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Nutrimento Per L'anima - Domenica 23 Dopo Pentecoste - La Guarigione Dell'Indemoniato Di Gerasa

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nutrimento l

20 ottobre 2024 anno 15 / n° 63

'anim
seria settimanale
Foglio di insegnamenti
spirituali e catehetici


per della Diocesi Ortodossa
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (MT. 4, 4)
„ Romena d’Italia

DOMENICA 23 DOPO PENTECOSTE


La guarigione dell’indemoniato di Gerasa
APOSTOLO. EFESINI 2, 4-10
Fratelli Dio, ricco di misericordia, per il grande amo- mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. Per
re con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non
le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia sie- viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere,
te salvati. Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti ope-
sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei se- ra sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che
coli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia Dio ha preparato perché in esse camminassimo.

VANGELO. LUCA 8, 26-39


In quel tempo Gesù approdò nel paese dei Gerasèni, se. I demòni, usciti dall’uomo, entrarono nei porci e la
che sta di fronte alla Galilea. Era appena sceso a terra, mandria si precipitò, giù dalla rupe, nel lago e annegò.
quando dalla città gli venne incontro un uomo posse- Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fug-
duto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, girono e portarono la notizia nella città e nelle cam-
né abitava in casa, ma in mezzo alle tombe. Quando pagne. La gente uscì per vedere l’accaduto e, quando
vide Gesù, gli si gettò ai piedi urlando, e disse a gran arrivarono da Gesù, trovarono l’uomo dal quale erano
voce: “Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? usciti i demòni, vestito e sano di mente, che sedeva
Ti prego, non tormentarmi!”. Gesù aveva ordinato allo ai piedi di Gesù, ed ebbero paura. Quelli che avevano
spirito impuro di uscire da quell’uomo. Molte volte visto riferirono come l’indemoniato era stato salvato.
infatti si era impossessato di lui; allora lo tenevano Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni
chiuso, legato con catene e con i ceppi ai piedi, ma egli gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano
spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luo- molta paura. Egli, salito su una barca, tornò indietro.
ghi deserti. Gesù gli domandò: “Qual è il tuo nome?”. L’uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di
Rispose: “Legione”, perché molti demòni erano entrati restare con lui, ma egli lo congedò dicendo: “Torna a
in lui. E lo scongiuravano che non ordinasse loro di casa tua e racconta quello che Dio ha fatto per te”. E
andarsene nell’abisso. Vi era là una grande mandria di quello se ne andò, proclamando per tutta la città quel-
porci, al pascolo sul monte. I demòni lo scongiurarono lo che Gesù aveva fatto per lui.
che concedesse loro di entrare nei porci. Glielo permi-

PAROLA DEI PADRI

La possessione diabolica messo al loro potere, subito essi ne fanno un esempio


dimostra la crudeltà dei demoni di grande miseria, privo di ogni benedizione, senza
In grande miseria e nella nudità egli vagava fra sobrietà e del tutto privo di ragione. Alcuni dicono:
le tombe dei morti. Era in uno stato di profonda di- «Perché possiedono la gente?». Rispondo a quelli che
sgrazia, conduceva una vita desolata. Egli era prova desiderano una spiegazione che la ragione di questo è
della crudeltà dei demoni e una chiara dimostrazione molto profonda. C’è un punto in cui uno dei santi si ri-
della loro impurità. [...] Chiunque posseggano è sotto- volge a Dio dicendo: Il tuo giudizio è un abisso profon-

Appare con la benedizione di Sua Eccellenza Siluan, Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia
nutrimento per l’anima • 20 ottobre 2024 • anno 15 • n° 63
o l’indulgenza dell’adozione fra le parole con le quali i
demoni ammettono chi egli sia?
Ilario di Poitiers, La Trinità 6, 49

