Regno di Sardegna (Piemonte e Sardegna)
L’economia del Regno di Sardegna era dominata dall’agricoltura, con coltivazioni di cereali e
viticoltura nelle pianure. L’industria tessile e metallurgica era in crescita, specialmente nel settore
della lana e della seta. Le infrastrutture erano tra le più avanzate d’Italia, con 819 km di ferrovie e il
porto di Genova, centrale per il commercio marittimo.
Regno Lombardo-Veneto
Il Regno Lombardo-Veneto vantava un’agricoltura altamente produttiva, grazie alla pianura padana
e a moderne tecniche di irrigazione. La Lombardia era un centro industriale avanzato, specializzato
nei settori tessile e metallurgico. Le infrastrutture erano ben sviluppate, con 522 km di ferrovie,
favorendo il commercio con l’Impero Austriaco.
Granducato di Toscana
La Toscana aveva un'economia agricola basata sulla mezzadria, con coltivazioni di cereali, vite e
olivo. Le attività industriali, sebbene limitate, erano concentrate nei settori tessile e cartario. I porti
di Livorno e Pisa erano fondamentali per il commercio, ma la rete ferroviaria era ancora poco
sviluppata (101 km di ferrovie).
Stato Pontificio
L’economia dello Stato Pontificio era prevalentemente agricola, con una bassa produttività dovuta a
tecniche arretrate. L’industria era poco sviluppata e principalmente artigianale. Le infrastrutture
erano limitate, con soli 257 km di ferrovie e una rete stradale poco integrata.
Regno delle Due Sicilie
Il Regno delle Due Sicilie si basava principalmente su un’agricoltura di latifondo, con colture di
grano nelle aree interne e prodotti specializzati come agrumi e olio lungo le coste. Vi erano discreti
settori industriali, soprattutto nel campo metalmeccanico e solfifero, ma le infrastrutture ferroviarie
erano poco sviluppate (99 km di ferrovie).
Ducato di Parma e Piacenza
Il Ducato di Parma e Piacenza aveva un’economia agricola tradizionale, con coltivazioni di cereali e
allevamento. L’industria era poco sviluppata, ma la posizione strategica favoriva gli scambi
commerciali tra il Nord e il Centro Italia. Le infrastrutture erano molto limitate.
Ducato di Modena e Reggio
L’economia del Ducato di Modena era principalmente agricola, con coltivazioni di vite e cereali.
L’industria era limitata, con una prevalenza di attività artigianali. Le infrastrutture ferroviarie erano
poco sviluppate, rendendo difficili i collegamenti con le altre regioni italiane.
Ducato di Lucca
Il Ducato di Lucca si basava su un’agricoltura di piccola scala, con coltivazioni di olivo e cereali.
L’industria era concentrata nella produzione di carta e tessuti, ma rimaneva marginale. Le
infrastrutture erano poco sviluppate, con scarse reti ferroviarie.
Ducato di Massa e Carrara
L'economia del Ducato di Massa e Carrara era fortemente legata all'estrazione del marmo, con una
piccola industria artigianale legata a questa risorsa. L'agricoltura era di sussistenza, e le
infrastrutture erano carenti, senza una rete ferroviaria significativa.
Prologo - Quadro Generale dell'Italia Pre-Unitaria
Prima dell'Unificazione del 1861, l'Italia era frammentata in vari stati, ciascuno con una propria
economia e livelli di sviluppo differenti. L'agricoltura dominava l'economia della penisola, con
tecniche spesso arretrate e rese agricole basse, mentre l'industria era limitata e concentrata solo in
alcune aree del Nord. Le infrastrutture, specialmente le ferrovie, erano scarsamente sviluppate,
rendendo difficile l'integrazione economica tra le varie regioni. La maggior parte della popolazione
era impiegata nel settore primario, e i tassi di analfabetismo erano molto elevati, limitando
ulteriormente il progresso economico. Le differenze tra Nord e Sud cominciavano a emergere,
gettando le basi per le future disparità economiche del paese.
Il Risorgimento: Le Prime Fasi (1815-1859)
Dopo il Congresso di Vienna (1815), l’Italia era frammentata in piccoli stati, molti sotto il controllo
austriaco.
Il desiderio di indipendenza e unità nazionale iniziò a crescere, sostenuto da movimenti liberali e
repubblicani.
Le rivolte del 1848 portarono a insurrezioni in tutta la penisola, ma l'Austria ristabilì il controllo,
sconfiggendo il Regno di Sardegna e i movimenti a Milano e Venezia.
Vittorio Emanuele II e il suo primo ministro Cavour resero il Piemonte il centro del movimento
unificatore.
Attraverso alleanze diplomatiche, Cavour ottenne il sostegno della Francia.
Seconda Guerra di Indipendenza (1859): Il Piemonte, con l’aiuto della Francia, sconfisse l'Austria,
ottenendo la Lombardia.