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Electronics Projects 1991 - 01

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® ALTIMETRO ELETTRONICO @ RIVELATORE DI PARTICELLE CARICHE @ ANTI BUMP @ INDICE ARTICOLI 1990 @ LANTERNA MAGICA «- € tanti altri Battery Tester Tel (048) 7179.34 -896.07.00 Fondata ee Rampaz ZO oe PO Box 7 £5020 PONTE SAN NICOLO (PADOVA) TALY Cnfol © cipetl TTELEFONO SIEMENS MINISET 280 opener 7 ai CERCHIAMO AGENT! REGIONALI PER RICHIESTA CATALOGHI INVIARE L. 3.000 IN FRANCOBOLL! PER SPESE POSTAL! Sommario GENNAIO 1991 Tester automatico per diodi anodo- 4 LANTERNA MAGICA: due colori, un solo Led - Fabio Veronese _ 12 BATTERY TESTER - M. Mazzotti 15 ALTIMETRO ELETTRONICO Indice Analitico 1 10. LETTRONICO PER TASTO TE- COMMUTATORE LEGRAFICO E CUFFIA - A. Gariano 37 Modulatore in CW * A2-F1 * - G. Alessandro 42 UN RIVELATORE DI PARTICELLE CARICHE a7 Costruiamo una PILA fatta in casa 50 Un Anti-Bump e un preamplificatore per capsule cera- miche - B. Biagio Ba ELECTRONICS HOTLINE - F. 56 EprroRE. ‘edizlont CD srt DIRETTORE RESPONSABILE. Glorgio Tat [REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE, ABDONA MENTI, PuBBLicrTa 40131 Bologna» via Agucchi 108 ‘Tet (051) 388879-988640- Fax (051) 912900 [Registrazione tribunal di Bologna n, 9755 del 16161989. Dirt riprodustoal traduslont r- tea al Reg folio 417 in date 18/12 bbonammentopostale- gruppo Ill Pabolicies tafertore al 70% ‘Le “EDIZIONI CD” ha ditto esetusivo pe artical, DISTRIBUZIONE PER LTALIA SODIP. 20128 Blane via Zaretts 25 ‘Tel. 102) 87709 DISTRIBUZIONE PER L'ESTERO Messaggerle Internazionsll via Rogoredo 8S poraeiian ABBONAMENTO ELECTRONICS sano 1, 85.000 ADBONAMENTO ESTERO L. 70.000 ‘006 Mande de Poste In Portanweleung far payable shiner INDICE INSERZIONISTI CEAA, 53 De Petris & Corbi 49 Doleatto 35 DVR 55 Elettronica Sestrese 41 Elettroprima 62 Fontana 46 Mareucci 36-60-4# copertina Rampazzo 2* copertina [ARRETRATI I, 5.000 eadauno [MODALITA DIPAGAMENTO: assega! persona. Heciclai raga potala esse contac. Industria Rotolitogrtiea ‘40018 Castelmagziore (80) ‘Salleeto 221" Tel (031) 701770 re FOTOCOMPOSIZIONE HEAD-LINE Bologna via Fostolo 48/2 ‘Tet f051) 540021 DManoseritth,dlsegn, fotografe, anche se non pubblleatl, aon sf restitalseone. GENNAIO {99//ELECTRONICS 3 IDU-CRUS CEC Tester automatico per diodi anodo-catodo Configurando opportunamente alcuni circuiti integrati e qualche led, @ possibile realizzare un utile e pratico strumento per la diagnosi in tempo reale di qualsiasi diodo elettronico del tipo anodo-catodo, con responso diretto visivo e sonoro. ‘diodi sono componenti elet tronici “a senso unico", ca- paci cio? di trasmettere corren- te da un punto (detto anodo) a un altro (detto catodo), impe: dendo perd il flusso opposto. In virti di questa proprieta, nasce spesso l'esigenza, soprattutto in chi si occupa di montaggi o ripa- razioni elettroniche, di verifica- re subito € con certezza che un determinato diodo non sia inter rotto 0, al contrario, “in corto’ va detto che la facilita d'inter pretazione del responso fornito € quasi sempre direttamente proporzionale al prezzo dell'ap: parecchio di misura utilizzato, perché un buon monitoraggio comporta l'adozione di circuite rie assai sofisticate DI-CHECK ¢ un tester universa le per qualsiasi diodo anodo-ca- todo, ¢ pur avendo dimensioni minori di quelle di un pacchetto di sigarette e costi di realizzazio he molto contenuti (poche dect ne di migliaia di lire), @ in grado di fornire, in tempo reale, 'esat to responso visivo € sonoro dello stato del componente analizza- to, grazie a una terna di led e a un microbuzzer opportunamen- te pilotati da logica digitale. L’apparecchio non necesita di tarature o di particolari tratta- menti operativi, perché appena acceso (tramite apposito inter- Il tester montato e assemblato, 4 ELECTRONICSIGi INAIO 1991 wr Figura 1. Schema elettronico del Di-Check. | GENNAIO 1991/ELECTRONICS 5. ELENCO COMPONENTI hardware DI-CHECK @ costtuto da un limitato numero di componenti elttronic, in prevalenza circuit integra, il che Consente l'ottenimento di ottime prestazioni anche da una realizzazione semplice @ di costi contenu elenco componenti di seguito indicato suddivide tuto il materiale necessario alla costruzione del DI-CHECK in quattro ‘gruppi (semiconduttori, resistor, condensatori e vari). | numeri tra parentesi permettono di conoscere le QUANTITA ‘occorrenti di ogni gruppo e tipo’ ¢i componente, Se altribuito, @ poi sempre specificato il CODICE circuitale Corrispondente @ quello ingicato nello schema slettronico.o sul lato di montaggio del circuto stampato. £ possibile che i particolari componenti venga fornita una nota descrittva eventualmente seguita da DAT| commerciali e MARCA dell’elemento usato nella progettazione. Per tesistori @ condensatori | limiti massimi di tolleranza si intendono sempre, ‘ove non diversamente indicato, rispettivamente del 5% e del 10%, ‘Semiconduttori (23) (1) IC1: 4093, @)IG2 e IC3: anas (1) 1G4: 4013, (1) ICs: 4073 (4) T1...74: BOS47B (10) D1...010: 1N4148 (1) Lt: fed rettangolare mm. § x2 ‘colore GIALLO @)L2 @ L&: led triangolare mm. § ‘colore ROSSO (1) L3: led rettangolare mm. 5x2 ‘colore ROSSO Resistori (2) (1) B1: 390 ohm 1/2 W (1) R2: 4,7 Mohm 1/4 W (1) RS: 10 kohm 1/4 W ruttore) funziona sempre alla perfezione Idiodi da analizzare vanno inse- Titi nelle due boccole di testag- gio senza che sia necessario ri spettare alcun orientamento, in quanto una speciale sonda elet: tronica interna al D-CHECK ri leva automaticamente la posi zione di anodo e catodo: se I'ele- mento non @ danneggiato, il mo nitor a led ne riporta immedia- tamente e, per tutto il tempo di test, il simbolo luminoso lam- peggiante, evidenziando il sen 80 di passaggio della corrente, mentre @ udibile, in sincronia, un avviso sonoro rappresentato da un beep intermittente emes so dal microbuzzer. Nelle sud dette condizioni si ha pertanto la sieurezza che il diodo analiz. zato & perfettamente funzionan- te, € pud cosi essere impiegato per gli scopi prefissi. Testando invece un elemento danneggia- to i responsi possibili sono due: 0 il diodo é interrotto (e allora 6 ELECTRONICS/GENNAIO 1991 (@) R4 ed RS: 1 kohm 1/4 W (2) R6 ed R7: 220 koh 1/4 W (1) BB: 1 Mohm 1/4 W (1) BQ: 22 kohm 1/2 W (9) RI0...R12: 220 ohm 1/2 W ‘Condensatori (3) (1) CA: 100 micro 85 VL oletr vert (@) C2 e C8: 100 nanoF 63 VL poliest. Vari (14) (1) B21: buzzer miniaturizzato con incapsulatura di protezione e terminal per c.s. (esempio art 10/0001 ww) @) PS1 e PS2: boccola isolata anche inserendolo nelle boccole non sara emesso aleun respor 80 ottico ne’ sonoro), oppure ¢ il fatidico “corto” e quindi il dio- do si comporta come un fusibile © un pezzo di filo senza distin- guere pitt il verso tipico di tran- sito della corrente (in questo ca- so il monitor a led accende un particolare simbolo o barretta, non piti lampeggiante, e anche il beep di supporto € continuo) DI-CHECK é un dispositivo che consuma, quando acceso, relati vamente poco: per questo @ equipaggiato con una micropila a 12 volt, piccola (dunque non ingombrante € facilmente sosti- tuibile), ma allo stesso tempo capace di garantire parecchie ore di funzionamento continua: tivo, Anche quando c’é calo di tensione per scarica della fonte di energia, essendo la circuite. ria dell'apparecchio realizzata con integrati CMOS in grado di lavorare fino a soli 3.5 volt. non si verificano anomalie; al limite ‘colore ROSSO (1) Bt: micropila 12 volt (1) SW: microdeviatore slider 50 VL 1 via 2 posizioni colore NERO (1) circuito stampato a doppia faccia cod. 90135.66 (2) vil di fissaggio per cs (2) clip angolari per collegamento ac. di micropila 12 VL (2) chiodini terminal capicorda per cs. (1) trancio di piattina bipolare lung. om, § (1) contenitore plastico cod. 90135.21 completo di spugnetta imerna per bloccaggio micrpia 12 VL diminuisce un po’ la luminosita dei led © varia leggermente il suono emesso dal microbuzzer. E comunque buona abitudine spegnere sempre DI-CHECK do: po aver effettuato analisi su qualche diodo ANALISI DI FUNZIONAMENTO Ul circuito elettronico del DE CHECK comprende due distinti settori. Il primo, molto sempli ce, a microdeviatore SWI chiu so provvede, per lazione del condensatore elettrolitico Cl, a filtrare € livellare la tensione di alimentazione di 12 volt c.c. che arriva direttamente dalla micro- pila B1 applicata alle clip di con- tatto ¢ contenimento. I! led gial lo LA, attivato dal resistore RI accendendosi segnala la presen- za della tensione di alimentazio- ne necessaria al corretto funzio. namento circuitale ll secondo settore rappresenta ° Discovocue® r Figura 2. Circuito stampato cod. 90135.66: tracciato delle piste conduttrie! (lato A) Le ny IC ©) OE BN ye pe) i Cart (sei f “be a ose | 10a q Ed Qs AA Oe r Figura 4. Circuito stampato cod. 90135.66: montaggio dei componenit (lato A) Figura 3. Circuito stampato cod. 90135.66: tracctato delle piste conduttrict (lato B) Nl Dt-Check assemblato, GENNAIO 1991/BLECTRONICS 7 in pratica tutto il resto dell'ap: parecchio. Un clock digitale co- struito attorno al generatore IClae all'inverter IC1b permet- te la trasmissione di un segnale bidirezionale alternato (uscite sui pin 3 e 4 di IC1) ai diodi in terni dei fotoaccoppiatori IC2 IC3, che essendo configurati in opposizione, faranno scorrere all'interno di un qualsiasi diodo (ben funzionante) da analizzare inserito nelle boccole PS1 ¢ PS2 (parte integrante del circuito di clock) una corrente che, con ele- vatissima frequenza e quindi con grande rapidita, andra “a senso unico” all'interno del dio- do stesso, dall’anodo al catodo, ma non viceversa, in base a co- me il componente viene orienta: to. Essendo il segnale di clock generato bidirezionalmente, il Ficonoscimento della polarita sara pertanto automatico (la corrente passera in un senso op pure nell'altro) € immediato (Vinversione di clock avviene decine di volte al secondo). Ci sono casi particolari di diodi guasti per interruzione o per cortocircuito: la prima situazio- ne equivale, elettricamente, alla non chiusura dell’anello cireui- tale, ¢ quindi é come non inseri re nulla nelle boccole. Se invece un diodo é “in corto” allora per- mettera, erroneamente, il pas- saggio di corrente in tutti e due i sensi, senza creare opposizio ne (anodo catodo non lavorano pitt come dovrebbero). Una rete logica digitale posta a valle di questa prima parte cir: cuitale decifra opportunamente { comportamenti sopra descritti, distinguendo pertanto tre casi diodo giusto, diodo rotto per in- terruzione e diodo rotto per cor: tocireuito. Nella prima eventua- Jita (diodo analizzato funzionan. te) uno solo dei due fotoaccop: piatori trasmettera segnale al corrispondente flip-flop compre 8 ELECTRONICS) YNAIO 1991 “L2-L3 oppure Lt so in IC4 (Ingressi sui pin 3¢ 11 uscite sul pin 1 € 13), attivando una sorta di interruttore elettro- nico che, attraverso le porte AND di controllo [C5b 0 IC5c (uscite pin 6 0 10), ptlotera, tra- mite i diodi D6-D7 oppure D9-D10, rispettivamente i led LA, generando di conseguenza il simbolo lumi- oso rosso del diodo, simbolo che sara lampeggiante per il fat to che un gate di ciascuna porta AND IC5b e IC5e (pin Se 11) é controllato da clock (prelevato sfruttando ICla). Per l'azione dei diodi D5 0 D3, il microbiuz zer BZ] emettera un beep in sincronia col simbolo luminoso lampeggiante. Analizzando diodi guasti per in terruzione nulla succede per la mancata chiusura elettrica del circuito base di clock, e di con: seguenza non verra attivato al cun led di monitor, ne’ tantome no saranno udibili beep dal mi crobuzzer. Il test di diodi rotti per cortocir- cuito produrra invece doppia at tivazione dei flip-flop di IC4e, di conseguenza, l'attivazione della Porta AND ICSa (pin 9) che cau- sera, tramite D8, limmediata accensione del solo led centrale L2, nonché, tramite D4, il pilo taggio del microbuzzer. che emettera un segnale forte e con- tinuo, In questa situazione ven- gono esclusi altri led, che sareb bero attivati, perché IC5a é an che causa di spegnimento, tra: mite l'inverter ICId, di un gate sia in IC5b che in [CSc (pin 5 12), con conseguente disattiva. zione degli output (pin 6 e 10). Il doppio flip-flop IC4 é control- lato sui reset di spegnimento (pin 4 e 10) dall'inverter IC1e, che svolge un lavoro fondamen tale per il funzionamento del DI CHECK: infatti, ogniqualvolta viene prodotto segnale da un fo- toaccoppiatore (diodo testato giusto) 0 da entrambi i fotoac- coppiatori (diodo testato in cor: tocircuito), tramite D1 e D2 vi he controllata una rete di man- tenimento, formata da C3 ed R8, che provvede, per I'azione invertente di IClc, al reset (e quindi alla disattivazione di led € microbuzzer) solo dopo che il diodo testato viene tolto dalle boccole. Nella pratica dunque, DI- CHECK ¢ in grado di fornire su bito un responso sullo stato di salute di un diodo (per l'alta fre. quenza del clock di analisi) ¢ di mantenere stabile detto respon- So per tutto il tempo in cui il componente viene lasciato nelle boccole (per l'azione del reset ri: tardato di qualche attimo). Per gli stessi motivi é ovvio che, do- po aver effettuato un’analisi, on sara necessario impartire aleun comando per farne un‘al: tra, visto che tutto il ciclo opera- tivo @ automatizzato ASSEMBLAGGIO CIRCUITALE, COLLAUDO, INSTALLAZIONE E USO E consigliabile iniziare il mon taggio dell'apparecchio DI- CHECK solo avendo gia a dispo- sizione tutto il materiale origi nale dettagliatamente indicato nell’elenco componenti (in par Ucolare il circuito stampato a doppla facia cod. 90135.66), oltre ovviamente all'indispensa- bile “strumentazione minima’ costituita, oltre che da saldatore a stilo, stagno € da un buon te- ster, anche da forbici, caccia viti, pinze, nonché da un po’ di collante a presa rapida per al- cune operazioni di fissaggio. Liosservanza di questa prima importantissima precauzione consente di portare a termine il lavoro in tempi relativamente PANNELLO SUPERIORE PANNELLO SUPERIORE MONITOR PIES oe cro POWER ON Figura 5. Indicazion| e misure per la foratura det contenttore cod. 90 35.21 brevi (circa un’ora comprese le operazioni di collaudo e rifinitu ra), con la certezza di assistere alla fine a un immediato e cor retto funzionamento del dispo sitivo autocostruito. —* I miglior metodo da seguire & senz’altro quello che consiste nell'attenersi_scrupolosamente a tutte le istruzioni di seguito fornite, procedendo nelle varie fasi con calma € regolarita € o5- servando le classiche regole operative dei montaggi elettro- ici: trattare sempre i compo: enti con la massima cura (al cuni, come gli integrati, i led. i microbuzzer e il microdeviatore sono assai delicati), effettuare saldature veloci con dosi di sta gno adeguate, ma non eccessive, fare attenzione affinché 1 com- ponenti polarizzati (ad esempio | Figura 6. Esempio dt tay out grafico per i | contenitore cod. 90135.21 condensatore elettrolitico € dio: di) vengano correttamente orientati prima del fissaggio. Si inizia montando (sul lato A rame-componenti) ¢ saldando (sul lato opposto 8 rame del cir cuito stampato cod. 90135.66) innanzitutto i 2 chiodini capi corda (ai punti contrassegnati con A e B)e le 2 clip angolari che permetteranno poi di colle gare e rimuovere agevolmente, all’occorrenza, la micropila B1 di funzionamento. Quindi si continua con i 7 resistori da 1/4” watt con gli altri 5 da 1/2 watt, poi con i 2 piccoli condensatori in poliestere e con il terzo elet- trolitico (montaggio orizzontale per i resistori, verticale per i condensatori). Occorre saldare, di seguito, i 10 diodi 1N4148 ¢ i 4 transistor, i 2 fotoaccoppiato ri, la terna di integrati CMOS e il microbuzzer (quest'ultimo col terminale positivo verso TI € 72). Rimangono inline da siste- mare il led giallo di on/off e i 3 led rossi del monitor di respon: so: detti elementi vanno monta ti mantenendo una distanza tra sommita-led ¢ linea-stampato di circa 18 millimetri, affinché possano poi correttamente fuo- riuscire dagli appositi fori del pannello frontale del contenito re. Particolare attenzione va ri- servata ai led triangolari, da montare correttamente orienta- ti [come indicano le serigrafie del circuito stampato), uno alla sinistra e altro alla destra del led rettangolare rosso, che verra a trovarsi al centro della terna Concluso l'assemblaggio preli minare é necessario effettuare i GENNAIO 1991/ELECTRONICS 9 FONDO (CHIUSURA A INCASTRO E VITE) | Figura 7. Inserimento, | contenitore cod. 90135.21. 