Gesù chiede il nome del demone


per il piano della salvezza
Cristo gli ha chiesto e gli ha comandato di dire qua-
le era il suo nome. Egli ha detto Legione, perché molti
demoni erano entrati in lui. Cristo glielo ha chiesto
forse perché non lo sapeva e come uno di noi deside-
do (Sal 37, 7). Finché teniamo questo in mente, forse rava sapere qualcosa che ignorava? Non è assoluta-
non ci resterà nascosto il significato. Il Dio di tutti di mente assurdo per noi dire o immaginare una cosa
proposito permette che alcuni cadano in loro potere. come questa? Essendo Dio, egli sa tutto e cerca i cuori
Non fa questo per farli soffrire, ma perché noi impa- e l’interiorità (cf. Sal 6, 8ss.). Lo ha chiesto per il piano
riamo dal loro esempio come i demoni ci trattano e della salvezza, così che possiamo imparare che una
possiamo evitare il desiderio di essere soggetti a loro. grande quantità di demoni si divideva l’anima dell’uo-
La sofferenza di uno edifica molti. mo, dando vita in lui ad una misera e impura follia.
Cirillo di Alessandria, Commento a Luca, omelia 44 Questa era la loro opera. Certo essi sono sapienti nel
fare il male, come dice la Scrittura, ma non hanno sag-
La risposta dei demoni fra paura e orgoglio gezza per fare il bene (cf. Ger 4, 22).
L’uomo di Gerasa, o piuttosto i demoni che si na- Cirillo di Alessandria, Commento a Luca, omelia 44
scondevano dentro di lui, cadde ai piedi di Gesù dicen-
do: Che cosa c’è fra me e te, Gesù, Figlio dell’Altissimo? L’indemoniato nudo rappresenta i Gentili
Ti prego, non tormentarmi! Vi chiedo di osservare qui Ora però, dato che nel libro secondo Matteo abbia-
la mescolanza di paura e di grande audacia e gonfio mo appreso che nella regione dei Geraseni due uomi-
orgoglio. Le parole che l’uomo è costretto a pronun- ni, spinti dai demoni, andarono incontro a Cristo, e
ciare sono gonfie di vanità. Questa è una prova dell’or- qui invece san Luca ne presenta uno solo, e per di più
goglio del nemico che osa dire: Che cosa c’è fra me e te, nudo - è nudo chiunque ha perduto il riparo della na-
Gesù, Figlio dell’Altissimo? Tu certo sai che è Figlio di tura e della virtù penso che non dobbiamo omettere,
Dio Altissimo. Vi chiedo ancora di osservare l’incom- come se niente fosse, ma chiederci invece perché gli
parabile maestà di Gesù che trascende tutto. Con irre- evangelisti sembrino in disaccordo riguardo al nume-
sistibile forza e ineguagliabile autorità egli sconfigge ro riferito. In realtà, sebbene non quadri il numero, il
Satana solo con la volontà che questo avvenga. mistero invece quadra; quest’uomo che aveva un de-
Cirillo di Alessandria, Commento a Luca, omelia 44 monio è immagine del popolo Gentile, coperto di vizi,
nudo all’errore, in balia del peccato.
I demoni sanno meglio degli eretici chi sia Gesù Ambrogio Esposizione del Vangelo secondo Luca 6,44
I diavoli non conoscevano forse il carattere proprio
di questo nome? È giusto che gli eretici risultino col- Libero dalla sua prigione fra i sepolcri
pevoli alla luce non dell’insegnamento degli apostoli, Nella prigione fra i sepolcri, catene di ferro il dém-
ma delle parole dei demoni. Gridano infatti, e gridano one aveva spezzato, corre a gettarsi ai piedi di Gesù.
spesso: Che cosa ho a che fare con te, Gesù, Figlio di Ma il Signore rivendica a sé l’uomo e ordina all’ospite
Dio Altissimo? La verità ha strappato questa rilut- di far impazzire una mandria di porci e farla sommer-
tante confessione e, forzati ad obbedire, la loro rabbia gere fra i flutti.
testimonia la forza di questa natura. Questa potenza Prudenzio, Il doppio nutrimento 36
li soverchia, dato che abbandonano i corpi che hanno
posseduto per molto tempo. Professando la sua na-
I demoni entrano nei porci
tura gli rendono onore. Contemporaneamente Cristo I Geraseni avevano stabilito una regola, che non
testimonia con l’opera non meno che con il nome che sarebbero usciti e non avrebbero visto i segni del no-
egli è il Figlio. O eretico, dove trovi il nome di creatura stro Signore. Di conseguenza egli fece annegare i loro

