DALLA GRANDE GUERRA AD OGGI
1) La prima Guerra Mondiale e la rivoluzione russa
L’Europa dominava gran parte del mondo (1914) (colonialismo), ma iniziavano ad affermarsi
anche due nuove potenze: Stati Uniti e Giappone.
C’era un forte sviluppo economico, industriale, tecnologico e commerciale, che faceva
pensare a un progresso continuo e a un futuro di maggior benessere.
In molti paesi europei si stava estendendo il diritto di voto e si parlava di democrazia, con
l’idea che questi cambiamenti avrebbero impedito guerre e rivoluzioni.
Nonostante i progressi, tensioni sociali e rivalità internazionali continuavano a esistere:
- Austria-Ungheria VS Russia: ci contendevano il controllo dei Balcani
- Francia VS Germania: per i territori di Alsazia e Lorena, persi dai francesi nella
guerra del 1870
- Gran Bretagna VS Germania: in una gara a chi aveva la marina militare più potente
I Paesi Europei erano già divisi in 2 blocchi militari:
1. Da una parte: Austria e Germania
2. Dall’altra: Francia, Russia e Regno Unito
Opinioni e atteggiamenti verso la guerra
- Pacifisti: una minoranza che voleva evitare la guerra
- socialisti: erano contrari alla guerra perché andava contro i valori di solidarietà tra i
lavoratori dei vari paesi
- classi dirigenti e opinione pubblica: per molti la guerra sembrava logica, un
dovere patriottico, o addirittura una liberazione
- giovani: cercavano emozioni forti, vivevano la guerra come un’avventura eroica, un
modo per dimostrare il loro valore
- militari, politici, industriali, finanziari: pensavano che la guerra sarebbe stata
breve, e ne vedevano solo vantaggi personali: carriera, guadagni, potere
2)Reazione a catena
Il 28 giugno 1914: attentato di Sarajevo
A Sarajevo, lo studente nazionalista serbo Gavrilo Princip uccise l’arciduca Francesco
Ferdinando, erede al trono d’Austria, e sua moglie.
Princip apparteneva a un gruppo ultranazionalista serbo che voleva unire la Bosnia (sotto
l’Austria) alla “Grande Serbia”. Dietro a questo gruppo c’erano appoggi politici e militari della
Serbia.
Questo è il cosiddetto “casus belli”, cioè l’evento scatenante. Ma le vere cause erano più
profonde: rivalità tra Stati, tensioni politiche, alleanze militari.
(L’attentato diventa un caso internazionale)
il fatto poteva restare isolato, ma le tensioni già esistenti si trasformarono in una “reazione a
catena”: ogni mossa ne causava un’altra.
La reazione a catena nel 1914: passo per passo
1. 23 luglio: l’Austria manda un ultimatum alla Serbia: chiede, tra le cose, di
partecipare alle indagini
2. la Serbia rifiuta solo questo punto
3. 28 luglio: l’austria dichiara guerra alla Serbia
4. 29 luglio: la Russia mobilita l’esercito per difendere la Serbia (entrambe sono slave e
ortodosse)
5. la Germania interpreta questa mossa come un atto ostile e reagisce:
- 31 luglio: da un ultimatum alla Russia
- 1 agosto: la Germania dichiara guerra alla Francia
6. La Francia, alleata della Russia, mobilita l’esercito
- 3 agosto: la Germania dichiara guerra alla Francia
7. La Germania invade il Belgio neutrale per attaccare la Francia (secondo il piano
Schlieffen)
- questo indigna il Regno Unito
- 4 agosto: il Regno Unito entra in guerra contro la Germania
Strategia della Germania
Si sentiva “circondata” da Francia e Russia.
Il piano Schlieffen prevedeva:
- colpire subito e con forza la Francia, passando dal Belgio (per evitare le fortificazioni
francesi a est)
- poi spostare l’esercito contro la Russia, che avrebbe impiegato più tempo a
mobilitarsi
Entusiasmo patriottico e clima iniziale
All’inizio, molti erano entusiasti: pensavano a una guerra breve e vittoriosa.
In molti paesi ci furono manifestazioni popolari a favore della guerra.
I socialisti, inizialmente pacifisti, cedettero alla pressione patriottica:
- In Germania e Austria votarono i crediti di guerra
- In Francia fu assassinato Jean Jaurès, leader pacifista
- In Inghilterra i laburisti si unirono allo sforzo bellico
La Seconda Internazionale, che univa i socialisti europei contro la guerra, collassò.
