100%(2)100% found this document useful (2 votes) 1K views13 pagesBrazzale Bill Evans
Brazzale over Bill Evans into an interesting article
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(arco femer, ¥LVyn'A0, ofehns 1990
MUSICA
UN ot i74
La storia della musica afro-americana:
personagqi, stili, epoche, strumentiDieci anni fa scompariva il raffinato musicista che
ha imposto una grande svolta al pianismo jazz.
Con Ini é stata del tutto rinnovata Ia classica formula
del trio, diventato un vero, vitale organismo.
di Riccardo Brazzale
olpito da una grave insuffi-
Gienza epatica © da un'uleara
— cost puntualizza Jean-Yves
Le Bec — Bill Evans mori al Mount
Sinai Hospital in seguito ad un'e-
morragia interna. Accadeva il 18
re 1980 e subito si ebbe sl
Ja sensazione che fosse scomparso
uno dei grandi del jazz (Musica Jazz
avrebbe titolato: Bill Evans, un mae-
‘stro che non sara dimenticato) mala
Paul Motian e Scott LaFaro, nei pri-
missimi anni "60; secondo, perché
Ja scena pianistica era allora occu-
fala sopratutto da, musicst) quali
Jarrett @ Chick Corea, conti-
nuatori della sua lezione; terz0,
erché ogi! lasciava la scona in uno
dei moment in cui critica pubbli-
co erano maggiormente attirati dal-
Je avanguardie (luogo da cui lo
stesso Evans si era da sempre
toescluso)
la storia dungue si ripeteva
Come ai tempi del magnifico trio
con LaFaro e Motian l'arte di Evans
‘non fu subito valutata nella sua rea
te portata, perché ap; «arito-
latay dai grandi nuclei contripeti
quali free di Coleman e di Taylor,
i quartetto di Coltrane ¢ il quintetto
di Davis (senza dire di tutti grandi
nomi riconducibili genericamente
aiTbard bop), cosi nel ae
to attendere tempi
in attesa di analisi
Iibrate, Coa! delresto era stato
sempre, nella sua ventura artistica:
XXXVI
tura (nei casi pil infaust) confuso | ne Bil poteva iniiare a miondechia-
con i disinvott facitori di romanti- | re ad orecchio, coplando al piano
‘William John Evans era nato a | con maggior precisione,
Plainteld, sel New Jersey, 116
Bil Evans con il gruppo di Males Davis, che nag tims ani 50 a prima faa:
aia sista a vocon van i tac, Cannonball Addetoy o Joka Colvane! Wells
‘Pagina precedaato (rontepiso delinseroy il brane ins Prato a Mario Golesiee EO eee ee
andonato e, accanto al piano, fla
volta del flauto dell’ottavino; ci fu
pel anche tn tentatvo con i rasso-
contralto, ma il piano doveva
alla fine rimanere I'unico strumen-
10.
‘Alla scuola superiore forms
unorch in eu erano anche i
fratello Harry e il suo giovane arai-
ior ado ny
jersey, ma di tre anni pid vecchio);
quind!, su consiglio deat imsognan-
ti, i genitori lo mandarono a New
Orleans dove prosegui gli studi
musicali al Southeastern Louisiana
College. Qui comincia a prender
forma la passione per il jazz: é un
momento in cui certamente si fa
vivo T'interesse verso il pianismo
rorantico (Chopin) e impressioni-
g20 Debussy) ma ¢ anche Tora del-
le,
Ottenuto i diploma e tata qual-
che esperienza in jam sossion col
‘hitarrsta Mandal! Lowe e it con-
trabbassista Red Mitchell, Evans
sembra poter subito entrare nel
‘mondo. det jazz. daa porta princ-
pur malvolen-
fibcie risidn pur al guadagrarst
e a
da rivere, Nel 1261 vets arstolato
fol'erereto vi recta sino al 198,
Questo periodo va considerato vo™
Zamente doleterio per 1 sognt che
dns nella ava mente, Uncle ana
dopo rin aintervisa
lasciata (nel febbraio 1965) a Jean-
Louis Ginibre, Evans non aveva al-
toma diffcolé ad ammettere: «on
fmi'sono ancora rimesso. Da alors
Fedo spesro lo resso soqnor che
sono state perce le mic carte oi
engu « dove sar to ann
™ on doveva dunque aver avsto
‘molta importanza il fatto di essere
stato messo nella banda, a suonare
il fauto e Pottavino. L'esperienza
era stata traumatizzante ed Evans
tentd di uscime dedicandosi alla fi-
Josofia Zen: cid, tuttavia, non gli die
de la calma interiore ma un'iniezio-
re di dubbi esistenziali, alimentati
anche dai suoi studi filosofici e uma-
nistici (con un grande spaziare da
Platone a Freud, da Sartre a Voliai-
ro — cosi ricordava Leonard Fea-
then).
