Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
7 visualizzazioni236 pagine

Sardica Luigui Perego en Italiano Antiguo

Il documento discute il Concilio di Sardica e i suoi canoni riguardanti la giurisdizione ecclesiastica. Viene enfatizzata l'importanza della protezione e promozione delle lettere e della cultura da parte di nobili e mecenati. Inoltre, si sottolinea il ruolo del Cardinale Valenti Gonzaga nella difesa dei diritti della Sede Apostolica.

Caricato da

alexem425
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
7 visualizzazioni236 pagine

Sardica Luigui Perego en Italiano Antiguo

Il documento discute il Concilio di Sardica e i suoi canoni riguardanti la giurisdizione ecclesiastica. Viene enfatizzata l'importanza della protezione e promozione delle lettere e della cultura da parte di nobili e mecenati. Inoltre, si sottolinea il ruolo del Cardinale Valenti Gonzaga nella difesa dei diritti della Sede Apostolica.

Caricato da

alexem425
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Sei sulla pagina 1/ 236

.

DEL CONCILIO
DI SARDICA
E DE’ SUOI CANONI
Sù la fórma de’giudizj Ecclefiaftici

DISSEBJ^ZIOT^ POLEMICO -

Pel dritto delle Appellazioni


RnM ANP .

ROMA MDCCLXXXin.
Per Luigi Perego Salvioni nella Sapienza
• Cou Licenza de* /Superiori ,

t-

Dk- 1 G--ogIt
.O .
••
vAll Jmp e
IL SIGNOR cardinale .

VALENTI G0NZAGAe >

- MGATO APDS'rOUCÒ' DELLA ROM AGNAV ; - ì

E Dall’esarcato DI. RAVENNA


•• • • • » • •
’.
^ ^ «-J i - if ,*i r' \
- r "
• ^ S
.

C
' I
I
?

..•
f

•vV-.*W^.».é
« » fi- C*
^
;
pi
> . . V *. • ,*
I*. S.“ '.JN

.1 - \i • I j li • . ' .
'1‘ . ..AV:^\ù j
J-

oi .

Ckvànni Marchetti àa ÉmpltJ'


> . « f
. : •!: ! '/J . . :

Ppena , Eminentissimo Prin-

cipe , fpecialmente dopo il f<>

colo XIIL incominciarono* nella noUrà Ita-

lia le Lettere a tergere lo fquallore, in cui

s’erano per sì lunga pezza -giacciute; che


vidderfi con indicibile ardore v •
i più ràg-

Digitized by Googl(
iyy

guardefiiìi Ferfonàggi fàrfi iridóntfo a’buo-

ni ingegni , ed accogliere ,
proteggere
•r V
ìnKordgèiatelgH^ùdiblì# d ^i.fludj.iSonó

perciò. celebri 'i: nomi' deÌ itèill»l'frfo:i: de’

Gonzaga , degli Scàìigerf , ‘ de’


'

V^ifionti de’

Carrarejt, de’Marchefi d’EJìe, de’Cardinali


«•

Colonna, e d’altri uomini nobiliffimi , che


0

fembrarono porre le lor delizie migliori

nello llendereJamaao.ben,eficaalle Lettere,


* . ' A •: .< 4 . . . . -/

e a’ Letterati. Un Libro, un Trattato, una


Pillola, che fi volgefle agli ftudj,e che a que-
fti
...
nonri migliori tempi fembterebbe ap^
.
* ^

pena meritevole d’egre involata alle tene-


*

bre ; accoglievafi' allora con indicibile avi-'

dità; e quel Principe i cui l’Autpre.la de-

dicaiTe, per poco che non fe ne riputaC;


* 0

fe più fortunato , che non;d’una rilevante


; i
è

conquilla , ^Cpsì la Pptenza ,, e Io ftudio.

DIgitized by Google
a

l’autorità, e la fatica; deliziai e l’in-

gegno fi dicrono 'fcambievolmcnte la ma-

no; così fi dirozzarono i fecoli, iv talenti fi

coltivarono , èforfero.le feienze utili'

quella luce, che hài recato cotanto iuftro

aTecoli più vicini , ed^ al noftro . Sarà quin-

di Tempre un Problema , fe più fiano de-

bitrici le Lettere a* fudori , all’ingegno di

chi le hà coltivate, o a quelle mani poten-


ti, che le hanno animate, favorite, premia-

^
te ; e fe più gloria fiane perciò venuta a

quelli , od a quefti Che anzi F ignoran-

za , che a quando, a quando hà tiranneg-

giato ne* tempi , fembra fare argumento


più tofto per i fecondi conciofiacofachè

v’è fiata fempre copia d’ingegni, ma non


Tempre di Mecenati . E perchè dunque in
tempi di tanto fiudio , ne appare raffred-
,

dajto TAmore in alcuni de’Grandi, che al

vederfi talora avvicinare una Dedica, p(>

co manca che non , lì fpavcntino ,


quaji in-

terdkerentur aqua[,,tt igne ? E’ adunque ,

Eminentissimo Principe , una mia dólce


ventura,, d’aver Tempre incontrato fin’ora

nelle poche volte , che hò efpofto alcun


faggio de’ privati miei ftudj, il più favore-

vole , e benigno accoglimento da Perfo-

naggi per ogni qualità ragguardevolillìmi

c commende voli.
.
. Ma, che dovrò dire adeflb di quella mia
Difserta2Ìone , e di Voi ? Non sì tofto get-

tafte gli occhi fu la Critica del Fleury ,

che ebbe rincomparabil ventura di piacer-

vi l’Opera, e l’Autore, e vi degnafte ani-


«

marmi da lungi a profeguir con vigore l’in-

traprefa carriera ; e con quella dolce ener-

Dlgiti^ed by
VII

già, facilità, precifione, egiuftez2a, che


vi è propria fcrivendo;mi facefte coraggio

a continuare a impiegarmi nella difefa de*

diritti immutabili della Cattolica Sede di

Piero , e- dare a luce quefte ricerche fui

Concilio di Sardica . Eccole perciò adeffo;

ed eccole tutte voftre . Io ra’eftimai fortu*

nato di potervele umiliare. Voi vi degnafte


d’accoglierle fubito con la confueta beni*

gnità; e Dio sà quanto bramo, che corriC»


pondano alla degnità di un Nome sì gran*

de. Il Cardinal Valenti Gonzaga ha trop-

po dritto fu d'un’Opera, diretta à confer-

mare il Divino Primato di Giurisdizione


del Romano Pontefice. Nella voftra lunga,

c fempre memorabile Nunziatura agli Sviz-

zeri, e nelfaltra, che feguentemente efer-

citafie a Madrid, vi fh afiìdata una delle

Digitized by Googl
vili

più luminofe confeguenze di qucfto Prima-

to, c ben fapefte rifpondervi come fi dovea


afpettare certamente da Voi . Non vi fù

affare attenente alla Cattolica Religione ,

non ,intereire< della Fede, del coftume ,

della Sede Apoftolica , ( avvegnaché ma-


lagevole, ed intrigato), che fra le voftre

mani non fi fviluppallè felicemente , ed al I

bramato termine non gì ugnefle. QueU’ar- !

te difficiliffima, arte di pochi, che sà riu-

nire qualità in apparenza contrarie , la

dolcezza , e il vigore , la prudenza , e il

coraggio , Fattività energica , e la fredda j

ponderazione , la piacevolezza manierc-

vole , e la robufta coftanza; v’accompa-


«

gnò Tempre nella fpinofa Carriera di ma-


neggiare gli affari della Religione; talché

Roma credè di vedere in Voi ravvivati i

Dtgltized by GoQgle
ix

forprendcnti talenti del graride Zio voftro

il Segretario di Stato,' e Segretario fomma-


mente ftimato da un Benedetto XIV. , e fò
\

plaufo al' vedervi innalzato alla Pórpora

da’voftri pregi , da’fudori fparfi per lei:,

dal dichiarato, e finceriflimo attaccamento

voftro alla Sede Romana; più che da’me-


riti de’nobiliflimi voftri Antenati, e dalle

gloriofe lor gefta . Io , Principe. Eminen-

tissimo, non hò bifogno di rammentarlei

nè di ftendere una fumofa ferie di vecchie

Jmagini , che fuol -produrli allorché man-


ca altro titolo da illuftrare l’Eroe prefen-

te ! Nò : Senza partirmi da Voi',' potrei

di tante , e tanto luminolìffime voftre do-

ti, nobilitare quelle mie Carte , che non


troverei fede, fe non da quelli', che vi

conofcono , e concordi ravvifano , che tut^


" S

Digitized by Google
X.

to è poco,dò che in ’voftra commèndazio-

ne fi dica. Ma pur debbo tacere, e quef-


to è il voftro pregio più bello . In così

cccelfo grado, in tanta ammirazione, che


s*hà di voi, circondato da tanti meriti , pur

non volete , che fi rammentino , e fincc-

ramen te. aggradite il filenzio, più della lau-

de . Trapaflb perciò volentieri il felice

fucceflb, con cui avete coltivati gli ftudj

Sacri d’ogni maniera, la fcelta, c copio-

fiffima Biblioteca, che avete raccolta, il

difpiacere di vedervi dalle urgenti occu-

pazioni voftre , fiaccato più che non vor-

refte da* Libri, l’avidità, con cui fpende-


te fu d’effi qualunque ora , che vi riefea

fottrarre a* moltiplici affari , la protezio-

ne delle Scienze fon quefte cofe, che

tutti fanno fenza di me, ed io mi rifiringo


a conchiudère collintimo fentimentò dell*

animo » che Voi goderete Tempre del ra»

riflìmo. pregio di avere amici più della voft

tra Perfona, che della voftra fortuna; poi»

chè le ragioni di riverirvi, ed amarvi non

lì hanno a ricercare fuori di Voi . Accoglie*


te » Eminentissimo Principe ,
quelli fenfi

veraci d’un cuore , che vi pregia fenza

adulazione , fenza circuito , fenza inte-

relTe : .degnatevi ravvifare in quello Libric-

ciuolo,che mi avanzo a umiliarvi, le pre-


* a

mure d’un’olTequio, che anelava/la gran

tempo d’elTervi noto , di dedicarti a Voi,

di trafmettere alla Pollcrità


/
un qualche
monumento di sé , e porvi d’innanzi agli

occhi una memoria aggradevole, cheog-

nor vi rammenti quant’io fon Vostro ,

quanto vi debba , quanta vi profeflb ve-


6
.

••
xn
hcrazione ed attaccamento imniiitabile*

e quanto sìncero fia quell’ umiliflimo oA


fequio, con cui vi bacio riverente la Sa-

cra Porpora

Roma 1 5. Novembre 1783.

Digitized by Google
xili^

PREFAZIONE.

ON può ormai, fpecìaìmente nelle


materie Ecclefiajìiche,imprenàerfia
fcrìvere un Libro , che a primo afpetto non sin* .

corra nel àifpiacere degli Jìudiofi Lettori, al ve-


derfi accrefciuta di un novello Colono la popolo*
JtJJìma Repubblica Letteraria . Sentimento pur
troppo fondato , e da cui fon io JìcJfo comprefo
per avventura quanto altri mai ; che fino dal
'

primo albore degli fiudj intraprefi , e di quefla


fpezie di Mufe , Cui mi fon dato , non ho più
folenne proponimento di quello di non mai fcri^
vere al folo fierile oggetto di ripetere ciò , che
efiato già fciferato baftevolmente , ed accrefce*
re le ridondanti Biblioteche di un Volume di
più Tutto ciò bene : ma ove fi tratti
. che ^
alcun articolo nella Sacra Erudizione rilevane
tijfimo , non Jolamente fi pojfa ulteriormente il-
lufirare , ma ne abbia anche necejfario mefite-^ •

re-, si ha egli allora a tacere, e lafciar corre-

Digitizerfby Googic
I

xiv Prefazione.
re le cofe ficcome vanno , fol perche altri ( é
digli pure grandi %)omìni quanto tu vuoi )
fonoji già accinti a trattarle ? Sarebbero chiufe
da lunga pezza con tal principio le' Stamperie
quaji tutte , ed i femi di tante nuove cognizio-
ni , che fino agli ultimi tempi fi fono iti [par-
gendo , farebbonfi foffocati nel fieno de* loro Pa-

dri . Il Tefioro della Dottrina Fcclefiajìica al-


cune cofie rinchiude , che non puoi ufiar nuove
forme nemmeno in efiprimerle : ne contiene al-
tre y ove non ti e concejfio , direbbe Vincenzio
hirinefie t proferir nuove
cofie , ma fiolo fiporle
con nuova foggia t , non nova
feci novitcr :

ed altre ve ne ha finalmente , nelle quali , n'e


vietafi produr cofie novelle , ne di colorito recen-
te y e tutto tuo rivejìirle , fiol che i fatti * i
Monumenti , la ragione ti ajfiflano < Per do ,

che alle prime fipofte due Clafifi appartienfi >

molto ve ne ha nel nofiro Concilio di Sardica i


ma non poco anche vien cOrnprefio dal terzo ge-
nere di cofie y ove majfima e la liberta degf in-^

gegni. Nelle ^refienti nojlre ricerche qUafi tutto.


*
raggirafi nell ifiituire un efiame critico , giu-
diziofio y accurato de* Monumenti vetufii . SU.
ejfi fi hanno à determinare le Controverfie , che
mirano in generale il Concilio-di Sardica , h.
che noi ci fludieremo efieguire nella prima Par-

Digitized by Goo^
PRBFA21 ONE . XVI
te di quejia DiJJertazione , per riconofcere da,

chi , e con qual diritto il nojìro Sinodo fi con--


vocajje : chi vi prefedejje , e a che titolo : in
qual numero v Padri , e da
intervenijjero i

quali Provincie s egli fia veramente , e pro-


:

priamente Ecumenico Gfc. In linea fimilmente


d\ efame di Monumenti tengonfi le quifiioni ,

che in particolare rifguardano i tre famofijfimi


Canoni su la forma de* Giudizj Ecclefiafiici ,
che formeranno argumento della Parte fecondai
siccome 1* intracciarne il propri^ , e vero lor
fenfo : stabilire quali di ejfi parlino delle Ap-
pellazioni Romane ,
qual non ne faccia alcun
motto : se il Pontificio diritto , che quefìi Ca-
noni fiabilifcono fia nuovo , ed a Sardica là
prima volta architettato , e prefijfo ; o più to-

fio folamente riconofciutovi come antico , ed an-


neffo alPrimato Apofiolico : fe quefio qualun-
que dritto scabbia
a rifiringeret giufia il fifiema
del de Marca , a una femplice rivifione di
Caufa da iflituirfi nelle Provincie sù la faccia
de* Luoghi i 0 fia un vero , e proprio dritto di
'Appellazione , giudicabile , ove uopo fiane , in
Roma d* innanzi al Papa perche quefii Cano- :

ni Sardicenfi abbiano affai A^^lchi citati come


Niceni , e quale fviluppo quindi ne venga alle
celebri Controverfie Affricane sù le Appellazioni
,

xvi Preiazionh.
al Romano Pontefice : quìjiioni tutte , che forni-
inamente interejfano la [aera Storia , la Pole-
mica , la Canonica , e delle quali non vi ha
Teologo, a cui non importi all' ejìremo for-
marfene una nozione adequata , e trarle ,
quan-
to e pojjìbile y dall' intrigato avviluppamento,
nel quale fonofi avvolte da molti , che in ifpe-
cie da un Secolo in vi hanno fudato , non
qua ,

faprei dire , fe ad illujìrarle , ovvero a rav-


volgerle in un bujo denjijjimo .


IL Che fe io diceffi quivi in principio , che
molte offervazioni del tutto nuove , che un nuo^
vo metodo nel maneggiare quejìa materia im-
portante, ed un efame più attento de'Monumen-
ti , confrontati co' fatti ; ha potuto condur le

cofe ad un lume quanto in quejìo genere può


,

hramarfene ; fe io do diceffì pria di darne a


faggi Lettori un accertata riprova , incorrerei
non a torto , in qualche taccia fpiacevole .

Dunque vorrejlù , fi direbbe , darci ad inten-


dere di vedere le cofe più al netto , e di agitar-

le con fuccejfo migliore di tanti uomini Sommi,


di tanti rinomatiffimi Critici , che le hanno
trattate prima di te ? Non avevano egli que-
fii Letterati famofi d' innanzi agli occhi que'
Monumenti medefimi , che ora tu ci prefenti
e non erano forfè corredati d' affai miglior capi-

Digitizedby Google
»

PREFAZI0M«. Xvii
tale da fviìufpargli ? Vecchio , nta s* to^non
erro , leggierijjìmo pregiudizio . Quaji che a
ciafcun Fottio dal Trebbio non pojja venir talon
ra in penjiero ciò , a cui non 'ha attefo il pri->
mo ingegno del Mondo ; quafi che quegli , che
il primo avviddefi degli effetti della proporzio^

nata combinazione dì due Lenti , divenga per-


ciò maggiore del Galileo ; e che il Villano , il
quale offervò in Firenze il celebre fenomeno
deir acqua , pcffa perciò venire
dell* afcenjione
al pari co’ Bernoulli , e con gli Accademici^
del Cimento . Aggiugnete , che chi ha alle ma»
ni moltiplice , varia , e diffidi materia nella
Erudizione Ecclefiajìica non può affiffarfi su
ciafcun punto , quanto chi il prenda folitario a
trattare. Ed in fatti , se Tilìemont Van-Ef-
pen , De Marca , il Labbè , i Ballerini »
e altri talidoveano tener piu anni , per quanti
ho io tenuta fui Tavolino la Differtazione del
Concilio di Sardica ; non sò quando le loro Ope»
re farebbon giunte alla meta . Ma non ci di-

lunghiamo foverchio Comunque paffì la cofa,.


.

il mio rifpettabil Vettore , può giudicarne dal

confronto con altre , di quejìe ricerche , che


fottopongo al fuo purgato giudizio . In ogni
peggiore ipotefi il male non farà molto : poiché-

almeno io non fon certamente di que’ moltiffimi,^


,

xviii Prefazione,
che tutto ciò prendono in mano , ne fanno diverta
tare «n’ in Foglio .. Ho a cuore l' economia tì-~

pografica , tanto necejfarijjima a quejìi


tempi
a* quali tanto inculcava un famofo Letterato in
materia di Libri , che non bifogna multiplica^
re gli ejferi fenza necejjìtd . picciolo Volu-
metto raccoglie una materia vajìijjima ; Jìringe
Articoli diffufiper un immenfa copia di Libri,
che e convenuto [volgere , tenendo però quejìo
metodo . In quelle cofe , che mi e parfo efi-
geffero elucidazione ulteriore , mi fono più trat-
tenuto a fnocciolarle , a [ancheggiarle , a con-
durle al defiderato punto di vijìa , e di pruova.
Quelle quijiioni poi , che hò vedute efaurite ,
eHimeggiate bajievolmente ; quefte hò trattate
con la maggior brevità Quivi avrei potuto .

largheggiare in uno Jlrepitofo apparato d* eru-


dizion pellegrina , e condurre i Lettori men pra-
tici a un ammirazione ejìatìca della fparuta
Cornacchia , pojìafi in gala con le penne più
sfoggianti , e più belle di fpeziofiffmi Augelli;
i quali se oggi potejfero rinnuovare /’ efempio di
venire alle prefe , e ritoglierji le imbolate mo-
hilie , oh qua nti Scrittori del tempo fi vedreb-
hono fpennacchiati Spero , che il del ne [al-
!

vi miei Scritti . Figuratevi poi


, fe
con quejìi
frincipj , farei fiato taglio da comparire al

Digitized bV Googl'
Prefazioni. xix
Pubblico mafcherato fotta le fatiche à' un altro,
come qualche^ leggiero Giudice mi ha imputato
ne* precedenti miei Libri , Nò da vero : ne
avrei il più umiliante rofforei e fon certijjìmo,
che niune potrà mai sù quejìo punto cogliermi
in fallo . E* troppo rijpettabile il Pubblico ,

per non dovergli imporre ; e quejìi inganni


letterarj fono di troppo facile difcoprimento ,

per non azzardarvi alcuno , che ha fale in


zucca . Tornando al propojito della Dijferta-
zione prefente , nelle materie già illujìrate , co»
me dicea , mi fono contentato di recare alcuni,
che le hanno più injignemente portate a luce »

toccar di volo le loro più nerbofe ragioni , one»


jiamente rendendole a quelli , che me le hanno
imprejìàte , e dando così a miei Lettori un
idea fufficiente , mà non nojofa . Con quejìo
metodo , il più della fatica di chi fcrive , egli
e vero , che rimane fotto del moggio ; mà i

Libri fi fanno piccioli , e fi dà il comodo di fa-


pere qualche cofa dipiù , dìpoiche fi fon letti l

fi moltiplicano in fiamma le cognizioni .


III. Ed ecco refa al Pubblico ragione di que»

Jìa , qualunque fiafi , Opericciuola , e fattola^


confapevole dell* intento , che fammi in ejfa
,
fropojìo , e delle mire , che mi hanno condotto
nell* efeguirlo , A me veramente ne e parfo di
XX' pRBI AZIONE.
non aver chiamata ad efame alcuna importante
qnijìione , anche dì quelle , che aveanjt per più
avviluppate , ed inejiricahili ; la quale non
JiaJì condotta aggrado di pfuova inconcujja : mà
chi può . ajjicurarmi di non andare errato nel
fentimento ? Sò quejìo folo che non tocca a
me il giudicarne, fuori del gabinetto delle mie
idee, e che ognuno e in dritto di bilanciare libe-
rarriehte ilfuo affenfo Bramerei foltanto , che .

s* evitajfe uno fcoglio in cui non rade volte


5* urta da molti aìtche dati alle buone Lette-
,

re . Per quanto loro apparifcano chiare le ra-


gioni ,
'
e puntuali i Monumenti , che fe gli ad-
ducono in pruova d* alcuna Chniroverfia impor-
tante ; non fanno ridurfi ad ejìimarla decifa ,

fol perche ritrovano alcuni nomi celebri nell' op-


fojìo partito . Ma
pure nò , In quejle materie,
i Lettori faggi allorché hanno fati’ occhio gli
argumenti, a favore, e contro d’ una fentenza,
fi dimenticano del nome. di chi gli apporta, e.

glipefano netti da ogni ejìrinfeco^ aggiunto . Al-


trimenti , addio per fempre ogni criterio da de-
terminarfi all' ajfenfo , mentre.può quajì dirfi ,

che non vi e cofa , che non l' abbia còntrfidetta_


qualcuno . Così e : nulla monta quali fiano gli
Awerfarj , che fi combattono , ma sì qualifia-
no loro ragioni . Fofte voi ( dicea al fuo Av-

’ Digitized by Goo^
pREJA7IONB. xxi'
I

^erfario il Signor Bérgier )* cento volte più


grande , ed io cento volte più piccolo ;

voi avventura aver corto ,


potrelfte- per'
mentre che io avejQS ragione Eh' via , eh* . .

ellaeuna vanapretenfione il volere ( rifletter


BolTuet , neir avérela frohte. il Signor Tille-
mont ) che io Jlia femore in ginocchioni d*
avanti ^àL mio Avverfario ', afpetìandó. y che
mi dica , che m* alzi > e gli parli a capo feo-^
peno .j.Ove non' ha' luògo E autorità , tùtta\
Gente ^xoHtàjQifleJfò: Quefta imparziale jcon^,
dotta y ho ogni ragione, di lufingarmi , che ter*
vano meco i faggi Lettori , e mi vi anima la
fperienza . Effi hanno, accolta con troppa bontà,
e fuperiore anche all* efpettativa. y .ch'erio.jìejfo^

potejji averne , la mia Critica à Fleury , che


ultiman(tente tor prefentai; onde farmi cónce^
pire iipiù forte coraggio d* ejfer e Jìmilmente ru
cevuto pur* ora . Rejìa^adunque , che pieno di
vera riegnojeenza , venga tojio all*imprefa . .

3f -ìf ¥

DIgilized by Google
3aìi • '

• C E'-
l'N D.I. '

.r-,
>

'
"/ '

*
DELLE MATERIE. • t V

‘.‘f :

• •
%

PARTE PRIMA
Del Concilio di Sardica . Pagi '

I

* * * . I »

jT. I. Breve notizia degli Arrìanin.i.cc. •


IVI
f
U.' Convocazione del Concilio di Sar<- •?

- dica n. ec. 13
jf. III. Da chi fofje convocato » e con che
..\'
. autorità: n. 7. '
.
17
*•
jf. IV. Del numero de* Padri di Sardica
'•
n'. II.’ ec. :•

,
jT. V. Chi vi presedejje : se Ofio vi fu »

come Legato S. Giulio i.


-

' •'
n. 23. 64
^T. VL Ecumenicità del Concilio di Sar-^
dica n. 27. 77

¥ ¥ ¥ ¥
¥ ¥
Ar

Digitized by (jOO;
Indice delle materie . xxiii

PARTE SECò'^NDA. .

De* Canoni del Concilio Sardicenfe fu la


forma de’Giudizj Ecclefiaftici . Pag. , 97
• •
Jf. I. Automa ài quefìi Canoni n. 3?. IVI
In che lingua fojfero ferini origi»
nalmente n. lOI
ìpotefi de'NoJìri Canoni ». 38. io 5
ir. II. S'interpretano ». 3 9. III.
Canone primo . Ivi ec.
Secondo ». 42.
. 117
Terzo. ». 4 ?- 12J
5f. m. 5*^ Canoni aggiunfero nuo»
'vo dritto al Romano Pontefice
». 47. ec. 130
fvr Se parlino di vere Appellazioni

». $4. 156
ir, V. Perche Canoni .Sardicenfi fiano
i

fiati detti Nicenin. 6 i. ec. 173


Quindi fpieganfi le Controverfie
Africane circa le Appellazioni.
». 65. 183
Breve Appendice cantra il Luterano An-
tonio Reifero , a facciale confuta»
. zione deProteJìanti: n, 66. ec.^
.» •^ i . t -j .1 t
187

Digitized by Google
r '
xxlv' • ^ :

^ IMPRIMATUR,
Si videbitur Riho Pat. Sac. Pai. ApòlkH. Magilt.
F.»A.Marcucci Tatriac,Conftantinòp.ac Vicesg.
DEL CONCILIO DI SARDICÀ
E'DE’ SUOI CANONI
SUM.A FORMA DE* GIUDIZI ECCLESIASTICI .

PARTE
. DEL CONCILIO DI SARDICA
I.

Perchè fofse convocato il Concilio , e da


chi ? In qual numero v* intervenifsero '

i Padri : chi vi prefedefse : fe fofse


^
veramente Ecumenico? '

I. >
§.
Breve notizia degii Arriani .

E mai fra le molte , e varie


eretiche Sette , che ne* di-
verfitempi inforfero a la-
cerare il feno della Cattoli*;
ca Chiefa , fen vidde alcu-
na, che più Erettamente battelTe le travia-
te veftigia del proprio Autore, e più al vi-
vo ne copiafTe in le ftelTa lo fpirito ; tale È
a

Digitized by Google
.

a Del Concilio di Sardica


fu certamente la notiffima Setta degli Ar-
riani Arto , o Arrìo Prete della Chiefa Alef-
.

fandrina, mentre erane Vefcovo 5 .

dro , fu l’Antefignano di quella Setta, il


quale tratto da vano amore di gloria, ne
dicea Teodoreto (i) , e molTo a invidia del
plaufo, che vedea farfi alla cattolica dot-
trina del fuo fanto Vefcovo , che dilTetava
il fuo gregge a’ puri fonti Vangelici , c l’e-

terno figlio di Dio celebrava robullamente


come confujìanziale al Padre divino , ed a
lui in ‘tutto eguale , e coeterno ; Arrìo ,
volendo deprimere il credito del divino
AleJJandro, c conciliare celebrità al proprio'
nome , erigendo altare contro l’altare ; in-
cominciò. a farfi difenfore della dottrina
contraria, avvegnacchè ripugnante al chia-
ro fenfo delle fante Scritture, e già condan-
nata efpreflamente dalla Chiefa in Paolo Sa^
Piofateno ne* due Concilj Antiocheni riferiti
AokEufthio (a), il primo dell’anno 264., e
l’altro del 270., ove l’Erefiarca; abuniverfa,
qua fub coeìo ejì Catholica Ecclejta eliminatus
ejì Anche il Samofateno potè gloriarli di
avere avuti a Maellri Cerinto , ed Elione» gli
empi dogmi de’qu ali avean confutati S.Jr?-

(1) Hatret. FabuK lib. IV* n*


CO Lib. VII. bill. cap. XXlX.

Digitized by Goo^e
Pah-Tb I. 5f. I.'
5^
tteo (l )Origene (2), ed altri Padri, e avea,
,

fempre deteftati la Chiefa ripullulanti ne-


gli Ebioniti, ne’ Nazzareni, negli Elcefei,
e ne’feguaci di Carppcrate, di Teodoto ,e di,
Anemone (3) - Ora i coftoro errori , alla di-,
vina confuftanzialità di Qesìi Crijìo ripa-,
guanti, e ingiuriofi, parve fufcitata a rin-
novare > e propagare sì fattanaente Anrio ,
che fembrp aflbrbire £gli folo l’ infame ce-
lebrità di tutti quegli , che lo avean pre-,
ceduto Il quadro , che di quefto eretico
,.

ci hà jafciato S. Epifanio (4) , ci prefenta^


a colpo d’occhio il carattere' della Setta,,
che lo riconobbe per capo ; e lo fpirito dt
Arrio tu lo direfti prodigi ofamente trasfufo;
negli Arriani Uom non fu mai più 4 iracA.
.

fo, più vile, più nafcofto, buche fu debo-


le ninno più audace protervo , .fprezT.
;
,
zante, ed altiero quando li viddé appoggia-,
to da qualche braccio autorevole Egli pa- .

reva, dice Epifanio, in tutta /’ efìeriore con*


figurazione del corpo, tfn fervente maligno, for-
'

CI) Lib, I. adv. hasref. eap. XXVa ' <

(i) vip/ liib. IV.


V.Eufcb. lib. III. Hift. cip. XXVII. Theodorer.-
cit. lib. II. cap. II. V. , & VII. id. £ufeb. lib. IV. cap, VII*
4ib. V. cap. XXVIII. , & lib. VII. cap. XXX.
C4) : Coatra Ariomanius bairef, 7P. n. i.

DIgitized by Googl
,

^ Del Concilio di Sardica .

mato ((Ila frode, e all* inganno . Di alfa Jlatu-*'


ra , e melanconico in volto ; compojio nelle ve^
Jìimenta, e manierofo ne* fuoi [aiuti fi teneva, \

avvinti gli animi di tutta gente co* vezzi di


adulazione : onde gli venne fatto in hrieve tem-^
fo difirappare dal fieno della Chiefa fettecento
Vergini a Dio confacrate , e d*infinuare in fette
Preti i e dodici Diaconi il fino veleno pefiifero p

che giunfe pofcia ad infettare anche i Vefcovi .

Condannato da S. Aleflandro; habito Prasbi-


terorum' quorumdam Epifcoporum , qui^
, ac
aderant conventu come un Lupo che ftrin-
ge fuggendo la coda al ventre, fi rifugiò in-
Paleftina i e quivi fi fece a parlamentare,*
a cattivarli, a adulare (i)ciafcuno de’ Ve-.
feovi, onde tirarne quanti più ne potea
nella rete; e nel fatto gli riufeì prenderne
alcuni , il piu diftinto de’ quali fù Eufe-
Ho (2) , che in età molto provetta teneva
in allora la Sede di Nicomedia , ed era
molto filmato daU’lmperator Cojìantino (3).'
Circondatoli così'Arrio da tal barriera,mu--^
tò di tuono , e fi credè in ifiato di dar
bando alle maniere infingevoli . Alle lette-
re , che S. Alejfandro mandò in'Paleftina
per ifmafcherarlo ; lettere oppofe anch’egli
« >

V •* •»

Ci) Ib. n. 4«' (2 ) Ib. n. O) Ib. -

Digitized by Goo
Parte i. ì. '
?
ìa difefa del fuo errore (i) , e braftiando
<arpire la comunione della Chiefa'di Go-
ftantinopoli , che gli avrebbe fatta Itrada
alla Corte Imperiale, alla quale ahélava;
.parlò alto, e minaccevole ad ( che
tale era il nome anche del Vefcovo di Go-
ftantinopoli ) Tempre fpàlleggiato.da E«“
febioNicomedienfe (2) Ma il gran yefcò- .

vo Aleflandrino , che fi accorfe in tempo •

ove miravano le fegrete mine dell’ ailuto


Settario , ne premunì con fue lettere l’Ini-
•peratore (3), il quale chiamato a fe Arrio,
gli domandò ragione di fua dottrina, al-
la frefenza Quello non
di alcuni Vefcovi
era tempo di fare bravo Rilpofe dun-
il .

que Arrio modeftamente , e niegò avanti


r Imperatore que’ medefimi errori , che
profieguì a dilTeminare tofto che partì dal-
la Corte. Se ne fdegnò Cojìantino e tornan-
do a richiamare il bugiardo Eretico , lo
ftrinfe più forte a manifeftarfi,.lo convinfe
anche ; ed Arrio di nuovo tennefi alle fue’.
-negative, nel mentre, che Eufebio pafiava
per lui favorevoli officj prelTo del Princi-
pe , che per altro non fi lafciò punto for-
-prendere . . .-r- ,, ;
. v. •

. .


R 3 5

Ci) Iba V. S, 7. (1) Ib. n. lo* C$) Ib. n. st.

DIgilized by Google
,

6 Del Concilio di Sardica


2: Ecco lo fpirito coftante d' Arrio ed
ecco il carattere degli Arriani. Moftrarla
faccia al Nimico, e finger fuga tofto che
io- mirino di lor più forte; ma per faet-
tarlo fuggendo coll’arco dietro alfa fpalle,
e tornar tofto in campo più fieri, ed isbra-
narlo fenza pietà, fe mai poterono averlo
in mani ;fu il metodo coftantemente tenuto
da quelli Eretici nel far la guerra a chiun-
que da zelo della Cattolica fede Ri coftretto
a metterli in campo contro di loro ; o
per dovere della Epifcopal vigilanza fù
•neceflltato a reprimergli. Non vi fù rag-
giro , non cabala , di cui non fi giovafte-
ro a tenerli in credito, a declinare la me-
ritata condanna : non vi ebbe crudeltà ,
calunnia, furore, che non adoperaftero
per opprimere i loro Avverfarj. Fanno or-
rore gli eccelli da coftoro commelfi , de’
•quali fi fà menzione nella Sinodale Encicli-
ca del noftro Concilio di Sardica , che S,
Atanafio rapporta nella feconda fua Apo**
logia. Vi fi veggono quelli degeneranti Fi-
gli del Criftianefimo , che abbandonato
una volta il depofito della. Fede de’ loro
Padri, per aderire ad un’ empia. novità ca-
viilofa , rompono ogni argine della morale

Digitized by Goo^
, ,,

f• •

Parts I. jf. I. f
Evangelica , e ciecamente s’ involgono nel-
le più Tozze, ed orribili fcele rarezze , fra
le quali non mancano: Sicophantiity aides
'vincuUy verbera y contumelia , Virginum de-
ntidationes , exterminationes EccU* , incendia
Jtarum , evaftationes vero ,
Inforfe , egli è
anche allora, come in ogni tempo, la Ghie*
fa a far* argine a quello Torrente d’ Infer-
no, che fin dalla fua forgente fembrava mi-
nacciare la devallazione di tutto il Mondo
Cattolico ; e con la voce di Pallori gravi
e zelanti , ora difvelò a 'Popoli l’ignominia
della nafcente Erefia, or 1 abbattè fcopeir-
ta co* facri Anatemi, e col fullidio anche
del braccio fecolare del Principe (i) , Che
anzi fufcitò in buon punto la Prowiden*
za , non meno i due Alejjandrty l*un Vefco-
vo d* AlelTandria , e 1’ altro di C. P.; ma
anche un S. Atanafio , un S. Marcello Anci-
rano, un Afclepa di Gaza, un Luciano d*A*
drianopoli, ed altri generolì campioni
della Fede Cattolica , che armati d’ apo-
llolico zelo , e di robullo coraggio , cerca-
rono di folfogare nella fua nafcita quello
pellifero errore , che volea dare il crollò
a 4
(O V. Socnt. lib. I. hHt. 07 . IX, Tlie«ddrct. itili.' 1. 1»-
ctp. VI» S» AibcatT. Apolog. Il»

Digitized by Google
.

~7

8 Del Concilio di Sardica .

'
a tutta r economia della mediazione divi-
na. Quindi i frequenti Concilj de’Vefcovi
|

della Chiefa ove più , e più volte fù con-


,

dannato nelle forme canoniche il Prete Ar-


rio , ed i fuoi (i) ; e quelli pertinaci ne*
loro federati dogmi , furono anche puniti
colla depolìzione dalle lor fedi , e colfelì-
lio . Ma che ? Fù eftinto forfè da tante cu-
re il ferpeggiante incendio : fù perciò re-
fa tolto la perduta pace alla Chiefa ? Mai
nò. Quelli fottili Eretici lì fecero un’ in-
terelTe comune di follenerll; e alle cenfure
Ecclelialliche oppofero un’ infuperabile r

pertinacia ; contrappofero condanne a con-


danne , Concilj a Concilj (2) , ed ammutì- >

nati nelle loro AlTemblec , caricavano di


mentite accufe , e percuotevano con repli-
cati Anatemi quegli Udii Pallori Cattolici,
che con la loro dottrina
, e coll’ autorità l*

del loro ordine, aveano rigettata l’Arriana


perfidia . Ballava elTerfi una fola volta di-
chiarato contro di loro, per non elTer per-
duto di villa mai più
3. Adunatoli l’anno CCCXXV. il gran
^

Concilio Niccno , vi fù condannata con


oracolo dello Spirito Santo , la Perfona ,
|

CO Ved. gli «mori citati-. •


.
(.a) Tiheoùoret. eie. i. 1. c. IX. Sozom. lib. IV. c< XII,

Digitized by CoOj<
Parte i. i.
'
'g
i dogmi, ed i ììbii d* Arno i e Tlmperator
Cojiantino , che fu preferite a quelli decreti
di queir augufto Confeflb , ne promofle

per qualche tempo con braccio forte Tefe-


cuzione ; condannò al fuoco la famofa Ta-
lia d* Arrio y e alla morte chiunque preflb
di fe la tenelTe (i) e lo ftelTo Autore man-
;

dò in efiglio . Ma l’ Idra ripullulò le reci-


fe fue tette . Cojìanza forella di Cojiantino
fu. guadagnata dalle frodi d' Atrio , e vicina

a niorte, chiefe per fomma grazia al fra-


tello , che richiamafle rEretico,e quel Prin-
-cipe lì piegò a così interettanti premure j
e nellottettb anno CCCXXX. ritornò Atrio,
accompagnato dal fuo difcepolo Euzojo *
porfe f Imperatore li credè ravveduti , o
che almeno li rimetterebbono in via nel
vederli trattati con si dolce modo : ed in
fatti ne riportò delle buone parole quante
mai volle Cottoro li protettarono chiara-
.

mente , che riceveano di cuore la Fede


Nicena ; onde Cojiantino li credè di fare
un bel prefente a S. Atanafio , che era già
fucceduto nella Sede d’Alelfandria, riman-
dandogli quelle ravvedute pecorelle della
fua Greggia, e accompagnando con lette-

ti) Tkeoderec. loc. cit. cip. VI. Socrar. Jib. I. cap. V**
S. Athanaf. lib. de Synod. 3c Orar. II. «, Ariaiu ~

Digitized by Goog|c
IO Del Concilio di Sardica .

re molto preflanti Arrio , acciò lo ricevei»


fe nella fua Comunione . Ma
S. Atanajto
lo conofceva meglio di chi fi fia. Con tut-
te le lettere di Cojìantino , e di Eufebio Nico-
medienfe , e con tutte le minacele fattegli
di depofizione , e d'efiglio (i) ; egli ricu-
sò invittamente di riammettere coftoro , e

con tennero forte tutti gli altri Catto-


luì
lici Vefeovi, appigliandoli al metodo, che

la Storia delle Erefie hà confermato di tut^


ti i tempi, che le maniere soavi coprono

anzi, che fanino quelle peftifere piaghe .


E la fperienza maeltra fece allora vedere ,
che que’ fanti Padri penfavano giullo Gli .

Arriani erano Eretici, e la forza era quell*


unica macchina, che facea qualche brec-
cia nelle loro menti oftinate, come toccò
con mano Cojìantino medefimo . Poco folle-
Citi deirautorità della Chiefa, e della for*
7a spirituale de’ Canoni, fi fcuotevano fo-
iamente al lampo della fpada Imperiale; e
finché fperarono di poterfene fottrarre una
volta, li lludiarono di ravvolgere fotto vo-
caboli equivoci il loro errore , o moftra-
rono di detellarlo con formole le più cat-
toliche. Tutto però era ipocrifia , tutto

(O XX, So-
zom.
Td. S. Athan. Ap, li, SoCtat.
lib, li. c»p, XVI» ' —
lib. 1. C*p.
*

Digitized by Googlc
Parte I. jf. I. •
Tt
era menzogna .Non sì tofto
per via di rag-
giri alla Corte di Coftantinopoli , con
'guadagnarne alcun favorito , o qualche •

curiofa donna di rango; non si tofto evi-


tarono la pena, o rimefll furono alle loro
Sedi , che voltarono nuovamente , e pià
ardimentofa la faccia: e da rei dannati ,
prefe le parti di attori, intavolavano pro-
cefll, fabbricavan calunnie, fubornavano
accufatori, e teftimonj, per ifterminare
chiunque erali mai dichiarato contro la
loro Erefia ; e pur troppo veniano a con-
feguire T intento S. Atanafio fpecialmente
.

ebbe a guftare i frutti dell’ importuna dol-


cezza ufata con tali Eretici Le di lui .

Apologie, la lettera a’folitari ,


quelle di
S. Giulio I. , e del noftro Sinodo Sardicen-
fe ; han tramandato per ammaeftramento
•alla più rimota Pofterità , le vicende famo-
•fe di Quel grand’ Uomo , e l’ odio per lui

glorioio , che gli portarono fempre gli


Eretici . Fin dall’anno CCCXXXL , in cui
ricusò ammettergli nella Chiefa, vennero
r in campo le calunnie de* Tributi Egizia-
ni, (i) del Calice rotto (2), del danajo i

‘fomminiftraio a Filumeno nimico di Cefa-

li) S. Atlwnaf. Ab. li.


' C«) TtitBCtovet. lio. !• hift, cap. XXVI> > Se XXVir*
]
I
«

Digitized by Google
12 Del Concilio di Sabdica.
re, del Prete Ifchira (i) , della uccifione di
Arfenio (2), e umili vergognofe impofture ,
con le quali pure ottennero di sbalzarlo
.più volte dalla Sede AlelTandrina , fenza ,•

che potelTero metterlo al coperto dalle in-


fidie de’ fuoi accufatori, avergli le tante
1*

fiate convinti di manifeftabugìa, ed eflere


flato aflbluto^folennemente , e rimeflb ite-
ratamente nelle Canoniche forme fu la fua
Sede. Non avea per anche dopo molti an-
ni potuto fuperare gli oftacoli frappotti
dagli Arri ani medefimi all’ effettiva fui
reftituzione.
4. fimil guifa i poco fa menzionati
Per
Acslepa Luciano, e Marcello , ftrappati an-
,

ch’efll tumultuofamente dal feno dell’ama-


ia lor Greggia, ancor gemeano fotto il
giogo di una prepotente oppreffione e ,

molte altre Chiefe, prive fimilmente de’Io-


ro Paftori legittimi, erano in mano d’In-
vafori tiranni , che vi fi manteneano con
la forza; e niente meno che con le ftragi,
percofle, ferite, e morti, coftringevano
il Popolo, che gli abborriva, a comuni-
care con elfi Io non hò toccate
. che di ,

volo, e quanto ferviva ad illuftrare il mio

(O Soc. 1 . 1. c. XXVIII., Thcodoret. 1 c- c. XXVTII.


, ix) S.Athaa.eù. Ap.ll, £p.ad A^gyi>t.,Socnu.l.ll,c,XX«

Digitized by Googlc-.
.

Parte i. $. n. 13
alTunto, quelle famofe vicende, delle qua-
14 oltre gli antichi tutti, che ne han ragio-
nato , poflbno vederli i recenti Scrittori
Icclefiaftici , e fpecialmente la vita di S.
Atanafio del Sig. Hermant , la Storia del
Concilio Niceno ftampata da autore
I.

