La Spina Dei Borghi 1848 1930 Trasformaz
La Spina Dei Borghi 1848 1930 Trasformaz
(1848-1930).
Trasformazioni e restauri
attraverso i fondi
dell’Archivio Storico Capitolino
The Spina dei Borghi (1848-1930).
Transformation and restoration
through the files of the
Archivio Storico Capitolino
Federica Angelucci
steinhauser
verlag LapisLocus
Collana LapisLocus // LapisLocus Series
LapisLocus Series
Scientific Committee
http://lapislocus.com
ISBN 978-3-924774-54-7
Graphic Design
Attilio Baghino
Layout
Chiara Melchionna
Typesetting
Fira Sans
by Erik Spiekermann, 2013
SIL Open Font License Version 1.1
Cover image
Rendition of Progetto di restauro alle case del
Sign. A. Rossignoli in Via di Borgo Vecchio, n. 43 al
48, 1866 (Archivio Storico Capitolino, Fondo Titolo
54, Prot. 42/58, b. 28 , fasc. 44)
Federica Angelucci
steinhauser
verlag LapisLocus
I cattivi hanno sicuramente capito qualcosa che i buoni ignorano.
Woody Allen
5. Il restauro degli edifici imposto dallo Stato Pontificio e dal Comune Moderno . . . . . 83
6. Ante e post operam: rapporto nelle istanze tra
patrimonio esistente e propositi progettuali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87
6.1. Ornato, particolarità architettoniche e materiali utilizzati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89
6.2. Qualità degli elaborati grafici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90
8. Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97
Caratterizzazione delle aree della Spina,
dei tracciati viari principali e delle piazze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97
Aree degradate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98
Richiedenti istanze e numero di progetti approvati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99
La ‘nuova’ edilizia: tipi antichi e stile ottocentesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99
Accorpamento di due o più unità immobiliari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101
Tavole di analisi critica delle trasformazioni della Spina attraverso le istanze,
di natura edilizia ed urbana, presentate dai proprietari immobiliari al Comune
Moderno Pontificio e all’Amministrazione postunitaria (1848-1930) . . . . . . . . . . . 105
8.1. Esiti della ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112
BIBLIOGRAFIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 293
Presentazione
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irrimediabilmente perso; un mosaico fatto di tessere inattuali ma di strug-
gente bellezza; perle strappate dal filo che le teneva unite al tessuto della
città storica.
La storiografia urbanistica e architettonica si è tradizionalmente dedicata
con una certa continuità alla riflessione sulla Roma scomparsa, utilizzando
le numerose testimonianze documentarie al fine di restituire alla contem-
poraneità un’idea delle bellezze perdute e carpirne le qualità e i segreti
compositivi; ma la straordinaria ricchezza della documentazione iconogra-
fica sulla città storica, se costituisce una serie di riferimenti ineludibili a
supporto di simili ricerche, tuttavia, paradossalmente, può anche rappre-
sentare una difficoltà aggiuntiva, nel disorientare quanti vogliano procede-
re in tale impresa con metodologia sistematica.
Il saggio di Federica Angelucci sulla Spina dei Borghi s’inserisce con grande
efficacia in questa corrente di studi, offrendo a essa una vitalità e una cari-
ca innovativa sostanzialmente nuove. L’argomento è certamente di grande
interesse, giacché la Spina – inopinatamente distrutta negli anni Trenta del
Novecento per dar luogo alla realizzazione, con via della Conciliazione, di
una nuova ‘strada con fondale’ intesa a dare la massima visibilità dal lun-
gotevere alla basilica di San Pietro – costituiva uno dei brani più importanti
e più accuratamente progettati della città quattro-cinquecentesca; ma an-
cora più significativo è l’approccio sperimentato dall’autrice a un tema così
importante. Difatti il limite costituito dalla particolare vastità della docu-
mentazione disponibile sull’argomento e, quindi, il rischio di compiere scel-
te non sufficientemente ponderate, è qui superato attraverso un’accorta
selezione delle fonti basata sulla scelta, metodologicamente appropriata,
di offrire sull’argomento un’ampia ed esaustiva disamina della documen-
tazione strettamente progettuale. A tal fine sono stati utilizzati i preziosi
documenti pre e post-unitari conservati nei fondi “Titolo 54” e “Ispettorato
Edilizio” conservati presso l’Archivio Capitolino di Roma. Non mi dilungherò
nel commentare l’importanza di tali serie documentarie poiché al riguar-
do è qui, di seguito, pubblicata un’interessantissima “nota introduttiva”
di Laura Francescangeli, una specialista della materia che offre un quadro
dell’argomento particolarmente preciso ed efficace. Ciò che sono interes-
sato a rilevare è la sistematicità con cui nello studio di Federica Angelucci
è attivata una convincente serie di rimandi dal particolare al generale, in
base al quale il documento, lungi dall’essere valutato solo per le sue speci-
fiche qualità grafiche (spesso elevatissime), fornisce lo spunto per conside-
razioni di carattere più generale sull’architettura e l’urbanistica della Spina
dei Borghi. Per tal via, all’interno di un tessuto analizzato con l’attenzione
al dettaglio e la curiosità dell’archivista o, addirittura, del collezionista, si
sviluppa, in un gioco di specchi raffinato e rigoroso al tempo stesso, il più
ampio disegno dell’interpretazione storiografica, fatto di differenze e ana-
logie fra i vari edifici, così come di progetti, intenzioni e iniziative di vario
ordine e grado, non sempre andate a buon fine: in altri termini, emerge
l’identità della Spina in tutta la sua complessità storico-urbanistica, data
dalla compenetrazione fra grandi e piccoli eventi, tra frammento architetto-
nico e disegno urbano.
Ma, in senso lato, emerge anche il radicamento dell’autrice in quelle recenti
espressioni della scuola guidoniana che, nella redazione di un innovativo
strumento d’indagine quale il webgis “Descriptio Romae”, hanno concretiz-
zato in una originale veste informatica la tradizionale esigenza di coniugare
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 14
l’interpretazione storico-urbanistica alla ricerca archivistica. Se quest’ulti-
ma esperienza ha definito nei termini generali i presupposti per la catalo-
gazione della documentazione iconografica sul centro storico di Roma, la
ricerca sulla Spina ha mostrato come, nel restringere il campo d’analisi a
una parte della città ben definita e delimitata, sia possibile conseguire esiti
particolarmente convincenti, precisi e controllabili; tanto da poter dare il
via anche a nuove elaborazioni grafiche di notevole attendibilità e precisio-
ne. Al riguardo, nel caso in questione si devono segnalare le belle modella-
zioni tridimensionali di piazza Scossacavalli redatte da Chiara Melchionna,
una giovane studiosa che ha offerto al lavoro dell’Angelucci un’espressione
rigorosa ed efficace. E’ vero che in passato sono già state delineate altre
rappresentazioni della piazza, come la magnifica incisione di Giuseppe Vasi
centrata sulla chiesa di S. Giacomo, ma è pur vero che, fatta salva l’inimi-
tabile bellezza dell’incisione settecentesca, il valore aggiunto della nostra
modellazione tridimensionale è dato dalla mobilità e dinamicità della
rappresentazione; cioè dalla possibilità di ricavare, dalla basilare struttura
del disegno ricostruttivo, rappresentazioni plurime, colte da diversi punti di
osservazione e, al contempo, di riportare su di essa, attraverso operazioni
piuttosto semplici (rispetto alla mole del lavoro iniziale), le trasformazioni
intervenute nel corso del tempo; attivando, con ciò, uno scambio continuo e
serrato fra informazioni storico-descrittive, dati catastali e documentazio-
ne iconografica.
Lo studio in questione costituisce un esempio particolarmente precoce
e completo delle mille possibilità d’indagine che si rendono praticabili
dall’applicazione di metodologie analoghe ad altre parti della città storica.
Per questo è facile prevedere – anticipando le intenzioni di un gruppo di
studio numericamente limitato ma umanamente e scientificamente coeso,
di cui (con chi scrive) fa parte l’autrice – che in un prossimo futuro verranno
sviluppate ricerche di analogo tenore dedicate all’altra Roma, cioè alle parti
della città storica demolite dopo l’Unità d’Italia. Il tutto, non tanto per recu-
perare in chiave nostalgica la memoria di quei luoghi, ma per attivare forme
di conoscenza storicamente determinate che, nel ricollegare il passato al
presente, grazie anche allo sviluppo di tecnologie informatiche sempre più
efficaci e sofisticate, possano aprire alla storiografia urbanistica nuove
possibilità di approfondimento ancora insondate nelle proprie vastissime
potenzialità.
Paolo Micalizzi
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 15
Il Titolo 54 e l’Ispettorato Edilizio
Introduzione alla ricerca nei fondi edilizi dell’Archivio
Storico Capitolino
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 17
la concessio fili, licenza di incorporare piccole porzioni di spazio pubblico
per consentire al proprietario di un edificio di metterlo in linea con gli edi-
fici contigui, con l’utile pubblico di regolarizzare l’assetto viario e il disegno
urbanistico dell’abitato¹.
Nel Titolo 54 sono in particolare sistematicamente conservate a partire dal
1848 le pratiche cui diede avvio una innovativa disposizione di Leone XII del
1826. Il papa in base all’editto pubblicato il 9 maggio di quell’anno dal se-
gretario di stato cardinal della Somaglia concedeva lo sgravio dall’imposta
fondiaria (dativa reale) per tutto il corso del XIX secolo ai proprietari che,
nel corso dei tre anni di vigenza dell’editto, volendo restaurare ed amplia-
re i propri immobili, rendere abitabili quelli che non lo erano o costruire
ex novo fabbricati per uso abitativo, ne sottoponessero preventivamente
il progetto all’approvazione di tre accademici di San Luca nella classe di
architettura, impegnandosi contestualmente a non sfrattare gli inquilini e a
non aumentare i fitti².
Finalizzato eminentemente ad obiettivi di politica sociale, il provvedimento
aveva il fine dichiarato del contenimento degli sfratti e di contrastare l’au-
mento dei fitti e dei prezzi delle abitazioni, fenomeno ricorrente in partico-
lare durante e dopo gli anni santi, quando il prevedibile afflusso di pellegri-
ni a Roma metteva in moto dinamiche speculative della rendita immobilia-
re. Il pontefice si proponeva al contempo di dare impulso alla costruzione
di nuove abitazioni e di incoraggiare il restauro e l’ampliamento di quelle
esistenti: l’esenzione fiscale avrebbe dovuto stimolare la manutenzione
e la rigenerazione di un patrimonio immobiliare in buona parte vetusto e
degradato, incoraggiando i proprietari ad ampliare le cubature conferendo
agli edifici maggior decoro architettonico e a trasformare casupole e fienili
nel centro abitato in caseggiati per uso abitativo.
1. La prassi del rilascio della licenza di filo appare stabilmente normata a Roma nella se-
conda metà del sec. XV. Sulle tipologie di licenze tradizionalmente concesse in materia di oc-
cupazione di suolo pubblico ed edilizia dai Magistri Stratarum e dal Presidente delle Strade,
sull’attività del Tribunale delle Strade e sull’ordinamento nell’Archivio di Stato di Roma (d’ora
in poi ASR) del fondo della Presidenza delle strade (in particolare per la documentazione
fornita dai memoriali presentati per ottenere le licenze e le lettere patenti che conferivano i
titoli autorizzatori) cfr. le sintesi di Orietta Verdi, Licenze edilizie a Roma nel secolo XVIII, in:
“Roma moderna e contemporanea, maggio-giugno 1994, n. 2, pp. 503-516 e Francesco Jamonte,
Annotazioni per una storia dell’ornato edilizio urbano a Roma tra XVIII e XIX secolo, in Roberta
Morelli, Eugenio Sonnino, Carlo M. Travaglini (a cura di), I territori di Roma storie, popolazioni,
geografie, Università “La Sapienza”, Università “Tor Vergata”, Università “Roma Tre”, Roma
2002 (pp. 107-136). Nella Roma pontificia erano soggetti ad autorizzazione gli accorpamenti e
le trasformazioni delle facciate di case e palazzi, la ricostruzione dalle fondamenta, l’aggiun-
ta di elementi architettonici di decoro come ringhiere, colonne, padiglioni, paracolpi e spe-
roni agli angoli dei palazzi, ciò che comportasse un ingombro, un aggetto in strada mentre le
modificazioni dello spazio interno degli edifici non erano sottoposte a nessuna regolamenta-
zione, così come indefinita era la disciplina dell’altezza dei fabbricati.
2. La procedura per ottenere lo sgravio fiscale è dettagliata nel successivo Editto declara-
torio pubblicato dal card. Segretario di stato il 22 giugno 1826. All’istanza, presentata alla
Presidenza delle strade dovevano essere allegati i disegni approvati dagli accademici di San
Luca in base alla verifica della “necessaria solidità, e nelle forme [di] tutta quella purezza di
stile, di cui l’edifizio è capace”. Il permesso di procedere ai lavori rilasciato per iscritto dalla
Presidenza doveva quindi essere esibito alla Direzione del Censo per l’annotazione nelle
Tavole Censuarie. Sul procedimento e i successivi accertamenti dell’ingegnere censuario, cfr.
Francesco Giovanetti, Susanna Pasquali, Ornato pubblico e rinnovo delle fabbriche, 1826-
1870, in Roma Capitale 1870-1911. Architettura e Urbanistica. Uso e trasformazione della città
storica, Marsilio, Venezia 1984, pp. 56-85.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 18
Editto declaratorio del card. segretario di stato Giulio della Somaglia, 22 giugno 1826.
E’ dettagliata in cinque articoli la procedura per ottenere le agevolazioni fiscali previste nel precedente bando del 9 maggio
per quanti a Roma costruiscano nuove abitazioni o restaurino ampliandoli gli edifici esistenti per uso abitativo.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 19
L’introduzione del giudizio di merito sul disegno dei nuovi fabbricati affida-
to alla commissione di accademici «onde resti provveduto non solo alla so-
lidità, ma benanco all’ornato della città» segna un avanzamento importante
nella direzione del superamento del limitatissimo potere che le norme di
diritto pubblico in vigore fino al XVIII secolo attribuivano all’autorità pubbli-
ca per vigilare e se necessario controllare lo jus edificandi connaturato alla
proprietà edilizia, essendo solitamente vincolato il permesso di costruzione
ad una semplice determinazione dei fili stradali, scevra da ogni valutazione
strutturale ed estetica del fabbricato in progetto. Ai disegni dei tracciati
perimetrali allegati alle patenti già rilasciate dai maestri e dal presidente
delle strade si sostituiva la visione del progetto degli alzati, mettendo a
confronto il vecchio e il nuovo, per valutarne la congruità strutturale e la
conformità estetica³ . Le istanze dei proprietari, dopo il 1847 indirizzate al
Senatore di Roma, sono per la maggior parte corredate da una preziosa
documentazione grafica: i due “tipi” – disegni spesso di pregevole fattura,
molti dei quali acquerellati – raffiguranti il prospetto degli edifici nello sta-
to ante e post restauro⁴ .
La documentazione grafica del Titolo 54 preunitario diventa più articolata
a partire dal 1864, entrato in vigore il 1° luglio di quell’anno il primo orga-
nico Regolamento edilizio e di pubblico ornato municipale⁵ , avvio di una
moderna, per quanto embrionale, disciplina urbanistica e dell’uso dei suoli.
Da questo momento la pratica per l’esenzione dalla dativa reale diviene
solo un’appendice di quella, resa obbligatoria, per il rilascio della licenza
3. Per le istanze di esenzione dalla dativa reale inoltrate fino al 1833 alla Presidenza delle
strade poi alla Prefettura generale di acque e strade, che ne ereditò per un certo periodo le
funzioni v. in ASR i fondi: Presidenza delle strade, Vie urbane 1822-1833, reg. 128-182 e Prefet-
tura generale di acque e strade, Sezione 2, Titolo b Fabbriche urbane, bb. 42-46. Nella serie
della Presidenza delle strade le pratiche sono per la maggior parte prive di disegni in quanto
ritirati dai proprietari. Le pratiche seguite dalla Prefettura di acque e strade conservano per
solito gli elaborati grafici allegati alle istanze, alcuni disegni sono stati in ASC trasferiti in Di-
segni e Mappe, Collezione I (sulla formazione e consistenza di questo fondo cfr. Daniela Sinisi,
(Inventario a cura di), Luoghi ritrovati. La collezione I di disegni e mappe dell’Archivio di Stato
di Roma (secoli XVI-XIX), Ministero dei Beni e delle Attività Culturali del Turismo, Direzione
Generale per gli Archivi, Roma 2014
4. Alcune pratiche del Titolo 54 sono prive di disegni poiché era in facoltà del proprieta-
rio di ritirarli presso il Municipio dopo che essi erano serviti alle verifiche dell’ingegnere
di riparto comunale: la prima per la constatazione dello stato del fondo urbano all’inizio
dei lavori e la seconda al loro termine. Solo in base al rapporto da questi scritto circa la
corrispondenza del progetto alla realizzazione l’ingegnere capo comunale avrebbe spedito
la documentazione agli uffici censuari per rendere esecutiva l’esenzione dalla dativa. Con le
prescrizioni degli editti di Leone XII conviveva l’antica regolamentazione sugli allineamenti
stradali, i proprietari potendo beneficiare dello sgravio fiscale anche per lavori più modesti
comportanti l’allineamento della facciata. La documentazione del Titolo 54 si integra così con
l’altra contenuta nella serie del Titolo 62 “Acque e strade, licenze e contravvenzioni” (1848-
1870) che, oltre a raccogliere diverse tipologie di licenze per l’occupazione di suolo pubblico,
contiene specificamente un consistente numero di licenze di filo richieste per la regolarizza-
zione, spesso con accorpamenti di fabbricati, di facciate che comportava l’eliminazione dei
cosiddetti “denti di fabbrica” (sporti sulla via, allineamenti irregolari, colonne scansaruote e
quant’altro costituisse un impedimento al transito dei mezzi di trasporto). La domanda dove-
va essere corredata da disegni indicanti il vecchio e il nuovo allineamento: a questa docu-
mentazione come nella tipologia di istanze raccolte nel Titolo 54 era unito il prospetto antico
e di progetto dell’edificio qualora l’allineamento comportasse un restauro e un rifacimento
della facciata.
5. Il Regolamento edilizio e di pubblico ornato per la Città di Roma entrato in vigore il 1°
luglio 1864 era stato deliberato dal Consiglio Comunale il 7 agosto 1862 ma definitivamente
ratificato da Pio IX solo il 2 aprile 1864.
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edilizia da parte dell’autorità municipale⁶ , accordata con decreto della
giunta municipale su parere della neoistituita Deputazione speciale edilizia,
organo collegiale di indirizzo tecnico nominato dal Consiglio municipale cui
era preventivamente commesso l’esame dei disegni architettonici a tute-
la del decoro cittadino e dell’utile pubblico⁷ . Con il regolamento del 1864
‒ istitutivo di un vero e proprio regime concessorio pubblico per l’edilizia
privata ‒ e il successivo regolamento sull’altezza dei fabbricati promulga-
to nel 1866⁸ , le pratiche edilizie si arricchiscono di una sempre più ampia
ed accurata documentazione di planimetrie, sezioni ed alzati del progetto
architettonico. Inoltre, dotandosi l’amministrazione comunale nello stesso
1866 di un pur embrionale strumento di pianificazione urbanistica ‒ quella
Pianta topografica di generale sistemazione delle strade e delle piazze cui
faceva riferimento l’art. 12 del regolamento edilizio ‒ l’esame dei progetti
da parte della Deputazione si estendeva alla valutazione di conformità alla
planimetria approvata dal consiglio comunale⁹ .
Dopo il 1870 nel clima di febbre edilizia che pervase la capitale dello stato
unitario e che i nuovi strumenti di pianificazione urbanistica ‒ a partire
dal primo, inattuato piano regolatore del 1873 ‒ non furono in grado di
governare, rimasero ancora lungamente in vigore i regolamenti edilizi del
Comune pontificio, pur essendo sostituita la vecchia Deputazione con il più
ampio e qualificato organismo della “Commissione edilizia” comunale per
la valutazione tecnica dei progetti prima del rilascio del titolo autorizzativo
da parte della giunta10 . Riorganizzata l’intera macchina dell’amministra-
6. La vigenza dell’editto del cardinal della Somaglia, in origine limitata ad un triennio di fat-
to era proseguita senza soluzione di continuità negli anni successivi, fino a quando Gregorio
XVI, con altro provvedimento del 9 maggio 1842, aveva stabilito che l’editto promulgato per la
benevolenza di Leone XII sarebbe rimasto in vigore fino a disposizione contraria. Questa non
fu mai emanata e con l’entrata in vigore della più complessa procedura indicata nel regola-
mento municipale del 1864 per la concessione delle licenze edilizie, l’esenzione dal pagamen-
to della dativa reale continuò ad essere riconosciuta a chi ne facesse espressa richiesta.
7. L’organismo era costituito da sei membri, di cui almeno due terzi nominati tra i membri
del Consiglio comunale, e l’altro terzo «composto d’intelligenti e zelanti cittadini… abilitati
all’esercizio delle professioni sia d’ingegnere civile, sia di architetto». Regolamento edilizio e
di pubblico ornato… 1864 (art. 4).
8. Approvato dal Consiglio Generale il 2 agosto 1866 e rivisto dalle autorità superiori, il
Regolamento sull’altezza delle fabbriche e sull’ampiezza de’ cortili nell’interno della città di
Roma fu pubblicato dalla Magistratura Romana con notificazione del 15 dicembre 1866.
9. Approvata nella seduta del Consiglio Generale del 16 giugno 1866 (proposta n. 2) la Pian-
ta topografica di generale sistemazione delle strade e piazze, i proprietari avrebbero dovuto
avanzare o ritirare i muri delle loro abitazioni sulla linea indicata nei punti previsti per la
rettificazione e l’allargamento delle vie e delle piazze: in realtà il Comune, secondo il dettato
del regolamento edilizio, non li obbligava immediatamente, consentendo che la disposizione
si attuasse soltanto quando i proprietari decidessero di realizzare «grandi restauri alle fronti
esterne delle fabbriche» o intraprendere nuove costruzioni.
10. Ricostituendo nel 1872 la “Deputazione speciale edilizia” prevista dal regolamento del
1864 il Consiglio comunale volle in parte modificare i criteri di nomina dell’organismo. A
codificare il nuovo sistema di nomina della Commissione edilizia comunale doveva essere
il regolamento approvato dal Consiglio nelle sedute del 27 dicembre 1872 e 7 gennaio 1873,
che tuttavia non entrò mai in vigore non ottenendo alcune sue disposizioni la necessaria
sanzione governativa. Nella seduta del 9 gennaio 1880 (proposta n. 46) il Consiglio decise
comunque di ratificare le risoluzioni prese per l’istituzione della commissione, confermando
gli articoli 4, 5, 6, 7 del regolamento bocciato. L’organismo coadiuvava la giunta nell’esecuzio-
ne del regolamento edilizio ed era composto di 10 membri oltre il sindaco che lo presiedeva
(sostituito in caso di assenza dall’assessore ai lavori pubblici) assistito dall’ispettore edilizio
e dall’ingegnere capo dell’ufficio tecnico (art. 4). Il voto della commissione era consultivo e
le sue risoluzioni sarebbero state valide solo se i votanti fossero almeno cinque (art. 5). La
nomina dei membri competeva al Consiglio comunale dovendone cinque almeno essere presi
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Regolamento sull’altezza delle fabbriche e sull’ampiezza de’ cortili nell’ interno della Città di
Roma’ promulgato dal senatore Francesco Cavalletti il 15 dicembre 1866.
L’altezza dei nuovi fabbricati deve essere proporzionata all’ampiezza delle strade, quella
massima consentita varia dai quattordici metri per gli edifici prospettanti su strade di sezione
non maggiore di sei metri, ai venticinque per quelli prospettanti su strade eccedenti i dieci metri.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 22
zione comunale nel 1871, alle dirette dipendenze dell’assessore preposto
alle potenziate strutture dell’Ufficio Edilità e Lavori Pubblici era istituito
l’Ispettorato Edilizio, autonoma unità tecnica con compiti di punta per la
disciplina e controllo dell’attività edilizia11 . Ad esso era demandata la sor-
veglianza sui cantieri e la verifica che le opere fossero conformi al detta-
to del regolamento edilizio ed eventualmente alle disposizioni del piano
regolatore, come sanzionato tanto dalle disposizioni aggiunte del Regola-
mento suppletivo provvisorio deliberato nel 1881 quanto dal nuovo organico
Regolamento Edilizio entrato in vigore finalmente nel 1887 12. Quest’ultimo
– che apportava rilevanti innovazioni nella composizione della Commis-
sione edilizia ‒ specificava il ruolo svolto dall’ufficio tecnico nell’istrutto-
ria delle licenze edilizie, essendo il parere della Commissione edilizia sui
progetti espresso in base alle relazioni stese dall’Ispettorato13 . Lo stesso
regolamento del 1887 imponendo una più stringente disciplina in merito
alla sicurezza del lavoro nei cantieri sanzionava anche la potenziata attività
svolta dall’Ispettorato in sinergia con l’ufficio sanitario nella attuazione del
regime concessorio dell’abitabilità14, secondo un indirizzo che il successivo
nel seno dell’assemblea capitolina, gli altri potendo essere scelti tra i cittadini «abilitati
all’esercizio delle professioni d’ingegnere civile, d’architetto e di Belle Arti» (art. 6).
11. Sulla ristrutturazione dei ruoli tecnici comunali, la vicenda riorganizzativa e l’attività
dell’ufficio edilizio nei primi anni di Roma Capitale cfr. Laura Francescangeli, Dal “Corpo
artistico” del comune pontificio all’“Ufficio edilità e lavori pubblici” di Roma Capitale, in
Alessandro Cremona, Claudio Crescentini, Massimo Pentiricci, Eleonora Ronchetti (a cura di),
Gioacchino Ersoch Architetto Comunale. Progetti e disegni per Roma Capitale d’Italia, Palombi
Editore, Roma 2014, pp. 47-91.
12. Regolamento edilizio del Comune di Roma deliberato dal Consiglio Comunale nelle sedute
del 31 maggio, 4, 9 e 11 giugno 1886 riformato con deliberazione di Giunta adottata con le
facoltà consiliari in data 8 gennaio 1887 approvato dalla Deputazione Provinciale il giorno
24 gennaio 1887 e omologato dal Ministero dei Lavori Pubblici il giorno 1 febbraio corrente,
Roma, Cecchini, 1887. Dopo il fallito tentativo del sindaco Luigi Pianciani di varare nel 1873 un
più avanzato e coerente regolamento, un primo aggiornamento delle norme pontificie si era
avuto con il Regolamento supplementare provvisorio per la parte edilizia e di polizia urba-
na della Città di Roma, deliberato dall’assemblea capitolina il 29 luglio e 4 novembre 1881
che agli artt. 8 – 10 dettagliava le disposizioni in merito alle attività di controllo dei lavori e
sanzionatorie svolte dall’Ispettorato. La carenza di aggiornamento degli strumenti normativi
si evidenziava negli anni in cui Roma era travolta dalla speculazione edilizia attraverso il ri-
petersi di tragedie nei cantieri. A questo proposito, solo nel 1886, pressata l’amministrazione
comunale anche dalle proteste degli operai, con due notificazioni del 23 marzo e 29 maggio
il ff. funzione di sindaco Leopoldo Torlonia aveva imposto l’obbligo di indicare l’architetto
direttore dei lavori, dovendo lo stesso presentare i titoli che lo autorizzavano all’esercizio
della professione con l’iscrizione ad un apposito registro o albo istituito in Campidoglio.
13. La Commissione Edilizia poteva emettere parere favorevole, contrario o approvare solo
in parte il progetto, sospendere il giudizio rimandando gli elaborati ad un ulteriore esame
qualora la documentazione presentata fosse ritenuta insufficiente ad esprimere un giudi-
zio circostanziato. I pareri della Commissione e le motivazioni su cui erano fondati erano
trascritti a cura del segretario su appositi verbali. Cfr. la serie conservata nell’Archivio Storico
Capitolino (d’ora in poi ASC) dei Verbali della Commissione Edilizia (1871–1931) raccolti in 121
volumi.
14. Sul versante del controllo igienico-sanitario delle abitazioni, prima del regolamento
edilizio pubblicato il 14 febbraio 1887 quello di polizia sanitaria del 1879, i cui primi diciassette
articoli riguardavano le condizioni igieniche dei fabbricati, definiva un complesso iter proce-
dimentale per la licenza di abitabilità (già introdotta dall’art. 22 del Regolamento edilizio del
1864), atto amministrativo complesso vincolato ai pareri di diversi organi dell’amministrazio-
ne chiamati a esprimersi in materia: l’Ufficio edilizio e l’Ufficio d’igiene (cfr. Regolamento di
polizia sanitaria per il Comune di Roma approvato dal Consiglio Comunale nelle sedute del 2
e 12 novembre, 6 e 9 dicembre 1878 e 30 maggio 1879, Roma, Sininberghi, 1880). Il regolamento
edilizio del 1887 in particolare specificava all’art. 98: «Quando una fabbrica sia completamen-
te ultimata, il proprietario dovrà darne notizia all’Ispettorato Edilizio, il quale provvederà ad
una ispezione della casa stessa prima che abbia luogo la visita sanitaria per l’abitabilità». La
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 23
Notificazione del ff. di sindaco Leopoldo Torlonia sull’obbligo dei proprietari di fabbriche in
costruzione di dichiarare il nome dell’architetto direttore dei lavori, 23 marzo 1886.
Nelle domande di licenza per nuove costruzioni deve essere indicato il nome dell’architetto
direttore dei lavori che esibirà all’amministrazione comunale i titoli che lo abilitano all’esercizio
della professione, essendo istituito un apposito registro o albo comunale degli architetti.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 24
Notificazione del ff. di sindaco Leopoldo Torlonia sulla presentazione delle domande per l’iscri-
zione all’albo municipale degli architetti, 29 maggio 1886.
La commissione incaricata di valutare i titoli di quanti chiedano l’iscrizione nell’albo è com-
posta da rappresentanti della Prefettura e dei Ministeri della pubblica istruzione e dei lavori
pubblici, dal direttore della Scuola d’applicazione per gli ingegneri di Roma, dai presidenti
dell’Accademia di S. Luca e della Società degli ingegneri ed architetti italiani.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 25
regolamento, varato nel 1912 dall’amministrazione Nathan, intese ulterior-
mente consolidare15.
In questo quadro di riferimento la documentazione conservata nella serie
del Titolo 54 “Edilizia e ornato” (1871-1922) afferente all’archivio del comune
postunitario si pone in linea di continuità con quella raccolta nella serie
preunitaria16 , affiancandosi ad essa la parallela serie documentaria Ispet-
torato Edilizio (1887-1930). Le carte dell’Ispettorato si sedimentano in modo
sempre più sistematico in quest’ultima serie e dal 1923, estintosi il carteg-
gio del Titolo 54, esclusivamente in essa con un corredo sempre più volumi-
noso di rappresentazioni grafiche. Alla domanda per la licenza edilizia che
perveniva all’Ispettorato doveva infatti essere allegato un doppio originale
dei disegni dell’opera edilizia firmati dall’architetto progettista17; gli ela-
borati grafici dovevano comprendere tutti i prospetti che fronteggiavano
vie e piazze, la pianta delle fondazioni, del piano terreno e di tutti i piani
superiori, almeno una sezione sulla linea più importante «ed in ispecie
sulla linea del cortile o cortili, la quale dimostri i particolari dell’interno dei
medesimi»18 .
Le fonti documentarie descritte costituiscono un fondamentale giacimento
culturale19 per lo studio delle trasformazioni del tessuto della città nell’ulti-
mo ventennio del governo pontificio (ampliamenti, sopraelevazioni, demoli-
zioni, ricostruzioni degli edifici nei rioni storici) ed una testimonianza unica
dei processi attraverso i quali nel giro di pochi decenni si delineò il nuovo
serie delle Licenze di Abitabilità (1879-1931) conservate in ASC è costituita da 158 bollettari, di
cui 4 raccolgono le licenze di abitabilità rilasciate per gli immobili siti nel territorio dell’Agro
Romano, tra il 1925 e il 1930.
15. Regolamento generale Edilizio deliberato dal Consiglio Comunale nelle sedute dell’11, 14,
18 e 25 giugno, 29 novembre 1909 e 10 gennaio 1912, Roma, Centenari, 1912. Dell’ampiezza delle
funzioni delegate all’Ispettorato edilizio da conto lo stesso regolamento, specificando all’art.
11 che in merito alle domande ad esso presentate: «Allorché si tratti di piccoli lavori di ripa-
razione… od anche di riforme parziali di edifici esistenti… il sindaco potrà rilasciare licenza
previo parere dell’Ispettore edilizio-sanitario» soltanto, senza intervento della Commissione
Edilizia.
16. Anche nel Titolo 62 “Acque strade e ornato pubblico” (1871-1921) rinveniamo una relativa
affinità con quanto archiviato nel Titolo 62 dell’Archivio del Comune Pontificio. La documen-
tazione è soprattutto di pertinenza dell’ufficio Ispettorato Edilizio e riguarda gli intimi inviati
ai proprietari per eseguire lavori di restauro ed ornato necessari ai prospetti deteriorati degli
edifici ma anche domande per l’esecuzione di lavori di miglioramento dell’ornato (aperture
e chiusure di vani porta o finestra, restauri e rifacimenti delle facciate) e per costruzioni ex
novo, sopraelevazioni ed ampliamenti ad incremento del valore degli immobili, corredate dei
relativi disegni progettuali.
17. Uno dei due originali del progetto approvato sarebbe rimasto nell’archivio dell’ufficio
tecnico comunale; il secondo, restituito al richiedente «munito del bollo dell’ufficio insie-
me al permesso di esecuzione» doveva essere sempre ostensibile sul luogo del cantiere
«a qualunque richiesta degli agenti municipali incaricati della ispezione e sorveglianza».
Regolamento edilizio del Comune di Roma… 1887, artt. 92-93.
18. Ivi, art. 88. Ulteriori specifiche tecniche per i supporti cartacei, la qualità e scala dei
disegni sono indicate nel Regolamento generale edilizio… 1912, che fa riferimento anche alla
pianta della copertura, a «un tipo dimostrativo della fognatura domestica e della distribu-
zione delle acque» (art. 7) e ad una pianta d’insieme in scala non minore di 1:500 ove risulti
chiaramente «l’orientamento, la disposizione e lo stato attuale delle aree pubbliche e private
e dei fabbricati confinanti» (art. 9).
19. Con riferimento al Titolo 54 la consistenza della documentazione è rappresentata da
1629 unità di descrizione archivistica, corredate da 1433 elaborati grafici per il periodo preu-
nitario, da 10.789 unità archivistiche e 15.962 disegni per il periodo postunitario. La consisten-
za del fondo dell’Ispettorato Edilizio in ASC è di 78.053 unità di descrizione archivistica per un
numero ancora in via di ricognizione di disegni.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 26
volto della città umbertina ed oltre: dagli anni in cui si attuavano i piani
regolatori del 1883 e 1909 al lancio della variante generale del 1925. Le in-
formazioni su tipologie e tecnologie costruttive, uso dei materiali, standard
abitativi che l’iter burocratico delle pratiche incorpora, rende possibile leg-
gere criticamente l’intera vicenda di sviluppo del disegno edilizio della città
Otto-Novecentesca in rapporto ai fenomeni di cambiamento culturale della
società civile e al mutamento dei contesti normativi e di progetto politico
per il governo del territorio dei ceti dirigenti, con i diversi ruoli che Roma
era chiamata o si proiettava a rappresentare: assopita capitale del decli-
nante stato pontificio, centro propulsivo della nuova monarchia nazionale,
metropoli imperiale del regime mussoliniano.
Laura Francescangeli
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 27
Premessa
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 29
Tavola n. 1 – Borgo, Roma. Comune Pontificio. Planimetria. Disegno su carta ad inchiostro ed acquarello, (1818-1824).
La planimetria che ricompone il rione Borgo è in realtà la somma di nove diverse mappe tratte dal Catasto Gregoriano, conte-
nute nell’Archivio di Stato di Roma, Fondo Presidenza Generale del Censo, Serie Catasto urbano di Roma, Piante I-IX, Rione XIV,
Borgo, e rielaborate digitalmente durante la creazione del Sistema WEBGis.
