Pedagogia
RITMO – SINCRONIZZAZIONE CON PULSAZIONE (Acquisizione del senso ritmico).
- Il ritmo non è un fenomeno mentale ma è un fenomeno fisico, un qualcosa che vive nel nostro
corpo. 1° didatta ad avere questo a intuizione è Jacques Dalcroze, il quale insegnando pianoforte e
composizione a Ginevra alla fine dell’800 e inizio ‘900, notò che alcuni alunni avevano dei
problemi e che lui non riusciva a risolvere. Pensò di fare degli esercizi di movimento corporeo. Da
qui nacque il suo metodo stampato nel 1919.
Nell’elaborazione da parte dei suoi colleghi questo metodo venne esteso ad altri campi.
- Con Paul Fraisse nel 1960 si hanno dei fondamenti scientifici.
- Il solfeggio parlato è soltanto una divisione mentale di parti che si trovano all’interno della misura.
Non esiste musica senza ritmo. Il ritmo è un organizzazione lineare di durate nel tempo. Ci sono 2
tipi di ritmi:
ritmo libero: il quale le durate non sono organizzate in gruppi proporzionalmente uguali;
ritmo misurato: il quale ci sono dei raggruppamenti regolari, ha dei ritorni. Si ha alla base una
pulsazione regolare, ritorno regolari di tempo, di colpi, questa pulsazione si sente chiara.
Organizzazione regolare: si succede regolarmente ad intervalli regolari.
Nella musica lenta non si percepisce la pulsazione anche se c’è.
Il metro il quale le pulsazioni non sono tutte uguali e l’accento può cadere ogni 2, 3, 4, 5 ecc…
Gli psicologi si chiedono perché noi percepiamo il ritmico, se è insito nella musica o no. Noi
percepiamo la musica organizzando le durate. L’organizzazione metrica arriva anche senza stimoli
esterni, cioè da un fenomeno che i colpi arrivano tutti uguali, l’uomo cerca di raggrupparli ,
organizzandoli a 2 o a 3.
Tradizionalmente lo studio della durata parte dalla semibreve, perché essendo lunghe si ha tempo di
pensare tra una e l’altra, questo è spagliato. Bisogna sincronizzarsi con la pulsazione, questo se la
musica è ritmica avviene in modo spontaneo. Il camminare e il dondolarsi si svolgono
regolarmente.
Ognuno di noi ha un tempo spontaneo, cioè la velocità con cui ognuno organizza la propria
giornata. Negli anziani è più lento.
Ogni bambino ha il suo tempo, bisogna che l’insegnante si adegui a loro, poi a poco a poco deve
cercare di metterli insieme ad altri, a 2 a 2, ecc…
E’ meglio farli segnare il tempo con movimenti ridotti (mani, piedi, ecc…), rispetto che con tutta la
massa muscolare.
Con movimenti più ridotti (mani, piedi, ecc…), il bambino riesce meglio che con tutta la massa
muscolare.
- Il punto di partenza dell’educazione ritmica è il sincronizzarsi con l’impulso.
- In che cosa consiste la sincronizzazione e la pulsazione ?
Non è una reazione, si prevede quello che arriva dopo. E’ la conferma di un’aspettativa.
Esercizi:
1) Si fanno camminare liberamente gli alunni, ognuno con il proprio ritmo. Ad un tratto
l’insegnante con uno strumento a percussione (tamburello), comincia a dare una pulsazione,
si noterà che alcuni bambini si uniformeranno al ritmo dato in modo istintuale, altri no, a
questo punto si richiede di camminare seguendo la pulsazione.
2) Si può modificare l’esercizio precedente, sempre camminando, si fa inventare dagli alunni
un movimento ulteriore con un'altra parte del corpo (braccio che si muove in su e in giù,
ecc…), quando ognuno si muove con un proprio movimento, si indica il movimento di uno
di loro e gli si fa analogare a lui.
3) Inventare un movimento da fermi (senza camminare), che segua la pulsazione, poi li fa
analogare scegliendo quello di uno.
4) Attraverso una marcia registrata si fa interpretare la musica: seguire il tempo, seguire il
carattere musicale (se il pezzo ad un tratto si irrobustisce dinamicamente, anche il passo bei
bambini dovrà essere più incalzato).
5) Su di un pezzo di Michael Niman si inventano dei gesti sulla musica, poi si fa imitare dagli
altri quello di uno di loro. Poi nuovamente si rifà inventare un altro movimento e di nuovo si
sceglie quello di uno e lo si fa imitare, ecc…
6) Camminare di lato in cerchio con tamburello.
