Open access: strategie, strumenti e attori per il libero accesso ai prodotti della ricerca  Presentazione ArchEnviMat-Prints CNR – Area della ricerca di Potenza, 1 giugno 2007 Andrea Marchitelli, CILEA
In questo intervento… L’accesso aperto Il contesto definizioni  Le iniziative Gli strumenti dell’OA Archivi aperti Riviste aperte
L’accesso aperto Contesto  Definizioni  Tappe fondamentali
L’origine dell’Open Access La ricerca scientifica Le nuove tecnologie hanno reso possibile nuovi modi di ricerca Tali cambiamenti implicato corrispondenti modifiche nelle modalità di comunicazione dei risultati della ricerca La comunicazione scientifica L’editoria scientifica non ha risposto alle richieste di cambiamento Crisi della comunicazione scientifica
La crisi della comunicazione scientifica Quattro fattori determinanti per la crisi della comunicazione scientifica: “ Serials pricing crisis” “ Permission crisis” Aspettative disattese dalle nuove tecnologie (costi e tempi di pubblicazione) Impatto mancato
“ Post-Print” referato. Accettato, Certificato, pubblicato dalla rivista Inizio del ciclo : La ricerca è conclusa I ricercatori scrivono il “Pre-Print” pre-referaggio Submission a una rivista “ Peer-Review” Revisioni dell’autore I ricercatori possono accedere al documento SOLO se la loro università ha un abbonamento alla rivista 12-18 Mesi Nuovo ciclo di impatto : Nuove ricerche fatte a partire dai risultati delle precedenti Slide di Tim Brody,  tratte d al materiale  di S tevan  Harnad  per la promozione del self-archiving: http://www.ecs.soton.ac.uk/ ~harnad / Temp / self-archiving.htm
Open access. Una soluzione? Aumentare la disseminazione dei risultati della ricerca e diminuirne i costi, attraverso strategie complementari Iniziato come discussione accademica:  A Subversive Proposal , di S. Harnad,  http://www.arl.org/scomm/subversive/toc.html   Il movimento sta coinvolgendo autori, università ed enti di ricerca, editori, bibliotecari
Nuovo ciclo di impatto : New research builds on existing research I ricercatori possono accedere al documento SOLO se la loro università ha un abbonamento alla rivista “ Post-Print” referato. Accettato, certificato e pubblicato dalla rivista Inizio del ciclo : La ricerca è conclusa Sottomissione alla rivista “ Peer-Review” 12-18 Mesi Pre-Print auto-archiviato in un archivio aperto Post-print auto-archiviato in un archivio aperto Nuovo ciclo di impatto : L’impatto della ricerca auto-archiviata è maggiore  (e più rapido) poiché l’accesso è massimo (e accelerato)  Revisioni dell’autore I ricercatori scrivono il “Pre-Print” pre-referaggio
Definire l’accesso aperto Quello per l'accesso aperto (Open Access) è un movimento internazionale, nato all'interno della comunità scientifica e accademica con l'obiettivo di favorire la libera circolazione del sapere.  L’accesso aperto è legato all’opera, non è necessariamente caratteristica di un’intera rivista o di un editore
Una pubblicazione può dirsi ad accesso aperto solo se:  garantisce a tutti i possibili utenti il diritto di accesso gratuito e l'autorizzazione libera, irrevocabile, estesa e perpetua, a riprodurre, scaricare, distribuire, stampare per uso personale l'opera dell'ingegno, purché ne sia riconosciuta la paternità intellettuale; l'autore (o gli autori) rimane unico detentore dei diritti materiali e immateriali sull'opera;  viene depositata in forma integrale, inclusi eventuali materiali supplementari e in un formato elettronico che rispetti uno standard internazionalmente riconosciuto, in un archivio in linea che impiega standard tecnici adeguati.  [Dichiarazione di Bethesda sull’OA] Pubblicare ad accesso aperto
Iniziative: la BOAI La Budapest Open Access Initiative(BOAI) del 2002, segna la nascita del movimento OA e ne delinea le due strategie per la realizzazione dell’accesso aperto alla letteratura scientifica:  l’Open Access Self-Archiving  e  l’Open Access Publishing . BOAI < http://www.soros.org/ openaccess / shtml >
Iniziative: la Dichiarazione di Bethesda La Dichiarazione di Bethesda (2003) ha affermato una serie di principi che sanciscono l’impegno assunto dagli aderenti, istituzioni, biblioteche, editori, società scientifiche e studiosi, ad operare concretamente a sostegno dell’accesso Aperto della letteratura scientifica di area biomedica. < http://www.earlham.edu/ ~peters / fos / bethesda.htm >
