La negoziazione
assistita
Come funziona e quali opportunità offre
Evento accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Roma
Roma, Casa Bonus Pastor
12 marzo 2015
La normativa
Decreto legge 12 settembre 2014 n. 132
(Capo II) convertito dalla legge 10 novembre
2014 n. 162.
Entrata in vigore della negoziazione assistita
9 febbraio 2015
Cos’è la negoziazione
assistita
Art. 2
La convenzione di negoziazione assistita da
uno o più avvocati è un accordo mediante il
quale le parti convengono di cooperare in
buona fede e con lealtà per risolvere in via
amichevole la controversia tramite l'assistenza di
avvocati iscritti all'albo anche ai sensi
dell'articolo 6 del decreto legislativo 2 febbraio
2001, n. 96 (avvocati stabiliti).
Tre tipi di negoziazione
Negoziazione obbligatoria
Negoziazione familiare
Negoziazione facoltativa
Negoziazione obbligatoria
Art. 3
controversie in materia di risarcimento del danno da
circolazione di veicoli e natanti;
pagamento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti
cinquantamila euro, ad esclusione delle controversie
per cui è prevista la procedura di mediazione civile
quale condizione di procedibilità;
per le controversie in materia di contratto di trasporto o
di sub-trasporto
(quest’ultima materia è stata introdotta dalla legge n. 190/2014, art. 1
comma 249 c.d. legge di stabilità 2015)
Negoziazione familiare
Art. 6
La convenzione di negoziazione assistita da
almeno un avvocato per parte può essere
conclusa tra coniugi al fine di raggiungere le
soluzioni consensuali di separazione personale, di
cessazione degli effetti civili o di scioglimento del
matrimonio, di modifica delle condizioni di
separazione o di divorzio.
Negoziazione facoltativa
Ogni tipo di negoziazione, ad esclusione delle due
precedenti,
che non abbia ad oggetto diritti indisponibili
o materia di lavoro.
Le tre fasi della
negoziazione
Prima Fase
Invito alla stipula di una convenzione di
negoziazione assistita
Seconda Fase
La stipula della convenzione di negoziazione
assistita
Terza Fase
L’accordo raggiunto in negoziazione assistita
1^ fase: Invito alla stipula
E’ l’invito – formulato con raccomandata a/r o con pec alla
controparte – a stipulare una convenzione di negoziazione
assistita per la risoluzione in via amichevole di una
controversia.
Tale invito deve indicare espressamente che la mancata
risposta entro trenta giorni dalla ricezione o il suo
rifiuto potrà essere valutato dal giudice ai fini delle spese
del giudizio e di quanto previsto dagli articoli
96 (Responsabilità aggravata) e 642 (Esecuzione
provvisoria), c.p.c..
Solitamente l’invito formale è integrato nella classica lettera di
messa in mora.
1^ fase: Invito alla stipula
Art. 3
La parte invitata ha 30 gg dal ricevimento della
lettera per accettare o rifiutare l’invito.
In caso di rifiuto espresso o tacito (decorsi i 30
gg), la parte istante ha facoltà di avviare il
giudizio avendo così soddisfatta la condizione di
procedibilità.
Vedi il fac-simile di “Invito alla negoziazione assistit
a”
2^ fase: La stipula della
convenzione
Qualora la parte chiamata alla stipula accetti l’invito, le
parti, assistite dai rispettivi avvocati, stipulano
una convenzione di negoziazione assistita, ovvero un
accordo in base al quale le parti stesse dichiarano di
voler cooperare in buona fede e con lealtà per
risolvere in via amichevole la controversia.
Tale accordo deve contenere necessariamente i seguenti
requisiti:
l’oggetto della controversia;
la durata della negoziazione: max 3 mesi e, in ogni caso, non
inferiore a un mese.
Vedi il fac-simile di “Convenzione di negoziazione assistita”
3^ fase: L’accordo
raggiunto
Art. 5
L’accordo raggiunto in negoziazione assistita ha
valore di titolo esecutivo.
Vedi il fac-simile di “Accordo raggiunto in
negoziazione assistita”
4^ fase: Esecutiva
Art. 5
Ove l’accordo non venga eseguito
spontaneamente, la parte interessata potrà
metterlo in esecuzione immediata, avendo
l’accordo valore di titolo esecutivo.
In tal caso, l’accordo deve essere integralmente
trascritto nel precetto ai sensi dell’articolo
480, secondo comma, del codice di procedura
civile.
Interruzione dei termini
Art. 8
Dal momento della comunicazione dell'invito a
concludere una convenzione di negoziazione assistita
ovvero della sottoscrizione della convenzione si producono
sulla prescrizione gli effetti della domanda giudiziale.
Dalla stessa data è impedita, per una sola volta, la
decadenza, ma se l'invito è rifiutato o non è accettato nel
termine di cui all'articolo 4, comma 1, la domanda
giudiziale deve essere proposta entro il medesimo
termine di decadenza decorrente dal rifiuto, dalla
mancata accettazione nel termine ovvero dalla dichiarazione
di mancato accordo certificata dagli avvocati.
Antiriciclaggio
Art. 12 del D.Lgs. 231/2007
Assenza dell’obbligo di segnalazione delle
operazioni sospette alla UIF – Unità di
Informazione Finanziaria.