I Jaze rostava fa sua atrada, por
vivere © per essere sé stesso.
vivere accoglieva di buon grado
una scrittura nell'orchestra del cla-
rinettista Jerry Wald (con lui incise i
primi dischi); ad essere musical-
frente 69 stesso prové, con ma
gior concretezza, quando
‘mato da Tony Scot, altro clarinetti-
sta ma di ben diversa temperie
estetica. Aveva intanto trovato il
tempo di jonarsi alla Mannes
‘School of Music di New York, di es-
sere 'accompagnatore della can-
tante Lucy Reed e quindi di fare la
rofigua conossensa di George
compositore e teorico
pened subi al coiavolgerte in
lUn'incisione per pianoforte e picco-
Imqrehestr (Ceicero For By Zhe
‘ogni alira egii a sarebbe
foe evrebbe dato il meglio di sé.
‘Bef modemo epiano tion Bil vars
sarebbe diventto i padre e nessun
alto, dopo di li, si sarebbe potuto
‘esperionza_
Invero, cid che in questa opera
‘prima (61 chiamava «Now Jazz Con-
ions») veniva chiaramente a
‘erano si alcune delle sue pe-
Cculiarité pid significative (per esem-
Pio, il toceo, Ta cantabilita, ritmo
solo sussurrato eppure sempre
presente), ma non ancora il magico
interplay tra piano, basso e batieria
che avrebbe compiutamen-
te il sogmo a partire dal trio con Mo-
tian e LaFaro. L'Evans di «New Jazz
Conceptions» (registrato con
Teddy Kotick al contrabbasso
Paul Motian alla batteria) @ forte-
‘questa & unvannolazione che va sot-
tolimeata decisamente perché, a
ben vedere, non @ mai stata accolta
Sena
eas Soa
.cuesto puglo Bill Evans 8 2co-
pertamente, e di colpo, uno dei pia-
Evans (a destrs) collabord ripetutaments
con Julian Cannenbails Adderley,
‘non solfanto nel gruppo davisiana ma
ache in due disehi Gel 1868 e 1861
nisti pid affidabili sulla scena: ¢
chiamato da Mingus (per I'bp ¢East
Coasting»), pit volte da Russell (@n-
che un Lp, «azz in The Space Ageo,
in cut oltre che con I'orchestra si c-
‘nia a quo mani con Feu ley,
per una improvvisazione totalmen-
te libera: la qual cosa non ebbe co-
munque ad enfusiasmarlo, visto che
per lui la liberta pit. autentica era
da cmsdderar, dia trano, coe
sta ascetica); suona nella co-
fou sonore del lin Ode gait
‘Tomorrow (in tala, Strategia di una
zapina), composta da John Lewis.
Ma sopratutto, nel magaio 1988,
prende il posto Garland
sestetto di Miles Davis. I primo do-
ccumento conosciuto é una trasmis-
diNew Tore it mage
lew maggio..
aguas sor8 alta batteria c'era
joe Jones, ma
na dopo questi era
Miles Davis, dal contralto di Can-
nonball Addezley e dal tenore di
Coltrane. Prima di giungere a
edlind Of Flues, Evans pas
ssato tutto I'anno fra concerti e regi-
‘strazioni in di Miles (e
in un'occasione anche con I'orche-
,
‘iill
evans
stra di Michel Legrand, con Davis,
Coltrane, Phil Woods, Jorome Ri,
chardson, Herbie Mann e altri) ¢ la
permanenza in quel gruppo gli
rocuré anche un‘oceasione disco
Grafica con Cannonball Adderley,
ola quale doveva registrare un
rane quale Nardis, poi divenute
‘suo cavallo di bat
In realta, «ind Of Blue» venne
inciso nella primavera del 1969,
cio€ qualche mese dopo che Evans
aveva di fatto imerrotto la sua ati.
vita con Miles: «Siavo vivendo un
brutto periodoy ebbe a dire e,
‘senza sapere esattamente il perché,
capii che era giunta [ora ci andar.
mene. Miles accetté @ restammo
buoni amici. All'inizio Miles aveva
cominciato a chiedermi di espri-
mermi secondo certe sue idee, ma
io andai sempre per la mia strada,
Lui € un tipo che pud eamminarti
sopra, se lo lasci fare. Ma se reagi-
Sci ti apprezzera molto di pity
Gost, prima ai realizeare quello
storico’ documento, Evans registrd
fl sno secondo Lp a proprio nome:
4 ventisette mesi di distanza da
«New Jazz Conceptions» nasce,
sempre per la Riverside, «very
body Digs Bill Evans, inciso i 15
dicembre 1958 con Sam Jones al
contrabbasso e Philly Joe Jones alla
baiteria. E questo Y'album che, pri-
ma di ogni altro, lascia il segno, E
va subito chiarito che lo lascia in
maniera contraddittoria, come non
Poteva non essere per un ennesimo
fawmero zero», dove Evans non fa-
ceva altro, in fondo, che dare un &
sempio di tutte le novita di cui di-
sporeva: fru talvolla ancora acer”
(e persino messi vieino a qualche
idea discutibile dei sidemen) ma
con i quali prendeva possesso di
una sua personalissima posizione,
Prendiamo per esempio i die
brani up-tempo, Minority (di Gist
Gryce) e Oleo (di Sonny Rollins),
enirambi di matrice boppistica:
Evans vi appare come un Powell
ragionato © geometrico, pochissi-
MO cevansianoy e del resto non
‘molto aiulato dalla ritmica ad uscire
dal convenzionale. Fra V'altro &
francamente difficile pensare che
Evans non avvertisee la diversiti di
capacita tecniche che lo separava-
no dai suoi partner. Chi, come lui,
aveva gia in testa una certa idea del
«piano trion doveva sicuramente
sentirsi «oostretton persino a contat.
