Legge Sulla Mediazione Volontaria - Legge n.
º 16/03, del 25 Luglio
SOMMARIO
Sulla arbitrato volontario - Revoca il Titolo del libro IV del Tribunale Arbitrale Volontario - del Codice di Procedura Civile e l'articolo 36 del Codice delle
Spese Giudiziarie.
APPROVATO DA:
Legge n. 16/03, del 25 luglio
Preâmbulo
L'arbitrato costituisce un meccanismo extragiudiziale privilegiato non solo dagli operatori privati ma anche dallo stesso Stato per la soluzione dei
eventuali conflitti sui diritti patrimoniali, considerati disponibili per legge, a causa delle enormi vantaggi che a lui sono riconosciuti,
designatamente, la sua celerità e flessibilità, così come la libertà delle parti nel processo di scelta e nomina degli arbitri, alleati al
il suo carattere riservato e propenso alla transazione.
Di fronte all'inevitabile processo di apertura politica ed economica del nostro Paese e conseguentemente alla moltiplicazione delle relazioni economiche,
comerciali e industriali sia a livello del mercato interno che internazionale, diventa conveniente e necessario conferire maggiore
sicurezza, certezza e prevedibilità giuridica per quanto riguarda la risoluzione dei possibili contenziosi derivanti da queste relazioni interne e
internazionali.
L'arbitrato, come modalità extragiudiziale privata di risoluzione delle controversie, si traduce in un complemento utile e necessario ai tribunali.
statali, poiché concorre, in ultima istanza, a una maggiore efficacia, efficienza e dignità del sistema generale di amministrazione della giustizia.
Si impone quindi, in questo ambito, dotare il nostro Paese e il suo sistema giuridico di una legislazione pertinente, più moderna e adeguata alla dinamica
e alle trasformazioni del mondo attuale.
In questi termini, ai sensi della lettera b) dell'articolo 88 della Legge Costituzionale, l'Assemblea Nazionale approva quanto segue:
LEGGE SULL'ARBITRAGGIO VOLONTARIO
CAPITOLO I Della Convenzione di Arbitrato [artt. 1° a 5°]
Articolo 1° Convenzione di Arbitraggio
1. Tutti coloro che dispongono di capacità contrattuale possono, ai sensi della presente legge, ricorrere a un Tribunale Arbitrale per
risolvere controversie relative a diritti disponibili, mediante Convenzione di Arbitrato, a condizione che, per legge speciale, non siano
esclusivamente sottoposti a Tribunale Giudiziario o all'arbitrato necessario.
I minori, gli interdetti o gli incapaci non possono stipulare convenzioni di arbitrato, neppure per mezzo dei loro
rappresentanti legali, ma, in caso di successione, le controversie in cui siano interessati possono essere risolte dal Tribunale Arbitrale a
abrigo e nei termini della Convenzione di Arbitraggio celebrata da coloro che gli sono succeduti.
3. Lo Stato e, in generale, le persone giuridiche di diritto pubblico, possono concludere convenzioni di arbitrato solo nei seguenti casi:
a) Per dirimere questioni relative a rapporti di diritto;
b) I nostri contratti amministrativi;
c) Nei casi specificamente stabiliti dalla legge.
Articolo 2. Tipi di Convenzione di Arbitrato
1. La Convenzione di Arbitrato può assumere la modalità di clausola compromissoria o di compromesso arbitrale.
2. La clausola compromissoria è la convenzione secondo la quale le parti si obbligano a dirimere, attraverso arbitri, le controversie che possano sorgere.
decorso di una determinata relazione giuridica contrattuale o extracontrattuale.
3. Il compromesso arbitrale è la convenzione secondo la quale le parti si obbligano a risolvere attraverso arbitri una controversia attuale, che essa si
trovare affetto, voglio o no, a un Tribunale Giudiziario.
4. Le parti possono, nella Convenzione di Arbitraggio, estendere il rispettivo oggetto ad altre questioni relative al contenzioso, conferito
agli arbitri, in particolare, il potere di precisare, completare, aggiornare e, inclusivamente, rivedere i contratti o le relazioni giuridiche che
hanno determinato la Convenzione di Arbitraggio.
Articolo 3.º Requisiti della Convenzione di Arbitrato
1. Fermo restando che una legge speciale può richiedere una forma più solenne, la Convenzione di Arbitraggio deve essere conclusa per iscritto.
2. Si considera celebrato per iscritto dalle parti o inserito in qualsiasi documento firmato dalle parti o in qualsiasi esemplare
di corrispondenza scambiata tra di loro finché non ci sia prova scritta che contenga una Convenzione di Arbitrato.
3. Le parti devono, nella clausola compromissoria, specificare le relazioni litigiose o i fatti giuridici da cui possono derivare e, nel
compromesso arbitrale, determinare con la maggiore esattezza possibile l'oggetto della controversia.
