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Brazzale Bill Evans

Brazzale over Bill Evans into an interesting article

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(arco femer, ¥LVyn'A0, ofehns 1990 MUSICA UN ot i74 La storia della musica afro-americana: personagqi, stili, epoche, strumenti Dieci anni fa scompariva il raffinato musicista che ha imposto una grande svolta al pianismo jazz. Con Ini é stata del tutto rinnovata Ia classica formula del trio, diventato un vero, vitale organismo. di Riccardo Brazzale olpito da una grave insuffi- Gienza epatica © da un'uleara — cost puntualizza Jean-Yves Le Bec — Bill Evans mori al Mount Sinai Hospital in seguito ad un'e- morragia interna. Accadeva il 18 re 1980 e subito si ebbe sl Ja sensazione che fosse scomparso uno dei grandi del jazz (Musica Jazz avrebbe titolato: Bill Evans, un mae- ‘stro che non sara dimenticato) mala Paul Motian e Scott LaFaro, nei pri- missimi anni "60; secondo, perché Ja scena pianistica era allora occu- fala sopratutto da, musicst) quali Jarrett @ Chick Corea, conti- nuatori della sua lezione; terz0, erché ogi! lasciava la scona in uno dei moment in cui critica pubbli- co erano maggiormente attirati dal- Je avanguardie (luogo da cui lo stesso Evans si era da sempre toescluso) la storia dungue si ripeteva Come ai tempi del magnifico trio con LaFaro e Motian l'arte di Evans ‘non fu subito valutata nella sua rea te portata, perché ap; «arito- latay dai grandi nuclei contripeti quali free di Coleman e di Taylor, i quartetto di Coltrane ¢ il quintetto di Davis (senza dire di tutti grandi nomi riconducibili genericamente aiTbard bop), cosi nel ae to attendere tempi in attesa di analisi Iibrate, Coa! delresto era stato sempre, nella sua ventura artistica: XXXVI tura (nei casi pil infaust) confuso | ne Bil poteva iniiare a miondechia- con i disinvott facitori di romanti- | re ad orecchio, coplando al piano ‘William John Evans era nato a | con maggior precisione, Plainteld, sel New Jersey, 116 Bil Evans con il gruppo di Males Davis, che nag tims ani 50 a prima faa: aia sista a vocon van i tac, Cannonball Addetoy o Joka Colvane! Wells ‘Pagina precedaato (rontepiso delinseroy il brane ins Prato a Mario Golesi ee EO eee ee andonato e, accanto al piano, fla volta del flauto dell’ottavino; ci fu pel anche tn tentatvo con i rasso- contralto, ma il piano doveva alla fine rimanere I'unico strumen- 10. ‘Alla scuola superiore forms unorch in eu erano anche i fratello Harry e il suo giovane arai- ior ado ny jersey, ma di tre anni pid vecchio); quind!, su consiglio deat imsognan- ti, i genitori lo mandarono a New Orleans dove prosegui gli studi musicali al Southeastern Louisiana College. Qui comincia a prender forma la passione per il jazz: é un momento in cui certamente si fa vivo T'interesse verso il pianismo rorantico (Chopin) e impressioni- g20 Debussy) ma ¢ anche Tora del- le, Ottenuto i diploma e tata qual- che esperienza in jam sossion col ‘hitarrsta Mandal! Lowe e it con- trabbassista Red Mitchell, Evans sembra poter subito entrare nel ‘mondo. det jazz. daa porta princ- pur malvolen- fibcie risidn pur al guadagrarst e a da rivere, Nel 1261 vets arstolato fol'erereto vi recta sino al 198, Questo periodo va considerato vo™ Zamente doleterio per 1 sognt che dns nella ava mente, Uncle ana dopo rin aintervisa lasciata (nel febbraio 1965) a Jean- Louis Ginibre, Evans non aveva al- toma diffcolé ad ammettere: «on fmi'sono ancora rimesso. Da alors Fedo spesro lo resso soqnor che sono state perce le mic carte oi engu « dove sar to ann ™ on doveva dunque aver avsto ‘molta importanza il fatto di essere stato messo nella banda, a suonare il fauto e Pottavino. L'esperienza era stata traumatizzante ed Evans tentd di uscime dedicandosi alla fi- Josofia Zen: cid, tuttavia, non gli die de la calma interiore ma un'iniezio- re di dubbi esistenziali, alimentati anche dai suoi studi filosofici e uma- nistici (con un grande spaziare da Platone a Freud, da Sartre a Voliai- ro — cosi ricordava Leonard Fea- then). I Jaze rostava fa sua atrada, por vivere © per essere sé stesso. vivere accoglieva di buon grado una scrittura nell'orchestra del