3)Guerra di logoramento e di posizione
Quando iniziò la guerra, gli eserciti usavano ancora la strategia della guerra di
movimento, cioè spostare grandi quantità di soldati rapidamente per ottenere vittorie
decisive. Ma le cose cambiarono presto.
Perché fu possibile mobilitare così tanti soldati?
Grazie a:
- La coscrizione obbligatoria (cioè il servizio militare forzato)
- L’uso di treni e ,e i moderni
Si potevano schierare milioni di uomini, armati con armi moderne:
- fucili a ripetizione
- cannoni
- mitragliatrici automatiche
Tutto questo rendeva gli attacchi molto più distruttivi di un tempo.
Sviluppi sui fronti principali
I tedeschi attaccano la Francia e arrivano fino al fiume Marna (vicino a Parigi).
Sul fronte orientale, i russi cercano di invadere la Prussia (territorio tedesco), ma vengono
sconfitti a Tannenberg e ai Laghi Masuri.
Fallimento del piano Schlieffen
Il 6 settembre 1914, i francesi contrattaccano sulla Marna. I tedeschi sono costretti a
ritirarsi.
Il Piano Schlieffen (colpire rapidamente la Francia e poi rivolgersi alla Russia) fallisce.
La guerra di posizione (trincee)
A fine novembre 1914, i fronti si bloccano: si scava una linea di trincee lunga 750km, dal
mare del Nord alla Svizzera.
inizia la guerra di posizione:
- gli eserciti rimangono fermi per lunghi periodi,
- si alternano brevi e violenti attacchi a lunghi momenti di stallo (nessuno riesce a
vincere)
Questo tipo di guerra porta a enormi perdite di vite con pochissimi avanzamenti.
Il conflitto diventa mondiale
Molti paesi minori entrano in guerra per motivi opportunistici, cioè per guadagnare territori
o rafforzare la propria posizione nel mondo.
Le nuove potenze coinvolte:
- Agosto 1914: il Giappone dichiara guerra alla Germania (per ottenere le sue colonie
in Asia)
- Novembre 1914: la Turchia (impero ottomano) si schiera con Germania e Austria
- Maggio 1915: l’Italia entra in guerra contro l’austria-Ungheria, a fianco dell’intesa
(per ottenere Trento, Trieste, ecc..)
- Aprile 1917: entrano in guerra anche gli Stati Uniti, schierandosi con Francia, Regno
Unito e Russia (intesa)
Altri fattori importanti
- Il Regno Unito diventa sempre più importante grazie alla flotta navale e alle risorse
del suo impero coloniale;
- la Russia conta un enorme esercito, anche se non sempre ben organizzato
4)L’ Italia
Iniziale neutralità (1914)
All’inizio della guerra (estate 1914), il governo italiano guidato da Antonio Salandra dichiara
la neutralità.
perchè? L’Italia era alleata con Austria e Germania (triplice alleanza), ma non era
obbligata a intervenire perché: l’Austria aveva attaccato, non era stata aggredita.
Divisioni interne: interventisti VS neutralisti
1. Interventisti: volevano entrare in guerra (con l’intesa, contro l’Austria). Chi erano e
perchè:
- Sinistra democratica: la guerra avrebbe creato una nuova Europa, più democratica
e basata sui popoli.
- Irredentisti: (come Cesare Battisti) volevano completare l’unità d’Italia con
l’annessione del trentino e della Venezia Giulia, territori “italiani” ancora sotto
l’Austria.
- Estremisti socialisti\rivoluzionari: volevano una guerra che portasse a una
rivoluzione sociale
- Nazionalisti: inizialmente vicini all’Austria, ma poi a favore dell’entrata in guerra
contro l’Austria
- Liberali conservatori: temevano che stare fuori dal conflitto avrebbe reso l’Italia
irrilevante a livello internazionale
Obiettivo comune: usare la guerra per superare il sistema politico giolittiano (considerato
vecchio e corrotto) e rinnovare l’Italia.
Nelle piazze li sostenevano:
- la piccola e media borghesia (soprattutto), sensibile ai valori patriottici
- intellettuali e personaggi noti come: Giovanni Gentile, Prezzolini, Luigi Einaudi,
Salvemini, Gabriele D’Annunzio.