4. Le parti possono, con accordo scritto, revocare la Convenzione di Arbitraggio fino all'emissione della decisione arbitrale.
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Articolo 4. Nullità della Convenzione di Arbitraggio
1. La Convenzione di Arbitraggio è nulla quando:
a) Non rivestire la forma prescritta dalla legge;
b) Celebrata in violazione delle norme imperative dell'articolo 1 della presente legge;
c) La clausola compromissoria non specifica solo fatti giuridici da cui deve emergere la relazione litigiosa;
d) Il compromesso arbitrale non determina l'oggetto del litigio e non è possibile procedere, in altro modo, alla sua determinazione.
2. La nullità del contratto non implica la nullità della Convenzione di Arbitrato, salvo dimostrare che quest'ultimo non sarebbe stato concluso.
senza la suddetta convenzione.
Articolo 5.° Caducità della convenzione
1. L'impegno arbitrale scade e la clausola compromissoria lascia, per quanto riguarda il contenzioso sottoposto alla decisione del Tribunale Arbitrale,
di produrre effetti, quando:
a) Se uno degli arbitri decede, si scusa, diventa permanentemente impossibilitato all'esercizio dell'arbitrato, o la sua designazione
diventare inefficace e, in uno qualsiasi di questi casi, non venga sostituito, in conformità con l'articolo 11 della presente legge;
b) Non poter, essendo il tribunale collettivo, ottenere la maggioranza nelle delibere;
c) La decisione non è stata pronunciata nei termini stabiliti in armonia con l'articolo 25 della presente legge.
2. Salvo diversa disposizione, la Convenzione di Arbitrato non decade e l'istanza arbitrale non si estingue con la morte di alcuno.
le parti o con la sua estinzione, essendo persona collettiva.
CAPITOLO II Del Tribunale [arti. 6° a 15°]
Articolo 6. Composizione del tribunale
1. Il Tribunale Arbitrale può essere composto da un unico arbitro o da più arbitri, sempre in numero dispari.
2. Se il numero di arbitri non è stabilito nella Convenzione di Arbitraggio o in un documento successivo firmato dalle parti, né ne risulta,
il tribunale è composto da tre arbitri.
Articolo 7. Designazione degli arbitri
1. Nella Convenzione di Arbitraggio o in un documento successivo firmato da esse, le parti possono designare l'arbitro o gli arbitri che devono
integrare il tribunale o fissare il modo in cui sono designati.
2. Se le parti non hanno designato l'arbitro o gli arbitri né stabilito il modo della loro designazione e non c'è accordo tra di esse su
essa designazione, ciascuna delle parti indica un arbitro, a meno che non concordino che ciascuna di esse indichi, in numero uguale, di più
di quanto uno, spetta agli arbitri così designati la scelta e designazione dell'arbitro che completa la composizione del tribunale.
Articolo 8º Requisiti degli arbitri
Possono essere designati arbitri le persone fisiche che sono nel pieno godimento e esercizio della loro capacità civile.
Articolo 9. Libertà di accettazione
1. L'accettazione della designazione come arbitro è completamente libera, ma, se l'incarico è stato accettato, è ammissibile il rifiuto fondato su
causa sopravvenuta che impossibiliti il designato a esercitare la funzione.
2. Si considera accettato l'incarico ogni volta che la persona designata riveli inequivocabilmente l'intenzione di agire come arbitro o meno
dichiarare, per iscritto diretto a una delle parti, entro otto giorni successivi alla comunicazione della designazione, che non accetta
esercitare la funzione.
3. L'arbitro che, avendo accettato l'incarico, si sottrae ingiustificatamente all'esercizio della sua funzione, risponde civilmente dei danni a
che der causa.
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Articolo 10.º Rifiuto
1. Chi è stato invitato a svolgere le funzioni di arbitro ha il dovere di dare immediata notizia di tutte le circostanze che
possono suscitare dubbi sulla sua imparzialità e indipendenza. Questo dovere di informazione a entrambe le parti rimane finché
decorrere il processo arbitrale.
2. Un arbitro designato può essere rifiutato solo quando esistono circostanze in grado di generare fondati dubbi sulla sua
imparzialità e indipendenza oppure se non possiede manifestamente la qualifica che è stata precedentemente concordata dalle
parti.
3. Una parte può rifiutare un arbitro da essa designato o nella cui designazione abbia partecipato, per motivo che solo abbia
conosciuto dopo questa designazione.
4. In mancanza di accordo, la parte che intende rifiutare un arbitro deve esporre per iscritto i motivi del rifiuto al Tribunale Arbitrale, entro il termine
di otto giorni, a partire dalla data in cui ha preso conoscenza della costituzione del Tribunale Arbitrale o dalla data in cui ha preso conoscenza di
qualsiasi circostanza rilevante, ai sensi del n. 2 del presente articolo, e se l'arbitro rifiutato non si astiene o non si dimette, o se l'altro
Parte non accettare il rifiuto, spetta al Tribunale Arbitrale decidere su questo.
