. Passato un trien . in età di 73 anni, dopo essere intervenuto
nio nel governo di quella metropolitana , a 3 conclavi, ed ebbe sepoltura nella me-
ad istanza di re Carlo IV fu trasferito da tropolitana , dove gli fu eretto un elegan.
Benedetto XIV all'arcivescovato di Na- te e magnifico avello, nella cui base si leg.
poli nel 1754 , ed a'22 aprile creato car. ge un illustre e giusto elogio postovi dai
dinale prete di s. Pudenziana . La sua più suoi eredi. Tuttavolta si rimprovera al
sollecita premura, come nelle altre chie- cardinale l'indifferenza che mostrò nel-
se che avea governate, così in questa la l'espulsione degl'innocenti gesuiti dal re-
mostrò verso il seminario, e non contento gno di Napoli, per quanto gli scrisse Cle-
di due, ne aprì un 3.ºcon immenso van . mente XIII col breve, Incredibilem no-
taggio dell' arcidiocesi, che quanti avea bis dolorem, de'29 dicembre 1767 , Bull.
sacerdoti, altrettanti contava operai ze- Rom. cont. t. 3, p . 478 : Cum cardinali
lanti della vigna del Signore, quali egli Sersalio conqueritur ab nihil Pontifici
teneva occupati con prudenza e frutto nel- scriptum de calamitate clericorum Soc.
le ore e tempi più opportuni e confacen- Jesu ab utraque Sicilia expulsorum.
ti ai bisogni di ciascuna classe di perso- SERTA . Sede vescovile d'Africa nella
ne della popolatissima metropoli. Non Mauritiana Cesariense, detta pure Zerta,
contento di giovare all'anime de' dioce- sotto la metropli di Giulia Cesarea. Eb-
sani , rivolse le sue industrie verso i loro be avescovi Sallustio donatista che si tro-
corpi, sovvenendo i poveri con generose vò alla riunione di Cartagine nel 41 1 ; e
Jimosine, singolarmente nel 1764 in tem- Saturnino che fu esiliato da Unnerico re
po di fiera carestia , in cui fece distribui de'vandali nel 484, per avere ricusato sot-
re refezioni a circa 500 miserabili e tal- toscrivere l'erronee proposizioni de'vesco .
volta anchea 1000 , dopo le quali egli stes vi donatisti nella conferenza di Cartagi-
so, quando poteva, ne pasceva lo spirito ne di tale anno. Morcelli, Africa chr. t .1.
SER SER 191
SERTEJA. Sede vescovile d'Africa figlio Monaldi, il 1. ° de'7 fondatorier . ge-
nella Mauritiana di Sitifi e sotto questa nerale dell'ordine de' serviti , al dire del
metropoli, detta ancora Serteita e Sertzi- p. Giani annalista del medesimo ordine,
ta. Ne furono vescovi Felice che fu alla istituì eziandio una società di persone dei
riunione di Cartagine del 411 ; e Vittori due sessi , le quali osservavano certe de-
no esiliato nel 484 dal re de'vandali Un- terminate regole, sotto il titolo del s. a-
nerico, per essersi rifiutato di firmare le bito de'serviti , ed erano queste come ter.
proposizioni erronee de' donatisti nella ziarie. Tra le altre che in Firenze si ascris-
conferenza di Cartagine. Morcelli , Afr. sero a questa società, una fu la vergine s.
chr. t. I. GiulianaFalconieri(V. ),figlia di Riguar
SERVA. . SERVO e SERVO DI DIO. data e Chiarissimo nobili fiorentini , ste-
SERVAZIOOSERVATO(s.), vescovo rili e vecchi genitori, da'quali nacque nel
diTongres.Fiorì nel IV secolo e si mostrò 1270 : il padre edificò dai fondamenti il
zelantissimo per la fede cattolica , soprat celebre tempio della ss. Annunziata in Fi.
tutto nel concilio di Sardica. Egli accol · renze ( .), uno de'principali dell'ordine
se con molto onore s. Atanasio durante de'serviti e capo del medesimo, e mentre
il suo esilio, e prese generosamente il suo si fabbrica va venne alla luce la santa. Fi-
partito. Trovossi pure al concilio di Ri no dalle fasce ella diede segni evidentis .
mini del 359, e si oppose agl'intrighide- simi di quella eminente santità a cui era
gli ariani, ch'erano giunti ad ingannare per giungere, poichè le prime parole che
la maggior parte dei prelati cattolici con proferì da bambina , furono i dolcissimi
una formola di fede concepita in termini eadorabili nomi di Gesù e di Maria. Cre-
equivoci. Leggesi in s. Gregorio di Tours, scendo negli anni era tanta la sua mode .
che s. Servazio predisse l'invasione degli stia e ritiratezza , che molti ne restavano
unni nelle Gallie , la quale avvenne nel ammirati, ed il b. Alessio Falconieri suo
secolosusseguente. Narra che il santo ve- zio paterno e uno de'7 fondatori de'ser-
scovo procurò di calmare lo sdegno di Dio viti, disse più volte alla cognata Riguar-
con veglie, digiuni, lagrime ed orazioni, data , ch'essa non avea partorito una fan-
e che fece un pellegrinaggio a Roma nel ciulla , ma un angelo. Ebbe s. Giuliana
382, per implorare dai principi degli a- sempre tanto orrore al peccato mortale,
postoli la salvezza del suo popolo. Ma , ag- che non solo non ne commise mai alcuno
giunge lo stesso autore , Iddio gli rivelò in tutto il tempo di sua vita, guardando-
di voler punire i peccati dei popoli delle sene con ogni studio, e fortificandosi con-
Gallie col flagello della guerra , assicuran- tro di esso coll'armi dell'orazione e della
dolo però ch'egli non avrebbe veduto i mortificazione interna ed esterna , ma in
mali che dovevano avvenire. S. Servazio, udirlo soltanto nominare, tremava tutta
tornato a Tongres , vi morì poco dopo, e impallidiva nel volto come se fosse sta
a'13 maggio 384, dopo avere con som- ta sorpresa da qualche male improvviso.
ma vigilanza e carità governata quella Giunse fino a pregare Dio di farle soffri
chiesa per 37 anni . Sulla sua tomba fu re le pene dell'inferno, piuttosto che la
eretta una chiesa, e vi si fecero molti mi sciarla cadere in un sol peccato mortale,
racoli. La maggior parte delle sue reli- ed un giorno udendo raccontare una gra-
quie è nella collegiata di Maestricht, e la ve offesa fatta a Dio da un peccatore , ne
sua festa si celebra a'13 maggio. restò si spaventata, che alla presenza di
SERVE DI MARIA ȘS. ADDOLO. altri cadde per terra tramortita priva di
RATA O SERVITE . Congregazione re. ogni segno di vita. Giunta a 14 anni fu
ligiosa del terz'ordine de'Servi di Maria richiesta in isposa da diversi , che per le
ss. Addolorata o Serviti (V.). Il b . Bon. sue ricchezze e nobiltà la desidera vano.
192 SER SER
I parenti stessi e particolarmente la ma- miltà tal carica. Infatti essendo cresciuto
dre, impiegarono preghiere e minacce per considerabilmente nellaToscana il nume-
indurla a scegliere un marito ; ma la san- ro delle divote donne, che ad imitazione
ta, assistita e diretta dal b. Alessio suo zio, di Giuliana prendevano il s. abito de'ser-
tanto piansea'piedi deʼgenitori e tanto si vi di Maria, e viveano religiosamente nel-
raccomandò alla B. Vergine, che finalmen. le proprie case, si determinarono di vo-
te riportò piena vittoria e ottenine la li- ler vivere tutte insieme in comunità re-
bertà di sposarsi con Gesù Cristo. Col con · ligiosa colla medesima regolarità e osser-
siglio pertanto del b. Alessio, che sempre vanza. Quindis. Giuliana pregata dal P.
erasi presa di lei cura particolare e tutto Andrea Balducci da Borgo s. Sepolcro ,
impegnato in educarla pel paradiso , si succeduto nel generalato a s. Filippo Be-
tagliò colle proprie mani i capelli , e da nizi, stese per le medesime alcune regole
s. Filippo Benizi, allora generale de'servi e costituzioni piene di soavità e pruden .
di Maria, fu vestita dell'abito di quest'or. za , le quali più tardi furono approvate
dine, senza però lasciar la casa paterna , da Martino V, col nome di Regola del
esortata dallo zio a rimanervi finchè vi- terz'ordine de' servi di Maria , venendo
vesse la vedova sua madre. Ubbidì s. Giu- chiamate le religiose Mantellate. Intanto
liana e seguitò a dimorarvi con tanta e- morìRiguardata , onde s. Giuliana veden .
semplarità e ritiratezza, che maggiore non dosi libera dai doveri del sangue , con u-
si sarebbe potuto esigere da una perfet. na corda al collo e scalza ne'piedi se ne
ta claustrale. Il di lei esempio mosse al volò subito alla casa delle sue mantellate,
tre molte illustri gentildonne di Firenze e stesa per terra le pregò umilmente di
edi altri luoghi della Toscana ad abbrac ammetterla tra esse in qualità di loro ser-
ciare il medesimo istituto, ed a vestirne va. Vi fu con giubilo ricevuta da tutte le
l'abito, e vi furono tra queste Giovanna monache, e considerandola come loro ma-
Corsini,GiovannaSoderini,Elisabetta Va dre e legislatrice, poco dopo l'elessero per
ri , Sobilia Palmieri, Giovanna Macigni, superiora, la qual carica fu costretta ad
Francesca Camilli , Agnese e Angela U- accettare anche per comando de'superio-
guccioni , Rosa da Siena, Angela Tolom- ri dell'ordine. Avea 36 anni quando prese
mei, Agnese Vanni, Chiara e Marghe il governo del monastero, e lo ritenne re-
rita da Monte Pulciano. Fu ella imitata golando le sue religiose con somma ca.
eziandio da alcune della propria stirpe, rità ediscrezione fino alla morte, metten-
di cui ebbe per discepole Bilia, Guiduc do in pratica gl'insegnamenti ricevuti dal
cia e Francesca, e finalmente anche la sua b. Alessio suo zio e da s. Filippo Benizi,
madre Riguardata. In somma era tanto per operare la propria salute e procura.
luminosa la santità di Giuliana, tanto e.. re anche quella delle sue figlie e compa-
roica la sua virtù, che s. Filippo Benizi, gne. Andò ella sempre scalza e vestita di
quando ella fece nelle di lui mani la so- tonaca di panno ruvido e grosso ; portò
lenne professione, e prima di partire da strettamente legata alle coscie e alle brac
Firenze per Todi , ove sapeva di dovere cia una corda piena di nodi, ed una ca-
in breve morire, a lei sola e benchè non tena di ferro ai lombi, da'quali per levar-
avesse che 15 anni, raccomandò tutto l'or- la dopo la sua morte bisognò tagliare la
dine suo, in quel tempo agitato da varie carne, che crescendo l'avea ricoperta.Tut.
tempeste, incaricando la santa verginella to il resto del suo corpo era circou dato
di proteggerlo colle sue orazioni e di re- da un aspro cilizio che non lasciava se non
golarlo colla sua prudenza. Di più le pre per flagellarsi, ciò che faceva ogni gior •
disse che sarebbe stata superiora del 3.º no sì crudelmente, che spesso rimaneva
ordine, e che non avesse ricusato per u tramortita sul pavimento. Il suo cibo era
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solamente per non morire, nè gustò mai rapita in estasi, soavemente spirò. Dopo
vino se non per ubbidienza e allora tem- lo stupore e il pianto di quanti erano pre-
perato con l'acqua , ma in tutti i merco- senti, Giovanna Soderini e altre religio-
ledì e venerdì se la passava colla sola co- se nel curare il corpo della santa , trova-
munione, e il sabato non mangiava che rono nel luogo stesso ov'era stato posato
un pezzetto di pane.Dormi continuamen . il ss. Sagramento , impresso nella di lei
te sulla nuda terra, e solo in caso d'in- carne come un sigillo della forma d'un'
fermità riposava sopra una rozza stuoia, ostia rotonda , in mezzo alla quale eravi
prendendo sempre brevissimo sonno, per l'immagine di Gesù Crocefisso, onde in
chè consumava la maggior parte della tal modo viene espressa ne' ritratti. Co-
notte in meditare la passione del divin Fi. sì volò al paradiso s. Giuliana in Firen
glio e i dolori della Madre, la quale pre- ze a'19 giugno 1341 , di 71 anni e 56 di
gava che la rendesse partecipe de'suoi do- religione. Innumerabile fu la gente che
lori, e prorompeva spesso nelle amorose concorse nella chiesa della ss . Annunzia .
espressioni : Oh Dio ! Niuno mi tolga dal ta , per venerarne il cadavere illustrato
cuore il mio amor Crocefisso. Questo a- da Dio con moltissimi e stupendi mira-
mor grande verso Dio la portava a ope- coli, ivi essendo tumulata. La sua causa
rar grandi cose ancora verso il prossimo, per la canonizzazione fu introdotta da
perchè oltre l'animar le sue religiose al Clemente IX nel 1667, indi 'Innocenzo
la pratica delle virtù e all'osservanza del XI nel 1678 coll'approvazione del culto
le regole colla voce e coll'esempio, essen immemorabile la beatificò equipollente-
do essa la prima a praticare quanto loro mente. Innocenzo XII nel 1693 ne con-
diceva per farle sante, s'impiegò molto cesse l'uffizio e messa all'ordine de'servi
in convertire i peccatori, in ridurre le ma- di Maria, e alla città di Firenze con rito
trone di Firenze ad abbandonare il lus semidoppio, che Clemente XI nel 1718 e-
so, in soccorrere e consolar tutti, parti- levò a doppio come fondatrice del terz'or-
colarmente gl'infermi, ed in altre opere dine de'serviti, e fondatrice delle Mantella .
di misericordia. La sua modestia fu tan- teServe di Maria . Benedetto XIII nel 1728
ta singolare, che in tutto il tempo della concesse l'uffizio proprio a tutto l'ordine
sua vita non si guardò mai nello specchio, e alla detta città, e fece inserire il suo no-
nè alzò mai gli occhi per vedere la fac- me nel martirologio romano. Finalmen .
cia d'alcun uomo , onde per la sua puri te il concittadino Clemente XII a'16giu-
tà virginale, per la sua mansuetudine gno1737 , colla bolla Humanum genus,
e umiltà profondissima , per tacere delle Bull. Rom . t. 14 , p. 180, solennemente la
altre virtù che praticò tutte in grado e. canonizzò nella basilicaLateranense, e poi
roico ed eminente, Dio l'arricchì de'doni ordinò a tutta la Chiesa che a❜19 giugno
della profezia, delle estasi e de' miracoli si facesse l'uffizio e messa con rito semi .
sì in vita che dopo morte, la quale si ef- doppio, nel 1762 elevato a doppio da Cle.
fettuò santamente. Merita ricordarsi , che mente XIII . Come fondatrice la sua . sta-
nel ricevere il s. Viatico domandò al con- tua di marmo, scolpita da Paolo Cam-
fessore P. Giacomo di Camporegio di ba- pi, fu collocata nella crociata meridiona-
ciar l'Ostia consagrata, ma non essendo le della basilica Vaticana, presso l'altare
le concesso, supplicò che almeno le fosse dis. Tommaso, fra quelle degli altri san-
posta sul petto. Il confessore per conten- ti e sante che fondarono ordini religiosi.
tarla stese un velo bianco sul di lei petto Ne scrissero la Vita il gesuita Domenico
e vi pose la sagra particola , che subito M. Antinori, Roma 1728; Francesco M.*
disparve, e la santa dicendo con un pla. Lorenzini , Roma 1737 ; il servita Angelo
cido sorriso : O dolce mio Gesù, e come Giani, e riportata dai Bollandisti : altra
VOL. LXIV. 13
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è nella raccolta delle l'ile de' santi fio. perciò la divota arciduchessa fece edifica .
rentini, del Brocchi 1.1 , p. 3og. re in Inuspruck presso al sontuoso mona-
Le monache serve di Maria Vergine stero eretto per le religiose, anche per le
Addolorata hanno le medesime osservan- terziarie una casa , in cui ella si ritirò do-
ze deʼreligiosi serviti, e portano com'essi po la morte del marito, vestendo l'abi-
Ja veste e lo scapolare nero, a cui nelle to di questo terz'ordine. Inoltre stese pu-
funzioni aggiungono un manto; inoltre le re per queste terziarie non claustrali le
religiose in luogo del cappuccio de'frati costituzioni, e ottenne che Paolo V le ap-
usano i veli nero e bianco, e di questo co- provasse nel 1617. Già a’2 gennaio 1612,
lore è il soggolo. Anche s. Filippo Benizi non essendo ancor finita la casa che fa-
fondò un monastero di queste religiose ceva edificare per le terziarie,l'arciduches.
in Porcaria tra Narni e Todi, e lo fondò sa entrò nel suo magnifico monastero del.
per riuchiudervi due famose meretrici, le mantellate, ch'erano le stesse terziarie
Flora ed Elena,da lui convertite al Signo obbligate alla clausura , colla sua figlia pri
re verso il 1285, le quali dipoi menarono mogenita la principessa Maria d'Austria,
vita sì ritirata e santa, che meritamente e con alcune damigelle, parte delle quali
dopo la loro morte furono venerate dai vollero essere religiose e parte terziarie.
fedeli. Nella Germania fu quest' ordine Ottenne l'arciduchessa dal Papa, che per
restaurato e fatto rifiorire dalla pietà del istruire le prime nell'osservanze regolari,
l'arciduchessa Anna Caterina Gonzaga 4 religiose agostiniane, una delle quali fu
moglie di Ferdinando d'Austria, e madre dichiarata priora, dal monastero di Sblotz
dell'imperatrice Anna che fu moglie al passassero a quello delle mantellate , in
l'imperatoreMattia. Siccome dopo l'ere. cui nel giorno della Visitazione della B.
sia di Lutero nella Germania l'ordine dei Vergine le damigelle che vollero essere
serviti erasi affatto estinto, e le religiose monache vestirono solennemente l'abito ,
di altri ordini ridotte a poco numero, la ed a tutte fu dato il nome di Maria con
zelante arciduchessa volendo restaurare quello di qualche santa, come prescrivono
la vita claustrale nel suo sesso, ebbe l'i- le costituzioni formate dall'arciduchessa.
spirazione di adottare la regola delle ser- Questa passata che fu alla detta casa ap-
ve diMaria. E perchè meglio fossero am- pena compita, cioè a'3 novembre 1613,
maestrate, invitò alcuni Eremiti del mon- dopo qualche tempo vi fece la sua pro-
te Senario (V.), egualmente de'servi di fessione, promettendo castità e ubbidien.
Maria, ed ove l'ordine avea ricevuto la za al p. generale de'serviti . Prendendo l'a-
sua prima origine, e fondò anche per essi bito di terziaria s'impose il nome d'An-
un convento, per cui nuovamente l'ordi na Giuliana , e nel fare altrettanto la priu-
ne si dilatò in Germania. Eresse dunque cipessa Maria sua figlia , assunse quello
l'arciduchessa in Innspruck e in vari luo- lasciato dalla madre, cioè di Anna Cate
ghi di Germania diversi monasteri per le rina, oltre quello di Maria comune a tut
religiose mantellate , ed ella stessa com. te le terziarie. L'abito fu stabilito in ve
pilò per loro le costituzioni , diverse da ste, scapolare, e lungo manto tutto nero,
quelle praticate negli altri dell'ordine, e con soggolo e velo bianco in capo, e in
nel 610 le fece approvare da Paolo V. mezzo una stella turchina. Dipoi l'arcidu-
Ma poichè vi erano anche delle persone, chessa fece altri regolamenti, tanto per le
come vi furono sempre fino dalla fonda- religiose, che per le terziarie, ed avendo
zionedell'ordine de'servi di Maria , le qua- avuto la consolazione di vedere nel mo
li senza obbligo alla clausura osservava - nastero e nella casa da lei fondati in Jun-
no nella propria casa la regola stessa , ed spruck, tanto nel monastero delle man.
erano propriamente chiamate terziarie , tellate, che nella casa delle terziarie, una
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numerosa comunità, nella 2.' morì san- cond'ordine alle religiose claustrali, cioè
tamente a 2 agosto1622. Oltre le terzia alle mantellate istituite da s. Giuliana ,
rie di perfetta clausura e perciò vere re- perchè il terzo suppone di necessità il se-
ligiose é denominate mantellate, ed oltre condo . Ne trattarono i descrittori degli or-
quelle che senza obbligarsi alla clausura dini religiosi , come il p. Helyot, Storia de-
vivono in comunità , ripeterò che sempre gli ordini monastici, religiosi, ec. t. 3; il
vi furono fino dall'istituzione dell'ordine p. Flaminio da Latera, Compendio della
de'servi di Maria, delle persone che han- storia degli ordini regolari, par. 2 , t. 2,
no professato nelle proprie case la regola cap. 19; il p. Bonanni , Catalogo degli or.
del terz'ordine del medesimo istituto. Di dini religiosi, par. 2 : Delle vergini dedi-
questefurono Riguardata Falconieri ma- cate a Dio, p. 89, 90 , 91. Quest'ultimo
dre di s. Giuliana e altre, che ad imita riporta ancora 3 figure delle religiose ser-
zione di essa avendo vestito il s: abito dei vite, vale a dire : 1. delle monache isti .
serviti,lo ritennero nelle proprie case, sen- tuite da s. Filippo Benizi, ch'egli chiama
za passare a viverę neʼmonasteri . Riferi- secondo ordine de'servi della B. Vergine,
sce l'annalista p. Giani , che a questo 3. ° pel1 .° denominando gli uomini , e pel 3.º
ordine secolare si ascrivessero anche Gio quelle donne che con l'abito medesimo
vanni Benizi e Albaverde sua moglie, ge- e con regole senza voti , non sono obbli-
nitori di s. Filippo, siccome è certo che gate alla clausura . 2.° Delle donne dette
molte persone illustri abbracciarono il del 3.° ordine de'servi di Maria Vergine,
medesimo istituto, la di cui regola con- istituite da s. Giuliana Falconieri, le cui
tenuta nella bolla di Martino V del 1424 costituzioni a vendo ridotto a miglior for-
è compresa in 20 capitoli. Si prescrive in
ma il p. Stefano del Borgo16.° generale
questi , che i fratelli e le sorelle del 3.º or- dell'ordine, le approvò poi Martino V. 3.º
dine vestano di nero, con portare due to- Delle donne del 3. ° ordine de'servi di Ma-
nache strette e legate con cintura di cuo⚫ ria nella Germania. Ora dirò del mona-
io; che dopo l'anno del noviziato faccia stero delle mantellate di Roma, presso la
no la professione, con obbligarsi a viverechiesa già denominata di s .Maria della Vi .
sempre nell'ordine; che sieno tenuti a re-sitazione e s. Francesco di Sales, nel rione
citare ogni giorno, invece dell'uffizio, un
Trastevere, e posta in una strada laterale
certo determinato numero di Pater ed A- alla via Lungara, e chiamata delle Man-
ve , e che in tutte le domeniche e feste tellate , alle falde del Monte Gianicolo;
dell'anno , come ancora in tutti i giorni ma pel grave abbaglio preso da due no.
dell'avvento e della quaresima, debbano dernie chiari letterati, dovrò giustificare
levarsi a mezzanotte per dire il mattuli- la mia rispettosa critica con riportare pri
no. Si ordina di più che digiunino, oltre i
ma quanto mi riuscì trovare sul mona-
tempi prescritti dalla Chiesa, nell'avven.stero e sulla chiesa che non ha più tal no-
to e in tutti i venerdì dell'anno , e che non
me, provandolo col fatto.
possano mangiar carne fuori del caso di Il Piazza nell' Emerologio di Roma
qualche infermità , se non 3 volte la set (stampato in Roma nel 1719), a'2 luglio
timana, cioè la domenica, il martedì e il riferisce che celebravasi la festa della Vi
giovedì. Da Eugenio IV,da ClementeVIII sitazione anche dalle monache della Vi-
e da Paolo V sono state accordate molte sitazione del nobile istituto di s. France.
grazie e privilegi a'fratelli e sorelle di que- sco di Sales alla Lungara, con indulgenza
sto 3.º ordine, la di cui regola fu confer plenaria, ed ove fioriva lo spirito di quel
mata da Innocenzo VIII . Per dare però santo vescovo. Nella Roma sagra del Pao-
ragionevolmente il nome di terz'ordine a ciroli, accresciuta da Posterla e da Cec-
questa società, bisogna dar quello di sc- coni (stampatain Roma nel 1725), si leg-
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ge che presso le Carmelitane (V.) di Re- tare a destra vi fu collocata la tavola di
gina Coeli eravi la chiesa di s. Maria del- marmo o gruppo colla statua di s. Fran-
la Visitazione e di s. Francesco di Sales , cesco di Sales con l' Angelo, scultura di
con monastero fatto edificare nel ponti Francesco Moratti. Inoltre leggo nel n.º
ficato di Clemente X per le monache di 8007 del Diario di Roma del 1768 , che
s. Francesco di Sales, che seguivano la re- essendo stata riattata e alquanto ingran-
gola di s. Agostino ; e che nell'altare mag. dita la chiesa delle monache della Visi-
giore eravi il quadro di Carlo Cesi . Il Ber- tazione dette le salesiane,domenica 13 no-
nardini, Descrizione de'rioni diRoma (ivi vembre il cardinale di York vescovo di
pubblicata nel 1744), a p. 199 conferma Frascati, colle solite sagre ceremonie la
l'esistenza della chiesa della Visitazione consagrò , assistito dai sacerdoti signori
e monastero di monache di s . Francesco della Missione, 4 de'quali parati di tona-
di Sales, sotto il Monte di s . Onofrio nel celle portarono il talamo con l'urna delle
rione diTrastevere. Nella Descrizione del- reliquie, che si riposero nell'altare : le re-
le pitture, sculture e architetture di Titi ligiose vi assisterono nel loro coro. A de-
(dell'edizione romana del 1763) , a p. 32 stra dell'ingresso della chiesa vi è lapide
si dice : Che nella chiesa del monastero marmorea che ciò ricorda , anzi dice che
dis. Francesco di Sales si vede un Tran- il cardinale contribuì alla riedificazione
sito di s. Giuseppe, di autore che ha vo- della chiesa, nell'iscrizione da me letta :
luto imitare Guido Reni: dirimpetto è un in quella incontro, imparai come Bene-
gruppo dimarmo che rappresenta s.Fran- detto XIVfu benefico colle monache.Nel-
cescodi Sales, opera di Francesco Morat la Romaricercata nel suo sito, e ristam-
ti : la tavola dell'altare grande è di Carlo pata ivi nel 1769 , a p. 3o si ricorda il
Cesi.Il Venuti, Roma moderna (ivi stam-. monastero e la chiesa della Visitazione e
pata nel 1767) , a p. 975 narra che Cle- s. Francesco di Sales, i quadri dell'alta-
mente IX volendo introdurre in Roma le re maggiore, e il Transito che si attri .
monache della Visitazione ( V.) istituite buisce senza riserva al Reni, e la scultu-
da s. Francesco di Sales e dalla b. Fran- ra di s. Francesco di Sales. Le salesiane
cesca Fremiot di Chantal , colla regola di vi restarono sino al 1793, donde da Pio
s. Agostino, ordinò l'erezione della chie . VI furono trasferite alla chiesa e mona.
sa e propinquo monastero, facendo veni- sterogià delle benedettine, a s. Anua dei
re da Torino in Roma alcune religiose di Funario Falegnami, donde passarono al-
taleistituto; ma poco dopo (nel 1669 ) es. la chiesa di s. Maria dell'Umiltà , ed ora
sendo morto, il principe e la principessa sono in s. Susanna temporaneamente, co-
Borghese somministrarono i mezzi per me meglio dirò all'articolo VISITAZIONE,
compiere la fabbrica, ed entrate pel man- ove mi troverò esonerato dal riportare
tenimento del monastero. Compiti gli e le rettificazioni qui riunite, e mi limite-
difizi (nel 1763), con autorità di Clemen- rò a citarle, come la loro introduzione in
te X vi entrarono le religiose. Nella chie- Roma, e come tali oggetti furono dispo.
sa sull'altare maggiore fu posto per qua- sti in detta chiesa. Il Vasi nell'Itinerario
dro un dipinto di Carlo Cesi, esprimente di Roma (ivi pubblicato nel 1804), t. 2 ,
la Visitazione che fece la B. Vergine as. p. 493, ritarda inesattamente al 1797 il
Elisabetta. Sull'altare a sinistra il Tran- passaggio delle monache salesiane dalla
sito di s. Giuseppe, bell'opera di Guido Lungara , in detto luogo , e vi descrive
Reni o sua imitazione (a cui poi fu sosti- negli altari della chiesa gli stessi dipinti e
tuito un dipinto del cav. Sebastiano Con- scultura già descritti che vi trasportarono
caje rappresentantes. Francesca Fremiot (insieme atutto quanto loro apparteneva,
di Chantal già canonizzata) . Sopra l'al- e persino il ciborio): solo aggiunge il qua
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drodis. Francesca Fremiot,ed un bel qua. berini, principessa Chigi ; d. Ottavia O-
dro della Madonna . Restato vacuo il mo- descalchi, principessa Rospigliosi ; d. M."
mastero delle safesiane e la chiesa allaLun- Camilla Riario, principessa Gabrielli ; d .
gara, ne fece acquisto il ricco e pio nego Giuliana Falconieri, principessaSantacro-
ziante di seta Vincenzo Masturzi di Sor- ce e parente della fondatrice dell'ordine.
rento estabilitoinRoma,il quale dopo ave- Avanzatesi e collocate tutte presso l'alta-
refatto restaurare la chiesa e il monastero, re maggiore, il Papa fatte le prescritte in-
con superiore permesso vi collocò la pro terrogazioni alla nuova fondatrice del mo-
pria figlia M. Elisabetta nata in Roma, nastero, intuonò il Veni Creator Spiritus,
con altre civili donzelle viventi in comu- che fu proseguito dai cappellani cantori
nità e dal medesimo mantenute. Trascor- pontificii , il quale terminato,il Papa vestì
si così 7 anni, avendo Vincenzo stabilito ad una ad una le dette candidate dell'ą.
un fondo sufficiente al loro sostentamen- bito religioso di serve di Maria, ed im
to, ottenne l'autorizzazione di fondarvi un pose a ciascuna il nome, ed alla fonda-
nuovo istituto di monache sotto l'invo- trice quello di suor Maria Giuliana. Indi
cazionedelleAddolorate ossiano delleSer. il Papa intuonò l'Accipe coronam, ed in
ve di Maria Vergine Addolorata, col tempo che fu continuato dai musici im .
la regola di s. Giuliana Falconieri, come pose a tutte le religiose la corona; e final-
quelle di Firenze, e comunemente chia- mente si terminò la sagra funzione col can.
mate le Mantellate. Il zelante Masturzi, to del Te Deum; dopo di che le novelle
ottenuta tale licenza, non mancò di tutto monache, col medesimo ordine com'era-
provvedere e preparare al perfetto com- no venute, si restituirono nel monastero.
pimento di opera per lui tanto vagheg- Pio VII deposti gli abiti sagri, per la sa-
giata. Pio VII annuendo al suo religioso grestia si condusse nel monastero,e in una
desiderio , stabilì di fare egli medesimo stanza ov'erano il re e la regina di Sar-
la vestizione della di lui figlia come fon- degna , che in un coretto aveano assistito
datrice e delle sue prime compagne; e per- alla vestizione , oltre altre principesse e
ciò nella mattina de'15 maggio 1803 si dame, ed assiso in trono ammise al bacio
portò col treno di città nella rinnovata del piede le religiose e quante signore vi
chiesa, al cui ingresso si trovarono a ri- erano presenti. Allora il padre della fon-
ceverlo i cardinali Giuseppe Doria pro- datrice fece a tutti servire con profusione
tettore, e Caselli dell'ordine de' servi di un nobile rinfresco. La chiesa fu sontuo
Maria , insieme a mg. ' Argelati vescovo sainente parata, e guarnita dai granatie.
di Terracina del medesimo ordine, oltre ri, una banda di strumenti da fiato ralle .
i PP. Cerasoli priore generale, e Bentive grando la moltitudine accorsa. Nel me-
gni procuratore generale di esso. Il Papa desimo giorno il Masturzi fece incomin-
dopo avere orato innanzi al ss. Sagramen- ciare un solenne triduo. Il Papa con suo
to, si trasferì all'altare maggiore, ed in breve pose il monastero e le religiose sot-
tanto che vestivasi degli abiti sagri di pi . to la direzione de'religiosi de'servi di Ma-
viale e mitra , da uno deʼmaestri delle ce- ria , e dichiarò superiora del monastero
remonie pontificie furono prese dalla por- suor Maria Giuliana Masturzi, che allora
teria del monastero le 12 candidate, cioè avea 26 anni . Tanto e meglio riportano
8 monache e 4 converse, e a due per due in.i 248 e 249 del Diario di Roma del
accompagnate ogni coppia da una prin- 1803. Nel n.º 42 del Diario del 1804 si
cipessa, che furono:'d . Leopoldina di Sa- legge come a’21 maggio Pio VII si portò
voia Carignano, principessa Doria Pam col treno di città al medesimo monastero
philj ; d . Caterina di Savoia Carignano, delle Addolorate o serve di Maria,ricevu-
coutestabilessa Colonna ; d. Amalia Bar to dai suddetti cardinali e graduati del.
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l'ordine; che venerato il ss. Sagramento , al cardinal Lambruschini zelante protet、