2. Neutralisti: volevano che l’Italia restasse fuori dal conflitto. Chi erano e perchè:
- Liberali di Giolitti: ritenevano che l’Italia non fosse pronta alla guerra e che con la
neutralità si potessero ottenere comunque territori (es: Trentino)
- Cattolici: con papa Benedetto XV, contrari alla guerra per motivi etici e religiosi
- Socialisti: contrari per motivi ideologici e internazionalisti (fratellanza dei lavoratori di
tutti i paesi).
Unica eccezione: Benito Mussolini, inizialmente socialista e direttore dell’ “Avanti!”, che poi
cambiò idea: diventa interventista e fonda il giornale “Il Popolo d’Italia”, voce del
cosiddetto interventismo di sinistra; per questo viene espulso dal Partito Socialista (PSI).
I neutralisti erano numericamente più forti, ma divisi tra loro e meno attivi nelle piazze.
Il patto di Londra (26 aprile 1915)
Mentre pubblicamente l’Italia sembrava ancora indecisa, il governo Salandra e il ministro
degli Esteri Sonnino trattavano in segreto con l’intesa (Francia, UK, Russia).
Il 26 aprile 1915 l’Italia firma il Patto di Londra, in cui si impegna a entrare in guerra contro
l’Austria in cambio di:
- Trentino-Alto Adige (fino al Brennero)
- Venezia Giulia
- Istria e parte della Dalmazia
La crisi politica prima dell’ingresso in guerra
All’inizio di maggio, Giolitti (non informato del patto segreto) cerca di proseguire le
trattative con l’Austria, e ottiene l’appoggio di circa 300 deputati.
Salandra si dimette, ma il re Vittorio Emanuele III rifiuta le sue dimissioni.
Intanto per le strade italiane ci sono le famose “radiose giornate di maggio”: le
manifestazioni di massa aggressive e patriottiche a favore dell’entrata in guerra.
L’Italia entra in guerra
20 maggio 1915: il Parlamento concede pieni poteri al governo per agire senza dover
chiedere l’approvazione della Camera.
24 maggio 1915: l’Italia dichiara guerra all’Austria-Ungheria
5)I fronti di guerra (1915-1916)
1. Fronte italiano (con l’Austria)
- zona di combattimento: lungo il fiume Isonzo e sull’altopiano del Carso (attuale
confine tra Italia e Slovenia)
- le truppe italiane, guidate dal generale Luigi Cadorna, lanciarono quattro offensive
nel 1915: furono chiamate “battaglie dell’Isonzo“; ma non portarono a grandi
risultati: molte perdite, pochi avanzamenti.
- Giugno 1916 Strafexpedition (spedizione punitiva): l’Austria lancia un’offensiva dal
Trentino verso il Veneto, per “punire” l’Italia, considerata traditrice (era passata
all’intesa). Ma l’attacco viene fermato.
- conseguenze politiche: il governo Salandra si dimette per le difficoltà. Nasce un
governo di coalizione (cioè con vari partiti), guidato dal conservatore Paolo Boselli.
- Unico successo: nell’agosto 1916, l’esercito italiano conquista Gorizia
2. Fronte francese (con Germania)
- inizio 1916: battaglia di Verdun: i tedeschi attaccano la fortezza francese di Verdun.
Il risultato: 600.000 morti, feriti o prigionieri. Ė uno degli scontri più lunghi e
sanguinosi della guerra.
- estate 1916: battaglia della Somme: gli alleati (Francia e Regno Unito) rispondono
con un’offensiva sul fiume Somme. Anche qui altissime perdite. Totale delle vittime
tra Verdun e Somme oltre 1 milione
3. Fronte Orientale (russia, Germania, Austria)
- estate 1915: i tedeschi attaccano e costringono i russi a ritirarsi dalla Polonia.
- Autunno 1915: gli austriaci invadono la Serbia, che viene eliminata dal conflitto
- i russi tentano di contrattaccare: giugno 1916 attaccano gli austriaci mentre questi
sono impegnati contro l’italia; offensiva difficile, ma mette in crisi gli austro-ungarici.
4. Fronte balcanico e turco (contro l’impero Ottomano)
- gli alleati cercano di colpire la Turchia, alleata della Germania:
- estate 1915: flotta britannica attacca nello Stretto dei Dardanelli (porta tra Europa e
Asia)
- tentano uno sbarco a Gallipoli (vicino a Istanbul)
- ma l’operazione fallisce con molte perdite per gli alleati
Blocco navale e guerra sul mare
Il Regno Unito aveva imposto un blocco navale alla Germania, cioè: impediva l’arrivo di
rifornimenti via mare (cibo, armi, materiali).