Anonimo in Parigi T anno 1591, prelTo


Hortemels, il Sig. Le Nain de Tillemont nel-
la Storia Ecclefiallica del IV. e V. feco-
lo , il P.Natale Alejfandro in più luoghi (1), e
tutti Erefiologi, ove defcrivono gliArriani.

jf. II. Convocazione del Concilio di Sardica

$. Tale era la faccela compalllonevole


delle principali Chiefe dell* Oriente , tale
la forte de’ più dotti Catto- , e Santi Padri
lici prima della metà del fecolo IV., che fu
come il Teatro più luminofo dell’ Ariane-
fimo Non potea chi siede Giudice in Is-
.

draello , non volger l’occhio fu tanti ma-


li ,por mano a’più' efficaci rimedj
e Si .

trattava di render la pace alla Chiefa sì ,

bruttamente lacerata da proprj nemici ,


di rimettere nelle loro Sedi tanti , e tanto
infigni Velcovi , che n’ erano flati rimoffi

Ci) In hiil. fase; IV. cap. III. art. III. Dìfieit. XI. , &
XLII. &c. V. finche CeiJlier* Bibliotb. des Auteurs , in
S. Athanf. , &
Frane. Ant. de Simeonibus . De H.onu Fon-
ùf. Jadic. Foteft. 1. 1 . Komìc 1739*

Digitized by Google
,

14 Del Concilio di Sardica .

^alla violenza; e di porre un freno ftabi-


le a tanti prepotenti fautori dell’ Erefia ,
perfecutori crudeli01mi de’Cattolici . L’og-
getto era , s’ altro fu mai , rileyantiffimo
infieme, ed infieme arduo, e difficile, pel
numero, per la potenza, per 1’ aftuzia fa-
gaciffima degli Arriani, e per le prove fune-
ile , che nel corfo di circa quarant* anni
s’ erano fatte di loro perfidia ; onde ven-

nefi allo fpediente di adunare un Concilio


a Sardica , che tanti funefti difordini del-
le Chiefe d’ Oriente ponefle in regola , e
dal volto dèlia Chiefa Criftiana tante ru-
ghe togli effe, che deturpavanla Sardica, .

o Serdica Città ne’ falli Ecclefi affici famofif-


Cma, viene indicata da Socrate, e da Soz-
zomeno (i) , come appartenente all’ Illiri-
co ; e Teodoreto ( 2 ) le dà efprcflamente il
titolo di Metropoli della Dacia ; mà per
niun altro titolo èper avventura falita que-,
Ila Città in tanta fama, quanto per effer-
li adunato nelle fue mura un Concilio nel-

le Sacre Storie fi rinnomafo , ,e che fpe-


cialmente in quelli ultimi fecoli, è fatto-
li il Codice, dirò quali, delle controver-
fie in punto di Giurisdizione Ecclefiallica

(0 Socrat. 1. IT. c. XV< Sozom. 1. IlL c«r> XI.


U) Lib. n. bill. c. V.

Digitized by Googl<|
. j

.

Parte I. jf. II. i
E in veromi hà Tempre arrecato ftupore^
che il'Sig. Tillemont il quale con tanta ,

diligenza hà illullrate le memorie ftoriche


de’ primi Tei fecoJi della Chiefa ; abbia
voluto in due fole pagine (i) disbrigarli da
un sì famofo Concilio ed anzi in quefte :

medelime più lunga menzione faccia del


Conciliabolo di Filippopoli , che non del
vero Sinodo Sardicenfe , di cui neppure
rammenta i Canoni e i Canoni Sardicefi,;

non fono , per chi ne hà pratica, del gu-


{io dì Tillemont
6. Ove vogliali tenere ragionamento del
noftro Sinodo , converrebbe arreftarli ,
per cosi dire, a ogni palTo , fe intendali
dar foftanza a tutte affatto le queftioni»
che vi li aggirano Fino a quelli ultimi an-
.

ni ninno avea dubitato da fenno , che i


Padri non fi adunaffero a Sardica nell 'an-
no CCCXLVIJL dell’ Era nollra Quando .

venuto alla luce uno fcritto fenza nome


d’ Autore , che dal Marchefe Maffei , il
quale lo trajBfe da vecchio Codice , hà-
prefo il nome dì Anonimo Maffejano ; sù l’au-
torità di quello monumento , qualunque
fiali , che dalla comune Epoca rimuove-

Ci) T.VI. hift. Eccl. Àrt. XXXIX.Surle5 Àriens: dills


SÌ3. dell» beila £dù. di Veaezia deil’aiuio i7}x«

Digitized by Google
.

Ì6 Del Concilio diSardica.


va il Concilio diSardica, e lo ritraeva all*
anno CCCXLIY, o a*principj del feguen-
te CGCXLV, fi cominciò ad agitare calo-
rofamente, e come vera queftione, 1 An- *

no precifo , in cui fu celebrato Quefta .

difputa ha dato luogo ad un intiero Volu-


me sh l’ Epoche Atanafiane, ftampato dal
machiy ed alla controvcrfia promofla fra di
elTo , e Monfig. lAanfi Ma che ? Si dovrà , .

Tempre dubitare di tutto , folo che fiafene


dubitato una volta? Qual bujo non fi ften-
derebbe fu*facri ftiidj con quefto metodo?
A me ne pare , che quefto punto di Storia
fi voglia ridurre a Problema fu troppo leg-

gier fondamento. Noi abbiamo le date del-


la celebrazione del noftro Concilio anni ,

undici dopo la morte di Coftantino , nel Con-


folato di Ruffino , ed Eufebio efprelfe da ,

Socrate, Sozomeno (i) ed altri Antichi (2)


L’Epoca anche della morte delPlmperador
Cojiante ; quarto pojì Concilium Sardicenfe An-^
no :viene efprefla dagli Autori citati (3);
ci
e queftc fono altrettante luminofe caratte-

jiftiche. che determinano con la comu-
ne fentenza degli Eruditi , il Sinodo di Sar-

ti) Lib. III. hift. ckp. XI. in fin.


(2) Ved. Baroa. ann. CCCXVIl. Fleury hift. £ccl. lir.
XII. a. XXXIV.
(3) Socrac. i. II. c. IX., & X, ta fin. Sozomea l.IV, c.l»

Digitized by Googll
Partb 1. jf; nR ’ti
dica nell’ anno trecento quaranta fétte ddV
Era noftra. Ci vuole altro, che un’ Ano-
nimo Maffejano ad atterrare monumenti
di natura 11 dirli poi da Severo Sulft-
tali .

(3)> che i Padri dell’Oriente, e dell’


Occidente furono adunati a Sardìca dall’
Imperatore Coftantin» ; o è un’ errore de’ Co-
dici, che tal nome hanno fodituito. a- quel
di Cojìante o è uno sbaglio manifello dell’
Autore, che non- giova ad alcuna fenteit-
za,, poiché in' qualunque-, Cojìantino in al»
lora più non era fra’ vivi. Vedali il dotto
Filippino P. da Prato nella fua bella Edi-
zione Veronefe di Severo T. IL p. 198..

^f. III. Da chi fojfe convocato.

7. E’ poiché fiamo giunti alla convoca-


zione del nollro Sinodo, fà duopo, che fi
determini per opra di chi tal convocazio»
ne feguille E’ quella una con tro ve rlìa 'agi-
.

tata fra’ moderni con molto llrepito , dap-


poiché in ilpecie Baronia , e Crijìiano Lu-
po pretefero, che' lo convocafle di fatto .

S. Giulio l. Ma due:diilinte quillioni, che


quivi inforgono, melliero é non confonde-
re in una, fe voglionli portare le idee nel-
b
Ci} l.ib« II. hift» Socr,
-i8 Del CoKciiio DI Sardica :
la dovuta precifione, e chiarezza, e par-
lare imparzialmente co’fenfi de monumen-
ti vetufti, non secondo le pregiudicate
opinioni, che fe ne abbiano. L’una qui-
ftione è di fatto : Chi fu veramente , che
convocò a Sardica i Padri? -L’altra diftin-
ta è di dritto; Chiunque gli convocò, con
quale autorità fece tal’ atto: con autorità
propria, o d’altrui? E quanto al fatto ,
non può a buona equità porfi in dubbio,
che furono gl’imperatori Cojiantey e Cojìan-
zoy quegli dell’ Occidente i dell’Oriente
quelli, i quali chiamorono a Sardica i Ve-
ìcovi della Chiefa Criltiana. Il Canonifta
Zegero Bernardo Van~Efpen (i) ciò dimoftra
con le autentiche tellimonianze della ftef-

fa Sinodica del noftro Concilio, di S. Ata-


nafio , di Socrate , di Sozomeno»e di Teodore-
toi ed a quelle il P. Natale Alejfatidro (2)
aggiugne anche il futfragio di Severo Sulpi-
zio ( benché quelli, come notammo, sba-
gli nel nome
dell’Imperatore ) e di Nice^
foro ; invero fono tellimonj ben de-
e tali
gni di elTer creduti su quello affare . Or
tutti elìl concordemente dicono venuti a
Sardica iYcfcovi dell’Oriente, e dell’Occi-

(i) Tur. Veci, \iniv. t. VTT. Dirseft. ìnC«mi* Sud, l»


O) In fxc. IV. nifi. XXYll. ut. h

Digitized by Googl'
ParteiI. in .
'1

dente : inJHgati ( così la. Sinodica ) a relH


giofijjìtnis Imptrdtoribus : ( così S. Ata-'
naiio )'(i) Sardicam convenire a Cojìantio
& De fententìA,
Conjìante: mandato»
duorum. ìmperatorum ;.,iìccome jefprimono,
in altro luogo lo fteflb. S.Atanafip (2) , Socra*
te {3,) y Teodoreto (4) , Sozomeno(s) » Sev. Sulpì-
zio (6), e ìì iceforo (7). Anche.il Pagi nella
fua .Critica di Baronio (8)'hà dinjoftrata
.
quella Imperiale convocazione, del noftro
Sinodo ; ed io polTo aggiungere una bella te-
Himonianza di Opo medefimo , uno de’ Prc*
£di Sardicenfi , che nella fua lettera a Co-
Jìanzo» riferita da S-Atanafio (g) dice ap-
puntò. così : Fui ipfe in Sardicenfi Concilio ,
cum Tu , tuufque frater beatus Conftans » hot
tmnes eo convocabat . Sarebbe un ferrare, gli
occhi alla luce più chiara , c poca premu-
ra moftrarè perla belliffima verità’, il vo-
ler tenerli, dopo tutto ciò , aU’oggixn ai an*.
tiquata opinione del Baronio , e dì Crìfiia-
no -Lupo, la quale fpecialmente. appoggia-,
vali ad una equivoca efprelllone di Socra-
te, ben rilevata dal fopraccitato Van-Efpen.:

: O) .
Apolog. II. ,
II* ctt. hift. Sic.
C2D Epiil. ad falit. C?) L.IX. htft. c. Xil.
C5) L. III. hift. fe. XX. (S) Ad fin. CCGXLVII.
4) L. 11. hift. c. IV« Clt. £p. ad Soiiur*
5) L. III. hift. c. XI. % •
2Ó DbL CoNCTtTO DI SaRDICA .
Aggiungerò anche teUirnonio degli Eu-
il

lèbiàni, i Concilio di
quali parti cifì dal
Sardica, óve erano iiati auch’eOi chiama-
ti, e ritiratili a Filippopoli, così fcrivea-
no (i) ; Occurrimus ad Sardicam, literis Im-
feratoris conventi ,
quo cum venijfemus c. &
8. Ma', oh quantO' farebbe a defìderar-
fi, che gli avverfarj nòltri ci teneflero an-
che quivi queir oneito tenore d’ingenuità,
con cui noi procediamo con elfi Allora I

il Cardinal Bellarmino (2) non larebbelì


trovato alle mani co’ Centuriatori Madde-
burgefi, con Brenzio, e Carlo du Mulini i
quali da ciò vollero appoggiare il fenti-
mento cotanto alTurdo di Lutero , e Calvi-
Mo , che
appartenga cioè per dritto prò-,
fi

prio, e ordinario, aH’Imperatore la con-.


Yocazione de’generali Concilj Così le fen- .

tenzè Teologiche fi fanno fo venti volte


fcrvire alla bif )gna , ed i Protelianti , che.
)ur voléano trovare eccezzione ai Conci-
}io di Trento, che condannava le loro dot-:
trine , crederono di attaccarlo , perchè
Don l’avca convocato Tlmperatore. Per-,
ciò forfè il celebre- Luterano Giannaiherto
Fahricio (3) commenda il fcntiineuto di
Tom. Tf. Condii. pai{. 7*4 D.
Cfc' De Concil. -lib. l.;cap. VH
'l'om* XI* dibiiocii. Or<4* P* 99*
Parte i. ^T. m; ùnr
Chamier 9 dì Grozio , di Giacomo Basnage,'
c di altri fuoi, i quali foftengono intima*
ti dagl* Imperatori privativamente i primi

otto Concilj Ecumenici della Chiefa. Ed


anche fra noi Pietro de Marca (i),haunojo (2)
i Compilatori ( fe pur fono noftri) della
sì famofa Enciclopedia di Parigi (3) , e quc*

più che poflbno vederli nella dannata


,

Opera di Giujìino Febbronio (4) , vanno


anche elfi d’ accordo, che tutti i primi ot-
to Concilj folfero veramente adunati da-
gllmperatori, che allora teneano lo Scet-
tro Romano. Avvegnaché, ciò che dir vo-
glianlì di quèfta quiftione di fatto ( che qvd
non convienli Telaminare (5) ) fc e quan- ,

ti, e quali Concilj liano flati intimati dagl*


Imperatori ; li argumenterebbe da ciò al^
fai male per la quiftione di dritto , e ri-
manerebbe fempre a pruovare, anche per-
melTo il fatto, che que’ religioliflimi Mo-
narchi, di propria, e competente loro au-
torità facelTero tali convocazioni de* Cat-
tolici Sinodi : e ciò è , che non li è prò-
^3
Ci) Lib. VI CoBcorJ.
(i) Epp. P»rt. VI.
C<) Alk parola Concilea .
(4) De Stattt Eecl. lib. VI. f. II. delta t. edik.
(f > >'uò vederti ia notlra Gcuica a flenry II* ab.
4I*44*4S.

Digitized by Google
22. Dbi. Concilio di Sardica
vato giammai < e non può da fenno provar*
fi, perchè anzi è manitefto tutto Toppofto.

E per rifpondere all’ argumento degli Av-


verfarj ; figuratevi ( a parlar fecondo le
odierne nozioni ) # che i Romani Pontefi-
ci intimaflero in oggi alcun generale Con-
cilio per mezzo della Sacra Congregazio-
ne di quefto nome; verrebb’egli mai in ca-
po a Perfona dedurre da ciò, che a quel
il

SagroTribunale competali di proprio drit-


to-la convocazione degli Ecumenici Sino-
di ? Si potrebbe inferire fui ferio ^ e con
oneftà di fentimento ,’che alla Congrega-
zione , e non al Papa , che ve 1’ ha dele-
gata , fpetti tal’Atto ? Ecco il nodo. , che
r adulazione non hà potuto ftringere fin*
ora. Ma io mi dilungherei foverchio-fo?-
pra un articolo che non hà più meftiére
,

di Tcnire ulteriormente illultrato . Dottif- .

fimi uomini , come J^atale Alefsandro il

Toumely , il P. Orfi i Sig. Ballerini nella


<

famofà Appendice al loro S. Leone , ed in-


munerevoli altri , che hà recentemente fe-
guitì il Sig. Carlo Blafco (i) , hanno oramai
dedotta all’ ultima fua evidenza quella in-
trinfeca prerogativa del Primato Apoftoli-
co , di adunare i Vefcovi di tutta la Chiefa.
(x) Com'ment. de Colied. Cann. Ifid. Mercat. c«IX, f .II,

Digitized by Googlij
.

Parte i. hi. ‘
25.
Che poi i Romani Pontefici, giufta la varia
efigenza de* varj tempi, abbiano ciò fat-
to di per loro ftefij , o fianfi alcuna fiata
ferviti dell* opera altrui ; è una diverfità
accidentale, che nulla toglie della immu-
tabile loro prerogativa sù quefto punto
E in ordine a* primi fecoli della Chiefa, è
a rammentarli col Signor David (i) , che
attefc le Romane Leggi , le quali poneano
divieto a qualunque adunanza (2) ; attefa'
la gloriofa povertà de’ Vefcovi , e la pro-
prietà del Corfo pubblico fpettante agl*
Imperatori , del quale ( tranne i Prefet^
ti del Pretorio , i Legati , e pochi altri )

ninno poteva fervirfi fenza fpecial gra-


zia del Principe ; rendevafi il coiifenti-
mento di lui , anzi la fua pofitiva opera
necelTaria in allora al materiale , dirò co-
sì , di quelle Sagre Aflemblee , alle quali

da rimote Provincie doveano concorrere


i Padri E perciò nella dolce , e fempre
.

defiderevolc concordia di Sacerdozio , ed*


Imperio, fi giovò utilmente la Chiefa'del-
la liberale carità de’ Gefari per la cohvò-^
'

cazione de’^fuoi Sinodi univerfali. •

0 4
(0 Df* ìuwmenf Canoniqaei c. VII. i*. ?7S.
( x) Vedafi l’Oi;gi rarissima Opera : del dritto libero del-
la ChicCi &c. J. li. c. il. ([.11. on. i# 3. V.3SX. &e. edix.'iTéy.

Digitized by Google
,

34 Concilio di Sardica. :
9. Non però paflTare in filenzio un*
Jjoflb
argomento, ben degno di efTero più noto a
chi ftudia sù quefie rilevantiffime materie.
Lo' produce in foftanza il chiariflìmo P.
Bianchi nella celebre fua confutazione del
Giannone (0 :ed eccolo in compendio con
qualche rifleflionc Già non v è dubbio
.

che chiunque dicali avere avuta la priva-


tiva facoltà di convocare Ja Chiefa a Con-
cilio , dee averla avuta da Gesk Crijìo fuo
Autore,, almeno implicitamente A que- .

fta Chiefa competè fempre come eflenzia-


le caratterifca , la qualità di Cattolica : e dif*
fìifa in fatti per tutto il Mondo , non fo-
lamente la predilTero gli oracoli de* Profe-
ti, e di Gesù Crijìo medefimo , ma libben*
anche comprovano cosi dilatata > e dif-
la
tefa tutti gli stòrici Monumenti All’ in- .

contro il Romano Imperio , non mai , nep-


pure nel fuo più luminofo periodo , fi ef-
tefe, come la Chiefa, pel Mondo tutto; mà
nell’ età di mezzo fpecialmcnte, in iftrana
guifa difmembrato, edivifo, per le efter-
ne invafioni de* Barbari , e per le divifio-
ni interne de’fuoi, fù riftretto a' dar Leggi
a picciola parte del Mondo Criftiano . Or
se la Chiefa dovea,ftabilmente* e necelTa-

'[io , TÒm. IV, lib, il. xstp. Ili, vnu .

Digitized by Googlc
a

Parte irjf. hi. 2?


riamente diftenderfi oltre il Territorio fog»
getto allo Scettro Romano come ; avrebbe
egli il Figlio di Dio provveduto alla dilet-
ta Aia Spofa , se avefle depofitata la poteA
tà di convocarla a* generali Concilj , nelle
mani di chi non avca forte alcuna di po-
tere fopra tutta la eftensione di lei ? L* e*
cumeniciti d’ un Concilio , eflenzialmen-
te importa , di coftituzione intrinseca efi-
ge , che A chiamino i Paftori da tutto
vi
il Mondo Cattolico ; anzi dovea preveder-
fi il cafo, che occorrefle più volte convo-
car tale Concilio per cfigenze appunto di
quelle Chiefe, che ehftevano fuori del diA
tretto Romano Come dunque avrebbe
.

potuto Carlo Magno , ad efempio , ordina-


re a* Vefcovi delle Spagne,, o dell’Affrica,-
di recarA a un ConcHio Ecumenico ? Dun-
que per mille titoli-,, alla convocazione
„ del Generale Concilio,, "era- neceffari
^ una poteftà generale, ftabile, e durevo-
le fopra la Chiefa,, dentro., e fuori-
r,. dell* Imperio Romano ,PoteAà non
foggetta'a limitazione nel fuo ftendi-
,, mento , e dilatabile ovunque la Chiefa A

,> dilattafle,, :e quefta ricercatela pure con

quanta più potete di diligenza., -voi non la

Digitized by Google
I

26 Del Concilio di Sardica .

troverete neppure poffibile fuori de’Succel^


fori di Pretro, cui tutte, ovunque fblTero,
Crijio commife le fue Pecorelle
.
Qucfìo dif^
corfo è picniffimo di buon fenfo , e fecon-
do di mille utiliflìme confeguenze , a fe-*
gno , che è giunto a far qualche breccia
nell' animo degli
fteffi Parigini Enciclope-

difti, '
certamente fofpetti di adu-
(i) nulla
lar Roma . Poffiamo adunque conchiude-
re con la dottrina di un dotto Vefcovo ,
c Vefcovo Gallicano, appoggiata a’ prin-
cipj fondamentali del dritto Canonico , e
alfa collante pratica di tutti i tempi: Que-
lli è Monfig, dé Puyfcella , che nel 1769.

neir Opera intitolata ; defettfe des Actef du


Clerge dé France : (2) dice in follanza: che
'

qualunque lìa la parte, che fi è precefo at-


tribuire air autorità fecofare nella Convo-
cazione de' Concilj , 0 bifogna rinunziare a
tutti i principj del Cattolicifmo r
o andar d'ac-
cordo, che air autorità Ecclefiaitica tocca
decidere, fe quella Convocazione fia uti^
le, e necelTaria per- la Religioner ch'e a lei
fpetta ordinare a' Prelati , in'lòrza delP^
obbedienza Canonica, di pòrtarit a tem-
po nei luogo prefilTb, -fe non ne fianogiul?
f varola : Concilr* •
f Nousiuons deinonilxe Jcci
.
tom. III. p. 672, ed.. Lue. 175^. in toJ» 1

C*> ^art, I, p, 6y, !

Digitized by Googli
Parte i. ni.’ 27 .

tamente impediti E dopo avere efpreflb


.

il concerto, che la Poteftà Ecclefìailica fuo-

le avere in ciò con la fecolare, e le fpecia-


li ragioni
, che vi erano di farlo ne* primi
'

tempi che fon quelle da noi accennate


,

dianzi con M. David i ne conchiude ma :

non però e meno certo , che tutto ciò vi ha di


fpirituale nella Convocazione de*Concilj , il giuf
dizio cioè de*motivi di convocarli , e lohbliza--

zione Canonica di obbedire» impojìa a tutti quel-


li ; che vi fono foggetti; e oggetto dell'Ecclefia-

Jìica autorità, Cosi egli


. •

IO. Quello, poco, che abbiamo accen-


nato ( fupponendo per un momento ciò ,
che diraoftreremo frà poco che il Conci- ,

lio di Sardica fofle Ecumenico ) balla a mo-


llrare , che nella. convocazione del nollro
Sinodo , dovè necelTariamente aver parte
$. Giulio.!. > nel di cui Pontificato adunof-
fi Ma non è punto difficile il moftrare an**
.

che , che la cofa pafsò di fatto in tal mos


do; poiché Sozomeno (i) molto chiaramen-
te c* infinua ,• che gl’ Imperatori fi molTero
a convocare il Concilio Sardicenfe, a infi.*
nuazione di S.Gìulio I.Conciofiacofachè,fa-
vellando lo Storico deVarj tentativi prece4
dentemente.fatti_da quello Pontefice a fine;

(O Lib. III. hift. C«p. X;

Digitized by Googk
I

a8 Del Concilio di Sardica .


di pacificare le Chiefe d’ Oriente ; ce Io
moftra rivolto a trattare tal negozio con
gl’ Imperatori e che da fimil trattato ne
rifultò la convocazione del noftro Sinodo:
Cum litteris ,
quas ad Sacerdotes Orientis ferì*
fferat ( Julius ) n/hil frojiceret- caufam eorum
ad Imperatorem detulit , ille vero Confiantio
Fratri fcripfit accordo fu intimato
&c. e d’
il Concilio .conferma quella
Socrate (i)
influenza avutavi nel convocarlo da Papa
Giulio , riferendo le feufe , che allegava-
no gli Eufebiani di non eflere potuti inter-
venire a Sardica , culfam nmnem cenferentes
in ^ulium Romana 'Urbis Epifeopum , di cui
lagnavanfi , che troppo poco tempo , ed
I angullo , avea frammelTo dalla convocazio-
ne , alla celebrazione del Sinodo Mà fi .

vogliono Perfone meno fofpette di attri-


buire a S. Giulio I. Derogative non compe-
tenti, di quel che nano gli 11^ Eufebiani
,
Bretici? Orbene, perfin cofloro fono te-
ftimonj , che eflb Papa, unitamente a al-
tri Vefeovi , avea procuratoja convoca-
zione del Sardicenfe ; poiché nella bet- 1

tera , che fcriflero ritiratili' a Filippopo- '

li, favellando di Sant"Ata?iaJto , e del viag- 1

gio , che infieme co’ fuoi avea fatto fino

(O Lib. IL hiil.«p.XX. . .

Digitized by Googld
,

Parte i. jf. in. 29


i in Italia , per far rivocare il Giudizio con-
:« tro fe pronunziato ; così ne dicono (i) :
B Cui confenfum commodantes non re^e Julius %)r»
il ìrìs Roma Epifcopus , Maximus , et Hejitis , cete-
in rique comfluresi ipforum Concilium apud
n dicam fieri ex Imperatoris benignìtate fumpfe-
?ti runt. Che anzi ellì nicdefimi Eretici, Gen-

io te , mai , proclive alla Corte


fe altra tu
:ft Imperiale tanto comune convien che fot
(
,pi fe la perfuafione , che al Papa fpettava tal
u diritto ) eglino , in quella caufa medefi-'
if ma aveano già domandata al medellmo
» Giulio la convocazione del Sinodo, ficco-
s me a loro fìefiì feri vendo , chiaramente
ti attclla c^u elio Pontefice, con la Pillola ,

(V che Sant Atanafio hà inferita nella feconda


j fua Apologia (2) Mà che più trattenerfi
.

i- intorno a una verità , che non ci contra-


t ftano i men favorevoli a Roma ? Badi il
]i dirne , che Van-Efpen (3) aflerifee in tcr-
^ mini , che non puh niegarfi che il Papa
I non infinuaffe a Cojiame la convocazione
if -del Sinodo Sardicenfe, e che il Sig. Fleury,

^ citando antichi monumenti, così fi efpri-


h me (.4) : I Vefeovi , £he fpecialmente eccita-
II '

'
CO Tara. TI. Concìl. i>. 704.
I <»> V. Biron. 8 B. CCCXXViX.
(T Loe. cit. in Ciane. Sarti, i. I.
* .
ÌAÌ Lib.XU. bift,£ccl. a. XXXIII.

Digitized by Google
,

30 Del Concilio di Sardica ;

rono r Imferatore Cojiante a domandare


fio Coficilio , furono Papa Giulio , OJio , r
il

San MaJJìmino di Così quefti.


Treveri ,

Critici , onde fembra , che il Signor TU-


flmont , il quale molto gir avca per le ma-

ni , non farebbefi fatto quivi alcun pre-


giudizio a feguirli. Ei và però più riferba-
to , e la rifoluzione di adunare il Conci-
lio di Sardica, fà prenderla ali’Imperatore
Coftante in un Sinodo di Milano (i) par les
Confeil de diverfes Eveques ,
qui s
y trouve->
rem . Quivi S. Se ne
Giulio non vi- era- ,

confronti Baronia (2) Per noi intanto, a* .

quali iìnceramcnte piacciono i lentimenti,


e il linguaggio della venerabile Antichità;
per noi conchìuderà quella materia hucen^
zio Legato di S. Leone, che alla fcoperta,
e nella pubblicazione prima del Sinodo Ge-
nerale di Calcedonia , fece a Diofcoro que-
llo rimprovero Synodum : aufus. eji facere fine
au^foritate Sedis Apofiolica ,
quod numquam li-

cuit, aut facìtm ejl (3) : neppure a Sardica

(O HHl. Eccl. Art. XXXVIIL Sur les Aricns tom.SVI.


p, }?2. Ed. Ven»t. i7?2. ‘

G) Ann. CCCXLVT. , in princip. e Tedafi onnìnana.


il L*abbé nel tom. II. della Collezz. ediz. di Coleri, an. i7zS*
C}> y. La nofiia Crìtica a ficury. tom. 1* n. 3 . *j. Sue.

Digitized by Googlc
PaB-TB I. §. IV. 31
jf. IV. Del numero de* Padri di Sardica

II. Se vi ha artìcolo concernente il


Sinodo Sardicenfc in cui fìano più -fra
,

loro difcordi gli Eruditi illultratori delle


Ecclefialliche Antichità, lo è len2a meno
il numero che di fatto vi in-
de* Vefcovi ,

tervennero , in fequela della convocazio^


ne, di cui fin* ora abbiamo ragionato E .

il determinare più efattamcnte , che fia

polfibile quello numero, è cofa molto ri-


ievantilfima , ficcome fi farà manifefto nel
feguito della prefente DilTertazione . lo
5Ò , che uomini per erudizione chiariffi-
mi , hanno, fpecialmente nel fecolo , a cui •

viviamo , faticato fu quello punto di Sto-


ria : ma chi può fgradire le- ulteriori fa-
tiche di chi voglia non elTer creduto già
fulla propria, ma fu la fede de* monumen-
ti , che folo polTon decidere quelle qui-
llioni? Tanto, sì i più famofi Scrittori del
fecolo XYIIL, e medelìmo , tutti egual-
si io
mente non abbiamo più diritto di elTer
creduti circa le cofe avvenute nel quar-
to, di quanta ne meritino le pruove, che
ne addurremo . Mi fò dunque coraggio ad
efporre al giudizio imparziale de’ mici

Digitized by Google
32 Del Concilio diSardica;
Lettori, i refultati di c^ualche fpecial. di-
ligènza, che hò pofta lu quello punto.
12. E primamente dalla llefla lettera
del Conciliabolo di Filippopoli, e da alv
tre accertate Memorie refta moftrato i
che i Vefcovi infetti dell* Arrianefimo, o
calunniatori di S. Atanafio, l quali fi fe-
pararono dal vero Concilio di Sardica ,
c così difgiuntì fecero Conventicola conr
tro i Cattolici furono in numero di cir-
;

ca ottanta nè fu ciò vi hà molto impor-


tante difcordia fra gli Scrittori. Quillio-
nc folo verte , quanti fbflèro i Cattolici
Vefcovi, che rimafero a Sardica , ed ivi
nelle forme Canoniche celebrarono il no-
llro Sinodo ; e qui è ciò , in che vi fono>
per cosi efprimerfi , più fentenze ,. che ca-
pi Abbiam pazienza di udirne alcune
.

JMonf. Pietro de Marca (i) vuole, che foli


ottanta ne rimanefiero dopo la divifione
degli Eufebiani Dieci più ce ne accorda
.

il P. Bernardo Montfaugon , celebre Editore


di S. Atanajio (2) . Il Van Efpen (3) gli ridur
ce a calcolo in fiù 0 meno anch’ egli di «0-
'vanta. Da Fleurji (4) ne rileviamo circa
' <i> De Conc. Saceni. & Imp,
lib. VII. cip. III.

^
(1) Not. ad tom. 7> S. Athan. p.
(O Dif». in Conc. Si Cann. Sard. 6. II. tom. VII. Opp»
(4> Hill. Eccl. lib. XII. n. XXXIV.

Digitized by Goog[<j
Parte i. jf. iv.
53
cento) ed al Stg. Abate Lazzeri (i) fembra
rifultare la fomma di. Cento fettanta Padri.
E la più dolce cofa è che tutti contano ,

con S. Atanafio d* innanzi agli occhi. All*


incontro il Padre Labbe
(2) , inerendo an-
ch’egli al medefimo
Padre, ed efpref- S.

famente al celebre luogo della feconda di


lui Apologia, di cui giovani! gli Scritto-
ri fu detti, così rileva; Epifcopi circiter du-
centi ocìoginta ex Occidente
) ex Oriente feftua*

ginta fex , eh convenere: Anche Natale Alef-


fandro (3) sù lo ftelTo teftimonio di S. Ata-
nafio impugna il numero propoftoci- dal
,

de Marca y e fembra propendere alla fom-


ma di dugento ottanta quattro Padri alme-
no, benché nulla alTertivamentc determi-
ni . In maggiore incertezza
li gettano li

fìeffi Maurini
poiché accennate alcu-
(4),
ne difcordanti fentenzc, così conchiudo-
no : Nihil certi auBorum varietate confiìtui
potefi ed in limil guifa Pietro Crahbe nel-
;

la fua Edizione de’Concilj dell’anno


ìtaque ( ne dice ) veritas hujus differenti^ ,
& concordia relinquatur fcrutantibus curiofius :

così altri, per nnirla una volta.


c . ,

CO Hift. MS. fate. IV. otp. III. de Arianis .


Cai Tom. II. Conctl. col. éfS» *d. Ven. I7a9,'*
U') In f*c. IV. dif*. XXVIl. Art. IH.
^ C4) 04. S. Athaa. ed. fatar, an. 1777>

Digitized by Googlsj
^4 Del Concijjo^ di SàXDiCk :
13. In tant^ dubbiezza, e dìfcordia di
fipntimenti , fattifi i dòttiflìxni fratelli 'Bal-
leriniad illudrare con la confueta loro ac-
curatezza i monumenti concernenti le an-
tiche Collezioni de* Canoni, nella prege-
yoliflìma loro Differtazione sù tale argo-
mento (t) , promettono di arrecare circa
il numero de* Padri di Sardica alcuna co-

fa di piiù certo , che non liafì avuta fin


qui ; e tengono per far ciò quello meto-
do. Prendono le fottoferizioni de* Vefeo-
vi, che s*attrovano in calce ad una Sino- \

dica Sardicenfe, diretta alle Chiefe della


Mareotide , pubblicata dalMarchelè Maffei
dal Manoferitto 55. del Capitolo di Ve-
rona , e fupplendola co* nomi recati in pili
luoghi da Atanafio , e da altri , e con le
£rme dell* altra Sinodica a Papa Giulio ;
ci danno per ordine alfabetico un diftinto
Catalogo de* nomi de* Padri; che, fecon*
do ein ne penfano , compofero il Cattoli-
co Sinodo Sardicenfe. Fatica, a dir vero,
preziofa ) dalla quale , fendofi perdute le
loferizioni degli Atti Sinodali , ci lì dà un
Catalogo il più coptofo, che vi abbia in
alcun monumento , ed il più accurato .
Sarà opportuno , a fchiarìmento di ciò ,
(i) De Yet. Colicd. Camt. I f «rt, 1« c«f • VII.

Digitized by Goo^j
\

Parti I. $. 17 . 55
»

che faremo per dire, ed a comodo di chi


5i
non pofla vedere quello Catalogo nel Siq
ic
Leone , npa cosi ovvio , de chè
ih
noi 1 q riproduciamo qmvi |gli è il fer ;

f guwel \ .

rQ CATA;.pGU5 a;.ppabbticus patrum sardicem-


0 SIUM, EX MQNUI^ENTIS contextus,
k ET CONFIRMATUS (i) .

1 Adeiius .

h '
2 Aetius a Macedoni de TheffaUnka. .

3 Alexander Gyparei^fis ( feu Cyparenfis >


h
Achaje . / .

&
4 Alexander ah Achaja de Moniemnk.
5 Alexander a ThejJalU de Lavjjfa •

ii
6 Alypius ah Achaja de Meg^fa ,

7 Am^fitius Viminiaeenfis per Prspsbyt*-?


le
.

I
rum Maximum . . _

10
8 Ammonius .

9 Anianus de Cajlulono, vai (^oftalofta


i-
Spamis. .. ‘
_
> 10 Antigonus Pallenenfis Maced^Hta» 3
> • '
*
1 1 Appianus . . .

I
12 Aprianus de Petahiene PamtQHÌ4 * { ^ :

i
13 AprianjtJ\9ltet., -

'14 Arius a PaUftiné, <2 t r


(i) Per brevità omnvettUmo |e PfPOTf » cif # .
mi Editori appongono a ciatcnn Ve£eoro per «anonrare la
4Ìi lui prefciiza al Concilio •


Digitized.by_(i‘ iL?Q
. .


36 Del Concilio DI Sardica
Afclepius a PaUJìina de GazA> -

16 Aflerius de Arabia .
‘ '

Athanafius Alexandria Mgypti.


-

17 >

18 -Athenodorus ab Achaja de Platea


19 Bajfus’a Macedonia de Diocletianopoli
20 Calepodius a Campania .

• 21 Calvus a Dacia Ripenfi de Cajìro Martis


22 Calvus alius^ vel Galba
23 Cajìus de Spariiis de Cafarea Augujìa .

24 Crocas ab Achaja de Afapofebiis . -

2j Cydonius Pydonenjis Creta.-


26 ^Diodorus ab AJta de Tenedos»
^7 Dionyjins ab Achaja de Elida .

'

28 -Diofcorus .de Thracia .

29 Domttius ab Acaria Conjìantias - .

Domitianus ab' Spaniis de AJiurica


'

30 .

31 • Eliodorus , vel Heliodorus a Nicopoli .

32 Eucarpius Oponfius Achaja. ;

33" Eucarpus alter. .


34 Euciffus Chifamenfus.
35 Eugenius de Necleas Cychnìs . -

36 Eugenius -oXtQr . .. •

'

.37 Eulogius . -
'
38 Euterius a.Pannòniis.
39 Euterius a Proda de' Caindo . v

40 Eutychius de Mothona . . . .

. 41 Eutychius ab Achaja.

Digitized
. . .. . .

'
.
'
Parts I. jf. IV.

'37
. 42 Florentius ab Spaniis de- Emerita . :
'

,
43 Fortunatianus ab Italia de Aquileja,'
»*
44 Gaudentius a Dacia de NaiJJo ,
45 Gercntius a Macedonia de* Brevi.
'
46 Helianus de* Tyrtanis

47 Hermogenes de Syceono .

48 Himenaus de Hypata TheffalU. .


*

49 *fanuarius a Campania.de Benevento»


50 joannes,
$i yonas a Macedonia de Particopoli ;

52 Irenaus Syconeus '


. •

53 ^ulianus de 'Therìs Eptapoli . ,

J4 julianus alter .

55 Lucius a Thracia de Caynopoli
$6 Lucius ab Italia de Verona.
57 Macedonius a Dardania de %?lpianis.
5 8 Marcellus ab Ancyra Galatia
5 9 Marcus Scifcenjis Savia .

( 5 o Martyrius Naupa^is.
61 Martyrius alter (i) . . j

62 Maximus a Tufcia de Luca


63 Maximus de Galliis .
'
'
\ \ .

64 Mofinius Heraclea .

6^ Moyfius a Thejjalia de Thebis


66 Olympius de Eìio Rodope.
! 67 Ofus ab Spania Cordubenfis. cj
Nel Codlee del P. Amorty che or citeremo «è dir<
to: y> Martyrius ab Achaja de Neapoiim ,, .

J
Digitized by C oogle i
. , . .

s» Del Concilio di Sardica .

6S PàUadiUs a Macedonia de Dui.' \


69 Partgorhis a Dardania de Scupie .
70 Patiicius,
71 Petrus.
72 Phiìologìus .

73 Plutarcus de Achaja de Patrai


74 Porfhirius a Macedonia de Phiiippis . .

7$ Pratextatus ab Spaniìs de Barcihna


'

76 Protafius ah Italia de Mediolatn .

77* Protogenes a Dacia de Strdica*


78 Rejìitutus .

79 Supritius
'

50 Severus a Calcifo Theffdlia .


51 Severus ab Italia de Ravenna :

82 Spudajius
83 Stercorkis ab Apuleja de Canufio.
84 Symphorus de Hierapythnis Creta .

85 Tryphon ab Achaja de Marciarce .

86 ' Valens a Dacia Ropenfi Scythopt>litanus »

87 VeriJJjtnus a Gallia de Lngdmo -

88 Vincentius a Campania de Capua,


89 Vitalis a Dacia Ripenfi de Aquis .
90 Vitalis Vertarenjis Africa .

91 %)rfatius ab Italia de Brixia


91 Zofimus a Macedonia de Lignedo . •

93 Z^mus Horrefinargenfis \ j

94 Zofimus tcrtius .

Digitized by Googl
.

Parte i.

Pontifex "Julius per fuos Legatos


jf. rv. ^
95 .

Addendi &c.
95 Gratus Carthaginienfis Africa .
97 Euphratas Agrippinenfi
Ecco il Catalogo Balleriniano, munitó
dagli Autori di lui di chiare prove , che
certamente dimoftrano , che ciafcuno de“
Vefcovi qui nominati fù al Concilio di
Sardica. Ma tutti quelli , che ivi furono »'
fono poi nominati certamente in (quello
Catalogo ? Anche del Concilio Niceno
molti Padri ci fi rammentano ne’ mónu-'
menti vetufti or chi sù quelli ne racco^
;

gliefse il Catalogo , ne troverebb’egli tutti'


que* trecetidiciotto , che Tappiamo v’interve-
niflero ? Ove i monumenti rammentano'
qualche Vefcovi di un numerofo Concilio,
nomineranno i più difiìnti, e i più acconci’
al propofito ; ma quelli non faranno tutH
Cosi avranno fatto S. Atanafio, S. llarto &c.'
ove dillintamente ci nominano qualche
Padre di Sardica ; ma che i Padri di Sar- '

dica tutti fìano fiati nominati difiintamen-'


'

te ; oh qui Uà il nodo !
*

14.Cosi comincia a nafcere fcrnpolo ,


che il Catalogo Ballerini ano fia nccelTaria-
mente mancante , e che oltre i novantafettt
c 4 .

Digitized by Google
40 Del Concilio di Sardica .
Vefcovi rammentativi , altri meno ragguar*
devoli, meno celebri, e perciò non nomi-
nati ne’ monumenti , pur vi fedelTero Cre- .

fce lo fcrupolo ftelTo à riflettere , che nel


prefente Catalogo pochiflìmi fono i Ve-
fcovi dcH’illirico , e rillirico di que’ gior-
ni’ ne avea più di cento (i) E’ mai poflì- .

bile, che a un Concilio , a cui in tanto nu-


mero accorfero da rimote Provincie i Pa-'.
dri ; così pochi fi muovcfiTero a intervenir-
vi dalla Provincia medefima, in cui fù te-
nuto? Che mentre gllmperatori, ed ilPa-,
pa-fi davano tanta cura , e fpefe, per con-
durre più Vefcovi , che.fi potea aa lonta-
nilfime Regioni niun penfiero fi delTero
;

d’impinguare il Concilio di tanti , e tanto,


comodi Vefcovi della Provincia medefima?
Così lo fcrupolo diviene difficoltà, e pren-
de. piede il fentimcnto , che da S.AtanaJto,
c da S. llario i più infigni, non tutti i Sar-
dieenfi Padri fianfi noverati come teftè di- ,

cemmo Di più; da più^di trentafei Pro-


.

vincie ( che argumento è del P Piatale Alef-


[andrò citato } quante ne conta S. Atanafio»
e la- Sinodica Sardicenfe ; foli novantafette
Vefcovi adunati in Sardica , fono eviden-.

• ' * *
r
(O V. De Simeonibus cap.' zz. 6* De Potift.
Rom, foat. Rome. ^

Digitized by Google
.

Parte i. §. iv. 41.


temente pochi Di più anche sè i Catto-
. :

lici Vefcovi venuti a Sardica, foflero flati


éì pòchi , gli Eufebiani, che pur erano cir-

ca ottanta non fi farebbero dati velocemen-


te alla fuga , ficcome appreflb fentiremo
da S. Atanafio , per vergogna , e difpera-

zione di prevalere. Con leggiera attenzio-
ne al carattere rifolutp , e intrigante di
quegli Eretici, poco fi flenterà a compren-,
dere , che ottanta di loro non avrebbero
punto difperato di poter fommuovere un’
aflcmblèa del doppio più numerofa; tanto
più che fapeano quanto fi potea da loro
contare fuH’ animo di Cojìanzo Ecco delle
forti ragioni , che ci coflringono a accre-
fcere di non pochi il Catalogo Ballerinia-
. no quefle ragioni
;
in progreffo mi lufingo^:
che diverranno dimoflrazione. Mà non più
ci trattengano i fentimenti de’recenti fcrit-,
tori , che quanto fi voglia famofi , pocb^
fervono ad aflicurarci di un fatto del quar*,
to' fecolo Si lafcinò dunque tutti in di-^
fparte per un mqmento, onde rivolgerli a,
'

quelle vetufle autorità , che fole formano


quivi una pruova di buona Critica. E pri-
mieramente (a fpedirmene quivi in brieve:)
ì Ballérinl non viddcro il Codice Chiemen-
. . ,

4i Del Concilio di SaUdica .


fe che dipoi pubblicò il P. D, Eufehh'
,

Amori (i) , fcritto come egli pruo^à (2) , !

fui fifte del fecok) VII , ó à* principj dell’ ^

Vili. : è in eflb Codice , dopo tiferiti i


Canoni Sardicenfi ptitìia diftefamente (3)
é poi in tiftretto (4) > in due luoghi diftin-
"
ti, vi hanno le fofcrÌ2iionÌ de’ Padri, nel
primo in n. di 60., e di 57. al fecondò .

Quefti Catalogi oltre quc’ nomi , che leg-


gonfi anche nel Balleriniano * ci prcfentar
no i feguenti : nel primo :

a Pojibus
J)ea,s .