10 ELECTRONICSIGENNAIO 199) |: BLOCCAGGIO || MICROPILA, VITE ot CHIUSURA. Wegamenti ¢ fissaggio del circuito nel collegamento de! microdeviato- re SWI allo stampato, serven- dos! del trancio di piattina bipo- lare da connettere ai punti cir- cuitali contrassegnati con A e B. Sul pannello frontale va monta- tala coppia di boccole rosse PSL € PS2, da fissare benissimo tra- mite lapposita minuteria (ron- delle plastiche e bulloncini): le estremita interne metalliche vanno abbondantemente sta: gnate. 1 microdeviatore SW1, gia collegato tramite piattina, va anch’esso fissato {dall'inter- no) al pannello frontale. serven dosi semplicemente di un buon collante a presa rapida (due o tre gocce ben applicate assicu- rano un‘attaccatura perenne). Loslider di accensione e spegni mento dovra essere scorrevole ¢ azionabile senza problemi. Giunti a questo punto il circuito pud essere inserito nel coper- chio del contenitore (cod 90135.21) ea questo fissato tra- mite 2 piccole viti (da infilare negli appositi fori di passaggio previsti), che andranno a infilar- si nei corrispondenti pilastrini plastici distanziatori di soste- no. L’accoppiamento tra clr. culto stampato € coperchio del contenitore va guidato in avvici: namento fintanto che {4 led ben fuoriescono dal pannello fronta- lee soprattutto fino a quando le estremita delle 2 boccole rose precedentemente montate fuo- riusciranno dal lato B dello stampato attraverso i due relati- vi fori circolari di bypass: occor- Fe poi stagnare adeguatamente tra contatti delle boccole e ra mature dei fori di bypass per creare un ottimo collegamento elettrico (¢ meccanico) tra boc- cole € circuito stampato. Si do- vr ottenere un insieme com. patto e resistente, senza ecces sive irregolarita superficiali: da una parte pannello frontale con led € microdeviatore. dall‘altra lato rame B dello stampato. La micropila B1 da 12 volt va posizionata delicatamente inse- rendola nell’apposita sagomatu- ra del circuito stampato, in mo- do che faccia da ponte tra le due clip di contatto e bloccaggio (at tenzione a rispettare la. pola: rita Prima di procedere alla chiusu- ra del contenitore occorre effet tuare un veloce collaudo di buon funzionamento dell’appa- recchio DI-CHECK autocostrui- to. Accendendo il dispositive (tramite il microdeviatore SW1) si riscontrera, con un tester, la presenza di una corretta tensio- ne di alimentazione (12 volt cc.) sul pin 14 di IC], sui pin 14,5 € 9 di IC4, sui pin 14 e 2 di IC5, sui collettori dei transistor, nonché su un terminale di Cl, RI, R4-ed RS. Il led giallo L1 do- vra segnalare. con la sua accen- sione. la corretta attivazione cir: cuitale. Sea ponte delle boccole di test non é inserito alcun dio- dooce n’é uno guasto per inter- ruzione, non dev’essere fornito aleun responso (led spenti e mi crobuzzer disattivato). Se il dio- do testato & guasto per cortocir- culto 0 difetti di “ponte” allora Tanomalia dev'essere eviden- ziata dall’accensione continua- tiva della sola barretta led rosa centrale e da un beep intenso € regolare. Le condizioni di moni- tor devono rimanere immutate fintanto che il diodo viene la- sciato sotto esame. Quando il diodo analizzato & invece fun- zionante, allora il responso de- viessere caratterizzato dall’ac- censione lampeggiante di 2 dei 3 led rossi presenti in monitor, per la visualizzazione del sim- bolo del diodo stesso col giusto orientamento anodo-catodo. Gi rando il diodo sulle boccole si deve invertire conseguentemen- te anche il simbolo luminoso. 1 suond emesso dal microbuzzer dev'essere intermittente, in sin- cronia col flashing dei led. An- che in questo caso le condizioni di monitor devono rimanere im mutate fintanto che il diodo ri- mane sotto test. Per chiudere il contenitore in modo definitivo é sufficiente ac- coppiare il fondo al coperchio al contenitore fissare il tutto con la lunga vite di unione che da sotto arriva, attraverso l'appost- to foro, fino all'attacco plastico del coperchio, garantendo un bloccaggio a prova di manomi sione, ma anche, allo stesso tempo, una rapida sostituzione della micropila a 12 volt in caso di necessita. II fondo del coper chio comprende una spugnetta che serve, una volta chiuso il contenitore, a bloccare eventua Ii spostamenti della micropila, peraltro molto improbabili Una volta pronto e funzionante, Vapparecchio DL-CHECK sara utilizzabile ogni volta che si ren- dera necessario conoscere lo stato di salute di un diodo elet tronico: tutti | componenti pitt diffusi sono liberamente testabi- li, dai normali diodi-segnale (esempio 1N4148, 1N914, BAY61, OA95, A118) ai diodi zener con qualsiasi voltaggio potenza, fino addirittura ai dio- di per alimentatori tipo 1N4007 © ponti diodi come il WO4 (per questi ultimi elementi si consi- derano i terminali positivo ne- gativo escludendo quelli d'arri- vo della tensione alternata). Non fanno infine eccezione quei particolari diodi emettitori di lu- ce conosciuti come led: anch’es- si potranno essere esaminati, di qualsiasi formato, grandezza e colore siano. In quelli chiari € sufficientemente grandi, rileva- zioni di guasto per interruzione saranno ovviamente visibili an che a occhio nudo, riscontrando la spezzatura del microscopic filamento interno. LA PRODUZIONE DI-CHECK E disponibile la versione HARD- WARE, ovvero I'apparecchio gia montato, collaudato ¢ fun- zionante, completo di istruziont di installazione e uso. Codice 90135,00, lire 59.000. Chi ha un minimo di esperienza con elettronica € saldatore pud acquistare la versione HARD- WARE KIT, una scatola di mon- taggio completa comprendente, oltre a tutto il materiale indicato nell’elenco componenti, anche le istruzioni di assemblaggio, collaudo, installazione e uso Codice 90135.10, lire 36.500. inoltre possibile richiedere il PERSONAL SET, una confezio- ne comprendente, oltre al cir cuito stampato e contenitore anche le istruzioni di assem blaggio, collaudo, installazione € uso, per costruire l’apparec chio D-CHECK avendo gia a di sposizione tutto il rimanente materiale necessario. Codice 90135.20, lire 22.500. Tutti gli ordini d'acquisto pos sono essere effettuati tramite lettera, indirizzando in busta chiusa esclusivamentte a DISCOVOGUE - P.O. BOX 495 41100 MODENA ITALY I prezzi si intendono IVA COM- PRESA, con pagamento contras segno e spese di spedizione a ca- rico del destinatario, Gli invil si effettuano ovunque, ENTRO 24 ORE dall‘arrivo dell‘ordine, tra- mite pacco postale che, a richie sta, pud essere anche URGENTE (con maggiorazione delle spese aggiuntive). Ogni ordine da dirit toaricevere in OMAGGIO, oltrea una gradita sorpresa, anche la MAILING CARD personalizzata € codificata che consente di otte nere sconti e agevolazioni in eventuali ordini successivi. GENNAIO 1991/BLECTRONICS 11 = BLETTRONICA, PRIMO AMORES = LANTERNA MAGICA: due colori, un solo Led Un modulo elettronico pitt piccolo di un francobollo fa lampeggiare un diodo Led che s’illumina alternativamente in rosso e in verde. Geniale! E gli impieghi pratici? Fantastici! Dal giocattolo per il bebé al deterrente ntro i topi d’auto, fino al gadget per riconoscere a colpo d’occhio gli aficionados di una discoteca per soli vip. Fabio Veronese a i giocattoli piti amati del- la mia prima infanzia, ri- cordo bene una piccola lanterna in rame, che riprendeva I'aspet- to di quelle, a petrolio, appese all'epoca dietro | carri agricoli. All'interno non vi era lo stoppi- no, bensi due piccole lampade colorate che si accendevano al- ternativamente grazie a due pile nere poste in quello che avrebbe dovuto essere il serbatoio del petrolio, Ero affascinato da quell’innocuo trastullo che pe- rd, un bel giorno, venne lasciato cadere ¢ conobbe cosi una fine tanto rapida quanto ingloriosa e definitiva. A distanza di un quarto di seco- lo (0 poco pit) dall'epoca della mia lanterna magica, ho pensa- to di crearne una nuova, avva- lendomi perd delle moderne tec- nologie elettroniche che mi han no consentito di ottenere un og getto assolutamente a prova di cadute e i dimensioni minime, pari se non inferiori a quelle di un francobollo ordinario, L'effetto é lo stesso — due luci di colore diverso che si accendono alternativamente — ma, al po- sto delle lampadine, vi é un uni- co Led a due colori. Le possibili- 12 ELECTRONICS/GENNAIO 1991 ta di impiego pratico della lan- terna magica “solid state” non silimitano perd alla costruzione di giocattoli. B possibile infatti installarla sul cruscotto dell'au to per intimorire eventuali la druncoli (quelli “seri” non cre- do si facciano spaventare cosi facilmente), oppure collegarla a due semplici sistemi d’allarme. Una persona che conosco, tito- lare di un locale notturno riser- vato a un certo tipo di elite, ha fatto riprodurre alcune decine di esemplari del prototipo visibi- Je, molto ingrandito, nelle foto. ¢ Iiha distribuiti agli aficionados: i nottambuli che si presentano all'entrata senza la lanterna magica all'occhiello incorrono ineluttabilmente nella gentile, ma inflessibile “opera di per: suasione” del buttafuori. Chi lo avrebbe mai detto, tanta gloria per un circuitino da niente! FUNZIONA Cosi L'estrema semplicita circuitale della lanterna magica risulta R3 | © te “ TRI ee R14 sell “Reet 1.0% om) = BATTERIA pst oO Dispostzione componenti quando dopo aver girato la chia vetta di accensione il motore della nostra auto dopo qualche debole giro ci pianta in asso sen: za avviatsi quando magari sa rebbe stato sufficiente anche so: lo “tinfrescare” gli elementi con tun goccetto di acqua distillata se avessimo conosciuto in tem. po lo stato della batteria prima di dare quel fatale giro di chiave che in pratica ha solo contribut to a renderla inefficiente! Non solo, ma attraverso il led di so vracearica il BATTERY TE STER ci consente di sapere se la dinamo o lalternatore caricano a sufficienza. In questo circuit tre diodi led ci possono fornire lindicazione di stato SCARICA. CARICA-SOVRACCARICA il primo ct indichera che la bate: ria deve essere ricaricata, il se condo che tutto € normale, il terzo oltre a quanto gia detto ci indichera il completamento del la carica durante questa fase se- gnalandoci con la sua accensio- ne che occorre togliere l'accu: mulatore dal caricabatterie. Eb- bene, questo semplice circuito @ stato studiato apposta per tutto questo e pud essere considerato sia un accessorio auto, montato in permanenza sull’autovettura © uno strumento di laboratorio per il controllo periodico degli accumulatori dei ricetrans por tatili. Dallo schema elettrico possiamo notare un quadruplo operazionale NORTON (LM3900) sfruttato in sole tre sezioni sigla- to ICI/A/BIC. La prima sezione ICI/A genera una tensione di ri- mento che viene applicata attraverso le resistenze R6 € R9 agli ingressi invertenti (piedini 8 € 3) delle sezioni /Be /C. Il dio- do zener DZ1 garantisce una tensione stabilizzata sempre af- fidabile anche in condizioni di batteria scarica che serve come riferimento per la comparazione delle due tensioni partite dai trimmers R2 € R3 le quali sono invece proporzionali esclusiva- mente al livello di carica. Da no- tare che la partizione di R2 vie- ne usata per determinare il Ii vello di “scarica” mentre quella di R3 serve a determinare il li- vello di “'sovraccarica” e a se. conda dello stato faranno accen dere i led corrispondenti. Le se- zioni del’integrato /B e IC ven- ‘gono utilizzate come compara- (ori infatti sulle loro uscite, pie dini 9 4, si avra a disposizione una tensione positiva sufficien- tea far accendere il relativo dio do led qualora sugli ingressi non invertenti, piedini 13 ¢ 2, ri- sulti pitt alta di quella presente sui piedini 8 e 8. Caso contrario GENNAIO 1991/BLECTRONICS 17 in uscita dei due operazionali avremo tensione nulla. Analiz- ziamo caso per caso: 1) batteria scarica, in pratica a livello pit basso di quello prefissato da R2, in tal caso avremo una tensione nulla sia sull'uscita di ICL/B che su quella di ICI/C, pertanto i due transistors TR1 € TR2 colle gati a queste uscite risulteranno interdetti, rimarra percid acceso solo il diodo led DL1 il quale in questo caso vedra alimentazio ne attraverso R14; 2) batteria in stato di carica efficiente, pertan- tocon tensione pit alta di quella prefissata da R2, ma piti bassa di quella prefissata da R3, ecco che avremo luscita di IC1/B co- me se fosse collegata a massa Tuscita di ICIIC collegata al po- sitivo dell’alimentazione. Tale tension positiva presente sul piedino 4 di ICI/C provochera i seguenti effetti: attraverso R13 fara accendere il diodo led DL3 € polarizzando attraverso R10 la base di TRI lo mandera in conduzione cosicché sul collettore si av to verso massa per I'anodo del led DL1 e questi si spegnera: 3) batterta in stato di sovraccarica, appare ovvio che in questo caso entrambe le uscite dei compara- tori saranno a livello alto por. tanto sia TRI che TR2 in stato di conduzione, da cid, in teoria, si sarebbe indottl a pensare che entrambi i diodi led DL2 e DL3 dovessero restare accesi, cid non & vero in quanto l'anodo di DL3 ¢ collegato direttamente al collettore di TR2 il quale condu cendo viene a cortocircuitarlo verso massa, pertanto rimarra acceso solo il diodo led DL2. suo ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO 1) Montare il condensatore elet- trolitico C1 rispettando la pola- rita della serigrafia 18 ELECTRONICSIGENNAIO 1991 2) Montare i transistors TRI e ‘TR2 osservando accuratamente il loro orientamento. 3) Montare il diodo DSI e lo Ze ner DZ1 avendo cura di non scambiarli fra loro e prestando attenzione alla loro polarita seri grafata sulla basett 4) Montare tutte le resistenze. 5) Montare lo zoccolo del circut to integrato prestando cura alla serigrafia per quanto concerne la tacca di riferimento. 