Ciò Che Il Mondo Rifiutò. Le Offerte Di Pace Di Hitler 1933-1939
Ciò Che Il Mondo Rifiutò. Le Offerte Di Pace Di Hitler 1933-1939
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Senza prestare attenzione, i Paesi occidentali continuarono a riempire di armi i loro arsenali, ad
accumulare le loro scorte di esplosivi, ad aumentare il numero dei membri dei loro eserciti.
Contemporaneamente, la Societ delle Nazioni, uno degli organi diplomatici in mano alle potenze
vincitrici, dichiar che la Germania avrebbe dovuto superare un periodo di "prova" prima di poter
discutere sulla questione del disarmo degli altri Paesi. Il 14 Ottobre 1933, la Germania usc da tale
organizzazione, con la quale non era possibile trovare un qualsiasi accordo. Dopo qualche mese,
tuttavia, il 18 Dicembre 1933, Hitler si fece nuovamente avanti con una proposta per il
miglioramento delle relazioni internazionali, che includeva i seguenti punti:
1. La Germania riceve piena parit di diritti.
2. Gli Stati armati si impegnano a non aumentare ulteriormente la quantit dei loro armamenti.
3. La Germania aderisce a codesto accordo, impegnandosi fermamente a utilizzare con
moderazione la parit di diritti ad essa garantiti, in quanto non rappresenter alcuna
minaccia per la sicurezza di qualsiasi altra potenza europea.
4. [3]Tutti gli Stati aderenti accettano determinati vincoli in merito alla conduzione della
guerra, sulla base di principi umani o attraverso l'eliminazione delle armi utilizzate contro la
popolazione civile.
5. Tutti gli Stati aderenti accettano di istituire un organo di controllo generale, che sorveglier
e garantir l'osservanza di tali vincoli.
6. Le nazioni europee garantiscono il mantenimento incondizionato della pace con la firma dei
patti di non-aggressione, da rinnovare dopo dieci anni.
A seguito di questa, fu elaborata anche una richiesta di aumento dell'esercito tedesco, fino a 300,000
uomini, che corrispondeva alla forza militare considerata necessaria alla Germania per difendersi da
eventuali attacchi "vista lestensione delle sue frontiere e la grandezza degli eserciti dei Paesi
confinanti". Il difensore di un accordo pacifico stava quindi cercando di adattarsi alla mancata
volont delle altre nazioni di disarmarsi, puntando a un aumento limitato degli armamenti per il
proprio Paese.
Uno scambio di trattative, iniziato con questa e portato avanti per anni, giunse finalmente al
termine con un improvviso e inequivocabile "no" da parte della Francia. Tale rifiuto fu inoltre
accompagnato da enormi spese per il rafforzamento delle truppe militari di Francia, Gran Bretagna
e Russia.
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In questo modo, la posizione della Germania divenne ancor peggiore di prima. Il pericolo era cos
grande che Adolf Hitler si sent costretto ad agire: il 16 Marzo 1935, reintrodusse la coscrizione.
Ma in stretta connessione a questa misura, propose ancora una volta una vasta offerta di accordi, il
cui obiettivo era garantire che qualsiasi guerra futura sarebbe stata condotta su principi umani e, alla
fine, per rendere tale guerra praticamente impossibile, abolendo gli armamenti distruttivi. Nel suo
discorso del 21 Maggio 1935, dichiar:
"Il governo tedesco pronto a prender parte attivamente a tutti gli sforzi che potrebbero
portare ad una limitazione concreta degli armamenti. Questultima prevede un ritorno al
primo principio espresso nella Convenzione della Croce Rossa di Ginevra, in quanto unico
modo possibile per raggiungere lobbiettivo. Si pensa che in un primo momento, tuttavia, ci
sar solamente la possibilit di una parziale abolizione e proibizione di armi e modalit di
guerra contrari alla Convenzione della Croce Rossa di Ginevra, che tutt'ora valida.
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In vista delle evidenti intenzioni belliche dei suoi avversari, Hitler fu costretto a prendere nuove
misure di sicurezza per la salvaguardia del Reich tedesco. Il 3 Marzo 1936, occup la Renania, area
smilitarizzata sin dalla conferenza di Versailles del 1919 e, di conseguenza, chiuse il grande
cancello attraverso il quale i Paesi confinanti occidentali avrebbero potuto organizzare un'invasione.