'
Evagrius a Macedonia de EracUanofoìim .

HeliodorUs de P^icopolim
Julius ab Acacia de ThebeJJem *

Tychius alTAJia de Motonit .

1 nell’altro.
Thomas a Macedonia de Porticùpoìi *

Ecco adunque altri fei Vefcovi , ignorati


da’Signori Ballerini , e quefti non può dir-
li foflero àffentì, perchè le firme fono in-
titolate dopo i Canoni : Et fubfcripferunt
CONVENERVST . Mà ciò àncor
non e tutto : andiamo avanti
'
15. Il nodo principale di qùeftà Con- j

- '
‘ ' - •
(
' ili Elem enta Jur. Gaa. Vcc, de Mod. Femriat X7ij. c»i« , ]
(zj
(3) Alla pas. £0, ivi •
C4> Iri g%

Digitized by Gt)0^lL
ParTb 1. jf. IV. 4j
tróveiHa , lo fà un puffo di Sant" Atanà-
fio nel principio della feconda Apolo-
gia , ove àlludetido al favorevol giudizio
da lui riportacD al Concilio di Sardica*
così dico : Ui veti , ìjua nofiri gtatm. de*
^rHA fìiefunt '

,
funi P'L’US
TERCENTI Epifcofì :( tutto ftefo

fi’lh^kwr»* iKtiauf rpiiiéalitt eìi ProvitKÌis &C-.


t reca i' nomi delle Provincie). Mà di-
fcòfio i Hiodériii Critici, e dopo efli i Bai-
tetìni'i da ciò fìón provati, che qne&ifik
di tretenio Vejcovi, fbflero tutti a Satdica»
conciotiacolachè più fotto , recita>> c dopo
ta la Siiiódica Sardicenfe, volendo S. Ata*
Mfii riferi rè i nómi de’ Vefcovi , preniette
quefté paróle ; Hxi ita fcriftìt mandata fa^
rtfwi SArdktnfe CdneìHum ad eos , qui interef-

fé non fUetant, mifit ; qui ipfi quoque' fuis fnf-.


fìàgiUdiiretà SyUodi apfnbarunt.Eorut» autent,
qui in Synodo jUlfctlfferuM , CETEROBR)ìA^
ALIOR^VMj ijia fuiit nomina fij’r.Que’
tteceHtò adunque , concbiudono , che Atà»
nafii dicea fopra aver fuffragatò a fuo prò;
dèbbón Contarti tra’ prefenti , ed aifeati >
che da poi,
fofcritiero gli Atti Sinodali
Queitio è il grande atgumento contro i tre^
cento Padri di Sardicà lo farle farò i» .

errore, ma non mi par, che conchiuda .


44 Del Conciuo di Sardica .
S. Atanajìo (
proviamo a fpiegarlo così ) al
principio della fua apologia conta più di
trecento Vefcovi, che TalTolverono a Sardi- i

ca :neLprogreffb dice , che anche altri


aflenti fottofcrilTero gli atti, e quindi no-
mina alcuni de’ principali .Vefcovi, che il
favorirono dunque quegli , che. nomina
;

non furono tutti a Sardica, io lo conce-


do ; mà non nè fiegue , che non ,vi folTcr
ro que’ trecento , che avea contati , e non
nominati in principio Dopo, filTato, che
.

più di trecento giudicarono prefenti al


Concilio , che aflìirdo vi è nel foggiugne-
re , che altri non prefenti ne firmarono
gli Atti , e che de’ prefenti , ed alTenti fo-
no tali i nomi &c. Tanto, bifogna con:
cedere , che i presenti a Sardica non fo-
nò nominati tutti diftintamente quivi da
S. Atanafio T La ferie dataci da quefto Pa-
dre, i Ballerini (i) dividono in due lezioni,
e vogliono nominati nella prima quegli,
che, di fatto furono a Sardica, e nella fe- j

conda gli afienti mà nella prima. 5. Ata-


; !

nafio ci dà i nomi di foli fettantotto YcCco- i

vi , e i Ballerini fteflì ne trovano novanta


fette , che furono certamente, prefenti ..In
.
^

oltre,. Grato di .Cartagine, VeriJJimo- di I

'
(O Lpc, eit. §, II. IV. . I

Digitized by Goog[i{
.

Pa"rte I. jT. iV. '


45
Lione, e MaJJìmino di Treveri; fi vedono’
nella lezione feconda eppure egli è cer-
:

to , e provato da Ballerini medefimi I che


tutti e tre furono prefenti al Concilio'.
Come va dunque quefta diftinta fepara-
zione di prefenti, ed alTenti? In tal guifa
ci fi infiacchifcon fra mani gli argumenti
degli Avverfa'ri Ma io voglio cflTer feccK
.

lor liberale, nè voglio, che fi fermi il


numero di trecento Padri -di Sardica con
quello folo luogo'di S. Atanajìò Per quan-
to egli 'mi fembri probabile , confeflb ,
che il vedere tanti , e tanto dotti uomi-
ni fluttuare in diverfe opinioni avendolo
d* innanzi agli occhi ,''’m^ incute timore di
non prendere abbaglio nella mia interpfe-
' tazione.i «Concediamo adunque, che il te-
ftó nori fia chiarilfimo, e che abbia rae-
ftiere di appoggi per dimo-
altri «valevoli
ftrarci con xjuel rigore, che la moderna' >

Critica efige , che circa trecento furono i


Padri- di Sardica ne mi è increfciuto ri-'
;

cercare ne* monumenti ciò, che polTa elu-


cidarci^ballevolmente S. Atanafio .


1 6.- Il Cardinal (i) volle pruo-
vare anch*egli, che.circa CCC. furono!
Sardicenii 'Padrii 'e ne addulTe all’intento

O) An. CGCXLVII, j, Cetenun . ».

Digitized by Google
45 Del Cokcilio di Sardica .

la ftcITa teftimonian^a fuddetta di Ata^


najio , sù cui vedemmo opinare i moderni >

che i trecento ivi rammentati non furono


tutti al Concilio .Ma l’ Emo Annalifta ?
. ‘

dopo il fuddetto, produce anche (i) altro


luogo della ftelTa feconda Apologia» il
quale dice così: Tertio iterum in magno Sa.rdM
aenfi Concilio noftram vero innocentiam piti'

res quam TRECENTI Epifeopi finis calculis^


compro barine , quiex tnultis Provinciis Aegyfti»
Libia i.... Britanniarvm SE EO* AD CONCN
IWM CONTVLERVNT (^cfto è ben
.

chiaro, nè ci lafcia alcun dubbio, che i tre-


cento, de’ quali parlali , tutti follino adunati
à Concilio: concchiè* appena io leffiquello
tefto la prima volta in Baronio,mì recò mara-
viglia, che fi controvertefic tanto fra Dot-

ti il numero de’Padri di Sardica. Il feno-


meno però piò fpeeiofo fi è, che tutti quel-
li che trattano quella quiftione » .>tuttÀ ci-

tano Baronie, tutti rifpondono al primo


Tefto di ^. Atanafio , da lui addotto, e sA
1

elTo controvertono la fpiegazione ; di que-


llo fecondo poi, tanto più efpreftb, tanto
più decifiyo, non ho potuto trovare nep-
pure un folo , che nc^ faccia parola . Che
vuoili dirne ? Baronia è un J-ibbro grofib , c

Ci) Ibi*!. §. Piovipxim •

Digitized by Googl
_ «

Partb I. w. .
.
47
groppi vi fono , che fi contentano più cU
veder chi moilri di averlo letto , che noqt
di vederlo egli fteflì . Bifogna però eoa-
feflare, che a tempo di quefto Uomo fomif*
,

«IO , le verfiooi , anzi le Jftefle Lezioni de*


Greci Codici > non erano • ancora ridot-
te di lunga mano a qnella^attezza,. cui
le veggiamo a’ dì ooftri : -e ne fò pruch;
va in qu^o luogo medeCmò/ di cui par-
liamo . La prima edizione, di S. Atanaji^
colTefio greco da’MSS, Bafilecnfe , Canta;>
brigenfe, e Palatino , vidde la lucé 1’
an-
no i6oj. Officim Commeliniiuta
ex, e. nella
verfione latina appoftavi da PhtroNannio (i)
fi leggano preoilaaientc le parole: Tercettr
U Efifeofi , . Àd Concilium ««-
; ,•
ifui fe eo
tulermt.:^ tali quali Hanno, in Baronia , il
quale ( ciò che è notabile ) non potè aver»
le prefe da quella Edizione del iboi., gi^-
chè alloraerano già.fiampati.gli annali.#
avendone io prelcnte un Edizione del i
ex Typogra^hia. Tomerian*. U Greco però,:
anche nell edizione del Vianniò ftà alquanr
to diverfamente , leggendo vili : eVWV«<;
vKtJouf freMxtffhtr , (e (eioa. alcun relativo
>
^5 ^ Epijco^i plus
qmm trecenti, ex Pryvincus Ae^y^ti. . . Bri-
(i) Tota. I» £• ^46* ••
«

Diglllzed by Google
.

48 '
Del Gonciwo di Sardica ;

unniarum: Nè vi hà velligio delle parole:


qui fe ad Conctlium contulerunt
eò le quali :

dcciderebbono la quiftione Nella Edizione .

bclliiTìma del P. Monsfaucon (i) mancano


parimente nel Greco , ed il chiarilTìmo Edi-
! t

tore le hà ommeflTe nella Verlìoné latina ,


fenza però niente' avvertire , che altrove
foflTero Neppure i Pagi avertono cofa al-
.

cuna nelle ollervazioni a Baronio , sù que-


llo paflTo da lui prodotto , come Atanafia-
Do onde torniamo alla controverfia pri-
:

*
miera .

17. In altro luogo anche , cioè nella


Storia degli Arriani , diretta a* Solitarj ,

parla S. Atanajio del numero de* Padri di


Sardica; anzi certamente a tal luogo dife-
,
gna quelli 'che vi furon prefenti, dicen-
do in ogni cornetta Edizione così (2):Con-
Vfniunt in Sardica Urbe, cum ex Oriente , tum
ex Occidente plus Tninus 170, Epifcopi » ( v\tóu
ttì\UTTor pi tÒj' «.piSftòy'EvtffKOVii') . Ma chi pUÒ
far fondamento Tello? Il
ftabile sù quello
numero de* Vefcovi fventuratamente non è
fcritto dillefo ; mà folo , in cifra ; pò : 170,
ed ognuno sà quanto poco pollìam fidarci
delle note numerali de^ Codici. Quante va-

JtO Tom. I. p. p7. pS.Ed. Pat»r. 1777»


(i) Hift. Arian. «4 Mon. n. XV* t* 1 . p. 27S. ectit. cìt.

Dlgitizod by Googk
e

Partite, IT.'
49
^

riazioni, quanti errori; pat^ no* yt dil^


ciioprc ad ogni tratto la Critica ! Come fi-

darci che un : pò i ci fia venuto intatto


, ,

pàflando^per tante mani,e fottq tante^ pen-


ne r o ignoranti per, farvi sbaglio, ó icib?
le- per-, deturparlo nel ^vqlerlo. enaendare ?
.

Cpflempjice arrpvefciarc il egli divie-r


ne" un 0;, ed alierai 170. Padri, trafmtk-
tanfi-in -270;, e crefeerebbono di altri cen-
tp , fottituendovl un- cosi andiam
di£correndò-. Vorremo, noi dunque appogr
giare^un Cerio .pupto di Storia, ad unTe-
Ito „ cui una picciola corrofione di Codice,
un mqrfo diuna.Tig-nuola, una fvifta, una
piccioliffima. feorfa di penna^, -.può cam-
biar faccia? Queftcr>è ciò V che avrei vo-
luto avvertito Ballerini » e dagli altri
^
che fono ferviti di quello Tcfto Secòn^
fi .
.

do elTo.i PadriXattplici rimali a Sardical,


dopo la partenza degli Eufebiant,- rimar-^
Tcbbono à circsi novanta ; ed eccoci allo-?
ra in tutte le diffiicoltà
. che notammo ,‘

poc’ anzi (i) , e nelle più gravi, che rile-


veremo fra poco Quelle ci collringono 4

non folo à temere , mà à fupporre vietar


mente alterazioii' nelle cifre; onde non so
ridurmi à fare alcun’ufo di quello luògo
(i) S®pr*n, 14, . ... .

* r ' ' •
.
. * J

,
Digitized by Googie
. %o Del Concilio di Sardxca.
'
E poiché abbiam veduto finora, che
i8.
S.Atanafio, o per equivoco di efpreffionej’
o per difetto de* Codici» non può condur-
ci a quella luce, che pur bramiamo nel fif-
fare' il numero de* Padri di Sardica reg- :

giamo, le potremo ottenerla dall* altro fon-


te apertoci da Ballerini , le foferizioni cioè
alle Sinodali, che ancor ci reftano .-Mà
quivi ancora andiamo più che mai a tallo-
ni per un bujo denfillimo Neppur* uno di .

quelli Catalogi di firme-, conbina con un*


altro nel numero de* Vefeovi
; che ci 'ap-
prefenta; è in ciafchedunò lì legganò^de*
nomi, che non fono negli- altri-. Ne'fràg-
menti di 5 fono' appólli alla Lette-
.

ra , che dirìge!! a S. Giulio I. foli cmquànta-


nove Padri ; e vi mancano certamente i nO-
» ‘mi dì molti, che d*. altronde colla furono
prefenti al Sinodo-. A'nzi egli è'notàbilé,
che ne* Codici Vaticani 1341. > e Vallicel-
liano A. S. dopo le firme riferite da S. Ila-
rio» lìegue et ceterijubcripferunt ; Dio sà chi.
E fimìlmente nel Codice da noi citato (i)
del P. Amorfi nel primo luogo , dopo i no-
mi dì 60. Vefeovi , lìegue ; Et fuhfcripferunt
tmnes Epifeopi diverfarum Provinciarum , vel
Civitaium E nel fecondo , dopo riferiti-
.

'
ci) Ved. fop. allo fttfso n, i 4< ia

Oigitized by Googli
Parti l jf. iv. 51.
ne ^7. fifoggiugne Et ceteri fuhfcrìpferunt.^
:

La Sinodica Matfejana non è firmata, che


da 26. o 27- Vefcovi t ed in efia è riraarche-
'
vole la maniera , con cui foicrivefirultiino:
Vincentim Epifcòpus' mchtnmes vùs in Drmino
opto, àiUSiffimi Ercares ^ujfui A'.Eratrihus

meìs, et Coepifcopis ,‘fcripfi , etSZ^BSCRlPSI
i
PRO CETERÌS. Anche. S.ManaJio tieìV odtra.

Lettera, con cui dirige quefia Sinodica nel-
i
la Mareotide^ fa tefiimontan2a, che fu dato
ad alcuno T incarico di fofcriverc a nome
t degli altri le Lettere Smodali . Ed ecco i
rifaltati, che un* attenta rifleffione ci prer
fenta sù quelli fatti » Bene apparìfcc,’ che i

diverfi incaricati a fofcri vere .varie. Lette-
' re , non riputarono necelTario F apporre
' cfattamente i nomi di tutti i Yefeovi prò*
I fentì, ma folo vi nominarono i più diftin-
,
ti, o che fpecial rango occupavano al Si-
• nodo , o quelli , che più facilineivte gli ven-
( nero alla memoria ; ed in quel numero ,
che a ciafchedùno ne fembrò fufficiente. E
)
quindi la differenza fi fpiega , perche ora
. più , ora meno ; ora tali , ed ora tali al-
t
tri Vefcovi noi ne veggiamo fegnati nelle

I
foferizioni , che ci rimangono , a fecon-
.

da de* diverii , che furono delegati a lofi*


da

Digitized by Googlt
t

J4 Del Cotfciuo di SkUbiCk


crivere'. Lo fteffb parimente dee'dirfi di
alcnna Lettera, che vogliamo fupporre fir-
mata di proprio pugno da ciafchedunO,che
vifi nomina Dopo firmati gli atti del Si-
.

nodo, non fù neceflario » che tutti i Padri


fi fofcriveflcro in piè di ogni Lettera ; e fe
pure ih qualcuna fcriflfero tutti ; fecero
ipavento a*Copifl:i, i quali dopo una po-
ca di pazien 2 a nel nojòfo meftiero di fe-
gnar nomi , prefono la fcorciatoja , che ab-
biam veduta ne’ Còdici di S. Ilario» ed in
altri et ceteri pibcripferunt. Quefta negligen-
2 a de’ Copifti nel trafcrivere le ferie de no-
mi è rimarchevoliffima. A attendere ne’Co-
dici ,* queftc la fofcrÌ2Ìonl , fono cofa più
ftrapazzàta del Mondo * ne’ nomi , nelle
'Sedi, nelle. Provincie . Per Efempio quell*
.

Alypius 'ab Achaja de Megark^ che vedemmo


nel Catalogo de’ Ballerini ; nel Codice del
Pad. Amort, viene fcritto Alipius ab Acìa
.

de Macari 'I Talora Maximm , è fcritto >


MàxusiParegorius dicefi, Paracorius: Deas
4t Pofibus , diviene altrove > Deas aBofebus:
•Achaja , fi trafmuta in Acacia : Thebejpm ,
in Thebempfe,e mille altre variazioni, ed er-
rori, che ci fanno vedere un Copiatore an-
nojato, che sbadigliando* e contorcendo*

Digitized by Goo
Parti I. vf.
il precipita verfo il 'fine di quello fteril
,

Catalogo , che ricopia . Sicché pbfiìamo


con tutta ragione conchiudere, che, o non
vi fù mai, o certamente non vi hà oggi al-
cuna Sinodale, che tutti confervi i nomi
de* Vefcovi prefenti a Sardica', che neppu-
re combinando le diverfe firme',* che vi fi
mirano, fiamo punto al ficuro ‘di averli rac-
colti tutti . In fatti *
nello ftelTo Catalogo
Belleriniano, quanti non trovianio prefen-
ti che fi cercherebbono in vano nelle Si-
,

nodiche ? Adunque neppur quefte condu-


cono ad accertarci del precifo nuniero, che
ricerchiamo Agli atti si ( dicono ottima-
.

mente gli fieffi Ballerini (i) ) non vi hà dub-


bio , che tutti fottofcrifiero i padri ; mà
gli atti più non vi fono , e mancarono , fe
non isbaglio, ben prcfto. Il Conciliabolo*
di Filippopoli , prefc egli il nome di Sino-
do Sardicenferi Canoni del Concilio Catto-
lico reftarono, come vedremo , cònfufi coii
i Niceni, e tutto ciò produflrè,che nelfetà
immediatamente feguente,per Concilio di ,

Sardica , altro non s’ intendelTc da molti >


che la Conventicola degli Eufcbiani. S.Agor
Jìino, una cinquantina d’anni dopo inorri-
diva a fentiru nominare il Sinodo Sardi-
I

• CO Cit.Difi.Ptrt. I. c. VII. f.I. ^3

Digitized by Goog[e
5^4» Dbl Concilio di Sardica .

ccnfe,.pbfciachè del Cattolico s* era per*


duta .quali memoria da, alcuni. Una tal
|

confuiione fece o ignorare , o abborrire


,•

gji atti del vero Concilio di Sardicaj cofic-


chè fiperderono , e coneffì le firme de’Pa-
dri. Erano probabilmente, (come ora dirò)
inferiti gli atti medefimi ncllaCollezione di
Sahino : ma il nome
'di quefto Eretico mar-

cio Macedoniano ,: contribuì fimilmente à


farla perdere, ben tofto.' in modo che dopo
Socrate, àononda trovo piu rammentata
da alcuno . • . > >

19. 11 credito però dì S. Atanafio , e degli


ferirti fuoi fece aver miglior forte alle Sino-
diche da lui confervate, e perciò i più lon-
tani; Scrittori, attenendofi forfè ad effe per
determinare il numero de’ Padri, cotanto
• veggionfi frà loro fteffi diverfi , o affatto
incerti: sù quello punto. Già dicemmo de*
Frammenti di llario, e di altre Collezio-
ni. Nell’Indice previo all’antico Codice
de Canoni, che Pietro de* Marca (i).riferi-
fee al fecolo quinto, ed il P. Coufiant (2)
con più ragione , ven-
alla fine del fefto
gono prenotati Concilj , de’ quali fi rac-
i

colgano, i Canoni, ed appollovi ordinaria- )

' . . - •
^
I

(i^ OFnfeal. p. lou *

Ci) t.l. £pp.RR.P. luCXXXVIU.ItCXLVi.

Digitized by Googll
Parti IV. . ' - SS
mente il numero de’yèfcoyi, che gli com,-
.ppfcro , come I. Canones Hìcenì Concia
;

Epifcoporum: IL CanonesyAttchyrita^ .

ni Cóncilìj i2. Epifcóporum : ni- Canones


:

i^eocafarenfis ‘ CorìcUij J. 9, Efìjcoporum : c ,


,

così .altri: ma il nòftrò, Sardicenfe è indi-


cato fehza nota al n., V. Canones Sar-
t
tal.
^ s


* w •
*

fegno che il Collettore nul-


dicenfìs Concilij :

la Tappane Più poi difcendiarn cojl’ età


.

3Ìù il numero fi tà incerto» o minore ;.co-


{ìccchè Graziano (1) .txosb al nbfiro. Sino-
do foli fejjanta Vefcovi , con isbaglio ben
maificcio, notato ivi da' Correttori R(>
mani, e :riconofciuto.'.da.tutti; Ordinatici
penfipne deirignoranza degli' Amanue'nfi^
o della, loro pigrizia nel copiare le lunghe
Litanie delle fofcrizioni . Mi perdonino i
difcreti Lettori, quefta ricerca fu monu-
menti », che loro farà fembrata .nojofa a
leggerli : ma credàn pure,; che più nojp-
. Dakrondè non; potea
fa la è fiata a farli .

ommetterfi , fe volevamo con chiarezza


determinare .quella intralciata quìfiione :
poiché quanto è vero , cKe da tal fatica
rifulta, ;che ninna, delle vetufie ihemorie
fin’ ora> recate, ci'mofira chiaro .il num&r
de trecento Vefcovi, che intendiamo deter-
(I) Dift. XVI. C»a, XI. ^
'
.[
DbL GoNCILIÓ pi‘SARDICAr
ininàré preferiti a Sardicà'; rifulta ancK'è
però', che a tal numerò iion fi òppohé’al- j

cun Moniimentò ,• oride tutte' réfi arió còsi


ìprevenute;lé difficoltà' ],, che potrebboii

larcifi, c lioi fiairio al netto' della quiftib-


'ne,- ccfmc almehò'.il faremmo i -fe niiino
ci‘ aVefle per anche favellato', di’ quéfto
numero'. Ridotta così la Tèli, a me p’àféj
che tré antichi autorevoli Storici ,' 5’orr<irf,
Sozzomeno,- e Teodore'to,' fiano valevoliffirrii
~ -
. a dete'rmihàre la Gòntixjverfia v

", ’20. oViifc Socrate lielló’ fl-effbv fecolo di ^


S/Atanajto , e del Concilio di SardiCa ; ed al
piiiicipio del fèguente fàccólfe^dà' monu-
menti. la fua Storia EcclefialHcà', che fi è
’ * • •

avuta fempre , e fi hà tuttora da ognuno


iii- altiffimo prègio;- Ella è fcritta, a giu-

dizio dello fteffio cbn mòltif-


fìma accuratezza ; e' quanto a' ciò ,' che
'narra Mèi' nollro Sinodo, ecco il-primo
non picciolo vantaggio- ‘di aver vivuto a ^ .

tèmpi' che potè parlare egli ftelTo con i


Padri V che lo còmpofe'fò.! Mi’ ciò a
mio credere, il 'meno'.' fcrivea là
Storia' còH' iin Opera di Sabino d’ innanzi
agli occhi-, che aVea’il titolo ài: Collezio^
«/,- Congregazione
\ ) dégW Atti' àe*‘

Digitized by Gobgli
/

'
Parti IV.
"Smàt. Qualunque fia l’età di Sabino » egH
era più antico di Socrate', c ciò' batta aco-
flituirlo contemporaneo al Concilio \<li -

Sardica. Anche quctto'Concilio infcrì'cei>


tanrcntc Sabino nella fua Collèzionc, t So»
crate ttettb non ce ne -fafcià dubbio /men-
tre rileva efprclfamcnte da effa il': nume-
ro de’ Véfeo vi' Orientali, che intervennero
a’Sardic'à Oriente vero feptuaginta
fèx "^tantum adfuijje REFERT SABìWJS :

Ecco dunque Socrate con un’ opera efpref-


fa di Autore contemporaneo , che racco-
glie gli Atti Sardicensi, fembra, che mai
e’non 'la perdette di vitti ora provoca .*

allò fc'ritto di (2): qui Colleftio re»



riim in Concilio ^gejlarum infcribitur : ora
quefto Autor ci rimette ( 3 ) : Sabinus m
ColleElìone'GeJì%rum. SynoàaUum: ( au»
yayiurii Txyy e COSÌ in altri luoghi ;
'ffiptìixùy

eh’ io 'fottopòfrò quivi' (4) ' per corhodo


'degli Studiofi, fenza darmi pena a traferi-
vergH 'Di più Qiwtta Collezione ci fi
.
.

Inoftra fovente da òocrate copiottttìma di


Monumenti appartenenti a Concilj ; - Ac
SINGOLA quidem , qua fune gefta funt ( còsi?
Ci)' Lib. II. hift. Eecb c. XX. p. 104. é«Utl 17x0.' - -

„ Cz) I^b. II. eie. cti<. Xlll. • t .

*
U) Lib. HI. cap. X. , 8c XXV. * . ...
^^f 4 ) Lib.Lcap. VUI.IX. iib.II. cap. XV. XVII, , e
XXXIX,i, c- iiltrore
,

f(8 Del CoNaLio di Sardica .

egli > ragionando del Concilio di Seleu-


cia (i) ) in Colleifaneis Sabini JìudioJi Ledlores
nquirant, uhi 'hac fiijius expofita leguntur: nos
enim fumma dumtaxat rcrum capita JìriBim
- '

percurremus : e fovente cita intieri Monu-


menti inferiti in quella collezione Di più .

anche: Sabino eraMacedoniano> e da buon


eretico , ricorreva all’ ufato artifizio d’in-
tralafciare alcuna volta que’ Monumenti ,

che erano contrarj al fuo errore Ed ecco .


|

Socrate y che con fagace critica gli è addof* i

fo , difvelane le frodi , e le fopprelfe auto-


rità ne fupplifce (2) Sabinns erroris Mace-
.

domani propugnatgr , quamquam in libro ejus


qui rerum in Synodo gejìarum Collegio inferi-
bitur, EpiJiolam Epifcoporum Antiochia convo-
catorum ad Julium fcriptam , minime prater-^
miferit: Epijìolas tamen ipjtus ^ulii, in eodem
minime inferuit , Verum
ijiud facere illi in mo-
te pojitum erat. Ora
Concilio di Sardica
il

non avea fatto alcuna Formula di Fede , e


molto, meno attaccati gli errori di Macedo^
nio : dunque Sabino non avea alcun interef-
fe di fopprimerne alcuna parte degli Atti,
e fe avelfe attentato di farlo , ne farebbe
flato riprefo da Socrate. Egli dunque feriva
del Concilio di Sardica, viciniffimo a’tem-

(O Lib.lILc.XXXlX. CO Lib. II. 6. XIU.

Dìgitìzed by Godale
I

Parte i. iv. ,J 9
pi, e con una Collezione d’avanti agli oc-
chi fatta da Autore contemporaneo fu gli
,

fteffi attiwiginali , o almeno, fu apografi

I immediati j e incorrotti Socratt pertanto, .

• con tutti quelHvantaggi chiaramente detei>


I mina il numero de’Padri di Sardica; giacché
I dopo, aver riferiti i settantasei , che fi fepa-
- rarono dal Gpiicilio medefimo , e ritiraron-
,
fiia-Eilippopoli ( come abbiam detto ) , e
)
quelli tutti. Orientali, prpfiegue.O,) •'

TRECENTI CIR-
Òccidentis qùidem partìbus
. CITER CONVENERVÌd T EPISCOPI no-
'
:

. tifi tutto llefo {


Ttpi Toui ‘TptetKòffiovs
^viaìeoroi ; ) Ut fcribit Athanofius t Egli è vero
j

. che non, SabiMf.^a- S^Atmqfio qui fi .<cita


. 'd»’.:Socrate , .e ciò in lui prova folaraente-
.. una gitilla economia Storica, non che egli
j
non .avefle anche, quivi l’ajuto ideila Coller
. zion- Sabiniana.i' che allega- contempqra^
j
neamente pel ntfmero' de’ Padri Orientali ì
j
non additatoci da S. Atamfio . Ove però
y
aveafi un S. .drin4/}0 da produrre, fi rende-

f,
va fuperfluo , ed pdipfo l’efpreflamente ci-
tare un MacedonianO . £ sé ha nominato
,(
S. Atanajto in pro-va de’ trecento Padri di

(
Sardica , non mi fi niegherà , che meriti
j,
tutta la fede . Ha un bel dire il Valejìo ,
(O Cit. lib. II. c«p. XX. . V

DIgilized by Google
.

60 Del Conciliò di Sàrdica .

che Sacrare nòn hà capito il luogo della


feconda Apologia Atanafiana: mà a buon
conto abbiam veduto (i) , che il luogo me-
defimo favòrifce più tolto quello Storico >
o almeno non gli ripugna a buon conto :

‘anche i Padri Laifl’è , e CeJJart , in quello


luogo medefimo hanno veduti dueentottantx
Padri , e Natale AleJJhidro probabilmente
dugento ottanta quattro , e così altri : lìcchè
anche col Canocchiale moderno può‘ leg-
gerli in S. Atanafio ( quale oggi lo abbiamo )
il circa trecento' dì Socrate E sè anche il te^
Ho è dubbio e controvertibile io nòn
, ; ‘

comprendo perchè non già noi quattor- ,

dici fecoli dopo mà debba averlo capito


male Socrate, contemporaneo, con gli atti
facilmente fui tavolino , con Codici tanto
più immediati, e lìnceri, con la memoria
ancor recente de* fatti, c fpecialmente con
la Collezione di Sabino alle mani, e con
altri Monumenti , che nói più non abbia-
mo Socrate non (era cièco e quelli auto-
.
,’

revolilfimi interpreti i che aveva a* fianchi,


doveano bcne 'àjutarlo a capire S. Atanafio-
molto meglio di chi mille,' e quattrocento
anni dopo ,• fai ti fuori a decidere >che egli |

non l’ha capito '


'

Ci) V. Copra ni if*

Digitized by Google
,

,
' Parte i. jf. rv. 6h
i •
il. Aggiugnete ora al 'pefo di tanto-ar-,
)! gomcnto Tautorità puntuale , e coiiformif-
!f lima, di Sozomeno che anch’egli attcfta(i) ;

),
TERCENTI circiter Epifco^i ( -rpiaxoatot:

, tutto ftefamcnt e ) CON F£NjER£*'


to
'E-jri<r*oTo/

h Eflb hà i medefimi vantaggi di antichità ,


•u
che fopra abbiam rilevato nell’ altro Stori-*
t{
co Greco ; a quello luogo non cita , nè
bi S. Atanafio nominato dsi Socrate y. nè Socrate
fteflo conghiettura , che sù altri Monu-
.•

^
)|
menti del Concilio di Sardica , e’ rilevafle
j. il numero de’ Padri ; tanto più che egli era

)3
Palellino > e Socrate di Coftantinopoli , e
j.
ognuno sà, che. a que* tempi non era cosi
Q i'acile la propagazione così eftefa de’ libri <
{i
Ed in fatti della Storia di Socrate, non mai
Q
(ch’io potuto accorgermi, che pur gli
fia

j
ho letti ambedue ) fi mollra intefo Sozx.o^
u
meno. Comunque fia, quelli è Tempre uà
altro interprete di S. Atanafio, un’ altro Sto-
jj

rico elegante , ed antico , e accurato , il


^
quale lavorava su’ monumenti di età vici-
nilfima, e perciò un’ altro tellimonio con-

telluale , che circa trecento^ tÌco\ì vennero
J

à Sardica.
j

j
.22. Anche Teodoreto altro Storico Gre-
co, dir polliamo, che conferma il dcpollo
(i) L. Ili, e.lStll. in fin. p, lep. edit. C<ntabcigenf.i72o«

\
Digitiìtìd by Google
6a Del Concilio di Sardica .

de’due più antichi fuccennati Scrittori, e


qualche picciola varietà , che in lui fi of-
ferva dal loro depofto , ferve'anzi a dar piiù
pefo alla teftimonianza , ed a moftrarci ,
che non l’ ha punto copiata- da effi Così .

dunqiie parla Teodoreto del' nùmero de’ Pa*


dri ^(i) : Serdicatn vero ducenti , & quitta
quagintet ( non in cifra- ma tutto diftefo )
T«w»)fo<"r<t (li" ^‘*»ó<ri9t.convenerunt’EpiJcopZf
SICVT ANTIQVA monvmenta te-
STANT^VR Quefto è un tefto notabiliffi»
mo . Niun luogo di S. Atanafio , ninno di
Sozzàmerìo ,dugentocinquanta YeCco
attefta i'

vi , che Teodoreto depone prcfenti a Sardica.


Que' Monumenti adunque , che Teodoreto
hà quivi prefenti, fono diverfi da’nominati
Scrittori , nè debbe in buona' critica farfi
l’ingiuriofo'fofpetto, che lo Storico abbia
qui appofta una citazione in aria, e fenza
alcun fondamento. E però Teodoreto, il fcn-

timento, che fe ne avea a’ giorni fuoi, ed i
monumenti antichi, quali allora efiftevano, fo-
no teftimonj,che il numero de’VefcoviSar-
dicenfi fofle a dugentocinquanta.Teodoreto fcri-
vea un fecolo dopo il Concilio di Sardica, e
quindi una picciola perdita di nomi , che
. /

(O Hill. Eccl. Hb»n»ctp. Vll.pag, 73* cit, cdic. Rea*


<ilng Canubrlgise i 7 Xo* . ^

DIgilized by Google
,

Parte I. jf. iv. 63


l
fecondo le rifieffìoni fatte poc* anzi (i) ,
Monumenti in un laflb di
folTe feguito ne*
ià- cento anni, riduce il numero àiTecdoreto;
)
efattamente al <irca trecento di Socrate ,*e di
là Sozzomeno , e rende perfettamente conteftì
a-
quelli tré antichi Greci Scrittori . In tal
n- guifa noi cominciamo a' vedere la perditi
delle fofcrìzionì , che vanno ‘poco a poco
>i,
facendo i Copifti nel trafcrivere i Codici;
f. e le alterazioni ne’nùmeri, che vi frappon-
gono , vie più conformandoli le rifleitìoni
li
da noi premelTe. Ed ecco le pruovc* autói*
0 revoli di un fatto Storico' sì dibattuto . Se
l tutte quelle non ballano , a llabilire cori
‘fl
ogni più fcrupolofo- rigor di Critica , che '


i Vefcovi Sardicenfi furono veramente circa

fi
trecento io non sò qual fatto Storico non
i
potrà renderli vacillante Determiniamoci
.

l
dunque sù quello pumero, per cui avea già
-
1
opinato il Baronie , il CahaJJuzio , e fra’ mo-
i
derni Padre Sbaraglia (2) , De Simeoni (3),
il

e altri più Avveggiomi , che fembrerà ad


.

alcuno, ch’io mi ha dilungato foverchio in


tale articolo, mài difereti Lettori, che mi
favoriranno vedere, come elTo era flato trat-
tato dagli- altri, fpero, che non iflenteranno
(i) Sopra n. iS.
(a) Contro Mirsorlo Difs. I. cap. I. n. XXX. p. loi.
ii) D« Rom. Pont. JiuUo. Fot. 1 . 11. c. XXII. VL %

Digitized by Google
.

64 Concilio Safcpica ; m
liioltiffimo aperdonarmi Lo sò'anch’ iO', .

che^ V autorità d’ un Concilio non dipende


totalmente dal nunnero de’.Vefcovi, che lo
compongono mà sò anche , che il maggior
:

numero (unito agli altri animinicoli) con*;


tribuifce moltiffimo ad accrefcere la ftima,
la venerazione a quelle fagre A 0 enrblee,.e
à.dare un certo maggior concetto^ eftrinfcr-
co , e pelo autorevole alle di loro deter-
minazioni i e noi veggiamo dalla Storia di
tutti affatto i Concilj , che la Chiefa lì è
data, Tempre premura di avergli più nume-
rolì > che fecondo le circollanze folTe: polli?»
bile,, e che all’incontro fuf picciolo nume-
ro de* Padri hanno foventc appoggiate lo-
ro tipulfe gli oppolìtóri , lìcconie forfè è
avvenuto,- anche al noftro Concilio di Sar-
dica, che di molti meno del vero, s’è vo-
luto compofto Mà egli è oramai tempo
.

d’ andare innanzi

jff V. Di chi frefedejje al ConciUh .

35. Giàr fi vede ( dice il Ch. Sig.Ab. Zac-


caria. (i) ) rinutil quifizone» che muove Natale
Alejfandro , quando cerca chi al Concilio di Sar-
-dica frefiedefie . DiflFatti il P. Labbe (2) , no-
ti) Antifeb.Part.II.l.IV.c.II.fi.VI.p.3a<t.e(l.Pefir.X7£7.
(1) ColloS. Concil. tom. 11 . col. fi, edit; Venet. lytS.
in biitt Conc. $arotc.

Digitized by Googl
,

PARtB I. f. V; .
6$
minando i Prefidi del Concilio , fenza qui-
ilione determina; Ofius Archidamus , & Phi»
loxenus, ^uliì nomine f re erant . Altri vi ag-
giungono anche Protogene Vcfcovo di Sar-
dica , e ad elfi favorifce Sozzomeno (i) ; ad
altri piace aggiugnere, come or vedremo
Calepodio della Campania; e fecondo i Co*
dici del P. Amori , Vincenzo da Cap.ua
Cir- .

ca quelli ,non vi hà importante quifiione,


fe prefederono al 'nollro Sinodo ; mà la
Controverfia raggirali unicamente fopra il

titolo, con cui vi prefedeflè Ofio di Cor-


dova, cioè fe in riguardo deirautorità del
fuo nome, dell* età, della dottrina, delle
fatiche fofferte in prò della Chiefa , otte-
nelTe tal rango ? o Avvero lo avelfè foltan-
to , come Legato del Romano Pontefice :
e quello è l’articolo, che Hatale Aleffandro
dice non poterli decidere ,-con rimprovero
ragionevole ài Zaccaria. Mà vagliami il ve-
ro , vi ha chi fente alTai peggio . Il- Van^
Efpen ( 2) , con rufitata- franchezza*, dice
pofitivamente , che nulla vi ha di' più chia~
ro di quello, che Ofio cioè non prefedclle
al Concilio in qualità di Legato , mà fola-
66 Del Concilio di Sardica
mente in nome proprio e per rigmrdò
a^utofi al perfonale fuo merito .

24. La iomma > e quali unica difficoltà


in quello punto la promuove S. Atanafio
nella Tua citata Apologia feconda» ove ri^
ferendo quelli» che fottofcrilTero la fenten-
za data in fuo favore al Concilio di Sardi*
cA^Si efprime in tal modo Borum autem , :

qui in Sy»od$ .[uhfcrtfferunt xceterorumqutaliop


ram. iy?4 funtnamina: Ofius ab Hiffania, Ju-
lius Romn fer Archidamum , & Philoxmum
Presbyteros fu9s , Pretegems SardicK 9 c
quivi, benché CJÌ9 ha nominato nel primo
liiogo^^.tnoD però è rivcHito della qualità
di Legato del Papa , che fola ù attribuifee
ud Archidamt , e FihJJeno Ella è veramente
.

cofa maravigliola»che mentre lì fà profeG


hone d’iijtrodurrc cotanto Tufo della Filo-*
fbfia nella Storia; così in efehiniffimì appog-
gi. ballino a molti, àfuperare ogni contra-
rietà» che oppone il buon fenfo, e la Cri-
tica» ,foi ciie ù tratti- di Habilir qualche
facto che fembri sfavorevole a Roma .
i

Atanafio non dà ad Ofio Tepitteto di Le-


gato del Papa» dunque non fii Mà come .

è poflìbìle , che un Vefeovo di una piccio-


Ja Città delle Spagne , fedendo in un Con-
cilio , ove Ja perpetua , e collante difcìpli-

Digitized by Goog!
,

Parte i. jf. v>


\ ~ na Ecclefiaftica non ammette
altra precc^
denza., altra rango, che quello fomminU
i ftrano le prerogative delle proprie Sedi
n e fol dopo quefto confiderà l’anzianità de*
> Vefcovii come è egli pofllbile,, che un ta^
i Vefcovo folTe ammelfo a precedere per for ,

li lo fuo perfonale riguardo a’ Prelati Greci


t,
( Gr«« notate bene), di tante Provincie, di
^ tante ragguardevoliflìme Sedi : a precedere
il Patriarca AlefiTandrino^il Coftantinopo-?

Il litano , il Vefcovcr della fiefia Metropoli


I Sardica ?• T utto ciò è nulla : Ofio non fu
3( Legato del Papa perchè S. Atanafia non
,.

ti gli dà ( mà nemmcn gli niega) tal .titolo,.


:< Mà, il Primato, se non altro d’onorp, vi
ti hà egli alcuno, non fra Cattolici , mà nepr
ji pure frà Luterani , frà Calvinifti , che lo,
» nieghi al Romano Pontefice (i) ? E. di que-
j
Ho Primato d’onore può immaginarli più
j.
picciola, più necelTana confequenza, che
i.
le Perfone, che in un Concilio rapprefen-? .

tano il fiedano nel primo pollo? Si


Papa ,

,
lieve oggetto nemmeno i Protellanti ce lo

i,
hanno contfailato giammai e la Storia di .

j,
tutti i Concilj , ove 'fono flati Pontificj

K Legati , collantemente ci moilra in fatto ,


c 2 .

Ci) V.. la Boftry Critica a Fleury Art. I* I. HI. . 4S. .

Digitized by Google
. ,

58 Dbl Concilio di Sàrdica .

che è praticato fempre cosi . Tutti i


fi

Concilj , ove fono fiati Legati del Papa ,


fono fiati da lor prefeduti per neceifaria
confeguenza del Primato di giurisdizione ;
^hc ogni Cattolico accorda al Papa. Quin-
di fe'0/?o fù Prefidente, la ragione, i fatti
l’Analogia lo mettono al poflelTo di edere
fiato tale in qualità di Legato; ed a’nofiri
Airverfarj tutto incumbe il pefo di mofira-
te pofitivamente , che là cofa non pafsò a
Sardica, come fempre andò altrove; e co-
me dovea andare di fatto . Non importa :
Ofio non Legato, e pur non'ofiante pre»

fedè 'a tutto il Concilio , e andò innanzi
anche a* Legati del Papa , per quel gran
perche: S.Atanafio non lo qualifica di Lega-
to , e lo nomina ilprimo Quanto m’in-
.

crefee, che fi abbia a rifpondere fui ferio


à tali mefehinità Si è fudato da molti a
!

fpiegare qucfto luogo di S. Atanajio , che a


me ne fembra, che balli non leggerlo per
le polle, per capire, come neppur per om-
bra favorifee il Paradolfo degli Avverfarj
S. Atanajio fi propone di nominare alcuni
Vefeovi che lo alTolverono , non di gra-
,

duargli nel diftinto loro rango. Gli nomi-


na, come gli vengono alla penna: pofpone
alcuni di Sedi più difiinte , altri manda

Digitized by Cjaf
I f

Partb I. jf. Y. '


55»
innanzi $ che fono di Sedi inferiori . Co-
mincia a nominare due Vefcovi OJto e
Giulio di Roma ; e iìccome Giulio non era
andato a Sardica a fottofcrivere T alToltt-
zione } S.Atcmafio dice, che l’avea fatto per
mezzo de’ fuoi Preti Archidamo, e Filojpno .
Quefti due Preti nel Catalogo óìAtanajto ci
Ranno a pigione, ci entrano (mi fi permei^
ta dirlo ) come Pilato nel Credo, I Preti
non hanno facoltà d’afiblvere Conciliar-
mente i Vefcovi, e S. Atanajìo nomina i Vt‘
[covi, che lo aveano aflbluto , e perciò ne-
celTario fu , che notafle ne’ Preti la qualità
di delegati di un Vefcovo , per dargli luo-
go nel fuo Catalogo Ofio Vefcovo non-
.

avea, bifogno di tale aggiunto per eflervi


nominato , c perciò non glielo diede
mfio Bafta aver occhi per capire , che tale
‘è il fenfo di quello luogo , che fi fà diveiv

tare un trattato d’etichetta, o una liRa di


graduazione
25* Già prima, che fcrivefle Van^Efpertp
e Natale Alejfandro fi era data la pena d’an-
nientare quello mifero alTurdo,non g’ìà un
qualche Romano Teologo , mà un Auto-
re da efsi veneratifsimo e non rade volte
;

loroMaellro , Mons. Pietro de Marca ( 1 ).


