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Cataldo, Gabriella - 10 Super Alleati Per La Tua Bellezza

Il documento discute l'importanza di sostanze naturali per mantenere la pelle giovane e sana, evidenziando elementi chiave come collagene, elastina e vitamine. Propone strategie per contrastare i segni dell'invecchiamento attraverso alimentazione, integratori e cosmetici naturali. Sottolinea che uno stile di vita sano è fondamentale per preservare la bellezza della pelle nel tempo.
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Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
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Cataldo, Gabriella - 10 Super Alleati Per La Tua Bellezza

Il documento discute l'importanza di sostanze naturali per mantenere la pelle giovane e sana, evidenziando elementi chiave come collagene, elastina e vitamine. Propone strategie per contrastare i segni dell'invecchiamento attraverso alimentazione, integratori e cosmetici naturali. Sottolinea che uno stile di vita sano è fondamentale per preservare la bellezza della pelle nel tempo.
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Indispensabili Indispensabili

per ogni donna per ogni donna

super alleati per la tua bellezza


Gabriella Cataldo
Come mantenere giovane la pelle
e contrastare i “segni” provocati
dai raggi solari, dai fattori ambientali,
dallo stress e dal procedere degli anni?
super alleati
Il sistema migliore e più naturale è far sì
che la pelle abbia sempre a disposizione
le sostanze che ne compongono
per la tua bellezza
LE SOSTANZE PIÙ EFFICACI PER LA PELLE:
la struttura portante, indispensabili
LA MANTENGONO TONICA, ELASTICA E IDRATATA
per mantenerla tonica, soda ed elastica.
In questo libro spieghiamo quali sono Acido ialuronico Olio di borragine
gli elementi che costituiscono la base Aloe Omega 3 e 6
della salute e della bellezza della pelle. Coenzima Q10 Vitamina C
Possiamo farne scorta attraverso i cibi, Collagene Vitamina E
gli integratori, i trattamenti con rimedi “verdi” Elastina Zinco e selenio
e i cosmetici di ultima generazione
che impiegano sostanze naturali.
Con poche e semplici cure è possibile Gabriella Cataldo
ridurre rughe, macchie e smagliature.

Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it


RIZA

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Indispensabili Introduzione

per ogni donna

Gabriella Cataldo

super alleati
per la tua bellezza

RIZA
10 super alleati per la tua bellezza

Testi di Gabriella Cataldo, beauty trainer


Editing: Giuseppe Maffeis
Copertina: Roberta Marcante
Foto: 123rf, Fotolia

© 2014 Edizioni Riza S.p.A.


via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©.


Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta
in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma
e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione
o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.

Le informazioni contenute nella presente pubblicazione


sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono
sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
Introduzione

Sommario

Introduzione

LE DIFESE NATURALI DELLA PELLE 7

Capitolo 1 Capitolo 6

COLLAGENE 17 VITAMINA E 87

Capitolo 2 Capitolo 7

ELASTINA 31 ZINCO E SELENIO 101

Capitolo 3 Capitolo 8

ACIDO IALURONICO 43 OMEGA 3 E 6 113

Capitolo 4 Capitolo 9

COENZIMA Q10 59 OLIO DI BORRAGINE 131

Capitolo 5 Capitolo 10
VITAMINA C 71 ALOE 143
Introduzione

INTRODUZIONE

Le difese
naturali
della pelle
Le sostanze antiage

L
a pelle non è soltanto l’involucro che ricopre il nostro
corpo ma è un organo vivo, palpitante, pieno di fun-
zioni, resistente ed elastico.
È un tessuto complesso, formato da tanti strati, cia-
scuno dei quali legato strettamente agli altri, in un equilibrio
delicato. La condizione di salute di ogni strato è fondamentale
per garantire quella di tutti gli altri.
Perciò è indispensabile conoscerne bene la composizione e la
struttura per prendersene cura in modo corretto e funzionale.
In particolare occorre sapere che alcune sostanze sono indispen-
sabili per la sua salute e, di conseguenza, anche per la sua bel-
lezza. Sostanze diverse che insieme formano la base fondamen-
tale per una buona fisiologia cutanea.
La più importante fra queste è probabilmente il collagene, ma
sono fondamentali anche l’elastina, l’acido ialuronico, il coen-
zima Q10, le vitamine, i minerali, gli acidi grassi essenziali.
Questi elementi si trovano in modo naturale nell’organismo,
prodotti dal corpo stesso o assimilati attraverso l’alimentazione.
Quando vengono a mancare, la pelle ne risente in modo evi-
dente: questo è il momento giusto per ripristinare la dotazione
di queste sostanze, attraverso cibi, integratori, piante, erbe,
creme ed oli a base di componenti naturali; così possiamo nu-
trire, idratare, tonificare e rinforzare la pelle.

I dieci amici più preziosi


In questo libro presentiamo 10 elementi preziosi per la pelle,
quelli che ne costituiscono la struttura e che possono contri-
buire attivamente a rafforzarla.
Conoscere bene questi potenti alleati naturali e saperli usare in

8
Introduzione

modo efficace è molto importante; soprattutto in quest’epoca


in cui la pelle corre tanti rischi di “aggressioni”.
Oltre al normale effetto dell’avanzare degli anni, che impove-
risce la pelle delle sue strutture fondamentali, si aggiunge anche
un altro tipo di invecchiamento, che può anticipare e peggio-
rare la situazione: è quello che viene definito photo-aging, cioè
l’effetto dovuto a eccessiva esposizione ai raggi solari senza ade-
guate protezioni.
Oggi il comune modello occidentale di bellezza femminile pre-
vede che la donna sia costantemente abbronzata, anche se sap-
piamo che l’eccesso di raggi ultravioletti può danneggiare la
struttura stessa della pelle.
In passato invece era ben diverso. La pelle abbronzata era sino-
nimo di lavoro contadino e quindi di basso ceto, per cui le
donne evitavano di esporsi al sole.
Ancora oggi in molte parti del mondo la pelle bianca e lumi-
nosa è sinonimo di eleganza e di bellezza.
Ne è una dimostrazione evidente la cura con cui le donne orien-
tali si riparano dal sole, sia quelle che lavorano all’aperto, stan-
do ben coperte, sia le turiste in visita in Occidente coi loro
ombrellini anti-sole.
Ma esistono anche altri fattori che possono danneggiare la sa-
lute della pelle ed il suo aspetto: il fumo, le cattive abitudini
alimentari, le diete drastiche e squilibrate, una vita troppo stres-
sante. Tutte queste situazioni fanno aumentare la produzione
di radicali liberi in circolazione nel corpo, responsabili dell’os-
sidazione cellulare, la causa maggiore dell’invecchiamento pre-
coce della pelle e dei danni ai tessuti.
La salute della pelle è collegata strettamente a quella di tutto il
corpo nel suo insieme.
Le abitudini o le condizioni ambientali che danneggiano il
nostro benessere manifestano i loro effetti negativi in primo
luogo sulla pelle.

9
Cosa fare per mantenerla giovane?
Si possono invertire o almeno rallentare i processi di invecchia-
mento della pelle? Si può intervenire per migliorare in profon-
dità la sua struttura interna ed il suo aspetto?
La risposta è sì, e non è soltanto una speranza o un augurio,
ma i risultati positivi sono provati scientificamente.
Oggi abbiamo conoscenze e strumenti che ci permettono di
intervenire efficacemente per combattere l’ossidazione e per
fornire alla pelle tutte le sostanze che col tempo vengono a
mancare. Esistono strategie molto valide, dall’efficacia speri-
mentata, che permettono di fornire all’epidermide un adegua-
to apporto di tutti gli elementi di cui è carente, sia attraverso
integratori alimentari sia usando prodotti naturali e preparati
cosmetici che sfruttano principi attivi di derivazione naturale
e biocompatibili. L’obiettivo non è “coprire” i difetti della pel-
le, ma nutrirla e rinforzarla.

Gli effetti benefici delle sostanze naturali


Nel corso dei secoli le donne hanno sempre usato prodotti
naturali per la loro bellezza: latte d’asina, preparazioni a base
di bianco d’uovo, bistecche crude sul viso, tuorli d’uovo e olio
d’oliva sui capelli.
Oggi si capisce meglio come mai questi preparati potevano
essere utili a donare un aspetto migliore, perché sappiamo che
le proteine rendono più elastica e più bella la pelle, poiché
aumentano la quantità di collagene, e che gli oli vegetali ren-
dono i capelli forti, nutriti e lucenti. Certo, l’applicazione di
una bistecca sul viso non può avere lo stesso effetto di un siero
cosmetico prodotto dalla moderna tecnologia o di un integra-
tore ben strutturato, ma i principi di base per cui tali metodi
primitivi erano efficaci rimangono gli stessi.

10
Introduzione

Il latte d’asina, per esempio, è più delicato di altri latti anima-


li, e oltre alle proteine e alle sostanze lipidiche, contiene acido
lattico, che ha un’azione esfoliante e levigante; così permette
un migliore assorbimento dei nutrienti e aiuta ad avere una
pelle turgida e luminosa.
Oggi naturalmente non si usa il latte d’asina così com’è, ma le
tecnologie e le ricerche al servizio della cosmesi hanno elabo-
rato dei sistemi per sfruttare al meglio quelle stesse sostanze
naturali rendendole più facilmente assimilabili dall’organismo
e utilizzabili dalla pelle.

Prodotti che agiscono dall’interno


Oggi i prodotti per la bellezza agiscono su fronti diversi: pos-
sono idratare e rendere più compatto e disteso lo strato super-
ficiale (strato corneo) e sono in grado di “rimpolpare” le sostan-
ze che permeano il derma, cioè il tessuto che fornisce
nutrimento e tutte le fibre di sostegno che mantengono soda
la pelle; inoltre possono stimolare il turnover cellulare e con
esso aumentare tutto il trofismo cutaneo.
Questi effetti sono possibili grazie alla biotecnologia, che ha
permesso, con un processo chiamato idrolisi alcalina o enzima-
tica, di decomporre la molecola originale di una sostanza in
porzioni infinitesimali, in grado di raggiungere le strutture
profonde della pelle e di agire su di esse, producendo processi
cosmetologici molto sofisticati.
La stessa tecnologia ha consentito anche di produrre integra-
tori che forniscono al corpo le sostanze necessarie alla pelle, in
forme biologicamente assimilabili.
In ogni caso, anche se queste tecnologie sono molto avanzate,
generalmente i prodotti cosmetici si basano su sostanze vege-
tali e comunque naturali.

11
Le cure più utili e le buone abitudini
In questo libro illustreremo quali sono gli effetti sulla pelle
prodotti dalle dieci sostanze che sono le più utili per la sua
salute e la sua bellezza.
Spiegheremo anche come è possibile sfruttarne al meglio le
proprietà e gli effetti benefici, attraverso l’alimentazione, l’uso
di integratori e di creme, oli e maschere per aumentare “dall’e-
sterno” il ringiovanimento cutaneo.
Ma per conservare nel tempo le condizioni ottimali della pelle
è opportuno anche adottare uno stile di vita “sano”, rinuncian-
do ai comportamenti che sono in generale dannosi alla salute
e che provocano danni anche alla pelle, come fumo, alcol, pa-
sti irregolari e mancanza di riposo.
Bisogna ad esempio seguire un’alimentazione ricca di frutta e
verdura, che apporti vitamine, minerali e fibre, utili a tutto il
corpo e in particolare alla pelle. Si dice che la pelle dei vent’an-

12
Introduzione

ni è quella che hai ereditato dai cromosomi dei tuoi genitori e


quella dei cinquanta è quella che hai meritato con il tuo stile
di vita. Questo perché la pelle, dopo i quarant’anni, è uno
specchio del nostro modo di vivere, delle nostre abitudini, del-
la nostra alimentazione, dello stress e della cura che dedichiamo
al nostro corpo e al nostro benessere. L’importante è sapere che
possiamo fare qualcosa per meritarci, oggi e domani, una pelle
più bella e più sana.

La tua salute e il tuo aspetto dipendono da te


Oggi sappiamo che le nostre azioni e la nostra volontà sono le
migliori terapie per mantenersi in forma e per curare il proprio
aspetto, oltre alla propria salute.
Quando ci accorgiamo degli effetti del passare del tempo sul
nostro fisico, dobbiamo anche considerare che possiamo fare
molto per il nostro aspetto e, anziché assumere un atteggia-
mento passivo e rinunciatario, agire concretamente per soste-
nere salute e bellezza del nostro corpo.
Ma è dannoso anche l’eccesso opposto: farsi prendere dall’ansia
del tempo che passa, esagerare con le diete, cercare interventi
invasivi per modificare artificialmente il nostro aspetto fisico.
Questo rischia di peggiorare la situazione, perché può portare
a snaturare la nostra identità e ad accumulare stress su stress.
La soluzione più equilibrata sta nel godersi al meglio gli anni
che stiamo vivendo e quelli che verranno, come nuove occa-
sioni di una vita piacevole e consapevole.
Per farlo è molto importante curare la propria salute e il proprio
aspetto, perché è fondamentale sentirsi in forma e stare bene
con se stessi, ma è bene farlo senza l’ansia di sembrare giovane
a tutti i costi. La bellezza e la forma fisica non sono prerogati-
va solo dei vent’anni: ogni età ha il proprio fascino.

13
La struttura della pelle
La pelle è un organo molto vasto e complesso, il cui funziona-
mento non è stato ancora del tutto chiarito e spiegato a fondo
dalla scienza. Solo da qualche decennio è stato messo bene in
chiaro che essa non è soltanto la “copertura” esteriore del nostro
corpo, un elemento esclusivamente protettivo, ma ha funzioni
molto complesse, strettamente collegate anche al sistema ner-
voso e al cervello. Infatti le cellule della pelle e quelle neurona-
li hanno origine dallo stesso “foglietto” embrionale che si svi-
luppa nel feto.

Epidermide

Derma

Ipoderma

I tre strati da cui è composta


La pelle è composta da tre strati principali: epidermide, cioè la
parte più superficiale, il derma, dove troviamo tutte le sostan-
ze e le funzioni necessarie per la vita ed il benessere della pelle
e l’ipoderma, tessuto soprattutto ricco di cellule adipose che
serve da sostegno e termoregolazione.
È importante comprendere la complessità della struttura della
pelle e tutti gli scambi che avvengono fra i suoi vari strati,
perché questo ci permette di capire come intervenire per ga-

14
Introduzione

rantirne la salute e la bellezza e per impostare una “strategia”


cosmetica intelligente e veramente valida.

Epidermide - Lo strato superficiale della pelle, cioè l’epider-


mide (che nella pelle del viso ha uno spessore di 0,3 millimetri)
è composto di 5 strati di cellule che producono cheratina, per-
ciò sono dette cheratinociti. Esse si formano nello strato infe-
riore, detto basale, che riceve il nutrimento dal derma, risalgo-
no i vari strati e, perdendo man mano l’identità cellulare,
arrivano all’ultimo strato come lamelle di cheratina. Sono in-
castrate le une con le altre e tenute insieme saldamente ma in
modo elastico dal gel cremoso idro-lipidico formato da ciò che
resta del disfacimento cellulare. Si aggiunge anche l’apporto
del sudore che dona, oltre all’idratazione, anche una leggera
acidità e rende l’emulsione protettiva e antibatterica.

Derma - L’epidermide non ha una propria circolazione sangui-


gna ma riceve tutto ciò che serve per il suo funzionamento dal
sottostante derma, che nel viso ha uno spessore di 2/4 milli-
metri e contiene un mondo di sostanze nutrienti, cellule di
difesa immunitaria, terminazioni nervose, le fibre di collagene
ed elastina, il tutto immerso e sostenuto da un gel acquoso e
zuccherino nel quale primeggia l’acido ialuronico.

Ipoderma - Sotto il derma troviamo l’ipoderma, composto


essenzialmente da cellule adipose. È importante per la “tenuta”
della pelle nel suo insieme perché strettamente collegato agli
altri strati. Finché la pelle è giovane e soda, la comunicazione
tra i distretti è perfetta ma, con il passare degli anni, le troppe
esposizioni al sole e qualche dieta dimagrante squilibrata fanno
diminuire lo spessore dei tessuti adiposi causando un appiatti-
mento che in superficie si traduce in rughe, avvallamenti e
mancanza di tonicità, elasticità e morbidezza.

15
Collagene

Se la pelle è nello stesso tempo


morbida e resistente lo si deve in gran
parte al collagene. È una proteina che
“lega” fra loro le fibre che formano la
struttura portante del derma. In più
garantisce l’idratazione cutanea e serve
a ridurre le rughe. Con l’avanzare degli
anni la produzione di collagene
nell’organismo diminuisce e per questo
la pelle comincia a diventare più arida e
rugosa. Si può intervenire fornendo al
corpo i cibi necessari a produrre la
proteina. Inoltre è molto efficace l’uso
del collagene prodotto con le tecniche
più avanzate in forma idrolizzata, tale da
poter penetrare nella pelle e rinforzarla.
Il “sostegno” della pelle

I
l collagene rappresenta in qualche modo lo "scheletro"
della pelle, in quanto costituisce la fibra principale che la
sostiene e la rinforza. È una proteina fibrosa prodotta dal
corpo umano e rappresenta oltre il 70% di tutto il tessu-
to connettivo presente nell’organismo.
Il suo nome deriva dal greco e significa “che genera colla”, “che
unisce”. Questa sostanza è un gel resistente ed elastico, che
permea e riempie gli spazi nel derma e forma, insieme ad altre
sostanze fibrose, una rete di sostegno che contiene e dona tur-
gore a tutto il nostro corpo, e soprattutto al viso, al collo e al
décolleté. Ma non solo, perché il tessuto collagenico contribu-
isce in modo fondamentale a dare robustezza ed elasticità anche
alle ossa, ai tendini, alle cartilagini, ai vasi sanguigni e alle mem-
brane muscolari.
Il collagene infatti è la principale proteina del tessuto connet-
tivo animale, e nell’uomo rappresenta circa il 6% di tutto il
peso corporeo e un terzo del totale delle proteine.
Assume caratteristiche diverse secondo i tessuti a cui è collega-
to (ossa, cartilagini, legamenti o pelle...).
In ogni caso è formato da catene proteiche che si avvolgono
formando una struttura a tripla elica, molto resistente e com-
patta. La sequenza di base è composta da tre aminoacidi che si
ripetono costantemente; uno dei tre è sempre glicina, mentre
gli altri due sono solitamente prolina e idrossiprolina.
Un altro elemento fondamentale nel processo fisiologico di
formazione del collagene è l’apporto della vitamina C, senza la
quale la sintesi della proteina non può avvenire.
La composizione del collagene partendo dagli aminoacidi che
lo compongono viene compiuta dai fibroblasti nella pelle e dai
condrociti nella cartilagine.

18
Collagene

Decresce col passare degli anni


Il nostro corpo produce collagene in quantità notevole per
tutto il periodo della giovinezza, ma già intorno ai trent’anni
tale produzione comincia a rallentare e diminuisce poi progres-
sivamente ogni anno. Nella pelle giovane e non danneggiata
dai raggi solari, la sintesi di collagene da parte dei fibroblasti
garantisce il ricambio ottimale delle proteine che deperiscono
e che devono essere sostituite; così la pelle mantiene elasticità
e resistenza. Con l’aumentare dell’età si verifica una graduale
riduzione della sintesi del collagene e cresce invece il degrado
delle proteine collageniche ormai mature.
Attorno ai 50 anni la quantità di collagene si riduce del 40%
circa. Di conseguenza le fibre della proteina perdono in parte
il loro ruolo di sostegno del derma, che diventa più sottile e
molle. La diminuzione di collagene fa quindi perdere vigore
alla rete di sostegno dell’epidermide e si cominciano a vedere i
primi cedimenti, avvallamenti e rughe nella pelle.
A causa della diminuzione del collagene si riduce anche l’ela-
sticità delle articolazioni, per cui i movimenti risultano meno
agili; i vasi del microcircolo venoso cominciano a essere meno
flessibili e diventano più rigidi e cedevoli.
Anche i muscoli per questo motivo rischiano di perdere toni-
cità e robustezza.
Tali effetti dannosi sul corpo non sono dovuti solo al passare
del tempo, ma anche a fattori esterni che accelerano i processi
di invecchiamento cutaneo.
Tra questi il più importante è lo stress ossidativo provocato dai
radicali liberi, che danneggia tutti i componenti del derma e
tra questi anche il collagene. Perciò è molto importante il ruo-
lo svolto dalle sostanze naturali antiossidanti, tra cui la vitami-
na C e la vitamina E, perché esse proteggono le fibre struttu-
rali del collagene dalla degradazione precoce.

19
Come aumentare il collagene?
Come è possibile evitare la progressiva riduzione del collagene
nel nostro derma? Occorre ad esempio prestare particolare at-
tenzione a quello che mangiamo.
Una carenza nell’apporto di aminoacidi e vitamina C, può pro-
vocare come conseguenza anche una pelle secca, capelli aridi,
unghie fragili, articolazioni dolenti, muscoli che non reggono
bene gli sforzi, tessuti rilassati e invecchiati prima del tempo.
Tutto questo è dovuto alla mancanza di collagene, che si ma-
nifesta in modo evidente con pelle rugosa, asfittica e arida.
Perché il corpo possa produrne le quantità necessarie, occorre
mangiare proteine, soprattutto di origine animale ma anche
vegetale (ad esempio legumi) e tanta, tanta vitamina C.
Ma riusciamo a fornire queste sostanze in misura sufficiente al
nostro corpo? E, soprattutto, riusciamo ad aumentare questo
contributo alimentare man mano che l’età aumenta e la sinte-
si di collagene diminuisce? Non è facile, perché a causa di gusti
alimentari, scelte dietetiche, problemi di sovrappeso e intolle-
ranze, l’apporto proteico potrebbe non essere sufficiente a fa-
vorire il ripristino della quota di collagene che va persa con gli
anni. Per questo motivo la scienza medica, la biologia, la chi-
mica e la cosmetologia hanno intensificato le ricerche allo sco-
po di identificare nuove strade per fornire al corpo il collagene
e le altre sostanze necessarie a mantenere la pelle sempre nelle
condizioni migliori.

La soluzione: la forma idrolizzata


Negli ultimi vent’anni i risultati ottenuti in tutti questi campi
sono stati veramente eccezionali. Per quanto riguarda il colla-
gene, il problema principale era l’impossibilità di far assorbire
direttamente la proteina attraverso l’alimentazione o tramite

20
Collagene

creme o sieri. Si tratta infatti di una molecola “pesante” che


non può essere assimilata in modo semplice attraverso l’inte-
stino o la pelle. Perciò si sono incontrate molte difficoltà, sia
in campo estetico che nel settore medico, nel tentativo di au-
mentare il collagene nell’organismo.
Poi la biotecnologia è giunta alla riduzione della molecola in
forma idrolizzata, con la possibilità quindi di far assorbire la
sostanza sia attraverso prodotti cosmetici che per via alimenta-
re. Il collagene idrolizzato è ridotto in frammenti proteici di
minor peso molecolare, con peptidi più corti, ed è quindi ca-
ratterizzato da un elevato assorbimento e da una buona biodi-
sponibilità. Il collagene idrolizzato contiene gli aminoacidi
glicina, prolina e idrossiprolina, in concentrazione elevata.

La sua azione nel corpo


Assunto per via orale, il collagene idrolizzato è in grado di at-
traversare la barriera intestinale e raggiungere il circolo sangui-
gno; quindi il sangue lo trasporta fino ai tessuti corporei in cui
viene immagazzinato, in particolare nella pelle.
Questa integrazione è in grado di aumentare la produzione di
collagene perché ottiene due effetti: fornisce al corpo gli ami-
noacidi necessari alla sintesi della proteina e inoltre stimola i
fibroblasti a svolgere i processi biochimici che portano alla for-
mazione di nuove fibre proteiche.
Infine il collagene idrolizzato inibisce l’azione delle sostanze
che lo degradano favorendo la formazione delle rughe.
Per tutti questi motivi, gli integratori ricchi di collagene idro-
lizzato possono rinforzare in modo significativo la struttura
della pelle e delle articolazioni, migliorando l’aspetto estetico
dell’epidermide e anche le funzioni motorie dell’apparato osseo.
In particolare ricostruiscono l’equilibrio naturale della pelle
restituendo tensione, turgore ed elasticità.

21
Un altro risultato raggiunto dalle recenti tecnologie è stato
l’utilizzo del collagene idrolizzato marino, estratto dai pesci e
non da bovini o suini.
Il collagene è una proteina di origine animale e proprio dalle
cartilagini e dai tessuti bovini, suini ed equini veniva ricavato
in passato per la preparazione degli integratori utili a fornire
questa sostanza al nostro corpo.
Il problema della “mucca pazza” e i gravi rischi ad esso collega-
ti, hanno spinto a cercare altre fonti più sicure. Si è comincia-
to così a trarre il collagene dai pesci, e possiamo dire che oggi
gran parte del collagene contenuto nelle creme e negli integra-
tori alimentari è di origine marina. Il collagene idrolizzato di
origine marina viene considerato di migliore qualità.
C’è però anche un nuovo settore di ricerca e produzione che
trae il collagene da una particolare coltura batterica ricavata
dalla soia. Questo principio attivo si chiama Natto gum (dal
nome del batterio Natto).

Anche per uso medico


Il collagene idrolizzato ha anche molte applicazioni mediche
e curative. Infatti entra a far parte di integratori che aiutano a
prevenire e a combattere i processi artrosici, che portano alla
degradazione della cartilagine articolare. Il collagene
idrolizzato aiuta a ritrovare il benessere articolare e favorisce
il recupero e la riabilitazione dopo eventi traumatici che
hanno colpito le ossa o le articolazioni.
Aiuta anche a stimolare la formazione di nuovi strati di pelle
per curare le ustioni.

22
Collagene

Quando e come intervenire


Fino a quale età il collagene prodotto dal corpo è sufficiente
per dare turgore, elasticità e resistenza alla pelle? Da quando è
necessario cercare di reintegrarlo nell’organismo? Non è cor-
retto definire un’età fissa in cui è opportuna un’integrazione di
collagene, perché il processo di invecchiamento cutaneo varia
da persona a persona ed inoltre giocano un ruolo importante
fattori diversi come la predisposizione individuale, le abitudini
di vita (il fumo, l’alcol, l’alimentazione), il peso corporeo, la
maggiore o minore esposizione al sole.
Ci può essere una quarantenne con pelle distesa, soda e lumi-
nosa che può fare a meno di apporti di collagene e un’altra
della stessa età che necessita dell’aiuto di queste sostanze perché
i suoi tessuti, per motivi diversi, hanno perso tonicità e consi-
stenza. In quest’ultimo caso, in primo luogo è bene valutare
attentamente la propria alimentazione, il proprio stato di salu-

23
te e le abitudini di vita, per iniziare un percorso virtuoso che
porti ad un netto miglioramento delle condizioni dell’epider-
mide. Se la situazione lo richiede, si possono utilizzare, con
successo, gli ausili della biotecnologia attraverso il collagene
idrolizzato in forma di integratore alimentare e i prodotti co-
smetici di ultima generazione.
Ma questi validissimi supporti non devono far dimenticare che
salute e bellezza si basano comunque su un corretto stile di vita,
indispensabile per mantenere efficiente la struttura su cui pog-
gia tutta l’impalcatura del nostro corpo.