Maggio 1916: battaglia navale dello Jutland (a nord della Germania): la flotta tedesca
tenta un attacco, ma non riesce a rompere il blocco e si ritira. Da quel momento la
Germania evita gli scontri diretti in mare aperto.
6)Guerra di trincea e nuove tecnologie
Cos’è la trincea?
una trincea è una fortificazione scavata nel terreno per proteggere i soldati dal fuoco
nemico.
All’inizio erano rifugi temporanei, ma poi divennero sedi permanenti per i soldati in prima
linea.
le trincee vennero allargate e rese più complesse:
- ripari rinforzati
- fili spinati
- nidi di mitragliatrici
Condizioni di vita nelle trincee:
La vita nelle trincee era durissima:
- Maltempo, fango, freddo o caldo estremo
- condizioni igieniche pessime
- continuo pericolo di bombardamenti
- stanchezza mentale e fisica—> apatia, depressione, senso di inutilità
I soldati non uscivano quasi mai dalle trincee, tranne per sabotaggi notturni o assalti
all’improvviso.
Il morale dei soldati
Dopo i primi mesi, l’entusiasmo patriottico scomparve. I soldati comuni non capivano il
senso della guerra e la vedevano come un disastro inevitabile.
La propaganda iniziale si scontrava con la realtà brutale e monotona del fronte.
Eroi e punizioni
Alcuni reparti speciali, come:
- le Sturmtruppen tedesche
- gli Arditi italiani
Avevano una visione eroica della guerra, erano addestrati per attacchi rapidi e pericolosi.
Ma per la maggior parte dei soldati, la guerra era insopportabile.
Alcuni reagivano:
- con renitenza (rifiuto di presentarsi alla leva)
- diserzione (scappare dal fronte)
- autolesionismo (farsi male per essere mandati via)
- a volte anche ribellioni collettive (scioperi militari), ma rare
Ogni forma di disobbedienza veniva duramente punita.
Nuove tecnologie e armi
La Prima Guerra Mondiale fu anche una guerra molto tecnologica per l’epoca. Furono
introdotte nuove armi, e si svilupparono nuovi settori industriali.
Armi chimiche
Usate su larga scala per la prima volta: proiettili che rilasciavano gas tossici (cloro, iprite,
ecc…); usati per colpire le trincee nemiche.
Da primavera 1915: iniziano ad essere distribuite maschere antigas, che riducono l’efficacia
di queste armi.
Sviluppo industriale e tecnologico
La guerra spinge lo sviluppo di nuovi settori:
- industria automobilistica
- radio e telecomunicazioni—> usate per coordinare i movimenti militari
Aerei
Nel 1903, i fratelli Wright avevano fatto volare il primo aereo. Durante la guerra, gli aerei
vennero usati per:
- ricognizione (osservare i movimenti nemici)
- bombardamenti
Carri armati
I primi carri armati erano poco efficaci. Migliorarono quando vennero sostituite le ruote
con i cingoli (per muoversi nel fango e sul terreno difficile).
I britannici li usarono per la prima volta nel 1916, ma erano lenti e ancora in fase
sperimentale.
Sottomarini (U-Boot)
I sottomarini tedeschi attaccavano: navi da guerra e navi mercantili (per bloccare i
rifornimenti agli alleati).
Maggio 1915: un sottomarino tedesco affonda il Lusitania, un transatlantico con molti civili a
bordo, tra cui americani.
Questo provoca forti proteste dagli Stati Uniti.
La Germania è costretta a sospendere temporaneamente gli attacchi sottomarini
indiscriminati.
7)Il fronte intero
Durante la prima guerra mondiale non combattevano solo i soldati al fronte: anche chi
restava a casa partecipava, subiva o sosteneva lo sforzo bellico.
Ruolo delle donne
Con gli uomini al fronte, le donne:
- diventarono capofamiglie
- lavoravano nei campi, negli uffici e nelle fabbriche (anche belliche)
Ė un passo importante verso l’emancipazione femminile, anche se temporaneo.
Popolazioni civili colpite
Chi viveva nelle zone di guerra fu costretto a lasciare le proprie case e terre.
Gli stranieri (cioè cittadini di altri Stati, anche residenti da tempo) venivano:
- sospettati come potenziali nemici
- subivano confische di beni e limitazioni personali
Le minoranze etniche erano sorvegliate per paura che potessero cercare l’indipendenza.
