Il documento analizza l'apice e il declino del rinascimento dal 1494 al 1529, evidenziando la questione della lingua e la trionfante tesi del Bembo sul volgare illustre. Esamina il concetto di manierismo come una fase di transizione dal rinascimento al barocco, caratterizzata da un'imitazione raffinata delle regole classiciste e dall'uso artificioso delle figure retoriche. Sottolinea l'importanza della misura nell'arte manierista, che si oppone all'eccesso del barocco.