I cibi che potenziano il collagene


Come abbiamo visto, le proteine necessarie alla produzione di
collagene e di tutte le altre fibre di sostegno dei nostri tessuti
derivano dagli aminoacidi contenuti nei cibi. L’organismo non
accumula le proteine come fa con le sostanze grasse, quindi il
cibo deve apportare ogni giorno gli elementi di base per nutri-
re e rinnovare miliardi di cellule che fanno da sostegno alla
pelle e alla struttura articolare. Ecco alcuni consigli sull’alimen-
tazione utili per stimolare la produzione di collagene.

• Pesce - Ogni tipo di prodotto ittico è un’ottima fonte di


aminoacidi essenziali, inoltre i pesci “grassi” come salmone,
tonno, aringhe, sardine, acciughe, sono ricchi anche di Omega
3, acidi grassi essenziali necessari alla salute della pelle.

• Carne - Tutte le proteine animali apportano aminoacidi ne-


cessari per la nostra pelle. Il loro consumo, in giusta ed equili-
brata misura, è utile alla salute. In alternativa alle proteine
animali, qualora si decida di non assumerne, in tutto o in par-
te, per scelta o per ragioni di salute o di dieta, è necessario as-
sumere proteine vegetali.

24
Collagene

• Uova - Un alimento proteico che apporta poche calorie. Se


ne consiglia il consumo un paio di volte alla settimana.

• Latte, latticini e formaggi - Sono un’altra fonte di proteine


nobili, però un consumo eccessivo può causare sovrappeso e
conseguenze dannose alla salute, in particolare al sistema car-
diovascolare; inoltre questi alimenti possono dare disturbi alle
persone intolleranti al lattosio.

• Proteine derivate dalla soia - I semi di soia e i cibi proteici


che vengono ricavati da essi, forniscono un’alta concentrazione
di alcuni aminoacidi essenziali come isoleucina, lisina, metio-
nina, triptofano e valina; quindi rappresentano una buona ri-
sorsa per apportare proteine vegetali e in particolare aminoaci-
di utili alla “costruzione” del collagene.
Inoltre alcuni esperimenti sugli effetti degli isoflavoni di soia
(genisteina) hanno dimostrato che sono in grado di stimolare
la sintesi di collagene.

• Legumi - Fagioli di tutti i tipi, ceci, piselli, lenticchie e fave,


sono una discreta fonte di proteine in sostituzione di quelle
animali. Per migliorarne l’assorbimento se ne consiglia l’uso
abbinato a cereali integrali (per esempio pasta integrale e fagio-
li o riso integrale e piselli).

• Frutta secca - Noci, arachidi, mandorle, anacardi, macada-


mia, semi di zucca, di sesamo, sono tutte fonti di aminoacidi
vegetali e ricchi di vitamina E, anch’essa fondamentale per la
“tenuta” dei tessuti.
La frutta secca ha il problema di essere molto ricca di calorie,
perciò non se ne deve consumare molta; ne basta una piccola
quantità ogni giorno, per esempio con la colazione del mattino
nello yogurt o con i fiocchi di cereali.

25
• Vitamina C - Nell’alimentazione giornaliera non va mai di-
menticata la vitamina C, senza la quale la sintesi del collagene
non può avvenire.
Si può fare il pieno di questa vitamina attraverso spremute
fresche di agrumi, frutti rossi, goji, açai, insalate, frutta e ver-
dura di stagione... Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Sull’ar-
gomento che riguarda le vitamine e gli antiossidanti, rimandia-
mo ai capitoli relativi.

In ogni caso, l’aumento del consumo di frutta e verdura di


stagione migliora l’apporto di vitamina C, fondamentale per la
sintesi del collagene (e non solo per questo...); i frutti oleosi
come mandorle, noci, semi di zucca, di sesamo, macadamia
ecc. sono un fonte di vitamina E, di fibre e apportano anche
vitamina A, utile anch’essa per il collagene e per la salute e la
bellezza della pelle.

Rimedi naturali che lo aumentano


Gli integratori a base di collagene idrolizzato contengono soli-
tamente anche altre sostanze che ne favoriscono la sintesi da
parte del corpo. In primo luogo la vitamina C, ma non solo
questa. Esistono infatti in natura vari principi attivi che aiuta-
no a migliorare le condizioni della pelle, perché stimolano la
produzione di fibre collageniche.

La centella asiatica - Uno di questi principi naturali


efficaci per potenziare la sintesi del collagene nel nostro corpo
si ricava dalla centella asiatica, una pianta tipica del Madagascar.
L’estratto dalle parti aeree di questa pianta contiene due acidi,
asiaticoside e madecassoside, che sono molto utili alla salute
della pelle. In particolare essi stimolano l’azione dei fibroblasti,
che sono addetti alla produzione di collagene.

26
Collagene

Per questo l’estratto di centella serve per combattere la perdita


di elasticità e la formazione di rughe e smagliature. È utile
anche per migliorare la circolazione periferica e quindi contra-
stare la formazione di cellulite.
Quando si sceglie un estratto di centella asiatica, però, occorre
controllare che sia titolato in asiaticoside, ossia che contenga
una dose adeguata di questo principio attivo.

Il picnogenolo - Un’altra sostanza di origine vegetale che


favorisce la sintesi del collagene e protegge la vitamina C è il
picnogenolo. Si ricava dalla corteccia di un particolare pino
(Pinus pinaster) che cresce nella zona atlantica francese e pre-
cisamente sul golfo di Biscaglia.
È uno dei complessi antiossidanti più potenti che si trovino in
natura. Preserva il collagene dei capillari sanguigni dall’azione
lesiva dell’enzima elastasi, migliorando inoltre la circolazione
periferica. Tra i suoi costituenti ci sono le protoantocianidine,
vere “spazzine” dei radicali liberi, mentre altri hanno affinità
specifiche con il collagene e l’elastina del tessuto connettivo
cutaneo. Il picnogenolo permette di preservare e proteggere
queste proteine fondamentali per la pelle, anche attraverso l’at-
tività delle vitamine C e E.
Il picnogenolo aiuta anche a riparare i danni causati dall’espo-
sizione eccessiva ai raggi ultravioletti. Se assunto per un mese
prima di esporsi al sole, serve ad aumentare i sistemi di prote-
zione della pelle. Preso durante o dopo l’esposizione, aiuta a
ripristinare le sostanze della pelle che i raggi ultravioletti dan-
neggiano o distruggono.
L’assunzione di una capsula al giorno di picnogenolo, unita a
una capsula di magnesio bisglicinato, per la durata di un mese,
è utile anche ad ogni cambio di stagione per fornire al corpo
un’ottima azione antiossidante utile a stimolare le difese im-
munitarie e a ricaricare l’organismo.

27
Stimola il ricambio di cellule cutanee
Per stimolare il ricambio cellulare e aumentare la produzione
di nuovo collagene sono utili i trattamenti esfolianti. Infatti
per “risvegliare” una pelle inaridita e poco tonica bisogna sem-
pre partire dalla pulizia profonda dello strato superficiale, per-
ché questa operazione produce diversi effetti benefici: elimina
le cellule morte e permette alla pelle di assorbire meglio le
creme, riattiva il microcircolo sanguigno, che migliora l’ossi-
genazione e il nutrimento dell’epidermide, rendendo la pelle
più setosa e luminosa. Quanto più si eliminano le cellule mor-
te dalla superficie cutanea, tanto più nascono cellule nuove.
Questo meccanismo innesca anche una maggiore produzione
di fibre di collagene, acido ialuronico ed elastina.
Pulire bene la pelle ogni giorno e fare uno scrub sul viso e sul
corpo una volta a settimana, è un sistema infallibile per man-
tenere l’epidermide in condizioni ottimali.

28
Collagene

Uno scrub rivitalizzante - In una ciotola metti 1 cuc-


chiaio di yogurt greco intero, aggiungi un cucchiaino di pol-
vere di goji sciolta in 1 cucchiaio di tonico analcolico, 1 cuc-
chiaino di zucchero di canna, un cucchiaio di farina di
mandorle, un cucchiaio di olio di macadamia.
Amalgama bene gli ingredienti e con il composto ottenuto
massaggia viso, collo e décolleté con delicati movimenti circo-
lari dei polpastrelli. Lascia ancora in posa per la durata di 3 o
4 minuti, quindi risciacqua bene e spruzza su tutta la zona
trattata un tonico analcolico.
Massaggia poi la pelle ancora umida con 5 gocce di olio di semi
di soia (Glycine soja oil), mescolato a tre gocce di olio di rosa
mosqueta, fino a completo assorbimento.
L’olio di semi di soia, grazie ai suoi fitosteroli, stimola il rinno-
vamento cellulare e rende la pelle morbida e vellutata. È molto
adatto in particolare per pelli secche e mature.
L’olio di rosa mosqueta è ricco di acidi grassi e vitamina C;
tonifica, rassoda, ed è un ottimo antirughe.
Puoi usare lo stesso scrub per tutto il corpo, triplicando le
quantità e sostituendo lo zucchero di canna con sale semifino
del Mar Morto. Dopo aver tolto lo scrub, usa l’olio di vinac-
cioli (Vitis vinifera seed oil) per un massaggio nutriente e ras-
sodante. È ottimo anche per rafforzare le unghie e per impac-
chi nutrienti per capelli fragili.
L’olio di vinaccioli si ricava dalla spremitura a freddo dei semi
degli acini d’uva; contiene una grande quantità di resveratrolo,
potente antiossidante; inoltre è ricco di acido linoleico e vita-
mina E. Penetra facilmente nella pelle e non unge.

29
Elastina

Se la pelle può dilatarsi, tendersi e


ritornare poi nella situazione precedente
senza rompersi lo deve all’elastina,
un’altra delle proteine che si trovano nel
derma. Questa sostanza permette
l’elasticità e la deformabilità della pelle,
ma con l’avanzare degli anni il corpo ne
produce sempre di meno e nello stesso
tempo aumentano nell’organismo le
sostanze che fanno “degradare”
l’elastina. Altri fattori possono far
rompere la struttura composta da
collagene ed elastina, provocando la
formazione di smagliature. Ecco una
serie di consigli per rimediare a questi
problemi e mantenere elastica la pelle.
Rende “morbida” la pelle

L’
elastina è un’altra delle proteine fibrose prodotte
dall’organismo che fanno parte del tessuto connet-
tivo della pelle, ma anche dei legamenti, delle pa-
reti dei vasi sanguigni e degli alveoli polmonari.
Come dice il nome stesso di questa proteina, essa è indispen-
sabile per dare elasticità ai tessuti del corpo umano e per con-
sentire loro di sostenere tensioni prolungate. È proprio l’elasti-
na infatti a far sì che la pelle possa deformarsi e dare la
caratteristica risposta “elastica” quando è sottoposta a solleci-
tazioni. Altrimenti rischierebbe di essere troppo rigida e di
conseguenza di spezzarsi sotto tensione. Questo rischio è scon-
giurato anche dall’intrecciarsi delle fibre di elastina con quelle
di collagene, che rendono più resistente il derma.
Questa proteina viene prodotta dai fibroblasti del derma, che
la sintetizzando soprattutto partendo da quattro aminoacidi:

32
Elastina

glicina, prolina, alanina, valina; è una molecola in grado di


allungarsi molte volte e contrarsi senza subire danni.
Con le microfibre di fibrillina forma un reticolo tridimensio-
nale permeato di collagene e acido ialuronico che sostiene, dona
forma e flessibilità alla cute.
Come quantità, questa proteina rappresenta meno del 5% del
derma, e il ricambio delle sue cellule è abbastanza lento.
Ma anche in quantità modeste essa è in grado di assicurare
l’elasticità cutanea.
Con l’invecchiamento, però, la carenza di elastina può essere
molto marcata e la perdita di tono della pelle diventa evidente
perché le fibre di elastina non vengono sostituite o sono sosti-
tuite da fibrille non altrettanto funzionali ed efficaci.

Col tempo le fibre di elastina si degradano - Il


risultato di questo deterioramento è la perdita di tono della
pelle e l’apparire delle antiestetiche smagliature. Queste ultime
sono dovute a diversi fattori (come vedremo più avanti) ma la
mancanza di elastina può avere un ruolo molto importante
nella loro formazione.
Con il passare degli anni (già a partire dai 30 anni, ma soprat-
tutto dopo i 40 anni) nell’organismo diminuisce la produzione
di tropoelastina, da cui viene formata l’elastina stessa. Contem-
poraneamente i fibroblasti presenti nel derma cominciano a
produrre invece una quantità crescente di enzimi idrolitici (ela-
stasi) che hanno l’effetto specifico di degradare le fibre elastiche.
La concomitanza di questi due fattori provoca un’evidente ri-
duzione di elastina nella struttura portante della pelle.
Così rallenta la capacità di formare nuovi legami crociati tra le
varie fibre, legami che sono fondamentali anche per consenti-
re l’estensibilità e la resilienza della pelle, cioè la sua capacità di
riprendere la forma iniziale dopo essere stata sollecitata, “stira-
ta” oppure deformata.

33
Come proteggere l’elastina
Con l’avanzare dell’età sorge dunque l’esigenza di adottare tec-
niche cosmetiche e nutrizionali per preservare l’elastina dalla
degradazione e favorirne la sintesi, perché, a differenza di altre
sostanze di sostegno, è molto difficile sostituirne tutte le fun-
zioni. Infatti la ricerca ha dimostrato che parte della funzione
di “elasticità” non può essere ottenuta in altro modo se non
tramite l’elastina fisiologica.
Il modo più facile per mantenerla vitale, seppure in modo in-
diretto, è quello di proteggersi dai raggi UVA e UVB perché è
ormai dimostrato che gli ultravioletti attivano, già dopo pochi
minuti di esposizione a raggi troppo aggressivi, le metallopro-
teasi che degradano le fibroproteine del derma.
Il photo-aging sulla pelle provoca un processo particolare: le
fibre di elastina aumentano di numero ma la loro struttura
risulta notevolmente alterata anche sul piano funzionale perché
si indurisce e perde elasticità, per cui la superficie della cute
assume un aspetto rigido e opalescente, con poca consistenza.
In queste condizioni l’epidermide non è più in grado di assor-
bire alcuna crema, inoltre le fibre, essendo poco elastiche, si
spezzano più facilmente, creando i solchi delle smagliature e
delle rughe profonde.
La diminuzione di volume del derma produce anche un effet-
to “a ragnatela” con una rete di piccole rughe soprattutto sulle
guance, sul tessuto di collo e décolleté.
Oltre ai raggi ultravioletti esistono altri fattori che danneggia-
no l’elastina e fanno perdere di tono alla pelle. Il fumo favori-
sce il degradarsi dell’elastina in tutto il corpo, ma in particola-
re negli alveoli polmonari, dove questa carenza provoca
difficoltà nella respirazione.
Sono nocive all’elastina anche le diete troppo drastiche e lo
stress (che aumenta in modo considerevole i radicali liberi).

34
Elastina

Servono le sostanze per costruirla


Uno dei primi sistemi naturali di protezione dell’elastina è,
come sempre, un’alimentazione bilanciata e adeguata, in grado
di fornire al nostro corpo ogni giorno proteine e vitamine in
dosi sufficienti per poter “costruire” le sostanze che formano la
struttura della pelle.
Se viene a mancare al nostro corpo l’apporto necessario di pro-
teine, vitamine e sostanze lipidiche, si può innescare nell’orga-
nismo un processo di degradazione del tessuto connettivo che
poi è difficile da bloccare, soprattutto dopo i quarant’anni e
nelle persone che hanno predisposizione al rilassamento dei
tessuti. Da qui l’importanza di una corretta ed equilibrata ali-
mentazione, che preveda, in parte, le stesse indicazioni che
abbiamo già fornito a proposito del collagene.
Occorre nutrirsi con cibi che contengono gli aminoacidi che
compongono l’elastina.
Sono molto utili le proteine cosiddette nobili, cioè carne, pesce,
latticini e uova. Ma possono servire anche le proteine vegetali,
fornite da questi alimenti: germe di grano, legumi (da consu-
mare soprattutto in abbinamento ai cereali), frutta a guscio,
semi (in particolare di girasole e zucca), soia.
Ricordiamo che l’abbinamento tra cereali e legumi, in quanti-
tà opportune, costituisce un complesso proteico ben equilibra-
to, utile a fornire aminoacidi essenziali.
Si parla in questo caso di “complementarietà proteica”, che la
cucina tradizionale mediterranea applica da secoli.

Esiste anche l’elastina idrolizzata


Anche l’elastina, come altre fibre di sostegno della pelle, non
può essere fornita al nostro corpo così com’è, attraverso inte-
gratori o prodotti cosmetici.

35
Si tratta infatti di una proteina complessa, che non può essere
assorbita per intero.
Perciò anche per l’elastina, come per il collagene, è stata elabo-
rata una forma idrolizzata, cioè sminuzzata in piccoli peptidi
che possono superare la barriera intestinale.
L’elastina idrolizzata viene prodotta da colture batteriche o da
proteine ricavate dai pesci, attraverso idrolisi enzimatica dei
tessuti connettivi che sono ricchi di elastina.
Però il processo di idrolisi rompe le strutture che danno a que-
sta fibra proteica le sue proprietà elastiche.
Quindi l’integratore che si ottiene non ha più proprietà elasti-
cizzanti. L’elastina idrolizzata può dunque arricchire l’organi-
smo di aminoacidi, soprattutto di glicina, prolina, alanina,
valina, ma non riesce a “elasticizzare” la pelle.
Ottiene comunque un effetto idratante e protettivo sullo stra-
to corneo. Se assunta in preparati assieme a collagene idroliz-
zato ne aumenta l’effetto rinforzante ed emolliente sul derma.

36
Elastina

Le smagliature: la pelle che cede


Le smagliature sono come piccole “crepe” che si formano all’in-
terno della cute a causa della rottura delle fibre del reticolo di
sostegno formato da elastina, fibrillina e collagene, per cause
diverse ma con un risultato identico: il tessuto in quel punto
perde le caratteristiche proprie della cute, ha un colore diverso,
non ha più pori né peluria. È come un piccolo “canyon” co-
perto da uno strato di cellule epiteliali che, non ricevendo nu-
trimento né idratazione, cambiano consistenza e colore fino a
diventare delle strie biancastre e madreperlacee.
Le smagliature infatti non si abbronzano, per cui in estate di-
ventano ancora più visibili.

I fattori che possono provocarle


Le cause che possono favorire la formazione di smagliature sono
numerose e diverse fra loro. Ecco quali sono i fattori principa-
li alla loro origine, ricordando che non sempre essi sono pre-
senti contemporaneamente.

• Predisposizioni genetiche - Quando in famiglia c’è predi-


sposizione al rilassamento dei tessuti ed alle smagliature, è bene
prendere serie misure di prevenzione.
• Pubertà - L’iperproduzione di ormoni surrenali e i bruschi
cambiamenti di peso e di statura favoriscono le smagliature.
• Gravidanza - In questo caso esse si formano per l’aumento
improvviso della tensione del tessuto cutaneo sull’addome e sui
fianchi e per l’iperproduzione ormonale.
• Obesità - Il forte eccesso di peso causa una iperdistensione
dei tessuti che sottopone la pelle a uno stress eccessivo.
• Diminuzioni molto veloci di peso - Le smagliature possono
essere legate a diete troppo drastiche con una riduzione del peso

37
molto rapida, collegate spesso a carenza di apporto di nutrien-
ti fondamentali: proteine, vitamine o lipidi.
• Terapie cortisoniche - È noto che le terapie cortisoniche,
soprattutto se prolungate nel tempo, provocano la degradazio-
ne delle fibre elastiniche. Ma anche l’utilizzo di corticosteroidi
o steroidi anabolizzanti, a causa del rapido aumento della mu-
scolatura, hanno lo stesso effetto.
• Attività muscolare - Quando si verifica un eccessivo stira-
mento cutaneo.
• Fattori endocrini - Soprattutto quando sono legati a uno
squilibrio nella produzione di ormoni corticosteroidei.
• Fattori patologici - Nella sindrome di Cushing le strie atro-
fiche del tessuto sono uno dei segni clinici caratteristici.

Le strategie per ridurle


Prima di arrivare al punto in cui le strie diventano perlacee e
profonde, si può intervenire con buone prospettive di relativo
successo, perché esistono ancora attività nel derma e nell’ipo-
derma. Non è possibile assicurare di ottenere la sparizione del-
le smagliature, perché questo non lo può garantire nemmeno
la miglior tecnologia del mondo nota al momento, ma attra-
verso opportuni trattamenti si può ottenere la diminuzione
dello spessore della stria e si può mantenere vivo e attivo il si-
stema di nutrimento, rinnovo e ossigenazione cellulare.
Per raggiungere questo obiettivo occorre fare tutto quello che
è necessario per “tener attivo”, il più possibile il tessuto cutaneo;
in questo modo le smagliature, oltre a diminuire di volume,
manterranno un colore più simile a quello della pelle, potranno
anche abbronzarsi ed essere quindi molto meno evidenti.
Insomma, la “fenditura” non si può rimarginare (almeno allo
stato attuale delle tecniche dermatologiche e cosmetiche) ma si
può assottigliare e rendere meno evidente.

38
Elastina

Le tecniche di intervento più efficaci


Per prima cosa occorre assolutamente riattivare la circolazione
superficiale nella zona, per far sì che il tessuto si risvegli.
A questo scopo si possono praticare esfoliazioni o peeling più
o meno profondi oppure si possono usare tecnologie di ultima
generazione come le radiofrequenze o i laser, che vengono ap-
plicate in istituti di estetica secondo metodiche medicali, con
risultati più o meno felici in base al grado di “profondità” del-
le strie e alla capacità di risposta del tessuto.
In ogni caso, qualsiasi percorso si scelga, le basi fondamentali
per ottenere risultati concreti sono: costanza, pazienza e pro-
dotti mirati ed efficaci.
Si possono seguire terapie mediche d’avanguardia o trattamen-
ti estetici sofisticatissimi ma in ogni caso è fondamentale l’im-
pegno che si mette nell’applicare ogni giorno i prodotti giusti,
anche a casa propria. Occorre prima di tutto rimuovere le cel-
lule morte che tendono a “cementarsi” sulla superficie cutanea;
in questo modo si favorisce il rinnovo dello strato epidermico,
perché le cellule nuove si producono in numero uguale a quel-
le che si distaccano ogni giorno.
Inoltre, quando si massaggia il prodotto esfoliante sulla parte
che interessa, si ottiene anche una iperemia, cioè la zona si
arrossa. Questo significa che c’è un maggior afflusso di sangue;
così il tessuto diventa più vivo e potrà assorbire meglio la crema
elasticizzante, nutriente e tonificante che viene spalmata subi-
to dopo l’applicazione dello scrub.

Un efficace scrub - Ecco come puoi praticare un utile


trattamento esfoliante sulla cute, anche allo scopo di combat-
tere le smagliature.
In una ciotola di vetro o ceramica versa 2 cucchiai di germe di
grano, 2 cucchiai di olio di avocado, un cucchiaio pieno di
semola di mais, acqua di hamamelis quanto basta per rendere

39
omogeneo il preparato. Amalgama bene con un bastoncino di
vetro o legno, fino a ottenere una crema leggermente granulo-
sa. Otterrai un quantitativo di composto sufficiente per tratta-
re la zona dell’addome. Usalo per massaggiare la parte interes-
sata per pochi minuti, facendo movimenti circolari, non
troppo violenti ma con una buona pressione. La pressione
necessaria dipende dalla zona interessata: su fianchi, addome,
parte esterna delle cosce sarà maggiore, mentre su décolleté,
seno, braccia e interno coscia i movimenti dovranno essere più
leggeri perché questi tessuti sono più delicati. Ricorda che
sull’addome i movimenti vanno da destra a sinistra.
Lascia ancora in posa altri 5 minuti, quindi risciacqua con
acqua tiepida e sulla parte leggermente arrossata tampona un
dischetto di cotone imbevuto di acqua di hamamelis.
Fai questo scrub tre volte la settimana per un mese, poi due
volte a settimana per due mesi e infine prosegui la cura della
pelle facendolo una volta a settimana.
L’olio di avocado contenuto nel composto per lo scrub è ricco
di gliceridi di acidi grassi, fitosteroli, vitamine liposolubili tra
cui vitamina E e betacarotene, quindi vitamina A. Ha ottime
potenzialità nutrienti, addolcenti, emollienti e riepitelizzanti;
inoltre si assorbe facilmente.

Una crema per il massaggio - Mescola 30 mg di burro


di karité, aggiungi il contenuto di una capsula di integratore
alimentare a base di collagene e vitamine, 2 gocce di olio es-
senziale di incenso, 2 gocce di olio essenziale di geranio, 4
gocce di olio essenziale di primerose. Amalgama bene gli in-
gredienti e versa il composto in un barattolino di vetro scuro
da chiudere ermeticamente e tenere in frigorifero. Prendi una
“nocciola” del prodotto e massaggialo ogni giorno sulle sma-
gliature fino a completo assorbimento. Consumalo al massimo
in due settimane.

40
Elastina

Nei giorni in cui non applichi lo scrub, passa sulla zona delle
smagliature, ma soltanto se sono sull’addome, sui fianchi e
sulla parte esterna delle cosce, un guanto di microfibra o di lino
per aumentare l’iperemia e far sì che la crema venga assorbita
meglio. Sulle zone più delicate, invece, passa una faldina di
cotone imbevuta di acqua e aceto di mele (una dose uguale
dell’uno e dell’altro dei due ingredienti).
Dopo aver preparato il composto puoi conservarlo in frigori-
fero ma non più di 15 giorni.
Dopo i primi due mesi di trattamento, puoi effettuare il mas-
saggio giornaliero alternando la crema descritta sopra con l’olio
di avocado, che potrai applicare anche su tutto il corpo.

41
Acido
ialuronico

Questa sostanza che si trova nello


strato profondo della pelle, ha la
capacità di assorbire e trattenere
un’elevata quantità di acqua; è
indispensabile per mantenere la pelle
idratata e tonica, anche perché fa da
legante con le altre fibre di sostegno.
Quando la sua presenza comincia a
diminuire, a causa del procedere degli
anni e degli effetti dei raggi solari, la
pelle manifesta cedimenti e rughe.
Con un’adeguata alimentazione e con i
trattamenti cosmetici più adatti è
possibile ripristinare la quantità di acido
ialuronico utile a restituire idratazione,
turgore e bellezza alla pelle.
Potente arma di bellezza

D
opo il collagene e l’elastina, la terza sostanza che
completa l’azione di sostegno e protezione della
nostra pelle è l’indispensabile acido ialuronico.
Si tratta di una piccola molecola, prodotta dal cor-
po umano e animale, dalla struttura filiforme, con una parte
finale a forma di gomitolo. Questa sostanza ha la fantastica
caratteristica di assorbire e trattenere acqua fino a 70/100 vol-
te il proprio peso e di rilasciarla man mano che la pelle perde
liquidi, a causa della continua evaporazione cutanea e in base
all’effettiva necessità del tessuto. Ciò avviene fino a quando
tutto nell’organismo funziona regolarmente, ma questo mec-
canismo comincia a incepparsi con l’avanzare degli anni e in
particolare quando si avvicina l’inizio della menopausa.
La scoperta dell’acido ialuronico avvenne nel 1934 ad opera di
Karl Meyer, biochimico della Columbia University e del suo
assistente, che isolarono questa molecola, allora sconosciuta,
nell’umor vitreo di un vitello.
La sua importanza emerse subito e si cominciò a usare questo
acido nelle cure oculistiche e ortopediche.
Solo dopo molti anni si scoprirono le sue potenzialità di inter-
vento nel settore estetico. All’inizio si ricavava soltanto dalle
creste di gallo (il tessuto più ricco in assoluto di acido ialuro-
nico), dal cordone ombelicale, dalla pelle e dalle cartilagini di
squalo, dall’umor vitreo di vitello.
Verso la metà degli anni Novanta del secolo scorso, però, l’e-
voluzione delle biotecnologie ha permesso di ricavare questa
molecola da colture batteriche, ottenendo un prodotto puro,
stabile e flessibile, chiamato Sodium hyaluronate.
Questa sostanza si è rivelata un potente strumento al servizio
della bellezza e della salute.

