Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
3 visualizzazioni20 pagine

Italy Regolamento - Dottorato-Ricerca

Il documento modifica il Regolamento dei Corsi di Dottorato di Ricerca dell'Università degli Studi di Palermo, specificando le modalità di istituzione, approvazione e gestione dei corsi di dottorato. Viene evidenziata l'importanza di garantire la coerenza con le normative vigenti e la qualità della formazione dottorale, nonché i requisiti per l'attivazione dei corsi e la composizione del Collegio dei Docenti. Le proposte per nuovi corsi devono essere presentate annualmente dai Dipartimenti, con approvazione da parte del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione.

Caricato da

jamilafarajova
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
3 visualizzazioni20 pagine

Italy Regolamento - Dottorato-Ricerca

Il documento modifica il Regolamento dei Corsi di Dottorato di Ricerca dell'Università degli Studi di Palermo, specificando le modalità di istituzione, approvazione e gestione dei corsi di dottorato. Viene evidenziata l'importanza di garantire la coerenza con le normative vigenti e la qualità della formazione dottorale, nonché i requisiti per l'attivazione dei corsi e la composizione del Collegio dei Docenti. Le proposte per nuovi corsi devono essere presentate annualmente dai Dipartimenti, con approvazione da parte del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione.

Caricato da

jamilafarajova
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Sei sulla pagina 1/ 20

AREA RICERCA E INNOVAZIONE

SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

IL RETTORE

VISTA la Legge 3 luglio 1998 n. 210 recante “Norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori
universitari di ruolo” e in particolare l’art. 4 concernente il dottorato di ricerca;

VISTA la Legge 30 dicembre 2010, n. 240 recante “Norme in materia di organizzazione delle
università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la
qualità e l’efficienza del sistema universitario”;

VISTO il “Regolamento recante norme in materia di Dottorato di Ricerca” adottato dal Ministro
dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica con decreto n. 224 del 30 aprile 1999,
pubblicato sulla G.U. del 13 luglio 1999 n. 162;

VISTO il D.M. n. 226 del 14 dicembre 2021 “Regolamento recante modalità di accreditamento delle
sedi e dei corsi di dottorato e criteri per la istituzione dei corsi di dottorato da parte degli enti accreditati”;

VISTO il “Regolamento dei Corsi di Dottorato di Ricerca dell’Università degli studi di Palermo” adottato
con D.R. n. 3900 del 9 settembre 2022;

VISTE le delibere n. 08/03 del 29.05.2025 del Consiglio di Amministrazione e n. 06/02 del 27.05.2025
del Senato Accademico, con le quali sono state approvate le modifiche all’Art.2 del Regolamento sopra
citato;

VISTO il proprio D.R. n. 6409 del 09/06/2025 con il quale è stato emanato il nuovo “Regolamento dei
Corsi di Dottorato di Ricerca dell’Università degli Studi di Palermo” che ha recepito le modifiche sopra
riportate;

CONSIDERATO che nell’Art. 3 - Proposte, approvazione e istituzione - del nuovo “Regolamento dei
Corsi di Dottorato di Ricerca dell’Università degli studi di Palermo”, per mero errore materiale, è stato
riportato il medesimo testo dell’Art. 5 invece del testo corretto di seguito riportato:

“1. Le proposte di istituzione dei corsi di dottorato sono presentate annualmente dai Dipartimenti, sulla
base delle proposte predisposte dai Collegi dei Docenti o da Comitati Ordinatori su apposita
modulistica.
2. Il Senato Accademico esprime un parere sulla proposta di attivazione valutando la coerenza degli
obiettivi formativi, dei programmi di studio e dei requisiti di ammissibilità con le previsioni dell’Art. 4 del
DM 226/2021; il Consiglio di Amministrazione approva la proposta, valutando la congruità dell’impegno
finanziario e la rispondenza ai requisiti di ammissibilità di cui all’Art. 4 DM 226/2021, in merito alle
risorse da destinare al funzionamento dei Corsi di Dottorato di ricerca da attivare.
3. L’Ateneo, a seguito del controllo del Nucleo di Valutazione della coerenza del Corso con la
programmazione formativa e verificata la disponibilità di risorse umane e finanziarie necessarie
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

all’attivazione e il rispetto dei requisiti di ammissibilità di cui all’art 4 del DM 226/2021, invia la domanda
di accreditamento al Ministero, secondo quanto indicato dell’art. 5, comma 2 del DM 226/2021.
4. I corsi di dottorato di ricerca hanno durata non inferiore a tre anni, fatto salvo quanto previsto
all’articolo 14 del presente Regolamento. Per i dottorati per i quali sia previsto il riconoscimento del
titolo multiplo o congiunto, sin dalla fase di attivazione, e una durata dell’attività di ricerca di 4 anni,
questa è ammissibile senza ulteriori oneri finanziari per l’Ateneo in termini di cofinanziamento della
relativa borsa nel quarto anno.
5. Le denominazioni dei corsi e degli eventuali curricula, nonché la composizione del Collegio dei
Docenti, devono corrispondere alle tematiche di ricerca caratterizzanti il corso di dottorato, riferite ad
ambiti ampi e chiaramente definiti.
6. Per ciascun ciclo di dottorati da attivare nell'Ateneo, è richiesto un numero medio di almeno quattro
borse di studio per corso di dottorato attivato, escludendo dal computo le borse assegnate ai dottorati
attivati in convenzione o in consorzio, fermo restando che per il singolo corso di dottorato tale
disponibilità non può essere inferiore a tre;
7. Nel caso di dottorati in convenzione, attivati da due soggetti ai sensi dell’articolo 3, comma 2 del
DM 226/21, ciascuno finanzia almeno due borse di studio; ove i soggetti siano superiori a due, il
soggetto che è sede amministrativa del corso finanzia almeno due borse e ciascun altro soggetto ne
finanzia almeno una.”;

RAVVISATA la necessità di dover modificare l’Art.3 - Proposte, approvazione e istituzione - del


“Regolamento dei Corsi di Dottorato di Ricerca dell’Università degli studi di Palermo” emanato con
D.R. n. 6409 del 09/06/2025;

DECRETA

Il “Regolamento dei Corsi di Dottorato di Ricerca dell’Università degli studi di Palermo”, adottato con
D.R. n. 6409/2025 del 09.06.2025, viene integrato e modificato come di seguito riportato:

REGOLAMENTO DEI CORSI DI DOTTORATO DI RICERCA DELL’UNIVERSITA’


DEGLI STUDI DI PALERMO

Art. 1.
Ambito di applicazione

1. Il presente regolamento disciplina l’istituzione dei corsi di dottorato, le modalità di accesso e di


conseguimento del titolo, gli obiettivi formativi e il relativo programma di studi, la durata, il contributo
per l’accesso e la frequenza, le modalità di conferimento e l’importo delle borse di studio, in conformità
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

alla normativa vigente. Il sistema di assicurazione della qualità dei corsi di dottorato è disciplinato da
apposito Regolamento.

