Ricerchiamo l’amicizia spinti dalla debolezza o dal bisogno perché, seguendo la
logica del dare e dell’avere, speriamo di ottenere dagli altri quel che da soli non
riusciamo a procurarci per poi restituirlo a nostra volta?
Oppure la causa è un’altra, più nobile, più bella, più naturale?
Da come emerge nel testo Laelius de amicitia di Cicerone, nella vera amicizia, nulla
è finto, nulla è simulato, tutto è vero e spontaneo. Di conseguenza, la vera amicizia
deriva più dalla natura che dal bisogno, da un’inclinazione dell’animo mista a un
sentimento di amore, più che dal calcolo di quanto essa potrà ritornarci utile. Egli è
convinto del fatto che più una persona confidi in sé, più ricerchi un'amicizia: così
l’amicizia procura i maggiori vantaggi e, derivando dalla natura e non dalla
debolezza, ha un’origine più nobile e più vera. Infatti, se fosse la convenienza il
cemento delle amicizie, cambiati interessi, il legame si scioglierebbe. Ma, dal
momento che la natura è immutabile, ne consegue che le amicizie vere sono
eterne.
La visione di Cicerone è molto nobile, ammirabile e virtuosa, ma in ambito pratico,
l'uomo è davvero spinto a creare un legame solo nel momento in cui già si sente
realizzato con se stesso?
“Per star bene con gli altri, bisogna prima imparare a stare bene con sé stessi”.
Sostanzialmente questa frase è conforme al pensiero di Cicerone, riguardante le
relazioni umane e il momento in cui una persona incoraggia o meno la formazione
di un legame.
Spesso, però, sembra che l'uomo necessiti una persona affianco proprio quando si
trova in un momento buio, difficile; trovare la serenità e la pace interiore, la quale
permetta ad una persona di stare bene con sé stessa ma anche di sentirsi in
armonia con gli altri, non è purtroppo così facile. Per questo un amico può essere
“utile” soprattutto nel momento del bisogno: una persona che è esterna alle
sofferenze di un determinato soggetto riesce a valutarle in modo più critico,
oggettivo, e dunque a offrire consiglio o supporto. Si tratta di una delle
caratteristiche più belle dell’essere umano, è naturalmente empatico e riesce a
esprimere sé stesso al meglio quando è in un contesto sociale premuroso e
affettuoso.
L'amicizia è una componente fondamentale nella vita degli uomini e dunque tutta la
virtuosità e importanza conferita ad essa da Cicerone è chiaramente meritata, ma
questo non significa che, nella vita di tutti i giorni, la ragione per la quale si cerca un
amico sia altrettanto nobile. Sono infatti spesso il bisogno, o la solitudine, a portare
alla ricerca di nuovi legami, proprio per un istinto naturale dell'uomo a stare in
comunità e a ricercare il supporto degli altri.