Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
10 visualizzazioni4 pagine

Zeus Il Re DellOlimpo Foglio Di Sala

Caricato da

congofalco
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
10 visualizzazioni4 pagine

Zeus Il Re DellOlimpo Foglio Di Sala

Caricato da

congofalco
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Sei sulla pagina 1/ 4

ZEUS

IL RE DELL’OLIMPO

Regia di Sandra Bertuzzi

Costumi “Atelier Fantateatro”

Zeus nella religione greca è il capo di tutti gli Dei, il capo dell'Olimpo, il dio
del cielo e del tuono. I suoi simboli sono la folgore, il toro, l'aquila e
la quercia.
Figlio del titano Crono e di Rea, era il più giovane dei suoi fratelli e
sorelle: Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone. La figura equivalente a Zeus
nella mitologia romana era Giove, mentre in quella etrusca era il dio Tinia.
Zeus ha anche molte analogie con il norreno Odino e lo slavo Perun.
LE ORIGINI DEL MITO
La nascita di Zeus è narrata principalmente nell’opera La Teogonia,
un poema mitologico di Esiodo, in cui si raccontano la storia e la genealogia
degli Dei greci. Si ritiene che sia stato scritto intorno all'anno 700 a.C. ed è
una fonte fondamentale per la mitografia greca.
Una teogonia è un racconto mitico che descrive l'origine e la natura della
discendenza divina. Questi racconti nascono perché nelle mitologie antiche
le divinità, pur essendo immortali, hanno però una nascita (a differenza
del dio ebraico-cristiano-islamico) e di conseguenza una genealogia.
La prima e anche la più conosciuta di queste narrazioni è
la Teogonia di Esiodo, ma nell'antichità ve ne erano anche altre, attribuite
a Orfeo, Museo e Omero.

TRAMA DELLO SPETTACOLO


Il padre di Zeus, il titano Crono, ebbe molti figli dalla tirannide e
sorella Rea: Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone, ma li divorò tutti appena
nati, dal momento che aveva saputo che il suo destino era di essere
spodestato da uno dei suoi figli così come lui stesso aveva spodestato suo
padre. Quando però Zeus stava per nascere, Rea escogitò un piano per
salvarlo: partorì Zeus a Creta, consegnando al suo posto a Crono una pietra
fasciata con dei panni che egli divorò immediatamente. La madre nascose
Zeus in una cesta sospesa ad un albero, sorvegliato da una famiglia di
pastori ai quali promise in cambio che le loro pecore non sarebbero state
attaccate dai lupi. Rea nascose quindi Zeus in una grotta sul Monte Ida a
Creta dove fu allevato da una capra di nome Amaltea, mentre un gruppo
di Cureti gridavano, danzavano e battevano le loro lance contro
gli scudi perché Crono non sentisse il pianto del bambino.
Raggiunta l'età adulta, Zeus costrinse Crono a rigettare prima la pietra che
l'aveva sostituito, poi i suoi fratelli e sorelle nell'ordine inverso rispetto a
quello in cui erano stati ingeriti. A questo punto Zeus liberò dalla
loro prigione nel Tartaro anche i fratelli di Crono: gli Ecatonchiri e
i Ciclopi. Insieme rovesciarono dal trono Crono e gli altri Titani grazie alla
terribile battaglia chiamata Titanomachia. I Titani sconfitti furono da allora
confinati nell'oscuro regno sotterraneo del Tartaro. Atlante, in quanto capo
dei Titani che avevano combattuto contro Zeus, fu condannato a reggere il
cielo sulle sue spalle.
Dopo la battaglia contro i Titani Zeus si spartì il mondo con i suoi fratelli
maggiori Poseidone e Ade sorteggiando i tre regni: Zeus ebbe in sorte i cieli
e l'aria, Poseidone le acque e ad Ade toccò il mondo dei morti. Gea però, la
madreterra, si risentì per il modo in cui Zeus aveva trattato i Titani, dato che
erano figli suoi. Così Zeus dovette affrontare anche i mostri Tifone ed
Echidna, figli di Gea e del Tartaro. Zeus sconfisse Tifone e lo schiacciò sotto
sotto l'Etna.
Zeus era sia il fratello sia il marito di Era. Con lei generò Ares, Ebe ed Efesto,
anche se alcune leggende narrano che Era diede vita ai suoi figli da sola. Le
numerose conquiste che Zeus fece tra le Ninfe e le mortali, che diedero inizio
alle più importanti dinastie greche, sono proverbiali. La mitografia gli
attribuisce relazioni tra le divinità con Demetra, Latona, Dione e Maia, mentre
tra le mortali con Semele, Io, Europa e Leda. Molte leggende dipingono
un'Era gelosissima delle conquiste amorose del marito e fiera nemica delle
sue amanti e dei figli da loro generati.