La  Dichiarazione di Berlino La Dichiarazione di Berlino (2003), firmata da importanti istituzioni di tutto il mondo, ha sancito il sostegno delle istituzioni aderenti al paradigma dell’Open Access ed alle strategie indicate da BOAI Incoraggia i ricercatori a pubblicare secondo i principi dell’accesso aperto È tuttora aperta a nuove adesioni È documento di riferimento per successive dichiarazioni a sostegno dell’accesso aperto prodotte da comunità scientifiche nazionali < http://www.zim.mpg.de/ openaccess-berlin / berlindeclaration.html >
La Dichiarazione di Messina La Dichiarazione di Messina ( 2004 ) è il documento delle università italiane a sostegno della  Berlin Declaration È stato firmato da 75 atenei italiani su 77 < http://www.aepic.it/ conf / viewpaper.php ?id=49&cf=1 >
D efinizioni e concetti Per raggiungere l’obiettivo dell’accesso aperto alla letteratura scientifica, raccomandiamo  [BOAI]  due strategie complementari. I.   Self-Archiving : i ricercatori necessitano di strumenti e assistenza per depositare i loro articoli referati in archivi aperti digitali, una pratica definita  self-archiving
D efinizioni e concetti II.  Riviste  open-access :  i ricercatori necessitano dei mezzi per lanciare una nuova generazione di riviste ad accesso aperto, e per sostenere le riviste esistenti a cambiare il proprio modello di accesso.
Strumenti dell’accesso aperto Archivi & riviste OA
Strumenti: Archivi aperti “ Sostanzialmente, un modo per supportare l’accesso aperto è quello di continuare a pubblicare nelle riviste tradizionali esistenti munite di peer-review, ma contemporaneamente praticare l’auto-archiviazione di quanto sottomesso alle riviste a stampa o on-line.” “ In questo modo si attua un doppio binario: da una parte il deposito immediato entro un archivio di e-print pubblicamente accessibile (istituzionale o disciplinare), dall’altra la sottomissione alla rivista secondo il processo tradizionale”.  Antonella De Robbio, Auto-archiviazione per la ricerca.  [http://didattica.spbo.unibo.it/bibliotime/num-vi-3/derobbio.htm]
Strumenti: Archivi aperti Gli  Archivi aperti disciplinari  rappresentano un momento di aggregazione forte all’interno delle comunità scientifiche e un canale autonomo e parallelo per lo scambio dei risultati della ricerca. Gli  Archivi aperti istituzionali , in quanto “collezioni elettroniche” che raccolgono e custodiscono i contenuti scientifici di un’istituzione, possono divenire parti integranti delle istituzioni, testimoni della loro cultura e memoria storica, ma anche strumenti di valutazione delle attività e delle produzioni intellettuali di ogni singola istituzione.
Strumenti: Archivi aperti Self-archiving con impiego di tecnologia open source Nuove forme di analisi citazionale e indicatori di performance indipendenti Preservazione dei contenuti originali, veicolati da tecnologie digitali, tramite licenze innovative
Strumenti: Archivi aperti L’ Open Archives Initiative (OAI, 1999, Santa Fe) Sviluppo di software open source per i repositories di eprints ( Data Provider ) OAI-PMH: protocollo di interoperabilità creazione di harvester per servizi centralizzati ( Service Provider )
Strumenti: riviste OA Accesso libero ad ogni articolo pubblicato Mantenimento del copyright da parte dell’autore l’autore si impegna tuttavia a garantire sui propri contributi il diritto a riprodurli, utilizzarli, distribuirli, trasmetterli, con l’unica limitazione data dalla corretta attribuzione di paternità e citazione Gratuità dell’accesso i costi di pubblicazione delle riviste ad accesso aperto devono essere coperti con strumenti diversi dai costi di abbonamento o di accesso (BOAI)
Strumenti: riviste OA Il modello “author pays” Definito preferibimente  Author supported” “author/sponsor pays”,“on behalf of author”  Per pubblicare gli articoli di ricerca accettati èrichiesto il pagamento di una “ publication fee ” , tassa di pubblicazione necessaria a sostenere gli “article-processing charges”o “pre-publication costs”. Il pagamento sostituisce l’acquisto delle licenze di accesso e attua un trasferimento di pagamento dal lettore all’autore. Gli articoli sono resi disponibili ad accesso aperto. I costi di pubblicazione vengono sostenuti dalle istituzioni che finanziano la ricerca e non direttamente dagli autori.