Per gentile concessione del Prof. Paolo Micalizzi e dell’Arch. Antonio Cimino.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 30
La situazione abitativa e lo stato dei luoghi della
Spina dei Borghi osservati e compresi attraverso
le istanze edilizie presentate al Comune Pontificio
e all’Amministrazione postunitaria dai proprietari
immobiliari (1848-1930)
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 31
all’acquisizione di documenti dell’‘Ispettorato Edilizio’¹ , l’edilizia di base si
trasforma e si adegua non solo all’esigenza di alloggiare una moltitudine
di persone giunte a Roma, ma anche ai nuovi modi di vita che si andavano
affermando già da tempo in tutta Europa, legati al rapporto ormai simbioti-
co tra borghesia e città.
Negli ottantadue anni presi in esame si susseguono importanti accadimenti
storici che influenzarono non poco le vicende edilizie della Capitale; tra essi
ricordiamo l’avvicendarsi di ben cinque pontificati² , di cui quello di Pio IX
piuttosto influente a livello urbano, la nascita del Regno d’Italia e la desi-
gnazione di Roma come sua capitale, la Prima guerra mondiale e l’ascesa al
potere di Mussolini. Tutti questi processi storici decisamente molto etero-
genei si rileggono nelle istanze dei proprietari immobiliari, in particolare
nelle modalità di attuazione delle trasformazioni imposte agli edifici. Le
richieste si diversificano: nella tipologia, nelle destinazioni d’uso (differenti
da quelle abitative e riguardanti soprattutto i vani a piano terreno degli
edifici situati lungo i tracciati viari principali) e nel consistente incremento
del loro numero in determinati intervalli temporali.
Durante il pontificato di Pio IX (che vide terminare il dominio temporale
con la Breccia di Porta Pia), la Spina non fu oggetto di una pianificazione a
carattere unitario mirata alla riqualificazione dell’intera area, benché, come
emerso dai documenti conservati, ce ne fosse bisogno; nonostante que-
sta assenza di politica urbana circa l’edilizia di base, alcuni edifici furono
comunque rinnovati per volontà dei proprietari immobiliari, ossia di privati
cittadini; ma le poche istanze presenti, esattamente trentanove nel fondo
preunitario, evidenziano in maggior parte interventi di modesta entità. Il
Papa, che come appena detto non si occupò dell’edilizia minore, realizzò
invece un progetto di tutto rispetto, piazza Pia, con la quale permise alla
Spina di completare la sua immagine di polo altamente simbolico; questo
intervento, con pochi ma mirati accorgimenti, concluse lo spazio di accesso
a Borgo dalla città³ .
L’incertezza degli eventi storici che blocca le trasformazioni urbane nel-
la Spina fino all’istituzione del Regno d’Italia ha un arresto definitivo nel
momento in cui lo Stato sabaudo sposta la capitale del Regno da Firenze
a Roma. L’Amministrazione Capitolina si trova a dover fare i conti con una
città piuttosto provinciale⁴ da convertire nella capitale di uno stato liberale
e con l’impellente problema degli alloggi.
La politica della condizione abitativa gestita dal precedente Stato Ponti-
ficio, teocratico ed assolutista, risentiva di un sistema basato sulla rendi-
ta fondiaria e sull’assistenzialismo. Uno dei problemi riguardava proprio
la carenza di abitazioni, una preoccupazione mai affrontata con imprese
1. Passando attraverso il 1922, ultimo anno di acquisizione dei documenti nel ‘Titolo 54’
postunitario, serie “edifici, ornato, nomenclatura e numerazione civica”.
2. Pio IX (1846-1878), Giovanni Maria Mastai Ferretti; Leone XIII (1878-1903), Vincenzo Gioac-
chino Pecci; Pio X (1903-1914), Giuseppe Melchiorre Sarto; Benedetto XV (1914-1922), Giacomo
Paolo Giovanni Battista della Chiesa; Pio XI (1922-1939), Achille Ambrogio Damiano Ratti.
3. Lo spazio risulta definito tramite il disegno di due facciate di testata e di una fontana
addossata all’edificio di centro.
4. Definita molto efficacemente da Maria Luisa Neri come “metropoli paesana”. Cfr. Maria
Luisa Neri, L’edilizia popolare a Roma tra beneficenza e speculazione (1826-1870), in Enrico
Guidoni, (a cura di), «Roma: edilizia popolare preunitaria, Storia dell’urbanistica/Lazio IV»,
Kappa, Roma 1989, p. 8.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 32
governative ma piuttosto tramite l’iniziativa di alcuni singoli cittadini fin
dagli anni Venti dell’Ottocento5 .
La difficoltà nel destinare case ad un numero sempre più alto di perso-
ne, la moltiplicazione delle richieste di abitazioni nel centro della città, il
conseguente aumento degli affitti, insieme ad una differente consapevo-
lezza dell’abitare (impensabile fino a qualche anno prima), sfociarono nella
consuetudine di ampliare gli edifici, in particolare sopraelevandoli, con un
incremento nella Spina da uno ad un massimo di tre piani ulteriori. Questo
iter progettuale fu seguito pedissequamente già dal 1867 e dal 1870, quan-
do Roma divenne capitale, ci fu un proliferare di ampliamenti, restauri e
sopraelevazioni che interessarono gran parte dell’area. La zona a nord, in
particolare, vede ben distribuiti gli interventi da est a ovest, con una preva-
lenza ad occidente, sia lungo il tracciato dominante dell’antica via Alessan-
drina (Borgo Nuovo), che su quello di Borgo Sant’Angelo e, solo con un certo
distacco, su Borgo Vecchio.
Questa ricerca affannosa tendente a sfruttare al meglio le aree e gli edifici
di proprietà ha un arresto improvviso dal marzo del 1888⁶, con l’avvento
della grande crisi economica i cui prodromi si annunciavano già dal 1887.
La crisi, protrattasi nell’area della Spina fino agli inizi del Novecento, si
arresta con la ripresa dell’attività edilizia confermata dalla presenza di un
certo numero di istanze per il restauro, l’ampliamento e la sopraelevazione
degli edifici, presentate qualche anno prima della fine del primo decennio
del XX secolo⁷. Ma le istanze di questo periodo non sono comunque nu-
merose; sia perché le trasformazioni compiute nel ventennio-trentennio
precedente avevano in buona parte colmato, seppur temporaneamente, i
possibili interventi sul fitto tessuto, sia a causa dell’attuazione del Piano
Regolatore del 1909⁸ che catalizzava tutta l’attenzione sulle costruzioni da
realizzare ex novo nell’adiacente rione Prati⁹ . Nei primi anni del Novecento,
il patrimonio immobiliare, inserito in un tessuto ormai consolidato, risulta
tipologicamente definito, formato in prevalenza da edifici residenziali, più
omogeneo nelle dimensioni e nella sua configurazione rispetto alla situa-
zione preunitaria.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 33
La ripresa dell’attività edilizia nella Spina avvenuta prima del 1909 subisce
un leggero decremento con l’avvento della Prima guerra mondiale per poi
prolungarsi quasi fino al 1930 con dei picchi negli anni immediatamente
successivi all’ascesa al potere di Mussolini. Nel secondo decennio del No-
vecento e al termine della Grande Guerra, gli interventi di una certa entità
riprendono con rinnovato vigore, conseguentemente si registra una evi-
dente intensificazione delle istanze nel fondo dell’‘Ispettorato Edilizio’; in
particolare se si fa riferimento a provvedimenti di maggiore entità rispetto
all’intimazione al restauro o circa l’ornato. Le molteplici istanze riguarda-
no ancora una volta sopraelevazioni ed ampliamenti localizzati in Borgo
Nuovo; tuttavia non mancano, nelle intimazioni ai restauri delle facciate,
le richieste di consolidamento strutturale. In coerenza con i nuovi modi di
vita, che prevedono una maggiore attenzione per l’aumento di luce e aria
nelle abitazioni, crescono le domande per l’apertura e l’ampliamento di
finestre in edifici preesistenti.
Numerose sono le istanze presentate dopo la Marcia su Roma, nell’inter-
vallo tra il 1923 ed il 1930, che si intensificano intorno al 1925. Sono, questi,
anni in cui è ancora impossibile prevedere che tutto questo fermento edi-
lizio fu reso vano, solo un decennio più tardi, dalle note demolizioni della
Spina10, per cui si continua a sopraelevare, ampliare, restaurare e modificare
i singoli edifici, migliorare le facciate e sostituire le coperture della porzio-
ne di patrimonio immobiliare che non era stato fin qui coinvolto.
In tutto questo fermento di iniziative si è individuato un modus operandi
definito già nei primi progetti in periodo preunitario, e perpetrato nel tem-
po fino a poco prima del 193011. Costruzioni, ampliamenti o sopraelevazioni
di edifici seriali divengono esempi di intervento di una stessa matrice pro-
gettuale che, fortemente voluta dai proprietari al fine di ottenere il maggior
profitto dal patrimonio immobiliare, è concretizzata dai progettisti prima
sulla carta e poi attuata.
I professionisti coinvolti, di cui alcuni di una certa notorietà, al tempo, nella
Capitale, si ritrovano in maggior parte ad operare su edifici preesistenti e
la costruzione ex novo di un fabbricato di modeste dimensioni rappresenta
già una pianificazione rilevante. Gli interventi contano infatti progetti per la
ricostruzione di case dirute, trasformazioni alle facciate, sopraelevazioni ed
ampliamenti di edifici, migliorie all’immagine del fabbricato attraverso l’u-
tilizzo di nuovi ornamenti, ecc., tutte operazioni queste da attuare sull’edi-
lizia minuta. Per cui i progetti furono, eccetto alcuni casi, soluzioni corrette
ma semplici, con cui adeguare l’edificio ai nuovi canoni economici, estetici
e funzionali. L’attenzione fu rivolta a standard minimi di igiene ambientale
declinati nelle maggiori dimensioni delle aperture di porte (ingressi) ma più
specificatamente di finestre.
10. Prima dell’apertura di via della Conciliazione, l’idea di creare un tracciato viario il cui
fondale sarebbe stato la Basilica di San Pietro, (tracciato con funzione da tramite tra la città
religiosa e la città laica), ha illustri precedenti progettati da Gian Lorenzo Bernini, Carlo
Fontana, fino a Giuseppe Valadier, (solo per citarne alcuni). Lo stesso concetto è stato poi
inserito nel Piano Regolatore di Alessandro Viviani del 1873 e riconfermato nella Variante
Generale del 1924. Cfr. Elena Bassi, Marta Petrin, La via della Conciliazione a Roma, 1936-1950,
in Paolo Nicoloso, Architetture per un’identità italiana: progetti e opere per fare gli italiani
fascisti, Gaspari, Udine 2012, pp. 187-207.
11. Le ultime istanze di “costruzione, ampliamento o sopraelevazione” di edifici seriali sono
datate 1929.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 34
Un’altra componente essenziale è l’attenzione all’omogeneità del prospetto
con l’impegno alla simmetria delle aperture, all’allineamento delle bucatu-
re, al decoro delle facciate in genere garantito da ingressi dignitosi, costan-
temente evidenziati da cornici. I tipi di interventi, quasi sempre costituiti
da sopraelevazioni edilizie, furono mirati a dar luogo ad edifici economica-
mente vantaggiosi, facilmente fruibili, adeguatamente decorosi, con interni
caratterizzati dalla semplice e funzionale distribuzione degli ambienti. Nelle
facciate si utilizza un linguaggio scarno ma efficace. Forse l’unica raffina-
tezza linguistica consta proprio nella trasformazione, fortemente attuata,
delle coperture degli edifici che si trasformano da tetti a falde in coperture
con solai piani. Le terrazze che sostituiscono i vecchi tetti vanno a costitu-
ire il nuovo profilo dei tracciati viari; un profilo la cui immagine, definita da
una balaustra, rappresenta il filtro tra spazio murario e atmosfera e com-
porta una maggiore leggerezza visiva rispetto all’elemento solido del tetto.
Le esperienze abitative esaminate nelle loro caratteristiche ed in relazione
al tessuto di cui fanno parte trasmettono dei significati precisi. Lo studio
ha evidenziato aree, all’interno della Spina, con connotazioni specifiche;
in particolare zone in cui la distanza dalla Basilica e dalla piazza omonima
influisce sensibilmente circa le destinazioni d’uso del patrimonio immobi-
liare; il carattere disomogeneo della Spina è posto in risalto dalla variegata
composizione di usi inseriti nel tessuto.
L’area di Borgo Sant’Angelo è subordinata al tracciato di Borgo Nuovo di
cui subisce l’influenza tanto da risultare successivamente schiacciata tra
l’antica via Alessandrina e i nuovi borghi a nord delle mura. L’insediamento
presenta una duplice funzione: residenziale e pseudo produttiva; quest’ulti-
ma si evidenzia con la presenza di capannoni, ma la zona comprende al suo
interno anche una caserma e delle chiese. Il tessuto è fitto ed è interrotto
ritmicamente dalle spaziature dei tracciati di penetrazione che dagli altri
borghi giungono al centro della Spina e dove, fin dall’inizio del XX secolo, si
registra la sopraelevazione di molti degli edifici residenziali presenti.
I profili del tracciato di Borgo Sant’Angelo mostrano caratteri differenti
a seconda della localizzazione: il lato a settentrione espone, in origine,
edilizia minuta che fu non a caso oggetto di numerose sopraelevazioni; il
lato più meridionale, invece, condividendo edifici con Borgo Nuovo, eviden-
zia anche la presenza di emergenze architettoniche, quindi un tessuto più
specializzato; ad esempio, la chiesa di Santa Maria in Traspontina esibisce
la facciata sul tracciato dell’antica via Alessandrina ma il retro è su Borgo
Sant’Angelo; questo avviene anche per gli altri palazzi presenti.
L’area preminente di Borgo Nuovo, peraltro con l’unico profilo viario ancora
esistente (anche se rimaneggiato dopo le demolizioni mussoliniane), lega
da sempre la sua funzione al pellegrinaggio. La connotazione prevalente
è quella residenziale, ma non manca quella commerciale contraddistinta
dalla presenza di botteghe su strada, in prevalenza di generi alimentari.
Il tessuto tra Borgo Nuovo e Borgo Vecchio, dove si susseguono le tre piazze
intervallandosi e dividendosi gli spazi tra il principio, il centro ed il termine
della Spina, è maggiormente interessato da tutte le trasformazioni. Poche
sono le particelle non coinvolte dalle istanze, e tutte di minori dimensioni.
La zona meno interessata da ampliamenti tramite fusione di due o più edi-
fici, sopraelevazioni e trasformazione di tetti in terrazze è proprio quella di
Borgo Santo Spirito; nei fatti vi è una oggettiva minore presenza di edilizia
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 35
residenziale di base in questa area altamente specializzata grazie alla pre-
senza del complesso dell’ospedale di Santo Spirito e di alcune emergenze
architettoniche riscontrabili nei palazzi gentilizi (palazzo Cesi e palazzo dei
Penitenzieri).
Dalla documentazione consultata si è desunto che il tessuto maggiormente
promiscuo è quello settentrionale dove si annoverano residenze, stalle e
fienili, capannoni industriali, palazzi gentilizi, chiese, botteghe e caserme;
mentre a meridione la zona è più specializzata grazie alla presenza di ospe-
dali, scuole, caserme e minore quantità di particelle abitative.
Il complesso delle iniziative urbanistico-abitative esaminate determina la
trasformazione dell’antica edilizia della Spina soprattutto nella sua volu-
metria, ma non nel suo impianto.
Nel 1930, limite cronologico dell’indagine, la situazione del patrimonio im-
mobiliare può essere sintetizzata come segue:
• Le trasformazioni edilizie si devono, nella maggior parte dei casi, non
ad un progetto unitario da parte dell’Amministrazione, ma ad interventi
svolti da singoli cittadini, nella fattispecie proprietari del patrimonio
immobiliare;
• Dopo la proclamazione di Roma capitale del Regno si vuole ottimizza-
re economicamente il patrimonio abitativo esistente, situato in aree
centrali di interesse. Si agisce con interventi dal minore dispendio
economico possibile, che producono, pertanto, rare demolizioni e rico-
struzioni e molte sopraelevazioni; questo genere di interventi si pone
in continuità con l’immagine della capitale impostata su fughe di edifici
ininterrotte e regolari, dove la realizzazione dei progetti contenuti nelle
istanze, quasi mai respinte, va a caratterizzare l’edilizia adeguando la
struttura con ciò che stava accadendo non solo nel resto della città, ma
d’Europa.
• L’impegno nella progettazione dei profili dei tracciati viari è tutto volto
ad omogeneizzare i prospetti e le facciate, su di essi prospicienti, con
linguaggi semplici e mediante l’uso di decorazioni canoniche.
• Mediante le sopraelevazioni, anche le piazze della Spina, in particolare
piazza Scossacavalli, divengono ambienti urbani definiti e delimitati in
forma omogenea anche in altezza; nelle piazze, i palazzi nobiliari e la
chiesa (ove presente) non emergono più prepotentemente dal tessuto,
come accadeva prima della metà dell’Ottocento, poiché scarseggeranno
i contrasti con le minute proporzioni degli antichi edifici dell’edilizia
minore (ad uno o due piani, con aperture di piccole e varie dimensioni e
non allineate).
Pertanto, al 1930 il tessuto della Spina, caratterizzato dalla eterogeneità
degli usi, appare consolidato anche in altezza. I profili omogenei dei traccia-
ti viari e delle piazze che ne compongono la struttura rafforzano la compat-
tezza dell’assetto medievale originario e ne comprimono lo spazio.
L’indagine sulle istanze, partita dalla comprensione delle singole compo-
nenti edilizie e delle loro trasformazioni, ha condotto alla conoscenza della
cifra complessiva della Spina, in un arco temporale definito, tanto impor-
tante poiché giunge a ridosso degli esiti delle demolizioni mussoliniane per
l’apertura del tracciato di via della Conciliazione.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 36
The housing situation and the conditions of the
urban tissue in the Spina dei Borghi from a reading
of the building applications presented to the Papal
Municipality and Post-Unification Municipality by
property owners (1848-1930)
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 39
During almost a century, from 1848 when collection of Title 54 administra-
tive documents began, up to 1930 when the Building Inspectorate1 stopped
obtaining documents, ordinary buildings were changed and adapted; this
was not only due to the need to provide housing for the great number of
people who moved to Rome, but also to reflect the new lifestyles that were
now becoming consolidated throughout Europe, connected with what had
become the symbiotic relationship between the bourgeoisie and the city.
Important historical events took place during the eighty-two years studied,
and had a marked influence on building work in Rome; these events inclu-
ded five successive papacies2, with that of Pius IX having a notable impact
on the city, the foundation of the Kingdom of Italy with the designation of
Rome as the capital, the First World War, and the rise of Mussolini. All these
heterogeneous events are reflected in the applications of property owners,
and especially in the ways the buildings were transformed. The applications
differ in type, in the use of the property (different from housing, and re-
garding above all the rooms on the ground floors of the buildings along the
major city streets) and in the constant rise in numbers at certain intervals
of time.
During the papacy of Pius IX (the last pope to reign over the Papal State,
who saw the end of temporal power with the Breach of Porta Pia), the Spina
was not subjected to any unified urban planning aimed at requalification of
the entire area, although, as the documents attest, this was needed. Despi-
te this lack of an urban development policy for ordinary buildings, some bu-
ildings were renovated by their owners, who were actually private citizens;
however, the few applications among the records, exactly thirty-nine in the
pre-unification file, show that most works were of a modest scale. The Pope,
as said before, did not engage in small-scale building work, but embarked
upon the larger project of Piazza Pia, thus completing the Spina’s image as
a highly symbolic hub; a few very precise strategies put the finishing tou-
ches to the area giving access to the Borgo from the city3.
The uncertainty connected with historical events that had prevented urban
development in the Spina up until the establishment of the Kingdom of
Italy finally ended when the Savoy State moved the Kingdom’s capital from
Florence to Rome. The City Administration found itself faced with the task
of converting a rather provincial city4 into the capital of a liberal state, and
also with an urgent housing shortage.
The housing policy of the preceding theocratic and absolutist Papal State,
was influenced by a system based on income from property and on state
aid. One problem was the lack of housing, which was never tackled by state
1. Passing beyond 1922, the last year in which documents were collected into the post-unifi-
cation Title 54 (series “buildings, decor, street names and street numbers”).
2. Pius IX (1846-1878), Giovanni Maria Mastai Ferretti; Leo XIII (1878-1903), Vincenzo Gioac-
chino Pecci; Pius X (1903-1914), Giuseppe Melchiorre Sarto; Benedict XV (1914-1922), Giacomo
Paolo Giovanni Battista della Chiesa; Pius XI (1922-1939), Achille Ambrogio Damiano Ratti
3. The space was defined by the design of two principal facades (on the side buildings) and a
fountain next to the central building.
4. Very effectively defined by Maria Luisa Neri as a “village metropolis”. Cf. Maria Luisa Neri,
Popular construction in Rome between charity and speculation (1826-1870), in Enrico Guidoni,
(ed.), «Rome: pre-unification popular construction”, Storia dell’Urbanistica/Lazio IV», Kappa,
Rome 1989, p. 8, (Cfr. Maria Luisa Neri, L’edilizia popolare a Roma tra beneficenza e specula-
zione (1826-1870), in Enrico Guidoni, (a cura di), «Roma: edilizia popolare preunitaria, Storia
dell’Urbanistica/Lazio IV», Kappa, Roma 1989, p. 8).
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 40
enterprise, but was left rather to the initiative of various private citizens
from the 1820s5.
The difficulties of providing homes to growing numbers of people, the
proliferation of the demand for housing in the city centre, the consequent
rise in rents, and a different concept of housing (unthinkable up until just
a few years beforehand), meant that it became usual to extend buildin-
gs, especially by building upwards, so that buildings in the Spina went up
from one to a maximum of three further storeys. This was the process that
was already taking place as a matter of routine from 1867, and after Rome
became the capital in 1870, there was a proliferation of extensions, restora-
tions and additional storeys involving most of the area. The northern area
in particular saw a distribution of this kind of work from east to west, with a
concentration in the west, both along the major roadway of the ancient Via
Alessandrina (Borgo Nuovo), along that of Borgo Sant’Angelo, and only at a
certain distance, along Borgo Vecchio.
This frenetic attempt by owners to exploit to best advantage the areas and
buildings they owned came to a sudden halt in March 18886, with the onset
of the great recession which was beginning to appear in 1887.
The crisis in the Spina area lasted until the early 1900s, and came to an
end when building work restarted, as is confirmed by the number of appli-
cations to carry out restoration work, extensions and elevations that were
presented just a few years before the end of the first decade of the 20th
century7. However, the applications presented in this period were not very
numerous; this was because the building work done in the previous twenty
to thirty years had largely involved all possible interventions on the den-
se urban tissue, and also because the new 1909 Town Plan8 shifted all the
attention onto new construction work in the adjacent Prati quarter 9. In the
early 1900s, the type of buildings was defined in a well-consolidated pat-
5. One example are the proposals of Michele Cantoni and Angelo Tedeschi: “In the city there
are so many houses that are much lower than the adjoining ones; why not raise them up to the
same height? Would this not be a way to make the streets of Rome more beautiful and at the
same time increase the number of homes? Limit the greed of the landlords without damaging
their interests, and start money circulating”, in “Project for housing expansion in Rome”, cf.
Maria Luisa Neri, Popular, in the work cited, p. 10.
6. Cf. Alberto Maria Racheli, Documentary research on town planning and construction in
the capital at the end of the 1800s, in “Modern and contemporary Rome”, no. 10, 2002(2003),
pp. 531-542, (Cfr. Alberto Maria, Racheli, Ricerche documentarie su urbanistica ed edilizia della
capitale alla fine dell’Ottocento, in «Roma moderna e contemporanea», 2002 (2003), n. 10. pp.
531-542).
7. Data files 61-99; 85-123 and 87-125.
8. The Town Plan was drawn up by Edmondo Sanjust di Teulada for the City Council and
published on 10th February 1909. The progressive town council was led by Mayor Ernesto Na-
than (1907-1913); the intention of the Capitoline Administration was to obtain a ‘secular’ area
near Christianity’s greatest symbol and the urban fabric it dominates.
9. For urban planning in ‘Prati di Castello’ cf. Federica Angelucci, The national architectu-
re competition for Expo 1911: Urban planning and historical buildings in the expansion zone
beyond the Tiber and in Prati di Castello, in “The signs left by national and international
exhibitions in the city’s historical memory, history of Town Planning. National yearbook of
history of the city and territory”, Year XXXIII – Third Series - 6/2014, Kappa, Rome 2015, pp.
103-118, Figs. 1-9, Illust. 3 - p. 33, (Federica Angelucci, Il Concorso nazionale di architettura per
l’Expo del 1911: Sistemazioni urbane e testimonianze edilizie nella zona d’espansione oltre il
Tevere e nei Prati di Castello, in «Il segno delle esposizioni nazionali ed internazionali nella
memoria storica delle città, Storia dell’Urbanistica. Annuario nazionale di storia della città e
del territorio», Anno XXXIII – Serie Terza - 6/2014, Kappa, Roma 2015, pp. 103-118, figg. 1-9, Tav.
3 - p. 33).
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 41
tern, mostly consisting of residential buildings with more uniform sizes and
forms than was the case before Italian unification.
The construction work that began again in the Spina before 1909 contracted
slightly with the start of the First World War and then went on again almost
until 1930, with some peaks in the years immediately after Mussolini’s rise
to power. In the second decade of the 1900s and at the end of the Great
War, more ambitious building work started again with renewed vigour, and
this is mirrored by an evident intensification of the applications in the Bu-
ilding Inspectorate’s file; in particular there are references to more far-rea-
ching measures regarding orders to carry out restoration and improvemen-
ts to the buildings and city environment. The great number of applications
once again involved the building of additional floors and extensions in
Borgo Nuovo, although there was no lack of requests for structural conso-
lidation in the orders to restore facades. In keeping with the new lifestyles
that envisaged more light and air in homes, there were more requests for
permission to open and enlarge windows in pre-existing buildings.
Many applications were made after the March on Rome, between 1923 and
1930, with an intensification around 1925. These were years in which it was
still impossible to predict that this hive of building activity would come to
nothing just one decade later, in the wake of the well-known demolitions in
the Spina10, so that buildings not before involved now gained more storeys,
improved facades and new roofs, were extended, restored, and modified.
In all this ferment of activity, a modus operandi that was already defined in
the first projects of the pre-unification period continued in time until short-
ly before 193011. Buildings, extensions or elevations of adjoining buildings
became examples of the same design pattern, which was greatly favoured
by the owners in order to obtain the greatest profit from their property; this
was firstly drawn up on paper by project designers, and then implemented.
The professional figures involved, some of whom were quite well-known in
the Capital at the time, mostly found themselves working on pre-existing
buildings, and construction of a rather modest new building already re-
quired a certain amount of planning. Work carried out included projects to
reconstruct houses in ruins, transformations on facades, elevations and
extension work, improvements to buildings’ appearances with new decora-
tive elements etc.; all operations to carry out on small buildings. Therefore
projects were, apart from a few cases, correct but simple solutions to adapt
the building to new economic, functional and aesthetic parameters. Atten-
tion would turn to minimum environmental hygiene standards reflected in
wider doors (entrance doors), and more specifically in larger windows.
Another essential component was the attention paid to the uniformity of
the prospect, importance given to the symmetry and alignment of doors
10. Before Via della Conciliazione was opened up, the idea of creating a road starting from
St. Peter’s Basilica (to connect the religious city with the secular city) had some illustrious
precedents designed by Gian Lorenzo Bernini, Carlo Fontana and Giuseppe Valadier. The same
concept was then inserted in the 1873 Town Plan of Alessandro Viviani, and reconfirmed in the
1924 General Amendment. Cf. Elena Bassi, Marta Petrin, Via della Conciliazione in Roma, 1936-
1950, in Paolo Nicoloso, Architecture for an Italian identity: projects and works to make fascist
Italians, Gaspari, Udine 2012, pp. 187-207, (Elena Bassi, Marta Petrin, La via della Conciliazione
a Roma, 1936-1950, in Paolo Nicoloso, Architetture per un’identità italiana: progetti e opere per
fare gli italiani fascisti, Gaspari, Udine, pp. 187-207.
11. The last applications for works involving the “construction, expansion or elevation” of
adjoining buildings are dated 1929.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 42
and windows and to facade decor, generally ensured by grand entrance
doors, constantly set off by cornices. The kinds of interventions, almost
always consisting of elevations, aimed to make buildings more economical-
ly advantageous, easy to use and suitably respectable, with a simple and
functional distribution of the internal space. Facades were decorated sim-
ply but effectively. Perhaps the only refinement consisted precisely in the
widespread transformation of the old sloping roofs into flat terraces, which
gave a new profile to the streets; a profile whose image was defined by a
parapet and which represented the filter between the walls of the building
and the sky, giving a view with more light than the old solid roofs.
When the characteristics of residential buildings were examined and also
their relation to the surrounding fabric, they conveyed precise meanings.
The study has highlighted areas inside the Spina with specific connotations;
particularly areas where the distance from St Peter’s and its square have a
strong influence on the use of property; Spina’s lack of uniformity is under-
lined by the variegated uses of its buildings.
The Borgo Sant’Angelo area was so much influenced by the Borgo Nuovo
roadway that it gradually became compressed between the old Via Ales-
sandrina and the new suburbs north of the walls. The quarter has a double
function, which is residential and also pseudo-productive, as shown by
the presence of depots, but the area also includes a barracks and several
churches. Buildings are densely packed, and interrupted at regular intervals
by the access roads from other quarters into the centre of the Spina and
where, from the start of the 20th century, many residential buildings were
further elevated.
The profiles of the Borgo Sant’Angelo roadway had different characteristics
according to the position: the northern side originally had small buildings
which would undergo a great number of elevations, while the southern side
shared buildings with Borgo Nuovo, and also had some larger monumental
buildings, and therefore a more specialised fabric. For example, the church
of Santa Maria in Traspontina had its facade on the route of the ancient
Via Alessandrina, but backed onto Borgo Sant’Angelo, and this was also the
case of the other palazzi.
The dominant area of Borgo Nuovo, with the only street pattern still in
existence (although rearranged after Mussolini’s demolitions), had always
functioned in connection with pilgrimage. Its prevalent connotation was re-
sidential, but there are also commercial premises on the road, mostly small
food shops.
The buildings between Borgo Nuovo and Borgo Vecchio, with three succes-
sive squares dividing the areas between the beginning, the centre and the
end of the Spina, was the area most affected by the transformation work.
Only a few of the smaller lots were not involved in applications.
Borgo Santo Spirito was the area least affected by extensions involving
the joining of two or more buildings, elevations and the transformation of
roofs into terraces; there were fewer ordinary residential buildings in this
area that was highly specialised due to the presence of the Santo Spirito
hospital complex, and some larger monumental buildings in the aristocratic
palazzi (Palazzo Cesi and Palazzo dei Penitenzieri).
The documents consulted show that the most mixed urban fabric was to the
north, where there were residences, stables and barns, industrial depots,
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 43
aristocratic palazzi, churches, shops and barracks; the area to the south
was more specialised due to the presence of hospitals, schools, barracks
and fewer small residential buildings.
The global effect of the housing and development work examined was that
of transforming the Spina’s old buildings, especially in terms of their volu-
me, but without affecting the layout.
In 1930, when this study finishes, the situation of the urban fabric can be
summarized as follows:
• Buildings were not transformed according to a unified project of the au-
thorities, but mostly because of the activities of the individual citizens
who owned the properties
• Following the proclamation of Rome as the capital of the Kingdom,
there was a desire for economic enhancement of the existing residen-
tial buildings, situated in central areas of interest. The work was carried
out as cheaply as possible, so that demolition and reconstruction were
rare, but many buildings had additional floors built onto them; this type
of structural work was in keeping with the image of the capital based on
uninterrupted and regular lines of buildings, and the projects contained
in the applications, which were rarely rejected, would characterize the
urban fabric by adapting it to what was happening not only in the rest
of the city, but also in Europe.
• When designing the fronts of the buildings lining the roadways, every
effort was made to make the facades and prospects homogeneous,
making use of simple styles and standard decorations.
• Due to the additional floors built onto existing buildings, even the squa-
res of the Spina, in particular Piazza Scossacavalli, became urban areas
that were now homogeneously defined and circumscribed also in terms
of height; in the squares, the aristocratic palazzi and the church (where
present), no longer dominate the other buildings, as they did before the
mid-1800s, as there were now fewer contrasts with the small propor-
tions of the old minor buildings (with one or two floors, with small una-
ligned apertures of various sizes). Therefore, in 1930 the Spina’s urban
fabric was characterized by variegated uses, and had a consolidated
height. The homogenous profiles of the various streets and of the squa-
res making up its structure reinforced the compactness of the original
mediaeval layout and compressed the space.
This study of the applications began with information about the individual
buildings and the transformations they underwent. This then provided a
global understanding of the fabric of the Spina in a well-defined period of
time that is extremely important because it extends almost up to Mussoli-
ni’s demolition of the Spina to open up Via della Conciliazione.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 44
1. Finalità e metodologia di ricerca
1.1 Obiettivi
L’indagine condotta sul patrimonio immobiliare della Spina dei Borghi ha
come finalità la conoscenza delle trasformazioni edilizie ed urbane avve-
nute in un intervallo temporale definito (compreso esattamente compreso
tra il 1848 ed il 1930) ossia tra buona parte del pontificato di Pio IX e gli anni
che precedono la realizzazione di via della Conciliazione.
Lo studio ha come base il pregevole lavoro di Gianfranco Spagnesi1 del 1974
sull’edilizia romana nella seconda metà del XIX secolo ed il prezioso siste-
ma Web-Gis2 di Roma concepito e curato da Paolo Micalizzi, con un’atten-
zione particolare, per entrambi gli autori, agli scritti e ai documenti relativi
al rione Borgo. Si è ritenuto pertanto necessario intraprendere l’indagine
dai carteggi dei fondi archivistici inizialmente catalogati a cura di Spagnesi
e poi nuovamente inventariati dall’Archivio Storico Capitolino per l’infor-
matizzazione ed infine acquisiti digitalmente, ordinati ed utilizzati per la
realizzazione del sistema Web-Gis.
1. Un primo interesse per il Fondo ‘Titolo 54’ dell’Archivio Storico Capitolino e relativa pubbli-
cazione di ‘schede’ contenenti parte dei disegni contenuti nelle istanze, si deve a Gianfranco
Spagnesi, già negli anni Settanta del Novecento. Cfr. Gianfranco Spagnesi, Edilizia romana nel-
la seconda metà del XIX secolo (1848-1905), Edizioni Dapco, Roma 1974, pp. 9-15; in particolare
per il Rione Borgo cfr. pp. 17-23; Schede pp. 25-47; pp. 367-380.
2. WebGIS, Descriptio Romae, Responsabile del progetto Prof. Arch. Paolo Micalizzi (Diparti-
mento di Architettura dell’Università Roma Tre), Partners Dott.re Paolo Buonora (Archivio di
Stato di Roma) e Dott.sa Susanna Le Pera (Soprintendenza di Roma Capitale), Roma 2004-2017.
Cfr. Maria Pompeiana Iarossi, Paolo Micalizzi, Paolo Buonora, Susanna Le Pera, Maura Savini,
(a cura di), Descriptio Romae: un WebGIS sul centro storico di Roma, in Ritratti di città in un
interno, Bononia University Press, Bologna 2016, pp. 37-46.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 47
La nuova analisi ha incentrato l’attenzione sull’area della Spina, traslando
l’interesse sull’epoca che precede i grandi sventramenti mussoliniani3 dive-
nendo necessaria, a livello critico, la conoscenza di un periodo determinan-
te nell’urbanistica di Borgo.
Al fine di ottenere uno scenario piuttosto ampio e caratterizzante del tes-
suto costituito dal patrimonio immobiliare, lo studio comprende, oltre ai
fondi dell’Archivio Storico Capitolino ‘Titolo 54 preunitario e postunitario’,
il fondo ‘Ispettorato Edilizio’, con uno sguardo al carteggio delle ‘Lettere
Patenti’ dell’Archivio di Stato. Tuttavia vi è la consapevolezza che per avere
un quadro completo dell’area in oggetto mancano degli elementi contenuti
in strumenti urbanistici importanti presenti in quegli anni, come ad esem-
pio, sia i documenti appartenenti ai fondi ‘Titolo 62, Acque e strade, licen-
ze e contravvenzioni’4 e ‘Piani Regolatori’ dell’Archivio Storico Capitolino,
sia in parte quelli inseriti nella ‘Conservatoria del Patrimonio Immobiliare
di Roma Capitale’5 ; documenti ai quali si è temporaneamente rinunciato,
data la quantità di materiale qui trattato, per riprenderli in un successivo
progetto.
