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Cattiva Interpretazione Della Poesia - Al Confine Del Piacere

Questa poesia parla dell'amore, della passione e dell'atto sessuale in modo allegorico e metaforico. La voce lirica evoca l'essere amato in modo non generico, descrivendo sensazioni invece di attributi fisici. La poesia è divisa in tre sezioni numerate in romani, dove la voce lirica descrive il corpo dell'amante come uno scudo che protegge dalla morte e una fonte di piacere e giubilo. Vengono utilizzate immagini come il mare che si frange contro le rocce e le parole che volano come petali per descrivere.
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Questa poesia parla dell'amore, della passione e dell'atto sessuale in modo allegorico e metaforico. La voce lirica evoca l'essere amato in modo non generico, descrivendo sensazioni invece di attributi fisici. La poesia è divisa in tre sezioni numerate in romani, dove la voce lirica descrive il corpo dell'amante come uno scudo che protegge dalla morte e una fonte di piacere e giubilo. Vengono utilizzate immagini come il mare che si frange contro le rocce e le parole che volano come petali per descrivere.
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Sull'orlo della gioia

Rosario Castellanos

Io
Sotto il tuo tocco tremo
Tra la morte e me ho eretto il tuo corpo:
come un arco in tensione palpitante di frecce
che stelle in te le sue onde funeste senza toccarmi
e di acuti fischi imminenti.
e scivolai nella schiuma distrutta e umiliata.

Il mio sangue si infiamma proprio come un branco


Corpo d'amore, di pienezza, di festa,
olfateando la presa e il danno
parole che i venti dispensano come petali,
ma sotto la tua voce il mio cuore si arrende
campane deliranti al crepuscolo.
in colombe devote e sottomesse.

II
Tutto ciò che la terra fa volare in uccelli,
Il tuo sapore si anticipa tra le uve
tutto ciò che i laghi custodiscono di cielo
che lentamente cedono alla lingua
più il bosco e la pietra e gli alveari.
comunicando zuccheri intimi e selezionati.

Cuajada di raccolti ballo sulle erbe


La tua presenza è la gioia.
mentre il tempo piange per le sue falci rotte.
Quando parti, rasi al suolo giardini e trasformi

la felice sonnolenza della tortora


Venturosa città murata,
in una fiera aspettativa di levrieri.
cinguata di miracoli, riposo nel recinto

di questo corpo che inizia dove finisce il mio.


Y, amore, quando torni
II
l'animo turbato ti presagisce
Convulsa tra le tue braccia come il mare tra le rocce,
come i giovani servi la vicinanza dell'acqua.
rompendomi sul filo della gioia o dolcemente

leccando le sabbie assolate.


Commento sulla poesia "al filo del gozo" di Rosario Castellanos.

Sarebbe ingiusto elevare solo uno dei lavori del poemario la vigilia estéril come il più

illustre tra i suoi fratelli, ma al culmine della gioia è senza dubbio uno dei più ricordati.

Questa poesia inizia non solo il suo libro originale, ma corona varie raccolte poetiche che si

hanno fatto sulla autrice con il passare degli anni.

Il poema gioca molto con il suo tema, ci presenta un atto corporeo erotico ma le

astrazioni dello stesso atto non sono particolari dell'atto, i sentimenti che si presentano

suggeriscono che il tema principale sia l'amore, l'amore fatto passione, la passione nell'atto.

L'amalgama di temi non è necessariamente esclusiva l'una dall'altra, al contrario

sono molto correlati, tanto che nel colloquiale esiste un modo per esprimere il rapporto

di questi 3 temi “fare l'amore”. Inizialmente si diceva così per evitare di menzionare l'atto

sessuale ma con l'arrivo del sesso libero ha preso un significato più legato al

sentimento e amore durante il rapporto sessuale. Con paura di non entrare nei paradigmi

accademisti legati alle forme colloquiali non suggerisco che il tema della poesia sia fare

l'amore, suggerisco che il tema è la mescolanza di amore, passione e l'atto.

La grande maggioranza della poesia di Rosario Castellanos è scritta in verso libero, questa poesia

in particolare non rompe con quella tradizione, ma ha la particolarità di essere numerata in

romano come se si trattasse di canti.

Abbiamo una voce lirica che evoca l'essere amato, non precisamente femminile o maschile.

Allo stesso modo, l'interlocutore può essere di qualsiasi genere. Questa pluralità nell'essenza

di yo lirico e il suo interlocutore si realizza grazie alla prima persona e all'evocazione di

sensazioni invece di aggettivi o sostantivi generici.


La versione utilizzata per questa analisi è fedele al libro originale ed è composta da 7

strofe divise in 3,1 e 6 per numeri romani, con un totale di 34 quattro versi

liberi.

La prima strofa ha 9 versi e inizia con un'allegoria, la morte come destino e

realtà, evitata grazie al proprio caro e al suo corpo (vv. 2,3). In questo modo la realtà è

incapace di sovrastare la sua relazione, la menziona addirittura completamente sconfitta,

aggiungendo un carattere iperbolico all'allegoria (v 4). La rappresentazione del mare

rompendo contro un oggetto sarebbe presa nella strofa 6 creando un'antitesi.

La strofa continua ad aggettivare il corpo dell'amante con metafore, spiegando che il

il corpo si costituisce di qualcosa di più del fisico, seguito da un simil tra le parole e i

petali sparsi dal vento (v 7) e una prosopopea con “campane deliranti” (v 8),

questo per corrispondenza continua a descrivere il corpo.

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