C*) I- V« Cane. wp. IV.
'
® 3
,

. Dei Conciliò
Sardica 3>i .

Egli però fuppone ciò che da S. Aunajh


,

punto nonpruovafi, che Ofiù hel fofcrive-


té gU Atti di Sardica non afliimelTe il tito^
io di Legatò del Papa : ed anche in tale
ipotefi, benché la più favorevoli ili ma agli
Avverfarj , dicea bene quel dotto Prelato
non difcendeane a confeguenza , che Qfio
tnedefimo, non fofTe veramente Legnato. Poi-
ché egli , che come Vefcovo per fuo pro-
prio dritto aVea jus fnjfragii nel Sinodo >
potè fofcriverlo fenza la precaria qualità
di Legato 1 non còsi i Prelati Archidamo ,
« filbfseno , i quali fenza efprimerè quefto
titolo, non avrebbono avuto diritto di fo-
fcrivere gli Atti In fimi! guifa , dice De
.

Marca medefimo Flaviano Vefcovo di Fi-


,

iippi , avvegnaché al Concilio Efefino fof-


Le Legato di Rufi di Teflalonica ; fi firmò
non per tanto col femplice proprio nome .*
-Ne recherò io altro efempio molto più il-
luftre , ed in termini Vi è egli neppur
.

«no, che non fappia, che Pafcafino , Lucen-


zi9 > e Bonifazio furono i Legati di S. Leone
'al Concilio di Calcedonia? Eppure fe mira-

te le fofcrizìoni appofie agli Atti di quel


Sinodo, nella" Collezione , che Protro Cok-
Jìant (1) chiama Longobardica^ Voi le trovc^
(i> De Anr.-Cftnn, Colieà. $,^V«4u XC, Pare. 1«

Digitized by Googl
.

Parti I. §. . •
7t
rete così Pafchafinus Epifcopus . hucentius
;

Epifcopus. Bonifacius Prdsbyter,Legdtus San^iit


EccUfid Romana . Eccoci giufto a bomba ;
il folo Bonifacio prende il titolo di Legato,
dunque egli folo Io era : la tiri Van~Efien
tal confeguenza . Io ne dedurrò folo queft*
ultra : dunque egli folo era Prete . Orsù :

mille volte tornano a rimettere in cana-


fi .

po le medefime frivolezze , che fonofi mille


volte mandate in fumo ; nè perciò mi ci
voglio più trattenere Chi ne brama di
.

più , confulti VAntifebbronig (i) , e vi troi^


verà provata la prefidenza dello fteflb Qfio
al Concilio Niceno, come Legato di S.Sil“
^ejfro con molte ragioni adattabili al nò*-
ftro La legazione Orientale provata in
.

OJìo dal Baronio che or citeremo , per le


pendenze degli Arriani; la teftimonianza,
che in feguito di tal Legazione Pontificia,
rende ad Ofio medefimo S. Atanafio d’ eflere
egli fiato Duce, ed Antefignano in tutti i
Concilj , che contro gli Arriani fi celebra-
rono in Oriente; fono argumenti irrefra*-
gabili Converrebbe mofirare che a’ tempi
.

del Sardiceufe furono revocate ad Ofio le


facoltà delegate , che fra tutti i Concilj a*
quali prefedè ficCome Legato , fe nc. dee
CO P*rMI.Iib,ir.e.

Digitized by GoogIe|
. .

71 Del Concilio di Sardica •


eccettuare quello di Sardica Converreb- .

be.... ma i noftri Crìtici lì danno più


penlìero di decidere , che di difeorrere .
Vedali il Cahaffuzào, e 1* Anonimo Oflerva-
tore del Fleury (i) ; ed intanto conchiudia*
mo colle parole del Sìg.Onorato Tournely (2),
celebre Dottor Sorbonico ; Concilio Sardi-
cenfiprétfueruntt'JZiLII ROMANI PONTI-
FICIS NOMINE, OSÌVS Cordubenfis , Ar-
chidamus, et Philoxcnus Prasbyteri Così egli,
mà gran Baronia in più luoghi (3) bada,
il

sè alcuno Tave levare ogni fcrupolo


Jè , a
26. Poiché abbiamo quivi in particola-
re cfaminata la qualità di alcun Vefeovo
prefente al Concilio di Sardica ; ne ven-
ghiamo avvertiti a non trapalare fen2a al-
menofar brieve motto di una diiiìcoltà ,
che tanto hà travagliato in quelli ultimi
tempi rcrudito Sìg.AleJJio Simmaco. Mazzoc-
chi Canonico delJ’infigne Cattedrale di Na-
poli Rammentiamoci, che nel Catalogo
.

Balleriniano , poco fopra da noi riprodot-


to, vedemmo foferitto al n. 20. un tal Ca-
lepodius a Campania { il quale precifamente
in JJidoro Mercatore, viene chiamato; Calepo-

co ÀI iìb. XI. n. V. e I; XTI. n. XXXIY.


. ,(z.) De Joc. Theol. toni. 11. Ptrt. 11.
*
U) An. CCCXVllI. f At unJe tibi aaao CCCXIX.
Et oif igttar u. CCCLVU. o. XVIU*

Digitized by Googic"
Parti i. jf. v. 75
iius hJeaplitanus Or egli
: è certo, che a*
tempi del Concilio diSardica eraVefcovo
di Napoli Fortunato ; mentre ad eflb nomi-
natamente veggi am diretto il Decreto del
Conciliabolo di Filippopolj . Come và dun*
que la cofa , che due Vefeovi Napoletani
noi troriam in un medelimo tempo ne*
Monumenti? Erafi accinto a andare incon-
tro a quella difficoltà il P. Dani elio Pafehro^
chio (i), opinando , che i due Vefeovi Ca*
lepodio , e Fortunato fedeflcro veramente a
Napoli nel medefimo tempo; mà che l’un
folle Greco pe* Greci, che ancor rimanef-^
fino in quella Città , e Latino l’altro per i
Latini. Ór quella fpiegazione non piacque
punto al nominato Canonico Mazzocchi ,
il quale in diverlè fue opere fattoli a con-

futarla, non è a credere quanto fiali vedu-


to fluttuante , ed affiaticato da quello in-
toppo Ei ne parla la prima volta nel Com-
.

mentario al Calendario Napoletano (a) , e s’ap-


piglia a diverfi partiti, ed a quello fpeciah
mente , che Calepodio non folfe altrimente
Vefeovo in Napoli , ma femplice Corepifeo-
p9 Greco , fotto il Vefeovo Fortunato , e che

come Corcpifeopo intervenilTe al Concilio


*

(i) V. aJ ditm XV. Junii a. y. in S. Fonunatum .

la}* Ad XIV. Juaii ff. $1}.

Ogitized by Google
.

74 Concilio di Sardica .

di Sardica Strana portento , che vivente


.

il proprio Yefcovo, il Corepifcopo fubal*

terno fo feriva gli Atti di un Sinodo , con


aifumere il nome della S^cdeiCalepodiafNea^
politanus Quinci allorché l’anno 1751. lo
ftelTo -Mazzocchi pubblicò la. fua erudita
DilTertazianc De Ecclefia Neapolitand femper
mìcd vicibus Avendo provato (1)
: che
fino dalla metà del fecolo terzo non vi era-
no più Greci in Napoli, vidde fvan irli fra
mani quefto Corepifcopo per i Greci , e
molto più fvanire il Vefeovo Greco di Pa>>
pebrochio : onde fa morire (2) follecitamcn-
te Calepodio Vefeovo Napoletano prefente
a Sardica , e fuccedergli fubito Fortunato ,
cui come nuovo Vefeovo , gli Eufehiani
dirclTcro il loro Decreto di Filippopoliper
trarlo nel loro partito Un pezzo , convien
.

dire afpettalTero a Filippopoli , gli Eùfe-


biani :concioffiachè C<i/rpodio prima di mo-
rire debbe foferivere gli Atti di Sardica *
rifaperfene con certezza la morte à Napo-
li , ivi darfegli à fuccclTore Fortunato ^ c
quindi la nuova deirclezione di quefti,giu-
gnere a Filippopoli , acciò quegli Eretici
a lui poiTano indirizzare il loro Decreto*
quando gli antichi Monumenti ci àttefta-

Ci) Pt li* c. II. Scd. II. ( 1 ) Ch,ct]^.Std.II.f,to7.0c<*

4
Digitized by Google
Parte i. v. ,75
^
no, che iConcilj non duravano che pocM
^ giorni (i) Accennò ivi Mazz^occhi, come
.

® una dubbiofa conghictiura quel confueto


* ripiego che un folo fbfle il Vcfcovo di Na-
,

^ poli con due nomi diftinto di Calepodio


,

^ F-értunatò e perciò ora con l’uno, ora eoa


;

* l’altro nome, venga chiamato ne’Monumen-


ti "Quante cofe fi accomodano con tal
.

compénfo 1 Mà Timbroglio più complicato


^
^ lo fà il Catalogo del BUnchini , nel quale
< fi dà a Fortunato ventun’anno di Sede N«-

poletana Fd ecco il Sig. Canonico Maz--


.

» zocchi in altra Diflertazione: De Sancìorum

iB h! eapolitantt Fpifeoporum adita : pub-


Ecclefite
5 , biicata due anni dopo la precedènte ; ec-
colo ù fare i conti cosi (2) Fortunato circa .

fi l’annò 3 jo. ebbe a fuccclTore Maffimo neiia


et Sede di Napoli , Se dunque la tenne per
It 21 . anno , non potè eflere eletto 1’ anno
0 347. , in cui fi tenne di Concilio di Sardi-
i, ca. Uòpo è pertanto, mutato confiUo , ait-
y tenerfi ad altra fpiegazìone,^o per dir me-
{ 'glio , cfaminare più attentamente r da ige-
nere, come dicono, della quiftione. Egli è
c un graziofo trattenimento il vedere quarr-
I, to fovente uomini anche dottiffimi> pollo
•* (t) * V.Oone. Tolet. ati. «Jjj. t. V.Conc. p. 1704. Fleuiy
. ÌAft« Can. P. m.
cap. II. 41. VI.
V ^rt.lll.'c, IV. Seit. II. p. 210. Neap. i71 » J.

Digitized by Google
^6 - Del Concilio di Sardica . I

appena fuori un fuppolto nell’ erudizione


Eccle(ìaftica> vi fallino dentro. a piè pari,
|

e ci vadano fpaziando ampiamente, dicen» j

docene le più belle cofe del Mondo Que> .

fio noftro n’ è un chiaro , mà non il folo.


efempio . Appena propofta quella quiftio-
ne , la prima cofa da efaminarlì era il ve-
dere ,;.fe Calepodio e Fortunato furono vera-
mente ambedue Vefcovi di Napoli ; e ap-
purato cosi lo flato della controverfìa , di-
ìcorrervi fapra da poi . E’ Umile l’efempio
d’ Ofio,. che nel numero precedente abbia-
mo efaminato , in cui per primo conveni-
va difcutcre lo perchè S. Atanafio non lo
chìamalTe Legato Così finalmente M.azz.oc-
.

chi gettò feriamente gli occhi fui Vefcova-


to di Calepodio, e s’ avvide, che l’autorità
del Mercante non era ballevole a farlo cin-
que fecoli dopo , Vefcovo Napoletano .
e’
Ne’ migliori, e più antichi Monumenti,
fi chiama foltanto , come vedemmo nel Ca-

talogo de’ Ballerini Calepodius a Campania :


e ficcome in quella Provìncia non vi era il
folo Vefeovato di Napoli, non vi ha bifo-
gno di fituarlo per appunto in quella Città I

ad imbrogliare, la Sede di Fortunato Di '

quello. Calepodio fu tanto più néceflario ,


che noi quivi faceifimo menzione , poiché

« <

Digitized by Gcxqle
. . ,

Parte i. vi. 77
a non mancano alcuni, che lo fanno Legato
n anch’elTo dì GìuIìq 1 . al Concilio di Sardi*
8 ca, del che vedali il citato erudittilfimo
« Canonico Mazzocchi . Vincenzo da Capua
3I1 nel Codice già citato del P. Amori , è fot-
io tofcrit’to dopo Cfio in tal forma Vincentms
:

n de Capua Legatus Sanate Ecclejia Romana . Lo


» fteflb titolo vi li vede dato a Calepodio fu-
ij) detto ; mà queiU io la fofpetto una addi-
i 2Ìone imperita, nel veder Calepodio fofcrit-
pi; to dopo 30. Vefcovi , lo che non farebbe
dì; accaduto s* egli era Legato di Roma
'

VI. Ecumenicità del Concilio diSardica.


‘I

;( 27 Ne rimane adelTo a fapcrli,sè il no-


*

vi ftro Concilio di Sardica debba chiamarli


it e lìa veramente , e rigorofamente Ecumenico,
ìj
e pienamente rapprefentante la Chiefa uni-
), verfale di Gesù Crifto Nella gran Collezion
i Labbeana ci li prelènta con quello titolo:
I],
HEN Zeiplixn iyta oiKoufiiytxti dobbiamo
,,
dunque vedere fe lui competa Andiam .

j
con ordine, e con chiarezza. Vanno tutti
d’accordo , che acciò un Concilio polTa
jj
veramente nominarli Ecumenico i meltiero
)
è che lia tale I. Per Convocazione IL Per
, . :

Celebrazione e III. Per EJito , cioè che lia

j
riconofciuto per Ecumenico dalla.Chiefa,

Digitized by Google
,

79 Del.Couciijq ui Saudica. I

fpecialmcnte dalla S. Sede Ove rEeume- . I

nicità di un Concilio regga, à quelli tré


j

Caratteri » ninno dubita , cbc’ e 0b non rap» .

prefenti la Chiefa Uoiverfale infallibile i


ne occorre , eh* io mi trattenga a pruo-
vare ciò, .che non fi contratta da alcuno.
Or quanto alla cmvaeaziont» in due parole,
ce nc fpediamo Non folo i Padri-, da noi
.

pur riferiti (i), concordi acteftano, che i


Vefeovi furono convocati da tuttala Chie-
fa di Oriente, e Occidente: non folo ac-
cordano , che per conv 9 Cttzionf ilConcilio di
Sardica fia Generale , gli tteffi Van-Efpen (2)
"Putto de Marca (3) , Remigio Ceiller (4) , il
Rkherh (5), e altri tali: màfibben anche
il concedono i Proteftanti, med.efimi , Be~

vereggio nelle note a queftq Concilio , J^a*


topo Bafnage (6), e altri più, Debbe elTere
adunque cofagià decifa, c. non mai rivo-
cabile in dubbio che fù rigorofamente
,

ecumenica la convocazione del Concilio di


Sardica : Qmbus Utteris ( dice, Teodore-
to (7) ) perfuafus Conftuntius , mandatum de*

Sopra n. 6 , &c,
Loc. cit.
Lib. VII, Concard. cap. IIJ,
Biblioch. des Aud. cobi. Iv.
Hlft. Concil. Gen. <ap. 111. n. 1V«
An. CCCXLVII. nn. J. 4,
Lik 11. hift. «ap, V.

Digitized by Googlc
;. , .

Parti i. jf. vi.- .


7^
f dit, ut Epifccfi tam ORIENTIS , qmm OC*
I €IDEJ^TIS 9 Sardicam adventarcnt Ed

j
«eco il primiero carattere , dipoichè ab-
r,
biam moftrato (i) , che in tal convocazio»*
» ne intervenne il Romano Pontefice
Q, < 28. In ordine poi alla alebraziotu , di-
ìli
moftra benifiìmo Natale AleJJkndro (2) che
H anche per quefto Capo fù vero Generale
-

I Concilio 11 Eleury (5) confeffa , che vi fi


.

]ii
trovarono i Vefeovi- di più di trentacìnque

Provincie Baronio (4) dalla lettera a So-
:

ie litaij di S. Ataru^o ipxaRoT^cdoreto le nu-


mera .a trentafette , o più < tofto trentotto ,

^1
c.he tante ne conto efprdramente nomina-
rj te negli fieflì monumenti citati De Marca .

^ avea detto troppo pricipitofamente , cHe


ji
tutte quellc'^Pròvincie Ipéttano aU’Occi*-
.fi
dente , bene
c Natale Alejfandro corregge
lo sbaglio moilrando , che almeno cin-
,

,it
que delle ivi diftinte , fono certamente
I
Orientali, la Tracia cioè , la Paleftina*
^
r Airabia , T Egitto , e le adjacenze di Co-
'*

j*
fiantinopoli Se ne potrebbono aggiugnefe
.

ecrche. altre efpreflè nella ftelTa Sinodica


riferita. da Teodoreto (J), e nell’ altra, ’ché
(i) Sopri ntff. '

(1) In {?^ IV. Oifs. XXVII. in. Ili, ,

r J) Lib. Xn, bifr. n. XXXIV. .

(4) An. CCCXLVTl, StHdlnmConciliuni •


<SI Hift. E«cl. J. II. e. Vili.

Digitized by Googk
8o . Del Concilio di Sardica. :
dirigefi alla Chiefa di Aleflandria . Itt fatti
’sìVAb.Francefco Antonio de Simeoni (i) fem-
bra , che delle Orientali Provincie * se ne ab^
bian2i. Ma ciò poco importa, batta, che
pur ve ne foffero alcune. Da tante Pro via-
eie dell’Oriente, e deirOccidente, abbiamo
moftrato (2) , che intervennero a Sardica
circa Trecento Vefeovi, e fra quetti, co-
me avverte il Toumelj/i , tutti i Vefeovi
delle prime Sedi » nominati poi Patriarchi,
eccetto il folo Antiocheno, perchè Arria-
no Dc’Vefcovi ftellì, molti certataente co-
.

tta, che , furono Orientali Oltre S. Atana»


fio, Marcello > ed Afclepa, che tutta Gente sà,
che furono a Sardica; altri. di Oriente ne
abbiamo da 1S.J/4W (3), come Euterio, Di(h
[coro Lucio, Diodoro , Eliodorty JAarco ec.
,
e rimafono anche al Concilio Arrio Vefeo-
vo di Paleftina , ed Aflerio nell’Arabia,
ì quali aveano favorito prima il partito
degli Eufebiani, come del tutto fà fede
S..Atanafio . A quefto (bienne Confelib , .

raccolto dall’ Oriente , c. dall* Occidente >


giufta le Ecclefiaftiche regole;, prefedéro-
no i Legati del Romano Pontefice, efprett
samente deputati a tali* Atto-, e mandati
(i) De Rom. Pjat. Ju<i. poc. t. II, «, XXlI.f.V. b.x5o.
, 'O) Sopra i. IV.

Cì) fragm. p» iz.^ 2 . izvJ»

Digitized by Googl
Parti i. jf: vt. ì O sf
1 perciò neir Illirico:. Effi pregi édirohò fem^
n*
pre.in buona intelligenza col Sinodo; tut-
1> to pafsò con. pieno loro confehfo , e quin-
li(
di. ne firmarono :gli "Atti; di ^.proprio
pu-
inr
gno,(i).U Gcriicilio itièdefinio così aduna-
QO to ^ e celebrato riconobbe Te fteflTo Ecu*
c: tnenìco , e come tale ftabilì. Canoni
che
:o* volle obbligaflero là Chiefa ùnivéifale per
)?i tuttorii Mondo ;, ficcome vedefii nella clau- «

bi. fula conlervataci ne* M: SS. dellc' Cbilez-*


2Ìoni Prifea , e Adriana,' recate vda* Ballcri^^
:o hi (2), ove dopo T ultimò Canone* Sardi-
là cenie, così li legge: Omnìs Synodus .dixit:i, l

li univerfa , qua conjiituta funt ; CaTHOLìCA^


Ut ecclesia in ^Nlt^ERSO ORBE D F^-
it f^SA C%JSTOJ)lET'. Bt^pibfcripfemnt
!t,
Ciaufula , che fi legge ahebé/ nei Godici
0. Chietnenfe del' P. Amort da noi pià volcé.
,,
citato.,. ed in altri . Niun particolare Con*;

0 cilio,-fi è fi'n’ora mai elpreflb nè! bà potu»


ji

le
to efprimerfi , in fimil guifa% Inoltre; ab-:
,
biain più volte vfeduto , che il- Goncilio’:
me,defimo.,fcriffe avarie tetferc '.circolari
^ ^
^
dirette anche. a-rarfzii'Gattolici.;Vefcoxi;:.
é
giudicò Patriarchi , è Vefeovi;, non appar-»
1
tenenti alla Provincia d’ Illirico; ; altri ne .

(•) 'Sop, f, V. 'Cà)'D« Am.CoUcA.Ouii),^VÌlji. VU>'^



Sa Del Gon^lio di Sardica .

ailblvèi altri ne, condannò!, quali non .sii*

potea cfercitare. alcuna* Giurisdizione , se


non per moti^ dclk reale rj^pprefen fazio-
ne della Cbriefli univerfale,. Giudice com-
petentilKma di. tutti loro E qual.c^/^tr<x-
.

ztone di Sinodo dovrà dirli Ecumenica , fe


pur quelèa lionllo è? Si rechi in diciotto
fecoli delJa.Ghiefa,un fólo efempio d’altro
Concilio munito di tutti: quelli caratteri ^
Vmì do vinto, fe non è, come Generale,
liconofcittto da tutti .


29. Vaccettazione poi fulTeguente, che fol
mi pruovare, è una^fequela necef-
refta;a
Concilio cosi celebrato . Dopo
15aria ’di.ùh
FàpprovaziOné 'Romana di tal Concilio, è
.Un doveri? eflènziale d’ogni Cattolico , il
.

fottomcccervifi,. faccettarlo, ficonofcerlo,


Come Ecumenicb.,Ed ecco il-primo argo-
mcn^l' cheaccadciTe che bo-
di fatcorciò,
rea necelTariamente avvenire; Mà io non
mi contentò di ‘quello, fola a dimoftrarc
, ,

• la legale* acccttazione. Ecumenica del .no-


ftro Sinodo Voglio,* che i più difficili, i
.

più relbr Leggitori, mi dicano effi ciò , che


foro fembrì mancarvi per colli tuire .una;
dimoftrazioneii quanta può’averfene in Gr
mil punto. Manca forfè, che i Sommi Pon-
tefici,. i S^oti Padri ,r gli Scrittori EcclcEa-

Digitized by Goo^Ie
, ;

Parte i. vi.':

Hici, é perfino le Laiche Poteftà , che ,al-

lora, e ne’ feguenti tempi fiorirono , rice-
*
vano , rifpettino , e caratterizzino il no*
Uro Sinodo in guifa ’da farci comprende-.
f
re, che fù realmente (come doYea.efTere)
^
riconofciuto Tempre per Ecumenico? Tu;*
* to ciò appunto manco meno di tutto il re*
* fìo . Giulio I. che allor tehea rApofiolica
* Sede , non folo ne approvò, gli atti per
il
mezzo de’ Tuoi Legati, come dice Atanajio
ma ragguagliato anche perfonalmente di
quanto erafi ftabilito, con la Sinodica. no-
^ minatamente direttagli * che ancor ci ,

f fta; ne promoffe con vigore l’efecuzione,


r* ajutò i Vefcovi a ricuperare le Sedi , che
à il Sinodo avea loro reftituite , e tenne co-
^ ftantemente quella condotta coerente ,a
> Canoni Sardicenfi , che le due Apologie,,
)•
e la Lettera a* Solitarj del citato Atanafid,.
Il
ne atteftano Il Pontefice S. Liberio fuccef-
.

t fiore immediato di GmUo recatoci da &.A-,

*
tanafio medefimo, tiene nel conto fteflb ( co-
i me bene avverte raccuratiffimo Sig.Abate
5 La 2Lzeri (i) ) i due Concilj di Sardica, e di
I Nicea, ed egualmente gli caratterizza ecu-
menici , nel dire , che il S. Vefcovo Alef-
f2
84 Dei CÓNCiLTo
Sardica m .

•fartdrino da ambedue era flato dichiara-


,

to puro, e innocente', mentre il Niceno dil-



finendo. la confuflanzialità del divin Reden- ^

tore 'avea flabilita la furiti di fua fede; e


quel di Sardica aveanc dichiarata Yinnocen-

ZA con alTolverlo dalle perfonali calunnie
appoflegli dagli Arriani ; Quem non una ph
rlum , SED , ET ALTERA ^NODVS EX
Toro ORBE COACTA, purum , innoxiutn-
que juìre declarant: Santo Pontefice.
così il

S. Aìanafio egli fleflb , oltre il pefo , che


fuol dare in tutti i fuoi fcritti Apologeti-
ci al noflro Concilio di Sardica > ufa chia-
^
marlo magnAtn Synodutn : così nel princi-
: i

*pio dell* Apologia feconda; e nella prima


Prazione contro gli Arriani ; qui in MA-
GNO Sardicenfi ab Ecclefia rejecli
Concilio
-fuere Epitteto nello Itile di S. Atanafio
molto notabile , giacché , come nota fag-
giamente Baronio (i) , in tal guifa, nè più ,
nè meno, è folito quello fanto di qualifi-
care Concilio Niceno 1 Padri del Con-
il .

cilio Coflantinopolitano del CCCLXXXIL,


niuna differenza pofero anch’eglino fra i
Canopi Sardicenfi, e i Niceni,ma gli rice- ,

veroni indiftintamente uniti, c tutti gli al- (

legarono come Niceni ( 2 ) nella lettera a


•O) Aa« CCCXLVll* . (2) V* Ballariai citati cap» VI*

Digilized by Google
, ,

Parts i. jf. vi. 85


S. Damafo appo Teodoreto , ove col nome
eli Niceno Canone, difegnano il quinto di

Sardica ficcome avvertì a quello luogo il


Pad.i4rd«i«o , e moftra a occhio, il Benedet-
tino Coujìant nel fuo primo Tomo delle
Lettere de’ Romani Potefici pag 566 In- .

conculTo argumento, dice, nel luogo, che


citeremo fra poco Monf. Giiifeppe Affi-
man , che fin d’ allora i Greci aveano infe^
riti ne’ loro Codici i Canoni Sardicenfi, e
che fecondo elfi, governavano le loro Chie-
fe, come foggiungano elli Padri Coftanti-
nopolitani: cujus Legis &
dedfionis praferi-
pto» feitote , tum alias quoque Bcclefias apud nos
admijirari, tum ^c. Nel Cocilio Calcedo-
nefe fi veggono ammellì nella maniera ftef-
fa , non folo i decreti de’ Padri di C. *P.
e di Efefo, ma ancora: Hit quidem» qui
apud SARDICAM centra reliquias Arii conve-
nerunt Orientalihus dìxerunt ( tù a»eiro\i rùr
Kptffiv
) fui conjìituta judicii : come
fi Allocuzione a Marciano Augu-
11^11’

fto (i) Se interroghiamo gli antichi Pa-


.

dri, e Scrittori, udiremo Teodoreto, Seve-


ro Sulpizio, e Vigilio Tapfenfe, prodotti dal
citato Sig. Tournely , i quali concordi at-
f3
C*) Tom» IV, Goncil» Labb» Edìr, Vea, p»

Digitized by Goo^lc
.

Del Cohcilk) di SkRttck


teftano: omnibus Provinczis: EX TOTO
ORBE. TERRARXJM : clTerfi adunato il

Concilio di Sardica.' In una Sinopfi della


vita di S, Atanajto , confervata da Bozzo >
e prodotta dal Montfcmgon (i) , il Sinodo
di Sardica è nominato apertamente Ecumt*
fiico dicendoli Confenfu itaque duorum Iwr-
:

peratorum , Sardica indìcitur OECVMEBlI-


CA Synodus: Così lo chiama anche
fraflc' 2idàotto fimilmentc da*Maurini {2) t
Indìcitur ergo rurfmtt ( fi noti» avea prece-
duto il Niceno a quel di Sardica ) ex fen>-
ièntìa duorum Imperatorum , Sardica Synodw \

GECZ)MEN 1 CA: E per finirla, non folo


Socrate (3), ma per fino Tlmperator Giu^
j

fiiniano (4) chiaramente appellano il Sardi- |

cenfe : Concilmm Oecumenkum : coficchè re-


fia fermo, che per tale fia fiato , anche
dopo la fua celebrazione licónofciuto, e
che perciò anche per la feguente accettazio^ '

ne debba chiamarli, e lia di fatto, vero.


Generale Concilio,
- 30. lo'potiei quivi arreftarmi, c dopo
avere dimoftrata in tal modo, t in tutte
fue parti, rficumenicicà del Sinodo Sardi-

Ci) Tom. I, S. A'haa. p. CCGXXXII. ^

(x) Ibi p. CXLVII-


p) Lib. II. bill. c«p. XX.
(4> la £dict, bidei . .
.

Digitized by Google
,

. . Parte i. 67
cenfe, neppure fmoftrarmi intefo delle me-
fchine obbiezioni i' che dopo trédici feco-
li di pofleflb , fonofi architettate contro »
da alcuni moderni Scrittori, 'a’ quali, co-
me già a Fozioy piacque deprimere quanto
poterono quefto Concilio , perchè loro
non.piaceano punto certi fuoi Canoni ,
che^ efamineremo fra -poco'-. Ma egli è
troppo Epidemico un pregiudizio , che
fuòle averli fpecialmente negli ftudj Eccle-
{ìaibei Ove ad alcuni fponiate alcuna fen-
.

tenza, vi fentirete mille volte rifponderet


ciò è contro verfo ; non è certo: -non è
diffinito il de Marc^ ne dubita^, Dupinh
;

fi oppone, contraidìce Launyo Quali che .

liavi alcuna cofa- si certa,


dimpftrata si

che pur non Tabbia contraddetta qualchu-


no.^ o che li debba' fluttuar fempre in uno
ftemperato Pirronifmo,per tutte quelle fen»^
tenze , che a qualunque Ha venuto il ca-
priccio d’impugnare Non i nomi , ed il
.

numero degli oppolitori ,' ma fòlo le ragiói-


ni , che rendono del loro difTéntimcnto
fi hanno quivi a pefare: ed ove quefte nul-

la conchiudano, vuole la buona Critica,


che quel fentimento continui a‘ meritarli
TalTenfo noftro , pei appuntò come fe ’, '

.
£4 . — ^

Digitized by Google
.

88 Del Concilio DI Sardica .

non mài un* oppofitore nel


avefTe avuto
Mondo. Ma veggiam di grazia tonali pruo-
ve fi contrappongono a quelle, che ab-
biamo addotte , pcr 'moftrare Ecumenico
il . Concilio di Sardica ^

31! La Convocazione i come dicemmo,


non ha contraddittori*: ella reità nel fuo
pofielfo pacifico, e noi nel dovere di pro-
ecumenica . Non pe-
lieguire a tavvifarla
rò egualmente^p cosi, dice Monf. de Mar- .

ca» Van~Efpen» ed altri fpeffb citati, non è


cosi della celebrazione’» poichè;eira non può
dirfi E perchè ? Perchè gli Orien-
ecumenica
tali ( alcuni degli Orientali convenia di-
re (i); ecco, l’inefattezza, fubito, cheli
comincia a parlare } gli Orientali , conve-
nuti- a Sardica per, celebrare il Concilio ,

da quello fi fepararono, e .uno oppofio ne


tennero in ». Filippopoli
lafciando così
manco r e troncato quello di Sardica. Que-
fto è l’Achille , quelta è, la difficoltà quali
unica, che promuovefi contro l’ecumeni-
cìtà Sardicenle. Ma è ella tale, che fi deb-
ba venirvi alle mani fra Cattolici Autori ?
Che Bevereggio» c Bafnage fi facciano a
combattere un Concilio con
l’autorità, di
fomiglianti argomenti, non è a fiupirfi :
' » A * »

(i) Vedi fop n 28.

Digitized by Googic
Parte I. jT. VI. 89
ma che producati fra noi fenza vederne
fi

l’incoercnza, nè prevederne le confcguen-


2 c, ciò veramente , è mirabile . Sentiamo
dunque da 5o<rrrtf^,qualÌ furono quelli Orien-
tali , che con la loro feparazione , lafcia-
róno. tronca, fe Dio ci falvi, Tecumenici-
tà Sardicenfe Epifeo^i Orientales ( dice lo
:

Storico (i) , )' confejìim decedunt > cumquè


pervéntum ejjìst ad ^rbem Philippi , qua, ejì
in Thracia , privatim inter ipfos Concilium
conjìituere : De aetero' vérhum
STANTIALE ANATHEMATE DAMMA-
EE opinionemque quod E1LIZÌS PATRI
^

DISSIMILIS ESSET , per


Litteras firiptas
uhtqua dijjeminare caperunt : Ecco , che belli
Orientali partiron da Sardica: Difce ergo
quod rifponderà a Crefeonto S. Ago-
nefeis (
Jìino 2 ) difegnando la Conventicola ( 3 ) di
(

coftoro ) Concilium , ARIANORÌ^M.


. . .

fuity quod notum.jamdiu eft, ut habemus in


manibusi contra^um maxime cantra Athana-
fium Epifeopum Catholìcum &c. Quelli Ere-
tici fuggirono da Sardica , fcrive S. Ata-
nafio medefimo a’folitarj ; Me a nobis quidem -

, { 1 ) L.II. liift. c. XVT. V.anche Sozzomeno 1. HT.c.


Ix) Lib. Ili. Crelcon. cip. XXXITI. V. anche il 1. IV.
contra lo fterso Crefeonio , t la i’iflola XLTV.
. Si coufulti atti Moniis, fiurtoii Inft. Can. «.XXXIV*
un. z, « la. •
. '
I .

Digiti^ ft: by Copgle


9Ó Del Concilio di Sardica .
SycophantU , ah AuHoribus vero ab ipjis'fu-
^ornatis, omnia per dolum facijje convinceren-
tur La partenza però di quefti pochi Ere-
:

•tici, o loro fautori, fù feifina, dice Par-


tale Alejjandroy fù vergognoliflìma fuga; e
fe quella può nuocere alia .Cattolica Af*
ferablea della Chiefa, non farà neppure
ecumenico in alcuna parte il Concilio. G.P.
I.
,
perchè non vollero intervenirvi i Ma-
cedoniani ; non TEfelìno ; perchè ne furo-
no lungi Giovanni Antiocheno Co" fuoì fogna-
ci : e neppure il Concilio di Trento ,
perchè non vi federono i Greci feifmàti-
ci, nè i Novatori lertentrionali Eh^via^ .

che le orecchie cattoliche abbottono que-


lli portenti ì Quindi i Proteftanti trova-
no tanto conto, nel fentir dalla boc-
in lor
ca di alcuni de’noftri, che qualche Eretici
Arriani , non potendo reggere alla luce
folgoreggiante della Chiefa adunata in Sar-
dica , con la vergognofa lor fuga abbiano
potuto togliere la divina autorità del !

Concilio ecumenico (i) . •

32. Che fequefto è V Achille , come di-


cemmo, degli Avverfar} del Concilio di
Sardica j
penfate voi quali faranno i loro v

(1^ Può Tfderfi pift a lanso D- Simeoni De


il RoaitPoBr» 1

Jud. Fot. ctjj. XXII. IV. p. VS. twn. II.

Digitized by Googic;
PARTB I. jf. VI. 9t
Terfiti. Qiiefti fi oppongono al terz^o ca-
rattere di ecumenicità, che, ponemmo nell*
efieie riconofciuto Concilio come Ecu-
il

menico ; e noi ce ne diftrighercmo bea


prefto,. per non intrattenere i Saggi intor**
no a-picciole inezie. Ed ecco tofio il gran
copiatore di Carlo du Mulin Zegtro Bernar-
do Van Bfpen (i) , il quak ci hà fentenzia-
to, cheli Canoni di quello Concilio , non
furono ricevuti neU’Oriente , che nel fe-
rcolo VI. o più tardi; ^anzi BlU Du Fin
più francamente hà decifo , che non mai
neirOriente, e tardi in Occidente furono
ammeffi Ma gli Eruditi fanno meglio di
.

me , che l’odio delle Appellazioni Romane*


avea fatto azzardare un così mafiìcciofpro-
pofito al Calvinifta Crijìoforo diu^ello (3)
ilquale .aon meritava in quello di eifer fe-
guito da chi amafle , fc non altro , la ri-
putazione di Letterato Difatti il F.Natale .

Alejjandro (4) , il P. Bianchi (?) Monf.'Bor^^


toli ( 6 ) , ed ultimamente i Ballerini contro

la quinta Diflèrtazion di Quefnello , ed an-

(i) 7ur. EccJ. t. VIT. MI S»rd. V.


Cz) De Ant. Eccl. DJfc. Difs. II. c. 1. 6, HI. n. tn.
(^) Tom. I. fiibi Tur. On.
p. ><$. , « nelu l'ref, ad Sy*
aag. Cann. loatiR. Scbol. ivi tom. 11. y. 4v$. ' , .

. (41:
Difs. cit. Art. IV.
(V> Dell’eft. l’ol. della Chiefa fom. V. .

COJ loft. Cwi. «4P. XXXIV. «. XI.

, Digitized by Google
,

92 Del Concilio di Sardica .

che più, nella celebre Difleitazionc delle


antiche collezzioni Greche, e Latine (i),
hanno talmente annientato quefto palpa-
bile àflTurdo e fatta toccar con mano
,

r immediata ed univerfale accettazione


,

de’ Canoni Sardicenfi , che non sò , fe


vorrà tornare in capo ad alcuno di du-
bitarne .Pure dopo i fuddetti , Monsi-
gnor Giufefpe Simorie AJJeman , nella-Lette-
ratura fpecialmente Orientale verfatiffi-
mo; hà ritrattato maeftramente tal punto,
uanto all’ufo , ed autorità de’ Canoni Sar-
G icenfi in Oriente, nel fuo primo Tomo
della Biblioteca ^ur. Orìmt. Can. Civil. &
nel Cap. V. num. LXXXI. &c. del Lib. I.
c pofta nell’ultima evidenza quella mate-
ria. Ne abbiamo fopraccennato (2) qual-
che cofa noi fteffi , e tanto anche, che ba-
lla; ma chi fofle defiderofo di leggere più
sù tal punto , hà negli Autori , che ab-
biam citati , una me^e abbondevole. La-
fciamo adunque tali armi mille volte ,

fpuntate, in mano de’ Protellanti , e fac-


ciamoci a per ultimo* l’erudito Pa-
fentir
dre Sbaraglia (3) il quale non fa ridurli ad

(1) Tom. ITI. S. Leon. Pir. 1 cap VI. Vedi anclie De


.

Marca De Vet. Cann. Collect. cap. III. $$. VII. X. Xlli*


(a) Sopra n. zy.
(}) Difs, I. cap. u zx,z5. xy. 30. con Mifsox.

Digitced by Googic |
Parti i. jf. yi. 93
ammettere Tecumicità Sardicenfe, per la
fola ragione, che vede ignorato quello
Concilio , da alcuni antichi , e non anno-
verato nella ferie de’ Generali. Sanno og-
gi i men pratici , che il Concilio di Sar-
dica non fù conofciuto , ne confiderato
da alcuni antichi , come diftinto dal Nice-
no, e che ( ciò che noi pure vedremo )
un fol contefto , un fol Codice , faceano
quelli due Sinodi Che maraviglia vi è
.

adunque, che quello, che non era dal Ni-


ceno diftinto non fi trovi citato, diftin-
,

tamente da cftb ? E’ inoltre accurata avver-


tenza di Tillemont (r), che la diftinta nu-
merazione de’Concilj Ecumenici incomin-
ciò a farli dopo i tempi del Sinodo Calce-
doiiefc , a oggetto di prefcrivere una re-
gola, che diltinguelTe i Cattolici, i quali
proteftavano di ammettere , ficcome i
quattro Vangelj , i quattro precedenti
Concilj , dagli Eretici, che ne rigettavano
alcuno, ove il loro errore era ftato dan- .

nato Or poiché niuna Erefia condanna-


.

ta, niunaFormola di Fede fù fatta a Sar- ,

dica , dovè ommetterfi quello Sinodo in


una ferie , formata folo per elTere una
TelTera contro gli Eretici.

(1) Hift. Eccl. t. Vili. j). 6ffi.

Djguized by GoogI(
94 Concilio di Sardica .

non hò rammentata TaK


35. Dei refto io
*tra obiezione di De Marca , e Van-Bfpen ,
prefa da S. -Epifanio e da S. llarù>'‘t i quali
,

chiamano il nofìro di Sardica ConciUum :

'Occidentàlium : perchè ì Benedettini editori


di quéflo Padre, il Tillemont (1) fuddetto^
ilSig.David (2) , e pria di loro Natale Alef-
, Thanrio mandata in fumo , rile-
fandro (3)
vando', che quelli Padri, i quali diilinta-
mente conofeeano sì il Conciliabolo diFi-
lippopoli compofto tutto di Orientali , ed
il vero Sinodo Sa'rdicenfe, che collava in
inaflìma parte de*Vefcovi dell’ Occidente :

per difeernere quelle due alfemblee , che


amendue s’appeIlàvajio*Sardicenfi ; quella
Jdegli Arriani foglion chiamare ; Concilhtm
Drientalìum : e l’altra Occidentalium (4) .
Per finirla; io, quanto a me, fono di fen-
timento, che sè alcuni moderni non fii'ofi
fero trovati nell’impegno di far guerra alle
iappellazioni Romane , riconofeiute invit-
» tamente a Sardica ciafeuno avrebbe avii-
;


ta vergogna di combatterne per così fri-
voli pretcfti, l’autorità : e sè qualche
\

(i) Ivi p. ASo. <JSi.


Tu Sem. Canon tq. 9. 4 SS.'
Kz'ì
Cit. Dils. XXVlt infsec. IV. art. III.
(4). V. a lungo il citato de* Simeoni cap. XXII. J. V.
.
il Card, rerron. Mifizeli.
p. , &
in Refp. ad Rep.
Angl, pag. 105. 134. .• ...

Digitized by Googlf
.. . Parte i. $. vr. 95
zio fi azzardato a dirci di non cóno-
folTe
fccrJo y o non riceverlo ; ogni Cattolico
gli avrebbe rilpofto con la decretoria
»’

fentenza di Niiro/ò : (i) Qmd vero dkitis' ^


iiEQVE: SARDICENSE COhlCILlVM . ,
ncque Decreta alm vos haberc Sanclòrum Fon»
t^cum , aut reeipere i non facilis nobis facultas
credendi tribuitur , maxime cum SARDICEN^
SE CONClLi^M OMNIS RECEPIT
. .

ECCi£SIA'.‘ Ed avea: ben ragione di cosi


cfprrmerfi quefto' Pontefice perchè if bùr ,•
.

giardo fcifmatico, che dicea di non fape-


re de’ Canoni Sardicenfi , allorché vedeagli
contrarj al fuo alTunto ; egli fteflb gli avea
manifeftamente fott’ occhio nel fuo Nowzo-
<canone Concròfiacofachè nella Prefazione •

a tal libro 4 ove dà conto de’ Sinodi , da’


quali lo avea raccolto ; a chiare note ci
efprimc (2) ; Canones XXL Synodi SARDI-
CENSIS : ben moftraudo , che quelli fi
fapeano in Oriente , e che anche u fapea-
no da lui
34. Poifiamo adunque dar termine a
quella prima parte,. nella quale abbiamo
'
efaminate le più dillinte quillioni , che
generalmente concernono il Concilio di
t

IV. Poftquam B^ato Petto •


Ci) PreCso CJittftello 1 . 1, Bibl. Jur. Can. p.7S>?.
g6 Dsl Conciuo di Sardica.'
Sardica; ed ove abbiam dimoftratada par^
te, che vi ebbe S.Giuliol nel convocarlo;
che lo compofero circa trecento Vefcovi;
che Cfio di Cordova vi prefedè con altri ,
come Legato della Sede Romana ; .e che a
quello Sinodo non può niegarlì la vera , e
propria qualità , ed autorità di Ecumeni»
co . Ci u prefentano adelTo i famohilìmi
Canoni , che vi furono ftabiliti per re^
lare la forma de* giudizj de* Vefcovi ; ed
edì faranno il foggecto della Parte feguente.

Digitized by GoogI(
• ^
97

PAR, TE IL
'

De* Canoni Sardicenfi , che regolano 1»


forma de’ Giudizj Ecclcfiaftici,
' de* Vefcovi ./ -

jf. L
Autorità di quejìi Cànoni: hi che lìngua,
furono scritti : loro Ipotefi .

S f, ITA Opo
tutto ciò , che abbiamo fin
lAqui ftabilito , non occorre ram-
mentare quindi innanzi a’ Lettori, che noi
teniamo fra mano i Canoni di un Genera-
le Concilio, nè far minuto dettaglio dell*
autorità, che quelli meritano prefTo ogni
Cattolico . La Chiefa- Univeriale Tempre
affiftita dallo Spirito Santo per le promelTe
indefettibili del divino fuo Fondatore Gwà
Crijlo ; adunata in quelle venerande Alfem-
blee, fà Tenti r la Tua voce a tutte le Peco-
relle dell’ Ovile del I^edentore , diTperTe
per tutto il Mondo Crilliano ; e parla per
amm adirarle' nelle vie di falute, e per di- .

rigerle nella varietà delle azioni, alla bea-


titudine eterna Quella Voce ci s’intttona
.