7) Disposti in cerchio ogni alunno batte un colpo con le mani andando a tempo per scansione
da uno ad uno.
8) Disposti in cerchio si batte un colpo per uno, a differenza di prima, chi comincia continua a
battere le mani.
9) Questi ultimi 2 esercizi si possono fare eseguire anche con la voce, nel quale ognuno canta
la nota o il suono, verso che vuole, questo anche con occhi chiusi.
10) Di nuovo con battito di mani, come es. n. 8, pero quando il giro arriva al primo (quello che
era partito), questo smette di battere il tempo e cosi via.
11) Questo medesimo esercizio però accelerando e ritardando, in maniera libera o guidata dal
tamburello dell’insegnante.
12) Stesso esercizio ma eseguendo 2 colpi a testa.
Su delle basi musicali, secondo la tecnica pedagogica di Laura Bassi dal libro “La ritmica integrale”
ed. Ricordi:
1) Camminare a tempo, in cerchio.
2) Camminare a tempo seguendo l’andamento musicale, es.: se la musica ha delle interruzioni
fermarsi, ecc…
3) Inventare dei movimenti sulla musica, seguendo il tempo.
4) Camminare a coppie di 2, oscillando a destra e sinistra come se si avessero solo tre gambe.
5) Fare le marionette a tempo di musica.
6) Camminare come se fossimo di seta, molli.
7) Camminare come se fossimo di legno, duri.
Nella interdisciplinarità delle varie discipline musicali, è opportuno che gli alunni siano già stati
educati e abituati all’ascolto.
1) Si fanno ascoltare 2 brani di stile e carattere differente, dopo l’ascolto bisogna su questi,
fargli interpretare con il movimento, le diverse pulsazioni. Un brano era di F. Schubert
sinfonia n.9, di carattere più misurato, l’altro era di C. Debussy preludio per pianoforte, di
pulsazione scorrevole, fluida, quindi anche i movimenti devono essere affini al carattere.
2) Analogamente al primo esercizio si fanno ascoltare altri 2 brani, L. van Beethoven sinfonia
n.8, A. Dvorak ?.
Il ritmogramma.
Il ritmogramma di L. Bassi e ritmico integrale perché: lo usa per comminare, per muoversi, per
disegnare, per scrivere; di derivazione Dalcrosiana.
Maria Montessori libro “Alla scoperta del fanciullo”; Rosa Agazzi occupata nel canto.
Il ritmogramma consiste nel tracciare una linea per ogni durata del ritmo, la quale lunghezza è
paragonabile alla durata della nota.
Si fanno ascoltare dei brani con ritmi ostinati e questi vengono scritti con delle linee.
Ci sono 4 tipi di ritmogramma:
1° tipo “ritmogramma libero”, è il più utilizzato, viene anche utilizzato in musicoterapia. La regola
fondamentale è che bisogna cambiare direzione della linea ad ogni nota, pulsazione. La finalità è
quella bi muovere la mano a tempo lasciando un segno.
Si possono anche utilizzare ritmi ostinati con durate diverse tipo: TA-A TI –TI TA-A TI-TI ecc…;
TI-TI TA-A TA-A TI-TI ecc…
Questi ritmi vanno suonati con uno strumento tipo flauto dolce. Il tamburello o strumenti a
percussione non sono indicati, perché serve che il suono abbia una durata.
Bisogna che si facciano dei movimenti fluidi, non a scatto.
L’IMPROVISAZIONE DEI RITMI
1) Il maestro fa un ritmo (es. 4/4), gli alunni rispondono variando il ritmo, sempre in 4/4.
2) Gli alunni disposti in fila, uno inventa un ritmo, gli altri ripetono. Poi cosi fa il secondo, il
terzo, ecc…
3) Partendo da un ritmo originale (ostinato), su questo ognuno inventa una battuta come vuole,
mantenendo pero la pulsazione.
4) Rondò (2 battute di ritornello) poi ognuno inventa 2 battute improvvisate e gli altri, il resto
del gruppo, riprende il ritornello-rondò.
5) L’insegnante propone una battuta, una cellula ritmica, gli alunni la ripetono con mezzi
propri inventati (suonare con il portapenne, il banco, le gambe, i piedi, ecc…).
6) Ci si mette in fila, l’ultimo suona sulla schiena del compagno che a di fronte un ritmo senza
farsi sentire dagli altri, quello su cui è stato suonato un ritmo lo ripete a sua volta a quello
che ha di fronte, fino ad arrivare al primo, questo lo esegue con le mani forte.