Guerra totale
La guerra viene definita “totale” perchè:
- coinvolge tutta la popolazione, non solo l’esercito
- trasforma l’economia e la politica
- impone sacrifici collettivi e controllo statale in tutti gli aspetti della vita
Genocidio degli Armeni (1915)
Gli armeni erano una minoranza cristiana che viveva nel Caucaso, diviso tra: Impero
Ottomano e Russia.
Dopo la presa di potere dei Giovani Turchi (1908), gli armeni furono perseguitati.
Estate 1915: durante i combattimenti tra Turchia e Russia, gli armeni furono accusati di
essere alleati della Russia. In risposta, il governo turco li deportò nell’interno dell’Anatolia.
Questo portò allo sterminio di centinaia di migliaia di armeni—>considerato il primo
genocidio del 900.
Trasformazioni economico-politiche
Economia di guerra:
le industrie legate alla produzione bellica (armi, divise, trasporti) crebbero molto.
le altre erano controllate dallo Stato (inclusa l’agricoltura): requisizioni (lo Stato prendeva ciò
che serviva) e controllo dei prezzi.
Germania
Applicò un “socialismo di guerra”: tutto al servizio della guerra, ma in realtà militari e
industriali si arricchirono.
Cambiano i governi
In tutti i paesi in guerra: aumentano i poteri dei governi, i militari influenzano le decisioni
politiche, si rafforza l’esecutivo (cioè i capi di governo), mentre i parlamenti perdono potere
In tutti e tre:
- censura
- controllo del dissenso interno
- propaganda massiccia
Propaganda e socialisti:
● Propaganda
Obiettivo: mantenere il morale alto, motivare la popolazione;
mezzi: manifesti murali, eventi e manifestazioni, associazioni di sostegno ai soldati.
1918: nasce il servizio P (propaganda)—>la guerra viene presentata come una “lotta per la
giustizia”—>concetto di “guerra democratica”, sostenuto anche da Wilson (USA).
● I socialisti internazionali
Anche se molti socialisti inizialmente avevano accettato la guerra (per senso di unità
nazionale), una parte del movimento restò pacifista.
si tennero due conferenze internazionali socialiste in Svizzera:
- settembre 1915 e aprile 1916
I partecipanti chiedevano: pace senza annessioni (cioè senza prendere nuovi territori);
senza indennità di guerra.
Partecipò anche Lenin con i bolscevichi russi.
8)La svolta
La situazione internazionale cambia.
Marzo 1917-Rivoluzione in Russia
Sciopero generale a Pietrogrado (San Pietroburgo)—>inizia come protesta degli operai, ma
diventa un’insurrezione politica contro lo zar (cioè il re russo).
i soldati non reprimono la protesta, anzi si uniscono ai manifestanti.
15 marzo 1917: lo zar Nicola II abdica (rinuncia al trono). Successivamente, lui e la sua
famiglia vengono arrestati.
Inizia il collasso dell’impero zarista, che porterà all’uscita della Russia dalla guerra e
poi alla Rivoluzione bolscevica.
Aprile 1917-Gli Stati Uniti entrano in guerra
6 aprile: gli USA dichiarano guerra alla Germania, motivo: la Germania aveva ripreso la
guerra sottomarina indiscriminata, cioè affondava tutte le navi, anche civili, senza
avvertimento.
L’intervento americano fu decisivo, sia militarmente (nuove truppe) sia economicamente
(prestiti, rifornimenti).
Crisi nei Paesi europei
● Francia
Aumenta il malcontento tra i soldati e i civili.
Maggio 1917: offensiva militare fallita—>molti rifiutano di combattere. Scoppia un
ammutinamento (ribellione): coinvolge 40.000 soldati, viene repressa duramente.
● Italia
Continuano le battaglie sull’Isonzo (fronte con l’Austria), ma con scarsi risultati. Cresce
l’insubordinazione (rifiuto di obbedire agli ordini).
La popolazione civile soffre: prezzi altissimi e carenza di beni.
il morale è basso.
● Austria-Ungheria in crisi
Le varie nazionalità dell’impero austro-ungarico chiedono indipendenza (es:polacchi,
cechi, slavi del sud).
Estate 1917: nasce un accordo tra serbi, croati e sloveni per creare uno Stato
comune—>Jugoslavia.
Disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917)
Cos’è successo?
L’esercito austro-tedesco sfonda le linee italiane sull’Alto Isonzo. Le truppe italiane si
ritirano in disordine, e l’esercito nemico avanza in Friuli.
Solo due settimane dopo gli italiani riescono a fermare l’invasione sul fiume Piave.
Colpe e conseguenze
Il generale Cadorna accusa i soldati, ma in realtà è lui il responsabile per errori tattici e
rigidità. Tuttavia, la sconfitta porta a conseguenze utili: il fronte si accorcia, rendendolo più
facile da difendere. Si passa a una guerra difensiva, più sostenibile. Nasce un senso di
unità nazionale e patriottica per reagire all’invasione.
Cambiamenti politici e militari in Italia
Crolla il governo Salandra, sale al potere Vittorio Emanuele Orlando.
I socialisti, che prima erano contrari alla guerra, ora sostengono la difesa nazionale.
Cadorna viene sostituito da Armando Diaz, che:
- ha un rapporto più umano con i soldati
- è meno repressivo
- migliora l’organizzazione dell’esercito
9)La rivoluzione russa da febbraio a ottobre
Febbraio-marzo 1917: fine dello zarismo
Rivolta popolare a Pietrogrado
A inizio 1917 in Russia c’era povertà, fame, malcontento e stanchezza per la guerra.
A Pietrogrado (oggi San Pietroburgo) scoppiò una rivolta: operai e soldati si unirono per
protestare.
Lo zar Nicola II non riuscì a fermare la protesta—>17 marzo 1917: abdicò (rinunciò al
trono).
Governo provvisorio e “doppio potere”
Si forma un governo provvisorio, composto da:
- liberali moderati—>partito dei “cadetti”
- socialisti menscevichi—>volevano una democrazia come in Europa
- i bolscevichi (guidati da Lenin) rifiutano di partecipare al governo
Problema del doppio potere: c’erano due centri di potere:
- governo provvisorio (legale, ufficiale)
- soviet: assemblea di operai e soldati, molto influenti (soprattutto quello di
Pietrogrado)
Il ritorno di Lenin e le Tesi di aprile (1917)
Lenin torna in Russia dalla Svizzera, passando per la Germania in guerra.
scrive le “Tesi di aprile”, in cui propone:
- pace immediata
- terra ai contadini
- controllo delle fabbriche agli operai
- potere tutto ai soviet
Questa posizione rivoluzionaria era diversa dal marxismo classico, secondo cui la
rivoluzione proletaria doveva avvenire prima nei paesi più industrializzati (come la
Germania).
Crescono le tensioni
Luglio 1917: protesta armata a Pietrogrado
operai e soldati protestano per l’allontanamento di alcuni reparti—>ma i bolscevichi
non erano pronti a guidare una rivoluzione—> la protesta fallisce.
Settembre 1917: tentato colpo di stato militare
il generale Kornilov tenta un colpo di stato contro il governo provvisorio.
Il primo ministro Kerenskij lo blocca con l’aiuto dei bolscevichi (ironico, perché erano suoi
rivali).
intanto, i bolscevichi guadagnano consensi nei soviet, sopratutto a Pietrogrado e Mosca.
Rivoluzione d’ottobre (novembre 1917, calendario nostro)
Organizzatore: Trotzkij, capo del soviet di Pietrogrado
7 novembre 1917 (25 ottobre per il calendario russo):
- le guardie rosse (milizie rivoluzionarie) e i soldati bolscevichi occupano i punti
chiave della città
- assaltano il palazzo d’inverno, sede del governo—>preso il potere
nello stesso momento si svolge il Congresso panrusso dei soviet: approvano due cose:
1. Pace immediata e democratica
2. abolizione della grande proprietà terriera
Nasce il nuovo governo rivoluzionario bolscevico, guidato da Lenin: il consiglio dei
commissari del popolo (cioè i ministri).
10)La rivoluzione russa: dittatura e guerra civile
Le elezioni dell’assemblea costituente (fine 1917)
Dopo la presa del potere dei bolscevichi (novembre 1917), si fecero comunque le elezioni
per un’ Assemblea Costituente, che doveva decidere il futuro politico della Russia.
Risultato: i bolscevichi (Lenin) presero meno di 1\4 dei seggi; vinsero i
social-rivoluzionari—>erano favorevoli a una democrazia socialista.