soon,
to con un beterista di valore quale
Phil Joe. 8 ascot il soppo rigid
acconipagnamento ai Tender o
tempo dispar, dviso in tro, 9 Tine
gene mambo i Hg did Day
Anche gioco di Sern Jones hat
Ful toonil det bassist ala fine de
gj anna 50, come si avert in Oso
(Gi contromt i versione ei Cleo or.
sla dal massino ovensiono cl
ioé Petruccian, nella registrazions
thive At Village Vanguards con
Palle Danielasos od HS amuses
Eppure, ronostante ato, oul Ten:
gel sas wate Eve bg
bella e pronia i linea lunge det
tempi miglior, con tanto a toceo
ed accent, ete al oid incantovele
canto dello pari Questo in vers
"iar cantare tute le part, stro
grviamenie alia melodia ~ era
Sto grande segreto: lo cho gqul 8
Subito svelato 2d ait velli Sole
ballad, prima fea tutte Young ind
bated ung
Ma ie novité non fniscone qui Al
termine dello du faccato Evins ot
2e esce solitaro mui trentoto secone
Gi dt Epilogue, Questo brana ® gid
tna croce e une deli In ences
Sella perdita di ritmo deta cas
nell Stacia (come svvorrs nella
Suagrande maggloranse dei von
Soliant di Evans °
In delisa ch avvortire mupgcaton,
slim e urn che avrebbet dow”
to attendore a vena crepuacolare-e
romantica di Jarrett per hovare
Pow sulepps
Abbiame volutamente lasciato
per ultima. Pesce Peco, brang ‘a
Sempre coasideraio erstiemasce
i questo eloum, quasi un manifesto
ai tna mown postca. Foace Proce
fa parte della stmorose ancipaao.
che Evans seppe oli aroten:
po. Ful uo a ana dello tant op.
Plicaion’ al jaz (¢ al propio paths
Eolare status ci jteamat orsahieg)
elle sue conoscenge dell aonis
Glastice. Forse per le prima vol in
‘rariora cos stuturante (na in te
tala sede eiistica, non possiamo
dimentcare i Tristano ef Turtisy
Mami, datato"55) si era fatorun
uso cost maturo del «pedaios,
Evans prese la prima mise di ana
carwore ai Bernatein, Some Olhor
Tire, la tece diventaro tna fignse
da npeteze ostinatamente per ate
{peso i nuove peezo, appt
Poace Pioco, e sopra di enn in.
rovvisd «lungo,
‘Ghe con questa idea, iontana ea
anci volutamentepriva dots teralo-
ze delle modulation! armoniche,
Evans si fosse messo a capo del
movimento modals i pars searde:
to. Ta sua intone ft subto aie
tsia da Davis, in occasione dala
Othe a ron senbva og
mente che Davis abbia devubeta
Evans dolla paternitt del modal
sere padre di qualeosa che per lui
sarebbe rimasto fine a se stesso.
‘Ad essere precisi, Evans improv-
visa su Peace Piece in una maniora
molto pit moderna di quanto
fatto Davis qualche mese
id tardi, usando un umodal pla.
ying» abbastanza spregiudicato,
on uscite dalla tonalita dt impiantoy
secondo la tecnica del meazo tone
Fa © sotto eviluppata compl
frente fel jas aolo it car ea
fotti Evans continuava a pensare in
termini armonici: usava semplice
mente un pedale su cui si potevano
costruire varie idee, magari con
una ita un. po! statea e tun
Po’ stralunata che ora potrebbe be-
‘issimo siare di casa presso la Eom,
Comunque sia, Davis avrebbe
fatto tesoro di quel brano, infatt
Flamenco Sketches, registrato in
sesteto il 22 aprile 1689, era basato
ful pedale di Feaco Piece. Ma le
psicologica di Evans nei
Gontront di Miles dovevs esse
Yeramente sentta: coal, oltre all-
doa di Flamenco Skerches, di fatto
serisse tino splendido brano come
Blue in Green ma lascié che Davis
lo depositasse come se fosse lui
Yautore.
Bize In Green 8 un gioiellino di
equilibrio fra le intaizions armoni-
che di Evans la poesia melodica
i Davis. La chiave per capime la
bellezza ata nella sospensione di undel grande tio
‘ornate! 1080,
ee rorge
met eee
poarain
ees out
erga
ee pagers
centro tonale (Re min.) che sa farsi
atiendere, e che giunge quando
sembra di passaggio, mentre nei
punti cardine lascia spazio all'ac-
Gordo ai $i hem. aterat, Questa
originalita nelle aperture afmoni-
gui ats Sperry oe
invenzioni di Evans, una propensio-
ne che aveva cortamente approfon-
dito analizzando anche i migliori
esempi del repertorio della canzo-
ne americana (Victor Young in te-
a, con Je sue Stell By Sarit ¢
‘My Foolish Heart, non a caso brani
4a Ini molto amat).