Successivamente, ancora una volta, adott una strategia di tipo difensivo, strategia che Hitler fu
obbligato ad adottare con unulteriore azione diplomatica allo scopo di una riconciliazione generale
e per la soluzione di tutte le differenze. Il 31 Marzo 1936, egli propose il seguente piano di pace:
"1. Allo scopo di dare ai futuri accordi, garanti della pace in Europa, il carattere di trattati
inviolabili, le nazioni che partecipano alle negoziazioni agiscono in assoluta parit e come
membri egualmente stimati. La sola ragione convincente per firmare tali trattati pu
risiedere unicamente nel loro riconoscimento e nella loro ovvia praticabilit, per garantire la
pace dell'Europa e, di conseguenza, la felicit sociale e la prosperit economica delle
nazioni.
2. Allo scopo di accorciare i tempi di incertezza, nell'interesse economico delle nazioni
europee, il governo tedesco suggerisce un limite di quattro mesi per il primo periodo fino
alla firma dei patti di non-aggressione che garantiscono la pace dell'Europa.
3. Il governo tedesco assicura di non aggiungere alcun rinforzo alle truppe in Renania
durante questo periodo, sempre a condizione che il governo belga e francese agiscano
analogamente.
4. Il governo tedesco d garanzia, in tale arco di tempo, di non avvicinare alle frontiere
francesi e belghe le truppe attualmente stazionate in Renania.
5. Il governo tedesco propone di istituire una Commissione composta dalle due potenze
garanti, Gran Bretagna e Italia, e un terzo Stato, neutrale e disinteressato, che accerti il
rispetto di tale assicurazione da entrambe le parti.
6. [6]Germania, Belgio e Francia sono incaricati di inviare alla Commissione un
rappresentante ciascuno. Se uno di tali Paesi pensa, per una qualsiasi ragione, di poter
apportare un cambiamento nella propria organizzazione militare, entro questo periodo di
quattro mesi, ha il diritto di informare la Commissione delle proprie osservazioni.
7. Germania, Belgio e Francia si impegnano a permettere alla Commissione di fare eventuali
e necessarie investigazioni, tramite addetti militari britannici e italiani e, successivamente, di
riferirne gli esiti ai rispettivi governi.
8. Germania, Belgio e Francia garantiscono di tenere nella massima considerazione le
obbiezioni derivanti.
9. Il governo tedesco disposto, sulla base di unassoluta interdipendenza con i due Stati
confinanti occidentali, ad accettare qualsiasi limitazione militare sul fronte occidentale
tedesco.
10. Germania, Belgio, Francia e le due Potenze garanti acconsentono ad avviare
negoziazioni poste sotto il controllo inglese, da subito o, al massimo, dopo le elezioni in
Francia, per la stesura di un patto venticinquennale di non-aggressione o di sicurezza tra la
Francia e il Belgio da un parte, e la Germania dall'altra.
11. La Germania riconosce che Gran Bretagna e Italia devono firmare una volta in pi tale
patto di sicurezza, in quanto Potenze garanti.
12. Dovessero insorgere particolari richieste per fornire assistenza militare come risultato di
tali accordi di sicurezza, la Germania dichiara la propria disponibilit a partecipare a tali
impegni.
13. Il governo tedesco, con la presente, ribadisce la sua proposta per la stesura di un patto
d'aria (air-pact) per integrare e consolidare questi accordi di sicurezza.
14. Il governo tedesco dichiara che, se i Paesi Bassi lo desiderano, anchessi possono essere
inclusi nel patto di sicurezza dell'Europa Occidentale.
15. Al termine di tale patto di pace, volontariamente stipulato tra Germania e Francia, come
definitiva riconciliazione di una disputa secolare, le due nazioni sopracitate si impegnano a
prendere provvedimenti per verificare che nell'educazione delle giovani generazioni, cos
come nella stampa e nei giornali tedeschi e francesi, tutto ci che potrebbe essere pianificato
per avvelenare le relazioni tra i [7]due Stati, deve essere evitato, sia che si tratti di
atteggiamento dispregiativo o sprezzante, sia di interferenze illecite negli affari interni
dell'altro Paese. Si concorda, inoltre, di istituire, nella sede principale della Societ delle
Nazioni, a Ginevra, una Commissione mista, la cui funzione di deporre tutte le denunce
per informazioni e investigazioni ricevute dai due governi.
