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1 - Pianificazione Territoriale e Comunale Attuativa

La pianificazione urbanistica è una disciplina che si occupa dello sviluppo e dell'uso del territorio, combinando aspetti scientifici e filosofici. Essa si basa su due concetti fondamentali: programmazione e pianificazione, e si articola in fasi conoscitive, programmatiche e progettuali, utilizzando strumenti urbanistici a livello territoriale e locale. Le politiche urbane, i piani attuativi e gli indici urbanistici sono essenziali per garantire un uso razionale e ordinato del territorio.

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1 - Pianificazione Territoriale e Comunale Attuativa

La pianificazione urbanistica è una disciplina che si occupa dello sviluppo e dell'uso del territorio, combinando aspetti scientifici e filosofici. Essa si basa su due concetti fondamentali: programmazione e pianificazione, e si articola in fasi conoscitive, programmatiche e progettuali, utilizzando strumenti urbanistici a livello territoriale e locale. Le politiche urbane, i piani attuativi e gli indici urbanistici sono essenziali per garantire un uso razionale e ordinato del territorio.

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LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA

COME SI PUO’ DEFINIRE L’URBANISTICA?

E’ una disciplina che si interessa dell’uso e dello sviluppo del territorio

L’URBANISTICA E’ UNA SCIENZA?

E’ una scienza nelle misura in cui si interessa dei


fenomeni umani, delle leggi e dei principi che li regolano,
utilizzando il metodo dell’analisi scientifica e le sue
applicazioni

L’URBANISTICA E’ UNA FILOSOFIA?

E’ una filosofia nelle misura in cui, interessandosi delle


implicazioni sociali, economiche e di vita quotidiana che
regolano lo sviluppo del territorio e delle città, incide su di
esse determinandone i cambiamenti e gli orientamenti
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

I DUE CONCETTI FONDAMENTALI DELL’URBANISTICA SONO :

PROGRAMMAZIONE PIANIFICAZIONE

L’INSIEME DI PREVISIONI E’ L’ORGANIZZAZIONE


COORDINATE DA TECNICA DI UN
REALIZZARSI SECONDO DETERMINATO
PIANI PRESTABILITI TERRITORIO AL FINE DI
GIUNGERE AD UN SUO
ORDINATO E RAZIONALE
LE SCELTE DI da ciò derivano
UTILIZZO
POLITICA URBANA
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

LE SCELTE DI POLITICA URBANA

POLITICHE DI POLITICHE DI POLITICHE DI POLITICHE DI


INTERDIZIONE INCENTIVAZIONE INVESTIMENTO INFORMAZIONE

Sono Sono Riguardano Hanno il


rappresentate rappresentate principalmente compito di
dai vincoli dagli interventi il settore ampliare
posti all’uso sul sistema dei pubblico l’informazione
dei suoli prezzi chiamato a dei cittadini al
fornire beni e fine di garantire
servizi la massima
partecipazione
alle scelte di
pianificazione
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

LE FASI DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA

FASE FASE FASE


CONOSCITIVA PRGRAMMATICA PROGETTUALE

Consiste Traduce le Individua e


nell’analisi del conoscenze definisci quali
territorio da acquisite in devono essere
pianificare valutazione dei gli strumenti
attraverso lo fabbisogni operativi per
studio dei fatti concreti rispettare la
storici, pregressi e fase
dell’andamento futuri, programmatica
demografico, definendo così i (piani)
dell’economia programmi di
e della intervento
societàa
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

LIVELLO DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA

Gli strumenti operativi sono:

I PIANI URBANISTICI

Si sviluppano su due livelli:

LIVELLO TERRITORIALE LIVELLO LOCALE


LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

LIVELLO TERRITORIALE

PTC PTP

PIANI PIANI
TERRITORIALI di TERRITORIALI
COORDINAMENTO PAESISTICI

LIVELLO LIVELLO LIVELLO LIVELLO


REGIONALE PROVINCIALE REGIONALE PROVINCIALE

PTCR PTCP PTPR PTPP


LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

LIVELLO LOCALE

STRUMENTI URBANISTICI
SI ATTUA MEDIANTE:
GENERALI

STRUMENTI URBANISTICI
ESECUTIVI
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO
STRUMENTI URBANISTICI ESECUTIVI

PP PIANO PARTICOLAREGGIATO

PEEP PIANO EDILIZIA ECONOMICO POPOLARE

PR PIANO di RECUPERO

PL PIANO di LOTTIZZAZIONE

PIP PIANO INSEDIAMENTI PRODUTTIVI

PII PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO


LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

LE ZONE OMOGENEE (definite dal D.M. 02/04/1968 n. 1444)

parti del territorio interessate da agglomerati urbani di interesse storico,


Zona A artistico e/o di particolare pregio ambientale

parti di territorio totalmente e/o parzialmente edificate che non presentano le


Zona B caratteristiche di zona A .(Rc > 12,5% e If > 1,5)

parti di territorio inedificate (zona di espansione) o dove, pur edificate i limiti