«Kind Of Blue» segna un altro
punto cruciale nel cammino di
Evans, Vessere stato nella cerchia
di Miles (fra altro, un bianco alla
corte di Davis non era certo una
‘consuetudine) pone il pianista, ora
trentenne, nella situazione di sentir
si pienamente sicuro di s6: lesser
ior nuovo talenton por la nivi
sta Down Beatne rafforza lo convin-
zioni, Che debba nascere in questo
periodo il suo miglior gruppo é
dunque quasi una conseguenza
pain Yous trio con Scot LaFaro ©
tian nacque un po’ per vor
Jonid, un po’ per caso. Evans ricor-
dda che quando alla fine del 1968 la-
scid Davis, fu lo stesso Miles a car-
‘Dio, alla sua ultima scritura, in una fotografia di Steve Shapiro: da sinista, Scott LaFaro, Bil Evans @ Pan! Motian a un
tavolino del Vilage Vanguard durante una pausa ta un sete altro. primo a it plod, 8
sge Vanguare "pau ainistra, i plod,
‘Reopnews, il lamoso produttore della Riverside ¢ artatice tra Tali,
‘straordinarie.
‘Orrin
“tive” di quel concert.eGill.
cargiii parners giust, attraverso i
suo agenti. Comincié con jimmy
Garrison (contrabbassista che
avrebbe trovato fama a partire dal
1961 nel sodalizio con Coltrane) e il
batterista Kenny Davis. Gon loro
inizid ad esibirsi al Basin Street
East, dove facevano da «spallan alla
and di Benny Goodman 6, oltre a
prendere un compenso da princi
plant, dovovano pagarsi anche le
jevande. Questo innervosi a tal
punto Garrison © Kenny Davis da
Convincere entrar ad andarsene.
In due settinane Evans cambio sei
bassist e quattro batterist. Fra que-
st ultimi, ad un corto punto, pareva
Srer Wovato una corta stabil
Philly Joe Jones (tanto da registrare
«éverybody Digs Bil Evans), ma
tuna sera i padrone del locale disse
chiaramenie ad Evans che non vo-
leva pid sentie gli assoli del bate.
vista,
‘Fu cosi — ricorda il pianista —
che mi venne in mente l'amicizia
‘con Motian, con i quale avevo gia
lavoro, it nel prio tro che, in
precedenza, con ‘Tony Scott e Jerry
‘Wald. Di Scott LaFaro mi ero persi-
no dimenticaio. bi perd in quel pe-
todo accompagnava una cantante
in un pub dietro langolo, e ei in-
contrammo sulla strada un paio di
nacqtie quello che potremmo chia-
mare il Vanguard ‘Trio, con Scott
LaFaro al contrabbasso © Paul Mo-
tian alla batteria, La reputazione e il
prestigio di Evans valsero subito ai
fre un contratto almeno nei limiti
della decenza, talo da assicurar
oro un certo nimero di incisioni e
quindi quella tranguillita per cul, di
comune accordo, i tre decisero di
dedicarsi esclusivamente a questa
formazione.
Era la fine del 1989, I tre si ritro-
varono anche per registrare in qua-
1g a sesione rtmice di Tony Scot
(«Sung Heroes»), il piimo
iho sarebbe stato itciso 11 48 di-
combre. Si chiamé «Portrait In Jazzy
ed 6 ofa inserito nel doppio
Leaves.
le prime note dell’album
exa chiaro come il trio fosse total-
monte diverso dai precedenti, quali
@ quante fossero le novita che con
cade si aggiungevano specie nel
campo della forma, dell’organizza-
zione del materiale sonoro. In ve-
x
‘eet sla son dont ini ala cinta Ply oe fey petite
ales Sina Py foo
Riri ater rade gai Ste on ain ocneone ete
3 on Selly Bane
‘con i! nuove bassista Eddie Gomes
al ‘65: pianista (in
yi
titi, Yapproccio che si hadel brano 1 Dal secondo brano, la prima del-
apertura, la ballad «Come Rain | lo due versioni di «Autumn Lea-
Or Come Shine», & abbastanea cau- | veg», il trio decolla. Lintroduzione
to; Eppure si avverto cho Evans 6 | él eoderan, cen tn sino par
pit sciolto, libero di non preocca- fe nol contempo impr
arsi di mullalto che non sia fax | fe, Sugli accent segnati da Motian
Ganiare Ie per mentie LaFaro fa | tere levare erfondono ao
sentie quasi tmidamente le poten- | a i alV'inizio del tema,
Zalita contrappunistiche della sua | dove gia allo primissime battuo La”
linea che gid quinon é piii solo so- | Faro ed Evans rincorzono la molo-
stegno. dia, afferrandola e ributtandolaavanti per rincorrerla di nuove.