Si parte, dunque, da un’idea forte e concreta, ossia quella di conoscere
gli accadimenti edilizi ed urbanistici della Spina attraverso lo studio delle
istanze dei proprietari immobiliari, dei documenti da questi ultimi presen-
tati al fine di ottenere una licenza, dei progetti redatti, dei disegni degli
edifici dove sono presenti contemporaneamente lo stato ante operam e
post operam e le conseguenti modifiche apportate.
L’interesse di questo studio è amplificato dal fatto che la quasi totalità
degli edifici su cui si indaga, e che sono oggetto di istanze, oggi non esisto-
no più, essendo stati demoliti all’epoca degli sventramenti realizzati per
l’apertura di via della Conciliazione negli anni Trenta del Novecento.
3. Cfr., solo per citarne alcuni, Laura Asor Rosa, Dentro il progetto: Sua Maestà il piccone: la
demolizione dei Borghi (1936-1943), in La Spina. Dall’agro vaticano a via della Conciliazione,
Gangemi Editore, Roma 2016, pp. 263-270; Elena Bassi, Marta Petrin, La via, cit., pp. 187-207;
Anna Cambedda, La demolizione della Spina dei Borghi, Palombi Editore, Roma 1990; Antonio
Cederna, Mussolini Urbanista. Lo sventramento di Roma negli anni del consenso, Laterza,
Roma Bari 1980, cfr. in particolare Archivio Antonio Cederna; Enrico Guidoni, Roma. Dagli
sventramenti all’E42, in L’economia italiana tra le due guerre, 1919-1939, Ipsoa, Roma 1984,
pp. 465-471; Italo Insolera, Roma Moderna, da Napoleone I al XXI secolo, Piccola Biblioteca
Einaudi, Torino 2011; Ann-Sofi Jönsson, Via della Conciliazione in Rome, in «Aris», 1970, n. 1, pp.
1-12; Aristotle A. Kallis, “Reconciliation” or “Conquest”?: the opening of the Via della Concilia-
zione and the fascist vision for the “Third Rome”, «Rome: continuing encounters between past
and present», 2011, p. 129-151; Terry Kirk, Framing St. Peter’s: urban planning in Fascist Rome,
in «The art bulletin», 2006, n. 88, 4, pp. 756-776; Maria Cecilia Mosconi, La demolizione della
Spina dei Borghi nelle documentazioni fotografiche nelle cronache e nelle fonti archivistiche,
in «Storia dell’Urbanistica. Annuario Nazionale di Storia della Città e del Territorio» Nuova
Serie, 6.2000/02(2007), Kappa, Roma, pp. 156-178; Maria Luisa Neri, Il collegamento tra le due
città: l’apertura di via della Conciliazione, in «Quaderni dell’Istituto di Storia dell’Architettu-
ra», N.S. 25/30, 1995/97, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Roma, Castel S. Angelo, 7-10
novembre 1995, Bonsignori, Roma 1997, pp. 435-444; Armando Schiavo, Via della Conciliazione,
in «Strenna dei Romanisti», n. 51, (1990), pp. 499-508.
4. Attivo tra il 1848 ed il 1870. All’interno di questo fondo, oltre alle diverse tipologie di
licenze per l’occupazione di suolo pubblico e alle licenze di filo, è interessante evidenziare
che vi sono contenute delle imposizioni edilizie. Singolari sono le intimazioni per fornire gli
edifici di impluvi e fare obbligo di realizzare aperture verso l’interno e non verso l’esterno
degli edifici in modo da non ingombrare lo spazio pubblico; oltre alla demolizione di fienili si
ordina la manutenzione o l’abbattimento di edifici diruti.
5. La dicitura completa è la seguente: Conservatoria del Patrimonio Immobiliare di Roma
Capitale, Dipartimento II, Patrimonio, Sviluppo e Valorizzazione. D’ora in poi Conservatoria
del Patrimonio Immobiliare.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 48
Tramite questa analisi si intende costituire un tassello critico indispensabi-
le alla comprensione del tessuto della Spina fornendo un’immagine chiara
e documentata di ciò che è avvenuto al suo patrimonio immobiliare e una
testimonianza della situazione degli impianti urbano e viario a ridosso dei
fatidici anni Trenta del XX secolo e dei devastanti, è il caso di dirlo, accadi-
menti successivi.
6. Il primo progetto è del 1934. Il tracciato di via della Conciliazione è ufficialmente isti-
tuito il 16 settembre 1937 con la delibera n. 4921 del governatore di Roma Piero Colonna:
«Denominazione della grande arteria risultante dalla demolizione della Spina dei Borghi.
Premesso che appare doveroso ricordare nella toponomastica romana l’avvenimento storico
della Conciliazione, d’importanza mondiale, che pose fine al dissidio tra la Chiesa e lo Stato
Italiano; vista la nota del Gabinetto di S.E. il Ministro dell’Interno, n. 11299 del 9 agosto p.p.; Il
Governatore delibera di assegnare il nome di via della Conciliazione alla nuova grande strada
che si viene formando in seguito alla demolizione della così detta “Spina dei Borghi” voluta
dal Duce ed alla unificazione in una sola arteria dei residui delle due vecchie strade, in corso
di soppressione, denominate rispettivamente: Borgo Vecchio e Borgo Nuovo.».
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 49
Si è posta molta cautela nell’interpretazione degli accadimenti tratta dalle
istanze edilizie perché, in mancanza di riscontri oggettivi (o visivi, che am-
plino il quadro del materiale iconografico acquisito7), ci si è attenuti esclusi-
vamente ai dati certi desumibili dalle fonti archivistiche.
La metodologia ha previsto la suddivisione delle istanze in spazi e luoghi,
con distinzione tra tracciati viari e piazze.
Inoltre le istanze da parte dei proprietari immobiliari seguono una evidente
gerarchizzazione delle strade e hanno finalità differenti a seconda del luo-
go in cui è collocata la proprietà da cui è scaturita l’analisi degli elementi
urbani.
Un grande aiuto è stato fornito dalla presenza di molteplici immagini alle-
gate ai documenti. Proprio grazie ad esse (alcune delle quali di una certa
qualità estetica e progettuale), è stato possibile definire un’ipotesi rico-
struttiva documentata di un luogo cardine della Spina, piazza Scossacavalli,
ricostruendone la forma originaria in due momenti specifici differenti.
Dopo aver proceduto alla schedatura ragionata delle fonti si sono elaborati
degli schemi riepilogativi con la definizione dei luoghi oggetto di istanze
edilizie in specifici intervalli temporali.
Solo dopo aver condotto a compimento queste operazioni si è proceduto
all’analisi delle trasformazioni dei singoli interventi e dell’intero tessuto per
trarre infine le dovute conclusioni.
Difficoltà incontrate nell’indagine
E’ doveroso ricordare che grazie alla digitalizzazione dei regesti dei fondi
archivistici8 e alla disponibilità del personale dell’Archivio Storico Capi-
tolino9 il lungo lavoro di acquisizione delle fonti è stato sensibilmente
agevolato.
Nondimeno alcune criticità si sono manifestate durante l’indagine critica.
Volendo operare dei raffronti tra i disegni contenuti nelle istanze e l’effetti-
va realizzazione, evidenti difficoltà sono sorte dall’impossibilità di operare
un confronto immediato tra progetto ed esecuzione, poiché la maggior
parte degli edifici non è più in esistenza.
Altro problema è scaturito dalla parziale perdita di documentazione pre-
sente nelle istanze. Non ci si deve infatti stupire se anche per progetti che
hanno inciso sulle trasformazioni nell’edilizia minore, come nel caso di
“sopraelevazione di edificio”, non sono più presenti, nella domanda, i dise-
gni di progetto poiché i proprietari, allo scadere dei termini della pratica,
indipendentemente dall’ottenimento della licenza, avevano la facoltà di
richiedere e riprendersi i disegni presentati.
7. Ad esempio i prospetti delle strade della Spina disegnati prima delle demolizioni; cfr.
Giuseppe Ceccarelli detto CECCARIUS, La Spina dei Borghi, Officine Grafiche M. Danesi, Roma
1938, Disegni di Lucilio Cartocci.
8. A cura di Laura Francescangeli per il ‘Titolo 54’ pre e postunitario e Patrizia Gori per l’‘Is-
pettorato Edilizio’.
9. In particolare nelle figure di Laura Francescangeli e Nicola Immediato.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 50
2. Norme procedurali di
schedatura delle istanze
Il criterio adottato per la schedatura delle istanze è stato pensato per faci-
litarne la lettura ed il conseguente studio critico. A tal fine si è ovviamente
mantenuta la suddivisione, in ordine cronologico dei fondi riportati, per cui
si inizia con la catalogazione dei documenti relativi al carteggio del ‘Titolo
54 preunitario e postunitario’ e successivamente dell’ ‘Ispettorato Edilizio’.
In ogni fondo elencato le schede sono suddivise per luogo e, all’interno di
uno stesso toponimo, secondo l’ordine cronologico di presentazione delle
istanze.
Avendo da subito compreso che la localizzazione degli interventi è fatto-
re determinante nella produzione delle richieste si è deciso di analizzarle
criticamente evidenziando dapprima i luoghi dei quattro maggiori tracciati
viari (i due preminenti e rettilinei di Borgo Nuovo e di Borgo Vecchio ed i
due marginali e curvilinei di Borgo Sant’Angelo e Borgo Santo Spirito), poi
le strade a carattere secondario ed infine le tre piazze (piazza Rusticucci,
piazza Scossacavalli e piazza Pia).
Per una maggiore coerenza si è pensato di iniziare la descrizione degli
interventi procedendo in direzione nord-sud e, per i tracciati viari secon-
dari e le piazze, seguendo anche la direzione da ovest ad est che meglio si
accorda con il polo attrattivo della Basilica di San Pietro, che segna l’orien-
tamento di tutta la Spina.
Pertanto l’ordine della presentazione delle istanze è il seguente: Borgo
Sant’Angelo, Borgo Nuovo, Borgo Vecchio e Borgo Santo Spirito; a questi
tracciati principali si aggiungono le vie secondarie. Tra Borgo Sant’Angelo
e Borgo Nuovo: via dei Corridori, via del Colonnato, via Arco della Purità,
vicolo dell’Erba, vicolo dell’Inferriata, vicolo del Campanile, vicolo della Tra-
spontina, vicolo del Villano, via delle Fosse di Castello. Tra Borgo Nuovo e
Borgo Vecchio: vicolo Dritto. Tra Borgo Vecchio e Borgo Santo Spirito: vicolo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 53
Storto, via dei Penitenzieri e vicolo dell’Ospedale. I toponimi sono tratti
dalla mappa del Catasto Gregoriano10 (Tavv. n.1 e n.3).
E’ inoltre bene ricordare che le richieste di licenza che coinvolgono immo-
bili situati in un terreno ai margini di due o più strade sono inserite nella
descrizione del tracciato principale, ove presente, al fine di non raddoppia-
re la casistica creando confusione nei dati rilevati 11. Lo stesso dicasi per
i terreni e gli edifici compresi tra un tracciato viario ed una piazza12. Per i
terreni prospicienti più strade secondarie (non interessando quindi assi
principali o piazze) l’istanza è schedata come nel fondo di appartenenza e
con il toponimo della via secondaria13. Le tre piazze presenti sono trattate
separatamente dai tracciati viari; questa scelta è stata effettuata sia per
motivi di coerenza espositiva, sia perché il tema di piazza Scossacavalli è
stato approfondito maggiormente fino ad elaborarne la ricostruzione tridi-
mensionale in due differenti, ma specifici, momenti storici.
La numerazione delle schede segue il seguente criterio: le schede del fondo
‘Titolo 54’ preunitario sono numerate dalla n. 1 alla n. 38. Le schede del
fondo ‘Titolo 54’ postunitario sono individuate dal numero proprio relativo
al fondo (che riparte quindi dalla scheda numero 1) e a destra il numero in
ordine crescente delle schede, comprese quelle del fondo precedente, (in
questo caso il ‘Titolo 54’ preunitario), quindi andranno dalla numero 1 alla
numero 106 e dalla numero 39 alla numero 145, se facciamo riferimento alla
totalità delle schede. Segue la catalogazione del fondo dell’ ‘Ispettorato
Edilizio’ dalla n. 1 alla n. 146 e dalla n. 312 alla n. 457.
Ogni scheda è suddivisa in due parti. Nel riquadro al margine sinistro della
pagina sono contenuti i seguenti dati: Luogo, Segnatura del documento,
Proprietario, Architetto (ove presente), e Tipo di intervento.
Nel caso in cui alcuni dati siano assenti è perché già mancanti nell’istanza.
In generale il richiedente è il proprietario dell’immobile.
In un secondo spazio, sulla stessa riga del riquadro dei dati, sono inserite le
immagini della relativa istanza; queste ultime sono comunemente rappre-
sentate da disegni e progetti ma possono anche essere illustrate da foto.
Nell’elenco delle istanze sono state inserite anche domande non contenenti
documenti iconografici purché testimonianza di cambiamenti in atto sul pa-
trimonio immobiliare; in questo caso in luogo delle immagini si pone il testo
con la descrizione della richiesta.
Infine, alcune immagini scelte sono state isolate ed ingrandite. La valutazio-
ne è avvenuta per motivazioni anche piuttosto differenti: progetti maggior-
mente interessanti dal punto di vista della tipologia edilizia rappresentata;
sensibile difformità tra ante operam e post operam; cura con la quale
sono stati redatti i disegni; qualità del progetto oppure importanza storica
dell’intervento o dell’edificio trattati.
10. La mappa qui presentata del Catasto Gregoriano che ricompone il rione Borgo è in realtà
la somma di nove diverse mappe contenute nell’Archivio di Stato di Roma, Fondo Presidenza
Generale del Censo, Serie Catasto urbano di Roma, Piante I-IX, Rione XIV, Borgo e rielabora-
te digitalmente durante la creazione del Sistema WEB-Gis e gentilmente fornitami dal Prof.
Paolo micalizzi e dall’Arch. Antonio Cimino.
11. Cfr. ad esempio la Scheda n. 25-63 in cui l’edificio che insiste su Borgo Nuovo, vicolo
dell’Erba e piazza Scossacavalli, è stato inserito nel toponimo ʻBorgo Nuovoʼ.
12. Cfr. ad esempio ‘l’edificio Hamerani’ su Borgo Nuovo e piazza Scossacavalli, inserito nel
toponimo Borgo Nuovo; cfr. la scheda n. 20-58.
13. Cfr. ad esempio la scheda n. 1, via del Mascherino, angolo via del Fontanone.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 54
0 20 50 100
0 20 50 100
Tavola n. 2 – La Spina. Situazione degli isolati e delle particelle negli anni 1848 e 1950.
Dal confronto delle due immagini si desume all’istante la sensibile trasformazione urbana compiuta sulla Spina.
Le date sono state scelte in base all’anno di istituzione del Titolo 54 preunitario, dalla cui analisi inizia questa ricerca, e l’anno in
cui viene inaugurato il tracciato via della Conciliazione, iniziato con le demolizioni del fitto tessuto abitativo nel 1936.
Interessante notare come la situazione del 1848, evidenzi la scarsa caratterizzazione dello slargo di ingresso a Borgo da est, fase
antecedente alla definizione di piazza Pia (1853-1857).
Gli isolati e le particelle sono stati sovrapposti alla mappa del rione Borgo del Catasto Gregoriano (1818-1824). All’interno del
tessuto della Spina, (in colore marrone), sono state evidenziate le emergenze architettoniche (in colore beige).
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 56
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Piazza La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 57
Via della Conciliazione
Papa Pio XII
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3. Tipologia di intervento e richieste di licenza
14. Cfr. Gianfranco Spagnesi, Edilizia, cit., pp. 9-15; pp. 17-23; Schede pp. 25-47.
15. Il tipo di impianto gerarchizzato è ben visibile nella planimetria del Catasto Gregoriano,
ossia prima delle trasformazioni mussoliniane.
16. “Da questa ricerca risulta come Borgo Nuovo è prestigiosa, trafficata, turistica e come,
invece, Borgo Vecchio è solitaria, familiare, semplice”. Cfr. Maria Cecilia Mosconi, La demoli-
zione, cit., p. 156.
17. Cfr. Enrico Guidoni, Giulia Petrucci, Urbanistica per i giubilei. Roma, via Alessandrina.
Una strada “tra due fondali” nell’Italia delle corti (1492-1499), Edizioni Kappa, Roma 1997.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 59
Traspontina e del Villano. I vicoli dei Corridori e del Colonnato erano gli
unici tracciati viari, da ovest ad est, paralleli a Borgo Nuovo. Al centro, nella
stretta fascia tra Borgo Nuovo e Borgo Vecchio, si annovera vicolo Dritto
e, a sud, i vicoli Storto e dell’Ospedale. L’unica via, breve ma di maggiore
ampiezza, era quella dei Penitenzieri.
La Spina terminava ad est con la strada delle Fosse di Castello. Il tessuto
della Spina veniva interamente attraversato, quasi nel suo centro, da un
lungo tracciato viario composto dai segmenti di Vicolo del Campanile, Vico-
lo Dritto e vicolo dell’Ospedale, che nei Borghi a nord oltre la Spina trova
continuità nel tratto formato dai vicoli dei Tre Pupazzi e del Boja.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 60
numerazione civica" (e delle iscrizioni delle contrade del rione Borgo) con
tabelle23, opposizioni ad iniziative di "esproprio di un edificio diruto"24,
collocamento di una "targa commemorativa in onore di Pio IX"25 oppure l’
"apertura di vani in un edificio"26.
Solo poco prima dell’Unità d’Italia iniziano le richieste di concessioni di
“licenza di filo” per la ricostruzione di case: le istanze, del 1858, riguardano
Borgo Nuovo27 e Borgo Vecchio28 ; in relazione al nome del progettista si
ricorda che la conoscenza dell’autore dei disegni è attestata solo nel caso
di edifici dimensionalmente importanti29 , laddove la committenza goda di
una certa influenza o quando il luogo su cui insiste il caseggiato sia partico-
larmente importante30.
In Borgo Santo Spirito le istanze riguardano principalmente piazza Pia,
mediante la pratica di cessione della facciata dell’edificio (che si stava eri-
gendo nella piazza di Borgo), all’ “Archiospedale di Santo Spirito”31, quasi al
termine del primo decennio dalla nascita del ‘Titolo 54’. Ma di questo episo-
dio, così come per piazza Rusticucci e Scossacavalli, si rimanda al paragrafo
dedicato alle piazze.
Non si registrano domande nell’area di Borgo Sant’Angelo a conferma della
stasi che in questo periodo caratterizza l’edilizia del rione.
Nel decennio successivo all’Unità d’Italia si moltiplicano gli interventi
sull’edilizia minore.
Il primo tracciato viario ad essere preso in esame è Borgo S. Angelo. In
questi anni il luogo è interessato da un’unica istanza relativa alla richiesta
di esenzione dal pagamento della dativa reale per la sopraelevazione ed il
restauro di un singolo edificio32, ma siamo ormai nel 1867, quasi a ridosso
della trasformazione di Roma in capitale del Regno.
In Borgo Nuovo si "riedifica ed amplia un caseggiato"33, si "restaura il
prospetto di un edificio e si isola con asfalto il solaio piano di copertura"34 ,
si "sopraeleva un fabbricato"35, si chiede licenza per la "numerazione civica
di un nuovo palazzo"36, si "restaura una casa"37. Un progetto di maggiore
importanza concerne la “riedificazione in un unico fabbricato di otto
casette”38 , di cui se ne conosce anche il progettista39 : è forse il progetto
23. Scheda n. 4.
24. Scheda n. 20.
25. In data 22 novembre 1855, Scheda n. 8.
26. In data 1 febbraio 1851, Scheda n. 8.
27. Scheda n. 9 e 10.
28. Scheda n. 23.
29. Cfr. ad esempio l’istanza della Scheda n. 19, Arch. Virginio Vespignani.
30. Scheda n. 18.
31. Schede n. 27 e n. 28.
32. Scheda n. 1.
33. Scheda n. 12.
34. Scheda n. 13.
35. Schede n. 14; n. 17 e n. 25.
36. Scheda n. 16.
37. Scheda n. 18.
38. Scheda n. 19.
39. Arch. Virginio Vespignani, cfr. scheda n. 19.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 61
di maggiori proporzioni e soprattutto quello che implica un sostanziale
rinnovamento rispetto alla tipologia edilizia presente nel rione, andando ad
allinearsi con ciò che stava accadendo nel resto della città in questi anni.
A Borgo Vecchio si annovera una licenza edilizia per la "costruzione di un
bugnato nel casamento di un palazzo"40 (si rammenta a tale proposito che il
‘Titolo 54’ prevedeva anche istanze circa l’ornato degli edifici) ed il "restau-
ro, con sopraelevazione, di un edificio"41. Borgo Santo Spirito comprende
un’unica richiesta per il "restauro e l’ampliamento di una casa"42.
Infine, nelle strade secondarie gli interventi si riducono drasticamente di
numero.
Circa vicolo del Mascherino, vicolo dei Corridori e vicolo del Colonnato si
menziona la singolare richiesta di compenso da parte di un manovale per
“la riselciatura sopra la chiavica costruita a proprie spese” nei detti vicoli43.
Si termina elencando le uniche due istanze, particolarmente rilevanti per il
periodo in esame, relative all’ "ampliamento di un edificio" situato in vicolo
dell’Erba44 e alla "sopraelevazione di una casa" posta in vicolo del Villano45.
L’assenza di altre richieste conferma quanto già rilevato circa la scarsità di
interventi nelle strade secondarie.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 62
evidente asse di simmetria ed una maggiore ampiezza dimensionale in
altezza ed in larghezza.
In conclusione, al termine dell’Ottocento o se vogliamo agli inizi del Nove-
cento, il patrimonio immobiliare della Spina dei Borghi appare definito non
solo nella sua tipologia, ma anche nelle destinazioni d’uso. La varietà tipo-
logica degli edifici della seconda metà dell’Ottocento è ora maggiormente
omogenea con un patrimonio immobiliare prevalentemente residenziale
rispetto alla situazione preunitaria. Il tessuto edilizio è ormai consolidato.
Nel primo decennio del Novecento si registra un arresto generale delle
istanze di licenza presentate in questo fondo amministrativo dai proprie-
tari immobiliari. Il numero delle domande del carteggio si riduce drastica-
mente per la compresenza dell’analogo strumento dell’‘Ispettorato Edili-
zio’47. Dall’inizio del secondo decennio del Novecento e, soprattutto, dopo
la Grande Guerra, gran parte delle istanze fu presentato esclusivamente
all’Ispettorato. Pertanto lo studio del ‘Titolo 54’ postunitario non ha reso
necessaria la suddivisione delle istanze in intervalli temporali, visto che
nel periodo in esame, compreso nell’ultimo trentennio dell’Ottocento con
strascichi fino ai primi anni del XX secolo, non si sono evidenziate particola-
ri discontinuità nei temi trattati.
Il ‘Titolo 54’ postunitario termina il proprio compito di strumento ammi-
nistrativo (del comune riformato da Pio IX) nel 1922, anno dell’ascesa al
potere di Mussolini.
Partendo nell’indagine delle istanze, come deciso per convenzione, dal
tracciato di Borgo S. Angelo, si osserva da subito che sono molteplici le
richieste dei proprietari immobiliari in quest’area già dal 1871. Ad ulteriore
conferma di un certo fermento edilizio in situ è la finalità delle domande
stesse che registrano cambiamenti consistenti agli edifici residenziali.
In analogia, come si vedrà, con ciò che accade contemporaneamente in
Borgo Nuovo, la casistica comprende nelle pratiche edilizie i seguenti temi
relativi agli edifici: 'semplice' "sopraelevazione"48, "accorpamento di due
fabbricati e loro sopraelevazione"49, "restauri ed ampliamento"50, "costru-
zione o ricostruzione"51, intimazione di "lavori di restauro"52; ma ancora, più
in generale, le domande presentate riguardano la "sopraelevazione di muri
di recinzione"53, la "modifica alla nomenclatura delle vie"54 (si ricorda a tale
proposito che il ‘Titolo 54’ prevedeva istanze per nomenclatura e nume-
razione civica), la "ristrutturazione di servizi igienici"55 e curiosamente la
licenza per la "costruzione di un teatrino per marionette"56.
47. Sebbene il fondo dell’‘Ispettorato Edilizio’ sia presente dal 1887, le istanze aumentano di
numero solo dall’inizio del XX secolo.
48. Schede n. 2-40; n. 3-41; n. 9-47; n. 12-50; n. 14-52; n. 15-53 tra via del Colonnato e n. 16-54.
49. Scheda n. 4-42.
50. Schede n. 6-44; n. 8-46 e n. 17-55.
51. Schede n. 10-48 tra vicolo dei Corridori e n. 13-51 tra vicolo del Villano.
52. Scheda n. 11-49.
53. Scheda n. 1-39.
54. Scheda n. 5-43.
55. Scheda n. 18-56.
56. Scheda n. 7-45.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 63
In Borgo Nuovo, sempre per gli edifici, segnaliamo prevalentemente: richie-
ste di licenza per la "sopraelevazione ed il restauro"57; un caso di "trasfor-
mazione delle soffitte in piano abitabile"58; domande di occupazione del
suolo pubblico per “la sopraelevazione e i restauri necessari alla casa”59;
alcune intimazioni da parte dell’Amministrazione Capitolina ad eseguire
"lavori di restauro"60; due "espropri di edificio" da parte del Comune61; varie
richieste di "esenzione dalla dativa reale"62; la domanda per una "cancel-
lazione di ipoteca"63. Singolare la richiesta di licenza per l’apertura di un
"mercato di generi alimentari"64.
Un caso peculiare nella Spina, per la tipologia che ne scaturisce, è offerto
dalla modifica, tramite ‘accorpamento’, di unità edilizie confinanti che ven-
gono fuse per dar luogo ad un unico edificio che occupa un intero isolato65.
E’ un caso raro nella Spina ed in tutto Borgo, contrariamente a ciò che stava
avvenendo in quegli stessi anni nel resto di Roma.
L’altro asse preminente interessato dalle trasformazioni degli edifici è Bor-
go Vecchio. Su questo tracciato si annoverano pratiche per lavori di conso-
lidamento e comunicazioni al Comune circa le condizioni statiche di alcuni
fabbricati66. Negli edifici si "sopraeleva"67, si "ricostruisce"68, si "ricostruisce
e sopraeleva" contemporaneamente69, si eseguono "lavori di restauro"70 o si
intimano lavori di restauro71. Riguarda la strada anche una pratica circa la
"demolizione di una scala esterna"72.
Differente è il caso di Borgo S. Spirito, dove la presenza di strutture per la
comunità come l’ospedale, la caserma e le scuole73 ha un significato dis-
simile dagli altri tre tracciati finora osservati con una destinazione d’uso
non completamente residenziale. Nonostante questo, gli edifici abitativi
presenti furono oggetto di trasformazioni. Si annoverano pertanto "lavori
57. Schede n. 20-58; 24-62; n. 25-63; n. 29-67; n. 31-69; n. 32-70 tra via della Traspontina e
vicolo del Villano; n. 34-72; n. 35-73; n. 36-74; n. 37-75; n. 38-76 tra vicolo dell’Inferriata e vicolo
del Campanile; n. 39-77 tra vicolo dell’Inferriata e vicolo del Campanile; n. 42-80 tra vicolo del
Villano e n. 46-84 tra via del Colonnato.
58. Scheda n. 44-82.
59. Scheda n. 45-83.
60. Schede n. 27-65: n. 33-71; 34-72 e 35-73 per vicolo del Campanile.
61. Schede n. 21-59 e n. 22-60.
62. Schede n. 26-64 e n. 28-66.
63. Scheda n. 43-81.
64. Scheda n. 40-78.
65. Scheda n. 38-76. Già Spagnesi annoverava questo edificio come esempio insolito di tipo-
logia ottocentesca all’interno di Borgo. Cfr. Gianfranco Spagnesi, Edilizia, cit., p. 22; Scheda n.
54.
66. Schede n. 63-101 e n. 62-100.
67. Schede n. 47-85; n. 48-86; n. 56-94; n. 57-95; n. 59-97; n. 61-99 e n. 103-141.
68. Scheda n. 58-96.
69. Scheda n. 60-98.
70. Schede n. 51-89 e n. 55-93.
71. Schede n. 52-90 e n. 102-140.
72. Schede n. 53-91 e n. 54-92.
73. Per il posizionamento, invece, delle antiche Scholae peregrinorum cfr. Giada LEPRI, L’ur-
banistica di Borgo e Vaticano nel Medioevo, Bonsignori Editore, Roma, pp. 20-23.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 64
di sopraelevazione"74; "riduzione e sopraelevazione"75; "lavori di restauro"76
ed "intimazioni a lavori di restauro"77; per gli immobili a carattere pubblico
abbiamo invece domande di licenza per "lavori alla caserma"78, lavori nell’
"edilizia scolastica"79 e lavori di "restauro nell’Ospedale S. Spirito"80. Non
mancano pratiche relative alla "variazione della nomenclatura stradale"81,
all’ "esenzione dalle tasse"82 o alla "permuta di due fondi"83 tra privati ed il
Comune di Roma.
Nelle vie dette secondarie le istanze presentate riguardano modifiche so-
stanziali agli edifici. Nel secondo decennio del Novecento in Via dei Corri-
dori si richiede una licenza di "costruzione di una casa"84 mentre in via del
Mascherino e in via del Colonnato si "sopraelevano e si restaurano edifici"85
già dal 1871 in poi. Negli anni seguenti a vicolo del Villano si "sopraeleva-
no"86 due edifici e si intimano "lavori di restauro"87, in vicolo dell’Ospedale
si registra un reclamo per la "sopraelevazione di un muro da parte di un
proprietario confinante"88.
In conclusione, in questo fondo, le maggiori trasformazioni negli edifici si
hanno negli anni Settanta-Ottanta dell’Ottocento; interventi cospicui si
registrano in particolare in Borgo Sant’Angelo e in Borgo Nuovo, dove le
richieste di licenza edilizia concernenti trasformazioni edilizie di notevole
rilevanza (sopraelevazioni, nuove costruzioni ed ampliamenti) interessano
una trentina di istanze quasi equamente suddivise tra i due detti tracciati e
una decina scarsa appartenenti invece a Borgo Vecchio.
Conseguentemente si afferma che i provvedimenti attuati sugli edifici
di edilizia residenziale sono maggiormente concentrati nell’area a nord
mentre sono equamente distribuiti, sempre a settentrione, nelle direzioni
est-ovest.
Inoltre, alla metà degli anni Settanta dell’Ottocento si riscontrano nume-
rose intimazioni ad eseguire lavori di restauro agli edifici; da cui si desume
che all’epoca le condizioni manutentive dei caseggiati della strada erano
alquanto scadenti.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 65
3.3 Ispettorato Edilizio (1887-1930)
Per completare il quadro degli interventi nella Spina, considerando questo
specifico intervallo di tempo, non è possibile prescindere dal fondo archivi-
stico dell’‘Ispettorato Edilizio’; difatti, con la Riforma del 1923 dopo l’ascesa
al potere di Mussolini89, i documenti riguardanti l’edilizia devono essere
ricercati nella ‘Ripartizione V’ a cui l’Amministrazione Capitolina delegava
le questioni circa l’ingegneria, l’architettura e l’ornato pubblico al fine di
“mettersi prontamente a livello delle grandi capitali d’Europa”90. Il fondo
‘Ispettorato Edilizio’ si sovrappone pertanto al fondo ‘Titolo 54’ postunitario
dal 1878 fino al 1922, per poi proseguire fino al 1930, ultimo anno del carteg-
gio presente nell’Archivio Storico Capitolino, ossia poco prima della pubbli-
cazione del Piano Regolatore mussoliniano 91.
Come per il fondo del ‘Titolo 54’, si evidenziano nell’Ispettorato dei periodi
di maggiore fermento edilizio all’interno delle trasformazioni della Spina;
tali periodi coincidono in parte con quelli già osservati precedentemente
ma se ne distaccano nell’intervallo temporale relativo al primo ventennio
del Novecento dove in questo fondo aumentano sensibilmente le istanze
relative a trasformazioni sostanziali agli edifici, sia per quantità che per
tipologia.
Delle istanze selezionate e catalogate non sono state inserite le rispettive
immagini (ove presenti), al fine di includerle nella imminente ricerca che
vedrà l’estensione dell’analisi all’intero rione Borgo.
Tra le numerose richieste da parte dei proprietari immobiliari del perio-
do compreso tra il 1887 ed il 1899, ne sono state scelte circa cinquanta, in
grado di evidenziare adeguatamente le trasformazioni del tessuto abitativo
della Spina, comprendenti domande di licenza anche piuttosto difformi tra
loro.
La prima istanza di un certo interesse risale all’anno 1887 e riguarda la ri-
chiesta di licenza per la sopraelevazione di un fabbricato in vicolo Dritto92.
Per tutti gli anni Novanta dell’Ottocento, cioè fino al termine del XIX secolo,
la casistica principale concernente gli edifici riguarda: un buon numero di
istanze circa lavori di restauro, apertura di porte e/o finestre, apertura o
ampliamento di un vano di porta “che meglio si adatti all’uso di bottega”,
sopraelevazione di fabbricato, completamento di un piano attico di una
casa, sostituzione di un tetto con una terrazza. Quasi la metà delle istan-
ze riguarda via di Borgo Nuovo, a cui fanno seguito le domande di licenza
per via di Borgo Vecchio, poi via di Borgo Sant’Angelo e via di Borgo Santo
Spirito. Ma è anche interessante notare un evidente fermento edilizio ad oc-
cidente, verso S. Pietro, in particolare con trasformazioni di edifici in Piazza
Rusticucci e in via del Colonnato. Si confermano inoltre preponderanti nel
tessuto della Spina gli assi viari di Borgo Nuovo e di Borgo Vecchio.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 66
Iniziando l’analisi da Borgo Sant’Angelo, si rileva come nella strada, in que-
sti anni, su sei istanze selezionate una sola riguardi il completamento del
piano attico di una casa93, mentre le altre riguardino aperture di finestre o
sopraelevazione di un muro di cinta94.
In Borgo Nuovo, al termine del secolo, la maggior parte delle richieste con-
cernono lavori di restauro degli edifici e di aperture di vani (porte o fine-
stre), ad eccezione di una licenza per sopraelevazione95.
A Borgo Vecchio, dove si contano circa la metà delle domande di Borgo
Nuovo, oltre ai restauri presenti un po’ ovunque nell’area della Spina, vi
sono già alcune richieste di sopraelevazione96. Interessante è un intervento
di maggiori proporzioni, in via dei Penitenzieri, poiché riguarda una nuova
costruzione e l’accorpamento di un edificio97: si evidenzia questa istanza
essendo un caso raro, in questo periodo, in tutta l’area di Borgo.
A Borgo Santo Spirito la richiesta di licenza più interessante è la riduzione
di un tetto a terrazza98 che interessa un edificio in vicolo dell’Ospedale99.
A conferma della destinazione d’uso eterogenea del rione e del caratte-
re modesto dell’edilizia si evidenzia una licenza per la costruzione di un
capannone da adibire a fabbrica di sapone100 tra via del Colonnato e vicolo
del Farinone, a pochi passi dalla Basilica di San Pietro, seppur in un ambito
leggermente defilato rispetto ai due percorsi principali.
Secondari gli interventi su piazza Rusticucci e su vicolo del Villano mentre
a vicolo della Traspontina entrambe le richieste prese in considerazione si
occupano di restauri nella caserma101 omonima.
Nel primo ventennio del Novecento, fino alla presa del potere da parte di
Mussolini, nella Spina si nota un susseguirsi di richieste perlopiù riguardan-
ti sopraelevazioni di edifici localizzate soprattutto nell’asse preminente di
Borgo Nuovo. La casistica delle istanze presentate prevede anche: amplia-
mento di vani, modifiche alle coperture, gli immancabili e numerosi restauri
affiancati al consolidamento, aperture di finestre in edifici preesistenti.
In Borgo Sant’Angelo le maggiori trasformazioni, anche di un certo rilievo
poiché riguardano quasi tutte delle sopraelevazioni, si registrano in un pe-
riodo di tempo molto compresso, dal 1912 al 1915, per terminare con un’uni-
ca istanza del 1920102. Si inizia con una richiesta di licenza per la costruzione
di un capannone103 tra vicolo della Traspontina e vicolo del Villano, seguita
solo da richieste di sopraelevazione104, per terminare un quinquennio dopo
con la domanda per l’apertura di un vano di porta e con copertura di un
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 67
piccolo cortile105. Quindi nella parte più a nord della Spina, ad eccezione
della costruzione di un capannone destinato ad impianto produttivo, si
registrano in genere richieste di sopraelevazione edilizia, probabilmente
connesse alla lunghezza e all’importanza della strada.