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maiali perché dovessero uscire anche contro la loro disposizione è spietata, bestiale, non può essere ad-
volontà. Legione, che è stato cacciato, è un simbolo dolcita e sono solo intenti a fare del male a quelli che
del mondo. Egli ha comandato ai demoni di entrare riescono ad avere in loro potere.
nei porci e non negli uomini. Riguardo a quello che Se c’è qualcuno fra noi che è malvagio, dedito alle
avevano detto: È in nome di Beelzebul che li scaccia bassezze e alla sporcizia, impuro e volontariamente
(Lc 11, 15), si è impegnato nella battaglia contro Satana contaminato con le abominazioni del peccato, Dio
sul monte e contro Legione, il capo delle sue forze (cf. permette che una persona simile cada in loro potere
Mc 5, 13). Quando sono entrati nei porci, nello stesso e sprofondi nell’abisso della dannazione. Non succe-
momento li ha annegati. La forza di colui che è miseri- derà mai che coloro che amano Cristo siano soggetti a
cordioso, che vigilava su quell’uomo, fu conosciuta in loro. Non capiterà mai a noi finché camminiamo nelle
questo modo. Essi lo pregavano di non mandarli fuori sue orme; evitiamo la negligenza nel compiere ciò che
da quella regione e non inviarli nella Geenna. è buono, desideriamo quelle cose che sono onorevoli e
Efrem Siro, Commento al Diatessaron 6, 26 appartengono alla vita virtuosa e lodevole che Cristo
ha delineato per noi con i precetti del Vangelo.
I demoni vivono come porci, Cirillo di Alessandria, Commento a Luca, omelia 44
per questo i porci ricevono i demoni
Noi vediamo perciò che l’uomo è responsabile da L’indemoniato passa dalla sinagoga alla Chiesa
solo del proprio tormento. Se qualcuno non vivesse Al veder l’accaduto, dice, i pastori delle mandrie
come vivono i porci, il demonio non avrebbe nessun fuggirono. Effettivamente, i filosofi, oppure i capi del-
potere in lui e, se caso mai l’avesse, ciò sarebbe non a la sinagoga, non possono portare alcuna medicina ai
scopo di rovinarlo, ma di provarlo. Oppure forse, dato popoli che periscono. Cristo soltanto è colui che toglie
che dopo la venuta del Signore non può più guastare via i peccati dei popoli, ammesso che questi non rifiu-
i buoni, ormai egli non cerca più la rovina di tutti gli tino di farsi guarire. Per il resto, egli non ama curare
uomini, ma degli incostanti, come il rapinatore tende chi non vuole, e abbandona presto i malati se vede
agguati non agli armati, ma agli inermi, e assale con i che la sua presenza gli è di peso, come fu per la gente
suoi colpi una persona debole, ben sapendo che una dei Geraseni, i quali, usciti dalla città - in questa, come
forte lo sfiderebbe o una efficiente gliela farebbe pa- sembra, si trova l’immagine della sinagoga- , lo pre-
gare. gavano che si allontanasse di là, perché avevano una
Ma qualcuno dice: perché mai Dio lascia questa li- gran paura. [...]
bertà al diavolo? E io rispondo: perché i buoni siano Ma per quale ragione, quand’è ormai liberato,
provati, e gli iniqui castigati; questa è la pena del pec- quell’uomo non viene accolto, ma riceve il consiglio
cato. Del resto, leggi nella Scrittura che il Signore fa di tornare a casa sua, se non per evitare ogni motivo
venire la febbre, e il tremito, e gli spiriti cattivi, e la di presunzione, e perché sia dato un esempio a coloro
cecità e tutti i flagelli secondo i meriti dei peccatori che non hanno la fede, sebbene quella casa sia l’allog-
(cf. Dt 28, 59). gio proprio della natura? Perciò, avendo ottenuto la
Ambrogio, medicina che l’ha guarito, egli riceve l’ordine di far ri-
Esposizione del Vangelo secondo Luca 6, 48-49 torno a quella casa spirituale dai tumuli e dai sepolcri,
affinché diventi tempio di Dio colui nel quale era il
sepolcro dell’anima.
I demoni non hanno potere né sui porci né su di noi Ambrogio,
Possiamo imparare anche questo da quello che è Esposizione del Vangelo secondo Luca 6,50; 6, 53
successo alla mandria dei maiali. I demoni malvagi
sono crudeli, gioiscono del male, causano sofferenze I demoni proclamano la divinità di Cristo
e tradiscono coloro che sono in loro potere. Il fatto lo Poiché la folla diceva che Cristo fosse un uomo, ven-
prova chiaramente, perché essi hanno spinto i maiali nero i demoni a proclamare la sua divinità […]. E per-
in un precipizio e li hanno annegati nelle acque. Cri- ché non sembrasse adulazione, gridano dicendo: “Sei
sto ha acconsentito alla loro richiesta perché potes- venuto qui prima del tempo a tormentarci?” (Mt 8,29)
simo imparare da quello che è avvenuto che la loro – Perciò viene prima riconosciuta la loro ostilità verso