si portò all'altare maggiore e assunti gli toredel monastero e chiesa, che il p. Pian-
abiti sagri, il piviale e la mitra, assistito toni dice sagra alla Vergine Addolorata,
dai vescovi Odescalchi, Bertazzoli e Me- si narra la vita circostanziata dell'avve .
nochio, diè principio alla benedizione dei nente defunta, e se ne celebra l'ingegno
veli da porsi in capo alle 12 novelle reli- e le virtù religiose. Soltanto mi limiterò
giose, le quali stavano genuflesse innanzi ad accennare, che nacque da genitori per
lo stesso altare maggiore. Recitate dal Pa- cristiane virtù onoratissimi , cioè l'enco.
pa le consuete preci delle velazioni , rice- miato Vincenzo e Maddalena Volcana ,
vè la solenne professione di suor Maria ultima de'12 figli nati dal loro edifican-
Giuliana Masturzi fondatrice e superio- te matrimonio, e solamente con altra so-
ra, in nome anche delle i altre compa- rella di essi superstite. In tenera età fu
gne, le quali poi la confermarono. Quin collocata in diversi monasteri, prima dal-
di intuonatosi dal Papa il Veni Creator le paolotte , poi in s. Cosimato, quindi dal-
Spiritus,venne proseguito da'cantori pou le maestre pie a s . Tommaso in Parione ;
tificii, dopo il quale e mentre cautavano e successivamente ne'monasteri del Bam-
il versetto, Veni Sponsa Christi, il Papa bino Gesù, nuovamente dalle paolotte e
pose la corona in testa a tutte le candida- in altri, e di 14 anni tornò nella propria
te, mettendo pure ad esse l'anello in dito, casa. Interrogata se volevasi fare religio-
non che conseguando loro anche l'uffizio sa in alcuno di detti monasteri, rispon
della B. Vergine e la regola dell'istituto. deva di bramare tale stato, ma non in essi,
Fu intuonato poscia il Te Deum , ed il dovendo essere fondatrice di altro!Fu mol.
tutto terminato , le monache uscirono dal- to combattuta nello spirito , e nel corpo
la chiesa , ed entrarono nel monastero due dalle convulsioni , il perchè gli amorevoli
per due , accompagnate ogni coppia da religiosi provarono di collocarla in Vi-
una principessa. Deposti il Papa gli abiti terbo dalle domenicane di s. Caterina, e
sagri, si recò nel monastero, ove in trono tornata in Roma in quello di s. Susan-
ammise al bacio del piede le nuove reli- na. Ebbe una specie di visione, in cui Dio
giose, e tutte le altre persone distinte ivi manifestò alei che si facesse Servita, isti
presenti, ed in tale occasione il generoso tuto che del tutto ignorava. La sua ado-
Masturzi padre della fondatrice fece ser- lescenza fu accompagnata da cose mera-
vire un decoroso rinfresco. Le religiose vigliose; ed il cardinal Somaglia vicario
presentarono al Papa una vaga mappa di di Pio VII l'esaminò sulla vocazione. In-
fiori finti, e il libro dell'istituto nobilmen . tanto il padre acquistò l'attuale mona-
te legato . In memoria di tanto onore, le stero delle mantellate , e per consolarla
monache presso l'altare maggiore vi po nelle sue afflizioni di spirito, le disse che
sero marmoree iscrizioni.Il monasterofio- poteva ivi fondarvi quell'istituto che più
rì e tuttora fiorisce , essendone beneme le piacesse, onde la figlia pregò Dio a ma-
rentissima e in perenne benedizione l'e- nifestarglielo. Adunque di 21 anni uscì
semplare e virtuosa fondatrice.Della qua- da s. Susanna ed entrò nel monastero al-
Je ne celebrò i pregi il suo confessore bar- la Lungara, ove come narrai eranvi sta
nabita p. d. Giovanni Piantoni : Elogio te adunate delle buone giovani , fra le qua-
storico di suor Maria Giuliana Mastur. li GiacintaMaurizi romana, ch'ella bramò
zi romanafondatrice e priora delle man che ne fosse superiora ,e poi morì nel 1831
tellate di Roma, ivi 1842. Anche altri Pa- col nome di suor M.ª Luisa , lasciando il
pi visitarono il monastero , come Leone lustri esempi di santità di vita , onde nel
XII, Gregorio XVI, ed il regnante Pio la chiesa fu tumulata con lapide. Al pio
IX. Ora dirò, che in tale elogio dedicato sacerdote Marconi, di cui parlai altrove,
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subentrò nella direzione dello spirito il duto , suggello alle quali sia il risultato
p . Stefano Antonmarchi vicario generale del mio accesso alla chiesa alla Lungara .
apostolico de serviti, e continuò ad assi . Ivi pertanto trovai, oltre diverse delle ri-
sterla per 33 anni. Finalmente dopo 7 an portate cose, che ha 5 altari, ed essendo
ui che abitava il paterno monastero, eb . di marmo il maggiore, e col quadro rap-
be luogo la narrata fondazione dell'isti- presentante la B. Vergine Addolorata, e
tuto delle serve di Maria. Deportato Pio da un lato Gesù morto con s. M. " Mad-
·
VII nel 1809, per la chiusura deʼmona dalena ai piedi. Gli altri 4 altari hanno
steri dove separarsi dalle religiose , alle per quadri dipinti il 1.° a destra di chi en.
quali poi si riunì dopo che il Papa ritor. tra i ss. Filippo Neri e Francesco di Pao-
nò nel 1814 alla sua sede. Ampliò la fab. la, il 2. s. Michele Arcangelo; dalla parte
brica del monastero, ed in esso piamen sinistra , il 1.°co'7 beati fondatori deʼservi
te morì a'31 maggio 1842 , d'anni 66 non ti, il 2.° s. Giuliana Falconieri fondatrice
compiti. Fu sepolta in mezzo alla chiesa delle servite. Nella volta vi è dipinto a fre
d'ordine dell'encomiato cardinal protet sco il sagro Cuore di Gesù con gloria d'an-
tore, ed ove le religiose posero una gran geli. Di più mi notificò la madre priora ,
lapide con onorevole iscrizione. A vanti a che anticamente nel luogo eranvi avanzi
lei vi furono sepolti nel 1812 il padre, nel di vetusti edifizi, e poi un casino di delizia
1814 la madre, ond'essa giace accanto a de'Colonna.
loro, anch'essi con iscrizione marmorea SERVETISTI. Nome dato agli Anti-
che lessi colle altre della chiesa. Ritornan . Trinitari ( V. ) di questi ultimi tempi, per
do alla chiesa e monastero, siccome il prof. chè seguirono gli errori di Michele Ser
Nibby nella sua Roma nel 1838 , ed il veto, che si considera come il loro capo.
march. Melchiorri nella Guida di Roma Questo eresiarca nacque in Villanova di
1836.40, pongono l'una e l'altro in Tras Aragona nel 1509. La lettura della Bib.
levere e alla Lungara , chiamando la chie- bia , fatta senza alcuna preparazione, di-
sa col nome antico , mentre ora propria. venne per lui una fonte di errori : altri
mente non ne ha, come mi disse l'attuale ne attinse per le sue relazioni co'capi so .
madre priora; e siccome inoltre vi descri- ciniani d'Italia, dove passò con Quintana
vonoi dipinti e il marmo quasi come Ve. confessore di Carlo V, di cui vide l'inco-
nutinon più esistenti, anzi non fanno al ronazione a Bologna. Morto tal suo pro-
cuna menzione che sono nella chiesa del- tettore, si mise a viaggiare, ed ebbe varie
le salesiane, ove furono trasportati e sus . conferenze con Ecolampadio aBasilea,con
sistono; vale a dire la chiesa dell'Umiltà Capitone e Bucero a Strasburgo. In ta-
non venne da loro descritta come trova li colloqui combattè accanitamente i dog-
si, solo dicendo che in essa passarono le mi della ss. Trinità ( V.) , e della consu
monache, e che l'antica con tutti i mo- stanzialità del Verbo divino. I suoi av-
numenti da loro descritti fu ceduta ad versari ne furono scandalezzati , e Bucero
una pia casa di esercizi spirituali , il che ch'era tenuto pel meno violento, disse che
non è vero, nè facendo alcuna inenzione quell'empio meritava d'essere fatto a pez-
delle mantellate. Dipoi negli articoli del zi . Divenuto più ardito , concepì il pro
la chiesa di s . Maria dell'Umiltà dissero getto temerario di combattere i dogmi
bensì ch'è delle religiose della Visitazio . principali della religione cristiana , mas-
ne, ma la descrissero com'era anticamen sime contro la ss. Trinità. I suoi errori
te a tempo delle domenicane : pel credi e la sua stravagante condotta, la sua vi
to che meritamente ambedue godono, qui ta vagabouda, i suoi ributtanti errori, gl'i-
ho voluto dichiarare con prove il loro ab nimicarono gli eretici più fanatici. Spes
baglio, acciò nella mia pochezza sia cre. so corse pericolo di vita, comechè disprez
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zato pressochè da tutti , ed a Vienna di cap. 3 : Di quelli che combattono il mi-
Francia, dopo processo fu impiccato in stero della ss. Trinità.
effigie, e le sue inique opere gettate alle SERVI DELLA MADRE SS. DI GE-
fiamme. Ebbe gravi dispute e fiera ini- SU. Religiosi diversi dai serviti, che si
Inicizia conCalvino, anche con opere d'in denominavano servi o servitori della ss.
colpazioni e confutazioni . Per queste con- Vergine madre di Gesù , ed in Francia
tese e pe'suoi errori, dal consiglio di Gi Bianchi mantelli, perchè li portavano
nevra fu condannato ad essere arso vivo, sull'abito nero. S'ignora propriamente il
e venne eseguita la sentenza a Campey fondatore di quest'ordine, ch'ebbe ori-
presso Ginevra nel 1553 come eretico , gine in Marsiglia nel 1 257 , ed il loro pri-
cioè per sentenza di altri eretici seguaci mo soggiorno fu nel sobborgo d' Aren-
di Calvino, il quale con un'opera volle nes,dove fabbricarono un monastero. Pa.
·
giustificare il diritto di far perire gli e pa Alessandro IV ad istanza del priore e
retici. Anche Beza difese tal punizione religiosi , approvò l'ordine a'26 settem.
contro gl'insorti delle asserzioni di Cal . bre di detto anno, prescrivendo loro la
vino. In tal guisa le due colonne del par- regola di s. Agostino : Clemente IV lo
tito sedicente riformato , riconobbero il confermò nel 1266. Ma essendo stato
diritto di punir gli eretici , mentre i pro- compreso questo nuovo ordine tra' sop .
testanti non cessavano d'inveire contro pressi nel concilio di Lione del 1274 da
i trattamenti severi a'quali erano esposti Gregorio X, dipoi il loro monastero fu
ne'paesi cattolici. Benchè Serveto stabili dato a' Guglielmiti ( V.) dimoranti in Pa .
assai male il suo sistema , pure ragionava rigi, ed i religiosi bianchi mantelli furo-
con molta sottigliezza , specialmente con- no obbligati o ad abbracciarne l'istituto,
tro le prove della ss . Trinità tratte dalla oa cedere loro il propriomonastero.Quel .
Scrittura, cui Calvino maneggiando con lo di Parigi de'guglielmiti prese pure il
poco criterio, pose le armi in mano al suo nome di Bianchi mantelli, e lo conser.
avversario contro se stesso,e diede di che vò quando passò in potere, prima della
trionfare a Serveto, come osserva Mal congregazione di s. Vaunes, poi di quella
donato,che a questo proposito dà per mas di s. Mauro.
sima essenziale: Che dobbiamo guardarci SERVI DI MARIA O SERVITI , Or.
bene dal dare un falso senso alle parole do Fratrum Servorum B. Mariae Vir
de❜libri santi per confutare gli eretici. Gli ginis. La storia della celeste origine e pro
anti -trinitari, spaventati dal tragico fine digiosa fondazione del sagro ordine dei
di Serveto, si allontanarono da Ginevra servi della B.Vergine,è congiunta a quel-
e la più parte passarono in Polonia : i ri la de'7 beati suoi fondatori, i quali con
masti in Ginevra tennero segreti i loro meravigliosa disposizione della divina
errori. Fra gli anti -trinitari che succedet provvidenza, prima uniti nella celebra-
tero a Serveto, niuno se ne trova che ab. zione delle sue lodi , furono poscia dalla
bia adottato il suo sistema , laonde non gran Madre di Dio invitati a dare prin.
lasciò alcun seguace della sua pretesa ri- cipio a questo santo istituto, benemerito
forma della Chiesa, di cui si dava il van. della Chiesa. Diversi autori hanno scrit
to d'essere autore, e che finì con lui, sic- to che quest'ordine fu istituito da s. Fi
come con lui avea cominciato. Nondime- lippo Benizi, ma non è vero; egli bensì
no si crede chei Sociniani (V. ) , altri eretici ne fu insigne propagatore e splendido or-
anti-trinitari, abbiano attinto i loro erro namento. Questa gloria tutta si deve a 7
nei principii dalle pestifere opere di Ser- gentiluomini, tutti di Firenze e nobilissi-
veto. Di queste, de'suoi errori e storia , ne wi, e tutti fregiati col titolo di beati, cioè
tratta l'ab. Butler, Feste mobili, trat. 10, Buonfigliolo Moualdi, Buonagiunta Ma .
SER SER 201
netti, Manetto dell' Antella, Amadio A. E qui la giocondissima visione disparve,
midei,Uguccione Uguccioni, Sostegno So. ma non terminò la grandezza dello straor-
stegui, ed Alessio Falconieri, tutti per dinario prodigio. Finite le sagre laudi e
merito di santità cospicui, e celebri per partitii congregati, tranne i 7 beati,i qua-
fama di eccelsi prodigi; oltre di che l'or- li senza alcuna precedente e reciproca in
dine giustamente venera e riconosce per telligenza fra loro, ma per sola disposi
fondatrice, titolare e patrona la B. Ver. zione divina rimasti nell'oratorio,non sa-
gine Maria , come tale dichiarata dalle pendo l'uno ciò che all'altro era avvenu⚫
bolle pontificie. Essendo i beati ascritti to , si andavano guardando con meravi .
ad una confraternita eretta in Firenze glia , e come tacitamente cercando la ca-
sotto il titolo di s. Maria Maggiore, vol- gione che ivi li trattenesse. Sebbene ognu .
garmente detta de'Laudesi, nel 1233 si no sentisse gagliardo stimolo di palesare
portarono al loro oratorio per cantarvi l'arcano celeste, pure per timore di vana-
le fodi della`ss. Vergine nel giorno della gloria, stettero tutti alquanto tempo stu-
di lei Assunzione al cielo; accesi oltre l'u- pidi e taciturni. Senonchè il b. Monaldi,
sato d'un santo fervore, unendo alle di- cui tutti, come il più provetto di età epiù
vole espressioni della lingua , in atto di venerando , specialmente fissa vano gli
cantare le sagre laudi , l'interna eleva sguardi, malgrado la sua profonda umil.
zione del cuore, e meditando il faustis . tà che lo consigliava a tacere, raccontò
simo ingresso al cielo della divina Ma quanto per opera della B. Vergine eragli
dre, furono in un istante tutti rapiti in stato ispirato da Dio. E poichè ebbero gli
dolcissima estasi. Nel soave assorbimen- altri 6 compagni attentamente e con gioia
to di questa ciascuno di essi vide un am · ascoltato tra le lagrime di tenerezza , ri-
pio globo di chiarissima luce, che dira pieni di una santa ineffabile consolazione,
mavasi in 7 raggi, daʼquali partitamen- dichiararono tutti concordemente, che
te investiti e penetrati i 7 beati, sentiva quello era appunto il favore a ciascuno
si ciascuno di essi nascere nell'animo compartito dal cielo, che tutti aveano ve.
noia delle cose terrene e della vita , viva duto il globo di luce, e ricevuto in se uno
brama e desiderio delle sempiterne del de'7 raggi da quello procedenti , che tutti
cielo. Attoniti della novità del fatto, e avevano sentito l'interna commozione ,
dalla grandezza del mistero sopraffatti, che a tutti era apparsa la ss. Vergine, e
attendevano a indagarne il significato ; che a tutti avea comandato la fuga dal
quando ecco che l'adorata Regina del cie- secolo, e il ritirarsi nel luogo ch'essa loro
lo coronata di splendori e corteggiata da- additerebbe. Per la qualcosa conclusero
gli angeli si diè maestosamente a vedere che l'averli Dio chiamati per mezzo del-
a ciascuno di loro in particolare, e con la ss. Vergine in un medesimo luogo e
volto ilare e soavi parole sensibilmente tempo, erano chiari argomenti della vo-
chiamando ognuno, e ad ognuno distin lontà divina, e perciò doversi seguire il
tamente parlaudo, impose a tutti che la possente superno impulso, abbandonan-
sciassero il mondo, ed in quel luogo si ri do il secolo e ritirandosi in qualche so-
tirassero, ch'ella stessa avrebbe loro mo- litario abituro, ove impiegarsi a servire
strato. Li confortò colla graziosa pro- colla divina Madre l'unigenito Figlio.
messa di sua speciale protezione e valida Siccome il b. Monaldi era stato il 1.° a
assistenza, e con la direzione di questa parlare, stabilirono che lui dovesse pro-
governato il loro spirito, avrebbero co- porreil modo per ridurre la comune chia-
minciato a gustare quelle delizie di pa- mata a pronta esecuzione. Non senza vir-
radiso, che sin allora erano loro ritarda tuosa ripugnanza egli accettò l'incarico,
te e impedite dal commercio col secolo. per cui primieramente ricordò a tutti
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l'insegnamento del vangelo , che niuno ture della repubblica, graziati dalle di
può essere vero discepolo di Cristo, se non vine disposizioni e tutti intenti a mandare
si spoglia e rinunzia a tutto ciò che pos- ad effetto le loro sante risoluzioni . Pian .
siede, quindi conveniva lasciare il secolo se di commozione, lodò il divisamento e
e le cure terrene. I 7 beati intanto dal gli esortò a seguirlo.Diede perciò loro am.
l'oratorio de'Laudesi tornati alle loro ca- pia facoltà di ritirarsi dove volessero, di
se, con fervide orazioni e digiuni suppli- alzarvi l'altare e di eleggersi un diretto.
carono ardentemente il Signore pel lume re spirituale, non che di questuare nella
necessario onde uniformarsi e seguire la città e fuori nel territorio, e prometten
sua volontà: ciascuno rinunziò a'parenti do loro il suo aiuto li benedì . Ottenuta
Je doviziose sostanze, ed ai poveri dispen- l'episcopaleapprovazione, agli 8 settem-
sandone largamente parte, e con esse de- bre i 7 beati incominciarono il nuovo
posero ancora i maestrati che godevano metodo di vita, recandosi per la Porta
in patria, primeggiando nella potente re delle Balle al meschino tugurio posto nel.
pubblica di Firenze. Anzi secondo alcu- la villa di Camarzia ; vi eressero un al-
ni, quelli ch' erano maritati si divisero lare coll'immagine della B. Vergine, in-
dai figli e dalle mogli, con loro consenso. di deposte le toghe senatorie, si vestiro
Il complesso di tanti eroismi lo manda- no di povere e rozze lane di color cene-
rono tosto ad effetto agli 8 settembre,gior rino. Così il nuovo ordine della chiesa.
no sagro alla Natività della B. Vergine. militante, incominciato nel giorno del
Rivolto ogni pensiero a ridursi in alcun l'Assunta, prese forma in quello della Na
luogo discosto dalla città , il b. Monaldi tività, che sono i dì più solenni che ce-
-
propose che nella solitudine cui andava lebra la Chiesa in onore della B. Vergi.
no a dedicarsi, era necessario un sacer- ne. Per tale motivo, volendo dipoi Leo-
dote per provvedere ai bisogni spirituali ne X perpetuare la giuliva memoria di
ed alla somministrazione de' ss. Sagra- un giorno all'ordine tanto fausto, quale
menti, e scelsero Jacopo da Poggibonzi è quello della Natività della B. Vergine,
che dirigeva l'oratorio di loro confrater- nel quale sorti i suoi felici natali , oltre
nita, il quale udita la narrazione dell'av- ad altre moltissime grazie, concesse colla
venuto, volontieri condiscese e tutta pro. bolla de'26 aprile 1514 in perpetuo ple-
muise l'opera sua ; bensì consigliò essere naria indulgenza in forma di giubileo al-
conveniente di far consapevole della ri- la chiesa della ss. Annunziata di Firen-
soluzione il vescovo di Firenze Ardingo ze costituita capo di tutto l'ordine. Lieti
Trotti, per riportare la sua approvazio- nel romitaggio di Camarzia, di comune
ne e benedizione. Piacque il consiglio, e consenso i 7 beati stabilirono alcune leg-
subito i 7 beati si presentarouo al vesco- gi da osservarsi individualmente, che in
vo, manifestandogli le circostanze della sostanza consistevano : nella perfettissi-
celeste vocazione e la risoluzione di cor- ma e vicendevole carità , nella povertà
rispondervi , col cambiare i loro abiti con più disagiata , nella penitenza rigidissi-
quelli vili e abbietti de'penitenti, e riti- ma, nel silenzio perpetuo, nella continua
rarsi in un luogo angusto e solitario, o- orazione e contemplazione delle massi-
ve rimettere il sostentamento alla prov- me eterne , e nell'amore tenerissimo con-
videnza e alla carità de'fedeli, per ivi ser- giunto ad ogni maniera d'ossequio verso
vire Dio e la B. Vergine nelle massime la B. Vergine loro signora e avvocata.
し di perfezione dettate dal vangelo . Il ve- Ad onta di sua renitenza, elessero poi per
scovo restò sorpreso e edificato in vedere superiore il b. Monaldi, cui tutti fecero
7 nobilissimi patrizi chesino allora avea . promessa di perfetta ubbidieuza,affinchè
no tenuto rango distinto nelle magistra nel voler suo quello loro riponendo, a-
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vesse ad essere di tutti un cuor solo e morabile giorno de' 13 gennaio 1234 , che
uu'anima sola. Avendo promesso la di- in vederli i bambini lattauti con singolar
pendenza d'ogni loro azione dall'autori prodigio co' gesti e le parole esortarono
tà del vescovo, vollero sottoporgli le con- le madriele nutrici a far limosina a'servi
venute leggi e costituzioni. A tale effetto di Maria; fra questi s . Filippo Benizi , al .
i7 beati uscirono dal loro tugurio a due lora bambino di 5 mesi , disse alla ma-
a due procedendo, e per inezzo di Firen dre Albaverde : Madre ecco i Servi di
ze s'incamminarono all'episcopio. Intan . Maria, fate loro limosina, prodigio che
to essendosi sparso per la città , che i già la Chiesa registrò, nelle sue lezioni . Frat-
7 suoi patrizi comparivano al pubblico tanto nel tugurio di Camarzia i beati si
con portamento e vestito tutto diverso esercitavano nell'assidua orazione e con-
dal precedente, presto le strade divenne- templazione , e nella più aspra peniten-
ro popolate per vederli e le finestre egual . za e digiuni , cinti di cilizio, carichi di ca-
mente colme di riguardanti; tutti com- tene,sanguinosamente si flagellavano, ri-
mossi per ammirare il virtuoso eroismo posando sulle tavole o sulla nuda terra,
di tali personaggi, coperti di ròzzo sacco, e praticando altre mortificazioni . Fervo-
comparire dimessi, indi per divozione si rose erano le orazioni per la conversione
affollarono loro intorno a toccarne le ve-
de'peccatori, per la santificazione de'po.
sti, a baciarnele mani, a raccomandar poli, e per la pace della Chiesa persegui-
si alle loro orazioni, benedicendo Dio nel- tata in uno al Papa Gregorio IX dalle ar
la mutazione operata in sì illustri con mi di Federico II, dall'eresia de'valdesi
cittadini. Ma fu portentoso in udire te- e albigesi, divise essendo le popolazioni
neri fanciulli, per interno impulso con- nelle deplorabili fazioni de'guelfi e ghi-
cordemente ripetere con chiara e sonora bellini. Contenti i beati del loro soggior
voce, cui fece eco il popolo : Ecco i Servi no di Camarzia , la solitudine presto di-'
di Maria ; ecco i Servi di Maria. Tra venne frequentata dal popolo trattovi dal
queste acclamazioni e benedizioni de'fan- buon odore di loro virtù, e per invocar
ciulli, giunsero i beati dal vescovo, che da loro consiglio e l'intercessione di gra.
gli accolse per tutto quanto l'avvenuto zie. Disturbata così la quiete de'beati e
con venerazione; gli abbracciò e confortò temendo la dissipazione, risolverono di
conbelleparole a perseverare con costan- abbandonare il luogo per altro più re-
za nel tenore di vita ond'eransi meritati moto e lontano, onde nascondersi agli oc-
il pregiatissimo titolo di Servi della gran chi del mondo. Fu perciò d'avviso il b.
Madre di Dio. Il prelato, trovate le leggi Monaldi d'implorare dalla B. Vergine,
a lui offerte per l'approvazione, piene di che si degnasse loro indicare l'opportuno
vera sapienza e tutte conformi al vange. luogo, ciò che miracolosamente colle lo-
lo, le confermò pienamente e benedì af ro fervorose preghiere ottennero. Impe-
fettuosamente. I beati tornati alla loro rocchè nel più oscuro della notte, com-
povera abitazione, ringraziarono Dio del parve a ciascuno de'7 beati e splendente
titolo ricevuto per suo volere di Servi di diluce la B.Vergine, e loro designò il Mon-
Maria, e vieppiù si proposero con imi- te Senario, come sito a lei e al divin Fi-
tarne possibilmente le virtù, mostrarsene glio gratissimo . Spuntato appena il gior
degni con ogni ossequio. Per grata me no i beati si comunicarono la visione, e
moria del ricevuto beneficio , stabilico . rese le dovute grazie alla loro Signora,
no la quotidiana recita dell' uffizio della si recarono a parteciparlo al vescovo Ar-
B. Vergine. Vivendo i beati da veri servi dingo, il quale non solo commendò l'e-
di Maria, per mendicare il vitto furono secuzione del prescritto dal cielo, ma vol.
destinati i bb. Manetti e Alessio, uel me. le facilitarla. Il Monte Senario, già Asi-
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narius, posto fra la Sieve e il Mugnone, di tal giorno, l'Ascensione fu quivi detta
diocesi e compartimento di Firenze e da la festa del Senario, e per divozione poi
questa lungi circa 10 miglia a ostro, e al vi concorse il popolo. Il b. Monaldi ve-
trettante dall'Apennino, fu già castella- dendo la necessità d'un oratorio o chiesa,
re, vale a dire castello diroccato, allorchènon solo ottenne il beneplacito del ve-
i suoi possessori per testamento lo dona- scovo Ardingo, ma che questi ne benedi-
rono nel secolo XII colla circostante sel- cesse i fondamenti e gettasse la 1. pietra
va a vescovi di Firenze; laonde Ardiugo in onore di Dio e della B. Vergine ; nel
lodonò liberamente ai beati, acciò quan- quale incontro il vescovo restò sbalordi-
dopiù loro piacesse andassero ad abitar- to come in luogo così alpestre e selvag
lo, per cui divenne il celebre eremo e san- gio potessero vivervi i beati, educati fra
tuario del Monte Senario. Anticamente le agiatezze di loro ricche famiglie, tra il
fu anche detto Sanario, per l'aria salu- ghiaccio quasi perpetuo,l'impetuoso ven-
lore che vi si respira; indi prese il nome to e l'orride vedute di precipitosi dirupi ;
di Senario perchè sedente in mezzo a 6 in seguito l'arte si studiò di migliorare l'a-
altri monti, che gli fanno corona intorno. sprezza della natura. Compita l'angusta e
Era allora una foresta inospite e selvag- divota chiesa, i beati si dierono a costrui
gia, malinconica e squallida , nido e rico- re le cellette per loro e di legno, erigen-
vero di fiere. I beati tolte dal romitaggio do in giro una foltissima siepe di sterpi e
di Camarzia le povere suppellettili e gli di sassi , convertendo così la sommità del
utensili sagri, a'31 maggio1234 , vigilia monte in un romitorio. Non è a dire che
dell'Ascensione, dopo udita la messa dal vita esemplare e penitente vi mena rono,
sacerdote Jacopo che volle seguirli, con tra le privazioni di tutto, e nutrendosi di
croce inalberata e l'immagine dellaB. Ver- radiche d'erbe e bevendo l'acqua , per cui
gine dell'altare, con inesprimibile gioia si ridussero veri scheletri. Vedendo il b.
giunsero alle radici del Monte Senario. Monaldi , arbitro e regolatore d'ogni bi
Riposati presso il fonte Aquirico, prose- sogno, che la mancanza del sostentamen-
guirono l'erto cammino, cantando iani e to avrebbe impedito per l'estenuazione
salmi; in tal modo riuscì meno faticosa la gli esercizi di pietà , destinò alcuni che di
lunga, e allora scoscesa e impraticabile quando in quando scendessero alla città
via, e pervennero sull'erta cima dell'alto cercando per carità il vitto, cioè i bb.Ma-
monte. Quivi la ss. Vergine condusse i netti e Alessio. Giunti in Firenze, nuo
servi suoi, per meglio operare la loro san- vamente i bambini lattanti in vederli e-
tificazione, coll'esercizio di tutte le virtù , sclamarono, non senza prodigio: Ecco i
di assidue e aspre penitenze, nella medi- Servi di Maria, fate loro limosina . Con-
tazione continua della passione di Gesù siderando poi il b. Monaldi essere impos-
e degli acerbissimi dolori di lei. I beati sibile, che i cercanti potessero nello stes .
riguardarono il luogo come il porto si- so giorno tornare all'eremo, nel subur
curo di loro eterna salute, ed eretto l'al. bano di Firenze fece formare un ospizio
tare coll' immagine della B. Vergine e vicino alla cappelletta di s. Maria in Ca
piantata la Croce, nel dì dell'Ascensione faggio, presso il borgo di San Gallo . Fu
vi ascoltarono la messa e si comunicaro in questo luogo, che poi racchiuso nel cir .
no. Formarono quindi alcune capanne cuito della città, si fabbricò il gran con
tessute di rami d'alberi e virgulti silve- vento e il magnifico tempio della ss . An .
stri , ricoperte di frondi ed erbe per ri- nunziata, il cui volto fu dipinto da mano
pararsi alla meglio da'rigori del cielo sco- angelica nella prodigiosa immagine che
perto, e in qualche modo guardarsi dal- vi si venera. All'edificazione dell'ospizio,
lefiere abitatrici delle selve. In memoria che divenne pel narrato luogo celebre in
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tutta Europa , contribuirono pel dono febbraio 1239, nel più crudo del verno , i
dell'area la repubblica di Firenze, ovve- beati videro sul monte improvvisamente
ro le famiglie Monaldi e Guadagni. verdeggiare una vigua che avevano pian-
La fama della santità di vita de'beati , tato da un anno circa, con produrre ogni
ben presto vi condusse il popolo a vene- vite i suoi tralci , e da questi pendere
rarli per conforti spirituali , per la libe uve mature, e tutto per ogni parte il ter-
razione degli ossessi , per la guarigione de- reno ricoperto di frondi , fiori e gentili
gl'infermi, per la conversione de'pecca- erbette. Sorpresi i beati del portento, sen-
tori, per la consolazione degli afflitti. Vi za penetrarne il mistero, resero riverenti
fu purein compagnia del vescovo Ardingo azioni di grazie alla divina loro patrona,
il cardinal Goffredo Castiglioni legato a pregandola a far loro conoscere quanto da
latere di Toscana e Lombardia di Gre- essi bramava. Fatta al vescovo distinta re.
gorio IX, e poi successore Celestino IV, il lazione del prodigioso successo, pieno di
quale si confermò nell'alto concetto che stupore dichiarò essere ciò una manife-
risuonava da per tutto di loro santa vita , sta conferma di quanto avea insinuato ai
penitente e laboriosa ; ma gli esortò ad 7 eremiti, cioè che il loro metodo di vi-
essere più discreti coi macerati loro corpi, vere dovea farsi ad altri comune , e si-
dovendosi reprimere la carne non oppri- gnificar la vigna da loro piantata i campi
merla,castigare il corpo non disfarlo, mor- disegnati dall' evangelico precettore Ge-
tificar l'umanità non uccíderla, vietando sù, con ammettere quelli che lo brama.
Dio di procurare la morte al corpo ; quindi vano al loro consorzio. Avendo anche il
con l'autorità di legato apostolico coman- vescovo fatto orazioni, per meglio cono.
dò loro di moderare il modo troppo a- scere la volontà del Signore , nel dì se-
cerbo di loro spietate penitenze, e dopo guente giubilante si recò al Monte Sena-
fervoroso discorso dichiarandosi loro pro- rio a raccontare ai beati la visione avu-
tettore, li lasciò colla benedizione aposto- ta nella notte. Vide pertanto una vite di-
lica. Per la virtù dell'ubbidienza i beati ramata in 7 ubertose propagini , da ognu-
diminuirono il rigore delle loro penitenze, na delle quali spuntavano sette rami, che
e si proposero di vivere colle norme dei subito si vestirono di frondi e uve; spiegan-
più austeri e rigidi claustrali. A tale ef- do l'allegoria sì della vite, che della vi-
fetto i beati supplicarono il benefico ve- gua, di essere manifesto volere di Dio che
scovo a loro prescrivere una regola de- altri a loro si unissero a santificarsi , e vo-
terminata, per corrispondere alle auto- lere così la B. Vergine accrescere il nu-
revoli insinuazioni e prescrizioni del car- mero de'suoi servi. Perciò li esortò ad u-
dinal legato. Rispose il vescovo che per niformarsi alle chiare manifestazioni dello
procedere in affare di tanta importanza Spirito santo, e non chiudere più agli altri
occorrevano matura deliberazione e ora- la porta dell'eterna salvezza, onde molti
zioni, dichiarando la sua meraviglia per- sarebbero quelli che abbandonatoil mon-
chè rigettassero tutti quelli che sospira do si sarebbero consagrati al servigio di
vano convivere con loro nell'eremo. Al Dio e della B. Vergine nel loro eremo.
che i beati si giustificarono pel proponi Quindi gl'invitò ancora a fondare case,ad
mento fatto di vivere soli, e di non vo esaltazione del nome della gran Vergine
lere essere capi o fondatori di qualunque Maria e propagazione di sua divozione. I
ancorché minima congregazione; che di beati chinarono il capo ai voleri del cielo
sadatti a regolar se stessi, molto meno po e alle paterne esortazioni del loro amore-
tevano reggere gli altri. Ma anche su que vole vescovo, concorrendovi altresì un ra-
sto, il vescovo loro inculcò pregare Dio e gionamento del b. Monaldi. Pertanto sta-
la B. Vergine a illuminarli . Intanto a'27 bilirono nel giorno di Pasqua l'accresci-
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mento di loro famiglia, al quale si pre- no io provai per la crocefissione e morte
pararono ne'3 giorni precedenti con fer- del mio unigenito figlio. La regola di s.
vorose preci, e singolarmente nella me- Agostino che vi addito, dovrà esser la nor-
ditazione della dolorosa passione di Ge. ma del vostro religioso vivere, e la pal
sù e degli acerbi dolori di Maria, cousi- ma che qui vedele, vi dà presagio di quella
derando i misteri proposti dalla Chiesa gloria che vi sta preparata in cielo, se da
alla pietà de' fedeli. Mentre adunque la veri ,e fedeli mici servi opererete qui in
sera del venerdì santo o 25 marzo 1239, terra. Questa è la tanto famigerata ap-
meditavano con lagrime intense e geuu parizione della B. Vergine nel Monte Se-
flessi il memorabile giorno della morte nario, nel luogo della quale fu eretta una
e atroci pene patite da Gesù, e quelle an cappella ornata di molte e insigni reliquie,
cora della dolentissima Madre , compas ed in cui furono uditi gli angeli cantare
siouando la sua estrema afflizione,or pian. il trisagio Sanctus, nel 1.° sagrifizio che
gente a piè della Croce, or vicina al se- vi celebrò nel 1259 s. Filippo Benizi . In
polcro,ecco un nuovo strepitoso portento. perenne memoria di così singolare divin
La B. Vergine nel più fervido de'loro pie- favore i beati statuirono, che ogni auno
tosi affetti, volendo dar l'ultimo compi verso la sera del sabato santo con pom-
mento a quell'ordine religioso, già idea- pa solenne si dovesse coronare la Regina
to in Firenze , incominciato a Camar- degli angeli; rito che Calisto III nel 1457
zia e collocato nel Monte Senario, ed in- condecorò col privilegio di festeggiarlo con
sieme contraddistinguerlo prima che si messa cantata nella detta sera ( due ore
propagasse, qualificarlo e palesemente di- dopo mezzodì dice l'annalista p . Giani,
chiararlo per suo, si degnò nuovamente cioè nelle chiese della ss. Annunziata di
apparire a' beati suoi servi in comparsa Firenze, e di s . Maria della Strada mag-
più risplendente del sole e circondata da giore di Bologna, quindi esteso alle altre
un gran numero d'angeli, de'quali alcuni chiese dell'ordine) , e continuato ancora
tenevanoin mano i misteri egl'istrumen- nelle chiese dell'ordine,non più però colla
ti della passione del Redentore, altri te. messa dopo la riforma del messale di s.
nevano abiti religiosi di color nero, uno Pio V e Clemente VIII : il metodo da
di essi mostrava un libro aperto conte- osservarsi in detta particolare funzione ,
nente la regola di s. Agostino, ed un al- trovasi descritto nel ceremoniale dell'or
tro teneva nella destra il titolo glorioso di
dine, e nel libretto intitolato : Esercizi di-
Servi di Maria, scritto a caratteri d'oro, voti a Maria ss. Addolorata. Nella stessa
reggendo colla sinistra una palma.Final- notte la B. Vergine fece comune la me
mente la B. Vergine portando nelle sue ravigliosa visione anco al vescovo Ardin-
mani un abito lugubre, faceva sembian go, rendendolo così istruito che dovesse
za d'invitare i beati suoi servi a ricevere vestire i 7 solitari giusta la forma del mo-
da lei medesima la religiosa veste, che lorostrato abito. Consisteva quest'abito, co-
destinava per abito proprio e dagli altri me lo è tuttora, in una tonaca legata con
distinto. Rapiti i beati contemplativi in cintura di cuoio colla corona , in uno sca
soave estasi, adoranti la Regina degli an- polare, e sopra di questo una cappa ed
geli , questa a loro benignamente disse. un cappuccio, la di cui mozzetta scende
Eccomi anati miei servi a consolar le vo alla metà del petto , tutto di color nero.
stre preghiere: mirate le vesti colle quali Terminate le funzioni della Pasqua , il ve-
vi voglio distinti e adorni. Queste col co- scovo si portò al Monte Senario, e tra le
lore fosco dovranno rammentarvi e tener lagrime scambievolmente si narrarono le
sempre impressa ne'cuori la memoria di contemporanee visioni, per cui il vesco-
quell'acerbo cordoglio, che in questo gior vo stabilì di effettuare la vestizione e la
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regola dell ' ordine, secondo il prescritto principali costituzioni dell'ordine . I beati
dalla B. Vergine, e nello stesso 1239 , do. fondatori ordinarono per legge perpetua ,
po celebrata la messa, deposti i beati le ve- che al principio delle ore canoniche e del-
sti cenerine, impose loro gli abiti neri;tran- la messa si dovesse recitare l'Ave Maria,
ne i bb. Monaldi e Alessio, gli altri cam . ed infine la Salve Regina; che ogni giorno
biarono il nome , il vescovo esortandoli si continuasse in coro a recitar l'uffizio
all'osservanza della regola di s. Agostino . della Madonna, per impetrar dalla me-
Propagatosi per Firenze l'operato del ve- desima la perseveranza e propagazione
scovoper comando della B. Vergine, gran. dell'ordine; che unitamente cogli altri si
de fu il numero degli accorrenti per ag- recitasse la corona de'5 salmi , i quali co.
gregarsi al nuovo ordine con tanta sin- minciano colle lettere del di lei ss. No-
golarità di favori stabilito dalla B. Ver. me. Narrano alcuni, che le mogli di quelli
gine, e vi furono ammessi i più idonei , tra'7 beati fondatori che l'aveano, dopo
e peli.ºil sacerdote Giacomo da Poggi- la loro professione, onde imitarne i vir-
bonzi loro cappellano , che dipoi fu il 3. tuosi esempi, vestirono l'abito de' servi ,
generale dell'ordine. Il vescovo di Siena consagrandosi a Dio e alla B.Vergine sotto
Buonfigliuolo si recò al Monte Senario, il titolo di Serve di Maria (V.) , onde in
· ed ottenne che il b. Alessio e fr. Vittore que'tempi cominciarono anche le case re-
uno de' novelli religiosi , si portassero a ligiose e i ritiri di saute donne e di ver-
Siena a fondarvi un convento presso Por- gini, sotto il medesimo titolo di Serve di
ta Romana, donde fu trasferito ove si tro- MariaVergine.Istituirono altresì i 7 bea-
va, fiorendovi sin dal 1257 religiosi insi- ti fondatori il terz' ordine chiamato So.
gni per dottrina e santità di vita, come cietà dels. Scapolare, ossia abito de’servi ,
s. Pellegrino Laziosi, ed i bb. Gioacchi- che poi fu coufermato da Martino V con
no Piccolomini e Francesco Patrizi. An- bolla de 16 marzo 1424, ed è per quelli
che Pistoia volle istituito un convento dei che vivono al secolo : tra'primi ad ascri-
servi di Maria, e l'aprì fr. Marcolino, uno versi furono i genitori e sorella di s. Fi-
de'novelli religiosi , nel 1242 , col consenso lippo Benizi , seguiti da molti altri. Tra'7
del vescovo Berlinghieri, nella chiesa di beati pare che non ebbero moglie i bb .
s.Maria Novelletta poi s. Maria de'Servi, Uguccioni , Manetti e Alessio , e celebrati
situata nel borgo. Dopo un anno dacchè per vergini ; e degli altri 4 sembra che
i 7 beati e gli altri aveano vestito l'abito fossero vedovi soltanto due. Proseguen
religioso, fecero la solenne professione dei do i 7 fondatori a ricevere quotidiana .
3 voti di castità , povertà e ubbidienza , mente nuovi compagni, per dar luogo a
nelle mani del vescovo in Firenze; quindi tutti ampliarono la fabbrica del loro an.
fu eletto per 1. superiore e amministrato . tico eremo sul Monte Senario, riducen-
re generale il medesimo b. Buonfigliuolo dolo in forma di convento, ed alcuni ne
Monaldi . Inoltre il vescovo consigliò i7 mandarono ad abitare nell'ospizio di Ca.
fondatori a promuoversi al sacerdozio , faggio. A riserva del b. Alessio che volle
concedendo loro ample facoltà per poter restare nell'umile suo grado, riputandosi
nella diocesi erigere chiese , conventi e indegno , gli altri 6 furono ordinati sa-
suonar campane, vestire religiosi e men. cerdoti dal vescovo Ardingo. Speravano
dicare pel loro sostentamento, e altri pri- i servi di Maria che Gregorio IX appro.
vilegi. Il b. Monaldi stese varie profit- vasse il loro ordine , quando morto nel
tevoli istruzioni e ordini per la regolare 1241 , il dispiacere si cambiò in gioia per
disciplina e comune osservanza, i quali l'esaltazione di Celestino IV già loro pro-
in appresso da s. Filippo Benizi ridotti tettore, per cui spedirono due religiosi a
in compendio furono considerati come le Roma per congratularsi e supplicarlo del-
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Ja sospirata conferma pontificia , per lo blicamente essere que'7 gigli candidissi
stabilimento e propagazione dell'ordine : mi offerti dagli angeli alla B. Vergine ,
ma prima che i religiosi giungessero in e da essa con gran piacere ricevuti , secon
Roma, con pena seppero il Papa passato do altra celeste visione avula appena ar-
a miglior vita, onde tornati al Senario fu- rivato a Firenze, nella quale la Madonna
nestarono i compagni colla dolorosa no- aveagli imposto di conservarli. Indis. Pie-
tizia della perdita del 1. protettore del- tro s'avviò pel Senario, ove si trattenne
l'ordine, quindi si dierono a suffragarne alcuni giorni per godere la spirituale con-
l'anima. Per le crudeli persecuzioni di Fe- versazione de'religiosi,a'quali promise che
derico II, lunga fu la sede vacante, onde non avrebbe lasciato colla s. Sede verun
il vescovo Ardingo per implorar da Dio ufficio per promuoverne l'istituto, che poi
pace alla Chiesa, fece una pubblica pro- celebrò ovunque nelle sue predicazioni.la-
cessione di penitenza, alla quale invitati tanto l'ordine domandò e ottenne per pro
i novelli religiosi, per la 4. volta i bam- tettore il celebre cardinal Raniero Capocci
bini lattanti e incapaci di favellare, gri- legato apostolico d'Italia nell'assenza d'In-
darono : Ecco i servi della B. Vergine : nocenzo IV, che da Fermo ove dimora-
ecco iservidis. Maria, ciò che vieppiù fe. va, con lettera de'3 marzo 1 249 prese be-
ce aumentare la buona fama de'religiosi. nignamente l'ordine sotto la sua prote
Nel maggio del 1243 eletto Innocenzo IV, zione e quella della s. Sede ; approvò e
bramò un'esatta informazione del prin- confermò il concesso dal vescovo Ardin
cipio e progresso dell' ordine de'servi; e go, riconobbe l'autorità del b. Monaldi,
siccome avea destinato inquisitor gene- concesse piena facoltà di ritenere i professi
rale d'Italia s. Pietro da Verona poi mar- e di riceverne altri : concessioni e privi-
tire, l'incaricò d'informarsene a Firenze, legi che a'23 ottobre 1251 ratificò Inno-
poichè non solo era in vigore il decreto cenzo IV con breve dato in Roma dal le-
d'Innocenzo III, pubblicato nel 1215 nel gato e nipote cardinal Guglielmo Fieschi,
concilio di Laterano, di non introdurre il 1. protettore dell'ordine dato dalla s.
nuovi ordini regolari, ma in Italia eranvi Sede. Approvato e riconosciuto l'ordine
varie pestifere sette, nascoste con simu- dalla Sede apostolica, venne confermato
Jata pietà, sotto un esteriore della più fina in superiore e capo il b. Monaldi, e pro-
ipocrisia. L' inquisitore fu bene istruito mulgate le prime leggi da osservarsi da
dal vescovo Ardingo, e rettificò la sospetta tutto l'ordine. Prima di questo tempo vo-
sua opinione; volle quindi esaminare i bb. lendo il b. Monaldi ampliare l'ospizio di
Monaldi e Alessio, e restato soddisfatto, Cafaggio e ridurlo a convento, si portò
disse loro che nel dì seguente sarebbe au- in Ancona dal cardinal Pietro Capocci le-
dato al Senario. Intanto pregò la B. Ver- gato della Marca, il quale ben conoscen-
gine a illuminarlo sulla reale santità dei do l'istituto,con lettere apostoliche de' 18
7 beati fondatori , e la notte gli apparì marzo 1250 gliene concesse facoltà, e per-
in visione, tenendo sotto il suo manto di- mise ch'egli stesso gettasse la 1. " pietra fon-
versi di detti religiosi , e i beati co'quali damentale , lo che eseguì agli 8 settem
avea ragionato, e dicendogli : Che essi e- bre del nuovo tempio della ss. Annunziata,
rano suoi servi, scelti per essere in per- e1 . e più celebre convento di tutto l'or-
petuo servita,laonde guardasse di far loro dine.Nella biografia del cardinale, seguen
ritenere l'abito e regola da lei assegnata. doA Cardella , dissi che lui stesso gittò la
Contento s. Pietro di questa manifesta- 1. pietra del tempio, e in Roma edificò
zione, col vescovo si recò all' ospizio di la chiesa di s.Maria in Via . Essendo l'an-
Cafaggio, ov'eransi portati i beati, e da tica immagine della B. Vergine della cap.
lui furono abbracciati,dichiarandoli pub. pella di Cafaggio divenuta deformata, il
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b. Monaldi commise all'eccellente pittore l'ordine fu diviso in due provincie di
Bartolomeo di farne una nuova , ed espri- Toscana e dell' Umbria, della 1.ª fu fat-
mente la ss . Annunziata con l'Angelo, ma to provinciale il b. Manetto dell'Antella ,
quando fu per eseguire il volto della Ma- della 2. il b . Sostegno . Dopo tre anni in
donna ,titubando per venerazione, fu pre- un altro capitolo fu aggiunta la 3.ª pro-
so da assopimento; svegliatosi con sorpre- vincia di Romagna, e nel generalato del
sa e stupore trovò prodigiosamente di- p. Giacomo volò al paradiso il b . Monal.
pinto il sagro volto con opera sovruma- di sul Monte Senario nel 1262 , come il
na, ed esclamando Miracolo, Miracolo, b. Buonagiunta . Ivi pure morirono nel
per tale fu da tutti conosciuto, e tenuto 1265 il b. Amadio, nel 1268 circa il b.
per sublime lavoro di mano angelica . Di- Manetto dell'Antella, nel 1282 i bb. So-
poi il medesimo tempio fu ingrandito e stegno e Uguccione che ritornati uno dal-
nobilmente ornato dal b. Alessio Falco- la Francia , l'altro da Germania, ove erano
nieri , colle limosine copiosamente contri- stati vicari generali e aveano propagato
buite dal di lui fratello Chiarissimo, e p . l'ordine, morirono nel Monte Senario in
di s. Giuliana fondatrice delle Serve di un medesimo giorno: l'ultimo de ' fonda-
Maria Vergine ( V.) . Non potendo il b. tori, b. Alessio Falconieri, morì in Firenze
Monaldi come capo trovarsi dappertutto nel 1310, nel convento di s. Maria di Caf.
per accudire al buon regolamento de'con- fagio o l'Annunziata, donde fu trasporta-
venti e deʼreligiosi, giudicò col consiglio to sul Monte Senario, dove riposa co' 6
degli altri beati compagni, essere neces- compagni sotto l'altare maggiore. Quanto
sario dividere l'ordine in provincie, e co- al loro culto, Clemente XI nel 1. diceni-
stituire il capo generale col dargli le pro bre 1717 approvò il culto immemorabile
prie insegne e sigilli , pel cui mezzo po- del b. Alessio, per la quale beatificazio
tesse comunicare i suoi ordini . Convocato ne equipollente spese l'occorrente la sua
pertanto nel 1251sul Monte Senario il 1.° nobile famiglia Falconieri. Francesco M.ª
capitolo generale, co'priori de'conventi ri Lorenzini ne scrisse la Vita, Roma 1719.
cordati, contrò sua voglia, e con unani Benedetto XIII a'30 luglio1725 confer
me consensofu eletto in 1. padre e gene- mò il decreto della congregazione deʼriti ,
rale dell'ordine lo stesso b. Buonfigliuo nel quale si approva il culto immemora-
Jo Monaldi , che sino allora aveva portato bile con equipollente beatificazione degli
il titolo di priore del Monte Senario. Si altri 6 fondatori, concesse l'uffizio proprio
a
portò a'piedi d'Innocenzo IV per ottene. col rito di 2.ª classe coll'8.ª a tutto l'ordi-
re la conferma dell'ordine; ma il Papa, il ne (elevato dal regnante Pio IX a quello
quale pensava di unirlo a quello degli e- dir. classe, in considerazione che i detti
remiti di s. Agostino, differì la grazia, seb- beati sono fondatori), supplendo alle spe-
bene poi gli diede il suddetto nipote per se l'ordine medesimo e il cumulo fatto
protettore. Alessandro IV nel 1256 ap- colla cassa delle patenti ; colletta che tolta
provò l'ordine e lo facoltizzò ad erigere dalla congregazione dei riti , Benedetto
nuovi conventi, e di aver chiese e cimi . XIII ripristinò colla bolla Apostolatus ,
teri; indi il b. Monaldi convocò il capi- presso il Bull. Rom. t. 12 , p. 162. Essen-
tolo generale di Firenze, in cui per la sua do già approvato il rito doppio nell'uf-
rinunzia fu eletto 2. ° generale il b. Buo- fizio di questi beati per l'ordine de'ser-
nagiunta Manetti, il quale nel 1257 per viti, e disteso nel 1729 alla Toscana, Cle-
sua morte ebbe a successore il p. Giaco. mente XIII nel 1762 lo estese ancora a
mo da Poggibonzi che da Alessandro IV tutti idominii di casa d'Austria, adistanza
ottenne per l'ordine molti privilegi, e nel dell'imperatrice regina M. Teresa, e in
1260 adunò il capitolo in Firenze, in cui seguito ad altri stati, ed a molte diocesi.
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a
Abbiamo del p. fr. Francesco M. Peco- sorgente di acque, chiamate anche pre-
roni servita, dedicata a Benedetto XIV , sentemente : Bagni di s. Filippo . Per un
e di cui mi sono giovato : Storia dell'o decreto del concilio di Lione II , in tem .
rigine e fondazione del sagro ordine dei po del suo governo l'ordine ricevè un fie.
Servi di Maria Vergine, colla vita dei rissimo urto, dappoichè si rinnovò il de
beati Bonfigliuolo Monaldi , Buonag. cretó d'Innocenzo III e summentovato,
giunta Manetti , Manetto dell' Antella , che proibiva nuove fondazioni d' ordini
Amadio Amidei, Uguccione Uguccioni, e congregazioni religiose; laonde Innocen
Sostegno Sostegni, ed Alessio Falconie zo V voleva che i serviti vi fossero com.
ri, tutti selle fondatori del medesimo or presi, e intendeva d'abolirli. 11 Papa a-
dine, Roma 1746. Notai che il I. 1. °e l'ul- vendo ciò partecipato al suddetto cardi.
timo nel ricevere l'abito religioso non cam . nal Fieschi protettore dell'ordine , questo
biarono il nome, gli altri prima si chia chiamò a Roma s. Filippo , gli proibì di
mavano : il 2.° Giovanni, il 3. Benedetto, accettare nuovi novizi , e di vendere al-
O
il 4. Bartolomeo, il 5.° Ricovero Lippi, cuna cosa appartenente all'ordine , dichia
il 6.° Gerardino; la qual cosa trovo op- rando il tutto confiscato in favore della
portuno di qui rimarcare, per evitar con- s. Sede. Tolse a'religiosi anche la facol
fusione nel trovarli in diversi scrittori col- tà di confessare, e forse sarebbe andata
l'accennata diversità di nomi. la cosa più avanti , se dopo 5 mesi di pon
Ilb. Manetto dell'Antella succeduto nel tificato non moriva Innocenzo Va'22 giu.
generalato al p. Giacomo da Poggibonzi, gno1276.Questo Papa diceva involto l'or-
nel capitolo generale del 1267 rinunziò dine nella memorata soppressione coman-
l'uffizio e fece eleggere in suo luogo s. Fi- data e fatta nel concilio di Lione II. II
lippo Benizi, da cui l'ordine fu mirabil- successore Giovanni XXI si contentò di
mente propagato anche nella Polonia, nel- lasciar l'ordine de' servi di Maria nello
l'Ungheria e perfino nell' Indie. Fondò stato in cui era, finchè la s. Sede non a-
molti conventi in diverse parti, e raccolse vesse ordinato diversamente , onde l'af-
in un volume tutti i regolamenti fatti dai fare fu agitato sotto Nicolò III , Martino
suoi predecessori, acciocchè fossero in luo- IV, e Onorio IV, il quale ricevendo i ri.
go di costituzioni. Nella sua biografia, a corsi de'religiosi , perchè molti vescovi non
RINUNZIA DEL PONTIFICATO e in altri luo- cessavano di molestarli , commise la loro
ghi narrai , che per la celebrità del suo causa a cardinali Gaetani poi Bonifacio
sapere e delle sue virtù , nella sede va . VIII, e Matteo d'Acquasparta già gene-
cante per morte di Clemente IV, che l'a- rale de'francescani . I voti di questi , con
veaspedito nelle missioni di Francia, Ger- quelli di molti avvocati concistoriali , con-
mania, Frisia e altre provincie, il sagro sultati sopra la stessa causa , furono fa-
collegio determinò di elevarlo al ponti- vorevoli all' ordine de' servi, ed il Papa
ficato, e glielo offrì a mezzo del cardinal Onorio IV nel 1 286 fece spedire quasi nel
Fieschi poi Adriano V e del cardinal U. lo stesso tempo molti brevi del medesi
baldini. Il santo ripugnò al supremo o- mo tenore per ogui convento , ne' quali
nore, predisse ali . che vi sarebbe esal- dichiarò di averli posti sotto la sua pro-
talo, ma lo godrebbe per poco tempo, e tezione. Nell'anno avanti alla spedizione
fuggendo nelle montagne del Sanesesi na- di tali brevi, cioè a'22 0 23 agosto 1285,
scose nel Monte Tuniato : ed è perciò che era volato al paradiso in Todi s. Filippo
viene rappresentato s. Filippo Benizi col Benizi , dopo aver menala una vita san.
triregno a'piedi o da un lato, per averlo tissima , e dopo aver scorse predicando con
ricusato virtuosamente. In detto Monte grandissimo frutto le principali città d'l-
il santofece scaturire prodigiosamente una talia, ed istituito dappertutto la confra-
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ternita e divozione dell'abito e Corona VIII confermò quanto ad esso era stato ac-
(V.) de' Sette dolori di Maria Vergine cordato da'suoi predecessori,con bolla dei
(V.) . Predicò ancora in altre provincie di 27 maggio 1487 , Apostolicae Sedis, nel-
Europa, ed in una gran parte dell'Asia, la quale si legge questa dichiarazione sul-
onde da per se e per mezzo de'suoi frati, l'origine dell' onorevole suo titolo. Pro-
che mandò a predicare il vangelo anche fessoresfratrumServorum B.Mariae Vir
agli sciti, dilatò mirabilmente l'ordine e ginis a primaeva ordinis sui constitutio-
perciò n'è chiamato insigne propagatore. ne, Domino disponente, et quasi divini-
Il suo cadavere rimase esposto 6 giorni tus ex ore infantiumServi Mariae vocati,
alla venerazione de'fedeli , nel qual tempo ob ejus quidem reverentiam hunc devo-
per divina ispirazione fu celebrata la mes. tum titulum semper coluerunt. Ancora i
· sa non da defunto, ma da sauto confes religiosi servi di Maria , come i francescani
sore. Leone X nel1516 colla bolla Ex- e altri regolari, si divisero in Osservanti
posuit, lo dichiarò beato e ue concesse ai e Conventuali, che formarono perciò tra
serviti l'uffizio con rito doppio. Paolo V essi varie congregazioni , le quali poscia
nel 1606 colla bolla Eximia, permise al furono unite all'ordine dal p . Angelo A-
l'ordine le lezioni proprie nel 2. notturno; zorelli suo generale, e l'ordine stesso nella
dipoi nel 1615 colla bolla Domini nostri, parte Conventuale fu ridotto all' Osser-
ne estese l'uffizio ai sacerdoti secolari e vanza dalla memorata bolla d'Innocen.
regolari di Firenze, e nel 1618 di Todi, zo VIII. Secondo la loro primitiva isti-
inediante la bolla Domini nostri. In se- tuzione i religiosi serviti non mangiava.
guito fu esteso a tutta la Chiesa ad libi no carne, praticavano molte altre auste-
tum, poi di precetto con rito semidoppio, rità , e si applicavano continuamente in
e finalmente nel 1694 elevato al rito dop meditare la passione di Gesù Cristo e i
pio. Benedetto XIII pubblicò la bolla Ra dolori della B. Vergine. Oltre il nome di
tioni congruit, della canonizzazione già Servi di Maria, furono detti ancora Fra-
celebrata da Clemente X nel 1671. Ne ti della Passione, e in altri luoghi Frati
scrissero la Vita, in italiano e in latino, dell' Ave Maria, perchè con queste paro-
il p. Angelo Giani servita, Firenze 1604; le cominciavano e finivano i loro discorsi ,
il can. Pandolfo Ricasoli Baroni , Firen come tuttavia colle medesime comincia-
ze 1626 ; il p. Cherubino ibernese, Inu- no presentemente anche la messa . L'a-
spruck 1644, e ne’Bollandisti colle note bito loro è tutto di color nero, e consiste
del p. Cupero, Acta ss . Augusti; e Fran- in tonaca legata con cintura di cuoio, con
cesco Malaval in francese, nel 1672 pub. sopra lo scapolare sciolto, e sopra di que
blicata in Marsiglia. Dopo il felice tran sto assumono la cappa e il cappuccio, la
sito di s. Filippo Benizi , e dopo sedata l'ac di cui mozzetta scende poco più sotto della
cennata tempesta, l'ordine de'serviti se- metà del petto. I frati laici o conversi ve-
guitò moltissimo a dilatarsi , e giunse a stono come i sacerdoti, non distinguendo-
contare 27 provincie, ed i Papi successi . si punto da essi nell'abito. Dalla cintura
vamente l'arricchirono di molte grazie e pende la corona de'sette dolori della B.
privilegi. Benedetto XI nel 1304 colla bol . Vergine. Ne riporta la figura il p. Bonan.
ja Dum levamus, lo confermò, ordinan- ni, Catalogo degli ordini religiosi, par.1,
do che continuasse ad osservare la regola p . 87.
di s. Agostino; Bonifacio IX gli accordò i Nel capitolo generale tenuto in Fer-
privilegi degli eremiti dis. Agostino; Mar- rara nel 1404 fu stabilito di restituire nel
tino V, che da cardinale n'era stato pro- Monte Senario l'antica osservanza , per
tettore, lodichiarò 5.° ordine mendicante, opera del p. Antonio da Siena, religioso
colle relative prerogative ; ed Innocenzo di gran virtù , ed amantissimo della soli-
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tudine. Nel 1411 ottenne egli dal p. ge- giar la carne in qualunque tempo dell'an
nerale Stefano del Borgo s. Sepolcro, di no, si ordinò il digiuno in tutti i lunedì,
praticare nel detto Monte,insieme con al- mercoledì e venerdì , e si comandò che
cuni buoni religiosi che a lui si erano u- nell'avvento e nella quaresima questo si
niti, un'osservanza più rigorosa di quella facesse negli stessi 3 giorni in pane e ac.
che si usava negli altri conventi dell'or. qua; ciò approvò Clemente VIII con breve
dine, ed ebbe così principio una congre. de'22 ottobre 1593, e con altro de'29 di-
gazione, che fu detta perciò dell'Osser- cembre 1600 ordinò che il convento di
vanza. Avendo fatto acquisto di alcuni al Monte Senario avesse il nome di Eremo,
tri conventi, governati da un vicario ge- e che,il superiore di questo sempre fosse
nerale, nel capitolo dell'ordine tenuto in uno degli eremiti , sacerdote di 33 anni
Pisa nel 1413 furono fatti alcuni regola- quando veniva eletto, e che almeno per
menti, e tra le altre cose si ordinò, che il due anni avesse dimorato nel luogo; co-
Monte Senario come capo dell'ordine fos- mandando eziandio che quelli i quali vo-
se immediatamente soggetto al generale; levano abbracciare questa riforma, ben-
che il provinciale di Toscana non potesse che fossero stati professi antichi dell'or
rimuovere da quello, nè inviarvi alcun re- dine, tutti dovessero fare il noviziato nel
ligioso, e che quelli i quali vi abitavano Monte Senario , ed in fine dell' anno la
non potessero mai mangiar carne. Durò professione nelle mani del priore dell'An-
questa congregazione o riforma per lo spa- nunziata di Firenze, obbligandosi all'os
zio di 157 anni , dopo il qual tempo es- servanza delle costituzioni della riforma :
sendo stati aboliti nell'ordine de'servi di volle pure che dopo la professione niuno
Maria i nomi di Conventuali e di Osser- potesse stare al servizio d'alcun prelato
vanti, i di lei conventi furono uniti agli quantunque cardinale; che i superiori po
altri dell'ordine, ne'quali tutti furono in- tessero dispensare gl'infermi dall'assisten.
trodotte le medesime pratiche per osser- za al coro, e tutti gli eremiti dal digiuno,
varsi. Dopo 30 anni fu istituita un'altra se l'osservanza di esso fosse caduta in qual-
congregazione più austera dal p. Bernar- che giorno di festa solenne, colla condi-
do Ricciolini, che fu il 1. superiore. Di zione però che fossero tenuti a rimetter-
morò egli per qualche tempo coi monaci lo in altro giorno, e con patto perciò che
eremiti camaldolesi per apprendere la vi in ogni settimana si digiunasse 3 volte;
ta eremitica, enel 1 593 cominciò nel Mon- che nessuno degli eremiti potesse man-
te Senario la sua riforma in compagnia giar carne ne'viaggi, se non infermo e per
de'pp. Gabriele Buono da Cortona, Au- consiglio del medico, e che finalmente nes-
relio da Ferrara, Filippo di Luciano , e sun forestiere di qualunque condizione e
4 conversi, eguali nel numero ai 7 beati qualità potesse mangiar carne nell'eremo
fondatori. Il p. generale Lelio Ballioni o del Monte Senario , ove Clemente VIII
Baglioni, non solo prestò il necessario con- con breve de' 20 febbraio 1601 eresse il
senso, ma fece altresì che Clemente VIII noviziato. Questa grande austerità, che
confermasse i regolamenti fatti per la ri riduceva i religiosi ad estrema fiacchez-
forma, a pro della quale molto si affaticò za, li costrinse a invocare mitigazioni da
il p. Angelo M. Mantorsi di santa vita, Paolo V , che li dispensò solamente dal
e perciò creato generale de serviti dallo digiuno in pane e acqua ne'mercoledì del-
stesso Clemente VIII , cui era noto il suo l'avvento e della quaresima. La riforma
merito e virtù. Sebbene di questa rifor- del Monte Senario si estese in alcuni luo-
ma parlai a EREMITI DI MONTE SENARIO, ghi d'Italia e in molti di Germania , ove
nondimeno aggiungerò. Ne'regolamenti e soltanto poi proseguì a fiorire; poichè sop
costituzioni della medesimasi proibi man- pressa la riforma nel Monte Senario e ne
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gli altri conventi d'Italia, i loro conventi dine, il culto de'santi e beati del mede-
si riunirono all'ordine autico. Quando s. simo d'ambo i sessi , e le regole da osser-
Pio V dichiarò l'esenzioni de'religiosi e varsi daʼterziari e terziarie dello stesso or-
quali fossero gli ordini de'meudicanti, e dine. Pio VII col breve Quo divino , dei
che tali veramente si dicessero , sebbene 24 gennaio 1806, Bull. cont. t. 12 , p. 416,
possedessero beni stabili come i serviti , a ad istanza di M. Luisa regina d'Etru
tutti e alle monache concesse privilegi e ria, ampliò i privilegi della chiesa della
confermò i precedenti. Fus. Pio V cheri- ss. Annunziata di Firenze, confermaudo
dusse l'ordine a una sola famiglia da due quelli accordati da Nicolò IV , Marlino
ch'era , sotto l'ubbidienza d'un solo ge- V, Eugenio IV e Leone X , le concesse
nerale, ripristinando la disciplina rego- l'indulgenza plenaria per quelli che la vi-
lare decaduta, come si legge nelle sue co- sitassero, ed inoltre l'eresse in basilica ;
stituzioni e uell' aunalista p. Giani, che confermò eziandio i 5 religiosi peniteu.
riporta ancora quanto s. Pio V favoris zieri istituiti nella medesima da Urbano
se i serviti , che perciò assai rifiorirono. VIII a' 25 ottobre 1624 , colle facoltà e
Urbano VIII concesse al p. generale dei ad instar di quelli del santuario della s.
servi di Maria di potere erigere in tutte Casa di Loreto . L'ordine de'servi di Ma-
le chiese dell'ordine e in tutte le altre dei ria , oltre i 7 beati fondatori e gli altri beati
secolari, ove fosse fondata la compaguia e santi che ricordai, ha dato alla Chiesa
de'Sette dolori, i 7 altari con tutte le in- altri molti beati e servi di Dio , come i
dulgenze che godono quelli della basilica beati Gio. Angelo Porro, Giacomo Filip-
Vaticana, per tutti i fratelli e sorelle del- po Bertoni, Girolamo Ranuzzi , Ubaldo
la medesima compagnia . Benedetto XIII Adimari , Andrea Dotti, Benincasa , Tom-
colla bolla Ratio justitiae, degli 8 agosto maso Corsini, Bonaventura Bonaccorsi ,
1726, concesse all'ordine un luogo per Pietro e Matteo Lazzari di Città della
petuo di consultore nella congregazione Pieve, ed il 2.° nouo generale dell'ordine
cardinalizia de' sagri riti. A CONFESSORE eletto in Rimini nel1341 , acerrimo di
DELLA FAMIGLIA PONTIFICIA , narrai come fensore dell'Immacolata Concezione; Gia-
sino da Paolo III era sempre un religioso como Elemosiniere , Pietro della Croce,
servita, e come Clemente XIII confermò i 64 Martiri di Praga, Benincasa Rapac-
in perpetuo tale privilegio e stabilì le pre- cioli di Collescipoli, Piriteo Malvezzi di
rogative del medesimo confessore, fra le Bologna, Giovanni Lodovico Faesio fran-
quali l'intervento alle Cappelle pontifi- cese parimenti martiri, ed altri molti. La
cie (V.), nelle quali hanno pur luogo il fondatrice delle serve di Maria s. Giulia-
p. priore generale, e il p. procuratore ge. na Falconieri , la b. Giovauna Soderini
nerale che nelle medesime sermoneggia nobile vergine fiorentina del 3.º ordine,
nella domenica di Passione e nella solen- la b. Elisabetta Picenardi nobile vergine
nità dell' Epifania; e che tra'pp . confes veronese terziaria . Di tutti ne parlai a'loro
sori vi fiorirono religiosi illustri, come l'at luoghi , ed hanno biografie quelli di cui
tuale p. priore generale fr. Albuino Pat. ne fece la vita l'ab. Butler che seguo. ᎠᎥ
scheider , che da confessore meritò nel più nell' ordine dei serviti fiorirono un
1853 essere eletto capo dell'ordine, ed a buon numero di scrittori d'opere, edi uo-
a cui degnamente fu dato in successore mini celebri nelle scienze ed anche nelle
l'odierno p. m. fr. Gavino Secchi Mur- arti , di molti de ' quali egualmente feci
ro, già procuratore generale. Il p. Pe- menzione in diversi articoli, ed il simile
coroni nella Notizia dell' abito e coro. de' suoi numerosi arcivescovi e vescovi che
na deʼselle dolori, riporta ancora il som. ebbe in ogni tempo. Eurico di Gand fiam-
mario delle indulgenze concesse all' or mingo, chiamato il dottor Solenne nella
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facoltàteologica di Sorbona, difensoredel rudizione. Girolamo Amidei di Lucca , se.
l'ordine nel concilio di Lione II. Urbano natore di Siena, vicario generale dell'or
bolognese teologo dettol'Averroista,mor- dine. Romolo Laurenziani di Firenze , ce-
to verso il 1340; così Clemente di Firen- lebre oratore, filosofo e teologo. Gio . Bat.
ze, uno de'più insigni teologi . Raimoudo tista d'Orvieto detto Bisenzio, gran filo-
alemanno de'duchi di Luxemburgo, se- sofo e teologo. Lorenzo Mazzocchi di Ca-
gretario e ambasciatore del re d'Unghe- stel Frauco, fatto penitenziere e predica
ria a Urbano VI, dal quale fu fatto ar- tore apostolico da Paolo III, generale del
civescovo d'Urbino. Raimondo pure ale- l'ordineA e morto in Treviso nel 1 560. An-
manno,vescovodi Vicenza. Vitale Avanzi gelo M. Torsani riminese, teologo e ora .
bolognese, legato del re d'Ungheria a Ur- tore eregio. Gio. Angelo Montori celebre
bano V , che lo elesse vescovo di Rieti. architetto e scultore, discepolo di Miche .
Nicolò veneto, facondo oratore e intimo langelo; fondò l'accademia del disegno in
consigliere di sua repubblica, generale Firenze sua patria,ove mori nel 1563. Ot.
dell'ordine : ottenne per esso dal cardinal taviano Pantagoto di Brescia,fatto da Leo-
Rocca la prepositura e chiesa di s. Mar- ne X abbate di Mazzara in Sicilia, chia-
cello, come dirò, indi vescovo di Chiog- mato da Manuzio il Varrone del secolo
gia. LorenzoOpimo bolognese, esimio teo. XVI. Gio. Battista Migliovacca d'Asti ,
logo di Sorbona, e filosofo acuto, profou- professore di teologia e metafisica , gene-
do matematico , eruditissimo : Gregorio rale dell'ordine, fu al concilio di Trento.
XII lo fece vescovo di Trento. Antonio Girolamo Zuaini di Padova, insigne fi.
Guasco d'Alessandria, teologo d'Alessan losofo e teologo. Michele Poccianti fio-
dro V nel concilio di Pisa, vescovo di Fon rentino, celebre scrittore della storia del
di, vicario del Papa e governatore di Ro. l'ordine, eloquente predicatore. Raffaele
ma : Giovanni XXIII lo voleva promuo- Maffei veneto, teologo, storico e oratore.
vere al cardinalato. Andrea Zani veneto, Gio. Battista Libranzio di Budrio , pro-
profondo teologo al conçilio di Basilea , fessore di teologia e metafisica, generale
e acerrimo difensore di Scoto. Ambrogio dell'ordine. Gio. Vincenzo Casali fioren
Spiera di Treviso, egregio oratore e sot- tino, architetto e scultore , discepolo di
tile teologo. Adeodato Bocconi di Geno. Montorsi.Angelo M. "Montorsi fiorentino,
va, vescovo d'Ajaccio in Corsica ove fon- angelo di nome e di fatto, generale del-
dò alcuni conventi , da Sisto IV fatto go- l'ordine : Clemente VIII ne pianse la mor-
vernatore di Roma , e poi legato aposto- te , e fu sepolto nel coro di s. Marcello.
lico. Paolo Albertini veneto, porteuto di Giacomo Tavanti frorentino, professore
dottrina e di eloquenza , oratore di sua dis. Scrittura, egenerale. Arcangelo Giani
repubblica alla Porta ottomana, a cui nel fiorentino, celebre annalista del suo or-
1462 fu coniata una medaglia che alcuni dine. Baldassare Bolognetti bolognese, o-
imperiti credono rappresentare fr. Pao- ratore e teologo, commendatore di s. Spi-
lo Sarpi : questi pur veneto e teologo fa- rito fatto da Gregorio XV, e da Urbano
moso di sua repubblica, è rinomato pel VIII vescovo di Nicastro. Filippo Ferrari
suo straordinario ingegno, per le sue sco- alessandrino, insigne letterato, generale
perte, per le sue molteplici opere e pe'suoi dell' ordine. Pier Dionisio Veglia peru-
errori . Cristoforo Persona romano, pre- gino, matematico, professore di botanica
fetto della biblioteca Vaticana , e autore e versato nelle lingue. Michelangelo Go-
d'opere come molti de'sunnominati e dei sio romano, professore di filosofia . Arse-
seguenti serviti : fu sepolto in s. Marcello. nio Mascagni fiorentino, celebre pittore.
Paolo Attavanti peritissimo nella filoso- Gio. Battista Mezzetti di Budrio, di vasta
fia e nella giurisprudenza, di grande e erudizione e tanta, che istruì nelle scienze
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e nelle lingue Giacomo Martini fanciul- conosco questa sede, almeno sotto tal no-
lo di 7 anni, il quale uelle une e nelle altre me) in Francia, indi creato cardinale del
potè per 3 giorni continui sostenere pub. titolo dis.Susauna da Innocenzo VI , mor-
blico sperimento in s. Marcello, e dedicato to nel 1364, avendo lasciato erede il suo
a Inuocenzo X, e riuscì cosa prodigiosa e ordine.Filippo Fabbri detto Sarzano, na-
rara. Calisto Puccinelli di Lucca, arcive- to in Bologua nel 1390 , teologo di Nicolò
scovo d'Urbino. Antonio Giacomi di Bi. V da Sarzana, e da esso creato cardinale
tetto, la cui mitra rinunziò; fondò il san- nel 1449 01450 , indi a'29 dicembre no-
tuario di Vicenza . Pietro Martire Fellini minato vescovo di sua patria Bologna ,
descrisse Roma antica cou rami . Girola morto in Roma prima di averne preso pos-
mo M. Allegri di Cagli , già curato di s. sesso . Ernando Vileta di Barcellona, teo-
Τ Marcello, confessore della famiglia pon- logo al concilio di Basilea, prima che di-
tificia.Per non dire di altri ricorderò,Gio venisse conciliabolo, da Eugenio IV nel
vanni Battista Drusiani, Fulgenzio Mi. 1434 creato cardinale del titolo di s . Mar-
canzio, Antonio Roboredo, Giorgio Sog . tino a'Monti, e morto in Roma nel 1443.
gia o Satgia generale, vescovo di Bosa , Giovanni di Sassonia, teclogodi quel duca
ed eletto arcivescovo di sua patria Sas. che l'inviò ambasciatore straordinarioad
sari ; Leonardo Cozzando , Ven. Giulio Alessandro VI , dal quale fu creato car
M. Arrighetti generale, Calisto Lodigie- dinale del titolo di s. Croce in Gerusalem-
ri d'Orvieto vescovo di Montepulciano, me, morto in Roma nel 1498. Il Besoz⚫
Francesco M. Paggi vescovo, continua zi nella Storia di detta chiesa p.119, dice
tore degli Annali del Giani, Luigi M. Gar- che Volaterrano e Vadingo inseriscono
bi, Gerardo Capassi , Marco Strugll , Ce- tra'cardinali certo alemanno dell'ordine
sario Shyanin , Bandiera , Adami , Pier- de'servi, fatto da Alessandro VI nell'anno
mei, Angelo Morelli generale, Clementi 6.° del pontificato con detto titolo. Il Car-
generale di Belluno, e già uno de'mae- della, Memorie storiche de' cardinali t.
stri di Gregorio XVI , Costantino Batti- 3, p . 306, riferisce che Giovanni si rese
ni di Fivizzano insigne teologo e profes insigne per eloquenza e molto sapere, che
sore di Pisa, profondo erudito, autore di appena creato cardinale morì, e che nei
molte e celebri opere , zelante generale diari e monumenti Vaticani non vi è me-
dell'ordine. Fra'dotti viventi ricorderò moria di lui. Finalmente Leone X avea
il p. Melchiorre Bonfill . De'cardinali ser- disegnato di creare cardinale Angelo d'A
viti scrissi le biografie. Essi sono : Stefa . rezzo generale dell'ordine, teologo al con-
no Mucciachelli , Dionisio Laurerio, Ste- cilio di Laterano, e chiamato l'anima di
fano Bonucci, Pier M." Pieri, CarloFran- Scoto; morto in Arezzo nel 1522 d'anni
cesco Caselli vescovo di Parma : furono 55, ed al suo sepolcro fu posta una bel-
terziari dell'ordine i cardinali Bessario lissima iscrizione.Per altre notizie si ponno
ne, Lucio o Lucido Conti, Giovanni Bal- leggere i già citati ed i seguenti storici.
ve, e Antonio Cerdano. De'segueuti pro. Fr. Benedetto Angelo M. Canali servita,
fessi dell'ordine non compilai biografie, Istoria breve dell'ordine de servi, e de f'atti
perchè non riportate da Cardella, il quale illustri de'primi suoi 7 beati fondatori,
non solo riprodusse tutti i biografi de'car- Parma 1727. P. Helyot, Storia degli or-
dinali , ma esaminò i registri Vaticani. Pe- dini religiosi t. 3. P. Flaminio da Late
rò per cardinali li riconosce l'ordine dei ra, Compendio della storia degli ordini
servi di Maria, ed il p. Ferreri nella Co. regolari, par.2 , t. 2. P. Giani servita , An-
rona di gioie, Bologna 1642 , oltre altri nali dell'ordine de'servi di Maria. Vite
scrittori.Lodovico Parigino detto Parisio, de' beati della religione servita , Vienna
fattoda Clemente VI vescovo di Bari (non 1709. Cataloghi vari deʼsanti e beati del-
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l'ordine servita, esistenti nella libreria del Marcello I, nel vol . LII , p. 282 , nelle bio-
convento della ss. Annunziata di Firen grafie de'cardinali che vi sono sepolti , e da
ze. Bollettino, Ave Maria, Modena 1599 . ultimo lo furono i celebri cardinali Weld
Gemelli,AveMaria,Brescia 1610.Abasia, e Rivarola (V.). Ivi dissi pure della pia
Alfabeto istorico, Firenze 1600. Salt, E- divozione della compagnia de'Sette dolo
pitome della miracolosafondazione del ri e recita di sua corona, introdottavi nel
l'ordine servila, Barcellona 1611. Possen- 1615 ; dell' ora desolata di Maria Ver-
ti, Novissimo catalogo de'santi, Venezia gine, che con tanto decoro e solennità si
1656. Cozzado , Sagro tempio servitano, fa la sera del venerdì santo, quivi stabi-
Vienna 1693. Markel, Speculum virtu- lita nel 1814 pel zelo del piissimo Carlo
tis et scientiae, Norimbergae 1748. Ber- Odescalchi, poi cardinale e gesuita, do-
nardi, Storia panegirica della b. Giulia- po essere stata esercitata in una chiesa dei
na Falconieri, e l'elenco de'beati e beate religiosi d'un convento del regno di Na
chegodono d'un culto immemorabile, Fi- poli e propagata altrove; e della solenne
renze 1681. Arcangelo Ballottino, Vera processione colla macchina e statua della
origine dell'ordine de'servi di Maria, Mo- stessa B. Vergine Addolorata (fatta in ri-
dena 1599. Michelangelo Salvi, Catalogo lievo in legno dal celebre Bernini , che
degli uomini illustri per pietà e doutrina. vi rappresentò l'Addolorata con in se-
Giovanni Benamati , Tesoro delle grazie no il divin a Figlio morto) , che ha luogo
di Maria ss. Addolorata, Parma 1683 . nella 3. domenica di settembre per la fe-
Placido Bonfrizieri, Diario sagro dell'or- sta con ottavario; non che della Cappel-
dine de'servi di Maria, Venezia 1723.A- la cardinalizia (F.) a'14 di tal mese per
medeo M. Markel, Speculum seu viri il- l'Esaltazione della Croce, nell'altare del
lustres ordinis Servorum B. M. V., No- prodigioso ss. Crocefisso dell'Arciconfra-
rimbergae 1648. Alessandro Piermei, l'i ternita del ss. Crocefisso (del quale e del
ta degli uomini illustri de'servi di Maria. sodalizio parlai in più luoghi, come nei
Luigi Bentivegni generale dell'ordine, E- vol. IX, p. 202, LX, p. 103, LV, p . 337
logio del ven. fr. Giulio Arrighetti, Bolo- e 338). Nel 1837 con indulgenze concesse
gna 1783.1 religiosi serviti hanno inRoma da Gregorio XVI, vi fu introdotto il pio
le seguenti tre chiese. Sisto IV nel 1478 esercizio della Via Matris (V.), ossia i 7
diè loro quella di s. Nicola in Arcione, acerbissimi dolori della B. Vergine, medi-
la quale cederono nel 1827 all' arcicon- tati nella forma medesima della Via Cru
fraternita di Gesù e Maria e di s. Giu- cis. Il Bombelli , Raccolta delle imma-
seppe, al modo narrato nel vol. XVI, p. gini della B. Vergine ornate della coro-
130 e seg. descrivendo il sodalizio e la na d'oro dal capitolo Vaticano, nel t. 3,
chiesa. p.19, discorre di quella Addolorata di s.
Chiesadi s. Marcello, parrocchiale nel Marcello dipinta in tela e coronata nel
rione Trevi, una delle più antiche, ed una 1695 a'17 aprile. Dice pertanto che i Vi
delle prime che sia stata concessa in Roma telli nel 1597 ridussero a più augusta for-
al clero regolare mendicante. La descrissi ma tutta la chiesa e la cappella della Ma.
in tale articolo, in uno al propinquo con. dre di Dio, che fecero dipingere da Pie-
vento, ove risiedono il p. priore generale tro Paolo Ubaldini, eccellente allievo di
e il p. procuratore generale dell'ordine, Pietro da Cortona; quindi la B. Vergi-
inoltre dicendo che la diede all'ordine il ne per mostrare quanto a lei piaccia la
terziario del medesimo, protettore e ti- meditazione e divozione della memoria
tolarecardinal Andoino Rocca (F.) verso de' suoi dolori, aprì la mano a' prodigi,
il 369 con l'annuenza diUrbano V, edel- pe'quali i serviti ottennero la sua coro
la quale riparlai in più luoghi, come a s. nazione, e poscia operò quello dell'incen
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dio prodotto nel 1692 da un fulmine in- zi, dipinto dal Ghezzi, ed i laterali sono
torno all'altar maggiore, il quale si spense affreschi di Gagliardi . La 2.ª de’Frangi-
appena invocata da'fedeli. Aggiunge, che pani, ha la Conversione di s. Paolo di Fe-
per lascito fatto nel 1746 da Gio. Batti- derico Zuccari . La 3.ª della già celebrata
sta Ciogni, ogni venerdì nel suo altare si B. Vergine Addolorata, i divoti l'orna-
espone il ss. Sagramento , col quale si dà rono di marmi, con istucchi dorati, ed af-
la benedizione : di altri benefattori della freschi di Corvi e di Bicchierai. La 4.ª ha
medesima cappella feci parola nella de la Maddalena di Triga, con deposito del
scrizione della chiesa, e nelle biografie dei dottore Domenico Morichini padre del
cardinali descrissi i monumenti de' me- cardinale, scolpito dal ch. Adamo Tado-
desimi e le loro beneficenze, come Pa- lini . La 5.ª cappella de'7 beati fondatori
risani (V.). Aggiungerò un cenno sulle ha il quadro di Masucci , co❜laterali di
cappelle e altro di questo tempio, tanto Naldini, avente vicino il sepolcro del car-
venerato e frequentato dai romani , an- dinal Michieli (V.) , e del suo amico An-
co per la sua bella situazione. L'interno tonio Orsi veneto, vescovo Agiense, con
ha una sola nave con 5 cappelle per lato, isculture pregiate, massime i bassirilievi.
e l'altare maggiore nel fondo, dietro cui Quello che sovrasta il monumento rap-
è il coro. La 1. cappella a diritta , de'Mac presenta la B. Vergine del Parto che al-
carani, ha per quadro la ss. Annunziata latta il divin Figlio, di tale gentile scul-
di Baldi; essendo dipinta la volta da Tar- tura che muove a venerazione ; il perchè
quinio di Viterbo. La 2. de'Muti, è de- ormai è divenuta immagine di divozio-
dicata alle ss. Degna ed Emerita, i corpi ne, come lo dimostrano i voti appesi per
delle quali si venerano sotto l'altare, e fu grazie ricevute o implorate, e le 3 lam-
erella con disegno di Ferrari; il quadro pade che ardono innanzi.
che le ricorda è del Barbieri, lo Stern co- Chiesadi s. Maria in Via, parrocchia-
lorì la volta. La 3.ª de’Grifoni , con una di- le uel rione Trevi. Fu come dissi a tale
vota immagine della Madonna cols. Bam- articolo eretta dal cardinal Pietro Capoc-
bino , fu colorita da Ricci da Novara e ci (V.), per la prodigiosa immagine della
da Salviati, ora spettante agli eredi del B. Vergine dipinta sul selce e coronata
suddetto cardinal Weld che l' acquistò dal capitolo Vaticano a'17 gennaio 1 646,
dai Grifoni, cui gli eredi medesimi nel perciò descritta da Bombelli t.1 , p. 47,
la loro munifica pietà vi hanno aggiunto scaturita ivi dal Pozzo ( I.) dell' abita-
un nobile sotterraneo tutto incrostato di zione del cardinale, come viene rappre-
bei marmi, ed ornato con vasi e bassiri- sentato nel gran quadro sopra la porta,
lievi parimenti di marmo . La 4.ª contiene con analoga iscrizione. A destra dell'in-
la prodigiosa immagine del ss . Crocefisso, gresso si vede il monumento del celebre
con dipinti di Pierin del Vaga bellissimi, oratore e poeta Pietro Antonio Serassi di
di Daniele da Volterra e di Pellegrino Bergamo, eretto dai duchi Rospigliosi e
da Modena : Garzi colorì gli angeli e la Odescalchi nel declinar del secolo passato.
Croce sullaa tavola che cuopre il simula- Il cardinal Albizi , De jurisdictione , ri-
cro. La 5. del cardinal Paolucci , con s. porta le questioni insorte dopo che fu data
Pellegrino Laziosi , del Milani, ed i late- nel 1513 da Leone X ai serviti, per l'e-
rali di Corvi. La tribuna fu colorita da rezione del titolo cardinalizio, con facol
Ricci, che vi espresse i fatti della vita della tà di erigervi il contiguo convento. L'in-
B. Vergine, i ritratti della famiglia Vi- terno ha una sola nave , venerandosi la
telli, le storie della Passione del Reden- detta miracolosa immagine nella 1." e va-
Lore. Lar ." cappella a sinistra presso l'al- sta cappella a destra, contenente il pozzó
tare maggiore èsagra a s . Filippo Beni- da dove galleggiò, la cui acqua bevono per
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divozione gl'infermi : nella detta cappella bel quadro della s. Famiglia del Trevi
della Madonna a destra è il fonte battesi- sani. Il Piazza nell'Eusevologio Romano
male, incontro a cui si vede il busto mar- tratt. 7, cap. 10 : Della confraternita del
noreo eretto al pio e dotto prelato Gio. ss. Sagramento a s. Maria in Via, par
Battista Canobi bolognese, protonotario la delle pie opere in cui si esercita , e che
apostolico, e segretario di Gregorio XIII per diversi benefici legati conferisce doti
e Clemente VIII; ampliò la chiesa, l'ab- a povere e oneste zitelle. Si legge nel n.º
belli e incominciò la facciata , eresse e a- 19 del Giornale di Roma del 1853, che
dornò la medesima cappella ove giace ; il cardinal Patrizi vicario di Roma e pro
quindi morendo nel 1596 lasciò erede la tettore della confraternita, nell'oratorio
confraternita del ss. Corpo di Cristo o Sa assistè alla sortizione delle doti lasciate
gramento
a per dotare le buone zitelle. La dall'encomiato mg.rCanobi, il quale legò
2. cappella con bei marmi ha il quadro la sua pingue eredità a vantaggio de'po-
di s. Filippo Benizi , coi laterali di Luini veri, ordinando che di mano in mano si
scolare di Sacchi. La 3. cappella sagra andava depurando dagli altri oneri, ve-
all'Annunziata la descrissi nel citato ar- nisse tutta adoperata nel fornire di dote
ticolo, solo dirò che gli affreschi sono co- le povere e oneste zitelle della parrocchia
me il quadro del cav. d'Arpino, e la volta di s. Maria in Via. Le concorrenti furono
del Zucchi. La 4. è disegno di CarloLom . 118 , e poterono in detto anno trarsene
bardo con buoni marmi coloriti; Conso- a sorte 41 , ricevendo ognuna di esse la
lani dipinse nel quadro la ss. Trinità con somma di scudi 53, compreso il così detto
molti santi , essendovi nel mezzo un di- rovescio , tra le benedizioni che si face-
voto Crocefisso di legno: i laterali sono vano alla generosa carità dell'illustre pre-
d'Alberti e di Francesco Lombardo. L'al lato, ed all'oculata amministrazione dei
tare maggiore ha il coro di dietro, e per deputati, i quali fanno sperare, che nel
quadro la B. Vergine. La 1. cappella dal futuro triennio possano tali doti accre
l'altro lato ha un s. Carlo. La 2. il b. scersi di numero almeno per un terzo.
Gio. Angelo Porro, cou affreschi ne'lati. Chiesa dell' Addolorata delle mona-
La 3. i 7 beati fondatori di Bigatti, con che Mantellate. V. SERVE DI MABIA.
gentile marmoreo monumento e buoni SERVIA O SERBIA, Serf-Vilajeti.
ornati, eretto da Antonio Vaselli al ge- Principato e provincia che tutto quanto
nitore Luigi rinomato giureconsulto , e e intieramente appartiene tributario alla
scolpito da Sanrocchi. La 4.ª nel quadro Turchia europea,chiamato ancheRascia,
vi si rappresenta s. Pellegrino Laziosi di confinante a settentrione colla Schiavonia
Montesanti . In detta cappella vi è il mo- e coll'Ungheria , dalla quale è separato dal
numento del cardinal del Bufalo, con or- Danubio; all'oriente col principato di Va.
nati di scultura e il suo ritratto in busto. lacchia e colla Bulgaria; al mezzodì colla
Il sodalizio ivi istituito con autorità diGre- Romelia , colla Macedonia e coll'Albania;
gorio XIII nel 1576 sotto l'invocazione all' occidente colla Bosnia. Longitudine
del ss.Sagramento,che interviene alle pro- orientale tra 16° 50' e 20° 50' ; latitudine
cessioni della chiesa, ha l'oratorio nella settentrionale 42° 21 ' e 45°. E' lungo go
vicina piazza Poli, trasportatovi dal pro- leghe dal nord- est al sud- est, ed ha 56
pinquo vicolo, nella nuova fabbrica con leghe di massima larghezza, con 1500 le-
architettura e vaga facciata del Gregori- ghe quadrate di superficie. Generalmente
ni : da Benedetto XIII nel 1724 vi fu po parlando la Serviaè montuosa , però verso
sta ne'fondamenti la 1. pietra, ed il car. il settentrione, sulle sponde della Sava e
dinal Pietro Ottoboni protettore del so- del Danubio, vi sono alcune pianure. II
dalizio, che ne consagrò l'altare, donò il clima ègeneralmente sauo, ma meno mite
SER SER 219
che non dovrebbe essere, avuto riguar mana. Sotto Giorgio Czerny e Milosch al-
do alla sua latitudine poco elevata, il che cuni voivodi volevano introdurre la nobil
si attribuisce alle montagne, ed alle nu- tà ereditaria, ma di più l'ultimo di questi
merose selve che cuoprono l'interno , e due principi si occupò energicamente a
l'inverno vi riesce lungo. La superficie questo tentativo per l'interesse del già suo
offre grande varietà di montagne, di col- dominio. Le contribuzioni sono assai sem .
line e di valli, è sommamente pittoresco plici: l'imposta fondiaria consiste in 5 tal-
e alquanto selvatico in alcune parti. Il leri per ciascuno obbligato alla contribu
suolo quasi dappertutto fertile,ma leguer zione. Al presente si contano 150,000 con-
re e il dispotismo turco molto nocquero tribuenti: la ripartizione viene fatta dai
ai progressi dell'agricoltura . Abbondan- più anziani de'villaggi e delle città. Quan-
te è il grano e altri cereali, il tabacco, il to alle imposte indirette, la Servia paga
lino, il cotone, anche la vite nelle migliori il tenue dazio del 3 per 100 per l'impor
esposizioni, ed abbondantissimo il legna tazione e l'esportazione. Non esiste mo-
me da opera. Considerabile l'educazione nopolio sovrano, e ogni servio per l'ustan
del bestiame, alimentasi principalmente o costituzione , gode piena libertà com •
gran numero di porci ne'boschi. Vi so- merciale e industriale: La Servia non ha
no miniere di ferro, sale e altri minera debiti di stato, ed è forse l'unico paese
li, ma negligentate. I luoghi abitati non oltre la Svezia che ne sia immune. Gli or.
sono per la maggior parte che villaggi mal namenti femminili consistono nella mag-
fabbricati e poco popolati . Il paese è poco gior parte in monete d'oro e d'argento,
conosciuto in Europa, e merita assai più formando in egual tempo una cassa pri-
attenzione di quella che gli fu sinora ri- vata pegli avvenimenti straordinari; ol-
volta, giacchè l'originaria forza della stir- tre a ciò esiste una cassa di riserbo fon-
pe da cui è abitato, non che la sua posi. data dal principe Milosch, che uel1839
zione geografica , gli assicurano un mi- ascendeva a due milioni e mezzo di fio-
gliore avvenire. Appena si trova nel 1.° rini. Non vi èpropriamente esercito, giac-
stadio del suo sviluppamento, poichè gli chè tutti maneggiano le aruni : la guar-
abitanti essendo sparsi a grandi distanze, dia d'onore del principe o truppa rego
sopra un miglio quadrato si contano al lare consiste in 2500 uomini. Il più am-
massimo1000 individui. Le occupazioni bito ornamento deʼserbi , sono belle ar-
predilette della popolazione sono l'agri- mi e focosi cavalli. La religione domi-
coltura e la pastorizia. La grau fertilità nante è la sedicente ortodossa orienta⚫
del suolo e la rarità della popolazione fan. le ossia greco- scismatica : gl'israeliti sono
no sì che non si conosce nemmeno di no- pochi, così i maomettani , cioè quelli che
me il male del proletario, tanto sensibile compongono i presidii di alcune città . La
all'Europa occidentale. Anche l'istituzio- lingua slava e il rito greco quindi esclu-
ne della nobiltà ereditaria vi è intieramen- sivamente predominano. I zingari, popo.
te sconosciuta , ben diversificando dalla lazione fluttuante, pendono fra il cristia-
Moldavia e dalla Valacchia , in cui il bo- nesimo e il maomettismo. Il sentimen-
iarato si trova ancor sempre nel suo pie- to religioso del popolo è assai vivo, non-
no fiore. I serviani pure avevano un tern- dimeno il clero non ha un'influenza de-
po le loro istituzioni feudali , ma queste cisiva negli affari politici . Gl'impiegati si
furono rimosse con la soggiogazione tur- dicono incorruttibili; non vi sono avvoca-
ca , e nella circostanza che la fede mus- ti,ognuno difendendosi oralmente. Le co-
·
sulmana non potè diffondersi tra' serbi , municazioni stradali sono difettose, ed an
per cui non vi si poteva formare nella Bo- che la navigazione. La Servia non ha fub-
snia una casta privilegiata slava mussul briche d'entità, che quella di vetro in Be-
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lizia presso Tagodina, e una fabbrica di il principato delle città di Belgrado, Se-
candele stearine di poca importanza : vi mendria, Passarowitz celebre pel tratta-
sono ancora fabbriche di stoffe grossola to di pace tra l'Austria e la Turchia nel
ne, di tela, di cotone, di lana, e chinca 1718, Nissa importante con due muni-
glie. Non è florida l' industria , essendo tissimi castelli, e residenza d'un vescovo
austriaci gli operai di qualche abilità, ed greco,Valliova costruita in legno con belle
hanno a combattere col pregiudizio de- moschee, e Kruchovatz, posta in una spe
gl'indigeni, che li chiamano, come tutti cie d'isola, dimora un tempo de'principi
gli stranieri, col derisorio nome di svevi, sovrani, e sede di un vescovo greco, co-
cioè scarabei. Fra gli altri impiegati vi me lo sono Belgrado e Semendria. Si no
sono degli stranieri che si sostengono pel tano nel principato in più siti castelli che
loro talento. Si contano nel principato ser- somigliano a forti, pretendendosi eretti
biano, secondo una recente statistica,651 dai romani. Gli abitauti ascendono a più
parrocchie,652 preti , 298 chiese,38 chio di un milione. I serviani sono attivi, bel-
stri, 123 monaci, 151 comuni, laonde ap. licosi e di carattere indipendente, ma su
pena in 4 comuni vi è una chiesa. I pub- perstiziosi ; si credono una tribù slava, e
blici stabilimenti d'istruzione consistono per conseguenza della stessa razza de'rus-
in un liceo con una facoltà filosofica e si, alla lingua de'quali la loro molto so-
giuridica, unginnasio di 6 classi, una scuo miglia. Serviani o serbi sono anche i mou-
la greca , un'accademia militare , un se- tenegrini, di cui parlai a SCUTAR 1, descri-
minario teologico, e 260 scuole elemen- vendo il Montenegro sino alle più recenti
tari, le quali sono in progressivo aumento. notizie. Questi servi o serbi sono popoli
In Belgrado (V.), antica capitale dellaSer- che formano un ramo considerabile del-
via, esiste una società letteraria, il di cui la gran famiglia degli slavi o schiavoni ,
scopo è il perfezionamento della lingua che si estendono dalle spiaggie del mare
servia, e la diffusione della scienza , e pub- Bianco sino all'Adriatico, e di cui il più
blica il periodico Glasnik. Vi è pure u- possente forma un peso notabile sulla bi-
na ben organizzata stamperia di stato, con lancia europea, intanto che gli altri flo-
stabilimentolitografico. Altri geografi di- ridi un tempo e di sommo potere nella
cono che Semendria (V.) è il capoluogo, politica, languiscono dopo di essere deca-
e l'attuale capitale del principato di Ser- duti, e per così dire degradati nella con-
via: in tale articolo riparlai di Belgrado, dizione di soggetti sotto due potenti mo-
massime della sua sede vescovile unita a narchie, dalle quali furono per lungo tem-
Semendria. Ivi inoltre notai che il prin po temuti. Sottomessi in appresso per più
cipe Milosch Obronowitsch o Obreno di 400 anni al potere de'turchi, dopo ot-
witch, con impegno procurò di fare rifio. tenuti alcuni privilegi co'quali si fecero
rire Semendria, reintegrandola del gra- rispettare, furono in seguito presi sotto la
do di capitaledel principato,anche come protezione della Russia. Fu col trattato
sede del principe (però fu omessofra le pa d'Adrianopoli, nel 1829 stipulato tra la
role Alessandro Obronowitsch, le parole Russia e la Turchia, che a questa fu li
che qui supplisco: Georgewitch, per l'e- mitato il diritto di nominare i principi o
saltazione del quale fu esclusa dal governo ospodari sì della Servia che della Mol-
la famiglia). Semendria è la residenza del davia e Valacchia, che doveano pagar-
principe,del senato, d'un arcivescovo che le un piccolo tributo; e la Russia vi ag-
porta il titolo di primate di Servia, e del giunse la guarentigia per la prosperità di
vescovo latino. Sotto l' amministrazione tali provincie e principati . In questo prin-
turca era il paese diviso in due sangiac- cipato, come in quello di Moldavia e di
cati, Semendria e Kruchovatz. Si forma Valacchia e altre contrade slave, vi è una
SER SER 221