6) Montare i tre diodi led pre- stando attenzione ai loro colori € al loro orientamento. ATTENZIONE! Al fine di un si- curo cablaggio dell’apparato si suggerisce di troncare i termi nali dei componenti a circa 2 millimetri di sporgenza dallo stampato prima di procedere al. la loro saldatura, dal discorso sono esclusi tutti i componenti a terminali corti. Contrassegna- re sull'elenco componenti ad ogni pezzo montato, con una crocetta, la cosa si rivela molto utile nella fase di controllo fin: le. Meglio non usare pasta sal- da, le eccedenze di pasta conte- nute nello stagno devono essere tolte spennellando il circuito con diluente alla nitro, ATTE! ZIONE il diluente pud intaccare le parti in plastica, usare la do vuta cautela perché cio non av: venga, ad ogni modo siate sem: pre certi di una corretta pulizia dello stampato prima di proce- dere all'uso. I montagglo dei circuiti integrati nei rispettivi zoccoli va sempre fatto quando non si rendono pit: necessari in: terventi di saldatura NORME DI TARATURA E COLLAUDO FINALE Per la taratura dei trimmers R2 € R3 occorre disporre di un ali- mentatore stabilizzato in grado di fornire una tensione regolabi le da 9a 15 volt. Ruotare i due trimmers tutti in senso orario (cursore verso massa) poi simu: lando l'accumulatore, fornire- mo tensfone con I'alimentatore stabilizzato e se tutto é stato fat- to correttamente dovrebbe ac- cendersi il diodo led rosso DL. @ certo infatti che la tensione presente su R2 sara piti bassa di quella di riferimento. Ora dovre mo regolare l'uscita dell’alimen- tatore fino a portarla a 11,5 volt (tensione relativa ad un accu mulatore da 12 volt, per altri ac- cumulatori verra regolata attor- no ad un 4% in meno di quella nominale) a questo punto do- vremo regolare R2 in modo da spegnere Il led rosso e accende- re il led verde DLS indi tornare leggermente indietro fino a riac- cendere il led rosso, Giunti a questo punto simuleremo lo sta- to di carica massima alzando il livello dett’alimentatore attorno ai 13,5 0 14 volt (un 12% cirea per altri accumulatori), in tal modo dovrebbe accendersi il led verde e spegnersi il led rosso, bene, a questo punto dovremo ruotare R3 fino allo spegnimen: to del led verde e all'accensine del led giallo DL2. Qui termina. no le operazioni di taratura vo- lendo verificare se tutto @ in or- dine bastera diminuire 0 au- mentare la tensione fornita dal- Valimentatore per simulare e verificare tutte le condizioni Dopo tale collaudo si pud impie- gare l'apparecchio nelle sue mansioni previste. Nel caso si volessero controlla- re degli accumulatori con ten- sione pitt bassa, es. 6 volt @ ne cessario variare il valore di alcu ni componenti: R12, R13 e R14=470 ohm: R10 € R11=5,6 kohm e DZ1 deve essere sosti tuito con uno zener da 3.3 volt va watt O ALTA PIRIESSIONE ALTIMETRO ELETTRONICO Questo strumento portatile, completamente a stato solido, risponde alla pressione dell'aria fino a 5.000 piedi, con incrementi di 1 piede alla volta, ed @ molto utile per coloro che volano con il deltaplano, che si dedicano all’alpinismo o che, semplicemente, effettuano escursioni in montagna. Anthony J. Caristi juasi tutte le persone che Biafe su alti pendii, scalare pic- cole montagne 0 guidare attra- verso altipiani montuosi, sono spesso interessate alla quota raggiunta in quel particolare momento. L’Altimetro Elettronico portati le qui descritto @ Io strumento piit adatto a fornire le relative letture di altitudine, Esso € simile nel progetto agli altimetri utilizzati in aeronauti- a, tuttavia Il suo range é relati- vamente limitato — da 0 a 5.000 piedi (0-1525 metri) — ma é utile per gli scopi indicat, II nostro altimetro risponde alla pressione ambientale, che varia inversamente all’altitudine. Esso é dotato di un sensore di pressione a stato solido di alta qualita, che misura la pressione assoluta, e di un circuito elettro- nico che converte la tensione di uscita dal sensore in una signifi cativa lettura dell’altitudine in piedi”. /‘alimentazione data da una co mune batteria da 9 volt, rende totalmente portatile l'apparec chiatura: la durata utile della batteria @ di molte ore. utiliz zando l'altimetro per letture di quota intermittent ed in caso di necessita. In alternativa, collegando il pro- getto all’impianto elettrico a +12 volt di un veicolo a motore, potra essere effettuata una let: tura continua dell’altitudine. Una terza alternativa é quella di adottare per l'altimetro entram bi gli schemi di alimentazione per poterlo utilizzare sia con un veicolo che a piedi Per quanto riguarda la lettura dell'uscita dell’altimetro, si pos- sono operare delle scelte. Una maggiore solisticazione e facilita di interpretazione dei “dati letti, potranno essere forni te da un voltmetro digitale in ce (0 da un multimetro digitale con lettura in corrente continua), che visualizzera direttamente sul display numerico la quota in pied, La seconda alternativa é di col legare al progetto un convertito- GENNAIO 1991/ELECTRONICS 19 re AID dedicato con un proprio display digitale numerico. Altra soluzione € quella di colle gare all'altimetro uno strumen to analogico a basso costo, come vedremo in seguito. IL CIRCUITO In figura 1 @ mostrato lo sche- ma di base dell’altimetro elet tronico. Ilcuore di questa apparecchiatu- ra é il sensore di pressione del- Varia in miniatura PS1, proget tato dalla Nova Sensor, comple- tamente allo stato solido, realiz- ato in base alle moderne tecno- logie dei circuiti integratl Esso contiene al suo interno quattro resistori a strato cera mico connessi in configurazione a ponte di Wheatstone. Un lato dello strato ceramico & esposto in una camera sigillata, ove & stato ricavato un vuoto quasi perfetto: altro lato, inve- ce, @ esposto alla pressione ap- plicata ad una porta esterna, I resistori depositati sullo strato ceramico sono di natura plezoe- lettrica & hanno la tendenza a mutare il loro valore quando so- no sollecitati da uno sforzo di natura meccanica, come quello esercitato dalla pressione am bientale In effetti, il sensore risponde, ad ogni pressione maggiore di 0 (vuoto perfetto) ad esso applica ta, con una variazione del valore dei suoi quattro resistori, per cui, in presenza di una condizio- ne simile al vuoto, il ponte é bi- lanciato, per essere i suoi resi- stori di valore uguale. Le tensioni di uscita presenti ai piedini 3 e 6 del sensore PS1, riferite a massa, sono inoltre es- senzialmente uguali e la diffe- renza tra esse é 0. Ilvalore delle resistenze da R1a 5 é specificato dal fabbricante per correggere le differenze nei 20 ELECTRONICS/GENNAIO 1991 263K “See vest notes ys C2 = Laan Owe BorToM view Figura 1. Schema elettrico di base dell'altimetro senza la sezione alimentatrice. on ELENCO DEI COMPONENTI ‘Semiconduttori D1, D2, D3, DS: 1N4148 o simi D4: 1N4004 diodo rettficatore al silicio ICH, 1C2: LM 324 amplificatore ‘operazionale quadruplo IC3: $55 0 equivalente timer Mos PS1: NPS-100A sensore di Pressione assoluta (vedere testo) 1; LM334 sorgente di corrente Costante 2; LM336 sorgente di tensione di riferimento a 2,5 volt Condensatori C1: 100 nF ceramico a disco 2, C9: 100 uF/I0 volt elettolitico C4! 10 uF/16 volt elettrlitico Resistenze (a strato metallico 4/4 watt-tolleranza 1%) IAS: vedere testo 6: 49,8 ohm 7: 200 ohm trimmer da cs. R8: 845 ohm. singoli sensori causate dal pro- cedimento di fabbricazione. Quando il sensore di pressione @ collocato in un Iuogo qualsiasi ove non vi vuoto perfetto, la sollecitazione meccanica tra smessa allo strato ceramico del ponte causa l'aumento del valo: re di due resistori € la diminu zione di altri due: cid provoca una condizione di sbilancia- mento € risulta in apparenza una ineguale tensione ai piedini 3e6 di PSL Uponte di Wheatstone é alimen- tato da una sorgente di corrente costante di cirea 1,5 mA fornita da QI. un circuito integrato di tipo LM 834 Z, semiconduttore generatore di corrente costante. La corrente fornita da Q1 é una funzione det valori di R6, R7 € R&; il potenziometro R7 con- sente aggiustamenti della cor- rente che alimenta il ponte, per compensare le differenze elettri che nel sensore di pressione, ed éanche un mezzo per variare la sensibilita del circuito, 9: 249 ohm. 10: 50 kohm potenziometro da pannello (vedere testo) 14; 150 kohm. 2, R13: 1 kohm 14, R15, R18, R18: 10 kohm 16, R17: 357 ohm (@ carbone 1/4 watt-59% 23: 680 ohm (per alimentazione ‘2 12 voltvedere testo) R24: 1 kohm (per strumento da 1 mAwedere testo) Varie Bi: batteria alcalina da 9 volt Mt: 1mA ts, - miliamperometro da pannello (vedere testo) ‘St: interruttore a siita o a levetta Circuito stampato, zoocoll per integrati, attacco batteria da 9 volt, ec. Quando il sensore di pressione & al livello del mare o prossimo ad esso (0 piedi di altitudine), la pressione atmosferica € di circa 14,7 Libre per Pollice Quadra- to [psi=Pound per Square Inch). L'uscita del circuito a ponte é in pratica una tensione differen- ziale tra i piedini 3 ¢ 6 di PS1, che é di circa 100 mv. Al di sopra del campo di altitu- dine che interessa questo pro- getto (cioé da 0a 5.000 piedi), la tensione differenziale variera in- versamente all'altitudine, quasi in funzione lineare. ‘Ad esempio, a 1.000 piedi di al titudine, la pressione atmosferi ca, in condizioni normali, sar di 14,18 psi La risultante uscita del ponte varlera da 1000 mV al livello del mare a circa 96,4 mV a 1.000 piedi di elevazione. La differenza di 8,6 mV, ampli ficata convenientemente, forni ra un‘adatta tensione per rap presentare l'altitudine. Piccolissime variazioni di ten: sione sono la regola per questo circuito. Detto cid, vi & bisogno, quindi, di amplificare queste piccole va riazioni di tensione in uscita dal ponte PS1 a livelli tali da poter essere misurate con comuni voltmetri in cc. Entrambe le tensioni fornite dai piedini 3 6 del sensore transi tano attraverso IC1A e ICIB (voltage follower), un operazio- nale che provvede ad isolare i circuito a ponte e a creare una sorgente a impedenza O per il successivo stadio della catena Lamplificatore differenziale IC1D ha un guadagno in tensio- ne pari a 10, determinato dal rapporto tra i valori di R15/R12 ¢ R14/R13. Questo stadio amplifica la diffe- renza in tensione delle uscite del sensore; l'amplificazione (data da IC1D) é pari a 1 volt quando l’altimetro si trova al li- vello del mare, mentre scende a 0,964 volt a 1.000 piedi di al- titudine L’ampio valore di C2, collegato a R15, consente al circuit di reagire lentamente alla pressio ne € lo aluta a “mascherare improvise variazioni di tensio ne causate da disturbi alla pres: sione ambientale. L’altimetro mostrera variazioni di tensione calibrate in “piedi”’ Per questo motivo la variazione di 36 mV al piedino 14 diIC1D sara ulteriormente amplificata ad_un valore che rappresenti 1.000 piedi. Poiché una variazione di po: tenziale conveniente dovrebbe essere di valore pari a 1 volt, il successivo stadio amplifica- tore é stato progettato per un guadagno di 1/0,036 volt con un fattore di uscita di cir- ca 27,8 £ anche necessario che solo il cambiamento in uscita (1 volt) GENNAIO 1991/BLECTRONICS 21 Oe Rea ‘80. | s2ve6 system inesan I Figura 2. Schema del circuito di alimentazione. sia generato a 1.000 piedi di ele vazione. I potenziale desiderato sara di 0 volt a 0 piedi di altitudine, 1 volt a 1.000 piedi, 2 volt a 2.000 piedi e cosi via, fino a 5 volt quando si raggiungono 5.000 piedi Sia all'amplificazione che alla compensazione provvede I'am plificatore operazionale IC2D. Rimane un fattore addizionale, che deve essere considerato in rapporto ai sensori altimetrici di tipo pneumatico. Poiché ogni altimetro reagisce alla pressione assoluta dell'arta, gli effetti delle condizioni atmo: sferiche causano una variazione nella pressione dal valore stan dard di 14,7 psi, che deve esse re all'uopo calibrato Tutti gli altimetri_ pneumatici utilizzati in aeronautica sono soggetti a questa necesita, ¢ il pilota o il navigatore dovranno regolafli periodicamente in pre- senza di pressione barometrica In questo progetto, R10 dovra essere regolato per un potenzia le tra 0,85 e 1,15 volt al fine di eliminare gli effetti della pres- sione barometrica. Questo potenziometro & regola. 22 ELECTRONICS/GENNAIO 1991 to in modo che il potenziale pre- sente al piedino 8 del voltage follower IC1C sia uguale al po- tenziale di uscita di IC1D a O piedi di altitudine; in condizioni standard esso sara di circa 1 volt. L’operazionale IC2D é configu- rato come amplificatore diffe- renziale il cui guadagno in ten- sione ¢ determinato dal rappor- to tra i valori di R18/R19 e RI9R17, Questo stadio amplifica la diffe renza tra la tensione di riferi- mento, regolata da R10, e la tensione al piedino 14 di IC1D. Come risultato si ha che 'uscita i IC2D sara di O volt a 0 piedi di altitudine e di 1 volt a 1.000 pled Figura 3. Dettagli per dotare il progetto di un’uscita su un (eee rometro di tipo anatogico. 02 20 Re INa49 Bee 125 cs 220uF | 03 tnaraa, rs cr ce Boriom 2204F Tuoaev.2s VIEW >" Cid aumentera la linearita del progetto alle altitudini superio- ri, prossime a 5.000 piedi L'uscita di IC2D, passando at- traverso IC2A (voltage follower), sara dotata di una bassa impe denza, idonea per essere letta misurata dal voltmetro in cc SISTEMI DI ALIMENTAZIONE L'alimentazione al progetto pud essere fornita sia da una comu- ne batteria a 9 volt sia dalla ten- sione a 12 volt dell'impianto elettrico del veicolo, come illu- strato in figura 2. Dal momento che i! circuito del ponte, contenuto nel sensore di pressione, richiede una tensio- ne di circa 7,5 volt cc per poter operare, non é possibile utilizza- re direttamente i 9 volt della batteria perché, man mano che essa si esaurisce, la riduzione del potenziale elettrico non sara pitt sufficiente a pilotare Q1 di figura 1 Inoltre. se si vuole che la batte- ria abbia una considerevole du- rata, € necessario che il circuito lavori con un potenziale di 7 volt. Questa esigenza pud essere fa cilmente soddisfatta a mezzo di un semplice circuito duplicate re di tensione. Il timer (555) IC3 di figura 2 opera in configurazione multivi bratore astabile; esso genera un’uscita ad onda quadra, con un potenziale picco-picco di cir- ca 7 volt al piedino 3. L’onda quadra @ accoppiata in ca con il catodo di D2, che é col- legato alla linea di alimentazio ne positiva: Come risultato si ha che alla giunzione di D2 e D3 il poten- ziale elettrico non potra supera re 0,7 volt in presenza di una li- nea di alimentazione positiva commutera trai 7 e i 18 volt. Il diodo D8 rettifica 'onda qua- dra € provoca la carica del con densatore C7 fino al valore di picco In effetti, si genera una tensione (15 volt) che & quasi due volte quella della batteria di alimen tazione, utilizzata per alimenta- re Q1 e gli amplificatori opera: zionali di figura 1 Quando é utilizzata la tensione a 12 volt dell'impianto elettrico del veicolo a motore, R23 ¢ D4 riducono il potenziale di alimen: tazione a circa 9 volt. Il diodo D4, inoltre, impedisce che transienti inversi” ad alta tensione, provenienti dall’im pianto elettrico del veicolo, rag- giungano il circuito elettronico del progetto Con il circuito alimentato da una delle due fonti in cc, Q2 for nisce una tensione di riferimen- to stabilizzata a 2,5 volt per il controllo della calibrazione R10. Poiché l'amplificatore 12D de- ve essere in grado di rivelare un potenziale di 0 volt per una let tura a 0 pied di altitudine, que sto integrato é alimentato da una tensione negativa, pari a -0,7 volt, fornita da DS. Il display pid facile a reperirsi e pit: economico per 'altimetro & un multimetro tascabile di tipo analogico, che é sufficientemen- te sensibile per rivelare poten- ziali in cc al di sotto di 0,1 volt: diversamente, si pud utilizzare in modo permanente uno stru- mento analogico da 1 mA f.5., che funge da indicatore di alti tudine, collegandolo ad un resi store da 1 kohm, come mostra to in figura 3 Il display analogico, rispetto a quello digitale, ha il vantaggio di non presentare fluttuazioni di lettura; inoltre, esso non richie de una sorgente di alimentazio- ne separata (é pilotato diretta mente dall’uscita del progetto} come nel caso di un voltmetro cc 0 di un multimetro. Un milliamperometro da 1 mA f.s, fornisce una lettura da Oa 1,000 piedi di altitudine Se, invece, si vuole realizzare uno strumento ad alta tecnolo- gia, potra essere impiegato un volimetro ce digitale numerico: se si sceglie questa soluzione, € bene impiegare uno strumento da 2 volt £s., per ottenere una lettura da 0 a 2.000 piedi di al titudine Anche uno strumento da 20 volt f.s, va bene allo scopo, perd Ja risoluzione sara di 10 piedi alla volta. Questo pud essere un van taggio, perché elimina le fut tuazioni tipiche dei voltmetri digitali, presenti in un range di 2 volt [.s. e consente di legge: re altitudini fino a 5.000 pied Volendo, potra essere addirittu-” ra utilizzato un voltmetro LCD a basso consumo, provvisto di convertitore D/A. che preleva Valimentazione dalla stessa fon: te del circuito, dal momento che sono progettati per funzio- nare con un range da 9a 15 volt. COSTRUZIONE Laltimetro & composto da due sezioni distinte: la prima com prende il ponte, l'amplificatore analogico e il circuito di alimen tazione, mentre la seconda il di splay digitale 0 analogico. I cireuito stampato a singola faccia di figura 4 accoglie i componenti di tutto il progetto, sensore ¢ alimentazione, ad ec cezione del display; esso non é affatto critico, per cui potra sere utillzzata anche una pia- stra preforata su cuf andranno montati i componenti secondo il layout di figura 5. Montare, dapprima, gli zoccolt dei circuiti integrati, compreso quello a set piedini DIP del sen. sore, senza inserire, ovviamen- te. i chip prima di aver comple: tato il lavoro con Ia saldatura di tutti gli altri componenti passivi (resistenze, condensatori, diodi ec...) Per quanto riguarda le resisten ze RRS, il loro valore é stabili to dal costruttore in sede di fab bricazione, come detto in prece denza, in funzione di ogni singo lo sensore. In particolare, non tutti i sensori richiedono tutti e cinque | resi- stori: talvolta, alcuni di essi de vono essere eliminati ¢ sostituiti da ponticelli; in ogni caso, utiliz- zare solo resistenze a strato me tallico, per non pregiudicare la stabilita del circuito, Infatti, la precisione dell'altime tro, di per sé gia ottima, dipende dalla stabilit& dei valori delle re- sistenze dell’amplificatore. Il trimmer di controllo R7 va montato direttamente sul cit cuito stampato, come mostrato in figura 5, mentre altro con- trollo variabile R10, é un poten. ziometro da pannello che va col legato al cireuito mediante tre fli Fare attenzione alla corretta po: GENNAIO 1991/ELECTRONICS 23 Figura 4. Circulto stampato lato rame in scala 1:1 larita dei diodi, degli elettrolitici e. n particolare, dei chip di rife rimento Q1 ¢ Q2, seguendo la loro piedinatura mostrata nelle figure 1 2, prima di saldarli sulle piste di rame della piastra. Completato questo lavoro, pro- cedere al collegamento di tutti i fili che partono dal circuito; in particolare, tre per il potenzio metro R10, due per il collega mento allo strumento di lettura, uno per linterruttore $1 e due per l'impianto elettrico a +12 volt del veicolo: parimenti, col legare 'attacco standard per la batteria da 9 volt, saldando il negativo nel punto B— ¢ il posi XG (A) BOTTOM ViEW ) TOP VIEW Figura 5. Schema pratico di montagg diuscita del sensore 24 ELECTRONICSIGENNALO 1991 Ee ravms lectrical systom NOTES: 1.