cla- rinettista Jerry Wald (con lui incise i primi dischi); ad essere musical- frente 69 stesso prové, con ma gior concretezza, quando ‘mato da Tony Scot, altro clarinetti- sta ma di ben diversa temperie estetica. Aveva intanto trovato il tempo di jonarsi alla Mannes ‘School of Music di New York, di es- sere 'accompagnatore della can- tante Lucy Reed e quindi di fare la rofigua conossensa di George compositore e teorico pened subi al coiavolgerte in lUn'incisione per pianoforte e picco- Imqrehestr (Ceicero For By Zhe ‘ogni alira egii a sarebbe foe evrebbe dato il meglio di sé. ‘Bef modemo epiano tion Bil vars sarebbe diventto i padre e nessun alto, dopo di li, si sarebbe potuto ‘esperionza_ Invero, cid che in questa opera ‘prima (61 chiamava «Now Jazz Con- ions») veniva chiaramente a ‘erano si alcune delle sue pe- Cculiarité pid significative (per esem- Pio, il toceo, Ta cantabilita, ritmo solo sussurrato eppure sempre presente), ma non ancora il magico interplay tra piano, basso e batieria che avrebbe compiutamen- te il sogmo a partire dal trio con Mo- tian e LaFaro. L'Evans di «New Jazz Conceptions» (registrato con Teddy Kotick al contrabbasso Paul Motian alla batteria) @ forte- ‘questa & unvannolazione che va sot- tolimeata decisamente perché, a ben vedere, non @ mai stata accolta Sena eas Soa .cuesto puglo Bill Evans 8 2co- pertamente, e di colpo, uno dei pia- Evans (a destrs) collabord ripetutaments con Julian Cannenbails Adderley, ‘non solfanto nel gruppo davisiana ma ache in due disehi Gel 1868 e 1861 nisti pid affidabili sulla scena: ¢ chiamato da Mingus (per I'bp ¢East Coasting»), pit volte da Russell (@n- che un Lp, «azz in The Space Ageo, in cut oltre che con I'orchestra si c- ‘nia a quo mani con Feu ley, per una improvvisazione totalmen- te libera: la qual cosa non ebbe co- munque ad enfusiasmarlo, visto che per lui la liberta pit. autentica era da cmsdderar, dia trano, coe sta ascetica); suona nella co- fou sonore del lin Ode gait ‘Tomorrow (in tala, Strategia di una zapina), composta da John Lewis. Ma sopratutto, nel magaio 1988, prende il posto Garland sestetto di Miles Davis. I primo do- ccumento conosciuto é una trasmis- diNew Tore it mage lew maggio.. aguas sor8 alta batteria c'era joe Jones, ma na dopo questi era Miles Davis, dal contralto di Can- nonball Addezley e dal tenore di Coltrane. Prima di giungere a edlind Of Flues, Evans pas ssato tutto I'anno fra concerti e regi- ‘strazioni in di Miles (e in un'occasione anche con I'orche- , ‘i ill evans stra di Michel Legrand, con Davis, Coltrane, Phil Woods, Jorome Ri, chardson, Herbie Mann e altri) ¢ la permanenza in quel gruppo gli rocuré anche un‘oceasione disco Grafica con Cannonball Adderley, ola quale doveva registrare un rane quale Nardis, poi divenute ‘suo cavallo di bat In realta, «ind Of Blue» venne inciso nella primavera del 1969, cio€ qualche mese dopo che Evans aveva di fatto imerrotto la sua ati. vita con Miles: «Siavo vivendo un brutto periodoy ebbe a dire e, ‘senza sapere esattamente il perché, capii che era giunta [ora ci andar. mene. Miles accetté @ restammo buoni amici. All'inizio Miles aveva cominciato a chiedermi di espri- mermi secondo certe sue idee, ma io andai sempre per la mia strada, Lui € un tipo che pud eamminarti sopra, se lo lasci fare. Ma se reagi- Sci ti apprezzera molto di pity Gost, prima ai realizeare quello storico’ documento, Evans registrd fl sno secondo Lp a proprio nome: 4 ventisette mesi di distanza da «New Jazz Conceptions» nasce, sempre per la Riverside, «very body Digs Bill Evans, inciso i 15 dicembre 1958 con Sam Jones al contrabbasso e Philly Joe Jones alla baiteria. E questo Y'album che, pri- ma di ogni altro, lascia il segno, E va subito chiarito che lo lascia in maniera contraddittoria, come non Poteva non essere per un ennesimo fawmero zero», dove Evans non fa- ceva altro, in fondo, che dare un & sempio di tutte le novita di cui di- sporeva: fru talvolla ancora acer” (e persino messi vieino a qualche idea discutibile dei sidemen) ma con i quali prendeva possesso di una sua personalissima posizione, Prendiamo per esempio i die brani up-tempo, Minority (di Gist Gryce) e Oleo (di Sonny