Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
15 visualizzazioni6 pagine

Domande Storia Delle Religioni

Il documento esplora le funzioni sociali delle istituzioni religiose, le credenze e la loro origine, e le differenze tra religione esterna e interna. Viene analizzata la relazione tra religione e politica, il ruolo dei rituali e il concetto di misticismo, oltre a discutere le nuove forme di spiritualità e la divinazione. Infine, si evidenzia la complessità del sacro e la sua classificazione, influenzata dalla cultura cristiana.
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
15 visualizzazioni6 pagine

Domande Storia Delle Religioni

Il documento esplora le funzioni sociali delle istituzioni religiose, le credenze e la loro origine, e le differenze tra religione esterna e interna. Viene analizzata la relazione tra religione e politica, il ruolo dei rituali e il concetto di misticismo, oltre a discutere le nuove forme di spiritualità e la divinazione. Infine, si evidenzia la complessità del sacro e la sua classificazione, influenzata dalla cultura cristiana.
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Sei sulla pagina 1/ 6

domenica 30 gennaio 2022

Domande di Storia delle religioni


Funzione sociale dell’istituzione
Un’istituzione è una serie di norme cristallizzate, come il matrimonio o le giornate di festa. Sono un’insieme di
regole che sono riconosciute e formalizzate in un’istituzione. Serve per insegnare alle generazioni successive
ciò che è importante per vivere (visioni del mondo, regole morali, riti)
Le istituzioni, oltre a comunicarci cosa dobbiamo fare, ci dicono anche qual è il nostro ruolo nella società,
forniscono anche regole costitutive, stabilendo delle gerarchie, degli status; per questo sono legate
all’attribuzione dell’autorità e alla distribuzione delle risorse.
Max Weber distingue tre tipi di autorità:
- leader tradizionale, la cui autorità deriva dalla tradizione, spesso dall’eredità
- leader legale è eletto secondo procedure legali, la sua autorità dipende dalla legge
- leader carismatico, la cui autorità deriva dal carisma che i seguaci gli attribuiscono. Questo status deriva
dalla venerazione dei seguaci, non è intrinseco al leader (in culture diverse hanno avuto successo leader
diversi)
Le istituzioni religiose sono legate alla politica e all’economia.

Che cos’è una credenza? Da dove nascono le credenze?


Credenza è lo stato mentale di avere attitudini verso una proposizione o i contenuti del proprio mondo (non è
fede, divinità, predestinazione).
Questi stati mentali nascono dal fatto che siamo animali intelligenti, emotivi, molto vulnerabili all’in uenza dei
simboli (che è chiaro dai reperti archeologici abbiano avuto un’importanza decisiva). L’essere umano realizza
un comportamento particolare, mimesi/imitazione, che richiede la capacità di immaginare volontariamente.
Quindi nella religione, credenza e immaginazione sono legate profondamente.
Geerz individua le principali caratteristiche della mente umana:
- cognizione sociale ra nata
- impulso a comunicare e cooperare
- cervello auto-ingannante
- cervello superstizioso, propenso a emozioni e esperienze mentali insolite
Secondo Geerz, la religione va inserita in un quadro evolutivo: il comportamento simbolico compare prima
dell’Homo Sapiens. Il cervello umano, proiettato verso il futuro e impegnato a riempire i vuoti, possiede i
requisiti per il comportamento religioso.(p19)

Differenza i-religion / e-religion


Come la lingua e la cultura, anche la religione consiste di fatti sociali che devono essere trasmessi, e atti
mentali interni all’individuo. La religione esterna è studiata, è osservabile perché appunto, oggettivata, mentre
la i-religion , interiorizzata, è rimasta a lungo psicologia della religione, e non ha avuto grande in uenza a
causa del pregiudizio e della separazione fra psicologi e studiosi della religione.

Principali tipologie di religione


monoteista - politeista
locativa - utopica (non è legata a nessun luogo)
etnica - globale
chiesa (si nasce al suo interno) - setta (libera partecipazione, elettiva)
benedicente (abbondanza terrena) - salvi ca (salvezza eterna)

1
ffi
fi
fl
fl
Karmica (si in uisce sul proprio destino) - non karmica (predestinazione)
Immagini ca - dottrinale
Ortodossa - ortopratica

De nizione di religione per Geertz


Un sistema di simboli che opera stabilendo profondi, di usi e durevoli stati d’animo e motivazioni negli uomini
per mezzo della formulazione di concetti di un ordine dell’esistenza e del rivestimento di questi concetti con
un’aria di concretezza tale da sembrare assolutamente realistici.

