1Premio Cento di questi consorzi
La newsletter di ECOSPORTELLO
Poste Italiane S.p.a. - spedizione in Abbonamento Postale - AUT. N° 140001 del 05/03/2014 Stampe in Regime Libero (AN)
SEMESTRALE DI LEGAMBIENTE ANNO 29 NUMERO 1 6 EURO
Classifiche regionali2
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e della Tutela del Territorio e del Mare
Si ringraziano per l’indispensabile collaborazione:
Conai
Comieco
CoReVe
CoRePla
CiAl
Ricrea
Rilegno
CIC
CDC RAEE
Assobioplastiche
IPPR
Fise Assoambiente
Partner: Fater, Eurosintex
La rivista Rifiuti Oggi
Il sito di Comuni Ricicloni è
www.ricicloni.it
Raccolta, elaborazione dati e coordinamento:
Laura Brambilla e Daniele Faverzani
Coordinamento scientifico: Giorgio Zampetti
Testi a cura di: Emilio Bianco
Ideazione copertina e dossier:
Alessandro Brigandì
Comuni Ricicloni c/o Ufficio Nazionale di Legambiente
via Vida, 7 - 20127 Milano
Tel. 02 97699301 • Fax 02 97699303
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comuniricicloni@legambiente.it
DIRETTORE: Lucia Venturi
(l.venturi@legambiente.it)
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REDAZIONE: Daniele Faverzani, Emilio
Bianco e Marco Mancini
EDITORE:
Editoriale La Nuova Ecologia soc. coop.
CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE:
Nunzio Cirino Groccia (presidente),
Luca Biamonte, Fabio Dessì, Giampaolo
Ridolfi, Francesco Loiacono
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(ridolfi@lanuovaecologia.it),
Sergio Fontana e Luca Biamonte
COMUNICAZIONE, UFFICIO STAMPA, EVENTI:
Luca Biamonte
AMMINISTRAZIONE: Manuela Magliozzi
ABBONAMENTI: Sergio Fontana
(abbonamenti@lanuovaecologia.it)
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(formazione@lanuovaecologia.it)
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Via Salaria 403 00199 Roma
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AMMINISTRAZIONE, PUBBLICITÀ,
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Roma 26-27 giugno 2019
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#EcoForumRifiuti
@EcoForumRifiuti
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5Premessa
Premessa
di Giorgio Zampetti, Direttore Generale Legambiente
Indice
Premessa
CONAI
COMIECO
COREVE
COREPLA
CIAL
RICREA
RILEGNO
CIC
CENTRO DI COORDINAMENTO RAEE
ASSOBIOPLASTICHE
IPPR
FISE-ASSOAMBIENTE
EUROSINTEX
FATER
Storie di ordinaria buona gestione
Interviste
Vincitori assoluti per regione e categoria
Classifiche regionali
Premio “Cento di questi consorzi”
3
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12
14
16
18
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22
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75
77
103
Per compiere la rivoluzione circolare in Europa e soprattutto in Italia, dobbiamo essere consapevoli e reattivi riguardo i ritardi e gli ostacoli
che ancora ci sono, e al tempo stesso occorre raccogliere e mettere in rete le eccellenze da valorizzare e diffondere sempre di più nel nostro
Paese, obiettivo da sempre al centro del dossier Comuni Ricicloni di Legambiente.
Secondo gli ultimi dati dell’Ispra (Rapporto rifiuti urbani 2018) in Italia la produzione dei rifiuti rimane ancora alta, con 487 kg/ab/anno
e la raccolta differenziata intercetta, mediamente a livello nazionale, oltre la metà dei rifiuti prodotti con il 55,5% raggiunto nel 2017,
registrando però un divario importante tra Nord (66%), Sud (42%) e Centro Italia (52%). Ai primi posti troviamo il Veneto (74%), il
Trentino Alto Adige (72%), la Lombardia (70%) e il Friuli Venezia Giulia (65,5%). Rovesciando la classifica troviamo invece la Sicilia
(22%), il Molise (31%) e la Calabria e la Puglia (40%).
Laraccoltadifferenziatanonècheilprimopassopropedeutico,manonsufficiente,persuperareivecchisistemidismaltimento.Perquesto
Legambiente a partire dal 2016 attraverso il concorso Comuni Ricicloni premia solo i Comuni Rifiuti Free, ovvero quelli dove la raccolta
differenziata funziona correttamente, ma soprattutto dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 chili di secco residuo all’anno, ovvero di
rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento.
Sono 547 i Comuni Rifiuti Free nel 2019 (erano 505 lo scorso anno), in aumento quindi rispetto all’anno precedente. A condizionare questo
incremento sono le regioni del nord, dove si passa dai 386 Comuni del 2018 ai 421 del 2019 (con un incremento del 9%), aumentano
anche al sud (76 nel 2018 che diventano 84 nel 2019) e rimangono praticamente fermi al centro (erano 43 nel 2018 e sono 42 nel 2019).
La situazione è abbastanza stabile e senza variazioni significative soprattutto nelle regioni del centro-sud Italia. Andando nel dettaglio gli
incrementi principali si registrano in 4 Regioni del nord: ne aggiungono 25 il già virtuoso Trentino Alto Adige, 11 l’Emilia Romagna e 10
il Piemonte e il Veneto. Dall’altra parte si registra il dato della Lombardia che perde 16 Comuni Rifiuti Free. Tra i capoluoghi di provincia
sono solo 3 quelli che rientrano nei parametri: Treviso, Pordenone e Belluno. Tra i Comuni non capoluogo più grandi ci sono Carpi
(71mila abitanti) ed Empoli (53mila abitanti).
E’ importante però segnalare come anche in Sicilia, fanalino di coda per la raccolta differenziata, ci siano esempi positivi e non solo nei
piccoli centri. E’ il caso di Ragusa e Agrigento che hanno raggiunto il 70% di raccolta differenziata, in linea con le città più virtuose a livello
nazionale.
Sui 547 Comuni Rifiuti Free, ben 294 appartengono all’area del nord-est del Paese, in cui, non a caso, la raccolta e la gestione dei rifiuti
sono basate, quasi totalmente, su sistemi consortili con una raccolta organizzata prevalentemente con il sistema porta a porta e dove è
maggiormente diffuso il sistema di tariffazione puntuale. Andando a vedere il dato accorpato per consorzi, ai primi posti ci sono quelli al di
sotto dei 100mila abitanti, con una novità rispetto agli anni scorsi. Infatti il primo a classificarsi viene dalla Sardegna ed è la Comunità
montana Gennargentu Mandrolisai (11 Comuni per un totale di 14.351 abitanti) che precede i due consorzi trentini Amnu Spa e Asia
(Azienda Speciale per l’Igiene Ambientale).
Per quanto riguarda i consorzi più grandi, quelli sopra i 100mila abitanti, sul podio troviamo al primo posto il Consiglio di Bacino Sinistra
Piave (TV), al secondo il Consorzio di Bacino Priula (TV) e al terzo il consorzio dell’Emilia Romagna Aimag Spa (MO), che per la prima
volta sale sul podio. Rimanendo sempre sul territorio regionale vale la pena sottolineare l’importante risultato di Alea, azienda in house
providing che riunisce 13 Comuni del forlivese per 183mila abitanti. L’attività dell’azienda inizia a gennaio 2017 e in poco più di un anno ha
raggiunto l’80% di raccolta differenziata, ridotto del 35% il rifiuto prodotto e soprattutto 50mila tonnellate di secco in meno destinate
all’inceneritore.
Comuni Ricicloni 20196
30 ANNI
PER L’AMBIENTE
Oggi Contarina si può raccontare attraverso i numeri: 30 anni di attività, 555mila cittadini serviti in un territorio di oltre 1.300
chilometri quadrati, 49 amministrazioni comunali associate, 747 risorse e oltre 21 milioni di investimenti nell’ultimo anno.
Numeri che non rappresentano delle mere cifre, ma parlano dell’azienda e raccontano della costruzione di un sistema fatto
di valori e progetti condivisi, sviluppato al fianco di Amministratori e Cittadini con il costante obiettivo di attuare concrete
politiche di sostenibilità. Un sistema che genera un impatto positivo sul territorio e dimostra l’importanza di investire in
modelli di gestione dei rifiuti sempre più innovativi.
Un’identità che, oggi, rappresenta il veicolo per guardare alle trasformazioni del futuro.
Gestione efficace e ben organizzata, raccolta porta a porta, politiche di prevenzione, tariffazione adeguata per
disincentivare la produzione dei rifiuti e aumentare la qualità dei diversi materiali raccolti sono gli ingredienti
fondamentali. Ma perché gli sforzi, l’impegno e gli importanti risultati dei Comuni Rifiuti Free siano ripagati,
occorre lavorare altrettanto alacremente sulla chiusura del ciclo, sul riciclo e sull’utilizzo della materia prima
seconda che ne deriva.
Serve quindi una normativa a supporto della rivoluzione circolare. Priorità assoluta è la definizione dei criteri
end of waste per rimettere in circolo la materia prima seconda, e l’attuazione delle norme già esistenti, attuando
ad esempio quanto previsto dalla normativa sul GPP (Green Public Procurement), i cui obblighi sono spesso
disattesi, come dimostrano i dati dell’Osservatorio Appalti Verdi di Legambiente.
Nord 386 76%
Centro 43 9%
Sud 76 15%
Totale 505
COMUNI Rifiuti Free 2018
REGIONE POPOLAZIONE
TOTALE
COMUNI
COMUNI
Rifiuti Free
% COMUNI
Rifiuti Free
SUL TOTALE
ABITANTI
COINVOLTI
% ABITANTI
COINVOLTI
SUL TOTALE
ABRUZZO 1.315.196 305 15 5% 44.338 3%
BASILICATA 567.118 131 14 11% 28.942 5%
CALABRIA 1.956.687 404 6 1% 18.251 1%
CAMPANIA 5.826.860 550 23 4% 118.031 2%
EMILIA-ROMAGNA 4.452.629 328 18 5% 244.182 5%
FRIULI VENEZIA GIULIA 1.216.853 215 49 23% 261.746 22%
LAZIO 5.896.693 378 10 3% 76.070 1%
LIGURIA 1.556.981 234 2 1% 3.720 0%
LOMBARDIA 10.036.258 1.507 85 6% 558.853 6%
MARCHE 1.531.753 228 14 6% 64.589 4%
MOLISE 308.493 136 9 7% 18.949 6%
PIEMONTE 4.375.865 1.181 22 2% 56.734 1%
PUGLIA 4.048.242 257 2 1% 24.180 1%
SARDEGNA 1.648.176 377 14 4% 37.819 2%
SICILIA 5.026.989 390 1 0% 3.412 0%
TOSCANA 3.736.968 273 17 6% 276.110 7%
TRENTINO-ALTO ADIGE 1.067.648 291 76 26% 220.239 21%
UMBRIA 884.640 92 1 1% 2.013 0%
VALLE D'AOSTA 126.202 74 0 0% - 0%
VENETO 4.903.722 563 169 30% 1.309.712 27%
TOTALE 60.483.973 7.914 547 7% 3.367.890 6%
Nord 421 77%
Centro 42 8%
Sud 84 15%
Totale 547
COMUNI Rifiuti Free 2019
Comuni Ricicloni 20198
Servono però soprattutto gli impianti per il recupero di materia, a partire da quelli di digestione anaerobica e
compostaggio per il trattamento della frazione organica, che rappresenta il 40% del quantitativo intercettato
con la raccolta differenziata. Visto che nei prossimi anni la raccolta differenziata dell’umido aumenterà ancora,
è evidente la carenza impiantistica, con una forte disparità tra nord, dove è concentrata la quasi totalità degli
impianti, e il centro-sud dove sono praticamente assenti.
Senzaconsiderarechequestareteconsentirebbelaproduzionedibiometano,dare-immettereinreteodestinare
come carburante, e di compost di qualità.
Per chiudere il ciclo serve quindi che ciascuno degli attori in gioco eserciti il suo ruolo secondo le proprie
competenze, ma soprattutto che si crei una rete virtuosa che dalla produzione arrivi fino al recupero di materia
e alla restituzione della materia prima seconda. In questo ciclo le Amministrazioni comunali, regionali e
centrali hanno un ruolo importantissimo e le tante esperienze positive che inseriamo ogni anno nel nostro
rapporto lo dimostrano, auspicando che possano fare sempre più da traino in un percorso ancora lungo ma
ormai ben delineato.
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE,
ECONOMICA E SOCIALE
Comuni Ricicloni 201910 11Comuni Ricicloni 2019
Dati vincitori regionali
Il premio di Legambiente, funzionamento, criteri di selezione e sistemi di calcolo
Comuni Ricicloni è un concorso volontario cui concorrono le realtà che inviano i dati di produzione dei
rifiuti nei tempi e nei modi stabiliti dagli organizzatori. I quantitativi delle diverse tipologie di rifiuti sono
stati richiesti attraverso i codici EER previsti dal D.M. 26 maggio 2016 e per il calcolo della percentuale di
raccolta differenziata si è adottata la formula prevista dal medesimo decreto. Sono così entrati a far parte della
raccolta differenziata anche i quantitativi di rifiuti inerti conferiti alla piattaforme ecologiche comunali (ma
fino ad un massimo di 15 Kg/ab/anno). Sul versante della frazione organica, la giuria ha deciso di computare
anche i quantitativi sottratti dall’attività di compostaggio domestico (fino ad un massimo di 80 Kg/ab/anno).
Per i Comuni turistici è stato previsto un correttore che, in assenza dei dati relativi agli abitanti equivalenti,
cerca di tenere in considerazione gli aumenti del numero di utenti nei mesi dell’anno (comunicati dai Comuni/
consorzi) in cui la popolazione aumenta di almeno il 30%. Per tutti gli altri comuni ha fatto fede il dato degli
abitanti raccolto da ISTAT. Le categorie demografiche di suddivisione dei Comuni, sono: Comuni sotto i 5mila
abitanti, tra i 5mila e i 15mila, oltre 15mila e capoluoghi di provincia.
ABRUZZO TOLLO (CH) PRATOLA PELIGNA (AQ)
BASILICATA TRAMUTOLA (PZ) MURO LUCANO (PZ)
CALABRIA
SAN BENEDETTO ULLANO
(CS)
TERRANOVA DA SIBARI (CS)
CAMPANIA VISCIANO (NA) GUARDIA SANFRAMONDI (BN) VICO EQUENSE (NA)
EMILIA ROMAGNA CAMPOSANTO (MO) SAN PROSPERO (MO) SOLIERA (MO)
FRIULI VENEZIA
GIULIA
LESTIZZA (UD) SESTO AL REGHENA (PN) PORCIA (PN) PORDENONE
LAZIO COLLE SAN MAGNO (FR) AQUINO (FR) FONTE NUOVA (RM)
LIGURIA ORTOVERO (SV)
SANTA MARGHERITA
LIGURE (GE)
LOMBARDIA MALGESSO (VA) VILLA DI SERIO (BG)
PORTO MANTOVANO
(MN)
MARCHE TORRE SAN PATRIZIO (FM) FERMIGNANO (PU) CASTELFIDARDO (AN)
MOLISE FERRAZZANO (CB)
PIEMONTE VIGNONE (VB) PINO TORINESE (TO)
PUGLIA BITRITTO (BA)
SARDEGNA GALTELLÌ (NU) SENNORI (SS)
SICILIA
SAN MICHELE DI GANZARIA
(CT)
TOSCANA LONDA (FI) LAMPORECCHIO (PT)
MONSUMMANO
TERME (PT)
TRENTINO ALTO
ADIGE
ALTAVALLE (TN)
ALTOPIANO DELLA VIGOLANA
(TN)
PERGINE VALSUGANA
(TN)
UMBRIA CALVI DELL’UMBRIA (TR)
VALLE D'AOSTA
VENETO ORMELLE (TV) COLLE UMBERTO (TV) VEDELAGO (TV) TREVISO
REGIONE
COMUNI SOTTO I 5.000
ABITANTI
COMUNI TRA I 5.000 E 15.000
ABITANTI
COMUNI SOPRA I 15.000
ABITANTI
CAPOLUOGHI
Alea Ambiente SpA è la società pubblica di 13 comuni della Provincia di Forlì-Cesena
che si occupa della gestione dei rifiuti Porta a Porta con Tariffa Puntuale.
L’azienda nasce con l’obiettivo di liberare valore per promuove il Bene Pubblico,
tutelare il Territorio e gestire le risorse in maniera sostenibile.
www.alea-ambiente.it
DIFFERENZIA LE TUE SCELTE
per liberare valore
per il territorio per la persona per la comunità
Consorzi12 13Consorzi
avviate a giugno del 2016 si sono concluse nel mese di dicembre del 2017, l’ultima zona implementata con il
nuovo servizio di Raccolta Differenziata è partita il 20 dicembre del 2017 (centro storico e Bucaletto). Prima
della partenza del nuovo servizio di raccolta il Comune si attestava con una media percentuale di Raccolta
Differenziata del 22% e, al 31 dicembre 2017 è stato raggiunto circa il 50%, con punte mensili intorno al
65%. Dal mese di gennaio del 2018 sul territorio comunale coesistono tre sistemi di raccolta: porta a porta
(area industriale e parte del centro urbano), di prossimità (area delle contrade) con cassonetti a bocca tarata
e conferimento assistito (centro storico e area Bucaletto). A partire dal mese di gennaio fino al mese di
dicembre del 2018 la percentuale si è attestata intorno al 63% di RD con punte max del 67%.
Il primo dato ufficiale del mese di gennaio del 2019 vede il Comune di Potenza con una percentuale superiore
al 65% di raccolta differenziata: 66,04%.
Le attività di coordinamento allo start-up del CONAI sono proseguite fino al mese di gennaio del 2018.
Mentre le attività di follow up (controllo, monitoraggio e consolidamento dei risultati) sono state avviate
nel mese di febbraio del 2018 e si sono concluse nel mese di luglio del 2018. Il Comune ha individuato gli
operatori dell’ufficio follow up per continuare le attività di assistenza al nuovo servizio implementato fino al
mese di giugno del 2019. Sempre nel mese di febbraio del 2018 il Comune ha approvato il nuovo regolamento
della TARI passando di fatto alla TARIC. La partenza del nuovo sistema di tariffazione era prevista per il 1
novembre del 2018 con una prima fase di sperimentazione, su circa 3.000 utenze a cui dovevano essere
assegnati i sacchi dotati di microchip. Successivamente il nuovo sistema doveva essere implementato entro
la primavera del 2019 sul resto della città. Ad oggi, il progetto ancora non è partito. Il Comune ha proceduto
anche all’attivazione di una trentina di telecamere nell’area extraurbana, dove sono presenti 70 postazioni di
conferimento.
•	 Comune di Benevento (60.000 abitanti) PREMIO STARTUP e passaggio a Tariffa puntuale
Benevento è un Comune virtuoso che stabilmente ha una percentuale di Raccolta Differenziata che si attesta
sul 63%. È un Comune capoluogo di 60.000 abitanti con un’azienda totalmente partecipata, l’ASIA Benevento.
In questa fase di gestione, il nuovo management, ha la necessità di rilanciare il servizio introducendo dei
nuovi sistemi che possano incentivare ulteriormente i cittadini e le utenze non domestiche. La nuova
pianificazione che tra l’altro, sarà oggetto di revisione del contratto con il socio unico, dovrà prevedere anche
sistemi innovativi dal punto di vista gestionale e di monitoraggio dei flussi in funzione degli obiettivi di
riciclo e non di RD fine a se stessa, compresa la premialità degli utenti. Le attività sono state concluse nel mese
di dicembre del 2018 e l’aggiornamento del piano è stato approvato dagli organi di competenza dell’ASIA
Benevento. Piano che l’Azienda ASIA ha fatto proprio e che attuerà con gli opportuni investimenti insieme
alle azioni di comunicazione e di sensibilizzazione. Nel corso del 2018 l’ASIA Benevento ha fatto richiesta di
supporto per la realizzazione di un nuovo piano di comunicazione, nel mese di maggio con approvazione
del Cda del CONAI del 25.07.2018; richiesta di supporto per uno studio di fattibilità della TARIC che è stato
approvato dal CDA del CONAI del 21.11.2018. La finizione di uno specifico studio di fattibilità metterà in
condizione l’amministrazione comunale e quindi il gestore del pubblico servizio di determinare un puntuale
riconoscimento dei cittadini virtuosi. Le attività di comunicazione e dello studio di fattibilità della Taric
sono state avviate nel mese di dicembre del 2018. Prevista la loro conclusione nel primo semestre del 2019.
PREMIO CONAI “Comuni Ricicloni 2019”
•	 Comune di Potenza (68.000 abitanti) Best Practice 2018
La collaborazione con l’amministrazione comunale e l’azienda gestore del servizio, dopo aver seguito
la redazione del piano industriale e di comunicazione, si è concentrata sia nella fase di “Start-up” del
nuovo servizio di raccolta che nelle attività di informazione e sensibilizzazione delle utenze territoriali.
L’amministrazione, insieme al proprio gestore ACTA Spa, ha nel corso dei primi mesi del 2016 proceduto
all’acquisto dei mezzi e delle attrezzature oggetto di finanziamento regionale di cui all’Accordo CONAI –
Regione e Ministero dell’Ambiente.
Dalla firma del protocollo, avvenuto il 5 Febbraio del 2016, sono state avviate le attività di start-up nel
mese di Giugno 2016. Il territorio è stato diviso in 4 aree: contrade (area extraurbana), area industriale,
centro abitato e centro storico. Le attività di consegna kit Utenze Domestiche e Utenze non Domestiche,
CONAI
DIFFERENZIARE BENE PER RICICLARE MEGLIO
CONAI è il Consorzio Nazionale Imballaggi che in poco
più di 20 anni, insieme ai Consorzi di filiera, ha sostenuto
e dato impulso al riciclo e alla valorizzazione dei materiali
di imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata:
acciaio, alluminio, carta e cartone, legno, plastica e vetro.
Grazie all’attività del sistema consortile, oggi 4 imballaggi
su5vengonorecuperatienegliultimi20annièstataevitata
la costruzione di 130 discariche di medie dimensioni e
sono state risparmiate emissioni per 40 milioni di tonnellate di CO2.
Lo sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio a livello nazionale è regolato dall’Accordo
Quadro ANCI-CONAI. Grazie alle convenzioni attivate dai Comuni nell’ambito dell’Accordo nel 2018 sono
stati ritirati, per essere avviati a riciclo, 4,3 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio provenienti dalla
raccolta differenziata urbana. E’ fondamentale continuare a promuovere tra i cittadini la corretta separazione
domestica dei rifiuti, soprattutto in termini di “qualità”. Migliore è la qualità della raccolta differenziata, infatti,
maggiori saranno i successivi risultati di riciclo.
CONAI vuole incoraggiare i miglioramenti di questo tipo attraverso il concorso “Comuni Ricicloni”, con
riconoscimenti che premiano le realtà che maggiormente si sono distinte nella raccolta differenziata dei rifiuti
di imballaggio grazie anche alla collaborazione di CONAI.
CONAI
Via Pompeo Litta, 5
20122 Milano
Tel. 02 540 441
Fax 02 541 226 48
www.conai.org
Chi siamo
Consorzi14 15Consorzi
COMIECO
Via Pompeo Litta, 5
20122 Milano
Tel. 02 55024.1
Fax 02 54050.240
info@comieco.org
www.comieco.org
scuola.comieco.org
COMIECO
Comieco nasce nel 1985 grazie all’iniziativa
di alcune imprese della filiera della carta,
l’acronimo sta per “Comitato per l’Imballo
Ecologico”. L’idea è organizzare e incentivare
la raccolta differenziata di carta e cartone e
risolvere due problemi: assicurare un flusso
costante di carta e cartone riciclabili alle cartiere e sottrarlo alla discarica. Nel corso degli anni 80, infatti, la
raccolta di carta e cartone avveniva in modo disomogeneo, non coordinato ed era legata alla contingenza del
momento. In periodi di prezzi bassi, per le industrie era più conveniente importare macero dall’estero piuttosto
che raccogliere, selezionare e lavorare quello locale.
Nel 1998, a seguito del Decreto Ronchi e la costituzione di Conai e Consorzi di Filiera per la gestione dei rifiuti
d’imballaggio, Comieco diventa Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica
con lo scopo di raggiungere gli obiettivi di riciclo e recupero fissati dalla normativa europea. Una risposta
concreta del Sistema Paese - e delle circa 3300 aziende consorziate (produttori e importatori di materia prima
per imballaggio, produttori e importatori di imballaggi cellulosici, recuperatori) – per dare vita a quella che
oggi chiamiamo Economia Circolare, dove carta e cartone non sono rifiuti ma materia preziosa per l’industria
cartaria.
Comieco riveste oggi un ruolo polifunzionale nel sistema di recupero e riciclo dei materiali a base cellulosica:
dalla prevenzione, mediante incentivazione di studi che abbiano come obiettivo la realizzazione di imballaggi
sostenibili(riduzioneinpeso,progettazioneintelligenteeseparazionefacilitata)all’incentivazionedellaraccolta
differenziata mediante campagne di comunicazione e sensibilizzazione, sia nazionali sia locali.
Nell’ambito del Sistema CONAI, Comieco eroga corrispettivi (derivanti dall’incasso del contributo ambientale)
ai Comuni convenzionati, a titolo di sostegno per i maggiori oneri della raccolta differenziata di carta e cartone.
Grazie a questa organizzazione, al lavoro dei Comuni e all’impegno dei cittadini, per l’Italia è stato possibile
raggiungere con anticipo gli obiettivi fissati e i tassi attuali di recupero e riciclo pongono il Consorzio già in
linea con quelli previsti al 2030. Dal 1998 ad oggi, la percentuale di riciclo degli imballaggi cellulosici in Italia è
passata dal 37% a oltre l’80%. Nel nostro Paese oggi si riciclano 10 tonnellate di macero ogni minuto.
All’interno di questo sistema, Comieco garantisce l’avvio a riciclo anche dei cartoni per bevande che
appartengono a quella famiglia di imballaggi costituti prevalentemente di carta ed accoppiati con film di
plastica e alluminio così da poter essere utilizzati per il contenimento di liquidi (come latte, succhi di frutta,
vino) e altri generi alimentari (sughi, passate, legumi, etc.). Da anni l’industria cartaria ha avviato processi
per valorizzarne il riciclo: la presenza di una fibra lunga garantisce un’ottima resa, spesso capace di sopperire
alla cellulosa stessa garantendo la produzione di carta tissue e carte da imballaggio. Allo stesso tempo anche
l’industria dei polimeri si è attivata per avviare a riciclo l’accoppiato plastica/alluminio che viene utilizzato, ad
esempio, per la produzione di arredo urbano, dispenser e altri oggetti per la casa.
Annualmente,ogniitalianoavviaariciclooltre54kgdicartaecartone;unamediachecomprendeperformance
eccellenti e altre sotto le aspettative. Se ai “primi” non si possono chiedere ulteriori sforzi, ci sono ampi margini
per ottenere di più da chi è partito in ritardo o è rimasto indietro. È questo l’obiettivo di Comieco: migliorare le
capacità di raccolta di carta e cartone, e trovare un puntuale riscontro nei benefici per l’ambiente.
Portare tutte le realtà territoriali alla massima misura raggiungibile. È la sfida di Comieco per il presente e per
il futuro.
PREMIO COMIECO “Comuni Ricicloni 2019”
2019 – Comune Riciclone per la raccolta differenziata di carta e cartone
•	 Comune di Giardinello (PA)
Bacino 2.333 abitanti
Il comune di Giardinello (PA) ha beneficiato di un contributo economico nell’ambito del bando
attrezzature ANCI-COMIECO nell’anno 2016 grazie al quale ha attuato interventi sul servizio di
raccolta differenziata della carta e cartone che hanno consentito, nel corso del 2018, una volta a
regime, di raggiungere e superare gli obiettivi previsti. I risultati complessivi ottenuti lo portano
a collocarsi nella top ten dei Comuni siciliani con una RD complessiva oltre l’80%.
2019 – Premi Comuni Ricicloni per la raccolta differenziata dei cartoni per bevande
Il Consorzio Comieco sta lavorando attivamente da diversi anni per promuovere la raccolta
e l’avvio a riciclo dei cartoni per bevande: l’obiettivo finale è veicolare la raccolta dei cartoni
per bevande effettuata dai cittadini verso impianti di selezione, così da garantire un flusso
di materiale omogeneo per le cartiere favorendone il riciclo dedicato. A seconda della rete
impiantistica presente sul territorio, i cartoni per bevande possono essere conferiti nella raccolta
del multimateriale leggero, nella carta oppure presso le isole ecologiche.
È consigliabile sempre informarsi presso il proprio gestore dei rifiuti per sapere come conferire
nella raccolta differenziata questa importante risorsa.
•	 Convenzionato Etra
Bacino 500.000 abitanti
Etra gestisce il servizio di raccolta differenziata su un bacino di 500.000 abitanti nelle Province
di Padova e Vicenza con modalità porta a porta e tariffa puntuale. Da sempre la qualità della
raccolta del rifiuto cellulosico è ottima con % di frazioni estranee bassissime. Dal 2012, primo
attore in Italia, seleziona il cartone per bevande dalla carta grafica mettendo a disposizione per
la successiva fase di riciclo monomateriale costituito da fibre pregiate.
•	 Comune di Battipaglia (SA)
(convenzionato Alba e convenzionato Nappi Sud) - Bacino 50.000 abitanti
Il Comune di Battipaglia, 50.000 abitanti, è Comune Ecocampione dal 2013. Avvalendosi della
società di gestione dei servizi di igiene urbana nel corso del 2018 ha incrementato del 6%
rispetto all’anno precedente la raccolta differenziata di carta e cartone, con un pro-capite pari a
37 Kg/ab. La crescita è quasi esclusivamente legata alla raccolta famiglie. La raccolta dei cartoni
per bevande è stata attivata nel mese di maggio del 2018, previa campagna di comunicazione
mirata per il conferimento dei cartoni per bevande nel multimateriale leggero da dove vengono
poi estratti nell’impianto di selezione Nappi Sud, ed ha comportato un incremento delle quantità
selezionate di oltre il 15% rispetto al medesimo periodi dell’anno precedente.
Chi siamo
Consorzi16 17Consorzi
PREMIO COREVE “Comuni Ricicloni 2019”
CoReVe premia i Comuni sottoelencati perché, accanto agli alti tassi di raccolta fatti registrare dal
punto di vista quantitativo, hanno saputo conseguire livelli qualitativi che consentono di ottimizzare
il recupero e massimizzarne il riciclo dei rifiuti di imballaggio in vetro.
•	 Verbania (VB)
•	 Prato (PO)
•	 Giulianova (TE)
COREVE
CoReVe (Consorzio Recupero Vetro) opera all’interno del sistema CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi),
non ha fini di lucro ed ha per scopo il raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio
in vetro generati sul territorio nazionale.
In particolare, il Consorzio organizza:
- il ritiro dei rifiuti di imballaggi in vetro provenienti dalla raccolta differenziata effettuata dal servizio pubblico;
- l’informazione, d’intesa con il CONAI, degli utenti e dei consumatori;
- l’avvio a riciclo dei rifiuti d’imballaggio in vetro.
Partecipano al Consorzio tutte le imprese produttrici d’imballaggi in vetro (sono considerati tali i fabbricanti e gli
importatori d’imballaggi vuoti). Possono partecipare al Consorzio gli utilizzatori che producono e provvedono al
loro riempimento e gli utilizzatori che importano imballaggi in vetro pieni.
Complessivamente, sono n. 121 le Aziende consorziate, delle quali n. 27 produttori d’imballaggi in vetro e n. 94
importatori di contenitori in vetro vuoti.
Obiettivi di riciclo: i risultati della raccolta differenziata del vetro
Nel 2018 la quantità di rifiuti d’imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata nazionale avviata a riciclo è
aumentata del 6,6% ed è stata di 1.886.000 tonnellate, pari al 76,3% dell’immesso al consumo di contenitori in
vetro.
Lequantitàtotalidirottame“grezzo”,ovverodirifiutid’imballaggioinvetroprovenientidallaraccoltadifferenziata
urbana, sono stimate in circa 2.189.000 tonnellate.
Riguardo alla provenienza dei rifiuti d’imballaggio nazionali riciclati nel 2018, si stima che solo 12.000 tonnellate
circa provengano dalle superfici private (commercio e industria) e le rimanenti dalla raccolta differenziata urbana
effettuata dai cittadini nei Comuni.
Nel2018,rispettoalprecedenteanno,laraccoltadifferenziatanazionaledasuperficiepubblicaècresciutadell’8,4%.
LeaziendevetrarieconsorzialenelCoReVehannoriciclatocomplessivamentecirca2.160.000tonnellatedirottame
di vetro “pronto al forno” (dato comprensivo del rottame proveniente dal vetro piano e delle importazioni) quale
materia prima seconda (MPS) conforme alla produzione di nuovi imballaggi in vetro.
A questa forma di riciclo “chiuso” (in settori e per scopi identici a quelli di partenza), che rappresenta un modello
perfetto di Economia Circolare, vanno inoltre aggiunte quasi 20.000 tonnellate di “sabbia di vetro” impiegate
dall’industria della Ceramica, dall’edilizia e dei Laterizi (riciclo “aperto”) che portano il totale complessivamente
riciclato nell’anno a oltre 2.180.000 tonnellate.
A causa della qualità di partenza dei rifiuti d’imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata nazionale, nel
trattamento volto a ottenere il rottame “pronto al forno” con caratteristiche idonee al riciclo in vetreria nella
produzionedinuoviimballaggi,siavrebbeunaperditadurantelalavorazionedioltreil30%dellequantitàingresso
(nel 2018). È pertanto solo grazie al recupero secondario degli scarti di lavorazione (mediante rimozione a secco
o ad umido della carica organica e macinazione) e al successivo riciclo della cosiddetta “sabbia di vetro” così
ottenuta, in vetreria o in altri settori (edilizia), che lo scarto finale si riduce a circa il 13,1%.
Gli obiettivi che prevedono, per il 2019, di innalzare
ulteriormente l’attuale tasso di riciclo, richiederanno
l’adeguamento progressivo dei rifiuti d’imballaggio
in vetro recuperati agli standard qualitativi ottenibili
con le modalità di raccolta ottimali (monomateriale),
nonché l’applicazione, da parte dei gestori della
raccolta, delle migliori pratiche atte a garantire
efficienza, efficacia ed economicità dei servizi forniti.
Una maggior attenzione, da parte del cittadino,
nell’evitare di conferire frazioni estranee come
la ceramica, il pyrex, il cristallo, ma anche i sacchetti di plastica, che troviamo sempre più spesso associati alla
diffusione della raccolta “porta a porta”, sarà inevitabile e necessaria per continuare ad incrementare i risultati di
riciclo ed i benefici economici ed ambientali ad essi connessi.
In prospettiva, l’Italia in futuro dovrà: migliorare l’attuale qualità media della raccolta differenziata; provvedere,
attraverso l’adeguamento tecnologico, all’aumento dell’efficienza del trattamento; rendere disponibili, per la
rifusione in vetreria, quantità crescenti di rottame separato per colore.
COREVE
P.zza G.D. Bande Nere, 9
20146 Milano
Tel 02 48012 961
Fax 02 48012 946
info@coreve.it
www.coreve.it
Chi siamo
Consorzi18 19Consorzi
COREPLA
Corepla è un consorzio privato senza scopo
di lucro e con finalità di interesse pubblico,
istituito per legge nel 1997 e regolato
dal D.lgs 152/06 e successive modifiche.
Opera nell’ambito del sistema di gestione
dei rifiuti di imballaggio coordinato da
CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi),
assicurando il ritiro degli imballaggi in
plastica raccolti in oltre il 90% dei Comuni,
il loro riciclo e recupero. Assicura inoltre la piena compatibilità ambientale degli imballaggi in plastica per
raggiungere gli obiettivi previsti dalla Direttiva comunitaria 94/62 CE, secondo criteri di efficienza, efficacia,
economicità e trasparenza.
I consorziati produttori di materie plastiche, imprese trasformatrici per la fabbricazione di imballaggi, imprese
utilizzatrici e riciclatori italiani.
Il Consorzio:
• supporta i Comuni nell’attivare e sviluppare adeguati sistemi di raccolta differenziata, riconoscendo loro
o agli operatori da essi delegati i corrispettivi previsti dall’Accordo-Quadro ANCI-CONAI a copertura degli
oneri sostenuti per lo svolgimento della raccolta;
• garantisce il raggiungimento degli obiettivi di recupero del materiale proveniente da raccolta differenziata,
destinato prioritariamente al riciclo meccanico e, in subordine, alla valorizzazione energetica facendosi anche
carico di tutte le necessarie operazioni preliminari;
• svolge un’azione sussidiaria al mercato rispetto alle imprese riciclatrici per quanto concerne il ritiro dei rifiuti
d’imballaggio in plastica provenienti da attività economiche su superfici private;
• fornisce strumenti di comunicazione ed educazione ai cittadini e ai diversi portatori di interesse,
sensibilizzando alla miglior pratica della raccolta differenziata e, più in generale, promuove interventi che
minimizzino l’impatto ambientale degli imballaggi in plastica, a partire dalla prevenzione dei rifiuti.
Qui di seguito i numeri che sintetizzano il positivo 2018 di Corepla:
• è aumentata la raccolta differenziata: nel 2018 sono state raccolte oltre 1.219.000 tonnellate di imballaggi in
plastica (+13,6% rispetto al 2017). Il pro capite nazionale è di 20 kg/abitante, contro i 18 del 2017; le Regioni
più virtuose d’Italia si confermano Veneto e Sardegna con poco più di 28 kg/ab/anno. I Comuni coperti dal
convenzionamento con Corepla sono stati 7.231 (pari al 91%) e la popolazione servita si attesta al 95%.
• I quantitativi di imballaggi avviati a riciclo aumentano del 10% rispetto al 2017. Le bottiglie in PET crescono
del 4% e i contenitori in HDPE del 2%; mentre l’insieme dei cosiddetti “Imballaggi misti”, incluso SRA,
aumentanodel16%.Ilrecuperocomplessivodegliimballaggiinplasticaimmessialconsumoregistraun+7,9%
rispetto al 2017.
• Il PLASMIX gestito nell’anno è circa di 583 kton, di questi 473 kton sono stati avviati a recupero energetico
(+17% sul 2017).
Chi siamo PREMIO COREPLA “Comuni Ricicloni 2019”
•	 Comune di Catanzaro (CZ)
La Regione Calabria nel 2018 ha registrato un incremento della raccolta degli imballaggi in plastica di circa il 20%
raggiungendo una raccolta pro capite regionale di 15,5 Kg da confrontare con la media nazionale di 20,1 Kg.
Fra i tanti Comuni virtuosi che hanno contribuito a questo importante risultato, la scelta è ricaduta sul Comune di
Catanzaro. Il Comune, che conta circa 90.000 abitanti, ha raggiunto nel 2018 una raccolta pro capite di circa 24 kg.
Il Comune da tempo ha attivato una raccolta porta a porta ed entro l’anno avvierà il progetto della tariffazione
puntuale. Grazie ai contributi derivanti dai corrispettivi per la raccolta differenziata il Comune prevede di non
aumentare la tassa rifiuti ai cittadini, nonostante il forte aumento dei costi dell’indifferenziato.
•	 Comune di Raffadali (AG)
La regione Sicilia nell’anno 2018 ha avuto il maggior incremento della raccolta degli imballaggi in plastica in Italia:
il 55%.
Un grande risultato che è stato raggiunto grazie all’impegno di molti Comuni di piccola e media dimensione e con la
spinta proficua della Regione. Nonostante questo incremento, la raccolta pro capite degli imballaggi in plastica si è
attestata a 11,7 Kg da confrontare con la media nazionale di 20,1 Kg.
Tra i tanti Comuni che si sono distinti per le performance positive, la scelta è ricaduta sul Comune di Raffadali. Un
Comune di circa 13.000 abitanti che ha raggiunto nel 2018 una raccolta pro capite di circa 30 Kg, quasi triplicando il
valore regionale.
Il coinvolgimento dei cittadini, le verifiche qualitative sul materiale raccolto, la collaborazione con la società di
gestione dei rifiuti e le scelte dell’Amministrazione Comunale hanno permesso di raggiungere questi ottimi risultati.
Le quantità e la qualità della plastica conferita a Corepla ha permesso al Comune di ricevere i più elevati corrispettivi
economici con il conseguente contenimento dei costi della gestione dei rifiuti a favore dei cittadini.
•	 Comune di Serra De’ Conti (AN)
La regione Marche ha fatto registrare nel 2018 un incremento della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica
del 11,6%, raggiungendo una raccolta pro capite regionale di 24,5 Kg e posizionandosi al terzo posto tra tutte le
regioni Italiane.
Tra i tanti Comuni virtuosi abbiamo voluto premiare il Comune di Serra De’ Conti, che conta ca. 3.700 abitanti, non
solo per i buoni risultati di raccolta differenziata ma principalmente per la qualità del materiale raccolto e conferito
direttamente agli impianti Corepla.
La qualità è frutto dell’impegno dei cittadini e delle scelte fatte dal Comune sui sistemi di raccolta, con il vantaggio di
ricevere da Corepla i maggiori corrispettivi economici, basati non solo sulla quantità ma anche qualità del materiale
conferito.
La qualità del materiale favorisce inoltre anche la qualità e la percentuale del materiale avviato a riciclo.
COREPLA
Via del Vecchio
Politecnico, 3
20121 Milano
Tel. 02 760541
Fax 02 76054320
comunicazione@corepla.it
www.corepla.it
Consorzi20 21Consorzi
CIAL
PREMIO CIAL “Comuni Ricicloni 2019”
Di seguito si riporta un’analisi descrittiva delle motivazioni che hanno indotto CIAL – Consorzio Nazionale
Imballaggi Alluminio, a premiare, nell’ambito dell’edizione 2019 di Legambiente - Comuni Ricicloni, 3 Comuni
italiani suddivisi per area geografica: Nord Italia, Centro Italia e Sud Italia con Isole.
Il Consorzio garantisce che tutti gli imballaggi in alluminio recuperati nei seguenti Comuni nel 2018 sono stati
avviati al corretto riciclo attraverso il sistema delle 13 Fonderie presenti sul territorio italiano.
AREA NORD
•	 Comune di Varese (VA)
(abitanti 80.694 - kg raccolti 52.000 - kg/abitanti 0,645)
Nel Comune di Varese le fasi di raccolta vengono effettuate attraverso un sistema porta a porta con il quale gli imballaggi
in alluminio si differenziano insieme alla plastica. Le operazioni sono gestite dalla società Acsm-Agam Ambiente Srl che
conferisceilmaterialeraccoltoall’impiantoCarisinprovinciadiMilano,conilqualeCIALhaunrapportopiùcheconsolidato
che ha sempre portato, negli anni, ottimi risultati in Lombardia. Nel 2018, con il Comune di Varese e la società Acsm-
Agam Ambiente, il Consorzio ha attivato un esteso progetto didattico nelle scuole superiori finalizzato alla promozione della
riduzione a monte dei rifiuti e alla raccolta differenziata.
AREA CENTRO
•	 Comune di Lucca (LU)
(abitanti 88.397 - kg raccolti 60.000 - kg/abitanti 0,685)
Nel Comune di Lucca le fasi di raccolta vengono effettuate attraverso un sistema porta a porta con il quale gli imballaggi in
alluminio si differenziano con gli imballaggi in vetro e plastica. Le operazioni sono gestite dalla società Sistema Ambiente
che conferisce il materiale raccolto alla società Valfreddana Recuperi con la quale CIAL lavora per servire gran parte del
territorio della provincia di Lucca.
AREA SUD E ISOLE
•	 Comune di Cagliari (CA)
(abitanti 150.083 - kg raccolti 115.000 - kg/abitanti 0,750)
Nel Comune di Cagliari le fasi di raccolta vengono effettuate attraverso un sistema stradale, con il quale gli imballaggi in
alluminio si differenziano con gli imballaggi in vetro. Le operazioni sono gestite dalla società Econord che conferisce il
materiale raccolto alla piattaforma Ecosansperate con la quale CIAL lavora per servire diversi Comuni della Sardegna.
Nel 2018, Cagliari è stata una delle tappe di maggior successo del road tour di CIAL “ALUDAYS”, giornate in piazza per la
promozione della raccolta differenziata e del riciclo dell’alluminio.
Imballaggi in Alluminio:
riciclo oltre l’80% dell’immesso sul mercato e crescita in tutti i territori.
Con 54.300 tonnellate di imballaggi in alluminio riciclate nel 2018,
pari all’80,2% delle complessive 67.700 tonnellate immesse sul
mercato - cui vanno aggiunte 4.300 tonnellate di imballaggio sottile
destinato alla termovalorizzazione - l’Italia si conferma anche per il
2018 Paese di eccellenza a livello europeo per quantità di alluminio
riciclato prodotto.
Questi i numeri principali presentati all’assemblea annuale 2018 delle
256 imprese consorziate a CIAL – Consorzio Nazionale per il Recupero
e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio tenutasi nel mese di maggio
2019.
Il risultato, vitale per un Paese la cui produzione di alluminio si basa al
100% sul riciclo, ha consentito di evitare emissioni serra pari a 403mila
tonnellate di CO2 e risparmiare energia per oltre 173mila tonnellate
equivalenti di petrolio, ed è stato reso possibile grazie all’azione
combinata di istituzioni, imprese, operatori, cittadini e comuni.
In particolare, sono oggi oltre 5.200 i Comuni e 44 milioni i cittadini attivi nella raccolta differenziata
dell’alluminio con cui CIAL collabora, nell’ambito dell’Accordo Quadro Anci-Conai, su tutto il territorio
nazionale.
Numeri che hanno consentito una crescita del 19% della raccolta differenziata gestita dal Consorzio
nell’ultimo anno.
I numeri e i risultati 2018 di CIAL
256 imprese consorziate.
Oltre 378 operatori convenzionati, 211 piattaforme e 13 fonderie su tutto il territorio nazionale garantiscono
la raccolta, il trattamento, il riciclo e il recupero dell’alluminio.
5.200 Comuni (oltre il 74% dei Comuni italiani attivi) collaborano con CIAL alla raccolta differenziata degli
imballaggi in alluminio, con 44 milioni di cittadini coinvolti (l’80% degli abitanti italiani serviti).
Incremento del 19% della raccolta differenziata rispetto all’anno precedente.
Quantità di imballaggi in alluminio immesse nel mercato italiano: 67.700 tonnellate.
RecuperototaledegliimballaggiinalluminioinItalia(quotadiriciclo+quotadiimballaggiavviatiarecupero
energetico): 58.600 tonnellate.
• Riciclo: 54.300 tonnellate di imballaggi in alluminio, pari al 80,2% del mercato
CIAL
via Pompeo Litta, 5
20122 Milano, Italia
www.cial.it
Tel. 02 54029.1
Fax 02 54123396
consorzio@cial.it
Chi siamo
• Recupero energetico: 4.300 tonnellate (quota di imballaggio sottile che va al termovalorizzatore)
Grazie al riciclo di 54.300 tonnellate di imballaggi in alluminio sono state evitate emissioni serra pari a 403mila tonnellate di CO2 e
risparmiata energia per oltre 173mila tonnellate equivalenti petrolio.
Consorzi22 23Consorzi
RICREA
RICREA è il Consorzio nazionale senza scopo di lucro che da oltre 20 anni si preoccupa di assicurare
il riciclo degli imballaggi in acciaio quali barattoli, scatole, scatolette, tappi, fusti, secchielli, lattine
e bombolette post-consumo provenienti dalla raccolta differenziata organizzata dai comuni italiani.
RICREA riunisce in sé fornitori, importatori e produttori di imballaggi in acciaio, in tutto 295
aziende.
Nel 2018 il Consorzio ha assicurato il
riciclo del 78,6% dell’immesso al consumo
per un totale di 386.895 tonnellate, pari al
peso di 13 portaerei Cavour.
Grazie all’attenzione dedicata allo sviluppo
della copertura territoriale attraverso le
convenzioni con RICREA, sono stati raggiunti 51,8 milioni di abitanti pari all’86% della popolazione
italiana.
Gli imballaggi in acciaio esistono da oltre 200 anni ed essendo costituiti da materia permanente,
si raccolgono e si riciclano da sempre al 100% e all’infinito.
Le risorse del pianeta non sono esauribili e la rivoluzione dell’economia circolare pone l’attenzione
di tutti su questa grande consapevolezza. L’acciaio si ricicla totalmente senza perdere le proprie
qualità. Grazie alla raccolta differenziata, gli imballaggi in acciaio possono rinascere trasformandosi
ad esempio in chiodi, bulloni, travi, tondo per cemento armato e travi per l’edilizia o binari ferroviari.
Con le 6.400.000 tonnellate di acciaio raccolte in più di 22 anni di attività di RICREA si potrebbero
realizzare ad esempio 60.300 Km di binari ferroviari.
I benefici ambientali derivanti da 20 anni di attività di riciclo degli imballaggi in acciaio da parte di
RICREA sono:
• 20.000 GWh di energia primaria risparmiata, pari al consumo di 12 centrali termoelettriche
• oltre 3 Mton di materia prima vergine risparmiata, pari al peso di oltre 8 mila Frecciarossa ETR1000
• 4 Mton di emissioni di gas serra evitate, pari alle emissioni generate in un anno da circa 1 milione
di auto con percorrenza media annua di 20 mila km
RICREA
Via Pirelli, 27
20124 Milano
Tel. 02 398008.23
Fax 02 40708219
www.consorzio-acciaio.org
PREMIO RICREA “Comuni Ricicloni 2019”
NORD: Comune di Torino (TO)
Nel Comune di Torino è attivo un servizio di raccolta differenziata domiciliare e stradale, e gli
imballaggi in acciaio sono raccolti congiuntamente con Vetro e Alluminio.
Amiat è la società del Gruppo Iren che svolge i servizi di igiene ambientale a Torino, un territorio
in cui vivono circa 1,10 milioni di abitanti equivalenti, corrispondenti alla somma degli abitanti
effettivamente residenti e della popolazione fluttuante giornaliera, ovvero pendolari per lavoro,
studio, turismo.
Il materiale una volta separato è avviato ad un operatore collegato al consorzio RICREA per la
successiva valorizzazione e invio in acciaieria.
La Raccolta Differenziata degli imballaggi in acciaio in Piemonte, e quindi anche nella città di Torino
è più alta della media nazionale, segno di una buona gestione dei rifiuti prodotti ed avviati a riciclo.
CENTRO: Comune di Marsciano (PG)
Nel Comune di Marsciano è attivo un servizio di raccolta differenziata domiciliare per alcune
tipologie di rifiuto, ma gli imballaggi in acciaio sono raccolti con modalità cassonetto stradale solo
con l’alluminio. Il gestore del servizio è la S.I.A. S.p.A. (Società Igiene Ambientale) che è una società
mista con il 56% del capitale sociale di proprietà pubblica e il 44% di proprietà privata; l’azionista di
maggioranza della parte pubblica è proprio il comune di Marsciano. La raccolta è effettuata anche in
altri 9 comuni per un bacino di 45.000 abitanti.
Ilmateriale,dopoessereraccoltoinuncentroditrasferenzadiSIA,èavviatoadunoperatorecollegato
al consorzio RICREA per la successiva valorizzazione e invio in acciaieria.
SUD: Comune di Potenza (PZ)
La raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio nel comune di Potenza è svolta tramite raccolta
multimateriale plastica e metalli con sistema porta a porta di nuova implementazione, anche grazie
al sostegno nell’iniziativa di CONAI.
Il comune, tramite il proprio gestore ACTA Spa, ha convenzione con Ricrea per la raccolta degli
imballaggi in acciaio, che vengono selezionati presso una piattaforma del territorio per poi essere
avviati ad un operatore collegato al consorzio RICREA per la successiva valorizzazione e invio in
acciaieria.
La raccolta pro capite è buona (2 kg/ab/anno), soprattutto se confrontata con la media delle regioni
del sud, ed è sulla buona strada per arrivare ai tassi di raccolta medi nazionali.
Chi siamo
Consorzi24 25Consorzi
RILEGNO
Legno, il riciclo a quasi 2 milioni di tonnellate.
Il traguardo dei 2 milioni di tonnellate è ormai vicino. Sono, infatti, per la precisione 1.932.583 le tonnellate
di legno raccolto e avviato a riciclo nel 2018 dal sistema Rilegno, con un incremento dei volumi del 7,74%
sull’anno precedente e una percentuale del 63% nel riciclo degli imballaggi di legno.
La gran parte di tutto questo legno riciclato è costituito da pallet, imballaggi industriali, imballaggi
ortofrutticoli e per alimenti. A livello territoriale è la Lombardia a fare la parte del leone con 504.290
tonnellate (il 26% del totale), seguita dall’Emilia-Romagna con 242.504 ton. e dal Piemonte con 197.602 ton.
Dalla raccolta urbana, realizzata attraverso le convenzioni attive con oltre 4.500 Comuni italiani, provengono
642.470 tonnellate di rifiuti legnosi.
Da sottolineare poi l’attività di rigenerazione dei pallet, fondamentale in ottica di prevenzione: sono state
780mila le tonnellate, ovvero circa 56 milioni i pallet usati, ripristinati per la loro funzione originaria e
reimmessi sul mercato.
Il ruolo di Rilegno
RilegnogarantisceintuttaItaliailricicloeilrecuperodegliimballaggidilegnoegestiscelafilieracheconsente
di recuperare e reimmettere in circolo questa materia prima naturale, preziosa e riciclabile all’infinito. Una
filiera basata su 2.000 consorziati, 416 piattaforme di raccolta private, capillarmente diffuse sul territorio, 14
impianti di riciclo, 4.541 comuni convenzionati per un numero di abitanti che supera i 42 milioni.
Un sistema che, secondo la recente ricerca “Il sistema circolare della filiera legno per una nuova economia”
realizzata dal Politecnico di Milano, genera un impatto economico stimabile in circa 1,4 miliardi di Euro,
6mila posti di lavoro e un “risparmio” nel consumo di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate.
Una gestione efficiente del riciclo del legno che rappresenta non solo un impegno per un mondo sempre
più sostenibile, ma anche una risorsa economica, dando vita a una vera economia circolare importante
per il Paese. Infatti, il riciclo consente al legno di intraprendere un nuovo ciclo di vita, generando nuova
materia e quindi nuovi prodotti. Il 95% del materiale legnoso riciclato viene utilizzato per la creazione di
pannelli truciolari, linfa vitale per l’industria del mobile, e altri prodotti come pallet
block, blocchi di legno cemento per l’edilizia, pasta di legno destinata alle cartiere
e compost.
“Da diversi anni ormai registriamo un costante aumento dei volumi di legno
riciclato - afferma Nicola Semeraro, Presidente di Rilegno - questo grazie anche
alla capacità del sistema di aumentare il numero delle piattaforme aderenti al
network, così come di coinvolgere sempre più Comuni attraverso le convenzioni
per la raccolta differenziata del legno. Ma quello che ritengo davvero importante
sottolineare è che in poco più di 20 anni il sistema del recupero e del riciclo del
legno in Italia ha creato una “nuova” economia che ha prodotto risultati importanti
sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione.