Art. 2
Istituzione e obiettivi formativi

1. ll dottorato di ricerca fornisce le competenze necessarie per esercitare, presso soggetti pubblici e
privati, attività di ricerca e di alta qualificazione, anche ai fini dell’accesso alle carriere nelle
amministrazioni pubbliche e dell’integrazione di percorsi professionali di elevata innovatività.
2. I Corsi di Dottorato di ricerca possono essere istituiti dall’Ateneo quale sede unica, ovvero in forma
associata mediante la stipula di convenzioni o la costituzione di consorzi, che possono essere sede
amministrativa dei corsi, con uno o più dei seguenti soggetti:
a) altre Università italiane o università estere, con possibilità di rilascio del titolo finale multiplo o
congiunto;
b) enti di ricerca pubblici o privati, italiani o esteri, in possesso di requisiti di elevata qualificazione
culturale e scientifica e dotati di strutture e attrezzature scientifiche idonee;
c) istituzioni di cui all’articolo 2, comma 1, della legge 21 dicembre 1999, n. 508, accreditate ai
sensi dell’articolo 15 del DM 226/2021, con possibilità di rilascio del titolo finale multiplo o
congiunto;
d) imprese, anche estere, che svolgono una qualificata attività di ricerca e sviluppo;
e) pubbliche amministrazioni, istituzioni culturali e infrastrutture di ricerca di rilievo europeo o
internazionale, per la realizzazione di specifici programmi di ricerca e sviluppo ovvero di
innovazione.
3. Gli accordi possono prevedere anche il rilascio di titolo finale, multiplo o congiunto.
4. L'ateneo può anche partecipare in convenzione a corsi di dottorato con sede amministrativa presso
altre università o istituzioni anche straniere con possibilità di rilascio del titolo finale, anche
contribuendo con propri finanziamenti o borse.
5. La domanda di accreditamento, presentata dall’Ateneo al Ministero, anche nella forma associata
prevista dall’art. 3 del DM 226/2021, e corredata dalla documentazione attestante il possesso dei
requisiti di cui all’articolo 4 del DM 226/2021, specifica il numero massimo di posti per i quali è richiesto
l’accreditamento. La domanda di accreditamento può avere ad oggetto anche singoli curricula di corsi
di dottorato già accreditati.
6. L’Ateneo attiva i corsi di dottorato, in coerenza con le linee generali di indirizzo al sistema
universitario e con gli Standard per l’assicurazione della qualità̀ nello Spazio europeo dell’istruzione
superiore (EHEA). A tal fine, l’Ateneo adotta un sistema di assicurazione della qualità della
progettazione e della gestione della formazione dottorale conforme ai suddetti standard ed emana
apposite linee guida del sistema di assicurazione della qualità dei corsi di dottorato di ricerca di Ateneo.
Il sistema è finalizzato a monitorare e migliorare la qualità dell'ambiente di ricerca e della formazione
dottorale favorendo la partecipazione dei dottorandi e delle dottorande ai processi di miglioramento
continuo.
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

Art. 3
Proposte, approvazione e istituzione

1.Le proposte di istituzione dei corsi di dottorato sono presentate annualmente dai Dipartimenti, sulla
base delle proposte predisposte dai Collegi dei Docenti o da Comitati Ordinatori su apposita
modulistica.
2. Il Senato Accademico esprime un parere sulla proposta di attivazione valutando la coerenza degli
obiettivi formativi, dei programmi di studio e dei requisiti di ammissibilità con le previsioni dell’Art. 4 del
DM 226/2021; il Consiglio di Amministrazione approva la proposta, valutando la congruità dell’impegno
finanziario e la rispondenza ai requisiti di ammissibilità di cui all’Art. 4 DM 226/2021, in merito alle
risorse da destinare al funzionamento dei Corsi di Dottorato di ricerca da attivare.
3. L’Ateneo, a seguito del controllo del Nucleo di Valutazione della coerenza del Corso con la
programmazione formativa e verificata la disponibilità di risorse umane e finanziarie necessarie
all’attivazione e il rispetto dei requisiti di ammissibilità di cui all’art 4 del DM 226/2021, invia la domanda
di accreditamento al Ministero, secondo quanto indicato dell’art. 5, comma 2 del DM 226/2021.
4. I corsi di dottorato di ricerca hanno durata non inferiore a tre anni, fatto salvo quanto previsto
all’articolo 14 del presente Regolamento. Per i dottorati per i quali sia previsto il riconoscimento del
titolo multiplo o congiunto, sin dalla fase di attivazione, e una durata dell’attività di ricerca di 4 anni,
questa è ammissibile senza ulteriori oneri finanziari per l’Ateneo in termini di cofinanziamento della
relativa borsa nel quarto anno.
5. Le denominazioni dei corsi e degli eventuali curricula, nonché la composizione del Collegio dei
Docenti, devono corrispondere alle tematiche di ricerca caratterizzanti il corso di dottorato, riferite ad
ambiti ampi e chiaramente definiti.
6. Per ciascun ciclo di dottorati da attivare nell'Ateneo, è richiesto un numero medio di almeno quattro
borse di studio per corso di dottorato attivato, escludendo dal computo le borse assegnate ai dottorati
attivati in convenzione o in consorzio, fermo restando che per il singolo corso di dottorato tale
disponibilità non può essere inferiore a tre;
7. Nel caso di dottorati in convenzione, attivati da due soggetti ai sensi dell’articolo 3, comma 2 del
DM 226/21, ciascuno finanzia almeno due borse di studio; ove i soggetti siano superiori a due, il
soggetto che è sede amministrativa del corso finanzia almeno due borse e ciascun altro soggetto ne
finanzia almeno una.
Art. 4
Articolazione e organi del dottorato

1. Organi del dottorato di ricerca sono il collegio dei docenti e il coordinatore, i cui compiti sono definiti
dalla normativa vigente.
2. I corsi di dottorato possono articolarsi in più curricula. A meno di diversa determinazione del collegio
dei docenti, ciascun curriculum fa capo a un comitato di curriculum e a un referente di curriculum.
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

Art. 5
Collegio dei docenti

1.Il collegio dei docenti è preposto alla progettazione e alla realizzazione del corso di dottorato.
2. È costituito da un numero minimo di dodici componenti, tenendo conto, ove possibile, dell’equilibrio
di genere, appartenenti ad ambiti scientifici coerenti con gli obiettivi formativi del corso. Il collegio è
costituito, per almeno la metà dei componenti, da professori universitari di ruolo di prima o seconda
fascia, e per la restante parte da ricercatori di ruolo di Università o enti pubblici di ricerca, ovvero, nel
caso di dottorati in forma associata con enti pubblici di ricerca, anche da ricercatori appartenenti ai
ruoli di dirigenti di ricerca, ricercatori o primi ricercatori degli enti stessi, ferma restando la quota minima
dei professori. In ogni caso, i ricercatori appartenenti al collegio di dottorato devono essere in possesso
di una qualificazione scientifica attestata sulla base dei requisiti necessari previsti dalla normativa
vigente per l’accesso alle funzioni di professore di seconda fascia e i professori di una qualificazione
scientifica attestata sulla base dei requisiti necessari previsti per l’accesso alle funzioni del ruolo di
appartenenza.
3. I componenti dei collegi appartenenti a università o enti di ricerca esteri devono essere in possesso
almeno dei requisiti minimi previsti dalla normativa vigente per l’accesso alle funzioni di professore di
seconda fascia.
4. Possono far parte del collegio di dottorato, nella misura massima di un terzo della composizione
complessiva del medesimo, esperti, pur non appartenenti a Università o enti pubblici di ricerca, in
possesso di elevata e comprovata qualificazione scientifica o professionale in ambiti di ricerca coerenti
con gli obiettivi formativi del corso di dottorato.
5. Non possono concorrere al numero minimo di 12, i componenti per i quali è prevista la cessazione
dal servizio (per limiti di età o per limiti di contratto) prima della conclusione del ciclo.
6. Partecipa alle sedute del collegio un rappresentante dei dottorandi, scelto con procedura elettiva,
per la trattazione di problemi didattici e organizzativi.
7 Ogni componente del collegio può partecipare a un solo collegio a livello nazionale. È possibile
partecipare a un ulteriore collegio unicamente ove questo si riferisca a un corso di dottorato
organizzato in forma associata, ai sensi dell’articolo 3, comma 2 del DM 226/2021, ivi compresi i corsi
di dottorato industriale e quelli di interesse nazionale di cui agli articoli 10 e 11 del D.M. 226/2021.
8. Nel caso di dottorati attivati da istituti di istruzione universitaria a ordinamento speciale, è possibile
la partecipazione a due collegi relativi a corsi di dottorato organizzati dallo stesso istituto. La
partecipazione dei professori e ricercatori delle Università e degli enti pubblici di ricerca al collegio di
dottorato di un dottorato attivato da un soggetto diverso da quello di appartenenza è subordinata al
nulla osta della struttura di appartenenza.
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