5. Se l'istanza di rifiuto viene respinta, la parte che rifiuta può, entro quindici giorni dalla comunicazione del
indifferimento, richiedere al tribunale o all'autorità o ente di cui all'articolo 14 della presente legge, che decida sulla richiesta di rifiuto,
essendo tale decisione insuscettibile di ricorso e, nella pendenza di questa richiesta, può il Tribunale Arbitrale, incluso l’arbitro rifiutato,
proseguire con il processo arbitrale e pronunciare decisioni, salvo la decisione finale.
Articolo 11. Sostituzione degli arbitri
Se uno degli arbitri dovesse morire, scusarsi, essere rifiutato o diventare permanentemente impossibilitato ad esercitare le proprie funzioni
Se la designazione o nomina diventa inefficace, si procede alla sua sostituzione, secondo le regole applicabili alla designazione o nomina.
com le necessarie adattamenti.
Articolo 12.º Presidente del Tribunale
1. Essendo il tribunale composto da più di un arbitro, si sceglie tra di loro il presidente, a meno che le parti non abbiano concordato.
scritto, fino all'accettazione del primo arbitro in un'altra soluzione.
2. Non essendo possibile la designazione del presidente nei termini del numero precedente, la sua scelta e nomina avviene nel modo
stabilito nell'articolo 14 della presente legge.
3. Compete al Presidente del Tribunale Arbitrale preparare il processo, dirigere l'istruzione, condurre i lavori nelle udienze e ordinare i
dibattiti, salvo convenzione contraria.
Articolo 13. Processo di costituzione del Tribunale
1. Salvo accordo delle parti contrario o disposizione diversa di regolamento applicabile, la parte che intenda sottoporre la controversia a
Il Tribunale Arbitrale deve notificare di questo fatto alla parte avversa.
2. La notifica dell'arbitrato può essere effettuata con qualsiasi mezzo, purché sia possibile dimostrarne la ricezione da parte del destinatario.
3. La notifica deve contenere i seguenti elementi:
a) Identificazione delle parti;
b) Pretensione che la controversia venga sottoposta ad arbitrato;
c) Oggetto del contenzioso, se ciò non risulta già dalla Convenzione di Arbitraggio.
4. Se spetta alle parti designare uno o più arbitri, la notifica deve includere la designazione dell'arbitro o degli arbitri da parte della parte notificante.
così come l'invito rivolto all'altra parte affinché designi l'arbitro o gli arbitri che è tenuta a indicare.
5. Se l'arbitro unico deve essere designato per accordo delle parti, la notificazione deve contenere l'indicazione dell'arbitro proposto e l'invito a
un'altra parte affinché l'accetti.
6. Nel caso in cui la designazione spetti a un terzo e non sia ancora stata effettuata, la parte notifica al terzo di farlo e comunica la
designazione fatta a entrambe le parti.
Articolo 14. Nomina degli arbitri
1. Sempre che non venga verificata la nomina di arbitro o arbitri da parte delle parti o dagli arbitri o terzi, ai sensi di quanto previsto nei
articoli precedenti, la sua nomina spetta al Presidente del Tribunale Provinciale del luogo fissato per l'arbitrato o, in mancanza di tale fissazione,
o do domicilio del richiedente o il Tribunale Provinciale di Luanda nel caso in cui il domicilio del richiedente sia all'estero.
2. La nomina può essere richiesta decorso trenta giorni dalla notifica, prevista nel n.° 2 dell'articolo 13, nei casi contemplati nei
n.ºs 4 e 5 dello stesso articolo o nello stesso termine, a decorrere dalla designazione, dell'ultimo degli arbitri cui spetta la scelta e la designazione, i
casi di cui al n. 2 dell’articolo 6 e al n. 2 dell’articolo 7, tutti della presente legge.
3. L'autorità giudiziaria di cui al comma 1 del presente articolo decide, entro trenta giorni e senza possibilità di ricorso, sulla nomina o
nomeazioni che le saranno richieste, dopo previa consultazione delle parti, ma sempre tenendo presente la necessità di nomina di
arbitri indipendenti, imparziali e con la qualificazione che è stata precedentemente convenuta dalle parti.
4. Se le parti hanno, mediante accordo scritto, designato un'altra autorità o ente per la nomina degli arbitri prevista nel presente
articolo, si applicano, con le necessarie adattamenti, le disposizioni dei numeri precedenti ma, mancando la nomina da parte di quella
autorità o ente, può essere richiesta l'intervento giudiziario, ai sensi del presente articolo.
Articolo 15° Deontologia degli arbitri
Gli arbitri devono, nell'esercizio della loro funzione di composizione dei conflitti, mostrarsi degni dell'onore e delle responsabilità.
inerenti, non potendo rappresentare né agire nell'interesse delle parti e obbligandosi a decidere con indipendenza, imparzialità,
lealtà e buona fede e contribuire alla garanzia di un processo celere e giusto.