Digitized by Google
98 *Del Concilio di Sardica
airorecchie da quegli , che lo Spirito Santo
pofe Cuftodi vegghianti a reggere la lùa
Chiefa, e ci delia Tempre nelTanimo la ri- -

verente memoria di chi loro dilTe: Chiun^


que afcolta Voi , afcolta Me : ed Io JìeJJo fon
dìff rezzatoda chi Voi ff rezza. Una mente,
che non fi Tenta diTpolia,a imporre un per-
petuo filenzio ad ogni umano diTcorTo, ad
ogni privato, fiali pur dotto, e rinomato
Scrittore, la dove parla la ChicTa: hà me-
liiere d’elTere rintuzzata con armi, che
aliene Tono dallo Tcopo propoliomi men- ,‘

tre Tcrivo a’ Cattolici . E’ uno Tconcio , e


vanilfimo pregiudizio , il non riputarli in
dovere di piegare T intelletto obbediente
allaChieTa, che parla, sè non quando efìTa
ftabiliTce delle proprillìme Definizioni di
Fede . Sè Tuori^Tolo di quelle, tu dilTenti
da dettami della tua Madre, che Dio t’ha
polla come Colonna, e Fondamento di ve-
rità; non Tarai Eretico , anch’io lo sò; mà
andrai TorTe eTcnte da grave Tallo , da vi-
tuperevolilfima taccia'? Che bravi Tudditi ,

farebbon quelli, che non volellèro obbedi-


re al Principe, Te non ove minaccia loro
la morte; o que’ Figli , che contraddicano
al Padre, finché non gli diTcacci da sè? Un* \

Digitized by Googlc
,,

PARTE
II. I,
9j .

angufliflìmo oggetto avrebbe T autorità


della Chiefa , con tanto apparato , con
tante premure ftabilita dal Redentore di-
vino , sè tutta Gente poteflTe declinarla ,
ove non veda imprclTo il figlilo del Dom-
ma. Mà
io fò torto a’ miei morigerati Let-
tori intrattenendogli sù tai*riflefii> anzi
,

che prefentar loro fenza altri ornamenti


i Canoni del noftro Smodo Sardicenfe;

36. Terminata da’ Padri la difc’uffion la-


boriofa delle accufe intentate dagli Eufe-
biani contro S.AtanaJto, Marcello , Afclepa
ed altri Vefco vi OrtodolTì; fcntite loro dL •

fcolpe, e. luminofamente riconofciutane ,


e dichiaratane l’innocenza con varie Let-*
tere Encicliche ; riputarono, pregio dell’o-
pera, formare alcuni Canoni per la difcipli-
na Ecclefiaftica, atti fpecialmcnte a repri-
mere affai difordini novellamente intro-
dotti dagli Arriani,, ed a porre argine agli
attentati di quelli Eretici fediziofi Ventu-
.

no furono tali che propolli da


Canoni ,

Ofio da Gaudenzio , da Gennaro, da Aezio


,,

approYati'furono folennemente da tutto il


Concilio , ed impolli a tutta la Chiefa dell*
Univerfo Vi fi tratta delle arbitrarie tra-
slazioni de* Vefco vi , delle loro ordinazio-
g2

Digitized by Google
,

joo Del Concilio di Sardica .


ni, delle caufe, per le quali gli fia conceC-
fo di recarli alla Corte: della Refidenza ,
della Scomunica, e di altre materie E ccle-
fiaftiche , che non fono del mio prefente
iftituto . Imprendo folo a illuftrare i tre
Canoni famofiffimi, che nell’ordine di Dio-
neo il piccolo fono il terzo , il quinto ed
, ,

il settimo , e fecondo tal’ordine fogliono ci-


tarlida Canonifti Sebbene ella è giufta
.

olfervazione di Pietro de Marca (i) , che


quelli Canoni fono flati ne’ Codici mala-
mente trafportati, e intramezzati , quan-
do doveano tutti é tré clfere feguitamente
defcritti,e fenza alcuna frappolizione,l^no
all’altro fuccederli . Lo perfuade di fatto
l’analogia della materia che vi li tratta,
,

che hà un filo continuato, e non interrot-


to, ‘ficcome or ora vedremo, e più anche
il dimoflra il proemio del quinto Canone

il quale profequendo la materia medelima

incominciata nel terzo , hà tal principio ;


Gaudentius Epifeopus dixit addendum H^IC
;

SENTENTI^» quam plenam San^itate prò--


tulijìis &c. lo che tutto fovvertirebbe il

fenfo , fe altro Canone folfe flato frappo-


^

fio . Ed è perciò in quella parte accurato >


il Codice Chiemenfe óeìP.Amort, nel qua^

CO Lib. VII. Con. cap. III. IV. n. IX.


|

Digitized by Googl^
.

?ARTE It. jf. 1. lOI


le fuccedono immediatamente queftì due
fi

Canoni , formando il terzo , ed il quarto (i)


37. Ma prima d’innoltrarci in materia:
in che lingua furono formati al Concilio
di Sardica quefti Canoni ? Pare che non
pofia dubitarli , che ci furono ferirti in
Latino Quel Sinodo fù compofto per la
.

mafiìma parte di Padri Latini dell’ Occi-


dente, come vedemmo Latini ne erano i
;

Prefidenti Latino Ofio , il quale propofe


,

la più parte de’ Canoni , e quegli fteffi non


molti Greci , che vi ebbero Sedia , fendo
già fiati a Roma a trattar di perfona la lo-
ro caufa d’avanti il Pontefice Giulio , do-
vettero fapere il Latino. E’ adunque pre-
sunzione fortiflima, che nell’elegger la lin-
gua, in cui fcrivere i Canoni* al comodo
della mafiìma parte fi provvedelTe , e che
perciò follino diretti in Latino Di più : .

Dionifio Efiguo citato , che è il più antico


tefiimonio dell’Idioma de* Canoni Sardi-
cenfi , ed il quale efaminava di propofito
i Canoni da varj
la materia, nel raccogliere
Codici conferma efprefiamente , ed in ter-
;

mini quefta fentenza nella fua Lettera a


Stefano di Salona, ove dice Statuta quoqtte
:

83 '

O) Cit.£leinJaf.Can.Vet.& mod.t.l.p'.Sx.Si.Feirariie rp6f.

Digitized by Googl
. , ..

102 Dèl Concilio di Sardica.


' Sardìcenjts Condì] ,
qua LATINE sunt [edità
Teftimonianza, sù cui con ragione molto
fi appoggia Arduino rapportato da Veneti
editori della Raccolta del Labbe (i) Può .

vederli anche il Vocilo (2) nella fua Biblio-


teca Canonica. E quivi io non comprendo
la forza di un’illazione de’ chiarifììmi Bal~

dermi Rilevando eflì con la confueta loro |

efattezza , le notabili varietà di termini ,

di ordine , e di efpreflione, che veggionfi


tra* Latini Codici , e i Greci,ne’Canoni Sar-
dicenfi (3) ; ne deducono , che non polfano

•eflere fiati l’uno dall’altro tradotti , mà


-ambedue iTefii,fiano fiati diretti da prima
-inLatino > a comodo de’ Latini Vefeovi ,
che fi trovarono nel Sinodo ; ed in greco

pe’ Greci Mà quella in vero è belliffima


.

Dal vedere tanta diverfità da’ Greci, a* La-


tini efemplari,io ne argumenterei tutto al
contrario cosi: ciòmofira, che fono fiati
tradotti l’uno dall’altro , e deturpata la
traduzione dall’imperizia di chi la fece, o \

di chi la trafcrilfe, e così fcon'^oltone an- i'

che l’ordine primitivo In un Concilio si .


^
xifpettabile , ove erano tanti Padri dottif- *

fimi nell’una lingua, e nell’altra; ove tro- <

17*8.
(2 ) Biblioth. Jur. Can com. f. p. lor.
' '
Ci> Tom. 111. S. Leon» p. XXXI. &o.

Digitized by Google
Parte ii. if. i. io?
vavafi un che intiere Opere di
S. Atanafio ,

Lucifero CnìàtksLnogivea, refe dal Latino nel


greco; ove prefedea un’Oro, che da’ tanti
anni trattava nelle- Chiefe d’ Oriente affari
rilev antiffimi ; in un tal Concilio,è egli pof-
fibile, che si foffero formati due Autografi
de’ Canoni, tanto diverfi l’uno dall’altro?

Sè quefti fi foffero dovuti, dare original-


mente in Latino ed in Greco ; il Concilio
,

avrebbe trafcelti i Padri più «verfati nell*


uno idioma , e nell’altro , .i quali ne fab-
bricaffero due conformiiTimi efemplari ; e
quanto più perfetta foffe la conformità.de-
gli efemplari , che ci rimangono , tanto
più «

forte farebbe la prefun 2 ibne , che la cofa


foffe paffata cosi. Di fatti allorché nel
Si-

nodo Generale di Firenze, fi trattò di pub-


blicare la Definizione famofa in Latino, ed*
in Greco; noi rifappiamo dagli Atti del Gm-
Jìimani(i) , che Padri fcelti dell’una,
e dell*
altraChiefa , la concertarono parola per pa-.
roUi e che vi fù ofservata, comedoveafi,
la più fcrupolofa conformità Così adun- .

que farebbefi fatto per i;Canoni Sardicenfi:


e quindi altro argumento rifulta ,** che la
g 4
%

(i-) CoIIat. XXII. n, 9. Irretiti nel tom. XTII. de^Con-


«ilf del L*bbè col. i«IS. 8cc. rtsil'cdixion dr Parig» «

Digilized by G oosk
104 Del Coucitio di SaUdica :
greca Ca una pretta verfione , anche mal-
concia , fecondo almeno ci è giunta (i) .
Che i Padri Greci fe ne faccffero fubito
traduzione per comodo privato , e delle
loro Chiefe ; ^ cofa che ogni ragione ci
perfuade ed in tal fenfo mi fembra deb-
:

banfi intendere le parole di Niccolò L nella


fua Lettera a Fqzio, che incomincia : Innu-
merabilium ove de* noftri ragionando Non.
: :

folum ( dic*egli) a latina » verum etiam cum


altis A gracA lìnguA hominibus Ji Attui funt,
fromulgati ; quA de re credibile non eji ,
quod
ibi dejinitum ejì , unumquemque ipforum mini-
me fro^riA liuguA trAdidijJe. Comunque fia,
ed inqualunque fentenza; egli è certo per
tutti , che Telemplare latino è autografo ;
che fù dal Concilio fteflb propofto e ap- ,

provatoje che Tefpreffione Latina.è l’efpref


Jione del Concilio di Sardica. Or ciò an-
che folo, che ninno niega,nè può niegare
da fenno , ciò balla al mio alTunto Il Gre .

co tello , qualunque liane l’ autorità e ,

foggiaciuto aH’ingiuria de* tempi rariilimi :

fono gli efemplari , che fe ne fono conler-


vati , e quelli llelfi gualli , e corrotti , e
prelì da una recente verfione di Balfamone,

(i) y. Monfig Giofeppe Afseman Biblioth. Jnr. Ori«nt.


Can. 8t Cir.Ll.c. V.|^.LXXXlX.&e. t,I.v.ii7«&c. Kora.i7tf>.

Digitized by
Parte n. jf. i. '
ìò5
c Zonaray la quale inferita vedefi nella ci-
tata Collezion Labbeana , con quello tito-
lo ; Groica ÌNTERPRETATIO \ qua ex Zo^
nara , &
Balfamone hic reprafentatur IN- .

OPINATISSIMA EST. Del latino tefto,


airoppofito, fe ne fono confervate le più
belle, le più efatte copie in tnille Colle 2 Ìo-
ni vetuftc, in mille antichiffimi Codici: in
Latino hanno riferiti nelle loro Opere i Pa-
dri quelli Canoni Sardicenfi , in Latino gli
hanno inferiti gli ScrittorìEcclefiaftici ,ed
i recenti Critici e Canonilli ne hanno
,

purgata ia lezione fu*telli Latini , o ferirti


a penna, od imprelfi E dopo nozioni sì
.

chiare , e sì fà egli sdegno il


certe , non
vedere nel più volte citato Van-Efpen» e in
altri pefeate minutamente le variazioni
,

del Greco, afolo fine d imbrogliare le co-


fe , e confondere le efprelfioni chiare del
Concilio di Sardica? Può ella porli a fron-
te del tello Latino la deturpatifuma verfio-
ne di Balfamone y e Zonaray e pretenderli di

buona fède di preferirla capricciofamente


*
in alcun luogo al Latino ? Egli è bello il

vedere in Dnpinio nella DilTertazione cen-


tra le Appellazioni Romane (i) , portati
in due Colonne il Greco tello, c il Latino,

O) S>e Ànt. £ccl. Dif, DiCsert* II.

Digitized by Google
,

io6 Del Concilio di Sardica .

come due pezzi di eguale autorità, per fai-


tare dall’uno airaltro,come torni più con-
to Quelle Colonne erudite par che ti mo-
.

o la StoriaTri-
ftrino.gli Efapli di Origene,
partita di Cajftodoro: mà non fono in fatti,
che una macchina per gettar polvere sù
gli occhi de’ Principianti , e deviarli da
veder chiaro il fenfo manifeftiflìmo de’Ca-
noni Sardicenfi E poi coftoro fi chi amono
.

illuftratori de’ Monumenti, e delle Contro-


verfie Ecclefiaftiche ! Buono per la verità
che la ftelfa Greca verfijone , neppur’elTa gli
favorifce prefib chi sà rilevare la frivolez-
za delle arguzie di quelli , che vi fi appog-
giano. Orsù: neppur’eflì niegano l’auten-
ticità del tefto Latino, come dicemmo, e
fe ancor ciò faceflero , il citato Dionifio
varrebbe per cento di elfi nel proporci qui-
vi à iEulirare : Statata Sardicenjts Concila
QVJE LATINE SVNT EDITA.
38. Tutto ciò necelfariamentepTemefib,
eccoci tofto a’ tré Canoni famofifiìmi, che
foli ci fiamo propolH , giacché dcffi fanno

materia diftinta da tutti gli altri, e diretti
fono a regolare la forma de’Giudizj Eccle-
fiaftici , nelle Caufe de’Vefcovi Ciò che .

molto è importantiffiino in tal materia, fi


è, filTarne accuratamente il fenfo ,pofcia-

Digitized by
Partb II. §. I. 107
^hè qùafi unicamente sù elTo fi aggirano le
clamorofiflime controverfie , chef da un fe-
cole in quà vi fono promolTe Io debbo .

render giuftizia sù quello punto a’ dottif-


tiSìmi Ballerini , che f interpretazione de’
noftri Canoni , hanno più d’ogni altro, co-
me ne penfo , fchiarita ; e confelTerò , di
valermi non poco della loro diligenza. Mà
mi Infingo di coadiuvarla con tal metodo
di chiarezza, e con tali olTervazioni , da
•por la caufa in un punto di villa , a cui
non sò, se’ fiali condotta fin qui Rammen- .

tiamoci adunque in buon punto*, che fe-


condo la Difciplina de’ primi fecoli , ove
qualche accufa folTe intentata contro al-
cun Vefeovo o fi ,
'
folTe dovuta difeutere
qualche Caufa, che Vefeovi appartener
a’

fe; di regola ordinaria (i) folca tutto tutto


trattarli fulla faccia del luogo ne’ Sinodi
che in allora frequentemente adunavanfi .
Facciamo dunque l’ Ipoteli di 'trovarci a
confiderare il Proceflb d’un Vefeovo di que’
tempi, ed allilliamo, quanto è pofsibile ,
alla nafeita , al progrelTo , al termine di
un tal ProcelTo Ecco pertanto un Vefeo-
.

vo accufato ed eccone portata , come do-


;

vcafi,in prima illanza, la Caufa a| Sinodo

(1) V. la Critica a Fleary tona* I. li.


«
io8 Del Concilio di Sardica ;

di fua Provincia. Quivi efaminata raccu-


fa, e fue'difcoJpe fentite; egli riporta una
contraria fentenza Non perciò rimanevafi
.

opprelTo fenza rimedio , nè inappellabile


era quefta prima fentenza Sè il Reo , che .

hà così foggiacciuto nel primiero Giudi-


2Ìo , fe ne fentiva gravato , ed avea volon-
tà , e forza di profeguire fua Caufa ; po»
te va primieramente domandare d’elTer len-
tito di nuovo in un fecondo Concilio E .

ciò era di difciplina ordinaria (i) e Gith


Ho I. nella fua Pillola agli Eufebiani, la di-
ce rammentata , e defcritta nel Concilio Ni-
ceno rilevandone anche la ragionevolezza
;

così Z?t qui judicarent , pra oculis habentes


:

fecundum futurum effe judkium , cum omni


cauthela rem expenderent i & qui judicarentur,
crederent fe .... ex itquitatis prafcripto judica^
tos effeMà quello lecondo Concilio , che
.

adunali per ritrattare il primiero Giudicar


to del Sinodo Provinciale ; da quali Vefco-
vi dovrà .comporli ? Ce lo infegna il Ca-
none XlV. Antiocheno , il nollro Seconda
(quinto prelTo Dknifio) di Sardica, ed al-
tri , da’ quali chiaramente rilevali , che
quello Secondo Concilio li componeva di
Vefcovi della Provincia vicina , come vedrc-
Ci) V>L*Antifebronioclel ch,Ztscarù Pas.ll«
f

Digitized by Google
,

Parte ii. $. i . 109


mo fra non guari. Or fi noti, che il con-
vocare i' convicini Vefcovi , quando occor-
reva chiamargli , toccava al Metropolitano
della Provincia del Reo , ove s’era tenuto
il primiero Concilio : e ciò per efpreffa

regola Ecclefiaftica Sanctd Synodo placuit


;

ut Metropolitanus Epifcopus A VICINA PRO-


VINCIA ^udices alias convocet , qui contro-
verfiam tollant Q>c. (i) come dice il citato
;

Canone d’ Antiochia Offervo però , che


.

a’ tempi del Sardicenfe convien dire fofTe


,

introdotto l’ufo , od abufo , che gli fteffi


Attori , o Reo, fi arrogaffero di chiamare
eglino i Vefcovi Convicini , fciegliendoli
a loro talento , e pregandoli ad affumere
il fecondo Giudizio . E ciò rilevo dalla

proibizione, che fe ne fà ad ambedue, nel


primo de’noftri Canoni del Concilio di Sar-
dica, che è il terzo nell’ordine Diohifiano:
Ne unus ex duobus ( Attore , e Reo ) ex alia,
provincia Epifcopum advocet cognitorem:ogn\x-
no facilmente comprende a quanti difor-
dini apriva l’adito un tale arbitrio; e per-
ciò è chiaramente corrotta la lezione nell*
edizione Moguntina , e di Giujìello , ove
fenza negativa leggefi : %)nus ex duobus I .

ri) V. Vtn-Efpen Sebo I. 'in Cann. Antioch. rom, VI.


pas. m. 24U ad cit, Can. XIV.

Digitized by Googl
I IO Del CoNCiiJo di Sardica ;

MSS. hanno coftantemente ; ne imus (i) ; e


cosi legge negli Scoi] anche Van-Ef^en, ben-
ché ( almeno nella mia ftampa , forfè per
errore tipografico) il Telfo del Canone fia

dato come in Giuftello Ecco dunque il pr/-


.

tno rimedio Canonico , che poteva adoprar-


fi, da chi fi riputafie gravato dalla prima

fentenza del luo Sinodo Provinciale do- :

mandare cioè di elTer fentito in un fecon-


do Concilio , coir intervento de’Vefcovi
convicini. Andiamo avanti. Ponghiamo in
fecondo luogo ( per ora in femplice ipotefi)
che il ReOj riportando una contraria fen-
tenza anche in queft’altro Concilio,, chie-
da, che la fua Caufa fi giudichi dal Roma-
no Pontefice. E facciamo per terzo ,.(,he il
Reo medefimo voglia dirige rii al Papa, im-
mediatamente dopo il primo Giudizio So- .

no quelle, tre diltinte Ipotefi della condot-


ta Legale di un Inquifito, che molto pre- .

me fi abbiano avanti gli occhi , giacché io


le credo la chiave de* tré Canoni, che ab-
biam fra mano : e con il contefto letterale
de’medefimi , vengo tqfto a diftintamcnte
moftrarvi , che a regolare appunto quelle^
tre ipotefi, diretti fono quelli tré Canoni.;
I. Un Vefcovo, che chiede elTer fentito
in
O) V, il citato P. Amori t.’I. p. 8z.

«
\

Digitized by Googl
Parte n. jf. II. iii
un altro Concilio che. II. Un Vefcovo ,

dirigefi al Papa dopo


fecondo Concilio ; il

e III. Un Vefcovo , che immediatamente


dopo il primo Concilio, fenza domandare
al fecondo, fi dirige al Romano Pontefice,

jf. II. S'interpretano i Canoni,

39. E quanto alla prima Ipotefi, le pa-


role del primo de’nolìri Canoni Sardicen-
fi (i) , non lafciano luogo di dubitarne :

OJìus Epifcopus dixit Quod fi in aliqua


Provincia aliquis Epifcoptts , contra Fratrem
fuiim Epifcopitm litem habuerit , ne unus de
dtiobus ex alia Provvida Epificopum advocet
'
cognitorem . Quod fi aliquis fipifcopus judicatus
fuerit, & putat fe bonam caufam habere 1

ITERZIM CONCILIVM RENOVETVR;


fi vobis placet , Sandi Petri Apofioli memoriam
honoremus , ut fcribatur ab bis , qui caufam
examinarunt , jnlio Romano Epifcopo ;
Ò' fi
judicaverit renovandum effe judidum , renove^
tur y & det judices'yfi autem probaverit y ta- *
lem Caufam effe , ut non refricentur ea , qux
ada funt’y qua decreverit confirmata erunt* Si
hoc omnibus placet ? Synodus refpondit :
placet .

Tale è il Canone Sardicenfe,giulla il Lati-


no tefto di tutti i Codici più accurati. Nel
fi) Terzo neil'Ordine Dlonifiano .

Digitized by Google
» ;

iia Del CoNciLia DI Sardica


Greco apografa, per dirlo una fofa volta>
fcorgefi qualche varietà , ma di pochiflima
confeguenza:^/.... litem habuerit per efem-
pio , nel Greco dice; Si nevotium habuerit:
l^e unus ex duobus : ivi ftà : Neuter ex duobus^
ove del Papa dicefi : Si judicaverit renovan^
dum effe judicium : nel Greco diftintamente
cfprìmonfi i Yefeovi Convkini àx darli* per
fecondi Giudici: Si judicaverit y ut per pro^
pinquos Provincia Epifeopos judicium renove-^
tur : e limili fono le variazioni anche degli
altri Canoni , che più non. dovranno arre-
ftarci, poco curandoli i rivi, quando puofi».
li bere ne’ fonti. Torniamo adunque a get-

tare gli occhi fui noftro Canone . Eccovi


irb elfo efprelTamente defcritta,la prima di
noftre Ipotefi , un Vefeovo cioè , che fog-
giacciuto avendo nella prima iftanza , nel
Sinodo di fua Provincia ; Si in aliqua Pro^
vincia .... litem habuerit , ne unus ex duobus,
ex alia Provincia Epifiopum advocet &c. chie-
de di elTer fentito in un fecondo Concilio,
di Confinanti: ut iterum Concilium renovetur^
40. Or quivi avverto introdotta una di-
fciplina, di cui non fi hà veftigio in tutta
l’antichità precedente al Concilio di Sardi-
ca. Io dicea poco fà, che ove trattava!! a
richiefta del Reo , di chiamare i fecondi

Digitized by Gool
Parte n. ir. 115
Giudici ciò ufavafi fare dal Metropolita-
no per difciplina, per regolai e per abufa
dal Reo medefimo o dall’Attore Or be-
, .

ne l' quanto all’ abufo > incominciano fubi-


to da vietarlo i Padri di Sardica : ne unus
ex duobusyex alia Provincia Epifcopum aàvocet
cognitorem Quanto poi al convocarrfi i fe-
.

condi Giudici dal Metropolitano > correg-


gono i Padri di Sardica quello metodo , e
dicono, che s’abbia quella fpecial riveren-
2a alla Sede di Piero, di deferire. al di lui-
fucceflbr tutto raffare;, ond’egK non fola-
mente nomini fecondi Giudici (
i de^ : &
^udices) mà lìbben anche (ciò, che non
:

era a* Metropolitani concelTo ) decida, sè


la caufa meriti o nò d’elTer propolla, in un
fecondo Giudizio ; e quello facciali ,' ove
egli il Papa ijudicaverit renovandum effe
dicium: ove poi e’ creda: talem Caufam ef-
fe , ut non refricentur- ea, qua acìafunt : Hi alì
alla fentenza di lui:-^«<e decreverit confirma-
ta erunt Quello è tutto Ietterai fenfo del
Canone . Mà, che bifogno v’era, mi dirà
alcuno , di fare, quella correzione , alla pre-
cedente difciplina del diritto ordinario del
Metropolitano, di convocare il fecondo
Concilio? Ve n’efa, per mio avvifo, moR
h
II4 Del CoNCitio di Sardica .

tifiùno Avea tal difciplina il gtaviffimo


.

incomodo che ne rendeva inevitabile il


,

fecondo Giudizio, fempre che il Reo ave/^


fc avuto talento , o capriccio di domandar-
lo . Il Metropolitano , che eflenzialmente

^a uno^ de’ Giudici in prima iflanza, non


potea’non deferire alfappeli azione Il Giu- .

dice , come dicono , ad quem , era un Con-


cilio da convocarli , un Giudice , che non
eliftevà fino al momento , in cui s’avea a
decider la caufa e ^perciò TAppellazion
:

frullratoria venia troppo favoreggiata da


quello metodo , e molto più dall’abufo di
chiamarli dal Soccombonte i nuovi Giudi-
ci a fuo talento , con maffiraa confulìone
deirEcclefiaftica difciplina , e della gerar-
chica Poteftà Nulla dirò , che la convo-
.

cazione del Secondo Concilio era ordinata


malilfimO'. Chiunque tu dica ( tranne il
Romano Pontefice) che dovefie convocare
a Concilio , i Confinanti , Ilei fempre in un
Laberinto . Fà che fia alcun de* Giudici à
quikti', ed non può fervirfi che di pre-
egli ,

ghiere, che di domande di un mutuo fa-


vor fuflìdiario nè può aftringere ad adu-
;

narli, i Vefcovi della vicina Provincia, non


avendo sù di elfi» alcuna giurifdizione . O

Digitized by Gooje
1

-
P ARTI n.' jf. n., 115
dovrà convocargli il Metropolitano '"della

fteflTaProvincia limitrofe; e ciò ad iftanza


di chi ? Con qual diritto s’ingerirà egli a
'
dominare della prima fentenza d’un Con-

cilio ftraniero ? Sè il Concilio ftelTo de* -

'
confinanti non era fupcriore al primo del-
'
la Provincia ; come foffriali , che rivedelTe,
f
e riformafle , occorrendo , la precedente
• fentenza ? A
tutti quelli , e altri incomodi
* diedono faggiamente norma i Padri di Sar-
» dica , fottoponendo l’iilanza, che fi facelTe
i d’un fecondo Giudizio, a chi poteflè e tir
i gettarla, ed ammetterla; ponendo così in
ir foggczione la vana Cabala de’ Litiganti •
i ed abbreviando i Giudizj con un metodo»

che sè la Caufa lo meriti, fchiaccia la te*


> Ila alReo,fubito dopo la prima fentenza»
i rigettando la domanda di un fecondo Con-
il cilio. Un Pontefice, che convochi i Con*
re finanti, ha tutta fantorità di fargli obbe-
m dire, e di coftituirgli Giudici legittimi del
i precedente Pro ceffo . Così tutto và in re-
gola , e refta illuftrato moltifsimo quello
i- Canone.
1- 41. Importa adeffo principalmente il
1 notare che in quello Canone flefib , non
,

) vi hà parola, non cenno alcuno, di ricorfo


k 2-

Digitized by Google
'
1 1 5 Del Concilio di Sardica
del Reo al Romano Pontefice . Nò affatto :
leggételo, e rileggetelo, analizatelo, tor-
mentatelo quanto volete, non vi verrà fat-
to mai» di trovarvi un Apice , che neppure
rimotamente fignifichi iftanza a Roma del
Condannato . 11 Canone ci prefenta la nozio-
ne di uno, che in quello ftelTo Concilio ,
che lo hà fentenziato, domanda d’effer fen-
tenziato, domanda d’efler fentito regolar-
mente in un’altro , e nulla più quanto a
lui, nulla più. Or niuno può mai niegare,
che parlandoli d’appello a qualunque Giu-
dice , è di eflenza di tale appello , che il
Reo in qualche fiafi maniera, fi diriga, ri-
corra *egli allo fteflb Giudice fuperiore :
anzi in quello ricorfo appunto del Reo,
confifte unicamente l’appellazione. Sè adun-
que egli è certo ( come una femplice oc-
chiata il dimoftra ) che tutto quello Ca-
,

none niente ragiona nulla difpone di ri- ,

corfo del Reo al Pa^a egli è anche certo ;

egualmente, che drappello al Papa non sè


nè fa motto , non fe nè hà cenno,. Quella
è una conclufione di fatto,facililfima a ben
comprenderli, e rammentarli, e perciò, che
dovremo foggiugnere *, rilevantilfima (i).
I
• •

Cx> V. per quello Canone I*Ab. Frane. Ant. De Slmeoni.


De Rora. Pont. tom. II. cip. XXI. 1.
Parte u. n. 117
0; j 42. Stabilito cosi quefto Canone , nel
quale con tanta faviezza fi ordina la forma .

it' del fecondo Giudizio , e Pefame fuirammifi


iit fione dell iftanza del Reo ; ne’fieguiva na-
y turalmente il riflettere come condurli, sè
ic^ il Reo medefimo , anche dopo quefla fen-
D, tenza , non fi folTe acquietato , mà avcflTe
!i> voluto profeguire^fua ill:anza,avanti di un
ir- altro Giudice. Circóftanza ovviamente, e
Il giuftamente antiveduta dal Vefcovo Gau-
it denzio , il quale la propofe tolto a’ Padri
a- di Sardica , foggiugnendo infieme quale
i provvedimento in tal cafo appariva , che
j convenilTe. Gaudentius Epifcopus dixit (>è il
Canone feguente (i) ) addendum Jt placet buie
0,
fententja , qtiam plenam fanfìitate protulijìis ,
it ut cum aliquìs Epifeopus depofitus fuerit £ 0-
,

,C.
mJM EPISCOPORVM JVDICIO, Qpi
IN VICÌNIS LOCIS COMMORANT^,
mirate, quanto chiaramente efprimefi quì,il
iVefcòvo condannato in Seconda iflanza, e

non già nella prima, che nulla appartene-
jjj
-va a Vefeovi Convicini ( &
proclamav'erit>
.j
agendunì fibi negotium^.lN ZIRBE ROMA ;

^
alter Epifeopus in Cathedra , pofi appella-
ejtis

ci^
tionem ejus, qui videtur ejf, depofitus ^^omnino
non ordinetur, nifi Caufàfii'e'rit IN ‘fVDlClO
cc
(i) Qiimto nell’ORUiie di'Dionillo . 3 '

Digitizod by Google
Dbl Concilio
1x8 di Sardica .

ROMANI EPISCOPI i '


determinata Fio qui
»

. il Canone. Ricordiaitìòci »
permeglio in-
tenderlo , che nel Concilio > li èra Ipecial-
ménte trattata la caufa di Martellò Ancirà-
no * e di altri che vi eran
di S. Atanafio
prefenti ed erano già flati depofti dagli
Bufebiani , il primo nel Conciliabolo di
Coft'antinopoli deiranno. CCCXXXVL (i),
ed il fecondo in quello di Tiro (2), ove
fù anche condannato di Gaza, co-
me abbiamo da Teodoreto (3). Or egli è in-
dubitato , che quelli Padri , opprelfi dalla
prepotenza degli Arriani , portarono il
loro aifare avanti al Pontelìce Giulio a -,

cui leggefi in S. Atanafio (4) che dagli Eu-


fcbìani medelìmi furono deputati Martirio,
Efichio , ed altri , per foflenerc innanzi al
Papa l’iniquo lor giudicato,. Mà.S. Atanafio,
ed i fuoi non iftettero fpettatori oziofi
d’una pendenza, che tanto gfintereflava
Provvidamente ànch’elfi fpediron Legati
abili ,. éd iflruiti , i quali feppono. in pub-
blico confondere. le calunnie degli Eufe-
biani : Puh lice. (dice uno, che ben lo fapea,
•cioè S. Giulio medeCmo , feri vendo a que-
'

V. Flenrjr L'Xl! iift, n. LVII.
'
l»in. LUI. .. .

Ò) Lib. T. hift. Clip. XXIV. in iìn.


(4> V, Buon. un. GCCXXXIX. ..
Parte ii. jf. rt. .S tig
j gli Eretici (i) ) publice enìth CORANI NO»
Bis Martyrìus , & Efichius refellebaniur ,•

jj
Athanajii Pr^sbyterisy bona cum fiducia refifterh
tibus Recato così Proceflb avanti il Eon-?
il

tefice, e così dibattuto; ci dirà Sozomeno (2),

[
’ per nulla apportare.-, ..che non fià autenti-
co , .quale ne fofle poi Tefito Eodeni tempo» ;
j

I
j

re ( dice lo Storico ).Paulus qùoqùé. . ^ &


Marcellus Ancyra, EO (\uo\ dììe k-Komoi)
adcejfit . Epifcopus igitur Romanus qmm jm»
ijj
gulorum caufas. cogno'vijjet , omnefqtie. cflnfen*
II tientes Nicana Fidei comperijjet , in communio»
;
,nem recepii . ET QVONlAM PROPTER
,

SEDIS DIGN1TAT.EM,0MNI‘VM CVRA
AD IPSVM SPECTABAT, SVAM. C^UU ’

^E ECCLESIAM RESTITUIT.
:

“ Socrate
!*
'
dice in terniini altrettanto (3) Pur tutto .

'! ciòvpoco atterrì il carattere intrepido dcr


gli Arriani. Effi non oftante la narrata pen*
'
denza.d’innanzi al Papa, progrediremo a««
dacemente all’ efecuzione della fentenza ».
r che aveano proferita , ed intrufero un cér-
to Bafilio nella Sede d’Ancira (4) , H celebre
1
Gregorio Cappadocé , in luogo di S/Atanafio,
Ci

DIgilizad by Google
X so t)EL Concilio di Sardica
nella Cattedra AleiTandrina Ci), ed in quella
di Gazi ’Qmnziano invece di Afclepa (2). B
quindi la. cagione rifulta di quefto Cano-
ne > e r occafìone , che fi diè a’ Padri di
opporlo alla tracotanza degli Arriani. L’ir*
regolare foftituzione di nuovi Vefco vi, iat*
ta pendente Cauffa ,. fù motivo , che elprelr
famente fi dichiarafle*cofa contraria ài fen*
timentó della Chiefa- Cattolica, rordinarè
altro Vefcovo in luogo di chi fenibri depojìo
dal Conciliò , .e. dopo ciò prodamaverit :

agendum fibi negotium in Urbe Roma oppo* :

fta , dilìì a ogni rególa fimil condotta :


Nifi Caufa fuerit in fjudicio Epifcopi Romani
determinata Di poi che per altro .foflefi
.

-così' terminato il Giudizio del VefcOvo di


Roma-; fe quefto .era confermatorio della
precedente fentenza > poteafi far paflb'a
,

ioftituire altro Vefcovo, in luogo del. già


condannato; e fe era-revocatorio della pri-
ma condanna,, dovea procedere il Sinodo
air.effetti.va feftitùzioné del Reo alla fiia
Sede.ficcorae appunto fece con S.Atanafioi
e con gli altri affbluti da Gi«/zo; il -Conci-
lio ftelTo di Sardica
45. Tale è il vero , unico fenfo .di quefto
1
" ...
• • » • / *

-
'liy Ivi lib. xn. n. XIV. .

(ì) £aron..a|r. CCCXLVH, Abfolato. autcni.a)


pAkt E’ n.
|f. n. 121 •

Canone me
ne appello alla femplice
, e
ifpezione del verbale contefto .'ElTo dicfjia-
tsì Y effetto fofpenfivo , che produr debbe ,

anche dopo il fecondo Concilio, la prote-


fta del Reo : àgendum fibi negotìum in %)rbe
Romu: nel qual cafo vuole il Sardicenfe ,
che alter Epifcopus in' éjus Cathedra , non or-
dinetur Caufa fuerit in Sudicio Epfcofi
, nifi
Romani determinata' 'Ciò , e -nulla più lì -,

prefcrive dal Canone ciò unicamente di- :

chiaYafi, ‘ed anche, mi fembra, moltillìmo


opportunamente; e cott'alTai provvidenza
. non folo correggonfi gli attentati degli Ar*
Tiani, mà viene infieme à fciferarfi, a de-
terminarfi una vera , e legale difficoltà ;
ì^on vi è chi ignori , che in Dritto neilò
caufe ; qua moram non patiuntnr , fi niega
airappellaziohe-reffetto fofpenfivo : ficco-
‘me nel corpo civile abbiamo sù ciò efpref-
fe le caufe De aiimentis futuris: De merce^
:

dibus famùlorum : De aggeribus , C3> fontibus


reficiendis &c. (i)>: e moke di fimil fatta nel
•diritto Canonico ( 2) Potea dunque cade- .

- - / »
*
^ ^
- «

(*) L. iik. fF. «le Appell._ recip. Ics:. IV. cap. Quor. Ap-
pel. non recip. &c. V. ili'. Bianchi Dell’eiierior Polizia del-
la Cbiefa t. V. p. pp. &c.
(z> Cap. UT. XVIl. LUI. De Appellai, cap. IL eoil.in
VI- cap. XL. (le Sene Exeom. Conc. Trict. Seta. XXIII. de ,

Ref. cap. I. V. B^ned. XlV. «le Synod. 1. XII, 9 , 1, n. III.',


e fpccialmence 1, XllI, c, -V. n. XII.

Digitized bv Go ogle
122 Del Concilio di Sardica.
re in dubbio, fe pronunziata nel Concìlio
della Provincia la depolìzione di un Vefco-
vo ( qui videbitur effe, depojitus:) e quella con-
fermata anche in un fecondo Giudizio; l’ur-
genza di provveder la Diocefi d’un Pallore
irriprenlìbile, ponelTc la caufa nella clafle
di quelle ; quA moram non patiuntur , . e per-
ciò sè ne dovelTe ammettere l’appellazior
ne pel folo devolutivo ,* lìccome dicono , e
procedere: appellatione non ohjìante all’ele- :

zion di altro Vefcovo. Tolgono adunque


qualunque fcrupolo sù quello punto, leva-
no qualunque pretello plaulìbile a’fediziolì
i Padri Sardicenfi con quello Canone ; di-

chiarando in efprelTa regola, che non mai


li palli ad elezione di nuovo Vefcovo, nep-

pure dopo il fecondo Giudizio,, finché il


Papa non abbia terminata la caufa, quan-
do il Reo ad elTo abbia avuto, ricorfo Del .

rello il Canone non determina > non dice


punto (e fi noti), che il foccombente/>oj(^
dirìggerfi ai Papa , non efprime, che Ca-
gli permelTo di proteRare agendum fihi ne-'
;

gotium in %drbe Roma nò neppure rimota-


:

mente 'Lol difpofitiva del Capone non fi ag-


.

gira punto sù tale articolo, come abbiamo


xnollrato ; e come è affai chiaro da fe .

Quella prorella del Reo di volcj. trattare

f Digitized by Google
.

Parte n. jf. ii. 123


ft Roma fua caufa , ftà nella narrativa del
Canone fteflb ,
per modo di fuppofto , che
ciò fi faccia . Si froclamaverit agendum fibi
negotium in %Jrbe Roma foji appellationem
:

ejus fi terrà in tal metodo , fi fara co-


sì &c. venendoli alla difpofittva , che fta
,

tutta in quelle parole ; alter Epifeopus in ejas


Cathedra ormìnò non ordinetur , nifi &c Mi
premea d’inculcar bene quefta nozione ,
che importa molto (i)
44. Refta , che prima di abbandonar que-
fto Canone,noi facciamo qualche riflelfione
sù alcune efprelfioni , che vi sì leggono pie-
nillìmc di fenfo a moftrarci, come penfava-
tt in que*giorni,in punto all’autorità Ponti-»

fìcìa Notate quelle parole, ove il Reo con-


.

dannato dal Concilio de’Confinanti , pro-


tetta voler portare fua Caufa nella Città di
Roma proclaVerit agendum sibi negotium in
:

\)rbeRoma: e ove foggiugnefi, che debba


fofpenderfi ogni efecuzione di sentenza,fin-
chè la Caufa non fi termini nel Tribunale
del Romano Pontefice donec Caufa fiierit :

JN i^DlClO EPISCOPI ROMANI deter^


minata; Polfono architettarli efprelfioni più

fi) V. Frane. Ant. De Siraeonibus : de Rem. Ponr..


^odie. t<H«. n. c. XXII. 5. II. , ove tJcrecofe di que*
fio Can ne , meno baiUndo « QBcfi» > che a* è 1 » mafsiiQs »
. . ^
<i propone t

Digitized by Google
124 Del Concilio DI Sardica .

chiare per ,
ifpiegarfi , che fin d’allora ac-'
cadeva, che le Caule de’Vefcovi ftranieri fi

trattaflero, e diffinilTero in Roma.} Vi sarà


egli teftimonianza, potrà addurli mai Mo-
numento' fi energico , che non poffa ftravol-

gerfi, sè fia lecito dir con Fleury y de Marca,


Dupnio , Febhronioy e altri tali, che impu-
gneremo fra poco ; che in vigore de'Canoni
Sardicenji non può il Papa giudicare delle
Caufe de’Vefcovi lungi dalla faccia del luo-
go non può deciderle
, in Roma? Che que-
ftiSignori volelTero di loro capriccio tutti
fommuovere i fentimenti dell’antichità, e
crear di pianta anche la Difcmlina de’pri-
mi fecoli ; farebbe meno infolfribile ; mà il
pretendere d’avere i noftri Antichi Padri
nelle proprie pregiudicate opinioni,con ap-
punto alla mano que’Tefti, che dicono for-
malmente tutto il contrario , egli è un por-
tare, in triopfo la cavillazione folfiftica,un*
olFufcareil Sole di mezzo Agofto,.un trat-
tare Lettori da fiupidi, da ignoranti, dà'
i

ciechi. Certuni pare, che dovefiero nafee-


re a'tempi,.de’quali dicea Cicerone che v’e-
ran Uomini pronti a difputare .in prò e ,

contra ogni materia che vi fofie loro pro-


pofta . Ma oramai è un pezzo, che la Gente
ha aperti gli occhi, e sè la frivolezza di Spi;

Digitlzed by Googli
.

PaRTLB II. Jf. II. 125


rito non dominalfe , pochi berebbono le fa-
vole, come Vangeli. Digrazia ftacchiamo-
ci da quella mifchia , per palTare al nollro
ultimo Canone
45. Eccoci giunti a riflettere , e provve-
<lere in terzo luogo all’Ipotefi del Reo , che
immediatamente dopo il primo Giudizio del
fuo Sinodo Provinciale, fi diriga al Romano
Pontefice. In tal cafo, attefa la Difcipli-
na de’tempi , ed i Canoni, che ordinavano
un Secondo Giudizio fu la faccia del luogo;
il Reo , che immediatamente ricorreva a

Roma, veniva a faltare il Tribunale inter-


medio-, e ad eludere in qualche modo uno
fvantaggio della fua Caufa. E fe ciò fola-
mente difpiacea a S. Cipriano (i), pochi il
contradirebbono. Ogni equità perfuadeva
il fupporre,che il Papa, a cui il Reo diri-
gevafi-, ommelTo Tribunale intermedio ,
il

di condotta ordinaria avrebbe confervato


cosi ragionevol coftume,e ommeflb fui luo-
go il fecondo Proceflb coll’ intervento de’
Vefcovi Convicini , giufta la Difciplina veg-
ghiante;tanto più che i Padri di Sardica ne
aveano,-come vedemmo nel primo Cano-
ne, emendati gl’incomodi, ed interpoftavi
l’au torità degli lleflì Romani Pontefici. Ciò
(i) Ep, LV.

Di gitized by Google
.