Art. 6
Il coordinatore del dottorato

1. Il coordinatore del dottorato deve essere un professore di prima fascia a tempo pieno, per tutta la
durata del mandato. In caso di motivata indisponibilità, il coordinamento può essere affidato ad un
professore di seconda fascia a tempo pieno in possesso di una elevata qualificazione scientifica,
attestata sulla base dei requisiti previsti dalla normativa vigente per l’accesso alle funzioni di
professore di prima fascia, individuato tra i membri del collegio e appartenente ai ruoli dell’Ateneo.
La funzione di coordinatore può essere esercitata in un solo collegio a livello nazionale, per massimo
2 mandati consecutivi, della durata di 3 anni ciascuno. 2. Il coordinatore avrà cura di individuare in
seno al collegio medesimo un professore di I o II fascia, a tempo pieno, che lo sostituisca in caso di
assenza o impedimento temporaneo.
3. Il coordinatore dura in carica 3 anni e può essere rieletto, consecutivamente, solo una volta.

Art. 7
Curricula

1. Qualora il corso di dottorato sia articolato in curricula, a meno di diversa determinazione del collegio
dei docenti, sono organi del curriculum di dottorato: il referente di curriculum e il comitato di curriculum.
2. Il comitato di curriculum, composto da un minimo di quattro docenti appartenenti a settori scientifico-
disciplinari coerenti con il curriculum, programma la didattica specifica, entro l’ambito tematico del
corso di dottorato. il collegio dei docenti può delegare ai comitati ogni altra attività di specifica
pertinenza del curriculum o richiedere pareri.
3. Il Comitato elegge al suo interno il Referente.

Art. 8
Modifiche nel collegio dei docenti, del coordinatore, nel comitato di indirizzo e nel referente

1. I componenti del collegio dei docenti e il coordinatore del ciclo di dottorato non possono essere
modificati dopo l’iscrizione all’anagrafe dei dottorati del CINECA. Il coordinatore o un componente del
collegio può essere sostituito, con provvedimento del Rettore, solo in casi eccezionali riconducibili a
cause di forza maggiore (trasferimento ad altro Ateneo, prolungata aspettativa per motivi di studio o
salute, cessazione del servizio, altro), che determinano l’impossibilità a proseguire l’attività nel
collegio, ma comunque nel rispetto delle limitazioni derivanti dall’art.5, comma 4 del D.M. 226/2021.
2. Le modifiche concernenti la composizione del collegio, a seguito di nuove richieste di afferenza,
sono deliberate dal collegio.
3. Nel caso di nuova proposta di attivazione, il comitato ordinatore, anche in relazione alle indicazioni
ministeriali, definirà le modalità di presentazione e accettazione della partecipazione dei docenti al
collegio.
4. Le modifiche concernenti la composizione dei comitati di indirizzo e del referente sono deliberate
dal comitato competente e ratificate dal collegio.
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

Art. 9
Requisiti delle proposte

1. I dipartimenti, singolarmente o congiuntamente, presentano annualmente le proposte di attivazione,


formulate nel rispetto della normativa vigente. Le proposte contengono le seguenti indicazioni (qualora
il corso sia articolato in curricula, ove opportuno, andrà distinto tra indicazioni relative al corso comune
e indicazioni relative a singoli curricula):
a. la denominazione del dottorato con l’indicazione del/i dipartimenti di afferenza e l’eventuale
definizione dei curricula all’interno del corso;
b. il dipartimento di riferimento per le attività del dottorato o la struttura che coordina l’attività del
dottorato;
c. la composizione del collegio dei docenti con l’indicazione del coordinatore. Per ogni docente
deve essere indicato il settore scientifico-disciplinare e ogni dato previsto dalla normativa sulla
procedura di accreditamento;
d. qualora il corso di dottorato sia articolato in indirizzi, l’elenco dei componenti il comitato e il
referente di ogni indirizzo;
e. le aree di afferenza scientifico-disciplinare;
f. le strutture operative e scientifiche utilizzabili;
g. gli obiettivi formativi e i programmi di studio del corso;
h. le modalità di svolgimento dell’attività didattica e di ricerca;
i. il numero dei posti e delle borse, con l’indicazione delle eventuali riserve di posti previste dal
comma 2 del presente articolo;
j. la natura del corso, sede unica o consortile, e, nel secondo caso, l’indicazione delle università
consorziate;
k. convenzioni o accordi di collaborazione con strutture pubbliche o private e/o l’indicazione di
eventuali autonome risorse per il finanziamento di borse su eventuali specifiche linee di
ricerca;
l. il resoconto delle attività svolte annualmente dai singoli dottorandi, con particolare riferimento
allo svolgimento della ricerca;
m. il resoconto degli esiti occupazionali di coloro che hanno già conseguito il titolo di dottore di
ricerca;
n. eventuali collaborazioni con soggetti pubblici o privati, italiani o stranieri che consentano ai
dottorandi lo svolgimento di esperienze in un contesto di attività lavorative.
2. Un posto con borsa deve essere, comunque, riservato a favore di un candidato che abbia
conseguito all’estero il titolo di studio necessario per l’ammissione al corso di dottorato. Ulteriori quote
di posti, con o senza borsa, possono essere riservate a favore di candidati che abbiano conseguito
all’estero il titolo di studio necessario.
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