Rollins), enirambi di matrice boppistica: Evans vi appare come un Powell ragionato © geometrico, pochissi- MO cevansianoy e del resto non ‘molto aiulato dalla ritmica ad uscire dal convenzionale. Fra V'altro & francamente difficile pensare che Evans non avvertisee la diversiti di capacita tecniche che lo separava- no dai suoi partner. Chi, come lui, aveva gia in testa una certa idea del «piano trion doveva sicuramente sentirsi «oostretton persino a contat. soon, to con un beterista di valore quale Phil Joe. 8 ascot il soppo rigid acconipagnamento ai Tender o tempo dispar, dviso in tro, 9 Tine gene mambo i Hg did Day Anche gioco di Sern Jones hat Ful toonil det bassist ala fine de gj anna 50, come si avert in Oso (Gi contromt i versione ei Cleo or. sla dal massino ovensiono cl ioé Petruccian, nella registrazions thive At Village Vanguards con Palle Danielasos od HS amuses Eppure, ronostante ato, oul Ten: gel sas wate Eve bg bella e pronia i linea lunge det tempi miglior, con tanto a toceo ed accent, ete al oid incantovele canto dello pari Questo in vers "iar cantare tute le part, stro grviamenie alia melodia ~ era Sto grande segreto: lo cho gqul 8 Subito svelato 2d ait velli Sole ballad, prima fea tutte Young ind bated ung Ma ie novité non fniscone qui Al termine dello du faccato Evins ot 2e esce solitaro mui trentoto secone Gi dt Epilogue, Questo brana ® gid tna croce e une deli In ences Sella perdita di ritmo deta cas nell Stacia (come svvorrs nella Suagrande maggloranse dei von Soliant di Evans ° In delisa ch avvortire mupgcaton, slim e urn che avrebbet dow” to attendore a vena crepuacolare-e romantica di Jarrett per hovare Pow sulepps Abbiame volutamente lasciato per ultima. Pesce Peco, brang ‘a Sempre coasideraio erstiemasce i questo eloum, quasi un manifesto ai tna mown postca. Foace Proce fa parte della stmorose ancipaao. che Evans seppe oli aroten: po. Ful uo a ana dello tant op. Plicaion’ al jaz (¢ al propio paths Eolare status ci jteamat orsahieg) elle sue conoscenge dell aonis Glastice. Forse per le prima vol in ‘rariora cos stuturante (na in te tala sede eiistica, non possiamo dimentcare i Tristano ef Turtisy Mami, datato"55) si era fatorun uso cost maturo del «pedaios, Evans prese la prima mise di ana carwore ai Bernatein, Some Olhor Tire, la tece diventaro tna fignse da npeteze ostinatamente per ate {peso i nuove peezo, appt Poace Pioco, e sopra di enn in. rovvisd «lungo, ‘Ghe con questa idea, iontana ea anci volutamentepriva dots teralo- ze delle modulation! armoniche, Evans si fosse messo a capo del movimento modals i pars searde: to. Ta sua intone ft subto aie tsia da Davis, in occasione dala Othe a ron senbva og mente che Davis abbia devubeta Evans dolla paternitt del modal sere padre di qualeosa che per lui sarebbe rimasto fine a se stesso. ‘Ad essere precisi, Evans improv- visa su Peace Piece in una maniora molto pit moderna di quanto fatto Davis qualche mese id tardi, usando un umodal pla. ying» abbastanza spregiudicato, on uscite dalla tonalita dt impiantoy secondo la tecnica del meazo tone Fa © sotto eviluppata compl frente fel jas aolo it car ea fotti Evans continuava a pensare in termini armonici: usava semplice mente un pedale su cui si potevano costruire varie idee, magari con una ita un. po! statea e tun Po’ stralunata che ora potrebbe be- ‘issimo siare di casa presso la Eom, Comunque sia, Davis avrebbe fatto tesoro di quel brano, infatt Flamenco Sketches, registrato in sesteto il 22 aprile 1689, era basato ful pedale di Feaco Piece. Ma le psicologica di Evans nei Gontront di Miles dovevs esse Yeramente sentta: coal, oltre all- doa di Flamenco Skerches, di fatto serisse tino splendido brano come Blue in Green ma lascié che Davis lo depositasse come se fosse lui Yautore. Bize In Green 8 un gioiellino di equilibrio fra le intaizions armoni- che di Evans la poesia melodica i Davis. La chiave per capime la bellezza ata nella sospensione di un del grande tio ‘ornate! 