°N"is nearest Pin 1 2. ‘Pressure-sensing port gio det componenti ¢ det piedini tivo sull’interruttore $1. Alla fine, effettuare almeno un duplice controllo di tutti i colle gamenti — per verificare sia il corretto inserimento dei compo- nenti polarizzati, sia delle salda ture, rifacendo. se del caso, quelle “fredde"’ —. come pure degli accidentali ponticelli crea- tisi tra i piedini degli zoccolt che vanno rimossi con un aspi ratore di stagno. Il cireuito deve essere montato in un contenitore di metallo 0 di plastica, sia per proteggere il de licato sensore di pressione, sia per evitare che improvvisi sbal zi di pressione, come una raffica di vento, possano falsare la let- tura dellaltitudine. Anche se il sensore non @ rae- chiuso in un contenitore sigilla- to ermeticamente, esso sara co- munque in grado di rivelare la variazione di pressione ad alti tudini crescenti Se si utilizza un contenitore me- tallico, per un altimetro alimen tato dall'impianto elettrico del veicolo, assicurarsi di isolare accuratamente la massa del cireuito; infatti, lo chassis del veicolo é la massa negativa del la tensione a 12 volt e. come in- dicato in figura 2, non é con- nessa alla massa del circuito dell’altimetro. Nel caso che per la lettura si uti- lizzi_uno strumento dedicato [analogico o digitale che sia) in luogo di un multimetro esterno, scegliere un contenitore che possa contenerlo insieme al « cuito ¢ alla batteria da 9 volt Forare il contenitore per 31 mon taggio dello strumento, del po tenziometro R10, dell'interrut- tore $1 ¢ per un jack di entrata dell’alimentazione a 12 volt del Vimpianto elettrico del veicolo. A foratura ultimata. prima di montare il circuito ¢ le sue peri- feriche, contrassegnare le uscite € { eontrolli con caratteri trasfe ribili, da fissare mediante aleu- ne mani di spray trasparente acrilico. Quanto al potenziometro R10, utilizzare un tipo da pannello senza asse sporgente, per evi tare accidentali variazioni della regolazione durante l'uso del- Valtimetro; il tipo ideale di po tenziometro é quello con regola- zione mediante un cacciavite, in modo da evitare linconveniente segnalato, Se si utilizza un potenziometro con asse sporgente, invece, sce gliere un tipo che abbia un siste ma di bloccaggio; mentre, se si desidera una variazione estre mamente fine, montare un po: tenziometro multigiri Non dimenticare di effettuare. sui terminali di quest’ ultimo, le saldature dei tre fili provenienti dal cireuito, come pure quelli di- retti all'interruttore $1 Se si prevede l'uso di un display esterno, realizzare un'uscita mediante due fili isolati, oppure montare un jack da pannello per portare fuort il segnale. Infine, prima di procedere alla taratura, collegare una batteria nuova da 9 volt al progetto, as- sicurandosi che il circuito sia spento. CONTROLLO E TARATURA Alimentare, come detto, il cir cuito con una batteria da 9 volt nuova, oppure utilizzare un ali- mentatore con limitatore di cor- rente (da regolare per una ero gazione massima di 50 mA per evitare danni al circuito in caso di malfunzionamento), regolan- do la tensione a 9 0a 12 volt, a seconda della fonte di alimenta- zione prevista; l’assorbimento di corrente del progetto é di cir ca 8 mA. Prima di iniziare con i test, ruo: tare il potenziometro R7 a circa La prima cosa da verificare @ il circuito duplicatore di tensione nella parte alimentatrice: allo scopo, inserire il timer 555 nel suo zoccolo IC3, verificando sia il corretto inserimento, sia che nessun piedino fuoriesca dallo zoccolo (questi controlli valgono per tutti gli altri integratit). Dare alimentazione, e collegare il puntale comune di un tester ad un qualsiasi punto della massa del circuito, come, ad esempio, l'anodo di DS, lascian- dolo in quel posto per tutta la procedura di controllo. Con il puntale “caldo” del te- ster, toccare il positive di C7, ove dovrebbero esserci +15 volt; in caso contrario, staccare Yalimentazione e ricercare la causa del possibile inconvenien te, controllando i component associati a IC3 per quanto ri guarda i valori e il loro orienta- mento. Se si é in possesso di un oscillo- scopio, dare alimentazione al circuito e verificare la forma onda al piedino 3 di IC3, per accertarsi che il timer stia oscil- lando ad una frequenza di circa 2 Hz; se cid non avviene, prova- re a sostituire il timer 555 Dopo aver risolto i possibili in- convenienti deseritti, dare di nuovo alimentazione al circuito € toceare con il puntale “caldo" il piedino 4 di IC1 e IC2, dove si deve avere una tensione di cir +15 volt; se non si ha la mede- sima tensione nei punti citati, togliere l'alimentazione ed eli minare le cause dell’anomalia A questo punto, togliere Malt mentazione € inserire nei rispet tivi zoccoli il sensore a tutti gli altri integrati; ridare alimenta- zione e verificare la tensione al catodo di D1, ove devono essere presenti 2,5 volt, Il piedino 11 di IC2 deve, inve. ce, far registrare una tensione di 0,7 volt; se ci non @, veri care la corretta piedinatura di g2. Una volta che tutte le tensioni sono state verificate, tarare il circuitoa corrente costante, che alimenta il ponte all'interno del sensore di pressione; cid si ottie: ne facilmente regolando la ten- sione al piedino 14 di IC1 All'uopo, collegare ivi il puntale ‘aldo", dopo aver dato alimen: tazione, e regolare il trimmer R7 per una tensione di 1,00 volt. Nel caso di anomalia, risolvere il problema nel seguente modo controllaare il corretto orienta: menio del sensore di pressione e { valori delle resistenze R1-R5; se il costruttore, per il particola re sensore, ha previsto dei pon: ticelli, assicurarsi che siano sta- ffettuati nei punti richiesti Verificare, ancora, i valori delle resistenze associate a IC1 € gli orientamenti di Q1, D1 e C2: se persiste l'anomalia, sostituire il chip ICL Se tutto @ a posto e si registra una tensione di 1 volt al piedi no 14 di IC1, verificare la ten- sione al piedino 8 dello stesso chip, mentre si regola il poten ziometro R10 per la lettura di 1 volt. Con questa operazione termina la fase preliminare di regolazio- nee controllo delle tensioni; lal timetro dovrebbe, a questo pun: to. essere in condizione di ri: spondere alle variazioni di alti tudine, che sono visualizzate in piedi” sullo strumento analo: gico 0 sul display digitale. Ricordarst di regolare il poten ziometro R10 per compensare la pressione barometrica esi stente al momento, tenendo conto della localizzazione fisica dell’altimetro, In altri termini, bisogna regola: re R1O per wn lettura che rap- present! l'altitudine approssi- GENNAIO 1991/ELECTRONICS 25 aonrtaToRe a "T" Figura 6. Sistema di calibrazione delt’altimetro. mativa del luogo in cui si opera (ad esempio: 0 volt al livello del mare, oppure 0,1 volt per 100 piedi di altitudine, e cosi via) Durante questa operazione, pro cedere lentamente, per consen: tire alla costante di tempo det condensatori dell’amplificatore di stabilizzarsi Nel caso si utilizzi un display di- gitale, vi sara una certa fluttua- zione della lettura; cid é norma: le, in quanto laltimetro rispon- de ad ogni variazione della pres- stone barometrica, dove piccole escursioni di 0.1 pollici della co- Jonnina di mereurio al livello del mare, sono equivalenti a 10 pie- di di altitudine. Inoltre, anche se la risoluzione di un display numerico digitale edi 1 piede di altitudine alla vol ta, il progetto non ha ne’ la pre- cisione, ne’ la stabilita per indi care in modo corretto livelli di altitudine estremamente ravvi cinati Anche i pid sofisticati altimetri pneumatici di uso acronautico non risolvono Valtitudine ad un livello cosi fine, pud verificare la risposta del: Faltimetro alle minime variazio ni di pressione, spostandosi dal 26 ELECTRONICSIGENNAIO 1991 la cantina al piano pit alto della casa, oppure collegando un tu: bo di gomma di piccolo diame tro all'orifizio del _sensore ¢ creando, molto delicatamen- te, il vuoto succhiando Ialtra estremita di esso con la bocca: attenzione, non soffiare nel tubo per evitare di sovraccaricare ec: cessivamente jl sensore di pres. sione! Le procedure descritte in segui to sono opzionali e servono a rendere ottimali le prestazioni dell’altimetro; esse comprendo- no la compensazione della tem peratura € la calibrazione del Paltitudine e non sono difficili a realizzarsi. Compensazione della tempe- ratura - Poiché la stabilita del circuito dipende dalla corrente fornita da Q1 e dalla deriva ter: mica degli altri component, possibile migliorare le perfor: mance del circuito trovando sperimentalmente il valore di R8, al fine di rendere stabile la temperatura per una maggiore precisione nella lettura dell’alti tudine, Cid si ottiene facilmente collo. cando il progetto all'interno di un contenitore e facendo au mentare gradatamente la sua temperatura mentre si monito- rizza la lettura dell'altitudine. Un modo per innalzare la tem- peratura é quello di collocare il progetto in una scatola di carto- ne e accendervi sopra (non a di- retto contatto, per evitare un brusco innalzamento di tempe- ratura) una lampadina da 25 watt. L’operazione potra essere con- trollata mediante un termome- tro posto nella scatola di car- tone Dopo aver preparato il materiale suddetto, accendere I'altimetro € atténdere almeno un minuto, prima di fare altrettanto con la lampada, per consentire al cir- cuito di stabilizzarsi; regolare il potenziometro R1O per una let tura sul display di 100 piedi, annotandola su di un foglio di carta. Accendere la lampada e chiude re la scatola di cartone, lascian do che laltimetro raggiunga una (emperatura che sia di 6.5 C® maggiore di quella ambien tale, riportando la nuova lettura sul foglio delle annotazioni. Questa nuova lettura potra es sere maggiore o minore di quel: la_precedentemente regolata sull’altimetro (100 piedi): a que- sto punto. spegnere la lampada eattendere che il circuito si raf- freddi, riportandosi alla tempe- ratura ambientale. Il valore di R8 ha un effetto di- retto sulla deriva termica di Q1: procedere, quindi, collegando in parallelo ad R8 una resistenza dicirca 4,7 kohm, per abbassa- re il valore effettivo. Ripetere la procedura con la Jampada, prima descritta, € an- notare nuovamente la lettura iniziale e finale, per determina- re se la stabilita termica del cir- cuito sia migliorata, peggiorata o rimasta inalterata La variazione prodotta indiche- r& se si rende necessario au- mentare o diminuire il valore originario di R8 per ottenere una migliore stabilita termica: in ogni caso, questo valore non dovra variare pitt di 100-200 ohm, Anche se il procedimento appa re complesso, ci si potra rendere conto che occorrono pochi ten tativi per determinare il valore ottimale della resistenza RB. Sostituire, pertanto, le resisten ze in parallelo con un resistore unico a strato metallico ad alta stabilita, di valore il pid possibi le vicino a quello selezionato, saldandolo sul circuito dove va inserito R8. Calibrazione dell’altitudine Questa é la parte pid formativa di tutto il procedimento di con- trollo; essa dimostra come I'alti metro indichi realmente le va- riazioni di altitudine, come rive- late dal sensore di pressione, di gran lunga maggiori di quelle ottenibili semplicemente spo- stando la collocazione fisica del progetto, consentendo di regola re l'apparecchiatura anche per 1.000 piedi di altitudine. Per eseguire questa procedura, occorrono un metro a nastro av. volgibile, un pezzo di tubo di ve tro o plastica trasparente, altro pezzo di tubo di plastica o di gomma, un adattatore a “T per un collegamento a tre vie, una bottiglia di vetro chiaro da riempire con acqua colorata per una facilita di lettura e un mor setto 0 tappo per chiudere I'e- stremita libera del tubo per mantenere il vuoto, come mo: strato in figura 6 In questo test, la pressione che rappresenta 1.000 piedi di alti tudine @ simulata producendo un vuoto che fa salire la colonna d’acqua nel tubo trasparente. nel rispetto delle leggi fisiche, per ottenere la pressione diffe renziale desiderata; la procedu- raé cosi accurata, tanto da esse- re comunemente seguita dai fabbricanti di strumenti pneu matici di uso aeronautico per la calibrazione degli altimetri du rante i test di produzione. In condizioni standard, la pres sione assoluta dell’aria varia da 14,7 psi a 0 piedi di altitudine a 14,18 psi a 1.000 piedi Essa pud essere specilicata an- che con altre unita di misura, come i pollici di mercurio o di acqua; in tal caso, il differenzia- le di pressione desiderato di 0,52 psi é equivalente a 14,5 pollici di acqua, per cui, per si mulare variazioni di pressione da 0 a 1.000 piedi di altitudine, puo essere impiegata una colon na di acqua di 14,5 pollici (36.83 cm). Sistemare l'altimetro e lappa recchiatura come mostrato in figura 6 ¢, se possibile, farsi aiutare da qualcuno perché mentre si crea il vuoto, @ neces- sario misurare l’altezza della co- Jonna di acqua con un buon margine di precisione. Prima di procedere a questa operazione di taratura, sara be- ne effettuare una prova senza Valtimetro ¢ adattatore a “T”, mantenendo il tubo nella botti- glia il pid diritto possibile, men tre l'acqua in esso viene aspira. ta con la bocca ad un livello di 14,5 pollici Fare attenzione al fatto che il li vello nella bottiglia scendera man mano che l'acqua viene aspirata nel tubo, per cui si do vra “mareare” la distanza di 14.5 pollici, con una matita oun pezzo di nastro adesivo, a parti re da esso, come visibile in figu- ra 6 Assicurarsi pure del fatto che nel tubo non vi siano bolle di aria e procedere alla misurazio- he con estrema precisione. Adesso, senza aver ancora crea- to il vuoto nel tubo di gomma, accendere Maltimetro ¢ attende- re circa un minuto perche il suo circuito si stabilizzi Poi regolare la posizione di R10 per una lettura modesta delt'al titudine (ad esempio 50 piedi 0,05 volt), qualungue sia il di- splay