Abbiamo dato al concetto di economia circolare una effettiva applicazione concreta, considerando che il
95% del legno recuperato genera nuova materia prima o nuovi prodotti. Un caso di successo made in Italy
che ci pone all’avanguardia in Europa”.
RILEGNO
Via Luigi Negrelli 24/A
Cesenatico (FC)
Via Pompeo Litta, 5
Milano
www.rilegno.org
PREMIO RILEGNO “Comuni Ricicloni 2019”
•	 Comune di Borgo Ticino (NO)
AsuddellagoMaggiore,lungolavalledelfiumeTicino,BorgoTicinohachiareoriginimedievali;
fuinfattiunfortilizioerettoinepocapre-longobarda.Oggiilcomune,chehacirca5.000abitanti,
occupa 13.27 Km² di territorio a pochi km dal lago. Borgo Ticino si è affidato alla gestione della
Medio Novarese Ambiente per il corretto conferimento dei rifiuti, convenzionata con Rilegno.
Lapiattaformadiconferimentodeirifiutilegnosi-sullaviaperCastelletto-èapertatuttiigiorni,
mattino e pomeriggio (con la sola eccezione del lunedì mattina), per tutto l’anno, e garantisce il
ritiro dei rifiuti legnosi del territorio. Per il 2018 la raccolta del legno si è attestata a quasi 19 kg
procapite,eperlabuonagestioneBorgoTicinoriceveilpremio2019perlaraccoltadifferenziata
del legno.
•	 Comune di Castiglione del Lago (PG)
Castiglione del Lago è un Comune di circa 15.000 abitanti della provincia di Perugia. Sorge su
un promontorio sulla riva occidentale del lago Trasimeno. La raccolta differenziata del legno è
seguita dalla Trasimeno Servizi Ambientali: le due riciclerie di Castiglione del Lago (stazione e
pineta) sono aperte per consentire il conferimento dei rifiuti di legno tutti i giorni (indicazioni
e dettagli sul sito www.tsaweb.eu). Nel 2018 l’ottimo lavoro della Trasimeno Servizi Ambientali
e l’impegno degli abitanti di Castiglione del Lago ha garantito una raccolta pro capite di circa
21 kg, e per questo viene riconosciuto loro il premio 2019 per la raccolta differenziata del legno.
Chi siamo
Consorzi26 27Consorzi
CIC
Il Consorzio Italiano Compostatori è un’organizzazione senza
fini di lucro che si occupa di promuovere e valorizzare le attività
di riciclo della frazione organica dei rifiuti e ha come finalità la
produzione di compost e biometano.
Il Consorzio, che conta circa centotrenta associati, riunisce e rappresenta soggetti pubblici e privati
produttori o gestori di impianti di compostaggio e integrati di digestione anaerobica & compostaggio,
associazioni di categoria, studi tecnici, laboratori, enti di ricerca, produttori di macchine e attrezzature
e altre aziende interessate alle attività di compostaggio e di gestione dei rifiuti organici. Sono inoltre soci
Generali di Categoria del CIC Utilitalia e FISE-Assoambiente.
Il CIC è impegnato in numerose iniziative volte alla prevenzione della produzione di rifiuti organici e alla
diffusione di una raccolta differenziata di qualità che permetta l’effettivo recupero degli scarti organici
negli impianti di trattamento biologico. A tal fine, da oltre un decennio monitora costantemente la qualità
della frazione organica in ingresso agli impianti di riciclo organico e sviluppa progetti per stimolarne il
miglioramento.
Dal 2003 il CIC ha avviato il programma volontario Marchio Compost di Qualità CIC che, attraverso
verifiche continue sul prodotto, attesta la qualità dei fertilizzanti organici prodotti negli impianti delle
aziende consorziate.
Nel 2006 nasce poi il Marchio Compostabile CIC, con lo scopo di garantire l’oggettiva compostabilità dei
manufatti biodegradabili negli impianti di trattamento biologico a scala industriale.
Oggi, oltre alle attività legate alla qualità di matrici e prodotti, il CIC è costantemente impegnato, in
partnership con numerose associazioni nazionali ed internazionali tra le quali ISWA ed ECN, in molteplici
iniziative rivolte al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea nell’ambito del pacchetto
dell’Economia Circolare recentemente approvato.
Uno sguardo verso il futuro
Con un servizio di raccolta esteso a tutti i comuni italiani, ben 9 milioni di tonnellate di rifiuto organico
entreranno nel circuito della raccolta differenziata.
Si rende indispensabile la costruzione di nuovi impianti soprattutto nei territori del Centro e del Sud Italia,
territori che registreranno il maggior incremento nella raccolta del rifiuto organico.
Si stima quindi che dal rifiuto organico si potranno produrre circa 2,6 Mt di
compost, con una prospettiva di produzione fino a 0,8 miliardi di Sm3/anno
di biometano nel lungo termine e di 200 milioni di Sm3/anno nel breve/medio
periodo.
La valorizzazione di questi prodotti potrà contribuire da un lato a contrastare
la perdita progressiva di sostanza organica dai terreni agricoli - riportando al
suolo più di 400.000 t/anno di Carbonio Organico - e dall’altro a favorire, grazie
all’utilizzo di Biometano, una mobilità più sostenibile.
Inoltre, grazie al riciclaggio di umido, verde e di altri rifiuti a matrice organica,
ogni anno si eviterà di immettere in atmosfera gli oltre 7 Mt di CO2 equivalenti che
si sarebbero prodotti dal loro conferimento in discarica.
In termini di fatturato e occupazione, un servizio di raccolta e trattamento del rifiuto organico a regime
si potrebbe tradurre rispettivamente in circa 2,4 miliardi di euro fatturati dalla filiera del recupero-
trattamento e 13.000 addetti occupati in questo settore.
PREMIO CIC “Comuni Ricicloni 2019”
Silea SPA
Silea SPA è l’azienda di riferimento della provincia di Lecco per la gestione del ciclo integrato dei
rifiuti.Conl’obiettivodisensibilizzareicittadinisull’importanzadiunacorrettaraccoltadifferenziata
del rifiuto umido e dell’utilizzo del compost, il suo contributo si è concretizzato attraverso una serie
di iniziative rivolte a tutta la popolazione.
Silea si è occupata di distribuire gratuitamente sacchetti di compost nel corso di diverse
manifestazioni sul territorio (tra cui Agrinatura e Sagra delle Sagre), realizzando da un lato tutto
il materiale informativo di corredo specifico sul compost, con attività didattiche per i più piccoli e
divulgando dall’altro lato l’iniziativa attraverso canali di diffusione locali (pagine promozionali sulle
testate locali).
Le iniziative promozionali si sono svolte in quasi 90 comuni soci Silea, coprendo in particolar modo
la Provincia di Lecco e in alcuni casi quelle di Como e Bergamo.
Silea è Socio Ordinario del CIC dal 2013.
Progeva SRL
Nell’ambito del Progetto “Compost Goal”, Progeva Srl ha promosso, in collaborazione con il CIC,
Assobioplastiche, Achab Med e Novamont, la qualità della frazione organica e l’uso di sacchetti
biodegradabili e compostabili nella raccolta dei rifiuti organici e nei processi industriali di
produzione del compost. L’iniziativa, patrocinata da Anci Puglia, Associazione dei Comuni Virtuosi
e Utilitalia, si è distinta per l’attuazione di un’efficace campagna comunicativa di formazione-
informazione dedicata non solo alle Pubbliche Amministrazioni, grazie all’attivazione di servizi di
supporto e consulenza gratuita unita alla fornitura di un Media Kit informativo (poster, flyers e sito
web), ma rivolta anche a tutti gli stakeholders coinvolti nella filiera del rifiuto organico. L’iniziativa
formativa è stata possibile grazie alla realizzazione del “Compost Tour”, un ciclo di cinque seminari
di formazione finalizzati a sensibilizzare il territorio sull’importanza di una corretta raccolta dei
rifiuti organici.
Il progetto, della durata di un anno (giugno 2018 - maggio 2019), ha monitorato le performances e
premiatoicomportamentivirtuosi di34ComunidiPuglia,BasilicataeCampania checonferiscono
la frazione organica presso l’impianto di compostaggio Progeva Srl, facendo registrare un netto e
diffuso miglioramento della qualità del rifiuto organico.
Il 50% dei Comuni aderenti ha migliorato la qualità della raccolta del rifiuto organico conferito ed
il 63% ha incrementato l’utilizzo dei sacchetti biodegradabili e compostabili per la raccolta, a norma
UNI EN 13432:2002. Progeva Srl è Socio Ordinario del CIC dal 2007.
CIC
P.zza San Bernardo 109
00187 – ROMA
Tel. 06 4740589
Sede Operativa
Treviglio (BG)
Tel. 0363 301503
www.compost.it
www.compostabile.com
Chi siamo
28 29Consorzi Consorzi
CENTRO DI COORDINAMENTO
RAEE
Il Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE) è un consorzio di natura privata senza fini di lucro
costituito, finanziato e gestito da Sistemi Collettivi istituiti dai produttori di Apparecchiature Elettriche
ed Elettroniche (AEE) per la gestione dei RAEE domestici.
In base al Decreto legislativo 151/2005 che recepiva la direttiva europea WEEE, (Waste of Electric and
Electronic Equipment) 2002/95/CE, la gestione dei RAEE si basa su un sistema multi-consortile costituito
da più Sistemi Collettivi, vale a dire soggetti (consorzi senza fini di lucro) finanziati dai produttori di
AEE e che per conto dei produttori stessi assolvono alle responsabilità previste normativamente sul
finanziamento e avvio al corretto trattamento dei RAEE.
Questo sistema multi-consortile è regolato e coordinato dal Centro di Coordinamento RAEE sotto
la supervisione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero
dell’Economia e Finanze e del Ministero dello Sviluppo Economico. Il ruolo e i compiti del Centro di
Coordinamento RAEE sono oggi definiti dagli artt. 33 e 34 del Decreto Legislativo n.49 del 14 marzo
2014 che recepisce nel nostro Paese i contenuti della direttiva
europea WEEE 2012/19/EU.
Il CdC RAEE è inoltre il punto di riferimento per tutti i
soggetti coinvolti nella filiera dei RAEE e opera in forza di
specifici accordi previsti dalla normativa vigente.
La nostra mission
Dal punto di vista normativo il Centro di Coordinamento RAEE ha il compito di “ottimizzare la raccolta,
il ritiro e la gestione dei RAEE in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale da parte dei Sistemi
Collettivi e consentire agli stessi il conferimento agli impianti di trattamento”, come previsto dal D.Lgs.
49/2014.
Dati nazionali raccolta RAEE 2018
Nel 2018 per la prima volta dall’avvio dell’operatività del Centro di Coordinamento RAEE, avvenuta nel
2007, e per il sistema dei consorzi ad essi aderenti la raccolta di RAEE ha superato le 310 mila tonnellate,
in crescita del 4,8% rispetto al 2017.
In forza di questo miglioramento, i quantitativi di rifiuti elettrici ed elettronici avviati a corretto
smaltimento sono aumentate di circa 14.300 tonnellate rispetto all’anno precedente.
Migliora, di conseguenza, la raccolta media pro capite che si attesta a 5,14 kg per abitante.
Si tratta di un risultato importante che conferma il percorso virtuoso intrapreso dal Paese negli ultimi
anni ed è l’esito della costante attività di sensibilizzazione finalizzata a diffondere e a promuovere la
cultura della raccolta dei RAEE. Impegno che nel 2018 ha visto coinvolto in prima persona il Centro
di Coordinamento RAEE che si è fatto promotore della prima campagna di comunicazione nazionale,
pianificata e in corso di programmazione anche per tutto il 2019 grazie alle risorse messe a disposizione
dai produttori di AEE.
Centro di Coordinamento
RAEE
Sede Legale e Operativa:
via De Amicis 51,
20123 - Milano
Tel. 800.894.097
info@cdcraee.it
www.cdcraee.it
Chi siamo
A questo aspetto si affiancano gli effetti positivi degli Accordi di Programma siglati dal Centro di
Coordinamento RAEE in questi anni e che coinvolgono oltre ai produttori di apparecchiature Elettriche
ed Elettroniche, i Comuni, i gestori della raccolta dei rifiuti e i distributori. Il più recente risale allo scorso
15 aprile ed è stato siglato tra Centro di Coordinamento RAEE, ANCI, produttori di Apparecchiature
Elettriche ed Elettroniche (AEE), e aziende della raccolta per regolare le condizioni di servizio presso i
centri di raccolta comunali.
PREMIO CDC RAEE “Comuni Ricicloni 2019”
Per selezionare i Comuni che hanno registrato i migliori risultati di raccolta dei RAEE, il CdC RAEE
si è basato innanzitutto sulla fascia di popolazione residente servita: una prima inferiore a 10mila
abitanti, una seconda tra 10mila e 40mila abitanti e la terza per le amministrazioni comunali con
popolazione residente superiore a 40mila abitanti.
La scelta, per ogni fascia di popolazione, è ricaduta sulle realtà comunali che raccolgono almeno
il quantitativo atteso in tutti e cinque i raggruppamenti, privilegiando i centri di raccolta in cui è
maggiore la raccolta in R4, raggruppamento che storicamente ha un tasso di ritorno minore e quindi
una dispersione maggiore di apparecchiature.
In base a tali criteri, i vincitori per ciascuna delle tre categorie individuate - Comuni piccoli, medi e
grandi - sono stati rispettivamente:
• il Comune di Curno, in provincia di Bergamo
• il Comune di Arese, in provincia di Milano
• il Comune di Trento
COMUNE PROVINCIA REGIONE
POPOLAZIONE
(abitanti)
Ton
Pro capite
(kg/ab)
CURNO Bergamo Lombardia 7.574 32 4,22
ARESE Milano Lombardia 19.347 103 5,31
TRENTO Trento Trentino Alto Adige 117.997 754 6,39
Consorzi30
PREMIO ASSOBIOPLASTICHE “Comuni Ricicloni 2019”
•	 Amministrazione comunale di Milano
Per essere riuscita a conquistare, prima tra le metropoli europee, il primato di oltre il 61,1% di raccolta differenziata, grazie
anche al progressivo e costante sviluppo della raccolta della frazione organica. Un’azione amministrativa lungimirante
che è riuscita a raccogliere intorno al tema della gestione del rifiuto organico, attraverso l’utilizzo dei manufatti in plastica
biodegradabile e compostabile, tutta la cittadinanza milanese.
La città di Milano, infatti, in questo ambito sta rappresentando un riferimento di eccellenza tra i Comuni italiani per
la capacità di connettere le numerose iniziative operate in ambiti applicativi apparentemente diversi quali la gestione
dell’organico domestico, la gestione dell’organico nelle aree mercatali, la gestione degli scarti di mense comunali nonché la
costante attività di controllo effettuata dalla Polizia Municipale nel settore delle borse di plastica.
•	 Amministrazione comunale di Macerata
Per l’efficace percorso sviluppato dall’Amministrazione di Macerata, già distintasi per i risultati di raccolta differenziata,
volte a realizzare nuove iniziative in direzione della tutela dell’ambiente ripensando i modelli comportamentali anche
attraverso il supporto offerto dalle filiere innovative come quelle delle plastiche biodegradabili e compostabili.
La città di Macerata ha aggiunto una nuova tappa al cammino verso la creazione di una comunità locale virtuosa che
risponde a specifici problemi ambientali in sinergia con le esigenze dei cittadini e degli operatori utilizzando le innovazioni
offerte dal mercato e rappresentando un esempio di declinazione dei nuovi paradigmi dell’economia circolare e della
bioeconomia.
ASSOBIOPLASTICHE
L’Associazioneitalianadellebioplastichee
deimaterialibiodegradabiliecompostabili
(Assobioplastiche) è nata nel 2011 dalla
volontà di produttori, trasformatori
e utilizzatori delle bioplastiche di farsi rappresentare in Italia e all’estero verso le istituzioni e tutti gli altri
stakeholders di questo settore. L’industria delle bioplastiche compostabili è, infatti, un sistema economico
complesso. Strettamente interconnessa con la raccolta del rifiuto organico e con il compostaggio industriale,
che rappresenta il naturale fine vita dei manufatti compostabili, è in stretta relazione anche con l’agricoltura, sia
per l’utilizzo di fonti rinnovabili e biomasse per la produzione di chimici di base e intermedi, sia come settore
di impiego del compost prodotto dagli impianti e come mercato per i bioteli per la pacciamatura agricola. Nel
2018, l’industria delle plastiche biodegradabili e compostabili è stata rappresentata da 252 aziende, con 2.550
addetti dedicati, 88.500 tonnellate di manufatti compostabili prodotti in Italia e un fatturato complessivo di 685
milioni di euro.
Oltre alle applicazioni ormai consolidate degli shopper per asporto merci e dei sacchi per il primo imballo
alimentare, il 2018 ha registrato una fortissima crescita delle stoviglie monouso compostabili, capsule per il
caffè, teli per la pacciamatura agricola ed imballaggi alimentari.
Un’industria nata per rispondere ai grandi problemi ambientali coniugando innovazione a produzione
responsabile, riciclo a rigenerazione, con il rifiuto che torna ad essere materia prima.
Un vero campione della green economy; settore in cui l’Italia si sta dimostrando uno dei paesi leader al mondo.
ASSOBIOPLASTICHE
P.zza San Bernardo, 109
00187 Roma
Tel. 06 4827748
info@assobioplastiche.org
www.assobioplastiche.org
Chi siamo
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IPPR
IPPR – Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo, nasce del 2004 su iniziativa degli attori della
filiera delle materie plastiche: Unionplast, PlasticsEurope Italia e COREPLA. L’anno prima il decreto del
Ministero dell’Ambiente 203/2003 introduceva in Italia il Green Public Procurement (GPP), prevedendo
che le filiere dei diversi materiali potessero organizzarsi e dotarsi di strumenti di riconoscimento dei
materiali e manufatti rientranti negli acquisti verdi.
Così fece la filiera delle materie plastiche, con un’iniziativa unica a livello italiano ed europeo: la creazione
di IPPR, che oggi conta oltre cento Soci tra riciclatori di rifiuti plastici e aziende che trasformano le
materie prime seconde così ottenute in manufatti, e del marchio Plastica Seconda Vita.
Plastica Seconda Vita è una certificazione ambientale di prodotto dedicata ai materiali e ai manufatti
ottenutidallavalorizzazionedeirifiutiplastici,ilcuidisciplinareèstatoriconosciutodaAccredianel2016.
Il calcolo del contenuto di riciclato segue le regole della norma
UNI EN ISO 14021, basata sulla rintracciabilità dei materiali
riciclati e sul bilancio di massa. PSV, inoltre, poggia sulle solide
garanzie offerte dagli standard tecnici italiani – eccellenza a
livello europeo – sulle materie plastiche prime seconde riportati
nelle norme della serie UNI 10667.
Oggi sono circa 3.000 i prodotti certificati, suddivisi nelle
seguenti categorie (a cominciare dalla più rappresentativa):
arredo urbano, raccolta rifiuti, imballaggi, florovivaistica,
materiali, pulizia professionale, edilizia, arredi per ufficio, articoli monouso, prodotti per la casa, filati
e tessuti. Ciò a dimostrazione del fatto che la plastica, ben gestita, è un materiale sostenibile non solo
perché riciclabile ma anche perché effettivamente riciclata.
La mission di IPPR, sin dalla sua nascita, è stata realizzare quella che oggi è nota come economia
circolare, favorendo il mercato dei materiali raccolti e riciclati (contribuendo quindi allo sviluppo
della raccolta differenziata) attraverso la creazione di un punto di contatto tra domanda ed offerta di
materiali e manufatti riciclati nell’ambito degli acquisti verdi pubblici, privati e nel business to business.
Recentemente si è consolidato il ruolo di IPPR nell’affrontare le nuove sfide che coinvolgono la filiera
delle materie plastiche a partire dalle azioni messe in campo dal Tavolo Permanente per il Riciclo di
Qualità: combattere la dispersione della plastica nell’ambiente, aumentare qualità e quantità del riciclo
con progetti mirati e agevolare l’impiego della plastica riciclata, con una logica multi-stakeholder che
bilanci un maggiore rigore scientifico alla base delle scelte, e una maggiore sensibilità e responsabilità
ambientale dell’industria. Questa sinergia ha portato, nel 2018, alla realizzazione di portachiavi ottenuti
dal riciclo dei rifiuti raccolti dai volontari di Legambiente sulla spiaggia di Coccia di Morto.
IPPR
Sede Legale e Operativa:
Via San Vittore, 36,
20123 - Milano
Tel. 02 4392 8247
Fax 02 435432
www.ippr.it
PREMIO IPPR “Comuni Ricicloni 2019”
Il marchio Plastica Seconda Vita è uno strumento utile agli Enti Pubblici per riconoscere i manufatti
che soddisfano i requisiti di contenuto di riciclato dettati dai Criteri Ambientali Minimi e spostare
così progettazione, produzione e utilizzo dei prodotti verso una maggiore sostenibilità, in un’ottica di
economia circolare. A monte, i suddetti Enti svolgono un ruolo fondamentale per questa transizione,
che non può più essere solo una questione di scambio commerciale, ma sempre più deve vedere una
cooperazione di soggetti per la ricerca delle soluzioni più adatte ai singoli contesti.
In questa prospettiva di circolarità IPPR premia quelle realtà che nel corso del 2018 si sono distinte
per l’impegno profuso nella realizzazione di acquisti verdi innovativi.
Idrotherm 2000 srl e Gruppo Hera
Passare dal modello di economia lineare a quello circolare, che vede nel riciclo e nel riuso di scarti
i veri protagonisti, è divenuto un must per Idrotherm 2000 srl, azienda che realizza tubazioni in
polietilene e polipropilene da oltre 40 anni. Il Gruppo Hera – la multiutility emiliano-romagnola
che offre servizi a 350 Comuni in diverse Regioni - grazie alla collaborazione di Idrotherm 2000
è diventata la prima realtà in Italia ad aver avviato un’importante sperimentazione per utilizzare
plastica riciclata e di provenienza tracciata nella realizzazione di condotte in polietilene multistrato
derivante per almeno il 70% da materiale di recupero e, come tale, certificato Plastica Seconda Vita.
I primi utilizzi riguardano le reti elettriche e fognarie nei territori di Modena, Imola e Rimini ma,
a valle della sperimentazione, la multiutility potrebbe estendere la nuova modalità di realizzazione
delle tubazioni ad altri cantieri e ad altri impieghi, consentendo così di raggiungere importanti
obiettivi di sostenibilità.
Chi siamo
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FISE - ASSOAMBIENTE
FISE Assoambiente è l’Associazione che rappresenta, a livello nazionale ed europeo, le imprese che
operano in Italia nel settore dei servizi di igiene ambientale, del riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti
urbani e da attività produttive, nonché delle bonifiche.
FISE Assoambiente stipula da oltre 60 anni con le Organizzazioni sindacali nazionali il CCNL di categoria
per le imprese private del settore dei servizi ambientali, applicato a circa il 45% degli addetti del comparto,
ovvero a circa 40.000 lavoratori.
Inoltre l’Associazione è fonte istitutiva del Fondo Pensione Integrativo Previambiente e del Fondo
Sanitario Integrativo del sistema sanitario nazionale denominato “FASDA”, e presente nei relativi organi
statutari con propri rappresentanti.
FISE Assoambiente, unitamente ad altre Associazioni datoriali del settore e con le Organizzazioni
sindacali, ha sottoscritto anche un’intesa per la costituzione di un “Fondo di solidarietà bilaterale”
nell’obiettivo di prevedere un sistema di ammortizzatori sociali, in attuazione delle previsioni di cui al
D.lgs. n. 148/2015 (“Jobs Act”).
In considerazione del complesso quadro normativo e del rafforzamento della tutela penale dell’ambiente,
l’Associazione nel 2016 ha ritenuto importante supportare le imprese del comparto mediante la
definizione di un modello per l’applicazione di un adeguato sistema di prevenzione e controllo dei reati
predisponendo, in collaborazione con Certiquality, le Linee Guida su “Modelli Organizzativi e sistemi di
gestione ambientale”, approvate dal Ministero di Giustizia. Le Linee Guida mirano ad agevolare le imprese
del settore nell’adozione e nell’efficace attuazione dei possibili Modelli organizzativi atti a prevenire i reati
ambientali che rientrano nel campo di applicazione del D.Lgs. n. 231/2001.
OBIETTIVI DI FISE ASSOAMBIENTE
• favorire la qualificazione e lo sviluppo industriale del settore anche attraverso il ricorso alle BAT (Best 	
Available Techniques);
• assicurare condizioni per una equa competizione tra aziende in particolare tra pubbliche e private (sia	
a livello fiscale che di mercato);
• supportare gli interessi degli associati in tutti i settori/aree della loro attività;
• garantire su tutto il territorio nazionale una omogenea condizione autorizzativa e di attuazione delle 	
disposizioni normative;
• rappresentare le istanze imprese associate nelle varie sedi Istituzionali locali, nazionali ed europee 	 	
anche ai tavoli per la definizione di accordi-quadro o di programma.
Chi siamo
Un Paese moderno deve poter disporre di un sistema di gestione dei
rifiuti evoluto sul piano industriale e degli impianti, ben regolato,
incentivatonelladirezioneambientalevolutadaipolicymakers.Questo
sistema moderno è indispensabile ai fini di un corretto funzionamento
del mercato del settore, di una adeguata politica ambientale, della
competitività del sistema Italia e per l’attrazione di investimenti.
Stante il contesto ed il ritardo accumulato dal nostro Paese, che ancor
oggi riscontra latenti e diffuse situazioni di crisi, non possiamo più
permetterci di continuare con il turismo dei rifiuti e di procrastinare
le necessarie soluzioni per assicurare valide soluzioni per la gestione
degli stessi, soprattutto se si considera la complessità e la tempistica oggi necessaria per il rilascio delle
autorizzazioni. Non possiamo più permetterci incertezza, rischio continuo di crisi ed emergenze,
complessità di procedure: solo in un quadro certo di leggi, impianti e regole economiche è possibile
sconfiggere la piaga dell’illegalità, degli smaltimenti abusivi, della concorrenza sleale.
“Per una strategia nazionale dei rifiuti” è il Report realizzato da FISE Assoambiente per la definizione di
una strategia finalizzata al recepimento delle nuove direttive europee.
Lesfideperilfuturosonoimportanti,gliobiettiviambiziosierichiedonol’impegnodituttiglistakeholder
perridurrelaproduzionedirifiutiel’usodimaterieprimevergini,aumentarericicloerecuperoenergetico
e razionalizzare l’uso delle discariche, a cui destinare esclusivamente le frazioni residuali opportunamente
trattate, nella logica dell’economia circolare.
“Oggi più che mai è necessario sostenere una cultura che dia risalto alla capacità innovativa, in grado
di creare valore e occupazione nei territori in cui si sviluppa” sottolinea il Presidente Testa “serve
superare pregiudizi e stereotipi, aumentare la conoscenza e la consapevolezza, facendo comprendere
concretamente il funzionamento delle attività di trattamento e gestione dei rifiuti” ed è per questo che
la nostra Associazione ha promosso per quest’anno iniziative quali “Impianti Aperti” iscritta al Festival
dello Sviluppo Sostenibile che cade in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente del 5 giugno 2019
e il Premio “PIMBY GREEN”. Il Premio istituito dall’Associazione ha ottenuto il patrocinio di ANCI ed è
destinato alla Pubblica Amministrazione, alle Imprese, alle Associazioni e ai Giornalisti con l’intento di
promuovere una nuova cultura del “fare” che dia meritato risalto alla capacità innovativa del nostro Paese.
“Quello che serve è un approccio semplice e pragmatico, teso a risolvere i problemi e a dotare l’Italia di
una infrastruttura ambientale moderna e capace di gestire i propri flussi di rifiuti, generando ricchezza e
posti di lavoro qualificati nell’”economia verde” fino ad oggi sostenuta solo a parole”.
FISE-ASSOAMBIENTE
ViadelPoggioLaurentino,11
00144 Roma
Tel. 06 9969579 r.a.
Fax 06 5919955
assoambiente@assoambiente.org
www.assoambiente.org
36 37Partner Partner
EUROSINTEX SRL
Via Brescia 1a/1b
24040 CISERANO (BG)
Tel. 035 4821931
Fax 035 4191002
www.eurosintex.com
EUROSINTEX
PREMIO EUROSINTEX “Comuni Ricicloni 2019”
BITETTO è uno degli unici due Comuni pugliesi Rifiuti Free.
Gli ultimi dati di febbraio 2019 elaborati da Navita, società che gestisce il servizio di raccolta
dei rifiuti nel comune barese, evidenziano un trend positivo della raccolta differenziata. Le cifre
si riferiscono alle utenze domestiche, dunque a quelle non commerciali, fornendo un quadro
di ciò che accade all’interno di tante case. Le utenze domestiche di Bitetto risultano essere le
più virtuose con una ridottissima percentuale di indifferenziato (cioè il rifiuto che non viene
recuperato).
NAVITA, azienda specializzata nei servizi di igiene urbana e tutela ambientale, attiva in cinque
Comuni baresi (Modugno, Bitetto, Turi, Gioia del Colle e Noci), è l’unica pugliese nel settore
dell’igiene urbana a vantare le tre stelle, indicative del rispetto della legalità e dell’alto grado di
attenzione nella corretta gestione del proprio business, riconoscimento attribuito dall’Autorità
GarantedellaConcorrenzaedelMercatoalleimpreseinpossessodituttiirequisitiditrasparenza
richiesti dalla normativa del 2012.
Dal 1996 Eurosintex produce e distribuisce contenitori in plastica per la raccolta dei rifiuti e sistemi integrati
per l’ecologia, fornendo i propri prodotti alle principali città italiane e alle maggiori società operanti nel settore.
Di fatto Eurosintex è oggi leader nel proprio settore, con un fatturato in costante crescita, che nel 2018 ha
superato i 25 milioni di euro, grazie al continuo impegno nello sviluppo di nuovi prodotti e ad una rete di
vendita distribuita in modo capillare sull’intero territorio nazionale. L’azienda è stata creata e sviluppata negli
anni dai due soci Angelo Martina, oggi Presidente del CdA e Annalisa Lazzari, che ne è Amministratore
Delegato.
Eurosintex è stata la prima azienda in Italia a produrre e vendere i propri prodotti realizzati in Plastica Seconda
Vita da raccolta differenziata, tanto da essere
certificata dall’Istituto per la Promozione delle
materie Plastiche da Riciclo con il marchio
ecologico “Plastica Seconda Vita”. Quest’ultimo
rende facilmente identificabili i beni in materie
plastiche da riciclo destinati alle Pubbliche Amministrazioni. É il primo marchio italiano ed europeo dedicato
alla plastica riciclata e ha introdotto il concetto di “qualità” nelle plastiche di riciclo e di “rintracciabilità” dei
materiali riciclati.
Concretamente,questosignificachedal2009produciamocontenitoriperlaraccoltadifferenziataecompostiere
domestiche realizzati con materiale plastico riciclato post-consumo proveniente dalla raccolta differenziata
stessa. I nostri prodotti Plastica Seconda Vita sono la dimostrazione che l’economia circolare può essere
realizzata: i contenitori per la raccolta domestica in Plastica Seconda Vita sono ormai nelle case di tutta Italia, a
riprova che riciclare la materia è possibile e si può fare con prodotti dal design gradevole, robusti ed efficienti.
Chi siamo
38 39Partner Partner
PREMIO FATER “Comuni Ricicloni 2019”
Il premio FaterSMART “Comuni Ricicloni” è giunto alla VI edizione:
è nato per premiare le realtà italiane che si sono distinte per aver previsto, nell’ambito della
raccoltadifferenziata,unserviziodedicatoaipannoliniperbambinie/oausiliperl’incontinenza.
Infatti, ad oggi, sono già 12 milioni gli italiani raggiunti da un servizio di raccolta separata dei
Prodotti Assorbenti per la Persona che ha l’obiettivo di minimizzare il disagio per il cittadino
derivante dal tenere in casa per più giorni rifiuti che emanano cattivo odore e non gravare sulle
famiglie in cui ci sono bambini o persone affette da incontinenza, ove sia operativo il sistema
tariffario che prevede una quota variabile basata sul volume di residuo secco prodotto.
L’auspiciodell’aziendaèchepossanorealizzarsisistemidiricicloche,fondandosisulleeccellenze
già evidenziate nella raccolta specifica di prodotti assorbenti per la persona, diano nuova vita a
materie prime seconde riutilizzabili in nuovi processi produttivi, come ha dimostrato il sistema
di riciclo ideato da FATER.
In quest’ottica FATER ha deciso di riconoscere l’importanza del contributo dei
Comuni e Agenzie premiando, in accordo con Legambiente, il gestore che ha dimostrato di aver
attuato le migliori pratiche propedeutiche al riciclo di pannolini e pannoloni.
Il vincitore del premio FaterSMART - Comuni Ricicloni 2019 è:
Esa-com SpA, società che opera la raccolta differenziata dei PAP, per un bacino di ca. 100 mila
abitanti nella Provincia di Verona, con metodi innovativi che sono risultati essere efficienti,
efficaci e senza costi aggiuntivi, grazie all’installazione di apposite cassette da 200 lt sulle fiancate
dei mezzi adibiti all raccolta dell’umido. Tale soluzione è ritenuta una delle best-practices da
operatori della raccolta, nazionali e internazionali, interessati al sistema di riciclo FaterSMART.
I PAP raccolti da Esa-com già oggi sono riciclati presso l’impianto FaterSMART in funzione
presso lo stabilimento di Contarina”
FATER S.p.A.
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Il riciclo dei prodotti assorbenti per la persona usati
In Italia ogni giorno vengono smaltiti 11 milioni di pannolini, pannoloni per incontinenti e assorbenti igienici.
Unafrazionedirifiuticheequivaleacircail4%deirifiutisolidiurbaniovveroquasi900.000tonnellate/annoche
oggi vengono conferite per più della metà in discarica e la quota restante viene eliminata tramite inceneritore.
Se consideriamo i nuovi obiettivi previsti nel Pacchetto sull’Economia Circolare, approvato dalla Commissione
Europea che impone di ridurne il conferimento in discarica a un massimo del 10% e di portare i tassi di riciclo
al 65% entro il 2035, è facile intuire come la gestione rifiuti sia più che mai un imperativo per le autorità locali.
La soluzione esiste
FaterSMART, Business Unit di Fater Spa, joint venture paritetica
tra Procter & Gamble e Gruppo Angelini conosciuta per i marchi
Pampers, Lines, Tampax, ha sviluppato e brevettato una tecnologia
che consente di riciclare pannolini per i bambini, assorbenti
femminili e prodotti per l’incontinenza di tutte le marche,
trasformandoli in materie prime seconde di elevata qualità. Da
1 tonnellata di rifiuti raccolti in maniera differenziata infatti è
possibile ricavare fino a 150 kg di cellulosa, 75 kg di plastica e
75 kg di polimero super assorbente, da impiegare nei principali
processi di lavorazione per dar vita a nuovi prodotti come grucce,
contenitori, giocattoli o tavoli di plastica, carte di elevata qualità,
prodottitessili,fertilizzanti,assorbentiperanimalidomesticioper
l’industria florovivaistica. Chi mai avrebbe pensato a un abito in
viscosa o a un parco giochi per bambini realizzati con quelli che
erano una volta pannolini?
Tutto questo oggi è possibile.
Come funziona il processo di riciclo
Il processo di riciclo prevede quattro fasi: i prodotti assorbenti
per la persona usati vengono raccolti dagli utenti (1), stoccati (2),
trattati in autoclave, un sistema dove attraverso la forza del vapore
a pressione e senza combustione, vengono aperti e perfettamente
sterilizzati eliminando completamente i cattivi odori (3) e infine
separati delle frazioni riciclabili per via meccanica (4). Il primo
impianto, ubicato in Veneto presso la sede di Contarina S.p.a., è in
grado di gestire fino a 10.000 tonnellate/anno di prodotti usati ed
è stato pensato in modo da preservare le elevate qualità delle materie prime contenute nei prodotti assorbenti,
per recuperare materie prime seconde paragonabili a quelle vergini.
La raccolta separata dei PAP
La raccolta separata dei PAP esiste, oltre 12 milioni sono gli italiani già raggiunti da questo tipo di servizio e
molti Comuni hanno adottato soluzioni tanto efficaci quanto efficienti
che consentono di effettuarla senza creare disagi per i cittadini e senza
costi incrementali rispetto alle normali attività di raccolta.
Un sistema virtuoso in cui vincono tutti
La tecnologia FaterSMART è un esempio “made in Italy” di Economia
Circolare che ha ottenuto il riconoscimento di “Circular Economy Champion” da parte di Legambiente e
consegnato presso la Commissione Europea, e nel 2018 il Premio per lo Sviluppo Sostenibile e il Sodalitas
Social Award promossi rispettivamente dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dalla Fondazione
Sodalitas. Una dimostrazione di come l’industria può creare sviluppo e crescita senza venir meno ai requisiti
della sostenibilità ambientale, con vantaggi per tutti.
FATER
40 Consorzi 41L’indice di buona gestione
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43
I Comuni alla prova del Green Public Procurement
Il questionario di Legambiente sullo stato di applicazione dei Criteri ambientali minimi (CAM), introdotti
con l’art. 18 della L. 221/2015 e, successivamente, resi obbligatori dall’articolo 34 del D.lgs. 50/2016 (“Codice
degliappalti”),èilpiùimportantemonitoraggiofinoaoggirealizzatoinItalia.Sitrattadiunlavorofocalizzato
sulla concreta attuazione nel nostro Paese delle norme relative al Green Public Procurement (GPP) e sulla
loro diffusione che si sviluppa attraverso l’attività dell’Osservatorio “Appalti verdi”, costituito da Legambiente
in collaborazione con la Fondazione Ecosistemi (specializzata, in particolare, nell’analisi e nella promozione
degli acquisti verdi e sostenibili, per i quali è leader, in Italia e in Europa, da oltre quindici anni).
Attraverso l’attività dell’Osservatorio, Legambiente vuole puntare la lente di ingrandimento sul tema del GPP
e dell’attuazione dei CAM avviando un vero e proprio monitoraggio civico.
Al questionario, predisposto come ogni anno da Legambiente nell’ambito dell’iniziativa dedicata ai Comuni
Ricicloni,hannorisposto1.048amministrazionicomunali.Adoggi,il29,38%diquesteAmministrazioninon
applica i CAM in nessuna categoria merceologica, anche se, occorre dirlo, si tratta di un dato probabilmente
sopravvalutato, perché circa la metà di questa percentuale è dovuto a un’assenza di risposte.
I CAM maggiormente adottati risultano essere quelli relativi alla gestione dei rifiuti (sempre nel 27,48% dei
casi), seguiti da quelli relativi alla carta (24,42%), al riscaldamento e illuminazione (18,51%), alla gestione
delle pulizie (18,41%) e alla ristorazione collettiva (15,93%).
Se compariamo i dati regionali – suddividendoli per le macroregioni geografiche – possiamo osservare che
le differenze non sono poi così accentuate, e comunque assai più articolate di quel che potremmo pensare.
Addirittura, nel Nord, è ancora più alto il dato – pari al 34,4% – dei comuni che non adottano i CAM in
nessuna categoria merceologica. Dato che scende al 17,07% nell’Italia centrale (Toscana, Marche, Umbria e
Lazio) e ancor di più nel Sud del Paese (7,99%).
Tra le Regioni del Sud, alcune (in particolare la Regione Sardegna, leader nazionale nelle politiche per il GPP,
la Regione Basilicata, capofila del progetto europeo GPP Best e la Regione Puglia) hanno utilizzato le risorse
comunitarie per approvare dei Piani d’Azione per il GPP, che ne hanno previsto la promozione e la diffusione
presso le amministrazioni comunali. Due Regioni in cui i comuni risultano essere particolarmente attivi
nell’attuazione del Green Public Procurement, sono la Sardegna e al Trentino Alto Adige.
L’obbligo di applicazione di criteri “green” in tutte le fasi degli acquisti della Pubblica Amministrazione, la cui
spesa supera i 170 miliardi di euro, garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi
sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma anche per promuovere modelli di
produzione e consumo più sostenibili.
Storie di ordinaria buona gestione
produzionepropria.comartm.fasson2019
L’asfaltoè un materiale sul quale
trascorriamo gran parte del tempo della nostra
vita. In Italia abbiamo in totale un nastro di
185mila chilometri, a cui dobbiamo sommare
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Per primi siamo riusciti a progettare e realizzare una strada green e sostenibile
composta da asfalto con 100% di materiale riciclato, la cui stesa a freddo permette
di ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2. Il risultato è un asfalto
riciclabile all’infinito, resistente, sicuro e bello. La nostra prossima sfida è il nuovo
supermodificante high-tech al grafene per aumentare la vita utile del manto
stradale, ridurre l’impatto ambientale, offrire maggiore sicurezza e risparmio sulla
manutenzione, adottando un sistema di economia circolare.
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ridurreemissioni CO2
44 Storie di ordinaria buona gestione
Il tour dei virtuosi
Raccontare e premiare chi punta sull’economia circolare e tenere alta l’attenzione sulla gestione dei rifiuti. Sono
gli obiettivi degli Ecoforum regionali, appuntamenti organizzati da Legambiente che nel 2018 ha viaggiato in
lungo e in largo l’Italia per oltre 4 mesi organizzando ben 18 tappe.
Questomomentodiconfrontotraistituzioni,aziendeeconsorzidifilierafotografailciclodeirifiutiinItalia,dove
ancora troppi comuni sono lontani dagli obiettivi di legge sulla raccolta differenziata, ovvero il raggiungimento
del 65% al 2012. Anche se nel tempo si stanno allargando le zone virtuose del Mezzogiorno, a cominciare dalla
provincia di Salerno dove, nella scorsa edizione dell’Ecoforum Nazionale, il Comune di Caggiano è risultato il
migliore nel Paese tra i Comuni rifiuti free (quelli con una produzione di rifiuto indifferenziato inferiore ai 75
kg all’anno per abitante).
“Rifiuti zero, impianti mille – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – È questo lo slogan
scelto da Legambiente per ribadire in questi appuntamenti la necessità di accrescere la capacità impiantistica
italiana». Una necessità che riguarda soprattutto la gestione della frazione organica che, secondo il Rapporto
Rifiuti Ispra 2018, rappresenta il 35,7% dei rifiuti urbani. Con gli impianti si produce da un lato biometano da
immettere nella rete nazionale, dall’altro compost di qualità. Anche su questi aspetti il Sud del Paese è in forte
ritardo rispetto al Nord, seppur con alcune realtà virtuose che eccellono nel panorama nazionale. «Purtroppo –
prosegue Zampetti – c’è una crescente ostilità tra la popolazione nei riguardi della realizzazione degli impianti
di trattamento rifiuti, per questo occorre attivare dei processi di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini,
utili a realizzare la rete a servizio del riciclo indispensabile soprattutto dopo il blocco delle importazioni da parte
della Cina».
Gli Ecoforum regionali sono stati anche l’occasione per “punzecchiare” le pubbliche amministrazioni sul tema
del Green public procurement e sulla mancata, o parziale, applicazione dei Criteri ambientali minimi (Cam),
resi obbligatori nel 2016 dal Codice degli appalti. Durante gli appuntamenti, infatti, è stato anche presentato
l’Osservatorio appalti verdi, progetto di Legambiente e Fondazione Ecosistemi.
46 Storie di ordinaria buona gestione
L’ambiente non è usa e getta
Dal primo giugno 2019 chi va fare la spesa nei punti vendita di Unicoop Firenze non trova più piatti,
bicchieri e posate di plastica. I prodotti monouso in plastica, responsabili di una parte importante
dell’inquinamento dei territori e dei mari, sono infatti stati eliminati dalla cooperativa toscana, prima in
Italia a prendere questa decisione strategica per il futuro di tutti.
In numeri, la scelta di Unicoop Firenze toglierà dall’ambiente 220 milioni di pezzi l’anno (80 milioni di
piatti, 90 di bicchieri e 50 di posate), per un peso complessivo di 1.500 tonnellate di plastica risparmiate.
Se questo è l’obiettivo immediato, quello a più lungo termine coinvolge i consumatori, a cui si chiede una
modifica dei comportamenti per arrivare a buone pratiche rispettose dell’ambiente. Così, ad esempio, è
successo per le buste in plastica: nel 2009 la cooperativa è stata la prima del settore ad aver introdottole
buste per la spesa in bioplastica. Oltre alle emissioni e alla plastica risparmiata, il risultato più importante
è che oggi il 70% dei clienti della maggiore cooperativa di consumo della Toscana ha cambiato abitudini
ed usa per la spesa borse riutilizzabili, quindi non usa e getta.
Lo stop al monouso inquinante, che ha già fatto scuola fra le altre realtà della grande distribuzione
organizzata, anticipa in concreto la direzione di marcia indicata dall’Europa che, lo scorso marzo, ha
approvato una direttiva con cui, dal 2021, mette al bando sul territorio europeo alcuni oggetti di plastica
monouso, che costituiscono il 70% di tutti i rifiuti marini.
L’impegno di Unicoop Firenze sui temi ambientali è storico e va ben oltre la logica dell’utile. Con
l’eliminazione dei prodotti monouso in plastica dalla vendita, la cooperativa adotta una visione di lungo
termine e persegue il fine di “soddisfare i bisogni senza forzare i consumi”. La scelta di Unicoop Firenze
rispetto alla plastica usa e getta segue anche il successo del progetto Arcipelago Pulito (in collaborazione
con Regione Toscana, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Legambiente,
Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Labromare, Corpo delle Capitanerie di porto
Guardia Costiera - Direzione marittima della Toscana, REVET, CFT) che ha dimostrato come sia possibile
promuovere ed affermare buone pratiche ambientali, come nel caso dei pescatori che, durante i mesi della
sperimentazione, hanno potuto riportare a terra i rifiuti raccolti durante l’ordinaria attività di pesca, ed ha
ispirato il disegno di legge Salvamare.
«Le diverse iniziative ambientali – afferma Daniela Mori, presidente del Consiglio di Sorveglianza
di Unicoop Firenze – sono tappe di un impegno complessivo che portiamo avanti con le nostre scelte
commerciali e con le attività che mettiamo in campo con le sezioni soci Coop, i circoli di Legambiente
e con le scuole toscane. Sono circa 70.000 i ragazzi coinvolti ogni anno sui temi dell’ambiente e della
cittadinanza consapevole, mentre con le giornate di volontariato ambientale “Liberi dai rifiuti” abbiamo
coinvolto migliaia di cittadini nella pulizia del territorio: spiagge, boschi, argini dei fiumi che sono
patrimonio di tutti».
47Storie di ordinaria buona gestione
Biocompack: il futuro dell’imballaggio alimentare
Nel 2017 prende vita il progetto europeo Biocompack-CE. Finanziato quasi interamente dal programma
Interreg Central Europe, questo progetto si configura come un consorzio di 10 partner tra imprese,
associazioni, università e istituti di ricerca e sviluppo provenienti da 6 Paesi europei, ed ha come scopo
principale la promozione di imballaggi accoppiati in carta e bioplastica in alternativa ai tradizionali
polimeri. L’accoppiato carta-plastica è un tipo d’imballaggio molto utilizzato nell’industria alimentare per
via delle proprietà protettive dei materiali, ma che spesso non viene conferito correttamente nella raccolta
differenziata.
Nella maggior parte degli imballaggi di questo tipo, la componente cellulosica rappresenta la parte più
rilevante (tra l’80 e il 90%) e, di conseguenza, la raccolta dedicata di carta e cartone, laddove non si riesca
a dividere i materiali e conferirli quindi separatamente, risulta la strada migliore, in quanto si recupera
la fibra per avviarla poi a riciclo per la produzione di altra carta. Ciò ha senso nel momento in cui ci
troviamo di fronte ad alimenti secchi. Qualora abbiamo a che fare con imballaggi per alimenti umidi, la
riciclabiltà dei materiali risulta più difficoltosa e la soluzione carta-bioplastica permette di poter conferire
l’imballaggio direttamente nella raccolta dell’organico: carta e bioplastica sono entrambi biodegradabili e
compostabili* e quindi possono essere avviati a recupero all’interno di impianti industriali di digestione
aerobica e anaerobica per la produzione di compost e biometano.
I partner italiani del progetto, Legambiente ed Innovhub-SSI, responsabili di due delle quattro aree
tematiche, hanno deciso di costruire un percorso comunicativo che includesse tutti gli attori di questo
settore. Sono state organizzate una serie di conferenze e workshop a Milano: il primo di questi ha visto
come protagonisti i produttori di questi materiali, il secondo incontro è stato incentrato sui trasformatori,
quindi i produttori del packaging, e l’ultima conferenza ha avuto come focus la Grande Distribuzione
Organizzata, un importante protagonista che con le sue scelte ha la possibilità di influenzare il mercato. Lo
step finale di questo percorso sarà un evento organizzato durante Ecomondo, la principale fiera europea
dedicata alla green economy, e sarà dedicato all’ultimo anello di questa catena: il consumatore finale.
Ad ognuno di questi incontri, hanno presenziato in qualità di relatori sia i consorzi coinvolti (COMIECO
e CIC) che le rispettive associazioni di categoria (Assocarta e Assobioplastiche) in modo da includere
sempre l’aspetto relativo alla fase finale del prodotto, quando questi diventa un rifiuto.
*La definizione di Assobioplastiche è più stringente rispetto a quella dell’European Bioplastics Association che include al suo
interno anche i polimeri tradizionali prodotti da fonti vegetali (es. il Bio-PET), che quindi hanno le stesse caratteristiche delle
plastiche prodotte da fonte fossile.
Storie di ordinaria buona gestione48 49Storie di ordinaria buona gestione
La raccolta differenziata nella valle del vento – Glinščica (FVG)
Per comprendere questa avventura, dobbiamo partire dalla composizione di quel remoto angolo di Italia
che è il Friuli Venezia Giulia. Terra popolata da genti schive, grandi lavoratrici, legatissime alla propria
identità. Una regione dove le diverse popolazioni si sono distribuite come le carte di un castello abbattuto
da una folata di vento e dove confini ideologici e sociali ancora oggi sono considerati spesso limiti
invalicabili. In questo contesto, all’estremo lembo sud-orientale, si trova San Dorligo della Valle – Dolina,
comune in cui si intrecciano, sotto la stessa nazionalità, almeno tre diverse culture: quella carsolina, quella
istriana e quella triestina. Il 30% della popolazione è madrelingua italiana e il 70% slovena. Una comunità
orgogliosa delle proprie tradizioni ed origini, caratteri forti che non si lasciano piegare dalla bora che
scende violenta dall’altopiano carsico nella vallata della Glinšcica (Val Rosandra), caratteri forti che non si
sono lasciati piegare all’italianizzazione forzata dei nomi e dei toponimi, durante il ventennio fascista. Un
comune di confine orgogliosamente bilingue quindi.
Nel 2016, nonostante il costante impegno profuso dall’Amministrazione comunale, la raccolta porta a
porta, avviata nel 2007, non superava il 56,79% di raccolta differenziata. Un tecnico comunale, esigente e
consapevole degli obblighi normativi, convince la coraggiosa Amministrazione a fare un ulteriore sforzo
per migliorare: dopo un’accurata analisi, il comune aderisce ad A&T 2000 Spa, società pubblica della
provincia di Udine specializzata nella raccolta porta a porta integrale, che subentra nella gestione del
servizio, a partire dal 1° luglio 2017.
Viene subito istituito un numero verde in sloveno e questa lingua, ostica e poco conosciuta, presto irrompe
negli uffici di A&T 2000 SpA, suscitando disagio in qualcuno, ma, ancor di più, viva curiosità in molti: un
corso di sloveno base riscuote un successo insperato tra i dipendenti! Le modalità di raccolta, già porta
a porta, cambiano: viene istituita la raccolta monomateriale del vetro, potenziata quella dell’organico, si
introducono i sacchetti per il multimateriale leggero e per il secco residuo. I servizi del Centro di Raccolta
vengono implementati, mentre il territorio viene presidiato dagli incaricati A&T 2000 SpA che trovano,
nell’Amministrazione e nei dipendenti comunali, una collaborazione efficiente ed efficace. Il confronto
diretto con gli utenti talvolta si fa acceso, ma, in generale, il “metterci la faccia” trasforma la diffidenza
iniziale in fiducia. Grazie ad una campagna informativa capillare (incluse specifiche attività in tutte le
scuole), all’impegno dei cittadini e all’attenzione degli scrupolosi addetti la percentuale di impurità nella
raccolta multimateriale (plastica+lattine) si attesta al 7,05% (dato medio 2018). L’obiettivo di raggiungere
nel 2017 il 65% di raccolta differenziata è stato superato con il 65,23%. Nel 2018 la raccolta si è consolidata,
superando il 73 %, con una significativa riduzione dei costi.
Carsolini, friulani, istriani, seduti fraternamente all’ombra degli ulivi, sorseggiando un “tajut crnega”,
solide amicizie nate dall’incontro di genuini ricercatori del bene comune, un costante impegno corale:
questo è il messaggio portato dal vento della Glinšcica, questo è il risultato più importante di questa
avventura…e siamo solo all’inizio!
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inseriti l’uno all’interno dell’altro. Il contenitore ester-
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la necessità (congelamento dell’olio, manutenzio-
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con semplicità utilizzando un comune transpallet
a contenitore vuoto, oppure un carrello elevatore
a contenitore pieno, ispezionabile e bonificabile
perché dispone di un coperchio superiore dotato di
chiusura con leva a scatto e di serratura con chiave
cifrata. il contenitore interno, anch’esso in PEHD ha
una capacità contenitiva di 495 lt. ed è dotato di
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che viene chiusa ermeticamente tramite un tappo
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51Storie di ordinaria buona gestione
L’emergenza clima non è più rinviabile e la nostra spesa quotidiana può dare un significativo contributo per fermare la
febbre del Pianeta. A partire da uno dei consumi ambientalmente più insostenibili, quello dell’acqua in bottiglie di plastica.
Sono oltre 8 miliardi le bottiglie in plastica vendute ogni anno nel nostro Paese. Gli italiani consumano, secondi al mondo,
206 litri di acqua in bottiglia pro capite l’anno, corrispondenti a 1 milione 165 mila tonnellate equivalenti di CO2 tra
produzione e trasporto. Oltre a inquinare fiumi e mari, l’usa e getta delle bottiglie necessita di grandi quantità di acqua:
per produrre un chilo di PET, da cui si ricavano venticinque bottiglie da un litro e mezzo, servono 17 litri d’acqua e due di
petrolio. Una filiera insostenibile che, sommando tutti i passaggi di produzione e distribuzione, consuma un’energia circa
2.000 volte superiore a quella necessaria per ottenere la stessa quantità d’acqua da un rubinetto collegato a un acquedotto.
NaturaSì, la principale aggregazione di negozi biologici in Italia, ha scelto di inserire nei punti vendita degli “Erogatori
dell’Acqua” che distribuiscono direttamente dalla rete idrica acqua opportunamente trattata.