In Borgo Nuovo si registrano ben diciotto istanze da parte di proprietari
immobiliari (tra quelle scelte al fine dell’indagine urbana), e si riferiscono ai
primi anni del Novecento; come per Borgo Sant’Angelo, le sopraelevazioni
e le costruzioni sono concentrate in un breve periodo, ma in quest’ultimo
caso esse sono condensate nei primi anni del XX secolo. Le altre domande
sono costantemente distribuite lungo tutto il ventennio106.
Le richieste di licenza di sopraelevazione, completamento e restauro di edi-
fici, modifica della copertura, demolizione e ricostruzione, riguardano tutta
la lunghezza della strada107. E’ anche interessante notare come in Borgo
Nuovo, durante il corso dell’anno 1922, vi siano ripetute intimazioni da parte
dell’Amministrazione Capitolina per eseguire lavori di consolidamento agli
edifici, rifacimento di solai e ripulitura delle facciate, a testimonianza della
particolare vivacità che in questo periodo caratterizza l’attività edilizia di
questa parte della Spina108.
Un’unica richiesta riguarda Borgo Vecchio ed è una sopraelevazione e re-
stauro di un fabbricato109.
Due sole istanze interessano Borgo Santo Spirito: il restauro e la soprae-
levazione di una casa110 e la licenza per la sopraelevazione della caserma
‘Luciano Manara’111 a via dei Penitenzieri.
Le strade secondarie sono interessate solo da quattro interventi. In parti-
colare si registra un’istanza in vicolo dei Corridori dove si eseguono lavori
di chiusura fognaria e innalzamento del livello stradale112, una in vicolo del
Colonnato dove ancora nel 1908 si chiede la licenza per eseguire dei lavori
al fine di sistemare un locale a piano terra da adibire ad uso stalla113. Ed
ancora alcune intimazioni in vicolo Dritto per lavori di restauro e consolida-
mento114 mentre in vicolo del Villano, oltre alla demolizione di un edificio115,
giova focalizzare l’attenzione sulla denuncia del 1917 di “meniani pericolanti
in un fabbricato”116.
Il fermento dell’attività edilizia nella Spina negli ultimi sette anni analiz-
zati, dal 1923 al 1930, conferma la totale impossibilità di prevedere ciò che
sarebbe accaduto di lì a poco con gli sventramenti mussoliniani. Molte
105. Scheda n. 23-168; lo spostamento di un vano di porta aveva già riguardato l’istanza n.
19-164.
106. Schede n. 64-209; n. 89-234; n. 91-236; n. 94-239; n. 96-241; n. 108-253 e n. 110-255.
107. Schede n. 63-208; n. 68-213; n. 70-215; n. 74-219; n. 77-222; n. 87-323; n. 258-403; n. 107-252;
n. 109-254 e n. 117-262.
108. Schede n. 123-268; n. 124-269; n. 128-273; n. 129-274; n. 130-275; n. 131-276 e n. 132-277.
109. Scheda n. 172-317.
110. Scheda n. 190-335.
111. Scheda n. 246-391.
112. Scheda n. 226-371.
113. Scheda n. 238-383.
114. Schede n. 257-402; n. 258-403 e n. 259-404.
115. Scheda n. 271-416.
116. Scheda n. 274-419.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 68
istanze, con una certa intensificazione intorno al 1925, riguardano ancora
opere di sopraelevazione e di nuova costruzione, ampliamenti di fabbri-
cati, trasformazione di tetti in terrazza e ancora restauri del patrimonio
immobiliare.
Si ribadisce l’attenzione per Borgo Sant’Angelo che già dal primo venten-
nio del Novecento aveva visto molti interventi sugli edifici residenziali. Su
questo tracciato si annoverano richieste di licenza edilizia per costruzioni,
sopraelevazioni ed ampliamenti di fabbricati117.
A Borgo Nuovo si continua a restaurare, sopraelevare, si trasformano i tetti
in terrazze118.
Non vi sono istanze che riguardano Borgo Vecchio mentre due sole richieste
competono Borgo Santo Spirito: la prima per la costruzione di un fabbri-
cato119 e l’altra in cui si certifica che le “casupole” da demolire (situate in
un’area marginale) sono “antigieniche, insalubri e fatiscenti”120.
A vicolo Dritto, tra il 1925 ed il 1926, appartengono alcune richieste di licen-
za per manutenzione ordinaria, apertura di vani e lavori di consolidamen-
to121. A vicolo dei Corridori e a vicolo del Colonnato, nel 1924, si sopraeleva-
no e si costruiscono edifici122.
Non compaiono nell’Ispettorato Edilizio istanze di natura edilizia relative a
vicolo del Campanile, vicolo dell’Ospedale e a Vicolo Storto.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 69
4. Le tre piazze della Spina
Il fitto tessuto abitativo della Spina dei Borghi era caratterizzato, già dalla
seconda metà dell’Ottocento, dalla presenza di tre piazze (situate su di uno
stesso asse), Rusticucci, Scossacavalli e Pia123 . Piazza Rusticucci e piazza
Pia delimitavano i margini occidentali e orientali della Spina ma avevano
un’accezione ambivalente, rappresentandone l’inizio o il termine per chi
provenisse dalla basilica di San Pietro, o viceversa da Ponte Sant’Angelo.
Una cosa è certa, mentre piazza Rusticucci si qualifica quasi come un’area
di risulta limitrofa al Colonnato, piazza Pia costituiva invece un elemento di
cerniera tra la città e l’area di Borgo124.
Sia piazza Rusticucci che piazza Scossacavalli sono scomparse per far posto
a via della Conciliazione mentre piazza Pia risulta radicalmente trasforma-
ta. Ogni piazza era caratterizzata dalla presenza di una fontana.
L’analisi delle istanze inerenti le tre piazze inizia con lo studio di piazza Ru-
sticucci, per proseguire con piazza Pia e terminare con la descrizione di ciò
che avviene in piazza Scossacavalli; quest’ultima è oggetto di un approfon-
dimento provvisto anche di una dettagliata ricostruzione iconografica.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 71
per una permuta di due fondi tra il Comune ed alcuni proprietari privati125 al
termine dell’Ottocento.
Solamente con l’indagine del carteggio dell’‘Ispettorato Edilizio’ si possono
desumere alcune caratteristiche delle trasformazioni del luogo. Le doman-
de che riguardano la piazza fanno riferimento ad un intervallo di tempo ben
definito tra gli anni Novanta dell’Ottocento ed il 1927.
Le istanze ottocentesche riguardano perlopiù licenze per l’apertura o il
ridimensionamento di porte o finestre in edifici preesistenti e consolidati
nel tessuto, si annoverano pertanto l’apertura di una feritoia126, quella di
quattro porte su di un prospetto127, per un vano di finestra128 e la riduzione
di un vano da porta a finestra129.
Nel primo decennio del Novecento sono sempre le facciate degli edifici ad
essere interessate dalle modifiche. Si prosegue con l’intensificazione o la
riduzione delle aperture130, alle quali si sommano lavori di restauro131, o la
costruzione di un tratto di muro132. Infine si registra la richiesta di licenza
per lavori di restauro e sopraelevazione di un edificio133 nel 1927 a pochi
anni dai grandi sventramenti mussoliniani che interessano anche la piazza;
dunque l’istanza diviene singolare poiché testimonia come ancora, quasi al
termine del secondo ventennio del Novecento, i proprietari di edifici nella
Spina ampliavano i loro beni ignari di cosa sarebbe avvenuto nel decennio
successivo.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 72
del nuovo palazzo, avente tre prospetti: uno in piazza Pia ove si trova la
fontana, il secondo in Borgo Nuovo, il terzo in Borgo Vecchio”138.
Dopo l’Unità d’Italia possiamo suddividere le domande in due periodi
cronologici diversi. Dal 1876 al 1897 (con richieste appartenenti al ‘Titolo 54’
postunitario ad eccezione di un’unica istanza del 1889 spettante all’‘Ispet-
torato Edilizio’) e dal 1901 al 1929.
Negli anni in cui si registra il maggiore fermento nelle trasformazioni edili-
zie della Spina, che, come già stato rilevato, si collocano nell’ultimo venten-
nio dell’Ottocento, le pratiche presentate dai proprietari hanno caratteri
diversi fra loro. Si inizia nel 1876 con un’intimazione da parte del Sindaco
ad un proprietario ad eseguire lavori di restauro139, per poi proseguire con
una “modifica e sopraelevazione di edificio”140 negli anni 1886-1890; queste
istanze hanno un certo rilievo poiché interessano il palazzo di Pio Persi-
chetti (progettato dell’architetto Luigi Poletti) che costituiva l’elemento di
testata della Spina prospiciente piazza Pia. La richiesta141, presentata dagli
architetti Filippo Alibrandi ed Ettore Genuini, comprende il progetto (peral-
tro respinto) per la facciata142 principale, declinato in tre varianti.
Infine si citano due interessantissime pratiche circa i “lavori di costruzione
del ponte in ferro a due navate fra il Corso Vittorio Emanuele e la piazza
Pia”143 tra il 1895 ed il 1897 alle quali fece seguito, quasi vent’anni dopo, nel
1914, una istanza per la “demolizione del ponte in ferro a piazza Pia”144.
Nel primo ventennio del Novecento le domande di licenza denotano la
caratteristica di essere di entità modesta. Riguardano perlopiù piccoli
interventi come ad esempio la “costruzione di una tettoia”145, “l’apertura di
un vano in un muro”146, la “demolizione di gradini e riselciatura”147, lo “spo-
stamento di una porta”148, la “copertura di un cortile”149 e di una terrazza”150,
“l’abbattimento di una recinzione”151. Una sola istanza riguarda opere di
entità più rilevante ed è costituita dalla richiesta di licenza edilizia per una
“sopraelevazione di un edificio”152 del 1921. L’istanza decisamente più sin-
golare è la “comunicazione dell’architetto Attilio Spaccarelli in merito alla
sistemazione stradale” tra piazza Pia e vicolo del Villano153 nel 1929, proprio
a ridosso delle imminenti demolizioni promosse da Mussolini154.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 73
4.3 Il caso singolare di piazza Scossacavalli
Il caso di piazza Scossacavalli è stato preso come modello di rappresenta-
zione delle trasformazioni spaziali dovute agli interventi sull’edilizia nell’a-
rea della Spina. Tra le molteplici motivazioni della scelta di questa piazza,
in luogo delle piazze Rusticucci e Pia, vi è la maggiore definizione dello
spazio urbano.
La piazza, delimitata su quattro lati, era peraltro l’unica delle tre esistenti
a non essere subordinata ad emergenze architettoniche di grande rilievo
come il Colonnato e la basilica di San Pietro per piazza Rusticucci o Castel
Sant’Angelo per piazza Pia. Inoltre piazza Scossacavalli presentava un tes-
suto ‘antico’ con edifici stratificati, contrariamente alle facciate degli edifici
che componevano piazza Pia, progettate da pochi anni.
Ancora, le istanze di licenza edilizia presentate, sia per il tipo di intervento
richiesto e poi realizzato, sia per il periodo storico interessato, rendono la
piazza emblematica degli accadimenti ottocenteschi sul patrimonio im-
mobiliare nell’area della Spina. Di piazza Scossacavalli si è eseguita una
modellazione tridimensionale riferita a due specifiche fasi temporali prima
dello sventramento mussoliniano.
L’indagine condotta, preparatoria ed indispensabile alla scientificità della
ricostruzione, ha permesso di evidenziare alcune peculiarità dei cambia-
menti nella piazza che coinvolgono non solo i singoli edifici, ma anche la
dimensione spaziale.
Il fondo del ‘Titolo 54’ preunitario contiene due istanze del 1867-1869, che
interessano entrambe un unico edificio dove si interviene significativa-
mente con il “restauro e la sopraelevazione del fabbricato”155. E’ il primo
intervento di questo tipo che si effettua nella piazza, a cui faranno subito
seguito un’altra sopraelevazione nel 1873156, e la licenza di restauro di un
edificio nel 1876157, a conferma dell’impulso edificatorio in atto in questi
anni nella capitale. Tra il 1873 ed il 1880 le istanze appartengono al ‘Titolo
54’ postunitario e a parte la sopraelevazione appena citata le altre richieste
riguardano tutte intimazioni da parte dell’Amministrazione Capitolina ad
eseguire lavori di restauro.
Del 1873 è l’ingiunzione “a porre in opera grondaie e a ripulire il prospetto
di un edificio”158, del 1876 la disposizione ad “eseguire lavori di restauro
in una chiesa”159, alla quale seguirà la domanda di licenza di “restauro del
basamento dei pilastri della chiesa di San Giacomo”160; sempre dello stesso
anno è la richiesta di licenza, inoltrata dall’architetto Martinucci Vincenzo,
per il “restauro dell’Ospizio dei Convertendi”161.
Nel Novecento le istanze (tutte comprese nel fondo dell’‘Ispettorato Edili-
zio’) interessano le emergenze architettoniche e non l’edilizia di base. E’ del
1903 la “richiesta di licenza per l’esecuzione di lavori di completamento e
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 74
restauro di palazzo Torlonia”162, del 1917 “l’apertura di un vano di porta”163
sempre nello stesso palazzo, mentre è del 1925 la domanda per “lavori di
restauro al palazzo del Principe”164. Infine è del 1927 la pratica edilizia per
una “riduzione a porta di un vano di finestra” nell’Ospizio Apostolico dei
Convertendi165.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 75
ai civici 61-63, e le trasformazioni che interessano alcuni edifici negli anni
Settanta dell’Ottocento171.
La seconda ricostruzione rappresenta la situazione volumetrica della piazza
di poco successiva all’anno 1886, ossia nel periodo in cui si colloca l’ulti-
ma istanza, riguardante la realizzazione di un edificio ad essa adiacente
e visibile dall’interno della piazza stessa. La domanda di licenza edilizia è
a nome del Sig.re Spinedi172 per la “modifica e la sopraelevazione di edifi-
cio” tra Borgo Nuovo, vicolo dell’Inferriata, Borgo Sant’Angelo e vicolo del
Campanile.
La prima istanza ad essere analizzata è la “casa Moscucci”173. Il progetto
scaturisce dalla fusione di due case a schiera; di esse, quella d’angolo su
Borgo Nuovo è ad un unico piano e l’altra, adiacente a quest’ultima e alla
chiesa di San Giacomo, ne ha due. Da questa fusione ne deriva un edificio di
due piani più mezzanino. Ancora, in luogo del tetto vi è una copertura a ter-
razza con la ringhiera in ferro intervallata da pilastrini in muratura, tipica
dell’edilizia romana ottocentesca.
La casa Moscucci è emblematica delle trasformazioni di quegli anni. Mentre
dapprima contava otto finestre, tutte differenti fra loro, e nessuna apertura
al piano terreno rivolta alla piazza, successivamente il progetto disegna
invece ben tredici finestre e due ingressi sulla piazza, con aperture regolari
e in asse, uso di marcapiani, marcadavanzali, cornici e modanature.
Di diversa entità è la trasformazione dell’edificio di proprietà della Sig.ra
Veronica Hamerani174. Si tratta di un fabbricato a tre piani con un’alternan-
za di aperture al piano terra ad archi di maggiore o minore ampiezza. Nel
prospetto dello stato ante operam è chiaramente visibile l’originaria divi-
sione del fabbricato in ben sette case a schiera, riconoscibili con sicurezza
nei vani di ingresso alle abitazioni e in quelli di maggiore ampiezza alle
botteghe, come nelle finestre disposte ai lati del prospetto con un pieno
al centro. Nella domanda di licenza, non solo è prevista la sopraelevazione
di un piano ma anche l’aumento in altezza di ogni piano. In questo edificio,
benché le aperture possedessero già una loro regolarità più accentuata di
quanto si potesse riscontrare in tanti altri esempi, l’istanza di licenza pre-
vede l’ulteriore normalizzazione delle finestre. Al piano terra, in luogo degli
ingressi ad arco, il progetto presenta porte intervallate a finestre. Al fine di
rendere uniforme il prospetto, le finestre non sono più posizionate ai lati
delle stanze interne, ma hanno un medesimo passo stabilito. Purtroppo,
per mancanza di spazio per i condizionamenti imposti dalla distribuzione
interna, le finestre si mantengono in numero pari di quattordici, non per-
mettendo con ciò la definizione di un asse di simmetria e la collocazione
dell’ingresso al centro della facciata. I piani dell’edificio sono gerarchizzati:
primo e secondo di maggiore importanza, evidenziata anche dalla presenza
di cornici maggiormente aggettanti alle finestre; un quarto piano con fine-
stre della stessa ampiezza delle precedenti ma senza cornici aggettanti ed
un ultimo piano con finestre di minore altezza.
Del 1876 è l’interessante richiesta di licenza presentata dall’architetto
Augusto Carnevali, concernente palazzo Giraud per una “sopraelevazione e
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 76
restauro di edificio”175. Anche in questo caso, come per l’edificio precedente,
tre case a schiera vengono unificate in un unico palazzo ma è bene notare
che in questo caso si compie uno sforzo ulteriore andando a realizzare cin-
que finestre in luogo delle sei iniziali con un asse di simmetria nel prospet-
to che consente la disposizione dell’ingresso al centro della facciata ed un
maggior decoro nell’utilizzo dell’elemento bugnato basamentale.
Mentre avvengono questi cambiamenti, gli altri edifici della piazza, come
l’Ospizio dei Convertendi, il palazzo dei Penitenzieri e la Chiesa, subiscono
degli interventi di restauro poco invasivi, rimanendo pressoché invariati.
L’ultimo caso ad essere analizzato è l’istanza che riguarda ‘casa Spinedi’176:
intervento piuttosto ampio e significativo sia nelle dimensioni che coinvol-
gono pianta ed alzato, sia per l’incisiva trasformazione del prospetto su
Borgo Nuovo, tangente alla piazza. Il fabbricato occupa un intero isolato
ed il prospetto viene sopraelevato ed uniformato. Il prospetto muta sen-
sibilmente passando da un profilo, definito da una serie di case a schiera
(ad uno o due piani più le soffitte), ad un prospetto continuo ed uniforme
di un unico palazzo (di ben cinque piani). L’edificio, dopo la trasformazione,
risultava tra i più alti della Spina; si ricorda in proposito che in tutta l’area,
dopo l’avvento di Roma capitale del nuovo Regno, gli edifici sono in genere
di quattro piani.
In conclusione è interessante notare come in poco meno di un decennio
(1867-1886) la piazza assuma connotati definitivi: quegli stessi connotati an-
cora presenti negli anni Trenta del Novecento, alla vigilia della demolizione
di quattro dei suoi sei edifici177; saranno distrutti i due fabbricati apparte-
nenti ai lati occidentale ed orientale della piazza all’interno della Spina ed
i già citati palazzo Hamerani e palazzo Spinedi per l’allargamento e la rego-
larizzazione del tracciato di via della Conciliazione178. Nel 1886 la trasforma-
zione degli edifici e conseguentemente della piazza si può dire compiuta.
In questo tipo di operazione non si demolisce e ricostruisce ma si sfrutta
tutto ciò che si può ottenere dall’esistente, tramite ampliamenti e soprae-
levazioni. Le finalità estetiche dell’intervento emergono prepotentemente
nella regolarizzazione dei prospetti, delle aperture (siano esse porte o
finestre), nella ricerca della simmetria e dell’assialità delle bucature; questa
stessa regolarizzazione si ottiene spazialmente dove le altezze sono ogget-
to di livellamento e meglio delimitano la forma della piazza.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 77
Piazza Scossacavalli. Tavole di ricostruzione tridimensionale
(1867-1886 circa)
Ricostruzione n. 1a – Veduta sud-est della piazza, da via di Borgo Nuovo, 1867-1869.
La ricostruzione volumetrica evidenzia il lato orientale della piazza composto da ‘casa Moscuc-
ci’ (sulla sinistra) e dalla chiesa di San Giacomo a Scossacavalli al suo fianco; a meridione, il
‘palazzo della Rovere poi dei Penitenzieri’, (sulla destra). Il centro della piazza era occupato dalla
fontana realizzata da Carlo Maderno, attualmente posizionata in piazza S. Andrea della Valle. E’
stato possibile datare con certezza scientifica la ricostruzione, poiché ‘casa Moscucci’ è oggetto
di istanza di ‘restauro e sopraelevazione di edificio’ nel Titolo 54 preunitario, (cfr. scheda n. 14).
Ricostruzione n. 1b – Veduta sud-est della piazza, da via di Borgo Nuovo, 1886 circa.
La ‘casa Moscucci’ (scheda n. 14), è emblematica delle trasformazioni degli anni Settanta dell’Ot-
tocento, in cui la fusione di due schiere, la sopraelevazione di un piano e la trasformazione del
tetto a spioventi in una terrazza, dà luogo ad un ‘palazzetto’ i cui prospetti simmetrici, con aper-
ture regolari e con modanature, concedono un’immagine di grande decoro. Si evidenzia come la
regolarizzazione delle altezze degli edifici normalizzi l’immagine dello spazio e dei profili della
piazza attenuando l’affiorare delle emergenze architettoniche dal tessuto edilizio.
In entrambe le ricostruzioni si sottolinea l’assenza della torre, posta al limite sud-est del ‘palaz-
zo dei Penitenzieri’, in quanto aggiunta dopo il 1937, e tuttora visibile nel prospetto del palazzo
(tra i pochi edifici a non essere stato demolito nel 1936).
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 79
Ricostruzione n. 2a – Veduta nord-est della piazza, da via di Borgo Vecchio, 1867-1869.
Il lato nord-est della piazza risulta costituito da ‘casa Hamerani’, ‘palazzo Castellesi poi
Giraud-Torlonia’ (scheda n. 29-67), ‘casa Moscucci’ (scheda n. 14) e la chiesa di San Giacomo.
Sempre su Borgo Nuovo, appena visibile tra ‘palazzo Giraud-Torlonia’ e ‘casa Moscucci’, vi è ‘casa
Spinedi’ (scheda n. 38-76).
‘Casa Hamerani’ (schede n. 20-58 e n. 25-63), è composta da sette case a schiera a due piani più
il piano del sottotetto mentre ‘casa Spinedi’ (scheda n. 38-76) è costituita da una serie di schiere
ad uno o due piani abitativi
Ricostruzione n. 2b – Veduta nord-est della piazza, da via di Borgo Vecchio, 1886 circa.
In questa veduta si sottolineano le trasformazioni di ‘casa Hamerani’ e ‘casa Spinedi’, oltre la già
citata ‘casa Moscucci’. Il primo edificio (a sinistra), è l’unione in un unico ‘palazzetto’ di edifici
a schiera. Il progetto prevede la sopraelevazione di un piano e l’aumento dell’altezza di ogni
livello abitativo (cfr. schede n. 20-58 e n. 25-63). Il prospetto di ‘casa Spinedi’ (appena visibile tra
‘palazzo Giraud-Torlonia’ e ‘casa Moscucci’) è ciò che emerge di un palazzo di ben cinque piani,
risultato, ancora una volta, della sopraelevazione e della regolarizzazione di una serie di edifici
a schiera. Dopo la trasformazione, il fabbricato risulterà tra i più alti della Spina, (cfr. scheda n.
38-76).
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 80
Ricostruzione n. 3a – Veduta nord-ovest della piazza, da via di Borgo Vecchio, 1867-1869.
Da questo punto di vista è ben visibile la serie di edifici di tipologia a schiera di ‘casa Hamerani’
su Borgo Nuovo, tra ‘l’Ospizio dei Convertendi’ e ‘palazzo Giraud-Torlonia’. Le schiere, a due piani
abitativi ai quali si aggiunge il piano sotto il tetto a spioventi, presentano a piano terra un’alter-
nanza di aperture di altezze e forme differenti, (cfr. schede n. 20-58 e n. 25-63).
Ricostruzione n. 3b – Veduta nord-ovest della piazza, da via di Borgo Vecchio, 1886 circa.
‘Casa Hamerani’ dopo le trasformazioni richieste tramite le istanze di “sopraelevazione e re-
stauro” al Comune Moderno postunitario del 1872 e del 1873, (cfr. le schede n. 20-58 e n. 25-63).
L’edificio assume l’aspetto di un unico fabbricato tramite la regolarizzazione delle aperture (am-
pliate e ritmate con cadenza costante), l’uso di modanature e, a piano terra, l’impiego di ingressi
intervallati a finestre.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 81
5. Il restauro degli edifici imposto dallo Stato
Pontificio e dal Comune Moderno
Durante il 1848 e per tutta la durata del lungo pontificato di Pio IX, le
istanze di restauro degli edifici sono sempre legate all’iniziativa dei privati
poiché subordinate a trasformazioni maggiori, quelle che comportano ‘l’am-
pliamento o la sopraelevazione’ di uno o più edifici. Nei fatti si restaurava
la facciata di un edificio nel momento in cui si otteneva la licenza edilizia
per costruire, ricostruire, ampliare o sopraelevare un fabbricato.
Costituisce un’eccezione un’unica pratica contenuta nel ‘Titolo 54’ preuni-
tario concernente invece alcune “norme sui restauri dei prospetti di case”
poste nella via di Borgo Nuovo179.
Differente invece il caso di alcune intimazioni “ad eseguire lavori di restau-
ro sugli edifici” contenute nel ‘Titolo 54’ postunitario e facente capo all’Am-
ministrazione Capitolina. Nelle pratiche, a nome del Sindaco, il restauro
degli edifici viene intimato; i casi più frequenti si ritrovano in documenti
relativi a Borgo Santo Spirito180 e quasi tutti circa l’Ospedale di Santo Spirito
in Sassia181. Gli anni interessati da queste procedure vanno dal 1872182 al
1876, non a caso dopo che Roma diviene capitale d’Italia. Le uniche intima-
zioni che non riguardano Borgo Santo Spirito si riferiscono invece a Borgo
Nuovo183 e a Piazza Scossacavalli184 dove il Sindaco intima all’Arciconfrater-
nita di San Giacomo di “eseguire lavori di restauro” della chiesa omonima.
179. Scheda n. 2; 22 aprile 1848 - 15 maggio 1848, “Norme sui restauri dei prospetti di case
poste nella via di Borgo Nuovo, da estendersi agli altri fabbricati della città (6 maggio 1826)”.
180. Scheda n. 72-110.
181. Schede n. 69-107; n. 72-110 e n. 79-117.
182. Scheda n. 23-61.
183. Schede n. 30-68 e n. 35-73.
184. Scheda n. 51-89.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 83
Nel fondo dell’Ispettorato Edilizio le intimazioni da parte del Comune Mo-
derno presentano caratteristiche diverse. Innanzi tutto il periodo interessa-
to è quello che va dal 1913 al 1924, con le pratiche che si intensificano tra il
1920-1922. Le intimazioni riguardano i temi: “restauro e consolidamento”185,
“ripulitura di prospetti”186 , intimazione di “demolizione di fabbricato”187,
obbligo di “lavori ai solai”188, intimazioni per “lavori di riparazione”189 ed in
ultimo “lavori di ristrutturazione”190.
I luoghi maggiormente interessati sono: Borgo Nuovo, con il maggior nume-
ro di intimazioni, vicolo del Campanile e vicolo Dritto.
Lavori di restauro ai fabbricati, non intimati dalla municipalità ma su
iniziativa di privati, si susseguono per tutti gli anni 1910-30 con un’inten-
sificazione, come per le intimazioni, intorno agli anni Venti ed andando ad
interessare prevalentemente i quattro tracciati viari principali; il maggior
numero di interventi si registra nell’area a nord, ossia in Borgo Nuovo e
Borgo Sant’Angelo.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 84
6. Ante e post operam: rapporto nelle istanze
tra patrimonio esistente e propositi progettuali
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 87
convenienza nell’ottenere un nuovo edificio che abbia l’aspetto di un ‘pa-
lazzetto’ dai caratteri uniformi, abbandonando la semplice facciata, a volte
povera ed irregolare, delle originarie case a schiera. Così facendo, nella
fusione di due case di quest’ultimo tipo, si regolarizza il prospetto anche
per ottenere un’immagine omogenea dall’unione di due edifici differenti. Vi
sono due modi di operare e procedere: un primo caso in cui nella facciata
viene evidenziato un asse di simmetria, che gerarchizza anche l’ingres-
so all’edificio (per cui il fronte ha centralmente una finestra e le aperture
sono conseguentemente in numero dispari); un secondo caso in cui nella
regolarizzazione del prospetto lo spazio centrale è costituito da un pieno e
non da una finestra, di modo che la nuova facciata conservi la precedente
organizzazione seriale.
La regolarizzazione dell’edificio si esplicita grazie alla chiara tessitura delle
aperture che impongono alla facciata un inequivocabile allineamento verti-
cale dal piano terra fino al cornicione dell’ultimo piano.
Una nuova facciata tipo è così composta: a piano terra il fronte continuo è
forato da aperture regolari con uso differenziato tra ingressi agli edifici ed
accessi alle botteghe (a volte di maggiori dimensioni). In alcuni casi que-
sta successione si legge nella forma delle aperture con un’alternanza tra
architravi ed archi. Superiormente, le finestre sono in asse con le aperture
sottostanti, in genere di forma rettangolare, terminano talvolta ad arco.
Nel caso in cui il numero dei piani sia il medesimo dello stato di fatto, il
nuovo edificio risulta comunque più alto, avendo aumentato l’altezza dei
singoli piani.
Nelle istanze di sopraelevazione il tetto è sostituito, in tutto o in parte, da
terrazze a coronamento dell’edificio.
I caratteri dell’edilizia assumono connotati omogenei. I vani di porte e fine-
stre si ampliano con dimensioni decisamente maggiori rispetto alle prece-
denti; i prospetti sono abbelliti da elementi dalla duplice funzione decora-
tiva e funzionale quali marcapiani, marcadavanzali e cantonali, che permet-
tono la lettura dell’edificio come sistema unitario. La finitura della facciata
è perlopiù ad intonaco con inserti in bugnato negli edifici più rilevanti.
L’ultimo piano è a volte arretrato193 rispetto alle restanti parti delle facciate.
Le terrazze sono delimitate da balaustre terminali con elementi in traverti-
no modanati o con un’alternanza di ringhiere in ferro e muretti pieni in mat-
toni, intonacati. Qualora permangano, i tetti sono costituiti da un’orditura
di elementi a coppi ed embrici, come nella migliore tradizione romana.
In conclusione, dai documenti iconografici contenuti nelle istanze di licenza
edilizia e dal confronto dello stato ante operam con i disegni di progetto
(progetti prevalentemente realizzati) emerge chiaramente un aspetto: l’o-
mogeneità del linguaggio architettonico utilizzato nelle facciate, dove le de-
corazioni e l’ornato, grazie anche ad una medesima tipologia edilizia, sono
pressoché costanti, nonostante la fioritura di nuovi modi espressivi che si
manifesta nell’edilizia romana fin dai primi anni del nuovo secolo; quindi i
disegni di progetto denotano quasi tutti un gusto quasi sempre ottocente-
sco ad eccezione del progetto di “casa Stocker”194 , dove l’autore, Raffaele
Pietrostefani, inserisce stilemi Liberty sia nelle cornici e negli infissi delle
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 88
finestre, che nella presentazione del disegno e nella forma della scrittura,
ma è un caso isolato.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 89
Falsarelli-Interlenghi”210 . Negli edifici della Spina l’uso di elementi decorati-
vi, quali il bugnato ed i cantonali, aumenta sensibilmente dopo il 1870.
Gli infissi utilizzati per le finestre, in legno e sempre a due ante, sono a vol-
te tripartiti211 in altezza.
Nelle licenze che prevedono la sostituzione del tetto con una terrazza, la
balaustra può essere realizzata con elementi lapidei o in ferro; in quest’ul-
timo caso è adottato il tipico motivo romano basato su due barre metal-
liche incrociate in diagonale, inscritte in una cornice metallica quadrata,
intervallata da pilastrini o elementi pieni in muratura. Ne sono degli esem-
pi: “casa Moscucci”212, “casa del barone di Collalto”213, “casa Raselli”214, “casa
Frontoni”215, “casa Menghini”216, “casa del marchese Astorre Antaldi”217, “casa
Serafini”218 e “casa Santini”219.
Un unico disegno di una certa qualità grafica e progettuale vede la finitura
della facciata realizzata con un motivo a laterizi a faccia vista220.
Gli edifici ammodernati, ma di una certa rilevanza, presentano i cantonali
bugnati come riscontrabile nell’ “Ospizio dei Convertendi”221, in “casa Fron-
toni”222 , in “casa Biamonti”223, in “casa Ghione”224 e “casa Santini”225 , o a fa-
sce, come in “casa Spinedi”226 , che gode della particolarità di essere anche
graffita. Come nella tradizione dell’edilizia romana di quegli anni, bugnato e
cantonali sono spesso compresenti.
Di grande rilievo i progetti per gli edifici di fondale a piazza Pia227 con faccia-
te munite di timpano, bugnato, paraste di ordine corinzio e statue a corona-
mento del timpano.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 90
edifici diruti sono rappresentati con pochi tratti nella parte dei prospetti
che evidenzia lo stato ante operam229; frequentemente non forniscono molti
dettagli e le aperture non presentano infissi risultando tracciate a ‘filo di
ferro’.
Di seguito una casistica di progetti posti in evidenza per alcune peculiarità
riscontrate.
Nel ‘Titolo 54’ preunitario si evidenzia il progetto per la “casa dei Fratelli
Raspis”230 per la qualità grafica, la precisione e la particolare attenzione
dedicata al trattamento grafico della facciata acquarellata, in cui spiccano
numerosi dettagli e raffinate ombreggiature. Non a caso se ne conosce il
progettista, l’architetto Virginio Vespignani.
Molto interessante per la cura del prospetto è anche il disegno per “casa
Mascetti”231. In questo caso il restauro dà luogo ad una profonda trasforma-
zione dell’edificio che comporta il passaggio da una facciata scarna ad una
con molteplici elementi decorativi, ben proporzionati, con uso di bugnato,
cantonali, balaustre, cornici e decorazioni importanti e articolate.
Di tutt’altro genere l’esempio della “casa dei Fratelli Vanni”232 , dove l’autore
tratta la facciata a ‘filo di ferro’ ma, tramite l’espediente dell’utilizzo di due
diversi colori del tratto a china, riesce ad evidenziare in un unico disegno
sia le sopraelevazioni che tutte le altre trasformazioni.
Interessante è l’episodio in cui il progettista riprende alcuni elementi deco-
rativi di un edificio, già presenti nello stato ante operam, e li reinterpreta
nel nuovo progetto; è l’esempio di “casa Moscucci”233 dove le aperture a pia-
no terra recuperano l’elemento ad arco a tutto sesto delle porte di uno dei
due edifici fusi insieme, per l’esattezza l’edificio sulla destra del disegno,
non a caso quello di maggior pregio, meglio conservato e decorato.
Particolare attenzione merita il progetto di “casa Rossignoli”234 , in cui
tutte le finestre presentano una cornice superiore a protezione dell’infisso
sottostante, ad eccezione del terzo piano dove la presenza dell’elemento di
coronamento svolge la medesima funzione della cornice, pertanto omessa.
Esempi invece di prospetti che utilizzano la simmetria sono quelli di “casa
Carnevali”235 , dove fondendo tre case a schiera in un unico edificio, si
perviene alla definizione di una facciata in cui in luogo delle originarie sei
finestre ne abbiamo cinque, con quella dispari in asse, anche per la diversa
distribuzione degli ambienti interni, oltre che per la simmetria del pro-
spetto che offre l’idea del ‘palazzetto’ con l’asse di demarcazione centrale.
Analogo discorso per la “casa dei Fratelli Alessandrini”236.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 91
7. Dalle stalle agli studi fotografici: le istanze
per destinazioni d’uso non residenziali
Per quanto riguarda le istanze relative ad usi differenti da quelli civici o che
implichino lavori in edifici non residenziali, le domande iniziano ad essere
redatte da parte di privati negli anni Ottanta dell’Ottocento e quindi sono
comprese nel ‘Titolo 54’ postunitario e nel fondo ‘Ispettorato Edilizio’. Gli
oggetti delle domande sono tra i più vari ma le attività sono collocate sui
tracciati viari principali o sulle piazze. Solo un ‘fienile o granaio’237 è presen-
te nella Spina, diversamente dal resto di Borgo, proprio per la destinazione
d’uso in maggior misura commerciale del luogo denunciata dalla presenza
di botteghe lungo le strade preminenti.