I st5 Del Concilio di Sardica ;


pertanto con ogni ragione fupponendo >
fù fpediente il proporre una norma alFor-
dinario di quefta iftanza del Reo , il quale
un fecondo Giudizio abbandonava non al
proprio Concilio , mà al Papa. Ed à porre
ciò appunto in regola è diretto il feguen-
te Canone ; OJius Epifcopuf dixit : placuit au-
tem , ut fi Epifcopus accufatus fuerit , et judi”
caverìnt congregrati EpifcopiREGIONIS IP~
SI^S(nota.te quanto accuratamente fpone-
fi quivi la prima iftanza,il Sinodo ordinario

della Provincia) Epifcopi Regionis ipfius , et


degrada fuo eum dejecerint,fi appellaverit qui
y
dejeEius efì , dì?' confugerit ad Epifcopum Roma^
na Ecclefidy'et voluerit se audiri :fi jufiutn puta-
•verit , ut jtidicium renovetur
vel difcujfionis
,

examen ; fcribere his Epifcopis dignetur, qui in


fnitimay et propinqua Provincia funt, ut ipfi di-
ligenter omnia inquirant ( Ed ecco rimeflTa
l’iftanza all’ordinario corfo della Difcipli-
na , in allor vigorofa) Quod fi iSy qui rogat
Caufam fuam iterum audiriy deprecatone fua
moverit Epifcopum Romanum y Ut de iatere fuo
Prasbyterum mittat,ERlT IN POTESTATE.
EPISCOPI Q^ID VELIE ET QJJID MS-
y

TiMET : et si decreverit mittendos ejfe » qui


prafentes cum Epifcopis judkent y habentes ejus
aucìoritatem , a quo dejìinatì funty crit in fuo

Digitized by Googlq
Pautb n. jf. ri. 127
ij
arbitrio Si vero crediderirEpfcopus fufficere
.

[. ( Provinciales aggiugnefi nel Codice del P.


1(
Amort) , ut negotio terminum imponant ,facieti
J quod fapientiffimo<onJìlio fuo judicaverit: Seaì-

[(
brami tanto aperto il fenfo di quello Cano-
]. ne e che fia tanto efprelTovi quello che gli
,

f.
abbiam dato, che nulla più Egli è un pre* .

if
ziofifllmo Monumento di Antichità; onde
». i faggi Lettori non getteranno in vano il

(, lor tempo, a farvi feria rifleflìone, sè dico


Q
il vero . Del rimanente, è quivi ad avver-
d
tirfi, come nell’altro Canone innanzi, che

,j
del ricorfo a Roma del Reo nulla parlali
,,
nella parte difpofitiva . Solo sè ne ragiona
i ' nella narrativa , e in fuppollo , che il Reo
ricorra , che appelli ; Si appellaverit ,
qui

j
dejecius ejìt et confu gerit ad Epifcopum Roma-
na EccleJìa, et voluerit audiri. . .
:.fi depreca*
. tione fua moverit Epifcopum Rómanum ec. E
cofa è quello appellare , quello” dirigerli a
,
Roma? avrebbon detto certamente, i Padri
di Sardica, sè quell’atto li fpfle allor fen-
tito nominare così per via di fatto, la pri-
ma volta: fe gli fi folTe intrufa una novità
nella narrativa del Canone , sù la quale
non cadea loro futfragio ; e vi fi appoggia-
va fopra la difpofitiva , che aveafi à deter-
minare Figuratevi ( poiché preme moltif-
.
128 Del. Conciliom Sardica :
fimo formarli quivi idea chiara ) figurate-
vi, elle in que’tempi, ne*quali tanti Secoli
ancor mancavano all’invezion della Stam-
pa, avelTe Ofio propofto un Canone, che i
Tipografi aflbggettalTe airifpezione de’Ve-
feovi , e le Stanape alla reviuone de’Cenfo-
li de’ Libri; non avrebbe ella fatto trafe-
colare ciafeuna una legge , che difponea
di Stampe, e di Stampatori, de’quali nep-
pure il nome s’era udito giammai? Non la-
rebb’ella venuta fiibito sù la Imgua de’Pa-
dri tutti quella domanda ; e cofa fono le
Stampe, cofa i Tipografi, che nominate?
Te’quali volete formato un Canone? Spia-
ce anche a me, che fiamo ridotti à perder
tempo , in provare verità fi patente.
46. Ed anche quivi s’avverta^in qual mo^
do prima della metà del Secolo quarto, fi.
cfprima in quello Canone 1 Ecumenico

Cqncilio di Sardica. Tutto v’è degno fino


a un apice d’uno fpeciale rimarco. Qlfer*
vate con quanta giuflezza inculchi quivi il
Concilio la deferenza al Tribunale interme--
dio , sChe nel cafo noltro era il Sinodo de*
Confinanti ; ficcome appunto anche nel
Dritto Civile’ alla Legge XXL ff.^deApfel-
hit. y infegnano concordemente gl’inter-
preti venir proibito, che alcuno appelli al

Digitized by Googl|
e .

Parte iTi jf. iig


Supremo Principe, ommeffi i Tribunali in-
termedii quantunque ciò in alcuni ca(ì
; ,

singolari fi pratichi', giufta ToiTervazion


di Van-Efpen il) polla praticarli di .buo-
niffimo dritto . Eppure
il Generale Conci-

lio nel proporre un’ordinatorio , che già


era in vigore , e ripieno di tanta equità ;

ave trattali di' ragionare di ciò, che in


coerenza, alla difciplina, sarebbefi.pratica-
to dal Romano Pontefice, vedete, che il
Ciclo vi falvi, con quanta circofpezipne fi

efprime : Si juftum putavem , ut renovetur


judicium . . . Scribere dignetur. . . eftl in Pou-
fiate Epifcopi ( Romani )
quid veliti & quid
aftimet . . erit in-fuo arbitrity, . .faciet quod far
pientiffimo. corfilio fuo judicaverit . > Propon-
gono in fomma i. Padri Tordinaria regolai
Ecclefiaftica da tenerli negli appelli a Ro-
ma dalle prime fentenze , in que’ tempi ,

che v’era Sinodo de’Con-.


la Difciplina del
finanti; ma nei tempo medefimo non ap-
pongon legami all’Autorità del Vicario di
Gesù Crìfioy non intendono limitargli il po-
tere di giudicar, fe volea, la Caufa in Ro-
ma fenza delegarla fui luogo,come appun-
to vedremo or ora, aver tatto S. Giulio J.,
riguardo a S. Atanafio , e moltilfimi altri
(i) Jur. Eccl.'Univ. tic. X. c. Il* 1 ,

Digitized by Google
13D '
Del Concilio diSardica.
Vefcovi,i quali s’erano a lui diretti,ommef-
fo il Sittodo Provinciale; ed il Papa gli giu-
dicò in Romane niuno affatto fen dolse, tran-
ne gli Eretici foccombenti nel Pontificio
Tribunale. Vedali il feguente numero 49.

jf. 111 . Qmjììoni che fi fanno sii quejli Canoni .

47. Accuratamente determinato in tal


guifa il vero fenfo di quelli Canoni , ri-
mangono quali fciolte le tanto clamorofe
quillioni, che vi li fanno fopra nella Pole-
mica Noi le feorrerem brevemente per
. !

dare un faggio della facilità, con cui Iva- I

nifeono le difficoltà più intrigate sù monu-


menti, allorché il lentimento di quelli s*è
fvilluppato . E primamente Marca (i),
il Du-pin (2) , Van-Efpen (3) , ed altri tali

'’frà noi , e facopo'Bafnage {^) in ifpecie fra

d Protellanti pretendono, che il Concilio


“di Sardica introduc^lTe con quelli Canoni
una difciplina nuova, ed un nuovo,* acci-
dentale diritto accòrdalTe al Romano Pon-
tefice, con permettegli di ricevere in qual-
‘che modo i ricoifi de’Condannati ne’Sino-
'di ; lo che dicon’elfi , non gli era prima

Ci) De Cene. Stc. & Imp.l.VI.c.XV.&c I.VII.CenJII.


(z) cit. t. Vn. in Can. III. SArdicenf.
l.oc
(3) De Ari. EccI Dife. ^ifs. II. c. J. 111.
(4> Difquidt.* De Iure Appeiiat. ad Rom. I*oati£.

Digitized by Goo
Parte ii. jf. ni. 131
conceflb,. Quanto, al F/eurjf , inclinai già à
credere nella-.mia Critica,(i), chV fofle.nel
fentimenco medefimo,. con tuttO;che il di-,
lui apolbgifta zelantiflìniO;di.lua,dòttri-j
na. eftimi, coftantemente,. ch’egli ricono-
fca, che* a Sardica li fpiegò folo il dritto
che ilPì^a polTédeva in vigore del.fuo Pri^
raato^. Quefnello però (2),. ed ultimamen-
te il Giujìhto Febbronio (3),, fenza' tanti' cir-
cuiti hanno con tutto vigore rimelTa il.

e in campoquella fentenza della novità ìot


t dotta a Sardica; ed- elTercitati confeguen*
II temente alcuni vaio roh moderni a confu-
.11 tarla con maggiore accuratezza, che non
t

5'
s’era fatto fin qui . L’Achille del loro fille-

0 ma lo deducono gli Avverfarj .dell'a forinola


il tenuta da Ofiò nel primo ,C,anone,,da noi: qui
» I

n efpofto- ove proponefi di onorare- la me*


ic moria di Si Pietro ec. N-OP^M quid ( dice
dì nel- citato luogo il Febbronio ). et utfu.etum
t

j hic introduci . . .fatis apfaret ex Verbis.fujii fror


it fonentts:. Si vejìréti,. inquit , dile£ìioìfii placet

il
Petri memoriam honoremus. F il firecennar ee:

} to De Marca avverte , cheOjfo pofe avanti


1
quello fpeciofo' titolo, d'onorare la memo-

(O Tom, I. f . V, n;2j.
Ci ' Pi(s. ApoioH«t, pro^ S.fÌiIarlo Aiiflajl* c^XVI#
(j) De À&tu Deci* cap» V* f/Y* n, 1 edit, »' prii^;
'

152' Dfit Concilio DI Sardica .

ria del Beato Piero» per muovere più faci!-


mente i Padri, ad accordare a’Rom ani Pon-
tefici quello novello diritto Ricéve ‘con .

plaufo Un sì acuto penfamento il Van-Efien.


48. Rjfpofero già a tale obbiezione Cr£-
Jìiano Lu'^ (i) , ed il Sorbonico P. Piatale
Alefsandro^ {2) , e con molte parole foften-
nero, che l’indicata formola: Petrimemo-
rìam honoremus non induce neceflariamen-
:

te l’idea di un Privilegio recente; giacché


anche riconofeendo , approvando e con- ,

fermando alcun vecchio diritto luminofo


de’ Papi , Tempre fi verifica , che viene ad
onorarli la memoria del Beato Apollolo
Pierò. Si giovò anche, e confermò quella
replica ultimamente l’Abb. Francefeo Anto-
nio de’Sitneoni (3) Vaglia però il vero, non
.

abbiamo alcun uopo di tal rifpolla; e di-


ce benilfimo il celebre Sig. Ab. Zaecariai^.),
che quello argumento degli Avverfari e ;

appogiato su d'unfalfo fuppojio, che qui sì trat-

ti delleAppellazioni Io voglio dire anche


.

dipiù accordar voglio, (e dilFatti propen-


:

do à crederlo ),che l’indicata formula nella



( 1) Confutato da Ou-Pin loc. cit. n. IV.
fx; In fate. IV. Difs. XXVIII. Prop. I. obi. III.
(0 De Rom. Pont. Judic. Fot. tom. II. c. XXII. ^-IV.
p. «5S. Sic. Romae 1739.
f4) Antifeb. P. II. I. III. cap. 111. n. II. p. xxS. Pelk-
ro 1747.

Digitized by Goo| 'le


,

t- Parts ,n. jf. m. ;


133
marnerà,, ond’è appofta in quefto Canone;
Si vobis placet, S.Petri Apojìoli memoriam ha-'
D-

mretnus ci prefenti veramente nozione


:
)II

della propofta di alcuna cofa di nuovo ; e


IL

che nuovo per qualche modo fia veramente


>
ciò, che qui s’accorda a’Pontefici. Mà,che
è
intendono da ciò dedurre gli Autori, che
D*

ora.impugniamo? Forfè, che nuovo adun-


t>

que ed introdotto dal Concilio di Sardica,


.I>

ha il diritto delle appellazioni al Papa ?


Ik

Nulla può così ftortamente conchiudcrfi .


ij'

In quefto folo Canone, come bene avver-


tirono iBallerini (i) ufano i Padri la fra-
le 'Onoriamo la memoria del S. Apojìolo Pie-
;

ro ; ed in quefto veramente io reputo, che


b
rendano al Papa qualche nuova onoranza
(^
di difciplina, ordinando, che di condot-
)D
ta ordinaria, foftc a lui riferbata la nomi-
li*
na de’ Secondi Giudici , e l’efame dell’iftan-
»
za del Condannato ; lo che abbiamo ve-
duto ,che non andava precedentemente
tf-
così (2) Non che io nicghi , che anche
.

K prima del Concilio di Sardica, anche veg^


D*
ghiantc l’ufo di nomina ne’MetropoIitani
1 »
non avelTe potuto il Papa frammetterli a
i3
/.

^ S. Leonii , obfcmt. in p, p, Difierti V.
Quefnelli col. 947.
i-
C2>2' V. fopra n. 40. ‘
i ^ <.

Digitized by Google
134 Concilio di Sardica.
tiominare egli ftelToi Giudici convicim ec;
mà ciò Tempre farebbe flato uno ftraordi-
nario efercizio d’autorità, e come dicefi ;
ovccchè dal Conci-
ex plenitudine potejìatis :


lio riduceafi ciò a difciplina ordinaria
, c
tpglieafi a* Metropolitani ogni diritto al-
la convocazione del fecondo Concilio ,
che prima aveano , fe il Papa non avefi-
fe avocata la Caufa del fuo Tribunale .

Ma che han , che fare quivi gli appelli à


Roma ? Queflo primo de’ noflri Canoni •
fi è dimoftrato , e ognun che hà occhi lo

vede , che di Appelli al Papa , neppur


rimotamente favella e come dunque de-
;

ducefi dalle parole di queflo Canone, che


fiano di nuovo Conio gli Appelli ? Sa-
rebbe bella, ch’io mi facefli a provar fui
ferio alla Gente dotta, che le Traslazioni
vietate ne’primi Canoni , le ordinazioni
de’Yefcovi , delle quali fi parla nel V., e
nel VI. ,'i viaggi alla Corte regolati nel IX ,

e fèguenti , i gradi Ecclefiaflici da paflarfi


prima del Vefeovato , che preferivonfi nel
XIIL, la Refidenzà de* Vefeovi , la Scomu-
nica i deferitte nel XV. , e feguenti ; che
tutte queflc , e altre cofe fieno di difcipli-
lYanovella, per quella gran ragione, che
nel terzo Canone fi ufa formula che indi-

Digitized by Goog|e
Parte II. ni. 5f.135
5 ca novità . Oh Allora ! mi griderebbe il
i Febbronio » e fi riderebbe co* fuoi , che fi
J;
ferivano a Roma quefte follie . Eppure
à nò ; efie fi fcrivono con applaufo di là
f
da’ monti . A Roma fplo fi dice , che il
^ terzo Canone , è un Canone da fe , fe-
parato dagli che in efi
altri , e diftinto :

ji io folo ila la formula addotta dagli Av»


{
verfarj , perchè non parla punto di AppeJ-
j. . lazioni, perchè neppur’uno in tutta f An-
ij_
tichità per le Appellazioni , s è fervito di

1^
quefto Canone; che gli altri due c;he,di eC-
(I,
fe ragionano , non hanno apice, che de-^

jf
noti nuovo In queiii dovrebbpno
dritto .

il decantato : honorem
ritrovar gli averfari
j.
mus memoriam Petri : ma come trovarlp
giammai, sè di fatto non v’è? Che anzi ho

jj
già fatto notare, che in quelli due Cano-
ni ove fi hà menzione di Appelli, farebbefi
,
^

j
dovuto difporre, che il Papa pojpi ricever-
gli , per aver qualche apparenza di fonda- I


mento a alTerire,che ne fù parlato a Sardi- 1

I
ca la prima volta: mà fventuratamente non
vi è fcritto cosi. L’Appello vi fi fuppone,
vi mette come una cofa già nota à tutù:
fi
]

Si afpelUverif , fi froclamaverit agenàum fihi I

negotium in^rbeRoma (i):Si terrà il tale, 9

(*) V. 4].

Digitized by Google
i .

t '^6 Del Concilio DI Sar DICA


il tale Quello argumento prefo dal
ordine .

coritcfto , e dal lenfo letterale de’Canoni,


che Dupnio co’ fuoi , magnificarono come ,

decifivo à loro favore, è tanto* forte al con-


trario per noi, che da sè folo balla à far toc-
care con mano, a chiunqne^pacatamente-, e
con animo fcevro da’pregiudÌ2j,voglia leg-
gere gli llelfi Canoni; che del ricorfo-, ed
Appello al Papa dopo le Sinodali fentenzc,
sè ne parlò aSardica,come di cofa già no-
ta nelfuo dritto, e communilTìma nella fua
pratica. Sul fenfo de* monumenti vernili
polTano i recenti Scrittori dir ciò , che vo-
gliono; ma chi crede meno ad elfi, che a*
monumenti medefimi,:e ne gaidica co’pro*
pri occhi, fàfenno.
49. Aggiugnete adelTo , fol perchè la ve-
rità fuoleabbondare di pruove , quanto
i manchevoli , aggiugnete in
fofifmi ne fon
conferma i fatti ( oh che favorito argomen-
to mai fono i fatti ), e la reale olTervan- |

za, interprete privilegiatiffìma delle Leg- ,

gi Sè folTe vero , che l’appellare a Romafù


.
j

un ritrovato del Concilio di Sardica : nep- |

pur uno efempio dovrebbe elTervi , di chi (

avelfe pdma di quel Concilio appellato ;

ed uno folo che lo, preceda , balla invit-


tamente a conchiudere, che non fù ivi Ha-

Digitized by Go<
Parti ii. jf. in. 137
i bilita sù di ciò cofa nuo'va . Or bene : il

i Padre Stefanucci nella fua bella Difsertazio-


Jt
ne delle Apellazioni Romane imprefla dal
Salomoni Tanno 1768. non uno folo, mà
£•
ben dieci efempli ne fcieglie , c confer-
.t ma (i) , tutti prima del Concilio di Sardi-
f ca, benché noi fiamo fcarfiflìmi di monu-
i menti deprimi Secoli Io dirò folo di quel-
.

c. lo diS. Atanafio, e de’fuoi, perchè è affat-


> to palmare avvegnaché non nè avellimo
,

]i nelTun’altro Egli è certo, quanto alcun'


.

li altro fatto di Storia , che que’gran Padri,


> invitti difenfori della Confujìanzialità del
a’ Verbo Divino ,
prepotentemente condan*
)• nati in diverfi Concilj , -e deporti, come
abbiamo accennato (2), dalle lorSedi; si
:• direflero al Romano Pontefice, che era al-
) lora S. Giulio l. ; a lui mandaron Legati, e vi
1
vennero poi di perfona egli fteffi; innanzi a
. - lui difefono la loro Caufa, fi giurtificaro-
ho , rifpofero in contradittorio alle accufe
de’ loro Avverfari (3) ; e tutto ciò non fece-
ro certamente per un mero efercizio Ora-
torio, nè per recarfi ad ammirar folamen-
te le magnificenze di Roma; mà’con tali

(ij De Appelltc. «d Rom. font, t p. 47* ad 97.


Ca) Soi>ra n. 4a.
Ci) V* Il eie. num# , c Ficur; !• XII, n-, ao. aa.

Digitized by Googl
138 Del Concilio di Sardica .

procedure intefero c vollero efler tirati


,

fuori dall’ oppreffione de’ loro Nimici, af-


foluti, e alle loro Sedi rimeffi. Trattaro-
no in Roma egregiamente la loro Caufa (i),
confufero i loro Avverfarj ed ottennero
(
dicono Socrate (2) , e Sozzomeno (3) , cin-
que Secoli pria delle falfe Decretali del
Mercatore ) ottennero, che Giulio Vefco-
vo di Roma', per la prerogativa della fua
Sede» gli alTolvelTe pienamente, e la propria
Cattedra ad ognuno reftitui0e.La teftinio-
nianza in ciò dì Sozzomeno l’abbiamo fp- ,

pra recata ( 4) ci reità folo ad udire Socra’»


:

te che nel citato luogo dice così , dopo


»

riferita la venuta a Roma di S. Atanafio :


Eodem temfore Paiilus quoque .... Afilepas ,
Marcellus , Lucius denique Hadrianopolis , alius- \

aliam ob caufam accufati» GT ab Ecclefiis fuis~ ^


j

jfulfi» in Drbem Repam adventant ^bi» cum .


|

^^LIO , Romana ^Orbis CA^SAM.


Epifcopo ,

SVAM EYPOS^nSSEbìT; EST ilte» QVM


ROMAM^ SEDIS PREROGATI VA .

( «7-« TpoyoiÀta. vùf tr Veìpin txtcKnoltis t^oùriis )

SINGVLIS SEDEM SZ^AM RESTITV-


ENS. ( ToV oixfioy fxeCvW tot®/ «Toi/Sout itaqUS )

(l) Ep lui ad Oricnt prefso S. Atanafio Apoi. II. _


(z) Lib. 11 . cap. XI. XV. p. i)t della cima bellirsima
edizione del Proteilante Keadini;. 1720.
(;) Lib. tu. c. Vili. p. 102, ediu ejuadem .

C 4 ) Cit. a. 4i.

/
Digitized by Goog|:
.

Parte ii. jf. m. 139 ^

^ illi Romti digreffi; et ^ulìì Epifcopi LITT£-


RiS PRETI , fuas quifque Ecclefias occupa-
^ runt. Bel p affo invitto egli è qucftol Vale-
i)i
fio ftelTo , aH’altro luogo limile di Sozzarne-
™ «0 , « coftfctto ad appor’ quella nota : No-
li-
tanàum ad hoc tejìimontum GR^Cl SCRl-
it!
PTORIS de potejiate Romani Pontificis PER
0- VERSAS ECCLESIAS Infomma, llrin-
gendó quella ferie dì fatti autentici ed ,

ru ammélfl da tutti sè ne cava fenza dubbio


i

IO- talconchiulìone „ Sant’ Atanalìo , ed i


0-
„ Compagni della Tua-Caufa, ricorfero
u „ ad un fecondo Giudice con animo, ch’e*
p: „ rivocalTe , calTafle la* Sentenza del prì-
0: „ mo; e confeguirono loro intento,. Qui
in Italia noi diciamo , che in ciò Uà un*i4^-
iu pellazione propriamente detta, e che chi li
iirt regola così, intende di \ et amentc appella-
ti re: c quindi concelTo il fatto il quale non
}l può niegarli; agitar quillioni di llrepito,
;I e fcriver Tomi, a folo oggetto di mutar-
gli il nome ; ci fembra , come vedremo ,
ì) una vana lliracchiatura da Principianti (i).
> Andiamo avanti coU’argumcnto Il Padre .

ìì

U) Par fluefto celebre fttto ,


ved. il P.Srefimticci Dif$.
cit. p. 71. ee. iltra Difs. De Rom.
Appellar. Perrari^e 17*7^.
( p. II. Lazzrri in hift. ma. fzc. IV.
ad haer. Arian. Ballerini .
Appena, ad S. Leon. Zaccaria Antif. P. II. cap. II. n VI il.,
e rpecialmente il P. Gio. CiifoBomo da S. Glufeppe in nn*
Opera efprersa . Rodi. 1745. V
. anche Critica noRra 1. 1 .$. V*

Oigitized by Google
, -

140 Del Concilio di Sardica .

Natale AleJJandro fofticne (i) che quefto ri-


corfo al Papa di S Atanafio , che noi di-
ciamo Appello feguifse Tanno CCCXXXIX;
mà il P. Pietro Coujìant (2-) , il Piacevicb (3),
ed altri , con ragioni fortiflìme tengono ,
che ciò accadere Tanno CCCXLI. Confer-
ma tal Senten2a il Valefio nelle fue oflTerva-
zioni Ecclfefiaftiche a Socrate,e Sozzomenoi^.},
rifiutando il parere di Baronie di Petavio,
c del proteftante Biondello , che dilTero ve-
nuti a Roma S. Atanafio ^ ed i fuoi nell’an-
no CeeXL. Quivi ogni quiftion Crono-
logica, aggira dall’anno CCCXXXIX , al
fi

CCCXLI , e qualunque fentimento fi ab-


bracci , per noi nulla monta. Sempre re-
fi a certo ciò, che ci bafia, che cioè, alme-

no Sei Anni prima del Concilio di Sardica,


vi fù chi appellò à Roma Quefta induzio- .

ne di Cronologia, è di tal forza, che rende


piacevoliflimo Toflervare , quanto elTa ab-
bia imbarazzato il Fleury , e di quale artifi-
zio fi ferva per disbrigarfene, indugiando
un’intiero Secolo a dirci, che avea appel-
lato a Roma Atanafio (5) . Eccoci dunque

(O Tn f*c. IV. Difs. XXII. Trop. I.


(1) Tom. I. Ein». RII. i*!’. col.
(j) Tliefaur. Theol. toni. VII. l*. I* p. 72$. &c«
(4) Ofservtt. Jib I. cap. III.
CO V. Critica a FJcury toin. II. n. jz.'

<
Digitized by Googl'
.

'
Pa'RTB XI. jj“: III. 141:
alle ftrette : s’egli è vero , che a Sardica.
^
fìi introdotto , e ftabilito la prima volta
J
il diritto di ricorfo del Condannato al Ro-
' mano Pontefice ; S. Atanafio ,
5*. Paolo , e gli

altri Antemurali della Dottrina Cattolica,
^
in pregiudizio dell’ Autóri tà de’ Concilj
in diftruzione della difciplina vegliante, fi
J
^ arrogarono , ufurparono uri' dritto , che
' loro non compctea, di ricorrere al^Papa,
^ più torto, che proporre lor caufa in altri
^
Concilj d’Oriente Altra perniciofa ufur-
.

“1 p azione commerte il gran Pontefice S, Giu-^



Ito I. , il quale accettò , ,.ed ammefle il ri-
^
corfo , ed annullò le Sentenze anteriori
" Tutta la Chiefa adunata a Sardica alcuni
* Anni dopo , confermò querta ufurpazio-
^ ne arrogatali dal Papa , con pregiudizio
^
delle parti interelTate , e non ollanti le
^ formali loro *p rotelle, che S. Atanafìo , ed
i fuoi condannati in Concilio , non sì am-
J
® metteffero a farla da Giudice nel Sardicen-
fe : Dkìmus
in media Ecclefia ( cosi fcrivea-
^ no Eufebiani medefimi ) Athanafium,
(i) gli
? Marcellum omnes fceleratos , GONCILIl
,

SENTENTIA PVLSOS cum Hofw ,


'

O* Protogejie SEDERE SIMVL , & di-


fpitare , & ^uod deterius ejl , divina myjie-
-
O) *100». un Concil. col. 704.
• • -

Digitizéd by Gqogic
142 Del Concilio di Sardica.
ria celebrare Che ragionevole zelo
. >! Che
orrore ammetterli perfino a celebrare i mi-
lle rj Sacri, Vefco vi condannati conciliar-
mente , ed aflbiuti così per via di fatto da
un Vefcovo lontano, che non avea ricevu-
to per anche dal Concilio di Sardica,. fa-
coltà alcuna di alTolverli Che però con-
!
,

tinuano gli Eufebiani : noi facemmo la


giullilTìma iftanza: ut de fuo coetu damnatos
excluderent : mà ciò fù in damo ,
perchè
quei di Sardica tennero forte; nec fe volue^
runtab eorum communione /<rrrr»^r^; approvan-
do cosi l’irregolare alToluzione di Giulio I.

Avanti. Socrate, pochi Anni dopo ftabilì


quefta ufurpazione medefima, e la colo»^ì
del più legittimo titolo; poiché narran-
do la venuta à Roma degli Atanafiani ,
foggiugne, come abbiam riferito : Z^bi curri
caufam fuam exfofuijjent , 'Julius, qua ejl Ro-
mana Sedis prarogativa ( notate la caufale ;

non dice propter Canones Sardicenfes , che


vennero fei Anni dappoi ) liberioribus Litte-
ris communitos , in Orientem remijit , iSlN-
G^JliS SEDEM RESTITVENS:, Quello
doloso anacronifmo di chiamare
•va della Sede Romana l’anno CCCXLI. quel-
che non divenne tale sé non che l’anno
la,
CCCXLVJI. al Concilio di Sardica ; con-

Digitized by Googl|
.

Parte il jf. iii. 143


If
vien dire, che Io commetta anche Sozzo»
i-
meno , altro Greco Iftorico a’principj del
I*
Secolo Y. il quale porta la cofa anche più

1j
avanti , e l’operato da Giulio» neiralTolve-

I
re S. Atanajio , e gli, altri , che a lui ri-

ìt
corfero, lo pone come un dritto intrinfe-

i
co della dignità della Sede; dicendo di elTo

li
Pontefice (l) ; Cum finoulorum Caufas cogno-
vijfet» QpONlAM PROPTER SEDIS DU
ili
GEllTATEU OMNi'LJM C^RA AD IP»
,

SZiM SPECTABAT ( Vedete che fpropo-


iS
fito !
pare copiato da Ifidoro Mercatore )

1
fuam cuique Exclefiam^rejìituit Anche Teodo^
reto è nel fenthnento medefimo il quale ,
Ili

r.
benché dimofiri (2) che a’ tempi, che ven- ,

ne a Roma S. Atanajio non era per anche »


i
tenutoli il Concilio di Sardica, ^pure dice,
il
che Gi«/io s’intromettelTe nella Caufa di lui,
II

feguitando'la regola della Chiefa : Sequutus


Ecclejia Canonem . S. Bonifacio 1 . dovrà dirli
c:
poco riconofeente Canoni Sardicenli , a’
he
poiché 'ferivendo di *6111 che chiama. Nice-
i<*

ni a’Vefcovi della Téflaglia , dice (.3) , che


quel Concilio nulla:pìà jdcl.fuo merito , iC
le

di ciò.,» che vgià «ragli fiato» dato ..da cGwm


j-

*
:!•

(i) Cit. lib. III. cap. Vili.


0 (a) »V. )Iib.?fJ..l5Ìft..««pp.lV.-V.
O) V. Holllen. Coll. Uom. t. I. p. tf{, '

Digitized by Gopgle
144 Del Concilio di Sardica .

Crijìo hà conceflb alla Sede Romana ; Cun^


,

•videret,nihil fupra meritum fuum pojje confer-


ri , OMNiA denique noverai , buie DOMl^
NI SERMONE, CONCESSA R S.GeUfo .

dice anch’egli, che ciò, per cui la Chie-


fa Romana è diftinta sù l’ahre, non lo dee
à ftabilimento di alcun Concilio (i) ; Eccle-
fiaRomana nullis Synodicis conjìitutis ceteris
Ecclefiis pralata eft : Sed Evangelica voce Do-
mini , Ó* Salvatoris nojìri Primatum obtinuìt :

Tu es hanc Petram ec. cosi al-


Petrus et fuper

tri Vedete quanto il fofifma rimane op>


.

prelTo dalla trionfante verità, che fi vor-


rebbe folFogar co’raggiri Orsù ; fe abbiam .

fior difenno , dobbiamo fpregiudicamente


confefiare, che S.AtanaJto, e gli altri, che
appellarono prima del Concilio di Sardica,
lo fecero di loro buon dritto, e che in ra-
gione reciproca, buon dritto s’ebbe anche
di ricevere l’appello Poiché la rifpofta, .

che danno alcuni, che que’ Padri poterono


dirizzarli a Roma, a cagione dell evidenza
della opprefiìone , che rifentivano , e del-
j

la notoria irregolarità de’ Concilj , che


gli avean condennati ; è una di quelle ri-
fpofte, che fi dà per darcene alcuna, quan- I

(i) Tom. IV. Coneil. p. liCi. V. Pietro Couftant. Canti.


Coli. P. 1. n. VI.

Digitized by Googfc
Parts II. m. 14 $
B do non e non fi può afiegnarne mi-
fi sà ,

1" gliorc Gli Eufebiani la negavano quelta


.

i notorietà d’opprefiìone, come raifermava-


^ no gli Atanafiani ; e quindi v’era Tempre
K meltiere del Giudice deli’Appellazione , che
a conofcefle chi dicea vero Che fpeciofi ri- .

i pieghi Ognun che vorrà appellare, dirà


!

si d’olFere oppreflb notoriamente^comQ il Giu-


) dice precedente lo niegherà A chi ftà a .

li pronunciare sù quefta decantata evidenza?


ì La rifpofta è chiara . Chi ne pronunciò per
o( S. Atanajioì II Papa di Roma, che allora
a era Giulio Ed un altro in un’altra occa-
.

j! fione. Chiunque porta dritto le idee, cer-


nì tamente coglierà qui .
'

. 50. Per quanto là cofa chiara , io fia

a non voglio pafTare in filenzio l’altro gran-


ii
de argumento di De Marca» rimeflb pom-
-Jj
pofamente in campo dal Du-Pin in due in-
U rieri Paragrafi della già citata Difsertazio-
ne Vogliono eflì coftantemente pruo-
(i).

ij
vare che ne’ tempi , che precederoiio il
,

j(j
Sardicenfe, non fofle in alcuna foggia per-
j;
meflb l’Appello al Papa; e il dimoltrano ,
j
perchè ne’ precedenti Concilj , venia tal’at-
u to efprelTamente vietato E nel vero , sè ciò .

(0 De Ant, Eccl. DIfc. Difs. II. 1. 11.

Digiti2ed by Google
14^ Dbl Conciio di Sardica.
dimóftrano , fanno per la loro caufa un
negozio vantaggiofillìmo Se io volelìi di- .

ftintamente chiamare a efame ciafcuno de’


luoghi addotti dagli Avverfarj , porrei ma-
no a unaMelTe le cento volte falciata. Già
è flato replicato al De Marca, da inalale
Alejfandro medefimo (i), altri han rivifli
i conti al rifpondcndo , che i
Dupinio ,

Canoni, e le teltimonianze oppofleci, o


parlano delle Caufe de’fempliciPreti , o re-
golano folo rordinario Giudizio nelle Caufe
de’Vefcovi , niente entrando a vietare , o
limitare il Canonico rimedio delle Appella-
zioni al Capo vifibile della Chiefa, che a
tutti i Vefcovi per divino dritto è fuperiore.
Infattijfe il buon fenlb adopri qui le fue re-
gole , anche gli Avverfarj riconofeono co-
me Articolo fra’.Cattolici incontrovertibi-
le , che il Papa fia intrinfecamente Superiore
ad ogni Velcovo della Chiefa e la di lui ;

autorità volentieri accordano, che fia. mag-


giore di quella d’ ogni Concilio , almeno
particolare (2) B ciò poflo una volta, non
.

è egli di ovvio fenfo della ragionevolezza,


non appare egli eflenziale , e dalla ftefla
• I

(i) In fac. IV. Difs. XXVIII. Pr«p. I.


il) V. Gli Articoli della Facoltà di Farigi, e di Lova*
nto prefso il Contin. di Fleury . Lib« CXL. an. XXXIX.,
« LXIV. lib. CXU. «i. XLI, .

Digitized by Googlf
Parte ii. jT. ni. 147
11
natura della cofa proveniente , che dal
k
Giudicato d’un Tribunale appella-
Ì(
re , provocare fi pofia ad un Superiore nel- I

B
lo ftelfo genere di poteftà? Stann’eglino a
V
Ji
bomba quegli,che accordano tali principjV
ì»
e tali confeguenze poi niegano?!! Piimatp
11
di GiurifdizJone [opra, tutti i Vefeovi , fo-

It
pra tutti i Concilj ( sè non altro non Ecu»
menici). non vi è fra. noi Cattolici chi lo
I

)i
nieghi, perchè il.rivocarlo in dubbio fàfu-
bito, che uno non fia più Cattolico; e quella •

12

l
è una conclufione non controv-erfa, come -

•I

si
non è punto controverfo , xhe tal Primato
di Giurisdizione l’abbia- il Papa da Dio , e
Ik

non dal Concilio di Sardica-. La ftelfa fa-


la

.(
coltà di Parigi ha qualificata collantemen-
te di rm/c<z,e fcifmatica la contraria fenten‘-
)t
za, com’è à vederli nelle di lei cenfure, .che
•s
noi abbiamo altrove recate (i). T.utto ciò,
dilli, s’accorda; e fi.niega da poi , che a- .

lil
quello fuperior Giudice , fiali fempre potu-
$
to da qualunque inferiore appellare E sè .

32
-tutto ciò. procede invittamente pc’Vefcovi
•condannaci nell’ /«/mor Tribunale de’Sino-
3I
. I di, che per ogni diritto naturale, divino,
,tC

ed Ecclelialtico, appellar poffìmo al Tribu-


k 2
(i) Critica t FJeury tom. I; V. n. 2iv .•

Digitized by Google
.

148 Del Concilio di Sardica


C ai Superiore del Romano Pontefice ; ne fie-
gue anche fimilmente , ed anzi con mag-
gior forza , che qualunque anche altro
deirinferior Clero , o del Popolo che in ,

Giudizio Ecclefiafiico fia fiato condannato


dal proprio Vefcovo , pofla nello fiefib mo-
do appellare, ove alcuna Legge pofitiva
della Chiefa noi vieti. Quefto è un corol-
lario evidente: conciofiacofachè, sè il Pa-
pa può ritrattare la Sentenza d’un Sinodo,
perchè è a lui fuperiore , egli è molto più
fuperior d*un fol Vefcovo, Giudice in fua
Diocefi
51. Mà diamo anche qualche replica in
particolare a’iuoghi de’jnofiri Oppofitori,
fenza però ingolfarli in un Pelago , nè far-
mi beilo di quanto è fiato già valorofa-
mente fcritto da altri fopra quefio emer-
gente Produrrò io una loia rifpofia , che
.

può adattarli in ifpecie à quali tutti i luo-


ghi, che ci li oppongono, ed alla quale mi
fembra, che gli Avverfarj ne’loro fiefli prin-
cipj , non polfano dar replica conchiuden-
te. Prendiamo il Canone V. Niceno , che
è come l’Achille contrario , in cui trion-
fa il Dupinh (i) , in cui fpecialmente trat-
tienli, e fpera dedurne: Hoc in Canone Ju--

il) Loe* «il. cap. I. 1.

Digitized by Goo^t
Parte, n. jf. iir. 149
^ diciutn omne VEFINITIVZ^M Epifcopìs Pro-
^ *vincì£ commìttitnr SIE^E Z^LLO RECZJR-
i

^ SZJ , AVt PROVOCaTIONE. Ma il Ca-


*
none dice ciò ? udiamolo; De bis qui comu-
“ nione privantur,feu ex Clero, feu ex Laico ordì-
? ne ah Epifcdpis per wiamquamque Provinciam ,

^ Jententia re^ularis obtineat , ut hi qui abjiciun-


^ tur, ab aliis non recipiantur. Ecco il Cano-
? ne. .Suol rifpondem, che quivi parlali de*
f femplici Preti, e de’Laici, non già de’ Ve-
fcovi , de’ quali fpecialmente è quiftione :
li

“ e il Dupinio contorce^ alquanto a tal repli-


ca, ftudiandoli di trovare i Vefcovi in quel-
la parola Clero, nella quale veramente non
fo sè i Canonifti ce gli vedrebbono tanto
& chiaramente , quanto par neceflario Darò .

^ dunque vigore all’obbiezzione Dupiniana,


t producendo altro Canone,che non ammet-
ti ta quelle ( come Du-pin le direbbe ) cavil-
int lazioni ed a lettere tonde parli dei Vc-
,

® fcovi eccolo : Si aliqu^ EPISCOPZJS »


:

ri*
contra Juum Fratrem EPISCOFVM litem bar
Ifl huerit , ne unus ( neuter ) ex duobus , ex alia,
i Provincia Èpifcopum advocet cognitorem. Egrc-
giamente Vi ha egli, che ridire? E’ egli'
!

1’
efprelTo quanto bifogna , che qui li parla
If delle Caufe de* Vefcovi , e lor li vieta prò»

Digitized by Google
O

i‘?o Dél Concilio di Sasdica .


vocare a Giudice d’altra Provincia? Or be-
rie: Ella e cofa evidente affatto da tutto il con-

tejìo del Canone: (dice un altro de’noitri Cen-


trar] ilVan-Efpen (i), ) che quivi lì conlcr-
ma il Canone V. Niceno . Dunque ambe-
due avranno lo ftelTo fenfo,lo ItelTo feopo:
dunque. ma adagio un poco *11 Cano-
. . .

ne da* me addotto egli è la prima parte del


Canone JII. di Sardica , commentato qui
fopra nél primo luogo ( 2 ) e nulla più . -,

Siami dunque permelTo il domandare ; in


quello Canone, ed in quelle parole; unus
ex duobuSi ex alia Provincia Epifeofum advocet
cognitorem è egli proibito chiamare il Ve-
:

feovo di Roma? E’ egli vietato a lui diri-


gerli, sì, o nò? Se mi lì dice di nò, io re-
plico fubito e come mai ? 11 Canone V.
;

INiceno proibifee il ricorfo al Papa ; e il


’Sardicenfe che conferma il Niceno, ed
anche più chiaramente vieta il chiamar
^Giudice da ftrapiera Provincia ; il Sardi-
cenle non lo prorbifee? Mi rifponderanno
dunque di si. Sì certamente, anche il Ca-
none III. di Sardica, perappunto come il
Niceno" V. , erprelTamente vieta il ricorre-
re a Roma, mentre interdice il chiamar
— c »

( Tnr. Eccl. torti. VII. in faune Can. Snrd. p, m. $7.


Ca) V* fopra a. jp. dee.

Digitized by Goojlle
Parte ii. jf. m. 151
Giudici da qualunque altra Provincia Ma
voi ftelfi. De Marca , Dupinio, Quefnello, Feb-
hronto ci dite , che quello Canone Sardi-
cenfe , con gli altri due , introdulTe que-
lla nHO'Ud Difciplina non ufata in avanti,
,

di poter ricorrere al Papa, dopo i Sinodi


Provinciali Come và dunque la cofa, che
.

il Cicl vi falvi ? Nella prima parte derOà-

none lì divieta il ricorfo al Papa; e nella


feconda non folo pérmettefi mà fi crea di
,

pianta tal dritto Prima di llringere l’ar-


.

goméntò , fentite anche il Canone XVI.


dello ftelTo Concilio di Sardica , ove è ri-
petuta, e più fortemente inculcata la proi-
bizione del Canone V. Niceno, che alcu-
no, il quale; Ab Epifeopo fuo fuerìt cotnmU“
nione privatus , &
ad alterum perrexerit Epi-
feopum . non oportet ut ei communionem ?«.-
. .

duìgeat: quodjt fecerit , fcìat fe convocatis Epi-


di£ìurum
feopis caufas effe Venga quivi il
.

Dupinio a conchiudere , che in quello luo-


go togliefi ogni ricorfo , o provoca al Ro-
mano Pontefice ; e così ritornerebbe la
Scena, che il Concilio di Sardica óra crea,
ora toglie tal’ Attq Ecco quanto fi deli-
.

ra , quando fi fcrive contro la Santa Ve- -


j $2 Del Concilio di Sardica .

^ 52. Convien dunque dire di buona fede,


che Concilio di Sardica nel proibire di
il

ricorrere a* Giudici d’altra Provincia, nel


porre divieto,che chi è fcomunicato da uno,
non Ila recevuto da un’altro Vefcovo; uni-
camente ragiona degli altri Vefcovi infe-
• riori , non del Romano
E&li non limita
.

punto i diritti diquello, non gli abbrac-


cia. in tali fuc determinazioni; ben rapen-
do , che-»a lui propter Sedis dignitatem om-
:

nium cura [periati come poco fà diceva


^om/720; che è una prerogativa della Sede Ro*
mana , come udimmo da Socrate^ il poter af-
O altri; che le di-
folvere i condannati dagli I

viru promejfe di CriftoDio nojlro hanno dato


potenza a’SuccelTori di Pietro : Super SEN-
TEEITIAS OMNl^VM come non molti :

anni dopo il Concilio di Sardica, fcrivea


a’ Vefcovi :AfFricani il Pontefice S. Zofimo ;

che quella Sede di Piero; Q^ORZiMLI-


BET Sententiis Pont^cum ligata ’JZ)S HA-
BET. RESOLVEISIDL nipote quod DE OM-
NI ECCLESIA jus habeat judicandi: Siccome •

fcrivea S. Gelafio a’ Vefcovi della Dardania;


che alla fielTa ApolloUca Sede e certo , che
fon riferbati ; OMNWM.Appellantium ju-
dicia: al dire di Vigilio nella fua Pillola a
Eucherio : e che hà ,
per finirla , il Roma-

Digitized by Goog|e
- »
}

Parte il jf. m. 1J3


itt no Pontefice , e l’hà dal, noftro Signor Ge-
4 sù Crifto , piena potejìà dì pafcere , reggere,
i e governare TRUTTA LA CHIESA, fecondo
K diflìnifce effèr di Fede , T Ecumenico di Fi-
li renze. Qiiefta, contorcetevi quanto vole-
li te , è l’unica rifpofta , che pofla darli alle
lit iftànze da me fattevi fopra i Canoni 111. , e
s XVI., del, Concilio di Sardica mà non vi :

fl farà mai, che fiatar contro, quando noi rif-


(I ponderemo lo fteflb al Canone Y. Jliceno ,

Iti al fecondo di C. P. Antiocheno ,


, al XV
I ed agli altri , i quali non giungono certa-
i mente ad efcludere i Giudici fuor di Pro-
li vincia, con la forza del Sardicenfe ( 1 ) Di .

jt
qui. non s’efce.