«È da tempo che cerchiamo una soluzione per togliere l’acqua in bottiglia di plastica dai nostri negozi – spiega Fabio
Brescacin, presidente di EcorNaturaSì – e ora abbiamo un settore acqua libero dalla plastica. Questo traguardo porterà a un
risparmio di quasi 1 milione e 300 mila bottiglie di plastica nell’ambiente e una diminuzione di oltre 190 tonnellate di CO2
equivalente nell’atmosfera. Si tratta di un piccolo passo ma crediamo fortemente di poter fare da apripista per un percorso
di liberazione dalla plastica per uno dei prodotti più inquinanti e in assoluto di minore giustificazione di consumo».
«Dopo le grandi mobilitazioni mondiali del Global Strike for future del 15 marzo e del 24 maggio servono azioni concrete
per avviare la rivoluzione per salvare il Pianeta – afferma Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – Questa
nuova iniziativa assieme a Naturasì, dopo quella promossa sulle retine riutilizzabili per l’ortofrutta per ridurre l’uso dei
sacchetti monouso, va proprio in questa direzione. È un passo avanti per praticare concretamente la strategia europea per
la lotta all’inquinamento da plastica, al centro della direttiva europea sul monouso che è in via di approvazione definitiva.
Quello che serve sono ora politiche istituzionali e interventi in favore dell’acqua di rubinetto, più sicura e più controllata
di quella in bottiglia, e per la tutela della risorsa idrica, oggi messa a dura prova anche dai cambiamenti climatici e dalle
continue emergenze siccità».
Gli erogatori dell’acqua installati nei negozi NaturaSì consentiranno di abbandonare l’acqua in bottiglia di plastica grazie
all’azione combinata di vari filtri e di uno specifico attivatore che migliorerà la qualità dell’acqua erogata. Un processo che
conviene economicamente al consumatore, a cui si chiede un impegno diretto e fattuale. Il costo al litro dell’acqua degli
erogatori, che potrà essere acquistata naturale o gassata, sarà di 10 centesimi al litro. Un prezzo decisamente inferiore
rispetto all’acqua che comunque rimarrà disponibile in vetro per alcune marche, per soddisfare esigenze dietetiche e
sanitarie particolari. Accanto agli erogatori, il progetto acqua di NaturaSì prevede inoltre nei punti vendita la presenza di
borracce in acciaio e si potranno acquistare filtri sottolavello e filtri per rubinetto, così come le caraffe con filtro.
«L’acqua - conclude Brescacin - è la base della vita, oltre a essere pura deve essere ‘vitale’. In tutti i negozi facciamo le analisi
per accertare la qualità in entrata e in uscita dell’acqua stessa e usiamo processi che ne mantengono le qualità intrinseche
senza devitalizzarla».
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53Storie di ordinaria buona gestione
#ILNOSTROIMPEGNO
#ILNOSTROIMPEGNO è il progetto con cui Ichnusa, promotrice dell’iniziativa, Legambiente Sardegna, CagliariCalcio e Dinamo Sassari, invitano tutti i cittadini sardi a unirsi a loro per contribuire a preservare le bellezzedell’Isola. Basta un gesto piccolo ma concreto, come raccogliere i rifiuti abbandonati che deturpano il territorio,per portare un cambiamento. Con questo progetto sviluppato su più tappe in tutta l’Isola, che prevede azioni dipulizia e cura del territorio, Ichnusa lancia un importante messaggio di rispetto e responsabilità individuale.
LadatazeroèstataunapuliziadellungomaredelquartiereSant’EliaaCagliariil21dicembreinsiemeaidipendentidello storico birrificio di Assemini, che ha fermato la produzione per un giorno per coinvolgere l’intera aziendaall’iniziativa, e ad alcune vecchie glorie del Cagliari Calcio. Dopo questo primo evento si è partiti con il veroobiettivo del progetto #ILNOSTROIMPEGNO: coinvolgere la cittadinanza a prendersi cura della propria terra. Il13 aprile un centinaio di volontari sono tornati in questo luogo simbolo per continuare quanto iniziato pochi mesiprimaerestituireillungomareeilporticcioloallabellezzaoriginaria.Dopounmese,l’11maggioperlaprecisione,l’appuntamento si è spostato sulla costa occidentale, a San Vero Milis, dove l’intera comunità, a partire dal sindacoe dagli assessori, si sono ritrovati per ripulire una spiaggia soggetta a continue mareggiate che riversano rifiuti diogni genere. L’ultima tappa si è invece svolta l’8 giugno nel nord dell’isola, nella pineta e sulla spiaggia di PortoFerro (Sassari).
Le iniziative, che nel complesso hanno coinvolto oltre 400 volontari, hanno permesso di raccoglierecomplessivamente813sacchidispazzatura(differenziataladdovepossibile)oltreapneumatici,televisori,serbatoi,biciclette, sedili di automobili, ingombranti di ogni genere.
«Il progetto #ILNOSTROIMPEGNO è qualcosa in cui crediamo fortemente – commenta Katia Pantaleo,Marketing Manager di Ichnusa – è la nostra promessa di impegno verso la Sardegna, di cui ci prendiamo curainsieme ai nostri partner Cagliari Calcio e Dinamo Basket, con il supporto e la guida di Legambiente Sardegna.#ILNOSTROIMPEGNO è un messaggio di amore e rispetto per la propria terra che invita tutti ad agire, perchéanche un piccolo gesto può fare la differenza».
«LegambienteèdasempreinprimalineaperpreservareevalorizzareilterritoriodellaSardegna-dichiaraAnnalisaColombu, Presidente di Legambiente Sardegna – e per far circolare buone pratiche. In linea con queste buonepratiche è la nuova iniziativa di Ichnusa, un’azienda che ha sviluppato nel tempo uno stretto rapporto con l’Isola eche ora lancia un importante messaggio di rispetto e responsabilità individuale. Condividendo questo messaggio,Legambiente Sardegna e i Circoli territoriali si uniscono, insieme ad alcune delle eccellenze sarde, in un gioco disquadra davvero vincente».
Storie di ordinaria buona gestione52
55Storie di ordinaria buona gestione
Nel 2016 ad Alghero vede la luce il progetto Cittadinanza Attiva. Attraverso questo progetto gli abitanti della
città sarda possono collaborare e partecipare alla cura della città e il Comune, riconoscendo l’utilità sociale
di tale forma di volontariato, ricambia con forme di riduzione e/o esenzione dei propri tributi comunali
in relazione allo svolgimento delle attività e dei servizi assegnati, nel rispetto dell’art. 24 del D.L. 133 del
12 settembre 2014. Attraverso questo decreto si dà appunto la facoltà ai Comuni di affidare interventi di
«pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze o strade ed in genere la valorizzazione di
una limitata zona del territorio urbano o extraurbano» a progetti presentati da cittadini o associazioni,
verso cui l’Amministrazione può «deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta
in essere».
Il progetto Cittadinanza Attiva è rivolto sia ai singoli, per i quali il Comune ha previsto uno sconto della TARI
fino al 50%, sia alle associazioni, gruppi sportivi e Pro Loco, che verranno esentati totalmente dal pagamento
della T.O.S.A.P. (Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche) per le prime dieci manifestazioni realizzate nel
corso dell’anno. Il bando dà la possibilità di partecipare alla cura del territorio anche ad imprese private in
qualità di “sponsor” in cambio della fornitura di prodotti o servizi che contribuiscano alla realizzazione del
progetto. I servizi che i cittadini di Alghero possono offrire alla collettività vanno dallo sfalcio delle aree verdi
alla piccola manutenzione ordinaria di edifici pubblici, servizi di custodia, servizi di accompagnamento
e sorveglianza su scuolabus e all’ingresso e all’uscita delle scuole (il cosiddetto nonno-vigile). A questi, si
aggiungono anche progetti di rigenerazione urbana proposti dall’Amministrazione.
«Il progetto Cittadinanza Attiva – ha dichiarato il sindaco Mario Bruno – promuove la partecipazione
concreta dei cittadini al benessere della collettività, attraverso un percorso costruito dall’Amministrazione
per incentivare il volontariato civico e la collaborazione nel rispetto e nella cura del patrimonio pubblico,
all’interno del più ampio programma di miglioramento della qualità della vita in città. Non solo: attraverso
il coordinamento dell’Amministrazione, il Progetto ha permesso di “mettere in rete” i cittadini attivi,
volontari instancabili, uniti da spiccato senso civico ed eccezionale entusiasmo, tra i quali è nato uno speciale
rapporto di amicizia. Un vero e proprio “esercito” di volontari, mosso dall’amore per la città e dal desiderio
di contribuire a renderla più bella e accogliente: tutti impegnati per dare un aiuto concreto, profondamente
convinti che, con l’impegno comune, Alghero possa trarre profondi vantaggi sul fronte del decoro e della
pulizia».
Partito nel 2016, con 50 iscritti, diventati 60 nel 2017, nel 2018, le iscrizioni sono salite a 83.
Piccolimapreziosilavori,cherichiedonounimpegnocostanteesoprattuttoungrandesensodiappartenenza
alla comunità e la voglia di contribuire a far risplendere la città di Alghero senza scoraggiarsi. E i risultati
si vedono: intere zone del centro storico ripulite da infestanti e sporcizia, abbellite con manufatti realizzati
con materiale di riciclo e fioriture di stagione che diventano addirittura attrazioni turistiche, panchine in
legno riportate all’originario splendore e sempre più spazi pubblici restituiti alla libera fruibilità di cittadini
e visitatori.
Quando i cittadini diventano custodi del territorio
EcoComunicazione.it
r1_05.2017
WWW.MATERBI.COM
biodegradabile
e compostabile
come la buccia
della mela
Storie di ordinaria buona gestione56 57Storie di ordinaria buona gestione
Pensare ad un mondo senza plastica, almeno nel prossimo futuro, è praticamente impossibile. La plastica ha
cambiato le nostre vite, semplificandole e permettendo lo sviluppo. È un materiale prezioso, che nel corso del
tempo ha perso valore a causa dell’esasperazione e dell’abuso dell’usa e getta e della scorretta gestione del suo
fine vita. Questa cattiva gestione ha portato laghi, fiumi, mari e, in generale, tutto l’ambiente in cui viviamo ad
essere invasi da rifiuti in plastica, con conseguenze, che ancora non conosciamo totalmente, sulla biodiversità
del pianeta e sull’economia dei nostri territori.
L’Europa sta tracciando la strada con proposte di direttive che puntano a regolamentare progettazione,
produzione e distribuzione dei prodotti in plastica, chiedendo con forza che anche questo settore viri
drasticamente verso un’economia di tipo circolare, che garantisce nuove opportunità per l’innovazione, la
competitivitàel’occupazione.L’ItaliaèunodeiPaesieuropeichestaprovandoamettereincampolesoluzioni,
talvolta anche anticipando le norme europee. È il caso, ad esempio, delle ordinanze plastic free che i comuni
italiani stanno adottando, seguendo l’esempio delle Isole Tremiti e anticipando la Direttiva Europea sul Single
Use Plastic.
Essere plastic free non è semplice ma ogni settore può dare il proprio contributo, dai singoli, al privato, al
pubblico, tenendo a mente pochi ma fondamentali punti chiave:
• è necessario innanzitutto RIDURRE la produzione e l’utilizzo di prodotti in plastica usa e getta, in modo da
diminuire anche la produzione di rifiuti, prediligendo l’uso di oggetti riutilizzabili e applicando misure volte
all’incentivazione di politiche associate a azioni per la riduzione degli imballaggi in plastica;
• laddove non sia possibile eliminare il monouso, SOSTITUIRE la plastica con materiali BIODEGRADABILI
E COMPOSTABILI, smaltibili con la raccolta dell’organico;
• SENSIBILIZZARE i cittadini sulla diminuzione dell’utilizzo della plastica, sulla corretta gestione dei rifiuti,
smaltimento e prevenzione della dispersione nell’ambiente, attraverso campagne periodi che coinvolgano
scuole, esercenti, fornitori di imballaggi e materiali in plastica e bioplastica.
L’associazione Chimica Verde Bionet e Legambiente, hanno creato un vademecum per aiutare le
amministrazioni pubbliche a intraprendere un percorso di riduzione, sostituzione e corretta gestione dei
materiali plastici, in diversi momenti temporali, con suggerimenti, chiarimenti e condivisione di buone
pratiche già messe in campo da alcune amministrazioni virtuose. Questo documento non è uno strumento
statico, ma in continua crescita, che verrà arricchito con i suggerimenti e le esperienze che verranno
direttamente dal territorio.
Infine, durante la scrittura e la preparazione di questo lavoro sono emerse due questioni di fondamentale
importanza per uscire dall’emergenza plastica. La prima è che senza percorsi partecipativi che preparino
esercenti e cittadinanza ad essere plastic free, si otterranno scarsi o nulli risultati. La seconda è che, sebbene
l’Italia sia all’avanguardia nella raccolta dell’organico rispetto agli altri paesi europei, e dunque abbia piena
possibilità di usufruire dell’alternativa data dalle bioplastiche (anche in termini di creazione di posti di
lavoro), è necessario che la rete di impianti di trattamento della frazione organica dei rifiuti sia adeguata, nel
numero e nella tecnologia, per garantire la massima efficacia ambientale di questo materiale, garantendone la
restituzione al suolo come compost e materia organica.
Per questi motivi abbiamo coinvolto nella proposta di strategia anche Avventura Urbana e Cantieri Animati per
la tematica sulla democrazia partecipata e il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) per la chiusura del ciclo del
materiale compostabile, perché solo insieme, solo coinvolgendo l’intera filiera sarà possibile costruire un futuro
diverso e più sostenibile. Insieme al CIC verrà proposto un progetto dimostrativo per l’utilizzo del materiale
compostabile certificato EN:13.432 del 2002, all’interno di un impianto industriale di compostaggio da FORSU.
Il percorso per diventare plastic free deve necessariamente partire dal Comune, che, coinvolgendo fin dall’inizio
del percorso tutta la popolazione, deve mettere a disposizione dei cittadini gli strumenti per la migliore gestione
dei rifiuti: raccolta differenziata, punti di raccolta dei rifiuti ingombranti, speciali e apparecchiature elettriche ed
elettroniche (RAEE) e controllo della corretta differenziazione dei rifiuti delle utenze non domestiche. Un ulteriore
passo avanti in questa direzione è rappresentato dall’installazione di fontanelle di acqua pubblica o di casette
dell’acqua al fine di promuovere un graduale abbandono delle bottiglie in plastica.
Il nuovo pacchetto europeo sull’economia circolare pone, tra i suoi obiettivi, il riciclo del 70% degli imballaggi entro
il 2030 e del 65% dei rifiuti urbani (2035) e, alla stessa scadenza, un massimo del 10% di rifiuti che possono essere
smaltiti in discarica. La raccolta differenziata è un requisito minimo su cui costruire una buona politica di gestione
dei rifiuti. Diventa quindi necessario implementare all’interno dei comuni il controllo e l’eventuale emissione
di sanzioni per i conferimenti abusivi e scorretti nei cassonetti stradali (ad esempio i rifiuti da demolizione e
ristrutturazione o quelli conferiti da piccole imprese) ma anche la presenza di discariche abusive nel territorio
comunale.
Verso un’Italia plastic free
Storie di ordinaria buona gestione58 59Storie di ordinaria buona gestione
Quando quasi un anno fa Legambiente ha iniziato a pensare a questo progetto, l’80% dei rifiuti veniva conferito in
discarica ed erano qualche decina i Comuni che avevano avviato la raccolta differenziata con percentuali superiori al
50%, mentre del tutto assente era l’impiantistica a servizio della raccolta stessa. La situazione da allora, purtroppo, non
è molto cambiata: oltre il 70% dei rifiuti viene ancora portato in discarica, le grandi città sono ancora il fanalino di coda
nella raccolta differenziata e non sono stati autorizzati nuovi impianti per il trattamento dell’organico. Eppure, con le
nostre iniziative abbiamo dimostrato che i siciliani vogliono fare la differenziata e la sanno fare bene, che ci sono Comuni
e aziende che hanno messo in campo efficienti servizi di gestione della raccolta con sistemi innovativi e puntuali, che
ancheinSiciliasipossonorealizzareimpiantiperilrecuperoericiclodellafrazioneorganicadatrasformareincompostdi
qualità e in biometano cosi come esistono iniziative imprenditoriali che muovono i primi passi verso l’economia circolare.
Ma occorre fare ancora molto, e anche in fretta. Per questo intendiamo riproporre la seconda edizione della campagna
Sicilia Munnizza Free, per continuare a coinvolgere tutti i soggetti (istituzionali, economici, sociali) con l’obiettivo, quanto
ambizioso tanto necessario, di liberare dai rifiuti quest’isola meravigliosa e avviare un vero e proprio percorso comune in
un’ottica di riutilizzo, recupero e riciclo riducendo sempre più la frazione indifferenziata. Il format della prima edizione
verrà mantenuto sull’onda del successo riscosso e del grande apprezzamento espresso da tutti i soggetti coinvolti, dalle
amministrazioni pubbliche agli operatori di settore, dai cittadini alle scuole.
Saranno diverse le attività rivolte quindi a target specifici, a partire da chi ha responsabilità istituzionali e gestionali nel
ciclo virtuoso dei rifiuti, attraverso gli EcoForum e gli Ecofocus, che saranno organizzati a livello regionale, provinciale e
comunale,perconfrontarsisuideeeprogettiedindividuaresoluzionitecnicheenormativeperliberarelaSiciliadairifiuti,
oltre che raccontare le buone pratiche dell’Economia Circolare di Enti Pubblici e aziende.
Nonmancherannoleattivitàrivolteallescuolepereducareigiovaniallanecessitàdiuncambiodiprospettiva,conpercorsi
di educazione all’economia circolare e iniziative nell’ambito della settima europea per la riduzione dei rifiuti. Verranno
organizzate campagne informative e di volontariato ambientale per coinvolgere un numero sempre maggiore di cittadini
e per promuovere una corretta gestione dei rifiuti: lo scorso anno l’iniziativa “100 Piazze per differenziare” ha trasformato
le piazze dei Comuni capoluoghi di provincia in stazioni ecologiche temporanee dove i cittadini hanno potuto conferire i
propririfiutidifferenziaticorrettamente,ricevendoincambiodegli“Ecopunti”scambiabiliconprodottiagroalimentaridi
qualità provenienti dalla filiera corta e generalmente fuori dalla grande distribuzione.
Sicilia Munnizza Free
60 Storie di ordinaria buona gestione
La sfida di Forlì – un anno dopo
Alea Ambiente, azienda in house providing di 13 comuni della Romagna forlivese, scriveva il primo paragrafo
della sua storia il 6 giugno 2017, data della sua costituzione e della scelta del cambiamento. Poche persone e poco
tempo a disposizione prima della grande partenza segnata a calendario il 2 gennaio 2018.
Dal quel giorno il percorso intrapreso è stato tempestato di eventi e accadimenti occorsi in poco più di un anno.
Indispensabile per l’avvio dell’azienda e del servizio di gestione dei rifiuti è stata l’iscrizione all’albo dei gestori
ambientali e trasportatori, arrivata miracolosamente all’ultimo momento. Il processo di cambiamento venne
così avviato, sebbene la società fosse una giovane start up, ma l’impegno e la fiducia nel progetto hanno spinto
tutte le risorse ad andare avanti. Una nuova difficoltà lungo il tragitto ma superata, è stato il reperimento dei
finanziamenti per permettere ad Alea di iniziare la distribuzione di quei contenitori domiciliari che fanno la
differenza per una buona gestione di raccolta differenziata Porta a Porta.
A partire dalla tarda primavera del 2018, 101 persone, suddivise in 25 squadre di lavoro e 44 mezzi impiegati,
vengonodispiegatesulterritorioperavvicinare,contattareeconsegnareicontenitoridellaraccolta(secco,umido,
carta, plastica-lattine). I 13 comuni gestiti da Alea vengono suddivisi in step di avvio. Contemporaneamente
partono le serate informative e gli incontri pubblici per tutto il territorio: 1.014 kmq per 183mila abitanti di ogni
età. In pochi mesi si sono svolte 60 serate informative in palazzetti e teatri pubblici, e oltre 55 incontri tecnici con
associazioni di categoria e gruppi di volontariato coinvolti.
A settembre 2018 i primi 6 Comuni iniziano il porta a porta, dopo la progressiva rimozione del cassonetto
stradale. Paure, reclami, e curiosità hanno bussato alla porta dei 3 Punti Alea inaugurati sul territorio servito per
essere sempre più vicini alla gente. A dicembre 2018 partono altri 4 Comuni, e già si ottengono i primi risultati
promettenti. Per arrivare al capoluogo, che da solo conta 120mila abitanti, si attende l’anno nuovo: a partire da
gennaio 2019 la città viene suddivisa in 5 zone operative, con particolare attenzione alle peculiarità del centro
storico. Anche qui spariscono i cassonetti stradali ma compaiono l’Ecobus ed Ecostop: servizi aggiuntivi con
fermate a orari prestabiliti per venire incontro ai cittadini che ritrovano nell’operatore un contatto diretto col
proprio gestore, un volto da salutare e ringraziare.
«Ad oggi i risultati sono molto positivi – dichiara Daniele Carloni, Presidente di Alea Ambiente – abbiamo
raggiunto l’80% di raccolta differenziata, ridotto del 35% il rifiuto prodotto e soprattutto 50mila tonnellate di
secco in meno destinate all’inceneritore. Questi sono i dati da primato che il territorio forlivese ha raggiunto in
poco più di un anno».
Per questo motivo CSAI Spa, azienda pubblico
privata che opera con due impianti
di smaltimento nella provincia di Arezzo,
si impegna costantemente per garantire
la massima informazione
alla cittadinanza sulla gestione
delle proprie discariche per rifiuti urbani
e speciali non pericolosi.
Ecco perché abbiamo elaborato diversi strumenti di
comunicazione, alcuni dei quali innovativi e originali,
per far conoscere da vicino le nostre attività:
• Tour virtuale all’impianto di Podere Rota, primo esperimento
a livello internazionale di visita guidata online di una discarica,
utilizzando un’unica interfaccia grafica che unisce tre note applicazioni
Google: Street view, Business view, Earth.
• Impianti aperti, quando periodicamente invitiamo la cittadinanza ad
entrare in impianto e vedere in diretta le attività di smaltimento dei rifiuti.
• Dichiarazioni ambientali, rese disponibili sia in formato cartaceo
che online, nel pieno rispetto del Regolamento EMAS, dove spieghiamo
nel dettaglio tutte le performance dei nostri impianti.
• Visite guidate per le scuole, accogliendo le numerose richieste degli istituti di ogni
ordine e grado, attraverso un percorso educativo in impianto che interessa le singole
fasi del ciclo dei rifiuti.
• Società trasparente è la sezione del nostro sito web in cui, nel pieno rispetto
del D.lgs 33/2013, pubblichiamo tutte le informazioni di natura amministrativa e contabile.
• ClaimApp, è l’applicazione gratuita per smartphone e tablet rivolta ai cittadini che risiedono vicino
agli impianti per segnalare in tempo reale la presenza di eventuali molestie olfattive.
CSAI Spa ha ottenuto la certificazione del proprio sistema di gestione integrato da parte di SGS Italia
per gli standard previsti dalle norme internazionali ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001 oltre che
la registrazione EMAS.
Anche per questi motivi siamo entrati a far parte
del Club Nuova Ecologia.
Centro Servizi Ambiente Impianti Spa, i vostri rifiuti sono in buone mani.
www.csaimpianti.it
www.1plus1-italia.com
In tema di rifiuti la trasparenza
non è mai troppa
Storie di ordinaria buona gestione62 63Storie di ordinaria buona gestione
Nato nel 2015 dall’impegno di Fondazione Cariplo, Green Jobs intende affrontare il tema della sostenibilità nelle classi
non solo in chiave di salvaguardia dell’ambiente, ma come opportunità per contrastare la disoccupazione e promuovere
il lavoro qualificato in campo ambientale. Il progetto, promosso da ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di
Risparmio), ha coinvolto già 250 classi e circa 5.000 studenti di 8 regioni italiane (Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria,
Umbria, Abruzzo, Campania e Toscana) e ha oggi rilevanza nazionale.
L’Istituto alberghiero di Assisi si è aggiudicato l’edizione 2018/2019, la quarta del progetto e la prima svolta a livello
nazionale, con CreativEAT, una mini-impresa che ha messo a punto una posata edibile fatta di pastigliaccio, una tecnica
italiana utilizzata nella pasticceria: attraverso l’utilizzo di materie prime naturali, come lo zucchero a velo, può essere
mangiata e, se gettata via, non inquina. Junior Achievement ha supportato il lavoro della giuria nazionale mettendo a
disposizione i criteri di selezione dei progetti, frutto di un know how acquisito in oltre 30 anni di esperienza sul campo in
tutta Europa.
Oltre 1500 studenti delle classi quarte di diversi Istituti hanno aderito al progetto Green Jobs e si sono sfidati nella cornice
di Megawatt Court, a Milano, che ha ospitato la fiera in cui, nell’arco di tutta la giornata, i giovani imprenditori hanno
presentato nei rispettivi stand le mini-imprese nate tra i banchi di scuola e le proprie idee in materia di sostenibilità.
Gli studenti sono arrivati a questo appuntamento dopo un percorso durato l’intero anno scolastico che ha portato alla
creazione di mini-imprese sostenibili dal punto di vista economico e ambientale: operando in team con il supporto dei
Dream Coach di Junior Achievement e di Federmanager e degli esperti di sostenibilità ambientale di InVento Innovation
Lab, gli studenti hanno sviluppato l’idea dal concept alla prototipazione, gestendo tutti gli aspetti legati all’avvio di una
start-up (business plan, marketing, etc.).
«Fondazione Cariplo già da diversi anni promuove il progetto Green Jobs – commenta Giuseppe Guzzetti, Presidente di
Fondazione Cariplo e di Acri – con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dei giovani sulle opportunità offerte dalle
professioni verdi tramite la realizzazione di percorsi formativi sull’autoimprenditorialità green nelle scuole superiori.
Glistudentirealizzanounprogettodiinnovazioneincampoambientale,sperimentandol’esperienzadiavviareun’impresa
green, percorrendo tutti gli step dall’ideazione alla prototipazione. L’adesione di altre 7 Fondazioni di origine bancaria che
fanno parte della Commissione Ambiente di Acri permetterà di estendere a livello nazionale il nostro impegno per i
giovani e per il loro futuro».
Il futuro dei giovani “Green Men”
Dal 1961 ASM Terni S.p.A eroga servizi primari alla città di Terni: acqua, gas, energia, igiene ambientale. Eroga energia elettrica attra-
verso la sua Unità Produttiva TDE, applicando tecnologie d’avanguardia: smart grid e contatori elettronici istallati in ogni abitazione.
È un delle eccellenze nazionali nell’ambito della raccolta differenziata porta a porta, e nella gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, negli otto
Comuni di sua competenza della Provincia di Terni, impegnandosi costantemente nella didattica e informazione ambientale nelle scuole
del territorio, e promuovendo il costante confronto collaborativo con l’utenza.
È partner qualificato in numerosi Progetti Europei per il Programma Comunitario Horizon 2020.
Dal 1961 ASM Terni S.p.A eroga servizi primari alla città di Terni: acqua, gas, energia, igiene ambientale. Eroga energia elettrica attra-
verso la sua Unità Produttiva TDE, applicando tecnologie d’avanguardia: smart grid e contatori elettronici istallati in ogni abitazione.
È un delle eccellenze nazionali nell’ambito della raccolta differenziata porta a porta, e nella gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, negli otto
Comuni di sua competenza della Provincia di Terni, impegnandosi costantemente nella didattica e informazione ambientale nelle scuole
del territorio, e promuovendo il costante confronto collaborativo con l’utenza.
È partner qualificato in numerosi Progetti Europei per il Programma Comunitario Horizon 2020.
Nuove abitudini per l’ambiente
L’esperienzavirtuosadiAdriaticaOli,realtàspecializzatanellaraccoltadifferenziata
degli oli vegetali esausti per conto di Comuni e municipalizzate
Adriatica Oli lavora da oltre trentacinque anni nel campo dei rifiuti speciali pericolosi e non. In particolare, si occupa
dello studio e della progettazione del sistema di raccolta differenziata degli oli vegetali esausti per conto di Comuni e
municipalizzate. Lo scorretto smaltimento dell’olio, infatti, causa importanti danni ambientali. Basti pensare che quattro
chilogrammi di olio vegetale esausto inquinano una superficie d’acqua grande come un campo di calcio. Grazie alla
raccolta differenziata, invece, l’olio può essere recuperato e trasformato in nuove risorse come
inchiostri, saponi e biodiesel.
«Un comportamento importante, questo, ma purtroppo ancora poco diffuso - spiega Giorgio
Tanoni, co-founder e ceo di Adriatica Oli - Ecco perché l’azienda è impegnata al fianco delle
amministrazioni locali, offrendo loro un supporto e un servizio completo a 360 gradi, che le
accompagna e le orienta in ogni fase della complessa gestione di questo rifiuto».
Adriatica Oli opera su tutto il territorio nazionale grazie alle sue quattro sedi - nelle
Marche, in Abruzzo, in Lazio e Lombardia - e si occupa nello specifico di sviluppare piani di
implementazione della raccolta degli oli vegetali esausti prodotti dai cittadini, posizionare i
contenitori sul territorio ed effettuare tutte le operazioni per la raccolta dell’olio. Terminate queste attività, l’olio viene trattato
direttamente nell’impianto aziendale situato nelle Marche e successivamente avviato al recupero per essere trasformato in
nuove risorse.
L’azienda, inoltre, opera in maniera trasparente, tracciando tutti i processi e tutti i documenti legati alla gestione dei rifiuti.
Grazie a Shiru, infatti, la piattaforma web based di Adriatica Oli, è possibile fare analisi statistiche e report, tenere sotto
controllo i flussi della gestione e monitorare in tempo reale l’intera documentazione ambientale delle varie unità locali.
Per Adriatica Oli, quindi, l’impegno nel settore dei rifiuti non è soltanto un lavoro, ma un vero e proprio servizio per
l’intera comunità. Un senso di responsabilità, questo, talmente forte da portare l’azienda a lavorare da anni anche nella
comunicazione ambientale per promuovere comportamenti corretti e sostenibili. Questa attività, sviluppata con il supporto
dell’agenzia di comunicazione GoodCom, prevede l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione su tutto il territorio
nazionale, coinvolgendo scuole, Comuni, istituzioni e aziende sui temi legati all’economia circolare, alla tutela dell’ambiente
e in particolare alla raccolta differenziata degli oli vegetali esausti. Tra il 2018 e i primi mesi del 2019 sono state organizzate
oltre 80 campagne di sensibilizzazione sul territorio nazionale, tra scuole, piazze e sale consiliari e incontrate oltre 25.000
persone che hanno mostrato un forte interesse nei confronti della sostenibilità ambientale. «Il nostro obiettivo primario -
conclude Tanoni - è educare, coinvolgere e interessare l’opinione pubblica su queste tematiche e fare in modo che la raccolta
differenziata dell’olio diventi un comportamento consuetudinario, una sana abitudine al pari di quanto avviene già per altri
rifiuti come la plastica o la carta».
Parola d’ordine rigenerare
A tu per tu con Tommaso Campanile, presidente del Consorzio Conoe che spiega:
“Il nostro nuovo Piano strategico punta a raccogliere e portare alla rigenerazione
gli oli e grassi di provenienza domestica”. La sperimentazione partirà da Roma
Conoe, il Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti, è stato istituito
con l’emanazione del D.Lgs. 22/1997 - il primo codice ambientale - con lo scopo di tutelare l’ambiente e la salute pubblica
attraverso la raccolta, la rigenerazione e il reimpiego degli oli vegetali e dei grassi animali esausti. L’atto di nascita del
Consorzio coincide anche con un ulteriore mandato affidatogli dal legislatore, vale a dire
quello di garantire la legalità dell’intera filiera. Di questo valore aggiunto e dei risultati
raggiunti in questi intensi anni di attività dal Conoe, abbiamo parlato con il presidente
Tommaso Campanile.
A quanto ammontano i quantitativi di oli e grassi vegetali e animali esausti raccolti e
rigenerati dal Consorzio nell’ultimo anno? A partire dal 2010 ad oggi siamo passati dalle
43mila tonnellate/anno a 80mila tonnellate di oli raccolti, quasi esclusivamente provenienti
dalle attività professionali dei settori dell’agro-industria, dell’artigianato e del commercio.
Quale dei segmenti della filiera ha registrato i risultati migliori per ciò che concerne la
raccolta e il recupero? Le maggiori quantità di olio raccolto e recuperato provengono dalle oltre 100mila attività della
ristorazione e delle lavorazioni artigianali. Proprio in quest’ambito, grazie alla rete di raccolta che il Conoe ha organizzato, si
sono raggiunti i risultati più importanti. Basti pensare che oggi si arriva a circa il 90% di rifiuto raccolto da quello che viene
definito il settore “professionale”.
Qualisonoleprincipalicriticitàcheleaziendeconsorziateriscontranoneltentativodisviluppareerenderepiùefficientee
sostenibilelavostraattivitàdiraccoltaerecupero? Suunterritoriocomequelloitaliano,moltoarticolatoeorograficamente
difficile, la raccolta delle piccole quantità presenta criticità logistiche e di costo, spesso incomprimibili, che sono superate
solo con un grosso impegno del Conoe e delle imprese associate.
Conoe ha in cantiere un progetto con la municipalizzata dei rifiuti di Roma Ama per la raccolta degli oli vegetali esausti.
Quali sono gli obiettivi di questa iniziativa? Il Consorzio sta sviluppando il suo nuovo Piano strategico che ha l’obiettivo
di raccogliere e portare alla rigenerazione gli oli e grassi di provenienza domestica - dunque gli oli delle famiglie - che
rappresentano i due terzi dell’olio esausto prodotto in Italia. Considerato che questo rifiuto è diffuso in oltre 8mila Comuni,
abbiamo iniziato lo sviluppo del Piano con progetti sperimentali proposti ad alcuni Comuni sensibili a questo settore della
raccoltadifferenziata.TraquestiècompresoancheilComunediRoma,perilqualeilprogettorappresentaunaveraepropria
sfida organizzativa e politica. Nel caso di Roma Capitale partiremo in via sperimentale in alcuni Municipi, significativi
per densità e composizione abitativa, sviluppando diverse modalità di raccolta e di partecipazione anche da parte della
cittadinanza.
65Buone notizie circolari64 Buone notizie circolari
Il territorio al centro di tutto
La storia dell’impianto Foligno Biometano di Asja Ambiente Italia, tra i primi
nel nostro Paese ad aver immesso il combustibile rinnovabile in una rete di
distribuzione locale del gas
Energia verde ed efficienza energetica dal 1995. Sono quasi venticinque anni che Asja Ambiente Italia mette in pratica
questo claim puntando sulla qualità dei servizi offerti ai propri clienti, sulla sicurezza per i propri dipendenti nei luoghi di
lavoro, sul rispetto dell’ambiente e sulla diffusione della cultura ambientale. Il risultato è energia verde prodotta da biogas,
eolico e fotovoltaico, in Italia e all’estero, e la linea di microcogeneratori TOTEM, sistemi
per l’efficienza energetica che producono calore ed elettricità con un risparmio fino al 40%
dei costi in bolletta ed emissioni inquinanti 25 volte inferiori rispetto ai limiti normativi più
stringenti. Tra le innovazioni su cui l’azienda ha investito negli ultimi anni c’è l’impianto
Foligno Biometano, in provincia di Perugia, tra i primi in Italia ad aver immesso biometano
in una rete di distribuzione locale del gas. La struttura produce biometano e compost di
qualità dalla digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (forsu). La
sua capacità complessiva di trattamento annuo è di 53.500 tonnellate. È in grado di ricevere
tutto il rifiuto organico raccolto in Umbria nei 22 Comuni aderenti all’ex Ambito territoriale
ottimale (Ati 3 oggi Auri - Autorità umbra per rifiuti e idrico).
«Foligno Biometano rappresenta una sintesi di successo dell’attività e dell’impegno di istituzioni, operatori e territorio
- racconta il presidente di Asja Ambiente Italia Agostino Re Rebaudengo - Frutto di un partenariato pubblico-privato,
l’impianto tratta il rifiuto organico attraverso un processo di pretrattamento, digestione anaerobica e compostaggio, con
le più avanzate tecnologie e con un rigoroso sistema di monitoraggio e controllo». La produzione annuale di biometano
è di 4 milioni di metri cubi. Basta fare due esempi per “toccare con mano” la portata delle risorse generate da questo
impianto: sono infatti sufficienti a rifornire fino a 573 auto al giorno o a soddisfare il fabbisogno annuale di 2.857 famiglie,
per un risparmio di 3.280 tonnellate di petrolio equivalente l’anno. Anche in questo stabilimento di Foligno, così come
in ognuna delle altre attività gestite da Asja Ambiente Italia, l’obiettivo è sempre quello di instaurare un equilibrio tra la
produzione energetica, la sostenibilità ambientale e il territorio. Proprio quest’ultimo «è al centro del progetto» di Foligno,
prosegue Re Rebaudengo. «Le caratteristiche architettoniche dell’impianto ne consentono un’armonica integrazione con il
paesaggio circostante - sottolinea - Gli stakeholder territoriali sono stati coinvolti, sia in fase di costruzione sia oggi in fase
di esercizio, in una costante attività di informazione». È il caso, ad esempio, di una Consulta locale, composta da soggetti
pubblici, associazioni e privati cittadini, che collabora con Asja Ambiente Italia ed esercita funzioni di controllo attivo. È
così che l’azienda punta già sul breve-medio periodo alla realizzazione di un programma di crescita collettiva: dove energia,
ambiente e comunità non sono elementi sconnessi, ma parte integrante e attiva di un percorso di sviluppo.
Più ricerca, meno rifiuti
Acsel, Alma Ignegneria e Politecnico di Torino hanno unito le forze per sviluppare
un nuovo sistema per il riciclo ecologico dei raee, i rifiuti da apparecchiature
elettriche ed elettroniche
Sviluppare un nuovo sistema per il riciclo ecologico dei raee, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. È questo
l’obiettivo del progetto di ricerca che Acsel Spa, azienda pubblica piemontese che fornisce servizi ambientali a 39 Comuni
della Valle di Susa, ha avviato insieme ad Alma Ingegneria e al Politecnico di Torino. Il progetto è partito nel 2018 con l’avvio
di una prima sperimentazione in campo nazionale di una tecnologia che possa aumentare
i tassi di riciclo soprattutto dei metalli, dei metalli preziosi e delle terre rare dai dispositivi
elettrici ed elettronici, annullando le emissioni in atmosfera di questi processi industriali.
Si tratta di un traguardo ambizioso considerato i raee rappresentano una voce sempre più
importante dei rifiuti urbani prodotti in Italia, con una quantità che ha superato le 300mila
tonnellate annue e una media di 5,1 chilogrammi di materiale conferito da ogni cittadino
alle filiere del recupero. Ad oggi circa il 40% di ciò che viene immesso al consumo viene
recuperato, ma in base agli ultimi target fissati dall’Ue già entro i prossimi anni anche nel
nostro Paese si dovrà registrare un significativo aumento nell’intercettazione. Si tratta di una
sfida importante tanto sul piano economico, per le non indifferente ricadute in termini occupazionali che lo sviluppo di
questo settore può garantire, quanto ovviamente dal punto di vista ambientale.
Questa tipologia di scarto può rappresentare un pericolo significativo se smaltito non correttamente ma, al contempo, anche
una notevole opportunità sia in termini ecologici che economici. Dai Raee si possono infatti estrarre numerose materie per
successivi utilizzi quali plastiche, metalli, metalli preziosi, terre rare e altro ancora.
«Puntiamo a mettere a punto almeno un modulo di impianto prototipale, basato su un principio innovativo di aggressione
del materiale con opportuni reagenti in ambiente chiuso e protetto, annullando completamente le emissioni in atmosfera
– spiega Alessio Ciacci, presidente di Acsel Spa - Il prototipo potrà trattare a ogni ciclo una quantità di materiale
preventivamente arricchito dell’ordine di 10-20 chilogrammi e sarà dotato di adeguati dispositivi di controllo delle emissioni
e di sicurezza degli operatori».
Acsel ed Alma Ingegneria si attendono ricadute positive già dal primo impianto per poi poter estendere la sperimentazione
anche per l’estrazione del silicio dai pannelli fotovoltaici dismessi. La sperimentazione si concluderà nei prossimi mesi e i
risultati, che presto verranno diffusi, sono già davvero incoraggianti.
67Buone notizie circolari66 Buone notizie circolari
Un futuro a rifiuti zero
A colloquio con Raphael Rossi, tra i massimi esperti in Italia in tema di gestione dei
rifiuti e raccolta differenziata e oggi amministratore unico di Formia Rifiuti Zero
Esperto della progettazione di sistemi avanzati per la gestione dei rifiuti, Raphael Rossi rappresenta in Italia e all’estero
una delle voci più autorevoli quando si parla di raccolta differenziata, porta a porta, riciclo e riuso. Dopo aver ottenuto
risultati importanti in tutta Italia, da Napoli a Torino, passando per Roma, Parma e Reggio Emilia, è stato fondatore ed
attualmente è amministratore unico di Formia Rifiuti Zero, la società pubblica costituita nel 2015 dal Comune di Formia
per la gestione del ciclo rifiuti e che oggi si sta trasformando in società consortile al servizio
dei Comuni limitrofi. Vi ha aderito la magnifica isola di Ventotene per cui la società già
svolge il servizio e ha deliberato in merito anche il consiglio comunale di Gaeta. La società
per queste trasformazioni ha deliberato il cambio di nome da Formia Rifiuti Zero a FRZ, vale
a dire Futuro Rifiuti Zero. Da questo suo “nuovo laboratorio” stanno emergendo tante buone
pratiche che presto potrebbero contagiare anche altre aree del Paese.
Come valuta l’andamento della raccolta differenziata in Italia negli ultimi tempi?
Secondo gli ultimi dati l’Italia è uno dei Paesi più avanzati per ciò che concerne la raccolta
differenziata dei rifiuti. Aver superato la percentuale media nazionale del 50% per i rifiuti urbani ci colloca tra i Paesi
all’avanguardia in questo settore, anche se c’è chiaramente ancora moltissimo da fare. I pacchetti di direttive europee
sull’economia circolare individuano infatti obiettivi ancora più ambiziosi da raggiungere. Si parla finalmente anche di
obiettivi di riciclo effettivo, la direzione è quella giusta. Del resto non vi sono alternative se vogliamo essere lungimiranti e
guardare non solo al presente ma anche al futuro. C’è poi un altro nodo importante da sciogliere.
Quale?
Sul tema degli impianti in Italia c’è un ritardo gigantesco, soprattutto al Centro e al Sud del Paese. Si parla giustamente dei
decreti end of waste, ma se non si riescono a mettere in funzione gli impianti di compostaggio si continueranno a far fare ai
rifiuti centinaia di chilometri con danni economici e ambientali rilevanti.
Quanto fatto a Formia può rappresentare a tutti gli effetti un laboratorio che esprime ciò che di buono si sta realizzando in
tante parti d’Italia?
A Formia abbiamo avuto sin da subito l’ambizione di puntare all’eccellenza nella gestione dei rifiuti. Questo approccio con
la raccolta porta a porta ci ha permesso di ottenere percentuali di raccolta differenzia importanti. In provincia di Latina
sfiorare il 70% come facciamo non è una banalità. Attualmente stiamo per avviare la tariffazione puntuale e lavoriamo molto
sulla purezza del rifiuto, sul rapporto con il magnifico territorio che serviamo e sulla missione pubblica di questa nuova
società.
State investendo molto anche sull’innovazione, a cominciare da quella del parco mezzi
Esatto. Ci siamo dotati di automezzi di nostra proprietà. Siamo nati nel 2015 ma, a quattro anni di distanza, abbiamo già una
nostra flotta interamente di proprietà e questo è un risultato importante per un’azienda di nuova costituzione che ha operato
con risorse proprie. I mezzi ritraggono la bellezza del territorio e lo slogan che li accompagna è “proteggiamo la bellezza”
proprio per rimarcare che la nostra missione non è solo raccogliere i rifiuti ma accompagnare i cittadini a proteggere questi
posti meravigliosi.
In questo percorso di crescita un ruolo fondamentale è anche, per l’appunto, quello svolto dal territorio. I cittadini come
hanno risposto a questa ventata di novità?
La risposta della cittadinanza locale è stata eccellente, sia nei confronti del nuovo sistema di raccolta differenziata che
abbiamo messo in campo, sia sul fatto di costituire un’azienda pubblica.
Tra i nostri operatori si è creata una consapevolezza di avere una missione alta per il territorio e i cittadini lo riconoscono
e lo apprezzano. Ogni anni sottoponiamo una customer satisfaction e ogni anno percentuali vicine al 90% ci dicono che
non tornerebbero ai sistemi di gestione dei rifiuti che c’erano in precedenza. Segno che stiamo facendo davvero qualcosa di
buono e apprezzato in questo territorio.
69Buone notizie circolari68 Buone notizie circolari
Nel torinese un nuovo parco
fotovoltaico
L’impianto, realizzato da Barricalla Spa a Collegno, garantirà energia pulita per un
anno intero ad altre 700 famiglie che risiedono nel territorio
Festeggiare i primi trent’anni di attività con un bilancio in utile di 1,6 milioni di euro. Farlo tenendo fede a due principi
che dal 1988 regola dalla “a” alla “z” le attività di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non: innovazione tecnologica
e sostenibilità ambientale. È quanto accaduto lo scorso 8 maggio, a Baricalla Spa, realtà
imprenditoriale ormai da anni considerata un modello a livello europeo per gli alti standard
di sicurezza e gestione virtuosa, in occasione dell’approvazione del Bilancio da parte
dell’Assemblea dei Soci.
Ma non solo. Perché l’annuncio della chiusura del bilancio con un rilevante segno positivo è
stata anche l’occasione per comunicare la progettazione di un nuovo parco fotovoltaico della
potenza di 1,7 megawatt. L’impianto sarà installato sui lotti III e IV di Barricalla, permetterà
la produzione di energia pulita per altre 700 famiglie per un anno intero, aumentando
sensibilmente la fornitura prodotta dall’attuale impianto posto sul lotto I e II, arrivando così a
servire complessivamente 1.100 famiglie.
Il 2018 ha, inoltre, registrato il completamento dei lavori di costruzione della prima parte del V lotto dopo soli 1092 giorni
dalla presentazione in città metropolitana di Torino della relativa richiesta di autorizzazione. Un intervento che ha permesso
di riprendere i conferimenti dopo una breve interruzione e, soprattutto, di chiudere il cerchio del paradigma dell’economia
circolareche,senzaimpiantidismaltimentoperquirifiutichenonpossonorientrarenelcircuitoproduttivo,rimanemonco.
Assolutamente convinto dell’opportunità di continuare a investire in questa direzione è Alessandro Battaglino, presidente
di Barricalla Spa. “Non fare impianti, non trattare adeguatamente i rifiuti, non mettere mano, aldilà delle ideologie e degli
estremismi che tengono in scacco il nostro Paese, significa, nella più rosea delle ipotesi trasferire il valore che noi potremmo
generare ad altri paesi e in quella più fosca aprirci a una nuova stagione di disastri ambientali - commenta - Dovrebbe essere
chiaro che il traffico clandestino di rifiuti è solo il risultato di tre cose: impianti legali che mancano, prezzi di conseguenza
assai alti, burocrazia. Caratteristiche che in qualsiasi settore creano inevitabilmente un mercato parallelo, illegale e difficile
da controllare e che penalizza le imprese in regola. Se non ci saranno più Barricalla, dove andranno a finire i rifiuti speciali
pericolosi?”.
PerunPaesecomel’Italia,cronicamenteafflittodaemergenzerifiutidaNordaSud,seguireilpercorsotracciatodaBarricalla
è una strada ormai obbligata. Basti pensare che al momento nel nostro Paese esistono solo 12 discariche per rifiuti speciali
pericolosi delle 37 che sarebbero necessarie entro il 2035 secondo le direttive emanate dalla UE nel contesto del “Piano di
azione europeo per l’economia circolare”.
La sicurezza prima di tutto
Ne è convinto Roberto Rubegni, amministratore delegato di AnconAmbiente che
spiega: «Investiamo tanto sulle persone, le mettiamo nelle condizioni di sapere
quali rischi corrono sul posto di lavoro»
«La sicurezza dei lavoratori viene prima di tutto. È questa la vera best practice di AnconAmbiente». Parola di Roberto
Rubegni, amministratore delegato del maggiore gestore dei servizi di igiene urbana della provincia marchigiana.
Qual è la strategia su cui avete puntato per rendere la vostra realtà lavorativa un luogo
sempre più sicuro?
L’aspetto principale su cui abbiamo lavorato da quando ci siamo insediati alla guida di
AnconAmbiente è stato quello di migliorare l’ambiente di lavoro, e dunque garantire ai nostri
dipendenti i più alti standard di sicurezza. Si tratta indubbiamente di una buona pratica, ma
molto semplicemente ciò che abbiamo fatto è stato applicare in modo serio le normative
vigenti in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Quanto conta la capacità di prevenire gli incidenti in questo percorso virtuoso che avete
avviato?
Moltissimo. Abbiamo lavorato, e continuiamo a farlo, per rendere sempre più efficiente quell’area dell’azienda che si occupa
della prevenzione degli incidenti sui luoghi di lavoro. In questo specifico settore abbiamo un team molto in gamba e un
medico che ci aiuta a chiarire le situazioni sanitari di ogni singolo dipendente.
Investite molto anche sulla formazione?
Certamente. Abbiamo dei formatori interni che svolgono una continua attività di formazione, e questo è sicuramente uno
degli aspetti che ci contraddistingue maggiormente. Investiamo tanto sulle persone, le mettiamo nelle condizioni di sapere
quali rischi corrono. In questo modo abbiamo aumentato la loro consapevolezza sulla tutela della loro salute e della loro
sicurezza quando operano sul posto di lavoro.
E poi ci sono, ovviamente, anche gli automezzi
Anche su di loro abbiamo investito molto negli ultimi anni. Sono automezzi che aumentano la sicurezza durante ogni
fase della raccolta dei rifiuti. Hanno la guida a destra per consentire agli operatori di scendere dalla parte del marciapiede.
Inoltre, spendiamo tanto anche per dispositivi di protezione di altissima qualità.
Questo approccio quali risultati ha prodotto finora?
I report sugli infortuni dal 2016 al primo trimestre del 2019 dicono che sia l’indice di gravità degli infortuni che quello
di frequenza sono migliorati tantissimo. Sono dati che significano davvero molto per un’azienda che ha ogni giorno 250
persone a lavorare per strada.
71Buone notizie circolari70 Buone notizie circolari
Marghera sostenibile
Come un’area sempre più grande del vecchio polo industriale si sta trasformando in
un innovativo eco-distretto nelle parole di Alberto Ferro, presidente di Eco-Ricicli
Albero Ferro, presidente di Eco-Ricicli del Gruppo Veritas, racconta la nascita e lo sviluppo di un ecodistretto nel polo
industriale di Marghera.
Quando e perché nasce l’idea di creare questo ecodistretto?
Era il 2010 quando si è cominciato a parlare di “Ecodistretto Marghera”, tra Veritas, l’azienda
pubblica di gestione dei servizi idrici e ambientali di Venezia, e il Comune di Venezia, con gli
assessori Gianfranco Bettin (Ambiente) ed Antonio Paruzzolo (Partecipate). Eco-Ricicli
Veritas era, come è tutt’ora, insediata nella zona industriale di Marghera, in un terreno
“riciclato” anch’esso perché bonificato e reso riutilizzabile dopo gli abusi che aveva subito in
passato.Leparolechiavediquelleprimediscussionierano“distretto”,“industriale”e“recupero
di materia”; affascinava l’idea che una nuova industria green potesse nascere nel cuore
del territorio ferito dalla vecchia industrializzazione, e che potesse far rinascere quell’area
industriale, incentivando l’insediamento di nuove aziende, ricreando occasioni di lavoro.
Sono passati quasi dieci anni, moltissimo lavoro rimane ancora da fare, ma la rotta è stata mantenuta, pur nel succedersi
delle amministrazioni: infatti, l’Amministrazione Brugnaro ha ampliato e reso definitiva la superficie di insediamento
concessa dall’Amministrazione Cacciari. I risultati si vedono, se solo pensiamo che gli occupati di Eco-Ricicli Veritas sono
passati da 65 a 140, il fatturato quadruplicato e le tonnellate di materiale trattato sono triplicate. E ora si presentano i progetti
per allargare l’Ecodistretto.
Tra i vostri obiettivi prioritari, ieri come oggi, c’è quello di ottenere il livello più alto possibile di purezza dei rifiuti trattati.
Come si taglia questo traguardo?
I processi di selezione a valle della raccolta differenziata sono volti a separare le diverse tipologie di materiale raccolto - ad
esempio i metalli dalla plastica o dal vetro - da avviare al riciclo. La raccolta avviene spesso in maniera aggregata per motivi
logistici ma anche ambientali: un minor numero di frazioni raccolte significa un minor numero di passaggi di mezzi. Inoltre
un miglior riciclo si ottiene anche distinguendo il materiale da riutilizzare per sottocategoria. L’altro aspetto del lavoro di
selezione è l’eliminazione delle frazioni non valorizzabili. D’altronde, quasi mai i materiali che diventano rifiuti sono “puri”.
Nel complesso, dunque, il processo di selezione è un processo di raffinazione ripetuta: a ogni passaggio vengono intercettati
i materiali che non si vuole rimangano nel prodotto “puro” che si desidera ottenere. Però gli scarti di una linea di processo
potrebbero coincidere con gli obiettivi di un’altra linea. Tenere questi processi di selezione e raffinazione “vicini” tra di loro,
all’interno dell’Ecodistretto per l’appunto, consente di ridurre gli sprechi e i costi - economici ed ambientali - dei trasporti.
Ridurre lo spreco, dunque puntare a “zero waste”, vuol dire riciclare di più.
Quali sono le iniziative di sensibilizzazione che promuovete per ottenere dai cittadini un conferimento dei rifiuti il più
differenziato possibile?
I rifiuti sono eterogenei, imprevedibili e “impuri” per natura. Bisogna attrezzarsi per gestirli così, non illudersi che siano
diversi. Ciò non toglie che si debbano evitare il più possibile gli errori di conferimento, per questo il Gruppo Veritas svolge
sistematicamente un lavoro di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, assieme ai Comuni. Tra le iniziative per dare
concretezza a questo impegno vorrei ricordare due aspetti che sono tra loro collegati: una precisa rendicontazione e un
sistema di incentivo.
Ci spieghi meglio
Larendicontazioneraccontaconprecisionecosaèstatoraccoltoedoveèstatoportatorisalendolefiliere,chesonocertificate
e che partono dall’analisi merceologica dei conferimenti. Con i risultati delle analisi merceologiche possiamo dare una
misura di quanti conferimenti sono stati inesatti, di quanti rifiuti hanno sbagliato contenitore, esaminando anche quanti
rifiuti riciclabili sono rimasti nella frazione indifferenziata. La leva economica degli incentivi funziona con semplicità: meno
errori nella raccolta comportano minor lavoro a valle. In questo modo ciascun Comune può ottenere un doppio vantaggio:
viene remunerato in proporzione alla quantità valorizzabile di raccolta differenziata, mentre sulla quantità non valorizzabile
deve pagare un costo di selezione e smaltimento. Più è precisa la raccolta e più leggera la bolletta.