Art.10
Accesso

1. Per l’ammissione al corso di dottorato è indetta, almeno una volta all’anno, una selezione pubblica
nella quale, per ogni corso di dottorato, vengono indicati gli specifici ambiti disciplinari che saranno
oggetto di valutazione. La domanda di partecipazione può essere presentata da cittadini italiani o
stranieri che, alla data di scadenza del bando, sono in possesso di un titolo di laurea magistrale o di
un idoneo titolo di studio conseguito all’estero. La domanda di partecipazione può essere altresì
presentata da coloro che conseguono il titolo di studio richiesto dal bando entro la data di iscrizione al
corso di dottorato, pena la decadenza dall’ammissione al corso. L’idoneità del titolo estero è accertata
dalla commissione di ammissione al corso di dottorato, nel rispetto della normativa vigente in Italia e
nel Paese dove è stato rilasciato il titolo, nonché dei trattati ovvero degli accordi internazionali in
materia di riconoscimento di titoli per il proseguimento degli studi.
2. L’ammissione al dottorato avviene sulla base di una selezione ad evidenza pubblica, che deve
concludersi entro i termini previsti dalla normativa vigente, che può prevedere oltre a borse per le quali
non viene indicato uno specifico tema di ricerca (nel seguito “borse a tema libero”) anche borse a tema
vincolato originate da specifici finanziamenti (nel seguito “borse a tema vincolato”). Nel caso in cui il
bando preveda l'indicazione di borse a tema vincolato, i candidati indicano se, oltre alle borse a tema
libero, intendono concorrere anche per l'attribuzione di una o più borse a tema vincolato. In questo
caso viene stilata una graduatoria per le borse a tema non vincolato ed una specifica graduatoria per
ciascun tema vincolato, limitata ai candidati che abbiano concorso per la relativa tematica. Il candidato
che si trovi in posizioni utile in diverse graduatorie dovrà esercitare l'opzione per una di esse entro un
termine stabilito dall'Amministrazione. Nel caso di esaurimento della graduatoria di un tema vincolato,
la borsa potrà essere nuovamente bandita.
3. Il bando di selezione, redatto in lingua italiana e inglese, reca l’indicazione del numero delle borse
di dottorato e delle eventuali altre forme di sostegno finanziario e può prevedere:
a) una graduatoria di idonei al corso da cui attingere per gli eventuali scorrimenti di ammissione
al corso di dottorato, nei casi di rinuncia dei vincitori, di vincitori rinunciatari entro i primi nove
mesi o se, entro sei mesi dalla data di scadenza del bando si rendono disponibili ulteriori
risorse, con decreto di finanziamento approvato, destinabili a borse non vincolate a specifici
progetti di ricerca. In questo caso si procederà all'attribuzione per scorrimento della
graduatoria della selezione ad evidenza pubblica relativa ai temi non vincolati;
b) la riserva di una quota delle borse e delle altre forme di sostegno finanziario a favore di
soggetti che hanno conseguito, presso università estere, il titolo di studio richiesto per
l’ammissione al corso di dottorato.
4. Nel caso si rendano disponibili fondi ulteriori destinati al finanziamento di borse aggiuntive su tema
vincolato nell’ambito di corsi di dottorato accreditati, l’Ateneo può emanare, nello stesso ciclo, bandi
successivi con procedure di ammissione e modalità organizzative specifiche, anche con la stessa
commissione.
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

5. Per progetti che prevedano la selezione dei candidati da parte del soggetto finanziatore (quali i
bandi MSCA), si può procedere all'ammissione in soprannumero ad un corso di dottorato accreditato
nell'Ateneo.
6. Il bando è emanato con decreto del Rettore, e pubblicato, per almeno trenta giorni sul sito
dell’Ateneo, sul sito europeo Euraxess e su quello del Ministero. Il bando indica:
a. il numero complessivo dei posti e delle borse, con la precisazione dei soggetti finanziatori
delle borse di studio;
b. la quota di posti e/o di borse riservati a studenti che hanno conseguito il titolo all’estero;
c. l’ammontare della borsa di studio;
d. i criteri di accesso e di valutazione dei titoli;
e. le modalità di svolgimento delle prove di ammissione, la presenza di eventuali prove scritte
inclusi i test riconosciuti a livello internazionale nonché le modalità di svolgimento dei colloqui,
che possono prevedere anche la presentazione e la discussione di un progetto di ricerca; se
il bando prevede una quota di posti riservati a studenti laureati in università estere, ovvero a
borsisti di Stati esteri o di specifici programmi di mobilità internazionale, su indicazione del
collegio docenti, il bando può prevedere modalità di svolgimento della procedura di
ammissione differenziate e formano, in tal caso, una graduatoria separata;
f. il bando può prevedere lo svolgimento della prova di ammissione in lingua inglese per tutti i
candidati o su richiesta del singolo candidato;
g. l’importo dei contributi per l’accesso e la frequenza ai corsi.
I posti riservati non attribuiti possono essere resi disponibili per successive procedure di selezione di
cui al comma 1.
7. I candidati possono presentare domanda per partecipare alle prove di ammissione relative a diversi
corsi di dottorato. Nel caso in cui il candidato si collochi in posizione utile in più graduatorie deve
esercitare l’opzione per una di esse, entro i termini previsti nel bando.
8. La possibilità di presentare domanda per partecipare a più prove di ammissione di cui al comma 5
del presente articolo non costituisce vincolo per il calendario delle prove.
9. Chi è già in possesso del titolo di dottore di ricerca può essere ammesso a frequentare, previo
superamento delle prove di selezione, un nuovo corso di dottorato di ricerca. Se ha già ricevuto una
borsa di dottorato, la partecipazione al nuovo corso di dottorato non potrà essere coperta da borsa.
10. Possono essere, altresì, ammessi in soprannumero, nella misura del 50% dei posti messi a
concorso, i candidati laureati all’estero, risultati idonei in apposita graduatoria, che siano assegnatari
di borse di studio finanziate dal Ministero Affari Esteri della Repubblica Italiana o dal Governo del loro
paese di origine, nonché i candidati appartenenti a paesi con i quali esista specifico accordo
intergovernativo o di convenzione con l’Ateneo e, comunque, senza oneri per l’Ateneo stesso. In tal
caso è necessario acquisire il parere del collegio dei docenti del dottorato.
11. L’ammissione dei cittadini stranieri su posti in soprannumero avverrà tramite la valutazione dei
titoli posseduti, presentazione di un progetto di ricerca e una prova orale.
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

12. È vietata la contemporanea iscrizione a più di un corso di dottorato e corso di studio (master, corsi
di laurea, scuole di specializzazione etc.), salvo quanto previsto all’art. 14 del presente regolamento.

Art. 11
Nomina commissioni giudicatrici per l’accesso al dottorato

1. Le commissioni incaricate della valutazione comparativa dei candidati sono nominate, su proposta
del collegio dei docenti, con decreto del Rettore, che tiene conto dell’eventuale articolazione in
curricula del dottorato e rimangono in carica per 12 mesi;
2. La commissione giudicatrice per l’accesso al dottorato è composta da tre membri scelti tra professori
e ricercatori universitari di ruolo, di cui almeno due professori di prima e di seconda fascia e non più
di un componente facente parte del collegio dei docenti, e, ove possibile, con un componente di genere
diverso. Possono essere, altresì, aggiunti non più di due esperti, non appartenenti al collegio di
dottorato, scelti nell’ambito dell'Ateneo, degli enti e/o delle strutture pubbliche e private di ricerca,
anche stranieri. Nel caso di borsa su tematica vincolata, l’ente erogante può indicare un esperto
tematico, che sarà considerato nel contingente dei due esperti esterni.

Art. 12
Svolgimento delle prove di valutazione comparativa dei candidati

1. Il collegio dei docenti stabilisce le modalità delle prove di ammissione e può stabilire modalità
differenziate per i posti riservati a candidati che abbiano conseguito il titolo all’estero, garantendo pari
criteri di valutazione. Sono, altresì, previste tempistiche e modalità di selezione differenziate per
sopravvenute specifiche casistiche nel caso di progetti di collaborazione comunitari e internazionali su
bandi competitivi, di dottorati in collaborazione con le imprese e/o di dottorati industriali, previo
accreditamento degli stessi.
2. Se così previsto dal bando, la prova orale può, a richiesta del candidato, essere svolta in lingua
inglese.
3. Fermo restando che le prove sono intese ad accertare l’attitudine dei candidati alla ricerca
scientifica, le commissioni giudicatrici valutano le prove stesse mediante idonea comparazione.
4. L’Ateneo assicura la pubblicità degli atti concorsuali secondo le norme vigenti.
5. La commissione, sulla base dei punteggi assegnati a ciascun candidato, redige la graduatoria di
merito.
6. Nel caso di pari merito la borsa è assegnata al candidato più giovane.