1080, ee rorge met eee poarain ees out erga ee pagers centro tonale (Re min.) che sa farsi atiendere, e che giunge quando sembra di passaggio, mentre nei punti cardine lascia spazio all'ac- Gordo ai $i hem. aterat, Questa originalita nelle aperture afmoni- gui ats Sperry oe invenzioni di Evans, una propensio- ne che aveva cortamente approfon- dito analizzando anche i migliori esempi del repertorio della canzo- ne americana (Victor Young in te- a, con Je sue Stell By Sarit ¢ ‘My Foolish Heart, non a caso brani 4a Ini molto amat). «Kind Of Blue» segna un altro punto cruciale nel cammino di Evans, Vessere stato nella cerchia di Miles (fra altro, un bianco alla corte di Davis non era certo una ‘consuetudine) pone il pianista, ora trentenne, nella situazione di sentir si pienamente sicuro di s6: lesser ior nuovo talenton por la nivi sta Down Beatne rafforza lo convin- zioni, Che debba nascere in questo periodo il suo miglior gruppo é dunque quasi una conseguenza pain Yous trio con Scot LaFaro © tian nacque un po’ per vor Jonid, un po’ per caso. Evans ricor- dda che quando alla fine del 1968 la- scid Davis, fu lo stesso Miles a car- ‘Dio, alla sua ultima scritura, in una fotografia di Steve Shapiro: da sinista, Scott LaFaro, Bil Evans @ Pan! Motian a un tavolino del Vilage Vanguard durante una pausa ta un sete altro. primo a it plod, 8 sge Vanguare "pau ainistra, i plod, ‘Reopnews, il lamoso produttore della Riverside ¢ artatice tra Tali, ‘straordinarie. ‘Orrin “tive” di quel concert. eGill. cargiii parners giust, attraverso i suo agenti. Comincié con jimmy Garrison (contrabbassista che avrebbe trovato fama a partire dal 1961 nel sodalizio con Coltrane) e il batterista Kenny Davis. Gon loro inizid ad esibirsi al Basin Street East, dove facevano da «spallan alla and di Benny Goodman 6, oltre a prendere un compenso da princi plant, dovovano pagarsi anche le jevande. Questo innervosi a tal punto Garrison © Kenny Davis da Convincere entrar ad andarsene. In due settinane Evans cambio sei bassist e quattro batterist. Fra que- st ultimi, ad un corto punto, pareva Srer Wovato una corta stabil Philly Joe Jones (tanto da registrare «éverybody Digs Bil Evans), ma tuna sera i padrone del locale disse chiaramenie ad Evans che non vo- leva pid sentie gli assoli del bate. vista, ‘Fu cosi — ricorda il pianista — che mi venne in mente l'amicizia ‘con Motian, con i quale avevo gia lavoro, it nel prio tro che, in precedenza, con ‘Tony Scott e Jerry ‘Wald. Di Scott LaFaro mi ero persi- no dimenticaio. bi perd in quel pe- todo accompagnava una cantante in un pub dietro langolo, e ei in- contrammo sulla strada un paio di nacqtie quello che potremmo chia- mare il Vanguard ‘Trio, con Scott LaFaro al contrabbasso © Paul Mo- tian alla batteria, La reputazione e il prestigio di Evans valsero subito ai fre un contratto almeno nei limiti della decenza, talo da assicurar oro un certo nimero di incisioni e quindi quella tranguillita per cul, di comune accordo, i tre decisero di dedicarsi esclusivamente a questa formazione. Era la fine del 1989, I tre si ritro- varono anche per registrare in qua- 1g a sesione rtmice di Tony Scot («Sung Heroes»), il piimo iho sarebbe stato itciso 11 48 di- combre. Si chiamé «Portrait In Jazzy ed 6 ofa inserito nel doppio Leaves. le prime note dell’album exa chiaro come il trio fosse total- monte diverso dai precedenti, quali @ quante fossero le novita che con cade si aggiungevano specie nel campo della forma, dell’organizza- zione del materiale sonoro. In ve- x ‘eet sla son dont ini ala cinta Ply oe fey petite ales Sina Py foo Riri ater rade gai Ste on ain ocneone ete 3 on Selly Bane ‘con i! nuove bassista Eddie Gomes al ‘65: pianista (in yi titi, Yapproccio che si hadel brano 1 Dal secondo brano, la prima del- apertura, la ballad «Come Rain | lo due versioni di «Autumn Lea- Or Come Shine», & abbastanea cau- | veg», il trio decolla. Lintroduzione to; Eppure si avverto cho Evans 6 | él eoderan, cen tn sino par pit sciolto, libero di non preocca- fe nol contempo impr arsi di mullalto che non sia fax | fe, Sugli accent segnati da Motian Ganiare Ie per mentie LaFaro fa | tere levare erfondono ao sentie quasi tmidamente le poten- | a i alV'inizio del tema, Zalita contrappunistiche della sua | dove gia allo primissime battuo La” linea che gid quinon é piii solo so- | Faro ed Evans rincorzono la molo- stegno. dia, afferrandola