Dimensioni Nel 2008 Nel 2018
Ricavi 8 milioni di euro 35 milioni di euro
Risultato di Gestione –1,2 milioni euro +0,5 milioni euro
Patrimonio Netto –1,2 milioni euro +15,4 milioni euro
Tonnellate raccolte 74.950 150.960
Tonnellate selezionate 67.750 127.130
Tonnellate valorizzate 91.840 163.330
Occupati diretti 65 persone 147 persone
Superficie impianti 2 ettari 7 ettari
Il profilo dell’azienda
Società dal Gruppo Veritas, con stabilimenti nella zona
industriale di Marghera, Venezia.
Si occupa prevalentemente della selezione e valorizzazione dei
materiali secchi da raccolta differenziata.
73Buone notizie circolari72 Buone notizie circolari
Territorio circolare
In provincia di Macerata Cosmari ha rivoluzionato il modo di guardare ai rifiuti.
Un successo raccontato dal direttore generale Giuseppe Giampaoli
Ridarenuovavitaagliscarti.ÈquantosiimpegnaafaredatempoinprovinciadiMacerataCosmari,ilConsorzioobbligatorio
smaltimento rifiuti. Un esperimento che è ormai una realtà consolidata e in crescita da anni, come dimostrano i risultati
ottenuti in particolare con gli imballaggi in acciaio. A spiegarlo è il direttore generale Giuseppe Giampaoli
Quali sono le innovazioni su cui punta Cosmari per ottimizzare la raccolta differenziata, il
trattamento e il recupero di rifiuti nella provincia di Macerata?
Lanostramissionaziendaleèquelladipreservarel’ambienteedifavorireunarealeapplicazione
dell’economia circolare. La forza della nostra azienda sta nell’aver creato, negli anni, un giusto
equilibrio tra i servizi erogati ai cittadini, per conto dei Comuni soci, e un’impiantistica di
qualità che ci consente di trattare e avviare al recupero, e quindi al riciclo, i rifiuti differenziati
con il sistema porta a porta. Su questo fronte stiamo lavorando per giungere all’applicazione
della tariffa puntuale, e dopo il forzato stop dovuto al terribile sisma del 2016 siamo in piena sperimentazione. Sempre su
questo fronte, il nostro ufficio progettazione ha elaborato un funzionale “Eco Point” che vogliamo utilizzare sempre con
l’intento di premiare, attraverso una tariffa equa, coloro che sono più virtuosi nella raccolta differenziata. Come sempre
prestiamo la massima attenzione alle esigenze dei nostri utenti con lo scopo di fornire servizi sempre più “su misura”.
Quali sono gli elementi di innovazione che contraddistinguono i vostri impianti per la selezione dei rifiuti, per il
trattamento meccanico biologico e per il compostaggio?
Sulfrontedell’impiantisticacerchiamodiapplicarecostantementetuttelepiùavanzatetecnologiechepossanoaiutarci,dopo
la differenziazione effettuata a monte, a valorizzare le cosiddette materie “prime/seconde” che mettiamo a disposizione dei
Consorzi di filiera del sistema Conai. Stiamo realizzando un nuovo impianto, anche a lettura ottica, per la selezione manuale
del multimateriale leggero (plastica, alluminio, barattolame metallico) e di carta e cartone. Inoltre stiamo lavorando per
appaltare la progettazione di un impianto di digestione anaerobica che sarà installato in testa all’impianto di compostaggio
aerobico esistente con l’intenzione di ri-immettere nella rete il biometano prodotto. Parallelamente si avvierà un grande
progettodimetanizzazionedeimezzidiraccolta.Contestualmente,inconsiderazionedelfattochegiàeffettuiamolaraccolta
differenziata di pannolini e pannoloni, è nostra intenzione, in accordo con Fater, costruire un impianto che consente il
riciclo di questo particolare rifiuto che nel nostro territorio comincia a pesare per circa il 7% dell’indifferenziato. Non ultimo
si prevede la realizzazione di un impianto di recupero delle spazzature stradali e di revamping del Tmb.
Che misure adottate per rendere il meno impattante possibile sull’ambiente circostante il lavoro svolto nelle discariche e
nell’impianto per la cernita delle macerie?
Innanzitutto rispettiamo tutte le normative previste in questo particolare settore. Pur non essendo il nostro settore, a seguito
del terremoto e visto che ben 46 Comuni nostri soci sono all’interno del cratere del sisma, abbiamo risposto positivamente
all’invito della Regione Marche per avviare una impiantistica capace di selezionare anche le macerie. Con la massima
attenzione si opera prima sul sito dove ci sono le macerie o gli abbattimenti e poi in impianto, in ambienti protetti che
garantiscono la massima sicurezza per i nostri operatori e anche per l’ambiente.
Lo scorso 6 giugno Ricrea e Capitan Acciaio hanno premiato il Comune di Macerata e Cosmari. Qual è la strategia su cui
avete puntato per raggiungere traguardi ambiziosi, tra cui anche questo importante riconoscimento?
Siamo felici di questo riconoscimento che, ovviamente, condividiamo con tutti i cittadini della provincia di Macerata e
del Comune di Loreto. Ogni giorno siamo al fianco delle nostre famiglie e delle attività economiche per avere una raccolta
differenziatadiqualitàcheciconsente,graziealpreziosolavorodellenostremaestranze,diaverealtepercentualidirecupero
e riciclo. Insieme ai nostri cittadini formiamo una grande squadra anche perché abbiamo a cuore il nostro territorio. A
casa si differenzia e nei nostri impianti si valorizzano tutti gli imballaggi in acciaio, assicurando loro una seconda vita,
realizzando concretamente, grazie a Ricrea, un esempio virtuoso di economia circolare.
75Buone notizie circolari74 Buone notizie circolari
Classifiche regionali 77Classifiche regionali
VINCITORI ASSOLUTI per regione e categoria
ABRUZZO TOLLO (CH) PRATOLA PELIGNA (AQ)
BASILICATA TRAMUTOLA (PZ) MURO LUCANO (PZ)
CALABRIA
SAN BENEDETTO ULLANO
(CS)
TERRANOVA DA SIBARI (CS)
CAMPANIA VISCIANO (NA) GUARDIA SANFRAMONDI (BN) VICO EQUENSE (NA)
EMILIA ROMAGNA CAMPOSANTO (MO) SAN PROSPERO (MO) SOLIERA (MO)
FRIULI VENEZIA
GIULIA
LESTIZZA (UD) SESTO AL REGHENA (PN) PORCIA (PN) PORDENONE
LAZIO COLLE SAN MAGNO (FR) AQUINO (FR) FONTE NUOVA (RM)
LIGURIA ORTOVERO (SV)
SANTA MARGHERITA
LIGURE (GE)
LOMBARDIA MALGESSO (VA) VILLA DI SERIO (BG)
PORTO MANTOVANO
(MN)
MARCHE TORRE SAN PATRIZIO (FM) FERMIGNANO (PU) CASTELFIDARDO (AN)
MOLISE FERRAZZANO (CB)
PIEMONTE VIGNONE (VB) PINO TORINESE (TO)
PUGLIA BITRITTO (BA)
SARDEGNA GALTELLÌ (NU) SENNORI (SS)
SICILIA
SAN MICHELE DI GANZARIA
(CT)
TOSCANA LONDA (FI) LAMPORECCHIO (PT)
MONSUMMANO
TERME (PT)
TRENTINO ALTO
ADIGE
ALTAVALLE (TN)
ALTOPIANO DELLA VIGOLANA
(TN)
PERGINE VALSUGANA
(TN)
UMBRIA CALVI DELL’UMBRIA (TR)
VALLE D'AOSTA
VENETO ORMELLE (TV) COLLE UMBERTO (TV) VEDELAGO (TV) TREVISO
REGIONE
COMUNI SOTTO I 5.000
ABITANTI
COMUNI TRA I 5.000 E 15.000
ABITANTI
COMUNI SOPRA I 15.000
ABITANTI
CAPOLUOGHI
Classifiche regionali 79Classifiche regionali
ABRUZZO | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
1 TOLLO CH 4.227 88,7% 32,8
2 ORSOGNA CH 3.978 83,9% 40,3
3 CRECCHIO CH 2.933 84,4% 41,9
4 PALENA CH 1.396 82,1% 61,2
5 VACRI CH 1.662 74,5% 62,8
6 CANOSA SANNITA CH 1.378 78,9% 64,5
7 RAPINO CH 1.284 75,4% 67,2
8 SCERNI CH 3.422 78,6% 67,3
9 CASALINCONTRADA CH 3.045 75,0% 69,0
10 CIVITELLA MESSER RAIMONDO CH 894 68,2% 69,9
11 CASACANDITELLA CH 1.307 77,7% 71,2
12 RIPA TEATINA CH 4.185 73,6% 72,3
13 ROCCAMONTEPIANO CH 1.672 66,9% 73,7
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
ABRUZZO | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 PRATOLA PELIGNA AQ 7.469 80,1% 51,1
2 BUCCHIANICO CH 5.213 71,7% 74,3
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
©
BASILICATA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 TRAMUTOLA PZ 3.291 88,7% 22,4
2 SARCONI PZ 1.524 86,0% 27,0
3 VIETRI DI POTENZA PZ 2.889 79,1% 39,9
4 FILIANO PZ 3.131 78,1% 47,4
5 MONTEMURRO PZ 1.319 75,1% 49,8
6 CERSOSIMO PZ 673 68,1% 53,1
7 BANZI PZ 1.359 78,0% 59,8
8 SAN CHIRICO NUOVO PZ 1.412 75,8% 60,3
9 MASCHITO PZ 1.719 74,9% 62,2
10 CASTELSARACENO PZ 1.461 73,4% 64,1
11 MONTEMILONE PZ 1.714 73,2% 66,1
12 FARDELLA PZ 656 66,1% 70,8
13 FORENZA PZ 2.264 66,6% 72,7
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
Classifiche regionali80 81Classifiche regionali
CALABRIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
BASILICATA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
1 MURO LUCANO PZ 5.530 75,2% 55,3
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
CAMPANIA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 GUARDIA SANFRAMONDI BN 5.273 83,1% 58,1
2 BISACCIA AV 3.906 78,8% 60,1
3 GIFFONI SEI CASALI SA 5.361 75,9% 60,7
4 ROCCADASPIDE SA 8.269 76,1% 61,7
5 MONTESARCHIO BN 14.187 81,8% 62,2
6 ROCCAPIEMONTE SA 9.294 75,0% 71,5
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 SAN BENEDETTO ULLANO CS 1.580 79,9% 48,0
2 PIETRAFITTA CS 1.309 80,2% 59,0
3 CAROLEI CS 3.374 79,5% 63,8
4 MORANO CALABRO CS 4.597 71,0% 72,6
5 SAN VINCENZO LA COSTA CS 2.221 75,9% 75,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
CALABRIA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 TERRANOVA DA SIBARI CS 5.170 76,5% 66,8
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
CAMPANIA | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 VICO EQUENSE NA 24.152 80,7% 75,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
EMILIA ROMAGNA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
1 CAMPOSANTO MO 3.185 90,5% 51,2
2 BASTIGLIA MO 4.228 88,2% 53,3
3 SAN POSSIDONIO MO 3.603 90,8% 58,6
4 FORMIGNANA FE 2.731 81,5% 69,2
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
CAMPANIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 VISCIANO NA 4.456 92,8% 23,7
2 BASELICE BN 2.510 85,4% 32,4
3 SPERONE AV 3.703 87,2% 41,2
4 SAN GIORGIO LA MOLARA BN 3.279 70,9% 46,0
5 BONEA BN 1.515 85,7% 47,8
6 FOIANO DI VAL FORTORE BN 1.510 74,6% 48,0
7 SANT'ANGELO A CUPOLO BN 4.543 80,4% 51,9
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
8 CIRCELLO BN 2.402 80,3% 52,1
9 CHIUSANO DI SAN DOMENICO AV 2.434 78,0% 56,3
10 SERRE SA 4.253 79,6% 56,9
11 GINESTRA DEGLI SCHIAVONI BN 495 75,9% 58,8
12 APOLLOSA BN 2.694 74,7% 59,6
13 PADULI BN 4.061 76,6% 59,7
14 SAN LEUCIO DEL SANNIO BN 3.220 76,8% 64,6
15 MOIANO BN 4.420 78,9% 68,1
16 CASELLE IN PITTARI SA 2.095 68,3% 74,9
Classifiche regionali82 83Classifiche regionali
EMILIA ROMAGNA | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 SOLIERA MO 15.285 84,1% 61,2
2 CARPI MO 71.060 84,3% 66,4
3 NONANTOLA MO 21.877 74,9% 72,4
4 MIRANDOLA MO 23.661 84,1% 72,9
5 CASTELFRANCO EMILIA MO 32.607 84,5% 73,5
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
EMILIA ROMAGNA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 SAN PROSPERO MO 5.927 90,1% 41,6
2 SAN FELICE SUL PANARO MO 10.831 90,7% 49,9
3 NOVI DI MODENA MO 10.141 87,0% 50,6
4 CONCORDIA SULLA SECCHIA MO 8.521 90,1% 53,1
5 MEDOLLA MO 6.270 90,5% 55,9
6 CAVEZZO MO 7.022 87,8% 66,5
7 POGGIO RENATICO FE 9.869 81,9% 68,6
8 BOMPORTO MO 10.161 88,6% 69,0
9 MONTE SAN PIETRO BO 10.950 83,1% 70,3
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
Classifiche regionali84 85Classifiche regionali
FRIULI-VENEZIA GIULIA | CAPOLUOGHI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 PORDENONE PN 54.974 84,8% 73,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
FRIULI-VENEZIA GIULIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
1 LESTIZZA UD 3.777 86,4% 36,8
2 SAN VITO DI FAGAGNA UD 1.644 87,2% 38,4
3 PREMARIACCO UD 4.113 85,4% 44,5
4 CORDOVADO PN 2.782 88,6% 47,2
5 VARMO UD 2.782 84,8% 50,8
6 CORNO DI ROSAZZO UD 3.189 81,6% 50,9
7 SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO PN 1.458 89,4% 50,9
8 CERCIVENTO UD 711 78,8% 52,0
9 PRAVISDOMINI PN 3.461 84,9% 54,4
10 MORUZZO UD 2.480 82,2% 54,9
11 VALVASONE ARZENE PN 3.954 87,8% 57,0
12 OVARO UD 2.083 80,9% 58,2
13 ZUGLIO UD 625 78,5% 58,6
14 ENEMONZO UD 1.476 79,2% 58,8
15 RAVEO UD 504 79,3% 60,1
16 SUTRIO UD 1.511 84,0% 60,9
17 COLLOREDO DI MONTE ALBANO UD 2.224 81,7% 62,9
18 RIVE D'ARCANO UD 2.464 79,7% 64,7
19 FORGARIA NEL FRIULI UD 1.778 81,2% 65,0
20 MONTEREALE VALCELLINA PN 4.525 80,4% 65,5
21 DIGNANO UD 2.304 83,0% 65,8
22 ARBA PN 1.289 82,7% 66,3
23 TREPPO GRANDE UD 1.724 72,0% 66,9
24 LAUCO UD 815 71,8% 67,1
25 FLAIBANO UD 1.139 78,3% 71,0
26 VERZEGNIS UD 885 82,1% 71,8
27 MOIMACCO UD 1.688 77,7% 72,1
28 ARTA TERME UD 2.342 77% 72,4
28 RAGOGNA UD 2.875 77,8% 73,5
29 CAVAZZO CARNICO UD 1.085 78,1% 73,6
30 CASTELNOVO DEL FRIULI PN 861 74,7% 73,9
31 PRADAMANO UD 3.602 82,1% 75,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
IL PRIMO MONITORAGGIO NAZIONALE SULL’APPLICAZIONE DEI
CRITERI AMBIENTALI MINIMI NELLE GARE D’APPALTO
Classifiche regionali86 87Classifiche regionali
FRIULI-VENEZIA GIULIA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 SESTO AL REGHENA PN 6.300 89,4% 44,9
2 CAMPOFORMIDO UD 7.897 84,0% 45,2
3 CHIONS PN 5.185 88,1% 46,3
4 BASILIANO UD 5.335 86,7% 47,0
5 PASIAN DI PRATO UD 9.391 85,7% 48,5
6 POZZUOLO DEL FRIULI UD 6.892 81,8% 51,8
7 PAGNACCO UD 5.019 87,5% 53,5
8 CANEVA PN 6.323 73,6% 54,9
9 PASIANO DI PORDENONE PN 7.717 84,8% 56,6
10 CASARSA DELLA DELIZIA PN 8.431 87,2% 57,1
11 MARTIGNACCO UD 6.902 80,7% 61,9
12 FONTANAFREDDA PN 12.359 83,5% 67,1
13 MAJANO UD 5.981 80,2% 72,3
14 ZOPPOLA PN 8.488 84,5% 73,3
15 FIUME VENETO PN 11.701 83,5% 75,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
FRIULI-VENEZIA GIULIA | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 PORCIA PN 15.280 86,9% 55,5
2 AZZANO DECIMO PN 15.744 81,8% 74,2
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
LAZIO | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 COLLE SAN MAGNO FR 717 80,8% 45,8
2 VILLA SANTA LUCIA FR 2.750 72,4% 71,7
3 SANT'AMBROGIO SUL GARIGLIANO FR 969 66,5% 71,9
4 ORIOLO ROMANO VT 3.900 80,1% 75,0
5 ROIATE RM 737 65,0% 75,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
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di accudire e rimettere in forma le tartarughe che hanno avuto bisogno di cure. Lo fanno anche nel centro di Talamone (GR)
e presto a Pollica (SA), dove aprirà un nuovo punto di primo soccorso.
Basta un piccolo gesto d’amore: adottaci!
Classifiche regionali88 89Classifiche regionali
LIGURIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 ORTOVERO SV 1.655 77,3% 66,2
2 DEGO SV 2.065 70,6% 71,9
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
LAZIO | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 AQUINO FR 5.626 74,1% 69,1
2 ITRI LT 11.773 79,8% 71,7
3 CAPRANICA VT 6.616 78,0% 72,7
4 CASTELNUOVO DI PORTO RM 9.242 79,7% 75,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
LOMBARDIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 MALGESSO VA 1.343 87,3% 36,4
2 SAN GIOVANNI DEL DOSSO MN 1.264 91,4% 45,6
3 CASALROMANO MN 1.486 88,6% 45,7
4 BREGANO VA 884 82,2% 44,8
5 CERESARA MN 2.634 88,9% 48,7
6 COVO BG 4.025 87,9% 49,4
7 CARBONARA DI PO MN 1.259 90,8% 52,4
8 CASALMORO MN 2.242 87,9% 52,5
9 MAGNACAVALLO MN 1.521 89,0% 55,0
10 MONZAMBANO MN 4.836 86,9% 55,4
11 CASSINETTA DI LUGAGNANO MI 1.911 87,0% 59,8
12 SOLFERINO MN 2.642 80,8% 60,2
13 CENATE SOTTO BG 3.790 85,4% 60,5
14 SULBIATE MB 4.194 83,7% 60,6
15 NOSATE MI 682 83,8% 62,0
16 CASALMAIOCCO LO 3.164 84,3% 62,3
17 SAN GIACOMO DELLE SEGNATE MN 1.595 88,3% 63,0
18 VOLONGO CR 525 76,4% 63,6
19 RIVAROLO MANTOVANO MN 2.584 86,1% 63,7
20 QUINGENTOLE MN 1.186 87,8% 64,5
21 MARTIGNANA DI PO CR 2.017 84,7% 66,1
22 CALVIGNASCO MI 1.209 84,2% 66,6
23 CASALOLDO MN 2.687 81,7% 66,6
24 OZZERO MI 1.489 79,5% 67,0
25 RONCO BRIANTINO MB 3.476 81,3% 67,4
26 CISLIANO MI 4.867 84,1% 68,5
27 BARDELLO VA 1.653 83,8% 69,2
28 VILLIMPENTA MN 2.245 83,1% 69,2
29 BERZO SAN FERMO BG 1.399 80,7% 69,8
30 BAGNATICA BG 4.335 80,7% 70,5
31 NUVOLENTO BS 4.061 81,4% 70,5
32 BUBBIANO MI 2.401 79,8% 70,6
33 SAN MARTINO DALL'ARGINE MN 1.749 83,3% 71,1
34 BERNATE TICINO MI 3.076 81,5% 71,2
35 REDONDESCO MN 1.275 84,1% 71,8
36 SAN PAOLO BS 4.660 76,8% 73,3
37 GREZZAGO MI 3.040 80,4% 75,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
LIGURIA | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 SANTA MARGHERITA LIGURE GE 33.848 76,8% 51,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
LAZIO | COMUNI OLTRE 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 FONTE NUOVA RM 33.740 74,7% 67,4
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
Classifiche regionali90 91Classifiche regionali
LOMBARDIA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 VILLA DI SERIO BG 7.191 87,4% 43,2
2 BOLTIERE BG 6.208 83,4% 47,3
3 TELGATE BG 5.191 84,7% 49,5
4 CALCINATE BG 6.137 84,7% 53,6
5 CASTELLUCCHIO MN 5.228 89,5% 54,0
6 SPIRANO BG 5.702 84,2% 56,2
7 RONCOFERRARO MN 7.582 88,5% 58,3
8 PEDRENGO BG 6.176 84,8% 59,0
9 TRENZANO BS 5.360 74,7% 60,8
10 TORRE BOLDONE BG 8.955 82,1% 61,5
11 TRESCORE BALNEARIO BG 10.615 82,6% 62,4
12 POGGIO RUSCO MN 6.794 85,4% 62,6
13 GOITO MN 10.278 86,6% 62,6
14 CAVENAGO DI BRIANZA MB 7.323 84,3% 63,1
15 BELLUSCO MB 7.360 84,7% 64,0
16 MARCARIA MN 6.646 85,8% 64,2
17 ROVERBELLA MN 8.509 84,2% 64,6
18 GUIDIZZOLO MN 6.231 84,6% 64,6
19 RANICA BG 6.106 73,3% 65,0
20 CIVIDATE AL PIANO BG 5.343 81,2% 65,8
21 PEGOGNAGA MN 7.069 86,0% 66,0
22 BONATE SOPRA BG 10.088 79,6% 66,6
23 MOGLIA MN 5.544 86,0% 67,2
24 BESOZZO VA 9.262 89,0% 67,7
25 RESCALDINA MI 14.485 76,7% 67,8
26 VAPRIO D'ADDA MI 8.972 81,6% 68,2
27 CASOREZZO MI 5.604 82,9% 68,5
28 ASOLA MN 10.093 83,7% 68,7
29 VOLTA MANTOVANA MN 7.352 83,3% 69,3
30 POZZO D'ADDA MI 6.068 82,3% 69,4
31 CALCIO BG 5.378 81,3% 70,0
32 SERMIDE E FELONICA MN 7.383 85,3% 71,9
33 VERGIATE VA 8.964 84,0% 72,1
34 SAN GIORGIO SU LEGNANO MI 6.964 79,2% 72,8
35 CAPONAGO MB 5.211 82,0% 72,9
36 CURTATONE MN 15.177 86,1% 74,7
37 AZZANO SAN PAOLO BG 7.597 82,3% 74,8
38 INZAGO MI 10.947 83,6% 74,9
39 MARMIROLO MN 7.830 83,6% 75,0
40 BERNAREGGIO MB 11.209 79,5% 75,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
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Salviamolo insieme! 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono in mare ogni anno. L’88% dei
casi, spesso mortali, di indigestioni e intrappolamenti di cui sono vittima gli animali marini è causato dai rifiuti
di plastica. Quasi sempre sono oggetti usa e getta, usati per pochi minuti ma che rischiano di inquinare
il mare per sempre. Non possiamo più nascondere la testa sotto la sabbia e tu, con una semplice firma,
puoi fare molto: scegli di destinare a Legambiente il tuo 5 per mille e sostieni il lavoro di tantissimi
volontari che liberano città e spiagge dai rifiuti abbandonati da chi non rispetta l’ambiente in cui viviamo.
E s’impegnano, con campagne d’informazione, perché non accada di nuovo.
Classifiche regionali92 93Classifiche regionali
MARCHE | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
1 TORRE SAN PATRIZIO FM 2.018 78,7% 59,5
2 BELFORTE ALL'ISAURO PU 754 84,1% 61,5
3 PIANDIMELETO PU 2.157 80,0% 62,5
4 CAMPOROTONDO DI FIASTRONE MC 541 79,2% 68,3
5 PIOBBICO PU 2.020 80,8% 71,6
6 RAPAGNANO FM 2.110 75,4% 72,8
7 MONTECALVO IN FOGLIA PU 2.735 82,1% 73,7
8 AGUGLIANO AN 4.875 76,7% 73,8
9 FRATTE ROSA PU 951 80,3% 74,7
10 POLVERIGI AN 4.590 76,0% 75,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
MARCHE | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 FERMIGNANO PU 8.563 82,5% 60,3
2 TERRE ROVERESCHE PU 5.335 80,1% 71,8
3 FOLIGNANO AP 9.261 78,0% 72,7
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
MARCHE | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 CASTELFIDARDO AN 18.679 79,4% 74,1
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
MOLISE | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 FERRAZZANO CB 3.392 80,7% 29,4
2 COLLETORTO CB 1.967 76,9% 56,5
3 CERCEMAGGIORE CB 4.038 70,2% 60,5
4 SAN GIULIANO DEL SANNIO CB 1.056 70,0% 62,3
5 MATRICE CB 1.178 60,7% 63,7
6 CERCEPICCOLA CB 700 68,7% 64,0
7 TRIVENTO CB 4.926 74,5% 64,9
8 ACQUAVIVA COLLECROCE CB 687 71,2% 67,8
9 CAPRACOTTA IS 1.006 87,5% 74,5
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
LOMBARDIA | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 PORTO MANTOVANO MN 16.487 85,5% 56,1
2 CARUGATE MI 15.267 83,8% 66,2
3 CARONNO PERTUSELLA VA 17.713 80,2% 66,7
4 VIMODRONE MI 17.004 82,9% 68,0
5 CERNUSCO SUL NAVIGLIO MI 34.603 82,8% 73,5
6 ALBINO BG 17.953 81,0% 74,7
7 SUZZARA MN 21.211 84,9% 74,7
8 CASSANO D'ADDA MI 19.079 82,4% 75,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
Classifiche regionali94 95Classifiche regionali
SARDEGNA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 GALTELLÌ NU 2.496 84,4% 30,5
2 ILBONO OG 2364 82,5% 31,2
3 ARITZO NU 1305 85,5% 36,1
4 GERGEI CA 1534 84,0% 43,0
5 PERDASDEFOGU OG 1933 83,7% 43,9
6 SERRI CA 702 82,6% 45,4
7 LOCERI OG 1.359 80,2% 45,6
8 OSINI OG 810 81,7% 48,6
9 MANDAS CA 2.244 83,5% 54,8
10 BORTIGALI NU 1344 72,4% 61,6
11 SARDARA VS 4.070 85,5% 65,3
12 VILLA SAN PIETRO CA 2.103 73,5% 69,1
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
SARDEGNA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 SENNORI SS 8.356 79,8% 62,8
2 OROSEI NU 7.201 88,4% 64,4
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
SICILIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 SAN MICHELE DI GANZARIA CT 3.413 79,0% 68,1
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
PIEMONTE | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 PINO TORINESE TO 8.380 84,4% 65,2
2 CAMBIANO TO 6.086 82,3% 73,6
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
PUGLIA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 BITRITTO BA 11.581 81,6% 51,6
2 BITETTO BA 12.599 77,1% 73,3
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
PIEMONTE | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
1 VIGNONE VB 1.296 82,8% 42,4
2 MEZZOMERICO NO 1.226 87,2% 44,1
3 PECETTO DI VALENZA AL 1.238 71,3% 49,1
4 DIVIGNANO NO 1.419 90,4% 51,4
5 BORGO TICINO NO 5.137 86,9% 52,2
6 BARONE CANAVESE TO 596 89,0% 55,7
7 BRIGA NOVARESE NO 2.933 86,0% 58,4
8 CAVAGLIO D'AGOGNA NO 1.176 86,4% 60,5
9 GARGALLO NO 1.831 85,3% 61,4
10 CAVAGLIETTO NO 375 86,0% 62,6
11 BOGOGNO NO 1.302 82,4% 64,7
12 VESPOLATE NO 2.068 83,8% 65,5
13 ARMENO NO 2.208 84,6% 66,0
14 BALDISSERO TORINESE TO 3.760 83,9% 67,3
15 RIVA PRESSO CHIERI TO 4.685 79,7% 67,8
16 QUAGLIUZZO TO 343 74,7% 69,5
17 VILLAFRANCA D'ASTI AT 3.217 76,2% 72,1
18 POGNO NO 1.464 88,0% 73,8
19 INVORIO NO 4.469 81,2% 75,0
20 CASTELLETTO MONFERRATO AL 1.524 78,9% 75,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
Classifiche regionali96 97Classifiche regionali
TOSCANA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 LAMPORECCHIO PT 8.618 90,5% 31,7
2 SERRAVALLE PISTOIESE PT 12.833 86,9% 37,4
3 CAPRAIA E LIMITE FI 8.489 84,9% 48,4
4 LARCIANO PT 7.321 84,2% 51,5
5 GAMBASSI TERME FI 5.580 83,7% 55,0
6 MONTESPERTOLI FI 14.862 83,1% 57,6
7 CERRETO GUIDI FI 12.568 82,4% 60,3
8 RUFINA FI 7.291 84,0% 61,3
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
TOSCANA | COMUNI SOPRA I 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 MONSUMMANO TERME PT 24.550 85,7% 38,8
2 CERTALDO FI 18.583 85,3% 44,9
3 FUCECCHIO FI 25.743 85,5% 53,4
4 MONTELUPO FIORENTINO FI 16.016 84,9% 57,1
5 LASTRA A SIGNA FI 22.343 82,5% 59,5
6 VINCI FI 16.749 83,7% 61,9
7 CASTELFIORENTINO FI 19.195 82,6% 66,0
8 EMPOLI FI 53.286 82,3% 72,4
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
TOSCANA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 LONDA FI 2.084 83,8% 46,5
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
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Marino, Marzo Magno, Massari, Meldolesi, Micheli, Montanari, Morando, Morelli, Morel-
li, Mori, Nativi & Vailati Canta, Organi, Pazzagli, Pazzaglia, Peri, Plantak, Riva, Romito,
Rosati, Rotundo, Ruffini & Torresin, Ruggiero, Russo, Salvatore, Segrè, Sheri, Sinisgalli,
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Classifiche regionali98 99Classifiche regionali
TRENTINO ALTO ADIGE | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 ALTAVALLE TN 2.144 90,1% 23,9
2 SOVER TN 904 92,7% 25,6
3 ZAMBANA TN 1.907 92,1% 27,6
4 ALBIANO TN 1.919 91,2% 27,7
5 NAVE SAN ROCCO TN 1.514 91,6% 28,1
6 GIOVO TN 2.788 91,5% 28,5
7 CIVEZZANO TN 4.038 89,2% 30,3
8 FORNACE TN 1.360 88,7% 30,5
9 SANT'ORSOLA TERME TN 1.145 87,7% 31,9
10 SEGONZANO TN 1.766 88,8% 32,7
11 FAI DELLA PAGANELLA TN 1.918 91,0% 34,4
12 FAEDO TN 754 88,1% 35,9
13 ALDENO TN 3.482 89,1% 36,5
14 TENNA TN 1.139 86,5% 36,6
15 CAVEDAGO TN 796 91,6% 36,7
16 CEMBRA LISIGNAGO TN 3.222 87,3% 36,9
17 VALFLORIANA TN 531 87,0% 37,5
18 CALDONAZZO TN 4.260 89,8% 37,5
19 CAPRIANA TN 671 85,8% 37,6
20 CIMONE TN 741 87,8% 37,6
21 MADRUZZO TN 3.848 87,6% 37,9
22 SPORMAGGIORE TN 1.479 90,6% 39,6
23 PANCHIÀ TN 1.110 85,2% 42,0
24 BEDOLLO TN 1.736 84,2% 42,1
25 ROVERÈ DELLA LUNA TN 1.840 86,5% 44,5
26 LONA-LASES TN 1.021 86,4% 44,6
27 CASTELLO-MOLINA DI FIEMME TN 2.903 85,0% 44,7
28 PALÙ DEL FERSINA TN 191 80,4% 45,3
29 SAN MICHELE ALL'ADIGE TN 4.016 86,5% 47,5
30 CALCERANICA AL LAGO TN 2.224 86,5% 48,0
31 VARENA TN 1.217 84,4% 48,3
32 FRASSILONGO TN 414 83,2% 49,1
33 GARNIGA TERME TN 508 84,5% 50,8
34 DAIANO TN 885 84,9% 51,9
35 ZIANO DI FIEMME TN 2.501 83,7% 52,2
36 CAVEDINE TN 3.448 84,4% 55,4
37 CARANO TN 2.090 82,8% 57,6
38 SANZENO TN 1.082 81,2% 61,0
39 FIEROZZO TN 509 81,1% 61,4
40 TON TN 1.469 80,8% 62,8
41 CIS TN 358 80,7% 63,1
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
42 MOLVENO TN 3.093 86,9% 63,3
43 DENNO TN 1.798 80,4% 63,7
44 VIGNOLA-FALESINA TN 232 78,6% 65,4
45 CONTÀ TN 1.821 80,0% 65,8
46 ROMENO TN 1.742 79,9% 66,0
47 SPORMINORE TN 764 80,0% 66,4
48 SFRUZ TN 500 79,7% 66,4
49 TESERO TN 4.111 81,6% 67,0
50 CLOZ TN 743 79,7% 67,7
51 SARNONICO TN 1.101 79,4% 67,9
52 CAVARENO TN 1.611 79,3% 68,2
53 MALOSCO TN 671 79,3% 68,3
54 BRESIMO TN 261 79,5% 68,6
55 LIVO TN 904 78,6% 69,1
56 DAMBEL TN 450 79,3% 69,2
57 BREZ TN 877 79,0% 70,1
58 CAMPODENNO TN 1.597 79,0% 70,7
59 RONZONE TN 849 78,3% 71,7
60 ROMALLO TN 662 78,4% 73,0
61 CAGNÒ TN 359 78,3% 73,4
62 REVÒ TN 1.679 78,1% 73,8
63 ANDALO TN 4.884 83,8% 75,0
TRENTINO ALTO ADIGE | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 ALTOPIANO DELLA VIGOLANA TN 5.200 86,0% 36,3
2 BASELGA DI PINÈ TN 6.290 86,3% 36,4
3 VALLELAGHI TN 6.258 87,4% 37,2
4 LEVICO TERME TN 10.746 85,7% 39,6
5 MEZZOLOMBARDO TN 10.120 86,5% 43,8
6 MEZZOCORONA TN 7.122 87,0% 51,1
7 LAVIS TN 12.286 83,4% 64,1
8 CLES TN 11.108 79,6% 66,1
9 VILLE D'ANAUNIA TN 5.589 79,1% 69,9
10 PREDAIA TN 8.519 78,3% 72,8
11 PREDAZZO TN 6.448 81,5% 73,9
12 CAVALESE TN 6.130 82,2% 74,6
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
Classifiche regionali100 101Classifiche regionali
TRENTINO ALTO ADIGE | COMUNI TRA OLTRE I 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 PERGINE VALSUGANA TN 21.865 90,9% 35,5
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
UMBRIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 CALVI DELL'UMBRIA TR 2.013 78,9% 75,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
VENETO | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 ORMELLE TV 4.466 85,8% 25,0
2 REFRONTOLO TV 1.739 91,4% 29,1
3 MONFUMO TV 1.386 90,8% 29,7
4 MORIAGO DELLA BATTAGLIA TV 2.800 89,8% 30,0
5 SARMEDE TV 3.054 87,2% 31,9
6 CAPPELLA MAGGIORE TV 4.700 89,4% 33,1
7 MIANE TV 3.312 88,1% 34,6
8 POSSAGNO TV 2.160 89,3% 35,4
9 PORTOBUFFOLÈ TV 755 89,5% 35,5
10 CIMADOLMO TV 3.376 91,8% 36,1
11 REVINE LAGO TV 2.198 86,2% 36,4
12 GORGO AL MONTICANO TV 4.138 88,0% 37,3
13 SAN GREGORIO NELLE ALPI BL 1.571 88,3% 37,6
14 MEDUNA DI LIVENZA TV 2.890 86,9% 38,8
15 CHIARANO TV 3.735 88,3% 39,1
16 ORSAGO TV 3.882 87,3% 40,4
17 LIVINALLONGO DEL COL DI LANA BL 2.249 85,7% 41,2
18 ARCADE TV 4.504 89,5% 41,6
19 CASTELCUCCO TV 2.228 89,9% 41,6
20 CONCAMARISE VR 1.085 87,4% 41,7
21 PADERNO DEL GRAPPA TV 2.240 88,6% 42,0
22 FOLLINA TV 3.904 87,6% 43,5
23 CESSALTO TV 3.821 87,1% 43,9
24 CISON DI VALMARINO TV 2.682 88,8% 44,1
25 MORGANO TV 4.491 88,4% 44,3
26 SELVA DI CADORE BL 812 85,6% 44,7
27 SAN POLO DI PIAVE TV 4.860 86,8% 44,8
28 SEGUSINO TV 1.888 86,2% 45,0
29 ZENSON DI PIAVE TV 1.812 90,7% 46,4
30 FREGONA TV 2.987 84,4% 46,4
31 PALÙ VR 1.251 86,8% 46,6
32 SOSPIROLO BL 3.509 86,1% 42,8
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
VENETO | CAPOLUOGHI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 TREVISO TV 84.706 85,7% 66,9
2 BELLUNO BL 37.223 82,1% 73,1
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
Classifiche regionali102 103Classifiche regionali
33 AGUGLIARO VI 1.468 83,1% 47,3
34 SALIZZOLE VR 3.772 87,8% 49,2
35 SAN PIETRO DI MORUBIO VR 3.008 87,0% 49,2
36 ROVERCHIARA VR 2.750 87,7% 49,8
37 FALCADE BL 2.681 85,5% 50,0
38 ROCCA PIETORE BL 1.721 85,5% 50,2
39 VIDOR TV 3.742 84,9% 50,6
40 TARZO TV 4.378 85,7% 50,7
41 CESIOMAGGIORE BL 4.088 85,8% 50,6
42 ALLEGHE BL 1.580 85,5% 54,2
43 CRESPANO DEL GRAPPA TV 4.534 86,0% 55,4
44 ERBÈ VR 1.888 84,7% 56,8
45 FUMANE VR 4.250 88,0% 55,9
46 NOGAROLE ROCCA VR 3.765 86,8% 58,0
47 SORGÀ VR 3.000 85,8% 58,5
48 FOSSALTA DI PIAVE VE 4.126 86,8% 58,6
49 QUERO VAS BL 3.221 84,4% 59,5
50 CAVASO DEL TOMBA TV 2.937 83,1% 61,4
51 CINTO CAOMAGGIORE VE 3.247 82,6% 61,6
52 ALANO DI PIAVE BL 2.867 80,7% 62,2
53 SOVRAMONTE BL 1.467 79,7% 62,9
54 FONZASO BL 3.292 81,9% 63,3
55 CANALE D'AGORDO BL 1.224 85,4% 65,4
56 MARANO DI VALPOLICELLA VR 3.145 83,1% 65,7
57 ISOLA RIZZA VR 3.262 82,0% 66,0
58 GOSALDO BL 625 85,4% 66,9
59 BELFIORE VR 3.147 81,7% 68,0
60 SEREN DEL GRAPPA BL 2.453 80,4% 68,4
61 SAN TOMASO AGORDINO BL 636 85,4% 68,9
62 RIVAMONTE AGORDINO BL 631 85,4% 69,6
63 CENCENIGHE AGORDINO BL 1.307 85,4% 69,9
64 VALLADA AGORDINA BL 497 85,4% 70,1
65 LA VALLE AGORDINA BL 1.089 85,4% 70,6
66 COLLE SANTA LUCIA BL 366 85,4% 70,6
67 AGORDO BL 4.156 85,4% 71,1
68 VOLTAGO AGORDINO BL 859 85,4% 71,1
69 PIANEZZE VI 2.227 78,7% 69,4
70 TAIBON AGORDINO BL 1.742 85,4% 71,9
71 PONTECCHIO POLESINE RO 2.213 80,9% 73,5
72 LAMON BL 2.913 78,7% 71,7
73 TERRAZZO VR 2.219 81,5% 74,3
74 NOVE VI 5.249 82,6% 71,2
75 ANGIARI VR 2.274 82,0% 75,0
76 TEGLIO VENETO VE 2.315 77,8% 75,0
77 RIVOLI VERONESE VR 2.228 79,4% 75,0
78 PEDAVENA BL 4.434 83,2% 75,0
VENETO | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI
1 COLLE UMBERTO TV 5.079 89,5% 32,3
2 SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA TV 6.212 91,5% 33,2
3 FONTANELLE TV 5.755 88,6% 34,2
4 TREVIGNANO TV 10.766 89,0% 34,9
5 LORIA TV 9.354 87,4% 35,7
6 MARENO DI PIAVE TV 9.606 88,5% 36,4
7 MASER TV 5.088 89,9% 36,8
8 MANSUÈ TV 5.027 87,7% 37,4
9 PONTE NELLE ALPI BL 9.438 88,2% 37,6
10 SALGAREDA TV 6.674 90,8% 38,0
11 ISTRANA TV 9.205 89,0% 38,1
12 POVEGLIANO TV 5.211 88,8% 38,1
13 RESANA TV 9.490 87,7% 38,1
14 BREDA DI PIAVE TV 7.915 89,9% 38,3
15 CARBONERA TV 11.206 89,7% 38,9
16 RIESE PIO X TV 11.012 87,5% 39,1
17 SANTA LUCIA DI PIAVE TV 10.115 86,9% 39,4
18 SAN ZENONE DEGLI EZZELINI TV 7.502 87,6% 39,4
19 GODEGA DI SANT'URBANO TV 6.037 86,5% 39,6
20 GIAVERA DEL MONTELLO TV 5.138 88,8% 39,9
21 CAERANO DI SAN MARCO TV 8.053 89,5% 40,0
22 CODOGNÈ TV 5.316 87,0% 40,2
23 PIEVE DI SOLIGO TV 12.060 88,3% 40,2
24 BORSO DEL GRAPPA TV 6.081 88,6% 40,7
25 ZERO BRANCO TV 11.287 87,7% 41,1
26 ALTIVOLE TV 6.931 86,8% 41,4
27 MASERADA SUL PIAVE TV 9.361 88,7% 41,6
28 ASOLO TV 9.068 87,7% 42,0
29 SAN FIOR TV 6.962 87,6% 42,7
30 CASTELLO DI GODEGO TV 7.123 86,6% 42,9
31 GAIARINE TV 6.092 88,9% 43,3
32 NERVESA DELLA BATTAGLIA TV 7.223 87,7% 44,3
33 VAZZOLA TV 6.969 87,3% 44,6
34 SAN PIETRO DI FELETTO TV 5.251 87,3% 44,8
35 FONTE TV 5.894 87,2% 44,8
36 SEDICO BL 10.063 87,5% 44,9
37 PONZANO VENETO TV 12.802 88,0% 44,9
38 SAN BIAGIO DI CALLALTA TV 12.964 87,8% 45,9
39 QUINTO DI TREVISO TV 10.023 87,8% 47,3
40 VIGASIO VR 10.152 87,0% 48,5
41 CORDIGNANO TV 7.020 87,2% 48,5
42 VOLPAGO DEL MONTELLO TV 10.170 86,9% 48,7
43 RONCADE TV 14.471 88,2% 48,9
44 SANTA GIUSTINA BL 6.942 84,1% 49,2
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
Classifiche regionali104 105Premio Cento di questi consorzi
VENETO | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI
classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
1 VEDELAGO TV 16.865 86,0% 40,3
2 PAESE TV 21.933 87,3% 43,2
3 PREGANZIOL TV 17.206 87,9% 43,9
4 FELTRE BL 21.415 86,1% 51,7
5 VITTORIO VENETO TV 28.475 85,0% 53,5
6 MONTEBELLUNA TV 31.415 86,5% 54,2
7 ODERZO TV 20.535 86,8% 57,5
8 CONEGLIANO TV 35.315 83,7% 58,7
9 VILLORBA TV 18.328 85,6% 62,1
10 CASTELFRANCO VENETO TV 33.610 85,4% 65,9
11 MIRA VE 38.983 80,7% 68,7
12 SONA VR 17.816 81,7% 70,4
13 SOMMACAMPAGNA VR 15.400 83,9% 71,0
POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
45 SANT'AMBROGIO DI VALPOLICELLA VR 11.812 86,8% 49,5
46 PONTE DI PIAVE TV 8.430 87,5% 49,8
47 SPRESIANO TV 12.319 87,4% 49,9
48 CEGGIA VE 6.145 86,3% 50,8
49 LIMANA BL 5.620 86,7% 51,5
50 ISOLA VICENTINA VI 10.472 81,1% 52,7
51 SAN VENDEMIANO TV 10.024 87,0% 52,9
52 CROCETTA DEL MONTELLO TV 6.093 85,5% 53,0
53 CORNUDA TV 6.298 87,3% 54,1
54 CASIER TV 11.318 87,1% 54,2
55 FARRA DI SOLIGO TV 8.881 85,5% 54,8
56 SARCEDO VI 5.404 85,2% 55,1
57 CASALE SUL SILE TV 13.054 85,7% 55,1
58 SUSEGANA TV 11.858 86,9% 56,8
59 CASALEONE VR 5.766 84,2% 59,6
60 VILLAVERLA VI 6.315 81,6% 60,8
61 ISOLA DELLA SCALA VR 11.572 85,2% 62,4
62 MARANO VICENTINO VI 9.832 79,9% 63,8
63 SAN GIOVANNI ILARIONE VR 5.115 78,0% 64,8
64 VALDOBBIADENE TV 10.518 82,9% 65,7
65 CALDOGNO VI 11.556 80,7% 68,6
66 MOTTA DI LIVENZA TV 10.765 81,8% 68,7
67 COSTABISSARA VI 7.755 81,8% 68,9
68 VIGODARZERE PD 13.382 77,9% 69,0
69 PEDEROBBA TV 7.403 84,8% 69,4
70 GAZZO VERONESE VR 5.359 83,7% 70,1
71 LOREGGIA PD 7.773 77,1% 71,7
72 CAMPAGNA LUPIA VE 7.285 81,4% 71,9
73 CAMPOLONGO MAGGIORE VE 10.541 78,7% 72,0
74 NOGARA VR 8.493 82,8% 73,6
75 SANTA GIUSTINA IN COLLE PD 7.212 73,3% 75,0
76 OPPEANO VR 10.020 81,8% 75,0
Consiglio
di Bacino
Sinistra Piave
Consiglio di Bacino Sinistra Piave
Il Consiglio di Bacino Sinistra Piave, con la sottoscrizione della “Convenzione per la costituzione e il
funzionamento del Consiglio di Bacino Sinistra Piave afferente il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani
nel bacino territoriale Sinistra Piave”, da parte dei rappresentanti di tutti i 44 Comuni costituenti il bacino è ente
associativo ai sensi della L.R. 52/2013, costituito “con lo scopo di organizzare e affidare il servizio di gestione
integrato dei rifiuti urbani, nonché di svolgere le funzioni di programmazione e di controllo della gestione del
servizio medesimo” (art. 3, comma 1 della Convenzione).
Il territorio, sul quale effettua il servizio integrato dei rifiuti il gestore SAV.NO s.r.l., ha una popolazione di
oltre 305.000 abitanti con circa 144.000 utenti. In tutti i comuni serviti è diffusa la pratica del compostaggio
domestico ed è in vigore un sistema di tariffazione puntuale.
CENTO DI QUESTI CONSORZI
1 CONSIGLIO DI BACINO SINISTRA
PIAVE
TV Veneto 304.425 47,7 1,0 86,1%
2 CONSORZIO DI BACINO PRIULA TV Veneto 555.580 51,7 1,1 86,8%
3 AIMAG S.P.A. MO Emilia Romagna 169.038 61,1 1,3 86,2%
4 AMBIENTE SERVIZI S.P.A. PN Friuli Venezia Giulia 173.714 71,7 1,1 82,3%
5 A&T 2000 S.P.A. UD Friuli Venezia Giulia 199.576 78,8 1,1 79,1%
6 MANTOVA AMBIENTE SRL MN Lombardia 321.849 82,0 1,5 83,5%
7 GEOVEST S.R.L. BO Emilia Romagna 240554 85,8 0,9 71,9%
8 CONSORZIO CHIERESE PER I
SERVIZI
TO Piemonte 124.635 93,4 1,1 76,5%
9 CONSORZIO DEI COMUNI DEI
NAVIGLI
MI Lombardia 119.422 93,5 1,2 78,4%
10 LINEA GESTIONI SRL CR Lombardia 526.483 99,3 1,2 76,3%
11 CEM AMBIENTE SPA MI/MB Lombardia 574.032 99,7 1,2 77,2%
12 COINGER S.P.A. VA Lombardia 104.849 101,8 1,2 76,7%
13 CONSORZIO DI BACINO BASSO
NOVARESE
NO Piemonte 222.869 120,1 1,3 72,6%
14 CONSORZIO GESTIONE RIFIUTI
MEDIO NOVARESE
NO Piemonte 126.149 120,3 1,5 76,9%
15 CONSORZIO DI BACINO VERONA
DUE DEL QUADRILATERO
VR Veneto 357.818 136,5 1,5 74,4%
16 COSMARI MC Marche 329.112 142,4 1,4 70,5%
17 CALABRA MACERI E SERVIZI S.P.A. CS Calabria 137.240 153,1 1,3 68,6%
18 CONSORZIO SERVIZI ECOLOGIA
AMBIENTE
CN Piemonte 159.827 169,0 1,6 69,3%
19 CONSORZIO RSU ROVIGO RO Veneto 236.141 169,4 1,4 65,8%
20 ISONTINA AMBIENTE SRL GO Friuli Venezia Giulia 150.826 179,0 1,4 65,0%
21 VERITAS SPA VE Veneto 786.778 185,1 1,5 67,1%
22 CLARA S.P.A. FE Emilia Romagna 193.040 199,2 1,7 67,6%
POSIZ. CONSORZIO Prov. Regione Abitanti
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
Procapite rifiuti
urbani (Kg/g/ab)
% RD
Consorzi sopra i 100mila abitanti
Premio Cento di questi consorzi
Premio Cento di questi consorzi106
Consorzi sotto i 100mila abitanti
Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai
La Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai nasce nel 2008 in sostituzione della Comunità Montana 12
Barbagia-Mandrolisai che operava nel territorio dai primi anni Ottanta. Creata in seguito alla riforma voluta
dalla Regione Sardegna nel 2005, si estende per 600 km2 e al suo interno sono compresi i territori di 11 piccoli
Comuni (Aritzo, Atzara, Austis, Belvì, Desulo, Gadoni, Meana Sardo, Ortueri, Sorgono, Teti e Tonara) per poco
più di 14mila abitanti.
La Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai si occupa della gestione della raccolta dei rifiuti dei Comuni
dal2004.Laraccoltavienesvoltaconilsistemaportaaportaedagliultimimesidel2018laraccoltadellafrazione
secca si è ridotta da due ad una volta a settimana. Tra le altre attività svolte ci sono l’assistenza domiciliare ad
anziani, un sistema bibliotecario, la protezione civile e lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP).