7) Si forma un cerchio, uno fuori di questo gira liberamente, poi propone ad uno ,un ritmo sulla
schiena e gli prende il posto nel cerchio, questo a sua volta lo ripete sulla schiena di un altro,
ecc…
8) Su un rondò ascoltato per via cd, ci si mette in fila per mano e si cammina con la pulsazione,
seguendo il capo fila, nel tema B del rondò, ci si mette in cerchio e quello che era il capo
fila propone gesti suono su i ritmi quando suona il clarinetto, quando suona la fisarmonica,
gli altri ripetono quello che il capo fila ha proposto. Con il ritorno del tema A del rondò, si
cambia il capofila e così via.
Bisogna tenere conto del linguaggio parlato nel musicare il testo.
Ci vengono d’aiuto le filastrocche dei bambini. 2 tipi: 1) non senso – senza senso, non soffrono che
vengono forzate in senso ritmico; 2) con senso compiuto, anche queste vanno bene.
Uso ritmico del linguaggio parlato.
‘ ‘ ‘ ‘
AN TAN TES
‘ ‘ ‘ ‘ ‘ ‘
FILI MANI PES
‘ ‘ ‘ ‘ ‘ ‘ ‘
FILI MANI CUCULUS
‘ ‘ ‘ ‘
AN TAN TUS
1) Abbiamo apportato delle variazioni di esecuzione cioè: dinamica, altezza, velocità, ecc…
2) Si può anche fare un canone: la scansione può avvenire dopo la prima frase; o dopo soltanto
AN, ecc…
3) Si deve camminare recitando la strofa: una pulsazione ogni passo.
4) Si può utilizzare la filastrocca come la userebbe Orff, con degli ostinati vocali presi dala
stessa filastrocca cioè: 1) dire AN TAN ‘ ‘
2) dire TES ‘ ‘ ‘
3) dire FILI MANI ‘ ‘ ‘
4) dire tutta la filastrocca.
PONTA POLENTA PONTE PI
TAPPE TAP
5) Si può eseguire 2 filastrocche una sopra l’altra come queste 2 dividendo la classe in 2
gruppi. Poi fare invertire le parti sulla pulsazione.
6a) Bisogna fargli sincronizzare con le pulsazioni.
6b) Bisogna farli sincronizzare un colpo ogni sillaba, utilizzando le mani o degli strumenti.
7) Ad ogni alunno si da una percussione, poi ognuno di questi esegue una parte in ostinato
tratta dalle parole: 1) FILI MANI PES
2) CUCULUS
3) AN TAN
4) la eseguono tutta
Quando gli sarà poi insegnato la lettura melodica, si può fare inventare delle melodie.
SUL TAGLIERE L’AGLIO TAGLIA
NON TAGLIARE LA TOVAGLIA
LA TOVAGLIA NON E’ AGLIO
SE LA TAGLI FAI UNO SBAGLIO
1) Una sillaba ogni passo camminando.
2) Si recita la filastrocca battendo le mani al posto di camminare.
3) Domando ai bambini, come possiamo scrivere ciò che abbiamo fatto?
Quanti battiti abbiamo dato per ogni sillaba ?
Gli si fa mettere una lineetta al posto dei battiti.
‘ ‘ ‘ ‘ ‘ ‘ ‘ ‘
SUL TA-GLIE-RE L’A-GLIO TA-GLIA
Si spiega che al posto della lineetta si fa questo segno e che si chiama TA-A.
Sul quaderno si fa scrivere la “Filastrocca della lana” facendo disegnare le righe precise con
distanza uguale e le note con sopra la filastrocca.
- FILASTROCCA DELLA LANA
SALTA GRACIDA LA LANA
VOLA TRILLA L’UCCELLINO
CORRE, ABBAIA IL CAGNOLINO
TESSE, TESSE IL BUON RAGNETTO
LA SUA TELA NEL BOCHETTO
VA’ SUL FIORE LA FARFALLA
L’ANATROCCOLO STA A GALLA.
- TROTTA, TROTTA CAVALLINO
PORTA A SPASSO IL MIO BAMBINO
COME IL VENTO FALLO ANDARE
E NON FARLO SPAVENTARE
PASSA IL FIUME E LE COLLINA
CORRE TUTTA LA MATTINA
CORRE FINO A MEZZO GIORNO
POI PER PRANZO TORNA AL FORNO.
Come per i tre punti (esercizi) precedenti si esegue un'altra filastrocca.
A STAM, BLIM, BLAM
TICHE, TICHE, TIM TAM
BURA, BURA, BIM BAM
A STAM, BLIM BLAM