De nizione di religione per Jensen


Reti semantiche e cognitive che comprendono idee, comportamenti e istituzioni in relazione ad agenti
sovraumani, oggetti e postulati controintuitivi. (p36 manuale)

Principali tipi di teorie sulla religione


intellettualista: religione come visione del mondo e spiegazione di condizioni sociali
simbolista: religione come espressione di strutture sociali, risultato di forze economiche e politiche
esistenzialista: religione come conforto emotivo
cognitivista: religione fra i meccanismi mentali, risultato dell’evoluzione (p18)

Mito
Narrazioni riguardo alla storia del mondo e dell’uomo (antropologie). Pur essendo collocate in un contesto
meraviglioso e lontano, riguardano la vita degli uomini.
Tipologie di mito: cosmogonico, teogonico, antropogonico..
“I miti sono narrative tradizionali autorevoli con referenti trascendenti, che fondono il mondo vissuto con il
mondo pensato, in modo tale che questo mondo presente sembri l’unica versione plausibile di se stesso.”
(Jensen)
Il mito plasma il mondo (come la narrazione religiosa) e l’ordine politico-sociale.
Peculiarità del mito:
• nonostante sia un racconto che va dal passato al presente (in avanti), è narrato dagli uomini, e dunque dalla
prospettiva della condizione presente (all’indietro)
• nasconde il fatto che siano gli uomini a produrlo
Il mito stabilisce l’ordine del mondo e della razionalità, e tutti gli altri linguaggi sono considerati a partire dai
parametri del mito. Esso possiede una sua struttura razionale e regolare, che permette agli uomini di
muoversi al suo interno.
I motivi mitologici forniscono una rete di signi cati a cui attingevano loso , poeti e oratori per comunicare
con il resto del popolo.

Religione e politica
In molte parti del mondo la religione in uenza la politica: in Arabia Saudita il Corano è la costituzione. In molti
paesi occidentali, la lotta tra religione e politica si è consumata tra XIX e XX sec, e si è conclusa con una
intesa: ciascuna sfera è autonoma e indipendente, e può esercitare la propria in uenza nel suo ambito
delimitato; ciò nonostante accade che i politici facciano riferimento alle tradizioni religiose. In molti paesi
coloniali la politica è stata esplicitamente secolarizzata, per evitare l’aspirazione politica delle tradizioni
religiose.
Il simbolismo religioso può essere usato per processi di uni cazione (Sud Africa).

2
fi
fi
fi
fl
fl
fi
ff
fi
fi
fi
fl
Il discorso politico è permeato da miti e ideologie, di cui i governatori si servono da sempre per parlare al
popolo. I presidenti americani fanno spesso riferimento a dio, ma non a un dio speci co: questo uso della
religione viene chiamato religione civile.
Rousseau aveva cercato un sostituto della religione, che potesse governare etica e morale, ma che fosse
laico e privo di una chiesa.
In un mondo orientato al mercato il sostituto migliore è il denaro.
La religione ha sempre avuto la funzione di segnalare una identità collettiva o una etnicità.
Esperimenti di psicologia sociale dimostrano come gli individui più coscienti della propria mortalità tendano a
punire più ferocemente i malfattori. Ne segue che i gruppi religiosi che si trovano in situazioni di tensione
sono più propensi a diventare violenti o ad assumere comportamenti radicali.
Il comportamento fondamentalista religioso-politico è spesso rumoroso e concitato per spaventare non tanto
i nemici quanto i propri a liati, ed evitare che essi violino le regole.

Interpretazione e caratteristiche del rituale


Il rituale, come azione speciale, presenta queste caratteristiche:
- violazione dell’ordinario: l’azione rituale sembra caricaturale, stilizzata rispetto a quella ordinaria; inoltre è
caratterizzata da una causalità opaca.
- e cacia: il rituale ha un e etto in termini meta sici (oltre che sociologici e psicologici), questo è il suo
scopo e il suo signi cato (cambiare lo status di un oggetto)
- intenzionalità invertita: invece che adattarsi al mondo così com’è, l’essere umano cerca di cambiarlo
attraverso il rituale.
- modulazione crescente e decrescente: dissoluzione di spazio e tempo; oggetti enormi o minuscoli
diventano maneggiabili dagli umani.
- controllo rituale: vi è una intenzionalità collettiva che si esplica in un programma rigoroso e controllato, non
codi cato dai partecipanti.
- grammatica inversa: variazioni nella relazione soggetto-azione-oggetto in modo da rendere tale azione
possibile.
- sostituzione di struttura: ciò che è fatto in questo mondo ha e etto nell’altro

Concetto di religione in Jung


Religione deriva dagli archepiti inconsci, è la concettualizzassimo e degli archetipi che appartengono
all’inconscio collettivo.