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CAPITOLO III Del Procedimento Arbitrale [artt. 16°-23°]
Articolo 16. Regole di procedura
1. In una convenzione di arbitrato o in un documento successivo, le parti possono concordare le regole di procedura da seguire nell'arbitrato.
2. Se l'accordo di cui al numero precedente non è stato stipulato entro l'accettazione del primo arbitro, spetterà agli arbitri
definizione delle regole da osservare.
3. L'accordo delle parti può derivare dalla scelta delle regole di arbitrato di un organo arbitrale istituzionale o dalla scelta di quest'organo
per procedere all'arbitrato.
Articolo 17.º Luogo dell'arbitrato
1. Il luogo dell'arbitrato è determinato dall'accordo delle parti nella Convenzione di Arbitrato o in un documento successivo e, in mancanza di
L'accordo, fino all'accettazione del primo arbitro, deve essere fissato dagli arbitri.
2. Salvo convenzione contraria delle parti, quanto disposto nel numero precedente non pregiudica la riunione del Tribunale Arbitrale in qualsiasi
luogo che consideri appropriato per consultazioni tra i suoi membri o la pratica di qualsiasi atto processuale.
Articolo 18.° Principi
Il procedimento arbitrale deve rispettare i seguenti principi:
a) Le parti sono trattate con assoluta uguaglianza;
b) In tutte le fasi del processo è garantito il contraddittorio, e il convenuto deve essere citato per potersi difendere;
c) Entrambe le parti devono essere ascoltate, oralmente o per iscritto, prima che venga emessa la decisione finale.
Articolo 19. Rappresentanza delle parti
Le parti possono farsi rappresentare o assistere da un avvocato costituito.
Articolo 20. Inizio e termine dell'istanza arbitrale
1. Salvo o disposto nel n.º 1 dell'articolo 13.º, l'istanza arbitrale ha inizio dalla data della notifica dell'arbitrato al convenuto, ma solo se
si svolge dinanzi al tribunale a partire dalla notifica alle parti della nomina di tutti gli arbitri in conformità agli articoli 13 e 14.
tutti da presente legge.
2. Il processo si estingue o con il deposito della sentenza arbitrale o nel caso a cui si riferisce il n.º 4 con il passaggio in giudicato della
sentenza che omologa la rinuncia.
3. La rinuncia alla domanda, in tutto o in parte, è libera in qualsiasi fase del processo.
4. La rinuncia all'istanza arbitrale è consentita solo se la parte avversa non si oppone entro il termine previsto al n. 3 dell'articolo 29.
presente lei.
Articolo 21. Prove
Possono essere prodotte dinanzi al Tribunale Arbitrale, su richiesta delle parti o d'ufficio, tutte le prove legalmente ammesse.
2. Quando la prova a produrre dipende dalla volontà di una delle parti o di un terzo e questi rifiutano la necessaria collaborazione, può
una parte interessata, con autorizzazione del Tribunale Arbitrale o lo stesso, su richiesta di una delle parti, richiedere al Tribunale
Giudiziale del luogo di svolgimento della diligente che, davanti a questo, venga prodotta la prova.
3. Il Tribunale Giudiziario deve compiere gli atti richiesti, nei limiti della sua competenza e rispettando le norme di produzione della
prova a che è collegato e invia i suoi risultati al Tribunale Arbitrale.
Articolo 22. Misure provvisorie
1. Salvo convenzione contraria delle parti, il Tribunale Arbitrale può, su richiesta di una delle parti, ordinare l'adozione di misure
provisori, relativi all'oggetto del contendere, in particolare la prestazione di garanzie che ritenga necessarie.
2. Il disposto nel numero precedente non impedisce che le parti richiedano al Tribunale Giudiziario competente, secondo le norme del
processo civile applicabile, le procedure ivi previste che ritengano adeguate per prevenire o tutelare la lesione dei diritti.
Articolo 23.° Compensi
La remunerazione degli arbitri e degli altri intervenienti nel processo, così come la loro ripartizione tra le parti, deve essere oggetto di
accordo tra le parti, tranne che derivino da regolamenti di arbitrato scelti ai sensi dell'articolo 16 della presente legge.
CAPITOLO IV Sull'Udienza [artt. 24° a 33°]
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Articolo 24.° Diritto applicabile
1. Le parti possono concordare la Convenzione Arbitrale o in un documento successivo che il Tribunale Arbitrale giudichi secondo equità o secondo
determinati usi e costumi, sia interni che internazionali.
2. In mancanza di accordo scritto, il Tribunale Arbitrale giudica secondo il diritto costituito.
3. Nelle decisioni prese sulla base degli usi e costumi, il Tribunale Arbitrale è obbligato a rispettare i principi di ordine pubblico del
diritto positivo angolano.