FORSE NON TUTTI SANNO CHE


Zeus era l'equivalente del dio della mitologia romana Giove e
nell'immaginario sincretico classico era associato con varie altre divinità,
come l'egizio Amon, e l'etrusco Tinia. Insieme con Dioniso aveva assorbito
su di sé il ruolo del principale dio frigio Sabazios.
Anche se la maggior parte degli oracoli erano generalmente dedicati ad
Apollo, a eroi oppure a dee come Temi, esistevano anche alcuni oracoli
dedicati a Zeus.
Per esempio, il culto di Zeus a Dodona nell’Epiro era imperniato su una
quercia sacra, memore del culto al dio a Tebe egizia. All'epoca in cui fu
composta l'Odissea (circa il 750 a.C.) l'attività divinatoria era condotta da
sacerdoti scalzi chiamati Selloi, che si stendevano a terra e osservavano lo
stormire delle foglie e dei rami dell'albero. All'epoca in cui Erodoto scrisse a
sua volta di Dodona i sacerdoti erano stati sostituiti da sacerdotesse
chiamate Peleiadi (colombe). L'oracolo di Dodona è considerato da
Erodoto il più antico della Grecia, precedente anche al tempo in cui
i Pelasgi avessero dato un nome agli dei.
L'oracolo di Amon nell'Oasi di Siwa che si trovava nel lato occidentale
del deserto egiziano non era situato entro i confini del mondo greco prima
dell'epoca di Alessandro Magno, ma fin dall'età arcaica aveva esercitato una
forte influenza sulla cultura greca: Erodoto nella sua descrizione della guerra
greco-persiana dice che Zeus Amon fu consultato varie volte. Zeus
Amon era tenuto in particolare considerazione a Sparta, dove fin dall'epoca
della guerra del Peloponneso esisteva un tempio in suo onore.
Quando Alessandro Magno si avventurò nel deserto per consultare l'oracolo
di Siwa, scoprì l'esistenza di una Sibilla libica.

CURIOSITA’
Moltissime storie popolari e miti dell’antica Grecia hanno Zeus come
protagonista. Tra queste possiamo ricordare l’episodio in cui
uccise Salmoneo con un fulmine per aver tentato di impersonarlo andando in
giro con un carro di bronzo e gridando per imitare il rumore del tuono.
Zeus trasformò Perifa in un'aquila, dopo la sua morte come ricompensa per
essere stato un uomo onesto e giusto. Una ninfa di nome Chelona rifiutò di
presenziare al matrimonio di Zeus ed Era: per punirla Zeus la trasformò in
una tartaruga. Zeus ed Era trasformarono il re Emo e la
regina Rodope di Tracia in due montagne per punirli della loro vanità.
Zeus accecò il veggente Fineo e mandò le Arpie a tormentarlo insozzando i
suoi banchetti per punirlo di aver rivelato i segreti degli Dei.
Zeus punì Era appendendola a testa in giù dal cielo quando aveva tentato di
affogare Eracle mandandogli contro una tempesta.
Zeus ebbe molti figli, la maggior parte da relazioni clandestine, ma si narra
che la dea Atena, sua figlia, sia nata senza amplesso. Zeus mostrava gelosia
nei confronti della moglie Era, che aveva generato da sola il dio Efesto,
senza ricorrere ad atti sessuali, quindi Zeus, decise di generare a sua volta
un figlio senza bisogno di un'altra donna. Così nacque Atena, uscendo
dal cranio spaccato di Zeus.

A FANTATEATRO
Le origini della terra, del genere umano e della mitologia vengono raccontate
con ironia e leggerezza dagli attori della compagnia, trasportando il pubblico
nel mondo della cultura della Grecia antica.

FANTATEATRO CONSIGLIA
Per approfondire la Teogonia attraverso un linguaggio adatto ai bambini e
alle bambine, la compagnia consiglia la lettura di Racconti Mitologici, DAMI
editore.

www.fantateatro.it
[email protected]
051-0395670
331-7127161

Potrebbero piacerti anche