ì : S3- Quella palmare, e generai replica,


)|
che nel proibire Concilj gli llranieri ri-
i

1(1
corfi, non mai hanno voluto interdir quel-
j;
Io al Sommo Pontefice, elTenzialmente con-
[j.
nclTo col fuo Primato.'la confermeranno gli
y
abili Canonilli, i quali d’accordo , conce-
I dono perfino a’Vcfcovi, non che alRoma-
j,
no Pontefice il privilegio di non efler com-
,

jj.
prefi nelle Sinodali Sanzioni , sè non vi fo-

ju
no efprejjamente nominati e neppure una- : .

j,
volta vi fi nomina il Papa in quelle pro-
dotte dagli Avverfarj . A irie piace dar nup-
[}• CO-. V-il Vtfi £fpen Schol. in C«n. XV. Antiocb.

. è»
#
/

DIgilizad by Google
,

1 54 Del Concilio di Sardica .


vo pefo alla rifpofta fuddetta, con un ce-
lebre luogo d' Innocenzo I. , ove egli nomi-

natamente conferma quello ftelTo Canone


V. Niceno il quale ci lì vuol dire , che
proibifca di ricorrere al Papa dopo i Si-
-

nodi Provinciali Nec alieni ( dice Innocen- .

20 (i) ) liceaty relicfis iis Sacerdotibus , qui in


eadem Provincia Dei Ecclejiatn, nutu divino gu-
bernant ad alias convolare Provincia^ : Mà tan-
to è lungi che Innocenzo intenda con que-
,

lle parole di vietare il ricorfo à Roma


che an2Ì nel numero feguente immedia- ,

tamente foggiugne: Si majores Caufa in me-


dium fuerint devoluti ad Sedem Afojlolicamy ,

Jìcut Synodus Jìatuit,et beata confuetudo exigit,


POST EPISCOPALE 'JVDlCIVM,referan-
tur . Tale è Niceno Canone ,
il fenfo del
d’ Innocenzo degli altri ; che niun condan-
,

nato dal fuo Concilio ricorra a altri Ve-


feovi fugga ad altri Sinodi: mà dirigerli
,

al della Chiefa Crilliana, non mai li


Capo
volle , ne poteva proibirli Che an 2 Ì ne .

dice nella lua Sinodica a Papa G;«/fo il no-


ftro Concilio .medelìmo Sardicenfe opti- .*

mum , et valde C 0 NGRVENTÌSSÌM%JM


tji y fi ad Caput idejl ad Petri Apofioli Se-
y

dem y de SmGVilS QfiOiBZiSQpE PRO-



'
(O Spift* 7U ad -VUtrk. Rothomag. aa» V* VI*

Digitized by Googjle
.

Parti il jT. ih.


a
^VINCIIS , Domìni Di-
referant Sacerdotes :

a
rò anche che mi fembra anzi no-
di più ,
ot
tabiliflìmò .quefk) ftelTo generale linguag-
é
gio, che tengono i Monumenti vetufti nel
ii
divieto' de’ ricorfi ftranieri , niuna petia
ICJ

datìdofi di 'eccettuare erprelTamente il ri-


òorfo a Roma
x:
perchè in que’ pacifici
;

tempi , le Sentenze nate da un Secolo in


B
quà non erano note ,’nè prevedeanfi ; e
f perciò non fi temeva, che venifle in capo
ad alcuno di capire, che nella Ghiefa Cat-
ì volefle interdire di ricorrere al
tolica fi
II
Capo, cui dirigerfi fù riputata Tempre co-
d
'Quando adunque
fa molto congruentijjima .

un Canone proibiva ad alcun condannato


ji
l’invocare un braccio ftraniero ognuno ,
i
comprendeva benifiìmo che quello non ,
ji
veniane comprefo de’Succefibri di Pietro,
IR
anche lenza che occorrefie l’efprimergli
P Relti pertanto conchiufo, che a Sardicafi
li
fpiegò folamente, fi riconobbe, fi confer-
I
mò il diritto de’Romani Pontefici , che già
JJ
polTedeano, come proveniente dallor Pri-
mato d’ammettere i ricorfi di chiunque
,

a lor dirigeafi.
i

Digitized by Google
i55 Del Concilio DI Sardic A.
if. IV.
Se quejìi Canoni fariino di vere appellazioni
J4. Altra importante quiftione qui in-
forge fui fenfo de’ Canoni Sardicenlì; poi-
ché alcuni pretendono , che efli non ac-
cordino propriamente al Papa il diritto di
ricevere le Appellazioni ; mà foltanto gli
diano una pura revifione ; „ Se debba » ò
>, nò rinnovarli il Giudizio nella Provin-

,, eia,,. Prima di entrare in materia, ti-

riamoci fuori da una difputa di parole .


Noi diciamo col Brifsonio (i) il Gonzalez,
e gli altri Canonifti al titolo de Appellar. ,
che VAppellazione non è altro, che un ricor-
ro al Giudice fuperiòre y da un Giudicato , 0 al-

tro gravame di un inferiore e come dicono:


:

a minore udite, ad m'ajorem provocatio ; Quan-

do alcuno ricorre ad uno , il quale pofla


annullare la precedente Sentènza , mode-
rarla, o confermarla ( e giufta le varie efi-
genze, ciò faccia ) noi diciamo, che appel-
la . Sappiamo , che quanto al ricorfo a
Roma, poteva farli » o, a viva voce, o in
ifcritto con atto folenne, ché da S. Leone

(O De Vetb, V* cap. Placnìt. 2 quaeil. VI.


,

Auth. Hodie Cod. de Appellat. cap. Ad confultationem de


Sent. 6c Re Indie, cap. Concertationis De ai>pellat. in 6, cap.
Paftoralis eoJ. tit. n.Xvn. V anche L*Abb. in Cap. Bob»
1. D. XLV. de Poftul. Praelat. &c«

Digilized
,

Parte ii. jf. iv. i?7


fichiama (i) Lihellum appellationis od an-
che col femplice fatto E nel vero , Innocen- .

zo 111 fi lagna (2) , che un tale folTe fco-


municato di poi che era partito per Ro-
ma; Cum plus Jit (die coll) ad Sedem Apojìo-
licam fa^o provocare , quam verbo ; & ipfis

•propter pradi^am catifam ad Romanam Eccle-


Jiam venientibus i intelligitur ad Sedem Apojlo-
licam provocatum In qualunque modo pe-
.

rò fiegua quello ricorlo, variino quanto fi


voglia , fecondo le diverfe circoftanze de*
tempi , de’ luoghi , delle Perfone , le le-
gali folennità, e formule; nulla c’impor-
ta. Chi ci accorda, che il Papa ad illanza,
in qualunque modo ’fattagli da un con- ,

-dannato , polTa prender cognizione del


' primiero Giudizio c confermarlo , o caf- ,

farlo come fia giufto; chi ciò, diifi, ci ac-


corda , viene a concederci ciò , che noi
diciamo dritto di ricever l'Appello Del rc-
; .

llo fi chiami ciò pure, o illanza, o con-


fugio, o come mai vogliali, non litighe-
remo punto perciò.
Il nodo dunque Uà che": Ha&enus

( dice Monf. Pietro de Marca (3) ) ^NI- ;

VBRSIS perfuafum fUitt repertam effe legem


f O Epi-ft. Vin. al XX. ad Flavianum C. P»
Cz't Cap. Diledi Filii .
*
(3) De Colie. 1. VII. cap. III. n. VI. &c. '
<

,
Digiti^ed by Google
, ,

1^8 Del Concilio di Sardtca .

in Synodo Sardicenfi de APPLLATIONIB^S


adverfus epifcoporum Judkia , PASQUE A
SZ^.^MO PONTiFICE judicandas ejje y ex
pr^nfcripto hujus Concila Così è : ognuno .

fino al De Marca fu perfuafo , che i Ca-


noni Sardicenfi da noi propofti ,
parlaf-
fero delle vere appellazioni , e- ne aìFe-
gnalfero per Giudice il Papa , il quale in
Roma, e nel fuo Sinodo, giulta la difci-
plina d’allora , potelTe, o confermare, o
caffare la primiera fentenza . Così fempre
l’intefono tutti . Papi
Concilj , i San-
I , i

ti Padri , i Dottori ,
i Canonifii , gli.

Scrittori, tutti. E non folo i Cattolici,


-ma perfino tra’ Greci Scifmatici,i più dot-
ti Interpreti de’ Canoni come Arijieno,
Matteo Blajiare ed altri, che diftefamen-
te produce l’eretico Bevereggio (i) e fra’
noliri l’Àb. Francefco. Antonio de Simeoni (2),.
• prelTo cui poflbno vederli le perpetuein-
-terpetrazioni sì de’ Cattolici , come degli
.Scifmatici, dal feeolo IV. fino al XVII.
Accintoli però il citato de Marca a fcrivere
.la clamo rofa opera ; De concordia. Sacerdo^
.tìiy& Imperli: volle raoltrare, che la fud-
un folenne ab-
'

-dett^perfuafione di tutti, etSL

fi) Pan. Can. t. I. p 4U. 444. , e t. II. p, 100. &c.


(z) . lift.Uom. ,Poni. Juuic. Por, tom. II. cap. XXll.

Digitized by Google
PARTB II. jf. IV. I 59
baglio; e che i Canoni Sardi ceni! non ac-
cordavano appellazione a Roma; mà uni-
camente una certa Formalità Canonica ,
mediante la quale il Papa, porta l’irtanza
a lui diretta da un Condannato in qual-
che Sinodo., averte facoltà di decidere fo-
lamente sè la Caufa dovea , o nò ritratwr-
lì, fulla faccia del luogo; e non mai potef-

fc decidere in Roma circa il merito princi-


pale della Caufa medelìma In fomma fi .

accorda al Papa, come dice


Mar- erto de
ca : Tale
'Jus tantum concedendi revifionem .
.

fpiegazione nel num. VII. che abbiam ci-


tato ce la dà , come un ritrovato fuo
,'

{ingoiare, contro. l’errore di tutti: ma nel


feguente num. XIV. ci dice , di averla
apprefa da un bel tertimonio di Incmaro
Remenfe, cioè dalla di lui Pillola a Gio-
vanni Vili, fcritta a nome di Carlo Calvo'.
Gettata appena querta Tav.qla in Mare,,
per- quanto fcabrofa , e. fragile ella fiali ,

tu non puoi credere con quanta folla lia-
no cprfi ad aggrapparvili ,i Novatori Il .

P. Stefanucci dalla pag. 2?. alla 79. della


Ipertb lodata Dilfertazione veduto al-
, s’è

le mani col Protertante ’Ro'emeros ecolFeb-


hronio , i quali -difendono quella Ipiegazio-
I

i 5o Del Concilio di Sardica .

ne. Parimente i Signori Ballerini (i) han-


*
no avuto a fronte fpecialmente Quesnello
c Dupinio e Monfìgnor GiovanDomenico
:

Manfi (2) ha ritrovato il meJefimo tarlo


nella Difcukione De Jure Appellai. ad Rom.
:

Pont, deirfiretico Bafnage . In fomma il de


Marca è andato a fangue, sù quello punto,
a moltifsimi Scrittori di tal farina , fra*
quali fingolarmente al Van-Bfpen (3); e sè
egli non avelTe refo a* facri lludj altro fer-
vigio, che quello ; pure avremmo di che
. ricordarci molto di lui. Così non riflettea
male, poco fà un Penfatore moderno ; 5 «p-
poniamo , che un particolare ci venga a mezza
notte a gridare , che e giorno ; ci burleremo di
lui: ma lafciate, ch'egli abbiadi tempo , ed il
modo difarfi un partito; prejìo , 0 tardi i fnoi
partigiani verranno a capo di pruovarvi , che
dicea il vero. Pollìbile, che prenda voga
ogni novità , che viene in capo una volta
ad alcuno E che pur dcbbàfi tornare in
i

campo con quella , non óllante le invitte


confutazioni fattene anche in Francia da

f*) *• Diff.V. Quefnelli c«p. VI. n. io,


&c. fom. II. S, Leonis p. ii?7. &c.
(2) Not, poft Difs.XXVni. Nat. Alesitn.1. in f*e. IV.

C j; Sehol. ad Cann. Sard. t. VII.

Digitized by Goog|
,

Parti n. jf. iv. ' i6t


I

'Natale AteJJandro (i) dal Sig David (2) , e


5 4Ìa. altri 1 Vedremo orora , che Tequivocò
di quella fottigliezza fcolaftica, ,sè ne và
* in fumo , col folo efaminare il vero fcnfo
“ de’ diverfi Canoni , che abbiamo difcufsó
a principio di quella Parte feconda .
j
* Intanto desìo mi prende di ren-
S5 .

® der quivi al celebre autore deli’lnterpre^


^ tazione , che abbiara fra mani , MonH
* de Marca una giullizia , che non gli vedo.
* refa da alcuno Pochi Anni . dopo ter-
^ minata la voluminofa Opera : De Concor^
* dia <£3’<r.fcrilTe lo ftelTo Prelato un bell’Opu-
i fcolo : De veteribus Canomm Colle^ionibus ì
fi
e quivi trattando una materia meno con-
« tenziofa , e fuori d’impegno , gii accade
il
dover mollrare, che anche ne’ primi tem-^
'( pi furono in vigore prelTo i Romani i Ca- ,

,1 noni Sardicenli. A tale intento però e’pro^


?oj duce l’argomento feguente (3) Ipfa Zofi- :

roi mi, Bonifacii , & Calejìini tanto vetujìior dt*


rti fputatio cum Africanis Epifcopis PKO RECE
zi? , FiENDIS APPELLATIONIBVS Epifcopo-

~ •

(O cit. Difs. XXVIII. in fscc. IV.


Ci) Des ju^emeos Canoniq. c. Vili. art. I. Ve<l. Monf.
il BArtoIi: Inft. Can. c. XXXIV. « e fpecialmente Zaccaria«.
Antifeb. P. II. lib. III. cap. 111. e Antif.r Vind. Difs. VHU'
J eap. V. Caefen. 177 »- , •^ '

(jj Opufcul. eie. cap. III. $. X. \

Digitized by Google
i ,

i62 Concimo di Sardica .

rum^prolatis quoque ipfis ^erbis C^NON^M


SARDICENSIVM , nonne aperte àocet eornm
apud Romano! au^orìtatem ?
ìmmo ^ero ,
apud Africano ! , qui tandem
PROVOCANTI^
unum deprecante! ne
BVS confenferunt , id ,

ET CAZJSJE IN PRO-
faciliu! admitterentur ,

PINCUS jvDlCARENTVR. Qaivi a me


di capire, che fe la
quiftione in Af-
par
le parole flejje de* Canoni
Sardtcen-
frica fu sù
ricevere le
fi ; e tal quiltione verteva fui
Appellazioni che adunque i Canoni Sardi-
Appellazioni In-
cenlì parlavano allora di
.

noltrc :Se gli fteffi Alfricani riconobbero


finalmente lautorità di quelli
Canoni , e fi

accordarono con*glii4pp^l^^^^^» riftringen-


Appellazio-
dofi folamente 4 pr^<*r^. che le
troppa facilii
ni non fi ammettellero con
nelle Provine
*tà, c che le caufe.fi giudicajfero
eie; dunque fi parlava d Appellazioni
dunque tal Giudizio fui luogo nelle Pro- ,

•vincita chiefto per grazia dagli Affricani


non era un dritto preferitto da
Canoni
degli
Sardicenfi > fu* quali gii Avverfarj
Aifricani medefimi s’ appoggiavano per
giudicare le caufe in Roma Sentiamo al- ,

tre quattro parole della ftclTa Opera di De


Marca (i) CONSTAI ( vuol dire, che
:


CO Cit. cip. III. s. Vili.

Digitized by Googlel
,

K
Parte ii. jf. iv. ^6 $
I
è cofa ctrta, che non ve ha dubbio )
ne.
Gadlicanorum juMcid Per varias APPELLA-^
i
TIONES a ROMANIS PONTIFICIBVS
,
RETRACTATA F.VISSE quod initium ,
li
A^T ROBVR habuit a CONCILIO SAR-
ij
DICENSI Dun(jue , ne dedurrei quivi
.

i
ancora ; il Concilio di Sardica introdulTe
0 confermò» che i Giudilzj de’Vefcoyi foiTero

j,
per<i;Ì4 di Appello dalRomano Ponrefice rztrat-
sj
tati. E di più direi, 'che quel; initmm*.aut
robur habuit , significa , che uno non è
^
ben certo, che a S ivàicz incorninciajfe
^
ramente tal dritto , benché altrove fiali
fatta moftra di foftenere con tutta ficurez-
2a tal fentimento. lo per me, direi que<^
fto folo ; alcun’ altro- potrebbe forfè più
jj

francamente inferirne, che la dottrina di


,j
queft’Opufcolo è quivi contraria a* placi-
ti del libro della concordia: che i diverli
Avverfarj , che aveva a fronte l’Autore ,
^
l’hanno fatto dire in divcrfi luoghi l’oppo-
^
L fto; che anche
>
i grandi uomini fervo no •

talora altempo più, che alla verità: che


1 loro principj non fono molto accertati»

quando fono in impegno che l’amore di ;


I*

i novità balla quanto a' me , vorrei


che fe ne inferlfte quanto di meglio polTa

Digitized by Google
,

164 Dbl Concilio di Sardica .

immagiharfi per quel gran Prelato , 'c di


comodo, per quelli , che l’ hanno in que-
fto luogo feguito troppo ciecamente
. 57. E vaglia il vero, a qualunque Ga-
lantuomo voi leggiate quelle fole parole
del fecondo (1) de’nollri Canoni Sardi-
ccnh : Cum aliquis Epifcopus proclama-
verìt agendum fibi negotium IN ^RBE RO-
MA , alter Epifcopus in ejus Cathedra , POST
APPELLATIONEM ejus , qui videtur.ejfe
omnino.non ordinetur NlSl CAV-
depojitus', ,

SA FZlERiT IN ’JVDICIO EPISCOPI


ROMANI determinata: a chiunque dicea,
voi leggiate quelle parole , e poi diciate
fui ;ferio , che a Sardica non lì trattò di
.

Appellazioni a Roma, nè vi fi volle punto,


che il' Papa le avelTe a giudicare nel fuo
Tribunale; darelle,/per mia fè , qualche
fofpetto'di aver perduto il cervello. Non
farà maraviglia a chi legge anche di vo-
lo il fuddetto Canone, che tutti fino al
de-Marca abbiano intefo , che .vi fi parli
di Appellazioni giudicabili a Roma: ma
è più tolto a llupire,tche fiavi potuto cf-
fere alcuno in umore di perfuaderci il
.

contrario Io non :mi fento di .gettarmi


in un Pelago, nè farnai a ribattere a lun-

CO Qninto piefso Dionilìo •

Digitized by Goojlc
.‘ •
Parte n; 5f. ìv. ^ i<5$
go Vn*arma così fpuntata- Gli Autori da
: me citati in principio di quello Paragra-
fo , polTono in ciò foddisfare la curiolìtà
t- più infaziabile. Vedetegli fe volete,. per
non conllringermi a fare , alla moda , il
i Plagiario Chiudete piuttofto con eflb
.

à meco la citata Diflertazione , e fcolj di


:i Van-Efien ( uno de* più impegnati Atleti
ed apriamo l’altra Diflerta-
P!

V
^ avverlarj
zione In
;
) ,

Synodos Africanas ; dell’ Autore


i medefimo .• Faujìino Vefeovo, Filippo^ e Afel-^

j( lo Preti mandati in Affrica da S Zofimo


Papa, per la celebre controverfìa dìApiarioi
iC
vi giunfero allametà dell’ann.CCCCXVlII. ,

5 ed efibirono in un Concilio il Commonito-


4 riOf riftruzione data loro da Zofimo ( i ) .
II primo punto di tale Illruzione, traferir
TC a’Legati un Canone , chiamato ivi Ni-
^
ceno ( ora vedremo il perchè ) , ed è il
j! fettimo Sardicenfe (a), terzo de’noftri. 11
j)
Papa non fà altro che copiarlo parola per
parola; niente aggiugne nel contefto di
I
lui; non lo commenta , non lo interpo-
ni
la, niente : Hoc.( dice Van-Efpen ) pri-
il

c mum pundium trai Commonitorii , nimirum


t66 Del CoNciuo DI Sardicà.
DE APPELLATJONE Epifcoforum
fcopum Romanum , fecundum Canones Sardi-
eenfes'.iE poco dappoi profiegue lo lleflb
Autore (1 ). Recitato primo articulo Cornino-
Epifcoporum ad Epi-
nitorii de Appellationibus
^copum Romanum &c. E più fotto (2) : -Re^
tifato primo Articulo Commonitorii .... qui
eratDEAPPELLATIONIBW Epifcoporum:
Mà facciamo un po di p<>
c cosi altróve.
Quello famofo primo Articolo, pri-
mo punto' del Commonitorio , e* non è al*
tro , che il fettimo Canone Sardicenfe ,
melTo lì parola , per parola da Zofimo .

, Bella alfè Il Canone Sardicenfe, che per


!

Vart-EJ^en nulla parla di Appellaaioni , per


cfTere flato copiato in un Iftruaione, ed
aver valicato il Mediterraneo ; li trafmu-
ta in primo punto del Commonitorio su le Ap-
pellazioni. Cosi è ; leggete tutto il $. X.
di quella erudita DilTertazione per la cau-
fa di Apiario , leggtte il Dupinio ( 3 ) anzi
leggete tutti i nollri Avverfarj ,
quando
impugnano il dritto delle Appellazioni Ro- i

mane ;
'
troverete loro gran-
, che tutti , il 1

de argumento lo defumono dairoppolizio-

(O Ivi Art. IV.


(O Art. VI. iu princ.
(S) De Aat, £ccl. Oifc. Diù. II. cigp. I. §. IV. n. *9.

Digitized by GoogI(}

Paitb II. jf. IV. ié-r
V ne fatta alle Appellazioni medefìnie dagli

^ AfFricani. Sentitene adunque il. raziocinio ,

^ compendiofamente. Gli AfFricani li oppo-


* fero al primo punto del Commonitorio ;
clTo è il fettimo' Canone di Sardicarqué-
fio Canone nulla parla di Appellazioni.'
'
dunque gli AfFricani fi oppofero alle Ap-
pellazioni Eccovi un argumcnto di mo%
.

r da. Se uno di quegli Scrittori , che oggi •

if fi chiaman Papifii , e diceanfi uQa volta


Cattolici Romani, fi azzardafie a difcorrer
'

.5 così una volta fDla; povero lui per Tempre.


.
58 Ma poco farebbe
. che da quefià
,

t} Caufa di Apiario noi deducelTìmo folamcn»


,} te, che i principj degli Avvetfarj coutrad*
dicon fe fteffì ; e non ne arguiffimo anche,
i che contraddicono il chiaro fenfo de' Ca- "

J noni Sardicenfi. Nella ftelFa citata Diflcr-


.1 razione di Van~Efi en f'\oi vedrete, che
a quello primo punto del Commonitorio di
li Zofimo , cioè il fettimo Canone di Sardi-
i ca , lliede per anni nelle mani di tutti i
ik Vefcovi delTAfFrica, e fra quelli di Sant*
t Agojìino . Vedrete , che tutti lo intefero
I

I come rifguardan te le Appellazioni proprie


fimamente dette. Vedrete, che fù efamina- •

to in più Concilj numerofilHmi , anche


u
*
. J
.
/

Digitized by Google
,

1^9^ Del Concilio DI SarCica r


Generali di tutta Affrica, come fù quello
celeberrimo dell’ anno CGCXIX. (i) i e
Icmpre.fù intefo cosi (2) Per quefto ap- .

punto, perchè fii intefo così, fufcitò una


,

difputa, che durò anni, ‘che diede luogo


. a più ambafciarìe , che fece mandare
dall’Affrica all’Oriente efpreffi Legati , a
ricercare ne’ Codici più autentici quefto
Canone (3) . Or tutte quefte fatiche non fi

farebbono niuna controvcrfia fareb-


fatte,
be mai nata, fe fra tanti Padri, che «ri
ftudiarono fopra anni intieri , ad uno fo-
lamente fofte venuta in capo l’interpreta-
ta2Ìon di De Marcà. Egli è più chiaro del
giorno da tutta la Storia di qucfta conte-
fa da’ principj degli Affricani , e dalla
fteffa loro Lettera a Bonifazio , fuccelTore
* di Zofimo , che tutta la difficoltà ftava su
le vere, Appellazioni, giudicabili a Roma;
che non altro defideravanó que’ Vefcovi
fe jion, che le. caufe foftero giudicate fui
luogo . E
Marca avefte potuto
fe Pietro de
loro infegnare che con tutti i Canoni
,

Sardicenfi , non poteva il Papa tirare a


Roma le loro caufe; e che anzi era pofiti-
f o V. Ballerini «le Ant. Cotleft., 8c CoIIed. Cann.P.U.
c. III. Vili.
Ci) Vari-Efpi-n ci»r^. X, art, VII. p, 8x. 8}, '

(3 ) ivi art. VI* p. Si. .

Digitized by Gbogle
' Parts n. §. IV.'

159*
va ’difpofizione di quefti Canoni , che i'
;; Giudizjfi facelfero fempre nelle Provincie;

. lifarebbono abbracciati in AtFricà con


a ambe le mani non ehe fàrvi la minima
,

ifi oppofizione. Sèntite intanto', come feri-'


ir vono que’ Padri a Bonifazio Commoniforium, :

,1 frotulerunt ( i Legati ) in quo eis quatuor


quadam nohifeum agenda mandata funi unum ;

d de APPBLLATIONJBZiS Epifeoporum ad
é Romana Ecclefia Sacerdotem : quindi copiano
( ad verbum tutto il Canone Sardicenlè, di-
1>
cono di volerlo verificare ne. Codici , e
iB quindi foggiungono : hac , qua in Cornino^.

jt nitorio fupradi^o nobis allegata funt DE AP-*


P PELLATlONlBZiS Epifeoporum . . : nos us-‘

I que ad probationem fervaturos ejfe profitemur ^

ij
'
Così intefero in Affrica il Canone Sardi-
à cenfe quegli ftefiì , che fe ne credeano
gravati; e a dirla come la Tento, l’ouo-
ratezza di que’ Padri prcvalfe all’impegno,
j
in cui poteano effere,di terminar la difpu-
^
ta con una interpretazione capricciofa",
j
aerea, forzata, quale è quella de’ nollri
'

j
Awerfarj .
'
/

j.
- J9. Hà dato tutto il corpo a tale fpie-
gazione il non aver punto attefe, e diltin*
^
te le diverfe difpofizioni ,'
e diverfo fenfa
de’ tre Canoni, che abbiamo illuffrati fin
i-yo Del Concilio di Sardicà.
qui , e aver confufo il fencimento di nna
di con quello di tutti e tre
elfi Abbia- .

mo veduto i che nel primo (i) fi prefcri-


Ve una mera rivifione della Caufa fui luo-
go Ma quivi nulla dicefi d’appellazione
.

del Reo a Roma, mentre vi fi contempla


come richiedènte egli fiefTo un feconda
Concilio Locale , Ma perchè di. ciò parla
quefto Canone anche, gli altri due diran-
no lo fteflb ? Che prò vi farebbe fiato di
formare tre diverfi Canoni per un medefi-
mo oggetto? Credo potere afierire, che
neppur* uno fi. trovi in tutta TAntichità,
che in favore delle Appellazioni*Romane
abbia citato quefio fieflb Canone Sardi-
cenfe , il quale è troppo chiaro , che di
ciò non fa motto Gli altri due si , che
.

parlano di Appellazioni, II quinto è evi-


dente da sè , e bafia vedere qui poco fo-
prà al num. S7- i e dice ben chiaro, che
lAppelIazionc s’avea a giudicare r In Su-
dicio Romani Epifeopi, Ancorché non vi lòf-
fc altro, che quefio, bafterebbè a pruo-
vare le Appellazioni riconofeiute a Sardi-
ca Zofimo amò meglio fervirfi del Cano-
.

ne VII. poiché anch eflb vedemmo , che


favella di Appellazioni ,* e benché i Padri |

<x) Titzo di Oioniiìo •


» j

I .
^ '

Digitized by Google
Parti ii. jf. iv. i-yr

p vi propongano la difciplina che il Papa ,

ordini un fecondo Giudizio fui luogo , per-


i chè eravamo nel cafo * che il Reo avca
Ili
fallatoil Tribunale intermedio (i) ; femr
n:
pre però dicono , che il Papa ftelTb farà

II in ciò: quid velit , &


quid Ajìimet ; che
OS fi appiglierà a quel partito ; quod furieri-

pi'
tijjimo confino fuo judicaverit : riconolcen-
Ìe
do così la poteftà, che s’avea di giudica-
10
re dell* Appellazione , anche dopo la fola

Ci
prima sentenza locale ( 2 ) fe così fem-
,

,{
bravane al Papa fempre fuperiore per

dritto divino di tuttiVefcovi. La diftin-
i

i:
zione manifcfta, fe non isbaglio, che ab-
11
biam recato delle varie Ipotefi di quefU
t
Canoni, pone in un lumè decifivo tutta
Q
i

quefta materia, e moftra a occhio, che

P
due .di efii ragionano delle Appellazioni
Romane.
'
60. Rendiamo, pria di toglier la mano
i
da quefta Tavola, dovuta giuftizia OLpleu-
ry Nel darci elfo il fenfo di quelli Cano-
.

ni Sardicenfi ovunque nella Storia ne par-

aiJ
li (3); oneftamente confelTa, che vi li ra-
giona di Appellazioni. Egli avea molto aì-
}S

ò ri^ V. fopra n.
(1) Sovra n. 46.
.
(3) Hift. 1 . XII, 11.XXXIX. Iib.XXlII. n. VII.DIfcorf.
'
IV. D. V. , ed alcrore . .

Digitized by Google
. ,,

171 .Del Conciuo di Sardica.


le mani l’Opera del De Marca; e Dio sà se
ne avrebbe abbracciata quella opinione,sè
qualche lucicore travedeavi di congruen- ^
2a Refti adunque comprovato , c da!
!

dritto primitivo del Primato Apoftolico


c dal contello letterale de* Canoni , e I

dal fenfo intefovi da tutti pria del De Mar- j

ca , perpetua oflervanza di\ tutti


e dalla j

i fecoliche ne Romani Pontefici fù ri-


; !

conofeiuto a Sardica un vero dritto di Ap-


pello , che tutto Uà nel potere di conferma-
re , 0 ritrattare la fentenza riportata da ,

chi a loro dirigefi, come è di fatto acca- -


^
duto le innumerabili .volte , fcrivea San
Leone 1 fino dal quinto fecolo a* Vefeovi
.

delle Gallie ( i ) Nobifeum itaque vejlra


: i

Fratemitas recognofeat , Apojìolicam Sedem


prò fui reverentia , a vejlra etiam Provincia j

Sacerdotibusy innumerìs relationibus effe conful-


tamy O’ per diverfarum . . . APPELLATIO-
NEM A^T RETRACTATA
Caufarum y
AVT confirmata FWSSE JVDl-
CIA : E così mandando Lettere nell’Illiri-

co: (2) : Si qua APPELLATIONES


emerferinty eas sub ipfius relatione , AD NOS
Ep. X. ad Epifeop. Vienn.
(a) £p. ad lllyric. Idctrop. V. Holilen. Coll* Rom.
p. t?o. 1Ì7.

^
. 1

Digitized by Googk
Parte ii." jf. v. 173
MITTI debere decrevimus , NOSTRA,
fecmdum BCCLESJASTICVM MOREM i

SENTENTIA FINIANTVR .. Si potea


parlar più chiaro da chi con profetico an-
tivedimento , avelTe voluto diftruggere le
cavillazioni,.che farebbon nate da poi?
Potrei produrre un volume di fimili auto-
rità; ma non occorre atfaticarfi a rintrac-
ciar Tellimonj in materia sì conofciuta,
e evidente . Mi parrebbe anzi d’eflTefmi *

trattenuto di troppo, le il determinar be-


ne, che a Sardica lì ragionò di vere Ap-
pellazioni al Papa, e che non vi s’intro-
dulTero qual nuovo dritto ; non .folTerQ .

due verità incomparabili in tutta l’Erudi-


zione Ecclefialtica Ci lulinghiumo d’aver-
.

le dimolfrate abballanza.
'
jf. V. Perche ì Canoni Sardkenjt fiano fiati
Niceni.
detti

- 61. Siamo ormai giunti,, lottando , ed


azzuffandoli ad ogni palTo con chi fembra
aver voluto otfufcare le verità più paten-
ti^ che lì rilevano nel noliro Sinodo; lla-
m<? giunti a riritfacciar finalmente lo per-
chè Commonitorio, che abbia-
Zofirno nel
mo più volte rammentato poc’anzi, at-
tribuifce al Concilio Niceno il Cano*

Digitized by Googl
,

1 74 JDel Concilio di Sardica.


ne VII. Sardicenfe , da noi nel terzo lucS;
go propofto, cKe intitola cosi; Ita dixe-
runt Fratres in Nicano Concilia Ed eccoci .

fubito alle rotte. Vi fono tofto quivi alla


vita alcuni Proteftanti , e fpecialmente i
Centuriatori di Maddeburg , Momeo , ed
ultimamente Van-Majìricht (i) , e vogliono
rei della più vergognofa mala fede Zofimo»
ed altri Papi , quafìchè per conciliare oi^

fequio a* Canoni Sardicenfi , dolofamente
gli fpacciaifero per Niceni. Anche il Sig.
Dupinio fi accolta , fecondo il folito , a
quella medefima accufa , accennando di
. Zofimo che (2) Canones Sardicenfes protu-^
:

Ut in medium , &
apud Africanos VENDITAr
VlT^pro Nicanis. Ma la maniera, con cui
s’efprimono in quello punto i Luterani
Centuriatori, è uno.fquarcio troppo bello,
per non doverli ommettere, e capace a da-
re idea di que’ bravi Storici Dicono dun- .

que cin (3) che Zojtmo chiamò Niceno il


Canone di Sardica: quafi per immane fceluS'»
O* impietatem , ac furiofam ambitionem . . .

in qua nefaria Decretorum Nicanorum adultc-


ratione, pervicater perjìiterit Bonifacius, ac per-

Ci) V.- Lazzeri hi!l. Ecclef. ma. face. IV. ad Conc.Sard.


(a) De Ant. £ccK Difc. Difs. 71. cap. I. $. IV. n. z 9 .
V. ancbf il $. III. n. 10. ,
Centar.IV.

Digitized by Google
. ,

Parte il 5f. v. 175


tìnaciter perfevera^erit Calejìinus, licet Afrir
,

f canam Synodum venora Exemplaria Nicétno-


rum Canonum Cojìantmopoli , O* Alexandria
'‘f
accepijje , ac fceìeratam fraudem falfatorum
^ Canonum , dete^am probe fcirent Mira quan-
ti epittcd ,
quanti avverbj Che ftile tran-
i

quillo ! Che imperturbabilità Storica! Non


® vi par egli di veder bollire il Cervello nel
Cranio a quelli burbanzofi di Maddeburg.
62. Avvegnaché, a dir vero, in mezzo
alla luce letteraria, nella quale viviamo;
non occorre darli gran pena di quella
odiofa calunnia . Senza rammentare gli
Emi Baronio {ì)',. e Terronto Mo iif. PzVrro
De Marca Marc Antonio Cappello e
, , perfi-
no il Van-Efpen ( 3 ) , hanno fatto toccar
a con mano ,' che. quivi da Zafimo\ e da*
*
li fuoi Succelfori fù agito di buoniifima fe-
de Che i Canoni Sardicenli erano ne*
.

vecchi Codici appolli fegu itameli te. p re ITo


!!
i Niceni^ e con elfi comprefi nel medeli-.

3 mo titolo, fcnza. Epigrafe,, che gli diftin-


Hi guelfe fra loro; =e perciò con tutta l’ono-
ratezza ognuno gli citava come Niceni
t perchè veramente fi conofcevano’ come
f-

(1) An. CCCXLVII. in fin.


I fi.' De Vet. Cann. Cellect. c. I. n. Ili,
I
CO Corameut. in Cana. jur. £«cl. univ. Dif». lU. c.l*
^^6 Del.Conciliodi’Sardica. ì

tali Tanto è ciò vero , che Quejnelh ii^


.

medelimo , volendo conciliare credito di


antichità , ed autorità al fuo celebre .Co-
.

dice de’ Canoni , pubblicato nell’Appen-


dice alla di lui iiampa di S. Leone; non
hà argumento di quetto più vigorofo , che
nel Codice fìelTó i Canoni di Sardica col
nome deferirtivengono di Niceni, ficco-
me fi adoperava ne’ più antichi tempi
Pietro Cóujìant (2) arreca altri tre antichif-
fimi Manoferitti, ne’ quali oiTervafi quella
medefima confufione de’ Canoni de’ due
nominati Concilj altri più ne producono
:

i Preti Ballerini (3); ed è. quella oggi una


verità conofeiuta da chi fi fia Principian-
te, non che fperto Canonilla. Non è im-
però a trapalfarfi in" filenzió l’antico Codi-
ce fcritto a penna, pofleduto già da Cr^o-
'foro Qiujìello, nel quale parimenti dopo i
Niceni, indillintamente feguitavano i Ca-
.noni Sardicenfi. Scartabellando il GiujleU
'

•io , mentre era. ancor Giovine quello fuo


,

Codice, venne ad avvederli di quella ri-


levantillima particolarità; e ficcome buon
Calviriilla, ne fu prefo da' tale, fdegno,

CO Oifj. Xn. cap. II.


(2 ) Praef. ad tom. I. Epp. RR, PP. a. LXXVII.
De Anc. Golleda Can. Pa ll^.cap.' 1. II1« n- 41 .

DIgilized dy Google
,

Partb li. jT. V. 177


che armatofi centra quelle innocenti mem-
® brane , ne tagliò con un Coltello i due
^ Fogli, che i Canoni di Sardica contene-
i* vano, e così ftrappatigli contro lor voglia
* da’ Niceni , gli cucì in calce del libro . .

Digerita però alquanto coll’età , la fervi-


li
da bile , e più calmata con gli anni l’impe-
® tuofa eiFervefeenza di Giovine2za;moftrai>
^ do un giorno il Giujìello quello medelimo
à Codice a Pietro de Marca , gli confidò quel
^ fuo pa*lTato trafporto , e ciò diè di poi
1 luogo a una lite Conciofiacofachè, ac-
.

'X cintoli dopo la morte di Crijìoforo , Enrico


£ Giujìello Figliuolo di lui pubblicazio-
, alla
!Ìi ne di quello Codice; gran controVerfia fu
i mofla dallo llelTo Monf. De Marca , acciò *

c.
• nella llampa,i fogli Sardicenfi follino a luo-
j!
go loro rapportati dopo i Canoni di Ni-
)]• cea, onde erano flati tagliati dal Padre ,
0 Di quella curiofa Storiella vedali il rac-
conto fattone da Stefano Baluzio nella Pre-
131 fazione agli Opufcoli ( i ) del fuccennato
I*
Ve Marca flampati in Parigi l’anno 1681.
ij
poiché elTo Baluzio fù prefente a’dibatti-
menti fra il De Marca , ed Enrico Giujìello ,
e ne allega le prove . Ma non poteano i
‘ • m
CO Dal n. X. al XIll.

Digitized by Google
I

178 . Del Concilio di Sirdica .

Calvìnifti mettere il Coltello fu tutti i Co-


dici Perciò tutto
. il cohtiodo ci è reftato
di vedere in molti altri, congiunti a* Ni-
ceni i Canoni Sardicenfi, e così giufti fi ca-
li vittoriofamente quegli antichi, e Santi
Pontefici E difatti ( per ufare anche di
.

una ragione del più volte nominato De


Marca (i) ) fe Zo]imo»‘ e Bonifacio non fof-
fero (lati onoratamente perfuafi, che i Ca-
noni da loro allegati follerò fiati veramen-
te Niceni, avrebb’eglino con tanta intre-
pidezza permeflb , che fi mandafiero Lega-
ti a verificarli ne* Codici di Oriente? Vor-

remo noi forfè dire con i fervorofi Centu-


riatori , che Pontefici di tanta gravità ,
di tanta Santità, ^volefiero portare sfron-
tatamente la menzogna fino al punto di
efferne con disdoro convinti? Lungi idea
sì firavolta da ,'ogni giufio , e imparziale

efiimator delle cofe. Aggiugnete, che non


i foli Zojimo Bonifacio , CeVeJHno fono fiati
,

quelli , che col titolo di Niceni abbiano


allegati i Canoni Sardicenfi ; ma hanno
parimenti ciò ufato fare Galla Placidia ,
S. Girolamo» Innocenzo I. , S Leone» ed al-
tri , che pofibno vederli prefib il Monaco
Pietro Coujìant (2) . Sebbene anche con
(i) L.c.cap. 1 . Cz) T. I. Epp. col. ^9$. 697, 799 o^ SpS.

Digitized by Googll
.

Parte n. jf. v.
'

«79.
'
tutto ciò, il Giannone t il' quale per ifticu-
^ to ha voluto raccogliere tutte le più fcre-
ditate, le più deferte ciance contro di Ro- /
J
• ma; non s’è vergognato di dar luogo an-
• che a quefta ( ch’io fò forella Germana
• della PapefTa Giovanna ) , e quindi ha
fomminiftrata materia al Padre Bianchi nel
T. IV. della confutazione di lui, di erade-
re Tempre più ;

^ Veteris vejìigia flammd


i Può adunque confultarli quello bravo
Scrittore, ed anche più i Sig. Ballerini (1),
uomini di celebre, ed onorata memoria,
.il Ch.Sig.Ab Zaccaria (2) , ed altri. E poi:

i« qual maggior intereffe aveano i Papi di


è chiamare Niceni più tollo, che Sardicenlì i
il Canoni, che allegavano , mentre vedem-'
ji! mo (3) abballanza, che tanto l’uno, quan-
di to l’altro Concilio Universa recefit Eccle-
;

Jtaì Specialmente che nata appena la con-


teftazione in Affrica, avrebbono potuto ^
come altrove avvertono i Ballerini (4) ci-
m2
^ (i^ Nelli fpefso cititi Difs. tom. III. S. Leon. P. II.
ijf cip.I. i 111. V. inche P Ammonizione premefsi tlla Pifto-
li XLIII. n. Vili.
Di:
.
(2.) Oifs. Eccl. Litin. Difi. VI. cip. IV* tom. I. Fal(;i>
• *
,
niae 1781.
^ (?) V. foyri P. 1. J. VI.
(4) Obferv. in Difs. V..Quefnclli p. I. eip. V1‘ n. XX.
(i* tom. li. col. p$$.

Digitized by Google
. s8à Del Concilio di Sardica.
tati, fciferarla , e finirla , moltrando a’Pa-
dri AfFricani il vero Concilio autore del
Canone lodato come Niceno , fe in alcun
Codice aveflero potuto verificare , o avet
fero in qualche modo faputo , che efib
era di Sardica: fendofi proteftati que’Ve-
fcovi , che avrebbono ammelTo tofto quel
Canone , ove fi fofle dato loro a conofce-
re , che ravélTc fatto un Concilio di Padri
Cattolici. Teraeano forfè i Papi di non po-,
ter dimoftrare, che Cattolici folTero i Pa-
dri' di Sardica? Non vi è duopo adunque
di. ricorrere al fentimcnto del P. Tirfo
Gonzalez , del P.. Gian Crifojìomo da S. Giu-
feppe,. e di <nlc\m altro, i quali vogliono,
che gli Antichi, abbiano per le Appella-
zioni allegato un Canone veramente Nice-
no, che fiali, ora. perduto Sentimento ,
-
.

. che dopo ciò , che ne ha detto nel citato


luogo il Ch. Zaccaria, non ha bifogno di
cflefe ulteriormente oppugnato.
.
63.' Una brieve riflellìone, che può ge-
neralizzarli a molti fatti, che fovente c’im-
brogliano nella Storia Supponiamo , che
.

non foflero giunti fino a’ dì noltri , o non


li foflero difcoperti.i Codici , che i Ca-

noni Sardicenli univano a que’ di Nicea;


l’obbiezzione de’Centuriatori contra Zojì-

* •

Digitized by Google
e

Parti II. jf. v. i8i ‘

1 t«o Bonifacio , farebbe quafi apparfa in-


t folubile. I Codici difvelati l’hanno mo»
I Arata vaniffima. E’ quello un (ingoiar pri-
II vilegio della verità, che viene Tempre con-
II fermata anche dalle nuove fcoperte, pur-
* chè legittime Notate anche cofa mirabile^
.

ti Quando fcrivea Baronia a ribattere i Mad-


s deburgefi , i Codici da noi indicati noa'
i{ s’erano peranche veduti.. Eppure quel
a grand’uomo conghietturò’, che ne’vetufti
01 Efcmplari, i Canoni Sardicenfi , c Niceni
ji folTer congiunti ; ed il fatto ha mollrato.
da poi, ch’egli avea colto dritto, ficcornè
J.
e’fuole Or quanti limili nodi nella facra
.