Si avvia l’indagine con la rara ed insolita istanza del 1874 in Borgo Sant’An-
gelo per una licenza di “costruzione di un teatrino per marionette”238. E’ del
1888 la domanda di “apertura di un mercato di generi alimentari”239 tra Bor-
go Nuovo, vicolo dell’Inferriata, Borgo Sant’Angelo e vicolo del Campanile.
E’ inoltre singolare la richiesta da parte di un fotografo, nel 1892 in piazza
Rusticucci, per “costruire locali nel cortile uso studio fotografico”240 con un
evidente intento espansionistico della promettente attività.
Si vuole poi evidenziare una richiesta del tutto particolare, pur riguardan-
do solo in parte l’ambito della Spina, nel ricordare l’istanza di licenza per
la “costruzione di uno sferisterio in legno”241 nel 1900, tra via delle Fosse di
Castello e l’area che diventerà di via Crescenzio e piazza Cavour.
237. Schede n. 238-383 e n. 86-231. Due granai erano presenti nel rione nel 1856, cfr. la scheda
n. 8.
238. Scheda n. 7-45.
239. Scheda n. 40-78.
240. Scheda n. 12-50, cfr. anche la scheda n. 288-433.
241. Scheda n. 280-425.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 93
A conferma del carattere promiscuo e disomogeneo delle destinazioni d’uso
del patrimonio immobiliare della Spina, valgono soprattutto due istanze:
anzitutto quella inerente vicolo del Colonnato, dove ancora nel 1908 si chie-
de di eseguire dei lavori al fine della “sistemazione di un locale terreno da
adibire ad uso stalla”242, poi quella del 1909 inerente Borgo Nuovo dove si
richiede la “copertura di un locale da adibire ad uso deposito di legno fieno
e paglia”243.
Domande per licenze di lavori concernenti attività ad uso prevalentemente
commerciale si hanno all’inizio del secondo decennio del Novecento tutte
in Borgo Nuovo, ma da parte di proprietari diversi e che riguardano immo-
bili differenti. Del 1911 è la richiesta per l’esecuzione di lavori “di restauro
esterni ad un negozio di liquoreria”244, mentre le altre tre istanze riguardano
la licenza per la “costruzione di un forno245” e per la “demolizione e rico-
struzione di un forno”246 entrambe del 1911; infine si registra la domanda di
licenza per “la demolizione di un forno e la ricostruzione di un altro”247 nel
1912.
Due sono le istanze per piazza Pia: il certificato di nulla osta per “l’apertura
di una porta nel muro di cinta del terreno attiguo a Castel Sant’Angelo, ne-
cessaria per la costruzione di un padiglione fotografico in piazza Pia”248 nel
1908, e la domanda di licenza per lavori di “apertura vano finestra ad uso
vetrina di esposizione”249 nel 1924.
Infine, per la casistica di edifici destinati a pubblica utilità e a fabbricati
produttivi si annoverano alcune istanze circa scuole, una caserma e dei
capannoni per la produzione di vari generi. Le istanze relative alle scuole
coinvolgono l’area di Borgo S. Spirito e riguardano dei “lavori eseguiti nella
scuola maschile”250, la “riduzione di una parte del Palazzo Moroni a scuola
femminile”251 e dei “lavori di trasformazione di due soffitte in una scuola
comunale maschile in aule scolastiche”252 con relativa apertura di finestre.
Due istanze appartengono al fondo dell’‘Ispettorato Edilizio’, richieste dal
Genio Militare nel 1892, per “lavori di apertura di un vano di porta”253 e per
“restauri interni”254 da eseguire nella Caserma Traspontina situata tra il
vicolo omonimo e Borgo Sant’Angelo.
Si conclude citando le istanze per gli impianti produttivi, tutti situati in
Borgo Sant’Angelo. Due sono le richieste per la “costruzione di capannoni”
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 94
rispettivamente del 1871255 (su di un’area sterrata) e del 1912256 (tra Borgo
Sant’Angelo, vicolo della Traspontina e vicolo del Villano). Del 1890 è l’ultima
istanza per la “costruzione di un capannone da adibire a fabbrica di sapo-
ne”257 (tra vicolo del Colonnato e vicolo del Farinone).
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 95
8. Conclusioni
258. Per la ricostruzione parziale dell’andamento delle mura della Civitas Leoniana cfr. Giada
Lepri, L’urbanistica, cit., pp. 49-74, figg. 26, 32, 33, 34, 38 ed in particolare fig. 42.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 97
Borgo Vecchio era la zona più residenziale, sempre con botteghe, ma più
dimessa.
Borgo Santo Spirito, infine, presentava un’accezione nondimeno pubblica,
ma con edifici al servizio della comunità come scuole, ospedali ed edifici
religiosi.
Le tre piazze (Rusticucci, Scossacavalli e Pia) si collocavano al centro delle
tre fasce della Spina (da ovest ad est) ed avevano ognuna una funzione
specifica. Piazza Rusticucci costituiva il tramite tra le monumentalità della
Basilica e del Colonnato con il fitto tessuto medievale della Spina; piazza
Scossacavalli rappresentava una pausa nel centro geometrico, con una
destinazione iniziale di stoccaggio per i mattoni delle vicine fornaci; infine,
piazza Pia, aperta in direzione dell’imponente Castel Sant’Angelo, era il
perno, il cardine tra la città e Borgo.
Le destinazioni d’uso presenti nella Spina sono tra le più varie. Tra gli
esempi più significativi si citano: le stalle (nell’area a nord-ovest, neanche
troppo defilata, quale vicolo del Colonnato); i capannoni ‘industriali’ (tra cui
uno destinato alla produzione di sapone) situati in Borgo Sant’Angelo; edifi-
ci destinati a caserme, oppure a scuole ed ospedali, in Borgo Santo Spirito;
le botteghe e le varie attività commerciali, tutte collocate tra Borgo Nuo-
vo e Borgo Vecchio (con una preponderanza per la loro localizzazione sul
primo tracciato viario). Altri usi riscontrati sono la presenza di un mercato
alimentare, botteghe (sempre alimentari), forni e liquoreria. Interessanti
sono gli studi fotografici, inseriti in parte nelle corti degli edifici, decisa-
mente ben collocati in quest’area dall’ambivalente carattere religioso e
turistico. Tutte queste attività, in particolare quelle alimentari, si collocava-
no su Borgo Nuovo.
Da queste riflessioni sulle istanze emerge il carattere totalmente eteroge-
neo della Spina259; questo aspetto ha antiche radici poiché insito da sempre
in questa area delimitata con chiarezza, in cui la separazione geografica
(per mezzo del fiume) e politica dalla città hanno portato la zona ad essere
in larga parte autosufficiente. Pertanto la connotazione ibrida del patrimo-
nio immobiliare, edilizio e non, è scomparsa insieme agli edifici.
Aree degradate
Dalle istanze e dalle intimazioni ai restauri si evincono le aree in cui l’e-
dilizia appare maggiormente degradata. I tracciati viari interessati dalla
presenza di ‘case dirute’, sulle quali operare dei restauri, mutano a seconda
del periodo temporale.
In Borgo Nuovo (tra il 1848 ed il 1870), si riscontra un buon numero di edifici
in avanzato stato di degrado. Gli edifici diruti verranno sempre restaurati
su iniziativa di privati e non per volontà dell’amministrazione dello Stato
Pontificio che non solo non prevede un progetto unitario di riqualificazione
urbana ma non si cura del degrado di alcune zone della Spina causato dalla
presenza di edifici fatiscenti.
Quando Roma diviene capitale gran parte dei restauri agli edifici diru-
ti avvengono in Borgo Nuovo dove si legge un grande fermento con la
259. Già evidenziato per l’intero rione Borgo da Gianfranco Spagnesi, Edilizia, cit., pp. 9-23,
367-380, Schede pp. 25-47.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 98
ristrutturazione di fabbricati dell’area più pubblica ed interessata dal
transito di persone e pellegrini. E’ coinvolta in questo periodo anche piazza
Scossacavalli con il restauro della chiesa di S. Giacomo.
Oltre queste zone l’attenzione ai restauri, con le intimazioni da parte
dell’Amministrazione Capitolina, si sposta su Borgo Santo Spirito ed in
particolare sull’edificio dell’Ospedale che abbisogna di urgenti restauri e
di manutenzione straordinaria; una particolare concentrazione di interesse
per questo tipo di interventi si riscontra negli anni subito successivi alla
proclamazione di Roma come capitale d’Italia (1872-76). Le aree dei quattro
tracciati viari principali sono ancora interessate da restauri tra il 1913 ed il
1924, con un’intensificazione tra il 1920-22, coinvolgendo soprattutto le zone
a nord di Borgo Nuovo e di Borgo S. Angelo.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 99
ti le une dalle altre anche in considerazione del luogo su cui si attestavano;
nonostante l’area contasse la presenza di alcuni palazzi gentilizi, la maggior
parte delle abitazioni erano destinate ad un ceto popolare.
L’edilizia preponderante era dunque composta da case adiacenti l’una all’al-
tra ma autonome, e monofamiliari. Gli edifici erano ancora quelli originari,
ad uno o due piani, dove solo per i fabbricati prospicienti sui tracciati viari
principali il numero dei piani saliva a tre262.
Una casa tipo era così costituita: piano terra con ingresso indipendente al
quale si affiancava l’apertura, ove presente e di maggiori dimensioni, della
bottega. Il piano o i piani superiori erano destinati ad un uso residenziale.
Spesso nel caso di edifici a più piani abitativi l’ultimo presentava un’altezza
inferiore. Le finestre erano collocate ai lati del prospetto, lasciando un pie-
no al centro come da tipologia a schiera della tradizione romana. L’edificio
era coronato da un tetto a falde a coppi ed embrici che, nelle case d’angolo
(ma solo nelle soluzioni più mature), rigirava sul prospetto preminente.
Poche sono nella Spina le istanze di licenza edilizia per demolizioni e
ricostruzioni263: mentre si materializza l’esigenza, da parte dei proprietari
immobiliari, di ampliare le proprietà a fini economici (che la situazione sto-
rica non solo permette ma incentiva), si codifica un iter che si ripete quasi
uguale a se stesso in tutta l’area della Spina (ma questo processo si potreb-
be estendere tranquillamente all’intero rione Borgo e al resto della città). Il
modo di operare prevedeva l’ampliamento dell’edificio tramite sopraeleva-
zione (per sfruttare al meglio la proprietà) ed in misura minore attraverso
l’accorpamento di due o più edifici contigui (il caso che interessa tre o più
edifici è raramente presente nella Spina); ciò consentiva di ottenere un
edificio spesse volte con almeno il doppio del numero dei piani, operando
su una struttura preesistente.
Dagli edifici ad uno-due piani al massimo (di media) prima del 1870, si
ottengono caseggiati (calcolati sui fondi del ‘Titolo 54’) di tre-quattro piani
con due soli edifici a cinque piani264 al termine degli ampliamenti e delle
sopraelevazioni degli anni Settanta dell’Ottocento. Il maggior numero di
edifici a quattro piani era collocato sull’asse di Borgo Nuovo.
I progettisti non si limitano a sopraelevare l’edificio aggiungendo piani ma
ne aumentano la rispettiva altezza e questo è un dato interessante poiché
l’altezza diviene un requisito di qualità nell’edilizia di base.
Un’altra peculiarità è riscontrabile nella sostituzione di tetti con terrazze.
Senz’altro la motivazione non è da cercare in un problema amministrati-
vo legato, adesso diremmo, ad un aumento di cubatura non contemplato
da parte degli strumenti urbanistici e forse neanche legata ad un aggra-
vio economico per la realizzazione di un nuovo tetto (di cui si sarebbero
potuti recuperare parte dei materiali come il legname o le tegole dal tetto
sua loggia e qualche volta anche il suo pezzo di orto-giardino”, in Piero Tomei, L’architettura,
cit., pp. 265-277.
262. Cfr. ad esempio (ancora nel 1886), il prospetto su vicolo del Campanile con edifici a due
piani, mentre il profilo su Borgo Nuovo ha fabbricati a tre piani; Scheda n. 38-76.
263. Nel ‘Titolo 54’ preunitario si conta un’unica istanza, Scheda n. 9 e nel ‘Titolo 54’ postuni-
tario si contano quattro pratiche: Schede n. 10-48; n. 60-98; n. 58-96 (in vicolo dei Corridori e
Borgo Vecchio) e n. 13-51 (a vicolo del Villano). Nell’‘Ispettorato Edilizio’ ancora tre pratiche:
Schede n. 70-215; n. 90-235 e n. 30-175.
264. Scheda n. 38-76 e n. 103-141.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 100
precedente) rispetto ad un solaio piano di copertura. Azzarderei piutto-
sto l’ipotesi che sui tipi antichi a schiera si stesse diffondendo un nuovo
gusto, un mutato senso estetico, tutto ottocentesco, che non riguardava
solo l’ornamento, ma anche la propensione a possedere una terrazza dalla
quale affacciarsi e da utilizzare come stenditoio (in alcuni casi con annesso
lavatoio) in relazione all’affermarsi di nuovi modi di vita basati sulla rivalu-
tazione delle componenti igieniche della residenza.
Dai progetti contenuti nelle istanze si è inoltre osservata una regolarizza-
zione delle facciate, indispensabile ad esempio nel caso di fusione di due
edifici differenti, una certa attenzione per l’allineamento delle bucature
e per la maggiorazione delle dimensioni di queste ultime, il cui standard
aumenta sensibilmente. Spesso, in una casa d’angolo, l’ingresso all’edificio
viene spostato dal fronte di minore importanza al prospetto principale265,
prospiciente su un tracciato viario importante o una piazza.
Soluzioni elementari e ripetitive sono adottate negli ornamenti dei fab-
bricati. Nonostante sia indubbio un aumento dell’uso di decorazioni nel-
le facciate degli edifici con il duplice scopo di offrire maggiore ricchezza
ma soprattutto omogeneità e continuità formale al prospetto, l’ornato è
ottenuto prevalentemente con elementi quali cornici per le finestre, marca-
piani e marcadavanzali. Solo dopo il 1870, e unicamente in edifici di maggior
rilievo (ad esempio quelli nati dalla fusione di due o più unità), abbiamo
l’uso del bugnato, perlopiù isodomo, di elementi a fascia e cantonali. Gli
elementi decorativi sono tratti da quelli della tradizione romana utilizzati in
palazzi gentilizi già dal XVII secolo.
Lo stile ottocentesco per mezzo del quale i prospetti delle abitazioni
vengono adeguati al nuovo linguaggio architettonico permette all’edilizia
di questo periodo, spesso criticata, di raggiungere una coerenza formale.
E’ interessante riflettere circa la prerogativa dell’edilizia ottocentesca di
sistematizzare non solo le facciate degli edifici ma con esse anche i profili
della città.
Mentre l’edilizia di base, nell’intervallo temporale preso in considerazione,
si modifica sensibilmente, l’impianto ed i tracciati viari consolidati ormai da
tempo non sono quasi oggetto di trasformazioni266.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 101
di “otto casette” in Borgo Nuovo, per volontà dei fratelli Raspis267. Si prose-
gue con l’accorpamento di due fabbricati con l’esempio di “casa Fantini”268
a vicolo del Villano nel 1863-68 ed il più volte citato (ed oggetto di puntuale
ricostruzione) caso della riunificazione di due edifici separati in un unico
fabbricato della “casa Moscucci”269 in piazza Scossacavalli nel 1867. Dopo la
proclamazione di Roma capitale d’Italia gli interventi di modifica e accorpa-
mento degli edifici si intensificano. Il primo riguarda la richiesta di sopra-
elevazione edilizia di “casa Nocenti”270 in via del Colonnato nel 1871, con il
coinvolgimento di un professionista conosciuto come Luigi Holl, poi quello
di “casa Cervelli”271 in Borgo Vecchio sempre del 1871. Successivamente la
riunificazione e la sopraelevazione di due edifici per “casa Sasselli”272 in
Borgo Sant’Angelo nel 1872 e “casa Milani”273 sempre in Borgo sant’Angelo
nel 1875. Ed infine, negli anni Ottanta dell’Ottocento, si registra la richie-
sta di licenza di ricostruzione e sopraelevazione di due casette nella “casa
Biamonti”274 in Borgo Vecchio nel 1884.
Due sono i casi singolari. In primo luogo il caso raro di un intervento di
grandi dimensioni in cui sono coinvolte diverse unità edilizie (se ne contano
nove solo su un lato corto dell’isolato) che vengono fuse insieme per dare
origine ad un unico edificio che occupa un intero isolato tra Borgo Nuovo,
vicolo dell’Inferriata, Borgo Sant’Angelo e via del Campanile. Il proprietario,
Tommaso Spinedi, chiede ed ottiene la licenza di modifica e sopraeleva-
zione edilizia275, il cui progetto è redatto dall’architetto Azade Spinedi. La
peculiarità è nella tipologia che ne scaturisce, quella cioè di un fabbricato
ad appartamenti che occupa un intero isolato con una corte al centro: tipo
che in questo periodo viene ripetuto costantemente nel resto dei rioni di
Roma e che nell’area della Spina è pressoché assente, sia per dimensioni
che per tipologia. Interessante poi è notare che lo stesso edificio è coinvol-
to in un’altra istanza, mi riferisco alla richiesta, del 1888, volta ad ottenere
l’autorizzazione “all’apertura di un mercato di generi alimentari”: questa
destinazione d’uso specializzò ulteriormente l’edificio sottolineandone
l’unicità.
Infine si ricorda l’istanza del 1889, peraltro respinta, dove si richiede la so-
praelevazione del “palazzo di Pio Persichetti”276, progettato da Luigi Poletti
in piazza Pia, su progetto degli architetti Filippo Alibrandi ed Ettore Genui-
ni277. Già più volte citato, l’esempio è qui evidenziato per la cura con la quale
si progetta la sopraelevazione di un piano dell’edificio, proponendo ben tre
prospetti, differenti nel posizionamento del loggiato e delle relative deco-
razioni in un palazzo di un certo rilievo architettonico e soprattutto con la
funzione di fondale all’ingresso della Spina.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 102
Tavole di analisi critica delle trasformazioni della Spina
attraverso le istanze, di natura edilizia ed urbana, presentate
dai proprietari immobiliari al Comune Moderno Pontificio e
all’Amministrazione postunitaria (1848-1930)
TAV. A
Fondo ‘Titolo 54’- Preunitario
intervallo temporale: 1848-1870
0 5 10 20 50
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 106
TAV. B
Fondo ‘Titolo 54’- Postunitario
intervallo temporale: 1871-1900
intervallo temporale: 1871-1900
0 5 10 20 50
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 107
TAV. C
Fondo ‘Ispettorato Edilizio’
intervallo temporale: 1887-1900
intervallo temporale: 1871-1900
0 5 10 20 50
L'analisi si basa sul confronto tra i fondi ‘Titolo 54’-Postuinitario e ‘Ispettorato Edilizio’ poiché si sovrappongono nello stesso
intervallo temporale considerato.
o restauro delle facciate
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 108
TAV. D
Fondo ‘Titolo 54’- Postunitario
intervallo temporale: 1901-1915
intervallo temporale: 1901-1915
0 5 10 20 50
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 109
TAV. E
Fondo Ispettorato Edilizio’
intervalloEdilizio
Fondo Ispettorato temporale: 1901-1915
intervallo temporale: 1901-1915
0 5 10 20 50
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 110
TAV. F
Fondo ‘Ispettorato Edilizio’
intervallo temporale: 1916-1930
intervallo temporale: 1916-1930
0 5 10 20 50
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 111
8.1 Esiti della ricerca
In ultimo si desume che il modus operandi sull’edilizia della Spina, a par-
tire dalla seconda metà dell’Ottocento, consta di interventi mirati, dove la
sopraelevazione si rivela come il modo più elementare e forse anche il più
economico di intervenire sulle varie proprietà edilizie.
Conseguentemente i tracciati viari, in particolare quelli della zona a nord di
Borgo, modificano il loro profilo ma non il loro impianto. Mentre la sagoma
dei prospetti delle strade e delle piazze si fa più regolare, il rapporto tra
pianta ed alzato si rinnova nelle proporzioni, ormai mutate radicalmente,
poiché ad un aumento dell’altezza degli edifici non corrisponde una mag-
giore ampiezza dei tracciati, che rimangono invariati; queste trasformazioni
permettono di avere fabbricati di tre o quattro piani fino a raggiungere i
cinque piani, ma sono casi singolari, sugli assi preminenti. L’edilizia della
Spina, in larga misura, si specializza dunque in altezza e nel rifacimento
delle facciate. I minuti edifici preesistenti, sistematizzano i prospetti otte-
nendo un risultato278 ampiamente omogeneo. La sopraelevazione di gran
parte degli edifici porta a conseguenze molto evidenti. Gli edifici nobiliari
ed ecclesiastici, ossia le emergenze architettoniche, non risaltano più dal
tessuto come accadeva prima della metà dell’Ottocento; e non emergono
anche perché le facciate della ‘nuova’ edilizia, copiano gli elementi dell’or-
nato di questi palazzi, portando maggiore uniformità; per tal via si affer-
ma il tipo edilizio del ‘palazzetto’, di norma a quattro piani, con ingresso
indipendente e botteghe; spesso, ma non sempre, provvisto di un asse di
simmetria che offre alla facciata un’inedita regolarità; a volte invece con
aperture in serie, con comode finestre allineate tra loro verticalmente ad
intervalli regolari e precisi; il tutto coronato da una terrazza (e non da un
tetto a falda) delimitata da una balaustra in travertino.
Le trasformazioni analizzate, iniziate nella seconda metà dell’Ottocento,
sono portate avanti senza particolari variazioni per tutto il primo tren-
tennio del Novecento, con intensità variabile a seconda degli accadimenti
storici. La Spina pertanto nell’arco temporale analizzato mantiene quasi
inalterati sia il suo impianto urbano che il significato dei suoi tracciati con
le precipue destinazioni d’uso. La grande trasformazione avverrà qualche
anno dopo il 1930 con la decisione da parte del governo di Mussolini di
abbattere la Spina per tracciare via della Conciliazione, ma questa è cosa
nota.
La distruzione dell’impianto di Borgo disimpegna la Spina dalla funzione
preminente del suo tessuto (consolidata dalla seconda metà del Seicento),
ossia di insediamento tra la Basilica e la città. Percorrendo i tracciati viari,
ritmati dagli episodi delle piazze, ci si preparava alla meraviglia e allo stu-
pore, sentimenti tutti barocchi, offerti dall’ultimo magniloquente intervento
realizzato in Borgo, la sistemazione della piazza S. Pietro279. Pertanto l’inter-
vento mussoliniano280 non solo distrugge il punto di vista barocco sul quale
si era costruita la piazza e sul quale tanto è stato scritto, ma in un tempo
278. Come già ricordato da Spagnesi, cfr. Gianfranco Spagnesi, L’Edilizia, cit., p. 14.
279. Circa la realizzazione della piazza (la posa della prima pietra avviene nel 1657) cfr. Enrico
Guidoni, Angela Marino, Il Seicento, Storia dell’Urbanistica, Laterza, Roma-Bari 1978, pp. 363-
419, cfr. in particolare, le pp. 396-419
280. L’inizio delle demolizioni avviene in data 28 ottobre 1936 in occasione dell’anniversario
della Marcia su Roma.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 112
brevissimo (un anno circa), rende inutili tutti gli sforzi compiuti dai proprie-
tari immobiliari, in quasi novanta anni (1848-1937), per adeguare i loro edifi-
ci alle pressanti richieste di alloggi da parte della crescente popolazione e
ai nuovi modi di vita della nascente borghesia urbana otto-novecentesca.
A nulla varranno le trasformazioni, gli ampliamenti, le sopraelevazioni, le
demolizioni e ricostruzioni, le sostituzioni dei tetti con terrazze, i restau-
ri delle facciate, l’inserimento di ornamenti e la localizzazione mirata
di differenti destinazioni d’uso nell’antico impianto, essendo vanifica-
te dalla distruzione della Spina per l’apertura del tracciato di via della
Conciliazione.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 113
Regesti Archivio Storico Capitolino
Preunitario 1848-1870
s c h e d e d a l l a n .1 a l l a n . 3 8
Scheda n. 18.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 116
Borgo Sant’angelo
Luogo: 1
Civico 71-74
Segnatura:
Prot. 6558/1867, b. 20 , fasc. 40
Proprietario:
Sassetti Pietro
Data:
1862 settembre-1867 aprile
Tipo di intervento:
Sopraelevazione e restauro della
casa
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 117
Borgo Nuovo
Luogo: 2 Descrizione:
Senza numero civico Norme sui restauri dei prospetti di case poste nella via di Borgo Nuovo, da
estendersi agli altri fabbricati della città (6 maggio 1826): demolizione dei
Segnatura: portoni del Ghetto e su un’istanza relativa all’ “arco di trapasso tra le vie Rua
“Senza numero di protocollo”: e Pescheria”.
atti relativi all’edilizia e ai lavori
pubblici.
Prot. s.n.; s.a. b. 1, fasc. 24
Data:
1848 aprile 22 – 1848 maggio 15
Luogo: 3 Descrizione:
Civico 167 Istanza di sospensione dell’intimo per la modifica del gioco della porta.
Segnatura:
Prot. 11550/1851, b. 2 , fasc. 16
Proprietario:
Lovatti Innocenzo
Data:
1851 novembre
Luogo: 4 Descrizione:
Senza numero civico “Nomenclatura e numerazione civica delle vie urbane”: appalto.
Richiesta di rettifica della numerazione civica e delle iscrizioni delle contrade
Segnatura: del rione Borgo, con tabelle.
Prot. 5258/1852, b. 2 , fasc. 34
Data:
1849 dicembre -1852 maggio
Luogo: 5 Descrizione:
Senza numero civico Casa Silvestrelli Federici Carra in Borgo Nuovo.
Segnatura:
Prot. 11261/1853, b. 3 , fasc. 34
Data:
1853 agosto
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 118
Borgo Nuovo
Luogo: 6 Descrizione:
Senza numero civico Protesta giudiziale del prof. Pietro Lattanzi in occasione della costruzione
della nuova facciata davanti il muro della sua casa al principio di Borgo
Segnatura: Nuovo.
Prot. 12925/1853, b. 3 , fasc. 37 Relazione del sopralluogo dell’architetto comunale L. Poletti e G. Palazzi (24
settembre 1853).
Architetto:
Palazzi G., Poletti Luigi
Data:
1853 settembre
Luogo: 7 Descrizione:
Civico 31-34 Ricognizione del legname posto in opera dal capo mastro muratore Vassalli
per impedire la rovina della sua casa in Borgo Nuovo, 31-34.
Segnatura:
Prot. 5659/1854, b. 4 , fasc. 18
Luogo: 8 Descrizione:
Nuove fabbriche di Borgo. Copia dell’istanza e rescritti per l’apertura di vani dalla parte del piazzale
Facciata verso ponente verso il fronte S. Angelo nella casa dei Lattanzi (1 febbraio 1851); occupazione
di aree adiacenti ai borghi in vista dell’edificazione di due portici al di là
Segnatura: del ponte S. Angelo (carteggio Morichini, Altieri, Poletti, dic. 1851- feb. 1852;
Prot. 9996/1861, b. 6 , fasc. 17 notizia sui due cancelli della Sapienza destinati alla passeggiata del Celio;
“Processo verbale di consegna all’intraprendente Ignazio Lelli, capomastro
Architetto: muratore, del lavoro della nuova facciata da farsi in Borgo dal lato delle
Palazzi G., Poletti Luigi Fosse di Castello avanti il muro della casa (5 settembre 1853); circa i progetti
di facciate per la nuova facciata di Borgo (20 luglio 1853); “Preventivo di spesa
Data: occorrente alla costruzione di un muro di decorazione avanti ed a ridosso
1851-febbraio – 1856 agosto della casa Lattanzi nel largo del principio di Borgo Nuovo (esercizio 1853);
reclutamento maestranze, con: “Note degli artisti da chiamarsi a concorso
per le nuove fabbriche di ingresso ai Borghi di San Pietro sopra il piano di
esecuzione dell’architetto Poletti…” (20 agosto 1853 ma con nota del 1851);
diversi certificati di acconto a favore degli intraprendenti, degli scalpellini
e del capomastro muratore Ignazio Lelli (esercizio 1853); diversi certificati
di acconto a favore degli intraprendenti, degli scalpellini e del capomastro
muratore Ignazio Lelli (esercizio 1854); iscrizione in onore di Pio IX da collocarsi
sul fregio della nuova facciata di Borgo (22 novembre 1855); protesta del
capomastro muratore Lelli per il ritardo nei lavori alla fabbrica della facciata
di Borgo causati dalla mancanza di candele e ponti nel cantiere (aprile 1855);
rendite annue della casa dei Lattanzi in via di Borgo Nuovo, 173-174 e al vicolo
del Villano, 48-50 (18 agosto 1856). Contiene allegati/inserti: avvisi di vendita
di fondi stabili: casa in via di Borgo Nuovo, 173-174; due granai in rione Borgo
(28 maggio 1856).
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 119
Borgo Nuovo
Luogo: 9
Civico 3-13; Borgo Vecchio 74-78 (5
giugno-25 giugno 1858)
Segnatura:
Prot. 309/1858, b. 7 , fasc. 2
Data:
1858 giugno-1858 agosto
Descrizione:
Luogo: 10
Fabbrica de’ particolari, licenze di filo, di leggi, occupazioni di aree ed
Senza numero civico
esecuzioni di dativa.
“Modulo di licenze di filo per le case Raspis di Borgo Nuovo e Borgo vecchio”.
Segnatura:
19754/1858, b. 7 , fasc. 37
Data:
1858 maggio – 1858 agosto
Luogo: 11 Descrizione:
Senza numero civico; nuova Trattative tra il Comune e l’Arciospedale di S. Spirito per l’occupazione
facciata di Borgo dal lato di S. dell’area dietro la nuova facciata in costruzione all’ingresso dei Borghi
Spirito [Piazza Pia] e obbligo dell’Arciospedale di edificare un nuovo fabbricato che si leghi
all’architettura comunale (16 feb. 1856); acconto al capo mastro Frontini
Segnatura: per lavori in arte muraria (giu. 1856); diversi stati di situazione dei lavori in
Prot. 5877/1861, b. 10, fasc. 8 arte muraria nella costruzione del nuovo muro di prospetto (esercizio 1856);
“Nuovo prospetto alla destra di Borgo Nuovo. Stato finale dei lavori in arte
Data: muraria...” (esercizio 1856); “Stato di situazione dei lavori” in arte di scarpellino
1856 febbraio –1862 febbraio eseguiti nell’edificazione dei due prospetti di decorazione all’ingresso dei
Borghi (15 dic. 1857); certificati di acconto a favore del capomastro Frontini
(esercizio 1857); sollecito al Pio Istituto di S. Spirito in Sassia perchè elevi
con la massima sollecitudine la nuova fabbrica in costruzione nell’area
concessa dal Comune (30 apr. 1860); diversi certificati di acconto a favore del
Capomastro Frontini (esercizio 1861), “Stato fiscale dei lavori di scalpellino…
nella costruzione delli due nuovi prospetti di decorazione alla piazza Pia …
“ (esercizio 1861); sollecito agli scalpellini Galluppi, Bernardini, Deambrogio
per concludere la realizzazione della facciata di Borgo dal lato di S. Spitito
per il giorno dell’incoronazione del Pontefice Pio IX (21 giugno); conto delle
lettere che compongono l’iscrizione collocata sul fregio del nuovo prospetto
comunale sul piazzale in principio di Borgo e principiante dal lato di S.S pirito
(conto Armeria Vaticana ed altre officine dei fratelli Mazzocchi, 17 ott. 1861).
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 120
Borgo Nuovo
Luogo: 12
Civico 84-85
Segnatura:
1609/1863, b. 13 , fasc. 10
Proprietario:
Corsetti Stanislao
Data:
1863 gennaio –1863 febbraio
Tipo di intervento:
Riedificazione ed ampliamento
della casa posta in via di Borgo
Nuovo, 84-85, istanza di esenzione
dal pagamento della dativa reale
Luogo: 13
Civico 108-111
Segnatura:
Prot. 7616/1866, b. 18 , fasc. 31
Proprietario:
Dea Damiano
Data:
1866 aprile – 1866 giugno
Tipo di intervento:
Istanza di licenza edilizia.
Copertura del quarto piano con
terrazzo con asfalto e restauro del
prospetto della casa posta in via
Borgo Nuovo, 108-111
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 121
Borgo Nuovo
Luogo: 14 Descrizione:
Piazza di Scossacavalli 61-63 Licenza edilizia.
Restauro e sopraelevazione della casa in via di Borgo Nuovo facente prospetto
Segnatura: sulla piazza di Scossacavalli, 61-63.
11856/1867,b. 22 , fasc. 17
Proprietario:
Moscucci Vincenzo
Data:
1867 settembre – 1867 dicembre
Luogo: 15 Descrizione:
Civico 160 Citazione per riparazione della bottega di caffè posta in Borgo nuovo, 160.
Presentata al Tribunale di Commercio da Pio Giovanni e Andrea Zepponi.
Segnatura:
Prot. 7794/1868, b. 25 , fasc. 4
Proprietario:
Sperelli Giuseppe, Verni Pietro
Data:
1868 maggio
Luogo: 16 Descrizione:
Senza numero civico Numerazione civica del nuovo palazzo, avente tre prospetti: uno in piazza Pia
ove si trova la fontana, il secondo in Borgo Nuovo, il terzo in Borgo Vecchio.
Segnatura:
Prot. 12837/1868, b. 25 , fasc. 32
Data:
1868 luglio
Luogo: 17
civico 43-46; Borgo Vecchio
Segnatura:
Prot. 9138/1869, b. 30 , fasc. 41
Proprietario:
Milani Giovanni Battista
Data:
1869 giugno- 1869 luglio
Tipo di intervento:
Licenza edilizia. Sopraelevazione
della casa
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 122
Borgo Nuovo
Luogo: 18
Piazza Scossacavalli 61-63
Segnatura:
Prot. 13151/ 1869, b. 32 , fasc. 12
Proprietario:
Moscucci Vincenzo
Architetto:
Chiari Filippo
Data:
1867 luglio-1870 giugno
Tipo di intervento:
Esenzione dal pagamento della
dativa reale
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 123
Borgo Nuovo
Luogo: 19
Civico 2-13
Segnatura:
Prot. 9344/1870, b. 34, fasc. 17
Proprietario:
Raspis Vincenzo, Luigi e Ettore,
quali eredi del patrimonio di
Raspis Giacomo
Architetto:
Vespignani Virginio
Data:
1860 gennaio – 1870 giugno
Tipo di intervento:
Esenzione dal pagamento della
dativa reale.
Riedificazione in un unico
fabbricato di otto casette
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 124
Borgo Nuovo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 125
Borgo Vecchio
Luogo: 20 Descrizione:
Senza numero civico Opposizione del sig.re Farina, proprietario di un edificio diruto posto in Borgo
Vecchio, alle iniziative d’esproprio prese dalla Commissione provvisoria
Segnatura: Municipale.
Prot. 35416/1850, b. 1 , fasc. 49
Proprietario:
Farina Domenico
Data:
1850 aprile 04
Luogo: 21 Descrizione:
Civico 89 Istanza di risarcimento del proprietario.
Segnatura:
Prot. 35472/1850, b. 1 , fasc. 51
Proprietario:
Farina Domenico
Data:
1850 aprile 05-1850 aprile 08
Descrizione:
Luogo: 22
Richiesta della licenza di filo e di poter rompere il suolo pubblico in
Civico 158
occasione del restauro del palazzo in Borgo vecchio, 158.
Segnatura:
Prot. 9675/1863, b. 14 , fasc. 10
Proprietario:
Candelari Gustavo de’ Conti
Moroni
Data:
1863 agosto
Segnatura:
Prot. 42/58, b. 28 , fasc. 44
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 126
Borgo Vecchio
Luogo: 24 Descrizione:
Civico 158-158 Licenza edilizia.
Costruzione di un bugnato nel casamento del palazzo posto in via Borgo
Segnatura: Vecchio, 158-159.