Articolo 25. Termine per la decisione
1. Salvo diversa disposizione stabilita in Convenzione di Arbitraggio o in un documento successivo fino all'accettazione del primo arbitro, la
La sentenza arbitrale deve essere emessa entro sei mesi dalla data di accettazione dell'ultimo arbitro nominato.
2. Le parti possono, mediante accordo scritto, prorogare il termine convenuto o, in mancanza di convenzione, quello stabilito nel numero precedente.
3. Gli arbitri che, senza giustificato motivo, impediscono che la decisione arbitrale venga presa entro il termine, rispondono, ai sensi di legge,
per i danni causati.
Articolo 26. Deliberazione
1. Quando sono presenti più arbitri, la decisione viene presa con la presenza di tutti e a maggioranza semplice, salvo se, per convenzione delle
parti, per esigere un numero maggiore di voti.
2. Le parti possono convenire, nel caso in cui non si formi la maggioranza richiesta, che la decisione sia presa dall'arbitro-presidente.
o che il litigio sia deciso nel senso del voto da lui espresso.
3. Le parti possono accordarsi o gli arbitri, all'unanimità, decidere che le questioni processuali sollevate nel corso dell'arbitrato
siano decise dall'arbitro-presidente.
Articolo 27.º Elementi della decisione arbitrale
1. La decisione del Tribunale Arbitrale deve essere ridotta per iscritto e deve contenere:
a) L'identificazione delle parti;
b) Il riferimento alla Convenzione di Arbitrato;
c) L'oggetto del contendere;
d) L'identificazione di ogni arbitro;
e) Il luogo dell'arbitrato, il luogo e la data in cui è stata pronunciata la sentenza;
f) La decisione presa e la relativa motivazione;
g) La firma degli arbitri.
2. La sentenza non necessita di essere motivata quando così sia stato concordato dalle parti, quando queste, nel corso del
processo, arrivare a un accordo riguardo alla decisione della controversia e in caso di rinuncia.
3. La motivazione della decisione pronunciata secondo equità si basa semplicemente sulla dichiarazione dei fatti ritenuti provati.
4. Il numero di firme deve essere almeno uguale a quello della maggioranza degli arbitri, indicandosi sempre il motivo per cui gli altri non lo sono.
assinam, così come quelli che hanno votato in minoranza.
5. Nella decisione finale sono fissati gli oneri del processo e la loro ripartizione tra le parti.
Articolo 28 - Transazione e decisione omologante
1. Se le parti decidono di comporsi, devono presentare al Tribunale Arbitrale, mediante richiesta scritta, i termini dell'accordo a cui
arriveremo per por fine alla controversia o unire l'accordo stipulato, chiedendo in istanza la sua omologazione e la competente
estinzione del processo di arbitraggio.
2. Il richiedente, nel primo caso, o l'accordo stipulato devono essere firmati dalle parti con riconoscimento presenziale o
sottoscritti da un mandatario forense con poteri per transigere.
3. Non si oppone alla transazione, basta che la decisione arbitrale si limiti, per quanto riguarda la parte decisionale, a riprodurre i termini e le
clausole concordate e a omologarli.
Articolo 29. Disistena e sentenza omologante
1. Quando la parte che ha richiesto l'arbitrato rinuncia ad esso e avendo la libertà di farlo, deve comunicare la sua decisione al Tribunale Arbitrale,
attraverso richiesta firmata da lei con riconoscimento di persona o sottoscritta da delegati forensi con poteri per il
atto.
2. Nel caso previsto al numero precedente, il Tribunale Arbitrale, riconoscendo che si verifica il condizionalismo stabilito al n. 3 o nel
n.º 4 dell'articolo 20 della presente legge si limita ad omologare la rinuncia e a decidere di conseguenza.
3. Non essendo la rinuncia libera, la richiesta della parte rinunciante deve essere notificata alla parte avversa, che può opporsi entro il termine.
di 10 giorni.
4. In mancanza di opposizione, si applica alla sentenza di omologazione quanto disposto nella parte finale del n.º 2 del presente articolo.
5. Se il Tribunale Arbitrale, nonostante l'opposizione della parte avversa, decidesse di omologare la rinuncia ai sensi del n.º 6 dell'articolo 20.
Da presente legge, la sentenza omologatoria deve specificare i fondamenti della decisione presa.
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Articolo 30. Notifica e deposito
1. Il presidente del Tribunale Arbitrale ordina di notificare la decisione alle parti tramite lettera raccomandata o con qualsiasi altro mezzo di comunicazione.
che permetta di verificare che è stata ricevuta, allegando copia integrale della decisione emessa.