Creare delicatamente il vuoto all'estremita aperta del tubo di gomma, in modo che la colonna di acqua salga di 14,5 pollic! sul livello presente nella bottiglia, chiudendo, quindi, il tubo con un morsetto per mantenere in esso la condizione di vuoto. Aspettare che il display rag- giunga una lettura stabile e an- notarla su di un foglio di carta, sa dovrebbe essere di 1.000 piedi pitt alta di quella prece- dentemente regolata da R10 (1,05 volt = 1.050 piedi) Questo test ha simulato una va- riazione di 1.000 piedi di altitu dine. Se V'altimetro ha una precisione dell'ordine del 5% circa, il test & completo; se, invece, lerrore & maggiore di 50 piedi e si deside- ra migliorare la precisione della lettura si pud aumentare o dimi- nuire la sensibilita del circuito, variando la corrente che ali- menta il ponte del sensore a mezzo del trimmer R7. Per effettuare cid, misurare il potenziale al piedino 14 di IC1, senza aver applicato il vuoto al circuito, € regolare la posizione di R7 per una lettura di circa #1,05 volt se laltimetro ha una insufficiente sensibilita (se, cioé, esso indica, una varia- zione di altitudine minore di 1,000 piedi, rispetto al test effet- tuato), 0 +0.95 volt se la sensi- bilita & cc Questa variazione forzata del 5% della corrente del ponte, provoca una pari variazione del la sensibilita del circuito, Ripetere almeno una volta il test sopra descritto. per affinare NNAIO 1991/ELECTRONICS 27 la taratura del circuito; se ne- cessario, regolare pitt volte R7 per ottenere una perfetta varia zione di 1.000 piedi nella lettura dell'altimetro, USO DEL PROGETTO Poiché l'altimetro é soggetto al le variazioni di lettura provoca: te dalla pressione barometric: € opportuno regolare il controllo R10 sul pannello frontale all'ul timo minuto, prima di iniziare Vascensione. Non & necessario conoscere la lettura barometrica per regolare Faltimetro, basta accendere il progetto, attendere 1 minuto perché si stabilizzi e, poi, rego lare il controllo per avere una lettura che rappresenti 'altitu dine All'uopo, bisogna sapere l'altez~ za sul livello del mare del luogo in cui si sta effettuando tale re- golazione; una volta che ci si é spostati, non effettuare pit: nes- suna regolazione, altrimenti la lettura sara falsata. In caso di forte vento, quando si prende la lettura dell‘altitudine, per evitare fluttuazioni, atten- dere che lo strumento si sia sta bilizzato. Quando non si effettuano lettu- re di altitudine, spegnere il pro- getto, per evitare inutili consu- mi della batteria in ogni caso, essa consente una operativita di circa 10-15 ore con un tipo al calino. 28 ELECTRONICS/GENNAIO 1991 OFFERTA SPECIALE ARRETRAT! S fascicoli L=46-@00 L. 12.000 6 fascicoli 196-800 L. 22.500 9 fascicoll -E=46-600 L. 31.500 12 fascicoli 68-860. 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Con due valvole, un preampli stereofonico | 5/90 68 | Ottimo circuito per ottenere il caldo suono che solo le per giraiachi valvole sanno dare. Luciano Macr Picosynt ttucchiamo il porechiavi musicale | 6/90 | 4 | Come trasformare il vecchio gadget in un generator ci effet sonori con led psichedelica, Semplice preampliicatore RIAA a FET 9190 | 12 | Creuitoad alta tedelta per giradischi con equalizzazione Marco Mino RIAA Canarino eletronico 9190 | 34 | Butfo circuito per cinquettieletronic. Fabio Veronese Caleidoscopio musicale elettronico 9190 | 43 | Gadget luminoso modulato da qualsiasi segnale auto ). CIRCUITI PER AUTO Un analzzatore elettronico per la batteria | 12/89 | 38 | Dispositivo per tenere sotto contrallocostante lo stato ot carica della bateria Lo spaventaladri 2190 | 17 | Antiurto per auto, semplice ma di sicura elficacia. Un inaieatore ai lvello peril ergiunotto | 4/90 | 17 | Due integrati per sapere quando rabboccare il liquide del tergirisal Smemoranda per auto, owvero gadget indi- | 6/90 | 6 | Piccolo progetto per tenere sotto controlo 'auto catore della presenza della ruota di scorta © i porte aperte Marco Minott Allarme retromarcia per auto 6/90 | 25 | alarme sonoro per avvisare pedonie automobils quan- {o 5 effettua la retromarcia Un voltmetro a LED per I'impianto elettrico | 10/90 | 24 | Avvisatore per non rimanere mai a piedi con la batteria eltauto scarica Un orologi sigitale da eruscotto 11190 | 37 | Vora esatta in automa anche a casa, senza problem in caso 01 blackout ciRcuIT! RADIO Microtrasmettiore senza ‘ii per videoregi- | 12/69 | 20 | Circuito per rtrasmettere, via radio, audio video del stratore VTR per riceverlo sul proprio televisore. GENNAIO 1991/BLECTRONICS 29 cB Fabio Veronese computer Marcello Bacci medie Fabio Veronese Vediamoci stasera Anselmo Freschetti Fabio Veronese Stefano Malaspina re per i due metri Ferruccio Platoni Rotore costo "'zero” Silvio Poli Marco Minotti corporate Fabio Veronese quenza Fabio Veronese Giuseppe Casucci Giancarlo Buzio ARTICOLO, RUBRICA E AUTORE N. Riv. pag. SINTES! Calypso “Mark 2": un convertitore per le | 12/89 | 63 | Semplice circuito per ascoltare VLF e LF con qualsiasir: VLF e le onde lunghe cevitore per onde corte. Un ricevitore modulare per le onde corte ela | 1/90 | 18 | Piccolo ma funzionale ricevitore a schede Intertaccia optoisolata per AX Yaesu 9600e | 1/90 | 59 | Hardware e software per gestire il 9600 con il calcola- tore. Ascoltare la CB con una radiolina in onde | 2/90 | 13 | Sensibile convertitore quarzato di facile realizzazione. Un data link senza fil 2190 | 31 | Due vecchi walkie-talkie © due semplici circuiti per tra- smettere dati via radio tra due computer. per radio 2190 | 54 | Modifiche @ ritocchi al software per ricetrasmissione SSTV con il Commodore 84. Un preampiiticatore d'antenna per onde lun- | 4/90 | 21 | Semplice circuito per migliorare I'ascolto di VLF e LF ghe e lunghissime (VLF) Micro ricevitore per i 20 metri 4190 | 38 | Valido nelle prestazioni e ideale per l'autocostruttore, Preampliticatore a GaAsFET a basso rumo- | 5/90 | 17 | Avanzato circuito per le VHF, con commutazione a relé coassiali. Un citcuito di nome VOX 5190 | 62 | Utilissimo dispositivo per commutare un RTX a viva voce Massimiliano Masini senza usare le mani Indicatore di sintonia per packet in HF 6190 | 38 | Pratico circuito per faciltare la sintonia dei segnali pac- Francesco Colagrosso ket 6/90 | 48 | Semplicissimo rotore per antenne direttive realizzato con materiali di recupero, Personal radio per onde medie 6/90 | 52 | Simpatico minisintonizzatore tascabile. Storia di un integrato molto sensibile 7-8/90 | 14 | Semplice ricevitore monointegrato FM per banda CB. Penna a sfera con microtrasmettitore FM in- | 9/90 | 4 | Radiospia ultraminiaturizzata e camultata; e scrive an- che! (*). Un filtro notch per il radioascolto 10/90 | 13 | Utile circuito per eliminare fischi e battimenti dal'audio di qualsiasi ricevitore. CW monitor, un rivelatore sonore di radiotre- | 10/90 | 46 | Piccolo circuito per tenere sotto controllo le proprie emis: sioni in Morse. Modulare a mani tibere! 11/90 | 34 | Utile e semplice soluzione per commutare in trasmissio: ne una culfia dotata di microfono 1X GW in un pollice cubo 11190 | 41 | Semplicissimo microtrasmettitore in Morse divertente da costruire e da utilizzare Interfaccia per cuttia/microfono 11/90 | 44 | Commutatore adattatore audio per impiegare in HF 80 ELECTRONICSIGENNAIO 1991 tuna comoda culfia-microfono per VHF. ARTICOLO, RUBRICAE AUTORE | N. Riv. [pag Batterlly 2000 spy-racio VHF 12190 | 14 Fabio Veronese Un CB di un em cubico 12/90 | 18 Giancarlo Buzio Ricetrasmettore in musicassotta 1190 | 47 CIRCUIT! TELEFONICI Come agglungere Tattesa agi apparecchi | 12/89 | 67 domestic Un lucchetto telefonico magnetice visibile | 1/90 | $6 ma soprattuto aiscreto Mauro De Flora Un avvisatore di chiamata a LED 2190 | 28 Suonetia stroboscopica 3190 | 87 Un awisatore di chiamata via racio 4190 | 26 Una suoneria telefonica ad alta tecnologia | 10/90 | 17 STRUMENTI Un volimetto digitale con uscta serialo | 12/89 | 19 Remo Petritoll Un voltmetro CACC con indicazione uaibii | 12/69 | 45 Da.un semplice oscilltore BF ungeneratore | 12/89 | 50 ai funzioni semiprotessionale Un igrometro elettonico 190 | 7 “Sun Guard, un antiscottature eletronico | 190 | 19 Misuriamo le frequenze con un semplice te- | 1/90 | 23, ster Marco Minott 11 Semianalyzer, un provasemiconduttorive- | 2/90 | 6 ramente universale (parte) Un semplcissimo generatore sinusoidale da | 9/90 | 22 laboratorio, I Semianalyzer, un provasemiconduttor ve | 3/90 | 25 ramente universale (II parte) Oscilloscopio a stato solide aso | 7 Un sempice decibeimeter audio 4190 | 48 Marco Minotti SINTESI Pid di una microspia ATX 5 watt in OW per 80 metri inserito in un contenitore per musicassetta! Comodo optional per il telefono di casa. Un reed-relé @ una calamita per sgominare i portoghesi delle interurbane, Sentinella telefonica che al vostro rientro awisa se ci so- no state chiamate. Awisatore luminoso di chiamata telefonica con potente lampada allo xeno. Gli squilli de! telefono trasformati in segnali acustici rice- vibili con una radiolina FM, Simpatica suoneria dal gradevole suono “inglese” Sofisticato strumento di misura da collegare al calcola. tore, Una nota variabile indica il valore della tensione misura- ta, tre LED distinguono positive, negativo e CA. Semplice circuito per esaltare le prestazioni di un banale generatore Strumento meteorologico per rilevare I'umidita detl’aria, Misuratore di raggi ultravioletti per evitare esposizioni eccessive Pratico circuito per misurare le frequenze da 5 a 30 MHz senza il frequenzimetro Strumento professionale digitale indispensabile in labo- ratorio: il circuito Utile strumento per creare segnali sinusoidali da 20 Hz a 15 kHz, Realizzazione pratica e collaudo. Economico apparecchio digitale che sostituisce lo stru: mento a tubo catodico. Grazie a un nuovo integrato ¢ possibile misurare I qua- dagno direttamente in decibel NNAIO 1991/ELECTRONICS 31 ARTICOLO, RUBRICA E AUTORE | N. Riv. [pag.| SINTES! Un semplicissimo generatore di funzioni | 4/90 | $6 | Tre integrati per produrre onde sinusoidali triangolari e quadre da 1 Hz & 300 kHz Tester automatico per transistori bipolari_ | 4/90 | 11 | Piccolo e utile aispositivo per veriticare il buono stato di transistor npn e pp (") 6/90 | 28 | Sofisticata versione di uno strumento indispensabile per Roswattmetro digitale per radioamatori e CB qualsiasi OM Marco Minotti Provacristalli VHF 7-8190 | 40 | Oscillatore per verticae il funzionamento dei quarzi in Fabio Veronese fondamentale e sulle trequenze atmoniche. Analizzatore del processo di sviluppo per | 9/80 | 26 | Analizzatore dei colori per ottenere i miglior risultati in pollicole a colori camera oscura Interessante misuratore di campo (| parte) | 9/90 | 37 | Utilissimo apparecchio per installatori di antenne TV, di Ennio Oliviero livello professionale. Un cercafili utratascabile 10/90. | 36 | Pratico apparecchio per localizzare i fil elettrici nei muri interessante misuratore di campo (i! parte) | 10/90 | 39 | Si conclude la presentazione di questo sofisticato pro- Ennio Oliviero getto Signal tracer & injector, il tuttofare di labora- | 11/80 | 13 | ideale circuito per il collaudo e la riparazione di ampli torio catori di bassae alta frequenza Fabio Veronese Rivelatore IR-US 11/90. | 22 | Intoressante sonda per infrarossi e ultrasuoni Alessandro Gariano Alimentatore duale regolabile 12/90 | 19 Variatore elettronico per luct 12/90 | 31 Maurizio Mazzotti Uso dell oscilloscopio in elettronica 12/90 | 41 | Per la localizzazione dei guasti CIRCUIT! VARI Telecomando protessionale a raggi intra: | 12/89 | 22 | Dispositivo ricetrasmittente per accensione e spegni- rossi mento di varie apparecchiature Tre buone idee con il 555 12/89 | 33 | Miniantiturto per piccoli ambient, retronebbia per moto- veicoli, awisatore di luci accese Ii telepatometro 1190 | 26 | Divertente dispositive per valutare le proprie potenzialita Emilio Ficara extrasensorial Acacia di particelle con il Picoelettroscopio | 1/90 | 30 | Semplice versione digitale dell'antico elettroscopio a to- a LED glia d'oro, Telecomando a infrarossi: sette servocircuiti | 1/90 | 33 | Sette ciouti per moltiplicare gli usi del telecomando de scritto su Electronics 12/88. Un caricabatterie programmabile per Nicde | 1/90 | 44 | Versatile e pratico apparecchio digitale a basso costo piccoli accumulatori Alessandro Gariano Microantiturto personale 1190 | 52 | Sempicissimo circuito per proteggere casa, cassetti e bagagl. Allarme acqual 1/90 | 54 | Due integrati per evitare i danni da fuoruscita accidenta- Marco Minotti 32 ELECTRONICSIGENNAIO 1991 le di acqua rico Emilio ampere ARTICOLO, RUBRICA E AUTORE N. Riv. |pag. SINTES! Un generatore sperimentale di alta tensione | 2/90 | 21 | Piccolo circuito per agopuntura, lampade al neon e altri us. Allarme antiblackout 2190 | 25 | Semplice dispositive per avvisare acusticamente della mancanza 0 del calo della tensione di rete. Casse acustiche: un indicatore di sovracca- | 2/90 | 45 | Prezioso sistema di protezione per gli altoparianti del- rif. Chiave elettronica a combinazione 3/90 | 20 | Due integrati per accendere apparecchi elettrici batten- Francesco Fontana do su tastiera quattro cifre prestabilite, Costruiamo insieme un antifurto per esterni | 3/90 | 44 | Sette idee per proteggere le recinzioni esterne. @ prova di Arsenio Lupin Angelo Calcagni Un interruttore automatico con pilotaggio | 4/90 | 32 | Protezione elettronica per staccare l'alimentazione in ca- elettronico 0 di sovraccarico dell'apparecchio controllato. Voxwatch, 'orologio parlante 4190 | 43 | Simpatico orologio digitale con annuncio vocale dell’ora. Pressostato elettronico 4190 | 52 | Un circuito elettronico per sostituire i pressostati mecca- Giovanni Benigni nici Semplice rivelatore a raggi infrarossi 5/90 | 7 | Unnuovo sensore consente la realizzazione di un circu Marco Minotti to da inserire in antiturto e altre applicazioni Luce ad esposizioni UV 5/90 | 11 | Sorgente di luce ultravioletta per esporre lastre fotosen sibilizzate per circuiti stampa 74C14 0 CD401068 5/90 | 26 | Sei semplici circuiti basati sui trigger di Schmit, Marcello Bassi Controllo remoto via RS232 5/90 | 29 | Semplice intertaccia per controllare via software |'accen- Francesco Fontana sione di qualsiasi apparecchiatura elettrica, Luci psichedeliche pocket a LED giganti 5/90 | 51 | Un versatile progetto che si awale dei nuovi LED giganti ad alta efficienza (*). Orologio professionale 6/90 | 24 | Base dei tempi con precisione di due secondi all'anno, Marcello Bacci per pilotare orologi con riferimento a 32768 Hz Xenon strobo blinker 6/90 | 40 | Versatile circuito per far lampeggiare una lampada stro- boscopica allo xeno. Telecomando ad infrarossi 7-8190 | 5 | Dispositivo per accendere e spegnere qualsiasi apparec- Arsenio Spadoni chio a tensione di rete (*) Generatore di alta tensione 7-8/90 | 12 | Economico dispositivo sperimentale per produrre tensio- Mauro De Flora ni di oltre 10000 volt Generatore pocket di effettiluce psichedelici | 7-8/90 | 23 | Luci psichedeliche portatili per funzionamento in qual- slasi ambiente (”). Dilfusore acustico a due vie 7-8/90 | 34 | Autocostruite gli altoparlanti per il vostro hif. Carlo Cianfarani Aliarme tascabile per pisolino 7-8/90 | 37 | Sveglia tascabile per brevi periodi di sonno. Alimentatore professionale 3-30 volt su 0-2 | 9/90 | 16 | Versatile, sicuro, indispensabile in laboratorio e per mille altri usi (*), Loracolo elettronico 10/90 | 5 | Simpatico apparecchio parlante per compilare la schedi- Francesco Doni fa del totocaicio (*) Gi NNAIO 199/ELECTRONICS 33 ARTICOLO, RUBRICA E AUTORE “grande segnapunti" a display Electronic Hotline Fabio Veronese Alimentatore switching Francesco Doni Generatore laser 2 mW Arsenio Spadoni Electronics Hotline Fabio Veronese Termometro digitale programmabile Qrologio binario con sveglia Francesco Fontana Commutatore