Dopo il tema, io svi
gato va nelle mani di LaFaro, Un
contrabbasso
dia tematica era gid una cosa inam-
missibile: se non si adattava a tene-
re il tempo era quasi velleitario; se
apriva le danze cantando acuto ‘sul
primo stop-time non era neanche
lun contrabbasso. Difatti era Scott
LaFaro.
‘Nato a Newark, nel New Jersey,
nel 1836, LaFaro era passato dai
violino al clarinetto, al sax.tenore,
prima di approdare al basso nei
1983, a diciassette anni, Suond
rhytlun'n'blues, poi fu con Torche-
ra di Buddy Morrow, quindi col
quartetto di Chet Baker;
Sccompagn6 tra Sliven 6 Pat Moe
an, infine Stan Getz, Vic Feldman e
Cal'Tjader. Poi venne il casuale in-
contro con Evang. Disse Paul Mo-
tian: «Scott a una velocitd
cepibile da serata a serata,
mollissimo e non era mai distrato
dalle cose fut: sicuramente non fi
mai distrato dalle droghe. E come
se non bastasse aveva uno strumen-
to eccozionale: era andato a scovar-
onel Vermont».
Sulla prima versione di Autumn
Leaves LaFaro ed Evans sono al
top: i brano © talmente bello che
anche se la registrazione in stereo
non é Tiuscita ‘viene teruto ugual-
mente @ ad esso viene affiancata
luna seconda versione, I brani che
soguone, Witcheraft © When I Fall
‘In Love, sono interessant per sco-
rire come tiano ancora ben pre~
Seni aloune peculianta tistaniane?
Ja linea lunge'e la furzione melodiz~
zante dellarmoria. Ma questo pri-
mo lp, che € generalmente const.
derato il meno importante dei quat-
tio realizzati dal Vanguard Trio,
meriterebbe ampissime divagezio:
Fin dl seo prino appar
30 mise in campo le sue
Sou mighori Ne ¢ convinto anche
Franco D'Andrea! «Soprattutto
Evans: le sue idee gli erano ben
chines dtr ‘Gero, po e
ll, Pers quella a iaos
foam ‘quella sua idea del
far danzare il trio 'ha sempre avula
in testa. E quella sua inimilabile ca-
Ghola @ avvcrtbde ain da
Quella @ avvertibile sin
album con Modan e Lafaro, E pot
Cera il rimo sottiimente implicto,
Fermondiare ogni nou'e nel com
tempo far risallare la linea».
Gid che venne dopo fi un risulta
te osiantemente i ascana, Dopo
aro si pres il lusso di reg
strare il fondamentale «Free
nove pezzi che danno forma a
‘fice a ta di grande iievo ea purtroppe timer drat ua da Bras: da entra
Eddie Gomes, jack Dejohnetc, i pianist, unid per un concerto & Montreux nel gtgno 1988.
Bill
VAIS
racconta che Giovanni Tommaso
siusci a sbirciare, durante una tour
née americana, fra i quadern che
Israel teneva preziosamente da
quella met dogi arn Sossants. Ch
arrangiamenti di Evans prevedeva-
no sovente quattro accordi per bat-
tuta, sui tempi in quattro, Questo ha
almeno an paio di significati cho,
dopo la morte di LaFaro, Evans
preferiva scrivere lui stesso la par
te per { bassist; e che quella parte
era talmente complicata che per
‘bisognava diventare vir~
‘tos! per forza.
Israel rimase con Evans pit o
meno sino allavvento nel ‘69 di Ed-
die Gomez, colui che doveva rin-
‘verdire ifasti di Scott LaFaro. Tutta-
via, il pianisia pend a hungo in que-
sto «interregnop: Israel evidente-
mente suonava bene ma nella miusi-
ca del trio restava qualcosa di
irrisolto. Cosi la grande idea di
Evans fu quella di inventare un ruo-
vo trio, coatiuto da tre Bil Evans.
‘Quando nel febbraio 1963 egit
cise «Conversations With Myzeli,
momento era sicuramente segna:
to dalla volonta di cercare, di pro-
vvare. Aveva da poco registrato dei
brani in solitudine (useit postumd
ell’89) e fra questi un paio di me-
ley, una delle quali era aperta da
My Favorite Things, che Coltrane
aveva da pochi anti portato al suc-
cesso. In «Conversations With
Myselin Evans superd s@ stesso,
Lalbum @ una raccolta di oto brani
{altri due sono stat pubblieat in se-
guito) realizzati con la tecnica della
sovraregistrazione, brani che die-
dero a Evans Vopportunita di crea.
¥9 cid che da un trio avrebbe vera.
mente voluto, L'assenza della batte.
1a eottolines idea di far danzare i
trio su un ritmo implicit.
Per fortuna i brani furono pubbli-
cati: Vesigentissimo Evans aveva
avuto da ridire su almono una moti,
Sompreso Blue Monk che chiude
magrificamente la prima faccia.