44
Acido ialuronico

Nei prodotti cosmetici e medicinali


Suddiviso in microparticelle di diverso peso molecolare con i
processi di idrolisi, l’acido ialuronico così prodotto ha la capa-
cità di essere assorbito dalla pelle nei suoi vari strati, con gran-
de precisione. Anche perché un’ulteriore caratteristica partico-
lare di questa sostanza è la sua biocompatibilità con la pelle,
per cui agisce sull’idratazione e a difesa dei tessuti come fosse
una sostanza prodotta dall’organismo.
Per questo motivo trova numerose ed efficaci applicazioni non
solo in ambito cosmetico ma anche in medicina e chirurgia.
L’applicazione di acido ialuronico su tessuti da ricostituire,
come succede negli interventi sui grandi ustionati, permette di
avere esiti cicatriziali più veloci, di bloccare la perdita di liqui-
di cutanei e di agire anche come difesa antibatterica.

In generale l’acido ialuronico consente di ripristinare la funzio-


ne originale dei nostri liquidi sinoviali, che con l’età perdono
elasticità; per questo viene usato anche in reumatologia e orto-
pedia, nella chirurgia oftalmica, nei problemi dell’orecchio e
delle pareti aortiche.
Ciò è possibile perché questa molecola, anche se creata dalla
biotecnologia, non corre il rischio di provocare rigetto. La pos-
sibilità di utilizzarla ha cambiato totalmente le prospettive di
intervento in alcune patologie e rappresenta un’efficace solu-
zione a un gran numero di problemi della pelle collegati all’in-
vecchiamento e all’azione dei raggi solari. L’acido ialuronico si
usa, come è noto, anche per realizzare filler da iniettare sotto
la cute e nella labbra a scopo estetico, per ridare turgore ai
tessuti; ma non tratteremo questo argomento, che rientra piut-
tosto nel campo della chirurgia estetica. Le proprietà dell’acido
ialuronico si possono sfruttare bene anche usando prodotti che
si applicano esternamente sulla pelle.

45
Conosciamolo meglio
Anche l’acido ialuronico si origina da aminoacidi, come suc-
cede per il collagene, l’elastina e le altre fibrille di sostegno. Dal
punto di vista chimico l’acido ialuronico è un polisaccaride
della famiglia degli aminoacidi zuccherini, meglio noti come
glicosaminoglicani (GAG), che fanno parte di un gel cemen-
tante detto “sostanza fondamentale”, che permea il derma.
In questo gel sono immerse anche le altre sostanze di sostegno,
come il collagene e l’elastina. La presenza dell’acido ialuronico
in questo tessuto è importantissima, data la sua capacità di
assorbire e trattenere liquidi. Agisce come una vera e propria
spugna, che, imbevendosi d’acqua, aumenta enormemente il
proprio volume e in questo modo riempie gli spazi cutanei e
fa da “legante” fra le altre fibre. Senza l’acido ialuronico tutta
l’impalcatura del tessuto di sostegno crollerebbe perché questa
sostanza è essenziale anche per la formazione della matrice che
contiene collagene, elastina acido ialuronico e le altre fibre ne-
cessarie al turgore e alla “tenuta” del tessuto cutaneo.
Però anche per questa molecola, l’avanzare dell’età fa diminu-
ire il ricambio fisiologico delle cellule e quindi si riduce la sua
presenza nel gel di sostegno della pelle.
La sostanza, in origine salda e compatta, comincia a sfaldarsi.
Questa involuzione determina l’assottigliamento e l’impoveri-
mento di tutto il tessuto che sorregge l’epidermide e provoca
gli avvallamenti e le rughe profonde che cominciano ad appa-
rire evidenti sulla pelle.

“Sodium hyaluronate” - Una soluzione al problema è


giunta con il processo biotecnologico dell’idrolizzazione pro-
teica e la possibilità di ottenere la molecola dell’acido ialuroni-
co da colture batteriche e lieviti. Questo ha permesso di otte-
nere una sostanza veramente attiva con capacità di trattenere

46
Acido ialuronico

l’acqua, di produrre film protettivi, con la possibilità di opera-


re in profondità nei tessuti, proprio là dove la sostanza si forma.
Quando compare il Sodium hyaluronate tra i componenti di
una crema, ciò significa che contiene acido ialuronico in forma
efficace per agire in profondità sulla nostra pelle e quindi è un
prodotto di qualità. Può capitare di trovare specificato sull’eti-
chetta, o sulle illustrazioni del prodotto, che si tratta di Sodium
hyaluronate ad alto peso molecolare, medio peso molecolare,
basso peso molecolare. Questo significa che nel siero o nella
crema si sono usate diverse “gradazioni” molecolari perché pos-
sano agire su diversi livelli: alto peso perché possa restare in
superficie, mantenere idratato lo strato corneo e formare il film
idrolipidico protettivo; medio peso per idratare e “rimpolpare”
il derma; basso peso per stimolare la produzione di nuove cel-
lule di acido ialuronico in profondità.

Il “fattore naturale di idratazione”


Parlando dell’acido ialuronico è importante fare riferimento a
un tema di cui si sente parlare spesso nell’ambito della cosme-
tica: il Natural Moisturizing Factor (NMF), cioè “fattore na-
turale di idratazione”. Questo termine compare anche sulle
etichette dei cosmetici, con la dicitura “NMF ricostituito”. In
parole povere si tratta di una protezione naturale che si trova
sulla nostra pelle, una miscela di sostanze che permea le lamel-
le dello strato corneo superficiale mantenendole umide.
Questa “barriera” è formata soprattutto da aminoacidi (acido
ialuronico e altri residui proteici delle cellule epiteliali), urea,
zuccheri e sali che si uniscono a sebo e sudore.
Si forma così una crema naturale protettiva molto efficace, che
viene chiamata tecnicamente “mantello idro acido lipidico”,
che fa da scudo alla pelle, e garantisce idratazione, nutrimento
e un grado di acidità (tra 4,5 e 5,5) che funziona da barriera

47
contro i germi patogeni. Essendo l’NMF idrosolubile, quando
si lava la pelle con acqua, saponi o detergenti, insieme allo
sporco si porta via anche questa emulsione idratante naturale.
Ed è a questo punto che, di solito, sentiamo la pelle che “tira”
e ci convinciamo che abbiamo la pelle secca e che lavarla con
l’acqua possa danneggiarla. Questa è una convinzione da sfa-
tare totalmente. È normale infatti che la pelle dia una sensa-
zione di “stiramento” nel momento in cui le abbiamo tolto
completamente il mantello di protezione, ma tutte le sostanze
tolte vengono ripristinate naturalmente nel giro di un paio
d’ore, o anche più, in base al grado di “salute” della pelle.
Quindi continuiamo tranquillamente a usare l’acqua per lavar-
ci e per togliere lo sporco o i residui di detergente, perché
questo trattamento alla pelle fa bene.
Infatti se la cute non viene pulita a dovere, si impigrisce e non
“lavora” più adeguatamente.
Se questo succede quando siamo un po’ avanti con gli anni, il
danno è ancora peggiore.

Agisce sulla cheratina e rende più liscia la pelle


Qual è in pratica l’effetto dell’acido ialuronico
sull’epidermide? Date le sue proprietà di trattenere l’acqua,
quando viene applicato sulla pelle ripristina il giusto grado di
umidità rallentando in modo fisiologico il processo di
evaporazione dell’acqua.
Questa azione umettante influisce sulle proprietà
meccaniche della cheratina, che diventa più flessibile ed
elastica, rendendo la pelle più liscia.

48
Acido ialuronico

Come sta la tua pelle?


Ecco un metodo per capire se la tua pelle è secca e quanto ha
bisogno di essere idratata.
Una sera lava bene la pelle, facendo un leggero scrub e deter-
gendola accuratamente con l’acqua, senza poi spalmare creme
o lozioni. Quindi vai a dormire e il mattino dopo controlla
attentamente lo stato della tua epidermide: se la senti ancora
“tirare” e si presenta molto secca, squamata, con tante rughet-
tine superficiali, allora vuol dire che ha bisogno di prodotti
nutrienti e idratanti. Se invece non “tira” ed è morbida e inte-
gra, significa che è già naturalmente idratata: il film idrolipidi-
co funziona bene.
Nel primo caso, se vuoi verificare quanto la tua pelle è secca e
quanto ha bisogno di idratazione, procedi poi un’altra sera (a
distanza di una settimana) a una successiva verifica. Dopo il
leggero scrub e dopo aver lavato a fondo la pelle, spruzzaci
sopra un buon tonico idratante non alcolico, quindi picchiet-
ta per far assorbire. Infine coricati, senza spalmare creme o
lozioni. Se il mattino dopo la pelle sarà ancora secca, vuol dire
che ha bisogno in abbondanza sia di nutrimento che di idrata-
zione. Se invece è abbastanza “morbida” vuol dire che le fun-
zioni cutanee sono ancora efficienti e basta applicare una nor-
male idratazione per mantenere in buone condizioni la pelle.

Ogni persona ha le proprie caratteristiche - Da


quanto scritto sopra si ricavano due concetti importanti: il
primo è che se passiamo sulla pelle un tonico idratante non
alcolico dopo la detersione, l’effetto di stiramento diminuisce
molto perché questo semplice apporto dona già alla pelle un
inizio di apporto idrico; il secondo concetto è che non tutte le
persone hanno bisogno delle stesse creme alla stessa età. Ognu-
no di noi ha un proprio codice genetico e un proprio stile di

49
vita e di lavoro; quindi bisogna valutare sempre il singolo caso
per decidere il trattamento migliore.
Sicuramente però è molto importante far sì che l’NMF si ri-
pristini rapidamente sulla pelle dopo la detersione. È impor-
tante perché quando la pelle perde il proprio “mantello di pro-
tezione” si chiude a riccio per difendersi e quindi ostacola
l’assorbimento delle creme.
Perché questo possa invece avvenire facilmente occorre che sia
ricostruito l’NMF.
Abbiamo visto che un tonico idratante può aiutare, ma sicura-
mente l’uso di una crema o una lozione contenenti MNF ri-
costituito sarebbe ancora più efficace.
Ma spalmare questi prodotti preziosi e biotecnologicamente
avanzati su una pelle coperta da uno strato corneo di cellule
morte oppure non ben detersa significherebbe ridurre di mol-
to i loro benefici. Quindi perdere qualche minuto per fare una
buona detersione e tonificazione prima di spalmare una crema
è sempre consigliabile.

50
Acido ialuronico

Cosa fare quando manca


Con il passare degli anni e con i danni prodotti dal sole, dall’am-
biente e dalle cattive abitudini, viene a diminuire la quantità
di acido ialuronico presente nei tessuti dell’organismo.
Questa carenza si fa sentire dagli strati più profondi dei tessu-
ti corporei fino alla superficie.
Ma proprio sullo strato più esterno della pelle, cioè sull’epider-
mide, si manifestano in anteprima i segni di invecchiamento
dovuti alla diminuzione dell’acido ialuronico.
La debolezza strutturale della pelle e i problemi estetici dovuti
alla mancanza di questo acido si mostrano prima sul viso e in
generale sulla pelle piuttosto che nelle articolazioni o in altre
parti del corpo in cui i gel ialuronici svolgono importanti fun-
zioni, come nei liquidi sinoviali.
Questo avviene perché la pelle è regolarmente esposta alle in-
temperie, all’inquinamento e all’effetto dei milioni di movi-
menti che facciamo giornalmente.
Le altre cause che riducono l’acido ialuronico sono: l’esposizio-
ne al sole, il fumo, un’alimentazione carente.
Quando viene a mancare l’acido ialuronico si altera il mantel-
lo idro-acido-lipidico e l’NMF che formano la sostanza idra-
tante, protettiva e cementante che tiene unite le cellule corne-
ali della cute.
Quindi la pelle perde più acqua del dovuto e prenderà l’aspet-
to avvizzito e rugoso che vogliamo evitare.
In questo caso occorre intervenire con una corretta alimenta-
zione (ricca di proteine e vitamine, soprattutto la C e la E) e
con i prodotti e i trattamenti giusti, che possono tenere lonta-
no il processo di declino della pelle.
Oggi a questo scopo è possibile usare l’acido ialuronico nei
cosmetici e si può far penetrare l’acqua in profondità usando
un altro ritrovato delle moderne biotecnologie: i liposomi.

51
Si tratta di minuscole particelle lipidiche che intrappolano le
molecole di acido ialuronico e permettono loro di raggiungere
gli strati profondi dei liquidi intracellulari; riescono così a pe-
netrare anche nelle membrane cellulari, dove lentamente i li-
posomi si sciolgono rilasciando l’acqua, anche nel corso delle
24 ore. Un effetto utile per ripristinare il “tono” della pelle.

Le strategie utili alle varie età


Quando si può cominciare a usare l’acido ialuronico per idra-
tare la pelle? In giovinezza per la cura della pelle bastano sem-
plici creme o emulsioni protettive a base di oli vegetali con
vitamina C; sono utili soprattutto d’inverno, nelle zone fredde
o molto ventose e nel caso di pelle delicata.
Con l’avanzare degli anni servono delle creme più ricche, con
principi attivi formati da collagene, elastina, acido ialuronico,oli
vegetali e vitamine A, C, E, F e del gruppo B.
Quindi a una ragazza di vent’anni possono bastare una buona
crema idratante con oli vegetali da usare notte e giorno, un
buon prodotto detergente e un tonico delicato. Invece per una
persona meno giovane occorre una strategia più articolata a
difesa della pelle. È utile intervenire attraverso diversi tratta-
menti, che qui riassumiamo.

Detersione: operazione fondamentale - Se la tua


pelle è molto secca e molto sciupata scegli un latte o una crema
detergenti ricchi di oli vegetali come l’olio di jojoba, di man-
dorle dolci o di argan, proteine idrolizzate della soia o di cere-
ali; occorre anche che il latte o la crema siano idrosolubili.
Infatti un detergente ricco di lipidi è meno aggressivo nei con-
fronti dei grassi cutanei (che sono molto preziosi) ma è impor-
tante che si possa asportare completamente con l’acqua, altri-
menti potrebbe causare antiestetici pori dilatati.

52
Acido ialuronico

Massaggia bene sulla pelle la crema o il latte detergente, che


così inglobano lo sporco. Passa il detergente una seconda volta
utilizzando anche un guanto di microfibra, così da pulire deli-
catamente ma perfettamente, aumentando anche l’irrorazione
sanguigna. Se dedichi ogni sera qualche minuto a questa ope-
razione potrai ottenere miglioramenti evidenti della condizio-
ne della pelle, perché spesso la puliamo in maniera inadeguata
e le creme che spalmiamo restano in superficie, causando a
volte la formazione di brufoli erroneamente considerati “acne
da stress” e quell’inestetismo noto come “pori dilatati”.
Gli occhi vanno struccati con un prodotto che rispetti la deli-
catezza della zona orbicolare; deve contenere sostanze emol-
lienti e calmanti a base ad esempio di camomilla o amamelide
e non deve essere troppo grasso.
Un consiglio: è bene non usare tutti i giorni un rimmel water-
proof perché per toglierlo occorrono sfregamenti troppo ener-
gici, che stressano la delicata pelle del contorno occhi.

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Tonificazione - Il tonico è spesso il grande assente nei no-
stri beauty case. Poche donne lo usano, eppure applicato subi-
to dopo la detersione, come abbiamo visto, migliora le condi-
zione della pelle e riduce il senso di “stiramento”.
Infatti, se ben scelto, il tonico promuove subito l’idratazione
ed aiuta a tenere chiusi i pori, facendoci anche risparmiare
parecchia crema.
Un tonico adatto per pelle secca e danneggiata dal tempo può
essere un’acqua agli estratti vegetali di ginseng, echinacea e
NMF ricostruito.

Idratazione - Per dare un buon apporto di acido ialuronico


è meglio preferire prodotti in emulsione o sierogel, perché sono
più facilmente assorbibili.
Se la pelle è molto secca, dopo aver fatto penetrare bene l’e-
mulsione o il siero, applica una piccola quantità di crema nu-
triente. Scegliere una crema nutriente in un mare di prodotti
disponibili non è facile.
L’ideale sarebbe avere una persona di fiducia che possa consi-
gliarti in base al tipo di pelle, alle tue esigenze e alla stagione;
può essere l’estetista che ha trattato la tua pelle e ne conosce le
caratteristiche. Comunque in generale le creme non si devono
scegliere in base alla marca ma per i contenuti, che devono
essere i più utili al tipo di pelle.
Di creme ottime antiage sono piene farmacie, erboristerie, pro-
fumerie, grande distribuzione. Come è possibile orientarsi? Una
buona regola è quella di provare un campioncino per valutare
il gradimento sulla pelle, perché anche la crema più famosa e
reclamizzata può non essere adatta alla tua epidermide. Non
siamo noi che dobbiamo adattarci a una crema ma è la crema
che si deve adattare a noi.
Un consiglio utile è quello di non usare prodotti troppo grassi
per la notte: spesso sono causa di pori dilatati perché se non

54
Acido ialuronico

vengono assorbiti bene, non lasciano respirare la pelle. I sieri o


le emulsioni sono meno grassi ma hanno principi attivi a volte
più efficaci; per cui, se la pelle non ha bisogno di troppi lipidi,
soprattutto in ambienti caldi ed in estate, questi sono da pre-
ferire. Controlla la tua pelle il mattino quando ti alzi: se è lu-
cida e untuosa, vuol dire che la crema che hai usato non è
stata assorbita bene e quindi devi scegliere una texture più leg-
gera. Non è dal grado di untuosità che si valuta l’effettivo va-
lore nutriente di una crema ma dal grado di “assorbibilità” che
ha sulla cute.
Anche il mattino la pelle va pulita bene per togliere i residui di
crema e la leggera sudorazione della notte con una piccola quan-
tità di detergente come fosse un sapone e, se si preferisce, una
schiuma o un syndet (“sapone non sapone”). Quindi tonifica
e applica la crema da giorno che può essere lo stesso siero o
emulsione all’acido ialuronico usato la sera.

Un altro consiglio utile: fai molta attenzione ad usare come


base di trucco i famosi primer perché, proprio per la loro fun-
zione, non sono idratanti o emollienti ma molto ricchi di sili-
coni e creano una pellicola che col tempo può rendere asfittica
la pelle. Quindi, vanno bene di tanto in tanto per un trucco
speciale, e così vengono usati dai truccatori professionisti.
I siliconi vengono usati nelle creme per dare loro una maggio-
re scorrevolezza e sensazione setosa sulla pelle, ma non devono
essere in quantità esagerate altrimenti creano un “film” occlu-
sivo sulla superficie, rischiando di inaridire l’epidermide senza
dare alcun nutrimento.
Per sapere se i siliconi sono presenti nel prodotto cosmetico che
usate prestate attenzione all’etichetta: se notate tra gli ingre-
dienti sostanze con il suffisso in -one oppure in -ane (per esem-
pio Dimethicone, Cyclopentasiloxane), essi sono dei siliconi.
Se tali ingredienti compaiono fra gli ultimi nell’etichetta signi-

55
fica che la loro quantità è minima, e quindi si possono usare,
ma se compaiono all’inizio della lista significa che sono in quan-
tità notevole e quindi da evitare.

Trucco - Per una pelle non più giovane, la scelta di un truc-


co adatto è particolarmente importante.
Esistono dei prodotti fondotinta fluidi a base di acido ialuro-
nico, vitamine e oli vegetali, che garantiscono idratazione e
pelle setosa tutto il giorno.

Siero o crema: cosa scegliere?


I sieri, che hanno una componente più acquosa e non
richiedono alte temperature per la loro composizione,
possono contenere principi attivi delicati e termolabili:
vitamine, sali minerali, aminoacidi (collagen, elastin, Sodium
hyaluronate), molecole “messaggero” come i liposomi e i
fitosomi, tutti in una concentrazione più elevata rispetto ai
prodotti cremosi. Hanno una maggiore penetrazione. Essendo
però carenti di sostanze grasse, sono meno nutrienti delle
creme. Un consiglio utile è utilizzare la formula in siero per
apportare velocemente e con maggiore facilità le sostanze
funzionali all’interno della cute e aggiungere dopo, quando il
siero è bene assorbito, una buona crema nutriente a base di
oli vegetali (come macadamia, borragine, jojoba o burro di
karité...) che apportano le sostanze liposolubili, come il
tocoferolo, di cui la pelle non può fare a meno. È importante
applicare il siero sulla pelle pulita e tonificata perché può
penetrare più facilmente. Le creme grasse invece
impediscono una buona penetrazione.

56
Acido ialuronico

Evita però le ciprie e i fard in polvere che “asciugano” la super-


ficie della pelle dando l’effetto di microrughe.
Anche gli ombretti troppo madreperlati possono dare lo stesso
effetto. Ci sono anche ottimi fard in crema e ombretti morbi-
dissimi con polveri e pigmenti naturali e arricchiti con acido
ialuronico che hanno un effetto naturale e compattante sulla
delicata pelle delle palpebre.
L’acido ialuronico fa ormai parte integrante delle linee di truc-
co, anche nei fondotinta compatti, nei rossetti e fard.
Molto interessanti sono i gloss all’acido ialuronico, che hanno
un’azione leggermente rimpolpante.
A volte contengono anche del peperoncino per una maggiore
azione di turgore perché il frutto di questa pianta (Capsicum
annuum) richiama più sangue in superficie e dona quindi un
effetto di maggior riempimento momentaneo.

57
Coenzima
Q10

È una sostanza ancora poco nota, di cui


si stanno studiando gli effetti, le
proprietà benefiche e le possibili
applicazioni anche per la bellezza della
pelle. La sua presenza è fondamentale
in tutte le cellule del corpo perché
assicura il rifornimento dell’energia vitale.
Inoltre è un potente antiossidante e
antiage. Serve a dare una maggiore
“carica” energetica alla pelle ed è utile
come supporto per reintegrare nella
pelle tutte le sostanze utili per
assicurarle il suo aspetto migliore. Va
assunto possibilmente accompagnato
da sostanze lipidiche e di preferenza
abbinato alla vitamina E.
Dà energia alle cellule

C
ome abbiamo già detto, l’invecchiamento della pelle
è provocato in gran parte anche dall’effetto dei radi-
cali liberi, che provocano la degenerazione cellulare.
Per mantenere in salute la pelle e per proteggere tut-
te le sostanze di sostegno dell’epidermide è quindi molto utile
l’opera degli antiossidanti, che neutralizzano i radicali liberi.
Uno tra i più potenti antiossidanti naturali è un enzima chia-
mato Coenzima Q10 (Co Q10), un elemento essenziale in ogni
singola cellula dell’organismo e che per questa presenza ubi-
quitaria viene anche chiamato “ubichinone” o vitamina Q.
Questa sostanza permette il funzionamento dei mitocondri,
piccoli organi presenti in tutte le cellule, che hanno il compito
di produrre l’energia necessaria alla sopravvivenza e all’attività
delle cellule stesse.

Il coenzima Q10 fu scoperto nel 1957 dal professor Crane,


dell’Università statunitense del Wisconsin. Identificò questa
sostanza nei mitocondri del cuore di un bue, e oggi sappiamo
che proprio nei tessuti cardiaci si riscontra la più alta concen-
trazione di Q10 proprio perché questo apparato ha maggior-
mente bisogno di energia per poter funzionare correttamente
e regolarmente, senza interruzione.
Nel 1978 il professor Peter Mitchel ricevette il premio Nobel
per la scoperta delle funzioni di questo importante enzima su
i cui effetti continuano gli studi e le ricerche.
Il coenzima Q10 viene prodotto e sintetizzato dal nostro orga-
nismo con la specifica funzione di dare energia alle cellule e di
proteggerle dagli effetti di eventuali attacchi dall’esterno e da
problemi di varia natura.
Senza questo enzima non ci sarebbe la vita cellulare perché

60
Coenzima Q10

mancherebbe l’energia e la cellula si spegnerebbe come un mo-


tore senza carburante. Ma esso è anche un potente antiossidan-
te e fa parte delle armi a disposizione del nostro corpo per
combattere i radicali liberi.

Gli enzimi in generale sono elementi fondamentali per con-


sentire lo svolgimento di tutte le reazioni biochimiche dell’or-
ganismo, sia quelle di “costruzione” che quelle di “distruzione”
(come l’elastasi, enzima che distrugge le fibre di elastina).
Proprio l’energia degli enzimi o coenzimi di “costruzione” come
il Co Q10 contrasta l’azione distruttiva di altre sostanze, difen-
dendo anche la vitamina E dall’azione dei radicali liberi.

Gli effetti benefici sul corpo


Ecco alcune delle attività che il coenzima Q10 svolge
all’interno del nostro organismo.
• Protegge le cellule neuronali.
• Aumenta la forza pompante del cuore.
• Protegge l’elastina ed il collagene prevenendo
l’invecchiamento non solo della pelle ma anche delle
articolazioni e delle ossa.
• Aumenta la forza muscolare e la resistenza durante
l’esercizio fisico.
• Contrasta l’istamina, quindi può attenuare le forme
allergiche stagionali.
• Aumenta l’ossigenazione e l’energia cellulare in tutte le
situazioni di forte stress ossidativo causato da tensioni,
ansia, affaticamento mentale e fisico, oppure malattie.

61
Quando il Q10 comincia a calare
Anche la produzione del coenzima Q10 tende a diminuire con
l’aumentare dell’età. Inoltre alcune patologie croniche, come
il diabete, i problemi cardiaci e malattie più gravi, ne determi-
nano un’ulteriore riduzione.
Anche alcuni farmaci, come le statine utilizzate per il control-
lo del colesterolo nel sangue, diminuiscono notevolmente i
livelli di Q10.
Le conseguenze della carenza di questo coenzima sono un calo
di energie, la stanchezza cronica, l’invecchiamento più rapido
della pelle, con aumento di rughe, rilassamento cutaneo e l’ap-
parizione di macchie senili.
Non è facile sapere esattamente quanto Q10 sia necessario per-
ché possa svolgere in pieno la sua azione antiossidante e pro-

62
Coenzima Q10

tettiva, ma è ragionevole pensare che dopo i cinquant’anni sia


opportuno aumentarne il quantitativo con integratori alimen-
tari soprattutto in periodi di forte stress.
È bene però sottolineare che affinché l’apporto di Q10 possa
essere efficace occorre che venga assunto assieme a una sostan-
za grassa, perché questa ne permette l’assimilazione nel corpo.
La sua azione poi è potenziata se il coenzima è abbinato alla
vitamina E (tocoferolo) e unita all’apporto di selenio e zinco.

Le fonti naturali più ricche


Il coenzima Q10 si trova in numerosi alimenti. Ecco quelli che
ne sono più ricchi.
• Carne rossa: in particolare quella di manzo (soprattutto fe-
gato e cuore), di cervo e di maiale.
• Carne bianca: vitello, tacchino, pollo.
• Pesce: sardine, sgombro, tonno, aringhe, salmone e, in mi-
nore quantità, anguille e trota.
• Uova: non hanno un alto contenuto di Q10 ma contengono
molta vitamina E, che amplifica i benefici del coenzima se as-
sunta assieme ad esso.
• Olio di soia, di oliva, di sesamo, di mais: i semi contengo-
no questo coenzima, oltre ad altre sostanze naturali prodigiose
per la salute.
• Semi, legumi e frutta: il coenzima si trova anche in questi
cibi: soia, azuki, arachidi, sesamo, pistacchi, noci, nocciole (an-
che tostati) e, in misura minore, castagne e mandorle.
• Ortaggi: spinaci, broccoli, peperoni, aglio, piselli, cavolfiori,
carote, patate, anche patate dolci.