Luoghi del caos in Geertz


Al limite. Al limite delle possibilità analitiche, del potere di sopportazione e della visione morale. (capitolo 4)

Modelli di e per (simboli)


Per: spiega la realtà per fare qualcosa
Ad esempio, rappresento una diga per costruirne altre
Di: rappresenta la realtà per come è fatta (comportamento umano)
Maneggio la realtà simbolica per fare un modello della realtà
Ad esempio, rappresento una diga per averne uno schema mentale (capitolo 4)

Misticismo per Jensen


La presunta esperienza diretta del sacro è stata causa di dibattiti nello studio della religione.
Nonostante ad un primo sguardo appaia collocato nella i-rel, il misticismo è un processo rituale in linea con
una speci ca tradizione. I mistici seguono schemi e programmi convenzionali (non deriva tutto dall’interiorità).

3
ffi
fi
fi
fi
ffi
ff
fi
ff
fi
Inoltre, l’esperienza religiosa non è sui generis: è una esperienza comune, che si ritiene causata da agenti
dall’altro mondo.
Si tratta di un’esperienza mentale e sensoriale, innescata da speci che tecniche estatiche, che culmina
generalmente con l’unità con un’essenza divina o universale.
Si tratta però anche di una esperienza sociale, legata ad una precisa tradizione religiosa; tanto è vero che i
mistici hanno spesso un ruolo particolare nella società: sono maghi, guaritori, profeti, talvolta sono venerati
come santi.
I rituali estatici non o rono un diretto contatto con Dio:
- perché sono collocati in una speci ca tradizione religiosa attraverso cui le esperienze estatiche vengono
interpretate (no cultura=no contatto con dio)
- perché la nostra biologia e la nostra cognizione ci impediscono di arrivare a contatto diretto con molte
cose; e quando crediamo di esserci riusciti, si tratta di una illusione creata dal nostro cervello.
Gli esseri umani agiscono in base alle loro convinzioni; la percezione è guidata dalle aspettative: dunque è
possibile indurre ogni genere di esperienza attraverso la deprivazione sensoriale, a partire da certe
aspettative.
Ann Taves propone un nuovo modello attributivo che si rivela e cace nello studio del misticismo, e che va a
sostituire il modello sui generis.
Il nuovo approccio si basa sulle seguenti considerazioni:
- aspettative religiose modulano e talvolta alterano le percezioni in situazioni speci che
- informazione e interazioni sociali contribuiscono alla formazione di aspettative
- tecniche culturali come i rituali contribuiscono alla formazione di aspettative
- la modulazione delle aspettative è un fondamento per i modelli religiosi culturalmente condivisi, usati per
interpretare eventi e azioni, che vanno a formare un sapere condiviso e motivano il comportamento futuro
- esperienze allineate alle aspettative e classi cazioni così create sono importanti nell’istituzione e
nell’autorità religiosa.

New Age e reinvenzione della spiritualità


La religione aiuta gli individui a trovare un senso nella propria vita, e genera un clima di compassione.
Nell’epoca contemporanea gli individui sono più liberi nella scelta di una tradizione religiosa.
Sembra che le persone abbiano un forte bisogno di credere, ma le tradizioni religiose istituzionali non
rispondono più ai loro bisogni, aprendo la strada a varie forme di spiritualità.
Molto di usa è la religione fai da te: un credo personale costituito da elementi provenienti da tradizioni
diverse (bricolage); si tende a conferire maggiore autorità alla propria voce, (anche riguardo a ciò che è giusto
o sbagliato), piuttosto che a ciò che è già stato stabilito dalle tradizioni. Questo tipo di religione è individuale,
quindi è un fenomeno più cognitivo ed emozionale che sociale. Le nuove religioni mettono l’accento sulla
soggettività, l’anti-conformismo, l’anti-dogmatismo e l’anti-razionalismo.
Molte nuove tradizioni fanno riferimento alle religioni ellenistiche, all’esoterismo occidentale, alle tradizioni
hindu.

Divinazione
Si tratta spesso di profezie, pronostici, predizioni che permettono agli umani di conoscere il futuro o
comprendere il passato: le informazioni provengono da agenti sovraumani.
Queste pratiche consentono di creare un legame tra questo mondo e l’altro mondo: questo mondo è un
insieme di segni di necessità che rimandano all’altro mondo, che ne è la causa.
“Le istituzioni e le pratiche divinatorie e oracolari sono reti sistematiche di relazioni, correlazioni, e nessi
causali tra questo e l’altro mondo, così che le cose in questo mondo rappresentano segni di necessità,
conoscenza e intenzionalità.”
La divinazione risponde all’esigenza umana di risolvere i dubbi e dare un senso: rende tutto intenzionale.