16. In virt dellintenzione di attribuire a questo accordo il carattere di un impegno sacro,
Germania e Francia si impegnano a ratificarlo mediante un plebiscito.
17. La Germania si dichiara disponibile a stabilire un contatto con gli altri Stati sulle sue
frontiere nord e sud orientali, cos da invitarli direttamente a concludere i patti di nonaggressione gi citati.
18. La Germania esprime la propria disponibilit a rientrare nella Societ delle Nazioni, sia
da subito, sia in seguito alla conclusione degli accordi. Contemporaneamente, il governo
tedesco dichiara, come sua aspettativa che, dopo un determinato arco di tempo e attraverso
negoziazioni amichevoli, la questione dell'uguaglianza dei diritti coloniali e della
separazione del patto della Societ delle Nazioni dai suoi fondamenti nel trattato di
Versailles sar chiarita.
19. La Germania propone di istituire una Corte Arbitrale Internazionale, responsabile per
l'osservanza dei vari accordi conclusi e le cui decisioni saranno vincolanti su tutti i fronti.
Dopo la conclusione di tale grande impegno per assicurare la pace in Europa, il governo
tedesco considera urgentemente necessario adoperarsi con misure pratiche affinch si metta
un freno alla concorrenza illimitata degli armamenti. Daltra parte, questo si tradurrebbe non
solo in un miglioramento delle posizioni economiche e finanziarie delle varie nazioni, ma
soprattutto in una diminuzione della tensione psicologica.
Il governo tedesco, tuttavia, non ha fiducia nel tentativo di realizzare insediamenti
universali, poich sarebbe condannato a fallire sin dall'inizio, e quindi tale tentativo potrebbe
essere proposto solo da coloro che non hanno alcun interesse a raggiungere dei risultati
pratici. D'altra parte, ritiene che i negoziati svolti e i risultati ottenuti nella limitazione degli
armamenti navali dovrebbero avere un effetto istruttivo e stimolante.
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Non cera pi alcun dubbio, dunque, le Potenze occidentali stavano intraprendendo nuovamente il
vecchio percorso verso un conflitto armato e stavano preparando un nuovo colpo contro la
Germania, sebbene tutti i pensieri e gli sforzi di Hitler fossero volti a provare che intendeva
rimanere al loro fianco nelle migliori condizioni possibili. Negli anni successivi fece ulteriori passi
in questa direzione, dei quali un paio meritano di essere presi in esame: il 18 Giugno 1935 stipul
un Accordo Navale con la Gran Bretagna, il quale prevedeva che la marina tedesca avrebbe dovuto
avere una forza pari al 35% di quella della marina britannica. Con ci Hitler voleva dimostrare che
il Reich, per usare le sue stesse parole, non aveva n l'intenzione, n i mezzi, n la necessit, di
far insorgere rivalit sul fronte navale, poich esse avevano gi avuto una fatidica influenza nei
giorni, ben noti, immediatamente prima della Grande Guerra.
In secondo luogo, ribad alla Francia, in ogni possibile occasione, il suo desiderio di vivere in pace
con essa. In parole semplici, rinunci ripetutamente a qualsiasi rivendicazione dell'Alsazia-Lorena.
Sul ritorno al Reich dei territori della Saar, come risultato del plebiscito, il 1 Marzo 1935 dichiar:
"[10]Auspichiamo che, attraverso questo atto di lecito risarcimento che consideriamo un
ritorno di causa naturale, le relazioni tra Germania e Francia siano migliorate
permanentemente. Dunque, poich desideriamo la pace, speriamo che lo Stato franco sia
pronto e disposto anchesso a cercare la pace. Dovrebbe essere possibile, per le due grandi
nazioni, unirsi insieme e collaborare per abbattere gli ostacoli che minacciano di sopraffare
l'Europa."
[Adolf Hitler] Si sforz, inoltre, per trovare un'intesa migliore con la Polonia, il paese dellEuropa
orientale alleato con le Potenze occidentali, sebbene nel 1919 lo Stato avesse incorporato
abusivamente milioni di tedeschi e li avesse sottoposti, da allora, alla peggior oppressione. Il 26
Gennaio 1934, concluse un patto di non-aggressione con il governo polacco, nel quale si
stabiliva di risolvere direttamente ogni questione che interessava i loro rapporti reciproci,
sotto qualsiasi aspetto.