Strumenti: riviste OA “ Delayed OA” È il modello utilizzato da alcune riviste, che liberano l’accesso agli articoli trascorso un certo periodo di tempo dalla pubblicazione.
Strumenti: riviste OA DOAJ (Directory of Open Access Journals) è il primo importante repertorio internazionale di riviste accademiche e scientifiche ad accesso aperto e peer-review. Lanciato nel 2003 e ospitato dall’Università di Lund, accoglie ad oggi 2359 riviste.  Mira a coprire tutti i “free, full, quality controlled scientific and scholarly journals, pubblicati a livello internazionale che utilizzino un appropriato controllo di qualità. < http://www.doaj.org >
Interoperabilità Necessità:  comunicare all’esterno della propria istituzione rendere visibili al mondo i risultati della propria ricerca aumentare l’impatto della ricerca, il prestigio degli autori e dell’istituzione Possibili soluzioni Depositare i propri articoli in un archivio aperto Esportare i metadati dei lavori depositati nel proprio archivio attraverso il protocollo standard
Interoperabilità Problemi di comunicazione fra sistemi con diversità di hardware, software, struttura dati Lo scambio di dati comporta spesso perdite di contenuto e funzionalità Soluzioni: Schemi di metadati definiti Protocolli di trasferimento condivisi Crosswalks (mappature) fra schemi di metadati diversi
Open Archive Iniziative (OAI) Nasce con lo scopo di facilitare la disseminazione di contenuti scientifici Sviluppa e promuove gli standard che garantiscono l’interoperabilità Il suo sforzo principale è quello di rafforzare l’accesso agli archivi di  e-prints  come mezzo per garantire la disponibilità dei risultati di ricerca.
Architettura funzionale (OAI) Data Providers Repository Repository Repository Repository Accesso al materiale di ricerca OAI-PMH Service Provider Harvester Servizi aggiuntivi avanzati: ricerca simultanea crosswalk semantico ecc…
Architettura funzionale (OAI) Item Record Record Record Record Resource Resource Resource Item Record Record Record Record Item Record Record Record Record
Il protocollo OAI-PMH L’OAI-PMH è il protocollo elaborato dall’OAI per la raccolta di metadati dai vari repository  ( data provider )che aderiscono all’iniziativa.  Tali metadati sono poi resi disponibili ai soggetti che si occupano di fornire servizi a valore aggiunto, i  service provider Ora è giunto alla versione 2.0, stabile
Il protocollo OAI-PMH I costituenti fondamentali del protocollo sono: Trasporto delle richieste via HTTP Strutturazione dei dati in XML Metadati in formato minimo oai_dc per garantire l’interoperabilità di base
Metadati Sono sempre esistiti, anche se si chiamavano altrimenti… La  descrizione , affidata, ad esempio, alle schede del catalogo cartaceo La  presentazione , affidata, ad esempio, ai frontespizi delle pubblicazioni monografiche a stampa
Metadati Informazioni strutturate che descrivono, spiegano e collocano una risorsa informativa Se standard, favoriscono l’interoperabilità e l’integrazione di risorse simili Tipologie Descrittivi Amministrativi Strutturali
Metadati Comunità diverse impiegano diversi vocabolari di metadati (ontologie): ad es. Dublin Core, TEI, LOM, ONIX, etc. Esempi nelle biblioteche: schemi formali per la catalogazione bibliografica, ad es.: UNIMARC:  http://www.ifla.org/VI/3/p1996-1/sec-uni.htm oppure per la classificazione semantica, ad es.: DDC: http://www.oclc.org/dewey/
Dublin Core Dublin Core Metadata Element Set Origini: nato nel  1995  durante un workshop organizzato da OCLC e NCSA a Dublin (Ohio) Scopo: definire un set minimo di elementi per descrivere le pagine web Mantenuto dalla DC Metadata Initiative