Art. 13
Svolgimento dei corsi

1. Ogni ciclo di corso ha una durata minima di 3 anni. Per i dottorati di cui all’art. 19 del presente
regolamento, laddove sin dalla fase di attivazione sia prevista e necessaria – ai fini del riconoscimento
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

del titolo doppio, multiplo o congiunto - una durata dell’attività di ricerca di 4 anni, questa è ammissibile
senza oneri aggiuntivi per l’amministrazione in termini di cofinanziamento della relativa borsa.
2. I dottorandi sono tenuti allo svolgimento, a tempo pieno, della loro attività curricolare secondo le
modalità stabilite dal collegio dei docenti.
3. L’attività è espressa in crediti formativi universitari (CFU) (60 per ogni anno) e può essere articolata,
secondo le esigenze del corso di dottorato, anche in insegnamenti specialistici frontali, attività di
laboratorio e di sperimentazione, alta formazione attraverso attività di ricerca, stage e redazione della
tesi di dottorato, partecipazione a convegni e scuole. Ai sensi dell’art.8, comma 13 del DM 226/2021,
le attività formative svolte dai dottorandi in una o più sedi, certificate dal collegio dei docenti, sono
riportate nel diploma supplement. Gli insegnamenti specialistici possono essere assegnati a docenti
dell’Ateneo, previa dichiarata disponibilità, come carico didattico aggiuntivo su proposta del collegio
dei docenti e con delibera del consiglio del dipartimento di riferimento del corso di dottorato. L’attività
didattica, di tutorato scientifico o aziendale e di supervisione di tesi svolta dai professori e ricercatori
universitari nell’ambito dei corsi di dottorato concorre all’adempimento degli obblighi istituzionali di cui
all’art.6 della legge 240/2010 e viene riportata nel “prospetto delle attività didattiche” che viene
compilato, per ciascun anno accademico, dal professore/ricercatore universitario mediante il “portale
della didattica” del sito web di Ateneo.
4. I dottorandi, ove richiesto dall'ente finanziatore, dovranno riportare le attività svolte giornalmente in
un registro “time sheet” in formato elettronico, che dovrà essere inviato mensilmente al dipartimento
sede amministrativa del dottorato.
5. All’inizio del corso è assegnato ad ogni dottorando un supervisore (tutor) e uno o più co-supervisori
(co-tutor), di cui almeno uno di provenienza accademica, scelti dal collegio anche tra soggetti esterni
ad esso, purché almeno uno in possesso dei requisiti richiesti per i componenti del collegio medesimo.
6. Il collegio dei docenti promuove lo svolgimento di periodi di addestramento del dottorando in Italia
e all’estero per una sua più completa formazione.
7. Il collegio, anche al fine di offrire sbocchi lavorativi ai dottori di ricerca, può attivare forme di
consulenza e cooperazione con soggetti pubblici o privati interessati alle tematiche di ricerca del
dottorato.
8. La sospensione ingiustificata dal corso, di durata superiore a 30 giorni, comporta l’immediata
interruzione dell’erogazione, non più recuperabile della borsa. È consentita la sospensione dal corso
per determinati periodi previsti dalla legge e debitamente documentati (maternità, malattia, servizio
civile, caso fortuito o forza maggiore). Il recupero del periodo di sospensione avverrà a fine corso e
per esso verrà corrisposta la relativa borsa.
9. Il dottorando deve presentare, ogni anno, al collegio dei docenti, una dettagliata relazione scritta
sull’attività svolta ed eventualmente discuterla oralmente secondo le modalità stabilite dal collegio
stesso. Qualora il dottorato sia articolato in indirizzi, il collegio può delegare il comitato competente
alla ricezione e discussione della relazione.
10. Il collegio dei docenti, sentito anche il comitato competente e il tutor, con motivata delibera,
procede all’ammissione del dottorando all’anno successivo, ovvero, nel caso di risultati insufficienti,
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

propone al Rettore l’emanazione di un provvedimento di esclusione dalla prosecuzione del corso. In


tal caso, l’eventuale quota residuale di borsa viene portata in aumento della relativa voce COAN del
bilancio per il successivo anno, quale contributo di funzionamento dei corsi di dottorato di ricerca.
11. In caso di rinuncia in corso d’anno o per gravi inadempienze o per gravi e giustificati motivi
adeguatamente documentati, il collegio dei docenti propone al Rettore l’emanazione di un
provvedimento di esclusione dalla prosecuzione del corso; la quota residuale di borsa viene portata in
aumento della relativa voce del bilancio, quale contributo di funzionamento del corso di dottorato di
ricerca.
12. L’onere circa la copertura assicurativa dei dottorandi, nell’ambito delle attività del corso di
dottorato, per infortuni e responsabilità civile è a carico dell’Ateneo per l’intera durata del corso.
13. L'Ateneo, anche su proposta di due collegi di dottorato, può organizzare i corsi di dottorato in
scuole di dottorato, alle quali è rimesso il coordinamento dei corsi e la gestione delle attività comuni.

Art. 14
Diritti e doveri dei dottorandi

1. Il corso di dottorato richiede un impegno esclusivo e a tempo pieno, ferme restando le disposizioni
di cui all’articolo 10 comma 2, lettera b) (dottorato industriale) del DM 226/2021. Il collegio dei docenti,
con il parere favorevole del tutor del dottorando, può autorizzare il dottorando a svolgere attività
retribuite che consentono di acquisire competenze concernenti l’ambito formativo del dottorato. Il
collegio di dottorato ai fini del rilascio della prevista autorizzazione valuta la compatibilità delle attività
retribuite da autorizzare con il proficuo svolgimento delle attività formative, didattiche e di ricerca del
corso di dottorato. Ove l'importo delle attività retribuite superi nell'anno quello della borsa, il dottorando
perde il diritto alla medesima.
2. Per ciascun dottorando è ordinariamente previsto lo svolgimento di attività di ricerca e formazione,
coerenti con il progetto di dottorato, presso Istituzioni di elevata qualificazione all’estero.
3. I dottorandi possono svolgere, come parte integrante del progetto formativo, previo nulla osta del
collegio di dottorato e senza incremento dell’importo della borsa di studio, attività di tutorato, anche
retribuita, degli studenti dei corsi di laurea e di laurea magistrale, nonché, entro il limite di quaranta
ore per ciascun anno accademico, attività di didattica integrativa. Per le attività di cui al presente
comma, ai dottorandi sono corrisposti gli assegni di cui all’articolo 1, comma 1, lettera b), del decreto-
legge 9 maggio 2003, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 luglio 2003, n. 170. I
dottorandi dell’area medica possono partecipare all’attività clinico assistenziale secondo quanto
stabilito dalla vigente convenzione tra l’Università degli Studi di Palermo e l’Azienda Ospedaliera
Policlinico “Paolo Giaccone”.
4. La borsa di studio del dottorato di ricerca è soggetta al versamento dei contributi previdenziali INPS
a gestione separata ai sensi dell’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, nella misura
di due terzi a carico dell’amministrazione e di un terzo a carico del borsista. I dottorandi beneficiano
delle tutele e dei diritti connessi.
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