{BER fen fut mele bel ound
Midnight ¢ Stella By Saziight sono
bollssimi. Le voci giocano a rincor-
ers nasconea in un trbinio
veil ritmo é partecipe come mai
sarebbe stato ogniqualvolta Evans
tent6 la sortita da solo, col suo pia-
noforte. Anche il pensioro armoni
co, da sompre stratturante, qui do-
veva soccombere sotto i Musso
ininterrotto delle linee: Yarmonia
ppoteva si partecipare ma solo come
Sspite dal groviglio polifonico.
Conversations Wah Mein too:
itd onori e premi (1 ty), ma
Evans non coatinud su quests ara.
da tio, quello vero, era la sua via.
Brové anche Gary Peacock, mail
contrabass (con cul reat
‘Trio 649 assiome a Motian) fo ab-
Dandoné ben presto, pare per una
crisi personae. Nel 1964 se ne
andé pure Motian, che dopo un
‘anno di permanenza a Los
col gruppo volle tornare da sua
oglle a New York. La sua dlpartta
ron cred certo il vuoto lasciato da
LaFaro, ma non fu facile rovare un
successore: il primo, Larry Bunker,
fu sostituito da'Joe Hunt, questi dal”
eterno Philly foe Jones, suind! da
ma meta degli anni Setanta.
Dire di tutto cié cha accadde, pri-
ma di formare questo nuovo trio
stabile, é quasi impossibile, Biso-
gnerebbe ritornare al 1962 per 1
Cordare la collaborazione con
Shelly Manne, ripresa nel 1966; a
{questi stessi due anni risalgono i
(bum incisi in duo con Jim
Hail, rispettivamente «ndercur-
rent e aintermodulation», nei quali
sembra di riconoscere Ie ideo di
«Conversations With Myself», Pri-
‘ne il tempo per andare al Festival
di Montreux con Jack DeJohnette ©
registrare nelle sale del Casind un
‘ottimo album.
Dope circa sette mesi il nuovo
wna flograba di George Baunsctrolg, cho
‘ua fedele © preciosa produtrice (prima
trio, con Morell, torna negli studi di
registrazione dalla Verve, In quel-
Yoocasione ai tre si unisce il fautista
Jeremy Steig el risalat, a pre
zione che vuole Evans sempre un
96" penalizzato quando é in altra
che non sia il trio, con-
tiene una piccola nota nuova: Evans
Hone rimarchavole & probabiimen.
te lui che consente ad Evans (in una
collaborazione che durera, nel
complesso, undici anni) di butiarsi a
‘capotitio nella musica,
‘nuovo trio si trova a meraviglia
¢ suona e registra moltissimo. Nel
1069 ¢ in un tour europeo dal quale
anni sramino #Jazzhou-
seve «You're Hear From
Mey (a Copenaghen) e «Autumn
Leaves» (a Pescara); nel '70 (ma
siamo saltando qua ¢ la) suena
registra muovamente a Montreux,
°71 il trio ai associa in «concerto
grosso» con I'orchestra di George
Russell per eliving Timen ma so-
prattutto in quell’anno registra
Gaaameniaie «tho Bit ans A
‘bum per la Columbia (prodatto
Helen Keane, sua atutricey nell wt
mo decemnio di vita); nel "72 il tio &
a Parigi (ci sono ben tre volumi
«dive in Paris»); dal "73 @ il grande
Hive a Tokio, insommma, un Evans
che, per quantité e qualita, non era
‘mai stato cos] convincente.
risa al 1972, Bil Evans é con Halen Keane,
‘Eddie Gomez e i battorisa Marty Moreluna detle peculiarita stilistiche
‘che sono proprie del pianista
Shai'90 divine ben presto
dol'intredusione rapeodica.C'8 un
camunino, in questo particolare pro-
ie ates ce che va dal concerto
jhen del '69 sino alla ce-
favertina Iodine & Nardi
trio con Joe La Barivera alla batteria
e Tallora ventiseienne contrabbas-
sista Marc Johnson, subentraio due
anni prima a Gomez) realizzata dal
vivo a Parigi nel "79 Gna soguita an-
che, un mese dopo, da un‘altra ver-
sione meno famosa in un dive al Bal-
boa di Madrid). Anche nel 1969 si
era impegnato su Nardi, e il brano
@avisiano (che Davis, per inciso,
non registré mai) pud essere consi
dezato uno dei grandi leitmotiy
nella ventura artistica di Evans, cost
come i suoi Very Early, Time Re-
membered e Waltz For Debby, ma
anche come certi standard, primi
fra tutti Someday My Princo Will
Comee Autumn .
aie introdusioni di Evans negli
sono aiate spesso oggetio
di discussione, valutate ora come
grandi rivelazioni (cos! anche per
ln autorevole evansiano quale En-
rico Pieranunai), ora come la ripro-
‘va che Evans poteva dare molto di
pid in trio. A portare Evans alla
Scelta della rapsodia-prologo fu si-
‘personale
tudine al elasciarsi andaren cosi
come era la regola di fronte alle
Grandi folle de! festival, © cosl
ome voleva la nouvelle vague del
suol pil grandi, ideall aliews, Jar~
ett e Corea,
Fa Evans in queste intro armoni-
camonte pit sprogiudicato? Lo fa
‘ispeto al suo passato e fo fa in go-
ere et orkront del inguageio
jazastico del suo tempo? Ad unre
falisl attenta crediamo di poter dire
She non fa con, Certs ne pa
gino a Nardi nel 79, 1 suo persic-
fo armonico @ chiaramente pid in-
tno nll scavo, a woppd spas.
