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GEOGRAFIA

Le risorse turistiche naturali


La maggioranza dei turisti nazionali e stranieri, scelgono per le loro vacanze in Italia una località
caratterizzata in primo luogo dalla sua collocazione geografica e dai suoi valori ambientali: il
paesaggio il clima. Le mete più ambite sono le località di mare. I paesaggi sono risorse di
particolare valore turistico: in esse non vi sono solo caratteristiche naturali, ma anche quelli
impresse dagli abitanti. Lungo le coste e nelle località di montagna sono sorte città fatte soprattutto
di strutture ricettive. Queste sono attraversate da strade, ferrovie e molte infrastrutture. Per tale
ragione, gli ecosistemi sono sempre più fragili e vulnerabili, e molto spesso, la mancanza di cura
verso il territorio fa precipitare il fatturato del settore ricettivo. Fortunatamente per ottemperare a
ciò, sono state prese numerose azioni di tutele di vasti ambienti naturali, si è cercato di limitare
l’urbanizzazione sconsiderata delle zone costiere e si prova a instaurare buone pratiche di gestione
del territorio.
I paesaggi costieri. L’Italia ha quasi 8.000 chilometri di coste, che costituiscono gran parte dei
confini nazionali. Numerose sono le isole, le due principali Sicilia e Sardegna, l’Arcipelago toscano
che comprende l’isola d’Elba e l’Arcipelago campano con Capri e Ischia. Le coste sono molto
varie, si va da quelle alte, roccioso e frastagliate (Liguria, Calabria, Sicilia) a quelle basse e
sabbiose (Gargano). L’Italia possiede circa un quarto delle acque di balneazione marine europee e
le sue coste sono meta di intensi flussi turistici. Alcune di queste fanno parte dell’UNESCO: la
laguna di Venezia, le Cinque Terre, la Costiera Amalfitana e le Isole Eolie.
Un turismo molto simile a quello balneare riguarda anche le rive dei laghi, in particolare quelle
del Maggiore, del Lario (Como) e del Garda. Essi, circondati da grandi giardini, sono importanti
zone turistiche. I paesaggi di montagna. Circa un terzo del territorio italiano è costituito da zone
montuose, articolate in due grandi catene: le Alpi e gli Appennini. L’Italia possiede il versante
interno dell’acro alpino, lungo circa 1.000 km. Le vette più elevate si trovano nelle Alpi occidentali,
che includono il Monte Bianco (4807 m), il Rosa (4637 m) e il Cervino (4478). Nelle Alpi orientali,
invece, si trovano le Dolomiti. Gli Appennini sono la più lunga catena montuosa italiana, e
percorrono tutta la penisola da nord a sud, per circa 1.300 km. La montagna è il terzo prodotto
turistico in termini di presenze, dopo le località balneari e le città di interesse storico e artistico. I
paesaggi collinari. Le colline sono l’elemento prevalente del paesaggio italiano. Le più importanti
sono: il Monferrato, la Brianza in Lombardia, i campi Flegrei in Campania e le Murge in Puglia.
Anche in questi posti l’attrazione turistica è rilevante. In forte crescita sono i flussi legati alle
produzioni gastronomiche.
I paesaggi fluviali. Il nostro paese è attraversato da centinaia di fiumi e torrenti. Anche se non
presentano caratteristiche favorevoli alla navigazione, anche loro costituiscono importanti risorse
turistiche. Alcuni fiumi, infatti, sono attraversabili e permettono di scoprire affascinanti paesaggi
grazie a crociere, battelli ed esplorazioni con gommoni e canoe. I turisti apprezzano il clima.
Grazie alla posizione all’interno della fascia temperata, quasi sempre il clima, in Italia, è mite.
Elemento che rappresenta un’attrattiva apprezzata dai turisti di tutti il mondo. Possiamo individuare
alcune zono che presentano condizioni climatiche simili. Nella regione alpina, in inverno, le
temperature medie sono basse e le nevicate sono frequenti. Nelle aree vicine ai grandi laghi il clima
è mite. Nella regione padana l’inverno è rigido, l’estate è calda. La costa ligure e il litorale tirrenico
hanno inverni miti ed estati calde e secche, invece, sull’Adriatico, l’inverno è freddo e l’estate
calda. Nel sud Italia e sulle isole il clima è mediterraneo, caldo e secco. Il turismo e l’ambiente
naturale. Il turismo ha un forte impatto sull’ambiente naturale. Ogni località è caratterizzata da una
propria capacità di carico turistica. Ad esempio, nell’ambiente naturale una eccessiva presenza
turistica può comportare la perdita della biodiversità terrestre e marina, oltre all’aumento
dell’inquinamento per l’emissione di gas serra dovuti al traffico, per i rifiuti e lo scarico delle acque
reflue. Cote e mari, oltre al carico di turisti, risentono soprattutto di due aspetti: la qualità delle
acque e l’erosione delle spiagge. L’inquinamento delle acque è prodotto sia da scarichi effettuati
dalle navi e sia da quelli di origine industriale, urbana e agricole. A ciò si aggiunte anche la
contaminazione fecale prodotta dalle fogne. L’erosione costiera, invece, è dovuta soprattutto alla
cementificazione e all’urbanizzazione.
L’impatto sull’ambiente montano. L’ambiente montano più a rischio è quello alpino,
sottoposta a un’intensa valorizzazione turistica. Un problema specifico delle Alpi è l’inquinamento
dei ghiacciai a causa di sostanze chimiche usate per la preparazione delle piste da sci e dei rifiuti
abbandonati dagli sciatori. Una delle forme più significative dell’azione per la salvaguardia
dell’ambiente è la creazione di aree protette, dove le attività umane sono limitate o vietate del tutto.
Oggi le aree naturali protette nel nostro paese sono 871, tra cui ricordiamo il Parco Nazionali del
Gran Paradiso.
I parchi nazionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacustri (vicino ai laghi) o marine, che
contengono una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo per
valori naturalistici e culturali, da richiedere l’intervento dello Stato ai fini della loro conservazione.
La legge prevede che i parchi debbano applicare metodi di gestione idonei a realizzare
l’integrazione tra uomo e ambiente. Per esempio, nei parchi di montagna possono essere predisposti
piani per la manutenzione di sentieri, rifugi e altre infrastrutture, in modo da facilitare le escursioni.