numerosa classe di esseri degradati de- la loro circolazione. Dopo la maggiorità


nominati boemi, egiziani e più comune- stabilita a 20 anni, è imposto a ciascun
mente zingari , zingani , zigheuni ; una zingaro un testatico. Vivono raggruppati
particolare fisonomia li distingue dai po- sotto tende in prossimità de'luoghi abi-
poli tra' quali soggiornano, ed i vizi abi- tati, e chiedono con modi importuni la
tuali hanno in essi prodotto tale una de- limosina a qualunque passeggiere. Tut-
moralizzazione, che si allontana da ogni tavolta suppliscono al quotidiano sosten-
sorta di sociale convenienza . Quasi del tut- tamento con rozzi lavori di ferro e di le-
to nudi, ove il rigore dell'atmosfera non gno, utensili e panieri . Passionati pel can-
li costringa a ravvolgersi fra cenci ; di tinta to,circondano le case de'boiardi che ven-
bruna e complessione assai robusta, l'in- gono assordate dalle loro declamazioni
fingardaggine rende loro odiosa qualun- musicali , richiedendone un premio. E' a
que occupazione. Quindi l'invincibile lo- deplorarsi che mentre si riprova altamen-
ro tendenza a lievi ma giornalieri furti, i te la nefanda tratta de'negri, e l'obbro-
quali non si commettono per arricchire, briosa schiavitù , che esecrai a SCHIAVO ,
poichè si compiacciono della più abbietta nel bel mezzo d' Europa si pongano al
indigenza, bensì per la sola soddisfazio- mercato in vendita zingari e zingare, la
ne d'involare, nata dalle imperfette no . carne umana ! Anzi un concordato esiste
zioni sul diritto di proprietà, e cresciuta colle nazioni limitrofe, per restituire que-
coll'abitudine ereditaria. Le donne han sti esseri infelici alla schiavitù , qualora
no regolari fattezze , ed anche vanto di fuggissero dai principati ! I zingari che
geniale avvenenza , finchè è trattenuta dal spettano a'boiardi o a'privati nella servi-
virgineo pudore. Ma destinate appena le tù domestica, fanno schifo come cucina-
zingare ad essere madri, in tale abbru- no; altri sono impiegati all'agricoltura , ad
timento si gettano e dimenticanza di se alcuni si permette qualche traffico: d'or-
stesse, che divengono schifosamente de dinario le zingare sono le nudrici e le aie
formi : la più corrotta depravazione suc de'piccoli boiardi ! Severe pene e afflit-
cede all'onesto precedente contegno. Ilo- tivi castighi infrenano gli uni e le altre.
ro matrimoni sono stretti, auspice la na- La vita indipendente e vagabonda deʼzin-
tura , non pascendosi affatto di religiose gari, la miseria e l'avvilimento in cui so-
idee, ove dai loro padroni non sieno co- no immersi, offrono molta analogia coi gi-
strette a professare qualche culto esterio- tanos di Spagna, di cui parlai a Saragoz-
re. Il linguaggio de' zingari è un brutto ZA . Si dice che altri zingari sono nell'impe-
gergo, e componesi di parole ungheresi, ro austriaco in numero di circa 50,000 ,
bulgare, turche, tutte storpiate; i non er in Inghilterra 20,000, altrettanti in Rus-
ranti, e che hanno dimora fissa , preferi sia , 10,000 in Francia. Ve ne sono anche
scono l'idioma valacco e moldavo . La loro nell'ovest dell'Asia , e nel nord dell'A fri-
emigrazione ne'principati risale al secolo ca. Veramente è dubbia precisamente l'o .
XV, e sembra che appartenesseroalla clas- rigine, ma l'opinione più probabile li di-
se piùinfima de'boemi,che irruppero nel- ce derivati verso il 1417 in carovane dal-
le contrade alemanne , quando si uniro l'Indostan o Indie orientali , ed anche dal-
no co'fanatici Taboriti (V. ) e altri settari, l'Egitto e dalla Persia. Molti zingari gi-
scacciati dalla Boemia; il loro novero pa. rano il mondo per giuntare , ossia truf-
re sorpassare i 150,000 d ' ambo i sessi . fare altrui , sotto il pretesto di dare e pre-
Sono condannati al servaggio, e si riguar dire la buona ventura ai creduli e super-
dano come proprietà del governo, o co- stiziosi.
me proprietà de'particolari. L'egresso del La Servia o Serbia formava nell'anti-
paese è a tutti interdetto, ma non si vieta chità una parte della Mesia superiore e
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della Dardania; alla caduta dell'impero ter nella Storia d'Innocenzo III, lib. 2,
romano fu in vasa da una tribù chiamata racconta che in tempo di questo Papa la
Serbis, Serbi o Servi, da'quali trae il suo Servia era governata da un principe che
nome attuale, e proveniente dalla Sarma chiamavasi il gran giupano, sotto l'alta si-
zia asiatica. Ne'secoli di mezzo la Servia gnoria del quale stava il giupano di Bo.
formò uno stato indipendente, governato snia. Il ban di questa Colino, nel suo go-
da capi che presero i titoli diJupani, Giu- verno di quasi 30 anni, accrebbe colla pa-
pani, Knianzi, Bani, Karali, Imperato- ce la prosperità del suo regno , ed i bo
ri e Despoti , ed alcuno li chiama anco sniaci ancora ne benedicono il nome; ma
Re, talora soggetti a'red'Ungheria (V.). influenzato dall' erronee dottrine della
Zupano o Giupano significa comes e co- moglie della setta de'patarini, egli in uno
mitatus, mentre Ban e Banato signifi- al vescovo della contrada pubblicamente
cano dux e ducatus; il che stabilisce al- ne abbracciarono le opinioni con grave
meno un punto di comparazione fra i due danno del cattolicismo, sottraendosi dal-
uffizi, I Zupani o Giupani, secondo Du l'ubbidienza del Papa. Questi a riordinar
Cange, aveano il carico specialmente di le cose ecclesiastiche mandò in Bosnia per
quanto riferivasi alla guerra. Questo ti legati due uomini prudenti , avveduti e
tolo era in uso presso tutti i popoli slavi, buoni, a pascer le agnelle del Signore e
presso i serviani, polacchi e boemi. I prin avviarle all' eterna salute. Raccomandò
cipi della Servia , o Rascia o Serbia, por questi legati al re Stefano, al gran giu.
tarono anche il titolo d'Isar. Altri dico- pano di Servia , alle mogli loro, ed all'ar
no che i servi o serbi erano altre volte civescovo di Dioclea (F.), cui mandò il
governati da sovrani della propria nazio- pallio, non che a tutto il clero. Le comu
ne, e formavano Isarie potenti che com . nicazioni quindi col re di Dioclea e di Dal-
prendevano, oltre alla montuosa Rascia, mazia cominciarono a prendere buona
bagnata dalla Morava, e che dagli anti- piega : il gran giupano Stefano manifestò
chi conosciuta era sotto il nome di Alta il desiderio di accostarsi alla chiesa roma.
Mesia, pur l'Albania, che sotto Scander- na, e sperando che la predicazione de'due
bergh più sforzi fece per sottrarsi al do- inviati pontificii avrebbe condotto la pa-
miuio ottomano,la Bulgaria, ed una gran ce e la felicità tra il suo popolo, gli auto-
parte della Grecia propriamente detta. rizzò a procedere per tutto il reame alle ri-
Osserva Marangoni, che i re della Servia forme che reputassero necessarie. Gl'in-
usarononelle loro monete l'immagine del viati convocarono nel 1 199 in Dioclea un
Salvatore, e vedesi espressa in quelle di concilio, e vi stabilirono, conformemente
Urosio, e di Stefano riferite da Du Fre ai precetti della chiesa latina , diversi ca.
sne, De inferioris aevi numismatibus, n.° noni della disciplina ecclesiastica, che Hur.
22. Abbiamo di Bernardo Nani, De num- ter riporta nel lib. 3, e sottoscrissero coi
mis regum Rasciae, 1752. L' annalista legati l'arcivescovo di Dioclea e d'Anti-
Rinaldi, all'anno 886, n.° 8, narra che vari, il suo arciprete e 6 vescovi . Il re si
all'imperatore Basilio il Macedone le na- tenne a grandissimo onore e vantaggio
zioni de' sciti , croati e servi mandaro- questa unione colla s. Sede, e pregò il Pa
no ambasciatori, ed a lui spontaneamen pa a spegnere l'eresia che alzava il capo
te si sottoposero, ed ebbero per dimo sotto la protezione di Basilio e suoi pa-
ra quelle provincie che per loro si chia renti . Scrisse ad Innocenzo III aver essi
marono Croazia (V.) e Servia ; ed al- ingannato con false novelle il re d'Unghe
l'anno 1073, n.° 82 , che la gente de'ser- ria, che voleva soggettare a Roma i set-
vi, chiamati anche croati, uscì per sotto. tarii; avergli dato ad intendere che il Pa
metterela Bulgaria al dominio suo. Hur pa approvava le loro opinioni . Il gran
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giupano di Servia scrisse pur esso del te- manifestato il desiderio suo che questo
nore medesimo : suo padre diceva , aver principe conseguisse la corona reale; es
fatto anch'egli grandissima stima dell'u- ser già più di due anni ch'egli avea dato
nione con la chiesa romana. Tuttavolta commissione all'arcivescovo di Colocz di
pare che i principi serviani , a dispetto di conferirgliela, nè sapere ancora che ne
tutte le loro dimostrazioni, nou fossero fosse fatto". Quindi Emerico lasciò al le-
sinceri, e sembra che Stefano ad altro non gato libero il passaggio per la Bulgaria,
mirasse che a farsi del Papa un protetto il cui re Calogiovanni fu dal Papa eleva-
re contro gli ungheri , e in fondo al cuo- toa talgrado, con facoltà di battere mo-
re restò dedito come prima allo scisma di neta , ed intanto Emerico morì nel 1204.
Costantinopoli . Diversi speciali affari con- Aggiunge Hurter, che due anni prima di
cernenti la chiesa e il clero serviano furo- sua morte avea Emerico fatto apparecchi
no pure sottoposti ad Innocenzo III, e fra di guerra contro il gran giupano di Ser-
gli altri l'accusa d'assassinio recata con- via, ed indotto Innocenzo III a non in-
tro il vescovo di Schidza (chiesa che di viare a costui il cardinale con la commis.
cesi edificata da Sawa, fratello di Vulca- sione di recargli la corona reale. Che Ste-
no e di Stefano; dichiara però Hurter che fano intanto era stato nel 1202 balzato
non potè trovare in tutta la Servia nes- dal trono dall'avversario suo, e surrogato
sun altro vescovato che corrisponda alla da Vulcano suo fratello, il quale si rivol.
parola latina Soacensis ; invece io ne tro. se di bel nuovo a Roma per essere inco-
vai diverse, e pubblicai all'articolo SAP ronato; e poichè non frapponevasi più dif
PA), intorno a cui un certo tale si querelò ficoltà veruna, Innocenzo III diè commis-
all'inviato pontificio, senza somministrar sione all'arcivescovo di Colocz di portar-
prove. Il vescovo rassegnò al suo arcive- si prontamente dall'Ungheria in Servia,
scovo la mitra e l'anello, per andare egli onde rassodare il gran giupano , gli altri
stesso a trattare la sua causa a Roma. La giupani ei prelati nella fede cattolica , ef-
verità fu, ch'egli avea ordinato prete un fettuar la loro congiunzione alla s. Sede,
tále che sapeva reo d'omicidio, e confessò e spezzar gli antichi nodi col patriarca di
il fatto; per cui il Papa lo depose, ordi- Costantinopoli. Ma sia che sorgesse qual
nando nondimeno all'arcivescovo di dar. che nuovo intoppo, sia che l'arcivescovo
gli una parte dell'entrate dell'antica sua poco sollecito si mostrasse ad eseguir la
chiesa, per sovvenire a'suoi bisogni. Nel commissione del Papa, fatto si è che Vul .
lib. 8 Hurter riporta, come Emerico re cano non fu innalzato alla dignità regia
d'Ungheria, mentre concesse che il gran senon l'anno appresso. Degli Effetti nel-
giupano di Servia suo vassallo , fosse in le Memorie, p. 71 , dice che la Rascia fu
Roma ornato del diadema reale, poi in. la Servia nella Dalmazia , ch'ebbe la co-
terdi l'ingresso nel regno al cardinal Gre rona e titolo di regno da Onorio III. No.
gorio (pare Galgano o Crescenzi) legato terò, che il popolo Rascieno d'origine sla.
in Bulgaria(V.) , e diè il guasto alla Ser- va si stabili nel sud dell'Ungheria propria-
via, provincia soggetta al diretto domi . mente detta , nella Croazia e nella Schia-
nio dell'Ungheria, onde il Papa se negra vonia : venne dalla Servia, cui pare abbia
vò col re. » Essersi per compiacergli a lasciata allorchè l'invasero i turchi, e prô-
stenuto di mandare un messaggio a Ste. fessa la religione greco- scismatica. Trovo
fano gran giupano della Servia, ancorché in Rinaldi all'anno 1220 , n.º 37 , che in
siffatta compiacenza fosse contraria agl'in- esso Stefano re di Servia, di Dioclea e di
tendimenti suoi; poichè dopo la conqui . altre provincie riconobbe il primato del .
sta della provincia e l'esaltazione al so, la chiesa romana, con inviare a Papa O-
glio di Vulcanoinvece di Stefano, avea già norio llli suoi ambasciatori colla seguen
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te lettera . 99 Al santissimo padre e signoretà gli ammonimenti nostri, e de'detti fra-
Honorio Pontefice universale della chie- ti : onde tu ti possa rallegrare nel frutto
sa romana, Stefano (la Dio mercè) coro- del tuo ventre, e meriti essere chiamata
nato re di tutta la Servia, Dioclia , Tri- da Dio benedetta fra le donne. Data in
bunia , Dalmatica e Oblomia , s' inchina Rieti a'dì 8 agosto l'anno 1. del nostro
con somma e constante fede. Siccome lut. pontificato". All'anno 1308, n.° 26, che
ti i christiani vi amano, e honoranvi, e re Urosio bramoso d'uscire colla sua gen.
tengonvi per padre e signore; così noi de- te rascia insieme dallo scisma , e riunire
sideriamo esser chiamato figliuolo fedele quella chiesa alla romaua, mandò due
della s. romana chiesa, e vostro, havendo ambasciatori a Clemente V , significan.
gran vaghezza che la beneditione e la con- dogli questo suo desiderio, e chiedendo-
fermatione di Dio e la vostra sia (se così gli de'sagri ministri atti a bene ammae-
vi piace) sempremai manifestamente so- strare i popoli nella sincera fede , e do-
pra la nostra corona, e la nostra terra; e mandando alla sede apostolica uno slen
imperciò vi mandiamo il nostro vescovo dardo daspiegarsi contro i nemici del no-
nominato Metodio, acciocchè ne riscrivia- me cristiano. Per la qual felice novella
te (se così è il piacer vostro) pel portato tutto lieto il Papa mandò a lui Egidio
re della presente lettera tuttociò che pro- patriarca di Grado, Lupo e Artanisio pro-
cederà da vostra santità e dalla volontà curatori della corte papale, l'uno dell'or-
vostra ". Non si può dubitare che Ono- dine domenicano, e l'altro del francesca-
rio III fosse di ciò molto lieto e contento, no; gli prescrisse la regola del credere ch'e
il quale ancora rispose allora tutto con . gli e gli altri doveano confessare , simile
solato, quando seppe che le genti barba- a quella ch' erano in costume di dare i
re, sedenti nelle tenebre dell'infedeltà e predecessori; richiese che si dovessero nel-
della morte, venivano alla santa e vera le messe cantare le parole colle quali s'e
conoscenza, cioè i popoli di Livonia, E. sprime, che lo Spirito santo procede dal
stonia e Prussia. Inoltre apprendo da Ri. Padre e dal Figliuolo; che confessassero
naldi, all'anno 1288, n. ° 29, che Papa Ni il romano Pontefice esser vicario di Cri
colò IV attese con molto studio a ridur- sto e successore di s . Pietro, e di avere la
re all'ubbidienza di s.chiesa i popoli schia podestà di legare e sciogliere come lo stes
voni, al cui re Urosio, re degli schiavoni, so apostolo; e la chiesa romana tenere il
servi e rasci, significò la brama grande che principato sopra tutti ; e che condannato
avea di sua eterna salute, e perciò in suo prima lo scisma , egli promettesse per se
luogo gli mandò Marinoe Cipriano frati e il popolo suo ubbidienza e riverenza al-
minori, divoti nella fede e ammaestratis la chiesa stessa, ed i prelati giurassero il
simi nella legge del Signore, acciocchè e- medesimo . Urosio accolse i nunzi pon.
glie il suo popolo conoscessero pienamen- tificii col debito onore, ma non produsse
te per opera loro la verità cattolica. Re . a buon effetto il suo proponimento per
gnava Urosio insiemecon Stefano suo fra timoredella madre e del fratello. Convien
tello, la madre de'quali Elena era catto- dire che la madre fosse ricaduta nello sci.
lica , a cui parimenti scrivendo il Papa, sma. All'anno 1320, n.° 1 , che si dilatò nel-
cosìparlò. Preghiamo tua altezza, e con la Rascia o Servia e nella Macedonia la
fortiamola intentamente , ciò anche in- religione cattolica per la gloriosissima vit.
giungendoli in remissione de'tuoi pecca- toria, che Carlo Ire d'Ungheria ebbe so-
ti, che tu non lasci d'indurre con efficaci pra di Urosio tiranno scismatico, per la
esortationi gl'illustri re Stefano e Urosio quale anche quell' amplissimo regno fu
figliuoli tuoi, a tornare divotamente al aggiunto alla signoria sua, ed Urosio ful
l'unitàdella fede, e a ricevere con humil- costretto a venire all' ubbidienza della
SER SER 225
chiesa romana e di Giovanni XXII . Non stabilito il suo dominio. I grandi del re .
dimeno essendo rimasti in potere degli sci- gno spartirono tra di loro lo stato, e per
smatici i luoghi marittimi di Macedonia , tal via indebolirono una potenza che a-
il Papa sollecitò per la sagra guerra i re vrebbe potuto opporre un riparo formi.
e principi cattolici circonvicini, a soccor- dabile all'immense orde de'tartari cheal-
rere Carlo I. All'anno 1322 , n . °48, e1323, lora stabilivansi all'oriente dell'Europa.
n.° 14,cheCarlo I ebbe un'altra molto glo- I re e principi di Servia resistettero lun-
riosa vittoria sopra gli scismatici, e costringamente e con valorosa energia alle for-
se Urosio re di Rascia nella Schiavonia a ze superiori de'formidabili turchi, ma in
ubbidire a' suoi comandi, i quali furono fine soccombettero, e fu la Servia sotto .
ch'egli co'suoi venisse all'ubbidienza del- messa nel 1365. Insorse poi il principe
la chiesa romana . Accostossi adunque al Lazzaro Crale, e si fece capo della confe-
la chiesa romana Urosió re di Servia, pa derazione slava,cui accedettero gli unghe
lesando la volontà che avea d'annullar lori, i dalmati ed i valacchi per opporsi ai
scisma, e ne portò la notizia al Papa il progressi di Amurat I ; ma fatto prigione
principe di Taranto Filippo, la cui figlia nella battaglia di Cassovia del 1389, spirò
Bianca il re voleva per isposa , offrendogli col rimanente de'suoi soldati sotto il pu-
le armi ele forze del suo regno per la con- guale degli ottomani, che vendicarono con
quista dell'impero di Costantinopoli. Fi egual barbarie il colpo proditorio e mor-
lippo, siccome zelante cattolico, si consi- tale dato da un semivivo serviano al gran
gliò con Giovanni XXII sul parentado, sultano sul campo. Nè qui ebbe termine
il quale rispose compiacersene, perchè a- la vendetta, perchè Bajazet 1 il Folgore,
vea inteso dagli ambasciatori del re, ch'e- che gli successe, furibondo sterminò nel-
gli col chiericato e co'nobili e popolo del la Servia i popoli triballi , e tutto mise a
reame, rifiutando lo scisma, bramava la ferro e fuoco . Nel 14 13 dai despoti di Ser-
fede cattolica e di congiungersi alla Chie- via fu aiutato Maometto I a salire sul tro-
sa. Oltre a ciò, il re avendo pregato il Pa- no ottomano; nondimeno succeduto nel
pa di mandare nunzi per ammaestrare 1421 dal figlio Amurat II , questi invase
i suoi popoli nelle cose della fede catto- e soggiogò la Servia , rimanendo illesa la
lica, Giovanni XXII vi destinò Bertran- sola fortezza diBelgrado , la quale non cad-
do arcivescovo di Brindisi, Bernardo da de che sotto il gran Solimano II . Papa
Parma canonico d'Anversa, e Giovanni Nicolò V nel 1447 inviò nella Bosnia e
domenicano; scrisse tuttociò al re, dimo- regioni della Croazia per legato Tomina-
strandogli la gioia grande che provava per so vescovo di Faran , e nunzio nell'Alba-
la sua conversione, e gli mandò pure la nia e Schiavonia Antonio di Oliveto fran-
confessione di fede, quella già da Clemen- cescano,affidando inoltre al 1. la cura del-
te IV mandata all'imperatore Paleologo, la cattolica fede e della disciplina eccle-
e da lui agli armeni, autorizzando i nunzi siastica nelle circostanti contrade. Inoltre
a legittimarlo, perchè fosse atto alla di- si adoprò con Giovanni Unniade reggen-
gnità reale. Intanto la monarchia servia- te d'Ungheria, ad apparecchiare truppe
na era giunta al più alto grado di splen- per liberare le provincie confinanti dalia
dore; il suo Isar - Dukan si fece rispettare tirannia e servitù turchesca , anche col
dai suoi vicini, ed il trono di Costantino- braccio del celebre Scanderberg principe
poli era per lui una preda che non avreb- di Macedonia e di Epiro ( V.) . Di più Ni
be potutoresisterglia lungo.Ma quel prin colò V nel 1449 spedì Antonio francesca-
cipe insigne morì senza lasciare un suc- no nella Servia e limitrofi principati , per
cessore capace di seguirne le pedate e restaurareil cattolicismo; e per le guerre
dirigere i bravi guerrieri sui quali avea co'turchi nel 1451 nella Bulgaria e Rascia
VOL. LXIV . 15
226 SER SER
Eugenio Somma francescano con molte quello di Servia, come sono andato di-
facoltà, come di concedere l'indulgenza cendo.
plenaria in punto di morte a quelli che Fino allo spiraredel secolo passato non
avessero pugnato contro gl'infedeli; ma osarono i serviani mai di alzare il capo,
nel 1453 avendo Maometto II colla presa che sempre il giogo turco li oppresse; ma
di Costantinopoli dato fine all' impero comparve allora peli . Paswan- Oglu che
greco, la Servia perdè la speranza di sot- spiegò lo stendardo della rivolta ; quindi
Irarsi dal servaggio , ed il principato se- lo seguì Giorgio Petrowitz il Nero (Czer
guì le vicende della Turchia (V.). La re- ni) e provocò la generale insurrezione ser.
ligione cattolica ne risentì immensi danni, viana. Egli era nato di oscura condizione
edi Papi a mezzo di missionari procura- ne'dintorni di Belgrado, ed alla mancan .
rono di recarvi qualche riparo. Ai molti za d'ogni cultura di spirito suppliva in
abusi introdotti accorse pure per elimi- lui il maschio coraggio, che si trasforma.
narli Clemente XI, col concilio che fece va talvolta in ferocia. Egli professava av.
celebrare dal primate del regno di Ser- versione allo straniero oppressore della
via e dell'Albania. Altre provvidenze pre- patria, e l'uccisione d'un turco in rissa
se Benedetto XIV, come si legge nel Bull. l'obbligò ad emigrare, e prendere servi
de propagandafide, t. 3, p. 71 e106, in zio nelle truppe austriache di Transilva.
cui si riporta il breve E sublimi sedis, dei nia, ove giunto al grado di sotto uffiziale
4 ottobre 1742 : Ordinationes omnium dove abbandonare le bandiere per avere
clericorum , et sacerdotum ritus graeco- spento il proprio capitano in singolar ci-
rum rutheni a serviano schismate ad Ec mento. Entrò allora nelle bande greco-
clesiaesinum redeuntium Auxurensi de- croato-schiavone , che mantenevano nei
legantur, deputandovi il vescovo Matteo; confini turchi la piccola guerra, e presto
l'altro breve, Inter omnigenas calamita pervenne a comandarne una assai nume.
tes, de'2 febbraio 1744 : Decreta super rosa. Combattè con quella le truppe tur-
pluribus disciplinae capitibus, pro inco- che regolari, e dichiarò loro una guerra
lisregniServiae,etfinitimarum regionum. offensiva, proclamando l'indipendenza del
Con questo stabili ancora gl'interrogato proprio paese. Sospettando che il padre
rii che doveansi fare a'vescovi della Ser- lo tradisse, nè volesse arrendersi alle sue
via, della Bulgaria e di altri luoghi, per persuasioni , ebbe l'atroce e riprovevole
mandarsi alla congregazione di propagan- coraggio di barbaramente fargli saltarin
da fide , preposta ai cattolici nelle parti aria le cervella pel fanatismo di salvare
degl'infedeli, al collegioUrbano della qua- la patria, dopo il quale orribile misfatto
le ammise anche i serviani per alunni. non respirò che la strage de'turchi . Pre-
Nel pontificato di Benedetto XIV regua se Belgrado nel 1795 co'rivoltosi serviani
va sulle due Sicilie Carlo di Borbone, poi e bosniaci, ma nel 1801 gli fu tolta da
celebre Carlo III re di Spagna, il quale un corpo di giannizzeri; ed intitolandosi
comere di dette due Sicilie, fra'titoli che generalissimo de'serviani, esercitò la più
assunse vi furono quelli di Re d'Unghe- assoluta dittatura. Sebbene stabilisse coi
ria,Dalmazia,Croazia,Schiavonia, Ra turchila pace, questa fu di breve durata,
ma (o Bosnia), Servia, Gallicia, Lodo. e si tornò per 6anni alla carneficina. Nel
meria,Cumania e Bulgaria. A ssunse que- 1806 venne dalla Porta ottomana rico.
sti titoli perchè gli aveano portati i suoi nosciuto principe della Servia, e diè a'suoi
predecessori nel regno , e derivati dagli popoli una costituzione, che avea per ba-
Angioni che regnarono sulle due Sici- se il dispotismo militare, dopo aver nuo-
lie e sull'Ungheria , la quale monarchia vamenteoccupato Belgrado.Giunto Gior
fra i regni che dominò, appunto vi fu gio a tanta potenza, incominciò poscia a
SER SER 227
dechinare , e nel 1807 fu sconfitto dai tur. Fu vietato a'turchi di risiedere nella Ser-
chi presso Vidino, e per ottenere l'armi via, tranne quelli che fanno parte delle
stizio dove cedere parte de' suoi stati; e ricordate guarnigioni stabilite in certe
tanto arse di dispetto , che per lieve ca- piazze, amministrando i serviani le pro-
gione fece crudelmente perire di morte prietà turche che si trovano nel paese ;
violenta il proprio fratello . Essendo scop- inoltre essendo stato accordato a'serviani
piata la guerra tra la Porta e la Russia, di liberamente commerciare nell'impero
questa nel 1809 l'eccitò a riprendere le turco con passaporti serviani . Convocò il
armi, ciò che eseguì con alterno succes- sovrano Milosch a'4 febbraio 1830 un'as-
so, ma non giungendogli soccorso, dove semblea nazionale in Kragojevacz , alla
evacuare del tutto la Servia , che ricadde quale presentò un codice di leggi , che han⚫
sotto l'antico servaggio ottomano, quan . no per base il codice francese : l'assem-
do laRussia minacciata dagli eserciti fran . blea riconobbe il principe Milosch , che
cesi, avendo nel 1812 sottoscritta la pace già da 14 anni dirigeva l'amministrazio-
di Bukarest, abbandonò i serviani.Ricom . ne del paese, per sovrano con discendenza
parve Giorgio in riva alla Dwina e ne di- ereditaria, per cui il principato di Servia
scacciò l'armata turca, ma invitato dal potrebbesi attualmente considerare co-
l'imperatore di Russia Alessandro I nei me monarchico ereditario costituzionale,
suoi eserciti , col titolo di principe e di giacchè il gran sultano confermò l'opera-
generale, mentre superava il confine tur- to in detta assemblea. Il principe Miloschi
co per incominciare nuove gesta , fu preso con molta avvedutezza ed umanamente
e fatto decapitare dal pascià di Belgrado , regnò e governò. Colla sua grande atti-
città ritornata in potere de'turchi, dopo vità e perspicacia sostenne la sua difficile
chei serviani nel 1813 viaveano fatto sal . posizione. Ai necessari riguardi verso la
tar in aria la cittadella e abbruciare tut- Porta, egli riunì ogni possibile cura per
ti i sobborghi. Nel 1815 la Servia insor- mantenere il paese in una onorevole in
se di nuovo sotto gli ordini del principe dipendenza, e respingere qualsiasi stranie-
Milosch Obrenowitch serviano di nasci- ra influenza; e si dovette alla sua opero.
ta, il quale colla sua prudenza e valore sità se la propaganda ultra -slava non po-
terminò nel medesimo annogloriosamen- tè venir a capo di mettere radice nel prin-
te la sua impresa, stipulando colla Porta cipato serviano.
un trattato, guarentito dalla Russia, alla Il principe di Servia Milosch Obreno
foggia de'principati Danubiani di Molda witch fu deposto nel 1839 e costretto a
via e Palacchia, per cui si soggettò sol- sortire dal paese. Il suo figlio maggiore
tanto ad avere guarnigione turca nelle Milan, che gli successe, morì poco dopo.
fortezze,ed a fornire 12,000soldati al gran Il suo 2. figlio Michele successore del fra-
sultano nel caso di guerra; ottenendo al tello, anch'egli in una rivoluzione fu de
tresì di mantenere un agente accreditato posto nel 1842 , quindi Alessandro Geor
presso il divano ottomano. Laonde la Ser gewitch, figlio dell'antico principe Gior-
via d'allora in poi, solo tributaria della gio Czerni , venne proclamato principe di
Porta, fu amministrata in modo indipen- Servia. Sono ricchissimi i principi Mi.
dente. Nel 1829 per la pace d'Adriano . losch padre e figlio, hanno i beni in Va
poli, tra la Russia e la Turchia, furono lacchia, e vivono negli stati austriaci . È
confermate le franchigie della Servia , l'in- la Servia il più recente e vigoroso prin .
tegrità del suo territorio , anzi restituiti cipato di tutta la Turchia europea, co-
i distretti serviani che erano stati tolti , me lo chiamala Civiltà cattolica, gover
la libertà completa del culto, come pure nata a vita insieme col senato e con una
di nuovoriconosciuto il principe Milosch . assemblea generale dal principe Alessan .
228 SER SER
dro Georgewitch, portato al trono, or so. sia e la Turchia, alle bandiere di questa
no più di due lustri , dalla rivoluzione, la si arruolarono, dopo la pace, per la qua.
quale escluse per sempre dal governo il le si fanno tante lodevoli pratiche, po-
principe Milosch e tutta la famiglia de. Lessero gittarsi nella Servia, limitrofa al-
gli Obrenowitch . Questi cercarono ap . ' Ungheria , e dar guai all'Austria . La
poggio dalla Russia, mentre il principe maggioranza del paese è pel governo del
Alessandro che regna sino da principio si principe Alessandro, nè sembra numero.
dichiarò divotissimo alla Porta ottoma so il partito che aspira di elevare nuova-
na ,perchè il sultanoAbdul -Medjid-Khan , mente al potere il di lui cugino, figlio
approvò l'accennata insurrezione e rico- del principe Milosch e marito d'una un-
nobbe per capo della Servia Alessandro gherese . Questi è quel principe Michele,
Georgewitch. I partigiani della stirpe de che nell'agosto 1853 sposò Giulia figlia
tronizzata e lo stesso Michele Obreno- del conte Hunyady di Ketkely, apparte.
wicht lungamente brigarono per ripri nente ad una delle più illustri famiglie
stinare l'anteriore dominazione, e preva d'Ungheria,nella quale occasione vesten .
lendosi degli ultimi torbidi orientali, nul- do il costume nazionale,portava una ma-
la lasciarono d'intentato per raggiuuge- gnifica spada adorna di diamanti e valu.
re lo scopo; anco con una lettera circola. tata 80,000 fiorini m. c.: le gioie del.
re a'senatori e ministri , al metropolita, la consorte si dissero ascendere a quasi
ed alle altre autorità del paese, che poi 100,000 fiorini m. c. compreso lo splen-
si propagòper tutta la Serbia a fine d'ec- dido diadema di diamanti. Intanto laRus-
citare tumulti . In essa il principe depo sia occupò i principati Danubiani della
sto si purgò d'alcuni maneggi di cui era Moldavia e Valacchia , per costringere la
accusato, dichiarando di non aver mai a- Porta ad accudire a quanto richiede sul
vuto intenzione di sollevare i serviani, ma patronato de' greci correligionari in o-
solo d'istruire la patria per la brama di riente, e che toccai a s. SEPOLCRO; e l'im
esserle utile, pronto a servirla a fronte peratore Nicolò fece sapere al popolo ser-
della responsabilità inerente . Questi e al viano di continuargli la sua benevolen
tri fatti di cui profittarono le società se . za, anche nelle presenti contingenze , on-
grete produssero gran fermento, oude si de l'inviato Fonton fu ricevuto con ono-
vociferò, che il console austriaco di Bel- revoli dimostrazioni . Secondo le ultime
grado, nel luglio 1853 , avvertì il princi- notizie, i bosniaci si radunano in massa
pe Alessandro che attesa la gravità dei sul confine della Servia, donde tentano
tempi,l'Austria confinante provvedereb. un'invasione per giungere per la via più
be colle sue forze militari all'ordine del breve nel luogo ove si combatte. Il gover-
principato. Alessandro vi si oppose vigo no serbiano era deciso però di fare rispet
rosamente , protestando che mai soffri- tarea tutto rigore la neutralità garantita
rebbe che un solo soldato austriaco vio- tanto da'russi, che da'turchi, ed era pron-
lasse armata mano i suoi confini. In Co. to di respingere colla forza ogni invasio-
stantinopoli queste notizie posero il go- ne di territorio, e così impedire il loro
verno turco in apprensione,che facilmen passaggio per la Servia.Si dice ancora ,che
te dileguò il saggio rappresentante im- Omer pascià comandante supremo delle
periale de Bruck, colle pacifiche inten- forze ottomane in Europa, ha chiesto al
zioni del suo governo . Pare che questa governo serbo la libertà incondizionata
previdenza del gabinetto imperiale, seso- di poter incedere per qualunque strada;
no vere le indicate notizie, accenni al ca. e che il governo serbo sembra deciso di
so, che i rifugiati politici, i quali per pe- respingere tale domanda , volendo man-
scar nel torbido nella rottura tra la Rus- tenere la sua neutralità anche colle ar
SER SER 229
mi : le fortezze del paese sono occupate un vescovo autocefalo e indipendente dal
da truppe serbe, e la maggior parte del patriarca di Costantinopoli . I successori di
militare serbo trovasi concentrato nella quel prelato, che prese il titolo di patriar
vecchia Serbia e ne'confini della Bosnia. ca, hanno di tempo in tempo cercato la
Vuolsi inoltre, che nella Serbia si prepari comunione della chiesa romana ; ma que-
il terreno ad un sanguinoso conflitto. In sta unione , come narrai, non durò mai
Belgrado il pascià costrinse il console rus-
lungamente. Il patriarca s. Saba , figlio
so a ritirarsi. Questi e altri avvenimenti di Simeone Stefano re di Servia, dopo a
agiscono troppo sensibilmente sulla na- vere incoronato re di Servia suo fratello
zione, per poter supporre ch'essa potrà Stefano, nel secolo XIII istituì 12 vesco-
e vorrà mantenere più oltre quella neu- vati ue'diversi monasteri del paese, ed i
tralità di cui si avea finora così saggia. patriarchi suoi successori ne istituirono
mente fatto scudo contro gli orrori d'u . poscia molti altri; di maniera che nel 1717
na guerra, che per lei diverrebbe anche l'arcivescovo di Pechia , primate o patriar
civile. Tutto tende a trarre la Servia ad ca di Servia, avea sotto la sua dipenden
una decisiva dichiarazione favorevole aiza, oltre la sede primaziale, 1 1 metropo
russi o a'turchi. È probabile che i serbi li, 5 arcivescovati e 4 vescovati. I luoghi
nulla d'ostile intraprenderanno contro i in cui quelle prelature furono stabilite,
turchi,purchè laRussia non veli astringa , appartenevano gli uni ai turchi, e gli al-
come ricavo da'più accreditati giornali . tri all'imperatore d' Austria come re di
Così stanno le cose nel novembre 1853 . Ungheria : ecco la nota della situazione del .
A SEMENDRIA parlai dell'introduzione le indicate chiese. Metropoli. Scopia sul .
del cristianesimo nella Servia; in tale ar- la frontiera di Macedonia, soggetta al tur.
ticolo, a BELGRADO, ed a SCOPIA arcivesco- co; così Prisrene o Prisdene frontiera di
vato di Servia, ma ora dominio de'tur- Albania,Ursicia, Stariblabha nellaServia,
chi nella Romelia e chiamata Uskup , trat- Bosna Serai in Bosnia, Belgrado in Ser-
tai del cattolicismo in questa regione. Nel via , Balista in Ungheria : Temeswar in
1851 il governo serviano permise di co . Ungheria , soggetta all' imperatore; così
struire a Belgrado una chiesa cattolica, Bruntumio, Carlowitz, Stremio, tutte in
però soltanto nel cortile della casa del con- Ungheria.Arcivescovati.Samocabio o Sa-
sole generale d'Austria : dicesi che al nun- bacs nella Servia , soggetto al turco; così
zio pontificio di Vienņa non riuscì d'in- Cestentilio nella Servia, Nissa nella Servia
durre ilgovernoa permettere chela chie- e frontiera di Bulgaria, Sebats o Sebazia
sa venisse costruita in luogo aperto, poi nella Servia : Batzine nella Servia , all'im-
chè i greci scismatici sono alquanto in peratore. Vescovati. Tzetine nella Servia ,
tolleranti coi cattolici, e contrari che ab. soggetto al turco : Cnobi e Junopoli nel
biano chiese pubbliche. Da altre notizie laServia,soggetti all'imperatore,cosìGiu
del 1853 si avrebbe , che il governo serbo lia e Lipobi in Ungheria, e Poziera. Dal
era intenzionato di far costruire inBelgra fin qui detto apparisce, che l'autorità del
do una chiesa pubblica pe'cattolici : Uti primate o patriarca di Servia estendevasi
nam! I cattolici di Belgrado sono la mag. non solamente nella Servia o Rascia, ma
gior parte emigrati bosniaci, e subito che anche nelle provincie vicine. Il firmano
abbiano chiesa e parrocchia, il loro nume. mandato dopo la pace d'Adrianopoli, da! -
ro si accrescerà considerevolmente . I ser- la Porta ottomana al pascià di Belgrado,
viani già erano cristiani, allorchè s'impa come notai, accorda libertà completa di
dronirono dellaDacia ( V.) superiore, d'u culto ai serviani. Si dice esservi in Servia
na parte dellaMesia e dellaDardania ; e sic. piùdi 1300 cattolici , sparsi ne'diversi vil-
come erano indipendenti, vollero avere laggi , divisi in 8 parrucchie. La metro .
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poli di Rascia o di Servia fu Pechia, sul lato , dopo di avere inutilmente tentato
le frontiere d'Albania, e quivi risiedeva il di fargli rinnegare la fede di Gesù Cristo.
primate. Commanville, Histoire de tous Dopo Gabriele s'ignorano i nomi de'pre-
les archeveschez, a p. 216 dice che la sede lati che occuparono la sede patriarcale di
arcivescovile diScopia nel V secolofu tras- Servia ; però il dotto Crisanto patriarca
ferita aPechia, che nel secolo XIII divenne di Gerusalemme, che diede la Notizia del-
esarcato d'Albania e della provincia eccle- le chiese diServia, fa menzione de'patriar-
siastica diDardania ; quindi registra alcuni chi Atanasio, Callinico e Mosè : Lib. de
suoi vescovati, le metropoli e i vescovati Offic. eccl. , p. 88. Si chiamò poi Servia
della Dacia mediterranea con Sardica per Nuova una parte della Nuova Russia , se-
metropoli, della Dacia litorale con Bidina guatamente quella che formò il governo
per arcivescovato,della Mesia 1. * con Sige di Kerson; paese che nel 1753 fu dato al ·
din per vescovato, e della Mesia 2.'con Ni- le colonie de'serviani che vi si stabilirono,
copoli per metropoli e numerosi arcive e da questo gliene venne il nome, e come
scovati e vescovati soggetti . Il p. Le Quien dissi a RUSSIA, nel 1848 vi fu eretta una
nell'Oriens christianus, t . 2 , p . 322 , pub.
sede vescovile pe'cattolici.
blicò la seguente serie de' primati o pa- SERVIA O SERBIA O SERBITIA.Se.
a
triarchi di Servia, che si conoscono. II . de vescovile della 1. Macedonia, nell'e-
Teodoro, cui successe il suddetto s. Saba , sarcato del suo nome, suffraganea di Tes.
ordinato nel 1 2 18 da Arsene patriarca di salonica, eretta nel IX secolo. Damiano
Costantinopoli, di cui parla Bollando, 4- ne fu vescovo verso il 1720. Oriens chr.
cla ss. a' 14 gennaio n.° 5: in seguito si unì
t. 2, p. 102.
di comunione colla chiesa romana , e fu SERVITE. V. SERVE DI MARIA .
incaricato del governo di molte provin SERVITI . V. SERVI DI MARIA.
cie dell'Iliria, quindi venne considerato SERVITORE . V. SERVO.
come il patriarca di quel paese. Questo SERVITU . V. SCHIAVO, SERVO.
illustre prelato rinunziò alla sua chiesa, SERVIZIO DIVINO. L' uffiziatura
dopo di averla governata con molta edi- della chiesa ,il celebrare in essa iDivini Uf
ficazione e zelo, e morì santamente a'14 fizi (V .) , le sagre funzioni,i Riti ( V.), mas-
gennaio 1250 sul monte Athos, dove avea sime nella santificazione della Domenica
professato prima la vita monastica : del (V. ) e delle altre Feste (V.) , nell'eserci .
rinomato monastero del monteAthos par. zio del Culto (V.) della Religione (V.),
lai a RUSSIA. Gioannicio sedeva nel 1354; sia colSagrifizio (V.) , colla Preghiera(V.),
fu verso quest'epoca che il re di Servia colla Salmodia ( V.) , e coi Funerali ( V.)
desiderò ardentemente che i suoi sudditi nel servizio pe' defunti, de'quali riparlai
abbracciassero la comunione della chiesa a SEPOLTURA, dappoichè i Funerali e l'E-
romana.Papa InnocenzoVI scrisse in pro sequie (V.) diconsi serviziofunebre. Nei
posito allo stesso Gioannicio patriarca di primi tempi della Chiesa , la sua ufficiatura
Servia, come afferma il p.Waddingo. N... e adunanze de'cristiani si denominavano
vivea nel pontificato di Martino V. Ma la sagra Sinassi (V.) . Che il servizio divino
cario , pel quale Damasceno vescovo di tiene il 1. luogo tra le buone opere, onde si
Rhendina sottoscrisse nel 1564 la depo . debbono santificare le feste,dottamente lo
sizione di Joasaph patriarca di Costanti dimostra l'ab. Butler, nelle Feste mobili,
nopoli. Gabriele scacciato dalla sua sede trat. 1 , cap. 5 : Dell'obbligazione di san-
verso la metà del secolo XVII da un certificare la domenica con esercizi di divo-
to Massimo, il quale l'accusò di tradimeu zione e opere pie. I giudici ecclesiastici so .
topresso il visir del sultano de'turchi : Ga. no i soli competenti relativamente a tut
briele fu condannato ad essere strango- tociò che concerne il servizio divino; a've
SER SER 231
scovi si appartiene il fare intorno al me. vozione, e de'loro uffizi che rendevano al
desimo nuovi statuti e regolamenti, salvo la chiesa e al monastero. Gli ebrei avea .
la Liturgia ( V.) della chiesa, della quale no due sorta di servitori o di schiavi : gli
il Papa è custode. A SCOMUNICA e INTER uni erano stranieri, o comprati o presi in
DETTO notai , che ne' luoghi allacciati da guerra, ed i loro padroni ne disponeva-
tali gravissime pene e censure ecclesia- no come delle loro sostanze; gli altri era-
stiche, non si ponno celebrare i divini uf. no ebrei venduti pe'loro debiti , o che spin-
fizi, tranne quelle eccezioni e festività che ti dalla miseria si vendevano da se stessi .
rimarcai. Questi non appartenevano a'loro padro
SERVO , Servus, Famulus. Colui che ni se non che fino al più vicino Giubileo
serve, o sia per forza, o sia per volontà ; ( V.), a meno che a quell'epoca non ri
chiamandosi pure Servitore o Servidore, nunziassero al loro diritto fino al giubi
Famigliare, Domestico. Dicesi Serva, An. leo seguente ; allora per indicare questo
cella, Domestica, Servente, Servitrice,an. nuovo impegno da essi contratto, veniva
cilla,famula, cultrix, ministra, serviens, loro forata l'orecchia con una lesina, ac-
servatrix, la donna che serve. Chiamasi costandoli alla porta del loro padrone.
servitù il servire altrui, soggezione, ser- Nella sagra Scrittura si disse servitore per
vaggio, servitus, subjectio, servitium . Fi. un uomo attaccato perscelta e per incli.
nalmente viene detto servigio o servizio, nazione al servizio d'un altro, come Gio
servitium, servitus,famulatus, il servire, suè era servitore di Mosè , Eliseo di Elia.
la servitù , la famiglia , che si usa anche Il vocabolo servitore è adoperato spesso
per denotare il complesso de'servi e del- nella Scrittura per indicare i sudditi d'un
le serve , e figuratamente per obbligo e principe o i suoi domestici in particola-
legame. Inoltre servitù in termine legale re, o finalmente coloro che gli sono as-
è un diritto fondato sopra luogo stabile soggettati a carico di qualche tribù. Ser-
a pro di alcuna persona o d'altro luogo vitori o schiavi, per contrapposto ai li-
stabile, servitus, actus. Il termine di ser- beri, indicano gli ebrei opposti a'cristia .
vitore ordinariamente fu usato per indi- ni : s. Paolo stabilisce questa verità, prin.
care uno Schiavo (V.), giacchè l'antichi- cipalmente nell'epistola a'Galati . II p . Ma-
tà non conosceva altri individui di simil machi, De'costumi de'primitivi cristiani
genere; laonde a quell'articolo molto ho t. 3, cap. 4, n.° 7, parlando della fedeltà
parlato de'servi delle nazioni, de' liberti de'cristiani, dice che eziandio non può ne.
edella servitù. Questo umile titolo di Ser- garsi , che i cristiani verso i loro servi gen.
vo, per profonda virtù lo adottarono isan- tili non usassero quella carità e giustizia
ti e le sante, per cui diciamo Servo diDio ch'era loro dovuta. Che se eglino erano
(V.) quello che vive o visse santamente obbligati a servire, dimostravano verso
e servendo Dio secondo i suoi comanda i loro padroni una fedeltà singolare, poi-
menti. Il Papa stesso, sebbene supremo chè aveano letto nell'epistole di s. Paolo,
Gerarca (V.), per umiltà s'intitola Ser- che essendo servi ubbidissero a'carnalilo-
vus Servorum Dei ( V. ) . Frai religiosi e ro signori, con timore e tremore, e con
le religiose che adoperarono il titolo di semplicità di cuore, ancorché non fossero
servo parlando di se stessi , sono princi veduti da loro, mentre doveano temere
palmente a rammentarsi i Servi di Ma . Dio . Quindi è , che sebbene i servi loro
ria (V.), e le Serve di Maria ( V.), che erano dediti alla superstizione dell'idola-
volgarmente si denominano serviti e ser. tria, tuttavolta tormentati dai giudici so-
vite. Per umiltà eziandio s'intitolarono vente non osavano di accusarli come rei
Minorii Francescani, e Minimii Pao- d'alcuna scelleratezza, perchè si vedeva-
lotti (V.). A OBLATO dissi de servi di di- no da essi trattati con carità e giustizia;
232 SER SER
ed essi s'erano servi sopportavano la loro con cieca ubbidienza ciò che viene coman-
condizione con fedeltà e pazienza . Ma se dato, fuori di cose illecite, o che possano
i servi de'fedeli abbraccia vano il cristia- vulnerare la moralità e la religione . Riuni-
nesimo, immantinente, com'è credibile, re all'ubbidienza un particolar sistema di
ottenevano la libertà, e co' loro padroni pazienza,perchè è duro il servire! Osserva .
servivano con pietà singolare il Signore. re la fedeltà, e chi ha un servo veramente
L'avv. Martinetti, La Diceologia t. 2 , cap. fedele, possiede un tesoro! Prender le parti
10: Doveride' padroni verso i servi, ri- de'padroni e difenderli , ed il buon servo
ferisce. La condizione servile de' nostri d'Urbano Panopione, dopo aver con inu-
tempi e ne'paesi cristiani, non mantiene tile industria difeso il padrone presso i ma-
neppur l'effigie dell'antico servaggio;non . gistrati, riuscì con altra industria di mo.
dimeno aggiunge, che pur troppo ne'do- rire per lui . Favorire non solo l'econo-
minii dell'islamismo e dell'idolatria non mia domestica, ma procurare di aumen
solo, ma tra certi paesi cristiani del nord, tarne la sostanza : tra gli antichi nell'in-
gli armenti e le greggie de' servi e delle gresso che i servi facevano nella casa , si
serve formano il miglior capitale de'pa- versava sulla loro testa i cornucopi del-
droni, sopra gli erronei principii e bar. l'abbondanza,perchè co'loro servigi prov-
barie degli antichi. V'ha un'eccezione in vedessero all'abbondanza. In conseguen-
alcuni paesi del nord , in cui si trovano za i servi nè devono rubare, nè profitta.
ancora de'servi propriamente detti, poi- re della fiducia de'loro padroni; però tal-
chè ivi sono considerati piuttosto come volta l'avarizia e l'illiberalità de' padroni
coloni perpetui nelle terre, o come inser. rende i servi inclinati a rubare o abusa-
vienti stabili, addetti alle case de'padro- re. Essendovi più servi in famiglia , ciascu-
ni. Sono presentemente i servi persone li no deve badar solo al proprio ufficio , e al-
bere d'infima o decaduta condizione, che le proprie incumbenze.Que'segreti dome-
pernon averimparatoun'arte, o per non stici che i servi apprendono nella casa ,
poterla più esercitare, o in fine per ten- non devono propalarli al di fuori . Costan-
tare la sorte, locano le opere servili per temente curare il decoro, l'onore e la glo-
una determinata mercede. I doveri de'pa- ria del padrone, anche colla propria con-
droni, secondo il Martinetti sono i seguen dotta irreprensibile. Di questo vasto ar-
ti. Trattarli con dolcezza e mansuetudi gomento, della condizione de'servi antichi
ne. Non defraudare il vitto stabilito, ov- e moderni di tutte le principali nazioni,
vero la mercede che tiene luogo di esso. ne vado trattando e ragionando in tutta
Invigilare tanto sulla condotta morale , questa mia opera; laonde qui almeno ac
che sopra i bisogni de'servi . Non disprez- cennerò gli articoli più particolari, in cui
zare il consiglio de'medesimi. Usare con ne tenui espressamente proposito , onde
essi una moderata correzione. Segregare non ripetere tutte le cose dette, e supplire
i perversi dal resto della famiglia. Trat alla brevità di questo articolo . A CORTE
tare i servi senza ira e senza orgoglio. dichiarai, che con tal vocabolo s'intende
Procurare che i medesimi co'sistemi del . anche la famiglia domestica del principe
la dolcezza servano piuttosto con un lea- o altrosignore e padroue, che tiene al suo
le attaccamento, anzichè col timore. Non servizio più individui impiegati in diffe-
confidare i segreti della casa alla servitù. renti uffizi per servirlo; che uomo di cor.
Doveri principali de'servi verso i padroni, te significa pure cortigiano. Tratteggiai
da'quali derivano altre subalterne obbli- l'infelice condizione di chi serve, preci-
gazioni. Usare molta riverenza e onoran puamente per la contagiosa e pestilente
za verso i padroni, tanto nell'eseguire le gelosia ed invidia, e delle altre deplora-
opere ingiunte, che nel parlare. Eseguire bili e basse passioni, che fatalmente esi-
SER SER 233
stono nelle corti con tanto danno della so- cattivi , anche de'millantatori di protezio-
cietà, e di cui sono bersaglio i servi di tut- ni per guadagnar doni; de'servi liberati
te le condizioni, virtuosi e tristi , favoriti detti liberti , de' quali ragionai ancora a
e disprezzati, il cui veleno sagrifica tante PATRIZIO, a PROTETTORE, a Roma, a SCHIA-
vittime. Deplorai pure l'ozio, in cui si ab- TO. Chegl'ingrati liberti erano manumes-
bandonano non pochi servi, con pessime si, cioè rimessi in servitù, e come proce-
conseguenze , fra le quali primeggia la deva la manumissione o libertà che da-
mordace maldicenza ; ricordando come vasi a' servi , lo che narrai pure a'citati
anticamente tutti i servi doveano eserci articoli. La Manumissione era l'azione
tare un mestiere, e stare ognuno in una colla quale si dava la libertà allo schiavo
cella separata dagli altri , le quali celle e- o servo, accompagnata da molte formole
rano disposte intorno alle sale , e questi e ceremonie, colle quali i signori affran-
per l'ordinario sono luoghi di mormora- cavanogli abitanti o coloni delle loroter-
zione, appunto fomentata dall'ozio e per re, ch'erano stati fino allora servi , ed era
mancanza di buona morale, la quale ha una specie di schiavitù che non conveni-
fonte dalla vera religione. Inoltre a COR- va nè alla santità di nostra religione, nè
TE indicai diversi de'tanti uffizi delle cor- alla dolcezza de' costumi che ne deriva-
ti; questi poi quasi tutti hanno singolari rono. Che gl'indiscreti e crudeli padroni
articoli, ed ove ragiono di ciascun'epoca furono frenati ne'severi castighi che da-
e nazione, non solamente degli uffizi mag. vano a'servi, i quali non potevano giu-
giori, ma eziandio degl'inferiori. A FA- dicare, dalle leggi imperiali ed ecclesia-
MIGLIARE O FAMIGLIO , lo dissi individuo stiche. Riportai alcuni esempi di manu-
che serve il Padrone ( V. ) ; toccai degli missioni e servitù vendute ad altri, ed an.
antichi Servitores ecclesiastici; parlai del- che dagli stessi individui. Riprodussi pa-
le diverse specie de' servi che hanno la role morali e umane, a difesa delle pove-
qualifica di famigliare, anche ecclesiasti- re servee loro abbietta condizione,fatto il
ci, eperciò de' Benefizi ecclesiastici a loro confronto co'vecchi tempi ; e che il servo
conferiti; così della famigliarità e prero- deve tenersi amico. Parlai del salario o
gative godute dai Conclavisti (V.) e dai mercede pattuita, e sue etimologie, quasi
Dapiferi (V.). Riportai che il vocabolo sempre non in proporzione di quanto si
Servo proviene dai prigioni fatti in guer. esige dai servi, e non sufficiente per l'or.
ra, servati e non uccisi , e de'servi che si dinario al loro mantenimento: notaia SA-
vendevano. Della Festa (V. ) de' servi e LE, che la mercede o mesata de'servi si
delle serve degli antichi romani, e qui di- chiamò salario, salarium , ed è veramente
rò che in Babilonia nelle calende di set- salato dagli stenti, fatiche e altro che de-
tembre ricorreva una gran festività det- vono sostenere i servi salariati da mer-
ta Sacea, nella quale per 5 giorni i servi cede o provvisione pattuita , stipendio vel
comandavano ai padroni, ed uno di essi mercede conductus. Parlai inoltre a FA-
incedeva pubblicamente vestito di stola MIGLIARE, delle livree, assise o divise, ve-
e simile a regio ammanto; quindi senza stiario de'servi; ordinariamente un tempo
distinzione nelle vendemmie si confonde- si facevano del colore degli stemmi genti.
vano i servi co' padroni, festa che passò lizi,con trine e bottoni in cui le armi blaso-
per tradizione ad altre nazioni , come tra niche sono ripetute con eccessiva esube-
i persiani, greci, e romani i quali colle fe. ranza,ostentanti un fasto certamente non
ste saturnali e opalie celebravano i tem- lodevole né prudente: dissi ancora d'altre
pi di felice innocenza di Noè, e la sua e- origini che si attribuiscono alle livree, e
poca pastorizia e campestre. Di più a FA delle magnificenze delle antiche. Degli e-
MIGLIARE parlai de'servi fedeli, e di quelli molumenti,propine,regalie eMancie(V.)
234 SER SER
godute da'servi e loro vari vocaboli, ed in la sala o anticamera, per esser pronti al-
quali circostanze si percepiscono, e princi- la chiamata del Signore ( V.) loro padro
palmente per lebuone Feste(V.) del Na ne; e de'doveri de'servi verso di esso , non
tale ( ),di Pasqua ( V.), pel Mese d'Ago- che cogli eguali, e con gli altri famigliari
sto(V.), e perchè dicesi Ferragosto. Qui al proprio uffizio superiori e preposti. A
aggiungo, che insegna Ambrogio Novidio PALAFRENIERE, quegli che cammina alla
Fracco, Sacrorum Fastorum lib. 12, p. staffa del cavallo da cavalcare, o che lo
93 , che Feriae Augusti aferendis epulis custodisce e governa, e più comunemente
sunt dictae; e che feriari Augusto, vul- servitore, famigliare, staffiere, agaso, e-
gus afferrare ait. Quodque depe Augu. quicurator. Osserva Muratori in fine del
sto feriari mane solebant, se afferre Au- la dissert. 25, che l'invenzione delle staf-
gustum nunc aitille rudis. Inoltre abbia fe che sembra triviale, e coll'aiuto delle
mo dal Dizionario della lingua italiana, quali facilmente si sale a cavallo e si ten-
al vocabolo Ferrare : che ferrare ago- gono cavalcando in riposo i piedi, fu assai
sto, vale stare in allegria e a'conviti il1 . rilevante; imperocchè non la sepperoin
giorno d'agosto, e viene per idiotismo dal ventare i romani, per cui bisognava allo-
verbo feriare, in latino feriari. Essendo ra o saltare a cavallo, o valersi di qual-
il Varchi l'unico autore di questo Fer. che sitoalto,o avere uno stratore(del qua-
rare Agosto, non sarà ardimento l'affer le vocabolo a PALAFRENIERE parlai) , cioè
mare ch'esso è mal dedotto o mal forma- chi colle mani aiutasse a montare a ca-
to, e che invece di Ferrare il 1.° giorno vallo : dolevausi poi le gambe, e si con-
d'Agosto starebbe meglio Feriare ili. traevano anche delle malattie per lo sta-
giorno d'Agosto. Terminai l'articolo FA- re cotanto penzoloni; rimediossi a tutto
MIGLIARE,Con dire dellesportule,donio sti- coll'uso sì comodo delle staffe, e dal reg.
pendi, ed in che consistevano anticamen- gerle il palafreniere venne il sinonimo vo-
te, ene riparlai in altri luoghi; e che nel cabolo di staffiere. Che il vocabolo pala.
la CuriaRomana vi sono gli emolumen- freniere fu appropriato ai servi di livrea
ti o tasse, dette comuni servigi e servigi dopo l'introduzione delle Carrozze (V.),
minuti, che si godono anco da alcuni fa- quindi restò principalmente ad una clas
migliari pontificii, come quelli di sala. se de'servi del Papa che dimorano in sa-
Quanto al vocabolo Mancia, ne feci pa- la, e incedono dietro alla carrozza come
rola anche nel vol . LV, p. 167. A CUBI- gli altri servi, e co'sediari portano il Pa-
CULARIO, intimo famigliare del Papa, ra- pa in Sedia Gestatoria (V.): questi pa-
gionai di tale domestico e donde proven lafrenieri e sediari hanno il decano e sot
ne il vocabolo , principalmente proprio to-decano, che non vauno dietro la car-
delle corti imperiale e pontificia, per cui rozza, nè portano detta sedia. Il gesuita
ricordai gli uffizi Palatini (V.) del palaz . Felici, nell'Onomasticum romanum ,chia-
zo imperiale, gli antichi cubiculari pon- ma in latino il palafreniere, circumpedes,
tificii, e altri poi così chiamati e differen- servus apedibus ; ed il palafreniere o staf-
ti specie, come delle qualità che da loro fiere de'cardinali , circumpes cardinali
richiedevasi. A DOMESTICO, individuo che tius, servus a pedibus cardinalitius . Rac-
esercita servizio personale, anche con ispe- contai come l'uffizio di palafreniere per
ciale uffizio, tornai a dire dell'antico co- venerazione fu reso ai Papi dagl'impera-
stume per evitare ne'servi il pregiudizie- tori, re e altri principi colla corona in ca.
vole ozio e mormorazione, ch'essi doves po, nel tener la staffa del loro cavallo e
sero possedere un mestiere non clamoro- condurre questo alquanto per le redini.
so, e risiedere ciascuno in piccole celle di Di altre servili e ossequiose dimostrazio-
legno separatamente disposte intorno al ni de' sovrani verso il sommo Pontefice ,
SER SER 235
neparlai a LAVANDA DELLE MANI, per l'ac- lo FAMIGLIA PONTIFICIA feci la descrizio
qua da loro versata su di esse; a MANTO ne di tutti quelli che la compongono , di
pontificale persostenere lo strascico o co- sua origine, progresso e stato presente ;
da; a PRANZO per le servite vivande; a DIA- di tuttociò che le appartiene, degli anti-
CONO per gli uffizi esercitati nella messa chi e degli odierni numerosi e differen-
papale. Il Papa ba tra i famigliari , digni- ti famigliari pontificii, mentre di quasi
tari tauto ecclesiastici, che secolari; altret tutti gl' individui di qualunque grado e
tanto anticamente aveano i vescovi e gli condizione, dignitari , uffiziali e subalter.
abbati regolari, signori de'dominii tein- ni, scrisşi separati articoli ; come pure di
porali : di tutti quanti tenni proposito ai quali personaggi e altri che sono conside-
loro articoli. Dissi finalmente a PALAFRE rati famigliari del Papa , e de'pregi di tale
NIERE, dell'arciconfraternita di s. Anna, onorevole qualifica : distinguendosi la cor-
nel quale sodalizio, oltre i palafrenieri, so te papale, per un misto di sacerdotale e
no ammessi i servitori de'cardinali,de'pre di regio , di principesco e di sagro, che
lati, de'ministri diplomatici , e de' nobili però nelle solenni funzioni unita alla Ge-
romani. Qui noterò, che una circolare del rarchia ecclesiastica, per riguardo all'io-
ministro dell'interno di Roma, del 4 a ponente complesso di sua meravigliosa
prite1848, proibì a' pubblici funzionari graduazione e ordine, sembra un'imma-
e famigliari di ricevere donativi nel Na- gine della celeste gerarchia . Notai ezian-
tale e uella Pasqua, ed in altre circostan dio, che talvolta la corte del Papa , insie
ze. Per cui la nominata arciconfraterni- me alla curia, dicesi Corte di Roma e Cu-
ta di s. Anna umiliò una supplica ragio- ria Romana (V.). In innumerevoli arti-
mata al Papa Pio IX. Con essa dichiarò, coli celebrai non meno le beneficenze dei
non comprendere la disposizione che le Papi e di altri sovrani verso i loro servi,
provinciedello stato pontificio e non Ro- arricchiti, onorati , elevati alle primarie
ma, ove però alcuni interpretandola a dignità, e molti pervennero al pontificato
loro vantaggio, ricusavano alle famiglie e al trono. Quanto a'famigliari pontificii
de' ponenti e votanti le solite propine e lo rilevai a Famiglia Pontificia, insieme´
mancie, ed altri si rifiutarono pagare le alla singolare dimostrazione di Alessan-
propine pe' biglietti di nomine sovrane. dro VI pervenuto all'età di 71 anni e al
E siccome tali antiche consuetudini altre l'XI . anno del suo memorabile pontifi-
volte erano state ricusate, diversi cardi- cato, con donare a'suoi famigliari 30 du.
nali segretari di stato costrinsero i re- cati, e con promessa di aggiungerne 5 o-
nuenti all'osservanza ; e Benedetto XIV gni anno, affinchè facessero voti per arri-
con approvare lo Statuto del sodalizio,ap- vare ad averne 100; dunque bramava vi-
provò ancora il metodo della distribuzio- vere altri 14 anni e regnarne 25, ma do-
ne delle mancie. Che se veniva annulla po la prima giunta morì. Invece rimar-
ta la partecipazione delle mancie e pro- cai a PRANZO, che Clemente VIII teneva
pine, tutti.i servitori di Roma erano ro- ogni giorno accanto alla sua mensa tanti
vinati, non essendo sufficienti i salarii al poveri, quanti erano gli anni del suo pon-
necessario sostentamento, il che fu pro- tificato. Per analogia aggiungerò, quanto
vato con un calcolo dimostrativo. Rico- leggo nel n.º 231 dell'Osservatore Roma
nosciutasi dal Papa giusta e veridica l'i. no del 1851. Vienna 30 settembre. On-
stanza de'servitori di Roma, a'23 giugno de festeggiare il giorno onomastico diS.M.
fece rescrivere sulla medesima : In Ro- l'imperatore ( Francesco Giuseppe ) che
ma si osservi il solito colle debite rego- ricorre a'4 di ottobre, verranno anche in
larità e discrezione. La supplica col pon quest'anno, come nell'antecedente,distri
tificio rescritto fu stampata. All' artico buiti 10 premi, ciascuno di f. 150, tra i
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servitori che contano 25 anni di servizio tante di camera, agli scopatori segreti, al
su questa piazza, e per lo meno to anni cuoco, al sotto- cuoco, al decano, al mae-
di servizio prestato senza interruzione , stro di stalla. Per questa munificenza e-
con fedeltà, onoratezza e diligenza ad una ziandio tra i famigliari de' Papi resterà
sola famiglia ". Finalmente a FAMIGLIA in perenne benedizione la veneranda me
PONTIFICIA (ed a PARENTE) deplorai le per- moria di Gregorio XVI. A FAMIGLIA DEI
secuzioni cui piùvolte soggiacquero i ser- CARDINALI E PRELATI ragionai degl'indivi.
vi del Papa dopo la sua morte, massime dui d'ogni specie che servono domestica .
parlando di quella di Pio II (F.) , e di mente i cardinali , i vescovi ed altri pre-
Paolo IV(V.), i famigli del quale furono lati della s. Sede, che dividonsi , come la
reintegrati da s. Pio (V.) benignamen- famiglia pontificia, ne' gradi di famiglia
te; uon senza rimarcare l'instabilità de- nobile edi famiglia di 2.° ordine. Dichia
gli umani avvenimenti , particolarmente rai le prerogative, le incumbenze, il ve-
in un governo elettivo, in cui più d'ogni stiario, i vantaggi propri di ciascun uffizio.
altro si vedono esaltati i già depressi. Può Tornai a dire delle mancie e propine, a chi
servire di edificazione e di bell' esempio spettano, e quanto riguarda la spartizio.
quanto riportai nel vol. XLI, p. 258, di ne de' cardinali defunti , e del così detto
quanto cioè s. Pio V fu eminentemente ca. coruccio e quarantena, di che trattai an
ritatevole e benefico co'suoi servi . Però, e che a LUTTO. De'padroni benefici co'ser.
come notai altrove, niuno arrivò al gene. vi alla loro morte, mediante generosi te-
rosamente disposto da Gregorio XVI, il stamenti , fra i quali il cardinal Camillo
quale dopo avere provveduto di sussisten . Cibo che volle co' suoi servi comune la
za que' famigliari de' predecessori Leone Sepoltura, al quale articolo parlai di ciò
XII e Pio VIII, che ne mancavano, con. e dell'eguale uso presso i romani e altre
siderando nella pietà del suo cuore la con- nazioni , ammettendovi i propri servi e
dizione infelice e indecorosa in cui si tro- liberti, ed ove pure ricordai i servi e schia-
vavano i famigliari de'Papi dopo la loro vi uccisi o bruciati nella morte de' loro
morte, poichè per riguardi mondaui dif- padroni . Dice il Guasco, I ritifunebri di
ficilmente potevano impiegarsi al servizio Roma pagana, p. 38, che nella pompa
di altri; ritenendo per giusto che i ponti- funebre immediatamente innanzi alla ba-
ficii famigliari durante la loro vita abbia. ra incedevano i servi posti in libertà dal
no un qualche certo sostentamento , pel defunto, e specialmente quelli ch'erangli
1.'de'Pontefici riparò alla loro convenien . stati più fedeli e cari, con un cappellet .
za. Pertanto, senza pubblico aggravio,for- to in capo, segno della libertà riacquista .
mò un fondo di rinvestimento fruttifero
ta per manumessionem . Questi servi per
a moltiplico, quindi con suo pontificio chi contrassegno di gratitudine lagrimosi e
rografo stabili in perpetuo pensioni men- dolenti procedevano deplorando l'infau .
sili (e sarebberostate maggiori, se non l'a- sta sorte del loro liberatore, e della bon-
vesseroimpedito le circostanze che accen- tà e generosa indole sua, che appariva
nai a SCOPATORI SEGRETI, e se il fondo di dal maggior numero della schiera dei li
moltiplico avesse in suo tempo dato mag. berti liberati dalla servitù. Forse da que.
giori risultati come poi diede, lasciando sti piagnoni derivarono quelli che tutto-
così un lato campo a'successori di perfe- ra in tale atteggiamento stanno ne' Fu
zionare tanto bella operazione, equitati- nerali (V.) intorno al letto funebre dei
va e benefica, come si degnò più volte di cardinali e di altri. A SCHIAVO raccontai
esprimersi con me) secondo i gradi, non che i romani, ad esempio de'greci e di al-
solamente a' suoi famigliari, ma a tut tri, usavano di dare prima di morire la li
ti quelli de'Papi successori , cioè all'aiu . bertà a certo numero di schiavi o servi,
SER SER 237
per terminar così la vita con qualche at- ho una prova di fatto proprio, imperoc
to di generosità . L'abuso poi che si fece chè il celebre cardinal Bernetti, segreta-
di tale costumanza dai testatori ansiosi rio di stato di Leone XII e Gregorio XVI,
出 di onorare i propri funerali, provocò la nella benigna amorevolezza che virtuosa.
legge Furia Caninia , la quale determinò mente mi conservò sino al punto estremo
I il numero de'liberti, per maniera che di di sua preziosa vita, raccontò a molti, che
sette servi, tre potevano conseguire la li soleva dirgli Gregorio XVI: Vorrei vive-
bertà; di otto e nove, quattro; da dieci a re quanto per fare un signore Gaetano !
diecisette, cinque; da dieciotto a venti, sei Ma nella sua mirabile e delicata modera -
erano fatti liberi . Siccome molti de'liber- zione non riuscì di farmici , ed io che giam .
ti non uscivano di servitù se non alla mor. mai provoca le sue beneficenze , giam-
te del signore loro, il pianto e il dolore mai profittai di mia posizione, e nemme.
nonpoteva essere sincero per una,sventu- no delle sue per me gloriose disposizio⚫
ra che dava principio alla loro vagheg- ni testamentarie, come provai a SCARPA ,
giata felice libertà, almeno tranne qual- e potrei addurre altro ancora, come dei
che raro caso d'auimo nobile, che la gra. libri (mie preziose delizie) di sua biblio-
titudine soffocasse la gioia. Ma il testato- teca, che in uno al suo particolare archi-
re, che ambiva soltanto la pompa del suo vio e da me formato gelosamente custo-
funerale, poco si curava di esaminare se diva, a scelta posti a mia disposizione e
finte o vere fossero le lagrime del liberto. proprietà ; e siccome non mi giovai dei
Ritornando al detto a FAMIGLIA DE'CAR replicati amorevoli inviti, pochi giorni in
DINALI, ivi feci anco menzione de❜loro fa- nanzi all'ultima malattia del Papa, egli
migliari d'onore, come chi gli ha, oltre me ne fece dolce rimprovero ! Dopo tut-
quelli del Papa e de'quali pure compilai to questo, e mentre m'avvedo che la mo- 1
particolari articoli . Di quanto conviene ai destia contrasta coll' entusiasmo, tran-
cardinali tenere decorosa corte di servi, e quillamente resto contento della medio-
che un cardinale tenendola troppo nume. crità (per quanto rilevai nel vol. LIII , p.
rosa ,quando ne fu ammonito rispose : ch'e 186 , col.1 , e di analogo altrove, e ad onta
gli non teneva tante persone perchè ne a- del narrato a SEGRETARIO) in cui mi lasciò ,
vessedi bisogno,ma perchè desse loaveano grato per sempre comeavesse avuto effet-
di lui. Nella biografia del b. cardinal Tom- to il generoso divisamento, e spero dimo.
masi, celebrando la sua carità co' servi, strarglielo anche con apposito imperituro
diròche compose la sua corte de'più im- monumento di giustizia, di riconoscenza,
perfetti. Ciò fa contrasto con que' che li di venerazione, e di tenera indelebile affe-
vogliono tutti alti e belli ; sarebbe me- zione, che resterà oltre la tomba, col pia.
glio sceglierli fra gli onesti ed i timorati cere di Dio autore di tutto. Inoltre a FA-
di Dio. Come i Papi non solo curarono MIGLIA DE CARDINALI E PRELATI riportai le
che le loro famiglie di servizio domesti- notizie di alcuni sodalizi esistenti in Ro-
co fossero esemplari, ma eziandio che tali ma colle loro chiese, proprie de'famiglia.
fossero i servi de' cardinali e prelati . A- ri de'cardinali e prelati. Notai che dai co-
vendo compilato le biografie di tutti i Pa- stumi del padrone si suole argomentare
pi e de'cardinali, osservai che i primi ra- quelli de'famigliari, sentenza però che ha
rissimamente procurarono uno stato do- non poche eccezioni; e che, secondo alcu .
vizioso e arricchirono i loro famigliari se. no, è forse più difficile governar bene la
colari , invece moltissimi esempi trovai dei propria casa che una provincia. Come i
cardinali, e diversi anche recenti; ma non prelati debbono trattare i loro servi , non
è questo il luogo di esaminarne le cagio- essendo essi gli schiavi e servi deʼpagani
ni . Solo qui dirò, che pel mio asserto ne e gentili, dovendo esserc i padroni eccle- 1
238 SER SER
siastici, di buon esempio ai padroni se- gio delle corti, nel t. 3 , p . 256 delle Me.
colari, non che bello esempio di carità e morie sulle campagne e sull' annona di
di moderazione, in compatire la materia- Roma, nel seguente modo. » Roma (V.)
Jità e ignoranza de'servi inferiori; ed a · metropoli dello stato e capo del mondo
ver continuamente presente, che Dio po cattolico, Roma a cui ancor rimangono
teva far nascere loro servi , mentre fra que tanti pregi di bellearti, e molti monumenti
sti ultimi vi sono persone meritevoli di di antichità, ove si venerano tanti santua-
ben altra condizione, per l'ingegno e vir- ri, ove vi sono pure le speranze di Promo-
tù che la loro posizione impedì di svilup . zioni ( V.) nelle cariche della chiesa e del
pare. La sola virtù costituisce la vera No- la corte, ove sono istituite le tante ope.
biltà (V.), pertanto qui come feci altro re di pietà , ove senza alcuna parzialità di
ve osserverò, che i nostri maggiori sagace patriottismo non si fa alcuna differenza
mente, per togliere ai padroni ogni in- tra il cittadino e lo straniero, che anzi per
vidia, ed ai servi ogni contumelia, chia- lo più questo a quello è preferito; Roma,
marono il padrone padre di famiglia , dissi, si trova in tal costituzione, che con.
ed i servi famigliari, istituendo un gior- tinuamenteinvita il concorso de'forestieri
no festivo, nel quale non solo i padroni di ogni sorta , molti deʼquali o con le pro-
mangiavano co'servi , ma i servi coman prie, o con le acquistate fortune, benchè
davano in quello nella casa de' padroni. vivano nel celibato,sostengono co'salarii e
Laonde a SETTIMANA SANTA ricordo co. con le speranze di avanzamento un gran
me gli antichi cristiani in essa e nella se- popolo di cortigiani : altri ammogliando-
guente di Pasqua, non solo costumava si alimentano le loro famiglie colla pro
no di liberare i loro schiavi, ma che le fessione della curia e con altre industrie.
genti di servizio erano esenti dalle ordi- Ma in ogni generazione, mancando i pa-
narie faccende, per attendere ai Divini droni, i protettori, i padri, si vede restare
uffizi. La religione cristiana consagrò il un numero deplorabile di famiglie nell'o
titolo di Dominus ( .) al suo fondatore zio e nella indigenza . Si aggiunga a ciò
Gesù Cristo : Tu solus Dominus. Che la il numerode' Poveri ( V.) che in niun pae-
corte degli ecclesiastici dev'essere prima se del mondo trovano maggiori sussidi,
mente composta di ecclesiastici; e che non il numero degli avventurieri, degl' impo.
necessità, ma la vanità introdusse la mol- stori, de'ladri, ec. che mai non mancano
titudine de'servi. Ch'è più gloriosa la no- in una gran città. Or che si fa di tanta
biltà che uno formasi colle proprie virtù, turba di gente? Perchè non se ne forma
chequella derivata dagli avi, quando chi un popolo per la coltivazione delle cam
la gode non se ne mostra degno e non si pagne?... Non tutti sono abili alla vita ru
eserciti in virtuose azioni . Il vero merito stica; ma neppure tutti possono vivere col·
intellettuale e morale è sempre nobile,ed le rendite de'beni ecclesiastici o delle ca-
all'elevatezza di spirito va d'ordinario riche, nè colle occupazioni della corte e
congiunta una rara nobiltà d'animo.D'al . della curia , nè co'guadagni delle corti : e
tra parte la nobiltà ha le sue origini an- molto meno deve tollerarsi che una gran
ch'essa i sovrani la concedono a chi la moltitudine di persone robuste defraudii
meritò co❜loro leali servigi in vantaggio veri poveri ed invalidi de'soccorsi a questi
del trono, e questa nobiltà splende di lu- destinati dalla pietà pubblica o privata".
ce propria, così quella che conferiscono Abbiamo la Vita del servo di Dio Lodo
i municipii, spesso ad istanza di chi la ri- vico Stefanelli servitore romano scritta da
ceve ! Aggiungerò, che monsignor Nico- Luigi Claris, dedicata a’servitori, Roma
Jai trattò del soverchio numero di quel 1847.Siest tibi servusfidelis, sit tibiquasi
li che applicano se e i loro figli al servi animatua, quasifratrem sic eum tracta:
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quoniamin sanguine animae comparasti mo Iddio chelargheggia sempre nelle mi-
illum . Eccles. 33, 31. Con questo testo il sericordie, non è rattenuto dalle qualità
religioso e onesto Claris defunto e già de- delle persone, dall'età, dalla scarsezza d'in-
cano dell'attuale cardinal vicario di Ro- gegno per manifestare in chi più gli pia-
ma, pubblicò l'edificante vita, compilan- ce tra gli uomini le opere di sua bontà
dola sopra due altre stampate, e giovan- ed onnipotenza ; in tutti egualmente rimi .
dosi del mss. del cardinal Camillo Cibo ra la fattura delle sue mani, quella im-
padrone del servo di Dio, il quale nacque magine di se che loro infuse creandoli , e
dal suo cuoco, visse e morì in corte, e vol- quel prezzo infinito che per tutti dette
le portar la livrea fino alla morte, benchè col suo Sangue(V. ) l'innocente suoFiglio.
avesse potuto deporla. Perciò il Claris de Quindi è che talvolta vediamo taluno men
dicò ai servitori il suo lavoro, perchè in- coltivato nelle scienze, dotato di minore
dossando come il virtuoso Stefanelli la li ingegno, sfornito di beni di fortuna, seu .
vrea, e come lui menando la vita in corte, za lustro di natali , e destinato ad impie
sostentandola col salario de'padroni, dice garsi negli altrui servigi i più abbietti, es-
Joro. » Con esso avrete come uno specchio ser prescelto da Dio a modello anche pei
per apprendere e praticare le virtù tutte grandi. Di queste verità un esempio ve ne
del vostro stato; con esso troverete facili, porgo, o lettori, in Lodovico Stefanelli".
aggradevoli e soavi le fatiche della vo- Termina finalmente il Claris la vita del
stra condizione; con esso troverete il tem- servo di Dio con queste non meno delle
po per gli atti di pietà, nè avrete quel ti precedenti efficaci e importanti parole.
more servile quando vi trovate innanzi " Questo è ciò che si è degnata di operare
a'padroni, ma sarete più ilari e sinceri . la divina misericordia in un soggetto di
Se modellerete voi stessi secondo le nor bassa condizione, privo d'ogni bene di for-
me di Stefanelli , che fu già vostro com . tuna in mezzo al mondo, impiegato nel-
pagno, avrete la tranquillità delle vostre le opere più vili della corte, sempre inten
famiglie, sarete gioviali e caritatevoli coi to al servizio del suo padrone, onde chiun.
compagni, di edificazione all'intera cor- que leggerà questi fogli dovrà confessare,
te, di onore e decoro a'vostri padroni, e che non vi ha condizione, nè stato in cui
goderete la vera pace, che la sola pratica non si possa servire a Dio con vero spi-
dell'evangelo può produrre e conserva- rito di cristiana pietà, e che il non farlo
re nel cuore dell'uomo .... Non si è avuto non nasce perchè dal Signore siano negati
in ciò altro fine che la vostra santifica illume e la forza; ma dalla cattiva volon
zione, nè potrete più lamentarvi di non tà che schiva i più savi consigli , nè vuol di •
avere uno specchio in cui ravvisare le vo- staccarsi dal fango di questa misera terra".
stre mancanze. Questa vita d'un vostro Ora da' tipografi Pallotta si è pubblica-
eguale sarà come quel grano quasi invi- to: Discorso filosofico sulla celebre que
sibile di senapa, di cui parla l'evangelo, stione : Se gli uomini mancano più spes
che piantato nel buon terreno crebbe a so alla fortuna o la fortuna agli uomi-
dismisura. E' questo libro che vi espone ni; e se è in poter nostro di procacciarsi
le virtù d'un vostro collega ammirato in favorevole o contraria la fortuna, Ro-
vita, onorato in morte ; e se saranno da ma 1853. Questo interessante opuscolo
voi costantemente praticate, esse vi ren- non ha bisogno di elogi . Egli è utile non
deranno felici su questa terra, tranquilli meno all'uomo di corte, che a qualsiasi
uel punto estremo, e beati per tutta l'e- persona. Il dotto autore si è prefisso di
ternità". Quindi l'encomiato Claris in dimostrare pel bene della società : Che
comincia la prefazione colle seguenti gra- l'uomo di spirito tutto può con la sua fer-
vi e veridiche parole. » Quel sapientissi- ma e decisa volontà , quante volte sia
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fornito di alcune necessarie prerogative zia che il suo interesse. Così col regime
che in esso vengono meravigliosamente feudale e colla servitù della gleba si ol-
sviluppate. Nou devesi leggerlo superfi- traggiò l'umanità d'intiere nazioni, e si
cialmente , ma bensì meditarlo attenta degradò la dignità dell' Uomo (V.), che
mente per trarne vantaggio. Tra le tante a poco a poco scosse il giogo d'insoppor-
morali sentenze di cui è pieno, puossi a tabili vessazioni. La servitù inoltre di-
quelle che di altri più sopra riportai, ag- venne in Italia un termine legale, indi.
giungere queste. Se volete farvi rispet- cante un diritto fondato sopra luogo sta-
tare, rispettate voi stessi; massima mira- bile a pro d'alcuna persona, o anche di
bile da non doversi mai perdere di vista altro luogo stabile vicino, onde negli an
da coloro che sono in comando. Il rispet- tichi scrittori tra le proprietà incorpora-
to è uno de'più forti vincoli dell' ubbi- li si annoverano le azioni e le servitudi-
dienza ; questa si scioglie qualora l'altro ni. In termine di diritto dicesi servitù al-
viene a mancare. Il nascere nelle dignità cuni obblighi che hanno due o più per-
non è sempre un giusto titolo per meri- sone verso le altre, quindi si distinguo-
tarle. I segni di distinzione avvilisconsi no diverse specie di servitù, che sono. La
nelle inanimate mani che avvizzire gli servitù personale, già praticata dagli an
fanno in toccandoli ! tichi romani e in vigore presso alcune na.
In tutti i tempi e in tutte le parti del zioni, per cui una persona è soggetta al
mondo, una gran parte del genere uma padrone, il quale ha sopra di essa il di-
nofu condannata al servaggio o allahia ritto di vita e di morte. La servitù di re
vitù; nondimeno vi è grande differenza taggio, antico diritto per cui un'eredità
tra il servaggio delle antiche nazioni di era soggetta a certi carichi a favore d'un
Europa, e quello superstite ed esistente altro retaggio, o di qualche persona, che
in diverse nazioni. La schiavitù originò non era il proprietario del retaggio di-
dall'abuso della forza, che fu intitolato pendente. Le servitù reali sono i pesi im-
diritto di guerra, e variò a seconda dei posti sopra una possessione spettante a
principii per cui si fece: i vinti sul campo unaltro padrone: si distinguono in urba
e fatti prigioni, furono degradati e assog- neerurali. Leservitù urbane sono quelle
gettati a servitù, quindi trattati quasi co- dovute agli edifizi, come la soggezione di
me bruti nella generalità, e al modo che portare il peso della casa del vicino, di
dissi a SCHIAVO. Quando i barbari inva- appoggiarvi i travi nel muro, di avanzar
sero l'impero romano, non trovando de la fabbrica sul fondo altrui, di ricevere
gno di loro se non l'arte dela guerra, eb. o non ricevere l'acque piovane. Le ser
bero bisogno de'vinti per coltivar le ter- vitù rurali principali sono, il passo per
re conquistate, onde goderne il frutto , gli uomini, per le bestie e la strada. Vi
quindi li riguardarono come annessi alle sono altresì delle servitù derivanti dalla
campagne, come aveano praticato i ro situazione de' luoghi , come quelle delle
mani stessi co❜loro schiavi.Ben presto tut- sorgenti dell'acque, il loro corso e argi-
to fu diviso nell'impero de'vincitori, dai ni , le cinte delle possessioni. Le servitù
quali derivò il governo feudale; allora i stabilite dalla legge riguardano l'utilità
contadini divennero uomini di servitù, pubblica o comune, o quella de'partico
chiusi ne' territorii de' rispettivi signori lari. Vi sono pure le servitù stabilite col
feudatari, non altrimenti i cervi e altri fatto dell'uomo, per l'uso degli edifizi e
animali selvatici ne'loro parchi, e abban de'fondi di terra, le quali si suddividono
donati alla tirannia d'un padrone,che al- in continue, in discontinue, in apparenti ,
tra legge non conosceva , se non la pro innon apparenti . Finalmente servitù di-
pria e arbitraria volontà, nè altra giusti- consi i diritti, del tagliar o prender legua
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in un bosco, quello di far pascolare il la gente libera, e non i servi tenuti per
gregge, di pescare, ec. Già a FEUDO par vili, ed anche per timore che avvezzan .
Jai del diritto di possessione immobile o dosi alle armi si rivoltassero contro i pa.
equivalente, che si conduceva dal prin- droni; non potevano portare la barba e
cipe padrone diretto, con ritenersi il so- i capelli, e soggiacevano a quante altre
vrano dominio, obbligando il feudatario privazioni che notai a SCHIAVO, in uno al-
alla fedeltà e al servigio nobile o ad un l'immensa quantità che ne possedevano
censo: che il feudatario si chiamò Vas- i romani. I servi erano battuti con fla.
sallo ( V.), ed era obbligato fare omag. gelli, i liberi con verghe o bastoni . I servi
gio al suo signore . Ebbero feudi e vassal- o servitori d'oggidì sono gente libera, che
li anche i vescovi, gli abbati, le abbades- spontaneamente presta servigio ad altrui,
se, i monasteri,di che trattai anche a BE- che può ritirarsene , e può essere licen .
NI DI CHIESA, a Regalia, a Difensori del ziata dal padrone. Ma Roma antica si di-
LA CHIESA. A FEUDO dissi pure delle dif- videva in due popolazioni, l'una di servi
ferenti specie de'feudi, fra ' quali i chia. o schiavi, privi della libertà, e di nume.
mati serventi. Notai a MANO MORTA, che ro prodigioso; l'altra di gente libera o in.
chiamavasi in tempo della feudalità chi genua, divisa in molte tribù, che compren-
era di condizione servile, honus servus, e deva gran copia d'artisti , mercanti, e an .
qualevassallo il suo signore allorchè mo- che poveri e rustici, a'quali tutti compe.
riva si appropriava il di lui più bell'ar- teva il nome di cittadini romani, ed eb.
nese. Che i servi ridotti in libertà chia- bero un tempo la loro parte nel governo
mavansi manumissi, cioè liberati de ma della repubblica. Se i poveri passavano
nu et potestate herili, Costantino il Gran al servigio de'benestanti e de'grandi, per-
de ordinò che le manumissioni si faces- devano la libertà e cessavano d'essere cit-
sero in chiesa alla presenza del vescovo , tadini romani, perchè era incompatibile
e che i manomessi non solo riacquistas colla servitù il pregio della cittadinanza
sero la libertà, ma anche la cittadinanza pe'privilegi e utili che portava. I ricchi
romana, come se fossero scritti nelle ta quindi non erano serviti dalla gente in .
vole del censo romano; in tal modo i ve genua o libera, ma solamente da'servi,
scovi potevano fare qualunque servo cit- ed anche dai liberti ch'era una specie di
tadino romano, come afferma Rinaldi al- persone fra'servi e gl'ingenui nati da pa.
l'anno 316, n.° go . Di sopra ricordai in dre libero. I servi colla manumissione o
quali altri articoli ragionai delle manu- liberazione dalla servitù acquistavano la
missioni de'servi,che durarono sino al se- libertà, o comprandola con cedere il loro
colo XIV. IIMuratori , Dissertazioni so peculio a' loro padroni, ossia il ritaglio
pra leantichitàitaliane , ci diede: Dissert. de'guadagni e de'frutti di loro industria
XIV,De'servie liberti antichi: Dissert.xv, rilasciato loro da'padroni stessi ; o conse .
Delle manumissioni de’servi e de' liber- guendola pel merito d'aver ben servito
ti, Aldii e Aldiane. Ne darò un semplice per un tempo discreto, o per le raccoman-
cenno.AnticamenteServo significava per- dazioni degli amici, o pel testamento dei
sona sottoposta al comando e dominio del padroni, o per altre cagioni. Allora pren-
padrone, presso a poco come i cavalli e i devano il nome di liberti , diventavano
bovi, e com'essi si vendevano dai greci e gente libera e cittadini romani, poteva-
da'romani come schiavi . Non potevano no far testamento, essere aggregati alle
possedere senza il permesso del padrone, tribù, e godevano altri vantaggi . Chi pri-
nè fare testamento ; non potevano sposa. ma li teneva in suo dominio, e si chiama-
re donne libere, pena la vita, nè appar. va Dominus o Herus, d'allora in poi ve-
tenere alla milizia ov'era ammessa la so . nivaappellato Patronus, voce da noi mu-
VOL. LXIV. 16
242 SER SER
tata inpadrone, divenendo egli come pa i loro liberti erano appellati servi, o per
dre, e non più signore del liberto. Rite- adulazione, o perchè servivano a chi era
neva perciò il patrono sopra questo li- signore di tutti , e le donne dicevansi con-
berto il giuspadronato , cioè non domi- serve. Alcuni liberti divennero gli arbi-
nio, ma diritto di succedergli ab intesta tri della corte, ed erano riveriti e temuti
to, se mancavano figli; e se il liberto a- al pari del principe dal popolo e dalla
vesse mancato d'ingratitudine verso chi nobiltà romana. Come al presente sono
gli aveacompartita la libertà,tornava per tanti onorati cortigiani,cheservono i prin-
castigo ad essere servo come prima. Fu cipi nella loro camera, anticamera, men-
pure costume fra'romani, che i liberti be- sa ed altre funzioni intiale e di confiden-
ne spesso continuassero a servire nelle ca- za, tali eranoi liberti cogl'imperatori. Nel-
se de❜loro patroni, o perchè tornava loro la corte imperiale eravi un maestro dei
conto, o perchè non conseguivano un'in. servi o governatore, e liberto. I padroni
tera libertà, e si obbligavano a qualche peruna predilezione singolare verso qual-
impiego presso la famiglia del patrono. che servo, ottenevano talvolta dall'im .
Questi impieghi però non eranopiùi bas- peratore, che questi lo dichiarasse libe-
si e vili de'servi, ma decorosi quali cit- ro, come fosse nato tale, col godimento
tadini , e come al presente dividendosi la di tutte le prerogative proprie de' nali
famiglia de'signori in servitù bassa e ne- realmente liberi. Diversi autori confuse.
gli uomini di cappa nera,così anticamen ro i servi degli Augusti coi liberti, e vi-
te gli uffizi bassi appartenevano ai servi, ceversa , per la detta ragione che talvol
e gli onorevoli ai liberti. Imponevasi dal ta i liberti si dissero servi : il Pignoria
signore un solo nome al servo, quando prese vari abbagli . I liberti imperiali oc
veniva manomesso acquistava il preno- cupavano posti di grand'onore, non me.
me e il nome dello stesso signore , cioè no nella corte, che nelle provincie. Inva-
come sarebbe a dire a'nostri tempi il no- sa l'Italia da'barbari, sotto i longobardi
me e cognome, ritenendo il nome anti- ed i franchi, i debitori impotenti a pa-
co come un cognome. Talmente era con. gare i debiti perdevano la libertà , ed i rei
siderabile questo essere aggregato alla di delitti pure incorrevano nella schia .
famiglia,che moltissimi patroni fecero co- vitù. Nelle carestie i liberi si venderono
mune il loro sepolcro a'loro liberti e li per necessità di sostentamento. Varieleg.
berte, privilegio cui non partecipavano gi infrenarono i crudeli padroni de'ser-
i servi. Molta industria perciò usavano vi. Costantino il Grande dichiarò reo di
allora i miseri servi per abilitarsi in qual- omicidio chi uccidesse il servo, e Giusti-
che professione a misura del talento; fa- niano I obbligò il padrone crudele a ven
cevano imparare le lettere a'figli, di che si dere il servo. La religione cristiana ven-
prendevano cura pure i padroni:con ciò si ne ad ammansare gli uomini, e a predi
meritavano d'uscir dalla vile lor greggia car la legge della carità, onde più man
e condizione, per servire come liberti in suetudine s'incominciò ad esercitare ver
uffizi d'onore e di lucro. Moltissimi ac. soi servi, e le chiese di vennero loro asilo,
quistavano la libertà con obbligarsi di fa. come dissi a SCHIAVO. Fu la religione cri-
re a'patroni de'regali, e delle fatture s'e- stiana che infuse negli animi virtuosi e-
rano artefici ; non pare a' signori di uo. roici sentimenti, con rendersi schiavi per
bili case. Muratori dice non aver potuto liberare gli altri: s. Serapione Sindonita
scuoprire se i romani tenessero servi mer. (V. ) si vendè più volte per schiavo, per
cedari come oggidì, ma che si servivano o procurare ai suoi simili soccorsi spiri-
di veri servio di liberti innestati nelle loro tuali e temporali. Anche a tempo dei
famiglie. Ne' tempi de'primi imperatori, barbari i servi e le serve si continuaro-
SER SER 243
no a vendere a guisa di cavalli e di bo- bari i servi impiegati all'agricoltura fu-
vi, e perciò con alcune condizioni sul- rono detti massarii, dalla Massa o unio-
l'idoneità. Carlo Magno proibì la vendi. ne di molti poderi che sovrastavano, ru-
ta agli stranieri; nelle vendite de' greci, sticanii, fiscales o sia del re; ed i servi o
romani , longobardi e franchi si stipula homines de masnada, della specie de'vas-
va un istromento : gli ecclesiastici nelle salli e potevano militare. Si davano ai
permute e vendite dovevano usar le cau- servi con vari patti a lavorar le terre; se
tele come per gli stabili, e per la maggior aggravati dall'esigenze de'padroni, ricor-
utilità della Chiesa. I padroni potevano revano ai giudici, che rendevano loro ra.
sposare la serva, dichiarandola prima li gione col Placito ( .). Anche i servi ru-
bera, e manometterla: volendosi sposare sticani erano di due specie : i forzati per-
la serva altrui, doveasi comprare. Tali che fatti schiavi in guerra o comprati, o
matrimoni erano malveduti e disappro- spontanei che pigliavanoi campi per col.
vati da' romani e da' barbari . Molte li- tivarli con certi patti. Muratori riporta
berte divennero mogli de' loro padroni. le brighe e fastidii che doveano sostene-
Ma era permesso ai parenti di uccidere re i padroni de'servi, dopo averli com-
la donna libera che sposava un servo, o prati a caro prezzo,poichè ne perdevano il
di venderla agli estranei; ciò non facen- prezzo se fuggiva o moriva; doveano pa-
do restava serva del fisco, o si dava per gar le pene imposte a'misfatti commessi
serva a qualche monastero. Il monaste da'servi , spesso contendere la proprietà
ro di Farfa possedè gran copia di servi; negata avanti ai giudici, ed era un im-
così Monte Cassino e altri, ed i figli sog- broglio ne' maritaggi per le questioni a
giacevano alla servile condizione. Tanto chi si apparteneva la prole. Ripartita e
rigore fu usato per tenere in freno la leg- frastagliata l'Italia in tanti dominii, era
gerezza e i capricci delle donne. La don- difficilericuperarei servi fuggiti . Per scar .
na libera maritatasi a un servo, diveni . sezza di soldati, com'erasi praticato con-
va serva del padrone del marito : i figli tro Annibale, nel secolo XII fu permes.
restavano anch'essi privi della libertà. I so a'servi di essere soldati , dichiarandoli
servi impiegati nelle faccende domesti · liberi, e ciò per le frequenti guerre fra le
che erano chiamati ministeriales, gli al- città, onde difendessero la patria e i con-
tri erano impiegati alla coltura de' po fini. Così divenne rara la condizione dei
deri; in numero minore, eziandio le per- servi, e svani affatto nel secolo XIV. Di.
sone libere coltivavano i terreni . Anche cendo Muratori delle manumissioni, ri-
sotto i longobardi, come in tempode'ro- leva la pazienza, la fedeltà e premura
mani, si rilasciò a'servi qualche ritaglio de'servi nella speranza di conseguire per
di guadagno , porzione che dicevasi pe- compenso la libertà da' loro padroni, e
culium ed anche peculiare; ne godeva divenire liberti, restando liberi dall' ob .
no l'usufrutto, non già il pieno dominio, brobrioso titolo e giogo della servitù, e
perchè non potevano usarne o lasciarlo sovente venivano consolati colla manu .
senza licenza del padrone, il quale sole missione. Avendo i longobardi e franchi
va farne godere i figli del servo defunto. trovato quest'uso in Italia, lo continua.
Questi servipeculiari o peculiosi non so⚫ rono con qualche differenza . Anticamen.
locomprarono la propria libertà, ma di te non eravi signore secolare , vescovo ,
vennero facoltosi . Noterò , che crede il abbate, capitolo di canonici, e monastero
principeMassimo,Notizie della villa Mas . che non avesse al suo servigio molti ser-
simo p. 182, che i servi peculiari sem vi , ed i secolari di frequente solevano ma-
brano avere avuto qualche impiego più nometterli. Non così le chiese, perchè la
onorifico degli altri schiavi. Ne'tempi bar manumissione era una specie di aliena-
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zione, ed era dai canoni proibito l'alie del servo una moneta d'oro o d'argento
nare i beni delle chiese. Se i figli de'ser- o di rame, quasichè pagasse il suo riscat-
vi imparavano alquanto le lettere, facil- to. I servi pagavano per l'ordinario qual-
mente venivano promossi agli ordini ec- che cosa al padrone, nell'atto di ricevere
clesiastici; ma perchè lo vietavano i ca- la libertà , acciò colla ricompensa fosse le-
noni , conveniva che i signori prima li gittima, secondo l'uso longobardo. Fu
manomettessero e rinunziassero al gius- in gran credito la manumissione fatta in
patronato, che competeva pure ne'secoli chiesa davanti il vescovo, sacerdoti e po-
barbari ad ogni manomettente sopra i polo, sì per maggior pubblicità e sicurez-
suoi liberti. La 1. specie dunque di ma- za, come per gloria della carità cristia-
numissione in que'tempi, fu l'entrare nel na; poichè quasi sempre i signori conce-
chiericato, benchè ordinariamente pre- devano a'servi questa grazia pro remedio
cedeva la vera manumissione secondo le opro mercede animae suae. Era condot
leggi . Per questa via gran copia di servi to il servo avanti l'altare, tenendo la can-
passò a'sagri ministeri, e vi consentiva dela in mano, e quivi era dichiarato li
no con facilità i vescovi , i monaci, e gli bero con chiare parole dal padrone. Que
stessi laici, che avendo chiese o oratorii st'uso derivò da Roma cristiana ; anche
di giuspatronato,preferivano consegnar la gentile usava dar la libertà a'servi nei
li a persone loro ben affette. Diversi ve- templi e ne'comizi del popolo. In Africa
scovi e abbati abusarono, alienando ser. nella chiesa si concedeva la manumissio-
vi in livello ai laici, o per arricchirne i ne, come attesta s. Agostino, con strac-
parenti e gli amici . I servi delle chiese che ciar lo strumento di comprita del servo,
si maritavano con donne libere , prete- e col formarsene uno nuovo della data
sero che liberi ne fossero i figli: i figli dei libertà, colla sottoscrizione de'testimoni.
servi nati in casa de' padroni si dissero Oltrechè ne' tempi cristiani eminente-
Vernae, e perciò tenuti in maggior pre- mente migliorò la condizione de'servi, e
gio de'comprati, e più di questi erano ca- più frequenti furono le manumissioni ;
ri a'loro padroni. I riti delle manumis- pio e frequente fu l'usoche i padroni pri
sioni furono diversi da que'de'romani, e ma di morire lasciassero a'loro servi la
descritti negl'indicati articoli. La 1.'spe- libertà. Pipino re d'Italia pose un freno
cie si chiamò Manumissio per quartam all'eccessiva generosità de' padroni, de
manum ,perchè volendo un padronecon- cretando che avendo il padre una figlia,
cedere la libertà ad un servo, lo dava in a quella appartenesse un 3. de'servi . Nelle
mano ad un libero, questi a un altro, e leggi longobardiche trovasi sovente me.
così a 4 diverse persone: l'ultima condu- moria degli Aldi e delle Aldiane, come
ceva il servo in luogo ov'erano 4 vie, e in nelle vecchie carte d'Italia. Furono gli
presenza de'testimoni gli diceva, che da Aldii o Aldiones una sorte d'uomini fra
lì innanzi era libero, potendo andare per i servi e liberti: non erano servi perchè
qualunque delle vie a piacere. L'altra manomessi, nè veri liberti perchè tutta
specie di manumissione consisteva nel- via obbligati a servire il padrone ei suoi
l'autorità del re a cui veniva presentato eredi. Muratori li crede liberti, ma privi
il servo, acciocchè gli donasse la libertà: d'una totale libertà, con l'obbligo di ser-
appellavasi Manumissioper impans, cioè vire i padroni, senza l'umiliante titolo di
in voto regis; nè altro occorreva, che il servi, nè potevano senza licenza passar al
re dicesse in presenza de' testimoni : Co- servigio altrui: la manumissione d'un ser-
stui è libero. La legge salica o francese, vo in aldio, non si eseguiva in chiesa. Gli
e la ripuaria aggiungevano un particola aldii per palto coltivavano qualche terra
re rito, perchè il re scuoteva dalla mano del manumittente, o gli pagavano qual-
SER SER 245
che censo, o facevano altro servigio. Per 1783. Gioacchino Potgiessero, De statu
ricuperare affatto la libertà v'era d'uopo servorum veteri, perinde ac novo lib. y,
d'un altro atto pubblico, con cui l'aldio cum monumentis juribus et chartis ine-
fosse dichiarato totalmente libero. Per ditis illustrati, Lemgioviae 1736.
tanto anticamente eranvi 3 stati di per. SERVO DI DIO, Servus Dei. L'uo-
sone lavoratori di campagne: i liberi si- mo che vive da giusto, o visse santamen .
mili aʼnostri contadini, gli aldii che par te, nell'osservanza de'comandamenti di
tecipavano de'due stati, i servi di cui si Dio,nell'esercizio edificante di pietà e del
è parlato; le aldiane erano le mogli ole le singolari virtù cristiane, e che morì in
figlie degli aldii. Ire franchi solevano do buon odore di Santità ( V. ). Altrettanto
nare la libertà a'propri servi, pro nati- dicasi della donna, denominata Serva di
vitate filiis, o per altre occasioni d'alle. Dio. Nella s. Scrittura, i sacerdoti, i pro-
grezza . Finalmente, siccome nelle Lettere feti , le persone di singolar pietà sono spe-
epistolari facciamo continuo uso di sot cialmente chiamati servi di Diao uomi,
toscriverci Servo o Servitore, è a vedersi ni di Dio . Sempre e in ogni tempo Iddio
il Parisi, Istruzioni per la segreteria, che protesse manifestamente, ed anco con i-
ne rende ragione, come delle frasi servi- strepitosi prodigi i servi suoi; li difese po.
re, servitù, servizio. Solo noterò, che av- tentemente,e punì con severità i lorospre
verte, che il sostantivo Servo, secondo al giatori, esigendo che si glorificassero e fos-
cuni è più che Servitore; e che l'agget. se loro reso il dovuto onore da'principi
tivo Vero non si suole unir mai al Servi e da'popoli. Egualmente in ogni tempo
tore o Servo da chi è di gran lunga infe. e da tutti, i giusti ed i servi di Dio furono
riore, poichè la bassezza e viltà del suo temuti e rispettati, sino talvolta da'più
grado rapporto a colui, al quale scrive, grandi persecutori e nemici del cristiane-
presuppone esser egli quel vero servo qual simo. Ma furono pure in ogni tempo per-
dev'essere; con altri però si aggiunge ad seguitati, derisi, e riputati stolti dagli em.
arbitrio per maggior gentilezza e consi- pi e dagl' increduli. I servi di Dio sono
derazione. I primi imperatori romani non gli amici di Dio, quelli che amandolo e
ardirono d'assumere il titolo di Signore, servendolo con puro amore, furono giu-
a cui corrispondeva il titolo di Servo. Il stamente da Dio ricolmati di eletti doni
fatto però è, che da secoli non solo il Ser- e dellesue più preziose grazie. Perciò, vi-
vo e Servitore è divenuto comune, ma lo venti o defunti, segno dell'ammirazione,
stesso vocabolo di Schiavo in certi costu- imitazione e venerazione de' fedeli, che
mi e parlari è divenuto famigliarissimo; con fiducia e successo gl'invocano media-
cosicchè il dirsi Schiavo d'un altro, in tori e intercessori colla divinità, di cui go-
dica nell'uso un eccesso di famigliarità. dono la visione beatifica inParadiso(V.).
Sopra i servi e le servitù scrissero : Du Notai a SEPOLTURA, che que'che muoio-
Cange, Glossarium , ove tratta delle tan- no in buon odore di santità, si ponno tu-
te differenti specie de'Servi e delle Ser. mulare con qualche distinzione e sepa-
vitù . Cipolla, Trattato delle servitù , tra- rati dagli altri. Il popolo chiama servi e
dotto ed accresciuto , Venezia 1821 . serve di Dio quelle persone vive o defun.
Piccoli, Trattato delle servitù , Milano te, che menano vita santa o morirono in
1822 con copiosi rami . Lorenzo Pigno- buon concetto, ciò che la Chiesa non im-
ria, De servis et eorum apud veteres mi pedisce.Bensì quando si pubblicano le lo-
nisteriis, Patavii 1656. P. Titi, De operis ro vite in Roma, deve anche prima rive-
servorum, Amstelodamii 1677. Zacchia, derle l'assessore della congregazione dei
De salario, Romae 1679. Fleury, Do- riti, di cui parlai a PROMOTORE DELLA FE-
veri de' padroni e de' domestici , Siena DE, perchè riunisce l'impiego di sotto pro-
246 SER SER
motore. Riconosciute dalla s. Sede l'ec do delle elemosine de' passeggieri, delle
cellenti virtù esercitate dai servi e dalle quali non riteneva che il solo necessario,
serve di Dio, e quando il Papa accorda affine di aiutare parecchi altri poveri. Il
l'introduzione di loro causa per la cano- suo tempo era consagrato a cantare le lo-
nizzazione, gli permette il titolo di Fe- di del Signore; e le sue pene, anzichè di-
nerabili (V ); quindi provato il loro eser- strarlo, non facevano che accrescere il
cizio delle virtù in grado eroico, ed i Mi. suo fervore. Morì in questo santo eserci.
racoli (V.) operati per virtù divina, gli zio circa il 590, e il suo corpo fu depo-
decreta il pubblico culto ecclesiastico, e sto nella chiesa suindicata . Se ne celebra
gliattribuisce il nome diBeati (V.); quan la festa a' 23 dicembre. Ancora si vede
do poi trova meritare l'aumento di ve- l'antichissimo portico di detta chiesa di
nerazione e culto più solenne, li dichiara s. Clemente, ove s. Servolo ricco di me.
Santi(V.)colla Canonizzazione( F.). No riti tra ' cenci e le slentate miserie della
tai a PITTURA, ch'è vietato dipingere e povertà consolato si giacque, meritando
rappresentare le Immagini e i Ritratti vicino a morte d'essere visitato dagli an
(V ) de'servi e delle serve di Dio, ancor- geli, i quali intorno al suo letticciuolo gli
chè riconosciuti per venerabili, con l'Au cautarono un'armonia di paradiso.
reola o Nimbo (V.) sul capo. Ne' sagri Abbiamo altro s . Servolo, uno de'pa .
Dittici (V.) si registravano i nomi di co- troui di sua patria Trieste, ove fu mar.
loro che in vita aveano sparso chiari lu- tirizzato prima dell'altro triestino s. Giu
mi di santità, ed esercitato le virtù cri- so, come narrano i Bollandisti al gior
stiane perfettamente e con eroismo. Os- no 24 maggio. Egli fu l'unico figlio di
serva Muratori nella Dissertazione 23. Eulogio e Clemenza , discendenti dall'e
che in occidente e massimamente in Ro- questre famiglia de'Servilii di Roma. Es
ma, il clero procedeva senza Barba (V.) so procurò un asilo alla sua virtù e alla
e senza Capelli (V.), perchè la barba si sua fede in que'tempi idolatri, e persecu
prendeva per segno di nobiltà ; laddove tori delle primizie cristiane, nella vicina
il Servo (P.) per indizio di sua bassezza grotta, che santificata dalla sua dimora
non portava ne barba, nè capelli, l'una e ne perpetuò la sua gloriosa rinomanza
gli altri venendogli rasi . Quindi i chieri- per tutti i secoli venturi. La grotta di s.
ci, al pari de'monaci , considerandosi per Servolo è verso l'Istria, mezz' ora circa
servi del Signore, e per addestrarsi alla discosta dalla città di Trieste.
sublime virtù dell'umiltà, imitavano la SERVUS SERVORUM DEI. For
condizione servile. I Papi fecero di più , mola e titolo usato dai Papi nelle Bolle
adottando per titolo de' loro diplomi e (V.), pieno di umiltà e modestia, gran
bolle la formola di Servus servorum Dei demente edificante se si consideri la su
(V.), che costantemente ritennero. Servi blime dignità del sommo Pontefice (V.),
di Maria (1 ) e Serve di Maria (V.), si ed i tanti titoli onorificentissimi che gli
vollero chiamare i religiosi e religiose che sono propri, e de' quali trattai espressa-
onorano e meditano con particolare cul- mente in appositi articoli, oltre che a No-
to la sua vita santissima, ed i suoi mater. ME DE' PAPI ed a ROMA. A loro esempio
ni dolori. l'adottarono altri, vescovi e arcivescovi,
SERVOLO (s .). Era un povero pa- ed alcuno per vanità , ostentazione e fa-
ralitico fin dall'infanzia, e talmente pri- sto,onde contraffare il romano Pontefice,
vo di forze che non poteva muoversi mi. finchè restò privativo esclusivamente di
nimamente. Sua madre e suo fratello lo lui. Si pretese che il 1. ad usare la formo.
portavano ogni giorno sotto il portico la di Servo (V.) de'Servi di Dio (V.)fu
della chiesa dis.Clemente a Roma, viven- s. Damaso I del 367, ma non si prova.Ab.
SER SER 247
biamo che Papa s. Ilario del 461 , sopra propaganda fide, al riferire di Novaes. Il
༧ la cappella di s. Gio. Evangelista del Bat. Lambertini, poi Benedetto XIV, De ca-
tisterio e Chiesa di s. Gio. in Laterano, noniz. ss. cap. 36, n.° 16, lib. 2 , parlando
di cui parlai ancora a LATERANO ed a PIE- dell'eccezione dell'arroganza di Giovan-
VE (riportando l'epigrafi de' Papi : Epi. ni , condannata già da Pelagio II prede-
scopus Plebis Dei), fece porre l'iscrizio- cessore di s. Gregorio I , con lettera pres-
De: Hilarius Episcopusfamulus Christi; so Baronio all'anno 587 , n.º 17 , dice che
mentre in quella di s. Gio. Battista col- se dovesse trattarsi nella chiesa occiden .
locò l'epigrafe : In honorem d. Joannis tale la canonizzazione del patriarca Gio.
Baptistae, Hilarius EpiscopusDeifamu- vanni, la sola eccezione dell'arroganza ne
lus offert. Una bolla del 570 comincia : avrebbe sul principio soffocata la causa.
Joannes ( 111 ) Episcopus Servus servo- Vedansi i Maurini, in Praef. ad Epist. d.
rum Dei, formola adottata poi da s. Gre- GregoriiI, II. Il dotto vescovo Sarnelli ,
gorio I Magno e da'successori Papi, co- Lett. eccl. t. 6, lett. 1 1 , n . 7 e 8, narra che
me rilevò mg. Gaetano Marini, ne' Pa- Giovanni monaco cognominato per la sua
piri diplomaticip. 1. Tuttavolta, sia per astinenzaDigiunatore, eletto patriarca di
chè s. Gregorio I l'usò più volte, sia che Costantinopoli, perchè stimato che pas-
a sua imitazione l'adoperarono i succes- sasse gli altri in santità, fece mostra di
sori, comunemente a lui si attribuisce l'a- fuggire per non essere creato vescovo; ma
dozione della formola e titolo di Servus di qual animo egli veramente fosse, su
servorum Dei.Eccone il motivo. Giovauni bito lo fece palese. Imperocchè divenu
Digiunatore patriarca di Costantinopoli, to patriarca, fugò la pace che trovò nel-
da'greci rappresentato per prelato pieno la Chiesa e con tante fatiche acquistata
di virtù cospicue, per cui lo posero nel dagli altri; e come quello che era vento.
ruolo de'santi, come scrive Muratori, An- so di superbia, chiamossi Patriarca E-
nali d'Italia,all'auno 595, si arrogò il ti- cumenico cioè Generale nel 586. Per la
tolo di Vescovo Universale (V.); onde qual cosa s. Gregorio I Papa umilissimo,
s. Gregorio I perchè tale titolo spettava ed a cui solo spettava il titolo di Vesco.
al solo romanoPontefice pel Primato( ) vo della chiesa universale, quindi si scris .
sulla chiesa cattolica e per sedere sulla se Servus servorum Dei, per cui ebbe
Sede apostolica (V.) , per riutuzzare la origine il distico : Servierant tibi Roma
greca tracotanza, e per reprimere l'alte priusDomini Dominorum: Servorum
rigia di Giovanni, già riprovata dal pre servi nunctibi sunt Domini. Il Papa scris.
decessore, umilmente e con sublime cou se poi al ventoso patriarca coll'Epist. 38,
trapposto, come attesta Giovanni Diaco- lib. 4 : Tu che dicevi essere indegno del
no, in Vita s. Gregorii I, lib. 3, cap. 58, nome di Vescovo, sei giunto a tale, che
cominciòad intitolarsi in tutte le sue Let dispregiando i fratelli , vago sei di essere
tere apostoliche (V.), col titolo e formola chiamato solo Vescovo. E nella lettera a
di Gregorius Servus servorum Dei, for- Natale vescovo Salonitano: Quod si qui-
mola che stabilmente fu proseguita dai libet ex quatuor Patriarchis fecissel: si
successori, e si ritiene ancora con tanto ne gravissimo scandalo tanta contuma •
loro onore e riverente ammirazione. Il ti- cia transire nullo modo potuisset. Ter-
tolo di santo in Giovanni si legge nelMe- mina Sarnelli con dire, ecco il Digiuna-
nologio de'greci al 1. di settembre , ma il tore superbo ipocrita, che nel 596 fu da
Bollandista Cupero, nell'Histor. Patriar. Dio, che resiste a'superbi e dà agli umili
char. CP. n. 392, disputa se questo Gio la grazia, tolto da questa vita nella sua
vanni si debba numerare fra'santi, come contumacia. Nel vol. XXXVIII , p. 135,
dicesi abbia permesso la congregazione di riportando il principio e i titoli di diver-
248 SER SER
se lettere apostoliche, riprodussi le for- venna del 122 s'intitolava : Servus ser-
mole Servus servorum Dei usate da'Pa- vorumDei,divina gratia archiepiscopus.
pi s. Gregorio I del 590 , s. Martino Il Garampi nelle Memorie p. 280 , ripro.
del 649, s . Zaccaria del 741 , e Benedet- ducendo un privilegio dello stesso Gual.
to VIII del 1012 : riportai pure alcuni tiero del 1 126 per la chiesa d'Argenta,col
formolari di lettere scritte a' Papi, fra i titolo di Servus servorum Dei,divinagra-
quali quello del celebre vescovo s. Boui- tia archiepiscopus, avverte anch'egli, che
facio legato di Germania al detto s. Zac il titolo di Servus servorum Dei, già co-
caria, in cui si dice: exiguus servus vester mune a' vescovi , fu per lungo tempo man-
licet indignus et ultimus. Che il titolo di tenuto dagli arcivescovi di Ravenna. II
Servus servorum Dei, per virtù o per or. Borgia, Memorie storiche di Beneventot.
goglio l' usarono e fu comune a diversi 3 , p. 409 , dice che il Vita, ThesaurusBe-
vescovi, ed anche ad altri dignitari, lo ri- neventanarum, dissert. 5, 2, illustra il ti-
marcai in diversi luoghi, e qui ne ricor- tolo di Servus servorum Dei, che talvol
derò alcuni, oltre altre testimonianze.Nel ta adoperarono gli arcivescovi di Bene-
vol. LV, p. 219, Giovanni Servus Dei vento, non già per gara co'Papi come gli
consiliarius apostolicae Sedis: di questo arcivescovi di Ravenna, ma per segno di
dignitario parlai anche a SEGRETARIO APO umiltà , come seguendo l'esempio di Pa
STOLICO. II Rinaldi all'anno 649 , n.º 13,ri- pa s. Gregorio I il Grande, fecero altri
porta il titolo della lettera scritta da Mau- vescovi, e perfino alcuni principi del se-
ro arcivescovo di Ravenna, a Papa s.Mar . colo. Il Du Cange, Glossarium ad scri
tino I, e letta nel concilio romano del649. ptores mediae et infimae latinitatis, al vo-
1
Domino sancto el meritis beatissimo, to- cabolo Servus servorum Dei, riporta di-
toque orbi apostolico, et universali Pon- versi esempi di quelli che usarono tale
tificiMartinoPapa, Maurus Servus ser- titolo, cioè : Signalto patriarca d' Aqui.
vorum Dei episcopus. Nel vol. LVI , p. leia, Servus servorum Domini; Froterio
245 parlai di Leone arcivescovo di Ra- vescovo di Poitiers del 936 , Servorum
vennadel 770 , che pel1 . fu investito dal Dei extimus; Eriberto arcivescovo di Mi-
Papa del dominio temporale e dignità di lano nell'epitaffio sepolcrale, Nunc tumu-
esarca, e s'intitolava : Leo Servus servo- lor Servus servorum , Christe,luorum; ▲-
rum Dei, ec. Il Pasolini, Lustri Raven- delardo vescovo di Verona dell'876, Ser-
nati p. 266, osserva che l'arcivescovo di vus servorum Dei; Agano vescovo di Ber
Ravenna Domenico dell'889, si sottoscri- gamo, Ultimus servorum Dei servus; Al-
veva ad imitazione del Papa : Servus ser- fonso Il re di Spagna o di Leone dell'830,
vorum Dei; ed in un istrumento usò i ti- Servus omnium servorum Dei;Enrico III
toli di Santissimo , Beatissimo e Aposto imperatore, Servum servorum Dei; così
lico. Il Muratori, Dissertazioni t . 2, dis- Sancio re d'Aragona del 1070 , ed altri re
sert. 36, parlando di Pietro arcivescovo usurparono tale formola . Trovo nel Nar.
di Ravenna del 945, dice che usò d'in- di, De'titoli del re di Sicilia p. 14, tra le
titolarsi Servus servorum Dei,divina gra- 1 formole usate da diversi principi, quella
tia archiepiscopus, come per gran tem- di Servo di Dio, adoperata da Costan-
po fecero i di lui predecessori e successo - tino I il Grande. L'usarono anche i mo-
ri,per istolta gara co'Papi. Nel vol. LVII, naci e gli abbati. Il Novaes, Dissertazio-
p. 296 notai che Opizone vescovo di Ri- ni alle vite de' sommi Pontefici t. 2 , p.
mini del 1069, s'intitolava ne' diplomi : 1o, dice che il titolo di Servus servorum
Deigratiam Ariminensis episcopus, Ser. Dei, che sul fine del secolo X volevano u
vus servorum Dei. Nel vol . LVI, p.190 sare alcuni vescovi , come riporta Mura-
rilevai, che Gualtiero arcivescovo di Ra. tori negli Annali all'anno 998, restà ri•
SES SES 249
serbato soltanto al romano Pontefice per per attendere esclusivamente alla sua sau .
modo tale, che dal secolo XI al secolo XV tificazione. Ella n'ebbe il governo dopo
a tutte le lettere pontificie soleva pre s. Ediltrude sua sorella, e morì in età as-
mettersi: N. Episcopus Servus servorum sai avanzata, a'6 di giugno, verso la fine
Dei, con una delle formole, Salutem et del VII secolo.
apostolicam benedictionem ; ovvero Ad SESSA (Suessan). Città còn residen-
futuram , oppure perpetuam rei memo- za vescovile del regno di Napoli , nella
riam (delle quali parlai aBENEDIZIONI DEL provincia di Terra di Lavoro, distretto e
SOMMO PONTEFICE, a BREVE APOSTOLICO ed capoluogo di cantone, distante più di 6
altri Diplomi pontificii), come assicura il leghe da Gaeta, e quasi 9 da Caserta , so-
Cenni, Dissert. 4, t. 1 , p.134 : Dell' Anel- pra una collina in bel sito, presso il mon.
lo Piscatorio, ove tratta di questo titolo, te Massico, il mare Tirreno e il fiume Li-
ed io ne riparlai a SIGILLI PONTIFICII. Il ri. Un tempo fu murata con molte porte;
Marangoni, Dellecose gentilesche, ripor- ora dividesi in 6 parti, 2 delle quali più
ta l'epigrafe di Papa Giovanni VII posta considerabili delle altre, ed ha 2 sobbor-
nella sua cappella nella basilica Vatica- ghi,inferiore l'uno, superiore l'altro.Non
na; Joannes indignus Episcopus fecit, B. bene edificata , pure vi sono buone strade
Dei Genitricis Servus. E sotto il ciborio e rimarchevoli edifizi, come l'episcopio
per conservarvi il Polto santo, fatto pur annesso alla cattedrale. Questa è bella, e
da lui: Joannes Ser. Mariae. Aggiunge, sotto l'invocazione di s. Pietro principe
che s. Leone III sulle scale della confes degli apostoli, ma non ha il battisterio,
sione di s. Paolo fece porre l'iscrizione : per cui la cura d'anime si esercita in al-
Leo Gratia Dei Episcopus hunc ingres- tra chiesa. Il capitolo si compone di 4 di.
sum Plebi Dei miro decore ornavit. Ab- guità, 1. delle quali è il primicerio1.°,le
biamo di Gianfederico Mayer, De titulo altre essendo il primicerio 2.º, l'arcidia .
Pontificis Romani: Servus servorumDei, cono e il decano, di 21 canonici compre-
Vitembergae 1685,1715. Il Moretti, Ri. se le prebende del teologo e del peniten-
tus dandi presbyterium a p. 133 eseg.par ziere, di 1 o beneficiati,di altri preti e chie
la del titolo di Servi s. Petri usato da'Pa· rici addetti al servizio divino. Pio VII col
pi per umiltà e in ossequio del loro pre breve Varia indumentorum, de' 16 giu
decessore ei. Pontefice s . Pietro; ed a tali gno1820, Bull. Rom . cont. t. 15, p. 312,
pagine ed a p. 354, 359 che Servi Dei e concesse al capitolo di usare la veste ta-
Servientes Deo, si denominarono vescovi lare paonazza, usando già la cappa ma
e chierici. gna come i capitoli delle basiliche di Ro-
SESBURGE (s.), badessa d'Ely in In- ma; in perpetuo pertanto accordò digni-
ghilterra. Figlia del pio Anna re degli est tatibus, et canonicis cathedralis ecclesiae