Scart e AV per videoregistra- tori Remo Petritoli Electronics Hotline Fabio Veronese VARIE Le parole dell'elettronica Come si realizzano i circuiti stampa I supercondensatore Le linge a fibre ottiche sotto il pavimento Prodotti chimici per I'elettronica Massimo Cerveglieri Convertitori A/D, regolatori switching & C. Tuto sulle giunzioni Gian Maria Canaparo Ucloruro ferrico ele altre soluzioni per circui- ti stampati Massimo Cerveglieri Programmabill: la nuova generazione Circuiti ¢ idee peril riconoscimento elettroni- 0 delle parole Lossidazione anodica dell'alluminio Massimo Cerveglieri Rosine & termorestringenti Filippo Baragona MIDI, ta rivoluzione musicale 34 ELECTRONICSIGENNAIO 1991 N. Riv. 10/90 10/90 11/90 11/90 11/90 12/90 12/90 12/90 12/90 12/89 12/89 12/89 1/90 1/90 1/90 2/90 2190 2190 3/90 3/90 3/90 3/90 lpag. 29 50 16 42 24 34 46 42 55 60 39 48 65 a1 46 50 30 35 a7 51 SINTES! Display numerico gigante per segnare i punti nelle gare, il turno dei clienti nei negozi, ece. Convertitore per onde corte; crossover hifi; oscillatore RF a FET; effetto presenza a componenti passiv. Sofisticata apparecchiatura da laboratorio, 2-15 V, 0,1-2 A Teoria e realizzazione pratica di un laser a luce rossa, idea- le per sperimentazioni in questo atfascinante campo (°) Convertitore 12-220 volt; minitrasmettitore onde medie; radio a batterie solari; alimentatore 1,2-12 volt Con monitor tow high. Glossarietto dei pid comuni termini tecnici inglesi, con traduzione in italiano. Dettagliata descrizione della procedura, dal disegno al Vincisione; tecniche e material Usi pratici dei nuovi componenti ad altissima capacita | nuovi impiantia fibre ottiche ultrapiatte per casa e ulticio. Panoramica sui preparati utili per applicazioni in elettro- nica. Carrellata sui nuovi integrati per questi usi, con circuiti appicativi Come identificare velocemente e senza errori diodi € transistor con un semplice tester | preparati per incisione degli stampati: uso e rigenera- zione. Le nuove calcolatrici scientitiche programmabil Analisi di un nuovo integrato per I'interpretazione della Colorazione, stampa chimica e serigrafia per frontali, scatole @ altri oggett! in alluminio, Analisi © usi di questi pratici material, Disamina della tecnologia che sposa strumenti musicali @ calcolatori ARTICOLO, RUBRICA E AUTORE —_| N. Riv. pea SINTESI Magnetosensor, pirometri & C. 4190. | 24 | Novité tecnologiche: interruttori magnetic a effetto Hall e sensori a ragg\intrarossi | segreti del nasto isolante 4/90 | 36 | Tutto su questo umile ma prezioso prodott. Filippo Baragona 5/90 | 23 | Util consigli per chi vuole realizzare da sé I'impianto TV Risparmiamo sul montaggio dell'antenna TV casalingo, Giancarlo Buzio La pulitura chimica ed elettrochimica di tuti | 6/90 | 18 | Tutto sul decapaggio dei pit vari metal irmetall Massimo Cervegliert | Lettetto pellicolare 6/90 | 43 | Analisi di un fenomeno poco conosciuto ma da non tra Walter Di Gregorio seurare Esperimenti con un contatore Geiger 7-8/90 | 17 | Esperionze sulla radioativita ambientale | motori passo-passo 7-8/90 | 43 | Come sono fatti, come funzionano e le principali aplica- Le cadmiature 78190 | 51 Cadmiature elettroniche © decapaggio dei metal Massimo Cerveglieri Sperimentiamo e divertiamoci con alta ten- | 1/90 | 26 | Affascinanti e non pericolose esperienze con le tensioni sione pid elevate. Roberto Arienti Commodore C64 @ radioamatori 11/90 | 51 | interessante mosifica hardware per C64 per usare en trambe le facciate dei dischetti a singola faccia, Un piccalissimo albero di Natale tutto 12/90 | 26 elettronico €) Cireuto per ii quale & disponibile it kt SIERRA 164 WATTMETRO ROSMETRO * Frequenza * Potenza = Completo di 3 teste scatola di trasporto usaTo COLLAUDATO RICALIBRATO L. 390,000+1VA STRUMENTAZIONE ELETTRONICA CARICO 8401 + 600 W continui + DC 2.8 GHz *Connettore N/F Nuovo 1. 740.000+1VA AA richiesta: Raffreddatore ad aria per detio per elevare la potenza fino a 1800 Watts L, 240.000+1VA Siamo presenti al 10° MARG di Genova che si svolgera nei giorni 15 e 16 dicembre 1990 Componenti Elettronici DOLEATTO si Via $ Guintina 40 1012% Trine Torna Tel OF51127% - 643052 Fax 011894077 ——_Aportura 630 = 12 Via M. Macchi 70 - 20126 Nilane $820 = 18.90 Tel, 026683908 il lunedi ai vend GENNAIO 199ELECTRONICS 35. YAESU FT-411E/811/911B Fantastici sotto ogni aspetto ! Entrambe le versioni VHF e UHF sono identiche nel loro aspetto esterno e pur rical- cando le peculiarit’ dell'or mai classico FT-23, presenta~ no sostanziali innovazioni unite all'ermeticita ed alla leggerezza i dal microprocesso: re costituiscono l'avanzamen to pil spinto verso la minia turizzazione integrale conser vando ed implementando con nuove le gia note funzio- nalita operative degli appara i portatili * Gamma oper nalmente ampia 140 + 174 MHz 420 + 470 MHz 1240 + 1300 MHz + SW di potenza RF (con tiva eccezio. Valimentazione data dal paceo batteria FNB-12) © 16 tasti multifunzioni. * 2.VFO * 46 memorie d'uso genera- le, 2. per impostarvi i limiti della ricer 1 per il canale di chiama fa * 10 memorie con i numeri pid usati emessi con il DTMF. * Ricerca: entro tutta la banda operativa, entro dei limiti di banda; entro le memorie con possibilita di escludere quelle non richieste Visore illuminato € com- pleto di tutte le indicazio- ni “Beep” ad ogni variazione di frequenza con tonaliti a second del senso dell'in: cremento. Incrementi selezionabili fra 5, 10, 12.5, 20 25 kHz Passo di duplice pr mabile. Tutte le funzioni del mi- men- croprocessore abitu te gid scontate Encoder/Decoder per i toni CTCSS (con I'unita opzionale FTS-17) Visore e illuminati dal tro, Efficace “Power Save’ riduzione a soli 7 mA della corrente in ricezione predisposta in attesa Eccezionale varieta di accessori Perché non averli sempre appresso? aco marcucci: Pei ryaay Tel. 7386051 IRAIDIOAMTATIOIRI ELETTRONICO PER TASTO Utile ed interessante accessorio di E stazione. di IK1ICD Gariano Alessandro Yattivita di radioamatore consente di operare su diverse frequenze in HF-VHF- SHF, per ogni banda di frequen ze si pud utilizzare un apparec chio ricetrasmittente appropria: to, @ evidente che operare in CW tichiede l'allacciamento di quat tro tasti telegrafici e quattro cut. fie, oppure spostare sia il tasto che le cuffie da un’apparecchio all’altro. Inserendo questo com mutatore possiamo utilizzare le hostre apparecchiature con molta comodita, spostandoci da un’apparato all'altro con la semplice pressione di un pul- sante. Una caratteristica impor: tante & che le apparecchiature non utilizzate vengono comple- tamente isolate per evitaré ritor ni di tensione 0 commutazioni indesiderate, dato che queste presentano caratteristiche di verse sia per marca che per mo dello. Lo stadio di B.F. viene te nuto sempre sotto carico da una resistenza che viene inserita au- tomaticamente, possiamo inol tre registrare il messaggio che stiamo ricevendo con un circui- to temporizzato da collegare a un registratore, questa opera- zione risulta molto comoda se il QS0 risulta disturbato da QRM 0 QSB infatti una volta termina- toil QSO possiamo riascoltare il messaggio pitt volte in modo da poter completare il nostro log nelle parti che durante il norma: le QSO non é stato possibile ri cevere correttamente. Come st vede dallo schema elettrico, il cuore del commutatore é 'inte grato SN16861 questo circuito integrato é€ un commutatore sensoriale, ogni volta che { pie dini 1-2-3-4 vengono toceati con un dito si ottiene una commuta- zione con uscita di tensione ai piedini 7-8-9-10, Toccando il UFFIA ae Lavoro terminato e inserimento nella stazione. piedino n. 1 abbiamo luscita di tensione sul piedino n. 10, toc ando il n. 2 l'uscita é sul n. 9, toceando il n. 3 'uscita é sul n. 8 e infine toccando il n. 4 T'usci ta é sul n. 7. Oltre all’SN16861 possiamo utilizzare un‘altro in tegrato come si vede dal disegno che lo raffigura visto da sopra, si tratta del SN16862 che & com- patibile come piedinatura, la differenza sta nel fatto che I'SN16861 ogni volta che ac GENNAIO 1991/BLECTRONICS 37 ELENCO COMPONENTI Ri = R4 = 39.0 RS = RB = 100 1/2W RO + AIS = 1k ; Ri = 100 12W R15 = R19 = $80.0 D1 + D4 = DIODO LED VEY = VR2 = TRIMMER 4.7 k MINIATURA Pi + PS = PULSANTI cee LI = ALO = RELE MINIATURA DOPPIO SCAMBIO 12 V ICt = SN16861 C1 = 100.000 C2 = VEDI TE: cendiamo il commutatore ab- biamo Ia partenza automatica del sensore n. 1 con uscita di tensione sul PIN n. 10, mentre con I'SN16862 accendendo il commutatore non avviene nes- suna partenza fino a quando si tocea uno dei quattro PIN. Co- me detto questi integrati sono commutatori sensoriali, perso nalmente pero ho preferito uti lizzare dei pulsanti morbidi, da yy ni inconvenienti se vengono toc- cati con le dita umide, possono infatti rimanere bloccati su un sensore oppure commutarsi da un sensore all'altro in modo ca- suale. Le resistenze applicate sui PIN 1-2-3-4 mantengono una condizione di tensione posi- tiva in modo che non avvenga- no commutazioni indesiderate. Le rispettive uscite dell'integra to pilotano tramite una resisten- portandosi in conduzione mette in posizione di lavoro due relé, uno per il tasto telegrafico € uno per la cuffia, nello stesso tempo viene alimentato anche un dio- do led che ha il compito di se- gnalare il tipo di apparecchiatu- ra selezionata. Come si vede dallo schema nella sezione det relé che riguarda la cuffia, i rel che si trovano in posizione di ri: poso inseriscono una resistenza tocheisensoripresentanoalcu- za la base di un transistor, che da 10 9. che ha il compito di LED 1 SN 16861 aT T- 2 3 SN 16862 Ki TA 4 5 SN 29861 B 6 E ©) Cc BC140 7 SN 29862 B 8 GENNAIO 1991/ELECTRONICS 39 Pa SUA FS SHE HE VHE UHE SHE Collegamento degli spinotti 40 ELECTRONICSIGENNAIO 1991 mantenere sotto carico lo stadio finale di B.F., in questo modo possiamo lasciare le nostre ap- parecchiature accese in attesa che vengano selezionate. Il trimmer — VR2 — va regolato per non avere in cuffia un se- gnale troppo forte quando si tra- smette con il tasto. La resisten- za — R14 — ha il compito di mantenere fl glusto carico dello stadio di — B.F. — dell'apparec- chiatura selezionata, il trimmer — VR1 — deve essere regolato per un segnale molto basso dato che questo segnale dovra essere applicato all’ingresso microfono del registratore. Per fare questa operazione portare il trimmer nel senso della minima resisten- za, mettere il registratore nella posizione di — RECORD — e re golare il trimmer per una regi strazione chiara. Per evitare che durante il QSO ci si possa di strarre per poter avviare il regi- stratore ho preferito usare un interruttore temporizzato, in questo modo possiamo lasciare {l nostro registratore in — RE- CORD — e quando si nota che il QSO che stiamo effettuando presenta disturbi o evanescen- za, con la semplice pressione del pulsante — PS — facciamo partire il registratore. La durata & calcolata dalla capacita del condensatore — C2 — che ¢ ap- plicato sulla base di — TRS —, per fare un esempio inserendo un condensatore elettrolitico di — 22 NF — la durataé di — 15 MINUTI — mentre con una ca- pacita di — 47 NF — @ di— 30 MINUTI —, quindi ognuno si calcolera il tempo in base alle proprie necesita provando con- densatori di diverse capacita. I] circuito é stato costruito su una basetta millefori come si pud notare dalle foto in modo da po ter sfruttare fl pid possibile lo spazio € rendere il circuito il pit piccolo possibile Lavoro termina Qo i elettronici _dicembre 90 Torocatcio eLerrRonico. AANTIFURTO PER MOTO IOUTTORE DI TENSIONE PER AUTO {| LUCI PICOROTANT! MICROFONICHE. ower oes me RS 274 _L. 16.000 ‘80. 0FONO Pen EsenCITAZON! Per ricevere il catalogo generale utilizare l'apposito tagliando ‘serivendo a: ELETTRONICA SESTRESE st C074 VIA L-CALDA $92 16189 GENOVA SESTAI P. TTELEFONO 0101603679-0511964 - TELEFAX 10!002262 Nowe coGNOME 4 womzz0 GENNAIO 1991/BLBCTRONICS 41 ALTA PREQUENZA Facile circuito con prestazioni professionali, indispensabile al futuro OM. IK1ICD, Gariano Alessandro U ‘a volta imparato il CW con il nostro oscillatore di nota, e con l'ascolto delle audio cassette dei vari corsi che si tro vano in commercio, si sente l'ir relrcnabile desiderio di trasmet. tere via etere, Dato che prima di poter trasmettere in modo lega le sulle frequenze assegnate ai radioamatori bisogna sostenere un'esame, con i relativi lunghi tempi di attesa sia per conoscer- ne lesito, che per ottenere la li cenza di impianto € d’esercizio di una stazione di radioamato re. Per sopperire a questo incon veniente ho costruito un circui to che ci permette di trasmette re e ricevere in CW con qualsia si tipo di ricetrasmettitore sia esso CB o palmare VHF-FM. Il circuito si applica ai nostri ap. parati senza doverli manomet- tere internamente con modifi che che potrebbero compromet- tere il normale funzionamento, in CW * A2-Fl1 * quindi pud essere costruito an- che da chi é alle prime esperien- ze di ¢lettronica dato che non presenta eccessive difficolta. B evidente che questo circuito de- ve essere costruito in almeno due esemplari dato che questo tipo di trasmissione si rivolge a chi intende imparare il CW per poi sostenere l’esame, quindi il collegamento di questo tipo an- dra fatto per cosi dire “su ap- puntamento” tra due o pid ami- Circuito applicato a un apparato CB, 42 ELECTRONICSIGENNAIO 1991 Filatura det circuito realizzato su basetta millefort. Aspetto del montagglo ultimato realizzato su basetta miltefort ci che vogliono divertirsi in mo: do intelligente ¢ migliorare l'ap- prendimento del CW, senza do- ver sostituire completamente le apparecchiature trasmettendo in questo modo sulle frequenze @ove st @ autorizzati. Il vantag- lo che si pud avere collegando- si via etere é che 'apprendimen- to del CW risulta migtiore dato che bisogna prestare piti atten- zione a cid che viene trasmesso dal nostro cortispondente per poter poi dare la giusta risposta. Nel collegamento che teniamo possiamo allenarci a trasmette- Te gruppi di cinque lettere per poi farle ripetere controllando €osi se il nostro corrispondente Je ha ricevute correttamente, oppure tenere un vero € proprio QSO in CW invece che in fonia Il cireuito come si pud vedere dalle foto si applica al nostro RTX dove c’é lo spinotto per il microfono, i collegamenti che dovremo eseguire dovranno ri- spettare la stessa disposizione dello spinotto applicato al mi- crofono in modo da avere la ri trasmissione come se si premes- se il tasto PTT. Per fare questa operazione con un tester si con- trolleranno 4 vari collegamenti dello spinotto ed eventualmente si disegnera un piccolo schema che ci aiutera a saldare i fili nel- Jo spinotto che verra applicato al cireulto per il CW. Per fare unesempio chi vuole applicare il circuito a un RTX-CB dovra tener presente che lo spinotto ha una massa comune che ser- ve sia per il mierofono che per la commutazione R-T, un‘uscita che porta il segnale modulato all'ingresso dell'amplificatore di modulazione e due altri contattl ‘che commutati verso massa tra- mite il nostro PTT dannola rice- zione € la trasmissione. Per i palmari VHF il discorso @ diver- So, infatti in questi apparati di solito il tasto PTT commuta un terminale del microfono sia esso Interno 0 esterno verso massa, In questo modo abbiamo la commutazione RT, Ad ogni mo- do dato che gli apparati in com- mercio non rispettano nei vari spinotti uno standard, si dovra controllare prima di eseguire i collegamenti la disposizione di questi nello Spinotto del micro- GENNAIO 199)/ELECTRONICS 43 fono. ‘Terminato il lavoro, per poter utilizzare il nostro circuito sara sufficiente staccare il microfono ed inserire al suo posto il circui- to per il CW, ricordandosi di in- serire nella presa per laltopar- lante esterno lo spinotto jack che cf permettera di ascoltare in cutfia (vedi schema) il segnale audio del nostro ricetrasmetti- tore. Vediamo ora come é composto il