5. I dipendenti pubblici ammessi a un corso di dottorato beneficiano, per il periodo di durata normale
del corso, dell’aspettativa prevista dalla contrattazione collettiva o, se dipendenti in regime di diritto
pubblico, del congedo straordinario per motivi di studio, compatibilmente con le esigenze
dell’amministrazione, ai sensi dell’articolo 2 della legge 13 agosto 1984, n. 476, con o senza assegni
e salvo esplicito atto di rinuncia, solo se sono iscritti per la prima volta a un corso di dottorato, a
prescindere dall’ambito disciplinare. Rimane fermo il diritto al budget per l’attività di ricerca svolta in
Italia e all’estero di cui all’articolo 9, comma 4 del DM 226/2021.
6. Ferma restando l’applicazione delle norme a tutela della genitorialità di cui al decreto del Ministro
del lavoro e della previdenza sociale 12 luglio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 23 ottobre
2007, n. 247, i dottorandi in congedo mantengono il diritto alla borsa di studio. Al termine del periodo
di sospensione, la borsa di studio è erogata alla ripresa della frequenza del corso sino a concorrenza
della durata complessiva della borsa di studio medesima.
7. Partecipa alle riunioni del collegio di dottorato per la trattazione dei problemi didattici e organizzativi
il rappresentante eletto dei dottorandi per ciascun ciclo.
8. Per comprovati motivi che non consentono la presentazione della tesi di dottorato nei tempi previsti
dalla durata del corso, il collegio di dottorato può concedere, su richiesta del dottorando, una proroga
della durata massima di dodici mesi, senza ulteriori oneri finanziari per l’Ateneo.
9. Una proroga della durata del corso di dottorato per un periodo non superiore a dodici mesi può
essere, altresì, decisa dal collegio di dottorato per motivate esigenze scientifiche, solo se sarà
assicurata in tal caso la corrispondente estensione della durata della borsa di studio con fondi a carico
del dipartimento di afferenza del corso di dottorato.
10. I dottorandi possono chiedere al collegio dei docenti, per comprovati motivi, la sospensione del
corso per una durata massima di sei mesi. Per la durata della sospensione non è prevista la
corresponsione della borsa di studio o di altro finanziamento equivalente. Nel caso in cui la
sospensione della borsa, per ragioni diverse da quelle espressamente previste dalla legge, comporti
l'impossibilità di fruire di una parte del finanziamento esterno a supporto della borsa, il collegio può
autorizzare la sospensione esclusivamente previa individuazione delle somme a copertura.
11. La sospensione ingiustificata dal corso, di durata superiore a 30 giorni, comporta l’immediata
interruzione dell’erogazione, non più recuperabile della borsa.
12. I periodi di proroga e sospensione di cui ai commi 9 e 10, non possono complessivamente
eccedere la durata di diciotto mesi, fatti salvi casi specifici previsti dalla legge.

Art. 15
Corsi di dottorato e scuole di specializzazione mediche

1. Il collegio dei docenti del dottorato ed il consiglio della scuola di specializzazione medica possono
autorizzare la frequenza congiunta del corso di specializzazione e del dottorato compatibilmente con
l'attività prevista dalla scuola medesima e con il piano formativo del corso di dottorato nel rispetto delle
seguenti condizioni:
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

a) compatibilità, anche in considerazione della distanza tra le sedi, delle attività e dell’impegno
previsti dalla scuola di specializzazione e dal corso di dottorato, attestata dal consiglio della
scuola di specializzazione medica e dal collegio di dottorato;
b) incompatibilità tra la borsa di dottorato e gli emolumenti, comunque denominati, percepiti in
relazione alle attività della scuola di specializzazione.
2. Nei casi di frequenza congiunta di cui al presente articolo, la domanda di riduzione delle attività
dottorali è accolta dal collegio di dottorato del corso di dottorato, previa valutazione positiva della
coerenza delle attività di ricerca, già svolte nel corso di specializzazione medica, con il progetto
dottorale. Ai fini dell’accoglimento della domanda di cui al presente comma, è richiesto, altresì, il
giudizio di compatibilità, espresso dal consiglio della scuola di specializzazione, del progetto dottorale
con le finalità didattiche della scuola di specializzazione medesima. Nel caso di accoglimento della
domanda di cui al presente comma, il corso di dottorato ha durata comunque non inferiore a due anni.
3. La frequenza congiunta, se autorizzata, comporta la sospensione della erogazione della eventuale
borsa di studio di dottorato assegnata. In questo caso la richiesta di frequenza congiunta potrà essere
accolta dal collegio docenti solo se la sospensione della borsa per l’anno di frequenza congiunta non
incide sui requisiti della numerosità minima di borse di studio del corso di dottorato e del numero medio
di borse per corso e per ciclo di Ateneo.

Art. 16
Borse di Studio

1. La borsa, di durata triennale, il cui importo minimo è previsto nella normativa a livello nazionale, è
erogata in rate con cadenza mensile posticipata.
2. Ai sensi dell’art. 9, comma 1 del DM 226/2021, possono essere banditi posti di dottorato senza
borsa, nel limite di un posto ogni tre con borsa. Nel caso di scorrimenti di graduatorie relativi a
finanziamenti aggiuntivi per temi di ricerca non vincolati, sarà data priorità ai dottorandi senza borsa.
3. Le borse di studio, finanziabili anche con il concorso di più fonti di finanziamento, sono rinnovate
annualmente, previa verifica positiva del completamento del programma di attività previsto per ciascun
anno.
4. Se la borsa di studio non è rinnovata, l’importo della borsa non utilizzato è reinvestito per il
finanziamento di dottorati di ricerca.
5. Qualora il dipartimento proponga l’attivazione di borse di dottorato finanziate da soggetti esterni
anche su progetti pubblici o privati, il dipartimento dovrà finanziare con fondi propri nel caso in cui
venga meno il finanziamento esterno.
6. La borsa di studio è incrementata nella misura del cinquanta per cento, per un periodo
complessivamente non superiore a dodici mesi, per lo svolgimento di attività di ricerca all’estero
autorizzate dal collegio dei docenti. Tale periodo può essere esteso fino a un tetto massimo
complessivo di diciotto mesi per i dottorati in co-tutela con soggetti esteri o attivati ai sensi dell’articolo
3, comma 2 del DM 226/2021.
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

7. I dottorandi senza borsa, che si recano all'estero possono usufruire di un contributo, nei limiti della
disponibilità del bilancio di Ateneo. Il suddetto contributo è pari ad € 1.000,00 mensili per i primi tre
mesi di soggiorno all’estero ed € 500,00 mensili per ulteriori periodi svolti nell’A.A. di pertinenza, per
un periodo non superiore a 12 mesi. Tale periodo può essere esteso fino a un tetto massimo
complessivo di diciotto mesi per i dottorati in co-tutela con soggetti esteri o attivati ai sensi dell’articolo
3, comma 2 del DM 226/2021. La richiesta di finanziamento deve essere presentata dai dottorandi al
collegio dei docenti almeno 30 giorni prima della partenza e comunque in tempo utile per l’esame da
parte del competente ufficio dottorati di ricerca.
8. Per lo svolgimento dell’attività di ricerca in Italia e all’estero, oltre alla borsa di studio e/o a qualsiasi
altro contributo, è assicurato al dottorando un budget, adeguato alla tipologia del corso di dottorato e
comunque in misura pari al 10% dell’importo lordo della borsa medesima. Se il dottorando non è
valutato positivamente, ai fini del passaggio d’anno, ovvero rinuncia al corso di dottorato, l'importo non
utilizzato resta nella disponibilità dell'Ateneo, per gli stessi fini.
9. Il coordinatore del corso autorizza la permanenza all'estero per periodi inferiori o pari a sei mesi;
per i periodi superiori è necessaria l'autorizzazione del collegio dei docenti. Il periodo di permanenza
all'estero autorizzato è comunicato dal dottorando all'ufficio dottorati di ricerca. In caso di rientro
anticipato, il dottorando deve darne comunicazione entro cinque giorni lavorativi dal rientro.