Inizio gennaio 1918: quando l’assemblea si riunì per la prima volta…i militari bolscevichi la
sciolsero con la forza, su ordine del Congresso dei Soviet.
Questo fu il punto di rottura definitiva con le altre forze di sinistra (menscevichi,
social-rivoluzionari): Lenin non credeva nella democrazia borghese, ma nel potere diretto dei
Soviet.
L’idea bolscevica di Stato
I leader bolscevichi volevano costruire uno Stato come la “Comune di Parigi”: governo
degli operai e dei cittadini; sistema di autogestione, senza burocrazia nè gerarchie.
Lenin lo spiegò nel suo libro “Stato e Rivoluzione”
Lo stato è uno strumento di dominio di una classe all’altra, e quindi deve estinguersi con
l’arrivo del comunismo.
Ma questa visione idealistica si scontrava con la realtà: la Russia era enorme, arretrata e
disorganizzata; per gestirla serviva un forte e centralizzato, non il sogno utopico.
La pace di Brescia-Litovsk (3 marzo 1918)
I bolscevichi volevano uscire subito dalla Prima Guerra Mondiale. La Germania impose
condizioni pesantissime: Perdita di tutti i territori non russi (Polonia, paesi baltici,
ucraina…)
5 dicembre 1917→arministizio
3 marzo 1918→firma della pace di Brest-Litovsk
La pace divise i bolscevichi: Lenin fu costretto a convincere il partito e sopportare forti
critiche interne.
Guerra civile in Russia (1918-1920)
la pace con la Germania sconvolse le potenze occidentali (UK,Francia, USA): temendo che
la rivoluzione comunista si espandesse, decisero di sostenere i nemici dei bolscevichi, cioè i
“Bianchi”.
Chi erano i “Bianchi”?
forze controrivoluzionarie—> zaristi, liberali, socialisti moderati, ecc…
sostegno esterno: truppe anglo-francesi, americane e giapponesi sbarcarono in Russia tra il
1918 e il 1919.
Controllavano parte della Siberia, degli Urali e della zona del Volga.
In quel periodo, lo zar e la sua famiglia furono uccisi dai bolscevichi, per evitare che
tornassero al potere.
Problemi dei Bianchi:
- erano divisi, senza un piano comune
- non avevano il sostegno dei cittadini
estate 1919: le potenze occidentali iniziano a ritirarsi—> paura di contagio rivoluzionario
anche tra i loro soldati
primavera 1920: la fase più dura della guerra civile finisce
Nasce uno Stato autoritario
Per vincere la guerra civile, i bolscevichi usarono misure autoritarie estreme, principali
strumenti:
- Ceka (dicembre 1917): la polizia, per eliminare i nemici del regime
- tribunale rivoluzionario centrale: processava oppositori politici
- giugno 1918: fuori legge tutti i partiti d’opposizione—> pena di morte
Esercito rosso
Guidato da Trotzkij; riorganizzato con ferrea disciplina—> un esercito potente e
centralizzato
nasce quindi un sistema: a partito unico (il partito comunista), violento, repressivo e
autoritario.
Anche se si presentava come liberatorio dei popoli, in realtà diventò un modello per i futuri
regimi dittatoriali del 900 (sia comunità che fascisti).
11)La sconfitta degli imperi centrali
Verso la fine della guerra, si diffuse il modello rivoluzionario (in particolare la rivoluzione
russa del 1917), che spaventò i governi occidentali ma fu anche usato come strumento di
propaganda.
Gli Stati dell’Intesa (Francia, Regno Unito, Italia, USA) iniziarono a presentare la guerra
come uno scontro ideologico: democrazia contro autoritarismo (cioè contro gli imperi
centrali: Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano, Bulgaria).
I 14 punti di Wilson (gennaio 1918)
Il presidente USA Woodrow Wilson propose un programma di pace in 14 punti, tra cui:
- nuova organizzazione dell’Europa, rispettando le nazioni e le loro identità
- fine della diplomazia segreta (cioè accordi nascosti tra Stati)
- libertà di navigazione e libero commercio
- creazione della società delle Nazioni, un organismo internazionale per evitare
nuove guerre
Ultimi tentativi degli Imperi Centrali (1918)
La Germania, dopo la pace con la Russia (trattato di Brest-Litovsk), spostò le truppe sul
fronte occidentale e lanciò un ultimo grande attacco sulla Marna, ma fu fermato.
Anche l’Austria-Ungheria tentò un attacco finale contro l’Italia, ma venne sconfitta.