Le risorse turistiche culturali

Tutto il territorio nazionale offre notevoli attrattive culturali: centri storici, ville, castelli,
monumenti architettonici, siti archeologici, musei e quant’altro. Un comune italiano su tre ospita
almeno un museo. Molte di queste istituzioni occupano edifici di particolare pregio storico-artistico.
Le regioni con il maggior numero di musei sono la Toscana, l’Emilia-Romagna e il Piemonte. Il
patrimonio culturale italiano non è solo costituito da edifici del passato, ma anche dall’archeologia
industriale moderna. Tra questi ricordiamo: fabbriche, villaggi, miniere, stazioni ferroviarie. Uno
dei siti più conosciuti d’Italia è quello di Crespi d’Adda, patrimonio dell’UNESCO.
L’arte e la storia. Visitare una città italiana significa incontrarne le stratificazioni della sua
evoluzione urbanistica. Tra le maggiori attrazioni turistiche vi sono quelle che risalgono alla storia
antica, caratterizzata dalla presenza di grandi civiltà. La civiltà etrusca si sviluppò tra l’VIII e il IV
secolo a.C. tra l’Arno e il Tevere (Firenze – Roma). Essenzialmente urbana si organizzò in città-
stato, di cui oggi restano numerose necropoli (luoghi di sepoltura). Dall’VIII secolo a.C., coloni
greci giunsero nella parte meridionale della penisola italiana (Magna Grecia) e vi fondarono
numerose città: Napoli, Sibari, Crotone, Metaponto, Reggio Calabria, Taranto, Messina, Agrigento.
I romani iniziarono la loro espansione a partire dal IV secolo a.C. e in pochi secoli conquistarono
l’intero bacino del Mediterraneo e buona parte del continente europeo. L’Italia conserva molte
tracce di questa civiltà: templi, ville, terme, teatri. Ai romani si deve anche la costruzione di strade e
ponti. Il Medioevo. Il Medioevo va dal 476 (caduta dell’Impero romano d’Occidente) al 1492
(scoperta dell’America). Nel VI secolo fiorì la civiltà bizantina (dalla capitale Bisanzio), sul cui sito
era sorta Costantinopoli (oggi Istanbul), capitale dell’Impero romano d’Oriente. Tra le opere
artistiche di questo periodo ricordiamo la basilica di Ravenna. Dopo la fioritura dell’anno Mille, nel
campo dell’arte si sviluppò lo stile romanico. Dopo il XII secolo, invece, il Gotico. Il
rinascimento iniziò a Firenze nel XV secolo e si diffuse in tutta la penisola. Tutta le città italiane
conservano qualche testimonianza rinascimentale. Basti ricordare l’affresco del Cenacolo di
Leonardo a Milano, il David di Michelangelo a Firenze e la Cappella Sistina a Roma. Le corti
signorili divennero luoghi privilegiati per lo sviluppo del Rinascimento italiano, sia nei piccoli che
ne grandi territori. Le attrattive culturali italiane non comprendono solo i siti archeologici, ma
riguardano anche l’artigianato, la musica, il teatro e quant’altro. I paesaggi agrari. Anche le
campagne italiane sono considerate luoghi di grande bellezza. Nel corso del tempo, le differenti
tecniche agrarie hanno determinato la creazione di paesaggi molto vari. Ad esempio, va ricordate il
celebre paesaggio dell’Italia centrale, con i casali circondati da coltivazioni promiscue. Tuttavia,
una delle maggiori attrattive del territorio italiano è data dalla qualità dei prodotti alimentari e
nell’abilità nel prepararli. La cucina e i vini italiani sono sempre stati al primo posto nel mondo. La
gastronomia, così si è trasformata in una vera e propria motivazione turistica. A questa vanno
affiancate le rievocazioni storiche, che si esprimono attraverso grandi feste popolari, che portano
nelle strade giochi e divertimenti dell’epoca medievale, attirando un numero sempre maggiore di
visitatori.
Anche gli eventi legati alla musica costituiscono un’importante motivazione turistica. Molte città
hanno noti teatri d’opera e ospitano festival e rassegne ricorrenti su temi musicali.
Le città antiche. Tra le città più antiche di Italia vi cono quelle fondate dai Fenici e i centri
della Magna Grecia (costituite da templi). Dal 900 a.C. si svilupparono anche i centri etruschi (a
pianta regolare e difesa da mura). La città romana rispecchiava quella del castrum, cioè
l’accampamento militare: era di forma quadrata con due assi stradali ortogonali, che si incrociavano
al centro ad angolo retto. Nel periodo medievale nuovi centri sorsero arroccati in luoghi
inaccessibili, dove potevano assolvere meglio a una funzione difensiva. Le città erano chiuse in sé
stesse e autosufficienti. Tra XV e XVI secolo sviluppò la città rinascimentale. Rispetto a prima,
esse si espansero fino alla costruzione di nuove cinte murarie. Infine, nell’Ottocento, prese vita la
città industriale.