e ributtandola avanti per rincorrerla di nuove. Dopo il tema, io svi gato va nelle mani di LaFaro, Un contrabbasso dia tematica era gid una cosa inam- missibile: se non si adattava a tene- re il tempo era quasi velleitario; se apriva le danze cantando acuto ‘sul primo stop-time non era neanche lun contrabbasso. Difatti era Scott LaFaro. ‘Nato a Newark, nel New Jersey, nel 1836, LaFaro era passato dai violino al clarinetto, al sax.tenore, prima di approdare al basso nei 1983, a diciassette anni, Suond rhytlun'n'blues, poi fu con Torche- ra di Buddy Morrow, quindi col quartetto di Chet Baker; Sccompagn6 tra Sliven 6 Pat Moe an, infine Stan Getz, Vic Feldman e Cal'Tjader. Poi venne il casuale in- contro con Evang. Disse Paul Mo- tian: «Scott a una velocitd cepibile da serata a serata, mollissimo e non era mai distrato dalle cose fut: sicuramente non fi mai distrato dalle droghe. E come se non bastasse aveva uno strumen- to eccozionale: era andato a scovar- onel Vermont». Sulla prima versione di Autumn Leaves LaFaro ed Evans sono al top: i brano © talmente bello che anche se la registrazione in stereo non é Tiuscita ‘viene teruto ugual- mente @ ad esso viene affiancata luna seconda versione, I brani che soguone, Witcheraft © When I Fall ‘In Love, sono interessant per sco- rire come tiano ancora ben pre~ Seni aloune peculianta tistaniane? Ja linea lunge'e la furzione melodiz~ zante dellarmoria. Ma questo pri- mo lp, che € generalmente const. derato il meno importante dei quat- tio realizzati dal Vanguard Trio, meriterebbe ampissime divagezio: Fin dl seo prino appar 30 mise in campo le sue Sou mighori Ne ¢ convinto anche Franco D'Andrea! «Soprattutto Evans: le sue idee gli erano ben chines dtr ‘Gero, po e ll, Pers quella a iaos foam ‘quella sua idea del far danzare il trio 'ha sempre avula in testa. E quella sua inimilabile ca- Ghola @ avvcrtbde ain da Quella @ avvertibile sin album con Modan e Lafaro, E pot Cera il rimo sottiimente implicto, Fermondiare ogni nou'e nel com tempo far risallare la linea». Gid che venne dopo fi un risulta te osiantemente i ascana, Dopo aro si pres il lusso di reg strare il fondamentale «Free nove pezzi che danno forma a ‘fice a ta di grande iievo ea purtroppe timer drat ua da Bras: da entra Eddie Gomes, jack Dejohnetc, i pianist, unid per un concerto & Montreux nel gtgno 1988. Bill VAIS racconta che Giovanni Tommaso siusci a sbirciare, durante una tour née americana, fra i quadern che Israel teneva preziosamente da quella met dogi arn Sossants. Ch arrangiamenti di Evans prevedeva- no sovente quattro accordi per bat- tuta, sui tempi in quattro, Questo ha almeno an paio di significati cho, dopo la morte di LaFaro, Evans preferiva scrivere lui stesso la par te per { bassist; e che quella parte era talmente complicata che per ‘bisognava diventare vir~ ‘tos! per forza. Israel rimase con Evans pit o meno sino allavvento nel ‘69 di Ed- die Gomez, colui che doveva rin- ‘verdire ifasti di Scott LaFaro. Tutta- via, il pianisia pend a hungo in que- sto «interregnop: Israel evidente- mente suonava bene ma nella miusi- ca del trio restava qualcosa di irrisolto. Cosi la grande idea di Evans fu quella di inventare un ruo- vo trio, coatiuto da tre Bil Evans. ‘Quando nel febbraio 1963 egit cise «Conversations With Myzeli, momento era sicuramente segna: to dalla volonta di cercare, di pro- vvare. Aveva da poco registrato dei brani in solitudine (useit postumd ell’89) e fra questi un paio di me- ley, una delle quali era aperta da My Favorite Things, che Coltrane aveva da pochi anti portato al suc- cesso. In «Conversations With Myselin Evans superd s@ stesso, Lalbum @ una raccolta di oto brani {altri due sono stat pubblieat in se- guito) realizzati con la tecnica della sovraregistrazione, brani che die- dero a Evans Vopportunita di crea. ¥9 cid che da un trio avrebbe vera. mente voluto, L'assenza della batte. 