angli, e di Eresvida sorella di s. Ilda, fi- Suessanae, ut ipsi in solemnibus annife-
no dalla fanciullezza pose i fondamenti di stis ab ordinario designandis vestem la-
quella specchiata virtù che la rese tanto larem violacei coloris cum asulis et glo-
commendevole.Fu sposata ad Ercomber. bulis similibus, sine cauda, tam in eccle-
to re di Kent, e gli diede mano a procu- sia ejusque choro, et capitulo, quam ex-
rare ogni miglioramento di pietà e di fe tra eam in processionibus, aliisquefun-
licità nei suoi popoli, e ad estirpare af- ctionibus, el actibus capitularibus publi-
fatto ogni avanzo d'idolatria. Fondò un cis quibuscumque in praedictisfestivis ac-
monastero di religiose nell'isola di She currentibus gestare libere et licite possint.
pey sulla costiera di Kent,che compì nel L'Ughelli, Italia sacra t. 6, p . 531 , in
664, dopo la morte di suo marito. Si ri Suessani episcopi, dice che l'antica catte.
tirò poscia nel monastero di Ely uel 679, drale costruita da’primitivi cristiaui pro-
250 SES SES
pe moenia in onore della B. Vergine, es- per non dire di altri illustri, cioè Agosti-
sendo rovinata, neli 113 fu trasferita nel no Nifi , e il suo parente Girolamo Nifi
mezzo della città e consagrata a' 14 lu- medico di Giulio II e Leone X, e poi e-
glio basilica, sotto il titolo della B. Ver- remita camaldolese di santa vita, rinun-
gine e di s. Pietro (e s. Paolo dice l'anziando la porpora offertagli da Paolo IV :
notatore), edifizio magnifico con 20 co- d'ambedue erudite notizie ci diè il Ma-
Jonne di marmo, con solterraneo o con- rini, Archiatri t.1 , p. 229, 288, 289, t.
fessione. Vi furono collocate le reliquie 2, p . 286; ma anch'egli come il Novaes
della ss . Croce, una s. Spina , un dente di errò, dicendo Girolamo di Sezze, seguen
s. Marco evangelista , un dito di s. Seba- do i quali , per tale lo dissi nel vol . VI ,
stiano martire, un braccio di s. Leone IX p. 302 , indi mi corressi nel vol. XLIV,
Papa. Dice inoltre che il capitolo si com . p.127 e132 , aggiungendo altre notizie.
poneva di 28 canonici, comprese le 4 di- Dissi ancora che fu, secondo alcuni, me-
gnità. Vi sono 5 chiese parrocchiali, ci dico di Paolo IV, Giovanni da Sessa , del
vitate curionales ecclesiae, quorum una quale leggo in Marini t. 1 , p. 421 , che al-
jurispatronatus regii, col s. fonte; un con- cuni l'hanno confuso con Girolamo , e
vento di religiosi, 3 monasteri di mona- ch'egli non poteva asserire se fosse quel
che, due ospedali, il seminario, e altri sta Giovanni Pasquali da Sessa, insigne me-
bilimenti benefici e letterari. Merita ri- dico di que'teinpi e di cui parlano gli au-
marco il convento degli agostiniani della tori che cita ; inoltre riferisce che Gio-
congregazione di s. Gio. in Carbonara , vanni archiatro di Paolo IV si maneg.
ilcui superiore fu insignito del titolo d'ab . giò per esserlo anche del successore Pio
bate di s. Croce, e barone di Castropigna IV. Di Tommaso de Masi del Pozzo dei
no ove fu stabilita una casa di studi. La inarchesi di Civita si ha : Memorie isto.
maggiore strada chiamata la Piazza, è spa- riche degli Aurunchi, antichissimi popoli
ziosa e sempre abbondantemente prov- dell'Italia, e delle loroprincipali ciuà Au-
veduta di vettovaglie, ogni giovedì tenen- runca e Sessa, Napoli 1761. Tale storico
dovisi anche un ricco mercato frequenta. a p.141 afferma . » Il b. Girolamo Toma-
tissimo e il più rinomato della provincia . sino fu protomedico di Paolo III e molto
per le sue virtù; ma poi abban .
La strada per Napoli è buonissima , ‹na stimato
poichè presso l'abitato era troppo erta e donato il mondo, vestì l'abito de' camal-
pericolosa, gli abitanti con gravissimespe- doli di Monte Corona, e fu uno de'com-
se attraversarono il vallone con due pon pagni del b. Giustiniano. Paolo IV mos-
ti uno a ridosso dell' altro, e della lun- so dal grido della sua santità, lo chiamò
ghezza di ben 700 piedi,e così tolsero quel in Roma e gli offrì la sagra porpora; ma
danno. Questa città, che nel tempo di sua egli con somma umiltà ricusandola se ne
indipendenza battè moneta d'argento e ritornò al suo ritiro , ed ivi santamente
di raine, fu per certo nell'antichità assai rese l'anina al suo Fattore il marzo del
ampia e magnifica , attestandolo i molti 1556". Sembra dunque esservi nou po-
ruderi che s'incontrano dappertutto nel che differenze del b. Girolamo , con glˇin-
suo circondario, e specialmente gli avan- dividui della nobilissima sessana famiglia
zi d'un teatro, d'un circo, di bagni , d'ac . Nifo . Diversi geografi confusero Sezze con
quedotti e altre romane antichità. E' pa. Sessa, ed a questa attribuirono il celebre
tria del poeta Caio Lucilio, il che nella cardinal Corradini, il quale veramente è
poesia latina introdusse la salira; di Tad gloria di Sezze. Il territorio diSessa è per la
deo da Sessa ministro di Federico II; di maggior parte piantato d'olivi che ren-
Galeazzo Florimonte dotto autore del se- dono ottimo prodotto; riesce pure fertile
colo XVI. Ebbe pure due sommi medici, di vino, grano e maiz ; ed i suoi pingui
SES SES 251
pascoli fanno buonissimo cacio : si esten- per la denominazione che da quella ot.
de fino alla foce del Garigliano, formato tenne, avendo Lucio Sacco diffusamente
dal Liri e dal Sacco, e famoso nella storia. e con erudizione descritta questa sua pa-
Sul clivo occidentale deʼmonti Aurun- tria. Si può vedere il cardinal Corradi
ci si raccolsero verso l'anno 413 di Ro- ni, Vetus Latium profanum et sacrum.
mna i profughi cittadini di Aurunca, per 11 Ricchi, La Reggia deʼvolsci, lib.1 ,cap.
motivo de'gelosi sediciui, ove molto tem- 2: Pometia della ancor Suessa Pomezia,
po indietro erasi la città di Sessa dagli au- o Suessa Aurunca, e Ausona, xxvi colo-
sonii aurunci edificata , nè i romani chia nia, parla dell'eroica origine che Virgi-
mati per mezzo della dedizione in soccorso, lio diè a Pometia, e quella che altri at-
giunsero in tempo per impedire che quei tribuirono ai primi abitatori dell'antico
nemici le vecchie mura e gli edifizi ne ab . Lazio (V.) per opera di Latino Silvio re
baltessero. Nel 440 vi fu dedotta per la d'Alba che vi mandò una colonia, e fu
1.' volta una colonia , e sebbene godesse una delle famose 30 latine di sua obbe-
i privilegi deia municipi , pure sotto Au- dienza. Contrastata n'è l'ubicazione, e
gusto una 2. colonia militare vi fu sta propende per la vicinauza di sua patria
bilita. Fiori quindi sotto il nome di Sues Cori, divenuta celebre per potenza, per
sa Aurunca fino alla caduta dell'impero gloria, per ricchezza ,per moltitudine d'a-
romano, e primeggiò nella Campania Fe bitanti , vuolsi un tempo capo della bel-
lice. Si vuole che l'autica chiesa fosse di- licosa nazione volsca. Che Tarquinio il
stante quasi 8 miglia o meno dalla cit . Superbo nel soggiogarla diè ad ogni sol-
tà, e la cui vetusta fondazione da alcuni dato 5 mine d'argento, non comprese le
scrittori si fa risalire sino a'tempi Noeti decime involate ai templi pometini, che
ci: certo è che i popoli aurunci sono au- ascesero a 400 talenti, mentre il valore
tichissimi e celebri, spesso confusi cogli d'ognuno equivaleva a 60 mine, ed ogni
ausonii , benchè distinti da Plinio. II p. mina 100 dramme. Livio dice che le mo-
Theuli nel Teatro historico dice che Ses- nele sagre furono impiegate pel tempio
sa o Suessa fu chiamata anche Pomelia, di Giove Capitolino . Non solo la città era
diversa da Pomezia città volsca presso le vasta, ma estesissimo il suo territorio. Par-
Paludi Pontine (V. ), fertilissima ne'cam la ancora del superbo tempio di Feronia,
pi, e rinomata pel tempio della dea Fero- a ferendis fructibus, edificato da Licur.
nia, colle spoglie della quale Tarquinio go nel passaggio per la regione; il quale
il Superbo pensava di edificare il famo tempio fu spogliato da Annibale, perchè
so tempio di Giove sul Campidoglio, che il nume nou profetò contro i romani.Tar-
incominciò,come notai a Roma. Ilp . Theu quinio diroccò pure il nobile castello di
li dice che Sessa o Suessa fu chiamata Au- Sannora , consagrato a Feronia , ed im
runca e Pomezia, perchè un tempo vi a piegò le spoglie pel suo tempio di Giove,
bitarono i cittadini d'ambedue. Anche Quindi ragiona sulle diverse denomina-
Sessa fu saccheggiata da Tarquinio figlio zioni di Suessa Pomezia , di Suessa Au-
di Tarquinio Prisco re di Roma, o da Tar- runça e Ausona , riferendo che dopo la
quinio il Superbo prima che divenisse re, distruzione di Pometia antichissima co-
sotto il predecessore Servio Tullio, e pa- lonia degli albani, i pometini opulentis-
re che allora fosse città capo de'volsci : e simi si portarono a Suessa città vicina,ove
nella medesima dimorarono in esilio i figli bene ospitati, divennero cittadini suessa.
d'AncoMarzio 4. re di Roma, o rifugiati ni, e la città perciò prese il nome di Ses-
come creduti uccisori diTarquinioPrisco. sa o Suessa Pometia. Somigliante avve.
Avverte il p . Theuli, che da'moderni mol. nimento fece adottare Suessa il nome
te cose di Pomezia si attribuirono a Sessa, d'Aurunca, allorchè i cittadini di que-
252 SES SES
sta, paventando l'ira de'sedicini che in- re Pontine, alle quali e alla famosa omo-
tendevano assalirli, dopo aver diroccato nima palude diè nome la volsca Pomezia
le loro case, fuggirono co' figli e dome- situata a'confini del Lazio antico, come
stici in Suessa, ove si stabilirouo. Adun capitale delle città Pontine, conviene che
que la medesima città abitata da tre po- fu chiamata anche Suessa, e Suessa Po-
poli latini, pometini , aurunci e ausonii , mezia dagli antichi, e confusa con Sues-
non solo acquistò i nomi di Suessa Po- sa di Campania.Coufutando i diversi pa-
mezia, Suessa Aurunca e Ausona, ma fu reri sulla contrastata sua ubicazione, e il
chiamata tribù Pometina . Il rifugiarsi che Corradini che la vuole nel territorio di
fecero tali popoli in Suessa è prova ma. Sezze e nel luogo chiamato Mesa; quin-
nifesta di sua fortezza ., importanza e a. di compendia come appresso le vicende
silo sicuro. Ricchi si meraviglia , come Po- di Pomezia. Egli dice , che restava avanti
libio che noverò tutte le colonie de' ro- Sezze, presso Anzio e Lavinio, non sul li.
mani situate intorno a Capua, non fa altorale, ma lungi dal mare fra Anzio e
cuna menzione di Suessa Aurunca,diver . Velletri. Che Tarquinio il Superbo l'e-
sa però da Suessa , che giace al fiume Li- spugnò ferocemente, e la spianò nell'an-
ri,mentre prima l'avea indicata diversa- no 220 di Roma. Rifabbricata poi, nel
meute, dicendo delle mire de' sedicini : 251 Pomezia con Cori , colonie latine, si
viene però riconosciuta per colonia da al- ribellarono e gettarono al partito degli
tri scrittori, e che Sempronio Gracco vi aurunci, contro i quali da'romani si ri-
dedusse altra colonia. Quando Tarqui- volse l'impeto della guerra con pienosuc-
nio il Superbo fu preposto alle genti la. cesso . Nel 252 i romani marciarono su
tine, i pometini, i gabiui e altri popoli Pomezia, ove gli aurunci eransi rifugia-
del Lazio nell'assemblea di Ferentino ri- ti, i quali fecero disperata resistenza, per
trattarono la sua elezione , per lo che adi- cui i romani si ritirarono.Tornati poi con
rato il re contro i pometini , e per l'alte maggiori forze, presero d'assalto Pome-
rigia deʼloro legati , mosse l'esercito ver- zia e la diroccarono. Nondimeno si pre-
so Suessa da loro abitata, e nella batta- tende che 8 anni dopo la città era risorta e
glia data ne'confini di Suessa vi periro florida, per cui allorchè i volsci sbigotti-
no la maggior parte de'pometini, e quelli ti nell'aver i romani invaso il territorio,
rifugiati nella città furono poi soggiogati poterono finire la briga con dar loro 300
nell'espugnazione della piazza;così fu ma- ostaggi ragguardevoli, tolti da Cori e da
nomessaSuessa Pomezia,uccisi gli armati, Pomezia . Mentre i volsci aveano così e-
fatta schiava la moltitudine, e risparmia vitato venire alle mani, nell' istesso an-
te le donne e i bambini . Passati 40 an- no si ribellarono. Il console Servilio li
ni da tanto fiero eccidio, tornò Pomezia vinse, e presa Pomezia l'incendiò, essendo
al pristino stato, e nel 250 di Roma ri- allora la città tenuta capitale della nazio-
bellatasi Suessa Pomezia si voltò agli au ne volsca, per la sua ampiezza, potenza
runci , onde seguì fra questi e i romani e dovizie. In tutto questo Nicolai non con-
aspra guerra, che finì con trucidare i prin viene, e conclude che non tre volte, ma
cipali aurunci e i coloni, venendo la città solo due Pomezia soggiacque alla rovina,
diroccata e il campo venduto. Nuovamen- cioè nel 220 per Tarquinio, nel 259 per
te dopo 7 anni Pomezia risorse,come tutte Servilio. Sostiene quindi che fu Pomezia
le altre città volsche, in modo che nel 278 rifabbricata, e nel 448 di Roma furono
di Roma fioriva in ricchezze e per numero trasportate due colonie a Suessa Pome-
di cittadini . Insorta altra guerra , i romani zia e a Ponzia. Che Giulio Cesare man-
abbatterono la città . Mg.r Nicolai nella dò un'altra colonia a Suessa presso il Li-
dotta opera, De'bonificamenti delle ter- ri nella Campania, ed a tempo di Cice .
SES SES 253
rone ancora esisteva Suessa Pomezia, co- presenza di due Papi. Leggo nel n.º 1828
sì a'tempi di Tiberio; ma Nicolai dichia- del Diario di Roma del 1729 , che recan-
ra che non perì sommersa nella palude. dosi Benedetto XIII a Benevento per ce
Finalmente,chePomezia essendo stata oc- lebrare le funzioni della settimana santa
cupata dagli aurunci, prese il nome d'Au- e il concilio provinciale, perchè riteneva
runca, tanto più che nel 418 di Roma, l'arcivescovato , a' 3 aprile dopo passato
per la guerra fra 'sedicini e'gli aurunci, il Garigliano su apposito ponte fatto di
questi abbandonata la patria Suessa tras legno, fu ricevuto dai vescovi Nicolò Ab-
migrarono a Suessa Pomezia; imperoc bate di Carinola, e fr. Francesco Carac-
chè già Pomezia era stata degli aurun- ciolo di Sessa, il 1.° de'quali prese in car-
ci, e per favorirli con Cori si era ribel- rozza per parlare di affari . Giunto il Papa
lata nel 251 , rigettando l'opinione che al casino di s. Agata di d . Onofrio di Ro-
vi fu la città d'Aurunca. Pare, che per sa marchese di Garigliano napoletano , vi
l'inclemenza dell'aria, e per i ripetuti prese conveniente alloggio, ammettendo
guasti terminò Pomezia affatto d'esiste- alla sua mensa i detti due vescovi . Nel se-
re. Sulle notizie che gli autori attribui- guente giorno udita la messa nella cap-
scono alle diverse . Suesse, difficile è lo pella di s. Rocco posta vicino al casino,
stabilire quali a ciascuna specialmente ringraziando il marchese e licenziando i
appartengano , ed anche l'Ughelli nota due vescovi, proseguì il viaggio; ma i pre-
i dispareri ; nondimeno in breve ho vo lati l'accompagnarono per tutta la dio-
luto riportarli . In seguito Sessa, come le cesi di Sessa . Nel ritorno in Roma a’27
altre parti del regno di Napoli, divenne maggio Benedetto XIII ripassò per Ses-
dominio temporale de'Papi, e rimarcai a sa, fece fare colazione alla famiglia nel-
GAETA che con questa nel 1229 vi signo l'osteria dello Spartimento , prendendo
reggiava Gregorio IX. Ne'primi anni del egli la cioccolata in carrozza. A preghiera
la 2. metà dello stesso secolo, costituito il del vescovo di Carinola ne visitò la cat-
regno di Napoli nell'investitura data da tedrale; a Sessa si fermò nuovamente a
Clemente IV al re Carlo I, Sessa diven- dormire nel suddetto casino di s. Agata.
ne città regia, e seguì i destini degli an. Nel sabato28celebrata la messa nellapros-
gioini, succeduti a'normanni e agli svevi. sima chiesa, partì per Castellone, rinfre
Nel seguente secolo la regina Giovanna scando al Garigliano. Nel n.° 45 dell'Os
J la diè con titolo di ducato al conte di servatore Romano del 1850 , riportandosi
Squillace. Nel vol. LII, p . 289 raccontai, la relazione del viaggio del regnante Pio
che nel concludere Pio II il matrimonio IX da Napoli a Roma, si dice che a'5aprile
del nipote Antonio Piccolomini colla ni- il Papa avendo seco in carrozza Ferdi-
pote di Ferdinando I, questi comprese nel nando Il re delle due Sicilie e il princi-
la dote anche Sessa . Ferdinando V re di pe ereditario, giunto in Sessa discese alla
Spagna e sovrano di Napoli più tardi con- cattedrale , e quindi passò all'episcopio ,
cesse Sessa in ducato al celebre capitano ricevuto con ogni maniera d'ossequio dal-
Gonsalvo di Cordova , che secondo alcuni l'odierno mg. "vescovo, e dall'alto del bal-
tuttora posseggono i discendenti.L'Ughel- cone comparti l'apostolica benedizione
li dice che prima di questo tempo fu do- ad un'immensa popolazione assai divo-
minata dalla nobilissima famiglia di Bal . tamente commossa .Quindi col suo seguito
zo, poi dalla illustre famiglia Marzana dimorò e pernottò nell' episcopio , men-
conti di Squillace e duchi di Sessa , ri- tre il re fu ricevuto dal marchese Tranzi
portando le pie fondazioni fatte da alcuni ricco signore della città. Alle ore 3 della
nelle erezioni di conventi . Nel passato e
mattina il Papa lasciò Sessa col suo cor-
nel corrente secolo Sessa fu onorata dalla
teggio, avendo seco in carrozza il re e il
254 SES SES
principe ereditario, e giunto al ponte di Nel 1337 fr. Ugo francescano confessore
ferro sospeso sul Garigliano, discese dal dire Roberto, al quale nel 1343 Clemente
la carrozza per benedire gli abitanti del VI surrogò Alessandro de Miro canoni-
la vicina Traetto,continuando poi il viag co d'Otranto. Nel 1350 fr. Giacomo Pe-
gio per Gaeta, al modo che narrai all'ar- trucci francescano sanese; nel 1358 fr. En-
ticolo Pro IX. rico Grandoni dottissimo domenicano fio-
La fede cristiana è tradizione che vi rentino; nel 1363 fr. Matteo deBruni do-
fosse predicata dall'apostolo s. Pietro, e menicano fiorentino insigne per virtù, il
ben presto vi fece mirabili progressi e si quale venuto in sospetto a Urbano VI di
dilatò pel prezioso e fecondo sangue dei parteggiare per l'antipapa, pare che gli
suoi martiri iss. Aristono, Crescenzio, Eu- fosse sostituito in suffraganeo fr. Adeo-
tichiano, Urbano, Vitale, Giusto, Felicis dato Piccini domenicano, vescovo Buze-
simo, Felice, Marta e Sinforosa, nella per- nense . Nel 1383 Filippo de Toralto no-
secuzione di Diocleziano. La sede vesco- bile e canonico di Sessa; nel 1392 Auto-
vile vi fu stabilita colla nascente chiesa , nio abbate cisterciense di s. Maria del-
e dipoi dal Papa Giovanni XIII fu dichia- l'isola di Ponza ; nel 1402 Domenico tra-
rata suffraganea della metropoli di Ca- sluto da Isernia; nel 1418 Gentile già di
pua, e lo è tuttora. I primi vescovi s'i- Neocastro; nel 1425 Giovanni de'conti di
gnorano fino a Fortunato che sottoscris- Tagliacozzo (V.)arcivescovo di Taranto,
se nel concilio romano, nel 499 celebrato commendatario. Per sua cessione nel 1426
da Papa s. Simmaco, e fu pure a quelli Giacomo Martini di Sessa , sepolto nella
del 501 , 502 e 504. Indi lo furono Riso, cappella del ss. Sagramento, da lui edi-
Giacomo monaco di Monte Cassino, Gio- ficata nella cattedrale. Nel 1462 il cele-
vanni che fu al concilio romano del 998, bre Angelo Gerardini d'Amelia, encomia-
Milo monaco cassinese e preposto del mo- to per virtù, sapere e attitudine ai gran.
nastero di Capua nel 1071 , Benedetto con di affari che trattò per la s. Sede, da Ni-
sagrato nel 1032 da Adenolfo arcivesco colò V e Innocenzo VIII, il .° avendolo
vo di Capua, che con diploma riporta fatto accolito, abbreviatore minore e reg-
to da Ughelli confermò i beni e i'diritti gente della penitenzieria , Calisto III ab.
della chiesa di Sessa, e quanto le aveano breviatore maggiore e segretario aposto
concesso i predecessori. Giovanni mona- lico, Pio II datario, protonotario e vesco⚫
co cassinese nel1 113 , Gaufrido del1 126, vo di Sessa, non che governatore del con-
Roberto fiori nel 144, Herveo interven- tado Venaissino , ed in Emilia contro i
ne al concilio di Laterano nel 177, Pan- Malatesta ;legatoa molti principi per gravi
dolfo del 1224, Giovanni del 1259, Ro- cose che felicemente combinò: è sepolto
berto de Asprello di Sessa eletto nel 1284 in patria nella cappella di s. Antonio della
e consagrato col massimo onore. Boni- chiesa gentilizia di s. Francesco colla sua
facio VIII nel 1297 nominò Guido , cui statua ed epitaffio. Nel 1486 gli successe
successe nel 1306 altro Roberto. In sua Pietro o Pirro Ajossa di Troja, già di Ci-
morte parte del capitolo elesse Bertran . vita Castellana e Orte, ed ebbe troncato
do, e parte Tommaso di Sessa, che es- il capo quando fu presa Sessa dal duca
sendo morto in Avignone per discutere di Calabria; nel 1493 Giovanni Foraca
sull'elezione, Clemente V riconobbe l'al- pra di Sessa canonico di Salerno; nel 1499
tro nel 130g. Il capitolo nel 1323 elesse MartinoZapata spagnuolo; nel 1505Fran
Giacomo Matrito di Sessa , e Giovanni cesco Sinibaldi d'Osimo, con ritenzione
XXII lo confermò. Nel 1 330 Giovanni di del canonicato Vaticano, e fu al concilio
Paolo nobile di Sessa, e primicerio del di Laterano; nel 1516 Francesco Guastaf
la cattedrale, lodato per santità di vila. feri nobile di Gaeta, ottimo vescovo; nel
SES SES 255
1543 Tiberio Crispo ( V.) romano poi car ta . L' Ughelli nell'Italia sacra t. 6, p.
dinale. Con regresso nel 1546 cedè la se- 461 , in Calinenses seu Carinulenses e-
de al nipote Bartolomeo Albani d'Orvie- piscopi, ne riporta la serie e le notizie, e
to, lodato pastore, indi trasferito a Sor- la dice incominciata a fabbricare da'lon-
rento; nel 1552 traslato d'Aquino Galea gobardi principi di Capua nel 900, 4 mi-
to Florimonte dotto e pio , fu al conci . glia lungi da Sessa , e 3 da Capua di cui
lio di Trento : cedè la sede nel 1 566 a Gio- fu suffraganea . Il capitolo si formò di 4
vanniPlacidi nobile sanese,letterato e pru. dignità e 8 canonici, comprese le prebende
dente; nel 1591 Alessandro Riccardi nobi del penitenziere e del teologo, ed il par-
le, egregio, virtuoso e sapiente; nel 1604 roco. A FORO CLAUDIO promisi di parlare
Fausto Rebali Laudensis, referendario di qui de' successori di s. Bernardo patro.
segnatura ; nel 1624 Ulisse Gherardini no della chiesa , città e diocesi , che tra-
della Rosa nobile di Cetona, curò la di sferì in Carinola la sua sede, insieme al
sciplina de' chierici , ampliò l ' episcopio, corpo di s . Martino o Marciano solitario
protesse gli studiosi, eccellente e pio pasto o abbate di Monte Marsico o Massico, tra-
re, ne'funerali fu celebrato con elogio fu slazione approvata nel 100 da Pasquale
nebre da Paolo Airolo vescovo di Cari- Il ; morì santamente a'12 marzo 1109, e
nola. Nel 1670 Tommaso d'Aquino no- fu sepolto nella nuova cattedrale di Ca-
bile di Somma e teatino, esimio predica rinola , nella cappella a lui dedicata . Gli
tore; nel1705 fr. Raffaele M. Filaman- successe Giroldo che nel 113 sottoscrisse
do domenicano napoletano, 1.° bibliote un privilegio del suo metropolitano di Ca-
cario della Casanatense; nel 1708 Fran- pua. Fino a N. del 1221 s'ignorano gli
cesco Gori di Catanzaro ; nel 1708 Lui altri vescovi, indi altroanonimo nel 1233 .
gi M.'Macedonio napoletano, prebendato P. Forte Pietro nel 1250 fu traslato a Sor-
della cappella di s. Gennaro. Con questi rento; nel 1252 Stefano Magistri Riccar-
nell'Italia sacra si termina la serie dei di canonico di s. Germano ; Berteratino
vescovi di Sessa, che compirò colle No- del 1270 , che nella cappella di s. Stefano
tizie di Roma. Nel 1728 fr. Francesco Ca- pose un'ampolla cou reliquie di santi . Di-
raccioli, minore osservante d'Altamura; rò dei vescovi meritevoli di particolare
1757 Francesco Antonio Granata di Ca- menzione. Roberto Paolo,eletto dal capi-
pua; 1771 d . Baldassare Vulcano cassine. tolo, fu confermato dal cardinal vescovo
se; 1773 d. Antonio de Torres cassinese diPalestrina,ed è ricordato nel 1291.Gio-
di Lucera. Dopo lunga sede vacante nel vanni di Castello , nel 132 1 trasferito a Ca-
1792 Emanuele M. Pignone del Car- stro, dopo avere ornato la cantoria e l'or-
retto, agostiniano d'Anglona; 1797 Pie. gano, e restaurato l'episcopio costruito
tro de Felice di Mircianese diocesi di Ca- da s. Bernardo. Per compromesso de'ca-
pua. Pio VII a'6 aprile 1818 preconizzò nonici gli fu sostituito fr. Pietro france-
Bartolomeo Varrone di s. Barbara dio- scano, nel 1326 confermato da Giovanni
cesi di Caserta; quindi a’28 giugno colla XXII ,che poi lo trasferìa Valve.Clemen-
bolla De utiliori soppresse la sede vescovi . te VI nel 1347 fece vescovo fr. Bernar-
le di Carinola o Cerimola, e l'unì a questa do Aggerio, lodato agostiniano. Fr. Ric-
di Sessa . cardo Tedaldi nobile fiorentino , insigne
Carinola (V.),ove fu trasferita verso il teologo domenicano . Urbano VI nel 1 388
1087 la sede vescovile di Foro Claudio nominò Giovanni , e Martino V nel 1420
(V.), chiamata pure Civita Rotta, è nel Giacomo di Guglielmo di Capua , e pri-
la stessa provincia di Terra di Lavoro , micerio di quella metropolitana , cui suc-
distretto e capoluogo di cantone, e distan- cesse nel 1446 l'altro primicerio Carlo
te 7 leghe da Gaeta, e quasi 3 da Caser . Sforzato. PietroGamboa spagnuolo vica .
256 SES SES
rio di Roma nel 1501. Bartolomeo Capra seminario fiorisse , abbelli la cattedrale
nica romano,canonico Vaticano, eletto nel con bei marmi, edificò la parrocchia di
1549 da Paolo III . Nel 1572 Sisto Diuzio- s. Agnello nella villa Ventarulora, am-
Jio de Arena cremonese,canonico regolare pliò e restaurò il palazzo vescovile di Ga-
Lateranense, teologo acutissimo ed orato- sale, ed in morte la cattedrale ebbe non
re egregio, chiaro per erudizione nelle let- mediocre spoglio, sepolto nella cappella
tere,sepolto in cattedrale con epitaffio .Me del ss. Sagramento. Clemente XI nel 1718
liado Suici milanese nel 1577, con pittu- elesse Domenico Antonio Cirillo nobile
re e altri ornamenti abbellì la cappella napoletano d'Aquila,assai dotto, integro
di s. Bernardo, encomiato per virtù. Nel e prudente, già vicario generale dello zio
1610 Arcangelo de Rossi canonico rego in Neocastro, e poi di Cassano, in cui si
lare Lateranense e insigne teologo , che distinse negli affari più ardui, e canonico
pubblicò 4 libri Sententiarum commenta della metropolitana di Napoli. Vendicò
ria eruditissima, lodato pastore. Nel 1624 i diritti e l'ecclesiastica libertà di sua chie-
Onofrio Sersale de'principi di Capua du. sa, e siccome nella collegiata di s. Gio.
chi di Sorrento,della cui cattedrale fu ca- Battista di Mondragone i malandrini de-
nonico e vicario generale del vescovo, in- vastarono il trono episcopale, ne ottenne
di vicario apostolico di Messina , ornato di la ripristinazione e che si procedesse con-
virtù e lodatissimo. Gli successe nel 1640 tro i rei di tanto attentato. Pretendeva
Vincenzo Cavasilice nobile salernitano e il duca e la duchessa di Mondragone di
canonico della metropolitana, pastore di tenere dentro il presbiterio, come barone
somma vigilanza, pio, d'innocenti costu- e padrone di detta chiesa, il genuflesso-
mi; restituì il seminario nell'antico mo- rio fisso con strato e cuscini; ma l'imper.
nastero di s. Maria Maddalena degli ago . turbabile vescovo fece tutto rimuovere e
stiniani; in Casale come luogo salubre dai trasportare nel luogo più onorevole nel
fondamenti eresse un palazzo pe' vescovi, confine del presbiterio, in distanza dalla
riparò col suo peculio quella parte di cat sede vescovile avanti il popolo, ma sen-
tedrale consunta dall'incendio, e vi fece za strato e con sedia camerale amovibi-
un nobilissimo pulpito, ornò il coro e l'or. le, dovendosi togliere partiti tali signo-
gano. Nel 1664 gli fu surrogato Paolo Ai ri dall'assistenza de'divini uffici . Egual-
roli nobile genovese, chierico minore, vir. mente regolò la nomina de'6 canonica-
tuoso e profondamente dotto , che nella ti di tal collegiata, per l'insorta contro-
sua divozione verso la B. Vergine eresse versia col feudatario nelle vacanze. Pro-
la chiesa di s. Maria di Cava presso la via pugnatore acerrimo e vigilantissimo delle
Appia, che da Napoli conduce a Roma, ragioni di sua chiesa, vendicò pure quel-
e vi pose una celebre sua immagine. Nel le de'chierici di sua diocesi, contro d. A-
1703 Alfonso de' duchi Capriliani della gapito Grillo giuniore duca di Mondra-
celebre e illustre famiglia de Baucio, re- gone, conte di Carinola e grande di Spa-
staurò e ornò la cappella di s. Bernardo gna. Provvide la cattedrale di sagre sup-
suo predecessore, e fece il suo simulacro pellettili, restaurò il seminario, e atten.
per la solenne processione del 12 marzo; tamente ne curò la disciplina con sapien.
aumentò le rendite della mensa , alla cat- za, provocando l'emulazione de'chierici.
tedrale rifece la torre campanaria eretta Con questo modello de'vescovi di Cari-
da detto santo, e rifuse la campana mag- nola ne termina la serie l'Italia'sacra,
giore. Nel 1706 Antonio Marra patrizio che compirò colle Notizie di Roma. Nel
di Bari, teatino cospicuo per virtù, dot- 1724 Nicolò Michele Abbate di Barletta;
tissimo e valente predicatore, ammirato 1733 Giacinto Verdesca di Nardò; 1747
dalle primarie città d' Italia. Zelò che il Giovanni Buffalini di s. Agata de' Goti;