2. Qualunque delle parti può, entro dieci giorni dalla data della notifica, richiedere al Tribunale Arbitrale di correggere gli errori di
calcolo, di copia, tipografici o simili o che chiarisca oscurità o dubbi della sentenza arbitrale, iniziando a decorrere il termine
di ricorso dopo che le parti sono state informate della decisione che è stata emessa sulla richiesta di correzione o di chiarimento.
3. Se il Tribunale Arbitrale ritiene giustificata la richiesta, deve procedere alla rettifica o all'illuminazione entro trenta giorni dalla ricezione.
La richiesta e la relativa decisione fanno parte integrante della decisione arbitrale.
4. Salvo accordo delle parti in senso contrario, una volta che la decisione arbitrale è passata in giudicato, questa è depositata nella segreteria del Tribunale Provinciale.
nel luogo della arbitraggio.
5. Non vengono depositate le sentenze omologatorie della rinuncia all'istanza arbitrale.
6. Il deposito è notificato alle parti.
7. Il presidente del Tribunale Provinciale assegna a una delle segreterie competenze per il deposito delle sentenze arbitrali pronunciate nella
area sotto la tua giurisdizione.
Articolo 31.° Decisione sulla competenza
1. Compete al Tribunale Arbitrale pronunciarsi sulla propria competenza, anche se, a tal fine, è necessario
apprezzare, che i vizi della Convenzione di Arbitrato o del contratto in cui essa è inserita, che l'applicabilità di quella convenzione a
conflitto.
2. Le parti possono sollevare l'incompetenza del tribunale così come l'irregolarità della sua costituzione fino alla presentazione della difesa
quanto al fondo della causa o insieme a questa o alla prima opportunità di cui dispongano, dopo la conoscenza di fatto
superveniente che dia causa a qualcuno dei suddetti vizi.
3. La decisione del Tribunale Arbitrale con la quale si dichiara competente a decidere la questione può essere valutata solo dal Tribunale
Giudiziale dopo che è stata pronunciata la decisione arbitrale, in sede di impugnazione o per via di opposizione all'esecuzione, ai sensi degli articoli 34.
39.º della presente legge.
Articolo 32.° Estinzione del potere giurisdizionale
1. Il potere giurisdizionale del Tribunale Arbitrale si estingue con il passaggio in giudicato della decisione arbitrale o della decisione emessa ai sensi
do n.º 3 dell'articolo 30 della presente legge.
2. Il potere giurisdizionale del Tribunale Arbitrale si estingue anche con il passaggio in giudicato della decisione omologante della rinuncia della
istanza arbitrale.
Articolo 33. Effetti della sentenza arbitrale
La decisione arbitrale produce tra le parti gli stessi effetti delle sentenze giudiziarie e, essendo condannatoria, ha forza esecutiva.
CAPITOLO V Della impugnazione della decisione [artt. 34° a 36°]
Articolo 34.º Annullamento della decisione
1. La decisione arbitrale può essere annullata dal Tribunale Giudiziario per uno dei seguenti motivi:
a) Non essere il contenzioso suscettibile di soluzione tramite arbitrato;
b) Essere stata pronunciata da un tribunale incompetente;
c) Essere intervenuta la caducità della convenzione arbitrale;
d) Essere stata pronunciata da un tribunale irregolarmente costituito;
e) Non contenere fondamenti;
f) Essere stata violata i principi di cui all'articolo 18 della presente legge e questo ha influenzato decisivamente la risoluzione della controversia;
g) Ter il tribunale conosciuto questioni di cui non poteva prendere conoscenza o aver omesso di esprimersi su questioni di cui doveva
apprezzare
h) Non avere il tribunale, ogni volta che giudica secondo l'equità e gli usi e costumi, ai sensi dell'articolo 24 della presente legge, rispettato
i principi di ordine giuridico angolano.
2. Il fondamento previsto nella lettera b) del numero precedente può essere invocato solo nei casi in cui il Tribunale Arbitrale si sia, al
ai sensi dell'articolo 31 della presente legge, dichiarato competente o se sollevata l'incompetenza nel termine previsto il tribunale non avrà
non ho preso alcuna decisione.
3. Il fondamento di annullamento previsto nella lettera d) del comma 1 del presente articolo può essere considerato solo se la parte che lo invoca ha
arguito un'irregolarità fino alla scadenza del termine stabilito nel comma 2 dell'articolo 31 della presente legge e quella ha influenzato, in modo
decisivo, la risoluzione della controversia.
4. Nel caso della causa menzionata nella prima parte della lettera g) del paragrafo 1 del presente articolo, l'annullamento non pregiudica la validità della
decisione sulle questioni di cui il tribunale poteva conoscere.
5. Nel caso del fondamento citato nella seconda parte della lettera g) del comma 1 dell'articolo precedente, l'annullamento è ammissibile solo quando non
la conoscenza delle questioni in gioco sia stata un'influenza decisiva nella risoluzione della controversia.