£0, sorvato nella sua
Himica, va a controntara pil con
‘certo accademismo fra Ottocento ©
Novecenlo che oon il jazz. Vi sono
lure diverse occasion! (come TL
‘ul flo del ritmo, ia it
livllo dela sorta attica non rag-
giunge quelli eccezionali del trio.
1 punio ¢ quosto: che da sclo (0
in gruppo) Evans era semplice-
‘mente tn oftimo pianista; in to era
eccezionale. Sono altre le caratieri-
stiche tecniche che, negli anni ‘70,
lo riportarono ad altissimt tivelli: un
fraseggio pit scintillante e nel con-
tempo pitt asciutto (e meno baroc-
0, #e qualche volta 10 fu); Je solu-
Bench fase un versante poco nto dlls sua at BI Evans a sempre arto accompa.
‘gnare j cantanti. In questa foto di Phil Bray & con Tony Bennett, per una seduta de! I
zioni armoniche ancor pitt original,
specie nei ponti modulanti; un'at-
tenzione formale @ compositiva di
Grande spessore. Arzi — come in
Grvintervista oaserv6 Francois Post!
—certe sue diffe composizioni
(la seriale Twelve Tone Tune in te-
sia) rendevano @ lui stesso la vita
dic, all nterpretazions fo
matica, © nello sviluppo
aio. I fato & che Evang, pur lonta-
no dal iat cont Gus.
sto era in effet il sua sospetto circa
Tavanguardia) visse musicalmente
in costante tensione verso un «uo-
Yo che doveva rivelarsi poco =
poco, nella quotidiana percezione
Ene eid che sa cavans, Eanes
te nascosto dal domani, dovesso es-
sor visto anche da tergo, Questa
sua fensione, i risultati che essa
do se ne parld si cercd di far
rrivato 0 per lo meno sottovoce.
se no parid in pubblico si
Cominciaio a volgere per il megiio,
avvalorata anche da un pensiero
estetico dominante in cui rleggere
sale da concerto, ha dato lavoro ai
geni © ai musicanti di ventura, 6
fuggito dalle balers od ha
dito gli acchiappafarfalle. Ma Bill
Evans, in fondo, non si é mai lamen-
‘che uno come Evans poteva al mas-
simo apprare a non perdere la s-
ma doi vecchi amici, Certo, tome
Foro ancora a chodere: coe Fa.
vanguardia e di nuove faticheremo
per tenerci in bilico ¢ non pracipi-
fare nel ailenzio, Nelltiesa pero, a
Doni ania vette Hogue
re
scoliare il magico Vanguard Trio,
‘Riccardo Brazzale
avComposta nel 1962 e pubblicala
nel'album «Moonbeamsy, Very
Eazy @ a cimontrazione di come a
‘possa siuggire alla ripettvta degii
Echemi armonic, cos! comme oraio
stati standardizzati nella canzone
americana, pur tutlavia rimanendo
chiaramente ailinterno delle pia
ioral a Do egy Bvans gid
Tn tonalita di Do magg., Evans gi
sulla seconda misura eolloca Tac-
cordo di Si bem. 7 quale settima di
Gominante in tonalta i'M: bem.
Deta cosi, la cosa potrebbe sem
‘brare una banalita, eppare molto
yaramente in passato ert stato usalo
i passaggio ad ama dominante po.
sta un (ono sotto Ta tonalita d'im-
lanio di'modo maggiore. Questo
Episodio ai eolloca in un pit ampio
yagionamen’o che porta Evans 2d
allargare la ricerca armonica in ar
«VERY EARLY»: | SUOI PASSI DA GIGANTE
bito tonale compiuta, sul finire degli
anni Cinguanta, da'Horace Silver,
Benny Golson e John Coltrane
(Giant Stops soprattutto) e prose-
quita da Wayne Shorter.
Le prime otto misure di Very
Early utilizzano due principi: 10
spostamento mezzo tono sotto del
circolo delle ‘e'uso non con-
venzionale della settima di domi-
nante. Allintorno delle sette note
dolla tonalita di Do maggiore, il cix-
colo delle quinte avrebbe dovuto
prevedere la sequenza Do - Fa - Si-
Mi- La - Re - Sol; qui invece, scarta-
to il Fa (che sarebbe anche risultato
comodo per andare a Si bem) si
‘passa ad iin tono sotto, cio Si bem,
ex contimare con Mi bem., quindl
‘bem. @ Re ber.; infine ci si reim-
‘mete in tonalita di Do con il Sol 7.