Il metodo di cottura migliore per conservare i principi benefi-


ci nelle verdure resta sempre quello a vapore.
La bollitura, la cottura al forno o al cartoccio sono i sistemi

63
migliori per le carni mentre la frittura distrugge gran parte del
coenzima e delle vitamine.
Ricordiamo poi che per produrre e sintetizzare questa sostanza
liposolubile, che si attiva solamente in una soluzione oleosa,
occorre un’alimentazione che preveda l’assunzione di vitamine,
proteine e un giusto bilanciamento di sostanze lipidiche.

Aumenta i benefici della dieta mediterranea - Il


tipo di alimentazione chiamato “dieta mediterranea” è da tem-
po studiato per gli effetti salutari che apporta all’organismo.
Tale dieta si basa soprattutto su cereali, farine integrali, legumi,
proteine anche vegetali, pesce in buona parte “azzurro”, frutta,
verdura, olio di oliva, poca carne.
Ricercatori del Sofia University Hospital, presso l’Università di
Cordova hanno studiato l’influenza dei grassi sull’ossidazione
del DNA cellulare. Hanno confrontato gli effetti della dieta
mediterranea con quelli ottenuti dalla dieta standard america-
na; inoltre hanno voluto verificare se l’introduzione di Q10
possa rafforzare la protezione contro i danni ossidativi. Lo stu-
dio è stato effettuato su quattro gruppi formati da 10 uomini
e 10 donne ciascuno, tutti in età superiore a 65 anni che han-
no provato per 4 settimane 4 tipi diversi di dieta.
L’alimentazione era differente per il tipo di grassi introdotti
(saturi, monoinsaturi e polinsaturi), per l’uso di cereali e per
l’aggiunta di coenzima Q10.
I risultati hanno dimostrato che anche la sola dieta mediterra-
nea classica è efficace per aiutare a prevenire i danni dell’ossi-
dazione sul DNA e l’invecchiamento precoce.
La protezione contro i radicali liberi aumenta se si aggiunge
anche un’integrazione di Q10.
In questo modo si riduce il rischio che si ossidino grassi del
sangue e che si formino placche nelle arterie. Perciò serve a
prevenire le patologie cardiovascolari.

64
Coenzima Q10

Il Q10 in cosmetica
Dopo la scoperta dell’importanza del Q10 per una più poten-
te azione energetica e antiossidante, si è iniziato ad inserire
questa sostanza in prodotti cosmetici antiage riscontrando che
la presenza di questo enzima, aumentava l’efficacia dei prepa-
rati. Anche in questo caso, le ricerche hanno studiato le tecni-
che migliori per ottenere Q10 in forma tale da poter essere
efficace per l’uomo e facilmente assimilabile.
Il problema principale era trovare fonti di approvvigionamen-
to che non fossero di origine animale. Oggi il Q10 che trovia-
mo negli integratori e nei prodotti cosmetici può essere pro-
dotto tramite sintesi o tramite fermentazione di particolari
ceppi di lieviti che generano una sostanza molto simile a quel-
la prodotta dall’organismo. Questo prodotto è commercializ-
zato sotto forma di una polvere di colore giallo intenso, piut-
tosto costosa quando è di ottima qualità.
L’introduzione di questa sostanza nelle linee di prodotti antia-
ge è relativamente recente ma se ne possono già valutare gli
effetti positivi. L’apporto energetico di questo enzima può fare
la differenza, nel senso che può rappresentare la marcia in più,
il supporto di cui necessitano i prodotti cosmetici per integra-
re le sostanze carenti nella pelle. Si parla di supporto perché
questo enzima deve sempre essere unito ad altre sostanze, so-
prattutto oleose, e in modo particolare alla vitamina E.
Infatti in sinergia con la vitamina E il coenzima svolge ancora
più efficacemente la sua azione antiossidante contro i perossidi
che danneggiano il collagene e l’elastina.
Nelle formule dei prodotti cosmetici e negli integratori alimen-
tari il coenzima Q10 si può trovare sotto nomi leggermente
diversi, secondo le formulazioni proprie delle singole aziende.
Comunque i nomi più usati sono i seguenti: Ubiquinone, Ubi-
quinol, Coenzima Q10, Coenzyme Q10.

65
Come dare “energia” alla pelle
Non è faci usare la polvere concentrata di coenzima Q10 per
preparare in casa dei prodotti cosmetici, perché essa ha un
colore giallo acceso e molto persistente; usandola direttamente
si corre il rischio di colorare le cellule cheratiniche della super-
ficie della pelle di un evidente color tuorlo d’uovo.
Inoltre se ne devono usare quantitativi minimi, che sono dif-
ficili da gestire nelle preparazioni casalinghe.
La cosa migliore dunque per il “fai da te” è sfruttare gli oli
vegetali, i legumi e i cereali che sappiamo essere molto ricchi
di questo enzima e usarli per trattamenti utili a dare maggiore
energia alla pelle. Vediamo alcuni esempi di sostanze naturali
che si possono adoperare per trattamenti locali quando la pel-
le appare “stanca”.

66
Coenzima Q10

• Soia - La soia è un grande “scrigno vegetale” pieno di nu-


trienti utili all’uomo e di sostanze che servono per la salute del
corpo e in particolare per la pelle.
Nella farina di soia troviamo infatti numerose sostanze neces-
sarie a nutrire e rinforzare le strutture della pelle: gli aminoa-
cidi (dall’acido aspartico alla valina), i minerali (dal calcio al
selenio), la vitamina A (retinolo), la vitamina E (alfa-tocofero-
lo), la vitamina K, la tiamina, la riboflavina, la niacina, la co-
lina, il beta-carotene, oltre ad acidi grassi saturi, monoinsaturi,
polinsaturi e agli zuccheri.
L’olio estratto dai semi di soia (Glycine soja oil) è uno degli
ingredienti che si trovano più spesso nelle formulazioni di cre-
me anti-età, nutrienti e rassodanti.
La sua frazione insaponificabile contiene una forte percentua-
le di preziosi grassi essenziali: dal 5 al 10% di acido linolenico
e dal 40 al 50% di acido linoleico, oltre all’acido oleico.
L’olio di semi di soia stimola il rinnovamento cellulare, grazie
ai fitosteroli, che rendono anche la pelle vellutata e morbida.
Ottimo quindi per pelli secche e mature.

• Avocado - L’olio di avocado contiene acidi grassi monoin-


saturi e polinsaturi, fitosteroli, vitamine liposolubili tra le qua-
li il beta-carotene (vitamina A) e il tocoferolo (vitamina E).
È un olio dotato di notevoli qualità nutrienti, riepitalizzanti e
restitutive. Inoltre penetra facilmente nella pelle grazie alla sua
composizione sebo-simile, facilitando anche l’assorbimento di
altri principi attivi.

• Cacao - Anche la polvere di cacao puro (Teobroma cacao)


è un’altra sostanza naturale ricca di elementi preziosi per la
pelle. Contiene infatti polifenoli, tannini, lipidi, amine, caffei-
na, teobromina, proteine, zuccheri. Nel cacao si trovano anche
sali minerali e vitamine.

67
• Caffeina - Tra le sostanze importanti per dare energia alla
pelle, ha un posto d’onore la caffeina, alcaloide che si trova nel
caffè, cola, matè, guaranà e che è molto simile alla teobromina
contenuta nel cacao e alla teofillina delle foglie di tè.
La caffeina attiva il drenaggio dei tessuti e rimuove i liquidi
stagnanti per cui ha un’ottima funzione anti-edematosa.
Promuove anche l’attivazione della lipasi, cioè il meccanismo
di rimozione delle sostanze grasse dalle cellule adipose.
La presenza di caffeina o teobromina nelle creme per il contor-
no occhi, esercita una forte azione drenante sui ristagni che
provocano le antiestetiche “borse”.
Invece nelle creme e sieri per il viso questa sostanza, attivando
il microcircolo, aumenta l’ossigenazione cutanea ed il ricambio
delle cellule epiteliali

• Burro di cacao - Dalla spremitura dei semi di cacao si


estrae, oltre al cacao, anche il burro di cacao, dalle eccellenti
proprietà ammorbidenti e protettive.
Questa sostanza è molto usata nella confezione di prodotti di
bellezza nutrienti e restituivi. Si può adoperare anche per la
preparazione casalinga di cosmetici “fai da te”.

• Vitamina C - L’apporto di vitamina C è fondamentale


perché dalle varie sostanze nutrienti assunte dall’organismo si
possano produrre le fibre portanti della pelle.
Inoltre la vitamina C è un’arma contro l’invecchiamento della
pelle e favorisce il rinnovamento cellulare perché agisce come
esfoliante sullo strato corneo; in tal modo dona anche un’im-
mediata ossigenazione e luminosità alla pelle.
Si può utilizzare a questo scopo il contenuto di capsule di ace-
rola (frutto particolarmente ricco di vitamina C) da sciogliere
al momento dell’uso per non far ossidare la sostanza e da ap-
plicare direttamente sulla pelle.

68
Coenzima Q10

Una maschera contro l’invecchiamento


Usando alcuni degli ingredienti che abbiamo elencato possiamo
preparare una maschera antiage che costituisce un vero e pro-
prio concentrato di energia.
In una ciotola metti 2 cucchiai di farina di soia e un cucchiaio
raso di cacao; mescola bene e aggiungi un cucchiaio di olio di
semi di soia e la polvere di una capsula di estratto di acerola
sciolta in due cucchiai di acqua di rosa.
Amalgama molto bene tutti gli ingredienti e, se il preparato
risulta troppo solido, aggiungi delle gocce di tonico poco per
volta fino a ottenere un composto cremoso.
Applica su viso, collo e décolleté perfettamente detersi e lascia
in posa per un periodo di 10/15 minuti.
Quindi risciacqua, tonifica e massaggia su tutta la zona 5 goc-
ce di olio di soia mescolate a 5 gocce di olio di avocado, fino a
completo assorbimento.
Applica questa maschera una volta a settimana e ogni volta che
il tuo viso appare stanco e bisognoso di una sferzata di energia.

Impacco nutriente antirughe


Quando la tua pelle è particolarmente secca e devitalizzata,
puoi applicare il trattamento che di seguito consigliamo.
Aggiungi ad un cucchiaino di burro di cacao 10 gocce di olio
di soia, amalgama bene e massaggia su viso, collo e décolleté
dopo aver ben pulito la pelle. Lascia assorbire per almeno 20
minuti e, per aumentarne l’assorbimento, applica sopra la pel-
le delle garzine sterili imbevute di acqua di rose. Alla fine, con
le stesse garzine, togli l’eccesso e tonifica.
I trattamenti apporteranno miglioramenti immediati che con-
staterai anche nei giorni successivi: la pelle sarà più distesa,
turgida, luminosa e idratata.

69
Vitamina
C

La vitamina C è una sostanza davvero


fondamentale per il nostro organismo.
Oltre a potenziare il sistema immunitario
e consentire molte reazioni biochimiche
che servono alle attività fisiologiche, è
importantissima per la salute e la
bellezza della pelle. Infatti è un potente
antiossidante usato in campo
cosmetico perché molto efficace nel
contrastare gli effetti dell’invecchiamento
cutaneo. Inoltre serve a conservare la
quantità di collagene necessaria alla
pelle. Aiuta anche a schiarire le macchie
cutanee e combatte le infiammazioni
dell’epidermide, in particolare quelle
dovute all’effetto dei raggi ultravioletti.
Indispensabile per la salute

L
a vitamina C, o acido ascorbico, è una delle sostanze
fondamentali perché l’organismo umano possa “fun-
zionare” bene e mantenersi in salute.
Fa parte del gruppo di vitamine idrosolubili, cioè
quelle sostanze che si sciolgono in soluzione acquosa. Ha un
ruolo attivo nella maggior parte delle reazioni enzimatiche cel-
lulari che si verificano nell’organismo ed è quindi indispensa-
bile alla nostra vita. In particolare è anche fondamentale per la
pelle, la cui salute, consistenza ed elasticità dipende fortemen-
te dalle proprietà dell’acido ascorbico.
Questa sostanza così importante non viene però prodotta au-
tonomamente dall’organismo umano, mentre altri mammiferi
la “sintetizzano” da sé attraverso normali processi fisiologici.
L’uomo è quindi costretto ad assimilarla attraverso l’alimenta-
zione, mangiando i cibi che ne sono ricchi (soprattutto la frut-
ta e la verdura). Gli studi sulle proprietà della vitamina C han-
no confermato che questa sostanza è strettamente collegata alla
buona salute e alle aspettative di un vita lunga e attiva.
Al contrario la sua carenza blocca le reazioni enzimatiche e
rallenta il sistema antiossidante dell’organismo; di conseguen-
za viene favorito l’invecchiamento precoce e il photo-aging.

Se manca si rischia lo scorbuto


La carenza grave di questa vitamina si fa sentire dopo alcune
settimane di mancato apporto di cibi che ne contengono, per-
ché il corpo ha comunque un certo deposito accumulato; ma
se non si provvede a ripristinare la scorta i risultati sono dram-
matici perché si altera la funzionalità dei vasi sanguigni e que-
sto causa emorragie; la pelle si deteriora e si formano piaghe

72
Vitamina C

che non si rimarginano; le articolazioni e le ossa perdono ela-


sticità con conseguenze gravi. Questi sono i sintomi di una
particolare e grave malattia, chiamata scorbuto, abbastanza
frequente in passato e dovuta proprio alla carenza di vitamina
C. Essa provocò la morte di molti marinai, che trascorrevano
mesi in navigazione senza cibarsi di frutta e verdura freschi.
Solo nel XVI secolo proprio i marinai scoprirono che riusciva-
no ad evitare di ammalarsi di scorbuto mangiando frutta e
verdura freschi oppure, in mancanza di questi, l’estratto di aghi
di pino (oggi sappiamo fonte di vitamina C). Questo dato fu
confermato dalla Marina inglese e nel ’700 si cominciò a do-
tare gli equipaggi delle navi di cibi considerati “antiscorbuto”
e cioè: limoni, arance, lime, crauti, cavolo salato e malto. Tut-
ti alimenti che, come si scoprì più avanti, contengono tale vi-
tamina. Questa sostanza fu isolata e sintetizzata in laboratorio
nel 1934 e venne denominata vitamina C, oppure acido ascor-
bico, proprio in virtù delle sue proprietà antiscorbuto.

Le cause della carenza


La mancanza di vitamina C può essere dunque provocata da
un’alimentazione poco ricca di vitamine, ma anche da fattori
ambientali (l’inquinamento), oppure da abitudini nocive alla
salute (il fumo, l’alcol...). Sappiamo che chi fuma deve aumen-
tare molto l’apporto quotidiano di acido ascorbico perché vie-
ne “incenerito” dalle sigarette e lo stesso vale per chi consuma
alcolici in quantità superiori a quelle consigliate.
Anche l’eccessiva esposizione al sole nelle ore più calde “brucia”
letteralmente gran parte delle sostanze che costituiscono la di-
fesa della pelle, quindi soprattutto la vitamina C. Inoltre ma-
nifestano un maggior fabbisogno di acido ascorbico anche le
persone che praticano un’intensa attività sportiva e quelle che
conducono una vita frenetica e carica di stress.

73
La sua importanza per la pelle
Uno dei sintomi del fatto che il corpo ha bisogno di un mag-
giore apporto di vitamina C è anche una pelle spenta e opaca.
Infatti questa vitamina partecipa ai processi enzimatici che por-
tano alla formazione del collagene e dell’elastina ed alla biosin-
tesi dell’acido ialuronico, sostanze che garantiscono l’elasticità,
la resistenza e la tenuta di tutti i tessuti connettivi.
La vitamina C è fondamentale per la pelle, ma anche per i vasi
sanguigni che devono mantenersi il più possibile tonici ed ela-
stici perché possano stringersi e dilatarsi regolarmente favoren-
do il corretto flusso sanguigno.
Le alterazioni del microcircolo dovute alla mancanza di vita-
mina C sono all’origine di inestetismi quali couperose, secchez-
za cutanea, circolazione linfatica rallentata, che produce gon-
fiore soprattutto agli arti inferiori (ed è l’anticamera della
cellulite e di varie patologie).
In particolare la vitamina C è fondamentale per la produzione
del collagene, perché attiva una reazione chimica che si chiama
“idrossilazione”, che coinvolge la lisina e la prolina, due ami-
noacidi che costituiscono il collagene.
Ma l’acido ascorbico è importante per la pelle anche per le sue
proprietà antiossidanti: protegge le cellule dall’effetto dei radi-
cali liberi e migliora il ricambio cellulare. In più rigenera la
vitamina E, riattivandone la funzione antiossidante quando è
aggredita dai radicali liberi.
Inoltre la vitamina C regola la produzione di melanina ed è
quindi indicata nel trattamento delle discromie cutanee, siano
esse costituite da macchie scure o macchie bianche. Aumenta
anche l’ossigenazione delle cellule epiteliali, agendo in super-
ficie come una sorta di peeling enzimatico leggero ma estrema-
mente funzionale che permette anche un maggior assorbimen-
to delle sostanze nutritive.

74
Vitamina C

Quanta ne serve ogni giorno


Non esistono indicazioni univoche sulla dose raccomandata di
vitamina C da assumere ogni giorno. Le indicazioni date dalle
autorità delle varie nazioni o dagli organismi internazionali che
si occupano di salute sono diverse fra loro.
Negli ultimi anni la tendenza è quella di consigliare delle dosi
quotidiane superiore a quelle che venivano indicate in passato.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la dose mini-
ma giornaliera deve essere di 45 mg al giorno per gli adulti. Il
ministero della Salute degli Stati Uniti consiglia per gli adulti
una dose quotidiana da 70 a 120 mg.

Le dosi consigliate - In Italia i Livelli di assunzione rac-


comandata per i nutrienti (Larn) aggiornati nel 2012 indicano
le dosi giornaliere di vitamina C che qui di seguito riportiamo.
Come si può notare, le dosi consigliate per i maschi sono su-
periori a quelle indicate per le femmine (tranne per le donne
in gravidanza o che allattano, che hanno una necessità maggio-
re di questa vitamina).

• Bambini 1-3 anni: 40 mg


• Bambini 4-6 anni: 50 mg
• Bambini 7-10 anni: 65 mg
• Maschi 11-14 anni: 95 mg
• Maschi 15-17 anni: 105 mg
• Femmine 11-14 anni: 75 mg
• Femmine 15-17 anni: 85 mg
• Maschi oltre i 18 anni: 105 mg
• Femmine oltre i 18 anni: 85 mg
• In gravidanza: 100 mg
• Durante l’allattamento: 130 mg
• Per i fumatori la dose va aumentata notevolmente, almeno
di 30 mg al giorno.

75
Per avere un termine di riferimento pratico sulle quantità quo-
tidiane che si possono assumere con la frutta, possiamo dire
che un kiwi di medie dimensioni apporta 45-60 milligrammi
di acido ascorbico e che un’arancia di grandi dimensioni ne
contiene anche una quantità superiore.
Quindi uno o due di questi frutti sono più che sufficienti a
garantire la quantità minima necessaria di vitamina C.

Come fare scorta di vitamina C


Il modo più semplice e completo per fare scorta di vitamina C
è mangiare regolarmente i vegetali che ne contengono. Salvo il
caso della necessità di apporti particolarmente elevati di vita-
mina C, assumerne attraverso i vegetali è preferibile piuttosto
che usare integratori; infatti frutta e verdura contengono anche
bioflavonoidi che sono molto attivi contro i radicali liberi.
Inoltre i bioflavonoidi si “alleano” con la vitamina C, con cui
agiscono in simbiosi. Mangiando i vegetali quindi si moltipli-
ca l’effetto antiossidante della vitamina C.
Tra le fonti naturali più generose di vitamina C - oltre ai clas-
sici alimenti che conosciamo (agrumi, kiwi, peperoni e pepe-
roncini, frutti di bosco, broccoli, frutta e verdura fresca in ge-
nere) - vi sono alcuni frutti “esotici” e poco noti, che sono i più
ricchi in assoluto di questa sostanza.
Essi sono in particolare: kakadu plum (Terminalia ferdinandia-
na) con ben 3.200-5.000 mg di vitamina C per 100 g, acerola
(Malpighia glabra) 1.200-3.000 mg di vitamina C per 100 g,
poi camu camu (Myrciaria dubia McVaugh) con 2.000-3.000
mg, rosa canina (Rosa canina): 300-1.200 mg per 100 g, bao-
bab (Adansonia digitata): 300 mg per 100 g.
Un altro vegetale esotico che contiene un’elevata quantità di
acido ascorbico è l’ambla (Emblica officinalis), una pianta ar-
borea di origine indiana.

76
Vitamina C

I vegetali che ne contengono di più - Ecco la classi-


fica dei frutti e delle verdure più ricchi di vitamina C (il con-
tenuto di vitamina è espresso in mg ogni 100 g di cibo).

• Kakadu plum: 3.200-5.000


• Camu camu: 2.000-3.000
• Acerola: 1.200-3.000
• Rosa canina: 1.200
• Uva, succo: 340
• Baobab, frutti: 300
• Peperoncini piccanti: 229
• Ribes: 200
• Peperoni rossi e gialli: 166
• Prezzemolo: 162
• Bacche di goji fresche: 148
• Peperoni verdi: 127
• Rughetta o rucola: 110
• Kiwi: 85
• Foglie di rapa: 81
• Cavolfiore, crudo: 59
• Lattuga da taglio: 59
• Spinaci, crudi: 54
• Clementine: 54
• Fragole: 54
• Cavoletti di Bruxelles bolliti: 52
• Cavolo cappuccio rosso: 52
• Tarassaco: 52
• Arance: 50
• Limoni: 50
• Litchi: 49
• Radicchio verde: 46
• Succo di arance: 44
• Succo di limoni: 43

77
Meglio freschi e maturi - Occorre ricordare che la quan-
tità di vitamina C presente nel vegetale diminuisce rapidamen-
te e può essere ridotta anche dalla cottura.
Per ottenere il maggior quantitativo di vitamina bisognerebbe
mangiare i vegetali ben maturi, vicino al luogo di produzione,
freschi. Se non è sempre possibile trovare frutta e verdura ma-
turata naturalmente e a chilometro zero, si possono però sce-
gliere prodotti di stagione, da coltivazione biologica, control-
landone la provenienza. Meglio mangiarli a crudo o con una
leggera cottura a vapore. I centrifugati sono un ottimo metodo
per consumare verdura e frutta fresca e cruda. Si possono rea-
lizzare cocktail gustosi mescolandoli a piacimento.

Fare il pieno con gli integratori


Se non è possibile fare il pieno di vitamina C mangiando i
vegetali e se ne occorrono delle dosi molto forti per far fronte a
situazioni particolari, allora è possibile fare uso di integratori
appositi. Si tratta solitamente di compresse che contengono
concentrati di acido ascorbico estratto da acerola o da rosa
canina. Di solito le compresse contengono 500 o 1.000 mg di
vitamina C. Attenzione a non abusarne, ma un leggero
sovradosaggio di vitamina C non è drammatico, perché il
surplus viene eliminato attraverso i reni e il sudore. Il problema
può nascere nel caso di quantità così elevate che l’organismo
non riesce ad eliminarle. In questi casi si possono avere
dissenteria, nausee e problemi di alterazione nell’assorbimento
del ferro nel sangue. Comunque si sconsiglia di superare la
dose di 200 mg al giorno.

78
Vitamina C

Utilissimi i frullati e i centrifugati


Con frutta, verdura e altri ingredienti ricchi di acido ascorbico
si possono realizzare in casa degli ottimi concentrati di vitami-
na: gustosi, sani e pieni di principi attivi salutari. Basta sceglie-
re come ingredienti i vegetali che contengono maggiori dosi di
vitamina C. Ecco due esempi di semplici e gustose preparazio-
ni benefiche per la salute.

• Frullato - Prendi un kiwi, mezza arancia, 10 mirtilli, 2 pic-


cole inflorescenze di broccolo crudo, un cucchiaino di polvere
di Baobab, 20 dl di latte di soia; frulla tutti gli ingredienti e
bevi il composto subito dopo la preparazione.

• Centrifugato - Metti nella centrifuga 3 inflorescenze di broc-


coli crudi, un mazzetto di rucola, 3 foglie di lattuga, 20 dl di
succo di mela puro; centrifuga il tutto, poi aggiungi un cuc-
chiaino di camu camu che avrai fatto sciogliere in 10 dl di
acqua; mescola bene e consuma subito.

Quelli che abbiamo riportato sono solo due esempi di prepa-


razioni casalinghe che apportano vitamina C in quantità. Gli
ingredienti possono variare in base alla stagione ed al proprio
gusto personale, con un apporto di vitamine più o meno simi-
le. Sono ottimi spuntini nutrienti, che aiutano a seguire una
corretta alimentazione e servono per dimagrire.

Questi “concentrati” di vitamina C sono utili in particolare


prima della stagione fredda, perché aiutano ad aumentare le
nostre difese contro il rischio di malanni invernali.
Servono anche in primavera perché depurano l’organismo dopo
la stasi invernale e accrescono le scorte di vitamine e antiossi-
danti che servono per proteggere la pelle dai danni, spesso dan-
nosi, dei raggi ultravioletti.

79
Trattamenti con la vitamina C
Se la vitamina C è indispensabile come componente dei cibi,
lo è altrettanto come ingrediente di preparati cosmetici antiage
che svolgono un’azione ristrutturante, tonificante, elasticizzan-
te, nutriente e idratante.
Per superare il grosso problema dell’assorbimento cutaneo, che
nel caso della vitamina C è particolarmente difficoltoso, si è
arrivati all’utilizzo di particolari microvettori, che fanno pene-
trare l’acido ascorbico là dove serve.
Infatti si usano i liposomi (estratti da lipidi) e i fitosomi (estrat-
ti da vegetali, soprattutto dalla soia), per “intrappolare” questa
sostanza, superare la barriera cutanea e arrivare agli strati pro-
fondi della pelle, salvaguardandone la funzionalità e le proprie-
tà. Solo le creme tecnologicamente all’avanguardia riescono in
questo difficile compito. Ma ci sono altri sistemi per far assor-

80
Vitamina C

bire l’acido ascorbico alla pelle: usare la forma liofilizzata, sciol-


ta al momento dell’utilizzo o in fiale, di solito scure, per pro-
teggere la vitamina dalla luce.
Così la sostanza viene assorbita nella parte superficiale della
pelle ma ottiene ugualmente effetti notevoli perché “pulisce”
lo strato corneo e ossigena l’epidermide. Aiuta a idratare e il-
luminare la pelle e permette un migliore assorbimento delle
creme. In questo modo si possono fare trattamenti efficacissimi
anche con semplici ingredienti disponibili a casa nostra.