Cos, su tutti i fronti, ai piani nemici oppose la sua determinazione a preservare la pace e lott per
proteggere la Germania. Quando, tuttavia, si accorse che Londra e Parigi si stavano preparando per
la guerra, ancora una volta fu obbligato a intraprendere nuove misure di difesa: il territorio nemico,
come precedentemente esplicato, si era esteso enormemente con l'alleanza tra Francia e Russia. Per
di pi, le due nazioni si erano assicurate una via di comunicazione a sud del Reich attraverso la
Cecoslovacchia, avendo [essa] concluso un trattato con la Russia, che la poneva nel ruolo di ponte
tra Est e Ovest. La Cecoslovacchia, tuttavia, era comunque sotto il controllo dello Stato tedesco
maggiormente esteso, quello di Boemia e Moravia, che gi Bismarck aveva chiamato cittadella
d'Europa. La minaccia alla Germania, cos, assunse proporzioni veramente opprimenti.
Il genio di Hitler trov un modo per sventare tale pericolo: le condizioni nell'Austria tedesca, che,
sotto il terrore del governo Schuschnigg, si stavano dirigendo verso una guerra civile. Tali difficili
condizioni gli offrirono l'opportunit di intervenire direttamente per salvare la situazione e per
riportare nel Reich la nazione sorella di sud-est, che era stata condannata dalle potenze vincitrici ad
assumere la forma di uno "Stato Libero" irrimediabilmente in decadenza. Cos, dopo che si stabil
presso la linea di comunicazione tra Francia e Russia sopra menzionata, nello Stato misto della
Cecoslovacchia prese piede un processo di dissoluzione, poich era stata artificialmente unificata
dagli elementi nazionali pi diversi, al punto che fino alla liberazione dei Sudeti e alla secessione
della Slovacchia, i Cechi stessi chiesero la protezione del Reich tedesco. Con questo atto, il ponte
nemico fu nelle mani di Hitler che, contemporaneamente, stabil un collegamento diretto [11]con
l'Italia, la cui alleanza era stata assicurata qualche tempo prima.
Mentre stava effettuando questa operazione strategica per la sicurezza del suo paese, Hitler si sforz
ancora e con grande fervore, per raggiungere un'intesa pacifica con le potenze occidentali. A
Monaco, subito dopo la liberazione dei Sudeti tedeschi, approvata da Gran Bretagna, Francia e
Italia, strinse un accordo con il Primo Ministro britannico, Neville Chamberlain, il cui contenuto era
il seguente:
"Oggi abbiamo avuto un'ulteriore incontro, in seguito al quale stato riconosciuto che la
questione anglo-tedesca di primaria importanza per i due Stati e per l'Europa.
Impegnamoci a considerare l'accordo firmato la scorsa notte e l'accordo navale anglotedesco un simbolo del desiderio dei nostri popoli di non muovere pi guerra tra loro.
Abbiamo concluso che il metodo di consultazione quello migliore per affrontare qualsiasi
questione che possa interessare i due paesi, e siamo determinati a continuare i nostri sforzi
per rimuovere possibili fonti di discordia, quindi, a contribuire per assicurare la pace in
Europa."
30 Settembre 1938. Adolf Hitler, Neville Chamberlain."
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Due mesi dopo, per volere di Hitler, il Ministro degli Esteri tedesco, Von Ribbentrop, firm il
seguente accordo con la Francia:
"H. Joachim von Ribbentrop, Ministro del Reich per gli Affari Esteri, e M. Georges Bonnet,
Ministro Francese degli Affari Esteri, agendo in nome e per ordine dei loro rispettivi
governi, durante la riunione tenutasi a Parigi, il 6 Dicembre 1938, si sono accordati come
segue:
1. Il governo tedesco e il governo francese condividono pienamente la convinzione che
relazioni pacifiche e di buon vicinato tra Germania e Francia costituiscono uno degli
elementi pi importanti per il consolidamento della situazione in Europa e per il
mantenimento della pace su tutti fronti. I due governi, di conseguenza, utilizzeranno tutti i
mezzi a loro disposizione per garantire lo scambio di relazioni diplomatiche in questa
direzione.
2. [12]I due governi riconoscono che non vi sono questioni territoriali in sospeso, e
considerano definitive le frontiere delle due nazioni cos come si presentano attualmente.