Dublin Core simple Intellectual property Contributor Creator Publisher Rights Instantiation   Date Format Identifier Language “ Nocciolo” di 15 elementi: Content Coverage Description Type Relation Source Subject Title
Dublin Core qualified Ogni elemento può essere dotato di qualificatori usati per rifinirlo, per restringerne l’ambito: es.  date.created = December 2004 Oppure può essere dotato di qualificatori che specificano uno schema di codifica: es. date.ISO-8601 = 2004-10-05T11.53CET Esempio DC in un open archive:  http://eprints.rclis.org/archive/00001168/
Bibliografia e crediti Nella preparazione di questa presentazione abbiamo utilizzato: Breve Introduzione all'Accesso Aperto , di Peter Suber [trad. it. http://www.aepic.it/docs/OA/brief-italian.htm] la  Nota informativa sull'accesso aperto  del JISC [trad. it. http://www.aepic.it/docs/OA/JISC-OpenAccess-IT.pdf] Mornati, Susanna (2006)  Open Access in Italia e all’estero : stato dell’arte, raccomandazioni, esperienze . Delivered at Dopo Berlin 3 : politiche di accesso aperto alla letteratura scientifica, Pisa (Italy). Presentation. [http://eprints.rclis.org/archive/00007651/] Mornati, Susanna (2005)  Open Archives come strumenti per l'auto-gestione della comunicazione scientifica . In  Proceedings Open Archives e comunicazione scientifica : IV incontro nazionale sull'editoria digitale , Firenze (Italy). [http://eprints.rclis.org/archive/00004440/] Marchitelli, Andrea (2007)  Attori e strumenti per l’accesso aperto e l’interoperabilità . Delivered at Documento, documentazione, documentarsi, Rome (Italy). Presentation. [http://eprints.rclis.org/archive/00008983/]
Grazie per l’attenzione! [email_address]

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  • 1. Open access: strategie, strumenti e attori per il libero accesso ai prodotti della ricerca Presentazione ArchEnviMat-Prints CNR – Area della ricerca di Potenza, 1 giugno 2007 Andrea Marchitelli, CILEA
  • 2. In questo intervento… L’accesso aperto Il contesto definizioni Le iniziative Gli strumenti dell’OA Archivi aperti Riviste aperte
  • 3. L’accesso aperto Contesto Definizioni Tappe fondamentali
  • 4. L’origine dell’Open Access La ricerca scientifica Le nuove tecnologie hanno reso possibile nuovi modi di ricerca Tali cambiamenti implicato corrispondenti modifiche nelle modalità di comunicazione dei risultati della ricerca La comunicazione scientifica L’editoria scientifica non ha risposto alle richieste di cambiamento Crisi della comunicazione scientifica
  • 5. La crisi della comunicazione scientifica Quattro fattori determinanti per la crisi della comunicazione scientifica: “ Serials pricing crisis” “ Permission crisis” Aspettative disattese dalle nuove tecnologie (costi e tempi di pubblicazione) Impatto mancato
  • 6. “ Post-Print” referato. Accettato, Certificato, pubblicato dalla rivista Inizio del ciclo : La ricerca è conclusa I ricercatori scrivono il “Pre-Print” pre-referaggio Submission a una rivista “ Peer-Review” Revisioni dell’autore I ricercatori possono accedere al documento SOLO se la loro università ha un abbonamento alla rivista 12-18 Mesi Nuovo ciclo di impatto : Nuove ricerche fatte a partire dai risultati delle precedenti Slide di Tim Brody, tratte d al materiale di S tevan Harnad per la promozione del self-archiving: http://www.ecs.soton.ac.uk/ ~harnad / Temp / self-archiving.htm
  • 7. Open access. Una soluzione? Aumentare la disseminazione dei risultati della ricerca e diminuirne i costi, attraverso strategie complementari Iniziato come discussione accademica: A Subversive Proposal , di S. Harnad, http://www.arl.org/scomm/subversive/toc.html Il movimento sta coinvolgendo autori, università ed enti di ricerca, editori, bibliotecari