Cid che si é definito come uso
non convenzionale della settima di
dominante fa si non solo che la rel-
terata modulaziono non venga mai
‘addoleitay con i! secondo grado
della nuova tonaliti, ma pure che
tale dominante venga direttamente
posta in punti dove di tradizione
age
om
stava un accordo di riposo (per e-
sempio una sottodominante dolla. ~
tonaltd precedente),
In questo, Very Barly trova ri-
scontro nel progetto compositive di
Giant Steps che Coltrane aveva
scritto tre anni prima. Come in quel
rano, le novitd armoniche hanno i
conforto di una linea melodica che
ne é la perfetta punta dell'iceberg.
ne efficacerionte mascherato dagli
ampi intervalli di settima all'interno
dolla battuta.
‘Questo movimento melodico, ca-
ratterizaato appunto da ampi intor-
valli dentro la misura e da gradi in-
vece congiunti fra una battuta ¢ l'al-
fra, @ di tutto il brano,
bben porcopibile nel tracciato grafl-
£0 delle altezze che proponiamo
‘per cié che riguarda tuta la sezione
Be parte della C. Questo altalonare
dolla linea melodica, sopra il modu-
lare incessante, non limita per nulla
i dono della cantabilita che 6 di
olga
2 er
fae Eeet
| seth
a EET eapegangeyoN TN
: Va
nalto, Yarmonia di Bill Evans nelle quattro sazion di «Very Earlyn; qui sopra, i gratico deliealleaze in Be in parte della C.binazione fra mélodia © armonia
(sulla 4a misura del B, 'accordo di
denza indubbiamente originale, in
bilico sino allultimo fra maggiore e
A tuto oa che sul Mi
min. c'é al canto il La, il quale pro-
voca lia certa instabilita (essendo
funciona da passe-partou! perché,
come gia 1 Si bem. 7, otto battute
prima, porta ad un precario centro
tonale posto ad una terza sopra,
cio’ Vaccordo di Si magg.: siamo
Posizione.
‘Alla quarta battuta di quesia se
vione avviene cié che per l'armonia
Classica sarebbe considerate un
dunque nella sezione C della com-
vero e proprio errore: la 13a di do- +
minante di Mi bem. (cioé l'accordo
iSi bem. 7) sale al canto di una se-
su un La diesis che é settima del-
Yaccordo di Si magg. Por Evans
invece soltanto una delle tante Ii
ccanze postiche avallate dal suo ma-
nifico «canton.
«TIME REMEMBERED», RICORDANDO DEBUSSY
Pa ponsando pring al'emonia @
aggiungendo solo dopo la parte
tholodica 10 preciad Jo sesso
Evans — che nacque Time Remem-
‘ered, composizions cho disde i
nome, a suo fompo albu che
conteneva, I nostro eserapio perd ¢
tratto dal bollissimo Lp «Since We
‘Met, ¢ con esso riportiamo le pri-
me cinque battute dellimprovvisa-
Hone.
‘Questo brano pud essere consi-
derato emblematico della vieinarza
estetica di Evans alle pootiche del-
Timpressionismo musicale. I colo
rismo, ipico della grande stagione
francese di fine Ottocento © inizio
secoio, ¢ visiblissimo nel puro ac:
costamiento operato da Evans fra un
accordo eV'altro. La separazione fra
‘ammonia (mano sinistra) e melodia
(mano destra) mette ancora mag-
giormente in evidorsa questa idea
compositiva ove é totale Tassenza
4 ainasmo armonico, Qu, role
it che nel prosieguo del brane, &
En fatto sctclnedt i sare se.
Todico che Evans da agit armeniei
superior (Za, 9a, 112 © 13a) nel a
jamento’'totale degli accordi i
quali, al di la di una ‘han
Zione bitonale (alla prima battuta,
‘esempio, Si mun. nel rigo di
+e il ba magg. nel rigo supe-
riore) sono usati ognumo core Ai
cleo a sé stanto.
@ visibilissimo comparando
battute con un paio di righe
(10a/18a batt) del preludio Feuilles
Mortes di Debussy (tatto dal I Li-
bro), Si osservino segnatamente le
tre misure in 2/4 @a, 4a 8a) e so
ne avra conferma; la 3a misura di
entrambi gli esernpi potrebbe ad-
dirittura essere intercambiata fra
Evans e Debussy, collocandosi in
‘modo perfotto.
Infine una curiositi. Alle ultime
us battute datlesempio debussya-
no, vial carto (ma al registro gra-
per ol pettcbbe Beruasino paca
per noi suona-
Fo con prognante feeling bluosy.
Anai, siamo convinti che se Bill.
~ Evans Yavessé iniprovvisata su‘una~*
‘cadenza del tipo Do min. 7 - Fa 7,
‘quella frase avrebbe funsionato be-
nissimo,
Dove? Magari sulle prime due
bate di Les Fouilles Mortes, Pax
doa, Autumn Leaves.
(gir Se
—*
Qui sopra, le prime cinque battute del'assolo di Bll Evans in «Time Remembered
(Grano contenuto nel'album eSiice We Met»). Soto, nove battute, dala decima alla
Giciottina, di «Feuilles Mortesy ci Claude
(secondo preludio, libro).
é