3. I due governi, mentre lasciano inalterate le loro specifiche relazioni con le altre potenze,
sono determinati a rimanere in contatto per tutto ci che riguarda le questioni tra Francia e
Germania, e a consultarsi reciprocamente dovessero, le successive evoluzioni di tali
decisioni, portare a dispute internazionali.
Con ci, i rappresentanti dei due governi hanno firmato la presente Dichiarazione, che entra
in vigore con effetto immediato.
Scritto in due documenti originali, rispettivamente in lingua francese e tedesca, a Parigi, il
6 Dicembre 1938.
Joachim von Ribbentrop,
Ministro del Reich per gli Affari Esteri
Georges Bonnet,
Ministro per gli Affari Esteri"
In base a quanto detto, si dovrebbe poter dedurre che la via per una ricostruzione collaborativa, alla
quale tutte le principali potenze europee avrebbero partecipato, era libera e che gli sforzi del Fuhrer
per assicurare la pace sarebbero finalmente stati ripagati con successo. Ma si verific il contrario:
Chamberlain non aveva ancora raggiunto la patria, quando chiam per il riarmo in misure
significative e ide piani per un nuovo e grande accerchiamento della Germania. La Gran
Bretagna prese il comando di tale accerchiamento dalla Francia, cos da rimpiazzare la perduta
Cecoslovacchia, uno stato di gran lunga meno valido. Gli inglesi, poi, aprirono trattative con la
Russia, fornirono una garanzia di soccorso alla Polonia e anche a Romania, Grecia e Turchia. Questi
erano segnali d'allarme della massima urgenza.
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Ironia della sorte, proprio in questo momento, Hitler era impegnato nel tentativo di eliminare
definitivamente ogni fonte di attrito con la Polonia. A questo scopo, aveva elaborato una proposta,
insolitamente generosa, secondo la quale la Libera citta di Danzica, puramente tedesca, sarebbe
tornata al Reich, e uno stretto passaggio, il cosiddetto Corridoio Polacco, che dal 1919 aveva assai
lacerato larea nord-orientale della Germania, avrebbe costituito una linea di comunicazione con la
citt separata. Tale proposta, che avrebbe assunto la forma di un patto di non-aggressione
venticinquennale e avrebbe garantito alla Polonia altri vantaggi, fu indubbiamente rifiutata a
Varsavia, poich, consci del fatto che le autorit presenti erano formate dai membri pi significativi
del fronte comune formatosi a Londra [13]contro la Germania, si riteneva che qualsiasi tipo di
concessione, per quanto limitata, avrebbe dovuto essere rifiutata. Inoltre, con la medesima
consapevolezza, la Polonia inizi ad assumere atteggiamenti pi aggressivi, minacciando Danzica e
preparandosi a muovere guerra contro la Germania.
In tal modo, loccasione per un attacco definitivo al Reich da parte dei Paesi, unitisi a questo scopo,
era imminente. Hitler, con uno sforzo estremo per mantenere la pace, tent di salvare ci che
poteva. Il 23 Agosto il ministro Ribbentrop, a Mosca, concluse con successo un patto di nonaggressione con la Russia. Due giorni dopo, fece un'ultima e notevole offerta di pace agli inglesi,
dichiarandosi disponibile a "concludere accordi con la Gran Bretagna, che [...] non solo
salvaguarderebbero, da parte tedesca, l'esistenza dell'Impero Britannico ma, se necessario,
fornirebbero assistenza e supporto all'Impero Britannico, a prescindere dal luogo in cui essi
potrebbero essere richiesti". Contemporaneamente, Hitler era preparato anche ad "accettare una
ragionevole limitazione degli armamenti, in accordo con la nuova situazione politica e le nuove
esigenze economiche emerse". Infine, assicur ancora una volta che non aveva interesse nei
problemi a Ovest e che "una correzione delle frontiere occidentali fuori da ogni considerazione."
In risposta a ci, lo stesso giorno venne firmato un patto di protezione tra Gran Bretagna e Polonia,
in caso di un attacco tedesco, che rese inevitabile lo scoppio della guerra, mentre a Varsavia, venne
presa la decisione di mobilitarsi immediatamente contro la Germania: i polacchi avviarono azioni
violente non solo contro i tedeschi in Polonia, che per lungo tempo furono vittime di massacri
spaventosi, ma anche contro i tedeschi in territorio tedesco.