La controffensiva dell’Intesa
Battaglia di Amiens (8-11 agosto 1918): prima grande sconfitta tedesca.
A settembre si arrende la Bulgaria e a ottobre l’Impero Ottomano.
La fine dell’Austria-Ungheria
L’impero si disgrega: cecoslovacchi e slavi del sud dichiarano l’indipendenza.
24 ottobre l’Italia lancia l’offensiva sul Piave, vince a Vittorio Veneto.
3 novembre firmato l’armistizio di Villa Giusti, in vigore dal 4 novembre
La fine della Germania
Rivolte dei marinai a Kiel—> si diffondono in Germania (consigli rivoluzionari, ispirati ai
sovietici).
9 novembre: il kaiser Guglielmo II abdica e fugge in Olanda; sale al potere il
socialdemocratico Ebert.
Proclamazione della repubblica di Weimar.
11 novembre: firmato l’armistizio di Rethondes, che pone fine alla guerra.
12)Vincitori e vinti
La situazione dopo la prima guerra mondiale, come i vincitori hanno ridisegnato la mappa
politica dell’Europa e imposto condizioni dure ai vinti. Per punti:
1. Conferenza di pace di Versailles (18 gennaio 1919)
Si tiene per decidere il nuovo assetto dell’Europa dopo la fine della Prima Guerra
Mondiale.
I paesi sconfitti (come Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano) non partecipano
alle decisioni: sono chiamati solo per firmare e accettare le condizioni imposte dai vincitori.
2. I “Quattro Grandi”
I principali leader presenti alla conferenza:
- Wilson (USA): voleva una pace giusta, basata sulla democrazia e la cooperazione
tra i popoli
- Clemenceau (Francia): voleva punire la Germania e proteggerla da future minacce
- Lloyd George (Regno Unito): cercava un equilibrio tra punizione e stabilità
- Orlando (Italia): voleva ottenere i territori promessi all’Italia
3. Il Trattato di Versailles (firmato il 28 giugno 1919)
Ė il trattato che riguarda la Germania, con condizioni molto dure (per questo è chiamato
Diktat, cioè imposto senza possibilità di negoziazione).
Le principali condizioni:
- perdita di territori
- alla Polonia vanno Posnania, Alta Slesia e Pomerania—> si crea il “corridoio
polacco” per dare accesso al mare
- la Francia riprende Alsazia e Lorena
- perdita delle colonie in Africa e Oceania
- limitazioni militari: abolito il servizio militare obbligatorio, smilitarizzata la valle del
Reno, ridotta la marina
- riparazioni di guerra: la Germania deve pagare ingenti somme ai vincitori
Tutto questo umilia profondamente la Germania e alimenta un forte risentimento, che sarà
una delle cause della Seconda Guerra Mondiale.
4. Nuovi assetti territoriali in Europa
Dopo il crollo di 4 imperi (Germanico, Astro-Ungarico, Russo e Ottomano) nascono nuovi
Stati:
- Austria: diventa una piccola repubblica, 1\8 del territorio imperiale
- Ungheria: perde Slovacchia e Croazia
- Polonia: rinasce come stato indipendente
- Cecoslovacchia: unione di cechi e slovacchi
- Jugoslavia: unione di serbi, croati, sloveni, montenegrini (nel 1929 prende il nome
“Regno di Jugoslavia”
- Finlandia, Estonia, Lituania: diventano indipendenti
- Irlanda: ottiene l’indipendenza come Stato libero nel 1921
- Turchia: l’Impero Ottomano diventa uno Stato nazionale
5. Società e nazioni
Organizzazione creata per evitare future guerre.
prevedeva: la rinuncia alla guerra per risolvere i conflitti; l’uso di sanzioni economiche
contro gli Stati aggressori.
Wilson fu il promotore, ma paradossalmente gli USA non vi aderirono, perché il Senato
americano non ratificò il trattato.
Questo segnò l’inizio dell’isolazionismo degli Stati Uniti, lasciando Francia e Gran
Bretagna a guidare l’Europa.
6. Conclusione:
Dopo la prima guerra mondiale, quindi:
- i vincitori impongono condizioni durissime ai vinti
- nascono nuovi Stati, ma anche nuovi conflitti e tensioni
- la pace non fu stabile: le condizioni imposte, soprattutto alla Germania, prepararono
il terreno alla Seconda Guerra Mondiale.