  • 8. Nuovo ciclo di impatto : New research builds on existing research I ricercatori possono accedere al documento SOLO se la loro università ha un abbonamento alla rivista “ Post-Print” referato. Accettato, certificato e pubblicato dalla rivista Inizio del ciclo : La ricerca è conclusa Sottomissione alla rivista “ Peer-Review” 12-18 Mesi Pre-Print auto-archiviato in un archivio aperto Post-print auto-archiviato in un archivio aperto Nuovo ciclo di impatto : L’impatto della ricerca auto-archiviata è maggiore (e più rapido) poiché l’accesso è massimo (e accelerato) Revisioni dell’autore I ricercatori scrivono il “Pre-Print” pre-referaggio
  • 9. Definire l’accesso aperto Quello per l'accesso aperto (Open Access) è un movimento internazionale, nato all'interno della comunità scientifica e accademica con l'obiettivo di favorire la libera circolazione del sapere. L’accesso aperto è legato all’opera, non è necessariamente caratteristica di un’intera rivista o di un editore
  • 10. Una pubblicazione può dirsi ad accesso aperto solo se: garantisce a tutti i possibili utenti il diritto di accesso gratuito e l'autorizzazione libera, irrevocabile, estesa e perpetua, a riprodurre, scaricare, distribuire, stampare per uso personale l'opera dell'ingegno, purché ne sia riconosciuta la paternità intellettuale; l'autore (o gli autori) rimane unico detentore dei diritti materiali e immateriali sull'opera; viene depositata in forma integrale, inclusi eventuali materiali supplementari e in un formato elettronico che rispetti uno standard internazionalmente riconosciuto, in un archivio in linea che impiega standard tecnici adeguati. [Dichiarazione di Bethesda sull’OA] Pubblicare ad accesso aperto
  • 11. Iniziative: la BOAI La Budapest Open Access Initiative(BOAI) del 2002, segna la nascita del movimento OA e ne delinea le due strategie per la realizzazione dell’accesso aperto alla letteratura scientifica: l’Open Access Self-Archiving e l’Open Access Publishing . BOAI < http://www.soros.org/ openaccess / shtml >
  • 12. Iniziative: la Dichiarazione di Bethesda La Dichiarazione di Bethesda (2003) ha affermato una serie di principi che sanciscono l’impegno assunto dagli aderenti, istituzioni, biblioteche, editori, società scientifiche e studiosi, ad operare concretamente a sostegno dell’accesso Aperto della letteratura scientifica di area biomedica. < http://www.earlham.edu/ ~peters / fos / bethesda.htm >
  • 13. La Dichiarazione di Berlino La Dichiarazione di Berlino (2003), firmata da importanti istituzioni di tutto il mondo, ha sancito il sostegno delle istituzioni aderenti al paradigma dell’Open Access ed alle strategie indicate da BOAI Incoraggia i ricercatori a pubblicare secondo i principi dell’accesso aperto È tuttora aperta a nuove adesioni È documento di riferimento per successive dichiarazioni a sostegno dell’accesso aperto prodotte da comunità scientifiche nazionali < http://www.zim.mpg.de/ openaccess-berlin / berlindeclaration.html >
  • 14. La Dichiarazione di Messina La Dichiarazione di Messina ( 2004 ) è il documento delle università italiane a sostegno della Berlin Declaration È stato firmato da 75 atenei italiani su 77 < http://www.aepic.it/ conf / viewpaper.php ?id=49&cf=1 >
  • 15. D efinizioni e concetti Per raggiungere l’obiettivo dell’accesso aperto alla letteratura scientifica, raccomandiamo [BOAI] due strategie complementari. I.  Self-Archiving : i ricercatori necessitano di strumenti e assistenza per depositare i loro articoli referati in archivi aperti digitali, una pratica definita self-archiving
  • 16. D efinizioni e concetti II. Riviste open-access : i ricercatori necessitano dei mezzi per lanciare una nuova generazione di riviste ad accesso aperto, e per sostenere le riviste esistenti a cambiare il proprio modello di accesso.