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SES SES 257
1749Antonio Francesco de Plato di Con- zione, dice che nella domenica di sessa.
za; 1760 Francesc'Autonio Salamoni di gesima la Chiesa ci rappresenta la ripa-
Capaccio; 1766 Tommaso Zarone di Tea- razione del genere umano dopo il dilu-
no; 1792 Giovanni del Muscio scolopo di vio, come figura della riparazione della
Foggia; 1797 Salvatore de Lucia di Mu- nostra natura indebolita per lo peccato;
gnano del Cardinale, diocesi di Nola, ul. e la terra liberata dalle acque e resa a Noë
timo vescovo di Carinola o Cerinola. Al per essere coltivata, e che secondo le va
suddetto vescovo Varrone, al cui tempo rie disposizioni è sterile o feconda, molto
fu riunita Carinola a Sessa, successero: nel bene connette colla parabola che si leg.
1832 Paolo Garzilli di Solofra, traslato ge nel vangelo, del frutto che si ricava
da Bovino da Gregorio XVI, il quale nel dal seme secondo la qualità della terrain
1845 vi trasferì da Capaccio Giuseppe M." cui vien posto. Inoltre dichiara, che nelle
d'Alessandro d'Ascoli nella Puglia. Per tre domeniche che precedono la quare-
sua morte il regnante Pio IX nel conci- sima, i divini uffizi della Chiesa sono pie-
storo degli Isettembre 1848 preconizzò ni di mestizie (che notai a CARNEVALE) ,
[ mentre il secolo chiama ai Teatri , alle
l'attuale mg. Ferdinando Girardi de'si-
gnori della missione, di Lauria diocesi di Maschere (V.), a' divertimenti del Car-
Policastro , trasferendolo da Nardò. La nevale (V.), il quale principalmente ri-
diocesi si protende per 50 miglia, e coin- corre nella settimana della sessagesima;
prende 30 oppida. Ogni nuovo vescovo ma eziandio le pratiche divote che indi-
è tassato ne❜libri della camera apostoli- cai a tale articolo, a CARNEVALE DI ROMA,
ca in fiorini 200, ascendendo le rendite a QUARANT'ORE per le straordinarie e ap-
della mensa a circa 4000 ducati . posite esposizioni del ss. Sagramento,giac-
SESSAGESIMA , Sexagesima. Otta- chè come dissi a CARNEVALE la sessagesi-
va domenica prima di Pasqua ( V. ), che ma ci ricorda il tremendo castigo dell'u-
segue la Settuagesima (V.) e precede la niversal diluvio,col qualeDio punì il mon-
Quinquagesima (V.), così chiamata per- do per que'peccati appunto che nel car-
chè da questo giorno sino alla metà dellaa nevale più facilmente si commettono. Che
settimana pasquale o mercoledì dell'8 . il vocabolo Carnevale derivò dall'antico
di Pasqua o feria IV, corrono 60 giorni , uso ecclesiastico, almeno tra' monaci, di
come osservano Magri a Sexagesima , ci- astenersi dall'uso delle carni nella setti-
tando l'Ordine Romano ; ed il vescovo mana di sessagesima , lo riportai in tale
Sarnelli, Lett. eccl. t . 4, lett. 16 : Della e altri articoli; il perchè questa settima-
domenica di Sessagesima, e la cui mes. na è ancora detta in latino di chiesa Car-
sa comincia Venite benedicti, per deno- nisprivium, e tra'greci con vocabolo che
tare , che operando noi il bene nel nu- ha lo stesso significato, cioè Apocreos. Il
mero senario, nel quale Dio creò il mon . Muratori, Dissert. sopra le antichità ita-
do, cioè le 6 opere di misericordia, delle liane, dissert. 72.3 , parla d'un istrumento
quali parla s. Matteo c. 25, e camminan- riguardante la rocca di Tribuco in Sa-
do per l'osservanza de'i o comandamen bina (V.), in cui si legge: Quam redde-
ti, perchè 6 voltero fanno 60. giuugia- re vobis debeo in anno expleto inCarnem
mo a udire : Venite benedicti Patris mei. laxare , significando questo ‫ ין‬epoca del
Aggiunge Sarnelli , che la Chiesa nell'i- carnevale, cioè i giorni vicini al principio
stituire questo e gli altri tempi vi adottò di quaresima,in cui si tralasciava di man-
gli uffici secondo la congruenza dei mi- giarela carne presso di molti,e particolar-
steri, di che feci parola a QUARESIMA. Il mente dai monaci, ne'quali giorni invece
cardinal Lambertini poi Benedetto XIV, oggidì la gola del popolo fa maggior festa,
Raccolta di Notificazioni, XIV Notifica- e si procura ogni sorte di conviti e di al-
VOL. LXIV. 17
258 SES SES
legrie. Muratori afferma, che il rito di a edi pazienza in tuttociò che il dottore delle
stenersi dalle carni prima della quaresi . genti ci narra aver sofferto per la fede ;
wa , derivò dalla chiesa greca , poichè i le quali due virtù sono essenziali ad un
greci si cibavano delle carni per tutta la cristiano, secondo l'oracolo del Figliuolo
settimana di settuagesima, e anche nella di Dio : se voi non fate penitenza , cioè se
domenica di sessagesima : nel seguente lu- non praticate l'umiltà e la mortificazio-
nedì e resto della settimana di sessage- ne, voi perirete tutti insieme. Il vangelo
sima e nella domenica di quinquagesima poi dello stesso giorno c'insegna con quali
non era permesso di mangiar carni, e so disposizioni dobbiamo ascoltare e medi-
lamente si usavano uova e laticinii; quindi tare la parola di Dio, ch'è la semenza di
dopo la domenica di quinquagesima si ogni virtù. Le ferie della sessagesima non
guardavano anche dall' uova e laticinii. hanno niente che sia loro particolare nella
Questo rito ne'secoli VII e VIII a poco chiesa romana, tranne le ricordate pra-
a poco s'introdusse in vari monasteri e tiche divote, per opporle salutarmente ai
anche in alcune chiese, dimodochè mol- licenziosi e pericolosi giorni del carnevale,
te persone dopo la domenica di sessage- e per preparare alla quaresima,cui la vo-
sima , e altre fin dopo la precedente di ce della ragione e della religione per l'or.
settuagesima, rinunziavano a'cibi di car gano dellaChiesa d'accordo ci raccoman.
ne, per superar gli altri nell'astinenza e dano, come si esprime l'ab. Butler, Delle
nel Digiuno (V.), usando nondimeno uo- feste mobili trat. 4: De'tre giorni di Quin-
va e laticinii fino al principio di quare. quagesima o del Carnovale. Sta dunque
sima : il resto del popolo e molti anco- nel raddoppiare le pratiche di rinunzia
ra del clero ciò non ostante seguitavano alla nostra volontà, e nel mortificare i no-
a cibarsi di carnesino al principio di qua- stri sensi, affine di trovarci disposti dispi-
resima. Però Carnevale furono appellati rito e di corpo a entrare nelle sante osser-
que'giorni, perchè si dava l'addio alla vanze della quaresima. E' una contraddi
carne , dicendosi pure Carne levamen , zione mostruosa quelladi disporsi alla qua.
Carnem laxare, come prova con due do- resima,ch'è un tempo di privazioni e d'au
cumenti del 1094 e del 1 195 del veneto sterità, cogli eccessi e dissipamenti a'qua
doge Faliero e d'altri. Si vuole che l'isti- li nel carnevale si dà in balìa il mondo, e
tuzione della Sessagesima sia antica quan- di attuffarsi ne'disordini i più opposti al-
to la Settuagesima per lo meno nella chie la penitenza, nell'atto di doverci disporre
sa romana. Alcuni autori considerano il ad un tempo di penitenza e di raccogli
tempo della sessagesima come la festa par mento. L'intemperanza e la sensualità
ticolare de'ss. Patriarchi della 2." età del non sono affatto per menare al digiuno
mondo, che vissero dopo il diluvio fino e all'astinenza, gli antichi cristiani vi si
ad Abramo. Si considera altresì la dome . disponevano nella sessagesima o prima,
nica di sessagesima come un giorno con- e con una virtù che avea del prodigioso.
sagrato in parte alla memoria dell'apo . SESSIO O SESSA GHERARDO, Cardi-
stolo s. Paolo , ed in Roma vi è la sta- nale.Nacque nobilmente in Reggio di Mo.
zione nella sua basilica. La colletta del dena, e dopo essere stato canonico della
la messa è sotto la sua invocazione par- cattedrale di Parma,professò la regola dei
ticolare, e l'epistola è la storia delle sue cisterciensi e divenne abbate di s. Maria
fatiche evangeliche, ed ecco perchè l'uf di Tileto nella diocesi di Acqui . Innocen.
fizio di questo giorno fu più particolar zo III nel 1210 lo sollevò a vescovo di
mente celebrato fino dall'antica chiesa in Novara,di cui secondo alcuni non fu cou.
detta basilica. L'epistola assegnata per la sagrato. Inoltre il Papa lo incaricò di e-
sessagesima ci offre un modello di umiltà saminare la causa del vescovo d'Alben .
SES SES 259
ga Oberto I, che aveva sospeso a divinis, Sessulanus Episcopatus nella Campania
e di restituirlo all'esercizio dell'episcopa- Felice e chiamato Suessula ,col novero de-
le ministero. Nel 1211 a'3 dicembre, se- gli scrittori che ne fecero menzione, co-
condo il Ciacconio e il registro d' Inno- lonia romana. Fu seggio vescovile, e no-
cenzo III, non pare in altro tempo,lo creò minata tra le suffraganee di Benevento
cardinale e vescovo d'Albano, con la ri- daGiovanni XIV, nel privilegio della con ·
tenzione del governo di Novara , e legato cessione del pallio all'arcivescovo Alone
in Lombardia a fine di sollevare que'po nel 984.Similmente nel privilegio di Gre.
poli contro l'imperatore Ottone IV, se- gorio V all'arcivescovo Alfano del 998,
gregato per le sue iniquità dalla comu- si ricorda le sede vescovile di Sessulae.
nione de'fedeli, e per fulminare l'inter- Non si conosce il nome di alcun vescovo,
detto contro le città che ricusassero di ri- nè quando e perchè fu soppressa ed u-
conoscere l'autorità del Papa . Nell'eser. nita al vescovato di s. Agata de Goti.
cizio di sua legazione trovandosi in Pia- SESTA, Sexta. Così chiamasi una del-
cenza, assistè all'elezione del vescovo, che le Ore Canoniche (V. ) , quella cioè che si
rimessa dagli elettori al suo arbitrio, egli la recita dopo Terza (V.). Fu così detta per.
fece cadere nella persona di s.FolcoScotti, chè si recitava nell'ora 6.'del giorno , cioè
ed oltre a ciò vi celebrò un sinodo, in cui a mezzodì, imitando s. Pietro, il quale
fu determinato che i canonici della cat- come si apprende dagli Atti Apostolici,
tedrale vivessero in comune. Il Cardella cap. 10, saliva ad adorare e pregare Dio
dice che dalla chiesa di Novara fu trasfe. al tempio di Gerusalemme in quest'ora ,
rito a Milano, ed ivi pure non fu consa- nella quale, secondo alcuni , Adamo man .
grato, nè confermato, citando Muratori , giò il fatale pomo vietato, e Gesù nostro
Rerum Ital. script. t. 2, p. 230; e morì in Salvatore fu crocefisso nella sua Passio.
Cremona nel 1220 , ove rimase onorevol- ne (V.). Il Magri nella Notizia de'voca-
mente sepolto. Il can. Bima, Serie de've boli ecclesiastici, verbo Horae Canoni-
scovi di Novara, lo fa morto vescovo di cae, dice che l'ora di sesta era dai ss. Pa-
questa chiesa e nel 1224. dri frequentata con molte orazioni , pel
SESSOLA, Suessola . Sede vescovile pericolo degli assalti del demonio meri .
e città del regno di Napoli,4 miglia lungi diano, per cui si armavano in quel tem .
d'Acerra, secondo il Biondo, nella Terra po opportuno alle tentazioni ; il che si rac.
di Lavoro, al dire d'Alberti , lontana da coglie evidentemente dalle parole dell'in .
Benevento 21 miglia e 9 da s. Agata dei no: Aufer calorem noxium, cioè il cal.
Goti,come afferma Sarnelli, Memorie de- do della libidine . Anche Magri rileva, clie
gli arcivescovi di Benevento p. 67 e 227. in tale ora Gesù fu posto in Croce (V.),
Ivi fu una gran battaglia tra'romani e i e che nella medesima fu creato Adamo,
· opinione d'Origene che viene conferma .
sanniti fugati da M.Valerio, onde poi il se
nato romano ordinò che i cumani e i sues- ta da molti Padri che ricorda . Alcuni al-
solani fossero sotto la medesima legge e tri scrittori giudicarono che la crocefis-
condizione ch'eraCapua . Dal monte sopra sione accadesse nell'ora di terza , appog.
Sessola ha l'origine il fiume Clanio , ricor- giati alle parole di s. Marco. Ma la ve-
dato da Virgilio. Oggi appena si vedo- rità si è che l'Evangelista parla della sen-
no le sue antiche rovine, e vi sono i mo. tenza data contro l'innocente Gesù nel-
lini detti di Sessola o Sessula, già appar. l'ora di terza, dopo la quale passò qual-
tenenti al conte dell'Acerra, frequentati che spazio di tempo sino alla crocefissio-
dagli abitanti di Terra di Lavoro, e lun. ne, ovvero era per finire l'ora di terza,
gi un miglio è l'osteria di Gaudello. Nel e cominciava quella di sesta, ciò che pa-
t.10, p. 164 dell'Italia sacra si tratta del re accordarsi meglio col testo di s. Gio-
260 SET SET
vanni , il quale dice : Erat hora quasi tissimi, e che la città di Serica nella pro-
sexta. In questa medesima ora, insegna vincia di Serez nell' India abbia dato il
Mosè Barcesa, furono cacciati dal Para nome alla seta , secondo la più comune
diso terrestre i nostri progenitori Adamo opinione. I geografi parlando de'popoli
ed Eva. Il dottore s. Girolamo, De Re- Seri o Seres verso l' est delle Indie, di-
gul. Monach., distintamente parla delle 7 cono che avevano un insetto che produ-
parti in cui sono divise le ore canoniche, ceva la seta, come riporta Pausania ; e che
eda lui si trova la ragione perchè la Chiesa la Serica descritta da Tolomeo giaceva
ne ordinò la recita , perchè si avvezzi il piuttosto al nord- est della Cina, e tutto
cristiano alla Preghiera ( V.) , alla Sal- al più non ne comprendeva che una pic-
modia (V.) nella notte, a cantare inni di colissima parte da quel lato. Di quel pae-
lode nell'aurora, a porsi in difesa all'ora se dunquecredevasi originario il baco da
di terza, sesta e nona, qual guerriero di seta, ma il celebre d'Hancarville sosten-
Cristo, e acceso il lume nell'imbrunir del ne che i greci ed i romani a'tempi d'Au
giorno, offrire al sommo Dio un sagrifi- gusto non conoscevano che il nomedi quei
zio vespertino. In questi versi poi si con- popoli e di quella regione. E' indubitato
tengono i misteri , che si debbono contem- che gli antichi non conobbero nè gli usi
plare in ogni ora canonica. Matutina li- della seta, nè la maniera di lavorarla.Se-
gat Christus, quicriminapurgat: - -Pri-Pri condo Plinio , Histor. natur. lib. 11 , cap.
marepletsputis, dat causam Tertia mor- 26 e 27, che forse copiò Aristotile, il quale
tis: Sexta Crucis nectit , latus ejus fuilt. che qualche cosa abbia scritto del-
Nona bipertit: -Vespera deponit, tu- la seta di Coo o Ceos o Cea (piccola isola
mulo Completa reponit. Vedi Zaccaria , del mar Egeo fra quelle d'Eubea), diver-
Onomasticon rituale, al vocabolo Sexta. sa dall'odierna, certa Pamfilia figlia di
SETA, Sericum . Specie di filo prezioso Piate e abitante di quell'isola fu la 1.'
prodotto da alcuni vermi chiamati vol. che inventò l'arte di lavorarla. Quella sco-
garmente bachi da seta o flugelli. Seta perta passò beu presto tra' romani , ma
dicesi pel drappo medesimo fatto di se- solo dopo lungo tempo ne trassero con-
ta, scrica tela. Setaiuolo, il mercante di siderabili vantaggi,perchè sì preziosa pro-
drappi che li fa lavorare e vende, serico- duzione per più di 250 anni si vendè in
rum pannorum venditor, mercator. Sete- Roma al peso dell'oro, ed era riserbata
ria, termine collettivo che abbraccia tut- pe'soli abiti femminili di maggior lusso.
te le mercanzie di seta . Setificio, l'arte Altri pensano che Pamfilia inventò o per-
di preparare la seta per l'uso delle ma . fezionò la tela chiamata bombicina, e co.
nifatture. Opinano alcuni che il nome di sì sottile che le donne in usarla compa
seta sia derivato dal latino sericum, opiut rivano come nude. Altri dicono che da
tosto dal nome di alcuni popoli detti Se- gli arabi acquistarono per la 1.ª volta la
res, perchè quel filo finissimo e leggero, seta, tanto gli asiatici occidentali , quan-
lavorato da una specie di verme che di- to gli europei. Fra'doni che Dio sommo
cesi baco da seta, e in latino bombyx, ve- datore d'ogni bene ha colmato l'uomo,
niva da principio dal loro paese, nomi- uno de'più meravigliosi certamente è il
nato anche Serica, che Tolomeo collocò baco, colla cui opera e metamorfosi si con.
all'oriente della Scizia, dando al mede- vertono in seta le foglie del gelso (morus
simo l'Indo per confine a mezzodì, il che alba lo chiamano i botanici , che fiori-
fece delirare alcuni che il paese di Seres sce in giugno, originario della Cina e del-
vollero cercare nella Cina. I cronisti e gli la Persia , secondo alcuni, ove la pianta
storici pertanto ci hanno trasmesso, che è spontanea, ma al presente coltivata in
la Cina conoscesse la seta in tempi remo- quasi tutta l'Europa meridionale), chia-
SET SET 261
mato l'albero santo, l'albero d'oro, l'al- che la 1. tessitrice della lana fu Noemi
berodella civiltà . I gelsi, la cui piantagio- figlia di Lamec, la quale viveva nell'880
ne viene tanto raccomandata, sommini- dopo la creazione del mondo. Certo è che
strano non solo l'alimento dei bachi da l'uso del lino fu antichissimo, come ap-
seta , ma ancora legname adatto ai lavori parisce nel cap . 9 dell'Esodo, e forse più
di mobilia , e da fuoco. L'umore gommo- antico che la lana tessuta, poichè se que-
so de'gelsi, sortito dalla bocca del baco, sta fu adoperata prima delle tele fatte di
s'indurisce al contatto dell'aria e divie- lino , l'uso di esso fu non di lana tessu-
ne seta. Indescrivibili sono i celebrati van- ta , ma della lana unita alle pelli degli a
taggi che l'educazione de' bachi procac- nimali, adoperate prima da Adamo, Eva
cia a sollievo dell'agricoltura , di cui è ra- e loro figli. Il lino fu in uso nelle cose sa-
mo annesso, e delle classi indigenti . La gre non meno tra gli ebrei , che tra gli
coltivazione del gelso e degl'insetti pro- egizi e altre antichissime nazioni. Il So-
duttori della seta esercitano inoltre una pranis però crede che prima del lino siasi
salutevole influenza sì nell'esistenza , co. cominciato a tessere la lana delle sole pe-
me sui costumi della gioventù, abituan . core; nondimeno il p . Bonanni dà la pre
dola di buon' ora alla fatica per la spe- ferenza al lino nelle funzioni sagre degli
ranza di un profitto più o meno lucroso, ebrei e degli egiziani , tra'quali molti ri-
ma sempre sicuro, per cui sarebbe d'im ti furono comuni . La lana tinta di Por-
menso utile agli stabilimenti di pubblica pora (V. ) , fu da Dio prescritta alle ve-
beneficenza . La coltura della seta è una sti del sommo sacerdote, per cui a quel
.
delle più antiche industrie che si cono. l'epoca era già in uso il tessuto di lana.
sca, e sì antica che non si ha sicura e cer- La seta pare che gli ebrei incominciasse-
ta memoria di sua origine. NellaScrittu . ro a usarla in tempo di Ester, perchè la
ra sagra in 3 luoghi è fatta menzionedella prima volta che la Scrittura fece menzio.
seta ; gl' interpreti però non sono d'ac- ne di seta fu delle vesti di Mardocheo.
cordo nell' interpretazione del vocabolo Nota il p. Bonanni, che si può dubitare
sericum, pretendendo alcuni che debbasi se la nostra seta sia quella degli antichi :
intendere lino finissimo e non seta. Il p. lo negò lo Scaligero, stimando che l'an-
Bonanni , La Gerarchia ecclesiastica con- tica seta fosse fatta di certa lanugine d'al ·
siderata nelle vesti sagre e civili, cap. 12 , beri, portata da lontani paesi , come si rac.
ricerca perchè essendo la seta più pre- coglie la bombace o cotone dalle piante
ziosa del lino e della lana, non fosse or che la producono, e si lavora per farne
dinata da Dio per gli abiti sacerdotali . Da tele finissime, e non del verme baco. Del
quanto fu prescritto da Dio circa le vesti lino e della Lana(V.)parlai in vari luoghi,
sacerdotali , apparisce che dovean com- come a Lusso, a BAGNO, a STOPPA, a SCRIT
porsi o di bisso, o di lana tessuta insie- TURA, dicendo delle qualità della carta da
me col bisso, e niuna menzione si fa della scrivere, e che si scrisse pure sopra la seta.
seta, benchè questa appresso tutte le na- ACORPORALE ed a PANNILINI SAGRI ricordai
zioni sia stata sempre stimata come più ildivieto ecclesiastico della primitivaChie-
preziosa.Stimano alcuni, citati da Sopra sa, perchè il Sagrifizio non si potesse ce-
nis, De re vestiaria judaeorum §10, che in lebrare in panni dipinti o di seta, ma so-
quel tempo non fosse in uso la seta, auzi lamente di puro lino. Nel vol . XL, p. 134
neppure vesti tessute di lana avanti l'età parlai della proibizione contro i tessuti
diGiobbe,ma solamente fossevi l'uso delle di cotone, che non pouno introdursi tra
pelli, anche per le persone reali . Quando gli Utensili sagri (V. ), sia perchè la te-
poi cominciasse l'uso di tessere lino e la la fu dal principio della Chiesa stabilita
na è incerto, benchè alcuni asseriscano, e adoperata per l'uso delle suppellettili
262 SET SET
sagre, sia pei reali e mistici suoi signifi- lano 1832 ; Ragguaglio sulla seta, ed e
cati. La bombace solo adoperasi per net- sperienze sul gelso, ivi1835 : Della ma
tarsi le dita dall'unzioni dell' Olio san- lattia de'bachi, ivi 1835: Gelso dell'isole
to (V.), e pe' lumi delle Lampade (V.) Filippine , Milano 1837. Cav. Agostino
e delle Candele (V.); e la lana soltanto Bassi, Delle malattie de'bachida seta, Mi
pel Pallio(V.), ornamento pontificale, in lano 1835 : Della più utile coltivazione
segna d'onore e di autorità, e per le Vesti de'bachi da seta : Il miglior governo dei
ecclesiastiche ( V.) usuali e domestiche , bachi da sela, ed il miglior modo dipre-
non sagre. I Paramentie Vestisagre ( V.) venire e curare il calcino. Questo nesto.
sono tessuti di seta , oro e argento, talvolta rede'bacologi,dopo molteplici esperimen
ornati di Gemme ( V.) , e de' Colori ec- ti dichiarò, che non esiste utile succeda
clesiastici (V.) prescritti dalla Chiesa, a- neo al gelso per l'educazione e nutrimen.
vendo rilevato nel 1.° articolo che la s, to del baco. Francesco Gera, Il trattato
congregazione de' Riti ( V.) vietò di ado della seta, ossia l'arte di svolgere i boz-
perarsi nel Servigio divino (V.) i drap zoli, Venezia 1844.
pi tessuti con vetro, per le ragioni ivi ri- Il baco da seta, che dopo aver forni
portate, e nel vol. XL, p. 136, dicendo to la materia e il lavoro del suo in volu.
pure che il solo olio e la cera d'api sono cro, perde la forma di verme, si cambia
ammessi pe' lumi di chiesa e culto reli- in crisalide (chrysalis, aurelia, verme da
gioso. I pannilini e paramenti sagri non seta o altro bruco, rinchiuso nel bozzo-
si ponno far servire ad usi profani, e per- lo , che poi prende le forme di farfalla),
dono la benedizione quando perdono la e somministra un filo lucido e finissimo
forma o sono divenuti indecenti. Dell'u- estratto dagli alimenti, con che l'iusetto
so della tela e della seta nelle vesti e sup- avea formato il nido, è una vera mera-
pellettili sagre e profanediffusamente par- viglia, che fu per molti secoli nota ai so-
lai in tutti quanti i relativi articoli, nel li cinesi, secondo diversi naturalisti e sto
descrivere tutte le vesti sagre ; altrettan- rici, e sconosciuta agli altri popoli dell'an-
to feci quanto alla lana impiegata nelle tichità. Altri, come dissi , lo vogliono o-
vesti civili ed ecclesiastiche usuali, o per riginario dell' India, e non mancano di
altri, negli articoli che li riguardano. Al esporre in couferma autorevoli argomen
le nozioni ed erudizioni generiche che va- ti. Quelli che l'attribuiscono alla Cina,
do a riprodurre sulla seta, potranno sup- raccontano che la moglie di Yao, impe-
plire i seguenti autori. Gio. Francesco ratore ottimo e illuminato nelle scienze,
Giorgetti, Ilfilugello , o sia il baco da se che fiorì 2357 anni avanti la nostra e-
la, poemetto con annotazioni scientifiche ra, ammaestrò lefemmine cinesi nella ma.
ed erudite, ed una dissertazione sopra niera di alimentare i vermi da seta , e nel
l'origine della seta, Venezia 1752. Mu l'artificio di lavorare e tessere la seta. La
ratori, Dissertazioni, dissert. 25.: Del- moglie di Yao avrà migliorato la mani-
l'arte del tessere, e delle vesti de' secoli fattura, poichè risulta da documenti, che
rozzi, dissert. 3o . " : De' mercati e del- 2700 anni avanti la nostra era, già i ci-
la mercatura de'secoli rozzi. Istruzioni nesi aveano inventato l'arte della seta e
circa il modo di coltivare i gelsi, di al- di allevarne i bachi. Le manifatture e ve-
levare i bachi da seta e di filar le sele, sti di seta furono sempre una delle più
Torino 1778. Conte Vincenzo Dandolo, nobili merci dell' Asia ,e servirono pei prin.
Storia de'bachi da sela,Milano 1817.Pe- cipi esignori di maggior grado : erano una
roui, Coltivazione delgelso, Brescia 1832 . delle mercanzie più pregievoli portate a
Ignazio Lomeni, La scuola del bigattie. Tiro, o che si trovassero ne'foudachi di
reper l'educazione de'bachi da seta, Mi Babilonia , e i principi asiatici nou di al-
SET SET 263
sela tro si vestivano che di seta. Damasco (V.) da sela. I cinesi stessi ne facevano scar-
Della divenne rinomata per le sue manifattu- so raccolto, o perchè l'arte di allevare i
‫اللهمح‬ re di seta , massime per quelle che pre- bachi vi era pochissimo conosciuta, o per-
sero il nome di damasco , con fregi ara- chè coloro che compravano da essi la se-
dav beschi. Quantunque poi l'uso della seta ta ne' porti dell'India, stimavano di far
si fosse esteso in tutte le più colte nazio- maggior guadagno portandola agli egizia-
ni dell' Asia, dell' Africa e dell' Europa , ni nelle fiere d'Alessandria in poca quanti-
odo non ostante per molti secoli se ne preval- tà per venderla a carissimo prezzo, piut-
Destor sero senza che sapessero cosa ella fosse. I tosto di abbassarla rendendola abboudan.

esper romani medesimi, ch'erano pur padroni te. Pare che gli scrittori greci e romaui
le suc della maggior parte dell'Asia, furono per dovessero far molte e accurate indagini
pulit lunghissimo tempo in tale ignoranza , nè sulla seta , che formava il distintivo dei
sapevano immaginarsi che fosse una pro più ricchi e potenti personaggi. Al con-
duzione di vermi. Si crede che sotto Giu- trario essi non ebbero sicure notizie, nè
ger
lio Cesare sieno state introdotte in Ro- de' paesi a cui andavano debitori d' uu
areci ma le vesti seriche o di seta, le quali e- ramo di lusso così desiderato, nè del mo-
rano leggiere e trasparenti. Seneca dubi . do con che si formava la seta . Alcuni la
S tò che propriamente potessero chiamarsi credevano una finissima lanugine attac
vesti, perchè le donne più elevate che l'in cata alle foglie di certi alberi o di certi
dossavano non potevano affermare d'es- fiori, altri una specie più preziosa di la-
Delb
sere difese dall'impressione dell'intempe . na o di cotone , altri il lavoro d'un in-
i fast
rie. Il prezzo di tali abiti era eccessivo , setto , ma niuno mostra chiare idee del
efi modo con che si formava. I bruchi del
per cui furono sulle prime riguardati co-
el's
mne troppo molli e dispendiosi per gli uo- pino, della quercia , del frassino erano co-
eral
miui, che ne lasciarono l'uso alle sole don- muni nelle foreste d'Asia e d'Europa, ma
ne più illustri, onde Tiberio con leggi ne riuscendo più difficile l'allevarli e più in-
list
proibì l'uso agli uomini . Ma allorchè il certo il prodotto della loro seta , si tra-
lid
dissolutoEliogabalo,che pervenne all'im- scuravano dappertutto , tranue l'isola di
pero nel 217, ne introdusse l'uso anche Coos o Ceos, di cui parla Plinio citato ,
LOCK
tra gli uomini, con vestirsi pel 1.º tutto dicendo che i bombici vi nascevano dai
di sela, secondo il Salmasio, questi diven fiori del terebinto, del frassino, della quer-
nero insensibili alla vergogna di portare cia, fatti cadere dalle pioggie, dando lo-
un abito così effemminato , e reso spre- ro anima il vapore della terra; che pri
gevole dalla severità degli antichi costu. ma si formavano farfalle piccole e ignu-
mi, ma già corrotti. L'introduzione del de, poi non potendo reggere al freddo si
la seta in Roma non si aumentò in quan vestivano ; poichè co❜loro piedi aspri ra-
‫نار‬ tità proporzionata al numero sempre cre. devano la lana dalle foglie e ne faceva-
scente delle ricerche : il suo prezzo si con. no quasi velli e la scardassa vano; indi la
servò sempre eguale per lo spazio di più tiravano fra'rami e l'assottigliavano, co
di 2 secoli, ed Aureliano del 270 lagnan- me se la pettinassero, poi in molti doppi
dosi che si pagava a peso ď oro , narra vi si ravvolgevano dentro . Virgilio nel-
Vopisco, che negò di farne un abito al la Georgica lib. 2 , v.121 , auch'esso par .
la moglie che a grande istanza ne lo avea lò di certi bruchi o bachi selvatici , allor-
richiesto, dicendogli : Mi guardino gli Dei quando descrisse i seri che dalle fronde
dal gittare tant'oro per un tessuto di se- pettinavano i sottili velli . Forse egli par
ta. Ciò proveniva dal non esservi comu- lava d'una specie di seta, di cui diè le pri
nicazioni dirette colla Cina, unico paese me notizie Du Halde, Descriptions de la
in cui si coltivassero a que'tempi i bachi Chine t. 11 , p. 207. » Essa è prodotta,
264 SET SET
da alcuni piccoli insetti molto simili al- va il fasto di quelle dell'Asia, l'uso della
le lumache , e che non formano bozzoli sela nelle vesti e negli addobbi ormai era
rotondi o ovali , come fanno i bachi da divenuto assoluta necessità: questa mer-
seta ; ma mettono fuori fili lunghissimi, ce quindi si dovea ad ogni costo acqui-
che si attaccano agli alberi o a'cespugli , stare da una potenza emula, che ne a vea
secondo che gli spinge il vento. I cinesi aumentato eccessivamente il prezzo. Nar-
raccolgono questi fili e ne fabbricano stof- ra Procopio, De bello Persico, lib. 1 , che
fe più grossolane di quelle che si fanno Giustiniano I per redimersi da un tal tri-
colla seta ordinaria. Gl'insetti poi che buto, che si dovea pagare ad una nazio-
producono questa grossa seta , non ponno ne nemica, si rivolse col mezzo dell'am.
allevarsi nelle case come i bachi". Il Ro- basciatore Giuliano al re dell' Abissinia
magnosi nelle sue erudite giunte all'In. Elesfeo, ch'era cristiano e suo alleato, e
dia antica di Robertson , osservò oppor lo invitò a spedire mercanti e vascelli dal
tunamente che Du Halde non vide la dif- porto d'Adulis all'Indie, ed a contende
ferenza che passa fra la seta de' bachi e re ai persiani il dovizioso commercio del .
i fili di que❜bruchi distruttori e che in- la seta. Ma il principe etiope si avvide che
gombrano alberi interi, specialmente di i mercanti della Persia, più vicini ai por.
quercia. I persiani conoscendo quanto lu- ti indiani , godevano sì grandi vantaggi ,
croso fosse divenuto il commercio della e non dié ascolto alle insinuazioni dell'im-
seta, tentarono d'appropriarselo, e nella peratoregreco. Eguale ripulsa ricevè Giu-
decadenza del romano impero de' greci stiniano I dal re Esomifeo, principe de-
non trovarono ostacoli a tale divisamen- gli omeriti nell' Arabia Felice , ad onta
to. Pertanto, profittando deʼvantaggi of dell'offe ta alleanza e promessi vantaggi,
ferti loro dalla propria condizione sopra Mentre nella corte di Costantinopoli si
i mercanti che venivano dal golfo Ara- pensava ad altri modi con che sottrarre
bico, li soverchiarono in tutti i mercati l'impero dal monopolio persiano, un av.
dell'India, sui quali compravasi la sela ; venimento inaspettato gliene presentò la
la caricavano e la conducevano a traver- più favorevole occasione. Nelle Indie già
so del golfo Persico, per distribuirla poi si era predicato il vangelo, e Cosmas In.
in tutte le provincie dell'impero greco dicopleuste vi avea trovate chiese cristia-
per mezzo de'due gran fiumi l'Eufrate ne in cui si celebravano gli uffizi divini
e il Tigri. Molestarono anche e poseroin dai sacerdoti. I missionari aveano già se-
fuga le carovane , che affine di provve- guito i passi de'commercianti sino all'e-
dere di questa merce l'impero, facevano stremità dell'Asia, e due monaci persia-
per terra il viaggio della Cina. Tanto si ni dell'ordine di s. Basilio, uno deʼquali
bramava la seta in Costantinopoli, che i chiamato Giovauni , venuti in cognizio.
facoltosi per conseguirla non badavano ne del vivo desiderio che avea l'impera-
a spesa, per lo che andavano sì riccamente tore d'introdurre nel suo impero la seta,
vestiti che superavano gl'imperatori e i acciò il denaro restasse tra ' suoi sudditi
dignitari, a segno che l'imperatore Teo . e non passasse nelle mani de'nemici; nel
dosio I fu costretto a proibire che niuno lungo soggiorno fatto nella Cina e in Si .
portasse il colore di porpora nella seta. ringa città del Mogol fra l'Indo e il Gan-
Dipoi pel grande uso che si faceva della ge, avendo osservato attentamente l'or-
seta, sebbene costasse quanto l'oro, Giu dinario vestito de'cinesi , le manifatture
stinianol si accorse d'essere divenuto qua di seta , e le operazioni mirabili de'bachi,
si tributario de'persiani, co'quali sosten . che un tempo erano allevati dalle cure
nelunghee sanguinose guerre.Nella splen- delle principesse; vedendo però impossi-
dida corte di Costantinopoli, che imita- bile iltrasportare un insetto di vita si bre-
SET SET 265

ve, ma che le uova deposte dall' estinta Corinto e Tebe, nelle quali città le prin-
farfalla potevano moltiplicar la razza in cipali manifatture di seta eransi stabilite.
un clima lontano e produrre i vermi, le In tal modo fu introdotta la seta in Ita-
portarono inEuropa.Dopo un lungo viag. lia, dopo che la Grecia la possedeva da
gio giunti i due monaci nel 551 in Co- circa sei secoli. Non tardarono gl'indu-
stantinopoli, manifestarono a Giustinia striosi fiorentini, e massime i lucchesi, a
no I il prezioso mistero della formazione propagar per la penisola il setificio, ed i
della seta, cavando dalle traforate can- Papi promossero il felice ritrovato; in se-
ne le ova che per timore de'gelosi cine . guito, Bologna, Firenze , Pisa, Lucca , e
si vi aveano nascoste, e nella primavera varie provincie di Lombardia si fecero a
le fecero sviluppare e nascere i vermi col emulare rapidamente Palermo capitale
temperato calore del concime, quindi li della Sicilia, non che i paesi di qua e di
nutrirono colle foglie di gelso selvatico . là dal Faro. Mentre però l'industria se-
L'imperatore con un editto ordinò per rica prosperava nei regni di Sicilia e di
tutto l'impero piantinari di mori - gelsi. I Napoli, ed in Toscana, gli arabi l'intro-
bozzoli che si formarono servirono a mol- dussero nella Spagna,cioè nelle parti con.
tiplicar la specie, che beu presto richia quistate dai mori . Non mancano scritto.
mò le cure di tutti i sudditi dell'impero riche asseriscono, che laseta fu introdotta
e delle regioni circostanti, e produsse il dagli arabi nella Spagna a tempo di Car.
tanto bramato felice avvenimento. In bre- lo Magno ; che i lucchesi l'introdussero
ve tempo per la coltivazione de' gelsi si in Firenze, ed anco che i fiorentini l'a-
allevò gran quantità di questi singolari veano già appresa o da'greci o dagli spa-
insetti, particolarmente nel Peloponneso gnuoli nel loro esteso commercio. E' in-
e isole convicine. Intanto si studiò l'ar- dubitato che nella prima metà del seco-
te del tessere, ed eziandio di perfezionar lo XIV Firenze fioriva per magnifiche se-
Ja , indagandosi da tutte le parti le sue terie di gran pregio, e faceva broccati d'o
varie foggie. Quindi da Damasco si ap- ro e d'argento, damaschini, velluti, rasi,
prese l'arte di lavorare i drappi dama taffettà e maremmati , per Roma , Napoli,
scati; da Ermus, città del seno Persico , Sicilia , Catalogna, Turchia, Morea , Bar-
l'arte de'drappi più sottili detti ermesini beria, Genova, Avignone ove risiedeva .
o ormesini , e quella di lavorare la seta no i Papi, Lione, Londra, Auversa , e per
col pelo, detti poi velluti dell'India, così tutta l'Italia. Le altre contrade d'Euro-
chiamati dal pelo che rivestiva i drappi, pa, eccetto forse il Portogallo, che l'eb-
detto dai latini villus. L'impero d'orien be direttamente da'mori confinanti ver-
te avendo trovato una fonte di ricchezze so la metà del secolo XII , vanno debi .
ne'setificii, si guardò bene di farne par- trici all'Italia di sì proficua industria. I
te alle altre nazioni . Più tardi , e secon- gelsi e i bachi divennero pertanto la prin-
do alcuni nel 1130 , Ruggero I re di Si- cipal cura degl'italiani, e il più ricco pro
cilia, impadronitosi delle principali città dotto del suolo. Hurter nella Storia d'In-
del Peloponneso, trasportò ne' suoi do- nocenzo III, t. 1 , lib. 8, fra le conseguen-
minii e al mezzodì d'Italia il gelso , il flu. ze della presa di Costantinopoli fatta dai
gello, e diversi operai, tanto per estrarre veneti e da'francesi nel 1 204, riporta quel.
il filo dai bozzoli lasciati dai vermi dive la dell'introduzione della seta in Vene-
nuti farfalle, che per fabbricare le stof zia , oltre i privilegi pe'traffici che prima
fe. Altri ritardano al 1 145 0 ali 148 l'im- erano divisi fra'genovesi e pisani . Aggiun
presa di Ruggiero I e la guerra che fece ge che verso quell'epoca Venezia fondò
3 a Emanuele Comneno, impadronendosi le sue manifatture di stoffe di seta , d'o-
colle sue navi de'lidi di Grecia, d'Atene, ro e di porpora, che in poco d' ora con.
266 SET SET
trastarono di pregio con quelle di Luc- nieri telai, massime di Francia , scema-
ca, e vinsero quelle di Sicilia, Lisbona tole così non poco del profitto a cui essa
e Almeria. Altri storici pretendono, che potrebbe ben a ragione aspirare. Le ma-
nel 1300 essendo state cacciate da Luc- nifatture però delle sete vanno sempre
ca da Castruccio Castracane diverse fa più prosperando in molte città, ed è spe-
niglie di parte guelfa, e disperse per va- rabile che in breve la seta ottenuta dai
rie città d'Italia, a queste portarono pu- bozzoli nudriti coi gelsi italiani sia lavo-
re l'arte della seta , e specialmente a Ve- rata in rasi, stoffe, velluti, ec. in modo da
nezia, ove pure si stabilirono non poche sostenere il confronto delle più perfezio
famiglie emigrate da Firenze, e vi con- nate manifatture forestiere. Allora l'Ita
dussero abilissimi operai nel filare, tes- lia, già ricca per tante felici produzioni,
sere e tingere le sete ; quindi i lucchesi avrà un tesoro maggiore di prosperità na.
e i fiorentini ottennero dal senato vene- zionale. La seta però che produce la Ci-
to la cittadinanza e molti privilegi. Au- na, non si può negare ch'è la più nobile
che Bologna per un lucchese ivi stabili e bella che trovar si possa , ed in conse
to, nel 1372 ebbe inventato il famoso fi- guenza la più in credito. L'arte della seta
latoio, col quale si torce la seta a due fi- in Francia fu introdotta per la 1. volta
li, detti orsoi reali alla bolognese o or- nel 1470 sotto Luigi XI a Tours, essen-
ganzini, macchina che restò unica a Bo- dovi stati chiamati i più abili operai da
logna sino al 1538 : fiorirono tanto le ma- Venezia, da Firenze, da Genova e dalla
nifatture di seta in Bologna, che si cal- Grecia pure. Ad onta de'privilegi concessi,
colarono fino a 30,000 operai . In Napoli l'arte non vi fece grandi progressi, fiuchè
fu stabilita l'arte della seta nel 1458 da Enrico IV, valutandone gl'immensi van-
Ferdinando I d'Aragona, sotto la dire- taggi, la fece prosperare in Parigi e se
zione del veneto Marino Cataponte, e fu gnatamente in Lione : che se non dapper.
fonte d'inesaurabili ricchezze. In questo tutto per il clima ponno riuscire i gelsi
inodo i setificii italiani col volgere de'se- e i bachi, fiorentissime ne sono le fabbri-
coli resero in certo modo tributarie d'l che, fra le quali primeggiano quelle ce-
talia le più opulenti nazioni d'Europa, lebri di Lione. Dopo gl'incoraggiamenti
le quali versarono e versano ancora in del celebre Colbert, la Francia sommini
grembo alla penisola una gran parte di stra le più belle seterie ed i più bei drap.
quelle ricchezze che acquistano colle ma- pi. Gli ultimi fra gl'italiani a coltivar l'arte
nifatture e coll'industria nutrita dal la- della seta furono i piemontesi , i quali pe-
voro de'bachi italiani. Siffatta industria rò sotto il reguo di Vittorio Amedeo II
giovata da tutto il complesso di clima, di fecero grandi progressi, e ne trassero van-
suolo , di esposizione, di posizioni topo- taggi immensi per lo stato . Vuolsi che nel
grafiche, avvalorata dai progressi dell'a- 1299 la moglie di Amedeo V duca di Sa.
gricoltura e di tutte le arti affini , è in voia propagasse inPiemonte la sericola in-
altissimo fiore nel bel paese ove il sì suo- dustria, già da lungo tempo adoperata da
na, e vi prospera a meraviglia pegli studi gl'industri e potenti abitatori della Ligu
fatti da' benemeriti agronomi. L'Italia, ria : verso la metà del secolo XIV in Ge
mentrepuòfar delle sete attivissimo com- nova si videro da 1000 cittadini compa-
mercio, saziati il bisogno e il lusso inter- rire in una processione vestiti di seta. I
no, solo deplora che siffatto commercio genovesi furono i primi a far l'esperieu
avvenga tutto in sete lavorate nelle va- za della semenza de'bachi della Cina, dai
rie maniere di stoffe che il consumo ad quali si trae la seta bianca, ordinariamen
domanda , anzichè nella maggior parte le te produceudo i bachi la seta gialla e co-
escano dalle mani per arricchire gli stra- lor d'oro. Furono pure nel Piemonte be.
SET SET 267
nemeriti delle seterie i duchi Emanuele Intanto aggiungerò, che si legge ne'n . 218
Filiberto, e Carlo Emanuele I suo figlio e 259 del Giornale diRoma del 1853, e nel
che ratificò gli statuti dell'arte della seta, 1.4 , serie 2. , p.476 della Civiltà cattolica,
il padre avendo fatto piantare nel suo te- l'esposizione dell'ingegnosa invenzione
nimento detto la Margherita 17,000 gel- de'telai elettrici, del cav. Bonelli direttore
si.Nel febbraio 1853 giunse negli stati Sar- de'telegrafi del Piemonte,destinata a sub-
di e proveniente da Calcutta, una scato. entrare a quella dell'immortaleJacquard,
letta della semenza del Bombyz Cynthia, e semplificare la fabbricazione d'ogni ma-
nuova specie di flugello che si nutre delle niera di stoffe , togliendone gl'inconve-
foglie del ricino comune, la cui introdu nienti. Nel n.º 210 di detto Giornale si
zione fa lusingare possa concorrere ad ar ragiona dell' altra importante scoperta
ricchire l'industria serica del Piemonte. fatta da Asti di Spilimbergo, che inven-
I sericoltori concepirono speranze sui ri. tò un congegno col quale nel tempo me-
sultamenti delle sperienze che si sarebbe. desimo si ottiene lo svolgimento dal boz-
ro fatte in Torino e altrove, sull'alleva- zolo del filo serico, la sua abbinatura e
mento del nuovo prezioso insetto. L'in- torcitura , producendo colla 1. operazio-
dustria serica nelle provincie italiane è ve- ne di filatura, seta ammirabile per niti-
ramente domestica , poichè il contadino dezza, tenacità e colorito, e colla 2.ªe con-
ricava i bozzoli eli coltiva da se, o li vende temporanea, il lavoro di incanuaggio e
ai viaggiatori di commercio, che ne trag. d'abbinatura, somministrando un pro-
gono la seta ne'filatoi ad uso di fabbrica; dotto senza stralcio di sorta. Coll'ultima
facile è poi il trasporto della seta greggia operazione poi, cui è pure contempora
ne'più lontani paesi. Non si può sostene. nea la torcitura, si può dare a' fili qua-
re, che la produzione serica d'Italia sia lunque gradazione di torta, e le piccole
rimasta arenata negli ultimi anni , pure matasse che vengono formate , riescono
gli si fa incontro una seria concorrenza da senza alcuna rottura, in guisa da potersi
parte della Ciua. Lo smercio di seta ci- matellare e passare la trama alla vendita ,
nese, specialmente sulle piazze d'Inghil. senza uopo d'altre operazioni. Si opina
terra, va quotidianamente crescendo , mas. quindi, che l'invenzione dell' Asti deve
sime pel progresso del commercio cinese produrre una rivoluzione nel mondo se-
britanno. La posizione dell'Inghilterra di rico, e rendere quell' uomo benemerito
faccia alla Cina n'è mediatrice, e la pre- della nazione, perchè assicura all'Italia il
dilezione de'cinesi pei prodotti industriali primato in questo ramo ricchissimo di
dell'Inghilterra favorisce grandemente lo commercio. Finalmente ne'n . 215 e 260
sviluppo delle relazioni commerciali fra del medesimo Giornale si celebra il tro-
i due paesi. Una volta era Londra la pre- vato del d.r Cavezzali di Lodi , sul moda
cipua sede della fabbricazione serica in- di far la seta senza i bachi, senza farla e-
glese, ora è invece Liverpool , ed anche laborare nel loro ventricolo, cioè decom-
Manchester. Perciò sarebbe da desidera- ponendo, come si crede, con agenti chi-
re,che nella filatura della seta italiana s'in mici le foglie de'gelsi , utilizzandone il se-
troducessero tutti i possibili miglioramen tifero tessuto. La seta così tratta dalle fo-
ti, e seguatamente i soccorsi d'una mec. glie de' gelsi, non si distingue da quella
canica perfezionata, per sostenere la con- de'bozzoli, ed assicura quasi il doppio del
correnza. A'loro luoghi vado ricordandole prodotto.
principali manifatture di seta,e le più rino- Anche i Papi per promuovere l'indu-
mate macchine e filande, che negli ultimi stria della seta , ed incoraggiarne sempre
tempi ne furono costruite delle veramente più il commercio, da cui deriva una del-
mirabili, come per ogni genere di tessuti. le principali ricchezze delle popolazioni ,
268 SET SET
in varie circostanze promulgarono leg- che della villa Massimo, edificata da Si-
gi ed istituzioni tendenti ad aumentare sto V, a p.121 riferisce che il Papa nella
e migliorare la coltivazione de'moro-gel- propinqua Piazza di Termini ( V.) , non
siper ottenere un prodotto ragguardevo- solo vi volea stabilire le fiere franche che
le di seta grezza , non che favorirono le si facevano in Farfa, de'mercati, ed il ba-
manifatture, ne'modi che notai in più luo . cino del canale navigabile dell'Aniene;ma
ghi, a DOGANE PONTIFICIE, a LANA, a ROMA, riunendovi altre mire egualmente utili,
nelle loro biografie ed in altri articoli . pensò d'introdurre in Roma la lavorazio
11 Novaes nella Storia di Sisto V, narra, ne della seta, come un ramo d'industria,
che dopo avere restaurato l'arte della la che sotto i suoi auspicii avrebbe assai pro-
na, poco dopo con un baudodel cardinal sperato e fatto fiorire il commercio della
Castrucci significò a tutti i sudditi ponti città, com'era accaduto per l'arte della
ficii, di voler destinare prefetto dell'arte lana da lui ristabilita in Roma, ed a tal
della lanaPietro Valentini toscano diPien- fine volle aprirne le officine in quelle ca.
za, come il Papa eseguì colla bolla Cum sette da lui nuovamente fabbricate ap-
sicut, de'28 maggio 1586, Bull. Rom. t. presso al palazzo della villa, per rendere
4,par. 4, p. 218, in cui istituì l'arte dila anche più popolata quella prediletta par-
vorare la seta , di fabbricare i drappi e te di Roma. Riporta ancora il narrato dal
gli arazzi. Ed affinchè l'arte medesima Cassio, sulle molte botteghe e basse stan
Si potesse con più comodo esercitare in ze da Sisto V fabbricate intorno a detta
tutti i luoghi, ordinò che le provincie e piazza ad uso de'filatoi di seta , e diverse
le comunità dello stato a ciò contribuis- officine per altri mestieri. In questa oc-
serosotto diverse pene, col piantarvi i mo- casione, dice il principe, uscì fuori il ve
ro-gelsi nelle loro terre, da'quali i padro- neto ebreo Magino di Gabriele, il quale
ni de'terreni ne ricaverebbero il fruttato, si disse inventore d' un segreto, con cui
come la cauera apostolica del solo lavo. ricaverebbe la seta dai bachi due volte
ro de'drappi lo ricaverebbe, con altri op- l'anno , promettendo che da questo suo
portuni regolamenti che si ponno leggere nuovo ritrovato ne tornerebbe grandis.
nella bolla, e tutti vantaggiosi a'posses- simo profitto alla camera apostolica e al
sori de'terreni, ne'quali comandò di pian- lo stato ecclesiastico, e che l'utile ande.
tarvi 5 di questi alberi per ogni rubbio rebbe sempre crescendo con universale
di terreno, per pascerne colla foglia ab. vantaggio per la gran facilità e poca spe-
bondevolmente i bachi da seta. Dal pub. sa , con cui si metterebbe in esecuzione
blico erario Sisto V fece all'uopo sommi il suo ritrovato , purchè ne venisse ben
nistrare scudi 15,000 . Molte piantagioni compensato. Sisto V volendo mostrargli
difatti se ne formarono e in varie cam . la sua soddisfazione, spedì in suo favore
pagne, esi ebbe in tanta quantità di quei un breve,Datum Romaeapuds. Marcum
piantoni, sino a venderne molte migliaia die 17 junii 1587 , che si trova nella se-
in paesi stranieri : da ciò derivò in pro- greteria de'brevi, col quale gli concesse
gresso di tempo una notabile produzione per 60 anni la privativa della lavorazio-
di seta grezza nello stato pontificio, e si ne della seta secondo il suo ritrovato, ol
aumentarono le fabbriche di seterie tan- tre una quantità di privilegi e facilitazio
to necessarie anche per l'uso delle chiese, ni per incoraggirlo, ed oltre la licenza di
per gli abiti degli ecclesiastici, e massima abitare per 15anni colla sua famiglia fuo.
mente della curia e corte pontificia , in ri del ghetto. Accordò all'ebreo e cointe-
un tempo che anco i secolari vestivano ressati per 60 anni, anche il 5 per 100 di
di seta , ciò che durò sino a'nostri giorni. lucto,ed un'oncia per ogni libbra di seta .
Il principe Massimo, nelle Notizie stori . L'ebreo per grato animo volle porre 8
SET SET 269
parte del profitto d. Camilla sorella del nc,perchè alcuni di essi ne furono fonda-
Papa, donandole la metà del guadagno tori, in seguito vi furono ammesse altre
che ricaverebbe dal suo segreto, e nell'i- civili persone, rimovendone i garzoni che
stromento perciò rogato, per giuramento prima v'intervenivano . Il medesimo Piaz.
toccò la penna, secondo l'uso degli ebrei . za nel cap. 31 parla della confraternita
Nati dissapori con d. Camilla, o perchè de'ss. Sebastiano e Valentino de'mercanti
il segreto non corrispondesse all'espetta- merciari, ec. approvata da Pio IV, e con-
tiva, essa nel 1589 diè in locazione 18 bot- fermata da Clemente VIIIcolla bolla Ro-
teghe e un magazzino sulla suddetta piaz- manus Pontifex, de'23 gennaio 1596, e
za a Gio. Battista Corcione napoletano, col titolo di Collegio e università de'Mer-
con patto di costruire essa medesima due canti. Si compose di tutti i merciari , se-
nuove botteghe per forno e tintoria del taroli,banderari, trinaroli , berrettari, cap.
la nobile arte della seta, che Corcione in- pellari , profumieri, guantari, conciatori
tendeva introdurre in Roma, secondo la di pelle, stringari, pettinari, lanternari e
concessione che gliene avrebbe fatto la ca· tutti gli altri venditori di qualsivoglia sor-
mera apostolica. Ma neppure questo con⚫ ta di merci , tanto di quelli che aveano
tratto ebbe felice esito, e nel 1591 , già mor- bottega e vendevano panni , drappi, saie,
to Sisto V, fu sciolto a motivo d'una ma- ciambellotti equalunque roba e mercan-
lattia contagiosa di febbri maligne intro- zia, e venditori per Roma a minuto, col-
dotta in Roma, e particolarmente in tutti la qualifica di Consolato de'Merciari, sot-
i fabbricauti e tessitori di velluto abitan. to la protezione de'ss. Sebastiano martire
ti nelle case presso la villa , che dal Papa e Valentino prete. Papa Clemente VIII
erano stati fatti venire in Roma per intro. donò a questa università la piccola chie-
durvi l'arte della seta . Lo stabilimento sa già parrocchiale,sagra a tali santi,situa.
delle manifatture di seta neʼricordati lo ta sulla piazza Mattei o meglio Paganica
cali, per altre difficoltà non potendosi ef- presso la piazza denominata dell'Olmo,
fettuare, furono affittati ad altri usi. Sic incontro e vicino al Palazzo Mattei, già
come sotto Leone X nel 1517 erasi isti- casa dis. Valentiuo stesso. In questa chie-
tuita in Roma una compagnia di tessito- sa vi è un'immagine della B. Vergine del-
ri di tele e pannilini con chiesa ( di cui la Purificazione, alla quale d. Fabio Mat-
parlai a LANA e nel vol . LII, p. 58), e sot- tei duca di Paganica, che dal propinquo
tos. Pio IV l'altra confraternita de'coper- palazzo ivi l'avea trasferita, per le feste
tari, pettinari , mercanti di lana e loro la fece dono d'una ricca collana di pietrepre-
voranti, con proprio altare, così nel 1594 ziose , con frontiera pure di gemme , in
nel pontificato di Clemente VIII fu isti- rendimento di grazie della salute ricupe-
tuita la congregazione de'mercanti, nell'o- rata dal barone Giuseppe Mattei luogo-
ratorio (rifabbricato con bella architettu- tenente generale dell'imperatore Ferdi-
ra e compito nel 1650 ) posto sotto la sa- nando II , che ne avea implorato il patro-
grestia della chiesa del Gesù e presso la cinio nelle pericolose ferite riportate nel-
porteria , e ne feci parola a GESUITI, de la famosa battaglia di Lutzen, perduta e
scrivendo quel meraviglioso tempio, per ove restò morto Gustavo II re di Svezia,
antonomasia chiamato l'Anticamera del onde tra il bottino fatto vi furono tali gio-
Paradiso. Di questo sodalizio e de' due ie. Dipoi nel 1653 il valoroso Giuseppe
precedenti il Piazza ne traita nell'Euse- fu onorato del titolo di duca da Filippo
vologio romano, trat. 10 , cap. 16, 18, 23. IV re di Spagna, per avere eretto in du-
Avverte il Piazza, che sebbene nell'istitu- cato la terra di Paganica in Sabina, e da
zione la congregazione non dovesse esse- Innocenzo X già nel 1643 fatto capitano
re composta che di mercanti di professio- generale delle provincie di Ferrara, Bo-
270 SET SET

logna eRomagna . Nella chiesa , il quadro drappi, onde giungere ad una maggiore
dell'altare maggiore rappresentantes. Se perfezione, si ricordano le cure e provvi-
bastiano è del cav. d'Arpino; negli altri denze dell'imperatore Alessandro Severo
altari dipinsero s. Giuseppe l'Ottini, che del 222 , il quale per far fiorire il com-
fece pure la pittura sulla porta , ed il s. mercio di Roma , non solo accordò ai fab .
Valentino unoscolare del cav. d'Arpino: bricatori di drappi gran privilegi , e gli
le pitture del soffitto sono di d. Placido esentò da molti e gravi pregiudizi , ma
Romoli messinese. Nel secolo passato la provvedendo anche al buon ordine, di-
chiesa fu ristorata con architettura diPoz . vise i mercanti e gli operai in differenti
zesi. Nel 1696 furono stampati in Roma : corpi di traffichi e di mestieri , dando a
Statuta, ordinationes, etfacultates Uni ciascuno di loro protettori cavati da❜lo-
versitatis Merciariorum Urbis, egual- ro corpi, e giudici particolari , i quali po-
mente approvati dai senatori e conserva- tessero aver conoscenza de❜loro affari, e
tori di Roma. L'istituzione delle Univer. cheegual gloria doveasi a Benedetto XIV
sitàartistiche(V.), e le concessioni di chie e alle cure del cardinal camerlengo. Cle-
se e privilegi fu sempre a cuore de'Papi, mente XIV ordinò la decenza del vesti-
per l'incremento delle arti , con eccellen to e il capo velato alle donne che si re-
ti leggi e regolamenti. Ad OSPIzio apo- cano in chiesa; all'educande de' conser-
STOLICO narrai l'introduzione dell'arte de- vatorii e de'monasteri prescrisse un abito
gli arazzi ordinata daClementeXI , la qua uniforme, vietò loro le vesti di seta e fece
le si rese assai celebre; ea DOGANE quan- altre prammatiche; e col decreto Expo-
to quel Papa protesse le fabbriche e ma . ni nobis, de'23 luglio 1771 , Bull. Rom.
nifatture di panni , velluti e sete lavorate, cont. t. 4, p. 348, acciocchè dall'univer-
con editti de'7 agosto e18 dicembre 1719, sità de'tessitori sempre più si perfezionas-
ede'19 luglio 1720. Inoltre a DOGANE ri- se la maniera di lavorare i drappi, e tut-
cordai come Clemente XII incoraggì l'ar- ti gli altri lavori sì di seta che di trina ,
te della seta . Nel luogo citato, parlando prescrisse con chirografo e regolamento
della chiesa del Gesù, dissi che gli 8 bel- provvide disposizioni pe ' 4 corpi d'arte
lissimi arazzi allusivi alla vita di s. Igna- de'tessitori, sia di seta e di trine, sia dei
zio, nel 1742 enel 1743 furono tessuti in tessitori dell'arte della lana, sia de'lavo-
una fabbrica particolare eretta in Tras ranti d'ambo i sessi. Novaes c' istruisce,
tevere. Abbiamo da Novaes , che Bene- come Pio VI , sollecito d' incoraggire il
detto XIV soppresse nel 1741 circa 7 pe- commercio e impedire i continui mono-
santi tributi o gabelle imposte sulla seta polii ed estrazioni di sete e bozzoli don-
cruda e altri generi . Benedetto XIV col di si ricavano, in pregiudizio delle fabbri-
moto-proprio, Per quanto giovevole, dei che nazionali , che molto si erano avau.
20 giugno 1754, approvò il regolamento zate nell'arte di fabbricare la seta, ordinò
e i nuovi statuti sull'arte della seta , eri nel 1787 con sua provvida legge, che niu.
gendo un nuovoconsolato,per cui fu stam. no potesse fare questa estrazione da Ro-
pato in Roma il libro : Statuti del conso- ma o suo distretto, sotto pena della per.
lato della nobile arte della seta, appro- dita di tal genere, e di 50 scudi d'oro per
vaticonmoto proprio dalla Santità di N. ogni contravvenzione, ferme rimanendo
S. Papa Benedetto XIV. Nella dedica che le gabelle sulle seterie che s'introdurreb
i consoli e l'università dell'arte della seta bero negli stati pontificii.Quanto fece Pio
fecero del libro al cardinal Silvio Valen. VII per proteggere le manifatture anche
ti camerlengo di s. Chiesa, nel celebrare di seta, lo ricordai a DOGANE. Osserva il
gli utili provvedimenti decretati sulle ma . Coppi, Annali d'Italia, anno 1827 ,n .° 4,
nifatture della seta e l'arte di tessere i che Leone XII con notificazione del car-
SET SET 271
dinal camerlengo de'5 settembre, diè al- re rilevai a OSPIZIO APOSTOLICO, Ove pur
dissi che riattivò l'arte degli arazzi in fi-
AN