Zona C sono inferiori a quelli della zona B (Rc <12,5% e If <1,5)

Zona D parti di territorio destinate agli insediamenti produttivi.

parti di territorio destinate ad uso agricolo e/o alle attivita' attinneti alla
Zona E
agricoltura.

parti di territorio destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale e


Zona F collettivo.
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

ESEMPIO DI PRG

Esempio di tavola di azzonamento Esempio legenda


LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

MODALITA’ DI INTERVENTO 1

GLI INTERVENTI EDILIZI SUL TERRITORIO SI ATTUANO MEDIANTE:

PERMESSO DI COSTRUIRE
PERMESSI E
AUTORIZZAZIONI
SINGOLI DIA (Dichiarazione di Inizio Attività)

PP
PEEP
PL
PR
PIP
PIANI ATTUATIVI
PL
PII
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

MODALITA’ DI INTERVENTO 2

I PERMESSI ED I PIANI ATTUATIVI DEVONO RISPETTARE:

INDICI E PARAMETRI URBANISTICI

Insieme degli indici, fissati dagli strumenti urbanistici di riferimento, dal


RE e dalla NTA in base ai quali vengono normate soprattutto
quantitativamente le modalita' di edificazione.

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

REGOLAMENTO EDILIZIO
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO
INDICI E PARAMETRI URBANISTICI

E' la superficie di una maglia graficamente


individuata nello strumento urbanistico generale, ivi
St ha Superficie territoriale inclusa la viabilità di progetto, le aree per
standards urbanistici.

E' la St a cui è stata dedotta la superficie degli


standards, delle strade interne al lotto e di ogni
Sf mq Superficie fondiaria altra deduzione prevista dal PRG. E’ identificabile
con il vero e proprio lotto edificabile .

Sono le aree che vengono individuate nel PRG (o


dal Piano dei Servizi) e devono essere acquisite al
patrimonio pubblico (gratuitamente o per esproprio)
--- mq/ab Standards urbanistici al fine di realizzare le infrastrutture pubbliche e/o
di uso pubblico (scuole, chiese, edifici collettivi
ecc.) necessarie allo sviluppo sociale del comune.
La loro quantità e' in rapporto al numero degli
abitanti esistenti e previsti.

E' l'altezza massima realizzabile di un edificio.


H ml Altezza massima Essa e' misurata a seconda dellle regole stabilite
dal RE o dalle NTA

E la distanza che si deve tenere dai confini di


proprietà. Definita prima dal C.C. e poi dalle legge
seguenti. Le NTA possono prevedere distanze
Dc ml Distanza dai confini maggiori rispetto a quelle definite dalle legge e dal
CC. Di norma: 5 ml. dai confini e 10 ml fra pareti
finestrate di lotti adiacenti. Le distanze sono da
intendersi come valori MINIMI
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO
INDICI E PARAMETRI URBANISTICI

(detto anche Densità Edilizia Territoriale) E' il rapporto fra la


It mc/ha Indice territoriale volumetria massima realizzabile e l'area territoriale.

(detto anche Densità Edilizia Fondiaria) E’ il rapporto fra la


If mc/mq Indice fondiario volumetria massima realizzabile e l’area fondiaria

Rc % Rapporto di copertura Rapporto fra la superficie coperta e la Sf

E' il rapporto fra la somma delle superfici calpestabili (S.U.) e


la St. Si applica di norma nelle zone industriali e/o artigianali.
Ut mq/ha Utilizzo territoriale In alcuni PRG viene applicato anche nelle zone residenziali.