Le proprietà dell’amla, frutto indiano - Tra i vari


ingredienti che si possono usare per sfruttare gli effetti della
vitamina C è interessante la polvere di amla (Emblica officina-
lis). Si tratta di una pianta, conosciuta anche come amalaki,
che cresce nelle foreste dell’India ed è usata nelle formule me-
dicinali ayurvediche da 5.000 anni.
Questo frutto, poco noto in Occidente, contiene una forte
concentrazione di vitamina C e una notevole quantità di bio-
flavonoidi, le sostanze che la natura abbina alla vitamina C per
completarne l’azione antiossidante.
Esperimenti eseguiti di recente in Giappone hanno dimostrato
che questo frutto racchiude alti livelli di superossido dismuta-
se (SOD), un potente antiossidante, vero e proprio “distrutto-
re” dei radicali liberi.

Maschera schiarente e idratante - In una ciotola non


di metallo metti un cucchiaio di polvere di amla, unisci un
cucchiaio di acqua tiepida per far sciogliere bene la polvere,
quindi aggiungi un cucchiaio di argilla bianca ventilata (caoli-
no) e un cucchiaio di olio di germe di grano.
Amalgama bene e aggiungi un altro cucchiaio, o più, di acqua,
fino a ottenere una crema morbida.
Applica la maschera sulla pelle del viso, del collo, del décolleté

81
e sul dorso delle mani perfettamente detersi. Lascia in posa per
10/15 minuti, quindi risciacqua con acqua tiepida.
Questa maschera va applicata una volta a settimana se hai la
pelle secca, fessurizzata e asfittica. Se invece hai la cute molto
delicata e tendente ad arrossarsi, usala una volta ogni 15 gior-
ni e solo se hai la pelle particolarmente secca.
Dopo il trattamento tonifica con acqua di calendula o con un
tonico contenente NMF ricostruito.
La pelle diventerà subito più chiara, luminosa, compatta; inol-
tre assorbirà molto meglio le creme.

Crema per pelle disidratata e fessurizzata - Quan-


do la pelle è inaridita e presenta delle fessurizzazioni sottili si-
gnifica che ha bisogno di un trattamento idratante e rinforzan-
te, con l’apporto anche della vitamina C.
Puoi eseguire un trattamento efficace anche in casa. In un cuc-
chiaino di burro di karité amalgama 2 gocce di olio essenziale
di rosa mosqueta e mezzo cucchiaino di polvere di açai sciolto
in un cucchiaino di tonico.
Mescola i vari ingredienti fino ad avere una crema omogenea.
Massaggia fino al completo assorbimento.

Per la pelle devitalizzata e asfittica - Mescola 1 cuc-


chiaino di gel di aloe vera, un cucchiaino di olio di macadamia,
2 gocce di olio essenziale di ylang ylang, mezzo cucchiaino di
polvere di baobab fatta sciogliere in un cucchiaino di tonico e
aggiungi mezzo cucchiaino di polvere di riso, per rendere la
crema più corposa.
Mescola fino ad ottenere un impasto omogeneo (se fosse trop-
po liquido aggiungi un poco di polvere di riso). Applica sul
viso una volta alla settimana come fosse una maschera. Tieni
in posa 10 minuti e, prima di sciacquare, massaggia per far
assorbire ancora meglio l’emulsione.

82
Vitamina C

Le macchie cutanee e la vitamina C


Il problema delle macchie cutanee è particolarmente sentito da
parte delle donne. L’apparizione di queste macchie è dovuta
solo in parte all’età e alla predisposizione personale, perché esse
sono principalmente dovute ai danni dell’esposizione al sole.
Non possiamo fare a meno di ribadire che gli effetti dei raggi
solari sono responsabili almeno per il 50% dell’invecchiamen-
to cutaneo precoce. Anche le macchie brune o bianche che
appaiono sulla pelle sono dovute nella maggior parte dei casi
alle aggressioni degli ultravioletti.
La pelle, colpita dai raggi solari, si difende come può. La sua
maggiore arma di difesa immediata è la melanina, che quando
l’esposizione al sole è graduale e non troppo prolungata, dona
un progressivo colore bronzeo alla nostra pelle.
Invece le macchie di melanina si formano in modo abnorme e
irregolare nel caso di esposizione troppo intensa e prolungata,
che dà origine ad eritemi.
Gli eritemi solari sono vere “ferite” profonde della pelle, che
provocano danni al derma.
Perciò è molto probabile che le macchie cutanee si formino
dove c’è stata questa “ferita”. Le macchie brune sono dovute a
un eccessivo sviluppo di melanina, mentre quelle bianche si
formano quando le cellule di melanina in quel punto hanno
cessato di riprodursi.
Altre cause delle macchie cutanee sono anche alcuni medicina-
li, come antibiotici, diuretici, pillole anticoncezionali, sempre
però con la catalizzazione dei raggi del sole.
La gravidanza può causare altri tipi di macchie, dette “panno
gravidico”, che non hanno origine dal sole ma che con il sole
possono aggravarsi.
Quando le macchie si sono formate, per ridurle si possono
applicare i trattamenti dermatologici, sia medicali che estetici,
che prevedono sempre il ricorso alla vitamina C.

83
Per ridurre le macchie - Prima detergi e tonifica la pelle,
poi fai un impacco: in una ciotola metti due cucchiai di acqua
di calendula, aggiungi il contenuto di una capsula di acerola e
mescola bene per sciogliere. Imbevi del composto 5/6 garzine
sterili (quelle quadrate 8x8) e applicale non troppo sgocciolan-
ti su guance, fronte e décolleté. Tienile in posa 10 minuti,
quindi toglile e picchietta ancora sulla zona il rimanente liqui-
do. Sulla pelle ancora umida massaggia una delle creme con
vitamina C descritte in precendenza. Fai questo impacco due
volte a settimana per due mesi per poter vedere dei migliora-
menti. Le macchie comunque sono difficili da cancellare del
tutto, spesso nemmeno il laser riesce a farle sparire. Se hai la
pelle delicata, pratica l’impacco una volta ogni 10 giorni.
Un prodotto di origine naturale che ha dato buoni risultati
sulle macchie è l’acido cogico, tratto dalla pula di riso fermen-
tata, in preparati arricchiti con vitamina C. Ma anche in questo
caso ci vuole molta pazienza e costanza con i trattamenti.

84
Vitamina C

La vitamina contro la “buccia d’arancia”


I trattamenti a base di vitamina C sono efficaci anche per con-
trastare il primo apparire della cellulite e della pelle a buccia
d’arancia. Ecco le procedure da seguire.

• Scrub - In una ciotola di vetro o plastica metti un cucchiaio


di polvere di amla, un cucchiaio di fondi di caffè, 3 gocce di
olio essenziale di Ruscus aculeatus (rusco), 3 gocce di olio es-
senziale di Betula alba (betulla), aggiungi acqua quanto basta
per rendere l’impasto morbido e mescola con un bastoncino di
vetro o legno.
Massaggia il preparato su gambe e addome per 4/5 minuti,
quindi tieni ancora in posa per 5 minuti e infine sciacqua.
Sulla pelle ancora umida massaggia un mix formato da un
cucchiaio di gel di aloe vera, un cucchiaio di olio di Vitis vini-
fera, un cucchiaino di polvere di amla, un cucchiaino di burro
di karité. Amalgama bene e massaggia le gambe con movimen-
ti dal basso in alto, leggere frizioni sulle ginocchia e leggeri
pizzicotti soltanto sull’esterno delle cosce. Sull’addome mas-
saggia con movimenti lenti e circolari in senso antiorario.
Il massaggio va fatto una volta al giorno per almeno un mese,
poi 2 o 3 volte a settimana.
Lo scrub va praticato due volte a settimana per un mese e poi
una sola volta a settimana. Quando non fai lo scrub puoi mi-
gliorare la circolazione capillare usando ogni giorno un guanto
di lino o di microfibra.

85
Vitamina
E

Questa vitamina è una delle armi più


efficaci per contrastare l’invecchiamento
della pelle. Oltre a essere un efficace
antiossidante, la vitamina E (tocoferolo)
aiuta a mantenere la pelle liscia e
morbida, perché evita l’eccessiva
traspirazione. Inoltre difende
l’epidermide anche dai raggi ultravioletti,
dal fumo e dallo smog. Questa preziosa
sostanza si trova in molti cibi,
soprattutto oli vegetali e in particolare
l’olio di germe di grano.
È spesso tra gli ingredienti dei prodotti
cosmetici, anche perché aiuta a
conservare nel tempo la loro efficacia,
proteggendoli dall’ossidazione.
Un potente antiage

L
a vitamina E fa parte del gruppo delle vitamine lipo-
solubili, cioè sostanze che si sciolgono in soluzione
grassa ed è un potente antiossidante, presente nell’or-
ganismo umano sotto forma di due gruppi di sostan-
ze, detti tocotrianoli e tocoferoli. Biologicamente il beta-toco-
ferolo è la forma della vitamina E più potente ed attiva ed è
quella che partecipa a tutto il metabolismo cutaneo la ragione
per cui la troviamo così spesso tra gli ingredienti delle creme
cosmetiche. La vitamina E fu identificata nel 1922 come una
sostanza in grado di prevenire la morte fetale e di consentire il
mantenimento della fertilità nel mondo animale. Ma soltanto
nel 1936 nell’olio di germe di grano venne isolato un fattore
con la stessa attività biologica della vitamina E ma estratto da
un vegetale e non da tessuto animale.
Solo da pochi decenni, in seguito a numerosi studi successivi,
conosciamo con certezza come agiscono nell’organismo le vi-
tamine indispensabili ed è soltanto negli ultimi anni che sono
stati svolti studi approfonditi sui radicali liberi, sui loro effetti
dannosi per le cellule e sulle sostanze che li possono limitare.
La vitamina E è un importante fattore che previene l’ossidazio-
ne degli acidi grassi polinsaturi provocata dai radicali liberi, di
cui riesce a bloccare l’azione.
Questa vitamina è utile anche per neutralizzare i radicali liberi
che si formano a causa dei raggi UV, del fumo, dello stress,
dell’inquinamento; questi radicali degradano gli acidi grassi
della pelle, che sono determinanti per consentire che si realizzi
la sintesi del collagene.
Il tocoferolo è particolarmente affine alle membrane cellulari,
che riesce a penetrare, ed è quindi in grado di proteggere effi-
cacemente le cellule dai danni causati dall’azione dei radicali.

88
Vitamina E

Viene assorbito nel corso della digestione e metabolizzato dal


fegato; buone dosi di questa vitamina si trovano in molti cibi
comuni; quindi, se l’alimentazione è varia e completa, e se non
si soffre di patologie particolari, normalmente ognuno di noi
ha a disposizione una scorta sufficiente di vitamina E.
Infatti sono abbastanza rari i casi di carenza di tale vitamina.

In quali alimenti si trova


Le fonti più importanti di vitamina E sono molti semi e gli oli
vegetali non raffinati da essi estratti.
Altri alimenti che ne contengono sono le parti grasse delle
carni animali, il tuorlo d’uovo, i cereali integrali, la frutta sec-
ca e molti altri tipi di frutta e verdura.
Ecco un elenco di alcune fonti alimentari particolarmente ric-
che di questa sostanza, con l’indicazione dei mg di vitamina E
contenuti in 100 g di cibo.

• Olio di germe di grano: 140 mg


• Olio di nocciole: 47 mg
• Olio di semi di girasole: 41 mg
• Peperoncino in polvere: 38 mg
• Semi di girasole: 23 mg
• Curry in polvere: 22 mg
• Olio di semi di lino: 18 mg
• Nocciole: 15 mg
• Olio di oliva: 15 mg
• Olio di soia: 10
• Avocado: 6 mg
• Tuorlo d’uovo: 3 mg
Molti vegetali poi contengono da 1 a 2 mg di vitamina E ogni
100 g: peperoni, kiwi, asparagi, spinaci, broccoli, crescione,
ceci, cereali integrali...

89
Le quantità giornaliere consigliate - Le dosi quoti-
diane indicate per la popolazione italiana in base ai Larn (Li-
velli di assunzione raccomandati per i nutrienti) vanno dai 4
mg al giorno per i lattanti, salendo progressivamente fino ai 12
mg consigliati per le donne adulte (15 mg durante l’allattamen-
to) e i 13 per i maschi adulti.
Si può notare, dalle quantità di vitamina E contenute nei cibi
prima elencati, che non è difficile assumerne una dose suffi-
ciente se si segue una normale alimentazione bilanciata e so-
prattutto ricca di vegetali.

Oli vegetali preziosi per creare un film protettivo


L’elenco delle fonti naturali di vitamina E ci mostra quanti oli
vegetali sono ricchi di questa sostanza e quanto possano
essere utili alla pelle. Infatti si è scoperto che gli oli estratti
da semi e frutti, contengono sostanze grasse simili al sebo
cutaneo. Essi apportano infatti acidi grassi polinsaturi
analoghi a quelli presenti sul “film” lipidico che protegge la
pelle, che quindi li riconosce come propri e li lascia passare.
L’importanza di questo fattore è facilmente immaginabile:
con l’uso degli oli naturali abbiamo l’opportunità di
ripristinare le sostanze grasse che la pelle non riesce più a
produrre in quantità sufficiente. Possiamo così anche limitare
la perdita d’acqua nei tessuti perché, quando manca lo strato
lipidico, la pelle si inaridisce più facilmente.
Attraverso l’azione degli oli vegetali possiamo migliorare
l’idratazione superficiale e aumentiamo le sostanze lipidiche
nello strato corneo, che costituiscono la “barriera” che
trattiene l’umidità cutanea.

90
Vitamina E

Idrata e rivitalizza la cute


La vitamina E è in grado di proteggere la pelle dai danni cau-
sati da processi naturali come la disidratazione e l’invecchia-
mento; la difende anche dalle alterazioni provocate dai fattori
ambientali, come le radiazioni, i raggi ultravioletti, lo smog e
gli agenti atmosferici.
Questa sostanza è facilmente assorbita dallo strato corneo, dove
contribuisce a preservare le ceramidi (altro elemento fonda-
mentale di protezione della pelle) e limitare quindi la cosiddet-
ta Tewl (Trans epidermial water loss) ovvero l’evaporazione
dell’acqua attraverso i pori della pelle.
Per questo è considerata anche un efficace idratante. Ma la sua
azione arriva anche in profondità, perché, se correttamente
veicolata, la vitamina E riesce ad attraversare la membrana cel-

91
lulare apportando le sostanze che sono fondamentali per la
buona salute delle cellule.
Con l’aumento di vitamina E nell’alimentazione, nei prodotti
cosmetici e, se necessario, aiutandosi in modo intelligente con
integratori opportuni, si può ovviare ai danni del sole e preser-

Protegge le ceramidi, “scudo” dell’epidermide


Spesso troviamo il termine “ceramide” nelle etichette delle
creme cosmetiche, nelle brochure e nella pubblicità. Le
ceramidi sono sostanze di natura lipidica che si formano nel
tessuto epidermico dal disfacimento delle cellule epiteliali.
L’acqua contenuta nell’epidermide evapora, le sostanze
grasse risalgono alla superficie e vanno a disporsi, in forma
di piccole vescicole, tra le cellule dello strato corneo, come il
cemento steso tra i mattoni di una costruzione. E in un certo
senso in modo analogo al cemento si comportano le
ceramidi, dando protezione alla parte più esposta della pelle.
Infatti mantengono maggiormente l’idratazione e l’elasticità
dello strato corneo, e fanno da scudo contro l’ingresso di
sostanze dannose. Anche queste preziose sostanze, però, si
riducono con l’avanzare dell’età, diminuendo la funzionalità
della barriera cutanea. Occorre dunque fornirle al corpo e lo
si può fare attraverso sostanze lipidiche naturali, come gli oli
vegetali. Ma è molto importante proteggerle anche con la
vitamina E, per preservarle dall’ossidazione.
Anche le ceramidi sono state riprodotte artificialmente con la
biotecnologia, ma sono tra le sostanze più difficili da
utilizzare, anche perché particolarmente grasse e quindi non
adatte a tutti i tipi di pelle.

92
Vitamina E

vare dall’invecchiamento precoce la pelle offrendole un effica-


ce strumento di difesa.
In virtù di queste considerazioni, la presenza di vitamina E
risulta essenziale nei cosmetici restitutivi, quelli che si usano
per esempio durante e dopo una prolungata esposizione al sole;
è utile anche in tutte le creme o emulsioni idratanti, nutrienti,
antirughe e rivitalizzanti, perché l’azione di questa sostanza è
fondamentale per tutti i prodotti antiage.

La vitamina E nei prodotti cosmetici


La presenza di vitamina E nei cosmetici si può riconoscere
quando nella lista degli ingredienti troviamo le sostanze Toco-
pherol oppure Tocopheryl acetate.
Le due forme di tocoferolo sono leggermente diverse; il Toco-
pherol è dotato di un maggiore potere antiossidante e conser-
vante, mentre il Tocopheryl acetate viene usato maggiormente
perché più stabile nella sua composizione.
Oggi possiamo usare creme con principi attivi naturali, sebo-
simili, che possono agire molto più attivamente di quanto non
fosse possibile in passato.
Hanno consistenza leggera e non occlusiva, e sono dotate di
sistemi che permettono di veicolare le sostanze proteiche fon-
damentali nelle strategie antiage, come il collagene, l’elastina e
l’acido ialuronico.
C’è un’altra caratteristica del tocoferolo che ne fa un elemento
indispensabile in un prodotto cosmetico di qualità: la vitamina
E aiuta anche a proteggere e conservare nel tempo il prodotto.
Inserito nelle preparazioni dei prodotti cosmetici, il tocoferolo
difende dall’ossidazione e dall’irrancidimento le parti oleose di
creme ed emulsioni.
Inizialmente i principi attivi contenenti vitamina E che veni-
vano usati erano tratti dal mondo animale (famosi sono stati

93
gli estratti di placenta ) uniti a sostanze lipidiche di provenien-
za petrolchimica: i “mineral oil” o petrolati. Il petrolatum e la
paraffina liquida sono da anni impiegati in alcuni prodotti
cosmetici e in alcune creme. I petrolati creano una efficiente
pellicola protettiva sulla pelle, che può però essere occlusiva e
interferire eccessivamente con la traspirazione cutanea, bloc-
candola e quindi danneggiando la pelle. Inoltre non sono bio-
degradabili e, per alcuni di essi, a causa di possibili impurità
presenti al loro interno, è stato lanciato il sospetto che possano
essere cancerogeni. Le norme a tutela del consumatore preve-
dono che le sostanze chimiche possano essere usate nei prodot-
ti cosmetici soltanto se non compaiono nella lista delle sostan-
ze che potrebbero favorire il cancro.

Quando una crema o un prodotto cosmetico è privo di con-


servanti sintetici, come i parabeni, porta sull’etichetta la scrit-
ta “Preservative free”. Quando è privo di grassi minerali sulla
confezione si trova scritto “Mineral oil free” oppure “No pe-
trolati” o diciture simili. Queste indicazioni sono importanti,
perché ci segnalano l’assenza di componenti chimici che po-
trebbero essere dannosi per la pelle.

Di fronte a queste considerazioni è importante sapere che esi-


stono oli spremuti da frutti e cereali che possono fornire alla
pelle le sostanze lipidiche e le vitamine così necessarie alla sua
salute, in particolare il tocoferolo.
Inoltre le ricerche svolte in tutto il mondo permettono di sco-
prire continuamente altri frutti, piante ed erbe che contengono
principi attivi dalle notevoli proprietà anche in campo cosme-
tico. La natura si sta dimostrando un immenso serbatoio di
sostanze utili all’uomo, perché nel corso di milioni di anni di
evoluzione le piante hanno elaborato principi attivi molto ef-
ficaci per proteggere se stesse, ma utili anche all’uomo.

94
Vitamina E

Trattamenti a base di vitamina E


L’olio di germe di grano (Triticum sativum) è la maggiore fon-
te naturale di vitamina E. Si ottiene dalla spremitura a freddo,
senza solventi, dell’embrione della cariosside (parte nobile del
chicco) del frumento. Ha un gusto gradevole e può quindi
essere usato come condimento; si può adoperare anche misce-
lato all’olio extravergine d’oliva.
Oltre che per la vitamina E è consigliato anche per l’alta con-
centrazione di acido linoleico, della famiglia degli Omega, ef-
ficace per il controllo di colesterolo e trigliceridi nel sangue.
Lo trovi nei negozi di alimentazione biologica, come olio ali-
mentare, mentre nelle erboristerie, farmacie e parafarmacie, lo
trovi in comodi opercoli o capsule che contengono quantità
concentrate di prodotto facilmente utilizzabili anche nelle cure
cosmetiche giornaliere.

95
Colazione per nutrire anche la pelle - Un altro modo
per assumere il germe di grano è sotto forma di farina.
Ecco come la puoi usare a colazione: metti un cucchiaio di
farina di germe di grano e un cucchiaio di farina di avena in
una tazza di latte di mandorle o di soia. Mescola bene e con-
suma la miscela unitamente a un frutto di stagione. È un’otti-
ma colazione e un modo per assumere vitamina E, nutrirsi in
modo sano e assicurare benefici alla pelle.

Scrub per la cute inaridita - Se hai la pelle secca, opaca


e spenta puoi usare questo trattamento.
Pulisci bene la pelle di viso, collo e décolleté con uno scrub
composto da un cucchiaio di miele biologico in cui avrai amal-
gamato un cucchiaino di zucchero di canna.
Massaggia delicatamente con movimenti a piccoli cerchi, quin-
di sciacqua con acqua tiepida. Poi passa sul viso un’acqua flo-

96
Vitamina E

reale di calendula, quindi, sulla pelle ancora umida, fai assor-


bire il contenuto di un opercolo di vitamina E. Esegui questo
trattamento tutte le sere per un mese e potrai constatare un
netto miglioramento delle condizioni della tua cute.

Come arricchire la crema nutriente - Per aggiungere


alla tua crema nutriente altre sostanze utili alla pelle, puoi ad-
dizionare 2 gocce di olio di germe di grano a una noce di crema.
Amalgama e massaggia su viso, collo, décolleté e mani. È una
soluzione assai valida quando la pelle è molto secca e provata
da agenti esterni come freddo, vento, sole.

Trattamento per levigare la pelle - Ecco un tratta-


mento per avere una pelle più liscia su tutto il corpo. Inizia
dallo scrub, con 2 cucchiai di farina di germe di grano mesco-
lata a un cucchiaio di olio di germe di grano, un cucchiaio di
miele biologico, 3 gocce di olio essenziale di palmarosa (Cymbo-
pogon martinii) e acqua di hamamelis quanto basta per rende-
re il composto omogeneo. Mescola gli ingredienti e sfrega dol-
cemente il preparato su tutto il corpo. Poi sciacqua.
Dopo lo scrub, sulla pelle ancora umida, esegui un massaggio
con una miscela composta da 10 gocce di olio di germe di
grano mescolate a 10 gocce di olio di mandorle dolci.
Fai lo scrub una volta a settimana e massaggia la miscela di olio
di germe di grano e di olio di mandorle tutti i giorni per un
mese: constaterai il cambiamento.

Impacco per i capelli e il cuoio capelluto - L’olio


di germe di grano è ottimo anche come impacco pre-shampo
per capelli inariditi, sfibrati, fragili, decolorati. Spalmalo sui
capelli, lascialo agire per 5 minuti e poi fai il tuo shampoo come
di consueto. L’impacco è benefico anche per curare il cuoio
capelluto arido, che tende a squamarsi.

97
Altri oli vegetali antinvecchiamento
Oltre all’olio di germe di grano, che è il più ricco di vitamina
E, anche altri oli vegetali contengono questa vitamina e altre
sostanze naturali preziose per la pelle, in particolare per con-
trastare l’invecchiamento precoce. Vediamo alcuni esempi.

• Olio di argan (Argania spinosa) - Si ricava dalla spremitu-


ra dei semi dell’albero di argania, che cresce in Marocco.
Quest’olio è ricco di vitamine E e A, oltre che di acidi grassi
polinsaturi. Nutre la pelle secca e disidratata ed entra nelle
formulazioni di numerose creme antiage.

• Olio di jojoba (Simmondsia chinensis) - Viene estratto dai


semi di un secolare albero dei deserti di Arizona, California e
Messico; in realtà si presenta come una cera dotata di sorpren-
dente fluidità, che viene assorbita facilmente dalla pelle.

98
Vitamina E

Dal punto di vista chimico è un complesso lipidico sebo-simi-


le; ha un effetto protettivo, emolliente, anche leggermente di-
sinfettante, adatto a tutti i tipi di pelle, anche nei casi di cute
asfittica e seborroica.

• Olio di riso (Oryza sativa) - Si estrae dalla crusca del riso


ed è ricco di vitamina E, inoltre è stabile e biologicamente
compatibile con la pelle; la nutre e la idrata. Contiene anche
gamma-orizanolo, utile come filtro contro i raggi UVA, moti-
vo per cui è molto utilizzato nei prodotti solari.

• Olio di mandorle dolci (Prunus amygdalus dulcis ) - Un


olio emolliente, nutriente, elasticizzante; è il più usato nei pro-
dotti cosmetici sia per gli adulti che nelle linee specifiche per i
bambini. Contiene sostanze emollienti e anche vitamina E; è
adatto a pelli disidratate e alipiche.

• Olio di semi di soia (Glycine soja oil) - Quest’olio estratto


dalla soia stimola il rinnovamento cellulare, grazie ai fitostero-
li, che rendono la pelle particolarmente vellutata e morbida.
Anche questo è un ottimo prodotti antiage.

99
Zinco
e selenio

Anche i minerali, contenuti in


piccolissime dosi in tutto l’organismo,
sono fondamentali per garantire la
salute e la consistenza della pelle.
Lo zinco serve per consentire la
produzione di collagene, elastina e
acido ialuronico; stimola la formazione
di cellule epiteliali e viene usato nei
prodotti cosmetici per equilibrare la
produzione di sebo e per schermare
la pelle dai raggi ultravioletti.
Il selenio difende le cellule cutanee
dall’invecchiamento provocato dai
radicali liberi; lo zinco e il selenio
insieme sono ancora più efficaci
per proteggere e rinforzare la pelle.
In piccole dosi ma preziosi

I
l nostro corpo è ricco di minerali, presenti in quantità
infinitesimali, ma importantissimi per consentire le rea-
zioni chimiche e fisiche che sono alla base di molte fun-
zioni biologiche.
I minerali presenti nel nostro organismo sono decine; sono
presenti nel sangue, nei tessuti, negli organi e nei liquidi cor-
porei, dove partecipano a numerosi processi enzimatici e me-
tabolici. I minerali agiscono come “architravi” per migliaia di
enzimi e di composti chimici contribuendo a regolare l’attività
di tutti i tessuti.
Essi, pur rappresentano una percentuale molto bassa del peso
corporeo totale, solo il 4%, rivestono, per il corretto funziona-
mento dell’organismo, un’importanza enorme. Essi si possono
suddividere in vari gruppi, secondo la quantità che si trova nel
corpo cioè, in ordine decrescente: macroelementi, microele-
menti, oligoelementi e minerali estranei (quelli che non servo-
no per le funzioni corporee, ma arrivano nell’organismo attra-
verso l’alimentazione o fattori ambientali).
I macroelementi presenti in maggiore quantità nel nostro or-
ganismo, e molto noti per le importanti funzioni che svolgono
nel corpo sono: calcio, fosforo, sodio, potassio e magnesio.
I microelementi sono quelli di cui l’organismo ha bisogno gior-
nalmente in quantità che vanno da 1 a 100 milligrammi; tra
essi vi sono anche lo zinco e il selenio.
Si tratta di due minerali molto importanti per la salute della
pelle, perché sono al centro di numerosi meccanismi fisiologi-
ci che permettono ai nostri tessuti di mantenersi giovani e sani
a lungo. Lo zinco e il selenio, oltre ad attivare singolarmente
importanti funzioni fisiologiche, quando agiscono insieme ot-
tengono effetti ancora più benefici.