cune disposizioni per incoraggiare nello


stato pontificio le manifatture di lana , di gura. Nel n.º159 del Giornale di Roma
seta e di lino ch'erano inferiori a molte del 1850 si legge la notificazione del mi-
straniere. Nel tempo stesso già avea pub- nistro del commercio, industria ec. , com-
blicato la notificazione de'30 agosto,per mend. Camillo Jacobini, che in nome del
organo delcardinal segretario di stato, in Papa Pio IX, ad incoraggiare e promuo-
cui si dice.» Il clero essere autorevolmen. vere le utili manifatture dello stato, or
te eccitato a non fare di più uso di tes- dinò l'istituzione d'un'annua premiazio-
suti di lana esteri, e prendendo norma dal ne d' emulazione pe'tessuti di seta, e di
suoesempio, si prevalesse de'prodotti del. seta mista; di cotone, e di cotone e lana;
le fabbriche dello stato. I pubblici impie- cioè di medaglie d'oro di scudi 30 per gli
gati si riconoscessero eccitati ad unifor. esistenti fabbricatori i cui tessuti saranno
marsi pienamente allo stesso consiglio. I riconosciuti per migliori, e d'una meda-
più zelanti a corrispondere a tale eccita- glia d'argento del valore di scudi 6, per
mento avrebbero acquistato un diritto al que'tessuti che si avvicineranno alla bon-
la sovrana considerazione. Sebbene poi tà de'premiati colla medaglia d'oro; ed
queste considerazioni fossero precisamen- inoltre sono ammessi al premio d'una me-
te dirette agli ecclesiastici ed agl'impiega daglia del valore di scudi 20, i scialli gran-
ti, pure non dubitare che non sarebbero di tessuti di cotone, e di cotone e lana . Nel
mancati in ogni altra classe de'suoi ama . n.º 268 del Giornale di Roma del 1853,
tissimi sudditi molti de'quali si sarebbe- si riferisce che in conseguenza de'premi
ro recati a gloria d'imitare il suo esempio decretati dal Papa Pio IX a tutti quelli
e di contribuire alla prosperità dell'indu- che ne'propri fondi avessero aumentato
stria nazionale ". Aggiunge il ch . storico, la piantagione degli alberi, especialmente
che disgraziatamente l'esempio del sovra dell'olivo, pel quadro dimostrativo pub
no non imposea'sudditi, nè vi era tra es blicato dal suddetto ministro si viene a
si tanto spirito pubblico da secondare ta- conoscere : che nello stato pontificio nel
li insinuazioni , onde la notificazione fu 1850 furono piantati 20,046 alberi di
subito trascurata e poi dimenticata. Ciò quelli contemplati nelle notificazioni dei
mi sorprende,considerando le auree e san . 21 novembre1849 e 30 ottobre 1850 ;
tissime disposizioni di Leone XII, perl'in- che nel 1851 ascese a 116,907 ; e nel 1852
cremento delle arti della seta e della la . a107,266 . Dal che risulta,che in un trien-
na precipuamente, a fronte che il prurito nio furono piantati 244,219 alberi, dei
dell'italianismo già formicolava nelle ve- quali 50,611 sono olivi, e 53,972 gelsi .
ne di molti. Diversi Papi in veirono contro Nel n. 69 delGiornale di Roma del 1853
l'immoralissimo e disastroso Lusso (1.), si dice. " II rapido e veramente sorpren -
anche nell'intendimentodi far prosperare dente sviluppo dell'industria della seta in
le indigene manifatture di seta, di lana e molte provincie del nostro stato , mercè
altre; ma fatalmente senza successo , come le provvide cure del governo, che seppe
deplorai in quell'articolo e in altri, come incoraggiare per tanti anni e premiare la
a LUTTO per l'abuso che se ne fa, e negli piantagione de'mori gelsi, ha indotto un
articoli citati a PRAMMATICA. A Pro VIII nostro concittadino cultore dell'arte se-
ed a DOGANE lodai quel Papa per le prov- rica a compilare una Guida giornaliera
videnze pubblicate in vantaggio delle ma per l'educazione de'bacbi. In essa vi ha
nifatture nazionali; ed altrettanto feci nel quanto possa desiderarsi ; poichè, oltre le
2.° articolo per Gregorio XVI, ed anco- norme necessarie allo sviluppo e mera .
ra a LANA, arte da lui protetta, come pu- viglioso fine di sì utile animaletto,per tut-
272 SET SET
to il tempo rinviensi scolpito tutto il mac loro piantagioni anche a riparare i venti
chinismo fino ad ora inventato da uomi- nocivi alla campagna ,e alla salubrità del-
ni distinti, principiando da’fabbricati fino l'aria, come dimostra altrove. Iu fine a p.
alle ultime stoviglie. Il grande come il pic- 239 ragiona de' bachi o vermi da seta ,
colo intraprendente d'una tale industria, essendo chiamato l'insetto falaena mori,
ha tanto quanto per una grande e picco che presenta un ramo di commercio atti-
Ja educazione richiedesi ". Il Calindri che voedi grandi risorse. Insiste sull'aumen-.
nel 1829 pubblicò il Saggio statistico sto- to della piantagione de'gelsi, perchè oltre
rico delpontificio stato, parla delle ofli- la seta , gli alberi sono utili per leaccenna-
cine degli arazzi, inventati da Attalo re te cose, essendo di perfetta qualità i gel .
della Misia, erifioriti nello stato romano si delle terre pontificie, ove prosperano e-
sotto Clemente Xl; de'borgonzoni , e dei gregiamente, e le sete che ne derivano so-
cappotti ad uso greco; delle coperte co- no le piùaccreditate di quante si conosco .
lorate, in cui distinguesi Fossombrone;dei no. Nel n . 55 del Diario di Roma del 1843
damaschi bianchi e colorati, già antichi si apprende da un erudito articolo, estrat-
in Italia, e portatida Damasco; de'drappi to dal Tiberino e risguardante la mani-
d'ogni sorte, frange, galloni d'argento , di fattura delle sete inRoma,che la seta grez-
oro e di seta; delle lane e panni che non za proviene nella maggior parte da Fos-
invidiano le fabbriche straniere; delle sa sombrone, dalle Marche dall'alta Ro-
ie, scarlatti e sete, dicendo che la miglior magna, producendo più di 500,000 libbre.
seta è quella d'Italia, ma quella del Pie. Che la qualità della seta è migliore delle
monte essere più nervosa , e più pesante altre, e perciò nel mercato di Londra so-
la francese; che il maggior filatoio di se. leva vendersi due scellini la libbra più di
ta esiste in Faenza fino dal 1559 ; che tutte le altre; quindi che la maggior par-
delle stoffe ve ne sono di più specie; pei te del prodotto si mandava all'estero, e
veli essere celebra Bologna , pei velluti di dipoi a caro prezzo si ricompra manifat-
gran pregio Perugia; consiglia una espo- turata. Che tale prodotto sempre più an-
sizione pubblica di manifatture , cioè di davasi aumentando, per l'aumento conti-
quelle che hannoottenuto miglioramen nuo delle piantagioni de'moro-gelsi , ma
to, praticata a'tempi d'Augusto presso le non si hanno che pochissime fabbriche,
donne ibère o spagnuole, e ne'nostri nel per cui erasi istituita una società d'acco-
regno Lombardo-Veneto. Il commend. mandita in Roma, con iscopo di fabbrica-
Angelo Galli, attuale ministro delle finan. re drappi ad uso di Firenze, de'quali nel-
ze, nel 1840 pubblicò: Cenni economico . la sola Roma ve n'era un notabile consu-
statistici sullo stato pontificio, ove parla mo. Che s'incominciò un saggio aprendo.
della seta a p. 99, e dice che ogni anno si una fabbricazione con pochi telari, e si
da' bozzoli si rica vava circa 250,000 lib . ebbero drappi di seta simili a quelli di Fi-
bredi seta per l'estero , ed altrettanta cal- renze;fatti poi rigorosi calcoli, risparmian-
cola poterne restare nello stato, malgrado dosi le spese di porto e dazio, risultò che
la ristrettezza della fabbricazione, perciò il prezzo de'drappi era minore di quello
un annuo prodotto totale di libre 500,000: di Toscana : rimanere adunque a compie-
che le sete più accreditate sono quelle di re un'opera di notabile vantaggio e di e-
Fossombrone. A p. 221 discorre de'gel- sempio ad altre, coll'aumentare il nume-
si, che in tutti i luoghi non paludosi , nè u- ro de'telai e quindi i filatoi; terminando-
midi, somministrano alimenti ai bachi da si col dichiarare i pregi delle società di
seta, legname pei lavori di mobilia, pre- accomandita, le sole che per la loro natu-
sentaudofibra e colore molto aggradevo- ra potrebbero far prosperare nello stato
le, utensili, e legna da fuoco; giov andu le pontificio l'industria delle sete ridotte a
SET SET 273
manifatture, e dove la materia primitiva Pervenuti a Roma i diplomi e le meda-
ogrezza abbonda a meraviglia, e in bon- glieal ministero del commercio, da dispen-
tà vince quella d'ogni altro luogo. Nel vol. sarsi insieme co' libri contenenti gli atti
LIII, p. 227feci cenno della commissione dell' esposizione, ne pubblicò l'elenco il
dal Papa Pio IXdeputata in Roma, sopra n. 97 del Giornale di Roma del 1853. In
proposizione del ministero del commer. questo e nella categoria deʼgiudicati degni
cio, per esaminare gli articoli de'prodotti d'onorevole menzione col dono d'una me--
industriali e manifatturieri,da poter com- daglia , si legge. Il cav. Daniele Berretta
parire con onore nella grande esposizio per la seta lavorata nella sua filanda d'Au-
ne che dovea aver luogo in Londra nel cona; la camera di commercio di Ferrara
1851 , e lo ebbe felicemente. In questa per la lavorazione della canepa centese
fiera mondiale si esaminò il merito del ridotta in tela e in funi ; F. Bracci per la
Je produzioni di tutte le nazioni dell'u- seta grezza lavorata nella sua filanda di
niverso, per la prima volta solennemente Fano; il prof. Armentario Meifredy (la cui
raccolte. Ivi fu reso un omaggio al genio prolusione alle conferenze sericole si leg-
inventivo e al buon gusto; fu una rivista ge nel n.° 93 e seg. dell'Osservatore Ro-
generale dell'industria umana . L'esposi mano del 1851 ) per la seta grezza e in or .
zione inglese nel mirabile e sorprendente ganzini ottenuta in varie educazioni dei
palazzo di cristallo, rappresentò lo stato bachi. Tutti gli altri che inviarono oggetti
florido dell'industria e del sapere artisti all'esposizione riceverono una medaglia.
co di tutti i paesi; quindi si ammirarono Nel n.° 208 del Giornale di Roma del
in un solo luogo vastissimo riunite tutte 1853 si descrive la filanda eretta in Al-
quante le meraviglie dell'intelletto uma- bano nel già palazzo Corsini , la quale fa-
no. Inoltre l'esposizione di Londra fu un miglia l'edificò e ornò con pitture a buon
vero congresso della pace; all'ombra del fresco, rappresentanti molti feudi della
le arti e del commercio; i popoli ivi si av medesima, ed alcune fabbriche e gesta di
vicinarono gli uni agli altri, e dimentica Clemente XII Corsini; quindi abitato da
rono le loro gelosie, l'emulazioni, le ini Carlo IV re di Spagna, questi lo abbellì
micizie. Nel n.º 273 del Giornale di Ro- di ben disposto giardino, con balaustre e
ma del 1851 ,col notificarsi il termine del- soutuose fontane di marmo lavorate nel .
l'esposizione di Londra e il ritorno in Ro- lo studio di Canova . Nel 1852 divenuto il
madiCarlo Trebbi, che in qualità di com palazzo proprietà del commendatore A-
missarioavea preso egregiamente cura de gostino Feoli , egli rese più gaio il giardi
gli oggetti che vi furono spediti dal go- no, ed aumentò la grandezza del fabbri.
verno pontificio, si dice che molti di essi cato,costruendovi a fianco da'fondamen-
furono venduti. » A dimostrare il pregio ti altro braccio laterale per mettervi una
in che sono state tenute le nostre scultu filanda di n.º 76 caldaiuole a vapore col
re, i musaici che sembravano leggiadre motore meccanico. Queste collocate, ne
e delicate dipinture, marmi lavorati , e in derivò la più sorprendente illusione, per
particolare l'alabastro , da cui fu tratta vedersi girare tutti i naspi celeremente
un'ampia e preziosa tazza, i cammei , la se- senza apparirne la cagione. A'5 settem-
ta, i legni, l'allume, i pavimenti d'argil- bre principiò a lavorare la filanda, gran-
la colorita, la carta da stampare i rami , dioso opificio che aumenta il decoro di
oltre la vendita che se n'è fatta in Lon. Albano e torna in lode al proprietario,
dra, ne fornisce prova bastante il giudizio, il quale così preparò un largo frutto d'oc
pel quale parecchi di simili encomiati la cupazione e di lucro alla città .
vori o prodotti hanno meritato la prege- SETHIANI o SETHINIANI. Eretici
vole distinzione della medagliadi premio". così chiamati dal nome di Setb, figlio d'A-
VOL. LXIV. 18
274 SET SET
damo e di Eva, chie fu capo della razza furono vescovi Limenio che fu al concilio
de'santi e de'figli di Dio, come li chiama d'Efeso nel 431 , Amachio intervenne a
la Scrittura , i quali conservarono la vera quello di Calcedonia, Eraclidiano sotto-
religione, mentre quelli del fratello Cai- scrisse la lettera sinodale della provincia di
no si abbandonarono ad ogni sorte di sre- Lidia all'imperatore Leone, Giovanni fu
golatezze. Erano un ramo de' Valenti- al 6.° concilio generale ed ai canoni in
niani (V.), sortito dalla setta degli ereti. Trullo, altro Giovanni si recò al 7.º con-
ci Cainiti (V.). Questi eretici comparve- cilio generale. Oriens chr. t.1 , p. 880.
ro in Egitto verso l'anno 190 , e sussiste- SETTA , Secta , Factio , Disciplina.
vano ancora al tempo di s. Epifanio nel Quantità di persone , che aderiscono a
IV secolo. Essi inventarono una favola qualcheduno, o seguitano qualche parti-
opposta a quella de'cainiti ; e mentre que colare opinione , o dottrina, o regola di
sti adoravano Caino e tutti i malvagi, i vita religiosa. Principalmente il vocabo-
sethiani prestavano il loro culto a Seth, lo Sella si usa per indicare i seguaci del-
e lo consideravano come Gesù Cristo fi l'Eresia ( V. ) e dello Scisma (V.), gli uni
glio di Dio, ma ch'era stato fatto da una e gli altri qualificati Eterodossi (V. ) . Inol-
3. divinità , e sostituito alle due famiglie tre, setta per fazione, o congiura, conspi-
di Abele e Caino distrutte dal diluvio . Di- ratio, si dicono le tenebrose società poli-
cevanoaver sposato Horea, e l'onoravano tiche e segrete. I seguaci di tutte queste
come una divinità . sette, religiose e politiche, si denominano
SETHRON. Sede vescovile d'Egitto settari. Dice il Dizionario della lingua i
a
dell'Augustamnica 1.º, nel patriarcato di taliana, che Sellario o Settatore, seguace
Alessandria, sotto la metropoli di Pelu di setta , per lo più si prende in cattiva
sio, eretta nel V secolo. Ne furono vesco- parte : sectae addictus, factiosus, secta-
vi Teone che fu al1 .° concilio d'Efeso, I. tor. Tra gli Ebrei ( V.) si conoscevano 4
sidoro intervenne a quello di Calcedonia sette particolari , distinte per la singolari-
con Dioscoro d'Alessandria, Giorgio gia tà delle loro pratiche e de'loro sentimen
cobita diacono della chiesa d'Alessandria , ti, sebbene unite fra di loro e col corpo
Giovanni giacobita del 1086,Ephrem gia della nazione. Tali sette che preseroappa-
cobita che fiorì sotto il patriarca de'gia- rentemente esempio dai greci verso il tem.
cobiti Cirillo III . Oriens chr. t. 2 , p. 534. po de'Maccabei, sono quelle de'farisei, dei
SETIA, SETTIA O SITIA . Sede ve- saducei, degli esseni e degli erodiani. Da
scovile dell'isola di Creta, o Cytaeum, con principio si tentò di far passare anche il
porto, sotto la metropoli di Candia, eret. Cristianesimo ( V.) per una setta di ebrei,
ta nel V secolo. I latini vi ebbero per ve- ma in un senso più odioso; e poco tempo
scovi Andrea , cui successe Giovanni di dopo insorsero nel seno e centro stesso
Chavaxio francescano del 1251 , Giovan . delcristianesimo diversesette od eresie, di
ni da Siena domenicano fiorito sotto Ur- cui s. Paolo si lagna coll'amarezza del cuo -
bano V, Domenico de Domenici carme- re : ils. Apostolo annichilò neʼloro prin.
litano del 1395, Mattia de Rethimo o Re- cipii le parzialità colle quali i fedeli at-
cimo agostiniano del 1405, Giovanni cui taccavansi di troppo a lui, od a qualche
successe nel 1467 Leone di Naxia dotto altro apostolo, temendo che ne derivasse-
francescano, e Gregorio Minotti deli 634. ro delle conseguenze pericolose e cattive.
Oriens chr. t. 3, p. 918. Gesù Cristo nel fondar la sua Chiesa (F.),
SETTA, SATTA O SITA. Sede vesco la edificò sopra una stabile pietra, e le die-
vile della Lidia, nell'esarcato d'Asia, sot de un principio di fermezza, in virtù del
to la metropoli di Sardi, eretta nel V se quale le porte dell'inferno non dovessero
colo. Si può vedere Sappa e Zappata. Ne prevalere contro di lei . Ma dovendo ella
SET SET 275
esistere sulla terra, al suo carattere cele. re. Gesù Cristo è quegli che ha conferito
ste dove associarne uno terreno, e parte. a s. Pietro e al suo successore la supre-
cipare nelle vicissitudini delle terrene co- ma autorità su tutti i battezzati , ed ha
se. Ella ancora è una chiesa militante e comandato atutti di ascoltarlo e di ubbi-
non trionfante, e sebbene sia invincibile dirlo. Ricusare a questo supremo capo
in ogni combattimento, guidata com'è dal l'ubbidienza e lasommissione,è un oppor.
suo celeste capo, pure deve essere espo- si alla divina ordinazione : l'uno e l'altro
sta ad accidentali traversie, permesse dal è peccato; e l'uomo che muore, anche con
la provvidenza divina per punire de'loro questo solo peccato, non può salvarsi. Ma
peccati i malvagi tra i suoi figli medesi- la Chiesa tiene per fermo che ci ponno es-
mi, provar la virtù de'buoni , ovvero sem- sere degli erranti, a ragione d'un'igno-
pre più purificare i perfetti. Le altre set- ranza invincibile, che li costituisce in i
te, che si chiamano cristiane, essendo si- stato di assoluta buona fede. Quando poi
mili ad una casa fabbricata sopra la sab . le cause particolari di nascita , di educazio
bia, e non avendo un intrinseco principio ne, di abitudini nazionali, di debolezza di
di stabilità , sono non solo soggette ad ac spirito, giungano a stabilire in loro tanta
cidenti esterni, ma la instabilità della loro buona fede, da essere l'eresia e lo scisına
fondazione è in se stessa una sorgente in- materiale soltanto, enon imputabilea col-
terna di cambiamenti e disgrazie.Nelle pa pa dinanzi a Dio, e da scusarli per conse.
gine della storia soltanto si trovano le ve- guenza circa l'omissione di tanti precetti
stigia di quelle sette, che state già formi che sono obbligatorii pe'battezzati adul-
dabili,sono poi scomparse per sempre.Col ti, questo non è dato all'uomo di definir.
dotto vescovo mg.r Bronzuoli, Istituzio- lo con sicurezza. Bisogna anzi non am-
ni cattoliche cap. 52, dirò qual sia il sen . mettere con tanta facilità questa ignoran-
so della massima cattolica : Fuori della za invincibile, e questa buona fede asso-
vera Chiesa non vi è salute, argomento luta : giacchè un dubbio che nasca, an-
che pur toccai altrove parlando della Re che per la sola cognizione dell'esistenza
ligione, e di quelli che ne sono infelice di una chiesa , che si proclama per la sola
mente separati Eretici, Protestanti, Sci- vera, in cui unicamente è salute, potreb-
4
smatici(V.). La Chiesa vera non può es . be bastare a distruggere la buona fede as-
sere che una, ed èsolamente la cattolica soluta; mentre in cosa di tauta importan-
romana. Come l'unità della Fede( V.) per za, qualunque dubbio deve mettere nella
la professione della medesima dottrina , più efficace determinazione di ricercare
e l'unità di regime per la dipendenza dal la verità, con animo pronto di seguirla .
capo supremo, dal Vicario di Gesù Cri. La Chiesa adunque condanna in generale
sto (V.), Pontefice romano, sono i carat- tutte le sette e giudicando sol dell'ester-
teri principali della vera Chiesa, perchè no, riguarda come da se recisi tutti quel
comprensivi di tutti gli altri ad essa neces . li che ad esse appartengono; ma lascia a
sari; perciò tutti coloro che non professa Dio il giudizio sull'interno degl'individui,
no la sua Dottrina cristiana ( V.) , o che ad eccezione di quelli che apertamente
sono separati dal suo capo, si dicono a- manifestano la loro mala fede, e la volon-
berranti dalla via dell'unità e della salu taria loro pertinacia negli errori. Pari-
te. I dogmi della religione cattolica sono menti ella non pronunzia mai giudiziosul-
tutti egualmente rivelati da Dio ; pre- la morte di chi si sia battezzato che ap-
tendere di farne una scelta , e tenerne al partenne a società o setta eretica o scisma-
cuni per veri, altri per non veri, è lo stes. tica; perchè non conosce quel che passas-
so che confessare essere Iddio qualche vol- se fra Dio e l'anima di lui in quegli estre
ta veridico, alcun'altra volta ingaunato. mi, ne'quali egli non era più capace di e-
276 SET SET
sternare la ritrattazione de'suoi errori.So- test, seu extra ecclesiam catholicam nul-
losi limitaa negare i segni esteriori di so- la datur salus. A PREGHIERA ed altri ar-
cietà , a chiunque muore esteriormente ticoli corrispondenti, dichiarai coi teolo-
separato dalla sua unità, e l'esclude dalla gi, che la Chiesa sempre animata dalla
Sepoltura (V.) ecclesiastica. La Chiesa di- carità , non esclude alcuno dal partecipa-
chiara che i figli de'settari, validamente re di sue orazioni. Particolarmente nel
battezzati, che muoiono prima d'un suf- venerdì santo prega pe' calecumeni, ere.
ficiente sviluppo di ragione, si salvano tici, scismatici, giudei, pagani. Il Mazzi .
certamente, e li riguarda come suoi veri nelli, Uffizio della settimana santa, par-
membri per ragione del battesimo. Quan- lando delle Preghiere 018 Oremus che la
to ai settari adulti d'ogni età , la Chiesa ri- Chiesa dice nella messa del venerdì san-
tiene, che quelli i quali muoiono in istato to, dichiara. » C'iusegna la Chiesa, che
di vera ignoranza invincibile e di assolu- niuno entra ne' cieli, che per li meriti e
ta buona fede, circa gli errori della setta per la redenzione di Gesù, nè vi è altro
in cui si trovano, siccome tali errori non nome dato agli uomini per salvarsi ; ma
sono loro imputabili a colpa, così neppu- che questi meriti e questa redenzione è
re formino argomento della loro danna- così copiosa ed abbondante, che tutti par-
zione. In questo caso, costoro non sareb. tecipano di sua pienezza.E' morto per tut
beroaffatto fuori della Chiesa, ma appar- ti, di tutti è Salvatore, di tutti è media-
terrebbero allo spirito di lei . Laonde, sup- tore fra Dio e gli uomini. Questo gran
posto il valido battesimo, la credenza sui mediatore fra Dio e gli uomini, come si
punti principali della fede, e la osservan- è offerto per tutti, cosi prega per tutti ,
za della legge del vangelo, essi pure si sal- niuno è escluso dal merito del suo sagri-
vano. Bisogna ancora avvertire la mag. fizio, niuno dal benefizio di sue preghie
gior difficoltà in cui si trovano i settari, di re. Si conforma la Chiesa alle intenzioni
ottenere la grazia della giustificazione me del suo divino sposo : per ogni sorta di
diante il dolore de' peccati, che possono persone prega ne'suoi sagrifizi, e sempre
aver commessi colla violazione della leg. a'meriti di Gesù Cristo appoggia le sue
ge dell'evangelo , difficoltà maggiore che preghiere. Queste orazioni solenni, fatte
nasce dalla mancanza in cui sono di quel di seguito al Signore per ogni stato e sor-
mezzo , che facilita il conseguimento di ta di gente, ch'erano assai frequenti e co-
quella grazia al peccatore ravveduto, ap- muni, sono particolarmente osservate in
partenente alla chiesa romana, cioè del questo giorno del venerdì santo, perchè
sagramento della penitenza. La dannazio in esso essendo il Signore morto in croce,
ne adunque de'settari non dipende pro- ed avendo nella croce pregato per tutti e
priamente dagli errori in cui vissero, ma per gli stessi suoi crocefissori , si è fatto
dalla mala fede con cui li ritennero , e di pregare esempio e maestro, e gode che
dalle malvagie azioni che personalmente la Chiesa preghi per tutti, giacchè egli a-
commisero contro la legge di Dio. Intesa ma che tutti godano de' frutti e de'me-
così la massima, fuori della vera Chie- riti di sua redenzione ". V. LIMBO e PUR-
sa non vi è salute, ella non ha di certo GATORIO, E SETTIMANA SANTA per quanto
alcun che d'ingiusto e di barbaro. Veda- dico del venerdì santo. Infinito è il nume-
si il dottissimo p. Perrone gesuita, Prae- ro delle sette, separate dalla credenza e
lectiones theologicae : Tractatus de ve unità della chiesa cattolica, e delle prin-
ra religione adversus incredulos el hele- cipali ne trattai a'loro articoli, tanto sci-
rodoxos. Propositio XI . Culpabiliter in smatiche, quanto eretiche ; così di quelle
haeresi vel schismate vel incredulitate ex degl'Infedeli e Pagani (V.). Come que-
hac vita decedentibus nulla salus essepo ste sette sempre conservarono segrete le
SET SET 277
loro imposture, ravvolgendosi nel manto dice la Civiltà cauoliça , t . 9 , p. 19 : Le so-
della menzogna e nell'arcano, lo dirò poi cietà segrete, che l'organismo di queste
riparlando di loro, e delle leggi e condan- consorterie forma uno stato nello stato,
ne contro loro emanate fino dai primi un governo nel governo e contro il gover-
tempi della Chiesa . Qui ricorderò che a no. Le idee sovversive de'semplici dottri-
RELIGIONE riportai una statistica sulla dif- nanti resterebbero nell' ordine astratto,
ferenza delle religioni e sette attuali; ed non si attuerebbero nel giro de'fatti, se
aggiungerò che secondo la Gazzetta ec- le corporazioni settarie non venissero ad
clesiastica di Vienna, vi hanno nel mon- incarnarle in certa guisa , a dar loro cor-
do 355 milioni di cristiani, de'quali 200 po, vita ed azione. Quindi è che l'era del-
milioni cattolici, 80 milioni protestanti, le rivoluzioni del continente europeo non
e 75 milioni greci non uniti , ossia sci- cominciò , se non quando presovi piede
matici. Le vecchie sette si distinguono le società segrete e perfezionativi i loro
anche per l'indifferentismo religioso, e ordinamenti interiori, poterono applica.
per nuovi errori falsamente più seducen - re le loro macchine con isperanza di suc-
ti. Lo stesso Bacone sentenziò : Le divi- cesso a rovesciare le istituzioni religiose
sioni in fatto di religione , allorchè so- e sociali. Fra tante storie che abbiamo
no moltiplicate, conducono all'ateismo . delle sette politiche o società segrete, co-
E' cosa di fatto, che se prima de'pretesi me del canonico Giambattista Torricel-
Riformati (V.) e delle religiose loro sette li di Lugano : Della storia delle selle, o
si vide un qualche ateo, quando in questa società segrete ; come del Chenu, I cospi-
quando in quella parte del mondo, di- ratori, le società segrete, e la Polizia di

poi si moltiplicarono in ispaventevole nu Parigi sotto Caussiere, Firenze 1850 , per
mero, ed a'nostri giorni n'è tutta piena non ricordare altri; dovendo limitarmi ad
la terra. Ma ciò che più ne addolora, sic- un cenno di erudizione, reputo opportu
come quello ch'è più di funestissime con- no e stimo preferibile di trarlo dall'eru-
seguenze fecondo , si è che in mezzo a que ditissimo e importante Discorso accade-
sto caos di capricciose e discordanti dot. mico : Le sette o società segrete, che di-
trine, ormai non si sa a qual di loro dare cesi del dottissimo cardinal Mai , pubbli-
la preferenza , quale setta o comunione cato in Roma nel 1835 co'tipi del Colle-
fra le altreabbracciare. La comune degli gio Urbano, tra i Discorsi di argomento
uomini se ne corre alla cieca, e per quel religioso, che a lui pure si attribuiscono;
le strade cui loro insegnarono a battere laonde andròsfiorandolo, potendo in par-
il padre e la madre, camminano alla ven. te supplire a tanto laconismo, quanto già
tura : quelli poi che essendo di miglior di analogo scrissi e pubblicai in questa
condizione fra le oneste e civili persone mia opera ne'numerosi e relativi articoli .
si annoverano, una religione si formano Incomincia il proemio con dichiarare, co-
di loro talento; finalmente i libertini non me innanzi a questa epoca disatrosa di ri-
ne vogliono di sorte alcuna. Per i primi voluzioni, tutti i reami e repubbliche del-
tutte le sette sono buone ad un modo , la cristianità in quiete e prosperità grau-
per questi ultimi tutte cattive. Laonde e- dissima si riposassero; e ciò che non meno
sclamerò con s. Paolo: » Il Dio della pa- era grato, ogni uomo godeva libertà ci-
ce e della consolazione dia a voi di avere vile, sotto discrete leggi e lievi tributi, sì
uno stesso animo, gli uni e gli altri secon- nella propria, come nell'altrui patria, ed
do Gesù Cristo, onde d'uno stesso animo, in quelle professioni o mestieri che più
con una sola bocca, glorifichiate Dio Pa lor piacevano, senza controversie politi.
dre del Signor nostro Gesù". che, senza torbide demagogie, senza smo-
Delle sette politiche o società segrete, data ambizione, e senza rea speranza di
278 SET SET
nuove cose. Nondimeno in questo deside. vergogna, cadendo il sedizioso regno dei
rabile stato della cristiana e civile repub- giacobini.Dopo la strepitosa rovina di tan .
blica, cominciò a nutrirsi sotto le ceneri ta mole, tornò il giacobino settario a riap-
di fallace filosofia, tale un fuoco segreto, piattarsi ne'suoi covaccioli, dolentissimo
ch'era ben tosto per divampare in grandis certamente per sì grande rotta, ma nou
simo incendio. Alcuni filosofanti di Fran- corretto nella malvagità del suo cuore.
cia , Inghilterra e Germania , capitanati Perciò attendendo esso a rannodare con
dall'infausto Voltaire, gettavano segreta pertinacia incredibile i tronchi suoi fili,
mente le fondamenta d'una nuova setta, si videro novellamente i tristi effetti di
la quale benchè in vati tempi e luoghi di queste pratiche tenebrose. Quindi i tumul
molti nomi siasi insignita, può nondime. ti civili di Spagna, di Napoli, dello stato
nogiustamente ridursi ad una sola deno- pontificio e di Piemonte, le congiure di
minazione che suona Giacobinismo ei set . Lombardia e diRussia, e i demagogici stre
tari Giacobini(V.): i quali col loro dom. piti di Germania. E quantunque non si
ma specioso che tutti gli uomini sono li- potè in ogni terra levare in pubblico lo
beri ed eguali (non però nel senso che dis⚫ stendardo della nuova sedizione , nondi-
si a SCHIAVO), hanno insegnato a violare meno gli arcani sforzi furono generalissi-
ogui patto di ben composto governo, spez- mi : per tutto clandestine combriccole ,
zati i vincoli religiosi, interrotti gli uffi ammissione sacrilega di proseliti , giura-
ci cittadini e gli affetti anche domestici , menti orribili di congiura, simboli infami
traendo l'uomo al solo insociale amore di setta, scritti sediziosi contro il pubbli-
di se medesimo: da ciò nacque l'anarchia co ordine, minacce non solo , ma vendette
contro i governi, l'empietà verso la reli atroci a danno de'fedeli magistrati, odio
gione,la brutalità de'costumi a danno del dichiarato e immortale contro il mansue-
la già dominante generale civiltà . Or que to e benefico sacerdozio. Questo grave ar-
sta cospirazione di nefandi settari, dopo a gomento l'illustre autore nel discorso lo
ver segretamente serpeggiato in ogni par divise nelle 4 seguenti sezioni : primiera-
te di Europa per mezzo secolo, dopo a mente contraddisse l'arcane sette con ra.
ver fatto proseliti in ogni classe di per- gioni naturali e politiche; poi colle leggi
sone, dopo aver contaminato di rei dom de'principi; in seguito collo scioglimento
mi e di vizi, le armi, le lettere, le arti, e di alcuneobbiezioni de'contrari; finalmen
persino talvolta il sacerdozio ; uscì final- te coll'apologia del cristianesimo , tratta
mente dalle sue tane con a fianco le ar- da valentissimi autori antichi e moderni.
mi de'giacobini francesi, versò un mare I. Ragioni contro le selle. Incomincia
di sangue, abolì i troni, massacrò i sacer- l'autoredal dimostrare,che le sette segrete
doti , divorò il patrimonio di più secoli, sono in opposizione diretta col decantato
disperseognilodevole istituzione,dettòau patto sociale dell'umanità, prendendo le
dacemente dalle cattedre l'empietà , stam- mosse da un principio volgarmente am-
pò gli statuti massonici, pubblicò le messo da tutti que'filosofi , che sono assai
fessioni della sua fede e i principii della riveriti dalle sette moderne , benchè ri
settaria morale, divulgò i calendari delle gettato con ragione dai più savi , che ben
loggie ed i lunghi cataloghi de'discepoli, dimostrano non aver giammai esistito
si dichiarò signora delle umane cose, de- l'uomo senza le leggi connate della socie
rise le divine; e credette nell'ebbrezza dei tà . Che l'uomo per necessità desiderò e
suoi felici successi , che il suo scettro di chiese la compagnia d'altro uomo, donde
ferro da niuna forza nè terrena nè cele- cbbe origine la società, e fu tosto necessa-
ste sarebbe infranto. Mala feroce iattan- ria la legge pubblica che tutti restringes-
za precipitò ben presto nel baratro della se entro il dovere dettato dalla ragione,
SET SET 279
assicurasse i beni, escludesse i mali, fer- buona fede lagnarsi che il pubblico legi .
masse la pace, stabilisse la mutua difesa, slatore e comune custode della repubbli
come si ha da Platone e da Aristotile, i co, diffidi di tal fazione ? che la inviti c
due greci più celebri legislatori della pa costringa a contenersi nell'unione comu-
gauità; benchè il massimo latino Cicero ne? che caparbia la domi? che ne danni
ne da più genuino lume illustrato, mira i perversi dommi? che la scacci da' suoi
bilmente asserì nel suo lib . 1.ºdelle Leggi, covaccioli? che la voglia divelta dal mon .
cap. 7, che l'origine di esse e dell'umana do, dovunque umano e legittimo convit-
società da Dio propriamente deriva enon to trovasi? I legittimi e savi governi non
dagli uomini,il che conferma nel secondo, ponno starsi tranquilli e comportare sì
cap. 4, e nel terzo della Repubblica, cap. rea setta, importuna per soverchiare un
22. L'autore quindi ritornando co' più ordine ben composto,sospetta di fellonia,
minuti filosofi alla prediletta loro idea ciò che basterebbe a giustamente repri
del supposto patto, dichiara francamente merla, di misfatti convinta in migliaia di
che il settario segreto è un uomo ribelle processi, di giudiziali confessioni, di sen .
agli obblighi di questo patto. Imperocchè tenze solennissime, di documenti d'ogui
egli si ritrae dall'università degli altri uo- genere,tempo ed enormità , esistenti pres-
mini per vivere all'ombra di patti arcani, so i tribunali di parecchie nazioni . Inol-
e non di pubbliche istituzioni, con certi tre dimostrano cosa sieno i settari, un tor-
altri dell'umor suo : è un uomo che go- rente devastatore di libercolacci contro
dendo la tutela delle pubbliche leggi , se gli altari eitroni, e contro ogni principio
ne crea altre in tenebrosi archivi custo- fondamentale di pubblica moralità ; te-
dite , le quali inquietano la pubblica fi stimonianze tutte dello spirito pessimo
ducia, mettono sospetti e timori pel loro che gli anima.Quindi l'autore parla delle
arcano ; e non essendo nè comuni al ri- scuse de'settari, massime sul loro segreto
manente degli uomini, nè cognite a'ma tenace,che presso gli antichi s'ebbe in con.
gistrati, nè subordinate alla generale le- to di virtù e il tradirlo delitto , per cui
gislazione, formano stato nello stato, re- gli si apre vasto campo di storiche eru
pubblica nella repubblica, regno nel re- dizioni sulle autiche sette. Ricorda che
gno, o per dir più vero, ci generano un quella italica e silenziosa di Pitagora tie-
invisibile ceto di cittadini , i quali sono ue luogo primario nell'arcana filosofia, il
consapevoli degli usi e istituti nostri, sen quale qualifica solenne ipocrita, imposto .
za dirci i loro; partecipano de'nostri be re e menzoguero impudente, epiù simile
ni, seuza farci parte de'propri; una fazió. talvolta a ciarlatano che a grave filosofo,
ne in somma che si educa, che pensa, che avendo sapientemente avvisato s. Agosti.
scrive, che opera, che insegna, che si reg. no, che in Pitagora e ne'pitagorici molti
ge a modo e capriccio suo in mezzo alla furono i capitali errori di loro dottrina,
pubblica società ; e ciò ch'è più formida incominciando dal perniciosissimo di ne-
bile,congiuramento esecraudo di non mai gare la provvidenza divina; indi l'autore
palesare gl'istituti propri, ma di ubbidire riferì alcune manifeste menzogne e talora
al maestro della sua setta, malgrado i con- sacrileghe di quel sapiente, che per im-
trari ordini di qualsiasi magistrato, civi- periosa brevità con pena tralascio. Solo
le o ecclesiastico. Ella è questa la più il ripeterò, che i settari nostri tolsero dal .
legittima opposizione allo scopo e all'in- l'impostore Pitagora gli emblemi, le for-
dole dell'umana società; unʼinsidia, un'i- mole iniziative , i gradi del discepolato, di
nimicizia, un pericolo, una minaccia per chi imparava e di chi era ammesso al se-
petua alla pubblica tranquillità e fiducia. greto. Famosissimi furono i misteri eleu.
E vi sarà chi possa o giustamente o con sini dell' Attica, nel tempio di Cerere in
280 SET SET
Eleusi, poichè per iniziarvisi nell'alto se i libri Sibillini (di cui a SIBILLA), i Dei Ma-
greto concorrevano a gara in Grecia da ni e Penati , e altri segretissimi riti . La
tutto il mondo i superstiziosi : erano in. Gallia ebbe i Druidi rigorosi del segreto.
decenti e turpi i riti, e perciò di notte si Ma per quanto si vollero tenere occulti
celebravano, nè il sole li rimirava; si pro- i misteri settari degli antichi , molti si po-
metteva ridicolosamente agl'iniziati, che terono pubblicare colle stampe, come an-
nella vita futura non avrebbero giaciuto cora il moderno illuminismo di Weis-
nel fango delle regioni infernali . Socrate haupt, ed i segreti di altre sette politiche.
e Cicerone,i due maggiori sapienti di Gre. Ogni malvagia superstizione fu sempre
cia e di Roma, disprezzarono tal setta ar. involta ne'veli di qualche arcano, come
cana , le cui formole somigliano a quelle tanti Oracoli,la cui impostura fu scoper
degli odierni settari, e forse anche certe ta. Ma niun popolo superò la stravagan-
speciali vesti faziose , oltre le minacce e te impostura degli arcani settari egiziani,
spauracchi che si fanno a'novizi : eravi pe- venerando qualsivoglia strano animale;
na di morte a chi vedeva i misteri eleu- poichè in Egitto si attese con somma cu-
sini senza esservi iniziato, e se tale li rive: ra e malizia ad occultare, confondere, tra-
lava. Agli eleusini succedono in celebri visare e corrompere le idee religiose del
tà i misteri di Samotracia, i quali non fu- popolo : in fatti i misteri isiaci infettaro-
rono meno arcani, nè senza pena gravis. no l'Asia, l'Africa, l'Italia, il Settentrio-
sima si potevano divulgare : parte di essi ne ; la scrittura pure fu resa arcana coi
Enea trasferì in Italia, e segnatamente il geroglifici enimmatici , ed i monumenti
Palladio che fece tanta e sì lunga impo della religiosa setta egiziana si conserva-
stura in Troia ed in Roma. Altri miste- vano in sotterranee spelonche. Confessa
ri furono quelli di Cipro, per Venere; in rono i gerofanti o sommi sacerdoti egizi,
Pessinunte, per la Dea grande; in Perga- che le divinità loro eroiche erano uomi
mo, i cabiri ; la Beozia ebbe le orgie del ni morti, ed i templi sepolcri . Dopo gli e.
Citerone; la Fenicia, i pianti mistici d'A gizi , la superstizione più ipocrita e trista
done ; la Cananea, l'infamie d'Astarte e sembra essere quella degli etruschi, che
di Beelfegor; la Giudea, ne'bassi tempi si ammorbarono tutta Italia di vanissima
dilettò della cabbala ; Creta, ebbe la ca- aruspicina e di laidissime ceremonie; dai
verna di Giove, le pazzie de'Coribanti, ed tanti monumenti rinvenuti, sovente si ve-
i Dili idei ; Delfo, l'antro di Apollo, poi de l'indecenza enorme degli etruschi mi.
trasferito a Colofone; l'Africa intiera s'i- steri. L'arcana aruspicina riempì d'assur
niziò a Venere; l'Oriente tutto fu dedito dità i confinanti romani, e di fantastici e
ai misteri mitriaci, per l'arcano culto 'del strani rituali per opera di Numa , tenu.
dio Mitra. Di questi e di altri parlai nei todas. Agostino per solennissimo negro-
Juoghi ove furono,a IDOLATRIA, a SACER- mante. Sebbene gli auguri con l'arcana
DOZIO, a SAGRIFIZIO e relativi articoli; co- disciplina usurparono la direzione delle
sì deglialtri che dirò, senza citarli e qua- pubbliche cose, sentenziò Cicerone : Che
si ad ogni nome. Parimenti Roma (V.) i romani auguri non hanno mai possedu.
contenne parecchi ceti e molte segretissi ta veruna scienza d'arte. Anche le sette
me cose, infette tutte di pessima Super cristiane, ma però eretiche , quanto più
stizione (V.); le ceremonie e imposture infami,altrettanto studiose furono del se
di Numa, gli aruspici, gli auguri, il fuo- greto. Fanno schifo le orrende lasci vie dei
co delle Vestali, i riposti scudi parte del settari Simoniani, Nicolaiti, Saturniani ,
le 7 cose fatali di Roma , l'arcano nome Basilidiani , Valentiniani, Carporaziani,
della città, i sagrifizi occulti di Cerere , Gnostici , Origenisti. Consimili infamia
della Dea buona, di Conso, i Baecanali, praticarono gli Adamiti, i Marciti, iMani
SET SET 281
chei, i Valdesi, i Poveri di Lione, ed altri segreto, tutto uscì alla pubblica vista , tut-
molti riportati a'loro articoli. Nel trat to comparve nel suo pieno lume d'illiba.
tato contro l'eresie, s. Ireneo pone per tissima santità. Lattanzio,eloquentissimo
base di tutte l'arcano e l'impostura . Ima · padre, vivendo a'tempi di Costantino il
li immensi cagionati alla Chiesa da' gian. Grande, fu testimonio oculare di questo
senisti, furono preparati nel clandestino transito del savio segreto cristiano alla
progetto di Borgo Fontana. I più arrab . pubblicità, quando quell'imperatore donò
biati nemici del cristianesimo furono ar . la pace alla Chiesa.Qui l'autore incomin-
cani settari, e l'autore novera i princi- cia a ragionare delle sette arcane moder-
pali e ne rileva le iuiquità, e nuovamen ne , cognite e disvelate per gli scritti di
te inveisce e detesta le vanissime super dottissimi e benemeriti confutatori, come
stizioni, parlando pure della nefanda set- ancora per i funestissimi effetti, de'quali
ta della magia che infettò tutto l'oriente essendo testimonio, anzi vittima la gene-
del reo contagio, e furono colà i magi, ciò razione presente, non può non conoscere
ché in occidentegli aruspici. Celebratissi le cause pestilenziali che nel seno della so-
me sono nell'Indie orientali le misterio cietà vivente si covano. Le moderne ar-
se sette de'ginnosofisti, de'bracmani, dei cane sette de'liberi muratori , d'illumina-
bonzi, e di molte più branche in cui si sud- ti, di templari , di carbonari , di grand'o-
dividono. Anche i primitivi cristiani eb. riente, di giovine Italia, di figli della pa-
bero la Disciplina dell'Arcano ( V. ), di- tria, di fratelli neri , di cavalieri italiani,
fesa pure da Origene contro Celso; ma il tedeschi , russi, scozzesi ; di ordini dell'ar
Joro segreto non consisteva in altro se non monia, della speranza,del libro verde, del-
in celare prudentemente ai gentili alcuni la costanza; di società centrale, del sud,
dommi santissimi e purissimi, per esem del nord, del bene pubblico, di credenti,
pio l'Eucaristia, a fine di non esporli al di aderenti; di unione di salute, di amici
ludibrio e alla profanazione de'non cre- della verità,ec. , di direzioni varie, che tut-
denti persecutori; i quali per tenere i cri- te giova comprendere sotto l'infausto no.
stiani loro celato l'arcano de'sagramenti, me di giacobinismo . Afferma quindi l'au-
de'nostri Riti (V.) e Liturgie (V.) resta- tore, che sono figlie o proselite delle già
rono affatto ignoranti . Quindi è, che ne- nominate antiche sette; che ne professano
gli scritti de'più antichi padri trovasi che i dommi e in parte i vizi, ne adoprano i
dell'Eucaristia non siasi fatta chiara men mezzi, e ne riproducono i funestissimi ef-
zione, ma sotto il nome di adunanze, di felti : le moderne sette hanno invaso l'Eu-
veglie, di pane , di fermento, di cena, di ropa tutta, l'America , in parte l'Asia e
mensa del Signore sia stata intesa la litur- specialmente la Cina, senza lasciar intatta
gia ; nè solo a' pagani, ma anche a' Ca- nemmeno l'Africa . Lo scopo di questo riu-
tecumeni (V.) e Neofiti (V.) erano tenu- nito giacobinismo non può essere più de-
ti nascosti i sagramenti e i riti. Lo stesso testabile, poichè sono i suoi gradi: 1. Una
Simbolo di nostra fede, ch'era pur neces- assoluta empietà distruggitrice d'ogni re-
sario a sapersi da'catecumeni, non si dava ligione,persino della naturale, con annieu-
loro in iscritto , e piccolo era il numero tare ogni idea di divinità, di provviden-
de❜libri che ne'primi secoli avea la Chie- za , di vita futura, di anima spirituale e
sa, tranne le sagre Scritture, i canoni di immortale, di rimunerazione del bene e
qualche concilio, gli atti deʼmartiri, e po- di castigo del male operato. 2. Ribellione
che epistole de'ss. vescovi, conservandosi contro ogni governo monarchico, contro
tutti assai gelosamente dagli Archivisti e ogni grado di nobiltà e di ottimati, traen-
dagli Scriniari(V.).Ma spenta poi la per- do tutta la pubblica cosa al potere d'un po-
secuzione della Chiesa, cessò subito ogni polo sedizioso e sfrenato. 3. Anarchia, cioè
282 SET SET

perpetuo combattimento di questo irreli vrano, che anzi è il regno di pochi furio-
gioso e immoralissimo popolo con se me si; appellare amor patrio l'egoismo; dire
desimo, mentre corre furioso alla soddi- cittadino, per fazioso; municipalità , l'a-
sfazione de'propri appetiti , e depreda al narchia; organizzazioni , i disordini ; sta-
trui , e si vendica , e fa ingiuria e la rice- tistiche, le rovinose prodigalità : la loro
ve; e non avendo interno principio di mo- filantropia è il massacro, la pace è il ter-
ralità, non fa uso che della forza come i rore, la giustizia lo spoglio d'ogni legit-
bruti. E' orrida la pittura di questa set- tima proprietà. Aggiunge l'autore, che
ta, ma la sperienza recente di tanti ma- poi le moderne sette intendono non sola-
li ne persuade, che dove il giacobinismo mente al distruggimento della religione,
prevalga, è forza che sia tale lo stato del . ma eziandio de'troni, e d'ogni ben ordina-
le umane cose. Appartiene altresì al se- to e legittimo reggimento. L'aveano pre.
greto, che i capi settari assunsero tutti i detto gli apologisti della religione; ma i
falsi nomi, congegnarono linguaggi meta- secolari governi non credendo abbastan-
forici e allegorici, e persino inventarono za a tali minacce o stimandole esagerate,
una nuova denominazione geografica, e dissimularono spesso di conoscere le trac.
tuttociò per essere intesi soltanto dal lo- ce di questa mina. Ma ecco poi che la fran-
ro ceto. Amore all' arcano fu anche lo cese rivolta nel primo suo scoppio infran-
stampare un gran numero di libri anoni se nel declinar del secolo passato con al-
mi, ocon finti nomi, o d'illustri defunti, tissimo strepito il più bello scettro d'Eu-
contro la cui falsità non ponno gridare i ropa; e discesa tosto qual fulminante tur-
presunti autori: con queste e altre stampe bine inItalia, vi estinse due regni, distrus-
i settari eccitano la discordia, la rivolta, se tre repubbliche, annientò tre principa-
la strage, la desolazione della misera Eu- ti,ridusse in servaggio ancora Pio VI; niu.
ropa. Al segreto appartiene lo stesso no- no in somma lasciò nè intatto nè salvo
me di muratore, i gradi di apprendisti, degl'italici governi. Invase poi i reami di
adepti, soci, epopti, maestri, decani , di- Spagna e di Portogallo, dimezzò l'impe-
rettori, venerabili; non che gli emblemi ro d'Austria e la potenza di Prussia; scon
di squadre, compassi , coloane salomoni certò e in parte distrusse i principati del.
che, cifre varie e mille segni. Al segreto la Germania, massime gli ecclesiastici; a-
finalmente più di tutto tende l'esecrabi- boli la repubblica d'Olanda, e minacciò
le giuramento, che si esige dall'iniziato, catene anche all'Elvetica. Parlando l'au-
di serbar silenzio, con minaccia crudele tore del Discorso, del genere di governo
d'aver un pugnale confitto in cuore se che sostituiscono i settari ai governi che
scuoprirà gli arcani della setta. E si am distruggono, dice che sono costituzioni ef-
maestra parimenti in tale occasione l'i- fimere e contraddittorie, dettate da capi
niziato a calpestare e infrangere ogni vin- faziosi, indiscreti, furibondi, senza virtù,
colo di natura edi sangue, giacchè si vuo senza sperienza, senza politica, senza ri.
le da lui giurata promessa di sagrificare putazione; impongono coscrizioni milita.
genitori, fratelli, consorte, figli, amici, al ri, che mietono il più bel fiore della gio.
l'utile della setta e qualora ne sia biso- ventù, togliendola alla coltura de'campi,
guo. Finalmente all' arcano della setta alle arti utili e oneste, agli studi liberali,
appartiene ancora la detestabile ipocri- alsanto stato ecclesiastico, al sostegno del-
sia, con cui i settari sempre si ammanta le famiglie,alla propagazione del genere u-
no. Spiega l'autore i sinonimi e vocaboli mano. Segue una patetica narrazione del-
di predicar la virtù, ossia il vizio; di pro- le crudeltà cui soggiacquero gl' italiani
clamar libertà e eguaglianza, ch'è la pub. nelle accennate rivoluzioni , cose tutte che
blica oppressioue; chiamare il popolo so. deplorai e riportai a FRANCIA, ed a 'Pro
SET SET 283

VI, e descrivendo gli stati che provaro legge l'aboli ; ma l'effetto ne impedì Pre-
no la lagrimevole serie di tante catastro- testato console di Grecia pagano miscre⚫
fi, o parlando del clero secolare e rego dente, che beffandosi egualmente deʼriti
lare, e pe'primi furono sagrificati da'set- cristiani, dicevasi pronto a dichiararsi ta.
tari, e precipuamente dal Giansenismo e le se lofacevano Papa, mirando allo splen.
dal Volterianismo, i benemeriti gesuiti. dore e venerazione cui era già salito il su-
Questifurono perseguitati, calunniati , op. premo pontificato romano. I misteri di
pressi, aboliti da Clemente XIV, perchè Bacco colle loro iniziazioni econgressi ar-
così volevano i ministri delle corti, spinti cani, furono con legge consolare proibi.
a ciò dai settari, che in que’venerandi re- ti in Roma, e poi i settari furono caccia.
ligiosi vedevano un própugnacolo inespu ti da Roma colle armi . Anche a segrete
gnabile alle loro mene . conventicole appartenevano que' volut-
II. Leggi contro le selle segrete. L'au tuosi epicurei espulsi da Roma per ordi.
tore del Discorso sulle selle o società se· ne del console Postumio, anzi anche dal-
grelc, a confusione delle ree sette pone in la Grecia, ed i loro libri furono tenuti de
vista la pubblica legislazione, che in vari gni delle fiamme. L'arcano della setta pi-
tempi, nazioni e religioni le ha condan- tagorica non piacque nè ai legislatori, nè
nate, incominciando con quanto scrissero a'principi, che non solo con decreti , ma
i giureconsulti Marciano, Digesto lib. 47 , cou supplizi tentarono di estirparlo.L'im
22, 1 , e Ulpiano nella 2. legge, Marciano peratore Graziano abolì il recondito pe .
nella 3."; colla greca legislazione de'Basi netrale delle Vestali , presso le quali col
lici lib. 6, 4, 2, lib. 8, 2,101 , lib. 60 , 32. fuoco sagro e il Palladio erano altre co-
Contro leconventicole sovente arcane dei se tenebrose. Stilicone sotto Onorio I im-
settari eretici , sono dettate ben molte leg- peratore sventò gli arcani de❜libri Sibil .
gi nel codice Teodosiano, come nel Giulini, consegnandoli al fuoco. G. Firmico
stinianeo, e prima di essi da Costantino il dopo aver percorsi tutti i malvagi arcani
Grande nella suaVita presso Eusebio lib. del gentilesimo, esortò i figli di Costanti.
3, 66; ed Alessio I imperatore greco, con noil Grande ad abolire con salutari leg-
severità compresse la cupa e nefanda set- gi quell'empietà . Che se diversi principi
ta de'Bogarmili o Bogomili. Plinio nella gentileschi, se il senato romano, se gl'im.
celebre lettera intorno ai cristiani cita u peratori promulgarono leggi contro lear
na legge contraria di Traiano, derivante cane sette, la chiesa cristiana , i vescovi ,
da altra più antica d'Augusto a cui l'in e specialmente i Papi senza paragone fe-
sinuò Mecenate : Le congiure, le conven- cero assai di più, come riportai descriven .
ticole, i sodalizi non sono affatto favore do gli eretici, gli scismatici e altri setta-
voli allo stato monarchico. Il re di Sala- ri, e le condanne e punizioni cui soggiac-
mina Nicocle comandò a'sudditi : Non fa quero sino da'primi tempi della Chiesa .
te sodalizi ně conventicole senza l'assenso L'autore ricorda soltanto le seguenti co .
mio. Cicerone prescrisse nelle leggi : Non stituzioni, che indicherò con aggiungervi
vi sieno iniziazioni a'misteri ; e racconta il titolo , l'epoca e il tomo del Bollario A
di Diagonda tebano che vietò con legge che le riporta. Papa s. Leone I colla co-
perpetua tutti i riti notturni de'religiosi stituzione Quam laudabiliter, de'21 lu-
settari. Avendo Costantino il Grande in glio 447 , Bull. Rom . t. 1 , p . 33, condan-
terdetta la pestifera conventicola d'Eleu- no gli empi misteri e complotti de'risorti
si, il perverso Giuliano l'Apostata rivocò eretici Priscillanisti . Lucio III colla costi-
la salutare legge , ristabilì i riti eleusini tuzione Ad abolendam , del novembre
e vi s'iniziò. Però ben tosto Valentinia . 1184, Bull. t. 3, p. 9, condannò gli ere.
no I che gli successe nel 364 con severa tici Catari, Patarini, Poveri di Lione, i
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Passagnini, Giuseppini, Arnaldisti, setta revano le terre seminandovi i loro errori.
ri per lo più arcani : Arnaldo da Brescia Paolo II, come riportai ad ACCADEMIA DI
e gli arnaldisti già erano stati condannati ARCHEOLOGIA e altrove, disciolse in Ro.
da altri Papi, e Baronio all'anno 1 141,n.° ma lesocietà sospette, cui appartenevano
3, parlando di Arnaldo nemico de'chie. Pomponio Leti, il Platina con altri dot-
rici che possedessero Beni e Rendite, lo ti, i quali aveano assunto i nomi degli etni-
chiama patriarca e principe degli eretici ci , e di loro iniquità trattano Quirini e
moderniinfetti de'medesimi errori. DiAr Novaes nella Vita di Paolo II. Eguale
naldo e suoi settari parlai nel vol. LVIII, punizione toccòin altri tempi ad altre pe-
p. 268 e seg., non che in tutti i luoghi che ricolose società . Inoltre da'Papi fu pro-
ivi indicai con carattere corsivo o citai. scritta la Cabbalistica arcana , cui volle
A INQUISIZIONE poi rilevai, che la sua ori- l'Agrippa risuscitare : i cabbalisti dottori
gine si ripete dalla bolla di Lucio III. Pa giudei rabanisti che adoperano l'arte del-
pa Innocenzo III colla costituzione Cum la cabbala, cioè l'arte o la scienza che rac-
ex injuncto, del 1199, Bull. t. 3, p. 91 , chiude, secondo loro, i misteri dell'antica
condannò i settari biblici , e fortemente legge, i segreti del nome ineffabile di Dio,
inveì contro le arcane loro conventico- le gerarchie celesti, le scienze de'numeri ,
le. Noterò, che Hurter nella Storia d'In- ec., non hanno principii certi, e sono se-
nocenzo III, lib. 14, descrisse l'origine guaci superstiziosi di frivole tradizioni de-
delle sette, e rimarcò i punti divergenti gli antichi. Innocenzo XI colla bolla Coe-
de loro sistemi. Riportai a SIENA, che ivi lestis Pastor, de'20 novembre 1687 ,Bull.
portandosi il cardinal Conti, poi Grego- t. 8, p. 441 , dannò le clandestine pratiche
rio IX, quale legato apostolico d'Onorio e dottrine di Molinos. Dopo i divieti ec-
III, trovò quasi annullata la setta degli clesiastici,lungo sarebbe il riportare quel-
albigesi per opera del zelante vescovo ; li de' principi secolari : l'autore del Di-
onde assolse gli uomini da' giuramenti, scorso tocca qualche cosa su questo punto,
insegnando : Che non è spergiuro colui, e sulle costituzioni emanate da Clemen-
che rompe il giuramento pigliato contro te XII, Benedetto XIV, Pio VII, e Leo-
la legge di Dio. Innocenzo IV colla costi- ne XII, le cui leggi confermò il successore
tuzione Noverit universitas vestra, de' 15 Pio VIII con salutare rigore. Dice che
giugno1254, Bull. t. 3, p. 345, riprovò Clemente XII colla sua bolla notificò, che
le radunanze di altri eretici , ed impose in moltissimi paesi d'Europa sino allora
a' fedeli l'obbligo di rivelare gli occulti le sette erano state pubblicamente pro-
settari. Nicolò IV colla bolla Solent con- scritte. Così la corte di Baviera nel 1786
jurationes et colligationes, de' 18 novem processò gl'illuminati settari , parte ne im-
bre1290, Bull. t. 3, par. 2 ; p. 62, vietò prigionò,e sulla vita dello scellerato prota
espressamente le arcane società nello sta gonista Weishaupt mise la taglia. La stes-
to della Chiesa, e le dichiarò nulle, ben- sa Baviera nel 1828 proibi nel regno le
chè strette con giuramento, sub excom- società segrete. L'impero d'Austria in più
municationis sententia , aliisque poenis modi energicamente dimostrò quanto al
spiritualibus et temporalibus . Clemente tamente condanni le sette arcane, come
V colla famosa bollaAdprovidam Christi represse le congiure. Anche nell'impero
Vicarii, de'2 maggio 1312, abolì le clan di Russia furono fatti rigorosi decreti, con-
destine scelleraggini de'Templari . Bene- tro le adunanze illecite e segrete. La Prus-
detto XII colla bolla Dudum ad audien- sia non dimostrò meno zelo in sì grave
tiam, de' 10 luglio 1336, Bull. t. 3, par. causa. Egualmente i principati italiani,
2 ,p. 240, condannò i Fraticelli o Begui- con somma vigilanza e vigore repressero
ni, che travisati sotto finti abiti percor- la pertinacia de'settari . Nel 1824 Giovan
SET SET 285
ni VI re di Portogallo condannò le adu- conventicole tenebrose, ma ne fu rimeri-
nanze settarie, ad esempio delle gravissi- tato con derisioni e rimbrotti . A' giorni
meleggi pubblicate nellaSpagna.LaFran . nostri, anteriori agli accennati, attesta il
cia nel 1834 proibì con legge clamorosa cav. Artaud , che Leone XII lagnandosi
id le associazioni. L'autore, nel § III fa una col più vivo dolore che qualche governo
ragionata Risposta alle obbiezioni de'set tollerava le società segrete, onde poi ac-
tari, sul punire le sette e sulle scomuni- cesero e alta portarono la face della ribel-
che fulminate da'Papi ; nel § IV fa una lione, gravemente esclamò : Noi abbiamo
bella Proposta di una edizione di apo- avvisato i principi, e i principi hanno dor-
logisti del cristianesimo, per rendere so- mito ! Noi abbiamo avvertito i ministri,
lennemente il cristiano ragione della sua ed i ministri non hanno vigilato ! Dall'In-
professione , che tutte le sette condanna ghilterra il massonismo si trapiantò nel-
antiche e moderne. Ora dirò dove trattai la Francia , dove aprì le sue logge ne'prin-
su queste ultime. Nel secolo passato e nel cipii dello scorso secolo. Da questo umbi-
corrente i Papi molto si adoperarono per lico d'Europa diffondendosi in vari po-
frenare l'impeto e le prave intenzioni del poli circostanti, e molto più con l'innesto
le sette o società segrete, manifestando al che poi vi si fece de' sofisti Volteriani e
l'universo intiero colle loro bolle le rovi- de'discepoli di Rousseau, potè la setta far
nose trame di tutte le logge e segrete u. trapasso dallo stato di occulta congiura
nioni, ad esempio di Leone X, che nelle contro la religione e gli ordini politici nel
sue bolle e segnatamente in quella Exur. segreto di pochi proseliti, allo stato di so-
ge Domine, tanto celebre per celeste sa. cietà attiva, propagatrice d'apostasia e di
pienza e vera dottrina, colla quale con ribellione , procurandosi con affiliazioni
dannò al cospetto del cielo e della terra numerose una sicura influenza in tutte
gli errori di Lutero precursore de'sedicen le appartenenze della vita sociale. Quan .
ti filosofi. I Papi precipuamente del se- do Clemente XII vide prendere piede e
colo decorso, ed in quello in cui viviamo, consistenza di giorno in giorno maggiore
il quale a preferenza de'trapassati per an- la setta appellata i Franco Muratori(al
tonomasia si volle appellare il principe dei quale articolo parlai pure degl'Illumina-
Junie d'ogni progredimento , e perciò an- ti, e de'Frammassoni o Massoni), o con
che nel male, appunto per porre un argi- qualunque altro nome venisse designata,
ne a questo prevenirono i principi del lo- e riconobbe per moltissime ragioni , ch'e-
ro pericolo , ammonirono i popoli delle ra non solo sospetta , ma totalmente ne.
sovrastanti sciagure,si studiarono di man. mica della chiesa cattolica , condannolla
tenere fermi i fedeli nel conservare il pre- con l'eloquente bolla In eminenti, de'28
zioso dono della religione, e di arrestare maggio 1738, dichiarando con autorità
ilcorso di società così perniciose, ed an apostolica proibite in perpetuo siffatte so-
che di annientarle in tutti gli stati . Ab- cietà segrete, vietando ad ogni fedele di
biamo veduto ne ' più recenti di nostri i aggregarsi alle società de'franco - murato-
salutevoli effetti dell'autorità de'Papi e del ri, sotto pena della scomunica, dalla qua .
loro costante zelo, quindi principi e ve- le non potrà essere liberato , se non in
scovi gareggiarono in pubblicare ne❜loro punto di morte,dal Papa medesimo o suoi
stati e diocesi le apostoliche bolle, e rac. successori. Tutte queste sollecitudini non
comandare a'popoli l'osservanza , come bastarono , ed ai Muratori si unirono i
dissi in più luoghi e nel vol. XLVII , p. Giacobini(V.). Molti in cui la fede era tut-
65. Adunque nel passato secolo Clemen- tora viva e operante, e che ingannati al-
te XI fu il1. Papa che annunziò a'prin- le ipocrite apparenze di filantropismo e-
cipi sovrani d'Europa lo sterminio delle ransi affigliati alla setta, ubbidirono a Dio
286 SET SET
parlante nel suo Vicario, e si ritirarono dichiarò il Papa, essere a sua cognizione,
in tempo dal laccio nel quale erano ca- che le aggregazioni alle sette segrete e-
duti. Ma la generalità , attesi i calamitosi rano proibite eziandio sotto pene severe
tempi che già incominciavano a correre dalle leggi delle podestà laiche. Fosse pia-
della corruzione Volteriana , furono sor- ciuto a Dio, che i sovrani avessero rico-
di alle voci della Chiesa; edi governi stes- nosciuto ne' Papi non solamente i pastori
si tollerarono le sette, e bene spesso non
e i capi di tutta la Chiesa, ma eziandioi
solo non repressero, ma fatalmente favo- possenti e infaticabili difensori della loro
rirono. Il perchè nel nostro secolo il ma- dignità, e i diligenti discopritori del pe
le è divenuto quasi irrimediabile , senza ricolo de'principi. Ma i sovrani invece di
un miracolo della pietosa provvidenza di- distruggere le sette, i cui pestilenziali di-
vina. Giusta punizione di Dio verso i go. segni eranostati ad essi svelati dalla s. Se-
verni non meno che i governati, per non de, o per un effetto della frode de'settari
avere nè gli uni, nè gli altri ascoltato in stessi, che nascondono gelosamente i loro
tempo utile le parole e gli ammaestra- segreti, o per una conseguenza degl'im
menti della sua Chiesa . L'errore de'gover- prudenti convincimenti di alcuni princi
ni fu il credere che lo scopo delle sette fosse pi, i quali opinarono, che non aveano poi
solo anticattolico, e fidenti nella loro for- in se stesse quelle sette un tanto male, cui
za materiale si persuasero che alla sola si dovessero applicare molti pensieri ecu.
Chiesa sovrastasse pericolo dalle società re, non concepirono alcuno spavento delle
segrete ! L'errore de'governati fu che lo sette de'franco- muratori , e ne nacquero
scopo de'settari fosse solo antimonarchi- altre in gran numero, molto più scelle-
co! Gli uni e gli altri non capirono, e per rate e più audaci. Ma l'elemento setta-
persuadersene fu mestieri la prova speri rio non pervenue alla virilità , nè comin
mentale de'fatti. La sola Chiesa comprese ciòad ordinarsi in modo da contrabbilan-
il male fin da principio, ma non venne ciare e vincere le forze contrarie , se non
creduta ! Benedetto XIV avendo saputo dopo la fusione sua con l'illuminismoger-
che i settari credevano che colla morte del manico. Fu il ricordato bavarese Weis-
predecessore Clemente XII la bolla e la haupt professore di diritto nell'universi-
pena da lui inflitta della scomunica non tà d'Ingolstadt, che seppe concepire e ar-
avessepiù vigore, sostenendo l'assurdo che chitettare le cospiratrici consorterie so-
le bolle de'defunti doveano approvarsi dai pra un disegno unico e multiforme, che
successori, per annientare queste malizio . dasse unità insieme ed ampiezza a tutte
se pretese e ridicoli cavilli, colla bolla Pro- le diverse congreghe, facendole conver-
vidas,de'28 aprile1751 , confermò la bol- gere armonicamente verso lo scopo di di
la di Clemente XII , citandola parola per struzione e rinnovamento universale che
parola e rinforzandola con positiva appro. meditava. Weishaupt fondò nel 1776 la
vazione. Benedetto XIV a proposito del sua pestilentissima associazione concepen .
segreto impenetrabile ch'è l'anima delle dola come setta delle sette, come la setta
società segrete, citò l'opinione di Cecilio universale; che fosse centro, anima e vita
Natale, manifestata a Minuzio Felice.» Le di tutte le altre, sebbene distinte di no-
cose oneste guadagnano dal farsi pubbli- mi e di determinazioni loro proprie. Tra
che; le scellerate vogliono il segreto ". Di le massime che inculcava a'suoi, basterà
più ricordò a'principi la sentenza di Car- ricordarnedue sole.La 1. riguarda la ma-
lo Magno.‫ وو‬In niuna guisa posso io per- niera di strascinare i popoli nella rivol
suadermi che siano per esser fedeli a me ta, senza che quasi se ne avvedessero, ec-
coloro che sono infedeli a Dio e disubbi- citandoli a scontento de' propri governi
dienti alla voce de'suoi sacerdoti". Inoltre e a un desiderio vago di miglioramenti.
SET SET 287
La 2. massima concerne il modo di sba dersi . Delle lunghe e tremende fazioni ci-
razzarsi degli avversari e di schiacciare viche de'guelfi e ghibellini, de' Bianchi e
quelli che non si era giunti a persuade- Neri (V.) ed altremunicipali che nel Me-
re : Legate le mani a tutti quelli che re dio evo (V.) dilaniarono crudelmente con
sistono. Si conobbe in seguito che la set- inveterati odii principalmente l'Italia, ne
ta de' Carbonari (V.)tutte in qualche mo- trattai ancora nelle città e luoghi ove più
do le conteneva nel suo seno. Quest'ul- infuriarono. L'avv. Fea, Il diritto sovra-
tima, in Italia ed in qualche altra regio- no della s. Sede sopra le valli di Comac-
ne, era considerata la principale : divisa chio, e sopra la repubblica di s. Mari-
in più sezioni, che differiscono solamente no,a p. 1 12 osserva, citandoRoscoe e Bot -
di nome, prese l'assunto di attaccare la ta. Che nello stato ecclesiastico dominava
religione cattolica e qualunque altro so. il partito guelfo colla democrazia. Le cit-
vranopotere legittimo. Per liberar l'Ita- tà guelfe non potevano perdere la liber-
lia e le altre contrade da questa calami. tà se non per la via delle fazioni ; or le fa
tà, che penetrò persino ne'paesi soggetti zioni lungo tempo si bilanciavano, e fin-
alla dominazione pontificia, fin da quan che l'una non soverchiava e opprimeva
do il regime papale venne in Roma so le altre, la libertà non periva. Così un so-
speso per tanto tempo, onde la setta vi si lo poteva costituire la tirannide nelle cit-
introdusse cogli stranieri , che aveano in tà ghibelline, mentre che un forte nume-
vaso il paese nel declinar del secolo pas ro di voleri abbisognava per intrometter-
sato e ne'primi anni dell'attuale, Pio VII la nelle guelfe. Ne'primi tempi si diceva-
colla bolla Ecclesiam a Jesu Christo, dei no guelfi quelli che sostenevano le parti
13 settembre 1821 , ad esempio di Cle. del Papa contro í ghibellini aderenti a-
mente XII e Benedetto XIV, condannò gl' imperatori ; ma ne' tempi successivi
sotto pene gravissime le sette de ' carbo guelfo si chiamava quello che in qualche
nari, qualunque fosse il nome che le di- popolare commozione sposava la causa
stinguesse secondo i luoghi , gl ' idiomi e del popolo. E' verissimo, che ogni città o
le persone, i loro catechismi e statuti ; ri paese intendeva far la causa propria per
conoscendo la setta de'carbonari per una la libertà, e libertà e indipendenza una
propaggine o almeno un'imitazione di dall'altra ; ma sempre si protesta vano di-
quella de'franco- muratori, e dichiarando pendenti, suddite del Papa, di sostenere
che già con due editti del cardinal segre. le sue parti, o a lui ricorrevano per aiu-
tario di stato avea fatto proibire aperto, e spesso a lui si sottomettevano inte .
tamente la società de'carbonari. I carbo- ramente per finire le discordie interne.Ad
nari suscitarono vive inquietudini in To- onta della condanna di Pio VH , ad onta
rino, nella Lombardia, in Venezia, nello che separò i settari dalla comunione de'fe-
stato pontificio, ed in Napoli ove insorse deli, il carbonarismo avendo dappertutto
rivoluzione, come in Piemonte, che si do steso i suoi rami, proseguì il tentativo di
vè reprimere colle armi austriache, come manomettere l'Europa. Divenuto poco
narro a SICILIA con qualche particolari dopoPapaLeone XII,rivolse le sue energi.
tà . Il nome di carbonari fu primamen- che e zelanti cure ad iscoprire qual fosse lo
te, al dire di Lebas, Diz. enciclopedico , stato delle sette segrete, quale il loro nu-
assegnato ad alcuni malcontenti Guelfi mero, quale la loro forza . Le investigazio-
( ), i quali per involarsi alla vigilanza ni facilmentegli fecero conoscere, che l'im-
de❜loro nemici i Ghibellini ( V.) ,riunivan. pudenza di queste società si era accresciu
si nel più fitto de'boschi entro capanne ta a misura che s'aumentavano il loro nu-
di carbonari, per maturarvi le loro deli- mero e lelorosuddivisioni in sette diver-
berazioni, oper proporre i mezzi di difen. se, come l'universitaria che avea sede nel
288 SET SET
seno di parecchie università di studi . Per che induce il disprezzo dell'autorità di co-
tanto Leone XII stimò suo dovere di con . loro che, governando la Chiesa e la legit-
dannare nuovamente tutte le sette segre. tima società , hanno il diritto di sapere
te, e di far ciò in modo che niuno possa tutto quello che concerne alla conserva.
vantarsi di non essere compreso nella sua zione dell'una e dell'altra? Non è cosa la
sentenza apostolica . A tale effetto, colla più iniqua il chiamare Dio stesso in te
celebre bolla Quo graviora mala , de' 13 stimonio della promessa di commettere
marzo 1825, riepilogando le bolle di Cle- delitti ? ... Essi dicono nel loro cuore, ed
mente XII , di Benedetto XIV e di Pio anche in pubblico, non v' ha Dio, e poi
VII, e che il cav. Artaud riprodusse nel hanno l'audacia di volere un giuramento
la Storia di Leone XII, t. 2, cap. 29, con. innanzi a Dio da tutti quelli che associa
dannò tutte le società segrete, tanto quel- no alle loro sette ! ...." Ricordò ancora
le che allora sussistevano, quauto quelle Leone XII, comeavea fatto il predecesso.
che poteanocrearsi dipoi, e che si propon- re Pio VII.‫ وو‬Quantunque Pietro , il prin
gono i delitti da lui accennati nella bolla, cipe degli apostoli (Epist. 1 , c. 2, v.13 e
contro la Chiesa e contro le supreme au- 14) comandi che i cristiani, qual dovere
torità civili, qualsiasi il nome,in perpetuo, verso Dio, debbano essere sommessi ad
sotto lemedesime pene espresse nelle bol . ogni umana creatura, od al re, siccome
le de'predecessori e da lui espressamente a quello che sta al di sopra di tutti, od
confermate; dichiarando vano , empio e ai governatori , siccome persone da lui
scellerato il giuramento de' settari , per mandate a rappresentarlo; quantunque
quanto giustamente rileva. Leone XII , co- l'apostoloPaolo(a ' Rom. c. 13, v.1 ) coman-
me padre comune de'fedeli,nella sua bolla di, che ogni anima vivente sia sottoposta
fa una tenera esortazione a' miseramente alle più alte podestà, la società de'carbo-
caduti e ascritti nelle sette; e come tenen . nari insegna che per mezzo di ribellioni
do in terra il luogo di Colui che professò ognuno ha il diritto di spogliare del loro
di non esser venuto a chiamare i giusti, potere i re e gli altri sovrani, cui osa ap-
ma i peccatori, eccitò i traviati figli a tor- plicare l'odioso titolo di tiranni per ren
nare istantemente al seno di Cristo, non derli più facilmente il bersaglio di tutte
dovendo disperare della misericordia e le ingiurie popolari ". Quanto operarono
clemenza, e quali figli prodighi di gran le sette ne' successivi anni in Francia, in
volontà li raccoglierà fra le sue braccia. Parigi, in Modena, nello stato pontificio
Inveisce poi sul giuramento inesorabile, e con rivoluzioni nel 1830 e nel 1831 ,
simile a quello degli antichi Priscillani . lo dichiarai in tali articoli, a GREGORIO
sti, colquale promettevano che giammai XVI, a SCOMUNICA per quella che lanciò
scoprirebbero quanto appartiene alla so- contro i settari ribelli, ed a Roma. A que
cietà, e di nulla affatto rivelare, insegnau- sto articolo, a Pro IX , a SCOMUNICA da
do essere permesso di togliere la vita a lui sentenziata per la ribellione del 1848
quelli che nonserbavano il promesso se- e del 1849 di Roma e suo stato, narrai
greto. » Specialmente poi condanniamo le successive rivoluzioni; ne'quali anni e-
in tutto, e dichiariamo vano il giuramen ziandio Germania, Francia e Italia dal
to de'settari, ch'è una vera empietà, una le settefurono poste a soqquadro con ter-
vera scelleratezza ... E non è uu eccesso ribili e disastrose conseguenze, che ripor
di perversità il far sì, che quel giuramen tai negli articoli Pio IX, PARIGI, UNGHE
to che devesi proferire innanzi alla giu- RIA,VIENNA, SCHLESWIG,SARDEGNA REGNO,
stizia, possa essere un legame obbligante SVIZZERA , VENEZIA , PARMA e PIACENZA,
l'uomo ad una missione ingiusta? Non è REGGIO DI MODENA, TOSCANA, SICILIA.Gre
un eccesso di perversità un giuramento, gorioXVInel 1835proscrisse l'empiolibro
SET SET 289
diFedericoGuglielmoCarovè : IlSansimo tri indipendenti nella gerarchia, ma col-
nismo (V.) e la più recente filosofia fran- legati tra loro in forza del medesimo spi-
cese; nonche : Doctrine de Saint - Simon: rito, e distinguerli secondo le diverse na-
Religion Saint- Simonienne aux artistes. zioni , chiamandoli : Giovine Italia, Gio-
Nel medesimo anno Gregorio XVI ripro vine Alemagna , Giovine Svizzera, Gio-
vò e condannò le opere di Ermes e gli Er. vine Polonia, Giovine Francia, e facendo
mesiani (V. ). A POSNANIA e altrove ra- che tutte queste giovani, confederate tra
gionai dell'abberramento anti-religioso loro e quasi sorelle , rappresentassero la
che produsse il Rongianismo, affrontato e gran fratellanza, e si dassero scambievol .
combattuto da Gregorio XVI , e da cui mente la mano. Con questa opportunis-
derivarono il Razionalismo (V. ) univer. sima modificazione non è a dire quanto
sale,la setta degli amici della luce che pre- le sette moderne acquistassero di amplia-
dicò il preteso rinnovamento della socie- zione,di speditezza , di efficacia sopra lean-
tà sulla base del Comunismo, e del Ra- tiche, e come la rovina degli antichi sta-
dicalismo, di cui feci parola a PANTEISMO, ti sia divenuta più una certezza che un
ove dissi pure del comunismo.Contro que pericolo. Le facilitate comunicazioni , mas .
sto ultimo, contro il Socialismo ( V.) ed sime colle strade ferrate, resero agevole
altre moderne sette, più volte il regnante l'impartiree diffondere gli ordini, le istru-
Pio IX alto alzò la voce riprovandole, e zioni, gli avvisi per mezzo di agenti segre .
proibendo i pestiferi loro libri. Le sette ti. I governi sovente si crederono di aver
socialistiche che di presente ancora mi- tutto finito con una repressione forte e to-
nacciano l'Europa, e che massimamente tale;ma la repressione guarda solo l'ester-
dopo il 1838 cominciarono a prender for no, e l'uomo è un ente morale che ope
me e sembianze spiccate, altro non sono ra in forza d'idee. Le idee dunque con-
che sviluppamenti novelli dell'illumini . viene raddrizzare e guarire , se si vuole
smo, variatine i soli accidenti . La sostan- che il riordinamento sia stabile e non co-
za, lo scopo, i mezzi, lo spirito, i principii stituisca uno stato violento. Conviene che
sono i medesimi . Chi legge i diversi scrit si ristabilisca e si ravvivi ne'popoli il con-
ti e ordinamenti degli odierni capisetta e cetto dell'autorità , ormai spento oalmeno
agitatori, s'accorge benissimo che tutti offuscato nel pestilente soffio dell'indipen-
non hanno fatto altro che copiare Weis- denza individuale ispirata dal protestan-
haupt, astutissimo calcolatore, il cui co- tismo, come osserva la Civiltà cattolica,
dice delle diaboliche prescrizioni si legge ch'è tutta intenta a questo santissimo sco⚫
nel Barruel, Mémoires pour servirà l'hi po. Essa dichiara nel suo zelo e franca.
stoire du Jacobinisme t. 3 , dal quale sem- mente. " I primi rivoluzionari non furo-
bra avere attinto il Gioberti (le cui ope. no le sette , non furono i popoli; furono
re, in qualunque idioma, furono proibite i gabinetti , i governi col ribellarsi all'au- 1
e condannate con decreto del s. Offizio torità dellaChiesa . I popoli non fecero che
de' 14 gennaio 1852 , approvato dal Papa seguir quell'esempio in altro giro, cioè nel
Pio IX) tuttociò che dice nel suo Gesui giro politico. Diedero opera unicamente
ta moderno,appiccando ad un venerabile ad estendere il principio già posto, e sotto
e benemerentissimo istituto religioso ciò la guida della logica naturale applicarne
che l'autore dell'illuminismo prescriveva agli ordini civili le conseguenze. Questo
a'suoi seguaci. Acciocchè fosse più pron- io vorrei che meditassero tutti quelli a cui
ta e meno inceppata l'azione settaria nei la provvidenza affidò di presente le sorti
diversi punti d'Europa, e meglio si sod- de'popoli, e commise l'ufficio di riordina-
disfacesse all'ambizione di più capi egua re la società sgominata ; ohob quanto la sa-
li tra loro, si vollero organizzare più cen. lute e la tranquillità delle postere gene-
VOL. LXIV. 19
290 SET SET
razioni dipende da ciò che essi ora sono se loro l'intrinseca falsità , assurdità , nul-
per fare ! " Laa medesima Civiltà cattoli lismo del protestantesimo"come esprime.
ca nel t . 4, 2. serie, p . 75, rese modesta si il ch. autore nel suo discorso prelimi
mente ragione della dottissima opera nel nare. In somma questa opera viene op-
1853 pubblicata dal celebre e benemeri- portunissima ad uno de'più urgenti biso.
to gesuita p.Giovanni Perrone sommoteo gni d'Italia,fatta bersaglio delle sette;quel-
logo: Il protestantismo e la regola di fe lo cioè d'un lavoro, che facendo profitto
de, che scrisse principalmente per l'Ita delle dottrine degli antichi apologisti del
lia, di cui è una vera gloria imperitura, la religione cattolica, riunisce insieme lut.
pel sublime intendimento di guarentirla to quel più di sodezza e di novità che la
e tutelarla nel suo bene supremo, ch'è la rende adattata a'tempi che corrono : la
purezza e santità della sua antica fede. sua lettura scuserà certamente quella di
Poichè sono noti a tutti glisforzi veramen molte altre, per fornire le armi onde di-
te impetuosi che da qualche tempo fa il fendere la propria fede, contro gli attac
protestantesimo per insinuarsi in Italia , chi de'settari.
che vanta il centro del cattolicismo. ‫ و»و‬La SETTARIO. V. SETTA.
così detta libertà religiosa , dopo essersi SETTANTA INTERPRETI. Vedi
messa a'servigi delle follie democratiche; SCRITTURA SAGRA. Solo qui dirò, che dal
e le riforme politiche, non potutesi otte- dotto mg. Angelo Rocca, Tesoro d'an-
nere in Italia in nome de' principi e del tichità sagre, Roma 1745, t. 2 , p . 4, si e.
Pontefice, si vogliono ora ottenere in no- numerano i 72 interpreti, volgarmente
me del Mazzini e di Lutero. Argomento detti Settanta, chiamati da Tolomeo per
chiarissimo e perentorio dello stretto vin la versione della Bibbia, colla classifica-
colo che unisce i governi ammodernati col- zione delle tribù d' Israele a cui appar.
lo spirito eterodosso. Ed in vero non sem- tenevano.
bra potersi altrimenti spiegare l'aiuto pos. SETTE ALTARI PRIVILEGIATI.
sente che i protestanti forastieri danno ai . ALTARE PRIVILEGIATO, SETTE CHIESE DI
ribelli italiani, e la grande cura che han- ROMA, ed i relativi articoli.
no i ribelli italiani d'introdurre fra noi il SETTE CHIESE DI ROMA, Septem
forastiero protestantesimo, se non che col- Urbis Ecclesis. Chiese le più ragguar-
l'ammettere una come a dire affinità chi devoli di Roma, che si portano a vene-
mica tra la riforma e libertà politica col- rare in diversi tempi dell'anno, una do-
la riforma e libertà religiosa ". Il p. Per- po l'altra, non solo i romani, ma ancora
rone col suo libro, che nel suo senso è cer- i forestieri che si recano nell'alma città,
tamente opera originale, viene tutto in ac centro del cristianesimo e residenza della
concioperle presenti condizioni della cat- Sede apostolica (V.), onde rendere uno
tolica Italia, minata dalle sette politiche, speciale culto alle Memorie de' principi
non meno che dalle sette religiose, ed ha degli apostoli, e degli altri ss. martiri che
il merito speciale d'indirizzarsi di per se in ognuna sono , insieme a tanti altri sa-
ad ogni genere di lettori, sia per la dot- grosanti oggetti di universale venerazio .
trina, come pel metodo e per la chiarezza ne, e per lucrare le sante Indulgenze(V.).
con cui sono esposte. In una parola, pie. Antichissima è l'istituzione di visitare le
namente corrispose al suo precipuo fine 7 principali Chiese di Roma (V.), cioè le
» di recare almeno con la penna secondo 5 basiliche patriarcali, e quelle di s. Seba-
le mie forze qualche rimedio o preserva stiano e di s.Croce. Le ricorderò secondo
tivo a'miei concittadini, disegnai di scri- l'ordine topografico con cui si sogliono vi
vere un'opera che nel modo più spedito, sitare principalmente nel giovedì grasso
calzante,evidente,irrepugnabile,mostras di carnevale, la primavera, nel mese di
SET SET 291
maggio e nell'autunno da' divoti fedeli, ligiosi e religiose, ed a pie congregazio .
dalle confraternite ed altre pie congrega. ni e sodalizi. Solo qui ricorderò col Piaz.
zioni, tutte avendole descritte a'loro in- za, Menologio romano par. 1 , p . 485, e
dividuali articoli , e in quelli loro relati- col Severano,Memorie p.241 ,che s . Beg-
vi. Chiesa di s. Pietro inVaticano, Chie- ga figlia di Pipino duca di Brabante, e
sa di s. Paolo nella via Ostiense fuori sorella di s. Geltrude , per la divozione
le mura di Roma, Chiesa di s . Sebastia grande ch'ebbe alle basiliche de'ss. Pie-
no fuori le mura, Chiesa di s. Giovanni tro e Paolo, e alle 7 chiese di Roma , la
in Laterano, Chiesa di s. Croce in Ge- visita delle quali era già in uso al suo tem-
rusalemme, Chiesa di s. Lorenzo fuori po, ritornata in patria volle a similitu
le mura, Chiesa di s . Maria Maggiore. dine, e per divota memoria edificare 7
Queste chiese si visitano una dopo l'al- chiese o cappelle nel monastero ove si ri-
tra consecutivamente in una medesima tirò a servire il Signore fino alla morte,
giornata, ovvero nel giorno precedente che seguì nel 698 a'17 dicembre, giorno
si visita la basilica di s. Pietro, e nel dì in cui si celebra la sua festa. Gregorio XIII
seguente le altre. Ciascuna ha i 7 altari a preghiera di s. Carlo Borromeo cardi-
privilegiati, che tutti debbonsi visitare. nale arcivescovo di Milano, concesse alle
Quanto al modo di visitare con frutto le primarie 7 chiese di tal città il singolar
7 chiese e loro altari, si apprende dal li- privilegio delle medesime prerogative e
bretto : Modo di visitare le sette chiese indulgenze che godono le 7 principali
praticato da s. Filippo Neri, fondatore chiese di Roma,e visitando quelle come se
della congregazione dell' Oratorio , ed os- si visitassero queste. Benedetto XIII col-
servato sempre dai fratelli della stessa la bolla Redemptoris nostris, de'23 set-
congregazione, Roma 1852 presso Aure- tembre 1729, Bull. Rom . t. 13, p. 400 ,nel-
lj. Questa divozione insigue fu introdot l'erigere in congregazione la pia società
ta dalla pietà de'nostri maggiori , e venne della Buona morte, esistente nella chiesa
approvata dall'autorità de' sommi Pon- del Gesù, accrebbe le indulgenze conces
tefici, come dichiarò Sisto V nella bol- se da Alessandro VII , e le accordò tutte
la Egregia populi romani pietas, de' 13 quelle delle 7 chiese di Roma, visitando
febbraio 1586, Bull. Rom . t. 4, par.4, p . una chiesa de'gesuiti, e recitando divota .
187. Leggo nella Raccolta delle s. indul- mente 7 Palere Ave.DiceCancellieri nella
genze, che chiunque confessato e comu . Stor.de'possessi de' Papi p . 148 , che molti
nicato divotamente visiterà le dette sette monasteri di Roma hanno una scala, nel
chiese di Roma, secondo la pia consue- visitar la quale acquistano tutte le indul-
tudine,pregando secondo l'intenzione del genze che acquisterebbero a visitare la
Papa, potrà conseguire le moltissime in- Scala santa ; come ancora 7 altari che
dulgenze, che sono ogni giorno nelle sud- servono alle monache in luogo delle 7
dette celeberrime chiese,meritamente ar- chiese. Osserva ancora che nella basilica
ricchite di tali celesti tesori, come da bolle e Lateranense eranvi 7 altari , che secondo
brevi pontificii originalmente esistenti nei Giovanni Diacono,inEpist. ad Senarium ,
rispettivi archivi ; quali indulgenze sono presso il Mabillou, Mus. Ital. t. 2, p. 74,
applicabili a'fedeli defunti per concessione si preparavano dalle 7 Regioni (V.) di
perpetua di PioVII, fatta con decreto della Roma, si consagravano nel sabato santo,
s. congregazione delle indulgenze del 1.° offrendosi latte e miele, donde poi da al-
settembre 1818, tranne nell'anno santo cuni si deduce l'origine delle 7 chiese e
del Giubileo (V.), in cui restano sospese . de'7 altari privilegiati. Il Panciroli , Te-
Diversi Papi concessero eguali indulgen sori nascosti di Roma, a p. 126 tratta
ze a diverse chiese della cristianità, a re- delle 7 chiese di Roma, cioè delle patriar
292 SET SET
cali basiliche di s. Giovanni, di s. Pietro, siamo dire per l'antichità e divozione lo
di s.Paolo,di s.Lorenzo ,di s. Maria Mag. ro che Cristo vi sia nel mezzo, tirando col
giore, e delle basiliche di s. Sebastiano, lume della fede gl'ignoranti e i dotti, e
celebre pel Cimiterio (V.) contiguo, e di que' che sono vicini col lume de'7 can.
s. Croce in Gerusalemme. Dichiara però dellieri, e quelli che stanno da lontano
di non aver potuto trovare il principio col lume delle 7 stelle: Pacem eis, qui lon
della divozione di visitarle complessiva- geest, et quiprope, dicit Dominus . Il dot
mente, ciò che non riuscì neppure all'e- tissimo p. Giovanni Severano filippino
ruditissimo e accurato Panvinio, per cui ci diede: Memorie sacre delle chiese di
opina che dall' antichissimo fervore col Roma, e di altre chiese e luoghi che si
quale i fedeli frequentemente visitavano trovano perlestrade di esse,Roma 1630.
le 5 basiliche patriarcali,aggiunsero le al . L'opera eruditissima è divisa in 2 parti,
tre 2 basiliche, con visitare dopo s. Pao- e piena di preziose nozioni di archeologia
lo, recandosi a s. Giovanni, il venerando sagra, come quello che fu collaboratore
cimiterio di Calisto che s'incontra nella del sommo Bosio nella Roma sotterra.
via, e sul quale elevasi la chiesa di s . Se- nea. Nella 1. tratta dell'antichità di det
bastiano; indi giunti a s. Giovanni dopo te chiese; di quelle ch'erano già ne' sili
avervisitato la basilica, nel portarsi a quel loro; delle fabbriche, ornamenti e dona-
la di s. Lorenzo, passando avanti alla ba zioni fatte alle medesime; delle reliquie
silica di s. Croce, pe'suoi pregi incomin- che vi sono,e della venerazione che a quel
ciarono a visitarla. Aggiunge che alcuni le hanno avuto tutte le nazioni del mon.
sogliono visitarne due altre, e così for- do, particolarmente i potentati della cri-
mano 9 chiese, cioè la Chiesa di s. Paolo stianità, i sommi Pontefici ed i santi che
alle trefontane (V. ), e la Chiesa dellass. l'hannovisitate. Nella 2.ª parte tratta con
Annunziatella (V.), ambedue nella via diffusione del modo di visitare le 7 chiese
Ostiense; ed altri in onore de'g Cori de fruttuosamente. Pertanto dice chedueso.
gli Angeli (V.) visitavano tali chiese, ac- no i fini che si devono avere nel visitar
ciò per mezzo loro governando Dio tutto le 7 chiese, uno della gloria di Dio e dei
il mondo, siamo nelle nostre operazioni santi suoi, l'altro della propria utilità,
da loro bene indirizzati. Inoltre Panci- cioè del merito e frutto dell'anima. A.
roli spiega i misteri del numero delle 7 vendo nella 1. parte riferito molte storie
chiese, poichè a'primi cristiani fu ispira e vari successi spettanti ali . fine, nell'al
ta la pia pratica dallo Spirito santo, che tra parte dimostrò quello che può con.
sotto il numero settenario divide le gra. venire al 2.0, ponendo in essa alcuni di
zie e doni suoi , e per le indulgenze co . voti esercizi e pie meditazioni, de' quali
piose che si guadagnano nella visita delle si possa servire chi visita le 7 chiese; re
7 chiese da'fedeli, può dirsi che siano fi- stando libero ciascuno secondo le inter-
gura di que' 7 anni che nell'antica legge ne ispirazioni di recitare quelle orazioni,
di remissione e di perdono (e in cui si li- praticare que'pii esercizi , fare quelle me-
beravano gli Schiavi) si addimandano; e ditazioni che gli piacerà scegliere, a secon-
siccome l'apostolo's. Giovanni scrivendo da anche del tempo che può impiegare
delle 7 Chiese d'Asia le paragona a due nella settenaria visita. La divozione colla
sorta di lumi, l'uno terrestre cagionato quale i santi hanno visitato e venerato
da 7 candellieri,l'altro celeste da 7 stelle, questi luoghi sagri, come il p . Severano
che rapito in ispirito vide tenersi da Dio racconta nella 1. parte, siano di stimolo
nella sua destra, stando egli ritto in mez. ed eccitamento ad imitarli , e occasione
zo a 7 candellieri ; così noi di queste 7 d'invocarli in aiuto, acciò impetrino da
chiese, con tutte le altre di Roma, pos- Dio la stessa divozione, accompagnino il
SET SET 293
pio viaggio e ci facciano parte di quel fer- Basilica Vaticana, ove dicesi che i 7 al-
vore e spirito da loro praticato. Propo- tari hanno avuto origine in questa basi-
ne il p. Severano di formar l'intenzione lica, e quindi con privilegio sono stati ac-
di far la visita delle 7 chiese, di eseguirla cordati ad altre chiese. Il p . Severano ag-
in memoria di quelle amare processioni giunge che nella visita de'7 altari soglio-
che fece il Salvatore nella sua passione, no i divoti far diverse meditazioni, e par-
andando da un giudice all'altro; conside- ticolarmente: su'memorati 7 viaggi dolo
randotutte le altre fatiche etormenti che rosi di Gesù, distribuendoli per ciascun
sopportò per noi, fino alla morte, essendo altare;ovvero delle 7 effusioni del suo pre.
» questo fine istituita la Via Crucis ( F. ) zioso Sangue; delle 7 parole che disse mo-
delle stazioni , cioè in onore e memoria rendo in Croce; de'7 doni dello Spirito
della sua ss. passione, e diverse dalle Sta. santo domandandoli ; de' 7 sagramenti
zioni di Roma (V. ), altra divota peregri della Chiesa , ringraziandone il Signore
nazione alle chiese principali. Laande sic- che gli ha istituiti per conferirci in essi la
come la Chiesa ha ordinato le 7 Ore ca- grazia ; oppure delle 7 opere della mise-
noniche ( V.) in memoria di quello che ricordia corporali espirituali , domandan.
in ciascun'ora patì il Redentore, così pos do perdono delle omissioni fatte in esse
siamo pensare chesiano state istituite sta- e simili. Inoltre suggerisce il p. Severa-
zioni con tante indulgenze nelle 7 chiese no, che lasciandole per le altre chiese che
di Roma, in memoria della stessa passio- si avranno da visitare , basterà nella vi-
ne di Cristo, e di que'7 dolorosi viaggi e sita degli altari di s. Pietro concepir do.
luoghi principali , dove Gesù patì obbro- lore e domandar perdono a Dio de'7 pec-
bri e tormenti, andando cioè dal cenacolo cati mortali, co' quali l'abbiamo o l'a-
all'orto di Getsemani, dall'orto alla casa di vremmo offeso senza il suo aiuto, invocan-
Anna, da questa a quella di Caifa,da Caifa do una virtù contraria a'medesimi pec-
a Pilato, da questo ad Erode, da Erode di cati pe'meriti della passione di Gesù, e
nuovo a Pilato, da Pilato finalmente al per l'intercessione e meriti di que'santi,
monte Calvario.Luoghi tutti che descris de'quali vi sono i corpi o le reliquie. E si
si a GERUSALEMME ed a Scala santa. In potrebbero dire a quest'effetto in ciascu
cominciandosi la visita delle 7 chiese con no di essi altari uno de' 7 salmi peniten-
quella di s. Pietro, il p. Severano parla ziali, oltre al Pater ed Ave che suppone
della visita che si suole fare a'suoi 7 al- in tutti. Nella ricordata Raccolta delle s.
tari privilegiati, i quali al presente sono: indulgenze leggo altresì , che parimenti
quelli della cappellaGregoriana ove si ve- antichissimo è il costume di visitare nel
nera la B. Vergine del Soccorso; de' ss . le 7 chiese, ma specialmente in s. Pietro
Processo e Martiniano; di s. Michele Ar- in Vaticano, i 7 altari privilegiati, come
cangelo; dis.Petronilla vergine; della Ma- se ne ha memoria nel proprio archiviofin
donna della Colonna ; della crocefissione da'tempi d'Innocenzo II del 1 130. Qua-
di s. Pietro, e de'ss. Simeone e Giuda; di lunque fedele cristiano colledebite dispo-
s. Gregorio Magno. Gli altari privilegiati sizioni, specialmente della confessione e
della vecchia basilica erano quelli de Os . comunione per l'acquisto dell'indulgenza
sibus dedicato a s. Pietro; de'ss. Leone I, plenaria , divotamente visiterà i detti 7 al-
Leone II, Leone III e Leone IV Papi; dei tari, potrà conseguire molte indulgenze
ss. Processo e Martiniano; della B. Ver- concedute da più Papi , e confermate da
gine de Conventu ; de'Morti; dello Spi- s. Pio V,Sisto V, Clemente VIII , Paolo V
rito santo, indi di s . Anna ; e de'ss. Boni- e Urbano VIII, che spedì molti brevi a
facio martire e Bonifacio IV Papa . Tan- favore di chiese fuori di Roma, nelle qua-
to apprendo dalla Descrizione della s. li in 7 altari concedè le stesse indulgen-
294 SET SET
ze che sono ne'7 altari privilegiati della nell'ottobre ordinò che per la visita delle
basilica Vaticana ; le quali indulgenze 7 chiese, in luogo delle basiliche di s . Pao.
ponnoapplicarsi a'fedeli defunti per con lo, di s. Lorenzo e di s. Sebastiano, tutte
cessione di Pio VII, con decreto della s. suburbane, si visitassero colle stesse in-
congregazione delle indulgenze. Nel cita- dulgenze le chiese di s. Maria in Tras-
to libretto,Metodo di visitare le 7 chiese, tevere, di s. Maria del Popolo , e di s. Pie-
sono nominati individualmente tutti i 7 tro in Vinculis. Presso la patriarcale di
altari privilegiati di ciascuna basilica, e s. Lorenzo stabilì Gregorio XVI il pub
si devono visitare con quanto ivi è de- blico Cimiterio di Roma (V. ) , e ne ripar
scritto. Si può vedere ALTARE PRIVILE- lai a SEPOLTURA. Talvolta fu prescritta la
GIATO, PURGATORIO e gli analoghi articoli: visita delle 7 chiese nelle solenni e pub.
in fine riporterò gli autori che ne trat- bliche Penitenze (V.), come fece Giulio
tarono. A CAPPELLE PONTIFICIE notai co- Il nel 1510,quando solennemente assol-
me Sisto V colla suddetta bolla volle ri- vette la repubblica di Venezia dall'inter-
pristinare l'antica consuetudine di cele- detto e censure incorse, imponendola agli
brare le funzioni papali nelle 7 chiese di ambasciatori della medesima. I Papi fu-
Roma,e di restituirle alla primiera vene- rono divotissimi di fare la visita delle 7
razione, facendo il novero di quelle che chiese, come rimarcai in molti luoghi , e
vi si dovevano celebrare, e che nondime qui solo ricorderò che s. Pio V a'2 1apri-
no per la loro lontananza, prevalse per le 1572, e sebbene debole pel male, volle
molte l'uso introdotto nelle cappelle pa- fare l'ultimavisita delle 7 chiese,ma man-
latine; quanto alla basilica Ostiense me- cante del necessario vigore, non potendo
glio è vedere l'articolo s. PAOLO. Talvol- venerare la Scala santa, che si suole com-
ta alcune di dette 7 chiese temporanea prendere nelle visite, si contentò baciarne
mente furono per le visite e indulgenze l'ultimo gradino.Avendo Paolo V col pre-
sostituite da altre cospicue chiese. Per mio delle indulgenze ridotto a maggior
ciò dissi a CHIESA DI S. LORENZO IN LUCI. frequenza la visita delle 7 chiese, egli stes-
NA, che per la sua venerazione Clemen. so accompagnato da ' cardinali vescovi e
te VIII e Urbano VIII in tempo di Pe- dalla sua corte nel 1608 sovente le visi-
stilenza (V.) la surrogarono a quella di tò con esemplare raccoglimento . Intro-
s. Lorenzo fuori le mura; a CHIESA DI S. dusse poi ilsanto costume di visitarle pro-
PIETRO IN VINCULIS, che Urbano VIII l'as- cessionalmente, ed in esse ricevere la s.
segnò in tempo di peste , in luogo della comunione. Benedetto XIII nelle sue fre
patriarcale di s. Lorenzo nominata ; ed a queuti visite alle chiese di Roma non a-
CHIESA DI S. MARIA IN TRASTEVERE, per le vrà mancato di esercitare questa divozio-
singolari sue prerogative, che i Papi la so- ne. Molti cardinali la frequentarono colle
stituirono a quella di s . Paolo nelle pe- loro famiglie e altri, e con non poca edi-
sti e nell'inondazioni del Tevere (V.), ed ficazione, come i cardinali Nobili, Baro.
anche per la visita degli Annisanti (V.), nio, Tarugi, Taverna, Paleotti , Sfondra-
eziaudio colla Porta santa (V.), la quale ti, Aldobrandini (poi il 1. Gregorio XIV,
hanno 4 delle 7 chiese, cioè s. Giovanni, il2. Clemente VIII), Cusani,s . Carlo Bor-
s. Pietro,s. Paolo, s. Maria Maggiore, che romeo e altri, come trovo ricordato dal
sono le prescritte per lucrare le indulgen. Piazza . Abbiamo da Lunadoro, Relazio-
ze di detti giubilei universali. Il contem- ne della corte di Roma del 1646, che i
poraneo diarista Cecconi registrò all'an- cardinali andando alle 7 chiese o per viag
no1720, che Clemente XI per l'influen- gio devono portare il cappello di feltro
za di micidiale contagio , a cagione che rosso ; e visitando le medesime in segno
molte Porte di Roma si tenevano chiuse, di peuitenza devono vestire di paonazzo,
SET . SET 295
ed altrettanto suole praticarsi nella visi- onde tutto proccdesse in ordine, acciò i
ta delle 4 chiese per l'anno santo, come visitanti come le turbe seguaci di Cristo
praticarono nel 1600. Questo esempio fu fossero pasciuti della divina parola e di
imitato daʼvescovi, da altri prelati e dai cibo, per rinvigorire il corpo e lo spirito,
primari della corte di Roma . Molti santi molto si affaticava, e talora per sover-
e servi di Dio egualmente furono divoti chia fatica soggiaceva alla febbre. Celebra
di questo santo Pellegrinaggio, come s. dunque s. Filippo per avere a'25 febbra-
Filippo Neri frequentemente, e s.Giusep- io1552 nel portico di s. Pietro raduna.
pe Calasanzio quasi ogni giorno. Il Piaz- to i visitanti, e rinnovato la fervorosa me-
za nell'Eusevologio Romano tratt. 1 1 , 0. moria dell'antica divozione de'fedeli nel-
19:Delpiodivertimento dalle vanità car. la visita delle 7 chiese di Roma, alquan-
nevalesche,neldivoto viaggio delle 7 chie- to tralasciata per le contingenze de'tem-
se, nel giorno digiovedì di sessagesima , pi, praticando egli per I10 anni continui di
con la pubblica ed esemplare refezione . visitarle ogni notte, a fronte dell'intempe .
Chiama questo edificante pellegrinaggio rie dell'atmosfera; divozione che lasciò in.
mirabile, meritorio, il più memorabile e culcata a'suoi filippini,che tuttora la pra-
pieno di merito,come di antichissima di- ticano co'fedeli ascritti all'oratoriode'me-
vozione, per cui s. Filippo Neri istituì che desimi . Così l'ingegnosissimo e gran mae-
co' suoi Filippini (V.) le visitassero le stro di spiritos. Filippo converti i bagordi
persone ascritte all'oratorio de'medesimi e sollazzi carnevaleschi ,in divota peregri
nel clamoroso giovedì di Carnevale (V.) nazione aʼluoghi più celebri della divo-
e in altri tempi, talvolta venendo il san . zione romaua, accoppiando col piacevo-
to accompagnato da una moltitudine di le della onesta ricreazione indicata, la vi-
persone che arrivarono a 5 o 6000 : di ta attiva insiemealla contemplativa . Que-
più narra il p. Severano, che nella con- sto esempio fu imitato e si prosiegue ad
gregazione de'fratelli secolari si distribui esercitare da molte pie congregazioni e
sce ogni domenica la visita delle 7 chie- confraternite secolari, non meno nel gio-
se agli stessi fratelli cavati a sorte, cioè di vedì grasso di carnevale,che nella prima.
una chiesa per ciascuno, in modo che 7 vera e mese di maggio , ę autunno prin-
di loro visitano in 7 giorni tutte le 7 chie- cipalmente, supplendo alcuni di ciascuna
se. Descrive Piazza l'ordine e il modo del all'occorrente per la refezione, che si suo
santo viaggio di s. Filippo, incomincian le fare presso le chiese di s. Cesareo , o
do dalla visita della basilica Vaticana e de'ss.Nereo ed Achilleo, o in altri luoghi
de'suoi 7 altari privilegiati, ivi istituiti in con discreto riposo; ed altrettanto soglio.
vece delle 7 chiese o pellegrinaggio del- no praticare, oltre molti religiosi , quelle
le 7 basiliche; che in tutte le chiese, tran- monache che non hanno stretta clausu .
ne s. Pietro e s. Paolo, la pia comitiva di ra, con accompagno di carrozze, come le
visa in classi udiva uno spirituale sermo . oblate di Tor de'Specchi e le convittrici
ne, per la strada cantandosi salmi e inni del ss. Bambino Gesù e d'altri monaste
con divota allegrezza ; e in che s. Seba- ri, ed eziandio conservatorii . Notai neʼvol .
stiano s. Filippo soleva cantare messa e IV, p. 305, XIV, p. 22 , che Benedetto
comunicare la maggior parte delle per. XIV concesse alle monache benedettine
sone che lo seguivano; quindi passava al- della ss. Concezione di Campo Marzo, di
la vigna de'Massimi o de'Crescenzi, o al clausura papale, il singolar permesso di
giardino Mattei, ad un'amena e frugale uscire a visitare nell'anno sauto le 4 pa-
refezione, che pur descrive, intramezzata triarcali basiliche, ed inoltre di poter vi
dal canto deʼmoltetti spirituali, e dal suo sitare in perpetuo ogni anno per una vol .
no e concerto di strumenti. Che il santo ta e in due consecutivi giorni le 7 chiese
296 SET SET

