LO STALINISMO IN UNIONE
SOVIETICA
Dopo la Rivoluzione
• La Russia sovietica uscì distrutta dalla prima
guerra mondiale e dalla guerra civile tra
“rossi” rivoluzionari e “bianchi”
controrivoluzionari
• Drammatica situazione economica
La “Nuova politica economica”
• Lenin adotta una nuova politica economica
“NEP”, per evitare rivolte dei contadini
Fine delle requisizioni di generi alimentari
Reintroduzione del mercato (scambi in
moneta): i contadini sono autorizzati a
vendere i loro prodotti
• La nuova politica non evita una gravissima
carestia nel 1920-1921
Come funziona la NEP?
• È un’economia mista: stato + mercato
• Lo stato ha il monopolio del commercio estero
ma all’interno del paese funziona il
commercio privato
• Le banche, i trasporti e le grandi industrie
sono controllate dallo stato
• Le piccole imprese, le cooperative, il piccolo
commercio sono incoraggiati
Risultati
• Crescita demografica
• Emerge uno strato di piccoli imprenditori,
soprattutto nelle campagne: i kulaki
I kulaki erano non tanto ma un po’ più ricchi
della massa dei contadini
I kulaki saranno accusati dal successore di
Lenin, Stalin di essere “nemici del comunismo”
Un paese arretrato
• Alla morte di Lenin (1924) l’Unione sovietica è
un paese ancora agricolo (i contadini sono
l’86% della popolazione)
• L’agricoltura è arretrata, quasi arcaica: non c’è
quasi commercializzazione dei prodotti
• I contadini sono in generale poverissimi,
l’analfabetismo riguarda la quasi totalità della
popolazione
Organizzazione dello Stato
• Nel 1922 si costituisce l’Unione delle
Repubbliche socialiste sovietiche (URSS)
• Aderiscono: Russia, Bielorussia, Ucraina e le
regioni caucasiche e asiatiche dell’ex impero
zarista
• L’URSS è uno stato federale ma fortemente
centralizzato: le repubbliche hanno poca
autonomia
URSS, 22.000.000 di km quadrati
Un mosaico di nazionalità
Il partito comunista alla morte di Lenin
• Con Lenin si crea un’enorme amministrazione
statale, perché lo Stato è chiamato a svolgere
tutta una serie di funzioni di gestione
dell’economia
• Il partito comunista è sempre più identificato
con lo Stato e occupa ogni spazio
nell’amministrazione: si forma una enorme
burocrazia di funzionari di partito
Lotte interne al partito comunista
• La sinistra del partito è guidata da Lev Trockij,
che ha comandato l’Armata rossa durante la
guerra civile
Suoi obiettivi sono: portare la rivoluzione in
Europa e industrializzare il Paese
• Un vasto gruppo di dirigenti vuole invece
consolidare il comunismo in URSS: tra questi
emerge la figura di Iosif Stalin, georgiano
Trotsky Stalin
Stalin
• Assume il controllo del partito, rafforza
l’autoritarismo: gli esponenti della sinistra del
partito sono espulsi
• Cambio della politica economica, con due
obiettivi:
Collettivizzare completamente le campagne
Industrializzare il paese
Un modello economico nuovo
• Gestione completamente centralizzata
dell’economia
• Pianificazione dell’economia: “piani
quinquennali”, che impongono ritmi frenetici
di produzione in base agli obiettivi decisi dal
centro
Industrializzazione
• Tra il 1928 e il 1932 – piena crisi economica in
Occidente – la produzione industriale in URSS
raddoppia
• Industria pesante: siderurgia, macchinari,
elettricità
• Gigantismo delle nuove fabbriche
• Intere città e regioni industriali furono create
ex novo
URSS terza potenza industriale
• Nel 1939 l’URSS è già diventata la terza
potenza industriale mondiale, dopo Stati Uniti
e Germania
Collettivizzazione forzata delle campagne
• Migrazioni interne e urbanizzazione, masse di
contadini lasciano le campagne
• Il tessuto sociale del paese viene sconvolto
dalla collettivizzazione forzata delle campagne,
compiuta con la violenza: i kulaki sono le
vittime principali di questa azione (30%
deportati e imprigionati)
Drammatiche conseguenze
• Gli effetti economici sono disastrosi: le nuove
aziende agricole dello stato sono
completamente inefficienti, i contadini
riducono le semine e si vedono requisiti i
prodotti
• Carestia nei primi anni trenta: milioni di morti
(stime, non abbiamo dati certi)
Uno stato onnipotente
• La costruzione di uno stato di polizia: la polizia
politica reprime ogni minima opposizione
• Lo stato sovietico viene definito da alcuni
dirigenti comunisti “Leviatano”: un potere
fuori controllo
• Espulsioni nel partito comunista. Il partito è
controllato completamente da Stalin. Chi
reagisce viene accusato di essere “nemico del
comunismo”
La fase del “terrore” (anni trenta)
• I massimi dirigenti del partito furono
processati e condannati a morte
• Tutta la vecchia guardia del partito bolscevico
fu uccisa, così come i vertici dell’Armata rossa,
metà degli ufficiali, praticamente tutte le élite
delle repubbliche non russe, scienziati e
intellettuali
L’eliminazione dei dirigenti del partito
Casa di Trotsky (Città del Messico)
Gulag
• Campi di prigionia e lavoro forzato, in cui furono
deportate milioni di persone arrestate per motivi
politici
• I campi si trovavano in zone isolate e remote, per
esempio nelle regioni della Siberia
• Stime di quasi tre milioni di morti per le condizioni
estreme, freddo, fame, detenuti sottoalimentati
costretti a lavori pesanti (nelle miniere, nella
costruzione di strade e infrastrutture)
Lavori forzati nei Gulag
Propaganda e culto della personalità
Politica estera
• Normalizzazione delle relazioni internazionali
negli anni venti
• L’Urss si propone come guida dell’
“Internazionale comunista”, l’organizzazione
internazionale che dal 1919 al 1943 riunì i
partiti comunisti, con lo scopo di diffondere la
rivoluzione a livello mondiale
Urss e partiti comunisti
• Anni 20. I partiti socialdemocratici dei paesi
occidentali sono considerati nemici della
rivoluzione e della classe operaia, perché
agendo dentro i parlamenti frenano lo sviluppo
rivoluzionario
• Anni 30. di fronte all’aggressività della Germania
di Hitler e del Giappone, Stalin cambia e
propone alleanze antifasciste nei paesi
occidentali: nascono i “Fronti popolari”
(coalizioni tra comunisti e socialisti)
Nuovo cambio di rotta
• 1939: patto Molotov-Ribbentrop di non
aggressione tra l’URSS la Germania di Hitler
• Spartizione della Polonia
• Nel 1941, la Germania invade comunque
l’URSS
Interpretazioni dello “stalinismo”
• Dopo la morte di Stalin (1953) i dirigenti comunisti
denunciarono i suoi crimini, per distinguere il
comunismo dallo stalinismo
• Fuori dall’URSS, il regime fu studiato alla luce degli
studi sul totalitarismo, come dittatura fondata su
terrore
• Altri studiosi hanno sottolineato che lo stalinismo fu
un regime personalistico, frutto dell’azione di un solo
uomo
Totalitarismo e terrore di massa
• Lo stalinismo venne assimilato al nazismo, per
il rapporto tra le masse e il capo assoluto e per
i livelli raggiunti dalla repressione
• Terrore di massa: nel biennio 1937-38,
700.000 condanne a morte eseguite; milioni di
persone furono condannate e deportate nei
GULAG, dove la mortalità era altissima