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Ma dopo che Gran Bretagna e Francia avevano dichiarato la guerra che desideravano e la Germania
aveva superato il pericolo polacco a Est grazie a una sfarzosa campagna senza paragoni, anche in
questo caso Hitler alz nuovamente la voce in nome della pace. E lo fece anche se ormai era libero
di agire contro il nemico a occidente, anche se la guerra contro di lui era gi stata proclamata a
Londra e a Parigi con odio incommensurabile, come una sorta di Crociata. Ma in quel momento
possedeva il massimo auto-controllo per proporre allopinione pubblica di tutto il mondo un nuovo
piano di pace per l'Europa, che si tradusse nel suo discorso del 6 Ottobre 1939:
"Io ritengo che il compito di gran lunga pi importante sia quello di creare non solo una fede
nella sicurezza dellEuropa, ma anche un senso della sicurezza in Europa.
1. [14] Per questo, necessario che le intenzioni delle politiche estere di ogni stato europeo,
siano perfettamente chiarite. Per conto della Germania, infatti, il governo tedesco pronto a
dare una completa ed esaustiva descrizione delle intenzioni della propria politica estera;
inizia, inoltre, con l'affermare che il Trattato di Versailles oggi considerato come obsoleto,
dunque, il governo del Reich, e con esso tutto il popolo tedesco, non vedono pi alcuna
motivazione per ulteriori revisioni del Trattato, eccetto che per la richiesta di adeguati
possedimenti coloniali, giustamente dovuti al Reich, richiesta che comprende,
innanzitutto, la restituzione alla nazione tedesca delle proprie colonie. Essa basata non
solo su una rivendicazione storica delle colonie, ma soprattutto sul diritto primario della
Germania ad una lecita condivisione delle risorse mondiali provenienti dai materiali grezzi.
Tale richiesta non vuole prendere la forma di un ultimatum, n di un atto di forza, ma di una
domanda fondata sulla giustizia politica e su sani principi economici.
2. Una vera rinascita della vita economica internazionale, insieme a un'estensione degli
scambi e del commercio, presuppongono una riorganizzazione del sistema economico
mondiale, cio, una totale riorganizzazione della produzione nei singoli Stati. Affinch si
semplifichi lo scambio dei beni prodotti, necessario trovare un nuovo sistema di mercato e
un accordo definitivo sulle valute, in modo da rimuovere progressivamente tutti gli ostacoli
presenti nelle vie del commercio.
3. Tuttavia, lelemento pi importante e indispensabile per una reale rinascita della vita
economica dentro e fuori dall'Europa stabilire una pace incondizionatamente garantita e un
senso di sicurezza da parte delle singole nazioni. Tale sicurezza sar resa possibile non solo
da un sanzionamento dello status europeo, ma soprattutto dalla riduzione degli armamenti a
un livello ragionevolmente ed economicamente tollerabile. Una condizione essenziale,
infatti, costituita da una definizione concisa dell'uso legittimo e dell'applicazione di alcuni
armamenti pi moderni che possono, in qualsiasi momento, colpire al cuore di ogni nazione
e, di conseguenza, creare un permanente senso di insicurezza. Nei miei precedenti discorsi al
Reichstag ho sempre elaborato proposte a tal fine, proposte che vennero ripetutamente
rifiutate probabilmente per la semplice ragione che erano state fatte da me.
Io credo, comunque, che il senso di sicurezza nazionale in Europa non ritorner finch
accordi internazionali [15]chiari e vincolanti non avranno fornito una definizione completa
del motivo per cui l'utilizzo di determinate armi permesso o proibito.
Una volta, la Convenzione di Ginevra ebbe successo nel proibire, almeno nei paesi
civilizzati, l'uccisione di feriti, il maltrattamento di prigionieri, la guerra contro i noncombattenti, ecc.; dunque, come fu possibile ottenere gradualmente l'osservanza universale
di tale statuto, cos si dovrebbe poter trovare un modo per regolare la guerra aerea, l'utilizzo
di gas velenosi, di sottomarini e quantaltro, ma anche si dovrebbe trovare un modo per
limitare il contrabbando, cosicch la guerra perda il suo terribile carattere di conflitto mosso
contro donne e bambini e contro i non-combattenti in generale. Il crescente orrore di alcune
modalit di guerra moderne porter spontaneamente alla loro abolizione, cos da diventare
obsolete.