colle norme che indicai , dicendo pure di orazioni di Fausto Ricci per visitare la
altre monache che solevano perciò usci- sagrosanta basilica Vaticana, ei VIIal·
re da' monasteri. Sopra le 7 e 9 chiese, tari della medesima , Roma 1 754. Le sel-
ed i 7 altari privilegiati di s. Pietro scris- te basiliche di Roma, o visita delle selle
sero i seguenti. OnofrioPanvinio, Deprae- chiese, per il barone M. Teodoro de Bus-
cipuis Urbis Romae sanctioribusque ba sierre, in francese con due disegni , Pa-
silicis, quas septent ecclesias Urbis Ro- rigi 1845. Ne rende ragione il t. 2, p . 441
maevulgo vocant, Romae 1570 , Coloniae della serie 2.ª degli Annali delle scienze
1584. Le sette chiese principali di Ro- religiose.
ma tradotte da M. Antonio Lanfranchi, SETTE DOLORI . V. OBLATEDE'SET-
Venezia 1557 Roma 1750. De Martiis, Il TE DOLORI.
peccatorepellegrino nel giro perpetuo al- SETTE DOLORI DI MARIA VER-
la visita deile selle chiese di Roma , ivi GINE, Septem dolorum B. Mariae Vir
1718. Giovanni Baglione, Le nove chie- ginis. Divozione propagatissima , corona,
se di Roma, nelle quali si contengono le abito, compagnie o confraternite, festa di
istorie, pitture, sculture ed architetture di Maria Vergine Addolorata. Virgo Ma
esse, Roma 1639. Raffaele Sindone, Al- gna Maria Perdolens,la chiamòMorcelli,
tarum et Reliquiarum s. Basilicae Vali- e la sua festa: Solemnia ob memoriam D.
canae, Romae 1744. Pietro Martire Fel- N. Mariae Perdolentis. La di vozione ver-
lini, Le nove chiese privilegiate e princi- so i dolori della B. Vergine non abbiso.
pali della città di Roma, ivi1610 . Mi- gna di eccitamenti per mantenerla ia vi-
sure delle selle e nove chiese di Roma , gore, sebbene nel decantato secolo in cui
ivi 1677. Bartolomeo Piazza, Hieroxe viviamo il fervore della cristiana pietà
nia,ovverosagrapellegrinazione alle set- trovisi assai intiepidito per l'irreligione
techiese di Roma, con le due di antichis- predicata dagl'increduli e nemici del cri-
sima divozione, che fanno le nove chie- stianesimo, il cui numero è divenuto fa-
se, Roma 1694. Praecipuae Urbis Ro- talmente esorbitante; tuttavolta il pio e .
mae sanctioresbasilicae, quas septem ec- sercizio di compassionare e di compene .
clesias vulgo vocant, Romae 1570. Mar- trarsi nelle dolorose pene patite da Ma
co Attilio Serrano, De septem Urbis ec- ria Vergine, comechè d'antichissima i-
clesiis, una cum earum reliquiis,stationi stituzione, fiorisce e si dilata mirabilmen.
bus etindulgentiis, Romae 1575, Coloniae te. Ogni chiesa, ogni religiosa comunità
1600. Renato Bona, Le quattro, selle e cerca di far sua questa tenerissima divo-
nove chiese di Roma, illustrate nella lo • zione tanto accetta a Dio e alla stessa B.
ro antichità con la notizia dell' istoria , Vergine, e il popolo cristiano la pratica
Venezia 1510. Giuseppe Antonio Fiora . con effusione di pietà, siccome culto fon.
vanti, Visita privilegiata delle selle chie dato nelle divine Scritture, celebrato dai
se, Fermo 1763. Carlo Padredio, Misu ss. Padri ed arricchito d'indulgenze dai
re delle sette e nove chiese di Roma col Papi. Infatti quanto riesca sommamen-
circuito e strade maestre che vi sono, e te grata alla ss. Vergine la memoria e
grandezza di esse; delle processioni che compassione de'sofferti dolori, ben lo di-
vi sifanno, ed altre particolarità , Roma mostra legrazie segnalate spirituali e tem-
1687. Francesco M. Torrigio, Brevis ra- porali , che con liberalissima mano dif
tio visitandi VII altaria basilicae Va- fonde dal cielo ove siede Regina ( V.), su
ticanae, Romae 1624. Trattato delle in quelle persone che di sue ambascie ser-
dulgenze concesse a’VII altari della ba- bano nel loro cuore sempre viva la do-
silica di s. Pietro, cavato dalle opere di lente rimembranza. E' celebre la rivela-
Torrigio, Ascoli 1638. Considerazioni e zione fatta a s . Elisabetta, cui il Reden.
SET SET 297
tore manifestò ch'egli avea promesso al- sentimento di s. Agostino e di s. Grego-
la diletta sua madre di concedere tutto rio, il numero seltenario denota univer-
quanto avesse chiesto pe' divoti de' suoi sità , e perciò comprende tutti gli altri pa-
dolori, especialmente di assisterli nel ter- timenti della ss. Vergine. In Todi si ve-
ribile e decisivo punto di loro morte. Nar- nera la corona lasciata da s. Filippo Be-
ras. Pier Damiani che la B: Vergine sot- nizi servita , propagatore zelante non me-
to la croce (con quella intrepidezza che no dell'ordine, chedelle divozioni istitui-
celebriamo in uno a'suoi patimenti nello te da' 7 beati fondatori ad onore degli
Stabat Mater, Vedi, e in quel mirabile acerbissimi dolori della B. Vergine. Sic-
modo che notai in tanti luoghi, ed a SAN- come il comando ricevuto dalla medesi-
GUE PREZIOSO), impetrò l'ultima grazia fi ma e il desiderio di prontamente ubbidir-
nale al buon Ladro cui stava dappresso le, mosse i primi 7 patriarchi dell' ordi-
pure in croce. Il b. Buonfiglio Monaldir .° ne de' servi di Maria a procacciarsi nu-
tra'7 fondatori dell'ordine de'suoi servi merosi compagni nella contemplazione
e tenerissimo divoto de'dolori di Maria, de'suoi dolori; così la fama di loro pro-
udì dirsi da lei medesima : Riceverai in digiosa istituzione stimolò in un tratto
compenso il centuplo, e verrai un dì pos- gran numero di persone d'ogui sesso a
sessore dell'eterna vita. Dalle Rivelazioni prendere il s. abito Mariano , con ascri-
di s. Brigida si apprende che Gesù Cri. versi nella pia compagnia o confraternita
sto chiamò questa divozione : Compen- perciò istituita, e assumere l'abito nero dei
dium salutis.Per venerare particolarmen- 7 dolori. Contribuirono all' incremento
te i pregi singolarissimi de'dolori della B. de' sodalizi, oltre diversi prodigi operati
Vergine furono istituiti i Servi di Maria dalla B. Vergine, le predicazioni del do-
(V), le Serve di Maria ( V.) , l' Oblate menicanos. Pietro martire, e l'indulto nel
de'sette dolori (V.), la Corona de'sette do- 1250 emanato dal cardinal Capocci le-
lori di Maria Vergine ( F.) , la Via Ma- gato d'Innocenzo IV, che dichiarò assolti
tris (V.), ed altre divote pratiche che ri- dalla scomunica tutti gli aderenti allo sci-
corderò. I primi 7 beati fondatori dell'or. sma di Federico II , se entravano nell'or-
dine de'servi di Maria, desiderando che dine de'servi o si ascrivevano alla compa-
tutti i fedeli partecipassero delle singola gnia de'7 dolori , venendo prosciolti dalle
rissime grazie, che la gran Madre di Dio censure con facoltà pontificia, dal p. ge
sparge copiosamente sui veracemente di- nerale e frati dell'ordine servita. Quindi
voti de'suoi dolori, per divina ispirazione la divozione in uno all'ordine si propagò
ne scelsero 7 de'principali , onde propor dai religiosi non solo per tutta Europa, ma
li alla pubblica meditazione, e chiamaro per l'Asia e per l'Africa, dappertutto fon.
no corona de'7 dolori della ss. Vergine dandosi monasteri e confrateruite della
Maria. Di questi dolori ne trattai a' loro B.Vergine Addolorata; a segno,che viven-
luoghi, e sono : La profezia di Simeone do ancora alcuni de'beati fondatori, l'or-
nella Purificazione al tempio. La fuga in dine de' servi di Maria contava già circa
Egitto. Lo smarrimento di Gesù nel tem- 10,000 religiosi , senza computarvi le mo-
pio. L'incontro di Gesù colla Croce. La nache serve di Maria o mantellate, la mol .
Crocefissione di Gesù. Il ricevimento di titudine innumerabile de'terziari d'ambo
Gesù morto nel seno di Maria. L'accom- i sessi , ed i fratelli e sorelle delle compa-
pagnamento di Maria a Gesù morto al gnie, fra i quali sovrani e sovrane, prin-
Sepolcro. Nè ciò fu senza mistero, sì per cipi, grandi personaggi, nobili d'ogni spe-
chè ai detti 7 dolori pare che si riduca cie, persone ragguardevoli , e persino i ca-
no precipuamente tutte le altre pene di poparte delle sanguinose fazioni deʼguelfi
Maria Addolorata ; sì perchè, secondo il e ghibelliui, ed altre municipali, con fe
298 SET SET
lici conseguenze, nel modo che copiosa- riti a'6 maggio 1673 con decreto appro-
mente racconta il p. Pecoroni . Questi di- vò l'uffizio proprio de' 7 dolori della B.
ce pure il modo come per privilegio pon . Vergine , prescrivendo che nella festa si
tificio dal p . generale dell' ordine si fon fosse usato il colore bianco, nell'uflizio si
dano ed erigono le compagnie laicali di recitasse il Te Deum, e nella messa il Glo-
ambo i sessi , che ne❜loro spirituali eserci- ria, e ciò a richiesta di Carlo d'Amico dot.
zi facciano rimembranza divota de'7 do- to canonico della metropolitana di Pa.
lori della B. Vergine, con partecipazione lermo. Clemente X nel medesimo anno
delle ample indulgenze accordate dai Pa confermò tale decreto. Poscia Benedetto
pi; il modo di benedire gli abitini o sca . XIII, con decreto della stessa congrega .
polari e le corone de'7 dolori, dai religio- zione de'riti, e da lui approvato a’20 mar.
si serviti, col godimento delle grazie spi- 20 1725, concesse al clero secolare e re.
rituali egualmente concesse da' Papi; ri- golare di Roma l'uffizio de'7 dolori della
porta le regole e costituzioni de'fratelli e B.. Vergine , altre volte già accordato a
sorelle delle compagnie de'7 dolori; i di • molte chiese e a diversi ordini religiosi di
versi pii esercizi per onorare la ss. Vergi . diverse provincie, pel venerdì dopo la do-
ne Addolorata,i beati fondatori e altri san- menica di Passione , con rito doppio mag.
ti e sante dell'ordine ; il novero grandissi- giore. Indi con decreto de'22agosto 1727,
mo dell'indulgenze che si lucrano dagli a Benedetto XIII ordinò il medesimo uffi
scritti ai sodalizi , ed esercitanti le divote zio collo stesso rito e in egual giorno al-
pratiche ; la formola dell' assoluzione ai la chiesa universale. Con decreto poi dei
fratelli e sorelle , costituiti iu articolo di 25 gennaio 1729 ordinò Benedetto XIII,
morte, recandosi il p. generale dai Papi che se detto venerdì fosse impedito con
agonizzanti a compartecipar loro le indul- uffizio di rito di 2.ª classe, questo de'7 do
genze; ed in fine il modo di vestire i fra lori della B. Vergine fosse trasferito al se
telli e le sorelle del terz' ordine de' servi guente sabato, benchè occupato con l'uf
di Maria, dal religioso. p. correttore d'o fizio di altro santo che non sia di maggio.
gni compagnia de'7 dolori, quello di loro re rito. Clemente XII ad istanza dell'im-
professione, e le regole da osservarsi dai peratore Carlo VI, con decreto de'28 a-
fratelli e sorelle di detto terz'ordine . La gosto 1734 concesse questo uffizio con ri-
festa de' dolori di Maria Vergine comin- to doppio per gli stati della casa d'Austria
ciò a celebrarsi per comando del concilio nella 3. domenica di settembre,nella qua.
provinciale di Colonia , tenuto nel 1423 le ancora lo celebra l'ordine servita, e con
contro gli ussiti eretici, i quali empiamen- processione e ottavario solenne . Il Piazza
te con sacrilego furore lacera vano l'im- nell'Eusevologio Romano, trat.7 , cap. 24:
magine della B. Vergine rappresentata con Della Madonna de'7 dolori in s. Marcel·
7 spade che le trapassavano il petto. Il lo, parla dell'istituzione della compagnia
Sassi, De laudibus Mariae, par. 2 , p.168, de'secolari di tal nome, seguita nel 1240,
cerca la cagione perchè i pittori così espri aflinchè meditassero la passione del Re-
mono la B. Vergine, e la riferisce a' 7 bea dentore, e imparassero a compassionare
ti fondatori dell'ordine de'servi di Maria, i dolori della sua ss. Madre; di sua mira.
i quali applicati alla contemplazione dei bile propagazione, e conferma con rego-
dolori della ss . Vergine, li divisero pure le, per opera di Martino V, e Innocen-
in 7, alcuni de'quali si hanno dall' evan- zo VIII colla bolla che dicesi il Mare ma
gelo, gli altri da una probabile ragione gnum ordinis Servorum : che nel 1615 fu
ed autorità, come osserva il Lambertini, istituita nella chiesa di s. Marcello di Ro-
poi Benedetto XIV, De festis B. Mariae ma, e comeivi si onora la B. Vergine Ad
Virginis cap. 4. La s. congregazione dei dolorata ; delle indulgenze assegnate da
SET SET 299
Paolo V nel 1607 e nel 1611 , e che Ur- gionai;essendovi i giorni del Digiuno(V.),
bano VIII autorizzò il p. generale de'ser della Vigilia ( V.) , delle Qualtro tempo-
viti ad erigere in tutte le chiese, sia del- ra, di Carnevale ( V.). Di quelli degli al-
l'ordine, che in quelle secolari ove fosse tri tempi dell'anno trattai aʼpropri arti-
fondata la compagnia, i 7 altari con tutte coli . Finalmente aGIORNO citai quelli che
l'indulgenze che godono quelli della ba hanno relazione colla Settimana, come
silica Vaticana, pe'fratelli e sorelle della Anno, Mese. Egualmente a'suoi luoghi
medesima.Abbiamo inoltre:Dragoni, Dei discorsi delle Domeniche e settimane del-
dolori di Maria Vergine. Cruciatus Do- l'Avvento (V.) , anche a CAPPELLE PONTI-
mini et doloris Deiparae , carminibus , FICIE, come della domenica Gaudete, del-
Pergulae 1838. Orazioni sagre sopra i le Domeniche e settimane dell'Epifania
dolori diMaria Vergine de'più rinomati ( V. ) , delleDomeniche e settimane di Set.
tuagesima (V.), di Sessagesima (V.), di
autori, Orvieto 1839 ; cioè di Biagioli , Ca-
novai, Cesari, Marcellino da Venezia; col Quinquagesima (V.), di Quaresima;del-
Settenario del gesuita p . Salas, la chiusa le Domeniche e settimane di Laetare(an-
di esso di Carcani , e altro Settenario di che a ROSA D'ORO), di Passione ( V.), del-
Donadoni . P. Francesco M. Pecoroni ser lePalme(V. ) ,della Settimana santa (V.);
vita, Breve notizia dell'abito e corona deidelle Domeniche e settimane di Pasqua
sette dolori, col modo di praticare la di- (F.), di Pentecoste (V.), colle loro Qua-
vozione de'qvenerdì in onore dellaB. Ver- ve (V.). A EBDOMADARIO parlai dell'uf-
gine Addolorata , e sommario delle in- fizio che si esercita da chi è di settima
dulgenze concedute a'servi e divoti della na in un capitolo o monastero, anche di
medesima, ec. con le regole da osservar- canonichesse o monache; come delle pre
sidai terziari e terziarie dell'ordine, Ro- rogative dell'ebdomadario, circa i Bene-
ma 1838. P. Filippo M. " Ronchini servi- fizi ecclesiastici, il che meglio a'suoi ar-
ta, Esercizi divoti a Maria Vergine Ad. ticoli. Degli antichi ebdomadari delle ba-
dolorata , e ad alcuni santi e beati del siliche di Roma , e de'7 cardinali vesco-
l'ordine de suoi servi, Roma 1851. In fi. vi e preti ebdomadari nelle basiliche pa-
ne dell'articolo SETTIMANA SANTA riporto triarcali. Degli ebdomadari tenni pure
le indulgenze concesse a chi per mezz'ora proposito descrivendo le diverse parti del
o un'ora, in pubblico o in privato, ono. l'uffiziatura del Servigio divino ( V.) . Set-
reranno i dolori e la desolazione della B. timanario si chiama il canonico o il re-
Vergine. ligioso incaricato di fare l'uffizio divino
SETTIMANA , Hebdomada. Spazio durante la settimana , e che deve assiste-
di 7 giorni. A GIORNO parlai dell' anti- re a tutte le ore canoniche, dando prin-
chissimo uso di far corrispondere ciascun cipio e fine al medesimo uffizio divino ; il
giorno della settimana a un pianeta che più delle volte il settimanario è quello
enumerai, e perchè la Chiesa rigettò i no- che couferisce i benefizi ecclesiastici du-
mi profani, come di costellazione e di fal- rante la settimana : è sinonimo di Ebdo-
se deità, mutando il 1. nome in quello di madario. Gli ebrei avevano tre sorta di
Domenica (V. ) , il 7.º in quello di Saba settimane. 1. Settimane di giorni, che si
to (V.), agli altri diè il nome di Feria contavano da un sabato all'altro, e ch'e-
(V.). Dissi pure delle 4 diverse specie di rano di 7 giorni . 2.° Settimane di anni ,che
giorni, e dello spazio delle Ore ( V.) che si contavano da un anno sabatico all'al-
li formano, come della divisione del gior- tro, e ch'erano di 7 anni. 3. Settimane di
no de'romani, e di quello della chiesa in 7 volte 7 anui , ossia di 49 anni, che si
Ore canoniche (V.) . Che i giorni si divi- contavano da un Giubileo ( V.) all'altro.
dono in feriali e festivi,di cui a Fesra ra- Su di che può vedersi il p. Calmet, Dis-
300 SET SET
sert,sulla cronologia degli ebrei,premes . videre il tempo. I greci contavano i gior
sa al Commentario sulla Genesi. L'an- ni loro per decine o decadi, e i romani
gelo Gabriele rivelò al Profeta (V. ) Da per novene o periodi di 9 giorni. Del Ca
niele, mentre pregava per la liberazione lendario ( V.) degli antichi romani par-
degli ebrei schiavi in Babilonia, la mor- lai nel vol. XXXVII , p. 239 , ed a ROMA.
te e il sagrifizio del Messia ( V.) , che do. L'uso di dividere il tempo in settimane
veva venirealla fine di 70 settimane, com . non si stabilì nell'occidente , se non che
poste di 7 anni ciascuna. Pertanto l'an. con lo spargersi del cristianesimo. Que-
gelo disse a Daniele, ch'erano state fissa . sto si fece probabilmente ad imitazione
te 70 settimane per la durata della schia degli ebrei, che contavano anch'essi per
vitù del popolo di Giudea ( V.) e per la settimane, forse perchè secoudo l'ordi-
riedificazione della città santa di Geru- ne della creazione del mondo, com'è ri-
salemme (1.), affinchè la prevaricazio . ferito nella Genesi , Dio compì l'opera sua
ne fosse tolta , avesse fine il peccato, can . in 6 giorni , e nel 7.º riposò. Questa come
cellata l'iniquità, venuta la giustizia sem- la Settimana santa fu denominata gran .
piterna ossia il Messia ; che dopo 62 set- de e magna. Creò il mondo in questo pe-
timane d'anni il Cristo sarà ucciso, il po- riodo di giorni, cioè nel 1.° e corrispon-
polo lo rinegherà, la città e il tempio sa · dente alla domenica , creò la luce; nel 2 .
ranno distrutti.Tutta questa profezia eb . o lunedi fece il firmamento; nel 3.ºo mar.
beilsuo perfetto adempimento nella per tedì ridusse le acque in un luogo , sepa-
sona di Gesù Cristo. La divisione del tem . randole dalla terra, e lo chiamò mare; nel
po in mesi e settimane è antica e univer- 4. o mercoledì creò i luminari maggio .
sale. Il ritorno periodico delle fasi della ri, il sole e la luna; nel 5.º o giovedì pro .
Juna, la cui grandezza apparente egua- dusse i pesci per l'acqua, e gli uccelli per
glia quasi quella del sole, è un fenomeno. l'aria; nel 6. ° o venerdì creò e formò dal-
Ne sono poi tauti i giorni che intercedo la terra l'uomo a sua similitudine, e fa-
no da un novilunio all'altro, da non po- cendolo riposare gli cavò una costa, e da
tersi agevolmente dalla più parte enu . essa formò la donna; nel 7.º o sabato ri-
merarsi. Di qui l'idea de'mesi, che sulle posò, daudo fiae alla meravigliosa e stu-
prime si saranno fatti tutti di 30 giorni, penda creazione mondiale. Mosè per al-
e si sarà trascurato l'errore in più di cir- tro poteva aver pigliato l'idea della di-
ca mezza giornata, e dipoi l'uno cavo e visione de'giorni in uu periodo di 7 da-
l'altro pieno,cioè alternativamente di 29 gli orientali più antichi, e specialmente
e di 30 giorni. Di qui l'invenzione delle dagli assiri , e secondo quella divisione
settimane, che sono periodi di 7 giorni : disposto aveva il suo racconto. Tuttavia
domenica, lunedì, martedì, mercoledì, per una di quelle contraddizioni che fre-
giovedì, venerdì, sabato, corrispondenti quentemente occorrono nella storia del .
all'incirca alla durata delle 4 fasi lunari. lo spirito umano, nell'adottare la stessa
L'origine de'nomi della settimana si at- divisione degli ebrei , gli occidentali ri-
tribuisce agli egizi, e sembra che li de- ceverono ancora come tradizione il no-
rivassero da'7 pianeti da essi conosciuti , me de'giorni dagli antichi astronomi e-
il Sole, la Luna, Marte, Mercurio, Giove, gizi, che ciascun giorno della settimana
Venere, Saturno, a cui era ciascun gior avevano consacrato ad uno de' principali
to dedicato. Gli assiri e quasi tutti gli o pianeti, cioè ill. al Sole, che per questo
rientali si sono altresì serviti di settima- si chiamava giorno del sole, e che i cri-
ne o di periodi di 7 giorni. Ma in alcuno stiani in appresso denominarono dies Do-
scrittore non si legge che i greci ed i ro- minica o giorno del Signore, donde si è
mani abbiauo fatto uso di misurare o di. tratto il vocabolo usuale di Domenica;
SET SET 3or

il 2.° alla Luna, detto per questa ragione 7 sapienti . I pagani de' contorni di Or
giorno della luna, ch'è il nostro Lunedì ; il muse di Goa solennizzanoil lunedì; quel-
3.° a Marte, dies Martis, del che noi ab- li della Guinea il martedì; gli abitatori del
biamo fatto il Martedì ; il 4.° a Mercu Giappone il mercoledì, quando cade nel
rio,da noi dettoMercoledì, dall'antica de- giorno 15. e 28. ° del mese,che solo presso
nominazione, dies Mercurii; il 5. a Gio- di loro è festivo : altri dicono assoluta-
ve, dies Jovii, del che si è fatto il Giove- mente che non hanno altri giorni santi
dì; il 6. a Venere, dies Veneris, corri chè il15.° e il 28. di ciascun mese, senza
spondente al nostro Venerdì (V.); e fi- badare se ricorre il mercoledì. Molti ne-
nalmente il 7. a Saturno, che dicevasi gli stati del Mogol il giovedì; i maomet-
dies Saturni, conservato presso alcune tani e altri popoli il venerdì, come dirò al
nazioni, come presso gl'inglesi nel loro Sa citato articolo; gli altri giorni sabato e do-
turday, e che i francesi credono di rico- menica da molti altri popoli, especialmen
noscere nel loro Samedì, benchè il nome te da'cristiani. I più celebri teologi pro-
di Sabato sembri a noi passato dagli e- testanti insegnano, d'accordo co'cattolici,
brei. IlCourt deGebelin osserva, che mol- che per legge di natura tutti gli uomini
te ragioni ponno assegnarsi del numero sono obbligati di consagrare al Servizio
di 7, col quale si è fatta la divisione dei Divino (V.) un giorno fra 7 o all'incirca.
giorni della settimana , secondo i diversi Essi convengono pure, la determinazio-
popoli che in vari tempi ne fecero uso. I ne di tal giorno in particolare essere leg-
primi uomini consagrarono con quel nu. ge puramente ceremoniale. Alcuni anda.
mero de'giorni le 7 epoche della creazio rono tanto innanzi, sino a lasciare a cia-
ne, celebri nell'antichità orientali, e che scuna chiesa, ed anco a ciascuna persona
trovansi ancora ne'libri degli antichi ma. particolare l'arbitrio di determinare tal
gi persiani. Altri adottarono quella divi- giorno. Tindal allargò questa libertà fi-
sione, perchè la rivoluzione della luna si no a pretendere nella sua risposta a Tom-
compie per quarti , ciascuno di 7 giorni ; maso Moro, che noi siamo padroni del
altri a cagione della loro venerazione pel sabato, e che possiamo cambiarlo col lu-
tanto famoso numero settenario; altri ad nedì o con qualunque altro giorno, sta-
onore e ricordanza de'7 pianeti ; altri fi- bilirlo ognio giorni, o a due giorni per
nalmente per varie di queste ragioni riu settimana. Barcloy dice di Calvino, che
nite. Quello scrittore fa risalire la divisio. in onore dell'Ascensione del Signore, egli
ne delle settimane a'primi astronomi del formò il disegno di metterlo al giovedì,
la Caldea, ed egli inclina a crederla an- volendo con ciò dar un esempio della li-
teriore al diluvio. Il Goguet nell'Origi- bertà cristiana . Anticamente vi furono i
nedes loix, dice che la divisione della set- giorni fasti e nefasti, di cui feci parola a
timana in 7 giorni, abbracciata da quasi FASTI ealtrove. Ne'remoti tempi certi cri
tutti i popoli, non può essere derivata se stiani non senza Superstizione ( V.) chia-
non che da quella de'7 giorni, dettaglia mavano Aegri certi giorni in cui caden-
ta nella Genesi ; benchè M. de la Lande do malati tenevano impossibile il guari-
nell'articolo Semaine dell'Enciclopedia re ; Mali quelli in cui si teneva cosa pe-
d'Yverdun si opponga , ripetendone l'o- ricolosa l'intraprendere qualche affare, a
rigine dalle fasi della funa. Plutarco, De motivo della loro maligna costellazione;
Iside, riferisce che il Numero ( V.) 7 era Aegyptiaci,perchè gli egizi li avevano in-
dedicato a Minerva, ch'era rappresenta- ventati in memoria delle 10 piaghe o ca-
ta da' Pitagorici con questo numero : ec- stighi da'quali erano stati afflitti da Dio.
co perchè Eschilo numerò 7 duci all'as- Tuttora molti cristiani superstiziosamen .
salto di Tebe, e perchè la Grecia numerò te si guardano d'intraprendere viaggi ,
302 SET SET
di traslocare abitazioni e di sposare di gliono in questa settimana, massime i no-
martedì o venerdì. Bensì è lodevole e pio bili, vestire di lutto, astenersi dal troppo
costume l'onorare in giorni determinati, ragionare, e uscire rare volte di casa . Ag.
più particolarmente e con ispeciali e di- giunge, che fu detta âncora Hebdomada
vote pratiche, non che con Tridui, No- indulgentiae, perchè secondo l'antica di-
vene, Ollavari (V. ) ,Dio, la B. Vergine ed sciplina in questo tempo si riconciliava-
i santi, a tale effetto i Papi avendo larga no i pubblici Penitenti(V.) : Hebdoma .
mente concesso le s . indulgenze, per lucra da sancta, et poenosa (pe'grandi misteri
19
rele quali si può leggere la Raccolta delle in essa operati dal Signore , e pe' dolori
indulgenze. Alcune notizie bibliografiche che in essa pati); e che nella chiesa Am-
sulla settimana e sulla spiegazione de'mi brosiana dicesi pure Hebdomada authen-
steriosi attributi de' numeri Ternario e tica; e che nei passati secoli i cristiani
Settenario,si ponno leggere inCancellieri : più ferventi si astenevano dalle opere ser-
Le sette cosefatali di Roma antica . A E. vili per tutta la settimana santa, per at-
POCA riunii alcune erudizioni di memo- tendere soltanto agli uffizi divini , e con
rande combinazioni,che per singolarcoin somma diligenza e raccoglimento prepa
cidenza si verificarono in diversi Papi ed rarsi a ricevere la s. Comunione ( V.) , in
altri sovrani ne'medesimi giorni. adempimento del precetto di Pasqua (V.)
SETTIMANA SANTA, Hebdomas nella propria Parrocchia ( V.), riportan-
dierum Sanctorum. L'ultima Settimana do Magri gli autori che tuttociò afferma.
(V.) di Quaresima ( V. ) , ciascun giorno no. E chiamata questa venerabile setti-
della quale si chiama Santo, poichè sic- mana grande, sia a motivo della grandez-
come consagrata alla memoria della pas- za de'misteri che in essa si celebrano, sia
sione, morte e risurrezione di Gesù Cri- perchè termina colla gran domenica di
sto, è la più santa di quelle di tutto l'an . Pasqua, a cui serve di solenne prepara-
no. Essa precede la solennissima festa di mento. Trovasi presso molti scrittori al-
Pasqua (V.), ed in essa si celebrano i tresì denominata settimana penale e la-
più grandi misteri di nostra s . Religione boriosa , giorni di dolore, giorni di croce,
(V.),come l'istituzione del ss. Sagramen . giorni di supplizio ; settimana di serofa-
to (V.) , e la Passione (V. ) e morte del no. gia, perchè in essa i fedeli non si cibava-
stro Signore Gesù Cristo, da cui sono e- no chedi pane con sale, frutti secchi sen .
manati i ss.Sagramenti (V. ) della Chiesa za condimento, e bevevano l'acqua: in se-
per la nostra avventurosa redenzione, fe. guito vi si aggiunsero de'legumi, erbe e
lice ed eterna salute; laonde la settimana frutti.Questi digiuni si facevano ne'6gior
sauta è distinta con diverse misteriose e ni dal lunedì santo al sabato santo inclu.
dignitose denominazioni. Il Magri , nel- sive, e secondo alcuni per divozionee non
la Notizia de'vocaboli ecclesiastici, ver per obbligo. Ma osserva Rinaldi all'anno
bo Hebdomas, dice che questa celeber. 34, n . 166 e 167 , chei primi cristiani per
rima e santa settimana, fu chiamata per memoria della passione di Cristo , sempre
eccellenza Hebdomada Major , perchè ebbero in grandissima venerazione non
in essa si rinnova la tenera e divota me- solo la feria vi, ma pure la iv, ne' quali
moria dell'acerbissima passione di Gesù giorni era prescritto universalmente dal .
Cristo , ovvero perchè l'Uffizio Divino la Chiesa il digiuno , e tutta la settimana
( .) è più lungo, o per la rigorosa asti maggiore e santa la facevano conforme
nenza del Digiuno (V.) deʼcristiani anti alla tradizione apostolica, con molta au-
chi, quale rigore osservano ancora quelli sterità e lagrime, mangiando una sola vol.
d'oriente, auzi i cristiani d' Etiopia assai ta al tardi , nè altro che pane con sale e
divoti della passione del Redentore , so- acqua. Alcuni cristiani in questa settima .
SET SET 303
na stavano digiuni due giorni, altri tre, erbe e fiori, e praticassero animali : in que-
altri quattro, e altri tutti e sei . Era con- sta 2.º li sollevò in alto, perchè calcassero
suetudine nella chiesa antica di non iscio le stelle, e praticassero co'serafini e cogli
gliere il digiuno del sabato santo, se non spiriti celesti. In quella creò l'universo.
a quell'ora della notte, che si credeva es- con una parola fiat , ipse dixit et facta
sere Cristo risuscitato.Il digiuno della set- sunt, e non vi usò veruna fatica : in que-
timana santa era reputato tanto sagro , sta faticò tanto che vi perdèa la vita , e die-
che neppure ire lo tralasciavano per quan- de se stesso per noi. Nella 1. diede un po-
to comportavano le loro forze. Giustinia . co di fiato per dar vita e spirito all'uomo:
no I imperatore soltanto si cibava di ca. in questa per riparare, e far rinascere l'uo-
voli e di erbe agresti macerate con sale mo ha mandato fuori tutto lo spirito. Nel-
e aceto, bevendo acqua parcamente . Inol. lar . cavò dal costato d'Adamo Eva ma-
tre gli antichi cristiani furono soliti di dre della morte: in questa 2.ª dal costato
giunare i mercoledì e venerdì di tutto aperto da Longino creò la chiesa cattoli-
l'anno, perchè in quello fu fatto il conci . ca madre della vita . A QUARESIMA e ·luo-
lio per dar la morte a Cristo, ed in questo ghi relativi, non solo dissi ch'è tutta par-
fu crocefisso.Rinaldi allega le testimonian . ticolarmente consagrata a onorare e a me
ze deʼss . Padri e altre. La Chiesa condan- ditare i patimenti e la morte del Salvato-
nò gli eretici Montanisti, anche per vole. re, ma che la Chiesa colla settimana san .
re di loro privata autorità obbligare tut ta eziandio celebra l'anniversario del più
ti ad osservare la serofagia, non solamen sagro tra tutti i misteri della fede , l'isti-
te in tempo di quaresima , ma altresì di- tuzione del s. Sagrifizio ( V.), ne fa il sog-
versi altri digiuni da essi stabiliti, come getto di tutti i suoi pubblici e solenni uf-
anche molte quaresime. Nella settimana fizi. Che avanti poi ai primi vesperi della
santa si praticavano pure molte altre e- domenica di Passione (V.) si cuoprono
dificanti mortificazioni, non si lavorava, le Croci, i Crocefissi, le Immagini ( V.)
non si amministrava la giustizia secondo sante, con veli paonazzi o neri, su'quali
le disposizioni del diritto, e si passava il non sia pittura , però i bassorilievi che ser-
suo tempo quasi intieramente in chiesa . vono di quadri agli altari non si coprond;
Il vescovo Sarnelli , Lettere ecclesiastiche, inoltre laChiesa fa sparire tutti i suoi or-
t. 9, lett. 16, dice che la settimana santa namenti, onde manifestare con una ma-
fu paragonata con quella nella quale fu niera più solenne e più sensibile il dolore
creato il mondo , ma però maggiore di in cui è immersa, e per ricordarci che il
quella, perchè maggiori furono le opere Signore prima di sua passioné nou si mo-
fatte dal Figliuolo di Dio a pro dell'uo- strò più in pubblico, ma si tenne per qual-
mo. Allora creò il cielo e la terra , ora fa che tempo nascosto, per non cadere pri-
creazioni di cielo e di terra maggiori . Nel- ma dell'ora stabilita dal suo Padre nelle
la . settimana creò un niondo terreno, mani de'suoi nemici, come si ha dal van.
in questa crea un mondo celeste. Quanto gelo appunto della domenica di Passione.
creonella 1. settimana divisibile fu espo- A QUARESIMA egualmente notai le altre
sto non solo agli uomini, ma agli anima- dimostrazioni di duolo della Chiesa , sia
li : le cose che creò in questa 2." sono in- nelle vesti sagre,sia nella soppressione del-
visibili ed incapaci ad essere intese da qual la Dossologia(V.) e altre Preghiere , on-
sivoglia intelletto. Nella 1. creò gli uomi- de esprimere l'eccesso del suo rammari
a co, e per impegnare i suoi figli ad assiste
ni terreni, nella 2.ª li fece celesti . Nella 1.ª
loro diede la natura umana , pella 2.ª li re allesue solenni orazioni con un grande
fece capaci di goder la divina . Nella 1.'li spirito di compunzione. L'ab. Butler nel-
collocò nella terra , acciocchè calcassero le Feste mobili , egregiamente e con pia
304 SET SET
unzione discorse col trat. 6 : Sulla selli- ti per debiti eåltri delitti, tranne i rei d'a-
manasanta, con notizia generale. Riferi- troci misfatti. Si vede nel codice Teodo-
sceauch'egli,averei greci ei latini chiama siano , che quest' indulgenza stendeasi a
to questa settimana cogli epiteti di gran tutta la settimana santa e a quella che se-
de,di santa,di penosa, la settimana del guiva la festa di Pasqua ; onde dices. Am .
le austerità; ed i suoi giorni, giorni de do- brogio : I giorni dell'ultima settimana di
lori, dellacroce,de'patimenti. Dices. Gio. quaresima sono il tempo in cui i debito-
Crisostomo: » Noi l'appelliamo la grande ri e i prigionieri escono dalle carceri. E
settimana, non già perchè i giorni ne sia. s. Gio. Crisostomo : Gl'imperatori met-
no più lunghi, o maggiori in numero; ma tono in libertà i prigionieri nella festa di
per le grandi cose che Dio in essa ha o- Pasqua, per imitare il Signore che in que-
perato ; perciocchè in questa settimana sto gran giorno ci ha liberati dalle catene
cessò la tirannia del Demonio, fu disarma del peccato, e resi capaci di attingere ai
ta la morte, abolito il peccato e la male suoi tesori innumerabili grazie. Ne'primi
dizione fulminata contro il peccato; furo 15giorni dopo Pasqua, spesso i padroni
no aperti i cieli, affinchè potessero entrar- affrancavano molti de'loro Schiavi e Ser-
vi gli uomini, e noi fummo aggregati al vi (V.). Il codice Teodosiano sospendeva
la società degli angeli". Quindi narra Bu- in questi giorni ogni atto giudiziario e

tler, come il digiuno di questa settima tutti i litigi del foro, sì in pubblico che
na era più rigido che nel resto della qua in privato: però permetteva liberare gli
resima, e che la serofagia o alimenti sec- schiavi , come cosa confacentissima allo
chi, era di legge generale rigorosamente spirito di questa solennità . Per tale legge,
osservata anche nel IV secolo; le limosi- per quella di Costantino il Grande e di
ne erano più larghe e copiose degli altri altri imperatori cristiani , nelle due set-
tempi, in onore di così santi giorni : im- timane della croce e della risurrezione, ed
perocchè quanto più ci avviciniamo alle in onore di questi due misteri, tutte le cor-
solennità in memoria delle sofferenze di ti di giustizia doveano esser chiuse, ed o-
Gesù e della sua risurrezione, che sono le gni sentenza data in questi giorni era di-
due fonti principali di grazie e di bene chiarata nulla, purchè non fosse un atto
dizioni che Dio versa sopra gli uomini , di carità e di, beneficenza verso i mise-
tanto più dobbiamo ad esempio de'primi rabili. Questi 15giorni essendo tutti riser
cristiani mostrarci caritatevoli e pietosi vati agli uffizi solenni, alle divozioni pub.
verso i nostri fratelli . Quanto però alla se- bliche e particolari, ed ai sermoni , le gen-
rofagia, cioè l'uso de'digiuni di sole cose ti di servizio erano esenti dalle ordinarie
secche senza alcun condimento; ed al di- faccende,acciocchè avessero agio di adem.
giuno detto di superposizione, perchè e- piere i doveri di religione, e di attendere
ra di più giorni continuati , ed uno all'al- al bene delle loro anime. Nelle Costituzio-
tro soprapposto,osserva il dotto Mazzinel ni apostoliche, lib. 7 , cap. 35, vi è que-
li, che poi non molto piacque a'Padri e sta legge. Nella grande settimana che
direttori di spirito, perchè temerono, che precede il giorno di Pasqua e in quella
vi potesse essere più di vanità che di me- che la segue, i servitori riposino, perchè
rito ; quindi amarono meglio un'austeri . l'una è la settimana della passione di No-
tà ragionevole che possa reggere all'asti- stro Signore, e l'altra quella della sua ri.
nenza, che un zelo indiscreto, che dal so. surrezione, ed essi hanno bisogno d'esse
verchio rigore passa facilmente in rilas re istruiti in questi misteri. L'apparato
satezza . Gl'imperatori cristiani praticava col quale la Chiesa ha sempre celebrato
no la carità in questi santi giorni , con a. questosanto tempo, è pe'cristiani un am.
prire le carceri a tutti i prigioni detenu- monimento a raddoppiare il loro fervore
SET SET 305
in tutte le opere. A vendo Gesù Cristo o- che avea sospeso sino dal tempo ch'erasi
perato in questa santa settimana ciò che posta in penitenza ; espressione di letizia
v'ha di più grande neʼmisteri sublimi di che significa Lodate Dio, e corrisponde
nostra redenzione, così la Chiesa ha riser. quasi al Viva , Evviva del nostro volga-
bato ad essa il più augusto e il più san- re : cantico che la Chiesa incessantemen-
to delle ceremonie. Nella settimana santa te dappertutto ripete . Quindi la Chiesa
la Chiesa si abbandona interamente al si adorna a festa , ed allegra e gioviale, tra
pianto, alla mortificazione e alla tristezza, l'olezzo e la varietà de'fiori , giubila , go-
che subito però nel sabato santo dimen de e celebra con tutta la possibile festivi-
tica e tralascia per intuonar solennemente tà la risurrezione del Salvatore del mon .
l'inno angelico. In tutte queste liturgie, su- do. Così la casa di Dio tutta quanta nies-
blimemente simboliche, i cauti sono ora saa festa , risuona di canti , di lodi, di be.
lieti e trionfali, ora teneri e melanconici, nedizioni , e di tenere espressioni del più
gravi sempre e maestosi , come le sagre ce- splendido trionfo. La Passione di Gesù
remonie,venerabili per antichità e per si Cristo, se ci rappresenta con forme di duo .
gnificazioneprofonda.Dall' Hosanna(V.) lo il tempo travaglioso delle nostre neces
al Gloria in excelsis Deo (V. ) , le divine sità e fatiche, qual è il tempo della vita
rimembranze di nostra religione si rinno presente ; la di lui avventurosa Risurre-
vano con una solennità commovente. Nel zione ci rappresenta la vita avvenire e bea.
canto della Passione e nella celebrazione ta , e ci apre la via ad udire nella celeste
de'Divini uffizi, de' Notturni ( V.) delle Gerusalemme i sempiterni cantici , gl'in .
tenebre, co'treni e Lamentazioni (V.), e ni, il Trisagio (V. ) angelico e le lodi del
nelle 3 ore d'agonia del Venerdì santo Santo de'santi . Colla morte del Salvato-
(V.), e nella commemorazione del Sepol- re restò placato Iddio , e fu riconciliata la
cro (V.) del Redentore, e nel rappresen- terra col cielo ; in somma colla risurrezio-
tare i Sette dolori della B. Vergine (V.), ne di Gesù Cristo si compì pienamente
colla divozione dell'ora desolata o altre, la redenzione del genere umano , e fu for-
e col canto dello Stabat Mater ( V.) econ mata la Chiesa . Essendo il sommo Pon-
quello del Miserere (1), la contempla. tefice (V.) capo visibile di essa Chiesa e Vi-
zione de'fedeli riceve tutto il pascolo fra cario in terra di Colui che operò la redeu .
le belle, melanconiche é divote melodie, zione , ben a ragione dovea egli medesi
che promuove la gara e l'emulazionedei mo celebrare ed assistere inRoma , centro
fedeli; massime ne'sodalizi e confraterni- e metropoli del cristianesimo , con mera .
te,fra le quali inRoma primeggia l'Ospi- viglioso apparato di magnificenza , e con
zio della ss. Trinità de' Pellegrini ( V.) , ogni ecclesiastica e principesca maestà, e
per l'ospitalità che loro accorda e per la corrispondenti ceremonie , circondato dal
Lavanda de'piedi (V. ) , alla quale si eser · più venerabile consesso di tutti gli ordini
citano nel giovedì santo anche il Papa , della Gerarchia ecclesiastica e della cor-
gl'imperatori, i re e altri sovrani, i car- te e curia romana , quanto la Chiesa fa pel
dinali e altri prelati , vescovi e ragguar- suo divino fondatore, sposo e signore, se
devoli personaggi , i superiori deʼreligiosi condo l'incombenza affidatale da lui . Ben
e le superiore delle monache, tutti edi- conveniva che ove ha sede il venerabile
ficanti esempi di religioso zelo, che non si esupremo capo della Chiesa , ed è stabili-
ponno trovare se non nella chiesa catto- ta la Sede Apostolica (V.), risplendesse
lica, nelle altre non essendovi che tiepi- vieppiù in tutto l'esterna e decorosa e-
dezze. Nel giulivo sabato santo la Chiesa spressione del culto religioso che si deve
riprendeil cantico dell'allegrezza, l'accla- alla Divinità , e venisse meglio ravvivata
mazione di Laudi( V.) , cioè l'Alleluja (V.) la fede degli accorrenti anco da remote
VOL. LXIV. 20
306 SET SET
regioni. Il complesso di tanti riti, fecondi te, ed esercitare il cuore in santi affelli,
di belli e misteriosi significati, riempie che a queste verità maggiormente si con-
l'animo di pietà e religiosa commozione vengono, lasciando l'uno e l'altro ripieni
elo eleva suavemente al cielo. Nè i piùsan- di religiosa contentezza e soave conforto,
ti Pontefici stabilirono la celebrazione dei perchè li santificano le celesti dolcezze ,
divini misteri e sagre funzioni con tutta le quali si gustano più coll'orazione che
la splendidezza ecclesiastica, per far pom collo studio . Mi piace riprodurre quanto
pa della loro sublime diguità, ma solo per la Civiltà cattolica, nel t. 2 , p. 195 del-
a
la maggior gloria di Gesù Cristo , ed esal- la 2.ª serie, disse della settimana santa del
tazione della sua Chiesa. Laonde in dette 1853. » La maestà del culto cattolico in
s. funzioni ammirasi il sovrano Pontefi Roma poche altre volte in fra l'anno as-
ce,che sebbene circondato dall'imponente sumetanta maestà, quanta ne mostra nei
corteggio misto di sacerdotale e di regio, sacri riti della settimana santa e del gior
tutti ricoperti degli abiti sagri e delle in- nodi Pasqua . In quella la soave mestizia
segne della loro dignità e grado, pure con delle gramaglie, delle tenebre, del canto
edificante umiltà e ad esempio di Gesù fa ti compungono l'animo a pietà verso il di
la lavanda de'piedi, li asciuga e li bacia , vin Redentore tormentato e morto perla
e poi serve a mensa quelli che rappresen⚫ salute del genere umano : in questo la
tarono con tal ceremonia gli apostoli ; di pompa, gli splendori, la gioia ti atteggia.
scende dalla sua cattedra col capo nudo e no alla speranza della risurrezione, ed il-
co'piedi scalzi, e in atto sommesso si por- lustrano il trionfo dalla fede ottenuto per
ta ad adorare la Croce. Dipoi nella festa quel prodigio fondamento della nostra
di Pasqua celebra solennemente nel 1.º santa religione. E sebbene per la sustan.
tempio del mondo sopra la tomba del suo za tutto l'orbe cattolico conviene nella ce-
predecessore s. Pietro , testimonio delle lebrazione di questi sacri misteri, nondi.
gloriose azioni, passione, morte e risurre meno quegli aggiunti che valgon tanto a
zione del Salvatore, con tutti i riti e le li ingrandire e adornare la cosa stessa, so-
turgie più auguste la messa pontificale, lo in Roma li trova il cristiano. La vasta
ecomparte sulla gran loggiaVaticana col . e sontuosa magnificenza del tempio Va.
la pienezza di sua autorità l'apostolica be- ticano, la maestà e la grandezza del ca-
nedizione, ricoperto del manto e del tri- po della Chiesa, lo splendore della digni-
regno pontificio. Tutto adunque è sor- tà nei sacri ministri, la ricchezza de'para.
prendente, venerando e misterioso; tutto menti, la valentia tutta originale dei can .
è istruttivo, quanto neʼsanti giorni della tori, la foggia stessa del rito usato allora
settimana santa si vede e si sente in tutta quando ufficia il romano Pontefice, e tut
la Chiesa, e massimamente nelle papali to questo congiunto insieme e cospiran⚫
funzioni. Le quali funzioni sono celebra te al medesimo punto di aggiunger lustro
te con gravità e raccoglimento ecclesia- e decoro ai singoli atti delle sante ceremo⚫
stico, di cui debbono penetrarsi gli assi. nie, sono tali circostanze che si scolpisco-
stenti e gli spettatori , acciò entrino nello no sui sensi anco più restii, e fan quindi
spirito della Chiesa, per ricavarne frutto concepire idea ben alta dell'ossequio che
importante alla salute delle loro anime. l'uomo deve alladivinità. Per queste ra-
Dappoichè in ciascuna solennità e sagra gioni da tutte le parti del cristianesimo
funzione , lo spirito e l'intenzione della concorrono in tal congiuntura in Roma
Chiesa è di dare a'suoi figli una continua forestieri in gran numero, e già dicem-
occupazione di spirito e di cuore; cioè pa- mo che quest'anno ne venner tanti, che
scere lo spirito colla meditazione di quel presto non vi fu dove potessero più al .
le verità, per le quali sono rappresenta bergare , con tutto che Roma sia forni.
SET SET 307
ta a dovizia di pubblici e di privati ò- te mi avesse preceduto nella descrizione
stelli" . delle sagre funzioni, tanto delle Cappelle
Con mia religiosa compiacenza potei pontificie, che della Settimana santa, non .
col divino aiuto minutamente descrive- dimeno trovai modo di assai rettificare e
re ed illustrare tutte quante le funzioni aggiungere in più grandi, estese e parti .
che si celebrano in Roma nella settima. colarizzate dimensioni , segnatamente a
na santa , non meno degli autichi riti, che vendo io voluto unire alla teorica che at-
di quelli che attualmente si osservano , tinsi da lui e dagli altri trattatisti, la pre
principalmente nella chiesa latina cheim- ziosa pratica di 21 anni in cui attentamen-
mensamente è la maggiore e più diffusa te e con passione assistei e feci parte del-
di tutte le chiese cattoliche. Tutti i riti, le stesse sagre funzioni, non risparmian-
le liturgie, le ceremonie della settimana do le più minime indagini . Compito il mio
santa ampiamente descrissi nell'articolo lavoro ne ottenni piena approvazione e be-
vastissimo delle Cappelle pontificie, an- nigno conforto da'celebri liturgici e dot-
zi e quasi ogni sua parola commentai, di- tissimi delle cose ecclesiastiche, ing.r Giu
chiarai espressamente e illustrai, negli ap . seppe de Ligne prefetto de ' Maestri delle
positi o relativi articoli, i quali sono tan- ceremonie pontificie, professore di liturgia
ti che mi è affatto impossibile nè di enu- e segretario della congregazione ceremo .
merare, nè di citare, se pure non si voles niale, e mng. ' Giuseppe Baini direttore be
se qui fare un indice copioso. E' vero che nemerito de' Cantori della Cappellapon-
principalmente e con amore, profonda- tificia(V.), ambedue profondi conoscito
mentee minuziosamente diressi i miei la ri di tutto. Quindi appena pubblicai l'ar .
boriosi studi alla descrizione accurata dei ticolo in questo mio Dizionario, autore-
riti e delle ceremonie che si eseguiscono volmente fui eccitato a pubblico comodo,
nelle cappelle pontificie de' Palazzi apo- non meno della corte che de'forastieri, di
stolici (V.) e nella Chiesa di s. Pietro in stampare a parte, come feci nel 1841 con
Vaticano (V.), ma siccome i riti, le litur- questi stessi tipi : Le Cappelle Pontificie,
gie, le ceremonie nella chiesa latina sono Cardinalizie e Prelatizie, opera storico-
perfettamente uniformi , mutatis mutan . liturgica . Tale fu il generale compatimen .
dis, detraendo cioè le particolarità pro- to che ne provai, che per maggior como-
prie della cappella pontificia e del Papa, dità da molti ragguardevoli personaggi
le descrizioni divengono quindi adatte per fui invitato a stampare separatamente, e
le altre chiese. Tuttavolta non mancai ai l'eseguii nel 1842pure con questi tipi : Del-
luoghi loro di rilevare le debite differen- le pontificiefunzioni della settimana san-
ze, che passano tra le ceremonie pontifi ta e del solenne Pontificale di Pasqua ,
cie e quelle della chiesa universale, non descrizione. Egualmente ne riportai ge-
senza debitamente rimarcare qualche neroso plauso. Non vanità leggera m'in
specialità di rito proprio d'alcuna chiesa, dusse a fare questedichiarazioui, ma per
ed altrettanto praticai co ' riti orientali : meglio giustificarmi, se in questo articolo
che di tutti i Riti e di tutte le Liturgie mi non faccio la descrizione de'riti e uffizia-
occupai, basta leggere quanto riportai in tura della settimana santa , limitandomi
que'due articoli. A miaconfusione, la riu a generici cenni e a indicazioni , co'quali
scita superò la mia trepidante espettazio- però riassumendo gli articoli che senza
ne; ed il pubblico è buon giudice, singo- citarli riporterò in carattere corsivo, ol-
larmente quello di Roma ( V.) pel vene- tre i già ricordati, spero di avermi suppli-
rando, dottissimo e nobilissimo suo com . to.Ripeto, che se si voglia vedere un mag .
plesso. Ad onta che il celebre e beneme gior dettaglio d'ogni cosa da me detta a
rito Francesco Cancellieri magistralmen . CAPPELLE PONTIFICIE, che come dissi com .
308 SET SET