E' il rapporto fra la somma delle superfici calpestabili (S.U.) e


la Sf. Si applica di norma nelle zone industriali e/o artigianali.
Uf mq/mq Utilizzo fondiario In alcuni PRG viene applicato anche nelle zone residenziali.
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO
ESEMPIO DI SOLUZIONE DI PROBLEMA URBANISTICO
E’ dato un appezzamento di terreno la cui St è di ha 1,00. Determinare la capacità edificatoria sapendo che: It 1,0 mc/ha; Rc
40 %; standads urbanistici da reperire mq. 2000, le strade incidono per mq. 2500. Determinare anche quanto vale la Sf

RIEPILOGO DATI DIMENSIONALI SVILUPPPO DEI CALCOLI

St = 1,00 ha PARI A MQ. 10000


Volume max. V = St x It
Standards Urb. = mq 2000 mq 10000 x 1,00 = mc 10000 (V)

Strada = mq. 2500 Sup. Fond. = St – (Strada + St. Urb.)

mq 10000 – (2500 + 2000) = mq 5500

Massima sup. copribile Rc x Sf

mq 5500 x 0,40 = mq 2200

Indice Fondiario (If) calcolato V : Sf

mc 10000 : mq 5500 = 1,81 mc/mq


4 - LA PI ANI FI CAZI ONE URBANI STI CA
ATTUATI VA
A - Rapporto tra il P.R.G. ed i Piani Attuativi
I ntroduzione

Legge n° 1150/ 1942 Gli strumenti urbanistici

Piani Generali Piani Attuativi

Piano Territoriale di Piano Regolatore


Coordinamento Generale
( P. T. C.) ( P. R. G.)

P.T.C. Regionale P.T.C. Provinciale


P.T.C.R. P.T.C.P.

3
I ntroduzione ai Piani Attuativi

Gli strumenti urbanistici attuativi

Piani Piani per


Particolareggiati gli I nsediamenti
Produttivi

Piani di Piani di
Lottizzazione Recupero

P.E.E.P

4
I ntroduzione

• Argomenti:
– rapporto tra il P.R.G. e i Piani
Attuativi;
– la progettazione attuativa;
– tipi di Piani Attuativi;
– i costi insediativi;
– il ricorso alla Pianificazione
Attuativa.

5
I ntroduzione

• I l momento attuativo dei Piani


urbanistici Generali costituisce un
elemento importante nella
gestione urbanistica del
territorio per le sue caratteristiche
di:
– operatività :
• realizzazione delle scelte
definite dalla pianificazione
generale;
– controllo:
• degli interventi sul territorio.

6
Rapporto tra il P.R.G. e i Piani Attuativi

• I modi più usati per arrivare alla Attuazione P. R. G.


realizzazione delle previsioni
urbanistiche contenute nei
P.R.G. sono:
– la Pianificazione Attuativa : Pianificazione I nterventi edilizi
• che interpone un livello di Attuativa diretti
pianificazione tra le previsioni
indicate nei P.R.G. e la loro
concreta attuazione; consistono nella
è riferita ad una edificazione su
– gli interventi edilizi diretti:
• che consentono di passare dal singola unità, ossia singoli lotti,
P.R.G. direttamente ad una superficie previa
all’intervento attraverso il minima urbanizzazione
rilascio del “permesso di d’intervento primaria e
costruire”.
secondaria
7
Rapporto tra il P.R.G. e i Piani Attuativi

• I Piani Esecutivi organizzano gli


obiettivi generali di sviluppo del
territorio in singole unità di
intervento attraverso:
– la definizione spaziale e
normativa delle previsioni
d’uso del suolo, operando in
ambiti territoriali:
• non circoscritti;
• non dotati dei servizi primari;
• senza l’individuazione dei lotti
in cui edificare. La Pianificazione Attuativa si occupa
di gestire gli interventi insediativi

8
Rapporto tra il P.R.G. e i Piani Attuativi

• Dalla necessità di realizzare gli interventi in modo organico, emerge


l’urgenza di organizzare il territorio secondo delle regole urbanistiche .

Parametri urbanistici:
• I ndici si fabbricabilità;
• Densità;
Standard urbanistici:
• Dotazioni minime servizi

9
Rapporto tra il P.R.G. e i Piani Attuativi

residenze
• I Piani Attuativi si occupano di
prevedere all’interno del
comparto insediativo
residenziale, secondo norme
urbanistiche, la sistemazione e
la localizzazione :
Scuole materne
– delle residenze; strade
– dei servizi e delle attrezzature;
– delle infrastrutture.
parcheggi