6. Il diritto di richiedere l'annullamento della decisione arbitrale è irripetibile.
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Articolo 35.° Trattamento
1. L'azione di annullamento deve essere proposta dinanzi alla Corte Suprema, entro venti giorni, a partire dalla data della notifica della
sentenza arbitrale.
2. Se c'è un ricorso contro la decisione arbitrale, l'annullamento può essere considerato e deciso solo tramite ricorso.
3. Il ricorso iniziale nell'azione di annullamento deve contenere i motivi su cui si basa la pretensione, essendo sussidiariamente
applicabili le norme del ricorso di agravo previste nel Codice di Procedura Civile.
Articolo 36º Ricorsi
1. Se le parti non hanno previamente rinunciato a tale facoltà, sono ammissibili gli stessi ricorsi contro la sentenza arbitrale che sarebbero ammissibili se la
sentenza fosse pronunciata dal Tribunale Provinciale.
2. I ricorsi sono presentati alla Corte Suprema e trattati secondo le disposizioni del Codice di Procedura Civile con le necessarie
adattamenti ma il termine per la presentazione è di quindici giorni.
3. La facoltà attribuita al Tribunale Arbitrale di giudicare secondo equità implica la rinuncia ai ricorsi.
CAPITOLO VI Dall'esecuzione della decisione [arti. 37° a 39°]
Articolo 37. Esecuzione
1. Le parti devono eseguire la decisione arbitrale nei termini precisi determinati dal Tribunale Arbitrale.
2. Trovato il termine stabilito dal Tribunale Arbitrale per l'adempimento volontario della sentenza o, in mancanza di tale fissazione, entro il termine di trenta
Dias dopo la notifica della sentenza, senza che la stessa sia stata eseguita, la parte interessata può richiedere la sua esecuzione forzata.
dinanzi al Tribunale Provinciale, ai sensi della Legge sul Processo Civile.
Articolo 38. Processo di esecuzione forzata
1. Il processo di esecuzione forzata segue i termini del processo sommario di esecuzione, indipendentemente dal valore della causa.
2. La richiesta di esecuzione deve essere accompagnata da copie autentiche dei seguenti documenti:
a) Sentenza arbitrale, la sua rettifica o chiarimento;
b) Comprovante della notifica e del deposito della sentenza.
Articolo 39. Oposizione all'esecuzione
1. È ammesso l'opposizione all'esecuzione forzata basata su quanto previsto dagli articoli 813 e 814 del Codice di Procedura Civile quando
se si allega causa di annullamento o se è pendente l'azione di annullamento corrispondente.
2. L'opposizione deve essere dedotta entro otto giorni dalla data della citazione che le sarà fatta nel processo.
3. La decisione giudiziaria che riguarda l'opposizione all'esecuzione non è suscettibile di ricorso.
CAPITOLO VII Dell'arbitrato internazionale [artt. 40° a 44°]
Articolo 40. Concetto
1. Si intende per arbitrato internazionale quello che mette in gioco interessi del commercio internazionale, in particolare quando:
a) Se le parti in una Convenzione di Arbitrato hanno, al momento della conclusione della convenzione, le loro sedi in Stati
differenti;
b) Il luogo dell'arbitrato, il luogo dell'esecuzione di una parte sostanziale delle obbligazioni derivanti dal rapporto giuridico da cui emerge il
conflitto, o il luogo con il quale l'oggetto della controversia ha una relazione più stretta si trovi situato al di fuori dello Stato in cui le parti
hanno il loro stabilimento;
c) Le parti hanno convenuto espressamente che l'oggetto della Convenzione di Arbitrato ha connessione con più di uno Stato.
2. Ai fini del numero precedente, si intende che:
a) Se una parte ha più di un stabilimento, si prende in considerazione quello che ha una connessione più stretta con la
Convenzione di arbitrato;
b) Se una parte non ha stabilimento, ai fini di questo rilievo conta la sua residenza abituale.
Articolo 41.º Regolamento suppletivo
In mancanza di una stipulazione espressa delle parti, si applicano all'arbitrato internazionale le disposizioni della presente legge, con le necessarie
adattamenti e senza pregiudizio per l'istituzione del presente capitolo.
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Articolo 42.ª Lingua
1. Le parti possono, per accordo, scegliere liberamente la lingua o le lingue da utilizzare nel processo arbitrale, e in mancanza di tale accordo il Tribunale
L'arbitro determina la lingua o le lingue da utilizzare nel processo.
2. L'accordo o la determinazione di cui al numero precedente si applicano a qualsiasi dichiarazione scritta di una delle parti, a qualsiasi
procedimento orale e a qualsiasi sentenza, decisione o comunicazione del Tribunale Arbitrale, a meno che non sia stato specificato in modo
diverso.
3. Il Tribunale Arbitrale può ordinare che qualsiasi atto processuale sia accompagnato da una traduzione nella lingua o nelle lingue
convenute dalle parti o scelte dal Tribunale Arbitrale.