102
Zinco e selenio

Zinco: antiossidante e cicatrizzante


Lo zinco è un minerale che ha numerose proprietà tra le quali
spicca l’azione antiossidante. Piccole quantità di zinco si tro-
vano in ogni cellula, a cui garantiscono protezione dai danni
dei radicali liberi. Partecipa inoltre a formare e ad attivare mol-
te sostanze enzimatiche, rendendosi indispensabile per il buon
funzionamento di vari apparati organici, come il sistema im-
munitario, per la metabolizzazione dei principi nutritivi (so-
prattutto carboidrati), l’assorbimento delle vitamine, la forma-
zione delle proteine e la produzione di energia.
Favorisce la guarigione di ferite e scottature, agevolando e ve-
locizzando i processi di cicatrizzazione di piccole lesioni come
escoriazioni e tagli. Inoltre contribuisce ad aumentare la pro-
duzione cellulare del tessuto cutaneo, garantendo il funziona-
mento di tutti i processi collegati allo stato ottimale della pelle,
come la sintesi di collagene e di acido ialuronico.
Lo zinco è inoltre fondamentale per il corretto funzionamento
di delicati meccanismi ormonali, dell’attività muscolare e del
funzionamento degli organi sensoriali. Viene assorbito a livel-
lo dell’intestino tenue e le quantità in eccedenza sono elimina-
te per via intestinale e, in minima parte, per via urinaria o at-
traverso la normale traspirazione della pelle.

Gli alimenti che ne contengono


I cibi da cui si può assimilare lo zinco (che come tutti gli altri
minerali non viene prodotto dal corpo umano) sono: carne
rossa, fegato, pesce, crostacei, ostriche, lievito di birra, latte e
latticini, uova, cereali integrali e loro farine, legumi, cacao, semi
di zucca e di cumino. Invece nella frutta e verdura il quantita-
tivo è scarso e di difficile assorbimento.
Il fabbisogno quotidiano di zinco per una persona adulta è di

103
circa 10-12 milligrammi al giorno, dosaggio che una sana ed
equilibrata alimentazione di tipo mediterraneo può garantire,
ma ci sono alcuni aspetti di cui bisogna tenere conto.
Terreni impoveriti e diserbanti chimici diminuiscono i conte-
nuti di minerali nel terreno con conseguenze per tutta la cate-
na alimentare a cominciare dall’erba che nutrirà gli animali fino
alla netta diminuzione di questo prezioso elemento nei nostri
cibi. Bisogna poi considerare la necessità di maggiori quantita-
tivi di zinco col passare degli anni, quando i ritmi metabolici
cominciano a diminuire e stress, stili di vita, malattie e medi-
cinali ne “bruciano” di più.

Le conseguenze della sua mancanza - La carenza di


una quantità adeguata di zinco nell’organismo provoca spossa-
tezza psicofisica per la ridotta produzione di energia, dolori
articolari e muscolari, difficoltà di guarigione in casi di lesioni
della pelle ed infezioni, rilassamento cutaneo e smagliature.
In generale provoca un invecchiamento precoce di tutto l’ap-
parato dermico e l’indebolimento di unghie e capelli, perché
lo zinco costituisce uno dei fattori che ne garantiscono la ro-
bustezza. Le unghie diventano fragili e presentano macchie
chiare, i capelli diventano sottili e sfibrati. La carenza di zinco
diminuisce l’assorbimento delle vitamine e rallenta il metabo-
lismo delle proteine, causando la diminuzione e alterazione
delle fibre di collagene e acido ialuronico.
In caso di evidente carenza di zinco è utile ricorrere all’assun-
zione di integratori di questo minerale, se ci sono difficoltà ad
approvvigionarsene attraverso gli alimenti. Si possono così au-
mentare le difese immunitarie, potenziare l’azione contro i ra-
dicali liberi e migliorare la struttura cutanea, con un più solido
sostegno a tutta l’impalcatura che sostiene la pelle. Occorre,
però, non esagerare nei quantitativi, poiché dosi massicce di
zinco possono causare nausee e problemi intestinali.

104
Zinco e selenio

Lo zinco nei prodotti cosmetici


In commercio esistono diversi integratori e preparati a base di
zinco. Essi contengono spesso lo zinco unito ad altri elementi,
per facilitare l’assimilazione e lo sfruttamento delle sue proprie-
tà. Tra i composti che vengono utilizzati ricordiamo il solfato
di zinco, il gluconato di zinco (che contiene anche glucosio),
l’acetato di zinco (che si ricava combinando zinco con acido
acetico) e citrato di zinco (un composto di zinco e acido citri-
co). Questi composti servono per ripristinare le scorte di zinco
e potenziare i suoi effetti sull’organismo, tra cui quelli a favore
della salute della pelle. Lo zinco, che entra in varie forme nei
preparati cosmetici, è importante per alcune sue particolari
funzioni. Agisce come equilibratore della produzione sebacea
ed è quindi uno degli ingredienti che fanno parte di molti
prodotti contro l’acne nelle sue varie forme. In alcuni casi è
unito ad un altro minerale, lo zolfo.
Ma è presente anche nelle linee idratanti e restitutive dove lo
troviamo sotto forma di sale di zinco ovvero Zinco PCA (Zinc
PCA). Grazie alla facilità con cui viene assorbito, può espleta-
re ancora meglio le proprietà di legare e trattenere l’acqua, in
prodotti per il viso e per i capelli, e di agire come antiseborroi-
co e disinfiammante nelle forme acneiche.

L’ossido di zinco - Troviamo spesso questo minerale sotto


forma di ossido di zinco (Zinc oxide), che si presenta come una
polvere bianca, fine, insolubile in acqua. Questa protegge dal-
le irritazioni poiché forma sulla cute una barriera protettiva,
molto utile nelle creme antiarrossamento per i neonati ma,
grazie alla capacità dello zinco di favorire la rimarginazione dei
tessuti, è indicata anche per curare lesioni cutanee più gravi,
come le piaghe da decubito.
Questa polvere bianca e brillante ha un’altra importante carat-
teristica ed è quella di riflettere e disperdere le radiazioni sola-

105
ri nocive, soprattutto i raggi UVA, quelli a maggior lunghezza
d’onda, che agiscono negli strati profondi della pelle (mentre
il biossido di titanio fa da scudo ai raggi UVB, quelli più su-
perficiali ed eritematogeni). Troviamo quindi l’ossido di zinco
in molti dei prodotti solari più aggiornati.
L’unico svantaggio di questa polvere è quello di lasciare sulla
pelle uno strato biancastro, non molto apprezzabile dal punto
di vista estetico, ma questa traccia è la garanzia dell’effettiva
azione schermante.
L’ossido di zinco è usato anche come colorante nei prodotti di
make-up vegetali e viene indicato sulle etichette con la sigla CI
77947. L’uso di questa polvere impalpabile a base minerale
trova sempre maggiori applicazioni nei prodotti cosmetici e
nelle linee di trucco che usano sostanze naturali per creare for-
mule sempre più dermocompatibili.

106
Zinco e selenio

Il selenio scudo delle cellule


Il selenio è un altro dei minerali essenziali per la buona salute
dell’intero organismo ed è una sostanza antiossidante e quindi
protettiva ed antiage.
Il selenio protegge infatti la cellula dall’ossidazione provocata
dai radicali liberi, che possono danneggiarne l’integrità ed ac-
celerare i processi di invecchiamento. Questo minerale è un
cofattore che interviene nell’attività dell’enzima glutatione pe-
rossidasi e nell’attivazione dell’enzima superossidodismutasi
(detto brevemente SOD) i quali difendono la cellula dai radi-
cali liberi e assicurano solidità alla membrana cellulare.
Lo stesso selenio inoltre attiva la formazione del coenzima Q10,
fondamentale per rinforzare e dare energia alla pelle.
Con lo zinco e il rame il selenio partecipa alla sintesi del colla-
gene e dell’acido ialuronico.
Agisce in sinergia con tutte le vitamine, in particolare con la
vitamina E ed è quindi un minerale fondamentale per mante-
nere la pelle nelle migliori condizioni.
Insieme allo zinco e allo iodio garantisce il giusto funziona-
mento della tiroide e quindi di tutto il metabolismo alimenta-
re. Per questo viene spesso propagandato come “il minerale che
aiuta a dimagrire”. Però, prima di usarlo per stimolare la tiroi-
de, è bene consultare il medico, perché la ghiandola è un orga-
no molto delicato. Inoltre bisogna ricordare anche che il selenio
aumenta la fluidificazione del sangue.
Le tabelle dei Livelli di assunzione raccomandata per i nutrien-
ti (Larn) indicano in 50/55 microgrammi al giorno il fabbiso-
gno di selenio di un adulto in condizioni normali.
Ma anche per il selenio, le malattie, i medicinali (come corti-
sone e diuretici) l’alcol e il fumo hanno un’azione distruttiva,
per cui in alcune situazioni di particolare necessità occorre as-
sumerne di più, affinché l’organismo possa averne a sufficienza.

107
Gli alimenti che ne contengono di più
I cibi più ricchi di selenio sono il lievito di birra, la soia, il
pesce azzurro, il merluzzo, i frutti di mare come le ostriche,
carne, frattaglie, latte e derivati, cereali integrali e i frutti a
guscio, prima di tutti la noce brasiliana che ne contiene una
dose abbondante. Naturalmente la percentuale di questo mi-
cronutriente che si trova nei cibi dipende dalla quantità del
minerale presente nel terreno. Le famose patate al selenio ven-
gono prodotte spargendo questo minerale sul suolo al momen-
to della concimazione, così il raccolto ne conterrà una maggio-
re quantità. Per capire quali conseguenze una carenza cronica
di questo micronutriente possa provocare nell’organismo, si
può fare riferimento alla patologia cardiaca detta “Morbo di
Keshan”, diffusa nella regione della Cina da cui prende il nome
e dovuta al fatto che il terreno in queste zone è particolarmen-
te povero di selenio.
Lo sviluppo di questa patologia si può fermare rifornendo il
corpo del minerale con l’alimentazione o con integratori.

Effetti della mancanza di selenio


La carenza di selenio rende l’organismo più esposto a malattie
per l’indebolimento delle difese immunitarie, riduce la produ-
zione di sebo, causando l’aumento della secchezza cutanea e di
collagene, elastina e acido ialuronico.
Tutto questo porta a una netta perdita di elasticità, compattez-
za, nutrimento e idratazione della pelle, con un’accelerazione
dell’invecchiamento cutaneo.
Può essere di aiuto in questi casi l’assunzione di un integratore
alimentare che contenga zinco, da usare nei momenti in cui ci
si sente particolarmente spossati e quando pelle, capelli e unghie
sono fragili, opachi e senza vitalità. Lo zinco dunque, oltre ad
apportare energia darà anche nutrimento e turgore alla pelle.

108
Zinco e selenio

Lo zinco e il selenio insieme


Unire all’azione del selenio quella dello zinco aumenta i bene-
fici che queste due sostanze possono dare al corpo, soprattutto
alla salute e alla consistenza della pelle così come all’insieme
delle funzioni che agevolano il mantenimento dell’aspetto gio-
vane della cute. Si consiglia di associare all’uso di questi due
minerali anche quello delle vitamine E e C che ne favoriscono
l’assorbimento e potenziano tutte le funzioni collegate al me-
tabolismo cutaneo. Il trattamento con integratori andrebbe
proseguito per almeno un mese.

I trattamenti sulla pelle


Utilizzare zinco, selenio e vitamine E e C come integratori
alimentari è un’ottima strategia per migliorare dall’interno le
condizioni della pelle.
Usando poi il selenio e lo zinco sull’epidermide come prodot-
ti cosmetici, spesso abbinati fra loro, si possono combattere
molti disturbi della pelle ed è possibile migliorarne le condi-
zioni generali. Vediamo alcuni esempi dei trattamenti che si
possono eseguire.

Contro l’acne da stress - C’è una forma di acne che non


riguarda l’adolescenza ma l’età adulta e in particolare le donne
intorno alla menopausa; questo disturbo è in aumento in tut-
to il mondo ed è conosciuto come “acne da stress”.
Quali ne sono le cause? Prima di tutto la predisposizione, poi
il disordine ormonale di questa età, speculare rispetto all’ado-
lescenza. Ma una grande responsabilità è legata proprio allo
stress, tant’è vero che in Inghilterra questo inestetismo cutaneo
viene chiamato “acne della donna manager”.
La presenza di questo disturbo crea dei problemi particolari,

109
perché in questa età la pelle ha bisogno di creme nutrienti, che
a loro volta possono essere causa di ulteriori brufoli.
Se queste creme non vengono assorbite bene restano in super-
ficie, creando un effetto occlusivo che favorisce la formazione
di comedoni e impedisce la necessaria ossigenazione della pel-
le. In questo caso occorre migliorare la situazione dall’interno,
con integrazioni di zinco, di selenio e di vitamine C ed E.
Si può sfruttare l’azione dello zinco come sebo-equilibrante e
disinfettante, mentre in questi casi lo zolfo non è indicato per-
ché troppo essiccante.

Lo zinco applicato sul viso - Un intervento efficace per


la cura della pelle, anche in situazioni difficili come l’acne da
stress, è l’applicazione di zinco direttamente sulla cute.
Apri una capsula di integratore di zinco, che trovi sotto forma
di polvere alimentare, scioglila in un cucchiaino di tonico anal-
colico e distribuiscila su tutto il viso perfettamente deterso,
aiutandoti con una garzina sterile. Esegui questa operazione
lentamente per far sì che la pelle assorba bene il contenuto,
tamponando delicatamente per non irritare.

Maschera ricostituente - Dopo aver applicato la polve-


re di zinco sul volto, puoi proseguire il trattamento con una
maschera che serve per placare l’infiammazione, idratare e nu-
trire la pelle senza provocare occlusioni.
In una ciotola metti 2 cucchiai di gel di aloe vera, unisci un
cucchiaio di farina di riso, 2 gocce di olio essenziale di cajeput,
un cucchiaino di olio di jojoba.
Amalgama bene e distribuisci con le dita o un pennellino piat-
to la maschera su tutto il viso. Lascia asciugare, quindi sciacqua
abbondantemente con acqua tiepida.
Infine per completare il trattamento tonifica con acqua di ro-
smarino e sul viso ancora umido massaggia fino al completo

110
Zinco e selenio

assorbimento un composto preparato con 3 gocce di olio di


jojoba mescolate a mezzo cucchiaino di gel di aloe vera.
Pratica questa cura del volto due volte a settimana per un mese,
sospendi per un mese e ripeti per un altro mese.
Quando i follicoli cutanei non sono infiammati, non usare lo
zinco ma applica la maschera ugualmente due volte a settima-
na per pulire meglio lo strato corneo e ossigenare la pelle.

Ricorda che al posto delle creme, ricche di sostanze grasse, puoi


usare emulsioni e sieri, che contengono meno ingredienti lipi-
dici ma gli stessi principi attivi; quindi offrono il vantaggio di
essere assorbiti meglio senza il rischio di diventare comedoge-
nici (cioè di favorire la formazione di punti neri e brufoli).
Per truccarsi esistono prodotti “oil free”e ottimi fondotinta
“compatti” formati da polveri e coloranti vegetali, tra cui lo
zinco che, oltre a funzionare benissimo come make-up, man-
tengono il viso opaco e setoso ma soprattutto non sono occlu-
sivi e lasciano respirare la pelle.

111
Omega 3 e 6

Gli Omega sono dei grassi particolari,


chiamati “essenziali” perché il corpo non
può produrli e deve assimilarli dagli
alimenti. Sono preziosi per la nostra
salute, in particolare per proteggere la
circolazione, il cuore e il cervello. Ma
sono fondamentali anche per la pelle,
perché sono tra gli strumenti più efficaci
per combattere l’invecchiamento delle
cellule. Aiutano a fornire all’epidermide il
nutrimento necessario e a proteggere le
sostanze che ne costituiscono la
struttura. I cibi e i trattamenti cosmetici a
base di Omega garantiscono un sicuro
effetto antiage e sono molto utili per
curare la pelle e i capelli.
Grassi essenziali per la pelle

S
olitamente quando si parla di grassi si tende a pensare
che siano delle sostanze dannose alla salute. Ma sap-
piamo bene che in realtà non è così. I grassi, o lipidi,
sono tra i nutrienti fondamentali per il nostro corpo,
insieme a proteine, carboidrati e vitamine.
Sono indispensabili per consentire lo svolgimento di tutte le
complesse attività che garantiscono la vita. Forniscono energia,
formano la membrana protettiva di ogni cellula, servono inol-
tre a creare gli ormoni indispensabili a tutto il metabolismo e
costituiscono l’impalcatura di tutto il sistema immunitario.
Servono inoltre a trasportare nell’organismo tutte le vitali so-
stanze liposolubili (cioè che si sciolgono nei lipidi).

Grassi saturi e grassi insaturi


I grassi che forniamo al nostro corpo attraverso l’alimentazione
e che quindi ritroviamo nell’organismo, si dividono in due
grandi categorie: saturi e insaturi, in base alla loro composizio-
ne chimica. La distinzione è importante per capire bene le loro
funzioni, e quali sono le scelte alimentari migliori per mante-
nersi in linea e per migliorare il nostro aspetto fisico.

Saturi: solidi, di origine animale - I grassi di origine


animale contengono grassi prevalentemente saturi e hanno di
solito la caratteristica di essere solidi a temperatura ambiente
(come burro, lardo, strutto). Sono chiamati saturi poiché sono
composti da atomi che hanno una struttura chimica stabile;
quindi sono poco inclini a interagire con le altre molecole per
partecipare alle reazioni biochimiche dell’organismo.

114
Omega 3 e 6

Gli alimenti che contengono un’elevata percentuale di grassi


saturi sono: formaggio, latte intero, panna, burro, carni grasse
(fresche e trattate), la pelle, il grasso del pollame, il lardo, ma
anche alcune sostanze di origine vegetale, come l’olio di palma
e l’olio di cocco.
Per il nostro corpo i grassi saturi funzionano soprattutto da
combustibile immagazzinato nelle cellule. Queste riserve di
grasso intervengono anche per mantenere la temperatura cor-
porea interna attorno ai 37 gradi: quando è necessario se ne
bruciano di più per garantire la corretta temperatura.
Però il consumo eccessivo di grassi saturi può essere dannoso
alla salute, come è noto, perché facilita la formazione di cole-
sterolo, placche nelle arterie e cuscinetti adiposi; può quindi
favorire le patologie cardiocircolatorie.

Insaturi: liquidi, nei vegetali e nei pesci - Sono


chiamati così perché gli atomi che li compongono hanno dei
legami chimici aperti, che cercano di saturare interagendo at-
tivamente con altre molecole per creare reazioni chimiche.
I grassi insaturi si presentano di solito in forma liquida, come
oli, e si trovano soprattutto in alimenti di origine vegetale (in
particolare negli oli ricavati dalla spremitura di semi o di frut-
ti) e nel pesce.
A loro volta i grassi insaturi si dividono in due grandi gruppi:
monoinsaturi e polinsaturi.
I grassi monoinsaturi hanno soltanto un doppio legame da
“saturare” e tendono a stabilizzarsi con una certa facilità; gli
acidi grassi polinsaturi hanno invece un maggior numero di
legami doppi, per cui sono più disponibili a interagire con altre
molecole per le reazioni chimiche dell’organismo.
I grassi monoinsaturi hanno generalmente un effetto benefico
sulla salute; sono utili ad esempio per abbassare il colesterolo
LDL (quello “cattivo”) e ad innalzare quello “buono”. L’acido

115
oleico è il più importante e conosciuto acido grasso monoin-
saturo e l’olio di oliva ne è particolarmente ricco (in percen-
tuali dal 59 all’80%). Ma si trova anche nelle mandorle, nelle
nocciole, nelle arachidi, nei pistacchi e nei rispettivi oli. I cibi
contenenti una buona percentuale di grassi monoinsaturi si
conservano facilmente e sono resistenti alle alte temperature;
per questo gli oli che ne sono ricchi si usano per friggere.

Gli acidi grassi polinsaturi, chiamati anche con la sigla PUFA,


sono molecole a catena lunga, in cui esistono almeno due le-
gami doppi. Non possono avere una struttura molto stabile e
“ordinata” per cui sono quasi sempre in forma liquida e si os-
sidano facilmente interagendo con altre sostanze. Si trovano
anch’essi soprattutto negli oli di semi e nei pesci. L’aumento di
questi grassi nell’alimentazione aiuta a ridurre la massa grassa
provocata dai grassi saturi. I grassi polinsaturi riescono a “sve-
gliare” i grassi saturi dei cuscinetti adiposi per avviare l’azione
del loro scioglimento, chiamata lipolisi.

Le “famiglie” degli Omega


Dei grassi polinsaturi fa parte anche una famiglia particolare
di lipidi, gli Omega, che sono davvero importanti per la nostra
salute e hanno un ruolo fondamentale anche per mantenere la
pelle sana e tonica. Sono grassi essenziali, cioè necessari al cor-
po che però non è in grado di produrli autonomamente e quin-
di devono essere assunti con l’alimentazione.
Una volta introdotti nell’organismo sono convertiti per via
enzimatica in altri grassi polinsaturi.
In particolare l’acido linoleico (LA) è il capostipite degli acidi
grassi definiti Omega 6, mentre dall’acido alfa-linolenico (ALA)
derivano gli acidi grassi della serie Omega 3.
L’apporto di queste due serie di Omega è importantissimo per

116
Omega 3 e 6

la nostra salute, ma soprattutto è importante che ci sia un


giusto rapporto tra i due.
Un’eccessiva assunzione di Omega 6 può compromettere la
formazione e l’azione degli Omega 3 e viceversa. Nella dieta
tipica dei Paesi occidentali, il rapporto tra Omega 6 e Omega
3 che vengono normalmente assunti con i cibi è di 10 a 1 e
anche di 13 a 1, mentre quello corretto e salutare dovrebbe
essere 6 a 1 o, secondo altre fonti, anche di 4 a 1.
In altre parole oggi si consumano troppi Omega 6 e pochi
Omega 3. Questo avviene anche perché i primi si trovano in
alimenti più diffusi e di consumo abituale, come molti vegeta-
li, mentre i secondi sono concentrati soprattutto nei pesci (e
non in tutti...) che non sempre rientrano nell’alimentazione
abituale di molti Paesi.

Preziosi per la salute dell’epidermide


Tra le proprietà degli Omega vi sono anche notevoli capacità
antinvecchiamento. Questo è dovuto in generale al fatto che
essi hanno effetti antiossidanti, ma anche a un altro aspetto
particolare: alcune ricerche hanno dimostrato che gli Omega
3 rallentano l’accorciamento dei telomeri, ovvero le parti fina-
li dei cromosomi, il cui logoramento è ritenuto una delle cau-
se che provocano l’invecchiamento cellulare.
Essi favoriscono inoltre il rafforzamento delle membrane, au-
mentano le difese, l’elasticità e il trofismo cutaneo e riducono
la disidratazione dei tessuti.
Questi grassi essenziali quindi sono un ingrediente molto usa-
to nei prodotti antiaging sia per il viso che per il corpo.
Li troviamo anche per la cura dei capelli, in shampoo, balsami,
maschere e gel, studiati per rinforzare capelli sfibrati e secchi,
spesso in abbinamento con olio di lino o di canapa, particolar-
mente efficaci per dar “corpo” e luminosità.

117
In quali alimenti si trovano
Per coprire il fabbisogno di Omega, l’organismo ha bisogno di
ricavarlo dagli alimenti. Vediamo in quali cibi si trovano le due
tipologie principali di Omega (esistono infatti anche gli Ome-
ga 9, che si trovano ad esempio nell’olio di oliva e nell’olio di
colza, come acido erucico).

Gli Omega 6, presenti in tanti cibi - Le dosi giorna-


liere minime di Omega 6 si possono ottenere facilmente con
la nostra normale alimentazione.
Di Omega 6 abbiamo sempre una scorta, perché sono fonda-
mentali per la produzione di energia, per rendere le membrane
cellulari più resistenti e flessibili e per ripararle in caso di lesio-
ne. Inoltre intervengono a proteggere lo strato corneo della
pelle dalla perdita eccessiva d’acqua e contribuiscono alla for-
mazione di collagene, elastina e ceramidi.
Li troviamo soprattutto nei semi e nell’olio di girasole, nelle
arachidi, nel germe di grano, in sesamo, soia, mais, olio d’oliva,
nei frutti a guscio.
Sulle etichette degli integratori l’Omega 6 compare soprattut-
to sotto forma di acido gamma-linolenico.

Gli Omega 3: l’importante è l’equilibrio - Gli Ome-


ga 3, indispensabili per molti processi metabolici, devono es-
sere introdotti attraverso il cibo quasi giornalmente perché il
corpo non ne possiede delle scorte consistenti.
Quest grassi sono fondamentali per la protezione del sistema
circolatorio e per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Per questo e per scongiurare carenze nutrizionali, l’apporto
quotidiano di acidi grassi Omega 3, correttamente bilanciati
con gli Omega 6, è fondamentale per qualsiasi tipo di dieta.
L’abbondanza di Omega 6 infatti non è un fatto in se stesso

118
Omega 3 e 6

dannoso per la salute, in quanto queste sostanze svolgono fun-


zioni essenziali, ma lo può diventare quando l’alimentazione è
troppo carente di Omega 3, per esempio quando non si con-
suma pesce con regolarità. Questo squilibrio può avviare dei
processi infiammatori.
Si calcola che il nostro fabbisogno giornaliero di Omega 3 sia,
in media, di circa 3 grammi.
Gli Omega 3 sono contenuti soprattutto in alcuni tipi di pesce,
come salmone, sgombro, pesce spada, tonno, acciughe, sardine,
aringhe, anguilla, storione, orata e spigola di allevamento, mer-
luzzo. Una dieta sana e ben bilanciata dovrebbe includere da
due a cinque porzioni di pesce a settimana.
Si può anche fare ricorso ad integratori prodotti con l’olio di
pesce. Un altro prodotto molto ricco di Omega 3, e anche di
vitamina E, è l’olio di krill, che si ottiene dal plancton marino.

119
Gli oli vegetali ricchi di Omega 3
In mancanza di quantità sufficienti di pesce nella nostra dieta
o nei casi in cui si scelga un diverso tipo di alimentazione, come
nel caso dei vegani o dei vegetariani, si possono sfruttare vari
prodotti di origine vegetale che contengono Omega 3. Tra
questi vi sono molti oli estratti da semi e frutti.

Olio di lino - Questo olio è la fonte vegetale più ricca di


Omega 3, in grado quindi di mantenere una dieta bilanciata
anche escludendo l’apporto del pesce. Stando alla tabella pub-
blicata dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, un
solo cucchiaio di olio di lino (pari a 15 ml) fornisce 6,6 g di
Omega 3, mentre 30 g di semi di lino macinati ne forniscono
circa 3,2. L’olio di lino è particolarmente delicato e si ossida
facilmente, quindi non deve essere esposto alla luce ed al calo-
re diretto e deve essere usato a crudo per condire verdure o
legumi, oppure come integratore alimentare. I semi di lino
vanno triturati prima di consumarli, per poterli assimilare, e si
possono aggiungere a insalate, minestre, cereali e yogurt.