10
B – I Piani particolareggiati e di lottizzazione
I Piani Particolareggiati

• I Piani Regolatori Legge


Particolareggiati d’esecuzione 1150 / 1942
rappresentano, nella legge
urbanistica nazionale del 1942, il
Piani Regolatori Particolareggiati
principale strumento di
attuazione del P.R.G.
– La legge 1150 definisce il P.P.: regolamentano attuano
• regolatore regola
l’assetto definitivo di una
determinata zona; oggi
• particolareggiato attua in
maniera precisa le indicazioni
del P.R.G. Piani Particolareggiati

12
Funzione

• I Piani Particolareggiati hanno


la funzione di sviluppare le
indicazioni contenute nel Piano
Regolatore Generale:
– senza essere in contrasto con
il P. R. G.;
– specificando i dettagli
dell’intervento urbanistico che
precede la fase di esecuzione
edilizia.
I ndividuazione delle aree soggette a
Piani Urbanistici Attuativi
Comune di Modena

13
Funzione

• L’ ambito territoriale di
applicazione dei P. P. è
costituito da qualsiasi area,
edificata o libera, che presenti
esigenze di intervento
attuativo prioritario.
• I P.P. possono interessare zone
da:
– modificare;
– ricostruire;
– integrare. P.P. di attuazione del P.R.G. del Comune
di Modena
14
Funzione
Tipologie edilizie

• I l Piano Particolareggiato
deve precisare l’assetto A schiera
definitivo della zona,
eventualmente fino al dettaglio
planivolumetrico che definisce: I n linea

– i volumi edificabili solo per i


profili lungo le vie e le piazze;
– l’indicazione della tipologia
edilizia .
• I P. P. devono garantire la
copertura finanziaria delle
spese occorrenti per le opere
P.P. - Zona PEEP
previste.
Comune di Modena
15
Gli elaborati tecnici
Elaborati tecnici P. P.

• Gli elaborati tecnici di un P. P. Planimetrie “stralcio”


sono normalmente costituiti dallo:
– “ stralcio”:
Norme
• del P. R. G. vigente con P. R. G. p. p. a .
tecniche
l’indicazione del perimetro
dell’area di riferimento del
P.P.;
• delle norme tecniche di
attuazione del P.R.G., Planimetrie dello Stato di fatto
contenente i principi generali
ai quali deve riferirsi l’assetto urbanistico - edilizio
della zona;
• del Piano Pluriennale di Planimetrie di progetto
Attuazione nel caso in cui vi
sia l’obbligo. Relazione tecnica illustrativa

16
Gli elaborati tecnici Elaborati tecnici P. P.

Planimetrie “ stralcio”
• Gli elaborati tecnici di un P. P.
sono costituiti dalla:
Planimetrie dello stato di fatto
– planimetria dello stato di urbanistico - edilizio
fatto urbanistico–edilizio:
I ndividuano gli edifici da:
• nella quale siano chiaramente
• conservare
indicate le condizioni del
• demolire
patrimonio edilizio
• risanare
esistente, con particolare
riferimento agli edifici da:
– conservare e tutelare; Planimetrie di progetto
– demolire;
– risanare. Relazione tecnica illustrativa

17
Gli elaborati tecnici
Elaborati tecnici P. P.

• Gli elaborati tecnici di un P. P. Planimetrie “ stralcio”


sono costituiti dal:
– progetto: Planimetrie dello Stato di fatto
• piano planivolumetrico
urbanistico - edilizio
predisposto su mappa
catastale contenente tutte le Planimetrie di progetto
indicazioni necessarie a dare
organica sistemazione
edilizio-urbanistica all’area di
riferimento del P. P.

Relazione tecnica illustrativa


18
Gli elaborati tecnici
Comune

• La redazione e la gestione dei Elenchi Percentuali


P.P. sono affidati all’iniziativa catastali di proprietà
del Comune che deve
provvedere, attraverso gli Esproprio proprietà fondiarie
elenchi catastali delle
proprietà, all’individuazione delle valore
aree e degli immobili da quote percentuali
espropriare o vincolare .
Proprietà fondiaria Cubatura

19
Gli elaborati tecnici
Elaborati tecnici P. P.
• Gli elaborati tecnici di un P. P.
sono costituiti infine dalla Planimetrie “ stralcio”
relazione :
Planimetrie dello Stato di fatto
– sommaria di spesa :
urbanistico - edilizio
• dove viene indicata la
previsione delle spese che Planimetrie di progetto
il Comune deve affrontare;
– tecnica illustrativa :
Relazione tecnica illustrativa
• dove vanno specificate le
esigenze che hanno portato Previsione delle
alla predisposizione spese
progettuale del P.P. ed i
criteri di impostazione Esigenze e criteri
progettuale. di progettazione