ctroulto per CW in modo da ca- pine il funzionamento. Come oscillatore di nota abbiamo un circuito integrato, linnesco del- le oscillazioni & dato dai compo- nenti -PI-, -C4-, girando il trim. mer -P1- 0 sostituendo il con- densatore -C4- abbiamo una va- riazione di tonalita della nota, sul piedino n, 3 dell'integrato, 44 ELECTRONICSIGENNAIO 1991 abbiamo Tuscita di bassa fre- quenza, tramite il condensatore -C3- il segnale viene portato sul la resistenza -R5- che funge da carico B.F. ai capi di questa vie- ne prelevato il segnale che tra mite il trimmer -P3- viene porta- to all'ingresso microfono del ri- cetrasmettitore, in questo modo otteniamo, se applicato ad un RTX-CB una trasmissione detta -A2- (telegrafia a modulazione d’ampiezza) mentre se applica to ad un VHF-FM la trasmissio he sara in -F1- ((elegrafia a spo stamento di frequenza). Questo trimmer (P3) dovra essere rego lato in trasmissione aiutandosi con un secondo ricevitore sinto nizzato sulla frequenza di tra: smissione che stiamo utilizzan do, in modo da avere in ascolto un suono gradevole e non ecces Schema elettrico, sivamente modulato, che provo- cherebbe solamente distorsioni ¢ ampliamenti di frequenza che andrebbero ad occupare i canali vicini, Tramite il trimmer -P2- il segnale viene portato in cuffia, questo trimmer funziona da vo- lume e permette di avere una re- golazione del suono in cuffia ‘Tramite il rele -RL1- abbiamo la commutazione —_ricezione- trasmissione e inserimento nell'ingresso. microfono del RTX del segnale di BF dell'oscil- latore di nota, il relé -RL2- com. muta la cuffia portandola verso Puscita jack - SP - EXT - del no- stro RTX quando siamo in rie zione mentre quando siamo in trasmissione questa viene com- mutata verso 'uscita dell’oscil: latore di nota, permettendoci di controllare la nostra battuta. U ELENCO DEI COMPONENTI RA: 4,7 ko. Re: 4,7 ko. RO: 4,7 ko. Ra: 47 9 Rs: 10.0 7: 1'ko 8: 100 9 C1: 0.1 AF C2: 22 uF elettrolitico - 25 VL C3: 47 uF elettrolitico - 25 VL C4: 22 nF 5: 10 nF D1: 1N4148 Da: 1N4148 Da: 1N4148, fastocw U1: NESS LI: rele doppio scambio 12 V LZ: relé doppio scambio 12 V ——— > Lext sprtx | ra ¢ Disposizione component pilotaggio dei relé come quello dell'integrato avviene automati- camente quando si chiudono i contalti del tasto telegratico, in- fatti come si pud vedere dallo schema elettrico, la base di - TRI- si porta in conduzione la- sciando passare la tensione che pilota le basi di -TR2- € -TR3- portandoli a sua volta in condu- zione. La base di -TR2- é tempo- rizzata dal condensatore -C2- quindi anche quando i contaiti del tasto si aprono -TR2- rimane in conduzione mantenendo i re- le In posizione di lavoro, in que- sto modo la portante del ricetra- smettitore rimane inserita e ver- ra modulata quando si abbasse ra di nuovo il tasto telegrafico, dato che -TR3- passa in condu- zione solo quando | contatti del tasto si chiudono e si porta in | irculto stampato scala 1:1 GENNAIO 1991ELECTRONICS 45 Piedinatura componenti posizione di riposo a contatti aperti, in questo modo la tensio: ne che alimenta l’integrato pas sa solo quando -TR3- é in con duzione per bloccarsi quando questo € in riposo seguendo in questo modo la nostra battuta. Un‘ultima annotazione, se Il cir- cuito viene applicato a un RTX: CB non vi é alcuna modifica da apportare, mentre se questo do vra essere applicato ad un RTX palmare, si dovra sostituire il condensatore -C5- con una resi stenza da -1 K- utilizzando solo questa uscita (micro) per com: mutare in trasmissione, mentre gli altfi tre contatti (RX - COM - TX) non verranno utilizzati, per altri apparati come detto prece dentemente controllare il colle | gamento dello spinotto del mi- | crofono | BUON APPRENDIMENTO E UN IN BOCCA AL LUPO A CHI VORRA SOSTENERE SAME, LE. Oo METEOSAT ad ALTA DEFINIZIONE Composto da interfaccia e software METEOPIU, Gestione computerizzata per MS DOS. Immagini VGA in formato 800 x 600/in 16 tonalita su 260,000 colori con 10 tavolozze richiamabili e modifi- cabili con semplici procedure. Due animazioni a lettura facilitata fino a 99 immagini con autoaggiornamento automatico. Salvataggio su disco delle immagini a definizione to- tale anche in assenza di operatore. Gestione satelliti polari a 2 Hz con possibilita di rove- sciamento video per orbite ascendenti 46 ELECTRONICSIGENNAIO 1991 INTERFACCE E PROGRAMMI PER IBM E COMPATIBILI LFONTANA ROBERTO ELETTRONICA - Sir. Ricchiardo 13- 10040 Cumiana (TO) - Tel. 011/9058124 METEOR INTERFACE Permette di lavorare i satelliti meteo Russi in orbita polare (METEOR) con sottoportante fuori dallo stan- dard di 2400 Hz. Molto utile anche per i NOAA in quanto evita la spez- zatura dell’immagine causata da momentanei cali di segnale in ricezione. Montato su circuito stampato di 9,5 12 em. Alimentazione 15/24 Vee 0 a. Sottoportante quarzata di ottima stabilita Utilizzabile sia nei sistemi computerizzati che eni tra- dizionali scan converter. SCIENZA & TIECNOLOGIL Un RIVELATORE di PARTICELLE CARIC A caccia di elettroni liberi e di particelle ionizzate con un dispositivo semplicissimo ed estremamente economico: in presenza di cariche elettriche libere, si puo far illuminare una lampadina o un Led, oppure far scattare un rel Fabio Veronese Ur sete msaiere interesse della _sperimen- tazione elettron! te quello delle applicazioni di dattico-scientifiche 0. come di cono in America, dello “science fair” In questo ambito, infattl, @ ancora possibile divertirsi € ri- cavare delle autentiche soddi- sfazioni proprio come ai vecchi tempi, quando il mercato com merciale non forniva gia belle € pronte delle meraviglie tecnolo giche assolutamente inarrivabi- liper il dilettante (VTR, videoca- mere, CD, computers ...) € i componenti si trovavano tutti anche presso il negozietto sotto- casa. Molto spesso. utilizzando dispo- sitivi elettronici assai semplici, & possibile compiere numerosi € interessanti esperimenti scien- tifici — magari un po’ casere ma simpatici e abbastanza at tendibili ~ che hanno il potere di rendere vivi e tangibili certi concetti che, appresi di malavo- glia sui banchi di scuola, erano dapprima apparsi cartacei, noiosi e, soprattutto, privi di qualsiasi interesse pratico. Portarsi un pezzetto di scienza moderna in casa — con grande umilta, s'intende — non @ in- somma difficile. Per esempio. il rivelatore di particelle cariche che si sta per descrivere impie ga, in tutto, appena 7 compo- nenti assolutamente ordinari oppure, @ in grado di rivelare con buona sensibilita la presen- za di particelle cariche (elettroni liberi e ioni) pilotando una lam- padina o un Led, oppure fe do eccitare un relé. Lo si pud dunque utilizzare come un elet troscopio allo stato solido, oppu- re con un élementare sostittito del contatore Geiger neilindivi Un prototipo di laboratorio del rivelatore ai particelle cariche. duazione delle sorgenti di ra dioattivita, visto che queste pro- ducono grandi quantita di ioni liberi ELETTRONI, IONI & C Elettroni, ioni ... ma di che cosa si trata? Senza scomodare i complicati concetti della chimi ca fisica, li si pud individuare cosi: un qualsiasi atomo, in con- dizioni normali, una particella elettricamente neutra. poiche la GENNAIO 1991/8LECTRONICS 47 Figura 1. Schema elettrico det rivetatore ai particelle cariche. | Figura 2. Circuito stampato det riveiatore di particetie cariche, in scala 1:1 carica positiva de protont con tenuti nel nucleo equivale a quella negativa posseduta dagli elettroni che si muovono attor- no a queste. Somministrando energia al nostro atomo (calore o altro), si aumenta l'energia ci netica degli elettroni orbitanti. Sela quantita di energia che in- teressa I'atomo @ sufficiente. uno 0 pitt elettroni possono vin cere lattrazione del nucleo e al lontanarsi dall’atomo stesso. In questo caso, si ottengono delle particelle libere cariche negati- vamente — gli elettroni — e una particella libera carica positiva- mente, cioé l'atomo privato di 48 ELECTRONICSIGENNAIO 1991 SONDA Gq ee Figura 8. Piano di montaggio del rivelatore dt particelle cariche. alcuni elettroni, che prende ora il nome di fone. La ionizzazione degli atomi é un fenomeno estremamente comune in natu ra, € lo Si osserva ovunque sia in gioco l’emissione di una certa quantita di energia: | filamenti delle lampadine e delle valvole, percorsi dalla corrente, emetto no elettront e ioni in quantita; le scariche elettriche dei temporali producono ossigeno ozono in forma ionica che danno luogo al caratteristico odore; i tubi cato dici degli oscilloscopi e dei TV, numeri fosforescenti sui qua dranti di certe sveglie e altri og- getti debolmente radioattivi 1: 5600 ohm, 1/4 W Qi: BF245 0 equivalenti Q2: BC2378 0 equivalent 3: 2N1711 0 equivalenti LP: lampadina da 6 V, 100 mA (vedere il testo) ‘SONDA: 10 cm di filo di rame ‘smaltato da 1mm (vedere il testo) Alimentazione: 4,5 - 9 Vee. quali le terrecotte generano iont € si potrebbe continuare. Per inciso, il processo di ionizza zione pud anche aver luogo in maniera inversa rispetto a quel la descritta: un atomo, cioé, po- trebbe prendere in prestito un elettrone vagante e trasformarsi cosi in uno fone negativo. IL CIRCUITO Lo schema elettrico del rivelato- re di particelle cariche é visibile in figura 1 Le particelle cariche vengono captate per induzione da una semplice sonda formata da un pezzo di filo di rame smaltato lungo una decina di centimetri €, possibilmente, appuntito a una estremita, Dalla sonda, per- vengono al piccolo condensato- re Cl che le immagazzina, ap- plicandole in modo graduale al gate del fet QI: in questo modo, il funzionamento del rivelatore @ un po" pia soffice e di pitt facile interpretazione. La presenza di una carica sul gate si traduce, sul drain, in una tensione pressappoco continua che, con l'aiuto delt'elettrolitico C2 che serve anch’esso a smor- zare il circuito, perviene alla ba- se del transistor Q2, il quale, in- sieme al Q3, forma un amplifi- catore di corrente in configura- zione Darlington che consente il pilotaggio di una lampadina, di un Led 0 di altri piccoli carichi J collettore di Q3. I resistore R3, settimo e ultimo componente, polarizza il Dar- Uington stabilendo il punto di la: voro della base Q2, ed ha percid la sua importanza_nell’econo mia del nostro circuito. IN PRATICA I componenti necessari per il ri- velatore di particelle risultano tutti assai comuni ed economi- ci; inoltre, & possibile sostituire tutti i transistori, compreso il fet, con numerost equivalenti, potendo in tal modo far uso an. che di quel che si ha gia in casa. Ul montaggio é del tutto acritico: se € esatto, il funzionamento é garantito indipendentemente dalla disposizione dei compo- nenti e dal materiale di suppor- to usato 0 ... non usato, se si as: sembla fl tutto in aria Se si pensa di utilizzarlo siste maticamente, 0 se lo si realizza per un’esercitazione scolastica 0 un‘altro tipo di dimostrazione pubblica, & meglio ricorrere al circuito stampato riprodotto in figura 2. Lo si potra replicare su un pezzetto di bakelite o ve- tronite ramata monofaccia, fa cendo uso degli appositi caratte- ri trasferibili. Dopo l'incisione. si foreranno tutte le piazzuole con una punta da 1 mm e si in stalleranno i componenti secon do il piano di montaggio della fi gura 3. | tre transistori dovran no venire inseriti rispettando la disposizione degli elettrodi e senza surriscaldarll; se, per Ql, si facesse uso di un fet diverso dal BF245, si verifichi la corri- spondenza dei terminali, Anche Felettrolitico C2 presenta una polarita che deve essere rispet- tata al momento di inserirlo in cireuito. La lampadina é del tipo usato per le scale parlanti dei vecchi apparecchi radio (4,5 0 6 V. 100 MA 0 meno}; la si pud sostituire con un Led, ponendo in serie tra queste € il positivo un resistore da 1.000 ohm come limitatore di corrente. anche possibile inserire in luogo di LP1 un milliampero- metro, oppure la bobina di un piccolo relé col quale azionare carichi pitt robusti, COLLAUDO & IMPIEGO Il rivelatore di cariche pud fun: zionare con tensioni comprese tra 4.5 e 9 V circa, Datagli ten: sione, lo si pud collaudare nel modo pitt classico: si prende una bacchetta di plastica, per esempio una biro, ¢ la si strofina su di un panno di lana, poi la si avvicina al sensore: si dovra no- tare l'immediata reazione del circuito. Se, allontanato il corpo carico, il rivelatore non si disattivasse nel giro di qualche secondo, si ag: giunga un resistore da alcuni megaohm in parallelo a C1, op: pure si riduca la lunghezza del: la sonda. Oo VENDITA - ASSISTENZA CENTRO-SUD AUTORIZZATA APPARECCHIATURE PER EMITTENTI PRIVATE TELEVISIVE E RADIOFONICHE ELETTRONICA S.p.A. TELECOMUNICAZIONI PONTI RADIO - ANTENNE - BASSA FREQUENZA MODULATOR! - AMPL. Di POTENZA DE PETRIS & CORBI Ciso Vitt. Emanuele, 6 00037 SEGNI - Tel. (06) 9768127 GENNAIO 1991/BLECTRONICS a9 SCIENZA & TIECNOLOGIA Costruiamo a PILA fatta in casa... e una MICROR per utilizzarla! Curiosare e divertirsi con i generatori chimici di energia elettrica, utilizzando soltanto materiali ‘‘poveri™ e a portata di mano per costruire una pila perfettamente in grado di alinientare un piccolo, sensibile ricevitore per la gamma delle Onde Medie. DIO Fabio Veronese possibile generare energia a) ttrica tra le pareti dome: stiche, utilizzando solo | mate riali che sono di norma reperibili in casa e senza ricorrere a com plesse lavorazioni meccaniche? La risposta é affermativa, a pat to che non si pretenda di ali- mentare un locomotore o la la- vatrice: anzi, si pud dire che, ri correndo ai semplici generatori chimici che verranno tra poco descritti, @ possibile ottenere quel po’ di tensione € di corren te che occorrono per alimentare un apparecchio radio pitt facil- mente e a minor costo (0 meglio: -_ a costo zero) che non utilizzan- J ana do le piccole batterie solari re- centemente apparse in com- r mercio, ; PILE & C. Ce ideas La teoria che regola il funziona- mento dei generatori elettrochi- mici & complessa € piuttosto noiosa, come ben sa chi abbia frequentato un corso di Chimica a livello universitario. Lascian: 50 ELECTRONICSIGENNAIO 1991 # vile pagliella— coperchi | eee | | eletirodo— | dado lettrolita. Figura 1. Schema costruttivo di una semplice pila elettrica. do stare i conti € la rigida orto dossia teorica, vediamo come e perché, in pratica, pud una pila erogare tensione. Di base, una pila pud essere rea- lizzata con un vaso di vetro con- tenente un particolare liquido, che chiameremo elettrolita, nel quale risultino immersi due elettrodi metallici. Perché me tallici? Semplice: gli elettrodi formano, come si sara gia intui o, i due poli della pila. Uno, il negativo, cede elettroni, mentre altro, il positivo, li riceve. Per ché questo scambio di elettroni risulli davvero possibile, i mate- riali impiegati per gli clettrodi devono poter cedere 0 acquisire elettroni con facilita, il che una caratteristica specifica dei metalli. Ma non basta: anche il mezzo interposto tra i due elet: trodi, cioé lelettrolita, deve po ter consentire lo scambio. Per questo, si usano come elet troliti quelle sostanze che, sciol tee diluite in acqua, si scindano in iont, cio® in particelle cariche positivamente e negativamente che fungono da trasportatori de- gli elettroni da un polo all’altro, Le sostanze a piti forte dissocia zione ionica sono i sali e gli aci di: non a caso, lelettrolita delle batterie per automobili @ acido solforico diluito. In realta, non @ strettamente necessario utiliz zare prodotti pericolosi_ come lacido solforico: per i nostri sco- pi, pud andar bene una soluzio ne acquosa di sale da cucina, dell’aceto diluito in parti uguali con acqua o del succo di limone concentrato, facilmente reperi- bile nei supermercati La natura e la concentrazione dell'elettrolita, infatti, non in- fluiscono tanto sulla tensione crogata dalla pila, quanto sulla corrente disponibile, che dipen- de anche dalla superficie degli