Comunità
Montana
Gennargentu
Mandrolisai
1 COMUNITA' MONTANA
GENNARGENTU MANDROLISAI
NU Sardegna 14.351 36,5 0,7 85,6%
2 AMNU SPA TN Trentino Alto Adige 61.349 37,1 1,1 87,6%
3 ASIA - AZIENDA SPECIALE PER
L'IGIENE AMBIENTALE
TN Trentino Alto Adige 83.778 46,4 1,0 86,8%
4 UNIONE DEI COMUNI LOMBARDI
SAN GIORGIO E BIGARELLO
MN Lombardia 11.873 59,8 1,5 87,3%
5 UNIONE MONTANA FELTRINA BL Veneto 25.978 61,7 1,0 82,9%
6 FIEMME SERVIZI SPA TN Trentino Alto Adige 28.598 62,5 1,2 82,0%
7 ESA-COM S.P.A VR Veneto 85.078 63,6 1,1 84,4%
8 UNIONE DEI COMUNI DEL
SINELLO
CH Abruzzo 5.483 63,9 0,7 72,4%
9 COMUNITA' MONTANA DELLA
VAL DI NON
TN Trentino Alto Adige 51.814 69,6 0,9 79,4%
10 UNIONE MONTANA AGORDINA BL Veneto 18.878 71,6 1,4 85,7%
11 CONSAC SRL CH Abruzzo 37.282 81,8 0,9 73,4%
12 UNIONE TERRITORIALE
INTERCOMUNALE DELLA CARNIA
UD Friuli Venezia Giulia 36.245 97,5 1,2 76,9%
13 UNIONE COMUNI OLTREADDA
LODIGIANO
LO Lombardia 5.889 125,0 1,2 71,0%
14 CASALASCA SERVIZI S.P.A. CR Lombardia 78.961 142,6 1,5 73,1%
15 ERSU S.P.A. LU Toscana 79.783 224,6 1,9 66,1%
16 ASVO S.P.A. VE Veneto 94.663 230,6 1,9 65,5%
POSIZ. CONSORZIO Prov. Regione Abitanti
Procapite secco
residuo (Kg/a/ab)
Procapite rifiuti
urbani (Kg/g/ab)
% RD
Dossier Comuni Ricicloni 2019

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Dossier Comuni Ricicloni 2019

  • 1. 1Premio Cento di questi consorzi La newsletter di ECOSPORTELLO Poste Italiane S.p.a. - spedizione in Abbonamento Postale - AUT. N° 140001 del 05/03/2014 Stampe in Regime Libero (AN) SEMESTRALE DI LEGAMBIENTE ANNO 29 NUMERO 1 6 EURO
  • 2. Classifiche regionali2 Con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Si ringraziano per l’indispensabile collaborazione: Conai Comieco CoReVe CoRePla CiAl Ricrea Rilegno CIC CDC RAEE Assobioplastiche IPPR Fise Assoambiente Partner: Fater, Eurosintex La rivista Rifiuti Oggi Il sito di Comuni Ricicloni è www.ricicloni.it Raccolta, elaborazione dati e coordinamento: Laura Brambilla e Daniele Faverzani Coordinamento scientifico: Giorgio Zampetti Testi a cura di: Emilio Bianco Ideazione copertina e dossier: Alessandro Brigandì Comuni Ricicloni c/o Ufficio Nazionale di Legambiente via Vida, 7 - 20127 Milano Tel. 02 97699301 • Fax 02 97699303 www.ricicloni.it [email protected] DIRETTORE: Lucia Venturi ([email protected]) DIRETTORE RESPONSABILE: Antonio Ferro REDAZIONE: Daniele Faverzani, Emilio Bianco e Marco Mancini EDITORE: Editoriale La Nuova Ecologia soc. coop. CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE: Nunzio Cirino Groccia (presidente), Luca Biamonte, Fabio Dessì, Giampaolo Ridolfi, Francesco Loiacono MARKETING E PUBBLICITÀ: Giampaolo Ridolfi ([email protected]), Sergio Fontana e Luca Biamonte COMUNICAZIONE, UFFICIO STAMPA, EVENTI: Luca Biamonte AMMINISTRAZIONE: Manuela Magliozzi ABBONAMENTI: Sergio Fontana ([email protected]) FORMAZIONE: Beatrice Monaco ([email protected]) SEDE LEGALE: Via Salaria 403 00199 Roma REDAZIONE: Tel. 0686203691 - Fax 0686218474 - [email protected] AMMINISTRAZIONE, PUBBLICITÀ, COMUNICAZIONE, FORMAZIONE, ABBONAMENTI: Tel. 063213054 - Fax 0686218474 SPEDIZIONE: Poste Italiane S.p.a. - spedizione in Abbonamento Postale - AUT. N° 140001 del 05/03/2014 Stampe in Regime Libero (AN) STAMPA: Tecnostampa srl - Loreto (AN) SERVIZIO ABBONAMENTI: 2 numeri euro 10 da versare sul c.c.p. 17036013 intestato a: Editoriale La Nuova Ecologia, specificando nella causale “Abbonamento a Rifiuti Oggi” Testata registrata al Tribunale di Roma al n. 196 in data 17/04/1989 STAMPATO SU CARTA CERTIFICATA FSC CELLOPHANATURA IN MATER-BI NOVAMONT RIFIUTI OGGI AZZERA LE SUE EMISSIONI Garanzia di Riservatezza. Garanzia di riservatezza. Ai sensi degli artt. 15 a 22 e dell’art. 34 del Regolamento (UE) 2016/679 gli interessati possono in ogni momen- to esercitare i loro diritti rivolgendosi direttamente al Titolare del trattamento: Editoriale La Nuova Ecologia, Via Salaria 403, 00199 Roma - Tel 06.86203691 Fax 0686218474 [email protected] Roma 26-27 giugno 2019 Nazionale Spazio Eventi • Via Palermo 10 RIFIUTI ZERO IMPIANTI MILLE Con il patrocinio INFORMAZIONI E ADESIONI [email protected] www.eco-forum.it #EcoForumRifiuti @EcoForumRifiuti EcoForum Rifiuti @EcoForumRifiuti
  • 3. 5Premessa Premessa di Giorgio Zampetti, Direttore Generale Legambiente Indice Premessa CONAI COMIECO COREVE COREPLA CIAL RICREA RILEGNO CIC CENTRO DI COORDINAMENTO RAEE ASSOBIOPLASTICHE IPPR FISE-ASSOAMBIENTE EUROSINTEX FATER Storie di ordinaria buona gestione Interviste Vincitori assoluti per regione e categoria Classifiche regionali Premio “Cento di questi consorzi” 3 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 41 62 75 77 103 Per compiere la rivoluzione circolare in Europa e soprattutto in Italia, dobbiamo essere consapevoli e reattivi riguardo i ritardi e gli ostacoli che ancora ci sono, e al tempo stesso occorre raccogliere e mettere in rete le eccellenze da valorizzare e diffondere sempre di più nel nostro Paese, obiettivo da sempre al centro del dossier Comuni Ricicloni di Legambiente. Secondo gli ultimi dati dell’Ispra (Rapporto rifiuti urbani 2018) in Italia la produzione dei rifiuti rimane ancora alta, con 487 kg/ab/anno e la raccolta differenziata intercetta, mediamente a livello nazionale, oltre la metà dei rifiuti prodotti con il 55,5% raggiunto nel 2017, registrando però un divario importante tra Nord (66%), Sud (42%) e Centro Italia (52%). Ai primi posti troviamo il Veneto (74%), il Trentino Alto Adige (72%), la Lombardia (70%) e il Friuli Venezia Giulia (65,5%). Rovesciando la classifica troviamo invece la Sicilia (22%), il Molise (31%) e la Calabria e la Puglia (40%). Laraccoltadifferenziatanonècheilprimopassopropedeutico,manonsufficiente,persuperareivecchisistemidismaltimento.Perquesto Legambiente a partire dal 2016 attraverso il concorso Comuni Ricicloni premia solo i Comuni Rifiuti Free, ovvero quelli dove la raccolta differenziata funziona correttamente, ma soprattutto dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 chili di secco residuo all’anno, ovvero di rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento. Sono 547 i Comuni Rifiuti Free nel 2019 (erano 505 lo scorso anno), in aumento quindi rispetto all’anno precedente. A condizionare questo incremento sono le regioni del nord, dove si passa dai 386 Comuni del 2018 ai 421 del 2019 (con un incremento del 9%), aumentano anche al sud (76 nel 2018 che diventano 84 nel 2019) e rimangono praticamente fermi al centro (erano 43 nel 2018 e sono 42 nel 2019). La situazione è abbastanza stabile e senza variazioni significative soprattutto nelle regioni del centro-sud Italia. Andando nel dettaglio gli incrementi principali si registrano in 4 Regioni del nord: ne aggiungono 25 il già virtuoso Trentino Alto Adige, 11 l’Emilia Romagna e 10 il Piemonte e il Veneto. Dall’altra parte si registra il dato della Lombardia che perde 16 Comuni Rifiuti Free. Tra i capoluoghi di provincia sono solo 3 quelli che rientrano nei parametri: Treviso, Pordenone e Belluno. Tra i Comuni non capoluogo più grandi ci sono Carpi (71mila abitanti) ed Empoli (53mila abitanti). E’ importante però segnalare come anche in Sicilia, fanalino di coda per la raccolta differenziata, ci siano esempi positivi e non solo nei piccoli centri. E’ il caso di Ragusa e Agrigento che hanno raggiunto il 70% di raccolta differenziata, in linea con le città più virtuose a livello nazionale. Sui 547 Comuni Rifiuti Free, ben 294 appartengono all’area del nord-est del Paese, in cui, non a caso, la raccolta e la gestione dei rifiuti sono basate, quasi totalmente, su sistemi consortili con una raccolta organizzata prevalentemente con il sistema porta a porta e dove è maggiormente diffuso il sistema di tariffazione puntuale. Andando a vedere il dato accorpato per consorzi, ai primi posti ci sono quelli al di sotto dei 100mila abitanti, con una novità rispetto agli anni scorsi. Infatti il primo a classificarsi viene dalla Sardegna ed è la Comunità montana Gennargentu Mandrolisai (11 Comuni per un totale di 14.351 abitanti) che precede i due consorzi trentini Amnu Spa e Asia (Azienda Speciale per l’Igiene Ambientale). Per quanto riguarda i consorzi più grandi, quelli sopra i 100mila abitanti, sul podio troviamo al primo posto il Consiglio di Bacino Sinistra Piave (TV), al secondo il Consorzio di Bacino Priula (TV) e al terzo il consorzio dell’Emilia Romagna Aimag Spa (MO), che per la prima volta sale sul podio. Rimanendo sempre sul territorio regionale vale la pena sottolineare l’importante risultato di Alea, azienda in house providing che riunisce 13 Comuni del forlivese per 183mila abitanti. L’attività dell’azienda inizia a gennaio 2017 e in poco più di un anno ha raggiunto l’80% di raccolta differenziata, ridotto del 35% il rifiuto prodotto e soprattutto 50mila tonnellate di secco in meno destinate all’inceneritore.
  • 4. Comuni Ricicloni 20196 30 ANNI PER L’AMBIENTE Oggi Contarina si può raccontare attraverso i numeri: 30 anni di attività, 555mila cittadini serviti in un territorio di oltre 1.300 chilometri quadrati, 49 amministrazioni comunali associate, 747 risorse e oltre 21 milioni di investimenti nell’ultimo anno. Numeri che non rappresentano delle mere cifre, ma parlano dell’azienda e raccontano della costruzione di un sistema fatto di valori e progetti condivisi, sviluppato al fianco di Amministratori e Cittadini con il costante obiettivo di attuare concrete politiche di sostenibilità. Un sistema che genera un impatto positivo sul territorio e dimostra l’importanza di investire in modelli di gestione dei rifiuti sempre più innovativi. Un’identità che, oggi, rappresenta il veicolo per guardare alle trasformazioni del futuro. Gestione efficace e ben organizzata, raccolta porta a porta, politiche di prevenzione, tariffazione adeguata per disincentivare la produzione dei rifiuti e aumentare la qualità dei diversi materiali raccolti sono gli ingredienti fondamentali. Ma perché gli sforzi, l’impegno e gli importanti risultati dei Comuni Rifiuti Free siano ripagati, occorre lavorare altrettanto alacremente sulla chiusura del ciclo, sul riciclo e sull’utilizzo della materia prima seconda che ne deriva. Serve quindi una normativa a supporto della rivoluzione circolare. Priorità assoluta è la definizione dei criteri end of waste per rimettere in circolo la materia prima seconda, e l’attuazione delle norme già esistenti, attuando ad esempio quanto previsto dalla normativa sul GPP (Green Public Procurement), i cui obblighi sono spesso disattesi, come dimostrano i dati dell’Osservatorio Appalti Verdi di Legambiente. Nord 386 76% Centro 43 9% Sud 76 15% Totale 505 COMUNI Rifiuti Free 2018 REGIONE POPOLAZIONE TOTALE COMUNI COMUNI Rifiuti Free % COMUNI Rifiuti Free SUL TOTALE ABITANTI COINVOLTI % ABITANTI COINVOLTI SUL TOTALE ABRUZZO 1.315.196 305 15 5% 44.338 3% BASILICATA 567.118 131 14 11% 28.942 5% CALABRIA 1.956.687 404 6 1% 18.251 1% CAMPANIA 5.826.860 550 23 4% 118.031 2% EMILIA-ROMAGNA 4.452.629 328 18 5% 244.182 5% FRIULI VENEZIA GIULIA 1.216.853 215 49 23% 261.746 22% LAZIO 5.896.693 378 10 3% 76.070 1% LIGURIA 1.556.981 234 2 1% 3.720 0% LOMBARDIA 10.036.258 1.507 85 6% 558.853 6% MARCHE 1.531.753 228 14 6% 64.589 4% MOLISE 308.493 136 9 7% 18.949 6% PIEMONTE 4.375.865 1.181 22 2% 56.734 1% PUGLIA 4.048.242 257 2 1% 24.180 1% SARDEGNA 1.648.176 377 14 4% 37.819 2% SICILIA 5.026.989 390 1 0% 3.412 0% TOSCANA 3.736.968 273 17 6% 276.110 7% TRENTINO-ALTO ADIGE 1.067.648 291 76 26% 220.239 21% UMBRIA 884.640 92 1 1% 2.013 0% VALLE D'AOSTA 126.202 74 0 0% - 0% VENETO 4.903.722 563 169 30% 1.309.712 27% TOTALE 60.483.973 7.914 547 7% 3.367.890 6% Nord 421 77% Centro 42 8% Sud 84 15% Totale 547 COMUNI Rifiuti Free 2019
  • 5. Comuni Ricicloni 20198 Servono però soprattutto gli impianti per il recupero di materia, a partire da quelli di digestione anaerobica e compostaggio per il trattamento della frazione organica, che rappresenta il 40% del quantitativo intercettato con la raccolta differenziata. Visto che nei prossimi anni la raccolta differenziata dell’umido aumenterà ancora, è evidente la carenza impiantistica, con una forte disparità tra nord, dove è concentrata la quasi totalità degli impianti, e il centro-sud dove sono praticamente assenti. Senzaconsiderarechequestareteconsentirebbelaproduzionedibiometano,dare-immettereinreteodestinare come carburante, e di compost di qualità. Per chiudere il ciclo serve quindi che ciascuno degli attori in gioco eserciti il suo ruolo secondo le proprie competenze, ma soprattutto che si crei una rete virtuosa che dalla produzione arrivi fino al recupero di materia e alla restituzione della materia prima seconda. In questo ciclo le Amministrazioni comunali, regionali e centrali hanno un ruolo importantissimo e le tante esperienze positive che inseriamo ogni anno nel nostro rapporto lo dimostrano, auspicando che possano fare sempre più da traino in un percorso ancora lungo ma ormai ben delineato. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, ECONOMICA E SOCIALE
  • 6. Comuni Ricicloni 201910 11Comuni Ricicloni 2019 Dati vincitori regionali Il premio di Legambiente, funzionamento, criteri di selezione e sistemi di calcolo Comuni Ricicloni è un concorso volontario cui concorrono le realtà che inviano i dati di produzione dei rifiuti nei tempi e nei modi stabiliti dagli organizzatori. I quantitativi delle diverse tipologie di rifiuti sono stati richiesti attraverso i codici EER previsti dal D.M. 26 maggio 2016 e per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata si è adottata la formula prevista dal medesimo decreto. Sono così entrati a far parte della raccolta differenziata anche i quantitativi di rifiuti inerti conferiti alla piattaforme ecologiche comunali (ma fino ad un massimo di 15 Kg/ab/anno). Sul versante della frazione organica, la giuria ha deciso di computare anche i quantitativi sottratti dall’attività di compostaggio domestico (fino ad un massimo di 80 Kg/ab/anno). Per i Comuni turistici è stato previsto un correttore che, in assenza dei dati relativi agli abitanti equivalenti, cerca di tenere in considerazione gli aumenti del numero di utenti nei mesi dell’anno (comunicati dai Comuni/ consorzi) in cui la popolazione aumenta di almeno il 30%. Per tutti gli altri comuni ha fatto fede il dato degli abitanti raccolto da ISTAT. Le categorie demografiche di suddivisione dei Comuni, sono: Comuni sotto i 5mila abitanti, tra i 5mila e i 15mila, oltre 15mila e capoluoghi di provincia. ABRUZZO TOLLO (CH) PRATOLA PELIGNA (AQ) BASILICATA TRAMUTOLA (PZ) MURO LUCANO (PZ) CALABRIA SAN BENEDETTO ULLANO (CS) TERRANOVA DA SIBARI (CS) CAMPANIA VISCIANO (NA) GUARDIA SANFRAMONDI (BN) VICO EQUENSE (NA) EMILIA ROMAGNA CAMPOSANTO (MO) SAN PROSPERO (MO) SOLIERA (MO) FRIULI VENEZIA GIULIA LESTIZZA (UD) SESTO AL REGHENA (PN) PORCIA (PN) PORDENONE LAZIO COLLE SAN MAGNO (FR) AQUINO (FR) FONTE NUOVA (RM) LIGURIA ORTOVERO (SV) SANTA MARGHERITA LIGURE (GE) LOMBARDIA MALGESSO (VA) VILLA DI SERIO (BG) PORTO MANTOVANO (MN) MARCHE TORRE SAN PATRIZIO (FM) FERMIGNANO (PU) CASTELFIDARDO (AN) MOLISE FERRAZZANO (CB) PIEMONTE VIGNONE (VB) PINO TORINESE (TO) PUGLIA BITRITTO (BA) SARDEGNA GALTELLÌ (NU) SENNORI (SS) SICILIA SAN MICHELE DI GANZARIA (CT) TOSCANA LONDA (FI) LAMPORECCHIO (PT) MONSUMMANO TERME (PT) TRENTINO ALTO ADIGE ALTAVALLE (TN) ALTOPIANO DELLA VIGOLANA (TN) PERGINE VALSUGANA (TN) UMBRIA CALVI DELL’UMBRIA (TR) VALLE D'AOSTA VENETO ORMELLE (TV) COLLE UMBERTO (TV) VEDELAGO (TV) TREVISO REGIONE COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI COMUNI SOPRA I 15.000 ABITANTI CAPOLUOGHI Alea Ambiente SpA è la società pubblica di 13 comuni della Provincia di Forlì-Cesena che si occupa della gestione dei rifiuti Porta a Porta con Tariffa Puntuale. L’azienda nasce con l’obiettivo di liberare valore per promuove il Bene Pubblico, tutelare il Territorio e gestire le risorse in maniera sostenibile. www.alea-ambiente.it DIFFERENZIA LE TUE SCELTE per liberare valore per il territorio per la persona per la comunità
  • 7. Consorzi12 13Consorzi avviate a giugno del 2016 si sono concluse nel mese di dicembre del 2017, l’ultima zona implementata con il nuovo servizio di Raccolta Differenziata è partita il 20 dicembre del 2017 (centro storico e Bucaletto). Prima della partenza del nuovo servizio di raccolta il Comune si attestava con una media percentuale di Raccolta Differenziata del 22% e, al 31 dicembre 2017 è stato raggiunto circa il 50%, con punte mensili intorno al 65%. Dal mese di gennaio del 2018 sul territorio comunale coesistono tre sistemi di raccolta: porta a porta (area industriale e parte del centro urbano), di prossimità (area delle contrade) con cassonetti a bocca tarata e conferimento assistito (centro storico e area Bucaletto). A partire dal mese di gennaio fino al mese di dicembre del 2018 la percentuale si è attestata intorno al 63% di RD con punte max del 67%. Il primo dato ufficiale del mese di gennaio del 2019 vede il Comune di Potenza con una percentuale superiore al 65% di raccolta differenziata: 66,04%. Le attività di coordinamento allo start-up del CONAI sono proseguite fino al mese di gennaio del 2018. Mentre le attività di follow up (controllo, monitoraggio e consolidamento dei risultati) sono state avviate nel mese di febbraio del 2018 e si sono concluse nel mese di luglio del 2018. Il Comune ha individuato gli operatori dell’ufficio follow up per continuare le attività di assistenza al nuovo servizio implementato fino al mese di giugno del 2019. Sempre nel mese di febbraio del 2018 il Comune ha approvato il nuovo regolamento della TARI passando di fatto alla TARIC. La partenza del nuovo sistema di tariffazione era prevista per il 1 novembre del 2018 con una prima fase di sperimentazione, su circa 3.000 utenze a cui dovevano essere assegnati i sacchi dotati di microchip. Successivamente il nuovo sistema doveva essere implementato entro la primavera del 2019 sul resto della città. Ad oggi, il progetto ancora non è partito. Il Comune ha proceduto anche all’attivazione di una trentina di telecamere nell’area extraurbana, dove sono presenti 70 postazioni di conferimento. • Comune di Benevento (60.000 abitanti) PREMIO STARTUP e passaggio a Tariffa puntuale Benevento è un Comune virtuoso che stabilmente ha una percentuale di Raccolta Differenziata che si attesta sul 63%. È un Comune capoluogo di 60.000 abitanti con un’azienda totalmente partecipata, l’ASIA Benevento. In questa fase di gestione, il nuovo management, ha la necessità di rilanciare il servizio introducendo dei nuovi sistemi che possano incentivare ulteriormente i cittadini e le utenze non domestiche. La nuova pianificazione che tra l’altro, sarà oggetto di revisione del contratto con il socio unico, dovrà prevedere anche sistemi innovativi dal punto di vista gestionale e di monitoraggio dei flussi in funzione degli obiettivi di riciclo e non di RD fine a se stessa, compresa la premialità degli utenti. Le attività sono state concluse nel mese di dicembre del 2018 e l’aggiornamento del piano è stato approvato dagli organi di competenza dell’ASIA Benevento. Piano che l’Azienda ASIA ha fatto proprio e che attuerà con gli opportuni investimenti insieme alle azioni di comunicazione e di sensibilizzazione. Nel corso del 2018 l’ASIA Benevento ha fatto richiesta di supporto per la realizzazione di un nuovo piano di comunicazione, nel mese di maggio con approvazione del Cda del CONAI del 25.07.2018; richiesta di supporto per uno studio di fattibilità della TARIC che è stato approvato dal CDA del CONAI del 21.11.2018. La finizione di uno specifico studio di fattibilità metterà in condizione l’amministrazione comunale e quindi il gestore del pubblico servizio di determinare un puntuale riconoscimento dei cittadini virtuosi. Le attività di comunicazione e dello studio di fattibilità della Taric sono state avviate nel mese di dicembre del 2018. Prevista la loro conclusione nel primo semestre del 2019. PREMIO CONAI “Comuni Ricicloni 2019” • Comune di Potenza (68.000 abitanti) Best Practice 2018 La collaborazione con l’amministrazione comunale e l’azienda gestore del servizio, dopo aver seguito la redazione del piano industriale e di comunicazione, si è concentrata sia nella fase di “Start-up” del nuovo servizio di raccolta che nelle attività di informazione e sensibilizzazione delle utenze territoriali. L’amministrazione, insieme al proprio gestore ACTA Spa, ha nel corso dei primi mesi del 2016 proceduto all’acquisto dei mezzi e delle attrezzature oggetto di finanziamento regionale di cui all’Accordo CONAI – Regione e Ministero dell’Ambiente. Dalla firma del protocollo, avvenuto il 5 Febbraio del 2016, sono state avviate le attività di start-up nel mese di Giugno 2016. Il territorio è stato diviso in 4 aree: contrade (area extraurbana), area industriale, centro abitato e centro storico. Le attività di consegna kit Utenze Domestiche e Utenze non Domestiche, CONAI DIFFERENZIARE BENE PER RICICLARE MEGLIO CONAI è il Consorzio Nazionale Imballaggi che in poco più di 20 anni, insieme ai Consorzi di filiera, ha sostenuto e dato impulso al riciclo e alla valorizzazione dei materiali di imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata: acciaio, alluminio, carta e cartone, legno, plastica e vetro. Grazie all’attività del sistema consortile, oggi 4 imballaggi su5vengonorecuperatienegliultimi20annièstataevitata la costruzione di 130 discariche di medie dimensioni e sono state risparmiate emissioni per 40 milioni di tonnellate di CO2. Lo sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio a livello nazionale è regolato dall’Accordo Quadro ANCI-CONAI. Grazie alle convenzioni attivate dai Comuni nell’ambito dell’Accordo nel 2018 sono stati ritirati, per essere avviati a riciclo, 4,3 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata urbana. E’ fondamentale continuare a promuovere tra i cittadini la corretta separazione domestica dei rifiuti, soprattutto in termini di “qualità”. Migliore è la qualità della raccolta differenziata, infatti, maggiori saranno i successivi risultati di riciclo. CONAI vuole incoraggiare i miglioramenti di questo tipo attraverso il concorso “Comuni Ricicloni”, con riconoscimenti che premiano le realtà che maggiormente si sono distinte nella raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio grazie anche alla collaborazione di CONAI. CONAI Via Pompeo Litta, 5 20122 Milano Tel. 02 540 441 Fax 02 541 226 48 www.conai.org Chi siamo
  • 8. Consorzi14 15Consorzi COMIECO Via Pompeo Litta, 5 20122 Milano Tel. 02 55024.1 Fax 02 54050.240 [email protected] www.comieco.org scuola.comieco.org COMIECO Comieco nasce nel 1985 grazie all’iniziativa di alcune imprese della filiera della carta, l’acronimo sta per “Comitato per l’Imballo Ecologico”. L’idea è organizzare e incentivare la raccolta differenziata di carta e cartone e risolvere due problemi: assicurare un flusso costante di carta e cartone riciclabili alle cartiere e sottrarlo alla discarica. Nel corso degli anni 80, infatti, la raccolta di carta e cartone avveniva in modo disomogeneo, non coordinato ed era legata alla contingenza del momento. In periodi di prezzi bassi, per le industrie era più conveniente importare macero dall’estero piuttosto che raccogliere, selezionare e lavorare quello locale. Nel 1998, a seguito del Decreto Ronchi e la costituzione di Conai e Consorzi di Filiera per la gestione dei rifiuti d’imballaggio, Comieco diventa Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica con lo scopo di raggiungere gli obiettivi di riciclo e recupero fissati dalla normativa europea. Una risposta concreta del Sistema Paese - e delle circa 3300 aziende consorziate (produttori e importatori di materia prima per imballaggio, produttori e importatori di imballaggi cellulosici, recuperatori) – per dare vita a quella che oggi chiamiamo Economia Circolare, dove carta e cartone non sono rifiuti ma materia preziosa per l’industria cartaria. Comieco riveste oggi un ruolo polifunzionale nel sistema di recupero e riciclo dei materiali a base cellulosica: dalla prevenzione, mediante incentivazione di studi che abbiano come obiettivo la realizzazione di imballaggi sostenibili(riduzioneinpeso,progettazioneintelligenteeseparazionefacilitata)all’incentivazionedellaraccolta differenziata mediante campagne di comunicazione e sensibilizzazione, sia nazionali sia locali. Nell’ambito del Sistema CONAI, Comieco eroga corrispettivi (derivanti dall’incasso del contributo ambientale) ai Comuni convenzionati, a titolo di sostegno per i maggiori oneri della raccolta differenziata di carta e cartone. Grazie a questa organizzazione, al lavoro dei Comuni e all’impegno dei cittadini, per l’Italia è stato possibile raggiungere con anticipo gli obiettivi fissati e i tassi attuali di recupero e riciclo pongono il Consorzio già in linea con quelli previsti al 2030. Dal 1998 ad oggi, la percentuale di riciclo degli imballaggi cellulosici in Italia è passata dal 37% a oltre l’80%. Nel nostro Paese oggi si riciclano 10 tonnellate di macero ogni minuto. All’interno di questo sistema, Comieco garantisce l’avvio a riciclo anche dei cartoni per bevande che appartengono a quella famiglia di imballaggi costituti prevalentemente di carta ed accoppiati con film di plastica e alluminio così da poter essere utilizzati per il contenimento di liquidi (come latte, succhi di frutta, vino) e altri generi alimentari (sughi, passate, legumi, etc.). Da anni l’industria cartaria ha avviato processi per valorizzarne il riciclo: la presenza di una fibra lunga garantisce un’ottima resa, spesso capace di sopperire alla cellulosa stessa garantendo la produzione di carta tissue e carte da imballaggio. Allo stesso tempo anche l’industria dei polimeri si è attivata per avviare a riciclo l’accoppiato plastica/alluminio che viene utilizzato, ad esempio, per la produzione di arredo urbano, dispenser e altri oggetti per la casa. Annualmente,ogniitalianoavviaariciclooltre54kgdicartaecartone;unamediachecomprendeperformance eccellenti e altre sotto le aspettative. Se ai “primi” non si possono chiedere ulteriori sforzi, ci sono ampi margini per ottenere di più da chi è partito in ritardo o è rimasto indietro. È questo l’obiettivo di Comieco: migliorare le capacità di raccolta di carta e cartone, e trovare un puntuale riscontro nei benefici per l’ambiente. Portare tutte le realtà territoriali alla massima misura raggiungibile. È la sfida di Comieco per il presente e per il futuro. PREMIO COMIECO “Comuni Ricicloni 2019” 2019 – Comune Riciclone per la raccolta differenziata di carta e cartone • Comune di Giardinello (PA) Bacino 2.333 abitanti Il comune di Giardinello (PA) ha beneficiato di un contributo economico nell’ambito del bando attrezzature ANCI-COMIECO nell’anno 2016 grazie al quale ha attuato interventi sul servizio di raccolta differenziata della carta e cartone che hanno consentito, nel corso del 2018, una volta a regime, di raggiungere e superare gli obiettivi previsti. I risultati complessivi ottenuti lo portano a collocarsi nella top ten dei Comuni siciliani con una RD complessiva oltre l’80%. 2019 – Premi Comuni Ricicloni per la raccolta differenziata dei cartoni per bevande Il Consorzio Comieco sta lavorando attivamente da diversi anni per promuovere la raccolta e l’avvio a riciclo dei cartoni per bevande: l’obiettivo finale è veicolare la raccolta dei cartoni per bevande effettuata dai cittadini verso impianti di selezione, così da garantire un flusso di materiale omogeneo per le cartiere favorendone il riciclo dedicato. A seconda della rete impiantistica presente sul territorio, i cartoni per bevande possono essere conferiti nella raccolta del multimateriale leggero, nella carta oppure presso le isole ecologiche. È consigliabile sempre informarsi presso il proprio gestore dei rifiuti per sapere come conferire nella raccolta differenziata questa importante risorsa. • Convenzionato Etra Bacino 500.000 abitanti Etra gestisce il servizio di raccolta differenziata su un bacino di 500.000 abitanti nelle Province di Padova e Vicenza con modalità porta a porta e tariffa puntuale. Da sempre la qualità della raccolta del rifiuto cellulosico è ottima con % di frazioni estranee bassissime. Dal 2012, primo attore in Italia, seleziona il cartone per bevande dalla carta grafica mettendo a disposizione per la successiva fase di riciclo monomateriale costituito da fibre pregiate. • Comune di Battipaglia (SA) (convenzionato Alba e convenzionato Nappi Sud) - Bacino 50.000 abitanti Il Comune di Battipaglia, 50.000 abitanti, è Comune Ecocampione dal 2013. Avvalendosi della società di gestione dei servizi di igiene urbana nel corso del 2018 ha incrementato del 6% rispetto all’anno precedente la raccolta differenziata di carta e cartone, con un pro-capite pari a 37 Kg/ab. La crescita è quasi esclusivamente legata alla raccolta famiglie. La raccolta dei cartoni per bevande è stata attivata nel mese di maggio del 2018, previa campagna di comunicazione mirata per il conferimento dei cartoni per bevande nel multimateriale leggero da dove vengono poi estratti nell’impianto di selezione Nappi Sud, ed ha comportato un incremento delle quantità selezionate di oltre il 15% rispetto al medesimo periodi dell’anno precedente. Chi siamo
  • 9. Consorzi16 17Consorzi PREMIO COREVE “Comuni Ricicloni 2019” CoReVe premia i Comuni sottoelencati perché, accanto agli alti tassi di raccolta fatti registrare dal punto di vista quantitativo, hanno saputo conseguire livelli qualitativi che consentono di ottimizzare il recupero e massimizzarne il riciclo dei rifiuti di imballaggio in vetro. • Verbania (VB) • Prato (PO) • Giulianova (TE) COREVE CoReVe (Consorzio Recupero Vetro) opera all’interno del sistema CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), non ha fini di lucro ed ha per scopo il raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio in vetro generati sul territorio nazionale. In particolare, il Consorzio organizza: - il ritiro dei rifiuti di imballaggi in vetro provenienti dalla raccolta differenziata effettuata dal servizio pubblico; - l’informazione, d’intesa con il CONAI, degli utenti e dei consumatori; - l’avvio a riciclo dei rifiuti d’imballaggio in vetro. Partecipano al Consorzio tutte le imprese produttrici d’imballaggi in vetro (sono considerati tali i fabbricanti e gli importatori d’imballaggi vuoti). Possono partecipare al Consorzio gli utilizzatori che producono e provvedono al loro riempimento e gli utilizzatori che importano imballaggi in vetro pieni. Complessivamente, sono n. 121 le Aziende consorziate, delle quali n. 27 produttori d’imballaggi in vetro e n. 94 importatori di contenitori in vetro vuoti. Obiettivi di riciclo: i risultati della raccolta differenziata del vetro Nel 2018 la quantità di rifiuti d’imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata nazionale avviata a riciclo è aumentata del 6,6% ed è stata di 1.886.000 tonnellate, pari al 76,3% dell’immesso al consumo di contenitori in vetro. Lequantitàtotalidirottame“grezzo”,ovverodirifiutid’imballaggioinvetroprovenientidallaraccoltadifferenziata urbana, sono stimate in circa 2.189.000 tonnellate. Riguardo alla provenienza dei rifiuti d’imballaggio nazionali riciclati nel 2018, si stima che solo 12.000 tonnellate circa provengano dalle superfici private (commercio e industria) e le rimanenti dalla raccolta differenziata urbana effettuata dai cittadini nei Comuni. Nel2018,rispettoalprecedenteanno,laraccoltadifferenziatanazionaledasuperficiepubblicaècresciutadell’8,4%. LeaziendevetrarieconsorzialenelCoReVehannoriciclatocomplessivamentecirca2.160.000tonnellatedirottame di vetro “pronto al forno” (dato comprensivo del rottame proveniente dal vetro piano e delle importazioni) quale materia prima seconda (MPS) conforme alla produzione di nuovi imballaggi in vetro. A questa forma di riciclo “chiuso” (in settori e per scopi identici a quelli di partenza), che rappresenta un modello perfetto di Economia Circolare, vanno inoltre aggiunte quasi 20.000 tonnellate di “sabbia di vetro” impiegate dall’industria della Ceramica, dall’edilizia e dei Laterizi (riciclo “aperto”) che portano il totale complessivamente riciclato nell’anno a oltre 2.180.000 tonnellate. A causa della qualità di partenza dei rifiuti d’imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata nazionale, nel trattamento volto a ottenere il rottame “pronto al forno” con caratteristiche idonee al riciclo in vetreria nella produzionedinuoviimballaggi,siavrebbeunaperditadurantelalavorazionedioltreil30%dellequantitàingresso (nel 2018). È pertanto solo grazie al recupero secondario degli scarti di lavorazione (mediante rimozione a secco o ad umido della carica organica e macinazione) e al successivo riciclo della cosiddetta “sabbia di vetro” così ottenuta, in vetreria o in altri settori (edilizia), che lo scarto finale si riduce a circa il 13,1%. Gli obiettivi che prevedono, per il 2019, di innalzare ulteriormente l’attuale tasso di riciclo, richiederanno l’adeguamento progressivo dei rifiuti d’imballaggio in vetro recuperati agli standard qualitativi ottenibili con le modalità di raccolta ottimali (monomateriale), nonché l’applicazione, da parte dei gestori della raccolta, delle migliori pratiche atte a garantire efficienza, efficacia ed economicità dei servizi forniti. Una maggior attenzione, da parte del cittadino, nell’evitare di conferire frazioni estranee come la ceramica, il pyrex, il cristallo, ma anche i sacchetti di plastica, che troviamo sempre più spesso associati alla diffusione della raccolta “porta a porta”, sarà inevitabile e necessaria per continuare ad incrementare i risultati di riciclo ed i benefici economici ed ambientali ad essi connessi. In prospettiva, l’Italia in futuro dovrà: migliorare l’attuale qualità media della raccolta differenziata; provvedere, attraverso l’adeguamento tecnologico, all’aumento dell’efficienza del trattamento; rendere disponibili, per la rifusione in vetreria, quantità crescenti di rottame separato per colore. COREVE P.zza G.D. Bande Nere, 9 20146 Milano Tel 02 48012 961 Fax 02 48012 946 [email protected] www.coreve.it Chi siamo
  • 10. Consorzi18 19Consorzi COREPLA Corepla è un consorzio privato senza scopo di lucro e con finalità di interesse pubblico, istituito per legge nel 1997 e regolato dal D.lgs 152/06 e successive modifiche. Opera nell’ambito del sistema di gestione dei rifiuti di imballaggio coordinato da CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), assicurando il ritiro degli imballaggi in plastica raccolti in oltre il 90% dei Comuni, il loro riciclo e recupero. Assicura inoltre la piena compatibilità ambientale degli imballaggi in plastica per raggiungere gli obiettivi previsti dalla Direttiva comunitaria 94/62 CE, secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza. I consorziati produttori di materie plastiche, imprese trasformatrici per la fabbricazione di imballaggi, imprese utilizzatrici e riciclatori italiani. Il Consorzio: • supporta i Comuni nell’attivare e sviluppare adeguati sistemi di raccolta differenziata, riconoscendo loro o agli operatori da essi delegati i corrispettivi previsti dall’Accordo-Quadro ANCI-CONAI a copertura degli oneri sostenuti per lo svolgimento della raccolta; • garantisce il raggiungimento degli obiettivi di recupero del materiale proveniente da raccolta differenziata, destinato prioritariamente al riciclo meccanico e, in subordine, alla valorizzazione energetica facendosi anche carico di tutte le necessarie operazioni preliminari; • svolge un’azione sussidiaria al mercato rispetto alle imprese riciclatrici per quanto concerne il ritiro dei rifiuti d’imballaggio in plastica provenienti da attività economiche su superfici private; • fornisce strumenti di comunicazione ed educazione ai cittadini e ai diversi portatori di interesse, sensibilizzando alla miglior pratica della raccolta differenziata e, più in generale, promuove interventi che minimizzino l’impatto ambientale degli imballaggi in plastica, a partire dalla prevenzione dei rifiuti. Qui di seguito i numeri che sintetizzano il positivo 2018 di Corepla: • è aumentata la raccolta differenziata: nel 2018 sono state raccolte oltre 1.219.000 tonnellate di imballaggi in plastica (+13,6% rispetto al 2017). Il pro capite nazionale è di 20 kg/abitante, contro i 18 del 2017; le Regioni più virtuose d’Italia si confermano Veneto e Sardegna con poco più di 28 kg/ab/anno. I Comuni coperti dal convenzionamento con Corepla sono stati 7.231 (pari al 91%) e la popolazione servita si attesta al 95%. • I quantitativi di imballaggi avviati a riciclo aumentano del 10% rispetto al 2017. Le bottiglie in PET crescono del 4% e i contenitori in HDPE del 2%; mentre l’insieme dei cosiddetti “Imballaggi misti”, incluso SRA, aumentanodel16%.Ilrecuperocomplessivodegliimballaggiinplasticaimmessialconsumoregistraun+7,9% rispetto al 2017. • Il PLASMIX gestito nell’anno è circa di 583 kton, di questi 473 kton sono stati avviati a recupero energetico (+17% sul 2017). Chi siamo PREMIO COREPLA “Comuni Ricicloni 2019” • Comune di Catanzaro (CZ) La Regione Calabria nel 2018 ha registrato un incremento della raccolta degli imballaggi in plastica di circa il 20% raggiungendo una raccolta pro capite regionale di 15,5 Kg da confrontare con la media nazionale di 20,1 Kg. Fra i tanti Comuni virtuosi che hanno contribuito a questo importante risultato, la scelta è ricaduta sul Comune di Catanzaro. Il Comune, che conta circa 90.000 abitanti, ha raggiunto nel 2018 una raccolta pro capite di circa 24 kg. Il Comune da tempo ha attivato una raccolta porta a porta ed entro l’anno avvierà il progetto della tariffazione puntuale. Grazie ai contributi derivanti dai corrispettivi per la raccolta differenziata il Comune prevede di non aumentare la tassa rifiuti ai cittadini, nonostante il forte aumento dei costi dell’indifferenziato. • Comune di Raffadali (AG) La regione Sicilia nell’anno 2018 ha avuto il maggior incremento della raccolta degli imballaggi in plastica in Italia: il 55%. Un grande risultato che è stato raggiunto grazie all’impegno di molti Comuni di piccola e media dimensione e con la spinta proficua della Regione. Nonostante questo incremento, la raccolta pro capite degli imballaggi in plastica si è attestata a 11,7 Kg da confrontare con la media nazionale di 20,1 Kg. Tra i tanti Comuni che si sono distinti per le performance positive, la scelta è ricaduta sul Comune di Raffadali. Un Comune di circa 13.000 abitanti che ha raggiunto nel 2018 una raccolta pro capite di circa 30 Kg, quasi triplicando il valore regionale. Il coinvolgimento dei cittadini, le verifiche qualitative sul materiale raccolto, la collaborazione con la società di gestione dei rifiuti e le scelte dell’Amministrazione Comunale hanno permesso di raggiungere questi ottimi risultati. Le quantità e la qualità della plastica conferita a Corepla ha permesso al Comune di ricevere i più elevati corrispettivi economici con il conseguente contenimento dei costi della gestione dei rifiuti a favore dei cittadini. • Comune di Serra De’ Conti (AN) La regione Marche ha fatto registrare nel 2018 un incremento della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica del 11,6%, raggiungendo una raccolta pro capite regionale di 24,5 Kg e posizionandosi al terzo posto tra tutte le regioni Italiane. Tra i tanti Comuni virtuosi abbiamo voluto premiare il Comune di Serra De’ Conti, che conta ca. 3.700 abitanti, non solo per i buoni risultati di raccolta differenziata ma principalmente per la qualità del materiale raccolto e conferito direttamente agli impianti Corepla. La qualità è frutto dell’impegno dei cittadini e delle scelte fatte dal Comune sui sistemi di raccolta, con il vantaggio di ricevere da Corepla i maggiori corrispettivi economici, basati non solo sulla quantità ma anche qualità del materiale conferito. La qualità del materiale favorisce inoltre anche la qualità e la percentuale del materiale avviato a riciclo. COREPLA Via del Vecchio Politecnico, 3 20121 Milano Tel. 02 760541 Fax 02 76054320 [email protected] www.corepla.it
  • 11. Consorzi20 21Consorzi CIAL PREMIO CIAL “Comuni Ricicloni 2019” Di seguito si riporta un’analisi descrittiva delle motivazioni che hanno indotto CIAL – Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, a premiare, nell’ambito dell’edizione 2019 di Legambiente - Comuni Ricicloni, 3 Comuni italiani suddivisi per area geografica: Nord Italia, Centro Italia e Sud Italia con Isole. Il Consorzio garantisce che tutti gli imballaggi in alluminio recuperati nei seguenti Comuni nel 2018 sono stati avviati al corretto riciclo attraverso il sistema delle 13 Fonderie presenti sul territorio italiano. AREA NORD • Comune di Varese (VA) (abitanti 80.694 - kg raccolti 52.000 - kg/abitanti 0,645) Nel Comune di Varese le fasi di raccolta vengono effettuate attraverso un sistema porta a porta con il quale gli imballaggi in alluminio si differenziano insieme alla plastica. Le operazioni sono gestite dalla società Acsm-Agam Ambiente Srl che conferisceilmaterialeraccoltoall’impiantoCarisinprovinciadiMilano,conilqualeCIALhaunrapportopiùcheconsolidato che ha sempre portato, negli anni, ottimi risultati in Lombardia. Nel 2018, con il Comune di Varese e la società Acsm- Agam Ambiente, il Consorzio ha attivato un esteso progetto didattico nelle scuole superiori finalizzato alla promozione della riduzione a monte dei rifiuti e alla raccolta differenziata. AREA CENTRO • Comune di Lucca (LU) (abitanti 88.397 - kg raccolti 60.000 - kg/abitanti 0,685) Nel Comune di Lucca le fasi di raccolta vengono effettuate attraverso un sistema porta a porta con il quale gli imballaggi in alluminio si differenziano con gli imballaggi in vetro e plastica. Le operazioni sono gestite dalla società Sistema Ambiente che conferisce il materiale raccolto alla società Valfreddana Recuperi con la quale CIAL lavora per servire gran parte del territorio della provincia di Lucca. AREA SUD E ISOLE • Comune di Cagliari (CA) (abitanti 150.083 - kg raccolti 115.000 - kg/abitanti 0,750) Nel Comune di Cagliari le fasi di raccolta vengono effettuate attraverso un sistema stradale, con il quale gli imballaggi in alluminio si differenziano con gli imballaggi in vetro. Le operazioni sono gestite dalla società Econord che conferisce il materiale raccolto alla piattaforma Ecosansperate con la quale CIAL lavora per servire diversi Comuni della Sardegna. Nel 2018, Cagliari è stata una delle tappe di maggior successo del road tour di CIAL “ALUDAYS”, giornate in piazza per la promozione della raccolta differenziata e del riciclo dell’alluminio. Imballaggi in Alluminio: riciclo oltre l’80% dell’immesso sul mercato e crescita in tutti i territori. Con 54.300 tonnellate di imballaggi in alluminio riciclate nel 2018, pari all’80,2% delle complessive 67.700 tonnellate immesse sul mercato - cui vanno aggiunte 4.300 tonnellate di imballaggio sottile destinato alla termovalorizzazione - l’Italia si conferma anche per il 2018 Paese di eccellenza a livello europeo per quantità di alluminio riciclato prodotto. Questi i numeri principali presentati all’assemblea annuale 2018 delle 256 imprese consorziate a CIAL – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio tenutasi nel mese di maggio 2019. Il risultato, vitale per un Paese la cui produzione di alluminio si basa al 100% sul riciclo, ha consentito di evitare emissioni serra pari a 403mila tonnellate di CO2 e risparmiare energia per oltre 173mila tonnellate equivalenti di petrolio, ed è stato reso possibile grazie all’azione combinata di istituzioni, imprese, operatori, cittadini e comuni. In particolare, sono oggi oltre 5.200 i Comuni e 44 milioni i cittadini attivi nella raccolta differenziata dell’alluminio con cui CIAL collabora, nell’ambito dell’Accordo Quadro Anci-Conai, su tutto il territorio nazionale. Numeri che hanno consentito una crescita del 19% della raccolta differenziata gestita dal Consorzio nell’ultimo anno. I numeri e i risultati 2018 di CIAL 256 imprese consorziate. Oltre 378 operatori convenzionati, 211 piattaforme e 13 fonderie su tutto il territorio nazionale garantiscono la raccolta, il trattamento, il riciclo e il recupero dell’alluminio. 5.200 Comuni (oltre il 74% dei Comuni italiani attivi) collaborano con CIAL alla raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio, con 44 milioni di cittadini coinvolti (l’80% degli abitanti italiani serviti). Incremento del 19% della raccolta differenziata rispetto all’anno precedente. Quantità di imballaggi in alluminio immesse nel mercato italiano: 67.700 tonnellate. RecuperototaledegliimballaggiinalluminioinItalia(quotadiriciclo+quotadiimballaggiavviatiarecupero energetico): 58.600 tonnellate. • Riciclo: 54.300 tonnellate di imballaggi in alluminio, pari al 80,2% del mercato CIAL via Pompeo Litta, 5 20122 Milano, Italia www.cial.it Tel. 02 54029.1 Fax 02 54123396 [email protected] Chi siamo • Recupero energetico: 4.300 tonnellate (quota di imballaggio sottile che va al termovalorizzatore) Grazie al riciclo di 54.300 tonnellate di imballaggi in alluminio sono state evitate emissioni serra pari a 403mila tonnellate di CO2 e risparmiata energia per oltre 173mila tonnellate equivalenti petrolio.