Storia li fcioglierebbono per avventura da


se, fe non aveEìmo fatta una perdita pro-
;ji digiofa di Monumenti? Qual luce non fe
i{j
ne accrcfcerebbe alle Caule di S.' Stefano,
i di Liherio , d* Onorio , d’altri tali ?,

^ 64. Farò quivi menzione


per femplice (
notizia, come di cofa, che non entra nel
piano di quelli miei fogli ) della conghiet-
.{!
tura, che dopo il ha confermata
,
:
fui fine del Capo citato , il fuddetto eru-

jj
ditilfimoAutore Zaccaria. Dal vederli , che
,(
ilCodice di Amori ha fegnato un Concilia
Piceno IL diventi Vefeovi, del quale fi ri*
j m 3‘ ^
I fi 2 Del Concilio di Sardica .

ferifcono-22. Canoni, che fono come un


Compendio di que’di Sardica; dal nota-
re che di quello Concilio Niceno non
,

s*ha altrove memoria* e da altri argumen-


ti ; ^ha conghietturato , che dopo termi-

nato il gran Concilio Niceno, rimaneire-


ro in quella Città venti Vefcovi Occiden-
tali, e prefedente Ofio» formalTero quelli
Ventidué Canoni*, a fomiglianza di ciò ,
che fecefi da’Latini , dopo la partenza
de’ Greci dal Concilio Generale di Firen-
ze Che quelli medelìini venti Padri ,
.

a’dunàtifi pochi anni dopo al Concilio di


Sardica , vi proponelTero quelli 22. Canoni,
formati da loro a Nicea (che per tal motivo,
Niceni furono detti dappoi , e come tali
delcritti ne’ Codici ) , e che vi folTero an-t
che , con leggiera mutazione approvati .

Può vederli lo llelTo Zaccaria» che alfai plau-


libilmente conferma quella fua conghicttu-
ra. Cheche però ne fcmbri a ciafcuno ;
.

quanto alle cofe, che abbiamo llabilite fin’


ora, Tempre rella fermo, che i Canoni Sar-
dicenfi, o
dicanlì ideati precedentemente
a. Niceao lìano llaci formati dapprima
,,

a Sardica; in qualunque modo, quello


Concilio gli ha fatti fuoi, daini hanno
tutta l’autprità, e fempre fono Canoni del

Digitized by Coo*;
. ,

Parte it. jf. Y.


» Concilio di Sardica. Io non ho altro da
dire fu quella Ipotefi , fe non che i due .

M Autografi greco, e latino de’ Canoni Sar-


18
dicenfi, mi fembrano Tempre foggetti alle

I>
difficoltà, che ho accennate di fopra (i)j
che i Canoni su la forma de’ GiudÌ2j‘ Ec-
. clefìaftici, da noi qui efpolli, mi fembra-
l8

Pf no, come moftrai (2), avere un troppo


»
chiaro riguardo alle circoflanze di S:Ata~
iiafio, dì Marcello , dìAsclepa» tutte pofteriori
J
a’ tempi Niceni; che la maniera, con cui
e

a-
i Canoni 'tutti fi vcggon propolli al Con-
cilio, ora da OJìo, or doL Gaudenzio ora sl
'I

da.Aezio , or da altri ; pare che ce gli mollri


s

<
allora allora nafcenti Che occorreva far
.

I quello giuoco di andarproponendo diverfi


‘i

Canoni per mezzo di diverfi Vcfcovi ', fe


c
altro non fi trattava , che di confermare
i
una ferie già^concertata precedentemente

a Nicea, e che non veniva allora in men-


3
te a chi proponeane qualche porzione?
}'

Ognuno poi ne Tenta come crede più ve*


i
rifimile
u

65. Raccogliamo adeflb , per conclufio-
k*

nc utiliffima, un facile fviluppo, che quin-;


i
di ci fi offerifce della dibattuta controver-
>}

0 (O V. fopn ai n. 37.
<z> Sopra P. II. $. II. n. ]p. &c. 42.

Digitized by Google
,

1 84 Del Concilio di Sardica .


fia, che occorfe in AtFrica fu le Appella-
2Ìoni Romane, la quale abbiamo più vol-
te accennata Gli Aifricani , come ben
•.
j

moltra il citato Coujìant ( i ) , non altro I

aveano ne’ loro Codici , che i pretti , e


eri Canoni del Sinodo Niceno 1 ., arreca-
ti, nel fuo ritorno, da Ceciliano Del Con- .
• <

cilio di Sardica non altro fapeano, che


il nome, e quello falfo Difegnando que-
.

fto Concilio S. Agofììno (2) , che allor vi- -j

vea , ne dice folo , che compofto fu di


Arriani , e adunato contro S. Atanafio . '

Conofeeano cioè i Padri Alfricani il folo


Conciliabolo di Filippopoli , che avea
prefo il nome di Concilio di Sardica
c fendano orrore alfiidirlì rammentare un
«

sì obbrobriofo complotto. Quindi fi com- I

prende la caufa della forte conteftazione ^

accennata, inforta a tempo di Zoy?WiO , all* j

occafione dell’appello di Apiario, o Appia-


no Prete Siccenfe. Non il folo Crifiiano i

Lupo (3) , ma anche il Franzefe Pad. Co«-


Jìant (4), ed altri hanno moftrato , che
per Legge, o Privilegio particolare , era-
no vietati in Affrica gli Appelli a Roma
(i) Cit. Praef ad Tom. I. Epp. P. II. f. VI. n. CXI.
(i) V. fopra n. tS.
Ò) Da Rom. Appai. Diti. II. cap. XVII»
C4) Tom. I. Epp. ool. i8(.

Digitized by Google
, ,

PA RTB II. jf. V. 1 8$


de* femplici Preti. Or veggendofi i Vefco
vi di quefta Provincia, in circoilanza di
un tale Appello» giugnere in Affrica tre
Legati Romani, con un Canone da loro
chiamaro Niceno, che s'allegava per fian-
cheggiare appunto gli Appelli , ma che
apice alcuno di elfo non appariva ne’loro
Codici di quel gran Sinodo ; non è a ftu-
'• •'
pire che fi allarmaffero alquanto, eden-
tro i limiti di una modeftia rifpcttofiflìma
avanzaffero qualche rimoftranza . Si ag-
giunfe , che neppure a Roma fapeafi ,
che r allegato Canone non era propria-
mente Niceno ; onde ignorata la foluzion
deH’equivoco , fi prolungò molto ia difpu-
'
ta . 11 P. Bonaventura Barberini (i) , dopo
altri ha detto non poterli perfuadere co-
,

me S. Leone , ed altri Pontefici, abbiano


continuato ad allegare i Canoni di Sardi-
ca come Niccni, dipoichè le Legazioni
fpedite a* tempi di Zojimo non gli aveano
ritrovati ne’ Codici d’Oriente; e S. Leone,
egli dice , dovea faperlo , poiché ciò fe-
gui ne’ tempi, che egli era in Roma. On^
de conchiude col Gonzalez che tali Ca-
noni fono veramente Niceni , e fmarriti

(t) Ep. De Can. Vicsea. Appcllat. tom. XXXIV. Syl>


log, Opufculor. Calogeianae .

Digitized by Google
,

1 86 Del Co?ìcilio di Sardica .


in oggi ne’ Codici . Ma ciò, a mio' crede-
re, non difcende punto. Se S Leone, e gli .

altri doveano acquietarli a* Codici Orien-


tali , che non aveanp gli allegati Canoni
l^iceni avrebbon anche dovuto celTare
;

dal citarglinon folo come Niceni , ma co-


me di niun’altro Concilio Siccome però .

a’ tempi loro vi erano non pòchi, ed ot-


• timi Codici in Occidente { e cel dimoftra
relTerne giunti parecchi fino a’ di noftri )

i quali conteneano, come dicemmo, i Ca-


noni di Sardica confali con i Niceni; non
ebbono decifiva ragione di creder più a*

Codici Orientali , che a’ loro proprj e ;

furono quindi in diritto di continuare a


citar come prima Non mancano Auto-
.

ri (i) che polTano Soddisfare chi voglia


,

più a lungo vedere Schiarita quella op-


pofizione Atfricana alle Appellazioni ;

mentre a noi fembra averne detto quan-


to balla a formarne una nozione adequa-
ta, e a chiuder quelle fuccinte noltre ri-

cerche. • •

O") Può vederfi Stefanncci . De Appellat. ad Roman.


Romae I7rt^. paq. ii<. Jcc. ifS. &c. , t parimente :
Rom. Appellar. Ferrari* 1779, pag. aj. x 6 . &c. Si con-
rontino anche le Propp. VI. e VII. cenfnratt dalla Facoltà
**«rigi l’anno i?7i. Contin, di Fleary lib. CLXXll. nuia*
Nat. Alea, in fac. IV, Difs^ XX YU.

Digitized by Gs)OgIe
i87

BREVE APPENDICE
C O NT R A
• t

IL LUTERANO ANTONIO REISERO .

66. 'V T Eirefamiuare, avvegnaché fuc-


X\I cintamente , con la poffibile
e
brevità le principali quiftioni , al Conci-
lio di Sardica appartenenti , fiamo (lati
principalmente occupati in ribattere le
nuove , e violente opinioni di alcuni de*
noftri Critici più famofi, i quali per non
sò qual funefta prevenzione contra la Se-
de Romana , hanno pollo ogni cura nello
Enervare quanto di robufto per le di lei
luminofe prerogativc,quefto Sinodo ci pre-
fenta E le abbiamo nel decorfo della Dif-
.

fertazione accennato qualche volta i fen-


timenti de’Proteftanti , ciò è flato inciden-
temente, c per la conneflione, che vi ap-
pariva con quelli- di alcuni noflri Cattoli-
ci In tal guifa noi lìàmo rifaliti alla fon-
.

te, ed abbiamo portata la falce alla radi-


ce primiera ; conciofiacofachè ( bifogna
pur confelTarlo ) non hanno prodotta gli
Eretici, alcuna obbiezzione, non alcun fi-

Digitized by Google
(

i88 Del Concilio DI Sardica.'


ftema recato contro le robulte confeguen-
2e del Concilio di Sardica, che non l’ab-
biano prefa da’ noftri Infaufta cortibina-
.

zione I Proteftanti , che non hanno lac-


I

cio, che più fortemente gli Aringa quan-


to l’autorità della Chiefa Romana, da cui
con dolorofilfimo fcifma vivono feparati,
e profcritti ; autorità , che fe mai d’al-
tronde , invittamente confermali dal Con-
cilio di Sardica; han potuto fovente fran-
gere quefti Ceppi, coll’armi fomminiftrate
loro da Perfone , che fcrilTero in mezzo
a noi , e dalla intemperante Critica d’al-
cuni noftri , prender motivo di non ren- ,

derli alla verità, ed oftinarfi vieppiù nell*


errore! Ecco come Dio , la cuiProviden-
za è terribile, confonde fovente le vie de-
gli uomini , e permette talor, che c’inpia-
ghino quegli Strali medefimi , che forfè
vibrammo contro d’ altrui . Non pochi
eruditi, ma inavveduti Scrittori Cattoli-
ci ( e quella è la via più benigna di por-
gere ad eftì qualche feufa )
pieni della
grande idea di facilitare a’ Proteftanti la
defiderata riunione colla Chiefa Cattolica
Romana ; fendolì accorti , che fino da*
primi anni della convocazione del Conci-
lio di Trento , fi era faticato invano ad

Digitiz*! by Google
,

Appendice? ~
.• 189
aprire gli occhi agli Eretici, col metodo
di fiancheggiare , e ftabilire la cattolica
verità, e gli oppofti loro errori conquide-
re, e condannare; riputarono pregio dell’
opera appigliarli a diverfo fiftema . Il cen-
tro dell’unità Cattolica, la Romana Sede
dì Pietro, coftituito dal Redentore a fon-
damento della^fua Chiefa, e la fuccelfione
non mai interotta del Principato Apofto-
lico; fù fempre preflTo de’ noltri Padri la
confutazione compendiofa delle Erefie , e
la grande dimollrazionc di S. Ireneo, e de-
gli altri Padri, che non appartenefiero al
Corpo Cattolico, tutti quelli, i quali vi-
vean difgiunti da quella Sede, che rifali-
va indubitatamente fino agli Apoftoli .
Feriva fempre gli occhi l’argumento invin-
cibile di S. Girolamo , appoggiato alle
Scritture divine, che daH’eterno Fondato-
re della Chiefa Crilliana, un folo era flato
eletto fra tutti per togliere ogni pretefto,
ogni occafione di S cifra a; onde il Criftia-
no , che vivelTe in qualunque fuccelfione
de’fècoli, volgendo il guardo a chi tenea
la Cattedra del Principe degli Apolloli
avefie fempre un piano fenfibile, e facile
da confermare la Aia Fede, e dillinguerfi
dalle pullulanti zizanie, dicendo, alto a

Digitized by Google
190 Del Concilio di Sardica
quefto Centro dell’unità io. non conofco ;

Lutero nulla so di Calvino ; che hanno a


,

far con me i Novatori? Io vivo unito con


la Beatitudine voftra , colla Sede di Piero:
è profano chiunque mangia l’Agnello fuor
di quefto Recinto , chiunque non è in
quella miftica Arca, perirà al foppravve-
nir del Diluvio. Quello metodo vittorio-
fo, alla portata de’femplici, robufto egual-
mente pe’ dotti ; fù Tempre lo fcoglio fa-
tale di tutti quanti gli errori; qui anda-
vano a naufragare tutti gli Eretici, e per-
ciò gli ultimi Novatori, fentendone tutto
il pefo fù le loro fronti , non ebbero mai

arma, che più gli innafp riffe di quella,


contro ninna verità s’infiammarono tan-
to , come al moftrarfegli afflfo al reggi-
mento della Chiefa Criltiana il Succeffbr
di S. Pietro . Che prò adunque , diffcro
per avventura non pochi zelanti della riu-
nione de’ Novatori Settentrionali , che
prò ? Quelli Eretici più gli ftabilite d’in-
nanzi agli occhi la Sede Romana , più
innalzate sù di effi il Primato Apoftoli-
co più fe ne veggiono lontani , più fi
;

oftinano contro, più s’inafprifcono Or .

poiché non poflbno elfi innalzarli fino all’


altezza di quella Cattedra ftabilita da Ge-

Digitized by Google
Appendici. 191“
sii cerchiamo di abbaflar lei fino
Crijìo,
a loro , di deprimerla , di fpogliarla di
quelle prerogative, che più allontanano i
noftri Avverfarj. Cosi' eglino le la vedran
più vicina, e mireranno più appianata ,
più breve la via di giugnervi Strano me- .

todo in vero di {travolgere la verità per


alTomigliarla all’errore, anziché raddriz-
zar quello, onde torni, per così dire, li-
mile a lei. Io sò di non pochi, e i mici
Lettori ne conofceranno di molti più ,
che fanno travedere chiaramente ne’ loro
ferità quello principio . Mà un cattivo
raziocinio non può produrre buona con-
feguenza . I Protellanti non folamente non
hanno profittato di quelle zelanti inten-
zioni di alcuni nollri moderni, ma se ne
fono anche ferviti ( e dovea cosi neceffa-
*
riamente accadere ) per confermarli fem-
pre più nell’errore traendo argumentó
,

per la bontà di lor caufa, nel vederla fa-


vorita in qualche punto anche fra noi .

Io potrei recarne innumerevoli efempli »


mà non debbo partirmi dal nollro Sinodo
Sardicenfe; ed hò perciò dellinata la pre-
fente Appendice per dare un faggio di
,

quanto Terreno hanno acquillato 1 Prote-


llanti medefimi, dagli sforzi, che fecero

Digitjzpd by GoDgk
.

1 92 Dbl Concilio di Sardica .


alcuni ciotti Cattolici ,
per ofcurare le
confeguenze luminofe, che in favore del-
la Chiefa Romana abbiamo finora veduto,
che rilevanh dal noftro Concilio
67 Il celebre Luterano Antonio Reifero
.

ci fervirà d’efemplare in quelle rifleffioni


noftre . Si propofe egli una grand’opera
in confutazione del Cardinal Bellarmino ,

contro tutto ciò , che quello Porporato


avea fcritto per 1’ autorità del Romano
Pontefice; e gli diè quello Titolo. ^Can-
nes Launoyus Theologus , Sorbonifìa Pari-
ftenfis , TESTlSy ET CONFESSOR VE-
RITATIS EVANGELICO -CATHOUCM
( cioè Luterana ) EGREGl'VS ET L%)C%)- ,

LENTZ)S..» adverfus Robertum Bellarmi-


num &
alios &c. L’opera è llampata ma-
gnificamente in Amllerdam in un groflb
Volume in quarto l’anno i68$., ’ed il prin-
cipale Eroe della medefima è il fuddetto
Giovanni Launojo. Delle di lui Opere fervei!
principalmente Reifero à ftabUire contro
Bellarmino i luterani fuoi fentimenti ; e
per attaccare qualche cofa di più moder-
no, confuta a quando a quando il Padre
Crijìiano Lupo , Emmanuello Schelejirate , ed
• altri; fervendoli contro di loro de’Sille-
mi del Richerio , delle afprezze di Van-
Appendici.' 193
Efpen , e de* progetti di Pietro De Marca .,

Quefti Autori Laiimjo , Richem , De Mar-


ca , Van-Efpen fono gli ammirabili ; pro-
fonde loro il uolho Autore elogj ovunque
fenza misura,fembra prendcrfegli per fuoi
Maeftri Maiale Alejfandro è pel Reitero uno
.

Scrittore di dubbia fama: non rade volte


ne confuta i fentimcnti , perchè gli fem-
bran PapilHci; fovente poi li giova delle
ragioni di lui contro gli Scrittori che s*è
propofto a ingiuriare fenza moderazione?
e generalmente fenza addurre quali niente
del fuo , con un riftretto delle Opere del
gran Launojo , del veridico Richerio , del
dotto De Marca , e del quando bravo, , e
valorofo,- quando vile, e pregiudicato
tale Alejfandro i hà formato quello incondi-
to Caos per conquidere fpecialmente Ba-
ronia, Bellarmino , Perronio &c. Non v*è,
dirò così , argumento contro T autorità
Pontificia, che cjuefto Luterano non ab-
bia prefo da que nollri Scrittori, che ab-
biam citati ; non teftimonio favorevole ,
che non fiali con le loro
fatto a ribattere
fottigliezze Tiene ( metodo ordinario
.

de’ Proteftanti ) un tuono magiftrale , e


decifo; cita in aria teftimonianze vetufte
n

Digitized by Coegle
194 Det CoNciio di Sardica .

lenza produrle , i allega fentimenti degli


Antichi, e vi difcorre fopra.evi fi fonda;
fenza recargli quali mai : butta giù il sì
ed il nò , come una decifione Rotale , co-
me un’oracolo ; mà lafcia al bujo il Letr
tore , perchè i Tefti, su’ quali dovrebbe
appoggiarli , reftano nella Penna. Si ha
torto a pretendere da uno Scrittore, co-
me egli è , che ci rechi in mezzo fuoi
fondamenti , acciò polliamo efaminare fe
vacillano Ohibò Debbe efler creduto
. !

perch’egli è Antonio Reifero Auguflano Dotto-


re ài Sacrofanta Teologia, e Pajìore in Antt
hurgo nel Tempio di S. Giacomo. Perciò egli
...premette all’ Opera il fuo Monumento
erettogli dalla Pazienza ftelTa, e dalla Co-
jìanza , come ad uom paziente , e cojìante ;

ed ove leggeli, che la Pietà, c la Scienza


per farfi chiaramente dijìinguere ,
quejìa prefe
in prejiito -gli occhi di Reifero, quella le guan-
cie .Perciò e’ manda innanzi nella fua
Prefazione uno fproloquio magnifico di ,

fe ftélTo , in cui ci racconta le fue batta-


glie , nelle quali ha annientato chiunq^ue
s’è voluto azzuffate con lui,, ed al luo

primo comparire in campo , o ha fatti


ammutir gli Avverfarj, o gli ha coftretti
a vergognofo filenzio alla prima replica.
.

Appindicb; 195*
che ha fatta loro; come Gente, cui è più-
facile cantare un migliajo di •
Meffe , che
ftudiar fodo per rifpondere alle vittoriofe.
fileOpere. Cosi egli ^ C così foven^e i fuoi
Evangelici > de* quali abbiamo talora un’-
idea llrabocchevole allorché non ne fap-
piamo altro, che il nome; e che ci fpari-
Icono fott’occhio, quando ci poniamo a
fcartabellarne gli fcritti
• 68. Ma non vi è articolo, che fia per
avventura più a cuore del- noftro Dottor
Jlei/<rro « quanto il Concilio di Sardica. In

quello fi trattiene più a lungo, e vi ritor-


na fovente , evi fatica, e contorcefi , e .

grida forte c fi lagna, che fe folTe vera


,•

ciò, che noi ne .diciamo , fi ftabilirebbe


addirittura la Monarchia ( EcclefialHca ).
del Papa: quo nil excogitari fotejì abfnrdius:
E veramente non ha tutto il torto d’addi-
rarfi così. Il Concilio di Sardica è un luo-
go troppo grande, troppo forte, troppo
luminolo, perchè polTa non difpiacere a
coftoro. iVcdiam di volo .ciò, che ne di-^
ce il noftro trionfante Scrittore, giacché
il fuo, può' dirli il fiftema de’Proteftanti fu

tale articolo, e col mirarlo sfuggitamen-


te , vedremo come già anche. elfi fiano

Digitized by Google
,

196 Del Concilio di Saudica.


flati confutaci nella prefente DilTertaziòne
69. Che il Concilio di Sardica fofle
convocato dagli Imperatori , noi fteffi lo
moftrammo ( i ) ed è fuperflua però la
>

Tipetuta fatica dell’ Autor noftro fu quefto


punto. Sono però «in bocca fua notabilif-
fìme quefte parole (2) Non inficiar Julium;

fuafijji Imperatoribus , ut Concilium hoc Sar-


dicenfe convocarent Contuttociò egli ne.
:

conchiude da buon Proteftante la quiftio-


ne di dritto , che agli Imperatori, fpetti
veramente la convocazione de’ Concilj -

Ecumenici ( tal non è pel il Sar-

dicenfe ma quella è una picciola incoe-


;

Tcnza) Creila fentenza abbiamo noi con-


.

futata baffantemente (3) , c l’Autore nulla

obbietta di nuovo .

70. Nulla 'dice del numero de’ Padri di


Sardica; ed è più follccito a volere (4)
col Vnn-Effen , Natale Alejjandro &c. che
Ofio di Cordova prefedelTe al Concilio in
proprio nome, non come Legato del Pa-
pa. Le ragioni, che adduce del paradoflb
fono le medefime, che abbiamo noi ribat-
tute prelfo gli Autori, da cui le ha trat-
>

Ci) Sopri II. n. $. &c.


Ci) Cit. Opera , cd ediz. p. 13$,
1.3) Sopra nn- 8. 9. 10.
C4> Op. cit. p. ii 6, «Iz.

Digitized by Google
,

Appendice. •
T97
te, e folamcnte porta più avanti di fuo
Tinefattezza . Egli cita con ammirabil
franchezza la Sinodica Sardicenfe con le
fofcrizioni de’ Padri prefTo Ssint Atanafio ,
perappunto come fe quefto Padre avelTe
copiata dagli Atti, non meno la Sinodale
medefima , che le fofcrizioni tali quali,
per conchiuderne, che OJìo non fi fofcri-
veffe come Legato Ora in ciò ci s’impo-
.

ne, come vedemmo (i). Sant Atanafio co-


pia la Sinodale, non le fofcrizioni. Do-
po aver riferita quella , reca fempliccmen-
te i nomi di alcuni Vefcovi, che TafiTolve-
rono, e fofcrilTero gli Atti: Ofius ab Hb-
fpania , Julius Kom<e. per Archidamum c. &
Protogenes Sardka ^c. e quelle non ci vuol
molto nafo per capire, che non fono lo-
fcrizioni copiate . Anche uno de’ noftri
Principianti nell’ Antichit.i Ecclefiaftica
infegnerebbe a Reifero, che le fofcrizioni
ftavano necelTariamente negli Atti così;
Ego Ofius ah Hifpania Cordiìbenfis fub- . . .

fcripfimea manu ( o limile ) Ego Archidamus


Prasbyter Rom. Eccl. Legatus Ó'c. e fe così :

le ritèrifse , come non le riferifce punto


S. Atanafio allora vi farebbe luogo a dis-

(1) Sopra n. 24. Scc. ,

Digitized by Google
.

198 Del Concilio di Sardica.


putare fu la forma precifa delle Toc rizio^»
ni, alla quale appoggiane gli Avverfarj 1
Le fojcnzioni adunque della Sinodale pref-
fo S. Atanafio , fono una Chimera.
71. Fu egli» Sig. Dott. Re ifero ecume- y

nico il Concilio di Sardica? Superflua ri-


cerca. Un Protcftante, con Launojo»
xherio per guide, debbe rifponder di
nò (1) Le pruove fono le ftelfe prefe ta-
.

li quali da’ noftri ; cioè > perchè partiro-

no da Sardica gli Arriani ,c perchè alcuni


,
Antichi ignorarono quefto Concilio 'altri
lo chiamarono Occidentale A tutto abbia-
mo Vi è folo di nuovo una
replicato (2) .

flrav aganza, che non avea trovato credi-


to prelfo alcuno, e che l’Autor noftro,
preflTo cui paffano tutte per buone, ha
prefa (3) dal Richerio. Sapete Voi la nuo-
va? Tutti i Canoni del Concilio di Sardi-
cà fono di dritto comune, e Itabile, ma
si debbono cavare di mezzo ad cflì que*

foli tre , che parlano delle Appellazioni


Romane , perchè quefti non fono , che
provifionali , e fatti folamente perchè ,

doveflPero aver vigore tanto quanto dura-

ti") Cit. Op. pp. i«y. J54.


(2) ^opra n. 31. & c,
Cj) Cit. pag. 1J2. della AeUa Opera •

Digitized by Google
Appbndicb. 199
vano i torbidi degli Arriani , e poi non
più . Perciò tali Canoni non furono mai
accettati ( anzi si (1) ) nella Chiefa: dun-
que almeno quanto a effi il Sardicenfe non
è Ecumenico, lo che bifognava dimoftra-
re . Reifero ( 1 ) con non molta coerenza
concede che quelli Canoni Jìabilirono il
,

dritto delle Appellazioni al Papa nel di lui Pa-


triarcato: ma ciò poco importa; il contrad-
dirli è un privilegio eterno di chi feri ve
contro la verità. Veramente, ciò che più
importa , lo flelTo Concilio di Sardica ,
dopo tutti i Canoni pone tal claufula (3) ;

%)N 1 VERSA t qua conjlituta funt, CATHO->


LICA ECCLESIA IN LJNI PERSO ORBE
DIFFVSA CVSTODIET . Ci ha du^q^e
ingannati il Concilio , e bifogna , che
adelTo finalmente si trovi da* noftri Criti-
ci la Chiave per dillinguere quali Canoni
erano ftabiliti provilionalmente , quali
perpetui ; quali per una parte della Chie-
fa ,
quali per tutta ; Sunt proviforii ( ec^-
cone la deciliva ragione (4) ) quia loquun-
tur de ^ulio , non autem de Sede Apojìolica :
n 4
(1) V. fopri 11. lo,
(1) Cu. Op. p. iJJ.
Ò) Sopra n. 1$. ^

(4) Pag. 13J. eie. Op.

Digitized by Google
I

200 Del Concilio di Sardica .

Motto dunque Giulio queftì Canoni non »

Contan più, ed i Padri di Maidica fapeano


sfattamente, che alla morte di quello Pa* (

pa , farcbbon finiti nel momento medefi-


mo i torbidi raggiri degli Arriani onde ;

non vi era più bifogno di opporgli quelli


tre Canoni. 11 rifpondere, che l’apporre
il nome del Papa vivente, invece del nome

in genere del Romano Pontefice , è ftile


non infrequente de’ Monumenti antichi;
farebbe una rifpofta feria , e fimili fcem-
piataggini non meritano d’elTere ribattu-
te fui ferio Bifogna piuttofto gridare all*
.

impoftura, alla mala fede di quelli arditi


Scrittori: Canones ( concernenti le Appel-
lazioni ) funt mere froviforii ,
Q^IA LO^
OyUNTVR DE JVLIO , blON AV-
TEM DE SEDE APOSTOLICA : è una
menzogna, o una foverchieria da Fanciul-
li.Ecco perchè fi citano in aria i Monu-
menti fenza produrti a* Lettori , come
fanno i Galantuomini . Se fi folTero reca-
ti i Canoni Sardiccnfi , ognuno avrebbe

veduto fubito, che Giulio è nominato fo-


lamente nel Canone III. (i) il quale non ,
i

parla punto di Appellazioni Gli altri .

due , che ne parlano, cfprimono non una,


(i) V. foprt n. 59» &c.

Digitized by Google
ApPE NDICB 201 .

ma cinque volte a conto fatto proclama- :

'uerit agendum Jibi negotium IN ^RBE RO-

MA: in judicio ROMANI EPISCOPI : con-‘

•fugerit ad Epifcopum ROMANA ECCLE-


SIM : moverit EPISCOPZ^M ROMANVM:
trìt in poteftate EPISCOPI ( praedidli )
quid velit &’c. (i); e quelle fono tutte ef-
preflioni generiche, fenza nominare nep-
pure una, volta il Pontefice Giulio con ;

che và fubito in fumo tutto l’edificio del-


la prowijionalita di quelli Canoni Per- .

ciò, lo ripeto, non fi fono riportati, che


altrimenti anche il Popoletto d’Ambourg
avrebbe capito che , i fuoi Minillrelli gli
diceano le bugie Se . i Canoni Sardicenfi
fiano un temperamento provvifionale da
finire colla vita di Giulio , non è una quif-
tione di quattro Soldi onde non è polli-
:

bile tenerfi da una giulla indignazione al


vedere, che alcun fi sforzi appoggiare sù
una vergognofa impollura, articolo tanto
fondamentale , e rilevantilfimo Quelle .

fono le belle prefe , che i nollri Richerj ,


porgono a’Protellanti Del rello la fallita
.

storica , che quella fentenza racchiude


la ripugnanza evidente, e riconofciuta da-

CO Ivinn. 42. 44*

Digitized by Google
.

202 Del Concilio di Sàrdica.


tutti , a mille autentici fatti ; è fuperfluo
rammentarla 1 più dichiarati nemici di
.

Roma, neppure efclufo Calvino (i), con-


felTano, concedono, dimoftrano, che mol-
ti ( almeno dopo il Concilio Sardicenfe )

molti appellarono a Roma , in vigore di


quefti Canoni. Una folla d’efempi, una Ca-
tena non interrotta dal Concilio di Sardi-
ca fino air ultimo Tridentino , di vere,
certe , chiarifiime Appellazioni ; fono no-
te in tutte le Storie, e ballano ad oppri-
mere l’audacia più fiera , mollrando l’ef-
fettiva, e perpetua efecuzione dc’mcdefi-
mi Canoni, che ci fi vengono a dire
vijionali, e finché vivca Papa Giulio Anzi
la cofa fi porta più innanzi Richerio è ar- .

rivato à dire , ed il nollro Reifero ad ap-


provare ( 2) , che quefti Canoni erano fat-
ti folamente per li Arriani Quefti Ereti- .

ci folamente erano riprelfi dalle Sanzioni


di Sardica; e fe , prepotenti com’egli era-
no, ardivano condannare alcun Vefcovo,
in tal cafo folamente. volle il Concilio ,
ch’egli poteftr appellare Del refto, e fuori
.

di tale ipofefi, fra* Cattolici dovea fempre


oflervarfi il dritto Comune , che era , fe-

ci) Lib. IV. inft. «. vii. §. IX,


CO Cit. pass, liJ, J
" j

Digitized by Google
Appendice; 203
condo quelli noftri Autori che a nìuno
,

dal Giudizio de’ Sinodi fofle lecito provo-


care. Ma, ripetiamolo adunque, il Con-
cilio , chiaramente , ed in termini , diri-
ge tutti i fuoi Canoni alla Chiefa Cattoli-
ca univerfa , qux. conftituta funtt CathoUcn
:

Ecclefia in univerfo Orbe diffufa cujìodiet e :

fe è permelTo ad ognuno il venirci a fpac-


ciare come moneta contante tutti i fogni
d’una cattiva notte non li finiranno mai
,

le quiftioni . hanno ricevuto il


I Cattolici
Concilio diSardica, effi hanno appellato
a Roma di tutti i tempi, ed i monumenti
non s’hanno a far parlare a capriccio-. Le
Teli, che vogliono ftabilirfi, fpecialmen-
te se contrarie al fcntimento di tutti , fe
nuove, fe importantiflìme , come quefta;
bifogna provarle a luce di mezzo giorno :
cosi richiede il buon fenfo , e. chi ado-
pera diverfamente , fa vedere^ che non ne
hà molto , Altrimenti potranno i Concilj,
e tutti i Legislatori far. quante Leggi mai
vogliono ;* ognuno potrà cluderlè con una
fola parola, dicendoci con Reifera» ch’el-
le fon fatte per gli Erètici , non pe’’ Cat-
tolici ^ Ehviadelirj. 0 .r:
'
ì ;

72 .' Aggiugniamo una rifielfioné‘a.*quan-

Digitized by Google
204 Dbl Concilio di Sardica
to abbiamo detto (i) in replica aH’obbie-
zione, che fi fà all’ecumenicità Sardicenfe
dal trovarli ignorato quello Concilio da al- i

Clini Antichi Altro è ignorarli, fe lia fta-


.

tovi alcun Concilio nella Chiefa ; altro è


il non faperfi, se un Canone, che propo-
nefi fia di quel tale, o tale altro Concilio.
Mi fpiego. Recate per efempio un Cano-
ne del Tridentino, cosi ifolato, o erronea-
mente attribuendolo ad altro Sinodo. Non
tutti certamente, anche i meno ignoranti,
fapranno riconofcere il propofto Canone,
come di quel Concilio., che lo hà fatto ;

xnà ne concluderefte voi da ciò ; che tutti


'

quelli, che ciò ignorano, non fanno. pun-


to, se vi fia fiato il Concilio di Trento ?
Or’ecco il Paralogifmo Richerio-Reiftriano .

Portato in Affrica il Canone Sardicenfe.ci-


tato come Niceno,gli Atfricani nòli lo tro-
varono ne’Codici di quel Concilio;.! Ro-
mani non feppono trargli. d’errore dun- ;

que tutti’ ignoravano il Concilio di. Sardi-


ca ; Io che non potea avvenire se foffé fia- i

to Ecumenico . Ciò non difeende.. I Ca- i

noni Sardicenfi a- Roma fi credeano.Nicc- j

ni ; ( e lo abbiam dimófirato )Tn Affrica


-quefii Canoni non fi aveano; dunque, tutti i

(•} Sopra n. ja. I

Digitized by Google
appendice. 20 ^
ignoravano, che il Canone prodotto, foP
fe del Concilio di Sardica. Ecco ciò, che
ne fiegue, e nulla più Del refto che let-
. ,

to in Affrica il Canone allegato da Zqfimo,


non li ravvifalTe qual fan2Ìone del Sardi-
cenfe, nè di altro Concilio; poco reche-
rà meraviglia a chi rammentali di ciò, che
fui terminare di quello Secolo IV. avvenne
neH’ordinazione di S AgoJìIno aVefeovo di
Cartagine, vivente ancora Valerio Queils..

duplicazione di Vefeovo , anche a lume


naturale , e fu l’ifpezione della pratica
delle Chiefe fembrava irregolare al San-
;

to Dottore, il quale vi s*oppofe un pezzo


vigorofamente (i) .Ma egli lleflb ci attef-
ta , che suiti gliela folleneano legittima',
ed efempli adduceano di altre Chiefe Cat-
toliche ( 2 ) .Eppur’ vi era un Canone , e
Canone di Nicea , che opponeali a limile
ordinazione S. Agojìino medefimo (3) fe
.

ne avvidde dappoi , mollrò vivilllmo diC-


piacimento di non averlo prima faputo ;
e la ferie del fatto ci mollra che non fù
,

egli folo che ignorò quello Niceno Cano-


ne, il quale lì farebbe certamente prodot-
,

2o6 Del Concilio di Sardica .


to nella controvcrfia deirordinazione , di
cui favelliamo.
. Ma quivi voglio far ridere ben di cuo- ^

re i miei Lettori , nel vedere quello gran


Reifero appigliarli alle più frivole , e ridi-
cole melchinità, purché ci veda un favore
pe^fuoi pregiudizj. Vi farcite creduti giam-
mai, che il noftro Concilio di Sardka, a
cui prefedèO/?o con altri Legati del Roma-
no Pontefice Giulio , ove federono un S.A-
tanafio un Marcello Ancirano,
i\n Asclepa:

da cui Arriani fuggirono difperati , nel


gli
vedervi congregati i loro più forti nemici;
^

ve lo farcite mai afpettato , che quello


Concilio folTe un’alTemblea di Arriani ?
Eppure bifogna fentire anche quella , ed
averci pazienza Vergognofo equivoco ,
.

che farebbe prefo a fcherno in un circolo


di fcolari ; cagionato dall’ ignoranza de’
fatti , che gli Arriani partiti da Sardica
s’adunarono à Filippopoli , fi prefero il I

titolo di Concilio di Sardica, e quello di- i

fegnava evidentemente S-Agojlino , allorché


chiamò il Sardicenfe Concilio di Arriani ,

adunato contra S. Atanafio All’opiJofito, il


.
j

nollro Sardicenfe fù quali tutto occupato


in favore di S, Atanafio , e ne fono piene le
Apologie di quello Padre . Pure quelle co- 1

Digitized by Googlq
.
A‘PP*ENDICBr "
107
fe', che noi fanno i fanciulli, moftrano
frà
di non faperle i Dottori, c Pallori d’Am-
bourg nel tempio di S. Giacomo. Scappò det-
to una volta a un certo Frate Francefco da
S. A gojì ino i' detto 'Macedone , che il noftro
Concilio di Sardica fù.d’Arrìani; eReifero
fubito prende con ambe le mani quella,

fentèuza , c la pone nella fua grand’Ope-


ra (i), cui ninno potrebbe rifpondere. E
vi farà poi meravìglia , ch’egli fiali pollo
•a difendere anche la rancìdillima favola
della PapelTa Giovanna (i) ? Ma di grazia
affrettiamoci a terminare quelle inezie.
73. Quanto a* Canoni Sardicenfi da noi
nella feconda Parte qui efpolli , non oc-
corre domandare fe fia piaccìuta a Reìfero
Tinvenzione del De-Marca , ch’eglino par-
lino di femplice revifione non mai di Ap-
,

pelli . Si attiene di tutto buon cuore (3) a


quella fentenza ; mà ficcome non sà pro-
durne alcuna nuova conferma.; nè fà altro,
che copiare , e magnificare quanto ne ha
detto, con fommo nollro rammarico, que-
,

2o8 Del Concilio di Sardica .

torno al fuo copiatore Combina anchff


.

perfettamente Reifero con chi ha detto ,


che il Concilio di Sardica accordò al Pa-
pa un dritto nuovo, anzi lo vuole, come
dicemmo, provvifionale, e riftretto a*tor-
bidi degli Arriani . Eppur’ io leggo nella
fua Opera quelle parole (i) ; Synodus Ni^
<dna confirmaverat Ecclefia Romana privilegia
(
quamvis non folius ) Sardicenfis vero , qua
vere fuit Synodus Occidentalis , eadem Romani
Primatus privilegia TANTVM
EXPLJCAr
VE RAT , ut ut fatis magnifee Quelle fono.

ellalì folite a chi parla fenza principj.

74. Bifogna però , egli dice (2) , perdo-


nare a Pietro de Marca , il quale avvegna-
ché uomo fommo , e limile ad un leone,
cui dopo morte hà infultato invano il lu-
po ( allude con quella fpiritofa allegoria al
P. Crijìiano Lufo dotto Agolliniano ) pure
é llato in quella parte trafeinato da’ pre-
giudizj Papillici, a riputare cofz probabile,
che Zofimo , e Bonifacio non lìano rei di em-
pia frode, nell’avere allegati agli Affricani
i Canoni Sardicenfi col titolo di Niccni .
Ci vorrebbe, dille de Marca, un Codice
che avelTe congiunti i Canoni di quelli due

(O Cit. Op. p. 1 ^;»


C») Ivi p. iS4*

Digitized by Googl
'
A.ppemdicb. 209
Cjoncilj ,
per render certa TApoIogia di
quelli' Pontefici .
Quando egli fcrivea que*
fte cofe non avea veduto peranche il Co-
dice del Giujìello come notano gli Edito-
ri dell’Opera de Concordia nelle pofteriori
edÌ2Ìoni. Mà quella nota', replica, Reifero,
non vai nulla ; perchè io ho veduta la Bi-
bliotèca Canonica del Giujìello , e non vi
è in elTa alcun Codice , che prefenti con-
fufi con i Niceni , i Canoni di Sardica .•

Confueta foverchieria . Potea vedere la


Prefazione del Baluzio premelTa agli Opu-
fcoli di De Marca , ove la lloria del fatto
fi vede come l’abbiamo defcritta (i) , e
,

fcorgefi, chè De Marca non mancò certa-


mente di diligenza in procurare , che i
Canoni $ardicenfi folTero nella llampa del
Codice di Enrico Giujìello riuniti a’ Nice-
ni , donde gli avea il di lui Padre Crijìofo-
ro malignamente tagliati ,E’ vero j. che
.

Enrico gli diè parola di farlo , e da buon


'

Calviiiilla , non la mantenne Mà vero è


.

anche',, che fc volle dar fuori il Codice ,


fù obbligato ad apporvi in buona llampa
una chiara óroteftai che i Canoni di Sar-
aio. Del Concilio di Sàìrdica .
ùro non dov'ea fingere di non averJa’yedu?>
ta Sebbene tanti altri Codici fifonoifeo-.
.

petti dappoi ,• che i Canoni de’ due Gon-> j

cilj ferbano uniti , come dicemmo ; che^


òggi la cofa è fuori d’ogni contrailo . N ..
I

. 75. Ed ecco come i Novatori profitta-;


no della foverchia libertà, che fonbfi .data
alcuni de’ nollri moderni , in affievolire ii
dritti della Sede Romana Quando elfi da-
.

prima ne fepararono , nonifeppono-


se
produrre.' contro , che invettive .ilolate ,
.

imputazioni incoerenti, infulfe perfonali-


tà. Un fillema feguito della pretefa Arillo*
crazia della Chiefa , hanno afpettàto. à
'

prenderlo dìRicherio ; e da altri han trat-


te, le più fpeciofe armi contra le preroga-

tive Romane come


, ci moftra quell'Opera
del Rezfero fpecialmente quanto al nollro
,

Concilio di Sardica Ma la verità è feih-


.

pre una , e noni teme la preferizione ..

Quello riflelTo però, egli è bene umiliante,


e dovrebbe farci tremare la penna in ma-
no ; perchè non faranno gli ferità ,:le ùltÌT
me cofe , delle quali Dioxhiederà conto
a un’Autore ; ed il. Centro dell’unità della
Fede , e della Morale ;^ il Primato della '

Chiefa Cattolica, ch’egli halafciato nel


ci
Romano SuccelTore di S.Pietro; è un depo-
4 • * • - » i.

DIgilized by Google
,

Appendice. 211
Cto troppo’ preziofo , perchè nell* attac-
carne le prerogative non dobbiamo teme-»
re lo fcandalo, che fi reca a* deboli- anche
frà noi , e 'il motivo , che ne prendono

di confermarli nell* creila i noftri traviati
fratelli Faccia il Padre de* lumi cclTare
.

una volta quello vituperevole abufo , che


hà cominciato à innondate da qualche
tempo anche la nollra Italia . Ingrata !

Tù dilfipi al vento quelle ricchezze , che


un Djo benefico t’ha collocate nel feno , e
cerchi fcuotere quella Colonna di verità
ch*egli ha. ftabilita mcl -mezzo a te. t Non
difpiaccia a* Lettori , fe hò terminato co*
fenfi fincerillìmi del mio cuore.
2II
£raohi CoRREZIONFt
Un* i8 pubblicazione pubblica Azione
Pag.
20 lezioni fezioni

a lezione fezione
4S
quelle la fofcri- quelle fofcrizio-
5» 15
zìonl fono cofa ni fono la c ofa
2 fcguìto feguita
l8 Mercante Mercatore
«
1^

20 dixerunt direxerunt
IVI
125 21 ommefso commefso
125 a ordinario ordinatorio
• •
abbandonava addomandava
IVI 4
1^7 I Epifcopus Epifcopos
'

16 della dalla
131
*4» 22 dicimiis didUimHS

Digitized by Googld

Potrebbero piacerti anche