Art. 17
Conseguimento del titolo dei corsi di dottorato

1. La discussione si svolge pubblicamente innanzi a una commissione giudicatrice per il


conseguimento del titolo, nominata dal Rettore, nel rispetto dell’equilibrio di genere, distintamente per
ogni curriculum, su proposta del collegio dei docenti, sentito il parere del comitato di curriculum
interessato, se previsto. La commissione è composta da tre membri effettivi di cui almeno due non
appartenenti alla sede amministrativa del corso e non più di uno appartenente al collegio di dottorato.
In ogni caso la commissione è composta per almeno due terzi da componenti di provenienza
accademica. La commissione può essere integrata da non più di due esperti, appartenenti a strutture
di ricerca pubbliche e private, anche straniere. Al termine della discussione, la commissione esprime
un giudizio scritto e motivato sulla tesi, che viene approvata o respinta. La commissione, quando ne
riconosce all’unanimità un particolare rilievo scientifico, può attribuire la lode. Fermo restando il rispetto
di quanto disciplinato nel presente comma, il collegio dei docenti propone la nomina di almeno due
membri supplenti, di cui uno interno e uno esterno al collegio.
2. I lavori della commissione possono essere articolati in due sessioni, una primaverile e una
autunnale, in ragione dei referaggi dei valutatori, e devono concludersi entro 90 giorni dalla data
prevista per ciascuna sessione nel relativo decreto rettorale. In base al numero dei candidati e della
tempistica, i componenti esterni possono partecipare ai lavori della discussione pubblica anche in via
telematica. Nel caso di mancato rispetto dei termini stabiliti per l’espletamento della discussione
pubblica la commissione decade dall’incarico e il Rettore nomina una nuova commissione con
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

esclusione dei membri decaduti. Le eventuali dimissioni, accettate solo per gravi motivi, acquistano
efficacia solo all’atto dell’accoglimento da parte del Rettore.
3. La domanda di ammissione all’esame finale è presentata on line attraverso il portale studenti.
4. La tesi di dottorato, corredata da una sintesi in lingua italiana o inglese, è redatta in lingua italiana
o inglese ovvero in altra lingua, previa autorizzazione del collegio dei docenti. La tesi, unitamente alla
relazione sulle attività svolte durante il corso di dottorato e sulle eventuali pubblicazioni, è esaminata
da almeno due valutatori, non appartenenti all’ente che rilascia il titolo di dottorato e in possesso di
un’esperienza di elevata qualificazione, di cui almeno uno è un docente universitario. I valutatori
possono appartenere a istituzioni estere o internazionali. Entro trenta giorni dal ricevimento della tesi,
i valutatori esprimono un giudizio analitico scritto sulla tesi e ne propongono l'ammissione alla
discussione pubblica o il rinvio per un periodo non superiore a sei mesi se ritengono necessarie
significative integrazioni o correzioni. Trascorso tale periodo, la tesi è in ogni caso ammessa alla
discussione pubblica, corredata da un nuovo parere scritto dei medesimi valutatori, reso alla luce delle
correzioni o integrazioni eventualmente apportate. La discussione pubblica si svolge innanzi a una
commissione di cui al comma 1 del presente articolo. Al termine della discussione, la tesi, con motivato
giudizio scritto collegiale, è approvata o respinta. La commissione, con voto unanime, ha facoltà di
attribuire la lode in presenza di risultati di particolare rilievo scientifico.
5. I dottorandi devono inviare copia della tesi, anche in formato digitale, al coordinatore che la invierà
ai valutatori esterni e ai membri della commissione.
6. L’esame finale consiste nella discussione pubblica della tesi, sulla quale la commissione formula un
articolato giudizio, che tiene conto dei pareri espressi dai valutatori esterni sulla tesi e dalla relazione
di sintesi del collegio dei docenti sull’attività di ricerca svolta nel corso di dottorato.
7. Il titolo di dottore di ricerca abbreviato in «Dott. Ric.» ovvero «Ph.D.», si consegue all’atto del
superamento dell’esame finale a seguito della positiva valutazione di una tesi di ricerca che
contribuisce all’avanzamento delle conoscenze o delle metodologie nel campo di indagine prescelto.
Esso è rilasciato dal Rettore e riporta la denominazione del corso di dottorato e dell’eventuale indirizzo
o curriculum frequentato. Il diploma riporta il nome del Rettore e la sua firma.
8. Nel caso di pubblicazione della tesi di dottorato, l’opera dovrà riportare la dicitura: "tesi discussa per
il conseguimento del titolo di dottore di ricerca, svolta presso il dipartimento __ X__ dell’Università
degli Studi di Palermo.
9. Successivamente al rilascio del titolo, il coordinatore cura il deposito di una copia della tesi presso
la biblioteca del dipartimento, sede amministrativa del dottorato, che ne assicura la consultazione.
10. Le attività formative svolte dai dottorandi in una o più sedi, certificate dal collegio dei docenti, sono
riportate in un documento allegato al diploma finale (diploma supplement). A tal fine, alla conclusione
del percorso formativo e prima dello svolgimento della prova finale, il coordinatore trasmette all'ufficio
dottorato, anche tramite caricamento su apposito sistema informativo della carriera dei dottorandi,
l'elenco delle attività formative da essi svolte.
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

Art. 18
Open access, deposito della tesi di dottorato e anagrafe dei dottorati

1. Il dottorando, al fine di rispettare le disposizioni nazionali in merito al deposito legale della tesi di
dottorato, nonché la politica di open access adottata dall’Ateneo di Palermo, deve caricare
telematicamente la tesi, entro la data fissata per l’esame finale, nel repository istituzionale di Ateneo
– IRIS. Contestualmente dovrà inviare al competente ufficio apposita dichiarazione sul deposito legale
della tesi.
2. Successivamente al superamento dell’esame finale, l’ufficio competente dell’Ateneo cura, mediante
procedura di harvesting automatico, il deposito obbligatorio della tesi presso le biblioteche nazionali
di Roma e Firenze.
3. Il deposito legale della tesi comporta che essa sia immediatamente accessibile pubblicamente
(open access).
4. In casi specifici (tesi in corso di pubblicazione, particolari condizioni imposte da eventuali finanziatori
esterni della ricerca del dottorando, ragioni di privacy, ovvero di sicurezza pubblica o nazionale, tutela
della proprietà intellettuale), la diffusione della tesi può essere soggetta ad un periodo di embargo, che
può andare dai 6 ai 12 mesi, eventualmente prorogabili fino a 24 mesi per eccezionali ragioni di
segretezza. La richiesta di embargo, opportunamente motivata e sottoscritta anche dal tutor della tesi,
che ne attesta l’effettiva esigenza, va presentata all’ufficio competente dell’Ateneo contestualmente al
caricamento della tesi su IRIS.
5. Entro trenta giorni dalla discussione e approvazione della tesi, l’Università deposita copia della
stessa, in formato elettronico, nell’anagrafe nazionale dei dottorati di cui al comma 1, art.14 del DM
226/2021 in una specifica sezione ad accesso aperto. Previa autorizzazione del collegio dei docenti,
possono essere rese indisponibili parti della tesi in relazione all’utilizzo di dati tutelati ai sensi della
normativa vigente in materia. Resta fermo l’obbligo del deposito della tesi presso le biblioteche
nazionali centrali di Roma e di Firenze.