  • 12. Consorzi22 23Consorzi RICREA RICREA è il Consorzio nazionale senza scopo di lucro che da oltre 20 anni si preoccupa di assicurare il riciclo degli imballaggi in acciaio quali barattoli, scatole, scatolette, tappi, fusti, secchielli, lattine e bombolette post-consumo provenienti dalla raccolta differenziata organizzata dai comuni italiani. RICREA riunisce in sé fornitori, importatori e produttori di imballaggi in acciaio, in tutto 295 aziende. Nel 2018 il Consorzio ha assicurato il riciclo del 78,6% dell’immesso al consumo per un totale di 386.895 tonnellate, pari al peso di 13 portaerei Cavour. Grazie all’attenzione dedicata allo sviluppo della copertura territoriale attraverso le convenzioni con RICREA, sono stati raggiunti 51,8 milioni di abitanti pari all’86% della popolazione italiana. Gli imballaggi in acciaio esistono da oltre 200 anni ed essendo costituiti da materia permanente, si raccolgono e si riciclano da sempre al 100% e all’infinito. Le risorse del pianeta non sono esauribili e la rivoluzione dell’economia circolare pone l’attenzione di tutti su questa grande consapevolezza. L’acciaio si ricicla totalmente senza perdere le proprie qualità. Grazie alla raccolta differenziata, gli imballaggi in acciaio possono rinascere trasformandosi ad esempio in chiodi, bulloni, travi, tondo per cemento armato e travi per l’edilizia o binari ferroviari. Con le 6.400.000 tonnellate di acciaio raccolte in più di 22 anni di attività di RICREA si potrebbero realizzare ad esempio 60.300 Km di binari ferroviari. I benefici ambientali derivanti da 20 anni di attività di riciclo degli imballaggi in acciaio da parte di RICREA sono: • 20.000 GWh di energia primaria risparmiata, pari al consumo di 12 centrali termoelettriche • oltre 3 Mton di materia prima vergine risparmiata, pari al peso di oltre 8 mila Frecciarossa ETR1000 • 4 Mton di emissioni di gas serra evitate, pari alle emissioni generate in un anno da circa 1 milione di auto con percorrenza media annua di 20 mila km RICREA Via Pirelli, 27 20124 Milano Tel. 02 398008.23 Fax 02 40708219 www.consorzio-acciaio.org PREMIO RICREA “Comuni Ricicloni 2019” NORD: Comune di Torino (TO) Nel Comune di Torino è attivo un servizio di raccolta differenziata domiciliare e stradale, e gli imballaggi in acciaio sono raccolti congiuntamente con Vetro e Alluminio. Amiat è la società del Gruppo Iren che svolge i servizi di igiene ambientale a Torino, un territorio in cui vivono circa 1,10 milioni di abitanti equivalenti, corrispondenti alla somma degli abitanti effettivamente residenti e della popolazione fluttuante giornaliera, ovvero pendolari per lavoro, studio, turismo. Il materiale una volta separato è avviato ad un operatore collegato al consorzio RICREA per la successiva valorizzazione e invio in acciaieria. La Raccolta Differenziata degli imballaggi in acciaio in Piemonte, e quindi anche nella città di Torino è più alta della media nazionale, segno di una buona gestione dei rifiuti prodotti ed avviati a riciclo. CENTRO: Comune di Marsciano (PG) Nel Comune di Marsciano è attivo un servizio di raccolta differenziata domiciliare per alcune tipologie di rifiuto, ma gli imballaggi in acciaio sono raccolti con modalità cassonetto stradale solo con l’alluminio. Il gestore del servizio è la S.I.A. S.p.A. (Società Igiene Ambientale) che è una società mista con il 56% del capitale sociale di proprietà pubblica e il 44% di proprietà privata; l’azionista di maggioranza della parte pubblica è proprio il comune di Marsciano. La raccolta è effettuata anche in altri 9 comuni per un bacino di 45.000 abitanti. Ilmateriale,dopoessereraccoltoinuncentroditrasferenzadiSIA,èavviatoadunoperatorecollegato al consorzio RICREA per la successiva valorizzazione e invio in acciaieria. SUD: Comune di Potenza (PZ) La raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio nel comune di Potenza è svolta tramite raccolta multimateriale plastica e metalli con sistema porta a porta di nuova implementazione, anche grazie al sostegno nell’iniziativa di CONAI. Il comune, tramite il proprio gestore ACTA Spa, ha convenzione con Ricrea per la raccolta degli imballaggi in acciaio, che vengono selezionati presso una piattaforma del territorio per poi essere avviati ad un operatore collegato al consorzio RICREA per la successiva valorizzazione e invio in acciaieria. La raccolta pro capite è buona (2 kg/ab/anno), soprattutto se confrontata con la media delle regioni del sud, ed è sulla buona strada per arrivare ai tassi di raccolta medi nazionali. Chi siamo
  • 13. Consorzi24 25Consorzi RILEGNO Legno, il riciclo a quasi 2 milioni di tonnellate. Il traguardo dei 2 milioni di tonnellate è ormai vicino. Sono, infatti, per la precisione 1.932.583 le tonnellate di legno raccolto e avviato a riciclo nel 2018 dal sistema Rilegno, con un incremento dei volumi del 7,74% sull’anno precedente e una percentuale del 63% nel riciclo degli imballaggi di legno. La gran parte di tutto questo legno riciclato è costituito da pallet, imballaggi industriali, imballaggi ortofrutticoli e per alimenti. A livello territoriale è la Lombardia a fare la parte del leone con 504.290 tonnellate (il 26% del totale), seguita dall’Emilia-Romagna con 242.504 ton. e dal Piemonte con 197.602 ton. Dalla raccolta urbana, realizzata attraverso le convenzioni attive con oltre 4.500 Comuni italiani, provengono 642.470 tonnellate di rifiuti legnosi. Da sottolineare poi l’attività di rigenerazione dei pallet, fondamentale in ottica di prevenzione: sono state 780mila le tonnellate, ovvero circa 56 milioni i pallet usati, ripristinati per la loro funzione originaria e reimmessi sul mercato. Il ruolo di Rilegno RilegnogarantisceintuttaItaliailricicloeilrecuperodegliimballaggidilegnoegestiscelafilieracheconsente di recuperare e reimmettere in circolo questa materia prima naturale, preziosa e riciclabile all’infinito. Una filiera basata su 2.000 consorziati, 416 piattaforme di raccolta private, capillarmente diffuse sul territorio, 14 impianti di riciclo, 4.541 comuni convenzionati per un numero di abitanti che supera i 42 milioni. Un sistema che, secondo la recente ricerca “Il sistema circolare della filiera legno per una nuova economia” realizzata dal Politecnico di Milano, genera un impatto economico stimabile in circa 1,4 miliardi di Euro, 6mila posti di lavoro e un “risparmio” nel consumo di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate. Una gestione efficiente del riciclo del legno che rappresenta non solo un impegno per un mondo sempre più sostenibile, ma anche una risorsa economica, dando vita a una vera economia circolare importante per il Paese. Infatti, il riciclo consente al legno di intraprendere un nuovo ciclo di vita, generando nuova materia e quindi nuovi prodotti. Il 95% del materiale legnoso riciclato viene utilizzato per la creazione di pannelli truciolari, linfa vitale per l’industria del mobile, e altri prodotti come pallet block, blocchi di legno cemento per l’edilizia, pasta di legno destinata alle cartiere e compost. “Da diversi anni ormai registriamo un costante aumento dei volumi di legno riciclato - afferma Nicola Semeraro, Presidente di Rilegno - questo grazie anche alla capacità del sistema di aumentare il numero delle piattaforme aderenti al network, così come di coinvolgere sempre più Comuni attraverso le convenzioni per la raccolta differenziata del legno. Ma quello che ritengo davvero importante sottolineare è che in poco più di 20 anni il sistema del recupero e del riciclo del legno in Italia ha creato una “nuova” economia che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione. Abbiamo dato al concetto di economia circolare una effettiva applicazione concreta, considerando che il 95% del legno recuperato genera nuova materia prima o nuovi prodotti. Un caso di successo made in Italy che ci pone all’avanguardia in Europa”. RILEGNO Via Luigi Negrelli 24/A Cesenatico (FC) Via Pompeo Litta, 5 Milano www.rilegno.org PREMIO RILEGNO “Comuni Ricicloni 2019” • Comune di Borgo Ticino (NO) AsuddellagoMaggiore,lungolavalledelfiumeTicino,BorgoTicinohachiareoriginimedievali; fuinfattiunfortilizioerettoinepocapre-longobarda.Oggiilcomune,chehacirca5.000abitanti, occupa 13.27 Km² di territorio a pochi km dal lago. Borgo Ticino si è affidato alla gestione della Medio Novarese Ambiente per il corretto conferimento dei rifiuti, convenzionata con Rilegno. Lapiattaformadiconferimentodeirifiutilegnosi-sullaviaperCastelletto-èapertatuttiigiorni, mattino e pomeriggio (con la sola eccezione del lunedì mattina), per tutto l’anno, e garantisce il ritiro dei rifiuti legnosi del territorio. Per il 2018 la raccolta del legno si è attestata a quasi 19 kg procapite,eperlabuonagestioneBorgoTicinoriceveilpremio2019perlaraccoltadifferenziata del legno. • Comune di Castiglione del Lago (PG) Castiglione del Lago è un Comune di circa 15.000 abitanti della provincia di Perugia. Sorge su un promontorio sulla riva occidentale del lago Trasimeno. La raccolta differenziata del legno è seguita dalla Trasimeno Servizi Ambientali: le due riciclerie di Castiglione del Lago (stazione e pineta) sono aperte per consentire il conferimento dei rifiuti di legno tutti i giorni (indicazioni e dettagli sul sito www.tsaweb.eu). Nel 2018 l’ottimo lavoro della Trasimeno Servizi Ambientali e l’impegno degli abitanti di Castiglione del Lago ha garantito una raccolta pro capite di circa 21 kg, e per questo viene riconosciuto loro il premio 2019 per la raccolta differenziata del legno. Chi siamo
  • 14. Consorzi26 27Consorzi CIC Il Consorzio Italiano Compostatori è un’organizzazione senza fini di lucro che si occupa di promuovere e valorizzare le attività di riciclo della frazione organica dei rifiuti e ha come finalità la produzione di compost e biometano. Il Consorzio, che conta circa centotrenta associati, riunisce e rappresenta soggetti pubblici e privati produttori o gestori di impianti di compostaggio e integrati di digestione anaerobica & compostaggio, associazioni di categoria, studi tecnici, laboratori, enti di ricerca, produttori di macchine e attrezzature e altre aziende interessate alle attività di compostaggio e di gestione dei rifiuti organici. Sono inoltre soci Generali di Categoria del CIC Utilitalia e FISE-Assoambiente. Il CIC è impegnato in numerose iniziative volte alla prevenzione della produzione di rifiuti organici e alla diffusione di una raccolta differenziata di qualità che permetta l’effettivo recupero degli scarti organici negli impianti di trattamento biologico. A tal fine, da oltre un decennio monitora costantemente la qualità della frazione organica in ingresso agli impianti di riciclo organico e sviluppa progetti per stimolarne il miglioramento. Dal 2003 il CIC ha avviato il programma volontario Marchio Compost di Qualità CIC che, attraverso verifiche continue sul prodotto, attesta la qualità dei fertilizzanti organici prodotti negli impianti delle aziende consorziate. Nel 2006 nasce poi il Marchio Compostabile CIC, con lo scopo di garantire l’oggettiva compostabilità dei manufatti biodegradabili negli impianti di trattamento biologico a scala industriale. Oggi, oltre alle attività legate alla qualità di matrici e prodotti, il CIC è costantemente impegnato, in partnership con numerose associazioni nazionali ed internazionali tra le quali ISWA ed ECN, in molteplici iniziative rivolte al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea nell’ambito del pacchetto dell’Economia Circolare recentemente approvato. Uno sguardo verso il futuro Con un servizio di raccolta esteso a tutti i comuni italiani, ben 9 milioni di tonnellate di rifiuto organico entreranno nel circuito della raccolta differenziata. Si rende indispensabile la costruzione di nuovi impianti soprattutto nei territori del Centro e del Sud Italia, territori che registreranno il maggior incremento nella raccolta del rifiuto organico. Si stima quindi che dal rifiuto organico si potranno produrre circa 2,6 Mt di compost, con una prospettiva di produzione fino a 0,8 miliardi di Sm3/anno di biometano nel lungo termine e di 200 milioni di Sm3/anno nel breve/medio periodo. La valorizzazione di questi prodotti potrà contribuire da un lato a contrastare la perdita progressiva di sostanza organica dai terreni agricoli - riportando al suolo più di 400.000 t/anno di Carbonio Organico - e dall’altro a favorire, grazie all’utilizzo di Biometano, una mobilità più sostenibile. Inoltre, grazie al riciclaggio di umido, verde e di altri rifiuti a matrice organica, ogni anno si eviterà di immettere in atmosfera gli oltre 7 Mt di CO2 equivalenti che si sarebbero prodotti dal loro conferimento in discarica. In termini di fatturato e occupazione, un servizio di raccolta e trattamento del rifiuto organico a regime si potrebbe tradurre rispettivamente in circa 2,4 miliardi di euro fatturati dalla filiera del recupero- trattamento e 13.000 addetti occupati in questo settore. PREMIO CIC “Comuni Ricicloni 2019” Silea SPA Silea SPA è l’azienda di riferimento della provincia di Lecco per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti.Conl’obiettivodisensibilizzareicittadinisull’importanzadiunacorrettaraccoltadifferenziata del rifiuto umido e dell’utilizzo del compost, il suo contributo si è concretizzato attraverso una serie di iniziative rivolte a tutta la popolazione. Silea si è occupata di distribuire gratuitamente sacchetti di compost nel corso di diverse manifestazioni sul territorio (tra cui Agrinatura e Sagra delle Sagre), realizzando da un lato tutto il materiale informativo di corredo specifico sul compost, con attività didattiche per i più piccoli e divulgando dall’altro lato l’iniziativa attraverso canali di diffusione locali (pagine promozionali sulle testate locali). Le iniziative promozionali si sono svolte in quasi 90 comuni soci Silea, coprendo in particolar modo la Provincia di Lecco e in alcuni casi quelle di Como e Bergamo. Silea è Socio Ordinario del CIC dal 2013. Progeva SRL Nell’ambito del Progetto “Compost Goal”, Progeva Srl ha promosso, in collaborazione con il CIC, Assobioplastiche, Achab Med e Novamont, la qualità della frazione organica e l’uso di sacchetti biodegradabili e compostabili nella raccolta dei rifiuti organici e nei processi industriali di produzione del compost. L’iniziativa, patrocinata da Anci Puglia, Associazione dei Comuni Virtuosi e Utilitalia, si è distinta per l’attuazione di un’efficace campagna comunicativa di formazione- informazione dedicata non solo alle Pubbliche Amministrazioni, grazie all’attivazione di servizi di supporto e consulenza gratuita unita alla fornitura di un Media Kit informativo (poster, flyers e sito web), ma rivolta anche a tutti gli stakeholders coinvolti nella filiera del rifiuto organico. L’iniziativa formativa è stata possibile grazie alla realizzazione del “Compost Tour”, un ciclo di cinque seminari di formazione finalizzati a sensibilizzare il territorio sull’importanza di una corretta raccolta dei rifiuti organici. Il progetto, della durata di un anno (giugno 2018 - maggio 2019), ha monitorato le performances e premiatoicomportamentivirtuosi di34ComunidiPuglia,BasilicataeCampania checonferiscono la frazione organica presso l’impianto di compostaggio Progeva Srl, facendo registrare un netto e diffuso miglioramento della qualità del rifiuto organico. Il 50% dei Comuni aderenti ha migliorato la qualità della raccolta del rifiuto organico conferito ed il 63% ha incrementato l’utilizzo dei sacchetti biodegradabili e compostabili per la raccolta, a norma UNI EN 13432:2002. Progeva Srl è Socio Ordinario del CIC dal 2007. CIC P.zza San Bernardo 109 00187 – ROMA Tel. 06 4740589 Sede Operativa Treviglio (BG) Tel. 0363 301503 www.compost.it www.compostabile.com Chi siamo
  • 15. 28 29Consorzi Consorzi CENTRO DI COORDINAMENTO RAEE Il Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE) è un consorzio di natura privata senza fini di lucro costituito, finanziato e gestito da Sistemi Collettivi istituiti dai produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) per la gestione dei RAEE domestici. In base al Decreto legislativo 151/2005 che recepiva la direttiva europea WEEE, (Waste of Electric and Electronic Equipment) 2002/95/CE, la gestione dei RAEE si basa su un sistema multi-consortile costituito da più Sistemi Collettivi, vale a dire soggetti (consorzi senza fini di lucro) finanziati dai produttori di AEE e che per conto dei produttori stessi assolvono alle responsabilità previste normativamente sul finanziamento e avvio al corretto trattamento dei RAEE. Questo sistema multi-consortile è regolato e coordinato dal Centro di Coordinamento RAEE sotto la supervisione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dell’Economia e Finanze e del Ministero dello Sviluppo Economico. Il ruolo e i compiti del Centro di Coordinamento RAEE sono oggi definiti dagli artt. 33 e 34 del Decreto Legislativo n.49 del 14 marzo 2014 che recepisce nel nostro Paese i contenuti della direttiva europea WEEE 2012/19/EU. Il CdC RAEE è inoltre il punto di riferimento per tutti i soggetti coinvolti nella filiera dei RAEE e opera in forza di specifici accordi previsti dalla normativa vigente. La nostra mission Dal punto di vista normativo il Centro di Coordinamento RAEE ha il compito di “ottimizzare la raccolta, il ritiro e la gestione dei RAEE in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale da parte dei Sistemi Collettivi e consentire agli stessi il conferimento agli impianti di trattamento”, come previsto dal D.Lgs. 49/2014. Dati nazionali raccolta RAEE 2018 Nel 2018 per la prima volta dall’avvio dell’operatività del Centro di Coordinamento RAEE, avvenuta nel 2007, e per il sistema dei consorzi ad essi aderenti la raccolta di RAEE ha superato le 310 mila tonnellate, in crescita del 4,8% rispetto al 2017. In forza di questo miglioramento, i quantitativi di rifiuti elettrici ed elettronici avviati a corretto smaltimento sono aumentate di circa 14.300 tonnellate rispetto all’anno precedente. Migliora, di conseguenza, la raccolta media pro capite che si attesta a 5,14 kg per abitante. Si tratta di un risultato importante che conferma il percorso virtuoso intrapreso dal Paese negli ultimi anni ed è l’esito della costante attività di sensibilizzazione finalizzata a diffondere e a promuovere la cultura della raccolta dei RAEE. Impegno che nel 2018 ha visto coinvolto in prima persona il Centro di Coordinamento RAEE che si è fatto promotore della prima campagna di comunicazione nazionale, pianificata e in corso di programmazione anche per tutto il 2019 grazie alle risorse messe a disposizione dai produttori di AEE. Centro di Coordinamento RAEE Sede Legale e Operativa: via De Amicis 51, 20123 - Milano Tel. 800.894.097 [email protected] www.cdcraee.it Chi siamo A questo aspetto si affiancano gli effetti positivi degli Accordi di Programma siglati dal Centro di Coordinamento RAEE in questi anni e che coinvolgono oltre ai produttori di apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, i Comuni, i gestori della raccolta dei rifiuti e i distributori. Il più recente risale allo scorso 15 aprile ed è stato siglato tra Centro di Coordinamento RAEE, ANCI, produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE), e aziende della raccolta per regolare le condizioni di servizio presso i centri di raccolta comunali. PREMIO CDC RAEE “Comuni Ricicloni 2019” Per selezionare i Comuni che hanno registrato i migliori risultati di raccolta dei RAEE, il CdC RAEE si è basato innanzitutto sulla fascia di popolazione residente servita: una prima inferiore a 10mila abitanti, una seconda tra 10mila e 40mila abitanti e la terza per le amministrazioni comunali con popolazione residente superiore a 40mila abitanti. La scelta, per ogni fascia di popolazione, è ricaduta sulle realtà comunali che raccolgono almeno il quantitativo atteso in tutti e cinque i raggruppamenti, privilegiando i centri di raccolta in cui è maggiore la raccolta in R4, raggruppamento che storicamente ha un tasso di ritorno minore e quindi una dispersione maggiore di apparecchiature. In base a tali criteri, i vincitori per ciascuna delle tre categorie individuate - Comuni piccoli, medi e grandi - sono stati rispettivamente: • il Comune di Curno, in provincia di Bergamo • il Comune di Arese, in provincia di Milano • il Comune di Trento COMUNE PROVINCIA REGIONE POPOLAZIONE (abitanti) Ton Pro capite (kg/ab) CURNO Bergamo Lombardia 7.574 32 4,22 ARESE Milano Lombardia 19.347 103 5,31 TRENTO Trento Trentino Alto Adige 117.997 754 6,39
  • 16. Consorzi30 PREMIO ASSOBIOPLASTICHE “Comuni Ricicloni 2019” • Amministrazione comunale di Milano Per essere riuscita a conquistare, prima tra le metropoli europee, il primato di oltre il 61,1% di raccolta differenziata, grazie anche al progressivo e costante sviluppo della raccolta della frazione organica. Un’azione amministrativa lungimirante che è riuscita a raccogliere intorno al tema della gestione del rifiuto organico, attraverso l’utilizzo dei manufatti in plastica biodegradabile e compostabile, tutta la cittadinanza milanese. La città di Milano, infatti, in questo ambito sta rappresentando un riferimento di eccellenza tra i Comuni italiani per la capacità di connettere le numerose iniziative operate in ambiti applicativi apparentemente diversi quali la gestione dell’organico domestico, la gestione dell’organico nelle aree mercatali, la gestione degli scarti di mense comunali nonché la costante attività di controllo effettuata dalla Polizia Municipale nel settore delle borse di plastica. • Amministrazione comunale di Macerata Per l’efficace percorso sviluppato dall’Amministrazione di Macerata, già distintasi per i risultati di raccolta differenziata, volte a realizzare nuove iniziative in direzione della tutela dell’ambiente ripensando i modelli comportamentali anche attraverso il supporto offerto dalle filiere innovative come quelle delle plastiche biodegradabili e compostabili. La città di Macerata ha aggiunto una nuova tappa al cammino verso la creazione di una comunità locale virtuosa che risponde a specifici problemi ambientali in sinergia con le esigenze dei cittadini e degli operatori utilizzando le innovazioni offerte dal mercato e rappresentando un esempio di declinazione dei nuovi paradigmi dell’economia circolare e della bioeconomia. ASSOBIOPLASTICHE L’Associazioneitalianadellebioplastichee deimaterialibiodegradabiliecompostabili (Assobioplastiche) è nata nel 2011 dalla volontà di produttori, trasformatori e utilizzatori delle bioplastiche di farsi rappresentare in Italia e all’estero verso le istituzioni e tutti gli altri stakeholders di questo settore. L’industria delle bioplastiche compostabili è, infatti, un sistema economico complesso. Strettamente interconnessa con la raccolta del rifiuto organico e con il compostaggio industriale, che rappresenta il naturale fine vita dei manufatti compostabili, è in stretta relazione anche con l’agricoltura, sia per l’utilizzo di fonti rinnovabili e biomasse per la produzione di chimici di base e intermedi, sia come settore di impiego del compost prodotto dagli impianti e come mercato per i bioteli per la pacciamatura agricola. Nel 2018, l’industria delle plastiche biodegradabili e compostabili è stata rappresentata da 252 aziende, con 2.550 addetti dedicati, 88.500 tonnellate di manufatti compostabili prodotti in Italia e un fatturato complessivo di 685 milioni di euro. Oltre alle applicazioni ormai consolidate degli shopper per asporto merci e dei sacchi per il primo imballo alimentare, il 2018 ha registrato una fortissima crescita delle stoviglie monouso compostabili, capsule per il caffè, teli per la pacciamatura agricola ed imballaggi alimentari. Un’industria nata per rispondere ai grandi problemi ambientali coniugando innovazione a produzione responsabile, riciclo a rigenerazione, con il rifiuto che torna ad essere materia prima. Un vero campione della green economy; settore in cui l’Italia si sta dimostrando uno dei paesi leader al mondo. ASSOBIOPLASTICHE P.zza San Bernardo, 109 00187 Roma Tel. 06 4827748 [email protected] www.assobioplastiche.org Chi siamo
  • 17. 32 33 IPPR IPPR – Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo, nasce del 2004 su iniziativa degli attori della filiera delle materie plastiche: Unionplast, PlasticsEurope Italia e COREPLA. L’anno prima il decreto del Ministero dell’Ambiente 203/2003 introduceva in Italia il Green Public Procurement (GPP), prevedendo che le filiere dei diversi materiali potessero organizzarsi e dotarsi di strumenti di riconoscimento dei materiali e manufatti rientranti negli acquisti verdi. Così fece la filiera delle materie plastiche, con un’iniziativa unica a livello italiano ed europeo: la creazione di IPPR, che oggi conta oltre cento Soci tra riciclatori di rifiuti plastici e aziende che trasformano le materie prime seconde così ottenute in manufatti, e del marchio Plastica Seconda Vita. Plastica Seconda Vita è una certificazione ambientale di prodotto dedicata ai materiali e ai manufatti ottenutidallavalorizzazionedeirifiutiplastici,ilcuidisciplinareèstatoriconosciutodaAccredianel2016. Il calcolo del contenuto di riciclato segue le regole della norma UNI EN ISO 14021, basata sulla rintracciabilità dei materiali riciclati e sul bilancio di massa. PSV, inoltre, poggia sulle solide garanzie offerte dagli standard tecnici italiani – eccellenza a livello europeo – sulle materie plastiche prime seconde riportati nelle norme della serie UNI 10667. Oggi sono circa 3.000 i prodotti certificati, suddivisi nelle seguenti categorie (a cominciare dalla più rappresentativa): arredo urbano, raccolta rifiuti, imballaggi, florovivaistica, materiali, pulizia professionale, edilizia, arredi per ufficio, articoli monouso, prodotti per la casa, filati e tessuti. Ciò a dimostrazione del fatto che la plastica, ben gestita, è un materiale sostenibile non solo perché riciclabile ma anche perché effettivamente riciclata. La mission di IPPR, sin dalla sua nascita, è stata realizzare quella che oggi è nota come economia circolare, favorendo il mercato dei materiali raccolti e riciclati (contribuendo quindi allo sviluppo della raccolta differenziata) attraverso la creazione di un punto di contatto tra domanda ed offerta di materiali e manufatti riciclati nell’ambito degli acquisti verdi pubblici, privati e nel business to business. Recentemente si è consolidato il ruolo di IPPR nell’affrontare le nuove sfide che coinvolgono la filiera delle materie plastiche a partire dalle azioni messe in campo dal Tavolo Permanente per il Riciclo di Qualità: combattere la dispersione della plastica nell’ambiente, aumentare qualità e quantità del riciclo con progetti mirati e agevolare l’impiego della plastica riciclata, con una logica multi-stakeholder che bilanci un maggiore rigore scientifico alla base delle scelte, e una maggiore sensibilità e responsabilità ambientale dell’industria. Questa sinergia ha portato, nel 2018, alla realizzazione di portachiavi ottenuti dal riciclo dei rifiuti raccolti dai volontari di Legambiente sulla spiaggia di Coccia di Morto. IPPR Sede Legale e Operativa: Via San Vittore, 36, 20123 - Milano Tel. 02 4392 8247 Fax 02 435432 www.ippr.it PREMIO IPPR “Comuni Ricicloni 2019” Il marchio Plastica Seconda Vita è uno strumento utile agli Enti Pubblici per riconoscere i manufatti che soddisfano i requisiti di contenuto di riciclato dettati dai Criteri Ambientali Minimi e spostare così progettazione, produzione e utilizzo dei prodotti verso una maggiore sostenibilità, in un’ottica di economia circolare. A monte, i suddetti Enti svolgono un ruolo fondamentale per questa transizione, che non può più essere solo una questione di scambio commerciale, ma sempre più deve vedere una cooperazione di soggetti per la ricerca delle soluzioni più adatte ai singoli contesti. In questa prospettiva di circolarità IPPR premia quelle realtà che nel corso del 2018 si sono distinte per l’impegno profuso nella realizzazione di acquisti verdi innovativi. Idrotherm 2000 srl e Gruppo Hera Passare dal modello di economia lineare a quello circolare, che vede nel riciclo e nel riuso di scarti i veri protagonisti, è divenuto un must per Idrotherm 2000 srl, azienda che realizza tubazioni in polietilene e polipropilene da oltre 40 anni. Il Gruppo Hera – la multiutility emiliano-romagnola che offre servizi a 350 Comuni in diverse Regioni - grazie alla collaborazione di Idrotherm 2000 è diventata la prima realtà in Italia ad aver avviato un’importante sperimentazione per utilizzare plastica riciclata e di provenienza tracciata nella realizzazione di condotte in polietilene multistrato derivante per almeno il 70% da materiale di recupero e, come tale, certificato Plastica Seconda Vita. I primi utilizzi riguardano le reti elettriche e fognarie nei territori di Modena, Imola e Rimini ma, a valle della sperimentazione, la multiutility potrebbe estendere la nuova modalità di realizzazione delle tubazioni ad altri cantieri e ad altri impieghi, consentendo così di raggiungere importanti obiettivi di sostenibilità. Chi siamo
  • 18. 34 35 FISE - ASSOAMBIENTE FISE Assoambiente è l’Associazione che rappresenta, a livello nazionale ed europeo, le imprese che operano in Italia nel settore dei servizi di igiene ambientale, del riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani e da attività produttive, nonché delle bonifiche. FISE Assoambiente stipula da oltre 60 anni con le Organizzazioni sindacali nazionali il CCNL di categoria per le imprese private del settore dei servizi ambientali, applicato a circa il 45% degli addetti del comparto, ovvero a circa 40.000 lavoratori. Inoltre l’Associazione è fonte istitutiva del Fondo Pensione Integrativo Previambiente e del Fondo Sanitario Integrativo del sistema sanitario nazionale denominato “FASDA”, e presente nei relativi organi statutari con propri rappresentanti. FISE Assoambiente, unitamente ad altre Associazioni datoriali del settore e con le Organizzazioni sindacali, ha sottoscritto anche un’intesa per la costituzione di un “Fondo di solidarietà bilaterale” nell’obiettivo di prevedere un sistema di ammortizzatori sociali, in attuazione delle previsioni di cui al D.lgs. n. 148/2015 (“Jobs Act”). In considerazione del complesso quadro normativo e del rafforzamento della tutela penale dell’ambiente, l’Associazione nel 2016 ha ritenuto importante supportare le imprese del comparto mediante la definizione di un modello per l’applicazione di un adeguato sistema di prevenzione e controllo dei reati predisponendo, in collaborazione con Certiquality, le Linee Guida su “Modelli Organizzativi e sistemi di gestione ambientale”, approvate dal Ministero di Giustizia. Le Linee Guida mirano ad agevolare le imprese del settore nell’adozione e nell’efficace attuazione dei possibili Modelli organizzativi atti a prevenire i reati ambientali che rientrano nel campo di applicazione del D.Lgs. n. 231/2001. OBIETTIVI DI FISE ASSOAMBIENTE • favorire la qualificazione e lo sviluppo industriale del settore anche attraverso il ricorso alle BAT (Best Available Techniques); • assicurare condizioni per una equa competizione tra aziende in particolare tra pubbliche e private (sia a livello fiscale che di mercato); • supportare gli interessi degli associati in tutti i settori/aree della loro attività; • garantire su tutto il territorio nazionale una omogenea condizione autorizzativa e di attuazione delle disposizioni normative; • rappresentare le istanze imprese associate nelle varie sedi Istituzionali locali, nazionali ed europee anche ai tavoli per la definizione di accordi-quadro o di programma. Chi siamo Un Paese moderno deve poter disporre di un sistema di gestione dei rifiuti evoluto sul piano industriale e degli impianti, ben regolato, incentivatonelladirezioneambientalevolutadaipolicymakers.Questo sistema moderno è indispensabile ai fini di un corretto funzionamento del mercato del settore, di una adeguata politica ambientale, della competitività del sistema Italia e per l’attrazione di investimenti. Stante il contesto ed il ritardo accumulato dal nostro Paese, che ancor oggi riscontra latenti e diffuse situazioni di crisi, non possiamo più permetterci di continuare con il turismo dei rifiuti e di procrastinare le necessarie soluzioni per assicurare valide soluzioni per la gestione degli stessi, soprattutto se si considera la complessità e la tempistica oggi necessaria per il rilascio delle autorizzazioni. Non possiamo più permetterci incertezza, rischio continuo di crisi ed emergenze, complessità di procedure: solo in un quadro certo di leggi, impianti e regole economiche è possibile sconfiggere la piaga dell’illegalità, degli smaltimenti abusivi, della concorrenza sleale. “Per una strategia nazionale dei rifiuti” è il Report realizzato da FISE Assoambiente per la definizione di una strategia finalizzata al recepimento delle nuove direttive europee. Lesfideperilfuturosonoimportanti,gliobiettiviambiziosierichiedonol’impegnodituttiglistakeholder perridurrelaproduzionedirifiutiel’usodimaterieprimevergini,aumentarericicloerecuperoenergetico e razionalizzare l’uso delle discariche, a cui destinare esclusivamente le frazioni residuali opportunamente trattate, nella logica dell’economia circolare. “Oggi più che mai è necessario sostenere una cultura che dia risalto alla capacità innovativa, in grado di creare valore e occupazione nei territori in cui si sviluppa” sottolinea il Presidente Testa “serve superare pregiudizi e stereotipi, aumentare la conoscenza e la consapevolezza, facendo comprendere concretamente il funzionamento delle attività di trattamento e gestione dei rifiuti” ed è per questo che la nostra Associazione ha promosso per quest’anno iniziative quali “Impianti Aperti” iscritta al Festival dello Sviluppo Sostenibile che cade in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente del 5 giugno 2019 e il Premio “PIMBY GREEN”. Il Premio istituito dall’Associazione ha ottenuto il patrocinio di ANCI ed è destinato alla Pubblica Amministrazione, alle Imprese, alle Associazioni e ai Giornalisti con l’intento di promuovere una nuova cultura del “fare” che dia meritato risalto alla capacità innovativa del nostro Paese. “Quello che serve è un approccio semplice e pragmatico, teso a risolvere i problemi e a dotare l’Italia di una infrastruttura ambientale moderna e capace di gestire i propri flussi di rifiuti, generando ricchezza e posti di lavoro qualificati nell’”economia verde” fino ad oggi sostenuta solo a parole”. FISE-ASSOAMBIENTE ViadelPoggioLaurentino,11 00144 Roma Tel. 06 9969579 r.a. Fax 06 5919955 [email protected] www.assoambiente.org
  • 19. 36 37Partner Partner EUROSINTEX SRL Via Brescia 1a/1b 24040 CISERANO (BG) Tel. 035 4821931 Fax 035 4191002 www.eurosintex.com EUROSINTEX PREMIO EUROSINTEX “Comuni Ricicloni 2019” BITETTO è uno degli unici due Comuni pugliesi Rifiuti Free. Gli ultimi dati di febbraio 2019 elaborati da Navita, società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti nel comune barese, evidenziano un trend positivo della raccolta differenziata. Le cifre si riferiscono alle utenze domestiche, dunque a quelle non commerciali, fornendo un quadro di ciò che accade all’interno di tante case. Le utenze domestiche di Bitetto risultano essere le più virtuose con una ridottissima percentuale di indifferenziato (cioè il rifiuto che non viene recuperato). NAVITA, azienda specializzata nei servizi di igiene urbana e tutela ambientale, attiva in cinque Comuni baresi (Modugno, Bitetto, Turi, Gioia del Colle e Noci), è l’unica pugliese nel settore dell’igiene urbana a vantare le tre stelle, indicative del rispetto della legalità e dell’alto grado di attenzione nella corretta gestione del proprio business, riconoscimento attribuito dall’Autorità GarantedellaConcorrenzaedelMercatoalleimpreseinpossessodituttiirequisitiditrasparenza richiesti dalla normativa del 2012. Dal 1996 Eurosintex produce e distribuisce contenitori in plastica per la raccolta dei rifiuti e sistemi integrati per l’ecologia, fornendo i propri prodotti alle principali città italiane e alle maggiori società operanti nel settore. Di fatto Eurosintex è oggi leader nel proprio settore, con un fatturato in costante crescita, che nel 2018 ha superato i 25 milioni di euro, grazie al continuo impegno nello sviluppo di nuovi prodotti e ad una rete di vendita distribuita in modo capillare sull’intero territorio nazionale. L’azienda è stata creata e sviluppata negli anni dai due soci Angelo Martina, oggi Presidente del CdA e Annalisa Lazzari, che ne è Amministratore Delegato. Eurosintex è stata la prima azienda in Italia a produrre e vendere i propri prodotti realizzati in Plastica Seconda Vita da raccolta differenziata, tanto da essere certificata dall’Istituto per la Promozione delle materie Plastiche da Riciclo con il marchio ecologico “Plastica Seconda Vita”. Quest’ultimo rende facilmente identificabili i beni in materie plastiche da riciclo destinati alle Pubbliche Amministrazioni. É il primo marchio italiano ed europeo dedicato alla plastica riciclata e ha introdotto il concetto di “qualità” nelle plastiche di riciclo e di “rintracciabilità” dei materiali riciclati. Concretamente,questosignificachedal2009produciamocontenitoriperlaraccoltadifferenziataecompostiere domestiche realizzati con materiale plastico riciclato post-consumo proveniente dalla raccolta differenziata stessa. I nostri prodotti Plastica Seconda Vita sono la dimostrazione che l’economia circolare può essere realizzata: i contenitori per la raccolta domestica in Plastica Seconda Vita sono ormai nelle case di tutta Italia, a riprova che riciclare la materia è possibile e si può fare con prodotti dal design gradevole, robusti ed efficienti. Chi siamo
  • 20. 38 39Partner Partner PREMIO FATER “Comuni Ricicloni 2019” Il premio FaterSMART “Comuni Ricicloni” è giunto alla VI edizione: è nato per premiare le realtà italiane che si sono distinte per aver previsto, nell’ambito della raccoltadifferenziata,unserviziodedicatoaipannoliniperbambinie/oausiliperl’incontinenza. Infatti, ad oggi, sono già 12 milioni gli italiani raggiunti da un servizio di raccolta separata dei Prodotti Assorbenti per la Persona che ha l’obiettivo di minimizzare il disagio per il cittadino derivante dal tenere in casa per più giorni rifiuti che emanano cattivo odore e non gravare sulle famiglie in cui ci sono bambini o persone affette da incontinenza, ove sia operativo il sistema tariffario che prevede una quota variabile basata sul volume di residuo secco prodotto. L’auspiciodell’aziendaèchepossanorealizzarsisistemidiricicloche,fondandosisulleeccellenze già evidenziate nella raccolta specifica di prodotti assorbenti per la persona, diano nuova vita a materie prime seconde riutilizzabili in nuovi processi produttivi, come ha dimostrato il sistema di riciclo ideato da FATER. In quest’ottica FATER ha deciso di riconoscere l’importanza del contributo dei Comuni e Agenzie premiando, in accordo con Legambiente, il gestore che ha dimostrato di aver attuato le migliori pratiche propedeutiche al riciclo di pannolini e pannoloni. Il vincitore del premio FaterSMART - Comuni Ricicloni 2019 è: Esa-com SpA, società che opera la raccolta differenziata dei PAP, per un bacino di ca. 100 mila abitanti nella Provincia di Verona, con metodi innovativi che sono risultati essere efficienti, efficaci e senza costi aggiuntivi, grazie all’installazione di apposite cassette da 200 lt sulle fiancate dei mezzi adibiti all raccolta dell’umido. Tale soluzione è ritenuta una delle best-practices da operatori della raccolta, nazionali e internazionali, interessati al sistema di riciclo FaterSMART. I PAP raccolti da Esa-com già oggi sono riciclati presso l’impianto FaterSMART in funzione presso lo stabilimento di Contarina” FATER S.p.A. Via A. Volta, 10 65129 Pescara [email protected] Tel. 085 3552200 Fax: 085 3552364 www.fatersmart.com Il riciclo dei prodotti assorbenti per la persona usati In Italia ogni giorno vengono smaltiti 11 milioni di pannolini, pannoloni per incontinenti e assorbenti igienici. Unafrazionedirifiuticheequivaleacircail4%deirifiutisolidiurbaniovveroquasi900.000tonnellate/annoche oggi vengono conferite per più della metà in discarica e la quota restante viene eliminata tramite inceneritore. Se consideriamo i nuovi obiettivi previsti nel Pacchetto sull’Economia Circolare, approvato dalla Commissione Europea che impone di ridurne il conferimento in discarica a un massimo del 10% e di portare i tassi di riciclo al 65% entro il 2035, è facile intuire come la gestione rifiuti sia più che mai un imperativo per le autorità locali. La soluzione esiste FaterSMART, Business Unit di Fater Spa, joint venture paritetica tra Procter & Gamble e Gruppo Angelini conosciuta per i marchi Pampers, Lines, Tampax, ha sviluppato e brevettato una tecnologia che consente di riciclare pannolini per i bambini, assorbenti femminili e prodotti per l’incontinenza di tutte le marche, trasformandoli in materie prime seconde di elevata qualità. Da 1 tonnellata di rifiuti raccolti in maniera differenziata infatti è possibile ricavare fino a 150 kg di cellulosa, 75 kg di plastica e 75 kg di polimero super assorbente, da impiegare nei principali processi di lavorazione per dar vita a nuovi prodotti come grucce, contenitori, giocattoli o tavoli di plastica, carte di elevata qualità, prodottitessili,fertilizzanti,assorbentiperanimalidomesticioper l’industria florovivaistica. Chi mai avrebbe pensato a un abito in viscosa o a un parco giochi per bambini realizzati con quelli che erano una volta pannolini? Tutto questo oggi è possibile. Come funziona il processo di riciclo Il processo di riciclo prevede quattro fasi: i prodotti assorbenti per la persona usati vengono raccolti dagli utenti (1), stoccati (2), trattati in autoclave, un sistema dove attraverso la forza del vapore a pressione e senza combustione, vengono aperti e perfettamente sterilizzati eliminando completamente i cattivi odori (3) e infine separati delle frazioni riciclabili per via meccanica (4). Il primo impianto, ubicato in Veneto presso la sede di Contarina S.p.a., è in grado di gestire fino a 10.000 tonnellate/anno di prodotti usati ed è stato pensato in modo da preservare le elevate qualità delle materie prime contenute nei prodotti assorbenti, per recuperare materie prime seconde paragonabili a quelle vergini. La raccolta separata dei PAP La raccolta separata dei PAP esiste, oltre 12 milioni sono gli italiani già raggiunti da questo tipo di servizio e molti Comuni hanno adottato soluzioni tanto efficaci quanto efficienti che consentono di effettuarla senza creare disagi per i cittadini e senza costi incrementali rispetto alle normali attività di raccolta. Un sistema virtuoso in cui vincono tutti La tecnologia FaterSMART è un esempio “made in Italy” di Economia Circolare che ha ottenuto il riconoscimento di “Circular Economy Champion” da parte di Legambiente e consegnato presso la Commissione Europea, e nel 2018 il Premio per lo Sviluppo Sostenibile e il Sodalitas Social Award promossi rispettivamente dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dalla Fondazione Sodalitas. Una dimostrazione di come l’industria può creare sviluppo e crescita senza venir meno ai requisiti della sostenibilità ambientale, con vantaggi per tutti. FATER
  • 21. 40 Consorzi 41L’indice di buona gestione Iscriviti a Legambiente! Con il tuo aiuto porteremo avanti le nostre iniziative in difesa della natura e una piccola, grande, parte di te sarà con noi ogni giorno, permettendoci di fare ancora di più. PER CONTINUARE AD ESSERE NOI, ABBIAMO BISOGNO DI TE. www.legambiente.it/soci TRENTANOVE ANNI DI LOTTE PER PROTEGGERE L’AMBIENTE E PROMUOVERE IL TERRITORIO SENZA FERMARCI DAVANTI A NIENTE . Creatività:Unik-Grafica:thesign.biz
  • 22. 43 I Comuni alla prova del Green Public Procurement Il questionario di Legambiente sullo stato di applicazione dei Criteri ambientali minimi (CAM), introdotti con l’art. 18 della L. 221/2015 e, successivamente, resi obbligatori dall’articolo 34 del D.lgs. 50/2016 (“Codice degliappalti”),èilpiùimportantemonitoraggiofinoaoggirealizzatoinItalia.Sitrattadiunlavorofocalizzato sulla concreta attuazione nel nostro Paese delle norme relative al Green Public Procurement (GPP) e sulla loro diffusione che si sviluppa attraverso l’attività dell’Osservatorio “Appalti verdi”, costituito da Legambiente in collaborazione con la Fondazione Ecosistemi (specializzata, in particolare, nell’analisi e nella promozione degli acquisti verdi e sostenibili, per i quali è leader, in Italia e in Europa, da oltre quindici anni). Attraverso l’attività dell’Osservatorio, Legambiente vuole puntare la lente di ingrandimento sul tema del GPP e dell’attuazione dei CAM avviando un vero e proprio monitoraggio civico. Al questionario, predisposto come ogni anno da Legambiente nell’ambito dell’iniziativa dedicata ai Comuni Ricicloni,hannorisposto1.048amministrazionicomunali.Adoggi,il29,38%diquesteAmministrazioninon applica i CAM in nessuna categoria merceologica, anche se, occorre dirlo, si tratta di un dato probabilmente sopravvalutato, perché circa la metà di questa percentuale è dovuto a un’assenza di risposte. I CAM maggiormente adottati risultano essere quelli relativi alla gestione dei rifiuti (sempre nel 27,48% dei casi), seguiti da quelli relativi alla carta (24,42%), al riscaldamento e illuminazione (18,51%), alla gestione delle pulizie (18,41%) e alla ristorazione collettiva (15,93%). Se compariamo i dati regionali – suddividendoli per le macroregioni geografiche – possiamo osservare che le differenze non sono poi così accentuate, e comunque assai più articolate di quel che potremmo pensare. Addirittura, nel Nord, è ancora più alto il dato – pari al 34,4% – dei comuni che non adottano i CAM in nessuna categoria merceologica. Dato che scende al 17,07% nell’Italia centrale (Toscana, Marche, Umbria e Lazio) e ancor di più nel Sud del Paese (7,99%). Tra le Regioni del Sud, alcune (in particolare la Regione Sardegna, leader nazionale nelle politiche per il GPP, la Regione Basilicata, capofila del progetto europeo GPP Best e la Regione Puglia) hanno utilizzato le risorse comunitarie per approvare dei Piani d’Azione per il GPP, che ne hanno previsto la promozione e la diffusione presso le amministrazioni comunali. Due Regioni in cui i comuni risultano essere particolarmente attivi nell’attuazione del Green Public Procurement, sono la Sardegna e al Trentino Alto Adige. L’obbligo di applicazione di criteri “green” in tutte le fasi degli acquisti della Pubblica Amministrazione, la cui spesa supera i 170 miliardi di euro, garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma anche per promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili. Storie di ordinaria buona gestione produzionepropria.comartm.fasson2019 L’asfaltoè un materiale sul quale trascorriamo gran parte del tempo della nostra vita. In Italia abbiamo in totale un nastro di 185mila chilometri, a cui dobbiamo sommare strade urbane, ciclabili, piste degli aeroporti www.iterchimica.it High-tech additives for the road industry Progetti e prodotti eco-sostenibili per il settore stradale Economia circolare per un uso efficiente e sostenibile delle risorse resistenza all’usura e alla deformazione ridurre le temperature di produzione e stesa degli asfalti strade 100% asfalto riciclato Pa rcheggi A ree extra-ur bane risparmio di energia A rredourba no,ambiti d ipregio strade senza buche Aree urbane Tra ffco legger o utilizzo di materiali da recupero e riciclo, fresato, gomma Asfalto riciclabile all’infinito Strade più sicure, durature, ecologiche ed efficienti per tutti. Per primi siamo riusciti a progettare e realizzare una strada green e sostenibile composta da asfalto con 100% di materiale riciclato, la cui stesa a freddo permette di ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2. Il risultato è un asfalto riciclabile all’infinito, resistente, sicuro e bello. La nostra prossima sfida è il nuovo supermodificante high-tech al grafene per aumentare la vita utile del manto stradale, ridurre l’impatto ambientale, offrire maggiore sicurezza e risparmio sulla manutenzione, adottando un sistema di economia circolare. 100% asfa ltoriciclato ridurreemissioni CO2
  • 23. 44 Storie di ordinaria buona gestione Il tour dei virtuosi Raccontare e premiare chi punta sull’economia circolare e tenere alta l’attenzione sulla gestione dei rifiuti. Sono gli obiettivi degli Ecoforum regionali, appuntamenti organizzati da Legambiente che nel 2018 ha viaggiato in lungo e in largo l’Italia per oltre 4 mesi organizzando ben 18 tappe. Questomomentodiconfrontotraistituzioni,aziendeeconsorzidifilierafotografailciclodeirifiutiinItalia,dove ancora troppi comuni sono lontani dagli obiettivi di legge sulla raccolta differenziata, ovvero il raggiungimento del 65% al 2012. Anche se nel tempo si stanno allargando le zone virtuose del Mezzogiorno, a cominciare dalla provincia di Salerno dove, nella scorsa edizione dell’Ecoforum Nazionale, il Comune di Caggiano è risultato il migliore nel Paese tra i Comuni rifiuti free (quelli con una produzione di rifiuto indifferenziato inferiore ai 75 kg all’anno per abitante). “Rifiuti zero, impianti mille – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – È questo lo slogan scelto da Legambiente per ribadire in questi appuntamenti la necessità di accrescere la capacità impiantistica italiana». Una necessità che riguarda soprattutto la gestione della frazione organica che, secondo il Rapporto Rifiuti Ispra 2018, rappresenta il 35,7% dei rifiuti urbani. Con gli impianti si produce da un lato biometano da immettere nella rete nazionale, dall’altro compost di qualità. Anche su questi aspetti il Sud del Paese è in forte ritardo rispetto al Nord, seppur con alcune realtà virtuose che eccellono nel panorama nazionale. «Purtroppo – prosegue Zampetti – c’è una crescente ostilità tra la popolazione nei riguardi della realizzazione degli impianti di trattamento rifiuti, per questo occorre attivare dei processi di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini, utili a realizzare la rete a servizio del riciclo indispensabile soprattutto dopo il blocco delle importazioni da parte della Cina». Gli Ecoforum regionali sono stati anche l’occasione per “punzecchiare” le pubbliche amministrazioni sul tema del Green public procurement e sulla mancata, o parziale, applicazione dei Criteri ambientali minimi (Cam), resi obbligatori nel 2016 dal Codice degli appalti. Durante gli appuntamenti, infatti, è stato anche presentato l’Osservatorio appalti verdi, progetto di Legambiente e Fondazione Ecosistemi.
  • 24. 46 Storie di ordinaria buona gestione L’ambiente non è usa e getta Dal primo giugno 2019 chi va fare la spesa nei punti vendita di Unicoop Firenze non trova più piatti, bicchieri e posate di plastica. I prodotti monouso in plastica, responsabili di una parte importante dell’inquinamento dei territori e dei mari, sono infatti stati eliminati dalla cooperativa toscana, prima in Italia a prendere questa decisione strategica per il futuro di tutti. In numeri, la scelta di Unicoop Firenze toglierà dall’ambiente 220 milioni di pezzi l’anno (80 milioni di piatti, 90 di bicchieri e 50 di posate), per un peso complessivo di 1.500 tonnellate di plastica risparmiate. Se questo è l’obiettivo immediato, quello a più lungo termine coinvolge i consumatori, a cui si chiede una modifica dei comportamenti per arrivare a buone pratiche rispettose dell’ambiente. Così, ad esempio, è successo per le buste in plastica: nel 2009 la cooperativa è stata la prima del settore ad aver introdottole buste per la spesa in bioplastica. Oltre alle emissioni e alla plastica risparmiata, il risultato più importante è che oggi il 70% dei clienti della maggiore cooperativa di consumo della Toscana ha cambiato abitudini ed usa per la spesa borse riutilizzabili, quindi non usa e getta. Lo stop al monouso inquinante, che ha già fatto scuola fra le altre realtà della grande distribuzione organizzata, anticipa in concreto la direzione di marcia indicata dall’Europa che, lo scorso marzo, ha approvato una direttiva con cui, dal 2021, mette al bando sul territorio europeo alcuni oggetti di plastica monouso, che costituiscono il 70% di tutti i rifiuti marini. L’impegno di Unicoop Firenze sui temi ambientali è storico e va ben oltre la logica dell’utile. Con l’eliminazione dei prodotti monouso in plastica dalla vendita, la cooperativa adotta una visione di lungo termine e persegue il fine di “soddisfare i bisogni senza forzare i consumi”. La scelta di Unicoop Firenze rispetto alla plastica usa e getta segue anche il successo del progetto Arcipelago Pulito (in collaborazione con Regione Toscana, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Legambiente, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Labromare, Corpo delle Capitanerie di porto Guardia Costiera - Direzione marittima della Toscana, REVET, CFT) che ha dimostrato come sia possibile promuovere ed affermare buone pratiche ambientali, come nel caso dei pescatori che, durante i mesi della sperimentazione, hanno potuto riportare a terra i rifiuti raccolti durante l’ordinaria attività di pesca, ed ha ispirato il disegno di legge Salvamare. «Le diverse iniziative ambientali – afferma Daniela Mori, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze – sono tappe di un impegno complessivo che portiamo avanti con le nostre scelte commerciali e con le attività che mettiamo in campo con le sezioni soci Coop, i circoli di Legambiente e con le scuole toscane. Sono circa 70.000 i ragazzi coinvolti ogni anno sui temi dell’ambiente e della cittadinanza consapevole, mentre con le giornate di volontariato ambientale “Liberi dai rifiuti” abbiamo coinvolto migliaia di cittadini nella pulizia del territorio: spiagge, boschi, argini dei fiumi che sono patrimonio di tutti». 47Storie di ordinaria buona gestione Biocompack: il futuro dell’imballaggio alimentare Nel 2017 prende vita il progetto europeo Biocompack-CE. Finanziato quasi interamente dal programma Interreg Central Europe, questo progetto si configura come un consorzio di 10 partner tra imprese, associazioni, università e istituti di ricerca e sviluppo provenienti da 6 Paesi europei, ed ha come scopo principale la promozione di imballaggi accoppiati in carta e bioplastica in alternativa ai tradizionali polimeri. L’accoppiato carta-plastica è un tipo d’imballaggio molto utilizzato nell’industria alimentare per via delle proprietà protettive dei materiali, ma che spesso non viene conferito correttamente nella raccolta differenziata. Nella maggior parte degli imballaggi di questo tipo, la componente cellulosica rappresenta la parte più rilevante (tra l’80 e il 90%) e, di conseguenza, la raccolta dedicata di carta e cartone, laddove non si riesca a dividere i materiali e conferirli quindi separatamente, risulta la strada migliore, in quanto si recupera la fibra per avviarla poi a riciclo per la produzione di altra carta. Ciò ha senso nel momento in cui ci troviamo di fronte ad alimenti secchi. Qualora abbiamo a che fare con imballaggi per alimenti umidi, la riciclabiltà dei materiali risulta più difficoltosa e la soluzione carta-bioplastica permette di poter conferire l’imballaggio direttamente nella raccolta dell’organico: carta e bioplastica sono entrambi biodegradabili e compostabili* e quindi possono essere avviati a recupero all’interno di impianti industriali di digestione aerobica e anaerobica per la produzione di compost e biometano. I partner italiani del progetto, Legambiente ed Innovhub-SSI, responsabili di due delle quattro aree tematiche, hanno deciso di costruire un percorso comunicativo che includesse tutti gli attori di questo settore. Sono state organizzate una serie di conferenze e workshop a Milano: il primo di questi ha visto come protagonisti i produttori di questi materiali, il secondo incontro è stato incentrato sui trasformatori, quindi i produttori del packaging, e l’ultima conferenza ha avuto come focus la Grande Distribuzione Organizzata, un importante protagonista che con le sue scelte ha la possibilità di influenzare il mercato. Lo step finale di questo percorso sarà un evento organizzato durante Ecomondo, la principale fiera europea dedicata alla green economy, e sarà dedicato all’ultimo anello di questa catena: il consumatore finale. Ad ognuno di questi incontri, hanno presenziato in qualità di relatori sia i consorzi coinvolti (COMIECO e CIC) che le rispettive associazioni di categoria (Assocarta e Assobioplastiche) in modo da includere sempre l’aspetto relativo alla fase finale del prodotto, quando questi diventa un rifiuto. *La definizione di Assobioplastiche è più stringente rispetto a quella dell’European Bioplastics Association che include al suo interno anche i polimeri tradizionali prodotti da fonti vegetali (es. il Bio-PET), che quindi hanno le stesse caratteristiche delle plastiche prodotte da fonte fossile.