1a eottolines idea di far danzare i trio su un ritmo implicit. Per fortuna i brani furono pubbli- cati: Vesigentissimo Evans aveva avuto da ridire su almono una moti, Sompreso Blue Monk che chiude magrificamente la prima faccia. {BER fen fut mele bel ound Midnight ¢ Stella By Saziight sono bollssimi. Le voci giocano a rincor- ers nasconea in un trbinio veil ritmo é partecipe come mai sarebbe stato ogniqualvolta Evans tent6 la sortita da solo, col suo pia- noforte. Anche il pensioro armoni co, da sompre stratturante, qui do- veva soccombere sotto i Musso ininterrotto delle linee: Yarmonia ppoteva si partecipare ma solo come Sspite dal groviglio polifonico. Conversations Wah Mein too: itd onori e premi (1 ty), ma Evans non coatinud su quests ara. da tio, quello vero, era la sua via. Brové anche Gary Peacock, mail contrabass (con cul reat ‘Trio 649 assiome a Motian) fo ab- Dandoné ben presto, pare per una crisi personae. Nel 1964 se ne andé pure Motian, che dopo un ‘anno di permanenza a Los col gruppo volle tornare da sua oglle a New York. La sua dlpartta ron cred certo il vuoto lasciato da LaFaro, ma non fu facile rovare un successore: il primo, Larry Bunker, fu sostituito da'Joe Hunt, questi dal” eterno Philly foe Jones, suind! da ma meta degli anni Setanta. Dire di tutto cié cha accadde, pri- ma di formare questo nuovo trio stabile, é quasi impossibile, Biso- gnerebbe ritornare al 1962 per 1 Cordare la collaborazione con Shelly Manne, ripresa nel 1966; a {questi stessi due anni risalgono i (bum incisi in duo con Jim Hail, rispettivamente «ndercur- rent e aintermodulation», nei quali sembra di riconoscere Ie ideo di «Conversations With Myself», Pri- ‘ne il tempo per andare al Festival di Montreux con Jack DeJohnette © registrare nelle sale del Casind un ‘ottimo album. Dope circa sette mesi il nuovo wna flograba di George Baunsctrolg, cho ‘ua fedele © preciosa produtrice (prima trio, con Morell, torna negli studi di registrazione dalla Verve, In quel- Yoocasione ai tre si unisce il fautista Jeremy Steig el risalat, a pre zione che vuole Evans sempre un 96" penalizzato quando é in altra che non sia il trio, con- tiene una piccola nota nuova: Evans Hone rimarchavole & probabiimen. te lui che consente ad Evans (in una collaborazione che durera, nel complesso, undici anni) di butiarsi a ‘capotitio nella musica, ‘nuovo trio si trova a meraviglia ¢ suona e registra moltissimo. Nel 1069 ¢ in un tour europeo dal quale anni sramino #Jazzhou- seve «You're Hear From Mey (a Copenaghen) e «Autumn Leaves» (a Pescara); nel '70 (ma siamo saltando qua ¢ la) suena registra muovamente a Montreux, °71 il trio ai associa in «concerto grosso» con I'orchestra di George Russell per eliving Timen ma so- prattutto in quell’anno registra Gaaameniaie «tho Bit ans A ‘bum per la Columbia (prodatto Helen Keane, sua atutricey nell wt mo decemnio di vita); nel "72 il tio & a Parigi (ci sono ben tre volumi «dive in Paris»); dal "73 @ il grande Hive a Tokio, insommma, un Evans che, per quantité e qualita, non era ‘mai stato cos] convincente. risa al 1972, Bil Evans é con Halen Keane, ‘Eddie Gomez e i battorisa Marty Morel una detle peculiarita stilistiche ‘che sono proprie del pianista Shai'90 divine ben presto dol'intredusione rapeodica.C'8 un camunino, in questo particolare pro- ie ates ce che va dal concerto jhen del '69 sino alla ce- favertina Iodine & Nardi trio con Joe La Barivera alla batteria e Tallora ventiseienne contrabbas- sista Marc Johnson, subentraio due anni prima a Gomez) realizzata dal vivo a Parigi nel "79 Gna soguita an- che, un mese dopo, da un‘altra ver- sione meno famosa in un dive al Bal- boa di Madrid). Anche nel 1969 si era impegnato su Nardi, e il brano @avisiano (che Davis, per inciso, non registré mai) pud essere consi dezato uno dei grandi leitmotiy nella ventura artistica di Evans, cost come i suoi Very Early, Time Re- membered e Waltz For Debby, ma anche come certi standard, primi fra tutti Someday My Princo Will Comee Autumn . aie introdusioni di Evans negli sono aiate spesso oggetio di discussione, valutate ora come grandi rivelazioni (cos! anche per ln autorevole evansiano quale En- rico Pieranunai), ora come la ripro- ‘va che Evans poteva dare molto di pid in trio. A portare Evans alla Scelta della rapsodia-prologo fu si- ‘personale tudine al elasciarsi andaren cosi come era la regola di fronte alle Grandi folle de! festival, © cosl ome voleva la nouvelle vague del suol pil