I flussi turistici e la ricettività

Nel 2013 il turismo e tutti i lavori annessi ad esso hanno generato un PIL pari al 10,3 % e hanno
dato lavoro a 2,6 milioni di persone. Negli ultimi decenni accanto alla classica offerta alberghiera si
sono affiancate nuove forme di accoglienza che hanno reso più varia e capillare la rete ricettiva.
Il mercato e i flussi turistici. L’Italia è una delle principali mete turistiche mondiali. Fino ai primi
anni ’90 del Novecento il mercato turistico italiano è stato caratterizzato da una fase di forte
espansione, dovuta soprattutto all’aumento dei consumi turistici degli italiani. Il miglioramento
delle condizioni di vita degli italiani ha fatto però aumentare anche la propensione dei viaggi
all’estero. Tuttavia, con l’avvento della crisi economica, gli italiani hanno dato la loro preferenza
alle forme meno costose di turismo (trasporti low cost, strutture extralberghiere e così via). I turisti
stranieri. Il turismo estero è senz’altro la più importante fonte di ricchezza economica per gli
operatori del settore. I turisti stranieri, a differenza degli italiani che si spostano sul loro territorio
quasi esclusivamente durante il periodo estivo, soggiornano in Italia in un periodo che comprende
tutto l’anno solare. Quasi un terzo dei flussi turistici internazionali si dirige verso località storico-
artistiche. La maggior parte di questi turisti proviene da Paesi europei, seguono USA, Australia e
Canada. A cui si aggiungono anche Cina, India e Brasile (cresce sempre di più la domanda di
vacanza in questi paesi emergenti). Il turismo domestico. Nel 2013 i residenti in Italia hanno
effettuato più di 50 milioni di viaggi aventi come destinazione una località italiana. La maggior
parte dei turisti italiani proviene dalla Lombardia, seguono Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna.
Negli ultimi anni è diminuito il numero delle vacanze brevi rispetto a quelle lunghe. È
incrementato, invece, il turismo a base culturale. L’ISTAT suddivide le strutture ricettive in tre
categorie: esercizi alberghieri, esercizi complementari e alloggi privati in affitto. L’Italia dispone di
oltre 2 milioni di posti letto in quasi 34 mila alberghi sparsi su tutto il territorio nazionale. Le
strutture extralberghiere. Di questa categoria fanno parte oltre 25 mila Bed and Breakfast,
attività ricettive a conduzione familiare, gestite da privati che utilizzano parte della propria
abitazione, fornendo alloggio, prima colazione e servizi minimi. AL 2020 i B&B sono aumentati
del 5,8 % e danno lavoro a circa 40 mila persone. I rifugi sono nati per aiutare gli escursionisti che
attraversavano le Alpi e avevano bisogno di luoghi in cui trascorrere la notte. Sono presenti perlopiù
in zone di montagna. In Italia le aziende agrituristiche sono in continuo aumento. Oltre la metà di
queste strutture si trovano in collina e la maggior parte di queste sono a conduzione familiare.
Diverse associazioni italiane si occupano della ricettività negli ostelli della gioventù.
L’associazione più grande è l’AIG (Associazione Italiana Alberghi per la gioventù) che comprende
un centinaio di strutture. Meta del turismo di lusso. Il Consorzio Costa Smeralda, nato nel 1962,
gestisce i progetti di costruzione di alberghi e ville di lusso lungo un tratto dell’estrema punta nord-
orientale della Sardegna, nella provincia della Gallura. Nel 1964 il Consorzio inaugurò un grande
porto turistico, Porto Cervo, diventato un punto di riferimento per il turismo internazionale.