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Cristo, perché la loro supplica non fosse guardata con me sembra che Luca abbia narrato scegliendo il più
sospetto. In effetti, essi erano sferzati invisibilmente violento tra questi (indemoniati); perciò riporta quel-
ed erano agitati più del mare, essendo tormentati, arsi la sciagura con termini più tragici, riferendo ad esem-
e andando incontro a sofferenze implacabili in virtù pio che, spezzando i legami e le catene, vagava nel de-
della sola presenza del Signore. Poiché nessuno osava serto (cfr. Lc 8,29). “Sei venuto qui prima del tempo a
presentarli, Cristo stesso va da loro. Matteo afferma tormentarci?” – Non potevano dire di non aver pecca-
che essi dissero: “Sei venuto qui prima del tempo a to, ma chiedono di non essere puniti prima del tempo.
tormentarci?”; gli altri aggiunsero che lo supplicava- Poiché Cristo li aveva sorpresi a compiere quelle atro-
no e scongiuravano di non gettarli nell’abisso. Pensa- cità irreparabili ed inique, pervertendo e tormentan-
rono infatti che incombesse già su di loro il castigo e do in ogni modo chi fosse sua creatura (cioè l’uomo),
temevano di incorrere ormai nella punizione. Se Luca i demoni pensavano che egli non avrebbe aspettato il
dice che si trattava di uno, mentre Matteo parla di due tempo del loro castigo a causa dell’enormità delle loro
(indemoniati), ciò non è una discordanza […]: se uno ha azioni, e perciò lo supplicavano e pregavano […]”
parlato di una persona sola, e l’altro di due, ciò non è S. Giovanni Crisostomo,
una contraddizione, ma una differente esposizione. A Omelie sul Vangelo di Matteo

PENSIERO DEL GIORNO


“Il demonio è causa occasionale e indiretta di tutti i nostri
peccati in quanto fu lui a indurre il primo uomo a quel peccato
dal quale la natura umana fu viziata in modo da rendere noi
tutti proclivi alla colpa: come si potrebbe dire che è causa della
combustione colui che ha seccato la legna, da cui deriva la sua
facilità a bruciare.”
Tommmaso D’Acquino

Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità,


lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
Sapienza 2,23-24

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