Prot. 8134/1870, b. 34, fasc. 1
Proprietario:
Candelari Gustavo de’ Conti
Moroni
Data:
1870 giugno
Luogo: 25
Civico 41-42
Segnatura:
Prot. 12125/1870, b. 35 , fasc. 9
Proprietario:
Del Mastro Domenico
Data:
1870 agosto- 1870 settembre
Tipo di intervento:
Licenza edilizia. Restauro e
sopraelevazione di un piano della
casa.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 127
Borgo Vecchio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 128
Borgo Santo Spirito
Luogo: 26
Senza numero civico
Segnatura:
Prot. 2212/1851, b. 2 , fasc. 4
Data:
1850 febbraio – 1851 aprile 14
Tipo di intervento:
Relazione e stime delle case di
Borgo e Tor di Nona
Luogo: 27 Descrizione:
Senza numero civico Cessione all’archiospedale di S. Spirito della facciata che si sta erigendo
nella piazza di Borgo.
Segnatura:
Prot. 11572/1857, b. 6, fasc. 44
Data:
1857 agosto
Luogo: 28 Descrizione:
Senza numero civico Cessione all’archiospedale di S. Spirito della facciata che si sta erigendo
nella piazza di Borgo.
Segnatura:
Prot. 12538/1857, b. 6, fasc. 48
Data:
1857 ottobre
Luogo: 29 Descrizione:
Civico 143-147; Borgo Vecchio 1-2, Sulla richiesta di cancellazione dagli estimi catastali di due case demolite in
89-96 via di Borgo Vecchio, 1-2 e 89-96, angolo Borgo S. Spirito, 143-147.
Segnatura:
Prot. 14215/1857, b. 6 , fasc. 50
Proprietario:
Cartoni Angela
Data:
1852 agosto-1857 novembre
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 129
Borgo Santo Spirito
Luogo: 30 Descrizione:
Senza numero civico; Piazza Pia “Ornato di Borgo con S. Spirito in Sassia”. […]
Cessione all’Archiospedale di S. Spirito della facciata che il Comune sta
Segnatura: costruendo nella piazza di Borgo (piazza Pia).
Prot. 5216/1858, b. 7 , fasc. 16
Data:
1853 maggio -1857 agosto
Luogo: 31 Descrizione:
Nuova facciata di Borgo dal lato Trattative tra il Comune e l’Archiospedale di S. Spirito […].
di S. Spirito
Segnatura:
Prot. 5877/1861, b. 10 , fasc. 8
Data:
1856 febbraio -1862 febbraio
Luogo: 32 Descrizione:
Borgo Vecchio 62 Internamento delle porte della bottega in Borgo Vecchio, 62.
Segnatura:
Prot. 15480/1868, b. 26, fasc. 13
Proprietario:
Pia Casa di S. Spirito,
rappresentata dall’economo don
Giovanni Giordani
Luogo: Civico 52 33
Segnatura:
Prot. 7489/1870, b. 33, fasc. 50
Proprietario: Spinetti Antonio
Architetto: Spinetti Antonio
Data:
1869 novembre- 1870 maggio
Tipo di intervento:
Licenza edilizia ed esenzione dal
pagamento della dativa reale.
Restauro ed ampliamento della
casa
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 130
Vicolo Del Colonnato
Luogo: 34 Descrizione:
Vicolo del Colonnato; vicolo del Richiesta di Alessandro Menicanti al Senatore di Roma di un compenso per
Mascherino; vicolo dei Corridori aver eseguito la riselciatura sopra la chiavica costruita a proprie spese nel
vicolo del Colonnato, del Mascherino e dei Corridori.
Segnatura:
Prot. 10547/1861, b. 12 , fasc. 665
Data:
1860 luglio 18- 1861 novembre 14
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 131
Vicolo Dell’ Erba
Luogo: 35
Civico 7-10
Tipo di intervento:
Ampliamento della casa
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 132
Vicolo Dell’ Erba
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 133
Vicolo Del Villano
Luogo: 36
Civico 27-27/A
Segnatura:
Prot. 10570/1863, b. 14 , fasc. 22
Proprietario:
Falsarelli, Tommaso poi
Interlenghi Stefano
Architetto:
Bianchi Salvatore
Data:
1861 gennaio- 1863 settembre
Tipo di intervento:
Istanza di esenzione dal
pagamento della dativa reale.
Ampliamento e restauro della
casa
Luogo: 37
Civico 16-22
Segnatura:
Prot. 18297, b. 27, fasc. 1
Proprietario:
Fantini Giovanni Battista
Proprietario:
Mannoni Tobia
Data:
1861 gennaio- 1863 settembre
Tipo di intervento:
Istanza di esenzione dal
pagamento della dativa reale.
Istanza respinta dalla Presidenza
del censo di esenzione dal
pagamento della dativa reale
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 134
Vicolo Del Villano
Prot. 10570/1863, Scheda n. 36. Stato di fatto del prospetto su vicolo del Villano.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 135
Vicolo Del Villano
Prot. 10570/1863, Scheda n. 36. Progetto di restauro del prospetto su vicolo del Villano
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 136
Vicolo Del Villano
Luogo: 38
Civico 27
Segnatura:
Prot. 9404/1869, b. 31, fasc. 16
Proprietario:
Interlenghi Stefano
Data:
1869 giugno-1869 luglio
Tipo di intervento:
Richiesta respinta di licenza
edilizia. Sopraelevazione della
casa
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 137
Archivio Storico Capitolino - Fondo ʻTitolo 54ʼ
Postunitario 1871-1922
s c h e d e d a l l a n . 3 9 a l l a n .1 4 5
Scheda n. 48-86
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 138
Borgo Sant’Angelo
Luogo: 1-39
Civico 93
Segnatura:
Prot. 3926/1871
Proprietario:
Cianfarani Giuseppe
Proprietario:
Rapò Raffaele
Tipo di intervento:
Ricostruzione di un muro di
cinta e costruzione di capannoni
sull’area sterrata interna al muro
Segnatura:
Prot. 46640/1871
Proprietario:
Ricci Antonio
Luogo: 3-41
Civico 80-81
Segnatura:
Prot. 19060/1872
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 139
Borgo Sant’Angelo
Luogo: 4-42
Civico 70-78
Note: Prot. 13101/1868
Segnatura:
Prot. 58844/5/1872
Proprietario:
Sasselli Pietro
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di unificare
due edifici e di sopraelevazione
edificio
Proprietario:
Fratelli Milani
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 140
Borgo Sant’Angelo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 141
Borgo Sant’Angelo
Luogo: 7-45 Descrizione:
Civico 93 Richiesta licenza di costruzione teatrino per marionette.
Segnatura:
Prot. 1530/1874
Proprietario:
Cianfarani Giuseppe
Architetto:
Roncetti Federico
Luogo: 8-46
Civico 71-78
Segnatura:
Prot. 35176/1874
Luogo: 9-47
Civico 54-56
Segnatura:
Prot. 40253/1875
Proprietario:
Milani Luisa
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di restauro e
sopraelevazione di edificio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 142
Borgo Sant’Angelo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 143
Borgo Sant’Angelo
Luogo: 10-48
Via dei Corridori
Segnatura:
Prot. 40345/1876
Proprietario:
Raselli Giuseppe
Architetto:
Pieroni Francesco
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di ricostruzione
di edificio
Proprietario:
Savi Giuseppe
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 144
Borgo Sant’Angelo
Luogo: 12-50
Civico 36-37
Segnatura:
Prot. 22549/1879
Proprietario:
Valorosi Vincenzo
Luogo: 13-51
Vicolo del Villano
Segnatura:
Prot. 69945/1879
Proprietario:
Van Herzele Benedetto, De Poter
Cornelio
Luogo: 14-52
Senza numero civico
Luogo: 15-53
Vicolo del Colonnato 11
Segnatura:
Prot. 31261/1884
Proprietario:
Fratelli Raselli
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di
sopraelevazione edificio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 145
Borgo Sant’Angelo
Luogo: 16-54
Civico 23/A-24
Segnatura:
Prot. 33078/1887
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di restauro e di
sopraelevazione edificio
Luogo: 17-55
Civico 67-70
Luogo: 18-56
Civico 135
Segnatura:
Prot. 34523/1904
Proprietario:
Banca d’Italia
Architetto:
Rey Pietro
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di sistemazione
cessi e lavandini in una casa
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 146
Borgo Sant’Angelo
Luogo: 19-57 Descrizione:
Civico 130 Richiesta di ispezione per la regolare esecuzione di lavori in un androne e nei
cassoni d’acqua di un fabbricato.
Segnatura:
Prot. 20912/1913
Proprietario:
Pericoli Luigia
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 147
Borgo Nuovo
Luogo: 20-58
Civico 117-129
Segnatura:
Prot. 21755/1872
Proprietario:
Hamerani Veronica
Tipo di intervento:
Richiesta di licenza di
sopraelevazione e restauro di
edificio
Proprietario:
Padri Rosminiani
Proprietario:
Comune di Roma
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 148
Borgo Nuovo
Luogo: 23-61 Descrizione:
Borgo; Trastevere; S. Carlo ai Carte senza protocollo relative a “Elenchi, compilati dal Corpo delle Guardie
Catinari; Foro Agonale; zona di Città di fabbricati privi di grondaie o danneggiate, divisi per Zona,
della Rotonda; zona di S. Ignazio; trasmessi all’Ufficio V”; carte relative “Costruzioni e progetti” in particolare
Esquilino. Note: le carte non la costruzione del nuovo quartiere dell’Esquilino; una relazione a stampa
sono protocollate e per motivi del 1866 di Gioacchino Ersoch su un progetto delle piazze di mercato da
informatici gli è stato attribuito sistemarsi a Roma indirizzata al Senatore di Roma Francesco Cavalletti;
un numero di protocollo fittizio rapporto sulla cancellazione della nomenclatura di alcune strade del centro;
intimazioni, segnalazioni di edifici pericolanti.
Segnatura:
Prot. 72718/1872
Segnatura:
Prot. 26383/1873
Proprietario:
Fratelli Arcieri
Segnatura:
Prot. 26919/1873
Proprietario:
Hamerani
Segnatura:
Prot. 45186/1873
Proprietario:
Fratelli Milani
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 149
Borgo Nuovo
Luogo: 27-65 Descrizione:
Civici 157-159; 21-22; 36; 97/A-100 Elenco dell’Ingegnere Moretti di proprietari che, dopo essere stati intimati,
non hanno eseguito i lavori di restauro.
Segnatura:
Prot. 72486/1873
Segnatura:
Prot. 27079/1875
Proprietario:
Fratelli Milani
Architetto:
Ribecchi Achille
Luogo: 29-67
Civico 131-135, Palazzo Giraud
Segnatura:
Prot. 14864/1876
Segnatura:
Prot. 36369/1876
Proprietario:
Capitolo di San Pietro
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 150
Borgo Nuovo
Luogo: 31-69
Borgo Nuovo; Borgo Vecchio;
piazza Scossacavalli
Segnatura:
Prot. 38903/1876
Proprietario:
Ospizio dei Convertendi
Architetto:
Martinucci Vincenzo
Tipo di intervento:
Richiesta di licenza di restauro di
edificio
Descrizione:
Luogo: 32-70
Richiesta di licenza di sopraelevazione di edificio.
Civico 150-152; Via della
Traspontina; vicolo del Villano
Segnatura:
Prot. 46603/1876
Proprietario:
Ojetti Pasquale
Descrizione:
Luogo: 33-71
Avviso del Sindaco ad un proprietario ad eseguire lavori di restauro.
Civico 84-85
Segnatura:
Prot. 51693/1876
Proprietario:
Corsetti Stanislao
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 151
Borgo Nuovo
Luogo: 34-72
Descrizione:
Civico 114-116
Richiesta dell’ing. Bonoli alla prima divisione di intimare ad un proprietario
lavori di restauro.
Segnatura:
Prot. 51694/1876
Proprietario:
Petrucce Rosa
Descrizione:
Luogo: 35-73
Comunicazione di Augusto Carnevali al Sindaco relativa all’intimazione di
Vicolo del Campanile
lavori di restauro.
Segnatura:
Prot. 35469/1877
Proprietario:
Carnevali Augusto
Luogo: 36-74
Civico 84-85
Segnatura:
Prot. 23638/1878
Proprietario:
Fratelli Alessandrini
Tipo di intervento:
Richiesta di licenza di
sopraelevazione di edificio
Luogo: 37-75
Civico 70
Segnatura:
Prot. 2826/1881
Proprietario:
Marchese Antaldi Astore
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di riduzione e
sopraelevazione di edificio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 152
Borgo Nuovo
Luogo: 38-76
Vicolo dell’Inferriata; Borgo
Sant’Angelo; via del Campanile
Segnatura:
Prot. 55479/1886
Proprietario:
Spinedi Tommaso
Architetto:
Spinedi Azade
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di modifica
e sopraelevazione di
edificio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 153
Borgo Nuovo
Prot. 55479/1886, Scheda n. 38-76. Prospetto su vicolo del Campanile, stato di fatto e ipotesi di restauro.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 154
Borgo Nuovo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 155
Borgo Nuovo
Luogo: 39-77 Descrizione:
Borgo Sant’Angelo; vicolo del Richiesta licenza di sopraelevazione di edificio.
Campanile; vicolo dell’Inferriata
Segnatura:
Prot. 80411/1886
Proprietario:
Spinedi Tommaso
Descrizione:
Luogo: 40-78
Richiesta licenza di apertura di un mercato di generi alimentari.
Vicolo dell’Inferriata; Borgo
I documenti fanno riferimento all’edificio precedente: Cfr. Prot. 80411/1886.
Sant’Angelo; vicolo del Campanile
Segnatura:
Prot. 34413/1888
Proprietario:
Spinedi Tommaso
Luogo: 41-79
Civico 173-174; piazza Pia; vicolo
del Villano
Segnatura:
Prot. 88651/1889
Proprietario:
Persichetti Pio
Architetto:
Alibrandi Filippo, Genuini Ettore Carteggio relativo alla vertenza del Sig.re Persichetti contro il Comune per
pagamento dell’ipoteca dell’area pubblica acquistata all’asta pubblica.
Luogo: 42-80
Piazza Pia; vicolo del Villano
Architetto:
Alibrandi Filippo; Genuini Ettore
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 156
Borgo Nuovo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 157
Borgo Nuovo
Prot. 11589/1890, Scheda m. 42-80. Stato di fatto del prospetto realizzato e tre ipotesi di progetto non approvate.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 158
Borgo Nuovo
Luogo: 43-81 Descrizione:
Civico 17-20 Cancellazione di ipoteca inscritta a carico del Sig.re Carlo Valletta.
Segnatura:
Prot. 39102/1892
Proprietario:
Valletta Carlo
Luogo: 44-82
Civico 115
Segnatura:
Prot. 42420/1897
Proprietario:
Santini Federico
Architetto:
Ricci Attilio
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di restauro e
trasformazione delle soffitte in
piano abitabile
Proprietario:
Santini Federico
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 159
Borgo Nuovo
Luogo: 46-84
Civico 97-99; Borgo Sant’Angelo,
1-2; via del Colonnato
Segnatura:
Prot. 59621/1911
Proprietario:
Stocker Giuseppe
Architetto:
Pietrostefani Raffaele
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di restauro e
sopraelevazione edificio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 160
Borgo Nuovo
Prot. 59621/1911, Scheda n. 46-84. Intervento evidenziato come unico caso presente nella Spina di restauro di edi-
ficio con modanature in stile liberty.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 161
Borgo Vecchio
Luogo: 47-85
Civico 39-40
Segnatura:
Prot. 25970/1871
Proprietario:
Del Mastro Domenico
Tipo di intervento:
Richiesta di licenza di restauro e
sopraelevazione di edificio
Luogo: 48-86
Civico 128-131
Segnatura:
Prot. 32082/1871
Proprietario:
Cervelli Serafino
Tipo di intervento:
Richiesta di licenza di
sopraelevazione e modifica di
edificio
Proprietario:
Coeredi Salvi
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 162
Borgo Vecchio
Luogo: 50-88 Descrizione:
Civico 118-124 Avviso del Sindaco all’Ospedale di Santo Spirito di eseguire lavori di restauro
del suo edificio.
Segnatura:
Prot. 35059/1876
Proprietario:
Ospedale di Santo Spirito in
Sassia
Proprietario:
Arciconfraternita di San Giacomo
Proprietario:
Vanni Luigi
Proprietario:
Frontoni Fortunato
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 163
Borgo Vecchio
Luogo: 54-92
Civico 29-30; vicolo Dritto
Segnatura:
Prot. 59237/1878
Proprietario:
Frontoni Fortunato
Tipo di intervento:
Richiesta del Sig.re Frontoni
per la demolizione di una scala
esterna, per il restauro e la
sopraelevazione del suo palazzo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 164
Borgo Vecchio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 165
Borgo Vecchio
Luogo: 55-93
Civico 138
Segnatura:
Prot. 76004/1878
Proprietario:
Fratelli Vanni
Tipo di intervento:
Richiesta di licenza di restauro
edificio
Segnatura:
Prot. 926/1879
Proprietario:
Frontoni Fortunato
Luogo: 57-95
Civico 4-7
Segnatura:
Prot. 41384/1880
Proprietario:
Menghini Michele
Tipo di intervento:
Richiesta di licenza di
sopraelevazione di edificio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 166
Borgo Vecchio
Luogo: 58-96
Civico 27-30
Segnatura:
Prot. 14167/1881
Proprietario:
Frontoni Fortunato
Tipo di intervento:
Richiesta di licenza di
ricostruzione di edificio
Luogo: 59-97
Civico 64
Segnatura:
Prot. 25420/1882
Proprietario:
Santi Adele
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di
sopraelevazione di edificio
Luogo: 60-98
Civico 27-28
Segnatura:
Prot. 71632/1884
Proprietario:
Biamonti Filippo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 167
Borgo Vecchio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 168
Borgo Vecchio
Luogo: 61-99
Civico 165
Segnatura:
Prot. 62768/1906
Proprietario:
Pfeiffer Marco, Bòrchert Giulio,
Hoffmann Giuseppe, Gog Luigi
Architetto:
Severati Achille
Tipo di Intervento:
Richiesta di eseguire una
sopraelevazione al fabbricato
Segnatura:
Prot. 66514/1913
Proprietario:
Pio Istituto di Santo Spirito
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 169
Borgo Vecchio
Luogo: 64-102 Descrizione:
Civico 26-28 Richiesta di Profili Nave Aida di certificato per l’esenzione decennale dalle
tasse.
Segnatura:
Prot. 100000/1920
Proprietario:
Profili Nave Aida
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 170
Borgo Santo Spirito
Luogo: 65-103
Civico 73-81
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di
sopraelevazione di edificio
Segnatura:
Prot. 52455/1871
Proprietario:
Tinozzi Giuseppe
Luogo: 68-106
Civico 39-43
Segnatura: Prot.16843/1873
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 171
Borgo Santo Spirito
Luogo: 69-107 Descrizione:
Ospedale di Santo Spirito in Intimazione del Sindaco al Capitolo vaticano e all’Archiospedale di S. Spirito
Sassia in Sassia di esecuzione lavori di restauro.
Segnatura:
Prot. 63771/1873
Luogo: 71-109
Civico 82-87
Segnatura:
Prot. 71428/1874
Proprietario:
Senekè Antonio
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di riduzione e
sopraelevazione di edificio
Segnatura:
Prot. 30864/1875
Proprietario:
Conte Moroni
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 172
Borgo Santo Spirito
Luogo: 73-111 Descrizione:
Senza numero civico Comunicazione dell’Ufficio VI relativa ai lavori eseguiti nella scuola maschile
in Borgo Santo Spirito.
Segnatura:
Prot. 6999/1876
Proprietario:
Schraider Domenico
Proprietario:
Comune di Roma
Segnatura:
Prot. 35059/1876
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 173
Borgo Santo Spirito
Luogo: 77-115 Descrizione:
Civico 73 Richiesta dell’ingegnere Bonoli alla prima divisione di intimare un
proprietario ad eseguire lavori di restauro.
Segnatura:
Prot. 37855/1876
Proprietario:
Convento dei Convertendi
Proprietario:
Bonasi Beneficiato
Segnatura:
Prot. 41853/1876
Proprietario:
Arciospedale di Santo Spirito,
Manicomio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 174
Borgo Santo Spirito
Luogo: 81-119 Descrizione:
Civico 39-40 Richiesta licenza di restauro edificio.
Segnatura:
Prot. 2429/1888
Proprietario:
Iacquemin Giorgio
Luogo: 82-120
Senza numero civico
Note: (con via Appia Nuova e
Salita di Villa Cecchini)
Segnatura:
Prot. 26687/1889
Proprietario:
Ditta Ronchetti e Stradella
Architetto:
Moretti Mario
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di
sopraelevazione di due edifici
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 175
Borgo Santo Spirito
Luogo: 83-121 Descrizione:
Civico 49-54; piazza Rusticucci 32- Richiesta del Ministero delle poste e Telegrafi di copia autentica dell’Istrumento
37 di permuta tra il Comune di Roma e i Sig.ri Bortolani e Muratori di due fondi
posti in via Borgo S. Spirito, 49-54 e piazza Rusticucci, 32-37.
Segnatura:
Prot. 51123/1899
Proprietario:
Bortolani, Muratori
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 176
Via del Mascherino
Luogo: 84-122 Descrizione:
Via del Fontanone Perizia della spesa dell’Ufficio V per sei tabelle nomenclative.
Segnatura:
Prot. 12090/1874
Luogo: 85-123
Vicolo del Colonnato
Proprietario:
Società Commerciale di Sant’Ouen
Architetto: Scifoni Enrico
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di
sopraelevazione di edificio
Proprietario:
Federici Ferdinando; Grazioli;
Prosperi Giovanni
Luogo: 87-125
Civico 61-62
Segnatura: Prot.30652/1910
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 177
Via del Mascherino
Segnatura:
Prot. 89059/1911
Proprietario:
Profili Luigi; Pettinelli Luigi
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 178
Via del Colonnato
Luogo: 89-127 Descrizione:
Civico 26 Richiesta licenza di sopraelevazione di edificio.
Segnatura:
Prot. 40296/1871
Proprietario:
Nocenti Giovan Battista
Architetto:
Holl Luigi
Luogo: 90-128
Civico 4-7
Segnatura:
Prot. 30387/1874
Proprietario:
Mascetti Cesare
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 179
Via dei Corridori
Descrizione:
Luogo: 92-130
Richiesta di certificato comprovante la data della presentazione del progetto
Civico 4-5
di costruzione di una casa e la data dell’approvazione da parte della
commissione edilizia.
Segnatura:
Prot. 38468/1915
Proprietario:
Mannoni Rosi, Bernardini Elvira
Proprietario:
Mannoni Rosi, Bernardini Elvira
Proprietario:
Mannoni Rosi, Bernardini Elvira
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 180
Vicolo del Villano
Luogo: 95-133
Civico 15
Segnatura:
Prot. 53223/1872
Proprietario:
Fratelli della Misericordia
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di modifica e
sopraelevazione di edificio
Segnatura:
Prot. 959/1875
Proprietario:
Cristicchi e Fratelli Monti
Luogo: 97-135
Civico 23-25
Segnatura:
Prot. 45250/1875
Proprietario:
Cristicchi e Fratelli Monti
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di restauro e
sopraelevazione di edificio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 181
Vicolo del Villano
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 182
Vicolo del Villano
Luogo: 98-136 Descrizione:
Civico 58-60/A Richiesta dell’ingegner Bonoli alla prima divisione di intimare ad un
proprietario lavori di restauro.
Segnatura:
Prot. 50212/1876
Proprietario:
Conte Marociano
Segnatura:
Prot. 34671/1916
Proprietario:
Mascilli Enrico
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 183
Piazza Scossacavalli
Luogo: 100-138 Descrizione:
Via del Gesù; via dei Penitenzieri Rapporto dell’Ing. Bonoli a de Arcangelis relativo a tre proprietari da intimare
per le case prive di grondaie e con prospetto da ripulire.
Segnatura:
Prot. . 48704/1873
Luogo: 101-139
Chiesa di San Giacomo
Segnatura:
Prot. 70624/1880
Proprietario:
Chiesa di San Giacomo
Architetto:
Nocelli Zama
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di restauro
del basamento dei pilastri della
chiesa di San Giacomo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 184
Piazza Pia
Luogo: 102-140 Descrizione:
Civico 31-33 Avviso del Sindaco ad un proprietrio ad eseguire lavori di restauro.
Segnatura:
Prot. 50211/1876
Proprietario:
Grazioli Pio
Architetto:
De Mauro Ernesto
Luogo: 103-141
Civico 30
Segnatura:
Prot. 12085/1886
Proprietario:
Ghione Giovanni
Architetto:
De Mauro Ernesto
Tipo di intervento:
Richiesta licenza di modifica e
sopraelevazione edificio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 185
Piazza Pia
Proprietario:
Comune di Roma
Proprietario:
Società delle Officine di Savigliano
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 186
Piazza Pia
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 187
Piazza Pia
Luogo: 106-144
Senza numero civico
Segnatura:
Prot. 31143/1908
Tipo di intervento:
Richiesta di Alessandro Serre
del rilascio di un certificato
attestante che l’Amministrazione
Militare dette il nulla osta alla Sig.
re Luigi Chevreton per l’apertura
di una porta nel muro di cinta
del terreno attiguo a Castel
Sant’Angelo necessaria per la
costruzione di un padiglione
fotografico in piazza Pia
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 188
Archivio Storico Capitolino - Fondo ʻIspettorato Edilizioʼ
1 8 8 7-1 9 3 0
s c h e d e d a l l a n .1 4 6 a l l a n . 4 5 7
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 189
Borgo Sant’Angelo
Luogo: 1-146 Descrizione:
Senza numero civico Nota dei lavori ultimati in conformità dei progetti approvati in via di Borgo
Segnatura: Pio, 81, località valle dell’Inferno; via di Porta Castello; via degli Orti d’Alibert
Prot. 369/1889 e via di Borgo Sant’Angelo.
Proprietario:
Graziani Vincenzo; Ciocci Cesare;
Di Gianlorenzo Raimondo; Brenta
Pietro; Manucci Federico
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 190
Borgo Sant’Angelo
Luogo: 7-152 Descrizione:
Civico 45-48 Richiesta di licenza di esecuzione lavori di restauro.
Segnatura: Contiene disegni.
Prot. 931/1899
Proprietario:
Alessandroni Augusto
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 191
Borgo Sant’Angelo
Luogo: 14-159 Descrizione:
Civico 130 Richiesta di licenza per esecuzione lavori di sopraelevazione.
Segnatura:
Prot. 133/1912
Proprietario:
Pericoli Luigia
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 192
Borgo Sant’Angelo
Luogo: 22-167 Descrizione:
Civico 49-53 Riduzione sopraelevazione di una casa.
Segnatura: Contiene i seguenti protocolli inseriti: 5738/1915; 106/1916; 961/1916; 1139/1916;
Prot. 5657/1915 1041/1916; 1146/1917.
Proprietario:
Buratti Maddalena
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 193
Borgo Sant’Angelo
Luogo: 30-175 Descrizione:
Civico 3; via del Colonnato Sopraelevazione e ricostruzione fabbricato.
Segnatura: Contiene disegni: 3 e foto: 2. Contiene i seguenti protocolli inseriti: 37996/1924.
Prot. 36019
Proprietario:
De Simoni Nazzareno
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 194
Borgo Nuovo
Luogo: 37-182 Descrizione:
Civico 89-93 Richiesta licenza di sopraelevazione edificio.
Segnatura: Contiene disegni e contiene i seguenti protocolli inseriti: 4730/1888.
Prot. 3658/1888
Proprietario:
Fontana in Castelli Clementina
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 195
Borgo Nuovo
Luogo: 45-190 Descrizione:
Civico 5, Borgo Vecchio Richiesta licenza di riduzione di un vano di finestra a porta.
Segnatura:
Prot. 534/1893
Proprietario:
Sauvè Giuseppe
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 196
Borgo Nuovo
Luogo: 53-198 Descrizione:
Civico 35 Richiesta licenza di ingrandimento di un vano di porta.
Segnatura:
Prot. 3609/1898
Proprietario:
De Angelis Pirro
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 197
Borgo Nuovo
Luogo: 61-206 Descrizione:
Civico 109 Richiesta sopralluogo per verifica condizioni statiche.
Segnatura:
Prot. 1451/1901
Proprietario:
Sorelle Pea
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 198
Borgo Nuovo
Luogo: 69-214 Descrizione:
Civico 97 Richiesta licenza per la costruzione di una scala e di nuovi ambienti in uno
Segnatura: stabile.
Prot. 1215/1903
Proprietario: Società
Commerciale di San Ouen
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 199
Borgo Nuovo
Luogo: 77-222 Descrizione:
Civico 81 Richiesta di eseguire una sopraelevazione.
Segnatura: Contiene disegni: 1.
Prot. 1485/1907
Proprietario:
Ospizio dei Convertendi
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 200
Borgo Nuovo
Luogo: 85-230 Descrizione:
Senza numero civico Richiesta licenza per la costruzione di tramezzi in foglio in una casa.
Segnatura: Contiene disegni.
Prot. 4059/1909
Proprietario:
Sanocchi Carlo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 201
Borgo Nuovo
Luogo: 93-238 Descrizione:
Senza numero civico, Borgo Richiesta licenza per la modificazione della decorazione dell’avancorpo di
Sant’Angelo una casa.
Segnatura: Contiene disegni.
2731/1911
Proprietario: Stocker Giuseppe
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 202
Borgo Nuovo
Luogo: 101-246 Descrizione:
Civico 151 Richiesta di proroga per i lavori intimati di ripulitura del prospetto di un
Segnatura: fabbricato.
Prot. 3465/1914
Proprietario:
Pagliari Maria
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 203
Borgo Nuovo
Luogo: 109-254 Descrizione:
Senza numero civico, Borgo Costruzione fabbricato.
Vecchio Contiene disegni.
Segnatura: Contiene i seguenti protocolli inseriti: 2974/1916; 3160/1916; 3307/1916;
866/1917 1704/1916.
Proprietario: Brugiotti Adelaide
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 204
Borgo Nuovo
Luogo: 117-262 Descrizione:
Civico 41 ; Borgo Vecchio 35-38 Restauro e sopraelevazione di due case.
Segnatura: Contiene disegni.
Prot. 3888/1920
Proprietario:
Vecchi Ermelinda
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 205
Borgo Nuovo
Luogo: 125-270 Descrizione:
Civico 165 Apertura di un vano di luce.
Segnatura: Contiene disegni (contiene uno schizzo a mano).
Prot. 4961/1922
Proprietario:
Pellegrini Giuseppe
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 206
Borgo Nuovo
Luogo: 133-278 Descrizione:
Civico 36-37 Richiesta di sopralluogo.
Segnatura:
Prot. 12357/1922
Proprietario:
Palombini Elvira
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 207
Borgo Nuovo
Luogo: 141-286 Descrizione:
Civico 9 Richiesta di proroga per lavori intimati.
Segnatura:
Prot. 26402/1923
Proprietario:
Sauvè Giuseppe
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 208
Borgo Nuovo
Luogo: 149-294 Descrizione:
Civico 174-175 Richiesta licenza per mostre di negozio.
Segnatura: Contiene disegni.
Prot. 23110/1924
Proprietario:
Carnevali Luigi
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 209
Borgo Nuovo
Luogo: 157-302 Descrizione:
Senza numero civico Richiesta licenza per trasformazione di porte e finestre.
Segnatura: Contiene disegni.
Prot. 12791/1928
Proprietario:
Spinelli Pietro
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 210
Borgo Vecchio
Luogo: 162-307 Descrizione:
Senza numero civico Sopraelevazione fabbricato.
Segnatura: Contiene disegni: 4
Prot. 4452/1890 Contiene i seguenti protocolli inseriti: 7025/1889; 4246/1898.
Proprietario: Rossini Teofilo
Architetto: Mercandetti
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 211
Borgo Vecchio
Luogo: 170-315 Descrizione:
Civico 112-116 Riduzione per l’abitazione dei religiosi dell’Ospedale di Santo Spirito della
Segnatura: Prot. 4013/1908 casa in Borgo Vecchio.
Proprietario: Pio Istituto di Santo Contiene disegni: 1.
Spirito
Architetto: Galassi Francesco
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 212
Borgo Vecchio
Luogo: 178-323 Descrizione:
Civico 23; piazza Scossacavalli Richiesta di licenza per riduzione a porta di un vano di finestra.
Segnatura: Contiene disegni.
Prot. 1509/1927
Proprietario: Ospizio Apostolico
dei Convertendi
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 213
Borgo Santo Spirito
Luogo: 179-324 Descrizione:
Senza numero civico; piazza Pia; Richiesta di sopraelevazione.
Borgo Vecchio Contiene disegni: 1 a matita.
Segnatura: Prot. 2224/1889 Contiene i seguenti protocolli inseriti: 1982/1889; 1665/1889.
Proprietario: Pio Istituto di Santo
Spirito
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 214
Borgo Santo Spirito
Luogo: 187-332 Descrizione:
Chiesa di San Michele Richiesta di licenza di eseguire lavori di restauro interni.
Segnatura:
Prot. 1844/1908
Proprietario:
Chiesa di San Michele
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 215
Borgo Santo Spirito
Luogo: 195-340 Descrizione:
Chiesa di Santa Annunziata Lavori di manutenzione della chiesa della S.S. Annunziata.
Segnatura: Contiene disegni.
Prot. 8428/1927
Proprietario: Arciconfraternita
Del Santo Spirito in Sassia
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 216
Via del Mascherino
Luogo: 200-345 Descrizione:
Civico 8-9 Richiesta di licenza di sopraelevazione fabbricato.
Segnatura: Contiene disegni.
Prot. 4837/1888
Proprietario:
De Andreis Romeo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 217
Via del Mascherino
Luogo: 208-353 Descrizione:
Civico 74 Richiesta di licenza per la riduzione a laboratorio di un fienile.
Segnatura: Contiene disegni.
Prot. 404/1910
Proprietario:
Benedetteli Giulia
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 218
Via del Mascherino
Luogo: 216-361 Descrizione:
Civico 30 Licenza sopraelevazione.
Segnatura: Contiene disegni.
Prot. 10260/1922
Proprietario:
Profili Luigi
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 219
Vicolo dei Corridori
Luogo: 223-368 Descrizione:
Senza numero civico; Borgo Richiesta licenza per apertura vano di porta in via di Borgo Sant’Angelo e
Sant’Angelo vicolo dei Corridori.
Segnatura: Contiene disegni: contiene uno schizzo su pratica.
Prot. 1884/1903
Proprietario: Simonetti Giuseppe
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 220
Vicolo dei Corridori
Luogo: 231-376 Descrizione:
Civico 16; vicolo del Colonnato Richiesta certificato relativo ad un piano attico in vicolo dei Corridori, 16 e
Segnatura: vicolo del Colonnato.
Prot. 45167/1925
Proprietario:
Barbarisi Marco Aurelio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 221
Via del Colonnato
Luogo: 233-378 Descrizione:
Senza numero civico; via del Costruzione capannone per fabbrica di sapone in vicolo del Farinone, 1 e
Farinone vicolo del Colonnato.
Segnatura: Contiene disegni: 2 (contiene anche uno schizzo su pratica).
Prot. 1770/1890 Contiene i seguenti protocolli inseriti: 1785/1890; 1918/1890.
Proprietario: Mazzarini Giuseppe
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 222
Via del Colonnato
Luogo: 241-386 Descrizione:
Senza numero civico Richiesta di licenza per apertura vano di porta in un muro di cinta in vicolo
Segnatura: del Colonnato.
Prot. 4145/1912 Contiene disegni.
Proprietario:
Garuti Pompeo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 223
Via dei Penitenzieri
Luogo: 244-389 Descrizione:
Senza numero civico Nuova costruzione e accorpamento.
Segnatura: Contiene disegni: 1.
Prot.1801/1889
Proprietario:
Gismondi Domenico
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 224
Via dei Penitenzieri
Luogo: 252-397 Descrizione:
Senza numero civico; Salita di Vil- Dichiarazione di avvenuto abbattimento di una parte di fabbricato pericolante.
la Cecchini
Segnatura: Prot. 7435/1928
Proprietario:Co m p ro p r i e t a r i
Stabile; Alberdi Felice
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 225
Vicolo del Campanile
Luogo: 253-398 Descrizione:
Civico 10; via di Borgo Pio Richiesta di proroga per lavori intimati in vicolo del Campanile, 10 e via di
Segnatura: Borgo Pio.
Prot. 2860/1915
Proprietario:
Eredi Marini
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 226
Vicolo Dritto
Luogo: 256-401 Descrizione:
Senza numero civico Richiesta licenza di sopraelevazione di fabbricato.