grandi, ideall aliews, Jar~ ett e Corea, Fa Evans in queste intro armoni- camonte pit sprogiudicato? Lo fa ‘ispeto al suo passato e fo fa in go- ere et orkront del inguageio jazastico del suo tempo? Ad unre falisl attenta crediamo di poter dire She non fa con, Certs ne pa gino a Nardi nel 79, 1 suo persic- fo armonico @ chiaramente pid in- tno nll scavo, a woppd spas. £0, sorvato nella sua Himica, va a controntara pil con ‘certo accademismo fra Ottocento © Novecenlo che oon il jazz. Vi sono lure diverse occasion! (come TL ‘ul flo del ritmo, ia it livllo dela sorta attica non rag- giunge quelli eccezionali del trio. 1 punio ¢ quosto: che da sclo (0 in gruppo) Evans era semplice- ‘mente tn oftimo pianista; in to era eccezionale. Sono altre le caratieri- stiche tecniche che, negli anni ‘70, lo riportarono ad altissimt tivelli: un fraseggio pit scintillante e nel con- tempo pitt asciutto (e meno baroc- 0, #e qualche volta 10 fu); Je solu- Bench fase un versante poco nto dlls sua at BI Evans a sempre arto accompa. ‘gnare j cantanti. In questa foto di Phil Bray & con Tony Bennett, per una seduta de! I zioni armoniche ancor pitt original, specie nei ponti modulanti; un'at- tenzione formale @ compositiva di Grande spessore. Arzi — come in Grvintervista oaserv6 Francois Post! —certe sue diffe composizioni (la seriale Twelve Tone Tune in te- sia) rendevano @ lui stesso la vita dic, all nterpretazions fo matica, © nello sviluppo aio. I fato & che Evang, pur lonta- no dal iat cont Gus. sto era in effet il sua sospetto circa Tavanguardia) visse musicalmente in costante tensione verso un «uo- Yo che doveva rivelarsi poco = poco, nella quotidiana percezione Ene eid che sa cavans, Eanes te nascosto dal domani, dovesso es- sor visto anche da tergo, Questa sua fensione, i risultati che essa do se ne parld si cercd di far rrivato 0 per lo meno sottovoce. se no parid in pubblico si Cominciaio a volgere per il megiio, avvalorata anche da un pensiero estetico dominante in cui rleggere sale da concerto, ha dato lavoro ai geni © ai musicanti di ventura, 6 fuggito dalle balers od ha dito gli acchiappafarfalle. Ma Bill Evans, in fondo, non si é mai lamen- ‘che uno come Evans poteva al mas- simo apprare a non perdere la s- ma doi vecchi amici, Certo, tome Foro ancora a chodere: coe Fa. vanguardia e di nuove faticheremo per tenerci in bilico ¢ non pracipi- fare nel ailenzio, Nelltiesa pero, a Doni ania vette Hogue re scoliare il magico Vanguard Trio, ‘Riccardo Brazzale av Composta nel 1962 e pubblicala nel'album «Moonbeamsy, Very Eazy @ a cimontrazione di come a ‘possa siuggire alla ripettvta degii Echemi armonic, cos! comme oraio stati standardizzati nella canzone americana, pur tutlavia rimanendo chiaramente ailinterno delle pia ioral a Do egy Bvans gid Tn tonalita di Do magg., Evans gi sulla seconda misura eolloca Tac- cordo di Si bem. 7 quale settima di Gominante in tonalta i'M: bem. Deta cosi, la cosa potrebbe sem ‘brare una banalita, eppare molto yaramente in passato ert stato usalo i passaggio ad ama dominante po. sta un (ono sotto Ta tonalita d'im- lanio di'modo maggiore. Questo Episodio ai eolloca in un pit ampio yagionamen’o che porta Evans 2d allargare la ricerca armonica in ar «VERY EARLY»: | SUOI PASSI DA GIGANTE bito tonale compiuta, sul finire degli anni Cinguanta, da'Horace Silver, Benny Golson e John Coltrane (Giant Stops soprattutto) e prose- quita da Wayne Shorter. Le prime otto misure di Very Early utilizzano due principi: 10 spostamento mezzo tono sotto del circolo delle ‘e'uso non con- venzionale della settima di domi- nante. Allintorno delle sette note dolla tonalita di Do maggiore, il cix- colo delle quinte avrebbe dovuto prevedere la sequenza Do - Fa - Si- Mi- La - Re - Sol; qui invece, scarta- to il Fa (che sarebbe anche risultato comodo per andare a Si bem) si ‘passa ad iin tono sotto, cio Si bem, ex contimare con Mi bem., quindl ‘bem. @ Re ber.; infine ci si reim- ‘mete in tonalita di Do con il Sol 7. Cid che si é definito come uso non convenzionale della settima di dominante fa si non solo che la rel- terata modulaziono non venga mai ‘addoleitay con i! secondo grado della nuova tonaliti, ma pure