Olio di perilla (Perilla frutescens) - Si tratta di un olio


estratto da una pianta erbacea molto comune in Cina, che si è
diffusa in tutta l’Asia. Questo vegetale viene consumato nell’a-
limentazione quotidiana sia come ortaggio che sotto forma di
olio ed è particolarmente ricco dei vari tipi di Omega: Omega
3 in particolare (oltre il 50% del suo contenuto), Omega 6
(circa il 15%) e Omega 9 (fino al 20%).

Olio di canola (Canadian brassica) - L’olio di canola


si estrae da una particolare varietà di colza che è stata selezio-
nata appositamente per ridurre in essa il contenuto di grassi
saturi e di acido erucico, presenti altrimenti in dose elevate.
L’acido erucico in particolare fu messo sotto accusa negli anni

120
Omega 3 e 6

Settanta perché si scoprì che in forti dosi può essere dannoso


al cuore. Si arrivò così a produrre una varietà di colza chiama-
ta scientificamente Canadian brassica e comunemente canola,
nome che è una fusione tra le parole Canada (dove questa
pianta si coltiva di più) e la sigla Ola (che sta per oil low acid,
cioè a basso contenuto di acido erucico).
In Italia l’olio ricavato da questa pianta è poco usato per scopo
alimentare, mentre lo è in altri Paesi, dove è apprezzato per il
suo apporto di acidi grassi essenziali. Grazie al suo elevato pun-
to di fumo, si può usare anche per friggere. Data la sua ricchez-
za di Omega 3, quest’olio viene adoperato dalle aziende cosme-
tiche per creare creme idratanti ed elasticizzanti per la pelle.

Olio di canapa (Cannabis sativa) - Si ricava dalla spre-


mitura a freddo dei semi di canapa, una pianta usata anche per
ottenere tessuti e per l’alimentazione. L’olio è ricco di proteine,
vitamine (tra cui la vitamina E) e acidi grassi essenziali (Ome-
ga 3 ma soprattutto Omega 6). Una delle caratteristiche im-
portanti di quest’olio è il suo equilibrio nel rapporto tra Ome-
ga 6 ed Omega 3. Un cucchiaio di olio di semi di canapa
(ovvero 10 grammi circa) fornisce all’organismo una quantità
di Omega 3 che può essere sufficiente a coprire il fabbisogno
quotidiano, apportando nello stesso tempo poche calorie.

Altri oli ricchi di Omega 3 - Anche da altri semi o frut-


ti si estraggono degli oli che contengono Omega 3. Vediamone
alcuni, con la percentuale di Omega 3 contenuta nell’olio.

• Olio di chia (Salvia hispanica): 64%


• Olio di kiwi (Actinidia chinensis): 62%
• Olio di mirtillo rosso (Vaccinium vitis idaea): 49%
• Olio di lampone nero (Rubus occidentalis): 33%
• Olio di soia (Glicine max): 8%.

121
Cibi che contengono Omega 3
Non solo i semi e gli oli da essi ricavati sono ricchi di Omega 3.
Anche altri alimenti vegetali ne contengono in buona quantità.

• Alghe - Sono un alimento ricco di Omega 3, che varia a


seconda del tipo di alga. Tra queste spiccano quelle verdi-az-
zurre, che furono tra le prime forme di vita sul pianeta. Esse
sono ricche di Omega 3 e Omega 6, ma anche di oligoelemen-
ti e vitamine. Spicca per importanza la microalga Alphanizo-
menon flos aquae, più conosciuta come alga Klamath, che
cresce nelle acque del lago omonimo in Oregon. Queste alghe
rappresentano una fonte nutritiva capace di ridurre i depositi
di colesterolo, di aumentare il turnover cellulare della pelle, dei
vasi sanguigni, di tutti i tessuti epiteliali. Si trovano in polvere
o sotto forma di compresse, da usare come integratori.

• Noci - Tra i frutti a guscio sono quelli più ricchi di Omega


3; nocciole e mandorle ne hanno quantità inferiori.

• Legumi - Nell’elenco dei vegetali ricchi di sostanze utili alla


salute troviamo ancora una volta la soia e i suoi derivati, discre-
te fonti di Omega 3. Altre leguminose come fagioli, piselli,
lenticchie, ceci ne hanno quantitativi minori.

• Cereali - Soprattutto quelli integrali devono entrare a far


parte dell’alimentazione quotidiana, anche se contengono scar-
se quantità di Omega, perché è comunque importante la loro
presenza per favorire numerosi processi biologici.

• Vegetali a foglia verde - Soprattutto spinaci, broccoli,


lattuga, cavolo verde. Anche se contengono piccoli quantitati-
vi di Omega 3, ricordiamo che queste verdure sono preziose
come fonti di vitamine e di minerali.

122
Omega 3 e 6

Per la linea e per la pelle


Che siate vegetariani, vegani od onnivori, l’inserimento nell’a-
limentazione di un apporto bilanciato di Omega 3 e 6, può in
ogni caso garantirvi un maggiore benessere e proteggere la vo-
stra salute così come il vostro aspetto fisico. Infatti se i grassi
polinsaturi non vengono inseriti nell’alimentazione in modo
adeguato, si rischia di seguire diete dimagranti restrittive che
non solo non hanno un grosso effetto sulla linea ma in più
possono peggiorare l’aspetto della pelle.
Per eliminare i cuscinetti adiposi, soprattutto su addome e fian-
chi, occorre infatti garantire un adeguato apporto di Omega 3,
che aiutano a smuovere i grassi saturi.

Il rapporto fra Omega 3 e 6


Come abbiamo già detto, è importante soprattutto garantire
al corpo un giusto equilibrio fra le dosi di Omega 6 e Omega
3, nel rapporto all’incirca di 4 a 1. Vediamo qual è questo
rapporto nella composizione di alcuni oli che contengono
entrambe le tipologie di Omega. La prima cifra del rapporto
indica gli Omega 6, la seconda gli Omega 3.
• Olio di semi di lino: 1:4
• Olio di canola: 2:1
• Olio di canapa: 3:1
• Olio di soia: 8:1
• Olio di oliva: 9:1
• Olio di germe di grano: 10:1
• Olio di arachidi: 62:1
• Olio di girasole: 71:1

123
I consigli per uno stile di vita adatto - Ecco le indi-
cazioni da seguire per adottare un’alimentazione e uno stile di
vita che favoriscano la perdita di peso e nello stesso tempo aiu-
tino a conservare la pelle nelle migliori condizioni.

• Diminuisci le quantità di grassi animali (burro, formaggi,


latticini, carni grasse) che forniscono grassi saturi.

• Aumenta il consumo di grassi polinsaturi mangiando cibi che


contengano sia Omega 3 che Omega 6, controllando il giusto
equilibrio tra i due Omega. Il più delle volte non è necessario
diminuire l’apporto di Omega 6, presenti in buone dosi nei
nostri cibi, ma basta aumentare quello di Omega 3.

• Consuma più verdura a foglia verde e frutta biologica di


stagione, frutti rossi come mirtilli, ribes, uva, melograno, per
l’apporto di vitamine determinanti per innescare i processi
biologici di rimozione dei grassi.

• Fai ogni giorno una passeggiata di almeno mezz’ora di buon


passo concentrandoti sui movimenti del corpo, sulla postura e
sulla respirazione. È un modo per smuovere il metabolismo
senza affaticarsi e senza produrre quindi troppi radicali liberi.

• Non aver fretta di perdere peso, ma lascia che il corpo con-


sumi poco per volta le riserve di grasso di troppo. In questo
modo si può trovare la forma ideale senza sciupare la pelle.
Inoltre perdendo peso progressivamente sarà più facile restare
in linea e acquisire nuove e salutari abitudini alimentari.

• Elimina o almeno riduci il fumo di sigaretta, perché ostacola


la sintesi degli Omega e favorisce l’ossidazione di questi acidi
grassi, già di per sé delicati, deteriorandoli.

124
Omega 3 e 6

I trattamenti consigliati
Dopo aver visto come gli Omega possono aiutarci attraverso
l’alimentazione a migliorare le condizioni di salute del nostro
corpo e l’aspetto della pelle, vediamo come si possono usare
per i trattamenti estetici direttamente sulla pelle per migliorar-
ne la bellezza. Per la pelle sono probabilmente più importanti
gli Omega 6 degli Omega 3, ma, poiché il giusto equilibrio tra
i due acidi grassi è la situazione ottimale, dobbiamo usare oli
che abbiano un giusto contenuto dei due lipidi.

Ad esempio l’olio di semi di ribes nero (Ribes nigrum) o di


ribes rosso (Ribes rubrum) hanno contenuti simili, cioè eleva-
ti livelli di acido linolenico (Omega 6) e di acido gamma-lino-
lenico (Omega 3).

L’olio di semi di borragine (Borago officinalis), ricco di acido


gamma-linolenico, è molto utile per i trattamenti estetici della
pelle, tanto che si merita un capitolo a parte data l’importanza
dei suoi principi attivi.

olio di enotera (Oenothera biennis) o primerose è un ingre-


L’olio
diente sempre più presente nei prodotti cosmetici, per la sua
alta percentuale di acido gamma-linolenico (7-10%) e linolei-
co (fino al 70%).
Ha proprietà emollienti, idratanti, decongestionanti, ristruttu-
ranti. Protegge e migliora le proprietà dell’elastina e del colla-
gene. Il suo impiego nel trattamento topico di alcuni disturbi
cutanei, come dermatiti, orticaria, acne e psoriasi sembra reca-
re notevoli benefici anche per il suo effetto lenitivo.
Come fonte di acidi grassi essenziali, rappresenta un prodotto
particolarmente indicato per le cure estetiche antiage.
Si ossida facilmente alla luce.

125
Per nutrire e idratare le pelli stanche - In una cio-
tola metti 3 cucchiai di gel di aloe vera, aggiungi un cucchiai-
no di zucchero di canna e un cucchiaino di farina di riso.
Amalgama bene e spalma il prodotto su viso, collo e décolleté
perfettamente detersi e massaggia per fare una delicata esfolia-
zione. Con i polpastrelli dell’indice e del medio insisti sul naso,
sulle pieghe naso-labiali, sulla fronte e sulle rughe di espressio-
ne tra le sopracciglia, su tutto il contorno labiale, sul collo e sul
décolleté con movimenti dall’alto verso il basso con tutto il
palmo della mano. In conclusione, risciacqua e passa un toni-
co analcolico con NMF ricostruito.
A questo punto, apri una capsula di olio di enotera (lo stesso
prodotto che si usa anche come integratore alimentare) e mas-
saggia sulla pelle tutto il contenuto fino ad ottenere il suo com-
pleto assorbimento.
Sul contorno occhi, con i polpastrelli soltanto inumiditi, fai
delicati picchettamenti, così il prodotto verrà assorbito ma in
minore quantità, per non irritare la delicata pelle della zona;
insisti con i polpastrelli sulle rughe, e sulle guance esegui dei
delicati pizzicottamenti.

Come curare mani e braccia - Con lo stesso scrub


descritto nel trattamento precedente puoi prenderti cura anche
delle mani, sempre tanto stressate, ma anche degli avambracci
e dei gomiti, zone di cui spesso ci dimentichiamo.
Prepara il composto con 3 cucchiai di gel di aloe vera, un cuc-
chiaino di zucchero di canna e un cucchiaino di farina di riso.
Massaggialo bene su mani e braccia, insistendo parecchio sui
gomiti, dove si accumulano strati di cellule morte, sulle unghie
e sulle “pellicine”.
Risciacqua e passa un batuffolo di cotone imbevuto dello stes-
so tonico del viso, quindi massaggia sulle mani e sulle braccia
10 gocce di olio di soia. Per ottenere mani ancora più belle,

126
Omega 3 e 6

indossa per una mezz’ora dei guantini di politene (quelli del


supermercato), perché, così facendo, l’olio si assorbirà meglio.

Massaggi su gambe e caviglie - Un’altra parte del


nostro corpo che non viene “curata” a dovere è la gamba, dal
ginocchio al tallone. Questa zona, come tutte le parti più espo-
ste alle intemperie, può essere molto secca e, purtroppo, con il
passare degli anni, questo problema aumenta fino a far diven-
tare la pelle sottile e squamata.
Applica lo stesso scrub descritto in precedenza, 2 o 3 volte a
settimana per un mese, e massaggia tutti i giorni 10 gocce di
olio di soia con movimenti dalla caviglia al ginocchio.
La pelle ritroverà la giusta “consistenza”e idratazione, così anche
la ceretta sarà molto meno fastidiosa (la pelle secca infatti è
molto più sensibile e reattiva).

127
Omega 3 anche per la cura dei capelli
Da sempre l’olio di lino è stato usato per rendere i capelli più
forti e lucenti ed ora sappiamo meglio quanto questo corri-
sponda a verità. I capelli hanno la stessa struttura della pelle e
seguono la medesima evoluzione biologica, quindi anche loro
possono avere carenze di nutrimento.
Inoltre, poiché crescono dalle radici (circa un centimetro al
mese) la parte terminale, cioè le punte, è quella che subisce nel
tempo le aggressioni delle tinte, delle permanenti, dei tratta-
menti con le piastre o degli shampoo con troppi tensioattivi.
È naturale quindi che siano secche e devitalizzate. Per fare una
vera cura ricostituente sulla capigliatura ecco alcuni procedi-
menti da seguire (le dosi indicate sono quelle adatte per capel-
li di media lunghezza).

Se sono disidratati e devitalizzati - Metti in una cio-


tola 4 cucchiai di olio di semi di lino, 2 cucchiai di miele
biologico fluido, 3 gocce di olio essenziale di arancio dolce e 3
gocce di olio essenziale di ylang ylang; amalgama bene e spalma
il composto in modo omogeneo su tutta la lunghezza dei ca-
pelli. Massaggia per distribuire meglio il composto, quindi
avvolgi il capo in un asciugamano tiepido o metti una cuffia
da doccia. Attendi da 30 a 60 minuti per far assorbire meglio
l’olio. Poi esegui un massaggio attivante sul cuoio capelluto.
Con i polpastrelli delle due mani effettua piccoli movimenti di
“scollamento” sul cuoio capelluto, iniziando dalla base cervi-
cale e proseguendo fino alla fronte.
Questo permette di riattivare la microcircolazione, portando
più nutrimento ed ossigeno ai bulbi piliferi. Il massaggio può
essere molto benefico per aumentare la crescita ed il volume
dei capelli; praticandolo per un paio di minuti ogni giorno si
può migliorare molto la salute dei bulbi piliferi.
Dopo il massaggio pratica un lavaggio con uno shampoo deli-

128
Omega 3 e 6

cato. Se i tuoi capelli, dopo il lavaggio, sono crespi e intricati,


metti qualche goccia di olio di lino sul palmo della mano, in-
tingi leggermente un pettine dai denti larghi e passalo delica-
tamente solo sulle punte. Ti accorgerai che i capelli si lasceran-
no pettinare molto docilmente e saranno più lucidi e vitali. Fai
questo impacco una volta a settimana per un mese e se i risul-
tati saranno soddisfacenti, prosegui anche oltre.

Per la forfora e il cuoio capelluto irritato - Mescola


4 cucchiai di olio di lino con un cucchiaio di farina di germe
di grano, un cucchiaio di gel di aloe vera e 6 gocce di olio es-
senziale di cajeput. Versa il composto in modo omogeneo sui
capelli e sul cuoio capelluto. Distribuiscilo bene e poi avvolgi
il capo in un asciugamano tiepido o indossa una cuffia da doc-
cia. Attendi da 30 a 60 minuti perché venga assorbito, poi
massaggio il cuoio capelluto con lo “scollamento”. Completa
con il lavaggio, evitando di usare shampoo aggressivi ma ado-
perando prodotti delicati a base di oli vegetali.

129
Olio di
borragine

L’olio estratto dai semi di borragine è


una delle sostanze naturali più ricche di
Omega 6 e anche di Omega 3.
Quest’olio è molto utile alla pelle perché
possiede una serie di proprietà:
normalizza la produzione del sebo,
favorisce la sintesi del collagene,
contiene vitamina E, migliora
l’idratazione cutanea, protegge
dall’invecchiamento dovuto ai radicali
liberi e favorisce il ricambio delle cellule
epiteliali. L’olio di borragine si può
impiegare come integratore alimentare
per uso interno oppure si adopera
anche per uso esterno in trattamenti
cosmetici per la pelle acneica o secca.
Utile non solo per la pelle

I
n questo viaggio di presentazione delle sostanze indispen-
sabili per mantenere la bellezza e la salute della pelle,
abbiamo già parlato di tanti vegetali, fonti di sostanze
preziose per l’organismo, ma la borragine rappresenta
davvero una pianta speciale.
Prima di tutto, a differenza di altre piante provenienti da Pae-
si esotici, cresce spontaneamente nel bacino del Mediterraneo,
in Europa e Nord Africa, e si è diffusa anche in molte parti del
Nord America. Quindi cresce alle nostre latitudini, nel nostro
clima e fa parte del nostro ambiente naturale.
Fiorisce spontaneamente nei campi e negli orti e si nota per il
bellissimo blu dei suoi fiori a forma di stella e per la folta pe-
luria che ne ricopre lo stelo e le foglie carnose.
Questa pianta “povera” è conosciuta e usata a scopo curativo
fin dalla notte dei tempi. Gli antichi Greci la utilizzavano per
curare i mal di testa del “dopo-sbornia”; i Romani la aggiunge-
vano al vino perché ritenevano che desse coraggio; era consi-
derata anche un antidoto alla tristezza.
I Celti la chiamavano “borrach”, parola che significava “corag-
gio” e la davano ai guerrieri che dovevano affrontare i nemici
in battaglia. In lingua gallese è chiamata “llawenlys” che signi-
fica “erba della contentezza” e veniva usata anche per decorare
le case degli sposi. Nella nostra tradizione contadina la borra-
gine è sempre stata presente sia come cibo che come rimedio
sotto forma di decotto, usato soprattutto per curare i disturbi
femminili: mestruazioni dolorose, sindromi della menopausa.
Si usava per stimolare la produzione di latte nella puerpera, per
curare gli eczemi e anche per aumentare il volume del seno.
Veniva adoperata anche come depurante e rinfrescante nel caso
di febbri e malattie in genere.

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Olio di borragine

Contiene i preziosi Omega


Sull’olio che si ricava dai semi di borragine sono state effettua-
te numerose ricerche, per analizzare la complessità della sua
composizione e per mettere in luce tutti i benefici che può
apportare alla salute.
L’olio ottenuto dalla spremitura a freddo e senza additivi dei
semi di Borago officinalis è una delle fonti più ricche di acidi
grassi essenziali, sia Omega 3 che soprattutto Omega 6.
I semi di borragine sono ricchi di acido gamma-linolenico (cir-
ca il 24%), che appartiene alla classe degli acidi Omega 3 e
anche di acido linoleico (circa il 38%) che fa parte della classe
degli acidi Omega 6.

L’olio di semi come rimedio curativo - All’olio otte-


nuto dai semi di borragine vengono attribuite numerose pro-
prietà curative. L’olio ha ottenuto effetti positivi nel limitare le
reazioni allergiche da ipersensibilizzazione.
È utile anche contro i disturbi cardiaci; in particolare l’acido
gamma-linolenico ostacola l’aggregazione piastrinica e quindi
contrasta l’aterosclerosi.
Abbassa anche la pressione arteriosa e contribuisce a ridurre la
sintesi del colesterolo da parte dell’organismo.
Un tempo si usavano il decotto o l’infuso di borragine per ri-
durre la febbre alta e per combattere le malattie dell’apparato
respiratorio, in particolare la tosse.
Di recente le ricerche hanno accertato però che le foglie e i
fiori della borragine contengono, in alcune fasi del loro svilup-
po, sostanze che possono essere dannose alla salute.
Il Ministero della Salute ha stabilito dunque che fiori e foglie
della Borago officinalis non sono ammessi negli integratori
alimentari. Invece l’olio estratto dai semi di questa pianta è
considerato ufficialmente sicuro e anzi molto ricco di principi
attivi benefici.

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Gli effetti benefici sulla pelle
L’olio di semi di borragine usato come integratore possiede
numerose proprietà salutari. Infatti l’acido gamma-linolenico
in esso contenuto agisce sulla formazione di alcune cellule,
dette eicosanoidi, che attivano la produzione delle prostaglan-
dine. Queste sostanze regolano alcuni processi metabolici dai
quali dipendono gli scambi cellulari negli strati cutanei.
Inoltre questo acido grasso essenziale aiuta a far sì che la pelle
sia sempre una barriera protettiva; contribuisce a ridurre la
perdita d’acqua nello strato corneo e riequilibra la secrezione
sebacea. Quindi l’olio di borragine può essere un supplemento
dietetico da usare nelle situazioni di particolari sofferenze cu-
tanee, come dermatiti atopiche e da contatto, dermatiti sebor-
roiche, anche infantili, psoriasi, orticarie. È utile in tutte le
condizioni in cui è necessario mantenere o ricostituire una
buona idratazione cutanea. Ecco le sue principali proprietà.

• È ricco di minerali essenziali come calcio, magnesio, potassio


e di vitamine E e F.

• La sua azione sebonormalizzante è un ottimo coadiuvante per


la cura dell’acne giovanile (in cui il sebo è in eccesso) e della
pelle disidratata e senza consistenza (perché manca il sebo).

• Favorisce la produzione e la difesa delle fibre di collagene ed


elastina. Rinforza i lipidi presenti sulla superficie epidermica
evitando l’eccessiva evaporazione dell’acqua cutanea e contrasta
la degradazione delle fibre di acido ialuronico.

• Migliora la circolazione capillare e così porta maggior ossige-


nazione e nutrimento alle cellule, riducendo anche la reattività
e sensibilità, tipiche per esempio delle pelli couperosiche.

134
Olio di borragine

• Stimola il turnover delle celulle epiteliali e tutti i processi di


riparazione della pelle.

• Contiene fitoestrogeni che attivano gli ormoni femminili na-


turalmente prodotti dal corpo e sono in grado di anche di
stimolarne la produzione quando questa diminuisce, con l’ar-
rivo della menopausa. Svolgono la loro attività nel corpo come
veri ormoni, ingannando i ricettori che li accettano come se
fossero prodotti dall’organismo. Per questo l’olio di borragine
si usa anche nei prodotti per rassodare il seno.

• Aumenta l’azione antiossidante nelle situazioni di forte stress


perché migliora l’equilibrio tra l’adrenalina e i suoi antagonisti,
diminuendo lo stress ossidativo che la nostra vita frenetica e
l’avanzare degli anni provocano al nostro organismo. È cono-
sciuto anche come l’olio del buonumore, perché dona serenità.

L’infuso di borragine nella vasca


Le autorità sanitarie sconsigliano di bere l’infuso e il decotto di
borragine, perché potrebbero contenere sostanze dannose.
Ma l’infuso di borragine si può anche adoperare esternamente,
versandolo nell’acqua della vasca; serve a decongestionare la
pelle e rigenerarla quando è troppo secca. Questo trattamento
è utile anche come rimedio contro eczemi, psoriasi e irritazioni.
Per preparare l’infuso metti un cucchiaino di fiori di borragine
in una tazza d’acqua bollente, lascia in infusione per 10 minuti
poi filtra e versa nell’acqua della vasca. In alternativa puoi
usare una manciata di foglie da lasciare in acqua bollente per
20 minuti prima di filtrare il preparato.

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L’olio di borragine come integratore
L’olio di borragine è una sostanza che può dare grandi benefi-
ci se utilizzata come integratore a partire dai quarant’anni e
soprattutto dopo la menopausa.
Occorre sempre ricordare comunque che l’olio di borragine è
una sostanza molto delicata e deperibile, perché si ossida facil-
mente; si può rovinare per effetto della luce e del calore, perciò
è preferibile assumerlo sotto forma di gocce o capsule.
Per uso interno l’olio di borragine si trova in commercio so-
prattutto in forma di perle, come integratore alimentare.
Questi preparati fatti con l’olio estratto dal seme della pianta
si adoperano a scopo curativo, in particolare per ridurre il ri-
schio di malattie cardiovascolari, ma anche per ridurre tutti i

136
Olio di borragine

disturbi che sono legati al sistema ormonale femminile.


Quando si intende usare l’olio di borragine come integratore
bisogna però tenere conto anche della delicata e fondamentale
necessità di mantenere il giusto rapporto tra Omega 6 e Ome-
ga 3, di cui abbiamo già parlato. L’alimentazione del mondo
occidentale è troppo povera di acidi grassi polinsaturi Omega
3 e troppo ricca di acidi grassi Omega 6.
Nell’alimentazione dei nostri progenitori preistorici il rappor-
to tra i due Omega assunti attraverso il cibo era di 1 a 1 e i
grassi saturi, provenienti da fonti animali, venivano così “bru-
ciati” subito anche grazie all’azione degli acidi grassi polinsa-
turi della famiglia Omega.
Invece noi forniamo all’organismo Omega 6 in quantità dieci
volte superiore agli Omega 3. Questo squilibrio non ci aiuta a
smaltire i depositi nocivi di grassi e risulta dannoso alla salute.

Bisogna aumentare anche gli Omega 3 - La carenza


di Omega 3 nella nostra dieta dipende dal fatto che non con-
sumiamo abbastanza pesce, soprattutto azzurro, assumiamo
pochi oli “sani” di origine vegetale e mangiamo pochi vegetali
di stagione. L’eccessivo apporto di Omega 6 e la scarsità di
Omega 3 favoriscono le infiammazioni, che sono tra le cause
dell’invecchiamento precoce anche della pelle.
Bisogna dunque raggiungere un migliore equilibrio tra Omega
6 e 3, puntando a raggiungere il rapporto di 6 a 1 o, meglio
ancora, di 4 a 1. Quindi, quando assumiamo l’olio di borragi-
ne, che contiene più Omega 6 che 3, è bene contemporanea-
mente aumentare l’apporto di acidi grassi Omega 3. È possi-
bile farlo soprattutto mangiando pesci o integratori con olio di
pesce. Altrimenti, l’aumento degli Omega 6 attraverso l’assun-
zione di olio di borragine rischia di non dare i benefici attesi.
Senza dimenticare in ogni caso di inserire nell’alimentazione
tanta frutta e verdura, per fornire al corpo vitamina C.

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L’uso nei trattamenti cosmetici
Per proteggere la bellezza della pelle è utile assumere l’olio di
borragine come integratore, ma si può adoperare anche spal-
mandolo direttamente sulla cute, ottenendo notevoli risultati.
È davvero una sostanza per tutte le stagioni, intese, soprattutto,
come stagioni della vita.
Riportiamo l’esempio di alcuni trattamenti cosmetici che pre-
vedono come ingrediente l’olio di borragine.

Per la pelle impura e acneica - Versa il contenuto di


una perla di olio di borragine in una ciotola, aggiungi una
goccia di olio essenziale di lavanda, miscela bene e massaggia
delicatamente il prodotto su tutto il viso, perfettamente deter-
so, facendo assorbire bene.
L’azione sebo-equilibratrice dell’olio di borragine favorisce la
fluidificazione del sebo, che in questo tipo di pelli si presenta
solido e ceroso; in tal modo permette la fuoriuscita del sebo,
liberando i follicoli e curando i brufoli.
L’essenza di lavanda serve per completare il trattamento con la
sua azione disinfiammante. Il mattino successivo lava il viso
con una schiuma detergente o un syndet (o sapone non sapone).
Fai questo massaggio ogni sera per un mese.
Per bloccare sul nascere un’infiammazione follicolare puoi usa-
re una goccia di olio essenziale di melaleuca, che con la sua
valida azione disinfettante riesce spesso a fermare tempestiva-
mente lo sviluppo del brufolo.
Fai solo attenzione a non usarlo prima di un’esposizione al sole
perché può dare fotosensibilizzazione.