20
Gli elaborati tecnici
Contenuti elaborati P.P.

Gli stralci Planimetrie Norme attuative del P.P. Relazioni

Comprendente Precisano le caratteristiche Economico


Stato di fatto
area del P.P. edilizie finanziaria
P.
R. Progetto attraverso la
Tecnica
definizione dei:
G. illustrativa
Norme tecniche
Parametri di
di attuazione Tipi edilizi
edificazione

p.p.a Vincoli e limitazioni

21
I contenuti
Piani Particolareggiati

Devono contenere prescrizioni


riguardanti

Le attività edilizie Le opere di interesse


private pubblico

22
I contenuti

• I l Piano Particolareggiato deve viabilità


indicare : privata
– la rete viaria, nelle sue
caratteristiche: viabilità
• planivolumetriche ; pedonale
• estetiche :
– essenze verdi per
alberature, ect.;
• funzionali:
– circolazione veicolare;
– circolazione pedonale, viabilità
pubblica
– etc.

23
I contenuti
viabilità
privata
• Per le opere di interesse
pubblico il P.P. deve:
– individuare :
• gli spazi da destinare alla viabilità
viabilità ed ai parcheggi; pedonale
• gli spazi da destinare alle
attività di interesse pubblico
sia esistenti che di previsione;
– definire :
• gli allineamenti degli edifici
lungo le strade principali;
• le distanze tra le opere viabilità Spazi
pubbliche e le strade. pubblica Attività pubblica

24
I contenuti

• Per le attività di edilizia volumi


privata il P.P. deve:
– precisare : altezze
• gli indici ed i parametri di
edificazione;
– individuare :
• gli edifici da demolire,
bonificare, ricostruire,
ristrutturare e completare;
• le aree edificabili e dei Attività edilizie
comparti. private

25
I contenuti

• I l contenuto specifico progettuale


di un P.P. riguarda:
– l’individuazione :
• dei lotti edificabili all’interno
dell’area destinata all’attività
edilizia;
– l’indicazione :
• delle tipologie edilizie :
– case a schiera;
lotti
– case in linea;
– case a torre, etc.

26
La procedura di approvazione

• L’iter di adozione ed approvazione dei P.P. previsto dalla legge


urbanistica nazionale (L.U.N.) era del tutto simile a quello previsto per
i P.R.G.:
Procedura approvazione P.R.G. Procedura approvazione P.P.

P.R.G. - Modena P.P. - Modena


27
La procedura di approvazione
Legge 1150 / 1942

Approvazione Ministero
• La legge 865 / 1971 ha trasferito P.P. = P.R.G.
definitiva LL.PP.
la scelta delle procedure di
approvazione dei P.P. alle Legge 765 / 1967 Legge 865 / 1971
Regioni che possono delegare ai
Comuni la facoltà di approvare P.P. Regioni
con semplice delibera del Approvazione
Consiglio Comunale quei P.P. che definitiva
Provveditorato
non contrastino con il P.R.G., regionale
Comune
sarà poi la Commissione di
Controllo a verificare l’assenza Oggi Leggi Regionali
di tale contrasto.
Approvazione
P.P. Comune
definitiva
28
I Piani di Lottizzazione
Piani di
I niziativa
Edilizia Economica
Lottizzazione
e Popolare
P. L.
P. E. E. P

privata

I ter
Durata Funzione
approvativo

pubblica

P. P.
29
I Piani di Lottizzazione
Attuazione dei P.P.

Dichiarazione di
• I P.P. sono di iniziativa Comune
pubblica utilità
pubblica :
– le amministrazioni Esproprio delle aree inserite nel P.P.
comunali:
• individuano le aree da Testo unico D.P.R. 327/ 2001
assoggettare a P.P.;
• notificano ai cittadini che si Gestione aree espropriate
sta procedendo alla redazione
di un P.P.; Cessione in
Rivendita
• espropriano tutte le aree diritto di superficie
ricadenti nel P.P.;
• riassegnano le aree. Prezzo di cessione + spese di urbanizzazione

30
I Piani di Lottizzazione

Consorzi
• I Piani di Lottizzazione di
iniziativa privata :
– i proprietari:
• si riuniscono in consorzi ed Opere di urbanizzazione
ogni proprietario partecipa
con la sua quota fondiaria;
• si fanno carico degli oneri di
urbanizzazione :
– il Comune vuole la
garanzia che le opere di
urbanizzazione siano
fatte durante il processo
costruttivo.

