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Il Perdono - San Giovanni Crisostomo

Il documento parla dell'importanza del perdono. Indica che dobbiamo condannare i nostri peccati e perdonare quelli degli altri. Spiega che perdonare di cuore è più importante che farlo solo a parole, e che serbare rancore fa solo del male a noi stessi. Infine, incoraggia a non odiare nessuno affinché Dio ci ami e ci perdoni, proprio come Gesù perdonò i suoi crocifissori.
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Il Perdono - San Giovanni Crisostomo

Il documento parla dell'importanza del perdono. Indica che dobbiamo condannare i nostri peccati e perdonare quelli degli altri. Spiega che perdonare di cuore è più importante che farlo solo a parole, e che serbare rancore fa solo del male a noi stessi. Infine, incoraggia a non odiare nessuno affinché Dio ci ami e ci perdoni, proprio come Gesù perdonò i suoi crocifissori.
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Il perdono (Mt 18, 21 ss)

Per San Giovanni Crisostomo

Due cose, dunque, sono quelle che il Signore vuole da noi qui: che condanniamo i nostri
i propri peccati e che perdoniamo quelli del nostro prossimo. E il condannare per il perdonare,

perché l'uno renderà più facile l'altro; poiché colui che considera i propri peccati, sarà
più presto al perdono del suo compagno.
E non perdonare semplicemente a parole, ma col cuore, perché altrimenti, mantenendo il
rancore, non facciamo altro che trafiggerci con la spada. Perché che cos'è ciò che poteva
averti fatto tuo offendente rispetto a quello che tu fai a te stesso quando accendi la tua ira
e ti attiri la sentenza di condanna di Dio contro di te? Perché, se sei vigilante e sai come agire
onorevolmente, tutto il male ricadrà sulla testa dell'offensore e sarà lui a pagare tutto.
Ma se ti ostini nel tuo malumore e nella tua rabbia, allora il danno sarà per te, non per chi te lo fa.
tu nemico, ma quello che fai tu a te stesso. Non dire, quindi, che ti ha ingiuriato e ti ha calunniato e

ti ha fatto del male senza fine, poiché quanto più parli, più dimostri che è un tuo benemerito.
Perché lui ti ha dato l'occasione di espiare i tuoi peccati. Se ti avesse offeso di più, di più
scusa sarebbe stata causa. In verità, come noi vorremmo, nessuno sarà in grado di
non agraviarci né danneggiarci. I nostri stessi nemici ci faranno i maggiori favori.
E non parlo solo degli uomini. Può esserci qualcosa di più perverso del diavolo? E, tuttavia,
fino al diavolo può essere per noi occasione della maggiore gloria, come dimostra la
storia di Giobbe. Se dunque il diavolo può essere per te occasione di corona, di cosa temi un
uomo nemico? Guarda se no, quanto guadagni soffrendo con mansuetudine gli attacchi dei tuoi
oppressori. In primo luogo, ed è il maggior guadagno, ti liberi dei tuoi peccati; in secondo
luogo, acquisisci costanza e pazienza; e in terzo luogo, guadagni mansuetudine e misericordia.
Perché chi non sa irritarsi contro coloro che lo offendono e danneggiano, con tanto più motivo sarà mansueto.

con quelli che ti vogliono bene. In quarto luogo, ti liberi definitivamente dalla rabbia. E può esserci

ben paragonabile a questo? Perché colui che è libero da rabbia sarà evidentemente libero anche da
la tristezza, di cui è fonte l'ira, e non consumerà la sua vita in vani sforzi e dolori. Colui che
non sa irritarsi, non sa neanche essere triste, ma godrà di piacere e di beni infiniti.
In conclusione, quando aborriamo gli altri, puniamo noi stessi; e viceversa,
a noi stessi facciamo beneficio quando amiamo gli altri. Sopra tutto questo, tu
stessi nemici, anche se fossero demoni, ti rispetteranno; o, per dirlo meglio, con questa
atteggiamento tuo, né nemici avrai da ora in avanti. In fondo, la cosa più preziosa di tutte e la prima di

tutto è: così guadagnerai la benevolenza di Dio; e, se hai peccato, otterrai perdono; se hai
praticando il bene, aggiungerai un nuovo motivo di fiducia.
Sforziamoci, dunque, di non odiare nessuno, affinché Dio ci ami. Così, anche se gli...
debiamo diecimila talenti, si compiacerà di noi e ci perdonerà.
Ma dici che il tuo offensore ti ha danneggiato? Allora abbi compassione di lui, non odiarlo; piangi per lui, non gli...

rechaces. Perché non sei tu a offendere Dio, ma lui; piuttosto hai acquisito
gloria, sì lo sai portare pazientemente. Considera che, quando Cristo stava per essere crocifisso, si
si rallegrò per sé e pianse per coloro che lo crocifiggevano. Tale deve essere anche la nostra disposizione di

alma: quanto più ci si aggraviamo e ci si danneggia, tanto più dobbiamo piangere coloro che ci

agraviano e danneggiano. Perché a noi, solo bene può venire da esso; ma a loro, tutto
l'opposto.
Ma mi ha insultato, mi ha ferito di fronte a tutti!
la presenza di tutto il mondo si coprì di ignominia e disonore e aprì la bocca di infiniti
accusatori e tessè per te più numerose corone e riunì un coro maggiore di araldi del tuo
pazienza.
Ma mi ha calunniato davanti agli altri! E cosa c'entra questo? Quando deve essere
Dio è colui che ti chiederà conto e non quelli che hanno udito il tuo calunniatore. A lui stesso andò a

chi ha aggiunto materia di punizione, poiché non dovrà solo rendere conto delle proprie azioni,
ma anche di ciò che ha detto contro di te. Ti ha sminuito davanti agli uomini, ma lui
è stato discreditato davanti a Dio.
Ma, se queste considerazioni non ti bastano, considera che anche il tuo Signore fu calunniato.
non solo per Satana, ma anche per gli uomini, e calunniato davanti a coloro che più amava.
E come il Padre, così anche il Suo Unigenito. Da qui che disse: Se al padrone di casa gli hanno
chiamato Belzebù, molto di più lo chiameranno ai suoi familiari. E non solo calunniò il Signore quello

maligno demone, ma gli si diede credito, e non lo calunniò in cose di poco più o meno,
sino di infamie e colpe gravissime. In effetti, da Lui si diffuse che era un indemoniato,
impostore e nemico di Dio.
Ma dopo aver fatto profitto ti hanno pagato con maltrattamenti? Ecco perché.
giustamente devi piangere per chi te li ha dati e rallegrarti per te, poiché sei venuto a essere
simile a Dio, che fa sorgere il suo sole sopra buoni e cattivi.
Ti sembra al di sopra delle tue forze imitare Dio. In verità, per chi vive
vigilante, non è difficile. Ma, insomma, se ti sembra superiore alle tue forze, io ti metterò
esempi di uomini come te. Ecco José, che, dopo aver sofferto così tanto da parte loro,
fu il benevolo dei suoi fratelli; lì Mosè, che, dopo tanta insidia da parte di suo
pueblo, prega Dio per lui; lì Pablo, che, nonostante non possa neppure contare quanto ha sofferto di
parte dei giudei, chiedeva ancora di essere anathema per la sua salvezza; lì Stefano, che fu lapidato,

rogava al Signore non imputasse quel peccato. Considerando anche questi esempi,
desechemos di noi tutta ira, affinché anche a noi Dio perdoni i nostri
peccati, per la grazia e la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo, con cui sia al Padre e al
Spirito Santo gloria, potere e onore ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

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