  • 25. Storie di ordinaria buona gestione48 49Storie di ordinaria buona gestione La raccolta differenziata nella valle del vento – Glinščica (FVG) Per comprendere questa avventura, dobbiamo partire dalla composizione di quel remoto angolo di Italia che è il Friuli Venezia Giulia. Terra popolata da genti schive, grandi lavoratrici, legatissime alla propria identità. Una regione dove le diverse popolazioni si sono distribuite come le carte di un castello abbattuto da una folata di vento e dove confini ideologici e sociali ancora oggi sono considerati spesso limiti invalicabili. In questo contesto, all’estremo lembo sud-orientale, si trova San Dorligo della Valle – Dolina, comune in cui si intrecciano, sotto la stessa nazionalità, almeno tre diverse culture: quella carsolina, quella istriana e quella triestina. Il 30% della popolazione è madrelingua italiana e il 70% slovena. Una comunità orgogliosa delle proprie tradizioni ed origini, caratteri forti che non si lasciano piegare dalla bora che scende violenta dall’altopiano carsico nella vallata della Glinšcica (Val Rosandra), caratteri forti che non si sono lasciati piegare all’italianizzazione forzata dei nomi e dei toponimi, durante il ventennio fascista. Un comune di confine orgogliosamente bilingue quindi. Nel 2016, nonostante il costante impegno profuso dall’Amministrazione comunale, la raccolta porta a porta, avviata nel 2007, non superava il 56,79% di raccolta differenziata. Un tecnico comunale, esigente e consapevole degli obblighi normativi, convince la coraggiosa Amministrazione a fare un ulteriore sforzo per migliorare: dopo un’accurata analisi, il comune aderisce ad A&T 2000 Spa, società pubblica della provincia di Udine specializzata nella raccolta porta a porta integrale, che subentra nella gestione del servizio, a partire dal 1° luglio 2017. Viene subito istituito un numero verde in sloveno e questa lingua, ostica e poco conosciuta, presto irrompe negli uffici di A&T 2000 SpA, suscitando disagio in qualcuno, ma, ancor di più, viva curiosità in molti: un corso di sloveno base riscuote un successo insperato tra i dipendenti! Le modalità di raccolta, già porta a porta, cambiano: viene istituita la raccolta monomateriale del vetro, potenziata quella dell’organico, si introducono i sacchetti per il multimateriale leggero e per il secco residuo. I servizi del Centro di Raccolta vengono implementati, mentre il territorio viene presidiato dagli incaricati A&T 2000 SpA che trovano, nell’Amministrazione e nei dipendenti comunali, una collaborazione efficiente ed efficace. Il confronto diretto con gli utenti talvolta si fa acceso, ma, in generale, il “metterci la faccia” trasforma la diffidenza iniziale in fiducia. Grazie ad una campagna informativa capillare (incluse specifiche attività in tutte le scuole), all’impegno dei cittadini e all’attenzione degli scrupolosi addetti la percentuale di impurità nella raccolta multimateriale (plastica+lattine) si attesta al 7,05% (dato medio 2018). L’obiettivo di raggiungere nel 2017 il 65% di raccolta differenziata è stato superato con il 65,23%. Nel 2018 la raccolta si è consolidata, superando il 73 %, con una significativa riduzione dei costi. Carsolini, friulani, istriani, seduti fraternamente all’ombra degli ulivi, sorseggiando un “tajut crnega”, solide amicizie nate dall’incontro di genuini ricercatori del bene comune, un costante impegno corale: questo è il messaggio portato dal vento della Glinšcica, questo è il risultato più importante di questa avventura…e siamo solo all’inizio! OLIVIA® 500 free è costituita da due contenitori inseriti l’uno all’interno dell’altro. Il contenitore ester- no funge da vasca di contenimento ed è sagomato in modo da poter essere sganciato e trasportato facilmente tramite carrello elevatore una volta pie- no. Realizzato in PEHD idoneo e resistente con- tro l’aggressione degli agenti atmosferici e degli oli è facilmente posizionabile e trasportabile, in quanto è stato studiato e realizzato per facilitare il suo recupero anche da pieno nel caso ve ne sia la necessità (congelamento dell’olio, manutenzio- ne straordinaria e/o ordinaria). Infatti dispone di apposite prese che permettono il suo spostamento con semplicità utilizzando un comune transpallet a contenitore vuoto, oppure un carrello elevatore a contenitore pieno, ispezionabile e bonificabile perché dispone di un coperchio superiore dotato di chiusura con leva a scatto e di serratura con chiave cifrata. il contenitore interno, anch’esso in PEHD ha una capacità contenitiva di 495 lt. ed è dotato di una ampia bocca per il recupero dell’olio esausto che viene chiusa ermeticamente tramite un tappo a vite completo di apposita guarnizione di tenuta. La stazione OLIVIA® 500 free inoltre dispone di un’indicatore di livello con galleggiante e di una valvola di rallentamento flusso in caso di ribaltamento accidentale o di sovrariempimento. L’olio alimentare usato e di frittura è un rifiuto altamente inquinante, non gettarLo neL Lavandino! LA TANICA CHE PROTEGGE IL MONDO E IL SISTEMA OILPLAN CHE MIGLIORA LA QUALITÀ DELL’AMBIENTE. ECOHOUSE® SMALL è una tanica dalla capienza di 2,2 litri per la raccolta differenziata di oli alimentari usati e di frittura prodotti dall’utenza domestica. Comoda e maneggevole è dotata di tappo sicurezza bimbo (reference standard UNI EN ISO 8317:2005) e di imbuto con griglia incorporata per facilitare e migliorare il recupero dell’olio apportando una maggior qualità nella raccolta differenziata. Inoltre ECOHOUSE® SMALL è predisposta per contenere un chip di riconoscimento per un eventuale monitoraggio più dettagliato della raccolta dell’olio, mentre, un’apposita sede, permette di alloggiare l’imbuto in dotazione evitando così il suo smarrimento dopo l’utilizzo. La sua linea e le sue dimensioni si adattano ad ogni tipo di cucina o ambiente. 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  • 26. 51Storie di ordinaria buona gestione L’emergenza clima non è più rinviabile e la nostra spesa quotidiana può dare un significativo contributo per fermare la febbre del Pianeta. A partire da uno dei consumi ambientalmente più insostenibili, quello dell’acqua in bottiglie di plastica. Sono oltre 8 miliardi le bottiglie in plastica vendute ogni anno nel nostro Paese. Gli italiani consumano, secondi al mondo, 206 litri di acqua in bottiglia pro capite l’anno, corrispondenti a 1 milione 165 mila tonnellate equivalenti di CO2 tra produzione e trasporto. Oltre a inquinare fiumi e mari, l’usa e getta delle bottiglie necessita di grandi quantità di acqua: per produrre un chilo di PET, da cui si ricavano venticinque bottiglie da un litro e mezzo, servono 17 litri d’acqua e due di petrolio. Una filiera insostenibile che, sommando tutti i passaggi di produzione e distribuzione, consuma un’energia circa 2.000 volte superiore a quella necessaria per ottenere la stessa quantità d’acqua da un rubinetto collegato a un acquedotto. NaturaSì, la principale aggregazione di negozi biologici in Italia, ha scelto di inserire nei punti vendita degli “Erogatori dell’Acqua” che distribuiscono direttamente dalla rete idrica acqua opportunamente trattata. «È da tempo che cerchiamo una soluzione per togliere l’acqua in bottiglia di plastica dai nostri negozi – spiega Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì – e ora abbiamo un settore acqua libero dalla plastica. Questo traguardo porterà a un risparmio di quasi 1 milione e 300 mila bottiglie di plastica nell’ambiente e una diminuzione di oltre 190 tonnellate di CO2 equivalente nell’atmosfera. Si tratta di un piccolo passo ma crediamo fortemente di poter fare da apripista per un percorso di liberazione dalla plastica per uno dei prodotti più inquinanti e in assoluto di minore giustificazione di consumo». «Dopo le grandi mobilitazioni mondiali del Global Strike for future del 15 marzo e del 24 maggio servono azioni concrete per avviare la rivoluzione per salvare il Pianeta – afferma Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – Questa nuova iniziativa assieme a Naturasì, dopo quella promossa sulle retine riutilizzabili per l’ortofrutta per ridurre l’uso dei sacchetti monouso, va proprio in questa direzione. È un passo avanti per praticare concretamente la strategia europea per la lotta all’inquinamento da plastica, al centro della direttiva europea sul monouso che è in via di approvazione definitiva. Quello che serve sono ora politiche istituzionali e interventi in favore dell’acqua di rubinetto, più sicura e più controllata di quella in bottiglia, e per la tutela della risorsa idrica, oggi messa a dura prova anche dai cambiamenti climatici e dalle continue emergenze siccità». Gli erogatori dell’acqua installati nei negozi NaturaSì consentiranno di abbandonare l’acqua in bottiglia di plastica grazie all’azione combinata di vari filtri e di uno specifico attivatore che migliorerà la qualità dell’acqua erogata. Un processo che conviene economicamente al consumatore, a cui si chiede un impegno diretto e fattuale. Il costo al litro dell’acqua degli erogatori, che potrà essere acquistata naturale o gassata, sarà di 10 centesimi al litro. Un prezzo decisamente inferiore rispetto all’acqua che comunque rimarrà disponibile in vetro per alcune marche, per soddisfare esigenze dietetiche e sanitarie particolari. Accanto agli erogatori, il progetto acqua di NaturaSì prevede inoltre nei punti vendita la presenza di borracce in acciaio e si potranno acquistare filtri sottolavello e filtri per rubinetto, così come le caraffe con filtro. «L’acqua - conclude Brescacin - è la base della vita, oltre a essere pura deve essere ‘vitale’. In tutti i negozi facciamo le analisi per accertare la qualità in entrata e in uscita dell’acqua stessa e usiamo processi che ne mantengono le qualità intrinseche senza devitalizzarla». Liberiamo l’acqua dalla plastica Trasformiamo i rifiuti in nuova materia ed energia via Fabio Filzi 5 - Montello (BG) - Tel. 035.689111 - [email protected] - www.montello-spa.it Industria del Recupero e Riciclo Plastica - Fertilizzanti - Energia - Biometano
  • 27. 53Storie di ordinaria buona gestione #ILNOSTROIMPEGNO #ILNOSTROIMPEGNO è il progetto con cui Ichnusa, promotrice dell’iniziativa, Legambiente Sardegna, CagliariCalcio e Dinamo Sassari, invitano tutti i cittadini sardi a unirsi a loro per contribuire a preservare le bellezzedell’Isola. Basta un gesto piccolo ma concreto, come raccogliere i rifiuti abbandonati che deturpano il territorio,per portare un cambiamento. Con questo progetto sviluppato su più tappe in tutta l’Isola, che prevede azioni dipulizia e cura del territorio, Ichnusa lancia un importante messaggio di rispetto e responsabilità individuale. LadatazeroèstataunapuliziadellungomaredelquartiereSant’EliaaCagliariil21dicembreinsiemeaidipendentidello storico birrificio di Assemini, che ha fermato la produzione per un giorno per coinvolgere l’intera aziendaall’iniziativa, e ad alcune vecchie glorie del Cagliari Calcio. Dopo questo primo evento si è partiti con il veroobiettivo del progetto #ILNOSTROIMPEGNO: coinvolgere la cittadinanza a prendersi cura della propria terra. Il13 aprile un centinaio di volontari sono tornati in questo luogo simbolo per continuare quanto iniziato pochi mesiprimaerestituireillungomareeilporticcioloallabellezzaoriginaria.Dopounmese,l’11maggioperlaprecisione,l’appuntamento si è spostato sulla costa occidentale, a San Vero Milis, dove l’intera comunità, a partire dal sindacoe dagli assessori, si sono ritrovati per ripulire una spiaggia soggetta a continue mareggiate che riversano rifiuti diogni genere. L’ultima tappa si è invece svolta l’8 giugno nel nord dell’isola, nella pineta e sulla spiaggia di PortoFerro (Sassari). Le iniziative, che nel complesso hanno coinvolto oltre 400 volontari, hanno permesso di raccoglierecomplessivamente813sacchidispazzatura(differenziataladdovepossibile)oltreapneumatici,televisori,serbatoi,biciclette, sedili di automobili, ingombranti di ogni genere. «Il progetto #ILNOSTROIMPEGNO è qualcosa in cui crediamo fortemente – commenta Katia Pantaleo,Marketing Manager di Ichnusa – è la nostra promessa di impegno verso la Sardegna, di cui ci prendiamo curainsieme ai nostri partner Cagliari Calcio e Dinamo Basket, con il supporto e la guida di Legambiente Sardegna.#ILNOSTROIMPEGNO è un messaggio di amore e rispetto per la propria terra che invita tutti ad agire, perchéanche un piccolo gesto può fare la differenza». «LegambienteèdasempreinprimalineaperpreservareevalorizzareilterritoriodellaSardegna-dichiaraAnnalisaColombu, Presidente di Legambiente Sardegna – e per far circolare buone pratiche. In linea con queste buonepratiche è la nuova iniziativa di Ichnusa, un’azienda che ha sviluppato nel tempo uno stretto rapporto con l’Isola eche ora lancia un importante messaggio di rispetto e responsabilità individuale. Condividendo questo messaggio,Legambiente Sardegna e i Circoli territoriali si uniscono, insieme ad alcune delle eccellenze sarde, in un gioco disquadra davvero vincente». Storie di ordinaria buona gestione52
  • 28. 55Storie di ordinaria buona gestione Nel 2016 ad Alghero vede la luce il progetto Cittadinanza Attiva. Attraverso questo progetto gli abitanti della città sarda possono collaborare e partecipare alla cura della città e il Comune, riconoscendo l’utilità sociale di tale forma di volontariato, ricambia con forme di riduzione e/o esenzione dei propri tributi comunali in relazione allo svolgimento delle attività e dei servizi assegnati, nel rispetto dell’art. 24 del D.L. 133 del 12 settembre 2014. Attraverso questo decreto si dà appunto la facoltà ai Comuni di affidare interventi di «pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze o strade ed in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano» a progetti presentati da cittadini o associazioni, verso cui l’Amministrazione può «deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere». Il progetto Cittadinanza Attiva è rivolto sia ai singoli, per i quali il Comune ha previsto uno sconto della TARI fino al 50%, sia alle associazioni, gruppi sportivi e Pro Loco, che verranno esentati totalmente dal pagamento della T.O.S.A.P. (Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche) per le prime dieci manifestazioni realizzate nel corso dell’anno. Il bando dà la possibilità di partecipare alla cura del territorio anche ad imprese private in qualità di “sponsor” in cambio della fornitura di prodotti o servizi che contribuiscano alla realizzazione del progetto. I servizi che i cittadini di Alghero possono offrire alla collettività vanno dallo sfalcio delle aree verdi alla piccola manutenzione ordinaria di edifici pubblici, servizi di custodia, servizi di accompagnamento e sorveglianza su scuolabus e all’ingresso e all’uscita delle scuole (il cosiddetto nonno-vigile). A questi, si aggiungono anche progetti di rigenerazione urbana proposti dall’Amministrazione. «Il progetto Cittadinanza Attiva – ha dichiarato il sindaco Mario Bruno – promuove la partecipazione concreta dei cittadini al benessere della collettività, attraverso un percorso costruito dall’Amministrazione per incentivare il volontariato civico e la collaborazione nel rispetto e nella cura del patrimonio pubblico, all’interno del più ampio programma di miglioramento della qualità della vita in città. Non solo: attraverso il coordinamento dell’Amministrazione, il Progetto ha permesso di “mettere in rete” i cittadini attivi, volontari instancabili, uniti da spiccato senso civico ed eccezionale entusiasmo, tra i quali è nato uno speciale rapporto di amicizia. Un vero e proprio “esercito” di volontari, mosso dall’amore per la città e dal desiderio di contribuire a renderla più bella e accogliente: tutti impegnati per dare un aiuto concreto, profondamente convinti che, con l’impegno comune, Alghero possa trarre profondi vantaggi sul fronte del decoro e della pulizia». Partito nel 2016, con 50 iscritti, diventati 60 nel 2017, nel 2018, le iscrizioni sono salite a 83. Piccolimapreziosilavori,cherichiedonounimpegnocostanteesoprattuttoungrandesensodiappartenenza alla comunità e la voglia di contribuire a far risplendere la città di Alghero senza scoraggiarsi. E i risultati si vedono: intere zone del centro storico ripulite da infestanti e sporcizia, abbellite con manufatti realizzati con materiale di riciclo e fioriture di stagione che diventano addirittura attrazioni turistiche, panchine in legno riportate all’originario splendore e sempre più spazi pubblici restituiti alla libera fruibilità di cittadini e visitatori. Quando i cittadini diventano custodi del territorio EcoComunicazione.it r1_05.2017 WWW.MATERBI.COM biodegradabile e compostabile come la buccia della mela
  • 29. Storie di ordinaria buona gestione56 57Storie di ordinaria buona gestione Pensare ad un mondo senza plastica, almeno nel prossimo futuro, è praticamente impossibile. La plastica ha cambiato le nostre vite, semplificandole e permettendo lo sviluppo. È un materiale prezioso, che nel corso del tempo ha perso valore a causa dell’esasperazione e dell’abuso dell’usa e getta e della scorretta gestione del suo fine vita. Questa cattiva gestione ha portato laghi, fiumi, mari e, in generale, tutto l’ambiente in cui viviamo ad essere invasi da rifiuti in plastica, con conseguenze, che ancora non conosciamo totalmente, sulla biodiversità del pianeta e sull’economia dei nostri territori. L’Europa sta tracciando la strada con proposte di direttive che puntano a regolamentare progettazione, produzione e distribuzione dei prodotti in plastica, chiedendo con forza che anche questo settore viri drasticamente verso un’economia di tipo circolare, che garantisce nuove opportunità per l’innovazione, la competitivitàel’occupazione.L’ItaliaèunodeiPaesieuropeichestaprovandoamettereincampolesoluzioni, talvolta anche anticipando le norme europee. È il caso, ad esempio, delle ordinanze plastic free che i comuni italiani stanno adottando, seguendo l’esempio delle Isole Tremiti e anticipando la Direttiva Europea sul Single Use Plastic. Essere plastic free non è semplice ma ogni settore può dare il proprio contributo, dai singoli, al privato, al pubblico, tenendo a mente pochi ma fondamentali punti chiave: • è necessario innanzitutto RIDURRE la produzione e l’utilizzo di prodotti in plastica usa e getta, in modo da diminuire anche la produzione di rifiuti, prediligendo l’uso di oggetti riutilizzabili e applicando misure volte all’incentivazione di politiche associate a azioni per la riduzione degli imballaggi in plastica; • laddove non sia possibile eliminare il monouso, SOSTITUIRE la plastica con materiali BIODEGRADABILI E COMPOSTABILI, smaltibili con la raccolta dell’organico; • SENSIBILIZZARE i cittadini sulla diminuzione dell’utilizzo della plastica, sulla corretta gestione dei rifiuti, smaltimento e prevenzione della dispersione nell’ambiente, attraverso campagne periodi che coinvolgano scuole, esercenti, fornitori di imballaggi e materiali in plastica e bioplastica. L’associazione Chimica Verde Bionet e Legambiente, hanno creato un vademecum per aiutare le amministrazioni pubbliche a intraprendere un percorso di riduzione, sostituzione e corretta gestione dei materiali plastici, in diversi momenti temporali, con suggerimenti, chiarimenti e condivisione di buone pratiche già messe in campo da alcune amministrazioni virtuose. Questo documento non è uno strumento statico, ma in continua crescita, che verrà arricchito con i suggerimenti e le esperienze che verranno direttamente dal territorio. Infine, durante la scrittura e la preparazione di questo lavoro sono emerse due questioni di fondamentale importanza per uscire dall’emergenza plastica. La prima è che senza percorsi partecipativi che preparino esercenti e cittadinanza ad essere plastic free, si otterranno scarsi o nulli risultati. La seconda è che, sebbene l’Italia sia all’avanguardia nella raccolta dell’organico rispetto agli altri paesi europei, e dunque abbia piena possibilità di usufruire dell’alternativa data dalle bioplastiche (anche in termini di creazione di posti di lavoro), è necessario che la rete di impianti di trattamento della frazione organica dei rifiuti sia adeguata, nel numero e nella tecnologia, per garantire la massima efficacia ambientale di questo materiale, garantendone la restituzione al suolo come compost e materia organica. Per questi motivi abbiamo coinvolto nella proposta di strategia anche Avventura Urbana e Cantieri Animati per la tematica sulla democrazia partecipata e il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) per la chiusura del ciclo del materiale compostabile, perché solo insieme, solo coinvolgendo l’intera filiera sarà possibile costruire un futuro diverso e più sostenibile. Insieme al CIC verrà proposto un progetto dimostrativo per l’utilizzo del materiale compostabile certificato EN:13.432 del 2002, all’interno di un impianto industriale di compostaggio da FORSU. Il percorso per diventare plastic free deve necessariamente partire dal Comune, che, coinvolgendo fin dall’inizio del percorso tutta la popolazione, deve mettere a disposizione dei cittadini gli strumenti per la migliore gestione dei rifiuti: raccolta differenziata, punti di raccolta dei rifiuti ingombranti, speciali e apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e controllo della corretta differenziazione dei rifiuti delle utenze non domestiche. Un ulteriore passo avanti in questa direzione è rappresentato dall’installazione di fontanelle di acqua pubblica o di casette dell’acqua al fine di promuovere un graduale abbandono delle bottiglie in plastica. Il nuovo pacchetto europeo sull’economia circolare pone, tra i suoi obiettivi, il riciclo del 70% degli imballaggi entro il 2030 e del 65% dei rifiuti urbani (2035) e, alla stessa scadenza, un massimo del 10% di rifiuti che possono essere smaltiti in discarica. La raccolta differenziata è un requisito minimo su cui costruire una buona politica di gestione dei rifiuti. Diventa quindi necessario implementare all’interno dei comuni il controllo e l’eventuale emissione di sanzioni per i conferimenti abusivi e scorretti nei cassonetti stradali (ad esempio i rifiuti da demolizione e ristrutturazione o quelli conferiti da piccole imprese) ma anche la presenza di discariche abusive nel territorio comunale. Verso un’Italia plastic free
  • 30. Storie di ordinaria buona gestione58 59Storie di ordinaria buona gestione Quando quasi un anno fa Legambiente ha iniziato a pensare a questo progetto, l’80% dei rifiuti veniva conferito in discarica ed erano qualche decina i Comuni che avevano avviato la raccolta differenziata con percentuali superiori al 50%, mentre del tutto assente era l’impiantistica a servizio della raccolta stessa. La situazione da allora, purtroppo, non è molto cambiata: oltre il 70% dei rifiuti viene ancora portato in discarica, le grandi città sono ancora il fanalino di coda nella raccolta differenziata e non sono stati autorizzati nuovi impianti per il trattamento dell’organico. Eppure, con le nostre iniziative abbiamo dimostrato che i siciliani vogliono fare la differenziata e la sanno fare bene, che ci sono Comuni e aziende che hanno messo in campo efficienti servizi di gestione della raccolta con sistemi innovativi e puntuali, che ancheinSiciliasipossonorealizzareimpiantiperilrecuperoericiclodellafrazioneorganicadatrasformareincompostdi qualità e in biometano cosi come esistono iniziative imprenditoriali che muovono i primi passi verso l’economia circolare. Ma occorre fare ancora molto, e anche in fretta. Per questo intendiamo riproporre la seconda edizione della campagna Sicilia Munnizza Free, per continuare a coinvolgere tutti i soggetti (istituzionali, economici, sociali) con l’obiettivo, quanto ambizioso tanto necessario, di liberare dai rifiuti quest’isola meravigliosa e avviare un vero e proprio percorso comune in un’ottica di riutilizzo, recupero e riciclo riducendo sempre più la frazione indifferenziata. Il format della prima edizione verrà mantenuto sull’onda del successo riscosso e del grande apprezzamento espresso da tutti i soggetti coinvolti, dalle amministrazioni pubbliche agli operatori di settore, dai cittadini alle scuole. Saranno diverse le attività rivolte quindi a target specifici, a partire da chi ha responsabilità istituzionali e gestionali nel ciclo virtuoso dei rifiuti, attraverso gli EcoForum e gli Ecofocus, che saranno organizzati a livello regionale, provinciale e comunale,perconfrontarsisuideeeprogettiedindividuaresoluzionitecnicheenormativeperliberarelaSiciliadairifiuti, oltre che raccontare le buone pratiche dell’Economia Circolare di Enti Pubblici e aziende. Nonmancherannoleattivitàrivolteallescuolepereducareigiovaniallanecessitàdiuncambiodiprospettiva,conpercorsi di educazione all’economia circolare e iniziative nell’ambito della settima europea per la riduzione dei rifiuti. Verranno organizzate campagne informative e di volontariato ambientale per coinvolgere un numero sempre maggiore di cittadini e per promuovere una corretta gestione dei rifiuti: lo scorso anno l’iniziativa “100 Piazze per differenziare” ha trasformato le piazze dei Comuni capoluoghi di provincia in stazioni ecologiche temporanee dove i cittadini hanno potuto conferire i propririfiutidifferenziaticorrettamente,ricevendoincambiodegli“Ecopunti”scambiabiliconprodottiagroalimentaridi qualità provenienti dalla filiera corta e generalmente fuori dalla grande distribuzione. Sicilia Munnizza Free
  • 31. 60 Storie di ordinaria buona gestione La sfida di Forlì – un anno dopo Alea Ambiente, azienda in house providing di 13 comuni della Romagna forlivese, scriveva il primo paragrafo della sua storia il 6 giugno 2017, data della sua costituzione e della scelta del cambiamento. Poche persone e poco tempo a disposizione prima della grande partenza segnata a calendario il 2 gennaio 2018. Dal quel giorno il percorso intrapreso è stato tempestato di eventi e accadimenti occorsi in poco più di un anno. Indispensabile per l’avvio dell’azienda e del servizio di gestione dei rifiuti è stata l’iscrizione all’albo dei gestori ambientali e trasportatori, arrivata miracolosamente all’ultimo momento. Il processo di cambiamento venne così avviato, sebbene la società fosse una giovane start up, ma l’impegno e la fiducia nel progetto hanno spinto tutte le risorse ad andare avanti. Una nuova difficoltà lungo il tragitto ma superata, è stato il reperimento dei finanziamenti per permettere ad Alea di iniziare la distribuzione di quei contenitori domiciliari che fanno la differenza per una buona gestione di raccolta differenziata Porta a Porta. A partire dalla tarda primavera del 2018, 101 persone, suddivise in 25 squadre di lavoro e 44 mezzi impiegati, vengonodispiegatesulterritorioperavvicinare,contattareeconsegnareicontenitoridellaraccolta(secco,umido, carta, plastica-lattine). I 13 comuni gestiti da Alea vengono suddivisi in step di avvio. Contemporaneamente partono le serate informative e gli incontri pubblici per tutto il territorio: 1.014 kmq per 183mila abitanti di ogni età. In pochi mesi si sono svolte 60 serate informative in palazzetti e teatri pubblici, e oltre 55 incontri tecnici con associazioni di categoria e gruppi di volontariato coinvolti. A settembre 2018 i primi 6 Comuni iniziano il porta a porta, dopo la progressiva rimozione del cassonetto stradale. Paure, reclami, e curiosità hanno bussato alla porta dei 3 Punti Alea inaugurati sul territorio servito per essere sempre più vicini alla gente. A dicembre 2018 partono altri 4 Comuni, e già si ottengono i primi risultati promettenti. Per arrivare al capoluogo, che da solo conta 120mila abitanti, si attende l’anno nuovo: a partire da gennaio 2019 la città viene suddivisa in 5 zone operative, con particolare attenzione alle peculiarità del centro storico. Anche qui spariscono i cassonetti stradali ma compaiono l’Ecobus ed Ecostop: servizi aggiuntivi con fermate a orari prestabiliti per venire incontro ai cittadini che ritrovano nell’operatore un contatto diretto col proprio gestore, un volto da salutare e ringraziare. «Ad oggi i risultati sono molto positivi – dichiara Daniele Carloni, Presidente di Alea Ambiente – abbiamo raggiunto l’80% di raccolta differenziata, ridotto del 35% il rifiuto prodotto e soprattutto 50mila tonnellate di secco in meno destinate all’inceneritore. Questi sono i dati da primato che il territorio forlivese ha raggiunto in poco più di un anno». Per questo motivo CSAI Spa, azienda pubblico privata che opera con due impianti di smaltimento nella provincia di Arezzo, si impegna costantemente per garantire la massima informazione alla cittadinanza sulla gestione delle proprie discariche per rifiuti urbani e speciali non pericolosi. Ecco perché abbiamo elaborato diversi strumenti di comunicazione, alcuni dei quali innovativi e originali, per far conoscere da vicino le nostre attività: • Tour virtuale all’impianto di Podere Rota, primo esperimento a livello internazionale di visita guidata online di una discarica, utilizzando un’unica interfaccia grafica che unisce tre note applicazioni Google: Street view, Business view, Earth. • Impianti aperti, quando periodicamente invitiamo la cittadinanza ad entrare in impianto e vedere in diretta le attività di smaltimento dei rifiuti. • Dichiarazioni ambientali, rese disponibili sia in formato cartaceo che online, nel pieno rispetto del Regolamento EMAS, dove spieghiamo nel dettaglio tutte le performance dei nostri impianti. • Visite guidate per le scuole, accogliendo le numerose richieste degli istituti di ogni ordine e grado, attraverso un percorso educativo in impianto che interessa le singole fasi del ciclo dei rifiuti. • Società trasparente è la sezione del nostro sito web in cui, nel pieno rispetto del D.lgs 33/2013, pubblichiamo tutte le informazioni di natura amministrativa e contabile. • ClaimApp, è l’applicazione gratuita per smartphone e tablet rivolta ai cittadini che risiedono vicino agli impianti per segnalare in tempo reale la presenza di eventuali molestie olfattive. CSAI Spa ha ottenuto la certificazione del proprio sistema di gestione integrato da parte di SGS Italia per gli standard previsti dalle norme internazionali ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001 oltre che la registrazione EMAS. Anche per questi motivi siamo entrati a far parte del Club Nuova Ecologia. Centro Servizi Ambiente Impianti Spa, i vostri rifiuti sono in buone mani. www.csaimpianti.it www.1plus1-italia.com In tema di rifiuti la trasparenza non è mai troppa
  • 32. Storie di ordinaria buona gestione62 63Storie di ordinaria buona gestione Nato nel 2015 dall’impegno di Fondazione Cariplo, Green Jobs intende affrontare il tema della sostenibilità nelle classi non solo in chiave di salvaguardia dell’ambiente, ma come opportunità per contrastare la disoccupazione e promuovere il lavoro qualificato in campo ambientale. Il progetto, promosso da ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio), ha coinvolto già 250 classi e circa 5.000 studenti di 8 regioni italiane (Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Umbria, Abruzzo, Campania e Toscana) e ha oggi rilevanza nazionale. L’Istituto alberghiero di Assisi si è aggiudicato l’edizione 2018/2019, la quarta del progetto e la prima svolta a livello nazionale, con CreativEAT, una mini-impresa che ha messo a punto una posata edibile fatta di pastigliaccio, una tecnica italiana utilizzata nella pasticceria: attraverso l’utilizzo di materie prime naturali, come lo zucchero a velo, può essere mangiata e, se gettata via, non inquina. Junior Achievement ha supportato il lavoro della giuria nazionale mettendo a disposizione i criteri di selezione dei progetti, frutto di un know how acquisito in oltre 30 anni di esperienza sul campo in tutta Europa. Oltre 1500 studenti delle classi quarte di diversi Istituti hanno aderito al progetto Green Jobs e si sono sfidati nella cornice di Megawatt Court, a Milano, che ha ospitato la fiera in cui, nell’arco di tutta la giornata, i giovani imprenditori hanno presentato nei rispettivi stand le mini-imprese nate tra i banchi di scuola e le proprie idee in materia di sostenibilità. Gli studenti sono arrivati a questo appuntamento dopo un percorso durato l’intero anno scolastico che ha portato alla creazione di mini-imprese sostenibili dal punto di vista economico e ambientale: operando in team con il supporto dei Dream Coach di Junior Achievement e di Federmanager e degli esperti di sostenibilità ambientale di InVento Innovation Lab, gli studenti hanno sviluppato l’idea dal concept alla prototipazione, gestendo tutti gli aspetti legati all’avvio di una start-up (business plan, marketing, etc.). «Fondazione Cariplo già da diversi anni promuove il progetto Green Jobs – commenta Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo e di Acri – con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dei giovani sulle opportunità offerte dalle professioni verdi tramite la realizzazione di percorsi formativi sull’autoimprenditorialità green nelle scuole superiori. Glistudentirealizzanounprogettodiinnovazioneincampoambientale,sperimentandol’esperienzadiavviareun’impresa green, percorrendo tutti gli step dall’ideazione alla prototipazione. L’adesione di altre 7 Fondazioni di origine bancaria che fanno parte della Commissione Ambiente di Acri permetterà di estendere a livello nazionale il nostro impegno per i giovani e per il loro futuro». Il futuro dei giovani “Green Men” Dal 1961 ASM Terni S.p.A eroga servizi primari alla città di Terni: acqua, gas, energia, igiene ambientale. Eroga energia elettrica attra- verso la sua Unità Produttiva TDE, applicando tecnologie d’avanguardia: smart grid e contatori elettronici istallati in ogni abitazione. È un delle eccellenze nazionali nell’ambito della raccolta differenziata porta a porta, e nella gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, negli otto Comuni di sua competenza della Provincia di Terni, impegnandosi costantemente nella didattica e informazione ambientale nelle scuole del territorio, e promuovendo il costante confronto collaborativo con l’utenza. È partner qualificato in numerosi Progetti Europei per il Programma Comunitario Horizon 2020. Dal 1961 ASM Terni S.p.A eroga servizi primari alla città di Terni: acqua, gas, energia, igiene ambientale. Eroga energia elettrica attra- verso la sua Unità Produttiva TDE, applicando tecnologie d’avanguardia: smart grid e contatori elettronici istallati in ogni abitazione. È un delle eccellenze nazionali nell’ambito della raccolta differenziata porta a porta, e nella gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti, negli otto Comuni di sua competenza della Provincia di Terni, impegnandosi costantemente nella didattica e informazione ambientale nelle scuole del territorio, e promuovendo il costante confronto collaborativo con l’utenza. È partner qualificato in numerosi Progetti Europei per il Programma Comunitario Horizon 2020.
  • 33. Nuove abitudini per l’ambiente L’esperienzavirtuosadiAdriaticaOli,realtàspecializzatanellaraccoltadifferenziata degli oli vegetali esausti per conto di Comuni e municipalizzate Adriatica Oli lavora da oltre trentacinque anni nel campo dei rifiuti speciali pericolosi e non. In particolare, si occupa dello studio e della progettazione del sistema di raccolta differenziata degli oli vegetali esausti per conto di Comuni e municipalizzate. Lo scorretto smaltimento dell’olio, infatti, causa importanti danni ambientali. Basti pensare che quattro chilogrammi di olio vegetale esausto inquinano una superficie d’acqua grande come un campo di calcio. Grazie alla raccolta differenziata, invece, l’olio può essere recuperato e trasformato in nuove risorse come inchiostri, saponi e biodiesel. «Un comportamento importante, questo, ma purtroppo ancora poco diffuso - spiega Giorgio Tanoni, co-founder e ceo di Adriatica Oli - Ecco perché l’azienda è impegnata al fianco delle amministrazioni locali, offrendo loro un supporto e un servizio completo a 360 gradi, che le accompagna e le orienta in ogni fase della complessa gestione di questo rifiuto». Adriatica Oli opera su tutto il territorio nazionale grazie alle sue quattro sedi - nelle Marche, in Abruzzo, in Lazio e Lombardia - e si occupa nello specifico di sviluppare piani di implementazione della raccolta degli oli vegetali esausti prodotti dai cittadini, posizionare i contenitori sul territorio ed effettuare tutte le operazioni per la raccolta dell’olio. Terminate queste attività, l’olio viene trattato direttamente nell’impianto aziendale situato nelle Marche e successivamente avviato al recupero per essere trasformato in nuove risorse. L’azienda, inoltre, opera in maniera trasparente, tracciando tutti i processi e tutti i documenti legati alla gestione dei rifiuti. Grazie a Shiru, infatti, la piattaforma web based di Adriatica Oli, è possibile fare analisi statistiche e report, tenere sotto controllo i flussi della gestione e monitorare in tempo reale l’intera documentazione ambientale delle varie unità locali. Per Adriatica Oli, quindi, l’impegno nel settore dei rifiuti non è soltanto un lavoro, ma un vero e proprio servizio per l’intera comunità. Un senso di responsabilità, questo, talmente forte da portare l’azienda a lavorare da anni anche nella comunicazione ambientale per promuovere comportamenti corretti e sostenibili. Questa attività, sviluppata con il supporto dell’agenzia di comunicazione GoodCom, prevede l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo scuole, Comuni, istituzioni e aziende sui temi legati all’economia circolare, alla tutela dell’ambiente e in particolare alla raccolta differenziata degli oli vegetali esausti. Tra il 2018 e i primi mesi del 2019 sono state organizzate oltre 80 campagne di sensibilizzazione sul territorio nazionale, tra scuole, piazze e sale consiliari e incontrate oltre 25.000 persone che hanno mostrato un forte interesse nei confronti della sostenibilità ambientale. «Il nostro obiettivo primario - conclude Tanoni - è educare, coinvolgere e interessare l’opinione pubblica su queste tematiche e fare in modo che la raccolta differenziata dell’olio diventi un comportamento consuetudinario, una sana abitudine al pari di quanto avviene già per altri rifiuti come la plastica o la carta». Parola d’ordine rigenerare A tu per tu con Tommaso Campanile, presidente del Consorzio Conoe che spiega: “Il nostro nuovo Piano strategico punta a raccogliere e portare alla rigenerazione gli oli e grassi di provenienza domestica”. La sperimentazione partirà da Roma Conoe, il Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti, è stato istituito con l’emanazione del D.Lgs. 22/1997 - il primo codice ambientale - con lo scopo di tutelare l’ambiente e la salute pubblica attraverso la raccolta, la rigenerazione e il reimpiego degli oli vegetali e dei grassi animali esausti. L’atto di nascita del Consorzio coincide anche con un ulteriore mandato affidatogli dal legislatore, vale a dire quello di garantire la legalità dell’intera filiera. Di questo valore aggiunto e dei risultati raggiunti in questi intensi anni di attività dal Conoe, abbiamo parlato con il presidente Tommaso Campanile. A quanto ammontano i quantitativi di oli e grassi vegetali e animali esausti raccolti e rigenerati dal Consorzio nell’ultimo anno? A partire dal 2010 ad oggi siamo passati dalle 43mila tonnellate/anno a 80mila tonnellate di oli raccolti, quasi esclusivamente provenienti dalle attività professionali dei settori dell’agro-industria, dell’artigianato e del commercio. Quale dei segmenti della filiera ha registrato i risultati migliori per ciò che concerne la raccolta e il recupero? Le maggiori quantità di olio raccolto e recuperato provengono dalle oltre 100mila attività della ristorazione e delle lavorazioni artigianali. Proprio in quest’ambito, grazie alla rete di raccolta che il Conoe ha organizzato, si sono raggiunti i risultati più importanti. Basti pensare che oggi si arriva a circa il 90% di rifiuto raccolto da quello che viene definito il settore “professionale”. Qualisonoleprincipalicriticitàcheleaziendeconsorziateriscontranoneltentativodisviluppareerenderepiùefficientee sostenibilelavostraattivitàdiraccoltaerecupero? Suunterritoriocomequelloitaliano,moltoarticolatoeorograficamente difficile, la raccolta delle piccole quantità presenta criticità logistiche e di costo, spesso incomprimibili, che sono superate solo con un grosso impegno del Conoe e delle imprese associate. Conoe ha in cantiere un progetto con la municipalizzata dei rifiuti di Roma Ama per la raccolta degli oli vegetali esausti. Quali sono gli obiettivi di questa iniziativa? Il Consorzio sta sviluppando il suo nuovo Piano strategico che ha l’obiettivo di raccogliere e portare alla rigenerazione gli oli e grassi di provenienza domestica - dunque gli oli delle famiglie - che rappresentano i due terzi dell’olio esausto prodotto in Italia. Considerato che questo rifiuto è diffuso in oltre 8mila Comuni, abbiamo iniziato lo sviluppo del Piano con progetti sperimentali proposti ad alcuni Comuni sensibili a questo settore della raccoltadifferenziata.TraquestiècompresoancheilComunediRoma,perilqualeilprogettorappresentaunaveraepropria sfida organizzativa e politica. Nel caso di Roma Capitale partiremo in via sperimentale in alcuni Municipi, significativi per densità e composizione abitativa, sviluppando diverse modalità di raccolta e di partecipazione anche da parte della cittadinanza. 65Buone notizie circolari64 Buone notizie circolari
  • 34. Il territorio al centro di tutto La storia dell’impianto Foligno Biometano di Asja Ambiente Italia, tra i primi nel nostro Paese ad aver immesso il combustibile rinnovabile in una rete di distribuzione locale del gas Energia verde ed efficienza energetica dal 1995. Sono quasi venticinque anni che Asja Ambiente Italia mette in pratica questo claim puntando sulla qualità dei servizi offerti ai propri clienti, sulla sicurezza per i propri dipendenti nei luoghi di lavoro, sul rispetto dell’ambiente e sulla diffusione della cultura ambientale. Il risultato è energia verde prodotta da biogas, eolico e fotovoltaico, in Italia e all’estero, e la linea di microcogeneratori TOTEM, sistemi per l’efficienza energetica che producono calore ed elettricità con un risparmio fino al 40% dei costi in bolletta ed emissioni inquinanti 25 volte inferiori rispetto ai limiti normativi più stringenti. Tra le innovazioni su cui l’azienda ha investito negli ultimi anni c’è l’impianto Foligno Biometano, in provincia di Perugia, tra i primi in Italia ad aver immesso biometano in una rete di distribuzione locale del gas. La struttura produce biometano e compost di qualità dalla digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (forsu). La sua capacità complessiva di trattamento annuo è di 53.500 tonnellate. È in grado di ricevere tutto il rifiuto organico raccolto in Umbria nei 22 Comuni aderenti all’ex Ambito territoriale ottimale (Ati 3 oggi Auri - Autorità umbra per rifiuti e idrico). «Foligno Biometano rappresenta una sintesi di successo dell’attività e dell’impegno di istituzioni, operatori e territorio - racconta il presidente di Asja Ambiente Italia Agostino Re Rebaudengo - Frutto di un partenariato pubblico-privato, l’impianto tratta il rifiuto organico attraverso un processo di pretrattamento, digestione anaerobica e compostaggio, con le più avanzate tecnologie e con un rigoroso sistema di monitoraggio e controllo». La produzione annuale di biometano è di 4 milioni di metri cubi. Basta fare due esempi per “toccare con mano” la portata delle risorse generate da questo impianto: sono infatti sufficienti a rifornire fino a 573 auto al giorno o a soddisfare il fabbisogno annuale di 2.857 famiglie, per un risparmio di 3.280 tonnellate di petrolio equivalente l’anno. Anche in questo stabilimento di Foligno, così come in ognuna delle altre attività gestite da Asja Ambiente Italia, l’obiettivo è sempre quello di instaurare un equilibrio tra la produzione energetica, la sostenibilità ambientale e il territorio. Proprio quest’ultimo «è al centro del progetto» di Foligno, prosegue Re Rebaudengo. «Le caratteristiche architettoniche dell’impianto ne consentono un’armonica integrazione con il paesaggio circostante - sottolinea - Gli stakeholder territoriali sono stati coinvolti, sia in fase di costruzione sia oggi in fase di esercizio, in una costante attività di informazione». È il caso, ad esempio, di una Consulta locale, composta da soggetti pubblici, associazioni e privati cittadini, che collabora con Asja Ambiente Italia ed esercita funzioni di controllo attivo. È così che l’azienda punta già sul breve-medio periodo alla realizzazione di un programma di crescita collettiva: dove energia, ambiente e comunità non sono elementi sconnessi, ma parte integrante e attiva di un percorso di sviluppo. Più ricerca, meno rifiuti Acsel, Alma Ignegneria e Politecnico di Torino hanno unito le forze per sviluppare un nuovo sistema per il riciclo ecologico dei raee, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche Sviluppare un nuovo sistema per il riciclo ecologico dei raee, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. È questo l’obiettivo del progetto di ricerca che Acsel Spa, azienda pubblica piemontese che fornisce servizi ambientali a 39 Comuni della Valle di Susa, ha avviato insieme ad Alma Ingegneria e al Politecnico di Torino. Il progetto è partito nel 2018 con l’avvio di una prima sperimentazione in campo nazionale di una tecnologia che possa aumentare i tassi di riciclo soprattutto dei metalli, dei metalli preziosi e delle terre rare dai dispositivi elettrici ed elettronici, annullando le emissioni in atmosfera di questi processi industriali. Si tratta di un traguardo ambizioso considerato i raee rappresentano una voce sempre più importante dei rifiuti urbani prodotti in Italia, con una quantità che ha superato le 300mila tonnellate annue e una media di 5,1 chilogrammi di materiale conferito da ogni cittadino alle filiere del recupero. Ad oggi circa il 40% di ciò che viene immesso al consumo viene recuperato, ma in base agli ultimi target fissati dall’Ue già entro i prossimi anni anche nel nostro Paese si dovrà registrare un significativo aumento nell’intercettazione. Si tratta di una sfida importante tanto sul piano economico, per le non indifferente ricadute in termini occupazionali che lo sviluppo di questo settore può garantire, quanto ovviamente dal punto di vista ambientale. Questa tipologia di scarto può rappresentare un pericolo significativo se smaltito non correttamente ma, al contempo, anche una notevole opportunità sia in termini ecologici che economici. Dai Raee si possono infatti estrarre numerose materie per successivi utilizzi quali plastiche, metalli, metalli preziosi, terre rare e altro ancora. «Puntiamo a mettere a punto almeno un modulo di impianto prototipale, basato su un principio innovativo di aggressione del materiale con opportuni reagenti in ambiente chiuso e protetto, annullando completamente le emissioni in atmosfera – spiega Alessio Ciacci, presidente di Acsel Spa - Il prototipo potrà trattare a ogni ciclo una quantità di materiale preventivamente arricchito dell’ordine di 10-20 chilogrammi e sarà dotato di adeguati dispositivi di controllo delle emissioni e di sicurezza degli operatori». Acsel ed Alma Ingegneria si attendono ricadute positive già dal primo impianto per poi poter estendere la sperimentazione anche per l’estrazione del silicio dai pannelli fotovoltaici dismessi. La sperimentazione si concluderà nei prossimi mesi e i risultati, che presto verranno diffusi, sono già davvero incoraggianti. 67Buone notizie circolari66 Buone notizie circolari
  • 35. Un futuro a rifiuti zero A colloquio con Raphael Rossi, tra i massimi esperti in Italia in tema di gestione dei rifiuti e raccolta differenziata e oggi amministratore unico di Formia Rifiuti Zero Esperto della progettazione di sistemi avanzati per la gestione dei rifiuti, Raphael Rossi rappresenta in Italia e all’estero una delle voci più autorevoli quando si parla di raccolta differenziata, porta a porta, riciclo e riuso. Dopo aver ottenuto risultati importanti in tutta Italia, da Napoli a Torino, passando per Roma, Parma e Reggio Emilia, è stato fondatore ed attualmente è amministratore unico di Formia Rifiuti Zero, la società pubblica costituita nel 2015 dal Comune di Formia per la gestione del ciclo rifiuti e che oggi si sta trasformando in società consortile al servizio dei Comuni limitrofi. Vi ha aderito la magnifica isola di Ventotene per cui la società già svolge il servizio e ha deliberato in merito anche il consiglio comunale di Gaeta. La società per queste trasformazioni ha deliberato il cambio di nome da Formia Rifiuti Zero a FRZ, vale a dire Futuro Rifiuti Zero. Da questo suo “nuovo laboratorio” stanno emergendo tante buone pratiche che presto potrebbero contagiare anche altre aree del Paese. Come valuta l’andamento della raccolta differenziata in Italia negli ultimi tempi? Secondo gli ultimi dati l’Italia è uno dei Paesi più avanzati per ciò che concerne la raccolta differenziata dei rifiuti. Aver superato la percentuale media nazionale del 50% per i rifiuti urbani ci colloca tra i Paesi all’avanguardia in questo settore, anche se c’è chiaramente ancora moltissimo da fare. I pacchetti di direttive europee sull’economia circolare individuano infatti obiettivi ancora più ambiziosi da raggiungere. Si parla finalmente anche di obiettivi di riciclo effettivo, la direzione è quella giusta. Del resto non vi sono alternative se vogliamo essere lungimiranti e guardare non solo al presente ma anche al futuro. C’è poi un altro nodo importante da sciogliere. Quale? Sul tema degli impianti in Italia c’è un ritardo gigantesco, soprattutto al Centro e al Sud del Paese. Si parla giustamente dei decreti end of waste, ma se non si riescono a mettere in funzione gli impianti di compostaggio si continueranno a far fare ai rifiuti centinaia di chilometri con danni economici e ambientali rilevanti. Quanto fatto a Formia può rappresentare a tutti gli effetti un laboratorio che esprime ciò che di buono si sta realizzando in tante parti d’Italia? A Formia abbiamo avuto sin da subito l’ambizione di puntare all’eccellenza nella gestione dei rifiuti. Questo approccio con la raccolta porta a porta ci ha permesso di ottenere percentuali di raccolta differenzia importanti. In provincia di Latina sfiorare il 70% come facciamo non è una banalità. Attualmente stiamo per avviare la tariffazione puntuale e lavoriamo molto sulla purezza del rifiuto, sul rapporto con il magnifico territorio che serviamo e sulla missione pubblica di questa nuova società. State investendo molto anche sull’innovazione, a cominciare da quella del parco mezzi Esatto. Ci siamo dotati di automezzi di nostra proprietà. Siamo nati nel 2015 ma, a quattro anni di distanza, abbiamo già una nostra flotta interamente di proprietà e questo è un risultato importante per un’azienda di nuova costituzione che ha operato con risorse proprie. I mezzi ritraggono la bellezza del territorio e lo slogan che li accompagna è “proteggiamo la bellezza” proprio per rimarcare che la nostra missione non è solo raccogliere i rifiuti ma accompagnare i cittadini a proteggere questi posti meravigliosi. In questo percorso di crescita un ruolo fondamentale è anche, per l’appunto, quello svolto dal territorio. I cittadini come hanno risposto a questa ventata di novità? La risposta della cittadinanza locale è stata eccellente, sia nei confronti del nuovo sistema di raccolta differenziata che abbiamo messo in campo, sia sul fatto di costituire un’azienda pubblica. Tra i nostri operatori si è creata una consapevolezza di avere una missione alta per il territorio e i cittadini lo riconoscono e lo apprezzano. Ogni anni sottoponiamo una customer satisfaction e ogni anno percentuali vicine al 90% ci dicono che non tornerebbero ai sistemi di gestione dei rifiuti che c’erano in precedenza. Segno che stiamo facendo davvero qualcosa di buono e apprezzato in questo territorio. 69Buone notizie circolari68 Buone notizie circolari