31
I Piani di Lottizzazione
Opere di urbanizzazione

I niziativa pubblica attuazione I niziativa privata

tempi modi Consorzi di cittadini

I l Comune scelti dal comune + consorzi

convenzione

Piani di lottizzazione
Piani Particolareggiati convenzionata

32
I Piani di Lottizzazione
Elaborati tecnici P. L.
Planimetrie “ stralcio” del PRG o PdF e
• I contenuti tecnici e la delle relative norme
documentazione redazionale Planimetria del progetto disegnata su
di un P.L. sono simili a quelli mappa catastale
elencati per i P.P., unica Elaborati di progetto redatti in scala
differenza è la presenza dello adeguata con norme attuative specifiche
“ schema di convenzione ” :
Relazione tecnica illustrativa
• tutti i cittadini devono
conoscere il contratto Schema di convenzione
stipulato tra il consorzio e il
Comune per la realizzazione contratto
delle opere pubbliche.
comune + consorzio

33
I Piani di Lottizzazione
Approvazione P.R.G.

Comune
• Procedura di approvazione :
– il progetto di lottizzazione e la
relativa convenzione debbono decide
essere esaminati ed approvati
dal Consiglio Comunale con
delibera comunale, soggetta
Tempo massimo
poi al consenso del Comitato di
Controllo che esegue un esame: Per la
• giuridico;
• patrimoniale e finanziario.
– l’autorizzazione al PL è rilasciata
formazione redazione
dal Comune dietro consenso
dei Consorzi P.L.
della Regione .

34
I Piani di Lottizzazione
I niziative dei Accordo tra i
proprietari proprietari

• I l Comune può procedere, in


assenza di iniziative dei
proprietari o in mancanza di un
loro accordo, alla stesura di un il Comune
Piano di Lottizzazione di provvederà alla redazione
iniziativa pubblica P. L. U.,
finalizzato al conseguimento di P. L. U.
una sistemazione urbanistica
unitaria.

35
C - I Piani di Edilizia Economica e Popolare
I Piani di Edilizia Economica e Popolare

• I Piani di Edilizia Economica e


Popolare, ormai compresi
nell’ambito dei Piani Attuativi,
sono stati previsti dalla legge
167 / 1962 :
– il P. E. E. P. è il piano delle zone
da destinare alla costruzione di
abitazioni a prezzi moderati e
controllati.

PEEP – PP del Comune di Modena


i PEEP sono ormai inseriti
nei Piani Attuativi
37
I PI ANI PER GLI I NSEDI AMENTI
PRODUTTI VI E I PI ANI DI
RECUPERO
I Piani per gli I nsediamenti Produttivi
I Piani per gli I nsediamenti Produttivi

• La legge 865 / 1971 fornisce la


base giuridica per la
pianificazione sul territorio
nazionale delle aree produttive
e per la loro attuazione attraverso
l’individuazione del Piano per gli
I nsediamenti Produttivi:
– accanto agli obiettivi di sviluppo
economico contempla maggiore
attenzione per le esigenze
urbanistiche delle zone oggetto
di intervento.
Localizzazione aree P.I .P.
Comune di Modena

40
I Piani per gli I nsediamenti Produttivi

• I P. I . P. sono piani di
delimitazione delle zone da
destinare a insediamenti
produttivi:
– industriali,
– artigianali;
– commerciali;
– turistici.
• Per la formazione e
l’approvazione dei P.I .P.
valgono le stesse norme del P.P. PI P – Novi Ligure

41
I Piani per gli I nsediamenti Produttivi

• I criteri per la progettazione di un P.I .P. sono:


– la dotazione dei servizi fissata dal D.M. 1444/ 1968;
– gli indici di riferimento.
Dotazione minima servizi Parametri urbanistici

parcheggi

Rapporto di
verde copertura
42
I Piani per gli I nsediamenti Produttivi

• I l D.M. 1444 / 1968 stabilisce il Aree direzionali

primo essenziale criterio di


progettazioni delle aree
industriali:
– il 10% minimo della
superficie territoriale Aree commerciali
destinata ad insediamenti
produttivi deve essere riservato
a spazi pubblici, attività
collettive e verde pubblico, oltre Aree industriali

le aree per la viabilità.