Art. 19
Riconoscimento del titolo di Dottore di ricerca conseguito all’estero (DPR 382/80 art. 74)

Chi avendo conseguito un titolo di dottore di ricerca presso una Università straniera, intenda richiedere
l’equipollenza del titolo, deve presentare apposita istanza all’Ufficio competente del MIUR.

Art. 20
Co-tutela di tesi

1. La co-tutela di tesi consiste nell’elaborazione di una tesi sotto la direzione congiunta di un docente
dell'Università di Palermo e di un docente di un Ateneo estero. La co-tutela di tesi può essere attivata
sia per il dottorando che frequenta un corso di dottorato dell’Università di Palermo (co-tutela in uscita
- outgoing), sia per il dottorando iscritto ad un corso di dottorato presso un’Università straniera (co-
tutela in ingresso - incoming).
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

2. La co-tutela di tesi, in entrambi i casi, è attivata su istanza del Coordinatore del Dottorato e proposta
del Collegio di docenti ed è regolata da apposita convenzione sottoposta all’approvazione del Rettore.
3. La convenzione specifica i termini dell’accordo in conformità alle seguenti condizioni e contenuti:
a. l’iscrizione contestuale presso l’Università di appartenenza e l’Università partecipante;
b. il pagamento dei contributi annuali per la frequenza del corso solo in una delle due istituzioni;
c. l’Università partner mette a disposizione del dottorando le strutture didattiche e di ricerca
necessarie e, comunque, garantisce i servizi forniti ai propri dottorandi;
d. il dottorando svolge la propria attività di ricerca presso le strutture delle due sedi universitarie
per periodi, anche non continuativi, approssimativamente equivalenti e comunque,
possibilmente, non inferiori a un anno;
e. l’esame finale con la discussione della tesi davanti a una commissione giudicatrice, designata
di comune accordo tra le due istituzioni e nominata dal Rettore dell’Università sede
amministrativa del Corso di Dottorato, previo parere del Rettore dell’università partecipante,
la cui composizione comprende almeno un docente appartenente all’Ateneo partner;
f. le eventuali fonti di finanziamento a sostegno della mobilità del dottorando;
g. ognuna delle due istituzioni rilascia il titolo di Dottore di Ricerca, per la stessa tesi, nel rispetto
delle normative vigenti nei rispettivi paesi e conformemente ai regolamenti delle Università
partecipanti;
h. il titolo di dottore di ricerca di cui sopra deve menzionare la collaborazione tra le due università
nell’elaborazione della tesi, riportando la dizione “tesi in co-tutela con l’Università di …….”
4. Nel caso di co-tutela incoming, il corso di Dottorato di cui l’Ateneo è sede amministrativa accetta,
anche in eccesso, rispetto al numero massimo di posti disponibili, i dottorandi in cotutela di tesi,
appartenenti a Corsi di Dottorato esteri.

Art. 21
Certificazione aggiuntiva di “doctor europaeus”

1. L’Ateneo rilascia la certificazione di “doctor europaeus”, aggiuntiva al titolo ed al valore nazionale


del relativo dottorato, su proposta del collegio dei docenti in relazione a singole richieste avanzate da
uno o più dottorandi, qualora sussistano le seguenti quattro condizioni:
a. giudizio positivo sul lavoro di tesi accordato da almeno due professori provenienti da due
università europee non italiane diverse tra loro;
b. appartenenza di almeno un membro della commissione d'esame finale ad una istituzione
universitaria di un paese europeo diverso da quello in cui viene discussa la tesi e dei docenti
di cui alla lettera (a);
c. discussione di una parte della tesi in una delle lingue ufficiali dell'Unione Europea, diversa da
quella del paese in cui la tesi viene discussa;
d. esecuzione di parte della ricerca presentata nella tesi durante un soggiorno di almeno 3 mesi
anche non continuativo in un paese europeo diverso da quello in cui è iscritto il candidato.
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

2. Verificato il rispetto di tutti i requisiti richiesti, il rilascio della certificazione di “doctor europaeus”
avviene contestualmente a quella del titolo di dottore di ricerca.

Art. 22
Dottorato industriale e contratti di apprendistato

1. L’Ateneo può chiedere il riconoscimento della qualificazione di “dottorato industriale”, anche come
parte della denominazione, per i corsi attivati sulla base di convenzioni o consorzi che comprendano
imprese, anche estere, che svolgono una qualificata attività di ricerca o sviluppo.
2. Le convenzioni di cui al comma 1 disciplinano:
a) le modalità di coordinamento delle attività di ricerca tra le parti;
b) le modalità di svolgimento delle attività di ricerca presso l’impresa, nonché, relativamente ai
possibili posti coperti da dipendenti delle imprese, la ripartizione dell’impegno complessivo del
dipendente e la durata del corso di dottorato;
c) i meccanismi incentivanti al fine di promuovere il trasferimento tecnologico e lo sviluppo dei
risultati dell’attività di ricerca da parte delle imprese convenzionate.
3. Le tematiche di ricerca caratterizzanti il corso di dottorato industriale riconoscono particolare rilievo
alla promozione dello sviluppo economico e del sistema produttivo, facilitando la progettazione
congiunta in relazione alle tematiche della ricerca e alle attività dei dottorandi.
4. I bandi per l’ammissione ai corsi di dottorato industriale, in coerenza con gli indirizzi definiti in sede
europea e con le strategie di sviluppo del sistema nazionale possono:
a) indicare specifici requisiti per lo svolgimento delle attività di ricerca, quali l’interdisciplinarità,
l’adesione a reti internazionali e l’intersettorialità, con particolare riferimento al settore delle
imprese;
b) destinare una quota dei posti disponibili ai dipendenti delle imprese o degli enti convenzionati
impegnati in attività di elevata qualificazione, ammessi al dottorato a seguito del superamento
della relativa selezione.
5. Ai sensi dell’articolo 45 del DL 15 giugno 2015 n. 81, è comunque possibile attivare contratti di
apprendistato finalizzati alla formazione del dottorato industriale, garantendo comunque la prevalenza
dell’attività di ricerca. I contratti di apprendistato sono considerati equivalenti alle borse di dottorato ai
fini del computo del numero minimo di borse necessario per l'attivazione del corso.
6. Per i dottorati di cui al presente articolo l'Ateneo può emanare bandi specifici ai sensi dell'art. 10 del
presente regolamento.

Art. 23
Dottorati di interesse nazionale

L’Ateneo promuove l'attivazione e la partecipazione ai dottorati di interesse nazionale ai sensi


dell'art. 11 del DM 226/2021.
AREA RICERCA E INNOVAZIONE
SETTORE DOTTORATI E CONTRATTI PER LA RICERCA

Art. 24
Visibilità sul web

1. Ogni corso di dottorato deve avere un proprio sito che sia regolarmente aggiornato e accessibile on
line sul portale dell’Università degli Studi di Palermo.
2. Deve comunque essere presente l’eventuale articolazione in Indirizzi, l’indicazione delle tesi in
corso, la calendarizzazione delle attività didattiche e l’elenco dei dottorandi in corso.
3. Responsabile dell'aggiornamento del sito è il coordinatore del dottorato o suo delegato.

Art. 25
Entrata in vigore e disposizioni finali

1. Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione all’Albo di Ateneo.


2. Le norme del presente regolamento si applicano al XXXVIII ciclo di dottorato di ricerca e seguenti.

IL RETTORE
(Prof. Massimo MIDIRI)

Firmato digitalmente da: Massimo Midiri


Organizzazione: UNIVERSITA' DEGLI STUDI
DI PALERMO/80023730825
Data: 09/07/2025 09:03:13

Potrebbero piacerti anche