prende la descrizione di tutte le funzioni quell'altro mistero ci propone da celebra-


della settimana santa, basterà leggernegli re; e così passano nel culto di Dio religio.
analoghi e propri articoli. Per esempio, samente i giorni di questa vita mortale,
a SCALA SANTA, descrivendo il celeberrimo e sempre un qualche grande oggetto di
santuario di Sancta Sanctorum, meglio religione tiene occupata la nostra mente
dichiarai le sagre funzioni, anche della set- e il nostro spirito. Tra questi tempi i più
timana santa, che ivi facevano gli antichi osservabili e santi sono quelli che sono
Papi, secondo il narrato aʼrispettivi luo- destinati a celebrare i misteri della passio-
ghi, anche della settimana di Pasqua per ne e risurrezione di Gesù Cristo. La Chie
la benedizione degli Agnus Dei. Inoltre sa pertanto ha consagrato a queste due
qui noterò, che nell'articolo de'l'iaggidei solennità due tempi considerabili, facen.
Papi,indicando ove si trovarono nelle set- do precedere la solennità della passione
timane sante,negli articoli storico-geogra- di Gesù Cristo da 40 giorni di peniten.
fici di tali luoghi si potrà leggere quanto za, e seguir quella della risurrezione da
mi fu dato raccogliere sulla celebrazione 50 giorni di gioia, colla celebrazione del
delle sagrefunzioni, ciò che altresì accen- la Pentecoste che ha il suo sabato santo
nai nelle biografie de'Papi, come per dire .con digiuno, mentre altro digiuno anti-
de'più recenti esempi,feci in quelle di Pio camente ne precedeva la festa , benchè
VI, Pio VII, e Pio IX; dicendo ancora tempo pasquale. Dice s. Agostino , che i
in tali assenze da Roma come si celebra- due tempi consagrati alla memoria della
rono le sagre funzioni dal Sagro Collegio passione, morte e risurrezione del Signo
nelle cappelle pontificie, con l'intervento re, racchiudono un altro mistero : i 40
degli altri personaggi che vi hanno luogo, giorni di penitenza o quaresima significa .
narrandone le particolarità; così eziandio no il tempo di questa vita mortale, tem
l'eseguito quandoi Papi furono impoten- po di tristezza e di travaglio; i 50 giorni
ti d'assistere o celebrare le funzioni nella pasquali che seguono, sono figura della
settimana santa,cioè nell'articolo CAPPEL- vita eterna, vita tutta di riposo e di al-
LE PONTIFICIE e precisamente nel vol. VIII, legrezza . La passione di Gesù. dunque ci
p. 287 , ed altri che vi hanno relazione. rappresenta il tempo delle nostre neces-
Per debito di giustizia e per motivo di re- sità e fatiche, qual è il tempo della vita
ligione, la Chiesa ha consagrato varie par- presente; la sua risurrezione ci rappresen
ti dell'anno alla memoria di quegli alti ta la vita avvenire e beata. Qui finalmen .
misteri che sono l'oggetto di nostra fede te abbiamo il compimento di tutti i mi•
eil fondamento delle nostre speranze.Sap. steri pe'quali Gesù Cristo è passato, per
piamo che sino da' tempi apostolici vi e- condurci a vita eterna . Per ragionedi que
rano de'giorni più solenni, ne'quali i fe- ste grandi verità ha esatto sempre la Chie.
deli uniti più di spirito che di persona, si sa dai suoi figli una divozione particola
adunavano insieme per celebrarli. Iddio re in tempi così venerabili.
stesso si contentò di riserbarsi alcuni gior Il1.° giorno della settimana santa è la
ni ealcuni tempi che siano veramente per domenica delle Palme, destinato ad ono-
lui , ma insieme ancora per noi; poichè rare l'ingresso trionfale di Gesù Cristo in
nella santificazione di questi tempi, aven Gerusalemme (ove in memoria si fa quel-
do in mira la santificazione nostra, vuole la funzione che descrissi a s. SEPOLCRO),
che negli onori suoi troviamo il bene no- figura del cielo, 6 giorni prima d'essere
stro. A tale effetto la Chiesa per tener sem- crocefisso, tra gli Hosanna, ond'essere ri-
pre viva la nostra fede ed in esercizio la conosciuto come il Messia eil Salvatore
nostrapietà, regola così saggiamente il gi del mondo; ingresso che la Chiesa celebra
ro dell'anno ecclesiastico, che or questo or colla benedizione e Processione delle pal
SET SET 309
me, per eccitare a seguire in ispirito Ge- doramus te Christe,che diciamo nellaia
sù, prima di sottoporsi al peso deʼtrava Crucis. Sitenga presente, tanto per que-
gli e de'dolori della Passione, ed a ren- sto giornoche pei seguenti , quanto avver.
dergli tutti gli omaggi della nostra men- tii di sopra. La spiegazione tenera e divo-
te e del nostro cuore. A questi c'invita ta di tutte le preghiere, le azioni, i mi-
pure il bellissimo inno : Gloria, laus, et steri, i riti della settimana santa, si può
honor, cioè Gloria , lode ed onore sia a con soddisfazione erudita e religiosa leg.
voi re, Cristo e Redentore; cui un omag- gerla nel Mazzinelli e nel Butler. In Ro-
gio puerile cantò un religioso osanna. Si ma la Stazione è nella patriarcale arciba -
può vedere Sarnelli, Lell. t. 9, lett. 16 : silica e Chiesa dis. Giovanni in Latera.
Dell'inno Gloria , laus, et honor, che si no ossia del ss. Salvatore, capo e madre
canta nella domenica delle Palme; eper- di tutte le chiese del mondo.
chè la settimana seguente si chiama Ed- Nel lunedì santo in Roma la stazione
domada maggiore. La Chiesa nella messa è nella Chiesa di s. Prassede. Nella mes
canta o legge in questo giorno il Passio, sa , l'epistola ci ricorda la predizione d'I-
ossia la storia della passione di Gesù ,scrit- saia del futuro Salvatore,e particolarmen.
ta da s. Matteo Apostolo ed Evangelista, te della sua passione e morte. Gesù Cristo
non tanto per mostrarci ch'ella deve es- che ivi parla per bocca del profeta, è tut-
sere il principale oggetto della nostra di- to rimesso a'voleri del suo eterno Padre,
vozione in tutta questa settimana , ma sì e fra itormenti che soffre fa conoscere la
ancora per insegnarci a non separar mai sua pronta e umile ubbidienza; ma nel-
dall'interna allegrezza , ch'è il frutto dello stesso tempo la sua magnanima e co-
la grazia e del soggiorno dello Spirito san . stante fermezza,la quale nasce dalla certa
to nel nostro cuore, lo spirito della com- fiducia , che ha nella protezione di quello
punzione, e la rimembranza e la medita . a cui ubbidisce. Nell'evangelo, benchè il
zione del mistero della croce. La Chiesa fatto che descrive seguisse avanti al trion-
terminate le festive ceremonie per l' in fante ingresso in Gerusalemme 6 giorni
gresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, prima di Pasqua , tuttavia si legge oggi
consagra il resto del sagrifizio divino ai nel principio della settimana di passione,
misteri della passione, e ne fa leggere e perchè in questa occasione parlò il Signo•
cantare la dolorosa storia, secondo l'or- re della sepoltura, come di cosa vicina ,
dine de'tempi in cui fu scritta , essendo e perchè quindi Giuda mosso da spirito
creduto s. Matteo il1. degli evangelisti . d'avarizia, dopo di aver mormorato del-
Nel principio non si risponde Gloria tibi la religiosa munificenza di Maddalena
Domine (di cui a EVANGELO), nè si porge prese empiamente motivo di vendere ai
il bel saluto Dominus vobiscum, in odio giudei il suo divino Maestro per 30 Dena-
del perfido saluto di Giuda; similmente ri. E da tale tradimento appunto di Giu-
ciò praticasi negli altri Passii , come nè da comincia la dolorosa passione del Sal-
il diacono, nè il celebrante segnano colla vatore. In fine della messa si dice sopra
croce se stessi o il libro. Allorchè nella sto del popolo l'orazione, preceduta dall'av-
ria della passione si ricorda il momento vertenza : Humiliate capita vestra Deo.
della morte del Redentore : Emisil spi- Della formola : Humiliate capita vestra
ritum, tanto in questo giorno che ne'se- Deo, parlai a OREMUS, e altrove.
guenti tutti genuflettono e si fa un poco Nel martedì santo in Roma la stazione
di pausa da chi legge o canta il Passio. An- è nella Chiesa di s. Prisca . Nella messa ,
ticamente si baciava da tutti la terra ,mas- l'introito ci avverte di mettere tutta la
simein Roma , il che tuttora si pratica in gloria nostra nella Croce di Gesù Cristo,
alcuni ordini religiosi , pronunziando l'A. prima di lui obbrobriosa, poi segno di sa.
310 SET SET

lute. L'epistola rammenta come Geremia noi vita e salute ; e si pretese unire a'do .
parlò della dolorosa morte e dell'aspet⚫ lori l'infamia, con far morire l'innocente
tato Messia, della cospirazione e fellonie Gesù fra'scellerati, perchè gli furono da-
degli ebrei; e che Gesù fu umile e man- ti due ladroni per compagni alla croce.
sueto agnello, che senza lamento si lasciò Il Passio -poi è secondo s. Luca evangeli-
condurre alla morte, quasi vittima al sa . sta e discepolo di s. Paolo, da cui confor-
grifizio . Nell'evangelo vi è il Passio o Pas . tato scrisse l'evangelo assistitoslalla rive-
sione di Gesù Cristo secondo s. Marco e- lazione divina, non che dalla tradizione
vangelista, poichè la Chiesa fa leggere la degli apostoli e de'discepoli del Signore.
Passione del Signore giusta l'ordine dei Sono da s . Luca singolarmente descritti
tempi che fu scritto l'Evangelo : perchè il sudore di sangue di Gesù Cristo e l'ap.
s. Pietro l'insegnò in Roma al discepolo parizione dell'Angelo che venne a con-
s. Marco, e questi ispirato da Dio lo scris fortarlo. La Chiesa ove occorre sceglie dai
se, fu detto l'Evangelo di s. Pietro. L'ora salmi que' versetti che alle preghiere e
zione sopra il popolo è preceduta dalla alle agonie dell'Orto alludono; quasi vo-
formola Humiliate capita vestra Deo. glia che questa 1.parte della passione sia
Nel mercoledì santo o gran mercoledì oggi particolarmente soggetto a'fedeli di
in Roma la stazione è nella Chiesa di s. loro meditazioni. Prima dell'orazione sul
Maria Maggiore. Questo giorno è consa popolo ha luogo l'intimazione : Humi-
grato in modo speciale alla passione di G. liate capita vestra Deo. Nelle ore pome.
C. , perchè gli ebrei si radunarono in quel ridiane del mercoledì santo si dice il1.º
di per deliberare sul modo di farlo impri uffizio delle tenebre col Mattutino , i 3
gionare e di metterlo a morte. La Chiesa Notturni,e dopo i Salmi le Lezioni e La-
nell' introito della nessa ci fa sapere la mentazioni (con questo nome anticamen-
inaestà, la virtù, lagloria data a Gesù, per te si chiamavano i 3 giorni della settima-
l'umiliazione del suo abbassamento , e per na santa in cui si cantano, cioè mercole-
l'ubbidienza mirabile mantenuta costan- dì, giovedì e venerdì) o treni di Gere.
temente sino alla morte, non ostante l'e- mia,non che le Laudi. Grande ed antico
streme angoscie e agonie dell'afflitta uma- esercizio di religione sono quelle preghie-
nità,sopraffatta talmente nell'orto di Get- re pubbliche che chiamiamo Uffizio Di
semani di Gerusalemme dalla spavento vino, istituito per tradizione apostolica,
sa vista de' vicini dolori , che ne sudò San- e diversamente regolato secondo la va
gue. Molti de'versetti di questa messa e- rietà de'tempi e delle memorie che si vo-
sprimono le preghiere, e quelle afflizioni levano celebrare. Quello che si recita in
ed agonie di spirito dell'umanità del Re- questi giorni ritiene più d'ogni altro del .
dentore. Dopo il Kyrie eleison , si dice l'antica semplicità , più d'ogni altro con.
Oremus. Flectamus genua. Levate. Del- tiene misteri molti ed eccelsi, che certa-
la formola Flectamus genua o avverten- mente meritano studio ed attenzione per
za per fare la Genuflessione, e dell'invi- essere bene intesi, raccoglimento e com .
to Levate per rialzarsi, parlai anche al punzione per cavarne profitto. Vi è in es
l'articolo OREMUS. Il Flectamus si ripe so un tal misto di lugubre e di affettuoso,
te dopo la 1. orazione che segue la 1.* e- che sente di superna consolazione, e di
pistola. Due Lezioni o Epistole ha questa un santo salutevole orrore riempirsi l'a-
messa , ambedue d'Isaia. Nellar . il pro- nina, chi attentamente e divotamente vi
feta ci rappresenta Gesù Cristo vittorio. assiste. Anticamente ebbe in costume la
so colla Croce de' Demonii; nella 2. sono Chiesa radunarsi in diverse ore a far co-
minutamente descritti i caratteri delMes . ro, e dar lodi al Signore, dimodochè di
sia in passione, dalla cui morte venne a remota istituzione sono le Ore canoniche.
SET SET 311

Fra queste le più celebri e più d'ogni tineri o paonazzi ,come pensa alcuno.Inol-
altra da'primitivi cristiani religiosamen tre abbiamo dal Butler, che la 15. "cande-
te custodite, furono quelle in cui nel cu- la principale posta in cima del triangola .
po della notte sorgevano a salmeggiare , re candelliere ne'3 giorni che hanno luo-
che perciò uffizio notturno o delle tene go l'uffizio delle tenebre, è bianca , e figu
bre furono chiamate. Questo costume di rare Gesù Cristo, secondo il rito e la cre
alzarsi nel più cupo della notte a lodare denza di molte diócesi ; ma pel detto nel
e benedire Dio, comune altre volte a tut⚫ già indicato articolo, le nostre candele so-
ta la moltitudine de'fedeli, è rimasto so⚫ no tutte gialle. Egli di più crede questo
lamente in alcune comunità ecclesiasti rito già in uso nel VII secolo, e quanto
che e religiose d'ambo i sessi , che rimar al mistero di tali candele, che successiva .
cai a'loro articoli. La Chiesa sempre buo. mente si smorzano al fine d'ogni salmo ,
na e pietosa madre, o per condiscendere riferisce che alcuni affermano rappresen
alla debolezza di molti, o perchè non isti- tare il Salvatore, e lo spengimento la sua
mò spediente per molte degne ragioni lagrimata morte, mentre è lavitae la lu-
le pubbliche sebbeue sagre adunanze in ce del mondo : che altri pensano rappre
tempo di notte, tolse le antiche vigilie; ed sentare i ceri gialli gli undici apostoli , la
acciocchè il popolo potesse comodamen. B. Vergine , e le altre sante feminine e
te assistere a queste, avanzò il tempo del tutti i discepoli , l'abbandono o la doglia
la mezzanotte alle ore di sera del giorno de' quali, aggiungono essi , è raffigurata
antecedente. Nondioneno restò loro il no colla loro estinzione. Il Mazzinelli sull'u
me, altre volte a tutti gli uffizi notturni so del triangolo ne'3 uffizi delle tenebre,
comune, di uffizio delle tenebre, non sen opina che siccome ne' primi secoli della
za mistero, perchè non solamente ancor Chiesa i cristiani che si adunavano a cele.
dopo che furono soppresse le antiche vi brare le sagre Sinassi avanti giorno, so-
gilie,continuò questo a celebrarsi nel buiovente a cagione delle persecuzioni erano
della notte, ma perchè finisce a lumi af- costretti riunirsi in luoghi sotterranei e
fatto spenti, ed è stato considerato sem oscuri, quindi si trovavano obbligati ad
pre come uffizio di lutto, rappresentan accendere lampade elumi per vedervi. E-
do i funerali del Redentore. Si può ve- rano questi per lo più grandi candellie-
dere quanto sull'uffizio delle tenebre ri- ri in forma triangolare, sospesi in alto, o
portai a CAPPELLE PONTIFICIE, parlando di attaccati ad essi, o posti sull'altare mede-
quello del mercoledì santo. Il Butler di- simo, e ne' bassi tempi furono chiamati
ce che la pratica dell' uffizio delle tene.Herce, perchè fatti simili all'erpici in fi-
bre era ancora in grande vigore nel se gura di trigono. Quindi si continuò l'u.
colo XII, in cui i cristiani passando la so ancora di giorno, per le accennate mi .
maggior parte delle notti della settima steriose ragioni. L'ab. Diclich, Diz. sacro-
na santa, e massime gli ultimi 4 giorni liturgico, dice che le 15 Candele di cera
di essa, vegliando nelle chiese, l'uffizio di
comune del triangolo si accendono per
cevasi sempre a mezza notte , e fu così denotare la fede della ss. Trinità, la qua-
detto dalla parola latina tenebrae, ossia le vigeva nella B. Vergine, negli aposto-
perchè verso il suo termine si spengono li e nelle tre Marie : e che lo spengimen
Lutti iLumi prima che sia finito,per quan. to degli altri lumi, tranne quelli che ar-
to spiegai al luogo citato, insieme alle dono innanzi al ss. Sagramento, che si fa
Candele di cera gialla o comune, coine al canto del Benedictus, significa la mor-
cera che si deve usare ne'tempi di peni- te de'profeti , e la cecità de'giudei, come
tenza e di duolo; ina non pare in tutte le insegna Ruperto. Tanto riporta all'arti
circostanzein cui si adoperano paramen- colo Matutini delle tenebre; mentre al
312 SET SET
l'articolo Settimana santa ricorda il de te e continua laude, così la Chiesa divise
creto di s. Pio V sul cauto da usarsi nel le ore per la preghiera con distribuzione
la medesima, escludendo la Musica e gli di tempo. In questo giorno la Chiesa sta.
strumenti. Dopo il Benedictus si canta bili la recita dei salmi più propri e più
il salmoMiserere: termina l'uffizio coll'o- analoghi a quanto celebra , terminando
razione Respice. La Chiesa in questi gior con l'orazione Respice. In questo giorno
ni non fa che dimostrazioni di lutto, non anticamente si dicevano tre Messe, lai ."
ha che sentimenti di dolore : negli altri per la riconciliazione de'penitenti, la 2.'
uffizi offre al Signore sagrifizio di lode, per la benedizione degli olii santi, la 3.2
ma in questo non fa che sagrifizio di pian in memoria dell'istituzione dell' Eucari-
to,lasciandoogni significazione d'allegrez stia. In quella notte, in cui gli uomini co-
za e di festa, ed ogni ora canonica termi- spiravano contro la sua vita,e uno de'suoi
nando coll'orazione Respice, colla quale discepoli tramava di darlo iu mano dei
invoca pietà da Dio per quelli i quali il suoi nemici, pensò Gesù Cristo dare agli
suo divin Figlio soffiì la morte, e pe'suoi uomini il maggior contrassegno del suo
meriti la spera. amore, lasciandoci in dono il suo divinis-
Nel giovedì santo o gran giovedì, fe- simo Corpo : questo è il soggetto della mes-
ria V detta in Coena Domini, in Roma sa che ora soltanto si dice, ed è tutta per
la stazione è nella Chiesa di s. Giovan. onorare questo mistero, e rinnovare la me
ni in Laterano. Si celebra la Lavanda moria della sagra Cena, in cui fu istitui-
de'piedi, che forma il soggetto dell'evan- to l'adorabile Sagramento del Corpo e
gelo di questo giorno , l'istituzione della Sangue di Cristo, e celebrato il vero sa-
ss. Eucaristia (la cui festa del Corpo di grifizio, il più eccellente de' sagramenti,
Cristo con Processione solenne si celebra come insegna il s. concilio di Trento . Nella
in altro tempo con rito più particolare, solennissima messa che perciò si celebra
imperocchè, sebbene la istituzione si fe- in memoria , fra le ceremonie di letizia in
steggi nella detta feria V, non poteva la attestato di gioia per sì gran mistero, la
Chiesa rendere al Corpo di Cristo quel- • Chiesa ha avuta cura di lasciarne alcu-
lo speciale omaggio di venerazione e cul- ne di mestizia, per dimostrare che non si
to che gli si deve, a motivo che i fedeli scorda della passione di Gesù Cristo, la
sono in quel giorno occupati a piangere cui ricordanza va bene unita con quella
la passione e morte del Redentore, ei ri dell'Eucaristia. E così dopo aver prote
ti sono misti di letizia e tristezza : a IN- stato nell'introito di porre tutta la sua glo-
No parlai di quello cantato da Gesù Cri- ria nella Croce,da cui riconosce la sua vi-
sto dopo la cena e istituzione del ss. Sagra ta , la salute, la risurrezione; dopo il Glo-
mento), e l'assoluzione o riconciliazione ria sospende l'uso delle Campane, e pren
de'Penitenti, la benedizione degli Olii de- de l'antico delle tavolette o troccole o cro
gl'infermi, de'catecumeni pel battesimo, talo per chiamare il popolo alla chiesa.
e del Crisma che si fa per l'uso de' sa- Del silenzio delle campane sino al Gloria
gramenti . L'uffiziatura incomincia colla in excelsis Deo del sabato santo, e sostitu
recita delle ore canoniche di Prima , Ter zione delle tavolozze, ne parla anche ilNar
za, Sesta e Nona, poichè la Chiesa che di, De'parrochit. 2 , p.278, che chiama ta.
combatte qui in terra, prende per quan- volette e nacchere secondo Amalario, il
to è possibile regola e norma da quella qualedice che si usavano tra'cristiani pri
che gode pel cielo, in cui i beati non fan. madelle campane. In oriente sicuramente
no altro che di continuo lodare Dio ; e ne'primi tempi con tavole si dava il segno
siccome le nostre deboli forze e i bisogni de ' divini uffici, almeno l'usavano i mo-
della vita non ci permettono l'incessan- naci nel V secolo, come seguaci della po
SET SET 313
vertà,in quella guisa che i cappuccini chia- grestia o altro luogo appartato si conser-
-mando i frati pei dormitorii battono un va pel Viatico degl' infermi) , col canto
coppo. Il Cancellieri, nelle Campane p. dell'inno Pange lingua. Nella cappella
30, dice che il mesto loro silenzio, a cui pontificia, poscia segue la solenne Bene-
si sostituisce lo strepito di alcuni legni , dizione del sommo Pontefice dalla log-
non solo serve a rammentare la pratica gia Vaticana , da dove prima si pubbli-
de'primi secoli, ne'quali co'legni si chia- cava in questa circostanza la scomunica
mavano i fedeli a' divini uffici ; ma an- colla bolla in Coena Domini, coi riti ri-
che ad indicare l'abbandono degli apo- portali a ScoмUNICA . Nelle altre chiese do-
stoli , la morte e sepoltura del Redento po la messa ha luogo il Vespero in co-
re nel giovedì e venerdì santo ; mentre il ro senza canto, con salmi appropriati, ter-
loro lieto e doppio suono serve a festeg- minandosi colla solita orazione Respice.
giare la faustissima memoria di sua glo- Finito poi il sagrifizio, e tolta la ss. Euca-
riosa risurrezione nel sabato santo. But ristia e riposta in altra cappella nels. Se-
ler spiega il silenzio delle campane per se- polcro, si piegano le Tovaglie e si spoglia.
guo di duolo, pel silenzio che tennero e no gli Altari, che restano senza orna-
il sommo affanno in cui furono immer mento, per esprimere la profonda afflizio-
si gli apostoli durante la passione e la mor- ne della Chiesa . Lo scoprimento degli al
te del Salvatore . La Chiesa nella messa tari e il trasportare la sagra Ostia in al-
non dà la Pace, che non davasi ne'gior- tro luogo , è un resto di quanto antica-
ni di lutto , e per detestazione di quella mente facevasi ogni giorno con meno di
che il perfido e ingannatore Giuda con pompa , ma che oggi si eseguisce con ini-
un bacio diè al suo Maestro e Signore , stero.Fra le circostanze della passione pre-
nel darlo in mano a' suoi nemici ; ram- detta da ' profeti , vi fu quella che Gesù
mentandosi ciò nella colletta e la pena ri- sarebbe stato spogliato delle sue vesti o
cevuta, e la ricompensa al buon Ladro. Tonaca inconsutile , e che gente mani-
ne per la sua confessione. Nell'epistola rac golda se le avrebbe divise e tirate a sorte.
conta s. Paolo la celebrata cena , e l'isti L'altare è simbolo del Redentore, onde
tuzione del ss. Sagramento. Segue l ' e- nello spogliamento la Chiesa intende si-
vangelo della Lavanda , che ricorda quel gnificare il suo stato di languore e la nu-
la fatta ai piedi degli apostoli dal Reden . dità di Cristo quando apparve Crocefis-
tore. In questo giorno si faceva la Comu- so ; quindi dopo i vesperi il sacerdote ac-
nione generale del clero e del popolo, e compagnato ministri spoglia gli alta-
si disse dal volgo la Pasqua de' preti, i ri leggendo l'antifona : Diviseruntsibi ve-
quali bensì in questo giorno si astengo stimenta mea . Narra Rinaldi che nel 1034
no dal dire la messa , non solo per moti- il concilio di Limoges fulminò la scomu-
vo di tristezza e di lutto, per cui non ce- nica contro i potenti secolari che tribo-
lebrano ne'seguenti venerdì e sabato, ma lavano la Chiesa , e l'interdetto contro la
per imitare in qualche forma particola città : fu perciò ordinato di spogliare gli
re la Cena del Signore, ove fece la 1. ' vol- altari di tutte le chiese, come nella Para-
ta la funzione di gran sagrificatore, che sceve, e celebrandosi a porte chiuse si pre-
fu solo a celebrare e comunicò di sua ma. parassero, indi nuovamente spogliassero.
no gli apostoli. Dopo la messa segue la Un'altra funzione religiosa di questo gior
Processione e riposizione della ss. Eucari- no è la Lavanda de'piedi, perchè a'tem-
stia nel s.Sepolcro (nel quale articolo par pi di Gesù Cristo andavasi a piedi nudi
lai delle visite de'fedeli e delle indulgen- e coperti solo da sandali, onde facilmen-
ze, e quanto riguarda i relativi riti, co- te si contraevano sozzure, quindi il1 .° ca.
me pure del ss. Sagramento che in sa- ritatevole uffizio dell'ospitalità era il la.
VOL. LXIV. 20
314 SET SET
varli e tergerli, come notai pure all'aar- In questo giorno nella basilica Vaticana
ticolo OSPIZIO. Nella memorabile lavan si fa la solenne Lavanda dell'altare pa-
da falta da Gesù, ci diè eccelsa lezione di pale. La moltiplicità e minutezza delle sa-
segnalata umiltà, onde i ss. Padri la con- gre ceremonie furono censurate dai pro-
siderarono come un esempio da seguirsi, testanti , ma essi rammentino l'assioma
anche pe'misteri che contiene. I più pro del dottores. Agostino." Se esse si riguar
pri alle circostanze di questo giorno, de- dano coll'occhio della pietà , si vedrà che
stinato alla riconciliazione de' penitenti nulla hanno che non edifichi e non in-
ed all'istituzione dell'Eucaristia, sono in nalzi le nostre menti , nulla che non ren-
considerare in quelle acque santificate da mirabili le meraviglie della sua gra
dalle mani del Redentore, la virtù delle zia ". Nelle ore pomeridiane del giovedì
lagrime penitenti per tergere le colpe, e la santo ha luogo il 2.° uffizio delle tene-
forza della celeste grazia in mondar le co- bre. L'uffizio è ordinato come il prece-
scienze, acciò con puro e mondo cuore ci dente. I salmi de'notturni sono tutti adatti
accostiamo alla mensa del Signore. An- al mistero, avendo rapporto alle sofferenze
cora al ribaldo Giuda furono dal Reden- e alla morte del Redentore, onde per lo
tore lavati i piedi : ma perchè non per que più sono di quelli che compose il re Da-
sto si rimasedal consumare il concluso tra- vide nel tempo di sue angustie e perse-
dimento, abbiamo nella persona di Giuda cuzioni, e de'quali parlai a SALMO . Come
l'immagine de'sacrileghi profanatori del il Papa nella sera visita il s. Sepolcro, la
Sagramento di riconciliazione,egualmen- dissi ancora nel vol. LVI, p. 115.
te che di quello dell'Eucaristia. Chiamasi Nel venerdì santo o gran Venerdì, detta
Mandato, perchè ne abbiamo avuto dal feria VI in Parasceve, in Roma è la sta
Signore l'esempio e il comandamento di zione nella Chiesa di s. Croce in Gerusa
praticarsi tra gli uni e glt altri, e perchè lemme. Questo giorno fu detto in Para-
da questa parola comincia la commoven. sceve, dall' apparecchio de' cibi e di tut-
te funzione, con cantarsi l'antifona Man- to il bisognevole, che facevano gli ebrei
datum novum do vobis. Il Redentore la nello stesso giorno, per essere sbrigati dal-
fece in figura di maestro e di signore, e le faccende nel festivo seguente giorno di
perciò non solamente i Papi, i vescovi , i sabato. Questo venerdì poi, secondo l'u-
prelati, i superiori, le superiore, ma an- so degli autichissimi cristiani, chiamavasi
che i sovrani e le sovrane eseguiscono la assai frequentemente il giorno di Pasqua,
lavanda, facendosi un merito d'abbassarsi perchè in esso morì in croce e fu sagri-
ai piedi de'Poveri, e render loro uno dei ficato all'eterno Padre Gesù ch'è l'Agnel-
più vili e bassi servizi. Il Papa dona ad lo di nostra vera e s. Pasqua, di cui quello
ognuno cui ha lavato i piedi due Meda degli ebrei non fu che semplice figura . Si
glie, ed in sua vece supplisce il cardinal commemora il mistero della passione e
Decano del sagro collegio : se in Roma della morte di Gesù Cristo Salvatore del
non si fa la funzione, il Senato romano mondo e Redentore delle anime nostre,
l'eseguisce nell'Ospedale di s. Giovanni, onde questo giorno attrae tutta l'atten-
così imbandisce eserveallamensa. A PRAN zione de' fedeli e ravviva la loro pietà :
zo riparlai di quello che il Papa imban l'uflizio della Chiesa è tutto composto di
disce a quelli cui lavò i piedi, e che serve espressioni del più profondo dolore. Dopo
a mensa; ivi riparlai ancora de'pranzi dei la recita delle ore canoniche prima, ter-
cardinali del giovedì e venerdì santo nel za, sesta e nona, si celebra la Messa dei
palazzo apostolico. Dopo la funzione del Presantificati, così detta perchè senza con
la lavanda, uelle chiese si recita la Com- sagrazione; il sacerdote che uffizia , rice-
pieta e si termina coll'orazione Respice. ve il Sagramento sotto una sola specie e
SET SET 315

consuma l'Ostia sagra riposta nel sepol- no alla Croce , onde scrisse quanto vide
cro nel dì precedente, onde questo è il solo nel Calvario. La Chiesa alle predizioni
giorno dell'anno, in cui non si celebra il sa de'profeti contenute nelle due memorate
grifizio ricorrendo in questo mesto giorno lezioni , fa seguir la storia del vangelo, e
quello della Croce, che la Chiesa venera pone così come in confronto delle ombre e
con un culto particolare : nella Croce fu delle figure de'Simboli , la luce e la verità
sagrificato con maniere sanguinose e cru. del figurato; acciò vedendo come bene si
deli, nell'altare con maniere tutte ammi- accordano, siamo persuasi che nella vita ,
rabili e senza sangue. Tranne il sacerdo- passione e morte di Gesù Cristo, si è ve-
te che celebra il s. uffizio e gl'infermi in rificato tuttociò che di lui tanto tempo in-
pericolo di morte, niun fedele si comu- nanzi erasi profetizzato.Dopo il Passio nel-
nica in questo giorno. Spogli sono tutti la cappella pontificia ha luogo la Predi-
gli altari, per figurare la nudità del Re- ca o Sermone sulla passione e morte del
dentore; smorzatii lumi, per esprimere le Redentore ; ma nelle altre chiese imme-
tenebre da cui fu coperta la terra alla mor. diatamente il sacerdote canta i 18 Ore
te di Gesù Cristo; i paramenti sagri sono muso preghiere, colle quali oggi la Chie-
neri : il Papa , i cardinali , i vescovi, gli sa rivolge a Dio le sue suppliche per gli
abbati mitrati si astengono di usar l'a- uomini di tutti gli stati e di tutte le con .
nello, ed i cardinali invece delle Calze ros- dizioni , catecumeni , eretici e scismatici
se assumono le paonazze , e chi le usa di (per cui ne ragionai a SETTA), giudei, pa-
questo colore le permuta in nere. La Se- gaui. Riferisce Butler: » La Chiesa nomi-
dia de'Papi (óve pure dissi del faldisto na espressamente i pagani e i giudei. Nel-
rio nudo che si adopera in questo giorno) le nostre preghiere particolari, noi pre-
ed il Trono, sono senza ornamenti e Bal- ghiamo nominatamente per tutti senza ec-
dacchino, e questo non l'ha neppure l'al- cezione. La Chiesa altresì ne'suoi suffra-
tare nella cappella pontificia : la creden gi pubblici prega per la conversione e per
za èsenza tovaglia; i banchi e il pavimento la salute degl'infedeli di qualunque no-
senza tappeti. L'uffizio che si fa dopo le me e nazione : ma per mostrare in quale
ore canoniche , comincia con versetti di orrore ell'abbia gli apostati volontari, e
lamentazioni tratte dai profeti , e colle pro- per separarli dai suoi figli che vivono nel
messe che Dio fa agli uomini di usar lo- suo seno, e godono de'beni della sua co-
ro misericordia, e con un'orazione per ot munione, ella proibisce a'suoi ministri di
tenerla, secondoil Butler; ma il Mazzinelli nominarli nel s. Sagrifizio o davanti agli
dice che la funzione comincia da due Le- altari ne'suoi templi . Tuttavia il vener-
zioni, dopo la prima segue il tratto, e l'O- dì santo ella deroga a questa disciplina ,
remus, col precedente invito del Flecta essendo questo il giorno in cui nostro Si-
mus genua, ed avviso Levate per alzarsi, gnore è morto per tutti gli uomini . Per
ciò che non si fa quando nelle 18 orazioni questa ragione non è sconvenevole che ella
che vado a ricordare, si prega per gli ebrei, supplichi il Signore nelle pubbliche preci,
perchè insultarono il Figlio di Dio, pie- e che in peculiare maniera studii di far
gando in atto di scherno le ginocchia in
a cogliere a tutti il frutto d'una morte che
nanzi a lui nella sua passione. Dopo la 2. fu sofferta e offerta per tutti . Queste o
lezione, il tratto ed i versetti , segue la lettu razioni per tutti gli ordini e per tutte le
ra del Passio di s. Giovanni apostolo ed condizioni trovansi nel Sagramentario
evangelista, il quale secondo l'ordine dei di s. Gregorio I, e sono citate da s. Ce-
tempi fu l'ultimo degli evangelisti, e fu lestino 1 ". Finite queste preghiere, si fa
il solo degli apostoli che senza mai abban lo scuoprimento della Croce e la sua 4-
douare il suo divin Macstro, lo seguì fi dorazione, prima deponendosi le Sear
316 SET SET
pe, e facendosi nella cappella pontificia ne coll'orazione Respice. Nelle ore pome.
l'Oblazione, che dividesi tra il Sagrista ridiane ha luogo il 3.° uffizio delle tene-
e i due primi Maestri di ceremonie. Nel- bre, come ne' due precedenti giorni, ed
Je chiese conviene che il celebrante e tut è propriamente il mattutino e laudi del .
ti gli altri, specialmente del clero, faccia- l'uffiziatura del sabato santo,giorno di ri-
no una qualche offerta alla Croce prima poso preso da Dio dopo la grande opera
di baciarla; in cappella pontificia si fa do- della creazione. Alla morte del Redentore
po baciata. Nelle chiese dopo il clero, e seguì la sepoltura; il riposo misterioso del
premesse le 3 genuflessioni, si recano a corpo delSignore giacente nel Sepolcro ed
venerare la Croce i principi, i magistrati imbalsamato e involto nella ss. Sindone;
e i nobili secolari a due a due, ma cal- la discesa della sua anima ne'sotterranei
zati. A CROCE VERA meglio parlai dell' a. luoghi infernali o Limbo , e lo stato tullo
dorazione che si fa nella cappella ponti di Gesù nel tempo che l'anima stette se.
ficia, ed anche riparlando de'personaggi parata dal corpo, sono il soggetto di que-
che vi sono ammessi per la gerarchica gra st'uffizio delle tenebre sino alla messa. Co-
duazione. Dopo lo scuoprimento e ado. me si è avanzato ora l'uffizio della notte
razione della Croce dappertutto si scuo . di Pasqua (di che anco a s. SEPOLCRO) al-
prono anco i Crocefissi e le statue della la mattina del Sabato santo, che la pre-
B. Vergine e de' santi di particolare ve- cede; così parimenti si è avanzato l'uffizio
nerazione, che nel giorno precedente e- del sabato alla sera del venerdì santo. Al
ransi coperte con velo nero e inoltre tolti mattutino sono adattati i salmi a questo
loro i lumi.In tempo dell'adorazionedella mistero; e alle laudi il 2. ° salmo e il can-
Croce si cantano gl'Improperii commo. tico sono presi dal martedì santo, ereduli
venti, perchè esprimono i rimproveri del più propri, che i soliti del sabato, per e-
Signore al suo popolo sleale. Circa il fi sprimere la sepoltura del Redentore. Ter
ne dell'adorazione si accendono le can- mina l'uflizio delle tenebre, come quelli
dele sopra l'altare, ove si stende il Cor- de'due precedenti giorni, col flebile canto
porale; indi con processione si va a pren- del Miserere, e coll'orazione Respice. Do-
dere dal s. Sepolcro il ss. Sagramento, e po di che in Roma, il Papa, col sagro col-
col canto dell'inno Vexilla Regis, si porta legio e la corte , si reca formalmente a ve
e depone su detto corporale la patena col- nerare nella basilica Vaticana le Reliquie
l'Ostia sagra, che a suo tempo si consuma maggiori della ss. Croce, del Volto santo
dul sacerdote colla comunione. In questo e della sagra Lancia. A PASSIONE parlai
santo giorno devesi genuflettere non con degl'istrumenti della passione di GesùCri-
amboleginocchia passando innanzi laCro- sto. Ne'due giorni del giovedì e venerdì
ce, ma con uno solo; bensì si premettono santo ne' Pili ( V. ) delle chiese , o vasi del-
3 genuflessioni con ambo le ginocchia , l'Acqua santa o benedetta ( V.) mista col
nel recarsi all' adorazione della Croce , Sale(V.) benedetto (della quale vuolsir.°
che la Chiesa onora con particolare cul . istitutore s . Alessandro I Papa del121 ,
to, perchè ne celebra il trionfo. Il But- o almeno che determinò di conservarla
ler dottamente tratta : Della divozione nelle chiese e nelle case), questa non si usa
alla Crocefondata sulla sua virtù e sul- e si toglie dai medesimi. Nel 1781 colle
le sueineffabiliproprietà. Del segno della stampe di Perugia furono pubblicati 40.
Croce.Partito il sacerdote dall'altare,que puscoli eruditi intorno all'uso dell'acqua
sto si spoglia, e si dicono i vesperi senza benedetta,anche nel giovedì e venerdì san.
canto, terminandosi coll'orazione Respi- to; di confutazione a tal pretesa, che non
ce. Egualmente si dice la compieta co- si debba rimuovere dai pili e vasi delle
me nel giovedì santo, cui pure si dà fi- chiese; e di parere su questa questione li
SET SET 317
turgica. L'Effemeridi letterarie di Roma bo, e la messa anticipata è indirizzata a
di tale anno ,col n.º 17 esaminando la que. rinnovare la storia di sua gloriosa risur-
stione, rigettarono le pretensioni sostenu- rezione, onde,come ho detto,conviene con-
te con speciose ragioni dall'autore ano- siderarla come messa della mezza notte
nimo, di non rimuovere ne'detti due san- di Pasqua; dappoichè anticamente laChie-
ti giorni l'uso dell'acqua benedetta, e co- sa non permetteva che nel sabato santo
me prive di fondamento si confutarono e si celebrasse il s. sagrifizio , volendo così
ribatterono egregiamente; non solo con esprimere la doglia profonda in cui aveala
sodi argomenti, ma per l'uso derivato da gettata la morte del suo Sposo . Si dàprin.
antichissima tradizione e universalmente cipio alle sagre funzioni colle ore canoni .
praticato dalla Chiesa in tutto il cristia- che di prima, terza, sesta e nona, come
nesimo e principalmente in Roma. All'ar- nel giovedì santo, colle candele estinte sul-
gomento poi col quale si pretese sostenere l'altare fino al principio della messa. Frat-
non essere conveniente di privare i fedeli tanto si passa a benedire l'Acqua santa,
in questi due santi giorni de'salutari effet poi a rinnovare e benedire il Fuoco nuo-
ti dell'acqua benedetta, meritamente ri- vo (è lodevole l'uso di permettere al po-
guardala pe'suoi misteri come uno de'più polo che ne prenda e porti a casa, poi-
efficaci Sagramentali (V. ) , si rispose. Che chè qualunque cosa che la Chiesa bene.
la remozione dell'acqua benedetta dai va- dice, giova a liberarci dalle arti e infesta-
si de'sagri templi, facendo sempre più ri zioni diaboliche); indi si benedicono i 5
cordare a' fedeli essere mancato ne'me- grani d'Incenso (simbolo delle 5 piaghe
desimi due santi giorni il fonte vivo d'o del Redentore) per poi affiggersi al cereo
gni grazia e di ogni misericordia, diviene in forma di croce; si accendono le 3 can-
un sagramentale molto più efficace di quel dele poste sulla sommità della canna det-
che potrebbe essere l'uso stesso dell'acqua ta arundine (chiamato Lumen Christi, e
benedetta. ne parlai a LUME) o tricereo, col canto del
Nel Sabato santo o gran sabato, vigi. Lumen Christi. Con ampie e magnifiche
lia di Pasqua di Risurrezione, la prima e formole si benedice il Cereo pasquale, il
più solenne di tutte le vigilie, per digni- quale però se è del precedente anno senza
tà e antichità, unendo immediatamente un'aggiunta di nuova cera maggiore del-
l'uffizio di Pasqua al suo, in Roma la sta- l'antica, non si può ribenedire. Dipoi si
zione è nella Chiesa di s. Giovanni in La pongono i 5 grani d' incenso nel cereo ,
terano, ove dopo la solenne benedizione mentre cantasi l'Exultet o Preconio pa-
del Fonte sagro (che ha luogo dopo ter squale, e si accende il cereo, Segue la let-
minate le profezie), si amministrano so- tura delle XII Lezioni della Scrittura che
lennemente i sagramenti del Battesimo, sono dette Profezie, dopo ognuna delle
come nel sabato santo di Pentecoste (del quali si dice il Flectamus genua, e Le-
solenne battesimo riparlai, come de'due vale, tranne dopo l'ultima. In seguito si
padrini, secondo l'antica disciplina della cantano le Litanie de' santi, e si accen-
Chiesa, nella biografia di s. Siricio), del dono le candele dell'altare : la chiesa de-
la Cresima, dell'Eucaristia, degli Ordini posti i segni di lutto, si veste a festa; ed
sagri (e talvolta nella vigilia di Pentecoste i sagri ministri lasciati i paramenti pao-
anche il Matrimonio e per mano eziandio nazzi , assumono i bianchi, sostituendosi al
del Papa : che Pio IX in questa vigilia con. Paliotto paonazza dell'altare quello bian-
ferì tre sagramenti , lo notai a NEOFITO). co. Incomincia la messa, che appartiene
Nell'uffiziatura si celebra la memoria del più al battesimo de'neofiti , che all'uffizio
la sepoltura di Gesù Cristo e la sua beata del sabato santo: alla solenne intuonazione
anima discesa all' Inferno, ossia al Ļim. del Gloria in excelsis Deo, si scuopre il
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quadro dell'altare, si raddrizzano le ar- fu luce del mondo risuscitando da morte.
mi e le mazze che in segno di duolo dal Fuori del coro si dicono i vesperi e la
giovedì santo si tenevano rivolte verso la compieta , secondo le Rubriche del Bre
terra, si suonano le campane, le campa- viario, terminandosi con l'antifona Regi.
nelle, gli Organi; si sparano le artiglie- nacoeli laetare, Alleluja, e l'orazione del-
rie, ed in Roma dal Castel s. Angelo, e la Risurrezione. Le frequenti ripetizioni
dalla guardia Svizzera pontificia . Per tre dell' Alleluja, sono altrettanti inviti che
volte s'intuona solennemente l'Alleluja, la Chiesa ci fa per lodare Dio e godere
o cantico dell' 'allegrezza , il quale viene spiritualmente in lui. Esso è un santo ap-
proseguito dal coro. All' evangelo non si plauso, che la Chiesa fa cantare continua .
portanolumi,per significare gli aromi che mente a'suoi ministri ea'suoi figli, perchè
portarono le pie donne al sepolcro senza dieno a conoscere la loro allegrezza e ren-
il lume della fede, perchè credendo esse dano gloria all'Altissimo. A PASQUA par-
Cristo ancor morto, vi era bensì la divo- lai della benedizione delle case, delle uo-
zione, ma oscura n'era la fede. Non si can . va e di altri commestibili, che si fa dopo
ta nè Credo, nè Offertorio, nè mottetto; la messa del sabato santo; come pure dei
si tralascia l'Agnus Dei, nè si dà la Pace. donativi e felicitazioni, che si praticauo
Nemmeno si comunica alcuno in questa per tale solennità . Acciò i fedeli sempre
messa, fuori del celebrante, perchè come più s'impegnassero ad accompagnare col
dissi è messa della futura notte. Se poi loro spirito i sentimenti della s . Chiesa ne-
vi fosse alcuno che si volesse comunicare, gli ultimi 3 giorni della settimana santa ,
ciò si fa dopo il sagrifizio, ma non all'al- in cui richiama alla memoria de'figli suoi
tare maggiore, ed in una cappella piutto. itratti immensi di amore, che loro ha por-
sto remota. Noterò, che dopo la messa, il tato il divin Salvatore colla sua passione
celebrante o altri vestito di cotta e di stola e morte, i Papi successivamente hanno a-
bianca, con chierici che portano le torcie, perto i tesori delle s . indulgenze, che lo
riporta la pisside colleParticole consagra . zelo e pietà del cardinal Patrizi vicario di
te nel solito Tabernacolo. Tutte le spiega- Roma opportunamente ricordò per van-
zioni eragioni belle,simboliche e misterio taggio spirituale del popolo cristiano, con
se, le riportai, come bene notai in princi- notificazioni del 1844 edel 1853. Pertan-
pio, a CAPPELLE PONTIFICIE e ne'citati ar- to dichiarò, che Benedetto XIV nel 1745
ticoli. Dopo la comunione si ommette il concesse ai fedeli d'Italia e isole adiacen-
postcommunio(di cui a COMMUNIO), per in- ti, in ciascuno e in tutti i giorni di giovedì,
trodurvi in suo luogo il breve vespero com venerdì e sabato santo, l' indulgenza di
posto di due salmi, o piuttosto rendimento 7anni e 7 quarantene, applicabile alle a-
di grazie, dopo di che prosiegue la messa, nime del purgatorio, purchè in taligiorni
col termine della quale è finita l'uflizia facciano un'ora di orazione mentale o vo
tura : quindi si smorzano il cereo, e l'a- cale. Poichè nel giovedì santo, ne' sagri
rundine il quale non si riaccende più ; pe- uffizi e messa ci viene rammentato che in
rò il cereo pasquale si accende nelle mes quel giorno l' amabilissimo Gesù prima
se in tutte le domeniche e ferie del Signo di dare principio alla sua passione, si de-
re, e de' santi di precetto , e sino all'e- gnò istituire l'adorabile sagramento del-
vangelo inclusive del giorno dell'Ascen- l'Eucaristia ; così Pio VII per memoria
sione,detto il quale si estingue, soltanto e ad eccitare i fedeli a ringraziarlo di sì
venendo riacceso nella vigilia della Pen- grau beneficio, nel1815 e1816 concesse
tecoste alla benedizione del Battisterio o in perpetuo l'indulgenza plenaria appli-
sagro fonte. Il cereo pasquale è un eccel . cabile alle anime del purgatorio, a quelli
leute emblema del corpo del Signore, che che in pubblico o privato faranno nell'in-
SET SET 319
dicato giorno per un'ora qualunque di sacro - liturgico,all'articolo Annunziazio-
voto esercizio, confessati e comunicati in ne, ove pure rileva, che dovendosi tra-
detto o altro giorno della seguente set- sferire la festa di s. Giuseppe e dell'An-
timana. Dell'indulgenze accordate da Pio nunziata, prima si celebrerà l'uffizio di
VII , a quelli che nel giovedì e venerdì questa e poi di s. Giuseppe. Si può ve-
santo visiteranno il s. Sepolcro, ne feci ri- dere anche Sarnelli , Lett. eccl. t. 10, lett.
cordo a quest' articolo. Inoltre Pio VII 22 : Quando la festa della ss . Annun-
nel 1815 concesse in perpetuo indulgenza ziata accade nella settimana santa, che
plenaria, applicabile ancora come sopra, si devefare. Dice quanto ho riportato , che
a tutti i fedeli che confessati e comuni- se però ricorre nel giovedì santo, si fa la
cati nel giovedì santo o nella seguente set festa iu tal giorno, e l'ufficio si trasferisce
timana di Pasqua , praticheranno nel Ve nel lunedì in Albis, e similmente di s. Giu-
nerdi santo per 3 ore continue la divozio- seppe. Prima gli ebrei in molti luoghi
ne delle agonie di Gesù, in pubblico o in non potevano incedere per essi nel tempo
privato, meditando quanto pati in quelle degli ultimi giorni della settimana san-
3 ore il Redentore, e le 7 parole che pro. ta, come può vedersi nel թ. Menocchio,
ferì sulla croce, oppure supplendovi colla Store t . 3, centuria xt; Per qual causa
recita di salmi, inni e altre preci . Final . non si conceda agli ebrei l'andare per
mente a muovere i cuori de'cristiani ad un la città gli ultimi giorni della sellima-
riconoscente e tenero compatimento dei na santa , cioè i quattro ultimi. Degli
Selle Doloridella B. Vergine,la quale nel- scrittori sulla Settimana santa già di al-´
la morte del suodivin Figlio per amor no- cuni feci menzione altrove, come uel vol.
stro si assoggettò al colmo d'una inespli- XX, p . 59 , così deʼriti e ceremonie che
cabilecompassione, Pio VII nel 1822 con. in essa si fanno, a'loro articoli . Aggiun-
cesse in perpetuo l'indulgenza plenaria , gerò i seguenti, incominciando da quan-
applicabile alle anime purganti , a tutti to si sostituisce al silenzio delle campa
quelli che dalle ore 12 del venerdì santo ne. Leone Allacio, De recentium grae-
alle ore 16 del sabato santo, o in pubblico corum templis ubi de Chirosemantro, aut
o in privato impiegheranno un'ora o al- Semanterio. Teodoro Laudien , Dissert.
meno mezz'ora in onore della B. Vergine hist. de Simandris graecorum, sive de ri-
Desolata , o recitando la Corona de'7 do tu convocandi populum ad sacra per li-
lori, ovvero altre preci analoghe alla di gna, Regiomonti 1716.Giuseppe Berneri,
lei desolazione; la quale indulgenza ple- Poesis jocosa, Patavii 1715. Descriptio
naria potranno conseguire quando con- puerorum, qui in ultimis majoris Heb-
fessati adempiranno il precetto pasquale. domadae diebus, ligneis malleis pulsant
Parlai a FESTA , ad Annunziazione, a s. januas domorum, et gradus sacrorum
GIUSEPPE di queste due festività , se cado- templorum. Nella chiesa Ambrosiana si
no nella settimana santa , quando si de- suonano le campane fino alle parole del
vono celebrare, e per la 1.3 anche nel vol. Passio, emisit spiritum , nel venerdì santo,
VIII, p.149 per la cappella pontificia che dopo di cui tacciono fino all'Alleluja del
si trasferisce alla domenica in Albis . Per sabato santo. In questo tempo si adopra
la chiesa universale, quando la festa del il crotalo di legno, come chiamasi nel mes
l'Annunziazione di Maria Vergine occor- sale Ambrosiano. Dice Magri che è uno
re nel venerdì o sabato santo, si deve tra strumento di legno, così chiamato con vo-
sferire il suo uffizio e il precetto di udire ce greca, in significato di bussare e fare
la messa , come di astenersi dalle opere strepito. Ci diè Nicolò Sormani, L'origine
servili, al lunedì in Albis, con quelle av. apostolica della chiesa milanese e del rito
vertenze che nota l'ab. Diclich nel Diz. della messa co'documenti, Milano 1754,
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ed ivi ne tratta . Gio . Guidetti , Verba E. le funzioni private e solenni, e in quelle
vangelistae, cantus ecclesiasticus Officii della settimana santa , Roma 1749. Il
majori Hebdomadae, juxta ritum Cap. benemerito e dottissimo Francesco Can-
pellae SS. D.N. Papae, ac s. Bas. Vat. , cellieri romano, che in tanti luoghi cele
Romae 1587. Gio. Battista Manzini , Del. brai, Descrizione delle funzioni della set-
l'uffizio della settimana santa, affetti di- timana santa nella cappella pontificia,
voti, Bologna 1635. Tommaso Vitale, Set Roma 1789,1801,1802 , 1818 : traduzio-
timana santa,Roma 1644.Orazio Cristia- ne in francese 1846. Sacerdote d . Giovan-
ni, Praxis Pontificalis pro majori Heb. ni Diclich dottissimo liturgico veneto, Ce-
domada, Romae 1650. Lodovico Mona remoniale della settimana santa, ed al-
co, Settimana santa, Venezia 1658. L'of tre ecclesiastichefunzioni fra l'anno, ad
fice de la semaine sainte du M. de Ma- uso delle chiese parrocchiali mindri o di
rolles, expliquépour le p. Daniel de Ci- campagna, tradotto questo da quello del
cogne, Lyon1674. Gio. Michele Fische- to di Benedetto XIII, Venezia 1828. Al-
ri, De solemnibus veteris Ecclesiae An. tra edizione, con l'aggiunta di tutto quel-
tipaschalibus, Lipsiae1704 . Il beneme- lo che si canta nelle processioni della Pu-
rito e dottissimo ab. Alessandro Mazzi rificazione, delle Palme, del Venerdì san.
nelli di Monte Fiascone (ove pure l'en- to, cogl'Improperi che si recitano, Vene-
comiai), L'Uffizio della settimana santa zia 1836. Officium Hebdomadae majoris
colle rubriche volgari, argomenti deʼsal- a R. d. Spiridione Talù sac. ven. accu
mi, spiegazione delle ceremonie e misteri, rate compositum, cui R. d. J. Diclich ad-
e con osservazioni e riflessioni divote, Ro. dit Memoriale rituum pro parochialibus
ma 1704, 1734, 1806 e altre edizioni. ecclesiis minoribus, Benedicti XIIIjussu
Giuseppe Zini, Breve istruzione per le s. editum; nec non ritus et sacras coerem.
ceremonie della settimana santa raccol quae hac major Hebdomada, ad cathe-
te da più accreditati scrittori deʼsagri ri drales eccl. episcopo celebrante, vel as-
ti, Venezia 1717. Gio. Edelveke, Brevis sistente pertinent, Venetiis 1835. Lette
instructio circa sacras caeremonias Heb- ra intorno ai 4 seguenti liturgici quesiti.
domadae majoris, ex accuratioribus s. 1. Se continuare si possa ovevige la con-
rituum interpretibus Venetiis primum an- suetudine di esporre nel venerdì santo,
no1717 italico idiomate collecta, nunc compiuto l'uffizio della mattina,il ss. Le-
tandem pro aliarum quoque nationum gno della Croce (nel vol. VIII, p. 311
commodo latine reddita . Cui de novo ac- e 313 marrai che Gregorio XVI nel 1840
cesserunt notae ex Commentariis Caje- ne introdusse il rito nella cappella pon-
tani M. Merati, Monachii 1741. Benedet tificia),O od altro istrumento della Passio
to XIII , Memoriale ritum majoris Heb- ne ? 2. Se compiuti i mattutini in quel
domadae, ad usus eccl. Beneventanen- giorno, si possa fare la processioneper
sis, Romae 1725. A veudone ritenuto l'ar- vias colla detta s. Reliquia ? 3. Se ritor-
civescovato, nel 1727 e nel 1729 da Papa nata la processione in chiesa si possa be-
si recò da Roma a Benevento, a celebrar- nedire il popolo con essa? 4.° Quale rito
vi le funzioni della settimana santa . Pra si debba osservare in tale sagrafunzio-
xis majoris Hebdomadae cum mysticis ne?Fuligno 1840. Negli Annali delle scien-
expositionibus, nec non de missa decan- ze religiose sono riportati: nel t. 1 , p. 138
tanda, coram episcopo pluviali assisten- il sommario delle 3 pubbliche Conferen
te, Romae 1726. Ceracchini, Directorium ze in lingua inglese sulle ceremonie del-
pro functionibus in majori Hebdomada la settimana santa e della domenica di
peragendis, Florentiae 1737. Carlo Ve- Pasqua di ing.r Bagss (poi vescovo di Pel
pazzi, Pratica delle sagre ceremonie nel la e vicario apostolico inInghilterra)tenu
SET SET 321

te negli appartamenti del cardinal Weld; duzioni, eseguite da due dotti e rispetta-
perchè questi con lodevole e saggio divi bili francesi, a mia completa insaputa , ve-
samento, nel suo religioso zelo trovò van- nendone in cognizione solo quando corte-
taggioso d'illuminare gli eterodossi suoi semente me l'offrirono; laonde per gratis-
connazionali , e meglio istruire gli orto- simo animo ne ricevano qui pubbliche,so-
dossi, sulla polemica illustrazione di que lenni e affettuose azioni di grazie, princi-
ste ceremonie, ed eziandio sopra altri ar palmente il 2. che nella prefazione si volle
gomenti religiosi . Nel t. 5, p. 443 si leg. graziosamente diffondere sul mio Dizio-
gono le 4 Conferenze sulle funzioni del nario di erudizione,nel modo il più splen
la settimana santa , quali si celebrano in dido e per meonorevole.Fonctions Papa-
presenza del sommo Pontefice , eseguite les às.Pierre deRome,pendant la semaine
d'ordine del cardinal Weld , da mg. Wi sainte,et cérémonial de la messe solennel-
seman ora cardinal arcivescovo di West le célébréepar le souverainPontife le jour
minster, già vescovo Mellipotamo, al qua de Pâques ; par le chev. Caïélan Mo-
le articolo riprodussi un elenco delle dot- roni ec. ouvrage traduit de l'italien et en-
te sue opere. Nelt.13 , p.132 deʼmedesi- richi d' un grand nombre de notes, par
mi Annali si rende ragione dell'opera : l'ab. J. B. E. Pascal auteur du Rational
Conférences sur les cérémonies de la se- liturgique ou origines et raison de la li-
r
maine sainte à Rome, di mg. Wiseman turgie catholique, des Entretiens liturgi-
vescovo Mellipotamo, Paris 1841. Spie- ques, des basiliques de Rome. Ouvrage
ga in esse e descrive le funzioni, acciò gli dedié a S. E. Mg. Raphael Fornari ar-
stranieri possano assistervi con profitto, ch. de Nicée, nonce apostolique en Fran-
dimostrandocome le ceremonie della set ce, Paris 1845. Histoire des Chapelles Pa-
timana santa in Roma esercitano utilein- pales, par M. le chev. Moroni ec. suivie
fluenza sui costumi de'popoli cristiani.Nel d'un exposé sommaire des Chapelles que
n.º 10 delle Notizie del giorno di Roma tennent à Rome, pendant l'année,les Car-
del1847 , si dà notizia del libro compo . dinaux et Prelais: ouvrage traduit de l'i.
stoe pubblicato dal p. m. Giuseppe Men. talien, accompagné de notes liturgiques
nini domenicano : L'esprit du culte ca- et historiques , par A. Manavit auteur
tholique considéré dans lesfonctions de du Précis des Cérémonies Papales, Paris
la semaine sainte, Roma 1847 , oltre l'e. 1846. Questi è inoltre autore della No-
dizione in italiano. In questa opera dichia- tice sur la vie et le pontificat de Gregoi
rasi il sublime e il bello delle ceremonie re XVI, pubblicata nel giugno 1846 ; e
ecclesiastiche, il loro vero spirito, i mi nel 1853 del Saggio storico sul cardinal
steri della vita mortale di Gesù Cristo ; Giuseppe Mezzofanti bolognese , il più
si esaminano i riti, le preghiere, il misti- gran poliglotto che abbiano veduto i se-
co loro senso, onde accendere a accresce- coli, per quanto dichiarai a LINGUa.
re la divozione de'fedeli, e facendo l'a- SETTİZONIO, Septizonium, Septem
pologia delle liturgie della chiesa , le reca solia, Septem solii. Magnifica mole di Ro-
alla comune intelligenza . Anche gli An- ma o complesso di 7 ordini di portici for
nali citati, 2." serie, t. 6, p. 299, rendono mati da colonne di granito, di marmo a-
ragione dell'encomiata opera : Lo spirito fricano e di giallo antico, in forma di alta
del culto cattolico , considerato nellefun- e forte torre , non più esistente. Fu così
zioni della settimana santa . Se parlan- chiamato dalle sue 7 zone, ripiani o ri-
do di sopra delle mie CAPPelle pontificIE salti, ovvero dalle sette vie che ivi si di-
edella SETTIMANA SANTA, per modestia tac. ramavano, o ancora dal nome dell'impe-
qui quanto fu stampato di lusinghiero , ratore Settimio Severo che l'edificò, te-
qui non posso tacere le due seguenti tra- nuto per una delle sue opere principali, ·
322 SET SET
e compito nel 203. Sorgeva nell'orto di debrando console e duca donò al mona.
pianta triangolare ch'è fra la Moletta o stero di s. Gregorio alle falde del Celio,
via de'Cerchi, e la piazza e via di s. Gre- una parte del portico esterno del Pala-
gorio; precisamente rimpetto al Clivo e tino, che dicevasi Septem solia minor, vici .
poggetto di Scauro, ove poi fu fabbricata no al Settizonio propriamente detto, chia.
la Chiesa di s. Gregorio del Monte Celio mato Septem solia major, e ciò per di-
(V.), ed all'angolo meridionale del Mon- fesa del Settizonio medesimo, ridotto già
le Palatino (V.), ove le grandi costruzio- a fortezza o torre di difesa dai monaci di
niche fasciano l'angolo appartengonoallo s. Gregorio, che n'erano divenuti padro-
stesso Settimio Severo. Anche le Terme ni; ed inoltre gli donò tutte le camere che
( .) di Tito, dette le Sette Sale, si chia avea nel portico sopra lo stesso Settizo.
maronoSeptizonium , Septisolium , pel no- nio a più piani , in numero di 38 , e que
tato nel vol. LIV, p . 173. L'imperatore ste chiamate grotte, come ancora chia-
nell'edificarlo ebbe per iscopo di formar- mansi quelle camere abbandonate e ap.
ne il principale ingresso del Palazzo (V.) partenenti a rovine antiche, cum terra va-
de'Cesari, ed anche perchè tosto si pre- cante et vellaria ante se. Eranvi dunque
sentasse imponente nell'entrare in Roma presso il Palatino due Settizonii , minor
dalla Porta Capena, non meno a' suoi et major. Il Nibby, Roma nel 1838, par.2.²
connazionali africani per ammirazione , antica, p . 462 , crede che Stefano avesse a
che a'popoli da lui soggiogati ad terrorem. fratello un Ildebrando, forse avo del gran-
L'intenzione di stabilirvi tale ingresso fu de Ildebrando poi s. Gregorio VII (V.),
attraversata dall'avervi il prefetto di Ro- la cui famiglia appunto abitava nelle vi
ma, nella di lui assenza, collocata la sua cinanze di s. Gregorio e del Settizonio. In
statua; e quando Alessandro Severo vo questo nel 1084 si ritirò Rustico nipote
leva ciò eseguire, incontrò l'ostacolo de- di quel Papa, e vi sostenne l'assalto d'En
gli aruspici che non ammisero il cambia- rico IV, come ricordai ne' vol. XII, p. 74,
mento, sostenendo l'antico ingresso. Non XXXII , p. 245, LVIII , p. 266 : altri dis
pare che Settimio Severo lo costruisse pel sero che l'espugnò e poi dovè abbando .
suo sepolcro, poichè fu deposto presso il narlo.Alcuni affermano, che il successore
padre nel sepolcro di famiglia nella via Vittore III (V.) , nel 1806 fu eletto nel
Appia , a destra di quelli che andavano Settizonio. Rimase il Settizonio in pote.
alla Porta Capena, non lungi dalla Chie- re de'monaci di s. Gregorio sino al 1145,
sa di s. Cesareo. L'autore della Descri- allorchè Pietro abbate l'affittò in perpe
plio Urbis Romae, chiamò il Settizonio : tuo a Cencio Frangipane, insieme alla tor-
Locus Septem soliis, septem ordinibus co re dell'arco del Circo Massimo (di cui nel
lumnarum constructus, ubi dicitur, quod vol. LVIII , p. 173, e in altre pagine), forse
gradatimascendentibus, et merentibus da l'arco di Costantino, come dissi nel vol.
batur gradus scientiarum. Hic fuit tem- LVIII, p. 279, mentre a p. 170 descrissi
plo Solis, et Lunae concessus. Onde sem l'arco, insieme alla camera dell'attico con
bra che il tempio sia stato convertito nella finestrelle, che servivano pe'suonatori di
Chiesa dis. Lucia del Cerchio inSeptisolio flauti e trombe nel tempo che passava la
diaconia cardinalizia, eretta nella som . pompa trionfale, e vi si ascende per una
mità del monumento, nel quale articolo porticella (forse già ingresso della torre),
lo descrissi,in uno al modo di sua costru la cui chiave tiene il municipio romano.
zione, ed alcune delle sue vicende stori- Questa concessione fece l'abbate ai Fran-
che ; e che probabilmente ebbe propin- gipane, in permuta di 4 pediche di ter
quo un monastero, ove furono eletti di- ra da seminare, poste presso il tenimen
versi Papi. Nel 975 Stefano figlio d'Il- to di Mandra Camellaria presso la via Ap-
SET SET 323

pia,circa 10 miglia lungi da Roma, ed una numenti antichi , fu cagione di loro rovi-
pedica situata nel territorio d'Albano, e na, insieme alla vicina torre Cartularia
colla corrisposta di12 soldi papiensi . Del (del tutto diroccata nel 1829 ), come nar-
Settizonio divenuto proprietà de'potenti rai nel vol. LVIII , p . 278 e 279. In quel
Frangipane, e per lungo tempo da loro terribile smantellamento molto soffri il
occupato, ne parla ancora il p. Benoffi, Settizonio, e quando nel 1341 lo vide Pe-
Storia minoritica p. 42, dicendo che in trarca, per quanto dissi a p . 290, si ap-
Roma eranvi due Settizonii, questo nella, pellava Sede del Sole. In seguito il Set-
XII regione con tempio dedicato al Sole, tizonio pei patiti incendi e terremoti si
l'altro nella X costruito da Tito. Sicco- ridusse a 3 piani, i quali minacciando ro-
ine i Frangipane talvolta ghibellini e di vina , nel 1585 furono fatti demolire da
parte imperiale, ordinariamente lo furo- Sisto V, il quale fece trasportare le su-
no pure de'Papi e li sostennero con altri perstiti colonne di granito nella basilica
guelfi, e siccome potenti nella regione per Vaticana,eCaucellieri nella Descrizione di
possedere ancora la Torre Cartularia e essa crede che poi sieno state tolte da Ber.
ilColosseo(V.) , perciò visi ritirarono più nini come lacere e malconcie dall' anti-
volte in Conclave (V.) i cardinali , e vi chità, sostituendovi quelle prese dalle ca.
elessero nel 198 Innocenzo III(V.), nel ve di Cottanello in Sabina; e co'loro roc-
1227 Gregorio IX (V.), nel 1241 Cele- chi si formarono le guide della selciata
stino IV (V.). Nel 1256 i romani pose. sopra gli scalini della chiesa. Di altri ma-
ro nel Settizonio in prigione, il senatore teriali del Settizonio si servi Sisto V per
Brancaleone severissimo,che uscitone nel compiere la fabbrica della sua sontuosa
1257 fece aspra vendetta deʼsuoi nemici cappella del Presepio, nella Chiesa di s.
e distrusse da 140 torri, le quali essendo Maria Maggiore ( .), che avea incomin-
nella maggior parte costruite sopra mo- ciala da cardinale.

FINE DEL VOLUME SESSANTESIMOQUARTO .

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