Durante la guerra contro la Polonia, mi sono sforzato di restringere il combattimento
aereo su obbiettivi militari, o meglio, di combattere la resistenza in un determinato luogo.
Tuttavia, dovrebbe essere sicuramente possibile emulare la Croce Rossa nella stesura di
alcuni regolamenti internazionali, universalmente validi e riconosciuti. E solamente quando
tale risultato sar raggiunto, la pace potr regnare, in particolare nel nostro continente
densamente popolato, una pace che, non contaminata dal sospetto e dalla paura, costituir
l'unica condizione possibile per garantire unautentica prosperit economica. Non credo che
in Europa sia presente un solo uomo di Stato che non desideri, in cuor suo, la prosperit
della sua gente. Ma un simile desiderio pu essere realizzato solamente se le nazioni che
vivono nel continente si impegnano a lavorare insieme. Aiutare ad assicurare tale
cooperazione, deve essere lo scopo di ogni uomo che si impegna sinceramente per il futuro
del proprio paese.
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, le nazioni-guida un giorno dovranno riunirsi per
redigere, accettare e garantire uno statuto su basi concrete, che dar loro un senso di
sicurezza, calma - in breve - pace.
La conferenza non potrebbe essere tenuta senza la pi accurata preparazione o, ad esempio,
senza l'esatto chiarimento di ogni questione presa in esame. Analogamente, impossibile
che una simile conferenza, che determinerebbe la sorte del continente europeo per molti anni
a venire, possa analizzare le deliberazioni mentre i cannoni tuonano, o mentre gli eserciti
mobilitati fanno pressione per sostenersi su di essa. Premesso che, dunque, questi
problemi devono essere risolti, presto o tardi, sarebbe sicuramente pi ragionevole
affrontarli prima che milioni di uomini vengano mandati inutilmente verso la morte e
prima che vengano distrutte propriet del valore di miliardi di dollari.
Considerato lo stato attuale delle cose, la prosecuzione degli affari a Ovest impensabile.
Man mano che il tempo passa, saranno chiesti sacrifici crescenti. Forse arriver il giorno in
cui la Francia inizier a bombardare e radere al suolo i ponti della Saar. L'artiglieria tedesca,
in cambio, mander in rovina Mhlhausen. La Francia rivaler bombardando Karlsruhe, e la
[16]Germania, a sua volta, bombarder Strasburgo. Dopodich l'artiglieria francese far
fuoco su Friburgo, e i tedeschi su Kolmar o Schlettstadt. Sar poi organizzata lartiglieria a
lungo raggio, da entrambe le parti la guerra colpir sempre pi a fondo e tutto ci che non
pu essere raggiunto dall'artiglieria a lungo raggio, sar distrutto per via aerea. E questo sar
alquanto interessante per certi giornalisti internazionali, molto redditizio per le fabbriche di
aerei, armi, munizioni ecc., ma spaventoso e disastroso per le vittime. Questa guerra di
distruzione non sar confinata alla terra, no, si estender di gran lunga oltre il mare.
La sorte di questo appello fu la stessa di tutti gli altri fatti nel nome della ragione da Adolf
Hitler, nell'interesse di una vera rinascita dell'Europa. I suoi nemici non gli diedero alcuna
attenzione. In questa occasione, inoltre, nessuna risposta fu mai data. Essi mantennero
rigidamente l'atteggiamento che avevano assunto sin all'inizio.
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Di fronte a questa serie di fatti, c' bisogno di ulteriori dettagli riguardo al perch si comportarono
cos? Loro crearono Versailles, e quando Versailles fu sul punto di collassare vollero la guerra, in
modo da far seguire ad essa un Versailles ancora peggiore. I rimproveri che costoro fanno oggi ad
Adolf Hitler e alla Germania, e che determinano le loro azioni, vanno rispediti al mittente.
Loro sono i disturbatori della pace, loro sono quelli che meditano una violenta oppressione degli
altri popoli e cercano di immergere l'Europa nella devastazione. Se non avessero agito cos, tempo
fa avrebbero colto la mano che era stata loro tesa, o almeno, sarebbero stati onesti nel cercare
di collaborare per un nuovo ordine, cos da risparmiare alle nazioni "sangue, lacrime e
sudore" in eccesso.
La storia mondiale la corte mondiale; e in questo caso, come sempre, quando prender la sua
decisione pronuncer un solo verdetto.