  • 17. Strumenti dell’accesso aperto Archivi & riviste OA
  • 18. Strumenti: Archivi aperti “ Sostanzialmente, un modo per supportare l’accesso aperto è quello di continuare a pubblicare nelle riviste tradizionali esistenti munite di peer-review, ma contemporaneamente praticare l’auto-archiviazione di quanto sottomesso alle riviste a stampa o on-line.” “ In questo modo si attua un doppio binario: da una parte il deposito immediato entro un archivio di e-print pubblicamente accessibile (istituzionale o disciplinare), dall’altra la sottomissione alla rivista secondo il processo tradizionale”. Antonella De Robbio, Auto-archiviazione per la ricerca. [http://didattica.spbo.unibo.it/bibliotime/num-vi-3/derobbio.htm]
  • 19. Strumenti: Archivi aperti Gli Archivi aperti disciplinari rappresentano un momento di aggregazione forte all’interno delle comunità scientifiche e un canale autonomo e parallelo per lo scambio dei risultati della ricerca. Gli Archivi aperti istituzionali , in quanto “collezioni elettroniche” che raccolgono e custodiscono i contenuti scientifici di un’istituzione, possono divenire parti integranti delle istituzioni, testimoni della loro cultura e memoria storica, ma anche strumenti di valutazione delle attività e delle produzioni intellettuali di ogni singola istituzione.
  • 20. Strumenti: Archivi aperti Self-archiving con impiego di tecnologia open source Nuove forme di analisi citazionale e indicatori di performance indipendenti Preservazione dei contenuti originali, veicolati da tecnologie digitali, tramite licenze innovative
  • 21. Strumenti: Archivi aperti L’ Open Archives Initiative (OAI, 1999, Santa Fe) Sviluppo di software open source per i repositories di eprints ( Data Provider ) OAI-PMH: protocollo di interoperabilità creazione di harvester per servizi centralizzati ( Service Provider )
  • 22. Strumenti: riviste OA Accesso libero ad ogni articolo pubblicato Mantenimento del copyright da parte dell’autore l’autore si impegna tuttavia a garantire sui propri contributi il diritto a riprodurli, utilizzarli, distribuirli, trasmetterli, con l’unica limitazione data dalla corretta attribuzione di paternità e citazione Gratuità dell’accesso i costi di pubblicazione delle riviste ad accesso aperto devono essere coperti con strumenti diversi dai costi di abbonamento o di accesso (BOAI)
  • 23. Strumenti: riviste OA Il modello “author pays” Definito preferibimente Author supported” “author/sponsor pays”,“on behalf of author” Per pubblicare gli articoli di ricerca accettati èrichiesto il pagamento di una “ publication fee ” , tassa di pubblicazione necessaria a sostenere gli “article-processing charges”o “pre-publication costs”. Il pagamento sostituisce l’acquisto delle licenze di accesso e attua un trasferimento di pagamento dal lettore all’autore. Gli articoli sono resi disponibili ad accesso aperto. I costi di pubblicazione vengono sostenuti dalle istituzioni che finanziano la ricerca e non direttamente dagli autori.
  • 24. Strumenti: riviste OA “ Delayed OA” È il modello utilizzato da alcune riviste, che liberano l’accesso agli articoli trascorso un certo periodo di tempo dalla pubblicazione.
  • 25. Strumenti: riviste OA DOAJ (Directory of Open Access Journals) è il primo importante repertorio internazionale di riviste accademiche e scientifiche ad accesso aperto e peer-review. Lanciato nel 2003 e ospitato dall’Università di Lund, accoglie ad oggi 2359 riviste. Mira a coprire tutti i “free, full, quality controlled scientific and scholarly journals, pubblicati a livello internazionale che utilizzino un appropriato controllo di qualità. < http://www.doaj.org >
  • 26. Interoperabilità Necessità: comunicare all’esterno della propria istituzione rendere visibili al mondo i risultati della propria ricerca aumentare l’impatto della ricerca, il prestigio degli autori e dell’istituzione Possibili soluzioni Depositare i propri articoli in un archivio aperto Esportare i metadati dei lavori depositati nel proprio archivio attraverso il protocollo standard
  • 27. Interoperabilità Problemi di comunicazione fra sistemi con diversità di hardware, software, struttura dati Lo scambio di dati comporta spesso perdite di contenuto e funzionalità Soluzioni: Schemi di metadati definiti Protocolli di trasferimento condivisi Crosswalks (mappature) fra schemi di metadati diversi
  • 28. Open Archive Iniziative (OAI) Nasce con lo scopo di facilitare la disseminazione di contenuti scientifici Sviluppa e promuove gli standard che garantiscono l’interoperabilità Il suo sforzo principale è quello di rafforzare l’accesso agli archivi di e-prints come mezzo per garantire la disponibilità dei risultati di ricerca.