Area per gli insediamenti produttivi inclusa
nel territorio della Comunità Montana del
Catria e Cesano 43
I Piani per gli I nsediamenti Produttivi
I nsediamenti residenziali I nsediamenti produttivi

I ndice di fabbricabilità
Rapporto di copertura
territoriale
La cubatura massima che si può I ndici Definisce la porzione di lotto
costruire su una determinata copribile da fabbricati ed
superficie territoriale è espresso dal rapporto tra area
volume coperta dai fabbricati ed
Ve edificabile area del lotto di pertinenza
It = mc mc mq
St mq mq
ha

44
I Piani per gli I nsediamenti Produttivi

• I P. I . P. possono essere
promossi da tutti i Comuni,
purché dotati di uno strumento
urbanistico generale in vigore
(P.R.G. o P.d.F.), quindi possono
essere:
– comunali;
– intercomunali;
– comprensoriali.
La compilazione dei PI P è prerogativa
dei Comuni o di un consorzio di Comune
(facoltà e non obbligo)
45
I Piani per gli I nsediamenti Produttivi
L’individuazione dell’ambito territoriale
• I Piani per gli I nsediamenti
è sottoposta all’esame dei competenti
Produttivi .
organi regionali
– non possono:
• essere in contrasto con le I nsediamenti
previsioni del piano generale, I nsediamenti
artigianali
se non con apposita variante commerciali
del piano stesso;
– possono:
• essere compilati da un singolo I nsediamenti
Comune o da un consorzio di industriali
Comune;
– devono: I nsediamenti
• tener conto anche di eventuali artigianali
direttive o indicazioni del PTC.
con abitazioni
P.I .P. – Consorzio della Provincia di Ancona

46
I Piani per gli I nsediamenti Produttivi
P.I .P.

iter Dotazione minima servizi


10% della St
Piani
formazione Particolareggiati
Rapporto di copertura

adozione Area coperta dai fabbricati


Area del lotto

pubblicazione Piani di
Lottizzazione Dimensionamento
approvazione finale dell’area produttiva

47
D - I Piani di Recupero
I Piani di Recupero
La natura e la
funzione del PR
rimangono
• La legge 457 / 1978 , “norme per
quelle del PP
l’edilizia residenziale o Piano
Decennale”, istituisce al titolo I V
il Piano di Recupero:
– uno strumento urbanistico
esecutivo al quale è affidata
l’operazione di “recupero” del
patrimonio edilizio ed
urbanistico esistente .

Piano di Recupero nel PP


Comune di Modena

49
I Piani di Recupero

• La legge 457 prevede: Piano di Recupero


– la delimitazione delle zone :
• urbane degradate :
– da conservare;
– da risanare;
– da ricostruire;
• prive di opere di
urbanizzazione ;
• dei centri storici da
recuperare .
Piano di Recupero PP
Comune di Modena
50
I Piani di Recupero
Legge 457 / 78

Perimetrazione aree
• La delimitazione delle zone
interessate dal P. R. può
comprendere : I nterventi diretti Pianificazione attuativa
– isolati;
– aree; I l privato può chiedere
Piano di Recupero
il permesso per:
– complessi edilizi;
– singoli immobili;
– edifici da destinare ad
attrezzature generali. • la ristrutturazione;
• il rifacimento;
• il riuso.

51
Contenuti
L’attuazione degli interventi è affidata:

• I l Piano di Recupero deve singoli


individuare: Ai proprietari
– gli interventi di recupero uniti in Consorzi

articolati per unità minime di


intervento; Ai Comuni
– le risorse economiche
nel caso di :
pubbliche da destinare al
recupero; interventi di rilevante interesse pubblico
– quali oneri di urbanizzazione
primaria e secondaria devono adeguamento delle urbanizzazioni
essere a carico del privato.
inerzia dei proprietari

52
Contenuti

• Gli interventi disciplinati dai Piani di Recupero debbono essere inclusi


nei p.p.a. la ristrutturazione del patrimonio artistico esistente è
un’attività programmata imposta alla proprietà privata che può essere
soggetta all’esproprio per pubblica utilità .