  • 36. Nel torinese un nuovo parco fotovoltaico L’impianto, realizzato da Barricalla Spa a Collegno, garantirà energia pulita per un anno intero ad altre 700 famiglie che risiedono nel territorio Festeggiare i primi trent’anni di attività con un bilancio in utile di 1,6 milioni di euro. Farlo tenendo fede a due principi che dal 1988 regola dalla “a” alla “z” le attività di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non: innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. È quanto accaduto lo scorso 8 maggio, a Baricalla Spa, realtà imprenditoriale ormai da anni considerata un modello a livello europeo per gli alti standard di sicurezza e gestione virtuosa, in occasione dell’approvazione del Bilancio da parte dell’Assemblea dei Soci. Ma non solo. Perché l’annuncio della chiusura del bilancio con un rilevante segno positivo è stata anche l’occasione per comunicare la progettazione di un nuovo parco fotovoltaico della potenza di 1,7 megawatt. L’impianto sarà installato sui lotti III e IV di Barricalla, permetterà la produzione di energia pulita per altre 700 famiglie per un anno intero, aumentando sensibilmente la fornitura prodotta dall’attuale impianto posto sul lotto I e II, arrivando così a servire complessivamente 1.100 famiglie. Il 2018 ha, inoltre, registrato il completamento dei lavori di costruzione della prima parte del V lotto dopo soli 1092 giorni dalla presentazione in città metropolitana di Torino della relativa richiesta di autorizzazione. Un intervento che ha permesso di riprendere i conferimenti dopo una breve interruzione e, soprattutto, di chiudere il cerchio del paradigma dell’economia circolareche,senzaimpiantidismaltimentoperquirifiutichenonpossonorientrarenelcircuitoproduttivo,rimanemonco. Assolutamente convinto dell’opportunità di continuare a investire in questa direzione è Alessandro Battaglino, presidente di Barricalla Spa. “Non fare impianti, non trattare adeguatamente i rifiuti, non mettere mano, aldilà delle ideologie e degli estremismi che tengono in scacco il nostro Paese, significa, nella più rosea delle ipotesi trasferire il valore che noi potremmo generare ad altri paesi e in quella più fosca aprirci a una nuova stagione di disastri ambientali - commenta - Dovrebbe essere chiaro che il traffico clandestino di rifiuti è solo il risultato di tre cose: impianti legali che mancano, prezzi di conseguenza assai alti, burocrazia. Caratteristiche che in qualsiasi settore creano inevitabilmente un mercato parallelo, illegale e difficile da controllare e che penalizza le imprese in regola. Se non ci saranno più Barricalla, dove andranno a finire i rifiuti speciali pericolosi?”. PerunPaesecomel’Italia,cronicamenteafflittodaemergenzerifiutidaNordaSud,seguireilpercorsotracciatodaBarricalla è una strada ormai obbligata. Basti pensare che al momento nel nostro Paese esistono solo 12 discariche per rifiuti speciali pericolosi delle 37 che sarebbero necessarie entro il 2035 secondo le direttive emanate dalla UE nel contesto del “Piano di azione europeo per l’economia circolare”. La sicurezza prima di tutto Ne è convinto Roberto Rubegni, amministratore delegato di AnconAmbiente che spiega: «Investiamo tanto sulle persone, le mettiamo nelle condizioni di sapere quali rischi corrono sul posto di lavoro» «La sicurezza dei lavoratori viene prima di tutto. È questa la vera best practice di AnconAmbiente». Parola di Roberto Rubegni, amministratore delegato del maggiore gestore dei servizi di igiene urbana della provincia marchigiana. Qual è la strategia su cui avete puntato per rendere la vostra realtà lavorativa un luogo sempre più sicuro? L’aspetto principale su cui abbiamo lavorato da quando ci siamo insediati alla guida di AnconAmbiente è stato quello di migliorare l’ambiente di lavoro, e dunque garantire ai nostri dipendenti i più alti standard di sicurezza. Si tratta indubbiamente di una buona pratica, ma molto semplicemente ciò che abbiamo fatto è stato applicare in modo serio le normative vigenti in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Quanto conta la capacità di prevenire gli incidenti in questo percorso virtuoso che avete avviato? Moltissimo. Abbiamo lavorato, e continuiamo a farlo, per rendere sempre più efficiente quell’area dell’azienda che si occupa della prevenzione degli incidenti sui luoghi di lavoro. In questo specifico settore abbiamo un team molto in gamba e un medico che ci aiuta a chiarire le situazioni sanitari di ogni singolo dipendente. Investite molto anche sulla formazione? Certamente. Abbiamo dei formatori interni che svolgono una continua attività di formazione, e questo è sicuramente uno degli aspetti che ci contraddistingue maggiormente. Investiamo tanto sulle persone, le mettiamo nelle condizioni di sapere quali rischi corrono. In questo modo abbiamo aumentato la loro consapevolezza sulla tutela della loro salute e della loro sicurezza quando operano sul posto di lavoro. E poi ci sono, ovviamente, anche gli automezzi Anche su di loro abbiamo investito molto negli ultimi anni. Sono automezzi che aumentano la sicurezza durante ogni fase della raccolta dei rifiuti. Hanno la guida a destra per consentire agli operatori di scendere dalla parte del marciapiede. Inoltre, spendiamo tanto anche per dispositivi di protezione di altissima qualità. Questo approccio quali risultati ha prodotto finora? I report sugli infortuni dal 2016 al primo trimestre del 2019 dicono che sia l’indice di gravità degli infortuni che quello di frequenza sono migliorati tantissimo. Sono dati che significano davvero molto per un’azienda che ha ogni giorno 250 persone a lavorare per strada. 71Buone notizie circolari70 Buone notizie circolari
  • 37. Marghera sostenibile Come un’area sempre più grande del vecchio polo industriale si sta trasformando in un innovativo eco-distretto nelle parole di Alberto Ferro, presidente di Eco-Ricicli Albero Ferro, presidente di Eco-Ricicli del Gruppo Veritas, racconta la nascita e lo sviluppo di un ecodistretto nel polo industriale di Marghera. Quando e perché nasce l’idea di creare questo ecodistretto? Era il 2010 quando si è cominciato a parlare di “Ecodistretto Marghera”, tra Veritas, l’azienda pubblica di gestione dei servizi idrici e ambientali di Venezia, e il Comune di Venezia, con gli assessori Gianfranco Bettin (Ambiente) ed Antonio Paruzzolo (Partecipate). Eco-Ricicli Veritas era, come è tutt’ora, insediata nella zona industriale di Marghera, in un terreno “riciclato” anch’esso perché bonificato e reso riutilizzabile dopo gli abusi che aveva subito in passato.Leparolechiavediquelleprimediscussionierano“distretto”,“industriale”e“recupero di materia”; affascinava l’idea che una nuova industria green potesse nascere nel cuore del territorio ferito dalla vecchia industrializzazione, e che potesse far rinascere quell’area industriale, incentivando l’insediamento di nuove aziende, ricreando occasioni di lavoro. Sono passati quasi dieci anni, moltissimo lavoro rimane ancora da fare, ma la rotta è stata mantenuta, pur nel succedersi delle amministrazioni: infatti, l’Amministrazione Brugnaro ha ampliato e reso definitiva la superficie di insediamento concessa dall’Amministrazione Cacciari. I risultati si vedono, se solo pensiamo che gli occupati di Eco-Ricicli Veritas sono passati da 65 a 140, il fatturato quadruplicato e le tonnellate di materiale trattato sono triplicate. E ora si presentano i progetti per allargare l’Ecodistretto. Tra i vostri obiettivi prioritari, ieri come oggi, c’è quello di ottenere il livello più alto possibile di purezza dei rifiuti trattati. Come si taglia questo traguardo? I processi di selezione a valle della raccolta differenziata sono volti a separare le diverse tipologie di materiale raccolto - ad esempio i metalli dalla plastica o dal vetro - da avviare al riciclo. La raccolta avviene spesso in maniera aggregata per motivi logistici ma anche ambientali: un minor numero di frazioni raccolte significa un minor numero di passaggi di mezzi. Inoltre un miglior riciclo si ottiene anche distinguendo il materiale da riutilizzare per sottocategoria. L’altro aspetto del lavoro di selezione è l’eliminazione delle frazioni non valorizzabili. D’altronde, quasi mai i materiali che diventano rifiuti sono “puri”. Nel complesso, dunque, il processo di selezione è un processo di raffinazione ripetuta: a ogni passaggio vengono intercettati i materiali che non si vuole rimangano nel prodotto “puro” che si desidera ottenere. Però gli scarti di una linea di processo potrebbero coincidere con gli obiettivi di un’altra linea. Tenere questi processi di selezione e raffinazione “vicini” tra di loro, all’interno dell’Ecodistretto per l’appunto, consente di ridurre gli sprechi e i costi - economici ed ambientali - dei trasporti. Ridurre lo spreco, dunque puntare a “zero waste”, vuol dire riciclare di più. Quali sono le iniziative di sensibilizzazione che promuovete per ottenere dai cittadini un conferimento dei rifiuti il più differenziato possibile? I rifiuti sono eterogenei, imprevedibili e “impuri” per natura. Bisogna attrezzarsi per gestirli così, non illudersi che siano diversi. Ciò non toglie che si debbano evitare il più possibile gli errori di conferimento, per questo il Gruppo Veritas svolge sistematicamente un lavoro di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, assieme ai Comuni. Tra le iniziative per dare concretezza a questo impegno vorrei ricordare due aspetti che sono tra loro collegati: una precisa rendicontazione e un sistema di incentivo. Ci spieghi meglio Larendicontazioneraccontaconprecisionecosaèstatoraccoltoedoveèstatoportatorisalendolefiliere,chesonocertificate e che partono dall’analisi merceologica dei conferimenti. Con i risultati delle analisi merceologiche possiamo dare una misura di quanti conferimenti sono stati inesatti, di quanti rifiuti hanno sbagliato contenitore, esaminando anche quanti rifiuti riciclabili sono rimasti nella frazione indifferenziata. La leva economica degli incentivi funziona con semplicità: meno errori nella raccolta comportano minor lavoro a valle. In questo modo ciascun Comune può ottenere un doppio vantaggio: viene remunerato in proporzione alla quantità valorizzabile di raccolta differenziata, mentre sulla quantità non valorizzabile deve pagare un costo di selezione e smaltimento. Più è precisa la raccolta e più leggera la bolletta. Dimensioni Nel 2008 Nel 2018 Ricavi 8 milioni di euro 35 milioni di euro Risultato di Gestione –1,2 milioni euro +0,5 milioni euro Patrimonio Netto –1,2 milioni euro +15,4 milioni euro Tonnellate raccolte 74.950 150.960 Tonnellate selezionate 67.750 127.130 Tonnellate valorizzate 91.840 163.330 Occupati diretti 65 persone 147 persone Superficie impianti 2 ettari 7 ettari Il profilo dell’azienda Società dal Gruppo Veritas, con stabilimenti nella zona industriale di Marghera, Venezia. Si occupa prevalentemente della selezione e valorizzazione dei materiali secchi da raccolta differenziata. 73Buone notizie circolari72 Buone notizie circolari
  • 38. Territorio circolare In provincia di Macerata Cosmari ha rivoluzionato il modo di guardare ai rifiuti. Un successo raccontato dal direttore generale Giuseppe Giampaoli Ridarenuovavitaagliscarti.ÈquantosiimpegnaafaredatempoinprovinciadiMacerataCosmari,ilConsorzioobbligatorio smaltimento rifiuti. Un esperimento che è ormai una realtà consolidata e in crescita da anni, come dimostrano i risultati ottenuti in particolare con gli imballaggi in acciaio. A spiegarlo è il direttore generale Giuseppe Giampaoli Quali sono le innovazioni su cui punta Cosmari per ottimizzare la raccolta differenziata, il trattamento e il recupero di rifiuti nella provincia di Macerata? Lanostramissionaziendaleèquelladipreservarel’ambienteedifavorireunarealeapplicazione dell’economia circolare. La forza della nostra azienda sta nell’aver creato, negli anni, un giusto equilibrio tra i servizi erogati ai cittadini, per conto dei Comuni soci, e un’impiantistica di qualità che ci consente di trattare e avviare al recupero, e quindi al riciclo, i rifiuti differenziati con il sistema porta a porta. Su questo fronte stiamo lavorando per giungere all’applicazione della tariffa puntuale, e dopo il forzato stop dovuto al terribile sisma del 2016 siamo in piena sperimentazione. Sempre su questo fronte, il nostro ufficio progettazione ha elaborato un funzionale “Eco Point” che vogliamo utilizzare sempre con l’intento di premiare, attraverso una tariffa equa, coloro che sono più virtuosi nella raccolta differenziata. Come sempre prestiamo la massima attenzione alle esigenze dei nostri utenti con lo scopo di fornire servizi sempre più “su misura”. Quali sono gli elementi di innovazione che contraddistinguono i vostri impianti per la selezione dei rifiuti, per il trattamento meccanico biologico e per il compostaggio? Sulfrontedell’impiantisticacerchiamodiapplicarecostantementetuttelepiùavanzatetecnologiechepossanoaiutarci,dopo la differenziazione effettuata a monte, a valorizzare le cosiddette materie “prime/seconde” che mettiamo a disposizione dei Consorzi di filiera del sistema Conai. Stiamo realizzando un nuovo impianto, anche a lettura ottica, per la selezione manuale del multimateriale leggero (plastica, alluminio, barattolame metallico) e di carta e cartone. Inoltre stiamo lavorando per appaltare la progettazione di un impianto di digestione anaerobica che sarà installato in testa all’impianto di compostaggio aerobico esistente con l’intenzione di ri-immettere nella rete il biometano prodotto. Parallelamente si avvierà un grande progettodimetanizzazionedeimezzidiraccolta.Contestualmente,inconsiderazionedelfattochegiàeffettuiamolaraccolta differenziata di pannolini e pannoloni, è nostra intenzione, in accordo con Fater, costruire un impianto che consente il riciclo di questo particolare rifiuto che nel nostro territorio comincia a pesare per circa il 7% dell’indifferenziato. Non ultimo si prevede la realizzazione di un impianto di recupero delle spazzature stradali e di revamping del Tmb. Che misure adottate per rendere il meno impattante possibile sull’ambiente circostante il lavoro svolto nelle discariche e nell’impianto per la cernita delle macerie? Innanzitutto rispettiamo tutte le normative previste in questo particolare settore. Pur non essendo il nostro settore, a seguito del terremoto e visto che ben 46 Comuni nostri soci sono all’interno del cratere del sisma, abbiamo risposto positivamente all’invito della Regione Marche per avviare una impiantistica capace di selezionare anche le macerie. Con la massima attenzione si opera prima sul sito dove ci sono le macerie o gli abbattimenti e poi in impianto, in ambienti protetti che garantiscono la massima sicurezza per i nostri operatori e anche per l’ambiente. Lo scorso 6 giugno Ricrea e Capitan Acciaio hanno premiato il Comune di Macerata e Cosmari. Qual è la strategia su cui avete puntato per raggiungere traguardi ambiziosi, tra cui anche questo importante riconoscimento? Siamo felici di questo riconoscimento che, ovviamente, condividiamo con tutti i cittadini della provincia di Macerata e del Comune di Loreto. Ogni giorno siamo al fianco delle nostre famiglie e delle attività economiche per avere una raccolta differenziatadiqualitàcheciconsente,graziealpreziosolavorodellenostremaestranze,diaverealtepercentualidirecupero e riciclo. Insieme ai nostri cittadini formiamo una grande squadra anche perché abbiamo a cuore il nostro territorio. A casa si differenzia e nei nostri impianti si valorizzano tutti gli imballaggi in acciaio, assicurando loro una seconda vita, realizzando concretamente, grazie a Ricrea, un esempio virtuoso di economia circolare. 75Buone notizie circolari74 Buone notizie circolari
  • 39. Classifiche regionali 77Classifiche regionali VINCITORI ASSOLUTI per regione e categoria ABRUZZO TOLLO (CH) PRATOLA PELIGNA (AQ) BASILICATA TRAMUTOLA (PZ) MURO LUCANO (PZ) CALABRIA SAN BENEDETTO ULLANO (CS) TERRANOVA DA SIBARI (CS) CAMPANIA VISCIANO (NA) GUARDIA SANFRAMONDI (BN) VICO EQUENSE (NA) EMILIA ROMAGNA CAMPOSANTO (MO) SAN PROSPERO (MO) SOLIERA (MO) FRIULI VENEZIA GIULIA LESTIZZA (UD) SESTO AL REGHENA (PN) PORCIA (PN) PORDENONE LAZIO COLLE SAN MAGNO (FR) AQUINO (FR) FONTE NUOVA (RM) LIGURIA ORTOVERO (SV) SANTA MARGHERITA LIGURE (GE) LOMBARDIA MALGESSO (VA) VILLA DI SERIO (BG) PORTO MANTOVANO (MN) MARCHE TORRE SAN PATRIZIO (FM) FERMIGNANO (PU) CASTELFIDARDO (AN) MOLISE FERRAZZANO (CB) PIEMONTE VIGNONE (VB) PINO TORINESE (TO) PUGLIA BITRITTO (BA) SARDEGNA GALTELLÌ (NU) SENNORI (SS) SICILIA SAN MICHELE DI GANZARIA (CT) TOSCANA LONDA (FI) LAMPORECCHIO (PT) MONSUMMANO TERME (PT) TRENTINO ALTO ADIGE ALTAVALLE (TN) ALTOPIANO DELLA VIGOLANA (TN) PERGINE VALSUGANA (TN) UMBRIA CALVI DELL’UMBRIA (TR) VALLE D'AOSTA VENETO ORMELLE (TV) COLLE UMBERTO (TV) VEDELAGO (TV) TREVISO REGIONE COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI COMUNI SOPRA I 15.000 ABITANTI CAPOLUOGHI
  • 40. Classifiche regionali 79Classifiche regionali ABRUZZO | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI 1 TOLLO CH 4.227 88,7% 32,8 2 ORSOGNA CH 3.978 83,9% 40,3 3 CRECCHIO CH 2.933 84,4% 41,9 4 PALENA CH 1.396 82,1% 61,2 5 VACRI CH 1.662 74,5% 62,8 6 CANOSA SANNITA CH 1.378 78,9% 64,5 7 RAPINO CH 1.284 75,4% 67,2 8 SCERNI CH 3.422 78,6% 67,3 9 CASALINCONTRADA CH 3.045 75,0% 69,0 10 CIVITELLA MESSER RAIMONDO CH 894 68,2% 69,9 11 CASACANDITELLA CH 1.307 77,7% 71,2 12 RIPA TEATINA CH 4.185 73,6% 72,3 13 ROCCAMONTEPIANO CH 1.672 66,9% 73,7 classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) ABRUZZO | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 PRATOLA PELIGNA AQ 7.469 80,1% 51,1 2 BUCCHIANICO CH 5.213 71,7% 74,3 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) © BASILICATA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 TRAMUTOLA PZ 3.291 88,7% 22,4 2 SARCONI PZ 1.524 86,0% 27,0 3 VIETRI DI POTENZA PZ 2.889 79,1% 39,9 4 FILIANO PZ 3.131 78,1% 47,4 5 MONTEMURRO PZ 1.319 75,1% 49,8 6 CERSOSIMO PZ 673 68,1% 53,1 7 BANZI PZ 1.359 78,0% 59,8 8 SAN CHIRICO NUOVO PZ 1.412 75,8% 60,3 9 MASCHITO PZ 1.719 74,9% 62,2 10 CASTELSARACENO PZ 1.461 73,4% 64,1 11 MONTEMILONE PZ 1.714 73,2% 66,1 12 FARDELLA PZ 656 66,1% 70,8 13 FORENZA PZ 2.264 66,6% 72,7 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab)
  • 41. Classifiche regionali80 81Classifiche regionali CALABRIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo BASILICATA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI 1 MURO LUCANO PZ 5.530 75,2% 55,3 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) CAMPANIA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 GUARDIA SANFRAMONDI BN 5.273 83,1% 58,1 2 BISACCIA AV 3.906 78,8% 60,1 3 GIFFONI SEI CASALI SA 5.361 75,9% 60,7 4 ROCCADASPIDE SA 8.269 76,1% 61,7 5 MONTESARCHIO BN 14.187 81,8% 62,2 6 ROCCAPIEMONTE SA 9.294 75,0% 71,5 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 SAN BENEDETTO ULLANO CS 1.580 79,9% 48,0 2 PIETRAFITTA CS 1.309 80,2% 59,0 3 CAROLEI CS 3.374 79,5% 63,8 4 MORANO CALABRO CS 4.597 71,0% 72,6 5 SAN VINCENZO LA COSTA CS 2.221 75,9% 75,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) CALABRIA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 TERRANOVA DA SIBARI CS 5.170 76,5% 66,8 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) CAMPANIA | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 VICO EQUENSE NA 24.152 80,7% 75,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) EMILIA ROMAGNA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI 1 CAMPOSANTO MO 3.185 90,5% 51,2 2 BASTIGLIA MO 4.228 88,2% 53,3 3 SAN POSSIDONIO MO 3.603 90,8% 58,6 4 FORMIGNANA FE 2.731 81,5% 69,2 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo CAMPANIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 VISCIANO NA 4.456 92,8% 23,7 2 BASELICE BN 2.510 85,4% 32,4 3 SPERONE AV 3.703 87,2% 41,2 4 SAN GIORGIO LA MOLARA BN 3.279 70,9% 46,0 5 BONEA BN 1.515 85,7% 47,8 6 FOIANO DI VAL FORTORE BN 1.510 74,6% 48,0 7 SANT'ANGELO A CUPOLO BN 4.543 80,4% 51,9 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) 8 CIRCELLO BN 2.402 80,3% 52,1 9 CHIUSANO DI SAN DOMENICO AV 2.434 78,0% 56,3 10 SERRE SA 4.253 79,6% 56,9 11 GINESTRA DEGLI SCHIAVONI BN 495 75,9% 58,8 12 APOLLOSA BN 2.694 74,7% 59,6 13 PADULI BN 4.061 76,6% 59,7 14 SAN LEUCIO DEL SANNIO BN 3.220 76,8% 64,6 15 MOIANO BN 4.420 78,9% 68,1 16 CASELLE IN PITTARI SA 2.095 68,3% 74,9
  • 42. Classifiche regionali82 83Classifiche regionali EMILIA ROMAGNA | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 SOLIERA MO 15.285 84,1% 61,2 2 CARPI MO 71.060 84,3% 66,4 3 NONANTOLA MO 21.877 74,9% 72,4 4 MIRANDOLA MO 23.661 84,1% 72,9 5 CASTELFRANCO EMILIA MO 32.607 84,5% 73,5 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) EMILIA ROMAGNA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 SAN PROSPERO MO 5.927 90,1% 41,6 2 SAN FELICE SUL PANARO MO 10.831 90,7% 49,9 3 NOVI DI MODENA MO 10.141 87,0% 50,6 4 CONCORDIA SULLA SECCHIA MO 8.521 90,1% 53,1 5 MEDOLLA MO 6.270 90,5% 55,9 6 CAVEZZO MO 7.022 87,8% 66,5 7 POGGIO RENATICO FE 9.869 81,9% 68,6 8 BOMPORTO MO 10.161 88,6% 69,0 9 MONTE SAN PIETRO BO 10.950 83,1% 70,3 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab)
  • 43. Classifiche regionali84 85Classifiche regionali FRIULI-VENEZIA GIULIA | CAPOLUOGHI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 PORDENONE PN 54.974 84,8% 73,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) FRIULI-VENEZIA GIULIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI 1 LESTIZZA UD 3.777 86,4% 36,8 2 SAN VITO DI FAGAGNA UD 1.644 87,2% 38,4 3 PREMARIACCO UD 4.113 85,4% 44,5 4 CORDOVADO PN 2.782 88,6% 47,2 5 VARMO UD 2.782 84,8% 50,8 6 CORNO DI ROSAZZO UD 3.189 81,6% 50,9 7 SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO PN 1.458 89,4% 50,9 8 CERCIVENTO UD 711 78,8% 52,0 9 PRAVISDOMINI PN 3.461 84,9% 54,4 10 MORUZZO UD 2.480 82,2% 54,9 11 VALVASONE ARZENE PN 3.954 87,8% 57,0 12 OVARO UD 2.083 80,9% 58,2 13 ZUGLIO UD 625 78,5% 58,6 14 ENEMONZO UD 1.476 79,2% 58,8 15 RAVEO UD 504 79,3% 60,1 16 SUTRIO UD 1.511 84,0% 60,9 17 COLLOREDO DI MONTE ALBANO UD 2.224 81,7% 62,9 18 RIVE D'ARCANO UD 2.464 79,7% 64,7 19 FORGARIA NEL FRIULI UD 1.778 81,2% 65,0 20 MONTEREALE VALCELLINA PN 4.525 80,4% 65,5 21 DIGNANO UD 2.304 83,0% 65,8 22 ARBA PN 1.289 82,7% 66,3 23 TREPPO GRANDE UD 1.724 72,0% 66,9 24 LAUCO UD 815 71,8% 67,1 25 FLAIBANO UD 1.139 78,3% 71,0 26 VERZEGNIS UD 885 82,1% 71,8 27 MOIMACCO UD 1.688 77,7% 72,1 28 ARTA TERME UD 2.342 77% 72,4 28 RAGOGNA UD 2.875 77,8% 73,5 29 CAVAZZO CARNICO UD 1.085 78,1% 73,6 30 CASTELNOVO DEL FRIULI PN 861 74,7% 73,9 31 PRADAMANO UD 3.602 82,1% 75,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo IL PRIMO MONITORAGGIO NAZIONALE SULL’APPLICAZIONE DEI CRITERI AMBIENTALI MINIMI NELLE GARE D’APPALTO
  • 44. Classifiche regionali86 87Classifiche regionali FRIULI-VENEZIA GIULIA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 SESTO AL REGHENA PN 6.300 89,4% 44,9 2 CAMPOFORMIDO UD 7.897 84,0% 45,2 3 CHIONS PN 5.185 88,1% 46,3 4 BASILIANO UD 5.335 86,7% 47,0 5 PASIAN DI PRATO UD 9.391 85,7% 48,5 6 POZZUOLO DEL FRIULI UD 6.892 81,8% 51,8 7 PAGNACCO UD 5.019 87,5% 53,5 8 CANEVA PN 6.323 73,6% 54,9 9 PASIANO DI PORDENONE PN 7.717 84,8% 56,6 10 CASARSA DELLA DELIZIA PN 8.431 87,2% 57,1 11 MARTIGNACCO UD 6.902 80,7% 61,9 12 FONTANAFREDDA PN 12.359 83,5% 67,1 13 MAJANO UD 5.981 80,2% 72,3 14 ZOPPOLA PN 8.488 84,5% 73,3 15 FIUME VENETO PN 11.701 83,5% 75,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) FRIULI-VENEZIA GIULIA | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 PORCIA PN 15.280 86,9% 55,5 2 AZZANO DECIMO PN 15.744 81,8% 74,2 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) LAZIO | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 COLLE SAN MAGNO FR 717 80,8% 45,8 2 VILLA SANTA LUCIA FR 2.750 72,4% 71,7 3 SANT'AMBROGIO SUL GARIGLIANO FR 969 66,5% 71,9 4 ORIOLO ROMANO VT 3.900 80,1% 75,0 5 ROIATE RM 737 65,0% 75,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) PARTNER SOSTENITORE: PARTNER: LO SAI CHE OGNI GIORNO RISCHIAMO LA VITA? RETI E ATTREZZI DA PESCA, ELICHE, RIFIUTI…OGNI ANNO OLTRE 40.000 TARTARUGHE MARINE COME ME MUOIONO NEL MEDITERRANEO. E SONO 200.000 QUELLE CHE RESTANO INTRAPPOLATE. ABBIAMO BISOGNO DEL TUO AIUTO! Così potrai finanziare le spese dei Centri di recupero, come medicine e interventi veterinari. Ma più di tutto, potrai dire di avere una tartaruga per amica. Libera e in salute, come me. Per saperne di più vieni a trovarci su www.tartalove.it A Manfredonia (FG) è attivo il più importante Centro di recupero tartarughe marine di Legambiente. Qui i volontari si occupano di accudire e rimettere in forma le tartarughe che hanno avuto bisogno di cure. Lo fanno anche nel centro di Talamone (GR) e presto a Pollica (SA), dove aprirà un nuovo punto di primo soccorso. Basta un piccolo gesto d’amore: adottaci!
  • 45. Classifiche regionali88 89Classifiche regionali LIGURIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 ORTOVERO SV 1.655 77,3% 66,2 2 DEGO SV 2.065 70,6% 71,9 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) LAZIO | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 AQUINO FR 5.626 74,1% 69,1 2 ITRI LT 11.773 79,8% 71,7 3 CAPRANICA VT 6.616 78,0% 72,7 4 CASTELNUOVO DI PORTO RM 9.242 79,7% 75,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) LOMBARDIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 MALGESSO VA 1.343 87,3% 36,4 2 SAN GIOVANNI DEL DOSSO MN 1.264 91,4% 45,6 3 CASALROMANO MN 1.486 88,6% 45,7 4 BREGANO VA 884 82,2% 44,8 5 CERESARA MN 2.634 88,9% 48,7 6 COVO BG 4.025 87,9% 49,4 7 CARBONARA DI PO MN 1.259 90,8% 52,4 8 CASALMORO MN 2.242 87,9% 52,5 9 MAGNACAVALLO MN 1.521 89,0% 55,0 10 MONZAMBANO MN 4.836 86,9% 55,4 11 CASSINETTA DI LUGAGNANO MI 1.911 87,0% 59,8 12 SOLFERINO MN 2.642 80,8% 60,2 13 CENATE SOTTO BG 3.790 85,4% 60,5 14 SULBIATE MB 4.194 83,7% 60,6 15 NOSATE MI 682 83,8% 62,0 16 CASALMAIOCCO LO 3.164 84,3% 62,3 17 SAN GIACOMO DELLE SEGNATE MN 1.595 88,3% 63,0 18 VOLONGO CR 525 76,4% 63,6 19 RIVAROLO MANTOVANO MN 2.584 86,1% 63,7 20 QUINGENTOLE MN 1.186 87,8% 64,5 21 MARTIGNANA DI PO CR 2.017 84,7% 66,1 22 CALVIGNASCO MI 1.209 84,2% 66,6 23 CASALOLDO MN 2.687 81,7% 66,6 24 OZZERO MI 1.489 79,5% 67,0 25 RONCO BRIANTINO MB 3.476 81,3% 67,4 26 CISLIANO MI 4.867 84,1% 68,5 27 BARDELLO VA 1.653 83,8% 69,2 28 VILLIMPENTA MN 2.245 83,1% 69,2 29 BERZO SAN FERMO BG 1.399 80,7% 69,8 30 BAGNATICA BG 4.335 80,7% 70,5 31 NUVOLENTO BS 4.061 81,4% 70,5 32 BUBBIANO MI 2.401 79,8% 70,6 33 SAN MARTINO DALL'ARGINE MN 1.749 83,3% 71,1 34 BERNATE TICINO MI 3.076 81,5% 71,2 35 REDONDESCO MN 1.275 84,1% 71,8 36 SAN PAOLO BS 4.660 76,8% 73,3 37 GREZZAGO MI 3.040 80,4% 75,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) LIGURIA | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 SANTA MARGHERITA LIGURE GE 33.848 76,8% 51,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) LAZIO | COMUNI OLTRE 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 FONTE NUOVA RM 33.740 74,7% 67,4 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab)
  • 46. Classifiche regionali90 91Classifiche regionali LOMBARDIA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 VILLA DI SERIO BG 7.191 87,4% 43,2 2 BOLTIERE BG 6.208 83,4% 47,3 3 TELGATE BG 5.191 84,7% 49,5 4 CALCINATE BG 6.137 84,7% 53,6 5 CASTELLUCCHIO MN 5.228 89,5% 54,0 6 SPIRANO BG 5.702 84,2% 56,2 7 RONCOFERRARO MN 7.582 88,5% 58,3 8 PEDRENGO BG 6.176 84,8% 59,0 9 TRENZANO BS 5.360 74,7% 60,8 10 TORRE BOLDONE BG 8.955 82,1% 61,5 11 TRESCORE BALNEARIO BG 10.615 82,6% 62,4 12 POGGIO RUSCO MN 6.794 85,4% 62,6 13 GOITO MN 10.278 86,6% 62,6 14 CAVENAGO DI BRIANZA MB 7.323 84,3% 63,1 15 BELLUSCO MB 7.360 84,7% 64,0 16 MARCARIA MN 6.646 85,8% 64,2 17 ROVERBELLA MN 8.509 84,2% 64,6 18 GUIDIZZOLO MN 6.231 84,6% 64,6 19 RANICA BG 6.106 73,3% 65,0 20 CIVIDATE AL PIANO BG 5.343 81,2% 65,8 21 PEGOGNAGA MN 7.069 86,0% 66,0 22 BONATE SOPRA BG 10.088 79,6% 66,6 23 MOGLIA MN 5.544 86,0% 67,2 24 BESOZZO VA 9.262 89,0% 67,7 25 RESCALDINA MI 14.485 76,7% 67,8 26 VAPRIO D'ADDA MI 8.972 81,6% 68,2 27 CASOREZZO MI 5.604 82,9% 68,5 28 ASOLA MN 10.093 83,7% 68,7 29 VOLTA MANTOVANA MN 7.352 83,3% 69,3 30 POZZO D'ADDA MI 6.068 82,3% 69,4 31 CALCIO BG 5.378 81,3% 70,0 32 SERMIDE E FELONICA MN 7.383 85,3% 71,9 33 VERGIATE VA 8.964 84,0% 72,1 34 SAN GIORGIO SU LEGNANO MI 6.964 79,2% 72,8 35 CAPONAGO MB 5.211 82,0% 72,9 36 CURTATONE MN 15.177 86,1% 74,7 37 AZZANO SAN PAOLO BG 7.597 82,3% 74,8 38 INZAGO MI 10.947 83,6% 74,9 39 MARMIROLO MN 7.830 83,6% 75,0 40 BERNAREGGIO MB 11.209 79,5% 75,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) Scopri come su www.legambiente.it/5x1000 Salviamolo insieme! 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono in mare ogni anno. L’88% dei casi, spesso mortali, di indigestioni e intrappolamenti di cui sono vittima gli animali marini è causato dai rifiuti di plastica. Quasi sempre sono oggetti usa e getta, usati per pochi minuti ma che rischiano di inquinare il mare per sempre. Non possiamo più nascondere la testa sotto la sabbia e tu, con una semplice firma, puoi fare molto: scegli di destinare a Legambiente il tuo 5 per mille e sostieni il lavoro di tantissimi volontari che liberano città e spiagge dai rifiuti abbandonati da chi non rispetta l’ambiente in cui viviamo. E s’impegnano, con campagne d’informazione, perché non accada di nuovo.
  • 47. Classifiche regionali92 93Classifiche regionali MARCHE | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI 1 TORRE SAN PATRIZIO FM 2.018 78,7% 59,5 2 BELFORTE ALL'ISAURO PU 754 84,1% 61,5 3 PIANDIMELETO PU 2.157 80,0% 62,5 4 CAMPOROTONDO DI FIASTRONE MC 541 79,2% 68,3 5 PIOBBICO PU 2.020 80,8% 71,6 6 RAPAGNANO FM 2.110 75,4% 72,8 7 MONTECALVO IN FOGLIA PU 2.735 82,1% 73,7 8 AGUGLIANO AN 4.875 76,7% 73,8 9 FRATTE ROSA PU 951 80,3% 74,7 10 POLVERIGI AN 4.590 76,0% 75,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) MARCHE | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 FERMIGNANO PU 8.563 82,5% 60,3 2 TERRE ROVERESCHE PU 5.335 80,1% 71,8 3 FOLIGNANO AP 9.261 78,0% 72,7 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) MARCHE | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 CASTELFIDARDO AN 18.679 79,4% 74,1 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) MOLISE | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 FERRAZZANO CB 3.392 80,7% 29,4 2 COLLETORTO CB 1.967 76,9% 56,5 3 CERCEMAGGIORE CB 4.038 70,2% 60,5 4 SAN GIULIANO DEL SANNIO CB 1.056 70,0% 62,3 5 MATRICE CB 1.178 60,7% 63,7 6 CERCEPICCOLA CB 700 68,7% 64,0 7 TRIVENTO CB 4.926 74,5% 64,9 8 ACQUAVIVA COLLECROCE CB 687 71,2% 67,8 9 CAPRACOTTA IS 1.006 87,5% 74,5 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo LOMBARDIA | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 PORTO MANTOVANO MN 16.487 85,5% 56,1 2 CARUGATE MI 15.267 83,8% 66,2 3 CARONNO PERTUSELLA VA 17.713 80,2% 66,7 4 VIMODRONE MI 17.004 82,9% 68,0 5 CERNUSCO SUL NAVIGLIO MI 34.603 82,8% 73,5 6 ALBINO BG 17.953 81,0% 74,7 7 SUZZARA MN 21.211 84,9% 74,7 8 CASSANO D'ADDA MI 19.079 82,4% 75,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab)
  • 48. Classifiche regionali94 95Classifiche regionali SARDEGNA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 GALTELLÌ NU 2.496 84,4% 30,5 2 ILBONO OG 2364 82,5% 31,2 3 ARITZO NU 1305 85,5% 36,1 4 GERGEI CA 1534 84,0% 43,0 5 PERDASDEFOGU OG 1933 83,7% 43,9 6 SERRI CA 702 82,6% 45,4 7 LOCERI OG 1.359 80,2% 45,6 8 OSINI OG 810 81,7% 48,6 9 MANDAS CA 2.244 83,5% 54,8 10 BORTIGALI NU 1344 72,4% 61,6 11 SARDARA VS 4.070 85,5% 65,3 12 VILLA SAN PIETRO CA 2.103 73,5% 69,1 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) SARDEGNA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 SENNORI SS 8.356 79,8% 62,8 2 OROSEI NU 7.201 88,4% 64,4 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) SICILIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 SAN MICHELE DI GANZARIA CT 3.413 79,0% 68,1 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) PIEMONTE | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 PINO TORINESE TO 8.380 84,4% 65,2 2 CAMBIANO TO 6.086 82,3% 73,6 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) PUGLIA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 BITRITTO BA 11.581 81,6% 51,6 2 BITETTO BA 12.599 77,1% 73,3 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) PIEMONTE | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI 1 VIGNONE VB 1.296 82,8% 42,4 2 MEZZOMERICO NO 1.226 87,2% 44,1 3 PECETTO DI VALENZA AL 1.238 71,3% 49,1 4 DIVIGNANO NO 1.419 90,4% 51,4 5 BORGO TICINO NO 5.137 86,9% 52,2 6 BARONE CANAVESE TO 596 89,0% 55,7 7 BRIGA NOVARESE NO 2.933 86,0% 58,4 8 CAVAGLIO D'AGOGNA NO 1.176 86,4% 60,5 9 GARGALLO NO 1.831 85,3% 61,4 10 CAVAGLIETTO NO 375 86,0% 62,6 11 BOGOGNO NO 1.302 82,4% 64,7 12 VESPOLATE NO 2.068 83,8% 65,5 13 ARMENO NO 2.208 84,6% 66,0 14 BALDISSERO TORINESE TO 3.760 83,9% 67,3 15 RIVA PRESSO CHIERI TO 4.685 79,7% 67,8 16 QUAGLIUZZO TO 343 74,7% 69,5 17 VILLAFRANCA D'ASTI AT 3.217 76,2% 72,1 18 POGNO NO 1.464 88,0% 73,8 19 INVORIO NO 4.469 81,2% 75,0 20 CASTELLETTO MONFERRATO AL 1.524 78,9% 75,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo
  • 49. Classifiche regionali96 97Classifiche regionali TOSCANA | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 LAMPORECCHIO PT 8.618 90,5% 31,7 2 SERRAVALLE PISTOIESE PT 12.833 86,9% 37,4 3 CAPRAIA E LIMITE FI 8.489 84,9% 48,4 4 LARCIANO PT 7.321 84,2% 51,5 5 GAMBASSI TERME FI 5.580 83,7% 55,0 6 MONTESPERTOLI FI 14.862 83,1% 57,6 7 CERRETO GUIDI FI 12.568 82,4% 60,3 8 RUFINA FI 7.291 84,0% 61,3 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) TOSCANA | COMUNI SOPRA I 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 MONSUMMANO TERME PT 24.550 85,7% 38,8 2 CERTALDO FI 18.583 85,3% 44,9 3 FUCECCHIO FI 25.743 85,5% 53,4 4 MONTELUPO FIORENTINO FI 16.016 84,9% 57,1 5 LASTRA A SIGNA FI 22.343 82,5% 59,5 6 VINCI FI 16.749 83,7% 61,9 7 CASTELFIORENTINO FI 19.195 82,6% 66,0 8 EMPOLI FI 53.286 82,3% 72,4 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) TOSCANA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 LONDA FI 2.084 83,8% 46,5 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) www.elionline.com le ar ni ng la ng ua ge s th e pl ea sa nt w ay catalogue 2019 english language teaching ELI Publishing Via Brecce 60025 Loreto - Italy Tel. +39 071 750 701 Fax +39 071 977 851 [email protected] katalog 2019 deutsch als fremdsprache di e lu st am fr em ds pr ac he nl er ne n INGOLD-BIWA SUISSELEARN MEDIA AGHintergasse 16 3360 Herzogenbuchsee Tel. +41 (0)62 956 44 44 Fax +41 (0)62 956 44 54 [email protected] h www.ingold-biwa.c h INGOLD-BIWA SUISSELEARN MEDIA AGEbnaterstrasse 141 9631 Ulisbach-Wattwil Tel. +41 (0)71 987 00 00 [email protected] h www.ingold-biwa.c h 90 prospettive per i professionisti dell’o www.edizioniplan.it Euro 29,90 NEXT GENERATION CHEF Oltre 90 personalità disegnano prospettive per i professionisti dell’ospitalità dentro alle sfide che ci attendono nei prossimi anni. Un confronto di visio- ni, realtà, progetti e innovazione connessi a tematiche socio ambientali che invitano tutti a una consapevolezza nuova. Adami, Aizega, Arrigoni, Bagna & Braceschi, Ballarini, Bariggi, Barzanò, Basso, Battistelli, Bentivegna, Berti, Bisagni, Bonini, Bottura & Gilmore, Brancaleoni, Buccianti, Capaldo, Capatti, Carella, Cavalli, Cecchini, Chiesa, Chighine, Comaschi, Costantini, Cutini & Revelli Sorini, Dias, Dondoli, Fabbri, Fadda, Farinetti, Fleury, Fracassi, Galesi, Ganapini, Gardini, Gelati, Gherri, Giacomelli, Golino, Gorgoni, Grassi, Greco, Grignaffini, Groppi, Ibba, Kauber, Klugmann, Lopriore, Lucaioli, Luzzani, Maestri, Marchi, Marinato, Marini, Marino, Marzo Magno, Massari, Meldolesi, Micheli, Montanari, Morando, Morelli, Morel- li, Mori, Nativi & Vailati Canta, Organi, Pazzagli, Pazzaglia, Peri, Plantak, Riva, Romito, Rosati, Rotundo, Ruffini & Torresin, Ruggiero, Russo, Salvatore, Segrè, Sheri, Sinisgalli, Sirk, Sogari, Soliani, Spagnolli, Squadrilli, Stiehler - Van Der Westhuizen, Tjasa, Tonti, Vecchio, Walker, Zanatta. publishing & communication division musical instruments division CASA EDITRICE printing division STAMPA OFFSET STAMPA ROTOOFFSET www.piginigroup.com Loreto AN - tel. 071 9747511 - [email protected]
  • 50. Classifiche regionali98 99Classifiche regionali TRENTINO ALTO ADIGE | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 ALTAVALLE TN 2.144 90,1% 23,9 2 SOVER TN 904 92,7% 25,6 3 ZAMBANA TN 1.907 92,1% 27,6 4 ALBIANO TN 1.919 91,2% 27,7 5 NAVE SAN ROCCO TN 1.514 91,6% 28,1 6 GIOVO TN 2.788 91,5% 28,5 7 CIVEZZANO TN 4.038 89,2% 30,3 8 FORNACE TN 1.360 88,7% 30,5 9 SANT'ORSOLA TERME TN 1.145 87,7% 31,9 10 SEGONZANO TN 1.766 88,8% 32,7 11 FAI DELLA PAGANELLA TN 1.918 91,0% 34,4 12 FAEDO TN 754 88,1% 35,9 13 ALDENO TN 3.482 89,1% 36,5 14 TENNA TN 1.139 86,5% 36,6 15 CAVEDAGO TN 796 91,6% 36,7 16 CEMBRA LISIGNAGO TN 3.222 87,3% 36,9 17 VALFLORIANA TN 531 87,0% 37,5 18 CALDONAZZO TN 4.260 89,8% 37,5 19 CAPRIANA TN 671 85,8% 37,6 20 CIMONE TN 741 87,8% 37,6 21 MADRUZZO TN 3.848 87,6% 37,9 22 SPORMAGGIORE TN 1.479 90,6% 39,6 23 PANCHIÀ TN 1.110 85,2% 42,0 24 BEDOLLO TN 1.736 84,2% 42,1 25 ROVERÈ DELLA LUNA TN 1.840 86,5% 44,5 26 LONA-LASES TN 1.021 86,4% 44,6 27 CASTELLO-MOLINA DI FIEMME TN 2.903 85,0% 44,7 28 PALÙ DEL FERSINA TN 191 80,4% 45,3 29 SAN MICHELE ALL'ADIGE TN 4.016 86,5% 47,5 30 CALCERANICA AL LAGO TN 2.224 86,5% 48,0 31 VARENA TN 1.217 84,4% 48,3 32 FRASSILONGO TN 414 83,2% 49,1 33 GARNIGA TERME TN 508 84,5% 50,8 34 DAIANO TN 885 84,9% 51,9 35 ZIANO DI FIEMME TN 2.501 83,7% 52,2 36 CAVEDINE TN 3.448 84,4% 55,4 37 CARANO TN 2.090 82,8% 57,6 38 SANZENO TN 1.082 81,2% 61,0 39 FIEROZZO TN 509 81,1% 61,4 40 TON TN 1.469 80,8% 62,8 41 CIS TN 358 80,7% 63,1 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) 42 MOLVENO TN 3.093 86,9% 63,3 43 DENNO TN 1.798 80,4% 63,7 44 VIGNOLA-FALESINA TN 232 78,6% 65,4 45 CONTÀ TN 1.821 80,0% 65,8 46 ROMENO TN 1.742 79,9% 66,0 47 SPORMINORE TN 764 80,0% 66,4 48 SFRUZ TN 500 79,7% 66,4 49 TESERO TN 4.111 81,6% 67,0 50 CLOZ TN 743 79,7% 67,7 51 SARNONICO TN 1.101 79,4% 67,9 52 CAVARENO TN 1.611 79,3% 68,2 53 MALOSCO TN 671 79,3% 68,3 54 BRESIMO TN 261 79,5% 68,6 55 LIVO TN 904 78,6% 69,1 56 DAMBEL TN 450 79,3% 69,2 57 BREZ TN 877 79,0% 70,1 58 CAMPODENNO TN 1.597 79,0% 70,7 59 RONZONE TN 849 78,3% 71,7 60 ROMALLO TN 662 78,4% 73,0 61 CAGNÒ TN 359 78,3% 73,4 62 REVÒ TN 1.679 78,1% 73,8 63 ANDALO TN 4.884 83,8% 75,0 TRENTINO ALTO ADIGE | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 ALTOPIANO DELLA VIGOLANA TN 5.200 86,0% 36,3 2 BASELGA DI PINÈ TN 6.290 86,3% 36,4 3 VALLELAGHI TN 6.258 87,4% 37,2 4 LEVICO TERME TN 10.746 85,7% 39,6 5 MEZZOLOMBARDO TN 10.120 86,5% 43,8 6 MEZZOCORONA TN 7.122 87,0% 51,1 7 LAVIS TN 12.286 83,4% 64,1 8 CLES TN 11.108 79,6% 66,1 9 VILLE D'ANAUNIA TN 5.589 79,1% 69,9 10 PREDAIA TN 8.519 78,3% 72,8 11 PREDAZZO TN 6.448 81,5% 73,9 12 CAVALESE TN 6.130 82,2% 74,6 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab)
  • 51. Classifiche regionali100 101Classifiche regionali TRENTINO ALTO ADIGE | COMUNI TRA OLTRE I 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 PERGINE VALSUGANA TN 21.865 90,9% 35,5 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) UMBRIA | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 CALVI DELL'UMBRIA TR 2.013 78,9% 75,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) VENETO | COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 ORMELLE TV 4.466 85,8% 25,0 2 REFRONTOLO TV 1.739 91,4% 29,1 3 MONFUMO TV 1.386 90,8% 29,7 4 MORIAGO DELLA BATTAGLIA TV 2.800 89,8% 30,0 5 SARMEDE TV 3.054 87,2% 31,9 6 CAPPELLA MAGGIORE TV 4.700 89,4% 33,1 7 MIANE TV 3.312 88,1% 34,6 8 POSSAGNO TV 2.160 89,3% 35,4 9 PORTOBUFFOLÈ TV 755 89,5% 35,5 10 CIMADOLMO TV 3.376 91,8% 36,1 11 REVINE LAGO TV 2.198 86,2% 36,4 12 GORGO AL MONTICANO TV 4.138 88,0% 37,3 13 SAN GREGORIO NELLE ALPI BL 1.571 88,3% 37,6 14 MEDUNA DI LIVENZA TV 2.890 86,9% 38,8 15 CHIARANO TV 3.735 88,3% 39,1 16 ORSAGO TV 3.882 87,3% 40,4 17 LIVINALLONGO DEL COL DI LANA BL 2.249 85,7% 41,2 18 ARCADE TV 4.504 89,5% 41,6 19 CASTELCUCCO TV 2.228 89,9% 41,6 20 CONCAMARISE VR 1.085 87,4% 41,7 21 PADERNO DEL GRAPPA TV 2.240 88,6% 42,0 22 FOLLINA TV 3.904 87,6% 43,5 23 CESSALTO TV 3.821 87,1% 43,9 24 CISON DI VALMARINO TV 2.682 88,8% 44,1 25 MORGANO TV 4.491 88,4% 44,3 26 SELVA DI CADORE BL 812 85,6% 44,7 27 SAN POLO DI PIAVE TV 4.860 86,8% 44,8 28 SEGUSINO TV 1.888 86,2% 45,0 29 ZENSON DI PIAVE TV 1.812 90,7% 46,4 30 FREGONA TV 2.987 84,4% 46,4 31 PALÙ VR 1.251 86,8% 46,6 32 SOSPIROLO BL 3.509 86,1% 42,8 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) VENETO | CAPOLUOGHI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 TREVISO TV 84.706 85,7% 66,9 2 BELLUNO BL 37.223 82,1% 73,1 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab)
  • 52. Classifiche regionali102 103Classifiche regionali 33 AGUGLIARO VI 1.468 83,1% 47,3 34 SALIZZOLE VR 3.772 87,8% 49,2 35 SAN PIETRO DI MORUBIO VR 3.008 87,0% 49,2 36 ROVERCHIARA VR 2.750 87,7% 49,8 37 FALCADE BL 2.681 85,5% 50,0 38 ROCCA PIETORE BL 1.721 85,5% 50,2 39 VIDOR TV 3.742 84,9% 50,6 40 TARZO TV 4.378 85,7% 50,7 41 CESIOMAGGIORE BL 4.088 85,8% 50,6 42 ALLEGHE BL 1.580 85,5% 54,2 43 CRESPANO DEL GRAPPA TV 4.534 86,0% 55,4 44 ERBÈ VR 1.888 84,7% 56,8 45 FUMANE VR 4.250 88,0% 55,9 46 NOGAROLE ROCCA VR 3.765 86,8% 58,0 47 SORGÀ VR 3.000 85,8% 58,5 48 FOSSALTA DI PIAVE VE 4.126 86,8% 58,6 49 QUERO VAS BL 3.221 84,4% 59,5 50 CAVASO DEL TOMBA TV 2.937 83,1% 61,4 51 CINTO CAOMAGGIORE VE 3.247 82,6% 61,6 52 ALANO DI PIAVE BL 2.867 80,7% 62,2 53 SOVRAMONTE BL 1.467 79,7% 62,9 54 FONZASO BL 3.292 81,9% 63,3 55 CANALE D'AGORDO BL 1.224 85,4% 65,4 56 MARANO DI VALPOLICELLA VR 3.145 83,1% 65,7 57 ISOLA RIZZA VR 3.262 82,0% 66,0 58 GOSALDO BL 625 85,4% 66,9 59 BELFIORE VR 3.147 81,7% 68,0 60 SEREN DEL GRAPPA BL 2.453 80,4% 68,4 61 SAN TOMASO AGORDINO BL 636 85,4% 68,9 62 RIVAMONTE AGORDINO BL 631 85,4% 69,6 63 CENCENIGHE AGORDINO BL 1.307 85,4% 69,9 64 VALLADA AGORDINA BL 497 85,4% 70,1 65 LA VALLE AGORDINA BL 1.089 85,4% 70,6 66 COLLE SANTA LUCIA BL 366 85,4% 70,6 67 AGORDO BL 4.156 85,4% 71,1 68 VOLTAGO AGORDINO BL 859 85,4% 71,1 69 PIANEZZE VI 2.227 78,7% 69,4 70 TAIBON AGORDINO BL 1.742 85,4% 71,9 71 PONTECCHIO POLESINE RO 2.213 80,9% 73,5 72 LAMON BL 2.913 78,7% 71,7 73 TERRAZZO VR 2.219 81,5% 74,3 74 NOVE VI 5.249 82,6% 71,2 75 ANGIARI VR 2.274 82,0% 75,0 76 TEGLIO VENETO VE 2.315 77,8% 75,0 77 RIVOLI VERONESE VR 2.228 79,4% 75,0 78 PEDAVENA BL 4.434 83,2% 75,0 VENETO | COMUNI TRA I 5.000 E 15.000 ABITANTI 1 COLLE UMBERTO TV 5.079 89,5% 32,3 2 SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA TV 6.212 91,5% 33,2 3 FONTANELLE TV 5.755 88,6% 34,2 4 TREVIGNANO TV 10.766 89,0% 34,9 5 LORIA TV 9.354 87,4% 35,7 6 MARENO DI PIAVE TV 9.606 88,5% 36,4 7 MASER TV 5.088 89,9% 36,8 8 MANSUÈ TV 5.027 87,7% 37,4 9 PONTE NELLE ALPI BL 9.438 88,2% 37,6 10 SALGAREDA TV 6.674 90,8% 38,0 11 ISTRANA TV 9.205 89,0% 38,1 12 POVEGLIANO TV 5.211 88,8% 38,1 13 RESANA TV 9.490 87,7% 38,1 14 BREDA DI PIAVE TV 7.915 89,9% 38,3 15 CARBONERA TV 11.206 89,7% 38,9 16 RIESE PIO X TV 11.012 87,5% 39,1 17 SANTA LUCIA DI PIAVE TV 10.115 86,9% 39,4 18 SAN ZENONE DEGLI EZZELINI TV 7.502 87,6% 39,4 19 GODEGA DI SANT'URBANO TV 6.037 86,5% 39,6 20 GIAVERA DEL MONTELLO TV 5.138 88,8% 39,9 21 CAERANO DI SAN MARCO TV 8.053 89,5% 40,0 22 CODOGNÈ TV 5.316 87,0% 40,2 23 PIEVE DI SOLIGO TV 12.060 88,3% 40,2 24 BORSO DEL GRAPPA TV 6.081 88,6% 40,7 25 ZERO BRANCO TV 11.287 87,7% 41,1 26 ALTIVOLE TV 6.931 86,8% 41,4 27 MASERADA SUL PIAVE TV 9.361 88,7% 41,6 28 ASOLO TV 9.068 87,7% 42,0 29 SAN FIOR TV 6.962 87,6% 42,7 30 CASTELLO DI GODEGO TV 7.123 86,6% 42,9 31 GAIARINE TV 6.092 88,9% 43,3 32 NERVESA DELLA BATTAGLIA TV 7.223 87,7% 44,3 33 VAZZOLA TV 6.969 87,3% 44,6 34 SAN PIETRO DI FELETTO TV 5.251 87,3% 44,8 35 FONTE TV 5.894 87,2% 44,8 36 SEDICO BL 10.063 87,5% 44,9 37 PONZANO VENETO TV 12.802 88,0% 44,9 38 SAN BIAGIO DI CALLALTA TV 12.964 87,8% 45,9 39 QUINTO DI TREVISO TV 10.023 87,8% 47,3 40 VIGASIO VR 10.152 87,0% 48,5 41 CORDIGNANO TV 7.020 87,2% 48,5 42 VOLPAGO DEL MONTELLO TV 10.170 86,9% 48,7 43 RONCADE TV 14.471 88,2% 48,9 44 SANTA GIUSTINA BL 6.942 84,1% 49,2 classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab)
  • 53. Classifiche regionali104 105Premio Cento di questi consorzi VENETO | COMUNI OLTRE I 15.000 ABITANTI classifica in base alla produzione procapite di rifiuto secco residuo 1 VEDELAGO TV 16.865 86,0% 40,3 2 PAESE TV 21.933 87,3% 43,2 3 PREGANZIOL TV 17.206 87,9% 43,9 4 FELTRE BL 21.415 86,1% 51,7 5 VITTORIO VENETO TV 28.475 85,0% 53,5 6 MONTEBELLUNA TV 31.415 86,5% 54,2 7 ODERZO TV 20.535 86,8% 57,5 8 CONEGLIANO TV 35.315 83,7% 58,7 9 VILLORBA TV 18.328 85,6% 62,1 10 CASTELFRANCO VENETO TV 33.610 85,4% 65,9 11 MIRA VE 38.983 80,7% 68,7 12 SONA VR 17.816 81,7% 70,4 13 SOMMACAMPAGNA VR 15.400 83,9% 71,0 POSIZIONE COMUNE Provincia Abitanti % RD Procapite secco residuo (Kg/a/ab) 45 SANT'AMBROGIO DI VALPOLICELLA VR 11.812 86,8% 49,5 46 PONTE DI PIAVE TV 8.430 87,5% 49,8 47 SPRESIANO TV 12.319 87,4% 49,9 48 CEGGIA VE 6.145 86,3% 50,8 49 LIMANA BL 5.620 86,7% 51,5 50 ISOLA VICENTINA VI 10.472 81,1% 52,7 51 SAN VENDEMIANO TV 10.024 87,0% 52,9 52 CROCETTA DEL MONTELLO TV 6.093 85,5% 53,0 53 CORNUDA TV 6.298 87,3% 54,1 54 CASIER TV 11.318 87,1% 54,2 55 FARRA DI SOLIGO TV 8.881 85,5% 54,8 56 SARCEDO VI 5.404 85,2% 55,1 57 CASALE SUL SILE TV 13.054 85,7% 55,1 58 SUSEGANA TV 11.858 86,9% 56,8 59 CASALEONE VR 5.766 84,2% 59,6 60 VILLAVERLA VI 6.315 81,6% 60,8 61 ISOLA DELLA SCALA VR 11.572 85,2% 62,4 62 MARANO VICENTINO VI 9.832 79,9% 63,8 63 SAN GIOVANNI ILARIONE VR 5.115 78,0% 64,8 64 VALDOBBIADENE TV 10.518 82,9% 65,7 65 CALDOGNO VI 11.556 80,7% 68,6 66 MOTTA DI LIVENZA TV 10.765 81,8% 68,7 67 COSTABISSARA VI 7.755 81,8% 68,9 68 VIGODARZERE PD 13.382 77,9% 69,0 69 PEDEROBBA TV 7.403 84,8% 69,4 70 GAZZO VERONESE VR 5.359 83,7% 70,1 71 LOREGGIA PD 7.773 77,1% 71,7 72 CAMPAGNA LUPIA VE 7.285 81,4% 71,9 73 CAMPOLONGO MAGGIORE VE 10.541 78,7% 72,0 74 NOGARA VR 8.493 82,8% 73,6 75 SANTA GIUSTINA IN COLLE PD 7.212 73,3% 75,0 76 OPPEANO VR 10.020 81,8% 75,0 Consiglio di Bacino Sinistra Piave Consiglio di Bacino Sinistra Piave Il Consiglio di Bacino Sinistra Piave, con la sottoscrizione della “Convenzione per la costituzione e il funzionamento del Consiglio di Bacino Sinistra Piave afferente il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani nel bacino territoriale Sinistra Piave”, da parte dei rappresentanti di tutti i 44 Comuni costituenti il bacino è ente associativo ai sensi della L.R. 52/2013, costituito “con lo scopo di organizzare e affidare il servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani, nonché di svolgere le funzioni di programmazione e di controllo della gestione del servizio medesimo” (art. 3, comma 1 della Convenzione). Il territorio, sul quale effettua il servizio integrato dei rifiuti il gestore SAV.NO s.r.l., ha una popolazione di oltre 305.000 abitanti con circa 144.000 utenti. In tutti i comuni serviti è diffusa la pratica del compostaggio domestico ed è in vigore un sistema di tariffazione puntuale. CENTO DI QUESTI CONSORZI 1 CONSIGLIO DI BACINO SINISTRA PIAVE TV Veneto 304.425 47,7 1,0 86,1% 2 CONSORZIO DI BACINO PRIULA TV Veneto 555.580 51,7 1,1 86,8% 3 AIMAG S.P.A. MO Emilia Romagna 169.038 61,1 1,3 86,2% 4 AMBIENTE SERVIZI S.P.A. PN Friuli Venezia Giulia 173.714 71,7 1,1 82,3% 5 A&T 2000 S.P.A. UD Friuli Venezia Giulia 199.576 78,8 1,1 79,1% 6 MANTOVA AMBIENTE SRL MN Lombardia 321.849 82,0 1,5 83,5% 7 GEOVEST S.R.L. BO Emilia Romagna 240554 85,8 0,9 71,9% 8 CONSORZIO CHIERESE PER I SERVIZI TO Piemonte 124.635 93,4 1,1 76,5% 9 CONSORZIO DEI COMUNI DEI NAVIGLI MI Lombardia 119.422 93,5 1,2 78,4% 10 LINEA GESTIONI SRL CR Lombardia 526.483 99,3 1,2 76,3% 11 CEM AMBIENTE SPA MI/MB Lombardia 574.032 99,7 1,2 77,2% 12 COINGER S.P.A. VA Lombardia 104.849 101,8 1,2 76,7% 13 CONSORZIO DI BACINO BASSO NOVARESE NO Piemonte 222.869 120,1 1,3 72,6% 14 CONSORZIO GESTIONE RIFIUTI MEDIO NOVARESE NO Piemonte 126.149 120,3 1,5 76,9% 15 CONSORZIO DI BACINO VERONA DUE DEL QUADRILATERO VR Veneto 357.818 136,5 1,5 74,4% 16 COSMARI MC Marche 329.112 142,4 1,4 70,5% 17 CALABRA MACERI E SERVIZI S.P.A. CS Calabria 137.240 153,1 1,3 68,6% 18 CONSORZIO SERVIZI ECOLOGIA AMBIENTE CN Piemonte 159.827 169,0 1,6 69,3% 19 CONSORZIO RSU ROVIGO RO Veneto 236.141 169,4 1,4 65,8% 20 ISONTINA AMBIENTE SRL GO Friuli Venezia Giulia 150.826 179,0 1,4 65,0% 21 VERITAS SPA VE Veneto 786.778 185,1 1,5 67,1% 22 CLARA S.P.A. FE Emilia Romagna 193.040 199,2 1,7 67,6% POSIZ. CONSORZIO Prov. Regione Abitanti Procapite secco residuo (Kg/a/ab) Procapite rifiuti urbani (Kg/g/ab) % RD Consorzi sopra i 100mila abitanti Premio Cento di questi consorzi
  • 54. Premio Cento di questi consorzi106 Consorzi sotto i 100mila abitanti Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai La Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai nasce nel 2008 in sostituzione della Comunità Montana 12 Barbagia-Mandrolisai che operava nel territorio dai primi anni Ottanta. Creata in seguito alla riforma voluta dalla Regione Sardegna nel 2005, si estende per 600 km2 e al suo interno sono compresi i territori di 11 piccoli Comuni (Aritzo, Atzara, Austis, Belvì, Desulo, Gadoni, Meana Sardo, Ortueri, Sorgono, Teti e Tonara) per poco più di 14mila abitanti. La Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai si occupa della gestione della raccolta dei rifiuti dei Comuni dal2004.Laraccoltavienesvoltaconilsistemaportaaportaedagliultimimesidel2018laraccoltadellafrazione secca si è ridotta da due ad una volta a settimana. Tra le altre attività svolte ci sono l’assistenza domiciliare ad anziani, un sistema bibliotecario, la protezione civile e lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP). Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai 1 COMUNITA' MONTANA GENNARGENTU MANDROLISAI NU Sardegna 14.351 36,5 0,7 85,6% 2 AMNU SPA TN Trentino Alto Adige 61.349 37,1 1,1 87,6% 3 ASIA - AZIENDA SPECIALE PER L'IGIENE AMBIENTALE TN Trentino Alto Adige 83.778 46,4 1,0 86,8% 4 UNIONE DEI COMUNI LOMBARDI SAN GIORGIO E BIGARELLO MN Lombardia 11.873 59,8 1,5 87,3% 5 UNIONE MONTANA FELTRINA BL Veneto 25.978 61,7 1,0 82,9% 6 FIEMME SERVIZI SPA TN Trentino Alto Adige 28.598 62,5 1,2 82,0% 7 ESA-COM S.P.A VR Veneto 85.078 63,6 1,1 84,4% 8 UNIONE DEI COMUNI DEL SINELLO CH Abruzzo 5.483 63,9 0,7 72,4% 9 COMUNITA' MONTANA DELLA VAL DI NON TN Trentino Alto Adige 51.814 69,6 0,9 79,4% 10 UNIONE MONTANA AGORDINA BL Veneto 18.878 71,6 1,4 85,7% 11 CONSAC SRL CH Abruzzo 37.282 81,8 0,9 73,4% 12 UNIONE TERRITORIALE INTERCOMUNALE DELLA CARNIA UD Friuli Venezia Giulia 36.245 97,5 1,2 76,9% 13 UNIONE COMUNI OLTREADDA LODIGIANO LO Lombardia 5.889 125,0 1,2 71,0% 14 CASALASCA SERVIZI S.P.A. CR Lombardia 78.961 142,6 1,5 73,1% 15 ERSU S.P.A. LU Toscana 79.783 224,6 1,9 66,1% 16 ASVO S.P.A. VE Veneto 94.663 230,6 1,9 65,5% POSIZ. CONSORZIO Prov. Regione Abitanti Procapite secco residuo (Kg/a/ab) Procapite rifiuti urbani (Kg/g/ab) % RD