Segnatura:
Prot.1281/1887
Proprietario:
Biamonti Filippo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 227
Vicolo Dell’ Ospedale
Luogo: 263-408 Descrizione:
Civico 6-10 Richiesta di licenza di sostituire il tetto con una terrazza.
Segnatura: Contiene disegni: 1 su pratica.
Prot. 5152/1895
Proprietario:
Baldassarri Luigi
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 228
Vicolo Della Traspontina
Luogo: 264-409 Descrizione:
Senza numero civico Richiesta licenza di apertura di un vano di porta nella caserma Traspontina
Segnatura: in vicolo della Traspontina.
Prot. 2124/1892 Contiene disegni: 1.
Proprietario:
Genio Militare
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 229
Vicolo Del Villano
Luogo: 268-413 Descrizione:
Senza numero civico Richiesta licenza per apertura porta.
Segnatura:
Prot.4890/1895
Proprietario:
Frati della Misericordia
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 230
Vicolo Del Villano
Luogo: 276-421 Descrizione:
Senza numero civico Apertura vano di porta.
Segnatura:
Prot.198/1922
Proprietario:
Kambo Saverio
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 231
Via delle Fosse di Castello
Luogo: 280-425 Descrizione:
Senza numero civico, Richiesta licenza di costruzione di uno sferisterio in legno.
via Crescenzio e Piazza Cavour Contiene disegni.
Segnatura:
Prot. 784/1900
Proprietario: Pirazzoli Gaetano
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 232
Piazza Rusticucci
Luogo: 287-432 Descrizione:
Civico 16 Richiesta di licenza di apertura di una feritoia.
Segnatura: Contiene disegni.
Prot. 3714/1893
Proprietario:
Moscetti Cesare
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 233
Piazza Rusticucci
Luogo: 295-440 Descrizione:
Civico 19 Richiesta di licenza per lavori di restauro e sopraelevazione.
Segnatura: Contiene disegni.
Prot. 10752/1927
Proprietario:
Stabilimenti Spagnoli
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 234
Piazza Scossacavalli
Luogo: 297-442 Descrizione:
Senza numero civico Richiesta di licenza per esecuzione lavori di completamento e restauro
Segnatura: palazzo.
Prot. 96/1903 Contiene disegni e contiene una fotografia.
Proprietario: Contiene i seguenti protocolli inseriti: 671/1903.
Torlonia Principe Giovanni
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 235
Piazza Pia
Luogo: 301-449 Descrizione:
Senza numero civico; Borgo Richiesta di sopraelevazione.
Vecchio; Borgo Santo Spirito Contiene disegni: 1 a matita.
Segnatura: Prot. 2224/1889 Contiene i seguenti protocolli inseriti: 1982/1889; 1665/1889.
Proprietario: Pio Istituto di Santo
Spirito in Sassia
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 236
Piazza Pia
Luogo: 309-454 Descrizione:
Senza numero civico; Borgo Sopraelevazione.
Vittorio Contiene disegni e 1 foto.
Segnatura:
Prot. 6474/1921
Proprietario: Zeni Enrico
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 237
Cronologia ragionata
1. Il precedente catasto Alessandrino (che il Presidente delle strade ordina con editti del 1660
e del 1661 e che è completato in otto anni), che prendeva il nome dal suo fautore Alessandro
VII Chigi, era, infatti, di natura diversa, poiché consisteva in una serie di vedute e piante com-
plessive rappresentanti località e strade consolari lungo le quali si attestavano proprietà pri-
vate, e finalizzato alla equa ripartizione della manutenzione viaria tra i proprietari dei terreni
adiacenti alle strade. Cfr. Enrico Guidoni, Angela Marino, Storia dell’urbanistica, Il Seicento,
Laterza, Roma Bari, p. 387.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 238
Cfr. Carla Rivolta, Borgo nei secoli: le piante, i progetti, le
realizzazioni architettoniche ed urbanistiche, in http://www.morelli.
it/borgo/carla_rivolta_1.htm [28-04-2017]; Cfr. Laura Gigli, Rione XIV:
Borgo, I, II, III, IV, in Guide Rionali di Roma, 1997, Palombi, Roma, I,
p. 66.
1852 maggio, 10
Incarico all’architetto Luigi Poletti per la progettazione di
piazza Pia
L’architetto Luigi Poletti è incaricato del progetto di sistemazione
della piazza. Tra i vincoli posti dalla committenza vi è quello di
considerare le esigenze del consiglio di Difesa dei Forti e
dell’Ospedale di S. Spirito. Un primo progetto delle testate dei
Borghi prevedeva due edifici con portico antistante e una nuova
fontana, in posizione arretrata. In seguito ad un più restrittivo
tetto di spesa, l’architetto presenta un secondo progetto che va ad
interessare solo i due prospetti di testata, senza portici e
completamente in travertino. I lavori sono conclusi in due tempi:
nell’anno 1853 per l’edificio destro, tra Borgo Nuovo e vicolo del
Villano, e nell’anno 1861 per quello di sinistra, tra Borgo S. Spirito e
Borgo Vecchio.
Cfr. Rossella Motta, L’ultima scenografia urbana di Roma: piazza Pia
e l’ingresso ai Borghi, in Claudio Parisi Presicce e Laura Petacco,
(a cura di), La Spina: Dall’agro vaticano a via della Conciliazione,
Roma, Gangemi, 2016, pp.161-168.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 239
davanti ai fornici del passetto; quest’ultima, nel 1861, sarà trasferita
in piazza Pia, costituendone il limite nord.
Cfr. Gigli, Rione XIV: Borgo, in Guide Rionali di Roma, Palombi
Editore, Roma 1997, I, pp. 31, 72
1870 settembre, 20
Attraverso la breccia di Porta Pia l’esercito italiano entra in Roma.
Alcuni giorni dopo, il generale Cadorna insedia la prima Giunta
municipale, presieduta dal duca M. Caetani.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 240
settembre, 30
E’ costituita una Commissione di undici ingegneri e architetti
preposta ai progetti di ‘ampliamento ed abbellimento della città’.
E’ presieduta da P. Camporesi, e annoverava, tra i partecipanti,
l’ingegnere Alessandro Viviani.
ottobre, 2
I cittadini di Roma chiedono, con un plebiscito, l’annessione al
Regno d’Italia.
dicembre, 28
Catastrofica esondazione del fiume Tevere. Il livello dell’acqua
raggiunge i 17,22 metri di altezza presso l’idrometro di Ripetta.
Cfr. Cristiana Pumpo, I muraglioni del Tevere e la nuova
immagine della città, in http://www.comune.roma.it/pcr/it/
newsview.page?contentId=NEW151075 [25-03-2017]; Italo Insolera,
Roma moderna: un secolo di storia urbanistica, Torino, Einaudi, 1962,
pp. 10-18.
1871 gennaio, 1
Il ministro dei Lavori Pubblici, Giuseppe Gadda, nomina una
commissione di ingegneri idraulici, presieduta dal senatore
e ingegnere Carlo Possenti, con l’incarico di proporre delle soluzioni
ai gravi problemi alla città causati dalle alluvioni.
gennaio, 21
Roma è nominata Capitale d’Italia.
maggio, 13
Approvata la Legge delle Guarentigie: un provvedimento legislativo
che regolamenta i rapporti politici e istituzionali tra il neo Stato
italiano e la Santa Sede fino ai futuri Patti lateranensi. La legge
stabilisce le prerogative del pontefice e il regime di
extraterritorialità dello Stato del Vaticano, separandolo dal rione
Borgo.
novembre, 28
Il Consiglio Comunale approva uno schema di Piano Regolatore che
prevede un’espansione della città prevalentemente in direzione
orientale.
Dicembre, 7
Fra le molteplici soluzioni al problema delle alluvioni e alle
conseguenti esondazioni del Tevere, prevale il progetto proposto
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 241
dall’ingegnere Raffaele Canevari, sostenuto da Garibaldi, che
prevede la costruzione di alti muri di sponda per contenere le
piene del fiume ed eliminare le inondazioni della città storica. I
lavori ai muraglioni mutano per sempre l’immagine di Roma e il
rapporto della città con il fiume. Il Tevere, imbrigliato al di sotto del
livello stradale, diviene poco visibile interrompendo il tradizionale
legame della città con le sue rive.
Cfr. Cristiana Pumpo, I muraglioni del Tevere e la nuova immagine
della città, in http://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.
page?contentId=NEW151075 [25-03-2017]; Italo Insolera,
Roma moderna, cit. p. 22.
1875 Dichiarazione di pubblica utilità per gli espropri necessari alle opere
dei muraglioni tramite un provvedimento del ministero dei Lavori
pubblici.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 242
1876-77 Avvio dei lavori per i muraglioni del Tevere
Demolizione degli edifici esistenti sulle rive del fiume con relativa
costruzione di viali ‘Lungotevere’. Costruzione dei muri di sponda e
regolarizzazione della larghezza dell’alveo a 100 metri.
Cfr. Cristiana Pumpo, I muraglioni del Tevere e la nuova immagine
della città, in http://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.
page?contentId=NEW151075 [25-03-2017].
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 243
piazza Pia a piazza Scossacavalli, ed il secondo, lungo 120 m da
piazza Scossacavalli a piazza Rusticucci, che doveva consistere in
una sola navata larga 15 metri.
Busiri Vici ipotizza che il progetto consentisse la visibilità sin da
piazza Pia dell’obelisco, del prospetto della Basilica e della cupola:
possibilità improbabile a causa della costante altezza della
‘galleria’ e degli effetti prospettici dovuti alle enormi distanze.
Cfr. Carla Rivolta, Borgo nei secoli: le piante, i progetti, le
realizzazioni architettoniche ed urbanistiche, in http://www.morelli.
it/borgo/carla_rivolta_1.htm [28-04-2017].
1888 Demolizione di Porta Angelica e delle mura di Pio IV, nella zona
settentrionale di Borgo fino a Castel S. Angelo
Con l’abbattimento dell’antica porta Angelica si unisce l’antico
tessuto urbano del rione Borgo a quello del nuovo rione dei Prati
di Castello, (ultimo rione di Roma). In tal modo si fondono i due
rioni in un’unica unità amministrativa nota a lungo come ‘Borgo-
Prati’. Anche la volontà di costruire un terzo ponte a Ripetta
conferma il desiderio di trasformare l’area dei ‘Prati di Castello’
con il nuovo quartiere a ridosso dell’antica Civitas leoniana; tuttavia
la sua realizzazione è procrastinata, a riprova di una certa
resistenza nei confronti di espansioni urbane che coinvolgano
direttamente il centro storico.
Cfr. Gianfranco Spagnesi, L’architettura a Roma ai tempi di Pio IX.
1830-1870, Studium, Roma, 2000, pp. 15-54; Cfr. Gigli, cit., I, p. 32.
1891 Inaugurazione del ponte in Ferro ‘degli Alari’ tra piazza Pia e
l’odierno Lungotevere degli Altoviti
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 244
Il provvisorio ponte è costruito in alternativa a ponte S. Angelo,
impraticabile per lavori, e in attesa del futuro ponte Vittorio
Emanuele II. Sarà smantellato a partire dal 1914.
Cfr. Gigli, Guide, cit., I, pp. 50, 70-71.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 245
di corso Vittorio, in prosecuzione della grande strada che avrebbe
dovuto tagliare i borghi e decongestionare il traffico di via Leonina.
Cfr. Gigli, Guide, cit., III, pp. 7-10.
1914 Demolizione delle scuole per fanciulli poveri di Borgo volute da papa
Pio IX in piazza Pia
Opere di carattere sociale costruite nel 1859 e successivamente
demolite per migliorare l’accesso da Borgo ai Prati di Castello.
1916 Proposta di demolizione delle case tra Borgo Nuovo e Vecchio per
costruirvi un portico ininterrotto
Armando Brasini, in una serie di studi dedicati alla trasformazione
ideale della città di Roma, dedica cinque tavole ad una ipotetica
sistemazione dei Borghi finalizzata al miglioramento della
condizione edilizia. Propone quindi di ricostruire l’antica ‘Portica’,
tenendo ben presente la trasformazione dei Lungotevere e il
nuovo assetto di piazza Pia. Molto probabilmente, come nel caso
dell’architetto Busiri Vici, il progetto non avrebbe migliorato la
visibilità a distanza degli elementi architettonici di Piazza
San Pietro a causa dell’altezza del portico proposto, alto come
quello berniniano e soggetto a inevitabili difetti di sovrapposizione
prospettica.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 246
1922 Ascesa al Soglio Pontificio del Cardinal Achille Ambrogio Damiano
Ratti, con il nome di Pio XI
Cfr. Cappelli, Cronologia, cit., p. 254.
ottobre, 28
Marcia su Roma
Ascesa al potere del Partito Nazionale Fascista a capo del quale era
Benito Mussolini.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 247
1931 Approvazione del Piano Regolatore redatto dalla Commissione di
tecnici presieduta dal Governatore Boncompagni Ludovisi
Prendono parte alla Commissione costituita da ingegneri, architetti
ed archeologi, tra gli altri, Gustavo Giovannoni, Antonio Muñoz e
Marcello Piacentini. Presentato a Benito Mussolini nell’ottobre del
1930, il Piano è approvato l’anno seguente. Tra le proposte, quelle
di: aprire un nuovo asse viario trasversale da Porta Castello,
attraverso via della Traspontina, verso Lungotevere in Sassia e in
direzione del ponte Vittorio Emanuele; allargare la via del
Mascherino per aggiungere un comodo collegamento a via di Porta
Angelica; isolare il Passetto, ampliando Borgo Sant’Angelo.
Cfr. Paolo Sica, Il Novecento, in Storia dell’Urbanistica, III, Bari,
Laterza, p. 399.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 248
Come da progetto, nell’ ex piazza Rusticucci sono costruiti due
edifici simmetrici detti Propilei, distanziati ampiamente rispetto
ai bracci del Colonnato berniniano in modo da delimitare uno
spazio trapezoidale simile ad un sagrato.
Da piazza Pia, lungo l’asse appena sgombrato, si ottiene una visione
completa della cupola e parziale della facciata, mentre nulla è
visibile del Colonnato. Gli architetti comprendono l’esistenza
di una sproporzione nell’ampiezza del nuovo tracciato viario, a
causa del rettifilo di alcuni palazzi preesistenti; a questa si
rimedia attraverso la definizione dell’arredo urbano e dei tracciati
pedonali. Il flusso del traffico è maggiormente incanalato nelle
vie laterali, tra cui l’imbocco del prolungamento di Corso Vittorio,
dopo il ponte. Presso piazza Pia sono ricostruiti i due edifici di
testata su cui, a differenza di quelli precedentemente realizzati
da Luigi Poletti, sono annesse in facciata due coppie di colonne
doriche a tutto tondo. Sono inoltre costruite, arcate a piena luce in
corrispondenza della mole di Castel S. Angelo.
Cfr. Carla Rivolta, Borgo nei secoli: le piante, i progetti, le
realizzazioni architettoniche ed urbanistiche, in http://www.morelli.
it/borgo/carla_rivolta_1.htm [28-04-2017].
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 249
Demolizione del cinquecentesco Palazzo Rusticucci – Accoramboni
Situato quasi all’estremità di Via Alessandrina, poi ricostruito su via
della Conciliazione.
Cfr. Gigli, Guide, cit., II, p. 88
settembre, 1
Inizio della Seconda guerra mondiale
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 250
Realizzato tra 1861 e 1863 dall’ingegnere Calvi del Genio Pontificio
su progetto dell’ingegnere Raffaele Canevari, è il primo ponte
sospeso costruito a Roma, situato tra Via Giulia e Via della Lungara.
Cfr. Carlo Pietrangeli, Rione V: Ponte, in Rionali di Roma, Palombi,
Roma 1981, IV, pp. 23-24.
1943 luglio, 25
Caduta del regime fascista
1945 settembre, 2
Fine della Seconda guerra mondiale
1949 Inizio dei lavori di restauro all’ultima parte del muro del passetto,
decretati dal Vaticano
I lavori sono patrocinati dall’ingegnere Enrico Galeazzi e diretti da
Adriano Prandi; comprendono anche il ripristino della merlatura
occultata dai lavori di Urbano VIII, rimessa in luce della base delle
torri di Leone IV e delle arcate presso i fornici di via di Porta
Angelica.
Cfr. Gigli, Guide, cit., I, p. 66.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 251
Sette anni dopo la realizzazione dei due edifici, vengono ad essi
applicate due fontane. Il primo fabbricato di destra, noto come
Palazzo Pio o dell’Azione cattolica, occupa ancor oggi una vasta
area compresa tra via della Conciliazione, via della Traspontina,
Borgo S. Angelo, piazza Pia e Largo Giovanni XXIII, per la cui
costruzione andranno distrutti due edifici ottocenteschi e uno
cinquecentesco. Il primo fabbricato di sinistra, di proprietà
dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni, è completato nel 1942 e
comporterà la demolizione del vecchio Ospedale di S. Carlo, sede
distaccata di quello di S. Spirito.
Cfr. Gigli, cit., I, p. 80.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 252
Conciliazione in un parco attrezzato che possa ripristinare,
attraverso il sistema dei vuoti, del verde e dei dislivelli, la
dimensione degli antichi spazi dell’assetto urbano precedente. La
zona dei Borghi si sarebbe ulteriormente distinta dal prospicente
rione Prati per mezzo di una fascia verde corrispondente alle mura
lungo via dei Porcari.
Cfr. Carla Rivolta, Borgo nei secoli: le piante, i progetti, le
realizzazioni architettoniche ed urbanistiche, in http://www.morelli.
it/borgo/carla_rivolta_2.htm [28-04-2017].
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 253
Emergenze architettoniche
Chiese
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 254
Fondazione: ricordata in alcune Bolle di papa Sergio I tra la fine del VII e
inizio VIII secolo. La chiesa è inizialmente dedicata a S. Salvatore e poi a S.
Giacomo a partire dal 1250, acquisendo vari appellativi tra cui: “dalla porti-
ca di S. Pietro”, “in Borgo”, “nella città Leonina”.
Riedificazione: connessa dal 1520 alla Confraternita del S.S. Sacramento, è
ricostruita da Antonio da Sangallo il Giovane. I lavori si concludono nel 1592.
E’ più volte ristrutturata nei tre secoli successivi.
Demolizione: 1937, insieme alla piazza omonima e a palazzo Caprini (dei
Convertendi), ad essa prospiciente, per la realizzazione del tracciato di via
della Conciliazione. (Cfr. le ‘Ricostruzioni di piazza Scossacavalli’).
Cfr. Gigli, Rione XIV: Borgo, cit., II, pp.8-17.
Sant’Angelo al Corridoio
Seconda metà del XVI secolo. Demolita.
Fondazione: XI secolo.
Riedificazione: 1564, come sede dell’Arciconfraternita di San Michele Arcan-
gelo ai Corridori di Borgo, situata a ridosso delle mura dell’odierno passetto
di Borgo.
Demolizione: 1939, per l’apertura della via di scorrimento lungo le mura del
passetto.
Cfr. Gigli, Rione XIV: Borgo, cit., I, pp.68-70.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 255
Santo Spirito in Sassia
XII secolo. Esistente.
Fondazione: XII secolo, nel complesso della ‘Schola Saxorum’ presso la por-
ta di S. Spirito delle mura Leonine. Nel 1457, è unita al vicino ospedale del
Santo Spirito per ordine di papa Sisto IV.
Ricostruzione: a causa dei danni subiti nel 1527 durante il Sacco di Roma,
la chiesa è ricostruita dal 1538 al 1545, ad opera di Antonio da Sangallo il
Giovane.
Cfr. Gigli, Rione XIV: Borgo, cit., III, pp.72-75.
Infrastrutture
Ponte S. Angelo.
I metà del II secolo a.C. Esistente.
Edificazione: a partire dal 121 d.C., per volontà dell’imperatore Adriano.
Inaugurazione: 134 d.C. circa.
L’originario ponte Elio, dal prenome dell’imperatore, era stato costruito per
consentire l’ingresso al mausoleo a lui dedicato. Conserva la sua specifica
funzione fino alla tumulazione di Caracalla nel 217 d.C.. Prima della definiti-
va denominazione, legata all’apparizione di S. Michele Arcangelo (a sancire
la fine dell’epidemia del 590 d.C.), è conosciuto come ponte S. Pietro. E’ la
principale via di comunicazione tra la Città del Vaticano e la sponda sinistra
del Tevere. Il ponte, inizialmente a ‘dorso d’asino’ con otto arcate, dopo il
1870 è portato a cinque arcate, aggiungendo due archi laterali simmetrica-
mente ai tre centrali originali.
Trasformazioni: Ultimo decennio del XIX secolo. Sono aggiunte due arcate
simmetriche alle tre centrali e portato alla lunghezza complessiva di 100
m., ossia l’ampiezza fissata per il nuovo alveo del Tevere messo in sicurezza
dalle alluvioni. Nel 1895 il ponte è riaperto al pubblico, al termine dei lavori
diretti dall’ing. Francesco Medici.
Cfr. Gigli, Rione XIV: Borgo, cit., I, pp.35-48.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 256
Ponte di ferro ‘degli Alari’.
Ultimo decennio del XIX secolo. Smantellato.
Edificazione: 1889, leggermente a valle di Ponte S. Angelo, collegava piazza
Pia a largo Tassoni.
Inaugurazione: 1891, il ponte provvisorio in ferro è costruito come alternati-
va via di collegamento tra i rioni Borgo e Ponte, durante i lavori di ristruttu-
razione di ponte S. Angelo. Il ponte, detto ‘degli Alari’, sarà smantellato solo
nel 1912, al termine della realizzazione di Ponte Vittorio Emanuele II.
Cfr. Gigli, Rione XIV: Borgo, cit., I, pp.48-49, 72.
Ospedali
Palazzi e residenze
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 257
Demolizione: 1930, il palazzo, situato sul lato meridionale dell’antica piaz-
za Rusticucci, è distrutto per delimitare i confini dello Stato della Città del
Vaticano. La demolizione era prevista già nel Piano Regolatore del 1882.
Ricostruzione: durante gli anni Quaranta del XX secolo, il palazzo è ricostru-
ito ad opera di Marcello Piacentini e di Attilio Spaccarelli, in Borgo S. Spirito,
quasi di fronte al Palazzo del Commendatore di S. Spirito.
Cfr. Gigli, Rione XIV: Borgo, cit., II, pp.142-146.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 258
Fondazione: inizio del Cinquecento, per volontà del cardinal Adriano Castelle-
si. Il palazzo è situato sul lato settentrionale della scomparsa piazza Scossa-
cavalli, ed ora prospiciente su via della Conciliazione. Non subisce modifiche,
restauri o demolizioni durante gli sventramenti mussoliniani per il tracciato
di via della Conciliazione.
Restauri ed interventi: nel XVI secolo, il palazzo, ancora incompleto, è ceduto
dal Cardinale alla Corona inglese per farne la residenza dell’ambasciatore, poi
diviene di proprietà di un cardinale italiano, Lorenzo Campeggi, e della sua
discendenza, fino al 1650. Nel secolo successivo passa alla famiglia Colonna,
alla Camera Apostolica e ai conti Giraud, che restaurano e ampliano il palazzo
per poi cederlo, ormai nel 1820, al principe Giovanni Torlonia. Il Principe, all’i-
nizio del Novecento, compie nuovi restauri, decorazioni ed ampliamenti. (Cfr.
Scheda n. 29-67 e le ‘Ricostruzioni di piazza Scossacavalli’).
Cfr. Gigli, Rione XIV: Borgo, cit., II, pp.60-76.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 259
all’estremità di via Alessandrina ed era stato edificato nell’area di un pre-
cedente palazzo appartenuto agli Strozzi. Alla metà del Seicento, ne diviene
proprietaria l’antica e nobile famiglia eugubina degli Accoramboni. Demoli-
zioni: nel 1667, durante i lavori per la creazione del colonnato berniniano, è
abbattuto l’intero isolato comprendente, fra l’altro, il palazzo del Priorato
di Malta e palazzo Branconi. Le opere di demolizione prevedono l’apertura,
davanti all’edificio che fu del Rusticucci, della grande piazza omonima.
Demolizione e ricostruzione: 1939-1940, abbattimento del palazzo e sua par-
ziale riedificazione su progetto dell’architetto Busiri Vici.
Cfr. Gigli, Rione XIV: Borgo, cit., II, pp.86-90.
Palazzo Serristori
Seconda metà XVI secolo. Esistente.
Fondazione: 1565, per volere di Averardo Serristori, ambasciatore di Cosimo
Medici. L’edificio è costruito su un precedente palazzo appartenuto ai Borgia
e ai Della Rovere. La costruzione sorge subito dopo il palazzo dei Penitenzieri,
attualmente lungo il lato sud di via della Conciliazione.
Trasformazioni: 1867, l’esplosione di una mina, durante un attentato, devasta
il palazzo. Dopo il 1870 mantiene la destinazione a caserma per le truppe ita-
liane dei bersaglieri. Diviene abitazione popolare negli anni Venti del Nove-
cento e, in seguito ai Patti Lateranensi, nuova sede della Scuola Pontificia Pio
IX.
Cfr. Gigli, Rione XIV: Borgo, cit., II, pp.100-107.
Case Soderini
Seconda metà XV secolo. Demolite.
Fondazione: XV secolo, complesso di sette case popolari indipendenti, di due
piani, più loggiato di coronamento, e botteghe al pian terreno; complesso
situato nell’isolato compreso fra via dell’Erba, Borgo Nuovo e via dell’Arco
della Purità, accanto a palazzo Giraud-Torlonia. Nel 1493, ne diviene proprie-
tario il cardinal Francesco Soderini, che desidera farne un palazzo ad opera di
Donato Bramante, progetto mai compiuto.
Trasformazioni e restauri: gli edifici di tipologia a schiera, alternano diversi
proprietari fino ad essere venduti, nella prima metà dell’Ottocento, alla fami-
glia Hamerani, che li sopraeleva, li ristruttura e poi vende, subito dopo l’Unità
d’Italia. Le casette, fino ad allora intatte nella loro facciata quattrocentesca,
sono trasformate in una grande casa d’affitto di quattro piani con botte-
ghe al pian terreno. (Cfr. Schede n. 20-58 e 25-63 e le ‘Ricostruzioni di piazza
Scossacavalli’).
Demolizione: 1937, distruzione dell’edificio tra quelli della Spina. L’isolato sarà
destinato alla ricostruzione del palazzo dei Convertendi.
Cfr. Gigli, Rione XIV: Borgo, cit., II, pp.80-84.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 260
Archi
Arco della Purità
Prima metà del XVI secolo. Demolito.
Fondazione: XVI secolo, l’arco sorgeva presso il vicolo omonimo che ospi-
tava anche la chiesetta di S. Maria della Purità, concessa da Paolo III ai
Caudatari dei Cardinali nella prima metà del Cinquecento. L’Arco era situato
subito dopo le case Soderini, procedendo verso S. Pietro,
Demolizione: anni Quaranta del Novecento, durante le demolizioni della
Spina. Le caratteristiche dell’arco, inserito tra due paraste di ordine dorico
che sorreggevano un architrave, sono visibili in un disegno di Lucilio Car-
tocci, risalente al 1937.
Cfr. Giuseppe Ceccarelli, Ceccarius, La Spina dei Borghi, disegni di Lucilio
Cartocci, Officine Grafiche M. Danesi, Roma 1938; Gigli, Rione XIV: Borgo, cit.,
II, pp.84-86.
Fontane
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 261
Fontana di Piazza Scossacavalli
XVII secolo. Esistente ma collocata altrove.
Fondazione: 1614, Carlo Maderno, per volere di papa Pio V. Situata al centro
dell’omonima piazza, la fontana è attribuita a Carlo Maderno. E’ composta
da una vasca in travertino posta su un gradino e recante nel suo centro un
balaustro e una tazza; è circondata da sedici colonnine in granito facenti
parte del recinto in ferro.
Rimozione: 1941, in occasione della demolizione della Spina; i suoi pezzi,
conservati a lungo in deposito, vengono nuovamente assemblati. Dal 1957 la
fontana è collocata di fronte alla chiesa di S. Andrea della Valle. Attualmen-
te è ancora visibile l’opera originale, tranne per la vasca superiore: perduta,
o forse trafugata, quindi sostituita con una accurata riproduzione. (Cfr. le
‘Ricostruzioni di piazza Scossacavalli’).
Cfr. Gigli, Rione XIV: Borgo, cit., II, p.7.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 262
Elenco dei professionisti coinvolti nella
presentazione, e nella relativa elaborazione
grafica, delle istanze edilizie e urbane1
Albertini Emilio, Casa Masseli-Macchi, via del Mascherino, 61-62, 1910, sche-
da n. 87-125.
Alibrandi Filippo, (con Genuini Ettore), Palazzo Persichetti, Borgo Nuovo 173-
174, piazza Pia, vicolo del Villano; 1889, scheda n. 41-79 e scheda n. 42-80.
Bianchi Salvatore, Casa Falsarelli-Interlenghi, vicolo del Villano, 27-27a, 1863,
scheda n. 36.
Carnevali Augusto, Palazzo Giraud, Borgo Nuovo, 131-135, Prot. 14864/1876;
Borgo Nuovo, s.n.c., vicolo del Campanile, s.n.c.,1877, scheda n. 29-67.
Chiari Filippo, Casa Moscucci, Borgo Nuovo, 61-63, angolo piazza Scossaca-
valli,1869, scheda n. 18.
D’Ambrogio, s.n, o D’Ambrosio, Casa del conte Candelori Moroni, Borgo S.
Spirito, 73-81, 1871, scheda n. 65-103.
De Mauro Ernesto, Casa Ghione, piazza Pia, 30, 1886, scheda n. 103-141.
Fontana Francesco, Casa del barone di Collalto, Borgo S. Spirito, 39-43, 1873,
scheda n. 68-106.
Genuini Ettore, (con Alibrandi Filippo), Palazzo Persichetti, Borgo Nuovo
173-174, piazza Pia, vicolo del Villano; 1889, scheda n. 41-79; 1890, scheda n.
42-80.
Holl Luigi, Casa Nocenti, Via del Colonnato, 26, 1871, scheda n. 89-127.
Iannetti Domenico, (con Manni Antonio), Casamento Rossignoli, Borgo Vec-
chio, 43-48, 1858, scheda n. 23.
Manelli Antonio, Opera Pia di S. Michele Arcangelo ai Corridori, Borgo
Sant’Angelo, 67-70, 1902, scheda n. 17-55.
Manni Antonio, (con Iannetti Domenico), Casamento Rossignoli, Borgo Vec-
chio, 43-48, 1858, scheda n. 23.
Mannoni Tobia, Casa Fantini, vicolo del Villano, 16-22, 1861, scheda n. 37.
Martinucci Vincenzo, Ospizio dei Convertendi, Borgo Nuovo, Borgo Vecchio,
piazza Scossacavalli, 1876, scheda n. 31-69.
Monaldi Giacomo, Compagnia di San Michele ai Corridori di Borgo, Borgo
Sant’Angelo, s.n.c., 1884, scheda n. 14-52.
Moretti Mario, Ditta Ronchetti e Stradella, Borgo S. Spirito, s.n.c., 1889, sche-
da n. 82-120.
Nocelli Zama, Chiesa di San Giacomo, piazza Scossacavalli, 1880, scheda n.
101-139.
Palazzi G., s.n (con Poletti Luigi), Pietro Lattanzi, Borgo Nuovo, s.n.c., 1853,
scheda n. 6.
1. I professionisti coinvolti sono stati tratti dalle istanze contenute nel ‘Titolo 54’ pre e postu-
nitario.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 264
Pieroni Francesco, Casa Raselli, Borgo Sant’Angelo, s.n.c.; via dei Corridori,
s.n.c., 1876, scheda n. 10-48.
Pietrostefani Raffaele, Casa Stocker, Borgo Nuovo, 97-99, Borgo Sant’Angelo,
1-2, via del Colonnato, s.n.c., 1911, scheda n. 46-84.
Poletti Luigi, (con Palazzi G.), Pietro Lattanzi, Borgo Nuovo, s.n.c., 1853, sche-
da n. 6; Nuove fabbriche di ingresso ai Borghi di San Pietro, facciata verso
ponente, 1861, scheda n. 8.
Rapò Raffaele, Casa Cianfarani, Borgo S. Angelo, 93, 1871, scheda n. 1-39.
Rey Pietro, Banca d’Italia, Borgo Sant’Angelo, 135, 1904, scheda n. 18-56.
Ribecchi Achille, Casa fratelli Milani, Borgo Nuovo, 43-46; Borgo Vecchio, 32-
34/A, 1875, scheda n. 28-66.
Ribecchi Virgilio, Casa Serafini, Borgo Sant’Angelo, 23/A-24, 1887, scheda n.
16-54.
Ricci Attilio, Casa Santini, Borgo Nuovo, 115, 1897, scheda n. 44-82.
Roncetti Federico, Casa Cianfarano, Borgo S. Angelo, 93, 1874, scheda n. 7-45.
Scifoni Enrico, Società Commerciale di Sant’Ouen, Via del Mascherino, s.n.c.;
vicolo del Colonnato, s.n.c., 1905, scheda n. 85-123.
Severati Achille, Casa Pfeiffer, (Bòrchert, Hoffmann, Gog), Borgo Vecchio,
165, 1906, scheda n. 61-99.
Spinedi Azade, Casa Spinedi, Borgo Nuovo, s.n.c.; vicolo dell’Inferriata, s.n.c.;
Borgo Sant’Angelo, s.n.c.; via del Campanile, s.n.c., 1886, scheda n. 38-76.
Spinetti Antonio, Casa Spinetti, Borgo S. Spirito, 52, 1870, scheda n. 33.
Vespignani Virginio, Casamento Raspis, via di Borgo Nuovo, 2-13, 1870, sche-
da n. 19.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 265
Mannoni Tobia, 1861-63, scheda n. 37, (cfr. Fantini Giovanni Battista)
Milani Giovanni Battista, 1869, scheda n. 17
Moscucci Vincenzo, 1867, scheda n. 14; 1867-70, scheda n. 18; 1867-69, scheda
n. 35
Pia Casa di Santo Spirito, 1868, scheda n. 32
Raspis Vincenzo, Luigi ed Ettore, quali eredi del patrimonio Raspis Giacomo,
1860-70, scheda n. 19.
Rossignoli Angelo, 1866-69, scheda n. 23
Sassetti Pietro, 1862-67, scheda n. 1
Sperelli Giuseppe, 1868, scheda n. 15 (cfr. Verni Pietro)
Spinetti Antonio, 1869-70, scheda n. 33
Verni Pietro, 1868, scheda n. 15 (cfr. Sperelli Giuseppe)
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 266
Corsetti Stanislao, 1876, scheda n. 33-71
Cristicchi, s.n., 1875, scheda n. 96-134, 97-135, (cfr. Monti fratelli)
De Poter Cornelio, 1879, scheda n. 13-51 (cfr. Van Herzele Benedetto)
Del Mastro Domenico, 1871, scheda n. 47-85
Federici Ferdinando, 1906, scheda n. 86-124, (cfr. Grazioli, Prosperi Giovanni)
Fratelli della Misericordia, 1872, scheda n. 95-133
Frontoni Fortunato, 1878, scheda n. 53-91, scheda n. 54-92; 1879, scheda n.
56-94; 1881, scheda n. 58-96
Ghione Giovanni, 1886, scheda n. 103-141
Gog Luigi, 1906, scheda n. 61-99, (cfr. Bòrchert Giulio, Hoffmann Giuseppe e
Pfeiffer Marco)
Grazioli, s.n., 1906, scheda n. 86-124, (cfr. Federici Ferdinando, Prosperi
Giovanni)
Grazioli Pio, 1876, scheda n. 102-140
Hamerani Veronica, 1872, scheda n. 20-58; 1873, scheda n. 25-63
Hoffmann Giuseppe, 1906, scheda n. 61-99, (cfr. Bòrchert Giulio, Gog Luigi, e
Pfeiffer Marco)
Iacquemin Giorgio, 1888, scheda n. 81-119
Macchi Paolo, 1910, scheda n. 87-125 (cfr. Masseli Stefano)
Mannoni Rosi, 1915, scheda n. 92-130 e 93-131; 1919, scheda n. 94-132; (cfr.
Bernardini Elvira)
Marociano, conte, 1876, scheda n. 98-136
Mascetti Cesare, 1874, scheda n. 90-128
Mascilli Enrico, 1916, scheda n. 99-137
Masseli Stefano, 1910, scheda n. 87-125 (cfr. Macchi Paolo)
Menghini Michele, 1880, scheda n. 57-95
Milani, fratelli, 1872, scheda n. 6-44; 1873, scheda n. 26-64; 1875, scheda n.