  • 29. Architettura funzionale (OAI) Data Providers Repository Repository Repository Repository Accesso al materiale di ricerca OAI-PMH Service Provider Harvester Servizi aggiuntivi avanzati: ricerca simultanea crosswalk semantico ecc…
  • 30. Architettura funzionale (OAI) Item Record Record Record Record Resource Resource Resource Item Record Record Record Record Item Record Record Record Record
  • 31. Il protocollo OAI-PMH L’OAI-PMH è il protocollo elaborato dall’OAI per la raccolta di metadati dai vari repository ( data provider )che aderiscono all’iniziativa. Tali metadati sono poi resi disponibili ai soggetti che si occupano di fornire servizi a valore aggiunto, i service provider Ora è giunto alla versione 2.0, stabile
  • 32. Il protocollo OAI-PMH I costituenti fondamentali del protocollo sono: Trasporto delle richieste via HTTP Strutturazione dei dati in XML Metadati in formato minimo oai_dc per garantire l’interoperabilità di base
  • 33. Metadati Sono sempre esistiti, anche se si chiamavano altrimenti… La descrizione , affidata, ad esempio, alle schede del catalogo cartaceo La presentazione , affidata, ad esempio, ai frontespizi delle pubblicazioni monografiche a stampa
  • 34. Metadati Informazioni strutturate che descrivono, spiegano e collocano una risorsa informativa Se standard, favoriscono l’interoperabilità e l’integrazione di risorse simili Tipologie Descrittivi Amministrativi Strutturali
  • 35. Metadati Comunità diverse impiegano diversi vocabolari di metadati (ontologie): ad es. Dublin Core, TEI, LOM, ONIX, etc. Esempi nelle biblioteche: schemi formali per la catalogazione bibliografica, ad es.: UNIMARC: http://www.ifla.org/VI/3/p1996-1/sec-uni.htm oppure per la classificazione semantica, ad es.: DDC: http://www.oclc.org/dewey/
  • 36. Dublin Core Dublin Core Metadata Element Set Origini: nato nel 1995 durante un workshop organizzato da OCLC e NCSA a Dublin (Ohio) Scopo: definire un set minimo di elementi per descrivere le pagine web Mantenuto dalla DC Metadata Initiative
  • 37. Dublin Core simple Intellectual property Contributor Creator Publisher Rights Instantiation Date Format Identifier Language “ Nocciolo” di 15 elementi: Content Coverage Description Type Relation Source Subject Title
  • 38. Dublin Core qualified Ogni elemento può essere dotato di qualificatori usati per rifinirlo, per restringerne l’ambito: es. date.created = December 2004 Oppure può essere dotato di qualificatori che specificano uno schema di codifica: es. date.ISO-8601 = 2004-10-05T11.53CET Esempio DC in un open archive: http://eprints.rclis.org/archive/00001168/
  • 39. Bibliografia e crediti Nella preparazione di questa presentazione abbiamo utilizzato: Breve Introduzione all'Accesso Aperto , di Peter Suber [trad. it. http://www.aepic.it/docs/OA/brief-italian.htm] la Nota informativa sull'accesso aperto del JISC [trad. it. http://www.aepic.it/docs/OA/JISC-OpenAccess-IT.pdf] Mornati, Susanna (2006) Open Access in Italia e all’estero : stato dell’arte, raccomandazioni, esperienze . Delivered at Dopo Berlin 3 : politiche di accesso aperto alla letteratura scientifica, Pisa (Italy). Presentation. [http://eprints.rclis.org/archive/00007651/] Mornati, Susanna (2005) Open Archives come strumenti per l'auto-gestione della comunicazione scientifica . In Proceedings Open Archives e comunicazione scientifica : IV incontro nazionale sull'editoria digitale , Firenze (Italy). [http://eprints.rclis.org/archive/00004440/] Marchitelli, Andrea (2007) Attori e strumenti per l’accesso aperto e l’interoperabilità . Delivered at Documento, documentazione, documentarsi, Rome (Italy). Presentation. [http://eprints.rclis.org/archive/00008983/]
  • 40. Grazie per l’attenzione! [email_address]