Vie di comunicazione e sistema dei trasporti

I trasporti in Italia. Il sistema dei trasporti in Italia è condizionato dalla conformazione del
territorio. Le linee stradali sono Torino-Milano-Venezia-Trieste, Bologna-Ancona-Pescara-Bari-
Taranto e Bologna-Firenze-Roma-Napoli. Dalla seconda metà del Novecento l’affermazione in
Italia del trasporto su strada è stata inarrestabile. Oggi le autostrade sono lunghe circa 6.700 km.
L’Italia è stato uno dei primi Paesi a dotarsi di autostrade, grazie alla proposta dell’ingegner. Piero
Puricelli. Su rotaia. Gran parte della rete ferroviaria italiana fu realizzata nella seconda metà del
XIX secolo. Oggi le ferrovie italiane si estendono per circa 19.000 km. Negli ultimi anni è in atto
una ristrutturazione che riguarda differenti aspetti: il rinnovo di alcuni impianti, la costruzione di
linee ad alta velocità e la presenza di società straniere. Il programma di Alta velocità (AV) mira
soprattutto a competere con il mezzo aereo per costi e tempi. Tra i vantaggi delle AV vi è la
localizzazione, che è più facilmente raggiungibile rispetto agli aeroporti, mentre tra gli svantaggi vi
sono gli alti costi di realizzazione delle infrastrutture. Per mare e per fiume. Nel nostro Paese il
trasporto marittimo ha sempre avuto un ruolo importante. Il traffico dei passeggeri, che nei porti
italiani si aggira intorno ai 77 milioni di transiti all’anno, si concentra in gran parte sulle linee dei
traghetti verso le isole e altri Paesi mediterranei. I porti più attivi sono Napoli, Genova e Livorno. Il
trasporto nautico comprende anche la navigazione da diporto, su barche a vela e a motore, e si
avvale di numerosi porti turistici. Oltre alla navigazione per mare vi è la navigazione fluviale.
Effettuata quasi esclusivamente lungo il corso del Po. Per aria. Il traffico aereo riguarda
principalmente il polo romano e lombardo. Le funzioni di collegamento internazionale sono affidate
principalmente agli scali di Malpensa e Fiumicino. Vi sono inoltre numerosi aerei minori che
forniscono scalo alle compagnie low cost.
Vie di comunicazione e turismo. L’Italia ha un sistema delle comunicazioni ben articolato e
fitto. Il sistema autostradale è stato a lungo uno dei più moderni in Europa e ha avuto un’importante
funzione nello sviluppo del turismo, facilitando gli spostamenti lungo la penisola. Un mare poco
usato. Da diversi decenni il ruolo del trasporto marittimo in Italia è andato calando di importanza.
Nonostante ciò, la conformazione delle coste italiane, ancora si presta al turismo nautico e alla
navigazione da diporto. Spostamenti veloci. Negli ultimi anni, il trasporto aereo e quello
ferroviario, entrambi caratterizzati da estrema velocità, sono entrati in concorrenza anche in Italia.
Negli ultimi vent’anni sono sorti altri modi di viaggiare. Per queste ragioni sono sorti numerosi
tracciati pedonali e piste ciclabili. Altre vie di comunicazione sono i fiumi e i canali.
Ferrovie abbandonate. In Italia vi sono circa 3.000 km di linee ferroviarie abbandonate.
Tuttavia, sono circa 1.700 le stazioni che le ferrovie italiane hanno deciso di concedere in uso
gratuito a comuni, associazioni e privati, affinché siano avviati progetti sociali di recupero: centri di
accoglienza, assistenza ad anziani, attività culturali, mostre, spettacoli e altro. Le greenways. Sono
letteralmente “strade verdi” e indicano percorsi dedicati alla circolazione non a motore. Si tratta di
tracciati adatti a essere percorsi a piedi, in bicicletta, a cavallo. Essi spesso sorgono su ferrovie
dimesse.

Lorenzo

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