L’obbligo previsto dall’art. 41 del D.Lgs. 231/2007
NON si estende agli avvocati per le informazioni
che essi ricevono da un loro cliente o ottengono
riguardo allo stesso, nel corso di una procedura
di negoziazione assistita.
I doveri dell’avvocato 1
informare il cliente all’atto del conferimento
incarico della possibilità di ricorrere alla
negoziazione assistita (art. 2);
cooperare in buona fede e con lealtà (art. 2);
certificare l’autografia della sottoscrizione nella
lettera di invito alla stipula (prima fase) art. 4;
certificare l'autografia delle firme e la
conformità dell'accordo alle norme imperative e
all'ordine pubblico (art. 5);
I doveri dell’avvocato 2
NON IMPUGNARE un accordo alla cui redazione ha
partecipato, costituisce illecito deontologico (art. 5);
trasmetterne una copia dell’accordo al Consiglio
dell'ordine circondariale del luogo ove l'accordo è
stato raggiunto, ovvero al Consiglio dell'ordine
presso cui è iscritto uno degli avvocati (art. 11);
comportarsi con lealtà e tenere riservate le
informazioni ricevute. Le dichiarazioni rese e le
informazioni acquisite nel corso del procedimento
non possono essere utilizzate nel giudizio avente
in tutto o in parte il medesimo oggetto.
Divieti e tutele
dell’avvocato
Art. 9
I difensori non possono essere nominati arbitri ai sensi
dell'articolo 810 del codice di procedura civile nelle
controversie aventi il medesimo oggetto o connesse;
I difensori delle parti e coloro che partecipano al procedimento
non possono essere tenuti a deporre sul contenuto delle
dichiarazioni rese e delle informazioni acquisite;
A tutti coloro che partecipano al procedimento si applicano le
disposizioni dell'articolo 200 del c.p.p. (segreto professionale)
e si estendono le garanzie previste per il difensore dalle
disposizioni dell'art. 103 c.p.p. in quanto applicabili (divieto di
ispezioni e perquisizioni e intercettazioni).
Autonomia dei coniugi
art. 12
I coniugi possono concludere, innanzi al sindaco,
quale ufficiale dello stato civile del comune di
residenza di uno di loro o del comune presso cui è
iscritto o trascritto l'atto di matrimonio, con
l'assistenza facoltativa di un avvocato, un accordo
di separazione personale ovvero, di scioglimento o
di cessazione degli effetti civili del matrimonio,
nonchè di modifica delle condizioni di separazione o
di divorzio.
Negoziazione familiare (art.
6)
La convenzione di negoziazione assistita da almeno un
avvocato per parte può essere conclusa tra coniugi al fine
di raggiungere:
una soluzione consensuale di separazione personale;
di cessazione degli effetti civili del matrimonio;
di scioglimento del matrimonio quando è stata
pronunciata con sentenza passata in giudicato la
separazione giudiziale fra i coniugi, ovvero è stata
omologata la separazione consensuale;
di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio.
Neg. familiare senza figli
Art. 6, comma 2
In mancanza di figli minori, di figli maggiorenni
incapaci o portatori di handicap grave ai sensi
dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992,
n. 104, ovvero economicamente non
autosufficienti, l'accordo raggiunto a seguito di
convenzione di negoziazione assistita è trasmesso al
procuratore della Repubblica presso il tribunale
competente il quale, quando non ravvisa
irregolarita', comunica agli avvocati il
nullaosta per gli adempimenti ai sensi del
comma 3.
Neg. familiare con figli
Art. 6, comma 2
In presenza di figli minori, di figli maggiorenni incapaci
o portatori di handicap grave ovvero economicamente
non autosufficienti, l'accordo raggiunto a seguito di
convenzione di negoziazione assistita deve essere
trasmesso entro il termine di dieci giorni al
procuratore della Repubblica presso il tribunale
competente, il quale, quando ritiene che l'accordo risponde
all'interesse dei figli, lo autorizza. Quando ritiene che
l'accordo non risponde all'interesse dei figli, il procuratore
della Repubblica lo trasmette, entro cinque giorni, al
presidente del tribunale, che fissa, entro i successivi trenta
giorni, la comparizione delle parti e provvede senza ritardo.
Tentata conciliazione
Art. 6, comma 3
Nell'accordo si dà atto che gli avvocati:
hanno tentato di conciliare le parti;
le hanno informate della possibilità di esperire
la mediazione familiare;
hanno informato le parti dell'importanza per il
minore di trascorrere tempi adeguati con
ciascuno dei genitori.
Trasmissione dell’accordo e sanzioni
Art. 6, comma 3
L'avvocato della parte è obbligato a trasmettere, entro
il termine di dieci giorni, all'ufficiale dello stato
civile del Comune in cui il matrimonio fu iscritto o
trascritto, copia, autenticata dallo stesso, dell'accordo.
All'avvocato che viola tale obbligo è applicata la
sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.000
ad euro 10.000. Alla irrogazione della sanzione di cui al
periodo che precede è competente il Comune in cui
devono essere eseguite le annotazioni sull’atto di
matrimonio.
Grazie per l’attenzione
Sede legale ed
operativa
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