Dichiarazione
pubblica esproprio
utilità

53
Contenuti I ter di approvazione P.R.

Esame preliminare se zona sismica


• La formazione dei P.R. è di
della Giunta Municipale
competenza facoltativa dei: del P.R. proposto Ufficio Genio Civile per
– Comuni; l’acquisizione del parere
– proprietari degli immobili.
• L’approvazione dei P.R. è
adozione del P.R. con delibera del Consiglio Comunale
definita nell’ambito comunale
in quanto non è necessaria
l’approvazione regionale: Comitato Controllo Comune
il visto di esecutività
– conclusa la fase di approvazione
Deposito e
comunale si passa direttamente
Osservazioni
alla fase di attuazione del Piano.
I l P. R. acquisisce efficacia e valore di P. P.
54
Contenuti

I l Piano di Recupero

assegnazione oneri di urbanizzazione


gli interventi di recupero

deve prevedere singoli


Ai proprietari
Uniti in Consorzi

Comune + proprietari

le risorse pubbliche convenzione

55
Elaborati tecnici

• P.R. elaborati:
– relazione tecnica illustrativa;
– planimetrie :
• a stralcio del PRG;
• dello stato di fatto;
• catastali ed elenchi catastali;
• degli interventi edilizi;
• degli spazi pubblici;
• della viabilità;
– relazione sulle previsioni di
spesa ;
– norme tecniche di attuazione;
– quanto occorre al Piano. I l P.R. ha sul territorio i medesimi
poteri di intervento del P.P.

56
Elaborati tecnici

• L’operazione di individuazione
delle zone di degrado da
inglobare in un Piano di
Recupero, prevede l’acquisizione
di tutti i dati relativi alla
situazione dello stato di fatto
del patrimonio edilizio esistente.

La redazione dello stato di


fatto dei Piani di Recupero è più
complessa rispetto a quella dei P.P.
57
Elaborati tecnici
Valutazione stato di conservazione
degli edifici
• La determinazione delle zone
di recupero avviene attraverso: numero dei piani fuori terra
se è previsto
– la ricognizione degli edifici,
volumetrie e superfici di riferimento un cambio di
con l’ausilio di planimetrie
destinazione
catastali, in relazione alle:
destinazioni d’uso si devono
• condizioni “fisiche”;
rispettare
• caratteristiche
abitativa commerciale …………. le norme
planivolumetriche;
relative alla
• destinazioni d’uso;
caratteristiche tipologiche nuova
– la valutazione dello stato di destinazione
conservazione e sua
valori storici – architettonici,
graficizzazione;
monumentali e ambientali

58
Elaborati tecnici
Aspetti tecnici e tecnologici
tipologia edilizia
• Devono essere effettuate delle caratteri: costruttivi e distributivi
indagini, per ogni singolo servizi ed impianti
edificio da recuperare, in ordine: degrado, stato di conservazione
– agli aspetti:
Aspetti utilizzativi
• tecnici e tecnologici;
destinazione d’uso
• agli aspetti utilizzativi;
regime proprietario: affitto, proprietà, usufrutto
grado di interesse: architettonico, ambientale…
– alle condizioni:
• sociali ed economiche . Condizioni socio-economiche
composizione nuclei familiari
esigenze abitative

59
F - I Programmi Pluriennali di Attuazione
I Programmi Pluriennali di Attuazione
Legge 10 / 1977
• L’attuazione degli strumenti
urbanistici avviene sulla base di
Programmi Pluriennali di p. p. a .
Attuazione (p.p.a), introdotti
dalla legge n° 10 del 1977.
• I p. p. a .: Programmazione
– organizzano e programmano gli
interventi sul territorio previsti
dai Piani Generali, attraverso
una: Temporale Economica
• programmazione
temporale ;
• programmazione
economica.

61
I Programmi Pluriennali di Attuazione

• I Programmi Pluriennali di
Attuazione delimitano le aree e
le zone nelle quali debbono
realizzarsi le indicazioni stabilite
dal P.R.G. e le relative
urbanizzazioni, con riferimento ad
un periodo di tempo non
inferiore a 3 e non superiore a 5
anni.

62
I Programmi Pluriennali di Attuazione

• I p. p. a . consentono
all’Amministrazione Comunale di:
– localizzare ;
– temporizzare ;
– coordinare gli interventi
pubblici e privati sul territorio
raccordandoli:
• alla strumentazione generale;
• alla programmazione
economico- finanziaria del
Comune La previsione dei finanziamenti permette
la realizzazione degli interventi nei tempi
stabiliti
63
I Programmi Pluriennali di Attuazione
Delimitare Contenuti generali p. p. a . Ripartire

Le zone territoriali Determinare


omogenee in cui La spesa
La spesa
saranno possibili
Specificare occorrente tra
interventi
edificatori
Opere di Acquisizione I l comune

Coordinare urbanizzazione aree


Operatori
interventi Dotazioni
primaria pubblici
infrastrutturali
Edilizia
I niziativa Operatori
residenziale secondaria ………..
privata privati
pubblica
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