Articolo 43.º Diritto applicabile
1. Il Tribunale Arbitrale decide la controversia secondo la legge scelta dalle parti da applicare al merito della causa.
2. Qualsiasi designazione della legge o del sistema giuridico di un determinato Stato è considerata, salvo espressa indicazione contraria,
come designando direttamente le norme giuridiche materiali di questo Stato e non le sue norme di conflitto di leggi.
3. In assenza di designazione da parte delle parti, il tribunale applica il diritto risultante dall'applicazione di una regola di conflitto di leggi che ritenga applicabile
nella specie.
4. Il tribunale può decidere solo secondo equità o procedere a una composizione amichevole quando espressamente autorizzato.
per le parti.
5. In ogni caso, il Tribunale Arbitrale tiene conto degli usi e delle consuetudini del commercio internazionale applicabili all'oggetto della Convenzione
di Arbitraggio.
Articolo 44 - Ricorsi
La decisione del Tribunale Arbitrale non è impugnabile, salvo che le parti abbiano concordato la possibilità di ricorso e regolato i suoi termini.
CAPITOLO VIII Disposizioni finali e transitorie [articoli 45 a 52]
Articolo 45.º Arbitrato istituzionalizzato
Il Governo deve definire, mediante decreto, il regime di concessione di competenza a determinate persone giuridiche per effettuare
arbitrato volontario istituzionalizzato, con specificazione, in ogni caso, del carattere generale o specializzato di tale arbitrato, bene
come le regole di riesame e eventuale revoca delle autorizzazioni concesse, quando ciò sia giustificato.
Articolo 46. Modifica al Codice di Procedura Civile
Sono modificati e sostituiti, ai sensi del presente articolo, i precetti del Codice di Procedura Civile seguenti:
Articolo 90.° Competenza per l'esecuzione fondata su sentenza
..........................
2. Se la decisione è stata emessa da un arbitro in un arbitrato svolto nel territorio angolano, è competente per l'esecuzione
il tribunale della provincia del luogo dell'arbitrato.
Articolo 814.° Esecuzione basata su decisione arbitrale
1. Sono fondamenti dell'opposizione all'esecuzione basata su sentenza arbitrale non solo quelli previsti nell'articolo precedente, ma anche quelli
su cosa può basarsi l'annullamento giudiziale della stessa decisione.
2. Il tribunale rigetta d'ufficio la richiesta di esecuzione quando riconosce che la controversia non poteva essere sottoposta alla decisione per
arbitri, sia per essere sottoposto a legge speciale, esclusivamente al Tribunale Giudiziario o all'arbitrato necessario, sia per diritto
litigioso non essere disponibile dal suo titolare.
Articolo 47. Rinvii legali
Le remissioni legali contenute negli articoli 1525.º a 1528.º del Codice di Procedura Civile per le disposizioni del regime del Tribunale Arbitrale
volontario, devono, considerarsi fatte per la presente legge, con le necessarie adattamenti.
Articolo 48. Revoca
1. È revocato il Titolo I del Libro IV - Del Tribunale Arbitrale Volontario - del Codice di Procedura Civile.
2. È revocato l'articolo 36 del Codice delle Spese Giudiziarie.
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Articolo 49.° Spese dovute nei Tribunali Giudiziari
1. L'imposta di giustizia nei ricorsi presentati, ai sensi dell'articolo 36, nei procedimenti esecutivi richiesti e nell'opposizione
dedotta, ai sensi degli articoli 37° a 39°, tutti della presente legge, è quanto stabilito dal Codice delle Spese Giudiziarie per gli atti
corrispondenti, con le adattamenti che si dimostrano necessari.
2. L'imposta di giustizia dovuta per le azioni di annullamento della sentenza arbitrale intentate, in conformità con la presente legge, nei tribunali
Provinciali, è quanto stabilito per i processi civili di uguale valore, ridotto alla metà.
3. Per la nomina di arbitri e per il deposito di sentenze arbitrali è dovuta l'imposta di giustizia minima stabilita nel Codice delle
Costi Giudiziari per qualsiasi atto compiuto nei Tribunali Provinciali.
Articolo 50. Dubbi e omissioni
Le domande e le omissioni che sorgono dall'interpretazione e dall'applicazione della presente legge sono risolte dall'Assemblea Nazionale.
Articolo 51. Regolamentazione
La presente legge deve essere regolamentata entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore.
Articolo 52. Entrata in vigore
La presente legge entra in vigore sessanta giorni dopo la sua pubblicazione.
Vista e approvata dall'Assemblea Nazionale, a Luanda, il 3 aprile 2003.
Il Presidente dell'Assemblea Nazionale, Roberto António Víctor Francisco de Almeida.
Promulgata il 23 maggio 2003.
Pubblicati.
Il Presidente della Repubblica, JOSÉ EDUARDO DOS SANTOS.
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