28-66
Milani Luisa, 1875, scheda n. 9-47
Monti, fratelli, 1875, scheda n. 96-134 e 97-135; (cfr. Cristicchi, s.n.)
Muratori, s.n., 1899, scheda n. 83-121; (cfr. Bortolani, s.n.)
Nocenti Giovan Battista, 1871, scheda n. 89-127
Ojetti Pasquale, 1876, scheda n. 32-70
Opera Pia di San Michele Arcangelo, 1902, scheda n. 17-55
Ospedale di Santo Spirito in Sassia, 1873, scheda n. 69-107; 1876, scheda n.
50-88 e n. 76-114
Ospizio dei Convertendi, 1876, scheda n. 31-69; 77-115
Padri Rosminiani, 1872, scheda n. 21-59
Pericoli Luigia, 1913, scheda n. 19-57
Persichetti Pio, 1889, scheda n. 41-79; 1890, scheda n. 42-80
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 267
Pettinelli Luigi, 1911, scheda n. 88-126 (cfr. Profili Luigi)
Petrucce Rosa, 1876, scheda n. 34-72
Pfeiffer Marco, 1906, scheda n. 61-99, (cfr. Bòrchert Giulio, Gog Luigi, Hoff-
mann Giuseppe)
Prosperi Giovanni, 1906, scheda n. 86-124, (cfr. Grazioli, Federici Ferdinando)
Pio Istituto di Santo Spirito, 1913, scheda n. 62-100; 1914, scheda n. 63-101
Profili Luigi, 1911, scheda n. 88-126 (cfr. Pettinelli Luigi)
Profili Nave Aida, 1920, scheda n. 64-102
Ricci Antonio, 1871, scheda n. 2-40
Rapò Raffaele, 1871, scheda n. 1-39, (cfr. Cianfarani Giuseppe)
Raselli Giuseppe, 1876, scheda n. 10-48
Raselli, fratelli, 1884, scheda n. 15-53
Ronchetti e Stradella, ditta, 1889, scheda n. 82-120
Sabbatini, fratelli, 1872, scheda n. 3-41
Salvi, coeredi, 1873, scheda n. 49-87
Santi Adele, 1882, scheda n. 59-97
Santini Federico, 1897, schede n. 44-82; 45-83
Sasselli Pietro, 1868-1872, scheda n. 4-42; 1874, scheda n. 8-46
Savi Giuseppe, 1876, scheda n. 11-49
Schraider Domenico, 1876, scheda n. 74-112
Scifoni Enrico, 1905, scheda n. 85-123
Senekè Antonio, 1874, scheda n. 71-109
Serafini Cherubino, 1887, scheda n. 16-54
Serre Alessandro, 1908, scheda n. 106-144, (cfr. Chevreton Luigi)
Società Commerciale di Sant’Ouen, 1905, scheda n. 85-123
Società delle Officine di Savigliano, 1897, scheda n. 105-143
Spinedi Tommaso, 1886, scheda n. 38-76 e n. 39-77; 1888, scheda n. 40-78
Stocker Giuseppe, 1911, scheda n. 46-84
Tinozzi Giuseppe, 1871, scheda n. 66-104
Valletta Carlo, 1892, scheda n. 43-81
Valorosi Vincenzo, 1879, scheda n. 12-50
Van Herzele Benedetto, 1879, scheda n. 13-51, (cfr. De Poter Cornelio)
Vanni Luigi, 1876, scheda n. 52-90
Vanni, fratelli, 1878, scheda n. 55-93
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 268
Allegato
Scheda n. 1
Giratici; famiglia — palazzo e casa (Nolli 1310; Gregoriano 451). Nel maggio
del 1731 il conte Pietro Giraud ottenne una licenza per effettuare lavori di
selciatura di fronte alla fabbrica in costruzione, nella strada di Borgo S.
Angelo, dietro al palazzo.
Nel luglio seguente il conte fu autorizzato a costruire due tratti di faccia-
ta della medesima fabbrica, uno lungo 76 palmi dalla parte del Borgo, dal
muro vecchio all’angolo fino alla cantonata, e l’altro verso il vicolo tendente
alla piazza di S. Giacomo Scossacavalli, lungo palmi 12. Questi lavori dove-
vano essere pressoché ultimati nel mese di dicembre, quando fu autorizza-
to il ripristino delle selciate antistanti le nuove facciate. Nell’ottobre dello
stesso anno il conte aveva ottenuto anche una licenza per la realizzazione
del portale principale del palazzo sulla piazza di S. Giacomo Scossacavalli,
con gli aggetti di due pilastri lunghi ciascuno 4 palmi e sporgenti 7 once.
Questo portale, finora datato al 1726-27, fu realizzato “secondo il buon
gusto antico”, cioè a imitazione dell’architettura rinascimentale, seguen-
do le parole di Lione Pascoli che lo attribuisce ad Antonio Valeri. A questo
architetto, quindi potrebbe essere riferito l’intero intervento di sistema-
zione e ampliamento del palazzo. Nel 1797 venne concessa una licenza per
la realizzazione di uno sperone lungo palmi 12 per fortificare una porzione
della facciata prospettante sul vicoletto tra Borgo Nuovo e Borgo S. Angelo,
chiuso con una colonnetta.
Cfr. Tommaso Manfredi.
LP 22.5.1731, 2.7.1731, 13.10.1731, 18.12.1731, 31.8.1797 - Valeri 1958, p. 30-32;
Schiavo 1960, p. 6; Pascoli 1981, pp. 238-239.
Giraud, famiglia - palazzo e casa: LP 22.5.1731, reg. 61, ff. 80v-81 - selcia-
ta; 2.7.1731, reg. 61, if. 83v-84 - filo; 13.10.1731, reg. 61, f. 94v, disegno - por-
tale; 18.12.1731, reg. 61, ff. 100v-101, disegno - selciate; 31.8.1797, reg. 71, f.
63- sperone
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 272
Anno: 1731
Richiedente: Pietro Giraud
Lettera Patente: 2.7.1731, reg. 61, if. 83v-84
Licenza: di filo
Descrizione intervento: lavori di costruzione di due tratti di facciata della medesi-
ma fabbrica, uno lungo 76 palmi dalla parte del Borgo, dal muro vecchio all’angolo
fino alla cantonata. L’altro verso il vicolo tendente alla piazza di S. Giacomo Scossa-
cavalli, lungo palmi 12
Scheda n. 2
S. Angelo in Borgo (S. Michele Arcangelo), confraternita — case (Gregoriano
430). Costruzione dell’isolato di case poste in Borgo S. Angelo, nelle strade, reci-
procamente parallele, che da Borgo S. Angelo tendono a Borgo Nuovo (vicolo del
Villano e vicolo S. Apollonia) e per l’altro tratto del vicolo del Villano, togliendo tutti
gli aggetti, speroni, scalini e altre sporgenze, per allineare le facciate.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 273
Cfr. Simonetta Pascucci.
LP 27.10.1739.
Scheda n. 3
Soderini Nicolò, conte— case e pozzo (Gregoriano 453?). Nel 1741 venne rilascia-
ta una licenza per la riedificazione del muro per recingere il pozzo, realizzato con
licenza del 15 gennaio 1729, nella strada addosso al muro della facciata tra due case
in Borgo S. Angelo, contigue all’Arco della Purità, con fronte lungo palmi 73/4, spor-
genti verso l’arco palmi 41/4 e verso S. Pietro palmi 41/2. Nel 1764 venne rilasciata
licenza per la ricostruzione della casa ubicata in Borgo S. Angelo, presso il vicolo
dell’arco della Purità, con facciata lunga palmi 95 dal risalto della casa accanto.
Cfr. Simonetta Pascucci.
LP 19.9.1741, 4.5.1764.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 274
Soderini Nicolò, conte - case e pozzo: LP 19.9.1741, reg. 63,11. 27v-28 - recinzione;
4.5.1764, reg. 66, 1.88 – filo(X1V.55).
Tamagni Ersilia, vedi: Piacenti Sebastiano, Tamagni Ersilia — casa
Soderini Nicolò, conte - palazzo: LP 3.6.1761, reg. 65, f. 235v – cavalcavia (IX.56);
case e pozzo: LP 19.9.1741, reg. 63,11. 27v-28 - recinzione; 4.5.1764, reg. 66, 1.88 - filo
(X1V.55).
Luogo: Borgo S. Angelo, presso l’Arco della Purità, pozzo posto nella strada addosso
al muro della facciata tra due case contigue con fronte lungo palmi 73/4, sporgenti
verso l’arco palmi 41/4 e verso S. Pietro palmi 41/2
Scheda n. 4
4. Pasqualoni Carlo Felice — casa (Gregoriano 460). Consolidamento della fac-
ciata della casa posta alla sinistra del vicolo cieco nella testata di Borgo S. Angelo,
contiguo a quello dell’arco della Purità, con uno sperone lungo palmi 18, largo alla
base palmi 13/4.
Cfr. Tommaso Manfredi.
LP 2.8.1757.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 275
Anno: 1757
Richiedente: Pasqualoni Carlo Felice
Lettera Patente: LP 2.8.1757, reg. 65, f. 76
Licenza:
Descrizione intervento: Consolidamento della facciata della casa posta alla sinistra
del vicolo cieco nella testata di Borgo S. Angelo, contiguo a quello dell’arco della
Purità, con uno sperone lungo palmi 18, largo alla base palmi 13/4.
Scheda n. 5
Primoli Giovanni e Filippo — casa (Gregoriano 267?). Ricostruzione della casa
posta nella strada dei Corridori di Castello tendente da Borgo S. Angelo al colonna-
to di S. Pietro, con facciata lunga palmi 691/2, dall’attacco con lo sperone vecchio
in cantone, con rilascio al pubblico del sito della scaletta esterna lungo palmi 29 e
largo palmi 51/2.
Cfr. Tommaso Manfredi.
LP 10.9.1759.
Primoli Giovanni e Filippo - casa: LP 10.9.1759, reg. 65, f. 167 - filo (XLV.24).
Luogo: casa posta nella strada dei Corridori di Castello tendente da Borgo S. Angelo
al colonnato di S. Pietro
Identificativo catastale: Gregoriano 267?
Anno: 1759
Richiedente: Primoli Giovanni e Filippo
Lettera Patente: LP 10.9.1759, reg. 65, f. 167
Licenza: di filo
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 276
Descrizione intervento: Ricostruzione della casa. facciata lunga palmi 691/2, dall’at-
tacco con lo sperone vecchio in cantone, con rilascio al pubblico del sito della
scaletta esterna lungo palmi 29 e largo palmi 51/2.
Scheda n. 6
S. Pietro in Vaticano, Capitolo— case (Gregoriano 470, 472). Nel 1701 furono
concesse due licenze per la ricostruzione di case poste in Borgo Nuovo, nel vicolo
di fianco a palazzo Accoramboni e vicino al colonnato. L’anno seguente fu autoriz-
zato l’ornamento della porta della casa posta in vicolo del Mascherino, con conci
sporgenti 5 once. Nel 1742 fu concesso il consolidamento della facciata della casa
posta nel cantone di Borgo Nuovo verso piazza Rusticucci, con uno sperone lungo
palmi 20 e sporgente nel maggior aggetto palmi 2. Nel 1755, presumibilmente per lo
stesso complesso di case, fu autorizzata la realizzazione di una ringhiera al primo
appartamento, di fronte al palazzo Accoramboni.
Cfr. Simonetta Pascucci.
LP 14.5.1701, 28.7 1701, 16.3.1702, 27.6.1742, 8.8.1755.
S. Pietro in Vaticano, capitolo-granaio: LP 28.2.1706, reg. 57, f. 9v- filo (X.84); case
LP 14.5.1701, reg. 55, ff. 171v-172 - filo; 28.7.1701, reg. 55, f. 183 - filo; 16.3.1702, reg. 56,
f.13 - aggetti; 27.6.1742, reg. 63, ff. 72v-73 - sperone;
8.8.1755, reg. 64, f. 17 - ringhiera (XIV.42); giardino: LP 27.9.1720, reg. 59, f. 139v -
recinzione (XIV.43); orto: LP 14.3.1710, reg. 57, ff. 173v-174, disegno - recinzione;
26.5.1716, reg. 58, f. 195v, disegno - recinzione (XIV.44).
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 277
Lettera Patente: LP 16.3.1702, reg. 56, f.13
Licenza: di aggetto
Descrizione intervento: ornamento della porta della casa posta in vicolo del Ma-
scherino, con conci sporgenti 5 once.
Scheda n. 7
Ospizio dei Convertiti alla Fede cattolica (conservatorio dei Convertendi) —
palazzo (Nolli 1250- 1251; Gregoriano 511). Nel 1703 fu rilasciata una licenza per
la realizzazione del prolungamento della ringhiera del palazzo posto nella piazza di
S. Giacomo Scossacavalli, per la lunghezza di 14 palmi. Nel 1759 fu rilasciata un’altra
licenza per la costruzione della casa contigua all’ospizio verso la strada di Borgo
Vecchio, con facciata lunga palmi 232/3, lasciando a beneficio del pubblico il sito
corrispondente all’aggetto dei vecchi speroni. Nel 1780 si diede inizio a rilevanti
lavori di restauro ed ingrandimento del palazzo, progettati da Pietro Camporese il
Vecchio e realizzati dal capomastro Giovanni Battista Ingami. Venne ricostruita una
casa, con occupazione di una porzione di sito pubblico per eliminare il risalto di
palmi 11/2 che formava con il contiguo palazzo del conservatorio, con facciata sulla
strada di Borgo Vecchio lunga palmi 85, accorpandola ad un’altra casa confinante
sul lato opposto, in modo da formare “una sola linea retta”.
Cfr. Fabrizio Di Marco.
LP 21.8.1703, 31.8.1759, 20.6.1780 - Di Marco 2000, pp. 140-142.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 278
Luogo: Borgo Nuovo, piazza S.Giacomo Scossacavalli, Ospizio dei convertiti.
Identificativo catastale: Nolli 1250- 1251; Gregoriano 511
Anno: 1703
Richiedente: Ospizio dei Convertiti
Lettera Patente: LP 21.8.1703, reg. 56, f. 96
Licenza:
Descrizione intervento: realizzazione del prolungamento della ringhiera del palazzo
posto nella piazza di S. Giacomo Scossacavalli, per la lunghezza di 14 palmi.
Scheda n. 8
Accoramboni, famiglia — palazzo (Nolli 1308; Gregoriano 469). Nel 1704 Ugo
Accoramboni fu autorizzato alla messa in opera di una ringhiera alla finestra del
palazzo posto in Borgo Nuovo. Nel 1794 Filippo Accoramboni ottenne una licenza
per la riedificazione della casa inclusa nell’isolato del palazzo verso i Corridori di
Borgo, che forse comportava l’uniformazione della nuova facciata, lunga palmi 50, a
quella del palazzo.
Cfr. Tommaso Manfredi.
LP 1.2.1704, 29.3.1794; Memoriali, b. 212, n. 177.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 279
Luogo: Borgo Nuovo, casa inclusa nell’isolato del palazzo verso i Corridori di Borgo
Identificativo catastale: Nolli 1308; Gregoriano 469
Anno: 1704
Richiedente: Ugo Accoramboni
Lettera Patente: LP 1.2.1704, reg. 56, f. 118v
Licenza:
Descrizione intervento: messa in opera di una ringhiera alla finestra del palazzo.
Luogo: Borgo Nuovo, casa inclusa nell’isolato del palazzo verso i Corridori di Borgo
Identificativo catastale: Nolli 1308; Gregoriano 469
Anno: 1794
Richiedente: Filippo Accoramboni
Lettera Patente: L.P. 29.3.1794, reg. 70, ff. 153rv
Licenza: di filo
Descrizione intervento: riedificazione della casa, forse comportava l’uniformazione
della nuova facciata, lunga palmi 50, a quella del palazzo.
Scheda n. 9
S. Spirito in Sassia, ospedale —fontana della casa (Gregoriano 515). Restauro
della fontana posta davanti alla casa in piazza Rusticucci, dov’è l’osteria di Mon-
te d’Oro, sostituendo la vasca, lunga palmi 61/2, larga palmi 43/4, e canalizzando
l’acqua di ritorno.
Cfr. Simona Pascucci.
LP 4.9.1704; PAU, vol. 744, f. 788.
S. Spirito in Sassia, Ospedale- casa: LP 13.11.1782, reg. 69, f. 18v - filo (V.106);
casa: LP 29.2.1788, reg. 69, f. 163 - filo (VII.105); orto, legnaia, fonte e cimitero:
LP 23.3.1705, reg. 56, f. 173v, disegno.- recinzione; 7.5.1711, reg. 57, f. 229 - sperone;
13.6.1741, reg. 63, ff. 20rv - muro di contenimento (XIII.145); casa: LP 9.2.1730, reg.61,
f. 36v - ringhiera; 14.8.1730, reg. 61, f. 56 - ringhiere (XIV.50); fontana della casa:
LP 4.9.1704, reg. 56, f. 148v - restauro (XIV.51) braccio nuovo: LP 21.7.1714, reg. 58, ff.
113-114 - consolidamento; 29.9.1720, reg. 59, ff. 132rv - sito e filo; 24.6.1742, reg. 63, f.
71v - sito e filo; 30.9.1745, reg. 63, f. 231v - chiavica (XEV.52).
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 280
Scheda n. 10
Ciancaleone Giovanni Pietro — casa (Gregoriano 442?). Ricostruzione della
casa posta nella strada del Villano tra la casa di Carlo Antonio Alippi e quella dei
Padri della Traspontina, con facciata lunga palmi 31.
Cfr. Simonetta Pascucci.
LP 13.2.1706.
Ciancaleoni Giovanni Pietro- casa: LP 9.5.1726, reg. 60,f. 122- sperone (1.36); -
casa: LP 13.2.1706, reg. 57, f. 7v, disegno - filo (XIV.10).
Luogo: Borgo, strada del Villano tra la casa di Carlo Antonio Alippi e quella dei Padri
della Traspontina
Identificativo catastale: Gregoriano 442?
Anno: 1706
Richiedente:
Lettera Patente: LP 13.2.1706, reg. 57, f. 7v, disegno - filo
Licenza: di disegno e di filo
Descrizione intervento: Ricostruzione della casa, con facciata lunga palmi 31.
Scheda n. 11
S. Maria in Traspontina, padri della Dottrina Cristiana, Carmelitani— oratorio
(Nolli 1312; Gregoriano 448). L’edificio, contiguo alla chiesa di S. Maria in Traspon-
tina, venne realizzato tra il 1714 e il 1715 da Nicola Michetti, su commissione del
cardinale protettore Giuseppe Sacripante, occupando un tratto di sito pubblico sul
fianco della chiesa lungo palmi 124, con spessore di palmi 161/2 in corrispondenza
del risalto del campanile e di palmi 21 nella facciata sulla strada di Borgo Nuovo.
Cfr. Paola Villani.
LP 14.11.1713 - Tancioni 1988; Campilongo 1990.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 281
Luogo: Borgo Nuovo, strada di Borgo Nuovo in prossimità della chiesa di S. Maria in
Traspontina
Identificativo catastale: Nolli 1312; Gregoriano 448
Anno:
Richiedente: Carmelitani, padri della Dottrina Cristiana presso S. Maria in
Traspontina
Lettera Patente: LP 14.11.1713, reg. 58, if. 77v-78
Licenza: di sito e di filo
Descrizione intervento: edificazione di un edificio contiguo alla chiesa, occupando
un tratto di sito pubblico sul fianco della chiesa lungo palmi 124, con spessore di
palmi 161/2 in corrispondenza del risalto del campanile e di palmi 21 nella facciata
sulla strada di Borgo Nuovo.
Scheda n. 12
S. Maria della Traspontina, Carmelitani della Dottrina Cristiana — convento
e chiesa (Nolli 131; Gregoriano 448, 447). Nel 1722 fu concessa una licenza per la
messa in opera di una cordonata di quattro scalini davanti alla porta del convento,
profonda palmi 81/4 e lunga palmi 21 fino alla bottega della spezieria. La chiesa
venne consacrata nel 1728; l’anno seguente fu autorizzata una seconda licenza per
la ricostruzione della casa in Borgo Nuovo, probabilmente un ampliamento delcom-
plesso, con facciata lunga palmi 181 ⁄4 .
Cfr. Simonetta Pascucci.
LP 30.7.1722, 16.5.1729 - Diario ordinario 13.11.1728.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 282
S. Maria della Traspontina, Carmelitani della Dottrina Cristiana - convento
e chiesa: LP 30.7.1722, reg. 59, ff. 220rv, disegno - scalini; 16.5.1729, reg. 61, f. 9v - filo
(XIV.38); casa: LP 2.10.1747, reg. 64, if. 41rv - sito e filo (X1V.37); oratorio:
LP 14.11.1713, reg. 58, if. 77v-78, disegno - sito e filo (XIV.39).
Luogo: Borgo Nuovo, davanti al convento di S.Maria in Traspontina
Identificativo catastale: Nolli 131; Gregoriano 448, 447
Anno: 1722
Richiedente: Carmelitani, padri della Dottrina Cristiana presso S. Maria in
Traspontina
Lettera Patente: LP 30.7.1722, reg. 59, ff. 220rv, disegno - scalini
Licenza:
Descrizione intervento: messa in opera di una cordonata di quattro scalini davanti
alla porta del convento, profonda palmi 81/4 e lunga palmi 21 fino alla bottega della
spezieria.
Scheda n. 13
SO. S. Spirito in Sassia, ospedale— casa (Gregoriano 493). Nel febbraio 1730 fu
concessa una licenza al capomastro Vito Zoppoli per la costruzione di una ringhiera
della casa spettante all’ospedale, posta in Borgo Nuovo, lunga palmi 10 e sporgente
palmi 31/2. Nell’agosto seguente, presumibilmente alla stessa casa in Borgo Nuovo,
incontro alla chiesa della Traspontina, fu concessa un’altra licenza per due ringhie-
re lunghe palmi 41/2 e sporgenti palmi 3 ciascuna.
Cfr. Simonetta Pascucci.
LP 9.2.1730, 14.8.1730.
S. Spirito in Sassia, Ospedale- casa: LP 13.11.1782, reg. 69, f. 18v - filo (V.106);
casa: LP 29.2.1788, reg. 69, f. 163 - filo (VII.105); orto, legnaia, fonte e cimitero:
LP 23.3.1705, reg. 56, f. 173v, disegno.- recinzione; 7.5.1711, reg. 57, f. 229 - sperone;
13.6.1741, reg. 63, ff. 20rv - muro di contenimento (XIII.145); casa: LP 9.2.1730, reg.61,
f. 36v - ringhiera; 14.8.1730, reg. 61, f. 56 - ringhiere (XIV.50); fontana della casa:
LP 4.9.1704, reg. 56, f. 148v - restauro (XIV.51) braccio nuovo: LP 21.7.1714, reg. 58, ff.
113-114 - consolidamento; 29.9.1720, reg. 59, ff. 132rv - sito e filo; 24.6.1742, reg. 63, f.
71v - sito e filo; 30.9.1745, reg. 63, f. 231v - chiavica (XEV.52).
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 283
Anno: 1730
Richiedente: Ospedale di S. Spirito in Sassia
Lettera Patente: LP 9.2.1730, reg.61, f. 36v
Licenza:
Descrizione intervento: costruzione di una ringhiera della casa spettante all’ospe-
dale, posta in Borgo Nuovo, lunga palmi 10 e sporgente palmi 31/2.
Luogo: Borgo Nuovo
Identificativo catastale: Gregoriano 493
Anno: 1730
Richiedente: Ospedale di S. Spirito in Sassia
Lettera Patente: LP 14.8.1730, reg. 61, f. 56
Licenza:
Descrizione intervento: presumibilmente nella stessa casa, incontro alla chiesa
della Traspontina, costruzione di due ringhiere lunghe palmi 41/2 e sporgenti palmi
3 ciascuna.
Scheda n. 14
S. Maria in Traspontina, Carmelitani della Dottrina Cristiana — casa (Gre-
gonano 445-446?). Autorizzazione rilasciata al provveditore generale dell’ordine
Dugliotti per la ricostruzione della casa con tre facciate posta presso i Fossi di Ca-
stel S. Angelo, con occupazione di due porzioni di sito pubblico: una nella strada di
Borgo nuovo (canne 2 e palmi 561/6 quadrati) e l’altra nella parte verso il cantone di
vicolo del Villano (canne 2 e palmi 81 quadrati) per “togliere la deformità del resalto
e sperone antico fuori squadra”.
Cfr. Tommaso Manfredi.
LP 2.10.1747.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 284
Scheda n. 15
S. Angelo in Borgo (S. Michele Arcangelo), confraternita — casa (Gregoria-
no 502). Ricostruzione della casa posta in Borgo Vecchio di fronte all’osteria del
Cavalletto.
Cfr. Simonetta Pascucci.
LP 14.7.1703.
Scheda n. 16
S. Lorenzo in Piscibus, Scolopi — chiesa e noviziato (Nolli 1257; Gregoriano
550-551) . Il 7 settembre 1731, in base al progetto di Lorenzo Possenti, iniziò il rifaci-
mento del noviziato, nella parte destra del corridoio, tra il cortile e Borgo Vecchio;
nel novembre successivo segui la costruzione del fronte della nuova fabbrica verso
piazza Rusticucci con occupazione di sito pubblico dalla bottega del macello, di
proprietà dell’ospedale di S. Spirito in Sassia, fino al palazzo del duca di Acqua-
sparta, per allineare il prospetto della facciata lunga palmi 188. Con una licenza del
maggio del 1732 le Scuole Pie poterono aggiungere alcune ringhiere alle finestre del
mezzanino della costruzione, che dunque sembrava essere ben avviata.
Nell’ottobre 1732, dopo molteplici resistenze e liti giudiziarie, Ferdinando Cesi
concesse ai padri l’assenso per l’acquisto delle sue proprietà poste a sinistra del
corridoio di accesso al cortile. Negli ultimi mesi del 1733 Possenti moriva e la guida
del cantiere passava a frate. Benedetto Margarito di S. Nicolò, che comunque ne
proseguiva il progetto demolendo gli edifici recentemente acquisiti e iniziando i la-
vori per l’ampliamento dell’accesso alla chiesa. Oltre all’atrio si decise di realizzare
anche la facciata sulla piazza: nell’aprile 1734 ai Padri fu concessa l’occupazione di
sito pubblico per l’ornamento della facciata lunga palmi 401/2; i lavori procedettero
speditamente (come dimostra la “misura” e la “stima” del conto dello scalpellino
elaborata nell’agosto seguente da Gian Domenico Navone che, offertosi “a titolo
di carità”, fu autore del nuovo progetto che i Padri avevano prescelto rispetto a
quello redatto da fratel Benedetto di S. Nicolò). Oltre al portico e alla facciata sulla
piazza, erano previsti: un nuovo coro a pianta quadrata, in sostituzione dell’abside
impostata sull’arco trionfale; un nuovo oratorio, altri annessi e l’allungamento della
- chiesa di circa palmi 20. Nel 1743 i lavori per la chiavica a servizio del “collegio e
case a Borgo Vecchio” testimoniano della sostanziale ultimazione del complesso
edilizio.
Cfr. Simonetta Pascucci.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 285
LP 12.11.1731, 21.5.1732, 11.4.1734, 14.4.1743 - AGSP, Rg. Gen. b. 157, p. 608 - Battaglia
1938; Pietrangeli 1990; Manien Elia 1991; Bruno (Possenn) 1991; Da Gai (Navone) 1991;
Gigli 1992, pp. 124- 138; Manieri Elia 1992; Tosti 1992; Pascucci (S. Lorenzo) 1999.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 286
Lettera Patente:
Licenza:
Descrizione intervento: Nell’ottobre 1732 i padri acquisirono le proprietà poste a si-
nistra del corridoio di accesso al cortile. Negli ultimi mesi del 1733 vennero demoliti
gli edifici recentemente acquisiti e iniziando i lavori per l’ampliamento dell’accesso
alla chiesa. Oltre all’atrio si decise di realizzare anche la facciata sulla piazza.
Scheda n. 17
S. Spirito in Sassia, confraternita — casa (Gregoriano 524). Ricostruzione della
casa posta in Borgo Vecchio, di fronte a Castel S. Angelo, con facciata lunga palmi
30.
Cfr. Simonetta Pascucci.
LP 26.7.1743.
S. Spirito in Sassia, confraternita - casa: LP 16.5.1711, reg. 57, f. 229v, disegno- filo
(1.194); casa: LP 26.7.1743, reg. 63, f. 222 - filo (X1V.49).
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 287
Descrizione intervento: Ricostruzione della casa di fronte a Castel S. Angelo, con
facciata lunga palmi 30.
Scheda n. 18
Ss.ma Annunziata in S. Spirito in Sassia, confraternita — oratorio e casa
(Nolli , 1245; Gregoriano 535). Nel 1742, nell’ambito del programma di ampliamen-
to dell’ospedale di S. Spirito, Benedetto XIV dispose la demolizione dell’oratorio
annesso al complesso ospedaliero e la sua ricostruzione in un sito prospiciente la
nuova corsia realizzata dal Fuga. L’edificio venne realizzato tra il 1744 e il 1745, in
base al progetto di Pietro Passalacqua, che comportò anche la costruzione di una
casa di affitto con facciata sulla strada di Borgo Vecchio lunga palmi 30, ultimata
nel dicembre 1747 assieme agli ambienti annessi all’oratorio.
Cfr. Fabrizio Di Marco.
LP 2.11.1744, 26.7.1745 - Diario ordinario 17.10.1744, 16.10.1745, 27.11.1745, 4.6.1746 – Man-
fredi (L’oratorio) 1989.
Scheda n. 19
Ospedale Pio, aggregato all’ospedale di S. Spirito in Sassia (Gregoriano 532).
Nel settembre 1788 Pio VI autorizzò monsignor Francesco Albizzi, commendatore
di S. Spirito, a costruire un nuovo ospedale di fronte a quello di S. Spirito, sul sito
confinante con l’oratorio della Ss.ma Annunziata, occupato da vasti granai (che
già il commendatore Ludovico Calino — dal 1759 al 1766 — aveva trasformato in
ospedale sussidiario nei periodi di maggiore affollamento del S. Spirito). La nuova
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 288
fabbrica venne affidata a Francesco Belli, architetto dell’ospedale dal 1772, che
utilizzò in parte l’edificio preesistente, occupando una porzione di sito pubblico.
Già il 12 gennaio 1788 il Diario ordinario dava notizia che il capomastro Lovatti stava
trasportando materiali provenienti dalle rovine del teatro Tordinona per la costru-
zione della nuova fabbrica. Il 23 febbraio successivo diede notizia dell’apertura
del “nuovo Ospedaletto per la Famiglia [...l secondo il disegno dell’Architetto Sig.
Francesco Belli”. Il 25 novembre 1788 fu posta la prima pietra dell’ospedale denomi-
nato di S. Carlo. Il 23 ottobre 1790 sempre il Diario ordinario annunciava che il “gran
braccio” del nuovo ospedale, lungo palmi 6131/2 e largo 75, realizzato da Belli, era
“giunto felicemente al suo termine”. Tuttavia l’edificio risultava del tutto ultimato
solo il 10 marzo 1792 con una spesa di 300.000 scudi. Esso si estendeva sulla via di
Borgo S. Spirito, per la lunghezza di 132 metri a partire dal fianco sinistro dell’orato-
rio dell’Annunziata, ed era largo circa 16 metri.
Cfr. Tommaso Manfredi.
NTAS, vol. 189, ff. 498 sgg., 8.7.1789 (con pianta) - Diario ordinario 8.9.1787, 15.9.1787,
1.12.1787, 12.1.1788, 23.2.1788, 21.2.1789, 23.10.1790, 15.10.1791, 17.3.1792 - Canezza 1933,
pp. 116-118; Antinori 2000, pp. 767-770.
S. Spirito in Sassia, Ospedale- casa: LP 13.11.1782, reg. 69, f. 18v - filo (V.106);
casa: LP 29.2.1788, reg. 69, f. 163 - filo (VII.105); orto, legnaia, fonte e cimitero:
LP 23.3.1705, reg. 56, f. 173v, disegno.- recinzione; 7.5.1711, reg. 57, f. 229 - sperone;
13.6.1741, reg. 63, ff. 20rv - muro di contenimento (XIII.145); casa: LP 9.2.1730, reg.61,
f. 36v - ringhiera; 14.8.1730, reg. 61, f. 56 - ringhiere (XIV.50); fontana della casa:
LP 4.9.1704, reg. 56, f. 148v - restauro (XIV.51) braccio nuovo: LP 21.7.1714, reg. 58, ff.
113-114 - consolidamento; 29.9.1720, reg. 59, ff. 132rv - sito e filo; 24.6.1742, reg. 63, f.
71v - sito e filo; 30.9.1745, reg. 63, f. 231v - chiavica (XEV.52).
Oslerighi Giovan Battista- casa: LP 27.6.1716, reg. 58, f. 199v - filo (XIV.19).
Luogo: Borgo Vecchio, via di Borgo S.Spirito, Ospedale Pio, aggregato all’ospedale di
S. Spirito in Sassia, chiamato “Ospedaletto” o di S. Carlo
Identificativo catastale: Gregoriano 532
Anno: 1788
Richiedente: monsignor Francesco Albizzi, commendatore di S. Spirito
Lettera Patente:
Licenza:
Descrizione intervento: edificazione di un nuovo ospedale di fronte a quello di S.
Spirito, sul sito confinante con l’oratorio della Ss.ma Annunziata, occupato in pre-
cedenza da vasti granai (che già il commendatore Ludovico Calino — dal 1759 al 1766
— aveva trasformato in ospedale sussidiario nei periodi di maggiore affollamento
del S. Spirito). Viene utilizzato parte dell’edificio preesistente, occupando una por-
zione di sito pubblico. Nel 1790 il Diario ordinario annunciava che il “gran braccio”
del nuovo ospedale, lungo palmi 6131/2 e largo 75, era terminato. Tuttavia l’edificio
risultava del tutto ultimato solo il 10 marzo 1792, esso si estendeva sulla via di Bor-
go S. Spirito, per la lunghezza di 132 metri a partire dal fianco sinistro dell’oratorio
dell’Annunziata, ed era largo circa 16 metri.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 289
Scheda n. 20
Ricci Silvestro Antonio — casa (Gregoriano 533). Riedificazione della casa situa-
ta in Borgo Vecchio, “poco dopo la nuova fabrica che si sta costruendo della Ven.
Casa di S. Spirito”, con facciata lunga palmi 31.
Cfr. Tommaso Manfredi.
LP 16,7.1789; Memoriali, b. 210, n. 158.
Ricci Silvestro Antonio - casa: LP 16.7.1789, reg. 70, f. 14v - filo (XIV.26).
Scheda n. 21
Edicola della Madonna (Gregoriano 485). Nel 1796 la Reverenda Camera Aposto-
lica costruì una cappellina dedicata all’Addolorata a ridosso della facciata di una
casa, sul passaggio coperto tra Borgo Vecchio e Nuovo. L’intervento comportò lo
spostamento della fontana del Ricciotto ivi esistente sul lato opposto della strada.
Cfr. Simonetta Pascucci.
Mastrigli 1928, II, pp. 212-213; Ceccarius 1938, p. 23; Armellini, Cecchelli 1942, II, pp.
957-958.
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 290
Bibliografia
Archivi
Fondi
La Spina dei Borghi (1848-1930). Trasformazioni e restauri attraverso i fondi dell’Archivio Storico Capitolino // 294
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Steinhäuser Verlag & Kamps
Am Kriegermal 34 D – 42399
Wuppertal
The Spina dei Borghi (1848-1930).
Transformation and restoration through the files
of the Archivio Storico Capitolino
Italian text with English introduction
A critical analysis of the building and city planning applications
submitted by property owners to the city authorities of Rome, has
made it possible to obtain a detailed picture of the housing
conditions in the Spina dei Borghi from 1848 to 1930.
The conditions of the buildings and their recognised roles are
evinced from a careful reading of the partly unpublished documents
found in the records of the Modern Papal Municipality
[pre-unification Title 54 file (1848-1870)], of the post-unification
Modern Municipality [post-unification Title 54 file (1871-1922)] and of
Section V - Public Works - Building Inspectorate (1887-1930),
conserved in the Archivio Storico Capitolino.
The aim is to shed light on the situation of the Spina’s buildings,
highlighting an interesting modus operandi by property owners that
continued almost until the Spina was destroyed under Mussolini.