che tale dominante venga direttamente posta in punti dove di tradizione age om stava un accordo di riposo (per e- sempio una sottodominante dolla. ~ tonaltd precedente), In questo, Very Barly trova ri- scontro nel progetto compositive di Giant Steps che Coltrane aveva scritto tre anni prima. Come in quel rano, le novitd armoniche hanno i conforto di una linea melodica che ne é la perfetta punta dell'iceberg. ne efficacerionte mascherato dagli ampi intervalli di settima all'interno dolla battuta. ‘Questo movimento melodico, ca- ratterizaato appunto da ampi intor- valli dentro la misura e da gradi in- vece congiunti fra una battuta ¢ l'al- fra, @ di tutto il brano, bben porcopibile nel tracciato grafl- £0 delle altezze che proponiamo ‘per cié che riguarda tuta la sezione Be parte della C. Questo altalonare dolla linea melodica, sopra il modu- lare incessante, non limita per nulla i dono della cantabilita che 6 di olga 2 er fae Eeet | seth a EET eapegangeyoN TN : Va nalto, Yarmonia di Bill Evans nelle quattro sazion di «Very Earlyn; qui sopra, i gratico deliealleaze in Be in parte della C. binazione fra mélodia © armonia (sulla 4a misura del B, 'accordo di denza indubbiamente originale, in bilico sino allultimo fra maggiore e A tuto oa che sul Mi min. c'é al canto il La, il quale pro- voca lia certa instabilita (essendo funciona da passe-partou! perché, come gia 1 Si bem. 7, otto battute prima, porta ad un precario centro tonale posto ad una terza sopra, cio’ Vaccordo di Si magg.: siamo Posizione. ‘Alla quarta battuta di quesia se vione avviene cié che per l'armonia Classica sarebbe considerate un dunque nella sezione C della com- vero e proprio errore: la 13a di do- + minante di Mi bem. (cioé l'accordo iSi bem. 7) sale al canto di una se- su un La diesis che é settima del- Yaccordo di Si magg. Por Evans invece soltanto una delle tante Ii ccanze postiche avallate dal suo ma- nifico «canton. «TIME REMEMBERED», RICORDANDO DEBUSSY Pa ponsando pring al'emonia @ aggiungendo solo dopo la parte tholodica 10 preciad Jo sesso Evans — che nacque Time Remem- ‘ered, composizions cho disde i nome, a suo fompo albu che conteneva, I nostro eserapio perd ¢ tratto dal bollissimo Lp «Since We ‘Met, ¢ con esso riportiamo le pri- me cinque battute dellimprovvisa- Hone. ‘Questo brano pud essere consi- derato emblematico della vieinarza estetica di Evans alle pootiche del- Timpressionismo musicale. I colo rismo, ipico della grande stagione francese di fine Ottocento © inizio secoio, ¢ visiblissimo nel puro ac: costamiento operato da Evans fra un accordo eV'altro. La separazione fra ‘ammonia (mano sinistra) e melodia (mano destra) mette ancora mag- giormente in evidorsa questa idea compositiva ove é totale Tassenza 4 ainasmo armonico, Qu, role it che nel prosieguo del brane, & En fatto sctclnedt i sare se. Todico che Evans da agit armeniei superior (Za, 9a, 112 © 13a) nel a jamento’'totale degli accordi i quali, al di la di una ‘han Zione bitonale (alla prima battuta, ‘esempio, Si mun. nel rigo di +e il ba magg. nel rigo supe- riore) sono usati ognumo core Ai cleo a sé stanto. @ visibilissimo comparando battute con un paio di righe (10a/18a batt) del preludio Feuilles Mortes di Debussy (tatto dal I Li- bro), Si osservino segnatamente le tre misure in 2/4 @a, 4a 8a) e so ne avra conferma; la 3a misura di entrambi gli esernpi potrebbe ad- dirittura essere intercambiata fra Evans e Debussy, collocandosi in ‘modo perfotto. Infine una curiositi. Alle ultime us battute datlesempio debussya- no, vial carto (ma al registro gra- per ol pettcbbe Beruasino paca per noi suona- Fo con prognante feeling bluosy. Anai, siamo convinti che se Bill. ~ Evans Yavessé iniprovvisata su‘una~* ‘cadenza del tipo Do min. 7 - Fa 7, ‘quella frase avrebbe funsionato be- nissimo, Dove? Magari sulle prime due bate di Les Fouilles Mortes, Pax doa, Autumn Leaves. (gir Se —* Qui sopra, le prime cinque battute del'assolo di Bll Evans in «Time Remembered (Grano contenuto nel'album eSiice We Met»). Soto, nove battute, dala decima alla Giciottina, di «Feuilles Mortesy ci Claude (secondo preludio, libro). é

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