4
ff
ff
fi
fi
ffi
fi
fi
Inoltre crea coesione, dà forza e ducia alla collettività, e crea un capro espiatorio nel caso in cui le cose
vadano male: magari il rito non è stato celebrato nel modo giusto, oppure la divinità è ostile.
Il caso viene trasformato in necessità, talvolta a danno del libero arbitrio. I fedeli di dottrine legate alla
predestinazione iniziano a cercare segni nella contingenza. La divinazione unisce semiosi (creazione di segni)
e semiotica (interpretazione di segni)
La divinazione è coerente con la propensione del cervello umano alla predizione.
Strategie divinatorie= presagi (occorrenza di strani eventi) e auspici (operano in una gamma de nita di
possibilità).

Sacri cio
La classi cazione dei sacri ci operata in teologia e antropologia è sempre stata in uenzata dalla cultura
cristiana. Il terzo libro del Levitico o re infatti una tassonomia di questo genere, cui si è spesso fatto
riferimento.
Una classi cazione rigorosa è impossibile probabilmente, perché dipende dalla concezione che si ha del
“sacri cio”: si tratta di un modello teorico che non corrisponde alla realtà, ma che è stato introdotto dagli
studiosi al ne di poter comprendere meglio.
Tipi di sacri cio:
- dono/o erta
- votivo e di ringraziamento
- sacri cio “conviviale”
- di comunione
- unzione e sostituzione
- catartico o espiatorio
- libagione/o erta di bevande
Sacri cio signi ca “rendere qualcosa sacro” attraverso comunicazioni con l’altro mondo che mantengono un
legame con quest’ultimo. È uno scambio simbolico dal momento che i doni creano obblighi reciproci tra
donatore e ricevente.
I sacri ci, in quanto rituali, possono di ondere valori e idee presso una comunità (apprendimento rituale).

Differenza fra credenze intuitive e ri essive


Le prime si basano sulla nostra esperienza e sono comuni più o meno a tutti, le seconde invece sono
acquisite da altri, perché giudicate ragionevoli, e viene data loro ducia nonostante risultino misteriose anche
per chi vi crede.

De nizione di religione per Boyer


Svolta naturalistica e cognitiva: la religione è un epifenomeno, un sottoprodotto dell’evoluzione, un rinforzo
radicato nella propagazione di rappresentazioni che attirano l’attenzione e violano le percezioni ordinarie e
intuitive del mondo. La religione esiste perché le menti umane sono particolarmente adatte a ragionare in
termini di agenti, rappresentazioni dell’esistenza e queste credenze sono facilmente acquisite, memorizzate e
comunicate, quindi trasmissibili. (p11)

Simboli per Geertz


Le icone sono segni simili al loro referente.
L’indice punta a qualcosa, esso e il referente hanno relazione intrinseca e vanno insieme.
I simboli sono segni a cui vengono attribuiti signi cati per convenzione. La relazione fra i primi e i secondi è
detta metaforica, in quanto dipende da accordi che provengono da diversi contesti. I simboli possono essere
materiali o concettuali, linguistici, visivi, gra ci (p20)

5
fi
fi
fi
fi
fi
fi
ff
fi
fi
fi
ff
fi
fi
fi
fi
ff
ff
fl
fi
fi
fi
fl
fi
Morale e religione dal punto di vista sociale
Gli umani hanno intuizioni morali innate e ri essioni morali che apprendono dall’esterno.
Le ri essioni morali possono giungere dalla tradizione religiosa, ma questa non è l’unica risorsa morale
umana: la religione stessa nasce a partire da una disposizione morale innata.
La religione ha anche la funzione di regolare le reazioni a ettive intuitive (innate), fornendo modelli di reazione
emozionale.
Esistono due fondamenti psicologici universali della morale (innata), che riguardano:
- il fare male/l’avere cura
- l’equità e la giustizia
(favoriscono la creazione di individui)
e tre ulteriori fondamenti vincolanti della morale, che riguardano:
- la lealtà nel gruppo
- il rispetto dell’autorità
- la purità e la santità
Gli esseri soprannaturali sorvegliano le azioni degli umani, e sono pronti a premiarli o punirli; stabiliscono
inoltre cosa è giusto e cosa è sbagliato. La religione contribuisce dunque al controllo sociale.

Religione nell’epoca post moderna


(capitolo 7)
Svolta linguistica di Geertz
Rapporto religione-individuo
Importanza dell’istituzione nel concetto religioso
Istituzione rete di norme, regole e valori
Religione e società per Durkheim
Pratica rituale e aspetto fondamentale del rito per Jensen

6
fl
fl
ff

Potrebbero piacerti anche