Per la pelle secca e rugosa - Assumi ogni giorno una


o 2 perle di olio di borragine con l’aggiunta di una capsula di
magnesio; inoltre usa il contenuto di una o 2 perle per massag-

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Olio di borragine

giare ogni sera viso, collo, décolleté e mani, dopo aver perfet-
tamente deterso e tonificato con acqua floreale con NMF (“fat-
tore naturale di idratazione”) ricostituito. Massaggia fino a
quando l’olio è completamente assorbito.
Fai questa “cura” per 2 mesi e, durante questo periodo, cerca
di mangiare cibi antiossidanti che svolgono un’azione antiage
e di eliminare, o diminuire drasticamente, i fattori che danneg-
giano la pelle, come il fumo, l’alcol, i grassi idrogenati.
Alla fine di questi 2 mesi, potrai constatare miglioramenti evi-
denti sia della pelle del viso che di tutto il corpo. Ripeti questo
ciclo 2 o 3 volte l’anno.
In questo “percorso naturale” si può trovare la chiave non solo
per tutelare la bellezza esteriore ma anche per mantenersi toni-
ci e pieni di energia.
I rimedi naturali e una corretta alimentazione sono infatti il
sistema migliore per conservarsi in buona salute e in forma.

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La borragine in cucina
La borragine è molto utilizzata anche in cucina. Si adoperano
soprattutto le sue foglie, che in genere si fanno prima bollire,
per eliminare la peluria.
Si possono poi friggere con la pastella oppure usare per riem-
pire ravioli e tortellini o per preparare frittate.
Ci si può domandare perché si possono usare le foglie di bor-
ragine in cucina e invece si sconsiglia di usarle come tisane e
decotti. Prima di tutto, le parti più ricche di sostanze eventual-
mente nocive sono le inflorescenze, inoltre, la leggera
scottatura delle foglie, oltre a far perdere l’abbondante peluria,
elimina anche alcune sostanze che possono risultare tossiche e
inoltre il quantitativo mescolato ad altri ingredienti, non è tale
da creare problemi. Nei ripieni “di magro” la borragine dona
un tocco di gusto in più, dato il suo particolare sapore, che
ricorda in parte quello del cetriolo.
Nella cucina ligure sono famosi i ravioli o pansotti ripieni di
ricotta e borragine, le frittate e le torte salate con questo ingre-
diente. Ma si usa anche nei risotti, oppure aggiunta alle zuppe
di verdure o ai minestroni. Dà ai piatti più gusto e sostanze
salutari. Le foglie di borragine si possono usare a crudo nelle
insalate, ma ne basta una sola foglia o due per dare al piatto un
delizioso profumo di cetriolo.
Ecco alcune ricette per usare la borragine nella preparazione di
piatti molto gustosi.

Frittata di borragine - Ecco gli ingredienti per 4 persone:


500 g di borragine, 5 uova, una tazzina di latte di soia o di riso,
parmigiano o pecorino grattugiato q.b., sale q.b.
Prendi solo le foglie e falle scottare 3 minuti in acqua bollente,
quindi fai raffreddare e strizzale bene per togliere l’acqua, quin-
di tritale grossolanamente.
In una ciotola sbatti le uova, aggiungi il latte, il formaggio e la

140
Olio di borragine

borragine tritata. Aggiusta di sale e metti in una padella antia-


derente appena unta di olio extravergine di oliva ben caldo.
Usa fuoco moderato e un coperchio perché possa cuocere len-
tamente e si rapprenda bene anche la parte superiore, così sarai
facilitata quando dovrai girarla. Servi la frittata calda accom-
pagnandola con un’insalata di stagione con rucola.
Per cuocere al forno, fodera una teglia con carta-forno, versa il
composto e inforna a 220 °C per 15 minuti.

Tortino di patate e borragine - Gli ingredienti per 4


persone: 800 g di borragine, 4 patate medie, un uovo, 200 g
di ricotta o di yogurt greco magro, una bella manciata di prez-
zemolo, parmigiano e pecorino grattugiato q.b., un pizzico di
maggiorana, sale q.b.
Fai scottare in acqua bollente le foglie di borragine, quindi
togli, fai raffreddare e strizza bene per togliere l’acqua.
Trita grossolanamente e metti in una ciotola, aggiungi l’uovo,
il formaggio, la ricotta o lo yogurt greco, la maggiorana e ag-
giusta di sale. Mescola fino a ottenere un impasto molto omo-
geneo. Fodera una teglia con carta-forno e ungila leggermente.
Taglia le patate a fette dello spessore di un centimetro e metti-
le sul fondo, quindi distribuisci il prezzemolo ben tritato e sala
leggermente. A questo punto, distribuisci il composto prepa-
rato sopra lo strato di patate. Inforna per 25 minuti in forno
già caldo a 220 °C e, prima di servire, lascia intiepidire.
Servi con un contorno di lenticchie condite con un cucchiaino
di olio extravergine di oliva.

141
Aloe

L’aloe è sicuramente tra i rimedi vegetali


più utili per la cura della pelle. Fin
dall’antichità questa pianta era nota per
la sua proprietà di curare le ferite
favorendo la cicatrizzazione e la
formazione di nuovo tessuto cutaneo.
Oggi il gel estratto dalle sue foglie si usa
sia come rimedio di pronto intervento in
caso di lesioni, ustioni e infiammazioni,
sia come trattamento cosmetico. Le
foglie infatti contengono tutte le
sostanze utili per nutrire, idratare e
rinforzare l’epidermide, soprattutto con
vitamine e minerali. Sfruttando gli estratti
di aloe è possibile restituire alla pelle
tonicità, elasticità e morbidezza.
Una pianta prodigiosa

O
rmai da qualche anno si parla molto delle proprietà
dell’aloe, una pianta preziosa, dalla quale si ricavano
preparati utilissimi per la salute. In particolare, per
quel che riguarda l’argomento di questo libro, l’aloe
contiene anche numerose sostanze molto efficaci per curare le
lesioni della pelle e per migliorarne l’aspetto.
L’aloe è una pianta succulenta che predilige i climi caldi e sec-
chi, appartiene alla famiglia delle Liliacee e le sue proprietà
benefiche sono conosciute da più di 5.000 anni. Tutte le anti-
che civiltà l’hanno utilizzata come rimedio contro svariati di-
sturbi e per la cura della pelle.
Proprio nell’antico Egitto all’aloe veniva attribuito un ruolo
primario come prodotto di bellezza. Era apprezzata però so-
prattutto per curare le ferite e si racconta che Alessandro Magno
avesse deciso di conquistare l’isola di Socotra, nell’Oceano In-
diano, proprio per poter disporre di una sufficiente riserva di
aloe per poter curare le ferite dei suoi soldati, in vista della
spedizione verso l’India.
I principi attivi contenuti nel gel di aloe sono in grado di cica-
trizzare in fretta l’epidermide e hanno la capacità di ricostruire
i tessuti e di riepitalizzare ed elasticizzare la cute.
Il gel contenuto nelle foglie di questa pianta è infatti un vero
e proprio concentrato di principi attivi fra i più efficaci per
curare la pelle e contrastare il suo invecchiamento.
I costituenti chimici dell’aloe sono tantissimi; singolarmente o
in sinergia tra loro, producono svariati effetti salutari sull’or-
ganismo. L’aloe è utile infatti come integratore alimentare, come
depurativo, disinfettante, antinfiammatorio, antibatterico, im-
munostimolante, protettivo dello stomaco e dell’intestino, las-
sativo e per altre proprietà che sono in fase di studio.

144
Aloe

Conosciamola meglio
Esistono numerose varietà di aloe ma sono due in particolare
quelle più usate per sfruttarne i benefici effetti: l’Aloe barba-
densis Miller (chiamata anche aloe vera e talvolta Aloe barba-
densis) e l’Aloe arborescens. Il gel che si trova nelle due piante
non si differenzia molto a seconda della varietà, ma diversa è
la dimensione e la consistenza delle loro foglie, che sono la
parte della pianta dotate di proprietà salutari.
L’aloe vera ha foglie più grandi e carnose ed è quella maggior-
mente coltivata per ricavare il prezioso gel dalle foglie.
Il tipo arborescens invece ha foglie più piccole, con la scorza
più spessa e meno gel, per cui risulta più difficoltoso e meno
produttivo il lavoro per prelevare il gel stesso.

Il gel utile è nello strato più profondo - Un aspetto


importante da sottolineare è che la parte delle foglie usata a
scopo cosmetico e curativo è il gel trasparente che si trova sot-
to la scorza più dura delle foglie.
Per ottenerlo si “aprono” le foglie, si estrae la parte gelatinosa
e la si lavora in fretta per conservarla, prima che perda le sue
proprietà. Altra cosa è invece il succo, che si trova nella scorza
esterna delle foglie, di colore giallastro e più liquido. Questo
succo contiene antrachinoni, sostanze che hanno un effetto
antinfiammatorio ma anche potenti proprietà lassative. Tra
queste una delle più attive è l’aloina, che può provocare distur-
bi se assunta in quantità eccessiva.
Perciò acquistando del gel di aloe o del succo ricavato dal gel
di aloe, è bene leggere sull’etichetta se è stato depurato dall’a-
loina, soprattutto se si tratta di un prodotto da ingerire.
Questa avvertenza è valida anche per coloro che coltivano in
casa l’aloe ed estraggono il gel dalla pianta per usarlo in proprio:
devono prestare attenzione a distinguere bene tra il gel interno
e il succo della parte più superficiale delle foglie.

145
Una miniera di sostanze salutari
Le straordinarie proprietà dell’aloe sono dovute alla quantità e
alla qualità dei principi attivi che contiene: vitamine, minerali,
aminoacidi e altre sostanze vegetali. Ecco un breve elenco degli
elementi dotati delle maggiori virtù salutari.

• Vitamina A: è un antiossidante e rigenerante cellulare.

• Vitamina B1(tiamina) e B6 (piridoxina): queste vitamine


potenziano il sistema immunitario e il nutrimento della pelle,
dei capelli e delle unghie, rinforzandoli.

• Vitamina E (tocoferolo): antiossidante, protegge la pelle e


stimola il rinnovamento cellulare.

• Vitamina C: essendo antiossidante, combatte l’invecchiamen-


to della pelle ed è fondamentale per la sintesi del collagene e
altri processi fisiologici.

• Aminoacidi: per un corretto funzionamento, il corpo umano


ha bisogno di 22 aminoacidi, necessari a produrre le proteine
indispensabili. L’aloe vera ne contiene 20, di cui 7 essenziali,
cioè quelli che l’organismo non può fabbricare direttamente,
tra cui glicina, lisina, leucina, prolina e metionina. Questi ami-
noacidi sono fondamentali anche per consentire la sintesi del
collagene e delle altre fibre che si trovano nel derma.

• Carboidrati: l’aloe ne contiene diversi tra i quali alcuni ap-


partenenti alla catena dei mucopolisaccaridi, precursori dell’a-
cido ialuronico. L’aloe vera è un ottimo veicolo di penetrazione
nella pelle ed i suoi principi attivi possono aumentare la capa-
cità dei tessuti di trattenere l’acqua e stimolare la produzione
di nuove molecole di acido ialuronico.

146
Aloe

• Enzimi: contiene lipasi, proteasi e carbossipeptidasi, enzima


che agisce particolarmente contro l’infiammazione dei tessuti.

• Minerali: l’aloe è ricca di calcio, cromo, ferro, magnesio,


manganese, potassio, rame, sodio, zinco, indispensabili cata-
lizzatori, insieme agli aminoacidi e alle vitamine, per la sintesi
di collagene ed elastina, le “impalcature” che reggono la pelle.

• Saponine: sostanze altamente detergenti, dotate anche di


potere antisettico, antimicrobico, antibatterico, importanti per
pelli acneiche ed infiammate.

• Acido salicilico: è un antinfiammatorio naturale, che unito


alle saponine svolge un’azione esfoliante che favorisce il distac-
co delle cellule morte dalla cute e promuove un maggiore ri-
cambio. Dà lo stesso beneficio anche al cuoio capelluto affetto
da forfora, rendendo i capelli più forti e idratati.

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Le molte proprietà curative
Solamente negli ultimi decenni si sono sviluppate le ricerche
sulle proprietà dell’aloe e sul modo migliore per sfruttarle con-
tro una serie di disturbi che vanno dai malesseri più lievi alle
patologie più gravi.
L’inizio dello sfruttamento curativo di questa pianta porta la
data del 1959, quando un farmacista texano, Bill Coats, mise
a punto un processo per stabilizzarne la polpa, che facilmente
si ossida e fermenta. Questo era il motivo per cui in preceden-
za non si poteva utilizzare l’aloe su larga scala.
Questa scoperta, invece, aprì la strada alla commercializzazione
degli estratti delle foglie di aloe ed entro breve tempo il gover-
no americano ne riconobbe ufficialmente le proprietà curative,
in primo luogo per il trattamento delle ustioni. Da allora gli
studi sull’aloe sono stati molto numerosi in tutto il mondo.
Attualmente in Europa le piante di aloe da cui si estrae il gel
vengono coltivate soprattutto in Spagna e Grecia.

Si coltiva anche in casa


L’aloe si può anche coltivare facilmente in casa o sul terrazzo
per poterne sfruttare direttamente le tante virtù. È una pianta
robusta che ha bisogno di poche cure. All’occorrenza si stacca
una foglia tagliandola alla base con una lama affilata. Si apre
in senso verticale e si estrae il gel trasparente (quello sotto la
scorza delle foglie). Questo va usato in fretta ed è un rimedio
efficacissimo contro le ustioni e le ferite (purché non siano
aperte). Chi non coltiva l’aloe trova comunque facilmente in
farmacia e in erboristeria i prodotti da essa ricavati: gel, succo
ricavato dal gel, estratti secchi e liquidi in varie forme.

148
Aloe

Per uso interno, depurativa e disintossicante - Il


succo di aloe per uso interno (quello ricavato dal gel e prepa-
rato appositamente per essere bevuto, come deve essere scritto
sulla confezione) si usa soprattutto per le sue proprietà depu-
rative. Esse permettono di eliminare dall’organismo le tossine
dovute agli inquinanti esterni di varia natura, ma serve anche
a purificare il corpo dalle sostanze che lo intossicano dall’inter-
no, aiutando il lavoro di depurazione svolto dal fegato, dai reni
e dal sistema linfatico.
Queste proprietà protettive e depurative dell’aloe producono i
loro effetti benefici anche sulla pelle. Infatti è ormai assodato
che lo stress ossidativo causato da fattori ambientali, nutrizio-
nali, chimici e psicologici accelera il processo di invecchiamen-
to cellulare e peggiora le condizioni dell’epidermide.
Insieme ad altre buone abitudini, anche l’assunzione di succo
di aloe nell’ambito di una dieta bilanciata può dare buoni ri-
sultati disintossicanti e dimagranti. Di solito questo prodotto
viene venduto in confezioni da un litro e normalmente si con-
siglia di assumerne un paio di misurini prima dei pasti.
Per uso interno, il succo di aloe ha anche proprietà immuno-
stimolanti e antinfiammatorie.
Si usa anche contro le ulcere allo stomaco e in caso di intestino
irritabile. In questi casi però è meglio consultare il medico
prima di assumere rimedi a base di aloe.
Ricordiamo che in ogni caso occorre sempre controllare sulla
confezione che i prodotti che si ingeriscono siano specificamen-
te per uso interno e non contengano quantità elevate di aloina.
Un sovradosaggio (ma anche l’utilizzo del succo per lunghi
periodi) potrebbe infatti causare disturbi.
Meglio evitare inoltre la somministrazione di succo di aloe a
bambini piccoli e a donne in gravidanza e durante l’allattamen-
to. Inoltre l’aloe può inteferire o interagire con l’azione di al-
cuni farmaci diuretici, digitalici, antiaritmici e cortisonici.

149
Per uso esterno, un toccasana per la pelle - Appli-
cato esternamente, il gel di aloe è un rimedio formidabile con-
tro le scottature, le lesioni e le irritazioni della pelle.
Inoltre è un efficacissimo supporto per migliorare profonda-
mente l’epidermide, aiutando a ripararla, a ricostruirla, idra-
tarla e tonificarla.
Il complesso dei principi attivi contenuto nel gel puro, ovvia-
mente da scegliere tra quelli di buona e accertata qualità, è tale
da reintegrare le molecole di sostegno della pelle che l’organismo
non riesce più a produrre in modo adeguato.
Le sostanze che l’aloe ci dona sono compatibili con quelle del
nostro corpo e quindi vengono solitamente “accettate” senza
controindicazioni e possono intervenire efficacemente sui nostri
tessuti. Alcune persone però possono essere allergiche a qualche
sostanza che si trova nel gel di aloe. Per accertarlo basta fare un
piccolo test, spalmandone un poco su una parte limitata di
pelle, di solito l’incavo del braccio e osservare le eventuali rea-
zioni nell’ambito delle 48 ore.

150
Aloe

Trattamenti cosmetici con aloe


I modi per usare l’aloe, in gel, in crema, in olio, in succo o
sotto forma di estratto secco sono tantissimi.
I prodotti a base di aloe si prestano a mille applicazioni ed è
molto utile tenerne sempre a portata di mano anche per le
evenienze di pronto intervento.
Per scegliere in quale forma utilizzare l’aloe per finalità cosme-
tiche, occorre valutare bene la propria pelle: se è molto secca,
squamabile e irritabile, è bene usarla in forma di olio o mesco-
lata sempre ad una sostanza grassa.
Si dice comunemente che il gel di aloe rassoda ed è antirughe,
ed in un certo senso è vero, ma non del tutto.
Il gel, spalmato sulla pelle, quando asciuga “tira” e sembra quin-
di che abbia un effetto “lisciante”, in realtà è l’effetto “bianco
d’uovo”: appena si muove un muscolo, forma mille grinze su-
perficiali con un effetto antiestetico. Per ottenere un effetto
profondo è sempre utile usare l’aloe anche abbinandolo con
altre sostanze naturali che ne potenzino le proprietà.
Ricordiamo che quando si preparano dei composti con oli es-
senziali, non bisogna adoperare recipienti e attrezzi metallici,
quindi è meglio usare ceramica, vetro o plastica, anche per
mescolare i composti.
Qui di seguito ti proponiamo una serie di trattamenti a base
di gel di aloe e di altri ingredienti naturali.

Preparato di base per maschere


Mescola 3 cucchiai di gel di aloe con un cucchiaio e ½ di ar-
gilla bianca ventilata (caolino). Questo composto può essere la
base per maschere adatte ad ogni tipo di pelle, variano soltan-
to i principi attivi da aggiungere per personalizzare il tratta-
mento, come consigliamo nelle indicazioni successive.
Il prodotto finale deve risultare morbido e cremoso. Si possono

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aggiungere piccoli quantitativi d’acqua o di argilla, secondo la
necessità. Soltanto per le pelli molto sensibili, reattive e coupe-
rosiche, oppure per quelle con forte infiammazione follicolare,
non è consigliabile usare questa maschera di base, ma occorro-
no altri ingredienti.

• Per la pelle secca e devitalizzata - Aggiungi al composto per


la maschera di base un cucchiaino di olio di borragine e 4
gocce di olio essenziale di Rosa damascena.
Applica su pelle ben detersa, tieni in posa 10/15 minuti, quin-
di sciacqua e tonifica con acqua di fiori d’arancio.

• Per la pelle opaca con pori dilatati - Al composto di base


aggiungi un cucchiaino di olio di carota e 4 gocce di olio es-
senziale di palmarosa (Cymbopogon martinii).
Tieni in posa per 10/15 minuti quindi sciacqua e tonifica con
acqua di hamamelis.

• Per la pelle seborroica - Mescola al composto di base un


cucchiaino di olio di jojoba e 4 gocce di olio essenziale di pom-
pelmo (Citrus paradisi
paradisi).
Tieni in posa per 10/15 minuti quindi sciacqua e tonifica con
acqua di rosmarino.

Trattamenti per pelli particolari


Oltre alla maschera di base preparata con aloe e argilla, il gel
della pianta si può adoperare per altri composti specifici, adat-
ti a combattere problemi particolari della pelle. Vediamo qui
di seguito alcuni esempi.

• Per pelli molto sensibili e couperosiche - Prepara una ma-


schera mescolando 2 cucchiai di gel di aloe vera con un cuc-

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Aloe

chiaino di olio di enotera e 4 gocce di olio essenziale di camo-


milla blu (Matricaria chamomilla).
Applica sul viso e tieni in posa l’impacco per circa 10/15 mi-
nuti. Rimuovi la maschera con abbondante acqua tiepida e
tonifica con acqua di calendula.

• Scrub per pelle secca - In una ciotola mescola 2 cucchiai di


gel di aloe, un cucchiaino di zucchero di canna, un cucchiaino
di olio di borragine e un cucchiaino di fecola di patate.
Amalgama i vari ingredienti, quindi stendi il composto su viso,
collo, décolleté e sul dorso delle mani.
Lascia in posa per 7 minuti, poi massaggia delicatamente insi-
stendo con i polpastrelli ai lati del naso, sulla fronte, sulla zona
della bocca, sulle mani e sulle unghie.
Se la crema si è essiccata troppo, inumidisci le dita e prosegui.
Dopo circa 2 o 3 minuti risciacqua e tampona tutta la zona
trattata con acqua di rose.
Puoi usare questo stesso composto anche su tutto il corpo,
aumentando le dosi per ottenere una quantità sufficiente.
Per renderlo ancora più drenante, metti del sale del Mar Mor-
to in sostituzione dello zucchero di canna.
Massaggia bene insistendo sulle zone più ricche di cheratina,
come ginocchia, talloni, gomiti. Sciacqua e fai un massaggio
sulla pelle ancora umida con 10 gocce di olio di vinaccioli
(Vitis vinifera seed oil).

• Esfoliante per pelle acneica - Se sulla pelle hai brufoli mol-


to infiammati, non devi fare trattamenti che possano provoca-
re ulteriore irritazione.
In questo caso fai così: mescola 2 cucchiai di gel di aloe con 2
gocce di olio essenziale di melaleuca (Tea tree oil) o olio essen-
ziale di lavanda; mescola bene e applica il composto sul viso in
uno strato abbondante.

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Lascia in posa almeno 15 minuti quindi risciacqua con cura e
tampona tutta la zona con acqua di rosmarino, che è partico-
larmente adatta per lenire le pelli seborroiche e infiammate.

• Per la pelle grassa con punti neri - In una ciotola metti 2


cucchiai di gel di aloe vera, aggiungi un cucchiaio di argilla di
Rassoul e un cucchiaino di olio di jojoba.
Mescola bene e, se il composto è troppo asciutto, aggiungi
qualche goccia di acqua di rosmarino.
Applica sul viso e lascia in posa 10 minuti, quindi massaggia
delicatamente tutta la parte per 3 minuti insistendo sulle zone
in cui si trovano dei punti neri e la pelle è più grassa, come la
zona a T del viso (fronte, naso, guance).
A conclusione sciacqua la pelle abbondantemente e tonifica
con acqua di rosmarino. Il trattamento serve per depurare e
disinfiammare la pelle.

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Aloe

Altre cure a base di aloe


Oltre che per la pelle del viso, l’aloe si può usare efficacemente
anche per curare il cuoio capelluto, per il trattamento di alcu-
ne zone particolarmente delicate, per proteggere la pelle dagli
effetti dei raggi solari e per curare in generale le infiammazioni
e gli arrossamenti dovuti agli agenti ambientali. Ecco alcune
indicazioni su come applicare questi trattamenti.

• Scrub per il cuoio capelluto - Se hai il problema di forfora,


irritazione e prurito sul cuoio capelluto, mescola 2 cucchiai di
gel di aloe con un cucchiaio di argilla di Rassoul e 4 gocce di
olio essenziale di lemongrass (Cymbopogon schoenantu).
Amalgama bene il composto e quindi distribuiscilo sul cuoio
capelluto dividendo bene le ciocche di capelli.
Massaggia leggermente affinché il preparato sia ben distribuito.
Tieni in posa almeno mezz’ora, quindi massaggia ancora per
effettuare una buona azione di scrub. Poi procedi al normale
lavaggio dei capelli con il tuo shampoo abituale.
Esegui questo trattamento una volta a settimana se hai la for-
fora e l’irritazione. Mantieni l’abitudine di applicare un impac-
co di solo gel di aloe anche quando la cute è pulita: può essere
un buon sistema di prevenzione contro la forfora, la desqua-
mazione e l’irritazione.

• Impacco drenante e schiarente per contorno occhi - Que-


sto trattamento serve in caso di “borse”, occhiaie e rughe nella
zona del contorno occhi.
In una ciotola metti due cucchiai di gel di aloe vera e ½ cuc-
chiaino di olio di bisabololo (una potente sostanza lenitiva che
si trova nell’olio essenziale di camomilla).
Amalgama bene e metti in freezer il composto per 3 minuti.
Spalma l’emulsione ben raffreddata su due garzine sterili, ri-
piegale e appoggiale sugli occhi ben detersi.

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Lascia in posa almeno 15 minuti. Quindi togli l’impacco, pic-
chietta delicatamente il prodotto rimasto fino a farlo assorbire.
Eventualmente tampona con una velina, quindi procedi al tuo
normale trucco.
Puoi usare questo impacco una o due volte a settimana e ogni
volta che hai gli occhi particolarmente “segnati” dal troppo
lavoro al computer o dalla mancanza di riposo.

• Per curare gli effetti del freddo e del vento - Se la tua pelle
è particolarmente secca, opaca e senza tono, anche a causa di
freddo, vento o esposizione al sole, usa questo preparato.
Mescola una noce di burro di karité con un cucchiaino di gel
di aloe vera; amalgama bene e massaggia una piccola quantità
di composto sulla pelle perfettamente pulita.
Aggiungi man mano altri piccoli quantitativi del preparato in
modo che la pelle lo assorba poco a poco. Alla fine spalma
tutto il rimanente come fosse una maschera.
Eventualmente puoi contemporaneamente applicare sugli occhi
l’impacco descritto nel precedente trattamento, quindi sdraiar-
ti in completo relax per almeno 20 minuti.
Alla fine massaggia ancora un poco ciò che è rimasto sulla
pelle ed eventualmente tampona con una velina. La tua pelle
sarà tornata tonica e luminosa.

• Contro l’infiammazione dovuta ai raggi solari - Se l’espo-


sizione al sole ha infiammato la tua pelle, prima raffredda la
parte arrossata lavandola con acqua corrente fresca, poi spalma
sulla cute un’abbondante dose di gel di aloe, senza massaggiare,
ma solamente picchiettando leggermente per non rischiare di
aumentare l’irritazione.
Infine proteggi la parte ponendovi delicatamente sopra un pan-
no di cotone o di lino pulito.
Anche le infiammazioni del dopo-ceretta, soprattutto nelle zone

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Aloe

delicate come ascelle e inguine, possono trarre notevole bene-


ficio dall’applicazione del gel di aloe vera.

• Un’efficace crema doposole - Dopo una prolungata esposi-


zione ai raggi solari è consigliabile fare un impacco di gel di
aloe mescolato a un olio o burro vegetale per ripristinare nella
pelle quelle sostanze fondamentali che i raggi solari “bruciano”.
Le dosi degli ingredienti possono essere queste: 30 ml di gel di
aloe e 10 ml di olio vegetale.
La scelta dei possibili oli da usare è vastissima: argan, macada-
mia, avocado, sesamo, jojoba, borragine, fico d’India o altri
ancora. Gli oli vegetali, se sono veramente puri e genuini, sono
tutti utili alla pelle.

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