elettrodi. La tensione @ invece determinata dai materiali usati per gli elettrodi stessi ‘ra i metalli propensi a cedere clettroni, per esempio, alcuni li cedono meglio di altri, € cosi pu- re tra quelli che li assumono: questa proprieta si quantific con il potenziale elettrochi- mico, che si esprime in volt ed @ diverso € caratteristico per cia- scun metallo. La tensioné d’u- scita di una pila é pari alla ma algebrica det potenziall elet- trochimici degli elettrodi Nella tabella 1 sono riassunti i dati sperimentali relativi ai me- talli pitt comuni: nella colonna di sinistra si trovano le tensioni misurate con elettrolita salino (sale da cucina in acqua), a de- stra quelle con elettrolita acido {aceto € succo di limone} Le considerazioni appena fatte non sono affatto teoriche, pol- che sulla loro scelta & possibile costruire la nostra pila, schema- tizzata in figura 1. Occorre un barattolo di vetro e un veechio CUFFIA\ 15 Vee i FV Figura 2. Un semplice ricevitore per Onde Medie adatto per Junzionare con una pila autocostruita, ELENCO DEI COMPONENTI RA: 100 ko, 1/4 W. 1: 100 nF, ceramic C2: 3900 pF, ceramico e poliestere CV: eondensatore variabile per (OM, te due sezioni in parallelo LU, L2: bobina su ferrite per ‘Onde Medie U1: ZN414 (Ferrant) GUFFIA: cuffia magnetica da 40 Go pid. GENNAIO 1991/ELECTRONICS 51 Figura 3. Cireuito stampato del ricevitore OM, in scala 1:1 cura e Ko Figura 4. Piano di montaggio del ricevitore per Onde Medie. Tabella 1. Alcuni valori di fensione misurati con pile autocostruite Flettrodi Elettrolita Sele Acido Rome (+) / Zinco (—) 0.759 1,000 Rame (-) / Argento (+) 0,200 0131 Rome (+| / Magnesio (~) 1,400 1,484 Rome (+) / Aluminio (~) 0,570 0,720 Zineo (~} / Argento (+) 0,720 0.828 Zineo {+} J Magnesio (-) 0,622 0,546 Zineo (—) 1 Alluminio (+) 0,248 0/350 Aluminio (+) / Magnesio (—) 0.78 0,820, Alluminio |) J Argento (+) 0,395 0,450 ‘Argento (+) / Magnesio (= 1,242 1,231 bicchiere, che servira da vaso per l'elettrolita. Sul coperchio 0 su un sottobicchiere, che deve necessariamente essere in ma teriale isolante, si fisseranno i due elettrodi con viti e dadi Questi ultimi verranno realizza- ti con due strisce dei metalli prescelti larghe circa 3 cm ¢ lunghe abbastanza da poter pe- scare agevolmente nell’elettroll- ta senza urtare il fondo del vaso (7-8 cm o gid di li). I poli si rica veranno dalle teste delle viti di fissaggio, alle quali, in alternati va, si potrano fissare due pa- gliette. La tensione verra prele- vata mediante due cavetti mu- niti di pinze a bocca di cocco- 52 ELECTRONICS/GENNAIO 1991 rill. Utilizzando un’elettrolita a base di acqua e aceto, un elettrodo di rame al positivo € uno d’allumi- nio al negativo, si @ ottenuta una tensione di circa 1 volt. Per il rame si pud usare bakelite ra mata tmonofaccia per circuiti stampati € lamierino d’ottone per schermature, per lallumi nio quello che si impiega per i telai degli apparecchi a valvole € per i contenitori det prototipi. E naturalmente possibile colle- gare in serie quante pile si vuole onde ottenere tensioni pith ele- vate, tuttavia anche con un'unk- ca pila si é gia in grado di effet- tuare diverse interessanti prove. Ultimata la costruzione della pi- la € immessovi l’elettrolita, la prima cosa da fare € quella di misurarne la tensione d’uscita: per questa operazione @ bene adottare un voltmetro digitale, elettronico (VTVM 0 affini) 0, co- mungque, ad alta impedenza. Un comune tester da 20.000 ohm per volt rappresenta gia un di screto carico per la nostra pila: comunque, & sempre possibile utilizzarlo, E probabile che la tensione vari estraendo in parte gli elettrodi dall’elettrolita, ma la cosa importante @ che, t gliendoli del tutto, questa cade immediatamente a zero, dimo: strando che la tensione seaturi- sce effettivamente dalla pila Collegando un piccolo carico (un led, un resistore da qualche migliaio di ohm, un condensato- re elettrolitico) si osservera, do po qualche minuto, il formarsi di bollicine gassose attorno al- Velettrodo negativo. Si trata di idrogeno (Ha) derivante dall’e- lettrolisi dell'acqua contenuta nella pila, Le bollicine d'idroge- no aumentano la resistivita del Velettrodo e fanno calare la ten- sione d'uscita: ogni tanto, per: cid, si dovra agitare delicata- mente l'elettrolita per allonta: narle. Adesso che abbiamo la pila, co- me utilizzarla in pratica? Tra le tante possibilita, una delle pid significative & quella di alimen- tare un piccolo radioricevitore: se ne é pertanto studiato € mes- 50 a punto uno ad hoc, idonea per la bassa tensione € la cor: rente non enorme che il nostro generatore elettrochimico pud erogare. UNA RADIO PER LA PILA Lo schema elettrico del sempli- ce sintonizzatore per Onde Me- die é riprodotto in figura 2. Il progettino si basa sul noto in- tegrato Ferranti ZN414, che contiene tutti gli stadi necessari per un sensibile ricevitore AM in amplificazione diretta. Del 414 sié gia discusso dettagliata- mente sul fascicolo di Giugno "90 (pagina 52 e seguenti) e non ritorneremo sull’argomento, tantopiti che il circuito si com- menta da sé. I segnali captati dall’antenna (basta 1 metro di filo € uno stilo retrattile) perven gono all’avvolgimento LI che li induce sulla bobina di sintonia L2. Questa. insieme al conden satore variabile CV1, forma il cireuito accordato d'ingresso, sintonizzato sulle Onde Medie (520 - 1600 kHz circa). Dal lato caldo del circuito sintonico, i se gnali radio pervengono al piedi- no d’ingresso (I) di Ul, al cui ter- minale d'uscita (U) é disponibile il corrispondente segnale audio, gia pronto per essere applicato alla cuffia d'ascolto. Questa ri- sulta inserita in serie. Tra il sud- detto terminale d’uscita € il po- sitivo dell'alimentazione. Com: pletano il circuito il resistore del controllo automatico di guada- gno (AGC) R1, il condensatore C1, che collega alla massa tl lato freddo del circuito sintonico per la sola radiofrequenza, e il C2, che convoglia a massa i residui di RF postumi alla rivelazione. Nl montaggio del circuito non é molto critico, € pud essere con: dotto su una basetta preforata Per i perfezionisti, si fornisce co: mungue il circuito stampato fe delmente desunto dal prototipo di laboratorio: figura 3. La bo: bina L2 é un avvolgimento su ferrite per Onde Medie. Se lav. volgimento d’antenna L1 non fosse presente, lo si aggiungera con qualche spira di filo per col legamenti sul lato connesso a ul. Il variabile CV1 @ un normale elemento a 2 sezioni per OM: lo si colleghera in parallelo onde ottenere 1a pla ampia escursio- ne di sintonta possibile. Come il lustra il piano di montaggio in figura 4, il variabile non trova posto sullo stampato ma — cosi come il jack per la cuffia — vie collegato per mezzo di 2 brevi spezzont di filo isolato per colle- gamenti; la bobina, invece, é fis- sata alla basetta con una coppia di cavallotti in filo di rame nudo a forma di U; questi cavallotti non devono venir chiusi elettri- camente su se stessi, diversa mente si creerebbero delle spire in cortocircuito che ridurrebbe- ro il fattore di merito e l'efficien. za del circuito d’ingresso. Applicando la pila ai terminali Walimentazione e collegando antenna (la presa di terra non risulta indispensabile) si po- tranno ascoltare, agendo sul CVI, le principali emittent! in Onde Medie. Oo C.E.A.A. costruzioni Elettroniche ART. 77125/450 LISTINO PREZZI AL 5 MAGGIO 1990 Valigetta diplomatica roncato “Ciak” per radiomobile 450 MH; Italtel Ote Ascom e Nuovo Telettra L. 400.000 ART. 77126/450 __Valigetta per radiomobile 450 MH: “Executive” in pelle + tessuto disponibile per Ote Italtel e Nuovo Telettra L. 477.900 ART. 77126/450P __Valigetta per radiomobile 450 MH: “Executive” tutta pelle disponibile per Ote Italtel e Nuovo Teletira L. 558.900 ART. 77089/10 New Interfaccia 10 memorie DTMF L. 400.000 ART. 7739/01 New interfaccia telefonica 10 OTMF L, 300.000 ART. 77039/OPZ. _Opzione 10 memorie per 7739/01 L. 40.000 ART. 77090/SCR — Opzione Scrambler L. 100.000 Cometta telefonica automatica DTMF L. 250.000 Coretta telefonica automatica DTMF con scrambler L. 350.000 NB. 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Quan: do al diodo D1 arriva tensione, il condensatore C1 tramite RI ini- zia a caricarsi lentamente. I! po tenziale di base di T1 sale man mano fino a far entrare in con- duzione il transistor, di conse guenza anche T2 condurra ecci tando il relais RL1. D1 e D2 ser- vono solo a proteggere il circut to. Rammento che la tensione Schema 1. Circuito antibump. d'alimentazione va presa al filo dell'autoradio che alimenta I'e- ventuale antenna elettronica, in tal modo appena si accende il sintolettore entra in funzione automaticamente il circuito anti-bump e dopo circa 3 secon. di verranno inseriti gli altopar- Janti, quando spegneremo il tut- to verranno scollegati immedia tamente (vedi schema 1) Il secondo progetto é un pre amplificatore microfonico per capsule ceramiche ad alta impe denza. Abbinandolo ad un apparato CB le prestazioni sono notevoli sia in termini di livello d'uscita che di assenza di fruscio. II funzionamento & questo: T1 € + PR wrrerane se Lopate Ox —' + 40 Ot Dx Sx output booster 72 in configurazione darlington consentono una prima amplifi- cazione ed equalizzazione del debole segnale proveniente dal la capsula microfonica che deve essere tassativamente ceramica (tipo TURNER +3B per inten derci). T3 funziona da amplifi catore ad emettitore comune con controreazione di collettore ed irrobustisce ancor di pii il se gnale BF. JAF] JAF? filtrano Peventuale RF che potrebbe in- trufolarsi © produrre disturbi (specialmente se il contenitore del pre-ampli é di plastica). R8 serve per dosare il volume di useita Chi volesse variare la tonalita della voce dovra modificare il ELENCO DEI COMPONENTI RA: 120 kohm 47 kohm, : 18 kohm Ci: 100 wF 25 V elettrolitica D1: 1N4O01 D2: 1N4001 RL1: Relais 12 V 2 scambi Tt: BC 237 Ta: BD 242 54 ELECTRONICS/GENNAIO 1991 Schema 2. Pre-amplificatore microfonica per CB. valore di C3 (100 nF per render- Ja acuta, 150 nF o pid per ren- derla grave), Raccomando di alimentare il cfrcuito con una pila da 9 V poi- ché gli alimentatort stabilizzati in genere presentano un cifra di rumore molto elevata che pre giudica la fedelta del pre-ampli Ficatore. Un’ultima cosa: & possibile au- mentare ancor di pit il livello di kusnco osicouronen | Ri: 154 kohm fe 0 in bata Br eon eS om Re ise nr isin 8: 22 kohm potenziometro | CS oe craic ce sone cneics C120 ple Se crates CS: 470 pF ceramico | C8: 4,7 uF elettrolitico al tantalio or teat Fads tee T3: BC 338 JAF 1: VK 200 BER VERS, uscita sostituendo R7 con un re- sistore di valore superiore (fino a 470 koh) (vedi schema 2). QO | ABBONATEVI A ELECTRONICS D.V.R. TELECOMUNICAZIONI di FRANCO IW4BYU e GIORGIO IK4LHG Via Loreto, 10 - GAMBETTOLA (FO) - Tel. 0547/5380: FORNITURA, ASSISTENZA, PERSONALIZZAZIONE DI: Impianti CB e impianti nautici + Impianti radioamatoriali HF, VHF * Impianti radio per aziende su specifiche del cliente Radiotelefoni 450-900 MHz Ss PCO CECE Fg YAESU - ICOM - MIDLAND - LAFAYETTE - INTEK - PRESIDENT ACCESSORI E ANTENNE: SIGMA - SIRTEL - MAGNUM - ZETAGI VENDITA E ASSISTENZA PRESSO IL PROPRIO LABORATORIO GENNAIO 1991/BLECTRONICS 55. DAT LET TORI ELECTRONICS HOTLINE Le pagine della consulenza tecnica. Fabio Veronese Nello spazio dedicato alla rubrica Hotline, lo staff tecnico di Electronics rispondera ai quesiti di tutti i Lettori e prendera in esame le idee di natura elettronica materiale interessante e inedito UJT, PUT, SCR & C. Cara Electronics, ho notato che nel progetto det misuraiore di radiazioni solart Sun Guard”, pubblicato su uno det primissimi numeri det- la Rivista, si fa uso di un com. A | A S © wy f 2N6027 Figura 1. Il transistor PUT: (a) slinbolo schematico: (b) pledinatura del 2N6027. progettini e altro, purché si tratti di che perverranno alla Redazione. ponente per me nuovo: il PUT siglato 2N6027. Di che cosa si tratta, esattamente? Alessandro Piazza - Ferrara Caro Alessandro, la sigla PUT é l'acronimo del Finglese Programmabile Uni junction Transistor: transistor unigiunzione programmabile Si tratta, in pratica, di un tbrido tra un unigiunzione di tipo tra dizionale e un diodo controllato (SCR) che, in pratica, € in grado di svolgere le funzioni di en- trambi. Il simbolo elettrico & Identico a quello dello SCR (fi- gura 1a) cosi come lo é la deno: ‘minazione dei 3 elettrodi: anodo (A), catodo (K) € gate (G). La “programmabilita” di questo componente consiste nel fatto che @ possibile definire il valore della tensione di soglia dell'in nesco mediante un resistore po sto tra il gate e massa, detto ap punto "di programmazione” (Rp). ll PUT viene utilizzato so: prattutto come generatore d°im- pulsi nei classic oscillator! a ri- lassamento: nella figura 2 sono schematizzati Il circuito con PUT e gli equivalenti con UJT e con SCR. MICRORADIO OC Cara Electronics vi chiedo gentilmente se pote ste pubblicare lo schema elet- trico di un ricevitore AM/SSB per le Onde Corte. Alfredo Vannoni Querceta (LU) | Figura 2. Tre esempl di oscillator BF a rilassamento: (a) con PUT; (b) con LST: (e)con SCR. 56 ELECTRONICSIGENNAIO 1991 | ANTENNA, / SOpF max / keompens) eventuale condensa ‘ore interno nuovo integrato NE6O2, [ewe 4, tn restore OC a conversion eta eaulpagtato con Caro Alfredo, tun ottimo progetto di RX a dop pia conversione per i 20 metri stato proposto sul fascicolo di Aprile, grazie al collega Stefano Malaspina. Colgo comunque Voceasione per proporti uno schema basato sullo stesso inte grato — il mescolatore/oscillato- rea cellula di Gilbert NE6O2, di produzione. Signetica, ma pitt semplice di quello elaborato da Stefano perché a conversione diretta. Ovviamente anche le prestazioni non sono esatta- mente le stesse: tuttavia. il pro- getto é a mio avviso molto inte ressante perché con lo stesso impegno che si richiede per un apparecchietto in reazione si puo ottenere un vero € proprio ricevitore HF. Inoltre, grazie al- la conversione diretta, non é ne- cessario il BFO per la ricezione in SSB 0 in CW: lo schema ¢ ri: prodotto in figura 3. La sinto- nia é determinata dal circuito accordato d'oscillatore formato dalla bobina L1 e dal variabile postovi a 10,7 MHz analoga a quella suggerita per il cireuito. GERMANIO & VECCHI TRANSISTOR Cara Electronics. possiedo un buon numero dt vec chi manuali e riviste di elettroni- ca, che recano molti interessanti schemt di semplici apparecchi radio, ogi irrealizzabilt perché equipaggiati_ con transistori PNP al Germanto, quali i vart 0C44, OC169, AFIO2, AFII6 eccetera. Ti chiedo: & possibile rimplazzarli_con component pit moderni e sperimentare tutti quei simpatict progetti? Umberto Polizzi - Milano Caro Umberto, la risposta @ senz‘altro afferma: tiva, poiché vengono attual mente prodotti ottimi PNP al Germanio idonei a lavorare fino alle UHF, quindi perfettamente in grado di rimpiazzare i vecchi OC, AF eccetera. Si trovano fa. cilmente in commercio € costa no poche centinaia di lire: cito per tutti 'AF379, uno dei mi gliori, ma ne esistono molt al tri, Un buon manuale di equiva: lenze e caratteristiche dei tran: sistori potra fornirti lumi in que sta direzione. Ti ricordo anche che, in concomitanza con le mo stre-mercato per radioamatori, hai qualche chance di rinvenire gli originali o qualche loro diret to equivalente O ifaidate of ee (Che ¢os'@ una radio? Come funaiona? Come e perché & possibile ricevere © trasmettere da e per ogni parte del mondo? Preziosa guida pratica dell’ Tettronica. Richtedilo a EDIZIONI CD s.r.1 Via Aguechi 104, 40131 Bologna - L, 15.500. GENNAIO 1991/BLECTRONICS 57 ‘SURPLUS sppart a valvole $12 - 342 R49 380 ee, vanabil er TXRX 25 volt tas RX TX BC (68, Tut tbr eeamtie. 1619 - 626. 807. 1619, 1624, 1695, ELBNO. BL2. 4 x 180 A cule E 20009 ale, aora. chiedere Siann Gannon!» via Valnieole 25 S003. 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